-MSGR - 14 PESARO - 1 - 10/06/14-N: 136- N˚ 155 €1,20* ANNO ITALIA Pesaro Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma Martedì 10 Giugno 2014 • S. Faustina Commenta le notizie su ILMESSAGGERO.IT IL GIORNALE DEL MATTINO La storia Il soldato Usa libero dopo 5 anni adesso difende i nemici talebani Rischio crolli Da Roma a Parigi: troppi lucchetti dell’amore, chiuso il Pont des Arts Brasile 2014 Un inserto speciale per il Mondiale delle meraviglie che inizia giovedì Pompetti a pag. 19 Pierantozzi a pag. 21 Da pag. 47 a pag. 70 N el deplorare il livello di corruzione che continua a impestare i gangli vitali della cosa pubblica e della nostra economia sarebbe opportuno partire da una domanda: come è possibile che un Paese come l’Italia, caratterizzato da un’orgia giudiziaria ininterrotta e pervasiva, dove non passa mese senza uno scandalo che investa politici, partiti e amministratori, sia poi lo stesso che continua a svelare una rete di malaffare radicatissima e intonsa? Bisognerebbe rispondere, però, diversamente da come hanno fatto finora i due partiti trasversali – e in teoria contrapposti – che tengono da anni in ostaggio il dibattito sull’amministrazione della giustizia. Da una parte c’è il partito delle manette, convinto che, se si ruba ancora così tanto, è perché i giudici dovrebbero indagare ancora di più, che solo un protagonismo assoluto della magistratura, anzi una vera e propria supplenza politica dei pm, può sradicare il male. Dall’altra c’è il partito anti-toghe, che schermandosi dietro la denuncia del cosiddetto uso politico delle inchieste ha di fatto lavorato per rafforzare la giustizia a due corsie che ci ritroviamo: rapide autostrade verso il carcere per la massa dei disperati, la metà dei quali in ancora in attesa di giudizio, e tortuosi vicoli che conducono fuori dai guai chi ha i mezzi per difendersi nel processo e dal processo. Lo scontro tra queste due fazioni, in realtà perfettamente complementari e alleate nel mantenimento dello status quo, ha cristallizzato un poco invidiabile primato. Continua a pag. 12 Il premier: successo ai ballottaggi ma è finita la sicurezza in alcune zone. Il partito cambi Grillo esulta per i sindaci: virus inarrestabile. Tensione in Fi, Berlusconi: uniti o è la fine ` ` Così i 28 Comuni capoluogo* LE VITTORIE primo turno ballottaggio 11 8 Centrosinistra Centrodestra 19 8 precedente 14 precedente 14 6 M5S 1 precedente - 2 BARI VITTORIA CENTROSINISTRA PADOVA Antonio 65,4 Domenico 34,6 Ivo DECARO DI PAOLA ROSSI Michele Emiliano LIVORNO Marco RUGGERI M5S Stefano Cappellini Renzi al Pd: non si vive di rendita CD Giustizia, ecco come evitare la scorciatoia dell’emergenza CS Il governo al bivio 0 1 VITTORIA CENTRODESTRA 46,5 Massimo 53,5 BITONCI Ivo Rossi VITTORIA M5S PERUGIA VITTORIA CENTRODESTRA 58,0 46,9 Filippo 53,0 Wladimiro 42,0 Andrea NOGARIN BOCCALI ROMIZI Alessandro Cosimi Wladimiro Boccali PESCARA VITTORIA CENTROSINISTRA BERGAMO VITTORIA CENTROSINISTRA Marco 66,3 Luigi 33,7 Giorgio 53,5 Franco 46,5 ALESSANDRINI ALBORE M. GORI TENTORIO Luigi Albore Mascia Franco Tentorio *Caltanissetta compresa Il reportage Il personaggio Livorno capovolta Pescara, la nuova vita con i grillini del figlio del giudice anche gli ultrà ucciso da Prima Linea dal nostro inviato Mario Ajello I LIVORNO ntorno al porto mediceo i bar delle scommesse sulle partite del mondiali in Brasile sono stracolmi. A pag. 5 Andrea Taffi L a tentazione sarebbe quella di usare un binocolo al contrario o una lente da entomologo per raccontare Marco Alessandrini. A pag. 4 ROMA Renzi scuote il Pd: i risultati dei ballottaggi segnano «la fine delle posizioni di rendita elettorale, è finito il tempo in cui qualcuno sa che in quel posto si vince di sicuro». Malgrado la critica, Renzi considera i dati emersi dal ballottaggio un «risultato straordinario». Intanto, Grillo esulta: «Siamo un virus inarrestabile». Tensione in Forza Italia, Berlusconi dice: o si torna uniti o non vinceremo mai più. Bertoloni Meli, Brunacci, Conti, Marincola, Oranges, Pezzini, Pirone e Terracina alle pag. 2, 3, 4, 5 e 6 L’intervista Severino: «Corruzione, le norme ci sono adesso serve uno scatto per applicarle» Cristiana Mangani «Q uel che moltiplica il carattere deterrente della pena è la sua effettività». Paola Severino, ex Guardasigilli, fu tra gli autori della legge anticorruzione del 2012. A pag. 7 Statali, più facile la mobilità Agevolazioni per i part-time Venerdì la riforma Pa. Dirigenti in pensione, stop agli incarichi ` ROMA Mobilità più facile per gli statali e agevolazioni per i part time. Sono questi alcuni dei punti che verranno discussi nel consiglio dei ministri di venerdì in cui si affronterà il tema della riforma della pubblica amministrazione. Sulla mobilità del personale dovrebbe essere cancellato il nulla osta dell’amministrazione di provenienza, attualmente richiesto nel caso in cui un dipendente chieda di trasferirsi. Per liberare posti per i giovani le amministrazioni potrebbero invece spingere sul ricorso al part time, finora non sempre facilissimo da ottenere. Cifoni a pag. 10 L’intesa con gli arabi Alitalia, gli esuberi sono più di 2000 Del Torchio: altrimenti niente Etihad Umberto Mancini A desso c’è una cifra certa e drammatica scritta nero su bianco: 2.200 esuberi. Prendere o lasciare. Dopo una girandola di indiscrezioni, ci ha pensato ieri l’ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, a sollevare il velo sui tagli. A pag. 11 «Baby squillo, 6 anni alla madre» Il pm chiede condanne choc solo voli diretti Valentina Errante L a pena più pesante è quella richiesta dalla procura per Mirko Ieni: sedici anni e sei mesi per lo sfruttatore delle baby prostitute dei Parioli. Ma la condanna più dura è quella sollecitata per la mamma di Angela, la piccola tra le due ragazzine. È sul banco degli imputati per avere spinto la figlia a prostituirsi, spesso incassando anche i soldi: sei anni di carcere. Alla fine, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi hanno chiesto complessivamente 40 anni di carcere per otto imputati. A pag. 15 a partire da PESCI, SIETE PROTAGONISTI €495* roma > montréal e toronto Buongiorno, Pesci! Fortissima per voi questa Luna congiunta a Saturno, in Scorpione: siete al centro dell’attenzione delle stelle e, ne siamo certi, protagonisti anche nella vita. Aggredite le questioni che più vi interessano, professionali o domestiche, avete in mano una carta fortunata. Auguri. prenota presso tutte le agenzie di viaggio o su airtransat.it © RIPRODUZIONE RISERVATA L’oroscopo a pag. 27 *tariffa a/r tasse aeroportuali incluse. Soggetta a disponibilità al momento della prenotazione. -MSGR - 20 CITTA - 2 - 10/06/14-N: 2 Primo Piano Martedì 10 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Renzi scuote il Pd «Nessuna frenata ma di rendita non si vive più» L’analisi dal Vietnam sui ballottaggi: il 41% delle europee così com’è arrivato, se non si cambia, se ne può andare ` IL CASO dal nostro inviato SHANGHAI I risultati di ieri dei ballottaggi segnano «la fine delle posizioni di rendita elettorale, è finito il tempo in cui qualcuno sa che in quel posto si vince di sicuro». Matteo Renzi mentre si prepara a trasferirsi a Shanghai, seconda tappa della sua missione in Asia dopo la giornata trascorsa ad Hanoi, trova il modo di sottolineare a modo suo che senza di lui il Pd può vincere di misura, ma non stravincere come accaduto il 25 maggio. che del centrosinistra «si è oggettivamente perso», commenta il premier con i suoi, e va dato atto al candidato del M5S di essere stato «bravo» con una campagna molto centrata sui problemi della città. Ma, osserva ancora il premier, dei 12 ballottaggi con M5S solo in una città Grillo ha vinto. «Finisce 20 a 1, altro che frenata», è il bilancio soddisfatto di Renzi che mette volentieri «la firma» su un risultato che consegna al Pd il Piemonte assieme a Ventimiglia, Prato, Pavia, Bergamo, Cremona. Risultati questi CRITICA AGLI APPARATI Nella fine delle rendite di posizione che il presidente del Consiglio sancisce, sta forse la critica più forte agli apparati del suo partito - locali e nazionali - e a una classe dirigente che si credeva pressoché intoccabile sotto le insegne della ditta e che invece, come accaduto a Padova, Perugia, Potenza e Livorno, perde perché incapace di intercettare la voglia di cambiamento. Nello stile che di recente lo ha portato ad assumersi le proprie responsabilità anche nelle vicende giudiziarie di Milano e Venezia, Renzi parla a tutto il partito senza «noi e loro», anche se ha ben presente le sacche di resistenza più o meno passiva che si annidano nel suo partito. Malgrado la critica, Renzi considera i dati emersi dal ballottaggio un «risultato straordinario» perché il Pd conquista il Piemonte e la Lombardia. Con Grillo «finisce venti a uno», sostiene Renzi parlando con i suoi e confermando quale sia l'avversario da battere per il suo partito. La forza del Pd e la fiducia che gli italiani danno all'attuale governo non sono in discussione, ma la volatilità mostrata più volte dall’elettorato consente a Renzi un messaggio in bottiglia: ovvero, abbiamo molto consenso ma come è arrivato può sparire. A Livorno e in altre città stori- che, uniti al 41 per cento delle europee e alla vittoria nelle amministrazioni regionali, fa sorridere il premier. Pur nella consapevolezza che nessuna vittoria è scontata ma va conquistata ogni volta, città per città con un messaggio che parli ai cittadini. Un' analisi che, secondo il leader pd, non chiama in campo la contrapposizione tra vecchi e nuovi ma che deve spingere tutti a non dare mai nulla per certo. A cominciare da quel 41% ottenuto alle elezioni Europee e che Renzi intende consolidare cominciando da un analisi severa nei confronti di coloro che pensano sempre di avere la vittoria in tasca. ITALIA FUORI DALLE SECCHE La first lady Agnese Renzi sui giornali vietnamiti IL LEADER SI RIVOLGE A TUTTI I DIRIGENTI SENZA «NOI E LORO» «IL MATCH CON GRILLO È FINITO 20 A 1 PER NOI» Ieri ad Hanoi, tra un vertice e una foto opportunity, Renzi ha tenuto contatti molto stretti con Roma sia per sapere nel dettaglio i risultati dei ballottaggi, sia per preparare il Consiglio dei ministri di venerdì prossimo che dovrebbe sancire la ripresa del percorso delle riforme interrotte proprio a causa dell’appuntamento elettorale. Alla sfida tutta interna, Renzi affianca la volontà di spingere l’Italia fuori dalle secche della stagnazione concretizzatasi negli incontri che il primo ministro ha avuto con i principali esponenti politci del Vietnam, Paese la cui crescita da qualche hanno supera costantemente anche quella della vicina Cina. Aziende come Ariston e Piaggio sono da tempo in Vietnam, ma ciò che preoccupa Renzi è l’interscambio commerciale. Visto che qui si è nell’anno del cavallo, l’Italia deve fare di più per aumentare il suo interscambio commerciale. Una sfida che il premier lancia soprattutto a se stesso, visto che i suoi collaboratori lo chiamano il cavallo proprio per la velocità di azione. Una sfida complicata, ma se annunciata nell'area a più forte crescita dell’intero pianeta, può diventare una realtà. Marco Conti © RIPRODUZIONE RISERVATA HANOI Matteo Renzi con il primo ministro vietnamita, Nguyen Tan Dung L’intervista Debora Serracchiani «Abbiamo vinto dove eravamo il nuovo e perso dove correvamo con il vecchio» ROMA «A Padova, Livorno e Perugia, il Pd non è stato capace di intercettare l’esigenza di cambiamento»: la vicesegretaria nazionale del Pd Debora Serracchiani, governatrice del Friuli Venezia Giulia, rivendica i risultati ottenuti al ballottaggio («tutti i numeri indicano un aumento netto del nostro risultato»), ma dice altrettanto chiaramente che nelle amministrazioni perse il partito deve cambiare passo. Siete andati meglio a Nord che nelle vecchie roccaforti rosse. «I risultati ottenuti a Nord sono straordinari: abbiamo riconquistato il Piemonte e amministrazioni come Biella, Verbania, Vercelli, come pure, in Lombardia, Bergamo, Pavia, Cremona, a dimostrazione che il Pd può affermarsi anche in bacini elettorali tradizionalmente non schierati a sinistra, e che si è aperto un dialogo trasversale con la piccola imprenditoria, spina dorsale di aree del Paese come il nord-est. Certo, Padova, Livorno e Perugia sono perse: si sono sommate la fisiologica stanchezza di governi durati a lungo, da un lato, e una certa lentezza nel rispondere alle esigenze del territorio e di offrire proposte poli- tiche che segnassero il cambiamento, dall’altro». Forse si è sentita la mancanza di Renzi in campo, per i ballottaggi? «Non credo sia stato determinante. In una competizione elettorale amministrativa, sconti prima di tutto le questioni locali, e non c’è Renzi che tenga: se non individui la proposta politica che risponde alla richiesta locale, sei perdente. Poi, non dimentichiamo che alcuni dei ballottaggi erano particolarmente complicati. A Livorno, per esempio, le forze politiche erano tutte coalizzate contro il Pd, poco importava che questo fronte tenesse insieme i tutori del conservatorismo come quelli che si vogliono innovatori». «SI IMPONE UNA RIFLESSIONE CON I QUADRI LOCALI» Serracchiani Vicesegretario A Padova può aver pesato la questione morale? «Lo escludo. Padova veniva da 10 anni di governo di centrosinistra, un’amministrazione che non ha mai ricevuto un avviso di garanzia. Semmai, in quella città, Ivo Rossi, per anni vice di Flavio Zanonato, ha impostato la sua campagna su temi forse troppo “di continuità”. Certamente, però, dopo le europee lo scandalo del Mose ha portato scoramento, io stessa da cittadina provo amarezza, davanti a quelle vicende. A maggior ragione, la nostra sfida di cambiamento deve essere culturale, oltre che politica». Delle sconfitte si discuterà all’assemblea nazionale? «In quella sede il segretario Matteo Renzi farà un’articolata relazione in cui analizzerà del voto. Di certo, come ci intestiamo i risultati che segnano ovunque il nostro avanzamento, ci prendiamo la responsabilità delle sconfitte: a Padova, Livorno e Perugia bisognerà fare una riflessione che coinvolga i partiti locali. Perché una cosa è scura: devono invertire la direzione di marcia». Sonia Oranges © RIPRODUZIONE RISERVATA Nel partito si riparla di rottamazione: rivoluzione in segreteria IL CONFRONTO ROMA Nel Pd è di nuovo tempo di rottamazione. Una rottamazione provinciale, di periferia, che riguarderà dirigenti singoli e gruppi locali, ma di questo si tratta. Sarà pure stata una «vittoria netta», come si è affrettato a dichiarare Lorenzo Guerini a metà giornata, e certamente in termini di numeri e di città conquistate è difficile dargli torto. Ma non era affatto scontato che dovessero cadere roccheforti storiche come Livorno e Perugia, né che si dovesse perdere Padova. L’impostazione politica l’hanno data alcuni dirigenti più o meno renziani doc, riassumibile così: laddove il Pd è cambiato, si è rinnovato, si è renzizzato, la vittoria è stata tranquilla e a seguire l’effetto Renzi nelle urne; laddove, invece, il Pd ha resistito, non si è rinnovato, è rimasto qualcosa che ricorda la vecchia sinistra, là è andato incontro a sconfitte. LE POSIZIONI «Non ci sarà un “noi” e un “loro”, d’accordo, ma un “prima” e un “dopo” certamente sì», spiega per tutti Alessia Morani, attuale responsabile giustizia in segreteria. E su questo leit motiv si esprimo- LA MINORANZA NON CI STA, CUPERLO: «DOVE CI PRESENTIAMO TARGATI DI SINISTRA PERDIAMO? CHI LO DICE AFFERMA IL FALSO» no altri, come Dario Ginefra («alcune amarissime sconfitte in città storiche per la sinistra dovranno essere oggetto di approfondimento») o come Marina Sereni, vicepresidente della Camera e che da umbra mastica amaro per la caduta di Perugia, dove candidato era un cuperliano: «Non esistono più zoccoli duri o zone sicure. La sconfitta di Perugia interroga l’insieme del gruppo dirigente umbro e richiede una riflessione vera, onesta e severa». Spostandosi al Nord, dove pure il Pd ha fatto pressoché cappotto («nel mio Veneto, abbiamo vinto ovunque tranne a Padova», si compiaceva Alessandra Moretti alla Camera), la sconfitta nella città di S.Antonio viene imputata a due fattori: al candidato, vicinissimo al bersaniano Zanonato; e alla circostanza che quello che aveva perso le Una manifestazione del Pd primarie è sceso ugualmente in campo impedendo la vittoria al primo turno, cioè a beghe tutte interne al Pd. Quanto a Livorno, più che di beghe si è trattato di una guerra intestina al Pd, tanto che il regista Paolo Virzì, livornese, ha commentato: «Il voto è stato condizionato dalla guerra interna al Pd». Ce n’è quanto basta per suonare il campanello d’allarme tra quanti renziani non sono o sono usciti sconfitti dalle primarie con quel risicato 18%. Gianni Cuperlo pronuncia un chiaro «non ci sto»: «Se il messaggio è che dove ci presentiamo con un volto da sinistra perdiamo, si dice una cosa falsa e sbagliata, non accetto la lettura che vince il nuovo, perde il vecchio». Né preoccupa più di tanto il risultato grillino: «Un partito o movimento che sia con oltre il 20 per cento conquista solo 2-3 città, che peso politico volete che abbia?», chiosa Matteo Orfini. LA RIORGANIZZAZIONE Tutto questo, come si tradurrà a fine settimana, quando si riunirà l’assemblea nazionale per eleggere il nuovo presidente e rimpastare la segreteria? Sembrano in calo le quotazioni di Nicola Zingaretti presidente, e tornano un po’ su quelle della lettiana Paola De Micheli. Quanto alla segreteria, l’accordo è che entrino tutte le componenti. Per gli esteri si parla di Enzino Amendola, dalemiano che stravede per Renzi; per i giovani turchi entrerebbe Valentina Paris; la giustizia verrebbe affidata a Danilo Leva, bersaniano; all’organizzazione andrebbe Davide Faraone, renziano di Sicilia. Nino Bertoloni Meli © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 3 - 10/06/14-N: 3 Primo Piano Martedì 10 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it I flussi Nei Comuni maggiori i dem passano da 128 a 160 `L’affermazione nonostante gli avversari `A Padova molti grillini per il centrodestra della sinistra si siano coalizzati ovunque A Perugia un elettore pd su 10 ha votato FI IL FOCUS ROMA Una vittoria mutilata. Nel centenario della Grande Guerra è lecito ricorrere allo slogan che scolpì la fine di quella lontana stagione bellica per descrivere l’esito delle comunali visto dal Pd. Certo, oggi sul 70% dei Comuni sopra i 15 mila abitanti, ben 160, sventolano le bandiere del centro sinistra. Erano 128 cinque anni fa. Certo, aver preso i capoluoghi del Piemonte tradizionalmente più moderato, come Vercelli, ed essersi tolti lo sfizio di sottrarre a Forza Italia tre gioiellini lombardi come Pavia, Cremona e Bergamo son soddisfazioni. E tuttavia...tuttavia a rovinare la festa ci sono parecchie ciliegine sulla torta che all’ultimo minuto sono rotolate per terra. I PORTUAL-GRILLINI I flussi Dati in % Le preferenze al ballottaggio sulla base dei voti espressi al primo turno NCD Mov. Schittulli altro c.d. M5S altro non voto 24 7 69 Forza Italia 25 13 62 altro c.s. 32 6 62 non voto Prog. Perugia M5S Scelta Civica Fratelli d'Italia 32 54 - 3 68 43 altro c.d. NCD altro c.s. Soc. Rif. 74 26 80 20 42 4 54 2 49 49 15 26 59 18 32 50 9 74 17 16 5 79 22 3 75 7 2 91 PD altro c.s. Liste per Saia Forza Italia Lega Nord altro c.d. M5S (Altavilla) Padova 2020 altro non voto 32 2 28 82 40 16 8 68 24 64 5 31 95 5 92 8 86 14 31 23 46 7 52 41 28 28 44 15 14 71 TOTALE Padova TOTALE PD altro c.s. Forza Italia altro c.d. Per Me Modena Lista Cambia M. M5S altro non voto Bitonci (CD) Rossi (CS) Non voto 70 4 26 24 13 63 Bari Decaro (CS) Di Paola (CD) Non voto 81 19 PD 29 9 - 14 21 50 100 35 50 41 - 51 TOTALE Romizi (CD) Boccali (CS) Non voto PD TOTALE Perugia Forza Italia Esempio: A Perugia Andrea Romizi ha preso il 9% dei voti espressi per il Pd al primo turno e l'81% di quelli per Forza Italia Muzzarelli (CS) 29 Bortolotti (CD) 17 Non voto 54 65 2 33 56 6 38 3 23 74 21 36 43 22 9 69 21 79 2 66 32 12 26 62 11 8 81 Modena Fonte: SWG C’è la perdita di Padova (inaspettata nonostante precisi segnali), lo choc della caduta di feudi sicuri come Perugia (accompagnata dall’opaca prestazione di altri roccaforte umbre cedute come Gubbio e Spoleto), i vaffa portual-grillini di Livorno e Civitavecchia, il disastro nel napoletano, un’area popolosissima, dove quasi tutti i grandi Comuni (Torre del Greco; Somma Vesuviana; Pompei; Nola e altri) sono in mano al centrodestra. «I numeri dicono che noi abbiamo vinto alla grande, non ci piove - spiega Stefano Bonaccini, responsabile degli enti locali Poi, fissato questo paletto, a mente fredda, faremo un’analisi dettagliata delle ragioni per le quali abbiamo subito qualche sconfitta. E’ possibile che qui e là ci sia stata poca innovazione da parte no- RISSO (SWG): L’EFFETTO PALAZZO CHIGI C’È STATO MA I DEMOCRAT HANNO SBAGLIATO ALCUNI CANDIDATI La Parodi con l’abito di Michelle «Entusiasta di fare la first lady» Giorgio e Cristina Obama e Michelle Cristina Parodi come Michelle Obama? L’altra notte, per i festeggiamenti a Bergamo, ha indossato lo stesso vestito della first lady Usa dopo la vittoria di Barack. Cos’era, una citazione? «Ammiro molto Michelle, ha fascino, eleganza e polso». Da first lady a first lady? «Ho partecipato alla campagna elettorale di Giorgio, sono una donna che lavora e affronterò con entusiasmo il ruolo di first lady, fiera di essere d’aiuto». Quell’abito è un po’ il suo programma? «E’ una citazione, un gioco. Ho visto per caso quel vestito e mi sono ricordata di quella bella foto in cui lei abbracciava il marito il giorno della vittoria. E mi sono detta: ”Magari porta fortuna”. Così è stato». (C.Gu.) IL TERRITORIO Un esempio? Perugia. Uno dei disarcionamenti più clamorosi di questa tornata elettorale è nato dall’incapacità di Wladimiro Boccali, candidato del Pd, di convincere il suo elettorato. Solo il 50% degli elettori perugini che il 25 maggio ha votato per il Pd ha riconfermato la propria preferenza domenica scorsa. Il 41% ha preferito starsene a casa mentre un democrat perugino su 10 (il 9% per l’esattezza) ha fatto il salto della quaglia e ha votato il candidato del centro destra, Andrea Romizi. Che non solo ha riconquistato gran parte dei suoi (l’81% degli elettori di Forza Italia) ma ha attratto anche un grillino su tre (32%). Un risultato straordinario quello di Romizi anche in termini assoluti poiché al ballottaggio è passatoda 22 mila a 35 mila voti. Si suona uno spartito quasi uguale a Padova dove però una componente della sconfitta del Pd («Valutabile nel 3/4% dei consensi», dice Risso) è legata alla valanga di arresti della magistratura per lo scandalo Mose. Qui il candidato leghista, Massimo Bitonci, ha mantenuto una notevole fedeltà del suo elettorato con 9 elettori su 10 al primo turno di Forza Italia e dela Lega che lo hanno rivotato. Ivo Rossi, candidato del Pd, ha richiamato alle urne l’82% dei suoi ma non è bastato. Decisiva anche la preferenza dei grillini per il centrodestra: su 100, in 31 hanno votato Bitonci e 23 Rossi, gli altri sono andati al La curiosità Bagheria a sorpresa diventa grillina Anche Bagheria come Livorno diventa da rossa grillina. Nella città di Renato Guttuso (sopra I funerali di Togliatti del pittore siciliano), l'esponente del M5S Patrizio Cinque ha totalizzato 14.574 voti, pari al 69,77%, superando al ballottaggio il candidato del centrosinistra Daniele Vella che con 6.314 preferenze si è fermato al 30,23%. «Bagheria in festa! Patrizio Cinque sindaco M5S», scrive su facebook Beppe Grillo, dove posta una foto del giovane sindaco siciliano. Il confronto mare. Meno interessanti dal punto di vista dei flussi i film andati in onda a Bari e Modena. Nel capoluogo pugliese non c’è stata storia. Gli elettori del centrodestra non hanno mai creduto di poter vincere. A Modena, invece, il candidato grillino non ha saputo far scattare il meccanismo del ”tutti contro il Pd” che ha funzionato a Livorno. Solo il 23% degli elettori di Forza Italia lo hanno votato. Conclusioni? «In queste comunali c’è stato comunque un qualche effetto Renzi altrimenti non si spiegherebbe che persino Vittorio Veneto è stata conquistata dal Pd - spiega Risso - Ma lo stesso Pd è stato vittima di molte specificità locali. Primarie o no, il partito talvolta ha scelto candidati non all’altezza che non hanno saputo attirare un elettorato sempre più mobile e alla ricerca, in questa fase, di forte innovazione». E Grillo? Risso è netto: «Pochi candidati credibili, non sempre ai ballottaggi riesce a unire anche il centro destra sotto le sue bandiere». Diodato Pirone © RIPRODUZIONE RISERVATA Comuni capoluogo e superiori ai 15.000 abitanti 200 180 160 160 140 128 120 100 83 80 60 37 40 19 20 0 25 3 1 0 2 6 14 2009 2014 2009 2014 2009 2014 2009 2014 2009 2014 2009 2014 CENTRO SINISTRA CENTRO DESTRA LISTE CIVICHE LEGA NORD MOV. 5 STELLE ALTRI Gori a Bergamo: il Nord punta su Matteo IL PERSONAGGIO dal nostro inviato La curiosità stra. Il fatto è che non ci sono più rendite di posizione né per noi né per i nostri avversari. Tutti gli elettori vanno convinti e conquistati». Un’analisi complessiva che i flussi dei voti fra il primo e il secondo turno, analizzati dalla Swg, confermano. «C’è un evidente trend che spinge il centrosinistra a livello locale, trend che è iniziato nel 2009 - spiega Enzo Risso, direttore di Swg - Ma se sbagli candidato i ballottaggi non perdonano, le specificità locali nelle elezioni amministrative sono fondamentali». BERGAMO Arriva in bicicletta alla sua prima conferenza stampa, puro stile democrat. «Toglierò le panchine sul viale della stazione» annuncia Giorgio Gori. Le aveva fatte mettere un assessore leghista, panchine con una sbarra in mezzo per impedire ai clochard di allungarsi nelle notti gelide della val padana. Levarle di mezzo è un modo per dire che a Bergamo il vento è cambiato, e non solo a Bergamo visto che stavolta il Nord ha regalato solo soddisfazioni al centrosinistra. Ed è la grande novità. EN PLEIN DI SINDACI In Piemonte, Lombardia e Veneto l’asse Lega-Forza Italia ha sempre retto il colpo anche quando nel resto d’Italia le cose andavano malaccio. Adesso, con la sola eccezione di Padova, da queste parti ha raccolto solo sconfitte. Pavia, Cremona, Vercelli, Verbania, Biella hanno mandato a casa i sindaci del centrodestra e premiato i renziani. Impensabile fino a qualche mese fa. Com’era impensabile che Giorgio Gori, ex uomo Fininvest che nel 2011 ha abbandonato la tv per darsi alla politica, la spuntasse a Bergamo, culla dei leghisti duri e puri idealizzati da Bossi. L’anno scorso Gori aveva provato a candidarsi alle primarie del Pd. Era arrivato quarto, dunque niente Montecitorio. Una doccia gelata che aveva intiepidito i rapporti con «Matteo», colpevole di non averlo sponsorizzato a sufficienza. Stavolta Matteo l’ha imposto al partito e lui, accusato di essere «un milanese di fatto che a Bergamo ci viene solo per dormire», si è imposto sul sindaco uscente del Pdl - Franco Tentorio - che pure vanta fama di persona per bene. Merito suo, certamente, e merito di una campagna pancia a terra in ogni anfratto della città. Ma non solo. Nei capannelli del giorno dopo IN QUELLA CHE UN TEMPO ERA LA ROCCAFORTE DELLA LEGA ORA SI CANTA BELLA CIAO davanti al Municipio, l’ex vicesindaco (di Forza Italia) e il nipote di Mirko Tremaglia (di Fratelli d’Italia) si leccano le ferite alambiccando sugli errori commessi, sulle occasioni mancate. Ma è un modo per sorvolare sul cuore della vicenda. «Se il Pd, alle Europee, è il primo partito in tutta Italia significa che è entrato nelle case di tutti, anche in casa nostra» ammette Daniele Belotti, segretario provinciale del Carroccio. A Belotti bisogna dar atto di aver combattuto come un leone per BERGAMO Giorgio Gori, neo sindaco, in bicicletta non perdere Bergamo. Non è bastato: «Ma la ruota gira, girerà anche per loro». IL BLOCCO SOCIALE DEL NORD Può darsi che la ruota girerà ancora. Quello che nessuno immaginava è che stavolta potesse girare al punto da consentire al Partito Democratico di far breccia in quel blocco sociale del Nord fatto di piccoli imprenditori, artigiani, commercianti che per un ventennio è sempre rimasto fedele al centrodestra, nonostante tutto e nonostante tutti, garantendogli vittorie anche nei momenti più bui. A Bergamo il centrosinistra aveva già governato dal 2004 al 2009, ma era stato un incidente di percorso, un «errore della storia». E malgrado il sindaco di allora, Roberto Bruni, fosse considerato uno dei migliori di sempre, dopo cinque anni fu mandato a casa senza tanti complimenti per restituire la città ai legittimi proprietari. Ora, invece, Giorgio Gori festeggia fino a notte inoltrata coi suoi militanti cantando Bella Ciao a squarciagola, e sembra la cosa più normale del mondo. Renato Pezzini © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 4 - 10/06/14-N: 4 Primo Piano Martedì 10 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Il ribaltone di Perugia un trentenne alla Renzi sbanca l’ex feudo rosso La prima volta del centrodestra nel capoluogo umbro dal dopoguerra a oggi. Il Pd fa autocritica: noi lontani dalla città ` LA SORPRESA PERUGIA Il day after dei ballottaggi è tiepido, composto, non eccessivo come si addice a Perugia. Ma la svolta c’è stata: per la prima volta nel Dopoguerra a palazzo dei Priori entra un sindaco non di sinistra. L’impresa è riuscita ad Andrea Romizi, 35 anni, avvocato, di Forza Italia, con un nonno grecista di fama, un modo piano e diretto di dire le cose, che ha saputo parlare a tutti ma soprattutto al popolo della sinistra perugina e ha superato Wladimiro Boccali, sindaco uscente, Pd, in netto vantaggio al primo turno. Un Renzi di centrodestra, dicono senza esitare quelli lo hanno visto muoversi, caparbio, intenso, senza riposo, in campagna elettorale. Ed elencano gli indizi: Romizi ha fatto, come Renzi, della sua faccia da bravo ragazzo, del suo giocarsi tutto sul rinnovamento, sull’autonomia dalle logiche antiche della politica, le armi migliori. Altro indizio: si è lasciato dietro gli armamentari di partito e si è presentato solo con la fionda della sua determinazione, ritagliandosi per sé il ruolo di Davide contro Golia. Risultato: non solo ha vinto sul gigante del centrosinistra, ma è riuscito nel miracolo di pacificare il litigioso schieramento del centrodestra. Avanti: il gio- vane neosindaco promette Tasi al minimo, risparmi in Comune ma non epurazioni, garantisce sicurezza senza crociate. Serve qualche altra indicazione sul Romizi-Renzi? Pronti: non è un caso dicono - che ha più di 1300 amici in comune su facebook con il neosegretario renziano umbro del Pd, Giacomo Leonelli. I due hanno uguale età e professione e frequentano gli stessi locali. Ma ora, mentre lui festeggia, il Leonelli deve tuonare: «È stata una sconfitta epocale e terrificante, troppi errori». IRRUZIONE IN COMUNE Mentre paziente affronta le tv su corso Vannucci, si prova a farlo cedere: «Allora è proprio il Renzi del centrodestra?». Lui non ne vuol sentire, cambia discorso. Dice: «La gente mi ha capito: ho un programma, non una bandiera da alzare. Ho proposte di cambiamento, non slogan. Mi piace spiegare, AVVOCATO, 35 ANNI AL PRIMO TURNO ERA ARRIVATO MOLTO DIETRO L’USCENTE BOCCALLI: È IL NOSTRO RENZI Il controribaltone Dem e Udc sfilano Caltanissetta ai grillini Caltanissetta, unico capoluogo siciliano al voto, dopo i ballottaggi torna al centrosinistra con la vittoria di Giovanni Ruvolo, appoggiato da Pd-Udc e Polo civico che ha ottenuto il 64,31% dei voti. L'altro candidato Michele Giarratana, sostenuto da tre liste civiche, si attesta al 35,69 per cento. La lista più votata è quella dell'Udc che ha il 15,94% delle preferenze. Segue il Pd col 14,52% e poi Forza Italia col 9,73%. Il M5s ha il 7,48% dei voti. Torna al centrosinistra anche Monreale: è stato eletto Pietro Capizzi (Pd) col 55,88%. Rimane governata da Totò Burrafato, sindaco uscente, Termini Imerese (Pa). Ma questa volta Burrafato non è sindaco del centrosinistra perchè le liste che lo appoggiavano oltre al Pd comprendevano anche il Nuovo Centrodestra di Alfano. Una strana alleanza elettorale che ha tenuto anche a Pachino (Sr) dov'è stato eletto sindaco Roberto Bruno col 75% dei voti, anche lui appoggiato da Pd e Nuovo centrodestra. mai gridare». Eppure la notte del successo elettorale sembrava un dopo partita del Mundial, entusiasmo, cori, «chi non salta è comunista...», perfino un’irruzione nella sede del Comune che ai puristi non è piaciuta. «Ma domenica è successo qualcosa di importante», dice Emanuele Scarponi, giovane medico, tra i primi degli eletti, che con Massimo Monni, rimane insieme a Romizi davanti ai bronzi del Grifo e del Leone: «Hai visto mai che dopo tanti anni si sono mossi pure loro». Più avanti ancora altro centrodestra, Laffranco, Valentino, Biagiotti. Ma a complimentarsi c’è anche un ex senatore di sinistra. Non mancano quelli che «lo avevano detto», ma la verità è che nessuno pensava a questo terremoto. PARTITO-ISTITUZIONE Perugia non è una città qualunque nel sistema del potere del Pci poi Pds, poi Ds e ora Pd. Da sempre è il partito-istituzione, referente dell’economia, interfaccia di tutti i fermenti della società. Per lunghi anni ha fatto tutte le parti in commedia: il governo e l’opposizione, la conservazione e il rinnovamento. «Ma non esistono più rendite di posizione», dicono nella rivitalizzata Forza Italia. E Romizi torna a schermirsi: «Quando ho pensato di potercela fare? Parlando con gente di sinistra, che mi chiedeva di mettere mano al cambiamento, di non fermarmi. Capivo che erano sinceri. Però non avrei mai pensato ad un divario così, 58 contro 42». A sinistra, invece, sotto il sole, facce lunghe, lunghissime. Lo sconfitto, Wladimiro Boccali, ha certo pagato per colpe non sue, ma anche per un fatale scollamento con la città, l’incapacità di interpretarne le richieste, di dare una risposta alle paure. Una città presa in una tenaglia: da un lato degrado autentico, legato a droga e spaccio low cost ora combattuto però assai meglio, mescolato a sindromi strane, un diffuso pessimismo, uno spleen, un mix di difficoltà dell’economia e mancanza di prospettive. Nel Pd la sconfitta l’hanno presa male, fette di potere se ne vanno, un’ombra cupa si stende fino alla Regione, ora non più roccaforte inespugnabile, però col “bravo ragazzo” promettono di dialogare. E forse impareranno qualcosa dal suo stile. Marco Brunacci © RIPRODUZIONE RISERVATA PERUGIA Andrea Romizi riceve i complimenti dei perugini in corso Vannucci A Pescara la vittoria di Alessandrini: ho elaborato l’omicidio di mio padre IL PERSONAGGIO PESCARA La tentazione sarebbe quella di usare un binocolo al contrario oppure una lente da entomologo. In realtà per raccontare Marco Alessandrini, neo sindaco di Pescara di area democrat, uscito dal ballottaggio addirittura doppiando il sindaco uscente di Forza Italia dopo aver preso il 43% al primo turno, servirebbe qualcosa di meglio, forse un grand’angolo. Certo, l'agiografia della politica locale e delle battaglie per la legalità lo hanno da tempo ancorato a quel lontanissimo 29 gennaio del 1978 quando suo padre, il giudice Emilio Alessandrini venne assassinato a un semaforo a Milano da un commando di Prima Linea. Marco era a scuola, aveva 8 anni, e ce lo accompagnò suo padre qualche minuto prima di essere massacrato. L'altra agiografia, quella delle storie degli impossibili percorsi di rivincita, lo fotografa nella notte tra domenica e lunedì scorso, mentre sale la scalone del Palazzo del Comune affiancato dal suo mentore politico, il neo governatore abruzzese Luciano D'Alfonso, che lo ebbe come assessore nel secondo mandato da sindaco di Pescara nel 2008. Marco si era candidato consigliere con il Pd ma non era il treno buono: qualche mese dopo, D'Alfonso finì inquisito e arrestato per presunte tangenti, poi assolto. Alessandrini invece rotolò via, sedotto e abbandona- to due volte: perso il posto da assessore si offrì come vittima sacrificale alle successive Comunali, sempre a Pescara, e cedette di sei punti. Ora, tornato D’Alfonso, anche Alessandrini si è preso la sua rivincita. Marco Alessandrini Il piccolo Marco con il padre L’AFFERMAZIONE DEL CENTROSINISTRA CON IL FIGLIO DEL GIUDICE ASSASSINATO DA PRIMA LINEA In mezzo ai due estremi c’è «la lunga metabolizzazione del dolore»: il neosindaco la chiama così ma poi preferisce glissare con sobrietà sul suo rapporto con il padre e l’infanzia rubata. Anche ieri, in conferenza stampa, appena un accenno velato: «Per prima cosa stamattina sono andato a trovare i miei cari al cimitero». Bisogna allora risalire alle testimonianze di impegno civile o a qualche rara intervista sul punto. «Nell’intimità domestica - raccontò anni fa a La Storia siamo noi - non ho mai avuto la sensazione che mio padre svolgesse un’attività straordinaria. Il suo lavoro di solito restava fuori casa. Ma io ero un bambino, non so se mia madre avesse percepito qualche cosa di diverso». Il filo spezzato è ancora lì che penzola. «L’ho sempre chiamato per nome, Emilio, e mai papà a testimonianza di un rapporto speciale, di complicità di amicizia che c’era tra noi». Invece a Mario Calabresi, con cui condivide la morte violentà del padre per mano eversiva, rilasciò dichiarazioni amare dopo aver visto il film «La Prima linea» tratto dal libro «Miccia corta» di Sergio Segio. «Diciamo la verità: è un film superficiale, come superficiali erano quei terroristi degli Anni Settanta. Perdonami la franchezza: erano dei deficienti, degli idioti in senso tecnico che giocavano alla guerra». Andrea Taffi © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 5 - 10/06/14-N: 5 Primo Piano Martedì 10 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it La Livorno operaia rottama il vecchio Pd `Grillo esulta per la roccaforte rossa che è riuscito a espugnare: `Con Nogarin anche la curva degli ultrà: l’obiettivo era «Virus inarrestabile». Ha vinto la voglia di rinnovare la sinistra soprattutto punire il sistema di potere degli eredi del Pci IL REPORTAGE dal nostro inviato LIVORNO Intorno al porto mediceo i bar delle scommesse sulle partite del mondiali in Brasile sono stracolmi. Ma adesso c'è una scommessa più frequentata di tutte le altre: quanto tempo impiegherà Grillo per litigare con il nuovo sindaco, grillino, di Livorno? «I rapporti tra me e Beppe non saranno semplici», avverte Filippo Nogarin, faccione simpatico, fisicamente identico alla soul star Mario Biondi, un signor nessuno diventato sindaco, «non perché ho vinto io ma perché hanno perso loro». Cioè la Ditta, il Pd pre-Renzi. STUFI DELLA DITTA La Ditta, come la chiamava Bersani, che resiste e comanda da sempre a Livorno anche se qui Matteo ha preso il 70 per cento alle primarie e ha portato al 52 per cento il partito alle ultime politiche. Ma niente: i livornesi non ne possono più della Ditta (e del monocolore comunista e post-comunista nella città in cui nel '21 nacque il Pci) e forse hanno voluto dare una mano al Rottamatore per rottamarla. Lo hanno fatto tramite Nogarin, che ha spalle forti e la sua spallata é stata terribile e storicamente clamorosa, e facendo vincere Grillo pur infischiandosi di Grillo da cui hanno attinto il vaffa. Il circolo Pd del porto è aperto e deserto. La base (militanti, elettori) chiama? «No, la base non chiama», risponde Paolo Corso, unico iscritto presente. La solitudine di una storia è palpabile. Vicino allo stadio, in via Sauro, è comparsa intanto una scritta: «Nogarin fedayn». Il nuovo Filippo Nogarin IL CIRCOLO DEMOCRAT DEL CENTRO È APERTO MA DESERTO IL GIORNO DOPO LA SCONFITTA SI SMOBILITA LIVORNO La federazione del Pd smobilita all’indomani della sconfitta sindaco, per la curva ultrá dei livornesi che ancora espongono la bandiera del Che, è il combattente che ha sbaragliato i burocrati che non sanno vedere una città in crisi economica profonda. Quella crisi che produce rabbia. E così Livorno è un'altra Livorno. Quelli che dicono che in realtà questa città rossa ha votato contro il Pd per non morire democristiana con Renzi, stanno prendendo un abbaglio. Semmai, antropologicamente parlando ma politicamente no, si potrebbe dire che Livorno è grillina da prima ancora che esistesse Grillo, nel suo essere città scanzonata e un po' pazza, di gente di mare e di forti passioni. Che ha azzerato con un tratto di penna 70 anni di storia di sinistra e riparte dal chilometro zero. Come i prodotti biologici che il nuovo sindaco - velista di Castiglioncello, look scanzonato e simpatico da gioventù da aperitivo in spiaggia, ingegnere aerospaziale ripieno di braccialetti etnici ai polsi promette di far vendere ai mercati L’intervista Paolo Virzì «I dem resistono con i denti alle novità che chiede Renzi» dal nostro inviato LIVORNO «La città ha voluto vedere scorrere il sangue». Immagine pulp, non in stile “Ovosodo”, il film su Livorno del regista livornese, quella che ora sta proponendo Paolo Virzì. Il sangue di chi? «Del partitone che non vede, non sente e non parla con nessuno. Era tutto prevedibile ciò che é accaduto? E ha vinto un simpatico ragazzone di Castiglioncello, che i livornesi non conoscono. E speriamo che adesso Grillo non applichi su di lui tutto il suo peggio e dimostri di sapere governare anzi di lasciare governare i suoi». I livornesi non ne possono più della sinistra? «Hanno votato contro il Pd, contro questo Pd. Non ha vinto Grillo e non ha perso Renzi. É accaduto qualcosa di più semplice: ha presente quando il marito si taglia l'uccello per far dispetto alla moglie? La sinistra, perché questa é e resta una città di sinistra, si é comportata così. Mi fa ridere Grillo che si illude e che festeggia. Non ha niente da festeggiare». Ma da più parti si sente dire: proprio perché i livornesi sono molto rossi, l'idea di morire democristiani con Renzi li ha indispettiti e hanno affossato il Pd. «Mi sembra una teoria assurda, una boiata pazzesca. C'è stato invece un vero e proprio risentimento verso il ceto politico locale, che non è riuscito a dare una prospettiva a questa città e non ha saputo o voluto vederne la crisi profonda. Questo ceto politico ha resistito «MATTEO PUÒ ESSERE SODDISFATTO: IL LAVORO SPORCO ANTI BUROCRATI DA NOI GLIEL’HA FATTO IL M5S» «HA PRESENTE QUANDO IL MARITO SI TAGLIA IL... PER FAR DISPETTO ALLA MOGLIE? HANNO VOLUTO VEDER SCORRERE IL SANGUE» con i denti all’avanzata di Renzi. Il quale, adesso, può essere soddisfatto. Il lavoro sporco anti-burocrati glielo ha fatto il grillino Nogarin. E la sua vittoria è una sorta di pioggia di napalm, su Livorno, che napalm voleva». Ma sarà in grado di governare il simpatico ragazzone pieno di braccialetti etnici e odoroso di aperitivo in spiaggia? «Lo vedremo. Potrebbe accadere il miracolo a Livorno. Cioè che i 5 Stelle scoprano, proprio in questa città che sorprende sempre, un'attitudine al governo, alla mediazione, alla serietà politica non declamatoria. Qui non possono sbagliare. Speriamo che lo capiscano e che capiscano la portata della sfida, non locale ma nazionale, che si trovano davanti». Il derby tra rabbia e speranza, tra Grillo e Renzi, dunque non lo ha vinto Beppe? «Non é questo il modo di approcciarsi a Livorno. Le categorie nazionali valgono poco. E l’unico derby che c’è stato é quello tra la sinistra e la sinistra. E la sinistra ha deciso di suicidare la sinistra. Quella vecchia e autoreferenziale. Ormai inservibile per affrontare i problemi di questa città. Ho tanti amici e parenti che hanno votato 5 stelle ma soltanto perché feriti dalla propria parte politica. Che non è quella. L’amministrazione cittadina non ha percepito la necessità di un cambiamento radicale. E alla fine ha mandato al massacro un ragazzo bravo e competente, Ruggeri, lo sconfitto, il quale sapeva benissimo che la partita sarebbe stata quasi impossibile». Qual è il male che Livorno porta addosso? «Quello di una città industriale e operaia che, per responsabilità dei ceti dirigenti, non è riuscita a proiettarsi verso un altro destino. Il nuovo sindaco dovrà essere capace di ripartire dal basso, di prendersi cura delle esigenze delle persone». M.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA comunali. «Sono solo un cittadino prestato alla politica», dice il sindaco soul man e vendicatore. Grillo gli ha telefonato: «Bravo, bravissimo». Lui: «Devo la vittoria anche a te». LA TELEFONATA DI BEPPE Nel senso che ha vinto anche grazie al fatto che Grillo in campagna elettorale a Livorno non s'è fatto vedere? O ha vinto perché, in maniera assai poco grillina, «la mia forza è stata quella di non aver dovuto urlare?», come spiegava ieri il neo-sindaco appoggiato a un albero in piazza XX settembre? Grillo nella telefonata post-trionfo gli ha detto: «E ora, rivoluzione!». E lui gli ha risposto come un Pizzarotti (si spera ben riuscito): «Qui si tratta di far funzionare le cose». Il sindaco di Parma, che subito ha cominciato a fare asse con il nuovo collega («Più siamo meglio stiamo») comunque non ce la sta facendo. E se Livorno diventa la Parma bis, grande trionfo elettorale e forte delusione gestionale, per i 5 stelle sono guai. Nonostante Grillo in queste ore si senta fortissimo: «Siamo un virus inarrestabile». Infatti a Livorno certi tassisti girano con la bandiera pentastellata attaccata ai finestrini. Mentre il segretario locale del Pd, De Filicaia, sta per dimettersi e nella valle di lacrime democrat della segreteria cittadina a via Donnini ci si consola così davanti al successo grillino aiutato sia dalla sinistra-sinistra sia dalla destra-destra: «Nogarin e i suoi faranno la stessa figura che fanno i grillini a Montecitorio. Saliranno sui tetti del Comune per protestare contro la propria inconsistenza». Questo si vedrà. Per ora, c'è nella questione livornese qualcosa che va oltre Livorno e che sta già preoccupando il Pd renziano a livello nazionale. La questione è questa: nei ballottaggi del nuovo bipolarismo Pd-5Stelle, tutti gli altri appoggiano i grillini e li fanno vincere. Dunque l'Italicum, che prevede la sfida a due, è pericoloso. Almeno fino a che non sfondi davvero tra gli elettori di centrodestra, tra quelli di sinistra-sinistra, e perfino tra i grillini (ma il neosindaco livornese è già al contrattacco: «grillizzeremo il Pd»), il messaggio renziano. Il quale, qui, ha perso ma forse ha anche vinto. Mario Ajello © RIPRODUZIONE RISERVATA IL NEOSINDACO, UN INGEGNERE AEROSPAZIALE PARACADUTATO DA FUORI, FA ASSE CON IL RIBELLE PIZZAROTTI A Civitavecchia la strambata del fronte del porto grillino IL CASO dal nostro inviato CIVITAVECCHIA La prima sorpresa è che il Movimento ha una sede, quattro mura nel centro della città, un ex negozio e non un sito on line. La seconda è che, seduti tra bici e materiale avanzato, ci sono anche loro: i figli del web, gli iscritti in carne e ossa. E da ieri anche un sindaco: Antonio Cozzolino che alle 6 del pomeriggio, esauriti i festeggiamenti, riceve i suoi; ringrazia chi lo ha votato, promette: «Interverremo sulla raccolta differenziata, faremo tutto il possibile per salvare le municipalizzate gestiremo le navi da crociera, faremo in modo che l’acqua d’estate non manchi e proveremo a rimettere in sesto le casse del Comune an- che senza il contributo dell’Enel». «É stato uno sgarbo a zio Pietro silurato dal fronte del porto, i camalli e l’autorità portuale si sono uniti per farlo fuori», s’accalora Paolo, iscritto pd, commentando i risultati, seduto ad un tavolino all’ombra di un bar. Il riferimento è a Pietro Tidei colpito e affondato come la Costa Concordia, la nave che quella notte partì proprio da qui e che molti volevano riportare per rottamare il relitto prima di farselo scippare da Genova. Civitavecchia spesso si lascia attrarre dalle novità. Dopo il berlusconismo ecco il grillismo. Così che ora, vista dal mare, la costa è un susseguirsi di porti politicamente e anagraficamente grillini: Genova-Livorno-Civitavecchia, una rotta ideale per lanciare l’opa sulla Capitale viste le difficoltà in cui nuota Marino. Tolto il sostegno ai partiti tradizionali, levata l’ancora si naviga a vista. Un salto nel buio? La bandiera grillina sventola sul Palazzo del Pincio per la gioia della destra, di una parte di una parte del Pd e di quelli di Sel. legati al porto. Gli stessi che a novembre fecero cadere Tidei dopo solo 14 mesi di consiliatura. «Cozzolino farà bene, fidatevi», garantisce per lui Luigi Di Maio, il giovane presidente della Camera venuto a sostenerlo insieme ad Alessandro di Battista. Il sindaco ha scelto già la sua squadra, 4 donne e tre uomini tra cui l’ex verde Alessandro Manuedda. sceva solo un civitavecchiese su 4. La scelta di non mettere sui manifesti la sua faccia da bravo ragazzo non l’ ha certamente aiutato. E nemmeno l’ idea di mettere solo la grafica dei suoi occhiali, una montatura alla Clark Kent. Un’immagine che ha fatto lievitare le aspettative: tutti si aspettano che si trasformi in Superman e si carichi sulle spalle Civitavecchia con la sua crisi. «Non sono Nembo Kid, non ho L’ILLUSTRE SCONOSCIUTO Il primo cittadino, 38 anni, ingegnere informatico, era fino a ieri «l’illustre sconosciuto». Lo cono- Antonio Cozzolino festeggia CON COZZOLINO ANCHI MOLTI ELETTORI DI SEL, SGARBO A «ZIO PIETRO» SINDACO USCENTE la bacchetta magica - mette le mani avanti - ma questa città smetterà di essere un feudo. É stato eletto con il 66%, ha triplicato i voti rispetto al primo turno, doppiato Tidei, un ex cuperliano. Nel 1970 era già in politica. Lo hanno trattato come un vecchio arnese. «Ma io non mi sento tradito dal mio partito. Sono venuti a sostenermi 4 ministri, due volte il presidente Zingaretti, una volta Sassoli e Civati. Purtroppo si è levato un vento contro la politica, un plebiscito che ha travolto me». In piazza Guglielmotti, la piazza del Municipio intanto è scoppiata l’estate. Non gira nessuno, a parte un vigile che proietta una lunga ombra sul muro. Zio Pietro? Claudio Marincola © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 6 - 10/06/14-N: 6 Primo Piano Martedì 10 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Resa dei conti azzurra Berlusconi: o si torna uniti o non vinceremo mai più Padova consolida l’asse con la Lega, ma è emergenza Nord Fitto e Carfagna rinunciano alla piazza: «Il partito è da rifondare» ` IL CASO ROMA «Spetta a noi ricostruire il centrodestra». Chiuso ad Arcore, Berlusconi cerca di ritrovare la spinta positiva per cercare di tenere unita Forza Italia e, semmai, far tornare a casa non solo i transfughi organizzati nel Nuovo centrodestra e in Fratelli d’Italia, ma soprattutto i moltissimi che hanno disertato le urne. Riflettendo con i fedelissimi, da Toti a Verdini, alla Gelmini, ai capigruppo Romani e Brunetta, Berlusconi non ha nascosto che «la delusione dei risultati ai ballottaggi era ampiamente annunciata». Certo, certe sconfitte bruciano. Specie quella subita a Pavia da quello che era considerato il volto nuovo e spendibile del berlusconismo, quell’Alessandro Cattaneo, che invece è stato sonoramente battuto. LE REAZIONI «Non me l’aspettavo», ha ammesso uno sconfortato Giovanni Toti, secondo il quale «sono gli scandali dell’Expo e del Mose il motivo della diserzione dai seggi elettorali. Sta a noi ripartire, ascoltando i ceti produttivi e insistendo sulla questione morale». Ma il partito ribolle. Mara Carfagna e Raffaele Fitto insisto- no sulla «rifondazione del partito». «Non dimentichiamo che il potere in una democrazia rappresentativa ci viene dal popolo», ammonisce l’ex ministro per le Pari opportunità. Come dire, sarebbe il caso di favorire una maggiore partecipazione democratica. Il che significa che sarebbe urgente indire le primarie a tutti i livelli. Come sostiene anche Raffaele Fitto, che però intanto annulla la sua iniziativa a Napoli, dove era stata organizzata nello stesso giorno, il 13 giugno, una manifestazione dal coordinatore regionale, De Siano, insieme a Toti. «Io lavoro per l’unità», assicura l’ex governatore della Puglia. D’altronde, non è tempo di divisioni, anche perché il centrodestra vince sì a Perugia, con la sorpresa del giovane avvocato Romizi, ma dilaga a Padova, però con il leghista Massimo Bitonci. Cosa che autorizza il segreta- SALVINI SI OFFRE COME FUTURO LEADER DELLA COALIZIONE «UN PO’ TANTO IN DIFFICOLTÀ» Sorpasso del centrodestra Potenza, Comune senza maggioranza A poche ore da un successo inaspettato, clamoroso nelle dimensioni e storico, Dario De Luca - dei Popolari per l’Italia, sostenuto anche da Fratelli d’Italia e da una lista civica, sindaco di Potenza dopo aver sbaragliato al ballottaggio il candidato di centrosinistra, Luigi Petrone - ha cominciato a riflettere sul futuro, che passa da un consiglio comunale in cui la maggioranza è di centrosinistra. De Luca, che sta valutando un ricorso per avere una maggioranza omogenea, ha comunque detto di voler «costituire una maggioranza che vada al di là degli schieramenti» e ha aperto le porte al suo avversario come presidente del consiglio comunale. Il neosindaco è stato il primo ad essere sorpreso dalle dimensioni del suo successo, che egli stesso non si aspettava tanto netto: ha parlato chiaramente di «voto trasversale», facendo capire di aver raccolto consensi oltre il suo schieramento. Al primo turno De Luca aveva ottenuto il 16,7% dei voti, rispetto al 47,8 % di Petrone; al ballottaggio ha invece raggiunto il 58,5%. E il centrosinistra? La coalizione è sotto shock. Il presidente della Regione, Marcello Pittella (Pd): «a sconfitta del deve indurci all’unità». rio del Carroccio, Matteo Salvini, a candidarsi già alla guida del centrodestra che verrà. Mai sia, tuona Michaela Biancofiore, convinta che «l’unico modo per risolvere i problemi di Forza Italia è ripartire da Berlusconi per ridisegnare linea politica, fare emergere energie fresche e nuove dai territori, riconquistare quel consenso che non è passato ad altri, ma è rimasto a casa in attesa del rilancio della nostra rivoluzione liberale». Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale della Lombardia, sostiene che «l’Italia rimane moderata, antistatalista e liberale. Per ora non è andata a votare, ma la sinistra non si illuda, non conti sul nostro scoraggiamento. Ce li riprenderemo». LE PROSPETTIVE Berlusconi, invece, sa bene che o il centrodestra torna unito o sarà difficile vincere ancora. E con i suoi analizza a fondo il caso Padova, dove Bitonci ha vinto perché sostenuto da una larghissima coalizione composta dal centrodestra dei tempi gloriosi, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Ncd, Udc e, appunto Lega Nord. E allora Toti, cercando di superare la delusione «per i pessimi risultati in tutto il Nord», prova a rilanciare «la questione settentrionale». Ma sa bene che il vero problema è ritrovare l’identità di Forza Italia «che deve marcare i propri contenuti sulla politica economica, visto che quella di Renzi non ci piace, e sulle riforme. Perché - spiega un conto è essere disponibili al dialogo, un altro è accettare supinamente le proposte della maggioranza, come quella per cambiare il Senato, cheè assolutamente insoddisfacente». Riflettere e ricostruire è dunque il mantra che ripetono i berlusconiani più fedeli, da Toti a Maurizio Gasparri, che raccomanda «soprattutto umiltà».Difficile, viste le tensioni che fanno sobollire il partito. Se ne parlerà oggi in una direzione nazionale che si annuncia incandescente, nella quale i fautori del rinnovamento, Fitto e Carfagna, ma anche i quarantenni del partito, non si limiteranno certo ad ascoltare in silenzio la relazione di rito. Claudia Terracina © RIPRODUZIONE RISERVATA Manifesti per Raffaele Fitto L’intervista Alessandro Cattaneo «Ero il sindaco più amato d’Italia la crisi di FI mi ha azzoppato» MILANO Gennaio 2014, appena cinque mesi fa: Alessandro Cattaneo, Forza Italia, 35 anni, sindaco di Pavia dal 2009, secondo un sondaggio fatto in tutti i principali Comuni d’Italia, è il primo cittadino più amato della Penisola. Gradimento al 67 per cento. Record imbattibile. Tanto che qualche giorno dopo Berlusconi lo nomina seduta stante «responsabile formazione amministratori locali» del partito. Un astro nascente, «il Renzi del centrodestra» lo definisce qualcuno anche perché lui, Cattaneo, nel 2012 s’è messo alla testa dei «riformattatori del Pdl» che chiedono un ricambio generazionale ed elezioni primarie interne. Insomma, un grande avvenire davanti a se. Dovevano essere quasi una formalità queste elezioni. Invece... «I numeri sono lì da vedere, e i numeri dicono tutto». Lei al 47 per cento e il suo avversario Depaoli, centrosinistra, al 53 per cento. «I numeri sono quelli, ma sono anche altri. Al primo turno io avevo 18 mila voti, e Depaoli 14 mila. Al ballottaggio il mio avversario ne ha presi 17 mila, cioè diventa sindaco con meno voti di quanti io ne avevo presi quindici giorni fa. E’ una cosa su cui riflettere». A lei invece di voti ne sono venuti a mancare più di tremila. Cosa è successo? «Era una bella giornata di sole, evidentemente molti dei nostri hanno preferito andare al mare. Anche questa è una cosa su cui riflettere». A gennaio era indicato come il sindaco più amato d’Italia. Possibile perdere tanto consenso in così poco tempo? «Un conto è rispondere a una signorina che ti chiama al telefono e ti chiede se ti piace il tuo sindaco. Un’altro conto è fare la fatica, in una bella domenica di giugno, di andare al seggio a votare». Niente da rimproverarsi? «Errori certamente ne ho fatti. Però vorrei far presente che in città, alle Europee, Forza Italia si è fermata al 17 e il Pd ha superato il 42 per cento». Dunque, colpa della crisi del partito? «Cinque anni fa io venni eletto, malgrado avessi appena 29 anni, «A LIVELLO LOCALE UNA CLASSE DIRIGENTE CHE FUNZIONA C’È MA A LIVELLO NAZIONALE BISOGNA CAMBIARE» anche grazie al fatto che il Pdl andava a gonfie vele. Questa volta il traino non c’è stato». Lei doveva essere un simbolo del rinnovamento di Forza Italia. «Dovremmo essere tutti consapevoli che le cose devono cambiare, che ci stiamo arenando in discussioni e rivalità interne che distruggono quanto è stato costruito in tanti anni». Sono da ridisegnare tutti i vertici del partito? «A livello locale una classe dirigente che funziona c’è. E’ a livello nazionale che le cose devono assolutamente cambiare, c’è bisogno di un grande rinnovamento». In che modo? Facendo le elezioni primarie per scegliere i quadri dirigenti? «Può essere un modo. Ma prima di tutto bisogna mettere da parte rancori e rivalità, discutere, trovare un metodo condiviso da tutti per andare avanti e agire di conseguenza». In realtà sembra che stia accadendo il contrario, e dopo il risultato elettorale rivalità e ripicche stanno crescendo, Fitto va per una strada, Toti per un’altra. «Ripeto, bisogna mettere da parte tutto questo e trovare dei meccanismi che consentano un rinnovamento vero. Anche perché queste elezioni ci hanno detto che per noi si è riaperta una questione settentrionale. Il nord è sempre stata la nostra forza, rischiamo di perderla per sempre». Renato Pezzini © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 8 - 10/06/14-N:RCITTA 8 Primo Piano Martedì 10 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it to e la Corte dei conti hanno aperto inchieste interne), le ditte talvolta se la sbrogliano da sole, mettendosi d’accordo e ritirando i ricorsi. Ma anche scambiandosi la ”cortesia” in altri giudizi. Mossa anticorruzione del governo: un limite agli interventi dei Tar LE AMMISSIONI `Nuovo termine alle “sospensive”: il ricorso nel merito va deciso entro 30-60 giorni. Mai più appalti annullati per vizi di forma IL CASO ROMA Più porte ci sono da bussare, più c’è il rischio che qualcuno chieda di ”oliarne” una perché possa aprirsi. Così diceva l’altro giorno, al Messaggero, il procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Nordio, a proposito del giro di mazzette per gli appalti sul Mose. Ecco allora che il governo, oltre al decreto legge per dare maggiori poteri al presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone, venerdì prossimo presenterà in Consiglio dei ministri, una nuova norma - che sarà inserita nel decreto sulla Pubblica Amministrazione - per accelera- re le procedure dei ricorsi davanti a Tar e Consiglio di Stato. Come? Intervenendo su un punto che il premier Renzi da sempre ritiene all’origine di inaccettabili ritardi e anomalie ma che, per questioni costituzionali e di ottemperanza all’Ue, non può essere abolito: la sospensiva. Con una soluzione ribattezzata «merito ravvicinato», vale a dire la fissazione e la decisione, nel merito, dei contenziosi sull’attribuzione degli appalti, entro 30-60 giorni dalla presentazione del ricorso. Non solo. Si ipotizza di introdurre una disciplina differente sui vizi formali, così da evitare che un appalto possa essere annullato per un mero vizio di forma. La forma è sostanza, secondo la vulgata. Ma non sempre. O, almeno, nelle pieghe della forma si nascondo meccanismi non sempre limpidi. Le ”gole profonde” dell’inchiesta Mose - l’ex segretaria di Giancarlo Galan, Claudia Minutillo, e l’imprenditore Piergiorgio Baita - hanno raccontato agli inquirenti di magistrati di Tar, Consiglio di Stato e Corte dei Conti ”oliati” con mazzette da centinaia di migliaia di euro per aggiustare o ammorbidire ricorsi o controlli sulla regolarità degli appalti. Quando un’impresa viene esclusa da una gara non c’è niente di più facile che fare ricorso al Tar e chiede che l’aggiudicazione sia sospesa. I lavori si bloccano. E Il Consiglio di Stato, massimo organo della giustizia amministrativa PROCEDURE PIÙ SEMPLICI PER RIDURRE I PASSAGGI CHE LE IMPRESE POSSONO TROVARSI COSTRETTE A “OLIARE” prima che la giustizia amministrativa decida le questioni nel merito, sia in primo che in secondo grado, possono trascorrere anche un paio d’anni. Come aggirare lo scoglio? A parte episodi di corruzione di magistrati per aggiustare le cause (al momento presunti, nel caso del Mose, e rispetto ai quali il Consiglio di Sta- Uno spaccato di come funzioni il sistema dei ricorsi davanti alla magistratura amministrativa lo offre Claudia Minutillo, in un verbale di interrogatorio dell’inchiesa Mose. Riferisce di circa 20mila euro da far avere, attraverso Corrado Crialese, presidente di Adria, al presidente del Tar del Veneto, Bruno Amoroso: così «si poteva influire su alcuni ricorsi che erano in atto». In particolare «quelli sull’Autostrada del Mare. Alla fine Maltauro (la società coinvolta nell’indagine Expo, ndr) ritirò il ricorso e si misero d’accordo tra Mantovani e Maltauro. In realtà - afferma l’ex segretaria di Galan - i ricorsi servivano proprio a questo, molto spesso: un concorrente fa ricorso per costringere poi a ritirarlo dentro, e funziona quasi sempre». Il secondo passo del governo Renzi, questa volta con ddl delega, sarà quello di snellire il codice degli appalti (600 norme tra codici e regolamenti) e di ridurre il numero delle stazioni appaltanti (che oggi arrivano a 36mila). Meno porte alle quali bussare, come dice Nordio. Silvia Barocci © RIPRODUZIONE RISERVATA Fronte degli industriali: «Cacciare i corruttori» Delrio: serve un’alleanza `Dall’assemblea Assolombarda la spinta a un patto di legalità L’INCONTRO ROMA Un’alleanza per la legalità e bando ai corruttori tra le fila di Confindustria. Ma anche di Assolombarda. Per il presidente degli industriali, Giorgio Squinzi, l’assemblea delle imprese dell’area milanese è l’occasione per ribadire quanto già detto due giorni fa da Padova («Chi non rispetta le regole deve stare fuori da casa nostra»). Ma la linea tracciata è quella scelta anche dal numero uno di Assolombarda, Gianfelice Rocca per dire che «vanno cacciati i disonesti», ma va fatto anche di più: «È ora di lavorare insieme a una rivoluzione etica». Nel frattempo, però, «la priorità», per lo stesso Rocca è organizzarsi per finire i lavori» di Expo, anche se si sa che «l’allestimento dei capannoni porta oggi a un non rispetto formale delle leggi ROCCA: «LA PRIORITÀ È FINIRE I LAVORI DELL’EXPO IN TEMPO POI REALIZZARE TUTTI INSIEME UNA RIVOLUZIONE ETICA» L’INTERVENTO Il sottosegretario Graziano Delrio esistenti». Insomma, «il Mose può anche arrivare sei mesi dopo le scadenze, ma se Expo arriva un mese dopo è una tragedia nazionale», ha sbottato Rocca, sicuro tuttavia che l’Esposizione universale «sarà un successo», nonostante la crescente incapacità dello Stato e delle procedure pubbliche di realizzare grandi infrastrutture rispettando tempi e programmi». Più in generale, invece, l’Italia «deve ripartire da imprese e territorio» passando da una ristrutturazione dello Stato, ha concluso il numero uno di Assolombarda. Il tema dell’alleanza della legalità sembra essere l’unica via d’uscita dal pantano anche per il sottosegretario Graziano Delrio: «C’è un problema di credibilità del paese», anche a causa delle varie inchieste. Dunque, «piuttosto che di moltiplicare leggi e regole, abbiamo bisogno in questo momento di fare una vera alleanza per la legalità, per il rispetto di se stessi, per la vigilanza e la prevenzione». Il punto è che «non abbiamo il problema di moltiplicare ma di prevenire», ha aggiunto il sottosegretario. La sfida ora è di rovesciare, partendo da Milano, questo bollettino di guerra per il nostro paese». Certo, una responsabilità importante va attribuita alla mole di burocrazia tutta in mano alla politica per il presidente di Confindustria: «È la densità di questa sostanza fatta di leggi, regolamenti, enti, tutti controllati dalla politica, che fa prosperare la corruzione, l'evasione e il malaffare». Ma di fronte alla corruzione non sono ammesse scuse o alibi. «Non ci interessa sapere se gli imprenditori che corrompono lo fanno perchè obbligati o per vero e proprio spirito doloso», ha detto a chiare lettere Squinzi: «chi non rispetta le regole non può stare tra noi». Dopodichè, va fatto il possibile per «ridurre seriamente i costi di funzionamento della burocrazia, cancellando tutto ciò che sottrae valore ed efficienza e crea una rete capillare di nepotismo e di ruoli inutili». E bisogna anche andare giù duro contro gli evasori: «Basta fare come in svizzera», è il suggerimento di Squinzi. R. Amo. © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 20 CITTA - 10 - 10/06/14-N: 10 Primo Piano Martedì 10 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it mente necessario nel caso in cui un dipendente chieda di trasferirsi. Resta l’intenzione di ricorrere alla mobilità anche quando non ci sia l’assenso dell’interessato, con la garanzia del mantenimento del trattamento economico e di un vincolo sulla distanza geografica. Pa, mobilità più facile I dirigenti in pensione non avranno incarichi LE IPOTESI PER LA STAFFETTA Spinta sul part time per favorire la staffetta generazionale Il governo convoca i sindacati, cauta apertura sui contratti ` LA RIFORMA ROMA La riforma della pubblica amministrazione sarà al centro del super-venerdì del governo: nel Consiglio dei ministri in calendario al rientro di Renzi dall’Oriente saranno esaminati come promesso un decreto ed un disegno di legge per il riassetto dell’apparato statale, con al centro le 44 proposte sottoposte alla consultazione on line. Ma la distribuzione dei temi tra i due provvedimenti, ed anche molti dettagli, sono ancora in via di definizione. Il giorno prima, giovedì 12, il ministro Marianna Madia vedrà i sindacati. In un documento inviato loro in preparazione dell’incontro c’è una cauta apertura sulla possibilità di tornare a discutere sui contratti: come tema numero 45 viene infatti indicato proprio il rinnovo contrattuale, che del resto era stato oggetto di una parte consistente delle risposte inviate al ministero dagli stessi dipendenti. IL DANNO AI LAVORATORI Si riconosce che il blocco dei contratti ha prodotto «un danno ingiusto» ai lavoratori e in particolare a quelli con retribuzione più bassa; per questo il governo ritiene che il bonus da 80 euro al mese sia stato «di notevole utilità anche nel pubblico impiego». La conclusione è che «il tema della parte economica del contratto merita di essere affrontato a partire dal prossimo anno». In effetti il blocco dei rinnovi stabilito per legge termina nel 2014, ma finora (nel Documento di economia e finanza) il governo non ha previsto le necessarie risorse finanziarie, che quindi nel caso dovranno essere trovate. Nel decreto legge saranno pro- babilmente inserite misure in tema di semplificazione (alcune verranno ripescate da provvedimenti dei precedenti esecutivi non giunti al traguardo) e di amministrazione digitale. LE NORME URGENTI Potrebbero avere carattere di urgenza una parte delle norme sulla mobilità del personale, e più specificamente quelle relative alla mobilità volontaria: sarà cancellato il nulla osta dell’amministrazione di provenienza, attual- Il ministro Marianna Madìa Tramonta l’esonero dal servizio Basta lavorare dopo l’età della pensione Via il nulla-osta per chi sceglie di trasferirsi Più semplice il lavoro a orario ridotto Nelle scorse settimane il governo aveva ipotizzato di potenziare l’esonero dal servizio, ossia la possibilità di lasciare il lavoro prima della pensione percependo solo una parte della retribuzione. Obiettivo, favorire il ricambio nelle amministrazioni. Ma valutazione successive hanno portato a concludere che gli effetti sarebbero limitati, mentre resterebbe il rischio che questo meccanismo porti a distorsioni. È confermata la volontà di abolire il trattenimento in servizio, ossia la possibilità di restare al lavoro oltre l’età della pensione. In questo modo potrebbero liberarsi rispetto agli organici attuali fino a 10 mila posizioni. Attualmente comunque questa opzione - che viene riconosciuta solo con l’assenso dell’amministrazione interessata - è utilizzata in larga parte da personale di livello elevato, ad esempio i magistrati o i dirigenti. In tema di mobilità il primo obiettivo è favorire quella volontaria: per questo dovrebbe essere abolito il nulla osta da parte dell’amministrazione di provenienza, attualmente richiesto nel caso di un lavoratore che desideri trasferirsi in un ufficio in cui magari c’è carenza di personale. Confermata però anche la scelta di fare ricorso alla mobilità non volontaria, quindi senza il consenso del dipendente interessato. Il part time, lavoro con orario e retribuzione ridotta, avrà una duplice valenza: da una parte potrà permettere ai lavoratori di soddisfare proprie esigenze personali o familiari, dall’altra però servirà alle amministrazioni per liberare posti in vista della staffetta generazionale. Si creerebbero spazi per nuove assunzioni, perché le amministrazioni sarebbero vincolate alla spesa ma non al «computo delle teste» Le misure Crediamo che anche il migliore dei materiali possa essere sempre migliorato: Super Titanio 5 volte più resistente del normale titanio Collezione 5 volte più resistente del normale titanio 40% più leggero dell’acciaio inox Vetro Zaffiro, prezioso ed inscalfibile da 178 a 298 euro Energia inesauribile grazie alla carica luce € 298 Tra gli obiettivi annunciati da Madia c’è quello della staffetta generazionale, cioè l’immissione di forze fresche nella pubblica amministrazione. Sulle modalità sono ancora in corso approfondimenti. Rispetto alle scorse settimane è tramontata l’ipotesi di reintrodurre l’istituto - poco usato in passato - dell’esonero dal servizio, ovvero il collocamento a riposo prima della pensione con una quota di stipendio (ad esempio il 50 per cento). È confermata invece la volontà di abrogare un altro istituto, quello del trattenimento in servizio (cioè la possibilità di restare al lavoro anche dopo aver raggiunto il limite di età per la pensione); il governo conta di ricavarne 10.000 posti in più per i giovani. In questo stesso ambito è stato deciso di non permettere più a dipendenti in pensione di essere nominati ad incarichi dirigenziali, pratica a cui in passato si è fatto ricorso anche ad altissimo livello. Per liberare posti per i giovani le amministrazioni potrebbero invece spingere sul ricorso al part time, finora non sempre facilissimo da ottenere (riguarda circa il 5 per cento del totale dei dipendenti). Questa linea si intervento si concilia con l’intenzione di rivedere i criteri del turn-over, mantenendo per le amministrazioni il vincolo finanziario ma rimuovendo quello legato al «computo delle teste». In altre parole con più lavoro a tempo parziale si libererebbero spazi per le assunzioni: il numero dei dipendenti potrebbe aumentare a spesa invariata. Luca Cifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA -MSGR - 14 PESARO - 29 - 10/06/14-N: Pesaro [email protected] www.ilmessaggero.it Pesaro ANCONA Macerata Fermo Ascoli P. Martedì 10 Giugno 2014 METEO REDAZIONE: Via Marsala, 15 T 0721/370934-24-26 F 0721/370931 Giorno & Notte Braccialetti rossi si cercano baby attori per la fiction Rai Vallugola Bomba in mare da disinnescare Domani scatta l’evacuazione Basket Montanari a pag. 35 A pag. 31 Cataldo a pag.42 La nuova Vuelle cambierà volto Si spera di riavere Musso e Trasolini Mercato al palo finchè non si troveranno le risorse per il campionato Inevitabilmente nascerà una squadra giovane e rivoluzionata Seri e Gambini, ribaltone doppio Fano, il neosindaco subito al lavoro: «Dalla giunta un segnale forte alla città della Fortuna» `Urbino, via al rinnovo della macchina comunale. E Sgarbi annuncia la «rivoluzione culturale» ` A Fano la festa per la vittoria del ballottaggio contro il grillino Hadar Omiccioli è stata archiviata nell'arco di nemmeno 24 ore e nel pomeriggio di ieri è stato convocato il primo degli incontri bilaterali fra il nuovo sindaco Massimo Seri del centrosinistra e il Pd, primo partito sia della coalizione sia in città. Entra dunque nel vivo il confronto sulla futura giunta comunale, che dovrà essere composta al massimo da sei assessori e non più da dieci com'è stato in precedenza. Ed è proprio dalla scelta dei più stretti collaboratori che, secondo Seri, «deve arrivare un messaggio forte alla città». A Urbino Maurizo Gambini annuncia il suo piano: progettualità, revisioni e grandi eventi. Il nuovo sindaco ducale, dopo aver ottenuto un risultato storico nella roccaforte rossa di Urbino battendo il Pd con uno scarto superiore ai mille voti, si prepara a rivoluzionare la città del duca. «La prima azione che abbiamo in mente è la riorganizzazione della macchina comunale che passerà per una ottimizzazione del personale amministrativo in modo tale da rendere efficienti i servizi e gli uffici». E il futuro assessore Vittorio Sgarbi annuncia per la città d’arte la sua «rivoluzione culturale». Scatassi e Perini a pag. 33 e 34 Pesaro Carabinieri. Celebrata la festa dell’Arma Una donna guiderà il gruppo consiliare dei democrat Una donna a guidare il Pd, che acquista altri due consiglieri. Resta il nodo della presidenza del consiglio, il gruppo pro-Nobili non molla. Pieri verso l'uscita. Delbianco a pag. 31 Altri 40 profughi in arrivo Il prefetto richiama i sindaci `«Molti amministratori convincono gli albergatori a In arrivo altri profughi, ma il prefetto questa volta solleva il velo su una situazione difficile. «Sono in arrivo una quarantina di ulteriori disperati - spiega Attilio Visconti provengono dall’Africa e arriveranno qui presto. Alcuni, 25, saranno alloggiati a Peglio, altri 15 in una struttura messa a disposizione dal vescovo di Fano, Armando Trasarti. Dal punto di vista della sicurezza non c’è alcun problema con una situazione già definita, ma restano le difficoltà nel reperimento degli alloggi». Ai microfoni di Radio Città, il prefetto fa trasparire insofferenza. «Durante il tavolo permanente di sicurezza troviamo le strutture, poi ci sono alcuni amministratori locali che convincono gli albergatori a far marcia indietro dopo aver dato la parola». Benelli a pag. 31 rifiutare l’ospitalità» Il meteo Godiamoci il caldo estivo fino a giovedì Il prefetto Visconti Apprestiamoci a vivere altre giornate tipicamente estive, con caldo in ulteriore aumento sino a giovedì, venti deboli settentrionali e mare poco mosso. Da venerdì, l’aria fredda atlantica dovrebbe avvicinarsi all’Italia. Le temperature odierne saranno comprese tra 23 e 33˚C, le minime oscilleranno tra 11 e 21˚C. In prima linea per la sicurezza I carabinieri del Comando provinciale hanno celebrato ieri la festa dell’Arma Indini a pag. 32 Stamina, petizione popolare a difesa dei giudici pesaresi IL CASO Ha passato una notte serena, Federico, di ritorno l’altro giorno dagli Spedali di Brescia dove gli hanno infuso l’attesa dose di cellule staminali. E mentre il piccolo ha dormito per ore, dopo diversi giorni, senza troppe interruzioni e pianti, mamma Tiziana è invece rimasta sveglia e attiva. La sua guerra contro i “nemici” di Stamina è tutt’altro che vinta. E così, dopo la bufera che si è abbattuta sul presidente del Tribunale di Pesaro, Mario Perfetti e i suoi giudici del collegio, rei di aver nominato commissario ad acta per le infusioni Marino Andolina (indagato dalla Procura di Torino proprio per il caso Stamina) Tiziana Massaro e il neonato Comitato di parenti dei pazienti in lista d’attesa, hanno lanciato una petizione popolare a difesa dei giudici pesaresi e in generale dell’indipendenza della magistratura. L’obiettivo è quello di inviare la raccolta delle firme al Consiglio superiore della magistratura che ha appena aperto un fascicolo sul Tribunale di Pesaro. «Stiamo organizzando banchetti che faremo nei luoghi pubblici, supermercati, bar – dice Tiziana – chiediamo a tutti i cittadini di venire a firmare e di diffondere questa petizione che si può scaricare anche dalla pagina facebook “Una speranza per Federico”. Chiediamo al Csm di garantire la libertà e l’indipendenza del giudizio dei giudici, messa grave- mente a repentaglio dagli ultimi fatti. Poteri forti stanno impedendo l’attuazione del decreto 5 dicembre del 2006 sulle cure compassionevoli, della legge 57 del 2013 che autorizza la continuazione delle cure di staminali agli Spedali di Brescia, nonché 200 ordinanze di giudici del lavoro di tutta Italia che hanno dato l’ok alle infu- «CHIEDIAMO AL CSM DI GARANTIRE LA LIBERTÀ E L’INDIPENDENZA DEL GIUDIZIO DEI MAGISTRATI» Il presidente del tribunale Mario Perfetti sioni con Stamina». «Il collegio del Tribunale di Pesaro – commenta l’avvocato Tiziana Cucco, legale della famiglia Mezzina – non ha deciso secondo compassione ma si è scrupolosamente attenuto alla copiosa documentazione prodotta nel corso dei giudizio e alla legge che ha consentito a coloro che avevano iniziato il trattamento di proseguirlo». A quando la prossima infusione? «L’ideale – spiega mamma Tiziana – sarebbe farla tra 45, massimo 60 giorni. Solo che ora non sappiamo cosa succederà. Mi aspetto di tutto. Già il clima a Brescia non è stato familiare. Nessun medico è venuto a far visita al bambino se non Andolina. Viviamo sempre più alla giornata». Elisabetta Rossi Gostoli: «Gioia per Fano ma Urbino resta una ferita al cuore» IL SEGRETARIO PD Il Pd riconquista la seconda città della provincia ma perde il co-capoluogo. E’ stata una tornata elettorale agrodolce per il segretario provinciale del Partito Democratico Giovanni Gostoli: le prime elezioni comunali da numero uno della federazione di via Mastrogiorgio dalla vittoria del Congresso di appena 6 mesi fa. Dopo la conquista di Pesaro col 60% e di Vallefoglia al primo turno, i democrat domenica hanno perso dopo 68 anni Urbino ma hanno riconquistato Fano. E’ un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? «Sono un’ottimista di natura: atteggiamento che ti spinge a fare sempre al meglio le cose – commenta il segretario Pd Gostoli – Il bilancio di queste elezioni a mio avviso è positivo: con il 48% delle europee siamo tornati ad essere il primo partito della provincia, abbiamo conquistato due terzi dei Comuni e riconquistato Fano, la terza città delle Marche. Certo, la sconfitta a Urbino rappresenta una ferita al cuore». Risultati preventivabili alla vigilia. Se da una parte le sensazioni su Fano erano molto positive, considerando l’ampio vantaggio di Seri su Omiccioli, dall’altra, a Urbino, l’apparentamento tra l’ex assessore Crespini e Gambini aveva smorzato gli entusiasmi dei democrat. «A Fano è stato intrapreso un percorso molto positivo e il merito va sicuramente ai candidati del centrosinistra e alla sinergia tra il Pd fanese e quello provinciale, una miscela che ha permesso di interpretare le primarie nel migliore dei modi: una vittoria straordinaria, fino a pochi mesi fa nessuno avrebbe scommesso neppure sul ballottaggio e ora torniamo protagonisti del cambiamento e del buon governo continua Gostoli – A Urbino invece ci sono questioni che vengono da lontano. Anche nelle primarie bisogna fare squadra: se sono vissute come palcoscenico di ambizioni personali dividono mentre se sono uno strumento al termine della costruzione di una proposta politica, rappresentano un’opportunità». E ora, secondo alcuni, la poltrona del segretario ducale del Pd Fedrigucci scricchiolerebbe. «Quando si vince il merito è di tutti così come quando si perde le colpe sono di tutti». A chiudere il quadro la vittoria col 60% a Pesaro e l’affermazione a Vallefoglia, le sconfitte di Montelabbate, Tavullia e soprattutto Cagli (anche se il Pd riconquista Saltara). «Una questione entroterra esiste – conclude - Il Pd dovrà riuscire ad essere più vicino agli amministratori soprattutto su tematiche di carattere regionale (vedi Sanità ndr). L’entroterra dovrà tornare ad essere protagonista a cominciare dalla nuova governance della Provincia». Luca Fabbri -MSGR - 14 PESARO - 30 - 10/06/14-N: 30 Marche Martedì 10 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Ballottaggi a sorpresa, scossa ai partiti `Dopo 70 anni cade Urbino, la “roccaforte rossa” `Massi (Ncd): i democrat hanno festeggiato troppo presto Il Pd si rifà con Osimo, exploit per una manciata di schede Comi: «Crescono i Comuni dem». Ora il nodo Regionali DOPO IL VOTO ANCONA Ballottaggi con colpi di scena in una partita che finisce 2 a 2 tra centrosinistra e centrodestra. Il democratico Simone Pugnaloni vince di misura su Dino Latini che ora chiede il riconteggio delle schede - e mette fine all'era delle liste civiche ad Osimo. Crolla la roccaforte rossa Urbino che passa al centrodestra con Maurizio Gambini dopo 70 anni di sindaci comunisti ed ex comunisti. Il centrosinistra dice addio dopo 20 anni anche a Potenza Picena, conquistata dal consigliere regionale di Fdi-An, Francesco Acquaroli, ma si riprende dopo due lustri Fano dove Massimo Seri si impone sullo sfidante 5 stelle Hader Omiccioli. Senza il traino delle Europee sprofonda l'affluenza che passa dal 70% del 25 maggio al 53,47 di domenica e si ridimensiona la forza del Pd, che dopo aver toccato il record del 45,5%, si vede strappare dal centrodestra due Comuni. La sconfitta che brucia di più, Urbino da 70 anni in mano a giunte rosse. La candidata del Pd Maria Clara Muci, in vantaggio di tre punti al primo turno, cede allo sfidante Maurizio Gambini che conquista la fascia tricolore con il 56,1%, sostenuto da liste civiche di centrodestra, ma anche dai Verdi art. 9 per Sgarbi e dalla civica Cut Liberi Tutti. Un risultato clamoroso, reso prevedibile dall'alleanza con Cut Liberi Tutti e dalle tante divisione nel centrosinistra, esplose già durante le primarie segnate da polemiche e dall'esclusione dalla competizione di Vittorio Sgarbi. Proprio lo storico d'arte, indicato come assessore alla Cultura, ha subito lanciato una delle sue provocazioni: «Un referendum per far diventare la capitale del Rinascimento il capoluogo di regione al posto di Ancona». Uscito con le ossa rotte da Urbino, il Pd riesce in un'impresa storica ad Osimo. Risultato del primo turno ribaltato, con sei schede in più, Simone Pugnaloni (Pd) vince con il 50,02% su Dino Latini (liste civiche, 49,98%) consigliere regionale e già per due mandati sindaco della città. Si chiude così dopo 15 anni l'era delle civiche ad Osimo con le due giunte Latini e la giunta Simoncini. Sempre che il Tar confermi il responso delle urne, visto FDI-AN CONQUISTA IL GOVERNO DI POTENZA PICENA CICCIOLI: «CAMBIARE METODI E SCHEMI PER VINCERE» I partiti riflettono dopo l’esito dei ballottaggi che hanno chiuso la partita delle elezioni il ricorso presentato da Latini. Ancora una vittoria al centrosinistra a Fano, riconquistata dal socialista Massino Seri (56,13%). Exploit del concorrente del M5S Omiccioli, che ha visto balzare i consensi al 43,87% dal 19 circa del primo turno. Nessuna sorpresa a Potenza Picena dove vince il consigliere regionale di Fdi-An Francesco Acquaroli (57,31%), già in vantaggio al primo turno, su Fausto Cavalieri (42,69%). Risultato atteso che segna però un'altra dura sconfitta per il centrosinistra da vent'anni a capo del Comune. La vittoria di Acquaroli segna anche un nuovo ingresso in consiglio regionale dove ora tornerà Ottavio Brini di Civitanova, esponente di Ncd. I risultati danno al centrodestra un'occasione di rivincita dopo la vittoria schiacciante del Pd alle Europee. «La luna di miele del 25 aprile è già finita. I Pd nostrani hanno festeggiato troppo presto il risultato». È la frecciata del capogruppo di Ncd in Regione, France- sco Massi che si congratula con Acquaroli. Ma il coordinatore regionale di Fdi-An, Carlo Ciccioli, bacchetta il centrodestra. «Se il centrodestra vuole vincere deve essere innovatore e riformista, questo ci insegnano queste amministrative. Il centrodestra perde se è personalistico e politicante. Impariamo la lezione, cambiamo metodi e schemi». Il segretario regionale Pd, Francesco Comi ritiene «positivo il bilancio complessivo di queste elezioni. Nei 171 comuni al voto - continua - almeno 96 sindaci sono stati sostenuti ufficialmente dal Pd che accresce cosi il numero dei comuni che governa». Chiuso il capitolo amministrative, Comi guarda già alle Regionali. Lunedì prossimo direzione, a cui seguirà l'assemblea il 28, per parlare di programma, alleanza e naturalmente di leadership. Sul tavolo il nodo mai menzionato è il terzo mandato di Spacca. Agnese Carnevali © RIPRODUZIONE RISERVATA Il verdetto delle urne: la carica dei 170 nuovi sindaci PROVINCIA DI PESARO URBINO Acqualagna Andrea Pierotti; Apecchio Vittorio Alberto Nicolucci; Belforte all'Isauro Pier Paolo Pagliardini; Borgo Pace Romina Pierantoni; Cagli Alberto Alessandri; Cantiano Alessandro Piccini; Carpegna Angelo Francioni; Cartoceto Enrico Rossi; Fano Massimo Seri; Fratterosa Alessandro Avaltroni; Frontone Francesco Passetti; Gabicce Domenico Pascuzzi; Lunano Mauro Dini; Macerata F. Luciano Arcangeli; Mercatello sul Metauro Fernanda Sacchi; Mombaroccio: Angelo Vichi; Monte Cerignone Carlo Chiarabini; Monte Grimano T. Luca Gorgolini; Monte Porzio Giovanni Breccia; Montecalvo in F. Donatella Paganelli; Monteciccardo Elvino Del Bene; Montecopiolo: Alfonso Lattanzi; Montefelcino Ferdinando Amadio Marchetti; Montelabbate Cinzia Ferri; Montemaggiore al M. Alberto Alesi; Peglio Daniele Tagliolini; Pergola Francesco Baldelli; Pesaro Matteo Ricci; Petriano Davide Fabbrizioli; Piagge Maurizio Cionna; Piandimeleto Stefano Benedetti; Pietrarubbia Maria Assunta Paolini; Piobbico Giorgio Mochi; Saltara Claudio Uguccioni; San Costanzo Margherita Pedinelli; San Giorgio di Pesaro Antonio Sebastianelli; San Lorenzo Davide Dellonti; Sant'Ippolito Stefano Tomasetti; Sassocorvaro Da- niele Grossi; Serra Sant'Abbondio Ludovico Caverni; Serrungarina Marta Falcioni; Tavoleto Nello Gresta; Tavullia Francesca Paolucci; Urbania Marco Ciccolini; Urbino Maurizio Gambini; Vallefoglia Palmiro Ucchielli PROVINCIA DI ANCONA Agugliano Thomas Braconi; Arcevia Andrea Bomprezzi; Barbara Raniero Serrani; Belvedere Ostrense Riccardo Piccioni; Camerata Picena Paolo Tittarelli; Castelbellino Andrea Cesaroni; Castelleone di Suasa Carlo Manfredi; Castelplanio Barbara Romualdi; Cerreto d'Esi Livia Ciappelloni Mulattieri; Filottrano Lauretta Giulioni; Genga Giuseppe Medardoni; Maiolati Spontini Umberto Domizioli; Mergo Antonio Cola; Monsano Roberto Campelli; Monte Roberto Gabriele Giampaoletti; Monte San Vito Sabrina Sartini; Montecarotto Mirco Brega; Montemarciano Liana Serrani; Numana Gianluigi Tombolini; Offagna Stefano Gatto; Osimo Simone Pugnaloni; Ostra Andrea Storoni; Poggio San Marcello Tiziano Consoli; Polverigi Daniele Carnevali; San Marcello Pietro Rotoloni; San Paolo di Jesi Sandro Barcaglioni; Sassoferrato: Ugo Pesciarelli; Serra de' Conti Arduino Tassi; Serra San Quirico Tommaso Borri; Sirolo Moreno Misiti; Staffolo Pa- trizia Rosini; Trecastelli Faustino Conigli PROVINCIA DI MACERATA Acquacanina Fabio Ricottini; Apiro Ubaldo Scuppa; Appignano Osvaldo Messi; Belforte Roberto Paoloni; Caldarola Luca M. Giuseppetti; Camerino Gianluca Pasqui; Camporotondo di Fiastrone Emanuele Tondi; Castelsantangelo sul Nera Mauro Falcucci; Cessapalombo Giammario Ottavi; Cingoli Filippo Saltamartini; Colmurano: Ornella Formica; Fiastra Claudio Castelletti; Fiordimonte Massimo Citracca; Fiuminata Ulisse Costantini; Gualdo Giovanni Zavaglini; Loro Piceno: Ilenia Catalini; Matelica Alessandro Del- priori; Mogliano Flavio Zura; Monte Cavallo Pietro Cecoli; Monte San Giusto Andrea Gentili; Monte San Martino Valeriano Ghezzi; Montecassiano Leonardo Catena; Montecosaro Reano Malaisi; Montefano Carlo Carnevali; Montelupone Rolando Pecora; Pieve Torina Alessandro Gentilucci; Pievebovigliana Sandro Luciani; Pioraco Luisella Tamagnini; Poggio San Vicino Sara Simoncini; Pollenza Luigi Monti; Porto Recanati Sabrina Montali; Potenza Picena Francesco Acquaroli; Recanati Francesco Fiordomo; Ripe S.G. Paolo Teodori; Sant'Angelo in P. Agostino Cavasassi; Sarnano Franco Ceregioli; Sefro Giancarlo Temperilli; Serrapetrona Silvia Pinzi; Serravalle di Chienti Gabriele Santamarianova; Treia Franco Capponi; Urbisaglia Paolo Francesco Giubileo; Ussita Marco Rinaldi; Visso Giuliano Pazzaglini PROVINCIA DI FERMO Votati gli ultimi sindaci Amandola Adolfo Marinangeli; Belmonte Ivano Bascioni; Campofilone Ercole D'Ercoli; Falerone Armando Altini; Francavilla d'Ete Nicolini Carolini; Grottazzolina Remola Farina; Lapedona Giuseppe Taffetani; Magliano Maria Federica Paoloni in Luciani; Massa Fermana Gilberto Caraceni; Monsampietro M. Romina Gualtieri; Montappone Mauro Ferranti; Monte Giberto Giovanni Palmucci; Monte Rinaldo Gianmario Borroni; Monte Urano Moira Canigola; Monte Vidon Combatte Luciano Evandri; Monte Vidon Corrado Giuseppe Forti; Montefalcone A. Adamo Rossi; Montegranaro Ediana Mancini; Moresco Massimiliano Splendiani; Ponzano di F. Fabio Strovegli; Santa Vittoria in Matenano Fabiola Di Flavio; Servigliano Marco Rotoni; Smerillo Antonio Vallesi; Torre S. Patrizio Giuseppe Barbabella PROVINCIA DI ASCOLI Ascoli Guido Castelli; Carassai Vincenzo Polini; Castel di Lama Francesco Ruggieri; Castignano Fabio Polini; Castorano Daniel Claudio Ficcadenti; Colli del Tronto Andrea Cardilli; Comunanza Alvaro Cesaroni; Cossignano Roberto De Angelis; Cupra M. Domenico D'Annibali; Folignano Angelo Flaiani; Maltignano: Armando Falcioni; Massignano Massimo Romani; Monsampolo del Tronto Pierluigi Caioni; Montalto M. Raffaele Tassotti; Montedinove Antonio Del Duca; Montefiore dell'Aso Lucio Porrà; Montemonaco Onorato Corbelli; Monteprandone Stefano Stracci; Offida Valerio Lucciarini De Vincenzi; Palmiano Giuseppe Amici; Roccafluvione Francesco Leoni; Rotella Giovanni Borraccini Spinetoli Alessandro Luciani; Venarotta Fabio Salvi. MARCHE ENDURANCE LIFESTYLE 2014 Numana – Riviera del Conero 12-15 June “UAE Days nelle Marche” Speech “Voices of Arab Women” B2B Meeting Business Forum Italy - UAE “Our vision, our future” Fashion & Design: heritage and new inspirations Road to the WEG Conero Endurance CUP From Milano Expo 2015 to Dubai Expo 2020 Recanati - Friday 13 June Numana - Saturday 14 June Senigallia - Saturday 14 June PDLQVSRQVRU VROLGDU\PDLQVSRQVRU -MSGR - 14 PESARO - 31 - 10/06/14-N: 31 Pesaro Martedì 10 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Arrivano nuovi profughi il prefetto striglia i sindaci `Visconti: «Alcuni convincono gli albergatori a non concedere camere» L’ALLARME In arrivo altri profughi, ma il prefetto questa volta solleva il velo su una situazione difficile. «Sono in arrivo una quarantina di ulteriori disperati - spiega Attilio Visconti - provengono dall’Africa e arriveranno qui presto. Alcuni, 25, saranno alloggiati a Peglio, altri 15 in una struttura messa a disposizione dal vescovo di Fano, Armando Trasarti. Dal punto di vista della sicurezza non c’è alcun problema con una situazione già definita, ma restano le difficoltà nel reperimento degli alloggi». Ai microfoni di Radio Città, il prefetto Visconti fa trasparire un po’ di insofferenza. «Durante il tavolo permanente di sicurezza troviamo le strutture, poi ci sono alcuni amministratori locali che convincono gli albergatori a far marcia indietro dopo aver dato la parola. Abbiamo avuto manifestazioni di questo tipo e questo ci crea grossi disagi». C’è anche un altro aspetto, quello legato ai tempi. «Altra preoccupazione quella della scadenza delle convenzioni al 30 giugno. Se scadranno, dovremo trovare altri spazi per ricollocare i profughi. Il tutto con la possibilità di altri nuovi arrivi. Non nascondo che in Prefettura la fibrillazione è altissima. Si lavora notte e giorno, a ritmo incessante». L’arrivo di nuovi profughi è atteso a ore, in totale da inizio anno sono 185 quelli che ora risiedono nella nostra provincia secondo una convenzione nazionale che ridistribuisce su tutto il territorio l’arrivo degli immigrati. Lo Stato garantisce una diaria di 30 euro a profugo e Pesaro sta facendo la propria parte, in Prefettura dicono «con difficoltà». Visconti punta il dito sui sindaci mentre gli albergatori vengono chiamati in causa perché avrebbero subito pressioni. Angelo Ser- DIFFICILE SISTEMARE QUELLI GIÀ PRESENTI QUANDO A FINE MESE SCADRANNO LE CONVENZIONI LE RAGIONI DI SERRA ra, presidente di Federalberghi provinciale, precisa: «Certo, io non conosco tutte le situazioni e possono esserci stati dei casi. Però mi dispiace che il prefetto dica questo. Forse dimentica che ogni albergatore ha il suo lavoro per poter sopravvivere. Ci sono accordi stretti con le agenzie viaggio, contratti e impegni già firmati da rispettare. Come albergatori dovremo incorrere in penali con le agenzie per liberare le camere. Non possiamo vendere due volte le stesse camere, il prefetto deve capire in quale momento della stagione siamo. Con Visconti ci siamo sentiti e ho capito le richieste. Per questo ho chiamato diversi soci cercando possibili soluzioni. Siamo sensibili al problema, però ognuno aveva i suoi impegni commerciali. Con le prime ondate abbiamo cercato di dare il nostro contributo. Soprattutto nell’entroterra siamo riusciti a sistemare alcuni gruppi. Anche i sindaci ci hanno chiamato per trovare una soluzione. Ad oggi anche nell’entroterra si lavora col turismo sociale, stesso discorso con la costa e la stagione balneare. È difficile anche far convivere le situazioni di profughi e di turisti nella stessa struttura». Lu.Ben. Sarà una donna a guidare il gruppo del Pd `Voto unanime per Francesca Fraternale I democrat salgono a 18 IN CONSIGLIO Il prefetto Attilio Visconti (Foto TONI) © RIPRODUZIONE RISERVATA Immigrati, problema o risorsa il punto della Caritas diocesana CONVEGNO Sabato prossimo alle 11,30 si terrà nella chiesa di San Giovanni, in via Passeri, in occasione della Festa di Sant’Antonio di Padova, un incontro-dibattito dal titolo «Immigrati: problema o risorsa?» con gli interventi di don Marco Di Giorgio, responsabile della Caritas diocesana, Matteo Donati responsabile del Centro d’ascolto della Caritas e le testimonianze di immigrati, profughi che sono sbarcati a Lampedusa. Seguirà nel chiostro del convento un’Agape fraterna con 300 poveri, senza fissa dimora, immigrati e famiglie pesaresi bisognose. «Per la prima volta - sottolinea Donati - la riflessione sulla solidarietà verrà condotta da don Marco e me, perché siamo a contatto giornaliero con le problematiche dell’immigrazione nel nostro territorio. Saranno presenti all’incontro 145 profughi, che sono stati sistemati in sei strutture: 17 a Fosso Sejore, 13 a Ginestreto, 10 a Tavoleto, 25 a Borgopace, 40 a Macerata Feltria e 40 al Pelingo. Sarà un’occasione per sentire le loro storie di sofferenza, in un momento in cui la crisi economica nel nostro Paese, non incentiva soprattutto i magrebini a rimanere nel nostro territorio. Parecchi stanno andando all’estero o ritornano a casa. Tutto questo non fa diminuire le emergenze nella nostra città: ogni giorno riceviamo nel centro d’ascolto 60 persone, che vengono per ogni tipo di necessità. Distribuiamo 10 pacchi viveri al giorno. E molte di queste derrate alimentari vanno sulle tavole di famiglie pesaresi che non hanno più il lavoro. A questa situazione si aggiungono i pagamenti delle bollette. In questi giorni il nostro centro sembra un Caf, dove tante persone si rivolgono per sapere quanto e come poter pagare la Tari. Ma noi non siamo in grado di dare informazioni precise e facciamo fatica a pagare le bollette per centinaia di persone bisognose. A queste problematiche si aggiunge, in questo periodo, l’aumento incontrollato dei senza fissa dimora a Pesaro. Spesso sono persone che transitano per un giorno nella nostra città, ma ci sono anche quelle che diventano provvisoriamente stanziali e le ritroviamo in gran parte al parco Miralfiore. Per quanto riguarda l’area del Lungofoglia, occorre al più presto bonificarla, perché non diventi un luogo per disperati e dove si possono verificare vicende drammatiche, come il recente accoltellamento». P.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA Una donna a guidare il Pd, che acquista altri due consiglieri. Resta il nodo della presidenza del consiglio, il gruppo pro-Nobili non molla. Pieri verso l'uscita. Cinque Stelle e centrodestra fanno squadra contro il plotone di Ricci. Giacchi in pole per la vicepresidenza. La riunione, che ha sancito la nascita del nuovo gruppo consiliare Pd, è durata quasi due ore, con 4-5 interventi, tra cui quelli del sindaco Matteo Ricci, del suo vice Daniele Vimini e di Luca Pieri. Come previsto, la squadra Pd, già composta dopo le amministrative di 16 consiglieri, si amplia ancora di più, arrivando a 18 eletti (che salgono a 19 con Ricci), con l'inserimento di Marco Perugini e Riccardo Pozzi della lista Matteo Sindaco Un bel po'. La nuova squadra Democratica farà il suo esordio, insieme agli altri gruppi di maggioranza e minoranza, giovedì pomeriggio nel primo consiglio del mandato. Nel corso dell'incontro sono stati ufficializzati due ruoli politici con voto unanime: a guidare il gruppo Pd sarà una donna, Francesca Fraternali, premiata dopo l'esperienza maturata nell'ultimo mandato in consiglio. Suo vice è stato indicato, anche in questo caso senza discordanze, proprio il nuovo arrivato nel gruppo Pd Perugini. «In bocca al lupo a due giovani molto validi», ha detto Ricci su Facebook subito dopo la conclusione della riunione. Si è parlato di temi amministrativi e di programmi, con la spinta alla velocità che Ricci vuole dare anche ai lavori consiliari. Sul fronte della presidenza del consiglio comunale, resta sul tavolo l'indicazione espressa dieci giorni fa dal primo cittadino a favore di Luca Bartolucci, ma l'area a favore di Andrea Nobili, in rappresentanza di Villa Fastiggi, anche ieri sera non avrebbe gettato la spugna. A quanto pare, tra oggi e domani ci saranno una serie di incontri informali tra consiglieri, per cercare di trovare una sintesi. E Luca Pieri? Quando tra due giorni ci sarà la convalida degli eletti, il suo nome potrebbe già non comparire più nella lista Pd. Dovrebbe prendere la strada di una partecipata (la decisione forse già in giornata), più facile che sia l'Aspes, perchè per la Multiservizi ora, con la vittoria di Gambini a Urbino, bisognerà trovare una figura che accontenti anche l'area urbinate, che ha cambiato colore politico. Ci sono da risolvere ancora degli aspetti tecnici, se alla fine dovesse restare in consiglio, tornerà in lizza per la presidenza. Anche sul fronte dell'opposizione non mancano i movimenti in vista della seduta di giovedì pomeriggio. Il Movimento Cinque Stelle indicherà il candidato sindaco Fabrizio Pazzaglia nel ruolo di capogruppo. Ma ci sono da definire i ruoli istituzionali, su tutti le tre presidenze di commissione che verranno assegnate alla minoranza. Sulla scia dei rapporti di buona collaborazione tra le parti, espressi durante la campagna elettorale e ribaditi subito dopo il voto, Roberta Crescentini, in rappresentanza delle liste della coalizione di centrodestra elette in consiglio (Siamo Pesaro, Forza Italia, Nuovo Centro Destra), questo pomeriggio incontrerà i grillini. I giochi sembrano ormai fatti per quanto riguarda il vicepresidente del consiglio comunale: Dario Andreolli unico eletto del Nuovo Centrodestra si era proposto per quel ruolo, ma Forza Italia, che conta tre consiglieri, ha controbattuto con la candidatura di Remo Giacchi, che alla fine dovrebbe avere la meglio. Thomas Delbianco © RIPRODUZIONE RISERVATA ANCORA DA DEFINIRE IL PRESIDENTE DELL’ASSISE, INTANTO LA CRESCENTINI INCONTRA M5S PER LE COMMISSIONI FARMACIE DI TURNO Pesaro: Albini v. S. Francesco 14. Fano: Vannucci v. Cavour 2. Urbino: Lamedica p. Repubblica. TAXI Taxi Pesaro piazza del Popolo 0721/31430; piazzale Matteotti 0721/34053; viale Repubblica 0721/34780; stazione 0721/ 31111. Taxi Fano Stazione: 0721/ 803910. Taxi Urbino piazza della Repubblica 0722/2550; Borgo Mercatale 0722/327949. Bomba in mare, pronto il piano per l’evacuazione Pannoloni gratis per invalidi VALLUGOLA Bomba alla Vallugola, chiusi porto e stabilimenti balneari, evacuati ristoranti e una decina di abitazioni. Si «salvano» l'hotel Capo Est e il camping Paradiso. Per tutta la giornata di ieri i Comuni di Pesaro e Gabicce hanno lavorato, attraverso sopralluoghi e riunioni tecniche, in vista dell'evacuazione di domani mattina, per il brillamento dell'ordigno rinvenuto in mare nei pressi del porto di Vallugola, ad una distanza di sessanta metri dalla costa. Nel raggio di un chilometro dal punto in cui si trova la bomba della Seconda guerra mondiale, entro le 9 tutte i locali di attività commerciali, turistiche, e le abitazioni private dovranno essere eva- cuate. E nessuno potrà entrare nella zona rossa fino al termine delle operazioni, che saranno portate avanti dal Nucleo Sdai di Ancona, insieme alla Capitaneria di porto, vigili del fuoco, polizia municipale, Protezione civile. «Se tutto andrà come previsto – spiega Paolo Bonopera, responsabile della Protezione civile di Pesaro - entro un paio d'ore l'intervento potrebbe già essere concluso. Abbiamo verificato che i centri abitati di Fiorenzuola e Casteldimezzo non dovranno essere interessati dallo sgombero, così come il camping Paradiso. Sul lato pesarese abbiamo quattro numeri civici con qualche appartamento da liberare prima delle nove del mattino». L'altra amministrazione competente su quell' area è Gabicce Mare: ieri il sindaco Il porto di Vallugola Domenico Pascuzzi, dopo essersi consultato con i suoi tecnici, ha emesso un'ordinanza, che riprende i contenuti del documento emesso in precedenza da Prefettura e Capitaneria, ma indicando in una cartina geografica il raggio da evacuare. Gabicce provvederà a far chiudere il porticciolo della Vallugola, gli stabilimenti balneari, oltre ai due ristoranti in riva al mare (uno è di competenza pesarese). E ad attuare lo sgombero di qualche abitazione sul versante gabiccese. E l'Hotel Capo Est, che si trova sopra Vallugola, con quasi 100 camere per i turisti? «Abbiamo fatto un'apposita verifica - riferisce Pascuzzi - ed è emerso che si trova al confine del raggio indicato dalle autorità. L'hotel non dovrà essere evacuato». l’Anmic vince la sua battaglia ASUR Aveva dato un taglio netto ai pannoloni per l’incontinenza mettendo a disagio non pochi utenti. Colpa della spending review se l’Asur si era vista costretta a stringere i cordoni della borsa. Ora però, grazie all’intervento dell’Anmic, l’associazione nazionale mutilati e invalidi civili di Pesaro, l’Asur è ritornata sui suoi passi e ha rivisto in parte il taglio. In pratica, su richiesta dell’Anmic, ha stabilito con i direttori dei distretti di tenere fuori dal taglio tutta quella categoria di invalidi che hanno un particolare bisogno di pannoloni e necessitano di una fornitura aggiuntiva. Ma non solo. L’Anmic è intervenuta anche sul problema della nutrizione artificiale domiciliare. Si era infatti verificata una disparità di trattamento tra i pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere dell’Irca di Ancona rispetto ai dimessi dai nosocomi della provincia di Pesaro e Urbino. Ora invece l’Asur sta garantendo nei programmi di cure domiciliari la nutrizione artificiale domiciliare senza che questo comporti oneri a carico dell’assistito né per l’acquisto delle attrezzature necessarie né per quello delle miscele nutrizionali e neppure per le relative prestazioni professionali. -MSGR - 14 PESARO - 32 - 10/06/14-N: 32 Pesaro Martedì 10 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it La crisi colpisce la sicurezza Carabinieri in prima linea `Celebrata ieri la festa dell’Arma il bilancio di un anno LA RICORRENZA «Del nostro territorio sentiamo anche il respiro». Con queste parole, tanto efficaci quanto significative, il colonnello Giuseppe Donnarumma, comandante provinciale del carabinieri, ha voluto testimoniare l’impegno dell’Arma per i cittadini. In un clima emozionante, a tratti arricchito da pennellate di autentica commozione di chi rischia ogni giorno la vita sulla strada, si è celebrata ieri mattina nella caserma Antonelli di via Salvo D’Acquisto, la consueta cerimonia della Festa dei carabinieri che, quest’anno, coincide con il bicentenario della fondazione dell’Arma. «Quella del carabiniere - ha detto Donnarumma - non è una vita facile perché al di sopra di tutto c’è sempre il bene comune» e ha preso ad esempio una delle figure più significative: quella del comandante di Stazione. «E’ la vedetta del territorio, la figura di riferimento nei piccoli centri. Come il sindaco o il parroco del paese, il carabiniere ha il polso della situazione ed è il referente principale, pronto a intervenire senza risparmiarsi. Tut- tavia, la crisi ha portato a un aumento dei reati che dobbiamo combattere investendo sulla prevenzione, sulla sensibilizzazione dei giovani nelle scuole ma anche sulla dimensione umana del nostro comando provinciale». E, a giudicare dagli interventi della Benemerita negli ultimi 12 mesi, le premesse ci sono tutte. Dal primo giugno 2013 al 31 maggio 2014 i carabinieri hanno perseguito 9.432 reati (pari all’84% del totale degli 11.198 reati commessi). Tra questi, sono stati 2.357 i casi risolti (oltre il 25%) con 378 arresti. Un dato che riflette l’alto numero di militari «guidati dalla fiamma del coraggio» e premiati, mai come quest’anno, durante la cerimonia di ieri mattina. Ecco i loro nomi: encomi semplici al maresciallo aiutante Angiolo Giabbani e all’appuntato scelto Massimo Serranti, apprezzamenti del comandante provinciale al tenente colonnello Antonio Sommese, al capitano Giuseppe De Gori, all’ap- IL COMANDANTE PROVINCIALE DONNARUMMA: «DEL NOSTRO TERRITORIO SENTIAMO ANCHE IL RESPIRO» In alto, i carabinieri premiati Sopra, il prefetto Visconti con il colonnello Donnarumma a sinistra Lucia Annibali. (Foto TONI) Con l’aiuto di un testimone Svaligiano una casa, subito catturate `Sono stati il senso civico di un ragazzo e il fiuto dei carabinieri a incastrare due ladre di 17 e 18 anni con oltre 4mila euro di gioielli rubati poco prima e nascosti nella borsa. Il colpo è stato messo a segno verso le 13 in un appartamento di via Maino, in pieno centro. Ad accorgersi della porta spalancata un vicino che ha chiamato i padroni di casa e carabinieri. Mentre il Radiomobile si dirigeva sul posto, un giovane, interpellato dai militari per strada ha fornito una descrizione così precisa delle ragazze sospette che, dopo una breve perlustrazione, sono state individuate in via Giusti. Fermate, sono state perquisite e nuovamente riconosciute dallo stesso testimone. Portate in caserma, la maggiorenne è stata arrestata mentre la minorenne affidata ai servizi sociali. Nella borsa oltre ai gioielli appena rubati c’erano 65 euro, attrezzi da scasso, due cacciaviti e placche di plastica per aprire serrature. puntato Angelo Cimichella, al tenente Carmine Manzi, ai luogotenenti Domenico Magnifico, Gino Procida, Giuseppe Tragni, ai marescialli Francesco Caramia, Antonio Petese, Francesco Paragallo, Giovanni Occhioni, Mario Facciolla, Angiolo Giabbani, Daniel Petese, Roberto Ferracuti, Luca Sablich, ai brigadieri Andrea D’Ortona e Claudio Vizziello, agli appuntati Alfonso Giacomelli, Andrea Bruni, Sebastiano Di Noia e Marco Capone, al capitano Francesca Baldacci, al luogotenente Giuseppe Paolillo, ai marescialli Mauro Renzi, Stefano Pennesi, ai brigadieri Mauro Polverini e Stefano Romani, agli appuntati Ilario Santoro e Maurizio Tonelli, al luogotenente Guglielmo Graus, ai marescialli Nicolino Colasante e Luigi Guarino, agli appuntati Luca Dini e Vincenzo Di Stasio, al carabiniere scelto Antonio D’Argento al luogotenente Gabriele Bove, ai marescialli Mauro Amati, Massimo Bartolini, Francesco Del Bianco, Giuseppe Lombardi, agli appuntati Ilario Santoro e Gianluca Cupillari, al carabiniere scelto Carmelo Mollica, al capitano Alfonso Falcucci, al luogotenente Antonino Barrasso, ai marescialli Stefano Appignanesi e Stefano Di Summa, Domenico Pellegrino, Francesco Grasso e al brigadiere Paolo Ciabochi, agli appuntati Francesco De Donno, Marco Ravizzone, Bruno Pellin, Bartolomeo Taddia, al carabiniere scelto Emanuele Saraino, al luogotenente Fabio Costantini, ai marescialli Giuseppe Mazzetti, Giacomo Pinto, Fabrizio Pieragostino, agli appuntati Michael Butry e Fabio Marseglia, al maresciallo Fabio Mariottini e agli appuntati Crescenzo Valente e Francesco Boemio, ai marescialli Antonello Pannacchio, Antonio Meduri, ai brigadieri Adriano Camperchioli, Mario Orlando, agli appuntati Antonio De Luca, Gianluca Fini e David Binotti, al brigadiere Enzo Di Paola e agli appuntati Matteo Tombari, Roberto Oliva ed Enrico Bonaldi, e ai componenti della Stazione di Borgo Santa Maria. Emy Indini © RIPRODUZIONE RISERVATA INCIDENTE CON L’AUTO CONTRO SCOOTER Paura ieri pomeriggio alla rotatoria di Madonna di Loreto, dove un’auto ha investito uno scooter condotto da una diciottenne. La ragazza è stata portato al Pronto soccorso, le sue condizioni per fortuna non sono gravi. PROVINCIA SI RIUNISCE IL CONSIGLIO Oggi pomeriggio alle 15, nella sala «Pierangeli», si riunisce il Consiglio provinciale. VALLEFOGLIA NUOVA GIUNTA Si è riunito il primo Consiglio comunale di Vallefoglia. Il sindaco Palmiro Ucchielli ha comunicato la nomina degli assessori, Franca Gambini, Stefano Gattoni, Daniela Ciaroni, Mirco Calzolari e Angelo Ghiselli; oggi incontrerà i sottosegretari Reggi e Bressa sul problema della scuola elementare di Montecchio. CENTRO PER L’IMPIEGO DONNE E LAVORO «Donne e mercato del lavoro» è il tema del workshop, aperto a tutti, che si terrà oggi alle ore 10.15, nell’aula magna del Centro per l’impiego di Pesaro (via Luca della Robbia 4), con gli interventi del segretario provinciale della Cgil Simona Ricci, della presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio, Sabina Cardinali, di Carla Fiorini dell’Azienda agricola Fiorini di Barchi e dell’architetto Lucia Catalani. L’iniziativa rientra nel meeting internazionale del progetto europeo Core, di cui la Provincia è partner, che si propone di analizzare le discriminazioni ancora presenti nei confronti delle donne. -MSGR - 14 PESARO - 34 - 10/06/14-N:RIBATTERE 34 Fano IL PRIMO CITTADINO CERCA IL GIUSTO EQUILIBRIO «RINNOVAMENTO ED ESPERIENZA, IDEE INNOVATIVE E COMPETENZA CONSOLIDATA» Fax: 0721 370931 e-mail: [email protected] Martedì 10 Giugno 2014 www.ilmessaggero.it Il sindaco: «Dalla giunta segnale forte alla città» Aguzzi si dà all’agricoltura e fa gli auguri al successore `Seri subito al lavoro per formare la squadra Primo incontro con il Pd IL VINCITORE La festa per la vittoria del ballottaggio contro il grillino Hadar Omiccioli è stata archiviata nell' arco di nemmeno 24 ore e nel pomeriggio di ieri è stato convocato il primo degli incontri bilaterali fra il nuovo sindaco di Fano, Massimo Seri del centrosinistra, e il Pd, primo partito sia della coalizione sia in città. Entra dunque nel vivo il confronto sulla futura giunta comunale, che dovrà essere composta al massimo da sei assessori e non più da dieci com'è stato in precedenza. Ed è proprio dalla scelta dei più stretti collaboratori che, secondo Seri, «deve arrivare un messaggio forte alla città». La richiesta di rinnovamento è stata palese fin dal primo turno, come le divisioni nella maggioranza uscente di centrodestra: si sono guadagnate il ballottaggio le due forze politiche (centrosinistra e grillini) in precedenza all' opposizione. Un ribaltone, insomma. Ora l'incastro perfetto non sarà semplice per Seri, chiamato a trovare «il giusto equilibrio tra rinnovamento ed esperienza. Rappresentanza di genere e del territorio. Competenza consolidata e idee innovative». MASCARIN DI SINISTRA UNITA: «VITTORIA NETTA SENZA SOCCORSI ESTERNI, I FANESI HANNO VOLUTO CHIUDERE UNA STAGIONE POLITICA» In mattinata Seri è stato impegnato ad Ancona, nel pomeriggio era atteso dal confronto con la segreteria del Pd. Si sono messe a punto, inoltre, le strategie dei primi interventi amministrativi. Questo è tutto ciò che filtra all' esterno, in un momento in cui la coalizione vincente e il nuovo sindaco tornano a essere abbottonati dopo la notte di canti e di brindisi in piazza 20 Settembre, l'altro ieri alla conferma che Seri era ormai imprendibile per Omiccioli. Il grillino si era fatto sotto in modo piuttosto minaccioso, passando dai 6.923 consensi del primo turno agli 11.674 del ballottaggio. Il candidato del centrosinistra Fare Città, ora nuovo sindaco di Fano, è però riuscito a replicare il risultato del 25 maggio. Per lui 14.937 voti. Erano stati 50 in più due settimane fa. «Per il centrodestra è la seconda sconfitta consecutiva nel giro di pochi giorni», ha sostenuto il segretario del Pd, Stefano Marchegiani, mentre lo scrutinio dell' altro ieri era alle battute conclusive. Sottolineava il forte passaggio di consensi dalla maggioranza uscente alla lista grillina. «Per noi una vittoria netta - ha aggiunto Samuele Mascarin di Sinistra Unita - perché è stata ottenuta senza soccorsi esterni. Siamo stati bravi a confermare tutti i voti per Massimo. Per noi una vittoria storica, perché solo cinque anni fa la maggioranza uscente aveva ottenuto oltre il 62 per cento dei consensi. Si è schiantata al suolo non solo a causa delle divisioni, ma soprattutto perché i fanesi hanno dichiarato la fine di una stagione politica. Sinistra Unita si sente davvero protagonista di questo rinnovamento e devo ammettere che vedere certi volti scuri, nel centrodestra, è per me motivo di grande soddisfazione, attesa a lungo». Osvaldo Scatassi © RIPRODUZIONE RISERVATA L’EX Alcuni momenti della festa in piazza, l’altra sera, per la proclamazione del nuovo sindaco Seri (Foto TONI) Chi è entrato nel nuovo Consiglio GLI ELETTI Il nuovo Consiglio comunale sarà composto da 24 eletti e non più da 30 come in precedenza. Per l'effetto determinato dal premio di maggioranza, al centrosinistra di Fare Città andranno 15 consiglieri più il sindaco Massimo Seri, i restanti 9 alle opposizioni. La parte del leone spetta al Pd, primo partito in città, che conquista dieci seggi. Andranno a Marina Bargnesi, Carla Cecchetelli, Sara Cucchiarini, Alberto Bacchiocchi, Cristian Fanesi, Rosetta Fulvi, Enrico Fumante, Renato Claudio Minardi, Federico Perini e Francesco Torriani. Altri tre consiglieri per la lista civica Noi Città, che ha espres- so il nuovo sindaco. Sono: Barbara Brunori, Marco Paolini e Laura Serra. Un seggio a testa, infine, per Mattia De Benedittis (Noi Giovani) e per Samuele Mascarin di Sinistra Unita. All'opposizione siederanno tre rappresentanti a testa per i grillini di Fano a 5 stelle (il candidato sindaco Hadar Omiccioli sconfitto al ballottaggio, Marta Ruggeri e Roberta Ansuini) e RESTA DA CHIARIRE QUALCHE INCERTEZZA LEGATA AL CALCOLO DEI RESTI per la coalizione Insieme per Fano, maggioranza uscente: Davide Delvecchio, Maria Antonia Cucuzza e il sindaco uscente Stefano Aguzzi. Secondo ambienti di Insieme per Fano non è escluso che il calcolo dei resti possa recuperare un quarto consigliere. Questa incertezza complica il calcolo degli altri eletti. Se fossero tre, siederebbero nella sala consiliare Giancarlo D'Anna dell'omonima lista civica, Mirco Carloni della coalizione La scelta giusta per Fano e Aramis Garbatini di La cosa giusta, lista civica alleata. Proprio quest'ultimo lascerebbe il passo al quarto consigliere di Insieme per Fano, se il calcolo dei resti lo richiedesse. Le questioni in sospeso saranno risolte domani. Sarà un passaggio di consegne all'insegna del fair play, del rispetto reciproco, assicura il sindaco uscente di Fano, Stefano Aguzzi. Domani attenderà in ufficio l'arrivo del successore, Massimo Seri del centrosinistra, per i saluti e le congratulazioni di rito subito dopo che l'apposita commissione elettorale avrà proclamato il suo successo. «Ho già chiamato Seri, per fargli gli auguri di buon lavoro, appena ho saputo che aveva vinto il ballottaggio», affermava ieri Aguzzi, per niente intenzionato a rinunciare al suo seggio tra i banchi dell'opposizione. «Seri avrà la mia correttezza - ha proseguito - sia come persona sia come avversario politico. Da me solo buoni consigli, mai astio o scorrettezza. Mi fa piacere che il nuovo sindaco abbia dichiarato subito di avvertire il peso della responsabilità. Ho sempre detto che il momento rende difficilissimo amministrare una città e sono contento che Seri confermi le mie parole. Se l'avesse detto qualche oppositore storico, non sarei stato così conciliante. Seri mi troverà ad attenderlo in ufficio e con la porta aperta, al contrario di quanto successe a me dieci anni fa: fui costretto a chiamare il fabbro per rimuovere la serratura». Aguzzi ha colto l'occasione per smentire in modo netto la voce che lo vorrebbe possibile assessore a Urbino per la nuova giunta di centrodestra: «Non esiste. E se qualcuno ci ha pensato, a me non interessa. No, a Urbino sono altri i protagonisti di una vittoria storica e il giusto riconoscimento deve essere per loro. Non avrei voluto fare l'assessore anche se a Fano avesse vinto Davide Delvecchio, perché chi esce da sindaco non può fare il gregario del successore, figurarsi a Urbino. Finito il mio mandato, mi dedico all' impresa agricola di famiglia. Ho sempre detto la verità, anche quando sostenevo che non bisognava disperdere il voto e che l'unico in grado di andare al ballottaggio sarebbe stato Delvecchio, altrimenti sarebbero passati i grillini. Così è stato, i conti li so fare». O.S. © RIPRODUZIONE RISERVATA I Cinque stelle danno la colpa all’astensionismo L’OPPOSIZIONE La rimonta solo sfiorata ha lasciato un deposito di adrenalina che i grillini di Fano a 5 stelle hanno smaltito con una riunione fino alle 4.30 di ieri mattina. Un' intera nottata trascorsa ad analizzare «le ragioni della botta». «L'amarezza - ha spiegato Marta Ruggeri, la più votata della lista deriva sì dalla sconfitta, ma in parte minore rispetto all'astensionismo. Per un movimento come il nostro, che fa della partecipazione la sua ragion d'essere, è stato doloroso constatare che quasi la metà degli elettori fanesi è rimasta a casa invece di votare al ballottaggio». Carlo De Marchi, presidente dell'associazione Bene Comune, alleata dei grillini, ha attribuito nomi e cognomi alla mobilitazione incompleta «mentre era in atto un referendum sul modello di sanità a Fano». Mirco Carloni e la sua coalizione sono di nuovo sul banco degli imputati. «Prima hanno lavorato per sfaldare il centrodestra ha aggiunto De Marchi - poi si sono adoperati per negare una reale alternativa, la nostra. Ne riparleremo nel 2015, quando si terranno le elezioni regionali e bisognerà contrastare la prossima giunta Spacca, comprese le sue strategie a svantaggio di Fano. L'ospedale è l'ultimo servizio rimasto alla nostra città, bisogna tutelarlo. Aspetto al varco futuri assessori regionali, perché credo che Carloni abbia operato pun- tando proprio alla giunta marchigiana. Chi è rimasto a casa o chi ha votato per Seri, ha detto una cosa chiara: ci sta bene la sanità così com'è ora. Lo diffido dal lamentarsi, non ne ha più il diritto». Secondo i calcoli di De Marchi, avrebbero contribuito al raddoppio dei consensi per Omiccioli sia i giovani della Tua Fano sia DE MARCHI ACCUSA CARLONI. RUGGERI: «IL NOSTRO GRUPPO SI È RINFORZATO PORTEREMO NUOVE ENERGIE IN COMUNE» Omiccioli la lista di Giancarlo D'Anna, mentre l'Udc sarebbe rimasta «piuttosto passiva». A dire il vero, la riunione antelucana della lista grillina non è stata solo un' analisi sulla mancata rimonta e sui suoi motivi. «Abbiamo stappato lo stesso lo spumante - ha detto Ruggeri - e abbiamo ringraziato Hadar per il suo lavoro. Al primo turno ha preso più voti della lista, dimostrandosi già in quella fase una persona che merita di essere premiata per serenità e affidabilità». Nella serata di ieri era in programma una nuova riunione nella sede fanese. «Il nostro gruppo di lavoro - ha specificato Ruggeri - si è rinforzato grazie agli innesti di Bene Comune e adesso Hadar, che finora aveva lavorato fianco a fianco con Lu- ciano Benini, potrà contare su maggiori energie, perché eleggiamo altri due consiglieri». La stessa Ruggeri farà parte del gruppo insieme con Roberta Ansuini di Bene Comune. Deposta l'ascia di guerra, dissotterrata da qualche attrito negli ultimi giorni del ballottaggio, settori del centrosinistra hanno aperto ai grillini: si attendono un salto di qualità nel dibattito amministrativo, ora che sarebbe tramontata la lunga stagione delle giunte Aguzzi e dei loro litigiosi eredi. «Dal nostro punto di vista - ha concluso Ruggeri la verità è diversa. Le persone in consiglio comunale sono sempre le stesse e nel centrosinistra non si vedono grandi segnali di novità. Quel poco che è stato fatto, lo si deve solo alle nostre spallate». PRIMO PIANO MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014 Dirigenti “ridotti” ma da settembre RIMANGONO dirigenti e funzionari con posizione organizzative fino a settembre per lo stipendio, ma l’incarico dovrebbe cessare - per volere del nuovo sindaco Matteo Ricci - entro il mese di giugno. Insomma tra color che son sospesi ci sono tutti i massimi dirigenti del Comune. A cominciare da Daniele Ragnetti che dal giorno dopo il voto non è più direttore generale bensì solo direttore degli affari generali. In sostanza il potere gestionale è affidato alla segretaria generale Deborah Giraldi (foto). Un po’ per la legge Brunetta che elimina il doppione direttore generale/segretario generale, un po’ perché la stessa legge riduce i posti da dirigenti esterni. «Scenderemo da 17 a 7 dirigenti», annuncia l’assessore Antonello Delle Noci, al quale il sindaco ha affidato il personale, compreso il ridimensionamento dell’area dirigenziale. Dovrebbero rimanere Gianni Galdenzi (Vigili urbani), Franco Gabellini (Anagrafe), Mirella Simoncelli (Scuola), Nardo Goffi (Urbanistica), Giorgio Viggiani (Traffico), Stefano Gioacchini (Sicurezza) e Francesca Maria Speranzini (Bilancio). Per tutti gli altri si torna indietro, alla posizione organizzativa, che comporta una riduzione di stipendio. Se la caverà invece Giuliano Tacchi, che è indirizzato alla pensione. MA anche le posizioni organizzative scenderanno dagli attuali 27 a 21. Ma in questo ultimo numero vanno ricompresi anche sette dirigenti demansionati. Insomma non ci sarà il posto per tutti e qualcuno con questa spending review dovrebbe rimetterci davvero. D’altra parte i margini di movimento sono pochissimi per l’amministrazione comunale. Troppi obblighi per poter derogare. Non sarà facile convincere i dipendenti comunali a metterci la faccia. •• TANTE DOMANDE DI SPIEGAZIONI I NODI DEL COMUNE PERSONALE 3 LE BUSTE DOVEVANO ESSERE CONSEGNATE ENTRO IL 3 GIUGNO. IL DIRIGENTE HA DECISO DI ALLUNGARE I TERMINI DI ALTRI 14 GIORNI PER I TROPPI QUESITI Rinviato appalto da 20 milioni Si cercano manutentori del gas ma il bando slitta: è incomprensibile di ROBERTO DAMIANI ro per la durata di 9 anni? Chi può pensare di conoscere i costi e i guadagni in un tempo così lungo? IL MOMENTO non aiuta. E’ vero. Tutti gli appalti pubblici del valore di milioni fanno storcere il naso. A priori. Ma se qualcuno ora vi chiedesse: cosa farete tra 9 anni, quanto costerà la vita nel 2023, il gas, l’acqua, la luce, come andranno le cose? Nessuno probabilmente sarebbe in grado di dare risposte certe e sensate. Eccetto il comune di Pesaro. Che ha indetto l’ennesimo mega appalto da 20 milioni di euro (ne ha appena annullato un altro da 40 milioni di euro per la produzione di pasti alle scuole perché aveva fatto i conti sbagliati). In questo ultimo caso invece si deve assicurare la manutenzione delle centrali termiche, dei condizionatori e delle condotte interne IL FATTORE TEMPO Il Comune ha appaltato la gara per la durata di ben 9 anni, caricando la copertura del palas del gas a 128 immobili comunali, dal teatro Rossini a tutte le scuole, dallo Sperimentale passando per la ricostruzione del tetto del Palas che, secondo la gara d’appalto indetta dal servizio manutenzione guidato dal dirigente Claudio Gaudenzi, la ditta vincitrice dovrebbe realizzare per un costo che supererà abbondantemente il milione di euro. Bene, il Comune aveva fissato per il 3 giugno scorso la chiusura del bando, ma ha dovuto rimandarlo di altri 14 giorni fissando la chiusura per le ore 13 del 17 giugno. PERCHE’? Sembra che il bando fosse talmente complicato che gli eventuali partecipanti non sono riusciti a capire tutto in tempo. E che le ditte partecipanti fossero comunque poche o addirittura inesistenti. Ma la domanda da farsi è un’altra: come è possibile istruire un appalto da 20 milioni di eu- PESARESI confusi e infuriati per le troppe tasse da pagare in una sola scadenza, quella del 16 giugno, ma anche per le interminabili file di attesa prima ai centri di assistenza fiscale o all’ufficio tributi del Comune e poi agli sportelli postali e bancari per poter pagare effettivamente le prime rate di Tari, Tasi e Imu sulle seconde case. Dopo l’allarme lanciato dai cittadini, dai Caaf e dalla Cgil, ora arriva un appello anche da parte della Federconsumatori di Pesaro e Urbino, preoccupata dal caos che stanno creando tutte queste nuove imposte, visto che ancora sono tantissime le persone che non hanno ben compreso che cosa bisogna pagare: «Al nostro sportello di Pesaro — dicono il presidente provinciale Sergio Schiaroli e la responsabile dello sportello pesarese Paola Venturi Landini — stiamo ricevendo tan- NEPPURE l’esperienza sembra insegnare niente. Basta vedere la scuola materna comunale di Borgo Santa Maria. Doveva costare un milione e 300 mila euro. Era il 2004. La ditta vincitrice, la Fabbrizioli, è andata a picco subito dopo l’affidamento. Adesso siamo arrivati ad un costo di circa 2 milioni e 700 mila, oneri compresi ma si dice che alla fine si toccherà quota 3 milioni di euro. E ancora i lavori stanno continuando dopo averla messa in sicurezza per gli errori di costruzione. In pratica, si andrà a pagare il doppio di quanto preventivato per una scuola ad un piano solo che doveva essere realizzata in due anni. Ne sono passati dieci. Malgrado questo, la giunta Ceriscioli ha deciso di avventurarsi in un mega appalto che a forza di complicatissime norme, postille, riferimenti di legge, impossibilità di variare qualcosa, sta facendo impazzire i pochi o i molti che hanno tentato di capirci qualcosa. Ma se a questo appalto per la manutenzione di 128 edifici si aggiunge, anzi si impone alla ditta vincitrice, di costruire anche il tetto particolarissimo e costosissimo del Palas, il rischio che i costi preventivati siano numeri di pura fantasia è altissimo. LO STESSO rinvio di 14 giorni, per rispondere a decine di quesiti e domande di chiarimento, fa pensare immediatamente ad un appalto da anni ’80 (senza una crisi che spazza via aziende ogni giorno e con i prezzi che cambiano ogni ora). Ma se si deciderà di continuare, aver messo insieme mele e pere (appaltare un lavoro da idraulici e nello stesso momento imporre alla ditta di idraulici la costruzione del tetto del Palas) potrebbe essere l’occasione giusta per gettare nel bidone i sacrifici dei cittadini in fila anche in questi giorni per pagare le tasse. CI PIOVE DENTRO L’AdriaticArena ha bisogno di una straordinaria manutenzione del tetto, ma il Comune non stanzia i fondi necessari e cerca alternative TARTASSATI FEDERCONSUMATORI PROTESTA «Pagamenti Tasi e Imu pesaresi penalizzati: a Fano si paga a ottobre» L’INGORGO FISCALE «Troppi pagamenti tutti insieme entro il 16 giugno le famiglie non ce la fanno» tissime lamentele dai cittadini a causa della scadenza dei pagamenti di Imu, Tasi e Tari per il 16 giugno, rilevando tra l’altro che ad alcuni il modulo per la tassa rifiuti (in unica o 4 rate) arriverà proprio a ridosso della scadenza. In tempo di crisi molte famiglie si trovano infatti nell’impossibilità di pagare tali somme (nell’insieme Iuc)». E PROPRIO per questo motivo, la Federconsumatori si era già rivolta in passato all’amministrazione Comunale per sollecitare il problema: «Già in passato — aggiungono — su pressione degli utenti, avevamo sollecitato che l’amministrazione prevedesse tempi diversi, ma evidentemente siamo rima- sti inascoltati. Considerando che le delibere risalgono al marzo scorso non si comprende perché non sia stata prevista una gradualità». FEDERCONSUMATORI ricorda come si sia creata una grande disparità tra i cittadini: «Ricordiamo che in altri Comuni come Fano, dove non si è deliberato, la Tasi verrà pagata a ottobre, con evidente disparità tra cittadini vicini — spiegano i referenti di Federconsumatori —. Oltre a ciò si aggiunga che i cittadini hanno difficoltà a capire le differenze delle diverse imposte i cui pagamenti avvengono con modulistiche diverse predisposte dal Comune o dai Caaf. Auspichiamo — concludono — che il nuovo sindaco impartisca direttive in tal senso e chiediamo altresì che non vengano applicate sanzioni almeno in caso di limitati ritardi dei pagamenti». ali.mu. •• 6 PESARO MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014 I GIORNI DI MATTEO RICCI MUSICA & POLITICA DOMANI LA PRESENTAZIONE DEL ROF, SABATO INVECE ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD La settimana del sindaco-presidente: due consigli e nel mezzo blitz a Roma Oggi in Provincia, ma è saltato il previsto voto sul bilancio consuntivo NE’ IL BILANCIO preventivo né il consuntivo verrà approvato oggi in consiglio provinciale. Sarebbe dovuta essere l’ultima seduta di Matteo Ricci da presidente della Provincia. Ma in viale Gramsci hanno deciso di tenere entrambi i bilanci in stand by in attesa di capire l’ammontare dei tagli dei finanziamenti statali alle Province con la conversione in legge del decreto 66, bloccato in Parlamento da una serie di emendamenti. E così il consiglio potrebbe essere convocato un’altra volta, per approvare il consuntivo («Lo chiuderemo addirittura con un avanzo», anticipa il presidente del consiglio uscente Luca Bartolucci) che deve ottenere il via libera entro la fine del mese. Ma, visto che il 24 giugno si scioglie il consiglio per effetto della legge Del Rio, se l’assise non si riunirà entro il 24, il consuntivo sarà il primo atto del commissario che subentrerà, sempre che Ricci non decida in extremis di non dimettersi da presidente. E spetterà al commissario anche il preventivo 2014, con il termine ultimo per l’approvazione slittato al 30 settembre. Nella seduta di oggi ci si limiterà a spiegare i motivi dei ritardi e ad illustrare il previsionale. CON QUESTE pratiche ancora aperte in viale Gramsci, Ricci inizierà il mandato da sindaco. Giovedì è convocato il primo consiglio comunale, con l’insediamento dei consiglieri e della giunta e il giuramento del nuovo sindaco, che presenterà le linee programmatiche. Nella giornata di mezzo tra i due consigli, domani, Ricci Il consiglio provinciale si riunirà oggi. A destra Francesca Fraternali capogruppo Pd in Comune GIOVEDI’ IN COMUNE L’esordio della legislatura con Bartolucci presidente Per il vice c’è Remo Giacchi vrebbe ritornare sabato per l’assemblea nazionale del Pd), i nuovi consiglieri comunali sono alle prese con incontri e confronti per definire i capigruppo e la disposizione nelle commissioni. farà un breve passaggio a Roma per la conferenza stampa del Rof e una visita alla sede nazionale del Pd, per poi essere di nuovo a Pesaro in serata, dove il sindaco è atteso all’AdriaticArena per lo spettacolo di Maurizio Crozza, in compagnia della moglie. E mentre lui passa da una sede all’altra e da una città all’altra (a Roma do- PER IL POSTO più ambito, la presidenza del consiglio comunale, Luca Bartolucci è in netto vantaggio rispetto ad Andrea Nobili, mentre la vice presidenza dovrebbe andare a Remo Giacchi (Forza Italia), sebbene alla sua prima esperienza amministrativa. In realtà, gli esponenti dell’opposizione costituita da centrodestra e M5S si incontreranno oggi per mettersi d’accordo sull’attribuzione degli incarichi, ma i pentastellati non sembrano avere pretese e quindi non dovrebbero porre ostacoli alla nomina di Giacchi, che ha ottenuto il consenso di tutto il centrodestra nonostante l’iniziale richiesta di Dario Andreolli (Ncd) di essere proposto come vice. All’opposizione spetterebbe anche la presidenza delle due commissioni di vigilanza, quelle al Bilancio e alle Partecipate, di cui una dovrebbe andare al centrodestra (in pole Roberta Crescentini) e l’altra al M5S. Intanto, il Pd ha eletto all’unanimità il capogruppo consiliare e il suo vice: Francesca Fraternali e Marco Perugini. Resta l’incognita Luca Pieri (Pd): per ambire alla presidenza dell’Aspes o Marche Multiservizi, l’ex assessore deve rinunciare al posto di consigliere entro l’insediamento del consiglio. DALLA PRIMA L’asse Pd si sposta verso la costa (dalla prima) VEDREMO cosa produrrà la rivoluzione di Urbino. Il “Cut libera tutti” interpretato da Sgarbi, Gambini e Crespini porrà molti problemi gestionali al Pd. A cominciare dagli equilibri in Marche Multiservizi. Mentre influirà di meno nella nuova e ridotta dimensione della Provincia. Dove l’asse della costa forse dovrà cambiare cavallo (il sindaco Tagliolini di Peglio) e dove giocherà la sua partita anche Palmiro Ucchielli, che ora può diventare un “ponte” per la riconquista dell’entroterra. E su Marche Multiservizi appare più forte una presidenza dell’entroterra, con Luca Pieri destinato all’Aspes spa al posto di Maria Pia Gennari. A meno che a stretto giro non si riapra la partita con Aset, dove forse vanno fatti i conti dopo dieci anni di autonomia politica. Comunque il “libera tutti” degli elettori rimescolerà le carte. Con Matteo Ricci che tenterà di mantenere la centralità di Pesaro in proiezione regionale. Sgarbi lo ha già capito e fa il provocatore... Luigi Luminati COMUNE SONO 19 Supergruppo Pd: presiede Fraternali IL SINDACO Matteo Ricci ha annunciato ieri su facebook la costituzione del Pd in Comune: «19 consiglieri più 6 assessori», scrive. Quindi, in giunta, risulta del Pd anche l’assessore alla Scuola Giuliana Ceccarelli. E il gruppo consiliare includerà anche i due della civica Matteo Ricci sindaco (con Marco Perugini nominato vice della capogruppo di Francesca Fraternali). •• 10 MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014 SUICIDIO SALVATO DAI CARABINIERI UN 53ENNE AVEVA collegato un tubo allo scappamento della sua auto, segno evidente che voleva dar seguito alle intenzioni con le quali si era allontanato da casa sabato pomeriggio non dando più notizie. Una pattuglia di carabinieri lo ha però notato poche ore dopo in un’area di servizio nel territorio comunale di Fano. E’ così terminata l’angoscia della famiglia di un 53enne senigalliese dopo che l’uomo era uscito di casa manifestando intenzioni suicide. A quanto risulta dietro ci dovrebbero essere difficoltà economiche. TEORIE E VOTI Tra flussi e riflussi non tornano i conti con i grillini Passata la festa ora inizia il difficile: Lavoro da alchimista per Massimo Seri anche per le complesse LA TEORIA DEI flussi, delle maree e dei vasi comunicanti: una parte dei voti del Pd sarebbero finiti su Sinistra Unita e sui grillini; una parte dei voti della destra sarebbero andati su Seri per paura dei grillini. E tutti i voti dei grillini, che hanno quasi raddoppiato, da dove vengono? Boh. L’unica cosa certa del bollottaggio è questa. Sono andate a votare 16mila 500 per- sone circa su 52mila aventi diritto. Che la lista del centrosinistra ha preso 50 voti in meno rispetto a due settimane fa, dove a livello locale aveva perso un 20% di consensi rispetto alle Europee. Le percentuali si sono ingrossate per un semplice motivo: le persone che non sono andate alle urne sbattendosene altamente di questa disfida, sono state la stragrande maggioranza. Ad abbeverare i cavalli nella fontana dipiazza ieri notte un centinaio di persone, facce nuove ma diverse anche quelle conosciute, a partire da qualche parlamentare giunto da Pesaro. Dietro la piazza anche i grillini festeggiavano anche se l’ufficio miracoli aveva lavorato solo a metà. E’ stato il confronto tra due minoranze organizzate, ed ha vinto Seri. Ora inizia il gioco perverso dell’aggiustamento delle caselle: assessori, presidente del consiglio e presidenza di Aset e cioè le poltrone remunerate. Aset: quest’ultima, visto che su Fano circolavano diversi uomini ‘ombra’, sarà il vero nodo cruciale dei prossimi mesi. Sarà ceduta a Marche Multiservizi? Seri ha sempre detto di no in varie occasioni pubbliche. Ma bisogna vedere quanta capacità avrà di tenere botta al Pd che ha in mano la stragrande maggioranza dei suoi uomini. m.g. IL DAY AFTER è dedicato al toto assessori e cioè la partita più delicata. Archiviata la vittoria con il 56,13% dei consensi _ non ha più alcuna importanza che in termini di voti assoluti Seri abbia perso 50 voti _ da ieri, nel centro sinistra, sono scattate le grandi manovre per il posto in giunta. Sulla carta le «poltrone» dovrebbero essere così suddivise: 3 al Pd, 1 a Sinistra Unita, 1 alla lista civica del sindaco , 1 alla lista o ad un esponente esterno della società civile. Per ora le uniche due certezze sembrano essere l’attribuzione all’assessore provinciale uscente Renato Claudio Minardi, il più votato di tutti consiglieri comunali, della presidenza del consiglio comunale. Ruolo che assicurerebbe a Minardi la giusta visibilità in attesa delle regionali del prossimo anno. SICURA, in giunta, anche la presenza di Samuele Mascarin in rappresentanza di Sinistra Unita. L’assessorato Mascarin — si parla per lui di Cultura e Turismo e forse anche del ruolo di vice sindaco — se lo è guadagnato sul campo: prima con l’exploit alle Primarie del centro sinistra, poi con il risultato rilevante delle comunali, a soli 8 voti di distanza dal record man Minardi. Il principale nodo da sciogliere è invece tutto interno al Pd: qual è la rosa di nomi che il partito proporrà al sindaco Seri? SCONTATO quello di Stefano Marchegiani, che nonostante non si sia messo in lista, sia arrivato se- DIVERSI I NODI Una delle poltrone più difficili pare sia quella della Cultura. Due contro condo alle Primarie, è destinato ad essere assessore — in gara con Mascarin per ricoprire il ruolo di vice sindaco — in quanto segretario del principale partito della coalizione. Per quanto riguarda gli altri papabili, in ascesa il consigliere comu- nale uscente Francesco Torriani (309 preferenze), mentre per la rappresentanza femminile lotta aperta tra Rosetta Fulvi (la più votata nel Pd dopo Minardi con 520 preferenza), Marina Bargnesi (409), Carla Cecchetelli (già nel collegio dei revisori di Aset Holding con 235 preferenze) e Sara Cucchiarini (191): sembra che all’interno del Pd il clima sia piuttosto teso. PER QUANTO riguarda la lista civica di Seri si fa sempre più insistente la voce che possa far parte dell’esecutivo, l’ex assessore ai Lavori pubblici della giunta Aguzzi, Marco Paolini (232 voti) il quale, però, se la dovrà vedere con Barba- Una lunga notte con 2 grandi NOTATO Davide Rossi ex assessore provinciale alla Cultura non ha partecipato, così come Rosetta Fulvi, ai festeggiamenti in piazza SONO stati i grandi assenti dei festeggiamenti di domenica notte e non sono passati inosservati: Rosetta Fulvi e Davide Rossi non hanno stappato lo spumante, né tagliato la torta della vittoria, nè fatto notte fonda nei bar di piazza XX Settembre. Loro non c’erano a congratularsi con il neo sindaco Massimo Seri, ad abbracciarsi e a fare le foto di rito. Assenze strategiche per segnare il malcontento di due esponenti politici che, in maniera diversa, hanno giocato un ruolo importante nella vittoria della coalizione di centro sinistra. «Ho raggiunto un risultato elettorale importante — commenta Rosetta Fulvi — a dimostrazione che sono un punto di riferimento per molti elettori in questa città. Mi sono impegnata al massimo e soprattutto ci ho messo la faccia». Nessuna nota polemica, ma a chi tenta di mettere in discussione la sua presenza in giunta il messaggio è chiaro: «Conto su una discussione sincera e serena, sono a disposi- FANO 11 MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014 «LA SCONFITTA è solo una tappa, d’altra parte solo chi striscia per terra non cade mai». Mirco Carloni, consigliere comunale d’opposizione de «La Cosa Giusta» si rivolge al nuovo sindaco, Massimo Seri per augurargli buon lavoro. «Spero — afferma Carloni: «Spero che Seri lavori per il bene della città. Noi saremo costruttivi» — che lavori per il bene della città ascoltando la gente non le bramosie dei partiti. Il nostro timore è che Fano sia ostaggio del Pd pesarese. Noi faremo opposizione, sa- remo critici, ma stimoleremo il nuovo sindaco a fare bene. Dobbiamo superare questa fase di contrapposizione, pessimismo e disfattismo incentivata da chi pensa che la politica sia un gioco da per fare indignare la gente e alimentare l’odio sociale, oppure sia una mera lotta personale. Cercheremo di far rispettare le idee che ci han- •• no contraddistinto con stile e rispetto umano onorando le istituzioni». Insomma il consigliere regionale arriva sui banchi dell’opposizione con uno spirito costruttivo e non con il coltello tra i denti. parte il toto giunta «Faremo opposizione» dinamiche che ci sono nel Pd Omiccioli (M5S) rifiuta le ‘collaborazioni’ NELLA TARDA notte di domenica si leggono i segni della stanchezza e della tensione sul volto di Hadar Omiccioli, lo spirito, però, è sempre battagliero. Anzi i grillini, quando la vittoria di Seri, era ormai assodata si sono spostati in piazza XX Settembre per ‘partecipare’ ai festeggiamenti dell’avversario. Poi di nuovo nella loro sede di via Arco d’Augusto per un brindisi finale e gli ultimi commenti. «Seri ci ha chiesto collaborazione — commenta Omiccioli — noi la daremo facendo una buona opposizione: lo aspettiamo al varco su Aset, ospedale e sviluppo sostenibile». «Se vuole collaborazione ci offra la presi- ra Brunori (235 preferenze) e Laura Serra (240). Fuori dai giochi l’assessore provinciale uscente Davide Rossi (165 voti) per il quale si parla di un ruolo nello staff del sindaco, non come capo di gabinetto che spetta ad un dirigente comunale (per i 45 giorni successivi alla nomina del nuovo sindaco sarà ancora ricoperto da Giuseppe De Leo), ma come capo politico della segreteria. Equilibri di giunta che dovranno tenere conto dell’obbligo della parità di genere: su 6 assessori, tre dovranno essere donne. Mentre sono aperte le trattative per formare la giunta Seri, chiara è la composizione del consiglio comunale. Alla maggioranza spettano 15 consiglieri co- munali: 10 al Pd (Renato Claudio Minardi, Rosetta Fulvi, Marina Bargnesi, Cristian Fanesi, Francesco Torriani, Federico Perini, Carla Cecchetelli, Sara Cucchiarini, Alberto Bacchiocchi, Enrico Fumante). Se due di loro diventeranno assessori, in consiglio entreranno Enrico Nicolelli e Terenzio Ciaroni; 3 alla lista Seri (Laura Serra, Barbara Brunori, Marco Paolini), se uno di loro entrerà in giunta subentrerà Caterina Del Bianco; 1 a Sinistra Unita con Samuele Mascarin che diventando assessore lascerà il seggio a Carla Luzi; 1 ai Giovani per Seri (Mattia De Benedictis). Ma trovare la quadratura del cerchio non sarà facile per il neo sindaco visto che si parla anche di veti incrociati. Anna Marchetti passati dal 19,06% del primo turno al 43,87% del ballottaggio che in termini di voti ha voluto dire passare dai 6923 voti del 25 maggio agli 11 674 voti di domenica. Un risultato che Omiccioli ascrive solo a Fano5Stelle: Non la pensa così il centro sinistra ste del centro destra, che in queste elezioni si sono fatte la guerra, si troveranno gli uni accanto agli altri nei banchi dell’opposizione. Per loro ci sono a disposizione 9 seggi, così suddivisi: 3 per F5S (Omiccioli, Ruggeri, Ansuini), 3 per «Insieme Per Fano» il candidato sindaco Davi- denza del consiglio comunale — lancia la provocazione Carlo De Marchi — Marta Ruggeri potrebbe essere un buon presidente». L’idea di ‘scambiare’ la collaborazione con la presidenza del consiglio, però, non convince Omiccioli e gli altri attivisti del movimento. Marta Ruggeri, comunque, sarà una delle due donne che affiancheranno Omiccioli nei banchi dell’opposizione insieme a Roberta Ansuini esponente di Bene Comune (che sono confluiti nella lista di F5S). che ha all’inizio dello spoglio dei voti di domenica sera has tremato perché si viaggiava sul filo della parità. In realtà i 4.751 voti in più conquistati dai grillini tra il primo turno e il ballottaggio da qualche parte sono arrivati. Se è vero che solo Fratelli d’Italia aveva dato la chiara indicazione di votare per Omiccioli, è altrettanto vero che il candidato grillino deve aver pescato in quell’elettorato di centro destra che non voleva assolutamente consegnare la città al centro sinistra e a Massimo Seri. IN EFFETTI i grillini sono IN OGNI caso i grillini e le li- de Delvecchio, Maria Antonia Cucuzza (capolista Forza Italia), Stefano Aguzzi (capolista La Tua Fano che riesce a entrare in consiglio ma che pare cederà il suo posto), 2 per la coalizione «La Scelta Giusta per Fano), il candidato sindaco Mirco Carloni e Aramis Garbatini (de la lista civica La Cosa Giusta); uno a Giancarlo D’Anna (candidato sindaco della lista civica D’Anna Sindaco). Si annuncia una opposizione tosta ed anche di spessore perché sono diversi quelli che hanno esperienza amministrativa e sanno leggere le delibere. a.m. BENE COMUNE De Marchi indica Marta Ruggeri come presidente del consiglio. Il capo dice no assenti: niente abbracci, foto e brindisi per Rosetta Fulvi e Davide Rossi zione, aspetto la decisione del sindaco». Particolare il passaggio «io ci ho messo la faccia», che potrebbe essere preso come un richiamo per qualche esponente del suo partito. Tanto per non far nomi Marchegiani che non si è presentato nell’agone politico. Il problema Fulvi è poi sul tavolo da diversi giorni e non in maniera indolore perché paqre che le discussioni siano stati anhche forti. Fulvi attualmente lavora in Regione e fa parte dello staff dell’assessore alla Sanità Almerino Mezzolani. Ai festeggiamenti in piazza XX Settembre non c’era neppure Davide Rossi: Rossi non è tra coloro che, alla luce del risultato elettorale, possono aspirare ad entrare in giunta, ma sicuramente ha avuto un ruolo importante nel percorso che Seri ha costruito per giungere alla vittoria. ROSSI È, con il nuovo sindaco, uno degli ideatori e fondatori della lista civica che ha giocato un ruolo importante per attrarre consensi ed equilibrare i rapporti di forza all’interno della colazione. I due si sarebbero visti mercoledì della scorsa settima in un confronto serrato, ma ogni ulteriore discussione sarebbe stata rinviata a dopo il ballottaggio. A vittoria conseguita si riaprirà il confronto tra i due: una delle ipotesi presa in considerazione è che Rossi assuma la responsabilità politica della segreteria di Seri. Giorni non facili attendono il neo sindaco che, dopo la proclamazione ufficiale — si parla di mercoledì o giovedì — deve convocare il consiglio comunale e contemporaneamente formare la giunta. Occorre fare le cose in fretta perché c’è il bilancio comunale preventivo da approvare, la stagione estiva da programmare, i vertici di Aset holding e di Aset tributi da nominare e soprattutto c’è la necessità di dare risposte certe alle famiglie che vivono sulla loro pelle la crisi. E A PROPOSITO di incarichi è di queste ore la notizia che all’ex sindaco Stefano Aguzzi possa essere af- fidato un ruolo di primo piano in Ami, l’azienda provinciale dei trasporti: addirittura si parla per lui della presidenza. Da notare che l’ex sindaco della città domenica sera non si è affatto appassionato ai risultati elettorali della sua città perché era a seguire ad Urbino le votazioni dove sua moglie era impegnata. Curiosità elettorale: a Bellocchi, e cioè la zona dove Aguzzi ha sempre dettato legge e dove ha trovato un grande bacino di elettori, il voto ha premiato il grillino Hadar Omiccioli e non Massimo Seri. •• 12 FANO MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014 IL COLPO NELLA NOTTE DEL BALLOTTAGGIO SONO STATI PORTATI VIA 8MILA EURO Distributori nel mirino dei ladri Banda in azione tra Lucrezia e Bellocchi, lungo la superstrada Una grande adunata per l’inaugurazione dell’impianto FANUM FORTUNAE Si torna a nuotare in Sassonia HA PRESO il via la stagione estiva della Piscina “Felice Ricci” di Sassonia. Sabato, in occasione dell’apertura dell’impianto il fanese Wilson Santinelli ha fotografato un centinaio di persone provenienti da tutta Italia, appassionati di nuoto di tutte le età che si sono presentati in piscina indossando la maglietta di una vecchia edizione della Nutata Longa. «Ci piace sottolineare — dicono dalla Fanum Fortunae Nuoto — la presenza di Ruggero Damiani, Alberto Fontanella, Morena Omiccioli, Luigi Scopelliti e Luca Valentini, che hanno gareggiato nelle prime edizioni della Nutata Longa, e tanti altri affezionati di lungo corso della manifestazione». Intanto sono già state aperte le iscrizioni alla 43˚ edizione della Nutata Longa, che quest’anno si terrà domenica 27 luglio. «E’ possibile iscriversi e partecipare alle attività dalla Fanum Fortunae alla Piscina di Sassonia contattando il numero 368-7294543». E’ TORNATA a colpire la banda dei distributori. Domenica notte, mentre gli occhi della città erano tutti puntati sullo spoglio del ballottaggio e le forze dell’ordine erano impegnate ad assicurare l’ordine pubblico... due distributori di benzina di Bellocchi sono stati presi di mira da alcuni malviventi. Un colpo è andato a buon fine, l’altro fortunatamente no. Tutto è cominciato nei pressi dell’Auchan. In viale Einaudi, intorno alle 23, è scattato l’allarme del Bar Cicogna (già colpito ad ottobre scorso dalla banda del tombino, che allora fuggì con numerose stecche di sigarette e il fondo cassa), probabilmente mentre i ladri stavano tentando di manometterlo per poter entrare in azione indisturbati. Ma il piano è saltato. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto non hanno trovato nessuno da quelle parti, né qualcosa di irregolare a parte la sirena che suonava. “E’ difettoso” devono aver pensato i militari del comando di Fano, dato che dodici ore prima quello stesso allarme era scattato un’altra volta. Ma il benzinaio Davide Zambelli, che poche ore dopo si è visto scassinare con un frullino la cassaforte della pompa Ip che gestisce sulla superstrada tra Bellocchi e Lucrezia (ovvero poco distante dal Bar Cicogna), non crede tanto alle coincidenze. «Saranno gli stessi?», si domanda. «Un cliente mi ha detto — racconta Zambelli — che sono andati anche in uno o due distributori di Bellocchi. Qui da me hanno neutralizzato il sistema di videosorveglianza, poi hanno disattivato quello d’allarme, quindi sono entrati dentro il chiosco e hanno aperto il self service dove c’è la cassaforte Il distributore della «IP» che è stato ripulito dai malviventi nella notte di domenica Rubano un’auto lussuosa ma la devono subito mollare Entrano in un appartamento per svaligiarlo e vengono beffati due volte. E’ successo l’altra sera in via Anna Frank, dove almeno un paio di ladri si sono introdotti in un’abitazione del Vallato entrando dalla finestra con dei sacchi da riempire di roba. Ma in casa non hanno trovato nulla che valesse la pena di portar via (facile da piazzare), solo pochi spiccioli e le chiavi di una macchina parcheggiata nel garage. Troppo ghiotta quella tentazione per non coglierla al volo. Non deve essergli sembrato vero che fossero di un’Audi A6 nuova fiammante. Ma appena usciti dal garage i ladri devono essersi accorti che l’auto era dotata di impianto satellitare. Così l’hanno abbandonata a 100 metri da casa. TECNICA Hanno usato un frullino per aprire la cassa: lavoro di pochi minuti dell’accettatore di banconote. Non ho ancora fatto bene i calcoli di quanto mi hanno portato via, stiamo conteggiando ora però immagino che saranno almeno 7/8 mila euro. Hanno cominciato alle 2,40... perché è quello l’orario in cui si è interrotto il tutto. Ci sarà voluta un’oretta di lavoro per farlo. La cassaforte l’hanno aperta con il frullino, ormai è una cosa rinomata. Non mi hanno fatto altri danni e non mi hanno portato via la benzina». Zambelli si è accorto solo ieri mattina presto, quando è andato ad aprire la pompa. Immediata la chiamata alla Polizia che indaga sul caso. FANO E VAL CESANO MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014 13 •• Sano e salvo, ma per tirarlo fuori sono intervenuti i pompieri I vigili del fuoco in azione ieri mattina lungo via dell’Abbazia SPETTACOLARE carambola ieri mattina poco prima delle 9, in via dell’Abbazia. Una Bmw guidata da un architetto anconetano del 63 stava attraversando via dell’Abbazia, percorrendo da monte a mare via della Costituzione quando, lungo la strada a due corsie dove vige il limite di 50 mai rispettato, è arrivata una Citroen condot- ta da un fanese del 77 residente a Fenile. Inevitabile l’impatto che ha fatto ribaltare la C4 al centro della carreggiata. Prima il botto, poi il clacson impazzito che suona per 5 minuti di fila, poi l’arrivo dei pompieri per tirare fuori il 37enne rimasto incastrato a testa in giù nell’auto cappottata. Miracolosamente illeso. Sul posto per i rilievi del caso la Polizia Stradale di Fano, i vigili del fuoco che hanno lavorato non poco per estrarre dalle lamiere contorte il conducente, e i sanitari del 118 che hanno portato il fanese al pronto soccorso per accertamenti. Altro incidente l’altra notte asnche lungo la Statale a mezz atrada con Fosso Sejore: un’auto è finita nel fossato e sono dovuti intervenirte i vigili del fuocvo. Motociclisti col cuore d’oro Aiuti a una onlus in difficoltà Alla struttura andrà un assegno di tremila euro IL VOLONTARIATO è una boccata d’ossigeno per le amministrazioni locali sempre più soffocate dal patto di stabilità, ma la crisi morde anche le onlus fanesi che con la loro opera danno linfa ai servizi sociali. I benefattori scarseggiano e le spese aumentano. E senza donazioni si fa fatica a sopravvivere. Ne sa qualcosa Maria Chiera che ogni mese arriva con l’acqua alla gola per far quadrare i conti dell’Oasi dell’accoglienza, la onlus che ha fondato nel 1992 a Sant’Andrea in Villis per accogliere i piccoli malati di talassemia, leucemia e altre patologie ma che con il tempo si è fatta carico di nuovi bisogni emergenti, promuovendo l’educazione alla mondialità, la difesa dei diritti umani e la dignità della donna contro ogni forma di violenza. «IN QUESTO momento siamo in difficoltà come tutte le associazioni che vivono esclusivamente di provvidenza e non di sovvenzioni pubbliche — rivela la Chiera —. Noi in media abbiamo 8mila euro (a volte molto di più) di spese, al mese, tenendo conto che CHI SONO Si tratta del Bikers Team che ha radunato a Fano tantissimi appassionati viviamo di volontari. Abbiamo solo una persona assunta. Tutti i giorni vengono impegnate almeno 5 persone nell’Oasi: i volontari sono più o meno una trentina. Perché noi abbiamo un ampio raggio di azione con diversi progetti: i bambini arrivano anche dalla Sierra Leone, bimbi che hanno in- gerito la soda caustica e necessitano di trapianto di esofago; abbiamo i trapiantati di midollo osseo; ci occupiamo di violenza sulle donne e portiamo avanti progetti di formazione ed educazione ai giovani. Per curare i bimbi a volte bisogna andare molto lontano: da Pesaro a Milano passando per Roma e Cagliari dove ci sono medici specialisti per la talassemia che sono il meglio in assoluto». GLI ACCOLTI in questo momento oscillano tra i 16 e 20 perché «vanno e tornano». Conoscendo questa situazione il “Fanum Bikers Team” (un gruppo di motociclisti nato da un’idea di Stefano Vincenzoni e Umberto Ghiraldi come polo di aggregazione di amici con la comune passione per il mototurismo e l’obiettivo di suggellare l’amicizia in nome della solidarietà nei confronti dei MONDOLFO NONOSTANTE LA LEGGE E I VARI SOLLECITI Opposizione e le quote rosa «Perché non ci sono donne?» «IL COMUNE di Mondolfo, per quanto riguarda la composizione della giunta, è assolutamente fuorilegge». E’ l’accusa lanciata dai consiglieri di minoranza Carlo Diotallevi, Francesco Bassotti e Cristian Piccioli (foto), anche a nome del collega Nicola Barbieri, che spiegano: «Sono trascorsi più di 6 mesi da quando la commissione Affari Istituzionali ha provveduto a completare l’esame delle modifiche e degli adeguamenti dello Statuto comunale, che prevedevano, tra le altre cose, la presenza obbligatoria di donne in giunta, ma l’approvazione del nuovo Statuto non è stata ancora effettuata e l’esecutivo, intanto, continua ad essere al 100% maschilista. Portati in consiglio il 12 febbraio, tali adeguamenti sono stati oggetto di un rinvio, chiesto dal sindaco a causa di “problemi tecnici”, legati, pare, all’impaginazione, e da allora inspiegabilmente tutto tace». I consiglieri del gruppo «Per Cambiare» aggiungono che «La legge 215 del 2012, in vigore dal 26 dicembre del 2012, imponeva entro sei mesi l’adeguamento dello Statuto in materia di presenza di donne nella giunta, stabilendo che tale presenza deve essere garantita e non può essere discrezionale. Ebbene, i sei mesi di tempo imposti dalla legge sono trascorsi ormai da un anno e la giunta non ha ancora adeguato lo Statuto. Per altro, la Regione, in data 9 ottobre 2013, attraverso la Commissione Pari Opportunità, ha anche inviato una lettera di sollecito affinché il Comune si adeguasse alla nuova normativa, ma anche questo non ha sortito effetto e continuiamo ad essere di fronte al nulla. In definitiva, non sono bastati un ricorso al Tar (presentato proprio dalla lista «Per cambiare», ndr), una nuova legge e i solleciti della Regione per far si che Cavallo inserisse una donna nel suo esecutivo. A questo punto domandiamo: egregio sindaco, ma è così difficile trovare una donna competente per il ruolo di assessore? Se è così, noi dell’opposizione potremmo suggerirle senz’altro qualche nominativo. Oppure, più verosimilmente, il problema è di natura politica?» Sandro Franceschetti I componenti del gruppo Bikers Team durante una delle loro escursioni nell’entroterra bambini meno fortunati) ha ideato il 1˚ Motoraduno Nazionale “Il sorriso dei bambini” che si è tenuto a Fano il 31 maggio e 1 giugno. Nella due giorni motociclistica, articolata fra momenti conviviali — uno al Rastatt — e due moto passeggiate nell’entroterra- sono stati raccolti circa 3mila euro che verranno consegnati alla Chiera sabato alle 16 nella sede dell’Associazione Oasi dell’Accoglienza. «Questo assegno sarà davvero un« boccata di ossigeno» commenta la Chiera. Tiziana Petrelli Concessionaria di pubblicità esclusiva per il Corriere Adriatico Concessionaria di pubblicità esclusiva per il Corriere Adriatico VIA BERTI, 20 – 60126 ANCONA TEL. 071.214981 - FAX 071.205549 PosteitalianeSped.inA. P.- D.L.353/2003 conv.L.46/2004,art. 1,c.1,DCB-AN-“Taxe Perçu” y(7HB5J0*QOTORO( +&!"!]!#!z VIA BERTI, 20 – 60126 ANCONA TEL. 071.214981 - FAX 071.205549 Dal 1860 il quotidiano delle Marche CorriereAdriatico +dorso nazionaledelMessaggero a€1.20 (RegioneMarche) I NODI DELL’ESTATE μ Anche ieri code e chiusure Tra cantieri e incidenti A14 da incubo Anno 154 N˚ 158 Martedì 10 Giugno 2014 € 1.20 PESARO e FANO www.corriereadriatico.it “Tempi brevi per la giunta” Massimo Seri alla guida di Fano, domani il passaggio di consegne Fano Avverrà domani la nomina ufficiale del nuovo sindaco Massimo Seri che così prenderà possesso di tutti i suoi poteri. Alle 9.30 è stata convocata la Commissione Elettorale che proclamerà il vincitore. Nello stesso tempo ci sarà il passaggio delle consegne da parte del primo cittadino uscente Stefano Aguzzi, nel corso di una breve cerimonia che avverrà in Comune, nel corso della quale il neo eletto presterà giuramento di osservare lealmente la Costituzione. Ora l'attenzione si sposta sulla squadra che nomi- nerà Massimo Seri. "Mi aspettano giorni intensi perché vorrei in tempi brevi comporre la prossima giunta, ma al tempo stesso, al di là degli assessori, c'è l'esigenza di comporre un gruppo che delinei tutte le fasi operative". Così facendo il nuovo sindaco conferma quanto aveva pre- annunciato in campagna elettorale in merito a una gestione dell'amministrazione comunale il più possibile condivisa e collegiale. La stessa denominazione della sua lista civica "Noi città", evidenzia questo preciso impegno. Foghetti A pagina 3 e in cronaca di Fano μ I carabinieri ricordano i militari caduti μ Visconti chiede ai sindaci maggiore collaborazione Due secoli di storia La festa dell’Arma Arrivano 40 profughi L’appello del prefetto CERIMONIA Ancona Con i primi caldi la viabilità è andata in tilt Ancona L’estate sembra finalmente arrivata e con questa anche caldo e sole pieni: inevitabilmente le buone condizioni meteo hanno spinto tanti a partire per godersi qualche momento di relax, iniziando a causare anche qualche problema alla viabilità. Baldini A pagina 5 Militari tra la gente. Questi erano i carabinieri due secoli fa e tali restano oggi, anche se la Benemerita ora è un’arma moderna proiettata al futuro. E’ il messaggio risuonato ieri tra le mura della Caserma Burocchi, sede del comando Legione Marche, durante la cerimonia per i 200 anni dell'Arma dei carabinieri. Nel corso della cerimonia sono stati resi noti i risultati dell’attività operativa svolta dai carabinieri. Sconocchini A pagina 4 Il prefetto Attilio Visconti Un momento della cerimonia Francesconi IncronacadiPesaro μ Ma va cauto sull’aeroporto Nencini rilancia le infrastrutture Rinaldi A pagina 5 IL PUNTO “Urbino capoluogo di Regione”. Ma il neo sindaco non si sbilancia sugli incarichi Urbino La forza al centro I Sgarbi assessore lancia il referendum MAURO CALISE l voto di domenica agli spareggi non è uno stop a Renzi. Anzi. Se qualcuno dubitava che il successo clamoroso delle europee riguardasse il premier molto più che il partito, è servito. I ballottaggi hanno confermato che il Pd è in forma, ma non proprio smagliante. E, soprattutto, che a livello locale continuano a funzionare logiche ben diverse da quelle nazionali. Nel bene è nel male... Continua a pagina 9 Il giorno dopo l'epocale rovesciamento del sistema Pci, Pds, Ds, Pd durato 70 anni, nel centrosinistra regna un ammutolito silenzio. Una sconfitta di tali proporzioni la squadra di Maricla Muci, proprio non se l’aspettava. Un abisso tradotto in 1.000 consensi di svantaggio per la vincitrice delle primarie Pd, o in 12 punti percentuali di distanza. Festeggia Maurizio Gambini mentre Vittorio Sgarbi lancia un referendum. A pagina 2 e in cronaca di Urbino OFFERTEdiLAVORO OGGI 8 PAGINE speciali dedicate all’impiego μ Si avvicina l’esordio di sabato con l’Inghilterra Prandelli è ottimista “L’Italia sarà pronta” SPORT Mangaritiba Nel ritiro brasiliano dell’Italia, in vista dei campionati mondiali di calcio, che cominceranno dopodomani, cresce l’attesa in vista della prima partita degli azzurri, in programma per sabato sera a Manaus, in piena giungla amazzonica, contro l’Inghilterra. I segnali contrastanti emersi dalle ultime due amichevoli sono interpretati in senso positivo da Prandelli che si dice molto ottimista riguardo alle prospettive della squadra azzurra, nel cui girone ci sono anche Uruguay e Costa Rica. Grant Nello Sport Il Ct azzurro Cesare Prandelli μ Al Fano oggi summit Alessandrini-Canestrari Stavolta è proprio vero Ridolfi dalla Vis al Carpi Lucarini-Barbadoro Nell’inserto Martedì 10 Giugno 2014 Online www.corriereadriatico.it 3 MARCHE Osimo decreta la fine delle liste civiche La vittoria di Pugnaloni segna la svolta politica nella cittadina anche se gli sconfitti annunciano il ricorso al Tar FANO ELEZIONI 2014 Grillini in ascesa Seri indietreggia ma basta lo stesso Eletto sindaco MASSIMO SERI 56,13% FEDERICA BURONI Osimo Ad Osimo, in provincia di Ancona, il ribaltone è servito su un piatto d'argento. La sconfitta delle liste civiche segna una svolta, soprattutto se si pensa che il sorpasso vale solo 6 voti e 10 schede contestate. Le civiche stanno valutando il ricorso al Tar: in questo caso, sarà il giudice amministrativo a decidere sulla sorte del comune con tanto di riconteggio . Intanto, un fatto è certo: la vittoria del candidato del centrosinistra, Simone Pugnaloni, è davvero clamorosa anche se, sul fronte del centrodestra, che pure aveva appoggiato il consigliere regionale, la tendenza è al ridimensionamento. Lo stesso Remigio Ceroni, Fi, parla infatti di "sconfitta di misura". Ma tant'è. Il commento di Latini, breve e lapidario, e affidato a Facebook. "Onore al merito di chi ha vinto - scrive -. Valuteremo l'opportunità di contestare le schede annullate. E' giusto che a perdere sia io, era un momento difficile per le liste civiche ed era giusto che, a caricarsi il rischio, fossi io". Punto. Altro non aggiunge l'ex sindaco lasciano intendere una sorta di pausa di riflessione. Va rammentato che alla sua corsa avevano contribuito varie liste: Su La Testa, Osimo Democratica, Patto sociale per Osimo, OsimoTiamo, Forza Osimo, Centrodestra osimano e Liberi e Forti. Ieri si è riunita la commissione elettorale per valutare verbali e conteggio delle schede μ Centrosinistra Voti 14.937 URBINO Eletto sindaco MAURIZIO GAMBINI 56,10% Voti 4.610 OSIMO Eletto sindaco Un seggio di Osimo durante le Comunali 2014 che hanno segnato la vittoria del sindaco Pugnaloni per 6 voti Ieri, si sono svolti i primi passaggi tecnici di questo voto così complesso e di rottura. Si è riunita la commissione elettorale per valutare se i verbali corrispondono ai conteggi delle schede. A metà pomeriggio, è stata confermata la proclamazione di Pugnaloni a sindaco e il distacco dei 6 voti. Oggi, invece, ci sarà la proclamazione dei consiglieri comunali. Passaggi tecnici, appunto. Ma l'attenzione , dato il contesto, si sposta ora sulla sorte delle famigerate 10 schede contestate, che però non sono state esaminate dalla commissione. Sarà, appunto, il Tar, qualora si decidesse il ricorso, ad occuparsi della questione. Le liste civiche hanno 30 giorni di tempo per capire il da farsi. La contestazione riguarda il fatto che in alcune schede, accanto alla croce sul simbolo a Latini, è stato anche scritto per esteso il nome del candidato sindaco, in altre schede sarebbe stato scritto il nome per esteso di altri candidati in consiglio. Nell'attesa, vale la pena ricordare che è dal 1999 che le liste civiche governavano la città. Non a caso, per i ballottaggi, tutti davano per scontata la vittoria di Latini. Quest'ultimo, al primo turno, aveva raccolto il 44,95% dei consensi, al ballottaggio è arrivato al 49,98%. Forse, a contribuire alla sconfitta, anche la scarsa affluenza che era stata del 68% il 25 maggio contro il 51% di domenica scorsa. Un crollo che potrebbe aver influito sul- le sorti di Latini che, a conti fatti, ha perso dunque 1200 voti rispetto al primo turno. Dal canto suo, invece, Pugnaloni, sostenuto da Pd, Energia Nuova, Popolari per Osimo e l'Altra Osimo, ha di fatto recuperato 2000 voti, grazie all'accordo con la lista di sinistra e anche dei grillini. Una rimonta notevole in sole due settimane: al primo turno aveva ottenuto il 29,37%, al ballottaggio il 50,02%. Ma la sua resta una vittoria clamorosa, che segna un passaggio fondamentale per una realtà come quella osimana. Si chiude un'era, quella delle liste civiche, cavallo di battaglia del padre-padrone indiscusso, il già consigliere regionale Dino Latini. SIMONE PUGNALONI 50,02% Voti 7.435 POTENZA PICENA Eletto sindaco FRANCESCO ACQUAROLI 57,31% Voti 4.220 QUI FANO Fano Rimonta e che rimonta. Ma non è bastato per vincere. Un passo indietro, anzi mezzo, ma nonostante tutto è arrivata la vittoria. Anzi, la fascia tricolore. Detto di un’affluenza in picchiata (si è passati dal 71,73% del primo turno al 51,56% del ballottaggio, quindi con un -20% netto), Massimo Seri nonostante i cinquanta voti in meno rispetto a quindici giorni fa succede a Stefano Aguzzi alla guida della terza città delle Marche. Con 14937 voti ha ottenuto il 56,13% lasciando indietro di 3263 schede il suo antagonista, Hadar Omiccioli protagonista però di un notevole balzo in avanti rispetto ai risultati maturati il 25 maggio scorso. I grillini sono infatti passati dai 6923 voti del primo turno (pari al 19,06%) agli 11674 di domenica scorsa che hanno significato sì sconfitta ma anche un importante 43,87%. Come dire che gran parte degli elettori del centrodestra che dopo frizioni e spaccature interne non è riuscito a conquistare la “qualificazione” al ballottaggio complice la splendida giornata di mare - ha scelto il sole e un tuffo in ac[/FORZA-RIENT]qua con una parte però - almeno queste sono le prime indicazioni anche se andranno letti bene e con attenzione tutti i flussi - che ha scelto nel segreto dell’urna l’esponente del Movimento 5 Stelle. Una pagina nuova per Fano, uno scenario del tutto diverso e tanti impegni per la definizione di problematiche forti e al tempo stesso urgenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA e centrodestra concordano sulla necessità di voltare pagina. Comi: “Bilancio positivo”. Ceroni: “Puntiamo alle Regionali” Dai ballottaggi è emersa la voglia di cambiamento L’ANALISI DEL VOTO Ancona · Un pareggio, due a due, con sorprese e ribaltoni nonché crollo dell'affluenza. Un voto che premia il "cambiamento" secondo il centrodestra e il centrosinistra. I ballottaggi si chiudono così con Fano e Osimo al centrosinistra, Urbino e Potenza Picena al centrodestra. Che già esulta e si gongola immaginando la rimonta per il 2015 e insistendo sulla voglia di novità degli elettori. In casa Pd, anche il segretario Francesco Comi parla di "un voto che premia le istanze di cambiamento". Ma per il centrodestra c'è un ulteriore passaggio. "Credo che anche questi ballottaggi manifestano l'esigenza di un grande cambiamento - dice Remigio Ceroni, coordinatore regionale Fi -. Ci danno così la speranza per il prossimo anno, alle regionali, quando le promesse e gli annunci di Renzi si saranno sciolti come neve al sole e potremo tornare alla grande ad amministrare il Paese". Di più: Ceroni insiste sull'unità. "La regola di uniti si vince è confermata - dichiara - ma servono atteggiamenti coerenti: Ncd si chiarisca le idee. Non è un problema Francesco Comi, segretario del Pd Remigio Ceroni, coordinatore di FI di alleanza con Ncd ma si devono chiarire le idee". Dall'altra parte è invece sulle cifre che l'entusiasmo corre. "Il bilancio complessivo di queste amministrative - dice Comi - è positivo: nei 171 comuni al voto, almeno 96 sindaci sono stati sostenuti ufficialmente dal Pd che cresce così il numero dei comuni che governa. Sono infatti circa 80mila in più i cittadini amministrati nelle Marche da sindaci del centrosinistra". Sorprese e ribaltoni, comunque, sono da oggi realtà. Ad Urbino, con Gambini, si chiudo- no 70 anni di governo comunista, stessa musica a Potenza Picena, con Acquaroli, e dove la sinistra ha governato per diversi anni. E a Fano dove Seri, centrosinistra, si riprende la città. Si apre il sipario e il Pd avvia la fase post elettorale convocando la direzione lunedì 16 e l'assemblea sabato 28. "Il voto delle amministrative - sottolinea Comi - e, in particolare, quello dei ballottaggi segnano il tramonto del mero voto di appartenenza. I partiti non possono più contare solo su rendite antiche e ideologiche di posizione". All'ordine del giorno della direzione, tre punti: analisi del voto, rilancio dell'azione di governo regionale e definizione del percorso per costruire il programma, la coalizione e la leadership per le regionali. Su questo terzo punto, la segreteria regionale ha condiviso la necessità di costruire un percorso che veda il partito impegnato in una campagna di ascolto e di definizione del programma di legislatura, poi nella scelta della squadra e della leadership della coalizione. Dall'altra parte, Ceroni insiste nel dire che "i ballottaggi dimostrano che la gente vuole la novità che però è una protesta contro chi governa per cui prevale la novità. Tutti i sindaci uscenti sono stati penalizzati dai tagli del governo". In campo, anche il capogruppo Ncd, Francesco Massi. "I Pd nostrani hanno festeggiato troppo presto il risultato del 25 maggio, è finita la luna di miele", evidenzia. Un consiglio? "Il Pd sia meno tracotante". Sul cambiamento rilancia Carlo Ciccioli, portavoce regionale Fratelli d'Italia, secondo cui "l'area di centrodestra vince solo se si presenta innovatrice e riformista". fe.bu. © RIPRODUZIONE RISERVATA μ Manuela Bora a sostegno del premier “Sciopero della fame contro la corruzione” L’INIZIATIVA Ancona La più giovane candidata del Partito democratico alle Europee Manuela Bora, di 28 anni, marchigiana, digiunerà «fino all'approvazione del testo di legge contro la corruzione da parte del Governo. Dobbiamo dimostrare in tutti i modi possibili che siamo vicini a Matteo e al suo intento di moralizzare il Paese. Dobbiamo dire basta a un modo vecchio, malato e corrotto di vedere la vita. Il nostro premier non va lasciato solo. E credo che soprattutto la parte più giovane del Pd debba sostenerlo». Una decisione che parte da una convinzione precisa: «La corruzione è una emergenza nazionale, una piaga insiste -. E questa è una battaglia decisiva per il futuro dell' Italia. Mettiamo tutti un na- Manuela Bora stro rosso, fino all'approvazione della legge. Per quanto mi riguarda, tornerò a nutrirmi solo dopo che sarà licenziata dal governo. #forzamatteo». Manuela Bora, renziana della prima ora, aveva ottenuto 50 mila preferenze, nella circoscrizione dell'Italia centrale. © RIPRODUZIONE RISERVATA Martedì 10 Giugno 2014 Online www.corriereadriatico.it CULTURA e SPETTACOLI μ Attesa per il gala L’invasione delle lumache Successo per la mostra al museo di Cupra Marittima. Stasera un concerto NON SOLO CONCHIGLIE Cupra Marittima Come previsto grande successo all'inaugurazione della mostra "Lumache d'autore" allestita al Museo Malacologico di Cupra Marittima in occasione della 38^ mostra internazione di malacologia. Alle centinaia e centinaia di chiocciole realizzate in tutto il mondo e con ogni materiale, si sono aggiunte le straordinarie creazioni con pasta di pane dell'artista panettiere Settimio Tassotti di Cupra Marittima. Alla cerimonia inaugurale svoltasi all'auditorium "Malacologia" hanno presenziato il sindaco di Cupra D'Annibali, il comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto Lo Presti e il capo di gabinetto della prefettura di Ascoli De Marco che hanno consegnato il premio "Una vita per la malacologia 2014 al malacologo tedesco Klaus Groh. Un particolare riconoscimento è stato conferito dall'organizzazione internazionale "Conchology" presieduta dal belga Guido T. Poppe e destinato a quanti si distinguono, nel mondo, nella promozione della malacologia a Tiziano e Vincenzo Cossignani, nuovi cavalieri all'Ordine del Merito della Repubblica Italiana e promotori e fondatori del Museo Malacologico. Giovanna Lipparini ha pre- μ Il sentato la nuova didascalizzazione plurilingua del museo che è stata possibile grazie al contributo della Regione Marche, assessorato alla cultura, riservato ai 10 musei delle Marche che sono considerati d'eccellenza. Nell'occasione è stata presentata una straordinaria scultura in bronzo, raffigurante un Nautilus su piedistallo, opera dell'artista Zuccari e donata al Museo da Luciano Cirilli Fioravanti ed una ceramica medicea proveniente da palazzo Zuccari di Firenze. Grande impressione tra il pubblico ha suscitato il nuovo allestimento degli "Antichi ventagli in madreperla" con didascalie e restauri di Gabriella Frigo, massima autorità nel settore.La mostra "Lumache d'autore" sarà visitabile fino al 7 settembre. E intanto l'attività culturale del museo prosegue alacremente è già stasera, alle ore 21.30, è programmato uno straordinario evento: un concerto di musiche napoletane con un quartetto salernitano con flauto, clarinetto, mandolino e chitarra, riservato, gratuitamente, ai visitatori del museo. A partire da ieri la Rai, per volontà del caporedattore della sede di Ancona Maurizio Blasi, per 6 settimane, con la collaborazione del Museo Malacologico, ha iniziato a presentare una conchiglia al giorno scelta tra quelle reperibili nelle Marche e di indiscussa popolarità. Ma nel Museo Malacologico di Cupra Marittima non sono esposte solo conchiglie recenti: una speciale sezione è dedicata alla storia delle con- Ancona La consegna del premio “Una vita per la malacologia 2014” al malacologo tedesco Klaus Groh chiglie con esemplari fossili vecchi di oltre 500 milioni di anni, contestualizzati accanto ad animali preistorici vissuti in quegli anni, ed ecco porsi all’attenzione dei visitatori alcuni dinosauri ed in particolare un gigantesco Mososauro del Marocco, dinosauro acquatico di 8 metri di lunghezza, grande divoratore di molluschi e di ammoniti in particolare. Alcune sezioni del Museo presentano coralli, madrepore, squali, granchi, stelle e ricci marini. Un richiamo particolare è operato dalla sezione dedicata agli squali, un centinaio di esemplari imbalsamati, conservati in teche di cristallo. Squali di grandi dimensioni provenienti da tutto il mondo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Gli esemplari esposti sono oltre 900.000 mentre quelli conservati sono più di 9 milioni Cupra Marittima Il museo nasce nel 1977 a Cupra Marittima dalla necessità di esporre al pubblico la consistente collezione di conchiglie di Tiziano e Vincenzo Cossignani. Muove i primi passi con sedi provvisorie e con la organizzazione di mostre in varie città d'Italia e con l'istituzione di un museo didattico presso le scuole elementari di Cupra Marittima. Dal 1988 il Museo trova collocazione nella sede definitiva in via Adriatica Nord, 240. La costruzione, una struttura prefabbricata pesante di 3.000 metri quadri di superficie utile, oltre all'area espositiva contiene una sala convegni per 200 persone, una sala didattica per 80 studenti, una sala proiezioni con 50 posti, una biblioteca, un laboratorio per la tipizzazione delle conchiglie e la fotografia. Il fronte espositivo delle bacheche e delle vetrine è di 1800 metri lineari; 460 sono i corpi illuminanti. Gli esemplari esposti sono oltre 900.000 mentre quelli conservati nelle collezioni di studio del museo sono più di 9 milioni. Riccardo e Silvia campioni di ballo caraibico Straordinario Riccardo Ciminari! Il ballerino di Potenza Picena ha aggiunto un altro magnifico trionfo alla sua già notevole carriera. A Badajoz nella Comunità Autonoma dell’Estremadura in Spagna, Ciminari ha stravinto il Campionato mondiale di FootWork nel famoso Sentimiento Festival. Una grande impresa per l’atleta principe, insieme alla partner Silvia Fontana, della scuola di danza Fashion Gia. Man.Dance di Morrovalle diretta da Gianni Crucianelli e Manola Fontana. Riccardo è risultato il migliore in una fi- nale che vedeva in gara 10 ragazzi che avevano conquistato ognuno una delle dieci tappe mondiali della specialità. Ciminari non finisce di stupire, più vince e più continua a vincere dimostrando ancora ambizione, desiderio di migliorarsi sempre ed entusiasmo oltre ad una classe sconfinata. Un esempio per molti e un motivo di orgoglio per la scuola di ballo di Morrovalle cui lui stesso è uno dei tecnici come l’altra stella della Fashion e partner nel ballo e nella vita Silvia Fontana. Anche lei era in gara in Spagna individualmente. I due erano gli unici italiani presenti alla kermes- Il Festival dell’Adriatico su Fox IL CONCORSO ballerino di Potenza Picena con la sua compagna ha trionfato al Campionato mondiale di FootWork Potenza Picena 7 se, appunto i migliori, eccellenze del nostro territorio e portabandiera dell’Italia della danza sportiva nel mondo. La Fontana ha dato vita ad una bella esibizione giungendo con orgoglio 4˚ mondiale a ridosso del podio e delle medaglie. I due fashioners, va ricordato, sono anche campioni del mondo di Pasos Libres per le categorie masculino e feminino, hanno nel palmares la vittoria nella World Latin Dance Cup 2013 (tra le tre gare più importanti al mondo per la disciplina Caraibica) e insieme hanno festeggiato 11 titoli italiani tra classe Internazionale e Master. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dopo il grande successo di pubblico e di critica della 19^ edizione delle fasi finali del Festival dell'Adriatico Premio Alex Baroni 2014 svoltasi al Teatro Concordia di San Benedetto è di questi giorni la conferma che la serata finale della manifestazione va in sul circuito televisivo Fox Production. Il filmato andrà in onda in prima serata fino al 20 giugno in due puntate. Le emittenti che trasmetteranno il Festival sono sparse su tutto il territorio nazionale isole comprese e alcune anche in Europa e America Latina: circa 60 sono emittenti con copertura Italia in tutte le Regioni, Europa e bacino del Mediterraneo, 3 canali Web Tv con area di copertura mondiale e 19 canali Tv all' estero per gli Italiani nel mondo, una bella visibilità per tutto il territorio Piceno. Intanto, è in preparazione la serata di "gala" del Festival prevista ad agosto con la presentazione ufficiale del Cd con la compilation dei brani finalisti 2014. Ricordiamo che "Vincitore Assoluto" e "Miglior brano inedito" è andato a Natascha Felis, di Montalto delle Marche con una straordinaria esecuzione del brano "Così lontano". Secondo posto "Premio della critica" alla diciassettenne Giorgia Verona da Giulianova, al terzo la band abruzzese Sostanze Corrosive come "Miglior gruppo" . Inoltre da Monteprandone Luca Angelini si aggiudica il "Premio Radiofonico" offerto da Radio Azzurra, segnalazioni per Alessandra Chieregato, Maria Valle, Antonio Gorgoretti e Irene Vitali Nella categoria Giovanissimi vince la 15enne Deborah Cardarelli da Acquaviva Picena; nella categoria interpreti si aggiudica il 1˚ posto Niki (alias Alberta Stampone), di Vasto; il duo Francesca e Giuseppe si aggiudica anche il premio "Look e presenza scenica": per l'interpretazione premi a Melanie Borderon, dell'Aquila, Valentina Astolfi di Ascoli, Eleonora Coco di Sassoferrato e Silvia Santini. Per la nuova categoria riservata ai più piccoli denominata "Junior", età fino ai 12 anni, premiata Veronica Righi di Gradara che supera di poco Roberta Ruffini dalla provincia di Teramo e Giorgia Montevecchi da Faenza. Riccardo Ciminari e Silvia Fontana durante la premiazione © RIPRODUZIONE RISERVATA Fano, fino al 16 giugno sarà ancora possibile inviare le proprie vignette per prender parte alla sesta edizione di CartoonSea “Professione pericolo. Sicurezza sul lavoro! Ma quale lavoro?” Fano · Fino al 16 giugno sarà ancora possibile inviare le proprie vignette per prender parte alla sesta edizione del Premio Nazionale di Umorismo e Satira CartoonSea, promosso da Sea Gruppo, in collaborazione con Inail Pesaro Urbino, con il patrocinio di Comune di Fano, Provincia di Pesaro-Urbino e Assemblea Legislativa della Regione Marche. Rivolto a tutti i cartoonists, vignettisti, illustratori, autori satirici e grafici italiani che abbiano compiuto la La locandina del concorso che annuncia la proroga per inviare le vignette maggiore età, quest'anno il concorso è tornato a sensibilizzare il pubblico sui temi del lavoro, con il titolo: "Professione pericolo. Sicurezza sul lavoro! Ma quale lavoro?". Distinguendosi da tempo come uno tra i concorsi di settore, a carattere nazionale, con il più alto montepremi in palio 1.000 euro al primo classificato e due pari merito da 500 euro il bando 2014 è stato lanciato online in aprile sul nuovo sito www.premiocartoonsea.it, riscuotendo sin da subito attenzione da parte di appassionati ed esperti. Così, nell'intento di consentire quanto più tempo possibile all'elaborazione delle proprie idee dei tanti che ne hanno manifestato interesse, è stato prorogato di una settimana il termine ultimo per l'ammissione delle opere al concorso, ora in scadenza al 16 giugno 2014. La partecipazione è libera ed ogni autore può inviare un massimo di tre opere, semplicemente via email all'indirizzo di posta elettronica info @premiocartoonsea.it unitamente alla scheda con i propri dati, scaricabile online. Nessuna prescrizione in merito alla tecnica. La giuria sarà presieduta com'è tradizione dal vincitore della passata edizione, il giovane vignettista friulano Marco Tonus, unitamente ad altri grandi nomi del settore, al momento ancora da svelarsi. Le opere selezionate verranno esposte a Fano in via Arco d'Augusto alla Chiesa di San Michele dal 26 luglio al 10 agosto 2014. Premiazione - da segnare già in agenda - prevista per la mattina di domenica 27 luglio 2014. © RIPRODUZIONE RISERVATA Martedì 10 Giugno 2014 FANO T: 0721 31633 E: [email protected] F: 0721 67984 μ La Renato Claudio Minardi Marina Bargnesi Rosetta Fulvi Cristian Fanesi Francesco Torriani III Carla Cecchetelli Sara Cucchiarini voce dei grillini Ansuini “Tante promesse Ora i fatti” Fano tori sulla difesa dell'ospedale Santa Croce". Si sente già investito del ruolo di sindaco? Ieri mattina, quando mi sono svegliato dopo la lunga notte dello scrutinio, ho avvertito una sensazione di felicità e di paura. Felicità perché fare il sindaco della propria città sia una delle esperienze più belle che un politico possa fare; nello stesso tempo una sensazione di paura perché ho avvertito un peso sulle spalle importante. In un momento come questo, quando la crisi sembra che non voglia abbandonare il nostro territorio e la gente è delusa, ci si attendono risposte risolutive. Non sarà facile, ma faremo il possibile". Hadar Omiccioli, il giorno dopo. La rimonta non è stata sufficiente, la fascia tricolore è andata a Seri. Complice della sconfitta dei grillini, anche l'abbinamento delle amministrative alle europee che, specie nel primo turno, sotto la spinta dell'effetto Renzi, hanno agevolato il centro sinistra. Se alle amministrative fossero state associate le politiche, sarebbe subentrato l'effetto Grillo e allora le cose sarebbero cambiate. La novità è che insieme a Omiccioli, in consiglio comunale entreranno due donne: Marta Ruggeri, grillina doc e Roberta Ansuini di Bene Comune. "Sicuramente - ha dichiarato quest' ultima - avrei preferito sedere sui banchi della maggioranza, ma dato che questo obiettivo non è stato raggiunto, cercherò di ricoprire degnamente il ruolo che sia Hadar che Luciano Benini hanno ricoperto dai banchi dell' opposizione in questi ultimi cinque anni con l'intento di tutelare la mia città: l'acqua pubblica prima di tutto, per cui sono pronta alla guerra contro ogni tentativo di privatizzazione. Se la maggioranza farà anche un terzo di quello che ha promesso, avrà la mia collaborazione, ma ci spero molto poco, dato che del gruppo che si sta delineando mi fido o poco". Entrerà in giunta Samuele Mascarin di Sinistra Unita, uno dei più validi collaboratori di Seri. "Aspetto questo giorno da dieci anni - ha dichiarato - in base ad un'azione paziente che si è costruita giorno per giorno. Un anno fa nessuno avrebbe scommesso che il centro sinistra sarebbe stato in grado di riconquistare il Comune, invece abbiamo dimostrato che era possibile, grazie anche a un duro lavoro collettivo". Mascarin ha lavorato spalla a spalla con Omiccioli facendo opposizione, spesso sostenendosi a vicenda; ora però le strade si dividono."Credo che ci sia ancora la possibilità di incontrarsi di nuovo anche in ruoli differenti e credo che ognuno di noi porterà delle conoscenze e delle competenze che in questi anni sono state condivise". © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Alberto Bacchiocchi Enrico Fumante Federico Perini Barbara Brunori Laura Serra Marta Ruggeri Marco Paolini Mattia De Benedittis Davide Delvecchio Mirco Carloni Giancarlo D’Anna Maria Antonia Cucuzza Roberta Ansuini Aramis Garbatini “Saremo subito operativi” Domani la nomina ufficiale da sindaco. Seri: tempi brevi per la nuova giunta ELEZIONI 2014 MASSIMO FOGHETTI Fano Avverrà domani la nomina ufficiale del nuovo sindaco Massimo Seri che così prenderà possesso di tutti i suoi poteri. Alle 9.30 è stata convocata la Commissione Elettorale che proclamerà il vincitore. Nello stesso tempo ci sarà il passaggio delle consegne da parte del primo cittadino uscente Stefano Aguzzi, nel corso di una breve cerimonia che avverrà in Comune, nel corso della quale il neo eletto presterà giuramento di osservare lealmente la Costituzione. Ma Seri non ha perso tempo, dopo qualche ora trascorsa in famiglia, quasi per ripagarla di tanti giorni di assenza nel corso della campagna elettorale, ieri si è recato subito in Ancona dove ha incontrato di nuovo il vice ministro Riccardo Nencini, con il quale è rimasto e in contatto nel periodo precedente al voto, coinvolgendolo nella soluzione di alcune annose problematiche fanesi, come il completamento della Fano-Grosseto, il dragaggio del porto, la difesa della costa, il passaggio al Comune di Fano dell'area dell'aeroporto per farne un parco. Fino al 24 giugno Seri continuerà a svolgere anche la sua attività di assessore provinciale, poi spetterà a Matteo Ricci decidere se farsi sostituire o meno da un commissario. Ora l'attenzione si sposta sulla squadra che nominerà Massimo Seri. "Mi aspettano giorni intensi perché vorrei in tempi brevi comporre la prossima giunta, ma al tempo stesso, al di là degli assessori, c'è l'esigenza di comporre un gruppo che delinei tutte le fasi operative". Così facendo il nuovo sindaco conferma quanto aveva preannunciato in campagna elettorale in merito a una gestione dell'amministrazione comunale il più possibile condivisa e collegiale. La stessa denominazione della sua lista civica "Noi città", evidenzia questo impe- Hadar Omiccioli La gioia di Seri subito dopo i risultati ufficiali gno. "Uno dei miei primi impegni - ha rivelato Seri - sarà la convocazione della struttura tecnica del Comune per capire qual è la situazione interna reale, capire quelle che sono le emergenze e le questioni da seguire immediatamen- Samuele Mascarin Stefano Aguzzi te. Uno dei compiti prioritari che mi aspetta sarà l'approvazione del bilancio preventivo dell'anno in corso, affinché lo strumento contabile possa essere portato con celerità all'attenzione del consiglio comunale". Il nuovo sindaco dovrà fare a meno del direttore generale, in quanto una nuova norma ha soppresso questa figura, ma potrà nominare un nuovo capo gabinetto di sua fiducia. La scelta non è stata ancora resa nota, in attesa del suddetto incontro con i tecnici comunali, cui seguiranno quelli con i primari dell' ospedale in tema di Sanità. "E' questa una delle prime questioni che intendo prendere di petto - ha precisato Seri - rispettando il mandato datomi dagli elet- “Non dobbiamo diventare ostaggio del Pd pesarese” LE REAZIONI Fano Non c’era il simbolo e non c’era la figura di Mirco Carloni nella scheda del ballottaggio, il centro destra ha vissutio l’8 giugno da spettatore però interessato. E’ il promotore de La Scelta Giusta interviene sul nuovo corso della politica fanese: “Voglio di nuovo ringraziare coloro che mi hanno dato la loro fiducia - esordisce Carloni - , a voi voglio garantire che insieme rappresenteremo le nostre idee in consiglio comuna- le con umiltà ma con tanta forza e passione. Sapendo che i fanesi si aspettano che chi, come me, abbia la possibilità di essere eletto consigliere comunale faccia il proprio dovere, ecco, io cercherò di fare il mio dovere con umiltà e amore per la mia città”. “La sconfitta è solo una tappa - prosegue - d'altra parte so- Mirco Carloni saluta il nuovo sindaco “Mi batterò con amore e umiltà per la mia città” lo chi striscia per terra non cade mai.Al nuovo sindaco, al quale auguro buon lavoro, rivolgo un invito, che lavori per il bene della città ascoltando la gente non le bramosie dei partiti, il nostro timore è che Fano sia ostaggio del Partito Democratico pesarese, noi, tutta la coalizione, gli uomini e le donne che sono state insieme a me impegnate nella campagna elettorale, faremo l'opposizione.Porteremo avanti le idee per le quali la gente ci ha votati, saremo critici ma proggettualmente vogliamo stimolare il nuovo sindaco a fare bene. Ci sono grandi sfide e grandi pericoli che attendono fano per questo non ci limiteremo alla mera critica ma faremo proposte. Dobbiamo superare questa fase di contrapposIzione, pessimismo e disfattismo incentivata da chi pensa che la politica sia un gioco da fare sulla rete tanto per fare indignare la gente, alimentando così solo l'odio sociale, oppure sia una mera lotta personale. Cercheremo di far rispettare le idee che ci hanno contraddistinto con stile e rispetto umano onorando le istituzioni”. Bandiere rosse in piazza © RIPRODUZIONE RISERVATA IV Martedì 10 Giugno 2014 Online www.corriereadriatico.it FANO “Infusioni, reato voluto dal giudice” Parole dure dalla scienziata e senatrice Cattaneo. La mamma di Federico: “Viviamo alla giornata” CAOS STAMINALI SILVIA FALCIONI Fano E' un guerra di sentenze affidata ormai alla Magistratura quella che si sta svolgendo sul caso Stamina e sulla vicenda del piccolo Federico Mezzina. Infatti dopo la sentenza del Tribunale di Pesaro che ha autorizzato Marino Andolina a procedere con il trattamento, medici, politici e uomini di legge si interrogano sulla vicenda, anche con toni accesi. Contro la somministrazione di infusioni è intervenuta la senatrice e scienziata Elena Cattaneo che parlato di "reiterazione di un reato su mandato di un giudice", definendo così il gesto compiuto da Andolina: quello di somministrare cellule staminali al bambino fanese. Cattaneo incalza la sua posizione ricordando che il vice presidente di Stamina Foundation è "in- Polemiche e scenario sempre più rovente dopo il via libera da parte del Tribunale di Pesaro Il piccolo ora è a Fano e sembra più tranquillo Ritorno a Brescia previsto tra un mese e mezzo dagato da un magistrato per truffa e somministrazione pericolosa di farmaci, ma grazie ad un altro magistrato è stato messo nelle condizioni di diventare l'esecutore materiale dello stesso reato". In questa lunga e logorante battaglia giudiziaria per la quale nessuna parte risparmia le sue energie, ha trovato uno spiraglio di luce la famiglia del bimbo di tre anni e mezzo affetto da morbo di Krabbe, dato che Federico ha finalmente ricevuto la tanto attesa infusione. Senza cure ormai da mesi, le sue condizioni di salute stavano peggiorando ma è stato il Tribunale di Pesaro, nella persona del suo presidente Mario Perfetti, a riaprire le speranze con una sentenza espressamente rivolta al bambino fanese che gli ha consentito di ricevere la cura sabato scorso. Ora Federico è tornato a casa, dopo che i genitori del bambino ne hanno volontariamente sottoscritto le dimissioni. La data del suo ritorno non è ancora fissata, dal momento che gli Spedali civili di Brescia "non hanno ricevuto alcuna nuova notifica da altri tribunali d'Italia per eventuali nuove somministrazioni" ha confermato il direttore generale Ezio Belleri. "Federico sta bene ed è sereno - ha detto la mamma Tiziana Massaro - Abbracciamo con affetto le migliaia di persone che ci hanno incoraggiato in questi giorni donandoci il loro affetto e, in particolare, la senatrice Bonfrisco per aver confermato, ancora una volta, la sua vicinanza a Federico e a tutti gli altri bambini malati e per essersi voluta personalmente sincerare della sussi- Giorni di grande tensione ma anche di sollievo per la famiglia Mezzina Magistrature senza interferenze politiche Il nonno dà l’avvio alla raccolta delle firme L’INIZIATIVA Fano Parte da Fano e si amplia anche a livello nazionale una raccolta firme per l'indipendenza della Magistratura dalle interferenze della politica. A lanciarla è Felice Massaro, il quale afferma: "Il nostro dovere è quello di intervenire attivamente affinchè si rispetti l'indipendenza dei magistrati dalle lobby affaristiche, dalla stampa asservita alla politica, dall'associazione di questi poteri che perseguono l'intento comune, evitando così ogni sorta di ingerenza nel loro operato. Lo prevede la legge". Massaro ha inoltre parole di gratitudine verso Marino Andolina: "E' colui che ha il pallino di salvare vite umane, disposto, per questo, a violare tranquillamente la legge, qualora fosse necessario. Pioniere dei trapianti di midollo in Italia quando non erano previsti dalla legge italiana". La petizione è reperibile on line all'indirizzo www.felicemassaro.it/. stenza di tutte le condizioni di sicurezza per l'effettuazione dell'infusione". Nonostante il risultato positivo della cura, però, ci sono posizioni divergenti: "Una parte della magistratura -afferma ancora Cattaneo- si arroga il diritto di decidere di scienza e salute. Dico solo una parte, perchè fortunatamente sentenze corpose e sostanziate ne sono state emesse. E tutte a tutela del malato. Tutte contro questa pratica tribale". Pronta arriva la risposta di Felice Massaro, nonno di Federico: "La Cattaneo si serve di tutti i mass media per rilasciare dichiarazioni mendaci, diffamanti e dolose, condizionando l'opinione pubblica e fornendo una formale giustificazione al legislatore per un intervento finalizzato alla cancellazione della legge Turco/Fazio". “Federico ha passato una notte serena. Ora siamo a Fano, a casa. È sul divano e lo vediamo più tranquillo”. Sono le parole di Tiziana Massaro che vive con apprensione il momento. “Dovremo tornare tra un mese e mezzo, al massimo tra 60 giorni, ma non ci facciamo illusioni. Tutto può ancora succedere e cambiare. Viviamo alla giornata”. Quanto ai giorni passati nella struttura lombarda, la mamma di Federico sostiene che “si è respirato un clima non familiare. Nessun medico ha voluto visitare mio figlio, al di fuori di Andolina È quello che ci spiace di più, perchè anche se non si è d'accordo con i trattamenti, bisogna ricordare che Federico è un bambino malato”. Incastrato dentro un'auto cappottata: è successo ieri mattina ad un fanese di 37 anni rimasto vittima di un incidente in via Abbazia. Erano passate le 8.30 quando due veicoli si sono scontrati e si è sfiorato un sinistro di grosse proporzioni. Una Citroen ed una Bmw hanno impattato all'altezza dell'incrocio con via della Costituzione, generan- do un boato di discreta proporzione. La Citroen dopo l'urto si è cappottata su se stessa, finendo proprio al centro della carreggiata, mentre l'altra automobile è rimasta saldamente ancorata a terra. Per qualche minuto il conducente fanese del veicolo capovolto è rimasto dentro l'auto, a testa in giù, cosciente di quanto stava accadendo. Per liberarlo ed estrarlo dalla vettura è stato necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco di Fano, accorsi sul posto in po- co tempo e messisi subito all' opera con le lamiere danneggiate. L'uomo è uscito senza riportare gravi ferite ma è stato comunque soccorso in via precauzionale da un'ambulanza del 118, che lo ha trasportato al Pronto Soccorso per accerta- Il trentasettenne è rimasto a testa in giù ma sempre cosciente sino all’arrivo dell’ambulanza menti. Illeso invece l'altro conducente: si trattava di un anconetano classe 1963. A compiere i rilievi sono stati gli agenti della Polizia Stradale di Fano, secondo i quali la causa dell'incidente potrebbe essere stato il mancato rispetto dell'obbligo di dare precedenza. Se per fortuna non sono stati coinvolti altri veicoli e nemmeno altre persone, quanto accaduto ha causato la paralisi del traffico in una via di grande scorrimento e in un orario di punta. L'inci- L’ASSISTENZA Fano dente di ieri mattina è il terzo cappottamento in meno di una settimana, dal momento che mercoledì scorso erano già stati due. Il primo, in mattinata, era avvenuto nella zona dell'ex zuccherificio, in via del Ponte: a ribaltarsi era stata la Fiat Punto di Gianfranco Balestrini, ex presidente di Coomarpesca, mentre in serata era stata la Ford di un 80enne fanese a capovolgersi in via Giustizia, di fronte al cimitero urbano. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA L’auto si ribalta, uomo rimane incastrato L’INCIDENTE Guardia medica Ecco le date In partenza anche a Fano il servizio di guardia medica turistica per tutta l'Area vasta 1. Com'è noto infatti nel periodo estivo la popolazione aumenta grazie all'arrivo di turisti e diventanecessario rispondere alle esigenze sanitarie ricorrendo ad un medico che possa prontamente fornire l'assistenza richiesta per tutta la stagione 2014. A Fano il servizio partirà il 21 giugno e proseguirà fino al 31 agosto. Un medico sarà reperibile nella sede di via Nolfi 112 tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle 8 alle 12, oppure si potrà contattare telefonicamente al numero 0721 806403. Nel pomeriggio invece la Guardia Medica turistica servirà la zona a sud del Metauro, dove si concentra una buona presenza di villeggianti. La sede è in via Ferrari 2/D a Marotta, aperta tutti i giorni domenica compresa dalle 15 alle 19, oppure contattando il numero 0721 967795. Il servizio è gratuito per i residenti della Regione mentre è a pagamento per i residenti fuori Regione ed il costo è di 25 euro per la visita domiciliare e di 15 euro per visita ambulatoriale. E' comunque possibile rivolgersi anche ai medici di medicina generale ed ai pediatri di libera scelta, pagando le tariffe previste per le "visite occasionali" domiciliari ed ambulatoriali, stabilite dai rispettivi accordi collettivi nazionali vigenti. Al di fuori di degli orari stabiliti gli assistiti, in caso di necessità, devono rivolgersi al proprio medico di famiglia, mentre la continuità assistenziale sostituisce il proprio medico solo per urgenze. Tra i compiti della guardia medica vi sono eseguire prestazioni aggiuntive nell'espletamento dell'intervento richiesto finalizzate a garantire una più immediata adeguatezza dell'assistenza ed un minor ricorso all'intervento specialistico e ospedaliero, ma anche redigere la certificazione di malattia per i lavoratori turnisti per un periodo massimo di tre giorni. Trasportato per accertamenti al Pronto soccorso. E’ il terzo caso nel giro di pochi giorni che una vettura si cappotta Fano Il servizio estivo Formula semplice e ottimi riscontri nel weekend per la sagra del fagiano e della fragola Le attività alla “Felice Ricci” di Sassonia Tutta la forza della tradizione alla festa di Fenile In tanti all’apertura della piscina estiva LA KERMESSE Fano Con una formula semplicissima si è ottenuto un grande successo. Ha confermato di avere tutte le carte in regola, nella seconda edizione della sua seconda vita la festa del fagiano e della fragola che si è svolta nel weekend a Fenile, offrendo al pubblico il meglio della gastronomia locale, un ambiente eccezionale rinnovato con grande cura dalla Fondazione Agraria Cante di Montevecchio e buona musica. Ma ciò che desta più meraviglia è come questo angolo di territorio sia risorto grazie alla attività del consiglio di amministrazione della fondazione, presie- duto da Gianfranco Mazzanti. La forza della manifestazione sta nella disponibilità e nella partecipazione di molti volontari che si prestano per realizzare qualcosa di importante per se stessi e per la comunità. Alla fondazione si sono associate l'associazione Quattro Quarti presieduta da Massimo Pierelli e la cooperativa T 41 B che opera a Fenile per l'assistenza e la riabilitazione dei disabili, grazie alla attività di giardinaggio. Il luogo è bellissimo e si presta in modo particolare per lo svolgimenti di feste, sagre e compleanni. La Festa del fagiano, tipica di Fenile era stata soppressa tanti anni fa e ora è stata recuperata alla grande. Domenica si è svolto il gran LA STRUTTURA Fano Ampia partecipazione alla festa del fagiano e della fragola Fenile finale con l'orchestra Castellina Pasi. E a proposito di enograstronomia, la summa delle iniziative avrà luogo nel mese di agosto quando la Carnevale- sca, nell'ambito del carnevale estivo, recupererà la sagra delle sagre, anch'essa scomparsa da tempo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ha preso il via sabato scorso la stagione estiva della piscina comunale "Felice Ricci" di Sassonia. In occasione dell' apertura dell' impianto tanti gli appassionati di nuoto che si sono presentati in piscina indossando la maglietta di una vecchia edizione della Nutata Longa. Hanno partecipato all'evento oltre cento persone di ogni età e provenienti da tutta Italia. Tra questi anche di Ruggero Damiani, Alberto Fontanella, Morena Omiccioli, Luigi Scopelliti e Luca Valentini, che hanno gareg- giato nelle prime edizioni della Nutata Longa, e tanti altri affezionati di lungo corso della manifestazione. Al termine si è tenuto un ricco buffet a base di pizza, frutta e gelato offerti da Pizzeria Braccino 4, Gastronomia Da Cristina e Caffè Victory. Tante le iniziative: è possibile iscriversi e partecipare alle attività di nuoto per bambini, ragazzi, adulti, aquaygm, gestanti e neonatale organizzate dalla Fanum Fortunae Nuoto presso la Piscina di Sassonia contattando il 368-7294543. Sono già aperte anche le iscrizioni all’edizione n.43 della Nutata Longa, che quest' anno si terrà domenica 27 luglio. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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