Renzi al Pd: non si vive di rendita

-MSGR - 14 PESARO - 1 - 10/06/14-N:
136- N˚ 155
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ITALIA
Pesaro
Sped. Abb. Post. legge 662/85 art.2/19 Roma
Martedì 10 Giugno 2014 • S. Faustina
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IL GIORNALE DEL MATTINO
La storia
Il soldato Usa
libero dopo 5 anni
adesso difende
i nemici talebani
Rischio crolli
Da Roma a Parigi:
troppi lucchetti
dell’amore, chiuso
il Pont des Arts
Brasile 2014
Un inserto speciale
per il Mondiale
delle meraviglie
che inizia giovedì
Pompetti a pag. 19
Pierantozzi a pag. 21
Da pag. 47 a pag. 70
N
el deplorare il livello di corruzione che continua a impestare i gangli vitali della
cosa pubblica e della nostra economia sarebbe opportuno partire da una domanda: come è possibile che un Paese come l’Italia, caratterizzato da
un’orgia giudiziaria ininterrotta e pervasiva, dove non passa
mese senza uno scandalo che investa politici, partiti e amministratori, sia poi lo stesso che continua a svelare una rete di malaffare radicatissima e intonsa?
Bisognerebbe rispondere, però, diversamente da come hanno fatto finora i due partiti trasversali – e in teoria contrapposti – che tengono da anni in
ostaggio il dibattito sull’amministrazione della giustizia. Da
una parte c’è il partito delle manette, convinto che, se si ruba
ancora così tanto, è perché i giudici dovrebbero indagare ancora di più, che solo un protagonismo assoluto della magistratura, anzi una vera e propria supplenza politica dei pm, può sradicare il male.
Dall’altra c’è il partito anti-toghe, che schermandosi dietro la
denuncia del cosiddetto uso politico delle inchieste ha di fatto
lavorato per rafforzare la giustizia a due corsie che ci ritroviamo: rapide autostrade verso il
carcere per la massa dei disperati, la metà dei quali in ancora in
attesa di giudizio, e tortuosi vicoli che conducono fuori dai
guai chi ha i mezzi per difendersi nel processo e dal processo.
Lo scontro tra queste due fazioni, in realtà perfettamente complementari e alleate nel mantenimento dello status quo, ha cristallizzato un poco invidiabile
primato.
Continua a pag. 12
Il premier: successo ai ballottaggi ma è finita la sicurezza in alcune zone. Il partito cambi
Grillo esulta per i sindaci: virus inarrestabile. Tensione in Fi, Berlusconi: uniti o è la fine
`
`
Così i 28 Comuni capoluogo*
LE VITTORIE
primo turno
ballottaggio
11
8
Centrosinistra
Centrodestra
19
8
precedente
14
precedente
14
6
M5S
1
precedente
-
2
BARI
VITTORIA CENTROSINISTRA PADOVA
Antonio
65,4 Domenico 34,6 Ivo
DECARO
DI PAOLA
ROSSI
Michele Emiliano
LIVORNO
Marco
RUGGERI
M5S
Stefano Cappellini
Renzi al Pd: non si vive di rendita
CD
Giustizia, ecco
come evitare
la scorciatoia
dell’emergenza
CS
Il governo al bivio
0
1
VITTORIA CENTRODESTRA
46,5 Massimo 53,5
BITONCI
Ivo Rossi
VITTORIA M5S PERUGIA VITTORIA CENTRODESTRA
58,0
46,9 Filippo
53,0 Wladimiro 42,0 Andrea
NOGARIN
BOCCALI
ROMIZI
Alessandro Cosimi
Wladimiro Boccali
PESCARA VITTORIA CENTROSINISTRA BERGAMO VITTORIA CENTROSINISTRA
Marco
66,3 Luigi
33,7 Giorgio
53,5 Franco
46,5
ALESSANDRINI ALBORE M.
GORI
TENTORIO
Luigi Albore Mascia
Franco Tentorio
*Caltanissetta compresa
Il reportage
Il personaggio
Livorno capovolta Pescara, la nuova vita
con i grillini
del figlio del giudice
anche gli ultrà
ucciso da Prima Linea
dal nostro inviato
Mario Ajello
I
LIVORNO
ntorno al porto mediceo i bar
delle scommesse sulle partite
del mondiali in Brasile sono
stracolmi.
A pag. 5
Andrea Taffi
L
a tentazione sarebbe quella
di usare un binocolo al contrario o una lente da entomologo per raccontare Marco
Alessandrini.
A pag. 4
ROMA Renzi scuote il Pd: i risultati dei ballottaggi segnano «la
fine delle posizioni di rendita
elettorale, è finito il tempo in
cui qualcuno sa che in quel posto si vince di sicuro». Malgrado la critica, Renzi considera i
dati emersi dal ballottaggio
un «risultato straordinario».
Intanto, Grillo esulta: «Siamo
un virus inarrestabile». Tensione in Forza Italia, Berlusconi dice: o si torna uniti o non
vinceremo mai più.
Bertoloni Meli, Brunacci,
Conti, Marincola, Oranges,
Pezzini, Pirone e Terracina
alle pag. 2, 3, 4, 5 e 6
L’intervista
Severino: «Corruzione, le norme ci sono
adesso serve uno scatto per applicarle»
Cristiana Mangani
«Q
uel che moltiplica il carattere deterrente della
pena è la sua effettività».
Paola Severino, ex Guardasigilli, fu tra gli autori della
legge anticorruzione del 2012.
A pag. 7
Statali, più facile la mobilità
Agevolazioni per i part-time
Venerdì la riforma Pa. Dirigenti in pensione, stop agli incarichi
`
ROMA Mobilità più facile per gli
statali e agevolazioni per i part
time. Sono questi alcuni dei
punti che verranno discussi
nel consiglio dei ministri di venerdì in cui si affronterà il tema della riforma della pubblica amministrazione. Sulla mobilità del personale dovrebbe
essere cancellato il nulla osta
dell’amministrazione di provenienza, attualmente richiesto nel caso in cui un dipendente chieda di trasferirsi. Per
liberare posti per i giovani le
amministrazioni potrebbero
invece spingere sul ricorso al
part time, finora non sempre
facilissimo da ottenere.
Cifoni a pag. 10
L’intesa con gli arabi
Alitalia, gli esuberi sono più di 2000
Del Torchio: altrimenti niente Etihad
Umberto Mancini
A
desso c’è una cifra certa e
drammatica scritta nero
su bianco: 2.200 esuberi.
Prendere o lasciare. Dopo
una girandola di indiscrezioni, ci ha pensato ieri l’ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, a
sollevare il velo sui tagli.
A pag. 11
«Baby squillo, 6 anni alla madre»
Il pm chiede condanne choc
solo
voli
diretti
Valentina Errante
L
a pena più pesante è quella richiesta dalla procura per Mirko Ieni: sedici anni e sei mesi
per lo sfruttatore delle baby
prostitute dei Parioli. Ma la condanna più dura è quella sollecitata per la mamma di Angela, la piccola tra le due ragazzine. È sul
banco degli imputati per avere
spinto la figlia a prostituirsi, spesso incassando anche i soldi: sei anni di carcere. Alla fine, il procuratore aggiunto Maria Monteleone
e il pm Cristiana Macchiusi hanno chiesto complessivamente 40
anni di carcere per otto imputati.
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-MSGR - 20 CITTA - 2 - 10/06/14-N:
2
Primo Piano
Martedì 10 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
Renzi scuote il Pd
«Nessuna frenata
ma di rendita
non si vive più»
L’analisi dal Vietnam sui ballottaggi: il 41% delle europee
così com’è arrivato, se non si cambia, se ne può andare
`
IL CASO
dal nostro inviato
SHANGHAI I risultati di ieri dei ballottaggi segnano «la fine delle posizioni di rendita elettorale, è finito il tempo in cui qualcuno sa
che in quel posto si vince di sicuro». Matteo Renzi mentre si prepara a trasferirsi a Shanghai, seconda tappa della sua missione
in Asia dopo la giornata trascorsa ad Hanoi, trova il modo di sottolineare a modo suo che senza
di lui il Pd può vincere di misura,
ma non stravincere come accaduto il 25 maggio.
che del centrosinistra «si è oggettivamente perso», commenta il
premier con i suoi, e va dato atto
al candidato del M5S di essere
stato «bravo» con una campagna
molto centrata sui problemi della città. Ma, osserva ancora il
premier, dei 12 ballottaggi con
M5S solo in una città Grillo ha
vinto. «Finisce 20 a 1, altro che
frenata», è il bilancio soddisfatto
di Renzi che mette volentieri «la
firma» su un risultato che consegna al Pd il Piemonte assieme a
Ventimiglia, Prato, Pavia, Bergamo, Cremona. Risultati questi
CRITICA AGLI APPARATI
Nella fine delle rendite di posizione che il presidente del Consiglio sancisce, sta forse la critica
più forte agli apparati del suo
partito - locali e nazionali - e a
una classe dirigente che si credeva pressoché intoccabile sotto le
insegne della ditta e che invece,
come accaduto a Padova, Perugia, Potenza e Livorno, perde
perché incapace di intercettare
la voglia di cambiamento. Nello
stile che di recente lo ha portato
ad assumersi le proprie responsabilità anche nelle vicende giudiziarie di Milano e Venezia,
Renzi parla a tutto il partito senza «noi e loro», anche se ha ben
presente le sacche di resistenza
più o meno passiva che si annidano nel suo partito. Malgrado
la critica, Renzi considera i dati
emersi dal ballottaggio un «risultato straordinario» perché il Pd
conquista il Piemonte e la Lombardia. Con Grillo «finisce venti
a uno», sostiene Renzi parlando
con i suoi e confermando quale
sia l'avversario da battere per il
suo partito. La forza del Pd e la fiducia che gli italiani danno all'attuale governo non sono in discussione, ma la volatilità mostrata più volte dall’elettorato
consente a Renzi un messaggio
in bottiglia: ovvero, abbiamo
molto consenso ma come è arrivato può sparire.
A Livorno e in altre città stori-
che, uniti al 41 per cento delle europee e alla vittoria nelle amministrazioni regionali, fa sorridere il premier. Pur nella consapevolezza che nessuna vittoria è
scontata ma va conquistata ogni
volta, città per città con un messaggio che parli ai cittadini. Un'
analisi che, secondo il leader pd,
non chiama in campo la contrapposizione tra vecchi e nuovi ma
che deve spingere tutti a non dare mai nulla per certo. A cominciare da quel 41% ottenuto alle
elezioni Europee e che Renzi intende consolidare cominciando
da un analisi severa nei confronti di coloro che pensano sempre
di avere la vittoria in tasca.
ITALIA FUORI DALLE SECCHE
La first lady Agnese
Renzi sui giornali vietnamiti
IL LEADER SI RIVOLGE
A TUTTI I DIRIGENTI
SENZA «NOI E LORO»
«IL MATCH CON GRILLO
È FINITO 20 A 1
PER NOI»
Ieri ad Hanoi, tra un vertice e
una foto opportunity, Renzi ha
tenuto contatti molto stretti con
Roma sia per sapere nel dettaglio i risultati dei ballottaggi, sia
per preparare il Consiglio dei ministri di venerdì prossimo che
dovrebbe sancire la ripresa del
percorso delle riforme interrotte
proprio a causa dell’appuntamento elettorale.
Alla sfida tutta interna, Renzi
affianca la volontà di spingere
l’Italia fuori dalle secche della
stagnazione concretizzatasi negli incontri che il primo ministro
ha avuto con i principali esponenti politci del Vietnam, Paese
la cui crescita da qualche hanno
supera costantemente anche
quella della vicina Cina. Aziende
come Ariston e Piaggio sono da
tempo in Vietnam, ma ciò che
preoccupa Renzi è l’interscambio commerciale. Visto che qui si
è nell’anno del cavallo, l’Italia deve fare di più per aumentare il
suo interscambio commerciale.
Una sfida che il premier lancia
soprattutto a se stesso, visto che i
suoi collaboratori lo chiamano il
cavallo proprio per la velocità di
azione. Una sfida complicata,
ma se annunciata nell'area a più
forte crescita dell’intero pianeta,
può diventare una realtà.
Marco Conti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
HANOI Matteo Renzi con il primo ministro vietnamita, Nguyen Tan Dung
L’intervista Debora Serracchiani
«Abbiamo vinto dove eravamo il nuovo
e perso dove correvamo con il vecchio»
ROMA «A Padova, Livorno e Perugia, il Pd non è stato capace di
intercettare l’esigenza di cambiamento»: la vicesegretaria nazionale del Pd Debora Serracchiani, governatrice del Friuli
Venezia Giulia, rivendica i risultati ottenuti al ballottaggio («tutti i numeri indicano un aumento netto del nostro risultato»),
ma dice altrettanto chiaramente che nelle amministrazioni
perse il partito deve cambiare
passo.
Siete andati meglio a Nord che
nelle vecchie roccaforti rosse.
«I risultati ottenuti a Nord sono
straordinari: abbiamo riconquistato il Piemonte e amministrazioni come Biella, Verbania,
Vercelli, come pure, in Lombardia, Bergamo, Pavia, Cremona,
a dimostrazione che il Pd può affermarsi anche in bacini elettorali tradizionalmente non schierati a sinistra, e che si è aperto
un dialogo trasversale con la
piccola imprenditoria, spina
dorsale di aree del Paese come il
nord-est. Certo, Padova, Livorno e Perugia sono perse: si sono
sommate la fisiologica stanchezza di governi durati a lungo, da
un lato, e una certa lentezza nel
rispondere alle esigenze del territorio e di offrire proposte poli-
tiche che segnassero il cambiamento, dall’altro».
Forse si è sentita la mancanza
di Renzi in campo, per i ballottaggi?
«Non credo sia stato determinante. In una competizione elettorale amministrativa, sconti
prima di tutto le questioni locali, e non c’è Renzi che tenga: se
non individui la proposta politica che risponde alla richiesta locale, sei perdente. Poi, non dimentichiamo che alcuni dei ballottaggi erano particolarmente
complicati. A Livorno, per
esempio, le forze politiche erano tutte coalizzate contro il Pd,
poco importava che questo fronte tenesse insieme i tutori del
conservatorismo come quelli
che si vogliono innovatori».
«SI IMPONE
UNA
RIFLESSIONE
CON I QUADRI
LOCALI»
Serracchiani
Vicesegretario
A Padova può aver pesato la
questione morale?
«Lo escludo. Padova veniva da
10 anni di governo di centrosinistra, un’amministrazione che
non ha mai ricevuto un avviso
di garanzia. Semmai, in quella
città, Ivo Rossi, per anni vice di
Flavio Zanonato, ha impostato
la sua campagna su temi forse
troppo “di continuità”. Certamente, però, dopo le europee lo
scandalo del Mose ha portato
scoramento, io stessa da cittadina provo amarezza, davanti a
quelle vicende. A maggior ragione, la nostra sfida di cambiamento deve essere culturale, oltre che politica».
Delle sconfitte si discuterà all’assemblea nazionale?
«In quella sede il segretario Matteo Renzi farà un’articolata relazione in cui analizzerà del voto.
Di certo, come ci intestiamo i risultati che segnano ovunque il
nostro avanzamento, ci prendiamo la responsabilità delle sconfitte: a Padova, Livorno e Perugia bisognerà fare una riflessione che coinvolga i partiti locali.
Perché una cosa è scura: devono
invertire la direzione di marcia».
Sonia Oranges
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nel partito si riparla di rottamazione: rivoluzione in segreteria
IL CONFRONTO
ROMA Nel Pd è di nuovo tempo di
rottamazione. Una rottamazione
provinciale, di periferia, che riguarderà dirigenti singoli e gruppi locali, ma di questo si tratta. Sarà pure stata una «vittoria netta»,
come si è affrettato a dichiarare
Lorenzo Guerini a metà giornata,
e certamente in termini di numeri e di città conquistate è difficile
dargli torto. Ma non era affatto
scontato che dovessero cadere
roccheforti storiche come Livorno e Perugia, né che si dovesse
perdere Padova. L’impostazione
politica l’hanno data alcuni dirigenti più o meno renziani doc,
riassumibile così: laddove il Pd è
cambiato, si è rinnovato, si è renzizzato, la vittoria è stata tranquilla e a seguire l’effetto Renzi nelle
urne; laddove, invece, il Pd ha resistito, non si è rinnovato, è rimasto qualcosa che ricorda la vecchia sinistra, là è andato incontro
a sconfitte.
LE POSIZIONI
«Non ci sarà un “noi” e un “loro”,
d’accordo, ma un “prima” e un
“dopo” certamente sì», spiega per
tutti Alessia Morani, attuale responsabile giustizia in segreteria.
E su questo leit motiv si esprimo-
LA MINORANZA
NON CI STA, CUPERLO:
«DOVE CI PRESENTIAMO
TARGATI DI SINISTRA
PERDIAMO? CHI LO DICE
AFFERMA IL FALSO»
no altri, come Dario Ginefra («alcune amarissime sconfitte in città storiche per la sinistra dovranno essere oggetto di approfondimento») o come Marina Sereni,
vicepresidente della Camera e
che da umbra mastica amaro per
la caduta di Perugia, dove candidato era un cuperliano: «Non esistono più zoccoli duri o zone sicure. La sconfitta di Perugia interroga l’insieme del gruppo dirigente
umbro e richiede una riflessione
vera, onesta e severa». Spostandosi al Nord, dove pure il Pd ha fatto
pressoché cappotto («nel mio Veneto, abbiamo vinto ovunque
tranne a Padova», si compiaceva
Alessandra Moretti alla Camera),
la sconfitta nella città di S.Antonio viene imputata a due fattori:
al candidato, vicinissimo al bersaniano Zanonato; e alla circostanza che quello che aveva perso le
Una manifestazione del Pd
primarie è sceso ugualmente in
campo impedendo la vittoria al
primo turno, cioè a beghe tutte interne al Pd. Quanto a Livorno, più
che di beghe si è trattato di una
guerra intestina al Pd, tanto che il
regista Paolo Virzì, livornese, ha
commentato: «Il voto è stato condizionato dalla guerra interna al
Pd». Ce n’è quanto basta per suonare il campanello d’allarme tra
quanti renziani non sono o sono
usciti sconfitti dalle primarie con
quel risicato 18%. Gianni Cuperlo
pronuncia un chiaro «non ci sto»:
«Se il messaggio è che dove ci presentiamo con un volto da sinistra
perdiamo, si dice una cosa falsa e
sbagliata, non accetto la lettura
che vince il nuovo, perde il vecchio». Né preoccupa più di tanto
il risultato grillino: «Un partito o
movimento che sia con oltre il 20
per cento conquista solo 2-3 città,
che peso politico volete che abbia?», chiosa Matteo Orfini.
LA RIORGANIZZAZIONE
Tutto questo, come si tradurrà a
fine settimana, quando si riunirà
l’assemblea nazionale per eleggere il nuovo presidente e rimpastare la segreteria? Sembrano in calo le quotazioni di Nicola Zingaretti presidente, e tornano un po’
su quelle della lettiana Paola De
Micheli. Quanto alla segreteria,
l’accordo è che entrino tutte le
componenti. Per gli esteri si parla
di Enzino Amendola, dalemiano
che stravede per Renzi; per i giovani turchi entrerebbe Valentina
Paris; la giustizia verrebbe affidata a Danilo Leva, bersaniano; all’organizzazione andrebbe Davide Faraone, renziano di Sicilia.
Nino Bertoloni Meli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 20 CITTA - 3 - 10/06/14-N:
3
Primo Piano
Martedì 10 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
I flussi Nei Comuni maggiori
i dem passano da 128 a 160
`L’affermazione nonostante gli avversari `A Padova molti grillini per il centrodestra
della sinistra si siano coalizzati ovunque A Perugia un elettore pd su 10 ha votato FI
IL FOCUS
ROMA Una vittoria mutilata. Nel
centenario della Grande Guerra è
lecito ricorrere allo slogan che
scolpì la fine di quella lontana stagione bellica per descrivere l’esito delle comunali visto dal Pd.
Certo, oggi sul 70% dei Comuni
sopra i 15 mila abitanti, ben 160,
sventolano le bandiere del centro
sinistra. Erano 128 cinque anni fa.
Certo, aver preso i capoluoghi del
Piemonte tradizionalmente più
moderato, come Vercelli, ed essersi tolti lo sfizio di sottrarre a
Forza Italia tre gioiellini lombardi come Pavia, Cremona e Bergamo son soddisfazioni. E tuttavia...tuttavia a rovinare la festa ci
sono parecchie ciliegine sulla torta che all’ultimo minuto sono rotolate per terra.
I PORTUAL-GRILLINI
I flussi
Dati in %
Le preferenze al ballottaggio sulla base dei voti espressi al primo turno
NCD
Mov. Schittulli
altro c.d.
M5S
altro
non voto
24
7
69
Forza Italia
25
13
62
altro c.s.
32
6
62
non voto
Prog. Perugia
M5S
Scelta Civica
Fratelli d'Italia
32 54
- 3
68 43
altro c.d.
NCD
altro c.s.
Soc. Rif.
74
26
80
20
42
4
54
2
49
49
15
26
59
18
32
50
9
74
17
16
5
79
22
3
75
7
2
91
PD
altro c.s.
Liste per Saia
Forza Italia
Lega Nord
altro c.d.
M5S (Altavilla)
Padova 2020
altro
non voto
32 2
28 82
40 16
8
68
24
64
5
31
95
5
92
8
86
14
31
23
46
7
52
41
28
28
44
15
14
71
TOTALE
Padova
TOTALE
PD
altro c.s.
Forza Italia
altro c.d.
Per Me Modena
Lista Cambia M.
M5S
altro
non voto
Bitonci (CD)
Rossi (CS)
Non voto
70
4
26
24
13
63
Bari
Decaro (CS)
Di Paola (CD)
Non voto
81
19
PD
29 9
- 14
21 50 100 35
50 41
- 51
TOTALE
Romizi (CD)
Boccali (CS)
Non voto
PD
TOTALE
Perugia
Forza Italia
Esempio: A Perugia Andrea Romizi ha preso il 9% dei voti espressi per il Pd al primo turno
e l'81% di quelli per Forza Italia
Muzzarelli (CS) 29
Bortolotti (CD) 17
Non voto
54
65
2
33
56
6
38
3
23
74
21
36
43
22
9
69
21
79
2
66
32
12
26
62
11
8
81
Modena
Fonte: SWG
C’è la perdita di Padova (inaspettata nonostante precisi segnali),
lo choc della caduta di feudi sicuri come Perugia (accompagnata
dall’opaca prestazione di altri
roccaforte umbre cedute come
Gubbio e Spoleto), i vaffa portual-grillini di Livorno e Civitavecchia, il disastro nel napoletano, un’area popolosissima, dove
quasi tutti i grandi Comuni (Torre del Greco; Somma Vesuviana;
Pompei; Nola e altri) sono in mano al centrodestra.
«I numeri dicono che noi abbiamo vinto alla grande, non ci
piove - spiega Stefano Bonaccini,
responsabile degli enti locali Poi, fissato questo paletto, a mente fredda, faremo un’analisi dettagliata delle ragioni per le quali abbiamo subito qualche sconfitta.
E’ possibile che qui e là ci sia stata
poca innovazione da parte no-
RISSO (SWG):
L’EFFETTO PALAZZO
CHIGI C’È STATO
MA I DEMOCRAT
HANNO SBAGLIATO
ALCUNI CANDIDATI
La Parodi con l’abito di Michelle
«Entusiasta di fare la first lady»
Giorgio e Cristina
Obama e Michelle
Cristina Parodi come Michelle
Obama? L’altra notte, per i
festeggiamenti a Bergamo, ha
indossato lo stesso vestito della
first lady Usa dopo la vittoria di
Barack.
Cos’era, una citazione?
«Ammiro molto Michelle, ha
fascino, eleganza e polso».
Da first lady a first lady?
«Ho partecipato alla campagna
elettorale di Giorgio, sono una
donna che lavora e affronterò
con entusiasmo il ruolo di first
lady, fiera di essere d’aiuto».
Quell’abito è un po’ il suo
programma?
«E’ una citazione, un gioco. Ho
visto per caso quel vestito e mi
sono ricordata di quella bella
foto in cui lei abbracciava il
marito il giorno della vittoria.
E mi sono detta: ”Magari porta
fortuna”. Così è stato». (C.Gu.)
IL TERRITORIO
Un esempio? Perugia. Uno dei disarcionamenti più clamorosi di
questa tornata elettorale è nato
dall’incapacità di Wladimiro Boccali, candidato del Pd, di convincere il suo elettorato. Solo il 50%
degli elettori perugini che il 25
maggio ha votato per il Pd ha riconfermato la propria preferenza
domenica scorsa. Il 41% ha preferito starsene a casa mentre un democrat perugino su 10 (il 9% per
l’esattezza) ha fatto il salto della
quaglia e ha votato il candidato
del centro destra, Andrea Romizi. Che non solo ha riconquistato
gran parte dei suoi (l’81% degli
elettori di Forza Italia) ma ha attratto anche un grillino su tre
(32%). Un risultato straordinario
quello di Romizi anche in termini
assoluti poiché al ballottaggio è
passatoda 22 mila a 35 mila voti.
Si suona uno spartito quasi
uguale a Padova dove però una
componente della sconfitta del
Pd («Valutabile nel 3/4% dei consensi», dice Risso) è legata alla valanga di arresti della magistratura per lo scandalo Mose. Qui il
candidato leghista, Massimo Bitonci, ha mantenuto una notevole fedeltà del suo elettorato con 9
elettori su 10 al primo turno di
Forza Italia e dela Lega che lo
hanno rivotato. Ivo Rossi, candidato del Pd, ha richiamato alle urne l’82% dei suoi ma non è bastato. Decisiva anche la preferenza
dei grillini per il centrodestra: su
100, in 31 hanno votato Bitonci e
23 Rossi, gli altri sono andati al
La curiosità
Bagheria a sorpresa
diventa grillina
Anche Bagheria come Livorno
diventa da rossa grillina. Nella
città di Renato Guttuso (sopra I
funerali di Togliatti del pittore
siciliano), l'esponente del M5S
Patrizio Cinque ha totalizzato
14.574 voti, pari al 69,77%,
superando al ballottaggio il
candidato del centrosinistra
Daniele Vella che con 6.314
preferenze si è fermato al
30,23%. «Bagheria in festa!
Patrizio Cinque sindaco M5S»,
scrive su facebook Beppe
Grillo, dove posta una foto del
giovane sindaco siciliano.
Il confronto
mare.
Meno interessanti dal punto di
vista dei flussi i film andati in onda a Bari e Modena. Nel capoluogo pugliese non c’è stata storia.
Gli elettori del centrodestra non
hanno mai creduto di poter vincere. A Modena, invece, il candidato grillino non ha saputo far scattare il meccanismo del ”tutti contro il Pd” che ha funzionato a Livorno. Solo il 23% degli elettori di
Forza Italia lo hanno votato.
Conclusioni? «In queste comunali c’è stato comunque un qualche effetto Renzi altrimenti non
si spiegherebbe che persino Vittorio Veneto è stata conquistata dal
Pd - spiega Risso - Ma lo stesso Pd
è stato vittima di molte specificità
locali. Primarie o no, il partito talvolta ha scelto candidati non all’altezza che non hanno saputo attirare un elettorato sempre più
mobile e alla ricerca, in questa fase, di forte innovazione». E Grillo? Risso è netto: «Pochi candidati credibili, non sempre ai ballottaggi riesce a unire anche il centro destra sotto le sue bandiere».
Diodato Pirone
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Comuni capoluogo e superiori ai 15.000 abitanti
200
180
160
160
140
128
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60
37
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2009 2014
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2009 2014
CENTRO
SINISTRA
CENTRO
DESTRA
LISTE
CIVICHE
LEGA
NORD
MOV. 5
STELLE
ALTRI
Gori a Bergamo: il Nord punta su Matteo
IL PERSONAGGIO
dal nostro inviato
La curiosità
stra. Il fatto è che non ci sono più
rendite di posizione né per noi né
per i nostri avversari. Tutti gli
elettori vanno convinti e conquistati».
Un’analisi complessiva che i
flussi dei voti fra il primo e il secondo turno, analizzati dalla
Swg, confermano. «C’è un evidente trend che spinge il centrosinistra a livello locale, trend che è
iniziato nel 2009 - spiega Enzo
Risso, direttore di Swg - Ma se
sbagli candidato i ballottaggi non
perdonano, le specificità locali
nelle elezioni amministrative sono fondamentali».
BERGAMO Arriva in bicicletta alla
sua prima conferenza stampa,
puro stile democrat. «Toglierò le
panchine sul viale della stazione» annuncia Giorgio Gori. Le
aveva fatte mettere un assessore
leghista, panchine con una sbarra in mezzo per impedire ai clochard di allungarsi nelle notti gelide della val padana. Levarle di
mezzo è un modo per dire che a
Bergamo il vento è cambiato, e
non solo a Bergamo visto che stavolta il Nord ha regalato solo soddisfazioni al centrosinistra. Ed è
la grande novità.
EN PLEIN DI SINDACI
In Piemonte, Lombardia e Veneto l’asse Lega-Forza Italia ha sempre retto il colpo anche quando
nel resto d’Italia le cose andavano malaccio. Adesso, con la sola
eccezione di Padova, da queste
parti ha raccolto solo sconfitte.
Pavia, Cremona, Vercelli, Verbania, Biella hanno mandato a casa
i sindaci del centrodestra e premiato i renziani. Impensabile fino a qualche mese fa. Com’era
impensabile che Giorgio Gori, ex
uomo Fininvest che nel 2011 ha
abbandonato la tv per darsi alla
politica, la spuntasse a Bergamo,
culla dei leghisti duri e puri idealizzati da Bossi.
L’anno scorso Gori aveva provato a candidarsi alle primarie
del Pd. Era arrivato quarto, dunque niente Montecitorio. Una
doccia gelata che aveva intiepidito i rapporti con «Matteo», colpevole di non averlo sponsorizzato
a sufficienza. Stavolta Matteo
l’ha imposto al partito e lui, accusato di essere «un milanese di fatto che a Bergamo ci viene solo
per dormire», si è imposto sul
sindaco uscente del Pdl - Franco
Tentorio - che pure vanta fama di
persona per bene. Merito suo,
certamente, e merito di una campagna pancia a terra in ogni anfratto della città. Ma non solo.
Nei capannelli del giorno dopo
IN QUELLA CHE
UN TEMPO ERA
LA ROCCAFORTE
DELLA LEGA
ORA SI CANTA
BELLA CIAO
davanti al Municipio, l’ex vicesindaco (di Forza Italia) e il nipote di
Mirko Tremaglia (di Fratelli
d’Italia) si leccano le ferite alambiccando sugli errori commessi,
sulle occasioni mancate. Ma è un
modo per sorvolare sul cuore della vicenda. «Se il Pd, alle Europee, è il primo partito in tutta Italia significa che è entrato nelle case di tutti, anche in casa nostra»
ammette Daniele Belotti, segretario provinciale del Carroccio. A
Belotti bisogna dar atto di aver
combattuto come un leone per
BERGAMO Giorgio Gori, neo
sindaco, in bicicletta
non perdere Bergamo. Non è bastato: «Ma la ruota gira, girerà
anche per loro».
IL BLOCCO SOCIALE DEL NORD
Può darsi che la ruota girerà ancora. Quello che nessuno immaginava è che stavolta potesse girare al punto da consentire al
Partito Democratico di far breccia in quel blocco sociale del
Nord fatto di piccoli imprenditori, artigiani, commercianti che
per un ventennio è sempre rimasto fedele al centrodestra, nonostante tutto e nonostante tutti, garantendogli vittorie anche nei
momenti più bui.
A Bergamo il centrosinistra
aveva già governato dal 2004 al
2009, ma era stato un incidente
di percorso, un «errore della storia». E malgrado il sindaco di allora, Roberto Bruni, fosse considerato uno dei migliori di sempre, dopo cinque anni fu mandato a casa senza tanti complimenti
per restituire la città ai legittimi
proprietari. Ora, invece, Giorgio
Gori festeggia fino a notte inoltrata coi suoi militanti cantando Bella Ciao a squarciagola, e sembra
la cosa più normale del mondo.
Renato Pezzini
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-MSGR - 20 CITTA - 4 - 10/06/14-N:
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Primo Piano
Martedì 10 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
Il ribaltone di Perugia
un trentenne alla Renzi
sbanca l’ex feudo rosso
La prima volta del centrodestra nel capoluogo umbro dal
dopoguerra a oggi. Il Pd fa autocritica: noi lontani dalla città
`
LA SORPRESA
PERUGIA Il day after dei ballottaggi
è tiepido, composto, non eccessivo come si addice a Perugia. Ma la
svolta c’è stata: per la prima volta
nel Dopoguerra a palazzo dei Priori entra un sindaco non di sinistra.
L’impresa è riuscita ad Andrea Romizi, 35 anni, avvocato, di Forza
Italia, con un nonno grecista di fama, un modo piano e diretto di dire le cose, che ha saputo parlare a
tutti ma soprattutto al popolo della sinistra perugina e ha superato
Wladimiro Boccali, sindaco uscente, Pd, in netto vantaggio al primo
turno. Un Renzi di centrodestra,
dicono senza esitare quelli lo hanno visto muoversi, caparbio, intenso, senza riposo, in campagna elettorale. Ed elencano gli indizi: Romizi ha fatto, come Renzi, della
sua faccia da bravo ragazzo, del
suo giocarsi tutto sul rinnovamento, sull’autonomia dalle logiche
antiche della politica, le armi migliori. Altro indizio: si è lasciato
dietro gli armamentari di partito e
si è presentato solo con la fionda
della sua determinazione, ritagliandosi per sé il ruolo di Davide
contro Golia. Risultato: non solo
ha vinto sul gigante del centrosinistra, ma è riuscito nel miracolo di
pacificare il litigioso schieramento del centrodestra. Avanti: il gio-
vane neosindaco promette Tasi al
minimo, risparmi in Comune ma
non epurazioni, garantisce sicurezza senza crociate. Serve qualche altra indicazione sul Romizi-Renzi? Pronti: non è un caso dicono - che ha più di 1300 amici
in comune su facebook con il neosegretario renziano umbro del Pd,
Giacomo Leonelli. I due hanno
uguale età e professione e frequentano gli stessi locali. Ma ora, mentre lui festeggia, il Leonelli deve
tuonare: «È stata una sconfitta
epocale e terrificante, troppi errori».
IRRUZIONE IN COMUNE
Mentre paziente affronta le tv su
corso Vannucci, si prova a farlo cedere: «Allora è proprio il Renzi del
centrodestra?». Lui non ne vuol
sentire, cambia discorso. Dice:
«La gente mi ha capito: ho un programma, non una bandiera da alzare. Ho proposte di cambiamento, non slogan. Mi piace spiegare,
AVVOCATO, 35 ANNI
AL PRIMO TURNO
ERA ARRIVATO
MOLTO DIETRO
L’USCENTE BOCCALLI:
È IL NOSTRO RENZI
Il controribaltone
Dem e Udc sfilano Caltanissetta ai grillini
Caltanissetta, unico capoluogo
siciliano al voto, dopo i
ballottaggi torna al
centrosinistra con la vittoria di
Giovanni Ruvolo, appoggiato
da Pd-Udc e Polo civico che ha
ottenuto il 64,31% dei voti.
L'altro candidato Michele
Giarratana, sostenuto da tre
liste civiche, si attesta al 35,69
per cento. La lista più votata è
quella dell'Udc che ha il 15,94%
delle preferenze. Segue il Pd
col 14,52% e poi Forza Italia col
9,73%. Il M5s ha il 7,48% dei
voti. Torna al centrosinistra
anche Monreale: è stato eletto
Pietro Capizzi (Pd) col 55,88%.
Rimane governata da Totò
Burrafato, sindaco uscente,
Termini Imerese (Pa). Ma
questa volta Burrafato non è
sindaco del centrosinistra
perchè le liste che lo
appoggiavano oltre al Pd
comprendevano anche il
Nuovo Centrodestra di Alfano.
Una strana alleanza elettorale
che ha tenuto anche a Pachino
(Sr) dov'è stato eletto sindaco
Roberto Bruno col 75% dei voti,
anche lui appoggiato da Pd e
Nuovo centrodestra.
mai gridare». Eppure la notte del
successo elettorale sembrava un
dopo partita del Mundial, entusiasmo, cori, «chi non salta è comunista...», perfino un’irruzione nella
sede del Comune che ai puristi
non è piaciuta. «Ma domenica è
successo qualcosa di importante»,
dice Emanuele Scarponi, giovane
medico, tra i primi degli eletti, che
con Massimo Monni, rimane insieme a Romizi davanti ai bronzi
del Grifo e del Leone: «Hai visto
mai che dopo tanti anni si sono
mossi pure loro». Più avanti ancora altro centrodestra, Laffranco,
Valentino, Biagiotti. Ma a complimentarsi c’è anche un ex senatore
di sinistra. Non mancano quelli
che «lo avevano detto», ma la verità è che nessuno pensava a questo
terremoto.
PARTITO-ISTITUZIONE
Perugia non è una città qualunque
nel sistema del potere del Pci poi
Pds, poi Ds e ora Pd. Da sempre è il
partito-istituzione, referente dell’economia, interfaccia di tutti i
fermenti della società. Per lunghi
anni ha fatto tutte le parti in commedia: il governo e l’opposizione,
la conservazione e il rinnovamento. «Ma non esistono più rendite di
posizione», dicono nella rivitalizzata Forza Italia. E Romizi torna a
schermirsi: «Quando ho pensato
di potercela fare? Parlando con
gente di sinistra, che mi chiedeva
di mettere mano al cambiamento,
di non fermarmi. Capivo che erano sinceri. Però non avrei mai pensato ad un divario così, 58 contro
42». A sinistra, invece, sotto il sole,
facce lunghe, lunghissime. Lo
sconfitto, Wladimiro Boccali, ha
certo pagato per colpe non sue,
ma anche per un fatale scollamento con la città, l’incapacità di interpretarne le richieste, di dare una
risposta alle paure. Una città presa in una tenaglia: da un lato degrado autentico, legato a droga e
spaccio low cost ora combattuto
però assai meglio, mescolato a sindromi strane, un diffuso pessimismo, uno spleen, un mix di difficoltà dell’economia e mancanza
di prospettive. Nel Pd la sconfitta
l’hanno presa male, fette di potere
se ne vanno, un’ombra cupa si
stende fino alla Regione, ora non
più roccaforte inespugnabile, però col “bravo ragazzo” promettono di dialogare. E forse impareranno qualcosa dal suo stile.
Marco Brunacci
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PERUGIA Andrea Romizi riceve i complimenti dei perugini in corso Vannucci
A Pescara la vittoria di Alessandrini:
ho elaborato l’omicidio di mio padre
IL PERSONAGGIO
PESCARA La tentazione sarebbe
quella di usare un binocolo al
contrario oppure una lente da
entomologo. In realtà per raccontare Marco Alessandrini,
neo sindaco di Pescara di area
democrat, uscito dal ballottaggio addirittura doppiando il sindaco uscente di Forza Italia dopo aver preso il 43% al primo
turno, servirebbe qualcosa di
meglio, forse un grand’angolo.
Certo, l'agiografia della politica
locale e delle battaglie per la legalità lo hanno da tempo ancorato a quel lontanissimo 29 gennaio del 1978 quando suo padre,
il giudice Emilio Alessandrini
venne assassinato a un semaforo a Milano da un commando di
Prima Linea. Marco era a scuola, aveva 8 anni, e ce lo accompagnò suo padre qualche minuto prima di essere massacrato.
L'altra agiografia, quella delle storie degli impossibili percorsi di rivincita, lo fotografa
nella notte tra domenica e lunedì scorso, mentre sale la scalone
del Palazzo del Comune affiancato dal suo mentore politico, il
neo governatore abruzzese Luciano D'Alfonso, che lo ebbe come assessore nel secondo mandato da sindaco di Pescara nel
2008. Marco si era candidato
consigliere con il Pd ma non era
il treno buono: qualche mese
dopo, D'Alfonso finì inquisito e
arrestato per presunte tangenti,
poi assolto. Alessandrini invece
rotolò via, sedotto e abbandona-
to due volte: perso il posto da assessore si offrì come vittima sacrificale alle successive Comunali, sempre a Pescara, e cedette
di sei punti. Ora, tornato D’Alfonso, anche Alessandrini si è
preso la sua rivincita.
Marco Alessandrini
Il piccolo Marco con il padre
L’AFFERMAZIONE
DEL CENTROSINISTRA
CON IL FIGLIO
DEL GIUDICE
ASSASSINATO
DA PRIMA LINEA
In mezzo ai due estremi c’è
«la lunga metabolizzazione del
dolore»: il neosindaco la chiama così ma poi preferisce glissare con sobrietà sul suo rapporto
con il padre e l’infanzia rubata.
Anche ieri, in conferenza stampa, appena un accenno velato:
«Per prima cosa stamattina sono andato a trovare i miei cari al
cimitero».
Bisogna allora risalire alle testimonianze di impegno civile o
a qualche rara intervista sul
punto. «Nell’intimità domestica
- raccontò anni fa a La Storia siamo noi - non ho mai avuto la
sensazione che mio padre svolgesse un’attività straordinaria.
Il suo lavoro di solito restava
fuori casa. Ma io ero un bambino, non so se mia madre avesse
percepito qualche cosa di diverso». Il filo spezzato è ancora lì
che penzola. «L’ho sempre chiamato per nome, Emilio, e mai
papà a testimonianza di un rapporto speciale, di complicità di
amicizia che c’era tra noi». Invece a Mario Calabresi, con cui
condivide la morte violentà del
padre per mano eversiva, rilasciò dichiarazioni amare dopo
aver visto il film «La Prima linea» tratto dal libro «Miccia
corta» di Sergio Segio. «Diciamo la verità: è un film superficiale, come superficiali erano
quei terroristi degli Anni Settanta. Perdonami la franchezza:
erano dei deficienti, degli idioti
in senso tecnico che giocavano
alla guerra».
Andrea Taffi
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Primo Piano
Martedì 10 Giugno 2014
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La Livorno operaia rottama il vecchio Pd
`Grillo esulta per la roccaforte rossa che è riuscito a espugnare: `Con Nogarin anche la curva degli ultrà: l’obiettivo era
«Virus inarrestabile». Ha vinto la voglia di rinnovare la sinistra soprattutto punire il sistema di potere degli eredi del Pci
IL REPORTAGE
dal nostro inviato
LIVORNO Intorno al porto mediceo i
bar delle scommesse sulle partite
del mondiali in Brasile sono stracolmi. Ma adesso c'è una scommessa più frequentata di tutte le
altre: quanto tempo impiegherà
Grillo per litigare con il nuovo sindaco, grillino, di Livorno? «I rapporti tra me e Beppe non saranno
semplici», avverte Filippo Nogarin, faccione simpatico, fisicamente identico alla soul star Mario
Biondi, un signor nessuno diventato sindaco, «non perché ho vinto
io ma perché hanno perso loro».
Cioè la Ditta, il Pd pre-Renzi.
STUFI DELLA DITTA
La Ditta, come la chiamava Bersani, che resiste e comanda da sempre a Livorno anche se qui Matteo
ha preso il 70 per cento alle primarie e ha portato al 52 per cento il
partito alle ultime politiche. Ma
niente: i livornesi non ne possono
più della Ditta (e del monocolore
comunista e post-comunista nella
città in cui nel '21 nacque il Pci) e
forse hanno voluto dare una mano
al Rottamatore per rottamarla. Lo
hanno fatto tramite Nogarin, che
ha spalle forti e la sua spallata é
stata terribile e storicamente clamorosa, e facendo vincere Grillo
pur infischiandosi di Grillo da cui
hanno attinto il vaffa. Il circolo Pd
del porto è aperto e deserto. La base (militanti, elettori) chiama?
«No, la base non chiama», risponde Paolo Corso, unico iscritto presente. La solitudine di una storia è
palpabile. Vicino allo stadio, in via
Sauro, è comparsa intanto una
scritta: «Nogarin fedayn». Il nuovo
Filippo Nogarin
IL CIRCOLO DEMOCRAT
DEL CENTRO
È APERTO MA DESERTO
IL GIORNO DOPO
LA SCONFITTA
SI SMOBILITA
LIVORNO La federazione del Pd smobilita all’indomani della sconfitta
sindaco, per la curva ultrá dei livornesi che ancora espongono la
bandiera del Che, è il combattente
che ha sbaragliato i burocrati che
non sanno vedere una città in crisi
economica profonda. Quella crisi
che produce rabbia.
E così Livorno è un'altra Livorno. Quelli che dicono che in realtà
questa città rossa ha votato contro
il Pd per non morire democristiana con Renzi, stanno prendendo
un abbaglio. Semmai, antropologicamente parlando ma politicamente no, si potrebbe dire che Livorno è grillina da prima ancora
che esistesse Grillo, nel suo essere
città scanzonata e un po' pazza, di
gente di mare e di forti passioni.
Che ha azzerato con un tratto di
penna 70 anni di storia di sinistra
e riparte dal chilometro zero. Come i prodotti biologici che il nuovo sindaco - velista di Castiglioncello, look scanzonato e simpatico
da gioventù da aperitivo in spiaggia, ingegnere aerospaziale ripieno di braccialetti etnici ai polsi promette di far vendere ai mercati
L’intervista Paolo Virzì
«I dem resistono con i denti
alle novità che chiede Renzi»
dal nostro inviato
LIVORNO «La città ha voluto vedere
scorrere il sangue». Immagine
pulp, non in stile “Ovosodo”, il
film su Livorno del regista livornese, quella che ora sta proponendo Paolo Virzì.
Il sangue di chi?
«Del partitone che non vede, non
sente e non parla con nessuno.
Era tutto prevedibile ciò che é accaduto? E ha vinto un simpatico
ragazzone di Castiglioncello, che i
livornesi non conoscono. E speriamo che adesso Grillo non applichi
su di lui tutto il suo peggio e dimostri di sapere governare anzi di lasciare governare i suoi».
I livornesi non ne possono più
della sinistra?
«Hanno votato contro il Pd, contro questo Pd. Non ha vinto Grillo
e non ha perso Renzi. É accaduto
qualcosa di più semplice: ha presente quando il marito si taglia
l'uccello per far dispetto alla moglie? La sinistra, perché questa é e
resta una città di sinistra, si é comportata così. Mi fa ridere Grillo
che si illude e che festeggia. Non
ha niente da festeggiare».
Ma da più parti si sente dire:
proprio perché i livornesi sono
molto rossi, l'idea di morire democristiani con Renzi li ha indispettiti e hanno affossato il Pd.
«Mi sembra una teoria assurda,
una boiata pazzesca. C'è stato invece un vero e proprio risentimento verso il ceto politico locale, che
non è riuscito a dare una prospettiva a questa città e non ha saputo
o voluto vederne la crisi profonda.
Questo ceto politico ha resistito
«MATTEO PUÒ ESSERE
SODDISFATTO:
IL LAVORO SPORCO
ANTI BUROCRATI
DA NOI GLIEL’HA
FATTO IL M5S»
«HA PRESENTE QUANDO
IL MARITO SI TAGLIA
IL... PER FAR DISPETTO
ALLA MOGLIE?
HANNO VOLUTO VEDER
SCORRERE IL SANGUE»
con i denti all’avanzata di Renzi. Il
quale, adesso, può essere soddisfatto. Il lavoro sporco anti-burocrati glielo ha fatto il grillino Nogarin. E la sua vittoria è una sorta
di pioggia di napalm, su Livorno,
che napalm voleva».
Ma sarà in grado di governare il
simpatico ragazzone pieno di
braccialetti etnici e odoroso di
aperitivo in spiaggia?
«Lo vedremo. Potrebbe accadere
il miracolo a Livorno. Cioè che i 5
Stelle scoprano, proprio in questa
città che sorprende sempre, un'attitudine al governo, alla mediazione, alla serietà politica non declamatoria. Qui non possono sbagliare. Speriamo che lo capiscano e
che capiscano la portata della sfida, non locale ma nazionale, che
si trovano davanti».
Il derby tra rabbia e speranza,
tra Grillo e Renzi, dunque non
lo ha vinto Beppe?
«Non é questo il modo di approcciarsi a Livorno. Le categorie nazionali valgono poco. E l’unico
derby che c’è stato é quello tra la
sinistra e la sinistra. E la sinistra
ha deciso di suicidare la sinistra.
Quella vecchia e autoreferenziale.
Ormai inservibile per affrontare i
problemi di questa città. Ho tanti
amici e parenti che hanno votato
5 stelle ma soltanto perché feriti
dalla propria parte politica. Che
non è quella. L’amministrazione
cittadina non ha percepito la necessità di un cambiamento radicale. E alla fine ha mandato al massacro un ragazzo bravo e competente, Ruggeri, lo sconfitto, il quale sapeva benissimo che la partita
sarebbe stata quasi impossibile».
Qual è il male che Livorno porta
addosso?
«Quello di una città industriale e
operaia che, per responsabilità
dei ceti dirigenti, non è riuscita a
proiettarsi verso un altro destino.
Il nuovo sindaco dovrà essere capace di ripartire dal basso, di
prendersi cura delle esigenze delle persone».
M.A.
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comunali. «Sono solo un cittadino
prestato alla politica», dice il sindaco soul man e vendicatore. Grillo gli ha telefonato: «Bravo, bravissimo». Lui: «Devo la vittoria anche
a te».
LA TELEFONATA DI BEPPE
Nel senso che ha vinto anche grazie al fatto che Grillo in campagna
elettorale a Livorno non s'è fatto
vedere? O ha vinto perché, in maniera assai poco grillina, «la mia
forza è stata quella di non aver dovuto urlare?», come spiegava ieri
il neo-sindaco appoggiato a un albero in piazza XX settembre? Grillo nella telefonata post-trionfo gli
ha detto: «E ora, rivoluzione!». E
lui gli ha risposto come un Pizzarotti (si spera ben riuscito): «Qui si
tratta di far funzionare le cose». Il
sindaco di Parma, che subito ha
cominciato a fare asse con il nuovo collega («Più siamo meglio stiamo») comunque non ce la sta facendo. E se Livorno diventa la Parma bis, grande trionfo elettorale e
forte delusione gestionale, per i 5
stelle sono guai. Nonostante Grillo in queste ore si senta fortissimo:
«Siamo un virus inarrestabile». Infatti a Livorno certi tassisti girano
con la bandiera pentastellata attaccata ai finestrini. Mentre il segretario locale del Pd, De Filicaia,
sta per dimettersi e nella valle di
lacrime democrat della segreteria
cittadina a via Donnini ci si consola così davanti al successo grillino
aiutato sia dalla sinistra-sinistra
sia dalla destra-destra: «Nogarin e
i suoi faranno la stessa figura che
fanno i grillini a Montecitorio. Saliranno sui tetti del Comune per
protestare contro la propria inconsistenza». Questo si vedrà. Per ora,
c'è nella questione livornese qualcosa che va oltre Livorno e che sta
già preoccupando il Pd renziano a
livello nazionale. La questione è
questa: nei ballottaggi del nuovo
bipolarismo Pd-5Stelle, tutti gli altri appoggiano i grillini e li fanno
vincere. Dunque l'Italicum, che
prevede la sfida a due, è pericoloso. Almeno fino a che non sfondi
davvero tra gli elettori di centrodestra, tra quelli di sinistra-sinistra,
e perfino tra i grillini (ma il neosindaco livornese è già al contrattacco: «grillizzeremo il Pd»), il messaggio renziano. Il quale, qui, ha
perso ma forse ha anche vinto.
Mario Ajello
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IL NEOSINDACO,
UN INGEGNERE
AEROSPAZIALE
PARACADUTATO
DA FUORI, FA ASSE CON
IL RIBELLE PIZZAROTTI
A Civitavecchia la strambata del fronte del porto grillino
IL CASO
dal nostro inviato
CIVITAVECCHIA La prima sorpresa
è che il Movimento ha una sede,
quattro mura nel centro della
città, un ex negozio e non un sito
on line. La seconda è che, seduti
tra bici e materiale avanzato, ci
sono anche loro: i figli del web,
gli iscritti in carne e ossa. E da ieri anche un sindaco: Antonio
Cozzolino che alle 6 del pomeriggio, esauriti i festeggiamenti,
riceve i suoi; ringrazia chi lo ha
votato, promette: «Interverremo sulla raccolta differenziata,
faremo tutto il possibile per salvare le municipalizzate gestiremo le navi da crociera, faremo
in modo che l’acqua d’estate non
manchi e proveremo a rimettere
in sesto le casse del Comune an-
che senza il contributo dell’Enel». «É stato uno sgarbo a zio
Pietro silurato dal fronte del porto, i camalli e l’autorità portuale
si sono uniti per farlo fuori»,
s’accalora Paolo, iscritto pd,
commentando i risultati, seduto
ad un tavolino all’ombra di un
bar. Il riferimento è a Pietro Tidei colpito e affondato come la
Costa Concordia, la nave che
quella notte partì proprio da qui
e che molti volevano riportare
per rottamare il relitto prima di
farselo scippare da Genova.
Civitavecchia spesso si lascia
attrarre dalle novità. Dopo il berlusconismo ecco il grillismo. Così che ora, vista dal mare, la costa è un susseguirsi di porti politicamente e anagraficamente
grillini: Genova-Livorno-Civitavecchia, una rotta ideale per lanciare l’opa sulla Capitale viste le
difficoltà in cui nuota Marino.
Tolto il sostegno ai partiti tradizionali, levata l’ancora si naviga
a vista. Un salto nel buio? La
bandiera grillina sventola sul Palazzo del Pincio per la gioia della
destra, di una parte di una parte
del Pd e di quelli di Sel. legati al
porto. Gli stessi che a novembre
fecero cadere Tidei dopo solo 14
mesi di consiliatura. «Cozzolino
farà bene, fidatevi», garantisce
per lui Luigi Di Maio, il giovane
presidente della Camera venuto
a sostenerlo insieme ad Alessandro di Battista. Il sindaco ha scelto già la sua squadra, 4 donne e
tre uomini tra cui l’ex verde
Alessandro Manuedda.
sceva solo un civitavecchiese su
4. La scelta di non mettere sui
manifesti la sua faccia da bravo
ragazzo non l’ ha certamente
aiutato. E nemmeno l’ idea di
mettere solo la grafica dei suoi
occhiali, una montatura alla
Clark Kent. Un’immagine che ha
fatto lievitare le aspettative: tutti
si aspettano che si trasformi in
Superman e si carichi sulle spalle Civitavecchia con la sua crisi.
«Non sono Nembo Kid, non ho
L’ILLUSTRE SCONOSCIUTO
Il primo cittadino, 38 anni, ingegnere informatico, era fino a ieri
«l’illustre sconosciuto». Lo cono-
Antonio Cozzolino festeggia
CON COZZOLINO
ANCHI MOLTI
ELETTORI
DI SEL, SGARBO
A «ZIO PIETRO»
SINDACO USCENTE
la bacchetta magica - mette le
mani avanti - ma questa città
smetterà di essere un feudo. É
stato eletto con il 66%, ha triplicato i voti rispetto al primo turno, doppiato Tidei, un ex cuperliano. Nel 1970 era già in politica. Lo hanno trattato come un
vecchio arnese. «Ma io non mi
sento tradito dal mio partito. Sono venuti a sostenermi 4 ministri, due volte il presidente Zingaretti, una volta Sassoli e Civati. Purtroppo si è levato un vento
contro la politica, un plebiscito
che ha travolto me».
In piazza Guglielmotti, la
piazza del Municipio intanto è
scoppiata l’estate. Non gira nessuno, a parte un vigile che proietta una lunga ombra sul muro.
Zio Pietro?
Claudio Marincola
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-MSGR - 20 CITTA - 6 - 10/06/14-N:
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Primo Piano
Martedì 10 Giugno 2014
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Resa dei conti azzurra
Berlusconi: o si torna uniti
o non vinceremo mai più
Padova consolida l’asse con la Lega, ma è emergenza Nord
Fitto e Carfagna rinunciano alla piazza: «Il partito è da rifondare»
`
IL CASO
ROMA «Spetta a noi ricostruire il
centrodestra». Chiuso ad Arcore, Berlusconi cerca di ritrovare
la spinta positiva per cercare di
tenere unita Forza Italia e, semmai, far tornare a casa non solo i
transfughi organizzati nel Nuovo centrodestra e in Fratelli
d’Italia, ma soprattutto i moltissimi che hanno disertato le urne. Riflettendo con i fedelissimi,
da Toti a Verdini, alla Gelmini,
ai capigruppo Romani e Brunetta, Berlusconi non ha nascosto
che «la delusione dei risultati ai
ballottaggi era ampiamente annunciata». Certo, certe sconfitte
bruciano. Specie quella subita a
Pavia da quello che era considerato il volto nuovo e spendibile
del berlusconismo, quell’Alessandro Cattaneo, che invece è
stato sonoramente battuto.
LE REAZIONI
«Non me l’aspettavo», ha ammesso uno sconfortato Giovanni Toti, secondo il quale «sono
gli scandali dell’Expo e del Mose
il motivo della diserzione dai
seggi elettorali. Sta a noi ripartire, ascoltando i ceti produttivi e
insistendo sulla questione morale». Ma il partito ribolle. Mara
Carfagna e Raffaele Fitto insisto-
no sulla «rifondazione del partito». «Non dimentichiamo che il
potere in una democrazia rappresentativa ci viene dal popolo», ammonisce l’ex ministro
per le Pari opportunità. Come dire, sarebbe il caso di favorire
una maggiore partecipazione
democratica. Il che significa che
sarebbe urgente indire le primarie a tutti i livelli. Come sostiene
anche Raffaele Fitto, che però intanto annulla la sua iniziativa a
Napoli, dove era stata organizzata nello stesso giorno, il 13 giugno, una manifestazione dal coordinatore regionale, De Siano,
insieme a Toti. «Io lavoro per
l’unità», assicura l’ex governatore della Puglia.
D’altronde, non è tempo di divisioni, anche perché il centrodestra vince sì a Perugia, con la
sorpresa del giovane avvocato
Romizi, ma dilaga a Padova, però con il leghista Massimo Bitonci. Cosa che autorizza il segreta-
SALVINI SI OFFRE
COME FUTURO
LEADER DELLA
COALIZIONE
«UN PO’ TANTO
IN DIFFICOLTÀ»
Sorpasso del centrodestra
Potenza, Comune senza maggioranza
A poche ore da un successo
inaspettato, clamoroso nelle
dimensioni e storico, Dario De
Luca - dei Popolari per l’Italia,
sostenuto anche da Fratelli
d’Italia e da una lista civica,
sindaco di Potenza dopo
aver sbaragliato al
ballottaggio il
candidato di
centrosinistra, Luigi
Petrone - ha
cominciato a riflettere
sul futuro, che passa da
un consiglio comunale in
cui la maggioranza è di
centrosinistra. De Luca, che sta
valutando un ricorso per avere
una maggioranza omogenea, ha
comunque detto di voler
«costituire una maggioranza
che vada al di là degli
schieramenti» e ha aperto le
porte al suo avversario come
presidente del consiglio
comunale. Il neosindaco è stato
il primo ad essere sorpreso
dalle dimensioni del suo
successo, che egli stesso non si
aspettava tanto netto: ha
parlato chiaramente di
«voto trasversale»,
facendo capire di aver
raccolto consensi
oltre il suo
schieramento. Al
primo turno De Luca
aveva ottenuto il 16,7%
dei voti, rispetto al 47,8 % di
Petrone; al ballottaggio ha
invece raggiunto il 58,5%. E il
centrosinistra? La coalizione è
sotto shock. Il presidente della
Regione, Marcello Pittella (Pd):
«a sconfitta del deve indurci
all’unità».
rio del Carroccio, Matteo Salvini, a candidarsi già alla guida del
centrodestra che verrà. Mai sia,
tuona Michaela Biancofiore,
convinta che «l’unico modo per
risolvere i problemi di Forza Italia è ripartire da Berlusconi per
ridisegnare linea politica, fare
emergere energie fresche e nuove dai territori, riconquistare
quel consenso che non è passato
ad altri, ma è rimasto a casa in
attesa del rilancio della nostra rivoluzione liberale». Mariastella
Gelmini, coordinatrice regionale della Lombardia, sostiene che
«l’Italia rimane moderata, antistatalista e liberale. Per ora non
è andata a votare, ma la sinistra
non si illuda, non conti sul nostro scoraggiamento. Ce li riprenderemo».
LE PROSPETTIVE
Berlusconi, invece, sa bene che o
il centrodestra torna unito o sarà difficile vincere ancora. E con
i suoi analizza a fondo il caso Padova, dove Bitonci ha vinto perché sostenuto da una larghissima coalizione composta dal centrodestra dei tempi gloriosi, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Ncd,
Udc e, appunto Lega Nord.
E allora Toti, cercando di superare la delusione «per i pessimi risultati in tutto il Nord», prova a rilanciare «la questione settentrionale». Ma sa bene che il
vero problema è ritrovare l’identità di Forza Italia «che deve
marcare i propri contenuti sulla
politica economica, visto che
quella di Renzi non ci piace, e
sulle riforme. Perché - spiega un conto è essere disponibili al
dialogo, un altro è accettare supinamente le proposte della
maggioranza, come quella per
cambiare il Senato, cheè assolutamente insoddisfacente».
Riflettere e ricostruire è dunque il mantra che ripetono i berlusconiani più fedeli, da Toti a
Maurizio Gasparri, che raccomanda «soprattutto umiltà».Difficile, viste le tensioni che fanno
sobollire il partito. Se ne parlerà
oggi in una direzione nazionale
che si annuncia incandescente,
nella quale i fautori del rinnovamento, Fitto e Carfagna, ma anche i quarantenni del partito,
non si limiteranno certo ad
ascoltare in silenzio la relazione
di rito.
Claudia Terracina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Manifesti per Raffaele Fitto
L’intervista Alessandro Cattaneo
«Ero il sindaco più amato d’Italia
la crisi di FI mi ha azzoppato»
MILANO Gennaio 2014, appena cinque mesi fa: Alessandro Cattaneo,
Forza Italia, 35 anni, sindaco di
Pavia dal 2009, secondo un sondaggio fatto in tutti i principali Comuni d’Italia, è il primo cittadino
più amato della Penisola. Gradimento al 67 per cento. Record imbattibile. Tanto che qualche giorno dopo Berlusconi lo nomina seduta stante «responsabile formazione amministratori locali» del
partito. Un astro nascente, «il
Renzi del centrodestra» lo definisce qualcuno anche perché lui,
Cattaneo, nel 2012 s’è messo alla
testa dei «riformattatori del Pdl»
che chiedono un ricambio generazionale ed elezioni primarie interne. Insomma, un grande avvenire
davanti a se.
Dovevano essere quasi una formalità queste elezioni. Invece...
«I numeri sono lì da vedere, e i numeri dicono tutto».
Lei al 47 per cento e il suo avversario Depaoli, centrosinistra, al
53 per cento.
«I numeri sono quelli, ma sono
anche altri. Al primo turno io avevo 18 mila voti, e Depaoli 14 mila.
Al ballottaggio il mio avversario
ne ha presi 17 mila, cioè diventa
sindaco con meno voti di quanti
io ne avevo presi quindici giorni
fa. E’ una cosa su cui riflettere».
A lei invece di voti ne sono venuti a mancare più di tremila. Cosa è successo?
«Era una bella giornata di sole,
evidentemente molti dei nostri
hanno preferito andare al mare.
Anche questa è una cosa su cui riflettere».
A gennaio era indicato come il
sindaco più amato d’Italia. Possibile perdere tanto consenso in
così poco tempo?
«Un conto è rispondere a una signorina che ti chiama al telefono
e ti chiede se ti piace il tuo sindaco. Un’altro conto è fare la fatica,
in una bella domenica di giugno,
di andare al seggio a votare».
Niente da rimproverarsi?
«Errori certamente ne ho fatti. Però vorrei far presente che in città,
alle Europee, Forza Italia si è fermata al 17 e il Pd ha superato il 42
per cento».
Dunque, colpa della crisi del
partito?
«Cinque anni fa io venni eletto,
malgrado avessi appena 29 anni,
«A LIVELLO LOCALE
UNA CLASSE DIRIGENTE
CHE FUNZIONA C’È
MA A LIVELLO
NAZIONALE
BISOGNA CAMBIARE»
anche grazie al fatto che il Pdl andava a gonfie vele. Questa volta il
traino non c’è stato».
Lei doveva essere un simbolo
del rinnovamento di Forza Italia.
«Dovremmo essere tutti consapevoli che le cose devono cambiare,
che ci stiamo arenando in discussioni e rivalità interne che distruggono quanto è stato costruito in
tanti anni».
Sono da ridisegnare tutti i vertici del partito?
«A livello locale una classe dirigente che funziona c’è. E’ a livello
nazionale che le cose devono assolutamente cambiare, c’è bisogno di un grande rinnovamento».
In che modo? Facendo le elezioni primarie per scegliere i quadri dirigenti?
«Può essere un modo. Ma prima
di tutto bisogna mettere da parte
rancori e rivalità, discutere, trovare un metodo condiviso da tutti
per andare avanti e agire di conseguenza».
In realtà sembra che stia accadendo il contrario, e dopo il risultato elettorale rivalità e ripicche stanno crescendo, Fitto
va per una strada, Toti per
un’altra.
«Ripeto, bisogna mettere da parte
tutto questo e trovare dei meccanismi che consentano un rinnovamento vero. Anche perché queste
elezioni ci hanno detto che per
noi si è riaperta una questione settentrionale. Il nord è sempre stata
la nostra forza, rischiamo di perderla per sempre».
Renato Pezzini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 20 CITTA - 8 - 10/06/14-N:RCITTA
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Martedì 10 Giugno 2014
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to e la Corte dei conti hanno aperto inchieste interne), le ditte talvolta se la sbrogliano da sole,
mettendosi d’accordo e ritirando
i ricorsi. Ma anche scambiandosi
la ”cortesia” in altri giudizi.
Mossa anticorruzione
del governo: un limite
agli interventi dei Tar
LE AMMISSIONI
`Nuovo termine alle “sospensive”: il ricorso nel merito va deciso
entro 30-60 giorni. Mai più appalti annullati per vizi di forma
IL CASO
ROMA Più porte ci sono da bussare, più c’è il rischio che qualcuno
chieda di ”oliarne” una perché
possa aprirsi. Così diceva l’altro
giorno, al Messaggero, il procuratore aggiunto di Venezia, Carlo
Nordio, a proposito del giro di
mazzette per gli appalti sul Mose. Ecco allora che il governo, oltre al decreto legge per dare maggiori poteri al presidente dell’Autorità anticorruzione, Raffaele
Cantone, venerdì prossimo presenterà in Consiglio dei ministri,
una nuova norma - che sarà inserita nel decreto sulla Pubblica
Amministrazione - per accelera-
re le procedure dei ricorsi davanti a Tar e Consiglio di Stato. Come? Intervenendo su un punto
che il premier Renzi da sempre
ritiene all’origine di inaccettabili
ritardi e anomalie ma che, per
questioni costituzionali e di ottemperanza all’Ue, non può essere abolito: la sospensiva. Con una
soluzione ribattezzata «merito
ravvicinato», vale a dire la fissazione e la decisione, nel merito,
dei contenziosi sull’attribuzione
degli appalti, entro 30-60 giorni
dalla presentazione del ricorso.
Non solo. Si ipotizza di introdurre una disciplina differente sui vizi formali, così da evitare che un
appalto possa essere annullato
per un mero vizio di forma. La
forma è sostanza, secondo la vulgata. Ma non sempre. O, almeno,
nelle pieghe della forma si nascondo meccanismi non sempre
limpidi. Le ”gole profonde” dell’inchiesta Mose - l’ex segretaria
di Giancarlo Galan, Claudia Minutillo, e l’imprenditore Piergiorgio Baita - hanno raccontato agli
inquirenti di magistrati di Tar,
Consiglio di Stato e Corte dei Conti ”oliati” con mazzette da centinaia di migliaia di euro per aggiustare o ammorbidire ricorsi o
controlli sulla regolarità degli appalti. Quando un’impresa viene
esclusa da una gara non c’è niente di più facile che fare ricorso al
Tar e chiede che l’aggiudicazione
sia sospesa. I lavori si bloccano. E
Il Consiglio di Stato, massimo organo della giustizia amministrativa
PROCEDURE
PIÙ SEMPLICI PER
RIDURRE I PASSAGGI
CHE LE IMPRESE
POSSONO TROVARSI
COSTRETTE A “OLIARE”
prima che la giustizia amministrativa decida le questioni nel
merito, sia in primo che in secondo grado, possono trascorrere
anche un paio d’anni. Come aggirare lo scoglio? A parte episodi di
corruzione di magistrati per aggiustare le cause (al momento
presunti, nel caso del Mose, e rispetto ai quali il Consiglio di Sta-
Uno spaccato di come funzioni il
sistema dei ricorsi davanti alla
magistratura amministrativa lo
offre Claudia Minutillo, in un verbale di interrogatorio dell’inchiesa Mose. Riferisce di circa 20mila
euro da far avere, attraverso Corrado Crialese, presidente di
Adria, al presidente del Tar del
Veneto, Bruno Amoroso: così «si
poteva influire su alcuni ricorsi
che erano in atto». In particolare
«quelli sull’Autostrada del Mare.
Alla fine Maltauro (la società
coinvolta nell’indagine Expo,
ndr) ritirò il ricorso e si misero
d’accordo tra Mantovani e Maltauro. In realtà - afferma l’ex segretaria di Galan - i ricorsi servivano proprio a questo, molto
spesso: un concorrente fa ricorso
per costringere poi a ritirarlo
dentro, e funziona quasi sempre». Il secondo passo del governo Renzi, questa volta con ddl delega, sarà quello di snellire il codice degli appalti (600 norme tra
codici e regolamenti) e di ridurre
il numero delle stazioni appaltanti (che oggi arrivano a 36mila).
Meno porte alle quali bussare, come dice Nordio.
Silvia Barocci
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Fronte degli industriali:
«Cacciare i corruttori»
Delrio: serve un’alleanza
`Dall’assemblea
Assolombarda la spinta
a un patto di legalità
L’INCONTRO
ROMA Un’alleanza per la legalità e
bando ai corruttori tra le fila di
Confindustria. Ma anche di Assolombarda. Per il presidente degli
industriali, Giorgio Squinzi, l’assemblea delle imprese dell’area
milanese è l’occasione per ribadire quanto già detto due giorni fa
da Padova («Chi non rispetta le
regole deve stare fuori da casa
nostra»). Ma la linea tracciata è
quella scelta anche dal numero
uno di Assolombarda, Gianfelice
Rocca per dire che «vanno cacciati i disonesti», ma va fatto anche di più: «È ora di lavorare insieme a una rivoluzione etica».
Nel frattempo, però, «la priorità», per lo stesso Rocca è organizzarsi per finire i lavori» di Expo,
anche se si sa che «l’allestimento
dei capannoni porta oggi a un
non rispetto formale delle leggi
ROCCA: «LA PRIORITÀ
È FINIRE I LAVORI
DELL’EXPO IN TEMPO
POI REALIZZARE
TUTTI INSIEME UNA
RIVOLUZIONE ETICA»
L’INTERVENTO Il sottosegretario
Graziano Delrio
esistenti».
Insomma, «il Mose può anche
arrivare sei mesi dopo le scadenze, ma se Expo arriva un mese dopo è una tragedia nazionale», ha
sbottato Rocca, sicuro tuttavia
che l’Esposizione universale «sarà un successo», nonostante la
crescente incapacità dello Stato e
delle procedure pubbliche di realizzare grandi infrastrutture rispettando tempi e programmi».
Più in generale, invece, l’Italia
«deve ripartire da imprese e territorio» passando da una ristrutturazione dello Stato, ha concluso
il numero uno di Assolombarda.
Il tema dell’alleanza della legalità sembra essere l’unica via
d’uscita dal pantano anche per il
sottosegretario Graziano Delrio:
«C’è un problema di credibilità
del paese», anche a causa delle
varie inchieste. Dunque, «piuttosto che di moltiplicare leggi e regole, abbiamo bisogno in questo
momento di fare una vera alleanza per la legalità, per il rispetto di
se stessi, per la vigilanza e la prevenzione».
Il punto è che «non abbiamo il
problema di moltiplicare ma di
prevenire», ha aggiunto il sottosegretario. La sfida ora è di rovesciare, partendo da Milano, questo bollettino di guerra per il nostro paese».
Certo, una responsabilità importante va attribuita alla mole
di burocrazia tutta in mano alla
politica per il presidente di Confindustria: «È la densità di questa
sostanza fatta di leggi, regolamenti, enti, tutti controllati dalla
politica, che fa prosperare la corruzione, l'evasione e il malaffare». Ma di fronte alla corruzione
non sono ammesse scuse o alibi.
«Non ci interessa sapere se gli imprenditori che corrompono lo
fanno perchè obbligati o per vero
e proprio spirito doloso», ha detto a chiare lettere Squinzi: «chi
non rispetta le regole non può
stare tra noi».
Dopodichè, va fatto il possibile
per «ridurre seriamente i costi di
funzionamento della burocrazia,
cancellando tutto ciò che sottrae
valore ed efficienza e crea una rete capillare di nepotismo e di ruoli inutili». E bisogna anche andare giù duro contro gli evasori:
«Basta fare come in svizzera», è il
suggerimento di Squinzi.
R. Amo.
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-MSGR - 20 CITTA - 10 - 10/06/14-N:
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Martedì 10 Giugno 2014
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mente necessario nel caso in cui
un dipendente chieda di trasferirsi. Resta l’intenzione di ricorrere alla mobilità anche quando
non ci sia l’assenso dell’interessato, con la garanzia del mantenimento del trattamento economico e di un vincolo sulla distanza geografica.
Pa, mobilità più facile
I dirigenti in pensione
non avranno incarichi
LE IPOTESI PER LA STAFFETTA
Spinta sul part time per favorire la staffetta generazionale
Il governo convoca i sindacati, cauta apertura sui contratti
`
LA RIFORMA
ROMA La riforma della pubblica
amministrazione sarà al centro
del super-venerdì del governo:
nel Consiglio dei ministri in calendario al rientro di Renzi dall’Oriente saranno esaminati come promesso un decreto ed un
disegno di legge per il riassetto
dell’apparato statale, con al centro le 44 proposte sottoposte alla
consultazione on line. Ma la distribuzione dei temi tra i due
provvedimenti, ed anche molti
dettagli, sono ancora in via di definizione. Il giorno prima, giovedì 12, il ministro Marianna Madia vedrà i sindacati. In un documento inviato loro in preparazione dell’incontro c’è una cauta
apertura sulla possibilità di tornare a discutere sui contratti: come tema numero 45 viene infatti indicato proprio il rinnovo
contrattuale, che del resto era
stato oggetto di una parte consistente delle risposte inviate al
ministero dagli stessi dipendenti.
IL DANNO AI LAVORATORI
Si riconosce che il blocco dei
contratti ha prodotto «un danno
ingiusto» ai lavoratori e in particolare a quelli con retribuzione
più bassa; per questo il governo
ritiene che il bonus da 80 euro al
mese sia stato «di notevole utilità anche nel pubblico impiego».
La conclusione è che «il tema
della parte economica del contratto merita di essere affrontato a partire dal prossimo anno».
In effetti il blocco dei rinnovi stabilito per legge termina nel 2014,
ma finora (nel Documento di
economia e finanza) il governo
non ha previsto le necessarie risorse finanziarie, che quindi nel
caso dovranno essere trovate.
Nel decreto legge saranno pro-
babilmente inserite misure in tema di semplificazione (alcune
verranno ripescate da provvedimenti dei precedenti esecutivi
non giunti al traguardo) e di amministrazione digitale.
LE NORME URGENTI
Potrebbero avere carattere di urgenza una parte delle norme sulla mobilità del personale, e più
specificamente quelle relative alla mobilità volontaria: sarà cancellato il nulla osta dell’amministrazione di provenienza, attual-
Il ministro Marianna Madìa
Tramonta
l’esonero
dal servizio
Basta lavorare
dopo l’età
della pensione
Via il nulla-osta
per chi sceglie
di trasferirsi
Più semplice
il lavoro
a orario ridotto
Nelle scorse settimane il
governo aveva ipotizzato di
potenziare l’esonero dal servizio,
ossia la possibilità di lasciare il
lavoro prima della pensione
percependo solo una parte della
retribuzione. Obiettivo, favorire il
ricambio nelle amministrazioni.
Ma valutazione successive
hanno portato a concludere che
gli effetti sarebbero limitati,
mentre resterebbe il rischio che
questo meccanismo porti a
distorsioni.
È confermata la volontà di abolire
il trattenimento in servizio, ossia
la possibilità di restare al lavoro
oltre l’età della pensione. In
questo modo potrebbero
liberarsi rispetto agli organici
attuali fino a 10 mila posizioni.
Attualmente comunque questa
opzione - che viene riconosciuta
solo con l’assenso
dell’amministrazione interessata
- è utilizzata in larga parte da
personale di livello elevato, ad
esempio i magistrati o i dirigenti.
In tema di mobilità il primo
obiettivo è favorire quella
volontaria: per questo dovrebbe
essere abolito il nulla osta da
parte dell’amministrazione di
provenienza, attualmente
richiesto nel caso di un lavoratore
che desideri trasferirsi in un
ufficio in cui magari c’è carenza di
personale. Confermata però
anche la scelta di fare ricorso alla
mobilità non volontaria, quindi
senza il consenso del dipendente
interessato.
Il part time, lavoro con orario e
retribuzione ridotta, avrà una
duplice valenza: da una parte
potrà permettere ai lavoratori di
soddisfare proprie esigenze
personali o familiari, dall’altra
però servirà alle amministrazioni
per liberare posti in vista della
staffetta generazionale. Si
creerebbero spazi per nuove
assunzioni, perché le
amministrazioni sarebbero
vincolate alla spesa ma non al
«computo delle teste»
Le misure
Crediamo che anche il migliore dei materiali possa essere sempre migliorato:
Super Titanio 5 volte più resistente del normale titanio
Collezione
5 volte più resistente del normale titanio
40% più leggero dell’acciaio inox
Vetro Zaffiro, prezioso ed inscalfibile
da 178 a 298 euro
Energia inesauribile grazie alla carica luce
€ 298
Tra gli obiettivi annunciati da
Madia c’è quello della staffetta
generazionale, cioè l’immissione di forze fresche nella pubblica amministrazione. Sulle modalità sono ancora in corso approfondimenti. Rispetto alle
scorse settimane è tramontata
l’ipotesi di reintrodurre l’istituto
- poco usato in passato - dell’esonero dal servizio, ovvero il collocamento a riposo prima della
pensione con una quota di stipendio (ad esempio il 50 per cento). È confermata invece la volontà di abrogare un altro istituto, quello del trattenimento in
servizio (cioè la possibilità di restare al lavoro anche dopo aver
raggiunto il limite di età per la
pensione); il governo conta di ricavarne 10.000 posti in più per i
giovani. In questo stesso ambito
è stato deciso di non permettere
più a dipendenti in pensione di
essere nominati ad incarichi dirigenziali, pratica a cui in passato si è fatto ricorso anche ad altissimo livello.
Per liberare posti per i giovani
le amministrazioni potrebbero
invece spingere sul ricorso al
part time, finora non sempre facilissimo da ottenere (riguarda
circa il 5 per cento del totale dei
dipendenti). Questa linea si intervento si concilia con l’intenzione di rivedere i criteri del
turn-over, mantenendo per le
amministrazioni il vincolo finanziario ma rimuovendo quello legato al «computo delle teste». In altre parole con più lavoro a tempo parziale si libererebbero spazi per le assunzioni: il
numero dei dipendenti potrebbe aumentare a spesa invariata.
Luca Cifoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-MSGR - 14 PESARO - 29 - 10/06/14-N:
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Macerata
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Martedì 10
Giugno 2014
METEO
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Giorno & Notte
Braccialetti rossi
si cercano
baby attori
per la fiction Rai
Vallugola
Bomba in mare
da disinnescare
Domani scatta
l’evacuazione
Basket
Montanari a pag. 35
A pag. 31
Cataldo a pag.42
La nuova Vuelle cambierà volto
Si spera di riavere Musso e Trasolini
Mercato al palo finchè non si troveranno le risorse per il campionato
Inevitabilmente nascerà una squadra giovane e rivoluzionata
Seri e Gambini, ribaltone doppio
Fano, il neosindaco subito al lavoro: «Dalla giunta un segnale forte alla città della Fortuna»
`Urbino, via al rinnovo della macchina comunale. E Sgarbi annuncia la «rivoluzione culturale»
`
A Fano la festa per la vittoria del
ballottaggio contro il grillino Hadar Omiccioli è stata archiviata
nell'arco di nemmeno 24 ore e nel
pomeriggio di ieri è stato convocato il primo degli incontri bilaterali
fra il nuovo sindaco Massimo Seri
del centrosinistra e il Pd, primo
partito sia della coalizione sia in
città. Entra dunque nel vivo il confronto sulla futura giunta comunale, che dovrà essere composta al
massimo da sei assessori e non più
da dieci com'è stato in precedenza.
Ed è proprio dalla scelta dei più
stretti collaboratori che, secondo
Seri, «deve arrivare un messaggio
forte alla città». A Urbino Maurizo
Gambini annuncia il suo piano:
progettualità, revisioni e grandi
eventi. Il nuovo sindaco ducale, dopo aver ottenuto un risultato storico nella roccaforte rossa di Urbino
battendo il Pd con uno scarto superiore ai mille voti, si prepara a rivoluzionare la città del duca. «La prima azione che abbiamo in mente è
la riorganizzazione della macchina comunale che passerà per una
ottimizzazione del personale amministrativo in modo tale da rendere efficienti i servizi e gli uffici».
E il futuro assessore Vittorio Sgarbi annuncia per la città d’arte la
sua «rivoluzione culturale».
Scatassi e Perini a pag. 33 e 34
Pesaro
Carabinieri. Celebrata la festa dell’Arma
Una donna guiderà
il gruppo consiliare
dei democrat
Una donna a guidare il Pd,
che acquista altri due
consiglieri. Resta il nodo
della presidenza del
consiglio, il gruppo
pro-Nobili non molla. Pieri
verso l'uscita.
Delbianco a pag. 31
Altri 40 profughi in arrivo
Il prefetto richiama i sindaci
`«Molti amministratori convincono gli albergatori a
In arrivo altri profughi, ma il prefetto questa volta solleva il velo su
una situazione difficile. «Sono in
arrivo una quarantina di ulteriori
disperati - spiega Attilio Visconti provengono dall’Africa e arriveranno qui presto. Alcuni, 25, saranno alloggiati a Peglio, altri 15 in
una struttura messa a disposizione dal vescovo di Fano, Armando
Trasarti. Dal punto di vista della sicurezza non c’è alcun problema
con una situazione già definita,
ma restano le difficoltà nel reperimento degli alloggi». Ai microfoni
di Radio Città, il prefetto fa trasparire insofferenza. «Durante il tavolo permanente di sicurezza troviamo le strutture, poi ci sono alcuni
amministratori locali che convincono gli albergatori a far marcia
indietro dopo aver dato la parola».
Benelli a pag. 31
rifiutare l’ospitalità»
Il meteo
Godiamoci
il caldo estivo
fino a giovedì
Il prefetto Visconti
Apprestiamoci a vivere
altre giornate tipicamente
estive, con caldo in ulteriore
aumento sino a giovedì,
venti deboli settentrionali e
mare poco mosso. Da
venerdì, l’aria fredda
atlantica dovrebbe
avvicinarsi all’Italia. Le
temperature odierne
saranno comprese tra 23 e
33˚C, le minime
oscilleranno tra 11 e 21˚C.
In prima linea per la sicurezza
I carabinieri del Comando provinciale hanno celebrato ieri la festa
dell’Arma
Indini a pag. 32
Stamina, petizione popolare a difesa dei giudici pesaresi
IL CASO
Ha passato una notte serena, Federico, di ritorno l’altro giorno dagli
Spedali di Brescia dove gli hanno
infuso l’attesa dose di cellule staminali. E mentre il piccolo ha dormito per ore, dopo diversi giorni,
senza troppe interruzioni e pianti,
mamma Tiziana è invece rimasta
sveglia e attiva. La sua guerra contro i “nemici” di Stamina è tutt’altro che vinta. E così, dopo la bufera
che si è abbattuta sul presidente
del Tribunale di Pesaro, Mario Perfetti e i suoi giudici del collegio, rei
di aver nominato commissario ad
acta per le infusioni Marino Andolina (indagato dalla Procura di Torino proprio per il caso Stamina)
Tiziana Massaro e il neonato Comitato di parenti dei pazienti in lista d’attesa, hanno lanciato una petizione popolare a difesa dei giudici pesaresi e in generale dell’indipendenza della magistratura.
L’obiettivo è quello di inviare la
raccolta delle firme al Consiglio superiore della magistratura che ha
appena aperto un fascicolo sul Tribunale di Pesaro. «Stiamo organizzando banchetti che faremo nei
luoghi pubblici, supermercati, bar
– dice Tiziana – chiediamo a tutti i
cittadini di venire a firmare e di diffondere questa petizione che si
può scaricare anche dalla pagina
facebook “Una speranza per Federico”. Chiediamo al Csm di garantire la libertà e l’indipendenza del
giudizio dei giudici, messa grave-
mente a repentaglio dagli ultimi
fatti. Poteri forti stanno impedendo l’attuazione del decreto 5 dicembre del 2006 sulle cure compassionevoli, della legge 57 del
2013 che autorizza la continuazione delle cure di staminali agli Spedali di Brescia, nonché 200 ordinanze di giudici del lavoro di tutta
Italia che hanno dato l’ok alle infu-
«CHIEDIAMO AL CSM
DI GARANTIRE
LA LIBERTÀ
E L’INDIPENDENZA
DEL GIUDIZIO
DEI MAGISTRATI»
Il presidente del tribunale
Mario Perfetti
sioni con Stamina». «Il collegio del
Tribunale di Pesaro – commenta
l’avvocato Tiziana Cucco, legale
della famiglia Mezzina – non ha deciso secondo compassione ma si è
scrupolosamente attenuto alla copiosa documentazione prodotta
nel corso dei giudizio e alla legge
che ha consentito a coloro che avevano iniziato il trattamento di proseguirlo». A quando la prossima
infusione? «L’ideale – spiega mamma Tiziana – sarebbe farla tra 45,
massimo 60 giorni. Solo che ora
non sappiamo cosa succederà. Mi
aspetto di tutto. Già il clima a Brescia non è stato familiare. Nessun
medico è venuto a far visita al bambino se non Andolina. Viviamo
sempre più alla giornata».
Elisabetta Rossi
Gostoli: «Gioia
per Fano
ma Urbino resta
una ferita al cuore»
IL SEGRETARIO PD
Il Pd riconquista la seconda città della provincia ma perde il
co-capoluogo. E’ stata una tornata elettorale agrodolce per il
segretario provinciale del Partito Democratico Giovanni Gostoli: le prime elezioni comunali da
numero uno della federazione
di via Mastrogiorgio dalla vittoria del Congresso di appena 6
mesi fa. Dopo la conquista di Pesaro col 60% e di Vallefoglia al
primo turno, i democrat domenica hanno perso dopo 68 anni
Urbino ma hanno riconquistato
Fano. E’ un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? «Sono un’ottimista di natura: atteggiamento che ti spinge a fare sempre al
meglio le cose – commenta il segretario Pd Gostoli – Il bilancio
di queste elezioni a mio avviso è
positivo: con il 48% delle europee siamo tornati ad essere il
primo partito della provincia,
abbiamo conquistato due terzi
dei Comuni e riconquistato Fano, la terza città delle Marche.
Certo, la sconfitta a Urbino rappresenta una ferita al cuore».
Risultati preventivabili alla vigilia. Se da una parte le sensazioni
su Fano erano molto positive,
considerando l’ampio vantaggio di Seri su Omiccioli, dall’altra, a Urbino, l’apparentamento
tra l’ex assessore Crespini e
Gambini aveva smorzato gli entusiasmi dei democrat. «A Fano
è stato intrapreso un percorso
molto positivo e il merito va sicuramente ai candidati del centrosinistra e alla sinergia tra il
Pd fanese e quello provinciale,
una miscela che ha permesso di
interpretare le primarie nel migliore dei modi: una vittoria
straordinaria, fino a pochi mesi
fa nessuno avrebbe scommesso
neppure sul ballottaggio e ora
torniamo protagonisti del cambiamento e del buon governo continua Gostoli – A Urbino invece ci sono questioni che vengono da lontano. Anche nelle
primarie bisogna fare squadra:
se sono vissute come palcoscenico di ambizioni personali dividono mentre se sono uno strumento al termine della costruzione di una proposta politica,
rappresentano un’opportunità». E ora, secondo alcuni, la poltrona del segretario ducale del
Pd Fedrigucci scricchiolerebbe.
«Quando si vince il merito è di
tutti così come quando si perde
le colpe sono di tutti». A chiudere il quadro la vittoria col 60% a
Pesaro e l’affermazione a Vallefoglia, le sconfitte di Montelabbate, Tavullia e soprattutto Cagli (anche se il Pd riconquista
Saltara). «Una questione entroterra esiste – conclude - Il Pd dovrà riuscire ad essere più vicino
agli amministratori soprattutto
su tematiche di carattere regionale (vedi Sanità ndr). L’entroterra dovrà tornare ad essere
protagonista a cominciare dalla
nuova governance della Provincia».
Luca Fabbri
-MSGR - 14 PESARO - 30 - 10/06/14-N:
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Marche
Martedì 10 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
Ballottaggi a sorpresa, scossa ai partiti
`Dopo 70 anni cade Urbino, la “roccaforte rossa”
`Massi (Ncd): i democrat hanno festeggiato troppo presto
Il Pd si rifà con Osimo, exploit per una manciata di schede Comi: «Crescono i Comuni dem». Ora il nodo Regionali
DOPO IL VOTO
ANCONA Ballottaggi con colpi di scena in una partita che finisce 2 a 2
tra centrosinistra e centrodestra.
Il democratico Simone Pugnaloni
vince di misura su Dino Latini che ora chiede il riconteggio delle
schede - e mette fine all'era delle liste civiche ad Osimo. Crolla la roccaforte rossa Urbino che passa al
centrodestra con Maurizio Gambini dopo 70 anni di sindaci comunisti ed ex comunisti. Il centrosinistra dice addio dopo 20 anni anche a Potenza Picena, conquistata
dal consigliere regionale di
Fdi-An, Francesco Acquaroli, ma
si riprende dopo due lustri Fano
dove Massimo Seri si impone sullo sfidante 5 stelle Hader Omiccioli. Senza il traino delle Europee
sprofonda l'affluenza che passa
dal 70% del 25 maggio al 53,47 di
domenica e si ridimensiona la forza del Pd, che dopo aver toccato il
record del 45,5%, si vede strappare dal centrodestra due Comuni.
La sconfitta che brucia di più, Urbino da 70 anni in mano a giunte
rosse. La candidata del Pd Maria
Clara Muci, in vantaggio di tre
punti al primo turno, cede allo sfidante Maurizio Gambini che conquista la fascia tricolore con il
56,1%, sostenuto da liste civiche di
centrodestra, ma anche dai Verdi
art. 9 per Sgarbi e dalla civica Cut
Liberi Tutti. Un risultato clamoroso, reso prevedibile dall'alleanza
con Cut Liberi Tutti e dalle tante
divisione nel centrosinistra, esplose già durante le primarie segnate
da polemiche e dall'esclusione dalla competizione di Vittorio Sgarbi.
Proprio lo storico d'arte, indicato
come assessore alla Cultura, ha subito lanciato una delle sue provocazioni: «Un referendum per far
diventare la capitale del Rinascimento il capoluogo di regione al
posto di Ancona».
Uscito con le ossa rotte da Urbino, il Pd riesce in un'impresa storica ad Osimo. Risultato del primo
turno ribaltato, con sei schede in
più, Simone Pugnaloni (Pd) vince
con il 50,02% su Dino Latini (liste
civiche, 49,98%) consigliere regionale e già per due mandati sindaco
della città. Si chiude così dopo 15
anni l'era delle civiche ad Osimo
con le due giunte Latini e la giunta
Simoncini. Sempre che il Tar confermi il responso delle urne, visto
FDI-AN CONQUISTA
IL GOVERNO
DI POTENZA PICENA
CICCIOLI: «CAMBIARE
METODI E SCHEMI
PER VINCERE»
I partiti riflettono dopo l’esito dei ballottaggi che hanno chiuso la partita delle elezioni
il ricorso presentato da Latini.
Ancora una vittoria al centrosinistra a Fano, riconquistata dal socialista Massino Seri (56,13%).
Exploit del concorrente del M5S
Omiccioli, che ha visto balzare i
consensi al 43,87% dal 19 circa del
primo turno. Nessuna sorpresa a
Potenza Picena dove vince il consigliere regionale di Fdi-An Francesco Acquaroli (57,31%), già in vantaggio al primo turno, su Fausto
Cavalieri (42,69%). Risultato atteso che segna però un'altra dura
sconfitta per il centrosinistra da
vent'anni a capo del Comune. La
vittoria di Acquaroli segna anche
un nuovo ingresso in consiglio regionale dove ora tornerà Ottavio
Brini di Civitanova, esponente di
Ncd.
I risultati danno al centrodestra
un'occasione di rivincita dopo la
vittoria schiacciante del Pd alle
Europee. «La luna di miele del 25
aprile è già finita. I Pd nostrani
hanno festeggiato troppo presto il
risultato». È la frecciata del capogruppo di Ncd in Regione, France-
sco Massi che si congratula con
Acquaroli. Ma il coordinatore regionale di Fdi-An, Carlo Ciccioli,
bacchetta il centrodestra. «Se il
centrodestra vuole vincere deve
essere innovatore e riformista,
questo ci insegnano queste amministrative. Il centrodestra perde se
è personalistico e politicante. Impariamo la lezione, cambiamo metodi e schemi». Il segretario regionale Pd, Francesco Comi ritiene
«positivo il bilancio complessivo
di queste elezioni. Nei 171 comuni
al voto - continua - almeno 96 sindaci sono stati sostenuti ufficialmente dal Pd che accresce cosi il
numero dei comuni che governa».
Chiuso il capitolo amministrative, Comi guarda già alle Regionali.
Lunedì prossimo direzione, a cui
seguirà l'assemblea il 28, per parlare di programma, alleanza e naturalmente di leadership. Sul tavolo il nodo mai menzionato è il terzo mandato di Spacca.
Agnese Carnevali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il verdetto delle urne: la carica dei 170 nuovi sindaci
PROVINCIA DI PESARO URBINO
Acqualagna Andrea Pierotti;
Apecchio Vittorio Alberto Nicolucci; Belforte all'Isauro Pier Paolo Pagliardini; Borgo Pace Romina Pierantoni; Cagli Alberto
Alessandri; Cantiano Alessandro Piccini; Carpegna Angelo
Francioni; Cartoceto Enrico
Rossi; Fano Massimo Seri; Fratterosa Alessandro Avaltroni;
Frontone Francesco Passetti;
Gabicce Domenico Pascuzzi; Lunano Mauro Dini; Macerata F.
Luciano Arcangeli; Mercatello
sul Metauro Fernanda Sacchi;
Mombaroccio: Angelo Vichi;
Monte Cerignone Carlo Chiarabini; Monte Grimano T. Luca
Gorgolini; Monte Porzio Giovanni Breccia; Montecalvo in F.
Donatella Paganelli; Monteciccardo Elvino Del Bene; Montecopiolo: Alfonso Lattanzi; Montefelcino Ferdinando Amadio
Marchetti; Montelabbate Cinzia
Ferri; Montemaggiore al M. Alberto Alesi; Peglio Daniele Tagliolini; Pergola Francesco Baldelli; Pesaro Matteo Ricci; Petriano Davide Fabbrizioli; Piagge Maurizio Cionna; Piandimeleto Stefano Benedetti; Pietrarubbia Maria Assunta Paolini;
Piobbico Giorgio Mochi; Saltara Claudio Uguccioni; San Costanzo Margherita Pedinelli;
San Giorgio di Pesaro Antonio
Sebastianelli; San Lorenzo Davide Dellonti; Sant'Ippolito Stefano Tomasetti; Sassocorvaro Da-
niele Grossi; Serra Sant'Abbondio Ludovico Caverni; Serrungarina Marta Falcioni; Tavoleto
Nello Gresta; Tavullia Francesca Paolucci; Urbania Marco
Ciccolini; Urbino Maurizio Gambini; Vallefoglia Palmiro Ucchielli
PROVINCIA DI ANCONA
Agugliano Thomas Braconi; Arcevia Andrea Bomprezzi; Barbara Raniero Serrani; Belvedere
Ostrense Riccardo Piccioni; Camerata Picena Paolo Tittarelli;
Castelbellino Andrea Cesaroni;
Castelleone di Suasa Carlo Manfredi; Castelplanio Barbara Romualdi; Cerreto d'Esi Livia Ciappelloni Mulattieri; Filottrano
Lauretta Giulioni; Genga Giuseppe Medardoni; Maiolati
Spontini Umberto Domizioli;
Mergo Antonio Cola; Monsano
Roberto Campelli; Monte Roberto Gabriele Giampaoletti;
Monte San Vito Sabrina Sartini;
Montecarotto Mirco Brega;
Montemarciano Liana Serrani;
Numana Gianluigi Tombolini;
Offagna Stefano Gatto; Osimo
Simone Pugnaloni; Ostra Andrea Storoni; Poggio San Marcello Tiziano Consoli; Polverigi
Daniele Carnevali; San Marcello
Pietro Rotoloni; San Paolo di
Jesi Sandro Barcaglioni; Sassoferrato: Ugo Pesciarelli; Serra
de' Conti Arduino Tassi; Serra
San Quirico Tommaso Borri; Sirolo Moreno Misiti; Staffolo Pa-
trizia Rosini; Trecastelli Faustino Conigli
PROVINCIA DI MACERATA
Acquacanina Fabio Ricottini;
Apiro Ubaldo Scuppa; Appignano Osvaldo Messi; Belforte Roberto Paoloni; Caldarola Luca
M.
Giuseppetti;
Camerino
Gianluca Pasqui; Camporotondo di Fiastrone Emanuele Tondi; Castelsantangelo sul Nera
Mauro Falcucci; Cessapalombo
Giammario Ottavi; Cingoli Filippo Saltamartini; Colmurano: Ornella Formica; Fiastra Claudio
Castelletti; Fiordimonte Massimo Citracca; Fiuminata Ulisse
Costantini; Gualdo Giovanni Zavaglini; Loro Piceno: Ilenia Catalini; Matelica Alessandro Del-
priori; Mogliano Flavio Zura;
Monte Cavallo Pietro Cecoli;
Monte San Giusto Andrea Gentili; Monte San Martino Valeriano Ghezzi; Montecassiano Leonardo Catena; Montecosaro Reano Malaisi; Montefano Carlo
Carnevali; Montelupone Rolando Pecora; Pieve Torina Alessandro Gentilucci; Pievebovigliana Sandro Luciani; Pioraco
Luisella Tamagnini; Poggio San
Vicino Sara Simoncini; Pollenza Luigi Monti; Porto Recanati
Sabrina Montali; Potenza Picena Francesco Acquaroli; Recanati Francesco Fiordomo; Ripe
S.G. Paolo Teodori; Sant'Angelo
in P. Agostino Cavasassi; Sarnano Franco Ceregioli; Sefro Giancarlo Temperilli; Serrapetrona
Silvia Pinzi; Serravalle di Chienti Gabriele Santamarianova; Treia Franco Capponi; Urbisaglia
Paolo Francesco Giubileo; Ussita Marco Rinaldi; Visso Giuliano Pazzaglini
PROVINCIA DI FERMO
Votati gli ultimi sindaci
Amandola Adolfo Marinangeli;
Belmonte Ivano Bascioni; Campofilone Ercole D'Ercoli; Falerone Armando Altini; Francavilla
d'Ete Nicolini Carolini; Grottazzolina Remola Farina; Lapedona Giuseppe Taffetani; Magliano Maria Federica Paoloni in Luciani; Massa Fermana Gilberto
Caraceni; Monsampietro M. Romina Gualtieri; Montappone
Mauro Ferranti; Monte Giberto
Giovanni Palmucci; Monte Rinaldo Gianmario Borroni; Monte Urano Moira Canigola; Monte Vidon Combatte Luciano
Evandri; Monte Vidon Corrado
Giuseppe Forti; Montefalcone
A. Adamo Rossi; Montegranaro
Ediana Mancini; Moresco Massimiliano Splendiani; Ponzano di
F. Fabio Strovegli; Santa Vittoria in Matenano Fabiola Di Flavio; Servigliano Marco Rotoni;
Smerillo Antonio Vallesi; Torre
S. Patrizio Giuseppe Barbabella
PROVINCIA DI ASCOLI
Ascoli Guido Castelli; Carassai Vincenzo Polini; Castel di Lama Francesco Ruggieri; Castignano Fabio Polini; Castorano
Daniel Claudio Ficcadenti; Colli
del Tronto Andrea Cardilli; Comunanza Alvaro Cesaroni; Cossignano Roberto De Angelis; Cupra M. Domenico D'Annibali;
Folignano Angelo Flaiani; Maltignano: Armando Falcioni; Massignano Massimo Romani; Monsampolo del Tronto Pierluigi
Caioni; Montalto M. Raffaele
Tassotti; Montedinove Antonio
Del Duca; Montefiore dell'Aso
Lucio Porrà; Montemonaco
Onorato Corbelli; Monteprandone Stefano Stracci; Offida Valerio Lucciarini De Vincenzi; Palmiano Giuseppe Amici; Roccafluvione Francesco Leoni; Rotella Giovanni Borraccini Spinetoli Alessandro Luciani; Venarotta Fabio Salvi.
MARCHE ENDURANCE LIFESTYLE 2014
Numana – Riviera del Conero 12-15 June
“UAE Days nelle Marche”
Speech
“Voices of Arab Women”
B2B Meeting
Business Forum Italy - UAE
“Our vision, our future”
Fashion & Design:
heritage and new inspirations
Road to the WEG
Conero Endurance CUP
From Milano Expo 2015
to Dubai Expo 2020
Recanati - Friday 13 June
Numana - Saturday 14 June
Senigallia - Saturday 14 June
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-MSGR - 14 PESARO - 31 - 10/06/14-N:
31
Pesaro
Martedì 10 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
Arrivano
nuovi profughi
il prefetto
striglia i sindaci
`Visconti: «Alcuni
convincono gli albergatori
a non concedere camere»
L’ALLARME
In arrivo altri profughi, ma il prefetto questa volta solleva il velo su
una situazione difficile. «Sono in
arrivo una quarantina di ulteriori
disperati - spiega Attilio Visconti
- provengono dall’Africa e arriveranno qui presto. Alcuni, 25, saranno alloggiati a Peglio, altri 15
in una struttura messa a disposizione dal vescovo di Fano, Armando Trasarti. Dal punto di vista della sicurezza non c’è alcun
problema con una situazione già
definita, ma restano le difficoltà
nel reperimento degli alloggi». Ai
microfoni di Radio Città, il prefetto Visconti fa trasparire un po’ di
insofferenza. «Durante il tavolo
permanente di sicurezza troviamo le strutture, poi ci sono alcuni
amministratori locali che convincono gli albergatori a far marcia
indietro dopo aver dato la parola.
Abbiamo avuto manifestazioni di
questo tipo e questo ci crea grossi
disagi». C’è anche un altro aspetto, quello legato ai tempi. «Altra
preoccupazione quella della scadenza delle convenzioni al 30 giugno. Se scadranno, dovremo trovare altri spazi per ricollocare i
profughi. Il tutto con la possibilità di altri nuovi arrivi. Non nascondo che in Prefettura la fibrillazione è altissima. Si lavora notte e giorno, a ritmo incessante».
L’arrivo di nuovi profughi è atteso a ore, in totale da inizio anno
sono 185 quelli che ora risiedono
nella nostra provincia secondo
una convenzione nazionale che
ridistribuisce su tutto il territorio
l’arrivo degli immigrati. Lo Stato
garantisce una diaria di 30 euro a
profugo e Pesaro sta facendo la
propria parte, in Prefettura dicono «con difficoltà».
Visconti punta il dito sui sindaci mentre gli albergatori vengono
chiamati in causa perché avrebbero subito pressioni. Angelo Ser-
DIFFICILE SISTEMARE
QUELLI GIÀ PRESENTI
QUANDO A FINE MESE
SCADRANNO
LE CONVENZIONI
LE RAGIONI DI SERRA
ra, presidente di Federalberghi
provinciale, precisa: «Certo, io
non conosco tutte le situazioni e
possono esserci stati dei casi. Però mi dispiace che il prefetto dica
questo. Forse dimentica che ogni
albergatore ha il suo lavoro per
poter sopravvivere. Ci sono accordi stretti con le agenzie viaggio,
contratti e impegni già firmati da
rispettare. Come albergatori dovremo incorrere in penali con le
agenzie per liberare le camere.
Non possiamo vendere due volte
le stesse camere, il prefetto deve
capire in quale momento della
stagione siamo. Con Visconti ci
siamo sentiti e ho capito le richieste. Per questo ho chiamato diversi soci cercando possibili soluzioni. Siamo sensibili al problema,
però ognuno aveva i suoi impegni
commerciali. Con le prime ondate abbiamo cercato di dare il nostro contributo. Soprattutto nell’entroterra siamo riusciti a sistemare alcuni gruppi. Anche i sindaci ci hanno chiamato per trovare una soluzione. Ad oggi anche
nell’entroterra si lavora col turismo sociale, stesso discorso con
la costa e la stagione balneare. È
difficile anche far convivere le situazioni di profughi e di turisti
nella stessa struttura».
Lu.Ben.
Sarà una donna
a guidare
il gruppo del Pd
`Voto unanime
per Francesca Fraternale
I democrat salgono a 18
IN CONSIGLIO
Il prefetto Attilio Visconti (Foto TONI)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Immigrati, problema o risorsa
il punto della Caritas diocesana
CONVEGNO
Sabato prossimo alle 11,30 si terrà
nella chiesa di San Giovanni, in via
Passeri, in occasione della Festa di
Sant’Antonio di Padova, un incontro-dibattito dal titolo «Immigrati:
problema o risorsa?» con gli interventi di don Marco Di Giorgio, responsabile della Caritas diocesana, Matteo Donati responsabile
del Centro d’ascolto della Caritas e
le testimonianze di immigrati,
profughi che sono sbarcati a Lampedusa. Seguirà nel chiostro del
convento un’Agape fraterna con
300 poveri, senza fissa dimora, immigrati e famiglie pesaresi bisognose.
«Per la prima volta - sottolinea
Donati - la riflessione sulla solidarietà verrà condotta da don Marco
e me, perché siamo a contatto
giornaliero con le problematiche
dell’immigrazione nel nostro territorio. Saranno presenti all’incontro 145 profughi, che sono stati sistemati in sei strutture: 17 a Fosso
Sejore, 13 a Ginestreto, 10 a Tavoleto, 25 a Borgopace, 40 a Macerata
Feltria e 40 al Pelingo. Sarà un’occasione per sentire le loro storie di
sofferenza, in un momento in cui
la crisi economica nel nostro Paese, non incentiva soprattutto i magrebini a rimanere nel nostro territorio. Parecchi stanno andando
all’estero o ritornano a casa. Tutto
questo non fa diminuire le emergenze nella nostra città: ogni giorno riceviamo nel centro d’ascolto
60 persone, che vengono per ogni
tipo di necessità. Distribuiamo 10
pacchi viveri al giorno. E molte di
queste derrate alimentari vanno
sulle tavole di famiglie pesaresi
che non hanno più il lavoro. A questa situazione si aggiungono i pagamenti delle bollette. In questi
giorni il nostro centro sembra un
Caf, dove tante persone si rivolgono per sapere quanto e come poter
pagare la Tari. Ma noi non siamo
in grado di dare informazioni precise e facciamo fatica a pagare le
bollette per centinaia di persone
bisognose. A queste problematiche si aggiunge, in questo periodo,
l’aumento incontrollato dei senza
fissa dimora a Pesaro. Spesso sono
persone che transitano per un
giorno nella nostra città, ma ci sono anche quelle che diventano
provvisoriamente stanziali e le ritroviamo in gran parte al parco
Miralfiore. Per quanto riguarda
l’area del Lungofoglia, occorre al
più presto bonificarla, perché non
diventi un luogo per disperati e dove si possono verificare vicende
drammatiche, come il recente accoltellamento».
P.M.
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Una donna a guidare il Pd, che
acquista altri due consiglieri.
Resta il nodo della presidenza
del consiglio, il gruppo pro-Nobili non molla. Pieri verso l'uscita. Cinque Stelle e centrodestra
fanno squadra contro il plotone
di Ricci. Giacchi in pole per la
vicepresidenza.
La riunione, che ha sancito la
nascita del nuovo gruppo consiliare Pd, è durata quasi due ore,
con 4-5 interventi, tra cui quelli
del sindaco Matteo Ricci, del
suo vice Daniele Vimini e di Luca Pieri. Come previsto, la squadra Pd, già composta dopo le
amministrative di 16 consiglieri, si amplia ancora di più, arrivando a 18 eletti (che salgono a
19 con Ricci), con l'inserimento
di Marco Perugini e Riccardo
Pozzi della lista Matteo Sindaco
Un bel po'. La nuova squadra
Democratica farà il suo esordio, insieme agli altri gruppi di
maggioranza e minoranza, giovedì pomeriggio nel primo consiglio del mandato. Nel corso
dell'incontro sono stati ufficializzati due ruoli politici con voto unanime: a guidare il gruppo
Pd sarà una donna, Francesca
Fraternali, premiata dopo
l'esperienza maturata nell'ultimo mandato in consiglio. Suo
vice è stato indicato, anche in
questo caso senza discordanze,
proprio il nuovo arrivato nel
gruppo Pd Perugini. «In bocca
al lupo a due giovani molto validi», ha detto Ricci su Facebook
subito dopo la conclusione della riunione.
Si è parlato di temi amministrativi e di programmi, con la spinta alla velocità che Ricci vuole
dare anche ai lavori consiliari.
Sul fronte della presidenza del
consiglio comunale, resta sul
tavolo l'indicazione espressa
dieci giorni fa dal primo cittadino a favore di Luca Bartolucci,
ma l'area a favore di Andrea Nobili, in rappresentanza di Villa
Fastiggi, anche ieri sera non
avrebbe gettato la spugna. A
quanto pare, tra oggi e domani
ci saranno una serie di incontri
informali tra consiglieri, per
cercare di trovare una sintesi. E
Luca Pieri? Quando tra due
giorni ci sarà la convalida degli
eletti, il suo nome potrebbe già
non comparire più nella lista
Pd. Dovrebbe prendere la strada di una partecipata (la decisione forse già in giornata), più
facile che sia l'Aspes, perchè
per la Multiservizi ora, con la
vittoria di Gambini a Urbino, bisognerà trovare una figura che
accontenti anche l'area urbinate, che ha cambiato colore politico. Ci sono da risolvere ancora degli aspetti tecnici, se alla fine dovesse restare in consiglio,
tornerà in lizza per la presidenza.
Anche sul fronte dell'opposizione non mancano i movimenti
in vista della seduta di giovedì
pomeriggio. Il Movimento Cinque Stelle indicherà il candidato sindaco Fabrizio Pazzaglia
nel ruolo di capogruppo. Ma ci
sono da definire i ruoli istituzionali, su tutti le tre presidenze di
commissione che verranno assegnate alla minoranza. Sulla
scia dei rapporti di buona collaborazione tra le parti, espressi
durante la campagna elettorale
e ribaditi subito dopo il voto,
Roberta Crescentini, in rappresentanza delle liste della coalizione di centrodestra elette in
consiglio (Siamo Pesaro, Forza
Italia, Nuovo Centro Destra),
questo pomeriggio incontrerà i
grillini. I giochi sembrano ormai fatti per quanto riguarda il
vicepresidente del consiglio comunale: Dario Andreolli unico
eletto del Nuovo Centrodestra
si era proposto per quel ruolo,
ma Forza Italia, che conta tre
consiglieri, ha controbattuto
con la candidatura di Remo
Giacchi, che alla fine dovrebbe
avere la meglio.
Thomas Delbianco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ANCORA DA DEFINIRE
IL PRESIDENTE
DELL’ASSISE, INTANTO
LA CRESCENTINI
INCONTRA M5S
PER LE COMMISSIONI
FARMACIE DI TURNO
Pesaro: Albini v. S. Francesco
14. Fano: Vannucci v. Cavour 2.
Urbino: Lamedica p. Repubblica.
TAXI
Taxi Pesaro piazza del Popolo
0721/31430; piazzale Matteotti
0721/34053; viale Repubblica
0721/34780; stazione 0721/ 31111.
Taxi Fano Stazione: 0721/
803910. Taxi Urbino piazza
della Repubblica 0722/2550;
Borgo Mercatale 0722/327949.
Bomba in mare, pronto il piano per l’evacuazione Pannoloni gratis per invalidi
VALLUGOLA
Bomba alla Vallugola, chiusi porto
e stabilimenti balneari, evacuati ristoranti e una decina di abitazioni.
Si «salvano» l'hotel Capo Est e il
camping Paradiso. Per tutta la
giornata di ieri i Comuni di Pesaro
e Gabicce hanno lavorato, attraverso sopralluoghi e riunioni tecniche, in vista dell'evacuazione di domani mattina, per il brillamento
dell'ordigno rinvenuto in mare nei
pressi del porto di Vallugola, ad
una distanza di sessanta metri dalla costa. Nel raggio di un chilometro dal punto in cui si trova la bomba della Seconda guerra mondiale,
entro le 9 tutte i locali di attività
commerciali, turistiche, e le abitazioni private dovranno essere eva-
cuate. E nessuno potrà entrare nella zona rossa fino al termine delle
operazioni, che saranno portate
avanti dal Nucleo Sdai di Ancona,
insieme alla Capitaneria di porto,
vigili del fuoco, polizia municipale, Protezione civile. «Se tutto andrà come previsto – spiega Paolo
Bonopera, responsabile della Protezione civile di Pesaro - entro un
paio d'ore l'intervento potrebbe
già essere concluso. Abbiamo verificato che i centri abitati di Fiorenzuola e Casteldimezzo non dovranno essere interessati dallo sgombero, così come il camping Paradiso.
Sul lato pesarese abbiamo quattro
numeri civici con qualche appartamento da liberare prima delle nove del mattino». L'altra amministrazione competente su quell'
area è Gabicce Mare: ieri il sindaco
Il porto di Vallugola
Domenico Pascuzzi, dopo essersi
consultato con i suoi tecnici, ha
emesso un'ordinanza, che riprende i contenuti del documento
emesso in precedenza da Prefettura e Capitaneria, ma indicando in
una cartina geografica il raggio da
evacuare. Gabicce provvederà a
far chiudere il porticciolo della
Vallugola, gli stabilimenti balneari, oltre ai due ristoranti in riva al
mare (uno è di competenza pesarese). E ad attuare lo sgombero di
qualche abitazione sul versante gabiccese. E l'Hotel Capo Est, che si
trova sopra Vallugola, con quasi
100 camere per i turisti? «Abbiamo fatto un'apposita verifica - riferisce Pascuzzi - ed è emerso che si
trova al confine del raggio indicato
dalle autorità. L'hotel non dovrà
essere evacuato».
l’Anmic vince la sua battaglia
ASUR
Aveva dato un taglio netto ai
pannoloni per l’incontinenza
mettendo a disagio non pochi
utenti. Colpa della spending review se l’Asur si era vista costretta a stringere i cordoni della borsa. Ora però, grazie all’intervento dell’Anmic, l’associazione nazionale mutilati e invalidi civili
di Pesaro, l’Asur è ritornata sui
suoi passi e ha rivisto in parte il
taglio. In pratica, su richiesta
dell’Anmic, ha stabilito con i direttori dei distretti di tenere fuori dal taglio tutta quella categoria di invalidi che hanno un particolare bisogno di pannoloni e
necessitano di una fornitura aggiuntiva. Ma non solo. L’Anmic è
intervenuta anche sul problema
della nutrizione artificiale domiciliare. Si era infatti verificata
una disparità di trattamento tra i
pazienti dimessi dalle strutture
ospedaliere dell’Irca di Ancona
rispetto ai dimessi dai nosocomi
della provincia di Pesaro e Urbino. Ora invece l’Asur sta garantendo nei programmi di cure domiciliari la nutrizione artificiale
domiciliare senza che questo
comporti oneri a carico dell’assistito né per l’acquisto delle attrezzature necessarie né per
quello delle miscele nutrizionali
e neppure per le relative prestazioni professionali.
-MSGR - 14 PESARO - 32 - 10/06/14-N:
32
Pesaro
Martedì 10 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
La crisi colpisce
la sicurezza
Carabinieri
in prima linea
`Celebrata
ieri la festa
dell’Arma
il bilancio di un anno
LA RICORRENZA
«Del nostro territorio sentiamo anche il respiro». Con queste parole,
tanto efficaci quanto significative,
il colonnello Giuseppe Donnarumma, comandante provinciale del
carabinieri, ha voluto testimoniare l’impegno dell’Arma per i cittadini. In un clima emozionante, a
tratti arricchito da pennellate di
autentica commozione di chi rischia ogni giorno la vita sulla strada, si è celebrata ieri mattina nella
caserma Antonelli di via Salvo
D’Acquisto, la consueta cerimonia
della Festa dei carabinieri che, quest’anno, coincide con il bicentenario della fondazione dell’Arma.
«Quella del carabiniere - ha detto
Donnarumma - non è una vita facile perché al di sopra di tutto c’è
sempre il bene comune» e ha preso ad esempio una delle figure più
significative: quella del comandante di Stazione. «E’ la vedetta del territorio, la figura di riferimento nei
piccoli centri. Come il sindaco o il
parroco del paese, il carabiniere
ha il polso della situazione ed è il
referente principale, pronto a intervenire senza risparmiarsi. Tut-
tavia, la crisi ha portato a un aumento dei reati che dobbiamo
combattere investendo sulla prevenzione, sulla sensibilizzazione
dei giovani nelle scuole ma anche
sulla dimensione umana del nostro comando provinciale». E, a
giudicare dagli interventi della Benemerita negli ultimi 12 mesi, le
premesse ci sono tutte.
Dal primo giugno 2013 al 31
maggio 2014 i carabinieri hanno
perseguito 9.432 reati (pari all’84%
del totale degli 11.198 reati commessi). Tra questi, sono stati 2.357
i casi risolti (oltre il 25%) con 378
arresti. Un dato che riflette l’alto
numero di militari «guidati dalla
fiamma del coraggio» e premiati,
mai come quest’anno, durante la
cerimonia di ieri mattina. Ecco i loro nomi: encomi semplici al maresciallo aiutante Angiolo Giabbani
e all’appuntato scelto Massimo
Serranti, apprezzamenti del comandante provinciale al tenente
colonnello Antonio Sommese, al
capitano Giuseppe De Gori, all’ap-
IL COMANDANTE
PROVINCIALE
DONNARUMMA:
«DEL NOSTRO
TERRITORIO SENTIAMO
ANCHE IL RESPIRO»
In alto, i carabinieri premiati
Sopra, il prefetto Visconti
con il colonnello Donnarumma
a sinistra Lucia Annibali. (Foto TONI)
Con l’aiuto di un testimone
Svaligiano una casa, subito catturate
`Sono stati il senso civico di un
ragazzo e il fiuto dei carabinieri
a incastrare due ladre di 17 e 18
anni con oltre 4mila euro di
gioielli rubati poco prima e
nascosti nella borsa. Il colpo è
stato messo a segno verso le 13 in
un appartamento di via Maino,
in pieno centro. Ad accorgersi
della porta spalancata un vicino
che ha chiamato i padroni di
casa e carabinieri. Mentre il
Radiomobile si dirigeva sul
posto, un giovane, interpellato
dai militari per strada ha fornito
una descrizione così precisa
delle ragazze sospette che, dopo
una breve perlustrazione, sono
state individuate in via Giusti.
Fermate, sono state perquisite e
nuovamente riconosciute dallo
stesso testimone. Portate in
caserma, la maggiorenne è stata
arrestata mentre la minorenne
affidata ai servizi sociali. Nella
borsa oltre ai gioielli appena
rubati c’erano 65 euro, attrezzi
da scasso, due cacciaviti e
placche di plastica per aprire
serrature.
puntato Angelo Cimichella, al tenente Carmine Manzi, ai luogotenenti Domenico Magnifico, Gino
Procida, Giuseppe Tragni, ai marescialli Francesco Caramia, Antonio Petese, Francesco Paragallo,
Giovanni Occhioni, Mario Facciolla, Angiolo Giabbani, Daniel Petese, Roberto Ferracuti, Luca Sablich, ai brigadieri Andrea D’Ortona
e Claudio Vizziello, agli appuntati
Alfonso Giacomelli, Andrea Bruni,
Sebastiano Di Noia e Marco Capone, al capitano Francesca Baldacci,
al luogotenente Giuseppe Paolillo,
ai marescialli Mauro Renzi, Stefano Pennesi, ai brigadieri Mauro
Polverini e Stefano Romani, agli
appuntati Ilario Santoro e Maurizio Tonelli, al luogotenente Guglielmo Graus, ai marescialli Nicolino Colasante e Luigi Guarino,
agli appuntati Luca Dini e Vincenzo Di Stasio, al carabiniere scelto
Antonio D’Argento al luogotenente Gabriele Bove, ai marescialli
Mauro Amati, Massimo Bartolini,
Francesco Del Bianco, Giuseppe
Lombardi, agli appuntati Ilario
Santoro e Gianluca Cupillari, al carabiniere scelto Carmelo Mollica,
al capitano Alfonso Falcucci, al
luogotenente Antonino Barrasso,
ai marescialli Stefano Appignanesi e Stefano Di Summa, Domenico
Pellegrino, Francesco Grasso e al
brigadiere Paolo Ciabochi, agli appuntati Francesco De Donno, Marco Ravizzone, Bruno Pellin, Bartolomeo Taddia, al carabiniere scelto Emanuele Saraino, al luogotenente Fabio Costantini, ai marescialli Giuseppe Mazzetti, Giacomo Pinto, Fabrizio Pieragostino,
agli appuntati Michael Butry e Fabio Marseglia, al maresciallo Fabio Mariottini e agli appuntati Crescenzo Valente e Francesco Boemio, ai marescialli Antonello Pannacchio, Antonio Meduri, ai brigadieri Adriano Camperchioli, Mario Orlando, agli appuntati Antonio De Luca, Gianluca Fini e David
Binotti, al brigadiere Enzo Di Paola e agli appuntati Matteo Tombari, Roberto Oliva ed Enrico Bonaldi, e ai componenti della Stazione
di Borgo Santa Maria.
Emy Indini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
INCIDENTE
CON L’AUTO
CONTRO SCOOTER
Paura ieri pomeriggio alla
rotatoria di Madonna di
Loreto, dove un’auto ha
investito uno scooter condotto
da una diciottenne. La ragazza
è stata portato al Pronto
soccorso, le sue condizioni per
fortuna non sono gravi.
PROVINCIA
SI RIUNISCE IL CONSIGLIO
Oggi pomeriggio alle 15, nella
sala «Pierangeli», si riunisce il
Consiglio provinciale.
VALLEFOGLIA
NUOVA GIUNTA
Si è riunito il primo Consiglio
comunale di Vallefoglia. Il
sindaco Palmiro Ucchielli ha
comunicato la nomina degli
assessori, Franca Gambini,
Stefano Gattoni, Daniela
Ciaroni, Mirco Calzolari e
Angelo Ghiselli; oggi
incontrerà i sottosegretari
Reggi e Bressa sul problema
della scuola elementare di
Montecchio.
CENTRO PER L’IMPIEGO
DONNE E LAVORO
«Donne e mercato del lavoro»
è il tema del workshop, aperto
a tutti, che si terrà oggi alle ore
10.15, nell’aula magna del
Centro per l’impiego di Pesaro
(via Luca della Robbia 4), con
gli interventi del segretario
provinciale della Cgil Simona
Ricci, della presidente del
Comitato per l’imprenditoria
femminile della Camera di
Commercio, Sabina Cardinali,
di Carla Fiorini dell’Azienda
agricola Fiorini di Barchi e
dell’architetto Lucia Catalani.
L’iniziativa rientra nel
meeting internazionale del
progetto europeo Core, di cui
la Provincia è partner, che si
propone di analizzare le
discriminazioni ancora
presenti nei confronti delle
donne.
-MSGR - 14 PESARO - 34 - 10/06/14-N:RIBATTERE
34
Fano
IL PRIMO CITTADINO
CERCA IL GIUSTO EQUILIBRIO
«RINNOVAMENTO
ED ESPERIENZA, IDEE
INNOVATIVE E COMPETENZA
CONSOLIDATA»
Fax: 0721 370931
e-mail: [email protected]
Martedì 10 Giugno 2014
www.ilmessaggero.it
Il sindaco:
«Dalla giunta
segnale forte
alla città»
Aguzzi si dà
all’agricoltura
e fa gli auguri
al successore
`Seri subito al lavoro
per formare la squadra
Primo incontro con il Pd
IL VINCITORE
La festa per la vittoria del ballottaggio contro il grillino Hadar
Omiccioli è stata archiviata nell'
arco di nemmeno 24 ore e nel pomeriggio di ieri è stato convocato
il primo degli incontri bilaterali
fra il nuovo sindaco di Fano, Massimo Seri del centrosinistra, e il
Pd, primo partito sia della coalizione sia in città. Entra dunque
nel vivo il confronto sulla futura
giunta comunale, che dovrà essere composta al massimo da sei assessori e non più da dieci com'è
stato in precedenza. Ed è proprio
dalla scelta dei più stretti collaboratori che, secondo Seri, «deve arrivare un messaggio forte alla città». La richiesta di rinnovamento
è stata palese fin dal primo turno,
come le divisioni nella maggioranza uscente di centrodestra: si
sono guadagnate il ballottaggio le
due forze politiche (centrosinistra e grillini) in precedenza all'
opposizione. Un ribaltone, insomma. Ora l'incastro perfetto non sarà semplice per Seri, chiamato a
trovare «il giusto equilibrio tra
rinnovamento ed esperienza. Rappresentanza di genere e del territorio. Competenza consolidata e
idee innovative».
MASCARIN DI SINISTRA
UNITA: «VITTORIA NETTA
SENZA SOCCORSI
ESTERNI, I FANESI
HANNO VOLUTO CHIUDERE
UNA STAGIONE POLITICA»
In mattinata Seri è stato impegnato ad Ancona, nel pomeriggio
era atteso dal confronto con la segreteria del Pd. Si sono messe a
punto, inoltre, le strategie dei primi interventi amministrativi.
Questo è tutto ciò che filtra all'
esterno, in un momento in cui la
coalizione vincente e il nuovo sindaco tornano a essere abbottonati
dopo la notte di canti e di brindisi
in piazza 20 Settembre, l'altro ieri
alla conferma che Seri era ormai
imprendibile per Omiccioli. Il grillino si era fatto sotto in modo piuttosto minaccioso, passando dai
6.923 consensi del primo turno
agli 11.674 del ballottaggio. Il candidato del centrosinistra Fare Città, ora nuovo sindaco di Fano, è
però riuscito a replicare il risultato del 25 maggio. Per lui 14.937 voti. Erano stati 50 in più due settimane fa. «Per il centrodestra è la
seconda sconfitta consecutiva nel
giro di pochi giorni», ha sostenuto
il segretario del Pd, Stefano Marchegiani, mentre lo scrutinio dell'
altro ieri era alle battute conclusive. Sottolineava il forte passaggio
di consensi dalla maggioranza
uscente alla lista grillina. «Per noi
una vittoria netta - ha aggiunto Samuele Mascarin di Sinistra Unita
- perché è stata ottenuta senza
soccorsi esterni. Siamo stati bravi
a confermare tutti i voti per Massimo. Per noi una vittoria storica,
perché solo cinque anni fa la maggioranza uscente aveva ottenuto
oltre il 62 per cento dei consensi.
Si è schiantata al suolo non solo a
causa delle divisioni, ma soprattutto perché i fanesi hanno dichiarato la fine di una stagione politica. Sinistra Unita si sente davvero
protagonista di questo rinnovamento e devo ammettere che vedere certi volti scuri, nel centrodestra, è per me motivo di grande
soddisfazione, attesa a lungo».
Osvaldo Scatassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’EX
Alcuni momenti della festa in piazza, l’altra
sera, per la proclamazione del nuovo sindaco
Seri (Foto TONI)
Chi è entrato nel nuovo Consiglio
GLI ELETTI
Il nuovo Consiglio comunale sarà
composto da 24 eletti e non più da
30 come in precedenza. Per l'effetto determinato dal premio di maggioranza, al centrosinistra di Fare
Città andranno 15 consiglieri più
il sindaco Massimo Seri, i restanti
9 alle opposizioni. La parte del leone spetta al Pd, primo partito in
città, che conquista dieci seggi.
Andranno a Marina Bargnesi,
Carla Cecchetelli, Sara Cucchiarini, Alberto Bacchiocchi, Cristian
Fanesi, Rosetta Fulvi, Enrico Fumante, Renato Claudio Minardi,
Federico Perini e Francesco Torriani. Altri tre consiglieri per la lista civica Noi Città, che ha espres-
so il nuovo sindaco. Sono: Barbara Brunori, Marco Paolini e Laura
Serra. Un seggio a testa, infine,
per Mattia De Benedittis (Noi Giovani) e per Samuele Mascarin di
Sinistra Unita. All'opposizione
siederanno tre rappresentanti a
testa per i grillini di Fano a 5 stelle
(il candidato sindaco Hadar Omiccioli sconfitto al ballottaggio, Marta Ruggeri e Roberta Ansuini) e
RESTA
DA CHIARIRE
QUALCHE
INCERTEZZA
LEGATA
AL CALCOLO
DEI RESTI
per la coalizione Insieme per Fano, maggioranza uscente: Davide
Delvecchio, Maria Antonia Cucuzza e il sindaco uscente Stefano
Aguzzi. Secondo ambienti di Insieme per Fano non è escluso che
il calcolo dei resti possa recuperare un quarto consigliere. Questa
incertezza complica il calcolo degli altri eletti. Se fossero tre, siederebbero nella sala consiliare Giancarlo D'Anna dell'omonima lista
civica, Mirco Carloni della coalizione La scelta giusta per Fano e
Aramis Garbatini di La cosa giusta, lista civica alleata. Proprio
quest'ultimo lascerebbe il passo
al quarto consigliere di Insieme
per Fano, se il calcolo dei resti lo
richiedesse. Le questioni in sospeso saranno risolte domani.
Sarà un passaggio di consegne
all'insegna del fair play, del rispetto reciproco, assicura il sindaco uscente di Fano, Stefano
Aguzzi. Domani attenderà in ufficio l'arrivo del successore, Massimo Seri del centrosinistra, per i
saluti e le congratulazioni di rito
subito dopo che l'apposita commissione elettorale avrà proclamato il suo successo. «Ho già
chiamato Seri, per fargli gli auguri di buon lavoro, appena ho saputo che aveva vinto il ballottaggio», affermava ieri Aguzzi, per
niente intenzionato a rinunciare
al suo seggio tra i banchi dell'opposizione. «Seri avrà la mia correttezza - ha proseguito - sia come persona sia come avversario
politico. Da me solo buoni consigli, mai astio o scorrettezza. Mi
fa piacere che il nuovo sindaco
abbia dichiarato subito di avvertire il peso della responsabilità.
Ho sempre detto che il momento
rende difficilissimo amministrare una città e sono contento che
Seri confermi le mie parole. Se
l'avesse detto qualche oppositore storico, non sarei stato così
conciliante. Seri mi troverà ad attenderlo in ufficio e con la porta
aperta, al contrario di quanto
successe a me dieci anni fa: fui
costretto a chiamare il fabbro
per rimuovere la serratura».
Aguzzi ha colto l'occasione per
smentire in modo netto la voce
che lo vorrebbe possibile assessore a Urbino per la nuova giunta di centrodestra: «Non esiste. E
se qualcuno ci ha pensato, a me
non interessa. No, a Urbino sono
altri i protagonisti di una vittoria
storica e il giusto riconoscimento deve essere per loro. Non avrei
voluto fare l'assessore anche se a
Fano avesse vinto Davide Delvecchio, perché chi esce da sindaco
non può fare il gregario del successore, figurarsi a Urbino. Finito il mio mandato, mi dedico all'
impresa agricola di famiglia. Ho
sempre detto la verità, anche
quando sostenevo che non bisognava disperdere il voto e che
l'unico in grado di andare al ballottaggio sarebbe stato Delvecchio, altrimenti sarebbero passati i grillini. Così è stato, i conti li
so fare».
O.S.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I Cinque stelle danno la colpa all’astensionismo
L’OPPOSIZIONE
La rimonta solo sfiorata ha lasciato un deposito di adrenalina
che i grillini di Fano a 5 stelle
hanno smaltito con una riunione
fino alle 4.30 di ieri mattina. Un'
intera nottata trascorsa ad analizzare «le ragioni della botta».
«L'amarezza - ha spiegato Marta
Ruggeri, la più votata della lista deriva sì dalla sconfitta, ma in
parte minore rispetto all'astensionismo. Per un movimento come il nostro, che fa della partecipazione la sua ragion d'essere, è
stato doloroso constatare che
quasi la metà degli elettori fanesi
è rimasta a casa invece di votare
al ballottaggio». Carlo De Marchi, presidente dell'associazione
Bene Comune, alleata dei grillini,
ha attribuito nomi e cognomi alla mobilitazione incompleta
«mentre era in atto un referendum sul modello di sanità a Fano». Mirco Carloni e la sua coalizione sono di nuovo sul banco degli imputati. «Prima hanno lavorato per sfaldare il centrodestra ha aggiunto De Marchi - poi si sono adoperati per negare una reale alternativa, la nostra. Ne riparleremo nel 2015, quando si terranno le elezioni regionali e bisognerà contrastare la prossima
giunta Spacca, comprese le sue
strategie a svantaggio di Fano.
L'ospedale è l'ultimo servizio rimasto alla nostra città, bisogna
tutelarlo. Aspetto al varco futuri
assessori regionali, perché credo
che Carloni abbia operato pun-
tando proprio alla giunta marchigiana. Chi è rimasto a casa o chi
ha votato per Seri, ha detto una
cosa chiara: ci sta bene la sanità
così com'è ora. Lo diffido dal lamentarsi, non ne ha più il diritto».
Secondo i calcoli di De Marchi, avrebbero contribuito al raddoppio dei consensi per Omiccioli sia i giovani della Tua Fano sia
DE MARCHI ACCUSA
CARLONI. RUGGERI:
«IL NOSTRO GRUPPO
SI È RINFORZATO
PORTEREMO NUOVE
ENERGIE IN COMUNE»
Omiccioli
la lista di Giancarlo D'Anna,
mentre l'Udc sarebbe rimasta
«piuttosto passiva». A dire il vero, la riunione antelucana della
lista grillina non è stata solo un'
analisi sulla mancata rimonta e
sui suoi motivi. «Abbiamo stappato lo stesso lo spumante - ha
detto Ruggeri - e abbiamo ringraziato Hadar per il suo lavoro. Al
primo turno ha preso più voti della lista, dimostrandosi già in
quella fase una persona che merita di essere premiata per serenità
e affidabilità». Nella serata di ieri
era in programma una nuova riunione nella sede fanese. «Il nostro gruppo di lavoro - ha specificato Ruggeri - si è rinforzato grazie agli innesti di Bene Comune e
adesso Hadar, che finora aveva
lavorato fianco a fianco con Lu-
ciano Benini, potrà contare su
maggiori energie, perché eleggiamo altri due consiglieri». La stessa Ruggeri farà parte del gruppo
insieme con Roberta Ansuini di
Bene Comune. Deposta l'ascia di
guerra, dissotterrata da qualche
attrito negli ultimi giorni del ballottaggio, settori del centrosinistra hanno aperto ai grillini: si attendono un salto di qualità nel dibattito amministrativo, ora che
sarebbe tramontata la lunga stagione delle giunte Aguzzi e dei loro litigiosi eredi. «Dal nostro punto di vista - ha concluso Ruggeri la verità è diversa. Le persone in
consiglio comunale sono sempre
le stesse e nel centrosinistra non
si vedono grandi segnali di novità. Quel poco che è stato fatto, lo
si deve solo alle nostre spallate».
PRIMO PIANO
MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014
Dirigenti “ridotti”
ma da settembre
RIMANGONO dirigenti e
funzionari con posizione organizzative fino a settembre
per lo stipendio, ma l’incarico dovrebbe cessare - per volere del nuovo sindaco Matteo Ricci - entro il mese di
giugno. Insomma tra color
che son sospesi ci sono tutti
i massimi dirigenti del Comune. A cominciare da Daniele Ragnetti che dal giorno dopo il voto non è più direttore generale bensì solo
direttore degli affari generali. In sostanza il potere gestionale è affidato alla segretaria generale Deborah Giraldi (foto). Un po’ per la
legge Brunetta che elimina
il doppione direttore generale/segretario generale, un
po’ perché la stessa legge riduce i posti da dirigenti
esterni. «Scenderemo da 17
a 7 dirigenti», annuncia l’assessore Antonello Delle Noci, al quale il sindaco ha affidato il personale, compreso
il
ridimensionamento
dell’area dirigenziale. Dovrebbero rimanere Gianni
Galdenzi (Vigili urbani),
Franco Gabellini (Anagrafe), Mirella Simoncelli
(Scuola), Nardo Goffi (Urbanistica), Giorgio Viggiani (Traffico), Stefano Gioacchini (Sicurezza) e Francesca Maria Speranzini (Bilancio). Per tutti gli altri si torna indietro, alla posizione
organizzativa, che comporta una riduzione di stipendio. Se la caverà invece Giuliano Tacchi, che è indirizzato alla pensione.
MA anche le posizioni organizzative scenderanno dagli
attuali 27 a 21. Ma in questo
ultimo numero vanno ricompresi anche sette dirigenti demansionati. Insomma non ci sarà il posto per
tutti e qualcuno con questa
spending review dovrebbe
rimetterci davvero. D’altra
parte i margini di movimento sono pochissimi per l’amministrazione comunale.
Troppi obblighi per poter
derogare. Non sarà facile
convincere i dipendenti comunali a metterci la faccia.
••
TANTE DOMANDE DI SPIEGAZIONI
I NODI DEL COMUNE
PERSONALE
3
LE BUSTE DOVEVANO ESSERE CONSEGNATE ENTRO
IL 3 GIUGNO. IL DIRIGENTE HA DECISO DI ALLUNGARE
I TERMINI DI ALTRI 14 GIORNI PER I TROPPI QUESITI
Rinviato appalto da 20 milioni
Si cercano manutentori del gas ma il bando slitta: è incomprensibile
di ROBERTO DAMIANI
ro per la durata di 9 anni? Chi può
pensare di conoscere i costi e i guadagni in un tempo così lungo?
IL MOMENTO non aiuta. E’ vero.
Tutti gli appalti pubblici del valore di
milioni fanno storcere il naso. A priori. Ma se qualcuno ora vi chiedesse:
cosa farete tra 9 anni, quanto costerà
la vita nel 2023, il gas, l’acqua, la luce,
come andranno le cose? Nessuno probabilmente sarebbe in grado di dare risposte certe e sensate. Eccetto il comune di Pesaro. Che ha indetto l’ennesimo mega appalto da 20 milioni di euro (ne ha appena annullato un altro da
40 milioni di euro per la produzione
di pasti alle scuole perché aveva fatto i
conti sbagliati). In questo ultimo caso
invece si deve assicurare la manutenzione delle centrali termiche, dei condizionatori e delle condotte interne
IL FATTORE TEMPO
Il Comune ha appaltato la gara
per la durata di ben 9 anni,
caricando la copertura del palas
del gas a 128 immobili comunali, dal
teatro Rossini a tutte le scuole, dallo
Sperimentale passando per la ricostruzione del tetto del Palas che, secondo
la gara d’appalto indetta dal servizio
manutenzione guidato dal dirigente
Claudio Gaudenzi, la ditta vincitrice
dovrebbe realizzare per un costo che
supererà abbondantemente il milione
di euro. Bene, il Comune aveva fissato
per il 3 giugno scorso la chiusura del
bando, ma ha dovuto rimandarlo di altri 14 giorni fissando la chiusura per
le ore 13 del 17 giugno.
PERCHE’? Sembra che il bando fosse talmente complicato che gli eventuali partecipanti non sono riusciti a
capire tutto in tempo. E che le ditte
partecipanti fossero comunque poche
o addirittura inesistenti. Ma la domanda da farsi è un’altra: come è possibile
istruire un appalto da 20 milioni di eu-
PESARESI confusi e infuriati
per le troppe tasse da pagare in
una sola scadenza, quella del 16
giugno, ma anche per le interminabili file di attesa prima ai centri
di assistenza fiscale o all’ufficio
tributi del Comune e poi agli sportelli postali e bancari per poter pagare effettivamente le prime rate
di Tari, Tasi e Imu sulle seconde
case. Dopo l’allarme lanciato dai
cittadini, dai Caaf e dalla Cgil, ora
arriva un appello anche da parte
della Federconsumatori di Pesaro
e Urbino, preoccupata dal caos
che stanno creando tutte queste
nuove imposte, visto che ancora
sono tantissime le persone che
non hanno ben compreso che cosa bisogna pagare: «Al nostro
sportello di Pesaro — dicono il
presidente provinciale Sergio
Schiaroli e la responsabile dello
sportello pesarese Paola Venturi
Landini — stiamo ricevendo tan-
NEPPURE l’esperienza sembra insegnare niente. Basta vedere la scuola
materna comunale di Borgo Santa Maria. Doveva costare un milione e 300
mila euro. Era il 2004. La ditta vincitrice, la Fabbrizioli, è andata a picco
subito dopo l’affidamento. Adesso siamo arrivati ad un costo di circa 2 milioni e 700 mila, oneri compresi ma si
dice che alla fine si toccherà quota 3
milioni di euro. E ancora i lavori stanno continuando dopo averla messa in
sicurezza per gli errori di costruzione.
In pratica, si andrà a pagare il doppio
di quanto preventivato per una scuola
ad un piano solo che doveva essere realizzata in due anni. Ne sono passati
dieci. Malgrado questo, la giunta Ceriscioli ha deciso di avventurarsi in un
mega appalto che a forza di complicatissime norme, postille, riferimenti di
legge, impossibilità di variare qualcosa, sta facendo impazzire i pochi o i
molti che hanno tentato di capirci
qualcosa. Ma se a questo appalto per
la manutenzione di 128 edifici si aggiunge, anzi si impone alla ditta vincitrice, di costruire anche il tetto particolarissimo e costosissimo del Palas,
il rischio che i costi preventivati siano
numeri di pura fantasia è altissimo.
LO STESSO rinvio di 14 giorni, per
rispondere a decine di quesiti e domande di chiarimento, fa pensare immediatamente ad un appalto da anni
’80 (senza una crisi che spazza via
aziende ogni giorno e con i prezzi che
cambiano ogni ora). Ma se si deciderà
di continuare, aver messo insieme mele e pere (appaltare un lavoro da idraulici e nello stesso momento imporre alla ditta di idraulici la costruzione del
tetto del Palas) potrebbe essere l’occasione giusta per gettare nel bidone i sacrifici dei cittadini in fila anche in
questi giorni per pagare le tasse.
CI PIOVE DENTRO L’AdriaticArena ha bisogno di una
straordinaria manutenzione del tetto, ma il Comune non
stanzia i fondi necessari e cerca alternative
TARTASSATI FEDERCONSUMATORI PROTESTA
«Pagamenti Tasi e Imu
pesaresi penalizzati:
a Fano si paga a ottobre»
L’INGORGO FISCALE
«Troppi pagamenti tutti
insieme entro il 16 giugno
le famiglie non ce la fanno»
tissime lamentele dai cittadini a
causa della scadenza dei pagamenti di Imu, Tasi e Tari per il 16 giugno, rilevando tra l’altro che ad alcuni il modulo per la tassa rifiuti
(in unica o 4 rate) arriverà proprio a ridosso della scadenza. In
tempo di crisi molte famiglie si
trovano infatti nell’impossibilità
di pagare tali somme (nell’insieme Iuc)».
E PROPRIO per questo motivo,
la Federconsumatori si era già rivolta in passato all’amministrazione Comunale per sollecitare il problema: «Già in passato — aggiungono — su pressione degli utenti,
avevamo sollecitato che l’amministrazione prevedesse tempi diversi, ma evidentemente siamo rima-
sti inascoltati. Considerando che
le delibere risalgono al marzo
scorso non si comprende perché
non sia stata prevista una gradualità».
FEDERCONSUMATORI ricorda come si sia creata una grande
disparità tra i cittadini: «Ricordiamo che in altri Comuni come Fano, dove non si è deliberato, la Tasi verrà pagata a ottobre, con evidente disparità tra cittadini vicini
— spiegano i referenti di Federconsumatori —. Oltre a ciò si aggiunga che i cittadini hanno difficoltà a capire le differenze delle diverse imposte i cui pagamenti avvengono con modulistiche diverse predisposte dal Comune o dai
Caaf. Auspichiamo — concludono — che il nuovo sindaco impartisca direttive in tal senso e chiediamo altresì che non vengano applicate sanzioni almeno in caso di
limitati ritardi dei pagamenti».
ali.mu.
••
6
PESARO
MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014
I GIORNI DI MATTEO RICCI
MUSICA & POLITICA
DOMANI LA PRESENTAZIONE
DEL ROF, SABATO INVECE
ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD
La settimana del sindaco-presidente:
due consigli e nel mezzo blitz a Roma
Oggi in Provincia, ma è saltato il previsto voto sul bilancio consuntivo
NE’ IL BILANCIO preventivo
né il consuntivo verrà approvato
oggi in consiglio provinciale. Sarebbe dovuta essere l’ultima seduta di Matteo Ricci da presidente
della Provincia. Ma in viale Gramsci hanno deciso di tenere entrambi i bilanci in stand by in attesa di
capire l’ammontare dei tagli dei finanziamenti statali alle Province
con la conversione in legge del decreto 66, bloccato in Parlamento
da una serie di emendamenti. E
così il consiglio potrebbe essere
convocato un’altra volta, per approvare il consuntivo («Lo chiuderemo addirittura con un avanzo», anticipa il presidente del consiglio uscente Luca Bartolucci)
che deve ottenere il via libera entro la fine del mese. Ma, visto che
il 24 giugno si scioglie il consiglio
per effetto della legge Del Rio, se
l’assise non si riunirà entro il 24,
il consuntivo sarà il primo atto
del commissario che subentrerà,
sempre che Ricci non decida in
extremis di non dimettersi da presidente. E spetterà al commissario anche il preventivo 2014, con
il termine ultimo per l’approvazione slittato al 30 settembre. Nella seduta di oggi ci si limiterà a
spiegare i motivi dei ritardi e ad
illustrare il previsionale.
CON QUESTE pratiche ancora
aperte in viale Gramsci, Ricci inizierà il mandato da sindaco. Giovedì è convocato il primo consiglio comunale, con l’insediamento dei consiglieri e della giunta e
il giuramento del nuovo sindaco,
che presenterà le linee programmatiche. Nella giornata di mezzo
tra i due consigli, domani, Ricci
Il consiglio provinciale si
riunirà oggi. A destra
Francesca Fraternali
capogruppo Pd in Comune
GIOVEDI’ IN COMUNE
L’esordio della legislatura
con Bartolucci presidente
Per il vice c’è Remo Giacchi
vrebbe ritornare sabato per l’assemblea nazionale del Pd), i nuovi consiglieri comunali sono alle
prese con incontri e confronti per
definire i capigruppo e la disposizione nelle commissioni.
farà un breve passaggio a Roma
per la conferenza stampa del Rof
e una visita alla sede nazionale
del Pd, per poi essere di nuovo a
Pesaro in serata, dove il sindaco è
atteso all’AdriaticArena per lo
spettacolo di Maurizio Crozza, in
compagnia della moglie. E mentre lui passa da una sede all’altra e
da una città all’altra (a Roma do-
PER IL POSTO più ambito, la
presidenza del consiglio comunale, Luca Bartolucci è in netto vantaggio rispetto ad Andrea Nobili,
mentre la vice presidenza dovrebbe andare a Remo Giacchi (Forza
Italia), sebbene alla sua prima
esperienza amministrativa. In realtà, gli esponenti dell’opposizione costituita da centrodestra e
M5S si incontreranno oggi per
mettersi d’accordo sull’attribuzione degli incarichi, ma i pentastellati non sembrano avere pretese e
quindi non dovrebbero porre ostacoli alla nomina di Giacchi, che
ha ottenuto il consenso di tutto il
centrodestra nonostante l’iniziale
richiesta di Dario Andreolli (Ncd)
di essere proposto come vice.
All’opposizione spetterebbe anche la presidenza delle due commissioni di vigilanza, quelle al Bilancio e alle Partecipate, di cui
una dovrebbe andare al centrodestra (in pole Roberta Crescentini)
e l’altra al M5S. Intanto, il Pd ha
eletto all’unanimità il capogruppo consiliare e il suo vice: Francesca Fraternali e Marco Perugini.
Resta l’incognita Luca Pieri (Pd):
per ambire alla presidenza
dell’Aspes o Marche Multiservizi, l’ex assessore deve rinunciare
al posto di consigliere entro l’insediamento del consiglio.
DALLA PRIMA
L’asse Pd si sposta
verso la costa
(dalla prima)
VEDREMO cosa produrrà
la rivoluzione di Urbino. Il
“Cut libera tutti” interpretato da Sgarbi, Gambini e Crespini porrà molti problemi
gestionali al Pd. A cominciare dagli equilibri in Marche
Multiservizi. Mentre influirà di meno nella nuova e ridotta dimensione della Provincia. Dove l’asse della costa forse dovrà cambiare cavallo (il sindaco Tagliolini
di Peglio) e dove giocherà la
sua partita anche Palmiro
Ucchielli, che ora può diventare un “ponte” per la riconquista dell’entroterra. E
su Marche Multiservizi appare più forte una presidenza dell’entroterra, con Luca
Pieri destinato all’Aspes
spa al posto di Maria Pia
Gennari. A meno che a stretto giro non si riapra la partita con Aset, dove forse vanno fatti i conti dopo dieci anni di autonomia politica.
Comunque il “libera tutti”
degli elettori rimescolerà le
carte. Con Matteo Ricci che
tenterà di mantenere la
centralità di Pesaro in proiezione regionale. Sgarbi lo
ha già capito e fa il provocatore...
Luigi Luminati
COMUNE SONO 19
Supergruppo Pd:
presiede Fraternali
IL SINDACO Matteo Ricci ha annunciato ieri su facebook la costituzione del Pd
in Comune: «19 consiglieri
più 6 assessori», scrive.
Quindi, in giunta, risulta
del Pd anche l’assessore alla
Scuola Giuliana Ceccarelli.
E il gruppo consiliare includerà anche i due della civica
Matteo Ricci sindaco (con
Marco Perugini nominato
vice della capogruppo di
Francesca Fraternali).
••
10
MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014
SUICIDIO SALVATO DAI CARABINIERI UN 53ENNE
AVEVA collegato un tubo allo scappamento della sua auto, segno
evidente che voleva dar seguito alle intenzioni con le quali si era
allontanato da casa sabato pomeriggio non dando più notizie. Una
pattuglia di carabinieri lo ha però notato poche ore dopo in un’area
di servizio nel territorio comunale di Fano. E’ così terminata
l’angoscia della famiglia di un 53enne senigalliese dopo che l’uomo
era uscito di casa manifestando intenzioni suicide. A quanto risulta
dietro ci dovrebbero essere difficoltà economiche.
TEORIE E VOTI
Tra flussi e riflussi
non tornano i conti
con i grillini
Passata la festa ora inizia il difficile:
Lavoro da alchimista per Massimo Seri anche per le complesse
LA TEORIA DEI flussi,
delle maree e dei vasi comunicanti: una parte dei voti
del Pd sarebbero finiti su Sinistra Unita e sui grillini;
una parte dei voti della destra sarebbero andati su Seri per paura dei grillini. E
tutti i voti dei grillini, che
hanno quasi raddoppiato,
da dove vengono? Boh.
L’unica cosa certa del bollottaggio è questa. Sono andate a votare 16mila 500 per-
sone circa su 52mila aventi
diritto. Che la lista del centrosinistra ha preso 50 voti
in meno rispetto a due settimane fa, dove a livello locale aveva perso un 20% di
consensi rispetto alle Europee. Le percentuali si sono
ingrossate per un semplice
motivo: le persone che non
sono andate alle urne sbattendosene altamente di questa disfida, sono state la stragrande maggioranza. Ad abbeverare i cavalli nella fontana dipiazza ieri notte un
centinaio di persone, facce
nuove ma diverse anche
quelle conosciute, a partire
da qualche parlamentare
giunto da Pesaro.
Dietro la piazza anche i grillini festeggiavano anche se
l’ufficio miracoli aveva lavorato solo a metà. E’ stato il
confronto tra due minoranze organizzate, ed ha vinto
Seri.
Ora inizia il gioco perverso
dell’aggiustamento delle caselle: assessori, presidente
del consiglio e presidenza
di Aset e cioè le poltrone remunerate. Aset: quest’ultima, visto che su Fano circolavano diversi uomini ‘ombra’, sarà il vero nodo cruciale dei prossimi mesi. Sarà ceduta a Marche Multiservizi? Seri ha sempre detto di no in varie occasioni
pubbliche. Ma bisogna vedere quanta capacità avrà di
tenere botta al Pd che ha in
mano la stragrande maggioranza dei suoi uomini.
m.g.
IL DAY AFTER è dedicato al toto assessori e cioè la partita più delicata. Archiviata la vittoria con il
56,13% dei consensi _ non ha più
alcuna importanza che in termini
di voti assoluti Seri abbia perso
50 voti _ da ieri, nel centro sinistra, sono scattate le grandi manovre per il posto in giunta. Sulla
carta le «poltrone» dovrebbero essere così suddivise: 3 al Pd, 1 a Sinistra Unita, 1 alla lista civica del
sindaco , 1 alla lista o ad un esponente esterno della società civile.
Per ora le uniche due certezze
sembrano essere l’attribuzione
all’assessore provinciale uscente
Renato Claudio Minardi, il più
votato di tutti consiglieri comunali, della presidenza del consiglio
comunale.
Ruolo che assicurerebbe a Minardi la giusta visibilità in attesa delle regionali del prossimo anno.
SICURA, in giunta, anche la presenza di Samuele Mascarin in rappresentanza di Sinistra Unita.
L’assessorato Mascarin — si parla per lui di Cultura e Turismo e
forse anche del ruolo di vice sindaco — se lo è guadagnato sul campo: prima con l’exploit alle Primarie del centro sinistra, poi con il
risultato rilevante delle comunali,
a soli 8 voti di distanza dal record
man Minardi. Il principale nodo
da sciogliere è invece tutto interno al Pd: qual è la rosa di nomi
che il partito proporrà al sindaco
Seri?
SCONTATO quello di Stefano
Marchegiani, che nonostante non
si sia messo in lista, sia arrivato se-
DIVERSI I NODI
Una delle poltrone più
difficili pare sia quella
della Cultura. Due contro
condo alle Primarie, è destinato
ad essere assessore — in gara con
Mascarin per ricoprire il ruolo di
vice sindaco — in quanto segretario del principale partito della coalizione.
Per quanto riguarda gli altri papabili, in ascesa il consigliere comu-
nale uscente Francesco Torriani
(309 preferenze), mentre per la
rappresentanza femminile lotta
aperta tra Rosetta Fulvi (la più votata nel Pd dopo Minardi con 520
preferenza), Marina Bargnesi
(409), Carla Cecchetelli (già nel
collegio dei revisori di Aset Holding con 235 preferenze) e Sara
Cucchiarini (191): sembra che
all’interno del Pd il clima sia piuttosto teso.
PER QUANTO riguarda la lista
civica di Seri si fa sempre più insistente la voce che possa far parte
dell’esecutivo, l’ex assessore ai Lavori pubblici della giunta Aguzzi,
Marco Paolini (232 voti) il quale,
però, se la dovrà vedere con Barba-
Una lunga notte con 2 grandi
NOTATO
Davide Rossi
ex assessore
provinciale
alla Cultura
non ha
partecipato,
così come
Rosetta
Fulvi, ai
festeggiamenti in piazza
SONO stati i grandi assenti dei festeggiamenti di domenica notte e
non sono passati inosservati: Rosetta Fulvi e Davide Rossi non hanno
stappato lo spumante, né tagliato la
torta della vittoria, nè fatto notte
fonda nei bar di piazza XX Settembre. Loro non c’erano a congratularsi con il neo sindaco Massimo
Seri, ad abbracciarsi e a fare le foto
di rito.
Assenze strategiche per segnare il
malcontento di due esponenti politici che, in maniera diversa, hanno
giocato un ruolo importante nella
vittoria della coalizione di centro sinistra. «Ho raggiunto un risultato
elettorale importante — commenta Rosetta Fulvi — a dimostrazione che sono un punto di riferimento per molti elettori in questa città.
Mi sono impegnata al massimo e
soprattutto ci ho messo la faccia».
Nessuna nota polemica, ma a chi
tenta di mettere in discussione la
sua presenza in giunta il messaggio
è chiaro: «Conto su una discussione sincera e serena, sono a disposi-
FANO 11
MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014
«LA SCONFITTA è solo una
tappa, d’altra parte solo chi striscia per terra non cade mai». Mirco Carloni, consigliere comunale
d’opposizione de «La Cosa Giusta» si rivolge al nuovo sindaco,
Massimo Seri per augurargli
buon lavoro. «Spero — afferma
Carloni: «Spero che Seri lavori per il bene della città. Noi saremo costruttivi»
— che lavori per il bene della città
ascoltando la gente non le bramosie dei partiti. Il nostro timore è
che Fano sia ostaggio del Pd pesarese. Noi faremo opposizione, sa-
remo critici, ma stimoleremo il
nuovo sindaco a fare bene. Dobbiamo superare questa fase di contrapposizione, pessimismo e disfattismo incentivata da chi pensa
che la politica sia un gioco da per
fare indignare la gente e alimentare l’odio sociale, oppure sia una
mera lotta personale. Cercheremo
di far rispettare le idee che ci han-
••
no contraddistinto con stile e rispetto umano onorando le istituzioni».
Insomma il consigliere regionale
arriva sui banchi dell’opposizione
con uno spirito costruttivo e non
con il coltello tra i denti.
parte il toto giunta «Faremo opposizione»
dinamiche che ci sono nel Pd
Omiccioli (M5S) rifiuta le ‘collaborazioni’
NELLA TARDA notte di domenica si leggono i segni della
stanchezza e della tensione sul
volto di Hadar Omiccioli, lo spirito, però, è sempre battagliero.
Anzi i grillini, quando la vittoria di Seri, era ormai assodata si
sono spostati in piazza XX Settembre per ‘partecipare’ ai festeggiamenti dell’avversario.
Poi di nuovo nella loro sede di
via Arco d’Augusto per un brindisi finale e gli ultimi commenti.
«Seri ci ha chiesto collaborazione — commenta Omiccioli —
noi la daremo facendo una buona opposizione: lo aspettiamo
al varco su Aset, ospedale e sviluppo sostenibile». «Se vuole
collaborazione ci offra la presi-
ra Brunori (235 preferenze) e Laura Serra (240). Fuori dai giochi
l’assessore provinciale uscente Davide Rossi (165 voti) per il quale
si parla di un ruolo nello staff del
sindaco, non come capo di gabinetto che spetta ad un dirigente
comunale (per i 45 giorni successivi alla nomina del nuovo sindaco
sarà ancora ricoperto da Giuseppe
De Leo), ma come capo politico
della segreteria. Equilibri di giunta che dovranno tenere conto
dell’obbligo della parità di genere: su 6 assessori, tre dovranno essere donne. Mentre sono aperte le
trattative per formare la giunta Seri, chiara è la composizione del
consiglio comunale. Alla maggioranza spettano 15 consiglieri co-
munali: 10 al Pd (Renato Claudio
Minardi, Rosetta Fulvi, Marina
Bargnesi, Cristian Fanesi, Francesco Torriani, Federico Perini,
Carla Cecchetelli, Sara Cucchiarini, Alberto Bacchiocchi, Enrico
Fumante). Se due di loro diventeranno assessori, in consiglio entreranno Enrico Nicolelli e Terenzio Ciaroni; 3 alla lista Seri (Laura Serra, Barbara Brunori, Marco
Paolini), se uno di loro entrerà in
giunta subentrerà Caterina Del
Bianco; 1 a Sinistra Unita con Samuele Mascarin che diventando
assessore lascerà il seggio a Carla
Luzi; 1 ai Giovani per Seri (Mattia De Benedictis). Ma trovare la
quadratura del cerchio non sarà
facile per il neo sindaco visto che
si parla anche di veti incrociati.
Anna Marchetti
passati dal 19,06% del primo
turno al 43,87% del ballottaggio
che in termini di voti ha voluto
dire passare dai 6923 voti del 25
maggio agli 11 674 voti di domenica.
Un risultato che Omiccioli
ascrive solo a Fano5Stelle: Non
la pensa così il centro sinistra
ste del centro destra, che in queste elezioni si sono fatte la guerra, si troveranno gli uni accanto
agli altri nei banchi dell’opposizione. Per loro ci sono a disposizione 9 seggi, così suddivisi: 3
per F5S (Omiccioli, Ruggeri,
Ansuini), 3 per «Insieme Per Fano» il candidato sindaco Davi-
denza del consiglio comunale
— lancia la provocazione Carlo
De Marchi — Marta Ruggeri
potrebbe essere un buon presidente». L’idea di ‘scambiare’ la
collaborazione con la presidenza del consiglio, però, non convince Omiccioli e gli altri attivisti del movimento. Marta Ruggeri, comunque, sarà una delle
due donne che affiancheranno
Omiccioli nei banchi dell’opposizione insieme a Roberta Ansuini esponente di Bene Comune
(che sono confluiti nella lista di
F5S).
che ha all’inizio dello spoglio
dei voti di domenica sera has
tremato perché si viaggiava sul
filo della parità. In realtà i 4.751
voti in più conquistati dai grillini tra il primo turno e il ballottaggio da qualche parte sono arrivati. Se è vero che solo Fratelli
d’Italia aveva dato la chiara indicazione di votare per Omiccioli,
è altrettanto vero che il candidato grillino deve aver pescato in
quell’elettorato di centro destra
che non voleva assolutamente
consegnare la città al centro sinistra e a Massimo Seri.
IN EFFETTI i grillini sono
IN OGNI caso i grillini e le li-
de Delvecchio, Maria Antonia
Cucuzza (capolista Forza Italia), Stefano Aguzzi (capolista
La Tua Fano che riesce a entrare in consiglio ma che pare cederà il suo posto), 2 per la coalizione «La Scelta Giusta per Fano),
il candidato sindaco Mirco Carloni e Aramis Garbatini (de la lista civica La Cosa Giusta); uno
a Giancarlo D’Anna (candidato
sindaco della lista civica D’Anna Sindaco). Si annuncia una
opposizione tosta ed anche di
spessore perché sono diversi
quelli che hanno esperienza amministrativa e sanno leggere le
delibere.
a.m.
BENE COMUNE
De Marchi indica Marta
Ruggeri come presidente
del consiglio. Il capo dice no
assenti: niente abbracci, foto e brindisi per Rosetta Fulvi e Davide Rossi
zione, aspetto la decisione del sindaco». Particolare il passaggio «io
ci ho messo la faccia», che potrebbe
essere preso come un richiamo per
qualche esponente del suo partito.
Tanto per non far nomi Marchegiani che non si è presentato nell’agone politico. Il problema Fulvi è poi
sul tavolo da diversi giorni e non in
maniera indolore perché paqre che
le discussioni siano stati anhche
forti. Fulvi attualmente lavora in
Regione e fa parte dello staff dell’assessore alla Sanità Almerino Mezzolani.
Ai festeggiamenti in piazza XX Settembre non c’era neppure Davide
Rossi: Rossi non è tra coloro che,
alla luce del risultato elettorale, possono aspirare ad entrare in giunta,
ma sicuramente ha avuto un ruolo
importante nel percorso che Seri
ha costruito per giungere alla vittoria.
ROSSI È, con il nuovo sindaco,
uno degli ideatori e fondatori della
lista civica che ha giocato un ruolo
importante per attrarre consensi ed
equilibrare i rapporti di forza all’interno della colazione. I due si sarebbero visti mercoledì della scorsa settima in un confronto serrato, ma
ogni ulteriore discussione sarebbe
stata rinviata a dopo il ballottaggio.
A vittoria conseguita si riaprirà il
confronto tra i due: una delle ipotesi presa in considerazione è che
Rossi assuma la responsabilità politica della segreteria di Seri.
Giorni non facili attendono il neo
sindaco che, dopo la proclamazione ufficiale — si parla di mercoledì
o giovedì — deve convocare il consiglio comunale e contemporaneamente formare la giunta. Occorre
fare le cose in fretta perché c’è il bilancio comunale preventivo da approvare, la stagione estiva da programmare, i vertici di Aset holding
e di Aset tributi da nominare e soprattutto c’è la necessità di dare risposte certe alle famiglie che vivono sulla loro pelle la crisi.
E A PROPOSITO di incarichi è di
queste ore la notizia che all’ex sindaco Stefano Aguzzi possa essere af-
fidato un ruolo di primo piano in
Ami, l’azienda provinciale dei trasporti: addirittura si parla per lui
della presidenza. Da notare che l’ex
sindaco della città domenica sera
non si è affatto appassionato ai risultati elettorali della sua città perché era a seguire ad Urbino le votazioni dove sua moglie era impegnata. Curiosità elettorale: a Bellocchi,
e cioè la zona dove Aguzzi ha sempre dettato legge e dove ha trovato
un grande bacino di elettori, il voto
ha premiato il grillino Hadar Omiccioli e non Massimo Seri.
••
12 FANO
MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014
IL COLPO NELLA NOTTE DEL BALLOTTAGGIO SONO STATI PORTATI VIA 8MILA EURO
Distributori nel mirino dei ladri
Banda in azione tra Lucrezia e Bellocchi, lungo la superstrada
Una grande adunata per
l’inaugurazione dell’impianto
FANUM FORTUNAE
Si torna a nuotare
in Sassonia
HA PRESO il via la stagione estiva
della Piscina “Felice Ricci” di Sassonia. Sabato, in occasione dell’apertura dell’impianto il fanese Wilson Santinelli ha fotografato un centinaio di
persone provenienti da tutta Italia, appassionati di nuoto di tutte le età che
si sono presentati in piscina indossando la maglietta di una vecchia edizione della Nutata Longa. «Ci piace sottolineare — dicono dalla Fanum Fortunae Nuoto — la presenza di Ruggero Damiani, Alberto Fontanella, Morena Omiccioli, Luigi Scopelliti e Luca Valentini, che hanno gareggiato
nelle prime edizioni della Nutata
Longa, e tanti altri affezionati di lungo corso della manifestazione». Intanto sono già state aperte le iscrizioni alla 43˚ edizione della Nutata Longa,
che quest’anno si terrà domenica 27
luglio. «E’ possibile iscriversi e partecipare alle attività dalla Fanum Fortunae alla Piscina di Sassonia contattando il numero 368-7294543».
E’ TORNATA a colpire la banda dei distributori. Domenica
notte, mentre gli occhi della città erano tutti puntati sullo spoglio del ballottaggio e le forze
dell’ordine erano impegnate ad
assicurare l’ordine pubblico...
due distributori di benzina di
Bellocchi sono stati presi di mira da alcuni malviventi. Un colpo è andato a buon fine, l’altro
fortunatamente no. Tutto è cominciato nei pressi dell’Auchan. In viale Einaudi, intorno
alle 23, è scattato l’allarme del
Bar Cicogna (già colpito ad ottobre scorso dalla banda del tombino, che allora fuggì con numerose stecche di sigarette e il
fondo cassa), probabilmente
mentre i ladri stavano tentando
di manometterlo per poter entrare in azione indisturbati. Ma
il piano è saltato. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto
non hanno trovato nessuno da
quelle parti, né qualcosa di irregolare a parte la sirena che suonava. “E’ difettoso” devono
aver pensato i militari del comando di Fano, dato che dodici ore prima quello stesso allarme era scattato un’altra volta.
Ma il benzinaio Davide Zambelli, che poche ore dopo si è visto scassinare con un frullino la
cassaforte della pompa Ip che
gestisce sulla superstrada tra
Bellocchi e Lucrezia (ovvero
poco distante dal Bar Cicogna),
non crede tanto alle coincidenze. «Saranno gli stessi?», si domanda. «Un cliente mi ha detto
— racconta Zambelli — che sono andati anche in uno o due distributori di Bellocchi. Qui da
me hanno neutralizzato il sistema di videosorveglianza, poi
hanno disattivato quello d’allarme, quindi sono entrati dentro
il chiosco e hanno aperto il self
service dove c’è la cassaforte
Il distributore della «IP» che è stato ripulito dai malviventi nella
notte di domenica
Rubano un’auto lussuosa
ma la devono subito mollare
Entrano in un appartamento per svaligiarlo e vengono beffati due volte. E’ successo l’altra sera in via Anna Frank, dove
almeno un paio di ladri si sono introdotti in un’abitazione
del Vallato entrando dalla finestra con dei sacchi da riempire di roba. Ma in casa non hanno trovato nulla che valesse la
pena di portar via (facile da piazzare), solo pochi spiccioli e
le chiavi di una macchina parcheggiata nel garage. Troppo
ghiotta quella tentazione per non coglierla al volo. Non deve
essergli sembrato vero che fossero di un’Audi A6 nuova fiammante. Ma appena usciti dal garage i ladri devono essersi accorti che l’auto era dotata di impianto satellitare. Così l’hanno abbandonata a 100 metri da casa.
TECNICA
Hanno usato un frullino
per aprire la cassa:
lavoro di pochi minuti
dell’accettatore di banconote.
Non ho ancora fatto bene i calcoli di quanto mi hanno portato via, stiamo conteggiando ora
però immagino che saranno almeno 7/8 mila euro. Hanno cominciato alle 2,40... perché è
quello l’orario in cui si è interrotto il tutto. Ci sarà voluta
un’oretta di lavoro per farlo. La
cassaforte l’hanno aperta con il
frullino, ormai è una cosa rinomata. Non mi hanno fatto altri
danni e non mi hanno portato
via la benzina». Zambelli si è accorto solo ieri mattina presto,
quando è andato ad aprire la
pompa. Immediata la chiamata
alla Polizia che indaga sul caso.
FANO E VAL CESANO
MARTEDÌ 10 GIUGNO 2014
13
••
Sano e salvo, ma per tirarlo fuori sono intervenuti i pompieri
I vigili del fuoco in azione ieri mattina
lungo via dell’Abbazia
SPETTACOLARE carambola ieri
mattina poco prima delle 9, in via
dell’Abbazia. Una Bmw guidata da un
architetto anconetano del 63 stava attraversando via dell’Abbazia, percorrendo da monte a mare via della Costituzione quando, lungo la strada a due
corsie dove vige il limite di 50 mai rispettato, è arrivata una Citroen condot-
ta da un fanese del 77 residente a Fenile. Inevitabile l’impatto che ha fatto ribaltare la C4 al centro della carreggiata.
Prima il botto, poi il clacson impazzito
che suona per 5 minuti di fila, poi l’arrivo dei pompieri per tirare fuori il 37enne rimasto incastrato a testa in giù
nell’auto cappottata. Miracolosamente illeso. Sul posto per i rilievi del caso
la Polizia Stradale di Fano, i vigili del
fuoco che hanno lavorato non poco per
estrarre dalle lamiere contorte il conducente, e i sanitari del 118 che hanno
portato il fanese al pronto soccorso per
accertamenti. Altro incidente l’altra
notte asnche lungo la Statale a mezz
atrada con Fosso Sejore: un’auto è finita nel fossato e sono dovuti intervenirte i vigili del fuocvo.
Motociclisti col cuore d’oro
Aiuti a una onlus in difficoltà
Alla struttura andrà un assegno di tremila euro
IL VOLONTARIATO è una
boccata d’ossigeno per le amministrazioni locali sempre più soffocate dal patto di stabilità, ma la
crisi morde anche le onlus fanesi
che con la loro opera danno linfa
ai servizi sociali. I benefattori scarseggiano e le spese aumentano. E
senza donazioni si fa fatica a sopravvivere. Ne sa qualcosa Maria
Chiera che ogni mese arriva con
l’acqua alla gola per far quadrare i
conti dell’Oasi dell’accoglienza,
la onlus che ha fondato nel 1992 a
Sant’Andrea in Villis per accogliere i piccoli malati di talassemia,
leucemia e altre patologie ma che
con il tempo si è fatta carico di
nuovi bisogni emergenti, promuovendo
l’educazione
alla
mondialità, la difesa dei diritti
umani e la dignità della donna
contro ogni forma di violenza.
«IN QUESTO momento siamo
in difficoltà come tutte le associazioni che vivono esclusivamente
di provvidenza e non di sovvenzioni pubbliche — rivela la Chiera —. Noi in media abbiamo 8mila euro (a volte molto di più) di
spese, al mese, tenendo conto che
CHI SONO
Si tratta del Bikers Team
che ha radunato a Fano
tantissimi appassionati
viviamo di volontari. Abbiamo solo una persona assunta. Tutti i
giorni vengono impegnate almeno 5 persone nell’Oasi: i volontari sono più o meno una trentina.
Perché noi abbiamo un ampio raggio di azione con diversi progetti:
i bambini arrivano anche dalla
Sierra Leone, bimbi che hanno in-
gerito la soda caustica e necessitano di trapianto di esofago; abbiamo i trapiantati di midollo osseo;
ci occupiamo di violenza sulle
donne e portiamo avanti progetti
di formazione ed educazione ai
giovani. Per curare i bimbi a volte
bisogna andare molto lontano: da
Pesaro a Milano passando per Roma e Cagliari dove ci sono medici
specialisti per la talassemia che sono il meglio in assoluto».
GLI ACCOLTI in questo momento oscillano tra i 16 e 20 perché «vanno e tornano». Conoscendo questa situazione il “Fanum
Bikers Team” (un gruppo di motociclisti nato da un’idea di Stefano Vincenzoni e Umberto Ghiraldi come polo di aggregazione di
amici con la comune passione per
il mototurismo e l’obiettivo di
suggellare l’amicizia in nome della solidarietà nei confronti dei
MONDOLFO NONOSTANTE LA LEGGE E I VARI SOLLECITI
Opposizione e le quote rosa
«Perché non ci sono donne?»
«IL COMUNE di Mondolfo, per quanto
riguarda la composizione della giunta, è assolutamente fuorilegge». E’ l’accusa lanciata dai consiglieri di minoranza Carlo Diotallevi, Francesco Bassotti e Cristian Piccioli (foto), anche a nome del collega Nicola Barbieri, che spiegano: «Sono trascorsi
più di 6 mesi da quando la
commissione Affari Istituzionali ha provveduto a completare l’esame delle modifiche e
degli adeguamenti dello Statuto comunale, che prevedevano, tra le altre cose, la presenza obbligatoria di donne
in giunta, ma l’approvazione
del nuovo Statuto non è stata
ancora effettuata e l’esecutivo, intanto, continua ad essere al 100% maschilista. Portati in consiglio il 12 febbraio,
tali adeguamenti sono stati oggetto di un
rinvio, chiesto dal sindaco a causa di “problemi tecnici”, legati, pare, all’impaginazione, e da allora inspiegabilmente tutto tace». I consiglieri del gruppo «Per Cambiare» aggiungono che «La legge 215 del
2012, in vigore dal 26 dicembre del 2012,
imponeva entro sei mesi l’adeguamento
dello Statuto in materia di presenza di donne nella giunta, stabilendo che tale presenza deve essere garantita e non può essere
discrezionale. Ebbene, i sei mesi di tempo
imposti dalla legge sono trascorsi ormai da
un anno e la giunta non ha ancora adeguato lo Statuto. Per altro, la Regione, in data
9 ottobre 2013, attraverso la
Commissione Pari Opportunità, ha anche inviato una lettera di sollecito affinché il Comune si adeguasse alla nuova
normativa, ma anche questo
non ha sortito effetto e continuiamo ad essere di fronte al
nulla. In definitiva, non sono
bastati un ricorso al Tar (presentato proprio dalla lista
«Per cambiare», ndr), una
nuova legge e i solleciti della
Regione per far si che Cavallo
inserisse una donna nel suo esecutivo. A
questo punto domandiamo: egregio sindaco, ma è così difficile trovare una donna
competente per il ruolo di assessore? Se è
così, noi dell’opposizione potremmo suggerirle senz’altro qualche nominativo. Oppure, più verosimilmente, il problema è di natura politica?»
Sandro Franceschetti
I componenti del gruppo Bikers Team durante una delle loro
escursioni nell’entroterra
bambini meno fortunati) ha ideato il 1˚ Motoraduno Nazionale
“Il sorriso dei bambini” che si è
tenuto a Fano il 31 maggio e 1 giugno. Nella due giorni motociclistica, articolata fra momenti conviviali — uno al Rastatt — e due
moto passeggiate nell’entroterra-
sono stati raccolti circa 3mila euro che verranno consegnati alla
Chiera sabato alle 16 nella sede
dell’Associazione Oasi dell’Accoglienza. «Questo assegno sarà davvero un« boccata di ossigeno»
commenta la Chiera.
Tiziana Petrelli
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I NODI DELL’ESTATE
μ Anche ieri code e chiusure
Tra cantieri
e incidenti
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Anno 154 N˚ 158
Martedì 10 Giugno 2014
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“Tempi brevi per la giunta”
Massimo Seri alla guida di Fano, domani il passaggio di consegne
Fano
Avverrà domani la nomina ufficiale del nuovo sindaco Massimo
Seri che così prenderà possesso
di tutti i suoi poteri. Alle 9.30 è
stata convocata la Commissione
Elettorale che proclamerà il vincitore. Nello stesso tempo ci sarà
il passaggio delle consegne da
parte del primo cittadino uscente Stefano Aguzzi, nel corso di
una breve cerimonia che avverrà in Comune, nel corso della
quale il neo eletto presterà giuramento di osservare lealmente
la Costituzione. Ora l'attenzione
si sposta sulla squadra che nomi-
nerà Massimo Seri. "Mi aspettano giorni intensi perché vorrei
in tempi brevi comporre la prossima giunta, ma al tempo stesso,
al di là degli assessori, c'è l'esigenza di comporre un gruppo
che delinei tutte le fasi operative". Così facendo il nuovo sindaco conferma quanto aveva pre-
annunciato in campagna elettorale in merito a una gestione
dell'amministrazione comunale
il più possibile condivisa e collegiale. La stessa denominazione
della sua lista civica "Noi città",
evidenzia questo preciso impegno.
Foghetti A pagina 3 e in cronaca di Fano
μ I carabinieri ricordano i militari caduti
μ Visconti chiede ai sindaci maggiore collaborazione
Due secoli di storia
La festa dell’Arma
Arrivano 40 profughi
L’appello del prefetto
CERIMONIA
Ancona
Con i primi caldi la viabilità è andata in tilt
Ancona
L’estate sembra finalmente arrivata e con
questa anche caldo e sole pieni: inevitabilmente le buone condizioni meteo hanno
spinto tanti a partire per godersi qualche
momento di relax, iniziando a causare anche qualche problema alla viabilità.
Baldini A pagina 5
Militari tra la gente. Questi
erano i carabinieri due secoli fa e tali restano oggi,
anche se la Benemerita ora
è un’arma moderna proiettata al futuro. E’ il messaggio risuonato ieri tra le mura della Caserma Burocchi,
sede del comando Legione
Marche, durante la cerimonia per i 200 anni dell'Arma dei carabinieri. Nel corso della cerimonia sono stati resi noti i risultati dell’attività operativa svolta dai
carabinieri.
Sconocchini A pagina 4
Il prefetto Attilio Visconti
Un momento della cerimonia
Francesconi IncronacadiPesaro
μ Ma va cauto sull’aeroporto
Nencini rilancia
le infrastrutture
Rinaldi A pagina 5
IL PUNTO
“Urbino capoluogo di Regione”. Ma il neo sindaco non si sbilancia sugli incarichi
Urbino
La forza al centro
I
Sgarbi assessore lancia il referendum
MAURO CALISE
l voto di domenica agli spareggi non è uno
stop a Renzi. Anzi. Se qualcuno dubitava
che il successo clamoroso delle europee riguardasse il premier molto più che il partito,
è servito. I ballottaggi hanno confermato che
il Pd è in forma, ma non proprio smagliante.
E, soprattutto, che a livello locale continuano
a funzionare logiche ben diverse da quelle nazionali. Nel bene è nel male...
Continua a pagina 9
Il giorno dopo l'epocale rovesciamento del sistema Pci,
Pds, Ds, Pd durato 70 anni,
nel centrosinistra regna un
ammutolito silenzio. Una
sconfitta di tali proporzioni la
squadra di Maricla Muci, proprio non se l’aspettava. Un
abisso tradotto in 1.000 consensi di svantaggio per la vincitrice delle primarie Pd, o in
12 punti percentuali di distanza. Festeggia Maurizio Gambini mentre Vittorio Sgarbi
lancia un referendum.
A pagina 2 e in cronaca di Urbino
OFFERTEdiLAVORO
OGGI 8 PAGINE
speciali
dedicate
all’impiego
μ Si avvicina l’esordio di sabato con l’Inghilterra
Prandelli è ottimista
“L’Italia sarà pronta”
SPORT
Mangaritiba
Nel ritiro brasiliano dell’Italia, in vista dei campionati
mondiali di calcio, che cominceranno dopodomani, cresce
l’attesa in vista della prima
partita degli azzurri, in programma per sabato sera a Manaus, in piena giungla amazzonica, contro l’Inghilterra. I
segnali contrastanti emersi
dalle ultime due amichevoli
sono interpretati in senso positivo da Prandelli che si dice
molto ottimista riguardo alle
prospettive della squadra azzurra, nel cui girone ci sono
anche Uruguay e Costa Rica.
Grant Nello Sport
Il Ct azzurro Cesare Prandelli
μ Al Fano oggi summit Alessandrini-Canestrari
Stavolta è proprio vero
Ridolfi dalla Vis al Carpi
Lucarini-Barbadoro Nell’inserto
Martedì 10 Giugno 2014
Online
www.corriereadriatico.it
3
MARCHE
Osimo decreta la fine delle liste civiche
La vittoria di Pugnaloni segna la svolta politica nella cittadina anche se gli sconfitti annunciano il ricorso al Tar
FANO
ELEZIONI
2014
Grillini in ascesa
Seri indietreggia
ma basta lo stesso
Eletto sindaco
MASSIMO SERI
56,13%
FEDERICA BURONI
Osimo
Ad Osimo, in provincia di Ancona, il ribaltone è servito su un
piatto d'argento. La sconfitta
delle liste civiche segna una svolta, soprattutto se si pensa che il
sorpasso vale solo 6 voti e 10
schede contestate. Le civiche
stanno valutando il ricorso al
Tar: in questo caso, sarà il giudice amministrativo a decidere
sulla sorte del comune con tanto
di riconteggio . Intanto, un fatto
è certo: la vittoria del candidato
del centrosinistra, Simone Pugnaloni, è davvero clamorosa
anche se, sul fronte del centrodestra, che pure aveva appoggiato il consigliere regionale, la tendenza è al ridimensionamento.
Lo stesso Remigio Ceroni, Fi,
parla infatti di "sconfitta di misura". Ma tant'è. Il commento di
Latini, breve e lapidario, e affidato a Facebook. "Onore al merito di chi ha vinto - scrive -. Valuteremo l'opportunità di contestare le schede annullate. E' giusto che a perdere sia io, era un
momento difficile per le liste civiche ed era giusto che, a caricarsi il rischio, fossi io". Punto.
Altro non aggiunge l'ex sindaco
lasciano intendere una sorta di
pausa di riflessione. Va rammentato che alla sua corsa avevano
contribuito varie liste: Su La Testa, Osimo Democratica, Patto
sociale per Osimo, OsimoTiamo, Forza Osimo, Centrodestra
osimano e Liberi e Forti.
Ieri si è riunita
la commissione elettorale
per valutare verbali
e conteggio delle schede
μ Centrosinistra
Voti
14.937
URBINO
Eletto sindaco
MAURIZIO GAMBINI
56,10%
Voti
4.610
OSIMO
Eletto sindaco
Un seggio di Osimo durante le Comunali 2014 che hanno segnato la vittoria del sindaco Pugnaloni per 6 voti
Ieri, si sono svolti i primi passaggi tecnici di questo voto così
complesso e di rottura. Si è riunita la commissione elettorale
per valutare se i verbali corrispondono ai conteggi delle schede. A metà pomeriggio, è stata
confermata la proclamazione di
Pugnaloni a sindaco e il distacco
dei 6 voti. Oggi, invece, ci sarà la
proclamazione dei consiglieri
comunali. Passaggi tecnici, appunto. Ma l'attenzione , dato il
contesto, si sposta ora sulla sorte delle famigerate 10 schede
contestate, che però non sono
state esaminate dalla commissione. Sarà, appunto, il Tar, qualora si decidesse il ricorso, ad occuparsi della questione. Le liste
civiche hanno 30 giorni di tempo per capire il da farsi.
La contestazione riguarda il
fatto che in alcune schede, accanto alla croce sul simbolo a
Latini, è stato anche scritto per
esteso il nome del candidato sindaco, in altre schede sarebbe
stato scritto il nome per esteso
di altri candidati in consiglio.
Nell'attesa, vale la pena ricordare che è dal 1999 che le liste civiche governavano la città. Non
a caso, per i ballottaggi, tutti davano per scontata la vittoria di
Latini. Quest'ultimo, al primo
turno, aveva raccolto il 44,95%
dei consensi, al ballottaggio è arrivato al 49,98%. Forse, a contribuire alla sconfitta, anche la
scarsa affluenza che era stata
del 68% il 25 maggio contro il
51% di domenica scorsa. Un crollo che potrebbe aver influito sul-
le sorti di Latini che, a conti fatti,
ha perso dunque 1200 voti rispetto al primo turno. Dal canto
suo, invece, Pugnaloni, sostenuto da Pd, Energia Nuova, Popolari per Osimo e l'Altra Osimo,
ha di fatto recuperato 2000 voti, grazie all'accordo con la lista
di sinistra e anche dei grillini.
Una rimonta notevole in sole
due settimane: al primo turno
aveva ottenuto il 29,37%, al ballottaggio il 50,02%. Ma la sua resta una vittoria clamorosa, che
segna un passaggio fondamentale per una realtà come quella osimana. Si chiude un'era, quella
delle liste civiche, cavallo di battaglia del padre-padrone indiscusso, il già consigliere regionale Dino Latini.
SIMONE PUGNALONI
50,02%
Voti
7.435
POTENZA PICENA
Eletto sindaco
FRANCESCO ACQUAROLI
57,31%
Voti
4.220
QUI FANO
Fano
Rimonta e che rimonta. Ma non
è bastato per vincere. Un passo
indietro, anzi mezzo, ma
nonostante tutto è arrivata la
vittoria. Anzi, la fascia tricolore.
Detto di un’affluenza in
picchiata (si è passati dal
71,73% del primo turno al
51,56% del ballottaggio, quindi
con un -20% netto), Massimo
Seri nonostante i cinquanta voti
in meno rispetto a quindici
giorni fa succede a Stefano
Aguzzi alla guida della terza
città delle Marche. Con 14937
voti ha ottenuto il 56,13%
lasciando indietro di 3263
schede il suo antagonista,
Hadar Omiccioli protagonista
però di un notevole balzo in
avanti rispetto ai risultati
maturati il 25 maggio scorso. I
grillini sono infatti passati dai
6923 voti del primo turno (pari
al 19,06%) agli 11674 di
domenica scorsa che hanno
significato sì sconfitta ma anche
un importante 43,87%. Come
dire che gran parte degli elettori
del centrodestra che dopo
frizioni e spaccature interne non
è riuscito a conquistare la
“qualificazione” al ballottaggio complice la splendida giornata
di mare - ha scelto il sole e un
tuffo in ac[/FORZA-RIENT]qua
con una parte però - almeno
queste sono le prime indicazioni
anche se andranno letti bene e
con attenzione tutti i flussi - che
ha scelto nel segreto dell’urna
l’esponente del Movimento 5
Stelle. Una pagina nuova per
Fano, uno scenario del tutto
diverso e tanti impegni per la
definizione di problematiche
forti e al tempo stesso urgenti.
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e centrodestra concordano sulla necessità di voltare pagina. Comi: “Bilancio positivo”. Ceroni: “Puntiamo alle Regionali”
Dai ballottaggi è emersa la voglia di cambiamento
L’ANALISI DEL VOTO
Ancona
·
Un pareggio, due a due, con sorprese e ribaltoni nonché crollo
dell'affluenza. Un voto che premia il "cambiamento" secondo il
centrodestra e il centrosinistra.
I ballottaggi si chiudono così
con Fano e Osimo al centrosinistra, Urbino e Potenza Picena al
centrodestra. Che già esulta e si
gongola immaginando la rimonta per il 2015 e insistendo sulla
voglia di novità degli elettori. In
casa Pd, anche il segretario
Francesco Comi parla di "un voto che premia le istanze di cambiamento". Ma per il centrodestra c'è un ulteriore passaggio.
"Credo che anche questi ballottaggi manifestano l'esigenza di
un grande cambiamento - dice
Remigio Ceroni, coordinatore
regionale Fi -. Ci danno così la
speranza per il prossimo anno,
alle regionali, quando le promesse e gli annunci di Renzi si saranno sciolti come neve al sole e potremo tornare alla grande ad
amministrare il Paese". Di più:
Ceroni insiste sull'unità. "La regola di uniti si vince è confermata - dichiara - ma servono atteggiamenti coerenti: Ncd si chiarisca le idee. Non è un problema
Francesco Comi, segretario del Pd
Remigio Ceroni, coordinatore di FI
di alleanza con Ncd ma si devono chiarire le idee". Dall'altra
parte è invece sulle cifre che l'entusiasmo corre. "Il bilancio complessivo di queste amministrative - dice Comi - è positivo: nei 171
comuni al voto, almeno 96 sindaci sono stati sostenuti ufficialmente dal Pd che cresce così il
numero dei comuni che governa. Sono infatti circa 80mila in
più i cittadini amministrati nelle
Marche da sindaci del centrosinistra". Sorprese e ribaltoni, comunque, sono da oggi realtà. Ad
Urbino, con Gambini, si chiudo-
no 70 anni di governo comunista, stessa musica a Potenza Picena, con Acquaroli, e dove la sinistra ha governato per diversi
anni. E a Fano dove Seri, centrosinistra, si riprende la città. Si
apre il sipario e il Pd avvia la fase
post elettorale convocando la direzione lunedì 16 e l'assemblea
sabato 28. "Il voto delle amministrative - sottolinea Comi - e, in
particolare, quello dei ballottaggi segnano il tramonto del mero
voto di appartenenza. I partiti
non possono più contare solo su
rendite antiche e ideologiche di
posizione". All'ordine del giorno
della direzione, tre punti: analisi
del voto, rilancio dell'azione di
governo regionale e definizione
del percorso per costruire il programma, la coalizione e la leadership per le regionali. Su questo terzo punto, la segreteria regionale ha condiviso la necessità
di costruire un percorso che veda il partito impegnato in una
campagna di ascolto e di definizione del programma di legislatura, poi nella scelta della squadra e della leadership della coalizione. Dall'altra parte, Ceroni insiste nel dire che "i ballottaggi dimostrano che la gente vuole la
novità che però è una protesta
contro chi governa per cui prevale la novità. Tutti i sindaci
uscenti sono stati penalizzati dai
tagli del governo". In campo, anche il capogruppo Ncd, Francesco Massi. "I Pd nostrani hanno
festeggiato troppo presto il risultato del 25 maggio, è finita la luna di miele", evidenzia. Un consiglio? "Il Pd sia meno tracotante". Sul cambiamento rilancia
Carlo Ciccioli, portavoce regionale Fratelli d'Italia, secondo cui
"l'area di centrodestra vince solo se si presenta innovatrice e riformista".
fe.bu.
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μ Manuela
Bora a sostegno del premier
“Sciopero della fame
contro la corruzione”
L’INIZIATIVA
Ancona
La più giovane candidata del
Partito democratico alle Europee Manuela Bora, di 28
anni, marchigiana, digiunerà
«fino all'approvazione del testo di legge contro la corruzione da parte del Governo.
Dobbiamo dimostrare in tutti i modi possibili che siamo
vicini a Matteo e al suo intento di moralizzare il Paese.
Dobbiamo dire basta a un
modo vecchio, malato e corrotto di vedere la vita. Il nostro premier non va lasciato
solo. E credo che soprattutto
la parte più giovane del Pd
debba sostenerlo».
Una decisione che parte
da una convinzione precisa:
«La corruzione è una emergenza nazionale, una piaga insiste -. E questa è una battaglia decisiva per il futuro dell'
Italia. Mettiamo tutti un na-
Manuela Bora
stro rosso, fino all'approvazione della legge. Per quanto
mi riguarda, tornerò a nutrirmi solo dopo che sarà licenziata
dal
governo.
#forzamatteo». Manuela Bora, renziana della prima ora,
aveva ottenuto 50 mila preferenze, nella circoscrizione
dell'Italia centrale.
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Martedì 10 Giugno 2014
Online
www.corriereadriatico.it
CULTURA e SPETTACOLI
μ Attesa per il gala
L’invasione delle lumache
Successo per la mostra al museo di Cupra Marittima. Stasera un concerto
NON SOLO
CONCHIGLIE
Cupra Marittima
Come previsto grande successo all'inaugurazione della mostra "Lumache d'autore" allestita al Museo Malacologico di
Cupra Marittima in occasione
della 38^ mostra internazione
di malacologia.
Alle centinaia e centinaia di
chiocciole realizzate in tutto il
mondo e con ogni materiale, si
sono aggiunte le straordinarie
creazioni con pasta di pane
dell'artista panettiere Settimio
Tassotti di Cupra Marittima.
Alla cerimonia inaugurale
svoltasi all'auditorium "Malacologia" hanno presenziato il
sindaco di Cupra D'Annibali, il
comandante della Capitaneria
di Porto di San Benedetto Lo
Presti e il capo di gabinetto della prefettura di Ascoli De Marco che hanno consegnato il
premio "Una vita per la malacologia 2014 al malacologo tedesco Klaus Groh.
Un particolare riconoscimento è stato conferito dall'organizzazione internazionale
"Conchology" presieduta dal
belga Guido T. Poppe e destinato a quanti si distinguono,
nel mondo, nella promozione
della malacologia a Tiziano e
Vincenzo Cossignani, nuovi cavalieri all'Ordine del Merito
della Repubblica Italiana e promotori e fondatori del Museo
Malacologico.
Giovanna Lipparini ha pre-
μ Il
sentato la nuova didascalizzazione plurilingua del museo
che è stata possibile grazie al
contributo della Regione Marche, assessorato alla cultura, riservato ai 10 musei delle Marche che sono considerati d'eccellenza.
Nell'occasione è stata presentata una straordinaria scultura in bronzo, raffigurante un
Nautilus su piedistallo, opera
dell'artista Zuccari e donata al
Museo da Luciano Cirilli Fioravanti ed una ceramica medicea
proveniente da palazzo Zuccari di Firenze.
Grande impressione tra il
pubblico ha suscitato il nuovo
allestimento degli "Antichi ventagli in madreperla" con didascalie e restauri di Gabriella
Frigo, massima autorità nel
settore.La mostra "Lumache
d'autore" sarà visitabile fino al
7 settembre.
E intanto l'attività culturale
del museo prosegue alacremente è già stasera, alle ore
21.30, è programmato uno
straordinario evento: un concerto di musiche napoletane
con un quartetto salernitano
con flauto, clarinetto, mandolino e chitarra, riservato, gratuitamente, ai visitatori del museo.
A partire da ieri la Rai, per
volontà del caporedattore della sede di Ancona Maurizio Blasi, per 6 settimane, con la collaborazione del Museo Malacologico, ha iniziato a presentare
una conchiglia al giorno scelta
tra quelle reperibili nelle Marche e di indiscussa popolarità.
Ma nel Museo Malacologico di Cupra Marittima non sono esposte solo conchiglie recenti: una speciale sezione è
dedicata alla storia delle con-
Ancona
La consegna del premio “Una vita per la malacologia 2014” al malacologo tedesco Klaus Groh
chiglie con esemplari fossili
vecchi di oltre 500 milioni di
anni, contestualizzati accanto
ad animali preistorici vissuti in
quegli anni, ed ecco porsi all’attenzione dei visitatori alcuni dinosauri ed in particolare un gigantesco Mososauro del Marocco, dinosauro acquatico di
8 metri di lunghezza, grande
divoratore di molluschi e di
ammoniti in particolare.
Alcune sezioni del Museo
presentano coralli, madrepore, squali, granchi, stelle e ricci
marini. Un richiamo particolare è operato dalla sezione dedicata agli squali, un centinaio di
esemplari imbalsamati, conservati in teche di cristallo.
Squali di grandi dimensioni
provenienti da tutto il mondo.
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Gli esemplari esposti sono oltre 900.000
mentre quelli conservati sono più di 9 milioni
Cupra Marittima
Il museo nasce nel 1977 a Cupra
Marittima dalla necessità di
esporre al pubblico la
consistente collezione di
conchiglie di Tiziano e Vincenzo
Cossignani. Muove i primi passi
con sedi provvisorie e con la
organizzazione di mostre in
varie città d'Italia e con
l'istituzione di un museo
didattico presso le scuole
elementari di Cupra Marittima.
Dal 1988 il Museo trova
collocazione nella sede
definitiva in via Adriatica Nord,
240. La costruzione, una
struttura prefabbricata pesante
di 3.000 metri quadri di
superficie utile, oltre all'area
espositiva contiene una sala
convegni per 200 persone, una
sala didattica per 80 studenti,
una sala proiezioni con 50 posti,
una biblioteca, un laboratorio
per la tipizzazione delle
conchiglie e la fotografia. Il
fronte espositivo delle
bacheche e delle vetrine è di
1800 metri lineari; 460 sono i
corpi illuminanti. Gli esemplari
esposti sono oltre 900.000
mentre quelli conservati nelle
collezioni di studio del museo
sono più di 9 milioni.
Riccardo e Silvia campioni di ballo caraibico
Straordinario Riccardo Ciminari! Il ballerino di Potenza
Picena ha aggiunto un altro
magnifico trionfo alla sua già
notevole carriera. A Badajoz
nella Comunità Autonoma
dell’Estremadura in Spagna,
Ciminari ha stravinto il Campionato mondiale di FootWork nel famoso Sentimiento Festival.
Una grande impresa per
l’atleta principe, insieme alla
partner Silvia Fontana, della
scuola di danza Fashion Gia.
Man.Dance di Morrovalle diretta da Gianni Crucianelli e
Manola Fontana. Riccardo è
risultato il migliore in una fi-
nale che vedeva in gara 10 ragazzi che avevano conquistato ognuno una delle dieci tappe mondiali della specialità.
Ciminari non finisce di stupire, più vince e più continua a
vincere dimostrando ancora
ambizione, desiderio di migliorarsi sempre ed entusiasmo oltre ad una classe sconfinata.
Un esempio per molti e un
motivo di orgoglio per la scuola di ballo di Morrovalle cui lui
stesso è uno dei tecnici come
l’altra stella della Fashion e
partner nel ballo e nella vita
Silvia Fontana. Anche lei era
in gara in Spagna individualmente. I due erano gli unici
italiani presenti alla kermes-
Il Festival
dell’Adriatico
su Fox
IL CONCORSO
ballerino di Potenza Picena con la sua compagna ha trionfato al Campionato mondiale di FootWork
Potenza Picena
7
se, appunto i migliori, eccellenze del nostro territorio e
portabandiera dell’Italia della
danza sportiva nel mondo.
La Fontana ha dato vita ad
una bella esibizione giungendo con orgoglio 4˚ mondiale a
ridosso del podio e delle medaglie. I due fashioners, va ricordato, sono anche campioni
del mondo di Pasos Libres per
le categorie masculino e feminino, hanno nel palmares la
vittoria nella World Latin
Dance Cup 2013 (tra le tre gare più importanti al mondo
per la disciplina Caraibica) e
insieme hanno festeggiato 11
titoli italiani tra classe Internazionale e Master.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dopo il grande successo di
pubblico e di critica della 19^
edizione delle fasi finali del
Festival dell'Adriatico Premio Alex Baroni 2014 svoltasi
al Teatro Concordia di San
Benedetto è di questi giorni la
conferma che la serata finale
della manifestazione va in sul
circuito televisivo Fox Production. Il filmato andrà in
onda in prima serata fino al
20 giugno in due puntate. Le
emittenti che trasmetteranno il Festival sono sparse su
tutto il territorio nazionale
isole comprese e alcune anche in Europa e America Latina: circa 60 sono emittenti
con copertura Italia in tutte le
Regioni, Europa e bacino del
Mediterraneo, 3 canali Web
Tv con area di copertura
mondiale e 19 canali Tv all'
estero per gli Italiani nel mondo, una bella visibilità per tutto il territorio Piceno. Intanto, è in preparazione la serata
di "gala" del Festival prevista
ad agosto con la presentazione ufficiale del Cd con la compilation dei brani finalisti
2014.
Ricordiamo che "Vincitore Assoluto" e "Miglior brano
inedito" è andato a Natascha
Felis, di Montalto delle Marche con una straordinaria esecuzione del brano "Così lontano". Secondo posto "Premio
della critica" alla diciassettenne Giorgia Verona da Giulianova, al terzo la band abruzzese Sostanze Corrosive come "Miglior gruppo" . Inoltre
da Monteprandone Luca Angelini si aggiudica il "Premio
Radiofonico" offerto da Radio Azzurra, segnalazioni per
Alessandra Chieregato, Maria Valle, Antonio Gorgoretti
e Irene Vitali
Nella categoria Giovanissimi vince la 15enne Deborah
Cardarelli da Acquaviva Picena; nella categoria interpreti
si aggiudica il 1˚ posto Niki
(alias Alberta Stampone), di
Vasto; il duo Francesca e Giuseppe si aggiudica anche il
premio "Look e presenza scenica": per l'interpretazione
premi a Melanie Borderon,
dell'Aquila, Valentina Astolfi
di Ascoli, Eleonora Coco di
Sassoferrato e Silvia Santini.
Per la nuova categoria riservata ai più piccoli denominata "Junior", età fino ai 12 anni,
premiata Veronica Righi di
Gradara che supera di poco
Roberta Ruffini dalla provincia di Teramo e Giorgia Montevecchi da Faenza.
Riccardo Ciminari e Silvia Fontana durante la premiazione
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Fano, fino al 16 giugno sarà ancora possibile inviare le proprie vignette per prender parte alla sesta edizione di CartoonSea
“Professione pericolo. Sicurezza sul lavoro! Ma quale lavoro?”
Fano
·
Fino al 16 giugno sarà ancora
possibile inviare le proprie vignette per prender parte alla sesta edizione del Premio Nazionale di Umorismo e Satira CartoonSea, promosso da Sea
Gruppo, in collaborazione con
Inail Pesaro Urbino, con il patrocinio di Comune di Fano,
Provincia di Pesaro-Urbino e
Assemblea Legislativa della Regione Marche. Rivolto a tutti i
cartoonists, vignettisti, illustratori, autori satirici e grafici italiani che abbiano compiuto la
La locandina del concorso che annuncia la proroga per inviare le vignette
maggiore età, quest'anno il concorso è tornato a sensibilizzare
il pubblico sui temi del lavoro,
con il titolo: "Professione pericolo. Sicurezza sul lavoro! Ma quale lavoro?".
Distinguendosi da tempo come uno tra i concorsi di settore,
a carattere nazionale, con il più
alto montepremi in palio 1.000 euro al primo classificato
e due pari merito da 500 euro il bando 2014 è stato lanciato
online in aprile sul nuovo sito
www.premiocartoonsea.it, riscuotendo sin da subito attenzione da parte di appassionati
ed esperti. Così, nell'intento di
consentire quanto più tempo
possibile all'elaborazione delle
proprie idee dei tanti che ne
hanno manifestato interesse, è
stato prorogato di una settimana il termine ultimo per l'ammissione delle opere al concorso, ora in scadenza al 16 giugno
2014.
La partecipazione è libera
ed ogni autore può inviare un
massimo di tre opere, semplicemente via email all'indirizzo di
posta
elettronica
info
@premiocartoonsea.it unitamente alla scheda con i propri
dati, scaricabile online. Nessuna prescrizione in merito alla
tecnica. La giuria sarà presieduta com'è tradizione dal vincitore
della passata edizione, il giovane vignettista friulano Marco
Tonus, unitamente ad altri
grandi nomi del settore, al momento ancora da svelarsi. Le
opere selezionate verranno
esposte a Fano in via Arco d'Augusto alla Chiesa di San Michele
dal 26 luglio al 10 agosto 2014.
Premiazione - da segnare già in
agenda - prevista per la mattina
di domenica 27 luglio 2014.
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Martedì 10 Giugno 2014
FANO
T: 0721 31633
E: [email protected]
F: 0721 67984
μ La
Renato Claudio Minardi
Marina Bargnesi
Rosetta Fulvi
Cristian Fanesi
Francesco Torriani
III
Carla Cecchetelli
Sara Cucchiarini
voce dei grillini
Ansuini
“Tante
promesse
Ora i fatti”
Fano
tori sulla difesa dell'ospedale Santa Croce".
Si sente già investito del ruolo di sindaco? Ieri mattina, quando mi sono svegliato dopo la lunga notte dello scrutinio, ho avvertito una sensazione di felicità e di paura. Felicità perché fare il
sindaco della propria città sia una delle
esperienze più belle che un politico possa fare; nello stesso tempo una sensazione di paura perché ho avvertito un
peso sulle spalle importante. In un momento come questo, quando la crisi
sembra che non voglia abbandonare il
nostro territorio e la gente è delusa, ci si
attendono risposte risolutive. Non sarà
facile, ma faremo il possibile".
Hadar Omiccioli, il giorno dopo. La rimonta non è stata
sufficiente, la fascia tricolore
è andata a Seri. Complice della sconfitta dei grillini, anche
l'abbinamento delle amministrative alle europee che, specie nel primo turno, sotto la
spinta dell'effetto Renzi, hanno agevolato il centro sinistra. Se alle amministrative
fossero state associate le politiche, sarebbe subentrato l'effetto Grillo e allora le cose sarebbero cambiate. La novità
è che insieme a Omiccioli, in
consiglio comunale entreranno due donne: Marta Ruggeri, grillina doc e Roberta Ansuini di Bene Comune. "Sicuramente - ha dichiarato quest'
ultima - avrei preferito sedere sui banchi della maggioranza, ma dato che questo
obiettivo non è stato raggiunto, cercherò di ricoprire degnamente il ruolo che sia Hadar che Luciano Benini hanno ricoperto dai banchi dell'
opposizione in questi ultimi
cinque anni con l'intento di
tutelare la mia città: l'acqua
pubblica prima di tutto, per
cui sono pronta alla guerra
contro ogni tentativo di privatizzazione. Se la maggioranza farà anche un terzo di quello che ha promesso, avrà la
mia collaborazione, ma ci spero molto poco, dato che del
gruppo che si sta delineando
mi fido o poco".
Entrerà in giunta Samuele Mascarin di Sinistra Unita,
uno dei più validi collaboratori di Seri. "Aspetto questo
giorno da dieci anni - ha dichiarato - in base ad un'azione paziente che si è costruita
giorno per giorno. Un anno fa
nessuno avrebbe scommesso
che il centro sinistra sarebbe
stato in grado di riconquistare il Comune, invece abbiamo
dimostrato che era possibile,
grazie anche a un duro lavoro
collettivo". Mascarin ha lavorato spalla a spalla con Omiccioli facendo opposizione,
spesso sostenendosi a vicenda; ora però le strade si dividono."Credo che ci sia ancora
la possibilità di incontrarsi di
nuovo anche in ruoli differenti e credo che ognuno di noi
porterà delle conoscenze e
delle competenze che in questi anni sono state condivise".
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Alberto Bacchiocchi
Enrico Fumante
Federico Perini
Barbara Brunori
Laura Serra
Marta Ruggeri
Marco Paolini
Mattia De Benedittis
Davide Delvecchio
Mirco Carloni
Giancarlo D’Anna
Maria Antonia Cucuzza
Roberta Ansuini
Aramis Garbatini
“Saremo subito operativi”
Domani la nomina ufficiale da sindaco. Seri: tempi brevi per la nuova giunta
ELEZIONI
2014
MASSIMO FOGHETTI
Fano
Avverrà domani la nomina ufficiale del
nuovo sindaco Massimo Seri che così
prenderà possesso di tutti i suoi poteri.
Alle 9.30 è stata convocata la Commissione Elettorale che proclamerà il vincitore. Nello stesso tempo ci sarà il passaggio delle consegne da parte del primo cittadino uscente Stefano Aguzzi,
nel corso di una breve cerimonia che
avverrà in Comune, nel corso della quale il neo eletto presterà giuramento di
osservare lealmente la Costituzione.
Ma Seri non ha perso tempo, dopo
qualche ora trascorsa in famiglia, quasi
per ripagarla di tanti giorni di assenza
nel corso della campagna elettorale, ieri si è recato subito in Ancona dove ha
incontrato di nuovo il vice ministro Riccardo Nencini, con il quale è rimasto e
in contatto nel periodo precedente al
voto, coinvolgendolo nella soluzione di
alcune annose problematiche fanesi,
come il completamento della Fano-Grosseto, il dragaggio del porto, la
difesa della costa, il passaggio al Comune di Fano dell'area dell'aeroporto per
farne un parco. Fino al 24 giugno Seri
continuerà a svolgere anche la sua attività di assessore provinciale, poi spetterà a Matteo Ricci decidere se farsi sostituire o meno da un commissario.
Ora l'attenzione si sposta sulla squadra
che nominerà Massimo Seri. "Mi aspettano giorni intensi perché vorrei in tempi brevi comporre la prossima giunta,
ma al tempo stesso, al di là degli assessori, c'è l'esigenza di comporre un gruppo che delinei tutte le fasi operative".
Così facendo il nuovo sindaco conferma quanto aveva preannunciato in
campagna elettorale in merito a una gestione dell'amministrazione comunale
il più possibile condivisa e collegiale. La
stessa denominazione della sua lista civica "Noi città", evidenzia questo impe-
Hadar Omiccioli
La gioia di Seri subito dopo i risultati ufficiali
gno. "Uno dei miei primi impegni - ha
rivelato Seri - sarà la convocazione della struttura tecnica del Comune per capire qual è la situazione interna reale,
capire quelle che sono le emergenze e
le questioni da seguire immediatamen-
Samuele Mascarin
Stefano Aguzzi
te. Uno dei compiti prioritari che mi
aspetta sarà l'approvazione del bilancio
preventivo dell'anno in corso, affinché
lo strumento contabile possa essere
portato con celerità all'attenzione del
consiglio comunale".
Il nuovo sindaco dovrà fare a meno
del direttore generale, in quanto una
nuova norma ha soppresso questa figura, ma potrà nominare un nuovo capo
gabinetto di sua fiducia. La scelta non è
stata ancora resa nota, in attesa del suddetto incontro con i tecnici comunali,
cui seguiranno quelli con i primari dell'
ospedale in tema di Sanità. "E' questa
una delle prime questioni che intendo
prendere di petto - ha precisato Seri - rispettando il mandato datomi dagli elet-
“Non dobbiamo diventare ostaggio del Pd pesarese”
LE REAZIONI
Fano
Non c’era il simbolo e non
c’era la figura di Mirco Carloni
nella scheda del ballottaggio, il
centro destra ha vissutio l’8
giugno da spettatore però interessato. E’ il promotore de La
Scelta Giusta interviene sul
nuovo corso della politica fanese: “Voglio di nuovo ringraziare coloro che mi hanno dato la
loro fiducia - esordisce Carloni
- , a voi voglio garantire che insieme rappresenteremo le nostre idee in consiglio comuna-
le con umiltà ma con tanta forza e passione. Sapendo che i fanesi si aspettano che chi, come
me, abbia la possibilità di essere eletto consigliere comunale
faccia il proprio dovere, ecco,
io cercherò di fare il mio dovere con umiltà e amore per la
mia città”.
“La sconfitta è solo una tappa - prosegue - d'altra parte so-
Mirco Carloni saluta
il nuovo sindaco
“Mi batterò con amore
e umiltà per la mia città”
lo chi striscia per terra non cade mai.Al nuovo sindaco, al
quale auguro buon lavoro, rivolgo un invito, che lavori per
il bene della città ascoltando la
gente non le bramosie dei partiti, il nostro timore è che Fano
sia ostaggio del Partito Democratico pesarese, noi, tutta la
coalizione, gli uomini e le donne che sono state insieme a me
impegnate nella campagna
elettorale, faremo l'opposizione.Porteremo avanti le idee
per le quali la gente ci ha votati, saremo critici ma proggettualmente vogliamo stimolare
il nuovo sindaco a fare bene. Ci
sono grandi sfide e grandi pericoli che attendono fano per
questo non ci limiteremo alla
mera critica ma faremo proposte. Dobbiamo superare questa fase di contrapposIzione,
pessimismo e disfattismo incentivata da chi pensa che la
politica sia un gioco da fare sulla rete tanto per fare indignare
la gente, alimentando così solo
l'odio sociale, oppure sia una
mera lotta personale. Cercheremo di far rispettare le idee
che ci hanno contraddistinto
con stile e rispetto umano onorando le istituzioni”.
Bandiere rosse in piazza
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IV Martedì 10 Giugno 2014
Online
www.corriereadriatico.it
FANO
“Infusioni, reato voluto dal giudice”
Parole dure dalla scienziata e senatrice Cattaneo. La mamma di Federico: “Viviamo alla giornata”
CAOS
STAMINALI
SILVIA FALCIONI
Fano
E' un guerra di sentenze affidata ormai alla Magistratura
quella che si sta svolgendo sul
caso Stamina e sulla vicenda
del piccolo Federico Mezzina.
Infatti dopo la sentenza del
Tribunale di Pesaro che ha autorizzato Marino Andolina a
procedere con il trattamento,
medici, politici e uomini di legge si interrogano sulla vicenda, anche con toni accesi. Contro la somministrazione di infusioni è intervenuta la senatrice e scienziata Elena Cattaneo
che parlato di "reiterazione di
un reato su mandato di un giudice", definendo così il gesto
compiuto da Andolina: quello
di somministrare cellule staminali al bambino fanese. Cattaneo incalza la sua posizione ricordando che il vice presidente di Stamina Foundation è "in-
Polemiche e scenario
sempre più rovente
dopo il via libera da parte
del Tribunale di Pesaro
Il piccolo ora è a Fano
e sembra più tranquillo
Ritorno a Brescia previsto
tra un mese e mezzo
dagato da un magistrato per
truffa e somministrazione pericolosa di farmaci, ma grazie
ad un altro magistrato è stato
messo nelle condizioni di diventare l'esecutore materiale
dello stesso reato".
In questa lunga e logorante
battaglia giudiziaria per la quale nessuna parte risparmia le
sue energie, ha trovato uno
spiraglio di luce la famiglia del
bimbo di tre anni e mezzo affetto da morbo di Krabbe, dato
che Federico ha finalmente ricevuto la tanto attesa infusione. Senza cure ormai da mesi,
le sue condizioni di salute stavano peggiorando ma è stato il
Tribunale di Pesaro, nella persona del suo presidente Mario
Perfetti, a riaprire le speranze
con una sentenza espressamente rivolta al bambino fanese che gli ha consentito di ricevere la cura sabato scorso. Ora
Federico è tornato a casa, dopo che i genitori del bambino
ne hanno volontariamente sottoscritto le dimissioni. La data
del suo ritorno non è ancora
fissata, dal momento che gli
Spedali civili di Brescia "non
hanno ricevuto alcuna nuova
notifica da altri tribunali d'Italia per eventuali nuove somministrazioni" ha confermato il
direttore generale Ezio Belleri. "Federico sta bene ed è sereno - ha detto la mamma Tiziana Massaro - Abbracciamo
con affetto le migliaia di persone che ci hanno incoraggiato
in questi giorni donandoci il loro affetto e, in particolare, la
senatrice Bonfrisco per aver
confermato, ancora una volta,
la sua vicinanza a Federico e a
tutti gli altri bambini malati e
per essersi voluta personalmente sincerare della sussi-
Giorni di grande tensione ma anche di sollievo per la famiglia Mezzina
Magistrature senza interferenze politiche
Il nonno dà l’avvio alla raccolta delle firme
L’INIZIATIVA
Fano
Parte da Fano e si amplia
anche a livello nazionale una
raccolta firme per
l'indipendenza della
Magistratura dalle
interferenze della politica. A
lanciarla è Felice Massaro, il
quale afferma: "Il nostro
dovere è quello di intervenire
attivamente affinchè si rispetti
l'indipendenza dei magistrati
dalle lobby affaristiche, dalla
stampa asservita alla politica,
dall'associazione di questi
poteri che perseguono
l'intento comune, evitando
così ogni sorta di ingerenza nel
loro operato. Lo prevede la
legge". Massaro ha inoltre
parole di gratitudine verso
Marino Andolina: "E' colui che
ha il pallino di salvare vite
umane, disposto, per questo, a
violare tranquillamente la
legge, qualora fosse
necessario. Pioniere dei
trapianti di midollo in Italia
quando non erano previsti
dalla legge italiana". La
petizione è reperibile on line
all'indirizzo
www.felicemassaro.it/.
stenza di tutte le condizioni di
sicurezza per l'effettuazione
dell'infusione". Nonostante il
risultato positivo della cura,
però, ci sono posizioni divergenti: "Una parte della magistratura -afferma ancora Cattaneo- si arroga il diritto di decidere di scienza e salute. Dico
solo una parte, perchè fortunatamente sentenze corpose e
sostanziate ne sono state
emesse. E tutte a tutela del malato. Tutte contro questa pratica tribale".
Pronta arriva la risposta di
Felice Massaro, nonno di Federico: "La Cattaneo si serve di
tutti i mass media per rilasciare dichiarazioni mendaci, diffamanti e dolose, condizionando l'opinione pubblica e fornendo una formale giustificazione al legislatore per un intervento finalizzato alla cancellazione della legge Turco/Fazio".
“Federico ha passato una
notte serena. Ora siamo a Fano, a casa. È sul divano e lo vediamo più tranquillo”. Sono le
parole di Tiziana Massaro che
vive con apprensione il momento. “Dovremo tornare tra
un mese e mezzo, al massimo
tra 60 giorni, ma non ci facciamo illusioni. Tutto può ancora
succedere e cambiare. Viviamo alla giornata”. Quanto ai
giorni passati nella struttura
lombarda, la mamma di Federico sostiene che “si è respirato un clima non familiare. Nessun medico ha voluto visitare
mio figlio, al di fuori di Andolina È quello che ci spiace di più,
perchè anche se non si è d'accordo con i trattamenti, bisogna ricordare che Federico è
un bambino malato”.
Incastrato dentro un'auto cappottata: è successo ieri mattina
ad un fanese di 37 anni rimasto
vittima di un incidente in via
Abbazia. Erano passate le 8.30
quando due veicoli si sono scontrati e si è sfiorato un sinistro di
grosse proporzioni. Una Citroen ed una Bmw hanno impattato all'altezza dell'incrocio con
via della Costituzione, generan-
do un boato di discreta proporzione. La Citroen dopo l'urto si
è cappottata su se stessa, finendo proprio al centro della carreggiata, mentre l'altra automobile è rimasta saldamente
ancorata a terra. Per qualche
minuto il conducente fanese
del veicolo capovolto è rimasto
dentro l'auto, a testa in giù, cosciente di quanto stava accadendo. Per liberarlo ed estrarlo
dalla vettura è stato necessario
l'intervento dei Vigili del Fuoco
di Fano, accorsi sul posto in po-
co tempo e messisi subito all'
opera con le lamiere danneggiate. L'uomo è uscito senza riportare gravi ferite ma è stato
comunque soccorso in via precauzionale da un'ambulanza
del 118, che lo ha trasportato al
Pronto Soccorso per accerta-
Il trentasettenne è rimasto
a testa in giù ma sempre
cosciente sino
all’arrivo dell’ambulanza
menti. Illeso invece l'altro conducente: si trattava di un anconetano classe 1963. A compiere
i rilievi sono stati gli agenti della Polizia Stradale di Fano, secondo i quali la causa dell'incidente potrebbe essere stato il
mancato rispetto dell'obbligo
di dare precedenza. Se per fortuna non sono stati coinvolti altri veicoli e nemmeno altre persone, quanto accaduto ha causato la paralisi del traffico in
una via di grande scorrimento
e in un orario di punta. L'inci-
L’ASSISTENZA
Fano
dente di ieri mattina è il terzo
cappottamento in meno di una
settimana, dal momento che
mercoledì scorso erano già stati due. Il primo, in mattinata,
era avvenuto nella zona dell'ex
zuccherificio, in via del Ponte: a
ribaltarsi era stata la Fiat Punto di Gianfranco Balestrini, ex
presidente di Coomarpesca,
mentre in serata era stata la
Ford di un 80enne fanese a capovolgersi in via Giustizia, di
fronte al cimitero urbano.
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L’auto si ribalta, uomo rimane incastrato
L’INCIDENTE
Guardia
medica
Ecco le date
In partenza anche a Fano il
servizio di guardia medica
turistica per tutta l'Area vasta 1. Com'è noto infatti nel
periodo estivo la popolazione aumenta grazie all'arrivo
di turisti e diventanecessario rispondere alle esigenze
sanitarie ricorrendo ad un
medico che possa prontamente fornire l'assistenza richiesta per tutta la stagione
2014. A Fano il servizio partirà il 21 giugno e proseguirà
fino al 31 agosto.
Un medico sarà reperibile
nella sede di via Nolfi 112 tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle 8 alle 12, oppure si potrà contattare telefonicamente al numero 0721
806403. Nel pomeriggio invece la Guardia Medica turistica servirà la zona a sud
del Metauro, dove si concentra una buona presenza di
villeggianti. La sede è in via
Ferrari 2/D a Marotta, aperta tutti i giorni domenica
compresa dalle 15 alle 19, oppure contattando il numero
0721 967795. Il servizio è
gratuito per i residenti della
Regione mentre è a pagamento per i residenti fuori
Regione ed il costo è di 25
euro per la visita domiciliare
e di 15 euro per visita ambulatoriale. E' comunque possibile rivolgersi anche ai medici di medicina generale ed
ai pediatri di libera scelta,
pagando le tariffe previste
per le "visite occasionali" domiciliari ed ambulatoriali,
stabilite dai rispettivi accordi collettivi nazionali vigenti. Al di fuori di degli orari
stabiliti gli assistiti, in caso
di necessità, devono rivolgersi al proprio medico di famiglia, mentre la continuità
assistenziale sostituisce il
proprio medico solo per urgenze. Tra i compiti della
guardia medica vi sono eseguire prestazioni aggiuntive
nell'espletamento dell'intervento richiesto finalizzate a
garantire una più immediata adeguatezza dell'assistenza ed un minor ricorso all'intervento specialistico e ospedaliero, ma anche redigere
la certificazione di malattia
per i lavoratori turnisti per
un periodo massimo di tre
giorni.
Trasportato per accertamenti al Pronto soccorso. E’ il terzo caso nel giro di pochi giorni che una vettura si cappotta
Fano
Il servizio estivo
Formula semplice e ottimi riscontri nel weekend per la sagra del fagiano e della fragola
Le attività alla “Felice Ricci” di Sassonia
Tutta la forza della tradizione alla festa di Fenile
In tanti all’apertura
della piscina estiva
LA KERMESSE
Fano
Con una formula semplicissima si è ottenuto un grande
successo. Ha confermato di
avere tutte le carte in regola,
nella seconda edizione della
sua seconda vita la festa del fagiano e della fragola che si è
svolta nel weekend a Fenile,
offrendo al pubblico il meglio
della gastronomia locale, un
ambiente eccezionale rinnovato con grande cura dalla Fondazione Agraria Cante di Montevecchio e buona musica. Ma
ciò che desta più meraviglia è
come questo angolo di territorio sia risorto grazie alla attività del consiglio di amministrazione della fondazione, presie-
duto da Gianfranco Mazzanti.
La forza della manifestazione
sta nella disponibilità e nella
partecipazione di molti volontari che si prestano per realizzare qualcosa di importante
per se stessi e per la comunità.
Alla fondazione si sono associate l'associazione Quattro
Quarti presieduta da Massimo Pierelli e la cooperativa T
41 B che opera a Fenile per
l'assistenza e la riabilitazione
dei disabili, grazie alla attività
di giardinaggio. Il luogo è bellissimo e si presta in modo particolare per lo svolgimenti di
feste, sagre e compleanni. La
Festa del fagiano, tipica di Fenile era stata soppressa tanti
anni fa e ora è stata recuperata alla grande.
Domenica si è svolto il gran
LA STRUTTURA
Fano
Ampia partecipazione alla festa del fagiano e della fragola Fenile
finale con l'orchestra Castellina Pasi. E a proposito di enograstronomia, la summa delle
iniziative avrà luogo nel mese
di agosto quando la Carnevale-
sca, nell'ambito del carnevale
estivo, recupererà la sagra delle sagre, anch'essa scomparsa
da tempo.
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Ha preso il via sabato scorso la
stagione estiva della piscina comunale "Felice Ricci" di Sassonia.
In occasione dell' apertura dell'
impianto tanti gli appassionati
di nuoto che si sono presentati
in piscina indossando la maglietta di una vecchia edizione
della Nutata Longa. Hanno
partecipato all'evento oltre cento persone di ogni età e provenienti da tutta Italia. Tra questi
anche di Ruggero Damiani, Alberto Fontanella, Morena
Omiccioli, Luigi Scopelliti e Luca Valentini, che hanno gareg-
giato nelle prime edizioni della
Nutata Longa, e tanti altri affezionati di lungo corso della manifestazione. Al termine si è tenuto un ricco buffet a base di
pizza, frutta e gelato offerti da
Pizzeria Braccino 4, Gastronomia Da Cristina e Caffè Victory.
Tante le iniziative: è possibile
iscriversi e partecipare alle attività di nuoto per bambini, ragazzi, adulti, aquaygm, gestanti e neonatale organizzate dalla
Fanum Fortunae Nuoto presso
la Piscina di Sassonia contattando il 368-7294543.
Sono già aperte anche le
iscrizioni all’edizione n.43 della Nutata Longa, che quest' anno si terrà domenica 27 luglio.
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