Slides SGB - Unindustria Reggio Emilia

COME MIGLIORARE IL RATING BANCARIO
DELLA PROPRIA IMPRESA
Azioni e strumenti per ottimizzare il rapporto con la banca
Reggio Emilia, 30 Ottobre 2014
GESTIRE IL PROPRIO RATING BANCARIO PER AMPLIARE
L’ACCESSO AL CREDITO:
LE AZIONI CHE L’IMPRESA PUO’ INTRAPRENDERE
Agenda

Il Rating Bancario

Come le banche «leggono» l’impresa

Fattori quantitativi: gli indici e le leve per
migliorare il rating bancario

Fattori qualitativi: informazioni a supporto
dell’attribuzione del rating
3
Rating bancario
Il rating è il giudizio espresso da una banca sulla probabilità che
un’impresa, affidata o richiedente un affidamento, sia solvibile,
in grado, quindi, di restituire il denaro preso in prestito.
Migliore è il “punteggio” assegnato all’azienda, maggiore sono
le possibilità che l’impresa acceda al finanziamento e spunti
condizioni di maggior favore, pagando tassi di interesse
inferiori.
4
Rating bancario

Strumento di valutazione bancaria sintetica

che raggruppa tutte le informazioni oggettive a disposizione
della Banca

ma che non incorpora quel corredo informativo che si può
recepire conoscendo a fondo il cliente e il suo business
5
Occorre essere tra i selezionati
6
Rating bancario
I modelli di rating utilizzati dalle banche tengono conto:
 Fattori quantitativi (bilancio e business plan)
 Fattori qualitativi sulla natura e tipologia di gestione e
business
 Valutazione andamentale
È fondamentale per l’impresa comprendere le logiche alla base
del sistema di monitoraggio del rischio della singola banca,
nonché procurarsi adeguati strumenti di consulenza, anche per
«pilotare» la richiesta di fido verso gli istituti più sensibili ai
punti di forza dell’affidata.
Chiedere il proprio rating
7
Esempio: aspetti analizzati dalla banca
Fattori di analisi
Aspetti
Peso
del Fattore
Peso
dell’Aspetto
40%
Analisi quantitativa
Variabili discriminanti (indici di bilancio + altre)
100%
Analisi di qualità dei
bilanci
Qualità dei bilanci
70%
Certificazione dei bilanci
30%
Management ed organizzazione interna
50%
Andamento della relazione
25%
Dati di ritorno della Centrale Rischi
25%
Analisi del rischio per attività/area
30%
Mercato
20%
Concorrenza
20%
Stabilità/Ciclicità settoriale
30%
Indici di settore
50%
Posizione competitiva (es. quota di mercato)
50%
Analisi qualitativa
Analisi del settore e
dell’area territoriale
Analisi di benchmarking
10%
25%
15%
10%
100%
8
Primo passo: conoscenza della propria situazione
9
E’ una questione (anche) di prospettiva!
10
Principali indici valutati dalla Banca
11
Fattori quantitativi
Cruscotto
12
Fattori quantitativi
13
ROS
Fatto 100 il fatturato il Ros esprime quanto reddito
operativo la società ha prodotto.
ROT
Fatto 100 il capitale investito il Rot esprime quanto
fatturato la società produce.
ROCE
Fatto 100 il capitale investito netto (attivo fisso +
attivo corrente – debiti correnti) il ROCE esprime il
reddito operativo che la società produce, può essere
visto come il tasso di interesse che si ottiene
investendo nella società e che servirà
Fattori quantitativi
L’indebitamento massimo sostenibile nella visione delle banche
Se il debito finanziario attuale rispetta almeno due criteri su tre
potrebbe essere sostenibile.
14
Fattori quantitativi
1)
•
•
i)
ii)
CONTROLLARE L’INDICE DI INDEBITAMENTO E RIESPRIMERLO
EXTRACONTABILMENTE:
PFN / PATRIMONIO NETTO
RIESPRESSIONE DEL PATRIMONIO NETTO A VALORI DI MERCATO
RIESPOSIZIONE DEL PN «SOSTANZIALE»: L’indice migliora se:
si allocano correttamente le poste di PN «sostanziale» (es.
finanziamento soci non occasionale; prestiti subordinati; ecc.)
si estinguono garanzie «collaterali» (permanenti) e si attuano
apporti a Patrimonio Netto
15
Fattori quantitativi
2) FORNIRE INDICI CHE LA BANCA NON PUO’ CALCOLARE DAL BILANCIO
16
Fattori quantitativi
2) FORNIRE INDICI CHE LA BANCA NON PUO’ CALCOLARE DAL BILANCIO
Ebitdar
Canoni leasing
Ebitda
158
(2.000)
(1.842)
0,3%
-3,6%
-3,3%
8.254
(2.200)
6.054
9,6%
-2,6%
7,0%
16.832
(2.500)
14.332
13,5%
-2,0%
11,5%
14.831
(500)
14.331
Acc.to perdite su crediti
Amm.ti materiali
Amm.ti immateriali
Totale ammortamenti e accantonamenti
Reddito Operativo (Ebit)
(110)
(7.456)
(569)
(8.135)
(9.977)
-0,2%
-13,3%
-1,0%
-14,5%
-17,8%
(32)
(7.019)
(521)
(7.572)
(1.518)
0,0%
-8,2%
-0,6%
-8,8%
-1,8%
(43)
(6.784)
(445)
(7.272)
7.060
0,0%
-5,4%
-0,4%
-5,8%
5,7%
0
(3.015)
0
(3.015)
11.316
Oneri finanziari
Proventi finanziari
Altri oneri finanziari
-2,0%
0,4%
0,0%
-1,6%
(914)
158
(267)
(1.023)
-1,1%
0,2%
-0,3%
-1,2%
(1.253)
138
(513)
(1.628)
-1,0%
0,1%
-0,4%
-1,3%
(1.465)
109
Gestione finanziaria
(1.146)
243
0
(903)
Gestione cambi realizzata
Gestione cambi non realizzata
Gestione cambi
(20)
(20)
(40)
0,0%
0,0%
-0,1%
1.125
200
1.325
1,3%
0,2%
1,5%
(285)
(400)
(685)
-0,2%
-0,3%
-0,5%
75
10
85
Gestione straordinaria
Risultato lordo imposte
1.290
(9.590)
(279)
2.847
(7.022)
2,3%
-17,1%
-0,5%
5,1%
-12,5%
(7)
(2.548)
(801)
326
(3.023)
0,0%
-3,0%
-0,9%
0,4%
-3,5%
(552)
4.880
(1.755)
(860)
2.265
-0,4%
3,9%
-1,4%
-0,7%
1,8%
(139)
9.821
0
0
9.821
Imposte correnti
Imposte anticipate e differite
Risultatato netto
17
(1.356)
Grado di solvibilità e reddittività
3) MONITORARE ED EVIDENZIARE GLI INDICI DI BILANCIO
i. EBITDAR = EBITDA + COSTI DI LEASING
ii. AUTOFINANZIAMENTO GESTIONALE: RISULTATO NETTO + AMMORTAMENTI
iii. CASH FLOW: CASH IS KING
iv. GRADO DI COPERTURA DEGLI ONERI FINANZIARI -> MOL / ONERI FINANZIARI:
In termini generali, si assume che l’azienda sia in una situazione critica quando
questo indice è inferiore a 2.
18
Grado di solvibilità e reddittività
3) (segue) MONITORARE ED EVIDENZIARE GLI INDICI DI BILANCIO
v.
GRADO DI COPERTURA DEL DEBITO (DSCR) =
FLUSSO DI CASSA OPERATIVO
(ONERI FINANZIARI + RIMBORSO DEL DEBITO)
Il DSCR migliora se: i) il rimborso del debito è strutturato in maniera tale da essere
coperto dai flussi di cassa operativi (tramite riscadenziazione, ristrutturazione, ecc.)
vi. GESTIONE DEL ROI: Un’impresa indebitata può aumentare la propria redditività
finale (ROE), aumentando la sua posizione debitoria a patto che i benefici
derivanti dal maggiore debito compensino i costi. ROI > i
vii. COMPARAZIONE INDICI SOCIETA’ CONCORRENTI
19
Grado di indebitamento
4) OPERARE SULLA RIDUZIONE DEL CAPITALE INVESTITO NETTO
A FINE ANNO
20
Fattori quantitativi
4) (segue) OPERARE SULLA RIDUZIONE DEL CAPITALE INVESTITO
NETTO A FINE ANNO
CIN = Capitale Fisso Netto + CCN complessivo
A maggiori valori di CIN, corrisponderà una necessità di maggiori fonti
finanziarie (PN o PFN) con riflessi negativi sulla redditività dell’azienda
se l’azienda non produce maggior EBIT.
21
Fattori quantitativi
4) (segue) OPERARE SULLA RIDUZIONE DEL CAPITALE INVESTITO
NETTO A FINE ANNO
i)
PIANIFICAZIONE DEI PAGAMENTI E DEGLI INCASSI AL 31
DICEMBRE
ii)
OPERAZIONI DI «WINDOW DRESSING»
iii)
GESTIONE DEL MAGAZZINO
iv)
CESSIONE PRO SOLUTO CREDITI IVA, D’IMPOSTA, VERSO PA
v)
LIQUIDAZIONE COMPENSI AMMINISTRATORI
22
Fattori quantitativi
4) (segue) OPERARE SULLA RIDUZIONE DEL CAPITALE INVESTITO
NETTO A FINE ANNO
Il Working Capital è una delle poche aree rimaste che possano produrre
una significativa liquidità in un periodo relativamente breve senza un
programma di ristrutturazione invasivo e strutturale
23
Fattori quantitativi
4) OPERARE SULLA RIDUZIONE DEL CAPITALE INVESTITO NETTO A
FINE ANNO (segue)
24
Fattori quantitativi
5) RIESPRIMERE IL PATRIMONIO NETTO TANGIBILE A VALORI CORRENTI:
PN TANGIBILE = PATRIMONIO NETTO – ATTIVITA’ IMMATERIALI
i)
CAPITALIZZAZIONE DI COSTI ESTERNI VS COSTI INTERNI
ii)
CAPITALIZZAZIONI R&D vs ONERI PLURIENNALI
iii)
RIESPOSIZIONE DEI VALORI DI MERCATO DI BREVETTI E R&D
AFFINCHE’ SIANO INCLUSI NEL PATRIMONIO NETTO TANGIBILE
iv)
FORNIRE INFORMAZIONI QUANTITATIVE (IMPAIRMENT TEST) SU
AVVIAMENTO
25
Fattori quantitativi
5) (segue) RIESPRIMERE IL PATRIMONIO NETTO TANGIBILE: PN – ATTIVITA’
IMMATERIALI
v)
RIESPOSIZIONE DEI CONTRATTI DI LEASING (vantaggio quando
ammortamento è superiore alla durata) -> attenzione a PFN
Costo storico
Valore finanziato
Ammortamento
Durata leasing
I anno
II anno
III anno
IV anno
V anno
VI anno
VII anno
100
100
7 anni
5 anni
Maggior valore
cespiti
100
86
71
57
43
29
14
0
Maggiori debiti
Effetto a
finanziari (a lungo)
Patrimonio Netto
(100)
0
(80)
6
(60)
11
(40)
17
(20)
23
0
29
0
14
0
0
26
Fattori quantitativi
6) RIVALUTARE LA COMPOSIZIONE DEL DEBITO
SPOSTARE A MEDIO TERMINE I DEBITI A BREVE (EFFETTI POSITIVI ANCHE
SUI COSTI FINANZIARI)
L’ATTIVO IMMOBILIZZATO DEVE ESSERE COPERTO DA
PN + DEBITI LUNGO PERIODO
Bene
Soddisfacente
Male
> 1 con PN > 70% delle Fonti
>1
<1
27
Aspetti qualitativi
La Banca valuta la capacità dell’azienda di adottare scelte strategiche
coerenti ponendo attenzione, in particolare:
• settore e “storia” dell’azienda;
• tipo di governance;
• organizzazione aziendale;
• esistenza delle funzioni di controllo di gestione e di pianificazione
pluriennale.
Incidono poco sul modello di rating, però possono concorrere a far maturare
la decisione di affidare l’impresa, specie se essa vive un periodo di difficoltà
o è impegnata nel “passaggio generazionale” o sta affrontando operazioni
straordinarie di ristrutturazione o sviluppo.
Cosa fare: organizzare ed implementare le funzioni di controllo della
gestione, di tesoreria, della pianificazione finanziaria, finanche orientata alla
predisposizione di un business plan.
28
Posizionamento competitivo
Confronto andamento mercato - andamento Alfa
89.293
7.800
7.600
7.400
7.200
7.000
6.800
6.600
6.400
6.200
6.000
5.800
5.600
90.000
86.783
7.558
82.657
88.000
86.000
6.898
84.000
82.000
6.347
80.000
78.000
2013
2012
TOTALE MERCATO
29
2011
Società Alfa
Ricapitolando
1.
PIANIFICAZIONE FINANZIARIA
INDEBITAMENTO
PER
PREVEDERE
2.
SVILUPPARE UN DIALOGO CONTINUATIVO E PERIODICO CON LA BANCA (CRUSCOTTI
PERIODICI)
3.
GESTIRE IL CAPITALE CIRCOLANTE NETTO IN CORSO D’ANNO E A FINE PERIODO
4.
ALLUNGAMENTO DEL DEBITO FINANZIARIO
5.
SIMULAZIONI – ANALISI DI SENSITIVITA’ PER LA VALUTAZIONE DELLA LEVA FINANZIARIA
6.
STRUMENTI FINANZIARI
7.
FINANZA AGEVOLATA
8.
CONTROLLO ANDAMENTALE
30
IL
RISPETTO
DEL
GRADO
DI
COME SCEGLIERE GLI STRUMENTI DI FINANZIAMENTO
SULLA BASE DELLE ESIGENZE DELL’IMPRESA
Agenda

Factoring vs fido

Leasing vs mutuo

Finanza agevolata: alcune opportunità

Monitorare
dell’impresa:
la
situazione
finanziaria

Principali informazioni della centrale rischi

Analisi andamentale e rating bancario
32
Factoring
33
Factoring Introduzione
Factoring: contratto atipico che permette di smobilizzare dei crediti verso
clienti mediante un pagamento anticipato da parte di società finanziarie
specializzate.
Modalità:
 cessione del credito specifica
 cessione dei crediti futuri in massa
Tipologie:
 Pro solvendo: in tale caso, il factor si obbliga a pagare i crediti all’impresa
cedente solo se il debitore ceduto assolve regolarmente al proprio
adempimento (salvo buon fine o azione di regresso: art.1267 codice
civile).
 Pro soluto: in tale caso, il factor si obbliga a pagare i crediti all’impresa
cedente, garantendo all’imprenditore la certezza dell’incasso e pertanto
assumendosi il rischio di insolvenza del debitore ceduto
34
Costi del factoring
Il costo del factoring è normalmente dato da:
 Commissione percentuale sull’accordato


Interesse passivo:




a mercato possono variare dalle 0,5% al 1,5% dell’importo della fattura
solitamente tasso variabile (tipicamente euribor 3 mesi)
applicato trimestralmente
+ spread che può dipendere maggiormente dal merito creditizio del cedente
(clausola pro solvendo) oppure dal merito creditizio del debitore ceduto (clausola
pro soluto)
Spese di incasso e gestione delle fatture


previste a parte per la gestione tipica del rapporto
o specifiche nel caso di insolvenza del debitore ceduto
35
Vantaggi del factoring
Vantaggi tipici del factoring consistono in:

Operazioni di window dressing di fine anno


nelle operazioni di factoring configurate come pro soluto, al fine di migliorare il
bilancio dell’anno, migliorando la PFN, riducendo il circolante e migliorando così il
rating bancario
Alleggerimento degli oneri per la propria contabilità

gestione dell’incasso in capo al factor

Riduzione delle spese legali per contenzioso legale relative alla fase di
recupero crediti (gestita dal factor)

In molti casi accesso a servizi accessori

informazioni commerciali sulla propria clientela, rating bancario e verifica
dell’affidabilità di potenziali nuovi clienti
36
Adempimenti per avviare un rapporto di factoring
Documentazione:
1. Suggerimento. Oltre alla documentazione tradizionale:






Statuto, atto costitutivo, patti parasociali;
Verbali consiliari e/o delibere assembleari in cui siano previsti conferimenti di poteri;
Eventuali procure speciali;
Documenti identificativi dei titolari effettivi;
Certificato della Cciaa, solitamente non anteriore a 3 mesi;
Bilanci degli ultimi 3 esercizi
Per il factoring possono essere richieste:



Situazione economico patrimoniale aggiornata o business plan su richiesta
dell’istituto finanziario;
Elenco clienti, del fatturato annuo e concentrazione, nonché delle modalità e termini di
pagamento o ritardi usuali di pagamento tollerati;
Eventuale elenco dei fornitori e dettagli di cui al precedente punto (questo in caso di
reverse factoring)
37
Adempimenti per avviare un rapporto di factoring
1. (segue....)


Elenco delle garanzie ricevute e prestate: tipo, valore, nominativi garantiti;
Affidamenti bancari già in essere: suddivisi per banca, tipologia di affidamento,
accordato, utilizzo
2. Richiedere una copia del contratto di factoring

attenzione alle clausole e ai termini di validità del contratto (garanzie, tipologie di
factoring previste nel contratto quali pro-soluto e pro-solvendo, oneri dei contraenti,
servizi inclusi nel rapporto)
3. Al momento di concessione della delibera:



Firma del contratto di factoring: in media dai 7 ai 20 giorni lavorativi per l’ottenimento
della delibera, a seconda dell’istituto, della tipologia e importo di finanziamento, del
merito creditizio delle controparti;
Verifica e firma delle condizioni economiche
Emissione della lettera di inizio rapporto tra le controparti
38
Contratti di fornitura, notifiche, apertura dei c.c.
Verifica nei contratti effettuati con la clientela di clausole di «non
cedibilità del credito»
In tal caso una richiesta al cliente di deroga agli specifici articoli del
contratto al fine di usufruire della cedibilità del credito


2 o 3 giorni lavorativi, una volta firmato il contratto col factor, per
l’apertura dei conti correnti l’anticipo della/e fattura/e
Per ogni singola fattura o per il credito ceduto in massa, il factor
effettuerà una notifica al debitore dell’impresa ai sensi dell’art 1264
codice civile
(la notificazione non richiede forme specifiche, essendo sufficiente l’utilizzo
di modalità idonee a rendere edotto il debitore circa la cessione ad un terzo
del credito, quali PEC e raccomandata A/R)

39
Effetti contabili del fido vs factoring
La società Alfa SpA presenta la seguente situazione dei crediti al 31/12/2014
• crediti commerciali non ceduti per € 100.000
Tali partite di circolante dovranno essere state finanziate attraverso una forma di
finanziamento, tipicamente fidi di conto corrente, anticipi fatture, Ri.ba. o forme
equivalenti di finanziamento a breve termine
Ipotizziamo a fine anno pertanto di avere una situazione di:
• fido di conto corrente accordato pari ai crediti commerciali: € 100.000
• Utilizzato per € 80.000, ad un tasso del 5% medio annuo sull’utilizzato;
• e commissioni bancarie pari al 1% annuo sull’accordato
Dettaglio di Stato Patrimoniale al 31/12/2014
C.II Crediti
1) Crediti verso clienti
D. Debiti
100.000 4) Debiti v/banche
85.000
(80.000 +4.000 +1.000)
Dettaglio di Conto Economico al 31/12/2014
B) Costi della produzione
7) Servizi
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
17) Interessi e altri oneri finanziari
1.000
4.000
40
Esempio di factoring pro-soluto (OIC 15)
Vediamo con un esempio quanto avviene in caso di cessione del credito (factoring)
pro-soluto sul bilancio della stessa società Alfa:
Ipotizziamo per semplicità che la società sia in grado di cedere pro-soluto tutto
l’ammontare dei crediti in massa, ottenendo dal factor un anticipo pari al 80% dei
crediti stessi.
• crediti commerciali ceduti al factor con anticipazione per € 80.000;
• oneri finanziari applicati pari al 5% medio sull’utilizzato in corso d’anno;
• Commissioni passive del 2% sull’accordato annuo di € 100.000;
Dettaglio di Stato Patrimoniale al 31/12/2014
C.II Crediti
1) Crediti verso clienti (factor)
C.IV Disponibilità liquide
20.000
D. Debiti
5) Debiti v/altri finanziatori
74.000
(80.000 -4.000 -2.000)
Dettaglio di Conto Economico al 31/12/2014
B) Costi della produzione
7) Servizi
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
17) Interessi e altri oneri finanziari
2.000
4.000
41
0
Esempio di factoring pro-solvendo (OIC 15)
Vediamo con un esempio quanto avviene in caso di cessione del credito (factoring)
pro-solvendo sul bilancio della stessa società Alfa:
Cessione pro-solvendo di tutto l’ammontare dei crediti in massa: anticipo pari al 80%
dei crediti stessi.
• crediti commerciali ceduti al factor con anticipazione per € 80.000;
• oneri finanziari applicati pari al 5% medio sull’utilizzato in corso d’anno;
• Commissioni passive del 1% sull’accordato annuo di € 100.000;
Dettaglio di Stato Patrimoniale al 31/12/2014
C.II Crediti
1) Crediti v/clienti
20.000 D. Debiti
80.000 5) Debiti v/altri finanziatori
1) Crediti v/clienti (factor)
C.IV Disponibilità liquide
80.000
75.000 Nota: segnalazione in Nota Integrativa del valore
nominale dei crediti ceduti. Impostazione
(80.000 -5.000) prevista anche da IAS/IFRS
Dettaglio di Conto Economico al 31/12/2014
B) Costi della produzione
7) Servizi
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
17) Interessi e altri oneri finanziari
1.000
4.000
42
Agenda

Factoring vs fido

Leasing vs mutuo

Finanza agevolata: alcune opportunità

Monitorare
dell’impresa:
la
situazione
finanziaria

Principali informazioni della centrale rischi

Analisi andamentale e rating bancario
43
Leasing
44
Leasing Introduzione
Leasing: operazione mediante la quale una società finanziaria acquista, per
conto di un’impresa industriale o commerciale, un bene mobile o immobile a
questa necessario per lo svolgimento del processo produttivo, e alla stessa lo
cede in godimento per un periodo in genere corrispondente alla sua intera vita
economica
Norme:
 legge n.183 del 1976
 codice civile - combinazione degli schemi della vendita con patto di riservato
dominio di cui all’art. 1523 del Codice Civile e del contratto di locazione (art.
1571 c.c.)
A livello contabile:
 principio contabile internazionale IAS 17
 principi contabili italiani (OIC 1)
 codice civile artt. 2424 (immobilizzazioni rappresentate «con separata
indicazione» quelle concesse in locazione finanziaria)
 2427 n. 22 (prospetto di raccordo in nota integrativa per leasing finanziario)
45
Leasing Tipologie
Nella prassi, si distinguono 2 principali tipologie di leasing dal punto di vista
degli effetti:

Leasing finanziario: trasferiti in capo all’utilizzatore tutti i rischi ed i
benefici connessi alla proprietà del bene, ed in cui la stessa proprietà del
bene al termine del periodo di locazione può essere trasferita o meno
all’utilizzatore

Leasing operativo: utilizzo di un bene dietro il pagamento di un canone;
non trasferisce all’utilizzatore tutti i rischi ed i benefici connessi alla
proprietà del bene

E’ dunque definito in via residuale, presenta una durata inferiore alla vita
economica dei beni ed è molto più simile al contratto di noleggio
46
Esempio di contabilizzazione del leasing
Vediamo con un esempio quanto avviene in caso di leasing contabilizzato
con il metodo patrimoniale e il metodo finanziario sul bilancio della società
Alfa. Effettuiamo dunque le seguenti ipotesi.
Costo di acquisto cespite: euro 80.000,00 (ammortam. civilistico e fiscale in 3 anni)
Data stipulazione contratto: 01/01/X
Durata del contratto: 3 anni
Periodicità dei canoni: mensile
Scadenza 1a rata: 31/01/X
Importo rata mensile: euro 2.453,00
Prezzo di riscatto: 1% del valore originario del bene: euro 800,00
Tasso di interesse annuo nominale: 7,08%
Tasso di interesse annuo effettivo: 7,31%
Tasso interno di rendimento su base mensile: 0,5898%
Si dovrà pertanto calcolare il debito residuo di ogni anno equivalente al
valore attuale delle rate di debito non scadute
47
Calcoli necessari alla contabilizzazione leasing
Quote capitale totali
dell'anno X
24.560,38
Quote capitale totali
dell'anno X1
26.356,23
Quote capitale totali
dell'anno X2
28.283,39
Rata
Scadenza
01/01/X
1
2
3
31/01/X
28/02/X
31/03/X
2.453
2.453
2.453
1.981
1.993
2.005
472
460
448
78.019
76.026
74.021
1.981
3.974
5.979
4
5
6
30/04/X
31/05/X
30/06/X
2.453
2.453
2.453
2.016
2.028
2.040
437
425
413
72.005
69.977
67.936
7.995
10.023
12.064
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
31/07/X
31/08/X
30/09/X
31/10/X
30/11/X
31/12/X
31/01/X1
28/02/X1
31/03/X1
30/04/X1
31/05/X1
30/06/X1
31/07/X1
31/08/X1
30/09/X1
31/10/X1
30/11/X1
31/12/X1
31/01/X2
28/02/X2
31/03/X2
30/04/X2
31/05/X2
30/06/X2
31/07/X2
31/08/X2
30/09/X2
31/10/X2
30/11/X2
31/12/X2
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.453
2.052
2.064
2.077
2.089
2.101
2.114
2.126
2.139
2.151
2.164
2.177
2.189
2.202
2.215
2.228
2.242
2.255
2.268
2.281
2.295
2.308
2.322
2.336
2.350
2.363
2.377
2.391
2.405
2.420
2.434
401
389
376
364
352
339
327
314
302
289
276
264
251
238
225
211
198
185
172
158
145
131
117
103
90
76
62
48
33
19
65.884
63.820
61.743
59.654
57.553
55.440
53.314
51.175
49.024
46.860
44.683
42.494
40.292
38.076
35.848
33.606
31.351
29.083
26.802
24.507
22.199
19.876
17.541
15.191
12.828
10.450
8.059
5.654
3.234
800
14.116
16.180
18.257
20.346
22.447
24.560
26.686
28.825
30.976
33.140
35.317
37.506
39.708
41.924
44.152
46.394
48.649
50.917
53.198
55.493
57.801
60.124
62.459
64.809
67.172
69.550
71.941
74.346
76.766
79.200
88.308
79.200
9.108
800
800
0
0
80.000
p. risc. 31/12/X2
Importo rata Quota capitale Quota interessi Debito residuo Debito estinto
0
0
0
80.000
0
48
valore attuale delle
rate di canone non
scadute al termine
dell’anno X = debito
residuo allo scadere
dell’anno X
Interessi passivi totali
dell'anno X
4.875,62
Interessi passivi totali
dell'anno X1
3.079,77
Interessi passivi totali
dell'anno X2
1.152,61
Effetti contabili del leasing
Bilancio 31/12/X
Metodo patrimoniale
Stato patrimoniale
Metodo finanziario
Stato patrimoniale
B.II Immobiliz. materiali
3) Attrezz. ind. e comm. 80.000,00
(-) F. amm.to 24.560,38
55.439,62
Conti d’ordine
– Beni in leasing
55.439,62
Conto economico
B) Costi della produzione
8) per godimento di beni di terzi
29.436,00
(= rata mensile di 2.453 x 12 mesi)
Conto economico
B) Costi della produzione
10) Ammortamenti e svalutazioni
b) Ammort. immob. mat.
24.560,38 (= somma delle quote capitale rimborsate nell'anno)
C) Proventi e oneri finanziari
17) Interessi e altri oneri finanziari
4.875,62 (= somma degli inter. passivi dell'anno)
Bilancio 31/12/X1
Metodo patrimoniale
Stato patrimoniale
Metodo finanziario
Stato patrimoniale
B.II Immobiliz. materiali
3) Attrezz. ind. e comm. 80.000,00
(-) F. amm.to 50.916,61
29.083,39
Conti d’ordine
– Beni in leasing
29.083,39
Conto economico
B) Costi della produzione
8) per godimento di beni di terzi
29.436,00
(= rata mensile di 2453 x 12 mesi)
D.5) Debiti v/altri finanziatori
55.439,62
D.5) Debiti v/altri finanziatori
29.083,39
Conto economico
B) Costi della produzione
10) Ammortamenti e svalutazioni
b) Ammort. immob. mat.
26.356,23 (= somma delle quote capitale rimborsate nell'anno)
C) Proventi e oneri finanziari
17) Interessi e altri oneri finanziari
3.079,77 (= somma degli inter. passivi pagati nell'anno)
49
Effetti contabili del leasing
Bilancio 31/12/X2
Leasing Metodo patrimoniale
Stato patrimoniale
B.II Immobiliz. materiali
3) Attrezz. ind. e comm. 800,00
(-) F. amm.to 800,00
0
Conti d’ordine
– Beni in leasing 0
Conto economico
B) Costi della produzione
8) per godimento di beni di terzi
29.436,00
(= rata mensile di 2453 x 12 mesi)
10) Ammortamenti e svalutazioni
b) Ammort. immob. mat. 800,00
Metodo finanziario
Stato patrimoniale
B.II Immobiliz. materiali
D.5) Debiti v/altri finanziatori
3) Attrezz. ind. e comm. 80.000,00
0
(-) F. amm.to 80.000,00
0
Conto economico
B) Costi della produzione
10) Ammortamenti e svalutazioni
b) Ammort. immob. mat.
29.083,39 (= somma delle quote capitale rimborsate nell'anno)
C) Proventi e oneri finanziari
17) Interessi e altri oneri finanziari
1.152,61 (= somma degli inter. passivi dell'anno)
Il leasing, nel caso di contabilizzazione col metodo patrimoniale, mantiene
fino alla data di riscatto lo stato patrimoniale libero nel passivo da debiti
finanziari (PFN) e nell’attivo da immobilizzazioni e comporta dei costi che
tuttavia riducono l’Ebitda e l’Ebit, poiché inseriti nella voce B.8 Costi per
godimento di beni di terzi. Attenzione poiché il metodo finanziario (principi
IAS), invece comporta l’iscrizione sia di immobilizzazioni (CIN) sia di debito
finanziario (PFN)
50
Effetti contabili del mutuo vs leasing
La società Alfa SpA deve effettuare un investimento a medio termine di € 80.000,
per cui deve scegliere un finanziamento tra mutuo e leasing con scadenza 3 anni.
Si ipotizzi di utilizzare i dati del leasing relativi all’esercizio precedente, mentre
relativamente al mutuo si ipotizzino le seguenti condizioni:
Costo di acquisto cespite: euro 80.000,00 (ammortam. civilistico e fiscale in 3 anni)
Data stipulazione contratto: 01/01/X
Durata del contratto: 3 anni
Periodicità dei canoni: mensile
Scadenza 1a rata: 31/01/X
Importo rata mensile: euro 2.473,02 (rata necessaria affinché mutuo e leasing
presentino stesso livello di interesse annuo nominale/effettivo)
Tasso di interesse annuo nominale: 7,08%
Tasso di interesse annuo effettivo: 7,31%
Tasso interno di rendimento su base mensile: 0,5898%
51
Calcoli necessari alla contabilizzazione mutuo
Rata
Quote capitale totali
dell'anno X
24.808,43
Quote capitale totali
dell'anno X1
26.622,45
Quote capitale totali
dell'anno X2
28.569,12
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Scadenza
01/01/X
31/01/X
28/02/X
31/03/X
30/04/X
31/05/X
30/06/X
31/07/X
31/08/X
30/09/X
31/10/X
30/11/X
31/12/X
Importo rata Quota capitale Quota interessi Debito residuo Debito estinto
0
0
0
80.000
0
2.473
2.001
472
77.999
2.001
2.473
2.013
460
75.986
4.014
2.473
2.025
448
73.961
6.039
2.473
2.037
436
71.924
8.076
2.473
2.049
424
69.875
10.125
2.473
2.061
412
67.815
12.185
2.473
2.073
400
65.742
14.258
2.473
2.085
388
63.656
16.344
2.473
2.098
375
61.559
18.441
2.473
2.110
363
59.449
20.551
2.473
2.122
351
57.326
22.674
2.473
2.135
338
55.192
24.808
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
31/01/X1
28/02/X1
31/03/X1
30/04/X1
31/05/X1
30/06/X1
31/07/X1
31/08/X1
30/09/X1
31/10/X1
30/11/X1
31/12/X1
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.147
2.160
2.173
2.186
2.199
2.212
2.225
2.238
2.251
2.264
2.278
2.291
326
313
300
287
274
261
248
235
222
209
195
182
53.044
50.884
48.711
46.525
44.327
42.115
39.891
37.653
35.402
33.138
30.860
28.569
26.956
29.116
31.289
33.475
35.673
37.885
40.109
42.347
44.598
46.862
49.140
51.431
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
31/01/X2
28/02/X2
31/03/X2
30/04/X2
31/05/X2
30/06/X2
31/07/X2
31/08/X2
30/09/X2
31/10/X2
30/11/X2
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.473
2.305
2.318
2.332
2.346
2.359
2.373
2.387
2.401
2.416
2.430
2.444
169
155
141
127
114
100
86
72
57
43
29
26.265
23.947
21.615
19.269
16.910
14.537
12.149
9.748
7.332
4.903
2.459
53.735
56.053
58.385
60.731
63.090
65.463
67.851
70.252
72.668
75.097
77.541
36
31/12/X2
0
80.000
2.473
2.459
15
89.029
80.000
9.029
52
Debito residuo allo
scadere dell’anno X
= debito iniziale –
quote
capitale
pagate nell’anno
Interessi passivi totali
dell'anno X
4.867,81
Interessi passivi totali
dell'anno X1
3.053,79
Interessi passivi totali
dell'anno X2
1.107,12
Effetti contabili del leasing vs mutuo
Bilancio 31/12/X
Leasing Metodo patrimoniale
Stato patrimoniale
Bilancio 31/12/X
Mutuo
Stato patrimoniale
B.II Immobiliz. materiali
3) Attrezz. ind. e comm. 80.000,00
(-) F. amm.to 26.666,67
53.333,33
D.4) Debiti v/banche
55.192
Conti d’ordine
– Beni in leasing
55.439,62
Conto economico
B) Costi della produzione
8) per godimento di beni di terzi
29.436,00
(= rata mensile di 2.453 x 12 mesi)
Conto economico
B) Costi della produzione
10) Ammortamenti e svalutazioni
b) Ammort. immob. mat.
26.666,67
C) Proventi e oneri finanziari
17) Interessi e altri oneri finanziari
4.867,81 (= somma degli inter. passivi dell'anno)
Bilancio 31/12/X1
Leasing Metodo patrimoniale
Stato patrimoniale
Bilancio 31/12/X1
Mutuo
Stato patrimoniale
B.II Immobiliz. materiali
3) Attrezz. ind. e comm. 80.000,00
(-) F. amm.to 53.333,33
26.666,67
Conti d’ordine
– Beni in leasing
29.083,39
Conto economico
B) Costi della produzione
8) per godimento di beni di terzi
29.436,00
(= rata mensile di 2453 x 12 mesi)
D.4) Debiti v/banche
28.569
Conto economico
B) Costi della produzione
10) Ammortamenti e svalutazioni
b) Ammort. immob. mat.
26.666,67 (= 80.000 / 3 anni)
C) Proventi e oneri finanziari
17) Interessi e altri oneri finanziari
3.053,79 (= somma degli inter. passivi dell'anno)
53
Effetti contabili del leasing vs mutuo
Bilancio 31/12/X2
Leasing Metodo patrimoniale
Stato patrimoniale
B.II Immobiliz. materiali
3) Attrezz. ind. e comm. 800,00
(-) F. amm.to 800,00
0
Conti d’ordine
– Beni in leasing
29.083,39
Conto economico
B) Costi della produzione
8) per godimento di beni di terzi
29.436,00
(= rata mensile di 2453 x 12 mesi)
10) Ammortamenti e svalutazioni
b) Ammort. immob. mat. 800,00
Bilancio 31/12/X2
Mutuo
Stato patrimoniale
B.II Immobiliz. materiali
D.4) Debiti v/banche
3) Attrezz. ind. e comm. 80.000,00
0
(-) F. amm.to 80.000,00
0
Conto economico
B) Costi della produzione
10) Ammortamenti e svalutazioni
b) Ammort. immob. mat.
26.666,67 (= 80.000 / 3 anni)
C) Proventi e oneri finanziari
17) Interessi e altri oneri finanziari
1.107,12 (= somma degli inter. passivi dell'anno)
Il mutuo comporta a bilancio un aggravamento della PFN, poiché sono
contabilizzati i debiti v/banche nel passivo di stato patrimoniale (SP), a
differenza del leasing metodo patrimoniale che non contabilizza il debito in SP.
Nel mutuo si ha un ammortamento coincidente con l’aliquota d’ammortamento
civilistica del bene (in questo caso lo si ammortizza in 3 anni), e questo influisce
sull’Ebit, non sull’Ebitda. Nel leasing la rata incide implicitamente sull’Ebitda e
sull’Ebit, ma non ne risente la PFN in SP.
54
Argomenti

Factoring vs fido

Leasing vs mutuo

Finanza agevolata: alcune opportunità

Monitorare
dell’impresa:
la
situazione
finanziaria

Principali informazioni della centrale rischi

Analisi andamentale e rating bancario
55
Finanza agevolata: alcune
opportunità
56
Finanza agevolata
Cassa Depositi e Prestiti: Piattaforma Imprese
Si tratta di:
 finanziamenti di spese di investimento e di esigenze di incremento del capitale
circolante
 Per le imprese con meno di 3.000 dipendenti, attive su tutto il territorio nazionale e
in qualsiasi settore di attività economica.
Dotazione:
1. 2 miliardi di euro per PMI (meno di 250 dipendenti);
2. 2 miliardi di euro per Mid Cap (meno di 3.000 dipendenti);
3. 500 milioni per i contratti di rete;
4. 500 milioni per finanziamento operazioni su lettere di credito
In sostanza si hanno condizioni favorevoli a livello di tasso di interesse passivo sui
finanziamenti erogati.
Si attendono a breve ulteriori dettagli, anche sulle banche partecipanti, a cui andrà
rivolta la domanda di erogazione del finanziamento.
57
Finanza agevolata
Cassa Depositi e Prestiti: Plafond PMI
Si tratta di:
 finanziamenti di spese di investimento e di esigenze di incremento del capitale
circolante
 Per le imprese con meno di 250 dipendenti, attive su tutto il territorio nazionale e
in qualsiasi settore di attività economica.
Dotazione:
 16 miliardi di euro
Anche in tal caso sono previste condizioni favorevoli a livello di tasso di interesse
passivo sui finanziamenti erogati.
E’ necessario richiedere un finanziamento ad una banca convenzionata.
58
Finanza agevolata
Cassa Depositi e Prestiti: Plafond Beni Strumentali “Nuova Sabatini”
Contributo in conto interessi da parte del MiSE (Ministero Sviluppo Economico),
che copre parte degli interessi a carico delle imprese sui finanziamenti.
Il contributo è pari ad un ammontare di interessi al tasso del 2,75% annuo,
calcolati su un finanziamento di 5 anni con rate semestrali.
La parte di interessi non coperta resta a carico dell’impresa.
Possibilità di beneficiare della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e
medie imprese, fino all’80% dell’ammontare del finanziamento, con priorità di
accesso.
Importo finanziabile: da un minimo di 20.000 euro a un massimo di 2.000.000 di
euro per ciascuna PMI beneficiaria, anche frazionato in più iniziative di investimento;
E’ necessario richiedere un finanziamento ad una banca convenzionata.
59
Finanza agevolata
SIMEST
Si elencano le principali linee di intervento di Simest per agevolare l’accesso delle
imprese italiane ai mercati esteri:
 Finanziamento agevolato per la realizzazione di programmi di investimento tramite
apertura di strutture all’estero in paesi extra UE

Finanziamento agevolato per studi di fattibilità e per programmi di assistenza
tecnica collegati ad investimenti italiani in paesi extra UE

Finanziamento agevolato a favore delle PMI esportatrici per il miglioramento e la
salvaguardia della loro solidità patrimoniale al fine di accrescerne la
competitività sui mercati esteri

Finanziamento agevolato e assicurazione dei crediti all’esportazione

Finanziamento agevolato per la realizzazione di iniziative promozionali per la prima
partecipazione ad una fiera e/o mostra sui mercati extra UE

Partecipazione di SIMEST Spa al capitale di imprese estere
Per ulteriori dettagli sui singoli programmi, si rinvia a: SGB Studio Circolari
http://www.sgbstudio.it/circolare-n-29-del-19062014-finanziamenti-e-agevolazioni-daparte-di-simest-spa/
60
Confidi e Fondo garanzia PMI del MISE
CONFIDI (esempio COFIRE)
Attività di prestazione di garanzie per agevolare le imprese nell'accesso ai finanziamenti,
a breve medio e lungo termine
Offrono inoltre contributi in conto interessi sugli stessi finanziamenti garantiti e
condizioni di accesso al credito agevolate
FONDO GARANZIA PER PMI del MISE
Destinato alle PMI di ogni settore per qualunque operazione finanziaria nell’ambito
dell’attività imprenditoriale
l’intervento del Fondo assistito dalla garanzia dello Stato abbatte il rischio sull’importo
garantito fino a 2,5 milioni di euro.
61
Agenda

Factoring vs fido

Leasing vs mutuo

Finanza agevolata: alcune opportunità

Monitorare
dell’impresa:
la
situazione
finanziaria

Principali informazioni della centrale rischi

Analisi andamentale e rating bancario
62
Le principali informazioni della
Centrale Rischi
63
Le principali informazioni della Centrale Rischi
La Centrale Rischi è un sistema informativo sull’indebitamento della
clientela di banche e di intermediari finanziari vigilati dalla Banca d’Italia.
Le informazioni acquisite dalla Centrale Rischi hanno carattere riservato.
Necessario effettuare una richiesta sottoscritta dal diretto interessato
(persona fisica) o dal legale rappresentante della società (persona
giuridica) alla Banca d’Italia
 Normalmente, dal momento di effettuazione della richiesta, sono
necessari 4 giorni lavorativi per ottenere la documentazione da parte
della Banca d’Italia.
64
Caratteri generali
Gli intermediari sono tenuti a comunicare, ogni mese, alla Banca d’Italia i
rapporti di credito e/o di garanzia con la propria clientela. Le segnalazioni
mostrano dunque la situazione di ciascun cliente all’ultimo giorno del
mese e debbono essere inviate entro il 25° giorno del mese successivo.
Nel corso del mese, gli intermediari comunicano tempestivamente alla
Centrale dei Rischi le informazioni:
 Sul passaggio a sofferenza, l’estinzione della sofferenza e sulla
ristrutturazione di una o più linee di credito, che hanno interessato la
propria clientela. La segnalazione non contiene importi e deve essere
trasmessa entro 3 giorni lavorativi dalla data in cui si è verificato il
passaggio a sofferenza o la ristrutturazione;
 La regolarizzazione dei ritardi di pagamento relativi ai singoli
finanziamenti a scadenza
65
Caratteri generali
Gli intermediari segnalano l’intera posizione nei confronti del singolo cliente
se, a fine mese, è pari o superiore a 30.000 euro.
I crediti in sofferenza e i passaggi a perdita di sofferenze vanno, comunque,
segnalati a prescindere dall’importo.
Gli intermediari non devono più inviare la segnalazione a partire dal mese
nel corso del quale la posizione del cliente è scesa sotto la soglia di
segnalazione oppure è estinta. Tuttavia, rimane lo storico delle segnalazioni.
La Centrale dei Rischi censisce informazioni di carattere individuale che
vengono classificate sulla base dei gradi di rischio.
66
Le categorie di censimento
Le posizioni individuali di rischio sono comunicate alla Centrale dei Rischi sulla base
di un modello di rilevazione articolato in cinque sezioni
Crediti per cassa
-
-
-
-
Rischi
autoliquidanti
Rischi a scadenza
Rischi a revoca
Finanziamenti a
procedura
concorsuale
Altri
finanziamenti
particolari
Sofferenze
Crediti di firma
-
-
Crediti di firma
commerciali
Crediti di firma
finanziari
Garanzie ricevute
-
Garanzie
personali che
l’intermediario
segnalante ha
ricevuto
direttamente
dai terzi
Derivati finanziari
-
Contratti
derivati
negoziati sui
mercati over
the counter
Sezione informativa
-
-
-
-
-
67
Operazioni
effettuate per conto
terzi
Crediti acquisiti da
clientela diversa da
intermediari debitori ceduti;
Rischi
autoliquidanti crediti scaduti
Sofferenze-crediti
passati a perdita
Crediti ceduti a
terzi
Esempio di risposta
68
Esempi pratici: rischi a scadenza
Filiale di Modena
Durata originaria: 17 = oltre i 5 anni; Durata residua: 18 = oltre 1 anno
Divisa: 1 = euro
Import export: 8 = operazioni diverse da import/export
Tipo di attività: 28 = aperture di credito in c/c.
Stato del rapporto: 831 = rapporti non contestati – crediti scaduti o sconfinanti da più di 180 giorni
Tipo di garanzia: 125 = assenza di garanzie reali e/o di privilegi
69
Esempi pratici: rischi a revoca e garanzie
Filiale di Modena
Tipo di attività: area non necessaria, poiché si tratta di aperture di credito in conto corrente
Stato del rapporto: 830 = rapporti non contestati – crediti scaduti o sconfinanti da più di 90 gg e non oltre 180 gg
Tipo di garanzia: 113 = ipoteca esterna
Riguardo alla garanzia, si tratta di un ipoteca su 1 bene di valore complessivo per € 1.600.000 di proprietà di una
società esterna (la Società Beta, controllata operativa da Alfa), in grado di garantire l’apertura di credito a c/c
accordata ad Alfa per €100.000 e utilizzata per € 156.652
70
Agenda

Factoring vs fido

Leasing vs mutuo

Cenni di finanza agevolata

Monitorare
dell’impresa:
la
situazione
finanziaria

Principali informazioni della centrale rischi

Analisi andamentale e rating bancario
71
L’analisi andamentale
72
L’analisi andamentale
Definizione
L’analisi andamentale si basa sui dati di comportamento dell’impresa nei confronti
della banca e del sistema bancario.
Esamina l’andamento qualitativo/quantitativo dei rapporti tra banca e impresa, ossia:
1. Percentuale di utilizzo rispetto al totale dei fidi accordati;
2. Congruità tra utilizzi e operatività dell’impresa;
3. Tempi di incasso e pagamento;
4. Capacità dell’impresa di pianificare i fabbisogni finanziari e, pertanto, gli utilizzi
Obiettivi
 Identificare la dinamica dell’indebitamento finanziario dell’impresa;
 Identificare capacità dell’impresa di attrarre capitale e grado di fiducia del sistema
bancario circa la capacità di rimborso dell’impresa;
 Identificare le condizioni di tensione negli utilizzi, per prevedere future difficoltà
finanziarie o default del debitore
 Valutare la qualità dei dati forniti dall’impresa
73
Strumenti di valutazione
VALUTAZIONE DELLA
CENTRALE RISCHI
VALUTAZIONE DEL RAPPORTO
BANCARIO
Anomalie gravi (sofferenze,
passaggi a perdita,
procedure concorsuali)
Analisi della movimentazione
di c/c: rotazione fidi e lavoro
appoggiato
Tensione di utilizzo
Variazione dell’appoggio di
lavoro
Numero di intermediari
segnalanti
Variazione del portafoglio
commerciale
Sconfinamenti sul sistema
Analisi del portafoglio
commerciale: sbf, ant. Fatture,
insoluti
Andamento e durata degli
sconfinamenti
Andamento del ricorso al
credito e volumi
74
Scoring andamentale
RISCHIO
Autoliquidante
Rischi a revoca
Rischi a scadenza
Conto corrente
Finanziamenti
Qualità del portafoglio
Conto immobilizzato
Scarsa
movimentazione
Rotazione
SCORE
ANDAMENTALE
FINALE
Ritardi
Insoluti
N. Operazioni avere
Dare utilizzo medio
75
Rettifiche
Insoluti
elevati
% Insoluti
Alcune indicazioni per il miglioramento dello score
1. La presenza di elevati margini disponibili può ridurre di ¼ il rischio di
insolvenza;
2. Un trend (crescente) di utilizzi più che proporzionale al fatturato (es.
fatturato costante e utilizzi dei fidi cresciuti del 25%) comporta un
incremento del rischio insolvenza anche di 3 o 4 volte;
3. Un’elevata rotazione degli affidamenti (in rapporto al fatturato) può
ridurre di 8 volte il rischio di insolvenza
4. Un’elevata quota di lavoro in proporzione agli affidamenti concessi può
determinare una riduzione sino a 6 volte del rischio di insolvenza
5. Un ammontare di insoluti abbastanza elevato può portare anche ad un
raddoppio del rischio di insolvenza
76
Scoring andamentale e rating
In casi normali, il peso dell’analisi andamentale dipende dalle dimensioni dell’azienda
esaminata.
Per le PMI, l’analisi andamentale assume un carattere preponderante, in quanto,
solitamente, l’analisi quantitativa e qualitativa (posizionamento nel settore, nel
mercato, fattori critici di successo , assetto proprietario e management) hanno minore
rilevanza, a causa sia di bilanci in forma abbreviata ad impostazione fiscale sia di
strutture amministrative semplificate.
Suddividendo le imprese in 3 categorie principali:
1.
Retail: operatori economici con fatturato < 2,5 o 5 milioni di euro
2.
Corporate: medie aziende (mid corp.) con fatturato fino a 25-50 mln euro; grandi
aziende (large corporate) con fatturato fino a 100 o 200 mln euro
3.
Multinationals: aziende multinazionali con fatturato > 100 o 200 mln euro
Si può affermare che le PMI rientrano nella categorie retail e corporate fino a 50
mln euro di fatturato.
Retail e mid corp.: analisi andamentale ha peso preponderante,
Large corporate e multinationals: analisi andamentale ha peso inferiore.
77
Un’indicazione di massima sul rating bancario
Tenendo presente che ogni intermediario utilizza un suo modello di rating per la
valutazione del merito creditizio di un’impresa è comunque possibile riassumere il
peso delle 3 componenti principali nell’impatto sul rating finale di impresa:
 Quantitativa
 Andamentale
 Qualitativa
Analisi
Corporate
Small business
Quantitativa
50%
30%
Andamentale
40%
65%
Qualitativa
10%
5%
78
MIGLIORARE L’IMMAGINE DELL’AZIENDA AGLI OCCHI
DELLE BANCHE: IL BUSINESS PLAN
Agenda

Quali aspetti evidenziare nel Business Plan

Esempio di Business Plan
80
Il Business Plan
Con Basilea 2 – e Basilea 3 - il Business Plan diventa un elemento importante, con
il Bilancio, per la valutazione d’impresa.
La sua valenza diventa sempre più forte ed è un elemento utilizzato dalla banca
nell’assegnazione del rating, che determina la possibilità o meno per l’impresa di
accedere al credito bancario
Il Business Plan ha una doppia valenza: interna, in quanto è lo strumento che
consente di razionalizzare ed esplicitare l’idea imprenditoriale; esterna,
perché permette a terzi di valutare l’iniziativa economica, le sue potenzialità e
i rischi ad essa connessi.
81
Il Business Plan
82
Il Business Plan - esempio
A) DESCRIZIONE DELLA COMPAGINE SOCIALE E GOVERNANCE
B) DESCRIZIONE DELL’ATTIVITA’ (O DEL PROGETTO)
Settore di attività
Descrizione sintetica del prodotto/servizio
Punti di forza e di debolezza
C) ASPETTI COMMERCIALI
Vantaggi competitivi
Mercato di riferimento
Strategie commerciali
Obiettivi di vendita
83
Il Business Plan - esempio
Core Business
Divisioni
R&D
Governance
Punti di forza e debolezza
84
Il Business Plan - esempio
Previsioni di fatturato
Ipotesi
principali ed
effetti
Giorni clienti
Giorni
fornitori
Giorni scorte
85
Il Business Plan - esempio
D) ASPETTI OCCUPAZIONALI
E) GRUPPO DI APPARTENENZA
F) PIANIFICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA
Descrizione dell'investimento da effettuare
Descrizione dei finanziamenti
Piano economico-finanziario e indici previsionali
Piano di copertura finanziaria
86
Il Business Plan - esempio
Investimento
programmato
e risparmi
87
Il Business Plan - esempio
Conto Economico
prospettico
Stato
patrimoniale
prospettico
88
Il Business Plan - esempio
Rendiconto
finanziario
prospettico
89
IL RATING PROPOSTO DA ALCUNE SOCIETÀ
SPECIALIZZATE: ESEMPI PRATICI
Dott. Corrado Baldini
Il rating – Worst Case
Società Alfa
91
Il rating – Società Alfa
92
Il rating – Società Alfa
93
Il rating – Società Alfa
Società Alfa
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Il rating – Società Alfa
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Il rating – Best Case
Società Beta
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Il rating – Società Beta
97
Il rating – Società Beta
98
Il rating – Società Beta
Società Beta
99
Il rating – Società Beta
100
CONTATTI
dott. Corrado Baldini
dott. Fausto Braglia
dott.ssa Elena Iotti
SGB & Partners Commercialisti
www.sgbstudio.it
[email protected]
Via Emilia all’Angelo 44/B
42124 Reggio Emilia
Tel: 0522 941069
fax: 0522 941885