relazione piano di rischio aeroportuale

COMUNE DI OLBIA
Provincia di Olbia – Tempio
PIANO DI RISCHIO DI CUI ALL’ART. 707 DEL CODICE DELLA NAVIGAZIONE
INDIVIDUAZIONE DEI VINCOLI LUNGO LE DIREZIONI DI DECOLLO E ATTERRAGGIO
RELAZIONE E NORME DI ATTUAZIONE DEL P.R.A.
IL DIRIGENTE
Ing. Costantino AZZENA
IL SINDACO
On. Giovanni Maria Enrico GIOVANNELLI
SERVIZIO GESTIONE TERRITORIO
Geom.Antonio MARONGIU
Geom.Salvatore SPANO
ASSESSORE URBANISTICA
Avv.Carlo CAREDDU
IL SEGRETARIO COMUNALE
Dott.ssa Stefania GIUA
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Sommario
12-
RELAZIONE TECNICA ..................................................................................................2
PREMESSA ....................................................................................................................................3
QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO DEL P.R.A.. ...................................................................5
3-
ZONE DELLO STRUMENTO URBANISTICO INTERESSATE DAL P.R.A. ............................................6
4-
DEFINIZIONE DELLE ZONE VINCOLATE E RELATIVE LIMITAZIONI .................................................6
5-
STATO DI FATTO DELLA EDIFICAZIONE E PIANIFICAZIONE ALL'INTERNO DELLE
SINGOLE ZONE DI RISCHIO AEROPORTUALE ...............................................................................8
5.1 -
ZONA DI RISCHIO "A" - direzione Sud-Ovest ......................................................................... 9
5.2 -
ZONA DI RISCHIO "A" - direzione Nord-Est.......................................................................... 10
5.3 -
ZONA DI RISCHIO "B" - direzione Sud-Ovest ....................................................................... 10
5.4 -
ZONA DI RISCHIO "B" - direzione Nord-Est .......................................................................... 11
5.5 -
ZONA DI RISCHIO "C" - PROLUNGAMENTO ASSE PISTA - Sud-Ovest .................................. 11
5.6 -
ZONA DI RISCHIO "C" - PROLUNGAMENTO ASSE PISTA - Nord-Est ..................................... 12
5.7 -
ZONA DI RISCHIO "C" - FASCIA LATERALE - Nord-Ovest ...................................................... 12
5.8 -
ZONA DI RISCHIO "C" - FASCIA LATERALE - Sud-Est............................................................. 14
5.9 -
ZONA DI RISCHIO "D" - FASCIA LATERALE - Nord-Ovest...................................................... 15
5.10 6-
ZONA DI RISCHIO "D" - FASCIA LATERALE - Sud-Est ........................................................ 21
VALUTAZIONE DI COERENZA DEL P.R.A. CON LA SITUAZIONE ESISTENTE E CON GLI
STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI ............................................................................................23
NORME DI ATTUAZIONE PIANO DI RISCHIO AEROPORTUALE ....................22
FINALITA' ED EFFICACIA DEL PIANO DI RISCHIO AEROPORTUALE ................................................ 25
ELABORATI COSTITUTIVI E COORDINAMENTO CON GLI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI .. 25
PRESCRIZIONI NORMATIVE GENERALI .......................................................................................... 26
PRESCRIZIONI NORMATIVE DELLE SINGOLE ZONE DEL P.R.A. ...................................................... 26
APPENDICE A .............................................................................................................27
12.4
Zone a verde naturale e attrezzato (V).............................................................................. 30
12.5
Zone per parcheggi pubblici (P). ........................................................................................ 30
Art. 13 - Zone per servizi di interesse generale .......................................................................... 27
13.3
Zone per impianti sportivi (AV) ........................................................................................ 27
13.9
Zone aeroportuali (AA). ..................................................................................................... 31
Art. 14 - Zone di interesse naturale (H). ...................................................................................... 31
Art. 19 - Zone residenziali di espansione di Olbia Centro (C1). .................................................... 31
Art. 22 - Zone residenziali di espansione per l'edilizia economica e popolare (C3). ................... 32
Art. 27 - Zone terziarie e commerciali (D2). ................................................................................ 33
ART. 28 - Zone Agricole (E). ........................................................................................................ 341
28.1
Zone Irrigue (Ei). .......................................................................................................... 352
28.2
Zone Asciutte (Ea)............................................................................................................ 363
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RELAZIONE TECNICA
1 - PREMESSA
La presente relazione tecnica fa parte integrante del Piano di Rischio di cui all’art. 707
comma 5) del codice della navigazione.
Il Piano in oggetto contiene le indicazioni e le prescrizioni da recepire nello strumento
urbanistico comunale. Le finalità del Piano sono quelle di incrementare i livelli di tutela
nelle aree limitrofe all’aeroporto Olbia - Costa Smeralda.
Gli elaborati che compongono il cosiddetto Piano di Rischio sono i seguenti:
P01 Planimetria riportante la sovrapposizione delle aree di rischio su cartografia
aerofotogrammetrica comunale
P02 Planimetria riportante la sovrapposizione delle aree di rischio sullo strumento
urbanistico vigente con tabella riepilogativa per la determinazione del carico
antropico
R01 Relazione tecnica e Norme di Attuazione
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Ai fini della valutazione del carico antropico, si assumono i seguenti parametri edilizi in
relazione alla destinazione d'uso:
ZONA
URB.
C/
E(*)/H
C/D2
D2
DESTINAZIONE
PARAMETRO
EDILIZIO
VALUTAZIONE
RESIDENZIALE
VOLUME
[mc]
N.A. = VOL./100 mc
COMMERCIALE
S.L.P.
[mq]
N.A.=(SLPx0,85x2/30) x 0,60 (2)
TERZIARIO/DIREZIONALE
S.L.P.
[mq]
N.A.=(SLPx0,40x2/30) (3)
1) Nei comparti con destinazione residenziale la valutazione del carico antropico viene effettuata attribuendo ad ogni abitante insediabile 100 mc e dalla
seguente formula :
N.A. = VOL./100 mc
VOL. = metri cubi edificabili;
100 = metri cubi per abitante;
2) Ai fini della valutazione del carico antropico nei comparti con destinazione commerciale si assume come parametro determinante il numero dei posti
auto così come previsto dalla normativa regionale (Disciplina generale delle attività commerciali) e dalla seguente formula:
N.A. = SLPx0,85x2/30 x 0,60 di cui
SLP = superficie lorda di pavimento;
0,85 = coefficiente di riduzione per determinare la superficie di vendita;
2 = numero di persone per posto auto;
30 = metri quadrati per posto auto;
0,60 = coefficiente di contemporaneità;
3) Nei comparti con destinazione terziario/direzionale la valutazione del carico antropico viene effettuata assumendo come parametro determinante il
numero dei posti auto così come determinato dalle N.T.A. del P. di F. del Comune di Olbia e dalla seguente formula:
N.A.=SLPx0,40x2/30 di cui
SLP = superficie lorda di pavimento;
0,40 = parametro urbanistico delle N.T.A che determina la superficie dei parcheggi;
2 = numero di persone per posto auto;
30 = metri quadrati per posto auto;
(*) Per i dimensionamento degli abitanti insediabili in zona E agricola si è fatto riferimento alla Legge Regionale 21 novembre 2011, n. 21 .
Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 4 del 2009, alla legge regionale n. 19 del 2011, alla legge regionale n. 28 del 1998 e alla legge regionale n. 22 del
1984, ed altre norme di carattere urbanistico.
“Comma 3. Negli ambiti costieri individuati dal Piano paesaggistico regionale, la superficie minima di intervento è fissata in un ettaro incrementabile con
apposita deliberazione del consiglio comunale fino ad un massimo di tre ettari, fermo restando che le possibilità edificatorie delle aree agricole sono
subordinate alla effettiva connessione funzionale tra l'edificazione e la conduzione agricola e zootecnica del fondo e che devono, per quanto possibile, essere
privilegiati gli interventi che assicurino il recupero del patrimonio edilizio esistente. L'indice massimo di fabbricabilità per le nuove residenze è pari a 0,03 mc/mq
per il primo ettaro, da ridurre del 50 per cento per il secondo e del 75 per cento per i successivi.”
Il comparto aeroportuale definito del Programma di Attuazione (PdF) con la sigla "AA", non
viene riportato nel presente piano di rischio come previsto dal regolamento ENAC cap.9 Par.
6.2.
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(1)
2 - QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO DEL P.R.A.
CODICE DELLA NAVIGAZIONE ART. 707 COMMA 5.
Il Codice della Navigazione (di cui al D.Lgs. 96/2005 modificato ed integrato dal D.Lgs.
151/2006) ha introdotto al Capo III nuove previsioni normative in materia di vincoli alla
proprietà privata da apporre sui terreni limitrofi agli aeroporti.
All'art. 707 comma 5, è stato introdotto il piano di rischio aeroportuale, quale vincolo
urbanistico finalizzato alla tutela del territorio dal rischio derivante dall’attività aeronautica.
La redazione di detto piano è di competenza del comune il cui territorio è interessato dalle
zone di tutela.
Dall’anno di emanazione del Decreto Legislativo, che ha modificato la parte aeronautica del
Codice della Navigazione, i Comuni non possono autorizzare opere ed attività ubicate lungo
le direzioni di decollo ed atterraggio, se non coerenti con il piano di rischio.
CIRCOLARE APT. 33 - ENAC del 30.08.2010
REGOLAMENTO PER LA COSTRUZIONE E L’ESERCIZIO DEGLI AEROPORTI - ENAC
STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI
Gli strumenti urbanistici attualmente vigenti nel comune di Olbia, interessanti le aree
ricomprese nelle zone di rischio aeroportuale sono i seguenti:
• Programma di fabbricazione (PdF)
• Piano di coordinamento (PdC) delle zone "D2", per attività commerciali e terziarie,
dislocate in prossimità del perimetro aeroportuale.
• Piani Attuativi o Piani di Lottizzazione (PdL)
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3 - ZONE DELLO STRUMENTO URBANISTICO INTERESSATE DAL P.R.A.
Come si evince dagli elaborati grafici allegati, le aree limitrofe all’aeroporto ricomprese tra
quelle interessate dal piano di rischio sono classificate dal vigente strumento urbanistico
come segue:
•
•
•
•
•
zone AA
zone C
zone D2
zone E
zone H
•
•
•
•
zone P
zone V
zona AV
zone G
aeroportuale (esterne al perimetro del Master Plan aeroportuale)
di espansione residenziale
terziarie e commerciali (ricadenti nel piano di coordinamento PdC);
agricole;
di pregio naturalistico, geomorfologico e paesaggistico e di rispetto
cimiteriale;
zone per parcheggi pubblici;
verde naturale, standard di piano;
impianti sportivi di interesse generale
servizi di interesse generale – Parco Padrongianus
Per comodità di lettura, nella appendice "A" sono riportati gli articoli delle norme di
attuazione che disciplinano le suddette zone omogenee.
4 - DEFINIZIONE DELLE ZONE VINCOLATE E RELATIVE LIMITAZIONI
L’articolo 707 del Codice della Navigazione si applica a tutti gli aeroporti aperti al traffico
civile, sia commerciale, che di aviazione generale.
Le indicazioni e le prescrizioni contenute nel Piano di rischio aeroportuale si applicano alle
nuove opere o attività da insediare nelle aree da sottoporre a tutela (art. 707 del Codice), le
quali sono da individuare secondo le disposizioni tecniche fornite dal R.C.E.A. al Cap. 9,
paragrafo 6.5, per piste di volo codice 3 e 4.
In rapporto alla pista dell'aeroporto Olbia-Costa Smeralda, che è lunga 2.446 m e larga 45 m,
(Cat. 4D) la superficie delle zone di tutela, per le singole zone di vincolo, è di seguito
riportata (vedi cartografia allegata):
•
•
•
•
•
Zona A
Zona B
Zona C
Zona C
Zona D
828.000 mq
1.647.000 mq
1.200.000 mq
2.599.502 mq
5.287.700 mq
dislocate in allineamento con le testate pista
dislocate in allineamento con le testate pista
dislocate in allineamento con le testate pista
dislocate sulle fasce laterali alla pista
dislocate sulle fasce laterali alla pista
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La loro sovrapposizione alle edificazioni, alle attività esistenti sul territorio ed alle previsioni
degli strumenti urbanistici costituisce il vincolo derivato dal Piano di Rischio.
Quali edificazioni ed attività esistenti si sono necessariamente considerate anche quelle di
nuova previsione, ma oggetto di procedimenti amministrativi avviati e/o in corso di
definizione alla data di adozione del Piano di rischio.
Gli indirizzi contenuti nel R.C.E.A., e che risultano recepiti anche nella Normativa del Piano di
rischio del Comune di Olbia sono volti, in sintesi, al contenimento del carico antropico ed alla
individuazione e regolamentazione delle attività compatibili insediabili all’interno della
configurazione geometrica delle zone tutela.
In dettaglio il paragrafo 6.6, del Capitolo 9 del R.C.E.A. fornisce i seguenti indirizzi da
rispettare all’interno delle tre zone di tutela, che si riportano testualmente:
“Zona di tutela A: è da limitare al massimo il carico antropico. In tale zona non vanno quindi previste
nuove edificazioni residenziali. Possono essere previste attività non residenziali, con indici di
edificabilità bassi, che comportano la permanenza discontinua di un numero limitato di persone.
Zona di tutela B: possono essere previsti una modesta funzione residenziale, con indici di edificabilità
bassi, e attività non residenziali, con indici di edificabilità medi, che comportano la permanenza di un
numero limitato di persone.
Zona di tutela C: possono essere previsti un ragionevole incremento della funzione residenziale, con
indici di edificabilità medi, e nuove attività non residenziali.
Zona di tutela D: in tale zona, caratterizzata da un livello minimo di tutela e finalizzata a garantire
uno sviluppo del territorio in maniera opportuna e coordinata con l’operatività aeroportuale, va
evitata la realizzazione di interventi puntuali ad elevato affollamento, quali centri commerciali,
congressuali e sportivi a forte concentrazione, edilizia intensiva, ecc..
Nelle zone di tutela A, B e C vanno evitate:
• insediamenti ad elevato affollamento, quali centri commerciali, congressuali e sportivi a forte
concentrazione, edilizia intensiva, ecc..;
• costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili;
• attività che possono creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale.
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5 - STATO DI FATTO DELLA EDIFICAZIONE E PIANIFICAZIONE ALL'INTERNO
DELLE SINGOLE ZONE DI RISCHIO AEROPORTUALE
Di seguito verranno utilizzate delle tabelle riferite ai vari sub comparti urbanisticamente
omogenei, ricadenti all'interno delle aree di rischio, con la determinazione del relativo carico
antropico. Le differenti definizioni utilizzate all'interno delle tabelle vengono di seguito
specificate:
NUM.
ID.
ZONA DI RISCHIO
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
SITUAZ.
ESISTENTE
PIANIFICATO
PDF/PdC
PIANO ATTUATIVO
CONVENZ.
PARAMETRI MAX
P.R.A.
Indica il numero identificativo della zona urbanisticamente
omogenea ricadente all'interno delle aree di rischio aeroportuale ed
è visualizzato nella cartografia facente parte del piano di rischio
Indica la zona A, B, C o D di rischio aeroportuale come definita nel
Regolamento Enac
Indica la zona urbanistica del Programma di Fabbricazione e/o la
zona del Piano di Coordinamento (qualora presente)
Viene data una sintetica definizione della zona urbanisticamente
omogenea e viene specificata la unità di misura utilizzata ai fini della
valutazione del carico antropico [mq] o [mc]
Vengono indicati i Volumi residenziali esistenti per le zone agricole,
residenziali e di salvaguardia ambientale.
Per le altre destinazioni si riporta la Superficie Lorda di Pavimento
(SLP) esistente.
Vengono indicati i Volumi residenziali previsti dagli strumenti
urbanistici vigenti (PDF) per le zone agricole, residenziali e di
salvaguardia ambientale.
Per le altre destinazioni si riporta la Superficie Lorda di Pavimento
(SLP) prevista gli strumenti urbanistici vigenti (PDF e PDC).
Ai fini della valutazione del carico antropico nelle zone omogenee
“E” agricole, “AV” impianti sportivi e “G” Servizi Generali Parco
Padrongianus, si considera, a titolo esemplificativo e non esaustivo,
che autorimesse, locali di servizio, locali tecnici, depositi, magazzini,
locali a supporto dell’attività agricola, strutture per servizi generali
caratterizzate dalla presenza discontinua di un numero limitato di
persone, etc., non producano effetti significativi.
Vengono indicati i Volumi residenziali previsti secondo gli strumenti
attuativi, se esistenti e convenzionati, per le zone residenziali e
commerciali.
Per le altre destinazioni si riporta la Superficie Lorda di Pavimento
(SLP) prevista negli strumenti attuativi, se esistenti e convenzionati.
Vengono riportati i valori ammissibili dal Piano di Rischio
aeroportuale per ciascuna zona urbanisticamente omogenea,
ricadente nella singola area di rischio. Nello specifico viene fissato il
Volume o la SLP, il numero di abitanti insediabili e la minima
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dotazione di superficie per ciascun abitante.
Indica l'ambito urbanisticamente omogeneo che genera il carico
antropico ricadente all'interno delle zone di rischio.
Indica il massimo numero di abitanti insediabili (valutati secondo i
criteri precedentemente definiti) in relazione al Volume o alla SLP,.
Indica la superficie del comparto disponibile per ciascun abitante
insediabile nelle diverse rappresentazioni previste in tabella
(Esistente, Pianificato da PDF o PDC, Piano Attuativo e Valori massimi
del P.R.A.)
SUP. COMPARTO
ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
Lo stato della edificazione nella aree individuate ai sensi del capitolo 9 punto 6 del
regolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti (edizione aggiornata
all’emendamento 4 del 30/01/2008) è la seguente:
5.1 - ZONA DI RISCHIO "A" - direzione Sud-Ovest
Zona omogenea E, aree agricole.
seguenti caratteristiche:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
A
1
Allo stato attuale esistono alcuni edifici che hanno le
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
E
---------
AGRICOLA
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
[mc]
SUP. COMPARTO ABITANTI
173.709 [mq]
DOTAZIONE
[mq/ab]
3.657
3.040
=======
3.657
36
30
=======
36
4.825
5.790
=======
4.825
Zona omogenea H:
Zona H di rispetto cimiteriale:
Non è presente alcuna edificazione.
Zona HS con vincolo archeologico:
Non è presente alcuna edificazione.
Zona omogenea V verde naturale: Non è presente alcuna edificazione.
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5.2 - ZONA DI RISCHIO "A" - direzione Nord-Est
Zona omogenea E, aree agricole.
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
A
2
Non è presente alcuna edificazione.
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
E
---------
AGRICOLA
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
[mc]
SUP. COMPARTO ABITANTI
53.811 [mq]
DOTAZIONE
942
=======
-
-
9
=======
-
5.979
=======
=======
[mq/ab]
Zona omogenea H:
-
=======
Non è presente alcuna edificazione.
5.3 - ZONA DI RISCHIO "B" - direzione Sud-Ovest
Zona omogenea E, aree agricole.
seguenti caratteristiche:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
B
3
Allo stato attuale esistono alcuni edifici che hanno le
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
E
---------
AGRICOLA
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
749
11.014
=======
7
110
=======
12
89.908
5.721
=======
52.446
[mc]
SUP. COMPARTO ABITANTI
629.353 [mq]
DOTAZIONE
[mq/ab]
Zona omogenea HA di rispetto imp. depurazione: Non è presente alcuna edificazione.
Zona omogenea AT imp. tecnologici:
Non
è
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presente
alcuna
edificazione.
1.200
5.4 - ZONA DI RISCHIO "B" - direzione Nord-Est
Zona omogenea E, aree agricole.
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
B
4
Non è presente alcuna edificazione.
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
E
---------
AGRICOLA
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
[mc]
SUP. COMPARTO ABITANTI
94.383 [mq]
DOTAZIONE
Zona omogenea H:
-
1.652
=======
=======
-
16
=======
=======
5.899
=======
=======
[mq/ab] =======
Non è presente alcuna edificazione.
5.5 - ZONA DI RISCHIO "C" - PROLUNGAMENTO ASSE PISTA - Sud-Ovest
Zona omogenea E, aree agricole.
seguenti caratteristiche:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
C
5
Allo stato attuale esistono alcuni edifici che hanno le
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
E
---------
AGRICOLA
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
123
10.500
=======
10.500
1
105
=======
105
600.000
5.714
=======
5.714
[mc]
SUP. COMPARTO ABITANTI
600.000 [mq]
DOTAZIONE
[mq/ab]
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5.6 - ZONA DI RISCHIO "C" - PROLUNGAMENTO ASSE PISTA - Nord-Est
Zona omogenea H:
seguenti caratteristiche:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
C
6
Allo stato attuale esistono alcuni edifici che hanno le
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
H
---------
SALVAGUARDIA
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
[mc]
SUP. COMPARTO ABITANTI
21.100 [mq]
DOTAZIONE
-
-
=======
-
-
-
=======
-
[mq/ab] =======
=======
=======
=======
5.7 - ZONA DI RISCHIO "C" - FASCIA LATERALE - Nord-Ovest
Zona omogenea E, aree agricole. Allo stato attuale esistono alcuni edifici che hanno le
seguenti caratteristiche:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
C
7
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
E
---------
AGRICOLA
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
[mc]
SUP. COMPARTO ABITANTI
21.100 [mq]
DOTAZIONE
[mq/ab]
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
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328
369
=======
369
3
3
=======
3
7.033
7.033
=======
7.033
Zona AA Aeroportuale: Compendio Meridiana, hangar per rimessaggio e manutenzione
aeromobili, esterno al perimetro del Master Plan. Allo stato attuale esistono alcuni edifici
che hanno le seguenti caratteristiche:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
8
C
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
AA
---------
AEROPORTUALE
[mq]
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
SUP. COMPARTO ABITANTI
41.076 [mq]
DOTAZIONE
SubComparto I del P.d.C.
Zona "D2" - (parte)
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
9
C
PDF
--------PdC
D2
--------Sub. I
[mq/ab]
340
367
121
112
=======
=======
=======
13.785
367
112
Parametri per la valutazione carico antropico: S.L.P.
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
COMM.LE
------------- S.L.P
[mq]
TERZIARIO
SUP. COMPARTO ABITANTI
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
=======
=======
(PREV. CONTEMP. 60%)
40.548 [mq]
13.785
12.778
DOTAZIONE
[mq/ab]
28.570
1.618
971
=======
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42
=======
=======
=======
=======
14.285
809
485
84
Zona omogenea D2.5 - (intero)
Vige PdL convenzionato
Parametri per la valutazione carico antropico: S.L.P.
SubComparto L del P.d.C.
Zona "D2" - (intero)
DESTINAZIONE
NUM. ZONA DI
NUM. ABITANTI
ID. RISCHIO
DOTAZIONE
[mq/ab]
COMM.LE
D2.5
------------- S.L.P
10
C
--------[mq]
Sub. L
TERZIARIO
PDF
--------PdC
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
SUP. COMPARTO ABITANTI
(PREV. CONTEMP. 60%)
63.580 [mq]
DOTAZIONE
Zona omogenea H:
49.340
4.860
[mq/ab]
27.500
27.500
2.795
1.558
1.558
1.677
935
935
38
68
68
Allo stato attuale esiste un impianto di distribuzione
carburanti lungo la SS.125 (Fiamma2000)
5.8 - ZONA DI RISCHIO "C" - FASCIA LATERALE - Sud-Est
Zona omogenea E, aree agricole.
seguenti caratteristiche:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
C
11
Allo stato attuale esistono alcuni edifici che hanno le
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
E
---------
AGRICOLA
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
[mc]
11.922
16.408
=======
16.408
119
164
=======
164
7.879
5.717
=======
5.717
SUP. COMPARTO ABITANTI
937.618 [mq]
Zona omogenea H:
DOTAZIONE
[mq/ab]
Non è presente alcuna edificazione.
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 14 di 37
Zona omogenea AV impianti sportivi: Non è presente alcuna edificazione rilevante. Potranno
essere realizzate nuove strutture di supporto per il
tempo libero, quali strutture sportive e ricreative di
ridotte dimensioni, caratterizzate da una presenza
discontinua e limitata di persone.
5.9 - ZONA DI RISCHIO "D" - FASCIA LATERALE - Nord-Ovest
Zona omogenea E1:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
D
12
Allo stato attuale esistono alcuni edifici che hanno le
seguenti caratteristiche:
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
E
---------
AGRICOLA
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
250
3.271
=======
3.271
2
32
=======
32
93.469
5.842
=======
5.842
[mc]
SUP. COMPARTO ABITANTI
186.937 [mq]
DOTAZIONE
Zona omogenea HA:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
D
PDF
--------PdC
HA
---------
13
[mq/ab]
Allo stato attuale esistono alcuni edifici che hanno le
seguenti caratteristiche:
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
SALVAGUARDIA
-------------
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
[mc]
9.067
=======
=======
9.067
90
=======
=======
90
2.367
=======
=======
2.367
RISPETTO CIMITERIALE
SUP. COMPARTO ABITANTI
213.003 [mq]
DOTAZIONE
[mq/ab]
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 15 di 37
SubComparto C del P.d.C.
Zona "D2.7" - (parte)
Zona omogenea D
Vige PdL convenzionato - parzialmente realizzato.
Parametri per la valutazione carico antropico: S.L.P.
DESTINAZIONE
NUM. ZONA DI
NUM. ABITANTI
ID. RISCHIO
DOTAZIONE
[mq/ab]
COMM.LE
D2.7
------------- S.L.P
14
D
--------[mq]
Sub. C
TERZIARIO
PDF
--------PdC
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
SUP. COMPARTO ABITANTI
(PREV. CONTEMP. 60%)
24.315 [mq]
SubComparto D del P.d.C.
Zona "D2.2" - (parte)
DOTAZIONE
[mq/ab]
9.638
9.638
1.178
546
546
707
328
328
34
74
74
Zona omogenea D
Vige PdL convenzionato - parzialmente realizzato.
Parametri per la valutazione carico antropico: S.L.P.
DESTINAZIONE
NUM. ZONA DI
NUM. ABITANTI
ID. RISCHIO
DOTAZIONE
[mq/ab]
COMM.LE
D2.2
------------- S.L.P
15
D
--------[mq]
Sub. D
TERZIARIO
PDF
--------PdC
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
(PREV. CONTEMP. 60%)
DOTAZIONE
28.296
570
SUP. COMPARTO ABITANTI
30.812 [mq]
20.801
2.204
[mq/ab]
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 16 di 37
20.980
20.980
1.603
1.188
1.188
962
713
713
32
43
43
SubComparto F del P.d.C.
Zona "D2.4" - (intero)
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
16
D
Zona omogenea D2
Vige PdL convenzionato - nessuna realizzazione.
Parametri per la valutazione carico antropico: S.L.P.
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
COMM.LE
D2.4
------------- S.L.P
--------[mq]
Sub. F
TERZIARIO
PDF
--------PdC
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
=======
SUP. COMPARTO ABITANTI
=======
(PREV. CONTEMP. 60%)
73.305 [mq]
SubComparto G del P.d.C.
Zona "D2.3" - (intero)
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
17
D
DOTAZIONE
[mq/ab]
=======
42.600
42.600
3.573
2.414
1.552
2.144
1.448
1.448
51
51
34
Zona omogenea D2
Vige PdL convenzionato - parzialmente realizzato.
Parametri per la valutazione carico antropico: S.L.P.
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
DIREZ.
D2.3
------------- S.L.P
--------[mq]
Sub. G
TERZIARIO
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
PDF
--------PdC
(PREV. CONTEMP. 60%)
DOTAZIONE
27.725
11.850
SUP. COMPARTO ABITANTI
39.052 [mq]
63.060
[mq/ab]
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 17 di 37
19.819
19.819
739
528
528
443
317
317
88
123
123
SubComparto H del P.d.C.
Zona "D2" - (intero)
Parzialmente realizzato senza piano attuativo
Parametri per la valutazione carico antropico: S.L.P.
DESTINAZIONE
NUM. ZONA DI
NUM. ABITANTI
ID. RISCHIO
DOTAZIONE
[mq/ab]
COMM.LE
D2
------------- S.L.P
18
D
--------[mq]
Sub. H
TERZIARIO
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
PDF
--------PdC
SUP. COMPARTO ABITANTI
1.441
(PREV. CONTEMP. 60%)
28.385 [mq]
Zona "C3" - (parte)
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
19
D
DOTAZIONE
=======
=======
865
[mq/ab]
576
346
=======
33
10.174
82
Zona omogenea C3 - Edilizia economica e popolare.
Vige piano attuativo già completato.
I volumi sono tutti di tipo RESIDENZIALE.
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
C3
---------
RESIDENZIALE
[mc]
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
38.791
SUP. COMPARTO ABITANTI
34.829 [mq]
25.435
5.800
DOTAZIONE
387
[mq/ab]
90
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 18 di 37
=======
=======
=======
38.791
38.791
387
387
90
90
Zona AA Aeroportuale: Compendio Meridiana, esterno al perimetro del Master Plan. Allo
stato attuale esistono alcuni edifici che hanno le seguenti caratteristiche:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
20
D
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
AA
---------
AEROPORTUALE
[mq]
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
SUP. COMPARTO ABITANTI
3.295 [mq]
Zona "C1.7" - (parte)
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
21
D
3.963
105
105
31
31
DOTAZIONE
[mq/ab]
=======
=======
=======
3.963
105
31
Zona omogenea C1.7 - Residenziale e servizi alla
residenza - (parte) Vige PdL convenzionato
Su tale area e stata realizzata la volumetria:
•
destinazione
RESIDENZIALE
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
C1.7
---------
RESIDENZIALE
[mc]
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
55.130
SUP. COMPARTO ABITANTI
58.092 [mq]
3.963
DOTAZIONE
551
[mq/ab]
105
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 19 di 37
=======
=======
=======
71.130
71.130
711
711
82
82
SubComparto I del P.d.C.
Zona "D2" - (parte)
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
22
D
PDF
--------PdC
D2
--------Sub. I
Parametri per la valutazione carico antropico: S.L.P.
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
COMM.LE
------------- S.L.P
[mq]
TERZIARIO
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
=======
SUP. COMPARTO ABITANTI
104.651 [mq]
Zona "C1.7" - (parte)
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
23
D
PDF
--------PdC
C1.7
---------
=======
(PREV. CONTEMP. 60%)
=======
DOTAZIONE
=======
[mq/ab]
4.178
2.507
=======
36.868
=======
2.089
=======
1.253
=======
42
83
Zona omogenea C1.7 - Residenziale e servizi alla
residenza - (parte) Vige PdL convenzionato
Su tale area e stata realizzata la volumetria:
•
destinazione
COMMERCIALE,
dove
insiste
il
centro
commerciale Auchan.
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
COMM.LE
------------- S.L.P
[mq]
TERZIARIO
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
31.569
SUP. COMPARTO ABITANTI
1.788
(PREV. CONTEMP. 60%)
42.633 [mq]
73.736
DOTAZIONE
[mq/ab]
1.073
40
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 20 di 37
=======
=======
=======
=======
31.569
1.788
1.073
40
Zona omogenea AE cimitero:
Non è presente alcuna edificazione.
Zona omogenea AT imp. tecnologici:
Non è presente alcuna edificazione.
Zona omogenea HN:
Allo stato attuale esistono alcuni edifici
che non generano carico antropico.
5.10 - ZONA DI RISCHIO "D" - FASCIA LATERALE - Sud-Est
Zona omogenea C3, zone residenziali di espansione per l’edilizia economica popolare. Allo
stato attuale è prevista la realizzazione di alcuni edifici che
avranno le seguenti caratteristiche:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
24
D
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
C3
---------
RESIDENZIALE
[mc]
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
14.000
SUP. COMPARTO ABITANTI
20.814 [mq]
DOTAZIONE
Zona omogenea H:
[mq/ab]
14.000
140
140
149
149
Non è presente alcuna edificazione.
Zona omogenea AV impianti sportivi: Non è presente alcuna edificazione rilevante. Potranno
essere realizzate nuove strutture di supporto per il
tempo libero, quali strutture sportive e ricreative di
ridotte dimensioni, caratterizzate da una presenza
discontinua e limitata di persone.
Zona omogenea P parcheggi:
Non è presente alcuna edificazione.
Zona omogenea G Servizi Generali: Sono presenti alcune strutture a supporto della fruizione
del Parco Naturalistico del Padrongianus (circa 500 mc),
caratterizzate da una presenza discontinua e limitata di
persone. Potranno essere realizzate nuove strutture di
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 21 di 37
supporto per le medesime finalità, con indici di
edificabilità medi.
Zona omogenea I, zone per l’istruzione. Allo stato attuale esiste un edificio che ha le
seguenti caratteristiche:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
25
D
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
I
---------
SCUOLA SECOND.
[mc]
N° AULE 7
SUP. COMPARTO ABITANTI
8.032 [mq]
DOTAZIONE
=======
-
210
[mq/ab]
=======
7
210
=======
38
38
Zona omogenea E, aree agricole. Allo stato attuale esistono alcuni edifici che hanno le
seguenti caratteristiche:
NUM. ZONA DI
ID. RISCHIO
26
D
PDF
--------PdC
DESTINAZIONE
NUM. ABITANTI
DOTAZIONE
[mq/ab]
C3
---------
AGRICOLA
[mc]
PIANO
SITUAZ.
PIANIFICATO ATTUATIVO PARAMETRI
ESISTENTE
PDF/PdC
CONVENZ. MAX P.R.A.
SUP. COMPARTO ABITANTI
2.254.657 [mq]
DOTAZIONE
39.457
23.401
[mq/ab]
234
394
9.635
5.722
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 22 di 37
=======
=======
=======
39.457
394
5.722
6 - VALUTAZIONE DI COERENZA DEL P.R.A. CON LA SITUAZIONE ESISTENTE
E CON GLI STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI
Negli ambiti territoriali interessati dal P.R.A., comprendenti l'insieme delle quattro zone di
tutela previste A, B, C, D, vengono tenute ferme le edificazioni e le attività esistenti.
Per quanto sopra, dall'analisi svolta nei predenti capitoli, si riporta di seguito la valutazione
di coerenza tra le attività esistenti, quelle programmate negli strumenti urbanistici vigenti e
le limitazioni imposte dal R.C.E.A. ex paragrafo 6.6, Capitolo 9.
ATTIVITA' ESISTENTI
Le attività presenti sono tutte COERENTI con quelle previste dal RCEA.
ZONA DI RISCHIO
ATTIVITA' PROGRAMMATE
Tra le attività previste, sono incluse le residenze di supporto alle
attività agricole, gli agriturismi e gli impianti di carburante.
Tali attività sono INCOERENTI con quelle previste dal RCEA.
ATTIVITA' ESISTENTI
Le attività presenti sono tutte COERENTI con quelle previste dal RCEA,
fatta eccezione dell'impianto di distribuzione carburanti (denominato
Ciccio Service) posto sulla SS.131 DCN in prossimità dell'allineamento
ZONA DI RISCHIO asse pista di volo.
A
B
ATTIVITA' PROGRAMMATE
Tra le attività previste, sono inclusi gli agriturismi e gli impianti di
carburante.
Tali attività sono INCOERENTI con quelle previste dal RCEA
ATTIVITA' ESISTENTI
Le attività presenti sono tutte COERENTI con quelle previste dal RCEA
a eccezione dell'impianto di distribuzione carburanti (Fiamma2000)
posto sulla SS.125.
ATTIVITA' PROGRAMMATE
ZONA DI RISCHIO Tra le attività previste nelle zone urbanistiche omogenee "D2", "E"
ed "H", sono inclusi gli impianti di carburante.
Nella zona "D2", è prevista la realizzazione di Centri Commerciali: "
C
"Centri commerciali esclusivamente o prevalentemente alimentari con
superficie di vendita SV compresa tra 5000 e 10000 mq con la prescrizione
vincolante che nel centro commerciale sia compreso un supermercato o un
ipermercato con superficie di vendita SV maggiore del 70% della superficie di
vendita totale del centro commerciale."
Tali attività sono INCOERENTI con quelle previste dal RCEA
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 23 di 37
ATTIVITA' ESISTENTI
Le attività presenti sono tutte COERENTI con quelle previste dal RCEA
a eccezione del Centro Commerciale "Auchan" posto sulla SS.125.
ZONA DI RISCHIO
D
ATTIVITA' PROGRAMMATE
Nella zona "D2", è prevista la realizzazione di Centri Commerciali 1 : "
"Centri commerciali esclusivamente o prevalentemente alimentari con
superficie di vendita SV compresa tra 5000 e 10000 mq con la prescrizione
vincolante che nel centro commerciale sia compreso un supermercato o un
ipermercato con superficie di vendita SV maggiore del 70% della superficie di
vendita totale del centro commerciale."
Tali attività sono INCOERENTI con quelle previste dal RCEA
1
Art. 3 comma 5 L.R. 18/05/ 2006 n°5 (Disciplina generale delle attività commerciali) :
”il centro commerciale è la grande struttura di vendita, promossa o progettata o realizzata o gestita con una politica
commerciale unitaria, con più esercizi commerciali, inseriti in una o più strutture funzionalmente collegate, anche se
separate da strade o spazi pubblici, indipendentemente dalla loro destinazione urbanistica e dall’eventuale presenza di altre
tipologie di attività”.
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 24 di 37
NORME DI ATTUAZIONE PIANO DI RISCHIO AEROPORTUALE
FINALITA' ED EFFICACIA DEL PIANO DI RISCHIO AEROPORTUALE
La presente normativa del Piano di rischio aeroportuale (di seguito P.R.A.) è formulata al fine
di dare attuazione alle disposizioni di cui all’art. 707 comma 5 del Codice della Navigazione,
come declinate dal Regolamento per la Costruzione ed Esercizio degli Aeroporti Edizione 2 Emendamento 4 del 30/01/2008 (di seguito R.C.E.A.) e della circolare ENAC ATP 33 del
30.08.2010.
In particolare le indicazioni e le prescrizioni normative del P.R.A. sono finalizzate alla tutela
del territorio dal rischio derivante dall’attività aeronautica ed introducono nelle zone di
tutela in direzione di decollo e atterraggio e nelle fasce laterali:
a) limitazioni alla presenza umana;
b) divieto di localizzazione di attività che possano creare pericolo di incendio, esplosione e
danno ambientale per la potenziale amplificazione delle conseguenze degli incidenti.
In virtù dei principi generali e costituzionali in materia, i vincoli sulla proprietà privata che
derivano dall’efficacia del presente piano sono imposti nel presupposto di una loro non
indennizzabilità.
ELABORATI COSTITUTIVI E COORDINAMENTO CON GLI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI
Il P.R.A. è costituito dai seguenti elaborati:
• R01 Relazione Illustrativa e Norme Tecniche di Attuazione
• P01 Planimetria aeroportuale su base cartografica con impronta Aree di Tutela
• P02 Planimetria con Aree di Tutela e previsione degli strumenti urbanistici vigenti
Le norme del P.R.A. si coordinano con gli strumenti comunali e con la disciplina urbanistico
edilizia vigente e prevalgono, hanno efficacia immediata conseguente all’adozione del P.R.A.
medesimo.
La predisposizione degli strumenti urbanistici comunali e delle loro varianti avviene nel
rispetto delle limitazioni contenute nel P.R.A.
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 25 di 37
PRESCRIZIONI NORMATIVE GENERALI
In applicazione alle disposizioni del R.C.E.A., tutti gli interventi ricadenti nelle Zone di tutela
A, B, C e D del P.R.A., come individuati nella tavola P02 del P.R.A. medesimo e negli
strumenti urbanistici comunali vigenti:
• Tavola 5.1 del Programma di Fabbricazione (PdF) vigente;
• Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PdF;
• Regolamento Edilizio (RE)
sono subordinati al rispetto delle prescrizioni di cui al punto 6 del capitolo 9 del medesimo
R.C.E.A. ed a quanto previsto nel P.R.A.
Le limitazioni derivanti dall’attuazione del P.R.A. sono riferite alle nuove opere ed alle nuove
attività da realizzare o insediare nelle zone di tutela del P.R.A., eventualmente originate
anche da cambi di destinazione d'uso.
In presenza di opere, edifici o attività esistenti palesemente incompatibili, il piano non
produce effetti ablatori né interdettivi.
Le parti di territorio comunale ricadenti entro le zone di tutela del P.R.A. mantengono
dunque la classificazione urbanistica degli strumenti vigenti e sono inoltre fatti salvi i piani
attuativi convenzionati e i titoli abilitativi rilasciati conformi agli strumenti urbanistici vigenti
prima della data di adozione del presente P.R.A.
Ai fini della valutazione del carico antropico del presente piano, si assume, a titolo
esemplificativo ma non esaustivo, che autorimesse, locali di servizio, locali tecnici, depositi,
magazzini, locali a supporto dell’attività agricola, strutture per servizi generali caratterizzate
dalla presenza discontinua di un numero limitato di persone, etc., non producano effetti
significativi.
Non sono ammesse attività che possano creare pericoli in relazione alla navigazione aerea.
PRESCRIZIONI NORMATIVE DELLE SINGOLE ZONE DEL P.R.A.
In tutte le zone ricomprese nell’ambito di competenza del Piano di Rischio Aeroportuale
dovranno essere osservati i limiti massimi di carico antropico indicati negli elaborati facenti
parte del piano medesimo.
Si riportano di seguito le specifiche limitazioni previste per le singole zone A, B, C e D del
piano.
ZONA A
Non è ammesso l'incremento di carico antropico.
Non sono ammessi, quindi, nuovi edifici a destinazione residenziale o agrituristica.
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
Pag. 26 di 37
Non è altresì ammesso il cambio di destinazione d’uso di edifici esistenti da altre destinazioni
a quelle residenziali o agrituristiche.
Possono essere realizzate nuove strutture, di tipo non residenziale, finalizzate alla
conduzione agricola dei fondi, con indici di edificabilità bassi (0,10 mc/mq), che comportano
la permanenza discontinua di un limitato numero di persone.
Non sono ammesse:
• costruzioni ad elevato affollamento quali centri commerciali, congressuali e sportivi a
forte concentrazione, edilizia intensiva, ecc..;
• costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili;
• attività che possano creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale.
ZONA B
Non sono ammessi nuovi edifici a destinazione residenziale e agrituristica.
E’ ammesso il cambio di destinazione d’uso di edifici esistenti da altre destinazioni a quelle
residenziali o agrituristiche, nonché limitati ampliamenti degli edifici esistenti in misura non
superiore al 50% della volumetria esistente.
Possono essere realizzate nuove strutture per attività non residenziali, con indici di
edificabilità bassi (0,10 mc/mq), che comportano la permanenza di un numero limitato di
persone.
Non sono ammesse:
• costruzioni ad elevato affollamento quali centri commerciali, congressuali e sportivi a
forte concentrazione, edilizia intensiva, ecc..;
• costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili;
• attività che possano creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale.
Norme particolari per impianti di distribuzione carburanti esistenti in zone E agricole:
Per gli impianti di distribuzione di carburanti regolarmente autorizzati e ricompresi
all’interno delle zone classificate B del Piano di Rischio aeroportuale, sono consentiti
esclusivamente lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento
conservativo. È altresì ammesso il cambio di destinazione d’uso con funzioni che riducano il
pericolo di incendio o di esplosione e danno ambientale, nonché limitati ampliamenti delle
strutture di servizio e di supporto agli impianti di distributore carburanti purché le stesse
non determino incremento del rischio di incendio/esplosione.
All’interno dell’area n° 3 inclusa nel PRA è ammessa la realizzazione di edifici al servizio
dell’impianto di distributore carburanti esistente -quali motel, bar, ristorante, etc.- da
ubicarsi sul lato opposto della viabilità a quattro corsie. In tale ipotesi l’indice fondiario
massimo sarà pari a 0,50 mc/mq. Possono essere autorizzati previo ottenimento di specifica
autorizzazione da parte dell’ENAC, l’installazione di nuove colonnine di distribuzione
carburanti, qualora asservite ai serbatoi esistenti e senza installazione di nuovi depositi,
qualora si dimostri in maniera inequivocabile che le stesse non determinino incremento del
rischio di incendio/esplosione. L’intervento di accorpamento sarà subordinato alla stipula di
atto d’obbligo notarile di non frazionabilità dell’intervento, trascritto e con vincolo
quindicennale.
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
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ZONA C
In tale zona è consentito l’incremento della funzione residenziale nonché la realizzazione di
nuove attività di tipo non residenziale. In particolare, nei comparti che abbiano già realizzato
l’intero potenziale volumetrico previsto dagli strumenti urbanistici, è consentito
l’ampliamento nella misura prevista da leggi speciali, quali a titolo esemplificativo il
cosiddetto “Piano Casa”.
Non sono ammesse:
• costruzioni ad elevato affollamento quali centri commerciali, congressuali e sportivi a
forte concentrazione, edilizia intensiva, ecc..;
• costruzioni di scuole, ospedali e, in generale, obiettivi sensibili;
• attività che possano creare pericolo di incendio, esplosione e danno ambientale.
Norme particolari per impianti di distribuzione carburanti esistenti in zone E agricole:
Per gli impianti di distribuzione di carburanti regolarmente autorizzati e ricompresi
all’interno delle zone classificate C del Piano di rischio aeroportuale, sono consentiti
esclusivamente lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento
conservativo. È altresì ammesso il cambio di destinazione d’uso con funzioni che riducano il
pericolo di incendio o di esplosione e danno ambientale, nonché limitati ampliamenti delle
strutture di servizio e di supporto agli impianti di distributore carburanti purché le stesse
non determino incremento del rischio di incendio/esplosione.
ZONA D
Tale zona è caratterizzata da un livello minimo di tutela finalizzata a garantire uno sviluppo
del territorio in maniera opportuna e coordinata con l’operatività aeroportuale.
Non sono ammessi interventi puntuali ad elevato affollamento, quali centri commerciali
(Art. 3 comma 5 L.R. 18/05/2006 n°5 Disciplina generale delle attività commerciali), i centri
congressuali e sportivi a forte concentrazione, edilizia intensiva, ecc.
Norme particolari per Centri Commerciali esistenti: è previsto l'ampliamento ed il cambio di
destinazione d'uso di tutto o parte del centro, purché si dimostri che il carico antropico
finale sia non superiore rispetto a quello attuale.
RIEPILOGO VINCOLI PER NUOVE COSTRUZIONI O CAMBI DI
DESTINAZIONE D'USO
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Zona di
tutela
P.R.A.
Residenza / Ricettivo
ZONA
A
ZONA
B
ZONA
C
NON AMMESSA
NON AMMESSA nuova
edificazione
AMMESSA per ampliamenti
limitati e con cambio
destinazione d’uso
AMMESSA con
indici di edificabilità medi
Insediamenti ad
elevato
affollamento
Scuole ospedali
altri obiettivi
sensibili
Attivita' che
possano creare
pericolo di
incendio,
esplosione e
danno ambientale
NON AMMESSI
NON AMMESSI
NON AMMESSE
NON AMMESSI
NON AMMESSI
NON AMMESSE
AMMESSE
NON AMMESSI:
Centri
Commerciali
(Art. 3 comma 5
L.R. 18/05/2006
n°5)
NON AMMESSI
NON AMMESSE
AMMESSE
NON AMMESSI:
Centri
Commerciali
(Art. 3 comma 5
L.R. 18/05/2006
n°5)
AMMESSI
AMMESSE
Attivita' non residenziali
e non ricettive
AMMESSE CON:
- indici di edificabilità
bassi 0,10 mc/mq
- permanenza
discontinua di un
numero limitato di
persone
AMMESSE CON:
- indici di edificabilità
bassi 0,10 mc/mq
- permanenza di un
numero limitato di
persone
ZONA
D
AMMESSA
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APPENDICE A
Estratto norme di attuazione del PDF vigente per le zone omogenee interessate dal P.R.A.
12.4 Zone a verde naturale e attrezzato (V).
Sono destinate ai parchi gioco e giardini pubblici, ai campi gioco per bambini e ragazzi, agli impianti sportivi
coperti e scoperti. Nelle nuove costruzioni si applicano i seguenti indici e parametri: per eventuali strutture di
servizio (per il ristoro, la custodia, i servizi igienici, ecc.)
a) indice di Utilizzazione fondiaria Uf = 060 mq/mq
b) altezza massima H = 10,00 ml - per gli impianti coperti
a) parcheggi 40% della superficie utile di pavimento.
Per gli impianti sportivi coperti e scoperti è ammessa anche la concessione temporanea non rinnovabile del
diritto di superficie a cooperative, enti e privati che, costruendo gli impianti a proprie cura e con progetto
conforme alle indicazioni comunali, assumano la gestione del servizio rispettandone i fini sociali e
garantendo l'utenza pubblica con apposita convenzione, per un numero di anni non superiore a 30. Scaduto
il termine della concessione il comune acquisisce automaticamente e gratuitamente la piena proprietà
dell'edificio, con l'estinzione di ogni obbligo nei confronti del concessionario.
12.5 Zone per parcheggi pubblici (P).
Sono destinate al soddisfacimento del fabbisogno arretrato di parcheggi, attraverso la realizzazione di
parcheggi a più piani (anche sotterranei) o a livello stradale. , Per i parcheggi multipiani è ammessa la
concessione temporanea non rinnovabile del diritto di superficie a cooperative, enti e privati: in questo caso
il concessionario costruisce la attrezzatura a proprie cura e spese con progetto conforme alle esigenze
comunali ed assume la gestione del servizio rispettandone i fini sociali, per un numero di anni non superiore
a 30; scaduto il termine della concessione il comune acquisisce automaticamente e gratuitamente la piena
proprietà dell'edificio, con l'estinzione di ogni obbligo nei confronti del concessionario.
Le caratteristiche dei parcheggi multipiani saranno determinate dal Comune in relazione ai fabbisogni e alla
situazione urbanistica.
Art. 13 - Zone per servizi di interesse generale.
Sono suddivise in zone di interesse generale urbano (S), zone di interesse sovracomunale (G) e zone di
interesse generale di salvaguardia (HA).
Tali zone comprendono le seguenti attrezzature: zone per l'istruzione medio superiore, zone per impianti
sportivi, zone per attrezzature sanitarie e ospedaliere, zone per attrezzature militari, per la protezione e
l'ordine pubblico, zone portuali, zone aeroportuali, zone cimiteriali e relative fasce di rispetto, zone per
impianti tecnologici, zone per attrezzature annonarie, zone per attrezzature direzionali, zone per attrezzature
ferroviarie.
Le aree non edificate, né destinate a parcheggi o ai percorsi, saranno sistemate a verde nei modi e nella
misura previsti dall'art.7 delle presenti norme.
In queste zone il piano si attua per intervento urbanistico preventivo; in assenza di questo l'indice di edificabilità
fondiaria If è fissato in 0,001 mc\mq.
13.3 Zone per impianti sportivi (AV).
Sono destinate agli impianti e alle attrezzature sportive di interesse urbano.
Relativamente alle attrezzature del presente punto, gli interventi si attuano mediante piano attuativo di
iniziativa sia pubblica che privata
Nelle nuove costruzioni si applicano i seguenti indici e parametri:
1. indice di utilizzazione fondiaria Uf = 0,50 mq/mq
2. parcheggi = 2 mq / 3 mq Su
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3. altezza ml 15;
13.9 Zone aeroportuali (AA).
Sono destinate alle attrezzature ed ai servizi dell' aeroporto.
Nelle nuove costruzioni si applicano i seguenti indici e parametri, oltre alle norme di cui alla L. 58/63:
a) indice di Utilizzazione fondiaria Uf = 0,40 mq/mq
Per l’aeroporto Costa Smeralda si applicano i vincoli imposti con il decreto 18/05/1992 del Ministro dei Trasporti
e riportati sulle relative mappe relativi alle limitazioni delle costruzioni e impianti dal perimetro circostante
l’aeroporto.
Art. 14 - Zone di interesse naturale (H).
Comprendono le parti del territorio di particolare pregio naturalistico, geomorfologico e paesaggistico. Sono
quindi destinate alla salvaguardia dell'ambiente naturale, per favorirne un'utilizzazione che non contrasti con
le sue caratteristiche. In queste zone è tutelata la morfologia del suolo, dei corsi d'acqua e della vegetazione.
Gli interventi consentiti sono esclusivamente quelli intesi a realizzare questa tutela; a questo scopo il piano
si attua per intervento urbanistico preventivo, , esclusivamente a mezzo di piani particolareggiati di iniziativa
pubblica o mezzo di piano di intervento preventivo di iniziativa privata.
Prima dell'approvazione dei piani particolareggiati è fatto divieto ai privati di intraprendere qualsiasi
trasformazione urbanistica o edilizia.
Gli edifici esistenti in questa zona potranno comunque subire interventi di ristrutturazione e consolidamento
senza aumento di volume. E’ altresì consentita la realizzazione di opere accessorie e di sistemazione esterna che
non comportino creazione di nuovi volumi e purché non modifichino l'andamento naturale del terreno.
Esse si suddividono in zone di pregio naturalistico, geomorfologico e paesaggistico, zone inedificabili di ris
Art. 19 - Zone residenziali di espansione di Olbia Centro (C1).
Sono le zone a prevalenza residenziale di nuovo insediamento indicate nelle tavole 5.00 5.01, 5.02 in scala
1:4.000.
In queste zone sono consentite le seguenti destinazioni:
a)
residenza;
b)
servizi sociali;
c)
attrezzature alberghiere e ad esse assimilabili;
d)
commercio al dettaglio con le seguenti prescrizioni in funzione del settore merceologico, per la superficie
di vendita e per gli standard per parcheggi pertinenziali aggiuntivi
e)
SETTORE MERCEOLOGICO
SUP.MAX DI VENDITA PARCHEGGI (SP)
(SV) Mq
Mq
Esercizi singoli alimentari ed
esercizi singoli non alimentari
2.500
ALIMENTARI
5.000 con presenza di SP>=1,25xSV mq per
un supermercato con SV<=250 mq;
SV <= del 60% della SV SP>=2,75xSV-375mq per
totale e con la restante 250<SV<1500mq;
per
superf. di vendita SV SP>=2,50xSV
SV>1500
mq;
Centri commerc. esclusivam. o destinata
solo
ad
prevalentem. alimentari
esercizi di vicinato in
galleria
NON ALIMENTARI
SP>=1xSV mq per ogni
mq di SV
Centri commerc. esclusivam. o 2.500
prevalentem. non alimentari
f)
ristoranti, bar, locali di divertimento;
g)
artigianato di servizio, con esclusione delle
incompatibili con la residenza;
h)
teatri e cinematografi;
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lavorazioni nocive, inquinanti e comunque
i)
j)
uffici pubblici e privati;
impianti ed attrezzature sportive, escluse quelle di scala urbana.
La Variante si attua per intervento urbanistico preventivo, secondo le unità minime di intervento indicate nelle
tavole di Piano.
Si applicano i seguenti indici e parametri:
a)
indice di Utilizzazione territoriale Ut = 4.000 mq/ha
b)
indice di Fabbricabilità territoriale It = 12.000 mc/ha
c)
indice di Fabbricabilità fondiaria If = 7,00 mc/mq
d)
altezza massima H = 25,00 ml
e)
parcheggi e auto-rimesse come stabilito dall'art. 7 delle presenti norme oltre quelli previsti
dalla tabella sopra riportata.
f)
standards urbanistici pari a 25 mq/ab,
Nell'ambito degli strumenti attuativi possono essere ricomprese le fasce di rispetto stradale e ferroviario e può
essere ad esse esteso l'indice di fabbricabilità territoriale nell'ipotesi di una loro cessione gratuita al Comune,
in aggiunta agli standards urbanistici di cui al precedente punto f).
Per quanto non specificato valgono le norme contenute nella legislazione vigente.
In ogni nuova lottizzazione convenzionata il 10% della volumetria edificabile e della
corrispondente superficie territoriale deve essere destinato ad edilizia convenzionata secondo i parametri di
legge regionale che stabiliscono i massimali prezzi di cessione degli alloggi.
E’ consentita l’attuazione dei piani di lottizzazione mediante stralci funzionali, che individuano i
sub-comparti rispetto ai comparti indicati nelle tavole del vigente P.d.F..
In tal caso, preliminarmente, si dovrà predisporre un Piano di Coordinamento esteso all’intero comparto che,
previa autorizzazione del Comune, contenga le indicazioni relative alle urbanizzazioni di tutta l’area e disciplini
tempi, modalità e criteri di attuazione dei sub-comparti funzionali. Gli stralci funzionali saranno convenzionabili
separatamente e i relativi oneri di urbanizzazione ripartiti tra i diversi proprietari.
Gli obblighi assunti saranno limitati al rispetto del sub-comparto di intervento.
La richiesta di adesione all’iniziativa, indirizzata a tutti i proprietari compresi nel comparto, dovrà essere
notificata formalmente e s’intenderà non assentita qualora nel termine di 60 giorni non sia pervenuta ai
proprietari esplicita comunicazione di assenso.
Art. 22 - Zone residenziali di espansione per l'edilizia economica e popolare (C3).
Sono le zone a prevalenza residenziale per l'edilizia economica e popolare, gia comprese nei PEEP di cui alla L.
167/62 già muniti di Nulla Osta Regionale.
In queste zone sono consentite le seguenti destinazioni:
a)
residenza
b)
servizi sociali di proprietà pubblica;
c)
commercio al dettaglio con le seguenti prescrizioni in funzione del settore merceologico, per
la superficie di vendita e per gli standard per parcheggi pertinenziali aggiuntivi
d)
SETTORE MERCEOLOGICO
SUP.MAX
DI PARCHEGGI (SP)
VENDITA (SV)
Mq
Mq
Esercizi singoli alimentari ed esercizi
singoli non alimentari
2.500
ALIMENTARI
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Centri commerc. esclusivam.
prevalentem. alimentari
Centri commerc. esclusivam.
prevalentem. non alimentari
5.000
con
presenza di un
supermercato con
SV <= del 60%
della SV totale e
o con la restante
superf. di vendita
SV destinata solo
ad esercizi di
vicinato in galleria
SP>=1,25xSV mq per
SV<=250 mq;
SP>=2,75xSV-375mq per
250<SV<1500mq;
SP>=2,50xSV
per
SV>1500 mq;
NON ALIMENTARI
SP>=1xSV mq per ogni
mq di SV
o 2.500
Si applicano gli indici e i parametri e le procedure indicate nei PEEP di cui alla Legge 167/62 di cui alla
deliberazione di C.C. n° 29/95 e n° 77 del 05/07/2002.
Art. 27 - Zone terziarie e commerciali (D2).
Sono consentite le seguenti destinazioni:
a)
uffici pubblici e privati;
b)
esercizi commerciali singoli prevalentemente alimentari con superficie di vendita SV
compresa tra 2500 e 7000 mq.
c)
Centri commerciali esclusivamente o prevalentemente alimentari con superficie di vendita SV
compresa tra 5000 e 10000 mq con la prescrizione vincolante che nel centro commerciale sia compreso un
supermercato o un ipermercato con superficie di vendita SV maggiore del 70% della superficie di vendita totale
del centro commerciale.
d)
Esercizi singoli o centri commerciali a carattere prevalentemente o esclusivamente non
alimentare
e)
depositi e magazzini;
f)
sale da esposizione;
g)
ristoranti, bar, locali da divertimento;
h)
artigianato, ad esclusione delle lavorazioni nocive ed inquinanti;
i)
alberghi e residence.
j)
Strutture per attività sportive e relativi servizi (Palestre, piscine e campi da tennis e similari).
k)
Centri ricreativi culturali e di informazione turistica.
Sono inoltre consentiti, nelle more della predisposizione del Piano Comunale per il Risanamento Acustico, ai
sensi della Legge 477 del 26/10/1995, le Strutture Sanitarie Pubbliche e Private che potranno essere ammesse
nelle zone “D2” esclusivamente previa presentazione di studio per la limitazione e l’abbattimento
dell’inquinamento acustico .
In questa zona il piano si attua per intervento preventivo di iniziativa privata o pubblica (lottizzazione) esteso
alla zona omogenea così come individuata nelle tavole di Piano.
E’ consentita l’attuazione dei piani di lottizzazione mediante stralci funzionali, che individuano i
sub-comparti rispetto ai comparti indicati nelle tavole del vigente P.d.F..
In tal caso, preliminarmente, si dovrà predisporre un Piano di Coordinamento, di iniziativa pubblica o privata,
esteso all’intero comparto che, previa autorizzazione del Comune, nel caso di iniziativa privata, contenga le
indicazioni relative alle urbanizzazioni di tutta l’area e disciplini tempi, modalità e criteri di attuazione dei subcomparti funzionali. Gli stralci funzionali saranno convenzionabili separatamente e i relativi oneri di
urbanizzazione ripartiti tra i diversi proprietari.
Gli obblighi assunti saranno limitati al rispetto del sub-comparto di intervento.
La richiesta di adesione all’iniziativa, indirizzata a tutti i proprietari compresi nel comparto, dovrà essere
notificata formalmente e s’intenderà non assentita qualora nel termine di 60 giorni non sia pervenuta ai
proprietari esplicita comunicazione di assenso.
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Il Piano di coordinamento, esteso a ciascun ambito individuato dal PdF come zona D, dovrà in particolare
definire i seguenti elementi:
a)
gli ambiti di intervento di ciascuna lottizzazione;
b)
la viabilità generale;
c)
l’ubicazione degli standards;
d)
le destinazioni e le attività ammesse per ciascuna lottizzazione;
e)
la normativa per l’attuazione delle lottizzazioni;
f)
lo schema di convenzione;
La normativa per l’attuazione delle lottizzazioni di cui al presente articolo, dovrà in ogni caso rispettare i
seguenti indici e parametri:
a)
indice di utilizzazione territoriale UT 10.000 mq/ha;
b)
altezza massima H = 15 ml.
A 100 mq. di superficie lorda di pavimento di edifici deve corrispondere la quantità minima di 80 mq. di spazio
pubblico, escluse le sedi viarie, di cui almeno la metà destinata a parcheggi. Nel caso di edifici ed impianti
pubblici o di interesse pubblico le aree da cedere o da rendere disponibili potranno essere limitate agli spazi da
destinare a parcheggi.
Per le attività commerciali, in aggiunta alle aree da destinare a parcheggio di cui al comma precedente, è da
prevedersi, in funzione del settore merceologico ed indipendentemente dalla tipologia delle struttura di vendita,
una ulteriore dotazione di parcheggi, pertinenziali per la clientela, pari a:
SETTORE MERCEOLOGICO
Alimentare
non alimentare
SUPERFICIE PARCHEGGI
3 mq di parcheggio per mq di superficie di
vendita
1 mq di parcheggio per mq di superficie di
vendita
La variante in queste zone si attua con intervento diretto, senza la necessità di intervento preventivo, nel caso di
costruzione di impianti per la distribuzione di carburanti, conformi al piano di razionalizzazione della della rete
distributiva di carburanti per autotrazione, nautica e gpl approvato con deliberazione di C.C. n° 43 del
11/05/2000.
ART. 28 - Zone Agricole (E).
Sono le zone destinate all'attività agricola e zootecnica. In generale la funzione produttiva di tale zona deve
essere accompagnata dalla salvaguardia del paesaggio e dell'equilibrio ecologico, dal rispetto della flora e
della fauna tipiche della zona e dell’equilibrio dell'idrogeologico.
Le zone agricole si suddividono in zone agricole irrigue (Ei) e zone agricole asciutte (Ea). Tale distinzione non è
fattibile geograficamente per la possibilità di passaggio di qualsiasi territorio da asciutto a irriguo e
viceversa, pertanto ha solo valore temporaneo e funzionale. Nelle zone agricole la Variante si attua con
intervento diretto. La concessione edilizia per le residenze, vani appoggio e per i locali aziendali è gratuita
esclusivamente per gli imprenditori agricoli a titolo principale.
Ai fini edificatori per le zone agricole la superficie minima di intervento è in via generale stabilita in ettari uno
(ha=1) salvo che per le seguenti destinazioni:
per impianti serricoli, impianti orticoli in pieno campo e impianti vivaistici per i quali la
superficie minima è ha 0,50:
Ai fini edificatori sono ammessi in zona agricola, oltre alle residenze come di seguito normato, solamente
fabbricati annessi a lavori di miglioramento fondiario (fabbricati aziendali) quali locali aziendali, silos, rimessa
macchine, fienili, ricoveri del bestiame, magazzini per mezzi tecnici di produzione, per il settore ortoflorofrutticolo, locali per il condizionamento, la conservazione e la cernita dei prodotti per il settore cerealicolo,
impianti di essiccazione e di conservazione di prodotti nonché quelli connessi con l’attività agrituristica e per i
punti di ristoro.
In funzione del tipo di coltura, arborea, cerealicola, orticola, viticola, zootecnica, apistica ecc., vengono definite
le seguenti superfici lorde massime dei fabbricati connessi alle attività aziendali:
settore viticolo, frutticolo, arboricolo, apistico:
Per aziende con estensione sino a ha 5,00 locale di superficie lorda massima 80 mq.
Per aziende con estensione oltre 5,00 ha e fino a 20,00 ha locale di superficie lorda massima 150 mq.
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Per aziende con estensione oltre 20,00 ha locale in funzione delle necessità dell’azienda.
settore orticolo in pieno campo:
locale sino a 40 mq di superficie lorda per superfici sino ad 1,00 ha, con un aumento direttamente proporzionale
alle dimensioni predette per superfici superiori ad 1,00 ha.
settore serricolo:
locale sino a 60 mq di superficie lorda per serre di superficie sino a 2000 mq con aumento direttamente
proporzionale alle dimensioni predette per superfici superiori;
Tutti i locali, che debbono essere realizzati separati e non collegati alle eventuali residenze, dovranno avere
tipologia caratteristica dei fabbricati legati alla attività agricola, forma geometrica semplice, possibilmente
rettangolare con tetto a doppia falda. In ogni caso dovranno essere dotati di servizio igienico.
Per quanto non riportato al presente articolo si fa riferimento alle “Direttive regionali sulle modalità di accesso
e fruizione delle incentivazioni contributive e creditizie previste per i miglioramenti fondiari” dell’Assessorato
regionale all’Agricoltura della Sardegna, pubblicato nel supplemento ordinario n° 4 al BURAS n° 25 del
10/06/1987.
Per le residenze la superficie minima di intervento è sempre stabilita in ettari uno.
Le residenze in zona agricola sono ammesse esclusivamente se è prevista la presenza continua sul posto del
conduttore del fondo e della sua famiglia. Qualora non sia rispettata la precedente condizione è consentita
esclusivamente la realizzazione di un locale appoggio di superficie massima di 80 mq completo di servizio
igienico ed eventuale disimpegno.
Le residenze ed i locali appoggio in zona agricola sono ammessi solo se al servizio di una azienda agricola
esistente (nel caso di imprenditori agricoli a titolo principale) o se facenti parte di un progetto di miglioramento
fondiario.
La costruzione di edifici destinati alla residenza è inoltre possibile esclusivamente quando si verifichi una delle
seguenti condizioni:
•
se il richiedente non è imprenditore agricolo a titolo principale: quando la produzione
lorda aziendale vendibile e l’ordinamento produttivo così come determinati nella relazione agronomica allegata
al progetto di miglioramento fondiario, richiedono la permanenza continua sul fondo del conduttore e della sua
famiglia.
•
se il richiedente è imprenditore agricolo a titolo principale è sufficiente la dimostrazione
che la produzione lorda aziendale vendibile e l’ordinamento produttivo, così come determinati nella relazione
agronomica allegata alla richiesta di concessione edilizia relativa alla residenza, richiedono la permanenza
continua sul fondo del conduttore e della sua famiglia
Sia per le zone irrigue che per le zone asciutte, nella determinazione delle esigenze edificatorie aziendali, sarà
osservata la parametratura dell'Assessorato Regionale per l’Agricoltura competente, al fine di consentire la
normale fruizione dei finanziamenti previsti dalle vigenti leggi in materia di miglioramenti fondiari, sempre nel
rispetto dei limiti edificatori previsti dal presente articolo. Per la determinazione delle Unità Lavorative
necessarie alla conduzione aziendale, finalizzata al dimensionamento delle residenze si farà riferimento alle
tabelle orarie di lavoro predisposte dall’Assessorato Regionale per l’Agricoltura.
In ogni sotto - zona agricola la realizzazione di impianti e attrezzature con volumi superiori a 3.000 mc o
numero di addetti superiori a 20 unità o con numero di capi bovini superiori a 100 unità (o con numero
equivalente di capi di altra specie) è subordinata al parere favorevole degli Assessorati in materia di
Programmazione urbanistica ed ecologica.
In ogni sotto - zona il volume dei fabbricati residenziali non può superare la misura di 1 mc per 100 mq di
superficie fondiaria se la costruzione è ubicata a meno di 1.000 metri dal mare.
28.1 Zone Irrigue (Ei).
Sono ammesse le seguenti destinazioni :
a) fabbricati ed impianti connessi alla conduzione agricola e/o zootecnica del fondo, alla valorizzazione e alla
trasformazione delle produzioni aziendali.
b) residenze per carico familiare gravante sull'azienda; dipendenti della azienda
Gli indici massimi da applicare sono i seguenti:
- residenze: 0,03 mc/mq
- fabbricati ed impianti al servizio dell'azienda: 0,10 mc/mq
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II concessionario deve impegnarsi con atto d’obbligo, a vincolare al fondo le strutture edilizie progettate,
residenziali e non, e a non frazionare la superficie determinata in base agli indici volumetrici dei fabbricati in
progetto.
Ai fini della progettazione il dimensionamento aziendale dovrà rispondere ai seguenti parametri:
- per capo vaccino (adulto in produzione) ha 0.50
- per capo ovino e/o caprino allevato (adulto in produzione)
mq 700
- scrofe (allevamento Ciclo chiuso)
5 scrofe/ha
- scrofe (allevamento Ciclo aperto)
11 scrofe/ha
- suini (centro parentale aperto)
16 suini/ha.
- Suini (presenti da ingrasso)
57 suini/ha.
- Conigli (fattrici)
150fattrici/ha.
- Polli(broilers)
1500 polli/ha.
- Ovaiole
140 ovaiole/ha
- per apicoltura
1,00 ha
- per impianti serricoli
ha 0.50
- per impianti vivaistici
ha 0.50
- per orto floricoltura intensiva
ha 1.00
- per orticoltura da campo
ha. 2.00
- per frutteti, vigna, oliveto, agrumeto, etc. ha. 1.00
Per destinazioni produttive non contemplate nel precedente elenco si procederà per analogia. La superficie
minima deve comunque essere compensativa di tutta la volumetria autorizzata e/o concessa.
Il progetto edilizio per le residenze e per i locali appoggio dovrà essere presentato separatamente dal progetto
per le attrezzature agricole e il miglioramento fondiario.
Le residenze e i locali appoggio potranno essere autorizzati esclusivamente nei seguenti casi:
- qualora il concessionario non sia imprenditore agricolo a titolo principale, o a seguito di accertamento sul
posto da parte dell’ufficio tecnico dell’avvenuta esecuzione del miglioramento fondiario con relative strutture e
attrezzature o a seguito di specifica comunicazione da parte del concessionario dell’avvenuta ultimazione dei
lavori correlata da idonea documentazione fotografica supportata da specifica relazione a firma dell’agronomo
(o altro tecnico abilitato) progettista e direttore lavori del miglioramento fondiario eseguito;
- qualora il concessionario sia imprenditore agricolo a titolo principale a seguito di dimostrazione, supportata
da specifica relazione a firma dell’agronomo (o altro tecnico abilitato), che l’azienda agricola sia esistente e che
le strutture siano funzionali, e sufficienti alle esigenze aziendali ed adeguate alla produzione indicata nel
progetto o che non siano necessarie per la conduzione aziendale.
28.2 Zone Asciutte (Ea).
Sono ammesse le seguenti destinazioni :
a) fabbricati ed impianti connessi alla conduzione agricola e/o zootecnica del fondo, alla valorizzazione e alla
trasformazione delle produzioni aziendali.
b) residenze per carico familiare gravante sull'azienda; dipendenti della azienda
Gli indici massimi da applicare sono i seguenti:
- residenze: 0,03 mc./mq.
- fabbricati ed impianti al servizio dell'azienda: 0,10 mc./mq
II concessionario deve impegnarsi con atto d’obbligo, a vincolare al fondo le strutture edilizie progettate,
residenziali e non, e a non frazionare la superficie determinata in base agli indici volumetrici dei fabbricati in
progetto.
Ai fini della progettazione il dimensionamento aziendale dovrà rispondere ai seguenti parametri:
per capo vaccino (adulto in produzione) ha 2.00
- per capo ovino e/o caprino allevato (adulto in produzione)
mq 2000
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- scrofe (allevamento Ciclo chiuso)
5 scrofe/ha
- scrofe (allevamento Ciclo aperto)
11 scrofe/ha
- suini (centro parentale aperto)
16 suini/ha.
- Suini (presenti da ingrasso)
57 suini/ha.
- Conigli (fattrici)
50fattrici/ha.
- Polli(broilers)
500 polli/ha.
- Ovaiole
54ovaiole/ha
- per apicoltura
1,00 ha
- per impianti serricoli
ha 0.50
- per impianti vivaistici
ha 0.50
- per orto floricoltura intensiva
ha 1.00
- per orticoltura da campo
ha. 2.00
- per frutteti, vigna, oliveto, agrumeto, etc. ha. 1.00
Per destinazioni produttive non contemplate nel precedente elenco si procederà per analogia. La superficie
minima deve comunque essere compensativa di tutta la volumetria autorizzata e/o concessa.
Il progetto edilizio per le residenze e per i locali appoggio dovrà essere presentato separatamente dal progetto
per le attrezzature agricole e il miglioramento fondiario.
Le residenze e i locali appoggio potranno essere autorizzati esclusivamente nei seguenti casi:
- qualora il concessionario non sia imprenditore agricolo a titolo principale, o a seguito di accertamento sul
posto da parte dell’ufficio tecnico dell’avvenuta esecuzione del miglioramento fondiario con relative strutture e
attrezzature o a seguito di specifica comunicazione da parte del concessionario dell’avvenuta ultimazione dei
lavori correlata da idonea documentazione fotografica supportata da specifica relazione a firma dell’agronomo
(o altro tecnico abilitato) progettista e direttore lavori del miglioramento fondiario eseguito;
- qualora il concessionario sia imprenditore agricolo a titolo principale a seguito di dimostrazione, supportata
da specifica relazione a firma dell’agronomo (o altro tecnico abilitato), che l’azienda agricola sia esistente e che
le strutture siano funzionali, e sufficienti alle esigenze aziendali ed adeguate alla produzione indicata nel
progetto o che non siano necessarie per la conduzione aziendale.
agg2_STAMPA relazione piano di rischio aeroportuale .doc
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