Notiziario Pastorale n. 2 - marzo/aprile 2014 INSERTO n. 55 55 Nel corso dell’aggiornamento del clero diocesano tenutosi in data 16 gennaio 2014 presso il Santuario Mariano del Pelingo, dopo la relazione svolta dal presidente della Confindustria della provincia di Pesaro – Urbino dott. Gianfranco Tonti su “Il lavoro”, l’Arcivescovo ha dato alcune comunicazioni, tra cui quella della fondazione della Comunità di Caresto. Ne riportiamo il testo. La Comunità di Caresto - Dopo lunghe riflessioni, contatti, ascolto di persone coinvolte nella realtà di Caresto; - dopo aver constatato e sentito che le attività svolte a Caresto risultano utili per il cammino di non poche coppie, in Italia e all’estero; - vista la disponibilità di portare avanti queste attività in un rapporto di comunione con la Diocesi, in primis da parte di don Piero Pasquini, ma anche degli altri componenti della Comunità; ho iniziato un percorso per far sì che Caresto superasse alcune criticità in cui si trovava, un percorso che non prevedesse semplicemente la continuità, ma anche un certo rinnovamento, una certa riformulazione. Il tutto al fine di superare una situazione che si andava cristallizzando sempre più, con grave riflesso negativo sulle persone e sulla comunità diocesana. Ho tenuto al corrente dei vari passaggi i moderatori delle Unità Pastorali e ho fatto conoscere agli uffici competenti della CEI il cammino che si stava svolgendo. C’è stato alla CEI, con i responsabili degli uffici legali, un incontro per fare conoscere la linea intrapresa e in seguito agli stessi è stato fatto conoscere il documento che si era prodotto. Il tutto si è svolto con l’aiuto di due legali, uno per parte della Comunità di Caresto e l’altro per parte della Diocesi. Un lavoro durato quasi due anni. Così si è giunti di comune accordo a dare inizio a una Fondazione che con le leggi civili e i suoi statuti propri dia a Caresto una configurazione ben precisa nelle finalità, nei mezzi, negli organi di funzionamento e di controllo. Notiziario Pastorale n. 2 - marzo/aprile 2014 INSERTO n. 55 55 Il 30 dicembre 2013 è stata costituita davanti il Notaio la Fondazione Comunità di Caresto. (Dallo Statuto) La Fondazione Comunità di Caresto nasce per aiutare le famiglie, riscoprendo la loro essenza e spiritualità, ad essere protagoniste nella Chiesa di oggi e nella società. Il senso di Comunità è inteso come aggregazione di membri miranti tutti a un servizio da realizzarsi insieme grazie a una formazione comune e con uno stile e modalità condivise. Possono farvi parte famiglie, consacrati, singole persone, anche viventi in luoghi e zone differenti, purché desiderosi e disponibili al servizio. E ciò in uno stile di crescente corresponsabilità tra sacerdoti e laici, nello spirito del Concilio Vaticano II. La Fondazione ha carattere regionale. Dall’Art. 3 (Scopi) La Fondazione si ispira al messaggio evangelico in armonia con il Magistero; collabora con le varie realtà interessate, con la Chiesa Cattolica in generale e con la Arcidiocesi di Urbino- Urbania - Sant’Angelo in Vado in particolare; favorendo l’organizzazione di iniziative benefiche ed apostoliche, opere di carità e di evangelizzazione, in qualsiasi forma esercitate, prevalentemente rivolte alle famiglie. La Fondazione non ha scopo di lucro per cui è fatto espresso divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione, nonché fondi e riserve durante tutta la vita della Fondazione stessa, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per legge. Dall’Art. 5 (Patrimonio) Il patrimonio della Fondazione è costituito dai beni che sono descritti nell’atto di costituzione della Fondazione. Dall’Art. 6 (Risorse economiche) Le risorse della Fondazione saranno impiegate per il funzionamento della Fondazione stessa e per la realizzazione dei suoi scopi. Dall’Art. 7 (Organi) Gli organi della Fondazione sono: il Consiglio di Amministrazione; il Presidente; l’Organo di Controllo. Dall’Art. 8 (Consiglio di Amministrazione: composizione) Il Consiglio di Amministrazione è composto da 7 (sette) membri designati nel modo seguente: membro di diritto è Don Piero Pasquini; tre membri designati dalla Associazione “Volontari di Caresto”; tre membri designati dall’Arcivescovo di Urbino. Dall’Art. 10 (Consiglio di Amministrazione: funzioni) Il Consiglio di Amministrazione ha tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione e competenza generale per l’indirizzo ed il funzionamento della Fondazione. Dall’Art. 12 (Presidente) Il Presidente è nominato con delibera del Consiglio di Amministrazione da assumersi a maggioranza assoluta dei suoi membri. Dall’Art. 13 (Consigliere spirituale) La funzione di Consigliere spirituale della Fondazione viene svolta da un sacerdote scelto dal Consiglio di Amministrazione tra i sacerdoti che esercitano legittimamente il ministero nella Arcidiocesi di Urbino e dovrà essere confermato dall’Arcivescovo di Urbino; l’esercizio della funzione permarrà fino al mantenimento del gradimento della Fondazione e dell’Arcivescovo. Al Consigliere spirituale compete, tra l’altro, promuovere la formazione spirituale dei membri del Consiglio di Amministrazione e di quanti collaborano all’attività della Fondazione. Egli parteciperà, senza diritto di voto, alle riunioni del Consiglio di Amministrazione. Dall’Art. 14 (Organo di Controllo) L’Organo di controllo ha composizione monocratica; viene nominato dal Consiglio di Amministrazione tra i revisori legali iscritti nell’apposito registro. Il Sindaco Unico dura in carica per cinque esercizi, allo scadere dei quali può essere riconfermato Dall’Art. 15 (Funzioni dell’Organo di Controllo) Spetta all’Organo di controllo monocratico nominato il controllo della Fondazione… vigila sull’osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione... redige la relazione sul bilancio consuntivo e sui risultati di gestione e può formulare proposte al Consiglio di Amministrazione in materia di assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Dall’Art. 16 (Comitato Scientifico) Il Comitato Scientifico, se costituito, è composto da studiosi, italiani o stranieri, che godano di particolare prestigio e considerazione quali esperti nei settori di attività della Fondazione. Dopo i dovuti adempimenti a livello della Regione Marche, seguirà il riconoscimento canonico della Comunità di Caresto come Associazione privata di fedeli (secondo il can. 298 §1-2). Sarà riformulata anche l’Associazione volontari di Caresto: non avrà beni, ma gestirà i ritiri e le altre attività, designerà i suoi rappresentanti nel CdA della Fondazione. Fin d’ora la realtà di Caresto è una possibilità aperta alle comunità cristiane della nostra diocesi e di tutte le diocesi. ✠ Giovanni Tani Arcivescovo
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