. INDICE RASSEGNA STAMPA . 1. Sanità Pisa e provincia Tirreno Pisa 25/07/2014 p. IV «Critiche ingiuste alla Società della Salute» Tirreno Pisa 25/07/2014 p. IX Morì in corsia dopo malore riesumata la salma 1 Sabrina Chiellini 2 Gian Paolo Donzelli 3 2. Sanità fiorentina e toscana Repubblica Firenze 25/07/2014 p. I Benessere e salute ecco perché la regione tiene Corriere Fiorentino 25/07/2014 p. 9 Sofia, il «no» del tribunale Corriere Fiorentino 25/07/2014 p. 9 Meyer, la diagnosi che difende i piccoli reni Nazione Firenze 25/07/2014 p. 13 Scoperto il test che salva i reni Nazione Grosseto 25/07/2014 p. 3 C'è un cuore che batte più forte E' l'emozione di un dottore buono Katiuscia Vaselli Tirreno Livorno 25/07/2014 p. I Morosi all'Asl, in arrivo 36mila avvisi Federico Lazzotti 10 5 Lisa Baracchi 6 7 8 4. Servizi sociali Repubblica Firenze 25/07/2014 p. I Profughi in arrivo si muove la Caritas Luca Serrano 11 Repubblica Firenze 25/07/2014 p. XI Migranti, le regole dell'accoglienza Rosa Maria Di Giorgi 13 Corriere Fiorentino 25/07/2014 p. 9 Altri 300 profughi in Toscana, ecco il piano di accoglienza Tirreno 25/07/2014 p. 11 Sbarcati a Pisa altri 100 migranti: strutture al collasso 14 Samuele Bartolini 15 5. Sicurezza lavoro e sindacato Repubblica Firenze 25/07/2014 p. VIII L'amianto non c'è nel magazzino si torna a lavorare 16 9. Prevenzione e profilassi veterinaria Giornale 25/07/2014 p. 17 Il cane come i bambini: sarà tolto a chi lo maltratta Oscar Grazioli 17 Segnalazioni Nazione Pisa 25/07/2014 p. 31 Marenia abbraccia Telethon Serate ‘solidali' e grandi eventi Francesco Bondietti 18 Tirreno Pisa 25/07/2014 p. II Fermato pisano di 20 anni per l'aggressione al tassista Giovanni Parlato 19 Tirreno Pisa 25/07/2014 p. III Cittadella universitaria al S. Chiara 20 Tirreno Pontedera Empoli 25/07/2014 p. III A Perignano i funerali di Caroti 21 Nazione Livorno 25/07/2014 p. 13 «Oltre 200 giorni per un esame ecodoppler: significa negare il diritto alla sanità» 22 Tirreno 25/07/2014 p. 11 Sì alle infusioni per Sofia Ma Brescia non la cura 23 Indice Rassegna Stampa Pagina I LA REPLICA DI CECCHI << Crit iche . . Ste MgIU alla So cìe Cietà te» della I! PISA «La Società della Salute si è messa al lavoro subito dopo la delibera della giunta comunale che ci ha affidato il compito di ricevere le domande per i contributi della legge 45/2013». Ci tiene a sottolinearlo Giuseppe Cecchi, presidente della Sds con sede in via Saragat. La legge regionale prevede interventi di sostegno finanziario in favore delle famiglie e dei lavoratori in difficoltà. In un'intervista al nostro giornale, Chiara Di Domenico, responsabile dell'ufficio affari sociali del Comune, raccontava dei disagi subiti dagli utenti dal dicembre 2013. «La dipendente comunale, che non conosco personalmente, ha detto cose inesatte - ribadisce Cecchi - La Società della Salute si è messa subito a disposizione del Comune, che però ha impiegato ben cinque mesi per decidere. La delibera della giunta è del 9 maggio, lo sportello è stato attivato esattamente un mese dopo. Se ci sono state le proteste dei cittadini, non è certo colpa nostra. Il servizio ci è stato affidato perché forse non c'erano risposte adeguate alle numerose richieste. Prima di parlare è sempre bene informarsi». (s. b.) C I PRO D12 IONE P, !SE RVATA 1. Sanità Pisa e provincia Pagina 1 Morì in corsia dopo malore rie sumata la salma stata aperta un'inchiesta sulla scomparsa di Marco Tolomei, commerciante di 43 anni. Si era sentito male a casa ed era stato portato a Cisanello di Sabrina Chiellini 1 CASCINA L stata aperta un'inchiesta per fare luce sulle cause della morte di un noto commerciante di Cascina, avvenuta all'ospedale di Cisanello dopo che l'uomo si era sentito male a casa e al pronto soccorso non gli erano stati riconosciuti gravi problemi di salute. Marco Tolomei, 43 anni, padre di un ragazzino, si era sentito male un sabato pomeriggio del marzo scorso, prima di andare al lavoro nel negozio di famiglia "Tuttoscarpa" a San Frediano a Settimo. Sembrava un problema di stress invece, con molta probabilità, era la conseguenza di una malattia cardiaca che potrebbe non essere stata diagnosticata in tuttala sua gravità. A soccorrerlo era stato il figlio di 13 anni che aveva chiamato l'ambulanza e chiesto aiuto alla nonna Paola di quello che era successo. Una volta arrivato a Cisanello, Tolomei si era ripreso ed era stato ricoverato per precauzione. Doveva restare una notte in ospedale sotto osservazione. Di lì a poche ore una tragica realtà: il malore del pomeriggio doveva essere qualcosa di molto grave. Perché nella notte Marco è morto, poco dopo le 3, ali' ospedale. Impossibile anche tentare di sottoporlo ad un intervento chirurgico. Marco ha avuto lo stesso destino del padre, anche lui stroncato da un infarto anche se non in maniera prematura. Inizialmente i familiari, messi di fronte a una durissima prova, non avevano voluto approfondire le circostanze in 1. Sanità Pisa e provincia cui era avvenuta la tragedia anche se fin dall'inizio si era temuto che i sintomi del malore che aveva colpito Marco potessero essere stati sottovalutati o comunque non tenuti nella giusta considerazione. «L'autopsia non cambierà le cose...», ci aveva detto la madre nella disperazione. Tolomei era una persona sti mata e molto conosciuta sia a Cascina, dove il commerciante abitava nella zona vicina al Fosso Vecchio. Sia a San Frediano dove si trova il negozio di scarpe, che era stato aperto alcuni anni fa e che di fatto continua l'attività di famiglia, cominciata a Cascina in un negozio vicino alle scuole medie. In questi mesi però, anche dopo alcuni accertamenti disposti dall'ospedale, i familiari devono essersi fatti un'idea diversa rispetto a quanto avvenuto il giorno del malore che poi ha stroncato il commerciante. Pensando che l'uomo lascia un figlio il quale un giorno po- trebbe chiedersi se è stato fatto tutto il possibile per salvare il padre, i familiari di Tolomei sono tornati sui loro passi. Si sono rivolti ad un avvocato e hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Pisa. Ieri mattina la salma del commerciante, che era stato sepolto nel cimitero di Cascina, è stata riesumata. L'autorità giudiziaria ha disposto l'autopsia. La salma, scortata da una pattuglia dei carabinieri, è stata trasportata a Pisa all'istituto di medicina legale. La madre del commerciante, da noi sentita, ha preferito in questa fase, non commentare in alcuni modo rispetto alla decisione presa. Cioè rispetto al fatto di avere deciso di rivolgersi alla magistratura affinché venga fatta piena luce sulle cause della morte del figlio, avvenuta quando ancora poteva avere una vita davanti a sè. «Nari me la sento di dire niente, siamo ancora molto scossi da quello che è successo», dice la donna che abbiamo raggiunto per telefono. IPRODNZIONE RISERVATA II pronto soccorso dell'ospedale di Cisanello (foto di repertorio) ,A9or1 im -la dopo nuilorx• ncsi mam Palma Pagina 2 Benessere e salute ecco perché la regione tiene I dati del Rapporto Bes 2013 fra luci e ombre. Ma la ripresa diventa sempre più urgente GIAN PAOLO DONZELLI D A QUANDO è iniziata la re- cessione economica mondiale, l'Istituto di Statistica Nazionale, accanto agli usuali indicatori, prodotto interno lordo, numero dei disoccupati e spread, ha adottato il BES (benessere equo e sostenibile) come strumento di rilevazione della qualità della vita più che della ricchezza. Il BES è articolato in dodici capitoli, fra i quali quelli della salute e del benessere economico. Nello scorso mese di giugno è stato presentato il Rapporto BES 2013. Quali le novità? Come va la Toscana rispetto al resto dell'Italia? Per quanto attiene il capitolo salute, la nostra Regione va bene. Per speranza di vita in buona salute i toscani, con 62,4 anni (maschi) e 60,2 (femmine), superano la media nazionale, rispettivamente 59,2 e 56,4.InToscana si vive bene più a lungo, ma anche si nasce meglio: il tasso di mortalità infantile è 25,9 ogni diecimila nati, contro il 34,2 nazionale; solo in Trentino e in Valle d'Aosta si fa meglio. Significativi sono gli indicatori legati agli stili di vita. Le persone sopra i diciotto anni con eccesso di peso sono in Toscana il 41,9%, in Italia 44,5; la peggiore è la Puglia col5 2,6. Per quanto attienelasedentarietà, il 35,8% dei toscani non ne vogliono sapere di fare sport o semplicemente del moto. Bolzano e Trento sono digran lunga le migliori, mentre il 5 9,4% dei siciliani sul movimento fisico hanno messo la croce.. E a bere alcolici come stiamo? SEGUEAPAGINAXI 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 3 LATOSCANATIENE MA SERVE CRESCERE Q oasi 21 persone su cento dichiarano di bere alcool abitualmente, poco più della media nazionale del 18,4%. Sardieaostanivannoabraccetto, magari un po "avvinazzati", con la punta più alta del 25,4%. I fumatori sono diminuiti di poco- 26,6% inItalia, in Toscana sono il 23,6%. Fra i più accaniti fumatori, purtroppo, i giovani fino a 25 anni 34% - e i disoccupati - 39% - ma in diminuzione rispetto al 45,3% del 2013. Ma quali effetti ha avuto la crisi sul benessere economico? Mi limito aricordare pochi indicatori. Il primo è l a percentuale dei toscani a rischio di povertà relativa (comprende coloro che hanno meno del 60% del reddito medio della regione). Il Rapporto collocala Toscana subito dopo le solite Valle d'Aosta e Trentino, la Lombardia, Veneto e Liguria, con 11,9 persone su cento che corrono questo rischio. Fra le regioni del Nord (media 10,2%), la Toscanaè messa peggio. Due punti inpiùrispetto al Nord e anche nell'indice di deprivazione materiale la nostra regione denuncia un 8,4% rispetto al 6,4%. Si tratta di un indice importante perché comprende: l'impossibilità di fare leferie (questo giornale segnalava giorni fa che unfiorentinosuquattro noncelafa adandare invacanza ), di affrontare spese non previste superiori a 800 euro, di consumare pasti adeguati (due volte alla settimana proteine di carne o pesce odi origine vegetale); di avere bollette o affitti insoluti, di vivere in abitazioni non riscaldate sufficientemente. Da ultimo, la disoccupazione: le famiglie senza occupati sono in Toscana 3,6 su cento, in linea con il Nord Italia, lontanissima dal Sud, dove le famiglie senza occupati sono quasi il 15%. Anche la diseguaglianza fraricchi e poveri (misura il divario del reddito rispettivamente percepito dal20%dei più ricchi e dal 20% dei più poveri), che con la crisi in Italia si è accentuata, in Toscana è meno evidente (4,5 a fronte di 5,6). Quali conclusioni possiamo trarre dai dati esposti e dagli altri che compaiono nel Rapporto dell'ISTAT? Da noi tiene il sistema di ammortizzatori sociali e la rete di solidarietà famigliare, che sono riusciti a rendere meno acuti i problemi della decrescita, la precarietà e la disoccupazione. La qualità della rete dei servizi ha retto e ha dato il suo contributo in tal senso. Tutto ciò basta? Senza la crescita no, perchéirisparmifiniscono, lefamiglie alla lunga cedono, la società stessa cambia in peggio sostituendo solidarietà con egoismo. L'urgenza delle riforme e soprattutto della ripresa è tutta in queste poche considerazioni. I cittadini ne hanno consapevolezza, lo stesso possiamo dire di chi ci governa? Questa è la domanda di molti ma in essa non c'è solo scetticismo, c'è soprattutto la speranza di chi col proprio lavoro ogni giorno questa prospettiva vuole costruirla. 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 4 11 caso Stamina Sofia, il «no» del tribunale Sofia non può riprendere le infusioni di cellule staminali. Il tribunale di Livorno ha respinto l'istanza presentata dall'avvocato dei genitori della bimba affetta da una grave malattia neurodegenerativa, giudicandola inammissibile. «Sofia è ancora una volta vittima di un'ingiustizia, oltre che della sua malattia» commenta il babbo, Guido Ponta De Barros . (I.Z.) J RIPRODUZIONE RISERVATA B 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 5 Pubblicato sulla rivista internazionale lo studio delle ricercatrici fiorentine Meyer, la diagnosi che difende i piccoli reni Un test veloce, poco costoso, che può aiutare a scegliere la terapia migliore contro la sindrome nefrosica: un insieme di patologie che danneggiano i reni di circa 8oo bambini l'anno in Italia. È tutta fiorentina la scoperta, a base di Dna e nuove tecnologie, che rivoluziona la cura di questa complessa malattia: il test può essere già eseguito nei laboratori del Meyer di Firenze e quanto il frutto della ricerca curata da un team dell'ospedale pediatrico e dell'Università di Firenze sia importante in campo medico lo testimonia la sua pubblicazione dell'autorevole rivista Jasn Qournal of the American Society of Nephrology). Non solo, la rivista statunitense ha chiesto al team di ricercatrici italiane il permesso di promuovere a livello internazionale lo studio, un evento più unico che raro spiegano nell'ambiente scientifico. «Il test è reso possibile dalla tecnologie di nuova generazione (ovvero della metodica next generation sequencing) che consente di analizzare in contemporanea tutto il dna e le combinazioni dei geni con molta più precisione di prima - spiega Sabrina Giglio, professore di genetica medica dell'Università di Firenze e responsabile della genetica del Meyer - la particolarità di questa ricerca, che è durata tre anni e ha analizzato i casi di diversi pazienti, è che siamo riusciti a trasferire subito i risultati a una applicazione clinica diretta. Il nostro lavoro serve a individuare la terapia più adeguata a ogni paziente». Senza questo test la cura, per i piccoli pazienti dai pochi mesi ai lo anni, può arrivare dopo molti mesi fatti di tentativi farmacologici. Al Meyer oggi con un prelievo di sangue e l'analisi del dna (che individua le alterazioni genetiche a carico di cellule fondamentali per le funzioni renali) si arriva prima alla diagnosi e quindi a capire come limitare i danni della malattia e se fosse necessario il trapianto di rene, ad indirizzare l'intervento. «Il risparmio di tempo è prezioso - spiega Paola Romagnani, professore di nefrologia pediatrica all'Università di Firenze e responsabile della nefrologia del Meyer - con un solo test è possibile impostare una terapia personalizzata». Lo studio è stato possibile grazie all'associazione Amarti (associazione malattie renali della Toscana per l'infanzia) e alla sua presidente Patrizia Tofani, che hanno finanziato interamente la ricerca anche attraverso due borse di studio, ed è stato condotto da una squadra tutta al femminile: «La ricerca scientifica soprattutto legata alla genetica commenta la professoressa Giglio - si avvale del lavoro di molte ricercatrici particolarmente portate a uno studio che non dà risultati immediati e che richiede tanta pazienza e precisione». Lisa Baracchi 9 RIPRODUZIONE RISERVATA II team rosa che ha lavorato per tre anni alla ricerca del Meyer 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 6 _ IL TEAM DEL MEYER GUI DATO DA ROMAGNAN I E G IG LIO .-% / . ri re Il metodo rivoluziona E' VELOCE, poco costosa e può aiutare a scegliere la terapia migliore. E' la metodica, a base genetica, destinata a rivoluzionare la diagnosi della sindrome nefrosica, un complesso insieme di patologie che danneggiano il sistema di filtrazione dei reni (relativamente frequente in età infantile con circa 800 casi all'anno in Italia). Patologie che possono causare insufficienza renale nel primo anno di vita o comunque entro i primi 10 e che può richiedere il trapianto. Il rene non `trattiene' più le proteine che vengono espulse con le urine. Tra il 10 e il 20% dei pazienti non risponde alle terapie con cortisone e immuno- soppressori e di qui si capisce la portata `copernicana' della scoperta del team del Meyer. A METTERE a punto la metodica, lo staff tutto al femminile della Genetica e della Nefrologia del Meyer e dell'Università di Firenze. Lo studio, avviato tre anni fa, ha coniuga- to le esigenze cliniche e la ricerca scientifica svolta in laboratorio. Il lavoro, dai risultati eccezionali, è valso non solo la pubblicazione su Jasn (Journal of the American Society of Nephrology), autorevole rivista internazionale di nefrologia ma addirittura la conferen- diagnosi della sindrome nefrosica mo traslato la genetica in un'applicazione clinica diretta». «Grazie a questo studio abbiamo compreso che questo test può aiutare il clinico a individuare i pazienti che non risponderanno alle terapie, riuscendo ad identificarli anche meglio della biopsia renale», prosegue Paola Romagnani. La metodica consente quindi di accelerare il percorso diagnostico e migliorare quello terapeutico. Una vera e propria rivoluzione. Ma come si è arrivati a questa PRO La nefrologa Paola Romagnani e la genetista Sabrina Giglio hanno guidato il team del Meyer INTERNAZIONALE Ieri il lancio ne gli Usa a livello mondiale del nuovo sistema za stampa per il suo lancio internazionale, tanto la scoperta è considerata rivoluzionaria nel panorama medico-scientifico mondiale. A firmarlo come `corresponding authors' sono Sabrina Giglio, professore associato di Genetica medica dell'Università di Firenze e responsabile della Genetica del Meyer e Paola Romagnani, 2. Sanità fiorentina e toscana professore associato di Nefrologia pediatrica dell'Università di Firenze e responsabile della Nefrologia del Meyer, insieme alle genetiste Aldesia Provenzano, Laura Giunti e Benedetta Mazzinghi e alla nefrologa Francesca Becherucci. «Lo studio consente di arrivare alla diagnosi di una malattia estremamente eterogenea e complessa, quale è la sindrome nefrosica, in modo rapido, a basso costo e pressoché senza errore- spiega Sabrina Giglio -. Questa è una metodica nell'analisi del Dna ad alta processività (Next Generation) mediante la quale abbia- scoperta solo apparentemente semplice? «Solo i pazienti affetti da sindrome nefrosica che non rispondono alle terapie immunosoppressive spiegano Romagnani e Giglio - presentano alterazioni genetiche a carico di cellule fondamentali per il mantenimento dell'integrità delle funzioni renali, i podociti. Ebbene ora grazie a questa precoce indagine genetica è possibile individuarli rapidamente». PREZIOSO anche il risparmio di tempo. Con un solo test il clinico può impostare una terapia personalizzata. Lo studio è stato possibile grazie al supporto di Amarti (asso- ciazione Malattie Renali della Toscana per l'infanzia), e alla sua presidente, Patrizia Tofani, che hanno finanziato interamente la ricerca scientifica. Pagina 7 % .,, 1 Giovann i Valenti ie ri non ha avuto tregua di TIUSCIA VASELLI POTREMMO raccontare la storia di un dentista che, colpito dalla difficoltà di tante, troppe famiglie mangiate dalla crisi, ha deciso di mettere a disposizione la sua professionalità e di curare i bambini gratis, un giorno a settimana. Ma questo lo abbiamo già raccontato e in tanti hanno ripreso la nostra notizia, media compresi: migliaia le condivisioni e i commenti e i messaggi da ogni parte d'Italia. Potremmo raccontare della lista di attesa che si è già creata di qui alle prossime settimane, di genitori che hanno telefonato allo studio medico di via Oberdan per prenotare una visita al figlio in un quel giovedì che il dottore dedica alle cure gratuite. OPPURE, potremmo raccontare di una giornata intensa di lavoro, ininterrottamente dalle 8 alle 18 di ieri controllando bocche e denti a bambini piccoli e ad adolescenti con qualche problema già evidente da risolvere. Invece racconteremo di un dentista, Giovanni Valenti, e di come ha stretto le mani a quei genitori che lo ringraziavano e di come ha fatto passare la paura a quei bambini col terrore del camice. Un uomo con gli occhi lucidi per l'emozione e per la stanchezza, che non si aspettava di ricevere tanto consenso ma che è deciso a portare avanti l'impegno finché ne avrà forza. E ci piace sottolineare come questo dottore - e la sua assi- stente alla poltrona che ha ricevuto direttamente centinaia di messaggi di ringraziamento - siano stati impegnati a ricercare posti in agenda per poter fissare più appuntamenti possibile . Perchè sono stati quindici i piccoli pazienti visti ieri, altrettanti giovedì prossimo e ancora per le prossime settimane. Da Grosseto e da tutta la provincia, toscani ed extracomunitari senza distinzione ma con un solo punto in comune: la necessità di cure dentali e, purtroppo, l'impossibilità a pagare la visita. Tanti i disoccupati . «Diverse carie quelle che ho visto oggi confessa il dottor Valenti dopo aver stretto la mano a Freddy, operaio dominicano che ha portato la sua piccola Jennifer al controllo - e anche qualche caso intrattabile sia per i problemi come denti rotti che, soprattutto, per il rapporto col medico. Ma alla fine è andato tutto bene. Sono stanco, non lo nego ma è per me una soddisfazione enorme poter aiutare tante persone e verificare che davvero c'era necessità che qualcuno prendesse una decisione come questa. Tra le centinaia di telefonate ricevute, ci sono state qanche tante proposte di collaborazione da parte di persone che magari D 2 i sioeeisr'eu fanno altri lavori ma che si sono rese disponibili, per qualsiasi necessità, a collaborare . Per me è una grande gratificazione nonostante la stanchezza». FREDDY se n'è appena andato con Jennifer, lasciando parole di gratitudine al medico, Valenti si toglie il camice e scorre l 'elenco di giovedì prossimo . Potremmo raccontare ancora del medico che non fa paura ai bambini ma ci piacerà parlare ancora a lungo di un uomo che, ottenuto ciò che voleva dalla vita e dal lavoro, ha dedicato un po' del suo tempo a far sorridere di più i bambini. Cè un (11011 chc Iciuc piL IO.u I_ ILr,uimic di ❑u dmimc hum. 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 8 I M PEG NO Giovanni Valenti durante una delle quindici visite che ha effettuato durante la giornata di ieri nel suo studio di via Oberdan ate Tante te Migliaia i tributi arrivati al medico da tutta Italia. Dai social network al telefono, compresa la linea fissa che ha ricevuto numerosi ringraziamenti per il gesto del dottore che, però, preferisce portare avanti il proprio impegno senza rischiare di apparire uno che vuole farsi solo ri% ai Bambini Tanti i pazienti che sono stati visitati nella prima giornata dal dottor Valenti, che ha visitato e medicato senza interruzione dalle 19 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 9 Morosi all9As1, in arrivo 36mila avvisi Chi è stato dimesso al pronto soccorso con i codici bianco e azzurro deve versare 25 euro. Lunedì partono le prime richieste L'OBIETTIVO DELL'AZIENDA di Federico Lazzotti 1 LIVORNO Vi siete presentati al pronto soccorso e siete stati dimessi con un codice bianco oppure azzurro nel periodo compreso tra gennaio 2013 e luglio 2014? Allora preparate il portafogli perché nelle prossime settimane la direzione dell'Asl 6 si premurerà di inviarvi a casa una lettera dentro alla quale troverete un sollecito, o meglio un invito, al pagamento di 25 euro per ogni prestazione così prevede la legge - di cui avete beneficiato. Una cifra però, che può lievitare fino a raddoppiare, nel caso in cui siano state necessarie particolari prestazioni diagnostiche strumentali come radiografie, elettrocardiogrammi e altri. A questo, inoltre, va aggiunto il cosiddetto contributo per la digitalizzazione pari a 10 euro e dovuto, in base alla delibera della Regione Toscana, per un importo massimo di 30 euro. La chiamata al risarcimento in questa prima tranche, riguarderà circa 2mila utenti sparsi in tutta la provincia di Livorno, compresi i presidi di Piombino, Cecina e Portoferraio. E questa fase prende in esame quei pazienti dimessi dall'ospedale con codici bianchi e azzurri, ovvero i casi non gravi e non urgenti, nel gennaio dello scorso anno. Il numero totale dei morosi che sono stati individuati dall'ufficio dell'AsI 6 negli ulti mi 18 mesi è però molto più alto. La media, infatti, è di circa 2mila ogni mese, che moltiplicato per un anno mezzo, dà un numero altissimo, che si aggira intorno ai 36mila pazienti, praticamente uno ogni quattro famiglie presenti in tutta la nostra provincia. Allora basta prendere la calcolatrice per capire la dimensione dell'operazione. Se da questa primo invio ci si attende di recupera 25mila euro, se tutti dovessero versare quan- Si punta, da un lato, a fare cassa, e dall'altro, a scoraggiare l'afflusso record di quanti hanno patologie non gravi dovuto nelle casse lo dell'Azienda ospedaliera, la Regione incasserebbe nei prossimi mesi mezzo milione di euro. Certo è che in questo mare di morosi, alcuni potrebbero risultare esentanti dal pagamento del ticket e il loro nome finito nella lista nera di chi deve pagare per sbaglio. Nelle lettere che partiranno lunedì mattina dall'Asl 6 c'è però una postilla nella quale ci si rivolge proprio a questi soggetti. «Per essere cancellati - è il senso - dovete inviare una mail con i vostri dati, nella quale dimostrare di essere esenti». Di questa categoria fanno parte: i bambini con età inferiore ai 14 anni, chi, dopo l'accesso al pronto soccorso, sia stato ricoverato in osservazione breve; chi sia ricorso al pronto soccorso a seguito di avvelenamento, infortunio sul lavoro o trauma che abbia richiesto sutura o immobilizzazione; chi sia in condizione di gravidanza; chi rientri tra le condizioni previste di esenzione da normativa ticket (età e reddito, patologia, disoccupa- LE DIMENSIONI DELL'INIZIATIVA La riscossione delle prestazioni potrebbe portare nella casse della Regione mezzo milione di euro nei prossimi mesi zione. Mentre per chi è esente sarà necessario inviare al protocollo aziendale, una copia del certificato di esenzione per chiudere definitivamente la pratica. Per quelli, invece, che dimenticheranno di pagare, inizieran no i guai. La pratica, infatti, passerà scaduti i termini, Coi codice a barre è possibile pagare al Cup e al tabacchi Come pagare se rientrate nel piccolo esercito di morosi pizzicati dall'Asi 6? Una volta ricevuta la lettera, per sanare la propria posizione, sarà necessario pagare quanto richiesto in uno dei modi previsti. In particolare sarà possibile farlo utilizzando il codice a barre riportato nella lettera: alle casse automatiche (nella foto) presenti nelle sedi dell'Azienda AsI 6, agli sportelli Cupaziendali, alle farmacie convenzionate di Livorno, attraverso i punti della rete Lottomatica, mediante bonifico bancario in all'ufficio affari legale dell'Asl 6 per poi diventare una cartella, dove i costi ovviamente lieviteranno per le spese amministrative. L'obiettivo della direzione è duplice: da un lato, ovviamente quello di fare cassa, ma dall'altro c'è la volontà di scoraggiare quelle persone che si presentano al pronto soccorso con patologie non gravi. «Un afflusso numerico alto al pronto soccorso - spiega chi ogni giorno lavora all'emergenza in ospedale - determina due conseguenze: l'aumento dei tempi di attesa per tutti i pazienti e i disagi soprattutto per chi ha patologie di media gravità per i quali l'accesso al triange diventa più faticoso e lungo per la presenza di casi non gravi». favore di Banco Popolare Sede Livorno - Piazza Grande, I BAN: IT87D 0503413900 000000000820 BICBAPPIT21T00; • mediante versamento su C.C.P. 10415578 intestato all'Azienda USL 6 riportando nella causale il numero di protocollo. Per avere ulteriori informazioni è possibile contattare il numero verde aziendale 800.03.08.08 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 16. Oppure contattare la zona in cui è stata eseguito la prestazione all'indirizzo di posta elettronica di ogni presidio dell'Asl 6. '1.g,.- ea v.o— :o«o_ m u—o 2. Sanità fiorentina e toscana Pagina 10 Profughi in arrivo si muove la Caritas LUCA SERRANO C ENTO migranti sono atter- rati ieri sera a Pisa, per essere accolti in strutture e centri di emergenza in Toscana (escluso Prato e Lucca). Arrivi che si sommano a quelli dei giorni scorsi (80 a Piombino, Arezzo e Prato. Venticinque sarannoospitati inprovincia di Firenze, presso bed&breakfast e strutture del consorzio Co&So. SEGUEAPAGINAVIII 4. Servizi sociali Pagina 11 ' ®LE MOSSE DI C ITAS E COMUNITA E13 CA Profughi in Toscana, altri cento arrivi a Pisa LUCA SERRANO N CITTÀ, l'assessore al welfare Sara Funaro ha chiesto e ottenuto un aiuto anche dalla Comunità ebraica fiorentina, che ha messo a disposizione un appartamento da 8 posti. «La nostra Comunità è felice di poter contribuire al progetto di accoglienza del Comune - commenta la presidente Sara Cividalli -Accogliere ci arriva da un paese in guerra, è stato per noi un imperativo morale anche con il pensiero di onorare chi ha aiutato le nostre famiglie durante la dittatura nazifascista. Speriamo che in un tempo non troppo lontano non ci 4. Servizi sociali I MIGRANTI Ancora arrivi ieri sera a Pisa siano più profughi e morti inguerra». Risposta all'appello anche da parte della diocesi di Firenze: «La Caritas diocesana è la prima realtà a essere coinvolta da tutte le istituzioni cittadine-si legge inunanota-nei prossimi giorni saranno operative altre strutture fra cui una nel Chianti dell'Istituto Sostentamento del Clero, con 25 posti letto». Intanto, anche a Firenze prosegue la ricerca di un immobile che possa garantire una ricettività più vasta, un "hub" da almeno cento posti, sullasciadelpianodellaprefetturaperfar fronte alla nuova ondata di sbarchi (in tutta la Toscana è stata chiesta la disponibilità ad accogliere circa 700 migranti). 0 RIPRODUZIONE RISERVATA Pagina 12 MIGRANTI, GO DE 'ACCOG EN GNI giorno nuovi morti asfissiati o annegati. Persone che rischiano 0 lavitaper sfuggire allaviolenzao alla morte certa per le guerre nei loro Paesi, inAfrica, in Siria, in Afghanistan. E' vero, il sistema di soccorso e di accoglienza predisposto dal Governo è messo a dura prova e lo è ancora di più nella stagione estiva dove le "partenze" dalla Libia saranno favorite dal bel tempo. La missione "Mare nostrum" impegna fortemente il Governo, ma è ormai evidente che ad essa deve essere unita un'iniziativa, senza alcun dubbio coordinata dall'Europa, che veda l'apertura di centri di accoglienza sulle coste libiche per valutare con immediatezza chi abbia diritto ad essere riconosciuto come richiedente asilo. In quel preciso momento non dovrà più essere costretto ad imbarcarsi foraggiando gli scafisti, ma sarà una persona titolare di un diritto, il diritto ad aver salva la vit a. E' di questi giorni il Piano di accoglienza sottoscritto fra Governo, Regioni ed Enti locali. Il Piano verte su tre punti: rendere più veloci, da parte della Questura, le procedure di identificazione e di verbalizzazione delle richieste di asilo accelerare i tempi di esame delle richieste da parte delle Commissioni territoriali per poter avviare nel più breve tempo possibile i percorsi di integrazione sociale e autonomia sostenere e potenziale il sistema di accoglienza e protezione per i minori stranieri non accompagnati. Le Regioni dovranno preoccuparsi di individuare nuovi luoghi idonei, come, per esempio, caserme dismesse; i Comuni, invece, in collaborazione con il Terzo settore, dovranno proseguire i percorsi di accoglienza ed integrazione già attivati con successo. Sono proprio le storie di successo che non vengono raccontate nei media. Per esempio, in provincia di Firenze, a Firenzuola, i rifugiati, dopo un periodo di apprendimento della lingua italiana e di formazione professionale, lavorano per un'industria di alta moda; a Borgo San Lorenzo, i richiedenti asilo con bambini sono accolti, per un periodo di tempo, al Villaggio La Brocchi - una struttura di eccellenza- ed inseriti in un percorso lavorativo che permetterà anche l'autonomia abitativa. Le buone pratiche ci sono e, mediante l'utilizzo dei nuovi Fondi Europei destinati all'integrazione, dovranno essere ancora di più sviluppate in collaborazione con la cooperazione sociale, per attivare un sistema virtuoso, necessario per migliorare l'accoglienza, accrescere illivellodi integrazione e per prevenire tensioni sociali. L'autrice è senatrice segretaria della Commissione Permanente Istruzione e Beni Culturali 4. Servizi sociali Pagina 13 L'emergenza Nel Chianti in campo anche la Diocesi Altri 300 profughi in Toscana, ecco il piano di accoglienza Ancora sbarchi, ancora profughi possa dare una mano». Istituzioni al dalla Sicilia verso la Toscana, dove nei lavoro grazie anche al coordinamenprossimi giorni è previsto l'arrivo di to della vicepresidente della Regione circa 300 migranti. Nella nostra re- Stefania Saccardi: «E un'emergenza gione si moltiplicano gli sforzi per of- continua e ognuno deve fare la sua frire un'accoglienza dignitosa. Circa parte - dice - I Comuni dovrebbero 25 migranti sono in arrivo nel Chianti rendere disponibili immobili difiorentino, dove nelle ultismessi, le autorità militame ore la Diocesi di Firenri le caserme in disuso, così come le autorità relize ha messo a disposizione La una struttura dell'Istituto Saccardi: giose sono invitate a metSostentamento del Clero. «Ognuno deve tere a disposizione strutture non utilizzate, che Complessivamente, sono 18o i posti letto messi a di- fare il massimo non possono essere ovsposizione dalla Caritas e per aiutarli» viamente le chiese. Il nodalle parrocchie. «Queste stro appello si riferiva a strutture religiose inutipersone - spiega Alessandro Martini, direttore della Cari- lizzate». Un appello a cui nelle ultime tas fiorentina - hanno bisogno di ore ha risposto anche la comunità tutto e sono completamente spaesa- ebraica di Firenze, mettendo a dispote. Non sanno la lingua, sono senza sizione un grande appartamento in scarpe, alcuni hanno bisogno di cure via di Caciolle dove ieri mattina sono mediche». Martini lancia poi un ap- arrivati 8 rifugiati . (13) . RIPRODUZIONE RISERVATA pello «a chiunque e in vario modo 4. Servizi sociali Pagina 14 Sbarcati a Pisa altri 100 migranti: strutture al collasso i nuovi arrivati sono stati distribuiti in tutta la regione ma il prefetto Varratta ipotizza tendopoli e requisizioni di Samuele Bartolini 1 PISA Un centinaio di migranti sono sbarcati ieri sera, intorno alle 21 e 30, all'aeroporto di Pisa in fuga da guerra e fame. Presi in carico da un aereo del ministero dell'Interno, sono stati portati in Toscana dopo l'ennesima ondata di barconi soccorsi nell'operazione Mare Nostrum. E' il secondo arrivo al Galilei dopo quello che tra martedì e mercoledì ha affidato alla Toscana 67 profughi. Le prefetture, coordinate da quella di Firenze, hanno già approntato una serie di strutture di accoglienza in tutta la regione tranne Livorno e Prato. I cento migranti vanno ad ingrossare le quasi 1400 persone ospiti in Toscana. Ma il flusso di profughi ha raggiunto in pochi mesi quota duemila. Dove vanno i migranti. A Piombino 50 persone sono state accolte in una ex scuola gestita dalla Croce Rossa. A Firenze alcuni Bed&Breakfast hanno messo a disposizione le loro camere. Basta che poi lo Stato li rimborsi con 30-35 euro giornalieri a persona. Porte aperte per le altre strutture gestite dal consorzio di coop sociali Co& So. Si è mobilitata anche la comunità ebraica. A Sesto Fiorentino il sindaco Sara Biagiot- ti ha approntato in poco tempo alcuni spazi di pronta accoglienza in una scuola materna. A Grosseto un centro comunale ospita 19 donne africane. A Massa Carrara sono state allertate le strutture offerte dal Comune e dal Vescovado. Situazione al limite. Dalla prefettura di Firenze fanno sapere che la situazione è in continua evoluzione. I conflitti in Siria, Iraq e Palestina si sommano alle guerre e alle carestie che colpiscono l'Africa. La fuga di migliaia di famiglie e bambini in cerca di una vita migliore è inevitabile. Così la Toscana mette in conto l'arrivo di altri profughi dopo quelli di ieri sera a Pisa. Ci sono continui contatti te- si fa sempre più difficile. I posti cominciano a scarseggiare. Non è un caso l'appello lanciato dal prefetto di Firenze Luigi Varratta che, dopo aver convocato Anci, Upi e la vicepresidente regionale Stefania Saccardi, ha messo sul tavolo l'alternativa di tendopoli o requisizioni di immobili se gli enti locali non collaboreranno. Italia Paese di passaggio. La To- scana non è il punto di arrivo dei migranti. E nemmeno l'Italia. Non è facile dire quanti siano i profughi che lasciano le strutture di accoglienza. Certo è che molti, dopo aver trovato di che mangiare e dei vestiti, puntano ai paesi del Nord Europa: Germania, Svezia. Dove abitano i parenti e dove è più facile trovare lavoro e protezione sociale. lefonici tra i dieci presidi del governo a livello provinciale e il ministero dell'Interno che da Roma coordina le operazioni. Il governo ha chiesto la disponibilità per 717 migranti. Il problema, però, è che l'accoglienza nelle strutture toscane Un gruppo di migranti accolti a marina di Grosseto profughi in una struttura toscana n 4. Servizi sociali uiu mk,; onG: e,,, .d ,w,., Pagina 15 L'amianto non c'è nel magazzino si toma a lavorare UN RESPIRO di sollievo . Nel magazzino di AnsaldoBreda non c'è traccia d'amianto. L ' azienda comunica che le analisi della Asl di Pistoia , rivelano l'assenza di fibre e che l'azienda sanitaria ha comunicato che «si può accedere liberamente all'area» . Così, nel magazzino è ripreso il lavoro della ditta esterna che lo deve sgomberare: condizione , spiega AnsaldoBreda, perché la produzione che si era fermata la scorsa settimana possa ricominciare. Era stato proprio dal magazzino in via di trasferimento che era nato l'allarme , quando la stessa Asl aveva rilevato una traccia di amianto sulla longarina: fisso e non volatile e dunque teoricamente non pericoloso ma sufficiente a risvegliare in fabbrica e in città il doloroso fantasma dei duecento e oltre morti negli anni a Pistoia per l'amianto respirato alla Breda tra P70 e i'90, le cui conseguenze , purtroppo, si attendono ancora oggi. Resta valido l'accordo firmato tra sindacati e azienda alle due della notte tra il 15 e il 16 luglio dopo lo sciopero a oltranza dei lavoratori e due giorni e due notti di trattative serrate. Si lavora fino alle ferie che iniziano il 28 solo nei capannoni mai toccati dall'amianto, non in quello centrale dove è il magazzino. Nel frattempo si ripulirà il capannone, la Asl verificherà i risultati e solo con la sicurezza dell ' assenza di fibre gli operai torneranno al lavoro il 18 agosto. (i. C) U RIPRODUZIONE RISERVNfA 5. Sicurezza lavoro e sindacato Pagina 16 TUV "1 DEGLI i 1 La sentenza dei tribunale Il cane come i bambini: sarà tolto a chi lo maltratta Giro di vite dei giudici contro i cattivi padroni . Nell'Udinese sequestrato al proprietario un rottweiler ridotto a pelle e ossa Oscar Grazioli Finalmente comincia avenire applicata anche in Italia una regola che impera in molti altri Paesi civili dalustri se non da decenni, come in Inghilterra. La RSPA (la Protezione Animali in pratica) inglese infatti racconta, ogni giorno sul suo sito, dei maltrattamenti, delle uccisioni e dei conseguenti sviluppi legali di fatti che riguardano il mondo animale. Inevitabilmente, dando conto delle risultanze dei vari atti giudiziari e delle sentenze che ne conseguono, è normale che l'animale oggetto del maltrattamento sia confiscato al proprietario e affidato a un'associazione che abbia comefinalitàlaprotezione diqueste creature. A margine della sentenza poi, di solito si legge il tempo per il quale il criminale non potràpiù detenere animali. Talvolta sono pochi mesi, per i reati minori, talvoltalaproibizione è «avita», quando il crimine commesso sull'animale sia stato particolarmente feroce e privo di qualsivoglia giustificazione o attenuante. In questi casi dunque avviene la confiscadell' animale di proprietà, aggravata dalla proibizione di acquistare, adottare o essere affidatario, a qualunque titolo, di qualsivoglia altra forma di vita selvatica o domestica. In Italia la confisca degli animali e soprattutto la proibizione di detenerne in futuro non è per nulla consueta. Ricordo il caso dei due uomi- ni di Udine che, pochi anni, fa decapitavano cani e capre quando il sangue delle vittime per «battezzare» gli adepti della loro setta. La sentenza fu di due mesi di reclusione (e venne salutata dagli animalisti come «storica»), manonho letto chei due siano stati inibiti dal detenere animali in futuro. Sempre in provincia di Udine giunge ora la triste storia di un cane maltrattato semplicemente facendogli mancare acqua e cibo.Denutrito, ammalato e emaciato, il povero cane si aggirava come un fantasma nel cortile di ALVESTERO Esempio inglese: da anni un sito racconta storie e denunce un'abitazione sita in Malignano, comune di C ervignano, bassaprovincia del capoluogo friulano. Si trattava di un cane di razzaRottweiler, anche se lo stato di dimagrimento e consunzione non l'avrebbero mai fatto supporre, che il proprietario si degnava di alimentare quando si ricordava. E aveva di sicuro la memoria molto labile, viste le condizioni dell'animale, più simile a un Levriere che non a un massiccio Rottweiler. Fatto sta che i residenti e i vicini di casa, dopo aver pazientato un po' di tempo, pervedere se si trattava di un fatto occasionale, valutate le miserrimecondizioni di vita del quattro zampe, hanno allertato i carabinieri. Lo scorso 15 aprile, nel pomeriggio, i carabinieri di Cervignano, comandati dal marescialloAlessandro Maggio, sono intervenuti sul posto, sequestrando subito il cane che è stato affidato alla dottoressaDariaBoscolo dell'Asl 5, bassa friulana. Ora, dopo tre mesi, il Tribunale di Udine ha emesso il decreto penale di condanna nei confronti del proprietario e ha ordinato la confisca definitiva del cane. Doverosounplauso aicarabinieri chehanno mostrato lasensibilità che tutti ci aspettiamo dalle forze dell'ordine anche per quanto riguarda i «delitti» contro gli animali. Animali decapitati: colpevoli senza divieto di tenere altre bestie 9. Prevenzione e profilassi Pagina 17 I SIEME Patacca (da destra), Meucci, Ghezzi, Donzelli e Fornai ieri alla presentazione dell'evento _ ï . CON BN L E FONDAZ I ONE CONTRO LE MALATTIE /iIaren a Serate e i ' -0 . brack., ,a elethon . .' e grandï eventi « NON solo mare» ma anche «non solo Marenia». La rassegna che colora l'estate del litorale pisano mostrerà anche il suo lato solidale: assieme a Bnl, infatti, sarà al fianco della Fondazione Telethon, da oltre 20 anni in prima fila nella lotta alle malattie genetiche rare. clou: alle 19.45 Tommaso Novi dei Gatti Mézzi improvviserà al piano sui muti di Buster Keaton. Alle 21.30 verrà poi proiettato il film di Pif, «La mafia uccide solo d'estate». «Ringrazio Telethon, Bnl, la Fondazione Teatro di Pisa e l'Arsenale per l'organizzazione LE S ERATE di musica e solidarietà interamente dedicate a Telethon saranno due. La prima, che per ragioni meteorologiche è stata spostata da domani a sabato 6 settembre, comprenderà aperitivo e cena (prenotazioni: 347.6919160) e avrà luogo dalle 19 alle 23 al Fuori Onda, locale del Porto turistico di Marina di Pisa, con un tributo a Fabrizio De André da parte dell'Apocrifa Orchestra. La seconda serata è fissata invece il 6 agosto al cinema Ciak di Tirrenia. Due gli eventi GLI APP ._.____ __ Segnalazioni Il 6 agosto al Ciak, Novi e fiLm i Pif. IL 6 settembre, cena e tributo a Faber al Fuori Onda degli eventi - ha affermato il vicesindaco di Pisa, Paolo Ghezzi -. Marenia si sta rinnovando e ampliando. La collaborazione con Telethon e Bnl è una delle tante `prime volte' di quest'anno e che speriamo di replicare ancora per molto tempo». Erano presenti alla conferenza stampa Silvano Patacca, direttore della programmazione del Teatro Verdi, Daniela Meucci, responsabile del cinema Ciak, Donatella Donzelli, responsabile Telethon Pisa, e Andrea Fornai, fra gli organizzatori e i coordinatori delle due serate e di Marenia. MARENIA e Telethon proseguiranno a braccetto durante altri tre eventi ad agosto: lo spettacolo degli acrobati di Sonics, martedì 5 in piazza Belvedere a Tirrenia, il concerto di Manu Chao, martedì 12 in piazza Viviani a Marina di Pisa, e il teatro-circo di Side, dal 14 al 16 in piazza Sardegna a Marina di Pisa. Durante questi eventi Telethon allestirà un gazebo per la raccolta fondi, che è comunque già aperta. Francesco ondietti Pagina 18 Fermato pisano de "a'i 20 per l'aggressione al tassista Individuato dalla polizia grazie alle telecamere installate in piazza della stazione Caccia aperta agli altri tre. La questura: «Fatto episodico, non evento seriale» ! PISA Havent'anni ed è pisano. Uno sbandato, tossicodipendente, che dorme nei dintorni della stazione. E' il giovane che ha sferrato il colpo al tassista Franco Tinagli con il casco che teneva fra le mani. Il ventenne pisano è stato arrestato per rapina in concorso, ma la polizia è sulle tracce degli altri giovani che erano saliti sul taxi alla stazione nella notte fra martedì e mercoledì scorso. Sono state le telecamere ad avere ripreso il giovane con il casco in mano in compagnia di altri mentre era sotto la pensilina prima di salire sul taxi di Franco Tinagli. Pochi minuti prima aveva tentato uno scippo ai danni di una turista cinese. Reato che si somma a quello ben più grave nei confronti del tassista. All'occhio tecnologico della videosorveglianza si è sommato l'occhio degli investigatori che hanno identificato numerosi senzacasa e balordi che vivono a ridosso della stazione fino a quando non si è materializzato "lui", il giovane che Al centro , Rita Sverdigliozzi, capo della squadra mobile nel video aveva il casco in mano, un paio di scarpe nere con bordature verdi e una maglietta marrone. E il ventenne indossava ancorale scarpe della notte da "Arancia meccanica" in compagnia di una ragazza e altri due ragazzi, anche se la polizia, in conferenza stampa, ha sempre parlato genericamente di "gruppo". «Non siamo di fronte a un evento seriale, ma di un'aggressione estemporanea» ha detto Rita Sverdigliozzi, dirigente della squadra mobile che ha sottolineato conce il fermo di uno degli aggressori sia arrivato in 48 ore grazie al lavoro in sinergia del personale delle volanti, della mobile e dei colleghi della polizia ferroviaria. Una volta raccolti quelli che sono stati definiti «elementi incontrovertibili», il pubblico ministero Giancarlo Dominijanni ha disposto il fermo del giovane il quale, tuttavia, ha negato ogni addebito. Il tassista, oltre a essere stato aggredito a colpi di casco all'interno dell'auto, è stato minacciato con un coltello alla gola dal giovane che era seduto dietro alle spalle. Gli investigatori hanno alcuni elementi in mano su cui c'è la massima riservatezza e il capo della mobile si limita ad affermare che «il caso non è chiuso». Ciò che emerge da questo episodio è come intorno alla stazione graviti un mondo di sbandati e balordi che coniInette piccoli reati, ma che può alzare il tiro e dal furtarello o dal tentato scippo (come accaduto) possa passare a un delitto più grave picchiando, minacciando, derubando. E una spinta ad alzare l'asticella della violenza arriva dal bisogno di comprarsi la dose di droga. Giovanni Parlato RIPRODUZIONE RISERVATA I ernintopi,. aiiodi?0am i pcrPag¢resciimeal iuc=i L Segnalazioni Pagina 19 Cittadella universit a al S. Chiara La propone il presidente dell'Unione Inquïlini: così evitiamo rischi di speculazione ® PISA Un progetto alternativo per l'area dell'(ex) ospedale Santa Chiara, ovvero trasformarla in cittadella universitaria per evitare rischi di speculazione. A lanciare l'idea è Virgilio Barachini, presidente dell'Unione Inquilini di Pisa, il quale ha presentato la proposta all'assessore all'urbanistica Ylenia Zambito (Pd). «Un anno fa il 23 luglio del 2013 - spiega Barachini - la giunta comunale ha approvato il Piano di recupero dell'area che sarà dismessa dell'ospedale di Santa Chiara, piano che prevede la vendita a privati dei 21 edifici di proprietà dell'Azienda ospedaliera (per finanziare parzialmente la costruzione dell'ospedale di Cisanello), cambiando la destinazione d'uso in commerciale, residenziale e turistica, con conseguente inevitabile rischio speculativo, come hanno evidenziato anche Legambiente e Progetto Rebeldia. Questa operazione, che ha avuto inizio nel 2005, ora si sta concludendo con la pubblicazione del bando di gara per ternii- nare la costruzione dell'ospedale di Cisanello (i progetti devono essere presentati entro ottobre prossimo), al quale è strettamente collegata la privatizzazione (che dovrebbe garantire un'entrata di circa 122 milioni di euro) e l'utilizzo dell'area dismessa del Santa Chiara, in rispetto del progetto presentato nel 2007 dall'architetto Chipperfield». Secondo Barachini, «per cercare di evitare nuove speculazioni ritengo sia necessario proporre un progetto alternativo per l'area in questione prima che i giochi siano conclusi. La proposta è quella di utilizzare l'intera area e la maggior parte degli attuali immobili del Santa Chiara come "cittadella universitaria", da estendere alla maggior parte del quartiere di Santa Maria, dove già oggi si trovano la maggior parte dei dipartimenti e altre strutture universitarie, in conside- razione che al momento l'Università di Pisa opera su una miriade di sedi sparpagliate sul territorio». Il presidente dell'Unione Inquilini ricorda che «gli oltre 51.000 studenti universitari iscritti (dei quali circa 20.000 fuori sede) non hanno adeguate aule e luoghi di studio, oltre che posti letto, di soggiorno e svago. Infatti l'Università di Pisa è strutturata su 20 dipartimenti, 38 scuole di specializzazion e, 17 biblioteche, 13 collezioni (senza contare gli uffici a1nministrativi) disperse sul territorio del Comune di Pisa (e in minima parte a Calci e Livorno)». Una veduta dell'area del Santa Chiara dalla Torre pendente sedi che potrebbero essere vendute a privati per aiutare il finanziamento per terminare la costruzione dell'ospedale di Cisanello». «In tal modo - conclude Barachini rivolgendosi all'assessore Zambito - si manterrebbe l'utilizzo sociale dell'area (convertita da ospedaliera a universitaria); la si aprirebbe al rapporto tra cittadini residenti, studenti e turisti, evitando la privatizzazione dell'area e quindi la possibile speculazione immobiliare. L'intento sarebbe quello di estendere la cittadella universitaria anche alle limitrofe aree dei dipartimenti d'Ingegneria, Chimica, Farmacia, Biologia, Scienze della Terra, Orto botanico, Museo degli strumenti per il calcolo; e di utilizzare la caserma Artale come casa dello studente. Chiedo troppo? ». ORI PRODUZIONE RISERVATA «La proposta che ho fatto all'assessore all'Urbanistica sottolinea Barachini - è quella che l'Azienda ospedaliera giri all'Università di Pisa tutti gli immobili e l'area dell'ex Santa Chiara, ricevendo in cambio le sedi di proprietà dell'Università non ubicate nel quartiere di Santa Maria, Ih'fon— d3v Segnalazioni Pagina 20 OGGI ALLE 16,45 APerignano i fun eralì dì Caroti I CASCIANA TERME LARI La scomparsa, improvvisa, di Franco Caroti, ha lasciato dolore e sgomento nella comunità dellaValdera. Anche perché Caroti aveva fatto dell'impegno politico e sociale una ragione di vita. La salina sarà esposta oggi dalle 9, nella chiesa di Santa Lucia in Perignano di Lari, dove alle 16.45 saranno celebrate le esequie. Diversi i messaggi di cordoglio. La Rsa Casciana Terme ri corda con profondo affetto «il suo amato coordinatore sanitario, Franco Caroti, che ci ha prematuramente lasciati. Con la promessa che quanto ci ha insegnato lo porteremo sempre nel cuore e nel lavoro. Mai nessun ringraziamento potrà essere abbastanza» "le sue bimbe" è la firma dei rappresentanti della residenza. Anche dalla Cooperativa Sociale Paim un ricordo di Franco Caroti; professionista stimato e fortemente impegnato nel suo lavoro di Coordinatore Sanitario presso la Rsa di Casciana Terme. Lavoro che ha sempre portato avanti con passione e dedizione, guadagnandosi la profonda gratitudine di noi tutti». E dal partito socialista, i «compagni socialisti si uniscono al dolore della famiglia di Franco Caroti - scrive Carlo Sorrente, segretario Psi provinciale - una figura di rilievo del socialismo toscano, dirigente provinciale e regionale del Psi negli anni '80 e '90, amministratore integerrimo e rigoroso, attento alle realtà sociali ed agli interessi dei cittadini amministrati con il buon senso del padre di famiglia e l'onestà del galantuomo, ideatore ed animatore da 40 an ni della festa dell'Avanti nello spazio "Sandro Pertini" di Perignano di Lari incurante delle "aggressioni e degli ostracismi" ai tempi della diaspora socialista, lavoratore solerte e professionalmente qualificato ed apprezzato nella sanità e nel volontariato sociale; ha aderito con entusiasmo alla ricostruzione del Psi non rinunciando mai alla sua intelligenza critica costruttiva ed al rigore dell'analisi politica verso l'autonomia di un socialismo liberale laico e tollerante legato al mondo del lavoro, contro i facili conformismi sempre in agguato». Segnalazioni Pagina 21 L'INTERVENTO DEL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE REGIONALE «Oltre 200 giorni per un esame ecodoppler: significa negare il diritto alla sanità» - PIOMBINO - STEFANO Mugnai, Forza Italia, vicepresidente della Commissione sanità in Regione interviene sulla notizia di ieri su La Nazione - denunciata dalla Cisl pensionati della lunga lista di attesa (215 gior ni) per un ecodoppler cardiaco.«La situazione delle liste d'attesa in tutta la Asl 6 - commenta Mugnai - segna non da ora un triste record a livello regionale. Qui meno che altrove, soprattutto in passato, si è avuta la volontà di intervenire su una piaga che, come si vede, rischia di compromettere il diritto alle cure. A chi conviene? Beh, a qualcuno di sicuro visto che in que- sto modo molti utenti finiscono per scegliere di rivolgersi all'intramoenia, dunque pagando ma ottenendo la medesima prestazione, con lo stesso medico ma in tempi congrui». A CONTROLLARE i dati forniti dalla Asl 6 effettivamente la situazione non è rose e fiori proprio per nulla: «I nodi critici sono sempre i soliti da anni - osserva Mugnai - a partire dai tempi d'attesa per le mammografie che sono maglia nera rispetto all'intero panorama toscano con 348 giorni su Livorno, 308 su Cecina, 214 a Piombino e 156 all'Elba, con un tempo medio aziendale che si attesta sui 303 giorni per una prestazione che teoricamente, secondo le normative, dovrebbe essere erogata in 60 giorni al massimo». Ma il picco negativo non resta isolato: «All'Elba chi ha bisogno di intervento per la cataratta resta al buio per 237 giorni, mentre per un'ecografia alla mammella a Livorno - elenca ancora l'esponente di Fi - E così via, con la diagnostica per immagini, per la quale tra l'altro oltre al normale ticket viene chiesto un contributo straordinario di 10 euro perla digitalizzazione, a far da apripista sulla via delle lungaggini. Da anni è così, da anni ci battiamo. Intanto i cittadini rinunciano al proprio diritto e pagano. Ma non è giusto». CRITICO Stefano Mugnai di Forza Italia chiede correttivi immediati Segnalazioni Pagina 22 IL CAOS STAMINA e infusioni p er Sofia resela non la cura II LIVORNO Per curare Sofia, bambina simbolo della cura con il metodo Stamina, basta l'ordinanza emessa dal Tribunale di Livorno lo scorso anno. Il problema è che nessuno agli Spedali riuniti di Brescia, anche dopo il caos giudiziario delle scorse settimane, si presta ad effettuare le infusioni. E questo il risultato della decisione del giudice Francesca Sbrana che ieri ha dichiarato inammissibile il ricorso di urgenza presentato il 4 luglio dall'avvocato della famiglia di Sofia. «Presenteremo reclamo, specificando questa incongruenza spiega il legale - a meno che nel frattempo l'ospedale di Brescia, avendo già un equipe pronta e viste le condizioni della bambina che sono sempre più gravi, non decida di estendere il trattamento anche a Sofia». ,har ; Segnalazioni u I'isi _` Pagina 23
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