ALL.2 - Comune Lercara Friddi

S.R.R. “PALERMO PROVINCIA OVEST”
A.R.O DEL COMUNE DI LERCARA FRIDDI
Piano di Intervento ex art. 5, comma 2 ter, della L.R. Sicilia n. 09/2010
ANALISI DEI SERVIZI DI IGIENE URBANA
OBIETTIVI E LOGICA DI PIANO
Il Progettista di Piano
Dott. Ing. Graziano Scontrino
LERCARA FRIDDI, 10/11/2014
Rev. 1 – Pagina 1 di 26
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Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
INDICE
1. PREMESSE .................................................................................................................................. 3
2. OBIETTIVI E LOGICA DI PIANO............................................................................................. 4
3. L’ARCHITETTURA E LE STRATEGIE DEL PIANO .............................................................. 8
4. RISORSE ECONOMICHE, UMANE, STRUMENTALI ED INFRASTRUTTURALI DI
PIANO ............................................................................................................................................... 14
 Risorse umane – Consolidamento ed adeguamento del Know how aziendale e Team Building
14
 Risorse strumentali ed infrastrutturali ..................................................................................... 15
 Risorse economiche interne ed esterne – Feed in Tariff e altre alternative di finanziamento 19
 Sostenibilità ed adeguatezza della proposta di Piano.............................................................. 20
5. INNOVAZIONI TECNOLOGICHE: IL SISTEMA CARRETTA CARETTA ........................ 20
6. STRATEGIE DI PREVENZIONE: IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO .............................. 24
7. PIANO DI MIGLIORAMENTO E STRUMENTI DI MONITORAGGIO............................... 26
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Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
1. PREMESSE
Il presente elaborato si propone di offrire, partendo da una sintesi delle principali criticità gestionali,
un outlook sulle modalità di risoluzione delle stesse, identificando in tal modo gli obiettivi di Piano
ed al contempo le interferenze con la Pianificazione regionale ed a scala d’ambito in maniera tale da
valutare la coerenza interna ed esterna delle soluzioni proposte.
Si analizzeranno dunque anche le modalità attuative del presente strumento di Pianificazione,
definibili quali logiche di Piano, al fine di valutarne l’adeguatezza complessiva al solving delle
problematiche affrontate.
Lo sviluppo delle attività è stato condotto con il continuo confronto con gli Uffici e
l’Amministrazione Comunale, al fine di individuare la domanda da soddisfare e soprattutto le
modalità ottimali di svolgimento dei servizi nel contesto specifico di ogni realtà territoriale, e tenuto
conto delle risorse complessivamente a disposizione per l’attuazione del Piano.
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Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
2. OBIETTIVI E LOGICA DI PIANO
La redazione del presente Piano, ha tenuto in debito conto anche delle indicazioni discernenti dal
P.O.R. FESR 2007/2013 - Asse 2, Obiettivo Operativo 2.4.2 : ”Incentivare e sostenere la R.D.
presso categorie di utenze aggregate e mirate, anche attraverso iniziative pilota sperimentali”,
anche in applicazione e al fine di conseguire quanto preventivato in capo agli Ambiti Territoriali
Ottimali dal Piano di Azione ”Obiettivo di Servizio III” indicatori S.07, S.08 e S.09.
Esso comunque si sviluppa sulla base delle linee guida di cui al suddetto QSN.
Esso inoltre è stato ideato in considerazione delle Linee guida Assessorali, nonché delle linee guida
operative per l’ottimizzazione delle raccolte differenziate allegate al Piano Regionale di gestione dei
Rifiuti.
Esso individua una serie di modalità di raccolta per le principali frazioni merceologiche che
compongono i rifiuti solidi urbani e propone alcune alternative alle tradizionali metodiche di
raccolta, tra cui alcune di quelle proposte dal QSN sopra citato.
Gli obiettivi chiave, in tal senso, sono come di seguito configurabili:
1. Ammodernamento del ciclo di raccolta: l’adozione di modelli di raccolta altamente
innovativi, è stata valutata con la massima attenzione al fine di identificare, per ogni bacino
di utenza anche su scala di quartiere, il modello più efficiente efficace ed economico, fermo
restando il rispetto degli obiettivi sulla RD. A tal fine, sono stati confrontati diversi modelli
di gestione ed alla fine è stato preferito il modello di raccolta che prevede un’opportuna
integrazione delle seguenti metodologie:
a. Compostaggio domestico e di collettività;
b. Porta a porta (Solo fase di start up);
c. Raccolta presso presidi mobili (sistema “Carretta Caretta”);
d. Raccolta a chiamata su prenotazione (Solo per beni durevoli);
Ognuno di tali sistemi è stato opportunamente integrato rispetto al bacino di utenza servito e
per gli opportuni approfondimenti si rimanda alla parte di analisi dei servizi.
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Il sistema è inoltre fortemente caratterizzato da una componente innovativa relativa al
sistema di controllo: tutta l’attività gestionale verrà infatti monitorata da un centro di
elaborazione dati presso l’Ufficio di ARO, il quale potrà fornire informazioni circa:
1. La tracciabilità completa dei rifiuti (identità del conferitore, data e ora del
conferimento, codice CER conferito);
2. posizionamento e tasso di riempimento dei contenitori stradali;
3. tassa o sgravio maturato da ciascun cittadino.
Tutta l’attività e la rispettiva rendicontazione, con particolare riferimento ai dati sul
comportamento dell’utenza, saranno monitorabili via web, attraverso portali dedicati a
disposizione sia delle amministrazioni comunali che dei soci.
2. Adozione di un modello di tariffazione puntuale: come riferito nelle premesse normative,
l’introduzione del sistema TARES prima, TA.RI. oggi, consentirà, insieme all’introduzione
del modello di gestione sopra cennato, l’applicazione di un modello di tariffazione puntuale
nel quale, per la parte relativa alla raccolta dei rifiuti, l’importo sarà direttamente
proporzionale alla quantità di rifiuto indifferenziato conferito. Ciò evidentemente spingerà
tutte le utenze ad un comportamento virtuoso;
3. Progressiva eliminazione del fenomeno dell’evasione: il modello gestionale e l’attività di
recupero già iniziata, puntano a eliminare tale fenomeno attraverso una integrazione delle
attività frontali e di analisi dei dati. Ciò consentirà di usufruire, nella fase di start – up, di un
sostegno economico che sgraverà i soci ed i contribuenti in regola da ulteriori carichi
tributari.
4. Adozione di un modello di controllo di gestione: il modello proposto è riferito a tutti i
settori dell’attività. In particolare, relativamente ai servizi esternalizzati, è prevista
l’applicazione del contratto a risultato, configurato sulla base delle linee guida emesse dal
Commissario Regionale con Ordinanza n. 1176 del 6 settembre 2004. Inoltre è stato
predisposto un ampio set di indicatori che consentiranno il monitoraggio dell’andamento
della gestione, non solo riferibili ai servizi, ma anche alla conduzione degli impianti ed al
conseguimento degli obiettivi più generali di efficienza, efficacia ed economicità.
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5. Semplificazione e miglioramento della trasparenza amministrativa: ciò avverrà sia nei
confronti degli organi dell’Amministrazione sia nei confronti del cittadino – utente.
Relativamente ai costi a carico dei cittadini, sarà attivato un portale web dal quale ogni
cittadino- utente potrà visualizzare l’ammontare della tassa/tributo/tariffa a proprio carico,
relativamente alla quota riferita alla raccolta e smaltimento dei rifiuti, in funzione della
raccolta differenziata/indifferenziata prodotta.
Per quanto attiene gli aspetti più complessivi di una siffatta organizzazione, non v’è dubbio che essa
risentirà anche delle refluenze della gestione dei servizi sovrambito comunale, non ultimo della
presenza di impianti a tecnologia complessa per il trattamento/recupero e smaltimento dei rifiuti.
Se nella prima fase di vita della nascente SRR “Palermo Provincia Ovest” il raggiungimento di tali
obiettivi, sarà legato alla progettualità ed alle risorse disponibili per la sua attuazione, sarà
necessario concentrare gli sforzi al fine di migliorare la gestione dei rifiuti nell’Ambito Ottimale
che presenta carenze da eliminare mediante azioni specifiche.
Per quanto di propria competenza dunque, l’ARO di Lercara Friddi dovrà impostare le sue azioni in
armonia con le linee guida fissate dal Piano regionale dei rifiuti ed in particolare le strategie saranno
legate agli obiettivi di raccolta e di intercettazione secco-umido nello stesso Piano fissati.
I valori che scaturiscono da tale attività, sono quindi la base per la determinazione della dotazione e
tipologia di impiantisca da implementare per trattare e smaltire i rifiuti. In particolare le azioni da
intraprendere dovranno cercare di:
I.
Riorganizzare il servizio esistente secondo modelli di efficacia, economicità ed
efficienza;
II.
Standardizzare la qualità del servizio e delle modalità tecniche di produzione sia nel
rispetto delle urgenze che delle specificità del territorio;
III.
Minimizzare e ottimizzare i flussi di trasporto tra i luoghi di produzione e gli impianti
nonché nella fase di smaltimento e di trattamento;
IV.
Legare il sistema impiantistico ai fabbisogni degli ambiti ottimali di raccolta.
Dopo una prima fase di vita dell’ARO nella quale si è provveduto o si provvederà al subentro nella
gestione da parte dei comuni, alla riorganizzazione dei servizi per aree omogenee, al potenziamento
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della dotazione di mezzi ed attrezzature per la raccolta differenziata ed indifferenziata, nella
gestione futura si dovrà perseguire il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1.
Esternalizzare i servizi di raccolta, nel rispetto degli standard quali - quantitativi
richiesti;
2.
Adottare il nuovo modello di organizzazione e di controllo della gestione;
3.
Avviare la campagna di sensibilizzazione e di comunicazione in tutto il territorio
comunale;
4.
Avviare l’attività di recupero dell’evaso e dell’eluso;
5.
Predisporre il sistema per l’adozione della tariffazione puntuale in sostituzione di quella
forfettaria.
6.
Conseguire ed assicurare il rispetto degli obiettivi di raccolta di cui alla L.R. 9/2010.
Gli obiettivi fissati in sede di pianificazione strategica dovranno essere verificati durante
l’effettuazione del Piano e, se necessario, saranno modificate in tempo alcune direttive per il
raggiungimento degli obiettivi prefissati dal Piano stesso.
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3. L’ARCHITETTURA E LE STRATEGIE DEL PIANO
E’ certamente indubbio, che per la effettiva e piena attuazione nel territorio della R.D. come detto,
la stessa necessita di una progettualità specifica e di dettaglio, cosa che oltre ad essere sancita dal
Piano Regionale dei Rifiuti, è ulteriormente confermata dal punto B.2 del P. di A. Obiettivo di
Servizio III denominato: “Quadro delle azioni previste e articolazione territoriale”, che
relativamente alle modalità di porre in essere alcune “ Azioni” previste, testualmente recita:”
Alcuni interventi, quindi, andranno progettati nel dettaglio sul territorio e andranno tarati rispetto
alle esigenze dei vari stakeholder; pertanto, questi interventi non potranno essere subordinati a una
revisione dei Piani d’ambito da parte degli ATO, bensì, le società d’ambito, una volta che gli
interventi verranno approvati dal punto di vista tecnico-amministrativo, dovranno impegnarsi ad
aggiornare il proprio Piano d’Ambito.”
Pertanto alla luce di quanto previsto circa le “Azioni per la prevenzione e riduzione dei rifiuti
attuate da soggetti pubblici” oggi in capo agli ARO, per il conseguimento degli Obiettivi di
Servizio III, il presente Piano, altro non è che lo strumento individuato per l’attuazione nel
territorio di competenza degli Interventi previsti dal quadro delle suddette “Azioni” e dunque in
merito al ciclo di raccolta si è delineata una strategia su scala d’ambito che può sintetizzarsi come
mostrato nel seguente schema:
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Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici
OBIETTIVI
(O)
1. Utenze non
domestiche
1. Medie Attività
commerciali
2. Grandi
Attività
commerciali
3. Enti pubblici e
privati, Scuole,
Banche,
Assicurazioni,ec
c.
Target 1°
IMBALLI
INGOMBRANTI
ELELETTRODOMESTICI
FILM PLASTICI
Target 2°
CARTA
PLASTICA
VETRO
4. Ospedali, case
di cura, Cliniche
5. Alberghi,
Ristoranti, Fast
Food, Mense
Target 1°
Target 1°
IMBALLI
INGOMBRANTI
CARTA
IMBALLI
FARMACI
INGOMBRANTI
PLASTICA
VETRO
Target 2°
PLASTICA
VETRO
1. Utenze
domestiche
2. Piccole
attività
commerciali
Target 1°
ORGANICO
IMBALLI
Target 1°
PLASTICA
VETRO
CARTA
UMIDO
Target 2°
PLASTICA
VETRO
CARTA
Target 2°
IMBALLI
INGOMBRANT
I
RUP
Target 1°
IMBALLI
SETTORI (S)
Target 1°
IMBALLI
INGOMBRANT
I
2. Utenze
domestiche ed
assimilabili
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Piano d’Intervento
Analisi dei servizi d’Ambito: Aspetti generali e tecnici
Nel precedente diagramma, si definiscono due tipologie di Obiettivi, rispetto alle tipologie di utenze
interessate, e diversi settori di intervento.
Ognuna delle tipologie di Obiettivi, presenta specificità diverse e diverse aspettative sui risultati
attesi.
Nel seguito si illustreranno, in base alle metodologie di dettaglio che si intendono adoperare per la
RD, le azioni da intraprendere e le infrastrutture ad esse necessarie. In questo paragrafo, si
illustreranno invece le linee guida ed i risultati attesi in riferimento alla strategia generale
individuata e sintetizzata nel precedente diagramma.
Obiettivo 1: Utenze non domestiche
Nei settori compresi in tale obiettivo si può, con una azione intensa e mirata, raggiungere maggiori
margini di miglioramento nelle percentuali di R.D.. Pertanto su di esso occorrerà investire le
maggiori risorse, almeno nella fase di avvio.
Obiettivo 2: Utenze domestiche ed assimilabili
Nei settori compresi in tale obiettivo, può determinarsi l’ulteriore incremento dei risultati della R.D.
tale da consentire il raggiungimento dei risultati attesi. Esso necessita di una forte attività di
sensibilizzazione delle utenze, soprattutto domestiche.
Settore 1.1 – Medie attività commerciali
Il target primario per tale settore è costituito dagli imballi e dai rifiuti ingombranti. Il flusso di rifiuti
da intercettare sarà originato da tutte quelle utenze che sceglieranno di aderire al sistema di raccolta
organizzato dalla società d’ambito.
Per tale settore si prevede di adottare una metodologia di servizio che preveda la raccolta in giorni
prefissati delle frazioni interessate: pertanto in fase di start – up sarà necessario definire i turni di
raccolta ed informare opportunamente le utenze interessate. Tale servizio potrà integrarsi con un
servizio “a chiamata”.
Settore 1.2 – Grandi attività commerciali
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Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
Per tale attività la strategia è analoga a quella enunciata in precedenza per il settore 1.1, si
suggerisce di utilizzare il servizio di raccolta “ a chiamata”, come integrazione del servizio di base
proposto, e non come alternativa. In merito al target secondario, è possibile collocare delle campane
di raccolta e/o dei centri mobili di raccolta e pesatura delle frazioni presso tali attività, svolgendo
attività di sensibilizzazione verso i cittadini e le utenze coinvolte.
Il target primario è costituito soprattutto da imballi, ma anche da rifiuti ingombranti e carta di buona
qualità, oltre che da film plastici. Significativo sarà anche il contributo degli elettrodomestici.
Settore 1.3 – Enti pubblici e privati, Scuole
La strategia è analoga a quella delineata per il settore 1.2 e prevede il coinvolgimento dei dirigenti,
per l’organizzazione complessiva del servizio. Tale attività può essere di appoggio alle campagne di
formazione e di sensibilizzazione che si metteranno in atto per il coinvolgimento della popolazione
in età scolare.
Il target primario è rappresentato da imballi e soprattutto carta, di buona qualità.
Settore 1.4 – Ospedali, Case di Cura, Cliniche
La strategia è analoga a quella delineata per il settore 1.2 e prevede il coinvolgimento dei dirigenti,
per l’organizzazione complessiva del servizio. Il target primario è rappresentato da imballi, plastica,
vetro, e da rifiuti ingombranti, oltre che da farmaci scaduti.
Settore 1.5 – Alberghi, Ristoranti, Fast Food, Mense
La strategia è analoga a quella delineata per il settore 1.2 e prevede una fase preliminare di stipula
di apposite convenzioni con le piattaforme autorizzate alla ricezione delle frazioni umide della R.D.
per l’organizzazione complessiva del servizio. Il target primario è rappresentato dalla frazione
umida e dagli imballi.
Settore 2.1 – Piccole Utenze domestiche
Definite le metodologie di raccolta per le piccole utenze, e definiti gli incentivi ad esse
riconducibili, occorrerà effettuare ampia campagna di sensibilizzazione ed informazione in merito.
Parimenti approfondita dovrà essere la campagna di formazione degli operatori destinati a tale
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servizio. Potrà studiarsi la possibilità di incentivare anche gli operatori. Interessante appare la
possibilità di utilizzare coop. Sociali, onlus, ecc. per le attività di cui sopra. Maggiori investimenti
andranno destinati, nel breve termine, ai centri più popolati.
Il target primario è costituito dalla carta, dalla plastica e dal vetro.
Settore 2.2 – Piccole Utenze commerciali
La strategia da adottarsi può delinearsi sulla base di quella esposta in riferimento al settore 1.1. Il
target primario è rappresentato dagli imballi.
Oltre a quanto sopra, al fine di introdurre nella gestione dei servizi integrati di igiene urbana, un
forte contenuto innovativo tale da consentire una vera e propria gestione industriale, atta
all’ottimizzazione dei servizi resi per il raggiungimento nel più breve lasso di tempo possibile degli
obiettivi istituzionali, ovvero l’efficienza, l’efficacia, l’economicità, sulla scorta di un siffatto
dettaglio territoriale della R.D. appare più che ipotizzabile in tal senso introdurre:
- L’identificazione delle utenze per mezzo di badge, codici a barre, etc., onde monitorare i
comportamenti consentendo al contempo sia l’erogazione di premialità sia l’erogazione di
eventuali sanzioni per comportamenti scorretti;
- Il monitoraggio in real time da una stazione centrale (base – station) di tutti i cicli di raccolta
erogati sul territorio;
- Il monitoraggio dei flussi, con periodicità prefissata, onde valutare l’efficacia dei servizi resi
e cogliere tempestivamente eventuali problematiche che richiedano l’adozione di correttivi
nel breve e nel medio termine;
- Il monitoraggio dell’uso e dell’efficienza di tutto il parco attrezzature e mezzi, ivi comprese
le postazioni fisse.
Di tali elementi del tutto innovativi al fine della loro quantificazione e per ulteriori approfondimenti
si rimanda ai paragrafi successivi.
Resta ovvio pertanto che dotarsi di un siffatto strumento operativo, certamente indispensabile per
conseguire le percentuali di R.D. previste dalla vigente normativa oltre che per poter svolgere una
efficace gestione integrata dei rifiuti, comporta, per il gestore dei servizi e per la stessa
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Amministrazione comunale, effettuare un significativo investimento in tutti i settori della gestione.
Ciò comporta che, nel caso non si possa disporre di aiuti economici per il parziale ristoro della fase
di start up, il fabbisogno di risorse finanziarie è sensibilmente maggiore rispetto all’eventualità in
cui si possa disporre di tali aiuti.
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4. RISORSE ECONOMICHE, UMANE, STRUMENTALI ED
INFRASTRUTTURALI DI PIANO
Una Pianificazione così articolata non può che affrontare nel loro complesso tutte le componenti del
piano industriale.
Pur premettendo che ognuna di esse sarà oggetto di trattazione dettagliata in appositi elaborati
dedicati, nel presente paragrafo si anticiperanno alcune delle conclusioni degli studi di dettaglio, al
fine di quantificare il complesso di risorse necessarie all’attuazione del Piano, valutandone dunque
la sostenibilità e la fattibilità complessiva da parte di tutti gli attori coinvolti, come decision –
makers o come stakeholders.
 Risorse umane – Consolidamento ed adeguamento del Know how aziendale e Team
Building
L’analisi della situazione de quo, porta a rilevare alcune criticità di tipo strutturale nel settore delle
risorse umane.
Essa riguarda soprattutto la mancanza di un modello idoneo di controllo di gestione e di adeguate
procedure operative. Al contempo, tale circostanza evidenzia la necessità di procedere anche ad
un’opportuna formazione ed addestramento del personale all’uso delle nuove procedure e modalità
di controllo.
L’analisi tecnica, porta a concludere che l’erogazione dei servizi in argomento, porterà
all’assorbimento dell’attuale disponibilità di manodopera per la parte operativa dei servizi e di
gestione degli impianti. Il fabbisogno a regime di manodopera è pari a c.ca 1,65 operatori per 1000
abitanti, pur garantendo i livelli di RD al 65% e tutti gli altri servizi di raccolta (indifferenziata e
selettiva), nonché di spazzamento e pulizia del centro urbano oltre alla gestione degli impianti di I°
livello.
In generale, comunque, il know how sin qui acquisito dovrà essere ulteriormente adeguato alle
mutate esigenze di servizio ed all’evoluzione normativa, con particolare riferimento alla parte
relativa al controllo di gestione e di impianto che necessiterà di specifica formazione.
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Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
 Risorse strumentali ed infrastrutturali
L’individuazione puntuale delle risorse complessive, ha portato a determinare un fabbisogno
complessivo nell’arco della gestione di c.ca € 2.500.000 ripartito come mostrato nelle seguenti
tabelle. Si noti che il ciclo degli investimenti sulle attrezzature si ripete tre volte, quello sui mezzi
due volte e quello sugli impianti una volta, in conformità ai criteri civilistici relativi alla durata del
periodo di ammortamento di tali beni:
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Cronoprogramma investimenti attrezzature
Anno
Attrezzatura
Contenitori grandi (Cassonetti) per RSU indiff.
Ingegnerizzazione contenitori RUR con calotta
Cassonetti per RD
Cassonetti intelligenti
Contenitori per RUP
Chiavi hardware per cassonetti intelligenti
Contenitori piccoli (120-240 lt) per tutte le frazioni
Contenitore impilabile RD indiff. da 40 lt
Blocco contenitori sovrapponibili per RD pap
Contenitore per umido lt 10
Attrezzature per il compostaggio domestico
Trespoli
Cestini gettacarte
Cassoni scarrabili e simili
Casse compattanti
Casse a tenuta stagna
Software per gestione e monitoraggio in real time
Stazione remota gestione dati
Culla scarico dati
Kit di informatizzazione CCR
Pc palmare
Rilevatore di riempimento con modem
Rilevatore di riempimento semplice
CCR a scomparsa
Kit satellitare per veicoli di raccolta
Totali
I
II
III
IV
V
VI
VII
Investimento complessivo (€)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
2.870,00
0,00
0,00
0,00
74.536,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
10.000,00
10.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Investimento complessivo (€)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
38.696,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
24.000,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Investimento complessivo (€)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Investimento complessivo (€)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Investimento complessivo (€)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Investimento complessivo (€)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Investimento complessivo (€)
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
€
€
€
€
€
€
€
97.406,00
62.696,00
-
-
-
-
-
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A.R.O. DEL COMUNE DI LERCARA FRIDDI
Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
Cronoprogramma investimenti - mezzi d'opera
Anno
Mezzi d'opera
Lift
Cassonato
Minicompattatore
Gasolone
Motocarro
Carrello elevatore
Semirimorchi 25 t
Compattatore 12 tonn
Lavacassonetti mono
Lavacassonetti post.
Compattatore mono op
CCR Mobile
Decespugliatore
Spazzatrice 6 mc
Spazzatrice 2 mc
Autospurgo
Lavastrade
I
II
III
IV
V
VI
VII
Investimento complessivo (€)
0,00
0,00
0,00
132.000,00
25.000,00
35.000,00
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€
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384.000,00
315.000,00
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A.R.O. DEL COMUNE DI LERCARA FRIDDI
Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
Cronoprogramma investimenti - Infrastrutture
Anno
Impianto
I
II
III
IV
V
VI
VII
Investimento complessivo (€)
Investimento complessivo (€)
Investimento complessivo (€)
Investimento complessivo (€)
Investimento complessivo (€)
Investimento complessivo (€)
Investimento complessivo (€)
CCR di c.da Colle Serio
650.000,00
€
650.000,00
€
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€
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€
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€
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€
-
Riepilogo investimenti di Piano
ATTREZZATURE
MEZZI
IMPIANTI
TOTALE
TOTALE
480.306,00
1.398.000,00
650.000,00
di cui a carico aggiudicatario
480.306,00
1.398.000,00
650.000,00
2.528.306,00
2.528.306,00
di cui a carico ARO
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Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
 Risorse economiche interne ed esterne – Feed in Tariff e altre alternative di
finanziamento
Le possibili alternative di finanziamento della gestione, prevedono sostanzialmente tre opzioni:
1. Ricorso a capitale erogato a fondo perduto (Ricorso a capitale di terzi (Feed in tariff)
2. Ricorso a capitale proprio, dalla disponibilità finanziaria dei capitoli di spesa del bilancio
comunale
3. Ricorso a capitale di terzi ed a capitale erogato a fondo perduto.
Quanto sopra và riferito ai rispettivi capitoli di spesa inerenti la gestione, ed in particolare, per
quanto attiene a:
 Investimenti sugli impianti, in riferimento ad istanze da presentare al competente
Dipartimento Rifiuti, per il finanziamento delle stesse.
 In caso di indisponibilità di fonti di finanziamento a fondo perduto degli investimenti,
saranno remunerati nel canone riconosciuto all’appaltatore gli investimenti in attrezzature e
mezzi per la Raccolta Differenziata.
 Gli investimenti per l’adeguamento dei centri di raccolta e delle isole ecologiche saranno nel
peggiore dei casi a carico dell’aggiudicatario, stante che il meccanismo di realizzazione è
quello della locazione finanziaria di cui all’art. 160 – bis del codice degli appalti.
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Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
 Sostenibilità ed adeguatezza della proposta di Piano
Il Piano Finanziario mostra che i costi medi al mq ricadono nel range ritenuto sostenibile dal Piano
Regionale di Gestione dei Rifiuti. In particolare, la proiezione di costo medio al metro quadrato per
le utenze domestiche si attesta ad un massimo di € 3,11 ed un minimo di € 2,54, a fronte di un
valore massimo stimato da piano Regionale pari a € 3,72. Parimenti per le utenze non domestiche, i
valori oscillano da un massimo di € 10,29 6ad un minimo di € 8,41, a fronte di un massimo da
Piano Regionale pari a € 22,57.
Al contempo, risultano raggiunti tutti gli obiettivi relativi alle percentuali di raccolta differenziata,
di recupero di materia ed al soddisfo dei valori minimi degli indicatori S.7, S.8, S.9 riferiti al
raggiungimento dell’obiettivo III, come mostrato nei diagrammi di flusso relativi ai vari anni della
fase di start up ed alla fase a regime, al quale si rimanda.
Si esprime pertanto un giudizio di fattibilità e di sostenibilità positivo.
5. INNOVAZIONI TECNOLOGICHE: IL SISTEMA CARRETTA
CARETTA
Il sistema si impegna a risolvere il difficile problema della raccolta e differenziazione dei mal
definiti "rifiuti", escludendo la presenza di contenitori stradali. Il sistema utilizza piccoli mezzi, veri
e propri "raccoglitori mobili". Questi mezzi, denominati "carrette", in giorni e in orari prestabiliti si
posizioneranno negli spazi a loro dedicati in diverse zone della città per permettere ai cittadini di
disfarsi dei propri scarti.
Ogni carretta potrà accogliere giornalmente uno o più precisi scarti, in base ad un programma di
raccolta differenziata predefinito da un calendario concordato con la popolazione. Gli operatori
avranno l’obbligo, oltre a controllare il corretto conferimento, di tenere pulite le aiuole e di
cambiare i sacchi dei gettacarte. Le "carrette" sosteranno in aree delimitate, principalmente ma non
solo negli ex spazi dei cassonetti, che verranno contrassegnati da speciali segnali indicanti orari,
istruzioni di raccolta e comunicazioni civiche.
Gli anziani e i disabili soli, con difficoltà motorie, sotto richiesta documentata saranno serviti a
domicilio fino al pianerottolo di casa anche se ai piani superiori, se un altro soggetto componente
del nucleo familiare non può occuparsi del normale conferimento.
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Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
Gli operatori "Carretta Caretta" avranno compiti "sociali", che spazieranno dall’educazione al
riciclaggio alla fornitura di sacchetti. Il progetto prevede che, durante l´orario di sosta del mezzo, gli
operatori ecologici si dedichino alla comunicazione con i cittadini e alla pulizia della zona limitrofa.
Il sistema Carretta Caretta risolve le tipiche criticità del porta a porta spinto di tipo domiciliare
riuscendo ad abbattere sia i costi del personale che dei materiali di consumo quali carburante;
diventa non performante nelle aree scarsamente popolate o dove le case non sono vicine le une alle
altre. La flessibilità del sistema è adatta a centri storici nei quali vi siano carenza di spazi, strade
strette, sensi unici, salite e discese, esigenze turistiche.
Nel centro abitato, si deve risolvere la problematica dell’intercettazione dei materiali delle utenze
non domestiche, i rifiuti assimilati agli urbani; è necessario mantenere un o urbano non indifferente,
quindi non possono permettersi contenitori stradali, e neppure i mastelli del porta a porta
domiciliare, ne tantomeno i sacchi per un rischio di randagismo o animali.
Queste collocazioni andrebbero a occupare una parte della strada o del marciapiede. Il servizio,
oltre che scomodo, sarebbe impattante per le peculiarità di un centro storico così bello ma senza
spazi di passaggio.
In zone così “delicate” non è possibile essere spediti nella fase di raccolta del porta a porta
domiciliare in quanto è facile creare ingorghi stradali, gravando sul costo dei mezzi che restano
sempre accesi consumando inutilmente combustibili, anche per il troppo tempo impiegato dal
personale addetto alla raccolta.
Inoltre sono rilevanti i costi che incidono per lo spazzamento stradale nei centri storici, servizio che
di solito viene svolto da operatori aggiuntivi al sistema di raccolta porta a porta.
Il Carretta Caretta non solo accorpa lo spazzamento e la raccolta in un unico turno flessibile
secondo le esigenze indicate dai cittadini, ma evita la giacenza dei mastelli la sera negli orari
notturni o durante la mattinata presto, e l’obbligo per gli utenti di ritirare i contenitori dopo lo
svuotamento.
Inoltre servendo i cittadini nelle ore diurne si incide in maniera nettamente inferiore rispetto ai costi
aggiuntivi notturni. Il Carretta Caretta ha anche il vantaggio di poter conferire l’organico
giornalmente, di avere una comunicazione col cittadino mirata e costante, e usura in maniera minore
i mezzi per il semplice fatto che non devono ne rimanere accesi ne tantomeno girare in
continuazione per tutte le vie.
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A.R.O. DEL COMUNE DI LERCARA FRIDDI
Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
Non creando intralcio stradale si crea una relazione diretta e umana tra gli operatori e i cittadini,
relazione che è difficile attivare anche con il porta a porta di tipo domiciliare se molte utenze hanno
orari di lavoro incompatibili coi turni di raccolta.
Figura 1 - Allestimento tipo della carretta
I sistemi di monitoraggio e controllo sono essenziali per la conseguente efficacia ed efficienza della
ditta appaltatrice, come della premialità dei singoli cittadini e delle attività commerciali, strumento
stesso di buona riuscita dei sistemi nei quali viene coinvolta la popolazione con un ruolo proattivo
(meglio si differenzia, più si risparmia come prescrivono le normative più avanzate nel mondo
occidentale): “In communities with pay-as-you-throw programs (also known as unit pricing or
variable-rate pricing), residents are charged for the collection of municipal solid waste—ordinary
household trash—based on the amount they throw away. This creates a direct economic incentive to
recycle more and to generate less waste.” 1
I sistemi di monitoraggio e controllo sono altrettanto essenziali per innescare cicli virtuosi e
responsabili permettendo all’amministrazione di applicare la tariffa puntuale, quindi svincolata dal
classico ed iniquo sistema dei metri quadri dell’immobile di appartenenza. Classico esempio il
pensionato che abita da solo in una casa molto grande, magari un tempo abitata da molte persone,
che in realtà produce pochissimi scarti ma di cui la Tassazione “classica” non teneva conto.
Cittadini e grandi utenze saranno dunque dotati di un badge a forma di carta di credito o di
portachiavi con sistema RFID passivo. Ogni utenza domestica e non domestica quindi sarà dotata di
questi dispositivi (due per ogni utenza censita). Nel circuito Carretta Caretta dovrà passarlo dal
1
http://www.epa.gov/epawaste/conserve/tools/payt/index.htm
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Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
lettore prima di conferire per ricevere premialità in tariffa. Tutti i cittadini potranno utilizzare il
badge per accedere all’isola ecologica di c.da Colle Serio.
Nel sistema Carretta Caretta sarà onere dell’operatore controllare i sacchi per la conformità ed
evitare conferimenti scorretti. Il sistema è connesso in tempo reale ad un server che prenderà nota di
tutti i prelieviin base alla famiglia/utenza di riferimento.
Ogni famiglia/utenza potrà controllare in tempo reale in internet sia da casa che da smartphone il
suo stato (i dati saranno accessibili in modo privato) per sapere le sue premialità e i suoi sbagli da
correggere. L’operatore sarà parte attiva di tutta l’operazione e avrà delle premialità economiche in
base sulla purezza dei materiali e all’economicità del servizio stesso.
Gli operatori del Carretta Caretta visto i loro compiti di spazzamento e raccolta domiciliare per le
persone diversamente abili o particolarmente anziane non autosufficienti (senza badante o
familiari), avranno un servizio a domicilio. Inoltre gli operatori avranno la possibilità di fare delle
fotografie e condividerle con i colleghi e l’amministrazione per segnalare eventuali microdiscariche
abusive, sacchi abbandonati, situazioni di fatto e risultati dopo il servizio.
Potranno fotografare i contenitori con i materiali non conformi e mandarli in amministrazione per
richiami bonari o multe in caso di comportamenti reiterati. La case sparse per il territorio non
facente parte del conglomerato urbano principale, saranno servite a domicilio con il sistema porta a
porta di tipo “su chiamata”.
Ogni famiglia abitante nelle case sparse avrà come riferimento dei numeri di telefono da chiamare
gratuitamente, ogni numero corrisponde con il tipo di materiale che si vuole conferire. Il server
riceverà la telefonata e gestirà il servizio in modo da ottimizzare percorsi degli autisti, risparmiare
sul tempo e sul carburante/usura del mezzo.
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Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
6. STRATEGIE
DI
PREVENZIONE:
IL
COMPOSTAGGIO
DOMESTICO
E’ sufficientemente acclarato che il compostaggio domestico resta una pratica, riferibile più alla
riduzione a monte della produzione di rifiuti di una vera e propria pratica di R.D.
Premesso ciò il numero di compostiere e la quantità di rifiuto organico compostabile “infra
moenia” è stato determinato anche e soprattutto in ragione della morfologia territoriale dell’ARO..
Infatti è stato verificato che il 14% della popolazione risiede in zone ove è possibile adottare tali
pratiche, e considerato che è prevista la realizzazione di un parco urbano all’interno della città, ove
sarà possibile praticare il c.d. compostaggio di comunità, anche per coloro che non hanno a
disposizione corti e giardini per adottare tale abitudine presso il proprio domicilio, nel complesso si
è stimata una partecipazione del 20% dell’utenza sulla base della quale sono stati condotti i calcoli
di dimensionamento di tali attrezzature.
Figura 2 – Compostiera domestica
Il compostaggio domestico è un’imitazione “fai-da-te”, semplice e alla portata di tutti, del perfetto
ciclo della natura. Con questo metodo, si controlla e si rende più veloce di quanto avvenga in natura
la fermentazione aerobica della componente organica dei rifiuti.
In aggiunta alle diverse forme di raccolta differenziata, gli abitanti di condomini con aree verdi,
case con giardino o insediamenti rurali possono agevolmente accedere alla pratica del compostaggio
domestico. Una pratica naturale che si colloca perfettamente all’interno di attività di giardinaggio e
di cura degli orti, producendo un ottimo fertilizzante organico nel rispetto dell’ambiente.
Circa il 30-35% dei rifiuti solidi urbani prodotti sono di origine organica, identificabili
genericamente in due frazioni:
-Verde (erba, foglie, potature)
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Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
-Umida (scarti alimentari crudi o cotti, frutta, verdura, ecc…)
Il compostaggio domestico è una pratica affermata in molte città italiane e ha determinato, insieme
alla raccolta differenziata, la riduzione dei costi di smaltimento e della tassazione sui rifiuti anche
del 30%.
Infatti, la diffusione del compostaggio domestico permette di risparmiare perché una parte degli
scarti organici vengono trasformati in casa, senza ulteriori costi per il trasporto e per il trattamento
negli impianti.
Per questo, i Comuni prevedono uno sconto sulla tariffa per chi pratica il compostaggio domestico.
Il materiale che si ricava dalla biodegradazione è il compost, un prezioso terriccio ideale come
fertilizzante in agricoltura, per orti, giardini e piante in vaso. Con il compostaggio ci rendiamo
conto del grande valore dei nostri scarti di cucina o del giardino, rifiuti che se non fossero
differenziati e utilizzati andrebbero sprecati, gettati nelle pattumiere, raccolti e trasportati anche
molto lontano con costi immaginabili, per poi finire nelle discariche.
Il compostaggio è anche un ritorno alla tradizione, rivalutando pratiche un tempo comuni in
ambiente rurale come la buca in giardino, la concimaia e la cassa di compostaggio.
La compostiera è un contenitore aerato e coperto che può essere di forma, capacità e materiali vari
secondo le diverse esigenze. Alla sua base che va a contatto col terreno è utile porre una rete
metallica che impedisca l’ingresso di piccoli animali. Si va dall'economico fai-da-te in rete
metallica rivestita o legno, fino al composter chiuso in plastica che si acquista.
Il composter è ideale per il compostaggio in piccoli giardini, gli scarti rimangono nascosti alla vista
senza attirare animali indesiderati e sono protetti dalle varie condizioni atmosferiche.
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A.R.O. DEL COMUNE DI LERCARA FRIDDI
Piano d’Intervento
Parte generale: Obiettivi e Logica del Piano
7. PIANO
DI
MIGLIORAMENTO
E
STRUMENTI
DI
MONITORAGGIO
Il modello di gestione presentato, al quale si rimanda, è finalizzato ad un più efficiente controllo di
gestione, rispetto al quale sono stati individuati n. 62 indicatori e parametri di monitoraggio che
consentiranno di definire in maniera puntuale il risultato della gestione.
Il monitoraggio avverrà non soltanto sui risultati della gestione esternalizzata, ma anche sulle
rimanenti attività dell’ente, finalizzate prioritariamente a:
 Ottenere i finanziamenti/autorizzazioni necessarie al completamento del ciclo impiantistico;
 Proseguire l’attività di lotta all’evasione ed all’elusione;
 Identificare, a regime, ogni utente/cittadino ed ogni conferimento, al fine di garantire piena
tracciabilità al flusso dei rifiuti, ed al contempo il passaggio ad un sistema di tassazione
puntuale
Si rimanda all’elaborato relativo al sistema di controllo di gestione, per gli aspetti relativi al
monitoraggio degli obiettivi, ed al Piano di comunicazione, per gli aspetti relativi alla diffusione
degli stessi, per ulteriori approfondimenti.
Si specifica soltanto, in questa sede che l’attività di comunicazione non avrà ad oggetto
esclusivamente la sensibilizzazione dell’utenza ed il coinvolgimento nelle attività di RD, ma anche
la diffusione dei risultati complessivamente ottenuti, sia attraverso il sito web istituzionali sia
attraverso eventi appositamente dedicati (conferenze stampa, etc.)
Tanto si significa.
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