2014. Anno di cambiamento in ambito europeo e di

2014. Anno di cambiamento in ambito europeo e di
programmazione dei fondi per lo sviluppo e l'investimento
La programmazione 2014-2020 in regione Emilia-Romagna
Rimini, 16 aprile 2014
Silvia Grandi
Responsabile Servizio Intese Istituzionali e Programmi Speciali d’Area
Direzione Generale Programmazione Territoriale. Intese. Relazioni Internazionali e EU
I periodi di programmazione
2021-…???
2014-2020
2007-2013
2000-2006
Periodi vari
in base alle
politiche 35 anni
OGGI
Un po’ di storia delle politiche/fondi europei
Politica di ricerca, limitata inizialmente alla ricerca nucleare (EURATOM  Orizzonte 2020)
– 1957
Politica agricola (Fondo Europeo di Sviluppo Rurale - FEASR)
– 1962
Politica per la Pesca (Fondo Europeo per gli affari marittimi e la pesca - FEAMP)
– 1970
Politiche per l’occupazione (Fondo Sociale Europeo - FSE)
– 1971
Politica regionale (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - FESR)
– 1975
Politica comune dei trasporti, Politica comune dell’ambiente
– 1987
Nel 2014
Avvio nuova programmazione 2014-2020
Invio dell’Accordo di Partenariato alla Commissione – 22 aprile
Elezioni europee – maggio 2014
Presentazione dei POR – luglio 2014
Presentazione dei programmi di cooperazione territoriale europea – settembre 2014
Nomina della nuova commissione Europea – secondo semestre
Presidenza di turno italiana del Consiglio dell’UE – secondo semestre
Avvia delle attività legislative e di controllo del PE – ottobre 2014
Piano d’Azione della Strategia Europea Macroregionale Adriatico Ionico
Cosa posso fare con …
1.000 Euro
10.000 Euro
100.000 Euro
seminario o piccolo
evento
Medio Progetto europeo
1 milione Euro
10 milioni Euro
100 milioni Euro
1 miliardo Euro
10 miliardi Euro
Grande Progetto europeo
Programmi operativi
regionali Emilia-Romagna
Legge finanziaria medio piccola;
Spesa sanitaria annua regione
100 miliardi Euro
1.000 miliardi Euro
Copro metà del debito pubblico italiano;
Metà del BudgetPluriennale 2014-2020 dell’UE
La piramide delle
politiche europee
Fondi
Strategia EUROPA 2020:
priorità
crescita
intelligente
Sviluppare
economia basata
sulla conoscenza e
sull’innovazione
crescita
sostenibile
promuovere economia
più efficiente sotto il
profilo delle risorse,
più verde e più
competitiva
crescita
inclusiva
promuovere economia
con un alto tasso di
occupazione, che
favorisca la coesione
economica, sociale e
territoriale
Il Quadro Finanziario Pluriennale dell’Unione Europea
Adottato in via definitiva il 2 dicembre 2013 e da attuare dal 1° gennaio 2014
Prevede una spesa di 959,99 miliardi di euro per i prossimi 7 anni
Focus su crescita e occupazione con un incremento superiore al 37% rispetto al
periodo 2007-13
La Politica di Coesione ha una dotazione di 325,149 miliardi di €
La dotazione per PAC e Sviluppo Rurale è di 373,179 miliardi di €
8
Il Quadro finanziario
Pluriennale dell’UE
2014-2020
approvato a fine 2013
Novità programmazione 2014-2020
Riduzione del Budget in termini reali rispetto ai periodi precedenti
Prima programmazione a gestione comune per tutte le politiche europee
Prima programmazione che prevede forti integrazioni e sinergie tra i fondi
Prima programmazione che tende ad un’effettiva semplificazione
Prima programmazione che prevede forte coinvolgimento/investimenti del settore privatao attraverso strumenti finananziari
PPP (Parternariati Pubblico Privati)
Concentrazioni tematiche & aumento su Innovazione, PMI, Occupazione Giovanile, Sostenibilità
FOCUS: Fondi per la Politica di Coesione per l’Italia 2014-2020
SOMMA in miliardi di €
Totale Fondi Strutturali Italia (FESR; FSE)
32,268
Regioni più sviluppate
7,695
Regioni in transizione
1,102
Regioni meno sviluppate
22,334
Cooperazione territoriale
1,137
FEAD - Fondo Aiuto Indigenti
0,659
Politica di Sviluppo Rurale
10,429
Totale Italia
42,697
11
Cohesion Policy eligibility 2014-2020
12
Le categorie di regioni 2014-2020
Regioni più sviluppate: PIL superiore al 90% della media dell’UE 27
In Italia: Emilia-Romagna, Friuli V. Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte,Toscana, Umbria,
Veneto, Valle d’Aosta, P.A. Trento, P.A. Bolzano)
Regioni in transizione: PIL compreso tra il 75% e il 90% della media dell’UE 27
In Italia: Abruzzo, Molise e Sardegna
Regioni meno sviluppate: PIL inferiore al 75% della media dell’UE 27
In Italia: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia
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Le principali novità introdotte
approccio integrato allo sviluppo territoriale
coordinamento tra i fondi in un Quadro Strategico Comune per FESR, FSE, Fondo di
coesione, FEASR e FEAMP
una concentrazione tematica su undici obiettivi collegati ad Europa 2020
una filiera di programmazione strategica rafforzata (Quadro Strategico Comune,
Accordi di partenariato, programmi operativi nazionali e regionali)
un forte orientamento ai risultati (condizionalità, indicatori, e riserva di efficacia ed
efficienza)
14
L’articolazione del pacchetto legislativo
Il pacchetto legislativo pubblicato il 17 dicembre 2013 comprende:
- il regolamento generale (1303/2013) contenente le disposizioni relative ai 5 fondi
FESR, FSE, FEASR e FEAMP e Fondo di Coesione
- tre regolamenti specifici per i Fondi per la politica regionale FESR (1301/2013), FSE
(1304/2013), Fondo di Coesione (1300/2013)
- i regolamenti riferiti alla cooperazione territoriale (Cooperazione territoriale e
GECT, 1299 e 1302/2013)
- il regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale (1305/2013)
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Coordinamento tra Fondi del QSC
Obiettivi tematici
Fondi
Complementarietà
1 - Ricerca e innovazione
FESR, FEASR
Programma Horizon 2020
2 - ICT
FESR, FEASR
Connectin Europe Facility
3 - Competitività
FESR, FEASR
Programma COSME
4 - Energia
FESR, FEASR
Programma Life
5 - Cambiamento climatico
FESR, FEASR
Programma Life
6 - Ambiente
FESR, FEASR
Programma Life
16
Coordinamento tra Fondi del QSC
Obiettivi tematici
Fondi
Complementarietà
7 - Trasporti
FESR
TEN-T Guidelines
8 - Occupazione
FSE, FESR
FEASR
Programma Erasmus for ALL
9 – Inclusione sociale
FSE, FESR
FEASR
Programma per il Cambiamento
Sociale e l’Innovazione
10 – Istruzione e formazione
FESR, FEASR
Programma Erasmus for ALL
11- Capacità amministrativa
FESR
FSE
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La concentrazione tematica
- nelle regioni sviluppate ed in quelle in transizione 80% delle risorse FESR
saranno allocate ad efficienza energetica, ict, innovazione e competitività
delle PMI, di cui almeno il 20% dedicate al tema energetico (OT4);
- almeno un 20% delle risorse FSE a livello nazionale dovranno essere
destinate all’inclusione sociale
- 5% di risorse FESR in ciascuno SM destinate allo sviluppo urbano
sostenibile
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La programmazione strategica
La filiera della programmazione si articola in:
-Quadro Strategico Comune: definito dalla Commissione, fornisce orientamenti strategici per conseguire un
approccio di sviluppo integrato utilizzando i fondi FESR, FSE, FEASR, FEMP e Fondo di Coesione
-un Accordo di Partenariato sottoscritto da ciascuno SM con la Commissione, indica gli OT e i risultati attesi,
l’elenco dei programmi e relativa allocazione finanziaria e descrive l’approccio integrato allo sviluppo
territoriale supportato dai Fondi
- Programmi operativi, definiscono per ciascun obiettivo tematico le priorità di investimento, le azioni
previste e gli indicatori ad esse collegati, la distribuzione delle risorse derivanti dai Fondi Strutturali e dal
cofinanziamento
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Le condizionalità
Vengono introdotti tre tipi di condizionalità:
-ex ante, definite con riferimento agli 11 obiettivi tematici e per ciascun fondo, da indicare nell’AP e nei PO
-macro-economiche connesse alla governance economica della UE: La Commissione può chiedere ad uno
Stato membro di modificare il suo AP e i programmi rilevanti a sostegno dell’attuazione di una raccomandazione del
Consiglio, pena la sospensione dei pagamenti
-ex post, rispetto al raggiungimento degli obiettivi Europa 2020, milestones e target intermedi
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Il Negoziato nazionale per l’Accordo di Partenariato: il Position Paper
Il negoziato tra Commissione Europea e governo italiano si è avviato con la pubblicazione del Position Paper (09.11.12)
Il documento identifica le principali sfide per lo sviluppo e delinea quattro macro-priorità di investimento ad esse collegate:
Sviluppare un ambiente imprenditoriale favorevole all’innovazione
Costruire infrastrutture performanti e favorire una gestione efficiente delle risorse naturali
Incrementare la partecipazione al mercato del lavoro, migliorare l’inclusione sociale e aumentare il capitale umano
Migliorare la qualità, efficacia e l’efficienza della PA
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Il Negoziato nazionale per l’AP:
il documento “Barca”
Con il documento “Metodi e obiettivi per la programmazione dei Fondi Comunitari 20142020”, (27.12.2012) ha preso avvio il percorso di partenariato istituzionale.
Il documento introduce 7 innovazioni di metodo, individua 3 opzioni strategiche
territoriali legate a mezzogiorno, città ed aree interne e propone per ciascuno degli 11
obiettivi della Politica di Coesione 14-20 una strategia di intervento articolata in
risultati attesi ed azioni da intraprendere per realizzarli
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Il Negoziato nazionale per l’AP:
il documento Barca
Le innovazioni di metodo riguardano la programmazione operativa che deve:
1. definire gli obiettivi sotto forma di risultati attesi, in termini di qualità di vita delle
persone e/o di opportunità delle imprese,
2. far discendere dai risultati attesi la definizione delle azioni con cui conseguirli,
3. associare ad ogni azione i tempi previsti di attuazione, tradotti in previsioni dei flussi
di pagamento,
23
Il Negoziato nazionale per l’AP:
il documento Barca
4. rendere disponibili tutte le informazioni con formati unificati, nazionali (opendata)
5. allargare il partenariato a tutti gli stakeholders e coinvolgerlo fino alla fase discendente
6. rafforzare la valutazione, mettendola maggiormente al servizio delle domande del
partenariato e dei beneficiari finali
7. rafforzare il presidio del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione economica nelle
funzioni di coordinamento e affiancamento dei programmi della politica di coesione
(costituzione Agenzia Sviluppo e Coesione).
24
Il Negoziato nazionale per l’AP:
il confronto partenariale
Il confronto partenariale si è svolto su 4 tavoli:
Lavoro, competitività dei sistemi produttivi e Innovazione
Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente
Qualità della vita e Inclusione sociale
Istruzione, formulazione e competenze
Ai tavoli hanno partecipato Regioni, Ministeri competenti per materia, stakeholders, con il
compito di discutere risultati attesi, indicatori e azioni individuati nel documento
Barca
25
Il Negoziato nazionale per l’AP:
allocazione per Fondo
26
Il Negoziato nazionale per l’AP:
tabella riparto risorse
27
Il Negoziato nazionale per l’AP:
cofinanziamento e PON
Il tasso di cofinanziamento nazionale è pari al 50%, suddiviso tra Stato e Regioni,
tenuto conto delle risorse complessivamente disponibili sul Fondo di Rotazione (24
miliardi di €)
Il 10 ottobre è stato raggiunto un accordo tra il Ministro e i Presidenti delle Regioni che
stabilisce un cofinanziamento regionale sui POR del 30% del cofinanziamento nazionale
e una contribuzione delle Regioni più sviluppate ai PON pari a 2 miliardi.
28
Il Negoziato nazionale per l’AP:
riparto risorse FS per OT
29
Il Negoziato nazionale per l’AP:
riparto risorse FS e FEASR per OT
30
Il Negoziato nazionale per l’AP: la lista dei programmi
31
Il Negoziato nazionale per l’AP:
la lista dei programmi
32
Il Negoziato nazionale per l’AP:
la lista dei programmi
33
Le opzioni strategiche territoriali: l’agenda urbana
L’ AP declina l’agenda urbana attraverso tre drivers di sviluppo:
1.
ridisegno e modernizzazione dei servizi urbani per i residenti e gli utilizzatori delle città
(mobilità e logistica sostenibile, risparmio energetico e fonti rinnovabili)
2.
pratiche e progettazione per l’inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e
per aree e quartieri disagiati
3.
rafforzamento della capacità della città di potenziare segmenti locali pregiati delle filiere
produttive globali a vocazione urbana (servizi avanzati per le imprese, anche sociali,
creative e per i servizi ai cittadini).
Le Regioni definiscono i criteri per la selezione delle aree urbane e delle Autorità Urbane
coinvolte nell’attuazione
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Le opzioni strategiche territoriali: le aree interne
L’ AP individua la strategia nazionale per le Aree Interne e prevede due tipologie di
azioni:
1.
l’adeguamento della qualità e quantità dei servizi essenziali (istruzione, mobilità e
salute)
2.
progetti di sviluppo locale, da realizzare in aree composte da gruppi di comuni e
identificate dalle Regioni d’intesa con il Comitato tecnico aree interne. I progetti si
attuano attraverso APQ sottoscritti dalle Regioni, gli EELL, l’amministrazione di
coordinamento e le amministrazioni centrali competenti per materia e vengono
finanziati dalle Regioni nell’ambito dei POR e dei PSR.
35
Il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC)
Programmati nella legge di stabilità 2013 54 miliardi di euro per il
settennio, dovrebbero essere allocati prioritariamente per interventi
infrastrutturali.
E’ stato proposto un diverso criterio di riparto tra categorie di regioni,
rispetto alla vecchia programmazione:
80% a favore delle regioni del sud,
20% a favore delle regioni centro/nord (precedentemente il
rapporto era 85-15).
36
La programmazione regionale
2014-2020
Con la DGR 1691 del 18 novembre 2013
la Regione ha avviato formalmente la elaborazione dei
Programmi Operativi Regionali, consentendo di avviare da un
lato il confronto partenariale e dall’altro il raccordo con i servizi
competenti della Commissione Europea.
37
La programmazione regionale
2014-2020
La DGR 1691/13 istituisce un Comitato Permanente con il compito di
sviluppare il Documento Strategico Regionale.
Il Comitato:
• assicura la massima integrazione della strategia e degli obiettivi specifici
dei diversi POR,
• effettua il raccordo con le AdG dei PON per massimizzare la
partecipazione del sistema regionale alle misure elaborate alla scala
nazionale;
• promuove l’integrazione degli strumenti attuativi delle politiche comunitarie
nelle aree territoriali strategiche
38
La programmazione regionale
2014-2020
La DGR 1691/13 ha adottato gli esiti del lavoro svolto dal Comitato dei
direttori e dal tavolo tecnico Politiche di Coesione (definiti con dgr. 930/2012),
ovvero:
• Quadro di contesto della regione Emilia-Romagna (utile a definire il
posizionamento macroeconomico)
• Indirizzi per la programmazione 2014-2020 dei Fondi Europei in Emilia
Romagna
39
Le politiche di sviluppo
(riferimento: PTR e Tavolo per la crescita inclusiva, intelligente e sostenibile)
Le priorità
Attrattività del territorio
regionale
Competitività del territorio
regionale
I «capitali» da valorizzare
Capitale cognitivo per
l’economia e la società della
conoscenza
Capitale sociale
Capitale territoriale
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Linee di indirizzo per le politiche di sviluppo
Gli obiettivi
Invertire la tendenza alla
decrescita
Incrementare il valore
aggiunto
Equa distribuzione del
reddito
Il metodo
Politiche territoriali
place-based
•
•
•
•
•
Città diffusa della Via Emilia
Asta del Po
Aree Montane
Area del sisma / Cispadana
Città della costa
Governance
• Nuovi meccanismi di governo del rapporto
pubblico/privato per la collaborazione e la
solidarietà
41
La strategia per la programmazione 2014-2020:
I tre pilastri della strategia
Valorizzare il capitale intellettuale
• Innalzare qualità e stock di capitale
umano;
• Contrastare riduzione
dell’investimento in istruzione e
formazione da parte di famiglie e
imprese;
• Migliorare raccordo tra sistema
dell’istruzione e mondo del lavoro.
Favorire diversificazione e
innovazione del sistema
produttivo
• Orientare il sistema produttivo verso
ambiti in crescita, innovativi e ad
alto utilizzo di competenze;
• Rafforzare la relazione tra imprese
che operano all’estero e PMI locali;
• Promuovere l’innovazione, la ricerca
e il trasferimento di tecnologie per
accrescere il valore aggiunto della
produzione.
Promuovere coesione sociale e
territoriale
• Elevare qualità dell’ambiente e
dell’infrastrutturazione del
territorio;
• Potenziare qualità dei servizi
collettivi;
• Valorizzare la collaborazione
partenariale con il privato su
progetti selezionati in attuazione di
una strategia condivisa.
42
42
La strategia per la programmazione 2014-2020:
Priorità di investimento
OT
Priorità di investimento RER
1 - ricerca e innovazione
Sviluppo ricerca industriale collaborativa e ricerca di interesse industriale per il trasferimento tecnologico e Rete Regionale dell’Alta Tecnologia. Sostegno all’avvio,
insediamento e sviluppo di nuove imprese e professioni dei settori dell’alta tecnologia, del terziario innovativo, delle industrie creative
2 - agenda digitale
Completamento copertura territorio con banda larga di seconda generazione, potenziamento della domanda di ICT dei cittadini in termini di utilizzo, digitalizzazione dei
processi amministrativi, rafforzamento settore ICT e diffusione ICT nelle imprese.
3 - competitività dei sistemi
produttivi
Sviluppo di comparti e filiere forti (agroindustria, edilizia, meccanica) e/o ad alto potenziale di crescita (wellness, industria creativa); rilancio della propensione agli
investimenti del sistema produttivo; sviluppo produttivo in aree sisma; creazione di impresa; internazionalizzazione dei sistemi produttivi; accesso al credito
4 - energia sostenibile
Promozione dell’efficienza energetica e uso dell’energia rinnovabile nelle PMI; Sostegno all’efficienza energetica e uso dell’energia rinnovabile nelle infrastrutture;
pubbliche e nel settore dell’edilizia abitativa
5 - clima e rischi ambientali
Manutenzione della qualità ambientale territoriale e risposte alle criticità di natura idraulica a geologica (aree a rischio di esondazione, frane e rischio sismico)
6 - valorizzazione ris. amb. e
culturali
Misure per migliorare la qualità della falda nelle zone vulnerabili. Sviluppo di prodotti e di tecnologie in grado di generare meno rifiuti. Miglioramento della competitività e
della capacità di attrazione delle destinazioni turistiche
7 - mobilità sostenibile
Governo della domanda di mobilità, sia delle persone che delle merci, favorendo l’integrazione delle differenti modalità di trasporto e la razionalizzazione ed
efficientamento dei processi logistici.
8 - occupazione
Integrazione nel mercato del lavoro dei NEET. Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti del sistema economico e produttivo.
Riconversione lavoratori settori in crisi. Modenizzazione delle istituzioni del mercato del lavoro
9 - inclusione sociale
Inclusione attiva: inserimento lavorativo categorie svantaggiate, misure di conciliazione. Miglioramento standard di accessibilità e qualità dei servizi di protezione ed
inclusione sociale
10 - istruzione e competenze
Riduzione dell'abbandono scolastico (sistema regionale IFP). Miglioramento della qualità dell'istruzione superiore (Rete Politecnica). Miglioramento della qualità e
accesso alla formazione permanente (capitale umano)
43
La strategia per la programmazione 2014-2020:
Capacità amministrativa
Rafforzare l’integrazione delle
politiche promosse coi fondi
comunitari
Assicurare l’integrazione territoriale
delle politiche di sviluppo regionale
Assicurare rafforzamento della
capacità amministrativa lungo tutta la
filiera istituzionale
Costituzione del Comitato permanente per il coordinamento e l’integrazione
della programmazione 2014-2020
(composto da Autorità di gestione dei POR e coadiuvato da strutture coinvolte nelle fasi di
programmazione, attuazione, monitoraggio e controllo)
44
Come guardare ai Fondi europei e programmi a scala regionale?
A gestione indiretta
(via Programmi Nazionali, Regionali)
A gestione diretta (Bandi della
Commisssione)
Fondo di Sviluppo Rurale (PSR) + PON
Fondo di Sviluppo Regionale (POR FESR) + PON
Fondo Sociale Europeo (POR FSE) + PON
Fondo per gli affari marittimi e la pesca (PON)
Orizzonte 2020 (Ricerca, Sviluppo & Innovazione)
Europa Creativa
COSME (Piccole Medie Imprese)
Erasmus for all
Life+
Connecting Europe
…
Programmazione 2007-2013 per la Regione Emilia-Romagna – Di quante
risorse parliamo?
PSR
POR FSE
POR FESR
• 1.158 milioni
• 806 milioni
•  agricoltori
• 350 milioni
•  Imprese manifatturiere
•  formazione
FEP
Cooperazione
Territoriale Europea
Altri fondi EU da programmi a
gestione diretta
• 60 milioni
•  Sviluppo territoriale,
studi e networking
internazionale
Stima 20 milioni
• 16 milioni
•  Settore pesca
INFRASTRUTTURE ?
 Varie attività (ambiente,
ricerca, cultura, studi e analisi…
Totale 2007-2014: 2,5 miliardi
Fondi UE: 1 miliardo
Fondi cofinanziamento Nazionale: 1,4 miliardi
Fondi cofinanziamento Regione e altro: 0,1 miliardi
Quali strategie di progettazione usare
su fondi EU?
Dal
problema
Progetto
Finanziamento
UE
Dalla
strategia
Programma
Integrato
Progetti
Fondo Ue
(Bando)
Progetto
Finanziamento
UE
Come integrare i fondi per il territorio?
ENI
CTE
….
Cultura
COSME
FEASR
FESR
Horizon
LIFE+
2020
FSE
FEI
FSC
Domanda amletica:
servono i fondi europei?
Come valutarli?
- Indicatori
- Percezione dei cittadini
- Analisi visive
- Analisi valutative sugli effetti
- Analisi sui costi amministrativi e benefici
 Comunicare
 Raccogliere dati durante il processo
Chi conoscere bene il territorio domestico in ogni momento
può rivelare le basi materiali di un cambiamento
E’ una geografia delle possibilità del territorio, che,
incontrandosi con i bisogni latenti, mira a diventare il
fondamento di un nuovo sviluppo
E L A B O R A Z I O N E D A « D E M AT T E I S G . , ‘ L E M E TA F O R E D E L L A T E R R A’, 1 9 8 5 , F E LT R I N E L L I