criteri pof

Criteri per l’organizzazione del POF
Proponiamo una serie di materiali che possono orientare a leggere e comprendere
struttura e i criteri sottesi ad un POF.
la
Scheda 1
Analisi leggibilità del POF
La “forma” del POF è un elemento non trascurabile, la chiarezza e la “leggerezza” di un
documento possono essere decisive : un buon lavoro nella cultura espressa e nei
contenuti scelti se mal presentato , se comprensibile a chi lo ha esteso ma oscuro per
il suo destinatario diventa un mediocre lavoro.
Esistono strumenti per valutare la leggibilità di testi, sia cartacei sia web, puoi
consultare:
ƒ http://xoomer.alice.it/robertoricci/variabilialeatorie/esperimenti/leggibilita.htm
ƒ
http://www.pacchiarotti.biz/leggibilita.html
ƒ
http://www.eulogos.net/it/censor/default.htm
Possibili indicatori di leggibilità
Struttura
ƒ indice
ƒ suddivisioni
ƒ organizzazione capitoli/paragrafi
ƒ tavole di chiarificazione (orari ecc…)
Impaginazione
ƒ Formato
ƒ Equilibro, omogeneità fra margini, testo, tavole o figure
ƒ Leggibilità del o dei caratteri
Linguaggio
ƒ Prevalenza di termini di uso comune
ƒ Periodi brevi
ƒ Paragrafi essenziali
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Scheda 2
Il Piano dell’Offerta Formativa
Che cos’è?
È la “carta d’identità” della scuola, il documento fondamentale in cui viene esplicitata la
progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa.
A cosa serve?
Con il piano dell’offerta formativa si stabiliscono:
ƒ le discipline e le attività liberamente scelte della quota di curricolo riservata
alle scuole
ƒ le possibilità di opzione offerte agli studenti e alle famiglie
ƒ le discipline e attività aggiuntive della quota facoltativa del curricolo
ƒ le azioni di continuità, orientamento, sostegno e recupero, in coordinamento
con le iniziative assunte dagli enti locali
ƒ l'articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività
ƒ l’adattamento del calendario scolastico per la realizzazione degli obiettivi
generali e specifici dell'azione didattica
ƒ l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da
diverse classi
ƒ le modalità e i criteri per la valutazione degli alunni e per il riconoscimento dei
crediti
ƒ gli accordi di rete con altre scuole.
Chi lo elabora?
Il collegio dei docenti, coadiuvato da genitori e studenti (per le scuole secondarie di II
grado).
Chi coinvolge?
I genitori, gli studenti, gli enti locali, le varie realtà istituzionali, culturali, sociali ed
economiche operanti sul territorio.
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Scheda 3
Modelli
Per elaborare un POF la comunità professionale ha bisogno di riferirsi a modelli che
consentano una strutturazione unitaria e coerente delle diverse aree che costituiscono un
POF. Il POF non dovrebbe essere un’aggregazione di progetti, scarsamente collegati verso
un unico scopo.
Leggendo un POF è possibile osservare se esistono idee generali unificanti che
costituiscono il “collante “ del documento.
Un esempio
ƒ Modello
progettuale:
indica
gli
scopi
definisce i livelli formativi in uscita. Risponde ai bisogni e all’esigenza
dell’utenza e della commitenza
ƒ
Modello
curricolare:
indica
“cosa
si
individua i nodi essenziali delle discipline tra tradursi in saperi
insegna”
ƒ
Modello
didattico:
indica
“come
si
insegna”
definisce
le
strategie
e
le
metodiche
dei
percorsi
di
insegnamento/apprendimento e, tenendo conto delle individualità, garantiscono
gli standard comuni
ƒ
Modello organizzativo:
indica la funzionalità dell’organizzazione
ottimizza le risorse personali, professionali, strumentali, strutturali, finanziarie e
rende coerente l’organizzazione e il suo funzionamento con le finalità
ƒ
Modello relazionale: indica il
contesto di lavoro, modi e livelli di
partecipazione
descrive come vengono considerati e messi in contatto i soggetti interni e i
soggetti interni con gli esterni, descrive l’insieme delle relazioni e dei livelli di
comunicazione per i processi di partecipazione, di condivisione e di
responsabilità dei soggetti
Scheda 4
Gli spazi di autonomia consentono agli istituti: Flessibilità, integrazione,
responsabilità
Il piano dell’offerta formativa:
ƒ Accresce la responsabilità di chi vive e opera nella scuola
ƒ Definisce i percorsi di flessibilità didattica e organizzativa
ƒ Assicura la coerenza e l’integrazione di tutte le scelte e le iniziative
La Responsabilità disegna il modello organizzativo del singolo istituto
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riguarda tutti i processi decisionali attivati da ciascun istituto nell’ambito della propria
discrezionalità e attraverso il coinvolgimento di tutte le componenti
insieme delle condizioni gestionali e relazionali che supportano i processi formativi ed
educativi assunzione di responsabilità nei confronti del territorio.
Responsabilità è anche
ƒ scegliere e prendere decisioni
ƒ assumere ruoli e funzioni
ƒ farsi carico
ƒ assegnare ruoli e compiti
ƒ rispondere del proprio operato
ƒ assumere rischi
ƒ promuovere il confronto
ƒ dire dei no
ƒ sostenere le proprie posizioni
ƒ comprendere e utilizzare le posizioni degli altri
La Flessibilità disegna il modello curriculare e didattico di ciascun istituto
Riguarda le scelte rispetto alle attività didattiche, organizzative, curriculari ed
extracurriculari
Flessiblità è anche
ƒ modificare tempi e spazi
ƒ modificare e adattare metodologie e strategie
ƒ imparare dall’errore
ƒ individuare e sviluppare alternative
ƒ interpretare il particolare, il diverso
ƒ interpretare ruoli, funzioni e compiti
ƒ utilizzare l’imprevisto, il variabile, l’inusuale, l’accidentale
ƒ attraversare confini
ƒ valorizzare le differenze
L’Integrazione disegna il modello comunicativo/relazionale e curriculare
Riguarda la coerenza progettuale interna, la relazione costruttiva e funzionale della
scuola con le comunità locali
Integrazione è anche
ƒ coerenza progettuale
ƒ raccordo interno ed esterno
ƒ accoglienza e proposta
ƒ correlare atteggiamenti e azioni
ƒ fruire delle diversità
ƒ “apprezzare la leadership”
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Scheda 5
Esempio di uno schema per la strutturazione del POF tenendo conto dei tre
macroindicatori responsabilià, flessibilità, integrazione
ƒ Chi siamo
ƒ Dove andiamo
situazione iniziale, contesto
obiettivi
valutazione
ƒ Flessibilità
didattica
delle relazioni
del curricolo
dell’organizzazione
ƒ Responsabilità
progettazione
coinvolgimento studenti
regole (statuto studenti)
dell’organizzazione
ƒ Integrazione
tra scuole
con il territorio
con il mondo
Scheda 6
Pof Interno- POF Esterno
Il POF è lo strumento che descrive l’identità e le strategie di ogni istituto presenta con
doppia funzione.
Una prima funzione è dedicata ad unificare le attività del singolo Istituto, superando l’idea
di aggregazione di progetti e verso l’organizzazione di un piano strategico con un’identità
specifica. Su questo piano il POF riguarda il sistema interno del singolo istituto che
attraverso un lavoro di scelta e di condivisione esprime , organizza e coordina le idee
della comunità professionale. I destinatari sono le persone che lavorano all’interno della
scuola.
Una seconda funzione è dedicata a comunicare alla comunità esterna le scelte e le
opportunità che l’istituto mette a disposizione. I destinatari del documento sono per
primi i genitori che devono conoscere le offerte per valutare e scegliere. Sono destinatari
anche gli studenti ( soprattutto dai 12 anni in poi) che possono seguire nel tempo,
insieme ai loro genitori, lo sviluppo dei percorsi. Sono destinatari infine gli Enti Locali, le
associazioni, il mondo del lavoro,… che potranno nei diversi percorsi essere partner o
collaboratori..
Molte scuote si sono dotate di due versioni del POF, una ad uso interno e una ad uso
esterno
La tabella che segue è stata costruita sulla base di un documento redatto dalla
Commissione genitori presso la Soprintendenza della provincia di Bolzano e mostra le
ipotesi per gli indici delle due versioni
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Ipotesi di indice pof interno
1.Identità
Ipotesi di indice POF esterno
Identità
a) Storia della scuola nel territorio e sue
scelte caratteristiche
b) L’idea di scuola che si intende
interpretare nel contesto di oggi
c) Profilo dello studente che si desidera
formare alla fine del percorso di studio
d) Bisogni a cui la scuola intende
rispondere (dello studente e del
territorio) e interessi da sviluppare
2. Organigramma funzionale
a) Storia della scuola nel territorio e sue
scelte caratteristiche
b) Profilo dello studente che si desidera
formare alla fine del percorso di studio
2. Organigramma funzionale
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Risorse e dotazioni della scuola
a) Risorse e dotazioni della scuola
Sedi e planimetria
b) Sedi e planimetria
Organizzazione degli spazi
c) Le funzioni e i responsabili
Piano orario della scuola
d) Organizzazione dei tempi (ricevimenti e
Le funzioni e i responsabili
attività)
Organizzazione dei tempi (ricevimenti e e) Organi collegiali
f) Rapporti scuola-famiglia
attività)
g) Organi collegiali
g) Rapporti con altri enti e istituzioni presenti
sul territorio
h) Rapporti scuola-famiglia
i) Rapporti con altre istituzioni presenti
sul territorio
3. Il piano curriculare
3. Il piano curriculare
a) L’attuazione dell’autonomia da parte
della scuola
b) Il progetto formativo
c) Gli obiettivi educativi da raggiungere
d) Il curricolo proposto dalla scuola
e) Le attività didattiche
f) I progetti di ampliamento dell’offerta
formativa
g) I progetti per l’integrazione
(diversamente abili e multiculturalità)
a)
b)
c)
d)
4. Professionalità docente, ricerca e
didattica
4. Professionalita’ docente, ricerca e
didattica
a) I principi della costruzione di comunità
di docenti professionisti
b) Le metodologie utilizzate nella scuola
c) Le metodologie innovative introdotte
d) Le attività di ricerca ipotizzate
e) La formazione prevista del corpo
docente per raggiungere gli obiettivi
dell’anno
a) Le metodologie utilizzate nella scuola
b) Le attività di ricerca ipotizzate
5. Criteri di valutazione e valutazione
5. Criteri di valutazione e valutazione
Gli obiettivi educativi da raggiungere
Il curricolo proposto dalla scuola
Le attività didattiche
I progetti di ampliamento dell’offerta
formativa
e) I progetti per l’integrazione (diversamente
abili e multiculturalità)
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d’Istituto
d’Istituto
a) Esprimere CHI-COME-CON QUALI
a) Esprimere CHI-COME-CON QUALI MEZZI
MEZZI la Scuola ha realizzato le attività
la Scuola ha realizzato le attività dell’anno
dell’anno precedente;
precedente
b) Esprimere i descrittori per la
b) Esprimere i descrittori per la valutazione
valutazione dei risultati ottenuti
dei risultati ottenuti
c) Esprimere CHI-COME-CON QUALI
c) Esprimere CHI-COME-CON QUALI MEZZI
MEZZI la Scuola prevede uno sviluppo
la Scuola prevede uno sviluppo delle
delle attività
attività
d) Esprimere i descrittori o indici di
coerenza tra le attività dichiarate e
quelle agite nel corso dell’anno
precedente
e) Esprimere i descrittori o indici di
coerenza tra le attività dichiarate e
quelle agite nel POF attuale
f) Esprimere gli strumenti per valutare le
attività previste dal POF in ordine: al
piano curriculare, alla professionalità
docente
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