Rassegna del 17/12/2014 INDICE RASSEGNA STAMPA Rassegna del 17/12/2014 SI PARLA DI NOI La Cittadella 12/12/14 P. 6 Recupero e rilancio del centro, e integrazione con i comuni limitrofi (in un unico Municipio) 1 17/12/14 P. 20 Un altro black out Un quartiere al buio 2 SERVIZI Gazzetta Mantova POLITICA LOCALE Gazzetta Mantova 17/12/14 P. 10 Spot elettorale del sindaco Arrivano 20mila libretti Sandro Mortari 3 Gazzetta Mantova 17/12/14 P. 10 Tagli agli enti locali Sodano protesta: perdiamo 3-4 milioni 4 Gazzetta Mantova 17/12/14 P. 11 Provincia nel caos I dipendenti pronti a occupare 5 Gazzetta Mantova 17/12/14 P. 16 No alla discarica di Valeggio li sindaco: pronti a fare rete 6 Gazzetta Mantova 17/12/14 P. 16 Consiglio comunale sui servizi acqua e gas 7 Gazzetta Mantova 17/12/14 P. 18 Inchiesta Indecast Chiesto per quattro il rinvio a giudizio 8 La Voce Di Mantova 17/12/14 P. 22 Motori Indecast, quattro a processa 9 COMPETITORS RIFIUTI: SCENARIO Brescia Oggi 17/12/14 P. 24 «Pendolari dei rifiuti»: la Polizia locale sorveglia e fioccano le prime multe 10 Brescia Oggi 17/12/14 P. 27 Smaltimento rifiuti: il sì della Provincia fa scattare il ricorso 11 Giornale Di Brescia 17/12/14 P. 17 Multato il primo emigrante dei rifiuti 12 13 ENERGIA: SCENARIO Sole 24 Ore 17/12/14 P. 18 Petrolio, ecco le aree aperte agli stranieri Sole 24 Ore 17/12/14 P. 34 Petrolio ancora giù: Brent sotto 60 dollari ai minimi dal 2009 Sissi Bellomo 14 Gazzetta Mantova 17/12/14 P. 12 Più acqua nel lago? Alcune case a Belfiore finirebbero sotto Nicola Corradini 15 Gazzetta Mantova 17/12/14 P. 14 Tettoie e capanni abusivi da demolire Sandro Mortari 17 Sole 24 Ore 17/12/14 P. 7 Fondi e casse, investimenti incentivati Marco Mobili 18 SEGNALAZIONI Indice Rassegna Stampa Pagina I Recupero e rilancio del céntro, e integrazione con i comuni limitrofi (in un unico Municipio) nprospettiva, quale ruolo potrà ancora giocare Mantova (la Mantova centrale, quella della "matrice storica")? A questo interrogativo si cercherà di fornire un riscontro nel corso della terza conferenza, che si terrà il 16 gennaio , alle ore 16.30, sempre presso la sede dell'Accademia Virgiliana (vi parteciperanno, assieme a Luciano Morselli, la responsabile della Sopríntendenzaper i Beni architettonici, etnoantropologici, storici e artistici, Giovanna Paolozzi Strozzi, il direttore generale di "MantovaAmbiente" (la società del Gruppo Tea che gestisce il comparto dei rifiuti), Anzio Negrini, il dirigente del Settore per la pianificazione territoriale dell Amministrazione provinciale, Giancarlo Leoni, e per chiudere, il presidente del Comitato che organizza il Festivaletteratura, Luca Nicolini. Ma a dire la verità, al termine del secondo incontro, e innanzitutto grazie ad alcune considerazioni proposte da Caprini, si è avuta qualche anticipazione in merito a come potrà proseguire la riflessione: «Sarà in grado , Mantova, di tornare a essere il cardine dello sviluppo, capace di governarlo e dirigerlo , di convogliare I Si parla di noi e coordinare le azioni da compiere? La città, può ancora detenere una funzione di "ordinatrice di sviluppo"?-si è chiesto l'architetto - Oramai, sotto il profilo delle infrastrutture, del commercio e dei servizi, i comuni dell'hinterland offrono di più. Nell'ottica dell'urbanistica, si è costruito fino all'estremo, si è inglobata tutta'l'area periferica, una volta verde, e non credo si possaandare oltre il Te... Mantovariconquisterà il suo ruolo e le prerogative annesse, di forza centripeta, solamente se cambieranno i principi culturali di riferimento. Il rapporto con l'acqua ora non esiste più... - ha continuato Caprini - L'espansione verso la campagna, a Sud, e al di là dei laghi, in ogni altra direzione, ha determinato il costituirsi di una città estesa attraversata da un ampio corso d 'acqua, che vi transita in mezzo. Si tratta di un tessuto urbano unico , benché alquanto "sfaccettato". Dunque, è indispensabile che ci si renda conto di questo: la città storica c'è tuttora , può rimanere un punto di riferimento , dotato di funzioni rilevanti, a patto che sappia sia recuperare alcuni stabili, palazzi , fabbricati, aree, e contenitori storici attualmente abbandonati e in disuso , degradati e fätiscenti, sia aggiungere delle costruzioni nuove là dove, come per esempio nel quartiere di Fiera-Catena, è possibile farlo. Il realizzare qualche cosa di nuovo non vuole dire necessariamente edificare, bensì restituire la vita a certi spazi "morti". In secondo luogo, occorre rilanciare e abbellire le periferie, connettendole al resto della città , ed evitando qualsiasi ulteriore compromissione . Qualora non facessimo questo, rischieremmo di perdere pure gli ultimi "scampoli" e segni della nostra antica città-isola. Inoltre', bisogna a mio avviso recuperare in qualche modo pure il rapporto naturale con i laghi, in maniera da "viverli" di più, anche se non potessero divenire di nuovo balneabili. Tuttavia, - ha concluso il relatore - va sottolineato che la città non è più il solo punto dì riferimento esistente. I centri periferici esterni sono altre città, e forse è giunta l'ora di perseguire un'autentica integrazione di tutti questi poli , che non può prescindere da una gestione unitaria del tutto, tramite un solo Ente municipale!».. Già, è l'annosa e irrisolta questione della "Grande Mantova"... Pagina 1 c I Un altro black out Un quartiere al buio come già avvenuto alcune settimane fa, ieri a Moglia, c'è stato un nuovo black-outche ha lasciato al buiotutteleviedel quartiere, che gli anziani del paese conoscono come Volpina'. L'ipotesi più probabile è che sia saltata un'altra centralina. Ieri pomeriggio, il consigliere delegato alla sicurezza Damiano Nigro, haallertato i tecnici dell'Agac che hanno in gestione l'impianto di illuminazione pubblica. Non è escluso che a causare il guasto sia stata un'infiltrazione d'acqua in un pozzetto per l'abbondante pioggia di ieri. (m.p.) Servizi Pagina 2 Spot elettorale del sindaco vano 2ómila libretti II Comune stanzia 25mila euro per gli opuscoli con il bilancio di fine mandato A gennaio la spedizione alle famiglie: e il bis dell'operazione del marzo scorso di Sandro Mortari Poco più di 25mila euro per spiegare ai cittadini che cosa ha fatto in cinque anni alla guida della città e, magari, invogliarli a votarlo anche alle elezioni della primavera prossima. È quanto spenderà il sindaco Nicola Sodano per stampare 26mila opuscoli e spedirli a tutte le famiglie di Mantova. U verranno illustrati gli obiettivi del programma di mandato 2010-2015 e saranno descritti i risultati ottenuti. Uno spot elettorale nemmeno tanto mascherato, purtroppo diffuso nella politica attuale. In un periodo di spending review a cui sono chiamate tutte le amministrazioni pubbliche, alle prese con un costante calo di risorse da destinare ai servizi per i cittadini, la decisione dell'amministrazione Sodano è destinata a far discutere. Soprattutto perché altri sindaci, che hanno avuto la stessa idea, hanno cercato altre strade per finanziare i loro «libretti», puntando sugli sponsor. Va, inoltre, ricordato che già nel 2014 il sindaco di Mantova aveva spedito alle famiglie un opuscolo simile, contenente il compendio di ciò che era stato realizzato nei primi tre anni dall'amministrazione di centrodestra. Allora il Comune aveva speso circa 16mila euro (comprese Iva e spedizione) per 25mila copie e già questo aveva fatto storcere il naso a molti. Questa volta il Comune ha commissionato 26mila opu- scoli di 96 pagine. Il formato sarà di 16 centimetri per 16, simile a quello del «Mantova report 2010-2013», e incarta patinata. A stamparli sarà la Publi Paolini di Mantova che ha presentato l'offerta migliore (12.900 euro più Iva) rispetto agli altri due concorrenti invitati, e cioè Visualgraf e Faenza printing industries. Ë stato anche trovato il vettore che si occuperà della spedizione di 23.400 libretti ad altrettante famiglie: la Tnt invio, la cui offerta di 7.768,80 euro più Iva ha superato quella di Poste italiane. Complessivamente, l'operazione «fine mandato» costerà a via Roma 25.214,71 euro (Iva inclusa), che saranno così ripartiti: 15.738 euro alla Publi Paolini e 9.471,71 aTntinvio. «Il libretto sarà spedito in gennaio» annuncia il sindaco Sodano. Che aggiunge: «Ë la legge che impone di redigere il bilancio di fine mandato. E ce ne sarà una versione più corposa, stampata in un centinaio di copie, per le autorità e i consiglieri comunali, della quale il consiglio comunale dovrà prendere atto». Il decreto legislativo 149 del 2011 impone, però, la sola pubblicazione sul sito internet dell'ente, non la spedizione a casa. Quanto il ricorso agli sponsor, «li abbiamo già spremuti per la mostra di Mirò e per gli eventi natalizi. E poi - aggiunge il primo cittadino - bisogna stare attenti a scegliere finanziatori che non siano imbarazzanti. Comunque, c'è ancora tempo. Vedremo». si,m e eumn1c del sfndnco „s, ano 2r „illa tibreni Il frontespizio dell'opuscolo diffuso a primavera dall'amministrazione comunale sui primi annidi mandato Politica locale Pagina 3 ALLARME ANCI Tagli agli enti locali Sodano protesta: perdiamo 3-4 milioni Il sindaco Sodano lancia l'allarsimo anno è stato scongiurato me tagli per i12015. l'aumento di Tasi e Imu sino al «Con la legge di stabilità il 6 per mille, ma resta sempre la Comune di Mantova avrà dai 3 possibilità, per chi non l'ha già ai 4 milioni di euro in meno a fatto, di portare l'aliquota dal disposizione». 2,5 per mille al 3,3, oppure di Il quadro nero per gli enti lo- utilizzare parte dell'aumento cali è stato disegnato ieri a Roconsentito sino allo 0,8. Noi a ma, nel corso del consiglio na- Mantova, è bene ricordarlo, zionale dell'Anci a cui il primo avevamo applicato un'aliquocittadino virgiliano ha parteci- ta del 2,4 per mille, al di sotto di pato. «Il punto più importante quella standard». Proprio ieri che abbiamo affrontato - dice la Conferenza Stato-Regioni è la legge di stabilità. A quanto ha dato il via libera alla proroga pare, sono stati confermati i tadel termine di approvazione gli alle Province, alle Regione e dei bilanci di previsione per il ai Comuni nella misura annun- 2015, portandola dal 31 dicemciata. Quello che ci preoccupa bre di quest'anno a 31 marzo è che noi Comuni, oltre alla de- prossimo. «Dopo l'esperienza curtazione di questi prevista sui quattro anni nostritrasferidove siano menti, dovresempre stati mo rinunciazelanti ad apre anche alle provare enrisorse che la tro i termini Regione girasia il preventivo che il va alle Provincie. Il rifericonsuntivo mento è, per sottolinea il esempio, primo cittadiall'assistenza no -, e prodisabili: «Paprio per quelazzo di Basto poco temgno non se 1` po fa abbiane occuperà mo prestato II sindaco Nicola Sodano più - spiega il fianco alla Sodano - e, quindi, il servizio scomparirà». Una stima precisa di quanto peserà, l'anno prossimo, la riduzione di trasferimenti statali e regionali sul bilancio del Comune virgiliano, è ancora da calcolare: «Tuttavia - afferma Sodano - si può ipotizzare una riduzione del 7% su una spesa corrente di 55-56 milioni di euro. Il che significa avere a disposizione 3-4 milioni in meno». La futura amministrazione di Mantova (si voterà, infatti, a primavera) dovrà trovare altrove i soldi che le verranno a mancare. Il pericolo, dunque, è che si ricorra ad un inasprimento fiscale: «Come Anci spiega il sindaco - abbiamo chiesto al Governo che non aumenti la tassazione. Per il pros- Politica locale minoranza per commissariarci, non avremo l'ansia di approvarlo a tutti i costi. Anche perché sicuramente vi saranno altre proroghe. Se, poi, le elezioni si terranno il 28 marzo come si vocifera, non ci sarà il tempo materiale per farlo visto che il consiglio si scioglierà a fine febbraio; se, invece, si dovesse andare alle urne il 17 maggio, potemmo anche approvarlo». Ieri al consiglio nazionale Anci è stato annunciato che per il 2015 il patto di stabilità è stato ridotto del 60% per quanto riguarda gli investimenti: «Una bella notizia commenta il sindaco - che vale proprio per i Comuni come Mantova che hanno i soldi in cassa e sono in grado di spenderli per opere pubbliche». IplelellneJrJ,I.InJua A,,,,: ,,,, , ,ù,: ib,,,i i Pagina 4 Provincia nel caos I dipendenti pronti a occupare Meno due settimane al caos. Il confronto tra Governo e Province si fa più aspro e adesso anche i dipendenti alzano testa e voce, annunciando l'occupazione di tutte le sedi provinciale per venerdì. Anche a Mantova. Preoccupati due volte, i dipendenti: come cittadini e come lavoratori. Beffati perché il taglio da 1 miliardo di euro a Province e Città metropolitane (previsto dalla legge di Stabilità) minaccia di sforbiciare i servizi essenziali dal 2015. In bilico perché l'emendamento depositato dal Governo prevede che il 50% della forza lavoro (il 30% per le Città metropolitane) sia ricollocata tra Regioni ed enti locali. A prescindere dalla redistribuzione delle funzioni tracciata dalla riforma Delrio. Peccato che la coperta sia corta per tutti e ora 20mila lavoratori siano appesi a un filo (170 a Mantova). Ieri a manifestare sotto le finestre del Senato c'era anche Paola Biacca, segretaria territoriale di Uil Fpl e nella rsu di Palazzo di Bagno, che confessa disillusione e amarezza. Per l'arroganza dei sottosegretari Claudio Bressa e Angelo Rughetti e del relatore della legge di stabilità, senatore Giorgio Santini, che ieri hanno ricevuto una delegazione di manifestanti. E per il ritardo della Regione Lombardia, che ancora traccheggia. Ieri, durante l'ultima seduta dell'Osservatorio, il presidente Roberto Maroni ha ribadito l'intenzione di lasciare alle Province le funzioni già delegate (tranne l'Organismo pagatore regionale per l'agricoltura). Amareggiato anche Matteo Gaddi, pure lui nella rsu di Palazzo di Bagno, che tuona: «Mentre la riforma Delrio stabiliva un processo di riordino attraverso dei tavoli territoriali a cui partecipavano i sindacati, ora l'emendamento del Governo, e lo scaricabarile con la Regione, ci mette in difficoltà enormi. È l'ennesimo atto di Renzi contro i lavoratori e il lavoro». Intanto, sempre ieri, il bispresidente Alessandro Pastacci - della Provincia di Mantova e dell'Upi - ha espresso i suoi timori a Giorgio Napolitano. Preoccupato pure lui. (ig.cip) Pienone per Maroni 1 . u , 1 t i ?4iip -, r, Politica locale Pagina 5 No afia discarica . Valeggio S® C: p ronti a rare r ete / MARMIROLO Fare rete con Volta Mantovana, Goito e Roverbella, e con il Parco del Mincio, per essere coinvolti nella vicenda della discarica di località Buse, nel comune di Valeggio ma al confine con la frazione di Pozzolo, che sta creando preoccupazioni tra i cittadini. Il sindaco di Marmirolo Paolo Galeotti si è attivato in tal senso, e dopo un incontro con il Parco, ne ha avuto un secondo con le amministrazioni dei [erri tori limitrofi. A creare i malumori è la ditta Scavi Rabbi, vicino al borgo dei Foroni, e in particolare il progetto di modifica presentato alla Provincia di Verona per l'impianto già esistente, pensato per 300mila metri cubi. In pratica si chiede di inserire diverse tipologie di rifiuti conferibili e deroghe ai limiti d'ammissibilità per alcuni parametri (dall'arsenico al bario, dal cromo al mercurio). Aumenterebbero le tipologie di rifiuti, con la possibilità di portare materiali da estrazione, fanghi di vario tipo, polveri e particolato, ceneri pesanti e scorie, miscele bituminose e altro. La comunità ha paura che ci possano essere effetti negativi per l'ambiente, ed anche i cittadini di Buse hanno detto no al progetto. Il sindaco Galeotti, dopo aver accolto i timori di Pozzolo, ha mantenuto l'impegno a interessarsi della faccenda. «Abbiamo prima fatto un passaggio con il Parco del Mincio spiega- con cui abbiamo condiviso l'interesse. Il Parco si farà carico di raccogliere informazioni, predisporre qualche atto e sottoscrivere una lettera in cui chiediamo a Valeggio di essere coinvolti nelle procedure e nei tavoli di lavoro sul tema. È vero che la discarica è al di là del confine amministrativo, ma c'è la vicinanza territoriale e presentandoci insieme speriamo di avere una forza maggiore». L'appoggio verrà dato anche dagli altri Comuni chiamati all'appello. (ele.car) ,m„ Politica locale Pagina 6 PORTO MANTOVANO Sl , ale sui servizi acqua e gas 1 PORTO MANTOVANO Un consiglio comunale con un solo punto all' ordine del giorno: l'indirizzo per la conformazione ai modelli comunitari per la gestione del servizio idrico integrato e distribuzione del gas di Asep spa. La seduta è convocata per domani sera alle 20.30, nella sala civica di Bancole, in piazza della Pace, e l'amministrazione di Porto Mantovano proporrà al consiglio la dismissione del ramo idrico e del gas della società partecipata. Una scelta quasi obbligata e già annun- ciata nei giorni scorsi dal sindaco Massimo Salvarani e dal presidente di Asep, Nicola De Iorio Frisari, ma che permetterà il rispetto delle norme, che non prevedono l'affidamento diretto del servizio a una spa che non è in house, che raggruppa servizi pubblici locali, alla persona e di mercato e che non rientra in nessuno dei modelli previsti dalla normativa comunitaria. Durante il consiglio saranno presenti anche i consulenti della M.G Consulting, che hanno fornito una relazione completa sulla situazione di Asep e sulle strade percorribili. (ele. car) ,m„ Politica locale Pagina 7 1 CASTIGLIONE La vicenda ruota tutta attorno all'acquisto da parte della municipalizzata Indecast di due motori, il cuore di quella che avrebbe dovuto diventare una piccola centrale di produzione di energia verde. Che avrebbe dovuto, appunto: vecchi di oltre quarant'anni, i due motori non funzionavano e nessuno sarebbe mai stato in grado di metterli in moto visto che mancavano di alcuni pezzi (introvabili) e delle abilitazioni necessarie per macchinari ormai fuori standard. Insomma, due articoli da rottamaio che la società municipalizzata nel 2012 aveva pagato a prezzo d'oro: 583mila giuro, a fronte di un valore reale, certificato da perizie, di appena 30mila. La Procura, concluso il lavoro di raccolta delle prove, ha chiesto il rinvio a giudizio per frode per quattro persone, i responsabili di Indecast - al tempo nella vicenda dell'acquisto e le persone che hanno venduto e operato come mediatori nella transazione considerata truffaldina dalla Procura. L'acquisto dei due notori risale a fine 2011, dopo che l'allora presidente di Indecast Mario Tonello aveva comunicato al consiglio d'amministrazione l'intenzione di produrre energia elettrica con dei motori di cogenerazione. La società Provider di Sergio Fezzardi, con sede a Desenzano, era stata incaricata di individuare il fornitore. Nemmeno un mese dopo il consiglio deliberò l'acquisto di due generatori costruiti in Germania nel 1968, utilizzati fino al 1990 dalle Poste tedesche, per poi finire in Competitors Uno dei due motori inutilizzabili acquistati per una cita q uasi quaranta volte superiore al valore effettivo Inchiesta Inde cast Chiesto ner auattro vio a giudi zio ft] Castiglione. Chiusa l'indagine sulla truffa dei motori Danno da 550mila euro perla società municipalizzata Trentino per la produzione di energia elettrica. Alla fine, nel 2008, ormai inutilizzabili, la vendita a una società di rottami di ferro per 9mila euro. 1 vertici di Indecast firmaro- no la proposta commerciale della Prisma srl di Brescia. Da parte dei venditori avrebbero avuto rassicurazioni sulla qualità dei motori, venduti come ricondizionati e praticamente nuovi. L'inchiesta della Guardia di Finanza ha accertato che uno degli indagati, che ha precedenti per truffa, ha trova- to i motori da un demolitore e, attraverso una società milanese fittizia, la Delta, ne ha gonfiato artificialmente il valore. L'ordinativo il 19 ottobre 2011: pagamento immediato di una prima rata da 240mila euro; i restanti 360mila in seguito. Pagina 8 Le ipotesi di reato: truffa aggravata ai danni di ente pubblico , abuso d'ufficio, fatture false Motori Indeca st, quattro a processo Procura pronta per chiedere il rinvio a giudizio nello scandalo di Castiglione CASTIGLIONE D/STIV. La Procura di Mantova si appresta a presentare la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei quattro indagati per la vicenda dei motori acquistati dalla Indecast di Castiglione delle Stiviere. Le ipotesi di reato vanno dalla truffa aggravata ai danni di un ente pubblico all'abuso d'ufficio e false fatturazioni. La Procura sarebbe pronta a chiedere il rinvio a giudizio per gli indagati della vicenda Indecast, lo scandalo di Castiglione delle Stiviere nel quale tre generatori perla produzione di energia elettrica erano stati acquistati senza bando per poco meno di 700mila euro, e mai entrati in servizio perché di fatto inutilizzabili. Dalle indagini, che nello scorso gennaio avevano portato la Guardia di Finanza ad eseguire sequestri per 420mila euro tra immobili e terreni, era poi emerso che il valore complessivo di quei tre motori era si e no di 15mila euro, rendendo i dispositivi di fatto buoni solo per un rottamaio. E così in effetti è, dal momento che i motori sono stati recentemente piazzati per 7mila e 398 euro alla ditta Pollini Srl di Bedizzole, nel Bresciano, che tratta appunto ferro vecchio e ha acquistato i motori al prezzo di 270 euro alla tonnellata (peso totale del materiale era 27.4 tonnellate). Praticamente, quindi, un prezzo che è un decimo di quanto i motori sono stati pagati circa tre anni fa. Tra i quattro i nomi finiti sul registro degli indagati ci sarebbero quelli dell'ex presidente del consiglio di amministrazione della società, del tecnico che aveva certificato come idonei motori in realtà inutilizzabili e il rappresentante dell' azienda che li aveva venduti. Le ipotesi di reato quelle di truffa aggravata ai danni di un ente pubblico, abuso d'ufficio e false fatturazioni. Competitors w RL I I'M I motori per la produzione di energia da olio vegetale erano stati acquistati alla fine del 2011. Motori prodotti nel 1968, ma, secondo l'accusa, presi per nuovi, e comunque privi degli standard tecnici dichiarati. I due cogeneratori non furono mai utilizzati e Indecast tentò anche di venderli allo stesso prezzo di acquisto. Tentativo che era fallito, insieme con altri tentativi di vendita che, come conferma l'attuale presidente di Indecast, Ilario Gavioli, finirono però con i potenziali acquirenti che consigliavano alla multiutility aloisiana di liberarsi dei motori vendendoli ad un' azienda di smaltimento del ferro, dal momento che ad altro i dispositivi non sarebbero potuti servire. Con il cambio di guida in Comune venne il turnover anche nel Cda dell'azienda, con la conseguente indagine interna sull'operazione. Ora la Procura sarebbe ad un passo dal richiedere il rinvio a giudizio per coloro che sono ritenuti responsabili di una operazione irregolare sotto molti punti di vista. 11M Uno dei motori venduti da poco ad un'azienda che tratta ferro vecchio Per l'acquisto la multiutility spese quasi 700mila euro Ora sono stati ceduti per circa 7mila Motori Indecnst , quattro o praesso Pagina 9 « endolari d ei rifiuti»: la Polizia locale sorveglia e fioccano [e ri ulte È uno degli effetti collaterali più sgradevoli della raccolta differenziata totale, ovvero dei «porta a porta». In Valcamonica questa pratica si sta affermando, e il sempre ampio popolo dei furbi che non vogliono «sprecare tempo» per aiutare l'ambiente si ribella dando vita, anche qui, al turismo della spazzatura. Afarne le spese in questo momento è il servizio di smaltimento di Breno, i cui cassonetti sono stati presidi mira dai vicini di casa indolenti. Mala polizia locale sta attuando uno servizio di vigilanza specifico, e nei giorni scorsi, attorno a mezzogiorno, nelle immediate adiacenze del piazzale del supermercato Sermark gli agenti dell'Unione degli Antichi borghi hanno sorpreso un «pendolare dell'immondizia» mentre scaricava nel capiente cassone un consistente numero di borse di plastica piene di rifiuti. Accertato che l'uomo, un 35enne, arrivava da un altro Rifiuti: Scenario paese, ovvero da Malegno, dopo la spiegazione di rito sul divieto di depositare rifiuti al di fuori del comune di residenza hanno multato lo smaltitore clandestino con una sanzione amministrativa di 177 euro. Il pessimo spettacolo dei cassonetti strapieni è quasi una costante da quando l'amministrazione confinante di Bienno ha adottato il sistema della «raccolta puntuale» (ogni utente paga una tariffa calibrata in base alla quantità di indifferenziato prodotto). I non residenti li riempiono fino all'inverosimile, ma dal prossimo anno anche Breno adotterà il nuovo metodo di raccolta e la processione finirà. Intanto, il sindaco Farisoglio non è tenero con i trasgressori: «Avevo invitato i vigili a essere severi e a organizzare appositi servizi di controllo, e infatti abbiamo colto in flagrante il primo contravventore. Continueremo a controllare perchè non è giusto che siano i brenesi a pagare per quanto producono i vicini». L.RAN. Pagina 10 POLPENAZZE. Minoranze sulle barricate Smattimentori-fiuti: WN %, d Wa 'WIU e e fa scattare fl n* corso «Per Bottenago impatto pesante: chiediamo al Tar di fermare l'iter» Le minoranze consiliari di Calvagese e Polpenazze, Impegno Comune e Comunità Viva, i comitati Monte Caprile e Colline Moreniche, Legambiente e diversi cittadini. Sono una cinquantina i firmatari del ricorso al Tar della Lombardia in merito allarichiestadi autorizzazione della Rmb Spa di Polpenazze, che opera a Bottenago, di incrementare il quantitativo di rifiuti trattati passando dalle attuali 320mila tonnellate a oltre 620mi1a, senza escludere l'ipotesi di un ulteriore ampliamento, fino a raggiungere le 950mi1a. I114 agosto scorso è arrivato il parere positivo, da parte della Provincia, ciccala «compatibilità ambientale» sulla maggiore capacità di «recupero e trattamento» richiesta. Per i comitati e le associazioni si tratterebbe di un parere da rivedere, su cui peserebbero «errori procedurali e numerici» emersi durante l'ultima Valutazione di impatto ambientale. Da qui la scelta del ricorso al Tar, nei termini previsti dalla legge, per «denunciare» lacune che riguarderebbero gli impatti sulla qualità del- l'aria e dell'acqua, sul traffico veicolare e sul rumore generati da questo incremento di capacità. Fino ad aver addirittura «ignorato» la presenza dell'abitato di Bottenago, o «gli effetti della trasformazione sul campeggio Valverde, che d'estate arriva a 1800 ospiti». IL RICORSO al Tar per chiedere dunque l'annullamento del decreto della Provincia. «Non con lo spirito di bloccare le attività dei privati, ma per chiedere che le analisi e i calcoli alla base delle previsioni d'impatto vengano rivisti per correggere gli errori evidenziati durante il procedimento, e permettere alla Provincia stessa di dare una corretta e reale valutazione sulla nuova situazione che si andrebbe a creare». La piccola valle di Bottenago, all'ennesimo bivio. Ai primi di ottobre infatti anche la seconda Valutazione Ambientale Strategica sul cosiddetto Piano Quadro, il progetto di insediamento industriale da oltre 8Omila metri quadri. Ma di cui si saprà qualcosa solo il prossimo anno. ®A.GAT. © RIPRODUZIONE R15ERVA1 A I lil1i 11 .rl .,ii: . I', nin.ii Ix 1,II i I.ii Rifiuti: Scenario Pagina 11 Breno: primi frutti dell'intensificarsi dei controlli sui cassonettí del paese Pizzicato trasgressore residente a Malegno. F'soglìo: «Saremo severi» BRENO Questa volta, alla Polizia locale non è servito chiedere i classici «patente e libretto» per elevare una multa salata. E non c'entrano velocità, parcheggi selvaggi o dischi orari scaduti.1 «pendolari del cassonetto» sono avvertiti: sabato mattina ai vigili dell' Unione della media Valle è bastato chiedere il Comune di residenza per multare un trasgressore, il primo (dei tanti) beccato a gettare l'immondizia in un cassonetto di Breno, benché residente a Malegno. Da qualche settimana in paese si sono intensificati i controlli sulle aree di raccolta dei rifiuti, dopo che sacchi e sacchetti sono «lievitati» a causa delle misure restrittive applicate nei paesi confinanti. Il fenomeno si è acuito in particolare negli ultimi due mesi, ovvero da quando a Bienno è entrata in vigore la tariffa puntuale, che prevede di pagare la tassa in base a quanto viene buttato nell'indifferenziato. A traboccare sono soprattutto i contenitori posti agli ingressi di Breno, per chi viene da Bienno, Malegno o da nord. Tornando a sabato, una pattuglia della Locale, di rientro da un servizio di monitoraggio del territorio, ha notato un'auto col baule aperto che stava scaricando parecchi sacchi nei cassonetti posti a sud del paese, nella zona del supermercato Sermark. Gli agenti si sono avvicinati e hanno chiesto Rifiuti: Scenario all'uomo, un 35enne di Malegno, cosa stesse facendo. Ê saltato fuori che tutto il materiale era frutto della pulizia di un solaio e che, non essendoci cassonetti nel Comune confinante, era venuto a liberarsi del materiale a Breno. Una scelta che gli è costata 177 euro di multa, con il bollettino che gli verrà spedito a casa nei prossimi giorni. «L'uomo non ha contestato nulla - dicono gli agenti -, ci ha solo detto che non lo farà più, ma la multa non gliela leva nessuno». Su ordine del sindaco Sandro Farisoglio, i vigili da qualche tempo hanno intensificato i controlli nelle zone di accesso al paese dove ci sono i cassonetti, anche appostandosi in borghese, ma quella di sabato è stata la prima volta che qualcuno è stato preso in flagrante. «Ho detto ai vigili di essere severi e di organizzare appositi servizi di controllo sui punti di deposito dell'immondizia - dichiara il primo cittadino -, azioni che ci hanno portato a "beccare" il primo trasgressore. Continueremo a tenere gli occhi aperti, perché non è giusto che siano i brenesi a pagare per quanto producono i paesi limitrofi. Ci vuole severità e uniformità nei metodi di raccolta. Per questo, col 2015 partiremo anche noi con la raccolta puntuale, facendo sparire tutti i cassonetti». M055 Pagina 12 Petrolio, ecco le aree aperte agli stranieri Il ministro dell'Energia, Pedro Joaquin Coldwell, ha individuato le 14 aree su cui potranno investire le compagnie petrolifere internazionali.Laproduzione dipetrolio dovrebbe aumentare, entro breve,di 8omila barili al giorno. Il governo messicano, nonostante il calo del prezzo del greggio, confida nell'arrivo di investistori stranieri, dato che i costi di produzione nelle aree definite non dovrebbero superare i2o dollari al barile.Itermini per la presentazione delle offerte è fissato nel luglio 2015 Energia: Scenario Pagina 13 Opec e Russia insistono : niente tagli di produzione Petrono ancora giù: Brent sotto 60 dollari ai minimi daI 2009 Goldman: a rischio 930 miliardi di investimenti Bissi Bellomo Il petroli o sembra ancora lontano dal toccare il fondo. Ieri anche il Brent è scivolato sotto 6o dollari albarile,livello che si diceva che l'Arabia Saudita avesse identificato come il traguardo delle politiche produttive dell'Opec. Ma tra le fila dell'Organizzazione ora c'è già chi sventola cifre più basse: nemmeno un crollo a 40 $ indurrebbe a un taglio di produzione, ha avvertito il ministro del Petrolio degli Emirati Arabi Uniti, Suhail Al Mazrouei, uno dei più acuti esponenti dell'Opec, nonché stretto alleato dei sauditi,alpunto che si sospettaun coordinamento anche nelle dichiarazioni. «Non cambieremo idea perché il petrolio è sceso a 6o o a 4o dollari», ha affermato Al Mazrouei. E anche in quel caso «aspetteremmo almeno un trimestre» prima di agire. Qualche ora prima il ministro emiratino si era espresso - con una certa enfasi - via Twitter: «Non è logico né corretto chiedere all'Opec di ridurre la sua produzione senza chiedere agli altri produttori di arrestare lo sviluppo della loro offertapetrolifera!b» Anche dal Kuwait la musica è la stessa:«Il prezzo del petrolio risalirà se si fermala produzione ad alto c osto»,hadetto ilministro Ali Al Omair, rivolgendo un messaggio anche ai paesi Opec, come il Venezuela, che continuano a insistere per un vertice d'emergenza: «C'è un accordo tra i paesi Opec secondo cui non ci sarà un nuovo vertice fino a giugno». Energia: Scenario Anche la Russia, sempre più in crisi,mostradinonvolersiarrendere: «Prevediamo di mantenere il piano di produzione del 2014, senza aumentare né diminuire l'estrazione di petrolio», ha ribadito il ministro dell'EnergiaAlexanderNovak, mentre il rublo - indifferente almaxi-rialzo dei tassi di interesse - crollavaverso nuovi minimi storici Una tale ridda di affermazioni sarebbe bastata a indebolire il petrolio.Inpiùsono arrivate le prime stime sugli indici Pmi, che hanno evidenziato un indebolimento dell'attivitàmanifatturierainCina, in Europa e persino negli Usa. Il Brent a un certo punto è arrivato a perdere oltre il4%, toccando 58,50 $,primadi chiudere a59,86 $.I1Wti è crollato sotto 55 $, anche se poi ha chiuso invariato a 55,93 $. Negli Usai segnali di frenata dello shale oi1 sono ancora troppo deboli per convincere il mercato, anche se la sofferenza è sempre più evidente se si guarda aijunkbonds nelsettore energia, conrendimenti ormai oltre ilio%io, ai massimi da oltre 2 anni. Più serio - ma molto più lontano nel tempo - rischia di essere l'impatto sulla produzione convenzionale: Goldman Sachs ha esaminato 400 progetti in attesa di vialiberanelpetrolio e gas ehaconcluso che investimenti per 93o miliardi di $ rischiano di non essere approvaticonil greggio a6o$/barile. La conseguenza: la perdita potenziale di 7,5 milioni di barili al giorno di produzione nel 2025, pari all'8°io della domanda a] obale. na SissiBellomo 1 PROO UZIO NE RISERVATA Pagina 14 94 Più acqua nel lago? Alcune case a Beffiore fi nirebbero sotto Aipo e Provincia frenano sulla proposta lanciata da Rabitti «Navigazione da garantire». E Grandi: «Parla da assessore?» di Nicola corradini «Rabitti ha ragione, ma ha trascurato la necessità di garantire la quota di sicurezza idraulica di 14 metri e mezzo per il lago di Mezzo e di 14 a Governolo per consentire la navigazione». Quando lo cerchiamo in mattinata, il dirigente lombardo di Aipo, Luigi Mille, ha già letto sulla Gazzetta di Mantova, dello studio sull'inquinamento dei laghi dell'ingegnere ambientalista Paolo Rabitti e di alcune delle soluzioni proposte. Aprire maggiormente il Vasarone, ad esempio. Ragionamento condiviso non solo da Aipo ma anche dall'assessorato provinciale all'ambiente che però ritiene che il problema richieda un approccio diverso da quello dell'ambientalista. Ma se il dirigente di Aipo aggiunge che «l'argomentazione dell'ingegnere è molto utile e faremo le opportune verifiche circa l'attuabilità delle sue proposte», l'assessore di Palazzo di Bagno, Alberto Grandi, mostra maggior distacco. A partire dalla battuta con cui risponde dal suo ufficio, affiancato dal tecnico dell'assessorato Bellini. «Rabitti? Sembrava parlare da assessore comunale, il Pd dovrebbe fare le primarie non solo per il candidato sindaco ma anche per gli assessorati», dice Grandi alludendo ad una presunta vicinanza di Rabitti a qualche candidato dem alle primarie (Mat- tia Palazzi se si vuol dar retta a quanto sostengono i tam tam della politica cittadina in questi giorni). Ma ruvidità politiche a parte, Grandi riconosce che il problema posto da Rabitti (che questa sera presenterà pubblicamente il suo studio) «è reale e lo stiamo seguendo, almeno da quando ci sono io. Va detto però che alcuni dati da lui forniti non sembrano corretti. Probabilmente non è vero che i tre quarti dell'acqua che arrivano nel Lago Superiore sono inquinati - argomenta - secondo noi siamo circa al 40%. Ma a parte questo aspetto, il punto è che aprire maggiormente il Vasarone e convogliare più acqua del fiume nel Lago Superiore avrebbe di certo effetti risolutivi, ma metterebbe a rischio alcune case che si trovano sulla sponda del lago, a Belfiore. Naturalmente è una situazione assurda, perché per evitare questo rischio basterebbero piccoli interventi. Ad esempio l'innalzamento dei pluviali. Purtroppo si sta penalizzando l'intera comunità per poche situazioni come queste. Perciò con Aipo avviare delle azioni per risolvere il problema di sicurezza a monte». L'ingegnere presenta il suo lavoro stasera Lo studio sul sistema Laghi di Mantova viene presentato da Paolo Rabitti stasera alle 21 all'hotel Rechigi in via Calvi. L'occasione: un incontro dal titolo «C'è ancora speranza per i nostri laghi?»organizzato dal Pd in vista delle primarie che dovranno scegliere il candidato sindaco nel 2015. «Proporrò che il futuro sindaco abbia tra i suoi obiettivi la risoluzione di questo problema - spiega Rabitti -e riassuma competenze del Parco, del magistrato alle acque e della Provincia». E aggiunge: «In primavera aumenterà il deflusso dalla Vasarina per alimentare la centrale in corso di realizzazione. Non risolverà il problema ma aumenterà la corrente sulla sponda destra del lago Superiore». l'i-icqua nN laçoí .1lcinir care a Ilclfiore . finl[ehlx ro mrn ' Segnalazioni Pagina 15 Critica pure Segala ((Senza numeri è solo allarmismo» All'assessore all'ambiente Vanna segala non sono piaciute le affermazioni di Paolo Rabitti secondo cui «l'acqua che entra nel lago è per tre quarti inquinata)). Lei, da anni alle dipendenze di Arpa, è abituata a ragionare su dati scientifici certi: « Per questo - dice - m i chiedo su che cosa basi, Rabitti, la sua convinzione. inoltre, vorrei sapere quali sostanze contaminerebbero il lago e quali parametri ha usato)). Le risposte Rabitti le darà al convegno che terrà oggi all'hotel Rechigi, organizzato dal Pd . «Quello di Rabitti è allarmismo - rincara la dose l'assessore • considerando che non tutti i cittadini di Mantova andranno a quel convegno, è opportuno che Rabitti spieghi come ha fatto a giungere alle sue conclusioni. i dati sul l'eventuale inquinamento non vanno messi a disposizione di un partito, ma di tutta la gente. Se sta dicendo che è in grado di aiutare la città solo attraverso la sinistra è libero di farlo ; ma la questione dell'acqua riguarda tutti; come il lavoro , anche l'ambiente non è un argomento né di destra e né di sinistra. Lui è un consulente che promuove la sua attività: ebbene, siamo ben contenti di ascoltarlo anche noi se ha qualcosa di concreto da proporre)). Segnalazioni Aumentare il deflusso d 'acqua dal Vasarone ? La proposta fa discutere Pagina 16 Tettoie e cap da la lo abusivi da demolire L'ordinanza del Comune colpisce l'associazione il Salice di Porto Catena. il presidente: «Dopo 35 anni saremo senza sede» di Sandro Mortari I1 Comune non perdona e sfratta l'associazione il Salice dalla sua sede di Porto Catena. È stata emessa, infatti, l'ordinanza che obbliga la dirigenza a demolire tutte le sue strutture messe in piedi anni fa lungo la sponda del canale, di fronte a via Fondamenta. Sono abusive, e dunque, non potranno più rimanere lì e ospitare, conce da tre decenni a questa parte, una sessantina di persone, tra soci e non, perlopiù pensionati, che le avevano elette a loro punto di riferimento quotidiano. Sembra di rivivere un remake della sorte toccata ai capanni sul lago Superiore anni fa. «Sono triste» dice il presidente Carlo Frignani a cui, a questo punto, non resta che dire «obbedisco». Avrà tre mesi di tempo per demolire tutte le costruzioni (con la complicazione di dover smaltire dei pannelli in cemento amianto); se non lo farà, procederà d'ufficio il Comune che poi accollerà tutte le spese all'associazione. «Ai primi di gennaio cominceremo i lavori» assicura Frignani che non può, però, che definire «assurdo» tutto quello che gli sta succedendo: «Quelle costruzioni - rivela sono state autorizzate 35 anni dal demanio e noi abbiamo sempre pagato il canone di occupazione alla Regione». A conferma delle sue parole indica un foglio affisso in quella sorta di bacheca estemporanea posta sulla porta d'ingresso della sede, con tanto di Rosa camuna, simbolo della Regione Lombardia, numero della concessione quadriennale (più volte rinnovata), 250, e data di inizio e di scadenza: 26 marzo 2010-31 dicembre 2014. Finora pagata regolarmente con i proventi dell'affitto dei posti barca ai soci. Tutto questo, però, perle autori tà non conta. La vicenda era cominciata il 18 aprile del 2013 con un sopralluogo degli agenti della Polizia locale che accertavano l'esistenza di alcuni manufatti su aree del demanio dello Stato. In particolare, si trattava di una tettoia in legno, in parte chiusa, utilizzata come ricovero attrezzi, una casetta in legno, un capanno e una tettoia in legno, muratura, ferro e con il tetto in eternit, «diviso in locale di deposito Segnalazioni Il presidente Frignani davanti ad alcune costruzioni dell'associazione da demolire perché abusive e locale ristoro-cucina» recita l'ordinanza; e ancora, un barbecue in muratura, una scala in cemento che collega l'area in concessione e via Argine Maestro, oltre a panche, tavoli in legno e pali dell'illuminazione. Quell'area è sottoposta vincolo paesaggistico ed è zona di tutela Unesco; in base al Pgt la destinazione è a verde (per la precisione, parco perturbano e verde dei laghi). Non solo. Al Comune non risultano rilasciati titoli autorizzativi al Salice; inoltre marica anche l'autorizzazione paesaggistica. Insomma, costruzioni abusive senza appello. «Abbiamo presentato una memoria in Comune perché non abbiamo soldi per un ricorso al Tar - dice Frignani - ma non è contato nulla». Tra un po', dunque, il Salice non avrà più la sede: «Dove andremo? E chi lo sa. D'estate potremo stare all'aperto, ma quan do piove e d'inverno no. Peccato. Offrivamo gratis l'attracco ai diportisti non soci, oltre che un minimo di servizi portuali. Inoltre, facevamo tante feste di beneficenza e rappresentavamo un luogo di ritrovo per tanti pensionati. La rabbia è che abbiamo sempre pensato di essere in regola con tutto». Pagina 17 Fondi e casse, investimenti incentivati Le aliquote non scendono ma arriva un credito di imposta per il sostegno all'economia reale Marco Mobili ROMA Un credito d'imposta per i fondipensione ele casse diprevidenza privatizzate che investiranno in economia reale. Stesso sgravio fiscalein arrivo ancheper cancellare la penalizzazionelrap subitadachi non ha autonoma organizzazione. Ritocco minimo sul nuovo regime forfettizzato per le partite Iva e finalizzato sulla soglia di accesso dei professionisti. Sono queste le tre stradecheïl Governovorrebbeimb oc care per risolverei nodi rimasti ancorairrisoltisulddl di stabilità in discussione al Senato. La decisione finale potrebbe arrivare questa notte dopo una nuova riunione di maggioranaza. Nella stessa seduta o al più tardi questa mattina si dovranno sciogliere altri due nodi: la mobilità del personale delle province e le partecipate, come Atac e Ama. Solo dopo si procederà con unavera e propria maratona con il voto e il possibile via libera della Commissione Bilancio del Senato agli 8o emendamenti presentati dal Governo e ai non pochi subemendamenti già depositati: da quello che precisa la portata interpretativa del Fisco sulla tassazione dei beni imbullonati al suolo alla possibile nuova ripartizione dei 50o milioni chiesti al mondo dei giochi e in particolare ai concessionari di Vlt e NewSlot. I tempi per trovare nuove soluzioni sono comunque stretti, visto che il provvedimento è atteso giovedì mattina in aula e, secondo quando riferito da fonti di Palazzo Madama, per puntare a chiudere venerdìmattina, conunnuovovoto di fiducia. Il ddl stabilità, insieme a quello di bilancio, dovranno quindi tornare alla Camera per ilvia libera definitivo atteso prima di Natale. Sale dal4 all'8% l'imposta sulla rivalutazione delle partecipazioni non negoziate in mercati regolamentati: 150 milioni alle calamità Segnalazioni Tra gli emendamenti dei gruppi politici chehanno incassato ilvialiberaieri sera si segnala l'attuazione del programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale delle donne schiave, con uno stanziamento di 8 milioni di euro nel2o15 (emendamentoPddiValeria Fedeli). Tra quelli che potranno incassarlo a br eve spicca l' emend amentodelPd, questavoltaafirmadi Maria Cecilia Guerra, con cui viene aumentata dal 4all'8%1'impostasostitutiva sulla rivalutazione dei valori di acquisto di partecipazioni non negoziate nei mercati regolamentati. 1150 milioni di maggiore gettito saranno destinati in buona parte alfondoperle calamità. Nuove risorse anche per la detassazione dei salari di produttività con il possibile via libera a un emendamento di Maurizio Sacconi (Ncd). Sui fondi pensione e sulle casse di previdenza, dunque, si torna a quanto inizialmente ipotizzato quando il Governo lavorava alla messa a punto del ddi di stabilità. Come ha spiegato uno dei suoi sto del lavoro e privati della riduzione dell'aliquotaIrap. Lo sgravio dovrebbe essere equivalente a quanto pers o dal ritorno del prelievoal3,9% (dopo cheildecretolegge di maggio l'aveva portata a13 ,5%). Il problema da risolvere riguarda le coperture, necessarie per poter modificare le misure rispetto alla versione attuale. La platea di soggetti interessati ammonterebbe a 1,4milioni di professionisti, artigiani, commercianti e piccole imprese che non hanno la possibilità di ridurre l'imponibile Irap dalla componente del costo del lavoro, in quanto privi di dipendenti. La somma dareperire sarebbe di circaloo15o milioni di curo. Sul nuovo regime forfettario per le partite Iva viene confermata la possibilità di aumento della soglia di accesso per i professionisti che passerebbe dagliattualil5milaeuro di compensi annui a 2omila. Ilnodopiù intricato resta quello del personale delle province dove il confrontotramaggioranza e Governo è sulla possibilità o me- no di prevedere prepensionamenti ad hoc. Il Governo, però, non sembra intenzionato ad accogliere le richieste dei senatori e punterebbe invece a valutare ex post l'effetto della sola mobilità del personale per poi decidere, se necessario, nuove misure. Dai Comuni è arrivata anche ieri la richiesta al Governo di garantire i 625 milioni di euro che verranno a mancare con lo stop agli aumenti 2015 della Tasi e dell'Imo. La soluzionepotrebbe essere quella digiocare d'anticipo sulla futura local tax, destinando da subito una quota delle entrate, oggi tutte erariali, degli immobili delle imprese (dai capannoni D lo Stato incassa oltre 4 miliardi). Con la nuova tassa locale queste entrate dovranno incassarle i sindaci. Ma come ha assicurato Baretta «ci sarà modo di confrontarsi sul tema nelle prossime settimane per arrivare a una soluzione condivisa». Certo è, dunque, che il "cip" di 625 milioni per i Comuni non arriverà con la stabilità. O AI P ROM OZIO NE RISERVATA principali promotori, il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta (Pd), i fondi pensione e le casse di previdenza che destineranno le loro risorse in investimenti nell'economia reale del Paese potranno beneficiare di un credito d'imposta. La maggiore imposta prevista dal Governo ed elevata dall'r1,5 al 20% per i fondi pensione e da120 al26% peri fondi delle casse diprevidenza verrà restituita sotto formadicreclito d'impostaa chisostiene investimenti, sull'intero mercato europeo, per finanziare interventi mirati come ad esempio sul welfare o alla riqualificazione di immobili (sipensi alla cassa deimedici che potrebbe intervenire per riqualificare strutture sanitarie). Attenzioneperò:il credito saràsoggetto al cosiddetto "rubinetto", ovvero sarà spendibile nei limiti di spesa indicati dall'Esecutivo. Un bonus ad hoc potrebbe arrivare (il condizionale potrà essere sciolto soltanto questa mattina) per cancellare la penalizzazione chepesa sugliautonomi,privi di co- Pagina 18 Le questioni aperte G w G P j /roo/ f %/n Per 1,4 milioni di professionisti, artigiani e commercianti prende corpo l'ipotesi di un bonus Ira p. Lo sgravio dovrebbe essere equivalente a quanto perso dal ritorno del prelievo a[ 3,9% (dopo che il decreto legge di maggio l'aveva portata al3,5%). Il problema da risolvere riguarda le coperture, necessarie per poter modificare le misure rispetto alla versione attuale. In vista nche la riduzione della tassazione sui fondi pensione e casse di previdenza. La riduzione del prelievo, in questo caso, passerebbe perii riconoscimento di uno credito d'imposta per i fondi e le casse che investono in economia reale. Segnalazioni Perla gestione del personale in soprannumero nelle nuove province (19.339 persone) non passerà peri prepensionamenti. Il Governo ha deciso di rinunciarea questastrada perpraticaresoto quella detta mobilità. L'alleggerimento della dotazione organica, che dovrà dimezzare la spesa nelle Provinceche ri mangonotali e ridurla del30%in q uelte che si trasformeranno in Città metropolitane, andrà dunque avanti nelsolcosegnato fin qui. Ammesso chesi riesca a usciredall'impasse: iltaglioalla dotazione organica, secondoi calcoli delt'Upi,vate 862 milioni di euro,cioèquasituttoilmiliardodi tagli chiestoalle Province nel 2015, ma se il personale non si sposta ovviamente i suoi costi rischiano di ri manerea lungo a carico dei vecchi enti. Pagina 19
© Copyright 2024 ExpyDoc