Rassegna del 17/12/2014

Rassegna del 17/12/2014
INDICE RASSEGNA STAMPA
Rassegna del 17/12/2014
SI PARLA DI NOI
La Cittadella
12/12/14 P. 6
Recupero e rilancio del centro, e integrazione con i comuni limitrofi (in un unico Municipio)
1
17/12/14 P. 20
Un altro black out Un quartiere al buio
2
SERVIZI
Gazzetta Mantova
POLITICA LOCALE
Gazzetta Mantova
17/12/14 P. 10
Spot elettorale del sindaco Arrivano 20mila libretti
Sandro Mortari
3
Gazzetta Mantova
17/12/14 P. 10
Tagli agli enti locali Sodano protesta: perdiamo 3-4 milioni
4
Gazzetta Mantova
17/12/14 P. 11
Provincia nel caos I dipendenti pronti a occupare
5
Gazzetta Mantova
17/12/14 P. 16
No alla discarica di Valeggio li sindaco: pronti a fare rete
6
Gazzetta Mantova
17/12/14 P. 16
Consiglio comunale sui servizi acqua e gas
7
Gazzetta Mantova
17/12/14 P. 18
Inchiesta Indecast Chiesto per quattro il rinvio a giudizio
8
La Voce Di Mantova
17/12/14 P. 22
Motori Indecast, quattro a processa
9
COMPETITORS
RIFIUTI: SCENARIO
Brescia Oggi
17/12/14 P. 24
«Pendolari dei rifiuti»: la Polizia locale sorveglia e fioccano le prime multe
10
Brescia Oggi
17/12/14 P. 27
Smaltimento rifiuti: il sì della Provincia fa scattare il ricorso
11
Giornale Di Brescia
17/12/14 P. 17
Multato il primo emigrante dei rifiuti
12
13
ENERGIA: SCENARIO
Sole 24 Ore
17/12/14 P. 18
Petrolio, ecco le aree aperte agli stranieri
Sole 24 Ore
17/12/14 P. 34
Petrolio ancora giù: Brent sotto 60 dollari ai minimi dal 2009
Sissi Bellomo
14
Gazzetta Mantova
17/12/14 P. 12
Più acqua nel lago? Alcune case a Belfiore finirebbero sotto
Nicola Corradini
15
Gazzetta Mantova
17/12/14 P. 14
Tettoie e capanni abusivi da demolire
Sandro Mortari
17
Sole 24 Ore
17/12/14 P. 7
Fondi e casse, investimenti incentivati
Marco Mobili
18
SEGNALAZIONI
Indice Rassegna Stampa
Pagina I
Recupero e rilancio del céntro, e integrazione
con i comuni limitrofi (in un unico Municipio)
nprospettiva, quale ruolo potrà ancora
giocare Mantova (la Mantova centrale, quella della "matrice storica")? A
questo interrogativo si cercherà di fornire
un riscontro nel corso della terza conferenza, che si terrà il 16 gennaio , alle ore
16.30, sempre presso la sede dell'Accademia
Virgiliana (vi parteciperanno, assieme a
Luciano Morselli, la responsabile della Sopríntendenzaper i Beni architettonici, etnoantropologici, storici e artistici, Giovanna
Paolozzi Strozzi, il direttore generale di
"MantovaAmbiente" (la società del Gruppo
Tea che gestisce il comparto dei rifiuti),
Anzio Negrini, il dirigente del Settore per
la pianificazione territoriale dell Amministrazione provinciale, Giancarlo Leoni,
e per chiudere, il presidente del Comitato
che organizza il Festivaletteratura, Luca
Nicolini.
Ma a dire la verità, al termine del secondo
incontro, e innanzitutto grazie ad alcune
considerazioni proposte da Caprini, si
è avuta qualche anticipazione in merito
a come potrà proseguire la riflessione:
«Sarà in grado , Mantova, di tornare a
essere il cardine dello sviluppo, capace
di governarlo e dirigerlo , di convogliare
I
Si parla di noi
e coordinare le azioni da compiere? La
città, può ancora detenere una funzione
di "ordinatrice di sviluppo"?-si è chiesto
l'architetto - Oramai, sotto il profilo delle
infrastrutture, del commercio e dei servizi,
i comuni dell'hinterland offrono di più.
Nell'ottica dell'urbanistica, si è costruito
fino all'estremo, si è inglobata tutta'l'area
periferica, una volta verde, e non credo si
possaandare oltre il Te... Mantovariconquisterà il suo ruolo e le prerogative annesse, di
forza centripeta, solamente se cambieranno
i principi culturali di riferimento.
Il rapporto con l'acqua ora non esiste
più... - ha continuato Caprini - L'espansione verso la campagna, a Sud, e al di là
dei laghi, in ogni altra direzione, ha determinato il costituirsi di una città estesa
attraversata da un ampio corso d 'acqua,
che vi transita in mezzo. Si tratta di un
tessuto urbano unico , benché alquanto
"sfaccettato". Dunque, è indispensabile che
ci si renda conto di questo: la città storica
c'è tuttora , può rimanere un punto di
riferimento , dotato di funzioni rilevanti,
a patto che sappia sia recuperare alcuni
stabili, palazzi , fabbricati, aree, e contenitori storici attualmente abbandonati
e in disuso , degradati e fätiscenti, sia
aggiungere delle costruzioni nuove là
dove, come per esempio nel quartiere di
Fiera-Catena, è possibile farlo. Il realizzare qualche cosa di nuovo non vuole
dire necessariamente edificare, bensì
restituire la vita a certi spazi "morti".
In secondo luogo, occorre rilanciare e
abbellire le periferie, connettendole al
resto della città , ed evitando qualsiasi
ulteriore compromissione . Qualora non
facessimo questo, rischieremmo di perdere
pure gli ultimi "scampoli" e segni della nostra antica città-isola. Inoltre', bisogna a mio
avviso recuperare in qualche modo pure il
rapporto naturale con i laghi, in maniera
da "viverli" di più, anche se non potessero
divenire di nuovo balneabili. Tuttavia, - ha
concluso il relatore - va sottolineato che la
città non è più il solo punto dì riferimento
esistente. I centri periferici esterni sono
altre città, e forse è giunta l'ora di perseguire un'autentica integrazione di tutti
questi poli , che non può prescindere da
una gestione unitaria del tutto, tramite
un solo Ente municipale!»..
Già, è l'annosa e irrisolta questione della
"Grande Mantova"...
Pagina 1
c
I
Un altro black out
Un quartiere al buio
come già avvenuto
alcune settimane fa, ieri a
Moglia, c'è stato un nuovo
black-outche ha lasciato al
buiotutteleviedel
quartiere, che gli anziani del
paese conoscono come
Volpina'. L'ipotesi più
probabile è che sia saltata
un'altra centralina. Ieri
pomeriggio, il consigliere
delegato alla sicurezza
Damiano Nigro, haallertato i
tecnici dell'Agac che hanno
in gestione l'impianto di
illuminazione pubblica. Non
è escluso che a causare il
guasto sia stata
un'infiltrazione d'acqua in un
pozzetto per l'abbondante
pioggia di ieri. (m.p.)
Servizi
Pagina 2
Spot elettorale del sindaco
vano 2ómila libretti
II Comune stanzia 25mila euro per gli opuscoli con il bilancio di fine mandato
A gennaio la spedizione alle famiglie: e il bis dell'operazione del marzo scorso
di Sandro Mortari
Poco più di 25mila euro per
spiegare ai cittadini che cosa
ha fatto in cinque anni alla guida della città e, magari, invogliarli a votarlo anche alle elezioni della primavera prossima. È quanto spenderà il sindaco Nicola Sodano per stampare 26mila opuscoli e spedirli
a tutte le famiglie di Mantova.
U verranno illustrati gli obiettivi del programma di mandato
2010-2015 e saranno descritti i
risultati ottenuti. Uno spot elettorale nemmeno tanto mascherato, purtroppo diffuso
nella politica attuale.
In un periodo di spending review a cui sono chiamate tutte
le amministrazioni pubbliche,
alle prese con un costante calo
di risorse da destinare ai servizi
per i cittadini, la decisione
dell'amministrazione Sodano
è destinata a far discutere. Soprattutto perché altri sindaci,
che hanno avuto la stessa idea,
hanno cercato altre strade per
finanziare i loro «libretti», puntando sugli sponsor. Va, inoltre, ricordato che già nel 2014 il
sindaco di Mantova aveva spedito alle famiglie un opuscolo
simile, contenente il compendio di ciò che era stato realizzato nei primi tre anni dall'amministrazione di centrodestra. Allora il Comune aveva speso circa 16mila euro (comprese Iva e
spedizione) per 25mila copie e
già questo aveva fatto storcere
il naso a molti.
Questa volta il Comune ha
commissionato 26mila opu-
scoli di 96 pagine. Il formato sarà di 16 centimetri per 16, simile a quello del «Mantova report
2010-2013», e incarta patinata.
A stamparli sarà la Publi Paolini di Mantova che ha presentato l'offerta migliore (12.900 euro più Iva) rispetto agli altri
due concorrenti invitati, e cioè
Visualgraf e Faenza printing industries. Ë stato anche trovato
il vettore che si occuperà della
spedizione di 23.400 libretti ad
altrettante famiglie: la Tnt invio, la cui offerta di 7.768,80 euro più Iva ha superato quella di
Poste italiane. Complessivamente, l'operazione «fine mandato» costerà a via Roma
25.214,71 euro (Iva inclusa),
che saranno così ripartiti:
15.738 euro alla Publi Paolini e
9.471,71 aTntinvio.
«Il libretto sarà spedito in
gennaio» annuncia il sindaco
Sodano. Che aggiunge: «Ë la
legge che impone di redigere il
bilancio di fine mandato. E ce
ne sarà una versione più corposa, stampata in un centinaio di
copie, per le autorità e i consiglieri comunali, della quale il
consiglio comunale dovrà
prendere atto». Il decreto legislativo 149 del 2011 impone,
però, la sola pubblicazione sul
sito internet dell'ente, non la
spedizione a casa. Quanto il ricorso agli sponsor, «li abbiamo
già spremuti per la mostra di
Mirò e per gli eventi natalizi. E
poi - aggiunge il primo cittadino - bisogna stare attenti a scegliere finanziatori che non siano imbarazzanti. Comunque,
c'è ancora tempo. Vedremo».
si,m e eumn1c del sfndnco
„s, ano 2r „illa tibreni
Il frontespizio dell'opuscolo diffuso a primavera dall'amministrazione comunale sui primi annidi mandato
Politica locale
Pagina 3
ALLARME ANCI
Tagli agli enti locali
Sodano protesta:
perdiamo 3-4 milioni
Il sindaco Sodano lancia l'allarsimo anno è stato scongiurato
me tagli per i12015.
l'aumento di Tasi e Imu sino al
«Con la legge di stabilità il 6 per mille, ma resta sempre la
Comune di Mantova avrà dai 3 possibilità, per chi non l'ha già
ai 4 milioni di euro in meno a fatto, di portare l'aliquota dal
disposizione».
2,5 per mille al 3,3, oppure di
Il quadro nero per gli enti lo- utilizzare parte dell'aumento
cali è stato disegnato ieri a Roconsentito sino allo 0,8. Noi a
ma, nel corso del consiglio na- Mantova, è bene ricordarlo,
zionale dell'Anci a cui il primo
avevamo applicato un'aliquocittadino virgiliano ha parteci- ta del 2,4 per mille, al di sotto di
pato. «Il punto più importante quella standard». Proprio ieri
che abbiamo affrontato - dice la Conferenza Stato-Regioni
è la legge di stabilità. A quanto ha dato il via libera alla proroga
pare, sono stati confermati i tadel termine di approvazione
gli alle Province, alle Regione e dei bilanci di previsione per il
ai Comuni nella misura annun- 2015, portandola dal 31 dicemciata. Quello che ci preoccupa bre di quest'anno a 31 marzo
è che noi Comuni, oltre alla de- prossimo. «Dopo l'esperienza
curtazione
di
questi
prevista sui
quattro anni
nostritrasferidove siano
menti, dovresempre stati
mo rinunciazelanti ad apre anche alle
provare enrisorse che la
tro i termini
Regione girasia il preventivo che il
va alle Provincie. Il rifericonsuntivo mento è, per
sottolinea il
esempio,
primo cittadiall'assistenza
no -, e prodisabili: «Paprio per quelazzo di Basto poco temgno non se 1`
po fa abbiane occuperà
mo prestato
II sindaco Nicola Sodano
più - spiega
il fianco alla
Sodano - e, quindi, il servizio
scomparirà». Una stima precisa di quanto peserà, l'anno
prossimo, la riduzione di trasferimenti statali e regionali
sul bilancio del Comune virgiliano, è ancora da calcolare:
«Tuttavia - afferma Sodano - si
può ipotizzare una riduzione
del 7% su una spesa corrente di
55-56 milioni di euro. Il che significa avere a disposizione
3-4 milioni in meno».
La futura amministrazione
di Mantova (si voterà, infatti, a
primavera) dovrà trovare altrove i soldi che le verranno a
mancare. Il pericolo, dunque,
è che si ricorra ad un inasprimento fiscale: «Come Anci spiega il sindaco - abbiamo
chiesto al Governo che non aumenti la tassazione. Per il pros-
Politica locale
minoranza per commissariarci, non avremo l'ansia di approvarlo a tutti i costi. Anche
perché sicuramente vi saranno
altre proroghe. Se, poi, le elezioni si terranno il 28 marzo come si vocifera, non ci sarà il
tempo materiale per farlo visto
che il consiglio si scioglierà a fine febbraio; se, invece, si dovesse andare alle urne il 17
maggio, potemmo anche approvarlo». Ieri al consiglio nazionale Anci è stato annunciato che per il 2015 il patto di stabilità è stato ridotto del 60%
per quanto riguarda gli investimenti: «Una bella notizia commenta il sindaco - che vale
proprio per i Comuni come
Mantova che hanno i soldi in
cassa e sono in grado di spenderli per opere pubbliche».
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Pagina 4
Provincia nel caos
I dipendenti
pronti a occupare
Meno due settimane al caos. Il
confronto tra Governo e Province si fa più aspro e adesso anche
i dipendenti alzano testa e voce, annunciando l'occupazione
di tutte le sedi provinciale per
venerdì. Anche a Mantova. Preoccupati due volte, i dipendenti: come cittadini e come lavoratori. Beffati perché il taglio da 1
miliardo di euro a Province e
Città metropolitane (previsto
dalla legge di Stabilità) minaccia di sforbiciare i servizi essenziali dal 2015. In bilico perché
l'emendamento depositato dal
Governo prevede che il 50% della forza lavoro (il 30% per le Città metropolitane) sia ricollocata tra Regioni ed enti locali. A
prescindere dalla redistribuzione delle funzioni tracciata dalla
riforma Delrio. Peccato che la
coperta sia corta per tutti e ora
20mila lavoratori siano appesi a
un filo (170 a Mantova). Ieri a
manifestare sotto le finestre del
Senato c'era anche Paola Biacca, segretaria territoriale di Uil
Fpl e nella rsu di Palazzo di Bagno, che confessa disillusione e
amarezza. Per l'arroganza dei
sottosegretari Claudio Bressa e
Angelo Rughetti e del relatore
della legge di stabilità, senatore
Giorgio Santini, che ieri hanno
ricevuto una delegazione di manifestanti. E per il ritardo della
Regione Lombardia, che ancora traccheggia. Ieri, durante l'ultima seduta dell'Osservatorio, il
presidente Roberto Maroni ha
ribadito l'intenzione di lasciare
alle Province le funzioni già delegate (tranne l'Organismo pagatore regionale per l'agricoltura). Amareggiato anche Matteo
Gaddi, pure lui nella rsu di Palazzo di Bagno, che tuona:
«Mentre la riforma Delrio stabiliva un processo di riordino attraverso dei tavoli territoriali a
cui partecipavano i sindacati,
ora l'emendamento del Governo, e lo scaricabarile con la Regione, ci mette in difficoltà
enormi. È l'ennesimo atto di
Renzi contro i lavoratori e il lavoro». Intanto, sempre ieri, il bispresidente Alessandro Pastacci - della Provincia di Mantova e
dell'Upi - ha espresso i suoi timori a Giorgio Napolitano. Preoccupato pure lui.
(ig.cip)
Pienone per Maroni
1 . u , 1 t i ?4iip -, r,
Politica locale
Pagina 5
No afia discarica . Valeggio
S®
C: p ronti a rare r ete
/ MARMIROLO
Fare rete con Volta Mantovana,
Goito e Roverbella, e con il Parco del Mincio, per essere coinvolti nella vicenda della discarica di località Buse, nel comune
di Valeggio ma al confine con la
frazione di Pozzolo, che sta creando preoccupazioni tra i cittadini. Il sindaco di Marmirolo Paolo Galeotti si è attivato in tal
senso, e dopo un incontro con il
Parco, ne ha avuto un secondo
con le amministrazioni dei [erri tori limitrofi.
A creare i malumori è la ditta
Scavi Rabbi, vicino al borgo dei
Foroni, e in particolare il progetto di modifica presentato alla Provincia di Verona per l'impianto già esistente, pensato
per 300mila metri cubi. In pratica si chiede di inserire diverse tipologie di rifiuti conferibili e deroghe ai limiti d'ammissibilità
per alcuni parametri (dall'arsenico al bario, dal cromo al mercurio). Aumenterebbero le tipologie di rifiuti, con la possibilità
di portare materiali da estrazione, fanghi di vario tipo, polveri
e particolato, ceneri pesanti e
scorie, miscele bituminose e altro. La comunità ha paura che
ci possano essere effetti negativi per l'ambiente, ed anche i cittadini di Buse hanno detto no al
progetto. Il sindaco Galeotti, dopo aver accolto i timori di Pozzolo, ha mantenuto l'impegno
a interessarsi della faccenda.
«Abbiamo prima fatto un passaggio con il Parco del Mincio spiega- con cui abbiamo condiviso l'interesse. Il Parco si farà
carico di raccogliere informazioni, predisporre qualche atto
e sottoscrivere una lettera in cui
chiediamo a Valeggio di essere
coinvolti nelle procedure e nei
tavoli di lavoro sul tema. È vero
che la discarica è al di là del confine amministrativo, ma c'è la
vicinanza territoriale e presentandoci insieme speriamo di
avere una forza maggiore».
L'appoggio verrà dato anche dagli altri Comuni chiamati all'appello.
(ele.car)
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Politica locale
Pagina 6
PORTO MANTOVANO
Sl
,
ale sui servizi acqua e gas
1 PORTO MANTOVANO
Un consiglio comunale con un solo punto all'
ordine del giorno: l'indirizzo per la conformazione ai modelli comunitari per la gestione del
servizio idrico integrato e distribuzione del gas
di Asep spa. La seduta è convocata per domani
sera alle 20.30, nella sala civica di Bancole, in
piazza della Pace, e l'amministrazione di Porto
Mantovano proporrà al consiglio la dismissione del ramo idrico e del gas della società partecipata. Una scelta quasi obbligata e già annun-
ciata nei giorni scorsi dal sindaco Massimo Salvarani e dal presidente di Asep, Nicola De Iorio
Frisari, ma che permetterà il rispetto delle norme, che non prevedono l'affidamento diretto
del servizio a una spa che non è in house, che
raggruppa servizi pubblici locali, alla persona e
di mercato e che non rientra in nessuno dei modelli previsti dalla normativa comunitaria. Durante il consiglio saranno presenti anche i consulenti della M.G Consulting, che hanno fornito
una relazione completa sulla situazione di Asep
e sulle strade percorribili.
(ele. car)
,m„
Politica locale
Pagina 7
1 CASTIGLIONE
La vicenda ruota tutta attorno
all'acquisto da parte della municipalizzata Indecast di due
motori, il cuore di quella che
avrebbe dovuto diventare una
piccola centrale di produzione
di energia verde. Che avrebbe
dovuto, appunto: vecchi di oltre quarant'anni, i due motori
non funzionavano e nessuno
sarebbe mai stato in grado di
metterli in moto visto che
mancavano di alcuni pezzi (introvabili) e delle abilitazioni
necessarie per macchinari ormai fuori standard. Insomma,
due articoli da rottamaio che
la società municipalizzata nel
2012 aveva pagato a prezzo
d'oro: 583mila giuro, a fronte di
un valore reale, certificato da
perizie, di appena 30mila. La
Procura, concluso il lavoro di
raccolta delle prove, ha chiesto il rinvio a giudizio per frode
per quattro persone, i responsabili di Indecast - al tempo nella vicenda dell'acquisto e le
persone che hanno venduto e
operato come mediatori nella
transazione considerata truffaldina dalla Procura.
L'acquisto dei due notori risale a fine 2011, dopo che l'allora presidente di Indecast Mario Tonello aveva comunicato
al consiglio d'amministrazione l'intenzione di produrre
energia elettrica con dei motori di cogenerazione. La società
Provider di Sergio Fezzardi,
con sede a Desenzano, era stata incaricata di individuare il
fornitore. Nemmeno un mese
dopo il consiglio deliberò l'acquisto di due generatori costruiti in Germania nel 1968,
utilizzati fino al 1990 dalle Poste tedesche, per poi finire in
Competitors
Uno dei due motori inutilizzabili acquistati per una cita q uasi quaranta volte superiore al valore effettivo
Inchiesta Inde cast
Chiesto ner auattro
vio a giudi zio
ft]
Castiglione. Chiusa l'indagine sulla truffa dei motori
Danno da 550mila euro perla società municipalizzata
Trentino per la produzione di
energia elettrica. Alla fine, nel
2008, ormai inutilizzabili, la
vendita a una società di rottami di ferro per 9mila euro.
1 vertici di Indecast firmaro-
no la proposta commerciale
della Prisma srl di Brescia. Da
parte dei venditori avrebbero
avuto rassicurazioni sulla qualità dei motori, venduti come
ricondizionati e praticamente
nuovi. L'inchiesta della Guardia di Finanza ha accertato
che uno degli indagati, che ha
precedenti per truffa, ha trova-
to i motori da un demolitore e,
attraverso una società milanese fittizia, la Delta, ne ha gonfiato artificialmente il valore.
L'ordinativo il 19 ottobre 2011:
pagamento immediato di una
prima rata da 240mila euro; i
restanti 360mila in seguito.
Pagina 8
Le ipotesi di reato: truffa aggravata ai danni di ente pubblico , abuso d'ufficio, fatture false
Motori Indeca st, quattro a processo
Procura pronta per chiedere il rinvio a giudizio nello scandalo di Castiglione
CASTIGLIONE D/STIV. La Procura di Mantova si appresta a presentare la richiesta di rinvio a giudizio nei
confronti dei quattro indagati per la vicenda dei motori
acquistati dalla Indecast di
Castiglione delle Stiviere. Le
ipotesi di reato vanno dalla
truffa aggravata ai danni di
un ente pubblico all'abuso
d'ufficio e false fatturazioni.
La Procura sarebbe pronta a
chiedere il rinvio a giudizio
per gli indagati della vicenda
Indecast, lo scandalo di Castiglione delle Stiviere nel
quale tre generatori perla produzione di energia elettrica
erano stati acquistati senza
bando per poco meno di
700mila euro, e mai entrati in
servizio perché di fatto inutilizzabili.
Dalle indagini, che nello scorso gennaio avevano portato la
Guardia di Finanza ad eseguire sequestri per 420mila euro
tra immobili e terreni, era poi
emerso che il valore complessivo di quei tre motori era si e
no di 15mila euro, rendendo i
dispositivi di fatto buoni solo
per un rottamaio. E così in effetti è, dal momento che i motori sono stati recentemente
piazzati per 7mila e 398 euro
alla ditta Pollini Srl di Bedizzole, nel Bresciano, che tratta
appunto ferro vecchio e ha acquistato i motori al prezzo di
270 euro alla tonnellata (peso
totale del materiale era 27.4
tonnellate).
Praticamente,
quindi, un prezzo che è un decimo di quanto i motori sono
stati pagati circa tre anni fa.
Tra i quattro i nomi finiti sul
registro degli indagati ci sarebbero quelli dell'ex presidente del consiglio di amministrazione della società, del
tecnico che aveva certificato
come idonei motori in realtà
inutilizzabili e il rappresentante dell' azienda che li aveva
venduti. Le ipotesi di reato
quelle di truffa aggravata ai
danni di un ente pubblico,
abuso d'ufficio e false fatturazioni.
Competitors
w
RL I
I'M
I motori per la produzione di
energia da olio vegetale erano
stati acquistati alla fine del
2011. Motori prodotti nel
1968, ma, secondo l'accusa,
presi per nuovi, e comunque
privi degli standard tecnici dichiarati.
I due cogeneratori non furono
mai utilizzati e Indecast tentò
anche di venderli allo stesso
prezzo di acquisto. Tentativo
che era fallito, insieme con altri tentativi di vendita che, come conferma l'attuale presidente di Indecast, Ilario Gavioli, finirono però con i potenziali acquirenti che consigliavano alla multiutility aloisiana di liberarsi dei motori
vendendoli ad un' azienda di
smaltimento del ferro, dal
momento che ad altro i dispositivi non sarebbero potuti
servire. Con il cambio di guida in Comune venne il turnover
anche
nel
Cda
dell'azienda, con la conseguente
indagine
interna
sull'operazione.
Ora la Procura sarebbe ad un
passo dal richiedere il rinvio a
giudizio per coloro che sono
ritenuti responsabili di una
operazione irregolare sotto
molti punti di vista.
11M
Uno dei motori
venduti da poco
ad un'azienda
che tratta
ferro vecchio
Per l'acquisto
la multiutility
spese quasi
700mila euro
Ora sono stati
ceduti per
circa 7mila
Motori Indecnst , quattro o praesso
Pagina 9
« endolari d ei rifiuti»:
la Polizia locale sorveglia
e fioccano [e ri
ulte
È uno degli effetti collaterali
più sgradevoli della raccolta
differenziata totale, ovvero dei
«porta a porta». In Valcamonica
questa pratica si sta
affermando, e il sempre ampio
popolo dei furbi che non
vogliono «sprecare tempo» per
aiutare l'ambiente si ribella
dando vita, anche qui, al
turismo della spazzatura.
Afarne le spese in questo
momento è il servizio di
smaltimento di Breno, i cui
cassonetti sono stati presidi
mira dai vicini di casa indolenti.
Mala polizia locale sta
attuando uno servizio di
vigilanza specifico, e nei giorni
scorsi, attorno a mezzogiorno,
nelle immediate adiacenze del
piazzale del supermercato
Sermark gli agenti dell'Unione
degli Antichi borghi hanno
sorpreso un «pendolare
dell'immondizia» mentre
scaricava nel capiente cassone
un consistente numero di borse
di plastica piene di rifiuti.
Accertato che l'uomo, un
35enne, arrivava da un altro
Rifiuti: Scenario
paese, ovvero da Malegno, dopo la
spiegazione di rito sul divieto di
depositare rifiuti al di fuori del
comune di residenza hanno
multato lo smaltitore clandestino
con una sanzione amministrativa
di 177 euro.
Il pessimo spettacolo dei
cassonetti strapieni è quasi una
costante da quando
l'amministrazione confinante di
Bienno ha adottato il sistema
della «raccolta puntuale» (ogni
utente paga una tariffa calibrata
in base alla quantità di
indifferenziato prodotto). I non
residenti li riempiono fino
all'inverosimile, ma dal prossimo
anno anche Breno adotterà il
nuovo metodo di raccolta e la
processione finirà.
Intanto, il sindaco Farisoglio non
è tenero con i trasgressori: «Avevo
invitato i vigili a essere severi e a
organizzare appositi servizi di
controllo, e infatti abbiamo colto
in flagrante il primo
contravventore. Continueremo a
controllare perchè non è giusto
che siano i brenesi a pagare per
quanto producono i vicini». L.RAN.
Pagina 10
POLPENAZZE. Minoranze sulle barricate
Smattimentori-fiuti:
WN %, d Wa 'WIU e e
fa scattare fl n* corso
«Per Bottenago impatto pesante:
chiediamo al Tar di fermare l'iter»
Le minoranze consiliari di Calvagese e Polpenazze, Impegno
Comune e Comunità Viva, i comitati Monte Caprile e Colline
Moreniche, Legambiente e diversi cittadini. Sono una cinquantina i firmatari del ricorso al Tar della Lombardia in
merito allarichiestadi autorizzazione della Rmb Spa di Polpenazze, che opera a Bottenago, di incrementare il quantitativo di rifiuti trattati passando dalle attuali 320mila tonnellate a oltre 620mi1a, senza
escludere l'ipotesi di un ulteriore ampliamento, fino a raggiungere le 950mi1a.
I114 agosto scorso è arrivato
il parere positivo, da parte della Provincia, ciccala «compatibilità ambientale» sulla maggiore capacità di «recupero e
trattamento» richiesta.
Per i comitati e le associazioni si tratterebbe di un parere
da rivedere, su cui peserebbero «errori procedurali e numerici» emersi durante l'ultima
Valutazione di impatto ambientale. Da qui la scelta del ricorso al Tar, nei termini previsti dalla legge, per «denunciare» lacune che riguarderebbero gli impatti sulla qualità del-
l'aria e dell'acqua, sul traffico
veicolare e sul rumore generati da questo incremento di capacità. Fino ad aver addirittura «ignorato» la presenza dell'abitato di Bottenago, o «gli effetti della trasformazione sul
campeggio Valverde, che d'estate arriva a 1800 ospiti».
IL RICORSO al Tar per chiedere
dunque l'annullamento del decreto della Provincia. «Non
con lo spirito di bloccare le attività dei privati, ma per chiedere che le analisi e i calcoli alla
base delle previsioni d'impatto vengano rivisti per correggere gli errori evidenziati durante il procedimento, e permettere alla Provincia stessa di dare
una corretta e reale valutazione sulla nuova situazione che
si andrebbe a creare». La piccola valle di Bottenago, all'ennesimo bivio. Ai primi di ottobre infatti anche la seconda Valutazione Ambientale Strategica sul cosiddetto Piano Quadro, il progetto di insediamento industriale da oltre 8Omila
metri quadri. Ma di cui si saprà qualcosa solo il prossimo
anno. ®A.GAT.
© RIPRODUZIONE R15ERVA1 A
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Rifiuti: Scenario
Pagina 11
Breno: primi frutti dell'intensificarsi dei controlli sui cassonettí del paese
Pizzicato
trasgressore residente a Malegno. F'soglìo: «Saremo severi»
BRENO Questa volta, alla Polizia locale non è
servito chiedere i classici «patente e libretto»
per elevare una multa salata. E non c'entrano
velocità, parcheggi selvaggi o dischi orari scaduti.1 «pendolari del cassonetto» sono avvertiti: sabato mattina ai vigili dell' Unione della media Valle è bastato chiedere il Comune di residenza per multare un trasgressore, il primo
(dei tanti) beccato a gettare l'immondizia in un
cassonetto di Breno, benché residente a Malegno.
Da qualche settimana in paese si sono intensificati i controlli sulle aree di raccolta dei rifiuti,
dopo che sacchi e sacchetti sono «lievitati» a
causa delle misure restrittive applicate nei paesi confinanti. Il fenomeno si è acuito in particolare negli ultimi due mesi, ovvero da quando a
Bienno è entrata in vigore la tariffa puntuale,
che prevede di pagare la tassa in base a quanto
viene buttato nell'indifferenziato.
A traboccare sono soprattutto i contenitori posti agli ingressi di Breno, per chi viene da Bienno, Malegno o da nord. Tornando a sabato,
una pattuglia della Locale, di rientro da un servizio di monitoraggio del territorio, ha notato
un'auto col baule aperto che stava scaricando
parecchi sacchi nei cassonetti posti a sud del
paese, nella zona del supermercato Sermark.
Gli agenti si sono avvicinati e hanno chiesto
Rifiuti: Scenario
all'uomo, un 35enne di Malegno, cosa stesse
facendo. Ê saltato fuori che tutto il materiale
era frutto della pulizia di un solaio e che, non
essendoci cassonetti nel Comune confinante,
era venuto a liberarsi del materiale a Breno.
Una scelta che gli è costata 177 euro di multa,
con il bollettino che gli verrà spedito a casa nei
prossimi giorni.
«L'uomo non ha contestato nulla - dicono gli
agenti -, ci ha solo detto che non lo farà più, ma
la multa non gliela leva nessuno».
Su ordine del sindaco Sandro Farisoglio, i vigili
da qualche tempo hanno intensificato i controlli nelle zone di accesso al paese dove ci sono i cassonetti, anche appostandosi in borghese, ma quella di sabato è stata la prima volta
che qualcuno è stato preso in flagrante.
«Ho detto ai vigili di essere severi e di organizzare appositi servizi di controllo sui punti di deposito dell'immondizia - dichiara il primo cittadino -, azioni che ci hanno portato a "beccare" il
primo trasgressore. Continueremo a tenere gli
occhi aperti, perché non è giusto che siano i
brenesi a pagare per quanto producono i paesi
limitrofi. Ci vuole severità e uniformità nei metodi di raccolta. Per questo, col 2015 partiremo
anche noi con la raccolta puntuale, facendo
sparire tutti i cassonetti».
M055
Pagina 12
Petrolio, ecco
le aree aperte
agli stranieri
Il ministro dell'Energia,
Pedro Joaquin Coldwell, ha
individuato le 14 aree su cui
potranno investire le compagnie petrolifere internazionali.Laproduzione dipetrolio dovrebbe aumentare,
entro breve,di 8omila barili
al giorno. Il governo messicano, nonostante il calo del
prezzo del greggio, confida
nell'arrivo di investistori
stranieri, dato che i costi di
produzione nelle aree definite non dovrebbero superare i2o dollari al barile.Itermini per la presentazione
delle offerte è fissato nel luglio 2015
Energia: Scenario
Pagina 13
Opec e Russia insistono : niente tagli di produzione
Petrono ancora giù:
Brent sotto 60 dollari
ai minimi daI 2009
Goldman: a rischio 930 miliardi di investimenti
Bissi Bellomo
Il petroli o sembra ancora lontano dal toccare il fondo. Ieri anche il Brent è scivolato sotto 6o
dollari albarile,livello che si diceva che l'Arabia Saudita avesse
identificato come il traguardo
delle politiche produttive dell'Opec. Ma tra le fila dell'Organizzazione ora c'è già chi sventola cifre più basse: nemmeno un crollo
a 40 $ indurrebbe a un taglio di
produzione, ha avvertito il ministro del Petrolio degli Emirati
Arabi Uniti, Suhail Al Mazrouei,
uno dei più acuti esponenti dell'Opec, nonché stretto alleato dei
sauditi,alpunto che si sospettaun
coordinamento anche nelle dichiarazioni. «Non cambieremo
idea perché il petrolio è sceso a 6o
o a 4o dollari», ha affermato Al
Mazrouei. E anche in quel caso
«aspetteremmo almeno un trimestre» prima di agire. Qualche
ora prima il ministro emiratino si
era espresso - con una certa enfasi
- via Twitter: «Non è logico né
corretto chiedere all'Opec di ridurre la sua produzione senza
chiedere agli altri produttori di arrestare lo sviluppo della loro offertapetrolifera!b»
Anche dal Kuwait la musica è la
stessa:«Il prezzo del petrolio risalirà se si fermala produzione ad alto c osto»,hadetto ilministro Ali Al
Omair, rivolgendo un messaggio
anche ai paesi Opec, come il Venezuela, che continuano a insistere per un vertice d'emergenza: «C'è un accordo tra i paesi
Opec secondo cui non ci sarà un
nuovo vertice fino a giugno».
Energia: Scenario
Anche la Russia, sempre più in
crisi,mostradinonvolersiarrendere: «Prevediamo di mantenere il
piano di produzione del 2014, senza
aumentare né diminuire l'estrazione di petrolio», ha ribadito il ministro dell'EnergiaAlexanderNovak,
mentre il rublo - indifferente almaxi-rialzo dei tassi di interesse - crollavaverso nuovi minimi storici
Una tale ridda di affermazioni
sarebbe bastata a indebolire il petrolio.Inpiùsono arrivate le prime
stime sugli indici Pmi, che hanno
evidenziato un indebolimento
dell'attivitàmanifatturierainCina,
in Europa e persino negli Usa. Il
Brent a un certo punto è arrivato a
perdere oltre il4%, toccando 58,50
$,primadi chiudere a59,86 $.I1Wti
è crollato sotto 55 $, anche se poi ha
chiuso invariato a 55,93 $.
Negli Usai segnali di frenata dello shale oi1 sono ancora troppo deboli per convincere il mercato, anche se la sofferenza è sempre più
evidente se si guarda aijunkbonds
nelsettore energia, conrendimenti
ormai oltre ilio%io, ai massimi da oltre 2 anni. Più serio - ma molto più
lontano nel tempo - rischia di essere l'impatto sulla produzione convenzionale: Goldman Sachs ha
esaminato 400 progetti in attesa di
vialiberanelpetrolio e gas ehaconcluso che investimenti per 93o miliardi di $ rischiano di non essere
approvaticonil greggio a6o$/barile. La conseguenza: la perdita potenziale di 7,5 milioni di barili al
giorno di produzione nel 2025, pari
all'8°io della domanda a] obale.
na SissiBellomo
1 PROO UZIO NE RISERVATA
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94
Più acqua nel lago?
Alcune case a Beffiore
fi nirebbero sotto
Aipo e Provincia frenano sulla proposta lanciata da Rabitti
«Navigazione da garantire». E Grandi: «Parla da assessore?»
di Nicola corradini
«Rabitti ha ragione, ma ha trascurato la necessità di garantire la quota di sicurezza idraulica di 14 metri e mezzo per il lago di Mezzo e di 14 a Governolo per consentire la navigazione». Quando lo cerchiamo in
mattinata, il dirigente lombardo di Aipo, Luigi Mille, ha già
letto sulla Gazzetta di Mantova, dello studio sull'inquinamento dei laghi dell'ingegnere
ambientalista Paolo Rabitti e
di alcune delle soluzioni proposte. Aprire maggiormente il
Vasarone, ad esempio.
Ragionamento
condiviso
non solo da Aipo ma anche
dall'assessorato provinciale
all'ambiente che però ritiene
che il problema richieda un
approccio diverso da quello
dell'ambientalista.
Ma se il dirigente di Aipo aggiunge che «l'argomentazione
dell'ingegnere è molto utile e
faremo le opportune verifiche
circa l'attuabilità delle sue proposte», l'assessore di Palazzo
di Bagno, Alberto Grandi, mostra maggior distacco.
A partire dalla battuta con
cui risponde dal suo ufficio, affiancato dal tecnico dell'assessorato Bellini. «Rabitti? Sembrava parlare da assessore comunale, il Pd dovrebbe fare le
primarie non solo per il candidato sindaco ma anche per gli
assessorati», dice Grandi alludendo ad una presunta vicinanza di Rabitti a qualche candidato dem alle primarie (Mat-
tia Palazzi se si vuol dar retta a
quanto sostengono i tam tam
della politica cittadina in questi giorni).
Ma ruvidità politiche a parte, Grandi riconosce che il problema posto da Rabitti (che
questa sera presenterà pubblicamente il suo studio) «è reale
e lo stiamo seguendo, almeno
da quando ci sono io. Va detto
però che alcuni dati da lui forniti non sembrano corretti.
Probabilmente non è vero che
i tre quarti dell'acqua che arrivano nel Lago Superiore sono
inquinati - argomenta - secondo noi siamo circa al 40%. Ma
a parte questo aspetto, il punto è che aprire maggiormente
il Vasarone e convogliare più
acqua del fiume nel Lago Superiore avrebbe di certo effetti risolutivi, ma metterebbe a rischio alcune case che si trovano sulla sponda del lago, a Belfiore. Naturalmente è una situazione assurda, perché per
evitare questo rischio basterebbero piccoli interventi. Ad
esempio l'innalzamento dei
pluviali. Purtroppo si sta penalizzando l'intera comunità per
poche situazioni come queste.
Perciò con Aipo avviare delle
azioni per risolvere il problema di sicurezza a monte».
L'ingegnere presenta il suo lavoro stasera
Lo studio sul sistema Laghi di
Mantova viene presentato da
Paolo Rabitti stasera alle 21
all'hotel Rechigi in via Calvi.
L'occasione: un incontro dal titolo
«C'è ancora speranza per i nostri
laghi?»organizzato dal Pd in vista
delle primarie che dovranno
scegliere il candidato sindaco nel
2015. «Proporrò che il futuro
sindaco abbia tra i suoi obiettivi
la risoluzione di questo problema
- spiega Rabitti -e riassuma
competenze del Parco, del
magistrato alle acque e della
Provincia».
E aggiunge: «In primavera
aumenterà il deflusso dalla Vasarina per alimentare la centrale in corso di realizzazione.
Non risolverà il problema ma
aumenterà la corrente sulla
sponda destra del lago Superiore».
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Segnalazioni
Pagina 15
Critica pure Segala
((Senza numeri
è solo allarmismo»
All'assessore all'ambiente
Vanna segala non sono piaciute
le affermazioni di Paolo Rabitti
secondo cui «l'acqua che entra
nel lago è per tre quarti
inquinata)). Lei, da anni alle
dipendenze di Arpa, è abituata
a ragionare su dati scientifici
certi: « Per questo - dice - m i
chiedo su che cosa basi, Rabitti,
la sua convinzione. inoltre,
vorrei sapere quali sostanze
contaminerebbero il lago e
quali parametri ha usato)). Le
risposte Rabitti le darà al
convegno che terrà oggi
all'hotel Rechigi, organizzato
dal Pd . «Quello di Rabitti è
allarmismo - rincara la dose
l'assessore • considerando che
non tutti i cittadini di Mantova
andranno a quel convegno, è
opportuno che Rabitti spieghi
come ha fatto a giungere alle
sue conclusioni. i dati
sul l'eventuale inquinamento
non vanno messi a disposizione
di un partito, ma di tutta la
gente. Se sta dicendo che è in
grado di aiutare la città solo
attraverso la sinistra è libero di
farlo ; ma la questione
dell'acqua riguarda tutti; come
il lavoro , anche l'ambiente non
è un argomento né di destra e
né di sinistra. Lui è un
consulente che promuove la
sua attività: ebbene, siamo ben
contenti di ascoltarlo anche noi
se ha qualcosa di concreto da
proporre)).
Segnalazioni
Aumentare il deflusso d 'acqua dal Vasarone ? La proposta fa discutere
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Tettoie e cap
da la lo
abusivi da demolire
L'ordinanza del Comune colpisce l'associazione il Salice di Porto Catena. il presidente: «Dopo 35 anni saremo senza sede»
di Sandro Mortari
I1 Comune non perdona e sfratta l'associazione il Salice dalla
sua sede di Porto Catena. È stata emessa, infatti, l'ordinanza
che obbliga la dirigenza a demolire tutte le sue strutture
messe in piedi anni fa lungo la
sponda del canale, di fronte a
via Fondamenta. Sono abusive,
e dunque, non potranno più rimanere lì e ospitare, conce da
tre decenni a questa parte, una
sessantina di persone, tra soci e
non, perlopiù pensionati, che le
avevano elette a loro punto di riferimento quotidiano. Sembra
di rivivere un remake della sorte toccata ai capanni sul lago
Superiore anni fa.
«Sono triste» dice il presidente Carlo Frignani a cui, a questo
punto, non resta che dire «obbedisco». Avrà tre mesi di tempo per demolire tutte le costruzioni (con la complicazione di
dover smaltire dei pannelli in
cemento amianto); se non lo farà, procederà d'ufficio il Comune che poi accollerà tutte le spese all'associazione. «Ai primi di
gennaio cominceremo i lavori»
assicura Frignani che non può,
però, che definire «assurdo» tutto quello che gli sta succedendo: «Quelle costruzioni - rivela sono state autorizzate 35 anni
dal demanio e noi abbiamo
sempre pagato il canone di occupazione alla Regione». A conferma delle sue parole indica
un foglio affisso in quella sorta
di bacheca estemporanea posta sulla porta d'ingresso della
sede, con tanto di Rosa camuna, simbolo della Regione Lombardia, numero della concessione quadriennale (più volte rinnovata), 250, e data di inizio e di
scadenza: 26 marzo 2010-31 dicembre 2014. Finora pagata regolarmente con i proventi
dell'affitto dei posti barca ai soci. Tutto questo, però, perle autori tà non conta.
La vicenda era cominciata il
18 aprile del 2013 con un sopralluogo degli agenti della Polizia
locale che accertavano l'esistenza di alcuni manufatti su aree
del demanio dello Stato. In particolare, si trattava di una tettoia in legno, in parte chiusa, utilizzata come ricovero attrezzi,
una casetta in legno, un capanno e una tettoia in legno, muratura, ferro e con il tetto in eternit, «diviso in locale di deposito
Segnalazioni
Il presidente Frignani davanti ad alcune costruzioni dell'associazione da demolire perché abusive
e locale ristoro-cucina» recita
l'ordinanza; e ancora, un barbecue in muratura, una scala in
cemento che collega l'area in
concessione e via Argine Maestro, oltre a panche, tavoli in legno e pali dell'illuminazione.
Quell'area è sottoposta vincolo
paesaggistico ed è zona di tutela Unesco; in base al Pgt la destinazione è a verde (per la precisione, parco perturbano e verde
dei laghi). Non solo. Al Comune
non risultano rilasciati titoli autorizzativi al Salice; inoltre marica anche l'autorizzazione paesaggistica. Insomma, costruzioni abusive senza appello. «Abbiamo presentato una memoria in Comune perché non abbiamo soldi per un ricorso al
Tar - dice Frignani - ma non è
contato nulla».
Tra un po', dunque, il Salice
non avrà più la sede: «Dove andremo? E chi lo sa. D'estate potremo stare all'aperto, ma quan do piove e d'inverno no. Peccato. Offrivamo gratis l'attracco ai
diportisti non soci, oltre che un
minimo di servizi portuali. Inoltre, facevamo tante feste di beneficenza e rappresentavamo
un luogo di ritrovo per tanti
pensionati. La rabbia è che abbiamo sempre pensato di essere in regola con tutto».
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Fondi e casse, investimenti incentivati
Le aliquote non scendono ma arriva un credito di imposta per il sostegno all'economia reale
Marco Mobili
ROMA
Un credito d'imposta per i fondipensione ele casse diprevidenza
privatizzate che investiranno in
economia reale. Stesso sgravio fiscalein arrivo ancheper cancellare
la penalizzazionelrap subitadachi
non ha autonoma organizzazione.
Ritocco minimo sul nuovo regime
forfettizzato per le partite Iva e finalizzato sulla soglia di accesso dei
professionisti. Sono queste le tre
stradecheïl Governovorrebbeimb oc care per risolverei nodi rimasti
ancorairrisoltisulddl di stabilità in
discussione al Senato. La decisione
finale potrebbe arrivare questa
notte dopo una nuova riunione di
maggioranaza. Nella stessa seduta
o al più tardi questa mattina si dovranno sciogliere altri due nodi: la
mobilità del personale delle province e le partecipate, come Atac e
Ama. Solo dopo si procederà con
unavera e propria maratona con il
voto e il possibile via libera della
Commissione Bilancio del Senato
agli 8o emendamenti presentati
dal Governo e ai non pochi subemendamenti già depositati: da
quello che precisa la portata interpretativa del Fisco sulla tassazione
dei beni imbullonati al suolo alla
possibile nuova ripartizione dei
50o milioni chiesti al mondo dei
giochi e in particolare ai concessionari di Vlt e NewSlot.
I tempi per trovare nuove soluzioni sono comunque stretti, visto
che il provvedimento è atteso giovedì mattina in aula e, secondo
quando riferito da fonti di Palazzo
Madama, per puntare a chiudere
venerdìmattina, conunnuovovoto
di fiducia. Il ddl stabilità, insieme a
quello di bilancio, dovranno quindi
tornare alla Camera per ilvia libera
definitivo atteso prima di Natale.
Sale dal4 all'8% l'imposta
sulla rivalutazione delle
partecipazioni non negoziate
in mercati regolamentati: 150
milioni alle calamità
Segnalazioni
Tra gli emendamenti dei gruppi
politici chehanno incassato ilvialiberaieri sera si segnala l'attuazione
del programma unico di emersione, assistenza e integrazione sociale delle donne schiave, con uno
stanziamento di 8 milioni di euro
nel2o15 (emendamentoPddiValeria Fedeli). Tra quelli che potranno
incassarlo a br eve spicca l' emend amentodelPd, questavoltaafirmadi
Maria Cecilia Guerra, con cui viene
aumentata dal 4all'8%1'impostasostitutiva sulla rivalutazione dei valori di acquisto di partecipazioni
non negoziate nei mercati regolamentati. 1150 milioni di maggiore
gettito saranno destinati in buona
parte alfondoperle calamità. Nuove risorse anche per la detassazione dei salari di produttività con il
possibile via libera a un emendamento di Maurizio Sacconi (Ncd).
Sui fondi pensione e sulle casse
di previdenza, dunque, si torna a
quanto inizialmente ipotizzato
quando il Governo lavorava alla
messa a punto del ddi di stabilità.
Come ha spiegato uno dei suoi
sto del lavoro e privati della riduzione dell'aliquotaIrap. Lo sgravio
dovrebbe essere equivalente a
quanto pers o dal ritorno del prelievoal3,9% (dopo cheildecretolegge
di maggio l'aveva portata a13 ,5%). Il
problema da risolvere riguarda le
coperture, necessarie per poter
modificare le misure rispetto alla
versione attuale. La platea di soggetti interessati ammonterebbe a
1,4milioni di professionisti, artigiani, commercianti e piccole imprese
che non hanno la possibilità di ridurre l'imponibile Irap dalla componente del costo del lavoro, in
quanto privi di dipendenti. La somma dareperire sarebbe di circaloo15o milioni di curo.
Sul nuovo regime forfettario per
le partite Iva viene confermata la
possibilità di aumento della soglia
di accesso per i professionisti che
passerebbe dagliattualil5milaeuro
di compensi annui a 2omila.
Ilnodopiù intricato resta quello del personale delle province
dove il confrontotramaggioranza
e Governo è sulla possibilità o me-
no di prevedere prepensionamenti ad hoc. Il Governo, però,
non sembra intenzionato ad accogliere le richieste dei senatori e
punterebbe invece a valutare ex
post l'effetto della sola mobilità
del personale per poi decidere, se
necessario, nuove misure.
Dai Comuni è arrivata anche ieri
la richiesta al Governo di garantire i
625 milioni di euro che verranno a
mancare con lo stop agli aumenti
2015 della Tasi e dell'Imo. La soluzionepotrebbe essere quella digiocare d'anticipo sulla futura local
tax, destinando da subito una quota
delle entrate, oggi tutte erariali, degli immobili delle imprese (dai capannoni D lo Stato incassa oltre 4
miliardi). Con la nuova tassa locale
queste entrate dovranno incassarle i sindaci. Ma come ha assicurato
Baretta «ci sarà modo di confrontarsi sul tema nelle prossime settimane per arrivare a una soluzione
condivisa». Certo è, dunque, che il
"cip" di 625 milioni per i Comuni
non arriverà con la stabilità.
O AI P ROM OZIO NE RISERVATA
principali promotori, il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta (Pd), i fondi pensione e le casse di previdenza che destineranno
le loro risorse in investimenti nell'economia reale del Paese potranno beneficiare di un credito d'imposta. La maggiore imposta prevista dal Governo ed elevata dall'r1,5
al 20% per i fondi pensione e da120
al26% peri fondi delle casse diprevidenza verrà restituita sotto formadicreclito d'impostaa chisostiene investimenti, sull'intero mercato europeo, per finanziare interventi mirati come ad esempio sul
welfare o alla riqualificazione di
immobili (sipensi alla cassa deimedici che potrebbe intervenire per
riqualificare strutture sanitarie).
Attenzioneperò:il credito saràsoggetto al cosiddetto "rubinetto", ovvero sarà spendibile nei limiti di
spesa indicati dall'Esecutivo.
Un bonus ad hoc potrebbe arrivare (il condizionale potrà essere
sciolto soltanto questa mattina)
per cancellare la penalizzazione
chepesa sugliautonomi,privi di co-
Pagina 18
Le questioni aperte
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Per 1,4 milioni di
professionisti, artigiani e
commercianti prende corpo
l'ipotesi di un bonus Ira p. Lo
sgravio dovrebbe essere
equivalente a quanto perso
dal ritorno del prelievo a[
3,9% (dopo che il decreto
legge di maggio l'aveva
portata al3,5%). Il problema
da risolvere riguarda le
coperture, necessarie per
poter modificare le misure
rispetto alla versione attuale.
In vista nche la riduzione
della tassazione sui fondi
pensione e casse di
previdenza. La riduzione del
prelievo, in questo caso,
passerebbe perii
riconoscimento di uno credito
d'imposta per i fondi e le
casse che investono in
economia reale.
Segnalazioni
Perla gestione del personale in
soprannumero nelle nuove
province (19.339 persone) non
passerà peri prepensionamenti. Il
Governo ha deciso di rinunciarea
questastrada perpraticaresoto
quella detta mobilità.
L'alleggerimento della dotazione
organica, che dovrà dimezzare la
spesa nelle Provinceche
ri mangonotali e ridurla del30%in
q uelte che si trasformeranno in
Città metropolitane, andrà
dunque avanti nelsolcosegnato
fin qui. Ammesso chesi riesca a
usciredall'impasse: iltaglioalla
dotazione organica, secondoi
calcoli delt'Upi,vate 862 milioni di
euro,cioèquasituttoilmiliardodi
tagli chiestoalle Province nel
2015, ma se il personale non si
sposta ovviamente i suoi costi
rischiano di ri manerea lungo a
carico dei vecchi enti.
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