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BuUettino
DELU
ISTITUTO
STORICO
ITALIANO
N." IL
ROMA
DELL'ISTITUTO
SEDE
PALAZZO
DEI
ALLA
LINCEI,
LUNGARA
1892
GI"
CORSINI,
STANFORD
UNIVEUaiTY
LIBRARIES
WAOI"
AUG Ji8 1368
RL
tu
Roma,
Forzani
e
C. tip.del Senato.
CONTENUTO
Ricerche
all'"
intorno
FASCICOLO
DEL
Anonimus
Valesianus
II "
,
per
polla
C. Cipag.
Il
"c
De
NEL
situ
secolo
urbis
mediolanensis
X, per L. A.
"
Ferrai
e
la
Chiesa
7
ambrosiana
99
"oogle
RICERtHE
INTORNO
I
Cosi
1883.
di
l'ultimo
del
si trova,
ora
corrente
calce.
anno
alla luce
venisse
Avvenuta
Mommsen.
e
da
il primo
la
per
gono
risal-
terminato
me
dice
891, siccome
la data
indica
essa
dei Chronica
tomo
pubblicazione,me
questa
la descrizione
giovai particolarmenteper
ddVAnonymus,
articolo
questo
venne
1
II
voglio qui rilevarla,perch"
E
eh' io lo scrissi avanti
minora
compilazione di
come
apriledel
leggesi in
VALESIANUS
la
primi appunti per
al
che
KIAJANONYMUS
del
cognizione del
pi" antico
ne
scritto
mano-
tramandatoci
testo
dal medesimo.
Circa
critica del
giunse
a
della
testo
i due
riae
si accordano
ragione
sua
e
pi" antichi
altre due
di
imperiales
trovano
di
essere,
il lettore
codici
parti del
Giovanni
distaccate
quasi di introduzione.
non
condizione
relazioni
prima
miei;
tolta buona
una
che
a
primerlo.
sop-
razione
dichiacorrono
l'aneddoto.
dove
del
coi
tuttavia
trovi inutile
scritto,in
Diacono,
dalla
decisi
mi
non
contenenti
mio
fosse
lavoro
delle
particolareggiata
Valcsianus,e dell' intima
si
quasi interamente
lato, al mio
che
auguro
pi" ampia
Le
zione
Vaticano-Palatino, per la restitudell'antico opuscolo storico, il Mommsen
che, da questo
Mi
tra
codice
risultati che
nonostante
parte
del
il valore
"
testo
parte,
la
cui
parlo delle Histo-
utilizzato
di
YAnonymus
non
quest'ultimo,
quale
serve
ad
esse
e. CIPOLLA
le mie
pubblico
narne
di riordie sulla possibilit"
congetture sulla natura dtWAnonymus,
i diversi brani. Qualunquegiudizio
possa venir proferito
mi terr" contento
intorno alle mie supposizioni,
le mie parole
se
Non
potranno
"
esitazione ch'io abbandono
senza
almeno
riuscire
col
utili,
al
sollecitarealtrifra noi
a
far
meglio.
Verona,
i8 agosto
1891.
Cipolla.
Carlo
PS.
A
e
B
prinu
Seguendo
la colonna
e
seconda
il metodo
prima e
del
periaUsdi Giovanni
adottato
seconda
verso
Diacono.
dei
colle lettere
per le Fouii,indicheremo
del retto,colle lettere
foglidel
codice
Veronese
e
e
d
la colonna
delle Historiae
im-
I.
Introduzione.
Il
codice
Meermann-Phillips
il codice
e
Sotto
il
di
nome
aneddoto
esteso
Veronese-Vaticano.
Anonymus
di
Ammiano
Adriano
1681
di
editori l'autore
in due
parti,da
I da
Per
verit"
diverse l'una
seconda
i
rimase
Anonymus
un
dall'altra.
capi 36-96.
il titolo della seconda
inter
parte,
cetera,
o, per
(i) Ho
"
due
fermo,
dal
edizione
nuova
nome
autori
appunto
cur"
pro-
dei
primi
nus.
Valesia-
Anonymus
dividere
diversi,il nome
di Anonymus
si distinse
di due
compone
La
mus
Anony-
un
parti,sentitamente
prima comprende
nell'antico
Portano
nelle vecchie
Anche
parte: Item
tanto
ne
la
doveva
soltanto
e
seguito
IL
meglio dire,se
sott'occhio
in
una
fa
un
pubblic" per
quell'opuscolosi
a
quantunque
ivi,a p. 662), quanto
che
che
l'opuscolosi
titolo diverso.
partiun
usi intendere
Lo
quell'aneddotofii nominato
attribuirsi
Valesianus
Valois;
Valois, e
si avverti
Quando
siamo
Marcellino.
prima volta,nel 1636, Enrico
nel
Valesianus
storico,che solitamente,nelle stampe,
storici
ai Libri
Berlinese)
(ora
si
capi 1-35,
le
manoscritto
Ekrico
legge :
dignum continebant, sequebantur haec
in
"
ms.
due
prima
il titolo
Valesio, Parisiis,1681 (cf.
Adriano
quella del 1636 di
la
Chronicorum
facesse,modificandolo,
quella di
e
edizioni (*" avevamo
il titolo della
ommettesse
ne
quella di Adriano, si
libris
ex
i
Valesio,
post multa
Et
".
nella
quae
quale,a
ferenza
dif-
nihil scitu
e. CIPOLLA
IO
samente
occasione a dire pi" diffuopuscolo
; del che avremo
che nel
in seguito.Anzi, Enrico Valesio aveva
notato
l'opuscolo,
manoscritto da lui adoperato,
tra la primae la seconda parte delmolte
aveva
stavano
trascurate, come
ch'egli
cose,
quelleche nulla presentavano che fosse degno di pubblicazione.
lo si impar" solo negli
Che cosa fossero queste molte
cose,
che si temeva
ultimi anni,quando l'antico manoscritto,
perduto,
dell'intero
fu
trovato
nuovamente
La
e
studiato.
illustrasopra tutto la vita di Costantino,
primaparte de]"*Anonymus
la seconda riguarda
la caduta dell'impero di
mentre
Occidente
regnidi
i
e
Odoacre
e
di Teoderico.
ultimi anni,bisognava
star contenti allalezione
questi
tradizionale,
poich"il codice che aveva servito alle edizioni Valesiane si era occultato. Era un antico manoscritto che, probabilmente
da Metz,era passato a Parigi;
quando lo studi" Enrico
dei gesuiti
l'illustre
cio" nela Parigi,
Vaiois,esso si trovava nel collegio
Claromontano
"*". Era stato nelle mani del celebre
collegio
Fino
a
come
nel
io comunic"
Sirmond, che
Giacomo
dichiara in calce alla
quest'ultimo
17^4
la biblioteca di
codice smarrito
e
ad
Valesio,
prefazione.
Dispersa
and"
quelcollegio,
fiiperdutodi vista,
fino
Enrico
che
a
il nostro
anche
il Pertz n'ebbe
Il codice era
primo contezza, e lo trov" in Inghilterra.
l'
alpassato dapprima nella collezione di Giovanni Meermann
Aja, donde, per acquisto,
giunsein possesso di sir Thomas
testamentaria del Phillips
a Middlehill;
Phillips,
per disposizione
del rev. John E. A. Fenwick, di
venne
quindiin propriet"
Cheltenham
dove lo esamin" il prof.
Francesco
presso Glocester,
R"hl C'),
che ne rese conto
al pubblico
nel 1875. Nel suo
arper
(i) Per
VaUsianus
la storia del codice
cf. C. Zangemeister, Zum
in Rhein. Mus.
310, nota,
XXX,
e
Th.
Anonymus
Mommsen, Chronica
nora,
mi-
Berolini,1891,I, 3.
(2) Ueber
den Codcx Meermannianus
des Anonymus
societatis
1875,IV,
philolLipsicnsis,
Lipsiae,
Meermann
di Fenwick
Berolinense.
ebbe
port" il
il n.
n.
794, in
Valesianus
368 sgg.
il n.
quelladi Phillips
1885. Quest'ultimonumero
in Acta
Il codice nella collezione
"
ora
527,
e
conservato
in
quella
nella
RICERCHE
INTORNO
ticolo
eglidescrive
il suo
contenuto.
Certo
ma
il
a
VALESIANUS
dice
potuto formarci
deglistudi
al
quelmanoscritto.
YAnonymus,il qualenella
contenente
portava il
n.
col
a
altro
DCXXVTI,
un
primo.
Alcuni
codice,che
in
Pietroburgo,
e
evo,
prima
volta
tomo
in-
esatto
col manoscritto
il
sotto
esisteva,
stessa
faceva
origine
un
manoscritto
ebbero
i rimanenti
sue
biblioteca Claromontana
ultimo
^i quest'
fogli
mentre
per la
Insieme
nella biblioteca
DCLXXX,
n.
sull'alto medio
noi
di
contenuto
delle
conto
suflScientemente
concetto
dereremmo
desi-
debitori al R"hl, erudito
infattiessere
un
11
tutto
a
quelloche
tutto
molto
tenere
se
pi" precisamentesull'et" barbarica,
abbiamo
II "
codice,accennando
ne
intanto "
nel campo
conosciuto
ANONYMUS
eglinon
Dobbiamo
comunicazioni.
"
difiusamente
saperne;
molto
ALL'
tutt'uno
passarono
col codice DCLXXX
le vicende.
comuni
Nel
da
1887
Cheltenham
insieme coi
DCLXXX,
col"
fogli
i manoscritti di
Latyschewla
Claromontano
esistentidell'altromanoscritto,
di Berlino.
pass"alla biblioteca reale
di persona
il manoscritto
Teodoro
Cheltenham,
descrizione delle
Monmisen
e
ottenne
min"
esa-
da Basilio
diede
paginePetropolitane;
(') ima
descrizione dei tre brani sopravanzati
estesa
per tal modo
del codice primitivo,
e
perfezionando
compiendo le descrizioni
fatte dai
eruditi.
precedenti
Il manoscritto
DCLXXX)
"
Esso "
appresso
contenente
YAnonymus(cio"il Claromontano
codice membranaceo
un
del
miscellanea storica,
nella
una
brani
all'altro,
parecchi
ix
secolo.
qualestanno
esttattida varie
l'uno
cuciti,
che,
fonti,
nel
di storiauniversale. Fonti
specie
miscellanea sono
Isidoro,
specialmente
Le due parti"dVAnonymus Vale"c.
loro insieme,comprendonouna
al
di
compilatore
tale
lordanis,Paolo Diacono
sianus
due anelli di questa.
sono
Il codice,lo si
deuMno, alla collezione
Fenwick
e
non
origine
ora
era
completo. Appartenne,lo vedalla qualepass" alla biblioteca
Phillips,
non
disse,
"
alla BeroUnense, anche
se
non
(i) Cbron, min, I, 3-5.
un
brano
un
altro codice,che
del codice
di
primitivo,
in
cui
C. CIPOLLA
12
faceva parte il manoscritto,
che
vide alla sfuggita
anche
contiene
questo secondo
R"hl
YAnonymus. Il
manoscritto,ma
lo
non
esamin"
diligentemente,
poich"il signorFenwick, nell'attoche
glipermetteva di usare dei manoscritti della sua biblioteca,
gli
imponevala grave tassa di due sterline per ciascuno dei codici
desiderava studiare. N" il Ruhl si trov" disposto
che egli
a pagare
altre cinquanta
lire per prendere
manoscritto
in esame
un
che
non
dketto interesse per lui. Not"
aveva
tuttavia che,e per
il formato,e per
unito al
che
l'argomento,
questo secondo manoscritto va
e il R"hl pot" rilevare
primo. Uargomento " storico,
conteneva
estrattida lordanis.
con
questo manoscritto si
neppure
Ben
fosse
per
spezzato in
avventura
da qualcheantico
pi"parti
desideroso di aumentare,
dei manoscritti
Ma
la
forse
cosa
biblioteca Fenwick
componenti la
isti
non
avesse
dice
co-
suo
sua
veremmo
tro-
stato
sore,
posses-
questo facile sistema,il
con
mero
nu-
biblioteca.
cosi;poich"dalla
propriamente
oltre ai due
nulFaltro,
alla Berolinense,
che
Fenwick, vi
sparse dell'anticocodice,che sar"
le membra
tutte
ricostituireil
forse,dice
parte altrifogli;
nella collezione
cercare
possibile
il Ruhl, che
tosto
giungevaa
del qualefacevano
originario,
egli,se
vide
citaticodici,
pervenne
relazione coli'
antico manoscritto,
pur
troppo spezzato.
cinando
Bisognanotare che ilmanoscritto attuale venne formato avviassieme quaderni
che in origine
tra loro disgiunti.
erano
A ordinare le
giovano i
talvolta sono
sono
non
"
(c
partidell'antico codice,cosi
numeri
miseramente
fascicoli.
appostiai singoli
uniones ", talvolta
".
quaterniones
almeno
propriotutti,
una
Or
"
biniones ",
e
I fascicoli
mente
pi"frequente-
bene, ciascuno di essi,e
buona
viso,
di-
parte, ha il
se
mero.
proprionu-
basta questo indizio,
poich"ne abbiamo anche un
altro. Abbiamo
veduto che la seconda parte deWAnonymusf^aN"
lesianus ha
il propriotitolo. Altrettanto dovr"
della
ripetersi
nelle
dirassidelle altre parti,
primaparte. E altrettantoancora
toli
qualisi divide la materia del volume. A ciascuno di questititrovasi apposto un numero,
che pu" considerarsi siccome il
dei capitoli.
numero
progressivo
RICERCHE
INTORNO
ALL'
cbe
Rubi crede assai probabile
n
VALESIANUS
ANONYMUS
"
II "
i numeri
tanto
dei
13
capitoli,
dei fascicolinon siano della mano
cbe scrissetutto,
quanto quelli
quasitutto il codice. Sono statiaggiimti
0, forse a dir meglio,
in tempo
antico,ma
meno
questinumeri
Da
viene
nelle vicissitudinialle
accertato
qualiand" soggetto
lo
sventurato
scritto,
mano-
cbe Fattuale seconda parte
di posto, per modo
muurono
antico,e degno di nota.
cbe i singoli
fascicoli,
pur sempre
Falesianus dovea trovarsi coUocau
anteriormente
de""'Anottymus
alla parte prima. Infatti la parte prima vi porta per titolo:
Origo Constantini
imperatoris^*); e questo titolo "
Oltracci" T ultimo dei fogU,su cui
xv.
precedutodal numero
segnato
sta scritto,
quell'aneddoto
quaternione
apparteneva ad un
due fogli,
cbe doveano
avere
conure
xxxiiii, senza
partenuto
apal fascicolo
al titolo: Item
accanto
ddi'AnonymusFalesianus^
Cbronicorum
Inter
cetera,
l'aneddoto " scritto sui
binio segnato
Si
quaternioni
xxi,
intendeva di
xxii,
e
libris
ex
cbe
cifra,
una
reca
sembra
x"*";
sopra parte del
xxiii.
potr"trovar strano cbe in
descr"tta,
e nella quale con
natura
contrario,la parte seconda
Per
xxxv.
una
ricomporre
di Odoacre
brani toltida varie fonti si
storia
di Teoderico
e
miscellanea storica della
una
la
seguita,
ilsuo
avesse
narrazione dei
posto
gni
re-
dopo a quella
di Costantino Magno. Ma ancbe di ci" non
dell'impero
la spiegazione,
ed " una
cbe, se esatta, serve
spiegazione
manca
meglio
a dimostrare la ninna relazione intrinseca esistente tra le due parti
del cosidetto AnonymusFalesianus. Il Riibl opinacbe YAnonymus
Falesianus /,o, se vuoisi,la Origo
Constantini
impera*
(i) Nelle
alla
Chloro,
ignoti.
non
Magno
Ora
solamente
nel codice
et
aliis
appariscechiaro
dal contenuto,
ma
Constantio
imperatoribus
che
questo titolo
anche
excerpta
era
dalla didascalia
suggerito
scolo
dell'opu-
stesso.
(2) Ma quesu cifra manca
agliestratti da
" attribuiu
estratto
mente
complessod"T Anonymus e pi" particolar-
prima parte di esso, fu preposta la didascalia: De
Constantino
auctoris
ai Valesii
edizioni al
antiche
da Iordamis.
nella tavola dau
Paolo
Diacono,
come
dal Mommsen
si dir".
(p.4),ossia
Il
vim
"
un
C. CIPOLLA
14
sia di altra e forse un
po'pi" antica mano, che il resto
del codice,compreso
anche VAnonymusFalesianus IL
Puossi
della miscellanea,
quindisupporre che il compilatore
dopo di
terminato la sua seriedi aneddoti,
avere
e cosi finito quelbrano
storico da lui designato,
siasiincontrato nei foglicontenenti la
toris,
narrazione delle gesta di
e
Costantino,
al termine
propriepagine,
certo
sue
della
quasidi complementoad una
del R"hl
sull'opinione
che, anche
liabbia cuciti alle
e
sua
opera, affinch"servissero
Checch" sia da pensare
parte di essa.
"
sulla asserita diversit" di mano,
nella collocazione di altribrani,
non
vediamo
Tordine
cronologico.
In questo manoscritto,
dopo VAnonymusFalesianus II, sulla
quarta paginadel binio xxiii, segue, per quanto impariamodal
di san Gregorio:
Ruhl e dal Mommsen, un estratto dai Dialogi
libro
"Ex
ludialogorum sancti Gregorii papae.
Ecclesiae d "c"
huius Romanae
La sesta pagina
" lianus namque
mantenuto
" vuota,
e
sulla settima
e
sull'ottavaabbiamo
mincia:
co-
Qui Orestes susceptoexercito "
" un piccolo
derichi presentiam
brano toltoda lordan"s (*\
".
"
"
brano che
un
(')e finisce:" ad Theo-
di
di Augustolo,
parladi Oreste,di Nepote,di Glicerio,
Odoacre e di Teoderico.
Fanno seguito
sui quaternioni
xxiiii,
Vi si
sull'unio
XXV,
XXVI
sotto
il titolo: X.
e
anche questo
che vedenmio
alcuni estrattida Paolo
xxvn
Item
ex
alia historia.
esso
titolo,
giacch"
Diacono,
" bene
notare
ci spiega
" Item ",
quella
parola
lesianus
primaanche nel titolo dtWAnanymusFatrattasisolamente
IL
Quanto poi agliestrattiPaolini,
di brani staccati,
da G. Waitz (').
come
apprendiamo
collazione del testo dell'-^noIl R"hl fece anche una diligente
al Gardthausen,il qualese ne
nymus Falesianus e la comunic"
collazione del meche una
giov"per la sua edizione. Sapevasi
deskno
la
essere
manoscritto
era
stata
comunicata,non
(i) Con una v sovrapposta alla o.
il tratto
(2) Getica,
cap. 45-46;precisamente
Berlino,1882, occupa
i
rr.
rer. Long, et
(3)Script,
2-18 della p.
Ital.p.
38.
i2a
era
noto
che nell'ed.del
da
chi,
Mommsen,
RICERCHE
al Mommsen,
dal
1872 "*".
Niun
II "
ALL'
il qualese
giov" per alcuni pochipuntifino
procur"eglimedesimo, giacch"ora apprendiamo
Forse
che
VALESIANUS
ANONYMUS
INTORNO
se
la
eglisi era
"
i
j
ne
Cheltenham C*).
recato
a
era
stato
altro manoscritto
usufiuito per l'edizione del-
di Gardthausen, per la
VAnonymus V"Usianus fino alla recente
qualesi adoper"anche il manoscritto Vaticano-Palatmo 927, che
"
la seconda parte "QWAnonymusV"Usianus.
ci d" quasicompleta
la descrizione
dacch" fu posta in pubblico
codice abbastanza conosciuto,
un
fattane da Lodovico
esso
maniera da fame risultareuna
infattiche
aneddoto
un
cosi
com* "
raro
criterio. Questa circostanza
tosto
nascere
seguita," curioso
YAnonymusFalesianus ci
storiaabbastanza
sia pervenuto in due miscellanee
da far
pi"notevole
tanto
pure contiene una miscellanea storica,
di
da estrattidesunti da vari autori,e insieme congiunti
questo codice in quanto
formata
"
0".
Bethmann
storiche,
composte
era
tanto
il sospetto che le due
evidente
e
tico
iden-
con
tanto
grave
siano
non
compilazioni
Quindi vediamo che senz'altro
indipendenti.
(*" mette
dicendo che il manoinnanzi tale ipotesi,
il Bethmann
scritto
Vaticano, nella sua prima parte, l" dove trovasi anche
VAnonymus Falesianus Ilysia copiadi un manoscritto pi" antico,
storia mondiale,ma
il cui autore, volendo compilare
una
cialmente
spevicendevolmente
us" il medesimo
romana,
del codice
ipotesi
proposta
so
modo
non
se
che
sta
a
base
Phillips.
descrivendo
Il Waitz (5),
Non
manoscritto
enuncia
del Bethmann.
Vaticano
e
la
manoscritto,ricorda la
forse
esplica,
modificandola.
colpamia, ma non arrivo ad intendere in
del resto,
del Waitz, ch'egli,
distinto l'opinione
e
di quella
come
sua
propria,ma come
riproduzione
Farmi tuttavia ch'egli
dice
supponga che l'attualecosia,nella sua prima parte, copia di ima
ci)
compila-
sia
chiaro
dal Bethmann
il medesimo
tutta
Hermes, VI, 335-6.
(2) Chron. min, p. 3.
(3) Archiv,XII, 345-7.
(4) ArchiVyXII, 347.
rer.
(5) Script,
Long, et Itd,
p. 37.
i6
C. CIPOLLA
zione
scrittore del ix-x
secolo,e quindi
seguita
per cura di uno
al codice Phillips,
posteriore
ch*egli
pure attribuisceal ix secolo.
solo una
Pare ch'egli
intima relazione tra le due
ammetta
non
almeno per qualma
ancora
storiche,
una
che
compilazioni
figliazione,
della
dall'altra.
Vaticana
compilazione
porzionedell'opera,
dice che l'autore suddetto del secolo ix-x non
Infatti egli
avendo
nella sua fonte,
cio" nel codice Phillips,
il testo completo
trovato
della Historia di Paolo
Diacono, ricorse ad altro testo, anzi ad
altri testi,
fors'anco,
giovandosi
afortasse",degliestrattidel
codice
Panni dunque che il Waitz si stacchi in ci" dal
Phillips.
retta
Bethmann, che dove quest'ultimo
non
parladi dipendenzadidel codice Vaticano dal codice Phillips,
l'altrola ammette,
sebbene attenui il portato della sua asserzione supponendoper la
Vaticana altre fonti,
oltre al codice Pliillips.
compilazione
"") la tavola del codice Palatino
Il Mommsen
riproducendo
927
che a ciascuno dei due codici mancano
aneddoti rispettivanota
mente
dati dall'altromanoscritto.
E di qui e dalla considerazione
che nel Berlinese la serie degliimperatori
giungeall'anno 820,
deduce che il Palatino dipenda
e nel Palatino all'anno 825, ne
dal Berlinese bens",
dovuto a mano
ma
con
un
anello,
interposto
del Berlinese. Ammette, ad ogni maniera, un
timo
inquasicoeva
due
i
manoscritti,
e in forma
che, dove si ha
legametra
di lezione,si debba preferire
la lezione del
divergenza
sempre
anzi
Berlinese;
del
mano
avverte
che il testo
asserendo
Berlinese,
correzioni della seconda
non
istituireuna
indispensabile
miscellanee,la Berlinese
necessario
ben
fa al
caso
Con
queste
nel Berlinese si hanno
avere
essere
state
sono
pi" minuta
e
riprodotte
Per lo scopo
nostro
disamina sulle due
e
la Palatino- Vaticana;per la
una
dei
pi" precisacognizione
dei testi tutti contenuti
e
pu"
dove
dall'autore del codice Palatino,
aumentate
"
mano,
che
si deve costituire sulla prima
nell'uno
e
utileilraftontare i due codici in
rebbe
qualesa-
due
noscritti,
ma-
nell'altro. Ma
quella
parte
che
nostro.
tale scopo
(i) Chron.
min.
" necessario esaminare
p. 260.
il manopi" dappresso
RICERCHE
INTORNO
ALL'
scritto Vaticano-Palatiao
"
Eu
Saladino (ii8^, "
detto (*"
II
17
"
qualchecosa
flebili
", in cui
voce
poeta cant" in versi di lamento
VALESIANUS
ho
Ne
927(0.
trassiil carme
quandone
ANONYMUS
"
un
anonimo
la caduta di Terra Santa in
mano
alla
stupendomanoscritto che venne
Vaticana nel secolo xvii, insieme coglialtrilibridella biblioteca
deir universit" di Heidelberg.
Nel secolo xii appartenne al monastero
a
uno
della SS. Trinit" in Verona, anzi fu appunto scrittoallora
da
di
monaco
un
Annali
manoscritto
quelmonastero.
che furono
e
fece male.
qualiappartengono
intomo
cercai di
nel
cominciati,
a
dubbio,non
del
tutto
intitol" addirittura An-
siano stati
Cosi reputarono il Pertz
il Waitz nei loro surricordati
81.
11
e
tale manoscritto.
essendo
tiene
Questi Annales,salvo le aggiunte,
Parlando
che siffatto
non
giudizio
mostrare
questo
L'ultimo
questiAnnali
diverse mani, pare
a
e il Bethmann
edizione,
sua
cenni
che l'autore di
li
suddetto,
monastero
nales S, Trinitaiis,
e non
o almeno
scritti,
sgg.)in
diggi"pubblicati
pi" volte.
trovando
(3),
fisso l'occhio al
nella
di ci" si citano alcuni
prova
veronesi, che si leggono(e,214
il Pertz
editore,
le
A
di questo
codice,
ad ogni
" forse superiore
escluso che
gliAnnali
siano stati
cominciati anche
versit"
qualcheanno primadel 1181. Tuttavia la disi potr" pur assumere
non
potendoessere che piccola,
data approssimativa
di loro compilazione
l'anno 1181 procome
posto
daglieruditi tedeschi che ora abbiamo ricordato.
Siccome gliAnnali sono
della medesima
che la commano
pilazione
storica che liprecede,
cosi anche questa dovr" supporsi
fa parte.
il 1 181 ; e siccome di questa compilazione
scritta verso
(i)Lo
esaminai
nel novembre
1889. Mi professosommamente
grato
Isidoro Carini,prefetto
della Vaticana ; la cortesia e la larghezza
al eh. mons.
cui tratta glistudiosi " troppo notoria perch"ci sia bisognodi qui metcon
terla
in
Vaticano
evidenza
una
lunghe parole.Spero cos" di poter dare del codice
che pu" trovarsi
pi" completadi quellapur larghissima
con
nozione
presso il Gardthausen
ed il Mommsen.
(2)Vapo^rafoVeronese- Vaticano
Terra
Santa^ in fine
a:
di G. Cerrato, Casale
(3) Mon.
Germ.
del carme
T. Ilgen, Corrado
sulla
di Saladino
impresa
march, di Monferrato^traduzione
Monferrato,1890,p. 133 sgg.
hist.Script,
XIX,
i
contro
sgg.
i8
C. CIPOLLA
abbiamo
come
diremo
Falesianus II, cosi
pi" volte,VAnonytnus
che questo ci "
del 1181, o,
mano
una
detto
stato
nel codice Vaticano
conservato
cosi vuoisi,
deglianni immediatamente
se
al 1181.
precedenti
A
di questo
prova dell'appartenenza
della SS. Trinit"
poesiache, in
solito del
Le
si leggesul bel
codice,
non
poesie
vi si
trova
molto
sono
il celebre
non
del manoscritto
principio
Eu
"
all'amanuense del
ad
ma
una
quello
(e.3).
Questo
che
"
non
poeta locale,
tunque
quan-
un
ilcarme,
si pott"aggiudicare
codice,
Avvertasi infattiche il carme
che si riscontta
stero
mona-
gi"detto
Ho
flebili".
voce
del manoscritto
parladell*appartenenza
che
diverso da
ma
ex.,
al
ttascrivere qui
in questo codice.
rare
carme
xii
da attribuirsia poeta veronese;
certo
manoscritto
(0, sar" opportuno
del secolo
carattere
da
" in
e
carattere
che
qui riproduco.
diverso da
quello,
nel codice.
regolarmente
I
Codex
in quo
legisiste,
lector venerande,
Sancte
Trinitatis
esse
scias sine fraude,
5
Cuius
8
pulcherrimumvalde,
Parum
a Verona
longe,
laude.
digna magna
Mons
IO
situm
est
ovile
Oliveti vocatur
monticulus
ille
Q.uiaibi imperator
mille
equestris
cum
(i) Il
esce
ms.
delle antiche
mura
dal monastero
della SS. Trinit" in Monte
teodericiane.
Una
Chitst "i Verona,IV,
"
ronae
supra Clevum
755)
in
lo dice
Monte
"
carta
del
"
Oliveti ".
Nella
quo
Vita
extra
s,
Athesis
urbem
Ve-
(Ada
Gtidfarii
fluvius admo-
totius civitatisplateas
superaret... Gualfardus
extra
dvi-
deinde Sanctae Trinitatis ecclesiam,
non
perrexit:
procul
mi
furono
cate
comuninotizie
civitate distantem,
".
Queste
petivit
praedicta
vicebibliotecario della Comunale
dal conesissimo signorPietro Sgulmero,
tatem
et a
crevit ita ut
15 (pressoBiancolini,
noviter... edificaium
sanctorum, apr. Ili,828?) leggiamo:"tempore
ccdum
11
Oli veto, fuori
Veronam
di Verona,al qualemi dico
tuale parrocchiadella SS.
s'identificacoll'atQuel monastero
obbligatissimo.
odierne.
nel circuito delle mura
Trinit",
compresa
CIPOLLA
C.
20
colla solita grafa,
Talvolta raccolse le finali,
ma
determinata.
regola
Lo scriba " dunqueun
combina
scritti
sono
col testo susseguente,
loro attribuzione. I versi sono
e
una
cui questi
versi
con
toglie
ognidubbio
assai inferioria
pessimie
sulla
quelli
scadenti.
alquanto
peggiori.Qualcuno " troppo lungo;
che abbiamo
riferitopoco
questisono di molto
Ma
Il carattere
poeta.
senza
che pure
fa,e
sono
che il poeta abbia sacrificatol'armonia al senso, e
all'armonia. Tuttavolta per un
povero scriba " pur
in tutti pare
il
senso
qualchecosa.
lo scriba
Ma
codice
solo poeta,
non
abbastanza
frequenti
sono
col" ad illustrazione del
e
qua
era
anche
ma
disegnia
i
schizzo
duplice
troviamo
e. 3 B ('),
principio,
un
due
ciascuno,stanno
uno
intercolunni,
il cui
" quellodi
atteggiamento
Sulle
loro.
per
di essi
teste
AUGUSTiNUS
EPS,
nel
collocati
penna,
gi",proprioqui sul
Di
testo.
artista. E
a
due
starsene
Sotto
penna.
prelati,
dati,
palu-
conversando
tra
le due leggende:
leggonsirispettivamente
OROSius
e:
E
PBR.
non
motivo
senza
ed Orosio.
Poich" il primo anello
qui sant'Agostino
da Orosio, che
della miscellanea storica (e.4) " un
estratto
('); quelle
due figure
scrisse per volere di sant'Agostino
quindi
ordin" ad Orosio di scrivere i suoi
che sant'Agostino
significano
libristorici. Sulla sesta carta ecco che ci si presenta la figura
di
troviamo
di
uomo
un
Sulla
"
non
" barbuto;siede
lettere;
testa
sua
la
corre
in
al letterato. Lo
testa
sta
il
motto:
a
: pompeius
leggenda
solo,poich"al lato destro c'"
testa
mezzo
scriba siede in
iustinus
a
toli.
ro-
Egli
trogus.
scriba,che volgela
uno
atto
libried
di scrivere,
e sulla sua
adbreviator
eius.
Guardando
il pensiero
alla notissima miniatura del codice
corre
figure,
Nazionale pariginodegli
dove stanno
Annali del Caffaro,
ritratti
queste
"Cafarus"
(i) I
due
(2) Cf.
e.
57
e
e.
"Macobrius".
primifoglidel
57.
Pi"
codice
sotto, dando
Sono
sono
seduti
ambedue, ma
stati lasciatibianchL
la tavola del codice, riferiremo dalla
quanto riguardal'ordine dato da sant* Agostino ad Orosio
i suoi libristorici.
in di-
di scrivere
RICERCHE
INTORNO
ALL'
"
VALESIANUS
ANONYMUS
II "
21
colla mano
destrae tutto
Cafiaro,
gestendo
atteggiamento.
Taltroscrive obbediente (0.
nei suoi pensieri,
sta dettando,
mentre
dell'amanuense vero" originale
Di qui si comprendeche non
nese
di Pompeo
le figure
il pensiero
ch'egli
espresse disegnando
Trogo e di Giustino,abbreviatore delle sue storie. Ma suo "
di mettere
in quel posto, dove stanno
il pensiero
quellefigure
con
giustomotivo. Poich" z e. 6 cominciano gliestrattida
Pompbii
Trogi
epiTrogo Pompeo: "Historiarum
verso
L"
"TOMA.
INCIPIT"*\
PRIMUS
BER
P
dpio
R I N
rerum
"gentium".
penna
fermer"
mi
Non
a
descrivere ad
di questo codice.
Il
ad
imo
tutti i trattia
uno
e
disegnopi" complicato
ricco di
" quelloche occupa una
figure
gran parte della e. 135 b, e che
" que
Prologus quid sit Germania
precedeil capitolo:
inhabitent.
Con questo capitolo
comincia la
eam
gentes
di Paolo.
Il disegno,
si stende
storia longobarda
a cui alludiamo,
di esse, c'" ima scena
Nella superiore
di cavalieri
sopra due zone.
che impugna una
cavaliero,
un
lancia,
emigranti
; li precede
dallacui
asta
sedente sopra
alla cui
sventola
mula, con
una
si
testa
Scrittain rosso,
sio Uuinilorum
"
Aigio".
Nella seconda
bandiera.
sopra la scena
de Scandinavia
zona
Da
e
da
doppiae
ducum,
donna,presso
la seguente
" Egresleggenda:
duces fuerunt Ibor
quorum
d"
"
et
soggetto. Quattro
armati di bastoni
a
Gambarai".
nomine
una
e
preceduti
figura
mitologica,
e
guerrieri.
queste rappresentanze non
136 A.
costui viene appresso,
continua il medesimo
innanzi da uomini
bovi,sospinti
da altri uomini; connessa
guidati
combattuta
A
sella femminile,
una
legge:"Mater
corre
"
una
possono
scindersi
Quivi abbiamo,disposta
pure sopra
bella scena
di guerrieri
in
a cavallo,
due
quelledella
zone,
marcia.
una
Nella
"i Caffaro,
I,uv. ui, nei Fonti per la
(i) L. T. Belgrano, Annali genovesi
dall'IstitutoStorico Italiano,
storia d^Italiapubblicati
Genova, 1890.
sono
che la prima e la terza
osservo
(2)Per la paleograf"a
E
trasversalmente.
cos" la i di epitoma,
tagliate
dopo la prima i di Principio.
i di
come
incipit
mediatamente
pure im-
C. CIPOLLA
22
da
preceduri
i guerrieri
sono
superiore
zona
coronato
bandiera:
in
corre
in
"rum
eglista
Tra
in
entrare
per
un
Italiani,
quorum
iam decimus
rex
adventu
Gothorum
primo
vallo,
cauna
Sopraalla scena
Langobardo-
AlboinusD.
erat
quelloche
a
sventola
asta
edificio.
rilevo
glialtri disegni
(e.122 b):De
re, pure
: " Adventus
leggendaesplicativa
la
rosso
di lanaa, dalla cui
armato
e
un
precedeil capitolo
ad Italiam
et
due guerrieri
nell'atto
a cavallo,
figurati
i guerrieri
Ambedue
armati
sono
di magliail petto, le braccia e le gambe, hanno la testa difesa
da un elmo e proteggono il proprio
corpo con un grandescudo.
di spadae di lancia. Soprala testa del guerriero
Sono provvisti
collocato a destra di chi guarda,
sta scritto:" Odoachar
rex
".
"
allatesta dell'altro:" Theodericus .rex ".
Accanto
dunqueun
Roma
Sono
capta.
di furiosamente combattersi.
.
duello
tra
Odoacre
e
duello
SiflPatto
Teoderico.
non
" mai
venuto,
av-
materiale.
prendiamola voce duello nel suo significato
la
questo duello simboleggia guerra a morte, combattutasi
i due re, la qualecostituiscela parte precipua
d""TAnonynms
se
Ma
tra
Valtsianus IL
E l'esitodel
" abbastanza bene indicato dall'artista.Il
cozzo
combattimento
non
" finito: Odoacre
dalla lancia del
suo
nemico.
andr"
a
non
"
stato
ancora
trafitto
Eppuresi prevedecome la pugna
il corpo
piegaleggermente
terminare,poich"Odoacre
Teoderico
all'indietro,
mentre
"
immobile,fisso
sulla sua
sella.
Se consideriamo queste figure
per determinare il loro valore
di
riconoscerne i molti difetti.
artistico,
non
possiamoa meno
I cavalli specialmente
sono
riuscitiassai male.
C'" ilcavallo di
lungoe sottile:le sue gambe non hanno
giasse
come
se ilcavallo si adaripiegarsi,
Un po'migliore
" il cavallo di Teoderico,ma
per terra.
c'" una
assai piccole,
tra le gambe anteriori,
grave sproporzione
code
Le
dei
due cavalli
le
eccessivamente
e
lunghe.
posteriori,
Odoacre,con
alcuna
sono
collo
un
anzi sembrano
agilit",
meschine
assai e
cavallo di Teoderico
i
i due
re.
come
avviene nei
Non
ci
sono
senza
alcun movimento.
sembrano
Le
asinine. Molto
sono
migliori
dei
parti corpi,
c'",e non d pu"
nelle
gravisproporzioni
corpidei
due cavalli. Non
orecchie del
RICERCHE
ALL'
nei
espressione
essere
giustoe
con
dei due
"
a
si
non
pu"
e
nel
che
una
tutto
tezza
aggiusta-
vera
si considerer" siccome
non
e
si vedono
nuovo
questo codice venisse
anche
oggid"alcune preziose
non
paleografiche,
ragioni
certo, anche
per sole
alla met"
reputare posteriori
si possono
dotte
ripro-
Verona, sulla facciata della basilicadi S. Zeno,
composto, si vedevano
che per
sculture,
23
"
mosse.
pochidecenni primache
terminata appena
U
di veder
negare
qualcheanimazione
bene,questo soggetto
Pure
VALESIANUS
accontentiamoci
ma
ancora
nelle
congruenza
tutto.
ANONYMUS
lodevole verismo le armi difensive ed offensive
vi sia una
non
e
Or
volti;
E
guerrieri.
insieme
del
INTORNO
incirca del
xii
secolo.
a
quellesculture si rappresenta un duello tra due guerrieri
duello
due
tra
un
a cavallo.
guerrieri
piedi,
e, in altro riquadro,
In
Se volessimo
scendere
che la conformit"
del
raffrontiminuti,dovremmo
la scultura zenoniana
tra
combattenti
a
e
relativa. Poich"
codice " appena
nostro
dei due
a
cavallo
sta
riconoscere
il disegnoa penna
nella scultura
uno
attraversato
per cadere riverso,
nel
il petto dalla lancia dell'avversario.Tuttavia,
le
complesso,
due rappresentanze si rassomigliano
; e anche in alcuni particolari
dubbio tra di esse molti puntidi contatto.
si possono rilevare senza
Il Bethmann^')
pi" completace
C.
3
b:
C.
6
b:
ha
la diede test" anche
huius seculi etadbus.
De
C. 32
Excerptum ex
C.
il Mommsen^*).
Opus excerptum ex libro Orosii secundo.
Histor"arum Pompei! Trogiepitome. Liber pr"mus incipit.
C. 18:
:
gi" dato la tavola del codice;in forma
sex
chronica Eusebii.
46:
Regnum Romanorum.
Epythoma ex libr"s EutropiVictorini historicide consulibus.
C. 57 : Ep3rthoma
ex libroOrosii presbiteri,
quo ipsehortatu sancti Augulibris Pompei videlicet Trogi et lustini
stini de clarissimorum hystor"corum
Comelii Taciti,
adbreviator"s eius,
Suetonii Tranquilli,
Salustii,
Livii,
Eutropi,
C. 47:
Valerli,Claudi!,Galbae
Polimbrii,
C
59:
et
Anthiae
pulcherrimoordine
defloravit.
Pompeius Trogus.
(i) Archiv,XII,
TOhnesorge, Dar A
345 sgg.
non,
(2) Chron, min. pp.
tavola del
La
Vales
259-60.
.
de
Bethmann
fu
Constantino
,
riprodotudal-
Kiel,1885,p.
2.
e. CIPOLLA
24
Estratti da Orosio, con
C. 59:
C.
74
C.
d'imperatori.
Senatoris
Opus excerptum ex historia ecclesiasticaCassyodori
tribus grecisauctoribus defloravit; uno scilicetTheodorito, etc,
B :
ipsede
quam
elenco
De
I22b:
Gothorum
primo adventu
ad Italiam et Roma
capta (da
Isidoro).
Segue di
Amia
C. 126.
et
De
quomodo
rex
fino alla
adventu
e.
125 b(").
Oduacher
Theodericus
eum
regisCyronim
YAnonymusValtsianus II,ilqualetermina
i
primi capidel-
al principio
della e. 132
d" tutt'intero il testo
non
in Italia
Erulorum
fuer"t persecutus.
da questa didascalia,
cominciano
E, preceduti
Il codice Vaticano
et
a.
del codice Meer-
Alcuni brani ne ommette,
risce
insemann-Phillips.
e, in compenso,
nel testo vari e lunghitrattidell'opera
Geiica di lordanis.
che ^ViAnonymus
Non avvertirono ilBethmann
e ilMommsen
Valtsianus II qui fa seguito(e.132) un tratto dei Dialogi
di
san
Gregorio,ma
che
qualesi narra
Comincia
:
senza
a
re
alcun titolo. " il tratto
Teoderico
lulianus namque
Dalla tavola del
ben noto,
si sprofond"
nel vulcano di
nel
Lipari.
".
codice
dal
Meermann-Phillips
pubblicata
brano dei Diabgi di san
che quel medesimo
R"hl (*),apparisce
Valtsianus Ilyanche
in calce 9""*Anonymus
Gregoriofu aggiunto,
Nel codice Palatino-Vaticano,^'Anonymus
in detto manoscritto.
Valtsianus II fa seguito
(e.132 b sgg.)un brevissimo sunto della
caduta del regno goto. Colla e. 135 b comincia la storia longobarda
secondo
della
il
di Paolo Diacono,
Waitz,
qualeil testo fu,
desunto da vari archetipi,
forse," fortasse", trascurare
senza,
La storia d"
del codice Meermann-Phillips.
gliestrattipaolini
Paolo nel codice Vaticano viene continuata sino all'anno
Donde
E
dipendaquesta
cosi ha termine
l'autore
aveva
continuazione
non
825
('".
" accertato.
la miscellanea storica di cui si " detto
raggiuntoil suo
scopo,
narrando
:
la storia del
(i) Cf. loRDANis,GeL p. 34.
(2) Nessuna indicazione trovasi
data
(0 Questa continuazione,
dal Waitz,
presso il MoitMSEN, Chron. min. I,5.
solamente
rer.
Script,
Lang,pp.
dal presente codice,fu
200-203.
by
Diajtized
blicata
pub-
INTORNO
RICERCHE
mondo,
dalle pi" remote
Magno (814).
che fare
Il
con
ANONYMUS
VALESIANUS
sin dopo
notizie,
alla morte
ALL'
Come
"
descrivemmo
quanto
quelloche
contenuto,
primo aneddoto
II
"
25
di Carlo
nulla ha
segue
a
finora.
successivo " costituito(ce 214
B-216)dagli
fino al 1x8 r, sono
scritti(trannele aggiunte,
Armalts " quali,
dichiarazioni "c.) da quell'amanuense,
al qualedobbiamo
buire
attriquanto precede.
Inutile sarebbe
ci" che viene in appresso.
enumerare
Basti
scrittida varie mani, trovasi
gliultimi aneddoti,
flebili
anche (ce.
" Eu
voce
",
2i8a-2i8b) il bellissimo carme
di
loro
in
lamentarono
la
rovina
col qualei Cristiani
potenza
da
della Palestina,
Oriente,e la perdita
conquistata Saladino.
stanza
abbanel 1875, diede un
Carlo Zangemeister
resoconto
"*),
i testidi
diffuso del codice Palatino,
per quanto riguarda
lordanis e A"XAnonymusFalesianus IL
Aggiunse a ci" alcune
nonch" la proposta di padiscussioni sulla lezione di certi passi,
recchie
lazione
colla
racconciature di testo.
tuttavia
non
pubblic"
Egli
la consegn"
da lui istituitadel testo doiV Anonymus,ma
a Vittore Gardthausen ; e costui se ne
giov"per la sua edizione,
dallo Zangemeister.
ricordando appunto la benevolenza usatagli
in ogni singolo
Tuttavia forse si pu" dubitare che non
passo lo
abbiano riferitocon
tezza
e il Gardthausen
piena esatZangemeister
ricordare che
tra
Nel
la lezione del codice Vaticano.
avendo
novembre
occasione di trascrivere per intero da
avuto
del
1889,
scritto
quelmano-
II, credo di
varmi
trotolti d^lVAnonymus V"ksianus
capitoli
collazione
in grado di rettificarein qualcheluogo la
predetta.Ma ora abbiamo una collazione nuova, quelladel
i
Mommsen.
Questa pure
poich"al
non
Mommsen
intero le lezioni di
come
a
"
di secondario
come
riguardare
del
completa,
non
per
poteva interessare di riprodurre
manoscritto,che egli
un
dava
riguargiustamente
si pu"
tutto
valore.
Sulla relazione del codice Palatino cot codice
pienamenteall'oscuro ".
(i) Rhein.
Mus.
XXX.
Questo
368 sgg.
"
si "
Phillips
ilrisultatodeglistudi re-
26
e. CIPOLLA
riassunto
centi,
Ora
di
poche paroleda GuglielmoOhnesorge"*""
in
il Mommsen
"
giuntoa
conclusioni
a
assodate;
le conclusioni
osservazioni speciali,
con
raflforzare,
noi rester"
dell*illustre
tedesco.
di
Prima
un
a ulterioriricerche
procedere
oramai
fatto,
universalmente
ci sia lecito rilevare
ammesso,
che cio"
"'Anonymus
ed
I,anche per stile,
per modo di concepire
per lingua,
ha nulla a che fare ccD"l
nus
i pensieri,
non
AnonymusVaksia-
Vaksianus
ordinare
Se potea sembrare che i due brani avessero
qualchemutua
finch" gliavevamo
soltanto nelle edizioni dei Valois,
relazione,
IL
scoperto il codice Meermann
due
anche
svanisce. I
quell'apparenza
brani vi stanno
vece
ine VAnonymusFalesianus I segue,
disgiunti,
ed " forse dovuto a mano
diversa (*\
che precedere
Taltro,
(i)Op.
cit. p. 4.
della stessa opinione.Qui ci sia permesso di
peraltro
di Carlo Frick,Zur Textkritikund Sprechi
giudizio
ics A non.
Vales. (in:Commentationes W"lfflinianae,
Teubner, 1891,
Lipsiae,
i
l
il
siasi ingannato
che
Bethmann
sgg.),
(Archiv,
XII,
qualepensa
345 sgg.)
p. 339
asserendo
che il cod. P sia una
copiad""TAnon, Vales. II,con alcuni
brani di lordanis qua e col" interpolati.
Il Frick invece lo giudica
un
dente
indipenlavoro medioevale compilato
colPuso di due fonti,
VAnon, V"Us. e la
Ottica di lordanis. " a prova di ci" d" lo specchio
dei brani che in P sono
toltidalla prima e dalla seconda
fonte.
(2) Tutti
ad
accennare
Non
non
un
sono
recentissimo
vorrei mostrarmi
ridotta
a
questione di
trascrizione ditWAnon,
sono
suppliti
con
sino alla fine. I due
parole. Con
Vales,; di
brani
esso
di lordanis.
brani
sere
parmi che la controversia possa esin P comincia la
titolo speciale,
sei passi,
dei quali
due
poisi ommettono
ma
oppositore,
Poi segue la trascrizione dell'Anonimo
di lordanis
sostituiscono:
a)
coactus
capi 54 (da " igitur
capi49-50, h) i
scriba prefer"
una
i
")-59. In questiluoghilo
fettoso.
VAnon,
laconico o dio
o pi" vivace, essendo
pi" completa,
La
tela del racconto
" quindidata d^^WAnon,, del quale lo
scriba tralascia qualche
che crede inutile(ce.49-51-2, 67-70);
particolarit",
il cap. 60 (da " sic gubernavit"), lo avr" fatto perch"glielogi
omise
se
al re ostrogoto gli saranno
proveri
sembrati in contraddizione coi rimqui prodigati
si
mal
comprende
mossiglipoi dair^fton. Cosi stando le cose,
narrazione
come
si possa recedere
che
non
toccano
del Bethmann.
dall'opinione
dell'argomento.
Del
resto,
sono
stioni
que-
il vivo
Dell'articolo del Frick
ci occuperemo
ora, in quanto esso
l'intima relazione esistente tra VAnon, I e VAnon, IL
fermare
tende ad af-
e. CIPOLLA
28
annettendo
non
ciascuno di essi un'
a
che
ammettere
l'altro"
" laconico
intorno
pieno di aneddoti,
specialmente
stile,
come
suo
VAnonymusI
" gioegualeimportanza,
coforza
"
dal
deplorevole
lato della
mentre
freddo,
e
a
Teoderico
:
il
cosi invece
grammatica,
drammatico,
", sotto altro aspetto,attraente, perch"artistico,
tutto^
*
vita.
e forse pi",
Ohnesorgeinsisteassai,
sopra
i due
brani,il secondo
che invece
dei
un'alttadifferenza tra
a concetti religiosi,
quali" ispirato
al
primo. Questo ",in parte,vero, poich"
nel secondo spesseggia
l'invocazione a Dio, e gliultimi atti del
solo dal punto di vistaponon
giudicati,
regno di Teoderico sono
litico,
" tuttavia un
anche con
criterischiettamente religiosi.
ma
(*"
che anche noiV Anonymus I abbiamo alcuni puntinei quali
fatto,
"
ben
si tocca delle cose religiose,
le persecuzioni.
stigmatizzando
che Ohnesorgevorrebbe espungerli
vero
come
ma
interpolazioni,
di parole,
" costretto
a girar
e a riconoscere
eglistesso, alla fine,
che a dimosttarlo non
ha ragioni
di valore assoluto.
cui cadono i dubbi di Ohnesorge,
Uno dei quattto capitoli,
su
dato
contiene l'indicazionedei consoli sotto i qualiavvenne
un
fatto. E anche qui quel critico trova
motivi per pensare ad
che in niun altro luogo
una
interpolazione,
poich"egliosserva
Anzi su questa
VAnonymusI ha simile esattezza cronologica.
darsi
fatto
di
di
in
mancanza
eglicrede di fonprecisione
cronologia
di metodo
una
tra VAnonymusI e
divergenza
per notare
molto
sono
VAnonymus//,dove invece le indicazioni cronologiche
anche
far
"
risaltare
tale
costtetti
si
diversit",
a
Ma,
frequenti.
per
dove
vrebbe.
n'al"
altra
una
non
se
ragione
interpolazione
supporre
" un fatto verissimo che ntlV AnonymusII l'elemento religioso
dell'esattezzacronologica
che
assai
e la cura
spiccano
pi"
l'andare pi"avanti colle
""qIV
non
AnonymusL Ma non " agevole
mancano
aff'ermazionie il trarne
parte del
in
suo
deduzioni arrischiate.
il Frick promette di spiegar
articolo,
meglio il suo pensiero,
desiderio ilsuo nuovo
con
lavoro,che riuscir" senza
avvenire;attendiamo
dubbio,come
" il presente,
pienod*interesse
indagini.
(i) V. cap. 8, 20, 29, 33.
^
per la novit"
e
la pazienzadelle
RICERCHE
Del
INTORNO
resto
"
non
le differenze
cura
cosi
ALL'
"
i due
II *
di andar cercando
proprioil caso
tra
VALESIANUS
ANONYMUS
brani,mentre
se
ne
con
hanno
29
tanta
tante
e
pienamentetranquilli
sulla deduzione ultima. Se ce ne fosse bisogno,
si potrebbe
tuttavia
discutere il capitolo
che VAnonymus I
33, dove sembra
facciachitramente conoscere
di scrivere mentre
romano
l'impero
saldo
in
Constantino
era ancora
omnes
autem
a
:
piedie
semper
christiani imperatores
diem creati sunt, exusque hodiemum
lo vedemmo, quel
Ohnesorgeriguarda,
cepto luliano "c. ".
dal che deduce che il testo genuino"
interpolato;
passo come
alla qualeil passo stesso allude. Eglipensa
pi"antico dell'epoca
che lo si possa quindiritenere dell'et"stessa di Costantino.
gravi e
cosi sicure,da poter
essere
"
"
"
Quel
primo aspetto,sembra cosi persuasivo,
ad
dubbio,poich"esso corrisponde
passo tuttavia che,
soggetto ad
va
Orosio,VII, 28,
un
2; ed "
cosa
a
controversa
questa,
se
le corrispondenze
VAnonymusI e Orosio dipendanoda ci" che il
primo abbia copiatodal secondo, o viceversa.
Francesco G"rres opinache VAnonymusI possa appartenere
al 390 circa;e quanto aiVAnonymus
II discusse le opinionidi
tra
y
Dahn
e
di Witershein, lo attribuisce alla met"
del
vi
secolo.
"*" riguarda
accettata
come
Holder-Egger
opinionegeneralmente
le due mani.
simo,
quellache distingue
SuWAnonymus I " incertis-
dicendo che siamo
di
compilazione.Riguardoz"YAnonymusIly mette
sua
ci" che
ne
dissero il Pallmann
che
all'opinione
II Mommsen
vedemmo
vivesse
ch'egli
vi
durante
ostrogoto.
Ci"
proposta
Anastasio
(i) "Neues Archiv,I, 316-24.
min,
I, 261.
dal G"rres.
delle
VAnonymus,
occupandosi
e
Teoderico,sembra
indicare
alla caduta del
le guerre civili,
seguite
nella seconda met" incirca del
significa,
secolo.
(2) Chron.
innanzi
ed ilWaitz, e finisce per aderire
(""test" osserv" che
relazioni giuridiche
tra
regno
all'oscuro sia sull'autore,
sia sul tempo
C. CIPOLLA
30
IL
Relazioni
il codice
tra
Veronese-Vaticano.
il codice
e
Passiamo
a
delle relazioni del
parlare
ora
e ilcodice
mann-Phillips,
Berlinese,
che
; tuttavia non
il
critico. Dalla
facesse seguendoun
delle
nuovo
testo
Le
credere che le facesse di
doveva
suo
e
capo;
a
fine del secolo
xii.
che talora il testo
88(5) abbiamo:
"
Valesio sostitu" con
(i)Per
ex
"
qualchegrave
Ravenna
rex
brevit" chiameremo
".
(2) Lo
diremo
questo "
M
e
al testo
della
circa,
quellosar"
di
stanza
abba-
prima mano,
inesattezza si
Lascio
il codice
mente,
vera-
Dalla forma
"
dal Gardthau-
e P
Meermann-Phill"ps
ci" per
Al
trova.
", che Adriano
ex
anche
(in ci" seguito
"
proposte nella edizione del Gardthausen.
conservando
in
", pur
Palatino- Vaticano,gi" Veronese;
ms.,
perci",se
poco contemporaneo
questo spetta al 1181
"
quello
taliinvece da fard
sono
manuale.
copista
un
" presso
tuttavia
pare che le
non
collazionasse con
ch'egli
Se
primitivo.
corretto;
Talvolta,
prima mano.
congetture
sue
correzioni
essere
il correttore
dei caratteri,
Dicemmo
siamo,
pos-
originariamente
appare scritto con
(*"
di qualche
" uomo
correttore
gno
inge-
natura
che volea correggere.
eglinon
dalla
testo
Il
qualchetrascuratezza.
dall'altro(*".
distingueremo,
per quanto
la seconda
di sovente,
non
che il Vaticano-Ve-
immediatamente
e
che nel codice P
accuratamente
ma
dremo
Ve-
Vaticano- Veronese.
asseverare
saprei
dipendadirettamente
Premetto
il codice Meer-
tra
un* intima relazione,
spesse volte
mente
nel dare ambedue
alcune lezioni manifesta-
accordandosi anche
ronese
testo
i due testi corre
tra
errate
Phillips
Meermann-
il
adottare le vecchie
H Mommsen
indica
con
B
P\ per
usare
della
r.
siglaadoperatadal
12; ed. Mommsen,
Gardthausen.
p.
329".
sigle
il primo
la P per il secondo.
(3) Ed. Gardthausen, p. 305,
dice
co-
sen, e dal
"
Mommsen),
luogo di
in
sanusus
ALL'
INTORNO
RICERCHE
sanus
"
rilevo soltanto
si ha:
",
Ravenna
" 93^*)
che verrebbe
san'us ",
"
Al
".
31
"
dire
a
non
ci compariscasiccome
dallo scriba che lo trascrisse,
ma
solamente
non
pu" dipendere
"
II
che altrove anche il testo stesso
toglie
che forse
di un lavoro critico^
il prodotto
Questo
".
e
VALESIANUS
ANONYMUS
"
alla trascrizione,
e nel qualesi fosse
adoperato
di qualcheracconciatore di testi("".
ormai esercitato l'ingegno
Spiegoil mio pensierocon qualcheesempio,che potr",spero,
M
Al " 45(5),
servirdi conferma a questa proposizione.
mentre
Poco aplegge" intra Pannonia ", P d" "intra Pannoniam".
presso
(4) leggesi
nel codice M : " benedictionis ad eum
intuitum
di Odoacre e di altribarbari,
i quali,
deverterunt ", dove si parla
dal
ancora
testo
"
cammino,
P
di
desiderio
per
e
benedetti, piegaronoilloro
essere
s'indirizzarono alla cella di
leggequi:
"
intuitu ", concordandosi
Severino.
san
col
Il codice
genuinodella
testo
(5). Ben " vero, si pu" anche supEugippio
porre
direttamente
da
che il codice P in questi
luoghidipenda
nel quale
si attenga ad un codice ddVAnonymus,
ovvero
Eugippio,
il testo eugippiano
siasi direttamente conservato
qui
originario
Fita
s.
Severini di
condizione.
in buona
due
Di queste
la prima
supposizioni,
nel codice P
mentre
troviamo
non
diretta subita dalla Fita
s.
ha
non
alcun fondamento,
fluenza
alcuna traccia d'in-
Severini.di
Eugippio.La
(i) Ed. Gardthausen, p. 304, r. 18; ed. Mommsen, p. 3293^.
(2) Mi pare che si possa, fra le altre correzioni di prima mano,
questa ("71, Gardthausek,
anche
p.
324): "
anche
e
alios
muros
muris
"
sostituito
aliis " " lezione
a
"c
p. 299,
muris
r.
resto
sono
p. es., al
aliis", dove
il carattere
del cod.
M. Frick
a
(3) Ed.
di
non
va
che
osservato
degna di rimarco,per questo che fu ispirata
il testo, dando al periodo un
migliorare
l
e
parecchie modificazioni fatte da P, tra
malignus sostituita a
cap. 83 la voce
queste mutazioni si ferm"
noverare
an-
4; c". ed. Mommsen,
dal desiderio di
Del
se-
"
"
il Frick, CommenU
che
posteriorit"
determin"
ha il
senso
pi" piano.
le qualid" nell'occhio,
diabolus
".
"V"lffliniatiae,
p. 342,
suo
testo in confronto
con
Sopra
per
strare
mo-
quello
la relazione esistente fra i testi dei due
mss.
Gardthausen, p. 291, r. 24;
Mommsen, p. 314.
(4) Ed. Gardthausen, S 46, p. 291, r. 27; cf. ed. Mommsen, p. 314.
(5) Ed. H. Sauppe, Berolini,1877, S 7" P- iicf. ed.
Googl
e. CIPOLLA
32
conda
nulla di assurdo,
e abbia
presenti
cile
anzi alcune apparenze di probabilit",
tuttavia " resa un po'diffidal fatto,
che tra M ed Eugippio
si trova una
lazione
maggiorereche non
tra P ed Eugippio.E questo " manifestamente
dal secondo.
e specialmente
provato dai due passiseguenti,
manda
Nel " 47, parlandosi
di Odoacre, che per secondare la dodal bando certo
da san
Severino, prosciolse
fattagliene
" cuius
:
Ambrogio,nella Fita s. Severitd di Eugippio"0 leggesi
Ed il codice M
" Odoacer
".
gratulabundus
paruitimperatis
ha : " cuius Odoachar
" (*". Il
gratulabundus
paruitimperati
codice P ristabilisceil senso:
" cui Odoachar
gratulabundus
pa"(5". Pare quiche ilcodice M presenti
lezione
" ruitimperanti
una
media tra quella
che chiede " cuius
imgenuinadi Eugippio,
Falesianus,nella sua forma
peratis
dc"VAnonytruis
", e quella
attualeche esige:e cui.. imperanti
Potrebbe dunquesembrare
".
che il codice P conservasse
propriola giustalezione deWAnoMa non bisogna
anche
nascondersi che facilmente puossi
nymus.
ipotesi,
quantunque
non
.
.
.
"
.
ammettere
senso
a
che P abbia
paroleche
mutato
non
"
cuius
in
"
"
cui ", per dare
il vero
l'avevano;e ignorandosi
un
testo
la correzione cadde sopra una
gra,
eugippiano,
parolarimasta inteinvece che ^opra una
A favore di questa
parolasbagliata.
critico che puossiriscontrare in P,
spiegazione
parlalo spirito
anche nella sua forma primitiva.E anche l'incertezza del codice
M riguardoalla parola" imperati
fornire un argomento
"
potrebbe
favorevole a tale supposizione.Ma
"
necessario di
aggiungere
qui qualchealtra spiegazione.
Infattiper
un'altra
sopra di
la proposta
sostenere
sulla relazione
ipotesi
questicodici
tra
ipotesi,
bisognaricorrere ad
il codice M
ed il codice P, e
mettere
l'originale
ddVAnor^mus.Bisognaamche VAnonymusavesse
di
il testo preciso
qui riprodotto
cuius imperatis
Eugippio,e questo " credibilissimo,
con
"
".
In M il testo fu alterato in
cuius- hnperati
correttore
", e un
e
-
"
(i) Ed. cit. S 32. p. 24.
(2) Tuttavia la corretta lezione del
(3) Questo
tratto
fu
cod.
M
aggiunto in margine
reca
di
".
qui: " imperanti
prima
mano.
INTORNO
RICERCHE
antico per dare
ALL'
VALESIANUS
ANONYMUS
alla parola a
senso
un
"
imperati",
II "
jj
la ridusse
a
Se si potesse ammettere
imperanti
", coli'introduzione della n.
la figliazione
di P da M, sarebbe qui agevoleil dire,che
di " cui " a a cuius " per
bastava la sostituzione congetturale
di P ad M anzi
la lezione attuale di P.
La colleganza
avere
l'errore
" strettissima;
poich"P si dimostra influenzato non tanto dala
di penna
"
anche
imperati
", quanto
dalla cattiva
zione
corre-
".
imperanti
a
chiaro d'assai " ilsecondo
Pi"
Narrasi di
da taluni
avrebbe
Severino,il qualeudendo
san
un
Odoacre.
esempio datoci
re,
Nella
avuto
un
e
chiedendo
intorno
a
dal
" 48
(*".
lui encomiarsi
di chi si
: di
glifu risposto
parlasse,
che Odoacre
qualeoccasione,egliprofetizz"
regno
di 13 oppure
14
anni.
: Odoacrem, Odoacer,
Eugippio(*) scrive : " Respondentibus
Nel codice M leggiamo
Intertredecim
"
" inquit,
:
quiinteger
" respondentibus
Odoacrem, inquit
qui dixit eis Inter tredecim ".
E nel codice P: " respondentibus
Odoachrem, qui dixit eis inter
del nome
"tredecim...".
La soppressione
"
non
a Odoacer
nel testo genuino
il senso; tuttavia " poco probabile
distrugge
.
"""i Anonytnus,
mentre
tesse, tratto
e
a
la
errore
voce
vuol
.
facilissimo che
uno
scriba lo
Odoacrem
dalla
dixit eis " che vediamo
modo
.
"
voce
precedente
" la presenza simultanea
inconcepibile
in
assolutamente
era
.
in M.
Il
di
ommet".
"
"
inquit
" ristabilito
in
testo
Ma
P,
in
da segnare un distacco da Eugippio.Infatti,
se
peraltro
la frase u quidixit"
ricorda iltesto eugippiano,
" inquit
"
essere
derivata da un'altra fonte,
questa fonte sar"
o
VAno-
il compio piuttosto
latore
nytnus VaUsianus nella sua forma originaria
del codice M.
minato,
Quindi concluderemo
che,nel passo esache vedemmo
sola espressione
indipendente
quella
forma
avvicinata
ha
M
stranamente
mentre
Eugippio,
questa
dal
che
invece
vero
e genuino testo
piano.
eugipquella
dipende
di
le
traccie
abbiano
M
si
Sembra
quindiche nel codice
da
influenza della Vita s. Severini eugippiana,
indipendente
P ha
da
con
una
(i) Ed. Gardthausen, p. 292,
(2) Loc. cit.
3
r.
20; p. 293,
r.
17.
CIPOLLA
C
34
Pu"
rimaneggiamenti.
cercarsi
ora
se
all'anticocompilatore
o
allo scriba del codice M sia da attribuirsi
la frase
quidixit eis ",
che potrebbe
nient'altro che una
dovuta
essere
interpolazione
del Mommsen
(*",la quale
all'epitomatore;
questa " l'opinione
pu" offrirealla criticaqualchelato vulnerabile. In ogni modo
" certo
tra
E
quanto
M
Eugippio" pi"
riesce probabile
che
quindi
Non
e
di provare, che cio" la relazione
(*".
tra P ed Eugippio
stretta, che non
ci proponemmo
e
provengano
le lezioni " Pannoniam
da congettura, che
piuttosto
sia pure per caso,
da
e
intuitu "
"
retta.
tradizione di-
di probabilit"
che quisi parla
tuttavia,
poich"non " del tutto assurdo ilsupporre che,
in questo passo il testo
fino
di trascrizionein trascrizione,
che in altrie
ovvero
non
"
si dimentichi
di certezza;
non
a
gravicasi
a
vato,
genuinosiasiconser-
giungeread
scritto,
mano-
un
assai dalla fonte
s" stacca
siasiper altrastrada presentatoal
di P.
copista
tiva,
primiDico
in maniera assoluta;
parlando
poich"in realt" quanto pi"
l'esame della reciproca
relazione tra M e P, tanto
approfondiamo
pi" chiare ne vediamo le attinenze reciproche.
Con maggiorecertezza e ampiezza
dine
possiamoconcedere attituquesto,
criticaall'anticocorrettore.
Comincio
tuttaviadall'osservare
il correttore
che, per quanto posso giudicarne,
a
poco
contemporaneo
sopra la fonte di
il codice P
"retur
esso.
al primo
Me
rivide iltesto
scriba,
Phillips
segue
ad
evidentemente
non
la
voce
"ut".
poteva
Il
che
il capitolo
78
persuade
ne
:
" ita ut
leggevaoriginariamente
", ommettendo
di P, che " presso
"
corresse
^^\
Qui
in ecclesia clama-
ei ", che nel codice Meermann-
correttore
aggiunsequesta
voce;
inventarla.
Altro
nel
fatto forse lo troviamo
esempio del medesimo
Gardthau84, dove M legge " praecipitari
capitolo
", secondo
(i) Cbron, min, p. 261.
in contrario potrebbe
(2) L'unica ragione seria,o piuttosto
speciosa,
desumersi dalla voce
invitatus " del cap. 47 ; di ci" parleremo
trattando delie
tra M
tuttavia giungere
ad altro risultato,
e P, senza
se non
divergenze
questo,
che sopra una
in contraddizione
sola parolanon si pu" costruire un' ipotesi
"
con
dati numerosi
ed
evidenti.
(3) Ed. Gardthausbn, p.
300,
r.
22.
C. CIPOLLA
36
mutare
"
fuerunt
in
"
emerunt
"
Invece nel codice P, il solito
a.
(comepare)cerc" di racconciare iltesto, cambiando
modios " in a modii ".
Al " 84 (*" ilcodice M ha a terre mota
(*" leggevasi
Nel codice P probabilmente
fuerunt ".
" frequenter
tera,
vediamo
raschiata V ultima letdel pari" terremota
ora
", ma
correttore
a
alla t apposto il segno
e
sillaba us.
la lezione
abbiamo
Nq
accolta dal Gardthausen, ma
dell'anticocritico(J). Al
M
P ;
e
esigeva "
hanno
M
sunt
stare
di
di P modific" infattia
Al
moxque
".
e
P;
il
ma
l'ablativo
"
era
stata
notare
procedere,
non
" dello scopo
terremotu
hanno
quas
sima
Forse la mede-
".
M
tra
e
e tale
strettissima,
P "
i due
codici considerarsi
tuttavia
bisogna,avanti
fu corretto
primitivo
ne
r.
p. 302,
il Mommsen
di
da
pi"mani,
tenne
conto
15; ed.
opina che
di
Il Frick W
diligente.
Mommsen,
prima
p.
mano
326-7.
vi si leggesse
".
(3) E quindiMommsen
legge:
"
(4) Ed. Gardthausen,
p. 303,
(5) Ed. Gardthausen,
p. 303,
(6) Ueber den Codcx
r.
r.
mota".
terre
4;
ed.
Mommsen, pp. 328-9.
7; ed. Mommsen,
des Anonymus
Marmannianus
p. 329.
Valesianus
368 sgg.
(7) Ed. Gardthausen,
(8) Op.
M
di queste ricerche l'esaminare ilvalore critico
(i) Ed. Gardthausen,
"c
a
possono
testo
dellecorrezioni. Gardthausen
(2) Tuttavia
"
cose.
Nel codice Meermannil
e
correttore
nel manoscritto.
Qui
indipendenti.
alcune
Il
mut"
graziadella grammatica,
tentata
non
(^" aveva
iniunxeris
quibusmihi
relazione
che
R"hl
Gardthausen propose
".
nell'accusativo
quibus"
vicenda
"
"
vrebbe
Boezio),do-
".
quem
qui mox
"
qui " (=
"
quem
"
di P, in
puntila
parecchi
a
come
(7)
correttore
da farci concludere
in
qui "
" 89
emendazione
In
(J)
stesso
"
parolacon
proposto di sostituirequella
"
ducti in custodia " hanno
"
accusativo,cosi gi" Francesco
un
se
codice trovando che il senso
al posto
Siccome
P.
e
qualefu
non
nione
l'opi-
la
",
favore
suo
Al "
l'aggiunse.
ve
",
" 87 (^"
del secondo
il correttore
ma
,
terremotus
"
ha in
non
per indicare U
'
di abbreviazione
cit. p. 342.
p. 303,
r.
24;
ed. Mommsen,
p.
328.
cit. IV,
RICERCHE
INTORNO
ALL'
invece le riguarda
come
VALESIANUS
ANONYMUS
"
assolutamente inutili
;
e
II *
l'autorevole
37
dizio
giu-
guaridifferente. A noi possono
sulla rida ogniquestione
costituzione
utili assai,
tornare
indipendentemente
del testo delY Anonymus,per determinare il grado
di relazione che intercede tra M e P; bisognavedere cio" se P
di M, o le sue
correzioni. " poi
il testo originario
riproduca
del Frick,le correzioni di M
chiaro che, se si accetta l'opinione
la loro
modificazioni fatte con
criteriosoggettivo;
sono
e quindi
P proverebbe
concordia con
senz'altro che P attinse propriodall'attuale
da un testo parallelo.
codice M, e non
le coincidenzetra M e P dove si trattidi erSono importanti
rori
del
Mommsen
non
di scrittura. Ma
in
una
forma
come
diff"cile
il poter conoscere,
" molto
si tratti di
pochicasi,se
non
"
un
a
non
da
darsi
riguar-
del codice M.
dir" cosi,accidentale
specialit",
Il dottor Frick "
di
di scrittura,
ovvero
errore
da attribuirsi^"VAnonymus,
stilistica
e
una
almeno
molto ardito.
questo proposito
Per quanta
io dubito
spogligrammaticali,
molto che un linguista
ai suoi risultati. Poich"
possa acquietarsi
eglitien conto ad un modo di tutte le lezioni del codice M (nella
forma primitiva)
deviazione dalle orsua
e non
dinarie
appena trova una
la registra,
siccome una
regolegrammaticali,
specialit";
anzi implicitamente
la riferisceal testo d"ffAnoo esplicitamente
In questo trovo due puntinei qualinon
saprei
seguire
nymus.
forma grammacritico. Prima di tutto mi pare che una
l'egregio
ticale
stabilirsi
ad
non
c
ome
una
scrittura,
quando
peculiare
possa
se ne
o poco pi". E, in secondo
pu" citare appena un esempio,
tribuire
luogo,sarebbe necessario esaminar bene quelloche si debba atstima
si abbia
a
fare dei suoi
al copista;
anzi per poter
a
buoni
giungere,in
studiare
risultati,
bisognerebbe
come
questo argomento,
nel codice M
"*" glialtriestrattiche
statitrattati
appartengono
altre
forse
fonti.
e
migliori
per
non
(i) Bisognaperaltro
affermasi di
mano
dimenticare
diversa dzWAnon.
criterioper i due testi. Della
sono
i pochi frammenti
della HisU
testia noi noti
che nel codice M
V"Us, II,e
mano
a
quindinon
siano
VAnon.
.
Vaks. I
vale forse il medesimo
stessa, che scrisse VAnon, VaUs, Ily
Langob.d"
Paolo
Diacono, che furono
C. CIPOLLA
38
che il Frick,quandostudiava una data forma
indispensabile
esaminasse se essa ricorre sempre nei medesimi casi,
linguistica,
volta
di sovente; poich"incontrandola appena qualche
o almeno
che
si ha qualche
e contraddetta dall'uso ordinario,
"no^ Xe^"fievov
Era
dice nulla.
non
forme
Alcune
dal Frick
abbiano
che
in rilievo,
temo
messe
dalla prima,eglinota
il
valore. E, per principiare
pochissimo
della prima declinazione "Rome",
genitivo
singolare
"terre",
" una peculiarit"
il dittongo
altrosenza
x.
e
non
ortografica
Come
esempiodi ablativo singolaredella prima declinazione
in -am
cita "dXVAnonymus/," 21, " vastata
Moessiam ", dove il
Trachia et Moessiam
testo completoha: " vastata
", ed " agevole
-
il supporre che la finale -m, rappresentata da
sovrapposta all'ultima
a, non
breviazione
linea d'ab-
una
di
sia che
un
addurre
qui,scegliendoli
errore
scrittura(*".
Altri fattidi simile
si possono
natura
le citazioni del Frick.
clinazione,
Egliammette, per la quintadel'ablativo singolare
citando " 73" p" 299,
" diem
"
anche " 56,p. 295,
i^, Mommsen, p. 3243';potea aggiungere
tra
r.
collazionaticoiredizione Muratoriana
di dubbiezza il fatto di
ci "
stessa
una
solamente dai
nota
da G. E. Pertz.
collazione
con
sua
testo
il Waitz
sa
che
nella
comunicati dal Waitz
critico a
nell'apparato
le varianti dei vari codici"ma
tutte
riproduce
non
Si
elemento
stampa; eppoi la collazione
una
scelti e
pochipassi,
edizione di detta Historia di Paolo.
Ma " di gi" un
solo
quel
quelle
l'accusativo
gli parvero caratteristiche. Tuttavia vi trovai a notare
sponde
omni tempore ") che ri(Paolo, lib. II,cap. i)(=
omniaquetempora
che
"
"
"
a
"r
modum,
totum
o
"c
modo
totum
"
(=z "
Mommsen,
(ed.Gardthausen, p. 299, r.
nella Historia di Paolo
op. cit p. 346. Anche
vedesi nelle
come
"
niano
",
il correttore
in
attribuisceall'epitomatore
certe
(i) Escludendo
(S ^3" * accepta
K
non
siam
"
e
parmi
"
uxorem
sia il caso
citatiilMommsen
errore
un
uxorem
non
",
di
"
lustino
".
Avverto
curiose forme
d"
") del cod.
modo
M
parl"Frick,
del correttore,
l'opera
il cod. leggeva lustiche ilMommsen
(p.6)
intervenne
al lib.II,cap. 4; dove
note
mut"
omni
di cui
324-536),
13 ; ed.
"
sgrammaticate.
scrittura in
questa
o
altra frase simile
"),si pu" supporre un falso accusativo in " Moesquasi fossero voci rette dai rispettivi
participi
; ma
di
parlare
un
riferisceneppure
ablativo
in
singolare
le lezioni " Moessiam
Ai
-am.
"
e
"
luoghi
uxorem
".
RICERCHE
r.
INTORNO
Mommsen,
4,
si ha
die ".
a
ALL'
p. 320 ".
Si
sa
Parlando
vede che
col
regione,
Dalmatiae
"
confuse
qui il copista
meno
comune
dica
non
Frick
declinazione,
in
-ii,
Questo tuttavia non
bene
come
al
di
impedisce
alla fonte la frase
nel
leggesi
a
Tusitatissimo
; ma
"
della
nome
che in altripunti
ammettere
nel
cogliere
modo
totum
"
Dalmatii
dimostra che in molti
idiotismo abbastanza
un
per
"
genitivo
un
e
molti
della seconda
l'accusativo singolare
forma
declinazionein -o, sembra
cita
personale.
nome
giusto. Quando
luoghiVAnonymusII
di
che altrove (*"
notare
secolo;or
ix
39
sicure,ci" che addebiteremo
prove
della seconda
in -iae invece che in
tratta
II "
ali*excerptatore,e ci" che faremo risalireall'originale
?
o
copista
il Frick
anche
si scriveva nel
come
senza
puossidistinguere,
ognun
dovea
Ma
VALESIANUS
ANONYMUS
"
tanto
segno,
Non
comune.
"
"
per
omni
pi"
che si
se
riferire
so
modo
(*\ che
"
di M, quantunque un
correttore
ve
primitivo
da notare
l'abbia cancellata. Gli daremo ragionequando trova
in -e
molta frequenza
in AnonymusII Y accusativo singolare
con
ai
(senzala m). Forse pu" non aver torto dando importanza
Pi" probabiltre esempi(J) di "Ravennatis"
mente
per "Ravennae".
testo
avr"
ragionesegnando"
comis
per " cometes
rimanda
dubitando che altrilo trattida fantastico,
"
"
a
^^\dove
due
luoghi
tavia
AgnelloRavennate,in cui s'incontra l'identicaforma; pu" tutosservarsi che VAnonymusII spetu alla met" incirca del vi
mentre
Qualche sicurezza ho
secolo,
Agnello" d'assaiposteriore.
quando trovo scambiato ilgenere alle voci "corpus", "saxum",
edictum ", " palatium
" (J),
"
quantunque siasisempre nell'incer-
di
(i)Ed. Gardthausen, S
74" P- 299,
(M. 324**);$
r. 22
94, p. 304,
(M. 328*0);5 95, p. 305,
3 (M. 328^).
(2) Ed. Gardthausen, $ 73, p. 299, r. 13 (M. 324-53^).Mommsen
r.
24
r.
"
totum
modo
", e
Gardthausen
:
"
totum
(3) Ed. Gardthausen, S 81-2,p. 301,
S 84, p. 302,
r.
10
modum
rr.
io
legge:
".
e
20
(M. 326-7**,3263");
(M. 327**).
(4)Ed. Gardthausen, S ^4" P* 302, r. 14 (M. 326-7*3).
(5) Ed. Gardthausen, S93i p. 304, r. 21 (M. 3283");J 96, p. 305, r. 8
(M. 328*");S 60, p. 296,r. 2 (M. 322-3 '^ dove si propone di leggere:
eius" del codice M); $ 7f, p. 298,r. 28
ius " in luogo di " quem
"c quo
(M. J24'5).
C. CIPOLLA
40
(*" "
II Mommsen
ad attribuiretutte queste forme
disposto
allo scriba. Pi" probabilmente
ha ragioneil
o
all'epitomatore
scambio di " sui " per " eius", ipse
Frickyquando lo segnala
tezza.
"
"
per
"
hic ",
"
erit
"
fuerit".
"
per
sempre
dice giusto,
e non
doveva
citare che altrove (5" si ha
Ma
nei verbi
anche
non
ha valore
di " vinctus " per
l'esempio
rilev" nelY Anonymus Falesianus I (*".
" victus "
ch'egli
L'uso del relativo " qui " per " que " occorre
pi"volte ^^.
Il Frick poteva anche aggiungereche qui si tratta di non
raro
del Frick " la
idiotismo. Poich" una grave deficienza negli
spogli
di ogni confronto con
la linguausata
quasi completamancanza
temporanei
condagliscrittoriche sipossono considerare presso a poco come
all'AnonymusIL
Un esempio ne reca una iscrizione
dal chiarissimo G. Gatti (*". Tutuvia
il Frick
test" pubblicata
proprio "
senza
que ",
rianti.
va-
Ben facilmente dobbiamo
ragione,
dargli
quando(^ mette
delle costruzioni participiali.
E infatri
innanzi l'uso singolare
troviamo " veniens " per " venit ".
Ne parleremo
in appresso.
che anche in questo campo
gerare.
noto
non
Qui peraltro
bisognaesaSi
anche
trova
accepta fide
"
"
(?" come
un
vero
tivo
abla-
assoluto.
Di
quisi comprendecom'
molte
possano accettarsisenza
non
(2) Ed. Gardthausen,
(3) Ed. Gardthausen,
3
e
e
molte restrizioni.
p. 262.
(i) Chrott, min.
rr.
io stimi che le deduzioni del Frick
S
12, p.
283, r.
" 5^, p. 295,
12
" 62, p. 296,r. 28
37.3");
comunale
diUa Commissioni archeologica
6 (M. 322-3
(4) BuUettino
(M. 8'').
(M. 323 7); " 62, p. 297,
(M. 322-3 3").
16
r.
di
Roma, Roma,
dice Lotario I in
un
curteni
nostrani
"
1891,XIX, 77. " Quemdam
diploma
maggio 839 (Muratori, Aniiq.Itd. I,S79-^)- Un altro esempio mi
del 4
si
presenta in
una
iscrizione di
Acqui in
Piemonte:
f
hic
req.vi"SCIT
in
maria
Q.VI VIXIT
| IN HOC SECVLO
| "c. C. I. L, V, 2, IL 7S29"
cristiane
del
Piemonte,Torino,
Iscrizioni
Cazzer",
p. 63; lozzi.Il Piemonte
I B.
PACE
M.
Acqui,T, 33.
(5) Ed. Gardthausen, $ 62,
14 (M. 326^3).
(6)Op. dt. pp. 346-7.
sacro.
r.
(7) Ed. Gardthausen,
"
p.
296,r.
$4, p. 294,
r.
20
(M. 3223^; S 84, p. 302,
25 (M.
32o3).
RICERCHE
e
con
ALL'
"
ANONYMUS
VALESIANUS
II "
41
dal
le principali
raccogliere
somiglianze fra
P, tenendo d'occhio a sfuggire
queipuntiche il Frick ha
di provare essere
guistiche
linminore insuccesso tentato
peculiarit"
Ora
M
INTORNO
comincer"
da attribuirsiallafonte stessa, nella pi" antica
sua
forma.
"
Gap. 37, p. 290, r. 3 (M. 308 *^ che congettura: "Sdrorum") :
che congettura:
Cyrorum " M P. Gap.45, 291, 22 (M. 3 14^',
P.
" M
Gap.45, 291, 21 (M. 3x4**):
regno "): " in regnum
M*P(').
"
deposito
Gap. 46, 292, i (M. 314^): " sua ver-
"
tice "
a
"
P, salvo che il
M
Frick adduce
questo passo,
in femminile.
mutato
penna ?
Ma
di P
correttore
unico
come
perch"non
Il passo " la trascrizione di
esempiodi
pensare
un
in
mut"
brano
a
un
un
"
suo
".
(*)
maschile
errore
della Vita
s.
di
Se-
verini di
Eug"ppiodove pure leggiamo: " suo ". Gap. 46,
a se ", pronome
292, 2 (M. 314^): " inclinasset" P M, senza
nel luogocorrispondente
richiesto dal senso
manca
e che non
^A
della Fifa s. Severini di Eugippio
Gap. 46, 292, 3 (M. 315 '):
forte
a gloriosumse
cognovit" M; " gloriosum
(corr." esse")
forete
colla
"c esse
cognovit" P, ma
primae di " forete " raschiata,
La lezione genuina " presto socosi da leggersi
stituita
" forte ".
del testo di Eugippio:" se fore ".
a mezzo
Gap. 46,
M* P.
"
Gap. 48, 293, i (M. 3x5*)"
292, 3 (M. 315'):"inquid
la voce
nel corrispondente
" integer
passo della
", che si trova
da ambedue
i maVita s. Severini di Eugippio,
noscritti.
ommessa
venne
Gap.50, 293, 13: " At vero Odoacer("Odoachar"P) "
M* P, " Et" M*.
MP,
Gap.53, 294, X5 (M. 3x6*"):"Festum"
tori,
tutti
da
in luogoforse di " Faustum
gliedicongetturata
", voce
che dal Mommsen
("). Gap. 53-4, 294, X2 (M. 3x6^',
tranne
oc deposi...
".
leggesi:
(i) In M di prima mano
la
forse leggeva
di
M
" ;
: "c suo
prima mano
(a) Se stiamo al Mommsen,
la lezione
ma
eglicrede che P legga senz'altro: " suo ", e non distingue
dalla correzione.
originaria
(3) Mommsen, per congettura, aggiungeil "se".
(4) In questo medesimo cap. 53, p. 294, r. 6, ambedue i codici leggono
Cremona
"
gere
Holder-Egger, W, ArchivyI, 319, crede si debba leg", dove
"
Ravenna
der"co prima
3*
era
".
Egli dice che, pur
andato
a
Ravenna
e
secondo
di l" doveva
l'attestazioned"iV Anon. Teomuovere
verso
Milano.
Ma
e. CIPOLLA
42
19: "Pineta"
318^)e
a
Pineta,Pinneta
"
in fluvio Vf centf
M*
P.
"
a " Peneta
(sostituito
Gap. 54, 294,
P ('). Secondo
"
22
: "
"Penita"),
o
"
in fluvio Vf centp
Gardthausen
"
de-
Mommsen
e
M,
vesi leggere
: " in fluvio Redente".
"c
perperam
"
dum
"
intendo
Gap.60, 295, 21 (M. 322-3 "):
M* (?) P, " perpere " M*.
Gap. 62, 297, 9:
P, forse per " tum ".
Gap.65, 297, 22 (M. 324*):
"
M
"
M;
"
anche
accett"
niente
di questo
pi"che
come
"
violabiliter"
a
dios tritici
"
.
in
"
si
peraltro
Gardthausen
dovr"
congettura dell'anticoscriba
una
riguardare
(*).
veronese
"
" eo
(M. 324-5 *):"
luogo
",
in"
Gap. 66^ 298, 4 (M. 324-5''):
P.
M*
"moGap.73, 299, 17 e 18 (M. 324-5 "*"-'):
fuerunt et vinum
anforas " M P, ma
il
triginta
.
M
ei
P, in
di
.
di P
anfore
mut"
modios
"
Frick invece
".
Gardthausen mut"
(M. 324-5**):a infra
(M. 324-5 *^: " se ("sae
M*
"
modii
"
"
anforas
"
i due accusativi
emerunt
P.
e
"
accusativo per
un
fuerunt " in
"
in
"
conserva
unico, di
esempio,ma
come
codice fosse "intentio".
24
o
correttore
che la lezione originaria
delle edizioni.
di
et
contentio ", le prime lettere cont
"
contentio ", lezione che
"
Gap.65, 297,
"
ha
P
ora
pare, del correttore,sicch" sembra
come
sono,
se
Gap.
li d"
nominativo.
un
Gap.74,
".
e
"
28
74, 299,
299, 23
-
i
300,
M) conlocaverunt " M* P (3). Gap.81,
M (cio"la lezione originaria),
" laudent "
" ludent
301,11:
M*, " ludunt " P(4). Gap. 82, 301, 23 (M. 326^3): frustati"
"
"
"
M," frustrati" P; Enrico Valesio
tale ragione per
poich"non
a
escludere
" provato
Cremona.
La
che
condizione
(i) Gardthausen
Nel
Cremona
"
da
vale solo fino
Ravenna
lacunosa del
la seconda
di M
esatu
e
se
la
non
non
lascia
testo
registra" Uecente
cod. P
controllare la lezione
e
"
Teoderico
proposto
aveva
"
un
potesse
luogo a
certo
essere
ora
punto,
venuto
simili dubbi,
lezione di ambedue
come
"
a
fustati",
i
noscritti.
ma-
terza
e sono
non
cedigliate;
posso
colle testimonianze del Gardthausen
del Mommsen.
(2) Con ragioneil Mommsen
(3) Secondo Gardthausen
la prima :
"
caverunt
"
sael"caverunt ",
", e
e
"
mantiene
la seconda
culucaverunt
la prima :
"
"
(?)".
" poco
chiara.
di M
Secondo
saeculicaverunt
(4) Seguo qui la lezione di Mommsen,
Gardthausen
intentio ".
mano
legge:"saec...l[o]Mommsen
la seconda:
".
mentre
di
quelladivergente
C. CIPOLLA
44
zioni dei sacerdoti
4, scrive:
"
occiderent
"
cerdotes
"
"
il
rent
".
tum
et
tenere
"
dovea
consilium
".
Marco,
dolo Romanos
"
avesse
"
al
rispondente
dolum
rex
tenebat
"
",
Non
".
anonimo
so
ie
sa-
dolo Romanos
potesse fare
non
ma
a
tenebat
tore
scrit-
uno
se
o,
"
tenebat
primitivo
pi"
era
come
scrivesse bens"
dall'autore,
"
una
che iltesto
ammettere
pi"probabile
voluto
senso
Romanis
rex
"
altro
sostituissequalche
"
quest'altra
parolapotea essere anche " tendebat ".
Nulla del resto di pi" facileche l'excerptatore
pista,
coo un
sentendosi risonare nell'orecchio la nota frase evangelica,
vocabolo.
"
et
querebantsummi
et
"
il nostro
come
simile confusione. Ma
"
i:
xiv,
dolo tenerent,
lesum
ut
xxvi,
occidedolo tenerent
et
quoraodo eum
sacerdo"
Luca, xxii, 2:
et
querebantprincipes
scribe,
quomodo lesum interficerent". Stanno bene
"
con
e il a dolum
", ma
queste due voci YAnonymus
scorretto
o
fecerunt
Matteo,
scribe
et
dire:
cosi
et
Cristo.
Ges"
contro
giudaici
E
l'abbia rimessa
ce
andasse
M
qui tutta intera,senza curarsi che il senso
sciupato.Gap. 87, 303, 7 (M. 328-9'):a Qui mox
P, dove il correttore
pare, ad
Frick sostiene
di P modific" l'ultima letteradi
una
di abbreviazione
e, col segno
ne
"
qui"
"
ducendola,
ri-
quem ").
unico esempio del relativo
(=
"
qui" e lo d" come
nominativo
in luogodel relativo accusativo. Gli altricriticiinvece,
e credo con
pi" di ragione,s'industrianodi emendare il
testo
legge:" quem " ("". Gap. 88,
corretto; anche Mommsen
M P ^*",dove " certo
Ravenna
"
303, 12 (M. 328-9"): " ex
da leggersi:
Ravennam
" rex
" Ravenna
o
", perch"si tratta
"
"
ivi di dire che Teoderico
Giovanni
presenza ilpontefice
sua
"
si rec"
quibus"
(i) Se
anche:
di :
"
M
una
P
I.
Gap.89,303,
che il correttore
(5),
8
24
chiam"
di P sostitu" con
(M. 328-91'"):misit
"
rex
et
fecit "
alla
(M.328-9**):
fosse sicura,
potremmo
congettura del Mommsen
Gap. 87, 303,
misere
Ravenna, dove
a
M
a
quas
".
quisegnare
P, in luogo
fecit".
(2) Per scrupolodi esattezza
si noti che
comuni
(3) Secondo
avverto
certi distacchi di
in
quel ms.,
Mommsen
ma
che
P
raltro
Pe".
na
legge:" exranen
bastanza
abnon
sono
giustificati,
anche
sillabe,
non
hanno
forse il correttore
alcun valore.
di M
avea
gi" segnato
"
quas
".
RICERCHE
INTORNO
ALL'
"
ANONYMUS
VALESIANUS
II "
45
Suppongo che " quibus" sia un errore, in cui incapp"Texcerptatore
o un
ingannatodalle precedenti
copista,
parole:" in al"is
"causis" (0. Gap. 92, 304, io (M. 328-9^"):
M P,
"
" dolo
manifesto per " dolore " "*). Gap.93, 304, 12 (M. 328-95*):
errore
M* P.
" igitur
"
"
Gap. 93, 304, 17 (M. 328^^):" pervenisse!
M P.
accett" " pervenisZangemeister
propose e Gardthausen
" sostenibile " pervenisset
"
sent
leggeil Mommo, ma
0, come
sen, il qualepoisostituiscea " lectus " (G. 304, 17; M. 328-9^^),
dato da M
P,
latus
"
Di fronte
".
questipuntidi contatto, abbiamo da registrare
anche parecchie
notevoli divergenze.
A diminuirle,
possono farsi
alcune supposizioni
dei casi: errori di scrittura,
getture
cona seconda
ad avvicinare il
critiche"c.
Giovano queste supposizioni
codice P al codice M ? Al lettore il giudizio.
Noi citeremo una
a
serie di fatti.
dal cap. 45, p. 291,
Gominciamo
ei
"
"
non
segno
"t
"
Il
P.
"
senso
assurdo.
un
abbreviativo
vade dicenti
M,
"
con
migliore
anche
ma
"
ei
la ommissione
facilmente supporsi
Pu"
dopo
"
eius ",
"
eius " M,
(M. 314^): "
25
r.
"
ei
Gap. 46,
".
vale dicenti
manifesto.
La
P.
"
292, 3
voce
"
"
del
(M. 315*):
vade
"
"
un
"
M,
(M. 315^): "
P.
" per litteras
" igitur
"
(M. 315 ^'^):
gettura
" invitatur "
M, " invitatus " P. Si pu" supporre una facile condi P ; tuttavia " notevole che legge" invitatus " anche la
Fita s. Severini di Eugippio,della qualenon
apparisceche lo
errore
Gap. 47, 292,
Gap. 47, 292, 11-2
scriba del codice P abbia fatto uso
I
(M. 315 ''**)
:
"
direttamente
dal
5
diretto.
inquitquidixiteis "
sopprimendola voce
il codice P
interim
testo
di
"
M,
Gap. 48, 292,
20-293,
qui dixit eis " P, dove
"
inquit
",
che sembra
dipendere
di
mostra
scenza
conoaver
non
Eugippio,
Gap.62, 296, 15 (M. 322-3 *^:
scrittore.
di quest'ultimo
(i) n MoMMSEN
(2) Nel
Lexicon
accetta
del De
in cui " dubbio
di
"
dolor
".
se
"
la
Ma, fosse anche
suf"Bcientea
quibus",
lezione esatu.
come
ViT, II,780,si
voce
"
dolus
certo, ci"
ilpasso
giustificare
trover"
"
che
deWAnon,
citata
sia stata
"
una
iscrizione
poletana
na-
adoperatain luogo
dubbioso, questo
non
VaUs.yquale" dato dai due
rebbe
samss.
Googl^
C. CIPOLLA
46
M, "qui quoquon
P.
Gardthausen
legge"quoquo",
e lo segue ilMommsen.
Gap.62, 296, 16 (M. 322 *"):" spendete
facilecongettura. Gap.62,296,2 1
" P, con
rat " M, " spoponderat
(M. 322 ^): " ad " M, " at " P (0. Gap.62, 297, i (M. 322-3 ^):
alla fine della pagina,
M (rimanendo,
la voce),
" conspec "
tronca
" conspectu " P.
Gap. 62, 297, 5 (M. 322-3 ^ : " in curibus "
"
M"*), " in curia " PO).
polGap. 62, 297, io (M. 322-3*'):
litus
P.
"
"
M, "poUicitus"
Gap. 63, 297, 15: " Arevagni"
di lettura).
P (conpatente errore
M, " Are"cagni"
Gap.63, 297,
"Gundeba""
M, " Gundebaildi " P. Gap.65,
17 (M. 322-3*^):
297, 25 (M. 324-5*):" faaa pace " M, " post factam pacem "
P, modificazione stilisticache Gardthausen,credo inopportunamente,
adott" nel suo
belFrick la riguarda
testo.
come
un
al nostro
scrittore.
l'esempiodell'uso del participio
peculiare
Anche Mommsen
legge:" post facta pace ". Gap. 75, 300, 5
(M. 326-7*): " qui " M, " quis " P. Gap. 75, 300, io
(M. 326-75):" potes te " M, " post te " P. Gap. 78, 300, 23
(M. 326-7"*):" in trinitatelanceola non mittis d M, " in trini"quaequo"
lanceolam
tatem
"
mittis
"
P; la diversit" pi" grave, in apparenza
della
almeno, consiste nella ommissione
poich"Taccusadvo
anche
Ma
di
di
la ommissione
"
si osserva, mettasi
se
rilievo;
poich",
resta
"
sostituito ali*ablativo
quello;muta appena il modo, non
: "
Gap.81, 301, 1 1 (M. 326-7'^)
ludent
ma
"
;
"
ludunt
ilsenso
"
con
tutte
non
",
gettura.
pu" provenireda con" poi cosa
non
", non
o
no
la
la
dellaespressione.
sostanza
laudent
"
", il senso
non
"
Gardthausen accett"
P.
manca
negativa"
M,
corretto
in :
zione,
lequest'ultima
del pari.Mommsen,
aderendo
del Gardthausen,
riconosce incerto ilpasso. Gap.82,
all'opinione
" data praecepta "
M, " dato precepto " P.
301, 24 (M. 326-73^):
Gardthausen prefer"
ma
non
so
se abbia
questa seconda lezione,
(i) Mommsen, non nota la variante:
(2)Secondo Mommsen
quiM legge:"
in
auribus
:
"
HAUSEN
".
legge
(5) Frick, op. cit. p. 342, riguarda"
dovuu
la frase
"
a
P,
e
conferma
auribus intimare
"
"
ad
".
in curibus ",
in curia
"
ma
come
la lezione attribuita ad
che si
leggepresso
Marziano
secondo
Gardt
un'arbitrariamutazione
M, rammentando
Capellaed
altri.
INTORNO
RICERCHE
La frase
scelto bene.
"
sunt
"
"
a s"
proposizione
:
secundum
"
(ed.Gardt
"est"
in ci" si ha
VALESIANUS
data praecepta" forsepresuppone
"
fu dato
"
47
ilverbo
fino ad
hunc
p. 302,
"
episcopum",
ed.
1-2;
r.
pi" persone;
staccandone quanto
adimpletum
e
Mommsen,p. 326 ^^)(*),
et
praecepit,
tenorem
a
costrettia formare
data praecepta " siamo
ita
toltala diflicolt"proveniente
vantaggio,poich"viene
un
II
"
basta,poich"con
segue
ANONYMUS
col fatto che il comando
megliosi accorda
una
"
dal nostro
mettendo
scrittore. Amfrequentemente
tale ommissione, ilplurale
a data praecepta
("),ommesso
solamente
n"
ALL'
sima
del concetto
di comandare,nella mederipetizione
proposizione.
Gap. 83, 302, 3 (M. 326-7 ^^r "diabolus"
" inventa"
M,
malignus"P. Gap.85, 302, 17 (M. 326-7^^):
facta " P : quest'
ultima lezione " un
manifesto errore.
M,
Gap. 95, 305, 2 (M. 328-9^^: " fluxu " M, " qui fluxu " P,
dove Gardthausen,seguito
dal Mommsen,
".
propone: "fluxum
Vi si oppone Frick. Gap. 95, 305, 3 (M. 328-9^^):" quo re
erasiscrittosemplicemente:
" M; nel codice P dapprima
gaudebat
poi,fra queste due voci, forse di mano
", ma
quo gaudebat
dalla
a
"
"
"
del correttore, fu
aggiunto:
"
Mommsen,
e
se
".
quantunque il
E
"
se
accettano
"
hausen
Gardt-
zoppichi.L'autore
senso
che Teoderico
significare
perdetteil regno e la vita nel
giorno medesimo
quo (se)gaudebatecclesias invadere ", in
conformit" agliordini da lui impartiti.
Ora " chiaro che il
ha poca ragionedi essere.
se "
Gap.96, 305, 5 (M.
pronome
exalaret
: "
"
M, "animam exalaret " P. Gap.96, 305, 8
328-9^^)
"saxum
(M. 328-9**):
ingentemquem" M, "saxum
ingentem
in " ingens" ; ma
di qualmano
" (corretto
?) quod " P.
di
In questo elenco abbiamo trascurato
parecchie
divergenze
vuol
"
"
minor
conto.
Adesso
e
le
che il lettore ha sott*occhio,in due
genze
le diverquadri,
che disgiungono
e avvicisomiglianze
pi" rilevanti,
(i) Invece Frick crede
(2) Il Mommsen
ad
che
Tautore abbia assunto
"
praeceptum
"
come
di genere femminile.
nome
"
(326-735)vorrebbe formare
adimpletum sopprimendo" praecepit
", e,
"
una
sola
al fine,"
sino
proposizione
est
".
C. CIPOLLA
48
manoscritti,
potr"darne
i due
nano
che
subito,
le somiglianze
sono
un
da
giudizio
s".
Risalta
altrettantoconcludenti.
quanto numerose,
di una lunga
spingonofino allariproduzione
di accidenti grafici.
cosi pu"
Non
serie di errori,di sviste,
delle quali
ninna forse " tale da costituire
dirsi delle dissomiglianze,
una
prova indiscutibileper separare i due testi. In qualche
come
(" 83) " malignus"
luogo abbiamo sostituzione di parole,
Poich"
si
diabolus" "c. ; ma
in
luogodi
"
P
legge
facta occasione
"
"
"
calami. Quando
lapsus
P
concluderne ?
cosa
(" 85) in
sione ", che " la lezione di M,
un
che
luogo di
possiamopensare
non
animam
("95)legge:"
invece dell*" exalaret " del codice M, abbiamo
la
della firase,
qualepareva rimasta monca;
se
occa-
non
ad
exalaret ",
completazione
una
ma
Quando
inventa
"
fa credere
tutto
critico del
quellacompletazione
dipendasolo dall'ingegno
anzi
i
trascrittore. Pochi,
sono
pochissimi
passiun p"*gravie
davvero
che i due testisiano inche lascino luogo a sospettare
dipendenti.
al capo 47 " invitatus " in luogo dell'errore
Noto
del codice P.
Ma trattandosi di pochissimi
e invitatur "
luoghi,
ben poco.
ne
Quindi concluderemo: P viene
se
pu" cavare
ad M, e se anche non
si voglia
molto, ma molto dappresso
ammettere
che ne sia una
certo " che
trascrizione,
pura e semplice
ad una
diversa famiglia
di quello,
anzi " ad
non
esso
appartiene
unito nel modo
esso
pi"intimo.
Questa relazione " fatta pi" grave e sensibile dal fatto
le correzioni di seconda mano
introdotte nel
che P riproduce
che
codice M.
Trovandosi
notare
di
i due codici in tale relazione di
che P " inferiore ad M, ed "
dipendenza.A
stabilirequesta
verso
di
sar"
aflinit",
in relazione
esso
relazione
speciale
il fatto che P " del secolo xii, ed M
del
bene
non
ix.
ciente
" suffi-
Poich",
vogliaconsiderareP siccome nient*altro
che una
trascrizione di M, ci sarebbe luogo a supporre che
la fonte di P possa essere
pi" antica di M. E quindisi potrebbe
chiedere se non
forse il testo esemplaredel codice pi"
almeno fosse ad esso inantico dipendesse
dal pi" moderno
feriore.
o
tranne
il
caso
in cui si
RICERCHE
Tale
INTORNO
ALL'
ipotesi,
gi" di
fatto che in P
Ecco
mancano
a tutto
2."
p. 293,
rr.
ANONYMUS
VALESIANUS
per s" abbastanza ardita,"
molti brani esistentiin M,
la serie delle
I.** Parte del cap.
ilcap. 44, p. 291,
"
in P
mancanze
38,da
II
49
"
esclusa dal
e
non
versa.
vice-
:
quia", p. 290, r. 7 (M. 310*),
brano non
sostituito.
r. 19 (M. 314 **);
Cap. 49, e parte del cap. 50, sino a " victus f"igit
",
brano
16
" sostituitoda lunghi
'-*'^.Questo
3-13 (M. 3
"
et
estrattidi lordanis.
3.** Cap. 51-2,
i8 -p.
r.
p. 293,
293,
r.
(M. 316);da
4
nulla sostituito.
del cap. 54, da
4.** Parte
(M. 320'),fino a
(M. 322');brano
5."* Quasi
r.
a
a
annos
"
.xxxiii.
sostituitoda
un
coactus
igitur
", p. 294, r. 23
del cap. 59, p. 295,
breve tratto di lordanis.
"
intero il cap. 60, da
"
r.
18
sic gubemavit", p. 295,
(M. 322"); da nulla sostituito.
6.** Cap. 67, 68, 69 e parte del 70
tibus ", p. 298, r. 25 (M. 324**:a omnes
21
sino
a
"
onmibus
gentes
"); da
gennulla
sostituito.
c'"
pi" bisognodi altre prove; ma a megliomostrare
del testo P in confirontodell'altro,
la posteriorit"
" ancora
portuno
oprilevare che in M sono
indicate alcune lacune delle quali
o
resta
non
pi" alcun segno in P, o forse ne resta un segno
caratteristico. Tali lacune sono:
primadel capitolo
57, p. 295, tra
Non
ilr. 7
si "
e
r 8, il codice M
veduto,il codice
P
segna la lacuna di
linea ('). Come
ilbrano in cui cade questa lacuna.
ommette
del cap. 79, p. 300,
Prima
una
tra
ilr. 25
e
il 26
(M. 326-7*^);
scrive in letteregrosse
a lacuna,ma
quiil codice P non accenna
il principio,
cio" il primo rigo del cap. 79, in questa forma:
Theodericus
" Igitur
tolo
Capirex
iNLiTTE|ratus
erat, et sic " "c.
dice
88, 303, 15 (M. 329'*):avanti ad " Item credens " il coha
M
ha la
come
voce
una
"
lacuna di
Item
"
un
quarto di linea.
colla maiuscola
Nel
codice P si
altro.
e nuli'
iniziale,
(i) Nell'ed. del Mommsen, il cap. S7 non comincia con " Theodericus ",
La lacuna
"c Et moritur ".
nelFed. Gardthausen, ma
un po'prima con
incontrasi
4
prima
di
"
Theodericus
"
e non
la trovo
indicata dal Mommsen.
C. CIPOLLA
so
ragioniche
concludere qualche
cosa.
Dalle
abbiamo
discorso,mi pare che
i seguentipuntimi
Specialmente
sufficientemente assodati: a) il codice P
di
posteriore
sia
epoca ad M,
quellodel
o
quasidirettamente
codice P;
non
ne
P
non
e
pura
" escluso che
si "
che abbiamo
manifesta s"
Da
di dircelo,
in
infattiin
poc'anzi trascritto;
questo
non
autore,
come
come
apparisce
altramiscellanea storica. Lo
la cura
veduto,si prese
stesso
ma
come
un
II il codice P
carme,
lo scriba
quelcarpe
trascrittoredi libri.
che per l'edizione critica del
consegue
ne
altriargomenti,
sarebbe
avessero
trascrizione di
semplice
come
scriba,
mente
diretta-
dipendeo
copieintermediarie^'). Questo
senza
se
solamente "
non
assicurato dalla circostanza che ilcodice P
sempre
una
se
*) il codice
brano
sem-
ch'esso ci d" " inferiore
testo
da M, sicch"
fors'anco
trascrizione,
una
il
anche
ma
a
secondo punto, anche
si possa
testo
del-
pochissimovalore. Le
varianti possono considerarsi in generale
errori di scrittura,
o come
trarie.
forse,ma ad ognimodo arbicome
sostituzioni,
o
giudiziose
Se quindiil codice P giovaassai poco per la fissazione
VAnonymus Valesianus
del testo,
un
ha neanche
non
pi" grave
quesito
che il testo
molta
importanzaper
di ordine
e
ha
la soluzione di
possiamo supporre
generale:
pura collezione di passi
attuale do"V Anonymus sia una
desunti per un determinato scopo d'erudizione dal testo
staccati,
genuino? Questa supposizione,
questo dubbio non possono venire
eliminati,
se
non
mezzo
per
di
una
ricerca d'ordine interno,dal
che i sussidi esterioridella critica ci vengono
momento
man-
a
notate
tra M e P ne abbiamo
parecchie
(i)Nell'elenco delle somiglianze
trodotte
innelle qualiquest'ultimo
codice riproduceva
le correzioni successivamente
che
conchiudere
nel primo ms.
autorizzati
Sicch" saremmo
a
quasi
il codice P
di M
dipendadireiumente
forse
" stata
non
per
ora
di
sospeso
una
su
corredo delle varianti. E
essi contenuto,
i due
ne
mss.
siamo
poi prima
i due
di dare
sarebbe necessario istituireun
A
questo
ancora
esame
andiamo
abbastanza
un
sciare
megliolatentarci
accon-
tutto
preciso
giudizio
sopra
soltanto sopra
esame
sempre
lontani.
sulle correzioni
cosi "
parola,
raccolse nelle note
non
codici,basandosi
siccome
definitivo ed
giudizio
questo punto il nostro
Il Mommsen
probabilit".
tra
interposta
Ma
dal codice M.
l'ultima
pronunciata
ancora
un
minutissimo
la
aneddoto
il
lazione
re-
in
teri
di tutt'in-
pi" avvicinandoci,
quantunque
C. CIPOLLA
sa
quindi
pu" considerarsipresso a poco come
" bello,
all'autore. Il carattere
ma
con
regolare,
met" del secolo xiv,
contemporaneo
e
le abbreviature.
I titolidei
Per i confronti col codice Vaticano-Palatino mi
giovaibens"
qualchescorrezione. Abbondano
in rosso.
sono
capitoli
e da questo
Zangemeister,
della collazione fattane da C.
al dottor Vittorio Gardthausen
Mommsen;
ma
sopra
parte che contiene
novembre
della edizione del
(0, nonch"
mi servii della
tutto
cata
comuni-
copiache, per quella
feci io
ne
YAnonymus Faksianus^*\
nel
stesso
1889.
fattaassai esattamente;
generale
genze
tuttavia qualchedifferenza si pu" notare, e non sempre le divercollazione del R"hl
La
le omissioni
o
" in
del
sono
anche delle correzioni che
conto
introdusse non
comunicata
di rado nel
dal Mommsen
inutilia rilevarsi.
tutto
testo
una
mano
Qui
quasicontemporanea
di questo codice.
collazione
La
credo arriviad esaurire
non
anche in
desiderio,
rappresentando
terr"
ogni pi"
stro
ogni no-
minuta
e
pi"
inutile particolarit"
il codice Vaticano.
(e.126)si comincia a far uso
Falesianus col capitolo
intitolato:D e ad ven t u O
codice Vaticano
Nel
nymus
regis Cyrorum
Erulorum
et
Theodericus
rex
in
fuerit
eum
Italia
et
dcWAnO"
d
u"
har
quomodo
E
persecutus.
Historiae
e
di Giovanni, codice Veronese,
imperiales
col capitolo:
Herulor
um
rex
Qualiter Odoacar
e.
nelle
125 b,
invasit
Italiam.
Comincia
"
"
Giovanni
:
"
Cum
autem
^eno imperavit
apud
multis oppressa calamitatibus foret
et Italya
Constantinopolim
auxilio desolata,
imperatoris
gens Cyrorum, Herulorum,Rugoet
de
Turcilingorum,
finibus Germanie
"
rum
a
validissimo exercitu Ytaliam
quasiidentiche
codice
a
con
quelle
e
Palatino,
che
II nel codice
(i) Amm.
Marcell.
(2) Fol. 126 sgg.
sono
invasit ".
cui ha
pure
cio" :
Phillips,
Le
prorumpens,
cum
prime parolesono
ilcitato capitolo
del
principio
le iniziali"eWAnonymusFalesianus
" Igitur
^enone auimperante
Rer. gesL libri,
1875,II,289 sgg.
Lipsiae,
INTORNO
RICERCHE
ALL'
ANONYMUS
"
U
VALESIANUS
"
5j
V"Usianus segue un
" ("". "itWAnotiymus
Constantinopolim
sulle calamit" d'Italiae sulla rapida
successione degliimpecenno
ratori
riassunse nelle pocheparole
qui
; ci" che Giovanni Diacono
dei " Cyri " "c.
riferite. Eglicontinua poi parlando
Nell'-4" questo: a Supervenonymus Valesianus il tratto corrispondente
Ma gliEruli,
Odoachar cum
" niente autem
gente C)rrorum".
"
se
gusto
ricordati nella riferitadidascaliadel
taciuti,
vengono
qui sono
i Turcilingi
poi ed
capitolo;
dopo, in
desunto
tratto
un
rammentati poco
vengono
da lordanis ed interpolato
nel testo
i
Rugi
Palatino-Vaticano "dV
sostituzione del
capitolo
49,
che furono
e
Il
^^\
messe
AnonymusValesiantis(*),in
delle primelinee del capitolo
50,
abbia invaso,dal di
che Odoacre
concetto
allorch" i Germani
esercitiimperiali,
negli
testa.
Quel
Valesianus.
lo
Quale sia questa fonte,
dandoci
ProsegueGiovanni
desume
pure dalla
sibbene
da
"
Horum
"
rus, in
un
rex
passo
erat
un
fonte,ma
sua
un
nomine
era
lo posero allaloro
da fonte diversa dzWAnonymus
" dedotto
concetto
fuori,
Odoacre
" in contraddizione collaverit" storica,
r Italia,
mentre
soldato
om-
vedremo
ritrattodi
in appresso.
Odoacre, che egli
proprioa questo luogo,
po' posteriore.Scrive egliinfatti:
non
Odoacar,vir
strenuus,
militariperitus.
cuius
dbciplina
statura
pater Edico
proce-
dictus est,
et ex infima prosapia
genitus". Qui, dopo aver
plebeius
saltato parecchie
linee del suo
di Glicerio,
testo, dove si parlava
Nepoteed Oreste,cerca le notizie biografiche
sopra Odoacre,che
zione,
leggevaalla e. 260 a (*". Come " suo costume, ritocca la dima
statura
a Edico
dictus,
qualchefrase la conserva:
pr"Ben " vero
che YAnonytnus
Valesianus non
dice che
" cerus
".
Edicone fosse uomo
Giovanni lo
ma
plebeoe d' infima prosapia;
a
vir
deduceva
dal
si
fatto,che
a
present"
(i) Avvertasi
d'occhio
sempre
che
san
Odoacre
lorch"
umilmente,al-
Severino.
secondo
cito sempre
alla ed. Gardth"usen
vestiva molto
e
a
il
ms.
Vaticano, pur
quelladel Mommsen,
tenendo
che devono
presential lettore.
(2) C. 127 A, al fine.
(}) Garothausen" op. dt. p. 293, rr. 3-13; Mommsen,
(4) Ed. Gardth"usen, p. 291; Mommsen, p. 314.
3I7'-I7.
star
C. CIPOLLA
54
che Giovanni
Dicemmo
salt"
Diacono
poche linee
non
manoscritto Vaticano ('";
queste naturalmente si trovano
testo
nel qualead
comune,
peratore
varie notizie sopra 1*im-
seguono
scrivendo:
Prosegue Giovanni
Odoacre
hoc
nel
(*).
Zenone
De
osso
tutte
del
libr"s vite beati Severini monachi
in
leg"tar,
quod
ei
propheticospiritorevelavit,
quod fiiturus esset rex
barbari
in
ventrent
Turcilingi
quodam tempore quidam
transire per Pannonias,ubi beatus Severinus religiosam
eos
Ytal"am,c"mtigit
vltam
ducebat. predicti
ergo viri,audita fama sanct"tatis dus, venerunt
vir
predictussanctus
Yulie.
ad
eum
dum
nam
ut
ad
virum
vir
dicerent,
simis
et
tunc
vilissimo hab"tu
et
ftilgebat,
quod
se
tectum
Dei
Dd
cum
indutus, set
celle viri Dei
sodis
inter quos
tanta
erat
Odoacar
proceritatecorporis
unde inclinans
capitetranscendd"at,
valedactaquebenedictione,cum
accessit,
Severinus,vocato
pellibus
coopertus,
set
Odoacre, dixit: vade
in brevi
multis
ad
Ytaliam
vilis-
quod
plurimalarg^turus.
ita fiiit.
Tutto questo
dove
"
haberent
patrisbenedicdonem
tanti
iuvenis
tunc
pure si
monachi
",
tratto
"
desunto,quasialla lettera,
dzlYAnonymuSy
in librisvite beari Severini
a
ripete
quanto leggesi
citando questa medesim"f
dal diacono
poi ripetute
Eugippio.Nel
resto
Giovanni, e
si hanno
Fita, colle stesse
senza
nominarne
parole,
il suo
tore,
au-
senz'altro le identiche
pi" o meno
deWAnonymuSjovvero
queste sono
In luogodi " Pannoniam
", Giovanni
parole
o modificate.
parafrasate
scriver" "Pan-
quidambarbari ",
fu dal trecentistariprodotta,
che " neWAnonymus,
ma
coll'aggiunta
unicamente dalla gi"stabilitarelazione
Turcilingi
", suggeritagli
" fuor di luogoraccogliere
di quelbarbaro popolocon Odoacre.
vere
poich"dovremmo addiritturatrascriquituttii puntidi raffronto,
tutti i passidelV Anonymus. Noto che le parole
del santo
da Giovanni riferite,
cio" colla sola
sono
quasisenza variazioni,
mutazione di " sed multis cito plurimalargiturus
", in " set in
".
" brevi multis plurima
largiturus
Sopradi un punto peraltro
a
nonias ", che in fondo " lo
stesso.
La frase "
"
(i) Ed. Gardthausen, pp. 289-90; Mommsen, pp. 308-10.
(2)Ed. Gardthausen, pp. 290-91; Mommsen, pp. 314.
RICERCHE
INTORNO
ALL'
ANONYMUS
"
VALESIANUS
dobbiamo
fermare la nostra
entrarono
nella celladel santo, dice di Odoacre
la testa,
"
se
tanto
attenzione.
eglialto
era
di
vecchie edizioni (0,manca
nel
di
e
"
genuinotesto
sia saltato fuori
non
del
Gardthausen,dove
Vaticano,locch"
"
se
pare che
E
essere
Tale
post modicum
a
facilmente
Eugippio.Come
dalla edizione
lo dia anche
il manoscritto
si vede
dal Mommsen
di lezione
discrepanza
Diacono
tempus,
dal
suggerita
del
reverso
da
inclinasset",
et
Vaticano, poich"qui si
proseguiamonell'esame
Nam
di
per Giovanni
ammettere
differente dal manoscritto
che potea
ce
Quel
se".
chiaro
si vede
inesatto;anche
autorizza tuttavia ad
voce
"
nel codice P.
manca
"
"
se
"
inclinans
e anche
Gardthausen,
il qualein ci" si avvicina al
quel
che dovette chinar
Vaticano:
testo
55
Parlando dei barbari che
statura:
dato dai testi di Mommsen
"
II "
testo
una
tratta
che
non
ci
fonte
di
una
senso.
di Giovanni:
de Ytalia Odoacre, cum
sodis,gens
Odoacrem
conYtal"am venire disponens,
et Cyrorum contra
Turcilingonim
sedibus
de
stitu"ts"bi regem.
(0
collecto
igitur Odoacar,
ingentiexercitu,
in brevi occupavit,
universa diret eam
propr"isexiens in Ytal"am festinavit,
trucidaverunt
tradens
barbari
et
incendio,ac omnes
ripiens
reperiebant,
quos
in
ore
gladii.
Quest'ultimotratto ci fa accorti dell'altrafonte,cui ricorse
Giovanni,e allaqualefacemmo allusione poco fa. " la Historia
di Paolo
romana
di Eruli
tudine
della fortissima moltiDiacono, la qualeparla
e Sciri che accompadegliausiliariTurcilingi
gnarono
Odoacre,e coi quali" Italiam. properare contendit ".
E poi fa paroladella desolazione in cui gliinvasori posero le
dtt" italiane,
ricordando le rapine,
gliincendi,e la spadaoperatrice
di tutte queste rovine : a scaevit ubiquegladius
" ('\
Segue Giovanni:
e
..
De
regera
tercia
capcione
urbis
Rome
facta
per
(4)-
(r)Amm.
Marcelu
Hoke, 1867, p. 558.
Opera,Lipsia,
(2) Cod. Veronese, e. 126
a.
(5) Ed. Droysen, p. 210.
(4) Cod. Veronese, e. 126
a.
Odoacrem
C. CIPOLLA
$6
La
prima parte
di Roma,
di questo
desunta
" certo
non
che riguarda
la conquista
cap"tolo,
scrivo
daWAnonymusValtsiarms. La tra-
:
Romam
eam
venit
subiugata,
et invasit,et
coangustatam cepit,dirripuit
ergo rex, capta universa Ytalia et
Odoachar
diu
quam
obsessam
et
dominio
suo
postmodum possedit sic ergo urbs Roma, orbis domina, propter
fuit Turcilingis
et ceteris barbaris ancillata.
C^nonis princ"pis,
L'ultimo
periodopu"
essere
forse
stato
dalle considerazioni di lordanis sulla caduta
per fermo
trattasidi
sul labbro
Giovanni
a
ispirato
dell'impero
romano;
che potevano
espressioni,
del cronista.
sorgere spontanee
di Roma,
L'assedio
cata
pec-
col cui
racconto
" esattamente
Invece la
non
principio,
fine del capitolo
" desunta quasialla lettera A^Anonymtis^^^.
dellelettereche Odoacre,dopo ottenuta
scrisse
Vi si parla
l'Italia,
il perdonodi
a san
Severino,il qualeda lui chiese ed ottenne
ceno
Ambrogio,condannato all'esigilo.
collo spoglio
delle Histor"ae di Giovanni:
Procediamo
ha
il capitolo
De
rum
bello
storico.
Odoacris
regis
Feletheum
contra
go
Ru-
regem
(*)"
La guerra di Odoacre
contro
i
Rugi
Valesianus.
d^"VAnonymus
accennata
fuggevolmente
" appena
Giovanni
la
mente,
distesa-
narra
seguendola Historia Langobardorumdi Paolo Diacono,
del capitolo:
stesso
" Eo tempore, ut scribit
ch'egUcitanel principio
"
Paulus
diaconus
"
gem...
".
Lombardorura,
ystoricus
Abbandona
Giovanni
capitolo
19, dove Paolo Diacono
a suis regionibus
venerunt
egressi
" Longobardi
autem
tunc
primo
"
recessum
nuovamente
"
Odoacar
(i) Cod.
(2) Cod.
Odoacris,ut
il suo
126
e.
126
a.
Tunc
...
habitaverunt in
zlV Anonymus Vahsianus
Veronese,e.
Veronese,e.
"
Rugiland
infi-adicetur
in
igitur
regnavit
testo, verso
scrive:
in
Inter Odoacrem
".
a
re-
la fine del
Langobardide
".
E Giovanni
:
Rugilanda,
post
Qui Giovanni
ricorre
dal periodo:
principiare
Italia .xiii. annis,qui fuit vir
stre-
INTORNO
RICERCHE
"
et
nuus
ANONYMUS
"
VALESIANUS
arrianus
set superstitione
bellicosus,
nelle
mentre
ALL'
ultime
sue
poco fa
che abbiamo
57
Questo tratto,
".
il ritrattodi
parolerammenta
II "
Odoacre,
nelle primeriproduce
altrefrasi
considerato,
modific" questa voce
" mansit (l'antico
correttore
dQWAnortymus^^'":
ristabilendo cosi Tarmonia
col codice M) in
in a mansitque
"
La frase poi " set superstitione
arrianus 0
ann.
" regnum
.xiii. ".
in uno
" desunta,
con
quanto segue, da altro luogo dell'^nodi san SeE ci" che segue " la narrazione della profezia
verino
nymus.
del regno
sulla durata
Nam
si legge: a
ttymus^*^
"
arrianae
"
moratum
"
ut
favorem
sectae
multi
regem
fieri
il regno
Infatti n"ffAno-
dum
ipse esset bone voluntatis et
preberet,
quodam tempore dum menobiles
solet,adulatione
che
profetizz"
di Odoacre.
sancto
coram
laudarent "c.
di Odoacre
".
E
viro
humana,
san
Severino
sarebbe durato tredici o quattordici
anni.
chiude
Giovanni
"
virtutibus
"
vit in pace,
"
tanto
et
cosi : " Hic Severinus plenus
quelcapitolo
sanctitateapud Pannonias in monasterio suo quiedebito
cuii"s corpus postmodum Neapolim cum
patrihonore
non
est
".
Per
" di mestieri ricorrere alla Fita
basta ci" che
la frase
translatum
"
ne
cum
scrive Paolo
debito ", la
Diacono
qualepu"
s.
ispiegare
queste parole
Severini di Eugippio;
dove
C'",
essere
stata
manca
soltanto
assai facilmente
introdotta da Giovanni.
Procediamo
De
adventu
exercitu
cum
un
di Giovanni:
altro capitolo
Theodorici
in
Gothorum
filli Theodemir
Walamer
Ytaliam,
et
de
interfectione
cum
Odoacar
Gottis
cum
qualiter Theodoricus
posTheodoriet
Qeno
Ytaliam,
imperator
primo quomodo
(4).
honoravit
vocavit
et
Costantinopolim
regis Cyrorum,
sedit
ad
et
(i)Ed. Gardthausen, p. 291,
Vaticano,e. 126 a.
r.
22, cap. 45
cod.
(ed.Mommsen, 314**);
(2)Cod. Vaticano,e. 126B; ed. Gardthausen, p. 392,
MoiiMSEN, 315 '^
(3) Hist, Langoh,I,cap. 19.
(4) Cod. Veronese, e. 1260.
4*
r.
15 sgg., cap. 48;
C. CIPOLLA
58
E il
comincia
capitolo
rum
"
con:
"
Theodemir
Interim
rex
Gotho-
".
Nel
Vaticano ('" s" deve
manoscritto
trovare
la fonte
anche
tutto d"
riproduca
volta dipende
nel suo
che eglitrovava
testo, il qualealla sua
che test" abbiamo
da lordanis ^^\ Quelle prime voci del capitolo,
ricordano assai dappresso
l'inizio del capo corrispondente
trascritte,
Theodemir
nel codice Vaticano, cio":
Igiturrex
",
didascalia
del
la
nel
cio"
codice
pitolo
caVaticano,
qui,
quantunque
alii
fu ere
Gothi
sia alquantodifferente: Item
et
Theodericus
ex
progenie
processit. Ma
quorum
dopo di quelleprimeparole,che Giovanni Diacono ripon",
nel testo Vaticano si procedeparlandodei
appena modificate,
poli.
pass"alla corte di Costantinogiovanianni di Teoderico,ch'egli
di Teodemiro :
Solo pi"innanzi " fatta paroladella morte
diu post hec rex
" Nec
Theudemyr in civitate Cerras fatali
alla parola
Giovanni trascrive,
ma
"egritudine
occupatus... ".
0),egli
sono
" Cerras ", che fino a pochianni or
era
enigmatica
Alanie".
aggiungequesta spiegazione:
"apud Cerras,dvitatem
di questo
Giovanni
capitolo,
quantunque
non
"
regionedetta
La
"
Alania ",
non
Quindi Giovanni trascrivela
poco
e
del
senso
alle
suo
.
.
.
sua
si permettesse di
com'egli
Il manoscritto
autore.
di lordanis,cosi
espressioni
modificare anche il
Vaticano,rimanendo fedele
descrive
dall'imperatore
Zenone
concesse
l'abbia pescata.
dove
con
fonte,in generale
poche
ma
con
modificazioni;
qualchevariet",che
concludenti
pu" far conoscere
so
zioni
gli onori e le distinal giovaneTeoderico :
ad se in
imperatorZen"n (4) grate suscepit,
eique evocatoria destinata,
venire precepit,
sui
inter
honore,
dignoquesuscipiens
palatii
proceres
Urbem
(i) C.
126B.
(2) Get. cap. 55,
(3) loRDANis
nota; qui pu" vedersi
di questo
nome
a
1861,p.
Stuttgart,
"
195, nota; cf. ib. p. 191,
qualiipotesidiede luogo la
geografico. Ora
questa citt" con
(4) Sic.
56, 57.
Get. ed. Closs,
Cyrrhus"
il
tentata
identificazione
Mommsen, lordanis G"tica,p. 132,
citt" della I Macedonia.
tifica
iden-
6o
C. CIPOLLA
di Teoderico
a
Questa frase
qui il suo
fines...
Veneciarum
Venezie,"
di
Sirmio,e
que
ingressonei
nel codice Vaticano
manca
prima
est
e
confini delle
pars Ytalie".
anche nell'altrotesto
fu suggerita
dcWAnonymus VaUsianus;all'autore probabilmente
nezia
(0, dove la Ve-
dalla descrizione d* Italiafatta da Paolo Diacono
d' Italia. E di 11 a poche
la primaprovincia
come
figura
dove ilcodice Vaticano abbandona lordanis per riprendere
parole,
Ecco come
altrettantofa anche Giovanni.
YAnonymusFalesianus,
sta scrittonelle Historiae imperiaks^*^:
.
Odoachar
.
.
Veronenses
armatum
contra
occurrens,
in campo
satum
at
Odoachar
vero
Veronense
minore
illead campos
quem
castraque soluta,fines Ytal"ae
strage delevit,
magna
potioreaudatia intrat.
cum
direxit exercitum.
cura
.v.
abiit in Veronam, et f"xitfos-
kL octub.
Qui il codice Vaticano
due volte la narrazione della battaglia
ripete
zione
di Verona; poich"il primo periodo
contiene la descrine
desunta da lordanis0), e il secondo
che dello
fa
seguitoal
tra
fatto si
stesso
data
battaglia
il codice Vaticano
descrizione
n"iliAnonymus Falesianus ("",
dove
trova
sulla
cenno
ripetela
all'Isonzo.
Giovanni
e
Diacono
Unica
renza
diffe-
" questa, che
lo scrittore trecentista,
col girodelle parole,
cerc" di
le due
"
battaglie,
quasiche
tatisVeronensis
dopo
r
Taltra
", e
di
ingresso
fosse
una
Odoacre
"
data
stata
in campo
"
in
distinguere
civiplanitie
minori Veronensi
",
in Verona.
la narrazione
Per i fattisuccessivi,
molto
saiba
e la
confiisa;
salt" i
cano
procedenel codice Vatida ci", che lo
confiisione" prodotta
capitoli
51-2
d""T Anonymus^^\ cos" che Giovanni
(i) HisU Lang"b,II,cap. 14 sgg.
(2) Cod. Veronese, e. 127 e.
Odoacer armatum
(5)Cap. 57: "
.
.
"
illead campos
"
lutis f"nibus Ytaliae
.
Veronenses
occurrens
p.
magna
potioreaudacia
cum
(4) Ed. Garothausen,
ed. MoMMSBN,
316**:
"
p. 293,
et
r.
-
Ravennam
".
direxitexercitnm.
eum
quem
sostrage delevit castrisque
intrat ".
13 sg.:
abiit in Veronam
(5) Ed. Gardthausen, pp. 293-4;
rambulavit
contra
"
at vero
Odoachar
abiit ";
".
ed. Mommsek,
p.
316*^3*:"
Et pece
INTORNO
RICERCHE
ALL'
detto che Odoacre
trovava
da Cremona,
che
senza
"
II "
6i
(cap.50),e che usci
s" fosse ivi soggiunto
che Odoacre aveva
fuggia
Ravenna
(*". Quindi Giovanni
lasciato Ravenna
VALESIANUS
ANONYMUS
rammenta
Ravenna,
e
non
; accortosi che le
navano
paroledella sua fonte accenal rialzarsidella potenza di Odoacre, soggiungech'egli
raccolse a Ravenna
Ruexercitum Turcilingorum,
" universum
Herulorum
et Cyrorum ac populorum Ytalie,qui sibi
" gorum,
Il codice Vaticano seguendodappresso
" parebant
".
VAnonymus
dice poi,con tutta semplicit",
che in aiuto d" Teoderico vennero
" Visigoti;
si incarica di spiegare
la cosa, narrando
e Giovanni
di
suoi nunzi per invitare i Visigoti
che re Teoderico mand"
Spagna.
U capitolo
di Giovanni finisce con
sulla storia dei
cenno
un
AsUl"!
il quale" indipendente
Visigoti,
Anonymus Valtsianus.
ricorda Cremona
qui
Apud Guisigothos,
qui et Theodo,
morabantur
hic
Walie.
successo!
copiosum adversus Odoacar.
Theodor"cum
et
Yspania,regnabatTheodor"cus,
tum
exercipatr"c"o
in
direxit regiTheodor"co
Theodoricus,quiet Theudo,
genuitautem
Transimundum, qui patrisuccesserunt
in
Guisigo-
regno
thorum.
I spetta
(Teoderido)
al periodo419-451, Torismondo
(dicui pu" essere alterazione
(*) di Giovanni)
dal 451 al 45},
ilTransimundo
regn"sui Visigoti
Teoderico (Teoderido)
il firatello
II, che govern"
succedendogli
dal 453 al 466. A costui successe
Eurico (461-85),dopo del
fu
Alarico II (485-507). E quest'ultimo
al trono
qualevenne
di cui spos" una
Teoderico Ostrogoto,
in relazione con
figlia,
secondo l'attestazione ""XAnonymus Falesianus ^^\ in un
passo
Qui
noto
tutto
a
"
confusione,
poich" Teoderico
Giovanni
(i) Anon,
Diacono
V"Us. cap. 52.
(2) Transamundo
PP- 33" 58; Paulus
pp. 207,
(*""
era
re
dei Vandali: Iordanis, Get. ed. T.
Diac. Hist. rom.
ed. Droysen
217-8.
(3) S ^3i c^* Gardthausen, p. 297;
re dei
(4) Anche Garollo
(Teoderico
p.
121)
Mommsen,
(nelBreviar. di Eutropius),
ammette
che
sia stato
Alarico
ed. Mommsen,
Goti
il
re
e
p. 322.
Firenze,1879,
Italiani,
degli
visigotoche
soccorse
derico.
Teo-
62
e. CIPOLLA
Procediamo
De
col
secundo
extictione
Odoacris
prelio
Diacono, dopo
il " 50,
Theodoricum
adversus
et
(0.
Odoacris
Giovanni
di Giovanni:
testo
si " detto,
siccome
saltato,
aver
dice
gliinteri "" 51-2, che non trovava nel coora
Vaticano,trascriveil" 53, dal qualeavea diggi"tolto la
dai Visigoti
notiziasugli
aiutip"rti
In tutto questo
a re Teoderico.
solo punto degno di nota, in cui Giovanni
trovo
un
paragrafo
dal testo.
della battaglia
siasi scostato
A proposito
suU'Adda,
dove VAnonymusVdksianus,
anche secondo il codice Vaticano,
quasitutto
dice che
vi mori
aggiungedi suo
"
e
dorici ".
domesticorum
comes
questa dichiarazione :
Pierio,uno
conte
cialidi Odovacre
"
"
hic
mi limito
proposito,
A questo
il Garello (*): " il
"
Pierius
"
dei
erat
a
ex
",
Giovanni
parte Theo-
riferireci" che scrive
pi" fedeli e
cari uffi-
.
la storia
Giovanni,che tiene sempre presente alla sua mente
discorre in uno
della conferma del
dell'impero,
speciale
capitolo
dominio
concessa
Qualiter
mavit
a
re
Teoderico
Anastasius
Teodorico
imperator
regi
et
Ricordando Giovanni
stato
mandato
notizia col
de
moribus
regnum
italicum
confir-
eiusO).
?)capo del Senato era
(Fausto
Costantinopoli,
eglicombina questa
che Pesto
da Teoderico
a
" detto che Pesto concord"
capitolo
64, dove
Teoderico
Anastasio:
dall'imperatore
la pace
Anastasio,che questo imperatorerimand"
gli
vanni
Gio(( ornamenta
palatii
", da Odoacre trasmessi a Costantinopoli.
si permette di colorire le scarne
""H" Anonymus:
espressioni
tra
dum
Igitur
e
Anastasius
Theodoricus rex
apud Constantinopolim,
imperaret
Constantimisit
Festum
est,
patritium
obsecrans ut regnum italicum,
nopoiimad principem,
quod cura Gothis conquisierat et praedecessor
eidem
suus
conf"rmaverat,
Qeno
ipsesibi concederet
de quo
Ytalie,
in vita Qenonis dictum
.
(i) Cod. Veronese,e. 1 27
(2)Op. cit.p. 123.
(3) Cod. Veronese,ce.
Un'antica correzione in
a.
129
d
-
130
a.
nero
: "
.
.
extinctione ".
ALL'
INTORNO
RICERCHE
che
famigliari
Poi inserisce le notizie
il
come
re
Quest'ultimaparolaci fa pensare
nymus, in
molto
non
rassomiglianza
che il re
era
suo
Giovanni
Siccome
Vaticano
Poscia
secondo
dare
a
i cattolici^'\
verso
^*\ ma
Giovanni
si
po' d'ordine
un
una
soggiunge
al confuso
nella
i due detti e il giudizio
la madre
tra
questione
e
riferisce
il figlio.
e
intende il testo,
non
riale
mate-
61-2,
capitoli
del re,
i detti e fatti memorabili
Qualche volta Giovanni
"
leggenel capitolo
79.
di cui si serve, cosi congiunge
questa notizia coi
dove si contengono
d"lY Ano-
della tavoletta d'oro,colle quattro
nome,
mira
63
capitolo
63.
fortissimus "
rex
"
grave.
e narra
illetterato,
prime letteredel
a
al codice
mancante
passo
un
"
decorus, viribus fortissimus".
corpore
"
U
nel
stanno
allatolleranza di Teoderico
Segue accennando
lodando
VALESIANUS
ANONYMUS
"
qualchevolta
congiungendouna parolao un inciso erroneamente,
sbaglia
del suo
volta invece spiegafelicemente i passidiflScili
qualche
Dar"
est, relintesto.
qui qualchesaggio: a Quidam mortuus
filium ex uxore.
nesciente matre ^^\puer parvulus
" "c
a quens
;
dotis
dove
dotis
"
"
a tunc
",
cepit
repeterearras
sponsus indignatus
di conoscere
interessare
nel testo de"l^Anonymus.
Potr"
manca
il
il passo ^^\in cui si espone come
Giovanni abbia riportato
come
si
di lei al re.
giovane,respintodalla madre, ricorresse contro
di lezione tra M, che legge" in cuPoich" qui e' " divergenza
ci
ribus
regis
",
di dire:
accontenta
P
a
pi" che
(i) C"
non
Anon,
regis". Giovanni si
" omnia
", avvicinandosi
gesta regiexplicavit
M.
Riferiscola fine dell'aneddoto,
quale"
P che ci d"
e
a
c
rem
65.
Vaks. cap.
(2) Ed. Gardthausen,
cap. 60, p.
(3) Questa frase ha il suo valore.
et parvulum f"lium nescientem
firase
:
"
nesciente
matre
",
con
questo
il segno d'abbreviazione,
indicante m;
trov"
non
abbia
consegue,
ma
nuova
"
nesciente matre
senso.
non
Per
darle
", e
un
2; ed.
Il cod. M
matrem
Mommsen, p.
legge:
e
et
"
finale di
questo segno
"
322 *7.
uxoreliqu"d
ha
Il cod. P
".
suU*
che
ma
p"* di
senso,
tanto
che, a insaputadella madre, fu da
prova
296,r.
l'uldma
matre
"
fu raschiato.
c*era
vanni
Gio-
trascrissetal qualequesta frase,
quantunque
pi" che il fanciullo era
della
in curia
"
r.
da
piccolo
"
uxore
conoscer
non
altri sottratto.
di Giovanni
dipendenza
(4) Ed. Gardthausen, p. 297,
pose punto dopo
Di
qui abbiamo
da P.
5; ed. Mommsen,
p. 322 3".
"; ne
la madre,
una
e. CIPOLLA
da
narrata
da
Giovanni,poich"le
commento
dixit ei (0
...
vire
parolepossono utilmente seralle espressioni
non
sempre chiare del testo :
rex:
sollidos. tunc
rex
iurando,ut nullum
et
v"dens
facultas tua, mulier?
mal"ciam
presente fedus
me
flisavalde,confessa est filium
ut eam
tradidit,
precipiens
et
suum
ait: usque
prec"piotibi
tunc
quem
matrem
mille
ius-
sub
mulier,am-
tunc
que mulieris erant,
omnia
rex
ad
negas filium tuum,
celebretur.
coniugii
esse,
tamquam
que
mulieris ait:
alium recipias
virum,nisi hunc
quod statim
volo
est
que
sue
multa quoque
benignetractaret
fecit(0.
alia preclara
Si ha
qui anche
un
mentre,
per
del modo
bell'esempio
alcuni rispetti,
si vede
vorava;
la-
cui Giovanni
con
con
quanta fedelt"
garsi
non
eglirestava fermo alle sue fonti,sotto altririguardi
pu" nesi permettesse di scostarsene, per aggiungeredel
ch'egli
che servisse a complementoo spiegazione
suo
qualche
particolare,
del
suo
testo.
di cui
accennando allo scisma romano,
Prosegueil capitolo
nel capitolo
si parla
65 dQlYAnonymus.In quelpasso, rilevo questo
nel codice ivi leggesi
: a intendo orta
soltanto,
che,come si avverti,
"est
in urbe Roma",
lettere e
Nel
"
amator
dove P ha invece
"
contentio" "c., colle
probabilmente
aggiuntedal correttore, in rasura.
codice P mancano
i capi67-9 e parte del 70, riprendendosi
del capo 70, cio" : " erat enim
il testo colle ultime parole
civitatum ". E Giovanni,
fabricarum et restaurator
dopo
o n t
,
sullo
il
cenno
"
Theodoricus
"
aliisomamentis
trascrivendo
sivamente.
scisma,tosto
prosegue
dicendo
in fabricandis paladis
et
urbanis
tota
: "
erat
autem
rex
civiutibus
reparandis
ac
E prosegue
intentione solicitus".
sino al 73 incluquasialla lettera i capi seguenti,
qualcheritocco,
Eglisi permette, come al solito,
aggiungendo
o
levando.
scrive intomo
Item Verone
Parmi
che
interessante riferire
quello,
agliedificierettida Teoderico
fecit thermas.
ad
item
in gens
egli
in Verona:
palaciumet
a
porta usque
excelsum
porticumfecithuius palacii adhuc
palatium
apparent
iuxta
ecclesiam
Sancti
in
loco
Syri,
vestigia
qui dicitur
(i) Cio" alla donna.
(2) Cod. Veronese, e
129
a.
INTORNO
RICERCHE
CastellusCO.
ALL'
aqueductum,qui
novis
drcuivit civitatem et
tate
conclusis.
ricus, quibus
etiam
Perch"
muri
autem
sibi
quos
si
rex
spazieggiato
per le
eadem
in
statuii.
alYAnottymusci" che
appartiene
carattere
Theodo-
cingitur.
ci" che,in
distingua
e
mur"s
in civi-
vetustis
fecit
urbs
regalem
immediatamente
muris
6$
II "
item
destructus f"ierat,
reparavit.
Veronensis
nunc
VALESIANUS
ampliav"t
eam
sunt
sedem
urbe
ANONYMUS
"
questo
passo,
Giovanni,adottai il
spetta
di quest'ultimo.
aggiunte
a
Solo alla fantasia di Giovanni
attribuire gliepiteti
vorremo
porticum". Ma trattandosi
di un re come
locale veronese
Teoderico,del qualela leggenda
da
niuno poteva pensare che il palazzo
narrava
cose
spettacolose,
fosse immenso
fosse eccelso.
lui costrutto
non
non
e il portico
Non sono
servazioni
ma
retoriche,
amplificazioni
appuntidi erudito le oslaudativiaggiunti
a "palacium
"
sulle mura,
piediai tempidi
in
pongono
Teodericiane
e
su
"
e
Oggid"le
pure anteriorial
(*\
rimaneva
esse
dubbio,poich"si indicano
questo, che
erudito e
a
quanto di
Giovanni.
all'et"di Giovanni
almeno
e
asserzioni di Giovanni
ci"
ostante
non
resta
Giovanni,relativamente ai suoi
archeologo.
palazzodi Teoderico
teriori
an-
sempre
tempi,era
sul colle di S. Pietro
I restidel
si
alle
posteriori
altremura,
cio"
del xiv secolo,
principio
Ma
in
ancora
a
e
rona
Ve-
furono in questo secolo studiati,
riconosciuti da
illustrati,
Giovanni
('" e da Oscar
Orti Manara
anche
Riferiiquesto brano di Giovanni
La
un
" item
proposizione
Mentre
un
per
altro motivo.
un
muris novis circuivitcivitatem
valore per la criticadel
ci richiama
^^\
Mothes
testo.
"
Muris
novis
si ha
"
muros
alios novos
in ablativo
"
", P
sul colle S. Pietro. Era edificioromano,
(1) Il castello,
re
ha anche
lezione del codice P
tantino alla pristina
nel codice M
palazzodi
"
Teoderico,del qualepalazzorimangono ivi
vestigia.
(2)Pompei, Saggiodi
studi intomo attevarie
mura
(" 71).
aveva,
tramutato
ancora
per
nel
imponenti
di Verona,in Archivio
Veneto,XVUI, 206.
di due antichissimitempii,
Verona, 1840.
(3)lUustra^ione
Die
in
Mittelalters
Baukunst des
Italien,
Iena, 1879,pp. 178-9.
(4)
66
C. CIPOLLA
quanto pare, cominciato
a
in
mut"
"
scr"vere
alios " ("". Ma
muros
possa
che
parere
aliis", che
mur"s
"
pi"importante
"
tosto
circuivit".
dalla collazione usufiruitadal
Cosi leggeil codice P, quantunque
Gardthausen
"
vi sia scr"tto:
circimiit" (^".
"
l^ge invece : e drcuit ". Ecco un' altra prova, se ce ne fosse
di P da M.
bisogno,della dipendenza
della vita di Teoder"co,
Giovanni, continuando l'esposizione
discorre delle cose
religiose:
M
Theodoricas
Qood
Ha,
esset
cum
licos
persequebatur
in
et
est
versus
mandavit
quod
et
qui regnabat
tyrannide
lustino
in
Yta-
catho-
principi
et(3)
redderet(4).
ecclesias
hereticis
Gothorum
rez
arrianus
r"co,
: TeodepassideWAnonymusr"sultaquesto pensiero
si comport"giustamente
e imparzialmente
pur essendo ariano,
ultimi suoi anni. UAnonymus,nel
i cattolicisino agli
verso
della persecuzione
di Teocomincia a parlare
testo
pervenutoci
accennando (capo80) al favore che il re
derico contro
i cattolici,
ilquale" nimis asper fiiit
fidem catholidiede ad Eutar"co,
et contra
Era
che
facile
lettoreerudito
inimicus
attr"un
".
" cam
quindi
Da
molti
buisse ad Eutar"co la tr"staparte di seduttore del
scr"ve'Giovanni
Theodor"cus
re.
a
Eo
tem-
Gothorum, de quo
rex
"
pore
"
scr"psi, regnaret apudYtaliam,licetesset arr"anus,
super"us
"
"
-
-
cum
tamen
(^) modeste
ce
usque ad hec tempora regnaverat. sed defuit
ab
Euthar"co
consule
in
tantum
quod,omni revepravatus
renda
spreta, contra
trascrivei
catholicos insurrexit".
capi80-2, tranne
le ultime
Quindi Giovanni
dove
righedi quest'ultimo^^,
" fatta parola
degliordini dati ad Eutarico
e
a
Pietro
del cod. P tacciono Gardthausen
(i) Di quesu particolarit"
e
MoMMSEN
di
vescovo
(p.299),
(pp. 324-3).
(2) Anche Mommsen
(3) Corretto in nero
:
(4) Cod. Veronese, ce
(p.525 *")avverte
" quod ".
154
b-
154
che P
legge:"
circuivit".
e.
(3) In queste prime paroleabbiamo
un
ricordo del cap. 60
dell*^ifoii.
Valis.
(6) Ed. Gardthausen,p. 301,
k
r.
24
-
302,
r. 2
; ed.
Mommsen, p. 327
}4-s.
C. CIPOLLA
68
al capo 82 dove
" detto che
"
pulusRomanus
Ravennatis
"
maverunt
.
.
restaurarent
.
cristianidi Ravenna
di
che
quellacitt",cosi
Siccome
".
credo
che
qui si
Si
Goti,cristianibens",ma
po-
concre-
dei
parlato
le sinagoghe
erasi pocanzi
distruttocol fuoco
avevano
omnis
"
quas incendio
synagogas,
di Ravenna.
romana
i
Teoderico ordin" che
debba
intendere
della popolazione
bligo
cio",da quesfobescludevano,
non
sibbene ariani.
cattolici,
Teoderico in questa
del cubicolo,
che consigli"
preposito
"Triuuane"
" appellato
circostanza,
dzWAnonymus;non attribuisco
che Giovanni lo dica " Trigilla
il fatto,
errore
a semplice
", ma
alla circostanza che Boezio ricorda " Trigguillam
regiae
praeposi
alle
cattive
cui
azioni
" situm domus
contro
egli oppose ^^\
",
d'accordo YAnonymuscon Boezio,levando
Giovanni vuol mettere
Il
ci" che ai suoi occhi
eglilo
" tutt'uno.
che Giovanni
di
di Boezio
De
ipsius
Boetio
qui a
non
"
Il passo di Boezio,
discordanza.
una
cita nel capo seguente,scrivendo
Trivoane
E
era
"
e
".
Trigilla
Trigillam
forse si leggevain
"
Trigilla
uno
scritto
poco citer" sotto il titolodi Fifa di Boezio.
lascia di parlare
anche Giovanni:
senatore
et
operibus
eius
et
iniusta
occisione
(2).
sunta
Quasi per intero,la narrazione del processo di Boezio " dedai capi83-7 "dVAnonymusValts"anus e dal libro I, capo 4,
SS 37" 45"
50" 81 del libro De consolationedi Boezio, che Giovanni
cita esattamente.
Cita anche il II del De consolatione(cap.
3,
dove Boezio ricorda i due suoi
consoli.
figli
Tuttavia
non
27),
tutta
la
narrazione " desunta da queste fonti. Trascrivo qui quanto
sembra dipendere
da una
Fifa di Boccio che non
ha relazione con
sua
raccolte dal Peiper
(J).
quelle
che stiamo
Tunc
considerando
Cosi comincia Giovanni
il capitolo
:
lemporisflorebat illustrisvir Boetius Severinus,natione romanus,
regisTheodorici. hic latina et greca linguasufidcntis-
magisterofficiorum
{i) De
consci,philos,
ed. Peiper, I, 4, 31, p.
(2) Cod. Veronese, ce. 1340
135 e.
ii.
-
alla sua
(3) Nella prefazione
edizione dei libriDe consoL philos.
p. xxx
sgg.
INTORNO
RICERCHE
eruditissimo,de quo
"
VALESIANUS
ANONYMUS
U
dicitur. hic etiara
inferius
ut
conscr"psit,
multa
sime instnictus,
consulatum
patr"cius,
ALL'
etiara inferius dicetur (0.
esset
cura
Senatore,collegasuo,
promeruit pr" Cassiodoro
habuit autem
Boetius
69
"
viro
uxorera
f"liam Quinti Aurel"i Symachi patricii,
quierat caput SenaHelpera,
Boetius
hec
senatura
gessit.
Helpes,omni castitate et
tus, cura
quo ipse
floruit. nara
reverentia,
hymnos apostolorumPetr" et
precipuelitteratura,
f
ertur(").
Pauli felix per omnes
composuisse
nomine
di
Dopo
consolati dei
Cura
esset
aver
citato illibro II,cap. 3, 27, De
di Boezio, prosegue
figli
insurrexit in
arrianos
che Cassiodorio
(i) Vorr" significare
viceversa.
cosi:
et fidem catholicam per
itaqueBoecius pr"mus palacii
sequeretur, contra
non
sui
consolatione,
Sulle relazioni
tra
catholicorura.
procur" il consolato
e
Cassiodorio
non
a
ut
nara,
Boezio
e
vanni
pare che Gio-
parlatre volte di
illustree patrizio
candolo
La I, ep. io, " direttaa Boezio," uorao
Boezio.
", incariai
dello
di provvedere al regolare
stipendio protectores
pagaraento
Indirettaraente si chiariscono glistudi di Boezio ;
".
"
equituraet peditura
della teoria del nuraero.
poich"la lettera " in massiraa parte una esposizione
Colla I, ep. 45, Teoderico
Cassiodorio)chiede a Boezio un orologio
(ossia
solare per il re dei Borgognoni(cf.I, ep. 46); il contenuto
tera
di questa letin im
punto pu" raffrontarsi con Giovanni, poich" vi si parladei libri
conoscesse
i libri Variarum
Boezio
defensione
omnia
del secondo.
In essi si
"
grecida Boezio tradotti,
per primo, in latino. La II,ep.
ed " pure indirizzata a
tra
Boezio
e
Boezio
mi
Cassiodorio,
viene
patrizio.Ma
a
il sospetto che
sica,
riguardala mupropositodell'amicizia
alluda al
quest'ultimo
40,
primo,e non favorevolmente,quando (X, ep. 12) scrive al Senato in lode
famigliaAnicia, farailiatoto orbe praed"cata,
quae vere dicitur nobilis,
recedit ".
non
quando ab ea actionis probitas
di fatti. Una
e
(2) Qui Giovanni fa una grande confusione di nomi
relativamente tarda,giudica
tradizione,
moglie di Boezio il filosofo,
Elpide,
cui poi si attribuisce l'inno dei santi Pietro e Paolo.
Ma " incerto se Elpide
di
fosse invece moglie di qualchealtro Boezio, pi" antico o pi" moderno
G.
christ.
la
Rossi
urbis
cui
B.
De
auU,
Romae,
{Inscr,
426-8),
questo.
i,
tor"ti " soraraa, in questa raateria specialraente,
opinache Elpidenon fosse
moglie del nostro Boezio,ch'ebbe,secondo eglicrede, una sola moglie,e
di Siraraaco,
la quale,
cora'" noto (Procopio,Dt
figlia
quesu fii Rusticiana,
beUo gothico,
III,20),sopravvisseal marito. Egliricorda che glieruditi per
della
"
"
mettere
d'accordo
colle antiche fonti alcune
come
parlavanodi Elpide,
raogli.Qui vediarao
di Siraraaco.
figlia
due
scritture dei
che
Giovanni
confonde
xin-xrv
s^c,
di Boezio,attribuirono
della raoglie
a
addirittura
che
quesfuldrao
Elpide colla
C. CIPOLLA
70
scr"bitlordan"s,
in vita eius,adversus metnoratum
fieret quod consulebat.
quod
induxerat
Tr"gillamse opposuitne
ad tantum
facinus,
Trigilla
regem
enim
cathol"cos fecisset interfici,
nisi
omnes
ipseBoetius in primo
quociensTr"gillam (0.
se
Boetius
dicens:
consolationis
phylosophiae
testatur
hoc
opposuisset.
...
lordan"s nella storia Getica
di
Boezio; sicch"
il nome
sotto
passava
dovrassi
di
nel
nella Romana
non
pensare ad
veramente
lordanis,
e
parla
neppure
Fifa che
una
che sarebbe forse
confondere
evidentemente
potendosi
non
e
coW Anecdoton
preziosa,
Holderi,
e
morte
quale
la
citazione
del
Giovanni
De
in
consolatione^
Dopo
riprende
da cui trascrive il capitolo
mano
YAnonymusFalesianuSy
83, con
alcune aggiuntealla notizia sulla demolizione della chiesa di
si
non
del processo
narra
della
di Boezio.
S. Stefano:
.
.
apud Veronam
nam
.
civitatisin odium
iussitaltare sancti
cathol"corum
Stephaniad
fonticulos in suburbio
subverti et ecclesiam verti.
erat
autem
tunc
ecclesia cathedralis.
coi qualiTeoProsegue narrando deglialtriatri di tirannia,
derico si
dubbio
ma
la
non
sia
odioso al
popolo. Nel
delle parole
di Boezio
rese
eco
posso
stata
ben
suo
racconto
stesso
che anche
affermare,
risuona
nel De
senza
consolatioru,
qualchealtra fonte non
da lui usufruita. Richiama l'attenzione nostra
anche la
d" della parola
" coemptio
"
esatta, ch'egli
spiegazione,
pienamente
da Boezio
usata
dorio,dove
(*",mentre
non
le Fariae di Cassio-
conosceva
(3) avrebbe
la spiegazione.Questo
potuto trovarne
argomento si riferiscesolamente di lato alloscopo nostro, e quindi
mi
limito
a
riferirequelbrano,che sembra
paroleusate,
nel
autem
Contigit
ex
da
luogocitato,
eo
cum
horrea
mortui
propter indigentiam
piena frumento
(i) Cf. I, cap. 4, 31
(2) I, cap. 4, 39.
(3) Variar, V,
:
tempore, quod Bimes gravissimatotam
qua multi Ytalicorum
dor"cus
Boezio
dalle
pi"indipendente
;
per
ed. Peiper, p.
sunt.
Ytaliam invastt,
rex
autem
Theo-
civitates Ytaliae haberet,iussit ut
11.
ep. 13; VII, ep. 22; X, ep. 18.
INTORNO
RICERCHE
nullus frumentum
nisi de
acciperet,
"
VALESIANUS
ANONYMUS
horreis
U
"
erant
quibusprepositi
regis,
71
offi-
preciovendentes pecunias a miser"s cide
quedam coemptio poneretur (0, quasisub spe frumenti emendi,
collecte terribiliquantitate
ipseBoetius in eodem libro(") sic refert:
dales ad accedendum
vibus
huius
cum
ALL*
acerbe
Era di
.
.
fatto la
"K
carissimo
.
anche
uso
del frumento.
ai vescovi
et
e
sotto
i Goti che Io Stato
una
Abbiamo, per esempio,
aglionorati.
la vendita
curasse
letteradi Cassiodorio^J)
Vi si dice che alami
esecrabile sevizia " di nascondere
cittadiniavevano
durante
il frimiento,
la carestia,
per farlo rialzaredi prezzo ; si ordina
di quanto frumento ciascuno possiede,
lo si venda
che,fattaricerca
a
prezzo
niente.
conve-
della
epistola
5, chi scrive si preoccupa
carestia che angustiava
Roma.
Sopra tutto interessantisono le
XII, 25, 26, 27 pure delle Fariae di Cassiodorio,
poich"
epistole
Nel
illoro
libro XI,
si presta assai bene
contenuto
al
di Giovanni.
commento
Nella
si
a
La seconda
che
si parladei granai
prima epistola
pubblici,
sollievodei privati,
strettidalla fame,nella Venezia.
attesta
che si
aprivano
Cividale,
aprivanoi granaidi Concordia,"quileia,
dove ilfrumento
veniva raccolto per l'esercito. L'ultima delle tre
citate lettere si riferiscead altre popolazioni
affamate,in favore
delle quaU si aprivanoi pubblici
di Tortona
granai
e
Pavia,i quali
cendo
moggie,ridutale prezzo ad un terzo per i poveri.Abbiamo
imparato
bondanza
Valesianus (cap.
"dH'Anonymus
73) che in momenti di grandeabsessanta
moggie eransi vendute ad un soldo;ma quel
straordinariamente basso. Nell'epistola
prezzo erasi reputato come
X, 27 Cassiodorio ricorda che per i Liguriprovvedono1
granaidi Pavia e di Tortona, e per i Veneti quelUdi Trento e
dovevano
vendere
ilfrumento
ad
un
soldo per 25
Treviso.
"
di Cassiodorio
Appena pu" essere utile rilevare che tutte le epistole
Agli
qui allegate
spettano all'et" post-teodericiana.
d
i
horrea " sopra ricordatipossiamoaggiungere
quello Verona,
(i)(Xuicomincia
(2) I, cap.
la
e.
4, 37.
(3) Variar. IX, ep, $.
135
a.
e. CIPOLLA
72
il quale,
se
nella
" ricordato da antichi storici,
" tuttaviaindicato
non
Rateriana (*).
iconografia
La
narrazione del processo
insertitre brani
con
85 e 87 deWAnonytnus,
laiione. In I,4, 81
Boezio " desunu
contro
di
parlaBoezio
"
(*"
dai
del De
pitoli
ca-
conso-
letterefalsificate
", che si
fabbricaronoper
priano
e YAnonymus(cap.
perderlo,
85) narra che Ciaccus" Albino di aver scrittolettereall'imperatore
Giustino.
Giovanni ha un racconto
che
e difl^uso,
ma
pi"particolareggiato
forse ha per unica base le magre attestazionicitate. Cipriano,
eglidice,accus" Boezio di due cose :
.
.
.
primo per
ras, ut
amici regis
regilitteipsum dicebat,quod aliqui
scripserant
se
caveret
a
seditione,
quam
Albinus
Boedus
sciens
quod
nuntiis predictorum
amicorum
centra
; et
eum
secundo
hoc
suos
quosdam
per
Theodoricum.
Theodor"co.
item ad
litteras autem
fecit auferri
viles personas
daronatos ()),quod Boetius scripserat
litterasInstino
versus
et
ne deferrentur ad regem.
regislitteraspredictas
accusari fecitBoetium
vero
machinabantur
ceteri senatores
et
misit nuntios
ut
senatores,
omnes
scribi fecerat
fraudolenter
uno
Cyprianussub
et
de
trocinio
la-
adimperatori
animo
nomine
resisterent
Boetii
et
Boetii
notano
cum
a
sigillo
habuerat,sigillali,
quod
ipsius,
tunc
esset Ravenne, predicti
rez
acigitur
accusatores, a Cyprianoinstructi,
ad regem, dicentes se velie sibi aliquautiliadicere et predictas
cesserunt
munitas regi tradiderunt.
litterastamquam
a Boetio et ipsius
scr"ptas
sigillo
valde gavisus,
latrones iUos absolvit et Boetium
tunc
rex
absentem, quia
omnino
Verone tunc erat, non
insontem
set
et prenon
dtatum,
culpabilem,
iuris
damnavit
exilio,
ad
verba
dieta ignorantem,
contra
et
Ordinem,
predicta
conf"rmanda,falsos testes contra Boetium (4) Cyprianusexhibuit omnia de
cf. Saggio
di cartografia
della regioneveneta,
(i) Per questa iconografia,
di stampa l'iconograf"a
" attribuita al
i (dove per errore
Venezia,1881, p.
sec.
XI, invece che
al
x); e
C. Cu"olla, Fonti editedella storia deliaregione
veneta,Venezia, 1882-3,P* 137"^* Probabilmente
trascrivere
epoca
"e
assai
horreum
G. G.
"
tavola
una
sicch" T
cit.;
"r
horreum
pi" antica
viene
DiONisi,De
(2) I, cap.
(3) VAnon,
51-4, mette
(4)Cf.
sotto
Anon,
non
fece che
pi" antica,siccome viene congetturato nel Saggio
veronese
quiricordato pu" facilmente rimandarsi ad
sia quella
di Raterio. In ogni modo
che non
un
"
in
rammentato
Aldone et
4, 50,
Raterio
un
documento
Notingo,
p.
veronese
del 927, edito da
103.
81, 117.
Vales, cap. 86, scrive
pessimavistai suoi
Vales, cap. 86.
:
"
felsos testes
".
Boezio,I, cap.
accusatori Basilio,
e Gaudenzio.
Opilione
4,
INTORNO
RICERCHE
regisfaciens.
consenso
Boetium
tium
et
ALL'
lecta
Albinum, statim
Albinum, verberibus
et
citato un
aver
in breve
narra
rex
la
morte
VALESIANUS
crudeli et
tam
misit satelitessuos
cesos,
in exilium
U
iniquasententia
Veronam
Papiam duci,et
composuit
.
.
"
73
contra
iussit Boe-
et
mittiCO; in quo videlicet
carcere
consolatione
philosophie
Boetius libros de
Dopo
autem
ecclesie in
ptistcriummaioris
ANONYMUS
"
apud baloco ipse
.
passo del De consolatione(*",Giovanni
di Boezio, sopprimendoalcun che di
Valesianus (cap.87); solo eglidice
d^""'Anonymus
chiam" a s" Eusebio prefetto.
a Pavia,
venne
e quindi
al corpo di Boezio, Giovanni
e sul culto professato
quanto narrasi
che Teoderico
Sulla
morte
scrive
alcune linee che meritano
ancora
Lixoniensis 0) episcopusin libro.mi.
vero
Freculphus
bus
scribit,
quod Boetius iussu Theodorici
temporum
dicunt
quod dum
di
Boetius esset
essere
de
ricordate:
annotationi-
decollatus
est.
ali!
quod interduos fratresorta est pr"
Papi",
contigit
hereditate disse[n]sio.
patr"s
cumque
secundum
ior"sconsultum,
questiodelata fuisset ad Boetium utpote
tul"t,et uni fratrum victoriam
sententiam
legem
iudicavit. tunc
frater qui succubuerat,missis
perditionem
in
ecclesia beati Petri ad celum
mane
Boetium
orantem
satellitibus,
quodam
martiris in ecclesia
aureum(4) occidi fecit. corpus itaqueBoetii tamquam
in
videlicet
ecclesia
beati Petri predata
requiescit
est;
sepultum
corpus
qua
cuius
translatione
de
inferiusloco suo
beati patrisAugustinidoctoris precipui,
alteri
litis,
dicetur.
Sever"ni
festum beati viri Boetii et martiris sub
vero
Papienses
martyriscolunt,quia Boetius alio nomine vocatus
Giovanni
Qui
Manlio
vero
TorquatoSeverino
Giovanni
Giovanni
De
papam
et
de
mostra
di
ignorareil
vero
nome
nomine
sancti
est Severinus.
di Anicio
Boezio.
continua la storia di
re
di papa
Teoderico,parlando
I:
regis qualiter misit lohannem
nequitia Theodorici
in carcere
eum
et
occidit;
Constantinopolim
postea
soceri
occisione
(s).
Boetii
patricii,
Symachi
(i) Cf. Anon,
Vales. cap. 87.
(2) I, cap. 4, 117.
(3) Presso Freculfo, Chron.,Coloniae,1 539, nulla
di Boezio.
(4) S. Pietro in Ciel d'Oro a Pavia.
(5) Cod. Veronese, ce. 1350- 136a.
trovo
circa la morte
C. CIPOLLA
74
Come
" noto,
contrariamente
FaUsianus^
YAnonytnus
discorre della morte
pontificalis^
di papa
di
al Lihtr
misBoezio,prima che della sione
vanni
Costantinopoli.
Egualmentefa Giocome
Diacono, anche in questo particolare
dimostrando,
base della sua narrazione storica fosse VAnonymusFalesianuSy
e
nel testo a noi pervenuto.
Nel presente capitolo,
e
precisamente
nel qualepure si accenna
nel successivo,
I papa,
a
s. Giovanni
il nostro
indubitatamente del Liber pontificalis.
cronista fece uso
" un amalgamadclYAnonyAnzi, tutto intero il presente capitolo
del
Liber pontificalis.
nelle
tnus
Quest'ultimo" usufruito diggi"
e
del
le
le
sono
seguenti:
quali
primeparole capo,
Eodem
diens
ceret
lustinus
rex
ut
pontificalis
(I,275) in
lustinum
et
maniera
extricare.
nam
in
summo
ardoris
amore
non
.
.
:
tempore
lustinus
consih'o usus
est,
consecraret.
al racconto
seguito,
Quindi non
pontificalis.
anche
.
christianae voluit
religionis
desunto
VaU"
daH'Anonymus
siinseriscono frasie pensieri
che Giovanni
sianuSy
nel Liber
ecclesias fa-
exterm"naret
difforme
fervore christianitatishoc
catholicas
devolutus,au-
arrianorum
imperatorem orthodoxum, quia eodem
ecclesias arrianorum
E anche
catholicos
ac hereticos
catholicorum,
morem
summo
imperator,vir religiosus,
hereticos
profundummalorum
in
imperatorfoveret
secundum
consecrari
ad
a
tempore Theodoricus
quod
E ilLiber
...
Giovanni
soltanto
trovava
solo dice ilpapa
essere
"
valde
dove ricorda i suoi
compagnidi viaggio,
una
con
pontificalis.
Infatti i laici vengono
dalV Anonymus(cap.
cosi
menzionati
:
90)
Senatores Theodorum, Inportunum,Agapitum et alium Aga"
"
pitum ". E Giovanni: "...senatores
Inportunum et Agapiexconsules et alium Agapitum".
La parola
"
tum
" exconsules"
la
dal
Liber. N" YAnonymuSyn" il Liber (') narrano
egli ricav"
che papa Giovanni,entrando a Costantinopoli,
abbia miracolosamente
"
egrotum
",
ma
li nomina
circostanza ricordata nel Liber
guaritoun
(i) E neppure
47
L
sgg.
ne
cieco,mentre
Giovanni
Ada
parlanoi Bollandisti,
scrive:
"
sanctorum,
Hic Ioannes
mai
27,
VI,
y"
C, CIPOLLA
della morte,
kl. iunii".
.xv.
"
Che
papa
Giovanni
durante il consolato di Olibrio " detto cosi dal
dal Liber
come
Diacono
sione beati lohannis
pontifica"isy
quanto
mori
ch*egli
potea
", frase ch'egli
dalla Historia
fa credere che Giovanni
narrare
a
passa
introduce il discorso dicendo
tutto
cronista,
nostro
('".
pontificalis
Quando poiGiovanni
ma
I morisse
la morte
.lxxxxviii". die
"
desumere
Diacono
avesse,
a
ce
pas-
dal Liber
tanto
(*" di Paolo
romana
del re,
Diacono
;
sotsenz'altro,
t'occhio il Liber
del qualeriproduce
pontificaliSy
quasiesattamente
In appresso Giovanni riferisce" prodigi
dei quali
l'espressione.
menzione presso YAnonymusValesianus (cap.
trovava
84). Questa
" circostanza notevole,poich"rivela l'intenzione di Giovanni
di dare un po'd'ordine al confuso racconto
dell'-^noDiacono
Panni evidente che queiprodigi,
nel posto in cui si trovano,
nymus.
abbiano alcuna ragione
di essere, mentre
si spiegano
non
abbastanza bene,supponendoli
di qualche
grande,
preannunziatori
terribileavvenimento
(J\
N"
so
altro possa
non
la
morte
essere
Narrati i
se
parladell'ordine
si
giudeo,per
la consegna
di
la morte
narra
di Atalarico al
Pare
ad abbellire il
Giovanni
ch'egli
sa
la
Statim
(i) Non
morte
(ed.B.
argomento,
di
re
contro
alle
cronologico
al
prodigi posto
di
qualcheparticolarit",
Teoderico.
Ecco
la
sua
qualeha il suo fondamento
parladel " flusso di ventre
scrizione
denelle
",
e
instar Arii auctoet
et
splene,
Gloria martyrum di Gregorio
giov" certo dell'opuscolo
in
Merov,
I, 513, Hann. 1884.
Krusch), Script.
(2) Ed. cit p.
{3) Per
pure
sua
agliariani,e si
e la elevazione
sepoltura,
ventris profluvio
gravissimo
egrotans, ad
triduum omnia viscera cum
pulmone, iecore
si
Scolastico,
di Ario.
enim
ris eius intra
RONENSE
suo
del re, la
paroledeWAnonymus che
rammenta
scritto da Sinmiaco
sia da attribuirsialla tendenza
narrarci sulla morte
della morte
re.
delle chiese cattoliche
Teoderico,la
trono.
del
trascrive i capitoli
94-9^ dell'^fio-
Giovanni
prodigi,
nytnuSy dove
vedere che questo avvenimento
aliis
Tu-
219.
m"".
1,262),pur volendo dare ordine
(CArofi.
contenute
dQWAttonymus,mantiene i
nell'opuscolo
il Mommsen
materie
attuale.
RICERCHE
INTORNO
ALL*
ANONYMUS
"
die dominico,quo
finivitet animam
in
egessit;et
precordiis
ecclesias,
regnum
Athalaricum
moreretur,
quam
Ytalie const"tuit. mortuus
.xxzi.,
vivus
Domini
anno
II d
invadere
catholiconim
credebat
se
exalavit. ante
demonum
manu
nepotem
VALESIANUS
vocatis
suum,
77
vero
principibus,
regem
anno
regni sui
ipse rex Theodoricus
igitur
in sepulcro,
et sepultus
est Ravenne
quod sibi
miris ornatus
lapidlbus.
est
.dxxvi.
paraverat,magniset
U"nonymus Valesianus " pi"esatto, poich"parla
espressamente
dell'immenso monolite,di pietra
che
tutt'intero
istriana, ricopre
il mausoleo del re in Ravenna, e che costituisce anche oggid"
delle cose
mentale
una
pi" belle,che il forestiero ammiri nella monuRavenna.
e
che Giovanni
dubbio
paroledella sua
come
scr"vendo,
nella forma
non
non
e
fonte,
vedemmo,
"
ani-
abbiamo
in
dataci da M.
Il ricordo del consolato di
di Simmaco
ora
qualelo
2"\!l^Anonymus,
si accosta
exalavit",
mam...
P,
le
senza
sciup".
Rilevo
"
intese bene
Ravenna,non
conosceva
le
Il cronista Giovanni, che
in
Olibrio,
Giovanni
Scolastico,
lo
occasione
trovava
del decreto
sianus.
Tit\}L
Anonymus Vale-
della traslazione del corpo di papa Giovanni
proposito
lamente
soRoma, eglitrascrive quasialla lettera dal Lihtr ponAficaliSj
; il
pone fuor di posto ilricordo del consolato predetto
A
a
L"ber dice di papa
trasportato
a
Roma,
corpo fu da Ravenna
quindidefinitivamente tumulato,essendo
Giovanni
e
che
il
suo
console Olibrio.
Il modo
di
del
esprimersi
cronista
o
" errato
addirittura o
"
fa non " sotto
ch'egli
i processi
: distingue
e le morti di Boezio e
completa
ogniriguardo
si collega
di Simmaco, e sa che il processso subito da quest'ultimo
Coll'aiuto "Lt][*
col consolato di Probo.
AnonymusValesianus^
del Liher pontificalis
e di qualche
cronografo,
eglinon commette
che (almeno se le sue parole
Terrore delVAnonimo
Cuspinianeo
che d" loro il Duchesne ('))
da intendersi nel senso
sono
pone
di
di
Simmaco
Boezio, e
e
sotto
stesso
uno
giornoi supplizi
di Teodella
morte
avvenuti appena diciotto giorni
prima
come
almeno
poco chiaro.
Tuttavia la confusione
I, 277.
(i)LiUr pontif,
C. CIPOLLA
78
VAnonymusV"Usiamis siasi
nella forma originaria,
non
ma
giovato"t\YAnonimo Cnspinianeo^
nel magro frammento
a noi giunto.
Il Liber Pontificalis
scrive:
cuius corpus translatum est de
sub die .vi. kal.
Ravenna et sepultus
est in basilicabeati Petri,
"
iunii,Olybrioconsule " (526).
ferendo
riInvece Giovanni Diacono confonde la cronologia,
poich",
nel
il passo del Liber pontificalis^
v* introduce un inciso,
dopo la
qualeasserisceche la traslazione ebbe luogo un anno
Ecco le sue parole
morte.
:
derico(').
crede che
Mommsen(*"
"
a
fuit Rome
Igiturglor"osus
sepultus
mait3rr et pontifex
revoluto anno
a die passionis
Petri,.VI. kl. iunii,
sue, mortuo
consulato
Olybr"i.
rege,
a
beati
Theodorico
iam
riferiteparole,
del
del re
sepolcro
che correva
Ravenna, segue Giovanni dicendo di una leggenda
Verona, al tempo suo, secondo la qualeTeoderico fabbric"
Dopo
a
colle
discorso,
in ecclesia
aver
l'anfiteatroa Verona
e
fu generato dal
demonio; la parte
ziale
essen-
della leggenda,
quale"
qui narrata da Giovanni, consiste
caccia,quale" riferitadalla ben nota saga
nel
bagno e nella
dolo
avengermanica.Sopra questo passo di Giovanni non insisto,
in altra occasione riportato
illustrato
(5), Citer" qui invece
e
fa seguirequesto
alcune osservazioni colle quali
Giovanni
racconto;
della sua
Hec
demones
queste
e
sue
osservazioni serviranno anche
varia
autem
et
frivola(4) sunt
deludant hom"nes
ut
(i) Ora
et
mortuus
est
occidit
post dies
Symmachum
xvtu...
Cusp,si
et
citer" sotto
mortuus
est
lustinus
tomo
VI, p. 457 sgg.
(4) Qui nel cod. Veronese
comincia
la
e.
1360.
il nome
no-
di
I, 323):(523)
Chron. min,
(var.S)rmmacum)
voti ^^4, p. 637,nota.
(2) Chronograph
la
di re Teoderico in Verona,in Arch,
Per
(3)
leggenda
1890,ser. V,
sicut de
dicitur ire de nocte, de cuius revelatione
il passo del cosi detto Anon,
Theodericus
nam
f"ctas,
demonum
sugestione
multa fantasticaostenderunt hominibus
Fasti Vind"bonenses posteriores
(pressoMo"imsen,
"
conferma
erudizione:
societate illa satis apparet, que
"...
a
et
Boetium
et
imp...".
stor.
ito/.,
Firenze,
INTORNO
RICERCHE
ALL'
in vita Valentinian" terdi
tona
Altisiodorensis
VALESIANUS
ANONYMUS
"
beatus
qualiter
imperator"s
scr"ps""
episcopuspredictamsocietatetn
refert Helinardus
animarum
tali apparitione
II "
demones
lermanus
ostendit.
esse
in cronicis
79
de
".
...
demoniache
citando
apparizioni
Helinardus e le Fite imperatorum
francorum
post Karolum Magnum,
di s. GregorioMagno (*" sulla cariferisceil passo dei Dialoghi
duta
di
di Teoderico nel cratere
Lipari.Anche qui eglitrovava
il quale,siccome
la sua fonte nel codice Vaticano-Palatino (^),
riferiscetutto il tratto di s. Gregorio
abbiamo
visto in addietro,
E
dopo
tuttavia citarne Tautore
senza
si citano
E
del
e
il titolo del libro. Invece
nel
si riferiscono le parole
(oraBerlinese)
Meermann-Phillips
codice
e
alcune
narrato
aver
e
autore
qui il nostro
opera.
" finito. Giovanni
esame
Diacono
del codice Palatino-Vaticano, e
stesso
testo
e
la
per la critica del testo d"iV Anonymus V"Usianus
Egualmenteil codice Palatino- Vaticano ha poco
sua
giov"
cronaca,
ha valore.
non
o
si
anzi niun
lore
va-
di fronte al codice
Rimane
dato
Meermann-Phillips.
quindiassoche solo sopra questo manoscritto pu" poggiarel'edizione
dal codice Palatino-Vaticano si potr"trarre
critica""li Anonymus'y
nei limiti accennati,
tanto
lendolo,
qualchevantaggio,
pi" che forse,vodimostrato
che
la
si pu" ancora
come
non
riguardare
pleta,
dipendenzadi questo da quellosia tanto diretta e tanto comtrascrizione. Una migliore
quanto sarebbe una pura e semplice
disamina del codice Meermann-Phillips
sarebbe estranea
al
nostro
tema;
in
mi
si far"
troppo
Dal
una
il
prima dalla
Monmisen,
seconda
guendo
distin-
mano,
tiene
ri-
la
prima abbia
e
Berlinese;
se
in
come
Italia,
edizione critica"olli
Anonymus,non
" da
potremo
augurarci,
staccarci
da questo criterio.
lungo
(i) Did,
esame
di
delle Historiat imperiaparecchi
capitoli
lib.IV, cap. 31; anche
(2) Freculfo, Chron. cit, e.
s.
che
valore per la criticadel testo.
ha posto " fondamento
della sua edizione la prima
del codice
mano
la
quelmanoscritto
che solamente
Il Mommsen
basti ricordare
Gregorio,senza
riportarla.
in
rcr, Langob, ci
Script,
157, si limita
a
Ital. p. 540.
ricordare l'attestazione di
C. CIPOLLA
8o
da Verona, vorrei che un'altra conseguenza
Ics di Giovanni
oltre a questa puramente negativa;
ed
ritraesse,
ci
ora
apparisce
per il suo
tempo,
di
quantit"
sotto
un
punto di vista
un
erudito di molto
si
" che
nista
quelcrospeciale.
Egli",
valore.
Conosce
una
N" " soltanto erudito,
ma
giovarsene.
d' ingegno,
ordine logico,
critico. " uomo
sa
aggruppare, con
nozioni storiche che gliofirivano
e dalle scarse
gliavvenimenti,
buon risultato,
n" senza
le cronache e gliantichi,
eglisi studia,
la vita dei personaggi
dei qualidiscorre. Di quisi
a restituirci
matica
comprendequanto possa tornar utile una ricerca largae sistedelle fonti delle Historiat imperiales.
Di ci" si " da parecchi
diverse
in
che
e
m
a
occasioni,
parlato,
parmi
troppo poco
finora siasi fatto in tale proposito.
che molti libridoveano
Di qui ancora
apprendere
potremo
e
opere
sa
nel secolo
esistere a Verona
abbondanza
poich"senza
di
del Petrarca
amico
Questa non
xiv.
libri,
Guglielmoda
non
-
"
cosa
ignota,
Pastrengo
-
ditissimo
eru-
avrebbe potuto scrivere il suo
il Flores
N"
noscritto
mamoralium,conservato
opuscoloDe originibus.
nella biblioteca Capitolare
di Verona,si sarebbe potuto
comporre
un
il soccorso
di gran
fatto storico,
che fa conto
senza
di libri. Ci" costituisce
numero
di rilevare.
IV.
Condizione
del
d^W
testo
Anonymus
Valestanus
IL
Conclusione.
VAnonymus
apparisce
sempre
Valesianus
come
un
II,da qualunque
parte lo si consideri,
insieme
di notizie,
male
ordinate,e
^*". Ohnesorgetrov" che questo
organico
Valesianus I per l'abbondanza
aneddoto si differenzia
"zW Anonytnus
dei dati cronologici.
si " veduto," giusta,
come
L*osservazione,
giammaicome
un
tutto
(i) Quindi il MoMMMN
lo
bisognodi
nell'opuscolo.
(Chron.tnitt,I, 261-2) senti
delle
specchiocronologico
materie contenute
il
dare
ALV
INTORNO
RICERCHE
Poich"
solo in pane.
ANONYMUS
"
VALESIANUS
le date
si
non
cronologiche
nei diversi capitoli;
egualmentecompartite
e, anche
ma
non
riferite
in maniera
sono
a
dove si
colle formole
consule
storiche dei
note
come
dubitare che i Fasti consolariabbiano
abbiamo
data,col
una
Altrove si hanno
e che
perdute,
si
50 (4) " detto che
trovate
in forma diversa.
andate
cronologiche
dubbio in queibrani dei
Al capidall*excerptatore.
tolo
senza
Odoacre
addi
"
Valesianus
"
fiss"il suo
kal.
.v.
II
la relazione tra VAnon,
oct.
esercito nel
",
d",,p. 84,dopo
Fa"es. e i Fasti,e
ma
se
ne
"
tace
che
i
36,37,
capitoli
45,
Waitz
Sic, giungealla conseguenza
per b
dei
compilazione
coi Fasti (Ravennati)"
abbiamo
a
pi"
chiara
al $ 53
Fasti furono
vedersi Holder-Egger,
del
usufruiti diiV Anon,
con
N,
Archiv, 1876,1,
il raffronto continuo
nella edizione del Mommsen
coi Fasti risulta
riconosciuto il
avere
Agnello,ecc.;
provata, anzi evidente.
sicch" la
Il S 54 trova
vece
indesiderabile coi Fasti Vindohonenses priores;
corrispondenza
non
altri luoghi,
nei
"
apposto alcun passo di confronto.
qualinel testo
consoli,il testo del
racconto
d"lV Anon,
evidentemente
non
fu
deriva
S" noti che in molti
ricordo dei
conservato
da
antichi Fasti,cio" ha
qualinoi possediamo.
compilazioni
per consolati,
Gardthausen, cap. 94, p. 304, rr. 25-26; ed. Mommsen,
la fonte colle
comune
(3) Ed.
p. 328*":
"
dopo
und ien
minato
lungamenteesa-
avere
nimo
50-6. Sulla relazione d"iV Ano-
coi Fasti Vindohonmses,
col codice Havniense,
relazione d"VAnon.
di
campo
Tanno.
le ricerche del Mommsen,
hanno
rispetto
grande valore che per questo
316-324. Adesso
Fasti,
pontificalis.
(i) Ed. Gardthausek, p. 294; ed. Mommsen, p. 316" 318.
Miscel"alib,
XII-XVIII
(2) W. Oechsli, Ueher die Hisioria
Anonytnus
hoc
traccie di indicazioni
saranno
veronese
Liber
"
giorno,
nei
non
ma
cronologica,
Libri chronicorum,
che furono ommessi
minore
col
mese,
trova
seguite,per esempio,nel
esattezza
quindila scrupolosa
C* "
his consulibus ",
"
col consolato (5",
qualesi
e
nelle narrazioni
ma
nei Fasti:
consuete
Altrove
".
coir indizione
la
vano,
tro-
infatti
cominciano
YAnonymus. Quei capitoli
dei consoli,
ai quali
le narrazioni che prinstanno
aggiunte
cipiano,
col nome
"
trovano
influenza sopra
avuta
"
"
non
8i
uniforme.
I capitoli
53 e 54 CO ci si presentano
Fasti consolariC*);
e
li "
sule
"
indictione quarta, Olybrio conseptimo kalend. septembris,
".
(4) Ed. Gardthausen,
6
p. 293,
rr.
14-15;
ed. Mommsen,
p.
3i6"9-"o.
C. CIPOLLA
"2
Al
capitolo
51
a
passarono
C'" narra
di OdoaCTC
che Tufa ed altride' principali
nelle
Teoderico,
che
si soggiunge
"
eo
anno
ad inseguire
Odoacre
militi,
kal. aprilis
" ; e
"
mand"
Teoderico
"
Ravenna;
a
tosto
ma
proseguendo
Tufa,maestro
dei
qualesia quell'anno
" detto.
non
benissimo le indicazioni del
Stavano
dove
e
del
pitoli
giornonei ca-
i nomi dei consoli;
ma
principio
di essere.
hanno pi" ragione
54, che portavano al
e
53
mese
questi
mancano,
Talvolta
d' Italia,
ma
non
si riferisce strettamente
la narrazione
di rado il cronista abbandona
non
alla storia
questo paese, per
da farci credere
lungosulla storia d'Oriente,
mente
ch'egli
Veggansispecialvogliascrivere la storia dell'impero.
i capitoli
39-44, nel qualeultimo e' " bens" un riferimento
rebbe
al Senato romano,
soltanto casuale,
e i capitoli
ma
74-78. Parche la preoccupazione
o anche unica,fosse quella
maggiore,
di tessere la storia degliimperatori
Anastasio. Non
Zenone
e
cito altricapitoli,
nei qualila storia di Oriente si fonde con
quelladi Occidente ; ma bens" rilevo che ai capitoli
sopra citati
fanno contrapposizione
dedicati unicache sono
mente
altri,
parecchi
soffermarsi cosi
a
alla storia italiana.
Che
il nostro
aneddoto
sia
estratto, " cosa
un
notoria,e lo
dimostra anche iltitoloche lo contrassegna nel codice Meermannora
ma
Phillips;
voglionotare come esso non sia un brano preso
tale e qualeda alcuni Libri chronicorum,
ma
dicato
vogliaessere giubrani
di
di
di
insieme
come
un
l",e spesso
presi qua e
a
nche
loro.
ben
iltitolo
I te m
A
o poco
tra
vedere,
slegati
legati
ex
con
libris
Chronicorum
Inter
cetera
che
significa
poich"esso
questa supposizione,
componenti un'operache
avea
per
le qualivi
quellenotizie,
si
combina
benissimo
dai vari libri
titolo Chronica^si
sero
estras-
firanmiezzo ad altre
trovavano
molte.
Leggendodi seguitoiltesto
opinione. Ma
si avranno
altreconferme di queste
si avr" altres"occasione di
cosa, riflettenteil modo
con
(i) Ed. Gardthausen, p. 293,
cui il testo
r.
22;
fu
qualchealtra
notare
assieme.
messo
ed. Mommsen,
p.
316*3.
C. CIPOLLA
84
"
ribus Odoacer
E
VAnonymusmut"
rex
isdem
servirci di
Questo pu"
"
temporibus
regolaper andare
che il testo
certezza
con
"
familiares litteras dirigens
".
Severino
s.
" lacunoso
in "eodem
a
o
tempore
".
rilento primadi asserire
in
solamente
falsato,
noi vedremo, che
cune
ladi dizioni. Tuttavia
irregolarit"
ed errori ce ne sono
innegabilmente.
di una lacuna tra ilcapitolo
Pu" sospettarsi
47 e il48,ilquale
Odoachar ".
Ma forse
ultimo comincia seccamente
con
" igitur
anche questo "igitur"si pu" spiegare
pensando che T autore
quisi preoccupava soltanto di riunire assieme i passidi Eugippio
Odoacre.
" una
modificazione di " qua"
" Igitur
riguardanti
nella Fita (').
"
propter ", che leggesi
Pi" forte sorge il sospetto di corruzione nel testo un po'pi"
base ad
medesimo
nel
innanzi,
.
.
.
nam
dum
ipse esset
beret,quodam tempore
capo (*":
bonae
dum
voluntatis
memoratum
fevorem
arrianae sectae
et
multi nobiles
regem
coram
praesancto
viro... laudarent...
San Severino
la durata del suo
profetizz"
" Quodam
leggiamo:
Le linee che
cosi
stanno, poich"suonerebbero
come
levare
era
assurdo,mentre
altro che ariani.
tutt*
erano
memoratum
a queste,
precedono
nQ"l'Anonymus
locch" "
testo
etiam tempore dum
e
(^^
Eugippio
In
regno.
san
regem
hanno
non
"
"c
ficato,
signi-
nesimo,
elogioall'aria-
un
Severino
e
TAnonimo
si potrebbe
Questa prima diflScolt"
supponendoqualcheerrore
di modo
di trascrizione,
che il
la setta ariana,
genuino dicesse: quantunque eglifa^jorisse
di buona volont".
colt",
tuttavia uomo
C* " poi una seconda diffied " che la sintassiesigeche con
"
minci
co" quodam tempore
cosi come
avviene nella Fita s. Seveperiodo,
di Eugippio.Se leviamo tutto iltratto: " nam
ritti
("",
praeberet"
un
nuovo
-
otteniamo
non
solo di ristabilireil senso
(i) Ed. dt cap. 44" S
(2) Ed. Gardthausen,
(3) Ed. cit. cap. 32, "
(4) Ed. Gardthausen,
" la sintassi,
ma
con-
4-
p. 292,
rr.
15-19;
ed. Mommsen,
p. 31$ '*^^
2.
p. 292,
r.
15-7;
ed. Mommsen,
p. 315 """"".
INTORNO
RICERCHE
ilcarattere
serviamo
ALL'
VALESIANUS
ANONYMUS
"
II
85
"
iltratto presente, che " desunto per intero
a tutto
"
praeberet
Eugippio.Probabilmente anche iltratto " nam
in due,Tuno riguardante
la buona volont" e l'altro
" da spezzarsi
Tar"anesimo,e i due trattiapparterranno a qualchebrano delle
da
-
Cronache
("".
dall'abbreviatore
trascurato
Gap. 57
di
(*\
Avanti
Il
linea.
una
questo capo il codice M
a
tuttavia
senso
cuna
segna la la-
almeno
corre
dell'ambascieria
fino ad
un
da
tocca
giacch"qui
Teoderico a Costantinopoli,
dalla morte
il cui esito dipese
none,
di Zeche " oggetto al racconto
delle ultime linee del capitolo
^6^^\
Difatti i coLe prime linee di detto capitolo
scorrette.
dici
57 sono
leggono:" Teodericus enim, qui in legationemdirexerat
" Faustum
Nigrum ad Zenonem ", e poiilsenso " sospeso; Gardthausen
con
quale diritto? Anche la
soppresse " qui "; ma
si
" " sospesa, e non
proposizione
seguente " at ubi reverteretur
legadirettamente con quanto segue ^^\
sposizione
traGap. 60. Diggi"Francesco Riihl($) rilev" una singolare
"
di paroleavvenuta
in questo capo.
una
zione
trasposicerto
si
segno,
mandata
-
che si scorge
dacch"
facilmente,
del
(i) Al principio
"
et
mona
ambulavit
che
non
Mediolanum
eit mai
Cremona, crede
a
cap. 53 si dice che
ommessi
e
a
Cremona
"
Holder-Eggerpotea
dall'excerptatore.
(2) Ed. Gardthausbn, p. 295,
ed. il
S
57 comincia
ed. Gardthausek
(3) Anzi
abbiamo
sua
succate
"
mor"tur
solo il codice M
dal $
che ha
Cre-
sostituisce" Ravenna
"
".
nei brani
(inquesta
paroleche nella
p. 322'
"c., cio" colle
56).
si disse nella nota
56
e
"c
rono
fuprecedente,
del $ 57.
poste al principio
i capp.
praevenientem".
le lezioni
mancando
Gardthausen
tate
dispuin
P,
preferisce
satto,
Ci" " ine".
perveniente
lavoro
lohanrus
nel
invece
suo
"c pervenientem
giacch"eglilegge
";
Antiochia una Malalas^in Hermes, [1872],VI, 335, nota 4; e ora nella
".
edizione,p. 320*^ accetta sempre: " pervenientem
(5) Acta socitU Lips.IV, 374-s.
praeveniente",
V.
et
il "
cxiit de
trovarsi benissimo
55-6 sono confusi,lacunosi. Tra
praeveniente
", Gardt.
p. 295, r. 3. Il tratto
(4) Anche
"
"
rex
fosse andato da Ravenna
8; ed. Momhsen,
r.
queste ultime linee,come
dal MoMMSEN
e* "
con
chiudono
Odoacer
notata
servando
Holder-Egger, N, Archiv,I,319, os-
".
la notizia desiderata da
Ma
"
"
Taveva
stesso
detto che Odoacre
stato
il passo,
errato
io
e
dice che Mommsen
propone
"
86
C. CIPOLLA
dal R"hl.
Il codice Meeraccennata
primadi leggerla
(') legge
:
mann
" dum
ipsequidem arrianae sectae esset, tamen
E di
sicut sub principes
esset
" militia Romanis
".
praecepit
11 a qualchelinea (rr.
2^-7):" nihil contra
religionemc"tho" chiaro che queste ultime paroledebbono
" licam
temptans ".
E con
" tamen
a
".
ragione,o con
seguire
apparenza
di ragione,
il R"hl, seguitoora dal Monmisen^ propone anche
che diventa l'accusativodi a esse praedi leggere
" militiam " (*),
molti anni
cepit".
"
Qui comincia
Gap. 61.
che continua
sino
dal
memorabili,pronunciati
far nulla
solo
il
manca
61
capitolo
"
e con
precede,
ci
legame,ma
comincia
Ma
quanto
se
detti
dell'autore
Anzi
segue.
non
Infattiil
illettore fosse informato
deploranel
da
ha
non
indizi del contrario.
sono
cosi,come
che
tratto
un
guito,
se-
e
parladei
qualial tempo
di coltura letterariache l'autore
mancanza
re:
della
"
Hic
fuit...".
Viene in mente
sapientiae
il capitolo
che al capitolo
61 debbasi far precedere
79, che l"
dov' ", sta fuor di posto, e che parlaappunto della ignoranza
letterariadel re, principiando
il discorso in forma di affermazione
diretta: " Igitur
Theodoricus
inlitteratuserat " "c.
rex
Dopo
"
dum
quanto
con
dei
re, e
viva la ricordanza.
tuttora
era
Si
ilcapitolo
62,
tutto
a
abbastanza ordinato
tratto
un
inlitteratus
esset, tantae
un' affermazione
del
s'intende
diretta,
il
"
inlitteratusesset
dum
"
capitolo6".
Il
tratto
61-2
si allaccia male
come
con
cosi
precede,
che segue.
quello
quanto
si unisce convenientemente
con
non
egualmente
Infattiilcapitolo
6$ comincia con " Postea vero accepta uxore ..." (J),
dove il " postea " non
si era
mentre
non
pu" difendersi affatto,
fatta paroladi alcun precedente
avvenimento, n" stabilitaalcuna
data cronologica.
(i) Ed. Gardthausen,
Vaticano-Palatino.
p. 295,
Ora
rr.
il Mommsen
nel modo
trasposizione,
presso a poco
(2) Frick, op. cit. p. 345,
di accusativo
in
Questo
22-24.
(p. 322)
tratto
nel
dice
co-
nel testo
la
manca
introduce
proposto dal Ruehl.
d" questa
voce
"
militia
"
come
un
-a.
(3) Ed. Gardthausen,
p. 297,
r.
13;
ed. Mommsen,
p.
322^.
esempio
RICERCHE
INTORNO
ALL*
VALESIANUS
AKONYMUS
"
11 "
87
Gap. 66 e 69, Anche qui abbiamo un per"odospezzato
in due capitoli,
che restituiremo cosi :
due, e partito
De"nde
Urbem,
veniens,ingressus
adlocutos,se omnia, Deo
iuvante,quod
naverunt, inv"olabiliter servaturum
ad Palmam
et
senatum
polo
po-
romani
ordipr"ncipes
enim
eius,
promissionis
retro
verba
promittit;
populo,in tabula
populofiieiatadlocutus,
rogante
qoae
in
venit ad
in
iussitscribiet
aenea
publicoponL
Nel
queste ultime
testo
dopo
il cenno
derico.
sopra
ed " confermata
che viene
G. B. De
che
aggiungere
Rossi
e
le due
tra
essa
e
"
I
^8-9 sono
capitoli
l'ultimo del capitolo
6%
un
sul
importanteloro
suo
suam
t
lonim
".
Transimundo
l'uso del
Per levare
nostro
autore.
"
(*".
romano
dei
6S:
capitolo
"
quali,
Item Ama-
regiWandache
osservo
ogni scrupolo,
tradens
tradens ",
come
forma
abbiamo
avuto
test" un
Ne
luogo
66.
test" aggiuntoal capitolo
in matrimonium
participio
presente
al
comune
in proposito
studio sul
emiciclo nel Foro
dal considerare ilprincipio
del
lafrigdam
germanam
adlocutus ",
mosaico di frammenti, uno
l'abbiamo
t
"
riconosciuta dai chiarissimi
venne
un
Teo-
dente,
" eviproposizioni
ogni dubbio
levare
A
G. Gatti in
" ad Palmam
appellato
Comincio
da
pronunciata
morte
a
dallarispondenza
della voce
in ambedue.
usata
baster"
condanna
una
relazione di argomento
La
aflFattofuori di posto,
paroleseguono,
"
diretta,
esempio
60.
capitolo
del
"
(contra
religionem
catholicam)
Un altro ce lo offre il " mittens " del capitolo
54 (*". Quindi
la proposizione
attuale pu" considerarsi come
diretta,
proposizione
" necessario cercarne
si
cui
e non
un'altra, essa
appoggi
sembra
di
di carattere
fuor
un'altra
notizia
Egualmente
luogo
che abbiamo nel capitolo
dice
famigliare
70, dove nel codice M (ilcoP non
ha questo tratto)
:
leggesi
m
"
temptans
Deinde
suam
(dopodi che?) sexto
Amalabirgatradens in
(i) BoJUttino
XV, 64.
revertens
mense
matrimonio
Herminifrido regiTur"ngorum:
dlUa Commissione archeol. comunale
Il MoMMSEN,
p. 324, d"
il testo
Ravcnnam, alia germanam
Roma, Roma,
di
nella forma
ordinaria,senza
osservazione.
{2) Ed. Gardthausen,
p. 294,
r.
15; ed. Mommsen,
p.
}i6^.
1887,
cuna
al-
88
et
C
sic per drcintam
pbcuH
CIPOLLA
eratCO
gcntilnis.
omnibos
amator
emm
fabr"-
carum.-.
ha da far nulla l'amore
Non
col matrimonio
alle fibbr"che,
di
Euebbe credere che ilprimo
" en"m "
Amalabirga;
eppure la voce
gnificato
" certo che ilsi"tto formasse la spiegazione
del secondo;peraltro
dellaparola
in quest'opuscolo
" molto chiaro,
non
" enim
vi sia usata pi" volte,
n Monmisen^*) crede che questa voce
quale
cita
dei
alcuni luoghi
una
^\ uno
quali
semplicecopula* Egli
considerando.
che stiamo ora
Il brano del " 69
" appunto quello
di senso, trasportandolo,
eius " muta
" verba enim
promissionis
In due luoghi
al " ^^.
come
(" 57, 62) " em'm "
proponemmo,
sembra significare
soltanto poi,
ma
o similmente;
peraltro,
irrfaUi,
nel " 72 parmi che quasisi possa lasciaread " enim " un significato
che esso
anche in qualche
simile all'ordinario,
mantiene
che
("". Complessivamente
altro luogo dell'opuscolo
apparisce
"
" enim
percbiy
"c., con valore rinforzativo od
significa
infatti
Sicch" nel " 70 avremmo
esplicativo.
sempre un brutto accordo
della proposizione
le fabbriche,
contenente
" enim
" e riguardante
con
quanto precede.
(5) e non
Siccome si sa che Amalabirga
sorella gerera
nipote
mana
"
di
cosi alcuni,
Teoderico,
e
emendare
Ma
il passo
la
ancora
ha
non
l'Anonimo
tra
cercarono
questiil Gardthausen,
leggendo:"
filiam germanae
suae
".
li in
tizia
e
quelposto quellanopiaganon
fi^ase
Se
colla
sic
et
senso.
proprio
per drcuitum "
voleva significare
che Teoderico
coi legaminuziali
" sanata,
a
(i) Da questa voce
in
poi il testo
anche
" dato
dal codice P.
(2) Cbron. min. I, 261.
Gardthausen,
(3) S 57 (c"^G.
(ed.
p. 296, 16, 26; ed. M.
ed. M.
p. 324,
p. 295,
p. 322,
8; ed. Mommsen, p. 322, 2),$ 62
27, 34),$ 69 (ed.G. p. 298, 19;
G. p. 298, 25
18),S 70 (e"i.
;
p. 324,
23), $ 72 (ed.
ed. Mommsen,
p. 322, 12),
ed.
M.
G. p. 299, 7; ed. M.
(4) S
S 72 (ci
60
p. 324, 31).
(ed. Gardthausen, p.
G. p. 299, 18; ed. M.
(5) et
295, 20;
p. 324,
35).
Dahn, Die Kdnige der Gtrmanen,
tomo
IT,tavola
genealogica
degliAmali.
,
INTORNO
RICERCHE
ALL'
di farsi amiche
le
ANONYMUS
"
VALESIANUS
gentibarbariche ^%
U
"
89
dovea
raccogliere
assieme tutte le notizie di tal genere, e non
nei cap"toli
sparpagliarle
quelloche, dagliindizi
6^, 68, 70. Ed " precisamente
abbia fatto; poich"tutte queste
sembra proprioch^egli
raccolti,
notizie,che tra loro converrebbero assai bene, stanno
poi male
Anzi a farci credere che il
nei luoghidove le abbiamo trovate.
solo la frase test" esaminata
sia proprio
vero
questo, giovanon
cercava
sic per circuitum
anche
"c., ma
la voce
"
et
"
alia germana[m]sua[m]
" del codice Meermann.
sostituirlacon
la espunse per
e
"
il passo potea racconciarsi
anche
vasi
a
filia",
"
"
ma
alia" nella frase
IlGardthausen
una
tanto
diversamente,
supposizione,
pi" che pote-
supporre che
cio" sui
YAnonymuss*ingannassein questo particolare,
vincoli di parentela
Teoderico ad
colleganti
Amalabirga(*".
nella biografia
derico,
di TeoVAnanymus " inclinato a raccogliere,
le sue notizie,
disponendole
per materia. Lo vediamo a
delle fabbriche (capitoli
merate
71-72),le qualisono quienuproposito
Tuna
dietro
anche per quanto
solo
Taltra,
motivo; lo
per questo
vediamo
i detti memorabili
riguarda
" quindiverisimile che anche
le
fossero,in origine,
le notizie di
(cap"toli
61-62).
carattere
famigliare
vicine alle altre. N"
une
possiamo esser
manchi
qualchenotizia. UAnonytnus(capitolo
80)
di Teoderico verso
n"
si
sa dell*affetto
Eutarico,
comprendecome
ebbe
in
altra
che
costui
del re.
moglieAmalasunta,
figlia
ignorasse
Iordanis(3" parlaprima del matrimonio
di Teoderico colla
del re dei Franchi;e immediatamente
dei
figlia
dopo tien parola
il re leg"la sua famiglia
matrimoni coi quali
con
re dei
Alarico,
che
certi,
(i) Mi
non
pare eccessivamente
ardita la
del
ipotesi
Mommsen
che
placuit
omnes
placavit
gentes ".
scritto queste parolequando lessil'articolo citato del Frick
(2) Avevo
(Commeni, W"lffitnianae,
Lipsiae,
1891,p. 345, nota i) dove eglipure fa la
e
omnibus
gentibns
"
sostimisce
osservazione,anzi
a
"
"
che
altro
commise
VAium,
quando
di Teoderico, spos" Sigismondo,re dei
figlia
Teodegota,
fa donna di Alarico,re dei Visigoti.
Cf. N, Archiv,XV, 583,
mentre
Burgundi,
e HoDGKiNG, Itdy and bir invaders,
m, 354.
ed.
Mommsem.
GUica,
(3)
cap. 57-58,
stessa
nota
un
errore
disse (cap.63) che
6*
/
Digitizedby
VjOOQ
IC
C. CIPOLLA
90
Trasamundo
dei Vandali,
re
Sigismondodei Burgundi,
Visigoti,
nonch" con Eutarico ^'".
Ef manfredo dei Turingi,
con
nomin"
del capitolo
Nel seguito
68 si dice che Teoderico
E poi VAnonymus prodel pretorio.
Liberio gi"prefetto
segue
patrizio
cosi:
.
.
.
itaque Theodorus
Odoin
filiusBasili,
Gap. 69. Dum
amputar!praecepit
.
in
haec cognovisset,
.
apud sessorium, caput
palatio,
eius
.
Forse il tratto
a
ei.
eius (") insidiabatur
comes
Odoin
"
"c. ha riferimento col
"
tratto
"
dum
haec", quantunque si possa credere che qualcosamanchi
a
filiusBaie
Theodorus
parole" itaque
affattosospese (J). Non so se quisi parli
silio,
di quelBasili" stanno
che fu "regioministerio depulsus",
come
e che poi figur"
delatori di Boezio (+). Di un Basilio parla
tra i pi" perfidi
uno
completareilsenso.
le
Ma
Cassiodorio (^". Che
si abbia
a
pensare circa la identificazione
deWAnonymusVaksianus non lo so, ma questo posso
affermare che qui il testo " lacunoso;anzi non
si ha un
testo
staccate.
ma
piuttosto
quasiun mosaico di proposizioni
seguito
di questo capo, cio"
Capitolo79 (^). Prima del principio
lacuna di una
linea e
prima di " Igitur
", il codice M
segna una
comincia in lettere
un
quarto; e nel codice P questo capitolo
in questo
onciali,
quasiad indicare l'iniziodi un capitolo
nuovo;
fatto si ha probabilmente
traccia alteratadella lacuna ancora
una
del Basilio
indicata dal codice M.
Tale
valore alle congetture
unite
Paolo
tali not"zie
(2) Cio":
()) Non
racconciando
"
Theodorus
so
noi fatte intorno
gi" da
che lo si doveva
Dicemmo
capitolo.
(i) Anche
lacuna,espressamente segnata,
Diacono, HisU
romana,
a
(5)
ed.
serva
Droysen, pp. 215-16,con-
famigliari.
di Teoderico.
dire
se
Mommsek
ilpasso cos"
: "
filiusBasili ",
(p.524 '^)sia riuscito a
sanare
quesu piaga,
in] administrationc praefecturae
[successit
itaque
poich"la voce
"
itaque"
consoL philos,
I, 4, 51, ed. R. Peiper
Variar.
questo
legaread altro tratto, al
vi starebbe fuori di
affatto.
(4) De
cresce
ac-
IV, epp.
22
(6) Ed. Gardthausen,
e
cit. p.
I2"
2}.
p. 500,
r.
26; ed. Mohmsen,
p. 326*^.
posto
e. CIPOLLA
92
andarono bruciate
si " pur test" detto che le sinagoghe
Gardthausen registra
duce
questa congettura,ma non la intro-
si parla
ora,
?
se
nel testo, dove
lascia la oscur"ssima lezione dei manoscritti.
Il
83 ha relazione
capitolo
quanto precede.Poich"
con
di Ravenna
di Santo
di
forse non
ma
pensiero,
si
non
sa
stiano
come
di forma
verso
i fatti
le due notizie ivi date,cio" la distruzione della chiesa
delle armi in odio
proibizione
ai Romani.
delVAnonymus " entrato oramai nella esposizione
Tattritopolitico-religioso
da una parte,e i Romani
tra Teoderico
i
ci percattolici
dall'altra.
Ma la narrazione probabilmente
e
venne
frammentaria. L'ordine generale
c'" senza
dubbio,poich"
Stefano
vien
detto,che
il re
era
nel momento,
Verona
a
Verona
a
e
la
la rivolta ravennate,
scoppi"
dal libro De consolatiofu
philoso-
in cui
(cap.
81); ora
scono
phiaesappiamoche T inizio del processo di Boezio, cui si riferii
e
rona,
s" svolse a Ve85-87 "eWAnonymus Falesianus,
capitoli
poi dal cap. 88 risulta che il re era fuori di Ravenna,
dacch" si dice che si rec" appunto
Il
83 comincia
capitolo
"locum, quem
ad
con
modum
"
Ex
col".
eo
hominem
enim^Oinvenit
bene
rem
(^) gubemantem
querella
diabolus W
publicamsine
qui
significa
Che cosa
subriperet".
forse
s'intende
parlare?Se, come
qualtempo
risulta dalle altre parole
che abbiamo riferito,
VAnonymusvuol
di Teoderico,come
descriverciil principio
della nuova
politica
si spiegache anche il capitolo
85 s' inizia con frase simile ?
Infattiquelcapitolo,
col qualesi apre la narrazione del processo
di Boezio,comincia cosi : " post haec coepit
adversus Romanos
cominciato anche prima
subinde fremere ".
Ma non
aveva
rex
"
"Ex
eo"?
Di
"
a
"
nel
fremere
contro
"
i
Romani,
conforme
a
quanto vien detto
83?
capitolo
dire
" una
che " Ex eo " non
indicazionecronologica
mera
potr"
Ed " antica,
si allude anche alla causa.
voce
; in quella
bella
di
Giovanni
Diacono, il quale
sempre
congettura quella
Si
ma
(b) P qnereUm
P nudignos
(ft)
(i) In
prima mano
L
P
SU
qui aggiunu la
(?).
voce
"tempore",
che fu
poi cancellata di
INTORNO
RICERCHE
nel capo
Ytalia
in
"
ANONYMUS
Theodoricus
Quod
gnabat
ALL'
VALESIANUS
Gothorum
rex
"c.,
tutte
connette
paroledel capitolo
80, dove VAnonymusfa
Teoderico
il quale"nimis
con
Eutarico,
a
fidem catholicam inimicus
CO.
"
Ma
forse
non
legareidealmente,
Il capitolo
84 poi nulla ha a che
parlammo e col capitolo
85, che apre
di Boezio.
dei
tratto
un
prodigiaccaduti
a
incuneato
qui
re-
queste notizie colle
dell'amiciziadi
cenno
asper fiiitet
contra
opinionepu" senza
materialmente i due passi.
fare col capitolo
83, di cui
la narrazione del processo
11 e
contiene la narrazione
Comincia
Ravenna.
93
"
questa
dubbio
"
II
con
a
Item, mulier
richiamo materiale al*
pauper s" "c., dove a item " " un mero
l'ultima proposizione
del capitolo
l'ordine
83, la qualecontiene notizie del"
che lev" ai Romani
comincia
"
armas
"
l'uso delle
"item",
cio": "item
pure
con
"c.
Porsela ricorrenza dei due
e
armi; tale proposizione
"
ut
item
nullus Romanus
"
(u cagione
dello
sbaglio.
Giovanni
Diacono,quasisei
secoli
si
addietro,
accorto
era
pienamentedella sconcordanza;e avea (') trasportato il tratto
nel suo capitolo
lohannis
sui prodigi
De
occisione
pape
Theo
la
maco,
Simdorici
di
et
morte
morte
regis, dopo
di Boezio
nunziatori della
di papa
e
del
morte
erudito ha il suo
Giovanni,narrandoli come
re.
Questa congettura del
preanvecchio
ogni modo ci assicura che non
c'illudiamo credendo fuori di posto quelcapitolo.
Ora levando
nel complesso
certo
un
quelcapitolo,
qualeordine ricomparisce
della narrazione,
di testo.
e lacune e depravazioni
pur ammettendo
della legazione
I capitoli
88-96 sono occupatidal racconto
di Giovanni a Costantinopoli,
del supplizio
di Simmaco
senatore,
valore,e
ad
Scolastico per la consegna
di Teoderico.
chiese cattoliche agliariani,
e della morte
dell'ordine scritto da Simmaco
(i) Scrive
"
r"cus rex
"
modeste
"r"co
usque
ad
.
.
"
Eo
tempore
.
consule..."; cod. Veronese, e. 134
(2) Cod.
Qui
la
Anon.) Theodo(= ex co dell'
Ytaliam,licetesset arr"anus,tamen
cum
regnaretapud
fuit ab Eutbabeo tempora regnaverat
set depravatus
Giovanni:
Gothorum
delle
Veronese,
e.
136
b.
e.
C. CIPOLLA
94
procedeabbastanza seguita.Quantunqueesaminando
tuttavia
puntisi possa forse sospettare qualchelacuna ('),
singoli
narrazione
i
il discorso segue abbastanza
ordinato.
Anzi mi
piacedi rilevare che YAnonymusVaUsianus combina
(*) in alcuni puntidi molto rilievo. Boezio
coi cronografi
mori
nel 524, Simmaco
ilconsolato di Opilione
il consosotto
sotto
lato
di Probo nel 525, e papa Giovanni
nel $26 (18 maggio),
di re Teoderico (30agosto).UAnonymus
poco primadella morte
parlaprimadi Boezio, del suo simulato processo, e del durissimo
di papa Giovanni a Costantinopoli,
suo
supplizio
; poi della legazione
il suo
ucciso,come
quindidi Simmaco ingiustamente
nero,
gedi papa Giovanni,e di quella
del re.
e quindidella morte
Il posto che in questo racconto
tiene la legazione
litana
costantinopodi papa Giovanni " chiarito dal Liber pontificalisy
dove pure
si pone la partenza di Giovanni
prima della
per Costantinopoli
morte
di
Simmaco, e
dall'Oriente.
Solamente
avvicinando
il Liber
Boezio
"
doricus
"
consules,Symmachum
e
" (J). Alla
gladio
rex
di Giovanni
questa " posta avanti al ritomo
a
mente,
si esprimeconfusapontificalis
Simmaco
herericus tenuit duos
et
senatores
Boetium,
di Simmaco
morte
in un'unica frase :
e
et
"
Theo-
et
praeclaros
occidit
ex-
interficiens
di Boezio,come
osserv"
il Boissier (+),
il Liber
attribuisce carattere
pontificalis
in quanto che adoperaa tal riguardo
Theola fi-ase
:
religioso,
hereticus", che " proferita
" doricus rex
quidove si espongono gli
ultimi fattidel re.
UAnonymus VaUsianus si limita ad esporre i
acutamente
"
(i) Cf.
p.
es.
il cap. 88.
(2) Cf. Holder-Egger,
m
N. Archiv,I, 364.
di paroletra VAnon. e il Lih. poni. Questo
rispondenza
dolo suscepit
"
cum
pagni
papa Giovanni e i suoi comVAnon,
ritornanti dalla legazione;
e anche
(cap. 93), scrive,allo
Non d" tuttavia VAnon, al papa il
".
stesso
riguardo, cum dolo suscepit
titolodi
martyr ", usato dal Lib. ponU (ed.Duchesne, I, 276). L'antichit"
(3) Rilevo
dice che
una
Teoderico
"
.
.
.
"
a
della vita di Giovanni
pr"".pp.
I nel Ub,
ponL " del
resto
dimostrau
dal Duchesne,
Lra-Liv.
(4)Journaldes savantSy1889,p. 449
XLV, no.
sgg.
Cf. anche
Revue
historiqutj
ALL'
INTORNO
RICERCHE
contro
puntid'accusa scagliati
che Boezio
a
conforme
Boezio,in modo
espone ('". Ma
stesso
per questo
non
U
VALESIANUS
ANONYMUS
95
"
quello
a
che
pu" dirsi,
ci rappresenti
poich"tutti
queifatti,
VAnonytnus
che costituiscono la persecuzione
politicoquelli
gliespone come
diabolus
"invenit
lui
che
dal
in
intrapresa re, dopo
religiosa,
altra luce
sotto
locum
"
Sono
".
da
uno
poraneo,
pagine piene di vita,scritteda un contemdi queiRomani, i quali
da uno
di queicattolici,
e di
politiche
compagnidi aspirazioni
dalla spadadel re goto.
fieramente colpiti
in s" stessi,
nei loro
o
o
furono
religiosa,
fede
si fa
Qui il racconto
vivace,drammatico, pieno; e, per buona
furono pi" indulgenti
con
e i copisti
Texcerptatore
sorte,
Faccio questa osservazione sopratutto collo scopo
altro ", per
del
esempio,quelloin
cui si
ripetonoi
che
passi,
questi
da chi
sciupati
furono
per la loro
dettimemorabili
alla mente
presenti
ma
illetterato,
saggio.Tenendo
re
di dimostrare
lo stile"QWAnonymus. Un
dei luoghi,
che ci attestano
qualesia uno
noi.
pendi"
commeno
importanza
trascrissele Cronache^pi" facilmente ci avvezzeremo
o
male conservati,
corrottio lacunosi (*).
l'orecchio a distinguere
i passi
che abbiamo trovata tra VAnonymus
La rispondenza
cronologica
di maggior
e i dati dei cronografi
Vahsianus,il Liher pontificalis
(i) De
(2) Non
so
Teoderico
Pi"
stesso.
sia
se
Albino
contro
avvicinare
I, 4.
philos.
consoL
da altrinotato
stato
e
ai
dolum
sed
"
terficeret".
rex
Romanis
Vedemmo
da
Marco, XIV,
p.
328^) dice VAnonymus
Albino
contro
o
"
e
testimonium
Marco,
xiv,
"
"
Boezio.
Verso
dove
Satanas
viene recata
rr.
che il referendario
Quesio
le
sue
vittime
1-2;
ed.
a
Cristo
alcune
di intrattenercisu
Mommsbn,
in ludam
Ciprianoaddusse
ci fa ricordare del
302,
r.
"
p.
role
pa-
3284-s):
3; M.
p.
3263^
di
4,
M.
xxvi,
e
59
"
",
da
anni dolorosi,
questi
scrive:
", facendoci ricordare di Luca, xxn,
".
in-
falsostestes
"
"ilsum testimonium
parolada Matteo,
il principiodella narrazione
cap. 83, p.
invenit diabolus locum
autem
p. 303,
falsum "" di cui " fatta
56.
VAnonymus (G.
occasione
avuto
ad niodum
eos
et quaerebatquem
ten[d]ebat
che quelleparoledipendono da Matteo, xxvi,
Luca, xxn, 2. Nel capo stesso (G. p. 302, 27;
da
i, e
VAnonymusparlandodel processo
da
In
modo
Vangelo,
giudeicrocifissoridi Cristo,e
addietro abbiamo
del cap. 86 (ed.Gardthausen,
"
che
Boezio, adoperafrasi tolte dal
a
ex
3:
eo
"
enim
intravit
Cf. Bianchini,Evang. quadrupUx^
II,i,
la concorde lezione della v$rsio Vcrorunsis.
267,
C. CIPOLLA
96
in quanto che s'introdusse
speciale
importanza,
confusione assai grande. Gi" il Liber potiHficalis
assai presto una
di Boezio a quellodi Simavvicina un po'troppo il supplizio
maco.
V Anonimo
siccome abbiamo detto,
Cuspinianeo,
pone le
due morti sotto il medesimo
tribuisce
giorno,per quanto pare, e le at-
valore,assume
alFanno
stesso
le
della
di
morte
il consolato
Teoderico,
quantunque
re
di Olibrio
Tanno
e
registri
poi
J26.
('" associa,
sola frase,
in una
le morti di Boezio
Anche Procopio
e di Simmaco, quasiche fossero accadute assieme.
che questi
ultimi avvenimenti della
Concludo dunque dicendo,
non
sotto
vita di
re
Teoderico
sono
abbastanza bene
che chiudono il testo
nei capitoli
eccezioni,
salvo
ordinati,
alcune
dtWAnote^musV"U-
sianus IL
conchiudo
Ma
ancora
asserendo che il testo
frammentario,
pienodi
pervenne
di
passio
di
lacune
parole.
qualisiamo
Pertanto i risultatiai
n codice Veronese-Vaticano
e
con
arrivatisono
(P)non
d"
ci
de\i*Anonynms
un
non
sizioni
traspo-
rare
:
questi
testo suo
proprio
il testo di
quelcodice " forse immediatamente,
certo intimamente
legatocol codice Meermann-Phillipps
(M), ora
e il vincolo " di inferiorit"e di dipendenza.
Berlinese,
Giovanni da Verona, compilando
al principio
del xiv secolo
si giov" dell*
le sue Historiae imperialeSy
AnonymusValtsianus nel
il suo testo " inferiore a quello
di M.
L'esame
testo P, e quindi
dei pochi brani qui studiati delle Historiae ci fece conoscere
d"iV Anonymus,
ma
il valore del
come
libro,
opera di
e fino
erudizione,
a
certo
un
erudito.
segno, determina il carattere di Giovanni come
Dalla relazione esistente tra le Historiae di Giovanni e il codice
P risultamanifesto che
al
Il
del
principio
del codice M
testo
a
s".
indagini.In
(i) De
trova
non
ha
in Verona
ancora
dunque alcuna conferma
codice
stesso
in condizione di
tal modo
bdlo Gotbico,I, e.
esisteva
secolo.
Bisognastudiarlo nel
Il critico SI
nelle
xiv
ultimo
quest'
i.
esso
ci
avere
che
lo
ce
molta
come
apparisce
una
riore
esteserva.
con-
libert"
serie
RICERCHE
INTORNO
di brani estrattida
testo
Abbiamo
"
ANONYMUS
i luoghinei
parisono
di
spostamenti
o
test" veduto
VALESIANUS
fonte storica. Quindi
estesa
una
le lacune;molti del
nel
ALL'
97
"
molte
sono
qualiavvennero
o
ruzioni
cor-
brani.
che Giovanni
diacono
Fita di Boezio,eh* egliattribuiscea lordanis.
potr"altrui fornire
II
ad
argomento
cita anche
una
Forse questa citazione
Io
indagini.
mi
tento
accon-
di rilevarla.
Torino, 30 aprile1891.
POSTILLA.
Era di
gi" stampato
r illustreautore
dell'opera
l"alyand
bel lavoro sopra
puntiche
questo articoloallorch" Th.
il primo re ostrogoto('),
in cui si
destano interesse per noi.
Hodgking,
ber invaderSy
pubblic"un
Annoto
molti
toccano
qui quanto
mi pare
degno di
maggioreattenzione. A p. 128 egliasserisce,
seguendo
di Holder-Egger,
Valesianus
che VAnonymtis
la ben nota opinione
identificato col celebre Massimiano, vescovo
va
probabilmente
cattolico di Ravenna (");
viene da lui riconosciuto
quell'opuscolo
la principale
autorit" contemporanea,
(p.285) come
per la storia
del regno ostrogoto. Anche
dell'origine
egli
(pp.308-1)colloca
di Teoderico in Verona sul colle di S. Pietro;solail palazzo
mente
accennando
"
Vecchio
nella
al "Ponte
Il Ponte
""
pienadel
Nuovo",
Nuovo
17 settembre
lo dice invece
pietrafu
in
1882:
abbattuto
"Ponte
dall'Adige
fiisostituito col ponte Umberto,
in ferro.
Al
"
"tWAnonymus Valesianus,dove
81
incendiate dai
di Ravenna
si
non
s'intende;
sia
avvenuto
bene
sa
anche
a
Roma
se
e'"
cristiani,
venga
o
a
si
detto che
Cesena.
un
un
goghe
parladelle sinapasso che non
simile incendio
Hodgking non
New(i) Theodoric the Goth,the barharian championof civilisation,
and
parla
York
London, Putnam, 1891.
F. Wrede
dtr Ostgoten
in Italim,
(Vberdie Sprache
(2)Pure recentemente
di
si
che
l'aneddoto
accontent"
dire
fu
Trubner, 1891,p. 29)
Strassburg,
scr"tto a Ravenna
verso
la met"
del
vi
secolo.
C. CIPOLLA
98
sinagoghedi
delle
Roma
o
di
Cesena,ma,
noi
facciamo
come
pure, crede che la sollevazione sia accaduta solamente a Ravenna ;
in cui
tuttavia ammette
(p.260) che il passo de"TAnonymus,
si descrivono
talieventi,sia
cosi,che diflScilmentese
corrotto
ilMommsen
Siccome
ricavi il giustosignificato.
dell'ordine dato dal
" fatta parola
" 82, dove
si
al
re
"
appoggiaal
populusro-
stenere
incendiate,
per soper la ricostruzione delle sinagoghe
che un incendio avvenne
anche a Roma, cosi " opportuno
a manus
"
rilevare che
Hodgking (p.222)
d' intendere
dimostra
il passo
da noi pure difeso ; vale a dire,
VAnonymus non
di Ravenna "
che dei cittadini a Romani
nel
ne
parla
senso
.
Sulle morti di Boezio,Simmaco
I,lo Hodgking
papa Giovanni
e
ritiene (p.281) che la uccisione del primoabbia
25
dell'anno 524; segna la
la met"
verso
maggio 526 (p.284);e
la
di
cronologia
il
maco
Sim-
poli:
Costantino-
a
Questo riguarda
intorno allaqualeritoma poco
queigrandifatti,
dopo l'autore (p.286)per
che
(pp,284-5)^^ catastrofe di
fu pure fattomorire da Teoderico.
Simmaco
luogo
sotto
pontefice
durante ilsoggiornodel papa
avvenuta
come
narra
del
morte
avuto
rilevareche
('^ si ingannaritenendo
Procopio
addi 30 agosto
morto
Teoderico,
526,abbia
finitola sua
giornidopola morte di Boezio e di Simmaco.
sto
Que" un
poich"Teoderico mori due anni
egli,
errore, soggiunge
mesi (" many
dopo Boezio,e parecchi
monthy") dopo Simmaco.
tralascio di avvertire che Hodgking (p.277) continua
Non
vita pochi
ad attribuirenon
eglisiferma
a
le qualifurono
che
savants
poco
valore dlYAnecdoton
confutare le obbiezioni
trascurate
anche
messe
da G.
sul cristianesimo di Boezio
Holderi,ma
innanzi da
nel
Boissier,
(2)N, Archiv,XI,
i
123 sgg.
Scheeps(*),
notevole
t"colo
ar-
nel Journaldes
pubblic"
(1889,p. 489 sgg.).
(1) De bello Gothico,I, e.
neppur
(ed.Bonnensis,I, 11).
L. A. FERRAI
100
all'altra!
popolomilanese,quandole si pongano di fronte Tuna
L'ultimo poeta della gentilit".
Ausonio, che serenamente
del
Cercava
i dolci studi
tra
ai suoi cadenti anni
e
profani
mistiche esortazioni del suo
sembra
abbia
di
anche
tuttavia
declinare.
dei centri
uno
pi"
ne
dettava
volta si sia bella
e
di
una
ficatrice
parolavivi-
virt" del
santo
civilt"nuova.
formata,come
nuove
germanicafatta cristiana rispondano
della
del secolo
esso
ancora
e
strane
metropolilombarda,ce
avea
Come
ai sentimenti
romano-
forme anche
lo attentail
Nella succinta descrizione di Milano
viii.
che
contiene,il ricordo degliedifici romani, che pur sfidano
del tempo e la incuria degliuomini,
maestosi le ingiurie
cede il luogo alla enumerazione
monasteri.
e
erompe
Ma
sui
pensierodominante
dei
chiese,
degliospedali,
vittoriedi
Ambrogio sui
per il trionfo incontrastato della Chiesa
"
vinti,
spontaneo
vecchi
dal
di
e
nuovi, che
di
cuore
quelcurioso
il ritmo
qualchemonaco
documento
citori
vinlanese
mi-
encomiastico
solitario. Il
panni infattideb-
nell'acquistata
derivatale dalla
importanzadella citt",
cercare
(i) Cf.
delle
" per le postume
gliAriani
su
basi
Roma,
ed ilcirco
ilteatro
ascoltata la
avea
gramma
epi-
un
queiversi
alle idee,agliistitutireligiosi
della societ"
e politici
ritmo
e
i colonnati
pochi anni innanzi,tra
i semi
terreno
esterno
nell'aspetto
era
ne
la classicavenust" della seconda
delle
Ambrogio, e l'esempio
questa alla sua
e
Erculeo, e le dedica
sotto
basiliche,
gliarchi maestosi,presso
gettato sul fecondo
pianto
rim-
grande
sempre
stata,
era
(*",
il vecchio
ragguardevoli,
ispira
da lui descritti,
il popolomilanese
e
pur
ilferro barbarico la deturpi.Ausonio
di
da Nola
le citt" illustridell'impero
eglinon
sullo scorcio del secolo iv;
delle
che
Massimiano
in cui ritraetutta
prima che
Milano
Tra
paganeggiante
poeta.
oblia quellacara
a
ma
perire,
a
dalle
distogliere
nell'arteil doloroso
consacrare
civilt"destinata
suo
lasciava
ne
Paolino
discepolo
pi"caro
quasivoluto
una
nel
se
non
riposo
Le
opere di Decimo
Magko
Canal, Venezia,Antonelli,1851, p.
41
Ausonio
sgg.
da
volgarii^dte
Pietro
IL
crescente
DE
"
SITU
URBIS
della sede
potenza
dall'et" longobarda
la
MEDIOLANENSIS
obbedivano
a cui
arcivescovile,
maggior
loi
"
fin
tentrionale
parte delle chiese dell'Italia set-
:
Haec
urbium
est
Quae
mater
regina,
conlaudant
Quam
atque patriae
nomine
praecipuo vocatur
metropolis,
seculi.
universi nationes
potentiae,
ipsius
dignitas
Auson"ae
praesules
(0.
instruuntur synodali
canone
Ingens permanet
Ad
luxta
re
nulla
normam
tale potenza
N"
cui
cuncti
quam
venientes
affermata dal poeta lombardo
lottava aspramente con
Roma,
Liutprando
dall'et"carolingia
in poi. L'affermarsi anzi
potenza
ecclesiastica in Lombardia
fecondo di avvenimenti
pi"saliente e
la storia della Chiesa
evoluzione
le
in
episcopale
leggiche
tutte
doveva
sono
di questa
nell'et"feudale.
comuni
per
sta
va-
E
poich"
progressiva
sua
della potenza
allo sviluppo
le nazioni che formarono
avvenire
necessariamente
decrebbe
in
", per cosi dire,ilfatto
trascende nella
milanese
neglianni
rolingia,
parte dell'unit" ca-
che anche
la istorio-
milanese rispecchiasse
condizione di cose,
grafia
quellasingolare
affattoparnei documenti suoi propri
carattere
presentandoci
un
ticolare.
Cosi
dal ritmo
vita civile si mescolano
e
del 725, dove
si confondono
le tradizioni della
ancora
colla storia ecclesiastica,
mediolameglioalle ntae pontificum
nensium, monumento
insignedi favole tendenziose e di pietose
si ricollegano
leggende,
per il qualegliannali della metropolitana
direttamente allastoria del cristianesimo primitivo,
agliApostoli,
si
giungeal
a
Cristo.
De situurbis
o
IL
Le
controversie che intomo
volta dal Muratori
si sono
(*",
la prima
queltesto, pubblicato
dalla critica moderna, anzich"
agitate
a
portar luce sull'ordine e l'et" delle
(i) Cf. Po^tat
dorici I
pi" antiche
devi Carolini cit. p. 25 ; Ottonis
et
scritture mi-
Rahewini
ed. Waitz, Hannover, 1884,III,38.
imperatoris,
I, cap. n, e. 203 sgg.
(2) Rer, li. Script.
Gaia
Fri-
L. A.
102
e
fatto che
hanno
non
lanesi,
degliequivoci.Come
FERRAI
il cumulo
delle incertezze
sieno
questie quelle
statioriginati
da
accrescere
e
fino ad oggi
perpetuatosi
gi" lo accennammo.
quellascr"ttura,
un
errore
penetriamopi" addentro
si
essa
convinzione
dopo
nostra,
si possa seriamente
unico
Il
volume
Ma
nelle varie
finora dibattute
sono
sulla presupposta unit" di
con
che ormai
" tempo
che
questioni
intomo
anche
frutto,
poco
perch""
le fortunate
pensare
a
che
indaginiintraprese,
quando che sia,in un
raccogliere,
pi" antichi della storia milanese.
i monumenti
del De situ urbis nell'edizione Muratoriana
testo
ad
di
consta
due scritturediverse,
le Fitae
e la Demediolanensium,
pontificum
che in altra nostra memoria (*" distinguemmo
sUus et urbis,
scriptio
chiaramente dalla perduta
di Bonvesino
operetta del secolo xni
da
il Muratori
inizi" le ricerche necessarie per
dare in luce le Fitae pontificum,
dei manoscritti antichi che ce le
Ripa. Quando
hanno
serbate
gliera
non
noto
che il codice Ambrosiano
inf, ch'io crederei della fine del secolo
primi anni
(i) Cf.
del
(*). Com*
xii
Le cronache di G. Fiamma
Bull, de"VIst,Stor. Ital.n.
(2) La
"
io,
noto,
e
le
mancano
membranacei
C,
133,
pi" tardi dei
questo
a
fontidella Galvagnana,
Roma, 1891,p. 93
scrittura de' ternioni
xi,
al
o
ma-
io
sgg.
che contengono le Vitae pontificum
antichit" del codice, da
Luigi Biraghi,moderno
editore di questo testo, fissata tra il ix e T vm
secolo. Eglifonda in gran
di
attribuzione
tale
sulla forma delle lettere
il
criterio
cronologica
parte
maiuscole miniate, che sono
come
se la
propriedella scrittura longobarda,
di
il
s"a
sufficienteindizio
fa
cui
dell'et"
risalire
esse
a
ms.
egli
presenza
Com'"
longobardisi riscontrano anche in testi
noto, tali elementi grafici
del XII secolo. Considerando
invece lo sviluppodi tutte le lettere in genere,
si eleva mai sull'altezza
del t minuscolo
che non
e pi" specialmente
attesta
remota
una
si hanno
delle altre,
dell'a unciale,
e la relativa perfezione
il
sicuri per credere
ms.
dell'xi
secolo.
dati relativamente
L' illustrepaleografo
ab. Cer"ani,
Il
quell'et".
nota
errore
primapagina
del ms.
" detto: " Codex venerandus ob antiquitatem
anove
octingentorum
di
Daniele
La
testimonianza
a norum
".
nota, per
Papebroch,appartiene
vita
al 1660.
della
Cf. Acta sanctorum, 25 maggio, nel Prologo
da
me
in proposito,
ascriverebbe appunto il ms.
interrogato
Biraghifu tratto
di
anno
s.
forse in
Dionigi,
C"risti li
ad
e
ccciv
A.
da
Biragus,
una
Datiana
che
a
nella
leggesi
ah
bistortaEccUsiae mediolanensiSf
"c., Mediolani,MDCCCXLvni,
p. 9.
IL
ir
sembra
dato
ha
segue
il titolo
che il Muratori
che credette originaria,
su di
nel
neil'edizione del Muratori
alle due scritturegi" riunite in unico
accennare
" certo
ma
Vitac poti-
demmo
escluNoi non
all'operetta.
ture,
altra volta la possibilit"
che la fusione delle due scritdal capitolo
la Descriptio
situset urbis,rappresentataci
primo
camente
antiDe situ urbis,con le Vitae pontificum,
sia avvenuta
non
tanto
(*),
pi" che lo storico Landolfo in due noti luoghi
proemio, e
del
103
"
alle
appartiene
certamente
rubrica che
ed una
tificum^^^y
MEDIOLANENSIS
URBIS
prologo,che
noscritto il
il
SITU
DE
quale trovasi
appunto
delle scritture
testo
('^;
ne
ricomposeartificialmente l'unit",
un
tardo manoscritto
il titolo da lui
nel
contenute
De
del secolo xv,
(*". La
accettato
situ urbis "
in
plicit"
dugran
parte dimostrata dalle
seguenti
ragioniestrinseche: 1" Galvano
citando le fonti usate per il Manipulus
Fiamma
come
florum,
gi"
la Descriptio
in altro luogo avvertimmo, distingue
nettamente
vitis pontificum
urbis dalla leggendadel beato Barnaba cum
(5);
2" Michele
urbis in
che
Pizzolpasso
codice
un
Le
"
"r
rac-
loc. cit. p. 124.
Historia Mediolammis
in Moti,
Germ.
Hannoverae, 1848, voi Vili, cap. 11, 2 (" il
TEMBACH,
noi commentato
nella precedente
memoria) e cap. n, 15:
"
avesse
situ
in ed. Muratori.
cronache di G. Fiamma,
(3) Cf. Landulphi
trascriveva il De
xv
miniato, sebbene
elegantemente
(i) Cf. Prologo
(2) Cf.
nel secolo
hist.ed. Wat-
noto
"
passo
gi" da
Q.uam [civitatem
Med"olanensem]ut in situ descriptionis eiusdem
comperi annoRomani
Senonum
expulsis
postmodum
sam,
populis,
reges et principes,
"c.
"
longe melius sublimantes opere mirifico auxerunt
"
inf.
niato,
miil
Ambrosiano
in-8 piccolo,
(4)
ms.
H, 56,
pergamenaceo
dove il testo del De situ urbis " descritto da
gi" da me illustrato,
dedicato
scovo
arciveal bologneseFrancesco Pizzolpasso,
e
Pizzolpasso,
Michele
di
"
lano
non.
riassunto dal
"
"
"
"
iulii.Mccccxxxviii.
cosi:
Pizzolpasso
".
porta la data
: "
Ex
Medio-
Il titolodell'operetta
" evidentemente
Incipithistoria de situ et vocabulo urbis
Mediolanensis seu beatissimi apostoli
diBamabae
visitatione ad eamdem
vinitus directa,
eius coapostolo
et venerabili viro Anatalon
nec
non
atque
ab eodem
coetaneo
vel
benedicione
inibi
epischopali
quibusdam
consecrato,
eius successor"bus
(5) C"
e-
lettera del trascrittore che
Milano, con
.VI.
5}9-
"
; e.
"
5.
Manip,florum in Muratori,
Rer, It.
voi. XI,
Script,
cap. i,
L- A. FERRAI
104
colto le
vafiescritture sotto
riunito i due
"
tineati iacebant
et
"
opuscoli,qui in
di
ambrosianum
come
Beroldo,e
si ritrovano trascritti
di
appartieneal
che
secolo xii,
il Puricelli e il Sassi,
pure del secolo
mano
aver
codice che contiene il Cerimoniali
suflScientiargomenti
provarono
con
di
veternosis codicibus pulvurulenti
(*";3**nel
"
avvertiva
titolo,
unico
un
xii
i due
opuscoli,
sotto
r intitolazione De situ civitatis
et de adventu BarMediolani,
nabae
et
Anathalonis et vita
al Muratori,come
del
da
apparisce
ma
Cerimoniale^*^;
il testo
pubblicato
di un
su
Scriptores
del XV,
una
bene,il fatto non
nota
sua
che per
egli,
apposta
precedentemente
situ urbis con
le Fitae pontificum
negli
codice del secolo xi, integrato
con
noscritto
maun
certo
non
pi" in
sapea
aver
che modo
dei due
miglioreil testo
valersi del
ci
esso
avea
da
Ma
trovano
che
prologo,
un
e
di
una
vedremo
situ urbis dal De
della materia del De
seguito,la separazione
" nel detto codice soltanto apparente.
adventu,
della Lombardia
prezioso
serbato in
opuscoli.Come
in
che vi si
sfuggi
all'edizione
del De
avverti che effettivamente
non
codice,
redazione
Or
eorum.
zione
Di fattila descri-
Milano,e gliaccenni
alle antichit" romane
nel primo degli
opuscoli
preceduti
del
alla
secondo.
appartiene materia
xn
separ" deliberatamente la prima
sono
di
certo
il copistadel secolo
dalle altrerubriche del manoscritto
che
avea
sott'occh"o,
perch"
due distinte opeglirappresentavano, sia pure incompiutamente,
rette,
delle qualiegli avea
distinta,
probabilmente
cognizione
per
suo.
"
e
V
le citazioni orali
Altri
e
scritte che
se
facevano
ne
al tempo
della
in seguito
argomenti,che acquisteranno
trat-
in ms.
H, 56,inf.
(i) Nella cit. Dedicatoria
(2) Cf. L. A. Muratori, Antiq.Ital.medii aevi, Milano, 1741, IV, 834:
Subsequunturhaec in eodem codice : De situ civitatis Mediolani,De adventu
duo
iam evulBarnahae
et vita eorum,
et Anathalonis^
opuscula
quae
gavi par. II,to. I, Rer, Ital.p. 860
credesi
con
buon
fondamento
".
Notisi che
scritto nel
che illustreremo pi" innanzi
il Cerimoniale di
1135,
e
che
roldo
Be-
quindiil ms.
al secolo xn,
"
come
appartienecertamente
confermato dalla scrittura. Detto ms., che per lungo tempo
credetti perduto,
lano,
di Mialtrivenduti
biblioteca
molti
dalla
o
con
gi"
Capitolare
dispersi
si
conserva
tuttora
nell'Ambrosiana.
IL
tazione
MEDIOLANENSIS
URBIS
del De
stesso
testo
Tanonimo
l'opuscolo,
materia
all'infuori della
vicende
della Chiesa
scrittore (')
leggendadel
nei
non
ce
tesi,
prologoche
Nel
situ urbis.
milanese
105
"
in favore della nostra
maggioreconsistenza
una
li offre il
SITU
DE
"
cede
pre-
preannunziaaltra
beato Barnaba,
e
delle
Sulla fine del
primi secoli.
termini :
proemio eglisi esprimein questi
Haec
in
primo, velut
forraidans
phem
ad
ingressaracarinae
insolitae
navigationis
anci-
(O
"dcirco praemisi.
eventum
Dalle
che subito dopo dovesse seguire
la
qualiparoleapparirebbe
trattazione della materia,non
gi" una seconda premessa. Tanto
"
che
vero
l'anonimo
e
antico
del
giuntatore
delle Fitae
testo
la
situs et urbis o per lo meno
con
Descriptio
di quest'operetta,
dere
riprende,
parte pi" importante
quasia nasconla giuntura,
dall'imagine della nave
della
:
e
navigazione
la
con
pontificum
Navigationis
coeptae
quod
cursus,
impellente, dirigere
cogor
loci (5);
situ,qualitate
proposui,
ac
eo
" ammissibile
non
in
Sancto
credo, Spiritu
primo
de
considerarsi qualeuno
autore
gubemante
vela tendere
urbis,ad quam
la quale
logico,
nesso
scrittore esperto,e
uno
" l'anonimo
come
ut
evidente deficienza di
dal che si rileva una
se
ut
non
privodi
ganza
ele-
delle Vitae pontificum,
panni debba
sconcio involontario della
di
aggiunzione
vogliamodar troppo peso
a questa analisiintrinseca dei due
poich"la sconnessione
luoghi,
giustificarsi
pienamente
logicada noi notata potrebbeancora
delle
Vitae
che l'anonimo autore
pontificum
qualorasi ammettesse
abbia eglistesso mserita una pi"antica scritturanel proprio
testo.
in seguito
sia
Contro per" quest'
che vedremo
non
come
ipotesi,
un
all'altro. Tuttavia
testo
stanno
sostenibile,
(i)
"
Auctor
"pagina
fatio
fin d'ora,
se
loquatur
(j) Op.
cit.
cap.
I.
non
le stesse
e' inganniamo,
auctorem";
in op. cit.
(2) Cf. Prologo in
non
consulto
suum
nomen
nec
noi
op. cit.
ipseomissum
voluit
ut
proteste
muta
cf. L. A. Mxjratorx, P
sit
r a e
"
io6
L. A.
FERRAI
che l'anonimo dimostra
e la manifesta trepidazione
d'inesperienza
nel prologoprima di avventurarsi in un
cosi periglioso,
mare
avrebbero avuto
che non
alcun motivo
proteste e trepidazione,
fin dal bel principio
trascrittafedelmente,
avesse
se egli
o meglio
la
abbreviandola,
raffazzonata,
prosa di
pi" antico
un
scrittore.
La rubrica
primache contiene sommariamente e parzialmente
la Descriptio
situs et urbis precedein ordine di tempo
le Fitae
" opera pi" tarda ? Ognuno intende che se si poo
pontificum
tesse
dimostrare
sufficientiargomentiche l'anonimo
con
inseri
delle Vitae pontificum
questionesarebbe
osiamo affermarlo,
ma
la
nell*opera
sua,
ora
per
cosi
testo
non
non
buona
eglistesso
situ urbis
queltesto
risolta;
ma
poich"
induce
sia,limitiamoci per il momento
del De
parte di
di per s"
tutto
credere che
a
riscontrare che nel
a
dal
pubblicato
autore
Muratori
due distinte
si hanno
scritture.
III.
Ammessa
la
dei
duplicit"
testi che
edita dal Muratori,esaminiamo
il contenuto
delle Fitae
ad
appartiene
manoscritto
Ambrosiano
l'operetta
che tocle particolari
cano
questioni
che cerDal prologo,
tamente
pontificum.
compongono
nell'autorevole
manchi
quantunque
esse,
del secolo xi, si ricava
che
l'anonimo
della chiesa madre
un
probabilmente
presbitero
Barnaba
stendeva quelle
pochepaginesull'apostolo
di Milano,
autore,
antichi arcivescovi milanesi ad istanza appunto
ed in un'et" di
(0.
Certo
interne
graviperturbazioni
a
tutto
che offrivapure, ad
della Chiesa
tesi che
al
non
mente
pose
arcivescovo
un
sui pi"
arcivescovo
lano
per la Chiesa di MiMichele
Pizzolpasso,
parente,allora al governo
suo
di Milano, la trascrizionedegliantichi
lanesi.
miopuscoli
Infattinella letteradedicatoria egli
poneva innanzi Tipocosi ricche di lingua
e corrette
quelleantiche biografie,
(i) L'anonimo
"
un
ci"
di
e
autore
nel
cit.
Prologo
"
non
quale eglidedica l'operetta
turbine
pensationein praesenti
"
mantenne
ci fa
conoscere
sine maxima
il
suo
che T arcivescovo
disdivinae gratiae
grado.
L. A. FERRAI
io8
della Chiesa
milanese
N"
primitiva.
tanto
fonte all'anonimo
Sulpicio
giov" come
vi narra
le
su
Quanto Sulpicio
tificum.
di
Atanasio,e
meno
autore
la Storia sacra
delle Fitae pon-
lotte degli
Ariani
sul turbolento concilio milanese del 355
con
si riscontra
non
ad altre
ma
biografie,
appartiene
che ad esso furono aggiunte
dal Muratori,e che
vite di pontefici
i BoUandisti pubblicarono
per primi. Tuttavia commenundo
che ha offerto il modo al
operetta agiografica,
appunto quella
del beato Barnaba
Muratori di dare una continuazione alla leggenda
alla questione
il Papebroch
accenna
e alle Fitae pontif"cum,
nel
testo
dell'antichit"del
VI
delle antiche
nostro
dir
secolo (*). A
testo,
cosi
arguiva
che
eglinon
vero
una
primad'allora non
crede ch'esso possa risalireal
e
ne
d" alcuna prova,
ma
babilmente
pro-
antichit" dall'osservazione
remota
ricordo in scrittorigrecie
si trova
tini
la-
di Barnaba a Milano, onde la supposizione
dell'apostolato
fossero appunto la prima fonte di una
che le Vitac pontif"cum
credito. Ma, come
in seguito
che acquist"
immenso
leggenda,
vedremo a suo luogo,la cosa
sta
precisamentea rovescio. I
vaghie indeterminatiaccenni sul viaggiodi s. Barnaba e sui
suoi coadiutori nella predicazione
della fede,che si riscontrano
in scrittorilatinie bizantini posteriori
al secolo vi, formarono
in Lomil primo nucleo di una
bardia,
leggendasorta e sviluppatasi
in servizio della storia ecclesiasticae
A combattere
L. A. Muratori
del De
di
politica
Milano.
del Papebroch
del resto in campo
scese
l'opinione
che nella dotta prefazione
premessa all'edizione
situ urbis raccolse succintamente
tutte
le prove
che lo
credere del ix o tutt'alpi" del x secolo il testo
a
persuadevano
delle Fitae pontif"cum.
L'anonimo
di esse, scrive il Muratori,
autore
ricorda nel prologo
le biografie
romani scritte
dei pontefici
da papa Damaso
ed esortazione di s. Girolaqio"*".
per impulso
(i) Nella disseruzione
mali,Ada
De
archiepiscopis
Cf. anche
sanctorum.
(2)" Commemorat
auctor
"
Hieronimo.
Scripturae
interprete
"r
produnt" "c.
papa
Cosi
il
VI,
ix.
Romanorum
pracfatione
pontif"cum
hortante
et
sacrae
scr"ptas,
flagitante
peritissimo
c(
a
L. Biraght, op. cit. p.
in voL
illein
vitas
Damaso
Mediolani
Muratori,
Sed
hanc
opinionem serius invaluisse
Rer, II, Script.
I, par.
Il,p.
ea
200.
oogle
^h*^"*"ft*"*ft"*^kB
IL
SITU
DE
"
MEDIOLANENSIS
URBIS
109
"
ad imitazione della quale
raccolta,
queirapocrifa
del proprio
lo scrittoremilanese intende,seguendoV ingiunzione
la si "
dettare gli annali della Chiesa milanese,non
vescovo,
da s. Girolamo
che molto tardi,
creduta ispirata
certamente
e
D*altra
il
secolo.
dopo il VI
parte, aggiunge Muratori,nel testo
serie di parolee di locuzioni
si riscontra una
delle f^itaepontificum
della parola
schietta latinit";
di non
"
" Liguria
l'etimologia
" tolta di peso da un
che vi si d" nel primo capitolo,
luogo
Ora
che
" noto
di Paolo
assai noto
non
"
"
come
dunque
avvenne
se
cosi
una
Papia"
"
dopo il vi
non
Ora
Ognun vede che la maggior
di quel
che il primo capitolo
suffragano
l'opinione
parte di essi
effettivamente appartenga
se
Ma
limitatamente
non
al
secolo,ma
x
hanno
non
dal fatto della
e
ammessa,
non
ancora
dei
duplicit"
provata
con
la insufficienza delle ragioniMuratoriane
sicuri,
evidente.
tale la
E
che
giudic"LuigiBiraghi,
in
un
buon
una
cred" di riconoscere
nuova
appare
la
Papebrochper
e appassionato
Ambrosiano, sacerdote,
da s" medesimo.
ricercatore di antichit" si scuopre
proemiandoad
due
menti
argo-
ostante
non
arditamente la tesi del
critica Muratoriana,riprese
fine che
lore
va-
per le rubriche successive.
anche
indipendentemente
testiche noi abbiamo
un
secolo;
antichit"?
remota
e
suflScientiquestiargomenti?
sono
testo
non
ammissibile
vi " chiamata
Pavia
Diacono.
", ci" che
Ticinum
edizione di
queltesto
gliAnnales di Dazio
di rovesciare tutti gliargomentiche si
vescovo
erano
Il
nel
Biraghi,
qualeegli
cerc"
milanese,
addotti
contro
la
delle Vitae pontificum,
e vi si prov" con
premedioevale
origine
da
gliore.
midi una causa
accanimento degno
una
e un
vero
passione
Per il Biraghi
" gi" prova di molto valore che l'anonimo
delle Fitae pontificum
autore
intendesse,
come
appare dal prologo,
dettare un'operetta
ad imitazione delle biografie
di s. Damaso.
la
ci restano
due redazioni,
testo
Ora, eglidice,di quest'ultimo
prima brevissima,del
secolo tv, la seconda
ampia
e
di
diffusa,
due secoli appresso, circa il 530, ed " precisamente
quellache
di
contiene in fronte le due lettere apocrife
di s. Girolamo
e
Damaso
alle
quali accenna
che
proprionel
l'anonimo
secolo
vi
scrittore milanese.
si hanno
abbondanti
giungasi
Ag-
esempi
"
L.
no
nelle varie Qiiese
italiane di
Ev:Jentemente
vero
le Fhiu
la
prima e
debole
primo del testo,
capitolo
considera la prima rubrica
ch'egli
di Milano
G"
pu"
del testo, lo
dai Gori, d
ha lasciato
valore
un
di Massimiano
furono
la dtt"
fiorente,
A
che intomo
pochi
questo
che
inoltre le
dall'
ara
restaurate
evo
urbis,
propositosi
espressioni
vaghe e generiche
dato ad
nel medio
sihi
in cui soffi"non
J39,
determinato ^^\ e
troppo
Per
della Lombardia
testimonianza
Procopio.
ha
Biraghi
che il
osservare
chi
coi suoi ""rti propugnacoli.
alla
perfettamente
risponde
prima del
De
stato
e
prospero
di Massimiano
mura
alle condizioni di Milano
danni
compar-
altre prove.
meglio nel
o
" descritto come
le
ancora
conserva
fici.
ponte-
ilBiraghipuntella
Ma
molte
argomentazionecon
lui nel
e
mediolanaimun
fin qui"
pazienzadi seguirci
la
avuto
pon"pcum
di
biografie
Io lasciamo giudicare
a
precipitata
Se questa illazionesia
ha
di
e
cataloghi
il 530*
dopo
poco
FERRAI
A.
mura
vescovo
Ansperto(^).
Non
degno
di confutazione "
l'anonimo
che do"
suo,
viros
cunctos
"
fuori di dubbio
C". i due
lib.n, cap. e
21
ce
{ATfi^vits
e
pi" innanzi
scriveva
non
ch'egli
7,
"
itp"vri
.
".
otnni
in De
n"XcoBV
tSv
beUo
ic"Xnov
Ms""Xocvo^ y"p -i)d",
tdv
"
"od
"
ben
rot"nco,
Bcmnae, 183^ voi. Il,
(XsdtdXacvoc)
"v Irs"lia icoadv
.
.
.
^oLg^dptmq"sax^jy^id
"
u
".C.
nok"
;ncf"b
ts
ouoa
""
^q Twfiotcov 4px''"6
iwUnjg,"q "fawv, icpoptpLijii"vTi
(2) A
che
le
Ci"
"
dir vero,
mura
Biraghinon
il
di Massimiano
assoluamente
condita,anno
p.
schiera f5". Di
iompiorv {ictst
79 T"pp"
xt fspiiavo"^jtaL z"h"q^Xaoq
tcpo9x^""^0B^cp"^
cr
dignissimos
",
a
Dazio, che
posteriormente
"
"
sino al tempo
vescovi
laude
prologo
%xd rj|f
awM
"XX-q 8"^cc^iavtq^
ir"yx''^^^^
noki"oe^d^mwUf,
"od
"
del Biraghi,
alimento
affermato nel
quellanobilissima
luoghi di Phocopio
:
: "x
pi" antichi
et
apostolicos
fu l'ultimo dei santi di
(i)
avendo
autore
di voler dettare la vita dei
strano
uno
S39
fossero
falso.
*
"
ignor" il fatto,ma
state
Moenia
fimditus
Gothis
totalmente
et
credette errtmeamente
distrutte dai Goti n^
propu^nacula
eversa
"
Cosi
il
a
5 59.
Maximiano
Biraghi, op. dt.
XV,
(l)
la viu
Le
di
T"io"
s.
ficum pi"
ponti
Materno.
C"
ms,
Q
antiche
che
ci
rimangono
non
vanno
135, in" nella biblioteca Ambrosana.
oltre
Per"
IL
DE
"
SITU
MEDIOLANENSIS
URBIS
in
"
sioni
ha fatta sulle divimaggiorpeso " l'osservazione che il Biraghi
alle qualiaccennasi nelle Vitae pontificuniy
l'estensione
e algeografiche
di significato
che vi si concede alla parola
" Liguria".
Effettivamente quelle
divisioni appartengono
all'ultimaet" imperiale
che
ricordo
di
chi
sulle
il
sa
ma
non
esse"
quali
;
appunto
adattato l'anticoordinamento
si era
allamet"
impero,si perpetu"sino
civile romano
sull'organismo
milanese
metropolitana
del secolo
?
modellandosi
e
lungamente
delle chiese soggette alla
gerarchica
vi ha di
Ma
di
cronisti
nei
pi"; perfino
Liguriao mantiene ancora
dell'et"imperiale
('). N" un esame, certo dotto
significato
l'ampio
sullo stilee la erudizione dell'anonimo
fattodal Biraghi
e diligente,
delle prove molto pi" convincenti.
Per
autore
potevano offirirgli
il Biraghi,
" degna dell'et"di Ennodio
e di Boezio, e
l'operetta
sorse
precisamente
quandoMilano vantava gi"gliscrittidi Lorenzo
del
vescovo,
stanzo,
xiii
e
xiv,
nel secolo
vi
il
e
Aratone
il poeta, di Con-
deglialtridotti ricordati da
F. Ennodio.
ai traviamenti del gusto letterario
Perfino
Biraghiritrova
una
sicura allusione nel
nostro
" detto:
l" dove
novelli
teroporum
tinnientibus cymbalis,multo
modulis
"
grammatico Deuterio,di
pi"?
Praesentium
tium
nome
di Fedele,di Celso
Che
testo
il
l'
del-
del secolo xi, poich"appunto
venne
la costituzione
si mantenne
e amministrativo
politico
vocalior"bus
auditores
amplius delectantur
magis quaeque
et
sentendis,quasi
consonansyliogismorum
legerintvel audier"nt,
quam
rerum
gestarum
pondere metiantur (i).
Accusa
di ridondanza
e
e
di
imprecisa
per
vacua
sonorit",che
credere che
stiledella prosa latina del
vi
ne
secolo, che
"
troppo
terminata
inde-
sia
pi" tosto lo
colpito
non
quellodi un'et"
pi" tarda.
"
che
presumibile
come
la narrazione
vedremo, fino
del De
al
x
giungessefino
alPet" dello scrittore,
cio",
secolo,anzi al 947, poich" lo
si rileva
dal Prologo
situ urbis.
del Manipu"usflorum, della Ga"vagnana,
(i) Veggansi i primi capitoli
della Historia di G.
(2) Cf.
cap.
XII
da
Cermenate.
in ed. cit.
L. A. FERRAI
112
II troppo
nei secoli barbari
sulle condizioni della cultura
che
giudizio
severo
pronunziaronoil Muratori
('),e il Sassi (') per Milano
naturalmente ottime armi
che
al
di
mostrava
e
sua
Certo
mostra
e
greca,
di fatto di
della Chiesa
Ignazio,
del Muratori,offriva
decisamente
con
emistichi virgiliani,
Ovidio,Plauto,poLucrezio,
tesse
conoscere
scrittore che
uno
zione
disserta-
nota
negare
prosa
appartenere all'et"pi" tenebrosa
evo.
scorta
Biraghiper
scrittoreche abbelliva la
uno
la
su
nella
nota
meno
e
del medio
si dice conoscitore della
utilizzatole
aver
di Smime,
del
epistole
lingua
martire
Eusebio,Sulpicio
Severo,s.
rolamo,
Gi-
di Varspesso fa uso delle sentenze
di Ausonio, di Trogo Pompeo, dato
di Floro,di Eutropio,
Orosio,Lattanzio,e
rone,
che appartenga, come
noi crediamo,al secolo x, soverchia per
dottrina i pi" eruditi monaci dell'et"sua italianie stranieri; ma
di stargli
a fianco ilcronista cremonese
appariranno
proprioindegni
Raterio
Liutprando,
Eppoi,chi
Vercelli?
non
sulla latinit"nel medio
di Verona, Attone
vescovo
come
sa
cadono
evo,
che
del
l'opinione
con
molte
N"
Muratori
alcuni
a
soccorrono
convincente
propositoci
non
nota
s.
non
ch'egli
non
raghi
sostegno della tesi difesa dal Bilenzio
storici. Per lui il si-
serba l'anonimo
Barnaba
conobbe
ha lasciato Alessandro
Ciprioil
attribuiti
allo
si diffusero prima del secolo
viii.
autore,
"
n" la narrazione che in
in occidente che sulla fine del
del martirio di Barnaba
vero
; tanto
potrebbeoggiaccettarsi se
argomenti^che eglichiama
che sul martirio di
fu
venuti accumulando
riserve ?
meglio
prova
non
che
pochidei pregiudizi
non
sullacultura dei secoli barbari si sono
glistudi
pi" avanzano
quanto
di
vescovo
vi
la
monaco,
n"
secolo,
quale
gliatti
pseudoGiovanni,che
non
L'argomento si rovescia da
con
pone
poca fatica. Lo storico della Chiesa milanese si proonde
la
adventu
De
di scrivere il
Barnabae,non gi" sua vita,
il silenzio ch'ei serba sui
primie sugliultimi
anni del
suo
stolato.
apo-
che il Biraghi
nota
Quanto poiad alcune frasiliturgiche
(i) Cf. Antiq,Ital tnediinevi, to. Ili,diss. xini, pag. 807.
(2) Cf.
Di
studiisMed"o"ani
prodromus,
cap.
vi.
IL
nel testo,
"
che
DE
SITU
URBIS
MEDIOLANENSIS
"
113
ai ritidella soe
ciet"
propriealle costumanze
cristianaprimitiva,
al secolo vi,
e precisamente
non
posteriori
giova considerare ch'esse pi" che darci un indizio dell'et"vissuta
dal
e
sono
dei
biografo
milanesi,suflfragano
ch'egli
l'opinione
vescovi
effettivamente si valesse anche
che
meraviglia
di fonti
greche,n" pu"
destare
rifacendo
eglila storia primitivadella metropolitana
dell'et"
il
usasse
milanese,
proprio
pi" antica,
linguaggio
fissandosi gliordinamenti e il rituale cristiano.
cui vennero
in
vuole stravincere. Poich"
il Biraghi
Ma
eglidice, che
le Fitae
tutto
concorre
a
suaderci,
per-
alla met"
risalgono
pontificum
del quale
il vescovo
in servigio
probabilmente
fu dettata,
" Dazio (530-536),
e ildissidio della Chiesa
l'operetta
l'anonimo autore, si riferisceprecisamilanese,al qualeaccenna
mente
del secolo vi,
alla
Teodato
che
persecuzione
della s"tta ariana,mosse
parte noi
questiantichissimi
Landolfo
Goti,e
ai vescovi di Lombardia.
Dazio
a
luogo della Historia
noto
di
sappiamo che
dei
re
tore
aspro fauD'altra
attribuitidegli
annali in
sono
un
miscella('),
nel secolo vili,che
compilata
annali milanesi " fatta pure menzione
seniore (*) ; evidentemente
il De
da
situurbis altro non
"
stata dettata da anonimo
per essere
di Dazio, fu a lui attribuita,
scrittore,
e per suggerimento
giusta
che la Historia
Datiana,che
il proverbio:
a
Qui per alium facit,
ipsefacit".
Ma tutto questo edificiolo si abbatte assai agevolmente.La
citazione dei
secolo
XI
a
da
nales
che,ci"
che Milano
primadel
modo
gU
Landolfo,si ritrova nello
meno
ammettere
di Dazio, cosi
annali
perduti
secolo
(i) Cf. lib. XVI,
cap.
famis penuria,
stesso
che " storicamente
vi.
:
"
autore
Roma
maximeque apud Liguriamfames excreverat,
"
cius medioianensis
Landulphi
cap. 2, 4, ",
8
13.
si voglia
del De situ urbis cita
Praeter belli insuntiam
ff
(2) Cf.
assurdo,non
che Lannotizie geografiche
"c
tanta
delle Vitae pontificum,
avuto
di
proposito
15
testo
storica dal titoloAnun'opera
sarebbe poi in nessun
L' ipotesi
non
abbia
sostenibile,
perch"l'anonimo
annali antichissimi a
sfruttatinel
largamente
siquidem per
antistes retulit"
universum
ut
angebatur insuper
mundum
eo
anno,
sicut vir beatissimus
Da-
"c.
Medici, historia in Mon.
Germ. bist,ed. cit. voi. VIII,
FERRAI
L. A.
114
dolfo dichiara di
di Dazio (*).
annali
dagli
cavato
aver
Eppoi,non
l'uno del secolo
pontificum,
l'altrodel xii ? Se al Biraghi
rimase sconosciuto
XI exeunte,
fortuna di ripescare
ch'io ho avuto
la singolare
quest'ultimo,
ha per"condotta la sua edizione
nella bibliotecaAmbrosiana,egli
Come
sul pi" antico.
pu" conciliarsiil fatto che nei due codici
s' intitoli
Annales Datti,mentre
Annales erano
non
questi
l'operetta
noi due manoscritti delie Fitae
possediamo
noti ad
scrittoredel secolo xi, Landolfo ?
uno
adunque dei
identit"
La
testi " affatto arbitraria,
lo possiamo
due
affermare fin d'ora ; le indagini
nostre
la
d'ognidiscussione
Non
porranno
anche fuori
antichit" attribuitaalle Vitac
remota
ficum.
ponti-
dell'illustre
l'opinione
sore
profes-
per questo accettiamo
il qualedopo il Biraghi
e solo incidentalmente
Schupfer,
che il testo del De situ urbis aptratt" la questione,
e sostenne
partiene
nel
occasione
di
e
bbe
al secolo xi.
Lo Schupfer
entrar
neldibattito,
proseguendocon una serie di articoli pubblicati
Y Archivio giuridico
glistudi dell'Hegel,del Betmann-Holwegsu
F.
la societ" milanese
all'et"del
comunale.
risorgimento
(*) giustamente
che dalla scritturain
"
ditione potiu est
"
annalibus
a
De
poco
la
Cf. De
".
II
o
situ
urbis,I, par. II, capo
si lev" d* imbarazzo
Biraghi
intelligendum
puto Ausonii,poetae
c"arisurbibus
nulla
vale
come
il
per
situs et
Descriptio
al secolo
una
scrittura
delle
testo
urbis, come
le
Verum
a
Vitae
Vitae
secondariamente
x,
citazioni di AnnaUs
i
in ed. cit. ;
commentando
saeculi
cos"
e
: "
raghi,
BiPro
(?).vi.
carmen
quarti,
N" si pu" obiettare alPosservazione nostra, che avendo
".
stessi considerato
noi
"f
una
.
op. cit. p. 4.
"
questione
traspare
ut in veracissimis
Mediolanum, quae ex priscis
re(i) "c.
temporibus,
altera
Romam
aunalibus,
per"tur
magni imperiidignitateac
post incl3rtam
.
"c
serva
Egli os-
s" il capo
i,
questa testimonianza
pontificum,
poich"anzitutto
pontificumrisalgono,come
nelle Vitae
stesse
pontificum
tanto
dremo,
ve-
trovansi
noverit,integrum nos
praesentis
deprompsisse
pagina materiae,scilicetveterum
diligenti
scriptorum annales
indagineeorum
qui olympiadespriscorura
annorum
actusque
"
temporum
"r
falsa dicere
(2) Cf.
:
"
beatorum
decrevissem
Archivio
ut
certo
certius
del
risorgimento
",
solicite descripserunt,
alioquitacere
quam
Cf. Datiana
diretto
giuridico
gnani,luglio1869,voi.
del
tamen
series
da
historia,
I, cap. 11, col. 216.
F. Serafini,
Bologna,Fava e Gara-
Ili,fase. 4, in articolo : La societ" milanese aW
epoca
comune,
p.
469
sgg.
L. A.
ii6
tra
dell'impero,
le
pi" splendide
per
sede pi" tardi della
I
FERRAI
suntuosit" di
cesarea.
grandezza
della
dell'Emilia,
popolidella Venezia,della Liguria,
delle AlpiCozie finirono per riconoscere
e
"
degna
conedifici,
milanese.
insigne il metropolita
"
il punto
come
Ora, argomenta
all'et"di Eriberto rimaneva
controverso
caput
"
lo
et
Rezia
decus
Schupfer,
la
pur sempre
onde
pontefice,
di un
in servigio
la necessit" di alterare le tradizioni apostoliche
a cui venivano
vilegi.
vescovo,
aspramente contrastati gli antichi pribellita,
abLa leggendadi s. Barnaba, rinfi^escata,
amplificata,
immediata
del
dipendenza
ofinva un'arme
di Milano
vescovo
potente ad Eriberto per riaffermare
di Roma,
che,per l'opposizione
supremazia,
vi ha di
Ma
pi"; Gaia
Chiesa
propria
dal
di
glisfuggiva
lascia negliultimi anni il governo
una
mano.
della
vi hanno gi"subito
gliapostoli
i discepoli
il martirio,
ma
sopravvivonoancora
loro,e da essi
il racconto
della morte
Gaio ascolta reverente
e
dell'apostolo,
dei vescovi di Milano poggiano su una
cosi le prerogative
pi"
lo Schupfer,
sicura base. Forse che, osserva
questo luogo non
ad
accenna
si
e
"
?
continua
una
queste
"
ma
"
Erano
a
di guerra,
"c
era
Roma
;
un'et",in cui il rituale ambrosiano
contestato
"
a
reca
non
in sostanza
L'opuscolo,
seminata qua e l"
apologia,
si vogliono
come
condannare,
"
falsificazioni
erano
scusabili,
n"
infine
e
meno
In
eglivede
correvano
richiesta" (0.
un
atto
",
mente
nuova-
egliconchiude,
di falsificazioni
.
si farebbe
di
Ma
lo
.
.
oggid".
un'arma
politica,
certi tempi in cui la verit"
va
Schupfer
passo della vita di Castriciano
un
veniva
anche
successore
non
nanzi.
pi" indi Gaio
riflessol'entusiasmo del rinascente
di cui,secondo
lui,tutto
pale,
municipatriottismo
" un insignemonumento
l'opuscolo
letterario.
concordiamo
l'illustre
con
perfettamente
che domina in quella
sul carattere e sullo spirito
scrittura,
Schupfer
all'et" a cui egli
ma
non
possiamoconvenire con lui rispetto
della
attribuirlaad un prelato
la fa risalire,
e conseguentemente
feudale di Eriberto.
brevemente gliargoRiassumiamo
corte
In
massima
(i) Cf.
art
noi
cit p. 470.
IL
menti che
SITU
DE
"
"
favore.
in nostro
stanno
MEDIOLANENSIS
URBIS
prologodelle
dal
confortato all'opera
noto, che nel
l'anonimo autore
si dice
pontificum
autorevole dell'arcivescovo Anatolio^').
consiglio
Fitae
di
si tratta
errore,
un
e
infuori dell'Anatolio
altro arcivescovo
onde
nome,
l'
primo il Muratori. Aldi Barnaba,nessun
e compagno
discepolo
con
negli antichi cataloghi
che si trattidi
ipotesi
la naturale
alterato per disattenzione del
nel
copista.Ma
di Eriberto
nome
lo alterasse fantasticamente?
e
secoli XI
xii,
e
"
quel
tedesco
nome
un
che
eglisupponibile
non
riescisse a decifrarlo,
Quale altro
nei
vescovo
i manoscritti che ci
cui pare appartengono
a
Evidentemente
lo avvertiva per
ci compare
questiimbattendosi
117
"
servano
con-
mantenne
una
popolarit"
maggiore
pontificum,
n'" ridi Eriberto?
Da s. Ambrogio in poi non
cordato
di quella
ce
alcuno che arrivasse a cosi alto grado di notoriet" e di
Si obietter" che l'autore delle Fitae pontificum
ins"ste
potenza.
le Fitae
a
sui
pi" riprese
non
ve
torbidi interni della diocesi milanese,e che forse
furono
ne
di
mai
pi" gravin" prima
n"
dopo
quando s'impegn"la lotta tra i valvassori ed Eriberto.
e
Va
1036,
bene,
trano
che per questo ? Nella storia della Chiesa milanese si riscondi subbuglio
dine.
e di disorprima d'allora ben altrimomenti
D* altra parte i torbidi accennati,per il modo
dell'accenno
ecclesiastico e
stesso,
anzich"
religioso,
sieno
pontificum
sorte
in
e
sembrerebbero
alla ostinata resistenza della
a
di
pi" tosto
ci" non
e
politico;
motta
"
lombarda.
sione
l'esprescarattere
si
Che
attaglia
le Fitae
dei minacciati interessispirituali,
servigio
ecclesiasticadi Milano,
giurisdizione
propriole abbia promosse la sollevazione
in difesa della minacciata
e
lo s' intende,ma
dei
col
carattere
non
di
non
che
milites secundi ordinis ",
"
Io
ecco
ci" che
veramente
contrasta
cui discutiamo.
su
dell'operetta
particolare
nelle vicende della metropolitana
un
conosco
maggior potenza
ostante
e
la loro Chiesa.
iussu solicitor".
Cf. in
da Eriberto,
quellorappresentatovi
i valvassori,
Corrado II, i Lodigiani
con
Fatta
o
mento
mo-
di
i suoi contrasti
(i) et Amplitudinisvestrae,
"
il
eccezione
infattiper il vescovo
beatissime praesul,
Anatolonis
Prologo,I, 11, loc.
cit.
religiosissimi
L. A. FERRAI
ii8
di
Lodi,che
la
con
allora sottrar"
tent"
protezioneimperiale
dei
dell'arcivescovo(*",
alla giurisdizione
nessuno
os"
suffiraganei
siana.
della Chiesa ambrodisconoscere i secolari dirittigiurisdizionali
Per
dal secolo
infattiessi sieno statia
quanto
menomati
pi"riprese
all'xi," fuori di discussione che
v
della sede vescovile di Milano
nella
dignit"
allora pi" che mai
rimanevano
di cui
evidenti le vestigia
dell'anticagrandezza
civile,
dtt"
quella
del vicariato
all'et" imperiale.La giurisdizione
fu il centro
d* Italia,
che dall'epoca
Costantiniana in poiebbe per suo centro
stica
ecclesiaMilano, per gran pane si trasferiscenella giurisdizione
milanese.
Al vicario di Milano
spettavano
:
provincie
sette
la Flaminia,ilPiceno annonario,la Venezia,
l'Emilia,
Liguria,
Y Istria,
le Alpi Cozie,e le due Rezie.
a cui furono pure aggiunte
che divenne il fondamento
Or bene,a quest'antica
partizione,
in pi" ristretti
della giurisdizione
ecclesiasticamilanese (*",ma
la
che di fronte a Milano
limitiper l'importanza
non
e la Chiesa
ravennate,
d'Aquileia
anonimo,
nostro
il
gi" avvertiva
come
il paacquistarono
triarcato
forse il
accenna
Biraghi?Noi
non
ne
lui la conseguenza che il nostro
testo delle Fitae
al secolo vi, ma
non
pontificum
risalga
negheremoper questo
dedurremo
con
il valore della testimonianza.
Chi
senti il bisognodi riaffermarele
la
storiche su
ragioni
sua
e l'opera
potest"del metropolita,
da
motivo
fu
e
di Milano
in
una
esistevano da tempo
vera
e
(i) Cf. GiULiNi, Memorie
abbia
tratta
di Milano
,
del metropolitaall'et"
giurisdizione
precedenza tra
il
di
immemorabile, n" le
col papato,
III,291.
Non
L. A.
Muratori,
Eriberto
di Corrado
e
di Brescia
cap. i,
Le Monnier, 1851, 1,28 sgg.
Milano, Firenze,
come
donde
e
lo
pure
Schupfer
"S
5
e
II.
quellodi
Ben
son
Vercelli
cit. Vili, 384.
Anecdota,Mediolan",1697, I,
Londra, 1824-29, lib. IX,
Orig.eccles.,
narlo
trasci-
di Brescia per sottrarsialla
vescovo
vescovo
so
della metropolitana.
Cf. Giulini,op.
suffragane!
(2) Cf
e
suggerimento
Eriberto finirono per
proprialotta
la notizia dei conati fatti dal
noti i contrasti di
cui si basava
che all'et"di Eriberto forse
opinioni,
altri tempi. Le rivalit"tra le due Chiese
intenzioni che si attribuiscono ad
mai
trov"
pontificum
di
contrasto
un
vivo che in
meno
di Roma
come
stendeva le Vitae
223 ;
Bingam,
6; P. Verri, Storia di
IL
"
DE
SITU
ad alcuni suoi
MEDIOLANENSIS
URBIS
119
"
tradizione
La
predecessori.
apostolica
della metropolitana,
l'et"
che in altri tempi,ebbe bisognoalmeno
di
di sostenitori e di apologisti,
sua
perch"la supremazia
avvenne
lui si
affermata di fatto.
era
rifa a suo
capriccio
pontif"cutn
la storia delle origini
della Chiesa milanese,
perch"in seno ad
ciata
si " manifestato un profondodissidio per il quale" minacessa
ed offesa la tradizione apostolica.
abilmente il
Collegare
di s. Amla predicazione
di Barnaba
brogio,
con
presunto apostolato
dalla fede glisuggerisce,
la fantasia accesa
stabilire,
come
il
della supremaziadel metropolita,
ecco
gliinizi e lo sviluppo
di un arcivescovo eletto secondo
suo
assunto, ed " in servigio
L'anonimo
le antiche
delle Fitae
autore
ma
consuetudini,
opposizionecon
che
fazione che
una
gliimpedisce,o
all'eserciziodel
suo
riconosciuto da Roma, in aperta
non
l'obbedienza
glicontesta
lo
per
dei limiti
glipone
meno
maggio,
l'o-
e
che
ministero,e rende inesecutivi i suoi atti,
le Fitae
e
tra le scritture polemiche
s'interpongono
pontif"cutn
che solevano accalorare consimili lotte,monca
e
apologetiche
insuflEcientetestimonianza di un
scisma che strazi"
gravissimo
la Chiesa
poteva
di Milano
a
di cui
l'arcivescovo,
essere
s'imbarazzassero
a
secolo.
il x
mezzo
i
dell'xi
copisti
tanto
e
decifrare,
ad alterare il nome.
Quel
Eriberto
meno
xii
ad
colo
se-
resse
inte-
avessero
apparteneva
nome
del
e
" n"
non
un
tropolita,
me-
al
antichi considerano come
cataloghi
illegittimo
vedremo, n" l'uno n"
antagonista,
perch",come
che i
pari del suo
l'altro,
a quanto
sembra, fecero
il "
"
placet
della consacrazione.
sostituito capricciosamente
dal
a
ricevere da Roma
Se nei manoscritti lo vediamo
liberata
di Anatolio,l'abrasione de-
nome
" frutto di zelo ortodosso
in un'et" in cui la
tomissione
pienasot-
nari
Roma, dopo la lotta dei prericoncubiPaterini,e le riforme ecclesiastiche ildebrandesi,
pu"
di Milano
coi
in tempo
a
la circospezione
giustificabile
paurosa e la cautela del
tardo copista.
Si tratta insomma, secondo noi,di tal Adelmanno
della Chiesa milanese nel secolo x, per ben cinqueanni,
pontefice
rendere
e
costantemente
e
pi" tardi
avverso
a
Manasse, pure arcivescovo di Milano,
cancelliere di Ottone
L
Ma
delle due forti e
vigo-
L. A. FERRAI
120
dell'
lombardo,poich"la questionedelle
figure
episcopato
Fitae pontif"cum
e*invitaa trattarne, discorreremo tra breve.
Non
rose
trascuriamo intanto alcuni altriargomentiche
dellanostra
ipotesi,
e,
se
in favore
stanno
definitivamenteescludono
c'inganniamo,
non
dello Schupfer.
l'opinione
mi.
che noi facciamo risalireal secolo x,
Fitae pontif"cum,
Le
discostandoci gran fatto dal parere del Muratori,sono,
avvertimmo, citate da Landolfo
Ora
"
di poco
da altri(') come
e
egliammissibile che
pi" che
testo
qualificasse
per tale una
"
secolo anteriore a lui?
mezzo
gi"
come
un
non
tico.
an-
tura
scrit-
noto
che
Landolfo seniore,la cui Historia Mediolanensis giunge al 1085,
la dettava sulla fine del secolo xi,
stesso
ch'egli
e
di farci sapere da
fonti
quali
del
cio" anteriormente
racconto,
suo
cavata
avesse
trascur"
la materia
pi" antica
al 1045.
Chiesa
forse egliconobbe
(*),
metropolitana
codice
pi" antico
che
non
Chierico
le Fitae
n'" rimasto,e appunto
ce
della
sul
pontif"cum
perch"le
antichissime,
eglile cita insieme ad altri testi di
dubbia antichit"^5). Sorge anzi il sospetto, per
che effettivamente
serbato in queste citazioni,
del vi o del vii
delle Fitae pontif"cum
l'operetta
perch"non
di
il nome
"
si ritrovava
pi" al suo
Adelmanno
che
la
scuoprire
per
"
c(
Mediolani, quod
quel testo.
nel
par.
228
II,p.
di
Landolfo,v.
di Landolfo
la
nota
nei Mon,
3
de
hodie
Romana
il Muratori
L. C.
a
il bandolo
mano
Notisi inoltre che
habentur
civitate
in
"
"c.
civitate
Cos"
pubblic" nel voi. I,
tazioni
Quanto alle ci-
p. 103.
Bethmann
Gertn. hisL VIII,32.
cit. sopra.
(3) Cf. prefazione
^
che
creduta
fors'anche
secolo,
e che attribu" al mccli.
sgg. Rer. It.Script,
di
(2) Cf. la prefazione
l
Barnabas
degliarcivescovi milanesi
Catalogo
egliabbia
luogo,nel prologodi quelle,
h"storiis quae
(i) " Legiturin antiquissimis
ipse beatus
non
l'ordine da lui
gliavrebbe dato in
et" di
vera
siderava
con-
e
del Wattenbach
all'edizione
IL
DE
"
SITU
URBIS
nelle
diplomiimperiali,
nei
il titolo di
raramente
i2x
"
lettere pontificie,
negliatti di Eri-
di alcuni suoi immediati
berto,come
che
MEDIOLANENSIS
praesul
a
si riscontra
non
predecessori
"
l'anonimo
che
autore
segna
as-
da cui ha avuto
T incarico di scrivere le
metropolita,
Fitae pontificum.
Nel secolo xi prevale
neir uso il titolodi a armilanese non
assunse
chiepiscopus
prima
", che il metropolita
al
"
del secolo
Ma
vn.
di richiamare l'attenzione sopra
mi preme
tutto
sopra
un
fatto
all'attenzione di quantis" sono
sfuggito
occupatidi questa
materia.
Il nostro
di aver messo
anonimo aflfermain pi"luoghi
fonti latine e greche
a profitto
con
(*),
parolegreche latinizzate
infiora frequentemente
una
prosa che nei suoi costruttimedesimi
risente talvoltai caratteridella prosa greca; non
ci oflFredunque
suta
eglistesso un cumulo di prove per far risalirel'et" da lui vis-
" infattinoto
al di l" del looo?
decenni
nei
primi
i
tra
frequenti
rapporti
nella
che per la
del secolo
normanna
conquista
divennero
xi
Y Italiameridionale
assai
meno
la Lombardia.
e
Che
Sicilia cismarina
o
Langobardia
rata
incorpogreca
definitivamente
delle
nel ducato di Puglia
nel
Due
e
regno
Siciliele Chiese grechedipendenti
da Costantinopoli
poterono
se
"
" anche
italiana,
onde
dovesse
che la
"
"
conoscenza
pi"
Si
posteriormente.
aver
suole affermare
del greco si accrebbe
non
i fattidella vita di Anatalone
narrato
primisEccles"ae Mediolanensis
generalmente
nell'ultimo
poco
scrive:
"
Hucusque
propagatoribus,
prout parvi tulitcaptus
diversis collecta utriusque
ex
linguae
ingenii,
paginis,
solet pratiscompingicoronula,satis adnotasse
color in amoenis
glutinassesufEciat ".
seguitoalla
vita di
s.
Cf. De
diccre debui, prepostero
a
nostra
"
si forte minus
"
Graiorum
ordine
:
"
Porro
8*
chronicarum
ponam,
existit,
perquirataliarum
commenta"
et
discon-
In
fastidioso lectori ut
sive omnino
lecturo illud ultra,supraque denuntio,quatenus
credulus
ceu
sita urbis,in Rer. It, Script.
I, ii, 206.
Castriciano
"
parvero,
scom-
del greco tra i chierici
diffusa prima della dominazione
che la
molto
essere
quelleChiese
che lentamente
vero
certezza
conoscenza
(i)Dopo
or
la
che
normanna
de
"
serbarsi centri di cultura ellenica per la societ" ecclesiastica
ancora
"
"
"
"c.; op.
e
tam
quod prius
cuipiam
perduelli
in his,quae inlegit,
Romanorum
loc. cit. p.
211.
quam
L. A. FERRAI
122
periododi
essa
; e
ci" " conforme
cultura per gran
nuova
documenti
giuntia
ha fatto credere ad
"
se
al vero,
e
parte laica,
noi
perch"dei
un
rinascimento
" il carattere
ma
la abbondante
secoli
pi" a
non
primi decenni
che
noi vicini,
di studi ('",che altro
del secolo xi(*". A
ebbe efficaciasufficientea
non
risveglio
testi
sui
grecinell'altae nella media
religiosi
tale
convincente
una
prova
dei
m"sse
scientificomiseramente
di patrimonio
riacquisto
ed obliato nei
della
in questo.
disperso
buon
rianimare
conto
glistudi
Italia. Noi
Per
non
ne
biamo
ab-
il secolo
tutto
xi
il clero lombardo,per quanto addottrinato e addesttato nelle lotte
della
si dimostta quasiaffatto ignorante
e disciplinari,
dogmatiche
linguagreca
della letteraturateologica
bisantina.
e
indirettamente Landolfo
accennando
ad
Ce lo
un
considerare eccezionale nell'et"sua, in quanto
stesso
cred"
degno di
nota, che
di
Arialdo
i
s.
e
cio" nelle
(J).
testi greci
genuine della
Se noi ci avviciniamo
in
mano
fu dettata da
mano
La vita di
un
tre
i
tra
citavano
suo
in questa
originale
s.
ne
padri.
secolo x, ed entriamo
risaliamo il corso, si fanno
und
II,
lektuelles
pi"
Nilo abate di Grottaferratanella Tuscia
in greco, e ce
discepolo
(^". Che il vescovo
lingua
Handbuch
(i)Cf. H. BV.ESSLKV,
Leipzig,
1889,P- 599(2)Cf. L. Dresdner, Kultur^
IO,
in
della cultura ecclesiasticabisantina in
ne
" rimasto il testo
Attone
di Vercelli
la possedesse,
" fatto fuori di discussione ^'5".Il cronista
in
seguaci
da Velate,
diaconi,che
dottrina dei
agliinizi del
che
le testimonianze
frequenti
Occidente.
novatore
lo
Egliescludeva cosi che ad altrifossero dischiuse
cosi facilmente le fonti
questo, di
insorte
dispute
egli
appunto
dell'arcivescovo Guido
partigiani
in favore dell'audace
sorsero
attesta
fatto che dov"
cremo-
der Urkundenlehre f"r Deutschland und
Italien,
utul SitUngeschichU
"crita"icnischmGeist"ichkeit
Jahrhundert,
Bresiau,Koebner, 1890, in Kapitelv, IntelLeben,
p. 195 sgg.
(3) Cf. Landolfo, op. cit. cap. in, 89, 90 e 196.
VII, 283-343; A. Potthast, Wtgwciser
(4) C"Acta sanctorum, 26 s"pt.,
durch die Geschicbtswcrke des
(5) Cf.
ScHULTZ,
op. cit. p.
b.
Atto
196.
MitUlalUrs "c., Berlin,1862,p. 829.
Europatschen
von
Vercelli,
G"ttingen,1887,pp. 65-66
dner,
; Dres-
L. A.
124
della
milanese
metropolitana
le opere
FERRAI
nel medio
sullo scorcio
sue
trattateli"in forma
di
che
Bon"zone
evo.
del secolo xi, in
epistola ad amicum",
quel curioso
munemente
pi" co-
conosciuto
"
tava
det-
la Sede
rapportitra
toccando
Ecclesiae,
persecuiionc
e la Chiesa
ambrosiana,a
Apostolica
dei
col titolo di De
dei noti avvenimenti
del 1057,
Ecclesia quae fere per ducentum
tempore Med"olaoeDsis
Eodem
perbiaefastu
se
a
alias Ecclesias subiecum
Evidentemente
di Arialdo
e
Ecclesiae subtraxerat
Romanae
tsst
annos
dicione, pr"mum
se
su-
inter
cognovit(0.
Bonizone
di Landolfo
posito
pro-
scriveva:
allude all'arbitratoche dietro istanza
Cotta il pontificato
romano
in
assunse
in Milano il monaco
quell'anno,
delegandoa proprirappresentanti
allora di Lucca (*".
da Badagiovescovo
Ildebrando e Anselmo
dei legati
Ed infattiquella
autorevole interposizione
tra
pontifici
le due fazioni contrastanti dei
e
dei
seguacied
ammiratori
preticoncubinari
di
s.
dell'arcivescovo,
e
Arialdo,fu
primo
un
e
sivo
deci-
siana
pi" diretta soggezionedella Chiesa ambrodi s. Pietro. Ma
Bonizone ci dice di pi",
all'apostolica
afferma cio" che la metropolitana
si era per circa ducent'anni sottratta
ad ogni dipendenza
da Roma, vale a dire dal dissolvimento
fino all'et" sua.
dell'impero
Ognuno intende come
carolingio
al vero.
perfettamente
questo risponda
passo per
una
L'unit" della Chiesa
sicura del
dalla
sacro
occidentale latina
impero,cosi
romano
di
organizzazione
esso
nuovi
fu la base
come
pi"
dagliordinamenti
trasse
elementi
di vita
e
e
di consistenza.
che le si era adattata
quando la compagine politica
posizione,
e pi" nulla pot" salvarsi da quella
fascio,
rapidadecomMa
and"
in
che
prepar"il trionfo
anche
d'ognisovranit",
ch'erano
una
del feudalismo
Monumenta
"ad
(2} Cf. GiULiKi,
tU MUano
minaccie,
cointeressata all'im-
ed. Jaff", Berlino,1865,nel
Gregoriatia,
amicum)", p. 638.
Memorie
e
dell'infirangersi
violento dei
vincoli che l'aveano fino allora strettamente
(i) Cf.
l'annientamento
l'unit" della Chiesa sub" danni
naturale conseguenza
lettera di Bonizone
e
cit Vili, 412
sgg.
libro
vi
della
IL
Le
pero.
del secolo
SITU
DE
"
URBIS
condizioni morali
MEDIOLANENSIS
del
125
"
stesso
pontificato
sullo scorcio
del x, secondarono il sivo
progresrilassamento dei reciproci
delle varie Chiese
gerarchici
rapporti
ix
loro,e
tra
Nel
del
e
in
testamento
tesoro
nella
prima met"
della
particolare
di Carlo
Magno
della Camera
ambrosiana
di
combattuta
mantiene
essQ
Roma.
con
del 713, che assegna
quota
una
l'
delmetropolitane
alle chiese
imperiale
impero,l'enumerazione
pi" volte
Chiesa
zione
l'ordine che la tradi-
riusc" a far
Roma
prevalere.
precede
^*\
Ma
in pro"c.
Ravenna, Ravenna Milano, questa Aquileia
cesso
della Chiesa
d" tempo, scaduta la potenza e il prestigio
ravennate, divenuta
che
acquistadal
queinuovi
ferrea il simbolo
corona
debolmente
meno
Chiesa
la
che
lento
di
altrove si afferma in
della
sviluppo
potenza
una
sovranit"
lano
Lombardia, Mi-
feudale della
elementi di resistenza e di forza che nel
sua
rispetto
l'antica
la contrappongono a Pavia, e in onta alletradizioni delpolitico
fanno di leiilnuovo
del regno longobardo,
centro;
capitale
nel rispetto
le
le
armi
religioso prestano
per contestare, pi" o
la
apertamente,
meno
la cristianit". Nel
diviene
imperiale
che aspramente
preminenzadel
secolo
sempre
x
pi"
di Roma
vescovo
del
infattil'acquisto
su
tutta
regioe
serto
malagevoleper i grandifeudatari
podest"regia
dove meglio si
si fa ogni giornopi" fiacco e limitato. Ma
citt" della
" pur sempre nella pi" popolata
e si afferma,
esplica
la protezione
Lombardia ; l" dove la vacillante sovranit" cerca
e
che lo esercita
del potere ecclesiastico. Il metropolita,
l'appoggio
su
tanta
se
lo contrastano,
l'eserciziodella
parte d' Italia,
presta infattil'anticoritualedella sua
Chiesa
alle pi" solenni manifestazioni della vita
" partee ne
politica,
cipe
feudalismo
del
naturale
il
mentre
e regolatore,
sviluppo
per
civile. Che
s'accrescono le prerogative
della sua giurisdizione
vescovo
ci " noto
alcun diplomad'esenzione in favore dell'arcise
non
di
fuori di dubbio
Milano,"
(i) Cf. EiNHARDi
Berlino,1867,p. 539:
"icienda
largitio
Magni in Monumenta
metropoleonimad
Vita Caroli
"e
Nomina
est, haec sunt
"
sive
a
lulii,
Gradus, Colonia
"
"c.
che sin dalla met"
:
del
se-
Carolina,ed. F. Jaff",
quas
eadem
elemosina,
Roma, Ravenna, Mediolanum, Forum
126
L. A. FERRAI
colo
egliesercitava
IX
liberamente
Le concessioni
comitali.
maggior parte dei diritti
infattiTunica
non
erano
regiee imperiali
via aperta ad ottenerli,
ma
giuridico
per
tramite
molti dei vescovi
a
potestas missiatica "
"
il quale la
Milano,e
a
pure
per alcun tempo
se
in
dall'arcivescovo associati,
destino inevitabileche anche
"di
avvenne
conte
seguitopass"all'arcivescovo.
Era
Milano i conti," sentinelle avanzate
sfracellato", per
reame
un
a
('). Ci"
Carlo
fu esercitatadal
essa
la
come
che era, divenisse con
ufficiostabile e permanente
nelTSy"un
trasfer" a
" risaputoda tutti
di Lombardia.
il
divenne
civile si
giurisdizione
potestas missiatica ", da temporanea
ilCalvo
e
la
la
la feliceespressione
dello
usare
da per tutto, in esilio. Quale meraviglioso
come
finissero,
Schupfer,
torit"
dell'auimpulsodovesse ricevere il poter vescovile dall'infi"angersi
Esiste un diplomadell*880
" di per s" evidente.
comitale,
delle
che si riferisce
all'ampliamento
Da
si rileva che l'abate di S.
esso
dal
dall'arcivescovoAnsperto,
alcuni
Fino
a
al
del clero
conte
del
e
e
ix
e
nei
all'et"di Lamberto
il " brolium
primidecenni
conferma
zione
delibera-
delle decisioni
del potere
prevalenza
una
sullo
progressivamente
del secolo
Che l'arcivescovo
x.
(926-927)abitasse il palazzo
imperiale,
sedesse
poslo
avverti
Fiamma
nella
G,
Galvagnana^^\
",
Kar. II ConvmU
missatici
episcopio
cit. p. 463.
ad
quale cresce
Ticin. a.
Hannoverae, 1835, e. 12, p. 531:
"
ma
all'arcivescovo,
gi" la
accenna
ecclesiasticosul civile. La
(i) Cf.
ottenne
dal clero e dal popolo
Alberico,
conte
popolorichiesta a
di Alberico
Anspertoe
scorcio del
fece istanzaed
"
cumulativamente
di
Ambrogio
(*".
del monastero
per la fortificazionedelle mura
quell'anno
dunque il governo della citt" appartiene
semita
"
della citt" di Milano.
mura
"
Germ. hisU
876 mMon.
voi. I),
(Legum,
ipsi nihilominus ep"scopi
singuliin
nostri potestateet auctoritate
suo
V. Schupfer,
".
fungantur
art.
fer,
s, Amhr., Milano,1805,
(2) Cf. G. Fumagalli, Coi. dipi,
p. 480; Schupcit. p.
art.
Habuit
(3) "
"
civitatem
edifitiis
del
secolo
464.
tria loca
[archiepiscopus]
qui dicitur brolium
archiepiscopi,
Fiamma, di
XIV
feralia
ubi nundinae
ms.
cui abbiamo
nella Trivulziana,
n.
fiebant
Braidense A E, X,
tertius locus
"
;
io.
parlatoaltra volta,si
1438.
erat
extra
Ga"vagnana,in $
Di
D
e
dita
inequest'opera
conserva
un
ms.
del
IL
" confermato
SITU
DE
"
MEDIOLANENSIS
URBIS
127
"
da
l'anonimo compilatore
lo ripete
('),
Liutprando
tolse probabilmente
(3". N" quanto il Fiamma
tedesca perduta
narra
(*" ed " notizia che il Fiamma
del Flos florum
ad
una
cronaca
di Milano
al governo
intorno
ricordando
fantasia. Il Fiamma,
all'arcivescovo,
parladel "
l'assistenzadei
con
sia
l'accenno,
seu rerum
Antapodoseos
Muratori, Rer. lU Script.
I,par.
tava
spet-
esso
dell'arcivescovo,
temporale
al distretto
(i) Cf. LuiTPRANDi
cap. IV, in
concessi
imperiali
privilegi
(*). " evidente per me
dei supremidirittidella
"
uno
il potere
N"
parto di
tutto
ius sanguinis
", che ad
vicecomites
"
alla citt" e
si estendeva
alcuni
ad
impreciso,
pure
"potestas missiatica".
che
nel secolo x, "
sino
esterno
a
due
per Europam gestarum,lib.Ili,
II ; Mon,
hist ed.
Germ.
Pertz,
III,298.
(2)
"
luxta
oc
Verzar"um
"
vitatem
Braidense
Taltra mia
civitatem erat brolium
extra
est, ubi
inclusum
florum,ms.
P- 97
civitatiserat eiu"[archiepiscopi]
viridarium,
quod adhuc
muros
dicitur.
memoria
adhuc
IX,
AG,
f"unt nundinae
continue
35,
Su
121.
e.
intra ci-
eius,quod nunc
questo
"; Chron,
Flos
vedasi
manoscritto
cit. Ben^o d'Alessandria e i cronisti milanesi del secoloxiv
sgg.
(3) or Tempore
ergo Karuli
"
fuerunt in civitate ista tria
"
nica
alamannica
vagnana;
.
.
Barbarubeae
sicut evidenter
in questo
e
in
chroex
coUigitur
altriluoghidella Gal-
cit. " 219.
dominio
archiepiscopi,
"
dominium
chiepiscoporum
"
unde
sic
.
Cos" il Fiamma
".
cf. ms.
(4) "De
Magni usque ad tempora Federici
regimina
fuit fortissimum
procedamus quiaprimo
dicemus
divitiis.
eiusque
credi posset,
nimis ultra quam
de ofHcialibus
Ar-
eius,postea de pr"-
ecclexiasticiset iroperialibus,
tertio de divitiiseius,et hedif"tiis,
et
villegiis
aliis
auctoritate
enim
robur
c
uius
et
quibusdam
corporali
dignitatibus.
iirmamentum
Mediolanensis contulit priest papalis
dignitasarchiepiscopus
fuit quod archiepiscopo
tria,ut dictum est. primum priv"llegium
"cvillegia
a
"
"
ce
"
"
"
"c
"
"
"
cuius auctoritatis executionem
contulit ius sanguinis,
qui
contulitviro secundum
dictus est vicecomes,idest sotius
archiepiscopi,
qui
diinfra
ut
archiepiscopus
quod
archiepiscopus,
in locis suis. hic vicecomes
cetur
ante
se
cum
progrcderetur,
gladium
sicut
omnia
docet
sua
Paulus,
evaginatumportarifatiebat,
negotia
apostolus
duodecim consulibus peragebat.et poterat archiepiscopus
cum
absqueirrede consiliisprivatis,
de iuditiis
gularitatis
indulto,
periculo,
papali
privilegio
cor
suum.
ex
erat
sanguinisinteresse,
"crium
et
multos
tunc
comes
item
ipso facto
erat
habuit advocatrinum
sive advocatorium
alios offitiales
"
"c.; cf. Galvagnana,
cap.
221
a
et
confano-
ce.
57-58b.
L. A. FERRAI
128
esclude
miglia,
la
dell'esistenzad"
possibilit"
railitesmaiores
"
magistrature,
elettidall'arcivescovo,
e talvoltadai
dice consoli
che il Fiamma
alcune
".
La testimonianza ritrovasinel citato Flos
del Fiamma
attinta dalla Galvagnana
indeterminate
per quanto
ad
n"
ed incerte,
e
da scrittoriche
arte
si
sempre
attenevano
dei
tempi che
?
di poco
si vuole anche
se
ficate
amplitile,
sot-
alla verit" perch"non
scrupolo
con
forse
precedonola
la condizione reale
con
dominazione
dei
soni
sasprincipi
che la potest"
vescovile
concepibile
sulla citt",
che ebbe cosi lungadurata,
quantunque gravante popolazioni
abbia avuto
miste e per lungatradizione nemiche, non
n" credo quindidebbansi a chiusi occhi
un
suo
propriosviluppo;
fole le scarse
notizie che sulle condizioni della
come
respingere
Non
"
a
citt" nel secolo
lui
con
buon
^'". Simili notizie
guardavanotroppo per la
non
sentivano il bisogno,
contrastano
ne
biamente
" indub-
ma
florum,
x
tramandato
ci hanno
Ma
posteriori.
discrezione.
conto
certo
esse
il Fiamma
i cronistia
e
cautela
con
interpretate
vanno
e
vescovile si fece indubbiamente
La dominazione
sulla citt" alla met" del x secolo,
n" si limit" alle terre
generale
murate, ma
comprese i borghiestemi,i corpisanti,tanto " vero
che
all'arcivescovo di Milano
situato allora fuori delle
alla Chiesa trovasi
appartenne il
Del
mura.
nella
cenno
"
brolium
"
brolium
riale,
impe-
"
come
"
partenente
ap-
situs et urbis
Descriptio
nel Fiamma, e nel
(JDesitu urbis "c.)(^),e conseguentemente
Flos florum.I dodici consoli di cui parla
il Fiamma
e dietro a
lui il Flos florum,
anacronismo che " in un cronista del
un
con
secolo XIV pienamente
forse non
che gliantichi
sono
giustificabile,
(i) Cf.
Flos florum,loc. cit. in
regimen ", scrive inoltre il Fiamma,
"
tempora
"et
Erat
et
"uxta
Manip. fior,
; Benzo
Landolfo,
a
ed. cit.
tutti derivano
Cf. cap. 218
muros
II,2,
41.
in
Sono
perduto
CL Le cronache di G, Fiamma
rexerunt
e
"
ubi
Bull
i noti
Karuli Magni usque
.xn.
ad
consules et credentia
cit. e. 56 b.
ms.
viridarium
d'Alessandria
dal testo
in
precedente. Quartum
nota
fuit tempore
Federici Barbarubeae,quiatunc
".
archiepiscopus
(2) "
c"t. e
ms.
"
senatores
"
;
cf. G.
delVIsi.Stor, hai,
gi" da
luoghi,
pi" ampio
della
noi
n.
Fiaauk a,
9, p. 26 ;
illustrati,
e che
situs
Descriptio
cit,in Bull,dell'Ist. Stor, Ital.n.
et urbis,
io, p. 125.
IL
"
SITU
DE
scab"n" franchi che nel
"
mini
URBIS
ix
MEDIOLANENSIS
secolo si dissero anche
sacri palacii
imperatoris
",
e
che
del
popolo,ci"
che " conforme
" fuori del verosimile
che
alle
"
ammissibile
ci" che ci "
furono
unicamente
attestato
citt"fosse divisa in
dal Flos
denominati
quartieri
N"
della citt" fosse
classe di
m"lites ",
Si " discusso se sia
allavita cittadina in Milano
riferibile
e
stiti
inve-
del clero
consenso
1*amministrazione
scelti in quella
gastaldi
pi" alta
Milano si disse de* " capitani^^\
a
iudices do-
(").
leggicarolingie
affidata a
che
"
pi" tardi
della loro autorit" dall'arcivescovo,
col
e
129
d
a
nel secolo x,
florum,che
cio" la
dalle varie porte, e che
il governo di ciascuno di essi si affidassead alcune famiglie
^^\
Lo Schupfercongettura che una
tale divisione abbia servito di
base al governo
ereditario della
poche riserve
florum" di un
trova
locale nel
Ma
podest"giudiziaria.
in proposito,
poich" la
raflfazzonatoredi cronache
riscontro alcuno
l'unico
municipio,e
nel Fiamma,
di notizie da
raccoglitore
Veramente
cronache
carattere
crederei necessarie
del
testimonianza
del secolo xv,
il favoloso
ma
e
sono
pregevoli
non
Flos
non
pur anche
lui ripescate
in testi a noi
serbato sulle renditearcivescovili con
altre sue
al
accenni
nosciuti.
sco-
infattiquelle
ci ha
ch'egli
che
maggiori dettagli
nell'inedita Galvagnana.Ivi " detto
che all'arcivescovo spettava il dirittodel
"
nelle
tamente
esplici-
teloneum
"
o
e
de comitatu ",
dogana sulle strade regie" in exitu quolibet
che a pagarlo
che a piedi
erano
pure tenuti tutti glistranieri,
o
a
di
cavallo
ne
i confini (*".
oltrepassassero
(i) Cf. Schupfer,
art.
cit. p.
Con
molta indeter-
464; Ficker, Forschungm
x^r
Reichs und
III,17 ed anche: Max Handloike,
"c., Innsbnick,1868-76,
RechisgeschichU
der Herrschaft
Berlin,1883,p. 63 sgg.
dcrBisch"ft,
Die lombardischen Si"dU unter
"
"
"c
"
"
(2) Cf. Landolfo, ed. cit II, 17 e M. Handloike, op. cit p. 40.
(3) Cf. Ughelli, Italia sacra, IV, 93 sg. ad a. 947 ; Schupfer, loc. cit
(4) Cap.226:((De theloneo
archiepiscopi. Insuper archiepiscomaximos
redditus imperiali
auctoritate realtos
Mediolanensis
quosdam
pus
cipiebat quia super stratas regalesin exitu quolibetde comitatu habuit
in equo vel cum
intrabat aliquis
aut petelloneum et dum
curro
extraneus
ce
teolenariis
immo
innumerabilibus
dibus,dabat theolenario (sic)
archiepiscopi,
tenebatur facere custodiri passus, et onmibus dapnicensum, et archiepiscopus
ficatisinfra territorium restituere de suo tantum
quantum dampna fiiissent
L. A.
130
minatezza
esposte nel verziere al
essere
per
ci d" inoltre per
dalle
e
della
della Martesana
comitato
del
e
conte
milanese,affluivano
ricchezze dalla Sicilia e dalla
poche
non
Il Fiamma
mercato.
del
di vassallaggio
prestazioni
del marchese
Bulgaria,
che dalle pievidel
non
Seprio,
lui
vi si introducevano
che oltre i redditi ordinari che il metropolita
certo
dalle decime
traeva
di
che l'arcivescovo
e alla quota
soflFerto,
avessero
si riservava sul valore delle derrate che
stesso
a
Galvagnanaali*impegno che
rifare i danni a quanti,
i limiti
entro
di
assumeva
del comitato,ne
duca
invece nella
accennasi
Tarcivescovo
FERRAI
Liguria,sul
cui
litoralela Chiesa di Milano
Forse
Tatto
possedeva
per pi" che cinquemiglia.
anche la valle di Blegnoe la Levantina sulla met" del x secolo
(*)
appartenevano all'arcivescovo
; per" giovaricordare che
attribuito ad Attone
di donazione che se ne " prodotto,
fu
di Vercelli,
vescovo
certo
gi" dimostrato
di re
" falso il privilegio
non
Lotario che concede
il diritto di batter moneta,
(t
existimata.
item
(cl"bet sporta
a
e.
vescovo
all'arci-
la direzione della
zecca
de
unum,
l"gnorum recipiebat
qualibetfornata panis unum,
auctoritate sibidabantur
fiierant,
imperiali
concessa
cit.
e
de
pisciumunum,
alia ducibus
ms.
quolibetcurru
de
falso dal Giulini (*". Ma
et
"
quaomnia
"c. ; Galvagnana,
58 B.
divitiae
et
(i)Gap. 223: "Archiepiscopi
possessiones
annis
et
redditus
possessiones
Archiepiscoporum
singulis
"Sicilia.
"
runt
"
et
plusquam octuagintarailiiaflorenos (sic)auri,in Sicilia habuit
redditus magnos,
sicut
"
Padi rippa. in
"
decem
"
per tria milliar"a totum
"tatus
mill"a
"
lanuensi
riperia
et
sua
civitate
Marchesanae,
Mediolanensi(s)erat
erat
et
etiam
suum.
decimae
comes
et
cum
ultra
recipiebat
annis
singulis
apparet,circa civiutem
eius erant
dignitates.item
plebescomi*
omnes
erat
dux
Burgariae,
Saprii;quid plura? ipse solus
habens
et ditissimus,
praeclarissimus
valvassores innumerabiles,
f"delitatis
sacramento
castra
Guastalla
de
terra
erat
cuius al"quale
libras,
vestigiumadhuc
et
Mediolanensis,
"marchio
supradictum
est.
in
fue-
sub
se
in civitate
cathaneos
sibi adstrictos. et
quis
feudia archiepiscopalia
consideret,
certif"car",
archiepiscopi
eius adipe ditata.
sit pinguedinis
quiavix est aliquaparentellaquae non
Atho
Comes
episcopusVercellensis dedit Ecclesiae Mediolanensi vallem
cit. e. 58 b.
et
ms.
"Bellegi Leventinae"; Galvagnana,
"
et
"
vult de divitiis
"
"
(2) Gf.
sanctae
Memorie
di Milano, III,237.
Vercellensis Ecclesiae
Il documento
trorasi in Attonis
episcopi
sgg.
Opera,Vercellis,MDCCLXViu,p.xvii
L. A. FERRAI
132
offrendo occasione alle
la feudalit" laica ed ecclesiastica,
contatto
feconde
primee
bene
lotte dei
consideri infattile
manifesto
apparir"
che
ordini che la costituivano.
vari
rapidevicende degliultimi
esse
sono
italiani,
re
parte subordinate ai
per gran
dell'altoclero,
e che da
e alle ambizioni
capricci
A chi
hanno
esse
cipalmente
prin-
ai
origine
quegliurti inizialidella societ" feudale laica,
qualisi attribuiscono erroneamente
di questo o quelprincipe.Ogni
si
feudale,
regiao
sembra
tendenza
spontanea
degliultimi
compromessi,pi" o
lombardo; ma non vi "
di condizione
trovata
e
tra
le
partis*invertono,e
esigenzedell'altoclero
carattere
detta
danno
direzione
e
Provenza, Lotario
breve fortuna
come
misura.
re
determina
di chi la
sacro
leggechi
dovrebbe
che
iniziano il
ne
birla.
su-
tiginosa
verrapidit"
con
di fazioni
le sempre
sono
crescenti
moto
gli
e
Rodolfo dell'altaBorgogna,Ugo di
II
figlio,
Berengario
suo
Chiese italiane in loro
esso
ma
laica;
lombardo
rit"
pa-
nemmeno
incessante
quell'ondeggiare
della societ" feudale
rona
co-
della sovranit"
L'usurpazione
che si succedono
Le rivoluzioni politiche
seno
me
si risolva m
tutta
il pi" delle volte
i contraenti.
derivano bens" da
A
tra essi e l'episcopato
legittimi,
meno
difesa cosi valida nel
una
compie che
nel
politica,
infelici possessori
della
della restaurazione sassone,
serie di
fortuna
e dominata
sopraffatta
cosi dire
trova
che la storia
ferrea,
prima
ha
prime della
cause
per
lombardo.
interessi
degli
dell'episcopato
prevalenza
dalla
una
le
italiani ad
favore,e
appunto ilcarattere
un
debbono
transitorio delle
accordo
la instabilit"e
di
un
tuttila loro
di
provvisoriet"
potere, che divenuto
non
virt" fortissimo in alcuni luoghi,
siserba costantemente
per propria
debole altrove,o s'annienta improvisamente,
e
propriocom'"
sorto, scompare
e
svanisce ad
le artificiosecombinazioni
meno
N"
resistenza di
costume,
che lo
si fatte condizioni di
contro
quanticon
tratto
un
la
opposizionelamentarono,con
delle
preponderanza
politica
faccende interne d' Italia,
o
idealit"vaga
valse per nulla la audace
solitario. Anzitutto nel secolo
qualchevescovo
vivace
cose
perch"glisono venute
aveano
reso
possibile.
e
non
x
la licenza del
autorit" vescovili nelle
uscirono mai
indeterminata,
o, ci" che "
dal campo
peggio,non
di
una
seppero
IL
"
DE
essi stessi sottrarsialla
condanuaado
cosi
URBIS
SITU
MEDIOLANENSIS
leggestorica che
pensiero.Il potere vescovile uscito
r unit" cosmopolitica
avea
carolingia,
elementi
nuovi
ed
i loro
domin"
gliattidella loro vita,le
con
incolume
dovuto
che
eterogenei,
133
"
tempi,
audacie del loro
tra
del-
i rottami
necessariamente
ne
similarsi
as-
denaturavaho
il
pi" elette del secolo x
intelligenze
solo incompiutamente.
La
dimostrarono d'averne coscienza,
ma
vita avventurosa
Raterio,pi"
veronese
e tribolata del vescovo
gnitosa
di"
del
volte privato
tutta una
illegittimamentesuo vescovato,
carattere
e
le funzioni.
protesta
Le
il diritto de* forti non
contro
pi" da
contenuto
^*". N" meno
leggen" divina n" umana
potente della sua
di Vercelli,
tuon" quella
di Attone vescovo
voce
un
suffraganeo
della metropolitana,
a cui le vicende della vita permiserodi non
Tra un
e la serenit" dello spirito.
perderemai la tranquillit"
di s. Paolo, Attone trov" il
l'altro alle epistole
commento
e
alcuna
che
il De pressuris
ecclesiasticis,
scrittura,
tempo
di stendere
"
contro
spietata
requisitoria
una
una
fattidiscostano
contiene
abbia precorso i
suo
insegnamento.
In
da
ispirata
un
la
compenso
cosi
senso
di Rater"o ad AgapitoII in
(i) Cf. pi"particolarmente
Tepistola
ed.
intorno
Cf.
cit.p. Lxxin
alla vita di lui: Ada
e 538.
Opera,
voi. VII,e P. Ceillier,Histoiredes aucL
ord, s. Benedica,
nonch"
e
stizia,
profondodi giuricchezza ideale da sembrar quasich'egli
tanta
del secolo xi^^K
grandiriformatori disciplinari
di Attone "
l'operetta
e
tempo,
"*". Ma
l'inefficaciapratica
del
onde
suo
fico
ha carattere
pi" filosol'opera
goli
le allusioni personali
e
gli accenni a sinl'autore dal metodo
astratto
e speculativo,
loro sfacciata mondanit"
che storico,
n"
i vescovi del
Ratherii
sanctorum
XIX, 633,
eccl"siastiques,
Tiraboschi, Storia della Ietterai,ital,Milano, Bettoni,1833, I, 478.
(2) Cf. Attonis
(3) Cf.
trattato
De
Libellusde pressuris
ec desiasti
cis,pp. 322-352.
Opera,ed. cit.,
del suo
che
nella
seconda
ci"
dice
pi" particolarmente
egli
parte
ordinationibus episcoporum,
p. 359,
dell'alto clero al
"
"
"
ce
"
suo
tempo.
"c
Et
a
nec
della ignoranza
proposito
humanae
rudimenta
ipsa
formidant iuelevare non
um
magisteri
dicesqueconstituunt animarum, quiadhuc quidanima sitincelligere
penitus
et qui docere
docer"
nequeunt.
populum instanter debuerant de divinis,
de saecular"bus et etiam vilibus,
verberibus
et qui
incipiunt.
praeceptorum
vereri ab omnibus
edam
scholasticos timent ".
debuerant,ipsos
naturae
suffecerint discere,
hos ad
qui adhuc
L.
134
Di
tutt'altra natura
ha dato motivo
a
delle Fitae
" 1*antico testo
alle
difesa delle
FERRAI
A.
indagini.Ma in quanto esso
milanese
metropolitana
dall'audacia
cause
politiche,
nostre
prerogativedella
vedremo, per
prelatostraniero,arbitro per alcun tempo
come
rientra nel
Attone
"
tende
dei destini
dei
pochisaggiche
ci
di
documento
prezioso
nel
secolo
cui
x
a
e disciplinare
gerarchica
"
romana,
messe,
mano-
di
un
del sistema feudale
e
un
d'Italia,
di
rimasti,e in quanto
sono
contrapporre la storia della Chiesa
a
sorge
di cui il trattato
delle scritture polemiche,
novero
uno
che
pontificuffiy
milanese
all'apostolica
quelladecomposizione
la decadenza
contribuirono la prevalenza
morale del
pontificato.
VII.
Tra
a
le
personalit"
pi" caratteristichedell'altoclero
il secolo
mezzo
ci si fa innanzi
x
di
l'audace arcivescovo
soldato,
di Ottone, il borgundoManasse.
e
e
di
prebendee
govern" ad
e
beneficii,
eglifu
di
sfacciativiolatori delle
Manasse
forte tempra
una
leggicanoniche.
tempo
un
le Chiese
lombardo
di
cancelliere di Berengario
simo
abilisAccaparratore
dei
destri
uno
e
pi"
d'Arles,
Arcivescovo
di Verona, di Mantova,
di Treviso,e finalmente si assise sulla cattedra di
"
volte
a
suo
a
di
che sulle origini
deplorarsi
disposea
talento
talento della
suo
e re,
principi
ci restino che
di
fosse fi-atello
Ugo
di Provenza
falsa da
un
antico
s.
brogio.
Am-
lui,che per ben due
ferrea,cre" e disfece
barbaro,non
patrizio
confuse memorie.
Sulla fede del Fiamma
conte
come
corona
dote
sacer-
e
di Provenza
di Berta.
ch'egli
ripetutoerroneamente
si "
e
Ma
di
quindifiglio
la notizia fu
GiorgioGiulini. Questi dimostr"
come
Teobaldo
gi" chiarita
di Manasse
civescovo
ar-
sola persona con un Teobaldo
che questivolle consacrato
d'Italia,
di Arles si sia fatta una
fratello appunto
tra
di
Ugo
re
gliordinari della metropolitana
per
la via
aprirgli
al possesso
si esclude che Manasse
non
quellaChiesa. Tuttavia non
fosse parente, probabilmente
nipote,di Ugo re d' Italiae che la
di
IL
fortuna
sua
DE
"c
SITU
URBIS
s* iniziassese
MEDIOLANENSIS
135
"
dopo la sconfitta che ilduca
patidall'armi del re borgognone. Infattisappiamo
sollecitare
Arnoldo alla spedizione
contro
Ugo erano
non
non
di Baviera Arnoldo
che
a
concorsi i vescovi di
marchese
Mantova, di Verona, di Trento, e
di Trento, onde
conferimento
di Arles
simultaneo
(933)(*".
delle
noto
che
glisi
sua
la concessione
figlia,
a
Bosone
mantenne
avverso
tre
accordata
protezione
ai
fatta del marchesato
soprusie
di Toscana
prima
la
naturale,
figlio
suo
potenza
alle violenze di Manasse, la im-
dimostrata nella difesa della
dagliUngherinel
e il
prelati
tre
nuove
fratello,
pi" tardi a Uberto
suo
stesso
all'arcivescovo
dignit"
la potenza di Ugo di Provenza declinasse
: le fallitespedizioni
contro
Alberico,
anche dopo aver impalmataAlda
Come
in Italia " ben
dei
spogliazione
la
lo
devastata
penisola
943, finalmente le male
mente
orribilin
arti messe
opera per favorire il giovinesuo fratelloTeobaldo,tentando aflSretnei
all'arcivescovo di Milano Arderico,
la morte
tare
scossero
feudali ogni fiducia riposta
nel re straniero,
e incoraggiasignori
rono
marchese d' Ivrea a tentare un colpodi mano
^^\
Berengario
bene parente di Ugo, come
se
Berengario
genero di Bosone fi-atello di
lui,non
si
potuto salvare da
era
e per
gravisospetti;
alleminaccie del re, viveva in volontario esilioalla
sfuggire
di Ermanno
duca di Svevia.
Italia stimolarono
della
lui il sentimento
in
corte
dall'
giuntegli
vendetta,e gli
l" che le notizie
Fu
l'animo a nuove
successi
aprirono
speranze. Che i rapidi
sieno per gran parte dovuri ad un
sua
prudentepolitica
della
greto
se-
complottodei vescovi lombardi in suo favore," fuori
d'ognidubbio;ma giova fin d'ora esaminare quanto vi abbiano
direttamente
partecipato
(i) GiULiNi, op.
"t, II, 186.
del
prima spogliazione
di
Cosi
vescovo
Raterio,Ugo lo confin"
scovo
"
Manasse
La
e
vittoria di
di Verona
in
l'arcivescovo di Milano
Rater"o.
di
prigione
una
i fatti della
poter descrivere graziosamente
il
Muratori,
Annali
ad
d'Italia,
(2) Cf. W. GiESEBRECHT,GeschichU
1860,I, 311
sgg.
a.
sua
Ugo
"
ebbe
per
effetto la
ce
prendereil ve-
Fatto
Pavia,dove
buona
derico.
Ar-
e
rea
ebbe tempo
fortuna
".
934, Firenze, 1827,XIII, 178.
der deutschen Kaiserxeit,
Braunschweig,
136
L. A. FERRAI
Il cronista
in Italia un
Liutprandoafferma
suo
che ilmarchese
tal
rappresentante,un
Amedeo,
dove eglisi dirigesse,
e con
precisamente
ecclesiasticiaprisse
trattative(*". Ma
non
l'arguirlo,
e
con
a
la
d'Italia avea
prestava ai
laiciod
qualisignori
" poi tanto
diflScile
non
era
della Chiesa
trame
cercato
e
segrete
poteva
contro
milanese,onde
dirigesse
appunto
i suoi
esser
italica,
ma
pienadi
Le persecuzioni
stato
violenta alla sovranit" di lui fosse
fatto che le
dice
(*),giustificano
placarlo
che
l'arcivescovo
di
l'incoraggiamento
nemici di Ugo. Che il centro
di un'opposizione
dismisura il favore
Milano
non
fatto segno, non
donazione dell'abbazia di Nonantola,
dalla generosa
qualeil re
ma
il silenzio dell'anticocronista.
ostante
le insidie di cui Arderico
compensate
d' Ivrea invi"
la
passia
Ugo
per il momento
opera dei
sono
che
certezza
Milano.
dal
abbagliato
Milano,lo
messo
il
suffraganei
Amedeo
D'altra parte Berengario
seducente
non
il
prova
rona
miraggiodella co-
pens" che
tutti i suoi dirittifeudali. Come
alla rivendicazione
duca di Milano
di
lui spettava il riacquisto
e giudiziario,
quelpotere politico
che nella pi" popolosa
citt" dell'altaItalia egliavrebbe potuto
ad altri. Ma " egliamtrasmettere
o esercitare direttamente o
missibile
che Berengario
la guerra senza
osasse
una
intraprender
ducale
Arderico ? Riassumere la podest"
con
previaintelligenza
divider con
lui l'esercizio
in Milano significava
per Berengario
della podest"civile;
solo da un
accordo con
Arderico sarebbe
l'adesione di tutti i suffiraganei
della metropolistata agevolata
tana
ardita
la
detronizzazione
d'
ad una
impresa:
Ugo, e la
pi"
dell'ambita corona.
L' appoggiodi tuttio della magconquista
gior
da
sarebbe
Milano
si
risolto
dei
vescovi
dipendenti
parte
incondizionata
nella
sottomissione delle podest"ecclesiastiche
ci" che a queitempi,in cui la
della Lombardia
e della Liguria,
ad essa
civile nella citt" e nei contadi pi"prossimi
giurisdizione
a
(i) Liutprando, che ha abbellito con
di
Amedeo,
Io chiama
(2) Cf. Gi"lini,
op.
data da Arnolfo.
"
cit.
vivaci
colori la misteriosa missione
appr"menobilem "; cf.lib.V, cap. 8 in ed. cit.
II,208.
La notizia illustratadal Giulini ci "
IL
"
SITU
DE
URBIS
MEDIOLANENSIS
significava
apparteneva ai vescovi,
appunto
degliordini feudaU
megliopotrebbeesser confermata
N"
in Italia('). Narra
penetr"nel
la
d* Ivrea nel
di Trento
per la valle Venosta.
lo chiama
Ironicamente
come
la via. Vescovo
predisposto
per sbarrargli
di Verona, di Mantova
e d*Arles,
eglisapeva
avea
che
che
nostra
ipotesi
suo
("" che dalla Svevia Berengario
Liutprando
marchesato
santissimo Manasse,
della
delie plebi
cittadine.
e
dalla notizia dell'itinerario seguitodal marchese
ritomo
137
il riconoscimento
sovranit" da parte
nuova
"
Il
Raterio,tutto
di Trento
di
aver
oltre
in
suo
arbitrio le sorti d* Italia. All'avvicinarsi delle milizie di Berengario
mand"
ordine ad
devoto
suo
un
Adelardo,di
prelato,
trastare
con-
loro il passo dal castello di Formicaria che dominava
valle
masnade
Le
dell'Adige.
per forzare il passo
a
la
del marchese
d' Ivrea si vano
preparad'assedio
il
castello,
cinger
quando,
dello stesso duca, se ne sospesero le operazioni.
ingiunzione
recavasi in persona a parlamentare
con
Adelardo,e
Berengario
fosse
libero
lasciato
il
transito
aUe
che
sue
genti,
gliproponeva
l'arcivescovato
di
a procurare a Manasse
Milano,e
impegnandosi
per
ad Adelardo
stesso
di Como,
il vescovato
non
avesse
appena
seguita
con-
regia, post acceptam regnipotestatem ^^\
accett" i patti,
o meglio
Manasse, che non desiderava di meglio,
simul" di accettarli,
e invi" lettere ai pi" potenti
italiani,
signori
la sovranit"
"
"
stimolandoli ad abbandonare
la
causa
d"
Ugo,
e
dichiararsi
a
Berengario
aggiuntala propriacomitiva a quelladel
; quindi
di onore
sino a Verona
duca, li accompagn" con segni speciali
T invito di recarsi a Milano,
(marzo 945). Ivi giunsea Berengario
ed egliaderendo al desiderio di Arderico,vi and", lieto
eh' era scala
di riassumere a fianco dell'arcivescovo una
dignit"
sicura al potere regio. Stava Ugo assediando il castello di Videl vescovo
di Modena, Guidone,
gnolain un feudo di pertinenza
per
(i) " Quantunque Ugone
"
dell' arcivescovo
"c
riuscire molto
"c
anno
".
Cos"
(2) Loc
nostro
bene,
Arderico
come
in
ogni modo
di
acchetare
giustamenteadirato,non
si vedr"
nei
fatti che
il Giulini, op. cit. II,210.
cit.
(3) Cf. Liutprando,
9*
tentasse
op. cit. lib. V, cap.
12.
avvennero
gli
1*animo
dovette
ci"
nel seguente
L. A. FERRAI
138
quando gligiunsenot"zia dell'ingressodi
Milano.
Corse eglia Pavia (*",gi"disperando
acerrimo nemico,
suo
Berengarioin
di s",e vi inrim" la dieta ;
la sospettatadefezione di
e
dubbio
pi" alcun
Se
nipoteManasse
suo
sulla
che Manasse
non
la evidente condotta di Arderico,
ma
prossima ruina
della
un
e
di
tutti notissimo
secondo lui un
avuto
alleato.
Lo
un'
bero
Avreb-
soverchia.
importanza
salutare eflfetto
sull'animo di Berengario
dei suoi
le lacrime e gli scongiuri
di Lotario figlio
partigiani
Prostrato innanzi aglialtariil giovaneprincipe,
gendo
strin-
Ugo.
le mani
tra
del
avrebbe
commosso
mettiamo
scene
il
si sarebbe
crocifisso,
padre suo, nella chiesa
le preghiere
con
e con
in dubbio la verit" del racconto,
ben si confanno
al viver forte e
n" forse poteva rimanere
deve
aver
fatto in
stesso
ch'egli
Manasse,
buon
fino
e
tra
umiliato
di S.
le lacrime.
tanto
l'avversario
al-
Noi
pi"che
lo
non
consimili
dell'et"feudale;
passionato
occasione Lotario di
quella
avea
reso
a Berengario
; ma
non
dinanzi
Ambrogio,e
infruttuoso il ricordo che
che arbitridella situazione
e
neva
teBerengario,
i fattiposteriori.
Liutprando
assegna ad
luminosamente
a
episodio
fortuna.
sua
e
giuocavaa doppiapartita,
gi" sospettoso
delle promesse incerte e problematiche
di
in iscacco il vecchio protettoree il nuovo
provano
vano
glilascia-
non
un
i
tra
recente
singulti
ficio
bene-
chi
potr"negare
fossero allora,
di
pi" lui,Arderico
essi il pi" audace?
Manasse
comprese
d'aver
spetto
il ria Berengario
giuoco imponendo in quel momento
al diritto di Ugo e del figlio,
divenuto affatto formale,
lica
itasolenne della promessa (*). La corona
all'adempimento
rimaneva
all'arbitriodell'arcivescovo di Milano
presunto successore,
sul capo
Dicesi che
dei
ed entrambi s'accordarono
ai quali
erano
principi
a
e
del
mantenerla
astrettida
suo
cora
an-
giuramento.
l'ambizione di Berengariofossero mossi
imbrigliar
anche dal timore che Ugo fuggisse
le
in Provenza, asportando
immense
ricchezze ch'erano in suo pot"re. La cosa " probabile,
che i rapidi
derivaci)
successi di Berengario
se noi consideriamo
ma
a
Cf. Liutprando, op. cit.lib. V, cap. 13.
(2) Cf. GlESEBRECHT, Op. d", I, 3I5.
L. A. FERRAI
140
denti dell'et"di Eriberto
la
e
" di lungamano
vescovile,
ascendente
sviluppodel
inteme
della minore
Raterio,e Attone
prima
iores milites " ed i
minores
si accentua
tanto
quel
allo
concorse
"
reazione
contro
di Vercelli. Le
volta si affilanole armi
Il campo
".
sempre
Manasse,
a
un
eletto dal clero
e
dal
scelta di Manasse
grave
dissidio in
a lui
ecclesiastici,
legati
i
tra
"
ma-
la lotta meglio
ferimento
Ivi,dopo il con-
si manifest"
una
tare
salu-
dini,
consuetu-
il naturale
sviluppo
metropolita
feudale del
della potenza
desta ed esageravano.
Meno
Eriberto di quello
Roma
che non
La
dove
Milano.
che
tradizione,
una
della citt" e T incremento
innanzi.
tendenze
l'arbitrioregioviolatore d'antiche
traenti efficaciada
liberamente
sue
si manifestano
disciplinari
appunto
" pur
si esplica
e
le
vescovo
dell'arcivescovado
ad
limitiil potere
pi" giusti
che
feudalit",
trae
medioevale,
comune
nell'et" in cui per la
a
in
preparata nel secolo x, cosi pure
innovatrici delle loro dottrine
tenevano
precisamente
la pericolante
dalle lotte
origini
della riecclesiastiche del secolo x.
Tra i predecessori
forma
Ildebrandea grandeggiano,
com'" noto, ilquerulovescovo
di Verona
(c
Come
che restaurando
granderiforma disciplinare,
unit" della Chiesa,e contenendo
moto
II il Salico.
di Corrado
audacemente
abbia
popolodi
ad arcivescovo
si contrappose
osato
Milano
avea
vescovo
un
un
dato
secolo
origine
alla Chiesa ambrosiana; alcuni
seno
da vincoli
d* interessi,
o solo
o
personali
gittimo
alla volont" regia,lo riconobbero per loro leperch"ossequenti
da tutto il popolo
i pi",seguiti
e furono
pastore; altri,
Adelmanno
milanese,
glicontrapposero un proprioconcittadino,
de' Menclozi.
clero e a popolo,
Costui, eletto regolarmente
a
difese energicamente
" dubbio che
il minacciato diritto,
non
e
dalla plebee dai " milites minores ", non
nendo
abbia,tespalleggiato
testa
sostenuta
Arnolfo:
non
suo
avversario,
governata la Chiesa
e
la citt" di
Della lotta
per ben cinqueanni, cio" dal 946 al 951.
da Adelmanno
Manasse " testimone esplicito
contro
Milano
a
al
"
Manasses
et
Adelmannus
in cathedra sed in
(i) Cos"
nel
arcu
et
quinquefuerunt
" ('".
pharetra
simul
sua.
catalogoche eglipremise all'opera
annos
IL
Se
"
DE
SITU
MEDIOLANENSIS
URBIS
contraddetta
parrebbe
che questa testimonianza
non
141
"
da
un
luogo della Galvagnanadel Fiamma; e vale da vero la pena
di togliere
ogni antinomia tra le due attestazioni,
perch"Galvano
molto probabilmente
ci rappresenta uno
scrittore degno di stare
fronte al cronista Landolfo.
a
?
Eglidice
che Manasse
Or
e
bene, che
Adelmanno
afferma Galvano
cosa
si divisero le immense
ricchezze della Chiesa milanese ^*). Ci" fa supporre che ilperiodo
dei litigi
buona volta per dar luogo
attriticessasse
e degli
una
ad
le due
composizionetra
una
l'autorit"del Giulini,
di
conflitto di
di
parti.Ma
in
osservare
accordo
dal Fiamma
di
e
loro la
un
bilit"
possi-
la notizia riferitaci
che
di un passo di
ampliazione
dubbia interpretazione
dell'anticocatalogo
dei vescovi milanesi conservatoci
in un manoscritto Ambrosiano, pubblicato
dal Mabillon
che
e dal Muratori,e di un
luogodi Arnolfo. In quelcatalogo,
nella
non
scritto cosi :
Anzitutto
Manasses
"
che
osservo
e
divisione;
se
Adelmannus
divisio0
"
"
nunquam
"
al"um
de
diviserunt
non
fratrem
de
quia cives
cardinalem,nobilem
civem
mi
suum
cronica Amulfi, licet non
"c
diviserunt.
archiepiscopatus
introytus
"
clexia Mediolanensis
"c
bant (51V),
pr"
nunquam
super
essent
omnes
Mediolano
card"nalem
consecrati,nec
et
essent
quaecumque
et
Eccle-
anuium, sed
ell"gerunt
quendam
istiduo
fuit consecratus.
de Mencloziis,
qui etiam
d
(*\
pare, l'anonimo
de Mediolano, qui dictus
"
"
riale
matequi ilsignificato
ha
anche, ci" che
se
investivit per baculum
archiepiscopatu
fiiitconsecratus.
suo
inter
non
(i) " Lothar"us imperator(?)Manasem
siae Mediolanens"s
anteriore al 1024, trovasi
" certamente
et
"
breve
una
prima redazione
sua
di
" che
contro
si tratta di
per la natura
divisione,
e
una
permetto,
che
proposito
i qualiescludono
poteri,
un
mi
est
Ademarus
ut dicit
ellecti,
veri,
archiepiscopi
pret"osaquibus Ec-
afHueincomparabiliter
cit.
e. 56 a.
Galvagnana,ms.
Ecclexias mundi
libitu destruxerant
".
Cf.
Che la prima redazione del catalogo
(2) Cf. Mabu,lon, op. cit I, 112.
dal Pertz,sia
dei pontefici
e
edito dal Mabillon,e ristampatodal Muratori
oltre che dall'antichit" del codice che ce lo ha
apparisce,
di Ratidi Bernr"ed monaci
di
Paolo
e Gerberto
un'epistola
di S. Ambrogio, nella quale
sbona al presbitero
Martino custode del tesoro
essi lo richiedono,
altri
del
tra gli
libri, catalogo
degliarcivescovi : " Insuperet
Mediolanensium
cathalogum,quem mihi Paulo promisisti
episcoponimsubanteriore al 1024,
conservato, da
"
"
iungas, "c;
"
cf. Mabillon, op. cit.I,95.
La leder" " appunto del 1024.
L. A.
142
FERRAI
del catalogo
inteso riferirsia una
veramente
avesse
compilatore
dei beni della Chiesa ambrosiana,questa non
pu" gi"
partizione
esser
stata
bens"
una
"
patto formale
un
maiores
eccit" i
('). Ilfavore che per
"
minores
"
contendenti;
milites "
contro
in
mantenne
i vassallidel
meno
divise
che
religioso,
lungotempo
ci fa credere che per lo
Adelmanno,
i due
tra
dello scisma
naturale conseguenza
ed
qampi la feudalit",
in due
i
il risultatodi
seggio
Seprio,
della Martesana,della
glirimanessero fedeli. Del resto
Bulgaria
qualilimitisi sia esercitatala giurisdizion
di Adelmanno.
Ci" riesce a noi troppo disagevole
per
"
dati
fuori
dubbio
che
di
deficienza di
nei cinque
positivi. per"
determinare in
intendiamo
non
anni che
dalla
corsero
a suo
che
e
parte dei
a
che
presumibile
"
soggetta, mentre
e
elezione Milano
sua
lui prestassero
se
obbedienza,
della Chiesa
suffraganei
Giorgioal
Ad
il 950.
e
Adelmanno
essa
"
rutro
di
lo
pontefici
Ille ex
factione
ci
quin-
ano
ex
sunt, factis partibus
hist. ed.
le
tanto
alte-
Pertz, VIII,
del
espressioni
bolla
a
logo,
cata-
come
Lotario
pia
antecessori
re
tuo
".
"
beato
EccUsiac
tuttavia
a
lui i dirittisulla zecca
Ambrogio,
Ambrosio,
cio"
come
cilio
con-
intruso.
xii, p.
et
232.
Sormani,
De
nasse
Ma-
Manassi
anathem,
Oggi gliscrittoricattolicilo
Cf. P. Bonif.
Ratisbonae, 1873, p. 796.
catho"icae,
milanese,
all'arcivescovo
piae recordationis
Cf. Giulini, op. cit. II, 228, e
Gal"os,Mediolani, 1740, cap.
considerano
e
nella serie degliarcivescovi. Ci
legittimo
di Milano di papa
metropolitano
d' Italia al beato
ricordanza:
dieta
Indirettamente anche
favore di Oberto
III,nella qualesi confermano
da
alla
partecipato
arcivescovo di Milano.
come
riconobbero
infattiuna
di
contra
fraintese
"
de Mediol
[cleri]
Gcrm,
lo rileva dall'avere Manasse
Augusta del 952
Alessandro
"
seguente:
noto
faziosa.
(2) Il Giulini
donata
che fu
"
che
scissura
resta
" il
factione plebis
et
Galvano
che
saprebbe
fra il 947
sorse
testamento,
Hisi. Mediol. in Mon,
" evidente
si
il
di Arnolfo,e specialmente
factispartibus
alterutro ",
ex
quelle
ad una
s' indica gi" a una
di beni e di ricchezze,
ma
non
partizione
come
i
certamente
altercati
pertinaciter
invicem
Cf. Arnulphi
".
lib. I, cap. 4.
con
se
Non
abbia fondato la chiesa
leg"con
citato dal Fiamma
hicex
scilicet Burgundiae,
regis,
quenn"o contra
sponesse
di-
Manasse
la maggior
tutti,
non
milanese (*\
Adelmanno
in Milano,che
Pozzo
(i) Il passo di Arnolfo
a
il potente
siana,
talento delle maggioriricchezze dellaChiesa ambro-
altrimenti comprendere
come
di S.
glirimase ossequente
Gams, ScrUs episcoporum
IL
al Torre,
"
DE
dirittodi
un
de' Menclozi
"
mannia
modo
e
MEDIOLANENSIS
URBIS
che
giuspatronato,
che dal
di
miglia
lungogodettela fa-
pi" intorno
eflPettivadi
giurisdizione
episcopale
donazione
alla chiesa di
d'Adda.
all'estensionedella
Adelmanno.
I beni
ch'egli
fondata trovavansi nel
recente
menti
dunque si tratta di possedifeudali appartenenti
allametropolitana,
com'" pi"probabile,
che per lo
gi"di beni allodialide* Menclozi, " presumibile
territoriodella Chiara
e
143
del fondatore si disse 1' " adel-
nome
precisare
qualchecosa
legavaper
a
"
de* Menclozi (*". L'atto testamentario ci offreforse il
"
di
SITU
non
il vescovo
meno
beni,avesse
Ma
Se
di Cremona, nella cui diocesi si trovavano
riconosciuto
i detti
l'arcivescovoAdelmanno.
legittimo
come
lo scisma della Chiesa
milanese
indirettamente
concorse
riori
degliordini feudali infelombarde per il qualesi affrett"la restaurazione
e delle plebi
sulle rovine del regno italicoindipendente.
La fine
dell'impero
di re Bemiseranda di Lotario,la tirannide pubblica
rengario
e privata
di Adalberto suo
e
figlioruppero definitivamente gU
stretti legamidi quella
coalizione da cui era stato sopraffatto
Ugo
a
fomentare
anche
di Provenza.
quelprimo
di Lotario,Adelaide,
le lacrime della vedova
Non
le proteste dei
non
moto
indurre Ottone
di lei potevano
partigiani
all'impresad' Italia. Perch"
essa
si effettuasseera
I
necessario che
si costituisseuna
nuova
gi"per Berengario,
i
coalizione tra
di Lombardia.
Lente e laboriose
grandiprelati
furono le pratiche
della sua
formazione,e conseguentemente
della
del principe
lenta ed aspra fu l'opera
sassone
per l'acquisto
il
sovranit" italiana. Il partito
trova
a Berengario
d'opposizione
in
suo
favore,come
naturale
suo
sono
disconosciuti
Con
Adelmanno
e
la
forse accettino
di
e
offesidal
stanno
plebe. Fanno
i dirittidi Adelmanno
in Milano, l" dove
centro
causa
fedifrago
consigliere
regioManasse.
prontia
comune
combattere i
con
"
milites minores
"
Adelmanno, quantunque
Manasse,Azzo vescovo
legittimo
metropolita
Adelaide,
e il fiero
Reggio,l'ospite
generoso della perseguitata
Waldone,
(i) Cf.
come
vescovo
di Como.
Resistono
a
questa corrente, che
C. Torre, Ritratto di Milano,Milano,1714, p. 335; Giulini,op.
cit.p. 270 sgg.
A. FERRAI
L.
144
Manasse superboe
pi" impetuosa,
avido pi" che mai di dominio e
consigliere,
di divenire sempre
minaccia
gelosodel gradodi
desideroso di soverchiare Adelmanno
governo di Milano e
che pur condannando
dei
agliintrighi
suoi
eccoci cosi ad
I
Manasse.
" pur sempre
pericoloso.
commedia, di cui il protagonista
della
atto
estraneo
nelle sollevazioni dei
sovvertimento
maggioriun
nuovo
un
di Vercelli
vescovo
signorerimane
suo
confratelli,
e teme
i
finalmente il
assumere
Chiesa,Attone
sua
la tirannide del
vassalli contro
minori
Ed
della
di
e
lo minacciano
che
pericoli
infattigravissimi;
la concessione dell'arcivescovado di Milano
sono
ratificataper lui,n" per il suo avversario dal
che
della consacrazione;men
male per Adelmanno
privilegio
non
stata
era
di
ostentava
non
giorno pi" le
di tutto
sua
calcol"
e
misur"
dell'invasione straniera,
e come
si prepar"a resistere.
al santo
i feudatari
Waldone
politica.
ad abbandonare
" costante
(i) Nei Regestipontifici
il ricordo
per la consacrazione.
Giovanni
Ilduino
invia
a
".
chiepiscopali
pallio
Sono
Weit, 1885, p. 454.
a
Cf.
arcivescovo
specialmentenel secolo
senza
il
a
Benedictum
"
lohannis XI
"
Ab.
947.
episcopossimoniace
".
"
unico
SiCKEL,Vindobonae, 1889, p. 32
inviati agli
privilegi
ad
esempio, del 951
cum
pr"vilegium
ar-
di
Leonem
et
electos,
se
Triventinum
contra
consecratos
et
privilegium
.
.
.,
ex-
cit. p. 460. Per le formule
Cf. Regesta
che accompagnavano
pontificie,
ex
pontificum,
giato
incorag-
Lipsia,
Regestapontif,,
Beneventani,irrationabilitera
episcopi
Romanorum
avea
di scoe
munica,
deposizione
eletti irregolarmente
e
crati
consa-
x, di vescovi
"
nelle lettere
Humus
marzo,
gli atti
frequenti
orbat
communicat, muneribusque
usate
dei
di Milano
privilegio
pontificio.Anno
Termulensem
Nel
Jaff"-Loewenfeld,
anche
lo
fors'anche
e Adalberto,
Berengario
arcivescovi di Milano
XI
perato
pi" tem-
deglistrumenti
uno
di Como
vescovo
le parti
di
di Vercelli,
che
suoi scrittiun
esercizio del potere vescovile,
divenire
della sua
Berengario,
contro
vescovo
nei
coraggiosamente
caldeggi"
tanto
pur
siastica,
eccle-
la minaccia
ponderatamente
gi"altravolta
Toccava
zione.
usurpa-
regiaed
la minore feudalit" insorgeva
dovunquecontro
maggiori.Manasse
ogni
ascoltava volentierila voce
Ottone
tirannide
dalla duplice
popolooppresso
un
convalidasse la
speranze che il papa
piantodi Adelaide
Nel
per lui diminuivano
bisogno(*",ma
averne
V invio del
codice Faticano
cf. Liher
pallio
cUnuo edidit Th.
E.
IL
Io
avea
da
"
ai doveri che
dello stesso
minacde
tam
vescovo
si commuove,
non
e tutto
giuramento
un
fors*anche
gliimpone ilgrado,
Manasse.
teme
crifica
sa-
l'ira e le
infattirisponde
a Waldone
Come
?
etsi "n"usta in aliquo
videatur.
regalemimpugnare maiestatera,
en"m
violare
en"m ordinatio est. Dei est dispensalo,profanumest
quod
ordinat. ait enim Dom"nus
populitui ne maleper Moysen : principem
leve est
Non
Deus
il mite
ma
('";
ad
imperiosamente
obbligato
si sente
di cas
14$
"
ferte
sofnarrandogli
glistrazi e le persecuzioni
impietosito,
Adelaide in Como
del re la arrestarono
quandoglisgherri
per trascinarlaa Pavia
Dei
MEDIOLANENSIS
URBIS
SITU
DE
.
.
unde,domine
"
mi,tanta
occasio?
exquiripotuit
sacerdotalis
immemores
cordi
vestro
unde
vestra
reverentiae
cito potuitconcitari,ut
tam
improviso a
ex
vestro
discederetis
in ipsosinsurgere
et gratis
non
vestrisquebenevolis confratribus,
secundi
quoque
ordinis milites ita
iurando
custodiant,suiqueregis f"delitatem,
quam
mandata
violabilem
teneant,
et suae
seniore,
veremini ?
.
.
.
oportet,ut divina iugiter
admonere
nos
unde
subr"pere
potuittemeritas?
mens
legistransgressores nullo
modo
inpromiserant,
efficiantur"c. (")
riconosce di non
dotta
stesso
poich"egli
poter difendere la conilconfratello che anche ai pr"ndei due re, vuol persuadere
cipi
e che " improvvido
e obbedienza,
malvagidevesi rispetto
E
eccitarealla ribellionei vassalli minori,
et
quia donec regibus repugnari
nequeunt Paganis undique oppr"muntur
adeo conculcantur (5).
timis gentibus
il fermento
Ma
di giornoin
nella feudalit"
giorno,i
finalmente ad invocare
di lui si fa
del
interprete
Verona, Raterio.
nel
e
popolomilanese
di Adelaide
partigiani
e
del
la protezione
f"ni-
cresce
Adelmanno
vono
si risol-
re sassone.
Presso
di
degliItalianiil vescovo
ildotto
seggioancora una volta,
malcontento
Cacciato di
Milone
anche per s", e vuole che il conte
chiede giustizia
prelato
glirestituiscailmal tolto,e che ilgoverno della Chiesa di Verona
di
ritorni a lui,e non
rimanga pi" a lungo affidato ad un nipote
Milone, un
(i) Non
che
fanciullo che appena
ci resta
xii
repistola
di
Waldone
di Attone
ad
sa
l'alfabeto e
Attone
(cf Opera
alcuna lettera,
ma
cit. p. 3 1 5)rispondaad
pi" lettere di luL
(2) Cf. Attonis
Opera,ed.
cit pp. 3 15- 320.
(3) C"
Opera,loc.
cit.
IO
k
Attonis
teme
la
ancora
"
una
bile
presumie
forse
L. A. FERRAI
146
ferula del
pedagogo(^\
Il
vede tracciatala linea della
condotta,e medita
sua
aflfermazionedel dirittodella
audace
che nella tradizione
sassone
re
lingia
caro-
pi"
germanicasull'Italia,
corona
una
lit",
della feudagradole protestedei vescovi italiani,
invia ilproprio
la via all'impresa,
del popoloe per prepararsi
Liudolfo al di l" delle Alpi"*\ Discende questi
figlio
per il san
ascolta di buon
e
Gottardo,
a Milano,e
lo
da Como, dove Waldone
firettoloso
si reca
attende,
da Adelmanno, dal clero,
vi " accolto festosamente
dai minori vassalli
clarum
Ma
la
referens sine marte
citt"di Lombardia
maggior parte delle minori
e Adalberto
Berengario
a
che Liudolfo
sta
per
triumphum(3).
cora
an-
parziali
per Manasse, all'annunzio
e
glichiudono
si armano,
avvicinarsi,
in faccia(*". Enrico di Baviera ha fatta sua
e in
italiano,
devote
odio al fratelloOttone
e
le porte
la difesa del tiranno
alla resistenza
anima
Liudolfo,
a
lombardo.
Che cosa potr"riferireLiudolfo
l'episcopato
al padresuo ? La conquista
d' Italianon esser poi tanto agevole
iniziaresenza un forte
come
a primo aspettosembrava,
non
potersi
bardi
dei vescovi lome previa
col maggiornumero
esercito,
intelligenza
con
e
Ed
una
ecco
l'altafeudalit"italiana.
cosi,contro
le speranze dei
divenuto
Milanesi,
volta arbitrodella situazione l'arcivescovo di Arles.
(i) Cf.
WENFELD,
di
ancora
Che Ot-
Ratheru
Opera,ed. c"l epist.
v, p. 538 sgg., e Jaff"-Loescovi
delle frequenti
consacrazioni a veop. cit. p. 461. A proposito
fanciulliinesperti,
cf.Attonis
de
ed.
LibeUus
ucit.,
pressuris
Opera,
cksiasiicis,
par. II,p. 357.
(2) Cf.
W.
GlESEBRECHT, Op. cit.I, 381.
(3) Hkoswitha,
De
Oddonis
gestis
in Mon.
GertnMst.,Hannoverae, 1841,
IV. 5j,.
(4)Cf.
Coniinuator Rheginonis
ad
a.
rae,
951 in Mon. Germ.hisL^ Hannove-
1826,1, 621, e Annalista SaxOy ed. Waitz
"
nec
nec
civitas,
castellum,que
in Mon.
Germ. hist,VI, 607:
et cocis ce
subsequenterregispistoribus
pa-
tuerant, ("lio regis aperiuntur".
in Lombardia
Tenendo
dalla rivalit" tra Adelmanno
la contraddizione che
tra
e
Manasse
Tattestazione di Hroswita
ronoil Muratori, Annales,XIII,252,
e
delle divisioni provocate
conto
e
s'intende benissimo
Tannalista
sassone
il Giulini,op. cit. II,238.
nou-
L. A. FERRAI
148
Manasse, ambedue
ch'era
stato
simultaneamente
oggetto di cosi
del grado
e privati
deposti
Gualberto "*",
che eletto canonicamente
a
cattedra fu
La
lungatenzone.
ottenne
alcuna il privilegio
della consacrazione.
rimase che
titolo,
quellodi
un
gliconcedette
restaurazione
ferita
con-
ficolt"
dif-
senza
Manasse
non
cancellieredi Ottone ; n" la
morte
A
di
dalla
goderei benefizi che eglisi riprometteva
del principe
^*\
sassone
regiae imperiale
Vili.
Cosi ebbe fine lo scisma di Milano,a cui i fattidella storiagenerale
d'Italiadal 947 al 953
di
pi"intimamente
il Muratori,il Giulini,il Leo, il Giesebrecht
quelloche
abbiano
si riconnetton assai
riconosciuto: n"
noi
deliberatamente
avremmo
non
stito
insi-
ci avesse
se esso
non
giare
giovatoa lumegsull'argomento,
tra l'episcopato
lombardo,BerengarioII
meglioi rapporti
tanto
ed Ottone, e
a
determinare
societ" milanese,di
quella
con
lo spirito
di
maggior precisione
cui crediamo
(i) Arnolfo, ed. cit. voi. Vili, lib.I,cap.
alla Chiesa
ci sia
iv,
milanese dalla lunga lotta dei
giuntoun
ai danni
accenna
due
monu-
vescovi:
"
rivarono
che de-
quorum
praegrandem sustinuit Ecclesia,praecipue in
iurg"oiacturam
dentemente
Eviaffluebat ".
et cymiliis
omnibus, quibus incoraparabiliter
"
execrabil"
"
thesauris
il cronista
cimelii della Chiesa
intende
milanese
parlaredello sperpero che dei tesori e dei
Adelmanno, per resistere al-
fece appunto
disponevadella maggior parte delle rendite della metropolitana.
il
che
di
trarre
Gualpertoseppe
maggior vantaggio
Aggiunge pi"
dal dissidio,
Adelmanno:
fluctus
tra Manasse
e
" Inter hos
interponendosi
naubat caute Walpertus,
contrahens suo lateri quasiundas consilii,
usque
Tav
che
versano
"
"
sedem
adeo, ut utrisquesponte vel invito cedentibus,
teneret
ipsesolus
"
;
loc. cit.
di Manasse
(2) Dell*arcicancellierato (o arcicappeliania)
documenti
nei
del
diplomiimperiali
cf. SiCKEL, MonumentaPer"
"
al
sfuggito
essi in Mon,
mossero
io
Ausgabe,158, 145
Bresslau che
ottobre
si hanno
due
del 15 febbraio 952;
Bresslau, op.
cit. I, 521.
glieditori italianisuirautenticit" del
hist. patriae
iussu Caroli Alberti
gravissimidubbi.
951
cit. da H.
e
primo di
(eoa.dipiLong,\ Torino, 1862,
IL
SITU
preziosonel
mento
di
DE
"
Dazio,ed
sorgere in
nel
Che
Biraghiidentific"con
gliAnnali
De situ urbis "c.
Noi crediamo
appell"
testo, o megliole Fitae pontificum
potessero
servigiodella
in cui,con
se
difesa,
la storia
se
149
"
ilMuratori
momento
la
MEDIOLANENSIS
testo, che il
che questo
appunto
URBIS
di Adelmanno,
causa
la speranza che Ottone
prossima la
annunziava
ne
della Chiesa
primitiva
precisamente
e
ne
avrebbe
tra
venuta
milanese
sunta
as-
noi.
vi " artificiosamente
di un intendimento
ci" avviene in servigio
amplificata,
Bisognavache l'autonomia di Milano da
politico.
tradizione sicura,
volle
Roma
di una
e Adelmanno
su
poggiasse
dei proprii
contrapporre alle Vite di s. Damaso, le biografie
decessori,
presperandoin Ottone un potente ausiliario di fi-onte al
della conil privilegio
sacrazione.
pontefice
Agapito II che glicontestava
fidato troppo nelle sue forze ; quando
Ma egliaveva
alterata e
nel 951
Ottone
cal" per la
se
ne
lombardi
di Vercelli,
non
ritrasse Attone
col clero milanese.
sue
poco
la baldanza
Ma
d'un secolo precorse
meno
fu ritrovato
tra
CLARIOR
HVIVS
IN
ORIGO
Die
MENSE
Cf. Giulini,op.
in Milano
stificata
giu-
zioni
esorta-
" bel documento
che fece
e
Castelli,
PRAESVLQ.UE
Q.VI FVIT
CELSO
LARGVS
REFERENS
KAMVLO
AVTEM
TANTA
FVIT
PAVPERIBVS
GRESSVM
cio" nel dicembre
parte
popolo,dalle
un
di Francesco
i manoscritti
ADALMANNVS
TVMVLATVR
OBIIT
in gran
che di
Giulini:
il conte
HVC
Adelmanno,
"
Eriberto,
(i) Della potenza esercitata da Adelmanno
HIC
di
feudalit"(*".
della minore
che
Tepitafio
le molte aderenze
ostante
di tutto
dagliincoraggiamenti
conoscere
la maggior
Italia,
volta in
di seguireAdelmanno
rifuggirono
nella qualesi era incamminato; tra glialtri
pericolosa
parte dei vescovi
sulla via
prima
DE
EXTITIT
MODICVM
REQ.VIEM
CRIMINA
ANNO
INCARNATIONIS
DECEMBRIS
INDICTIONE
dell'anno
956
cit. II,269.
in cui
VRBE
BEATVS
POTENS
SANGVINE
DVCTA
ATQ,VE
TU
PIVS
VUTOR
SISTE
PELLE
DEVS
DOMINICAE
DECIMA
appunto
.CMLVI.
QVINTA
correva
la
xv
indizione.
L. A. FERRAI
150
Noi
conveniamo
lo
con
perfettamente
le
Schupfer;
Fitae
si animano di
non
sono
ma
pontificum
opera fredda e scolorita,
democratico
che potrebbe
farle credere di un secolo
certo
spirito
noi
fatto
vicine.
a
Se
che
non
pi"
quelcarattere non contrasta afle condizioni particolari
della Chiesa milanese a mezzo
con
il secolo X.
sembrer" vana
Non
anche se tutta congetturale
la
ricerca della persona a cui forse Adelmanno
affidava l'opera
signe,
inche avrebbe dovuto
porgere
un
cilitare
sicuro per fa-
documento
il compito dell'arbitratodi Ottone
pare ch'essa
si possa riconoscere in quelpresbitero
milanese Ambrogio,di cui
ci rimane
lettera ad Attone, con
una
lui. Dal
dotto
A
me
del
risposta
vescovo
a
dei due documenti, che si attribuiscono appunto
contenuto
aglianni
la
I.
dello scisma,si rileva come
canonista,conoscitore
esperto
eglifosse oltte che
della storia delle Chiese
orientali.
0" interrogava
Ambrogioinfattinella letterasopracitata
il vescovo
di Vercelli sullaquestione
delle nozze
tta coloro che
nel
asttettial vincolo della cognazionespirituale,
sono
e Attone
lo interpellava
certi statuti di Chiese orientali
dargli
su
risposta
scovile
al rituale della consacrazione arcivevigentiin Milano riguardo
(*). Curiosa informazione quest'ultima,
che parrebbe
occasionata
dal dissidio stesso, che rapporto alla consacrazione era
in Milano dopo la libera elezione di Adelmanno.
que
Comun-
sorto
l'altissima stima che il sbitero
preda
che
attestata
uno
era
Ambrogio godeva allora,e
gli
sia,i
dei
due documenti
provano
di Vercelli. A
il vescovo
quell'et",
meriti cosi eccezionali non
mancarono
adeguaticompensi;noi
che
il
sappiamo
presbitero
Ambrogio rimase in Milano anche
liere
dopo l'elezione di Gualberto (953),che nel 956 eletto cancelda Ottone I, rimase presso di lui sino al 970, nel
imperiale
pi"
illusttiprelati
di
(i) Cf. Attonis
(2) a
Sinceram
"
in canonibus
"
centum
a
Opera,ed.
exposcimusde epistola,
quae
statutis ant"quisorientalium,quorum
capitula
caritatem vestram
sive de
hun"liter
quibusprimum apud vos
cuius initium
est:
qui
perquiritur,
dinumerantur.
consecratione
cit. p. 301 sgg.
"deb
et,
Opera
cit. p. 503.
Decesse
ex
est
ut
antea
examinetur"
in omni
episcoporum
episcopus
"c.
esse
Attonis
IL
"
DE
SITU
della chiesa di
pass"al governo
qualeanno
MEDIOLANENSIS
URBIS
151
"
Bergamo ('\
zione
L'ele-
nell'opinione
di Adelmanno
le parti
che in giovinezza
egliabbia potuto seguire
e quindiche a lui,conoscitore della lingua
greca e dotto nella
cancelliere di Ottone
a
orientale
patristica
in
ci conforta
ilGrande
ad
mezzo
del
societ" di clericinon
una
digiunadi
pontificuniy
opera
le Fitae
studi profani
siano forse da attribuirsi
(*",
privadi
letterario.
tutto
merito
tendenziosa di
affatto
non
ecclesiastica,
politica
Villi.
e
mente,
riassumeremo brevepontificum
il Muratori,
dopo ci" che ne hanno scritto il Papebroch,
ilBiraghi,
il Braunsberger
lo Schupfer,
recentemente
^J),
quanto
a
noi sembra
alle fonti delle Fitae
Intorno
con
"
definitivamente sicuro.
errore
un
che si "
troppa insistenza anche di recente, che cio"
tuto
ripe-
glielementi
Barnaba si ritrovino oltre che nelle
leggendadell'apostolo
attribuitaa Simone Metafrasto
Clementinae,
nell'opera
Recognitiones
intomo
ai settanta
Recenti indagini
detta
intomo
a
discepoli.
ed al suo autore hanno posto in chiaro che esso
"
compilazione
della
raffazzonamento
di scritture pi" antiche,e
scriveva sulla fine del secolo x,
e
logoteta
una
stessa
identica persona.
e
di
Ora
si
sa
(i) Sulla identit" del presbitero
Ambrogio
di Ottone
cui " diretta
I,a
xn
Tepistola
Opera c"u p. 561, in nota.
THERii
cf. H.
Bresslau, op.
cit.
cronaca,
sono
che il cronista viveva
con
T Ambrogio cancelliere
di Raterio del
Intorno al
luglio968 cf. Racancellierato di Ambrogio milanese
I, 521.
(a) Cf. Ratherh
col.
nota
una
il
compilatore
mone
Sie
Metafrasto,
perch"Simone
autore
maestro,
che
ad Robertum
Opera, epist.ni
archiepiscopum
",
In questo luogoRaterio accenna
ad alcune
terarie
527.
quaestiunculae letsulle qualii Milanesi lo avevano
e confessa di aver
interrogato,
liberatamente
destudi
abbandonato
gli
profani.Intorno alla cultura milanese
"
a
dei secoli
ix
e
x
vedi oltre la
nou
Dissertazione Muratoriana
"
F. Argelati,
Bibliotbeca scriptorum
Mediolanensium,
Mediolani,1745, I, p. xzviii.
(3) Cf. D' Otto Braunsberger, Der Apos"d BamabaSysein Leben, una
Mainz, 1876.
beigelegU
BrUf,wissenschaftUch
gextmrdigt.
der ihm
L. A.
152
FERRAI
appunto
all'et" dell'imperatore
Niceforo
Foca,
9^3*9^5
d- C. ^'^
considerata
discepoli,
L'operadei
settanta
dalla Chiesa, non
contiene che un
apocrifa
Barnaba a Roma,
sulla venuta
dell'apostolo
" per noi cosi tarda da
fioriva tra il
e
brevissimo
e
accenno
tale testimonianza
escludere senz'altro
che abbia
l'ipotesi
di
Ambrogio,o a chi,per suggerimento
giovatoal presbitero
Adelmanno, dett" le VUae pontificum.
di s. BarBen altro valore per la formazione della leggenda
naba
Clementinae.
Sebbene
acquistanoper noi le Recognitiones
al terzo secolo di
apocrife
per il loro contenuto, esse risalgono
al 216.
Com'" noto, quest'opera
Cristo,anzi non sono posteriori
ha
essenzialmente
carattere
ed
filosofico,
considerata un'imitazione dei
"
giustamente
stata
di Platone,o megliodelle
Dialoghi
Diatribe di Giustino
Martire col pagano Trifone "*). Libro di
il
in difesa del cristianesimo giudaizzante
contro
sorto
polemica,
molto
di s. Paolo, "
gentilesimo
nel medio
evo,
inquantoappunto
che
transitorio,
Le
fosse
probabile
rappresentava
destava oramai
non
momento
un
non
rico
sto-
interesse.
scarso
scritteoriginariamente
in greco, ebbero per"traduzioni
RecognitioneSy
in siriacoC3) e in latino,
in
e furono note
pi"specialmente
Occidente per la versione che nel secolo
Le
se
assai poco letta
la venuta
attestano
Recognitiones
(i) Cf. Karl
Handbuch
fece Rufino
d'Aquileia.
la predicazione
di s. Barnaba
LitUraiur vonju'
Krumbacher, Geschichte der by:^antinischen
i?"cfe" (527-1453),
M"nchen,
Ende des Ostr"mischm
stinianhis ^m
e
ivne
der klassisch,
Altertums- Wissmschafl,
von
herausgegeben
p. 136 sgg.
fede di Tertulliano (De
Sulla
(2)
1891,in
d/ Iwan
von
MuELLER,
a
s.
Barnaba
considera
ma
epistola ad
una
scritta
a
dairitalia;ma
s.
Haebreos
Girolamo
scrittura come
quella
molti attribuirono
pudicitia,
cap. xx)
", che
per
il suo
contenuto
rirebbe
appa-
solo nega che gliappartenga,
non
apocrifa: Bapvdpo^E6icpioc,6xal
^Ic"orjqp
"c
"by"y
dn"oxoXog xaTocota^lg (i^v np"g
olxo-
(c
AeoiTT)^psx"
"c
dvocYiv"b8")AV}v
x^c 'ExxXvjoiacimoxoXi}v ouv"to^ev,^tt^ el^ t"g dic"xpu^ouc
"
oxttoi
".
Q.uindi la pi" antica
pu" ricercarsiin
(editein
Galland,
(3) Una
x"y
Cf. HiERONUiUS, De viris il"ustribus,
cap. vi, in Migne,
II, 650.
non
na"Xoo
una
notizia sul
di
viaggio
s.
tina,
laPatrologia
Barnaba
a
Roma
Clementinae
testimonianza anteriore alle Recognitiones
Maxima
biblioth.patrum,
traduzione siriaca
ne
conserva
Lugduni,1677,to. I).
l'Ambrosiana.
IL
"
SITU
DE
a
a Roma
Cipro,ad Alessandria,
a
contrapporre
di Milano
tale contrasto, che pur
un
onde
accenno,
Vitae
l'apostolo
al-
tanto
pontificum^
il dubbio
che le Re-
vorrebbe il Biraghi,
fonti
come
considerarsi,
cognitiones
possano
direttedelle Fitae
della Chiesa
delle
compilatore
giovatoall'anonimo
si ritrova allusione od
non
di
153
"
" notevole ch'esse tendono
; ma
il presunto fondatore
delle genti. Ora
avrebbe
MEDIOLANENSIS
URBIS
chi ben
la leggenda
di
guardi,
che in Lombardia,
$. Barnaba non
poteva pienamentesvilupparsi
ci rappresentano quasidefinitivamente
le Fitae pontificum
e poich"
tamente,
lentradizione orale,che deve essersi amplificata
una
legittimata
di essa debbonsi piuttosto
cercare
glielementi primigenii
Concordiamo
in opere schiettamente storico-religiose.
fettamente
percol Papebroche col Muratori che lo scrittore delle
Fitae pontificum
deve aver ignoratoil Commentarius ecclesianon
dello pseudo Doroteo, opera
sticus de .Lxx.
Domini
discipulis
scrittain latino,ma
pi" nota in una redazione
originariamente
solo "
e nella qualenon
greca che si crede del vi secolo (525),
aflPermata la venuta
di s. Barnaba a Roma, ma
suo
e
l'apostolato
A
pontificum.
la fondazione della Chiesa di Milano
fonte greca
altra
che
aggiungeil Biraghi,
ne
sconosciuta alloscrittoredel x
Barnaba del
s.
per opera
Alessandro
monaco
il qualeaccennando
('\
sua
certamente
di
di
alla venuta
greco fu
dal
pubblicato
Du
Paschale sive Akxandrinum, Venezia, 1729;
KON
X.
t.
il titolo
Ili,427
Nel
X.p. 342 sgg.
s.
Barnaba
Roma
a
Celso
ac
(2)Cf.
questo
cit. p. xxxix;
alla
supporre
al Chronicon
appendice
cf. SlTrPAMMA
"c.
prophetarum
Bdpvapoc," [wz" Ua"Xoo
"
MsdioXdvoo
dello pseudoDoroteo
Synopsis
et
in
e
colo,
se-
Milano (*).
EITAHSIAllTI-
il testo
vedilo in
latino sotto
GALLAND,op.cit.
ecclesiasticus
(testogreco)il luogoche fa al
Commentarius
"monono^
"xvjpugsv,
oxov
Gange
a
vi
di
sgg.
" il seguente:
"
Biraghi, op.
e
de vita et morte
Synopsis
nel
Ciprovissuto pure
in tanta parte del mondo, dava adito
predicazione
del santo anche alla Lombardia
esteso
e a
l'apostolato
testo
mase
ri-
non
secolo,
vogliodire l'encomio
sua
(i) Il
A questa
Siaxovi^oac,
np"xoQ
cf. anche
Puricelli,De
ss.
iv
A
".
y8yov(")c
tiex"iceixoe
caso
nostro
t"v XpiTobiiig
della
proposito
martyribusNa^ario
Protasio et Gervasio "c. historicadissertatio,
Mediolani,1656,p. 6.
in B
passo:
"
a
r n
a
b
"Ex8id"v
a
e
encomio,
8i fm"
toO
Acta sanctorum,
2
giugno,XI,
442,
i,y[o\i
igsXMv,
icv"up^cTO^
dSTjYo"fitvoc
A. FERRAI
L.
154
Ma
certo
se
consistenza,
essa
queglielementi
dei
leggendaavea preso cosi valida
arricchita di
gi" doveva essersi in precedenza
tine
che invano si ricercano nelle fonti grechee lanel secolo
Ora
primi secoli.
scritture molto
in due
la
x
tali elementi si riscontrano appunto
lombarda:
cio"
origine
dall'
Alciato e dallo Scaligero,
iscrizioneonoraria,
conservataci
una
che il
di Anatolio
statua
una
di Milano
vescovo
vorrebbe
di
(0.
predecessore
suo
dubbia autenticit",
ma
non
il Biraghi. Essa fu incisa probabilmente
nel
statua
una
romana,
al vero
secolo,rispetto
X
o
ad
origine
si
una
Di
Milano
stessa
del
dato
leggendaorale
una
consimili fattisi hanno
baster" ricordare che nella
esempi,e
scovo
ve-
pi"tarda,forse
del simulacro,ha
significato
confermando
iscrizione,
largamentediffusa.
era
piedistallo
che si cred" rappresentasse il secondo
della metropolitana,
e Terrore di un'et"
IX
sotto
risale n" all'et"di Mirocle n" al iv secolo,come
non
essa
fatto incidere
avrebbe
Mirocle
L*iscrizione presenta caratteri di
certo
di
pi" recenti,e
in
che
infiniti
una
statua
di antico oratore, che conservavasi nell'atriodi S.
plebedel
rozza
Adelmanno
Ambrogio,la
secolo xi volle riconoscere la figura
scovo
dell'arcivede' Menclozi,e la deturp"
a capriccio
dola
dipingen-
doppiocolore bianco
(').
famiglia
quella
a
di
Il fatto
spiegaa
coi colori cio" dello stemma
nero,
in et" relativamente tarda,
per Adelmanno
fosse antico l'uso di ribattezzare con
sufficienza come
avvenuto
attribuzionii simulacri romani
nuove
tra
e
le rovine delle
circo;n"
"
nel
sopravvissuti
di Massimiano, dell'anfiteatro o
terme
che
improbabile
nel secolo
antica falsamente attribuita ad
ix
e
x
"oaYY"^tC"jievo"x"g ir"Xei^"iooc^ xal x^9^
St^XO-ev
"
"ig tt)v |ieYWX7]v
a
"v T"niQ
|ia^x3v "xi^pugev
in
esistesse una
Anatolio,onde
"
(i) Cf.
medio
e"aYY"XXiov toO
del
statua
l'iscrizione sorta
^CDg xoO
T"jiYjv,aOt"g ydp np" Tiavi"g "t"poo
x"
evo
KptoxoD
"XO"tv
xfflv xoO
a"x"v
Euptou
".
Braunsberger, op. cit.p. 85, e De
to.
Rossi,Inscriptiones
christianae^ II,par. I,pp. 183-84. Neiriscrizione incisa
in
ff
Biraghi, op. cit. p.
xli;
pietra(c iuxta imaginem s. Anathalonis
socius
Barnabae
episcopi" Anatolio
".
(2) Cf. GiULiNi,op.
cit.
II, 274
sgg.
"
appunto detto
L. A.
156
del
cronografia
municipale
FERRAI
medio
milanese fanno
riscontro la
antiche scritture('). Or
bene,questo
col
testo
del secolo
nel secolo
testo
Mut"nensis^
Descriptio
laudibus Papiae^che se bene compilato
x ('",
e il De
xiv, ci rappresenta tuttavia un rifacimento tardo di pi"
tra
e
manifestano
ricordati,
essere
la
Nella sola Lombardia
evo.
molti altritesti che potrebbero
urbis,anzi si pu" dire che
Graphia aureae
con
parentela
stretta
una
di essa, che fii
su
si siano
storica,
pi" diffuse e tipiche
operette di topografia
le
modellando
venute
le altre. Che
tutte
conosciuta in Lombardia
Graphia fosse
la
molto
Landolfo,del Fiamma,
lo provano ad esuberanza le citazionidi
di B. Morigia,del Cermenate; n" noi
abbiamo
ed
dimostrare che le notizie topografiche
qui bisognodi
classiche
archeologiche,
nostri cronisti del secolo
xrv
attinte ad altro testo, dal
momento
che solo della
contenuto
che
assai diversa redazione
suo
pi" moderna,
ci "
per il
nel
e
conservata
mirahilibus Urbis dell'antica Graphia.
De
Com'"
su
la
Graphiatro-
infatti
capitato
mi " mai
citata da scrittorilombardi
i
fossero
possedere,
di
mostrarono
vansi citazioni ed esatti riscontri. Non
di veder
che
cristiane della citt" di Roma,
e
di
la
noto,
Graphia fu
si
Contro
la
conoscere
dall'Ozanam.
manoscritto Laurenziano
un
altrimanoscritti,
a trattare
riprese
testo
fatta
le
Venuti
che
questioni,
intomo
il Giesebrecht ^5),
ed in modo
agitate,
erano
dell*Ozanam
l'opinione
il De
cronologicamente
che la
eglisostenne
prima volta
mirabilibus UrbiSyma
in luce
a
quel
esauriente.
Graphiaprecede
" posteriore
di
di Anonimo
al trattatellotopografico
che passa sotto il nome
Einsiedeln ^4). " noto
ghino
del resto come
opere consimili si ricolleper
e
una
interrotta catena
non
bassa latinit". Esse
della
topografiche
conosciute,perch" si debba
alcune scritture geografiche
con
da noi, per solo
sono
troppo
sfoggiodi facile
urbis
voi. II,par. II,p. 691: Descriptio
(i) Cf. MuiiATORi, Rer, IL Script,
sive additamentum
MutinensiSf
(2) Cf. Muratori,
(3) Cf. op.
(4) Intorno
di Roma
Geminiani
I, nelle Aggiunte,
alP Anonimo
evo
s.
auctoris anonimi.
Rer. It. Script.
XI, 6.
cit. voi.
nel medio
ad vitam
p.
636
sgg.
d'Einsiedeln cf.Gregorovius,
Storia della citt"
(trad.itaLj,
Venezia,Antooelli,
1873,III,627.
IL
farne
erudizione,
un
SITU
DE
"
URBIS
menzione
Gi"
particolare.
dall'Ulrichs
sol volume
MEDIOLANENSIS
e
157
"
furono
raccolte in
illustrate
('). La letteratura
dottamente
degliantichi tempi ci offre,com*" risaputoun
famoso manuale storico del 354, che gi" presenta tutti i caratteri,
che sono
del medio evo.
propriaglizibaldoni enciclopedici
Il manuale
in discorso,oltre un
quadrogeneraledi storia
sino alle leggiLicinie e molte altre scritture,
contiene
romana
romana
abbondanti notizie sulle cose
notabili di Roma.
Questa che forma
Tultima parte
ed
il titolo di Notitia regionuniy
od ansotto
che
dell'opera
Notitia,ritrovasi staccata in pi" manoscritti,
semplicemente
ha servito di fondamento
al pi" tardo testo d'archeologia
mana,
roil Curiosum
Del
Urbis dell'et" di Onorio
"*).
nulla vi " di
ture
in questo genere di scritoriginale
derarsi
: anch'esse,
urhisy
compresa la Graphiaaureae
possono consitardo riflessodi una letteraturastorica particolare
come
un
che fu propria
de' Greci. Che cosa sono
infattile Attidi rispetto
alla fiorente istoriografia
delle ricerche e delle notizie
greca, se non
resto
alle antichit"
intomo
alle
Per i frammenti
quellacitt"?
che le opere di
forse
con
e
che
ce
ne
Clitodemo,di
luoghie
di questa
rimangono si pu"
Filocaro
o
getturare
con-
bracciassero
deglialtriabcio"
materia,comprendessero
pi" vasta
una
la descrizione dei
memorabili
cose
e
dei monumenti, notizie sommarie
sulla
sulla storia e la cultura dei singoli
e sul culto,
religione
(5" ma
forse non
si riscontra altrettanta variet" di contenuto
popoli
;
nella Notitia e nel Curiosum,e nelle stesse Graphiae
e Dedel
scriptiones
medio
evo?
Ora
a
me
pare indiscutibile che
la
Mutinensis e la Descriptio
sttus et urbis Mediolanensis
Descriptio
tarde rifiorituredelle opere
sieno appunto, al paridella Graphia,
storico-topografiche
il
come
e
dell'antichit",
queste integrano
materiale storico de' grandiscrittori,
cosi quellepreparino
in
(i) Cf. Codex
urbis Romae
Wirceburgi,1871.
topograp"ficus,
(2) Cf. G. S. Teuffel, Storia della Utterat. romana
1873, II, 515,
(3) Cf.
3 "6 sgg.
nou
iul.),Padova,
(trad.
9 al S 390-
R. Nicolai, Griechische Litieraturgcschichte,
Magdeburg, 1873, I"
L. A.
IS8
Lombardia
della
il sorgere
situs
scriptio
et
urbis sorse,
FERRAI
medioevale.
cronaca
come
pu"
Graphiay"
se
non
dopo
compilata
la diffusione di questo
lombarde, e perci"non
prima del secolo
il Giesebrecht assegna
la redazione
non
"
xi.
della
la De-
se
dubbio, sul
par
ch'essa
evidente
della
mi
non
Ma
dello
mo-
stata
essere
testo
nelle citt"
noto
infattiche
tone
Graphiaall'et"di Ot-
III,e ch'essa trovasi per la primavolta citatada Benedetto
di Soracte,fioritointorno al 1024 ('\ Ecco cosi consolidata con
da
pi" sicure l'opinione
prove
noi enunciata nelle
prime pagine
del
della presente memoria, che cio" ilprimo capitolo
urbis nulla abbia
a
che fare con
De situ
testo
le Vitae pontificum.
Come
dell'et"in cui
queste
lombardo
l'episcopato
monumento
insigne
soverchia il potere regiofeudale,
lo domina talvolta e lo assoggetta,
del metropolita
mentre
e si contrappone
s'ergela dignit"
cosi la DescripHo
al pontificato
situs et urbis risponde
romano,
delle tradizioni impead un'et" in cui il risveglio
riali
perfettamente
sono
un
per opera della restaurazione
storica (*". A
per
Roma,
sassone
e
denza
ogni altra ten-
le tradizioniclassiche e incarnatesi
ravvivate
cosi dire nei nuovi
soffoca
forti principi
di Sassonia,si
ridestano la curiosit" e l'amore per le memorie
Graphia;a Milano che ha
allavicina Pavia ogniimportanzapolitica
i monel regno italico,
numenti
della
civilt"
crollanti
nuovo
parlanoun linguaggio
passata
alle menti intorpidite
dal lungo e non
ecclesiastico
cessato
servaggio
Roma,
e
sorge
e
la
dell'aurea
gloriose
finito per togliere
e
feudale,
di
un
ad imitazione della
monaco
situs
si compiela Descriptio
profani,
teutonica trionfi ancora
dei monumenti
et
glistudi
urbis,prima che
volta sulle accumulate
una
la barbarie
rovine
cesarei
(i) A. PoTTHAST, op.
; Bethmann,
quelUn,I, 213
cit. p.
fu erroneamente
Descriptio
163 ; Wattenbach,
in Pertz*
(2) La prima rubrica del
per
opera probabilmente
nel condannare
severo
meno
Graphia,per
De
Deutsch"ands GeschichU-
Archiv,X, 381.
situ urbis che contiene la
attribuita
ad litt y.
A. Zarottum, in-fol.,
a
s.
Ambrogio.
maggior parte della
Opera
Cf. S. Ambrosii
IL
"
DE
SITU
MEDIOLANENSIS
URBIS
159
"
XI.
Le
ricerche hanno
nostre
del secolo xiv, " aperto
nelle cronache
studi nella
nuovi
di riunire in
un
XI,
e
glirimase
troppo
tardi
che ai
tempi suoi
editore
(i) "
pi"
antico
secondo
manoscritto
conservavasi nella
1
I, 152,
scorretto
conobbe
meglio non
del secolo
del principio
milanese,e
Capitolare
che
un
rintrac-
me
par. inf."D-4,pergamenaceo,
(pp.99-105),un calendario ambrosiano
Beroldus
"
illeest
"
Antiqu,m.
a
Lantium
"
TORI,
di pp.
rate
nume-
storiche sincrone (pp.71-5),
postille
di mano
Hic
recente
:
guardia
leggesi
vidit
in
et
Muratorius
exscripsit
appellatus
quem
aevi d"ss. 57,
spectabat,
et
ibid. col.
II
848 e,
Anathalonis et vita eorum
IV,
tomo
saeculo
"
861 sqq.
e.
Christi
895b,
et
con
Nella
conto.
sic
vetus
et
Hic
videtur
xii
olim
ad
canonicum
V.
conscriptus.
Mura-
vide et Giulini,tomo
del Cerimoniale
V, p. 213 sqq. ". E
questo codice,non risponde
quale
massime
nei titolidi alcuni capitoli
e nell'ordine de' medeperfettamente,
dal Muratori.
fu veduto
n"
Qjuesto codice non
simi,al testo pubblicato
venisse in possesso della biblioteca
n" dal Giulini. Come
dall'Argelati,
pi"
"
xii,
("). Il vantaggioche
(pp.94-99)"il De a"veniu Barnahae
situ urbis
ed altrescritture di minor
"
colo
se-
che
78. Contiene ilCerimoniale di Beroldo diverso dallo stampato (pp.26*94),
il De
"
blic"
pub-
codice del
dall'uso del codice da
trarre
potrebbe
pensiero
che le appartengono
ma
sconosciuto,o
Ambrosiano
il ms.
Il
che L; A. Muratori
considera
presentemente ritrovasinelPAmbrosiana
nuovo
vastissimo di
campo
i monumenti
quando si
situ urbis sul
un
un
che
meno
non
milanese pi" antica.
istoriografia
solo volume
sorge spontaneo
il De
che
chiaro,
posto in
sotto
:
ff
"
Ambrosiana
"
solo
De
da
testo
non
si
sa
ebbe
qualcheanno
delle altre che ci
come
di
dal
il Biraghi,
apparisceevidente
n"
gi"
non
ad
avremmo
un
il De
situ
segnatura
a
e.
xciiii.
notammo,
urbiSy e
pi"
ms.
a
un
e
Che
xv.
tra i
codici
secolo xviii,
".
e
L'opuscoletto
la lezione di questa rubr"ca,
gliore
sia di gran lungamipontificum
antico
di cui
fecero
uso
il Muratori
e
primo raffronto. " poi notevole che il ms.
non
contiene
n"
che quindi per la
come
pi" bisogno di ricorrere,
codice del secolo
sulla fine del
posto
le Vitae
conservano
quellaserbataci
pi" antico,come
che vi venisse
; pare
situ civitatis incomincia
sta in
il prologoalle Vitae pontificum
nuova
edizione di essi noi
fecero il Muratori
e
il Biraghi,
i6o
ciato
L. A.
evidente.
apparisce
dette,il prologodi essQ
ha dato
solo
Non
ci ha conservato
ma
lezione,
FERRAI
esso
ci oflfreuna
e
la rubrica : De sita urbis.
all'intero testo, mentre,
nome
migliore
oltrele Fitae pontificum
propriamente
come
Questa
neamente
erro-
strammo,
gi"dimo-
frammento, o meglioun
pregevole
pletare
riassunto dellaperduta
situset urbis Mediolanensis. ComDescriptio
ci rappresenta
i frammenti
detta rubrica con
in
un
Landolfo,nel Benzo, nelle
per tal modo,
curare
scrittura,
pregevole
ci" che mi
cronache
del Fiamma, ricostruendo
possibile,
quella
delle Fitae pontificum
mise a profitto,
ecco
meglioe pi"sicuramente
come
col sussidio del
che della Descripiio
si trovano
la
che
codice,
pare dovrebbe
edizione
nuova
il Muratori
non
"
delle nostre
il risultato pratico
essere
tamente
Non
intenzione di determinare fin d'ora ordinaindagini.
riunirsialle due
qualialtrimonumenti storicipotrebbero
noi intenderemmo
migliorandolo
sdoppiare,
operette con le quali
e
commentandolo, il testo edito nei Rerum Italicarum Scriptores.
" mia
A
buon
conto
crederei che
si dovessero
non
l'epigrammad'Ausonio,di
gi"nel
secolo
xiv
come
di documento
di Milano del secolo vili, che
ancora
un
commento,
cui Benzo
d'Alessandria
il ritmo
storico,
bene stampato
se
glialtriritmi fatticonoscere
il catalogo
degliarcivescovi del 1024, nonch"
di
non
dubbia
che
antichit",
edite ed inedite del
si
Fiamma,
trovano
e
sui
escludere dal
lume
vo-
usava
in lode
pi"volte,attende
dall'Oltrocchi,
quei versi
ritmici
disseminati nelle cronache
qualimi
riservo di
parlare
in altra occasione.
particolarmente
L. A. Ferrai.
DELL* ISTITUTO.
BULLETTINO
N.*^
I
del
Continuto
.
letta a S. M. nell'udienza del 2^ novembre
1885
dell' Istituto Storico
sul decreto d" fondazione
Discorso
del
plenarie
27 e 29 gennaio 1SS5
: Relazione
fascicolo
della Pubblica
dal ministro
ITALIANO
STORICO
ISTITUTO
Istruzione
Sessione I: Adunanze
nunciato
prodell'Istituto nel giorno27 gennaio 18S5 dal ministro
nell'adunanza
plenaria
dell*
Storico
Istituto
Michele
della Pubblica Istruzione comm.
Programma
Coppino
delle RR* Deputazioni e Societ" di storta
Circolare ai signori presidenti
Italiano
Italiano
"
"
"
"
Relazione
Comunicazioni
Idem
(22 ottobre 1885)
1885)
del 4 aprile1886
esecutiva all'Istituto Storico Italiano,letta nell'adunanza
Lavori
Organico per l'esecuzione
propostiall'Istituto dalle Societ" confederate
del 13 giugno 1885
dei lavori, approvato dalia Giunta esecutiva nella sua adunanza
missione
della ComRelazione
Sessione II; Adunanze
plenariedel 4, 5, 6 e 8 aprile 1886
patria(20
marzo
"
"
"
della Giunta
^
"
"
"
"
di presentare air Istituto
incaricata
Di
N."
2.
L.
del
ottobre
22
dalla biblioteca
rec"ntemente
Frammento
"
di Rora"a
Nazionale
Di
(con due facsimili).
Italiano
Storico
dell* Istituto
presidente
3*
18S5
2
"
Societ" di storia
patria
estense
acmiistato
d'iconografia
S.
E. il
: relaisione di I. Giorgi a
Rispostedelle regie Deputazionie
fascicolo:
del
Contenuto
alla circolare
N."
storica.
disegno per la bibliografia
un
78
pag.
120
pag,
L.
.
50
4
scussione
III: Adunanze
plenariedel 50 e 51 maggio (Didelle altre fatte all'Istituto
dalla Giunta
e
sulle proposte di lavori votate
abruzzesi:
relazione
Ricerche
del 2 e 5 giugno 1887
dalle Societ" confederate),
Di
del prof.C. De Lollis a S. E. il presidentedell'Istituto Storico italiano.
L.
2
50
pag. 100
: Sessione
fascicolo
del
Contenuto
"
"
,,N."4'
testo
approva
di documenti
pauia sui
d" storia
del
(dalia relazione
di Coluccip
Epistolario
112
N."
5-
Contentilo
.
.
del
6.
Contenuto
docmiienti
"
a
"
Cronache
"
.
Decreto
fascicolo:
del
Deputazioni
RR.
"
"
.
Lettere
fascicolo:
relativi
delle
Relazioni
"
negli anni 1886-87
pubblicati
"
di L.
Cristoforo Colombo
: relazione
"
"
"
A. Muratori,
"
"
.
b"bliorepertorio
L.
n"
reale col qualesi
storiche del sec. xv
Rime
Constituliones 5. hU EccUsiae
"
.
.
stampa
a
grafico,per A. G. Spinelli. Di pag.
N."
"
prof.V.
anesf)
"
,
"
"
lognesi
boboloFiorini sulla ristampa delle Cronache
Notizie.
Salutati: relazione del prof.F. Novali
L.
2
lavori
Di
pag.
"
"
aprile
(Comunicazione di S. E, Correnti)
Societ"
e
"
fascicolo:
Organico per i lavori dell'Istituto Storico,secondo il
18S6
ter- nella seduta
Proposta di pubblicazione
plenariadell'8
l'America.
della scoperta delnella ricorrenza del quArto centenario
Colombiani
del
Contenuto
provvedealla
2
"
di
pubblicazione
degliepistolari
per la pubblicazione
Le
A. Media
e
proli.A. D'Ancona
Brando
dciravv.
relazione
EgidioAlbornoz:
Norme
dei
"
del card.
di Stato
esistenti nell'Arch"vio
Brandi
Glosse preaccursiane(da codd. membranacei
Gli statuti delle societ" delle armi e delle arti
di Modena), per Pietro Cogliolo
Confessione
di v-tsrelazione del prof.A. Gaudenzi
in Bologna nel secolo xin:
dai suoi vassalli del territorio di Maddalon",
da Sorrento
fatta a Rainone
sallaggio
colo
Il consumo
giornalierodel pane in un castello dell'Emilia nel seper I. Giorgi
di Bologna intorno allo
Gii antichi statati del comune
XIII, per I. Giorgi
IDi pag. 138
studio, per A. Gaudenzi.
"
"
"
"
"
N.** 7-
Contenuto
del
Sessione
fasc"colo:
Adunanze
IV:
plenariedel
(con un
medioevali
Carmi
inediti,per A. Gaudenzi
1888
d'Alessandria e i cronisti milanesi del %tc, xiv, per L. A. Ferrai.
"
N."
8.
Contenuto
A,
per
9.
:
Gaudenzi
"
delle armi
di V. De
e
34
"
del popolodi
BarthoJomae"s.
Contenuto
i
j8. L.
del
fascicoloPreparazione
:
Codex
Urbis
diplomaticus
5 SO
Bologna,
Di
L,
del
so
Bcnzo
facsimile)
D" pag.
2
bre
novem-
176
pag.
N."
fascicoloGli Statuti delle Societ"
abruzzesi : relazione
Ricerche
del
25
22,
Romae:
5 SO
lazione
re-
di storia patria Benti" Alexandrini de Mediolano
della R. Societ" romana
I manoscritti
eiusdem
chronico
civitate opusculum ex
excerptum ( L. A. Ferrai )
Di pag. 528 L.
del diacono Giovanni, per G. Monticolo.
le fonti della Cronaca
e
5
del 5 e 4 giugno 1890
plenarie
Contenuto
sottoposte al
11 pi" antico registro ufficialedeglistatuti delle arti veneziane
relatio,
De
veneta
vecchia, per G. Monticolo
pace
magistrato della giustizia
per B. Brandi
Balzani
Nuovi manoscritti delle Constiiutiones Aegidianae,
per U.
Diacono, per
della Historia Laugobardorum di Paolo
manoscritto
Di un nuovo
Fiamma
di Galvano
e le fonti della Galvagnana, per
G. Calligaris Le cronache
L.
Di pag. xl-i}2
Notizie.
A. Ferrai
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N.*^
IO.
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Sessione
del fascicolo:
V:
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Adunanze
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L."
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I I.
Contenuto
polla 11 De
"
L.
A,
Ferrai.
Valesianus II, per C. Ciintorno l"VJnonymus
del fascicolo
: Ricerche
nel secolo x.
ambrosiana
la Chiesa
e
situ urbis mediolanensis
D"
pag.
160
t!
5 50
Libreria
ERMANNO
ROMA
-
LOESCHER
del
Via
Corso, 307
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C.**
ROMA
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delle pubblicazioni
deiristituto
StoricoItaliano"
unico
Deposito
Fonti
la Storia
per
VOLUMI
d'Italia
PUBBLICATI:
Scrittori,
Cronache
a
veneziane
antichissime
(sec.x-xi),
di G. Monticolo, voi. I
cura
Gesta di Federico
I (sec. xii),a
E. Monaci
^/Caffaro
Annali
e suoi continuatori
di L. T.
a cura
xiii),
Historia
Iohannis
I
di
cura
(sec.xii-
Belgrano, voi.
I
.
.
Cermenate
(sec.xiv),a
di L. A. Ferrai
cura
Notabilia di A. de
Tummulillis
(sec. xv), a
di C. Corvisieri
cura
Diario di Stefano Infessura (sec.xv),a cura
di O. TOMMASINI
de
....
.
....
Epistolari
Regesti.
e
Registridei card. Ugolino d'Ostia
"?
Ottaviano
Ubaldini
di G. Levi
a cura
(sec.xiii),
Epistolariodi Cola di Rienzo (sec.xiv), a
degli
di A. Gabrielli
Epistolariodi Coluccio Salutati
di F. Novati, voi. I
a cura
cura
......
(sec.xrv),
Statuti.
Statuti delle
Societ"
(sec.xni),
a
cura
del popolo di Bologna
di A. Gaudenzi, voi. I
{Societ"delle armi)
VOLUMI
Annali
Cronache
Voi.
di
Caffaro,
veneBiane
IL
.
IN
.
CORSO
DI
STAMPA:
di L. T. Belgrano.
Voi. IL
a cura
di G. Monticolo.
antichissime, a cura
Croniche di Giovanni Sercambi,a cura
di Salvatore
Bongl
Voli. I, II e IH.
di F. Movati.
Voi
II.
Epistolariodi C. Salutati a cura
La spedizione dei Pisani contro i Mussulmani
delle Baleari,
poemetto latino di Lorenzo
Vernese, a cura di L. TanfaniCentofantl
Voi. unico.
di F. Brandileone.
Prochiron
Voi. unico.
legum, a cura
di A. Gaudenzi.
Statuti delle Societ" del popolo di Bologna^ a cura
Voi.
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II
del
Roma.
{Soc,delle arti).
presente volume:
Forzani
e
C.
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del Senato.
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