BuUettino DELU ISTITUTO STORICO ITALIANO N." IL ROMA DELL'ISTITUTO SEDE PALAZZO DEI ALLA LINCEI, LUNGARA 1892 GI" CORSINI, STANFORD UNIVEUaiTY LIBRARIES WAOI" AUG Ji8 1368 RL tu Roma, Forzani e C. tip.del Senato. CONTENUTO Ricerche all'" intorno FASCICOLO DEL Anonimus Valesianus II " , per polla C. Cipag. Il "c De NEL situ secolo urbis mediolanensis X, per L. A. " Ferrai e la Chiesa 7 ambrosiana 99 "oogle RICERtHE INTORNO I Cosi 1883. di l'ultimo del si trova, ora corrente calce. anno alla luce venisse Avvenuta Mommsen. e da il primo la per gono risal- terminato me dice 891, siccome la data indica essa dei Chronica tomo pubblicazione,me questa la descrizione giovai particolarmenteper ddVAnonymus, articolo questo venne 1 II voglio qui rilevarla,perch" E eh' io lo scrissi avanti minora compilazione di come apriledel leggesi in VALESIANUS la primi appunti per al che KIAJANONYMUS del cognizione del pi" antico ne scritto mano- tramandatoci testo dal medesimo. Circa critica del giunse a della testo i due riae si accordano ragione sua e pi" antichi altre due di imperiales trovano di essere, il lettore codici parti del Giovanni distaccate quasi di introduzione. non condizione relazioni prima miei; tolta buona una che a primerlo. sop- razione dichiacorrono l'aneddoto. dove del coi tuttavia trovi inutile scritto,in Diacono, dalla decisi mi non contenenti mio fosse lavoro delle particolareggiata Valcsianus,e dell' intima si quasi interamente lato, al mio che auguro pi" ampia Le zione Vaticano-Palatino, per la restitudell'antico opuscolo storico, il Mommsen che, da questo Mi tra codice risultati che nonostante parte del il valore " testo parte, la cui parlo delle Histo- utilizzato di YAnonymus non quest'ultimo, quale serve ad esse e. CIPOLLA le mie pubblico narne di riordie sulla possibilit" congetture sulla natura dtWAnonymus, i diversi brani. Qualunquegiudizio possa venir proferito mi terr" contento intorno alle mie supposizioni, le mie parole se Non potranno " esitazione ch'io abbandono senza almeno riuscire col utili, al sollecitarealtrifra noi a far meglio. Verona, i8 agosto 1891. Cipolla. Carlo PS. A e B prinu Seguendo la colonna e seconda il metodo prima e del periaUsdi Giovanni adottato seconda verso Diacono. dei colle lettere per le Fouii,indicheremo del retto,colle lettere foglidel codice Veronese e e d la colonna delle Historiae im- I. Introduzione. Il codice Meermann-Phillips il codice e Sotto il di nome aneddoto esteso Veronese-Vaticano. Anonymus di Ammiano Adriano 1681 di editori l'autore in due parti,da I da Per verit" diverse l'una seconda i rimase Anonymus un dall'altra. capi 36-96. il titolo della seconda inter parte, cetera, o, per (i) Ho " due fermo, dal edizione nuova nome autori appunto cur" pro- dei primi nus. Valesia- Anonymus dividere diversi,il nome di Anonymus si distinse di due compone La mus Anony- un parti,sentitamente prima comprende nell'antico Portano nelle vecchie Anche parte: Item tanto ne la doveva soltanto e seguito IL meglio dire,se sott'occhio in una fa un pubblic" per quell'opuscolosi a quantunque ivi,a p. 662), quanto che che l'opuscolosi titolo diverso. partiun usi intendere Lo quell'aneddotofii nominato attribuirsi Valesianus Valois; Valois, e si avverti Quando siamo Marcellino. prima volta,nel 1636, Enrico nel Valesianus storico,che solitamente,nelle stampe, storici ai Libri Berlinese) (ora si capi 1-35, le manoscritto Ekrico legge : dignum continebant, sequebantur haec in " ms. due prima il titolo Valesio, Parisiis,1681 (cf. Adriano quella del 1636 di la Chronicorum facesse,modificandolo, quella di e edizioni (*" avevamo il titolo della ommettesse ne quella di Adriano, si libris ex i Valesio, post multa Et ". nella quae quale,a ferenza dif- nihil scitu e. CIPOLLA IO samente occasione a dire pi" diffuopuscolo ; del che avremo che nel in seguito.Anzi, Enrico Valesio aveva notato l'opuscolo, manoscritto da lui adoperato, tra la primae la seconda parte delmolte aveva stavano trascurate, come ch'egli cose, quelleche nulla presentavano che fosse degno di pubblicazione. lo si impar" solo negli Che cosa fossero queste molte cose, che si temeva ultimi anni,quando l'antico manoscritto, perduto, dell'intero fu trovato nuovamente La e studiato. illustrasopra tutto la vita di Costantino, primaparte de]"*Anonymus la seconda riguarda la caduta dell'impero di mentre Occidente regnidi i e Odoacre e di Teoderico. ultimi anni,bisognava star contenti allalezione questi tradizionale, poich"il codice che aveva servito alle edizioni Valesiane si era occultato. Era un antico manoscritto che, probabilmente da Metz,era passato a Parigi; quando lo studi" Enrico dei gesuiti l'illustre cio" nela Parigi, Vaiois,esso si trovava nel collegio Claromontano "*". Era stato nelle mani del celebre collegio Fino a come nel io comunic" Sirmond, che Giacomo dichiara in calce alla quest'ultimo 17^4 la biblioteca di codice smarrito e ad Valesio, prefazione. Dispersa and" quelcollegio, fiiperdutodi vista, fino Enrico che a il nostro anche il Pertz n'ebbe Il codice era primo contezza, e lo trov" in Inghilterra. l' alpassato dapprima nella collezione di Giovanni Meermann Aja, donde, per acquisto, giunsein possesso di sir Thomas testamentaria del Phillips a Middlehill; Phillips, per disposizione del rev. John E. A. Fenwick, di venne quindiin propriet" Cheltenham dove lo esamin" il prof. Francesco presso Glocester, R"hl C'), che ne rese conto al pubblico nel 1875. Nel suo arper (i) Per VaUsianus la storia del codice cf. C. Zangemeister, Zum in Rhein. Mus. 310, nota, XXX, e Th. Anonymus Mommsen, Chronica nora, mi- Berolini,1891,I, 3. (2) Ueber den Codcx Meermannianus des Anonymus societatis 1875,IV, philolLipsicnsis, Lipsiae, Meermann di Fenwick Berolinense. ebbe port" il il n. n. 794, in Valesianus 368 sgg. il n. quelladi Phillips 1885. Quest'ultimonumero in Acta Il codice nella collezione " ora 527, e conservato in quella nella RICERCHE INTORNO ticolo eglidescrive il suo contenuto. Certo ma il a VALESIANUS dice potuto formarci deglistudi al quelmanoscritto. YAnonymus,il qualenella contenente portava il n. col a altro DCXXVTI, un primo. Alcuni codice,che in Pietroburgo, e evo, prima volta tomo in- esatto col manoscritto il sotto esisteva, stessa faceva origine un manoscritto ebbero i rimanenti sue biblioteca Claromontana ultimo ^i quest' fogli mentre per la Insieme nella biblioteca DCLXXX, n. sull'alto medio noi di contenuto delle conto suflScientemente concetto dereremmo desi- debitori al R"hl, erudito infattiessere un 11 tutto a quelloche tutto molto tenere se pi" precisamentesull'et" barbarica, abbiamo II " codice,accennando ne intanto " nel campo conosciuto ANONYMUS eglinon Dobbiamo comunicazioni. " difiusamente saperne; molto ALL' tutt'uno passarono col codice DCLXXX le vicende. comuni Nel da 1887 Cheltenham insieme coi DCLXXX, col" fogli i manoscritti di Latyschewla Claromontano esistentidell'altromanoscritto, di Berlino. pass"alla biblioteca reale di persona il manoscritto Teodoro Cheltenham, descrizione delle Monmisen e ottenne min" esa- da Basilio diede paginePetropolitane; (') ima descrizione dei tre brani sopravanzati estesa per tal modo del codice primitivo, e perfezionando compiendo le descrizioni fatte dai eruditi. precedenti Il manoscritto DCLXXX) " Esso " appresso contenente YAnonymus(cio"il Claromontano codice membranaceo un del miscellanea storica, nella una brani all'altro, parecchi ix secolo. qualestanno esttattida varie l'uno cuciti, che, fonti, nel di storiauniversale. Fonti specie miscellanea sono Isidoro, specialmente Le due parti"dVAnonymus Vale"c. loro insieme,comprendonouna al di compilatore tale lordanis,Paolo Diacono sianus due anelli di questa. sono Il codice,lo si deuMno, alla collezione Fenwick e non origine ora era completo. Appartenne,lo vedalla qualepass" alla biblioteca Phillips, non disse, " alla BeroUnense, anche se non (i) Cbron, min, I, 3-5. un brano un altro codice,che del codice di primitivo, in cui C. CIPOLLA 12 faceva parte il manoscritto, che vide alla sfuggita anche contiene questo secondo R"hl YAnonymus. Il manoscritto,ma lo non esamin" diligentemente, poich"il signorFenwick, nell'attoche glipermetteva di usare dei manoscritti della sua biblioteca, gli imponevala grave tassa di due sterline per ciascuno dei codici desiderava studiare. N" il Ruhl si trov" disposto che egli a pagare altre cinquanta lire per prendere manoscritto in esame un che non dketto interesse per lui. Not" aveva tuttavia che,e per il formato,e per unito al che l'argomento, questo secondo manoscritto va e il R"hl pot" rilevare primo. Uargomento " storico, conteneva estrattida lordanis. con questo manoscritto si neppure Ben fosse per spezzato in avventura da qualcheantico pi"parti desideroso di aumentare, dei manoscritti Ma la forse cosa biblioteca Fenwick componenti la isti non avesse dice co- suo sua veremmo tro- stato sore, posses- questo facile sistema,il con mero nu- biblioteca. cosi;poich"dalla propriamente oltre ai due nulFaltro, alla Berolinense, che Fenwick, vi sparse dell'anticocodice,che sar" le membra tutte ricostituireil forse,dice parte altrifogli; nella collezione cercare possibile il Ruhl, che tosto giungevaa del qualefacevano originario, egli,se vide citaticodici, pervenne relazione coli' antico manoscritto, pur troppo spezzato. cinando Bisognanotare che ilmanoscritto attuale venne formato avviassieme quaderni che in origine tra loro disgiunti. erano A ordinare le giovano i talvolta sono sono non " (c partidell'antico codice,cosi numeri miseramente fascicoli. appostiai singoli uniones ", talvolta ". quaterniones almeno propriotutti, una Or " biniones ", e I fascicoli mente pi"frequente- bene, ciascuno di essi,e buona viso, di- parte, ha il se mero. proprionu- basta questo indizio, poich"ne abbiamo anche un altro. Abbiamo veduto che la seconda parte deWAnonymusf^aN" lesianus ha il propriotitolo. Altrettanto dovr" della ripetersi nelle dirassidelle altre parti, primaparte. E altrettantoancora toli qualisi divide la materia del volume. A ciascuno di questititrovasi apposto un numero, che pu" considerarsi siccome il dei capitoli. numero progressivo RICERCHE INTORNO ALL' cbe Rubi crede assai probabile n VALESIANUS ANONYMUS " II " i numeri tanto dei 13 capitoli, dei fascicolinon siano della mano cbe scrissetutto, quanto quelli quasitutto il codice. Sono statiaggiimti 0, forse a dir meglio, in tempo antico,ma meno questinumeri Da viene nelle vicissitudinialle accertato qualiand" soggetto lo sventurato scritto, mano- cbe Fattuale seconda parte di posto, per modo muurono antico,e degno di nota. cbe i singoli fascicoli, pur sempre Falesianus dovea trovarsi coUocau anteriormente de""'Anottymus alla parte prima. Infatti la parte prima vi porta per titolo: Origo Constantini imperatoris^*); e questo titolo " Oltracci" T ultimo dei fogU,su cui xv. precedutodal numero segnato sta scritto, quell'aneddoto quaternione apparteneva ad un due fogli, cbe doveano avere conure xxxiiii, senza partenuto apal fascicolo al titolo: Item accanto ddi'AnonymusFalesianus^ Cbronicorum Inter cetera, l'aneddoto " scritto sui binio segnato Si quaternioni xxi, intendeva di xxii, e libris ex cbe cifra, una reca sembra x"*"; sopra parte del xxiii. potr"trovar strano cbe in descr"tta, e nella quale con natura contrario,la parte seconda Per xxxv. una ricomporre di Odoacre brani toltida varie fonti si storia di Teoderico e miscellanea storica della una la seguita, ilsuo avesse narrazione dei posto gni re- dopo a quella di Costantino Magno. Ma ancbe di ci" non dell'impero la spiegazione, ed " una cbe, se esatta, serve spiegazione manca meglio a dimostrare la ninna relazione intrinseca esistente tra le due parti del cosidetto AnonymusFalesianus. Il Riibl opinacbe YAnonymus Falesianus /,o, se vuoisi,la Origo Constantini impera* (i) Nelle alla Chloro, ignoti. non Magno Ora solamente nel codice et aliis appariscechiaro dal contenuto, ma Constantio imperatoribus che questo titolo anche excerpta era dalla didascalia suggerito scolo dell'opu- stesso. (2) Ma quesu cifra manca agliestratti da " attribuiu estratto mente complessod"T Anonymus e pi" particolar- prima parte di esso, fu preposta la didascalia: De Constantino auctoris ai Valesii edizioni al antiche da Iordamis. nella tavola dau Paolo Diacono, come dal Mommsen si dir". (p.4),ossia Il vim " un C. CIPOLLA 14 sia di altra e forse un po'pi" antica mano, che il resto del codice,compreso anche VAnonymusFalesianus IL Puossi della miscellanea, quindisupporre che il compilatore dopo di terminato la sua seriedi aneddoti, avere e cosi finito quelbrano storico da lui designato, siasiincontrato nei foglicontenenti la toris, narrazione delle gesta di e Costantino, al termine propriepagine, certo sue della quasidi complementoad una del R"hl sull'opinione che, anche liabbia cuciti alle e sua opera, affinch"servissero Checch" sia da pensare parte di essa. " sulla asserita diversit" di mano, nella collocazione di altribrani, non vediamo Tordine cronologico. In questo manoscritto, dopo VAnonymusFalesianus II, sulla quarta paginadel binio xxiii, segue, per quanto impariamodal di san Gregorio: Ruhl e dal Mommsen, un estratto dai Dialogi libro "Ex ludialogorum sancti Gregorii papae. Ecclesiae d "c" huius Romanae La sesta pagina " lianus namque mantenuto " vuota, e sulla settima e sull'ottavaabbiamo mincia: co- Qui Orestes susceptoexercito " " un piccolo derichi presentiam brano toltoda lordan"s (*\ ". " " brano che un (')e finisce:" ad Theo- di di Augustolo, parladi Oreste,di Nepote,di Glicerio, Odoacre e di Teoderico. Fanno seguito sui quaternioni xxiiii, Vi si sull'unio XXV, XXVI sotto il titolo: X. e anche questo che vedenmio alcuni estrattida Paolo xxvn Item ex alia historia. esso titolo, giacch" Diacono, " bene notare ci spiega " Item ", quella parola lesianus primaanche nel titolo dtWAnanymusFatrattasisolamente IL Quanto poi agliestrattiPaolini, di brani staccati, da G. Waitz ('). come apprendiamo collazione del testo dell'-^noIl R"hl fece anche una diligente al Gardthausen,il qualese ne nymus Falesianus e la comunic" collazione del meche una giov"per la sua edizione. Sapevasi deskno la essere manoscritto era stata comunicata,non (i) Con una v sovrapposta alla o. il tratto (2) Getica, cap. 45-46;precisamente Berlino,1882, occupa i rr. rer. Long, et (3)Script, 2-18 della p. Ital.p. 38. i2a era noto che nell'ed.del da chi, Mommsen, RICERCHE al Mommsen, dal 1872 "*". Niun II " ALL' il qualese giov" per alcuni pochipuntifino procur"eglimedesimo, giacch"ora apprendiamo Forse che VALESIANUS ANONYMUS INTORNO se la eglisi era " i j ne Cheltenham C*). recato a era stato altro manoscritto usufiuito per l'edizione del- di Gardthausen, per la VAnonymus V"Usianus fino alla recente qualesi adoper"anche il manoscritto Vaticano-Palatmo 927, che " la seconda parte "QWAnonymusV"Usianus. ci d" quasicompleta la descrizione dacch" fu posta in pubblico codice abbastanza conosciuto, un fattane da Lodovico esso maniera da fame risultareuna infattiche aneddoto un cosi com* " raro criterio. Questa circostanza tosto nascere seguita," curioso YAnonymusFalesianus ci storiaabbastanza sia pervenuto in due miscellanee da far pi"notevole tanto pure contiene una miscellanea storica, di da estrattidesunti da vari autori,e insieme congiunti questo codice in quanto formata " 0". Bethmann storiche, composte era tanto il sospetto che le due evidente e tico iden- con tanto grave siano non compilazioni Quindi vediamo che senz'altro indipendenti. (*" mette dicendo che il manoinnanzi tale ipotesi, il Bethmann scritto Vaticano, nella sua prima parte, l" dove trovasi anche VAnonymus Falesianus Ilysia copiadi un manoscritto pi" antico, storia mondiale,ma il cui autore, volendo compilare una cialmente spevicendevolmente us" il medesimo romana, del codice ipotesi proposta so modo non se che sta a base Phillips. descrivendo Il Waitz (5), Non manoscritto enuncia del Bethmann. Vaticano e la manoscritto,ricorda la forse esplica, modificandola. colpamia, ma non arrivo ad intendere in del resto, del Waitz, ch'egli, distinto l'opinione e di quella come sua propria,ma come riproduzione Farmi tuttavia ch'egli dice supponga che l'attualecosia,nella sua prima parte, copia di ima ci) compila- sia chiaro dal Bethmann il medesimo tutta Hermes, VI, 335-6. (2) Chron. min, p. 3. (3) Archiv,XII, 345-7. (4) ArchiVyXII, 347. rer. (5) Script, Long, et Itd, p. 37. i6 C. CIPOLLA zione scrittore del ix-x secolo,e quindi seguita per cura di uno al codice Phillips, posteriore ch*egli pure attribuisceal ix secolo. solo una Pare ch'egli intima relazione tra le due ammetta non almeno per qualma ancora storiche, una che compilazioni figliazione, della dall'altra. Vaticana compilazione porzionedell'opera, dice che l'autore suddetto del secolo ix-x non Infatti egli avendo nella sua fonte, cio" nel codice Phillips, il testo completo trovato della Historia di Paolo Diacono, ricorse ad altro testo, anzi ad altri testi, fors'anco, giovandosi afortasse",degliestrattidel codice Panni dunque che il Waitz si stacchi in ci" dal Phillips. retta Bethmann, che dove quest'ultimo non parladi dipendenzadidel codice Vaticano dal codice Phillips, l'altrola ammette, sebbene attenui il portato della sua asserzione supponendoper la Vaticana altre fonti, oltre al codice Pliillips. compilazione "") la tavola del codice Palatino Il Mommsen riproducendo 927 che a ciascuno dei due codici mancano aneddoti rispettivanota mente dati dall'altromanoscritto. E di qui e dalla considerazione che nel Berlinese la serie degliimperatori giungeall'anno 820, deduce che il Palatino dipenda e nel Palatino all'anno 825, ne dal Berlinese bens", dovuto a mano ma con un anello, interposto del Berlinese. Ammette, ad ogni maniera, un timo inquasicoeva due i manoscritti, e in forma che, dove si ha legametra di lezione,si debba preferire la lezione del divergenza sempre anzi Berlinese; del mano avverte che il testo asserendo Berlinese, correzioni della seconda non istituireuna indispensabile miscellanee,la Berlinese necessario ben fa al caso Con queste nel Berlinese si hanno avere essere state sono pi" minuta e riprodotte Per lo scopo nostro disamina sulle due e la Palatino- Vaticana;per la una dei pi" precisacognizione dei testi tutti contenuti e pu" dove dall'autore del codice Palatino, aumentate " mano, che si deve costituire sulla prima nell'uno e utileilraftontare i due codici in rebbe qualesa- due noscritti, ma- nell'altro. Ma quella parte che nostro. tale scopo (i) Chron. min. " necessario esaminare p. 260. il manopi" dappresso RICERCHE INTORNO ALL' scritto Vaticano-Palatiao " Eu Saladino (ii8^, " detto (*" II 17 " qualchecosa flebili ", in cui voce poeta cant" in versi di lamento VALESIANUS ho Ne 927(0. trassiil carme quandone ANONYMUS " un anonimo la caduta di Terra Santa in mano alla stupendomanoscritto che venne Vaticana nel secolo xvii, insieme coglialtrilibridella biblioteca deir universit" di Heidelberg. Nel secolo xii appartenne al monastero a uno della SS. Trinit" in Verona, anzi fu appunto scrittoallora da di monaco un Annali manoscritto quelmonastero. che furono e fece male. qualiappartengono intomo cercai di nel cominciati, a dubbio,non del tutto intitol" addirittura An- siano stati Cosi reputarono il Pertz il Waitz nei loro surricordati 81. 11 e tale manoscritto. essendo tiene Questi Annales,salvo le aggiunte, Parlando che siffatto non giudizio mostrare questo L'ultimo questiAnnali diverse mani, pare a e il Bethmann edizione, sua cenni che l'autore di li suddetto, monastero nales S, Trinitaiis, e non o almeno scritti, sgg.)in diggi"pubblicati pi" volte. trovando (3), fisso l'occhio al nella di ci" si citano alcuni prova veronesi, che si leggono(e,214 il Pertz editore, le A di questo codice, ad ogni " forse superiore escluso che gliAnnali siano stati cominciati anche versit" qualcheanno primadel 1181. Tuttavia la disi potr" pur assumere non potendoessere che piccola, data approssimativa di loro compilazione l'anno 1181 procome posto daglieruditi tedeschi che ora abbiamo ricordato. Siccome gliAnnali sono della medesima che la commano pilazione storica che liprecede, cosi anche questa dovr" supporsi fa parte. il 1 181 ; e siccome di questa compilazione scritta verso (i)Lo esaminai nel novembre 1889. Mi professosommamente grato Isidoro Carini,prefetto della Vaticana ; la cortesia e la larghezza al eh. mons. cui tratta glistudiosi " troppo notoria perch"ci sia bisognodi qui metcon terla in Vaticano evidenza una lunghe parole.Spero cos" di poter dare del codice che pu" trovarsi pi" completadi quellapur larghissima con nozione presso il Gardthausen ed il Mommsen. (2)Vapo^rafoVeronese- Vaticano Terra Santa^ in fine a: di G. Cerrato, Casale (3) Mon. Germ. del carme T. Ilgen, Corrado sulla di Saladino impresa march, di Monferrato^traduzione Monferrato,1890,p. 133 sgg. hist.Script, XIX, i contro sgg. i8 C. CIPOLLA abbiamo come diremo Falesianus II, cosi pi" volte,VAnonytnus che questo ci " del 1181, o, mano una detto stato nel codice Vaticano conservato cosi vuoisi, deglianni immediatamente se al 1181. precedenti A di questo prova dell'appartenenza della SS. Trinit" poesiache, in solito del Le si leggesul bel codice, non poesie vi si trova molto sono il celebre non del manoscritto principio Eu " all'amanuense del ad ma una quello (e.3). Questo che " non poeta locale, tunque quan- un ilcarme, si pott"aggiudicare codice, Avvertasi infattiche il carme che si riscontta stero mona- gi"detto Ho flebili". voce del manoscritto parladell*appartenenza che diverso da ma ex., al ttascrivere qui in questo codice. rare carme xii da attribuirsia poeta veronese; certo manoscritto (0, sar" opportuno del secolo carattere da " in e carattere che qui riproduco. diverso da quello, nel codice. regolarmente I Codex in quo legisiste, lector venerande, Sancte Trinitatis esse scias sine fraude, 5 Cuius 8 pulcherrimumvalde, Parum a Verona longe, laude. digna magna Mons IO situm est ovile Oliveti vocatur monticulus ille Q.uiaibi imperator mille equestris cum (i) Il esce ms. delle antiche mura dal monastero della SS. Trinit" in Monte teodericiane. Una Chitst "i Verona,IV, " ronae supra Clevum 755) in lo dice Monte " carta del " Oliveti ". Nella quo Vita extra s, Athesis urbem Ve- (Ada Gtidfarii fluvius admo- totius civitatisplateas superaret... Gualfardus extra dvi- deinde Sanctae Trinitatis ecclesiam, non perrexit: procul mi furono cate comuninotizie civitate distantem, ". Queste petivit praedicta vicebibliotecario della Comunale dal conesissimo signorPietro Sgulmero, tatem et a crevit ita ut 15 (pressoBiancolini, noviter... edificaium sanctorum, apr. Ili,828?) leggiamo:"tempore ccdum 11 Oli veto, fuori Veronam di Verona,al qualemi dico tuale parrocchiadella SS. s'identificacoll'atQuel monastero obbligatissimo. odierne. nel circuito delle mura Trinit", compresa CIPOLLA C. 20 colla solita grafa, Talvolta raccolse le finali, ma determinata. regola Lo scriba " dunqueun combina scritti sono col testo susseguente, loro attribuzione. I versi sono e una cui questi versi con toglie ognidubbio assai inferioria pessimie sulla quelli scadenti. alquanto peggiori.Qualcuno " troppo lungo; che abbiamo riferitopoco questisono di molto Ma Il carattere poeta. senza che pure fa,e sono che il poeta abbia sacrificatol'armonia al senso, e all'armonia. Tuttavolta per un povero scriba " pur in tutti pare il senso qualchecosa. lo scriba Ma codice solo poeta, non abbastanza frequenti sono col" ad illustrazione del e qua era anche ma disegnia i schizzo duplice troviamo e. 3 B ('), principio, un due ciascuno,stanno uno intercolunni, il cui " quellodi atteggiamento Sulle loro. per di essi teste AUGUSTiNUS EPS, nel collocati penna, gi",proprioqui sul Di testo. artista. E a due starsene Sotto penna. prelati, dati, palu- conversando tra le due leggende: leggonsirispettivamente OROSius e: E PBR. non motivo senza ed Orosio. Poich" il primo anello qui sant'Agostino da Orosio, che della miscellanea storica (e.4) " un estratto ('); quelle due figure scrisse per volere di sant'Agostino quindi ordin" ad Orosio di scrivere i suoi che sant'Agostino significano libristorici. Sulla sesta carta ecco che ci si presenta la figura di troviamo di uomo un Sulla " non " barbuto;siede lettere; testa sua la corre in al letterato. Lo testa sta il motto: a : pompeius leggenda solo,poich"al lato destro c'" testa mezzo scriba siede in iustinus a toli. ro- Egli trogus. scriba,che volgela uno atto libried di scrivere, e sulla sua adbreviator eius. Guardando il pensiero alla notissima miniatura del codice corre figure, Nazionale pariginodegli dove stanno Annali del Caffaro, ritratti queste "Cafarus" (i) I due (2) Cf. e. 57 e e. "Macobrius". primifoglidel 57. Pi" codice sotto, dando Sono sono seduti ambedue, ma stati lasciatibianchL la tavola del codice, riferiremo dalla quanto riguardal'ordine dato da sant* Agostino ad Orosio i suoi libristorici. in di- di scrivere RICERCHE INTORNO ALL' " VALESIANUS ANONYMUS II " 21 colla mano destrae tutto Cafiaro, gestendo atteggiamento. Taltroscrive obbediente (0. nei suoi pensieri, sta dettando, mentre dell'amanuense vero" originale Di qui si comprendeche non nese di Pompeo le figure il pensiero ch'egli espresse disegnando Trogo e di Giustino,abbreviatore delle sue storie. Ma suo " di mettere in quel posto, dove stanno il pensiero quellefigure con giustomotivo. Poich" z e. 6 cominciano gliestrattida Pompbii Trogi epiTrogo Pompeo: "Historiarum verso L" "TOMA. INCIPIT"*\ PRIMUS BER P dpio R I N rerum "gentium". penna fermer" mi Non a descrivere ad di questo codice. Il ad imo tutti i trattia uno e disegnopi" complicato ricco di " quelloche occupa una figure gran parte della e. 135 b, e che " que Prologus quid sit Germania precedeil capitolo: inhabitent. Con questo capitolo comincia la eam gentes di Paolo. Il disegno, si stende storia longobarda a cui alludiamo, di esse, c'" ima scena Nella superiore di cavalieri sopra due zone. che impugna una cavaliero, un lancia, emigranti ; li precede dallacui asta sedente sopra alla cui sventola mula, con una si testa Scrittain rosso, sio Uuinilorum " Aigio". Nella seconda bandiera. sopra la scena de Scandinavia zona Da e da doppiae ducum, donna,presso la seguente " Egresleggenda: duces fuerunt Ibor quorum d" " et soggetto. Quattro armati di bastoni a Gambarai". nomine una e preceduti figura mitologica, e guerrieri. queste rappresentanze non 136 A. costui viene appresso, continua il medesimo innanzi da uomini bovi,sospinti da altri uomini; connessa guidati combattuta A sella femminile, una legge:"Mater corre " una possono scindersi Quivi abbiamo,disposta pure sopra bella scena di guerrieri in a cavallo, due quelledella zone, marcia. una Nella "i Caffaro, I,uv. ui, nei Fonti per la (i) L. T. Belgrano, Annali genovesi dall'IstitutoStorico Italiano, storia d^Italiapubblicati Genova, 1890. sono che la prima e la terza osservo (2)Per la paleograf"a E trasversalmente. cos" la i di epitoma, tagliate dopo la prima i di Principio. i di come incipit mediatamente pure im- C. CIPOLLA 22 da preceduri i guerrieri sono superiore zona coronato bandiera: in corre in "rum eglista Tra in entrare per un Italiani, quorum iam decimus rex adventu Gothorum primo vallo, cauna Sopraalla scena Langobardo- AlboinusD. erat quelloche a sventola asta edificio. rilevo glialtri disegni (e.122 b):De re, pure : " Adventus leggendaesplicativa la rosso di lanaa, dalla cui armato e un precedeil capitolo ad Italiam et due guerrieri nell'atto a cavallo, figurati i guerrieri Ambedue armati sono di magliail petto, le braccia e le gambe, hanno la testa difesa da un elmo e proteggono il proprio corpo con un grandescudo. di spadae di lancia. Soprala testa del guerriero Sono provvisti collocato a destra di chi guarda, sta scritto:" Odoachar rex ". " allatesta dell'altro:" Theodericus .rex ". Accanto dunqueun Roma Sono capta. di furiosamente combattersi. . duello tra Odoacre e duello SiflPatto Teoderico. non " mai venuto, av- materiale. prendiamola voce duello nel suo significato la questo duello simboleggia guerra a morte, combattutasi i due re, la qualecostituiscela parte precipua d""TAnonynms se Ma tra Valtsianus IL E l'esitodel " abbastanza bene indicato dall'artista.Il cozzo combattimento non " finito: Odoacre dalla lancia del suo nemico. andr" a non " stato ancora trafitto Eppuresi prevedecome la pugna il corpo piegaleggermente terminare,poich"Odoacre Teoderico all'indietro, mentre " immobile,fisso sulla sua sella. Se consideriamo queste figure per determinare il loro valore di riconoscerne i molti difetti. artistico, non possiamoa meno I cavalli specialmente sono riuscitiassai male. C'" ilcavallo di lungoe sottile:le sue gambe non hanno giasse come se ilcavallo si adaripiegarsi, Un po'migliore " il cavallo di Teoderico,ma per terra. c'" una assai piccole, tra le gambe anteriori, grave sproporzione code Le dei due cavalli le eccessivamente e lunghe. posteriori, Odoacre,con alcuna sono collo un anzi sembrano agilit", meschine assai e cavallo di Teoderico i i due re. come avviene nei Non ci sono senza alcun movimento. sembrano Le asinine. Molto sono migliori dei parti corpi, c'",e non d pu" nelle gravisproporzioni corpidei due cavalli. Non orecchie del RICERCHE ALL' nei espressione essere giustoe con dei due " a si non pu" e nel che una tutto tezza aggiusta- vera si considerer" siccome non e si vedono nuovo questo codice venisse anche oggid"alcune preziose non paleografiche, ragioni certo, anche per sole alla met" reputare posteriori si possono dotte ripro- Verona, sulla facciata della basilicadi S. Zeno, composto, si vedevano che per sculture, 23 " mosse. pochidecenni primache terminata appena U di veder negare qualcheanimazione bene,questo soggetto Pure VALESIANUS accontentiamoci ma ancora nelle congruenza tutto. ANONYMUS lodevole verismo le armi difensive ed offensive vi sia una non e Or volti; E guerrieri. insieme del INTORNO incirca del xii secolo. a quellesculture si rappresenta un duello tra due guerrieri duello due tra un a cavallo. guerrieri piedi, e, in altro riquadro, In Se volessimo scendere che la conformit" del raffrontiminuti,dovremmo la scultura zenoniana tra combattenti a e relativa. Poich" codice " appena nostro dei due a cavallo sta riconoscere il disegnoa penna nella scultura uno attraversato per cadere riverso, nel il petto dalla lancia dell'avversario.Tuttavia, le complesso, due rappresentanze si rassomigliano ; e anche in alcuni particolari dubbio tra di esse molti puntidi contatto. si possono rilevare senza Il Bethmann^') pi" completace C. 3 b: C. 6 b: ha la diede test" anche huius seculi etadbus. De C. 32 Excerptum ex C. il Mommsen^*). Opus excerptum ex libro Orosii secundo. Histor"arum Pompei! Trogiepitome. Liber pr"mus incipit. C. 18: : gi" dato la tavola del codice;in forma sex chronica Eusebii. 46: Regnum Romanorum. Epythoma ex libr"s EutropiVictorini historicide consulibus. C. 57 : Ep3rthoma ex libroOrosii presbiteri, quo ipsehortatu sancti Augulibris Pompei videlicet Trogi et lustini stini de clarissimorum hystor"corum Comelii Taciti, adbreviator"s eius, Suetonii Tranquilli, Salustii, Livii, Eutropi, C. 47: Valerli,Claudi!,Galbae Polimbrii, C 59: et Anthiae pulcherrimoordine defloravit. Pompeius Trogus. (i) Archiv,XII, TOhnesorge, Dar A 345 sgg. non, (2) Chron, min. pp. tavola del La Vales 259-60. . de Bethmann fu Constantino , riprodotudal- Kiel,1885,p. 2. e. CIPOLLA 24 Estratti da Orosio, con C. 59: C. 74 C. d'imperatori. Senatoris Opus excerptum ex historia ecclesiasticaCassyodori tribus grecisauctoribus defloravit; uno scilicetTheodorito, etc, B : ipsede quam elenco De I22b: Gothorum primo adventu ad Italiam et Roma capta (da Isidoro). Segue di Amia C. 126. et De quomodo rex fino alla adventu e. 125 b("). Oduacher Theodericus eum regisCyronim YAnonymusValtsianus II,ilqualetermina i primi capidel- al principio della e. 132 d" tutt'intero il testo non in Italia Erulorum fuer"t persecutus. da questa didascalia, cominciano E, preceduti Il codice Vaticano et a. del codice Meer- Alcuni brani ne ommette, risce insemann-Phillips. e, in compenso, nel testo vari e lunghitrattidell'opera Geiica di lordanis. che ^ViAnonymus Non avvertirono ilBethmann e ilMommsen Valtsianus II qui fa seguito(e.132) un tratto dei Dialogi di san Gregorio,ma che qualesi narra Comincia : senza a re alcun titolo. " il tratto Teoderico lulianus namque Dalla tavola del ben noto, si sprofond" nel vulcano di nel Lipari. ". codice dal Meermann-Phillips pubblicata brano dei Diabgi di san che quel medesimo R"hl (*),apparisce Valtsianus Ilyanche in calce 9""*Anonymus Gregoriofu aggiunto, Nel codice Palatino-Vaticano,^'Anonymus in detto manoscritto. Valtsianus II fa seguito (e.132 b sgg.)un brevissimo sunto della caduta del regno goto. Colla e. 135 b comincia la storia longobarda secondo della il di Paolo Diacono, Waitz, qualeil testo fu, desunto da vari archetipi, forse," fortasse", trascurare senza, La storia d" del codice Meermann-Phillips. gliestrattipaolini Paolo nel codice Vaticano viene continuata sino all'anno Donde E dipendaquesta cosi ha termine l'autore aveva continuazione non 825 ('". " accertato. la miscellanea storica di cui si " detto raggiuntoil suo scopo, narrando : la storia del (i) Cf. loRDANis,GeL p. 34. (2) Nessuna indicazione trovasi data (0 Questa continuazione, dal Waitz, presso il MoitMSEN, Chron. min. I,5. solamente rer. Script, Lang,pp. dal presente codice,fu 200-203. by Diajtized blicata pub- INTORNO RICERCHE mondo, dalle pi" remote Magno (814). che fare Il con ANONYMUS VALESIANUS sin dopo notizie, alla morte ALL' Come " descrivemmo quanto quelloche contenuto, primo aneddoto II " 25 di Carlo nulla ha segue a finora. successivo " costituito(ce 214 B-216)dagli fino al 1x8 r, sono scritti(trannele aggiunte, Armalts " quali, dichiarazioni "c.) da quell'amanuense, al qualedobbiamo buire attriquanto precede. Inutile sarebbe ci" che viene in appresso. enumerare Basti scrittida varie mani, trovasi gliultimi aneddoti, flebili anche (ce. " Eu voce ", 2i8a-2i8b) il bellissimo carme di loro in lamentarono la rovina col qualei Cristiani potenza da della Palestina, Oriente,e la perdita conquistata Saladino. stanza abbanel 1875, diede un Carlo Zangemeister resoconto "*), i testidi diffuso del codice Palatino, per quanto riguarda lordanis e A"XAnonymusFalesianus IL Aggiunse a ci" alcune nonch" la proposta di padiscussioni sulla lezione di certi passi, recchie lazione colla racconciature di testo. tuttavia non pubblic" Egli la consegn" da lui istituitadel testo doiV Anonymus,ma a Vittore Gardthausen ; e costui se ne giov"per la sua edizione, dallo Zangemeister. ricordando appunto la benevolenza usatagli in ogni singolo Tuttavia forse si pu" dubitare che non passo lo abbiano riferitocon tezza e il Gardthausen piena esatZangemeister ricordare che tra Nel la lezione del codice Vaticano. avendo novembre occasione di trascrivere per intero da avuto del 1889, scritto quelmano- II, credo di varmi trotolti d^lVAnonymus V"ksianus capitoli collazione in grado di rettificarein qualcheluogo la predetta.Ma ora abbiamo una collazione nuova, quelladel i Mommsen. Questa pure poich"al non Mommsen intero le lezioni di come a " di secondario come riguardare del completa, non per poteva interessare di riprodurre manoscritto,che egli un dava riguargiustamente si pu" tutto valore. Sulla relazione del codice Palatino cot codice pienamenteall'oscuro ". (i) Rhein. Mus. XXX. Questo 368 sgg. " si " Phillips ilrisultatodeglistudi re- 26 e. CIPOLLA riassunto centi, Ora di poche paroleda GuglielmoOhnesorge"*"" in il Mommsen " giuntoa conclusioni a assodate; le conclusioni osservazioni speciali, con raflforzare, noi rester" dell*illustre tedesco. di Prima un a ulterioriricerche procedere oramai fatto, universalmente ci sia lecito rilevare ammesso, che cio" "'Anonymus ed I,anche per stile, per modo di concepire per lingua, ha nulla a che fare ccD"l nus i pensieri, non AnonymusVaksia- Vaksianus ordinare Se potea sembrare che i due brani avessero qualchemutua finch" gliavevamo soltanto nelle edizioni dei Valois, relazione, IL scoperto il codice Meermann due anche svanisce. I quell'apparenza brani vi stanno vece ine VAnonymusFalesianus I segue, disgiunti, ed " forse dovuto a mano diversa (*\ che precedere Taltro, (i)Op. cit. p. 4. della stessa opinione.Qui ci sia permesso di peraltro di Carlo Frick,Zur Textkritikund Sprechi giudizio ics A non. Vales. (in:Commentationes W"lfflinianae, Teubner, 1891, Lipsiae, i l il siasi ingannato che Bethmann sgg.), (Archiv, XII, qualepensa 345 sgg.) p. 339 asserendo che il cod. P sia una copiad""TAnon, Vales. II,con alcuni brani di lordanis qua e col" interpolati. Il Frick invece lo giudica un dente indipenlavoro medioevale compilato colPuso di due fonti, VAnon, V"Us. e la Ottica di lordanis. " a prova di ci" d" lo specchio dei brani che in P sono toltidalla prima e dalla seconda fonte. (2) Tutti ad accennare Non non un sono recentissimo vorrei mostrarmi ridotta a questione di trascrizione ditWAnon, sono suppliti con sino alla fine. I due parole. Con Vales,; di brani esso di lordanis. brani sere parmi che la controversia possa esin P comincia la titolo speciale, sei passi, dei quali due poisi ommettono ma oppositore, Poi segue la trascrizione dell'Anonimo di lordanis sostituiscono: a) coactus capi 54 (da " igitur capi49-50, h) i scriba prefer" una i ")-59. In questiluoghilo fettoso. VAnon, laconico o dio o pi" vivace, essendo pi" completa, La tela del racconto " quindidata d^^WAnon,, del quale lo scriba tralascia qualche che crede inutile(ce.49-51-2, 67-70); particolarit", il cap. 60 (da " sic gubernavit"), lo avr" fatto perch"glielogi omise se al re ostrogoto gli saranno proveri sembrati in contraddizione coi rimqui prodigati si mal comprende mossiglipoi dair^fton. Cosi stando le cose, narrazione come si possa recedere che non toccano del Bethmann. dall'opinione dell'argomento. Del resto, sono stioni que- il vivo Dell'articolo del Frick ci occuperemo ora, in quanto esso l'intima relazione esistente tra VAnon, I e VAnon, IL fermare tende ad af- e. CIPOLLA 28 annettendo non ciascuno di essi un' a che ammettere l'altro" " laconico intorno pieno di aneddoti, specialmente stile, come suo VAnonymusI " gioegualeimportanza, coforza " dal deplorevole lato della mentre freddo, e a Teoderico : il cosi invece grammatica, drammatico, ", sotto altro aspetto,attraente, perch"artistico, tutto^ * vita. e forse pi", Ohnesorgeinsisteassai, sopra i due brani,il secondo che invece dei un'alttadifferenza tra a concetti religiosi, quali" ispirato al primo. Questo ",in parte,vero, poich" nel secondo spesseggia l'invocazione a Dio, e gliultimi atti del solo dal punto di vistaponon giudicati, regno di Teoderico sono litico, " tuttavia un anche con criterischiettamente religiosi. ma (*" che anche noiV Anonymus I abbiamo alcuni puntinei quali fatto, " ben si tocca delle cose religiose, le persecuzioni. stigmatizzando che Ohnesorgevorrebbe espungerli vero come ma interpolazioni, di parole, " costretto a girar e a riconoscere eglistesso, alla fine, che a dimosttarlo non ha ragioni di valore assoluto. cui cadono i dubbi di Ohnesorge, Uno dei quattto capitoli, su dato contiene l'indicazionedei consoli sotto i qualiavvenne un fatto. E anche qui quel critico trova motivi per pensare ad che in niun altro luogo una interpolazione, poich"egliosserva Anzi su questa VAnonymusI ha simile esattezza cronologica. darsi fatto di di in mancanza eglicrede di fonprecisione cronologia di metodo una tra VAnonymusI e divergenza per notare molto sono VAnonymus//,dove invece le indicazioni cronologiche anche far " risaltare tale costtetti si diversit", a Ma, frequenti. per dove vrebbe. n'al" altra una non se ragione interpolazione supporre " un fatto verissimo che ntlV AnonymusII l'elemento religioso dell'esattezzacronologica che assai e la cura spiccano pi" l'andare pi"avanti colle ""qIV non AnonymusL Ma non " agevole mancano aff'ermazionie il trarne parte del in suo deduzioni arrischiate. il Frick promette di spiegar articolo, meglio il suo pensiero, desiderio ilsuo nuovo con lavoro,che riuscir" senza avvenire;attendiamo dubbio,come " il presente, pienod*interesse indagini. (i) V. cap. 8, 20, 29, 33. ^ per la novit" e la pazienzadelle RICERCHE Del INTORNO resto " non le differenze cura cosi ALL' " i due II * di andar cercando proprioil caso tra VALESIANUS ANONYMUS brani,mentre se ne con hanno 29 tanta tante e pienamentetranquilli sulla deduzione ultima. Se ce ne fosse bisogno, si potrebbe tuttavia discutere il capitolo che VAnonymus I 33, dove sembra facciachitramente conoscere di scrivere mentre romano l'impero saldo in Constantino era ancora omnes autem a : piedie semper christiani imperatores diem creati sunt, exusque hodiemum lo vedemmo, quel Ohnesorgeriguarda, cepto luliano "c. ". dal che deduce che il testo genuino" interpolato; passo come alla qualeil passo stesso allude. Eglipensa pi"antico dell'epoca che lo si possa quindiritenere dell'et"stessa di Costantino. gravi e cosi sicure,da poter essere " " " Quel primo aspetto,sembra cosi persuasivo, ad dubbio,poich"esso corrisponde passo tuttavia che, soggetto ad va Orosio,VII, 28, un 2; ed " cosa a controversa questa, se le corrispondenze VAnonymusI e Orosio dipendanoda ci" che il primo abbia copiatodal secondo, o viceversa. Francesco G"rres opinache VAnonymusI possa appartenere al 390 circa;e quanto aiVAnonymus II discusse le opinionidi tra y Dahn e di Witershein, lo attribuisce alla met" del vi secolo. "*" riguarda accettata come Holder-Egger opinionegeneralmente le due mani. simo, quellache distingue SuWAnonymus I " incertis- dicendo che siamo di compilazione.Riguardoz"YAnonymusIly mette sua ci" che ne dissero il Pallmann che all'opinione II Mommsen vedemmo vivesse ch'egli vi durante ostrogoto. Ci" proposta Anastasio (i) "Neues Archiv,I, 316-24. min, I, 261. dal G"rres. delle VAnonymus, occupandosi e Teoderico,sembra indicare alla caduta del le guerre civili, seguite nella seconda met" incirca del significa, secolo. (2) Chron. innanzi ed ilWaitz, e finisce per aderire (""test" osserv" che relazioni giuridiche tra regno all'oscuro sia sull'autore, sia sul tempo C. CIPOLLA 30 IL Relazioni il codice tra Veronese-Vaticano. il codice e Passiamo a delle relazioni del parlare ora e ilcodice mann-Phillips, Berlinese, che ; tuttavia non il critico. Dalla facesse seguendoun delle nuovo testo Le credere che le facesse di doveva suo e capo; a fine del secolo xii. che talora il testo 88(5) abbiamo: " Valesio sostitu" con (i)Per ex " qualchegrave Ravenna rex brevit" chiameremo ". (2) Lo diremo questo " M e al testo della circa, quellosar" di stanza abba- prima mano, inesattezza si Lascio il codice mente, vera- Dalla forma " dal Gardthau- e P Meermann-Phill"ps ci" per Al trova. ", che Adriano ex anche (in ci" seguito " proposte nella edizione del Gardthausen. conservando in ", pur Palatino- Vaticano,gi" Veronese; ms., perci",se poco contemporaneo questo spetta al 1181 " quello taliinvece da fard sono manuale. copista un " presso tuttavia pare che le non collazionasse con ch'egli Se primitivo. corretto; Talvolta, prima mano. congetture sue correzioni essere il correttore dei caratteri, Dicemmo siamo, pos- originariamente appare scritto con (*" di qualche " uomo correttore gno inge- natura che volea correggere. eglinon dalla testo Il qualchetrascuratezza. dall'altro(*". distingueremo, per quanto la seconda di sovente, non che il Vaticano-Ve- immediatamente e che nel codice P accuratamente ma dremo Ve- Vaticano- Veronese. asseverare saprei dipendadirettamente Premetto il codice Meer- tra un* intima relazione, spesse volte mente nel dare ambedue alcune lezioni manifesta- accordandosi anche ronese testo i due testi corre tra errate Phillips Meermann- il adottare le vecchie H Mommsen indica con B P\ per usare della r. siglaadoperatadal 12; ed. Mommsen, Gardthausen. p. 329". sigle il primo la P per il secondo. (3) Ed. Gardthausen, p. 305, dice co- sen, e dal " Mommsen), luogo di in sanusus ALL' INTORNO RICERCHE sanus " rilevo soltanto si ha: ", Ravenna " 93^*) che verrebbe san'us ", " Al ". 31 " dire a non ci compariscasiccome dallo scriba che lo trascrisse, ma solamente non pu" dipendere " II che altrove anche il testo stesso toglie che forse di un lavoro critico^ il prodotto Questo ". e VALESIANUS ANONYMUS " alla trascrizione, e nel qualesi fosse adoperato di qualcheracconciatore di testi("". ormai esercitato l'ingegno Spiegoil mio pensierocon qualcheesempio,che potr",spero, M Al " 45(5), servirdi conferma a questa proposizione. mentre Poco aplegge" intra Pannonia ", P d" "intra Pannoniam". presso (4) leggesi nel codice M : " benedictionis ad eum intuitum di Odoacre e di altribarbari, i quali, deverterunt ", dove si parla dal ancora testo " cammino, P di desiderio per e benedetti, piegaronoilloro essere s'indirizzarono alla cella di leggequi: " intuitu ", concordandosi Severino. san col Il codice genuinodella testo (5). Ben " vero, si pu" anche supEugippio porre direttamente da che il codice P in questi luoghidipenda nel quale si attenga ad un codice ddVAnonymus, ovvero Eugippio, il testo eugippiano siasi direttamente conservato qui originario Fita s. Severini di condizione. in buona due Di queste la prima supposizioni, nel codice P mentre troviamo non diretta subita dalla Fita s. ha non alcun fondamento, fluenza alcuna traccia d'in- Severini.di Eugippio.La (i) Ed. Gardthausen, p. 304, r. 18; ed. Mommsen, p. 3293^. (2) Mi pare che si possa, fra le altre correzioni di prima mano, questa ("71, Gardthausek, anche p. 324): " anche e alios muros muris " sostituito aliis " " lezione a "c p. 299, muris r. resto sono p. es., al aliis", dove il carattere del cod. M. Frick a (3) Ed. di non va che osservato degna di rimarco,per questo che fu ispirata il testo, dando al periodo un migliorare l e parecchie modificazioni fatte da P, tra malignus sostituita a cap. 83 la voce queste mutazioni si ferm" noverare an- 4; c". ed. Mommsen, dal desiderio di Del se- " " il Frick, CommenU che posteriorit" determin" ha il senso pi" piano. le qualid" nell'occhio, diabolus ". "V"lffliniatiae, p. 342, suo testo in confronto con Sopra per strare mo- quello la relazione esistente fra i testi dei due mss. Gardthausen, p. 291, r. 24; Mommsen, p. 314. (4) Ed. Gardthausen, S 46, p. 291, r. 27; cf. ed. Mommsen, p. 314. (5) Ed. H. Sauppe, Berolini,1877, S 7" P- iicf. ed. Googl e. CIPOLLA 32 conda nulla di assurdo, e abbia presenti cile anzi alcune apparenze di probabilit", tuttavia " resa un po'diffidal fatto, che tra M ed Eugippio si trova una lazione maggiorereche non tra P ed Eugippio.E questo " manifestamente dal secondo. e specialmente provato dai due passiseguenti, manda Nel " 47, parlandosi di Odoacre, che per secondare la dodal bando certo da san Severino, prosciolse fattagliene " cuius : Ambrogio,nella Fita s. Severitd di Eugippio"0 leggesi Ed il codice M " Odoacer ". gratulabundus paruitimperatis ha : " cuius Odoachar " (*". Il gratulabundus paruitimperati codice P ristabilisceil senso: " cui Odoachar gratulabundus pa"(5". Pare quiche ilcodice M presenti lezione " ruitimperanti una media tra quella che chiede " cuius imgenuinadi Eugippio, Falesianus,nella sua forma peratis dc"VAnonytruis ", e quella attualeche esige:e cui.. imperanti Potrebbe dunquesembrare ". che il codice P conservasse propriola giustalezione deWAnoMa non bisogna anche nascondersi che facilmente puossi nymus. ipotesi, quantunque non . . . " . ammettere senso a che P abbia paroleche mutato non " cuius in " " cui ", per dare il vero l'avevano;e ignorandosi un testo la correzione cadde sopra una gra, eugippiano, parolarimasta inteinvece che ^opra una A favore di questa parolasbagliata. critico che puossiriscontrare in P, spiegazione parlalo spirito anche nella sua forma primitiva.E anche l'incertezza del codice M riguardoalla parola" imperati fornire un argomento " potrebbe favorevole a tale supposizione.Ma " necessario di aggiungere qui qualchealtra spiegazione. Infattiper un'altra sopra di la proposta sostenere sulla relazione ipotesi questicodici tra ipotesi, bisognaricorrere ad il codice M ed il codice P, e mettere l'originale ddVAnor^mus.Bisognaamche VAnonymusavesse di il testo preciso qui riprodotto cuius imperatis Eugippio,e questo " credibilissimo, con " ". In M il testo fu alterato in cuius- hnperati correttore ", e un e - " (i) Ed. cit. S 32. p. 24. (2) Tuttavia la corretta lezione del (3) Questo tratto fu cod. M aggiunto in margine reca di ". qui: " imperanti prima mano. INTORNO RICERCHE antico per dare ALL' VALESIANUS ANONYMUS alla parola a senso un " imperati", II " jj la ridusse a Se si potesse ammettere imperanti ", coli'introduzione della n. la figliazione di P da M, sarebbe qui agevoleil dire,che di " cui " a a cuius " per bastava la sostituzione congetturale di P ad M anzi la lezione attuale di P. La colleganza avere l'errore " strettissima; poich"P si dimostra influenzato non tanto dala di penna " anche imperati ", quanto dalla cattiva zione corre- ". imperanti a chiaro d'assai " ilsecondo Pi" Narrasi di da taluni avrebbe Severino,il qualeudendo san un Odoacre. esempio datoci re, Nella avuto un e chiedendo intorno a dal " 48 (*". lui encomiarsi di chi si : di glifu risposto parlasse, che Odoacre qualeoccasione,egliprofetizz" regno di 13 oppure 14 anni. : Odoacrem, Odoacer, Eugippio(*) scrive : " Respondentibus Nel codice M leggiamo Intertredecim " " inquit, : quiinteger " respondentibus Odoacrem, inquit qui dixit eis Inter tredecim ". E nel codice P: " respondentibus Odoachrem, qui dixit eis inter del nome "tredecim...". La soppressione " non a Odoacer nel testo genuino il senso; tuttavia " poco probabile distrugge . """i Anonytnus, mentre tesse, tratto e a la errore voce vuol . facilissimo che uno scriba lo Odoacrem dalla dixit eis " che vediamo modo . " voce precedente " la presenza simultanea inconcepibile in assolutamente era . in M. Il di ommet". " " inquit " ristabilito in testo Ma P, in da segnare un distacco da Eugippio.Infatti, se peraltro la frase u quidixit" ricorda iltesto eugippiano, " inquit " essere derivata da un'altra fonte, questa fonte sar" o VAno- il compio piuttosto latore nytnus VaUsianus nella sua forma originaria del codice M. minato, Quindi concluderemo che,nel passo esache vedemmo sola espressione indipendente quella forma avvicinata ha M stranamente mentre Eugippio, questa dal che invece vero e genuino testo piano. eugipquella dipende di le traccie abbiano M si Sembra quindiche nel codice da influenza della Vita s. Severini eugippiana, indipendente P ha da con una (i) Ed. Gardthausen, p. 292, (2) Loc. cit. 3 r. 20; p. 293, r. 17. CIPOLLA C 34 Pu" rimaneggiamenti. cercarsi ora se all'anticocompilatore o allo scriba del codice M sia da attribuirsi la frase quidixit eis ", che potrebbe nient'altro che una dovuta essere interpolazione del Mommsen (*",la quale all'epitomatore; questa " l'opinione pu" offrirealla criticaqualchelato vulnerabile. In ogni modo " certo tra E quanto M Eugippio" pi" riesce probabile che quindi Non e di provare, che cio" la relazione (*". tra P ed Eugippio stretta, che non ci proponemmo e provengano le lezioni " Pannoniam da congettura, che piuttosto sia pure per caso, da e intuitu " " retta. tradizione di- di probabilit" che quisi parla tuttavia, poich"non " del tutto assurdo ilsupporre che, in questo passo il testo fino di trascrizionein trascrizione, che in altrie ovvero non " si dimentichi di certezza; non a gravicasi a vato, genuinosiasiconser- giungeread scritto, mano- un assai dalla fonte s" stacca siasiper altrastrada presentatoal di P. copista tiva, primiDico in maniera assoluta; parlando poich"in realt" quanto pi" l'esame della reciproca relazione tra M e P, tanto approfondiamo pi" chiare ne vediamo le attinenze reciproche. Con maggiorecertezza e ampiezza dine possiamoconcedere attituquesto, criticaall'anticocorrettore. Comincio tuttaviadall'osservare il correttore che, per quanto posso giudicarne, a poco contemporaneo sopra la fonte di il codice P "retur esso. al primo Me rivide iltesto scriba, Phillips segue ad evidentemente non la voce "ut". poteva Il che il capitolo 78 persuade ne : " ita ut leggevaoriginariamente ", ommettendo di P, che " presso " corresse ^^\ Qui in ecclesia clama- ei ", che nel codice Meermann- correttore aggiunsequesta voce; inventarla. Altro nel fatto forse lo troviamo esempio del medesimo Gardthau84, dove M legge " praecipitari capitolo ", secondo (i) Cbron, min, p. 261. in contrario potrebbe (2) L'unica ragione seria,o piuttosto speciosa, desumersi dalla voce invitatus " del cap. 47 ; di ci" parleremo trattando delie tra M tuttavia giungere ad altro risultato, e P, senza se non divergenze questo, che sopra una in contraddizione sola parolanon si pu" costruire un' ipotesi " con dati numerosi ed evidenti. (3) Ed. Gardthausbn, p. 300, r. 22. C. CIPOLLA 36 mutare " fuerunt in " emerunt " Invece nel codice P, il solito a. (comepare)cerc" di racconciare iltesto, cambiando modios " in a modii ". Al " 84 (*" ilcodice M ha a terre mota (*" leggevasi Nel codice P probabilmente fuerunt ". " frequenter tera, vediamo raschiata V ultima letdel pari" terremota ora ", ma correttore a alla t apposto il segno e sillaba us. la lezione abbiamo Nq accolta dal Gardthausen, ma dell'anticocritico(J). Al M P ; e esigeva " hanno M sunt stare di di P modific" infattia Al moxque ". e P; il ma l'ablativo " era stata notare procedere, non " dello scopo terremotu hanno quas sima Forse la mede- ". M tra e e tale strettissima, P " i due codici considerarsi tuttavia bisogna,avanti fu corretto primitivo ne r. p. 302, il Mommsen di da pi"mani, tenne conto 15; ed. opina che di Il Frick W diligente. Mommsen, prima p. mano 326-7. vi si leggesse ". (3) E quindiMommsen legge: " (4) Ed. Gardthausen, p. 303, (5) Ed. Gardthausen, p. 303, (6) Ueber den Codcx r. r. mota". terre 4; ed. Mommsen, pp. 328-9. 7; ed. Mommsen, des Anonymus Marmannianus p. 329. Valesianus 368 sgg. (7) Ed. Gardthausen, (8) Op. M di queste ricerche l'esaminare ilvalore critico (i) Ed. Gardthausen, "c a possono testo dellecorrezioni. Gardthausen (2) Tuttavia " cose. Nel codice Meermannil e correttore nel manoscritto. Qui indipendenti. alcune Il mut" graziadella grammatica, tentata non (^" aveva iniunxeris quibusmihi relazione che R"hl Gardthausen propose ". nell'accusativo quibus" vicenda " " vrebbe Boezio),do- ". quem qui mox " qui " (= " quem " di P, in puntila parecchi a come (7) correttore da farci concludere in qui " " 89 emendazione In (J) stesso " parolacon proposto di sostituirequella " ducti in custodia " hanno " accusativo,cosi gi" Francesco un se codice trovando che il senso al posto Siccome P. e qualefu non nione l'opi- la ", favore suo Al " l'aggiunse. ve ", " 87 (^" del secondo il correttore ma , terremotus " ha in non per indicare U ' di abbreviazione cit. p. 342. p. 303, r. 24; ed. Mommsen, p. 328. cit. IV, RICERCHE INTORNO ALL' invece le riguarda come VALESIANUS ANONYMUS " assolutamente inutili ; e II * l'autorevole 37 dizio giu- guaridifferente. A noi possono sulla rida ogniquestione costituzione utili assai, tornare indipendentemente del testo delY Anonymus,per determinare il grado di relazione che intercede tra M e P; bisognavedere cio" se P di M, o le sue correzioni. " poi il testo originario riproduca del Frick,le correzioni di M chiaro che, se si accetta l'opinione la loro modificazioni fatte con criteriosoggettivo; sono e quindi P proverebbe concordia con senz'altro che P attinse propriodall'attuale da un testo parallelo. codice M, e non le coincidenzetra M e P dove si trattidi erSono importanti rori del Mommsen non di scrittura. Ma in una forma come diff"cile il poter conoscere, " molto si tratti di pochicasi,se non " un a non da darsi riguar- del codice M. dir" cosi,accidentale specialit", Il dottor Frick " di di scrittura, ovvero errore da attribuirsi^"VAnonymus, stilistica e una almeno molto ardito. questo proposito Per quanta io dubito spogligrammaticali, molto che un linguista ai suoi risultati. Poich" possa acquietarsi eglitien conto ad un modo di tutte le lezioni del codice M (nella forma primitiva) deviazione dalle orsua e non dinarie appena trova una la registra, siccome una regolegrammaticali, specialit"; anzi implicitamente la riferisceal testo d"ffAnoo esplicitamente In questo trovo due puntinei qualinon saprei seguire nymus. forma grammacritico. Prima di tutto mi pare che una l'egregio ticale stabilirsi ad non c ome una scrittura, quando peculiare possa se ne o poco pi". E, in secondo pu" citare appena un esempio, tribuire luogo,sarebbe necessario esaminar bene quelloche si debba atstima si abbia a fare dei suoi al copista; anzi per poter a buoni giungere,in studiare risultati, bisognerebbe come questo argomento, nel codice M "*" glialtriestrattiche statitrattati appartengono altre forse fonti. e migliori per non (i) Bisognaperaltro affermasi di mano dimenticare diversa dzWAnon. criterioper i due testi. Della sono i pochi frammenti della HisU testia noi noti che nel codice M V"Us, II,e mano a quindinon siano VAnon. . Vaks. I vale forse il medesimo stessa, che scrisse VAnon, VaUs, Ily Langob.d" Paolo Diacono, che furono C. CIPOLLA 38 che il Frick,quandostudiava una data forma indispensabile esaminasse se essa ricorre sempre nei medesimi casi, linguistica, volta di sovente; poich"incontrandola appena qualche o almeno che si ha qualche e contraddetta dall'uso ordinario, "no^ Xe^"fievov Era dice nulla. non forme Alcune dal Frick abbiano che in rilievo, temo messe dalla prima,eglinota il valore. E, per principiare pochissimo della prima declinazione "Rome", genitivo singolare "terre", " una peculiarit" il dittongo altrosenza x. e non ortografica Come esempiodi ablativo singolaredella prima declinazione in -am cita "dXVAnonymus/," 21, " vastata Moessiam ", dove il Trachia et Moessiam testo completoha: " vastata ", ed " agevole - il supporre che la finale -m, rappresentata da sovrapposta all'ultima a, non breviazione linea d'ab- una di sia che un addurre qui,scegliendoli errore scrittura(*". Altri fattidi simile si possono natura le citazioni del Frick. clinazione, Egliammette, per la quintadel'ablativo singolare citando " 73" p" 299, " diem " anche " 56,p. 295, i^, Mommsen, p. 3243';potea aggiungere tra r. collazionaticoiredizione Muratoriana di dubbiezza il fatto di ci " stessa una solamente dai nota da G. E. Pertz. collazione con sua testo il Waitz sa che nella comunicati dal Waitz critico a nell'apparato le varianti dei vari codici"ma tutte riproduce non Si elemento stampa; eppoi la collazione una scelti e pochipassi, edizione di detta Historia di Paolo. Ma " di gi" un solo quel quelle l'accusativo gli parvero caratteristiche. Tuttavia vi trovai a notare sponde omni tempore ") che ri(Paolo, lib. II,cap. i)(= omniaquetempora che " " " a "r modum, totum o "c modo totum " (=z " Mommsen, (ed.Gardthausen, p. 299, r. nella Historia di Paolo op. cit p. 346. Anche vedesi nelle come " niano ", il correttore in attribuisceall'epitomatore certe (i) Escludendo (S ^3" * accepta K non siam " e parmi " uxorem sia il caso citatiilMommsen errore un uxorem non ", di " lustino ". Avverto curiose forme d" ") del cod. modo M parl"Frick, del correttore, l'opera il cod. leggeva lustiche ilMommsen (p.6) intervenne al lib.II,cap. 4; dove note mut" omni di cui 324-536), 13 ; ed. " sgrammaticate. scrittura in questa o altra frase simile "),si pu" supporre un falso accusativo in " Moesquasi fossero voci rette dai rispettivi participi ; ma di parlare un riferisceneppure ablativo in singolare le lezioni " Moessiam Ai -am. " e " luoghi uxorem ". RICERCHE r. INTORNO Mommsen, 4, si ha die ". a ALL' p. 320 ". Si sa Parlando vede che col regione, Dalmatiae " confuse qui il copista meno comune dica non Frick declinazione, in -ii, Questo tuttavia non bene come al di impedisce alla fonte la frase nel leggesi a Tusitatissimo ; ma " della nome che in altripunti ammettere nel cogliere modo totum " Dalmatii dimostra che in molti idiotismo abbastanza un per " genitivo un e molti della seconda l'accusativo singolare forma declinazionein -o, sembra cita personale. nome giusto. Quando luoghiVAnonymusII di che altrove (*" notare secolo;or ix 39 sicure,ci" che addebiteremo prove della seconda in -iae invece che in tratta II " ali*excerptatore,e ci" che faremo risalireall'originale ? o copista il Frick anche si scriveva nel come senza puossidistinguere, ognun dovea Ma VALESIANUS ANONYMUS " tanto segno, Non comune. " " per omni pi" che si se riferire so modo (*\ che " di M, quantunque un correttore ve primitivo da notare l'abbia cancellata. Gli daremo ragionequando trova in -e molta frequenza in AnonymusII Y accusativo singolare con ai (senzala m). Forse pu" non aver torto dando importanza Pi" probabiltre esempi(J) di "Ravennatis" mente per "Ravennae". testo avr" ragionesegnando" comis per " cometes rimanda dubitando che altrilo trattida fantastico, " " a ^^\dove due luoghi tavia AgnelloRavennate,in cui s'incontra l'identicaforma; pu" tutosservarsi che VAnonymusII spetu alla met" incirca del vi mentre Qualche sicurezza ho secolo, Agnello" d'assaiposteriore. quando trovo scambiato ilgenere alle voci "corpus", "saxum", edictum ", " palatium " (J), " quantunque siasisempre nell'incer- di (i)Ed. Gardthausen, S 74" P- 299, (M. 324**);$ r. 22 94, p. 304, (M. 328*0);5 95, p. 305, 3 (M. 328^). (2) Ed. Gardthausen, $ 73, p. 299, r. 13 (M. 324-53^).Mommsen r. 24 r. " totum modo ", e Gardthausen : " totum (3) Ed. Gardthausen, S 81-2,p. 301, S 84, p. 302, r. 10 modum rr. io legge: ". e 20 (M. 326-7**,3263"); (M. 327**). (4)Ed. Gardthausen, S ^4" P* 302, r. 14 (M. 326-7*3). (5) Ed. Gardthausen, S93i p. 304, r. 21 (M. 3283");J 96, p. 305, r. 8 (M. 328*");S 60, p. 296,r. 2 (M. 322-3 '^ dove si propone di leggere: eius" del codice M); $ 7f, p. 298,r. 28 ius " in luogo di " quem "c quo (M. J24'5). C. CIPOLLA 40 (*" " II Mommsen ad attribuiretutte queste forme disposto allo scriba. Pi" probabilmente ha ragioneil o all'epitomatore scambio di " sui " per " eius", ipse Frickyquando lo segnala tezza. " " per " hic ", " erit " fuerit". " per sempre dice giusto, e non doveva citare che altrove (5" si ha Ma nei verbi anche non ha valore di " vinctus " per l'esempio rilev" nelY Anonymus Falesianus I (*". " victus " ch'egli L'uso del relativo " qui " per " que " occorre pi"volte ^^. Il Frick poteva anche aggiungereche qui si tratta di non raro del Frick " la idiotismo. Poich" una grave deficienza negli spogli di ogni confronto con la linguausata quasi completamancanza temporanei condagliscrittoriche sipossono considerare presso a poco come all'AnonymusIL Un esempio ne reca una iscrizione dal chiarissimo G. Gatti (*". Tutuvia il Frick test" pubblicata proprio " senza que ", rianti. va- Ben facilmente dobbiamo ragione, dargli quando(^ mette delle costruzioni participiali. E infatri innanzi l'uso singolare troviamo " veniens " per " venit ". Ne parleremo in appresso. che anche in questo campo gerare. noto non Qui peraltro bisognaesaSi anche trova accepta fide " " (?" come un vero tivo abla- assoluto. Di quisi comprendecom' molte possano accettarsisenza non (2) Ed. Gardthausen, (3) Ed. Gardthausen, 3 e e molte restrizioni. p. 262. (i) Chrott, min. rr. io stimi che le deduzioni del Frick S 12, p. 283, r. " 5^, p. 295, 12 " 62, p. 296,r. 28 37.3"); comunale diUa Commissioni archeologica 6 (M. 322-3 (4) BuUettino (M. 8''). (M. 323 7); " 62, p. 297, (M. 322-3 3"). 16 r. di Roma, Roma, dice Lotario I in un curteni nostrani " 1891,XIX, 77. " Quemdam diploma maggio 839 (Muratori, Aniiq.Itd. I,S79-^)- Un altro esempio mi del 4 si presenta in una iscrizione di Acqui in Piemonte: f hic req.vi"SCIT in maria Q.VI VIXIT | IN HOC SECVLO | "c. C. I. L, V, 2, IL 7S29" cristiane del Piemonte,Torino, Iscrizioni Cazzer", p. 63; lozzi.Il Piemonte I B. PACE M. Acqui,T, 33. (5) Ed. Gardthausen, $ 62, 14 (M. 326^3). (6)Op. dt. pp. 346-7. sacro. r. (7) Ed. Gardthausen, " p. 296,r. $4, p. 294, r. 20 (M. 3223^; S 84, p. 302, 25 (M. 32o3). RICERCHE e con ALL' " ANONYMUS VALESIANUS II " 41 dal le principali raccogliere somiglianze fra P, tenendo d'occhio a sfuggire queipuntiche il Frick ha di provare essere guistiche linminore insuccesso tentato peculiarit" Ora M INTORNO comincer" da attribuirsiallafonte stessa, nella pi" antica sua forma. " Gap. 37, p. 290, r. 3 (M. 308 *^ che congettura: "Sdrorum") : che congettura: Cyrorum " M P. Gap.45, 291, 22 (M. 3 14^', P. " M Gap.45, 291, 21 (M. 3x4**): regno "): " in regnum M*P('). " deposito Gap. 46, 292, i (M. 314^): " sua ver- " tice " a " P, salvo che il M Frick adduce questo passo, in femminile. mutato penna ? Ma di P correttore unico come perch"non Il passo " la trascrizione di esempiodi pensare un in mut" brano a un un " suo ". (*) maschile errore della Vita s. di Se- verini di Eug"ppiodove pure leggiamo: " suo ". Gap. 46, a se ", pronome 292, 2 (M. 314^): " inclinasset" P M, senza nel luogocorrispondente richiesto dal senso manca e che non ^A della Fifa s. Severini di Eugippio Gap. 46, 292, 3 (M. 315 '): forte a gloriosumse cognovit" M; " gloriosum (corr." esse") forete colla "c esse cognovit" P, ma primae di " forete " raschiata, La lezione genuina " presto socosi da leggersi stituita " forte ". del testo di Eugippio:" se fore ". a mezzo Gap. 46, M* P. " Gap. 48, 293, i (M. 3x5*)" 292, 3 (M. 315'):"inquid la voce nel corrispondente " integer passo della ", che si trova da ambedue i maVita s. Severini di Eugippio, noscritti. ommessa venne Gap.50, 293, 13: " At vero Odoacer("Odoachar"P) " M* P, " Et" M*. MP, Gap.53, 294, X5 (M. 3x6*"):"Festum" tori, tutti da in luogoforse di " Faustum gliedicongetturata ", voce che dal Mommsen ("). Gap. 53-4, 294, X2 (M. 3x6^', tranne oc deposi... ". leggesi: (i) In M di prima mano la forse leggeva di M " ; : "c suo prima mano (a) Se stiamo al Mommsen, la lezione ma eglicrede che P legga senz'altro: " suo ", e non distingue dalla correzione. originaria (3) Mommsen, per congettura, aggiungeil "se". (4) In questo medesimo cap. 53, p. 294, r. 6, ambedue i codici leggono Cremona " gere Holder-Egger, W, ArchivyI, 319, crede si debba leg", dove " Ravenna der"co prima 3* era ". Egli dice che, pur andato a Ravenna e secondo di l" doveva l'attestazioned"iV Anon. Teomuovere verso Milano. Ma e. CIPOLLA 42 19: "Pineta" 318^)e a Pineta,Pinneta " in fluvio Vf centf M* P. " a " Peneta (sostituito Gap. 54, 294, P ('). Secondo " 22 : " "Penita"), o " in fluvio Vf centp Gardthausen " de- Mommsen e M, vesi leggere : " in fluvio Redente". "c perperam " dum " intendo Gap.60, 295, 21 (M. 322-3 "): M* (?) P, " perpere " M*. Gap. 62, 297, 9: P, forse per " tum ". Gap.65, 297, 22 (M. 324*): " M " M; " anche accett" niente di questo pi"che come " violabiliter" a dios tritici " . in " si peraltro Gardthausen dovr" congettura dell'anticoscriba una riguardare (*). veronese " " eo (M. 324-5 *):" luogo ", in" Gap. 66^ 298, 4 (M. 324-5''): P. M* "moGap.73, 299, 17 e 18 (M. 324-5 "*"-'): fuerunt et vinum anforas " M P, ma il triginta . M ei P, in di . di P anfore mut" modios " Frick invece ". Gardthausen mut" (M. 324-5**):a infra (M. 324-5 *^: " se ("sae M* " modii " " anforas " i due accusativi emerunt P. e " accusativo per un fuerunt " in " in " conserva unico, di esempio,ma come codice fosse "intentio". 24 o correttore che la lezione originaria delle edizioni. di et contentio ", le prime lettere cont " contentio ", lezione che " Gap.65, 297, " ha P ora pare, del correttore,sicch" sembra come sono, se Gap. li d" nominativo. un Gap.74, ". e " 28 74, 299, 299, 23 - i 300, M) conlocaverunt " M* P (3). Gap.81, M (cio"la lezione originaria), " laudent " " ludent 301,11: M*, " ludunt " P(4). Gap. 82, 301, 23 (M. 326^3): frustati" " " " M," frustrati" P; Enrico Valesio tale ragione per poich"non a escludere " provato Cremona. La che condizione (i) Gardthausen Nel Cremona " da vale solo fino Ravenna lacunosa del la seconda di M esatu e se la non non lascia testo registra" Uecente cod. P controllare la lezione e " Teoderico proposto aveva " un potesse luogo a certo essere ora punto, venuto simili dubbi, lezione di ambedue come " a fustati", i noscritti. ma- terza e sono non cedigliate; posso colle testimonianze del Gardthausen del Mommsen. (2) Con ragioneil Mommsen (3) Secondo Gardthausen la prima : " caverunt " sael"caverunt ", ", e e " mantiene la seconda culucaverunt la prima : " " (?)". " poco chiara. di M Secondo saeculicaverunt (4) Seguo qui la lezione di Mommsen, Gardthausen intentio ". mano legge:"saec...l[o]Mommsen la seconda: ". mentre di quelladivergente C. CIPOLLA 44 zioni dei sacerdoti 4, scrive: " occiderent " cerdotes " " il rent ". tum et tenere " dovea consilium ". Marco, dolo Romanos " avesse " al rispondente dolum rex tenebat " ", Non ". anonimo so ie sa- dolo Romanos potesse fare non ma a tenebat tore scrit- uno se o, " tenebat primitivo pi" era come scrivesse bens" dall'autore, " una che iltesto ammettere pi"probabile voluto senso Romanis rex " altro sostituissequalche " quest'altra parolapotea essere anche " tendebat ". Nulla del resto di pi" facileche l'excerptatore pista, coo un sentendosi risonare nell'orecchio la nota frase evangelica, vocabolo. " et querebantsummi et " il nostro come simile confusione. Ma " i: xiv, dolo tenerent, lesum ut xxvi, occidedolo tenerent et quoraodo eum sacerdo" Luca, xxii, 2: et querebantprincipes scribe, quomodo lesum interficerent". Stanno bene " con e il a dolum ", ma queste due voci YAnonymus scorretto o fecerunt Matteo, scribe et dire: cosi et Cristo. Ges" contro giudaici E l'abbia rimessa ce andasse M qui tutta intera,senza curarsi che il senso sciupato.Gap. 87, 303, 7 (M. 328-9'):a Qui mox P, dove il correttore pare, ad Frick sostiene di P modific" l'ultima letteradi una di abbreviazione e, col segno ne " qui" " ducendola, ri- quem "). unico esempio del relativo (= " qui" e lo d" come nominativo in luogodel relativo accusativo. Gli altricriticiinvece, e credo con pi" di ragione,s'industrianodi emendare il testo legge:" quem " ("". Gap. 88, corretto; anche Mommsen M P ^*",dove " certo Ravenna " 303, 12 (M. 328-9"): " ex da leggersi: Ravennam " rex " Ravenna o ", perch"si tratta " " ivi di dire che Teoderico Giovanni presenza ilpontefice sua " si rec" quibus" (i) Se anche: di : " M una P I. Gap.89,303, che il correttore (5), 8 24 chiam" di P sostitu" con (M. 328-91'"):misit " rex et fecit " alla (M.328-9**): fosse sicura, potremmo congettura del Mommsen Gap. 87, 303, misere Ravenna, dove a M a quas ". quisegnare P, in luogo fecit". (2) Per scrupolodi esattezza si noti che comuni (3) Secondo avverto certi distacchi di in quel ms., Mommsen ma che P raltro Pe". na legge:" exranen bastanza abnon sono giustificati, anche sillabe, non hanno forse il correttore alcun valore. di M avea gi" segnato " quas ". RICERCHE INTORNO ALL' " ANONYMUS VALESIANUS II " 45 Suppongo che " quibus" sia un errore, in cui incapp"Texcerptatore o un ingannatodalle precedenti copista, parole:" in al"is "causis" (0. Gap. 92, 304, io (M. 328-9^"): M P, " " dolo manifesto per " dolore " "*). Gap.93, 304, 12 (M. 328-95*): errore M* P. " igitur " " Gap. 93, 304, 17 (M. 328^^):" pervenisse! M P. accett" " pervenisZangemeister propose e Gardthausen " sostenibile " pervenisset " sent leggeil Mommo, ma 0, come sen, il qualepoisostituiscea " lectus " (G. 304, 17; M. 328-9^^), dato da M P, latus " Di fronte ". questipuntidi contatto, abbiamo da registrare anche parecchie notevoli divergenze. A diminuirle, possono farsi alcune supposizioni dei casi: errori di scrittura, getture cona seconda ad avvicinare il critiche"c. Giovano queste supposizioni codice P al codice M ? Al lettore il giudizio. Noi citeremo una a serie di fatti. dal cap. 45, p. 291, Gominciamo ei " " non segno "t " Il P. " senso assurdo. un abbreviativo vade dicenti M, " con migliore anche ma " ei la ommissione facilmente supporsi Pu" dopo " eius ", " eius " M, (M. 314^): " 25 r. " ei Gap. 46, ". vale dicenti manifesto. La P. " 292, 3 voce " " del (M. 315*): vade " " un " M, (M. 315^): " P. " per litteras " igitur " (M. 315 ^'^): gettura " invitatur " M, " invitatus " P. Si pu" supporre una facile condi P ; tuttavia " notevole che legge" invitatus " anche la Fita s. Severini di Eugippio,della qualenon apparisceche lo errore Gap. 47, 292, Gap. 47, 292, 11-2 scriba del codice P abbia fatto uso I (M. 315 ''**) : " direttamente dal 5 diretto. inquitquidixiteis " sopprimendola voce il codice P interim testo di " M, Gap. 48, 292, 20-293, qui dixit eis " P, dove " inquit ", che sembra dipendere di mostra scenza conoaver non Eugippio, Gap.62, 296, 15 (M. 322-3 *^: scrittore. di quest'ultimo (i) n MoMMSEN (2) Nel Lexicon accetta del De in cui " dubbio di " dolor ". se " la Ma, fosse anche suf"Bcientea quibus", lezione esatu. come ViT, II,780,si voce " dolus certo, ci" ilpasso giustificare trover" " che deWAnon, citata sia stata " una iscrizione poletana na- adoperatain luogo dubbioso, questo non VaUs.yquale" dato dai due rebbe samss. Googl^ C. CIPOLLA 46 M, "qui quoquon P. Gardthausen legge"quoquo", e lo segue ilMommsen. Gap.62, 296, 16 (M. 322 *"):" spendete facilecongettura. Gap.62,296,2 1 " P, con rat " M, " spoponderat (M. 322 ^): " ad " M, " at " P (0. Gap.62, 297, i (M. 322-3 ^): alla fine della pagina, M (rimanendo, la voce), " conspec " tronca " conspectu " P. Gap. 62, 297, 5 (M. 322-3 ^ : " in curibus " " M"*), " in curia " PO). polGap. 62, 297, io (M. 322-3*'): litus P. " " M, "poUicitus" Gap. 63, 297, 15: " Arevagni" di lettura). P (conpatente errore M, " Are"cagni" Gap.63, 297, "Gundeba"" M, " Gundebaildi " P. Gap.65, 17 (M. 322-3*^): 297, 25 (M. 324-5*):" faaa pace " M, " post factam pacem " P, modificazione stilisticache Gardthausen,credo inopportunamente, adott" nel suo belFrick la riguarda testo. come un al nostro scrittore. l'esempiodell'uso del participio peculiare Anche Mommsen legge:" post facta pace ". Gap. 75, 300, 5 (M. 326-7*): " qui " M, " quis " P. Gap. 75, 300, io (M. 326-75):" potes te " M, " post te " P. Gap. 78, 300, 23 (M. 326-7"*):" in trinitatelanceola non mittis d M, " in trini"quaequo" lanceolam tatem " mittis " P; la diversit" pi" grave, in apparenza della almeno, consiste nella ommissione poich"Taccusadvo anche Ma di di la ommissione " si osserva, mettasi se rilievo; poich", resta " sostituito ali*ablativo quello;muta appena il modo, non : " Gap.81, 301, 1 1 (M. 326-7'^) ludent ma " ; " ludunt ilsenso " con tutte non ", gettura. pu" provenireda con" poi cosa non ", non o no la la dellaespressione. sostanza laudent " ", il senso non " Gardthausen accett" P. manca negativa" M, corretto in : zione, lequest'ultima del pari.Mommsen, aderendo del Gardthausen, riconosce incerto ilpasso. Gap.82, all'opinione " data praecepta " M, " dato precepto " P. 301, 24 (M. 326-73^): Gardthausen prefer" ma non so se abbia questa seconda lezione, (i) Mommsen, non nota la variante: (2)Secondo Mommsen quiM legge:" in auribus : " HAUSEN ". legge (5) Frick, op. cit. p. 342, riguarda" dovuu la frase " a P, e conferma auribus intimare " " ad ". in curibus ", in curia " ma come la lezione attribuita ad che si leggepresso Marziano secondo Gardt un'arbitrariamutazione M, rammentando Capellaed altri. INTORNO RICERCHE La frase scelto bene. " sunt " " a s" proposizione : secundum " (ed.Gardt "est" in ci" si ha VALESIANUS data praecepta" forsepresuppone " fu dato " 47 ilverbo fino ad hunc p. 302, " episcopum", ed. 1-2; r. pi" persone; staccandone quanto adimpletum e Mommsen,p. 326 ^^)(*), et praecepit, tenorem a costrettia formare data praecepta " siamo ita toltala diflicolt"proveniente vantaggio,poich"viene un II " basta,poich"con segue ANONYMUS col fatto che il comando megliosi accorda una " dal nostro mettendo scrittore. Amfrequentemente tale ommissione, ilplurale a data praecepta ("),ommesso solamente n" ALL' sima del concetto di comandare,nella mederipetizione proposizione. Gap. 83, 302, 3 (M. 326-7 ^^r "diabolus" " inventa" M, malignus"P. Gap.85, 302, 17 (M. 326-7^^): facta " P : quest' ultima lezione " un manifesto errore. M, Gap. 95, 305, 2 (M. 328-9^^: " fluxu " M, " qui fluxu " P, dove Gardthausen,seguito dal Mommsen, ". propone: "fluxum Vi si oppone Frick. Gap. 95, 305, 3 (M. 328-9^^):" quo re erasiscrittosemplicemente: " M; nel codice P dapprima gaudebat poi,fra queste due voci, forse di mano ", ma quo gaudebat dalla a " " " del correttore, fu aggiunto: " Mommsen, e se ". quantunque il E " se accettano " hausen Gardt- zoppichi.L'autore senso che Teoderico significare perdetteil regno e la vita nel giorno medesimo quo (se)gaudebatecclesias invadere ", in conformit" agliordini da lui impartiti. Ora " chiaro che il ha poca ragionedi essere. se " Gap.96, 305, 5 (M. pronome exalaret : " " M, "animam exalaret " P. Gap.96, 305, 8 328-9^^) "saxum (M. 328-9**): ingentemquem" M, "saxum ingentem in " ingens" ; ma di qualmano " (corretto ?) quod " P. di In questo elenco abbiamo trascurato parecchie divergenze vuol " " minor conto. Adesso e le che il lettore ha sott*occhio,in due genze le diverquadri, che disgiungono e avvicisomiglianze pi" rilevanti, (i) Invece Frick crede (2) Il Mommsen ad che Tautore abbia assunto " praeceptum " come di genere femminile. nome " (326-735)vorrebbe formare adimpletum sopprimendo" praecepit ", e, " una sola al fine," sino proposizione est ". C. CIPOLLA 48 manoscritti, potr"darne i due nano che subito, le somiglianze sono un da giudizio s". Risalta altrettantoconcludenti. quanto numerose, di una lunga spingonofino allariproduzione di accidenti grafici. cosi pu" Non serie di errori,di sviste, delle quali ninna forse " tale da costituire dirsi delle dissomiglianze, una prova indiscutibileper separare i due testi. In qualche come (" 83) " malignus" luogo abbiamo sostituzione di parole, Poich" si diabolus" "c. ; ma in luogodi " P legge facta occasione " " " calami. Quando lapsus P concluderne ? cosa (" 85) in sione ", che " la lezione di M, un che luogo di possiamopensare non animam ("95)legge:" invece dell*" exalaret " del codice M, abbiamo la della firase, qualepareva rimasta monca; se occa- non ad exalaret ", completazione una ma Quando inventa " fa credere tutto critico del quellacompletazione dipendasolo dall'ingegno anzi i trascrittore. Pochi, sono pochissimi passiun p"*gravie davvero che i due testisiano inche lascino luogo a sospettare dipendenti. al capo 47 " invitatus " in luogo dell'errore Noto del codice P. Ma trattandosi di pochissimi e invitatur " luoghi, ben poco. ne Quindi concluderemo: P viene se pu" cavare ad M, e se anche non si voglia molto, ma molto dappresso ammettere che ne sia una certo " che trascrizione, pura e semplice ad una diversa famiglia di quello, anzi " ad non esso appartiene unito nel modo esso pi"intimo. Questa relazione " fatta pi" grave e sensibile dal fatto le correzioni di seconda mano introdotte nel che P riproduce che codice M. Trovandosi notare di i due codici in tale relazione di che P " inferiore ad M, ed " dipendenza.A stabilirequesta verso di sar" aflinit", in relazione esso relazione speciale il fatto che P " del secolo xii, ed M del bene non ix. ciente " suffi- Poich", vogliaconsiderareP siccome nient*altro che una trascrizione di M, ci sarebbe luogo a supporre che la fonte di P possa essere pi" antica di M. E quindisi potrebbe chiedere se non forse il testo esemplaredel codice pi" almeno fosse ad esso inantico dipendesse dal pi" moderno feriore. o tranne il caso in cui si RICERCHE Tale INTORNO ALL' ipotesi, gi" di fatto che in P Ecco mancano a tutto 2." p. 293, rr. ANONYMUS VALESIANUS per s" abbastanza ardita," molti brani esistentiin M, la serie delle I.** Parte del cap. ilcap. 44, p. 291, " in P mancanze 38,da II 49 " esclusa dal e non versa. vice- : quia", p. 290, r. 7 (M. 310*), brano non sostituito. r. 19 (M. 314 **); Cap. 49, e parte del cap. 50, sino a " victus f"igit ", brano 16 " sostituitoda lunghi '-*'^.Questo 3-13 (M. 3 " et estrattidi lordanis. 3.** Cap. 51-2, i8 -p. r. p. 293, 293, r. (M. 316);da 4 nulla sostituito. del cap. 54, da 4.** Parte (M. 320'),fino a (M. 322');brano 5."* Quasi r. a a annos " .xxxiii. sostituitoda un coactus igitur ", p. 294, r. 23 del cap. 59, p. 295, breve tratto di lordanis. " intero il cap. 60, da " r. 18 sic gubemavit", p. 295, (M. 322"); da nulla sostituito. 6.** Cap. 67, 68, 69 e parte del 70 tibus ", p. 298, r. 25 (M. 324**:a omnes 21 sino a " onmibus gentes "); da gennulla sostituito. c'" pi" bisognodi altre prove; ma a megliomostrare del testo P in confirontodell'altro, la posteriorit" " ancora portuno oprilevare che in M sono indicate alcune lacune delle quali o resta non pi" alcun segno in P, o forse ne resta un segno caratteristico. Tali lacune sono: primadel capitolo 57, p. 295, tra Non ilr. 7 si " e r 8, il codice M veduto,il codice P segna la lacuna di linea ('). Come ilbrano in cui cade questa lacuna. ommette del cap. 79, p. 300, Prima una tra ilr. 25 e il 26 (M. 326-7*^); scrive in letteregrosse a lacuna,ma quiil codice P non accenna il principio, cio" il primo rigo del cap. 79, in questa forma: Theodericus " Igitur tolo Capirex iNLiTTE|ratus erat, et sic " "c. dice 88, 303, 15 (M. 329'*):avanti ad " Item credens " il coha M ha la come voce una " lacuna di Item " un quarto di linea. colla maiuscola Nel codice P si altro. e nuli' iniziale, (i) Nell'ed. del Mommsen, il cap. S7 non comincia con " Theodericus ", La lacuna "c Et moritur ". nelFed. Gardthausen, ma un po'prima con incontrasi 4 prima di " Theodericus " e non la trovo indicata dal Mommsen. C. CIPOLLA so ragioniche concludere qualche cosa. Dalle abbiamo discorso,mi pare che i seguentipuntimi Specialmente sufficientemente assodati: a) il codice P di posteriore sia epoca ad M, quellodel o quasidirettamente codice P; non ne P non e pura " escluso che si " che abbiamo manifesta s" Da di dircelo, in infattiin poc'anzi trascritto; questo non autore, come come apparisce altramiscellanea storica. Lo la cura veduto,si prese stesso ma come un II il codice P carme, lo scriba quelcarpe trascrittoredi libri. che per l'edizione critica del consegue ne altriargomenti, sarebbe avessero trascrizione di semplice come scriba, mente diretta- dipendeo copieintermediarie^'). Questo senza se solamente " non assicurato dalla circostanza che ilcodice P sempre una se *) il codice brano sem- ch'esso ci d" " inferiore testo da M, sicch" fors'anco trascrizione, una il anche ma a secondo punto, anche si possa testo del- pochissimovalore. Le varianti possono considerarsi in generale errori di scrittura, o come trarie. forse,ma ad ognimodo arbicome sostituzioni, o giudiziose Se quindiil codice P giovaassai poco per la fissazione VAnonymus Valesianus del testo, un ha neanche non pi" grave quesito che il testo molta importanzaper di ordine e ha la soluzione di possiamo supporre generale: pura collezione di passi attuale do"V Anonymus sia una desunti per un determinato scopo d'erudizione dal testo staccati, genuino? Questa supposizione, questo dubbio non possono venire eliminati, se non mezzo per di una ricerca d'ordine interno,dal che i sussidi esterioridella critica ci vengono momento man- a notate tra M e P ne abbiamo parecchie (i)Nell'elenco delle somiglianze trodotte innelle qualiquest'ultimo codice riproduceva le correzioni successivamente che conchiudere nel primo ms. autorizzati Sicch" saremmo a quasi il codice P di M dipendadireiumente forse " stata non per ora di sospeso una su corredo delle varianti. E essi contenuto, i due ne mss. siamo poi prima i due di dare sarebbe necessario istituireun A questo ancora esame andiamo abbastanza un sciare megliolatentarci accon- tutto preciso giudizio sopra soltanto sopra esame sempre lontani. sulle correzioni cosi " parola, raccolse nelle note non codici,basandosi siccome definitivo ed giudizio questo punto il nostro Il Mommsen probabilit". tra interposta Ma dal codice M. l'ultima pronunciata ancora un minutissimo la aneddoto il lazione re- in teri di tutt'in- pi" avvicinandoci, quantunque C. CIPOLLA sa quindi pu" considerarsipresso a poco come " bello, all'autore. Il carattere ma con regolare, met" del secolo xiv, contemporaneo e le abbreviature. I titolidei Per i confronti col codice Vaticano-Palatino mi giovaibens" qualchescorrezione. Abbondano in rosso. sono capitoli e da questo Zangemeister, della collazione fattane da C. al dottor Vittorio Gardthausen Mommsen; ma sopra parte che contiene novembre della edizione del (0, nonch" mi servii della tutto cata comuni- copiache, per quella feci io ne YAnonymus Faksianus^*\ nel stesso 1889. fattaassai esattamente; generale genze tuttavia qualchedifferenza si pu" notare, e non sempre le divercollazione del R"hl La le omissioni o " in del sono anche delle correzioni che conto introdusse non comunicata di rado nel dal Mommsen inutilia rilevarsi. tutto testo una mano Qui quasicontemporanea di questo codice. collazione La credo arriviad esaurire non anche in desiderio, rappresentando terr" ogni pi" stro ogni no- minuta e pi" inutile particolarit" il codice Vaticano. (e.126)si comincia a far uso Falesianus col capitolo intitolato:D e ad ven t u O codice Vaticano Nel nymus regis Cyrorum Erulorum et Theodericus rex in fuerit eum Italia et dcWAnO" d u" har quomodo E persecutus. Historiae e di Giovanni, codice Veronese, imperiales col capitolo: Herulor um rex Qualiter Odoacar e. nelle 125 b, invasit Italiam. Comincia " " Giovanni : " Cum autem ^eno imperavit apud multis oppressa calamitatibus foret et Italya Constantinopolim auxilio desolata, imperatoris gens Cyrorum, Herulorum,Rugoet de Turcilingorum, finibus Germanie " rum a validissimo exercitu Ytaliam quasiidentiche codice a con quelle e Palatino, che II nel codice (i) Amm. Marcell. (2) Fol. 126 sgg. sono invasit ". cui ha pure cio" : Phillips, Le prorumpens, cum prime parolesono ilcitato capitolo del principio le iniziali"eWAnonymusFalesianus " Igitur ^enone auimperante Rer. gesL libri, 1875,II,289 sgg. Lipsiae, INTORNO RICERCHE ALL' ANONYMUS " U VALESIANUS " 5j V"Usianus segue un " ("". "itWAnotiymus Constantinopolim sulle calamit" d'Italiae sulla rapida successione degliimpecenno ratori riassunse nelle pocheparole qui ; ci" che Giovanni Diacono dei " Cyri " "c. riferite. Eglicontinua poi parlando Nell'-4" questo: a Supervenonymus Valesianus il tratto corrispondente Ma gliEruli, Odoachar cum " niente autem gente C)rrorum". " se gusto ricordati nella riferitadidascaliadel taciuti, vengono qui sono i Turcilingi poi ed capitolo; dopo, in desunto tratto un rammentati poco vengono da lordanis ed interpolato nel testo i Rugi Palatino-Vaticano "dV sostituzione del capitolo 49, che furono e Il ^^\ messe AnonymusValesiantis(*),in delle primelinee del capitolo 50, abbia invaso,dal di che Odoacre concetto allorch" i Germani esercitiimperiali, negli testa. Quel Valesianus. lo Quale sia questa fonte, dandoci ProsegueGiovanni desume pure dalla sibbene da " Horum " rus, in un rex passo erat un fonte,ma sua un nomine era lo posero allaloro da fonte diversa dzWAnonymus " dedotto concetto fuori, Odoacre " in contraddizione collaverit" storica, r Italia, mentre soldato om- vedremo ritrattodi in appresso. Odoacre, che egli proprioa questo luogo, po' posteriore.Scrive egliinfatti: non Odoacar,vir strenuus, militariperitus. cuius dbciplina statura pater Edico proce- dictus est, et ex infima prosapia genitus". Qui, dopo aver plebeius saltato parecchie linee del suo di Glicerio, testo, dove si parlava Nepoteed Oreste,cerca le notizie biografiche sopra Odoacre,che zione, leggevaalla e. 260 a (*". Come " suo costume, ritocca la dima statura a Edico dictus, qualchefrase la conserva: pr"Ben " vero che YAnonytnus Valesianus non dice che " cerus ". Edicone fosse uomo Giovanni lo ma plebeoe d' infima prosapia; a vir deduceva dal si fatto,che a present" (i) Avvertasi d'occhio sempre che san Odoacre lorch" umilmente,al- Severino. secondo cito sempre alla ed. Gardth"usen vestiva molto e a il ms. Vaticano, pur quelladel Mommsen, tenendo che devono presential lettore. (2) C. 127 A, al fine. (}) Garothausen" op. dt. p. 293, rr. 3-13; Mommsen, (4) Ed. Gardth"usen, p. 291; Mommsen, p. 314. 3I7'-I7. star C. CIPOLLA 54 che Giovanni Dicemmo salt" Diacono poche linee non manoscritto Vaticano ('"; queste naturalmente si trovano testo nel qualead comune, peratore varie notizie sopra 1*im- seguono scrivendo: Prosegue Giovanni Odoacre hoc nel (*). Zenone De osso tutte del libr"s vite beati Severini monachi in leg"tar, quod ei propheticospiritorevelavit, quod fiiturus esset rex barbari in ventrent Turcilingi quodam tempore quidam transire per Pannonias,ubi beatus Severinus religiosam eos Ytal"am,c"mtigit vltam ducebat. predicti ergo viri,audita fama sanct"tatis dus, venerunt vir predictussanctus Yulie. ad eum dum nam ut ad virum vir dicerent, simis et tunc vilissimo hab"tu et ftilgebat, quod se tectum Dei Dd cum indutus, set celle viri Dei sodis inter quos tanta erat Odoacar proceritatecorporis unde inclinans capitetranscendd"at, valedactaquebenedictione,cum accessit, Severinus,vocato pellibus coopertus, set Odoacre, dixit: vade in brevi multis ad Ytaliam vilis- quod plurimalarg^turus. ita fiiit. Tutto questo dove " haberent patrisbenedicdonem tanti iuvenis tunc pure si monachi ", tratto " desunto,quasialla lettera, dzlYAnonymuSy in librisvite beari Severini a ripete quanto leggesi citando questa medesim"f dal diacono poi ripetute Eugippio.Nel resto Giovanni, e si hanno Fita, colle stesse senza nominarne parole, il suo tore, au- senz'altro le identiche pi" o meno deWAnonymuSjovvero queste sono In luogodi " Pannoniam ", Giovanni parole o modificate. parafrasate scriver" "Pan- quidambarbari ", fu dal trecentistariprodotta, che " neWAnonymus, ma coll'aggiunta unicamente dalla gi"stabilitarelazione Turcilingi ", suggeritagli " fuor di luogoraccogliere di quelbarbaro popolocon Odoacre. vere poich"dovremmo addiritturatrascriquituttii puntidi raffronto, tutti i passidelV Anonymus. Noto che le parole del santo da Giovanni riferite, cio" colla sola sono quasisenza variazioni, mutazione di " sed multis cito plurimalargiturus ", in " set in ". " brevi multis plurima largiturus Sopradi un punto peraltro a nonias ", che in fondo " lo stesso. La frase " " (i) Ed. Gardthausen, pp. 289-90; Mommsen, pp. 308-10. (2)Ed. Gardthausen, pp. 290-91; Mommsen, pp. 314. RICERCHE INTORNO ALL' ANONYMUS " VALESIANUS dobbiamo fermare la nostra entrarono nella celladel santo, dice di Odoacre la testa, " se tanto attenzione. eglialto era di vecchie edizioni (0,manca nel di e " genuinotesto sia saltato fuori non del Gardthausen,dove Vaticano,locch" " se pare che E essere Tale post modicum a facilmente Eugippio.Come dalla edizione lo dia anche il manoscritto si vede dal Mommsen di lezione discrepanza Diacono tempus, dal suggerita del reverso da inclinasset", et Vaticano, poich"qui si proseguiamonell'esame Nam di per Giovanni ammettere differente dal manoscritto che potea ce Quel se". chiaro si vede inesatto;anche autorizza tuttavia ad voce " nel codice P. manca " " se " inclinans e anche Gardthausen, il qualein ci" si avvicina al quel che dovette chinar Vaticano: testo 55 Parlando dei barbari che statura: dato dai testi di Mommsen " II " testo una tratta che non ci fonte di una senso. di Giovanni: de Ytalia Odoacre, cum sodis,gens Odoacrem conYtal"am venire disponens, et Cyrorum contra Turcilingonim sedibus de stitu"ts"bi regem. (0 collecto igitur Odoacar, ingentiexercitu, in brevi occupavit, universa diret eam propr"isexiens in Ytal"am festinavit, trucidaverunt tradens barbari et incendio,ac omnes ripiens reperiebant, quos in ore gladii. Quest'ultimotratto ci fa accorti dell'altrafonte,cui ricorse Giovanni,e allaqualefacemmo allusione poco fa. " la Historia di Paolo romana di Eruli tudine della fortissima moltiDiacono, la qualeparla e Sciri che accompadegliausiliariTurcilingi gnarono Odoacre,e coi quali" Italiam. properare contendit ". E poi fa paroladella desolazione in cui gliinvasori posero le dtt" italiane, ricordando le rapine, gliincendi,e la spadaoperatrice di tutte queste rovine : a scaevit ubiquegladius " ('\ Segue Giovanni: e .. De regera tercia capcione urbis Rome facta per (4)- (r)Amm. Marcelu Hoke, 1867, p. 558. Opera,Lipsia, (2) Cod. Veronese, e. 126 a. (5) Ed. Droysen, p. 210. (4) Cod. Veronese, e. 126 a. Odoacrem C. CIPOLLA $6 La prima parte di Roma, di questo desunta " certo non che riguarda la conquista cap"tolo, scrivo daWAnonymusValtsiarms. La tra- : Romam eam venit subiugata, et invasit,et coangustatam cepit,dirripuit ergo rex, capta universa Ytalia et Odoachar diu quam obsessam et dominio suo postmodum possedit sic ergo urbs Roma, orbis domina, propter fuit Turcilingis et ceteris barbaris ancillata. C^nonis princ"pis, L'ultimo periodopu" essere forse stato dalle considerazioni di lordanis sulla caduta per fermo trattasidi sul labbro Giovanni a ispirato dell'impero romano; che potevano espressioni, del cronista. sorgere spontanee di Roma, L'assedio cata pec- col cui racconto " esattamente Invece la non principio, fine del capitolo " desunta quasialla lettera A^Anonymtis^^^. dellelettereche Odoacre,dopo ottenuta scrisse Vi si parla l'Italia, il perdonodi a san Severino,il qualeda lui chiese ed ottenne ceno Ambrogio,condannato all'esigilo. collo spoglio delle Histor"ae di Giovanni: Procediamo ha il capitolo De rum bello storico. Odoacris regis Feletheum contra go Ru- regem (*)" La guerra di Odoacre contro i Rugi Valesianus. d^"VAnonymus accennata fuggevolmente " appena Giovanni la mente, distesa- narra seguendola Historia Langobardorumdi Paolo Diacono, del capitolo: stesso " Eo tempore, ut scribit ch'egUcitanel principio " Paulus diaconus " gem... ". Lombardorura, ystoricus Abbandona Giovanni capitolo 19, dove Paolo Diacono a suis regionibus venerunt egressi " Longobardi autem tunc primo " recessum nuovamente " Odoacar (i) Cod. (2) Cod. Odoacris,ut il suo 126 e. 126 a. Tunc ... habitaverunt in zlV Anonymus Vahsianus Veronese,e. Veronese,e. " Rugiland infi-adicetur in igitur regnavit testo, verso scrive: in Inter Odoacrem ". a re- la fine del Langobardide ". E Giovanni : Rugilanda, post Qui Giovanni ricorre dal periodo: principiare Italia .xiii. annis,qui fuit vir stre- INTORNO RICERCHE " et nuus ANONYMUS " VALESIANUS arrianus set superstitione bellicosus, nelle mentre ALL' ultime sue poco fa che abbiamo 57 Questo tratto, ". il ritrattodi parolerammenta II " Odoacre, nelle primeriproduce altrefrasi considerato, modific" questa voce " mansit (l'antico correttore dQWAnortymus^^'": ristabilendo cosi Tarmonia col codice M) in in a mansitque " La frase poi " set superstitione arrianus 0 ann. " regnum .xiii. ". in uno " desunta, con quanto segue, da altro luogo dell'^nodi san SeE ci" che segue " la narrazione della profezia verino nymus. del regno sulla durata Nam si legge: a ttymus^*^ " arrianae " moratum " ut favorem sectae multi regem fieri il regno Infatti n"ffAno- dum ipse esset bone voluntatis et preberet, quodam tempore dum menobiles solet,adulatione che profetizz" di Odoacre. sancto coram laudarent "c. di Odoacre ". E viro humana, san Severino sarebbe durato tredici o quattordici anni. chiude Giovanni " virtutibus " vit in pace, " tanto et cosi : " Hic Severinus plenus quelcapitolo sanctitateapud Pannonias in monasterio suo quiedebito cuii"s corpus postmodum Neapolim cum patrihonore non est ". Per " di mestieri ricorrere alla Fita basta ci" che la frase translatum " ne cum scrive Paolo debito ", la Diacono qualepu" s. ispiegare queste parole Severini di Eugippio; dove C'", essere stata manca soltanto assai facilmente introdotta da Giovanni. Procediamo De adventu exercitu cum un di Giovanni: altro capitolo Theodorici in Gothorum filli Theodemir Walamer Ytaliam, et de interfectione cum Odoacar Gottis cum qualiter Theodoricus posTheodoriet Qeno Ytaliam, imperator primo quomodo (4). honoravit vocavit et Costantinopolim regis Cyrorum, sedit ad et (i)Ed. Gardthausen, p. 291, Vaticano,e. 126 a. r. 22, cap. 45 cod. (ed.Mommsen, 314**); (2)Cod. Vaticano,e. 126B; ed. Gardthausen, p. 392, MoiiMSEN, 315 '^ (3) Hist, Langoh,I,cap. 19. (4) Cod. Veronese, e. 1260. 4* r. 15 sgg., cap. 48; C. CIPOLLA 58 E il comincia capitolo rum " con: " Theodemir Interim rex Gotho- ". Nel Vaticano ('" s" deve manoscritto trovare la fonte anche tutto d" riproduca volta dipende nel suo che eglitrovava testo, il qualealla sua che test" abbiamo da lordanis ^^\ Quelle prime voci del capitolo, ricordano assai dappresso l'inizio del capo corrispondente trascritte, Theodemir nel codice Vaticano, cio": Igiturrex ", didascalia del la nel cio" codice pitolo caVaticano, qui, quantunque alii fu ere Gothi sia alquantodifferente: Item et Theodericus ex progenie processit. Ma quorum dopo di quelleprimeparole,che Giovanni Diacono ripon", nel testo Vaticano si procedeparlandodei appena modificate, poli. pass"alla corte di Costantinogiovanianni di Teoderico,ch'egli di Teodemiro : Solo pi"innanzi " fatta paroladella morte diu post hec rex " Nec Theudemyr in civitate Cerras fatali alla parola Giovanni trascrive, ma "egritudine occupatus... ". 0),egli sono " Cerras ", che fino a pochianni or era enigmatica Alanie". aggiungequesta spiegazione: "apud Cerras,dvitatem di questo Giovanni capitolo, quantunque non " regionedetta La " Alania ", non Quindi Giovanni trascrivela poco e del senso alle suo . . . sua si permettesse di com'egli Il manoscritto autore. di lordanis,cosi espressioni modificare anche il Vaticano,rimanendo fedele descrive dall'imperatore Zenone concesse l'abbia pescata. dove con fonte,in generale poche ma con modificazioni; qualchevariet",che concludenti pu" far conoscere so zioni gli onori e le distinal giovaneTeoderico : ad se in imperatorZen"n (4) grate suscepit, eique evocatoria destinata, venire precepit, sui inter honore, dignoquesuscipiens palatii proceres Urbem (i) C. 126B. (2) Get. cap. 55, (3) loRDANis nota; qui pu" vedersi di questo nome a 1861,p. Stuttgart, " 195, nota; cf. ib. p. 191, qualiipotesidiede luogo la geografico. Ora questa citt" con (4) Sic. 56, 57. Get. ed. Closs, Cyrrhus" il tentata identificazione Mommsen, lordanis G"tica,p. 132, citt" della I Macedonia. tifica iden- 6o C. CIPOLLA di Teoderico a Questa frase qui il suo fines... Veneciarum Venezie," di Sirmio,e que ingressonei nel codice Vaticano manca prima est e confini delle pars Ytalie". anche nell'altrotesto fu suggerita dcWAnonymus VaUsianus;all'autore probabilmente nezia (0, dove la Ve- dalla descrizione d* Italiafatta da Paolo Diacono d' Italia. E di 11 a poche la primaprovincia come figura dove ilcodice Vaticano abbandona lordanis per riprendere parole, Ecco come altrettantofa anche Giovanni. YAnonymusFalesianus, sta scrittonelle Historiae imperiaks^*^: . Odoachar . . Veronenses armatum contra occurrens, in campo satum at Odoachar vero Veronense minore illead campos quem castraque soluta,fines Ytal"ae strage delevit, magna potioreaudatia intrat. cum direxit exercitum. cura .v. abiit in Veronam, et f"xitfos- kL octub. Qui il codice Vaticano due volte la narrazione della battaglia ripete zione di Verona; poich"il primo periodo contiene la descrine desunta da lordanis0), e il secondo che dello fa seguitoal tra fatto si stesso data battaglia il codice Vaticano descrizione n"iliAnonymus Falesianus ("", dove trova sulla cenno ripetela all'Isonzo. Giovanni e Diacono Unica renza diffe- " questa, che lo scrittore trecentista, col girodelle parole, cerc" di le due " battaglie, quasiche tatisVeronensis dopo r Taltra ", e di ingresso fosse una Odoacre " data stata in campo " in distinguere civiplanitie minori Veronensi ", in Verona. la narrazione Per i fattisuccessivi, molto saiba e la confiisa; salt" i cano procedenel codice Vatida ci", che lo confiisione" prodotta capitoli 51-2 d""T Anonymus^^\ cos" che Giovanni (i) HisU Lang"b,II,cap. 14 sgg. (2) Cod. Veronese, e. 127 e. Odoacer armatum (5)Cap. 57: " . . " illead campos " lutis f"nibus Ytaliae . Veronenses occurrens p. magna potioreaudacia cum (4) Ed. Garothausen, ed. MoMMSBN, 316**: " p. 293, et r. - Ravennam ". direxitexercitnm. eum quem sostrage delevit castrisque intrat ". 13 sg.: abiit in Veronam (5) Ed. Gardthausen, pp. 293-4; rambulavit contra " at vero Odoachar abiit "; ". ed. Mommsek, p. 316*^3*:" Et pece INTORNO RICERCHE ALL' detto che Odoacre trovava da Cremona, che senza " II " 6i (cap.50),e che usci s" fosse ivi soggiunto che Odoacre aveva fuggia Ravenna (*". Quindi Giovanni lasciato Ravenna VALESIANUS ANONYMUS rammenta Ravenna, e non ; accortosi che le navano paroledella sua fonte accenal rialzarsidella potenza di Odoacre, soggiungech'egli raccolse a Ravenna Ruexercitum Turcilingorum, " universum Herulorum et Cyrorum ac populorum Ytalie,qui sibi " gorum, Il codice Vaticano seguendodappresso " parebant ". VAnonymus dice poi,con tutta semplicit", che in aiuto d" Teoderico vennero " Visigoti; si incarica di spiegare la cosa, narrando e Giovanni di suoi nunzi per invitare i Visigoti che re Teoderico mand" Spagna. U capitolo di Giovanni finisce con sulla storia dei cenno un AsUl"! il quale" indipendente Visigoti, Anonymus Valtsianus. ricorda Cremona qui Apud Guisigothos, qui et Theodo, morabantur hic Walie. successo! copiosum adversus Odoacar. Theodor"cum et Yspania,regnabatTheodor"cus, tum exercipatr"c"o in direxit regiTheodor"co Theodoricus,quiet Theudo, genuitautem Transimundum, qui patrisuccesserunt in Guisigo- regno thorum. I spetta (Teoderido) al periodo419-451, Torismondo (dicui pu" essere alterazione (*) di Giovanni) dal 451 al 45}, ilTransimundo regn"sui Visigoti Teoderico (Teoderido) il firatello II, che govern" succedendogli dal 453 al 466. A costui successe Eurico (461-85),dopo del fu Alarico II (485-507). E quest'ultimo al trono qualevenne di cui spos" una Teoderico Ostrogoto, in relazione con figlia, secondo l'attestazione ""XAnonymus Falesianus ^^\ in un passo Qui noto tutto a " confusione, poich" Teoderico Giovanni (i) Anon, Diacono V"Us. cap. 52. (2) Transamundo PP- 33" 58; Paulus pp. 207, (*"" era re dei Vandali: Iordanis, Get. ed. T. Diac. Hist. rom. ed. Droysen 217-8. (3) S ^3i c^* Gardthausen, p. 297; re dei (4) Anche Garollo (Teoderico p. 121) Mommsen, (nelBreviar. di Eutropius), ammette che sia stato Alarico ed. Mommsen, Goti il re e p. 322. Firenze,1879, Italiani, degli visigotoche soccorse derico. Teo- 62 e. CIPOLLA Procediamo De col secundo extictione Odoacris prelio Diacono, dopo il " 50, Theodoricum adversus et (0. Odoacris Giovanni di Giovanni: testo si " detto, siccome saltato, aver dice gliinteri "" 51-2, che non trovava nel coora Vaticano,trascriveil" 53, dal qualeavea diggi"tolto la dai Visigoti notiziasugli aiutip"rti In tutto questo a re Teoderico. solo punto degno di nota, in cui Giovanni trovo un paragrafo dal testo. della battaglia siasi scostato A proposito suU'Adda, dove VAnonymusVdksianus, anche secondo il codice Vaticano, quasitutto dice che vi mori aggiungedi suo " e dorici ". domesticorum comes questa dichiarazione : Pierio,uno conte cialidi Odovacre " " hic mi limito proposito, A questo il Garello (*): " il " Pierius " dei erat a ex ", Giovanni parte Theo- riferireci" che scrive pi" fedeli e cari uffi- . la storia Giovanni,che tiene sempre presente alla sua mente discorre in uno della conferma del dell'impero, speciale capitolo dominio concessa Qualiter mavit a re Teoderico Anastasius Teodorico imperator regi et Ricordando Giovanni stato mandato notizia col de moribus regnum italicum confir- eiusO). ?)capo del Senato era (Fausto Costantinopoli, eglicombina questa che Pesto da Teoderico a " detto che Pesto concord" capitolo 64, dove Teoderico Anastasio: dall'imperatore la pace Anastasio,che questo imperatorerimand" gli vanni Gio(( ornamenta palatii ", da Odoacre trasmessi a Costantinopoli. si permette di colorire le scarne ""H" Anonymus: espressioni tra dum Igitur e Anastasius Theodoricus rex apud Constantinopolim, imperaret Constantimisit Festum est, patritium obsecrans ut regnum italicum, nopoiimad principem, quod cura Gothis conquisierat et praedecessor eidem suus conf"rmaverat, Qeno ipsesibi concederet de quo Ytalie, in vita Qenonis dictum . (i) Cod. Veronese,e. 1 27 (2)Op. cit.p. 123. (3) Cod. Veronese,ce. Un'antica correzione in a. 129 d - 130 a. nero : " . . extinctione ". ALL' INTORNO RICERCHE che famigliari Poi inserisce le notizie il come re Quest'ultimaparolaci fa pensare nymus, in molto non rassomiglianza che il re era suo Giovanni Siccome Vaticano Poscia secondo dare a i cattolici^'\ verso ^*\ ma Giovanni si po' d'ordine un una soggiunge al confuso nella i due detti e il giudizio la madre tra questione e riferisce il figlio. e intende il testo, non riale mate- 61-2, capitoli del re, i detti e fatti memorabili Qualche volta Giovanni " leggenel capitolo 79. di cui si serve, cosi congiunge questa notizia coi dove si contengono d"lY Ano- della tavoletta d'oro,colle quattro nome, mira 63 capitolo 63. fortissimus " rex " grave. e narra illetterato, prime letteredel a al codice mancante passo un " decorus, viribus fortissimus". corpore " U nel stanno allatolleranza di Teoderico Segue accennando lodando VALESIANUS ANONYMUS " qualchevolta congiungendouna parolao un inciso erroneamente, sbaglia del suo volta invece spiegafelicemente i passidiflScili qualche Dar" est, relintesto. qui qualchesaggio: a Quidam mortuus filium ex uxore. nesciente matre ^^\puer parvulus " "c a quens ; dotis dove dotis " " a tunc ", cepit repeterearras sponsus indignatus di conoscere interessare nel testo de"l^Anonymus. Potr" manca il il passo ^^\in cui si espone come Giovanni abbia riportato come si di lei al re. giovane,respintodalla madre, ricorresse contro di lezione tra M, che legge" in cuPoich" qui e' " divergenza ci ribus regis ", di dire: accontenta P a pi" che (i) C" non Anon, regis". Giovanni si " omnia ", avvicinandosi gesta regiexplicavit M. Riferiscola fine dell'aneddoto, quale" P che ci d" e a c rem 65. Vaks. cap. (2) Ed. Gardthausen, cap. 60, p. (3) Questa frase ha il suo valore. et parvulum f"lium nescientem firase : " nesciente matre ", con questo il segno d'abbreviazione, indicante m; trov" non abbia consegue, ma nuova " nesciente matre senso. non Per darle ", e un 2; ed. Il cod. M matrem Mommsen, p. legge: e et " finale di questo segno " 322 *7. uxoreliqu"d ha Il cod. P ". suU* che ma p"* di senso, tanto che, a insaputadella madre, fu da prova 296,r. l'uldma matre " fu raschiato. c*era vanni Gio- trascrissetal qualequesta frase, quantunque pi" che il fanciullo era della in curia " r. da piccolo " uxore conoscer non altri sottratto. di Giovanni dipendenza (4) Ed. Gardthausen, p. 297, pose punto dopo Di qui abbiamo da P. 5; ed. Mommsen, p. 322 3". "; ne la madre, una e. CIPOLLA da narrata da Giovanni,poich"le commento dixit ei (0 ... vire parolepossono utilmente seralle espressioni non sempre chiare del testo : rex: sollidos. tunc rex iurando,ut nullum et v"dens facultas tua, mulier? mal"ciam presente fedus me flisavalde,confessa est filium ut eam tradidit, precipiens et suum ait: usque prec"piotibi tunc quem matrem mille ius- sub mulier,am- tunc que mulieris erant, omnia rex ad negas filium tuum, celebretur. coniugii esse, tamquam que mulieris ait: alium recipias virum,nisi hunc quod statim volo est que sue multa quoque benignetractaret fecit(0. alia preclara Si ha qui anche un mentre, per del modo bell'esempio alcuni rispetti, si vede vorava; la- cui Giovanni con con quanta fedelt" garsi non eglirestava fermo alle sue fonti,sotto altririguardi pu" nesi permettesse di scostarsene, per aggiungeredel ch'egli che servisse a complementoo spiegazione suo qualche particolare, del suo testo. di cui accennando allo scisma romano, Prosegueil capitolo nel capitolo si parla 65 dQlYAnonymus.In quelpasso, rilevo questo nel codice ivi leggesi : a intendo orta soltanto, che,come si avverti, "est in urbe Roma", lettere e Nel " amator dove P ha invece " contentio" "c., colle probabilmente aggiuntedal correttore, in rasura. codice P mancano i capi67-9 e parte del 70, riprendendosi del capo 70, cio" : " erat enim il testo colle ultime parole civitatum ". E Giovanni, fabricarum et restaurator dopo o n t , sullo il cenno " Theodoricus " aliisomamentis trascrivendo sivamente. scisma,tosto prosegue dicendo in fabricandis paladis et urbanis tota : " erat autem rex civiutibus reparandis ac E prosegue intentione solicitus". sino al 73 incluquasialla lettera i capi seguenti, qualcheritocco, Eglisi permette, come al solito, aggiungendo o levando. scrive intomo Item Verone Parmi che interessante riferire quello, agliedificierettida Teoderico fecit thermas. ad item in gens egli in Verona: palaciumet a porta usque excelsum porticumfecithuius palacii adhuc palatium apparent iuxta ecclesiam Sancti in loco Syri, vestigia qui dicitur (i) Cio" alla donna. (2) Cod. Veronese, e 129 a. INTORNO RICERCHE CastellusCO. ALL' aqueductum,qui novis drcuivit civitatem et tate conclusis. ricus, quibus etiam Perch" muri autem sibi quos si rex spazieggiato per le eadem in statuii. alYAnottymusci" che appartiene carattere Theodo- cingitur. ci" che,in distingua e mur"s in civi- vetustis fecit urbs regalem immediatamente muris 6$ II " item destructus f"ierat, reparavit. Veronensis nunc VALESIANUS ampliav"t eam sunt sedem urbe ANONYMUS " questo passo, Giovanni,adottai il spetta di quest'ultimo. aggiunte a Solo alla fantasia di Giovanni attribuire gliepiteti vorremo porticum". Ma trattandosi di un re come locale veronese Teoderico,del qualela leggenda da niuno poteva pensare che il palazzo narrava cose spettacolose, fosse immenso fosse eccelso. lui costrutto non non e il portico Non sono servazioni ma retoriche, amplificazioni appuntidi erudito le oslaudativiaggiunti a "palacium " sulle mura, piediai tempidi in pongono Teodericiane e su " e Oggid"le pure anteriorial (*\ rimaneva esse dubbio,poich"si indicano questo, che erudito e a quanto di Giovanni. all'et"di Giovanni almeno e asserzioni di Giovanni ci" ostante non resta Giovanni,relativamente ai suoi archeologo. palazzodi Teoderico teriori an- sempre tempi,era sul colle di S. Pietro I restidel si alle posteriori altremura, cio" del xiv secolo, principio Ma in ancora a e rona Ve- furono in questo secolo studiati, riconosciuti da illustrati, Giovanni ('" e da Oscar Orti Manara anche Riferiiquesto brano di Giovanni La un " item proposizione Mentre un per altro motivo. un muris novis circuivitcivitatem valore per la criticadel ci richiama ^^\ Mothes testo. " Muris novis si ha " muros alios novos in ablativo " ", P sul colle S. Pietro. Era edificioromano, (1) Il castello, re ha anche lezione del codice P tantino alla pristina nel codice M palazzodi " Teoderico,del qualepalazzorimangono ivi vestigia. (2)Pompei, Saggiodi studi intomo attevarie mura (" 71). aveva, tramutato ancora per nel imponenti di Verona,in Archivio Veneto,XVUI, 206. di due antichissimitempii, Verona, 1840. (3)lUustra^ione Die in Mittelalters Baukunst des Italien, Iena, 1879,pp. 178-9. (4) 66 C. CIPOLLA quanto pare, cominciato a in mut" " scr"vere alios " ("". Ma muros possa che parere aliis", che mur"s " pi"importante " tosto circuivit". dalla collazione usufiruitadal Cosi leggeil codice P, quantunque Gardthausen " vi sia scr"tto: circimiit" (^". " l^ge invece : e drcuit ". Ecco un' altra prova, se ce ne fosse di P da M. bisogno,della dipendenza della vita di Teoder"co, Giovanni, continuando l'esposizione discorre delle cose religiose: M Theodoricas Qood Ha, esset cum licos persequebatur in et est versus mandavit quod et qui regnabat tyrannide lustino in Yta- catho- principi et(3) redderet(4). ecclesias hereticis Gothorum rez arrianus r"co, : TeodepassideWAnonymusr"sultaquesto pensiero si comport"giustamente e imparzialmente pur essendo ariano, ultimi suoi anni. UAnonymus,nel i cattolicisino agli verso della persecuzione di Teocomincia a parlare testo pervenutoci accennando (capo80) al favore che il re derico contro i cattolici, ilquale" nimis asper fiiit fidem catholidiede ad Eutar"co, et contra Era che facile lettoreerudito inimicus attr"un ". " cam quindi Da molti buisse ad Eutar"co la tr"staparte di seduttore del scr"ve'Giovanni Theodor"cus re. a Eo tem- Gothorum, de quo rex " pore " scr"psi, regnaret apudYtaliam,licetesset arr"anus, super"us " " - - cum tamen (^) modeste ce usque ad hec tempora regnaverat. sed defuit ab Euthar"co consule in tantum quod,omni revepravatus renda spreta, contra trascrivei catholicos insurrexit". capi80-2, tranne le ultime Quindi Giovanni dove righedi quest'ultimo^^, " fatta parola degliordini dati ad Eutarico e a Pietro del cod. P tacciono Gardthausen (i) Di quesu particolarit" e MoMMSEN di vescovo (p.299), (pp. 324-3). (2) Anche Mommsen (3) Corretto in nero : (4) Cod. Veronese, ce (p.525 *")avverte " quod ". 154 b- 154 che P legge:" circuivit". e. (3) In queste prime paroleabbiamo un ricordo del cap. 60 dell*^ifoii. Valis. (6) Ed. Gardthausen,p. 301, k r. 24 - 302, r. 2 ; ed. Mommsen, p. 327 }4-s. C. CIPOLLA 68 al capo 82 dove " detto che " pulusRomanus Ravennatis " maverunt . . restaurarent . cristianidi Ravenna di che quellacitt",cosi Siccome ". credo che qui si Si Goti,cristianibens",ma po- concre- dei parlato le sinagoghe erasi pocanzi distruttocol fuoco avevano omnis " quas incendio synagogas, di Ravenna. romana i Teoderico ordin" che debba intendere della popolazione bligo cio",da quesfobescludevano, non sibbene ariani. cattolici, Teoderico in questa del cubicolo, che consigli" preposito "Triuuane" " appellato circostanza, dzWAnonymus;non attribuisco che Giovanni lo dica " Trigilla il fatto, errore a semplice ", ma alla circostanza che Boezio ricorda " Trigguillam regiae praeposi alle cattive cui azioni " situm domus contro egli oppose ^^\ ", d'accordo YAnonymuscon Boezio,levando Giovanni vuol mettere Il ci" che ai suoi occhi eglilo " tutt'uno. che Giovanni di di Boezio De ipsius Boetio qui a non " Il passo di Boezio, discordanza. una cita nel capo seguente,scrivendo Trivoane E era " e ". Trigilla Trigillam forse si leggevain " Trigilla uno scritto poco citer" sotto il titolodi Fifa di Boezio. lascia di parlare anche Giovanni: senatore et operibus eius et iniusta occisione (2). sunta Quasi per intero,la narrazione del processo di Boezio " dedai capi83-7 "dVAnonymusValts"anus e dal libro I, capo 4, SS 37" 45" 50" 81 del libro De consolationedi Boezio, che Giovanni cita esattamente. Cita anche il II del De consolatione(cap. 3, dove Boezio ricorda i due suoi consoli. figli Tuttavia non 27), tutta la narrazione " desunta da queste fonti. Trascrivo qui quanto sembra dipendere da una Fifa di Boccio che non ha relazione con sua raccolte dal Peiper (J). quelle che stiamo Tunc considerando Cosi comincia Giovanni il capitolo : lemporisflorebat illustrisvir Boetius Severinus,natione romanus, regisTheodorici. hic latina et greca linguasufidcntis- magisterofficiorum {i) De consci,philos, ed. Peiper, I, 4, 31, p. (2) Cod. Veronese, ce. 1340 135 e. ii. - alla sua (3) Nella prefazione edizione dei libriDe consoL philos. p. xxx sgg. INTORNO RICERCHE eruditissimo,de quo " VALESIANUS ANONYMUS U dicitur. hic etiara inferius ut conscr"psit, multa sime instnictus, consulatum patr"cius, ALL' etiara inferius dicetur (0. esset cura Senatore,collegasuo, promeruit pr" Cassiodoro habuit autem Boetius 69 " viro uxorera f"liam Quinti Aurel"i Symachi patricii, quierat caput SenaHelpera, Boetius hec senatura gessit. Helpes,omni castitate et tus, cura quo ipse floruit. nara reverentia, hymnos apostolorumPetr" et precipuelitteratura, f ertur("). Pauli felix per omnes composuisse nomine di Dopo consolati dei Cura esset aver citato illibro II,cap. 3, 27, De di Boezio, prosegue figli insurrexit in arrianos che Cassiodorio (i) Vorr" significare viceversa. cosi: et fidem catholicam per itaqueBoecius pr"mus palacii sequeretur, contra non sui consolatione, Sulle relazioni tra catholicorura. procur" il consolato e Cassiodorio non a ut nara, Boezio e vanni pare che Gio- parlatre volte di illustree patrizio candolo La I, ep. io, " direttaa Boezio," uorao Boezio. ", incariai dello di provvedere al regolare stipendio protectores pagaraento Indirettaraente si chiariscono glistudi di Boezio ; ". " equituraet peditura della teoria del nuraero. poich"la lettera " in massiraa parte una esposizione Colla I, ep. 45, Teoderico Cassiodorio)chiede a Boezio un orologio (ossia solare per il re dei Borgognoni(cf.I, ep. 46); il contenuto tera di questa letin im punto pu" raffrontarsi con Giovanni, poich" vi si parladei libri conoscesse i libri Variarum Boezio defensione omnia del secondo. In essi si " grecida Boezio tradotti, per primo, in latino. La II,ep. ed " pure indirizzata a tra Boezio e Boezio mi Cassiodorio, viene patrizio.Ma a il sospetto che sica, riguardala mupropositodell'amicizia alluda al quest'ultimo 40, primo,e non favorevolmente,quando (X, ep. 12) scrive al Senato in lode famigliaAnicia, farailiatoto orbe praed"cata, quae vere dicitur nobilis, recedit ". non quando ab ea actionis probitas di fatti. Una e (2) Qui Giovanni fa una grande confusione di nomi relativamente tarda,giudica tradizione, moglie di Boezio il filosofo, Elpide, cui poi si attribuisce l'inno dei santi Pietro e Paolo. Ma " incerto se Elpide di fosse invece moglie di qualchealtro Boezio, pi" antico o pi" moderno G. christ. la Rossi urbis cui B. De auU, Romae, {Inscr, 426-8), questo. i, tor"ti " soraraa, in questa raateria specialraente, opinache Elpidenon fosse moglie del nostro Boezio,ch'ebbe,secondo eglicrede, una sola moglie,e di Siraraaco, la quale, cora'" noto (Procopio,Dt figlia quesu fii Rusticiana, beUo gothico, III,20),sopravvisseal marito. Egliricorda che glieruditi per della " " mettere d'accordo colle antiche fonti alcune come parlavanodi Elpide, raogli.Qui vediarao di Siraraaco. figlia due scritture dei che Giovanni confonde xin-xrv s^c, di Boezio,attribuirono della raoglie a addirittura che quesfuldrao Elpide colla C. CIPOLLA 70 scr"bitlordan"s, in vita eius,adversus metnoratum fieret quod consulebat. quod induxerat Tr"gillamse opposuitne ad tantum facinus, Trigilla regem enim cathol"cos fecisset interfici, nisi omnes ipseBoetius in primo quociensTr"gillam (0. se Boetius dicens: consolationis phylosophiae testatur hoc opposuisset. ... lordan"s nella storia Getica di Boezio; sicch" il nome sotto passava dovrassi di nel nella Romana non pensare ad veramente lordanis, e parla neppure Fifa che una che sarebbe forse confondere evidentemente potendosi non e coW Anecdoton preziosa, Holderi, e morte quale la citazione del Giovanni De in consolatione^ Dopo riprende da cui trascrive il capitolo mano YAnonymusFalesianuSy 83, con alcune aggiuntealla notizia sulla demolizione della chiesa di si non del processo narra della di Boezio. S. Stefano: . . apud Veronam nam . civitatisin odium iussitaltare sancti cathol"corum Stephaniad fonticulos in suburbio subverti et ecclesiam verti. erat autem tunc ecclesia cathedralis. coi qualiTeoProsegue narrando deglialtriatri di tirannia, derico si dubbio ma la non sia odioso al popolo. Nel delle parole di Boezio rese eco posso stata ben suo racconto stesso che anche affermare, risuona nel De senza consolatioru, qualchealtra fonte non da lui usufruita. Richiama l'attenzione nostra anche la d" della parola " coemptio " esatta, ch'egli spiegazione, pienamente da Boezio usata dorio,dove (*",mentre non le Fariae di Cassio- conosceva (3) avrebbe la spiegazione.Questo potuto trovarne argomento si riferiscesolamente di lato alloscopo nostro, e quindi mi limito a riferirequelbrano,che sembra paroleusate, nel autem Contigit ex da luogocitato, eo cum horrea mortui propter indigentiam piena frumento (i) Cf. I, cap. 4, 31 (2) I, cap. 4, 39. (3) Variar, V, : tempore, quod Bimes gravissimatotam qua multi Ytalicorum dor"cus Boezio dalle pi"indipendente ; per ed. Peiper, p. sunt. Ytaliam invastt, rex autem Theo- civitates Ytaliae haberet,iussit ut 11. ep. 13; VII, ep. 22; X, ep. 18. INTORNO RICERCHE nullus frumentum nisi de acciperet, " VALESIANUS ANONYMUS horreis U " erant quibusprepositi regis, 71 offi- preciovendentes pecunias a miser"s cide quedam coemptio poneretur (0, quasisub spe frumenti emendi, collecte terribiliquantitate ipseBoetius in eodem libro(") sic refert: dales ad accedendum vibus huius cum ALL* acerbe Era di . . fatto la "K carissimo . anche uso del frumento. ai vescovi et e sotto i Goti che Io Stato una Abbiamo, per esempio, aglionorati. la vendita curasse letteradi Cassiodorio^J) Vi si dice che alami esecrabile sevizia " di nascondere cittadiniavevano durante il frimiento, la carestia, per farlo rialzaredi prezzo ; si ordina di quanto frumento ciascuno possiede, lo si venda che,fattaricerca a prezzo niente. conve- della epistola 5, chi scrive si preoccupa carestia che angustiava Roma. Sopra tutto interessantisono le XII, 25, 26, 27 pure delle Fariae di Cassiodorio, poich" epistole Nel illoro libro XI, si presta assai bene contenuto al di Giovanni. commento Nella si a La seconda che si parladei granai prima epistola pubblici, sollievodei privati, strettidalla fame,nella Venezia. attesta che si aprivano Cividale, aprivanoi granaidi Concordia,"quileia, dove ilfrumento veniva raccolto per l'esercito. L'ultima delle tre citate lettere si riferiscead altre popolazioni affamate,in favore delle quaU si aprivanoi pubblici di Tortona granai e Pavia,i quali cendo moggie,ridutale prezzo ad un terzo per i poveri.Abbiamo imparato bondanza Valesianus (cap. "dH'Anonymus 73) che in momenti di grandeabsessanta moggie eransi vendute ad un soldo;ma quel straordinariamente basso. Nell'epistola prezzo erasi reputato come X, 27 Cassiodorio ricorda che per i Liguriprovvedono1 granaidi Pavia e di Tortona, e per i Veneti quelUdi Trento e dovevano vendere ilfrumento ad un soldo per 25 Treviso. " di Cassiodorio Appena pu" essere utile rilevare che tutte le epistole Agli qui allegate spettano all'et" post-teodericiana. d i horrea " sopra ricordatipossiamoaggiungere quello Verona, (i)(Xuicomincia (2) I, cap. la e. 4, 37. (3) Variar. IX, ep, $. 135 a. e. CIPOLLA 72 il quale, se nella " ricordato da antichi storici, " tuttaviaindicato non Rateriana (*). iconografia La narrazione del processo insertitre brani con 85 e 87 deWAnonytnus, laiione. In I,4, 81 Boezio " desunu contro di parlaBoezio " (*" dai del De pitoli ca- conso- letterefalsificate ", che si fabbricaronoper priano e YAnonymus(cap. perderlo, 85) narra che Ciaccus" Albino di aver scrittolettereall'imperatore Giustino. Giovanni ha un racconto che e difl^uso, ma pi"particolareggiato forse ha per unica base le magre attestazionicitate. Cipriano, eglidice,accus" Boezio di due cose : . . . primo per ras, ut amici regis regilitteipsum dicebat,quod aliqui scripserant se caveret a seditione, quam Albinus Boedus sciens quod nuntiis predictorum amicorum centra ; et eum secundo hoc suos quosdam per Theodoricum. Theodor"co. item ad litteras autem fecit auferri viles personas daronatos ()),quod Boetius scripserat litterasInstino versus et ne deferrentur ad regem. regislitteraspredictas accusari fecitBoetium vero machinabantur ceteri senatores et misit nuntios ut senatores, omnes scribi fecerat fraudolenter uno Cyprianussub et de trocinio la- adimperatori animo nomine resisterent Boetii et Boetii notano cum a sigillo habuerat,sigillali, quod ipsius, tunc esset Ravenne, predicti rez acigitur accusatores, a Cyprianoinstructi, ad regem, dicentes se velie sibi aliquautiliadicere et predictas cesserunt munitas regi tradiderunt. litterastamquam a Boetio et ipsius scr"ptas sigillo valde gavisus, latrones iUos absolvit et Boetium tunc rex absentem, quia omnino Verone tunc erat, non insontem set et prenon dtatum, culpabilem, iuris damnavit exilio, ad verba dieta ignorantem, contra et Ordinem, predicta conf"rmanda,falsos testes contra Boetium (4) Cyprianusexhibuit omnia de cf. Saggio di cartografia della regioneveneta, (i) Per questa iconografia, di stampa l'iconograf"a " attribuita al i (dove per errore Venezia,1881, p. sec. XI, invece che al x); e C. Cu"olla, Fonti editedella storia deliaregione veneta,Venezia, 1882-3,P* 137"^* Probabilmente trascrivere epoca "e assai horreum G. G. " tavola una sicch" T cit.; "r horreum pi" antica viene DiONisi,De (2) I, cap. (3) VAnon, 51-4, mette (4)Cf. sotto Anon, non fece che pi" antica,siccome viene congetturato nel Saggio veronese quiricordato pu" facilmente rimandarsi ad sia quella di Raterio. In ogni modo che non un " in rammentato Aldone et 4, 50, Raterio un documento Notingo, p. veronese del 927, edito da 103. 81, 117. Vales, cap. 86, scrive pessimavistai suoi Vales, cap. 86. : " felsos testes ". Boezio,I, cap. accusatori Basilio, e Gaudenzio. Opilione 4, INTORNO RICERCHE regisfaciens. consenso Boetium tium et ALL' lecta Albinum, statim Albinum, verberibus et citato un aver in breve narra rex la morte VALESIANUS crudeli et tam misit satelitessuos cesos, in exilium U iniquasententia Veronam Papiam duci,et composuit . . " 73 contra iussit Boe- et mittiCO; in quo videlicet carcere consolatione philosophie Boetius libros de Dopo autem ecclesie in ptistcriummaioris ANONYMUS " apud baloco ipse . passo del De consolatione(*",Giovanni di Boezio, sopprimendoalcun che di Valesianus (cap.87); solo eglidice d^""'Anonymus chiam" a s" Eusebio prefetto. a Pavia, venne e quindi al corpo di Boezio, Giovanni e sul culto professato quanto narrasi che Teoderico Sulla morte scrive alcune linee che meritano ancora Lixoniensis 0) episcopusin libro.mi. vero Freculphus bus scribit, quod Boetius iussu Theodorici temporum dicunt quod dum di Boetius esset essere de ricordate: annotationi- decollatus est. ali! quod interduos fratresorta est pr" Papi", contigit hereditate disse[n]sio. patr"s cumque secundum ior"sconsultum, questiodelata fuisset ad Boetium utpote tul"t,et uni fratrum victoriam sententiam legem iudicavit. tunc frater qui succubuerat,missis perditionem in ecclesia beati Petri ad celum mane Boetium orantem satellitibus, quodam martiris in ecclesia aureum(4) occidi fecit. corpus itaqueBoetii tamquam in videlicet ecclesia beati Petri predata requiescit est; sepultum corpus qua cuius translatione de inferiusloco suo beati patrisAugustinidoctoris precipui, alteri litis, dicetur. Sever"ni festum beati viri Boetii et martiris sub vero Papienses martyriscolunt,quia Boetius alio nomine vocatus Giovanni Qui Manlio vero TorquatoSeverino Giovanni Giovanni De papam et de mostra di ignorareil vero nome nomine sancti est Severinus. di Anicio Boezio. continua la storia di re di papa Teoderico,parlando I: regis qualiter misit lohannem nequitia Theodorici in carcere eum et occidit; Constantinopolim postea soceri occisione (s). Boetii patricii, Symachi (i) Cf. Anon, Vales. cap. 87. (2) I, cap. 4, 117. (3) Presso Freculfo, Chron.,Coloniae,1 539, nulla di Boezio. (4) S. Pietro in Ciel d'Oro a Pavia. (5) Cod. Veronese, ce. 1350- 136a. trovo circa la morte C. CIPOLLA 74 Come " noto, contrariamente FaUsianus^ YAnonytnus discorre della morte pontificalis^ di papa di al Lihtr misBoezio,prima che della sione vanni Costantinopoli. Egualmentefa Giocome Diacono, anche in questo particolare dimostrando, base della sua narrazione storica fosse VAnonymusFalesianuSy e nel testo a noi pervenuto. Nel presente capitolo, e precisamente nel qualepure si accenna nel successivo, I papa, a s. Giovanni il nostro indubitatamente del Liber pontificalis. cronista fece uso " un amalgamadclYAnonyAnzi, tutto intero il presente capitolo del Liber pontificalis. nelle tnus Quest'ultimo" usufruito diggi" e del le le sono seguenti: quali primeparole capo, Eodem diens ceret lustinus rex ut pontificalis (I,275) in lustinum et maniera extricare. nam in summo ardoris amore non . . : tempore lustinus consih'o usus est, consecraret. al racconto seguito, Quindi non pontificalis. anche . christianae voluit religionis desunto VaU" daH'Anonymus siinseriscono frasie pensieri che Giovanni sianuSy nel Liber ecclesias fa- exterm"naret difforme fervore christianitatishoc catholicas devolutus,au- arrianorum imperatorem orthodoxum, quia eodem ecclesias arrianorum E anche catholicos ac hereticos catholicorum, morem summo imperator,vir religiosus, hereticos profundummalorum in imperatorfoveret secundum consecrari ad a tempore Theodoricus quod E ilLiber ... Giovanni soltanto trovava solo dice ilpapa essere " valde dove ricorda i suoi compagnidi viaggio, una con pontificalis. Infatti i laici vengono dalV Anonymus(cap. cosi menzionati : 90) Senatores Theodorum, Inportunum,Agapitum et alium Aga" " pitum ". E Giovanni: "...senatores Inportunum et Agapiexconsules et alium Agapitum". La parola " tum " exconsules" la dal Liber. N" YAnonymuSyn" il Liber (') narrano egli ricav" che papa Giovanni,entrando a Costantinopoli, abbia miracolosamente " egrotum ", ma li nomina circostanza ricordata nel Liber guaritoun (i) E neppure 47 L sgg. ne cieco,mentre Giovanni Ada parlanoi Bollandisti, scrive: " sanctorum, Hic Ioannes mai 27, VI, y" C, CIPOLLA della morte, kl. iunii". .xv. " Che papa Giovanni durante il consolato di Olibrio " detto cosi dal dal Liber come Diacono sione beati lohannis pontifica"isy quanto mori ch*egli potea ", frase ch'egli dalla Historia fa credere che Giovanni narrare a passa introduce il discorso dicendo tutto cronista, nostro ('". pontificalis Quando poiGiovanni ma I morisse la morte .lxxxxviii". die " desumere Diacono avesse, a ce pas- dal Liber tanto (*" di Paolo romana del re, Diacono ; sotsenz'altro, t'occhio il Liber del qualeriproduce pontificaliSy quasiesattamente In appresso Giovanni riferisce" prodigi dei quali l'espressione. menzione presso YAnonymusValesianus (cap. trovava 84). Questa " circostanza notevole,poich"rivela l'intenzione di Giovanni di dare un po'd'ordine al confuso racconto dell'-^noDiacono Panni evidente che queiprodigi, nel posto in cui si trovano, nymus. abbiano alcuna ragione di essere, mentre si spiegano non abbastanza bene,supponendoli di qualche grande, preannunziatori terribileavvenimento (J\ N" so altro possa non la morte essere Narrati i se parladell'ordine si giudeo,per la consegna di la morte narra di Atalarico al Pare ad abbellire il Giovanni ch'egli sa la Statim (i) Non morte (ed.B. argomento, di re contro alle cronologico al prodigi posto di qualcheparticolarit", Teoderico. Ecco la sua qualeha il suo fondamento parladel " flusso di ventre scrizione denelle ", e instar Arii auctoet et splene, Gloria martyrum di Gregorio giov" certo dell'opuscolo in Merov, I, 513, Hann. 1884. Krusch), Script. (2) Ed. cit p. {3) Per pure sua agliariani,e si e la elevazione sepoltura, ventris profluvio gravissimo egrotans, ad triduum omnia viscera cum pulmone, iecore si Scolastico, di Ario. enim ris eius intra RONENSE suo del re, la paroledeWAnonymus che rammenta scritto da Sinmiaco sia da attribuirsialla tendenza narrarci sulla morte della morte re. delle chiese cattoliche Teoderico,la trono. del trascrive i capitoli 94-9^ dell'^fio- Giovanni prodigi, nytnuSy dove vedere che questo avvenimento aliis Tu- 219. m"". 1,262),pur volendo dare ordine (CArofi. contenute dQWAttonymus,mantiene i nell'opuscolo il Mommsen materie attuale. RICERCHE INTORNO ALL* ANONYMUS " die dominico,quo finivitet animam in egessit;et precordiis ecclesias, regnum Athalaricum moreretur, quam Ytalie const"tuit. mortuus .xxzi., vivus Domini anno II d invadere catholiconim credebat se exalavit. ante demonum manu nepotem VALESIANUS vocatis suum, 77 vero principibus, regem anno regni sui ipse rex Theodoricus igitur in sepulcro, et sepultus est Ravenne quod sibi miris ornatus lapidlbus. est .dxxvi. paraverat,magniset U"nonymus Valesianus " pi"esatto, poich"parla espressamente dell'immenso monolite,di pietra che tutt'intero istriana, ricopre il mausoleo del re in Ravenna, e che costituisce anche oggid" delle cose mentale una pi" belle,che il forestiero ammiri nella monuRavenna. e che Giovanni dubbio paroledella sua come scr"vendo, nella forma non non e fonte, vedemmo, " ani- abbiamo in dataci da M. Il ricordo del consolato di di Simmaco ora qualelo 2"\!l^Anonymus, si accosta exalavit", mam... P, le senza sciup". Rilevo " intese bene Ravenna,non conosceva le Il cronista Giovanni, che in Olibrio, Giovanni Scolastico, lo occasione trovava del decreto sianus. Tit\}L Anonymus Vale- della traslazione del corpo di papa Giovanni proposito lamente soRoma, eglitrascrive quasialla lettera dal Lihtr ponAficaliSj ; il pone fuor di posto ilricordo del consolato predetto A a L"ber dice di papa trasportato a Roma, corpo fu da Ravenna quindidefinitivamente tumulato,essendo Giovanni e che il suo console Olibrio. Il modo di del esprimersi cronista o " errato addirittura o " fa non " sotto ch'egli i processi : distingue e le morti di Boezio e completa ogniriguardo si collega di Simmaco, e sa che il processso subito da quest'ultimo Coll'aiuto "Lt][* col consolato di Probo. AnonymusValesianus^ del Liher pontificalis e di qualche cronografo, eglinon commette che (almeno se le sue parole Terrore delVAnonimo Cuspinianeo che d" loro il Duchesne (')) da intendersi nel senso sono pone di di Simmaco Boezio, e e sotto stesso uno giornoi supplizi di Teodella morte avvenuti appena diciotto giorni prima come almeno poco chiaro. Tuttavia la confusione I, 277. (i)LiUr pontif, C. CIPOLLA 78 VAnonymusV"Usiamis siasi nella forma originaria, non ma giovato"t\YAnonimo Cnspinianeo^ nel magro frammento a noi giunto. Il Liber Pontificalis scrive: cuius corpus translatum est de sub die .vi. kal. Ravenna et sepultus est in basilicabeati Petri, " iunii,Olybrioconsule " (526). ferendo riInvece Giovanni Diacono confonde la cronologia, poich", nel il passo del Liber pontificalis^ v* introduce un inciso, dopo la qualeasserisceche la traslazione ebbe luogo un anno Ecco le sue parole morte. : derico('). crede che Mommsen(*" " a fuit Rome Igiturglor"osus sepultus mait3rr et pontifex revoluto anno a die passionis Petri,.VI. kl. iunii, sue, mortuo consulato Olybr"i. rege, a beati Theodorico iam riferiteparole, del del re sepolcro che correva Ravenna, segue Giovanni dicendo di una leggenda Verona, al tempo suo, secondo la qualeTeoderico fabbric" Dopo a colle discorso, in ecclesia aver l'anfiteatroa Verona e fu generato dal demonio; la parte ziale essen- della leggenda, quale" qui narrata da Giovanni, consiste caccia,quale" riferitadalla ben nota saga nel bagno e nella dolo avengermanica.Sopra questo passo di Giovanni non insisto, in altra occasione riportato illustrato (5), Citer" qui invece e fa seguirequesto alcune osservazioni colle quali Giovanni racconto; della sua Hec demones queste e sue osservazioni serviranno anche varia autem et frivola(4) sunt deludant hom"nes ut (i) Ora et mortuus est occidit post dies Symmachum xvtu... Cusp,si et citer" sotto mortuus est lustinus tomo VI, p. 457 sgg. (4) Qui nel cod. Veronese comincia la e. 1360. il nome no- di I, 323):(523) Chron. min, (var.S)rmmacum) voti ^^4, p. 637,nota. (2) Chronograph la di re Teoderico in Verona,in Arch, Per (3) leggenda 1890,ser. V, sicut de dicitur ire de nocte, de cuius revelatione il passo del cosi detto Anon, Theodericus nam f"ctas, demonum sugestione multa fantasticaostenderunt hominibus Fasti Vind"bonenses posteriores (pressoMo"imsen, " conferma erudizione: societate illa satis apparet, que "... a et Boetium et imp...". stor. ito/., Firenze, INTORNO RICERCHE ALL' in vita Valentinian" terdi tona Altisiodorensis VALESIANUS ANONYMUS " beatus qualiter imperator"s scr"ps"" episcopuspredictamsocietatetn refert Helinardus animarum tali apparitione II " demones lermanus ostendit. esse in cronicis 79 de ". ... demoniache citando apparizioni Helinardus e le Fite imperatorum francorum post Karolum Magnum, di s. GregorioMagno (*" sulla cariferisceil passo dei Dialoghi duta di di Teoderico nel cratere Lipari.Anche qui eglitrovava il quale,siccome la sua fonte nel codice Vaticano-Palatino (^), riferiscetutto il tratto di s. Gregorio abbiamo visto in addietro, E dopo tuttavia citarne Tautore senza si citano E del e il titolo del libro. Invece nel si riferiscono le parole (oraBerlinese) Meermann-Phillips codice e alcune narrato aver e autore qui il nostro opera. " finito. Giovanni esame Diacono del codice Palatino-Vaticano, e stesso testo e la per la critica del testo d"iV Anonymus V"Usianus Egualmenteil codice Palatino- Vaticano ha poco sua giov" cronaca, ha valore. non o si anzi niun lore va- di fronte al codice Rimane dato Meermann-Phillips. quindiassoche solo sopra questo manoscritto pu" poggiarel'edizione dal codice Palatino-Vaticano si potr"trarre critica""li Anonymus'y nei limiti accennati, tanto lendolo, qualchevantaggio, pi" che forse,vodimostrato che la si pu" ancora come non riguardare pleta, dipendenzadi questo da quellosia tanto diretta e tanto comtrascrizione. Una migliore quanto sarebbe una pura e semplice disamina del codice Meermann-Phillips sarebbe estranea al nostro tema; in mi si far" troppo Dal una il prima dalla Monmisen, seconda guendo distin- mano, tiene ri- la prima abbia e Berlinese; se in come Italia, edizione critica"olli Anonymus,non " da potremo augurarci, staccarci da questo criterio. lungo (i) Did, esame di delle Historiat imperiaparecchi capitoli lib.IV, cap. 31; anche (2) Freculfo, Chron. cit, e. s. che valore per la criticadel testo. ha posto " fondamento della sua edizione la prima del codice mano la quelmanoscritto che solamente Il Mommsen basti ricordare Gregorio,senza riportarla. in rcr, Langob, ci Script, 157, si limita a Ital. p. 540. ricordare l'attestazione di C. CIPOLLA 8o da Verona, vorrei che un'altra conseguenza Ics di Giovanni oltre a questa puramente negativa; ed ritraesse, ci ora apparisce per il suo tempo, di quantit" sotto un punto di vista un erudito di molto si " che nista quelcrospeciale. Egli", valore. Conosce una N" " soltanto erudito, ma giovarsene. d' ingegno, ordine logico, critico. " uomo sa aggruppare, con nozioni storiche che gliofirivano e dalle scarse gliavvenimenti, buon risultato, n" senza le cronache e gliantichi, eglisi studia, la vita dei personaggi dei qualidiscorre. Di quisi a restituirci matica comprendequanto possa tornar utile una ricerca largae sistedelle fonti delle Historiat imperiales. Di ci" si " da parecchi diverse in che e m a occasioni, parlato, parmi troppo poco finora siasi fatto in tale proposito. che molti libridoveano Di qui ancora apprendere potremo e opere sa nel secolo esistere a Verona abbondanza poich"senza di del Petrarca amico Questa non xiv. libri, Guglielmoda non - " cosa ignota, Pastrengo - ditissimo eru- avrebbe potuto scrivere il suo il Flores N" noscritto mamoralium,conservato opuscoloDe originibus. nella biblioteca Capitolare di Verona,si sarebbe potuto comporre un il soccorso di gran fatto storico, che fa conto senza di libri. Ci" costituisce numero di rilevare. IV. Condizione del d^W testo Anonymus Valestanus IL Conclusione. VAnonymus apparisce sempre Valesianus come un II,da qualunque parte lo si consideri, insieme di notizie, male ordinate,e ^*". Ohnesorgetrov" che questo organico Valesianus I per l'abbondanza aneddoto si differenzia "zW Anonytnus dei dati cronologici. si " veduto," giusta, come L*osservazione, giammaicome un tutto (i) Quindi il MoMMMN lo bisognodi nell'opuscolo. (Chron.tnitt,I, 261-2) senti delle specchiocronologico materie contenute il dare ALV INTORNO RICERCHE Poich" solo in pane. ANONYMUS " VALESIANUS le date si non cronologiche nei diversi capitoli; egualmentecompartite e, anche ma non riferite in maniera sono a dove si colle formole consule storiche dei note come dubitare che i Fasti consolariabbiano abbiamo data,col una Altrove si hanno e che perdute, si 50 (4) " detto che trovate in forma diversa. andate cronologiche dubbio in queibrani dei Al capidall*excerptatore. tolo senza Odoacre addi " Valesianus " fiss"il suo kal. .v. II la relazione tra VAnon, oct. esercito nel ", d",,p. 84,dopo Fa"es. e i Fasti,e ma se ne " tace che i 36,37, capitoli 45, Waitz Sic, giungealla conseguenza per b dei compilazione coi Fasti (Ravennati)" abbiamo a pi" chiara al $ 53 Fasti furono vedersi Holder-Egger, del usufruiti diiV Anon, con N, Archiv, 1876,1, il raffronto continuo nella edizione del Mommsen coi Fasti risulta riconosciuto il avere Agnello,ecc.; provata, anzi evidente. sicch" la Il S 54 trova vece indesiderabile coi Fasti Vindohonenses priores; corrispondenza non altri luoghi, nei " apposto alcun passo di confronto. qualinel testo consoli,il testo del racconto d"lV Anon, evidentemente non fu deriva S" noti che in molti ricordo dei conservato da antichi Fasti,cio" ha qualinoi possediamo. compilazioni per consolati, Gardthausen, cap. 94, p. 304, rr. 25-26; ed. Mommsen, la fonte colle comune (3) Ed. p. 328*": " dopo und ien minato lungamenteesa- avere nimo 50-6. Sulla relazione d"iV Ano- coi Fasti Vindohonmses, col codice Havniense, relazione d"VAnon. di campo Tanno. le ricerche del Mommsen, hanno rispetto grande valore che per questo 316-324. Adesso Fasti, pontificalis. (i) Ed. Gardthausek, p. 294; ed. Mommsen, p. 316" 318. Miscel"alib, XII-XVIII (2) W. Oechsli, Ueher die Hisioria Anonytnus hoc traccie di indicazioni saranno veronese Liber " giorno, nei non ma cronologica, Libri chronicorum, che furono ommessi minore col mese, trova seguite,per esempio,nel esattezza quindila scrupolosa C* " his consulibus ", " col consolato (5", qualesi e nelle narrazioni ma nei Fasti: consuete Altrove ". coir indizione la vano, tro- infatti cominciano YAnonymus. Quei capitoli dei consoli, ai quali le narrazioni che prinstanno aggiunte cipiano, col nome " trovano influenza sopra avuta " " non 8i uniforme. I capitoli 53 e 54 CO ci si presentano Fasti consolariC*); e li " sule " indictione quarta, Olybrio conseptimo kalend. septembris, ". (4) Ed. Gardthausen, 6 p. 293, rr. 14-15; ed. Mommsen, p. 3i6"9-"o. C. CIPOLLA "2 Al capitolo 51 a passarono C'" narra di OdoaCTC che Tufa ed altride' principali nelle Teoderico, che si soggiunge " eo anno ad inseguire Odoacre militi, kal. aprilis " ; e " mand" Teoderico " Ravenna; a tosto ma proseguendo Tufa,maestro dei qualesia quell'anno " detto. non benissimo le indicazioni del Stavano dove e del pitoli giornonei ca- i nomi dei consoli; ma principio di essere. hanno pi" ragione 54, che portavano al e 53 mese questi mancano, Talvolta d' Italia, ma non si riferisce strettamente la narrazione di rado il cronista abbandona non alla storia questo paese, per da farci credere lungosulla storia d'Oriente, mente ch'egli Veggansispecialvogliascrivere la storia dell'impero. i capitoli 39-44, nel qualeultimo e' " bens" un riferimento rebbe al Senato romano, soltanto casuale, e i capitoli ma 74-78. Parche la preoccupazione o anche unica,fosse quella maggiore, di tessere la storia degliimperatori Anastasio. Non Zenone e cito altricapitoli, nei qualila storia di Oriente si fonde con quelladi Occidente ; ma bens" rilevo che ai capitoli sopra citati fanno contrapposizione dedicati unicache sono mente altri, parecchi soffermarsi cosi a alla storia italiana. Che il nostro aneddoto sia estratto, " cosa un notoria,e lo dimostra anche iltitoloche lo contrassegna nel codice Meermannora ma Phillips; voglionotare come esso non sia un brano preso tale e qualeda alcuni Libri chronicorum, ma dicato vogliaessere giubrani di di di insieme come un l",e spesso presi qua e a nche loro. ben iltitolo I te m A o poco tra vedere, slegati legati ex con libris Chronicorum Inter cetera che significa poich"esso questa supposizione, componenti un'operache avea per le qualivi quellenotizie, si combina benissimo dai vari libri titolo Chronica^si sero estras- firanmiezzo ad altre trovavano molte. Leggendodi seguitoiltesto opinione. Ma si avranno altreconferme di queste si avr" altres"occasione di cosa, riflettenteil modo con (i) Ed. Gardthausen, p. 293, cui il testo r. 22; fu qualchealtra notare assieme. messo ed. Mommsen, p. 316*3. C. CIPOLLA 84 " ribus Odoacer E VAnonymusmut" rex isdem servirci di Questo pu" " temporibus regolaper andare che il testo certezza con " familiares litteras dirigens ". Severino s. " lacunoso in "eodem a o tempore ". rilento primadi asserire in solamente falsato, noi vedremo, che cune ladi dizioni. Tuttavia irregolarit" ed errori ce ne sono innegabilmente. di una lacuna tra ilcapitolo Pu" sospettarsi 47 e il48,ilquale Odoachar ". Ma forse ultimo comincia seccamente con " igitur anche questo "igitur"si pu" spiegare pensando che T autore quisi preoccupava soltanto di riunire assieme i passidi Eugippio Odoacre. " una modificazione di " qua" " Igitur riguardanti nella Fita ('). " propter ", che leggesi Pi" forte sorge il sospetto di corruzione nel testo un po'pi" base ad medesimo nel innanzi, . . . nam dum ipse esset beret,quodam tempore capo (*": bonae dum voluntatis memoratum fevorem arrianae sectae et multi nobiles regem coram praesancto viro... laudarent... San Severino la durata del suo profetizz" " Quodam leggiamo: Le linee che cosi stanno, poich"suonerebbero come levare era assurdo,mentre altro che ariani. tutt* erano memoratum a queste, precedono nQ"l'Anonymus locch" " testo etiam tempore dum e (^^ Eugippio In regno. san regem hanno non " "c ficato, signi- nesimo, elogioall'aria- un Severino e TAnonimo si potrebbe Questa prima diflScolt" supponendoqualcheerrore di modo di trascrizione, che il la setta ariana, genuino dicesse: quantunque eglifa^jorisse di buona volont". colt", tuttavia uomo C* " poi una seconda diffied " che la sintassiesigeche con " minci co" quodam tempore cosi come avviene nella Fita s. Seveperiodo, di Eugippio.Se leviamo tutto iltratto: " nam ritti ("", praeberet" un nuovo - otteniamo non solo di ristabilireil senso (i) Ed. dt cap. 44" S (2) Ed. Gardthausen, (3) Ed. cit. cap. 32, " (4) Ed. Gardthausen, " la sintassi, ma con- 4- p. 292, rr. 15-19; ed. Mommsen, p. 31$ '*^^ 2. p. 292, r. 15-7; ed. Mommsen, p. 315 """"". INTORNO RICERCHE ilcarattere serviamo ALL' VALESIANUS ANONYMUS " II 85 " iltratto presente, che " desunto per intero a tutto " praeberet Eugippio.Probabilmente anche iltratto " nam in due,Tuno riguardante la buona volont" e l'altro " da spezzarsi Tar"anesimo,e i due trattiapparterranno a qualchebrano delle da - Cronache ("". dall'abbreviatore trascurato Gap. 57 di (*\ Avanti Il linea. una questo capo il codice M a tuttavia senso cuna segna la la- almeno corre dell'ambascieria fino ad un da tocca giacch"qui Teoderico a Costantinopoli, dalla morte il cui esito dipese none, di Zeche " oggetto al racconto delle ultime linee del capitolo ^6^^\ Difatti i coLe prime linee di detto capitolo scorrette. dici 57 sono leggono:" Teodericus enim, qui in legationemdirexerat " Faustum Nigrum ad Zenonem ", e poiilsenso " sospeso; Gardthausen con quale diritto? Anche la soppresse " qui "; ma si " " sospesa, e non proposizione seguente " at ubi reverteretur legadirettamente con quanto segue ^^\ sposizione traGap. 60. Diggi"Francesco Riihl($) rilev" una singolare " di paroleavvenuta in questo capo. una zione trasposicerto si segno, mandata - che si scorge dacch" facilmente, del (i) Al principio " et mona ambulavit che non Mediolanum eit mai Cremona, crede a cap. 53 si dice che ommessi e a Cremona " Holder-Eggerpotea dall'excerptatore. (2) Ed. Gardthausbn, p. 295, ed. il S 57 comincia ed. Gardthausek (3) Anzi abbiamo sua succate " mor"tur solo il codice M dal $ che ha Cre- sostituisce" Ravenna " ". nei brani (inquesta paroleche nella p. 322' "c., cio" colle 56). si disse nella nota 56 e "c rono fuprecedente, del $ 57. poste al principio i capp. praevenientem". le lezioni mancando Gardthausen tate dispuin P, preferisce satto, Ci" " ine". perveniente lavoro lohanrus nel invece suo "c pervenientem giacch"eglilegge "; Antiochia una Malalas^in Hermes, [1872],VI, 335, nota 4; e ora nella ". edizione,p. 320*^ accetta sempre: " pervenientem (5) Acta socitU Lips.IV, 374-s. praeveniente", V. et il " cxiit de trovarsi benissimo 55-6 sono confusi,lacunosi. Tra praeveniente ", Gardt. p. 295, r. 3. Il tratto (4) Anche " " rex fosse andato da Ravenna 8; ed. Momhsen, r. queste ultime linee,come dal MoMMSEN e* " con chiudono Odoacer notata servando Holder-Egger, N, Archiv,I,319, os- ". la notizia desiderata da Ma " " Taveva stesso detto che Odoacre stato il passo, errato io e dice che Mommsen propone " 86 C. CIPOLLA dal R"hl. Il codice Meeraccennata primadi leggerla (') legge : mann " dum ipsequidem arrianae sectae esset, tamen E di sicut sub principes esset " militia Romanis ". praecepit 11 a qualchelinea (rr. 2^-7):" nihil contra religionemc"tho" chiaro che queste ultime paroledebbono " licam temptans ". E con " tamen a ". ragione,o con seguire apparenza di ragione, il R"hl, seguitoora dal Monmisen^ propone anche che diventa l'accusativodi a esse praedi leggere " militiam " (*), molti anni cepit". " Qui comincia Gap. 61. che continua sino dal memorabili,pronunciati far nulla solo il manca 61 capitolo " e con precede, ci legame,ma comincia Ma quanto se detti dell'autore Anzi segue. non Infattiil illettore fosse informato deploranel da ha non indizi del contrario. sono cosi,come che tratto un guito, se- e parladei qualial tempo di coltura letterariache l'autore mancanza re: della " Hic fuit...". Viene in mente sapientiae il capitolo che al capitolo 61 debbasi far precedere 79, che l" dov' ", sta fuor di posto, e che parlaappunto della ignoranza letterariadel re, principiando il discorso in forma di affermazione diretta: " Igitur Theodoricus inlitteratuserat " "c. rex Dopo " dum quanto con dei re, e viva la ricordanza. tuttora era Si ilcapitolo 62, tutto a abbastanza ordinato tratto un inlitteratus esset, tantae un' affermazione del s'intende diretta, il " inlitteratusesset dum " capitolo6". Il tratto 61-2 si allaccia male come con cosi precede, che segue. quello quanto si unisce convenientemente con non egualmente Infattiilcapitolo 6$ comincia con " Postea vero accepta uxore ..." (J), dove il " postea " non si era mentre non pu" difendersi affatto, fatta paroladi alcun precedente avvenimento, n" stabilitaalcuna data cronologica. (i) Ed. Gardthausen, Vaticano-Palatino. p. 295, Ora rr. il Mommsen nel modo trasposizione, presso a poco (2) Frick, op. cit. p. 345, di accusativo in Questo 22-24. (p. 322) tratto nel dice co- nel testo la manca introduce proposto dal Ruehl. d" questa voce " militia " come un -a. (3) Ed. Gardthausen, p. 297, r. 13; ed. Mommsen, p. 322^. esempio RICERCHE INTORNO ALL* VALESIANUS AKONYMUS " 11 " 87 Gap. 66 e 69, Anche qui abbiamo un per"odospezzato in due capitoli, che restituiremo cosi : due, e partito De"nde Urbem, veniens,ingressus adlocutos,se omnia, Deo iuvante,quod naverunt, inv"olabiliter servaturum ad Palmam et senatum polo po- romani ordipr"ncipes enim eius, promissionis retro verba promittit; populo,in tabula populofiieiatadlocutus, rogante qoae in venit ad in iussitscribiet aenea publicoponL Nel queste ultime testo dopo il cenno derico. sopra ed " confermata che viene G. B. De che aggiungere Rossi e le due tra essa e " I ^8-9 sono capitoli l'ultimo del capitolo 6% un sul importanteloro suo suam t lonim ". Transimundo l'uso del Per levare nostro autore. " (*". romano dei 6S: capitolo " quali, Item Ama- regiWandache osservo ogni scrupolo, tradens tradens ", come forma abbiamo avuto test" un Ne luogo 66. test" aggiuntoal capitolo in matrimonium participio presente al comune in proposito studio sul emiciclo nel Foro dal considerare ilprincipio del lafrigdam germanam adlocutus ", mosaico di frammenti, uno l'abbiamo t " riconosciuta dai chiarissimi venne un Teo- dente, " eviproposizioni ogni dubbio levare A G. Gatti in " ad Palmam appellato Comincio da pronunciata morte a dallarispondenza della voce in ambedue. usata baster" condanna una relazione di argomento La aflFattofuori di posto, paroleseguono, " diretta, esempio 60. capitolo del " (contra religionem catholicam) Un altro ce lo offre il " mittens " del capitolo 54 (*". Quindi la proposizione attuale pu" considerarsi come diretta, proposizione " necessario cercarne si cui e non un'altra, essa appoggi sembra di di carattere fuor un'altra notizia Egualmente luogo che abbiamo nel capitolo dice famigliare 70, dove nel codice M (ilcoP non ha questo tratto) : leggesi m " temptans Deinde suam (dopodi che?) sexto Amalabirgatradens in (i) BoJUttino XV, 64. revertens mense matrimonio Herminifrido regiTur"ngorum: dlUa Commissione archeol. comunale Il MoMMSEN, p. 324, d" il testo Ravcnnam, alia germanam Roma, Roma, di nella forma ordinaria,senza osservazione. {2) Ed. Gardthausen, p. 294, r. 15; ed. Mommsen, p. }i6^. 1887, cuna al- 88 et C sic per drcintam pbcuH CIPOLLA eratCO gcntilnis. omnibos amator emm fabr"- carum.-. ha da far nulla l'amore Non col matrimonio alle fibbr"che, di Euebbe credere che ilprimo " en"m " Amalabirga; eppure la voce gnificato " certo che ilsi"tto formasse la spiegazione del secondo;peraltro dellaparola in quest'opuscolo " molto chiaro, non " enim vi sia usata pi" volte, n Monmisen^*) crede che questa voce quale cita dei alcuni luoghi una ^\ uno quali semplicecopula* Egli considerando. che stiamo ora Il brano del " 69 " appunto quello di senso, trasportandolo, eius " muta " verba enim promissionis In due luoghi al " ^^. come (" 57, 62) " em'm " proponemmo, sembra significare soltanto poi, ma o similmente; peraltro, irrfaUi, nel " 72 parmi che quasisi possa lasciaread " enim " un significato che esso anche in qualche simile all'ordinario, mantiene che ("". Complessivamente altro luogo dell'opuscolo apparisce " " enim percbiy "c., con valore rinforzativo od significa infatti Sicch" nel " 70 avremmo esplicativo. sempre un brutto accordo della proposizione le fabbriche, contenente " enim " e riguardante con quanto precede. (5) e non Siccome si sa che Amalabirga sorella gerera nipote mana " di cosi alcuni, Teoderico, e emendare Ma il passo la ancora ha non l'Anonimo tra cercarono questiil Gardthausen, leggendo:" filiam germanae suae ". li in tizia e quelposto quellanopiaganon fi^ase Se colla sic et senso. proprio per drcuitum " voleva significare che Teoderico coi legaminuziali " sanata, a (i) Da questa voce in poi il testo anche " dato dal codice P. (2) Cbron. min. I, 261. Gardthausen, (3) S 57 (c"^G. (ed. p. 296, 16, 26; ed. M. ed. M. p. 324, p. 295, p. 322, 8; ed. Mommsen, p. 322, 2),$ 62 27, 34),$ 69 (ed.G. p. 298, 19; G. p. 298, 25 18),S 70 (e"i. ; p. 324, 23), $ 72 (ed. ed. Mommsen, p. 322, 12), ed. M. G. p. 299, 7; ed. M. (4) S S 72 (ci 60 p. 324, 31). (ed. Gardthausen, p. G. p. 299, 18; ed. M. (5) et 295, 20; p. 324, 35). Dahn, Die Kdnige der Gtrmanen, tomo IT,tavola genealogica degliAmali. , INTORNO RICERCHE ALL' di farsi amiche le ANONYMUS " VALESIANUS gentibarbariche ^% U " 89 dovea raccogliere assieme tutte le notizie di tal genere, e non nei cap"toli sparpagliarle quelloche, dagliindizi 6^, 68, 70. Ed " precisamente abbia fatto; poich"tutte queste sembra proprioch^egli raccolti, notizie,che tra loro converrebbero assai bene, stanno poi male Anzi a farci credere che il nei luoghidove le abbiamo trovate. solo la frase test" esaminata sia proprio vero questo, giovanon cercava sic per circuitum anche "c., ma la voce " et " alia germana[m]sua[m] " del codice Meermann. sostituirlacon la espunse per e " il passo potea racconciarsi anche vasi a filia", " " ma alia" nella frase IlGardthausen una tanto diversamente, supposizione, pi" che pote- supporre che cio" sui YAnonymuss*ingannassein questo particolare, vincoli di parentela Teoderico ad colleganti Amalabirga(*". nella biografia derico, di TeoVAnanymus " inclinato a raccogliere, le sue notizie, disponendole per materia. Lo vediamo a delle fabbriche (capitoli merate 71-72),le qualisono quienuproposito Tuna dietro anche per quanto solo Taltra, motivo; lo per questo vediamo i detti memorabili riguarda " quindiverisimile che anche le fossero,in origine, le notizie di (cap"toli 61-62). carattere famigliare vicine alle altre. N" une possiamo esser manchi qualchenotizia. UAnonytnus(capitolo 80) di Teoderico verso n" si sa dell*affetto Eutarico, comprendecome ebbe in altra che costui del re. moglieAmalasunta, figlia ignorasse Iordanis(3" parlaprima del matrimonio di Teoderico colla del re dei Franchi;e immediatamente dei figlia dopo tien parola il re leg"la sua famiglia matrimoni coi quali con re dei Alarico, che certi, (i) Mi non pare eccessivamente ardita la del ipotesi Mommsen che placuit omnes placavit gentes ". scritto queste parolequando lessil'articolo citato del Frick (2) Avevo (Commeni, W"lffitnianae, Lipsiae, 1891,p. 345, nota i) dove eglipure fa la e omnibus gentibns " sostimisce osservazione,anzi a " " che altro commise VAium, quando di Teoderico, spos" Sigismondo,re dei figlia Teodegota, fa donna di Alarico,re dei Visigoti. Cf. N, Archiv,XV, 583, mentre Burgundi, e HoDGKiNG, Itdy and bir invaders, m, 354. ed. Mommsem. GUica, (3) cap. 57-58, stessa nota un errore disse (cap.63) che 6* / Digitizedby VjOOQ IC C. CIPOLLA 90 Trasamundo dei Vandali, re Sigismondodei Burgundi, Visigoti, nonch" con Eutarico ^'". Ef manfredo dei Turingi, con nomin" del capitolo Nel seguito 68 si dice che Teoderico E poi VAnonymus prodel pretorio. Liberio gi"prefetto segue patrizio cosi: . . . itaque Theodorus Odoin filiusBasili, Gap. 69. Dum amputar!praecepit . in haec cognovisset, . apud sessorium, caput palatio, eius . Forse il tratto a ei. eius (") insidiabatur comes Odoin " "c. ha riferimento col " tratto " dum haec", quantunque si possa credere che qualcosamanchi a filiusBaie Theodorus parole" itaque affattosospese (J). Non so se quisi parli silio, di quelBasili" stanno che fu "regioministerio depulsus", come e che poi figur" delatori di Boezio (+). Di un Basilio parla tra i pi" perfidi uno completareilsenso. le Ma Cassiodorio (^". Che si abbia a pensare circa la identificazione deWAnonymusVaksianus non lo so, ma questo posso affermare che qui il testo " lacunoso;anzi non si ha un testo staccate. ma piuttosto quasiun mosaico di proposizioni seguito di questo capo, cio" Capitolo79 (^). Prima del principio lacuna di una linea e prima di " Igitur ", il codice M segna una comincia in lettere un quarto; e nel codice P questo capitolo in questo onciali, quasiad indicare l'iniziodi un capitolo nuovo; fatto si ha probabilmente traccia alteratadella lacuna ancora una del Basilio indicata dal codice M. Tale valore alle congetture unite Paolo tali not"zie (2) Cio": ()) Non racconciando " Theodorus so noi fatte intorno gi" da che lo si doveva Dicemmo capitolo. (i) Anche lacuna,espressamente segnata, Diacono, HisU romana, a (5) ed. serva Droysen, pp. 215-16,con- famigliari. di Teoderico. dire se Mommsek ilpasso cos" : " filiusBasili ", (p.524 '^)sia riuscito a sanare quesu piaga, in] administrationc praefecturae [successit itaque poich"la voce " itaque" consoL philos, I, 4, 51, ed. R. Peiper Variar. questo legaread altro tratto, al vi starebbe fuori di affatto. (4) De cresce ac- IV, epp. 22 (6) Ed. Gardthausen, e cit. p. I2" 2}. p. 500, r. 26; ed. Mohmsen, p. 326*^. posto e. CIPOLLA 92 andarono bruciate si " pur test" detto che le sinagoghe Gardthausen registra duce questa congettura,ma non la intro- si parla ora, ? se nel testo, dove lascia la oscur"ssima lezione dei manoscritti. Il 83 ha relazione capitolo quanto precede.Poich" con di Ravenna di Santo di forse non ma pensiero, si non sa stiano come di forma verso i fatti le due notizie ivi date,cio" la distruzione della chiesa delle armi in odio proibizione ai Romani. delVAnonymus " entrato oramai nella esposizione Tattritopolitico-religioso da una parte,e i Romani tra Teoderico i ci percattolici dall'altra. Ma la narrazione probabilmente e venne frammentaria. L'ordine generale c'" senza dubbio,poich" Stefano vien detto,che il re era nel momento, Verona a Verona a e la la rivolta ravennate, scoppi" dal libro De consolatiofu philoso- in cui (cap. 81); ora scono phiaesappiamoche T inizio del processo di Boezio, cui si riferii e rona, s" svolse a Ve85-87 "eWAnonymus Falesianus, capitoli poi dal cap. 88 risulta che il re era fuori di Ravenna, dacch" si dice che si rec" appunto Il 83 comincia capitolo "locum, quem ad con modum " Ex col". eo hominem enim^Oinvenit bene rem (^) gubemantem querella diabolus W publicamsine qui significa Che cosa subriperet". forse s'intende parlare?Se, come qualtempo risulta dalle altre parole che abbiamo riferito, VAnonymusvuol di Teoderico,come descriverciil principio della nuova politica si spiegache anche il capitolo 85 s' inizia con frase simile ? Infattiquelcapitolo, col qualesi apre la narrazione del processo di Boezio,comincia cosi : " post haec coepit adversus Romanos cominciato anche prima subinde fremere ". Ma non aveva rex " "Ex eo"? Di " a " nel fremere contro " i Romani, conforme a quanto vien detto 83? capitolo dire " una che " Ex eo " non indicazionecronologica mera potr" Ed " antica, si allude anche alla causa. voce ; in quella bella di Giovanni Diacono, il quale sempre congettura quella Si ma (b) P qnereUm P nudignos (ft) (i) In prima mano L P SU qui aggiunu la (?). voce "tempore", che fu poi cancellata di INTORNO RICERCHE nel capo Ytalia in " ANONYMUS Theodoricus Quod gnabat ALL' VALESIANUS Gothorum rex "c., tutte connette paroledel capitolo 80, dove VAnonymusfa Teoderico il quale"nimis con Eutarico, a fidem catholicam inimicus CO. " Ma forse non legareidealmente, Il capitolo 84 poi nulla ha a che parlammo e col capitolo 85, che apre di Boezio. dei tratto un prodigiaccaduti a incuneato qui re- queste notizie colle dell'amiciziadi cenno asper fiiitet contra opinionepu" senza materialmente i due passi. fare col capitolo 83, di cui la narrazione del processo 11 e contiene la narrazione Comincia Ravenna. 93 " questa dubbio " II con a Item, mulier richiamo materiale al* pauper s" "c., dove a item " " un mero l'ultima proposizione del capitolo l'ordine 83, la qualecontiene notizie del" che lev" ai Romani comincia " armas " l'uso delle "item", cio": "item pure con "c. Porsela ricorrenza dei due e armi; tale proposizione " ut item nullus Romanus " (u cagione dello sbaglio. Giovanni Diacono,quasisei secoli si addietro, accorto era pienamentedella sconcordanza;e avea (') trasportato il tratto nel suo capitolo lohannis sui prodigi De occisione pape Theo la maco, Simdorici di et morte morte regis, dopo di Boezio nunziatori della di papa e del morte erudito ha il suo Giovanni,narrandoli come re. Questa congettura del preanvecchio ogni modo ci assicura che non c'illudiamo credendo fuori di posto quelcapitolo. Ora levando nel complesso certo un quelcapitolo, qualeordine ricomparisce della narrazione, di testo. e lacune e depravazioni pur ammettendo della legazione I capitoli 88-96 sono occupatidal racconto di Giovanni a Costantinopoli, del supplizio di Simmaco senatore, valore,e ad Scolastico per la consegna di Teoderico. chiese cattoliche agliariani, e della morte dell'ordine scritto da Simmaco (i) Scrive " r"cus rex " modeste "r"co usque ad . . " Eo tempore . consule..."; cod. Veronese, e. 134 (2) Cod. Qui la Anon.) Theodo(= ex co dell' Ytaliam,licetesset arr"anus,tamen cum regnaretapud fuit ab Eutbabeo tempora regnaverat set depravatus Giovanni: Gothorum delle Veronese, e. 136 b. e. C. CIPOLLA 94 procedeabbastanza seguita.Quantunqueesaminando tuttavia puntisi possa forse sospettare qualchelacuna ('), singoli narrazione i il discorso segue abbastanza ordinato. Anzi mi piacedi rilevare che YAnonymusVaUsianus combina (*) in alcuni puntidi molto rilievo. Boezio coi cronografi mori nel 524, Simmaco ilconsolato di Opilione il consosotto sotto lato di Probo nel 525, e papa Giovanni nel $26 (18 maggio), di re Teoderico (30agosto).UAnonymus poco primadella morte parlaprimadi Boezio, del suo simulato processo, e del durissimo di papa Giovanni a Costantinopoli, suo supplizio ; poi della legazione il suo ucciso,come quindidi Simmaco ingiustamente nero, gedi papa Giovanni,e di quella del re. e quindidella morte Il posto che in questo racconto tiene la legazione litana costantinopodi papa Giovanni " chiarito dal Liber pontificalisy dove pure si pone la partenza di Giovanni prima della per Costantinopoli morte di Simmaco, e dall'Oriente. Solamente avvicinando il Liber Boezio " doricus " consules,Symmachum e " (J). Alla gladio rex di Giovanni questa " posta avanti al ritomo a mente, si esprimeconfusapontificalis Simmaco herericus tenuit duos et senatores Boetium, di Simmaco morte in un'unica frase : e et " Theo- et praeclaros occidit ex- interficiens di Boezio,come osserv" il Boissier (+), il Liber attribuisce carattere pontificalis in quanto che adoperaa tal riguardo Theola fi-ase : religioso, hereticus", che " proferita " doricus rex quidove si espongono gli ultimi fattidel re. UAnonymus VaUsianus si limita ad esporre i acutamente " (i) Cf. p. es. il cap. 88. (2) Cf. Holder-Egger, m N. Archiv,I, 364. di paroletra VAnon. e il Lih. poni. Questo rispondenza dolo suscepit " cum pagni papa Giovanni e i suoi comVAnon, ritornanti dalla legazione; e anche (cap. 93), scrive,allo Non d" tuttavia VAnon, al papa il ". stesso riguardo, cum dolo suscepit titolodi martyr ", usato dal Lib. ponU (ed.Duchesne, I, 276). L'antichit" (3) Rilevo dice che una Teoderico " . . . " a della vita di Giovanni pr"".pp. I nel Ub, ponL " del resto dimostrau dal Duchesne, Lra-Liv. (4)Journaldes savantSy1889,p. 449 XLV, no. sgg. Cf. anche Revue historiqutj ALL' INTORNO RICERCHE contro puntid'accusa scagliati che Boezio a conforme Boezio,in modo espone ('". Ma stesso per questo non U VALESIANUS ANONYMUS 95 " quello a che pu" dirsi, ci rappresenti poich"tutti queifatti, VAnonytnus che costituiscono la persecuzione politicoquelli gliespone come diabolus "invenit lui che dal in intrapresa re, dopo religiosa, altra luce sotto locum " Sono ". da uno poraneo, pagine piene di vita,scritteda un contemdi queiRomani, i quali da uno di queicattolici, e di politiche compagnidi aspirazioni dalla spadadel re goto. fieramente colpiti in s" stessi, nei loro o o furono religiosa, fede si fa Qui il racconto vivace,drammatico, pieno; e, per buona furono pi" indulgenti con e i copisti Texcerptatore sorte, Faccio questa osservazione sopratutto collo scopo altro ", per del esempio,quelloin cui si ripetonoi che passi, questi da chi sciupati furono per la loro dettimemorabili alla mente presenti ma illetterato, saggio.Tenendo re di dimostrare lo stile"QWAnonymus. Un dei luoghi, che ci attestano qualesia uno noi. pendi" commeno importanza trascrissele Cronache^pi" facilmente ci avvezzeremo o male conservati, corrottio lacunosi (*). l'orecchio a distinguere i passi che abbiamo trovata tra VAnonymus La rispondenza cronologica di maggior e i dati dei cronografi Vahsianus,il Liher pontificalis (i) De (2) Non so Teoderico Pi" stesso. sia se Albino contro avvicinare I, 4. philos. consoL da altrinotato stato e ai dolum sed " terficeret". rex Romanis Vedemmo da Marco, XIV, p. 328^) dice VAnonymus Albino contro o " e testimonium Marco, xiv, " " Boezio. Verso dove Satanas viene recata rr. che il referendario Quesio le sue vittime 1-2; ed. a Cristo alcune di intrattenercisu Mommsbn, in ludam Ciprianoaddusse ci fa ricordare del 302, r. " p. role pa- 3284-s): 3; M. p. 3263^ di 4, M. xxvi, e 59 " ", da anni dolorosi, questi scrive: ", facendoci ricordare di Luca, xxn, ". in- falsostestes " "ilsum testimonium parolada Matteo, il principiodella narrazione cap. 83, p. invenit diabolus locum autem p. 303, falsum "" di cui " fatta 56. VAnonymus (G. occasione avuto ad niodum eos et quaerebatquem ten[d]ebat che quelleparoledipendono da Matteo, xxvi, Luca, xxn, 2. Nel capo stesso (G. p. 302, 27; da i, e VAnonymusparlandodel processo da In modo Vangelo, giudeicrocifissoridi Cristo,e addietro abbiamo del cap. 86 (ed.Gardthausen, " che Boezio, adoperafrasi tolte dal a ex 3: eo " enim intravit Cf. Bianchini,Evang. quadrupUx^ II,i, la concorde lezione della v$rsio Vcrorunsis. 267, C. CIPOLLA 96 in quanto che s'introdusse speciale importanza, confusione assai grande. Gi" il Liber potiHficalis assai presto una di Boezio a quellodi Simavvicina un po'troppo il supplizio maco. V Anonimo siccome abbiamo detto, Cuspinianeo, pone le due morti sotto il medesimo tribuisce giorno,per quanto pare, e le at- valore,assume alFanno stesso le della di morte il consolato Teoderico, quantunque re di Olibrio Tanno e registri poi J26. ('" associa, sola frase, in una le morti di Boezio Anche Procopio e di Simmaco, quasiche fossero accadute assieme. che questi ultimi avvenimenti della Concludo dunque dicendo, non sotto vita di re Teoderico sono abbastanza bene che chiudono il testo nei capitoli eccezioni, salvo ordinati, alcune dtWAnote^musV"U- sianus IL conchiudo Ma ancora asserendo che il testo frammentario, pienodi pervenne di passio di lacune parole. qualisiamo Pertanto i risultatiai n codice Veronese-Vaticano e con arrivatisono (P)non d" ci de\i*Anonynms un non sizioni traspo- rare : questi testo suo proprio il testo di quelcodice " forse immediatamente, certo intimamente legatocol codice Meermann-Phillipps (M), ora e il vincolo " di inferiorit"e di dipendenza. Berlinese, Giovanni da Verona, compilando al principio del xiv secolo si giov" dell* le sue Historiae imperialeSy AnonymusValtsianus nel il suo testo " inferiore a quello di M. L'esame testo P, e quindi dei pochi brani qui studiati delle Historiae ci fece conoscere d"iV Anonymus, ma il valore del come libro, opera di e fino erudizione, a certo un erudito. segno, determina il carattere di Giovanni come Dalla relazione esistente tra le Historiae di Giovanni e il codice P risultamanifesto che al Il del principio del codice M testo a s". indagini.In (i) De trova non ha in Verona ancora dunque alcuna conferma codice stesso in condizione di tal modo bdlo Gotbico,I, e. esisteva secolo. Bisognastudiarlo nel Il critico SI nelle xiv ultimo quest' i. esso ci avere che lo ce molta come apparisce una riore esteserva. con- libert" serie RICERCHE INTORNO di brani estrattida testo Abbiamo " ANONYMUS i luoghinei parisono di spostamenti o test" veduto VALESIANUS fonte storica. Quindi estesa una le lacune;molti del nel ALL' 97 " molte sono qualiavvennero o ruzioni cor- brani. che Giovanni diacono Fita di Boezio,eh* egliattribuiscea lordanis. potr"altrui fornire II ad argomento cita anche una Forse questa citazione Io indagini. mi tento accon- di rilevarla. Torino, 30 aprile1891. POSTILLA. Era di gi" stampato r illustreautore dell'opera l"alyand bel lavoro sopra puntiche questo articoloallorch" Th. il primo re ostrogoto('), in cui si destano interesse per noi. Hodgking, ber invaderSy pubblic"un Annoto molti toccano qui quanto mi pare degno di maggioreattenzione. A p. 128 egliasserisce, seguendo di Holder-Egger, Valesianus che VAnonymtis la ben nota opinione identificato col celebre Massimiano, vescovo va probabilmente cattolico di Ravenna ("); viene da lui riconosciuto quell'opuscolo la principale autorit" contemporanea, (p.285) come per la storia del regno ostrogoto. Anche dell'origine egli (pp.308-1)colloca di Teoderico in Verona sul colle di S. Pietro;solail palazzo mente accennando " Vecchio nella al "Ponte Il Ponte "" pienadel Nuovo", Nuovo 17 settembre lo dice invece pietrafu in 1882: abbattuto "Ponte dall'Adige fiisostituito col ponte Umberto, in ferro. Al " "tWAnonymus Valesianus,dove 81 incendiate dai di Ravenna si non s'intende; sia avvenuto bene sa anche a Roma se e'" cristiani, venga o a si detto che Cesena. un un goghe parladelle sinapasso che non simile incendio Hodgking non New(i) Theodoric the Goth,the barharian championof civilisation, and parla York London, Putnam, 1891. F. Wrede dtr Ostgoten in Italim, (Vberdie Sprache (2)Pure recentemente di si che l'aneddoto accontent" dire fu Trubner, 1891,p. 29) Strassburg, scr"tto a Ravenna verso la met" del vi secolo. C. CIPOLLA 98 sinagoghedi delle Roma o di Cesena,ma, noi facciamo come pure, crede che la sollevazione sia accaduta solamente a Ravenna ; in cui tuttavia ammette (p.260) che il passo de"TAnonymus, si descrivono talieventi,sia cosi,che diflScilmentese corrotto ilMommsen Siccome ricavi il giustosignificato. dell'ordine dato dal " fatta parola " 82, dove si al re " appoggiaal populusro- stenere incendiate, per soper la ricostruzione delle sinagoghe che un incendio avvenne anche a Roma, cosi " opportuno a manus " rilevare che Hodgking (p.222) d' intendere dimostra il passo da noi pure difeso ; vale a dire, VAnonymus non di Ravenna " che dei cittadini a Romani nel ne parla senso . Sulle morti di Boezio,Simmaco I,lo Hodgking papa Giovanni e ritiene (p.281) che la uccisione del primoabbia 25 dell'anno 524; segna la la met" verso maggio 526 (p.284);e la di cronologia il maco Sim- poli: Costantino- a Questo riguarda intorno allaqualeritoma poco queigrandifatti, dopo l'autore (p.286)per che (pp,284-5)^^ catastrofe di fu pure fattomorire da Teoderico. Simmaco luogo sotto pontefice durante ilsoggiornodel papa avvenuta come narra del morte avuto rilevareche ('^ si ingannaritenendo Procopio addi 30 agosto morto Teoderico, 526,abbia finitola sua giornidopola morte di Boezio e di Simmaco. sto Que" un poich"Teoderico mori due anni egli, errore, soggiunge mesi (" many dopo Boezio,e parecchi monthy") dopo Simmaco. tralascio di avvertire che Hodgking (p.277) continua Non vita pochi ad attribuirenon eglisiferma a le qualifurono che savants poco valore dlYAnecdoton confutare le obbiezioni trascurate anche messe da G. sul cristianesimo di Boezio Holderi,ma innanzi da nel Boissier, (2)N, Archiv,XI, i 123 sgg. Scheeps(*), notevole t"colo ar- nel Journaldes pubblic" (1889,p. 489 sgg.). (1) De bello Gothico,I, e. neppur (ed.Bonnensis,I, 11). L. A. FERRAI 100 all'altra! popolomilanese,quandole si pongano di fronte Tuna L'ultimo poeta della gentilit". Ausonio, che serenamente del Cercava i dolci studi tra ai suoi cadenti anni e profani mistiche esortazioni del suo sembra abbia di anche tuttavia declinare. dei centri uno pi" ne dettava volta si sia bella e di una ficatrice parolavivi- virt" del santo civilt"nuova. formata,come nuove germanicafatta cristiana rispondano della del secolo esso ancora e strane metropolilombarda,ce avea Come ai sentimenti romano- forme anche lo attentail Nella succinta descrizione di Milano viii. che contiene,il ricordo degliedifici romani, che pur sfidano del tempo e la incuria degliuomini, maestosi le ingiurie cede il luogo alla enumerazione monasteri. e erompe Ma sui pensierodominante dei chiese, degliospedali, vittoriedi Ambrogio sui per il trionfo incontrastato della Chiesa " vinti, spontaneo vecchi dal di e nuovi, che di cuore quelcurioso il ritmo qualchemonaco documento citori vinlanese mi- encomiastico solitario. Il panni infattideb- nell'acquistata derivatale dalla importanzadella citt", cercare (i) Cf. delle " per le postume gliAriani su basi Roma, ed ilcirco ilteatro ascoltata la avea gramma epi- un queiversi alle idee,agliistitutireligiosi della societ" e politici ritmo e i colonnati pochi anni innanzi,tra i semi terreno esterno nell'aspetto era ne la classicavenust" della seconda delle Ambrogio, e l'esempio questa alla sua e Erculeo, e le dedica sotto basiliche, gliarchi maestosi,presso gettato sul fecondo pianto rim- grande sempre stata, era (*", il vecchio ragguardevoli, ispira da lui descritti, il popolomilanese e pur ilferro barbarico la deturpi.Ausonio di da Nola le citt" illustridell'impero eglinon sullo scorcio del secolo iv; delle che Massimiano in cui ritraetutta prima che Milano Tra paganeggiante poeta. oblia quellacara a ma perire, a dalle distogliere nell'arteil doloroso consacrare civilt"destinata suo lasciava ne Paolino discepolo pi"caro quasivoluto una nel se non riposo Le opere di Decimo Magko Canal, Venezia,Antonelli,1851, p. 41 Ausonio sgg. da volgarii^dte Pietro IL crescente DE " SITU URBIS della sede potenza dall'et" longobarda la MEDIOLANENSIS obbedivano a cui arcivescovile, maggior loi " fin tentrionale parte delle chiese dell'Italia set- : Haec urbium est Quae mater regina, conlaudant Quam atque patriae nomine praecipuo vocatur metropolis, seculi. universi nationes potentiae, ipsius dignitas Auson"ae praesules (0. instruuntur synodali canone Ingens permanet Ad luxta re nulla normam tale potenza N" cui cuncti quam venientes affermata dal poeta lombardo lottava aspramente con Roma, Liutprando dall'et"carolingia in poi. L'affermarsi anzi potenza ecclesiastica in Lombardia fecondo di avvenimenti pi"saliente e la storia della Chiesa evoluzione le in episcopale leggiche tutte doveva sono di questa nell'et"feudale. comuni per sta va- E poich" progressiva sua della potenza allo sviluppo le nazioni che formarono avvenire necessariamente decrebbe in ", per cosi dire,ilfatto trascende nella milanese neglianni rolingia, parte dell'unit" ca- che anche la istorio- milanese rispecchiasse condizione di cose, grafia quellasingolare affattoparnei documenti suoi propri carattere presentandoci un ticolare. Cosi dal ritmo vita civile si mescolano e del 725, dove si confondono le tradizioni della ancora colla storia ecclesiastica, mediolameglioalle ntae pontificum nensium, monumento insignedi favole tendenziose e di pietose si ricollegano leggende, per il qualegliannali della metropolitana direttamente allastoria del cristianesimo primitivo, agliApostoli, si giungeal a Cristo. De situurbis o IL Le controversie che intomo volta dal Muratori si sono (*", la prima queltesto, pubblicato dalla critica moderna, anzich" agitate a portar luce sull'ordine e l'et" delle (i) Cf. Po^tat dorici I pi" antiche devi Carolini cit. p. 25 ; Ottonis et scritture mi- Rahewini ed. Waitz, Hannover, 1884,III,38. imperatoris, I, cap. n, e. 203 sgg. (2) Rer, li. Script. Gaia Fri- L. A. 102 e fatto che hanno non lanesi, degliequivoci.Come FERRAI il cumulo delle incertezze sieno questie quelle statioriginati da accrescere e fino ad oggi perpetuatosi gi" lo accennammo. quellascr"ttura, un errore penetriamopi" addentro si essa convinzione dopo nostra, si possa seriamente unico Il volume Ma nelle varie finora dibattute sono sulla presupposta unit" di con che ormai " tempo che questioni intomo anche frutto, poco perch"" le fortunate pensare a che indaginiintraprese, quando che sia,in un raccogliere, pi" antichi della storia milanese. i monumenti del De situ urbis nell'edizione Muratoriana testo ad di consta due scritturediverse, le Fitae e la Demediolanensium, pontificum che in altra nostra memoria (*" distinguemmo sUus et urbis, scriptio chiaramente dalla perduta di Bonvesino operetta del secolo xni da il Muratori inizi" le ricerche necessarie per dare in luce le Fitae pontificum, dei manoscritti antichi che ce le Ripa. Quando hanno serbate gliera non noto che il codice Ambrosiano inf, ch'io crederei della fine del secolo primi anni (i) Cf. del (*). Com* xii Le cronache di G. Fiamma Bull, de"VIst,Stor. Ital.n. (2) La " io, noto, e le mancano membranacei C, 133, pi" tardi dei questo a fontidella Galvagnana, Roma, 1891,p. 93 scrittura de' ternioni xi, al o ma- io sgg. che contengono le Vitae pontificum antichit" del codice, da Luigi Biraghi,moderno editore di questo testo, fissata tra il ix e T vm secolo. Eglifonda in gran di attribuzione tale sulla forma delle lettere il criterio cronologica parte maiuscole miniate, che sono come se la propriedella scrittura longobarda, di il s"a sufficienteindizio fa cui dell'et" risalire esse a ms. egli presenza Com'" longobardisi riscontrano anche in testi noto, tali elementi grafici del XII secolo. Considerando invece lo sviluppodi tutte le lettere in genere, si eleva mai sull'altezza del t minuscolo che non e pi" specialmente attesta remota una si hanno delle altre, dell'a unciale, e la relativa perfezione il sicuri per credere ms. dell'xi secolo. dati relativamente L' illustrepaleografo ab. Cer"ani, Il quell'et". nota errore primapagina del ms. " detto: " Codex venerandus ob antiquitatem anove octingentorum di Daniele La testimonianza a norum ". nota, per Papebroch,appartiene vita al 1660. della Cf. Acta sanctorum, 25 maggio, nel Prologo da me in proposito, ascriverebbe appunto il ms. interrogato Biraghifu tratto di anno s. forse in Dionigi, C"risti li ad e ccciv A. da Biragus, una Datiana che a nella leggesi ah bistortaEccUsiae mediolanensiSf "c., Mediolani,MDCCCXLvni, p. 9. IL ir sembra dato ha segue il titolo che il Muratori che credette originaria, su di nel neil'edizione del Muratori alle due scritturegi" riunite in unico accennare " certo ma Vitac poti- demmo escluNoi non all'operetta. ture, altra volta la possibilit" che la fusione delle due scritdal capitolo la Descriptio situset urbis,rappresentataci primo camente antiDe situ urbis,con le Vitae pontificum, sia avvenuta non tanto (*), pi" che lo storico Landolfo in due noti luoghi proemio, e del 103 " alle appartiene certamente rubrica che ed una tificum^^^y MEDIOLANENSIS URBIS prologo,che noscritto il il SITU DE quale trovasi appunto delle scritture testo ('^; ne ricomposeartificialmente l'unit", un tardo manoscritto il titolo da lui nel contenute De del secolo xv, (*". La accettato situ urbis " in plicit" dugran parte dimostrata dalle seguenti ragioniestrinseche: 1" Galvano citando le fonti usate per il Manipulus Fiamma come florum, gi" la Descriptio in altro luogo avvertimmo, distingue nettamente vitis pontificum urbis dalla leggendadel beato Barnaba cum (5); 2" Michele urbis in che Pizzolpasso codice un Le " "r rac- loc. cit. p. 124. Historia Mediolammis in Moti, Germ. Hannoverae, 1848, voi Vili, cap. 11, 2 (" il TEMBACH, noi commentato nella precedente memoria) e cap. n, 15: " avesse situ in ed. Muratori. cronache di G. Fiamma, (3) Cf. Landulphi trascriveva il De xv miniato, sebbene elegantemente (i) Cf. Prologo (2) Cf. nel secolo hist.ed. Wat- noto " passo gi" da Q.uam [civitatem Med"olanensem]ut in situ descriptionis eiusdem comperi annoRomani Senonum expulsis postmodum sam, populis, reges et principes, "c. " longe melius sublimantes opere mirifico auxerunt " inf. niato, miil Ambrosiano in-8 piccolo, (4) ms. H, 56, pergamenaceo dove il testo del De situ urbis " descritto da gi" da me illustrato, dedicato scovo arciveal bologneseFrancesco Pizzolpasso, e Pizzolpasso, Michele di " lano non. riassunto dal " " " " iulii.Mccccxxxviii. cosi: Pizzolpasso ". porta la data : " Ex Medio- Il titolodell'operetta " evidentemente Incipithistoria de situ et vocabulo urbis Mediolanensis seu beatissimi apostoli diBamabae visitatione ad eamdem vinitus directa, eius coapostolo et venerabili viro Anatalon nec non atque ab eodem coetaneo vel benedicione inibi epischopali quibusdam consecrato, eius successor"bus (5) C" e- lettera del trascrittore che Milano, con .VI. 5}9- " ; e. " 5. Manip,florum in Muratori, Rer, It. voi. XI, Script, cap. i, L- A. FERRAI 104 colto le vafiescritture sotto riunito i due " tineati iacebant et " opuscoli,qui in di ambrosianum come Beroldo,e si ritrovano trascritti di appartieneal che secolo xii, il Puricelli e il Sassi, pure del secolo mano aver codice che contiene il Cerimoniali suflScientiargomenti provarono con di veternosis codicibus pulvurulenti (*";3**nel " avvertiva titolo, unico un xii i due opuscoli, sotto r intitolazione De situ civitatis et de adventu BarMediolani, nabae et Anathalonis et vita al Muratori,come del da apparisce ma Cerimoniale^*^; il testo pubblicato di un su Scriptores del XV, una bene,il fatto non nota sua che per egli, apposta precedentemente situ urbis con le Fitae pontificum negli codice del secolo xi, integrato con noscritto maun certo non pi" in sapea aver che modo dei due miglioreil testo valersi del ci esso avea da Ma trovano che prologo, un e di una vedremo situ urbis dal De della materia del De seguito,la separazione " nel detto codice soltanto apparente. adventu, della Lombardia prezioso serbato in opuscoli.Come in che vi si sfuggi all'edizione del De avverti che effettivamente non codice, redazione Or eorum. zione Di fattila descri- Milano,e gliaccenni alle antichit" romane nel primo degli opuscoli preceduti del alla secondo. appartiene materia xn separ" deliberatamente la prima sono di certo il copistadel secolo dalle altrerubriche del manoscritto che avea sott'occh"o, perch" due distinte opeglirappresentavano, sia pure incompiutamente, rette, delle qualiegli avea distinta, probabilmente cognizione per suo. " e V le citazioni orali Altri e scritte che se facevano ne al tempo della in seguito argomenti,che acquisteranno trat- in ms. H, 56,inf. (i) Nella cit. Dedicatoria (2) Cf. L. A. Muratori, Antiq.Ital.medii aevi, Milano, 1741, IV, 834: Subsequunturhaec in eodem codice : De situ civitatis Mediolani,De adventu duo iam evulBarnahae et vita eorum, et Anathalonis^ opuscula quae gavi par. II,to. I, Rer, Ital.p. 860 credesi con buon fondamento ". Notisi che scritto nel che illustreremo pi" innanzi il Cerimoniale di 1135, e che roldo Be- quindiil ms. al secolo xn, " come appartienecertamente confermato dalla scrittura. Detto ms., che per lungo tempo credetti perduto, lano, di Mialtrivenduti biblioteca molti dalla o con gi" Capitolare dispersi si conserva tuttora nell'Ambrosiana. IL tazione MEDIOLANENSIS URBIS del De stesso testo Tanonimo l'opuscolo, materia all'infuori della vicende della Chiesa scrittore (') leggendadel nei non ce tesi, prologoche Nel situ urbis. milanese 105 " in favore della nostra maggioreconsistenza una li offre il SITU DE " cede pre- preannunziaaltra beato Barnaba, e delle Sulla fine del primi secoli. termini : proemio eglisi esprimein questi Haec in primo, velut forraidans phem ad ingressaracarinae insolitae navigationis anci- (O "dcirco praemisi. eventum Dalle che subito dopo dovesse seguire la qualiparoleapparirebbe trattazione della materia,non gi" una seconda premessa. Tanto " che vero l'anonimo e antico del giuntatore delle Fitae testo la situs et urbis o per lo meno con Descriptio di quest'operetta, dere riprende, parte pi" importante quasia nasconla giuntura, dall'imagine della nave della : e navigazione la con pontificum Navigationis coeptae quod cursus, impellente, dirigere cogor loci (5); situ,qualitate proposui, ac eo " ammissibile non in Sancto credo, Spiritu primo de considerarsi qualeuno autore gubemante vela tendere urbis,ad quam la quale logico, nesso scrittore esperto,e uno " l'anonimo come ut evidente deficienza di dal che si rileva una se ut non privodi ganza ele- delle Vitae pontificum, panni debba sconcio involontario della di aggiunzione vogliamodar troppo peso a questa analisiintrinseca dei due poich"la sconnessione luoghi, giustificarsi pienamente logicada noi notata potrebbeancora delle Vitae che l'anonimo autore pontificum qualorasi ammettesse abbia eglistesso mserita una pi"antica scritturanel proprio testo. in seguito sia Contro per" quest' che vedremo non come ipotesi, un all'altro. Tuttavia testo stanno sostenibile, (i) " Auctor "pagina fatio fin d'ora, se loquatur (j) Op. cit. cap. I. non le stesse e' inganniamo, auctorem"; in op. cit. (2) Cf. Prologo in non consulto suum nomen nec noi op. cit. ipseomissum voluit ut proteste muta cf. L. A. Mxjratorx, P sit r a e " io6 L. A. FERRAI che l'anonimo dimostra e la manifesta trepidazione d'inesperienza nel prologoprima di avventurarsi in un cosi periglioso, mare avrebbero avuto che non alcun motivo proteste e trepidazione, fin dal bel principio trascrittafedelmente, avesse se egli o meglio la abbreviandola, raffazzonata, prosa di pi" antico un scrittore. La rubrica primache contiene sommariamente e parzialmente la Descriptio situs et urbis precedein ordine di tempo le Fitae " opera pi" tarda ? Ognuno intende che se si poo pontificum tesse dimostrare sufficientiargomentiche l'anonimo con inseri delle Vitae pontificum questionesarebbe osiamo affermarlo, ma la nell*opera sua, ora per cosi testo non non buona eglistesso situ urbis queltesto risolta; ma poich" induce sia,limitiamoci per il momento del De parte di di per s" tutto credere che a riscontrare che nel a dal pubblicato autore Muratori due distinte si hanno scritture. III. Ammessa la dei duplicit" testi che edita dal Muratori,esaminiamo il contenuto delle Fitae ad appartiene manoscritto Ambrosiano l'operetta che tocle particolari cano questioni che cerDal prologo, tamente pontificum. compongono nell'autorevole manchi quantunque esse, del secolo xi, si ricava che l'anonimo della chiesa madre un probabilmente presbitero Barnaba stendeva quelle pochepaginesull'apostolo di Milano, autore, antichi arcivescovi milanesi ad istanza appunto ed in un'et" di (0. Certo interne graviperturbazioni a tutto che offrivapure, ad della Chiesa tesi che al non mente pose arcivescovo un sui pi" arcivescovo lano per la Chiesa di MiMichele Pizzolpasso, parente,allora al governo suo di Milano, la trascrizionedegliantichi lanesi. miopuscoli Infattinella letteradedicatoria egli poneva innanzi Tipocosi ricche di lingua e corrette quelleantiche biografie, (i) L'anonimo " un ci" di e autore nel cit. Prologo " non quale eglidedica l'operetta turbine pensationein praesenti " mantenne ci fa conoscere sine maxima il suo che T arcivescovo disdivinae gratiae grado. L. A. FERRAI io8 della Chiesa milanese N" primitiva. tanto fonte all'anonimo Sulpicio giov" come vi narra le su Quanto Sulpicio tificum. di Atanasio,e meno autore la Storia sacra delle Fitae pon- lotte degli Ariani sul turbolento concilio milanese del 355 con si riscontra non ad altre ma biografie, appartiene che ad esso furono aggiunte dal Muratori,e che vite di pontefici i BoUandisti pubblicarono per primi. Tuttavia commenundo che ha offerto il modo al operetta agiografica, appunto quella del beato Barnaba Muratori di dare una continuazione alla leggenda alla questione il Papebroch accenna e alle Fitae pontif"cum, nel testo dell'antichit"del VI delle antiche nostro dir secolo (*). A testo, cosi arguiva che eglinon vero una primad'allora non crede ch'esso possa risalireal e ne d" alcuna prova, ma babilmente pro- antichit" dall'osservazione remota ricordo in scrittorigrecie si trova tini la- di Barnaba a Milano, onde la supposizione dell'apostolato fossero appunto la prima fonte di una che le Vitac pontif"cum credito. Ma, come in seguito che acquist" immenso leggenda, vedremo a suo luogo,la cosa sta precisamentea rovescio. I vaghie indeterminatiaccenni sul viaggiodi s. Barnaba e sui suoi coadiutori nella predicazione della fede,che si riscontrano in scrittorilatinie bizantini posteriori al secolo vi, formarono in Lomil primo nucleo di una bardia, leggendasorta e sviluppatasi in servizio della storia ecclesiasticae A combattere L. A. Muratori del De di politica Milano. del Papebroch del resto in campo scese l'opinione che nella dotta prefazione premessa all'edizione situ urbis raccolse succintamente tutte le prove che lo credere del ix o tutt'alpi" del x secolo il testo a persuadevano delle Fitae pontif"cum. L'anonimo di esse, scrive il Muratori, autore ricorda nel prologo le biografie romani scritte dei pontefici da papa Damaso ed esortazione di s. Girolaqio"*". per impulso (i) Nella disseruzione mali,Ada De archiepiscopis Cf. anche sanctorum. (2)" Commemorat auctor " Hieronimo. Scripturae interprete "r produnt" "c. papa Cosi il VI, ix. Romanorum pracfatione pontif"cum hortante et sacrae scr"ptas, flagitante peritissimo c( a L. Biraght, op. cit. p. in voL illein vitas Damaso Mediolani Muratori, Sed hanc opinionem serius invaluisse Rer, II, Script. I, par. Il,p. ea 200. oogle ^h*^"*"ft*"*ft"*^kB IL SITU DE " MEDIOLANENSIS URBIS 109 " ad imitazione della quale raccolta, queirapocrifa del proprio lo scrittoremilanese intende,seguendoV ingiunzione la si " dettare gli annali della Chiesa milanese,non vescovo, da s. Girolamo che molto tardi, creduta ispirata certamente e D*altra il secolo. dopo il VI parte, aggiunge Muratori,nel testo serie di parolee di locuzioni si riscontra una delle f^itaepontificum della parola schietta latinit"; di non " " Liguria l'etimologia " tolta di peso da un che vi si d" nel primo capitolo, luogo Ora che " noto di Paolo assai noto non " " come dunque avvenne se cosi una Papia" " dopo il vi non Ora Ognun vede che la maggior di quel che il primo capitolo suffragano l'opinione parte di essi effettivamente appartenga se Ma limitatamente non al secolo,ma x hanno non dal fatto della e ammessa, non ancora dei duplicit" provata con la insufficienza delle ragioniMuratoriane sicuri, evidente. tale la E che giudic"LuigiBiraghi, in un buon una cred" di riconoscere nuova appare la Papebrochper e appassionato Ambrosiano, sacerdote, da s" medesimo. ricercatore di antichit" si scuopre proemiandoad due menti argo- ostante non arditamente la tesi del critica Muratoriana,riprese fine che lore va- per le rubriche successive. anche indipendentemente testiche noi abbiamo un secolo; antichit"? remota e suflScientiquestiargomenti? sono testo non ammissibile vi " chiamata Pavia Diacono. ", ci" che Ticinum edizione di queltesto gliAnnales di Dazio di rovesciare tutti gliargomentiche si vescovo erano Il nel Biraghi, qualeegli cerc" milanese, addotti contro la delle Vitae pontificum, e vi si prov" con premedioevale origine da gliore. midi una causa accanimento degno una e un vero passione Per il Biraghi " gi" prova di molto valore che l'anonimo delle Fitae pontificum autore intendesse, come appare dal prologo, dettare un'operetta ad imitazione delle biografie di s. Damaso. la ci restano due redazioni, testo Ora, eglidice,di quest'ultimo prima brevissima,del secolo tv, la seconda ampia e di diffusa, due secoli appresso, circa il 530, ed " precisamente quellache di contiene in fronte le due lettere apocrife di s. Girolamo e Damaso alle quali accenna che proprionel l'anonimo secolo vi scrittore milanese. si hanno abbondanti giungasi Ag- esempi " L. no nelle varie Qiiese italiane di Ev:Jentemente vero le Fhiu la prima e debole primo del testo, capitolo considera la prima rubrica ch'egli di Milano G" pu" del testo, lo dai Gori, d ha lasciato valore un di Massimiano furono la dtt" fiorente, A che intomo pochi questo che inoltre le dall' ara restaurate evo urbis, propositosi espressioni vaghe e generiche dato ad nel medio sihi in cui soffi"non J39, determinato ^^\ e troppo Per della Lombardia testimonianza Procopio. ha Biraghi che il osservare chi coi suoi ""rti propugnacoli. alla perfettamente risponde prima del De stato e prospero di Massimiano mura alle condizioni di Milano danni compar- altre prove. meglio nel o " descritto come le ancora conserva fici. ponte- ilBiraghipuntella Ma molte argomentazionecon lui nel e mediolanaimun fin qui" pazienzadi seguirci la avuto pon"pcum di biografie Io lasciamo giudicare a precipitata Se questa illazionesia ha di e cataloghi il 530* dopo poco FERRAI A. mura vescovo Ansperto(^). Non degno di confutazione " l'anonimo che do" suo, viros cunctos " fuori di dubbio C". i due lib.n, cap. e 21 ce {ATfi^vits e pi" innanzi scriveva non ch'egli 7, " itp"vri . ". otnni in De n"XcoBV tSv beUo ic"Xnov Ms""Xocvo^ y"p -i)d", tdv " "od " ben rot"nco, Bcmnae, 183^ voi. Il, (XsdtdXacvoc) "v Irs"lia icoadv . . . ^oLg^dptmq"sax^jy^id " u ".C. nok" ;ncf"b ts ouoa "" ^q Twfiotcov 4px''"6 iwUnjg,"q "fawv, icpoptpLijii"vTi (2) A che le Ci" " dir vero, mura Biraghinon il di Massimiano assoluamente condita,anno p. schiera f5". Di iompiorv {ictst 79 T"pp" xt fspiiavo"^jtaL z"h"q^Xaoq tcpo9x^""^0B^cp"^ cr dignissimos ", a Dazio, che posteriormente " " sino al tempo vescovi laude prologo %xd rj|f awM "XX-q 8"^cc^iavtq^ ir"yx''^^^^ noki"oe^d^mwUf, "od " del Biraghi, alimento affermato nel quellanobilissima luoghi di Phocopio : : "x pi" antichi et apostolicos fu l'ultimo dei santi di (i) avendo autore di voler dettare la vita dei strano uno S39 fossero falso. * " ignor" il fatto,ma state Moenia fimditus Gothis totalmente et credette errtmeamente distrutte dai Goti n^ propu^nacula eversa " Cosi il a 5 59. Maximiano Biraghi, op. dt. XV, (l) la viu Le di T"io" s. ficum pi" ponti Materno. C" ms, Q antiche che ci rimangono non vanno 135, in" nella biblioteca Ambrosana. oltre Per" IL DE " SITU MEDIOLANENSIS URBIS in " sioni ha fatta sulle divimaggiorpeso " l'osservazione che il Biraghi alle qualiaccennasi nelle Vitae pontificuniy l'estensione e algeografiche di significato che vi si concede alla parola " Liguria". Effettivamente quelle divisioni appartengono all'ultimaet" imperiale che ricordo di chi sulle il sa ma non esse" quali ; appunto adattato l'anticoordinamento si era allamet" impero,si perpetu"sino civile romano sull'organismo milanese metropolitana del secolo ? modellandosi e lungamente delle chiese soggette alla gerarchica vi ha di Ma di cronisti nei pi"; perfino Liguriao mantiene ancora dell'et"imperiale ('). N" un esame, certo dotto significato l'ampio sullo stilee la erudizione dell'anonimo fattodal Biraghi e diligente, delle prove molto pi" convincenti. Per autore potevano offirirgli il Biraghi, " degna dell'et"di Ennodio e di Boezio, e l'operetta sorse precisamente quandoMilano vantava gi"gliscrittidi Lorenzo del vescovo, stanzo, xiii e xiv, nel secolo vi il e Aratone il poeta, di Con- deglialtridotti ricordati da F. Ennodio. ai traviamenti del gusto letterario Perfino Biraghiritrova una sicura allusione nel nostro " detto: l" dove novelli teroporum tinnientibus cymbalis,multo modulis " grammatico Deuterio,di pi"? Praesentium tium nome di Fedele,di Celso Che testo il l' del- del secolo xi, poich"appunto venne la costituzione si mantenne e amministrativo politico vocalior"bus auditores amplius delectantur magis quaeque et sentendis,quasi consonansyliogismorum legerintvel audier"nt, quam rerum gestarum pondere metiantur (i). Accusa di ridondanza e e di imprecisa per vacua sonorit",che credere che stiledella prosa latina del vi ne secolo, che " troppo terminata inde- sia pi" tosto lo colpito non quellodi un'et" pi" tarda. " che presumibile come la narrazione vedremo, fino del De al x giungessefino alPet" dello scrittore, cio", secolo,anzi al 947, poich" lo si rileva dal Prologo situ urbis. del Manipu"usflorum, della Ga"vagnana, (i) Veggansi i primi capitoli della Historia di G. (2) Cf. cap. XII da Cermenate. in ed. cit. L. A. FERRAI 112 II troppo nei secoli barbari sulle condizioni della cultura che giudizio severo pronunziaronoil Muratori ('),e il Sassi (') per Milano naturalmente ottime armi che al di mostrava e sua Certo mostra e greca, di fatto di della Chiesa Ignazio, del Muratori,offriva decisamente con emistichi virgiliani, Ovidio,Plauto,poLucrezio, tesse conoscere scrittore che uno zione disserta- nota negare prosa appartenere all'et"pi" tenebrosa evo. scorta Biraghiper scrittoreche abbelliva la uno la su nella nota meno e del medio si dice conoscitore della utilizzatole aver di Smime, del epistole lingua martire Eusebio,Sulpicio Severo,s. rolamo, Gi- di Varspesso fa uso delle sentenze di Ausonio, di Trogo Pompeo, dato di Floro,di Eutropio, Orosio,Lattanzio,e rone, che appartenga, come noi crediamo,al secolo x, soverchia per dottrina i pi" eruditi monaci dell'et"sua italianie stranieri; ma di stargli a fianco ilcronista cremonese appariranno proprioindegni Raterio Liutprando, Eppoi,chi Vercelli? non sulla latinit"nel medio di Verona, Attone vescovo come sa cadono evo, che del l'opinione con molte N" Muratori alcuni a soccorrono convincente propositoci non nota s. non ch'egli non raghi sostegno della tesi difesa dal Bilenzio storici. Per lui il si- serba l'anonimo Barnaba conobbe ha lasciato Alessandro Ciprioil attribuiti allo si diffusero prima del secolo viii. autore, " n" la narrazione che in in occidente che sulla fine del del martirio di Barnaba vero ; tanto potrebbeoggiaccettarsi se argomenti^che eglichiama che sul martirio di fu venuti accumulando riserve ? meglio prova non che pochidei pregiudizi non sullacultura dei secoli barbari si sono glistudi pi" avanzano quanto di vescovo vi la monaco, n" secolo, quale gliatti pseudoGiovanni,che non L'argomento si rovescia da con pone poca fatica. Lo storico della Chiesa milanese si proonde la adventu De di scrivere il Barnabae,non gi" sua vita, il silenzio ch'ei serba sui primie sugliultimi anni del suo stolato. apo- che il Biraghi nota Quanto poiad alcune frasiliturgiche (i) Cf. Antiq,Ital tnediinevi, to. Ili,diss. xini, pag. 807. (2) Cf. Di studiisMed"o"ani prodromus, cap. vi. IL nel testo, " che DE SITU URBIS MEDIOLANENSIS " 113 ai ritidella soe ciet" propriealle costumanze cristianaprimitiva, al secolo vi, e precisamente non posteriori giova considerare ch'esse pi" che darci un indizio dell'et"vissuta dal e sono dei biografo milanesi,suflfragano ch'egli l'opinione vescovi effettivamente si valesse anche che meraviglia di fonti greche,n" pu" destare rifacendo eglila storia primitivadella metropolitana dell'et" il usasse milanese, proprio pi" antica, linguaggio fissandosi gliordinamenti e il rituale cristiano. cui vennero in vuole stravincere. Poich" il Biraghi Ma eglidice, che le Fitae tutto concorre a suaderci, per- alla met" risalgono pontificum del quale il vescovo in servigio probabilmente fu dettata, " Dazio (530-536), e ildissidio della Chiesa l'operetta l'anonimo autore, si riferisceprecisamilanese,al qualeaccenna mente del secolo vi, alla Teodato che persecuzione della s"tta ariana,mosse parte noi questiantichissimi Landolfo Goti,e ai vescovi di Lombardia. Dazio a luogo della Historia noto di sappiamo che dei re tore aspro fauD'altra attribuitidegli annali in sono un miscella('), nel secolo vili,che compilata annali milanesi " fatta pure menzione seniore (*) ; evidentemente il De da situurbis altro non " stata dettata da anonimo per essere di Dazio, fu a lui attribuita, scrittore, e per suggerimento giusta che la Historia Datiana,che il proverbio: a Qui per alium facit, ipsefacit". Ma tutto questo edificiolo si abbatte assai agevolmente.La citazione dei secolo XI a da nales che,ci" che Milano primadel modo gU Landolfo,si ritrova nello meno ammettere di Dazio, cosi annali perduti secolo (i) Cf. lib. XVI, cap. famis penuria, stesso che " storicamente vi. : " autore Roma maximeque apud Liguriamfames excreverat, " cius medioianensis Landulphi cap. 2, 4, ", 8 13. si voglia del De situ urbis cita Praeter belli insuntiam ff (2) Cf. assurdo,non che Lannotizie geografiche "c tanta delle Vitae pontificum, avuto di proposito 15 testo storica dal titoloAnun'opera sarebbe poi in nessun L' ipotesi non abbia sostenibile, perch"l'anonimo annali antichissimi a sfruttatinel largamente siquidem per antistes retulit" universum ut angebatur insuper mundum eo anno, sicut vir beatissimus Da- "c. Medici, historia in Mon. Germ. bist,ed. cit. voi. VIII, FERRAI L. A. 114 dolfo dichiara di di Dazio (*). annali dagli cavato aver Eppoi,non l'uno del secolo pontificum, l'altrodel xii ? Se al Biraghi rimase sconosciuto XI exeunte, fortuna di ripescare ch'io ho avuto la singolare quest'ultimo, ha per"condotta la sua edizione nella bibliotecaAmbrosiana,egli Come sul pi" antico. pu" conciliarsiil fatto che nei due codici s' intitoli Annales Datti,mentre Annales erano non questi l'operetta noi due manoscritti delie Fitae possediamo noti ad scrittoredel secolo xi, Landolfo ? uno adunque dei identit" La testi " affatto arbitraria, lo possiamo due affermare fin d'ora ; le indagini nostre la d'ognidiscussione Non porranno anche fuori antichit" attribuitaalle Vitac remota ficum. ponti- dell'illustre l'opinione sore profes- per questo accettiamo il qualedopo il Biraghi e solo incidentalmente Schupfer, che il testo del De situ urbis aptratt" la questione, e sostenne partiene nel occasione di e bbe al secolo xi. Lo Schupfer entrar neldibattito, proseguendocon una serie di articoli pubblicati Y Archivio giuridico glistudi dell'Hegel,del Betmann-Holwegsu F. la societ" milanese all'et"del comunale. risorgimento (*) giustamente che dalla scritturain " ditione potiu est " annalibus a De poco la Cf. De ". II o situ urbis,I, par. II, capo si lev" d* imbarazzo Biraghi intelligendum puto Ausonii,poetae c"arisurbibus nulla vale come il per situs et Descriptio al secolo una scrittura delle testo urbis, come le Verum a Vitae Vitae secondariamente x, citazioni di AnnaUs i in ed. cit. ; commentando saeculi cos" e : " raghi, BiPro (?).vi. carmen quarti, N" si pu" obiettare alPosservazione nostra, che avendo ". stessi considerato noi "f una . op. cit. p. 4. " questione traspare ut in veracissimis Mediolanum, quae ex priscis re(i) "c. temporibus, altera Romam aunalibus, per"tur magni imperiidignitateac post incl3rtam . "c serva Egli os- s" il capo i, questa testimonianza pontificum, poich"anzitutto pontificumrisalgono,come nelle Vitae stesse pontificum tanto dremo, ve- trovansi noverit,integrum nos praesentis deprompsisse pagina materiae,scilicetveterum diligenti scriptorum annales indagineeorum qui olympiadespriscorura annorum actusque " temporum "r falsa dicere (2) Cf. : " beatorum decrevissem Archivio ut certo certius del risorgimento ", solicite descripserunt, alioquitacere quam Cf. Datiana diretto giuridico gnani,luglio1869,voi. del tamen series da historia, I, cap. 11, col. 216. F. Serafini, Bologna,Fava e Gara- Ili,fase. 4, in articolo : La societ" milanese aW epoca comune, p. 469 sgg. L. A. ii6 tra dell'impero, le pi" splendide per sede pi" tardi della I FERRAI suntuosit" di cesarea. grandezza della dell'Emilia, popolidella Venezia,della Liguria, delle AlpiCozie finirono per riconoscere e " degna conedifici, milanese. insigne il metropolita " il punto come Ora, argomenta all'et"di Eriberto rimaneva controverso caput " lo et Rezia decus Schupfer, la pur sempre onde pontefice, di un in servigio la necessit" di alterare le tradizioni apostoliche a cui venivano vilegi. vescovo, aspramente contrastati gli antichi pribellita, abLa leggendadi s. Barnaba, rinfi^escata, amplificata, immediata del dipendenza ofinva un'arme di Milano vescovo potente ad Eriberto per riaffermare di Roma, che,per l'opposizione supremazia, vi ha di Ma pi"; Gaia Chiesa propria dal di glisfuggiva lascia negliultimi anni il governo una mano. della vi hanno gi"subito gliapostoli i discepoli il martirio, ma sopravvivonoancora loro,e da essi il racconto della morte Gaio ascolta reverente e dell'apostolo, dei vescovi di Milano poggiano su una cosi le prerogative pi" lo Schupfer, sicura base. Forse che, osserva questo luogo non ad accenna si e " ? continua una queste " ma " Erano a di guerra, "c era Roma ; un'et",in cui il rituale ambrosiano contestato " a reca non in sostanza L'opuscolo, seminata qua e l" apologia, si vogliono come condannare, " falsificazioni erano scusabili, n" infine e meno In eglivede correvano richiesta" (0. un atto ", mente nuova- egliconchiude, di falsificazioni . si farebbe di Ma lo . . oggid". un'arma politica, certi tempi in cui la verit" va Schupfer passo della vita di Castriciano un veniva anche successore non nanzi. pi" indi Gaio riflessol'entusiasmo del rinascente di cui,secondo lui,tutto pale, municipatriottismo " un insignemonumento l'opuscolo letterario. concordiamo l'illustre con perfettamente che domina in quella sul carattere e sullo spirito scrittura, Schupfer all'et" a cui egli ma non possiamoconvenire con lui rispetto della attribuirlaad un prelato la fa risalire, e conseguentemente feudale di Eriberto. brevemente gliargoRiassumiamo corte In massima (i) Cf. art noi cit p. 470. IL menti che SITU DE " " favore. in nostro stanno MEDIOLANENSIS URBIS prologodelle dal confortato all'opera noto, che nel l'anonimo autore si dice pontificum autorevole dell'arcivescovo Anatolio^'). consiglio Fitae di si tratta errore, un e infuori dell'Anatolio altro arcivescovo onde nome, l' primo il Muratori. Aldi Barnaba,nessun e compagno discepolo con negli antichi cataloghi che si trattidi ipotesi la naturale alterato per disattenzione del nel copista.Ma di Eriberto nome lo alterasse fantasticamente? e secoli XI xii, e " quel tedesco nome un che eglisupponibile non riescisse a decifrarlo, Quale altro nei vescovo i manoscritti che ci cui pare appartengono a Evidentemente lo avvertiva per ci compare questiimbattendosi 117 " servano con- mantenne una popolarit" maggiore pontificum, n'" ridi Eriberto? Da s. Ambrogio in poi non cordato di quella ce alcuno che arrivasse a cosi alto grado di notoriet" e di Si obietter" che l'autore delle Fitae pontificum ins"ste potenza. le Fitae a sui pi" riprese non ve torbidi interni della diocesi milanese,e che forse furono ne di mai pi" gravin" prima n" dopo quando s'impegn"la lotta tra i valvassori ed Eriberto. e Va 1036, bene, trano che per questo ? Nella storia della Chiesa milanese si riscondi subbuglio dine. e di disorprima d'allora ben altrimomenti D* altra parte i torbidi accennati,per il modo dell'accenno ecclesiastico e stesso, anzich" religioso, sieno pontificum sorte in e sembrerebbero alla ostinata resistenza della a di pi" tosto ci" non e politico; motta " lombarda. sione l'esprescarattere si Che attaglia le Fitae dei minacciati interessispirituali, servigio ecclesiasticadi Milano, giurisdizione propriole abbia promosse la sollevazione in difesa della minacciata e lo s' intende,ma dei col carattere non di non che milites secundi ordinis ", " Io ecco ci" che veramente contrasta cui discutiamo. su dell'operetta particolare nelle vicende della metropolitana un conosco maggior potenza ostante e la loro Chiesa. iussu solicitor". Cf. in da Eriberto, quellorappresentatovi i valvassori, Corrado II, i Lodigiani con Fatta o mento mo- di i suoi contrasti (i) et Amplitudinisvestrae, " il eccezione infattiper il vescovo beatissime praesul, Anatolonis Prologo,I, 11, loc. cit. religiosissimi L. A. FERRAI ii8 di Lodi,che la con allora sottrar" tent" protezioneimperiale dei dell'arcivescovo(*", alla giurisdizione nessuno os" suffiraganei siana. della Chiesa ambrodisconoscere i secolari dirittigiurisdizionali Per dal secolo infattiessi sieno statia quanto menomati pi"riprese all'xi," fuori di discussione che v della sede vescovile di Milano nella dignit" allora pi" che mai rimanevano di cui evidenti le vestigia dell'anticagrandezza civile, dtt" quella del vicariato all'et" imperiale.La giurisdizione fu il centro d* Italia, che dall'epoca Costantiniana in poiebbe per suo centro stica ecclesiaMilano, per gran pane si trasferiscenella giurisdizione milanese. Al vicario di Milano spettavano : provincie sette la Flaminia,ilPiceno annonario,la Venezia, l'Emilia, Liguria, Y Istria, le Alpi Cozie,e le due Rezie. a cui furono pure aggiunte che divenne il fondamento Or bene,a quest'antica partizione, in pi" ristretti della giurisdizione ecclesiasticamilanese (*",ma la che di fronte a Milano limitiper l'importanza non e la Chiesa ravennate, d'Aquileia anonimo, nostro il gi" avvertiva come il paacquistarono triarcato forse il accenna Biraghi?Noi non ne lui la conseguenza che il nostro testo delle Fitae al secolo vi, ma non pontificum risalga negheremoper questo dedurremo con il valore della testimonianza. Chi senti il bisognodi riaffermarele la storiche su ragioni sua e l'opera potest"del metropolita, da motivo fu e di Milano in una esistevano da tempo vera e (i) Cf. GiULiNi, Memorie abbia tratta di Milano , del metropolitaall'et" giurisdizione precedenza tra il di immemorabile, n" le col papato, III,291. Non L. A. Muratori, Eriberto di Corrado e di Brescia cap. i, Le Monnier, 1851, 1,28 sgg. Milano, Firenze, come donde e lo pure Schupfer "S 5 e II. quellodi Ben son Vercelli cit. Vili, 384. Anecdota,Mediolan",1697, I, Londra, 1824-29, lib. IX, Orig.eccles., narlo trasci- di Brescia per sottrarsialla vescovo vescovo so della metropolitana. Cf. Giulini,op. suffragane! (2) Cf e suggerimento Eriberto finirono per proprialotta la notizia dei conati fatti dal noti i contrasti di cui si basava che all'et"di Eriberto forse opinioni, altri tempi. Le rivalit"tra le due Chiese intenzioni che si attribuiscono ad mai trov" pontificum di contrasto un vivo che in meno di Roma come stendeva le Vitae 223 ; Bingam, 6; P. Verri, Storia di IL " DE SITU ad alcuni suoi MEDIOLANENSIS URBIS 119 " tradizione La predecessori. apostolica della metropolitana, l'et" che in altri tempi,ebbe bisognoalmeno di di sostenitori e di apologisti, sua perch"la supremazia avvenne lui si affermata di fatto. era rifa a suo capriccio pontif"cutn la storia delle origini della Chiesa milanese, perch"in seno ad ciata si " manifestato un profondodissidio per il quale" minacessa ed offesa la tradizione apostolica. abilmente il Collegare di s. Amla predicazione di Barnaba brogio, con presunto apostolato dalla fede glisuggerisce, la fantasia accesa stabilire, come il della supremaziadel metropolita, ecco gliinizi e lo sviluppo di un arcivescovo eletto secondo suo assunto, ed " in servigio L'anonimo le antiche delle Fitae autore ma consuetudini, opposizionecon che fazione che una gliimpedisce,o all'eserciziodel suo riconosciuto da Roma, in aperta non l'obbedienza glicontesta lo per dei limiti glipone meno maggio, l'o- e che ministero,e rende inesecutivi i suoi atti, le Fitae e tra le scritture polemiche s'interpongono pontif"cutn che solevano accalorare consimili lotte,monca e apologetiche insuflEcientetestimonianza di un scisma che strazi" gravissimo la Chiesa poteva di Milano a di cui l'arcivescovo, essere s'imbarazzassero a secolo. il x mezzo i dell'xi copisti tanto e decifrare, ad alterare il nome. Quel Eriberto meno xii ad colo se- resse inte- avessero apparteneva nome del e " n" non un tropolita, me- al antichi considerano come cataloghi illegittimo vedremo, n" l'uno n" antagonista, perch",come che i pari del suo l'altro, a quanto sembra, fecero il " " placet della consacrazione. sostituito capricciosamente dal a ricevere da Roma Se nei manoscritti lo vediamo liberata di Anatolio,l'abrasione de- nome " frutto di zelo ortodosso in un'et" in cui la tomissione pienasot- nari Roma, dopo la lotta dei prericoncubiPaterini,e le riforme ecclesiastiche ildebrandesi, pu" di Milano coi in tempo a la circospezione giustificabile paurosa e la cautela del tardo copista. Si tratta insomma, secondo noi,di tal Adelmanno della Chiesa milanese nel secolo x, per ben cinqueanni, pontefice rendere e costantemente e pi" tardi avverso a Manasse, pure arcivescovo di Milano, cancelliere di Ottone L Ma delle due forti e vigo- L. A. FERRAI 120 dell' lombardo,poich"la questionedelle figure episcopato Fitae pontif"cum e*invitaa trattarne, discorreremo tra breve. Non rose trascuriamo intanto alcuni altriargomentiche dellanostra ipotesi, e, se in favore stanno definitivamenteescludono c'inganniamo, non dello Schupfer. l'opinione mi. che noi facciamo risalireal secolo x, Fitae pontif"cum, Le discostandoci gran fatto dal parere del Muratori,sono, avvertimmo, citate da Landolfo Ora " di poco da altri(') come e egliammissibile che pi" che testo qualificasse per tale una " secolo anteriore a lui? mezzo gi" come un non tico. an- tura scrit- noto che Landolfo seniore,la cui Historia Mediolanensis giunge al 1085, la dettava sulla fine del secolo xi, stesso ch'egli e di farci sapere da fonti quali del cio" anteriormente racconto, suo cavata avesse trascur" la materia pi" antica al 1045. Chiesa forse egliconobbe (*), metropolitana codice pi" antico che non Chierico le Fitae n'" rimasto,e appunto ce della sul pontif"cum perch"le antichissime, eglile cita insieme ad altri testi di dubbia antichit"^5). Sorge anzi il sospetto, per che effettivamente serbato in queste citazioni, del vi o del vii delle Fitae pontif"cum l'operetta perch"non di il nome " si ritrovava pi" al suo Adelmanno che la scuoprire per " c( Mediolani, quod quel testo. nel par. 228 II,p. di Landolfo,v. di Landolfo la nota nei Mon, 3 de hodie Romana il Muratori L. C. a il bandolo mano Notisi inoltre che habentur civitate in " "c. civitate Cos" pubblic" nel voi. I, tazioni Quanto alle ci- p. 103. Bethmann Gertn. hisL VIII,32. cit. sopra. (3) Cf. prefazione ^ che creduta fors'anche secolo, e che attribu" al mccli. sgg. Rer. It.Script, di (2) Cf. la prefazione l Barnabas degliarcivescovi milanesi Catalogo egliabbia luogo,nel prologodi quelle, h"storiis quae (i) " Legiturin antiquissimis ipse beatus non l'ordine da lui gliavrebbe dato in et" di vera siderava con- e del Wattenbach all'edizione IL DE " SITU URBIS nelle diplomiimperiali, nei il titolo di raramente i2x " lettere pontificie, negliatti di Eri- di alcuni suoi immediati berto,come che MEDIOLANENSIS praesul a si riscontra non predecessori " l'anonimo che autore segna as- da cui ha avuto T incarico di scrivere le metropolita, Fitae pontificum. Nel secolo xi prevale neir uso il titolodi a armilanese non assunse chiepiscopus prima ", che il metropolita al " del secolo Ma vn. di richiamare l'attenzione sopra mi preme tutto sopra un fatto all'attenzione di quantis" sono sfuggito occupatidi questa materia. Il nostro di aver messo anonimo aflfermain pi"luoghi fonti latine e greche a profitto con (*), parolegreche latinizzate infiora frequentemente una prosa che nei suoi costruttimedesimi risente talvoltai caratteridella prosa greca; non ci oflFredunque suta eglistesso un cumulo di prove per far risalirel'et" da lui vis- " infattinoto al di l" del looo? decenni nei primi i tra frequenti rapporti nella che per la del secolo normanna conquista divennero xi Y Italiameridionale assai meno la Lombardia. e Che Sicilia cismarina o Langobardia rata incorpogreca definitivamente delle nel ducato di Puglia nel Due e regno Siciliele Chiese grechedipendenti da Costantinopoli poterono se " " anche italiana, onde dovesse che la " " conoscenza pi" Si posteriormente. aver suole affermare del greco si accrebbe non i fattidella vita di Anatalone narrato primisEccles"ae Mediolanensis generalmente nell'ultimo poco scrive: " Hucusque propagatoribus, prout parvi tulitcaptus diversis collecta utriusque ex linguae ingenii, paginis, solet pratiscompingicoronula,satis adnotasse color in amoenis glutinassesufEciat ". seguitoalla vita di s. Cf. De diccre debui, prepostero a nostra " si forte minus " Graiorum ordine : " Porro 8* chronicarum ponam, existit, perquirataliarum commenta" et discon- In fastidioso lectori ut sive omnino lecturo illud ultra,supraque denuntio,quatenus credulus ceu sita urbis,in Rer. It, Script. I, ii, 206. Castriciano " parvero, scom- del greco tra i chierici diffusa prima della dominazione che la molto essere quelleChiese che lentamente vero certezza conoscenza (i)Dopo or la che normanna de " serbarsi centri di cultura ellenica per la societ" ecclesiastica ancora " " " "c.; op. e tam quod prius cuipiam perduelli in his,quae inlegit, Romanorum loc. cit. p. 211. quam L. A. FERRAI 122 periododi essa ; e ci" " conforme cultura per gran nuova documenti giuntia ha fatto credere ad " se al vero, e parte laica, noi perch"dei un rinascimento " il carattere ma la abbondante secoli pi" a non primi decenni che noi vicini, di studi ('",che altro del secolo xi(*". A ebbe efficaciasufficientea non risveglio testi sui grecinell'altae nella media religiosi tale convincente una prova dei m"sse scientificomiseramente di patrimonio riacquisto ed obliato nei della in questo. disperso buon rianimare conto glistudi Italia. Noi Per non ne biamo ab- il secolo tutto xi il clero lombardo,per quanto addottrinato e addesttato nelle lotte della si dimostta quasiaffatto ignorante e disciplinari, dogmatiche linguagreca della letteraturateologica bisantina. e indirettamente Landolfo accennando ad Ce lo un considerare eccezionale nell'et"sua, in quanto stesso cred" degno di nota, che di Arialdo i s. e cio" nelle (J). testi greci genuine della Se noi ci avviciniamo in mano fu dettata da mano La vita di un tre i tra citavano suo in questa originale s. ne padri. secolo x, ed entriamo risaliamo il corso, si fanno und II, lektuelles pi" Nilo abate di Grottaferratanella Tuscia in greco, e ce discepolo (^". Che il vescovo lingua Handbuch (i)Cf. H. BV.ESSLKV, Leipzig, 1889,P- 599(2)Cf. L. Dresdner, Kultur^ IO, in della cultura ecclesiasticabisantina in ne " rimasto il testo Attone di Vercelli la possedesse, " fatto fuori di discussione ^'5".Il cronista in seguaci da Velate, diaconi,che dottrina dei agliinizi del che le testimonianze frequenti Occidente. novatore lo Egliescludeva cosi che ad altrifossero dischiuse cosi facilmente le fonti questo, di insorte dispute egli appunto dell'arcivescovo Guido partigiani in favore dell'audace sorsero attesta fatto che dov" cremo- der Urkundenlehre f"r Deutschland und Italien, utul SitUngeschichU "crita"icnischmGeist"ichkeit Jahrhundert, Bresiau,Koebner, 1890, in Kapitelv, IntelLeben, p. 195 sgg. (3) Cf. Landolfo, op. cit. cap. in, 89, 90 e 196. VII, 283-343; A. Potthast, Wtgwciser (4) C"Acta sanctorum, 26 s"pt., durch die Geschicbtswcrke des (5) Cf. ScHULTZ, op. cit. p. b. Atto 196. MitUlalUrs "c., Berlin,1862,p. 829. Europatschen von Vercelli, G"ttingen,1887,pp. 65-66 dner, ; Dres- L. A. 124 della milanese metropolitana le opere FERRAI nel medio sullo scorcio sue trattateli"in forma di che Bon"zone evo. del secolo xi, in epistola ad amicum", quel curioso munemente pi" co- conosciuto " tava det- la Sede rapportitra toccando Ecclesiae, persecuiionc e la Chiesa ambrosiana,a Apostolica dei col titolo di De dei noti avvenimenti del 1057, Ecclesia quae fere per ducentum tempore Med"olaoeDsis Eodem perbiaefastu se a alias Ecclesias subiecum Evidentemente di Arialdo e Ecclesiae subtraxerat Romanae tsst annos dicione, pr"mum se su- inter cognovit(0. Bonizone di Landolfo posito pro- scriveva: allude all'arbitratoche dietro istanza Cotta il pontificato romano in assunse in Milano il monaco quell'anno, delegandoa proprirappresentanti allora di Lucca (*". da Badagiovescovo Ildebrando e Anselmo dei legati Ed infattiquella autorevole interposizione tra pontifici le due fazioni contrastanti dei e dei seguacied ammiratori preticoncubinari di s. dell'arcivescovo, e Arialdo,fu primo un e sivo deci- siana pi" diretta soggezionedella Chiesa ambrodi s. Pietro. Ma Bonizone ci dice di pi", all'apostolica afferma cio" che la metropolitana si era per circa ducent'anni sottratta ad ogni dipendenza da Roma, vale a dire dal dissolvimento fino all'et" sua. dell'impero Ognuno intende come carolingio al vero. perfettamente questo risponda passo per una L'unit" della Chiesa sicura del dalla sacro occidentale latina impero,cosi romano di organizzazione esso nuovi fu la base come pi" dagliordinamenti trasse elementi di vita e e di consistenza. che le si era adattata quando la compagine politica posizione, e pi" nulla pot" salvarsi da quella fascio, rapidadecomMa and" in che prepar"il trionfo anche d'ognisovranit", ch'erano una del feudalismo Monumenta "ad (2} Cf. GiULiKi, tU MUano minaccie, cointeressata all'im- ed. Jaff", Berlino,1865,nel Gregoriatia, amicum)", p. 638. Memorie e dell'infirangersi violento dei vincoli che l'aveano fino allora strettamente (i) Cf. l'annientamento l'unit" della Chiesa sub" danni naturale conseguenza lettera di Bonizone e cit Vili, 412 sgg. libro vi della IL Le pero. del secolo SITU DE " URBIS condizioni morali MEDIOLANENSIS del 125 " stesso pontificato sullo scorcio del x, secondarono il sivo progresrilassamento dei reciproci delle varie Chiese gerarchici rapporti ix loro,e tra Nel del e in testamento tesoro nella prima met" della particolare di Carlo Magno della Camera ambrosiana di combattuta mantiene essQ Roma. con del 713, che assegna quota una l' delmetropolitane alle chiese imperiale impero,l'enumerazione pi" volte Chiesa zione l'ordine che la tradi- riusc" a far Roma prevalere. precede ^*\ Ma in pro"c. Ravenna, Ravenna Milano, questa Aquileia cesso della Chiesa d" tempo, scaduta la potenza e il prestigio ravennate, divenuta che acquistadal queinuovi ferrea il simbolo corona debolmente meno Chiesa la che lento di altrove si afferma in della sviluppo potenza una sovranit" lano Lombardia, Mi- feudale della elementi di resistenza e di forza che nel sua rispetto l'antica la contrappongono a Pavia, e in onta alletradizioni delpolitico fanno di leiilnuovo del regno longobardo, centro; capitale nel rispetto le le armi religioso prestano per contestare, pi" o la apertamente, meno la cristianit". Nel diviene imperiale che aspramente preminenzadel secolo sempre x pi" di Roma vescovo del infattil'acquisto su tutta regioe serto malagevoleper i grandifeudatari podest"regia dove meglio si si fa ogni giornopi" fiacco e limitato. Ma citt" della " pur sempre nella pi" popolata e si afferma, esplica la protezione Lombardia ; l" dove la vacillante sovranit" cerca e che lo esercita del potere ecclesiastico. Il metropolita, l'appoggio su tanta se lo contrastano, l'eserciziodella parte d' Italia, presta infattil'anticoritualedella sua Chiesa alle pi" solenni manifestazioni della vita " partee ne politica, cipe feudalismo del naturale il mentre e regolatore, sviluppo per civile. Che s'accrescono le prerogative della sua giurisdizione vescovo ci " noto alcun diplomad'esenzione in favore dell'arcise non di fuori di dubbio Milano," (i) Cf. EiNHARDi Berlino,1867,p. 539: "icienda largitio Magni in Monumenta metropoleonimad Vita Caroli "e Nomina est, haec sunt " sive a lulii, Gradus, Colonia " "c. che sin dalla met" : del se- Carolina,ed. F. Jaff", quas eadem elemosina, Roma, Ravenna, Mediolanum, Forum 126 L. A. FERRAI colo egliesercitava IX liberamente Le concessioni comitali. maggior parte dei diritti infattiTunica non erano regiee imperiali via aperta ad ottenerli, ma giuridico per tramite molti dei vescovi a potestas missiatica " " il quale la Milano,e a pure per alcun tempo se in dall'arcivescovo associati, destino inevitabileche anche "di avvenne conte seguitopass"all'arcivescovo. Era Milano i conti," sentinelle avanzate sfracellato", per reame un a ('). Ci" Carlo fu esercitatadal essa la come che era, divenisse con ufficiostabile e permanente nelTSy"un trasfer" a " risaputoda tutti di Lombardia. il divenne civile si giurisdizione potestas missiatica ", da temporanea ilCalvo e la la la feliceespressione dello usare da per tutto, in esilio. Quale meraviglioso come finissero, Schupfer, torit" dell'auimpulsodovesse ricevere il poter vescovile dall'infi"angersi Esiste un diplomadell*880 " di per s" evidente. comitale, delle che si riferisce all'ampliamento Da si rileva che l'abate di S. esso dal dall'arcivescovoAnsperto, alcuni Fino a al del clero conte del e e ix e nei all'et"di Lamberto il " brolium primidecenni conferma zione delibera- delle decisioni del potere prevalenza una sullo progressivamente del secolo Che l'arcivescovo x. (926-927)abitasse il palazzo imperiale, sedesse poslo avverti Fiamma nella G, Galvagnana^^\ ", Kar. II ConvmU missatici episcopio cit. p. 463. ad quale cresce Ticin. a. Hannoverae, 1835, e. 12, p. 531: " ma all'arcivescovo, gi" la accenna ecclesiasticosul civile. La (i) Cf. ottenne dal clero e dal popolo Alberico, conte popolorichiesta a di Alberico Anspertoe scorcio del fece istanzaed " cumulativamente di Ambrogio (*". del monastero per la fortificazionedelle mura quell'anno dunque il governo della citt" appartiene semita " della citt" di Milano. mura " Germ. hisU 876 mMon. voi. I), (Legum, ipsi nihilominus ep"scopi singuliin nostri potestateet auctoritate suo V. Schupfer, ". fungantur art. fer, s, Amhr., Milano,1805, (2) Cf. G. Fumagalli, Coi. dipi, p. 480; Schupcit. p. art. Habuit (3) " " civitatem edifitiis del secolo 464. tria loca [archiepiscopus] qui dicitur brolium archiepiscopi, Fiamma, di XIV feralia ubi nundinae ms. cui abbiamo nella Trivulziana, n. fiebant Braidense A E, X, tertius locus " ; io. parlatoaltra volta,si 1438. erat extra Ga"vagnana,in $ Di D e dita inequest'opera conserva un ms. del IL " confermato SITU DE " MEDIOLANENSIS URBIS 127 " da l'anonimo compilatore lo ripete ('), Liutprando tolse probabilmente (3". N" quanto il Fiamma tedesca perduta narra (*" ed " notizia che il Fiamma del Flos florum ad una cronaca di Milano al governo intorno ricordando fantasia. Il Fiamma, all'arcivescovo, parladel " l'assistenzadei con sia l'accenno, seu rerum Antapodoseos Muratori, Rer. lU Script. I,par. tava spet- esso dell'arcivescovo, temporale al distretto (i) Cf. LuiTPRANDi cap. IV, in concessi imperiali privilegi (*). " evidente per me dei supremidirittidella " uno il potere N" parto di tutto ius sanguinis ", che ad vicecomites " alla citt" e si estendeva alcuni ad impreciso, pure "potestas missiatica". che nel secolo x, " sino esterno a due per Europam gestarum,lib.Ili, II ; Mon, hist ed. Germ. Pertz, III,298. (2) " luxta oc Verzar"um " vitatem Braidense Taltra mia civitatem erat brolium extra est, ubi inclusum florum,ms. P- 97 civitatiserat eiu"[archiepiscopi] viridarium, quod adhuc muros dicitur. memoria adhuc IX, AG, f"unt nundinae continue 35, Su 121. e. intra ci- eius,quod nunc questo "; Chron, Flos vedasi manoscritto cit. Ben^o d'Alessandria e i cronisti milanesi del secoloxiv sgg. (3) or Tempore ergo Karuli " fuerunt in civitate ista tria " nica alamannica vagnana; . . Barbarubeae sicut evidenter in questo e in chroex coUigitur altriluoghidella Gal- cit. " 219. dominio archiepiscopi, " dominium chiepiscoporum " unde sic . Cos" il Fiamma ". cf. ms. (4) "De Magni usque ad tempora Federici regimina fuit fortissimum procedamus quiaprimo dicemus divitiis. eiusque credi posset, nimis ultra quam de ofHcialibus Ar- eius,postea de pr"- ecclexiasticiset iroperialibus, tertio de divitiiseius,et hedif"tiis, et villegiis aliis auctoritate enim robur c uius et quibusdam corporali dignitatibus. iirmamentum Mediolanensis contulit priest papalis dignitasarchiepiscopus fuit quod archiepiscopo tria,ut dictum est. primum priv"llegium "cvillegia a " " ce " " " "c " " " cuius auctoritatis executionem contulit ius sanguinis, qui contulitviro secundum dictus est vicecomes,idest sotius archiepiscopi, qui diinfra ut archiepiscopus quod archiepiscopus, in locis suis. hic vicecomes cetur ante se cum progrcderetur, gladium sicut omnia docet sua Paulus, evaginatumportarifatiebat, negotia apostolus duodecim consulibus peragebat.et poterat archiepiscopus cum absqueirrede consiliisprivatis, de iuditiis gularitatis indulto, periculo, papali privilegio cor suum. ex erat sanguinisinteresse, "crium et multos tunc comes item ipso facto erat habuit advocatrinum sive advocatorium alios offitiales " "c.; cf. Galvagnana, cap. 221 a et confano- ce. 57-58b. L. A. FERRAI 128 esclude miglia, la dell'esistenzad" possibilit" railitesmaiores " magistrature, elettidall'arcivescovo, e talvoltadai dice consoli che il Fiamma alcune ". La testimonianza ritrovasinel citato Flos del Fiamma attinta dalla Galvagnana indeterminate per quanto ad n" ed incerte, e da scrittoriche arte si sempre attenevano dei tempi che ? di poco si vuole anche se ficate amplitile, sot- alla verit" perch"non scrupolo con forse precedonola la condizione reale con dominazione dei soni sasprincipi che la potest" vescovile concepibile sulla citt", che ebbe cosi lungadurata, quantunque gravante popolazioni abbia avuto miste e per lungatradizione nemiche, non n" credo quindidebbansi a chiusi occhi un suo propriosviluppo; fole le scarse notizie che sulle condizioni della come respingere Non " a citt" nel secolo lui con buon ^'". Simili notizie guardavanotroppo per la non sentivano il bisogno, contrastano ne biamente " indub- ma florum, x tramandato ci hanno Ma posteriori. discrezione. conto certo esse il Fiamma i cronistia e cautela con interpretate vanno e vescovile si fece indubbiamente La dominazione sulla citt" alla met" del x secolo, n" si limit" alle terre generale murate, ma comprese i borghiestemi,i corpisanti,tanto " vero che all'arcivescovo di Milano situato allora fuori delle alla Chiesa trovasi appartenne il Del mura. nella cenno " brolium " brolium riale, impe- " come " partenente ap- situs et urbis Descriptio nel Fiamma, e nel (JDesitu urbis "c.)(^),e conseguentemente Flos florum.I dodici consoli di cui parla il Fiamma e dietro a lui il Flos florum, anacronismo che " in un cronista del un con secolo XIV pienamente forse non che gliantichi sono giustificabile, (i) Cf. Flos florum,loc. cit. in regimen ", scrive inoltre il Fiamma, " tempora "et Erat et "uxta Manip. fior, ; Benzo Landolfo, a ed. cit. tutti derivano Cf. cap. 218 muros II,2, 41. in Sono perduto CL Le cronache di G, Fiamma rexerunt e " ubi Bull i noti Karuli Magni usque .xn. ad consules et credentia cit. e. 56 b. ms. viridarium d'Alessandria dal testo in precedente. Quartum nota fuit tempore Federici Barbarubeae,quiatunc ". archiepiscopus (2) " c"t. e ms. " senatores " ; cf. G. delVIsi.Stor, hai, gi" da luoghi, pi" ampio della noi n. Fiaauk a, 9, p. 26 ; illustrati, e che situs Descriptio cit,in Bull,dell'Ist. Stor, Ital.n. et urbis, io, p. 125. IL " SITU DE scab"n" franchi che nel " mini URBIS ix MEDIOLANENSIS secolo si dissero anche sacri palacii imperatoris ", e che del popolo,ci" che " conforme " fuori del verosimile che alle " ammissibile ci" che ci " furono unicamente attestato citt"fosse divisa in dal Flos denominati quartieri N" della citt" fosse classe di m"lites ", Si " discusso se sia allavita cittadina in Milano riferibile e stiti inve- del clero consenso 1*amministrazione scelti in quella gastaldi pi" alta Milano si disse de* " capitani^^\ a iudices do- ("). leggicarolingie affidata a che " pi" tardi della loro autorit" dall'arcivescovo, col e 129 d a nel secolo x, florum,che cio" la dalle varie porte, e che il governo di ciascuno di essi si affidassead alcune famiglie ^^\ Lo Schupfercongettura che una tale divisione abbia servito di base al governo ereditario della poche riserve florum" di un trova locale nel Ma podest"giudiziaria. in proposito, poich" la raflfazzonatoredi cronache riscontro alcuno l'unico municipio,e nel Fiamma, di notizie da raccoglitore Veramente cronache carattere crederei necessarie del testimonianza del secolo xv, il favoloso ma e sono pregevoli non Flos non pur anche lui ripescate in testi a noi serbato sulle renditearcivescovili con altre sue al accenni nosciuti. sco- infattiquelle ci ha ch'egli che maggiori dettagli nell'inedita Galvagnana.Ivi " detto che all'arcivescovo spettava il dirittodel " nelle tamente esplici- teloneum " o e de comitatu ", dogana sulle strade regie" in exitu quolibet che a pagarlo che a piedi erano pure tenuti tutti glistranieri, o a di cavallo ne i confini (*". oltrepassassero (i) Cf. Schupfer, art. cit. p. Con molta indeter- 464; Ficker, Forschungm x^r Reichs und III,17 ed anche: Max Handloike, "c., Innsbnick,1868-76, RechisgeschichU der Herrschaft Berlin,1883,p. 63 sgg. dcrBisch"ft, Die lombardischen Si"dU unter " " "c " " (2) Cf. Landolfo, ed. cit II, 17 e M. Handloike, op. cit p. 40. (3) Cf. Ughelli, Italia sacra, IV, 93 sg. ad a. 947 ; Schupfer, loc. cit (4) Cap.226:((De theloneo archiepiscopi. Insuper archiepiscomaximos redditus imperiali auctoritate realtos Mediolanensis quosdam pus cipiebat quia super stratas regalesin exitu quolibetde comitatu habuit in equo vel cum intrabat aliquis aut petelloneum et dum curro extraneus ce teolenariis immo innumerabilibus dibus,dabat theolenario (sic) archiepiscopi, tenebatur facere custodiri passus, et onmibus dapnicensum, et archiepiscopus ficatisinfra territorium restituere de suo tantum quantum dampna fiiissent L. A. 130 minatezza esposte nel verziere al essere per ci d" inoltre per dalle e della della Martesana comitato del e conte milanese,affluivano ricchezze dalla Sicilia e dalla poche non Il Fiamma mercato. del di vassallaggio prestazioni del marchese Bulgaria, che dalle pievidel non Seprio, lui vi si introducevano che oltre i redditi ordinari che il metropolita certo dalle decime traeva di che l'arcivescovo e alla quota soflFerto, avessero si riservava sul valore delle derrate che stesso a Galvagnanaali*impegno che rifare i danni a quanti, i limiti entro di assumeva del comitato,ne duca invece nella accennasi Tarcivescovo FERRAI Liguria,sul cui litoralela Chiesa di Milano Forse Tatto possedeva per pi" che cinquemiglia. anche la valle di Blegnoe la Levantina sulla met" del x secolo (*) appartenevano all'arcivescovo ; per" giovaricordare che attribuito ad Attone di donazione che se ne " prodotto, fu di Vercelli, vescovo certo gi" dimostrato di re " falso il privilegio non Lotario che concede il diritto di batter moneta, (t existimata. item (cl"bet sporta a e. vescovo all'arci- la direzione della zecca de unum, l"gnorum recipiebat qualibetfornata panis unum, auctoritate sibidabantur fiierant, imperiali concessa cit. e de pisciumunum, alia ducibus ms. quolibetcurru de falso dal Giulini (*". Ma et " quaomnia "c. ; Galvagnana, 58 B. divitiae et (i)Gap. 223: "Archiepiscopi possessiones annis et redditus possessiones Archiepiscoporum singulis "Sicilia. " runt " et plusquam octuagintarailiiaflorenos (sic)auri,in Sicilia habuit redditus magnos, sicut " Padi rippa. in " decem " per tria milliar"a totum "tatus mill"a " lanuensi riperia et sua civitate Marchesanae, Mediolanensi(s)erat erat et etiam suum. decimae comes et cum ultra recipiebat annis singulis apparet,circa civiutem eius erant dignitates.item plebescomi* omnes erat dux Burgariae, Saprii;quid plura? ipse solus habens et ditissimus, praeclarissimus valvassores innumerabiles, f"delitatis sacramento castra Guastalla de terra erat cuius al"quale libras, vestigiumadhuc et Mediolanensis, "marchio supradictum est. in fue- sub se in civitate cathaneos sibi adstrictos. et quis feudia archiepiscopalia consideret, certif"car", archiepiscopi eius adipe ditata. sit pinguedinis quiavix est aliquaparentellaquae non Atho Comes episcopusVercellensis dedit Ecclesiae Mediolanensi vallem cit. e. 58 b. et ms. "Bellegi Leventinae"; Galvagnana, " et " vult de divitiis " " (2) Gf. sanctae Memorie di Milano, III,237. Vercellensis Ecclesiae Il documento trorasi in Attonis episcopi sgg. Opera,Vercellis,MDCCLXViu,p.xvii L. A. FERRAI 132 offrendo occasione alle la feudalit" laica ed ecclesiastica, contatto feconde primee bene lotte dei consideri infattile manifesto apparir" che ordini che la costituivano. vari rapidevicende degliultimi esse sono italiani, re parte subordinate ai per gran dell'altoclero, e che da e alle ambizioni capricci A chi hanno esse cipalmente prin- ai origine quegliurti inizialidella societ" feudale laica, qualisi attribuiscono erroneamente di questo o quelprincipe.Ogni si feudale, regiao sembra tendenza spontanea degliultimi compromessi,pi" o lombardo; ma non vi " di condizione trovata e tra le partis*invertono,e esigenzedell'altoclero carattere detta danno direzione e Provenza, Lotario breve fortuna come misura. re determina di chi la sacro leggechi dovrebbe che iniziano il ne birla. su- tiginosa verrapidit" con di fazioni le sempre sono crescenti moto gli e Rodolfo dell'altaBorgogna,Ugo di II figlio, Berengario suo Chiese italiane in loro esso ma laica; lombardo rit" pa- nemmeno incessante quell'ondeggiare della societ" feudale rona co- della sovranit" L'usurpazione che si succedono Le rivoluzioni politiche seno me si risolva m tutta il pi" delle volte i contraenti. derivano bens" da A tra essi e l'episcopato legittimi, meno difesa cosi valida nel una compie che nel politica, infelici possessori della della restaurazione sassone, serie di fortuna e dominata sopraffatta cosi dire trova che la storia ferrea, prima ha prime della cause per lombardo. interessi degli dell'episcopato prevalenza dalla una le italiani ad favore,e appunto ilcarattere un debbono transitorio delle accordo la instabilit"e di un tuttila loro di provvisoriet" potere, che divenuto non virt" fortissimo in alcuni luoghi, siserba costantemente per propria debole altrove,o s'annienta improvisamente, e propriocom'" sorto, scompare e svanisce ad le artificiosecombinazioni meno N" resistenza di costume, che lo si fatte condizioni di contro quanticon tratto un la opposizionelamentarono,con delle preponderanza politica faccende interne d' Italia, o idealit"vaga valse per nulla la audace solitario. Anzitutto nel secolo qualchevescovo vivace cose perch"glisono venute aveano reso possibile. e non x la licenza del autorit" vescovili nelle uscirono mai indeterminata, o, ci" che " dal campo peggio,non di una seppero IL " DE essi stessi sottrarsialla condanuaado cosi URBIS SITU MEDIOLANENSIS leggestorica che pensiero.Il potere vescovile uscito r unit" cosmopolitica avea carolingia, elementi nuovi ed i loro domin" gliattidella loro vita,le con incolume dovuto che eterogenei, 133 " tempi, audacie del loro tra del- i rottami necessariamente ne similarsi as- denaturavaho il pi" elette del secolo x intelligenze solo incompiutamente. La dimostrarono d'averne coscienza, ma vita avventurosa Raterio,pi" veronese e tribolata del vescovo gnitosa di" del volte privato tutta una illegittimamentesuo vescovato, carattere e le funzioni. protesta Le il diritto de* forti non contro pi" da contenuto ^*". N" meno leggen" divina n" umana potente della sua di Vercelli, tuon" quella di Attone vescovo voce un suffraganeo della metropolitana, a cui le vicende della vita permiserodi non Tra un e la serenit" dello spirito. perderemai la tranquillit" di s. Paolo, Attone trov" il l'altro alle epistole commento e alcuna che il De pressuris ecclesiasticis, scrittura, tempo di stendere " contro spietata requisitoria una una fattidiscostano contiene abbia precorso i suo insegnamento. In da ispirata un la compenso cosi senso di Rater"o ad AgapitoII in (i) Cf. pi"particolarmente Tepistola ed. intorno Cf. cit.p. Lxxin alla vita di lui: Ada e 538. Opera, voi. VII,e P. Ceillier,Histoiredes aucL ord, s. Benedica, nonch" e stizia, profondodi giuricchezza ideale da sembrar quasich'egli tanta del secolo xi^^K grandiriformatori disciplinari di Attone " l'operetta e tempo, "*". Ma l'inefficaciapratica del onde suo fico ha carattere pi" filosol'opera goli le allusioni personali e gli accenni a sinl'autore dal metodo astratto e speculativo, loro sfacciata mondanit" che storico, n" i vescovi del Ratherii sanctorum XIX, 633, eccl"siastiques, Tiraboschi, Storia della Ietterai,ital,Milano, Bettoni,1833, I, 478. (2) Cf. Attonis (3) Cf. trattato De Libellusde pressuris ec desiasti cis,pp. 322-352. Opera,ed. cit., del suo che nella seconda ci" dice pi" particolarmente egli parte ordinationibus episcoporum, p. 359, dell'alto clero al " " " ce " suo tempo. "c Et a nec della ignoranza proposito humanae rudimenta ipsa formidant iuelevare non um magisteri dicesqueconstituunt animarum, quiadhuc quidanima sitincelligere penitus et qui docere docer" nequeunt. populum instanter debuerant de divinis, de saecular"bus et etiam vilibus, verberibus et qui incipiunt. praeceptorum vereri ab omnibus edam scholasticos timent ". debuerant,ipsos naturae suffecerint discere, hos ad qui adhuc L. 134 Di tutt'altra natura ha dato motivo a delle Fitae " 1*antico testo alle difesa delle FERRAI A. indagini.Ma in quanto esso milanese metropolitana dall'audacia cause politiche, nostre prerogativedella vedremo, per prelatostraniero,arbitro per alcun tempo come rientra nel Attone " tende dei destini dei pochisaggiche ci di documento prezioso nel secolo cui x a e disciplinare gerarchica " romana, messe, mano- di un del sistema feudale e un d'Italia, di rimasti,e in quanto sono contrapporre la storia della Chiesa a sorge di cui il trattato delle scritture polemiche, novero uno che pontificuffiy milanese all'apostolica quelladecomposizione la decadenza contribuirono la prevalenza morale del pontificato. VII. Tra a le personalit" pi" caratteristichedell'altoclero il secolo mezzo ci si fa innanzi x di l'audace arcivescovo soldato, di Ottone, il borgundoManasse. e e di prebendee govern" ad e beneficii, eglifu di sfacciativiolatori delle Manasse forte tempra una leggicanoniche. tempo un le Chiese lombardo di cancelliere di Berengario simo abilisAccaparratore dei destri uno e pi" d'Arles, Arcivescovo di Verona, di Mantova, di Treviso,e finalmente si assise sulla cattedra di " volte a suo a di che sulle origini deplorarsi disposea talento talento della suo e re, principi ci restino che di fosse fi-atello Ugo di Provenza falsa da un antico s. brogio. Am- lui,che per ben due ferrea,cre" e disfece barbaro,non patrizio confuse memorie. Sulla fede del Fiamma conte come corona dote sacer- e di Provenza di Berta. ch'egli ripetutoerroneamente si " e Ma di quindifiglio la notizia fu GiorgioGiulini. Questi dimostr" come Teobaldo gi" chiarita di Manasse civescovo ar- sola persona con un Teobaldo che questivolle consacrato d'Italia, di Arles si sia fatta una fratello appunto tra di Ugo re gliordinari della metropolitana per la via aprirgli al possesso si esclude che Manasse non quellaChiesa. Tuttavia non fosse parente, probabilmente nipote,di Ugo re d' Italiae che la di IL fortuna sua DE "c SITU URBIS s* iniziassese MEDIOLANENSIS 135 " dopo la sconfitta che ilduca patidall'armi del re borgognone. Infattisappiamo sollecitare Arnoldo alla spedizione contro Ugo erano non non di Baviera Arnoldo che a concorsi i vescovi di marchese Mantova, di Verona, di Trento, e di Trento, onde conferimento di Arles simultaneo (933)(*". delle noto che glisi sua la concessione figlia, a Bosone mantenne avverso tre accordata protezione ai fatta del marchesato soprusie di Toscana prima la naturale, figlio suo potenza alle violenze di Manasse, la im- dimostrata nella difesa della dagliUngherinel e il prelati tre nuove fratello, pi" tardi a Uberto suo stesso all'arcivescovo dignit" la potenza di Ugo di Provenza declinasse : le fallitespedizioni contro Alberico, anche dopo aver impalmataAlda Come in Italia " ben dei spogliazione la lo devastata penisola 943, finalmente le male mente orribilin arti messe opera per favorire il giovinesuo fratelloTeobaldo,tentando aflSretnei all'arcivescovo di Milano Arderico, la morte tare scossero feudali ogni fiducia riposta nel re straniero, e incoraggiasignori rono marchese d' Ivrea a tentare un colpodi mano ^^\ Berengario bene parente di Ugo, come se Berengario genero di Bosone fi-atello di lui,non si potuto salvare da era e per gravisospetti; alleminaccie del re, viveva in volontario esilioalla sfuggire di Ermanno duca di Svevia. Italia stimolarono della lui il sentimento in corte dall' giuntegli vendetta,e gli l" che le notizie Fu l'animo a nuove successi aprirono speranze. Che i rapidi sieno per gran parte dovuri ad un sua prudentepolitica della greto se- complottodei vescovi lombardi in suo favore," fuori d'ognidubbio;ma giova fin d'ora esaminare quanto vi abbiano direttamente partecipato (i) GiULiNi, op. "t, II, 186. del prima spogliazione di Cosi vescovo Raterio,Ugo lo confin" scovo " Manasse La e vittoria di di Verona in l'arcivescovo di Milano Rater"o. di prigione una i fatti della poter descrivere graziosamente il Muratori, Annali ad d'Italia, (2) Cf. W. GiESEBRECHT,GeschichU 1860,I, 311 sgg. a. sua Ugo " ebbe per effetto la ce prendereil ve- Fatto Pavia,dove buona derico. Ar- e rea ebbe tempo fortuna ". 934, Firenze, 1827,XIII, 178. der deutschen Kaiserxeit, Braunschweig, 136 L. A. FERRAI Il cronista in Italia un Liutprandoafferma suo che ilmarchese tal rappresentante,un Amedeo, dove eglisi dirigesse, e con precisamente ecclesiasticiaprisse trattative(*". Ma non l'arguirlo, e con a la d'Italia avea prestava ai laiciod qualisignori " poi tanto diflScile non era della Chiesa trame cercato e segrete poteva contro milanese,onde dirigesse appunto i suoi esser italica, ma pienadi Le persecuzioni stato violenta alla sovranit" di lui fosse fatto che le dice (*),giustificano placarlo che l'arcivescovo di l'incoraggiamento nemici di Ugo. Che il centro di un'opposizione dismisura il favore Milano non fatto segno, non donazione dell'abbazia di Nonantola, dalla generosa qualeil re ma il silenzio dell'anticocronista. ostante le insidie di cui Arderico compensate d' Ivrea invi" la passia Ugo per il momento opera dei sono che certezza Milano. dal abbagliato Milano,lo messo il suffraganei Amedeo D'altra parte Berengario seducente non il prova rona miraggiodella co- pens" che tutti i suoi dirittifeudali. Come alla rivendicazione duca di Milano di lui spettava il riacquisto e giudiziario, quelpotere politico che nella pi" popolosa citt" dell'altaItalia egliavrebbe potuto ad altri. Ma " egliamtrasmettere o esercitare direttamente o missibile che Berengario la guerra senza osasse una intraprender ducale Arderico ? Riassumere la podest" con previaintelligenza divider con lui l'esercizio in Milano significava per Berengario della podest"civile; solo da un accordo con Arderico sarebbe l'adesione di tutti i suffiraganei della metropolistata agevolata tana ardita la detronizzazione d' ad una impresa: Ugo, e la pi" dell'ambita corona. L' appoggiodi tuttio della magconquista gior da sarebbe Milano si risolto dei vescovi dipendenti parte incondizionata nella sottomissione delle podest"ecclesiastiche ci" che a queitempi,in cui la della Lombardia e della Liguria, ad essa civile nella citt" e nei contadi pi"prossimi giurisdizione a (i) Liutprando, che ha abbellito con di Amedeo, Io chiama (2) Cf. Gi"lini, op. data da Arnolfo. " cit. vivaci colori la misteriosa missione appr"menobilem "; cf.lib.V, cap. 8 in ed. cit. II,208. La notizia illustratadal Giulini ci " IL " SITU DE URBIS MEDIOLANENSIS significava apparteneva ai vescovi, appunto degliordini feudaU megliopotrebbeesser confermata N" in Italia('). Narra penetr"nel la d* Ivrea nel di Trento per la valle Venosta. lo chiama Ironicamente come la via. Vescovo predisposto per sbarrargli di Verona, di Mantova e d*Arles, eglisapeva avea che che nostra ipotesi suo ("" che dalla Svevia Berengario Liutprando marchesato santissimo Manasse, della delie plebi cittadine. e dalla notizia dell'itinerario seguitodal marchese ritomo 137 il riconoscimento sovranit" da parte nuova " Il Raterio,tutto di Trento di aver oltre in suo arbitrio le sorti d* Italia. All'avvicinarsi delle milizie di Berengario mand" ordine ad devoto suo un Adelardo,di prelato, trastare con- loro il passo dal castello di Formicaria che dominava valle masnade Le dell'Adige. per forzare il passo a la del marchese d' Ivrea si vano preparad'assedio il castello, cinger quando, dello stesso duca, se ne sospesero le operazioni. ingiunzione recavasi in persona a parlamentare con Adelardo,e Berengario fosse libero lasciato il transito aUe che sue genti, gliproponeva l'arcivescovato di a procurare a Manasse Milano,e impegnandosi per ad Adelardo stesso di Como, il vescovato non avesse appena seguita con- regia, post acceptam regnipotestatem ^^\ accett" i patti, o meglio Manasse, che non desiderava di meglio, simul" di accettarli, e invi" lettere ai pi" potenti italiani, signori la sovranit" " " stimolandoli ad abbandonare la causa d" Ugo, e dichiararsi a Berengario aggiuntala propriacomitiva a quelladel ; quindi di onore sino a Verona duca, li accompagn" con segni speciali T invito di recarsi a Milano, (marzo 945). Ivi giunsea Berengario ed egliaderendo al desiderio di Arderico,vi and", lieto eh' era scala di riassumere a fianco dell'arcivescovo una dignit" sicura al potere regio. Stava Ugo assediando il castello di Videl vescovo di Modena, Guidone, gnolain un feudo di pertinenza per (i) " Quantunque Ugone " dell' arcivescovo "c riuscire molto "c anno ". Cos" (2) Loc nostro bene, Arderico come in ogni modo di acchetare giustamenteadirato,non si vedr" nei fatti che il Giulini, op. cit. II,210. cit. (3) Cf. Liutprando, 9* tentasse op. cit. lib. V, cap. 12. avvennero gli 1*animo dovette ci" nel seguente L. A. FERRAI 138 quando gligiunsenot"zia dell'ingressodi Milano. Corse eglia Pavia (*",gi"disperando acerrimo nemico, suo Berengarioin di s",e vi inrim" la dieta ; la sospettatadefezione di e dubbio pi" alcun Se nipoteManasse suo sulla che Manasse non la evidente condotta di Arderico, ma prossima ruina della un e di tutti notissimo secondo lui un avuto alleato. Lo un' bero Avreb- soverchia. importanza salutare eflfetto sull'animo di Berengario dei suoi le lacrime e gli scongiuri di Lotario figlio partigiani Prostrato innanzi aglialtariil giovaneprincipe, gendo strin- Ugo. le mani tra del avrebbe commosso mettiamo scene il si sarebbe crocifisso, padre suo, nella chiesa le preghiere con e con in dubbio la verit" del racconto, ben si confanno al viver forte e n" forse poteva rimanere deve aver fatto in stesso ch'egli Manasse, buon fino e tra umiliato di S. le lacrime. tanto l'avversario al- Noi pi"che lo non consimili dell'et"feudale; passionato occasione Lotario di quella avea reso a Berengario ; ma non dinanzi Ambrogio,e infruttuoso il ricordo che che arbitridella situazione e neva teBerengario, i fattiposteriori. Liutprando assegna ad luminosamente a episodio fortuna. sua e giuocavaa doppiapartita, gi" sospettoso delle promesse incerte e problematiche di in iscacco il vecchio protettoree il nuovo provano vano glilascia- non un i tra recente singulti ficio bene- chi potr"negare fossero allora, di pi" lui,Arderico essi il pi" audace? Manasse comprese d'aver spetto il ria Berengario giuoco imponendo in quel momento al diritto di Ugo e del figlio, divenuto affatto formale, lica itasolenne della promessa (*). La corona all'adempimento rimaneva all'arbitriodell'arcivescovo di Milano presunto successore, sul capo Dicesi che dei ed entrambi s'accordarono ai quali erano principi a e del mantenerla astrettida suo cora an- giuramento. l'ambizione di Berengariofossero mossi imbrigliar anche dal timore che Ugo fuggisse le in Provenza, asportando immense ricchezze ch'erano in suo pot"re. La cosa " probabile, che i rapidi derivaci) successi di Berengario se noi consideriamo ma a Cf. Liutprando, op. cit.lib. V, cap. 13. (2) Cf. GlESEBRECHT, Op. d", I, 3I5. L. A. FERRAI 140 denti dell'et"di Eriberto la e " di lungamano vescovile, ascendente sviluppodel inteme della minore Raterio,e Attone prima iores milites " ed i minores si accentua tanto quel allo concorse " reazione contro di Vercelli. Le volta si affilanole armi Il campo ". sempre Manasse, a un eletto dal clero e dal scelta di Manasse grave dissidio in a lui ecclesiastici, legati i tra " ma- la lotta meglio ferimento Ivi,dopo il con- si manifest" una tare salu- dini, consuetu- il naturale sviluppo metropolita feudale del della potenza desta ed esageravano. Meno Eriberto di quello Roma che non La dove Milano. che tradizione, una della citt" e T incremento innanzi. tendenze l'arbitrioregioviolatore d'antiche traenti efficaciada liberamente sue si manifestano disciplinari appunto " pur si esplica e le vescovo dell'arcivescovado ad limitiil potere pi" giusti che feudalit", trae medioevale, comune nell'et" in cui per la a in preparata nel secolo x, cosi pure innovatrici delle loro dottrine tenevano precisamente la pericolante dalle lotte origini della riecclesiastiche del secolo x. Tra i predecessori forma Ildebrandea grandeggiano, com'" noto, ilquerulovescovo di Verona (c Come che restaurando granderiforma disciplinare, unit" della Chiesa,e contenendo moto II il Salico. di Corrado audacemente abbia popolodi ad arcivescovo si contrappose osato Milano avea vescovo un un dato secolo origine alla Chiesa ambrosiana; alcuni seno da vincoli d* interessi, o solo o personali gittimo alla volont" regia,lo riconobbero per loro leperch"ossequenti da tutto il popolo i pi",seguiti e furono pastore; altri, Adelmanno milanese, glicontrapposero un proprioconcittadino, de' Menclozi. clero e a popolo, Costui, eletto regolarmente a difese energicamente " dubbio che il minacciato diritto, non e dalla plebee dai " milites minores ", non nendo abbia,tespalleggiato testa sostenuta Arnolfo: non suo avversario, governata la Chiesa e la citt" di Della lotta per ben cinqueanni, cio" dal 946 al 951. da Adelmanno Manasse " testimone esplicito contro Milano a al " Manasses et Adelmannus in cathedra sed in (i) Cos" nel arcu et quinquefuerunt " ('". pharetra simul sua. catalogoche eglipremise all'opera annos IL Se " DE SITU MEDIOLANENSIS URBIS contraddetta parrebbe che questa testimonianza non 141 " da un luogo della Galvagnanadel Fiamma; e vale da vero la pena di togliere ogni antinomia tra le due attestazioni, perch"Galvano molto probabilmente ci rappresenta uno scrittore degno di stare fronte al cronista Landolfo. a ? Eglidice che Manasse Or e bene, che Adelmanno afferma Galvano cosa si divisero le immense ricchezze della Chiesa milanese ^*). Ci" fa supporre che ilperiodo dei litigi buona volta per dar luogo attriticessasse e degli una ad le due composizionetra una l'autorit"del Giulini, di conflitto di di parti.Ma in osservare accordo dal Fiamma di e loro la un bilit" possi- la notizia riferitaci che di un passo di ampliazione dubbia interpretazione dell'anticocatalogo dei vescovi milanesi conservatoci in un manoscritto Ambrosiano, pubblicato dal Mabillon che e dal Muratori,e di un luogodi Arnolfo. In quelcatalogo, nella non scritto cosi : Anzitutto Manasses " che osservo e divisione; se Adelmannus divisio0 " " nunquam " al"um de diviserunt non fratrem de quia cives cardinalem,nobilem civem mi suum cronica Amulfi, licet non "c diviserunt. archiepiscopatus introytus " clexia Mediolanensis "c bant (51V), pr" nunquam super essent omnes Mediolano card"nalem consecrati,nec et essent quaecumque et Eccle- anuium, sed ell"gerunt quendam istiduo fuit consecratus. de Mencloziis, qui etiam d (*\ pare, l'anonimo de Mediolano, qui dictus " " riale matequi ilsignificato ha anche, ci" che se investivit per baculum archiepiscopatu fiiitconsecratus. suo inter non (i) " Lothar"us imperator(?)Manasem siae Mediolanens"s anteriore al 1024, trovasi " certamente et " breve una prima redazione sua di " che contro si tratta di per la natura divisione, e una permetto, che proposito i qualiescludono poteri, un mi est Ademarus ut dicit ellecti, veri, archiepiscopi pret"osaquibus Ec- afHueincomparabiliter cit. e. 56 a. Galvagnana,ms. Ecclexias mundi libitu destruxerant ". Cf. Che la prima redazione del catalogo (2) Cf. Mabu,lon, op. cit I, 112. dal Pertz,sia dei pontefici e edito dal Mabillon,e ristampatodal Muratori oltre che dall'antichit" del codice che ce lo ha apparisce, di Ratidi Bernr"ed monaci di Paolo e Gerberto un'epistola di S. Ambrogio, nella quale sbona al presbitero Martino custode del tesoro essi lo richiedono, altri del tra gli libri, catalogo degliarcivescovi : " Insuperet Mediolanensium cathalogum,quem mihi Paulo promisisti episcoponimsubanteriore al 1024, conservato, da " " iungas, "c; " cf. Mabillon, op. cit.I,95. La leder" " appunto del 1024. L. A. 142 FERRAI del catalogo inteso riferirsia una veramente avesse compilatore dei beni della Chiesa ambrosiana,questa non pu" gi" partizione esser stata bens" una " patto formale un maiores eccit" i ('). Ilfavore che per " minores " contendenti; milites " contro in mantenne i vassallidel meno divise che religioso, lungotempo ci fa credere che per lo Adelmanno, i due tra dello scisma naturale conseguenza ed qampi la feudalit", in due i il risultatodi seggio Seprio, della Martesana,della glirimanessero fedeli. Del resto Bulgaria qualilimitisi sia esercitatala giurisdizion di Adelmanno. Ci" riesce a noi troppo disagevole per " dati fuori dubbio che di deficienza di nei cinque positivi. per" determinare in intendiamo non anni che dalla corsero a suo che e parte dei a che presumibile " soggetta, mentre e elezione Milano sua lui prestassero se obbedienza, della Chiesa suffraganei Giorgioal Ad il 950. e Adelmanno essa " rutro di lo pontefici Ille ex factione ci quin- ano ex sunt, factis partibus hist. ed. le tanto alte- Pertz, VIII, del espressioni bolla a logo, cata- come Lotario pia antecessori re tuo ". " beato EccUsiac tuttavia a lui i dirittisulla zecca Ambrogio, Ambrosio, cio" come cilio con- intruso. xii, p. et 232. Sormani, De nasse Ma- Manassi anathem, Oggi gliscrittoricattolicilo Cf. P. Bonif. Ratisbonae, 1873, p. 796. catho"icae, milanese, all'arcivescovo piae recordationis Cf. Giulini, op. cit. II, 228, e Gal"os,Mediolani, 1740, cap. considerano e nella serie degliarcivescovi. Ci legittimo di Milano di papa metropolitano d' Italia al beato ricordanza: dieta Indirettamente anche favore di Oberto III,nella qualesi confermano da alla partecipato arcivescovo di Milano. come riconobbero infattiuna di contra fraintese " de Mediol [cleri] Gcrm, lo rileva dall'avere Manasse Augusta del 952 Alessandro " seguente: noto faziosa. (2) Il Giulini donata che fu " che scissura resta " il factione plebis et Galvano che saprebbe fra il 947 sorse testamento, Hisi. Mediol. in Mon, " evidente si il di Arnolfo,e specialmente factispartibus alterutro ", ex quelle ad una s' indica gi" a una di beni e di ricchezze, ma non partizione come i certamente altercati pertinaciter invicem Cf. Arnulphi ". lib. I, cap. 4. con se Non abbia fondato la chiesa leg"con citato dal Fiamma hicex scilicet Burgundiae, regis, quenn"o contra sponesse di- Manasse la maggior tutti, non milanese (*\ Adelmanno in Milano,che Pozzo (i) Il passo di Arnolfo a il potente siana, talento delle maggioriricchezze dellaChiesa ambro- altrimenti comprendere come di S. glirimase ossequente Gams, ScrUs episcoporum IL al Torre, " DE dirittodi un de' Menclozi " mannia modo e MEDIOLANENSIS URBIS che giuspatronato, che dal di miglia lungogodettela fa- pi" intorno eflPettivadi giurisdizione episcopale donazione alla chiesa di d'Adda. all'estensionedella Adelmanno. I beni ch'egli fondata trovavansi nel recente menti dunque si tratta di possedifeudali appartenenti allametropolitana, com'" pi"probabile, che per lo gi"di beni allodialide* Menclozi, " presumibile territoriodella Chiara e 143 del fondatore si disse 1' " adel- nome precisare qualchecosa legavaper a " de* Menclozi (*". L'atto testamentario ci offreforse il " di SITU non il vescovo meno beni,avesse Ma Se di Cremona, nella cui diocesi si trovavano riconosciuto i detti l'arcivescovoAdelmanno. legittimo come lo scisma della Chiesa milanese indirettamente concorse riori degliordini feudali infelombarde per il qualesi affrett"la restaurazione e delle plebi sulle rovine del regno italicoindipendente. La fine dell'impero di re Bemiseranda di Lotario,la tirannide pubblica rengario e privata di Adalberto suo e figlioruppero definitivamente gU stretti legamidi quella coalizione da cui era stato sopraffatto Ugo a fomentare anche di Provenza. quelprimo di Lotario,Adelaide, le lacrime della vedova Non le proteste dei non moto indurre Ottone di lei potevano partigiani all'impresad' Italia. Perch" essa si effettuasseera I necessario che si costituisseuna nuova gi"per Berengario, i coalizione tra di Lombardia. Lente e laboriose grandiprelati furono le pratiche della sua formazione,e conseguentemente della del principe lenta ed aspra fu l'opera sassone per l'acquisto il sovranit" italiana. Il partito trova a Berengario d'opposizione in suo favore,come naturale suo sono disconosciuti Con Adelmanno e la forse accettino di e offesidal stanno plebe. Fanno i dirittidi Adelmanno in Milano, l" dove centro causa fedifrago consigliere regioManasse. prontia comune combattere i con " milites minores " Adelmanno, quantunque Manasse,Azzo vescovo legittimo metropolita Adelaide, e il fiero Reggio,l'ospite generoso della perseguitata Waldone, (i) Cf. come vescovo di Como. Resistono a questa corrente, che C. Torre, Ritratto di Milano,Milano,1714, p. 335; Giulini,op. cit.p. 270 sgg. A. FERRAI L. 144 Manasse superboe pi" impetuosa, avido pi" che mai di dominio e consigliere, di divenire sempre minaccia gelosodel gradodi desideroso di soverchiare Adelmanno governo di Milano e che pur condannando dei agliintrighi suoi eccoci cosi ad I Manasse. " pur sempre pericoloso. commedia, di cui il protagonista della atto estraneo nelle sollevazioni dei sovvertimento maggioriun nuovo un di Vercelli vescovo signorerimane suo confratelli, e teme i finalmente il assumere Chiesa,Attone sua la tirannide del vassalli contro minori Ed della di e lo minacciano che pericoli infattigravissimi; la concessione dell'arcivescovado di Milano sono ratificataper lui,n" per il suo avversario dal che della consacrazione;men male per Adelmanno privilegio non stata era di ostentava non giorno pi" le di tutto sua calcol" e misur" dell'invasione straniera, e come si prepar"a resistere. al santo i feudatari Waldone politica. ad abbandonare " costante (i) Nei Regestipontifici il ricordo per la consacrazione. Giovanni Ilduino invia a ". chiepiscopali pallio Sono Weit, 1885, p. 454. a Cf. arcivescovo specialmentenel secolo senza il a Benedictum " lohannis XI " Ab. 947. episcopossimoniace ". " unico SiCKEL,Vindobonae, 1889, p. 32 inviati agli privilegi ad esempio, del 951 cum pr"vilegium ar- di Leonem et electos, se Triventinum contra consecratos et privilegium . . ., ex- cit. p. 460. Per le formule Cf. Regesta che accompagnavano pontificie, ex pontificum, giato incorag- Lipsia, Regestapontif,, Beneventani,irrationabilitera episcopi Romanorum avea di scoe munica, deposizione eletti irregolarmente e crati consa- x, di vescovi " nelle lettere Humus marzo, gli atti frequenti orbat communicat, muneribusque usate dei di Milano privilegio pontificio.Anno Termulensem Nel Jaff"-Loewenfeld, anche lo fors'anche e Adalberto, Berengario arcivescovi di Milano XI perato pi" tem- deglistrumenti uno di Como vescovo le parti di di Vercelli, che suoi scrittiun esercizio del potere vescovile, divenire della sua Berengario, contro vescovo nei coraggiosamente caldeggi" tanto pur siastica, eccle- la minaccia ponderatamente gi"altravolta Toccava zione. usurpa- regiaed la minore feudalit" insorgeva dovunquecontro maggiori.Manasse ogni ascoltava volentierila voce Ottone tirannide dalla duplice popolooppresso un convalidasse la speranze che il papa piantodi Adelaide Nel per lui diminuivano bisogno(*",ma averne V invio del codice Faticano cf. Liher pallio cUnuo edidit Th. E. IL Io avea da " ai doveri che dello stesso minacde tam vescovo si commuove, non e tutto giuramento un fors*anche gliimpone ilgrado, Manasse. teme crifica sa- l'ira e le infattirisponde a Waldone Come ? etsi "n"usta in aliquo videatur. regalemimpugnare maiestatera, en"m violare en"m ordinatio est. Dei est dispensalo,profanumest quod ordinat. ait enim Dom"nus populitui ne maleper Moysen : principem leve est Non Deus il mite ma ('"; ad imperiosamente obbligato si sente di cas 14$ " ferte sofnarrandogli glistrazi e le persecuzioni impietosito, Adelaide in Como del re la arrestarono quandoglisgherri per trascinarlaa Pavia Dei MEDIOLANENSIS URBIS SITU DE . . unde,domine " mi,tanta occasio? exquiripotuit sacerdotalis immemores cordi vestro unde vestra reverentiae cito potuitconcitari,ut tam improviso a ex vestro discederetis in ipsosinsurgere et gratis non vestrisquebenevolis confratribus, secundi quoque ordinis milites ita iurando custodiant,suiqueregis f"delitatem, quam mandata violabilem teneant, et suae seniore, veremini ? . . . oportet,ut divina iugiter admonere nos unde subr"pere potuittemeritas? mens legistransgressores nullo modo inpromiserant, efficiantur"c. (") riconosce di non dotta stesso poich"egli poter difendere la conilconfratello che anche ai pr"ndei due re, vuol persuadere cipi e che " improvvido e obbedienza, malvagidevesi rispetto E eccitarealla ribellionei vassalli minori, et quia donec regibus repugnari nequeunt Paganis undique oppr"muntur adeo conculcantur (5). timis gentibus il fermento Ma di giornoin nella feudalit" giorno,i finalmente ad invocare di lui si fa del interprete Verona, Raterio. nel e popolomilanese di Adelaide partigiani e del la protezione f"ni- cresce Adelmanno vono si risol- re sassone. Presso di degliItalianiil vescovo ildotto seggioancora una volta, malcontento Cacciato di Milone anche per s", e vuole che il conte chiede giustizia prelato glirestituiscailmal tolto,e che ilgoverno della Chiesa di Verona di ritorni a lui,e non rimanga pi" a lungo affidato ad un nipote Milone, un (i) Non che fanciullo che appena ci resta xii repistola di Waldone di Attone ad sa l'alfabeto e Attone (cf Opera alcuna lettera, ma cit. p. 3 1 5)rispondaad pi" lettere di luL (2) Cf. Attonis Opera,ed. cit pp. 3 15- 320. (3) C" Opera,loc. cit. IO k Attonis teme la ancora " una bile presumie forse L. A. FERRAI 146 ferula del pedagogo(^\ Il vede tracciatala linea della condotta,e medita sua aflfermazionedel dirittodella audace che nella tradizione sassone re lingia caro- pi" germanicasull'Italia, corona una lit", della feudagradole protestedei vescovi italiani, invia ilproprio la via all'impresa, del popoloe per prepararsi Liudolfo al di l" delle Alpi"*\ Discende questi figlio per il san ascolta di buon e Gottardo, a Milano,e lo da Como, dove Waldone firettoloso si reca attende, da Adelmanno, dal clero, vi " accolto festosamente dai minori vassalli clarum Ma la referens sine marte citt"di Lombardia maggior parte delle minori e Adalberto Berengario a che Liudolfo sta per triumphum(3). cora an- parziali per Manasse, all'annunzio e glichiudono si armano, avvicinarsi, in faccia(*". Enrico di Baviera ha fatta sua e in italiano, devote odio al fratelloOttone e le porte la difesa del tiranno alla resistenza anima Liudolfo, a lombardo. Che cosa potr"riferireLiudolfo l'episcopato al padresuo ? La conquista d' Italianon esser poi tanto agevole iniziaresenza un forte come a primo aspettosembrava, non potersi bardi dei vescovi lome previa col maggiornumero esercito, intelligenza con e Ed una ecco l'altafeudalit"italiana. cosi,contro le speranze dei divenuto Milanesi, volta arbitrodella situazione l'arcivescovo di Arles. (i) Cf. WENFELD, di ancora Che Ot- Ratheru Opera,ed. c"l epist. v, p. 538 sgg., e Jaff"-Loescovi delle frequenti consacrazioni a veop. cit. p. 461. A proposito fanciulliinesperti, cf.Attonis de ed. LibeUus ucit., pressuris Opera, cksiasiicis, par. II,p. 357. (2) Cf. W. GlESEBRECHT, Op. cit.I, 381. (3) Hkoswitha, De Oddonis gestis in Mon. GertnMst.,Hannoverae, 1841, IV. 5j,. (4)Cf. Coniinuator Rheginonis ad a. rae, 951 in Mon. Germ.hisL^ Hannove- 1826,1, 621, e Annalista SaxOy ed. Waitz " nec nec civitas, castellum,que in Mon. Germ. hist,VI, 607: et cocis ce subsequenterregispistoribus pa- tuerant, ("lio regis aperiuntur". in Lombardia Tenendo dalla rivalit" tra Adelmanno la contraddizione che tra e Manasse Tattestazione di Hroswita ronoil Muratori, Annales,XIII,252, e delle divisioni provocate conto e s'intende benissimo Tannalista sassone il Giulini,op. cit. II,238. nou- L. A. FERRAI 148 Manasse, ambedue ch'era stato simultaneamente oggetto di cosi del grado e privati deposti Gualberto "*", che eletto canonicamente a cattedra fu La lungatenzone. ottenne alcuna il privilegio della consacrazione. rimase che titolo, quellodi un gliconcedette restaurazione ferita con- ficolt" dif- senza Manasse non cancellieredi Ottone ; n" la morte A di dalla goderei benefizi che eglisi riprometteva del principe ^*\ sassone regiae imperiale Vili. Cosi ebbe fine lo scisma di Milano,a cui i fattidella storiagenerale d'Italiadal 947 al 953 di pi"intimamente il Muratori,il Giulini,il Leo, il Giesebrecht quelloche abbiano si riconnetton assai riconosciuto: n" noi deliberatamente avremmo non stito insi- ci avesse se esso non giare giovatoa lumegsull'argomento, tra l'episcopato lombardo,BerengarioII meglioi rapporti tanto ed Ottone, e a determinare societ" milanese,di quella con lo spirito di maggior precisione cui crediamo (i) Arnolfo, ed. cit. voi. Vili, lib.I,cap. alla Chiesa ci sia iv, milanese dalla lunga lotta dei giuntoun ai danni accenna due monu- vescovi: " rivarono che de- quorum praegrandem sustinuit Ecclesia,praecipue in iurg"oiacturam dentemente Eviaffluebat ". et cymiliis omnibus, quibus incoraparabiliter " execrabil" " thesauris il cronista cimelii della Chiesa intende milanese parlaredello sperpero che dei tesori e dei Adelmanno, per resistere al- fece appunto disponevadella maggior parte delle rendite della metropolitana. il che di trarre Gualpertoseppe maggior vantaggio Aggiunge pi" dal dissidio, Adelmanno: fluctus tra Manasse e " Inter hos interponendosi naubat caute Walpertus, contrahens suo lateri quasiundas consilii, usque Tav che versano " " sedem adeo, ut utrisquesponte vel invito cedentibus, teneret ipsesolus " ; loc. cit. di Manasse (2) Dell*arcicancellierato (o arcicappeliania) documenti nei del diplomiimperiali cf. SiCKEL, MonumentaPer" " al sfuggito essi in Mon, mossero io Ausgabe,158, 145 Bresslau che ottobre si hanno due del 15 febbraio 952; Bresslau, op. cit. I, 521. glieditori italianisuirautenticit" del hist. patriae iussu Caroli Alberti gravissimidubbi. 951 cit. da H. e primo di (eoa.dipiLong,\ Torino, 1862, IL SITU preziosonel mento di DE " Dazio,ed sorgere in nel Che Biraghiidentific"con gliAnnali De situ urbis "c. Noi crediamo appell" testo, o megliole Fitae pontificum potessero servigiodella in cui,con se difesa, la storia se 149 " ilMuratori momento la MEDIOLANENSIS testo, che il che questo appunto URBIS di Adelmanno, causa la speranza che Ottone prossima la annunziava ne della Chiesa primitiva precisamente e ne avrebbe tra venuta milanese sunta as- noi. vi " artificiosamente di un intendimento ci" avviene in servigio amplificata, Bisognavache l'autonomia di Milano da politico. tradizione sicura, volle Roma di una e Adelmanno su poggiasse dei proprii contrapporre alle Vite di s. Damaso, le biografie decessori, presperandoin Ottone un potente ausiliario di fi-onte al della conil privilegio sacrazione. pontefice Agapito II che glicontestava fidato troppo nelle sue forze ; quando Ma egliaveva alterata e nel 951 Ottone cal" per la se ne lombardi di Vercelli, non ritrasse Attone col clero milanese. sue poco la baldanza Ma d'un secolo precorse meno fu ritrovato tra CLARIOR HVIVS IN ORIGO Die MENSE Cf. Giulini,op. in Milano stificata giu- zioni esorta- " bel documento che fece e Castelli, PRAESVLQ.UE Q.VI FVIT CELSO LARGVS REFERENS KAMVLO AVTEM TANTA FVIT PAVPERIBVS GRESSVM cio" nel dicembre parte popolo,dalle un di Francesco i manoscritti ADALMANNVS TVMVLATVR OBIIT in gran che di Giulini: il conte HVC Adelmanno, " Eriberto, (i) Della potenza esercitata da Adelmanno HIC di feudalit"(*". della minore che Tepitafio le molte aderenze ostante di tutto dagliincoraggiamenti conoscere la maggior Italia, volta in di seguireAdelmanno rifuggirono nella qualesi era incamminato; tra glialtri pericolosa parte dei vescovi sulla via prima DE EXTITIT MODICVM REQ.VIEM CRIMINA ANNO INCARNATIONIS DECEMBRIS INDICTIONE dell'anno 956 cit. II,269. in cui VRBE BEATVS POTENS SANGVINE DVCTA ATQ,VE TU PIVS VUTOR SISTE PELLE DEVS DOMINICAE DECIMA appunto .CMLVI. QVINTA correva la xv indizione. L. A. FERRAI 150 Noi conveniamo lo con perfettamente le Schupfer; Fitae si animano di non sono ma pontificum opera fredda e scolorita, democratico che potrebbe farle credere di un secolo certo spirito noi fatto vicine. a Se che non pi" quelcarattere non contrasta afle condizioni particolari della Chiesa milanese a mezzo con il secolo X. sembrer" vana Non anche se tutta congetturale la ricerca della persona a cui forse Adelmanno affidava l'opera signe, inche avrebbe dovuto porgere un cilitare sicuro per fa- documento il compito dell'arbitratodi Ottone pare ch'essa si possa riconoscere in quelpresbitero milanese Ambrogio,di cui ci rimane lettera ad Attone, con una lui. Dal dotto A me del risposta vescovo a dei due documenti, che si attribuiscono appunto contenuto aglianni la I. dello scisma,si rileva come canonista,conoscitore esperto eglifosse oltte che della storia delle Chiese orientali. 0" interrogava Ambrogioinfattinella letterasopracitata il vescovo di Vercelli sullaquestione delle nozze tta coloro che nel asttettial vincolo della cognazionespirituale, sono e Attone lo interpellava certi statuti di Chiese orientali dargli su risposta scovile al rituale della consacrazione arcivevigentiin Milano riguardo (*). Curiosa informazione quest'ultima, che parrebbe occasionata dal dissidio stesso, che rapporto alla consacrazione era in Milano dopo la libera elezione di Adelmanno. que Comun- sorto l'altissima stima che il sbitero preda che attestata uno era Ambrogio godeva allora,e gli sia,i dei due documenti provano di Vercelli. A il vescovo quell'et", meriti cosi eccezionali non mancarono adeguaticompensi;noi che il sappiamo presbitero Ambrogio rimase in Milano anche liere dopo l'elezione di Gualberto (953),che nel 956 eletto cancelda Ottone I, rimase presso di lui sino al 970, nel imperiale pi" illusttiprelati di (i) Cf. Attonis (2) a Sinceram " in canonibus " centum a Opera,ed. exposcimusde epistola, quae statutis ant"quisorientalium,quorum capitula caritatem vestram sive de hun"liter quibusprimum apud vos cuius initium est: qui perquiritur, dinumerantur. consecratione cit. p. 301 sgg. "deb et, Opera cit. p. 503. Decesse ex est ut antea examinetur" in omni episcoporum episcopus "c. esse Attonis IL " DE SITU della chiesa di pass"al governo qualeanno MEDIOLANENSIS URBIS 151 " Bergamo ('\ zione L'ele- nell'opinione di Adelmanno le parti che in giovinezza egliabbia potuto seguire e quindiche a lui,conoscitore della lingua greca e dotto nella cancelliere di Ottone a orientale patristica in ci conforta ilGrande ad mezzo del societ" di clericinon una digiunadi pontificuniy opera le Fitae studi profani siano forse da attribuirsi (*", privadi letterario. tutto merito tendenziosa di affatto non ecclesiastica, politica Villi. e mente, riassumeremo brevepontificum il Muratori, dopo ci" che ne hanno scritto il Papebroch, ilBiraghi, il Braunsberger lo Schupfer, recentemente ^J), quanto a noi sembra alle fonti delle Fitae Intorno con " definitivamente sicuro. errore un che si " troppa insistenza anche di recente, che cio" tuto ripe- glielementi Barnaba si ritrovino oltre che nelle leggendadell'apostolo attribuitaa Simone Metafrasto Clementinae, nell'opera Recognitiones intomo ai settanta Recenti indagini detta intomo a discepoli. ed al suo autore hanno posto in chiaro che esso " compilazione della raffazzonamento di scritture pi" antiche,e scriveva sulla fine del secolo x, e logoteta una stessa identica persona. e di Ora si sa (i) Sulla identit" del presbitero Ambrogio di Ottone cui " diretta I,a xn Tepistola Opera c"u p. 561, in nota. THERii cf. H. Bresslau, op. cit. cronaca, sono che il cronista viveva con T Ambrogio cancelliere di Raterio del Intorno al luglio968 cf. Racancellierato di Ambrogio milanese I, 521. (a) Cf. Ratherh col. nota una il compilatore mone Sie Metafrasto, perch"Simone autore maestro, che ad Robertum Opera, epist.ni archiepiscopum ", In questo luogoRaterio accenna ad alcune terarie 527. quaestiunculae letsulle qualii Milanesi lo avevano e confessa di aver interrogato, liberatamente destudi abbandonato gli profani.Intorno alla cultura milanese " a dei secoli ix e x vedi oltre la nou Dissertazione Muratoriana " F. Argelati, Bibliotbeca scriptorum Mediolanensium, Mediolani,1745, I, p. xzviii. (3) Cf. D' Otto Braunsberger, Der Apos"d BamabaSysein Leben, una Mainz, 1876. beigelegU BrUf,wissenschaftUch gextmrdigt. der ihm L. A. 152 FERRAI appunto all'et" dell'imperatore Niceforo Foca, 9^3*9^5 d- C. ^'^ considerata discepoli, L'operadei settanta dalla Chiesa, non contiene che un apocrifa Barnaba a Roma, sulla venuta dell'apostolo " per noi cosi tarda da fioriva tra il e brevissimo e accenno tale testimonianza escludere senz'altro che abbia l'ipotesi di Ambrogio,o a chi,per suggerimento giovatoal presbitero Adelmanno, dett" le VUae pontificum. di s. BarBen altro valore per la formazione della leggenda naba Clementinae. Sebbene acquistanoper noi le Recognitiones al terzo secolo di apocrife per il loro contenuto, esse risalgono al 216. Com'" noto, quest'opera Cristo,anzi non sono posteriori ha essenzialmente carattere ed filosofico, considerata un'imitazione dei " giustamente stata di Platone,o megliodelle Dialoghi Diatribe di Giustino Martire col pagano Trifone "*). Libro di il in difesa del cristianesimo giudaizzante contro sorto polemica, molto di s. Paolo, " gentilesimo nel medio evo, inquantoappunto che transitorio, Le fosse probabile rappresentava destava oramai non momento un non rico sto- interesse. scarso scritteoriginariamente in greco, ebbero per"traduzioni RecognitioneSy in siriacoC3) e in latino, in e furono note pi"specialmente Occidente per la versione che nel secolo Le se assai poco letta la venuta attestano Recognitiones (i) Cf. Karl Handbuch fece Rufino d'Aquileia. la predicazione di s. Barnaba LitUraiur vonju' Krumbacher, Geschichte der by:^antinischen i?"cfe" (527-1453), M"nchen, Ende des Ostr"mischm stinianhis ^m e ivne der klassisch, Altertums- Wissmschafl, von herausgegeben p. 136 sgg. fede di Tertulliano (De Sulla (2) 1891,in d/ Iwan von MuELLER, a s. Barnaba considera ma epistola ad una scritta a dairitalia;ma s. Haebreos Girolamo scrittura come quella molti attribuirono pudicitia, cap. xx) ", che per il suo contenuto rirebbe appa- solo nega che gliappartenga, non apocrifa: Bapvdpo^E6icpioc,6xal ^Ic"orjqp "c "by"y dn"oxoXog xaTocota^lg (i^v np"g olxo- (c AeoiTT)^psx" "c dvocYiv"b8")AV}v x^c 'ExxXvjoiacimoxoXi}v ouv"to^ev,^tt^ el^ t"g dic"xpu^ouc " oxttoi ". Q.uindi la pi" antica pu" ricercarsiin (editein Galland, (3) Una x"y Cf. HiERONUiUS, De viris il"ustribus, cap. vi, in Migne, II, 650. non na"Xoo una notizia sul di viaggio s. tina, laPatrologia Barnaba a Roma Clementinae testimonianza anteriore alle Recognitiones Maxima biblioth.patrum, traduzione siriaca ne conserva Lugduni,1677,to. I). l'Ambrosiana. IL " SITU DE a a Roma Cipro,ad Alessandria, a contrapporre di Milano tale contrasto, che pur un onde accenno, Vitae l'apostolo al- tanto pontificum^ il dubbio che le Re- vorrebbe il Biraghi, fonti come considerarsi, cognitiones possano direttedelle Fitae della Chiesa delle compilatore giovatoall'anonimo si ritrova allusione od non di 153 " " notevole ch'esse tendono ; ma il presunto fondatore delle genti. Ora avrebbe MEDIOLANENSIS URBIS chi ben la leggenda di guardi, che in Lombardia, $. Barnaba non poteva pienamentesvilupparsi ci rappresentano quasidefinitivamente le Fitae pontificum e poich" tamente, lentradizione orale,che deve essersi amplificata una legittimata di essa debbonsi piuttosto cercare glielementi primigenii Concordiamo in opere schiettamente storico-religiose. fettamente percol Papebroche col Muratori che lo scrittore delle Fitae pontificum deve aver ignoratoil Commentarius ecclesianon dello pseudo Doroteo, opera sticus de .Lxx. Domini discipulis scrittain latino,ma pi" nota in una redazione originariamente solo " e nella qualenon greca che si crede del vi secolo (525), aflPermata la venuta di s. Barnaba a Roma, ma suo e l'apostolato A pontificum. la fondazione della Chiesa di Milano fonte greca altra che aggiungeil Biraghi, ne sconosciuta alloscrittoredel x Barnaba del s. per opera Alessandro monaco il qualeaccennando ('\ sua certamente di di alla venuta greco fu dal pubblicato Du Paschale sive Akxandrinum, Venezia, 1729; KON X. t. il titolo Ili,427 Nel X.p. 342 sgg. s. Barnaba Roma a Celso ac (2)Cf. questo cit. p. xxxix; alla supporre al Chronicon appendice cf. SlTrPAMMA "c. prophetarum Bdpvapoc," [wz" Ua"Xoo " MsdioXdvoo dello pseudoDoroteo Synopsis et in e colo, se- Milano (*). EITAHSIAllTI- il testo vedilo in latino sotto GALLAND,op.cit. ecclesiasticus (testogreco)il luogoche fa al Commentarius "monono^ "xvjpugsv, oxov Gange a vi di sgg. " il seguente: " Biraghi, op. e de vita et morte Synopsis nel Ciprovissuto pure in tanta parte del mondo, dava adito predicazione del santo anche alla Lombardia esteso e a l'apostolato testo mase ri- non secolo, vogliodire l'encomio sua (i) Il A questa Siaxovi^oac, np"xoQ cf. anche Puricelli,De ss. iv A ". y8yov(")c tiex"iceixoe caso nostro t"v XpiTobiiig della proposito martyribusNa^ario Protasio et Gervasio "c. historicadissertatio, Mediolani,1656,p. 6. in B passo: " a r n a b "Ex8id"v a e encomio, 8i fm" toO Acta sanctorum, 2 giugno,XI, 442, i,y[o\i igsXMv, icv"up^cTO^ dSTjYo"fitvoc A. FERRAI L. 154 Ma certo se consistenza, essa queglielementi dei leggendaavea preso cosi valida arricchita di gi" doveva essersi in precedenza tine che invano si ricercano nelle fonti grechee lanel secolo Ora primi secoli. scritture molto in due la x tali elementi si riscontrano appunto lombarda: cio" origine dall' Alciato e dallo Scaligero, iscrizioneonoraria, conservataci una che il di Anatolio statua una di Milano vescovo vorrebbe di (0. predecessore suo dubbia autenticit", ma non il Biraghi. Essa fu incisa probabilmente nel statua una romana, al vero secolo,rispetto X o ad origine si una Di Milano stessa del dato leggendaorale una consimili fattisi hanno baster" ricordare che nella esempi,e scovo ve- pi"tarda,forse del simulacro,ha significato confermando iscrizione, largamentediffusa. era piedistallo che si cred" rappresentasse il secondo della metropolitana, e Terrore di un'et" IX sotto risale n" all'et"di Mirocle n" al iv secolo,come non essa fatto incidere avrebbe Mirocle L*iscrizione presenta caratteri di certo di pi" recenti,e in che infiniti una statua di antico oratore, che conservavasi nell'atriodi S. plebedel rozza Adelmanno Ambrogio,la secolo xi volle riconoscere la figura scovo dell'arcivede' Menclozi,e la deturp" a capriccio dola dipingen- doppiocolore bianco ('). famiglia quella a di Il fatto spiegaa coi colori cio" dello stemma nero, in et" relativamente tarda, per Adelmanno fosse antico l'uso di ribattezzare con sufficienza come avvenuto attribuzionii simulacri romani nuove tra e le rovine delle circo;n" " nel sopravvissuti di Massimiano, dell'anfiteatro o terme che improbabile nel secolo antica falsamente attribuita ad ix e x "oaYY"^tC"jievo"x"g ir"Xei^"iooc^ xal x^9^ St^XO-ev " "ig tt)v |ieYWX7]v a "v T"niQ |ia^x3v "xi^pugev in esistesse una Anatolio,onde " (i) Cf. medio e"aYY"XXiov toO del statua l'iscrizione sorta ^CDg xoO T"jiYjv,aOt"g ydp np" Tiavi"g "t"poo x" evo KptoxoD "XO"tv xfflv xoO a"x"v Euptou ". Braunsberger, op. cit.p. 85, e De to. Rossi,Inscriptiones christianae^ II,par. I,pp. 183-84. Neiriscrizione incisa in ff Biraghi, op. cit. p. xli; pietra(c iuxta imaginem s. Anathalonis socius Barnabae episcopi" Anatolio ". (2) Cf. GiULiNi,op. cit. II, 274 sgg. " appunto detto L. A. 156 del cronografia municipale FERRAI medio milanese fanno riscontro la antiche scritture('). Or bene,questo col testo del secolo nel secolo testo Mut"nensis^ Descriptio laudibus Papiae^che se bene compilato x ('", e il De xiv, ci rappresenta tuttavia un rifacimento tardo di pi" tra e manifestano ricordati, essere la Nella sola Lombardia evo. molti altritesti che potrebbero urbis,anzi si pu" dire che Graphia aureae con parentela stretta una di essa, che fii su si siano storica, pi" diffuse e tipiche operette di topografia le modellando venute le altre. Che tutte conosciuta in Lombardia Graphia fosse la molto Landolfo,del Fiamma, lo provano ad esuberanza le citazionidi di B. Morigia,del Cermenate; n" noi abbiamo ed dimostrare che le notizie topografiche qui bisognodi classiche archeologiche, nostri cronisti del secolo xrv attinte ad altro testo, dal momento che solo della contenuto che assai diversa redazione suo pi" moderna, ci " per il nel e conservata mirahilibus Urbis dell'antica Graphia. De Com'" su la Graphiatro- infatti capitato mi " mai citata da scrittorilombardi i fossero possedere, di mostrarono vansi citazioni ed esatti riscontri. Non di veder che cristiane della citt" di Roma, e di la noto, Graphia fu si Contro la conoscere dall'Ozanam. manoscritto Laurenziano un altrimanoscritti, a trattare riprese testo fatta le Venuti che questioni, intomo il Giesebrecht ^5), ed in modo agitate, erano dell*Ozanam l'opinione il De cronologicamente che la eglisostenne prima volta mirabilibus UrbiSyma in luce a quel esauriente. Graphiaprecede " posteriore di di Anonimo al trattatellotopografico che passa sotto il nome Einsiedeln ^4). " noto ghino del resto come opere consimili si ricolleper e una interrotta catena non bassa latinit". Esse della topografiche conosciute,perch" si debba alcune scritture geografiche con da noi, per solo sono troppo sfoggiodi facile urbis voi. II,par. II,p. 691: Descriptio (i) Cf. MuiiATORi, Rer, IL Script, sive additamentum MutinensiSf (2) Cf. Muratori, (3) Cf. op. (4) Intorno di Roma Geminiani I, nelle Aggiunte, alP Anonimo evo s. auctoris anonimi. Rer. It. Script. XI, 6. cit. voi. nel medio ad vitam p. 636 sgg. d'Einsiedeln cf.Gregorovius, Storia della citt" (trad.itaLj, Venezia,Antooelli, 1873,III,627. IL farne erudizione, un SITU DE " URBIS menzione Gi" particolare. dall'Ulrichs sol volume MEDIOLANENSIS e 157 " furono raccolte in illustrate ('). La letteratura dottamente degliantichi tempi ci offre,com*" risaputoun famoso manuale storico del 354, che gi" presenta tutti i caratteri, che sono del medio evo. propriaglizibaldoni enciclopedici Il manuale in discorso,oltre un quadrogeneraledi storia sino alle leggiLicinie e molte altre scritture, contiene romana romana abbondanti notizie sulle cose notabili di Roma. Questa che forma Tultima parte ed il titolo di Notitia regionuniy od ansotto che dell'opera Notitia,ritrovasi staccata in pi" manoscritti, semplicemente ha servito di fondamento al pi" tardo testo d'archeologia mana, roil Curiosum Del Urbis dell'et" di Onorio "*). nulla vi " di ture in questo genere di scritoriginale derarsi : anch'esse, urhisy compresa la Graphiaaureae possono consitardo riflessodi una letteraturastorica particolare come un che fu propria de' Greci. Che cosa sono infattile Attidi rispetto alla fiorente istoriografia delle ricerche e delle notizie greca, se non resto alle antichit" intomo alle Per i frammenti quellacitt"? che le opere di forse con e che ce ne Clitodemo,di luoghie di questa rimangono si pu" Filocaro o getturare con- bracciassero deglialtriabcio" materia,comprendessero pi" vasta una la descrizione dei memorabili cose e dei monumenti, notizie sommarie sulla sulla storia e la cultura dei singoli e sul culto, religione (5" ma forse non si riscontra altrettanta variet" di contenuto popoli ; nella Notitia e nel Curiosum,e nelle stesse Graphiae e Dedel scriptiones medio evo? Ora a me pare indiscutibile che la Mutinensis e la Descriptio sttus et urbis Mediolanensis Descriptio tarde rifiorituredelle opere sieno appunto, al paridella Graphia, storico-topografiche il come e dell'antichit", queste integrano materiale storico de' grandiscrittori, cosi quellepreparino in (i) Cf. Codex urbis Romae Wirceburgi,1871. topograp"ficus, (2) Cf. G. S. Teuffel, Storia della Utterat. romana 1873, II, 515, (3) Cf. 3 "6 sgg. nou iul.),Padova, (trad. 9 al S 390- R. Nicolai, Griechische Litieraturgcschichte, Magdeburg, 1873, I" L. A. IS8 Lombardia della il sorgere situs scriptio et urbis sorse, FERRAI medioevale. cronaca come pu" Graphiay" se non dopo compilata la diffusione di questo lombarde, e perci"non prima del secolo il Giesebrecht assegna la redazione non " xi. della la De- se dubbio, sul par ch'essa evidente della mi non Ma dello mo- stata essere testo nelle citt" noto infattiche tone Graphiaall'et"di Ot- III,e ch'essa trovasi per la primavolta citatada Benedetto di Soracte,fioritointorno al 1024 ('\ Ecco cosi consolidata con da pi" sicure l'opinione prove noi enunciata nelle prime pagine del della presente memoria, che cio" ilprimo capitolo urbis nulla abbia a che fare con De situ testo le Vitae pontificum. Come dell'et"in cui queste lombardo l'episcopato monumento insigne soverchia il potere regiofeudale, lo domina talvolta e lo assoggetta, del metropolita mentre e si contrappone s'ergela dignit" cosi la DescripHo al pontificato situs et urbis risponde romano, delle tradizioni impead un'et" in cui il risveglio riali perfettamente sono un per opera della restaurazione storica (*". A per Roma, sassone e denza ogni altra ten- le tradizioniclassiche e incarnatesi ravvivate cosi dire nei nuovi soffoca forti principi di Sassonia,si ridestano la curiosit" e l'amore per le memorie Graphia;a Milano che ha allavicina Pavia ogniimportanzapolitica i monel regno italico, numenti della civilt" crollanti nuovo parlanoun linguaggio passata alle menti intorpidite dal lungo e non ecclesiastico cessato servaggio Roma, e sorge e la dell'aurea gloriose finito per togliere e feudale, di un ad imitazione della monaco situs si compiela Descriptio profani, teutonica trionfi ancora dei monumenti et glistudi urbis,prima che volta sulle accumulate una la barbarie rovine cesarei (i) A. PoTTHAST, op. ; Bethmann, quelUn,I, 213 cit. p. fu erroneamente Descriptio 163 ; Wattenbach, in Pertz* (2) La prima rubrica del per opera probabilmente nel condannare severo meno Graphia,per De Deutsch"ands GeschichU- Archiv,X, 381. situ urbis che contiene la attribuita ad litt y. A. Zarottum, in-fol., a s. Ambrogio. maggior parte della Opera Cf. S. Ambrosii IL " DE SITU MEDIOLANENSIS URBIS 159 " XI. Le ricerche hanno nostre del secolo xiv, " aperto nelle cronache studi nella nuovi di riunire in un XI, e glirimase troppo tardi che ai tempi suoi editore (i) " pi" antico secondo manoscritto conservavasi nella 1 I, 152, scorretto conobbe meglio non del secolo del principio milanese,e Capitolare che un rintrac- me par. inf."D-4,pergamenaceo, (pp.99-105),un calendario ambrosiano Beroldus " illeest " Antiqu,m. a Lantium " TORI, di pp. rate nume- storiche sincrone (pp.71-5), postille di mano Hic recente : guardia leggesi vidit in et Muratorius exscripsit appellatus quem aevi d"ss. 57, spectabat, et ibid. col. II 848 e, Anathalonis et vita eorum IV, tomo saeculo " 861 sqq. e. Christi 895b, et con Nella conto. sic vetus et Hic videtur xii olim ad canonicum V. conscriptus. Mura- vide et Giulini,tomo del Cerimoniale V, p. 213 sqq. ". E questo codice,non risponde quale massime nei titolidi alcuni capitoli e nell'ordine de' medeperfettamente, dal Muratori. fu veduto n" Qjuesto codice non simi,al testo pubblicato venisse in possesso della biblioteca n" dal Giulini. Come dall'Argelati, pi" " xii, ("). Il vantaggioche (pp.94-99)"il De a"veniu Barnahae situ urbis ed altrescritture di minor " colo se- che 78. Contiene ilCerimoniale di Beroldo diverso dallo stampato (pp.26*94), il De " blic" pub- codice del dall'uso del codice da trarre potrebbe pensiero che le appartengono ma sconosciuto,o Ambrosiano il ms. Il che L; A. Muratori considera presentemente ritrovasinelPAmbrosiana nuovo vastissimo di campo i monumenti quando si situ urbis sul un un che meno non milanese pi" antica. istoriografia solo volume sorge spontaneo il De che chiaro, posto in sotto : ff " Ambrosiana " solo De da testo non si sa ebbe qualcheanno delle altre che ci come di dal il Biraghi, apparisceevidente n" gi" non ad avremmo un il De situ segnatura a e. xciiii. notammo, urbiSy e pi" ms. a un e Che xv. tra i codici secolo xviii, ". e L'opuscoletto la lezione di questa rubr"ca, gliore sia di gran lungamipontificum antico di cui fecero uso il Muratori e primo raffronto. " poi notevole che il ms. non contiene n" che quindi per la come pi" bisogno di ricorrere, codice del secolo sulla fine del posto le Vitae conservano quellaserbataci pi" antico,come che vi venisse ; pare situ civitatis incomincia sta in il prologoalle Vitae pontificum nuova edizione di essi noi fecero il Muratori e il Biraghi, i6o ciato L. A. evidente. apparisce dette,il prologodi essQ ha dato solo Non ci ha conservato ma lezione, FERRAI esso ci oflfreuna e la rubrica : De sita urbis. all'intero testo, mentre, nome migliore oltrele Fitae pontificum propriamente come Questa neamente erro- strammo, gi"dimo- frammento, o meglioun pregevole pletare riassunto dellaperduta situset urbis Mediolanensis. ComDescriptio ci rappresenta i frammenti detta rubrica con in un Landolfo,nel Benzo, nelle per tal modo, curare scrittura, pregevole ci" che mi cronache del Fiamma, ricostruendo possibile, quella delle Fitae pontificum mise a profitto, ecco meglioe pi"sicuramente come col sussidio del che della Descripiio si trovano la che codice, pare dovrebbe edizione nuova il Muratori non " delle nostre il risultato pratico essere tamente Non intenzione di determinare fin d'ora ordinaindagini. riunirsialle due qualialtrimonumenti storicipotrebbero noi intenderemmo migliorandolo sdoppiare, operette con le quali e commentandolo, il testo edito nei Rerum Italicarum Scriptores. " mia A buon conto crederei che si dovessero non l'epigrammad'Ausonio,di gi"nel secolo xiv come di documento di Milano del secolo vili, che ancora un commento, cui Benzo d'Alessandria il ritmo storico, bene stampato se glialtriritmi fatticonoscere il catalogo degliarcivescovi del 1024, nonch" di non dubbia che antichit", edite ed inedite del si Fiamma, trovano e sui escludere dal lume vo- usava in lode pi"volte,attende dall'Oltrocchi, quei versi ritmici disseminati nelle cronache qualimi riservo di parlare in altra occasione. particolarmente L. A. Ferrai. DELL* ISTITUTO. BULLETTINO N.*^ I del Continuto . letta a S. M. nell'udienza del 2^ novembre 1885 dell' Istituto Storico sul decreto d" fondazione Discorso del plenarie 27 e 29 gennaio 1SS5 : Relazione fascicolo della Pubblica dal ministro ITALIANO STORICO ISTITUTO Istruzione Sessione I: Adunanze nunciato prodell'Istituto nel giorno27 gennaio 18S5 dal ministro nell'adunanza plenaria dell* Storico Istituto Michele della Pubblica Istruzione comm. Programma Coppino delle RR* Deputazioni e Societ" di storta Circolare ai signori presidenti Italiano Italiano " " " " Relazione Comunicazioni Idem (22 ottobre 1885) 1885) del 4 aprile1886 esecutiva all'Istituto Storico Italiano,letta nell'adunanza Lavori Organico per l'esecuzione propostiall'Istituto dalle Societ" confederate del 13 giugno 1885 dei lavori, approvato dalia Giunta esecutiva nella sua adunanza missione della ComRelazione Sessione II; Adunanze plenariedel 4, 5, 6 e 8 aprile 1886 patria(20 marzo " " " della Giunta ^ " " " " di presentare air Istituto incaricata Di N." 2. L. del ottobre 22 dalla biblioteca rec"ntemente Frammento " di Rora"a Nazionale Di (con due facsimili). Italiano Storico dell* Istituto presidente 3* 18S5 2 " Societ" di storia patria estense acmiistato d'iconografia S. E. il : relaisione di I. Giorgi a Rispostedelle regie Deputazionie fascicolo: del Contenuto alla circolare N." storica. disegno per la bibliografia un 78 pag. 120 pag, L. . 50 4 scussione III: Adunanze plenariedel 50 e 51 maggio (Didelle altre fatte all'Istituto dalla Giunta e sulle proposte di lavori votate abruzzesi: relazione Ricerche del 2 e 5 giugno 1887 dalle Societ" confederate), Di del prof.C. De Lollis a S. E. il presidentedell'Istituto Storico italiano. L. 2 50 pag. 100 : Sessione fascicolo del Contenuto " " ,,N."4' testo approva di documenti pauia sui d" storia del (dalia relazione di Coluccip Epistolario 112 N." 5- Contentilo . . del 6. Contenuto docmiienti " a " Cronache " . Decreto fascicolo: del Deputazioni RR. " " . Lettere fascicolo: relativi delle Relazioni " negli anni 1886-87 pubblicati " di L. Cristoforo Colombo : relazione " " " A. Muratori, " " . b"bliorepertorio L. n" reale col qualesi storiche del sec. xv Rime Constituliones 5. hU EccUsiae " . . stampa a grafico,per A. G. Spinelli. Di pag. N." " prof.V. anesf) " , " " lognesi boboloFiorini sulla ristampa delle Cronache Notizie. Salutati: relazione del prof.F. Novali L. 2 lavori Di pag. " " aprile (Comunicazione di S. E, Correnti) Societ" e " fascicolo: Organico per i lavori dell'Istituto Storico,secondo il 18S6 ter- nella seduta Proposta di pubblicazione plenariadell'8 l'America. della scoperta delnella ricorrenza del quArto centenario Colombiani del Contenuto provvedealla 2 " di pubblicazione degliepistolari per la pubblicazione Le A. Media e proli.A. D'Ancona Brando dciravv. relazione EgidioAlbornoz: Norme dei " del card. di Stato esistenti nell'Arch"vio Brandi Glosse preaccursiane(da codd. membranacei Gli statuti delle societ" delle armi e delle arti di Modena), per Pietro Cogliolo Confessione di v-tsrelazione del prof.A. Gaudenzi in Bologna nel secolo xin: dai suoi vassalli del territorio di Maddalon", da Sorrento fatta a Rainone sallaggio colo Il consumo giornalierodel pane in un castello dell'Emilia nel seper I. Giorgi di Bologna intorno allo Gii antichi statati del comune XIII, per I. Giorgi IDi pag. 138 studio, per A. Gaudenzi. " " " " " N.** 7- Contenuto del Sessione fasc"colo: Adunanze IV: plenariedel (con un medioevali Carmi inediti,per A. Gaudenzi 1888 d'Alessandria e i cronisti milanesi del %tc, xiv, per L. A. Ferrai. " N." 8. Contenuto A, per 9. : Gaudenzi " delle armi di V. De e 34 " del popolodi BarthoJomae"s. Contenuto i j8. L. del fascicoloPreparazione : Codex Urbis diplomaticus 5 SO Bologna, Di L, del so Bcnzo facsimile) D" pag. 2 bre novem- 176 pag. N." fascicoloGli Statuti delle Societ" abruzzesi : relazione Ricerche del 25 22, Romae: 5 SO lazione re- di storia patria Benti" Alexandrini de Mediolano della R. Societ" romana I manoscritti eiusdem chronico civitate opusculum ex excerptum ( L. A. Ferrai ) Di pag. 528 L. del diacono Giovanni, per G. Monticolo. le fonti della Cronaca e 5 del 5 e 4 giugno 1890 plenarie Contenuto sottoposte al 11 pi" antico registro ufficialedeglistatuti delle arti veneziane relatio, De veneta vecchia, per G. Monticolo pace magistrato della giustizia per B. Brandi Balzani Nuovi manoscritti delle Constiiutiones Aegidianae, per U. Diacono, per della Historia Laugobardorum di Paolo manoscritto Di un nuovo Fiamma di Galvano e le fonti della Galvagnana, per G. Calligaris Le cronache L. Di pag. xl-i}2 Notizie. A. Ferrai 3 SO " " N.*^ IO. " Sessione del fascicolo: V: " Adunanze " " " " L." TSm^ " I I. Contenuto polla 11 De " L. A, Ferrai. Valesianus II, per C. Ciintorno l"VJnonymus del fascicolo : Ricerche nel secolo x. ambrosiana la Chiesa e situ urbis mediolanensis D" pag. 160 t! 5 50 Libreria ERMANNO ROMA - LOESCHER del Via Corso, 307 " C.** ROMA - delle pubblicazioni deiristituto StoricoItaliano" unico Deposito Fonti la Storia per VOLUMI d'Italia PUBBLICATI: Scrittori, Cronache a veneziane antichissime (sec.x-xi), di G. Monticolo, voi. I cura Gesta di Federico I (sec. xii),a E. Monaci ^/Caffaro Annali e suoi continuatori di L. T. a cura xiii), Historia Iohannis I di cura (sec.xii- Belgrano, voi. I . . Cermenate (sec.xiv),a di L. A. Ferrai cura Notabilia di A. de Tummulillis (sec. xv), a di C. Corvisieri cura Diario di Stefano Infessura (sec.xv),a cura di O. TOMMASINI de .... . .... Epistolari Regesti. e Registridei card. Ugolino d'Ostia "? Ottaviano Ubaldini di G. Levi a cura (sec.xiii), Epistolariodi Cola di Rienzo (sec.xiv), a degli di A. Gabrielli Epistolariodi Coluccio Salutati di F. Novati, voi. I a cura cura ...... (sec.xrv), Statuti. Statuti delle Societ" (sec.xni), a cura del popolo di Bologna di A. Gaudenzi, voi. I {Societ"delle armi) VOLUMI Annali Cronache Voi. di Caffaro, veneBiane IL . IN . CORSO DI STAMPA: di L. T. Belgrano. Voi. IL a cura di G. Monticolo. antichissime, a cura Croniche di Giovanni Sercambi,a cura di Salvatore Bongl Voli. I, II e IH. di F. Movati. Voi II. Epistolariodi C. Salutati a cura La spedizione dei Pisani contro i Mussulmani delle Baleari, poemetto latino di Lorenzo Vernese, a cura di L. TanfaniCentofantl Voi. unico. di F. Brandileone. Prochiron Voi. unico. legum, a cura di A. Gaudenzi. Statuti delle Societ" del popolo di Bologna^ a cura Voi. Prezzo II del Roma. {Soc,delle arti). presente volume: Forzani e C. Lire 3,50. del Senato. tipografi ^lJ" -"wrs^ 3 kioi013 506 362 Stanford UniversityUbraries Stanford,California Betoni this book oa or beton date dne. Qoogle
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