Da La Nuova Sardegna del 28 giugno 2014 Ma rassicura gli ambientalisti: solo accorgimenti, stop al cemento sulle coste Erriu: «Il Ppr sarà aggiornato» di Gianna Zazzara NUORO «Rassicuro gli ambientalisti che non arriverà altro cemento sulle coste, ma il Ppr dovrà essere aggiornato. È ora di finirla con l’ideologia conservatrice della tutela assoluta dell’ambiente». Non ha usato giri di parole ieri l’assessore all’urbanistica Cristiano Erriu, intervenendo al dibattito dal titolo “La Sardegna ha bisogno della programmazione dello sviluppo” promosso dall’istituto nazionale di urbanistica in occasione della rassegna Architettinmostra2014, organizzata dall’ordine degli architetti di Nuoro. Obiettivo dei suoi strali gli ambientalisti, da lui definiti “gli integralisti dell’ambiente”. «C’è un grande fraintendimento – ha detto Erriu–. La giunta Pigliaru non ha alcuna intenzione di stravolgere il piano paesaggistico regionale, come paventano alcuni, ma c’è bisogno di un nuovo approccio. Non solo tutela e valorizzazione dell’ambiente, ma anche pianificazione del paesaggio». L’obiettivo della giunta regionale è varare in tempi brevi una nuova legge urbanistica (quella oggi in vigore è del 1989) che recepisca i princìpi della Convenzione europea di Firenze sul paesaggio. Intanto si sta lavorando all’aggiornamento del Ppr, dopo l’annullamento della delibera firmata dalla giunta Cappellacci che modificava il piano paesaggistico dando, secondo l’accusa degli ambientalisti, il via libera alla cementificazione delle coste e alla trasformazione dell’isola in un campo da golf. «Il piano paesaggistico regionale è vecchio di dieci anni e deve essere modificato. Ma si tratta di accorgimenti, le tutele previste non saranno toccate», assicura l’assessore. Per questo in queste settimane Erriu si sta incontrando con i funzionari del Mibac per definire il repertorio dei beni culturali, ambientali e paesaggistici. «Sarà il punto di partenza per la modifica e l’aggiornamento del Ppr che avrà come direttrici un minor consumo del suolo, il miglioramento energetico degli edifici e la tutela delle aree più pregiate dal punto di vista ambientale». Anche sulle infrastrutture c’è molto da fare nell’isola. «Non esiste un piano infrastrutturale della Sardegna – ha ammesso Paolo Maninchedda, assessore regionale ai Lavori pubblici–. Tutti i governi che si sono succeduti negli anni hanno sempre rivendicato le risorse finanziare, ma senza avere un piano, un progetto per investire queste risorse». Per non parlare dei ponti che, in Sardegna, sono una vera e propria emergenza. «La maggior parte dei ponti dell’isola è priva dell’autorizzazione del Genio civile – ha spiegato l’assessore –. I ritardi nei lavori di ricostruzione del ponte di Oloè sono stati causati proprio da uno scontro tra l’Anas e il Genio civile: l’Anas aveva progettato un piano confuso e incerto e, nonostante ciò, pretendeva l’autorizzazione da parte dell’ente regionale». Ma è ora di cambiare. «Le infrastrutture sarde sono in larga parte non autorizzate. È una vera e propria emergenza sulla quale occorre intervenire immediatamente».
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