[innovatore sociale] [changemanager]

DIPARTIMENTODILINGUEESCIENZE
DELL’EDUCAZIONE
UNIVERSITA’DELLACALABRIA Formulario Master
[INNOVATORE SOCIALE] [SOTTOTITOLO] [CHANGE MANAGER] [SUBTITLE] [Inserire titolo e sottotitolo ‐ italiano e inglese] DATA: 16 luglio 2014
Pag. 1 a 23 SOMMARIO 1. Dati generali ............................................................................................................................................................ 4 1.1. Titolo ................................................................................................................................................................... 4 1.2. Comitato Proponente ......................................................................................................................................... 4 1.3. Durata/N. Allievi ................................................................................................................................................. 4 1.4. Costo del progetto .............................................................................................................................................. 5 1.5. Direttore del Master .......................................................................................................................................... 5 1.6. Consiglio Scientifico ............................................................................................................................................ 5 1.7. Accordi e collaborazioni...................................................................................................................................... 5 1.8. Sede didattica ..................................................................................................................................................... 6 1.9. Obiettivo ............................................................................................................................................................. 6 1.10. Requisiti di accesso ............................................................................................................................................. 6 1.11. Selezione ............................................................................................................................................................. 7 1.12. Diagramma temporale lineare del progetto ....................................................................................................... 7 2. Descrizione del progetto ......................................................................................................................................... 7 2.1. Il Master in breve ................................................................................................................................................ 7 2.2. Stato dell’arte ................................................................................................................................................... 10 2.3. Obiettivo ........................................................................................................................................................... 10 2.4. Profilo Professionale e Sbocchi Occupazionali del Master ............................................................................... 11 2.5. Risultati di apprendimento attesi ..................................................................................................................... 11 2.6. Metodologia ..................................................................................................................................................... 12 2.7. Frequenza ......................................................................................................................................................... 12 2.8. Attività didattiche ............................................................................................................................................. 13 2.9. Profili dei docenti coinvolti nel progetto ......................................................................................................... 18 2.10. Individuazione dei docenti interni, esterni ed esperti ...................................................................................... 19 2.11. Elenco docenti del Master ................................................................................................................................ 19 2.12. Formazione on the job, tirocini e/o redazione di progetti o di elaborati. ........................................................ 20 2.13. Altre risorse umane coinvolte nel progetto ..................................................................................................... 20 Pag. 2 a 23 2.14. Verifica, accertamento e certificazione delle conoscenze e delle competenze ............................................... 21 2.15. Azioni di monitoraggio, controllo qualità, verifica dei risultati e del raggiungimento degli obiettivi di progetto ......................................................................................................................................................................... 21 2.16. Attività di pubblicizzazione del corso e di disseminazione dei risultati ............................................................ 22 Pag. 3 a 23 1.
Dati generali 1.1. Titolo Titolo Innovatore Sociale/Change Manager Livello Primo Modalità Full‐time X Part‐time 1.2. Comitato Proponente Titolo Cognome e Nome □ Ruolo Prof. COSTABILE ANGELA Ordinario Dott. COSTABILE GIANCARLO Ricercatore Prof. GRECO GIOVANNELLA Ordinario Dott. PALERMITI ANNALISA Ricercatore Prof. PERFETTI SIMONA Associato Dott. SERVIDIO ROCCO Ricercatore Dott. SICILIANO WILMA Ricercatore Dott. TENUTA FLAVIANA Ricercatore 1.3. Durata/N. Allievi Durata [n. 12 mesi] Data avvio attività novembre/2014 Data conclusione attività ottobre/2015 N. allievi [n. max 40 – n. min 25] N. uditori [max 10] Lezioni frontali (lezioni, esercitazioni, laboratori) [n. ore 210 (n. CFU 30)] FAD [n. ore 110 (n. CFU 10)] Formazione on the job (tirocinio/stage) [n. ore 300 (n. CFU 12)] Redazione progetti (project work) [n. ore 75 (n. CFU 3)] Elaborato finale [n. ore 125 (n. CFU 5)] [n. ore 320 (n. CFU 40] Totale ore master (lezioni frontali + studio individuale + formazione on the job + Fad + elaborato finale) = n. ore 820 (n. CFU 60) Totale ore di formazione previste nel progetto (numero dei partecipanti x ore pro‐
capite) = 32.800 Pag. 4 a 23 1.4. Costo del progetto [€ 60.000,00] 1.5. Direttore del Master Cognome Greco Nome Giovannella Ruolo Ordinario 1.6. Consiglio Scientifico Titolo Cognome e Nome Ruolo Prof. CORPOSANTO Cleto Ordinario Prof. COSTABILE Angela Ordinario Dott. COSTABILE Giancarlo Ricercatore Prof. DE KERCKHOVE Derrick Ordinario Dott. NAPOLI Francesco Presidente Prof. GRECO Giovannella Ordinario Prof. GRECO Sergio Ordinario Prof. MUSMANNO Roberto Ordinario Dott. PALERMITI Anna Lisa Ricercatore Prof. PERFETTI Simona Associato Dott. SERVIDIO Rocco Ricercatore Dott. SICILIANO Wilma Ricercatore Prof.ssa STARA Flavia Ordinario Dott. TENUTA Flaviana Ricercatore Sede Università Magna Graecia di Catanzaro Università della Calabria Università della Calabria Università di Napoli Federico II CONFAPI Calabria Università della Calabria Università della Calabria Università della Calabria Università della Calabria Università della Calabria Università della Calabria Università della Calabria Università di Macerata Università della Calabria 1.7. Accordi e collaborazioni [Indicare eventuali accordi o collaborazioni con altri atenei o istituzioni nazionali o estere] Per le diverse attività formative previste (didattica frontale, FAD, formazione on the job), il master si avvale di una rete di collaborazioni formalizzate con lettere d’intenti e convenzioni (di cui si allega copia). In particolare, per la formazione on the job, il master è supportato dalle seguenti strutture:  Liaison Office Università della Calabria, una struttura dell’Ateneo che supporta il finanziamento e la valorizzazione della ricerca scientifica, nonché l’avvio di partenariati tecnologici.  Confapi, la confederazione italiana della piccola e media industria privata, nata nel 1947, che rappresenta oggi gli interessi di oltre 120.000 imprese manufatturiere, con 2,3 milioni di dipendenti. Pag. 5 a 23 
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Si tratta di una parte sociale riconosciuta a livello nazionale che, in quanto tale, svolge funzione di rappresentanza della piccola e media impresa italiana nei confronti delle istituzioni pubbliche. Per espletare tale funzione, che prevede interventi di consultazione, progettazione e programmazione nell’ambito di organismi tecnici e politici, Confapi è presente con propri rappresentanti in istituzioni, enti e organi della Pubblica Amministrazione italiana. A livello regionale, Confapi è organizzata in Federazioni e, a livello provinciale, in sedi territoriali riconosciute come Api. Confapi Calabria, un’Associazione datoriale della Confapi, che opera nel territorio regionale calabrese. Valle del Marro – Libera Terra, una Cooperativa sociale supportata da Libera, nata nel 2004 per gestire i terreni confiscati sulla Piana di Gioia Tauro e costituire una cooperativa agricola di produzione di prodotti biologici all’interno della quale lavorano soggetti svantaggiati. Attualmente, Valle del Marro gestisce anche progetti educativi nelle scuole, campi di volontariato e iniziative orientate alla diffusione della legalità e della lotta alle mafie. Inoltre, offre servizi di Turismo Etico e Responsabile: Ostello della gioventù, Ristorante Etico e Sociale, Bottega biologica. Ciò dimostra la sua capacità di innovarsi, fare rete e valorizzare le specificità del territorio, trasformando il vivere in una terra di mafia in una occasione per costruire, in modo partecipato e inclusivo, nuove prospettive per il presente e per il futuro. Officina creativa, una Cooperativa sociale non a scopo di lucro, fondata nel 2007 da Luciana Delle Donne che ha ideato il marchio Made in carcere, con l’obiettivo di diffondere la “seconda opportunità” per le detenute e la “doppia vita” per i tessuti. ANITI, una Impresa sociale che gestisce il progetto RisorgiMenti Lab, finanziato dal MIUR. La Piattaforma Risorgimenti.Lab, facilmente configurabile e adattabile in funzione delle specificità progettuali, supporta tutte le fasi del ciclo di vita di un Progetto di Innovazione Sociale: dalla progettazione partecipata, al finanziamento attraverso strumenti di finanza (anche alternativi), alla realizzazione e gestione attraverso strumenti di coworking. Comunità Progetto SUD. La Comunità Progetto Sud è un aggregato di gruppi autogestiti, di famiglie aperte e di servizi, laboratori artistico artigianali, ed altre iniziative di solidarietà, di condivisione, di accoglienza, organizzati in forme associative e cooperative. Essa sorge con l’intento di costruire risposte concrete per alcuni handicappati, che hanno espresso l’intenzione di fare comunità ed il bisogno di lottare insieme per offrire molteplici e differenti alternative al rimanere rinchiusi in casa o al venire deportati in istituti del nord. Fondazione Attilio ed Elena GIULIANI – ONLUS. La fondazione è una organizzazione non lucrativa di utilità sociale. Tra le sue finalità essa promuove e sostiene progetti di ricerca scientifica di interesse sociale e opera nei settori della beneficienza, dell’istruzione e della formazione promuovendo studi, ricerche, convegni e seminari al fine di diffondere la cultura e l’arte. 1.8. Sede didattica Le attività didattiche si svolgeranno nelle aule del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione (LiSE) – Università della Calabria. 1.9. Obiettivo [Definire sinteticamente gli obiettivi del corso] Obiettivo centrale del Master è promuovere la formazione di una figura professionale altamente qualificata, dotata di solide conoscenze e competenze, capace di operare nel campo dell’innovazione sociale con un approccio cross sector. 1.10. Requisiti di accesso [Indicare i titoli di studio e altri titoli valutabili ai fini dell’ammissione] Pag. 6 a 23 Possono presentare domanda di ammissione al master coloro che, alla data di scadenza della presentazione della stessa, sono in possesso di un titolo di laurea di primo e/o secondo ciclo. Potrà essere ammesso alla selezione il candidato che indicherà, con data certa, il conseguimento del titolo richiesto entro trenta giorni dalla scadenza della domanda di partecipazione. In quest’ultima ipotesi, il conseguimento del titolo sarà confermato al momento dell’iscrizione, pena l’esclusione dalla graduatoria e il conseguente scorrimento della stessa. Potrà essere ammesso alla selezione il candidato in possesso di un titolo di laurea conseguito all’estero, riconosciuto idoneo dal Consiglio Scientifico ai fini dell’iscrizione al corso medesimo. Il numero dei partecipanti al corso è massimo 40 e minimo 25. La quota di iscrizione è pari a € 1.500. L’iscrizione al master è incompatibile con l’iscrizione ad altri corsi di studio che prevedano il conseguimento di crediti. 1.11. Selezione [Indicare i criteri, i tempi e le modalità di valutazione dei candidati ai fini della selezione] Nel caso in cui il numero delle domande superi il numero dei posti disponibili, si procederà a formulare una graduatoria di merito sulla base del voto di laurea conseguito. Saranno ammessi al master coloro che, comunque, rientrano nel numero di posti stabiliti. In caso di parità di punteggio precederà in graduatoria il candidato più giovane d’età. La Commissione che valuterà le domande di ammissione sarà composta dal Direttore del master e da due docenti nominati dal Consiglio Scientifico. 1.12. Diagramma temporale lineare del progetto (Tabella 1): FASI
MESI
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FAD (110 ore)
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Formazione on the job (300 ore)
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Attività preliminari e selezione allievi
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12
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Formazione in aula (210 ore)
Redazione progetti (75 ore)
Verifiche finali e certificazione attività
Pubblicità corso e disseminazione risultati
9
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Tabella 1 ‐ Diagramma temporale lineare del progetto. 2.
Descrizione del progetto 2.1. Il Master in breve [Abstract del Master ‐ italiano e inglese] L’Unione Europea definisce l’innovazione sociale come «un’innovazione che è sociale tanto nelle sue finalità che nei suoi mezzi. Più specificatamente, l’innovazione sociale è un insieme di nuove idee (prodotti, servizi Pag. 7 a 23 e modelli) che rispondono a bisogni sociali in maniera più efficace di altri e al contempo creano nuove interazioni e collaborazioni sociali». Si tratta di un approccio culturale “cross sector” che può fare la differenza in un Paese come l’Italia che stenta ancora a “fare sistema”, ovvero a costruire “nuove interazioni e collaborazioni sociali” puntando sulle professionalità connesse e sul loro potenziale occupazionale. Gli antecedenti di tale approccio, nel nostro Paese, si possono individuare in esperienze come quelle di sviluppo locale partecipativo di Dolci e Barbera, negli anni ’60, o nel potenziale socialmente innovativo delle prime cooperative sociali di integrazione lavorativa che, alla fine degli anni ’70, dopo la chiusura dei manicomi (legge Basaglia), impiegano i pazienti psichiatrici per creare ostelli e circuiti turistici. A livello internazionale, si possono citare a titolo di esempio le esperienze di bilancio comunale partecipativo in Brasile, negli anni 90. In Europa, si può fare menzione delle prime esperienze degli HUB in UK e California. La novità attuale consiste, principalmente, nella gestione digitale delle relazioni partecipative che permettono l’abbattimento dei costi di management delle transazioni e, quindi, una partecipazione crowd a costo di intermediazione quasi zero. Tuttavia, se la digitalizzazione costituisce oggi un asset immancabile di qualsiasi progetto di Social Innovation, non si può evitare di menzionare altri fattori che contribuiscono al suo sviluppo. La voglia di disintermediazione e di economia collaborativa sharing e smart sta diventando un fenomeno di massa, favorito dalle piattaforme digitali e dalle App, che tende a svilupparsi anche in alternativa ai tradizionali poteri forti (Banche/Finanza vs Crowdfunding/Social Finance), per tradizione detentori e a coinvolgere i cittadini nell’autorganizzazione e nel sostegno reciproco. Vari attori di diversi settori stanno assumendo l’innovazione sociale come paradigma di riferimento della propria azione, individuando in essa il miglior modo per produrre cambiamento sociale, in quanto “obbliga” gli attori a sedersi intorno al tavolo dei bisogni sociali e a stabilire “nuove relazioni e collaborazioni” per risolvere i problemi attraverso le migliori soluzioni. In questa logica, dunque, non solo il Terzo Settore, i Sindacati e il Pubblico, fino a oggi gli unici candidati alla risoluzione dei problemi sociali, ma tutti gli attori sono co‐responsabili nella co‐progettazione di soluzioni innovative. Negli ultimi anni, l’innovazione sociale si è posta all’attenzione europea grazie, soprattutto, all’impegno di Young Foundation, SIX‐Social Innovation Exchange e Nesta, l’agenzia Inglese per la Social Innovation; un impegno che è stato rapidamente recepito da parte della Commissione Europea la cui programmazione (Europa 2020) è tesa a favorire l’innovazione non più solo tecnologica ma, anche, sociale con programmi quali EaSI, Social Business Initiative, Smart Cities, Horizon 2020 e, più in generale, a promuovere e sostenere un approccio trasversale. Il progressivo passaggio, nel pubblic procurement, dal bando di gara alla social competition creativa rientra in questo trend che mira ad avvantaggiare chi ha idee piuttosto che clientele. Da tali considerazioni nasce l’idea del Master di primo livello in “Innovatore Sociale/Change Manager”, proposta dall’area di ricerca “Processi socio‐psico‐pedagogici, comunicazione e gestione delle risorse umane” del Dipartimento di Lingue e Scienze dell’educazione dell’Università della Calabria. La proposta si basa preliminarmente sulla consapevolezza che, senza una formazione adeguata, chi voglia fare progetti innovativi rischia di fare soltanto progetti “nuovi” all’interno di vecchi paradigmi, di solito autoreferenziali e solo strumentalmente partecipativi e, secondariamente, sulla scelta di fornire un approccio cross sector a quanti già lavorino o intendano trovare occupazione nei settori della Social Innovation offrendo, a fronte di sicure prospettive occupazionali, un programma formativo molto strutturato che, oltre a solide conoscenze e competenze, offre relazioni sul mercato, profili professionali certificati, bacini dinamici di esperienza, stage sul campo e coaching per lo start up. Contaminando mondi come quello del non profit italiano, forse un po’ invecchiato ma ricco di radici, esperienze e relazioni, con quello dei giovani startuppers, ricchi di idee ma spesso evanescenti e poco solidi e con i rami verdi delle amministrazioni locali, il programma mira a formare professionisti dell’innovazione sociale dotati di un profilo a forte vocazione progettuale, di sicuro interesse e sbocco occupazionale nel terzo settore (ONG incluse), nelle startup a vocazione sociale (dal 2013 previste nella nostra legislazione), nella collaborazione con la PA, nell’ambito dello sviluppo locale, della sharing economy, dell’europrogettazione e, Pag. 8 a 23 trasversalmente, di tutti i settori in cui si ravvisi la necessità di co‐progettare soluzioni innovative cross sector. English version As part of the European Union strategies up to 2020, the social innovation “means developing new ideas, services and models to better address social issues. It invites input from public and private actors, including civil society, to improve social services”. Social innovation stresses the importance to implement new cross‐
sectorial methods that could stimulate the development of the Italian economy, Calabria in particular, establishing “new interactions and social collaborations”, aimed at increasing the occupational level of the young generations. In Italy, the previous example of social innovation was based on Dolci and Barbera approach (1960) that represent an important implementation of the participatory local development idea; in addition, after the dismantling of the mental health hospital (Legge Basaglia) the first social cooperation effort employed psychiatric patients for the creation of hostels and touristic opportunities. At international level, we can mention the experiences of the participatory budget in Brasile (1990). At Europe level, it is important to report two main experiences: HUB in the UK and California. Compared to the first idea of social innovation, the current novelty is mainly present in the management of the digital participatory relationships that include a reduction of the costs referred to the management of transactions, and then a crowd participation at almost zero cost of intermediation. However, if the digitization is now an inevitable asset of any project of Social Innovation, we cannot avoid mentioning other factors that contribute to its development. The desire to disintermediation and collaborative sharing and smart economy is becoming a mass phenomenon, supported by the development of digital platforms and Apps, which also are devoted to creating an alternative way to the traditional economic expansion (Banking/Finance vs. Crowdfunding/Social Finance), by tradition holders, and to involve citizens in the auto‐organization and mutual support. Several stakeholders from different areas consider social innovation as a paradigm of renewal, identifying it as the best way to produce social change, stimulating the stakeholders to identify the social needs and to establish “new relationships and cooperation” aimed at resolving social problems through innovative solutions. This view, change the role of traditional social groups such as service area, Trade Union and Public authority, which was considered as the main institution for the solution of social problems. It underline the importance to involve all the social actors in the social progress, which role is primarily to participate in the co‐design and development of innovative solutions. Recently, thanks to the efforts of the Young Foundation, Social Innovation Exchange, and SIX‐ Nesta social, the English agency for the social innovation, innovation has been attracting the attention of the European institutions. In particular, the European Commission has quickly acknowledged the importance of the new view of the social innovation, which aims to encourage the innovation not only technological, but also by funding social programs such as EASI, Social Business Initiative, Smart Cities, Horizon 2020 more generally, which general idea is to support and promote new cross‐sectorial approach. The next step, in the Public procurement, is to favour people that have innovative ideas rather that practice of favouritism. Starting from these initial ideas, the research section “Socio‐psycho‐ pedagogical processes, communication and human resource management” of the Department of Languages and Science of Education, the University of Calabria, proposed the first level of the master course in “Change Manager”. The master proposal is centred on the consciousness that persons without a suitable training will be able to create new projects, but they often think it within old paradigms that often reduce the social participation and are designed by applying personal approaches. Instead, the current master program will train students that will be able to work in the sector of social innovation, and they will be trained according the recent cross‐sectorial approaches. The master program will offer to the students’ knowledge and skills, providing them market reports, certified professional profiles, dynamic experiences, internships and coaching for the start up. Pag. 9 a 23 The master course is devoted to contaminate the Italian non‐profit world, which is often based on an old view of the social problems, but it involves people that have advanced experiences and relationships, with the opportunities offered to the Youngers start uppers, which are fervent to promote new ideas, but often they have difficulty to apply it. The master course aimed at training specialists acting in the field of social innovation and will be equipped for positions in non‐governance organizations, social start up, Public agencies, local development, sharing economy, euro‐design, and in all areas in which there is a need to co‐
design innovative cross‐sector solutions. 2.2. Stato dell’arte [Descrivere il contesto, indicare le esigenze formative, le analisi territoriali e produttive di riferimento, gli studi di settore] In questi ultimi anni il tema dell’innovazione sociale è diventato uno dei principali argomenti di discussione dell’Unione Europea. È noto, inoltre, che la capacità di innovare e creare nuovi strumenti, modelli, servizi sono alla base della civilizzazione e del benessere sociale. L’innovazione, oltre a essere la manifestazione creativa dello sviluppo umano, rappresenta lo sforzo di dare nuove risposte ai bisogni di miglioramento e cambiamento sociale funzionali al benessere collettivo. Non a caso, Simms (2006) sostiene che la civilizzazione è il risultato dell’innovazione umana. Oggi l’innovazione sociale sta contaminando in modo molto più profondo il mondo della ricerca e della formazione. A tal proposito, il libro verde sull’innovazione, pubblicato dalla Commissione Europea, si pone come obiettivo prioritario quello di identificare i fattori che sono alla base dell’innovazione nel contesto europeo e di elaborare delle proposte capaci di guidarne la crescita. Nello specifico, si sottolinea che l’innovazione non è solo un meccanismo puramente economico o un processo tecnologico. Essa è, soprattutto, un fenomeno sociale. Grazie ai suoi obiettivi, metodi ed effetti, l’innovazione è grounded nel contesto sociale dove è realmente prodotta e applicata. Questa visione dell’innovazione sociale, che è alla base della progettazione dell’Unione Europea (Horizon 2020), è ampiamente avvalorata da una ricca letteratura scientifica (Cajaiba‐Santana, 2014). L’avvento delle comunità di social networking ha stimolato la creazione di nuovi strumenti di innovazione sociale basate apertamente sull’affermazione della dimensione tecnologica. Questa strategia di innovazione, seppure positiva, è spesso distante dai bisogni reali delle comunità sociali che devono saper affrontare i problemi della realtà quotidiana. A livello territoriale, soprattutto in Calabria, grazie alle disponibilità economiche offerte dai PON, sono stati finanziati diversi progetti di innovazione sociale legati prettamente allo sviluppo di piattaforme tecnologiche. In molti casi, i modelli teorici di riferimento sono quelli dell’innovazione sociale i cui risultati sono noti a livello internazionale. Diviene pertanto importante incentivare percorsi di alta formazione che sappiano cogliere le sfide delle progettualità sociale. Le figure professionali operando in contesti sociali permetteranno di attivare, all’interno della realtà territoriale interessata, non solo nuove opportunità di sviluppo economico ma, anche, di promuovere l’applicazione di strategie di ricerca e co‐progettazione capaci di intercettare i reali bisogni di cambiamento sociale. 2.3. Obiettivo [Definire gli obiettivi specifici del Master con riferimento ai Descrittori di Dublino – conoscenza e comprensione, autonomia di giudizio, abilità comunicative e capacità di apprendimento ‐ e agli obiettivi qualificanti in coerenza con gli sbocchi professionali e occupazionali espressi e le associate competenze richieste dal mondo del lavoro] L’obiettivo del Master è quello di promuovere la formazione di una figura professionale altamente qualificata (“Innovatore sociale/Change Manager”), dotata di solide conoscenze socio‐psico‐pedagogiche, economico‐
giuridiche e informatico‐gestionali, capace di operare con un approccio cross sector, al fine di contribuire al processo di sviluppo di nuove idee (prodotti, servizi e modelli) nel campo dell’innovazione sociale e, in particolare, nei settori dell’impresa sociale e della progettazione e gestione di soluzioni innovative nell’ambito di servizi educativi e socio‐assistenziali, della PA e dello sviluppo locale. Pag. 10 a 23 L’innovatore sociale, oltre a essere un profondo conoscitore delle potenzialità e dei limiti del territorio all’interno del quale opera, è anche in grado di saper coniugare e orientare le esigenze formative, comunicative e sociali di scuole, università, comunità, aziende, enti pubblici e privati secondo logiche inclusive e sostenibili. Sulla base di questi presupposti, il master punta alla promozione delle seguenti competenze professionali:  Le meta‐competenze, vale a dire la capacità di riflettere e di rielaborare l’esperienza professionale, la capacità di agire con intenzionalità progettuale di connettere la teoria con la prassi.  La capacità di gestire la relazione (nei termini di guidare, seguire e accompagnare) che, in quanto competenza cardine, presuppone la capacità di stare nelle situazioni con duttilità (circolarità ricerca‐
azione), un buon equilibrio (buona maturità personale, culturale, emotiva), la capacità di com‐prendere l’altro, di ascoltare in modo attivo ed empatico, di osservare, e di tollerare stress, frustrazioni e fallimenti.  Le competenze progettuali e documentali, vale a dire la capacità di elaborare progetti coerenti con l’intenzionalità progettuale, i bisogni sociali e le dimensioni organizzative, di documentare l’esperienza e di costruire rappresentazioni orientate all’elaborazione di piani di lavoro individuali, di gruppo e collettivi. In ultima analisi, il master mira a formare professionisti dell’innovazione sociale dotati di un profilo a forte vocazione progettuale, di sicuro interesse e sbocco occupazionale nel terzo settore (ONG incluse), nelle start‐up a vocazione sociale, nella collaborazione con la PA, nell’ambito dello sviluppo locale, della sharing economy, dell’europrogettazione e, trasversalmente, di tutti i settori in cui si ravvisi la necessità di co‐
progettare soluzioni innovative cross sector. 2.4. Profilo Professionale e Sbocchi Occupazionali del Master [Definire il profilo professionale e le eventuali professioni, secondo le codifiche ISTAT, a cui il Master prepara] Il master mira a formare un profilo professionale capace di operare attivamente all’interno di realtà territoriali, sulla base di solide conoscenze e competenze cross sector che possano consentire di:  Individuare e proporre linee di intervento innovativo in ambito sociale non ancora adeguatamente riconosciute e/o soddisfatte dai sistemi governativi locali.  Promuovere strategie d’inclusione sociale volte all’abbattimento di forme di devianza e, sinergicamente, alla progettazione di linee di intervento per contrastare l’abbandono e la dispersione scolastica.  Incrementare l’accesso a risorse economiche atte a garantire, attraverso una partecipazione attiva e responsabile, il pieno soddisfacimento dei bisogni sociali delle collettività.  Creare contesti di impresa sociale mediante la realizzazione di idee e modelli, prodotti e servizi innovativi. In ultima analisi, lavorare nel campo dell’innovazione sociale significa, per un professionista, essere consapevole di rivestire contemporaneamente il ruolo del lavoratore e quello dell’imprenditore sociale come se fossero le due facce della stessa medaglia, con un’assunzione piena di responsabilità come professionista che opera in un determinato servizio, in una specifica comunità e come imprenditore pro‐tempore di una organizzazione che richiede la partecipazione attiva ai processi decisionali: il micro (il Servizio) e il macro (l’Impresa) come due dimensioni di un unico sistema complesso che ha più connessioni e interconnessioni. Con esplicito riferimento alla nomenclatura ISTAT/ISCO, il Master abilita alle seguenti professioni: 2.5.3.2.1 ‐ Esperti nello studio, nella gestione e nel controllo dei fenomeni sociali/2 ‐ Professional 2.6.5.1.0 ‐ Specialisti nell’educazione e nella formazione di soggetti diversamente abili/2 ‐ Professional 2.6.5.3.2 ‐ Esperti nella progettazione formativa e curricolare/2 ‐ Professional 3.4.5.2.1 – Tecnici del reinserimento e dell’integrazione sociale/3 ‐ Thechnician and associate professional 2.5. Risultati di apprendimento attesi [Definire in modo specifico e dettagliato i risultati di apprendimento riferiti ai Descrittori di Dublino in coerenza con quanto dichiarato nell’obiettivo] Al termine del Master i corsisti saranno in grado di padroneggiare conoscenze teoriche e metodologiche relative alle problematiche sociali nelle loro diverse forme e dimensioni. Nello specifico, le competenze acquisite permetteranno loro di:  Saper gestire progetti di formazione specifica diretti a singoli soggetti o al contesto di gruppo. Pag. 11 a 23 
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Essere capaci di applicare le conoscenze e le capacità di comprensione in maniera da dimostrare un approccio professionale al lavoro. Avere la capacità di raccogliere e interpretare i dati ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, inclusa la riflessione su temi sociali, scientifici o etici a essi connessi. Progettare, realizzare, gestire e realizzare interventi di innovazione sociale basati sul team building e nel lavoro cooperativo. Saper supportare i bisogni sociali individuando le risposte in contesti di imprenditorialità sociale. 2.6. Metodologia [Descrivere le metodologie didattiche progettate e le fasi di realizzazione del corso per come rappresentate nel Diagramma temporale lineare del progetto] Il progetto formativo, che si avvarrà di diverse metodologie (dal brainstorming alla discussione dei lavori in gruppo e all’analisi di casi di studio), prevede attività di didattica frontale, FAD e formazione on the job. La didattica frontale si svolgerà attraverso lezioni, seminari, testimonianze (anche in videoconferenza), e mediante esercitazioni e laboratori. Le attività di FAD si svolgeranno sulla piattaforma e‐learning PerLe‐Unical con la quale il corsista potrà interagire da qualsiasi postazione connessa a Internet. La formazione on the job si svolgerà mediante attività di tirocinio‐stage presso le strutture convenzionate con il Master, e attraverso la redazione project work. Le attività di selezione degli allievi si svolgeranno nel mese di novembre 2014. Le attività di didattica frontale prenderanno avvio nel mese di dicembre 2014 per concludersi nel mese di giugno 2015. Le lezioni (di 5 ore ciascuna) si svolgeranno, a settimane alterne, venerdì (pomeriggio) e sabato (mattina e pomeriggio). Le attività di FAD prenderanno avvio nel mese di gennaio 2015 per concludersi nel mese di agosto 2015. Le attività di formazione on the job prenderanno avvio nel mese di gennaio 2015 per concludersi nel mese di settembre 2015. Le attività di project work prenderanno avvio nel mese di marzo 2015 per concludersi nel mese di settembre 2015. Le attività di verifica e certificazione prenderanno avvio nel mese di febbraio 2015 per concludersi nel mese di ottobre 2015. Le attività di pubblicità del corso e disseminazione dei risultati si svolgeranno nei mesi di novembre 2014, maggio e ottobre 2015. 2.7. Frequenza [Per il conseguimento del titolo è necessaria una frequenza pari almeno all’80% della durata complessiva del corso – art.5 Regolamento Master UNICAL. Indicare e motivare l’ammissione di eventuali uditori – art.2 Regolamento Master UNICAL] La frequenza da parte degli iscritti alle varie attività di pertinenza del Corso è obbligatoria. Per il conseguimento del titolo è comunque richiesta una frequenza pari almeno al 80% della durata complessiva del Corso. Il conseguimento dei crediti corrispondenti alle varie attività formative è subordinato a verifiche periodiche di accertamento delle competenze acquisite in relazione agli ambiti di insegnamento seguiti, con votazione finale in trentesimi, che saranno registrate secondo le modalità indicate dal Regolamento Didattico d’Ateneo. Il conseguimento del titolo finale è subordinato al superamento di una prova finale di accertamento delle competenze complessivamente acquisite, tenuto anche conto delle attività di tirocinio, stage e redazione di progetti o elaborati, che consisterà nella discussione di una tesi di master. Il Consiglio Scientifico ha la facoltà di ammettere alla frequenza del corso uditori nella percentuale massima del 20% dei partecipanti. Gli uditori, ammessi comunque nel rispetto della vigente normativa, non sostengono esami e verifiche, non conseguono crediti e, al termine del corso, ricevono un certificato di frequenza o partecipazione. Per gli uditori è prevista una contribuzione ridotta al 50%. 2.8. Comunicazione e Servizi Pag. 12 a 23 [Definire le modalità di comunicazione e i servizi di Dipartimento e di Ateneo a cui gli iscritti potranno avere accesso – art. 6, punto 2 bis. Regolamento Master UNICAL] Agli iscritti è rilasciato un account di posta elettronica. Tale indirizzo, finalizzato ad una comunicazione più efficace e trasparente tra struttura ed allievo, costituisce altresì un account per l’accesso a servizi telematici connessi alla didattica. Altri elementi inerenti la comunicazione o l’erogazione di servizi di Dipartimento o di Ateneo potranno essere definiti nel bando di ammissione, previa adeguata negoziazione con gli organi e gli uffici competenti. 2.9. Attività didattiche [Descrivere l’articolazione e la struttura delle attività didattiche, indicando nel dettaglio i moduli formativi completi di obiettivi, contenuti, SSD, ore di didattica – frontale, FAD, On the Job – CFU] La struttura del corso si articola in n. 210 ore (30 CFU) di attività didattiche frontali, n. 110 ore (10 CFU) di FAD, n. 300 ore (12 CFU) di tirocinio‐stage, n. 75 ore (3 CFU) di project work, n. 125 ore (5 CFU) per l’elaborato finale, per un totale complessivo di n. 820 ore (60 CFU). Nello specifico, la struttura delle attività didattiche si articola in n. 5 Moduli d’insegnamento (sociologico, psicologico, pedagogico, economico‐giuridico e tecnologico‐informatico), a ciascuno dei quali sono attribuite 42 ore (6 CFU) di attività frontali e 22 ore (2 CFU) di FAD. Fatta eccezione per il modulo pedagogico che fa riferimento a un unico SSD (M‐PED/01), gli altri moduli fanno rispettivamente riferimento a due SSD (sociologico: SPS/07 e SPS/08; psicologico: M‐PSI/04 e M‐PSI/05; economico‐giuridico: SECS‐P/08 e IUS/04; tecnologico‐informatico: ING‐INF/05 e MAT/09). Fatta eccezione per il SSD M‐PED/01, al quale sono attribuite 42 ore (6 CFU) di attività frontali, a ciascuno degli altri SSD previsti (SPS/07, SPS/08, M‐PSI/04, M‐
PSI/05, SECS‐P/08, IUS/04, ING‐INF/05, MAT/09) sono attribuiti, rispettivamente, 21 ore (3 CFU) di attività frontali. Modulo n. 1 [Sociologia generale e Sociologia dei processi culturali e comunicativi] Ore didattica frontale Ore FAD
Ore studio individuale n. 42
n. 22
n. Obiettivi:  Adeguata conoscenza e capacità di comprensione sociologica dei processi culturali e comunicativi connessi all’innovazione sociale.  Capacità di analisi sociale del contesto; competenza sui metodi e le tecniche della ricerca sociale; capacità di progettazione, gestione e valutazione.  Consapevolezza della rilevanza delle problematiche sociali; consapevolezza della rilevanza personale e sociale di una formazione improntata alla coltivazione e alla pratica dell’onestà intellettuale, del senso di responsabilità, dell’impegno etico, della sensibilità verso le differenze, e di una cittadinanza attiva. CFU n. 8 Pag. 13 a 23  Capacità relazionale e competenza comunicativa; capacità di comunicazione e relazione on site/on line; capacità di utilizzo degli strumenti della comunicazione digitale; proprietà di linguaggio, argomentazione e impiego della terminologia disciplinare con esplicito riferimento ai temi dell’innovazione sociale.  Capacità di lettura e comprensione sociologica dei contenuti proposti; capacità di affrontare autonomamente lo studio delle tematiche specifiche dell’innovazione sociale, scegliendo le strategie di apprendimento più appropriate alle proprie capacità e al contesto; capacità di reperimento delle informazioni utili allo studio e, in particolare, di utilizzo degli strumenti di aggiornamento bibliografico e telematico. Contenuti:  Saperi teorici e applicativi delle scienze sociali.  Metodi e tecniche della ricerca sociale.  La comunicazione nell’approccio sociologico: dalla comunicazione interpersonale al web sociale.  L’innovazione sociale: paradigmi, pratiche, esperienze.  L’innovatore sociale: competenze e profili professionali.  Campi di applicazione dell’innovazione sociale: strutture socioeducative, strutture sociosanitarie, aziende, P.A., enti pubblici e privati.
SSD SPS/07 – SPS/08 Modulo n. 2 [Sistemi di elaborazione dell’informazione e ricerca operativa] Ore didattica frontale n. 42
Obiettivi: Obiettivo del modulo è l’introduzione delle tecniche per la gestione della conoscenza e delle tecniche per la formulazione di problemi di ottimizzazione. Obiettivi specifici sono quelli di fornire:  Adeguata conoscenza alle tecniche per la gestione delle informazioni utilizzando le tecnologie delle basi di dati. Ore FAD
Ore studio individuale n. 22
n. CFU n. 8 Pag. 14 a 23  Capacità di progettare schemi per la rappresentazione delle informazioni mediante modelli per la rappresentazione dei dati di tipo entità‐relazione e relazionale.  Capacità di estrarre conoscenza da basi di dati mediante l’uso di interfacce finalizzate all’”utente finale”.  Capacità di formalizzare e risolvere problemi utilizzando modelli matematici (tipicamente un modello di programmazione matematica o un Grafo di flusso) ed individuare per esso una soluzione ottima o sub‐ottima.  Capacità di esprimere problemi di pianificazione e di “schedulazione di attività. Contenuti:  Modelli di rappresentazione della conoscenza.  Basi di dati e basi di conoscenza.  Dati semi‐strutturati: HTM, XML, RDF.  Ontologie e reti semantiche.  Motori di ricerca.  Introduzione ai problemi di ottimizzazione.  Introduzione alle tecniche di pianificazione e schedulazione. SSD ING‐INF/05 – MAT/09 Modulo n. 3 [Gestione delle imprese e Diritto commerciale] Ore didattica frontale n. 42
Obiettivi:  Adeguata conoscenza delle criticità inerenti la nascita e la gestione di una nuova iniziativa imprenditoriale: dall’idea di business al business model, dal business case al business plan.  Capacità di comprensione dei fattori critici di successo di una nuova “avventura” imprenditoriale partendo dal contesto in cui si intende avviare l’iniziativa.  Consapevolezza della rilevanza di una formalizzazione dell’idea di impresa in un documento di business al servizio dell’imprenditore in nuce prima ancora che degli investitori esterni, in modo da Ore FAD
Ore studio individuale n. 22
n. CFU n. 8 Pag. 15 a 23 comprendere la potenziale fattibilità e profittabilità del business.  Acquisizione degli elementi di base sul diritto dell’impresa e assimilazione della relativa terminologia tecnica.  Elaborazione comparata e sinottica delle principali tecniche di esercizio, in forma individuale o collettiva, dell’attività di impresa al fine di poter comprendere e gestire il formante normativo in materia di diritto dell’impresa. Contenuti:  Impresa e imprenditorialità  Dall’idea ai fatti: Oggetto e obiettivo del Business Plan  La sezione descrittiva  La sezione economico‐finanziaria  Finanziare l’idea: problematiche, modalità e soggetti  Caso aziendale e entrepreneurship simulation  Imprenditorialità, Innovazione e spin‐off  Azienda, impresa e società: elementi di base del diritto dell’impresa.  Le società di persone, società di capitali ed altre forme di esercizio dell’attività d’impresa SSD SECS‐P/08 – IUS/04 Modulo n. 4 [Pedagogia della comunicazione e pedagogia del lavoro] Ore didattica frontale n. 42
Obiettivi:  Conoscenza delle pratiche necessarie per fornire consulenze pedagogiche sulle questioni educative più complesse, per gestire e coordinare servizi e organizzazioni in ambito educativo, formativo, di cura e di assistenza, per proporre consulenze rispetto a percorsi individuali e collettivi caratterizzati da forme di disagio socio‐
esistenziale.  Costruire percorsi formativi indirizzati ai processi d’inclusione sociale, valorizzando in un’ottica interculturale i principi d’identità e differenza della persona.  Capacità di comprendere e comunicare anche in contesti interculturali, nell’area del disagio, della rieducazione e del reinserimento sociale. Capacità relazionale e consapevolezza nell’utilizzare gli Ore FAD
Ore studio individuale n. 22
n. CFU n. 8 Pag. 16 a 23 
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strumenti della comunicazione nei modi più appropriati ai diversi contesti. Applicare le conoscenze acquisite, ovvero padroneggiare i saperi relativi alle scienze dell’educazione nell’ideazione, progettazione e valutazione di interventi e progetti educativi. Operare con autonomia di giudizio, saper raccogliere e interpretare i dati relativi al proprio campo di studio, dimostrando di avere acquisito un atteggiamento scientifico e di avere capacità critica e autocritica, relativamente alle realtà sociali, culturali e territoriali. Saper utilizzare abilità comunicative, presentare informazioni, idee, problemi e soluzioni a diversi destinatari, specialisti e non. Ciò significa conoscere e comprendere temi e problemi che rientrano nell’enciclopedia dell’educazione, in modo da favorire la capacità di sapersi relazionare con gli atri, identificarsi nel proprio ruolo lavorativo e saper lavorare in gruppo. Possedere le abilità necessarie per intraprendere ulteriori studi con un alto grado di autonomia, per integrarsi in una realtà del lavoro in continua e rapida evoluzione e operare in termini di cittadinanza attiva. Contenuti:  Concetti pedagogici della formazione, della marginalità e dell’integrazione.  Il problema pedagogico e filosofico dell’altro.  Aspetti fondamentali della comunicazione umana.  La dimensione pedagogica dell'agire lavorativo nella società della conoscenza con particolare riferimento ai contesti organizzativi e di innovazione. Analisi della problematicità del mondo del lavoro negli aspetti delle politiche, degli apprendimenti nei contesti organizzativi complessi, della gestione dei processi formativi funzionali alla crescita e allo sviluppo professionale nei contesi scolastici e lavorativi.  Definizione e contestualizzazione della pedagogia del lavoro nell’ambito del sapere pedagogico. Il concetto di lavoro nella storia: riflessioni pedagogiche e prospettive educative. Pag. 17 a 23  La valenza educativa e culturale del lavoro. Il lavoro come ‘educatore implicito’.  Dall’addestramento alla formazione professionale nella società della conoscenza: gli approcci modernista, neo‐
modernista e post‐modernista.  Modelli di gestione delle risorse umane. SSD M‐PED/01 Modulo n. 5 [Psicologia dello sviluppo e psicologia sociale] Ore didattica frontale n. 42
Ore FAD
Ore studio individuale n. 22
n. CFU n. 8 Obiettivi: Obiettivo del modulo è fornire alcune informazioni di carattere istituzionale sulla disciplina e sullo sviluppo tipico e atipico offrendo:
 competenze al fine di individuare situazioni a rischio e riconoscere gli aspetti della disabilità e dei disturbi.  strategie per effettuare un'analisi sistemica del contesto e degli attori coinvolti  strumenti per la progettazione di interventi psicoeducativi.  capacità relazionale e competenza comunicativa; capacità di team building.  capacità di utilizzare strategie di co‐
progettazione condivisa.
Contenuti:  Principali tappe dello sviluppo tipico e atipico.  Fattori di rischio e fattori protettivi.  Disabilità: definizione e classificazione ICF.  La ricerca‐azione in ambito psicologico: Interventi e strategie.  Il disagio sociale: definizione e strategie di intervento.  I principali processi psicosociali all’interno e tra i gruppi: come si costituiscono i gruppi, saper individuare le dinamiche e gestire i conflitti, leadership e gestione dei gruppi; saper utilizzare strategie di co‐
progettazione.
SSD: M‐PSI/04 – M‐PSI/05 2.9. Profili dei docenti coinvolti nel progetto Pag. 18 a 23 [Illustrare i profili dei docenti coinvolti nel progetto e distinguere tra risorse interne e collaborazioni/consulenze esterne ‐ art.4 Regolamento Master UNICAL] I docenti del corso sono:  Professori e ricercatori di ruolo dell’Università della Calabria.  Professori e ricercatori di ruolo di altre Università italiane.  Esperti di alta e documentata qualificazione nelle materie previste nel piano didattico. 2.10. Individuazione dei docenti interni, esterni ed esperti [Illustrare i criteri e le modalità di selezione dei docenti interni ed esterni e degli esperti ‐ art.14 Regolamento Master UNICAL] Almeno il 60% delle ore, tra quelle destinate alle attività didattiche frontali, sono affidate a professori e ricercatori universitari di ruolo, e di questi non meno del 60% è interno all’Ateneo. Il rimanente 40% delle ore destinate alla didattica frontale è conferito a professori e ricercatori di altre Università italiane e/o a esperti di alta e documentata qualificazione nelle materie previste nel piano didattico, individuati dal Consiglio Scientifico sulla base delle convenzioni stipulate con enti esterni, ovvero per contratto. Considerata l’esigenza di favorire la circolarità tra teoria e prassi, il Master alternerà alle lezioni frontali discussioni su casi, laboratori simulati, role‐playing e per tale motivo si avvarrà di co‐docenti. 2.11. Elenco docenti del Master COGNOME E NOME RUOLO SSD INTERNO ESTERNO ESPERTO BELTRAMI Pier Danilo Prof. Associato IUS/04 X CARIOLA Alfio Prof. Ordinario SECS‐P/08 X CORPOSANTO Cleto Prof. Ordinario SPS/07 COSTABILE Angela Prof. Ordinario M‐PSI/04 X COSTABILE Giancarlo Ricercatore X DE KERCKHOVE Derrick Prof. Ordinario SPS/08 X MELOTTI Giannino Ricercatore X GRECO Giovannella Prof. Ordinario SPS/08 X GRECO Sergio Prof. Ordinario ING‐INF/05 X LA ROCCA Maurizio Prof. Associato SECS‐P/08 X Laboratorio M‐PSI/05 X Pag. 19 a 23 MUSMANNO Roberto Prof. Ordinario MAT/09 X PERFETTI Simona Prof. Associato M‐PED/01 X SICILIANO Wilma Ricercatore X STARA Flavia Prof. Ordinario M‐PED/01 X Laboratorio 2.12. Formazione on the job, tirocini e/o redazione di progetti o di elaborati [Descrivere le attività di tirocinio e le altre attività volte a sviluppare competenze utili al mercato del lavoro indicando collaborazione e convenzioni attraverso i quali si intende raggiungere gli obiettivi della formazione on the job.] Le attività di tirocinio/stage si svolgeranno presso strutture convenzionate altamente qualificate nel campo dell’innovazione sociale (cfr. lettere d’intenti pervenute). La formazione on the job prevede, inoltre, la redazione di project work. L’attività di tirocinio — svolta presso le strutture indicate nel punto 1.7 — è caratterizzata dalla sperimentazione di modelli progettuali e didattico‐formativi tesi a definire compiutamente un’azione di sistema basata sulla conoscenza e sull’innovazione nei processi del mercato del lavoro (pubblico e privato), e in modo particolare della formazione e utilizzo sociale del capitale umano. L’obiettivo del tirocinio è l’acquisizione di competenze operative sul coordinamento e sull’integrazione delle politiche della Social Innovation, soprattutto in materia di gestione e valorizzazione delle risorse umane, e di promozione dell’impresa sociale, anche nel settore del riutilizzo dei beni confiscati alle mafie, immobili e aziende. Altro asse formativo è l’acquisizione di competenze operative nel settore delle start‐up a vocazione sociale e nel segmento della coesione economica e territoriale, favorendo la creazione di reti miste (pubblico‐privato) di programmazione in grado di offrire supporto all’integrazione dei bisogni dei micro‐sistemi regionali con quelli delle macro‐aree socio‐territoriali del Paese e dell’Europa. In aggiunta alle suddette attività, i partecipanti al master acquisiranno altre competenze, specifiche della Social Innovation, riguardanti le abilità nel saper applicare tecniche e strategie di co‐progettazione condivisa. L'organizzazione del Placement intende valutare la possibilità per alcuni partecipanti di essere assunti all'interno di aziende partner con contratti di alto apprendistato. Al di là della normale attività lavorativa gli apprendisti saranno impegnati per 210 ore di lezione frontale e 110 ore di FAD secondo il piano formativo previsto dal master. Inoltre, 300 ore saranno dedicate a un tipo di formazione on the job, di cui 75 ore nelle quali svilupperanno dei project work su tematiche di interesse aziendale. A questo proposito sono in fase di elaborazione le Linee guida dei relativi Progetti regionali che regoleranno quanto sopra. 2.13. Altre risorse umane coinvolte nel progetto [Illustrare ed elencare il numero e i profili delle altre risorse umane coinvolte nel progetto e le funzioni loro attribuite: Direzione, coordinamento, segreteria, amministrazione, tutoraggio ed altri eventuali profili] Tra le altre risorse umane coinvolte nel progetto si prevedono le seguenti figure: n. 1 Direttore n. 1 Coordinatore n. 1 Segretario n. 1 Unità di personale tecnico‐amministrativo n. 1 Unità di personale tecnico‐scientifico n. 1 Unità di personale categoria B n. 4 Tutor on line n. 2 Co‐docenti Pag. 20 a 23 COGNOME E NOME QUALIFICA FUNZIONE NEL PROGETTO GRECO Giovannella Prof. Ordinario Direzione scientifica COSTABILE Angela Prof. Ordinario Coordinamento scientifico SERVIDIO Rocco Ricercatore Segreteria scientifica Personale Tecnico Amministrativo Amministrazione Personale Tecnico Scientifico Personale Tecnico Amministrativo Tutoraggio di aula Cat. B Tutoraggio online Tutoraggio online Tutoraggio online Tutoraggio online Co‐docenza Co‐docenza Gestione della piattaforma PerLe Unical 2.14. Verifica, accertamento e certificazione delle conoscenze e delle competenze [Indicare le modalità e i tempi di svolgimento delle verifiche del profitto, inclusa la prova finale e delle eventuali certificazioni] Sono previste prove di accertamento sui contenuti della didattica frontale, che si svolgeranno a conclusione di ciascun Modulo d’insegnamento attraverso la somministrazione di un test o altra prova di accertamento valutata in trentesimi. Sono previste, inoltre, prove di accertamento della formazione on the job, che si svolgeranno nel corso delle attività di tirocinio/stage tramite la redazione di project work. La prova finale si svolgerà a conclusione del percorso formativo attraverso la discussione di una tesi di master valutata in cento‐decimi. 2.15. Azioni di monitoraggio, controllo qualità, verifica dei risultati e del raggiungimento degli obiettivi di progetto [Descrivere le attività, le modalità e la documentazione prodotta per il monitoraggio e il controllo di qualità del corso‐ art. 15 Regolamento master UNICAL] Pag. 21 a 23 Il raggiungimento di standard qualitativi elevati è uno degli obiettivi del master. A questo proposito, sono individuati specifici modelli e requisiti raggruppati in aree tematiche già, peraltro, definite nella maggioranza dei modelli di valutazione internazionali. Le aree individuate sono: 1. esigenze e obiettivi; 2. processo educativo; 3. risultati e monitoraggio; 4. sistema di gestione di Qualità. I. Area esigenze e obiettivi. Obiettivo: Definizione degli obiettivi e verifica della coerenza degli stessi nello scenario più ampio del mercato del lavoro e delle professioni, in una logica di massima trasparenza e condivisione della decisione con tutti gli attori del sistema. Principali requisiti da soddisfare:  Condivisione degli obiettivi di apprendimento con tutti gli attori del sistema;  coerenza tra gli obiettivi di apprendimento del master e le competenze necessarie per il mercato del lavoro. II. Area processo educativo. Obiettivo: Definire regole e criteri finalizzati alla progettazione coerente e sostenibile di tutte le componenti delle attività formative (contenuti, metodi, tempi, verifiche ed accertamenti). Principali requisiti da soddisfare:  coerenza tra piano di studi, insegnamenti, altre attività formative e obiettivi di apprendimento;  pianificazione delle attività formative e coerenza della tempistica prevista per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento;  adeguatezza dei requisiti di accesso e coerenza con le attività formative previste;  monitoraggio e controllo dello svolgimento delle attività formative e verifica della coerenza con gli obiettivi prefissati;  definizione di criteri adeguati e trasparenti per la verifica dei risultati di apprendimento (in particolare si richiedono regole e procedure inerenti gli esami pubbliche, coerenti ed uniformi). III. Area risultati e monitoraggio. Obiettivo: Predisporre strumenti di misurazione e attività di analisi e valutazione degli aspetti caratterizzanti i servizi erogati. Principali requisiti da soddisfare:  predisposizione di idonei strumenti per la valutazione e il monitoraggio dell'adeguatezza qualitativa e quantitativa in relazione agli obiettivi di apprendimento: del personale docente; del personale tecnico amministrativo; delle infrastrutture; dei servizi di comunicazione e di informazione;  utilizzare i risultati ottenuti mediante i processi di valutazione come base per eventuali rivisitazioni delle successive offerte formative, ma anche per interventi correttivi di ritaratura del sistema, finalizzati al miglioramento ed alla eliminazione di eventuali anomalie. IV. Area sistema di gestione di Qualità. Obiettivo: Garantire maggiore efficacia e trasparenza mediante la totale disponibilità per tutti gli interessati di informazioni complete, aggiornate e facilmente reperibili relativamente a: obiettivi, attività formative, risorse utilizzate e risultati raggiunti. Principali requisiti da soddisfare:  definire processi efficaci, efficienti e trasparenti in cui risulti evidente la responsabilità della loro gestione;  attivare procedure di analisi e monitoraggio del sistema di qualità al fine di garantirne l'adeguatezza e l'efficacia;  garantire una efficace politica di informazione verso l'interno e verso l'esterno degli obiettivi formativi, delle attività formative previste, delle risorse utilizzate e dei risultati raggiunti. 2.16. Attività di pubblicizzazione del corso e di disseminazione dei risultati Pag. 22 a 23 [Descrivere le attività che si prevedono prima, durante o a conclusione per la pubblicizzazione del progetto e la disseminazione dei risultati] È prevista una pubblicizzazione del progetto, nella fase antecedente all’avvio delle attività tramite l’organizzazione di un seminario alla presenza dei principali partner da tenersi nel mese di luglio 2014. In quella data saranno presentate anche brochure e altro materiale informativo. È prevista, inoltre, l’organizzazione di n. 3 workshop: il primo, volto alla presentazione delle attività, si svolgerà nel mese di novembre 2014; il secondo, volto a discutere le attività in corso, si svolgerà nel mese di maggio 2015; il terzo, volto alla disseminazione dei risultati, si svolgerà nel mese di ottobre 2015. Pag. 23 a 23