Campionatura Lubrificanti Eni Marina Introduzione L’analisi dell’olio in uso è un indispensabile strumento diagnostico per individuare tempestivamente l’eventuale cattivo funzionamento del macchinario o il termine della vita utile dell’olio. Il risultato delle analisi unitamente a regolari ispezioni del macchinario consentono al personale di bordo di monitorare lo stato di salute del macchinario stesso, consentendo di intervenire prontamente prima che si manifestino dannose conseguenze. Analisi di Laboratorio Nel settore marina, la grande varietà dei prodotti, delle applicazioni, del macchinario e delle sue condizioni di esercizio e ambientali impedisce generalizzazioni circa l’interpretazione dei risultati o la determinazione a priori delle soglie di sicurezza. Per emettere un giudizio sulle prestazioni del lubrificante e sui rimedi da fornire all’Utilizzatore, infatti, è necessario considerare, alla luce dell’esperienza maturata sul campo, tutte le informazioni relative al tipo di macchinario, alle condizioni di esercizio, al combustibile impiegato, al trend delle analisi ed alla storia del macchinario stesso. Le analisi alle quali può essere sottoposto un campione d’olio sono numerosissime, ma per determinare con sicurezza le condizioni di efficienza della carica si usano le seguenti determinazioni standardizzate in tutto il mondo, raccolte in due gruppi in relazione al tipo di prodotto e al macchinario nel quale è utilizzato. Il gruppo “A” interessa gli oli carter dei motori principali lenti e quelli dei motori ausiliari 4T media velocità alimentati a olio combustibile denso o gasolio. Il gruppo “B” interessa gli oli per turbine a vapore, per riduttori principali a ingranaggi, per astucci albero portaelica e per sistemi idraulici. Diamo qui di seguito un sommario cenno sulle determinazioni. Viscosità (ASTM D 445): è una caratteristica fondamentale dell’olio. Da essa infatti dipende lo spessore del velo d’olio che si interpone tra gli organi da lubrificare. Un incremento della viscosità può indicare sia una forte ossidazione dell’olio, sia una contaminazione da particelle incombuste e/o da metalli di usura. Un decremento può indicare una diluizione da combustibile. Infiammabilità (ASTM D 6450): in vaso chiuso continuo indica la contaminazione dell'olio da componenti la determinazione del punto di infiammabilità volatili. La diminuzione del punto di infiammabilità può essere causata da un cattivo funzionamento del sistema di iniezione, o dal trafilamento di combustibile attraverso le fasce elastiche. Numero di basicità (ASTM D 2896): il cosiddetto BN (base number) è un indice della capacità residua dell’olio a neutralizzare gli acidi che si formano con i prodotti della combustione durante il funzionamento del motore. La sua diminuzione oltre un certo limite denuncia il termine di vita utile della carica. Numero di acidità (ASTM D 974): il cosiddetto AN (acid number) è usato per valutare l’andamento dell’acidità totale in servizio. Rappresenta un indice del livello di ossidazione e di degradazione di un olio. Insolubili (ASTM D 893): il tipo e le quantità di impurità che si raccolgono nell’olio durante il funzionamento del macchinario sono dati molto utili per giudicare l’attitudine al servizio di un olio usato. Queste impurità dipendono dalle condizioni di esercizio ed ambientali e consistono essenzialmente in sostanze estranee insolubili, quali polveri di silicio di provenienza esterna, polveri di materiale carbonioso, sali, polverino metallico proveniente dall’usura degli organi meccanici, ruggine, fuliggine causata da combustione incompleta del combustibile, lacche, morchie e sostanze resinose oleosolubili che possono formarsi per degradazione dell’olio stesso o degli additivi in esso contenuti. Metalli d’usura (ASTM D 6595): questo metodo di prova comprende la determinazione dei metalli d'usura e dei contaminanti per mezzo dello spettroscopio ad emissione atomica (RDE-AES). I metalli che normalmente si determinano sono i seguenti: piombo, rame, cromo, alluminio, ferro e silicio. Sono dati importantissimi che, in funzione dell’andamento nel tempo e del tipo e della storia del macchinario, evidenziano l’insorgenza di anormali condizioni meccaniche di funzionamento. Acqua Karl Fisher (ASTM D 6304): la contaminazione da parte dell’acqua comporta un’alterazione delle caratteristiche chimico-fisiche del film d’olio. La presenza di acqua nell’olio motore, nei circuiti idraulici o in altri macchinari di bordo, infatti, può dar luogo a morchie ed emulsioni stabili con conseguenze nocive sulla funzionalità dei filtri, accelerazione dei processi di usura corrosiva, insorgenza di fenomeni di idrolisi ed inibizione dell’efficacia di alcuni additivi. La sua presenza comunque denuncia un malfunzionamento del circuito di raffreddamento, trafilamento attraverso le guarnizioni di tenuta, inquinamenti causati da rientranze accidentali, oppure per inadeguato stoccaggio del prodotto nelle casse di bordo. Sodio (ASTM D 6595): la determinazione di questo elemento permette di stabilire la natura dell’acqua e di risalire alla via di inquinamento. Schiumeggiamento (ASTM D 892): la tendenza degli oli a formare schiuma può costituire un serio problema per macchinari come riduttori ad ingranaggi e pompe ad elevata portata. La schiuma, infatti, comporta una riduzione delle proprietà reologiche del film d’olio, instabilità della pressione nei circuiti, fenomeni di cavitazione e, non ultimo, perdite per traboccamento. Demulsività (ASTM D 1401): è la capacità di un lubrificante a separarsi dall’acqua. La presenza di emulsioni provoca la riduzione delle proprietà reologiche dell’olio, la ostruzione dei filtri e dei circuiti e l’incremento dell’usura abrasiva. In via eccezionale vengono eseguite indagini supplementari, mediante analisi come il “conteggio delle particelle”, la “ferrografia” e le prove tribologiche relative alle caratteristiche antiusura dell’olio, che consentono di ottenere maggiori informazioni sullo stato dei macchinari e del lubrificante stesso. Procedura per la campionatura degli oli marina L’attendibilità del risultato è subordinata alla corretta procedura di campionamento. Perché il campione sia realmente significativo della carica da cui è stato prelevato occorre seguire scrupolosamente quanto segue: A) il prelievo deve avvenire con il macchinario in funzione, preferibilmente prima dell’eventuale depuratore, e con l’olio che abbia raggiunto la temperatura di esercizio. È consigliabile eseguire l’operazione prima che la nave entri in porto, prima che si verifichino variazioni della normale velocità e in condizioni di mare calmo. Se il campione non viene prelevato da un circuito in funzione occorre riempire un cilindro con un litro circa di prodotto ed agitarlo accuratamente al fine di ottenerne la completa omogeneizzazione. B) il campione non deve essere contaminato durante e dopo il prelievo. Allo scopo utilizzare strumenti rigorosamente puliti e gli appositi flaconi ermetici forniti dall’Assistenza Tecnica Eni S.p.A. - Divisione Refining & Marketing. C) la quantità di olio necessaria per le analisi deve essere pari a 50 cc.. Per le grandi turbine a vapore occorre prelevare un quantitativo pari a 500 cc. D) subito dopo il prelievo il flacone ermetico va accuratamente sigillato con il sottotappo e il tappo. E) il flacone, prima di essere inviato al laboratorio di analisi, deve essere chiaramente e completamente identificato. Compilare, quindi, in ogni sua parte ed in caratteri leggibili la targhetta autoadesiva allo scopo predisposta e fissarla accuratamente sul flacone, facendo attenzione che la superficie sulla quale deve essere posta sia perfettamente pulita in modo da evitarne il distacco. F) sigillare ogni singolo flacone cosi’ preparato nella busta in polietilene con chiusura a pressione. G) inserire il tutto (massimo 3 flaconi da 50 cc.) nella busta imbottita sulla quale preventivamente si è fissata la targhetta autoadesiva riportante il destinatario. Invio della reportistica Occorrono circa 2 giorni lavorativi dal ricevimento del campione nel laboratorio chimico all’invio del risultato al Cliente mezzo posta, fax o e-mail. In caso di reali condizioni di emergenza il ns. Servizio Tecnico provvederà a contattare il Cliente telefonicamente con la massima tempestività. Allo scopo di fornire un accurato ed affidabile servizio di assistenza ai responsabili della gestione della Nave, il risultato, oltre ai dati analitici dell’analisi, contiene un commento inerente lo stato di salute della carica e suggerimenti sulle azioni da intraprendere per correggere l’eventuale anomalia in atto. Per le navi contrattiste esiste, presso il nostro servizio tecnico, una banca dati dalla quale ricavare l’andamento nel tempo dei valori. Quest’ultimo, più che il valore assoluto, fornisce un’indicazione affidabile per stabilire l’idoneità funzionale dell’olio e lo stato di salute del macchinario. Cenni sulla tossicità dei prodotti lubrificanti marina La manipolazione dei prodotti lubrificanti, come tutti i derivati petroliferi, richiede particolari attenzioni per evitare eventuali danni alla salute dell’Operatore. L’olio lubrificante usato contiene normalmente limitate quantita’ di combustibile e di metalli d’usura. A) CONTATTO CON LA PELLE. È opportuno evitare il contatto ripetuto e prolungato della pelle con i prodotti lubrificanti. Non indossare abiti o calzature contaminati da olii lubrificanti. Non fumare, mangiare o bere con le mani sporche. Non asciugarsi le mani con stracci sporchi o unti e non mettere gli stessi nelle tasche della tuta. Per effettuare le campionature utilizzare indumenti protettivi idonei (tuta da lavoro, guanti antiolio). In caso di contatto con la pelle lavare accuratamente con abbondante acqua tiepida e sapone neutro per alcuni minuti fino alla rimozione totale di qualsiasi traccia di olio. È assolutamente da evitare la rimozione di prodotti lubrificanti dalla pelle per mezzo di kerosene, gasolio o altri solventi che asportano il rivestimento sebaceo della pelle. In caso di irritazione persistente della pelle richiedere l’assistenza di un medico. B) INALAZIONE. La maggior parte degli oli, nelle normali condizioni operative, non possiede una volatilita’ tale da presentare rischi per inalazione. Tuttavia organi meccanici ad elevata temperatura, perdite da tubature in pressione o macchinari in movimento presenti a bordo possono provocare vapori o nebbie. Evitare l’inalazione di vapori o nebbia d’olio. Utilizzare dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie. Portare l’infortunato in locale fresco e ventilato se presenta irritazione, mal di testa, nausea o sonnolenza. Ricorrere alle cure mediche se i suddetti sintomi persistono e se si riscontra difficolta’ respiratoria. C) INGESTIONE. Gli olii hanno un livello di tossicita’ orale piuttosto basso. Se, comunque, si verifica ingestione di olio non provocare il vomito per evitare che il prodotto possa essere aspirato nei polmoni. Se l’infortunato è cosciente e puo’ bere, somministrare uno o, meglio, due bicchieri d’acqua. Rivolgersi comunque alle cure di un medico. D) CONTATTO CON GLI OCCHI. Quando si effettua la campionatura, o, in generale, quando si manipolano prodotti lubrificanti, indossare sempre occhiali di protezione. In caso di contatto con gli occhi, irrigare gli stessi per alcuni minuti con abbondante acqua corrente, tenendo le palpebre aperte. Se l’irritazione persiste consultare un medico. Gli oli lubrificanti, possedendo un punto di infiammabilita’ C.O.C. maggiore di 100 °C, non sono da considerarsi prodotti infiammabili. In caso di incendio utilizzare mezzi di estinzione a schiuma, ad anidride carbonica ed a polvere. Non usare getti d’acqua direttamente sull’olio infiammato. L’acqua puo’ essere utilizzata per raffreddare contenitori metallici contenenti olio sottoposti al calore del fuoco. In presenza di fumo denso indossare l’autorespiratore per la protezione delle vie respiratorie. Evitare, mediante appropriati dispositivi, schizzi accidentali d’olio (es.per rottura di giunti e raccordi), su superfici metalliche calde o su contatti elettrici esposti. In caso di fughe di olio da circuiti sotto pressione (es. circuiti idraulici) sotto forma di schizzi finemente polverizzati, considerare che il limite inferiore di infiammabilita Cenni di protezione ambientale e legislazione vigente L’olio lubrificante, se eliminato in maniera scorretta o impiegato in modo improprio, costituisce un potente agente inquinante. Se disperso in mare provoca danni gravissimi : un solo litro di olio è sufficiente a ricoprire con una sottile pellicola uno specchio d’acqua di mille metri quadrati di superficie. Questa pellicola provoca seri danni all’ecosistema marino perché ostacola il passaggio dei raggi solari indispensabili alla fotosintesi della flora acquatica, perché è impermeabile all’ossigeno dell’aria, soffocando la fauna e la flora che vive nell’acqua sottostante, e perché, come tutti gli idrocarburi pesanti, intrappola ed uccide molti organismi viventi. Se bruciato indiscriminatamente o utilizzato in apparati per la combustione non idonei allo scopo, si immettono nell’atmosfera gas velenosi altamente inquinanti. È doveroso proteggere il mare dallo sversamento colposo od accidentale di olio usato e cio’ oltre a rappresentare un dovere morale é un obbligo sancito dalle leggi vigenti. La “ Convenzione Internazionale per la prevenzione dell’inquinamento marino da navi”, meglio noto come “MARPOL 1973/1978”, affronta il problema dell’inquinamento marino in ogni suo aspetto, predisponendo una regolamentazione per tutte quelle sostanze che immesse in mare possono costituire pericolo per la salute umana, nuocere alle risorse biologiche ed alla vita marina, recare pregiudizio alle bellezze naturali o interferire su ogni altro legittimo uso del mare. La “Convenzione sulla salvaguardia del Mar Mediterraneo dall’inquinamento”, nota come “Convenzione di Barcellona”, adottata il 16 Febbraio 1976 dalla maggior parte dei paesi che si affacciano su questo mare, contiene norme ancor piu’ restrittive limitatamente al Mar Mediterraneo. Per quanto riguarda le acque territoriali italiane con la legge N° 979 del 31 Dicembre 1982 il legislatore nazionale, al di la’ delle normative internazionali tutte, tra l’altro, regolarmente ratificate dall’Italia, ha emanato una serie di disposizioni a tutela dell’ambiente marino. In particolare i Titoli III e IV vietano tassativamente la discarica in mare di idrocarburi e di miscele che li contengono entro le acque territoriali italiane nonchè le sanzioni penali previste a carico dei trasgressori (articolo 17). Con il Decreto del Presidente della Repubblica N° 691 del 23 Agosto 1982 la legislazione italiana ha recepito in maniera puntuale i criteri informativi della Direttiva CEE 439/75, istituendo il Consorzio Obbligatorio degli Oli usati con il compito di assicurare la raccolta degli oli usati. Successivamente con il Decreto Legislativo N° 95 del 27 Gennaio 1992, integrato il 16 Maggio 1996 dal Decreto Ministeriale N° 392 del Ministero dell’Industria, Commercio e Artigianato, l’Italia ha recepito nel proprio ordinamento giuridico anche la Direttiva CEE 101/87, ponendo la questione ambientale e del recupero energetico al centro della normativa. Il Consorzio Obbligatorio degli Oli usati è un Ente strumentale dello Stato avente personalità giuridica di diritto privato, senza fini di lucro, costituito dalle imprese che immettono al consumo lubrificanti e le imprese di rigenerazione che dagli oli usati producono basi lubrificanti. Esso garantisce la raccolta ed il riciclaggio degli oli usati nel rispetto della legge e promuove la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche relative alla loro raccolta e riutilizzo. Per questo motivo il Consorzio ha istituito un numero verde, 800-863048, che è a disposizione gratuitamente di tutti coloro che desiderano avere informazioni concrete sulla corretta destinazione degli oli, sul recapito del raccoglitore più vicino e le modalità di conferimento. Contatti e Laboratorio In caso di analisi urgenti e /o speciali, contattare il seguente indirizzo: Eni S.p.A. Refining & Marketing – Marine Dept. Roma – Italy Telefono: +39 06.59888266; +39 06. 59886608 – Fax +39 06.59885314 Laboratorio di analisi Eni S.p.A. Refining & Marketing Via Felice Maritano, 26 20097 San Donato Milanese – Milano Italy Tel. +39 02 52056865 Fax +39 02 52046308 [email protected]
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