Dedicato a: Aldo Alessandra Antonio Andrea Antonella Arianna In copertina: CAMPO 2 - (53 x 73 cm - particolare) Presentazione di Dino Tarantino OPERE MATERICHE MICHELE AGOSTINELLI Eudaimonia e rêverie nella pittura di Michele Agostinelli Felicità inventiva, fervore creativo, fecondità produttiva: Michele Agostinelli vive la migliore delle sue stagioni, la pienezza della sua maturità artistica. Uno stato di grazia che lo galvanizza e lo inebria, che ispira i suoi slanci immaginifici, anima il suo frenetico attivismo, eccita le sue possibilità espressive, lo induce a sondare nuovi registri e ad aprirsi nuovi orizzonti. A quarant’anni suonati di biografia artistica, egli dimostra la vitalità dell’esordiente, l’entusiasmo del neofita, il furor dell’iniziato. Lungi da lui il sussiego dell’arrivato, il riposo sugli allori, la rendita di posizione. Un irrefrenabile impulso a ricercare, a sperimentare, a innovare, lo predispone a realizzare sulla tela ripetute epifanie. Ed è sempre opera prima. La sua pittura evolve, si fa materica, ingloba materiali naturali e organici (culmi di graminacee, foglie lineari nastriformi, fuscelli, filamenti, rametti secchi e pezzi di sarmenti), ricorre a elementi non artistici (rondelle, bulloni, catenelle, brandelli di stoffa, reticelle e pezzi di juta, ritagli di celluloide o di cartone, cordicelle, frammenti di specchi), riutilizza oggetti d’uso comune con esiti contigui all’«arte povera», esplora la tridimensionalità, deborda dalla cornice, dispiega nuovi effetti, escogita inedite fantasmagorie con la sua fervida vena creativa. Ma questa effervescenza creativa non pare assecondare canoni prestabiliti, non risponde – per citare l’area espressiva più direttamente associabile – a quell’«l’estetica dell’ordinario» di un Kounellis, Pistoletto, Penone, Zorio, Paolini, Pascali, Merz, ecc., che, nella ricercata variabilità dei loro «oggetti in meno» o dei loro «quadri specchianti», perseguono un’idea di dispersione dell’io, di realtà in continuo movimento, persino di negazione del marchio autoriale. Gli esponenti “poveristi”, “minimal” o “concettuali” sono impegnati a contraddire l’idea di stile, a smentire la coerenza dell’artista, inseguono una libertà totale esaurita in una gestualità progettuale non pianificata. L’eterogeneità dei loro prodotti artistici, diversi per forme e colori, disposti in uno spazio che simula una esposizione collettiva, ripudia la coerenza, rifiuta come tradizionale la ricerca di stile, declina l’idea del riconoscimento identitario dell’artista che si ritrova invece in rappresentazioni di sé completamente diverse, contraddittorie, neganti la linearità espressiva e solo rispondenti alla più completa libertà creativa. L’artista libera le energie del suo estro creativo, ma condensando nella sua opera un «autoritratto del mondo». Per Pistoletto, lo stile personale dell’artista immediatamente riconoscibile è sinonimo di “glamour consumistico”. Agostinelli non è condizionato da proclami estetici, non si fa irretire da sovrastrutture ideologiche e, nella sua autàrkeia creativa, consegue esiti suggestivi, senz’altro più veri. Più autentici, in quanto la poliedricità delle sue opere non riesce a dissimulare la cifra identitaria. Anzi, è proprio nella soggettività irrelata che è reperibile la fonte ispiratrice delle sue caleidoscopiche realizzazioni. È l’io dell’artista il principium individuationis che sottende le formalizzazioni che epifanicamente si materializzano sulle tele. Nelle sue opere, infatti, è rilevabile una traccia indiziaria che riconduce alla sua inequivocabile identità artistica. È il suo stigma, ma anche il paradigma del suo processo compositivo, il filo di Arianna che ci introduce negli arcani della sua ars poetica. Il segno distintivo che, al di là dello specifico contenuto o della determinata rappresentazione formalizzata sulla tela, accomuna tutti i lavori di Agostinelli è dato da quella sorta di cortina evanescente, di dissolvenza, di offuscamento, di foschia, di patina che sfuma, scontorna, svanisce, di atmosfera rarefatta e crepuscolare che avvolge le sue opere. Una specie di velo di seta, di ragnatela serica che, come quello secreto dagli aracnidi, protegge uno spazio vitale entro cui si nutre l’immaginario del pittore. Quella sorta di bruma dello psichismo sognante ci introduce nella rêverie dell’artista, da intendere alla maniera di Gaston Bachelard: «come stato dello spirito che si abbandona ai ricordi e a delle immagini…, situazione in cui l’io dimentico della sua storia contingente lascia errare il proprio spirito e gode in tale modo di una libertà simile a quella del sogno (rêve), in rapporto al quale la rêverie indica tuttavia un fenomeno della veglia e non del sonno». Quella atmosfera ci coinvolge e avvolge, rende attiva la nostra partecipazione all’immaginazione creatrice, ci introduce nell’intenzionalità poetica del pittore. E anche noi sostiamo, ci addentriamo, siamo avvinti da questo stemperarsi delle cose in un sentimento del tempo. Un tempo dilatato, quasi immobile. La rêverie è un fenomeno della distensione psichica. La si vive in un tempo disteso, un tempo che non incalza. È una fuga al di là del reale, senza mai trovare un mondo irreale consistente. Abbandonandosi al flusso della rêverie, la coscienza si distende, si disperde e quindi si offusca. Non parliamo di una materia onirica che si condensa nell’anima dell’uomo in uno stato di sonnolenza coscienziale, di sospensione crepuscolare. La rêverie dell’artista non va classificata nella serie dei fenomeni onirici, dell’attività tipica della vita notturna della psiche, anche se la rêverie illustra un riposo dell’essere, descrive un benessere. L’essenza della rêverie si sostanzia di felicità. Essa scaturisce da una condizione di euforia. In visita a Nemours nel 1844, quando di notte Victor Hugo giunge di fronte alla città, vive momenti di ineffabile eudaimonia: «Tutto questo non era né una città, né una chiesa, né un fiume, né colore, né luce, né ombra; era rêverie. Sono rimasto a lungo immobile, lasciandomi dolcemente penetrare da questo insieme inesprimibile, dalla serenità del cielo, dalla malinconia dell’ora. Non so cosa capitava nel mio spirito e non potrei dirlo, era uno di quegli istanti ineffabili in cui si sente in se stessi qualcosa che si sveglia». In questa condizione di felicità, l’artista, posseduto da un buon daimon, crea un suo mondo, edenico, nirvanico. La sua è una rêverie cosmica. In essa viene assimilato il reale. Il mondo reale è assorbito dal mondo dell’immaginario. In preda a questo spirito guida, Agostinelli sente irresistibile la pulsione ad assecondare la sua immaginazione creativa, nel chiuso del suo atelier. Lì si apre al suo mondo. La rêverie cosmica è un fenomeno della solitudine, un fenomeno che ha origine nell’animo dell’artista. Non richiede necessariamente un deserto per innescarsi e crescere. È sufficiente un pretesto, non una causa, perché si creino le condizioni della solitudine fantastica. In questa solitudine i ricordi si fissano in quadri di assieme. Anche le esperienze negative si rasserenano nella melanconia del ricordo. Il passato viene filtrato dal distacco della rivisitazione artistica che si alimenta di tranquillità, di serenità, è dominato da una sorta di atarassia, di stoica imperturbabilità. La rêverie cosmica è uno stato. Uno stato d’anima. L’anima si sottrae al tempo, all’angoscia del fluire del tempo, ferma il ritmo del tempo e trova il suo riposo negli universi che la rêverie immagina. Senza fatica, senza progetti. Il pittore non si pone davanti alla tela con un quadro mentale predefinito, con un’idea a priori. Quando, indotto da una frenesia creativa, Agostinelli entra nel suo studio, non ha progetti preordinati, programmi predefiniti. La sua mente è una tabula rasa. La tela intonsa gli concede carta bianca e il pennello attiva quella “memoria involontaria” di cui ha parlato Marcel Proust. Ecco: il pennello innesca nell’artista quel processo di psichismo endogeno che consente di evocare la realtà, di richiamare il passato, di disserrare la cassaforte delle emozioni, di far emergere dal pozzo della memoria i ricordi pigiati in quella prigione sotterranea del nostro essere, obliati o rimossi, ma sempre recuperabili al baluginare di una fortuita scintilla. Proust le chiama «intermittenze del cuore». L’artista non inventa, ma scopre. Sollecitate da una sensazione casuale (una musica, un profumo, degli oggetti desueti di gozzaniana memoria), riaffiorano reviviscenze del passato e, recuperate, rivivono le leopardiane “situazioni, affezioni, avventure storiche dell’animo". Il protagonista della Recherche di Marcel Proust prova una gioia violenta nel momento in cui porta alle labbra un cucchiaino di tè in cui aveva inzuppato un pezzetto di madeleine. Nell’istante in cui beve quel sorso di tè misto alle briciole del dolce è invaso da un trasalimento, da una fresca vitalità. Qualcosa di straordinario, una deliziosa voluttà viene risvegliato da quell’essenza. Attraverso il sapore della madeleine riemergono ricordi lontani, risalenti all’infanzia. Quel sapore aveva una magica potenza evocatrice, riportava in vita immagini, sensazioni ed emozioni perdute. È il pennello intinto nei colori della tavolozza la madeleine di Agostinelli. E, come per le proustiane “intermittences du cœur”, sulla tela spontaneamente prendono forma le emozioni del mondo interiore dell’artista: gli anni dell’infanzia trascorsa a Rieti tra la chiesa, le mura e lo zuccherificio, il fascino tremendo del Terminillo e dei Monti Reatini, il fiume Velino che fertilizza la piana dell’«umbilicus Italiæ», le striature del paesaggio agrario pugliese, le gradazioni primaverili dei coltivi verdeggianti, i rilievi murgiani, i campi di grano, le cascine isolate nelle nostre campagne, i trulli della Valle d’Itria, il casolare rosseggiante di Alberobello, la schiera di case della bianca Locorotondo, le colline innevate, gli arenili disseminati di detriti e di conchiglie depositati dalla marea, i panni sciorinati nelle apriche aie apule, il cherubino protettivo sulla cornice di una finestra, Castel del Monte sorvegliato dai falchetti, il cartoccio confezionato “for Katy” o per Mario, l’irretimento malioso di Barbara, il treno che si porta via un affetto, le cupole e il campanile della cattedrale di Bitetto, le masserie dell’agro di Bitritto, i muretti a secco della conca barese, i viluppi sentimentali, i tormenti e le estasi passionali, l’impagabile umanità di Delia, ecc. Nel caleidoscopico scrigno delle resurrezioni dipinte che costituisce il repertorio di forme collezionate con le sue opere, Agostinelli si riappropria di spezzoni di vita che hanno lasciato un segno nella sua acuita sensibilità. Le associazioni analogiche catalizzate dalla condizione pittorica gli restituiscono il controllo del mondo interiore, proiettano nei suoi quadri gli stati d’animo ridestati, sia euforici che disforici, che urgono nel fondo coscienziale, realizzano la coscienza di sé. La retroazione dagli stati mentali agli stati d’animo è un elemento essenziale della modalità con cui ci sforziamo di controllare la vita che abbiamo condotto. In questo esercizio freudiano di “abreazione”, la scarica emozionale prodotta dalla pittura di Agostinelli che risuscita nel presente affetti, pensieri, esperienze, desideri, altrove inibiti, consegue la catarsi di chi vive il disagio esistenziale nell’«epoca delle passioni tristi». Dino Tarantino MUSICA - (50 x 160 cm) Frammenti presi qua e là fermati nei meandri del cuore chiusi in uno scrigno di emozioni, racconto di una vita senza parole con colori a volte silenziosi, a volte esplosivi dove non esiste la noia, ma solo rabbia, amore e speranza. Bartolina BARI - (52 x 72 cm) GALLIPOLI - (52 x 72 cm) La “città bella” affascinò re Gioacchino. Egli ne visitò anche i depositi dell’olio che era la più grande produzione pugliese che partiva dal porto di Gallipoli per tutta l’Europa. Lasciò disposizioni a favore del commercio come medaglie al valore, di quelle di cui era piena la sua divisa. Il vecchio, piccolo borgo marinaro era rimasto stretto e soffocato tra le sue mura, come un alveare. Da un ventennio i baresi si dibattevano senza successo per poter ingrandire la loro città. Re Gioacchino venne, vide e immediatamente pose la prima pietra della futura “grande e bella” Bari. Ancor oggi il suo cuore pulsante è il “borgo murattiano”. La città vantava una biblioteca privata, di mons. Annibale De Leo, che re Gioacchino rese pubblica: e fu la prima in Puglia. Così sui brindisini piovve cultura insieme a provvedimenti edilizi, stradali, commerciali e militari, secondo le loro richieste. Fece disinsabbiare il porto e fece disseccarne le paludi: gioielli. BRINDISI - (52 x 72 cm) OTRANTO - (52 x 72 cm) TARANTO - (52 x 72 cm) Il castello di Otranto, le sue mura, le sue fortificazioni trovano la piena approvazione del resoldato. Egli vi prefigurò vittoriose battaglie navali, come vittoriose erano state le sue tante battaglie campali napoleoniche. Il suo valore espresso da nastri e coccarde, risplendeva come i suoi gioielli nel mare di Otranto. Il porto di Taranto fu il primo ad essere visitato da re Gioacchino per la sua importanza strategica. Il pittore ne ricorda i due mari con una collana luccicante dei colori francesi e getta nelle sue acque gioielli preziosi, a ricordo del denaro che il re donò a Taranto per prosciugarne le paludi. Re Gioacchino Murat, detto anche “il re di teatro” per le piume, le medaglie, i nastri, gli ori, i gioielli e i brillanti che splendevano sulle sue rutilanti divise, venne in Puglia nell’aprile del 1813. Ne visitò i maggiori porti e lasciò il segno del suo passaggio prosciugando paludi, dando luce pubblica, aprendo biblioteche, concedendo palazzi comunali e soprattutto avviando la nuova città di Bari, poi detta “murattiana”. Michele Agostinelli, ispirandosi a questa storia (narrata da Bianca Tragni nel volume “Re Gioacchino Murat, la Puglia e Bari”, ed. Adda) ne ha tratto cinque splendide opere tra il materico e l’astratto, profondamente evocative di quegli eventi e soprattutto di quelle emozioni che egli sa far rivivere anche oggi coi suoi colori, le sue forme e la sua immaginazione creativa, fervida e coinvolgente. VERDE SU VERDE - (50 x 40 cm) Nella pienezza della luce che filtra, emergono i particolari più veri, attraverso tendine di merletto, che l’occhio, esplorando l’interno di una stanza, scopre la messa a dimora delle piccole cose, che nascoste dietro sottili e fitte trame di elaborate tendine, diventa gioco del vedo, non vedo. Anna Sciacovelli GIALLO SU GIALLO - (50 x 30 cm) L'effervescente Michele Agostinelli si presenta con un'accattivante antologica che comprende ben quattro decenni dei suo operoso impegno nel mondo dell'arte, esponendo le diverse performances che hanno contrassegnato la sua avventura umana e professionale. Vinicio Coppola Collezione privata - Ing. Luciano Pitoni - Rieti TERMINILLO - (50 x 40 cm) A Michele, amico di sempre, artista innovativo che riesce sempre a stupire per la grande bravura. Maria Teresa Surico Collezione privata - Ing. Luciano Pitoni - Rieti VELINO - (50 x 70 cm) NATURA - (70 x 100 cm) Mostra emozionante, anche innovativa, all’altezza di un grande Maestro. Rosa Marigliano SPIGHE - (50 x 40 cm) Questa sera non avevo programmato un tuffo nell’anima. Grazie per le emozioni che trasmette con le sue opere e la sua gentilezza. Giuseppe Cascavilla CAMPO 3 - (30 x 40 cm) Grazie! La scuola “Balilla” e “Imbriani” - Bari CAMPO 4 - (30 x 40 cm) A Michele Agostinelli, amico e compagno di scuola con stima e amicizia. Carlo Fusca MURA - (30 x 40 cm) Dove finisce un’emozione, ne incomincia un’altra. Tiziana Sperandini ZUCCHERIFICIO - (50 x 40 cm) Colori che parlano Emozioni che traspaiono Fibre che s’intrecciano In questi lavori. A. A. NEVE - (30 x 40 cm) Dalla terra al cielo, da due a tre dimensioni …. tutto in divenire …. e una bella amicizia. Grazie! Marzia Cino BALCONE - (30 x 40 cm) Opere uniche ed estrose, per colori e materiali, definirei quindi l’artista un Agazziano puro. Gilda Apicella COLORI IN CAMPAGNA - (40 x 30 cm) Opere stupende, che comunicano positività e armonia nelle forme e nei colori…. Opere che lasciano senza fiato, ricche di spiritualità che inducono in chi le osserva, ottimismo e speranza nel futuro! Marcella Losacco TAVOLOZZA RUPESTRE - (50 x 40 cm) Al Maestro Agostinelli, viaggiatore di sogni ed equilibrista di colori. Con vera stima. Lucia Torelli BIANCO - (40 x 30 cm) Grazie per “emozionarci” sempre con immagini inedite e “colorate”, con delle “sfumature” che ci richiamano “scorci” di vita sempre apprezzabili!!! Tonia D’Alessandro MURA A RIETI - (50 x 40 cm) Grazie per la molteplicità e i quadri “inediti” per tecniche varie che esaltano capacità artistiche notevoli e voglia di cimentarsi con i vari aspetti che il mondo artistico può dare! Carmela D’Alessandro LE VITI …. LE VITE …. - (100 x 70 cm) Il Sogno, la Poesia, il Gioco, la Delicatezza, la Fragilità, la Malinconia, la Gioia, l’Amore: Michele esprime tutti questi sentimenti e riesce a farli “sentire” a chi guarda. Basta fermarsi un attimo e godere delle sfumature, dei colori …. Tenui ed evanescenti o cupi e forti a seconda dello stato d’animo dell’Artista. La Luce che traspare dalle sue opere, ti attrae, ti avvolge e ti coinvolge fin nel profondo, ti racconta …. È una magia! Katy Lamontanara REGIE POSTE - (100 x 70 cm) 10/10/2013 La giornata si conclude positivamente per aver conosciuto una persona speciale come te. Michela LA CASSAFORTE DELLE EMOZIONI - (esterno 40 x 30 cm) LA CASSAFORTE DELLE EMOZIONI - (interno 40 x 30 cm) Pazzi e Morti. Di fronte ad un colore sporcato, a tratti acido e seducente. Una casa-palazzo faceva da tenda a centinaia di tele in attesa di scoperta. Poi una cassaforte, dell’anima. Viola, dorata. Tiepida poi calda. Come i sogni infranti, come quelli concretizzati. Grazie per questa lezione di “Vita”. Raffaella Ippolito VERTICALE - (50 x 180 cm) “Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai, potranno scegliere imbarchi diversi, saranno sempre due marinai”. Francesco De Gregori. A Michele Agostinelli, grande prof., ma soprattutto grande amico. Affinchè possa sempre continuare a studiare e sperimentare con l’umiltà e la semplicità che lo distingue dai saloni intellettuali. Continuerò a seguirti con piacere. Buona navigazione. Giulio De Benedictis BARBARA - (70 x 50 cm) Caro Michele, sono colpita dalla tecnica che hai usato, l’effetto ultimo è grandioso. Come anche in “Le mura di Rieti”, sembrano quasi il negativo di una foto ma con picchi di realismo che sarebbero lì impossibili. Di “BARBARA” che dire... mi sento colta in una complessità, in una trama che copre, svela, crea enigma e riluce di intensità allo stesso tempo. Praticamente la Sicilia. Hai reso la mia origine e gli abissi della storia nella mia terra e nella mia personalità con il richiamo al mare e queste forme armoniche in un apparente caos, e i toni del colore. Veramente sono lusingata che lo abbia chiamato così e che lo abbia espresso così. Fai sentire di saper sentire le persone. Ovvero vedere! Barbara CONCHIGLIE - (40 x 30 cm) Sono stata molto contenta di visitare questa mostra perché mi ha comunicato tanta serenità, e un po’ di speranza perché, mi ha detto che è ancora possibile sperare, e sognare, ed essere lieti con la vita che è ancora plastica, e piena di .... dimensione. Auguri e complimenti. Rosella Di Gioia Caldara RI - FLESSIONI - (70 x 100 cm) IL VELIERO - (70 x 100 cm) ROUGE - (60 x 90 cm) La pecunia unisce anche i più acerrimi nemici; l’arte unisce “solo” le anime gentili! Raffaele Erriquenz PACCO PER MARIO - (60 x 40 cm) FOR KATY - (52 x 75 cm) CAMPO - (50 x 60 cm) Grazie per lo spirito nuovo in perenne movimento. Franca Caporale CAMPO 2 - (53 x 73 cm) APERTURA - (50 x 60 cm) La luce splendida che si manifesta nell’arte, continui a sprigionare la sua intensità e la gioia di una vita che non ha fine. Come l’arte. G. M. OMAGGIO A MONDRIAN - (50 x 60 cm) Opere che trasmettono il “passaggio”! Con l’augurio di incontrare l’”artefice” del passaggio, Colui che dona il soffio della vita: l’Onnipotente! C. D. CU CU’ - (50 x 60 cm) IL CHERUBINO - (50 x 60 cm) OCCHI DI FALCO - (50 x 60 cm) NERO - (50 x 60 cm) PANNI AL SOLE - (70 x 50 cm) 40 anni di vita con i colori della natura con i suoi stati d’animo: non ha un solo traguardo ma semplicemente 40 anni di traguardi: dal 1973, quando aveva 25 anni, posso solo aggiungere che io ho tenuto a battesimo in quell’anno un figlio, un fratello, un amico. Michele, con le sue opere, mostra tutto il suo intimo, le sue creature lo rappresentano in pieno “nulla di artefatto, di studiato” sono semplice naturalità e spontaneità. Chi lo conosce e lo frequenta sa sicuramente leggere nelle sue creature (perché di creature si tratta) il suo intimo e fanciullesco: sono la sua forza e lo stimolo per continuare a vedere questo mondo che lo circonda, ancora bello, sereno, pulito. È un mondo che vorremmo tutti e lui lo interpreta e ce lo mostra con tutta la sua sensibilità. Amedeo Filiberto Apicella PERSONALI 1973 BARI - GALLERIA “EFFE ELLE 24” 1975 BARI - GALLERIA “EFFE ELLE 24” BARI - GALLERIA “EFFE ELLE 24” 1976 FOGGIA - GALLERIA “CLUB DEGLI ARTISTI” 1977 BARI - GALLERIA “EFFE ELLE 24” TORRE A MARE - GALLERIA “APELUSION” TORRE A MARE - GALLERIA “APELUSION” presentazione della cartella di grafica “Alla ricerca di una Puglia che mi è tanto cara” CASTROCARO TERME - GALLERIA “CONTI” BARI - GALLERIA “STUDIO 5” 1978 BARI - GALLERIA “STUDIO 5” 1986 CONVERSANO - “CHIESA DEI MINIMI” 1987 RUTIGLIANO - “SALA CONSILIARE” TARANTO - GALLERIA “DIESSE” 1992 BITRITTO - SALA CASTELLO: TERRA-SEGNO-COLORE, “20 ANNI DI PITTURA E GRAFICA” 1994 BITRITTO - SALA CASTELLO: “...SFOCANDO…” 1995 PALO DEL COLLE - “CENTRO ALISEI” - SITI & SITUAZIONI 1999 SPINAZZOLA - “CIRCOLO UNIONE” 2000 SANTERAMO - “CENTRO MÖBIUS” 2001 SANNICANDRO DI BARI - “CASTELLO DELLE ARTI E DELLA CULTURA” 2002 ADELFIA - “PALAZZO CONTE SABINI” 2003 ADELFIA - “BIBLIOTECA COMUNALE” SANNICANDRO DI BARI - “CASTELLO DELLE ARTI E DELLA CULTURA” 2005 MODUGNO - “COMANDO POLIZIA MUNICIPALE” 2009 MONOPOLI - CASTELLO ANGIOINO CARLO V - “ASSALTO AL CASTELLO” 2010 BITRITTO - “BITRITTO AL CENTRO” BITETTO - “EX BIBLIOTECA COMUNALE” CELLAMMARE - “CASTELLO” SANNICANDRO DI BARI - “CASTELLO DELLE ARTI E DELLA CULTURA” PALO DEL COLLE - LIBERA UNIVERSITA’ GUACCERO - “CALCOGRAFIE” 2011 BITETTO - BIBLIOTECA COMUNALE 2012 BARI - 29 EXPOARTE PALO DEL COLLE - LIBERA UNIVERSITA’ GUACCERO -“CALCOGRAFIE” 2013 BARI - 30 EXPOARTE BARI - GALLERIA INCORNICIARTE BARI - SPAZIO ESPOSITIVO SALA MURAT - “MATERIA & COLORE IN … TANDEM” RIETI - SALA ESPOSITIVA COMUNALE - “TRA SEGNO & COLORE” BARI - BANCAPULIA - ANTOLOGICA “1973-2013 40 anni di attività artistica” PIACENZA - EXPOPIACENZA - ”ALLA RICERCA DI UNA PUGLIA CHE MI È TANTO CARA” LUCCA - GALLERIA GIO’ART - “OPERE MATERICHE” (mostra permanente) 2014 GENOVA - ARTEGENOVA - 10° Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea CAROVIGNO - CASTELLO - ”MOSTRA DI PRIMAVERA” REGGIO EMILIA - ARTEINFIERA - ”OPERE MATERICHE” FORLI’ - FIERA D’ARTE CONTEMPORANEA - ”OPERE MATERICHE” PADOVA - FIERA D’ARTE CONTEMPORANEA - ”OPERE MATERICHE” PALO DEL COLLE - LIBERA UNIVERSITA’ GUACCERO—”OPERE MATERICHE” e sculture BITETTO - “CASTELLO” - ”OPERE MATERICHE” e sculture 2015 BITRITTO - “EX BIBLIOTECA COMUNALE” - ”OPERE MATERICHE” e sculture ORGANIZZAZIONI ED ALLESTIMENTI 1996 Ideazione, progettazione, coordinamento ed allestimento della mostra “IL CARRO DEL TEMPO NEL TEMPO DEL CARRO” - Liceo Scientifico “Amaldi” - Bitetto Ideazione, progettazione, coordinamento ed allestimento della mostra “IL MODELLISMO” - Scuola Media “Dante” - Modugno Ideazione, progettazione, coordinamento ed allestimento della mostra “GLI STRUMENTI DELLA SCRITTURA” - Liceo Scientifico “Amaldi” - Bitetto Ideazione, progettazione, coordinamento ed allestimento della mostra “GLI STRUMENTI DELLA SCRITTURA” - Liceo Classico “Cagnazzi” - Altamura Ideazione, progettazione, coordinamento ed allestimento della mostra “GLI STRUMENTI DELLA SCRITTURA” - Liceo Classico “Socrate” - Bari 1997 Palo del Colle - realizza l’incisione “Mare di ulivi” per il Concorso Gargantua 1998 Ideazione e coordinamento di “murales” con gli alunni dell’Istituto “Calamandrei” Carbonara (Ba) 1999 Ideazione, progettazione, coordinamento ed allestimento della mostra ”SUGGESTIONI D’ORIENTE” - Liceo Scientifico “Amaldi” - Bitetto 2009 “L’INFINITO DENTRO DI ME” regia per il recital di brani e immagini tratto dall’omonima raccolta di Michele Pontecorvo - Liceo Scientifico “Amaldi” - Bitetto 2014 “I PORTI MURATTIANI” interpretazione pittorica del libro di Bianca Tragni “Re Gioacchino Murat” a Carovigno, Andria, Putignano, Bitonto, Bari, Castellaneta, Bitetto, Brindisi. PREMI DI PITTURA 1974 TARANTO - GALLERIA “MAGNA GRECIA” NOCI – 13° MOSTRA “NOCI D’ORO” ROTONDELLA - “AGOSTO ROTONDELLESE” 1975 PARMA - “LA CORNICE D’ORO” FASANO - “CENTRO STUDI ENRICO MATTEI” - Segnalato 1976 MILANO - “PREMIO S. AMBROGIO” - Segnalato NOCI - 14° MOSTRA “NOCI D’ORO” BITONTO - “PRO LOCO” 1977 SASSOFERRATO - “27° RASSEGNA DI PITTURA” 1979 CONVERSANO - “TROFEO CITTÀ DI CONVERSANO” Premiato CALIMERA - “6° RASSEGNA REGIONALE DELLE ARTI FIGURATIVE” 4° Premio (sezione grafica) 1992 CONVERSANO - 1° PREMIO NAZIONALE "GIANNUZZI” per le scenografie della commedia "LA MANDRAGOLA" COLLETTIVE 1974 BARI - “OPERATORI ARTISTICI NELLA SCUOLA” BARLETTA - 1° MOSTRA “ARTE NELLA STRADA” TARANTO - GALLERIA “MAGNA GRECIA” NOCI - 13° MOSTRA “NOCI D’ORO” ROTONDELLA - “AGOSTO ROTONDELLESE” 1975 PARMA - “LA CORNICE D’ORO” FIRENZE - GALLERIA “LA BOCCACCIA” BARI - “FACOLTA’ D’INGEGNERIA” BARI - GALLERIA “EFFE ELLE 24” BARI - GALLERIA “L’INCONTRO” BARI - “CIRCOLO DEI PINI” 1976 BARI - 1° EDIZIONE “EXPOARTE” PUTIGNANO - “PRO LOCO” NOCI - 14° MOSTRA “NOCI D’ORO” BITONTO - “PRO LOCO” 1977 MANNHEIM - GALLERIA “LAUTËR” SASSOFERRATO - “27° RASSEGNA DI PITTURA” BARI - 2° EDIZIONE “EXPO ARTE” PORTO SAN GIORGIO - GALLERIA “IL GABBIANO” GIOIA DEL COLLE - “PALAZZO COMUNALE” S. SPIRITO GALLERIA - “LA BAIA” CASSANO PRO LOCO - “FESTA DELL’AMICIZIA” 1978 TARANTO - “CIRCOLO ITALSIDER” BARI - 3° EDIZIONE “EXPO ARTE” BARI - “STUDIO 5” BARI - GALLERIA “NICCOLO’ PICCINNI” 1979 TORINO - GALLERIA “TUTTAGRAFlCA” - 1° RASSEGNA DI GRAFICA "L’ONIRICO" 1980 BARI - CENTRO EDITORIALE “IL PENTAGONO” - 1° RASSEGNA DI GRAFICA "TRA SEGNO E COLORE" BARI - GALLERIA “MEDITERRANEO INCONTRI” - “11 PRESENZE NEL TERRITORIO” 1989 BARI - CENTRO CULTURALE “MONDO OPERAIO” gruppo “PENTA” 1990 VIENNA - “ATELIER FUR WERBE-UND DRUKGRAFIK”, ART + PRINT EXLIBRIS PROJEKT" BITETTO - CENTRO CULTURALE “IL CENACOLO” - “LA NATURA MORTA NELL’ARTE” 1994 ALTAMURA - “STUDIO 52” 1995 GRAVINA - GALLERIA “IL PONTE” - “TECNICHE ALLA RIBALTA” 1996 BITETTO - SPAZIO ESPOSITIVO “Liceo Scientifico AMALDI” BARI - “UNIONE CLUBS FEDERICIANI” - “NARCOSIS” 1997 BITETTO - SPAZIO ESPOSITIVO “Liceo Scientifico AMALDI” GRUMO APPULA - “Scuola Media S. G. BOSCO” GRUMO APPULA - “Centro Studi A. MORO” ALTAMURA - SPAZIO ESPOSITIVO “Liceo Classico CAGNAZZI” 1998 BARI - SPAZIO ESPOSITIVO “Liceo Classico SOCRATE” 1999 BITETTO - SPAZIO ESPOSITIVO “Liceo Scientifico AMALDI” 2000 SANTERAMO - “Scuola Media S. G. BOSCO” - “ARTE A SCUOLA” 2011 BARI - Art Gallery Under The Road - ”SPRINTING IN BARI” 2013 ALTAMURA - Pro Loco “I FALCHI DI FEDERICO II” 2014 GIOIA DEL COLLE - Chiostro del Comune - ”I COLORI DEL MEDITERRANEO” CAROVIGNO - Castello - ”MOSTRA DI PRIMAVERA” GIOIA DEL COLLE - Chiostro del Comune -”CONTAMINAZIONI” ESTEMPORANEE DI PITTURA 1974 LEQUILE - “Fr. GHEZZI”- 2° Premio MESAGNE - “6° LUGLlO MESAGNESE” - Premio Acquisto LATIANO - “LUCI D’ARTE” MARTINA FRANCA - “2° CONCORSO REGIONALE” BITONTO - “CENTRO STORICO BITONTINO” FRANCAVILLA FONTANA - “2° CONCORSO REGIONALE” 1975 BARI - “CITTA’ VECCHIA” FASANO - “CENTRO STUDI MATTEI” 1° Premio CARMIANO - “CITTA’ VECCHIA” MESAGNE - “CITTA’ VECCHIA” FASANO - “CITTA’ VECCHIA” S. SPIRITO (BA) - “CITTA’ VECCHIA” CASAMASSlMA - “CITTA’ VECCHIA” ATTIVITA’ DIDATTICHE 1988 BARI - Irrsae PUGLIA - Progetto sull’ambiente “Realtà e utopie di un paese” 1990 BARI - Istituisce la scuola di stilisti di moda “Victoria Academy” e insegna Progettazione e Arredamento 1991 BARI - “Victoria Academy” - Insegna Progettazione e Arredamento 1992 BITETTO - Liceo Scientifico “Amaldi” - Corso di fotografia BITETTO - Liceo Scientifico “Amaldi” - Corso di serigrafia MOLA DI BARI - Liceo Scientifico “Majorana” - Corso di fotografia 1993 CASSANO DELLE MURGE - Emittente televisiva T.R.A. - conduce la trasmissione “DALLA SCUOLA x LA SCUOLA” 1993 CASSANO DELLE MURGE - Emittente televisiva T.R.A. - conduce la trasmissione “ISTANTANEA” 1994 PUTIGNANO - Ideazione e conduzione della trasmissione televisiva per la casa di produzione VARS “PAESANDO” 1996 BARI - U. T. E. - Corso di fotografia 1997 BARI - U. T. E. - Corso di fotografia 1998 BARI - Istituto per Geometri “Euclide” - Corso di fotografia 1999 BARI - Istituto per Geometri “Euclide” - Corso di fotografia 2010 PALO DEL COLLE - Libera Università “D. Guaccero” U. T. E. - Corso di incisione 2011 PALO DEL COLLE - Libera Università “D. Guaccero” U. T. E. - Corso di incisione 2012 PALO DEL COLLE - Libera Università “D. Guaccero” U. T. E. - Corso di incisione BIBLIOGRAFIA Anna Alberga, Lino Angiuli, Amedeo Filiberto Apicella, Mimmo Avellis, Grazia Bolognese, Luigi Carluccio, Idolo Cavaggion, Giustina Coda, Vinicio Coppola, Vito Cracas, Angelo Dragone, Francesco Favia, Piero Giannini, Dina Lacalamita, Carlo Longo, Antonio Lorusso, Michele Lucatuorto, Enzo Magistà, Leonardo Mancino, Maurizio Marangelli, Pietro Marino, Vito Maurogiovanni, Delia Pellerano, Dino Pontini, Safra, Anna Sciacovelli, Clementina Silecchia, Rosalba Stasolla, Dino Tarantino, Bianca Tragni, Mariangela Trentadue, Giovanni Trulli, Anna Maria Vitulano. RECENSIONI Arte in Regione, Buongiorno, Canale 7, Conversano, Eco d’Arte, Enkomion, Gargantua, Giornale Pugliese, Il Confronto, Il Conversanese, Il Faro, Il Giornale del Mezzogiorno, Il Levante, Il Quadrato, Il Quotidiano, Il Resto del Carlino, Il Sasso, Il Tempo, Informazione Arte, In piazza, IRRSAE Puglia, Katalogo, La Basilicata (I tempi gli uomini, l’ambiente), La monetazione di Federico II nel regno di Sicilia, L’Api, L’Elite, Liberamente, L’Incontro, L’Osservatore Romano, La Gazzetta del Mezzogiorno, La Città, La Gazzetta del Popolo, La Nazione, La Stampa, La Voce della Regione, La Voce del Mezzogiorno, La Voce di Putignano, Nuovi Orientamenti, Pro Agricultura, Puglia, Puglia ‘80 Touring, Radar 6, Rai, Rinascita Sindacale, Roma, RTR Rieti, Selezione Arte ltaliana ‘76, Sidereus, Telebari, Telenorba, Telepuglia, Teleregione, Teletribuna, Villaggio globale, Vitetum. Ha fornito il suo contributo grafico per: Belvedere Paris; Cronotassi Episcopale della Chiesa di Conversano - Ed. Congedo; Fogli di periferia - Ed. V. Radio; Gargantua - Ed. Sinthèma; Guida di Conversano - Ed. Schena; La Basilicata (I tempi, gli uomini, l’ambiente) - Edipuglia; La monetazione di Federico II nel regno di Sicilia - Ed. Liantonio; Marmi di Puglia Ed. Istituto Geografico De Agostini; Puglia ‘80 Touring; Stella Magni Castellaneta, Scultura - Ed. Electa; Villaggio globale. MICHELE AGOSTINELLI E’ nato a Tempio Pausania nel 1948. Dal 1964 vive ed opera a Bari. Ha insegnato Disegno e Storia dell’Arte presso il Liceo Scientifico “Edoardo Amaldi “ di Bitetto. La sua ricerca estetica lo ha condotto per vari itinerari articolati tra la poetica grafico-pittorica e gli interventi sul campo quale operatore culturale. Ha diretto le Gallerie d’arte “Effe Elle 24”, “Studio 5”, “Palazzo Scarli”; ha coordinato il gruppo “Mediterraneo Incontri-Ego Es”. Col gruppo artistico La Fenice ha realizzato la performance itinerante “... Della morte distrutta?”. Nel 1977 a Bari, presso l’Istituto Statale d’Arte ha condotto il 2° Seminario di tecniche calcografiche. Nel 1978 a Taranto ha diretto il 4° corso di grafica presso il Circolo Italsider. Nel 1979 ha fondato il centro di ricerche estetiche “Ego-Es”. Iscritto all’Associazione Incisori Pugliesi, tiene attualmente corsi di grafica e fotografia, organizza esperienze di performances. Dal 1980 ha esteso la sua ricerca alle tecniche della comunicazione ed all’indagine sul territorio attraverso l’immagine fotografica. Nel 1989 ha collaborato con insonorizzazione e computer grafica alla realizzazione di Video Arte per l’artista Mimmo Avellis. Ha ideato e condotto per l’emittente televisiva T.R.A. le trasmissioni “Dalla scuola x la scuola” e “Istantanea” (profili artistici su Michele Campione, Franco Cassano, Bruno Del Monaco, Enzo De Sario, Tommaso Di Ciaula, Vito Matera, Vito Maurogiovanni, Adriana Notte, Lino Sivilli). Per la Casa di Produzione televisiva VARS ha ideato e condotto il programma “Paesando” trasmesso in 14 puntate da emittenti Sud-americane. Dal 1996 ha organizzato sul territorio manifestazioni artistico-culturali-multimediali itineranti (Il carro del tempo nel tempo del carro; Gli strumenti della scrittura; Suggestioni d’Oriente; Il modellismo). Nel 1999 ha creato lo spazio espositivo “Palazzo Scarli” (Modugno) Sue opere sono state acquistate dai Reali del Belgio. Per la regia di operazioni artistiche nel mondo della scuola è stato premiato dal regista Sergio Leone e dal Premio Nobel Rita Levi Montalcini (I° Premio Nazionale). Dal 2001 è Direttore Artistico della manifestazione culturale “Pro Agricultura” di Bitetto. Dal 2014 è componente della Consulta della Cultura del Comune di Bitetto Michele Agostinelli Via Verga, 29 70020 Bitritto (Ba) Studio: Via delle rose, 55 - Borgolagogemolo 70020 Cassano Murge (Ba) Info: 330822677 - 3289066710 Internet: www.agostinelliart.com www.micheleagostinelli.it E-mail: [email protected] La presente pubblicazione è stata ideata e progettata da Michele Agostinelli I pareri dei visitatori stampati a piè pagina della brochure, sono stati raccolti in occasione della mostra Antologica “1973-2013 40 anni di attività artistica” presso lo spazio BANCAPULIA a Bari. Opere in permanenza: LUCCA-Galleria Giò Art, via Nuova, 58 BARI-Galleria Der Garten, viale Salandra, 14 BARI-Spazio espositivo Cornic’è, via Cagnazzi, 11 Michele Agostinelli nel suo studio Si ringraziano: Rivenditore autorizzato: CANON ACER LOGITECH TIP LINK ASROCK Piazza stazione, 7 Bitetto 70020 BITETTO www.media sho psto re.it tel. - fa x 080.992 1360 C OSTRUZIONI Roberto Baglivo geometra Via P. Colletta, 30 - 70124 Bari e-mail: [email protected] Cell.: 337939593
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