T1 CV PR T2 QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 DOMENICA 16 MARZO 2014 • ANNO 148 N. 74 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it TORINO, LE STRADE DEL MISTERO. * In edicola con La Stampa * LA LA STAMPA STAMPA Il governo malese Vent’anni dopo l’omicidio L’iniziativa di Don Ciotti «L’aereo scomparso è stato dirottato» La madre di Ilaria Alpi «Solo depistaggi» Vittime di mafia i familiari dal Papa Il Boeing in volo per sette ore lontano dai radar dopo l’ultimo contatto Trovato un simulatore in casa del pilota Ilaria Maria Sala A PAGINA 13 Documenti secretati e carte sparite sulla giornalista Rai uccisa a Mogadiscio «Delusa dai pm, ma non mi arrendo» INTERVISTA DI Zancan ALLE PAGINE 10 E 11 L’incontro il 21 marzo nella giornata promossa da Libera: la preghiera con Francesco nella chiesa Gregorio VII Giacomo Galeazzi A PAGINA 20 Domani la visita a Berlino, i tedeschi: pareggio di bilancio nel 2015. Grillo: vinco le elezioni e vado io dalla Cancelliera Renzi rassicura l’Europa Incontra Hollande: non sforeremo il 3%. I due leader: l’Unione deve cambiare SACCONI L’IMPRESA “L’unica strada RISCHIOSA DEL PREMIER 17 ITINERARI DEL MISTERO A TORINO LUCA RICOLFI C redo che siamo in tanti, in questi giorni, a nutrire un sentimento strano verso Renzi e il suo governo. Un sentimento in cui si mescolano dubbio e speranza, incertezza e sorpresa, perplessità e fiducia. La verità è che nessuno sa con certezza se la “televendita” di mercoledì scorso, lo show con cui il premier ha voluto annunciare le sue intenzioni, è un bluff destinato a reggere per pochi mesi, o è invece l’inizio di qualcosa. Per parte mia penso che sia l’inizio di qualcosa o, più precisamente, l’inizio di un’avventura. Uso questo termine nel suo significato neutro, ossia quello di un’impresa rischiosa, e che come tale può finire sia bene sia male. Vediamo perché. Intanto vorrei sgomberare il campo da un finto problema. Il fatto di aver fatto una televendita, con slide, battutine e atteggiamenti più o meno gigioneschi, non è di per sé rilevante. Può offendere il buon gusto di chi ne conserva ancora un po’, ma non dovrebbe spaventare più di tanto, e soprattutto non è una vera novità. Anche Monti e Letta, anche Berlusconi e Prodi facevano televendite, solo che lo facevano in modo meno smaccato e con minore autoironia. CONTINUA A PAGINA 7 è la flessibilità” L’ex ministro: solo così si crea occupazione Alessandro Barbera A PAGINA 4 Matteo Renzi irrompe all’Eliseo. François Hollande lo accoglie da alleato e amico per «cambiare verso» all’Europa. Asse confermato fra Roma e Parigi per premere su Berlino: rispetto del patto di stabilità e dei trattati, ma priorità a crescita e occupazione. Intanto i tedeschi annunciano: nel 2015 possibile il pareggio di bilancio. Grillo: a maggio vinco le elezioni europee e vado io a parlare con la Merkel. 1 Bertini, Giovannini, Iacoboni, Martini, Mattioli e Mondo DA PAG. 4 A PAG. 6 Pd, Vado divide padri e figli Scontro generazionale nella sinistra dopo la decisione della magistratura di chiudere la centrale. I giovani temono per il lavoro: provvedimento avventato I loro genitori: giusto tutelare la salute Marco Neirotti A PAGINA 15 OGGI IL REFERENDUM IN CRIMEA, TENSIONE AI CONFINI UCRAINI. ALL’ONU ANCHE PECHINO MOLLA PUTIN Kiev: i russi ci invadono, pronti a reagire IL DISCORSO Napolitano: Ue via maestra contro le crisi GIORGIO NAPOLITANO S ono qui oggi, a 70 anni di distanza dal colpo mortale inferto all’Abbazia di Montecassino e dal martirio della città di Cassino, nonché a 10 di distanza dal solenne impegno assunto dal Parlamento italiano per un’opera costante di coltivazione della memoria storica e di consolidamento della pace: sono qui, nel solco dei miei predecessori, per rinnovare il triplice omaggio che dalla nostra Repubblica è dovuto. CONTINUA A PAGINA 9 Cassino, 1944-2014 Il «tragico errore» degli Alleati che costò la vita a 1800 innocenti Gentiloni e Grignetti ALLE PAGINE 8 E 9 IL CASO I nuovi padroni della Finanza FRANCESCO GUERRERA I VASILY FEDOSENKO/REUTERS I seggi con i colori della bandiera della Crimea che ricalca fedelmente quella russa IL LEADER SEPARATISTA: SUBITO L’ANNESSIONE A MOSCA L S UCIA GUEGLIA SIMFEROPOLI Mastrolilli e Zafesova ALLE PAGINE 2 E 3 Abbiamo ottomila uomini disposti ad aiutare i nostri fratelli perseguitati Non siamo ancora pronti per l’Europa A PAGINA 3 ADDIO MONOPOLIO SUI DOMINI Il passo indietro di Obama che può cambiare Internet INTERVISTA CON POLLINI “Io e Abbado, che musica la nostra amicizia” JUAN CARLOS DE MARTIN SANDRO CAPPELLETTO U C’ n’agenzia del governo Usa, la Ntia, ha annunciato che – se tutto andrà come auspicato – a fine settembre 2015 trasferirà il controllo di Icann a un nuovo referente ancora da definire. Icann sta per Internet Corporation for Assigned Names and Numbers ed è una piccola azienda non-profit con sede a Los Angeles. CONTINUA A PAGINA 31 è voluto del tempo. Poi, ora che son passati quasi due mesi dalla scomparsa del direttore, lo scorso 20 gennaio, Maurizio Pollini accetta l’idea di parlare di Claudio Abbado. Del loro sodalizio artistico e della loro amicizia, durati 50 anni. Lo fa con anima e con esattezza, pensando soprattutto ai giovani musicisti, che dalla loro esperienza hanno molto da imparare. CONTINUA A PAGINA 35 signori della finanza non abitano più a Wall Street. Le banche sono ancora potenti, ricche e tentacolari – nomi quali Goldman Sachs, Morgan Stanley e J.P. Morgan rimangono bastioni dell’alta finanza globale. Ma la reputazione e lo status sociale di chi le guida e di chi ci lavora sono stati distrutti dalla crisi del 2008. Basta guardare alle proteste dei ragazzi di Occupy. CONTINUA A PAGINA 31 2 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 U UCRAINA e ? L’ESCALATION DELLA CRISI La Crimea ha diritto a staccarsi dall’Ucraina? le domande La Carta dell’Onu, base del diritto internazionale, difende due principi in apparente contraddizione: l’integrità territoriale degli Stati membri e il diritto all’autodeterminazione dei popoli. r Ci sono precedenti? Ci sono stati casi di regioni che si sono staccate dagli Stati a cui appartenevano dopo lunghi conflitti, come Timor Est e il Kosovo. t Chi ha ragione? Quest’ultimo caso è citato da Mosca, che peraltro non riconosce il Kosovo, come precedente che renderebbe legale la secessione della Crimea. L’Occidente ribatte che il Kosovo si è staccato dopo la pulizia etnica dei serbi contro la popolazione albanese. L’accusa di Kiev: i russi ci invadono Decine di soldati sconfinano nel sud-est del Paese, due morti a Kharkiv. Oggi il referendum in Crimea ANNA ZAFESOVA Vigilia di grande tensione, quella del referendum per la secessione della Crimea, con scontri in diverse città dell’Est ucraino e movimenti di truppe. Ieri pomeriggio i militari russi hanno sconfinato nel territorio di quello che ormai viene considerato uno Stato nemico, sbarcando in un isolotto della regione di Kherson, territorio ucraino, di fronte alla penisola ribelle. Secondo il ministero della Difesa di Kiev, l’attacco «è stato respinto» e l’esercito è stato mobilitato per impedire nuove penetrazioni dei Ieri in migliaia hanno sfilato a Mosca contro la guerra. C’erano anche le Pussy Riot russi. Ma da altre fonti sembra di capire che i russi invece hanno preso il controllo di una centralina di distribuzione del gas, cacciando le guardie di confine ucraine. Secondo il «premier» crimeano Aksionov, in questo modo è stata impedita una provocazione per tagliare il gasdotto che rifornisce la penisola. I militari hanno anche preso una piattaforma di estrazione del gas ucraina. In entrambi i casi lo sbarco è avvenuto da elicotteri, senza più attenersi alla finzione che in Crimea operano solo «forze di autodifesa locali». Nella penisola è stato segnalato anche l’arrivo dei missili anti-aerei S300. Mentre proseguono le manovre russe al confine, aumentando i timori per uno sconfinamento, ci sono stati nuovi scontri nell’Est ucraino. A Kharkiv è finita con una sparatoria e due morti, dopo che un migliaio di filorussi hanno assediato con le armi la sede del Settore di Destra, le milizie al centro degli scontri sul Maidan. Secondo i primi, a sparare sono stati i nazionalisti ucraini, che dopo un negoziato di 5 ore si sono consegnati alla polizia. Il ministero degli Esteri russo ha prontamente condannato «la provocazione contro pacifici manifestanti», e rivela che le sartorie ucraine avrebbero ricevuto la commessa urgente per uniformi militari russe per inscenare scontri da attribuire a Mosca. Kiev sospetta i russi di aver invece infiltrato Donezk, ex feudo di Yanukovich. Dopo gli scontri giovedì durante i quali è rimasto ucciso un militante ucraino, ieri una folla di due mila persone ha assediato la sede dell’Sbu, il servizio di sicurezza di Kiev. La polizia, a quanto pare, è rimasta impassibile mentre i manifestanti hanno fatto irruzione nell’edificio, per poi ritirarsi. In Russia, nonostante la popolarità di Putin sia salita al 71%, il fronte della guerra ieri è apparso meno compatto di quanto sembrava. Migliaia di persone hanno sfilato a Mosca ALEXANDER KHUDOTEPLY/AFP Manifestanti filorussi cercano di irrompere nella sede dei servizi segreti ucraini (Sbu) a Donetsk contro la guerra, e contro la censura che ha decapitato tre giorni fa il popolare sito indipendente «Lenta.ru». Con slogan come «Ucraina perdonaci» e «La Russia non è Putin, siamo noi» almeno 50 mila moscoviti hanno assistito al comizio di leader dell’opposizione, dissidenti, intellettuali e star del rock. C’erano anche le Pussy Riot e la moglie di Alexei Navalny, attualmente agli arresti domiciliari, il cui blog, uno dei più popolari nel Paese, è stato bloccato dalle autorità. Una partecipazione massiccia come non si vedeva da due an- ni, e sorprendente visto che anche molti liberali si dichiaravano contrari alla «manifestazione dei traditori». La polizia ritiene però che i manifestanti siano stati appena 3 mila, mentre stima in 15 mila il corteo a favore della guerra organizzato dall’ideologo puti- Retroscena PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK isolamento internazionale della Russia sulla crisi in Crimea ormai è completo, dopo che ieri mattina ha dovuto usare il veto all’Onu per bloccare la risoluzione degli americani contro il referendum di oggi sulla secessione. È vero che la risoluzione non è passata, perché le regole in vigore dalla fine della Seconda Guerra Mondiale danno a Mosca il potere di fermare qualunque iniziativa al Palazzo di Vetro. L’astensione della Cina, però, dimostra che il Cremlino è rimasto senza alleati, e questo indica anche quanto dannosa potrebbe diventare la guerra delle sanzioni. La risoluzione non era stata scritta con la speranza di vederla approvata, perché era ovvio che la Russia si sarebbe opposta. Però non citava Mosca, e si limitava ad affermare che il referendum su«non ha validità». Quindi riaffermava «sovranità, indipendenza e unità territoriale dell’Ucraina». Dopo il no, l’ambasciatri- L’ Mosca è sola ed è dalla parte sbagliata. Non può mettere il veto sulla verità La Russia ha appena posto il veto sulla Carta delle Nazioni Unite La comunità internazionale lavori insieme per una soluzione politica alla crisi Samantha Power Gérard Arnaud Liu Jieyi Ambasciatrice Usa all’Onu Ambasciatore francese all’Onu Ambasciatore cinese all’Onu All’Onu la Cina si astiene Putin sempre più isolato Pechino “tradisce” l’alleato. Mosca verso l’espulsione dal G8 ce Usa Power ha ammonito che «non potete mettere il veto sulla verità», e il francese Arnaud ha aggiunto: «La Russia ha appena posto il veto sulla Carta delle Nazioni Unite». Sul piano politico la posizione più pesante è quella di Pechino, che trami- te l’ambasciatore Liu Jieyi ha spiegato l’astensione: «La Cina ha sempre rispettato la sovranità e l’integrità territoriale di tutti gli Stati. Allo stesso tempo, abbiamo notato che anche l’interferenza straniera è una ragione importante che ha portato agli scontri violenti in Ucraina». Dunque la Repubblica popolare ha rimproverato l’Occidente per aver fomentato le tensioni, ma ha ritenuto che la difesa del principio di sovranità e integrità territoriale di Kiev fosse più importante della sua alleanza con la Russia. Per Mosca è niano Serghei Kurghinian. Che si è svolto con uno scenario insolito: a guidare le colonne c’erano centinaia di uomini vestiti tutti uguale, uniforme rosso-nera, che marciavano allineati come militari, seguiti da una folla che portava cartelli «No al nazismo». uno smacco pesante, perché fino a pochi giorni fa dichiarava che sull’Ucraina aveva piena intesa con Pechino. Non è così, e vedere la risoluzione bloccata da un solo veto contrario, davanti a 13 voti favorevoli e un’astensione, dà una sensazione palpabile dell’isolamento del Cremlino. La posizione della Cina nasce da un calcolo di interesse nazionale. Le minoranze minacciano la sua integrità territoriale, dal Tibet allo Xinjiang, e se Pechino accettasse che la Crimea si separasse dall’Ucraina sulla base di un referendum, poi rischierebbe rivendicazioni simili nei suoi confini. Quindi invita Putin a fermarsi, e cercare una soluzione diplomatica. Poi non si schiererà con l’Occidente per sanzionare la Russia, ma il danno politico è fatto. E l’isolamento sembra destinato a completarsi con l’espulsione di Mosca dal G8, che secondo «Der Spiegel» verrà ufficializzata a breve, col trasferimento a Londra del prossimo vertice previsto a Sochi. Non sono solo danni di immagine, se verranno seguiti dalle sanzioni: «La Russia - ci spiega il suo ex consigliere economico Anders Aslund - è più vulnerabile di quanto sembri. Dipende dall’Occidente e non ha le infrastrutture per sostituire da un giorno all’altro le esportazioni di petrolio e gas in Europa con quelle in Cina. Se l’Occidente fa sul serio, può riportare Putin a ragionare». LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 u Se vince il sì al referendum odierno, quali saranno i passi successivi? Il leader autoproclamato della Crimea Aksionov ha detto che il fine ultimo è l’unione della penisola alla Russia, dalla quale venne staccata nel 1954. i Quanto tempo ci vorrà? Aksionov parla di un «percorso di un anno» per l’integrazione. La Duma russa ha votato in gran fretta una modifica costituzionale per consentire l’annessione della Crimea. A questo punto è solo una questione di opportunità politica. o Ci sono precedenti di annessione di territori nel Dopoguerra? In Europa è valsa la regola dell’«intangibilità della frontiere». A parte la riunificazione tedesca, non ci sono precedenti. LUCIA SGUEGLIA SIMFEROPOLI F Per i cremlinologi è molto improbabile che Mosca accetti l’annessione, specie ora con la minaccia di sanzioni. Avete ricevuto garanzie? E se Putin non potrà appoggiare la Crimea come stato indipendente? Le sanzioni non fermeranno Mosca, ho avuto assicurazioni dalla Duma. Il nostro è un processo democratico A Kiev si sono autonominati «Non ci credo, semplicemente». Vi aspettavate uno sviluppo così rapido dei fatti? «A Kiev hanno sconfitto un potere corrotto per via rivoluzionaria, non legale. Si sono autonominati. Io volevo dialogare e proporgli un’ampia collaborazione con i cittadini e le regioni di lingua russa. Ma da loro abbiamo sentito solo isteria e minacce, leggi russofobe come quella contro la nostra lingua… e la situazione è degenerata. A Kiev c’è gente che va in giro armata, i nazisti di Pravi Sektor via Internet hanno invitato alla mobilitazione, “dopo la vittoria a Kiev andiamo in Crimea”... Come possiamo obbedire al loro leader Iarosh? Se non ci fossero stati quei 200-300 radicali che hanno preso il potere a Kiev, tutto ciò non sarebbe successo». Ma siete stati voi a sequestrare il Parlamento a Simferopoli. Con milizie pesantemente armate in maschera. Si mormora fossero ai vostri ordini. «Erano rappresentanti di associazioni nazionaliste russe locali, che hanno agito in base alla situazione. Hanno detto: “Non ce ne andiamo finché non prenderete decisioni nell’interesse dei crimeani”. Abbiamo aspettato 5 giorni reazioni da Kiev prima di votare per l’annessione. Zero. Perché non è venuto nessuno a negoziare, perché non hanno liberato l’edificio? Da deputato sono arrivato al lavoro e tutti erano scappati. Che dovevo fare? Ho deciso di prendere la responsabilità su di me». Intanto avete creato un nuovo esercito della «Repubblica Autonoma», sempre a volto coperto. Quanti sono, chi li controlla? «Finora sono circa 8000. Pienamente sotto il nostro controllo. Toglieranno le maschere lunedì. Ora hanno paura di persecuzioni per via della legge Finora ha favorito la nascita di piccole repubbliche, la Transnistria nella Moldova, l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud nella Georgia, di fatto parte della Russia ma formalmente indipendenti. a Che passi potrebbe fare ora? Potrebbe semplicemente riconoscere s Che atti formali saranno necessari? Più che altro burocratici: cambiare passaporti, documenti, introdurre il rublo come moneta, il russo come lingua ufficiale. In parte, la Crimea li sta già compiendo. Il leader secessionista Aksionov: aiuteremo i russofoni in tutta l’Ucraina Abbiamo 8 mila uomini sotto il nostro controllo Domani si toglieranno i passamontagna, ma non sono russi. Aiuteremo i fratelli perseguitati «Prima di indire il referendum una delegazione del nostro Parlamento è andata alla Duma conducendo colloqui preliminari: abbiamo ricevuto il segnale che se avessimo condotto democraticamente questa procedura, ci sarebbero venuti incontro». Dopo la fine dell’Urss, la Russia ha recuperato altri territori? l’indipendenza della Crimea, senza annetterla o passare il Rubicone e integrarla nel suo territorio. Le reazioni dell’Occidente sarebbero però in questo caso più dure. “Subito l’annessione a Mosca L’Europa non fa per noi servirebbero altri 20 anni” Intervista uori è primavera, un cosacco dorme al sole tra cori patriottici e aria di festa. Ma nel Palazzo del Governo a piazza Lenin Serghiei Aksionov, 41 anni, premier de facto di Crimea ma senza un governo, deus ex machina delle nozze con Mosca dal passato non privo di ombre, lavora fra uomini armati a volto coperto, camion e cisterne militari parcheggiati nel cortile. Tutti sotto il suo controllo personale, giura. È convinto: l’annessione alla Russia è certa, e sarà rapida. Ogni notte riceve 50 telefonate, ma con Putin non ha mai parlato. Pronto a correre in aiuto dei russi «perseguitati» nell’Est Ucraina. Nostalgico dell’Urss, ma con l’aria più da businessman pragmatico che da burocrate. Per lui, la presa di Crimea è un colpo di mano «necessario» contro la «minaccia di Maidan». p Primo Piano .3 . L’Europa? È un grande mercato, ma per noi non ci sono grandi opportunità Né le nostre aziende, né quelle ucraine possono essere competitive Serghiei Aksionov Autoproclamato premier della Crimea FILIPPO MONTEFORTE/AFP Uomini armati nell’albergo «Moscow» a Simferopoli, Crimea ucraina. Sono tutti locali, sono le milizie di autodifesa che nei giorni scorsi pattugliavano le strade, entreranno tutti nelle forze armate, semplicemente cambiando abito. Servono a difendersi dalle forze armate ucraine che si stanno muovendo verso i nostri confini». E i militari russi in giro? E quelli ucraini, che fine faranno? «Soldati russi fuori dalle basi quasi non ci sono, solo intorno a obiettivi strategici, condotte del gas e basi della Flotta del Mar Nero. I media esagerano. Riguardo ai militi ucraini, ho ricevuto garanzie personali da tutti i comandanti che non combatteranno contro di noi». mento con la Russia? «Ci aspettiamo che non meno dell’80% voti per l’ingresso in Russia. Entro la prossima settimana introdurremo la doppia valuta, rublo e hrivna. Vogliamo una transizione morbida. Non chiuderemo la frontiera, se Kiev non ci saboterà tagliandoci i rifornimenti. Comunque abbiamo 900 generatori pronti, possiamo resistere un mese e mezzo». Siete pronti ad aiutare i russi dell’Est? Dove avete preso armi e divise? «È in corso una persecuzione degli attivisti russofoni. Li aiuteremo in tutti i modi. Non vogliamo fare la guerra a nessuno, ripeto, ma se uccideranno cittadini russi, se continuano ad accoltellarsi per strada, non posso garantire come reagiranno i crimeani». Come pensa di arrivare al ricongiungi- «Certo, è un mercato enorme. Ma non vi vedo prospettive economiche allo stato attuale: nessuna compagnia di Crimea, né dell’Ucraina può competere con le europee. Non siamo pronti mentalmente. Servirebbero altri 20 anni». «Le hanno pagate alcuni imprenditori privati locali, per la difesa della popolazione. Il Parlamento ha dato l’ok. Vi garantisco, non c’è una sola persona armata qui che non sia sotto il nostro controllo». L’Europa non vi attira proprio? Timori per le sanzioni Legrandibancheeigigantipetroliferi ritiranoisoldidepositatiinOccidente 1 Le società russe stanno ritiran- do miliardi dalle banche occidentali, per il timore che le eventuali sanzioni per la crisi di Crimea possano portare a un congelamento dei loro beni. Secondo le rivelazioni del «Financial Times», Sberbank e Vtb, banche russe di proprietà statale, e giganti come il gruppo energetico Lukoil, stanno rimpatriando i fondi depositati negli istituti di credito occidentali. Vtb ha anche cancellato un vertice con gli investitori statunitensi previsto il mese prossimo. Il rendimento sui titoli di Stato a 10 anni della Russia è salito al 9,7 per cento venerdì, contro meno dell’8 per cento nel mese di gennaio. Il tasso di cambio del rublo è sceso a 36,7 per un dollaro, vicino al record negativo. Dall’inizio della crisi i primi 10 miliardari russi, a partire da Alisher Usmanov, hanno perso 6,6 miliardi del loro patrimonio in Borsa, secondo la società di ricerca Wealth-X . La Borsa di Mosca ha perso il 20% dall’inizio dell’anno. Secondo Strobe Talbott, presidente della Brookings Institution, «l’ironia è che il settore bancario russo ha fatto moltissimi progressi nell’integrarsi nel sistema globale ed è quindi molto più esposto alle sanzioni». 4 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 U GOVERNO VIAGGIO NELL’UNIONE Vertice Renzi-Hollande “Un’altra Europa è possibile” E da Berlino arriva l’annuncio: nel 2015 possibile il pareggio di bilancio ROBERTO GIOVANNINI ROMA François Hollande rinnova stavolta con Matteo Renzi il patto italo-francese per tentare di convincere il cancelliere Angela Merkel a rovesciare le priorità dell’Europa. Il premier italiano incassa l’appoggio dell’inquilino dell’Eliseo, alla vigilia dell’incontro di domani a Berlino, in cui Renzi illustrerà il pacchetto italiano di riforme, e soprattutto chiederà il via libera della Germania perché il nostro rapporto deficit/Pil possa avvicinarsi alla soglia fatidica del 3%. Un vertice, quello Renzi-Merkel, che anticiperà il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Ue in programma il 20 e il 21 a Bruxelles. «Con Hollande - assicura Renzi dopo l’incontro, decisamente cordiale, con il presidente francese - c’è una condivisione che i vincoli e i limiti europei vanno rispettati, e che contemporaneamente il compito e la responsabilità della politica sia quello di ridurre il gap, lo spread non economico finanziario, ma quello tra cittadini e istituzioni». Il presidente del Consiglio assicura che «non ci sarà nessuno sforamento del tetto del 3%. Nes-su-no». Sulla stessa linea François Hollande: «Dobbiamo dare più forza alla crescita e al lavoro», perché così «è più facile ottenere risultati su disavanzo e debito pubblico». PHILIPPE WOJAZER/REUTERS Matteo Renzi con il presidente francese Hollande all’arrivo all’Eliseo François Hollande Dobbiamo dare Hanno più forza alla crescita al lavoro. Sarà più detto efacile ottenere risultati sul disavanzo Non è detto che l’operazione politica franco-italiana per un’interpretazione più flessibile dei limiti posti dai trattati vada in porto. Tanto per chiarire le cose, proprio ieri la cancelliera Merkel ha annunciato Matteo Renzi François Hollande Il vincolo del 3% e i limiti vanno rispettati ma la politica deve ridurre il gap tra cittadini e istituzioni Il presidente Renzi ha annunciato delle riforme Dobbiamo farne di simili anche noi che nel 2015 la Germania potrebbe raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio: «Possiamo farcela a raggiungere lo zero, un bilancio senza nuovi debiti sarebbe davvero un enorme successo», ha detto. Renzi dovrà spiegare che, al contrario, l’Italia vuole aumentare (sia pure di qualche decimale di punto) il suo deficit. Non sarà facile. L’appoggio di Hollande, comunque, c’è. «Renzi vuol far Sacconi: “La flessibilità è l’unica strada per creare occupazione” nato per non discutere di ciò di cui i promotori non hanno il coraggio di parlare: il superamento dell’articolo 18». Intervista I sostenitori del contratto unico pensano che in questo modo si semplificherebbe il panorama dei contratti. Non è così? ALESSANDRO BARBERA ROMA Senatore Sacconi, la leader Cgil Camusso è giunta alla conclusione che il decreto sui contratti a termine non le piace. Dice che permettere la loro proroga fino a tre anni è un altro modo di creare precarietà. Che ne pensa? «Chi conosce il mercato del lavoro e guarda in faccia la realtà degli ultimi dodici anni sa che la flessibilità crea lavoro, la rigidità la distrugge. La verità è opposta: il contratto a termine prorogabile è una valida alternativa alle finte partite Iva o ai contratti a progetto». Non era più logica l’introduzione di un contratto triennale senza la tutela del- L’ex ministro del Lavoro Per Sacconi la possibilità di prorogare i contratti a termine aiuterà il mercato del lavoro l’articolo 18? Alcuni lo chiamerebbero contratto unico. «Esistono tesi giacobine - o costruttiviste - che pretendono di costringere la realtà dentro una regola ideale. E’ il caso del mito del contratto unico, un idealtipo «Un altro mito da sfatare. I modelli contrattuali subordinati alla fine sono quattro: tempo indeterminato, a termine, apprendistato e a orario modulato, come il part time o il lavoro intermittente. Entro questi modelli i tipi di rapporti di lavoro si avvicineranno sempre più al numero dei lavoratori. Posti alcuni principi non negoziabili, il rapporto fra datore di lavoro e dipendente deve potersi adattare». Fra i principi non negoziabili per lei c’è l’articolo 18? «No. Gia’ oggi si applica a pochi ed e’ negoziabile con i contratti aziendali. Il problema dell’articolo 18 non sono i primi tre anni, ma l’arco dell’intera vita lavorativa. È un tema delicato, che potremmo affrontare con calma nella legge delega. Io sono per sostituirlo con la sanzione del risarcimento tranne nel caso di licenziamento discriminatorio». emergere un’altra Europa», proprio come Hollande, che «lavora da due anni per cambiare l’orientamento» delle politiche Ue, scrive l’Eliseo in un documento. «Dobbiamo fare delle riforme, il presidente Renzi ne ha annunciate per l’Italia e dobbiamo farne anche noi. Queste riforme hanno molti punti in comune», spiega Hollande nella conferenza stampa congiunta all’Eliseo. Mancano pochi mesi al rinnovo del Parlamento europeo e subito dopo della Commissione Europea, che per i due leader dovrà aiutare i paesi membri a trovare le soluzioni per la crescita e la disoccupazione, in particolare quella giovanile che, rimarca Hollande, «ha raggiunto livelli inaccettabili». Renzi teme che i partiti che lottano contro l’Europa e che sono populisti abbiamo una possibilità di buon successo alle prossime elezioni europee, ma Italia e Francia per prime sono consapevoli che l’Europa va rispettata negli accordi presi tra gli stati che la compongono, ma deve essere anche cambiata. Sintonia c’è anche sul modello sociale che l’Europa dovrà adottare nei prossimi anni, su quella che viene definita modernizzazione del mercato del lavoro, sulle scelte in materia ambientale e del clima (nel vertice proprio a Parigi già fissato per il prossimo anno), sulle politiche per l’area del Mediterraneo, dell’Africa. Fino alla assoluta necessità di «non chiudere gli occhi sulle tragedie in Siria» per usare le parole del presidente Hollande. Quanto agli altri temi sul tappeto, a cominciare dall’Ucraina - con Hollande che ha ribadito l’«illegalità» del referendum in Crimea - piena identità di vedute. Soprattutto sull’impegno della Francia in Africa e sull’Europa del Mediterraneo, «alla quale forse in questi anni abbiamo guardato poco come cuore del nostro Continente», ammette Renzi. Per il momento a sinistra è già difficile far passare il decreto appena approvato. Lei non teme che l’iniziativa della Cgil finisca per spaccare il Pd in Parlamento? «Non credo. Questo non è un governo a caccia di maggioranze variabili, conta sulla lealtà della sua maggioranza». Ipotizziamo che la spaccatura all’interno del Pd ci sia. E ipotizziamo che Renzi sia costretto a mettere mano al decreto. Come vi comportereste voi di Ncd? «Con la detassazione questo è uno dei due punti qualificanti della manovra. Quindi per noi è immodificabile. Al di là degli aggiustamenti al margine, l’impianto non si può toccare pena la tenuta della maggioranza». Sulla riforma degli ammortizzatori sociali avete scelto la strada della delega. Un modo per non decidere? «No, è un tema che va affrontato con precisione tecnica. Non possiamo cancellare la cassa integrazione in deroga da un giorno all’altro». Sparirà? «L’accordo con il Pd è per una riforma a costo zero, mantenendo una logica assicurativa: significa che dovrà continuare a finanziarsi grazie ai contribuiti di lavoratori e imprese. Gli ammortizzatori in deroga oggi sono finanziati da tutti i contribuenti, dunque la risposta è sì: devono essere superati a partire dalla mobilità». Quindi? Come sarà il nuovo sistema degli ammortizzatori? «Da un lato ci continueranno ad essere cassa integrazione ordinaria e straordinaria - quando l’attività delle imprese e’ sospesa- dall’altra il sussidio di disoccupazione che intendiamo allargare ai lavoratori a progetto». Twitter @alexbarbera Agnese Renzi La first lady preferisce il Museo d’Orsay CHIARA RANCATI PARIGI Un «programma privato», fuori dal rigido protocollo diplomatico, con la moglie dell’ambasciatore d’Italia a Parigi come unica accompagnatrice. Nella sua prima visita ufficiale in Europa al seguito del marito, Agnese Renzi ha fatto parlare di sé soprattutto per il velo di discrezione che ha nascosto il suo passaggio agli occhi dei curiosi. Arrivata con il marito, Agnese, si è però subito allontanata dai luoghi istituzionali, per dedicarsi a una visita personale di Parigi, su cui tutti parevano molto restii a dare informazioni. «La sola cosa che possiamo dire è che non farà shopping», dicevano poco dopo il suo arrivo fonti dell’entourage governativo, scuotendo la testa ad ogni richiesta di altri dettagli. Ulteriori indagini hanno permesso di ottenere qualche informazione in più: la signora Renzi ha scelto il Museo d’Orsay, per una breve visita a un’esposizione (la mostra-evento su Van Gogh, forse, ma su questo non ci sono conferme), ed è poi stata ospite dell’ambasciata italiana per una colazione, avvenuta più o meno in contemporanea con il pranzo di lavoro in cui all’Eliseo il presidente del Consiglio discuteva con Hollande di rilancio della politica europea e riforme per la crescita. SPACCATURA NEL PD Damiano «Decreto da modificare» «Il decreto che riguarda apprendistato e contratto a termine dovrà essere convertito in sede parlamentare e potrà, quindi, essere modificato. La filosofia del prendere o lasciare non sta scritta da nessuna parte». Lo dice il presidente della commissione Lavoro della Camera cesare Damiano, ex ministro del Lavoro nel secondo governo Prodi ed esponente della minoranza Pd, aprendo una crepa nel partito di maggioranza relativa e replicando direttamente a Sacconi. «Noi abbiamo già espresso apprezzamento sulle semplificazioni relative all’apprendistato, che dovrebbe diventare lo strumento essenziale per l’assunzione dei giovani. Sul contratto a termine riteniamo invece che il testo possa essere migliorato». 1 LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 La cravatta Matteo “il rosso” spiazza il presidente socialista A Hollande è piaciuta la cravatta di Renzi che ha ribattuto «C’est Gucci», ricordando come la casa fiorentina sia ora di proprietà francese Domani incontra la Merkel: l’asse con la Germania resta centrale Retroscena FABIO MARTINI INVIATO A PARIGI U n primo «effetto Renzi» si è prodotto anche a Parigi: nella curiosissima scissione di Francois Hollande. In privato, durante il pranzo all’Eliseo, il Presidente francese si è mostrato assai informato sulle più recenti decisioni del governo italiano, ha sottoposto Matteo Renzi ad un vero e proprio «interrogatorio», con domande da intenditore sui singoli provvedimenti, per non parlare dei quesiti su Alfano e su Grillo. Ma in pubblico il presidente socialista si è mosso e ha parlato in modo diverso: come se si sentisse spiazzato dalle ricette «gauchiste» del capo del governo italiano. L’incipit pubblico di Hollande è stato eloquente. Nella sala tutta stucchi e fregi dorati, la conferenza stampa a due è appena cominciata, Matteo Renzi sta con le braccia larghe ben piantate sui bordi del podietto, guarda di sottecchi il presidente francese, che ad un certo punto se ne esce così: tra le recenti misure decise in Italia e quelle assunte in Francia «ci sono punti in comune», a Roma sono state compiute «scelte che io stesso ho fatto». Concetto ripetuto due volte. Punti in comune? Per la verità col «Patto di responsabilità», la svolta di inizio anno del presidente francese (apprezzata in Germania), gli sgravi fiscali hanno premiato le imprese e non i lavoratori dipendenti. E durante la conferenza stampa, altri frammenti lasciano intendere che la politica redistributiva di Matteo Renzi, da sinistra classica, devono avere messo in qualche imbaraz- Intervista Le mosse per la deroga 1 1 Per ottenere dall’Europa una de- roga agli obiettivi di risanamento il governo deve scrivere una relazione. Oggi il deficit è previsto al 2,6%. 2 1 La relazione deve indicare con precisione gli obiettivi di medio termine ed essere votata dal Parlamento a maggioranza assoluta. 3 1 A quel punto la relazione deve essere presentata alla Commissione europea la quale esprime un parere consultivo. zo il presidente socialista, sempre alle prese con una pressante opinione pubblica di sinistra-sinistra. Tanto è vero che non appena Renzi dice che «sulla disoccupazione, noi siamo messi molto peggio della Francia», dal suo palchetto Hollande si scioglie in cenni di plateale assenso, quasi un sospiro di sollievo per la ciambella lanciata dal collega. L’uomo nuovo della politica italiana era chiamato alla sua prima volta in una grande capitale e questi siparietti dimostrano che il personaggio non lascia indifferente anche oltre confine, che la politica decisionista e a strappi di Matteo Renzi intriga e al tempo stesso suscita qualche imbarazzo da «concorrenza». Anche se al termine dell’incontro a due, dallo staff di Hollande è stato espresso un giudizio lusinghiero: una buona chimica tra i due. Anche perché il tempo concesso da Hollande per il faccia a faccia è stato assai più lungo della canonica mezzora. Una prima volta frizzante, quella di Renzi a Parigi, ma con uno sguardo diretto verso Berlino, dove domani il presidente del Consiglio incontrerà Angela Merkel. Come se il vero, unico «esame» fosse quello. Il vero rapporto privilegiato Matteo Renzi lo ha e lo vuole mantenere con Angela Merkel? Un «sospetto» che i francesi avevano da diversi giorni e quando hanno saputo che il premier italiano sarebbe andato a Berlino il 17 marzo, hanno calato a sorpresa un invito anticipato rispetto a quella data, l’invito che si è concretizzato nella giornata di ieri. Ma d’altra parte soltanto a Berlino si capirà se lo sforamento nel rapporto deficit-pil dal 2,6% al 3%, o anche ad una quota più bassa, suggerito dal governo italiano, troverà o meno il placet della Merkel, Nel colloquio di 55 minuti che ha preceduto il pranzo all’Eliseo, Hollande e Renzi hanno spaziato su tutti i temi e ovviamente hanno parlato anche del Patto di stabilità, delle regole rigoriste che hanno messo la mordacchia alle politiche di spesa, spesso a mani bucate, dei paesi mediterranei. I due hanno convenuto che «il Patto andrà cambiato», prefigurando un’alleanza che in futuro potrebbe diventare strategica, anche se sul breve i due presidenti hanno convenuto che le regole Primo Piano .5 . La gaffe L’Eliseo ha distribuito ai giornalisti francesi una biografia di Renzi definendolo «ex Popolare, partito nato dal Psi di Bettino Craxi» La maglia Al rientro a Firenze, Renzi ha ricevuto da Nardella la maglia della Fiorentina autografata da Mario Gomez: la porterà domani alla Merkel non si violano. Da questo punto di vista le risposte di Hollande in conferenza stampa sulla flessibilità dei parametri sono state nette e in parte scoraggianti per il collega italiano. Tanto più scoraggianti per l’ipocrisia dei francesi che, con la connivenza della Commissione europea, hanno già violato quei parametri. Ma senza avere sul groppone il maxi-debito italiano. Tra i dossier interessante il passaggio su Alitalia: se Ethiad dovesse ripensarci, l’impegno comune è per un ritorno in pista di Air France. Minoranza Pd più coinvolta nel partito “Pronti a prenderci le responsabilità” Il capogruppo Speranza: “Se il governo fallisse, disastro per tutti” CARLO BERTINI ROMA che c’è una significativa inversione di tendenza: da tempo il Pd chiedeva che la stagione di rigore lasciasse il passo ad una politica economica più espansiva. E penso che nella proposta forte che Renzi ha costruito ci sia questo elemento: immaginare che la domanda interna sia fattore decisivo per far ripartire il paese». «S e qualcuno pensa che se affonda Renzi, si salva il Pd, commette un grande errore. E chi crede che possa saltare l’Italicum e la riforma del Senato scherza col fuoco. La tenuta delle istituzioni è a rischio e se il Parlamento fallisse questa sfida sarebbe un disastro per tutti». Roberto Speranza guida i trecento deputati del Pd, che non senza fatica hanno superato lo stress test dell’Italicum. Ma il giovane capogruppo è anche punto di riferimento di un’area della minoranza che Renzi vorrebbe coinvolgere nella gestione del partito. «Se lui vuole che il Pd resti un partito forte e autorevole, noi non abbiamo preclusioni ad assumerci le nostre responsabilità». Prima il governo e poi il partito, onorevole Speranza. Per vincere la sua scommessa e portare a casa i risultati promessi nei tempi fissati, il premier ha bisogno del pieno sostegno del gruppo che lei presiede. Ci potrà contare? «Sono convinto di sì: la sfida di fronte Insomma c’è una svolta tangibile rispetto al governo Letta? Alla guida dei deputati dem Roberto Speranza nel 2012 aveva sostenuto Bersani alle primarie per la presidenza del Consiglio a noi non è la sfida di uno solo e sbaglia chi pensa sia così, perché è la grande occasione per il Pd e per tutti i partiti per dimostrare che la politica è in grado di cambiare le cose. Sul merito delle riforme economiche poi, registro «Sul piano della politica economica sì, sono misure che segnano l’avvio di una fase espansiva e in questa fase credo sia la strada giusta. Mi aspetto fino in fondo che Renzi faccia il Renzi, anche con quell’elemento di rottura che ha caratterizzato la sua azione, su due versanti: la capacità di superare tante resistenze nella burocrazia europea che ha imposto la linea del cieco rigore; e che anche nel rapporto con la burocrazia italiana e la Ragioneria dello Stato mantenga il profilo forte di una politica capace di esercitare la sua funzione». Anche lei teme che il Pd avrà una funzione ancillare rispetto al governo? «Renzi deve chiarire quale sarà il ruolo del Pd nella stagione in cui il segretario è anche premier. Per me c’è sempre bisogno di un partito autorevole, capace di dialogare con i soggetti sociali e di radicarsi sul territorio. Una funzione che non si può esaurire nell’azione di governo. Un nodo decisivo anche per la questione della partecipazione agli organi dirigenti. Ad oggi ancora non vedo con chiarezza la missione del Pd. Bisogna fare una riflessione seria, una grande assemblea nazionale su questo punto politico. Che non si può ridurre al nodo se in segreteria entra tizio o caio per conto di un’area, al posto di chi è andato al governo. Io non ho pregiudizi, ma bisogna partire dal ruolo che avrà il partito». E lei cosa propone? Renzi dovrebbe passare il testimone come fece D’Alema con Veltroni per superare il problema del doppio incarico? «Quell’operazione lì non è ripetibile, ma anche se il congresso è finito il punto di fondo è se il Pd riesce ad avere la forza di un grande soggetto autonomo, per sostenere meglio Renzi nel suo sforzo di governo». Ritiene che il Senato debba votare prima la riforma che ne prevede l’abolizione e solo poi passare all’Italicum? «Sì, perché avendo fatto una legge elettorale valida solo per la Camera e avendo Renzi detto che si gioca la sua carriera politica sull’abolizione del Senato, a questo punto la priorità assoluta deve essere quella. Il che non significa mollare l’Italicum, perché noi abbiamo assunto un impegno solenne a fare le riforme e su questo tutto il Pd si gioca la sua credibilità. Quindi dovremo fare ogni sforzo per accelerare al massimo, lasciando ai gruppi la loro legittima autonomia propositiva». Jena Invece Se il voto per Berlusconi è inutile quello per Alfano invece è idiota. [email protected] 6 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 U IL MOVIMENTO I SINDACI GRILLINI VERSO LE EUROPEE Pizzarotti: visto? nessun complotto contro Beppe Grillo: vinco le elezioni e vado io dalla Merkel “L’Ue cambi regole economiche”. E attacca l’Expo «Renzi? Non gli crediamo, ma se fa singole cose buone le votiamo» 4 domande a Massimo De Rosa Massimo De Rosa, portavoce del M5s alla Camera E se i grillini stessero alla fine passando dalla politica del no a quella del forse? «Certo, se Renzi facesse davvero, poniamo, una politica seria di detassazione del lavoro o contro il dissesto idrogeologico, noi saremmo i primi ad appoggiarla». Parola del portavoce pentastellato Massimo De Rosa, il deputato querelato tredici volte per aver detto - durante le giornate dei tumulti alla Camera che le onorevoli del Pd erano diventate tali solo per la loro abilità in una certa pratica sessuale. De Rosa, i grillini che votano per Renzi? «Calma. Io non credo che Renzi possa o voglia far davvero quello che promette, anche perché non ha una copertura finanziaria». Ma se lo facesse... «Noi Cinque stelle siamo sempre stato propositivi. E’ una leggenda che diciamo sempre di no. Se qualcuno adottasse le nostre proposte, saremmo ben contenti di votarle» Intanto dite di no all’Expo. Più difficile bloccare l’Expo o la Tav? «L’Expo. Sulla Tav possiamo ancora lottare. Sull’Expo, si tratta ormai di limitare i danni. E di pensare al dopo, perché la devastazione del territorio non sia del tutto inutile per chi ci vive. Ma la macchina non si può più fermare. Restiamo contrari, ma siamo realisti». Se lei fosse Renzi, dalla Merkel ci andrebbe? «Io non vorrei mai essere Renzi. E in ogni caso non andrei dalla Merkel a farmi dire cosa devo fare». [ALB. MAT.] «Potete testimoniare che non c’è nessun complotto»: così il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, ieri - in un pausa del meeting che ha riunito in un agriturismo alla periferia della città 320 aspiranti amministratori cinquestelle provenienti da tutta Italia - ha messo la parola fine alle polemiche con Grilo. «Ho scritto a Renzi, sì, ma era una sua richiesta». 1 Beppe Grillo in uno dei momenti del comizio a Rho ALBERTO MATTIOLI MILANO «Le elezioni europee? Le vinceremo in modo as-so-lu-to. Poi io andrò dalla Merkel e la guarderò negli occhi». La promessa, che poi per la signora di Berlino sembra più una minaccia, è di Beppe Grillo. D’accordo: ieri era il giorno dell’«Expo Tour», la calata sui cantieri di Milano 2015 di 120 fra parlamentari e altri eletti grillini in magliette bianche con la scritta «Expo invaders». Però fatalmente l’invasione di Milano è diventata il lancio della campagna per le Europee, «unica, straordinaria occasione di cambiare l’Italia» (ancora Grillo). E anche di dare la carica ai militanti, votando la fiducia alla decimata classe dirigente pentastellata. Sempre Grillo: «Una volta parlavo io e quando toccava a loro la gente se ne andava. Ora quando parlano loro la piazza è piena. E io sto a casa mia». Segue gesto dell’ombrello. E poi: l’Unione europea deve tornare a essere la Comunità europea, mettendo in comune i debiti («Come fecero gli Stati americani quando diventarono Uniti»), ridiscutendo i vincoli di bilancio, togliendo il fiscal compact». Altrimenti «faremo un referendum sulla sovranità monetaria e saranno gli italiani a decidere se vogliono uscire dall’euro o restarci». Applausi. L’offensiva sull’Expo, quella, è una e trina. Prima «l’ispezione» ai cantieri, con i giornalisti «venduti» (copyright del pubblico grillino) tenuti accurata- «Non mi dimetto più, quando lo promisi ero destabilizzato» 8 Le magliette «Expo invaders» del M5S mente fuori, ma in diretta streaming. Poi il comizio davanti al parco di periferia dove sarebbero dovute passare le famigerate «vie d’acque», respinte a furor di Comitati. Infine, ma senza Grillo, la relazione del professor Emilio Battisti del Politecnico per spiegare la controproposta di un’Expo a Cinque stelle, ovvero «diffusa e sostenibile». Perché, ovvio, così com’è l’Expo ai grillini proprio non piace: «Una speculazione drammatica, una commistione di corruzione e mafia», secondo la deputata Laura Castelli. Però, fermo restando che l’occasione di farne un’altra Tav La visita al cantiere dell’Expo è troppo ghiotta, non è chiaro se i grillini ce l’abbiano di più con l’Expo o con i ritardi dei lavori. Al comizio, issato su un camion davanti a una folla non oceanica (al netto di giornalisti e poliziotti, duemila persone a essere ottimisti) però calorosa, Grillo forse non è elegante, ma certamente assai chiaro: «Il cantiere? Mi dicevano: “Guardi”. Ma che guardo? Non c’è un c..., non c’è niente, solo un campo. E qui devono venire venti milioni di persone? Ma chi ci va, a Rho?». Il resto è il solito urlo contro tutto e tutti con la voce roca e la giugulare gonfia. «Non voglio gridare», in effetti, è la battuta migliore. Ce n’è per «Rigor Mortis» (sarebbe Monti), per «Letta che è sparito nel nulla dopo un viaggio in Arabia Saudita, segno che ha preso qualche accordo che non piace ai poteri forti», per Renzi «falso e ipocrita che ci prende per il c...» e ovviamente per i media che lo sono anche di più. Poi Grillo confessa finalmente chi si crede di essere: «Abbiamo distrutto la sacralità del Parlamento come il nuovo Papa ha distrutto la sacralità della Chiesa». Però «noi la rivoluzione l’abbiamo già fatta, anzi l’abbiamo già vinta». Buona campagna elettorale. domande a Luis Orellana Luis Orellana, una delle figure di spicco dei dissidenti cacciati da Grillo Orellana ma non aveva detto che si dimetteva? «Sì, lo so, l’avevo detto. Ma ero scosso. Vivevo un periodo di poca serenità». Adesso va meglio? «Beh, relativamente... ho avuto una busta con un proiettile, mi hanno danneggiato l’auto sotto casa, anche se la polizia ha detto che sono stati dei balordi comuni... Tutti gli attacchi che ho subito mi avevano destabilizzato. E ho detto che mi dimettevo». Cosa le ha fatto cambiare idea? Alfano attacca il Cavaliere: inutile votarlo “Forza Italia non è né carne né pesce” Santanchè lancia raccolta di firme e appello al Colle: grazia a Berlusconi ALESSANDRO MONDO TORINO «La linea politica di Forza Italia non è né carne e né pesce, non è né maggioranza e nemmeno opposizione. Quando Berlusconi parla dei piccoli partiti, deve stare attento. Lui ha un grande partito ma non sa dove andare. Noi invece sì. Alle europee il vero voto inutile sarà quello dato ai partiti che non sanno dove andare». Un Angelino Alfano in gran spolvero quello che ieri ha raggiunto Torino, con Renato Schifani e Maurizio Lupi, per dettare la linea al Ncd in vista delle regionali del 25 maggio. Le quali, in Angelino Alfano Piemonte, saranno abbinate alle europee. Da qui una stoccata che vale anche sul fronte subalpino, dove la coalizione di centrodestra che dovrà sfidare Sergio Chiamparino resta un miraggio. Forza Italia rivendica il diritto di esprimere il candidato e punta su Gilberto Pichetto. L’Ncd chiede pari dignità, chiede le primarie per la scelta del nome più competitivo e mette in mostra i suoi campioni: da Claudia Porchietto a Michele Coppola a Giampiero Leo. Ma non nasconde di apprezzare Guido Crosetto, che pure è dei Fratelli d’Italia. I quali, a loro volta, rigettano «i diktat» del partito del Cavaliere. Ora pure la Lega minaccia di correre da sola. Veti incrociati che per ora hanno permesso a Chiamparino di manovrare indisturbato: anche nel Piemonte profondo, dove il centrosinistra non ha mai mietuto consensi. Martedì, forse, il quadro si chiarirà nel corso di un tavolo nazionale. Ieri per l’Ncd, appena accolto nella famiglia dei Popolari europei, è stato il giorno dell’orgoglio. Teatro Carignano pieno come un uovo. Presente lo stato maggiore del partito capeggiato da Enrico Costa, coordinatore e viceministro della Giustizia. «Partiamo da Torino per riportare di nuovo al successo il centrodestra italiano», esordisce Alfano. Poi una carrellata sui valori di riferimento: vita, diritti dell’uomo («vengono prima dello Stato»), famiglia, sociale, welfare. Difende la scelta di stare al Governo e avverte la Camusso: «Non si torna indietro». L’appoggio alla Tav è simboleggiato dalla presenza di Gemma Amprino, sindaco di Susa. Dalla Tav salta alla tifoseria juventina: «Guai a fare di tutte le erbe un fascio, i responsabili dei cori antisemiti vanno puniti ma non bisogna criminalizzare una tifoseria civile». Poi torna sull’Europa: «Vogliamo cambiare l’Europa, non lasciare l’Europa e l’euro al loro destino». Intanto Daniela Santanchè ha iniziato una raccolta di firme per chiedere al Colle la grazia per il Cavaliere: «Servono le firme di milioni di italiani affinché in Italia venga ripristinata la democrazia. Il 10 aprile rappresenta un vulnus per la nostra democrazia. Dobbiamo mobilitarci e promuovere un appello a Napolitano affinché conceda la grazia a Silvio Berlusconi». «Le innumerevoli testimonianze di affetto da parte di tantissimi militanti, nella provincia di Pavia. Almeno un terzo dei votanti erano contro la mia cacciata, e secondo me tra gli elettori anche di più». Non è che ha pesato anche la scelta di tenersi finalmente la diaria e tutti i rimborsi? «E’ ridicolo. Non hanno argomenti politici e mi attaccano umanamente». Lei quanto ha restituito? «Di rimborsi, fino a ottobre, 27mila euro in tutto». Un po’ sotto la media, dicono. «Ma bisogna considerare che chi è di Roma - o anche di Napoli - torna a casa a dormire, e non spende quanto spendiamo noi». Ora riuscirà a fare un gruppo? «In teoria siamo 13, ma i 5 che avevano detto di dimettersi sono decisissimi, e in otto siamo leggermente sotto i dieci... E poi ognuno ha un percorso, bisogna fare un lavoro...» Lei vuole farlo? «Non siamo ancora pronti ma non dico di no. Bisogna trovare una comunione d’intenti». [I. I.] LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 Primo Piano .7 . gg Dossier/L’avventura del premier g Per vincere la sfida col Paese immobile Renzi deve rischiare l’impopolarità Gli annunci in stile televendita non sono un problema. Ha dimostrato coraggio e ambizione nello scegliere gli obiettivi ma per compiere la rivoluzione che annuncia deve rompere dei veri tabù, dagli sprechi alle false pensioni di invalidità LE OPPORTUNITÀ COSTI E RISCHI SGRAVI IRPEF PER 10 MILIARDI Peggiori conti pubblici: più deficit, più debito, maggiori interessi sul debito 1 Buste paga più pesanti per 10 milioni di lavoratori dipendenti Tagli alla spesa pubblica: meno risorse per i servizi ai cittadini Aumento della domanda Prelievo sulle pensioni medie e alte (oltre i 3000 euro lordi?) TAGLIO IRAP PER CIRCA 2.5 MILIARDI 1000 2 Un po' di ossigeno a imprese e partite IVA Leggera diminuzione del costo del lavoro Maggiori tasse sulle "rendite finanziarie" Alle imprese costerà di più autofinanziarsi con azioni e obbligazioni Circa 10 milioni di risparmiatori, grandi e piccoli, pagheranno più tasse sui loro redditi da capitale Possibile fuga di capitali sulle rendite euro l’anno: lo sgravio Irpef sui redditi fino a 25mila euro 26% 3 Energia elettrica più cara per altri tipi di utenti (grandi imprese "energivore"? beneficiari di incentivi per le energie rinnovabili?) RIMODULAZIONE TARIFFE DELL'ENERGIA ELETTRICA Minori costi per le piccole e medie imprese PAGAMENTO DEI DEBITI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ALLE IMPRESE La nuova aliquota sulle rendite finanziarie (oggi al 20) 4 Peggioramento dei conti pubblici del 2014 Più risorse all'economia Migliori conti pubblici dopo il 2014 LIBERALIZZAZIONE DEI CONTRATTI DI LAVORO 5 Possibili abusi da parte delle imprese Più posti di lavoro Meno contenzioso per le mancate assunzioni LUCA RICOLFI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA P erché l’essenza della televendita non è il fatto di servirsi di slide e telecomandi, o di usare toni da imbonitore, ma è il fatto di fare comunicazione anziché informazione. La comunicazione mira a persuadere, e quindi è costretta a nascondere svantaggi e controindicazioni dei prodotti che promuove. L’informazione mira a dire la verità, tutta la verità, e quindi non nasconde pregi e difetti dei prodotti di cui parla. Da questa angolatura, Renzi e i suoi non sono né nuovi né tantomeno rivoluzionari, perché anch’essi – come tutti i loro predecessori – mettono una cura estrema, al limite del virtuosismo, nel minimizzare o nascondere l’altra faccia della luna, ovvero i costi e gli inconvenienti delle proprie scelte (per qualche esempio vedi lo specchietto qui sopra). Rivoluzionario nello stile sarebbe un politico che, nel momento in cui vara una misura, dicesse tutta la verità su di essa, anziché affannarsi a indorare la pillola. Un’eventualità che, a mia memoria, nella storia della seconda Repubblica si è presentato una sola volta in vent’anni, quando il ministro Elsa Fornero si commosse - fino a scoppiare in lacrime - al momento di presentare la sua riforma delle pensioni (dicembre 2011). Forse anche per questo, per il fatto che un rappresentante del governo diceva la cruda verità, quell’episodio scosse l’opinione pubblica e resterà a lungo nella memoria collettiva. Il confronto coi predecessori Ecco perché dicevo che, dal punto di vista della comunicazione, nulla di sostanziale è cambiato. Per certi versi Renzi è leggermente peggio dei suoi predecessori, perché mai nessuno ha fornito così poche informazioni sui contenuti e i dettagli dei propri provvedimenti; per altri versi è invece leggermente meglio, perché non nasconde dietro una patina di serietà e obiettività la natura promozionale del proprio messaggio. E’ questa, del resto, l’intrinseca moralità della comunicazione pubblicitaria, che mentre ti invita a comprare il prodotto avverte anche: questa è pubblicità, leggere attentamente il prospetto informativo (il guaio, nel caso di Renzi, è che al momento della televendita il prospetto informativo non c’era, e infatti siamo ancora qui che interpretiamo e congetturiamo). mezzi: rilanciare la crescita, creare nuovi posti di lavoro, eliminare gli sprechi, dare una speranza ai non garantiti, a partire dai giovani e dalle donne escluse dal mercato del lavoro. E’ qui, tuttavia, che si insinua il dubbio. Non tanto perché gli obiettivi sono assai alti e difficili, quanto perché di tale altezza e difficoltà Renzi e i suoi paiono ignari. Questa sensazione, di scarsa comprensione della complessità del compito che si sono dati, mi deriva da tre indizi. I rischi che corre il governo Chiarito che la televendita non è il problema, proviamo a venire alla sostanza dell’avventura di Renzi, ossia al motivo per cui è un’impresa, ed è un’impresa rischiosa. E’ un’impresa perché la sua ambizione è di cambiare davvero l’Italia o, per dirla con Alan Friedman, di «ammazzare il gattopardo», rompendo l’incantesimo del nostro immobilismo travestito da cambiamento. Che l’ambizione sia questa lo si capisce non solo dagli scopi finali (che sono quasi sempre ambiziosi, quando un premier si installa al potere) ma da alcuni mezzi che Renzi sta usando o sta minacciando di usare. Fra questi mi hanno colpito tre formidabili mancanze di riguardo, se così posso chiamarle: mancanza di riguardo per le parti sociali, che vanno ascoltate ma solo per poi decidere in solitudine («sono pagato per questo»), senza farsi invischiare in interminabili discussioni, trattative, tavoli di concertazione; mancanza di riguardo per burocrati e funzionari ministeriali, cui non si intende lasciare i poteri di veto di cui hanno sempre goduto; mancanza di riguardo per i dipendenti pubblici, da cui si pretende mobilità e disponibilità al cambiamento. Su questi tre punti Renzi non ha ragione, ma ha stra-ragione: l’abbandono, da parte della politica, degli eccessivi riguardi del passato verso parti sociali, burocrati e dipendenti pubblici è la precondizione di qualsiasi tentativo di cambiare il Paese. La qualità della squadra Il primo è la qualità della squadra di governo. Da un ragazzo che da anni studia da premier, e ha avuto tutto il tempo di informarsi e diventare adulto, mi sarei aspettato uno sbarco al governo ben più attrezzato: più attrezzato di piani dettagliati, disegni di legge, squadre di esperti. Mi sarei aspettato ministri più competenti e preparati, meno lottizzazioni fra partiti e correnti di partito. Se Renzi si rendesse conto davvero di quanto è complessa l’Italia (e inoltre volesse cambiarla), non avremmo assistito a una conferenza stampa in cui nessun annuncio importante è accompagnato da norme e numeri precisi. Il secondo indizio che mi fa riflettere, e temere per l’esito dell’impresa di Renzi, è la sua incapacità (o il suo rifiuto) di fare le scelte più difficili, fin dal dilemma Irpef-Irap. Puntare sull’Irpef voleva dire dare un po’ di soldi a chi ha già un lavoro, e raggiungere subito 2025 milioni di elettori. Puntare sull’Irap voleva dire dare un po’ di ossigeno alle imprese e alle partite Iva, ma anche creare qualche posto di lavoro per chi un lavoro non ce l’ha. Fra la scelta tradizionale, che guarda prevalentemente alla “società delle garanzie”, e quella innovativa, che guarda prevalentemente alla “società del rischio”, Renzi alla fine ha scelto la strada più facile, quella degli sgravi Irpef, che gli garantiva in un colpo solo la benevolenza della Cgil e un maggiore dividendo elettorale per il Pd alle elezioni europee. Gli obiettivi finali Quanto agli scopi finali del nuovo governo, non sono meno ambiziosi dei I dossier più scottanti Resterebbe un terzo indizio, che mi fa pensare che Renzi non possa o non voglia fare i conti sul serio con la complessità del caso italiano. Questo indizio è la sua reticenza sui dossier più scottanti. O, se volete, la sua timidezza. Rispetto ai governi passati, rispetto all’immobilismo gattopardesco del ceto politico della seconda Repubblica, Renzi ha effettivamente una marcia in più, e non solo nello stile. Di questo bisogna dargli atto. Però questo suo continuo parlare di rivoluzione, questo presentare come rivoluzionarie mosse simboliche (l’asta delle auto blu) o normali scelte di politica economica, piene di incertezze e di effetti collaterali, appare davvero fuori misura. Le scelte più difficili Rivoluzionario sarebbe un leader che avesse il coraggio di parlare non solo delle scelte facili e popolari, come i 1000 euro all’anno per 10 milioni di lavoratori dipendenti, ma anche delle conseguenze negative di quelle scelte (più deficit e meno spesa pubblica). Rivoluzionario sarebbe un leader che trovasse il coraggio di parlare anche delle scelte difficili e impopolari che dovrà compiere. Rivoluzionario, soprattutto, sarebbe un leader che avesse la forza di dire al Paese la verità, tutta la verità. Ad esempio che il grosso delle inefficienze e degli sperperi del denaro pubblico, di cui la spending review dovrebbe occuparsi, è concentrato nelle regioni del Mezzogiorno. O che le false pensioni di invalidità assorbono circa 10 miliardi di euro l’anno (giusto la cifra che occorre reperire per gli sgravi Irpef), ossia molto ma molto di più delle odiatissime pensioni d’oro. Ecco perché quella di Renzi è un’impresa ardita. Renzi rischia di non farcela perché una parte dell’Italia non vuole cambiare (e i molti “gufi” che lo attaccano in questi giorni danno l’idea di quanto questo rischio sia reale). Ma rischia di non farcela anche per la ragione opposta, perché è lui stesso che, a un certo punto, potrebbe non essere disposto a pagare il prezzo che i veri cambiamenti quasi sempre esigono: il prezzo amaro di un po’ di impopolarità. 8 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 U LA MEMORIA 1944-2014 L’omaggio di Napolitano a Cassino Nell’anniversario il Capo dello Stato torna sui luoghi del bombardamento: “Ricordo le macerie, fu terribile” FRANCESCO GRIGNETTI INVIATO A CASSINO Si commuove, esorta, ironizza. Il Capo dello Stato è a Cassino per celebrare il 70° anniversario di un bombardamento, quello su una città e su un’abbazia, che hanno segnato la storia d’Italia. Montecassino, scrigno di tesori, fu distrutta. Ma anche all’abitato che era ai suoi piedi toccò la stessa sorte. Il conflitto si lasciò dietro una scia di morte, di distruzione, di annichilimento. Basti dire che nei cimiteri militari della zona sono sepolti 50 mila soldati di varie nazionalità. Ed è ricordando la «ferocia e la irrimediabile irrazionalità della guerra», evocata a appunto in una città martire, che Giorgio Napolitano invita a valutare quel che di buono c’è nella costruzione europea. «Non si oscuri mai in noi - scandisce - la coscienza di quel che ci ha già dato e ci può ancora dare l’unità europea: questa rimane la via maestra per progredire». Il Presidente parla con un occhio all’attualità politica, che vede Matteo Renzi al suo debutto proprio in Europa, senza perdere di vista la dimensione storica e internazionale. La costruzione europea ha garantito decenni di pace. Deve funzionare anche oggi che il confronto sull’Ucraina diventa ogni giorno più incandescente. Il Capo dello Stato si ritrova quindi a lanciare antiche parole d’ordine: «Dovunque insorgano crisi o pericoli di guerra, occorre imboccare la via del dialogo, che significa innanzitutto ascolto reciproco, considerazione attenta, da parte di cia- MINISTRO DIFESA «No ai conflitti per modificare i confini» Roberta Pinotti «Si deve evitare che la guerra torni in Europa. Dobbiamo ribadire il rifiuto della guerra come mezzo per cambiare i confini. Non si può accettare l’idea che la presenza in una stessa area di più popoli e più lingue diventi motivo di conflitto o di guerra tra Stati». Lo ha sottolineato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti nel suo intervento di ieri a Cassino. Un chiaro riferimento alla crisi in corso proprio in queste settimane fra Russai ed Europa anche se il ministro non ha mai pronunciato la parola Ucraina. 1 PAOLO GIANDOTTI/PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA/ANSAI Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ieri davanti al cimitero militare polacco di Cassino scun soggetto politico e statuale, delle preoccupazioni e ragioni dell’altro». Sì, occorre il dialogo «per disinnescare i pericoli insiti in una contrapposizione o sfida minacciosa», ma anche per garantire all’Ucraina «l’indipendenza e l’evoluzione democratica». Come? Di certo non attraverso i confronti muscolari. Accenna all’Ucraina anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Ed è preoccupata: «Dobbiamo ribadire il rifiuto della guerra come mezzo per cambiare i confini. Non si può accettare l’idea che la presenza in una stessa area di più popoli e più lingue diventi motivo di conflitto o di guerra tra Stati». Parlarne a Cassino, agli anziani come alle scolaresche, per Napolitano ha un valore particolarissimo. Sa di avere di fronte famiglie che conservano nel proprio Dna il ricordo dolorosissimo della guerra. Furono esperienze terribili. Rievoca il sindaco Giuseppe Golini Pe- trarcone: «Gli uomini tornarono con i loro stracci. Conobbero la caverna e la baracca, il pagliaio e la nuda stanza di una casa colonica». Viste da qui, non sono parole così lontane. Il Presidente della Repubblica ha ancora certe scene negli occhi: «Rammento dice - le prime visite a Roma dopo la liberazione della Capitale. Non c’erano collegamenti ferroviari, trovai ospitalità su un camion da Napoli a Roma. Fu impressionante, per me, l’immagi- ne delle macerie dell’ Abbazia». E si commuove per un attimo, sul palco, nel ricordare il sacrificio dei soldati polacchi che morirono in massa su queste montagne. Poi però torna l’arguzia di sempre. Nel salutare il consiglio comunale, non manca una battuta sulle dispute della settimana. «L’ultima volta che sono venuto qui, nel 1993... Anche allora ci stavamo occupando di legge elettorale... Sono problemi che ritornano». Il“tragicoerrore”degliAlleati cheinquattromesicostòlavita a1800civiliinnocenti La città fu sacrificata per liberare Roma dai tedeschi La storia UMBERTO GENTILONI ROMA mici italiani, Attenzione! Noi abbiamo sinora cercato in tutti i modi di evitare il bombardamento del monastero di Montecassino. I tedeschi hanno saputo trarre vantaggio da ciò. Ma ora il combattimento si è stretto attorno al Sacro Recinto». Così un volantino che piove dal cielo tra il 13 e il 14 febbraio 1944 in italiano e in inglese, la firma è quella della V Armata statunitense. Non c’è più tempo, la guerra invade territori e perimetri che sembravano sicuri o protetti. Il testo è un segnale inequivocabile, un punto di non ritorno: «È ve- «A nuto il tempo in cui a malincuore qualche mese prima, il 10 settembre siamo costretti a puntare le nostre 1943, all’indomani dello sbarco alleaarmi contro il Monastero stesso. to a Salerno, a ridosso dell’annuncio Noi vi avvertiamo perché abbiate la dell’armistizio tra il governo Badopossibilità di porvi in salvo: lasciate glio e gli anglo americani. Il territoil Monastero. Andatevene subito. rio della Penisola si trasforma nello Rispettate questo avviso». spazio di pochi giorni in un teatro di L’abbazia benedettina diventa un guerra, diviso e attraversato da target, presunto eserciti in lotta. I obiettivo sensibiLA STRATEGIA MILITARE tedeschi occupano le della strategia luoghi strategici I bombardamenti aerei idella di difesa tedesca. città appogfurono decisi per aggirare giata sul MonteUna lunga battala linea Gustav cassino (stazione, glia, una storia nella storia, una caserma dei carapiccola grande viIL MEA CULPA binieri, deposito di cenda di un comuufficio A distanza di vent’anni artiglieria, ne immerso nel postale), la linea prisma del secon- americani e inglesi ammisero Gustav corre dal i propri sbagli nel Lazio Tirreno all’Adriatido conflitto mondiale. Cassino è co, da Cassino a una lente d’ingrandimento su scena- Ortona bloccando la previsione del ri e contesti che vanno ben al di là di governo di Londra di passare dal un’area di oltre 20 mila abitanti nel «ventre molle dell’Europa» per Lazio meridionale (140 chilometri da giungere rapidamente alle porte di Roma e 95 da Napoli). Tutto ha inizio Berlino. La sfida nei cieli diventa uno 10 settembre 1943 Dopo lo sbarco alleato a Salerno i tedeschi occupano la cittadina intorno all’abbazia, strategica per bloccare l’avanzata verso Roma snodo obbligato, le prime squadriglie dell’aviazione anglo americana colpiscono obiettivi militari e civili innocenti: anche le migliori intenzioni non riescono a guidare la traiettoria degli ordigni. La mattina del 10 settembre 1943 si contano oltre cento caduti mentre le posizioni si consolidano, i due schieramenti controllano territori e zone di confine. Le prospettive si diversificano: da un lato le strategie politico militari e gli sguardi dall’alto sulla linea del fronte, dall’altro gli effetti su una popolazione inerme catapultata nel vortice senza ritorno della guerra totale. Il punto d’approdo di questa fase della campagna d’Italia è la liberazione della capitale; sarebbe un segnale d’incoraggiamento, un primo obiettivo consolidato. Ma le truppe di occupazione non hanno intenzione di cedere, sono pronte a tutto per mantenere la linea di difesa a Sud di Roma. Lo stallo sembra rompersi con un’operazione LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 Pubblichiamo il discorso che il Presidente della Repubblica ha tenuto ieri a Cassino nel giorno del 70° anniversario del bombardamento che rase al suolo l’abbazia GIORGIO NAPOLITANO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA maggio al sacrificio terribile della città e della popolazione di Cassino e dell’intera area; - omaggio a tutti gli artefici di una ricostruzione e di una rinascita che in questa terra massacrata non potevano neppure essere immaginate e sono invece via via diventate realtà; - e infine omaggio allo straordinario tributo di fatica, di eroismo, di sangue di quanti in quei mesi del 1944 combatterono in questo durissimo teatro di guerra per la liberazione d’Italia e d’Europa. Innanzitutto, quindi, ho da esprimere nuovamente un sentimento profondo di vicinanza e solidarietà, che non può considerarsi concluso, che non può mai archiviarsi e consegnarsi al passato, perché si rivolge a famiglie e comunità la cui spaventosa sofferenza si è trasmessa da una generazione all’altra. Anche a distanza di più di mezzo secolo, nell’animo di ogni uomo e donna che sia nato e viva qui, resta impressa in modo indelebile un’esperienza tra le più tragiche vissute nella seconda guerra mondiale. Un’esperienza di cui bisogna non stancarsi di trasmettere a tutti gli italiani delle generazioni più giovani la conoscenza e la lezione. La lezione principale - inutile dirlo - è quella della ferocia e spesso della irrimediabile irrazionalità della guerra. La ferocia con cui si bruciarono nelle quattro battaglie combattute qui decine di migliaia di giovani vite, si bombardò l’Abbazia di Montecassino e si rase al suolo la città di Cassino. L’irrazionalità dei calcoli che indussero ad attacchi senza possibilità di successo e ad ostinate, coriacee difese senza futuro. Un’irrazionalità fatta anche di errori clamorosi, più o meno riconosciuti in sede storica. E a questo proposito, permettetemi di dirlo, il tema centrale non può ormai più essere la controversa e dubbia ricostruzione storica o la polemica sulle responsabilità dell’uno o dell’altro comandante alleato per il bombardamento distruttivo dell’Abbazia e per quello della città. Soprattutto, non deve comunque O Primo Piano .9 . IL MESSAGGIO “Mai più guerre Con l’unità europea ci siamo riusciti” “Occorre imboccare sempre la strada del dialogo È questa la via da seguire anche in Siria e in Ucraina” La prospettiva Non si oscuri mai in noi la coscienza di quel che ci ha già dato e ci può ancora dare l’unità europea Questa rimane la via maestra per progredire nel nuovo mondo globale mai oscurarsi il senso della riconoscenza di noi italiani per i combattenti delle più diverse provenienze ed etnie che sotto le bandiere alleate furono impegnati per mesi nelle condizioni più ingrate nell’azione per superare la linea Gustav e aprire la strada alla Liberazione di Roma. E vorrei citare in particolare l’apporto straordinario del corpo d’armata polacco del generale Anders: lo cito perché ho constatato - nei miei incontri col Presidente di quel Paese quanto fortemente se ne coltivi lì il ricordo ammirato. Poco più di un anno fa, col presidente Komorowski ricordammo a Napoli Gustaw Herling, che lì aveva trascorso l’ultimo periodo della sua vita: un grande intellettuale e patriota polacco che partecipò, assai giovane, alla battaglia di Montecassino. E viene in mente quel che dové significare, per quei combattenti, innalzare il 18 maggio del ’44 la bandiera polacca sulle rovine dell’Abbazia di Montecassino finalmente raggiunta; vengono in mente le parole che si leggono sulla stele eretta in memoria dei caduti polacchi a quota 593: «Noi soldati polacchi, per la nostra e vostra libertà, abbiamo dato l’anima a Dio, i corpi al suolo d’Italia e i cuori alla Polonia». Onore a loro, e a tutti i combattenti e i caduti - stranieri e anche soldati della nuova Italia, stranieri di tutte le lingue e le nazionalità - sacrificatisi per la libertà dei loro popoli, per l’indipendenza delle loro nazioni, per la pace e la democrazia in Europa. E lasciate che dica ancora come io abbia vissuto, da molto giovane, i cento bombardamenti alleati sulla mia città, su Napoli, scoprendo che era Il Presidente Giorgio Napolitano quello un terribile prezzo da pagare per la sconfitta del nazifascismo, e che ne portava la colpa la politica di guerra di Mussolini e di Hitler. E perciò accogliemmo come liberatori a Napoli gli alleati, a cominciare dagli angloamericani i cui bombardamenti, pure, avevano seminato distruzione e morte nella nostra città. Quel che ha contato e conta è guardare avanti, non dimenticando mai la lezione: basta con le guerre, mai più guerre ciecamente concepite e ciecamente distruggitrici. In Europa, con l’unità tra i nostri popoli, con l’integrazione tra i nostri Paesi, ci siamo riusciti. Ma non lontano dai nostri confini, abbiamo ancora avuto negli Anni 90 i conflitti esplosi nell’area della ex Jugoslavia, conflitti non meno brutali di quelli della seconda guerra mondiale: e si è riusciti a spegnerli solo aprendo ai popoli e ai Paesi dei Balcani occidentali la prospettiva dell’Europa unita. Ed è ancora aperta - non tanto lontano dai confini dell’Europa - la sanguinosa ferita della guerra all’interno della Siria, con ricadute di tensioni pericolose e di milioni di profughi nei Paesi vicini. Alla pace conseguita in Europa è tempo che si accompagni una svolta di pace in Medio Oriente. E dovunque insorgano crisi o pericoli di guerra, occorre imboccare la via del dialogo, che significa innanzitutto ascolto reciproco, considerazione attenta, da parte di ciascun soggetto politico e statuale, delle preoccupazioni e ragioni dell’altro. È questa la via da seguire anche per disinnescare i pericoli insiti in una contrapposizione o sfida minacciosa sullo status dell’Ucraina, di cui vanno garantite l’indipendenza e l’evoluzione democratica, in un costruttivo rapporto sia con l’Unione Europea sia con la Federazione Russa. Vedete, dalla riflessione su una tragica esperienza vissuta 70 anni fa come la vostra, nascono pensieri che si rivolgono ai problemi e ai dilemmi del mondo d’oggi, di cui dobbiamo essere consapevoli noi - l’Italia, gli italiani come membri responsabili della comunità internazionale, sensibili alla causa comune della pace e del progresso democratico. Questa causa fa tutt’uno con il rilancio di quel grande progetto dello stare insieme in Europa, del costruire insieme un’Europa capace di prevenire e superare crisi come quella in cui da oltre 5 anni ci dibattiamo. Non si oscuri mai in noi la coscienza di quel che ci ha già dato e ci può ancora dare l’unità europea: questa rimane la via maestra per progredire - ciascuno dei nostri Paesi - nel nuovo mondo globale, la via maestra per lasciarci definitivamente dietro le spalle un passato come quello che oggi qui ricordiamo, per rafforzare e diffondere la pace sulla base di un’effettiva giustizia e coesione sociale. Penso che possa essere questo il messaggio da lanciare qui, in questa città martire, in questa Cassino più che mai orgogliosa della sua medaglia d’oro al valor militare. 15 marzo 1944 17 maggio 1944 Il monastero viene completamente raso al suolo. I combattimenti durano da mesi e hanno già causato centinaia di morti fra i civili Le linee tedesche vengono finalmente sfondate. Dopo due settimane, il 4 giugno, le truppe alleate entreranno a Roma di aggiramento, alle spalle delle difese tedesche nei pressi di Anzio e Nettuno a 60 chilometri dalle mura della città eterna. Uno sbarco riuscito che tuttavia non ha seguito: il cammino degli alleati viene interrotto dopo i primi segnali incoraggianti. Siamo a gennaio del 1944 e Roma appare lontana, la linea Gustav impenetrabile, i tedeschi arroccati a difenderla. Così ha inizio la lunga battaglia di Cassino (quattro fasi tra gennaio e maggio 1944) fatta di tentativi ripetuti dal cielo e da terra (eserciti di oltre 20 paesi) di far breccia nelle difese tedesche accelerando così la via di accesso a Roma. Incursioni del II corpo della V armata statunitense respinte dalle truppe del generale von Segel fino alle estreme decisioni del comando alleato: bombardare pesantemente il territorio conteso. L’abbazia è colpita a febbraio, la città rasa al suolo la mattina del 15 marzo, solo il 17 maggio 1944 la svolta con lo sfondamento delle li- nee: è in corso l’Operazione Diadem, fase culminante dell’offensiva che si chiude nel pomeriggio del 4 giugno con l’attraversamento delle porte della capitale. Per la popolazione di Cassino è la fine di un incubo, le cifre sono impietose: 1800 i caduti civili, oltre 200 i feriti e 150 dispersi. Un prezzo troppo alto, una condotta inadeguata, un tragico errore come riconosciuto a seguito di inchieste e ricostruzioni dagli americani nel 1969 e dagli in- glesi dieci anni dopo (rendendo noti i risultati di un’indagine del lontano 1949). Memorie diverse e conflittuali hanno contribuito a sedimentare un tessuto comune; i retroscena diplomatici rappresentano un prezioso tassello (recente il volume di N. Tasciotti, Montecassino 1944. Errori, Menzogne e Provocazioni, Castelvecchi, 2014) e l’indagine storiografica ha squarciato veli di silenzio o ipocrisie. Ecco il senso di tornare su quei luoghi settant’anni dopo, far sì che la celebrazione di un anniversario diventi occasione di conoscenza, racconto di eventi che ci appartengono. Un abbraccio ideale con la popolazione di Cassino nel ripudio delle guerre, una consapevolezza che nelle iniziative di questi mesi unisce i livelli istituzionali: dal presidente della Repubblica al sindaco del Comune, dal vertice dell’esecutivo al governatore della regione Lazio. Un segno importante, un lascito per chi è venuto dopo. 10 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 U IL CASO ALPI VENT’ANNI DOPO La vicenda R 1 20 MARZO 1994 L’AGGUATO Ilaria Alpi e Miran Horvatin vengono uccisi da un commando di somali a Mogadiscio “Su Ilaria la Procura non ha fatto nulla Solo depistaggi” La madre della giornalista uccisa a Mogadiscio “Abbandonati dalle istituzioni, ma non mi arrendo” Intervista R 2 R 3 12 GENNAIO 1998 L’ARRESTO DI HASSAN Il somalo Hashi Hassan, riconosciuto dall’autista di Ilaria, è arrestato. Avrà una condanna a 26 anni 14 FEBBRAIO 2010 L’ALTRA PISTA Niente archiviazione del caso. Per il gip Ilaria è stata uccisa per il traffico di armi e rifiuti tossici NICCOLÒ ZANCAN ROMA a stanza di Ilaria Alpi è rimasta identica alla sera del 10 marzo 1994. Molti libri ordinati sui ripiani di legno scuro: «Inshallah» di Oriana Fallaci, fiabe orientali, vocabolari di greco, latino, arabo. C’è un salvadanaio a forma di gatto sullo scrittoio, proprio davanti alla finestra. Giù in strada, nel quartiere Vigna Clara, la bambina Ilaria aveva camminato con un registratore in mano per le sue prime interviste da aspirante giornalista. In questa stanza tornava ancora a dormire, da giornalista affermata, pri- L ma di ogni servizio importante. «Così anche al suo settimo viaggio da inviata in Somalia - racconta la madre Luciana Alpi - cenavamo insieme, andavamo a dormire presto. Suo padre Giorgio, la mattina dopo, l’accompagnava alla Rai...». Sono passati vent’anni. L’Italia si appresta a celebrare una giornalista a cui non ha saputo rendere giustizia. La verità storica sull’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, l’operatore in missione con lei, è ampiamente rintracciabile: sono stati uccisi perché in Somalia avevano scoperto un traffico d’armi e rifiuti tossici. La verità giudiziaria ancora non c’è. Non si può dire. «Cinque magistrati, vent’anni di indagini, un solo colpevole, sicuramente innocente». Signora Alpi, cosa la indigna di più? «Questa mancanza di verità. Il modo di lavorare della Procura di Roma, che non saprei come definire. Non hanno fatto niente, a parte depistaggi a tutto spiano. Si arrabbieranno, lo so. Ma la mancanza di rispetto per due persone morte in modo così bestiale fa arrabbiare me». Ricorda ancora la voce di Ilaria? «Ha telefonato due ore prima dell’ag- Luciana Alpi La mamma di Ilaria Alpi è rimasta sola Dopo la morte del marito continua a combattere per la verità guato. “Sono molto stanca - ha detto adesso faccio la doccia, mangio qualcosa, poi devo preparare il servizio per il telegiornale alle 19”. Io e mio marito eravamo sollevati, perché dopo essere stata a Bosaso, finalmente era tornata a Mogadiscio, dove conosceva tutti. Due ore più tardi abbiamo ricevuto un’altra telefonata. Era la Rai...». Quantevoltehariguardatol’ultimaintervista di sua figlia al sultano di Bosaso? «Centinaia. In Italia sono arrivati 35 minuti di girato, 13 minuti di domande. Ma è stato lo stesso sultano Bogor a dichiarare che quell’intervista, in re- altà, era durata più di due ore. Tagliati i nastri, scomparsi anche i taccuini degli appunti...». In quel lavoro occultato c’è la chiave per capire? «Io credo di sì. Lo ha detto il sultano stesso: Ilaria cercava conferme. Sapeva del traffico di armi e rifiuti. Voleva andare a vedere la nave della Shifco, donata dalla cooperazione italiana. Di questo si stava occupando quel giorno». Per la commissione parlamentare d’inchiesta, presieduta da Carlo Taormina, è stata un tentato rapimento. «Ilaria e Miran sono stati uccisi con un solo colpo sparato da distanza ravvicina- LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 Primo Piano .11 . CARTE CHE SCOMPAIONO Sono sparite ore di girato dell’intervista al sultano Bogor, i taccuini dei suoi appunti, persino documenti trovati di recente L’UNICO COLPEVOLE? È INNOCENTE «Nulla. Quel certificato non si è più trovato. Sparito. E adesso dicono che non era vero niente». GLI ARCHIVI DEI SERVIZI SEGRETI Per l’assassino di Ilaria e Miran c’è un solo condannato, Hashi Omar Hassan. È stato lui? ALESSANDRO ROCCA Sempre Taormina ha dichiarato che non c’era nessuno scoop da fare in Somalia.PerchéèrisaputochelaSomalia era un grande mercato d’armi a cui l’Italia partecipava attivamente. Cosa hapensatodifronteaquestaaffermazione? «Sono rimasta sbigottita. Persone delle nostre istituzioni che si permettono di dire cose del genere, nella totale indifferenza...». Taormina è arrivato a dichiarare che sua figlia era lì in vacanza. «Una cosa talmente volgare, che non Nel 1995, la procura di Reggio Calabria indaga su un traffico internazionale di rifiuti tossici. Fa una perquisizione a Milano a casa dell’ingegnere Giorgio Comerio. Dentro una cartellina gialla con sopra scritto «Somalia», trova il certificato di morte di sua figlia. E poi? Hassan non c’entra nulla È un capro espiatorio come diceva la sentenza di primo grado. Ora mi chiama «mamma» Ci sono ancora 8000 documenti secretati ma non so se ci lasceranno leggere tutto, sono implicati personaggi importanti ta. Strano sequestro, quello che prevede l’esecuzione dell’ostaggio...». gliela perdono. Poteva dire: mi dispiace, non abbiamo trovato niente, l’inchiesta era difficile. Avrei capito...». Le iniziative SpettacoliteatraliespecialiinTvperl’anniversario 1 Mercoledì 19 marzo alle 16.30 la Camera dei Deputati ricorda Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Sarà Isabella Ragonese, protagonista dello spettacolo teatrale «African Requiem» di Stefano Massini, a chiudere il pomeriggio, mentre le testimonianze di Luciana Alpi, Mariangela Gritta Grainer, Maurizio Torrealta e Andrea Vianello, con la conduzione di Bianca Berlinguer, apriran- no l’appuntamento. Giovedì su Rai Tre in prima serata, uno speciale condotto da Andrea Vianello ricostruisce tutta la storia dell’agguato, con numerosi ospiti in studio. Mentre al Museo Maxxi di Roma verrà allestita la mostra fotografica «Mi richiama talvolta la tua voce», che racconta la dimensione più personale di Ilaria Alpi, dalla sua prima giovinezza alla tragica uccisione. Era vero? «Il mio avvocato ed io siamo stati chiamati dal pm Francesco Neri, il titolare dell’inchiesta. Ha voluto incontrarci alla Galleria Umberto Sordi. Le sue parole non erano fraintendibili». e del Copasir. Ma il problema è capire, alla fine, cosa effettivamente ci lasceranno leggere. Troppi pezzi di questa storia sono scomparsi». Non si fida delle istituzioni? «Ci hanno mollati alla grande...». Perché non si vuole la verità? «Collusioni. Probabilmente sono implicati personaggi importanti, forse aspettano che muoiano. Ma temo che morirò prima io, il che mi secca parecchio...». Dopo vent’anni ci spera ancora? «Il 6 marzo abbiamo incontrato il procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone. Mi ha detto che andranno avanti. È stato molto gentile, devo dargliene atto. Non tutti lo sono stati...». Cosa vuole dire ai ragazzi e alle ragazze che sognano di diventare giornalisti? «Non voglio mettere Ilaria su un piedistallo. Era una giovane donna, che aveva sempre studiato IL RICORDO molto. Era diligente, le cose in mo«Le hanno dedicato libri, film faceva do serio. Prima di un vie, piazze, persino una specie servizio si documendi rosa: questo mi commuove» tava a fondo». «Al contrario, è innocente. Non ci sono dubbi. È tornato in Italia dopo l’assoluzione in primo grado, dimostrando la sua buona fede. Non c’entra niente in questa storia. E adesso, la situazione è da Grand Guignol...». Cosa le manca di più? «Il suo sorriso, era molto spiritosa». Ilaria Alpi non ha avuto giustizia, però non è stata dimenticata. Perché? «Al contrario, le hanno dedicato canzoni, strade, articoli, film, libri. Molti giornalisti ancora lottano per lei. Presto le verrà intitolato il parco di Follonica. E un ragazzo di 28 anni chiamerà “Ilaria” un nuovo tipo di rosa, che verrà piantato all’orto botanico di Roma. Mi commuove molto». È vero? Alla fine delle celebrazioni, quando si spegneranno le luci, cosa farà? «L’unico condannato per l’omicidio di mia figlia, mi ha telefonato pochi giorni fa da Padova, al primo permesso fuori dal carcere. “Ciao mamma, come stai? Volevo ringraziarti. Il magistrato mi ha fatto uscire perché tu racconti in giro che sono innocente”». «Certo. Vorrei la verità sulla morte di Ilaria e Miran anche per Hashi, definito nella sentenza di primo grado esattamente per quello che è: un capro espiatorio». Ci sono ancora 8 mila documenti secretati sul caso Alpi-Hrovatin. «Aspettiamo le decisioni della Camera «È morto mio marito. È morta anche Jamila, la gattina che Ilaria aveva raccolto in mezzo alla strada. Ormai mi trattano come una vecchia mamma rompiscatole in preda all’Alzheimer, ma non mi arrendo. Continuerò a combattere per la verità. Cos’altro potrei fare?». 12 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 U MONDO GLOBALE LA SVOLTA SULLA RETE ObamacedeunpezzodelpoteresulWeb Il presidente Usa annuncia che il controllo dei “domini” non sarà più un’esclusiva del governo americano. Un gesto di distensione verso gli alleati europei irritati dalle intrusioni dell’Nsa nella privacy. Ma sarà davvero rivoluzione? PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK Gli Stati Uniti hanno deciso di consegnare le chiavi di Internet al resto del mondo, o quanto meno di condividerle. Negano che questa scelta sia l’ultimo effetto dello scandalo Nsa, ma molti ritengono che le rivelazioni dell’ex agente Snowden sulla sorveglianza digitale condotta a livello globale dall’intelligence Usa abbiano contribuito quanto meno ad accelerare la decisione. La notizia è stata ufficializzata venerdì sera, con un comunicato della National Telecom- Symbolics.com, registrato dalla Symbolics Inc il 15 marzo 1985, è il primo dominio della storia di Internet. Nel 2009 è stato acquistato dalla società del Missouri (Usa) XF.com Investments milioni I domini Internet registrati nel mondo alla fine del 2013 In Italia La transizione sarà completata entro la fine di settembre 2015 munications and Information Administration (Ntia), ossia l’ufficio del dipartimento al Commercio che si occupa della Rete: «Per sostenere e favorire un modello di governance e politica di Internet con più azionisti, annunciamo l’intento di trasferite le funzioni chiave dell’assegnazione dei domini alla comunità globale». Il primo passo sarà una conferenza il 23 marzo a Singapore, dove si inizierà a discutere la transizione che dovrebbe essere completata entro la fine di settembre 2015, quando scadrà il contratto fra la Ntia e la Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (Icann). L’assistente segretario al Commercio Lawrence Strickling, però, ha già avvertito che il controllo non sarà trasferito a una struttura governativa, tipo l’Onu, per conservare l’attuale efficienza e l’indipendenza dalla politica delle varie nazioni. Internet venne sviluppato negli anni Sessanta dalla Darpa, l’agenzia del Pentagono per l’innovazione tecnologica, che aveva bisogno di uno strumento di comunicazione capace di sopravvivere a eventuali attac- 270 Il primo Trasferiremo la funzione chiave dell’assegnazione dei domini alla comunità globale Barack Obama Presidente degli Stati Uniti chi nucleari. Quando venticinque anni fa divenne pubblico, le delicate mansioni tecniche di assegnare i domain tipo .com, .gov e .org, e i numeri che corrispondono agli indirizzi, erano state gestite dal pioniere della University of Southern California Jon Postel. Alla sua morte, nel 1998, era stata costituita l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (Icann), una non profit californiana con cui il dipartimento al Commercio ave- Il più usato Al primo posto nella classifica dei domini Internet più utilizzati nel mondo c’è «.com» con circa 108 milioni di registrazioni. Poi ci sono «.tk» (20,6 milioni), dominio di Tokelau (Nuova Zelanda) e «.de» (15,6 milioni), dominio della Germania Tutti i numeri dei domini Internet Il dominio Internet del nostro Paese è «.it». Nella classifica mondiale si piazza al sedicesimo posto con 2,6 milioni di registrazioni. Davanti, tra i più conosciuti, ci sono «.net» (15 milioni), «.uk», il dominio della Gran Bretagna (10,6 milioni), «.org» (10,2 milioni) e «.eu», il dominio dell’Unione europea (3,7 milioni) +2% le registrazioni Come si apre In Rete ci sono numerosi Provider che permettono di effettuare la registrazione La procedura avviene in 12-24 ore. Dopo due giorni il dominio è visibile sul web. Quelli con estensione Tld generica («.com»; «.net») sono i più rapidi da aprire va firmato un contratto per svolgere questi servizi. Mano a mano che Internet diventava popolare in tutto il mondo, gli altri utenti si lamentavano per questo dominio americano, non più giustificato dal fatto che gli Usa avevano inventato e costruito la Rete. Da tempo Washington pensava quindi di cedere il controllo, a patto di mantenere efficienza e indipendenza della struttura, e ora ha deciso di agire. Secondo i 25 euro Il costo annuale in media per la registrazione e il mantenimento di un dominio Internet critici, perché lo scandalo Nsa richiedeva un atto concreto significativo per dimostrare la volontà di garantire a tutti la trasparenza del web. Il processo tecnico non sarà facile, perché bisognerà assicurare transizione e gestione futura affidabile, ma quello politico è ancora più delicato. Gli avversari di Obama, come l’ex Speaker della Camera repubblicano Newt Gingrich, hanno già alzato la voce: «Cosa sareb- Rispetto ad agosto 2013 sono stati contati oltre 5 milioni di nuovi domini Internet. La crescita maggiore (+3,8%) è avvenuta tra i domini di primo livello nazionali (acronimo ccTLD), mentre i domini sponsorizzati (acronimo sTLDs) hanno subito un leggero calo. I domini di primo livello nazionali rappresentano il 45,2 di quelli totali be questa struttura internazionale a cui il presidente vorrebbe cedere Internet?». Dietro questa linea di pensiero si nascondono diffidenze simili a quelle manifestate nei confronti dell’Onu, che secondo gli estremisti americani starebbe complottando per prendere il controllo degli Usa. Nel caso di Internet, però, è vero che bisogna evitare il trasferimento delle chiavi di accesso in mani poco affidabili. È noto, ad esempio, che Paesi come la Cina censurano la Rete e determinano i siti a cui i cittadini possono avere accesso. Una mentalità di questo tipo rappresenta la contraddizione in termini di Internet e, quindi, affidarle le chiavi non sarebbe certo meglio che darle alla National Security Agency. Il dibattito globale è aperto e si dovrà concludere abbastanza in fretta, se da settembre dell’anno prossimo la nuova amministrazione di Internet dovrà essere operativa. LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 Primo Piano .13 . U MALAYSIA IL MISTERO DEL VOLO 370 Aereo scomparso: “È stato dirottato” Il premier malese: “Disattivati i sistemi di comunicazione”. Sospetti sul pilota, aveva un simulatore in casa ILARIA MARIA SALA PECHINO Il mistero circonda ancora il volo della Malaysia Airlines MH370 con 239 persone a bordo, partito una settimana fa da Kuala Lumpur alla volta di Pechino, ma mai arrivato. La parola «dirottamento» è stata pronunciata per la prima volta ieri mattina da un funzionario del governo. Le autorità malesi sostengono che sia «accertato» che l’aeroplano abbia continuato a vola- Il Boeing 777 avrebbe volato per sette ore lontano dai radar dopo l’ultimo contatto re «fino a sette ore» » dopo essere scomparso dai radar, e che la sua direzione di volo sia stata modificata in modo «volontario», verso Ovest, cioè verso l’India. Dirottamento, o inspiegabile decisione del pilota, Zahar Ahmad Shah? L’ultima versione - dopo le tante smentite che hanno fatto piovere critiche su Kuala Lumpur - si basa sull’inaspettato rilevamento di un debole segnale del Boeing captato da un satellite alle 8,11, ossia a sette ore e mezzo dal decollo e soprattutto quasi sette ore dopo la disattivazione del sistema di comunicazioni. A breve distanza è stato spento anche il transponder, prima che il MH370 virasse bruscamente verso Ovest per intraprendere la sua nuova rotta, effettuando almeno altre due virate in breve successione. Sfortunatamente, quel segnale satellitare non è in grado di indicare l’ultimo punto conosciuto dell’aereo. Consente però agli investigatori di collocarlo in una teorica circonferenza La conclusione delle autorità malesi arriva dopo la scoperta che i sistemi di comunicazione dell’aereo potevano essere spenti solo manualmente, così come lo sarebbe stato il radar primario. Il velivolo si sarebbe mantenuto sufficientemente a bassa quota da non essere in- 8 marzo, ore 00.41 (ora locale): il volo 370 decolla da Kuala Lumpur diretto a Pechino ORE 6.30: ora prevista d’arrivo a Pechino 2 Ultimo contatto Sabato 8 marzo alle ore 1.30 POSSIBILI ROTTE dopo la virata ORE 8.11: ultima comunicazione confermata tra l’aereo e un satellite. Potrebbe essere arrivata da PECHINO uno due corridoi a Nord (tra Kazakhstan Cina e Turkmenistan al nord della India Thailandia) o a sud (dall’Indonesia all’Oceano Indiano KUALA meridionale) LUMPUR Casi controversi PAOLO MASTROLILLI INVIATO A NEW YORK cacciatori di relitti americani sono pronti a entrare in azione, anche se la zona di mare dove potrebbe essere precipitato l’aereo disperso è enorme. Hanno un’esperienza di oltre mezzo secolo, con interventi che hanno fatto la storia. Questo tipo di ricerche in genere viene affidato all’Office of Naval Intelligence, un dipartimento fondato nel 1882 per «scoprire lo stato di avanzamento delle marine nelle altre nazioni». A sua disposizione ci sono le migliori intelligence del settore, ma può ricorrere a tutti gli specialisti esterni di cui ha bisogno: ingegneri, esperti di navigazione, fisici, oceanografici. La vicenda che attirò di più l’attenzione del pubblico nella storia dell’Office of Naval Intelligence fu certamente quella del sottomarino nucleare Scorpion, che sparì nel maggio del 1968 in mezzo all’oceano Atlantico. Un mistero che aveva aperto qualunque ipotesi, dall’affondamento per l’esplosione di un torpedo, alla battaglia contro una unità sovietica. Le ricerche furono affidate a John Piña Craven, che ne ha parlato con il «New York Times». Lui mise insieme diverse squadre di specialisti, chiamate a fare ipotesi sul possibile luogo della scomparsa. Le squadre avevano competenze varie, piloti, ingegneri, oceanografi, fisici, maghi del computer, tecnici che avevano costruito il sottomarino. Sulla base delle loro conoscenze elaborarono una serie di modelli su dove l’unità poteva essere ragionevolmente arrivata, dal momento in cui aveva 3 1 ORE 1.30: ultimo contatto via radar ORE 2.15: ultimo contatto via radar militare nato del suo mestiere che si era costruito da solo un simulatore di volo per esercitarsi a casa. Ma anche cuoco per hobby, patito del bricolage e «prudente». Questo il ritratto di Zahar Ahmad Shah che emerge dopo la perquisizione della sua casa a Kuala Lumpur. La polizia sta scandagliando anche la personalità del suo co-pilota, il STRUMENTAZIONI DI BORDO OTTO ORE DI MISTERI La storia I tercettato da altri radar o ad alta quota, per risparmiare carburante e poter continuare più a lungo la «fuga». In entrambi i casi, un’operazione complicata, anche se tecnicamente possibile se effettuata da un pilota d’esperienza come Zahar Ahmad Shah, 53 anni, con più di 18.000 ore di volo al suo attivo. Così appassio- Rotta verso Pechino Stretto di Malacca MALESIA M 2.200 miglia nautiche Kuala Lumpur Partenza del volo per Pechino sabato 8 marzo alle ore 0.41 locali in grado di mandare segnali durante il volo e in caso di emergenza 4 1. Scatola nera: registra tutti i dati del volo e i suoni percepiti da microfoni posti nella cabina di pilotaggio. Resiste a impatti violentissimi e a temperature di oltre 1000 °C Volo 370: nessun segnale rilevato 2. Zattere di salvataggio: quando usate trasmettono segnali radio di localizzazione. Volo 370: nessun segnale rilevato 3. Acars: è un sistema di data link tra aeromobile e stazione di terra che trasmette via satellite o in frequenza. Serve a localizzare l’aereomobile. Volo 370: segnali rilevati dopo l’ultimo contatto con la torre di controllo 4. Transponder: invia un numero di quattro cifre che identifica il velivolo, la sua posizione e altitudine sui monitor dei controllori di volo a terra. Volo 370: nessun segnale rilevato dopo l’ultimo contatto Centimetri con la torre di controllo LA STAMPA 27enne Fariq Abdul Hamid, che viene descritto dall’imam della moschea locale come «un bravo ragazzo, un buon musulmano, umile e tranquillo». Poco o nulla delle vite dei due piloti sembra fornire nuove piste da seguire per capire dove possa essere finito il Boeing 777, anche se Shah e il suo copilota sono indagati dalla polizia, insieme con i passeggeri, per sospetto «dirottamento». E ieri il premier malese Najib Razak, che non ha pronunciato la parola dirottamento, ma ha definito la scomparsa «compatibile con un’azione deliberata», ha detto che il jet «potrebbe essere ovunque, dal Kazakhstan al Turkmenistan alla Thailandia, o a Sud, tra l’Indonesia e l’Oceano Indiano». A Pechino, la sorte dell’aereo - che portava 153 passeggeri cinesi - è discussa con ansia, in televisione, alla radio, fra i familiari ancora concentrati all’Hotel Lido. Tra la gente comune le ipotesi vanno dal missile lanciato per errore all’attacco terroristico. E nel perdurare di questo mistero, che ha visto un aereo di 70 metri sparire nel cielo come se fosse fatto di fumo, le opinioni delle persone comuni sembrano quasi avere lo stesso peso di quelle degli esperti che, da sette giorni, continuano i formulare ipotesi su ipotesi, annaspando nel buio più pesto. L’America schiera il super team in arrivo gli 007 degli abissi La chiave potrebbe essere nelle “orecchie” dei sommergibili 1 Ci vollero 2 anni per ri- In solitaria trovare la scatola nera del volo Air France da Rio de Janeiro a Parigi precipitato nell’oceano il 1° giugno 2009. Tutti i 228 passeggeri morirono. Amelia Earhart sparì sull’Oceano Pacifico mentre a bordo del suo Lockheed Electra cercava di diventare la prima donna a volare intorno al mondo da sola 1 Nel 1996 il volo Twa esplode in volo poco dopo il decollo da New York City, uccidendo 230 persone. Forse la causa è un corto circuito a bordo 1 Nel 1999 il volo 900 di EgyptAir diretto a New York si schianta nell’Atlantico dopo una picchiata di 4 chilometri in 36 secondi. Cause sconosciute. Vittime 217 Il sottomarino Scorpion L’Office of Naval Intelligence riuscì a trovare il relitto del sottomarino nucleare Scorpion che sparì nel 1968 emesso l’ultimo segnale. Per motivarli, Craven aveva messo in palio bottiglie di Chivas, che sarebbero andate a chi arrivava più vicino alla soluzione. Alla fine il consenso cadde su un modello che prevedeva di trovare lo Scorpion circa 740 chilometri a Sud-Ovest delle Azzorre, sotto 3000 metri di acqua. La nave Mizar fu inviata in zona, e individuò il relitto a 200 metri di distanza da dove i calcoli lo collocavano. Purtroppo per i 99 uomini dell’equipaggio non c’era più nulla da fare. La storia delle ricerche sottomarine dei relitti non è stata mai facile. Il caso più clamoroso resta quello di Amelia Earhart, che sparì sull’Oceano Pacifico mentre a bordo del suo Lockheed Electra cercava di diventare la prima donna a volare intorno al mondo da sola. La sua ultima segnalazione era arrivata il 2 luglio del 1937, verso l’Howland Island. Il relitto non è mai stato trovato, anche se ricerche degli ultimi mesi pensano di averlo individuato, e questo ha aperto a teorie di ogni genere, compresa quella che sia atterrata di nascosto e abbia cambiato identità. Secondo l’investigatore della US Navy Elgen Long, la verità è più semplice: «Finì il carburante e si inabissò». Anche nel Triangolo di Bermuda restano misteri irrisolti, come quello di un aereo che precipitò con 32 persone a bordo e non è stato mai ritrovato. La chiave per individuare il 777 malese potrebbe stare nei sistemi di sorveglianza del suono installati nei sottomarini che pattugliano gli oceani, in grado di registrare anche a grandi distanze il rumore di un forte impatto sull’acqua. Se chiamato in azione l’Office of Naval Intelligence potrebbe dare le risposte che tutti aspettano. 14 .Estero STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 Il blog di... UN ALTRO PASSO DELLA CONTRORIVOLUZIONE CHE CANCELLA LE PRIMAVERE ARABE Arabia, fatwa su Al Jazeera “Va chiusa, incita i terroristi” SiaccendeloscontroconilQatar,alCairoaprocessolaredazionelocale MAURIZIO MOLINARI CORRISPONDENTE DA GERUSALEMME «Chiudete Al Jazeera, incita alla sedizione». È stato il ministro degli Esteri saudita, Saud al-Faisal, a recapitare al Qatar la perentoria richiesta, frutto della convinzione di Riad che la tv di Doha sia una fiancheggiatrice dei Fratelli Musulmani. L’affondo di al-Faisal coincide con quanto sta avvenendo al Cairo, dove 20 reporter e dipendenti di Al Jazeera sono sotto processo perché accusati di aver «complottato con i Fratelli Musulmani» con l’intento di diffondere notizie a Doha è sempre più isolata: rischia di essere espulsa dal Consiglio del Golfo loro favorevoli durante il sommovimento di piazza che portò al rovesciamento del presidente Mahmud Morsi da parte dei militari. Riad e il Cairo sono convinte di aver messo in rotta i Fratelli Musulmani - al bando nei rispettivi Paesi - ed essere dunque ora in grado di estendere l’offensiva anche ai loro maggiori sostenitori arabi, ovvero il Qatar. Per comprendere l’entità delle accuse che Riad e il Cairo sollevano a Doha bisogna partire proprio dall’intervento di al-Faisal, all’ultima riunione del Consiglio di cooperazione del Golfo (Arabia Saudita, Kuwait, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Qatar e Oman). In quell’occasione il ministro saudita, parlando anche per conto di Emirati e Bahrein, ha comunicato I giornalisti di Al Jazeera a processo al Cairo KHALED DESOUKI /AFP Egitto: Al Qaeda colpisce ancora Agguatoalcheckpoint,uccisiseisoldati 1 Nuovo attentato contro i militari in Egitto. Un commando armato ha aperto il fuoco contro un posto di blocco alla periferia Nord del Cairo, uccidendo sei soldati, tutti «militari di leva che avevano tra i 20 e i 23 anni», ha precisato Ahmed Mohamed Ali, portavoce militare, che ha accusato un gruppo armato dei Fratelli musulmani. L’attentato però è stato rivendicato dal gruppo qaedista Ansar Beit el Maqdis. Dalla destituzione del presidente Mohamed Morsi nel luglio 2013 sono 230 i militari uccisi in attentati. al Qatar il ritiro degli ambasciatori e gli ha posto «tre condizioni» per il «ripristino delle relazioni»: «Fine delle attività della tv Al Jazeera di proprietà del Qatar perché istiga alla rivolta»; «chiusura dei centri studi Brookings Doha Center e Arab Center for Research and Policy Studies» favorevoli ai Fratelli Musulmani; «estradizione dei ricercati per sostegno al terrorismo» come l’imam Yusuf alQaradawi che l’Egitto considera uno degli ideologi del movimento islamico «illegale». Finora il Qatar ha respinto l’offensiva, imputando ai sauditi un’«intromissione negli affari interni del nostro Stato», ma l’isolamento di Doha nel Consiglio di Cooperazione del Golfo cresce con il passare delle settimane, fino al punto da far ipotizzare un’espulsione. Senza contare che il processo in corso al Cairo ai 20 «fiancheggiatori della Fratellanza Musulmana» può portare a nuove iniziative legali, in quanto il procuratore vuole sapere «chi decise e perché» una copertura mediatica «densa di bugie favorevoli ai terroristi» frutto di «diversi incontri fra i reporter e Fratelli Musulmani». Mohamed Fadel Fahmy, capo della redazione di Al Jazeera al Cairo, assieme al collega Peter Greste e al producer Baher Mohammed ribattono dalle celle di aver fatto «solo il nostro lavoro» accusando gli egiziani di «maltrattamenti durante la detenzioni». Ma le autorità del Cairo appaiono determinate a mandare avanti il processo perché l’obiettivo ultimo, in sintonia con le mosse di Riad, è delegittimare Al Jazeera, la più diffusa tv panaraba, fino ad obbligarla a chiudere i battenti. YOANI SÁNCHEZ Da blog a giornale online così voglio cambiare Cuba Yoani Sánchez, 37 anni, scrive dall’Avana il blog Generación Y, «ispirato alla gente come me, con nomi che cominciano o contengono una y greca, nati nella Cuba degli anni 70 e 80». La rivista americana «Time» l’ha inserita fra le «100 persone più influenti al mondo». In Italia i suoi articoli sono pubblicati da «La Stampa» l giornale non parlava di te…» canta la voce di Joaquín Sabina, mentre leggo il quotidiano «Granma». In prima pagina mi imbatto, come al solito, in qualche ricorrenza. Un omaggio a una figura del passato, un ricordo, una frase pronunciata da qualcuno quaranta o cinquant’anni fa. Ogni pagina ha il sapore tipico di quel giornalismo incapace di affrontare il presente, che evita il quotidiano e l’attualità. La stampa ufficiale cubana non può riformarsi, perché si suiciderebbe. Per informare davvero sulla realtà nazionale dovrebbe rinunciare al suo ruolo di propaganda ideologica. Non basta cambiare la grafica degli spazi digitali, aggiungere nuove firme per i servizi giornalistici e pubblicare missive di lettori che denunciano burocrati corrotti. Deve andare oltre, spogliarsi dei compromessi politici e prendere come unico parametro giornalistico la verità. Ma ormai sappiamo che non lo può fare. Ho più fiducia nella stampa che sta per nascere o per consolidarsi che in un «nuovo giornalismo ufficiale». Ma sono altrettanto consapevole che il lavoro informativo prodotto dalla società «I civile, precaria e illegale, deve migliorare. L’informazione non è una trincea e non va usata come un’arma. Gli eventi non devono essere narrati partendo dalle nostre idee, ma nel modo in cui sono accaduti. D’alta parte, la varietà di argomenti non contrasta assolutamente con la difesa della libertà e dei diritti umani. Esistono tanti modi di dire bene le cose. Quindi dobbiamo cercare la maniera più idonea per informare e raggiungere i lettori cubani. Creatività, coraggio e diversità di punti di vista ci aiuteranno a essere buoni giornalisti professionisti. Vale la pena percorrere quella strada. Da parte mia, sto già facendo i primi passi. Il conto alla rovescia per inaugurare quel media digitale che sto preparando da quattro anni è cominciato. Si avvicina una nuova sfida professionale. Non sarò sola, ma avrò al mio fianco un’équipe di gente talentuosa che vuole fare giornalismo con la lettera maiuscola. Nelle prossime settimane questo blog personale si trasformerà - davanti ai vostri occhi - in un organo di Stampa. Sono gradite parole di incoraggiamento! Traduzione di Gordiano Lupi www.infol.it/lupi Le storie Cina Kenya Niente cure in carcere muore l’attivista Cao La dissidente Cao Shunli è morta venerdì sera all’ospedale militare di Pechino: per quanto fosse malata di tubercolosi e avesse problemi al fegato, le erano state rifiutate le cure in carcere, fino a che non è stato troppo tardi. Cao, di 52 anni, era stata arrestata a settembre mentre stava per imbarcarsi su un aereo per Ginevra, dove doveva partecipare a un seminario sui diritti umani. Le autorità la accusavano di essere «una attaccabrighe che crea disturbo della quiete pubblica». Lo scorso anno aveva organizzato un sit-in di due mesi davanti al Ministero degli Affari Esteri per convincere il governo ad autorizzare le Ong nazionali a partecipare alla stesura del documento sulla condizione dei diritti umani in Cina, periodicamente sottoposto alle Nazioni Unite. Pechino, eletta lo scorso anno a far parte del Consiglio sui Diritti umani dell’Onu (insieme a Russia, Arabia Saudita e Cuba), conferisce enorme importanza all’esercizio di revisione a cui è sottoposta, e previene ogni critica con una lobby intensa presso tutti i Paesi votanti. Cao voleva che l’esercizio Onu diventasse qualcosa di significativo, e sognava che anche le voci dissonanti potessero essere ascoltate. ILARIA MARIA SALA PECHINO Dissidente Cao Shunli, 52 anni, era impegnata per la difesa dei diritti umani Stati Uniti Lavendetta della19enne contagiataconl’Aids LORENZO SIMONCELLI PRETORIA È stata contagiata da uno sconosciuto e ora vuole vendicarsi infettando più uomini possibile con relazioni sessuali non protette. È quello che avrebbe raccontato una ragazza di 19 anni, di Nakuru, in Kenya, e malata di Hiv, al «Kenya Scandals», un gruppo che ha come missione quella di smascherare gli scandali dei politici. Dal giorno della triste scoperta, ha spiegato la giovane, ha desiderato vendetta contro il genere maschile. Nella mail inviata al «Kenya Scandals» dice di aver già infettato 324 uomini. Tra questi 156 studenti, 3 politici, avvocati, celebrità e padri di famiglia: tutti registrati in una lista che ha detto renderà pubblica soltanto in punto di morte. La giovane kenyota, che aveva chiesto di rimanere anonima, ma la cui foto sta già circolando in Rete, non vuole fermarsi e ha come obiettivo quello di contagiare più di 2 mila uomini entro la fine dell’anno. Un risultato per nulla impossibile, considerato il fatto che, a quanto pare, il suo fascino non passa inosservato. Secondo la drammatica lettera, infatti, la ragazza farebbe sesso, senza preservativo, con circa 4 uomini al giorno. Una settimana fa, sul sito web del «Kenyan Daily Post», è apparso uno sconsolato post di un utente che affermava di conoscerla e di essere più volte andato a letto con lei. Una vicenda drammatica che rischia di polverizzare gli sforzi fatti dal governo kenyota contro l’Hiv negli ultimi anni, sforzi che avevano permesso di limitare il numero di malati a circa 1,5 milioni. E, purtroppo, quello che sta sconvolgendo Nakuru non sembra un caso isolato: pare che questa sadica vendetta stia prendendo piede anche in Nigeria. Altreaccuseallaconsole IndiafuriosacongliUsa Si riapre il caso di Devyani Khobragade, la diplomatica indiana arrestata nel dicembre scorso a New York. La donna è stata nuovamente incriminata da un grand jury, e se tornasse negli Usa finirebbe sotto processo. Quando era stata assegnata alla sede di New York, la Khobragade aveva portato con sé una domestica indiana. Per farle ottenere il visto, aveva firmato un falso contratto che rispettava le normative Usa e l’aveva istruita su come mentire agli agenti dell’immigrazione. In realtà la domestica lavorava oltre cento ore alla settimana, senza un giorno intero di riposo, e veniva pagata poco più di un dollaro all’ora. Queste condizioni sono normali in India, ma alla lunga la donna si era risentita e aveva denunciato la datrice di lavoro. Così il 12 dicembre la Khobragade era stata arrestata. Poi, per evitare un’escalation nazionalista con l’India, le era stato permesso di lasciare gli Usa. La donna aveva fatto ricorso, sostenendo che era coperta dall’immunità, e la settimana scorsa una corte Usa l’ha accettato, annullando i provvedimenti precedenti. Ora però il grand jury l’ha nuovamente incriminata, tra le proteste di New Delhi, perché il reato era avvenuto prima che l’immunità entrasse in vigore. PAOLO MASTROLILLI INIVIATO A NEW YORK Diplomatica Devyani Khobragade è stata arrestata nel dicembre scorso a New York LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 Cronache .15 . 400 2700 morti ricoveri È questo il numero dei decessi causati dalla centrale secondo una stima statistica Sono quelli relativi a patologie cardiache e respiratorie imputabili alla centrale Reportage 600 MARCO NEIROTTI INVIATO A VADO LIGURE (SAVONA) i fa lontano il canto di Georges Brassens: morire per delle idee vale la pena? I giovani sono ora ostaggio di un’alternativa meno poetica: morire di miseria o d’ambiente? Nella vicenda della centrale a carbone Tirreno Power, chiusa da un’ordinanza della magistratura, vedono svettare la questione lavoro, che scava un fossato tra generazioni, la loro in ansia per le ricadute sociali e quella dei padri con lo sguardo che spazia fino alla salute. Sono riflessioni, certezze rapide come frecce, scagliate via Facebook, cui risponde una pacata ostinazione a valutare tutto questo camposanto di cifre: 400 morti, 2700 ricoveri per patologie cardiache e respiratorie, dicono le carte, più di 600 lavoratori famiglie - in cammino verso il vuoto. Un confronto sullo stesso principio vacillante: sopravvivere. Non si può chiamare virtuale il di- posti di lavoro Sono a rischio nel territorio savonese se l’impianto dovesse chiudere S Una manifestazione dei lavoratori della Tirreno Power davanti alla prefettura di Savona E ora sulla centrale di Vado è guerra generazionale I giovani del Pd temono per l’occupazione, i genitori chiedono garanzie sulla salute I PASIONARI ANTI-CENTRALE «Per sei anni hanno nascosto alla cittadinanza i livelli di inquinamento» LA POSIZIONE DEI RAGAZZI Se la prendono con la Procura e con la «rete di associazioni radical chic e finto ambientaliste» battito in rete, aperto dalla libreria Ubik di Savona, da sempre impegnata sui rischi per l’ambiente legati alla centrale. La Ubik cita i livelli di inquinamento «nascosti alla cittadinanza per sei anni: cromo, arsenico, mercurio...». E attacca: «Vi dicevano che tutto va bene, che si può ampliare con nuovi gruppi di maggior potenza che brucerebbero ancora più di 5 mila tonnellate di carbone al giorno in mezzo a case e scuole. E questo nell’indifferenza complice della politica savonese». Rispondono i Giovani Democratici di Savona, i quali (in un post poi cancellato) attaccano la Procura. Andrea Spartaco Di Tullio, figlio del vicesindaco Pd di Savona Livio Di IL FIGLIO IL PADRE Mi raccomando da domani in bici al lavoro e candele la sera In questo modo un procuratore va in pensione sentendosi fiero di aver fatto un ottimo lavoro Chi sbaglia non è il procuratore che sostiene una tesi d’accusa Tutela la comunità da comportamenti criminosi che danneggiano tutti Andrea Spartaco Di Tullio Livio Di Tullio Tullio, dipinge il futuro sequestro «di tutti i furgoni, i camion, le moto, i motorini, le auto di tutti gli abitanti della provincia» e cita «fantomatiche ricerche» compiute in quel senso da chissà chi (nel 2007 uno studio fu commissionato proprio da Tirreno Power). Sferza: «Mi raccomando da domani in bicicletta al lavoro e candele la sera». E tutto questo perché «un procuratore va in pensione sentendosi fiero di aver fatto un ottimo lavoro». I giovani - ritenuti sempre alfieri dell’ambiente - reagiscono in un clima nel quale sono massacrati - nel concreto e attraverso i media - dall’incombe- re di una disoccupazione in crescita che riguarda prima di tutti loro. E si misurano qui con la freddezza di cifre, non con nomi, volti, storie, pianti e racconti, come sono state le Spoon River di tragedie quali il Vajont, l’Eternit, la Thyssen. Giulia Benzi, segretaria dei Gd savonesi, definisce «avventato» il provvedimento, riprende le accuse alla Procura e a «una rete di associazioni radical-chic e finto ambientaliste». Mattia Zunino, segreteria nazionale Gd, figlio dell’ex deputato Massimo Zunino, conta i 3.653 morti e i 264.716 feriti sulle strade italiane, più le «leucemie da benzene», e immagina un magistrato che sequestrerà «furgoni, auto, camion, corriere...». La risposta è raccolta nelle parole di Livio Di Tullio al figlio Andrea Spartaco, via Facebook: «Vorrei che tu riflettessi: chi sbaglia non è il procuratore che sostiene una tesi d’accusa. Non solo fa il suo dovere ma tutela la Comunità da comportamenti criminosi che danneggiano tutti. I magistrati non sono buoni quando perseguono i mafiosi e cattivi quando con le loro azioni determinano conseguenze che non ci piacciono». Ricorda che la magistratura deve «preoccuparsi del più debole rispetto al più forte» e che «il diritto di fare impresa e il diritto di lavorare cessano quando si lede la salute e la vita delle persone». I commenti piovono, parlando di «crociate» e «ambientalismo integralista». Qualche dipendente della centrale reagisce all’iniziativa d’una insegnante di proporre un tema sull’argomento agli allievi dell’Istituto Nautico. E il tema diventa un «caso», con il sindacalista Maurizio Perozzi che lo considera «gettare benzina sul fuoco» e il preside Alessandro Gozzi (quello che fece togliere le porte dei gabinetti per evitare che ci andassero a fumare) che assicura che non uscirà all’esterno una riga degli scritti. Non meritano ascolto le riflessioni dei più giovani su un dilemma feroce come «salute o lavoro»? Sarebbe un’occasione per far di più: stimolare ragazzi e un po’ di adulti - con i debiti distinguo fra l’oggi e l’Ottocento inglese - a leggere «Tempi difficili» di Charles Dickens, ambientato in una spettrale città chiamata significativamente Coketown, in epoca di pieno sviluppo industriale, tra muri di mattoni e volti anneriti dalla cenere. LO STUDIO DELLA «LONDON BIRKBECK UNIVERSITY» ROMA, LA TRUFFATRICE DIRIGEVA UNA FILIALE A 2 mesi il primo sorriso E i maschi ne fanno di più Bancaria malata di gioco si “presta” 700 mila euro TORINO La felicità si impara da piccoli. Anzi. Da neonati. Il momento tanto atteso dai genitori, quello in cui le labbra del loro bambino si schiudono per la prima volta in un gesto di felicità che si legge anche negli occhi, avviene prima di quanto si possa pensare: la quasi totalità dei piccoli, il 90 per cento, sorride già nei primi due mesi di vita, con i maschietti che sembrano avere più «senso dello humour» delle femminucce perché sorridono in media 50 volte a giorno rispetto a 37. È quanto emerge da una ricerca della London Birkbeck University, all’interno della quale, nel laboratorio dedicato al cervello e allo sviluppo cognitivo, è nato un «Babylab» per lo studio del «mistero» del sorriso dei neonati. A dirigerlo il dottor Caspar Addyman, che ha raccolto negli ultimi due anni i questionari di 1400 genitori provenienti da 25 diversi Paesi nei quali venivano descritte le abitudini dei neonati e le canzoni, i gesti e le parole che più li facevano sorridere. «Una delle cose più importanti che abbiamo riscontrato è che la maggior parte dei genitori “giocano” istinti- ROMA Per la ricerca il metodo più efficace per farli sorridere è il solletico vamente con i loro piccoli, facendoli divertire con facce o toni di voce buffi: solo i bambini hanno il potere di far fare agli adulti cose apparentemente sciocche che però sono importanti per un armonico clima familiare» spiega Addyman, che svela anche come esista un metodo infallibile per far sorridere i piccoli: far loro il solletico. [C.I.] In sei anni era riuscita ad auto-concedersi finanziamenti per 700 mila euro raggirando la stessa banca di cui era direttrice. Era ormai con le spalle al muro e quel denaro le serviva per ripianare i debiti a sei zeri contratti con le ricevitorie dove giocava al Lotto. La «mania» della scommessa aveva preso il sopravvento tanto che la donna, un’insospettabile dirigente senza precedenti, investiva centinaia di migliaia di euro all’anno sui numeri fortunati con la speranza della vincita milionaria. La truffa è stata però smascherata dalla Guardia di Finanza di Roma che l’ha denunciata anche per falsità in scrittura privata, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e truffa ai danni dello Stato. Dal 2004 al 2009 la donna, direttrice della filiale dell’Unicredit di Segni, in provincia di Roma, era riuscita a creare una serie di conti correnti intestati a persone inesistenti. In sei anni era riuscita ad ottenerne 25 per un ammontare di 700 mila euro. Il denaro veniva poi subito girato telematicamente sui suoi conti online dai quali giocava al Lotto. A scoprire il raggiro sono state le Fiamme Gialle. DOMENICA 16 MARZO 2014 LA STAMPA 16 DOMENICA 16 MARZO 2014 LA STAMPA 17 18 .Cronache STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 Fausto Tonna FEDERICA GAGLIARDI, ARRESTATA CON 24 CHILI DI DROGA, SI TROVA IN CARCERE Il prossimo ad andare in carcere Rispetto agli altri la Corte d’Appello dovrà verificare se la sua condanna a 9 anni e mezzo è congrua La Dama Bianca e la coca Forse una talpa in Procura Nervosismo tra gli investigatori, la notizia non doveva uscire GUIDO RUOTOLO ROMA La «Dama Bianca», al secolo Federica Gagliardi, sicuramente è una pedina importante dell’organizzazione internazionale di trafficanti di stupefacenti a cui dà la caccia la procura di Napoli. Il carico che trasportava, il fatto che già altri «corrieri» fossero stati bloccati nei mesi scorsi, porta gli inquirenti napoletani a giudicare appunto Federica Gagliardi sicuramente non come un occasionale corriere. Ma gli inquirenti adesso Il corriere Federica Gagliardi è stata fermata all’aeroporto di Fiumicino con 24 chili di cocaina. Era di rientro dal Venezuela La donna ora si trova in carcere Per gli inquirenti era un corriere esperto: solo se rodata i narcos si sarebbero fidati di lei devono sciogliere un dubbio, un sospetto che rende il clima nervoso: ci sono talpe all’interno degli apparati che hanno di proposito voluto «bruciare» l’inchiesta, oppure si è trattato di un cortocircuito di comunicazione tra la Procura e la Finanza? In ogni caso, «non doveva uscire la notizia che l’inchiesta era appunto della Procura di Napoli». Un conto è se il «corriere» viene fermato du- rante controlli di routine all’uscita dall’aeroporto e comunque se a procedere è Fiumicino stessa. Un altro, se l’arresto in flagranza di reato viene fatto dalla polizia giudiziaria di Napoli che ha ritenuto di non aspettare che il «corriere» consegnasse il trolley e lo zainetto con i panetti di coca all’organizzazione. È come se in questo modo si fosse voluto avvisare i broker che erano in corso intercetta- zioni ambientali e telefoniche o, peggio, che c’era una talpa tra di loro. È ovvio, infatti, che l’arresto della «Dama Bianca» non è stato casuale. E non è neppure il primo sequestro di un carico di cocaina. Di certo, però, fanno capire in Procura a Napoli, la quantità di «polvere bianca» trasportata da Federica Gagliardi è molto significativa, nel senso che non può essere affidata al «primo corriere che capita». E’ mancato all’affetto dei suoi cari Ugo Barberis anni 92 Lo annunciano ad Esequie avvenute la moglie Giuseppina ed il iglio Marco. Ugo riposerà in pace a Cioccaro di Penango (AT). – Torino, 12 marzo 2014 Giubileo 011.8181 E’ mancato all’affetto dei suoi cari Rino Careglio Lo annunciano i igli Lorenzo e: Marino con Adele e Paola, gli amati nipoti Matteo e Emma, i fratelli Mariuccia e Albino. Funerali lunedì 17 marzo ore 9,30 Tempio Socrem, Cimitero Monumentale, corso Novara 135, Torino. – Torino, 14 marzo 2014 Sono ormai passati tre giorni da quando è finita nel carcere di Civitavecchia la donna che partecipò, nel 2010, alla delegazione guidata dal premier Silvio Berlusconi al G20 di Toronto prima e poi alle missioni in Brasile e a Panama. Il suo avvocato, Nicola Capozzoli, conferma che finora si è tenuta soltanto l’udienza di convalida del fermo del gip di Civitavecchia, dove la sua assistita si è avvalsa della facoltà di non rispondere. E che martedì tornerà ad incontrarla nel carcere di Civitavecchia per concordare una strategia difensiva. Nessun segnale, infine, di convocazione dai pm di Civitavecchia o di Napoli per le prossime ore. È evidente che la procura di Napoli sapesse perfettamente quando la «Dama Bianca» sarebbe sbarcata a Fiumicino. Non solo, conosce anche il suo interlocutore interno all’organizzazione internazionale che traffica cocaina con il Sudamerica. E con il passare delle ore si conferma l’intuizione investigativa sull’esistenza di complici sui quali l’organizzazione poteva contare all’interno degli aeroporti di Caracas, in Venezuela, e a Fiumicino. Perché il trolley e lo zainetto carichi di panetti di cocaina non sarebbero passati comunque inosservati. Ci ha lasciati il DOTTOR Luigi Cerutti anni 67 Lo annunciano la moglie Franca Galla con Silvia, Giovanni e Stefano, cugini e parenti tutti. No iori. Offerte ad A.I.R.C. Funerale lunedì 17 marzo ore 11 parrocchia Sant’Anna (San Mauro). Rosario domenica 16 marzo ore 20,30 stessa parrocchia. – Torino, 16 marzo 2014 O.F. La Piemontese - Torino Laura e Enzo, Federico, Liliana e Federica sono affettuosamente vicini a Franca in questo momento di grande dolore. E’ mancato all’affetto dei suoi cari Caro RINO, ti immaginiamo di nuovo felice con la Tua Bruna. I tuoi fratelli Mariuccia e Albino. – Vezza d’Alba, 15 marzo 2014 La sorella Mariuccia, il cognato Bruno con Bruna, Marina e il piccolo Francesco piangono il caro RINO. Gli amici di sempre Enza e Roberto Amoretti, sono vicini ad Albino e famiglia per la scomparsa del caro fratello RINO. Flavio e Barbara, con Alice Jacopo e Abush, sono vicini a Marino e Paola in questo particolare momento ed abbracciano forte Emma e Matteo per la perdita del caro nonno RINO. A 17 ANNI DAL FURTO Una nuova pista per il «Ritratto di Signora» 1 «Ritratto di Signora», di Gustav Klimt (Vienna 1862-1918) è una tela di valore inestimabile ed è attualmente una delle più ricercate d’Italia dalle forze dell’ordine. Venne rubata nel febbraio del 1997 a Piacenza dalla galleria d’arte moderna Ricci Oddi e da allora se ne sono perse le tracce. Ora, però, dopo 17 anni, i carabinieri hanno deciso di riaprire il caso. Grazie alle nuove tecniche investigative, infatti, gli esperti della scientifica sono riusciti a ricavare un’impronta parziale lasciata dal ladro sulla cornice della tela (quest’ultima era infatti rimasta appesa al muro, mentre la tela di Klimt era sparita). Proprio grazie a quell’impronta parziale, evidentemente, gli investigatori pensano di poter risalire a chi commise il furto e quindi, forse, di riuscire a rintracciare il ricettatore che ha acquistato il quadro e magari a recuperarlo. Tom, Laura, Paolo, Flavio, Cristina, Alberto, Roberta, Chiara, Roberto, Alessia, Benedetta, Chiara, Antonio, Stefano, Emanuela, Romina, Katia, Bettina si stringono in un forte abbraccio a Marino ed alla sua famiglia in questo momento particolarmente doloroso. E’ mancata Carla Coscia in Gaia anziana ex-società Nebiolo anni 72 Lo annunciano il marito Gilberto e familiari tutti. Funerali lunedì 17 marzo ore 14,30 nella parrocchia Santa Maria della Scala, Moncalieri. La cara salma sarà tumulata nel Cimitero di Spinetta Marengo (AL). – Moncalieri, 16 marzo 2014 DOPO LA SENTENZA DI CASSAZIONE Parmalat, dietro le sbarre il braccio destro di Tanzi e l’ex presidente Cariparma ROMA Alla fine manca solo che entri in carcere pure l’ex direttore finanziario Fausto Tonna, per chiudere per sempre i conti del crac Parmalat, un buco da 14 miliardi di euro che nel 2003 gravò sull tasche di 38 mila risparmiatori, truffati in quella che la Cassazione ha definito «la più grande fabbrica di debiti del capitalismo europeo». La Suprema corte, solo per l’ex direttore finanziario del Gruppo, che passa le sue giornate da Collecchio dove vive ad un’azienda della Bassa parmense che gli ha offerto un nuovo incarico, ha stabilito che la Corte d’appello di Bologna ricalcoli la sua pena per vedere se è congrua la condanna a 9 anni sei mesi e 20 giorni di carcere. Solo allora anche Fausto Tonna finirà dietro le sbarre dove da ieri lo aspettano Domenico Ba- E’ mancata Si uniscono al dolore della famiglia Dellaferrera, Santina e Antonella. E’ mancata Piera Garonetti ved. Guanti Lo annunciano il iglio Massimo con Rita e parenti tutti. Funerali lunedì 17 marzo ore 14,30 parrocchia San Giuseppe Benedetto Cottolengo, corso Potenza 130. Rosario domenica 16 marzo ore 19 cappella via Messedaglia 21. Non iori ma offerte a Specchio dei Tempi per gli anziani bisognosi. – Torino, 15 marzo 2014 O.F. Astra - tel. 011.280901 “Una piccola grande donna” ci ha lasciati. Il tuo stile di vita ci sia d’esempio. Noi tutti dovremmo trarre insegnamento dal tuo ottimismo, dalla tua gioia di vivere e dalla grande dignità nella sofferenza. Ti portiamo nel cuore e nell’anima. Non ti dimenticheremo mai. I cugini Renato con Ettore, Adriana con Giovanni, Maura e Roberto. – Londra, 15 marzo 2014 aNNiveRsaRi Paola Musso in Boella di anni 86 Lo annunciano il marito Alessandro, la iglia Milly con Piero, i nipoti Paolo con Roberta, Elena con Stefano, Alessandra con Marco, la nuora Daniela. Si ringraziano il dottor Marchionatti, Elda, il personale tutto della casa di riposo Maria Assunta per l’affettuosa assistenza. Funerali a Corneliano d’Alba lunedì 17 marzo alle ore 16 in parrocchia. Non iori ma opere di bene. – Corneliano d’Alba, 15 marzo 2014 O.F. Ambrosio e Costa - Canale Marisa, Giorgio e famiglie partecipano al dolore per la perdita della cara zia PAOLA. Mario Dellaferrera Ne danno il triste annuncio Pasqualina Claudio con Edoardo e Mariarosa. Ti ricorderemo sempre per la tua sensibilità e per la tenacia nell’affrontare le dificoltà della vita. Rosario lunedì 17 ore 19 parrocchia Assunzione di Maria Vergine, Lingotto. Funerale martedì 18 ore 11,30 in parrocchia. – Torino, 14 marzo 2014 Giubileo 011.8181 rili, 81 anni, ex braccio destro di Calisto Tanzi e suo uomo marketing, e Luciano Silingardi, 73 anni, ex presidente di Cariparma poi nel Cda del Gruppo di Collecchio. Con la stessa sentenza la Cassazione ha confermato la condanna a 17 anni e 5 mesi per l’ex patron di Parmalat da tempo agli arresti domiciliari in ospedale. Anche suo fratello Giovanni avrebbe dovuto fare la stessa fine ma gravemente malato di cuore da tempo, è morto proprio il giorno del verdetto della Cassazione. Al momento dell’arresto si è sentito male anche Domenico Barili che per questo è stato ricoverato all’ospedale Maggiore di Parma. In un altro padiglione rispetto a quello dove è ricoverato Calisto Tanzi su cui pende ancora la decisione del Tribunale di Sorveglianza che potrebbe decidere, come richiesto dalla Procura, di revocargli gli arresti domiciliari. [F. POL.] Rino e Pieradele con Luisa, Paolo, Giulia e Pietro partecipano commossi alla perdita della cognata e zia PAOLA. Ciao zia PAOLA. Aldo Boella e famiglie. 2007 16 MaRZO 2014 Erica Bargis Anselmino Un nuovo giorno è arrivato ma il sogno continua. 2012 2014 geom. Giuseppe Cassina Sei sempre con noi. S. Messa mercoledì 19 ore 19 chiesa S. Lorenzo. 2004 19 MaRZO 2014 Livio Fusco Livio, non ti dimenticheremo mai. Messa 19 marzo ore 18,30 Gran Madre di Dio. 2013 16 MaRZO 2014 PROFessOR aRCHiTeTTO La consuocera Lodovica con Monica e famiglia ricordano PAOLA con affetto. Giovanni Gardano Sempre nei nostri cuori. Tua moglie Laura, Anna con Piero e Giulia. E’ mancato Luciano Pignatta Lo annunciano Marisa, Eva con Giuseppe, parenti tutti. Rosario domenica ore 20, Funerali lunedì ore 15 parrocchia di Castiglione Torinese. – Torino, 13 marzo 2014 O.F. Fenoglio - tel. 011.2731405 Ci ha lasciato 2004 2014 Carlo Garzena Nel caro ricordo. La moglie. 2007 16 MaRZO 2014 Giulio Girotto Con noi, sempre. Renato Revello anni 82 Lo annunciano la moglie Teresa, il iglio Marco, l’adorata nipote Alice. Funerali martedì 18 ore 10 parrocchia Vianney. – Torino, 15 marzo 2014 E’ mancata 2005 Nel cuore di Franca e Sara. 1941 Albertina Tartari ved. Gallo Lo annunciano con tristezza Tiziana, Massimo, Alberto e parenti. – Torino, 15 marzo 2014 2014 Stefano Leoncini 2014 “Assenza, più acuta presenza.” (A. Bertolucci) Filomena Romano Palazzo Augusto. LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 Cronache .19 . I ruoli e le accuse il caso 1 MARIA CORBI ROMA «S 4 Mirko Ieni La figura chiave dell’inchiesta: era lui a organizzare e gestire le due ragazzine coinvolte nel giro di prostituzione Riccardo Sbarra 5 2 Nunzio Pizzacalla Di fatto il braccio destro di Ieni, il militare è accusato di sfruttamento della prostituzione minorile Mario Michael De Quattro 6 3 La madre Secondo i pm romani anche lei dovrà rispondere di sfruttamento: ma la figlia la difende, «non sapeva nulla» Marco Galluzzo Cliente delle due ragazze, il commerciaE’ accusato anche di tentata estorsione, Anche lui cliente delle due minorenni, vuotavo la lista è accusato anche di detenzione e per aver cercato di farsi dare 1.500 euro secondo la procura ha ceduto cocaina testa e dicessione di materiale pedopornografico dopo aver videoregistrato un incontro in cambio delle prestazioni sessuali cevo vabbeh, tanto è un’ora, poi è finito». M., oggi 15 anni, cento euro al giorno». Il padre era poco più di una bambina se ne va che aveva tre anni quando si prostituiva per por«l’ultima volta che l’ho visto» tare i soldi a casa, per avere un fratello iperattivo, probleuna vita come le sue coetanee matico. M. non vuole separarsi dei Parioli, mai senza soldi in dalla mamma: «Voglio che altasca. «Svuotavo la testa». meno il rapporto con lei si possa Chissà invece cosa avevano in recuperare, non ci ha mai fatto testa i suoi clienti, uomini mancare niente, è stata sempre adulti che adesso si difendono una brava mamma». Un legame sostenendo di non aver mai che va oltre l’inchiesta, oltre il saputo l’età delle due ragazzidolore, la stessa ragione. «Io ne. M. all’epoca aveva 14 anni, non posso stare senza di lei e lei neanche il trucco poteva nasenza di me». Un filo indissoluscondere la sua adolescenza. venivano anche perché non ero non le apriva la porta di casa bile, una ragazzina che ha solo Violata. «Pensavo di non pen- così tanto felice. Anzi, non ero perché aveva fatto tardi, o non questo patrimonio e non lo vuosentiva il campanello o non stasarci - ha raccontato nel corso felice per niente». le perdere. Nonostante tutto. Storie di non ordinaria follia, va in casa», quando rincasava dell’incidente probatorio del Pezzi di vite disperate, di sofebbraio scorso - cercavo di di abbandono, sopraffazione. alle tre di notte, racconta gni infranti e sogni sbagliati, di mettermi nei panni di una Due adolescenti che vengono un’amica della ragazzina. La affetti malati, di uomini senza travolte dalla lo- stessa madre che poi è andata persona che dignità. Un romanzo amorale stava facendo raccontato da un’inchiesta che GLI INDAGATI ro vita, ma anche dai carabinieri a raccontare la da adulti mascaldoppia vita della figlia dando il un lavoro norieri la Procura ha chiuso e che Sono accusati zoni, da amici via all’inchiesta. «Con la madre male, un qualpresto potrebbe portare i primi di sfruttamento che fanno finta di non si sentiva praticamente cosa che non sei indagati a giudizio per reati e cessione di droga non vedere, da mai», spiega la ragazzina. La fosse quello». che vanno dal favoreggiamento madri che le più piccola, invece, adorava la La prima volta allo sfruttamento della prostiera molto impaurita. Chissà sfruttano o che comunque crea- madre (indagata perché sotuzione minorile, dalla cessione chi era quel cliente che ha vio- no un abisso di silenzio con loro. spettata di avere sfruttato la fidi stupefacenti alla diffusione e La più grande, L., dormiva glia), ancora oggi la difende: lato per primo la sua età e la detenzione di materiale pedosua paura. «Che gente mi ca- sulle scale del pianerottolo del- «Le avevo detto che spacciavo pornografico. Tra questi sei, pita? Chissà se ti violentano? la sua casa ai Parioli: «La madre non che mi prostituivo, le davo Mirko Ieni (ritenuto dagli inquiPoi piano piano ho capito che renti il gestore del giro illecito) erano tutti deficienti». il militare Nunzio Pizzacalla, il In fondo è gentile M., dà un commercialista Riccardo Sbargiudizio benevolo sui suoi ra e la madre di una delle due Il racconto aguzzini: deficienti. «Se andaminorenni. «Svuotavo la testa vo a casa del cliente o se lui mi Proseguono, intanto, gli acveniva a prendere rispondevo certamenti per identificare i e dicevo: vabbeh, alle domande il minimo indiclienti che avevano rapporti tanto è un’ora, spensabile, ma non ero io, con le due minori. Alcuni di loro cioè, ero proprio un’altra pervorrebbero patteggiare la pepoi tutto è finito» sona». E ancora: «Io non sena, per altri, invece, si profila il gnavo sull’agenda quelli che giudizio immediato. Uno dei clienti offre un passaggio alla ragazza dopo l’incontro La prostituta 14enne: “I clienti? Tutti deficienti” Roma, chiusa la prima parte dell’inchiesta: sei verso il processo 20 .Cronache STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 Papa Francesco contro la mafia incontra i familiari delle vittime Venerdì con l’associazione Libera: è la prima volta che accade Il fondatore di Libera il caso GIACOMO GALEAZZI CITTA’ DEL VATICANO avanti al Papa i familiari leggeranno il lungo elenco delle vittime innocenti dei clan, poi Francesco prenderà la parola e la riflessione si alternerà a momenti di silenzio e preghiera. Un «martirologio» di chi ha pagato con la vita il rifiuto del potere mafioso. Bergoglio incontrerà 700 familiari delle vittime delle mafie che insanguinano l’Italia e pregherà con loro in una veglia nella chiesa romana di Gregorio VII, a poche decine di metri dall’ingresso del Perugino e dalla casa Santa Marta dove Francesco risiede. Una riflessione che è segno di unione tra cielo e terra contro la criminalità organizzata. L’incontro avverrà il 21 marzo, nella «Giornata della memoria delle vittime innocenti delle mafie» promossa da «Libera». Tutto è nato a metà gennaio da un in- MASSIMO PERCOSSI/ANSA contro a Santa Marta. Racconta don Luigi Ciotti: «FranIl vescovo di Mazara del Vallo, Mogavero: «Nella Chiesa resistono cesco ha subito condiviso omertà e connivenze che infangano il sacrificio di tanti preti» l’idea di schierare la Chiesa dove la dignità dell’uomo è calpestata». La preghiera e la prossimità a chi piange un fa- ad esso collabora «commettono postulatore del martire anti- il tessuto sociale. Giustificazioni miliare ucciso dalla mafia è la un peccato che grida vendetta clan don Puglisi, ha riaperto la e collateralismo nelle comunità modalità scelta da Francesco davanti a Dio» e sono «fuori dal- discussione sulla sanzione cano- cristiane infangano il sacrificio per condannare i clan e co- la comunità cristiana», quindi nica per i mafiosi: «La mafia è di don Puglisi, don Diana, Livatistruire una cultura che metta i esclusi dai sacramenti. Nel 1989 contro il Vangelo: non basta la no e tanti altri. Stenta a farsi boss ai margini della società. il cardinale di Napoli, Michele scomunica, serve un radicale strada la consapevolezza della Ha fatto stoGiordano, inviò cambiamento educativo e pa- pericolosità sociale di Cosa Noria il «grido» L’APPUNTAMENTO alle parrocchie storale». E per i funerali dei ma- stra, anzi gli si è attribuito a luncontro la mafia, Avverrà nella chiesa una direttiva: no fiosi si può applicare il modello go un compito di garante verso di Giovanni Paai malavitosi co- seguito a Roma per il nazista gli interessi di chi non poteva ridi Gregorio VII, me padrini di Priebke, cioè una benedizione correre ai poteri istituzionali». olo II: il 9 maggio del ’93 ad vicino a Santa Marta battesimo o cre- privata della salma senza pub- E così «in piccoli comuni persiAgrigento intisima. Un esem- bliche esequie. Intanto il magi- no qualche sacerdote si è premò ai mafiosi di IL PRECEDENTE pio seguito in nu- strato calabrese Nicola Gratteri stato a dare protezione ai mafioconvertirsi: diocesi ha lanciato un allarme attentati: si». Osserva Mogavero: «Hanno Ha fatto storia merose «Verrà il giudidel Sud. la ’ndrangheta potrebbe reagire paura dei malavitosi perché tezio di Dio». La il «grido» di Giovanni «Per l’impor- violentemente all’azione di puli- mono di essere vittime più o mePaolo II ad Agrigento tanza che il pa- zia di Bergoglio allo Ior, in passa- no dirette della loro malvagità». mafia è «una strada di morte, drinato ha nel to usato dai clan per riciclare Dopo la preghiera con il Papa, il incompatibile con il Vangelo», Mezzogiorno, l’esclusione equi- soldi sporchi. L’incontro con le 22 marzo sfileranno a Latina miha ribadito nel 2010 a Palermo vale a una pubblica ignominia», vittime è la risposta di France- gliaia di persone contro l’illegaBenedetto XVI, che già nel sottolinea il vescovo di Mazara sco. «Nella Chiesa resistono lità: un meeting del volontariato 2007 a Napoli aveva puntato del Vallo, Domenico Mogavero. omertà e connivenze con i ma- anti-mafia nel segno di Francel’indice contro la camorra. Chi Due mesi fa l’arcivescovo di Ca- fiosi - evidenzia Mogavero - La sco. «Nessuno potrà più fingere si macchia di un omicidio e chi tanzaro Vincenzo Bertolone, mafia è un cancro che distrugge di non sapere». D Una condanna senza appello ARRESTATA AD ANCONA CATTURATO IN PROVINCIA DI ROMA Simulò il suicidio del marito Ma l’aveva ucciso lei Manette a Cuccaro boss di camorra condannato all’ergastolo Davanti al cadavere del marito, steso per terra con un coltello piantato nella gola, aveva detto che l’uomo si era ammazzato per disperazione: da tre anni era senza lavoro, beveva ed era depresso. Ma nel racconto di Maria Andrada Bordea, disoccupata romena di 26 anni, di aderente alla realtà forse c’era solo la disperazione. Per la procura di Ancona, e i carabinieri andati ad arrestarla la notte scorsa, sarebbe stata lei ad uccidere Dumitru Bordea, 33 anni, operaio in cerca di occupazione. Forse perché spesso tornava a casa ubriaco, complicando ulteriormente una vita familiare di disagi, conti in rosso e preoccupazione per il futuro delle loro due figlie di 3 e 5 anni. Nessuna evidenza invece di maltrattamenti familiari. Un uxoricidio non premeditato, maturato «in una situazione di disperazione» ha commentato il procuratore di Ancona Elisabetta Melotti. La Polizia ha arrestato ieri il capo clan dei quartieri Barra e Ponticelli di Napoli. Si tratta di Angelo Cuccaro, catturato dopo due anni di latitanza, destinatario di diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere e condannato in via definitiva all’ergastolo per un omicidio. Gli agenti lo hanno sorpreso ad Ardea, in provincia di Roma, a bordo di una Mercedes Classe A, insieme alla moglie. Le vetture della polizia gli hanno sbarrato la strada, lui ha cercato di speronarle ma poi si è arreso. Non era armato e nella villetta dove aveva trovato rifugio sono stati trovati numerosi elementi ritenuti utili alle indagini. Angelo Cuccaro figura nella lista dei 100 latitanti più ricercati. Soprannominato «Angiulillo o’ fratone», già da qualche mese i poliziotti avevano ristretto le ricerche del latitante nella zona tra Ardea e Pomezia. Ladenuncia cheannuncia laSalvezza LUIGI CIOTTI er i famigliari delle vittime innocenti delle mafie l’incontro con Papa Francesco è un dono. Un dono tanto più grande perché precede, anzi apre, la «Giornata della memoria e dell’impegno». Il 21 marzo è per loro – e sarebbe bello lo diventasse, istituzionalmente, per tutti gli italiani – il giorno in cui i loro cari, in tante città d’Italia, vengono chiamati per nome, uno a uno, in un appello rivolto alle coscienze di tutti. Quei nomi vengono pronunciati ma sono quei nomi, in realtà, a chiamarci. La disponibilità del Papa ad accompagnare i famigliari a questo momento carico di dolore ma anche di speranza, è segno di un’attenzione e di una sensibilità che loro hanno colto sin dal primo momento. Attenzione verso tutta l’umanità fragile, ferita. Ma attenzione, anche, per lo specifico tema delle mafie, della corruzione, delle tante forme d’ingiustizia che negano la dignità umana. Voce di una Chiesa che salda il Cielo e la Terra, e che della denuncia fa annuncio di Salvezza. Molte di quelle vittime erano «giusti». Persone che non hanno esitato a mettere la propria vita al servizio di quella degli altri, anche a costo di perderla. È questa giustizia delle coscienze, prima che delle leggi, il dono che ci hanno lasciato. Condividerlo è nostro compito quotidiano. Condividerlo con Papa Francesco è la più grande delle gioie. P Il Lotto ConcorsoN.32-Sabato15marzo2014 Bari 78 55 24 37 27 Cagliari 37 84 41 45 53 Firenze 63 29 74 40 46 Genova 46 1 68 84 80 Milano 22 54 41 28 53 Napoli 80 64 13 33 70 Palermo 59 87 77 3 42 Roma 53 16 11 3 67 Torino 11 14 90 49 60 Venezia 63 90 43 1 67 Nazionale 76 84 33 40 19 SUPERENALOTTO Questi Combinazione vincente 1 5 22 numerojolly 38 24 41 43 superstar 71 e molti altri avvisi MONTEPREMI 1.955.604,15 € li puoi trovare JACKPOT 6.880.672,81 € Nessun 6 Nessun 5 + Ai 16 con punti 5 18.333,79 € Ai 1132 con punti 4 266,32 € Ai 43.209 con punti3 13,76 € 10 e LOTTO Numeri vincenti 1 11 14 16 22 24 29 3746 53 54 55 59 63 64 78 80 84 87 90 anche su internet Consulta i siti www.legaleentieaste.it www.lastampa.it Costruire cose buone AGNESE MORO In memoria dell’appuntato caduto in via Fani er il terzo anno due Comuni delle Marche, Staffolo (in cui è nato) e San Paolo di Jesi (dove è sepolto) hanno organizzato una giornata per ricordare Domenico Ricci, appuntato dei carabinieri, ucciso dalle Brigate Rosse il 16 marzo del 1978 in via Fani a Roma con altri quattro uomini – Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Giulio Rivera, Francesco Zizzi – insieme ai quali proteggeva Aldo Moro. Chiedo ad uno dei figli di Domenico, Giovanni, di raccontarmi come è nata questa iniziativa,rivolta soprattutto ai giovani (ieri erano più di 400), che «si è distinta – dicono gli organizzatori - come preziosa occasione per riscoprire e rinsaldare i valori di responsabilità e senso civico che debbono essere il fulcro della vita comunitaria locale e nazionale». «Conoscevo da anni i sindaci e parlando con loro di papà una sera d’estate ci è venuto in mente di ricordarlo non solo il 16 marzo (come hanno fatto tutti gli anni), ma anche di creare qualcosa di più importante. Tra l’altro tantissimi sono gli ex carabinieri da quelle parti, perché così come per papà, l’alternativa alla vita contadina era quella di arruolarsi nell’Arma. Così nasce l’idea di ricordare Domenico Ricci e soprattutto mia mamma Maria Rocchetti Ricci che tanto aveva fatto per la memoria di papà. Un ricordo da trasmettere ai giovani delle future generazioni. Raccontare una memoria vivente e non congelata al singolo momento di quel 16 marzo 1978». Il tema di quest’anno è «La forza delle donne: storie di impegno e passione per un’Italia migliore»; a parlarne Ilaria Moroni e Silvia Giralucci. Perché hai pensato alle donne? «Ho pensato a loro non solo per il ruolo importante di mia madre nella vita mia e di mio fratello Paolo, ma anche per il fatto che troppo spesso si sente parlare di femminicidi, dando così l’impressione che le donne in Italia siano molto deboli e sottomesse. Per me invece è il contrario». Come vorresti che fosse ricordato tuo padre? «Nel modo più semplice del mondo: come il mio unico grande affettuoso papà che la sera mi dava una carezza! Il papà che avrei tanto voluto ma non ho avuto perché se ne è andato quando avevo 11 anni, il papà semplice e puro che era, che so mi avrebbe sgridato e dato qualche ceffone per le mie mancanze, il papà che sarebbe stato al mio matrimonio e alla nascita di mio figlio, il papà che è sempre stato e che per me sarà sempre». P LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 Come una volta M ICHELE BRAMBILLA INVIATO A POZZOL GROPPO (ALESSANDRIA) C hi fosse alla ricerca di un tipico esemplare di genio italiano, capace di reinventarsi per superare le crisi che inevitabilmente si presentano, ne troverebbe uno dall’entusiasmo straordinariamente contagioso in questo signore di 49 anni che abbiamo incontrato a Pozzol Groppo, un comune tra i più vasti d’Italia per estensione ma tra i più piccoli per abitanti, solo 362, provincia di Alessandria al confine con quella di Pavia. Il signore di cui parliamo si chiama Marco Bernini, faceva il fotografo pubblicitario a Milano e ora è l’Archimede Pitagorico dei formaggi: ne ha inventati settanta, tutti super-naturali e tutti deliziosi al punto da attirare Linea Verde, che è venuta fin qui a intervistarlo per la tv. In verità Bernini – sposato con un’ex sassofonista e padre di due bambini di sei e otto anni – sta in un agglomerato di casette ancor più piccolo di Pozzol Groppo, e precisamente nella frazione di Ca’ d’Andrino, dove vivono cinque famiglie, una . Società .21 Viaggio nell’Italia del cibo d’eccellenza “Per reinventarmi la vita ho creato settanta formaggi” Marco Bernini, 49 anni e mille mestieri: fino a quando scoprì una casa in collina Tra Alessandria e Pavia Spartiacque L’azienda di Bernini si trova a Pozzol Groppo, sulle colline tra Piemonte e Lombardia LA SUA STORIA Faceva il fotografo a Milano è arrivato a produrre formaggi dopo aver provato con la birra LA SUA TECNICA Si chiama Pané, l’ha inventata partendo dal pane di birra che lui fa da solo in casa sua trentina di persone in tutto. Sette anni fa è venuto qui dopo aver mollato Milano e le sue seduzioni; ha comprato un pezzo di cascina e l’ha rimessa a posto tutta lui, da solo, perché Bernini sa fare anche il muratore, il falegname, l’elettricista, l’idraulico, il meccanico, il saldatore. Tanto di cappello, ma anche un po’ di invidia perché questa è una di quelle persone che la Natura ha gratuitamente dotato di una resistenza riservata a pochi eletti: dorme due ore per notte, a volte salta del tutto il sonno per lavorare aggiustare accomodare eccetera, e allora dopo qualche giorno si permette un recupero dormendo una notte intera, che per lui vuol dire cinque ore. Forse tutto questo iper-attivismo era scritto nelle stelle, visto che il Nostro è venuto al mondo nientemeno che all’interno di un’automobile: «Sono nato - racconta - nella Dauphine con la quale mio padre stava trasportando la mia mamma incinta da Rivanazzano, dove avevamo un allevamento di cani e fagiani, a Milano, dove abitavamo». La Dauphine, per chi non lo ricordasse, era quella Renault che sembrava una vasca da bagno rovesciata. Per arrivare a Ca’ d’Andrino si attraversa, dall’uscita dell’autostrada a Castelnuovo Scrivia, una campagna che abbiamo trovato semi-immersa nella foschia e resa magica dall’effetto macchina del tempo: i paesini che si succedono – Pontecurone, Casalnoceto e Ca’ di Stringa; oppure, se si passa più a ovest, Viguzzolo, Castellar Guidobono e Volpedo – sembrano tali e quali a com’era l’Italia di un secolo fa. Colline. Vigneti. Pescheti. Cascine. Non è semplicissimo arrivare a capire dove stia la casa di Bernini, ma quando ci si arriva si apre un mondo. «Ho fatto il fotografo pubblicitario a Milano da quando avevo 17 anni fino a quando ne ho compiuti 36. Avevo uno studio molto grosso, 7-800 metri quadri. Nel 2000 è cominciato a calare enormemente il lavoro. Allora mi sono messo a fare la birra». I prodotti Bernini produce l’«Incredibile», alla birra, altri al sushi, al cuscus, al Negroni (per l’aperitivo) Marco Bernini (nella foto) vive nella frazione di Ca’ d’Andrino con la moglie e i due figli La materia prima Dopo aver tentato di produrre anche il latte, ora lo compra da allevatori di paesi vicini MICHELE BRAMBILLA 3500 anni fa Gli storici collocano intorno al 1500 avanti Cristo l’arrivo in Italia della tecnica di produzione dei formaggi 403 tipi Secondo l’Istituto nazionale di sociologia rurale (Insor) tanti sono i formaggi prodotti nel nostro Paese La birra? E perché? «Avevo un’intolleranza, se la bevevo mi si squamava la pelle. Un giorno un amico mi ha fatto provare quella che faceva artigianalmente in casa sua e non ho avuto alcun disturbo. Una settimana dopo ho comperato tutti i kit per la birrificazione che esistevano sul mercato e mi sono messo a fare la birra nel mio studio da fotografo. Cinquecento litri al giorno». Ma non poteva commerciarli: se li beveva tutti lei? «Li vendevo ai centri sociali e agli zingari». La birra gli ha cambiato la vita. «A un certo punto ho dovuto mollare lo studio perché i costi erano insostenibili. Dovevo trovare un posto. E siccome faccio anche il restauratore di moto d’epoca, a un mercatino di appassionati di Londra ho conosciuto un rabdomante...». Un rabdomante??? «Sì, uno che trova l’acqua. Ha un pozzo qui da queste parti. Mi ha segnalato questa casa, che un tempo era un’azienda agricola. E l’ho presa». Prima idea: mettere qui un impianto per fare la birra. «Ma costava troppo. E poi mi sarei messo in un mercato difficile: qui in zona c’è già il Birrificio Montegioco che fa prodotti fantastici. La birra però mi aveva ormai permes- so di conoscere una tecnologia professionale: e con quella mi sono messo a fare i formaggi». Come si faccia a fare un formaggio con la tecnica del birrificio, è una questione complicatissima da capire, figuriamoci da spiegare: discorsi sul caglio con il luppolo invece che con i cagli animali e così via. MONACI TRAPPISTI Dai loro trattati di botanica ha imparato a fare un prodotto il più naturale possibile IL PROGETTO In aprile aprirà vicino alla casa una vera azienda agricola per realizzare l’ultimo sogno Basti sapere che Bernini s’è messo a studiare perfino i trattati di chimica botanica dei frati trappisti, «per allontanarmi dai prodotti standardizzati e per fare formaggio il più naturale possibile». Il primo acquisto di animali è stato un disastro: capre nere verzasche avarissime di latte e pure cattive, tanto che Bernini dovette intubare le corna con la gomma per evi- tare che gli infilzassero i bambini. «Le ho vendute e ho cominciato a comprare il latte da allevatori di Mongiardino Ligure e di Caldirola. Poi, ho messo in pratica la tecnica pané». Pané? «Sì, una tecnica che ho inventato io e che parte dal pane di birra che faccio qui in casa», perché naturalmente Bernini si fa anche il pane. Con questa tecnica, di cui vi risparmiamo gli infiniti passaggi, si ottengono lieviti esausti e quindi con enzimi anti-ossidanti. Quel che il cronista può arrivare a capire è solo la bontà dei formaggi. Tipo l’«Incredibile», annegato nella birra; o le cassatine dolci, al sushi, al cuscus; o i caprini al Campari Soda e al Negroni per l’aperitivo, e alle grappe e ai limoncelli per chiudere il pasto. Chiediamo a quest’uomo dal fisico atletico e dai basettoni Anni Settanta, così sempre sorridente, se abbia fatto altri mestieri oltre al fotografo il birraio il saldatore il meccanico eccetera: «Beh, sono stato carabiniere paracadutista e sommozzatore, poi arciere professionista...». In aprile aprirà, qui accanto alla casa, un’azienda agricola ([email protected]) e potrà realizzare il suo ultimo sogno. [3. Continua] 22 .Società STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 Domenica con Alain Elkann (Interviene Bob Colacello: «È la tomba del Faraone della Pop Art. Hanno definito Andy il Papa della Pop Art. È un grande monumento a Andy e alla sua arte e ogni studente d’arte dovrebbe fare un pellegrinaggio a Pittsburgh»). niva da una famiglia molto povera. Suo padre era un minatore, estraeva carbone. Aveva sempre paura di impoverirsi. Nureyev era come lui, temeva di perdere tutto. Per questo conservava ogni cosa. Quando abbiamo iniziato a catalogare i suoi oggetti abbiamo calcolato che fossero circa 100 mila. Era generoso e invitava spesso gente a cena, sempre al ristorante, perché si poteva dedurre dalle tasse. Amava i bambini e i cani, gli piaceva aiutare i nuovi talenti. Per esempio, come molti altri, il fotografo Mario Testino ebbe il suo primo incarico da Warhol; e persone come Bruce Weber e Robert Mapplethorpe ebbero una pagina su “Interview” e vennero pagati 25 dollari». Lei da quando è direttore del museo? «Da due anni e mezzo». La sua formazione è nel campo dell’arte giapponese, giusto? «Sì, ho studiato storia dell’arte e arte giapponese alla Pittsburgh University. Sapevo il giapponese e mi trasferii in Giappone per un po’; quando sono tornato mi sono offerto volontario al Carnegie Museum di Pittsburgh. Ma quando mi hanno chiesto se mi sarebbe piaciuto lavorare al neonato Museo Warhol ho pensato che fosse una grande opportunità per me e ho iniziato come curatore». E gli altri artisti? «Amava l’arte americana e quando lui stesso non era ancora un artista, era cliente delle gallerie e comprò un Jasper Johns. Più tardi ha iniziato a lavorare con altri artisti, come Francesco Clemente e, soprattutto, Jean Michel Basquiat». (Interviene Vincent Freemont: «Quando Andy e Jean Michel lavoravano insieme fu un momento meraviglioso. Non ha mai appeso uno dei suoi quadri in casa. Possedeva alcuni Lichtenstein, Twombly, Basquiat ... E prima ancora, Magritte e Ernst»). Potrebbe descrivere il museo? «È la più grande collezione dedicata a una sola persona: novecento dipinti, migliaia di disegni, fotografie, vestiti, oggetti personali, video, film. Ci sono un sacco di ritratti commissionati e diIn una soleggiata segni, a partire dal 1950. Purtroppo domenica d’inizio non abbiamo una grande Marilyn e marzo incontro speriamo nelle donazioni! Spostiamo Eric C. Shiner, un di continuo i nostri dipinti e li prestiauomo alto, piutto- mo per vari eventi. Ad esempio, al mosto in forma, distin- mento abbiamo una mostra in Azerto e molto gentile. Siede accanto a baigian, a Baku. E poi ce n’è una molto Bob Colacello, il primo editore della grande in Giappone, che girerà le più rivista «Interview» e coautore di importanti città asiatiche. Inoltre, «The Philosophy of Andy Warhol». un’altra cosa molto importante è che Con noi anche Diane Von Fürsten- Technicolor sta per digitalizzare tutti berg e Vincent Freemont, assistente i film di Warhol». di Warhol. Siamo alla Bruce High (Interviene Diane Von Fürstenberg: Quality Foundation University. A «Sono sicura che Andy avrebbe amato maggio cadrà il ventesimo anniver- il Museo perché sembra una fabbrica sario del Warhol e si sa che il suo stuMuseum. Per l’ocMETA DI PELLEGRINAGGIO dio in Union Square casione ci saranno chiamava “La fab«È la più grande collezione si molte celebrazioni. brica”!»). Che tipo di museo è il Warhol? dedicata a una sola persona: soltanto i dipinti sono 900» «Andy è morto nel 1987 e il Museo è stato concepito e realizzato a Pittsburgh, la sua città natale, in sette anni, incredibilmente in fretta. Abbiamo aperto nel maggio 1994. Non vogliamo un memoriale o un mausoleo, ci concentriamo sui modi per mantenerlo vivo. Il 70 % dei nostri visitatori viene da fuori. Non deve sembrare una tomba». È vero che Warhol non ha buttato nulla e dal 1974 fino al 1987 aveva l’abitudine di mettere tutto in scatole che chiamò «Time Capsules»? «Sì , ne abbiamo oltre seicento. Aveva l’abitudine di conservare tutti i suoi inviti, i ritagli di stampa, i regali che aveva ricevuto». Ed è vero che aveva uno strano rapporto con il denaro? «Non bisogna dimenticare che prove- Fu difficile per Andy Warhol arrivare al successo? Eric Shiner Direttore dell’Andy Warhol Museum “Il monumento vivo al Faraone della Pop Art” «Sì, per molti anni fu un illustratore di moda e questo gli rese difficile avere successo. Basti pensare che il MoMA si rifiutò di esporre i suoi dipinti mentre era in vita. Ma molte persone erano gelose, perché era molto curioso e uno dei motivi per cui la sua arte divenne globale è che era vicino al suo tempo. Aveva il polso della cultura americana del momento, più di chiunque altro, e fu criticato per questo. Ma poi è diventato famosissimo. E un artista così importante aveva bisogno di un museo tutto dedicato a lui». È vero che l’Andy Warhol Museum sta per aprire una nuova sede a New York? «Sì, stiamo esplorando l’idea di aprire una filiale nel centro di New York e speriamo di poterlo annunciare a maggio. Come abbiamo fatto a Pittsburgh, dobbiamo fare molto in fretta: potremmo aprire nel 2017». LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 12345 34789A5 B41C25 D4EFB5 8B45 CE7782A8 FA 8E9982 A44 A28BE 34E 74BB81EAE Sottovuoto I sacchetti sottovuoto, grazie al sistema di sfiato dell’aria, consentono di conservare capi ingombranti riducendo il volume di circa il 50% V olevamo la primavera? Eccola, con le sue immediate conseguenze: cambio guardaroba, guerra alle tarme e all’incomprensibile legge fisica per cui i cappotti non entrano più negli spazi dell’anno prima (qui ci vuole il magico sottovuoto!). E, diciamolo subito, salvo alcuni «step» inderogabili (svuotare l’armadio, pulirlo a fondo, lavare gli abiti da conservare, controllare le ta- Avvolgete i maglioni nel vostro giornale preferito e salverete il cachemire dalle fameliche tarme sche e i risvolti) la riorganizzazione può avere criteri diversi. Una fashion victim usa i sandali tutto l’anno e ha bisogno di molte borse a portata di mano; una tradizionalista separa gli abiti eleganti da quelli sportivi, ma c’è chi raccoglie maglioni e T-shirt per colore e chi se- SS IO NI PA che promette di cambiare per sempre il commercio al dettaglio Bottero PAGINA 24 1 Si chiama Ca- ra, ha 21 anni, gli stilisti impazziscono per lei: ecco la nuova Kate Moss Amapane PAGINA 25 TEMPO 1 Come nasce e perché l’orologio al contrario: il segreto si trova in fondo al mare De Vecchi PAGINA 25 1 In questa pa- gina, trucchi d’autore per affrontare al meglio il cambio di stagione Per gli orecchini Un’idea pratica è quella di Infilarli nei buchini dei bottoni. Sarà più facile conservarli e ritrovarli già accoppiati Contro l’umidità Comprate sacchetti di gel di silice In alternativa, basterà un ciotola con un mix di sale grosso, gessetti e un cucchiaio di bicarbonato Per fashion victim Fotografate le scarpe, stampate la foto e incollatela sulla scatola dove le riponete così saprete sempre cosa contiene ROSELINA SALEMI 1 Arriva la App DESIGN Sistema eco Foglie secche di alloro chiuse nelle custodie delle maglie o nelle scatole tengono lontane le tarme e lasciano un buon profumo HI-TECH futuro, pronta a esplodere: i braccialetti intelligenti che ci aiuteranno a vivere meglio Bruno Ruffilli PAGINA 24 MODE Nuove grucce Come «Hanger 5 in 1», sono fatte per appenderci tutto (camicie, pantaloni, T-shirt, golf e cravatte): aiutano a risparmiare spazio Società .23 1 Pare sia la tecnologia del STILE esercizidi . CAMBIO DI STAGIONE ARRIVA L’ARMADIO 2.0 Sacchetti sottovuoto, spray anti-pieghe, vapore e foglie d’alloro Il guardaroba, un’arte in equilibrio tra tecnologia e tradizione leziona i generi: tailleur, completi, jeans. Perciò esistono accessori salvaspazio per tutti: contenitori con tasche trasparenti, porta cravatte, griglie e ganci per cinture e foulard (Storage Box, Umbra Design, Ikea, Ordinett). Perciò si parla di cambio guardaroba anche sul New York Times. Sarah Harris, direttore del Vogue britannico - le ragazze ucciderebbero per una cabina armadio come la sua - consiglia di lasciar prendere aria ai vestiti, sistemare trench e piumini in base alla lunghezza, allacciare i bottoni delle giacche per man- tenere la forma, rammendare dove serve e appendere le camicie anziché piegarle. Su indicazione dello stilista Roland Mouret, contrario al lavaggio a secco e alla stiratura perché «uccide i tessuti», per distendere le pieghe usa il vapore di un bollitore. In alternativa c’è lo spray Laundress Crease Release, che fa miracoli: chi l’ha provato, non ne fa più a meno. Insomma, siamo di fronte a un lavoro per solide professioniste. Carla Gozzi, autrice di «Guardaroba perfetto» (Rizzoli) e volto televisivo di Real Time, lo chiama «wardrobe clea- ning», perché il primo passo è la scelta di che cosa tenere, aggiustare, regalare o dirottare verso uno swap party. Titty (D’Attoma) e Flavia (Alfano) esperte di Economia domestica ( il loro sito, seguitissimo, è www.soluzionidicasa.com) e tutor della trasmissione «Detto fatto» (Rai 2) hanno elaborato un piano d’attacco. Eccolo: «Le scarpe andranno pulite, lucidate e messe in forma. Per trovarle subito quando servono, fotografarle e incollare l’immagine sulla scatola. Vale anche per le custodie di tessuto-non tessuto o di plastica colorata: la foto del vestito inserita in un porta-etichette da valigia faciliterà le ricerche. Una dritta per le borse: procuratevi una barra di legno o metallo di circa 40 centimetri e fissatela alla parete della cabina armadio. Potrete appendere sacche e tracolle e averle sempre in bella vista. Altra dritta: i gommini antiscivolo di gomma, feltro o silicone da attaccare alle grucce, nella bacchetta centrale per non far cadere i pantaloni, o nella parte alta, per tenere ferme le camicie». E le odiate tarme? Niente paura, assicurano Titty e Flavia: «La carta dei quotidiani è un ottimo deterrente. Avvolgete i maglioni nel vostro giornale preferito e salverete il cachemire. Altre due soluzioni, antiche ma naturali ed efficaci: chiodi di garofano mischiati a scorza essiccata di limone, oppure semplici foglie di alloro». L’ordine è stabilito. E se dimenticate che cosa avete messo dove? Scrivete tutto su un foglio e fissatelo sull’anta dell’armadio. Quel genio di Eva Longoria ha stampato una mappa della sua cabina (13 metri quadrati) e catalogato abiti e accessori. Smb12/1 è la sigla delle Manolo Blahnik nere tacco 12, scaffale 1. Ma forse così è troppo. HI-TECH 24 .Società PASSIONI Sott’acqua Si chiama Waterfi, è una piccola azienda americana che ha trovato il modo di rendere impermeabile l’iPod Shuffle Lo smontano, lo ricoprono di silicone, lo richiudono e lo vendono in insieme con un paio di auricolari a tenuta stagna Il risultato è eccellente, l’estetica e la funzionalità rimangono quelle del lettore originale della Apple: costa 159 dollari, su waterfi.com, dove si trovano anche altri gadget trattati con la stessa tecnologia, dal Kindle al Nike Fuelband STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 BRUNO RUFFILLI Q uesto 2014 potrebbe essere l’anno del braccialetto. Smart e interconnesso: per monitorare le condizioni di salute, l’umore, il consumo di calorie e molto altro. Come lo SmartBand di Sony, presentato al Ces di Las Vegas, che arriverà in Italia all’inizio di aprile: tiene conto dell’attività fisica, del sonno e dei parametri vitali, ma anche delle canzoni ascoltate, dei programmi tv seguiti, dell’attività sui social network. Un diario virtuale di tutta la propria vita, registrato da un’app sullo smartphone (si chiama Lifelog). Un po’ Google Now, un po’ Facebook, un po’ Moves, l’applicazione mostra sullo schermo dello smartphone ogni istante della giornata in una specie di fumetto. Divertente forse, inquietante certamente. Al Mobile World Congress di Barcellona si sono viste parecchi braccialetti intelligenti. Ad esempio il TalkBand B1 di Huawei che è un auricolare bluetooth nascosto in una fascia di plastica da mettere al polso: monitora i chilometri percorsi e le calorie bruciate in allenamento, ma si può usare anche per rispondere alle chiamate. Dovrebbe costare meno di cento euro ed essere compatibile sia con Android che iPhone. Im- Garmin Vivofit Due batterie da orologio per un’autonomia da record: un anno. In tanti colori, piuttosto semplice da usare, ha app specifiche per iPhone e Android Fitbit Flex È economico (99 euro) e affidabile Ma non ha display, solo cinque led che segnalano quanto si è vicini all’obiettivo Huawei Talkband Monitora passi e calorie, ma serve anche per rispondere alle chiamate. Arriva prima dell’estate e ha il vantaggio di essere compatibile anche con iPhone. Intorno ai 100 euro Nel 2014 il boom previsto della tecnologia da polso L’ANNO DEL BRACCIALETTO INTELLIGENTE E CONNESSO Samsung Gear Fit Ha un sensore per il battito cardiaco e uno splendido schermo Amoled: in vendita da fine aprile (il prezzo sarà intorno ai 150 euro) Il difetto maggiore? È compatibile con pochi smartphone e tablet, e soltanto Samsung Sportivi Orologidacorsa Possono misurare tutto, compresi umore, consumo di calorie e condizioni di salute permeabile, resistente alla polvere, sullo schemo mostra sms e chiamate e ha una batteria che dura fino a sei giorni. Sempre a Barcellona, Samsung ha presentato i due smartwatch Gear 2 e Gear 2 Neo, con sensore per il battito cardiaco, presente pure sul braccialetto Gear Fit, un fitness band che registra ore di sonno, attività fisica, calorie, poi trasmette i dati al cellulare. Disegnato con cura, dotato un bellissimo schermo Amoled curvo per mostrare tutte le informazioni, il Gear Fit dovrebbe arrivare nei negozi a metà aprile, con un prezzo che non dovrebbe superare i 150 euro. Al momento è il più convincente dei braccialetti intelligenti che stanno per invadere il mercato, ma ha un grande difetto: è compatibile solo con alcuni smartphone Samsung, chi ha un altro modello Android, iPhone o Windows Phone è tagliato fuori. Già, perché, per quanto smart, la maggior parte dei braccialetti 1 TomTom Sony SmartBand In vendita da aprile, monitora anche programmi tv e canzoni ascoltate e registra in un’app il diario virtuale di ogni giornata. È solo per apparecchi Sony, il prezzo non è ancora stato comunicato Lg Lifeband In arrivo prima dell’estate, ha un design originale. Si collega agli auricolari LG per monitorare il battito cardiaco con precisione Archos Activity Tracker In due colori, economico (annunciato a meno di 90 dollari) compatibile con Android e iPhone, ha una batteria che dura 7 giorni elettronici non nasce per funzionare da sola, ma per interfacciarsi con altri apparecchi. Di solito smartphone, tablet o computer, dove i dati vengono scaricati per essere processati direttamente o trasferiti a siti web che li trasformano in grafici e andamenti. Il Lifeband di LG, visto in anteprima al Ces di Las Vegas, può dialogare via bluetooth con degli auricolari che integrano un sen- sore di battito cardiaco molto preciso. I dati vengono trasmessi al telefono o al pc, e per fortuna la casa coreana non ha inventato l’ennesima app proprietaria, ma ha scelto di appoggiarsi ad altre già esistenti e molto diffuse, come Runkeeper. Dovrebbe arrivare nei negozi in estate; peccato per il design non del tutto indovinato: il braccialetto è aperto in alto e sul polso si muove parecchio. Il futuro dello shopping VADO, LO FOTOGRAFO E COMPRO GIUSEPPE BOTTERO D an Wagner, amministratore delegato e fondatore di Powa Technologies, è un uomo ambizioso. Molto. «Il mio obiettivo: rivoluzionare il mondo del commercio», spiega. Semplice, no? Per farlo, dopo i primi, fortunati, esperimenti nell’e-shopping, ha lanciato Powatag, un’applicazione per cellulari che permette di acquistare qualsiasi cosa uno riesca a fotografare. A patto che sia in vendita, ovvio. Un esempio: se a una festa un amico sfoggia una T-shirt particolarmente interessante, basterà un flash per mettere in moto il cervellone dello smartphone, che tramite il software ci porterà sul sito da cui com- prare la maglietta. Un paio di operazioni e il pacco sarà pronto a piombarci in casa. Per la sua app Wagner ha raccolto oltre 96 milioni di dollari in finanziamenti: un record. Segno che il mercato ci crede. La rivista Forbes, un’autorità, sostiene che se in giro c’è qualche servizio che può sfidare Amazon, ecco, quel servizio è Powatag. A oggi sono oltre i 240 marchi a livello globale, tra cui Universal Music e Carrefour, che hanno scelto di sposare la filosofia di Powa. L’ultima ricerca dell’Online Publishers Association spiega che il 39 % dei consumatori che utilizzano uno smartphone sono stati motivati all’acquisto dopo aver visto una pubblicità. In un anno InItaliaraddoppiati gliacquistiviatablet 1 Gli acquisti online in Ita- lia sono un trend in costante crescita, ma è l’incidenza di quelli da smartphone e tablet che in un solo anno è più che raddoppiata, passando dal 4% del 2012 al 12% del 2013, con un +200% messo a segno in un solo anno e un valore di 1,7 miliardi di euro. A fotografare la tendenza in fatto di shopping è uno studio presentato ad Netcomm, il consorzio del commercio elettronico. Per acquistare, basterà inquadrare il prodotto Runner e TomTom Multi-Sport sono orologi sportivi con Gps e diplay extra large, ad alta risoluzione e ad alto contrasto, per avere sempre sotto controllo le distanze percorse, il tempo e il passo durante l’allenamento, anche in condizioni climatiche avverse. La grafica a tutto schermo agevola la lettura e in più c’è un unico pulsante di controllo per accedere alle informazioni e stimolare la motivazione al raggiungimento dei propri obiettivi - che garantisce una maggior semplicità d’utilizzo in movimento, in qualsiasi condizione atmosferica e anche con l’utilizzo dei guanti. E perfino in piscina. Il Fuelband di Nike fu lanciato due anni fa, presto seguito da apparecchi simili come Jawbone e Fitbit. Ma i braccialetti fitness che stanno per arrivare sono più evoluti e versatili, un po’ accessori di moda, un po’ smartwatch. E quando debutterà, l’iWatch Apple dovrà tenerne conto. Intanto, una certezza: i gadget non sostituiscono il medico, ma usati con intelligenza possono far bene. Wagner vuole spingere l’asticella ancora più in alto: tutto può diventare un veicolo pubblicitario. Addirittura, nelle intenzioni del businessman britannico, i negozi potrebbero fare a meno di cassa e personale. Basterà una vetrina. Per ora, in attesa di scatenare la rivoluzione delle commesse, mister Powa si accon- «In Italia stiamo trattando con grandi marchi del settore retail e dell’industria» tenta di accelerare sulla diffusione della app, pronta al decollo anche in Italia. «Stiamo trattando con alcuni grandi brand per lo sviluppo della tecnologia – racconta -. Abbiamo ricevuto forti manifestazioni d’interesse da parte di alcuni marchi importanti del settore retail e dell’industria manifatturiera». LA STAMPA MODE DOMENICA 16 MARZO 2014 TEMPO Parkamania È stato il must dell’inverno e lo sarà anche - in versione leggera - per la primavera estate Parliamo del parka, che United Colors of Benetton declina al maschile e al femminile, in tessuto super-light Basico e senza fronzoli, ha la tipica arricciatura in vita e il retro a coda di rondine, ma i colori sono quelli dell’estate: celeste e blu, sabbia e grigio, giallo e rosa. Per lui le tonalità scelte sono quelle del blu, nelle varianti avio e notte, del verde, foglia e army. ANTONELLA AMAPANE Delevingne, la modella del momento, ora crea borse utti ne parlano come l’erede di Kate Moss. Anche se, al di là della taglia smilza e della nazionalità, le due hanno poco in comune. Kate oggi quarantenne - è nata nella città operaia di Croydon, alla periferia di Londra. Mentre l’imprevedibile Cara Delevingne - 21 anni, marchio di fabbrica sopracciglia nere king size - viene dal quartiere di Belgravia, nel cuore della capitale britannica. Sua nonna era la dama d’onore della principessa Margaret. Sua madre, Pandora, ex modella, è amica intima della duchessa di York. Mentre il padre, Charles, ricchissimo e fascinosissimo, fa l’immobiliarista. Come dire, ben nata e in piena ascesa. Eletta modella inglese dell’anno nel 2012, non si è certo fermata. Adesso fa anche la stilista. Ha creato una collezione capsule di borse per Mulberry. «Questo brand chic e cool è un’istituzione britannica, ma ha una gamma molto vasta. Credo che piacerà sia ai miei fan sia a mia nonna che ha 102 anni. Insomma, è trasversale», sostiene divertita Cara, che contava quattro milioni di follower su Instagram prima di annunciare la collaborazione con Mulberry (50 mila in più il giorno dopo aver dato la notizia) TUTTI PAZZI PER CARA SMORFIE SOCIAL E SOPRACCIGLIA NERE T Mulberry - controllata dalla ricchissima famiglia Ong originaria di Singapore – conta sull’appeal internazionale di Cara per estendere la sua notorietà nei quattro angoli del globo, dato che il 60 per cento del giro d’affari del brand, cioè 200 milioni di euro, proviene ancora dal mercato inglese. La linea Nella foto sotto, Cara Delevingne con una delle borse della sua collezione «capsule» per Mulberry Sulle passerelle dei big È in modo del tutto casuale che Cara è diventata modella. «Non ne sono mai stata veramente convinta. Pensavo di farlo per un annetto, prima di entrare all’università. Ma poi hanno continuato a ingaggiarmi... E quando sei lanciata è difficile fermarsi». Così l’abbiamo vista in tutte le Musa della moda blasonata, neo attrice carattere imprevedibile è amata da molti stilisti e che sembra essere la sola nell’ambiente a concedersi lo svago - degno della sua età - di collezionare smorfie sui profili social. In Cara gli inglesi vedono la mannequin più prestigiosa dopo Kate Moss, un vero fenomeno mediatico, anche se sono molto diverse. I maghi del clic amano Kate perchè su di lei tutti gli abiti diventano sublimi. Di Cara adorano il temperamento libero e inafferrabile in cui le teen-ager si identificano. Se il suo fotografo preferito è Mario Testino, il grande complice nella moda resta Lagerfeld: «Il suo cervello è un laboratorio dove si mixano tutti i contenuti di una biblioteca. Parlare e lavorare con lui è uno degli aspetti più affascinanti che io conosca in questo mestiere». Con l’aria di niente, Cara è diventata anche un’attrice convincente. Il suo primo exploit cinematografico nella parte di Sorokina in Anna Karenina (di Joe Wright) è stato un successo. Una carriera corroborata dai privilegi familiari? «Quando me lo dicono ci rimango male. Anzi le mie origini a volte mi hanno complicato la vita. La gente non sa quanto lavoro ». «Quando ero al collegio Bedales mi sono fabbricata una borsa», dice ricordando il periodo in cui studiava nella scuola della società inglese fortunata, in compagnia delle futura cantante Lily Allen e della modella Sophie Dahl. Nonché di Lord Linley, nipote della Regina Elisabetta. Adesso, però, la sua migliore amica è Rihanna. È già entrata nel ruolo? «Dal disegno alla realizzazione ho seguito tutte le fasi del prodotto nella fabbrica di Mulberry. Una stilista deve conoscere tutti gli aspetti tecnici». I modelli di Cara sono 17, in tre taglie e in tre versioni. Più una borsa in edizione limitata decorata con un piccolo leone fatto di borchie che riprende il tatuaggio che lei ha sul dito. Mulberry, sotto la direzione Bruno Guillon (lunga esperienza da Hermès) ha aperto da poco una nuova fabbrica nel Somerset per far fronte agli ordini che si spera lievitino presto. La riproposta di Officine Panerai L’OROLOGIO AL CONTRARIO UNA SCELTA TATTICA ell’accurata e continua rivisitazione delle proprie origini storiche, le Officine Panerai hanno pensato di riprendere una produzione particolare del proprio Luminor. Quella con «ponte a leva brevettato» per la protezione e l’impermeabilità della corona posizionato sulla sinistra della cassa. Dalla parte opposta di dove normalmente si trova, cosa che non vuole essere una stranezza, ma la riposta a un’esigenza ben precisa. Officine Panerai - originariamente con sede a Firenze e oggi parte di Richemont Group con N Società .25 Per Chanel A Parigi a fine sfilata esce in passerella con Karl Legerfeld Per Stella McCartney Sfila in versione super easy, tuffata in un mega golf melange Il paragone con Kate I primi passi da designer PAOLO DE VECCHI sue metamorfosi: fatale per la pubblicità Yves Saint Laurent Beautè, sensuale per La Perla, sportiva-chic per Burberry Prosnum. E poi spiritosa sulla pedana di Fendi a Milano; raffinatissima a Parigi per Chanel; casualscatenata da Stella McCartney. Al di là dei flirt che i tabloid le attribuiscono (l’ultimo è quello con l’attrice Michelle Rodríguez, protagonista di «Fast and Furios») Delevingne è una single convinta che non vuol lasciare la casa londinese di famiglia, dove occupa l’appartamento al piano terra. Magari è proprio questa una delle chiavi del suo successo. Suo padre, evidentemente fiero di lei, ci scherza: «È una testa calda, non bada a quel che dice di lei la gente, ma ha un modo di fare che piace molto. L’unico problema è che per colpa di tutti i vestiti e le borse che ha non riesco più a scendere in cantina dove tengo i miei adorati vini». Su Intagram c’è una foto che la ritrae con papy. Sotto, Cara ha scritto: «La sicurezza in se stesse cresce in silenzio. È la mancanza di fiducia che fa rumore». . produzione Swiss Made - tra gli Anni 40 e i 60 fornivano strumenti di precisione agli incursori subacquei della marina militare italiana. Di questa dotazione specializzata facevano Viene riprodotto il Luminor totalmente impermeabile, con 47 millimetri di diametro parte anche gli orologi, che dovevano essere ben visibili in immersione, robusti e soprattutto a tenuta stagna. Ecco il motivo di casse dalle grandi dimensioni (sono ben 47 i millimetri del Due facce Il Panerai Luminor 1950 Left-Handed davanti e dietro Cara & Kate Nel backstage della campagna del profumo di Burberry Protagonista su Instagram Le smorfie di Cara abbondano online e raccolgono molti fan diametro) e dotate di un dispositivo che protegge e comprime la corona assicurandole totale impermeabilità. Il quadrante «a sandwich» consisteva poi in due lastre sovrapposte e riempite di materiale luminescente, con quella superiore traforata in corrispondenza degli indici. Questo sistema offre la massima resa quanto a visibilità, ed è impeccabile dal punto di vista del design. E poiché Officine Panerai all’epoca producevano anche profondimetri e bussole subacquee da polso, un orologio con dispositivi di comando a sinistra - e che quindi poteva essere portato a destra - lasciava agli incursori più scelta su come indossare la propria dotazione tattica. Le attuali produzioni di questo modello di Luminor hanno il fondo a vista sul movimento meccanico a carica manuale: realizzato con criteri di manifattura, è formato da 160 componenti e ha tre giorni di autonomia. DOMENICA 16 MARZO 2014 LA STAMPA 26 L’incanto dell’affresco Capolavori strappati da Pompei a Giotto, da Correggio a Tiepolo 16 febbraio - 15 giugno 2014 Sponsor ufficiale Ravenna Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura CITTA' CANDIDATA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA Museo d’Arte della città via di Roma 13 - Ravenna tel. 0544 482477 www.mar.ra.it LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 ECONOMIA FINANZA Pechino raddoppia la banda dello yuan La Banca centrale cinese ha ampliato la banda di oscillazione dello yuan, consentendo alla moneta di salire e scendere dall’1% al 2% rispetto a un tasso di cambio fissato giornalmente dall’istituto. La misura decorrerà da lunedì. La moneta cinese diventa così più volatile e più legata agli andamenti del mercato. Nel 2012 Pechino aveva già raddoppiato la banda di oscillazione dallo 0,5% all’1%. . 27 & IL GRUPPO BOLOGNESE TRASMETTERÀ I PARTICOLARI DELL’INTESA ALL’ANTITRUST, CHE DEVE DECIDERE SULL’ECCESSIVA CONCENTRAZIONE Milano Assicurazioni passa ad Allianz Accordo per rilevare 1,1 miliardi di premi da UnipolSai: l’importo può arrivare fino a 440 milioni di euro GIUSEPPE BOTTERO TORINO MOODY’S L’accordo è arrivato in extremis, nell’ultimo giorno disponibile, dopo una trattativamaratona: Allianz chiude l’acquisto degli asset ex Milano Assicurazioni da UnipolSai per una cifra che potrà arrivare al massimo a 440 milioni di euro. La cessione da parte del secondo gruppo assicurativo italiano è stata imposta dall’Antitrust prima di dare il via libera alla maxi-fusione. Con la firma, Allianz mette le mani su un ramo d’azienda che comprende una rete di- Confermata la tripla A dell’Europa L’agenzia internazionale Moody’s conferma la tripla A per l’Unione europea e promuove l’outlook da negativo a stabile. Secondo Moody’s i rischi che pesano sull’Eurozona sono diminuiti e in parallelo si è ridotta la pressione sugli attivi finanziari detenuti nella regione ed è migliorando la solvibilità degli stati soggetti ai piani di salvataggio. L’Unione europea ha varato tra il 2010 e il 2011 dei piani di salvataggio per evitare il fallimento di Grecia, Irlanda, Portogallo e Cipro. Moody’s conferma anche la tripla A sulla Bei, la Banca europea di investimento, portando l’outlook da negativo a stabile. 1 La cessione è stata imposta al gruppo di Cimbri dall’Autorità per la concorrenza Allianz Italia è una delle principali compagnie assicurative italiane stributiva di 729 agenzie, un portafoglio assicurativo danni di circa 1,1 miliardi di euro e il personale dedicato alla gestione di queste attività, più o meno 500 addetti. Venerdì l’accordo aveva rischiato di slittare sul prezzo: ieri, in serata, manager e legali delle due compagnie (assistite dallo studio legale Chio- menti e da Sherman & Sterling) hanno sciolto gli ultimi nodi. L’intesa è stata trovata nella fascia più alta del prezzo e, dunque, non dovrebbe essere stata inserita la manleva sui sinistri. La vendita degli asset, spiegano da UnipolSai, prevede un corrispettivo massimo di 440 milioni di euro. La transazione verrà completata dopo l’approvazione delle competenti Autorità di vigilanza e antitrust. «L’accordo raggiunto con Allianz, in linea con le condizioni di mercato, tutela gli stakeholder di UnipolSai - spiega l’amministratore delegato Carlo Cimbri - e consente al gruppo Unipol di adempiere alle misu- re straordinariamente rigorose imposte dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in occasione del salvataggio del gruppo Fondiaria-Sai». Il prezzo, è il ragionamento dell’ad, è ritenuto soddisfacente, visto che in precedenza il gruppo aveva rifiutato della compagnia belga Ageas proprio per- ché ritenuta troppo bassa. Il braccio italiano del colosso tedesco - 6 milioni di clienti, circa 5.000 dipendenti e una rete distributiva multi canale di almeno 2.200 agenti - con questa acquisizione continua a crescere. «Questo accordo è un’ulteriore importante conferma che Allianz crede fortemente nella attrattività del mercato italiano» dice Klaus-Peter Roehler, Ceo di Allianz Italia. L’intesa è «un’eccellente occasione che ci permette di aumentare la nostra quota in un mercato già molto maturo ma con un’elevata redditività», ragiona Oliver Con l’operazione il colosso tedesco rafforza la presenza nel nostro Paese Baete, membro del Board of Management di Allianz Se responsabile per Insurance Western & Southern Europe. Adesso l’Antitrust aspetterà i particolari dell’intesa - che perverranno entro il 21 marzo - e deciderà se i rischi di eccessiva concentrazione nel comparto danni di UnipolSai sono stati definitivamente superati. TELECOMUNICAZIONI, IL CONFRONTO EUROPEO DI OFCOM Italia ultima nelle reti veloci ma prima nei prezzi (i più alti) Unica eccezione le tariffe degli smartphone molto convenienti LUIGI GRASSIA Ci prendono pure in giro. Dicono in Inghilterra che l’Italia è ultima nella diffusione e nell’uso delle nuove reti di telecomunicazioni ma è la prima per i prezzi (nel senso che i nostri sono i più alti). Lo rivela uno studio della Ofcom, l’Autorità britannica di settore. E perché a Londra si fanno gli affari nostri? Perché l’Authority locale ha voluto fare un raffronto europeo coinvolgendo i cinque maggiori mercati delle Tlc, coinvolgendo il Regno Unito, la Francia, la Germania, la Spagna e (appunto) l’Italia. Risultato: siamo ultimissimi nella penetrazione delle reti ultraveloci, all’incirca in media con la banda larga di base (ma ultimi nelle relative connessioni) e per di più ci dobbiamo sorbire per il servizio le tariffe meno attraenti. Al polo opposto è il Regno Iperconnessi in mobilità Unito, con alta diffusione e prezzi più bassi. Stando allo studio di Ofcom, Italia la banda larga standard copre ormai oltre il 95% della popolazione, e sembra che tutto vada bene perché siamo in linea con tutti gli altri Paesi e con gli obiettivi dell’Agenda digitale europea: tuttavia, le famiglie italiane che scelgono davvero e pagano il servizio sono solo il 50 per cento, contro l’83% della Gran Bretagna, l’81% della Germania, il 76% della Francia e il 63% della Spagna. Del resto gli italiani che si collegano a Internet almeno una volta a settimana sono solo il 56%, mentre gli altri quattro Paesi mostrano percentuali più alte. All’inverso, l’Italia si guadagna un poco lusinghiero primo posto nella quota di persone che non hanno mai usato Internet, con un desolante 34% (contro l’8% del Regno Unito). L’Italia torna ultima quando si tratta di acquisti online (ne fa solo il 20% della popolazione) e di rapporti via web con la pubblica amministrazione (il 21%). Ancora più imbarazzante la graduatoria sulle reti ultraveloci (oltre i 30 mega): l’Italia è ultima sia per la disponibilità (10-15%, contro il 70-75% del Regno Unito) che per l’effettiva connessione al servizio, prossima allo zero. E le tariffe del servizio? Lo studio britannico mette a confronto numerosi distinti panieri, con mix diversi quanto a velocità di banda e modalità commerciale: e in nessuno di questi panieri l’Italia risulta la più virtuosa, con l’eccezione della banda larga mobile (quella degli smartphone), dove il nostro Paese svetta sia per diffusione che per prezzi, che risultano essere i più bassi. Almeno una cosa. Estratto dei patti parasociali ai sensi dell’articolo 122 del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (il “TUF”) e dell’articolo 129 del regolamento emittenti di cui alla delibera CONSOB n. 11971/1999 (“Regolamento Emittenti”) e successive modifiche e integrazioni. PATTI PARASOCIALI RELATIVI AD ACQUE POTABILI S.P.A. Si rende noto che in data 11 marzo 2014 Sviluppo Idrico S.r.l. con Sede in Torino, Corso Svizzera 95 (“Sviluppo Idrico”), Iren Acqua Gas S.p.A. con Sede in Genova, Via SS. Giacomo e Filippo, 7 (“IAG”) e Società Metropolitana Acque Torino S.p.A. con Sede in Torino, Corso XI Febbraio 14 (“SMAT”) hanno sottoscritto un accordo quadro (l’“Accordo Quadro”) volto, inter alia, a regolare i reciproci diritti e obblighi in relazione alla promozione di un’offerta pubblica di acquisto totalitaria (l’“Offerta”) avente ad oggetto le azioni ordinarie di Acque Potabili S.p.A. (le “Azioni” e “SAP”) e un patto parasociale (il “Nuovo Patto Parasociale”) la cui efficacia è sospensivamente condizionata, alla revoca delle Azioni dalla quotazione sul mercato telematico azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. ad esito e per effetto dell’Offerta. L’Accordo Quadro non modifica il patto parasociale sottoscritto da IAG e da SMAT in data 14 settembre 2007 e da ultimo tacitamente rinnovato nel 2013 la cui scadenza è prevista per il 14 settembre 2016. Società i cui strumenti finanziari sono oggetto dell’Accordo Quadro e del Nuovo Patto Parasociale Società Azionaria per la Condotta di Acque Potabili S.p.A. o in breve “Acque Potabili S.p.A.”, società per azioni con sede legale in Corso XI febbraio 22, 10152 Torino. Il capitale sociale di SAP ammonta ad Euro 3.702.394,50, di cui Euro 3.600.294,50 sottoscritto e versato, suddiviso in n. 36.002.945 del valore nominale di Euro 0,10 ciascuna. Soggetti aderenti e strumenti finanziari conferiti nell’Accordo Quadro e nel Nuovo Patto Parasociale IAG e SMAT hanno conferito all’Accordo Quadro e al Nuovo Patto Parasociale tutte le Azioni dagli stessi attualmente possedute. Sviluppo Idrico non possiede Azioni. La tabella che segue riporta il numero di Azioni possedute da IAG e da SMAT nonché la relativa percentuale rispetto al capitale sociale di SAP e rispetto al totale delle Azioni sindacate. Parti N. Azioni possedute % Azioni sul totale Azioni SAP % Azioni sulle Azioni sindacate IAG 11.108.795 30,855% 49,999% SMAT 11.109.295 30,857% 50,001% TOTALE 22.218.090 61,712% 100% Tipo di accordo L’Accordo Quadro costituisce un patto rilevante ai sensi dell’articolo 122, comma 5, lettera c) del TUF. Il Nuovo Patto Parasociale costituisce un patto rilevante ai sensi dell’articolo 122, comma 5, lettere a), b) e d) del TUF. Il presente annuncio viene altresì pubblicato nei termini di legge sul sito internet di Acque Potabili S.p.A. (http://www.acquepotabilispa.it/ area-azionisti) ove sono disponibili anche gli estratti dell’Accordo Quadro e del Nuovo Patto Parasociale contenenti le informazioni essenziali previste dall’articolo 130 del Regolamento Emittenti. 28 .Agricoltura Qui Europa A CURA DI Marco Zatterin STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 Sementi Pac Industria Strasburgo dice no Vini più chiari Subito le regole Igp Vince lo Strachitunt 1 Bocciato il regolamento se- 1 Pronti gli atti delegati della 1 Subito l’approvazione del 1 Entra nel registro delle De- menti. L’Europarlamento si è espresso contro il testo di disciplina. Avrebbe dato troppo potere alla Commissione, privando gli Stati della possibilità di adattare le regole alle loro esigenze. Affermazione della lobby verde. dalla Commissione Ue per mettere in atto la riforma della Politica agricola comune. Chiesta più informazione sulla qualità dei vini, più spazio all’innovazione e possibilità di elargire un aiuto in caso di estirpazione. regime commerciale per l’industria alimentare europea. L’appello è del commissario all’Industria, Tajani, per il quale il settore «è il più importante della Ue in termini di occupazione e valore aggiunto». nominazioni e delle indicazioni geografiche protette lo Strachitunt, formaggio del Bergamasco ritenuto antenato del Gorgonzola, prodotto nella Val Taleggio. Premiato anche il Bornheimer Spargel, asparago del Reno. IL LISTINO AI MINIMI STORICI DAL 1981 Il taglio dell’Irpef finisce a tavola Sostiene Slow Food CINZIA SCAFFIDI Prezzi in calo per frutta e verdura, ma consumi al palo. Attesa la manovra del governo MAURIZIO TROPEANO TORINO L’agricoltura rallenta la corsa dei prezzi, ma il carrello della spesa resta vuoto. La riduzione netta dei listini di verdura e frutta fresca - meno 4,4% e -0,7% - non fa «risalire i consumi», denuncia la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Secondo Coldiretti «l’effetto più eclatante della riduzione del potere di acquisto degli italiani è il taglio nei consumi alimentari che sono tornati indietro di oltre 30 anni sui livelli minimi del 1981». Si spiega così perché il mondo agricolo guarda con speranza ai possibili effetti che Un italiano su due acquista l’essenziale Aumentano i clienti nei discount il taglio dell’Irpef per dieci milioni di italiani annunciata dal governo Renzi potrebbe avere sulla ripresa dei consumi alimentari. Se è vero, come ha messo in evidenza un’analisi della Cgia di Mestre che saranno «innanzitutto gli alimentari e le bevande» a far aumentare la spesa allora la stima di 2,3 miliardi che potrebbero essere spesi in questo campo potrebbero allora «contribuire ad invertire una tendenza che nel 2013 ha visto crollare gli acquisti alimentari del 3,1 per cento». La spesa alimentare è la seconda voce del bilancio fa- 2,3 3,6 6,5 miliardi miliardi milioni È la parte degli sgravi Irpef che potrebbero essere usati per acquistare alimenti e bevande È la somma che gli italiani hanno rinunciato a spendere nel 2013 per il consumo alimentare Sono gli italiani che secondo le organizzazioni agricole nel 2013 hanno scelto la spesa low cost miliare dopo la casa con i consumi per abitante in alimentari e bevande a valori concatenati che - sottolinea la Coldiretti - hanno continuato a diminuire nel 2014 dopo che lo scorso anno sono scesi ad appena 1683 euro all’anno e bisogna tornare al lontano 1981 per trovare un valore più basso. Secondo la Cia l’anno scorso gli italiani hanno speso 3,6 miliardi in meno per i consumi alimentari e le ricadute della manovra sull’Irpef compenserebbe solo in parte il crollo. A che cosa hanno rinunciato gli italiani? Gli italiani nei primi anni della crisi - sottolinea la Coldiretti - hanno rinunciato soprattutto ad acquistare beni non essenziali, dall’abbigliamento alle automobili, ma una volta toccato il fondo hanno iniziato a tagliare anche sul cibo. L’analisi della Coldiretti sui dati Ismea relativi ai primi undici mesi dell’anno scorso mette in evidenza come le famiglie hanno tagliato gli acquisti di pesce fresco (- 20%), pasta (9%), latte (- 8%), olio di oliva extravergine (- 6%), ortofrutta (- 3%) e carne (-2 per cento) mentre aumentano solo le uova (+2 per cento). Secondo la Cia-Confederazione italiana degli agricoltori è che con «la crisi oramai c’è un italiano su due che è costretto ad acquistare solo l’essenziale e ad affidarsi al low cost: sono 6,5 milioni di famiglie che si rivolgono regolarmente ai discount (+1,6% vendite)». GLI EVENTI Boroli Wine Forum ad Alba Lago Maggiore I grandi vini riuniti sul peso dell’etichetta In Piemonte si coltivano gli “agrumi delle Alpi” Quanti sanno che il Sassicaia nasce a Bolgheri? E per rendere un buon vino riconosciuto a livello mondiale, conta più il brand o la denominazione d’origine? Partendo da domande come queste l’edizione 2014 del Boroli Wine Forum, venerdì dalle 15 alla Locanda del Pilone di Alba, ha deciso di affrontare il tema: «Il valore del marchio. Un asset per l’internazi-onalizzazione». E per farlo, la famiglia Boroli ha i nv i t a t o i n L a n ga i rappresentanti di alcune tra le più rinomate griffe dell’enologia da Francia, Spagna e Italia. A confronto i francesi Pierre Godé, vicepresidente del Louis Vuitton Moët Hennessy, e Pierre Lurton di Château d’Yquem e Château Cheval Blanc, mitiche cantine dalla zona di Bordeaux. Ci saranno Dei tre milioni di tonnellate di agrumi prodotti in Italia, le statistiche non assegnano percentuali al Piemonte. Ma da una decina d’anni sul Lago Maggiore, al confine con la Svizzera, è attiva una sperimentazione per ridare vita a un settore che aveva un - seppur limitato - sviluppo nell’Ottocento. Grazie al microclima che caratterizza pochi ettari di colline, a Cannero Riviera, in provincia di Verbania, vengono coltivati arance amare e dolci, cedri, chinotti, bergamotti e limoni. Le trecento piante presenti in orti e giardini privati crescono quasi spontanee e i raccolti sono a uso familiare: gli unici problemi sono il rischio gelate (situazione che non si verifica tutti gli inverni) e l’acidità del terreno, corretta con la concimazione. Ma da un paio d’anni c’è Confronto Si parlerà delle prospettive del marchio aziendale lo spagnolo Manuel Louzada, direttore di Numanthia, e i toscani Giovanni Geddes da Filicaja, ceo di Masseto, e Carlo Paoli, direttore generale della Tenuta San Guido, dove si produce il Sassicaia. E i barolisti Roberto Conterno, autore del Monfortino, e Luca Currado della «Vietti». «L’idea del Boroli Wine Forum – dice Achille Boroli è mettere in campo le esperienze di alcuni dei più importanti produttori nazionali ed esteri, presenti ad Alba per spiegare come la marca possa rappresentare una leva per la comunicazione di un territorio e di una storia produttiva, in un mercato sempre più competitivo come quello vinicolo». [R. FIO.] Mostra Oggi la festa degli agrumi del Lago Maggiore A Cannero si coltivano 500 piante anche un produttore professionista, Fabio Carmine, che con duecento piante e altri 150 innesti pronti ha lanciato una sfida: coltivare solo varietà autoctone per conservarne la genetica e lanciare un mercato di nicchia. L’aspettativa è creare un’enclave mediterranea nel cuore delle Alpi che sappia fornire una tipicità ineguagliabile a livello di sapori. Oggi, dalle 9, ville, orti, giardini e parchi sono aperti al pubblico in occasione dell’annuale festa degli agrumi di Cannero. Sulla sponda piemontese del Lago Maggiore si sperimenta anche la produzione di olio, ma con 500 piante per ora si ottengono solo 300 litri. [B. AR.] “Ronzare” il più possibile e salvare le api «Lunga vita alle ragazze» è il titolo della giornata dedicata all’agricoltura che fa bene alle api, tenutasi a Genova (al Teatro della Tosse), l’8 marzo. La data ha naturalmente suggerito correlazioni tra il ruolo delle donne nella società e quello delle api nel mondo della produzione alimentare: ci si occupa poco del benessere sia delle prime che delle seconde. Un terzo di quel che mangiamo si deve all’impollinazione, realizzata dalle piccole e delicate alleate dell’agroalimentare, eppure troppo spesso questa collaborazione non viene favorita, in particolare nel nostro paese. A fronte di una media europea che vede un utilizzo di 0,5 kg di prodotti chimici per ettaro, in Italia la media si assesta su 2,2 kg, eppure abbiamo fatto dell’agroalimentare di qualità una bandiera culturale ed economica. Una tavola rotonda a cura di Unaapi, Slow Food Italia, Legambiente, Aiab, Greenpeace, Bee Generation e con la partecipazione dell’on. Susanna Cenni e della copresidente del Partito Verde Europeo, Monica Frassoni, ha evidenziato i tanti ambiti (ricerca, formazione, informazione, militanza, politica) d’azione correlata che possono assicurare «lunga vita alle ragazze». Inoltre la consegna del premio Ape Regina 2014, alla sua prima edizione, in collaborazione con il laboratorio orafo Arte Oro di Bra (Cuneo), ha affidato a Lella Costa il ruolo di portavoce delle api nel mondo della cultura, dello spettacolo e della divulgazione. Ricevendo il premio e impegnandosi a «ronzare quanto più possibile» l’attrice ha citato Emily Dickinson: «Per fare un prato occorrono un trifoglio e un’ape./ Un trifoglio e un’ape/ e il sogno./ Il sogno può bastare/se le api sono poche». Un testo poetico che già si preoccupa della possibilità che le api possano essere poche, e soprattutto che chiarisce che se mancano le api sparisce anche il trifoglio e occorrerà accontentarsi del sogno. Agricoltori e consumatori non se lo possono permettere. LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 . Tempo Libero .29 Giochi a cura di Parole incrociate [Rocchi] ORIZZONTALI: 1. Vincent tra gli interpreti del film «Il cigno nero» - 6. Isaac grande scrittore di fantascienza - 9. Università del New Jersey - 17. Località siciliana con una cattedrale di origine normanna - 19. Iniz. di Silone - 21. Zona piatta tra i monti - 22. Sigla di Pistoia - 24. È detta anche vespertina - 30. Larry comico (noto in Italia come Ridolini) - 31. Lo Stato che ha per capitale Bucarest - 34. Persona a lungo ricercata e inafferrabile - 37. I confini del Sudan - 38. Fine sarcasmo - 39. Orazione breve ripetuta più volte - 40. Scrisse «La Maremmana» - 41. Cadauno in breve - 42. Farfalle di grandi dimensioni - 43. Emozione violenta... alla francese - 45. Stretta connessione - 47. Affidate ad altri... come certe inchieste - 49. Il numero delle Grazie - 50. Il nome dello scrittore Rattigan - 53. Annie interprete del film «Niente da nascondere» - 54. Fa t t e d i m e t a l l o p r e z i o s o - 5 6 . U n f i l m d i fantascienza diretto da Ridley Scott - 57. Fatta per istruire - 59. Il nome di Slataper, lo scrittore dell'opera «Il mio Carso» - 60. Gli abitanti di Caltanissetta - 61. Trattati dal chirurgo - 65. Lo copre la maschera - 66. Lo spaccone di Alphonse Daudet - 67. La capitale del Perù - 68. Non consentito dalle norme - 70. Escursionisti Esteri 71. Con altri firma il programma televisivo o radiofonico - 72. I fori nasali. [Ala] IL BIANCO MUOVE E VINCE Sudoku 6 4 7 7 8 2 5 4 9 1 8 3 2 8 2 5 6 4 8 2 7 3 2 3 9 2 Scacchi Giornata di riposo oggi a Khanty Mansiysk (Russia), dopo i primi tre turni per il Torneo dei Candidati che designerà il prossimo avversario di Magnus Carlsen, titolo iridato in palio. Otto i giocatori che si sono qualificati, girone doppio (http://candidates2014.fide.com); come abbiamo già detto, si giocano tre partite poi una giornata di riposo; la conclusione è prevista per il 30 marzo e il 31, se necessario per definire il vincitore, ci sarà un tie-break di gioco rapido. Salvo sorprese, che sarebbero abbastanza clamorose, il vincitore dovrebbe uscire dalla terna Aronian - Kramnik Anand. Ma il Torneo dei Candidati non è l'unico evento a calamitare l'attenzione degli appassionati in questi giorni. Ricordiamo che a Erevan (Armenia) è in corso il Campionato Europeo individuale (www.eicc2014.am) mentre a Oporto (Portogallo) dopodomani si conclude l'Europeo Seniores (http://escc2014.fpx.pt). WILLIAMS - A. L'AMI Anche i settori di colore diverso devono contenere tutti i numeri da 1 a 9, senza ripetizioni. VERTICALI: 1. Desideri improvvisi e bizzarri - 2. Iniz. di Cammariere - 3. Vi fu sconfitto Napoleone III - 4. Un po’ di efficacia - 5. Nelle credenze popolari, mostro con volto di donna - 6. Sigla dell’Australia - 7. Una cura... con sinfonie - 8. Rabbiosa e violenta - 10. In mezzo alla cripta 11. Il nichel - 12. Racchiude anche i polmoni - 13. Abbandonò Didone - 14. Il Jones di Fielding - 15. Località sarda - 16. La mamma della mamma 18. Il nome della Massari - 20. Località trapanese famosa per i vini - 23. Pentateuco - 25. Emessi... come i mandati di cattura - 26. Monte turco - 27. Imitatrici che cercano di eguagliare - 28. Hugh riformatore inglese del Cinquecento - 29. Un re del Vangelo - 32. Locuzione tipica di un sistema linguistico - 33. La scrittrice di «Seduzione del Minotauro» - 35. Il fiume di Homs - 36. Camillo urbanista austriaco - 39. L’umorista Luigi Arnaldo Vassallo - 40. Discendenti - 42. Tutt’altro che spirituali - 44. Rettile africano velenoso - 45. Prigione - 46. Una squadra di calcio ligure - 48. Fe l i p e d e l l ’ a u t o m o b i l i s m o - 5 1 . L i q u o r e . . . d’amore - 52. Conferenza Episcopale Italiana 53. Il nome della Lagorio - 55. Il nome di Zola 58. Zeno tra i grandi dello sci - 59. Nome d’uomo svedese - 62. Struzzo australiano - 63. Topo... a Marsiglia - 64. Sigla su autotreni - 66. Bevanda ambrata - 69. Un’antica lingua. 1 C A A 0 22 23 P T 31 2 3 4 5 S S E L 17 O C E F 0 D 0 M A I R O C A D C H O I 0 43 U M E S 33 A N 0 44 C 47 D L 24 N I 38 41 A 18 32 R 6 0 I N 0 0 A 7 S 0 0 25 26 S A G I 8 M O 0 U M R A E P R I M D A S R I A N O R O 0 0 E M O N 35 36 O S 30 S A S 0 37 S N P E A 0 40 I A 0 M A C R O L E P I D O T T E R I C O N C A T E N A M E N T O 0 O 0 A N D A T E 0 R E 0 E R 45 R D O T C A L I 0 C I 0 A R T A R I N 0 E 0 0 T 54 A L U 0 0 63 P E R A I M A 0 67 T R 0 E M 64 T O A U T T O E 0 I 0 L L 51 I R ??? G 52 N C E A L I E N C I P I O V I S O 0 A E C I T O 0 A R I C I 0 56 59 S 65 69 E 0 72 N Texas hold'em [De Toffoli] D 46 E 68 71 C 50 55 62 A 61 O 49 0 R Avversario Ogni riga e ogni colonna deve contenere i numeri da 1 a 6. All’interno di ogni settore sono indicati il risultato da ottenere e il segno aritmetico col quale combinare i numeri inseriti per ottenerlo. Nello stesso settore i numeri possono ripetersi. A P R N TM L N 21 O Tu Ruzzle U 16 O T Tocca a te parlare, qual è il tuo piano? Cercate parole del maggior valore possibile (noi ne abbiamo trovate una ventina, alcune inconsuete, sopra i 100 punti). Cercate anche parole di 6 lettere che cominciano con la S (noi 20). Cercate anche il nome di un capolavoro della letteratura mondiale utilizzando tutte e 16 le lettere. Il gioco consiste 2P 2L 1 2 1 3 nel formare parole attraversando caselle contigue (anche 2P 3L 1 3 1 5 diagonalmente); in una parola ogni lettera può essere usata una sola 3L 2 1 2 1 volta. Si possono coniugare i verbi. 3P Punteggio: sommare 2 1 3 1 i valori di ogni lettera tenendo conto delle caselle bonus e aggiungere poi 5 punti per ogni lettera oltre parola x2 parola x3 alla quarta. Esempio: NATIA = (2 + 1 + 2x2 + 1 lettera x2 lettera x3 + 1)x2 + 5 = 23. E 15 T A E 0 29 L 14 E L S E 28 13 C U S E A 0 12 N C I 0 E R 0 11 I A N 70 S 10 I 0 0 66 T I R 42 60 0 20 P G A 58 I 19 9 39 57 D 0 27 S 48 E V 34 53 0 I Mi son sempre chiesto come potrebbe difendersi una sala da poker se durante un torneo un baro trovasse il modo di aggiungere chips false al suo stack. Ma era sempre rimasto un pensiero nello sfondo, perché mai era uscita una notizia del genere. Finora. Il mese scorso, però, ad Atlantic City il torneo Winter Poker Open, con 4.000 partecipanti e circa un milione e mezzo di dollari di montepremi, è stato sospeso quando erano rimasti, dopo 5 giorni di battaglie, solo 27 giocatori in gara. Motivo? La direzione aveva scoperto che nei tavoli circolava un ingente numero di chips false. Immaginatevi la costernazione generale. Come risolvere la situazione? Per fortuna qualche giorno dopo è stato scoperto il colpevole, tale Christian Lusardi, un giocatore molto scarso che era comunque riuscito a farsi eliminare malgrado l'introduzione di un'enorme quantità di fiches. Non vorrei proprio essere nei panni di chi ora dovrà decidere come spartire il montepremi. Oggi una mano tratta da «Il nuovo poker» di Flavio Ferrari Zumbini (Mondadori). Sei in 5a posizione e rilanci x3 con A - 5 , chiama solo il bottone. Entrambi avete uno stack di oltre 100 bui. Al flop 10 - 8 - 7 , qual è il tuo piano di gioco? Kendoku Rebus [9, 2, 8] [Minigame] 4- 12x 15+ 2- 48x 20x 32x 1- G 20x 54x 11 + 4+ ST 3- Le soluzioni saranno pubblicate su di Martedì 18 Marzo 2014 30 .Lettere e Commenti STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 Massimo Gramellini e CUORI ALLO SPECCHIO presentano Dialoghi con l’angelo custode Cuori allo specchio - La Stampa, via Paleocapa, 7 - 20121 Milano [email protected] www.lastampa.it/cuoriallospecchio/ uindi, caro Filemone, se ho capito bene secondo te non può esserci nessuna rivoluzione se prima non c’è accettazione… Strano. Strano e complicato per chi, come me, sente. Te lo ricordi che cosa significa? Sentire. Avere caldo, freddo. Avere tantissima paura. Tantissima voglia. Fretta. Non sei il primo, sai? Quindi non sentirti particolarmente originale, dall’alto del nulla delle tue nuvole, quando mi dici di «invidiare certi altri angeli che custodiscono anime più lineari e quadrate» della mia. Leonardo, nella sua mail, l’ha scritto senza tanti giri di parole, «certamente allo zoo gli animali esotici come sei tu incantano, ma forse a casa è meglio portarsi un gattino”. E allora forza, su: tenetevi le vostre anime lineari, i vostri gattini. Capaci di accettare, nel senso che date voi al termine, mentre io accetto, nel senso che mi viene da spaccare tutto. Spesso. E un istante prima, nemmeno mi accorgo di quello che sta per accadere, basti pensare a come… No, no: questa è un’altra storia. Dicevo? Io sento, ecco. Ho quest’orchestra stonata nella testa con cui mi sveglio ogni mattina, questo soffio nel cuore per cui tutto mi attraversa fino a investire il respiro, la ragione. La linearità e ogni potenziale gattinitudine. Ti assicuro che io per prima non avrei mai voluto essere così. Quelle come la mia vecchia compagna di banco Serena Orsini accettavano, quiete, le piccole, sadiche punizioni di Suor Novella, che da grigia diventava quasi verde, in faccia, se non avevamo legato il fiocco del grembiule come si deve (cosa che a me, naturalmente, capitava sempre quando era mia madre a occuparsene) o se non finivamo per intero il piatto di colla che spacciavano per gnocchi. Io non è che mi tirassi indietro: e scrivevo per mille volte sul mio quadernino SONO UNA BAMBINA CATTIVA oppure GLI GNOCCHI SONO UN DONO DI DIO, ma, appunto: sentivo. Sentivo che la rabbia di Suor Novella era un problema tutto suo, sentivo che dietro a quella tenera suorina si nascondeva una donna tremenda, lei sì per davvero cattiva: ed era un casino, sai angelo? Sen- Q Illustrazione di Stefania Manzi Caro Angelo, perché sentire è una maledizione? tire tutte queste cose, percepire che il velo di zucchero sparso sulla realtà nascondeva ben altri significati, ma non avere l’età per capirli fino in fondo. Non mi voglio giustificare: ma almeno tu che sei un angelo, vorrei che lo comprendessi. Che problema è nascere e crescere con questa maledizione di sentire tutto, sentire troppo: e rischiare, proprio per questo, di perdersi chissà dove. Fino a non capirci più niente. GIÒ ai cosa dice un mio amico, uno spirito arguto che nella sua ultima incarnazione si chiamava Bob Marley? «Qualcuno sente la pioggia. Gli altri si sentono solo bagnati.» S FEDERICO TADDÌA N ossiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sessodipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi. A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro. Oppure possiamo scegliere da noi. E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito». Vagano nella rete le parole di Chuck Palahniuk, tratte dal li- P come NOMINARE LA STAMPA Quotidiano fondato nel 1867 1 DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), CESARE MARTINETTI, LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) Mi ricordo bene come ci si sente, a sentire la pioggia. L’ebbrezza. La paura. Quella che ti spinge a fare qualcosa, qualsiasi cosa, pur di non sentire più. Drogarsi, ubriacarsi, deprimersi: ogni dipendenza è un’assicurazione contro la paura di sentire. La più diffusa è il cinismo che ti induce a non credere più a nulla perché credere in qualcosa significherebbe correre il rischio di sentire. Di soffrire. Ciò che ancora mi spinge a stendere il mio abbraccio su di te, invece di mandarti letteralmente al diavolo come spesso meriteresti, è il tuo coraggio, Giò. Rammento bene le punizioni che ti infliggeva Suor Novella. Non era cattiva (esci dal giudizio, altrimenti continuerai a essere vittima di quello altrui). Era solo scappata sotto una tonaca bro Soffocare, e scelte da Diego Balboni, impiegato 29enne di Cento (FE), per lanciare un’alternativa a colpi di citazioni alle «Neknomination», moda alcolica che sta spopolando in Facebook con gli adolescenti in gara nel pubblicare video in cui si ubriacano. Prima di rilanciare la sfida agli amici, in una Catena di Sant’Antonio dello sballo. «Sono capo scout e sono stato nominato da uno dei ragazzi del mio gruppo», spiega Diego, «ho acceso la telecamera e gli ho risposto dicendogli che ave- LAURA CARASSAI (RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA PAOLO BARONI RESPONSABILE EDIZIONI LIGURIA DARIO CORRADINO ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. Internet: www.lastampa.it. ABBONAMENTI 10126 Torino, via Lugaro 21, telefono 011.56381, fax 011.5627958. Italia 6 numeri (c.c.p. 950105) consegna dec. posta anno e 360,50; Estero: e 816,50. Arretrati: un numero costa il doppio dell’attuale prezzo di testata. per non affrontare la vita. Intendimi: il mondo è pieno di suore coraggiose. Però la sua non era stata una scelta di coraggio, ma di paura. E le scelte di paura si rivelano sempre sbagliate, anche quando sembrano ispirate dal buon senso. Tu sentivi il suo disagio e lo facevi tuo. Avrei dovuto schermarti, offuscare la tua sensibilità come si disturba un segnale radio troppo potente? Se lo avessi fatto, sarei stato un angelo anche peggiore di quello che sono. Proverò a spiegarmi. Immagina di avere un’antenna invisibile che ti connette con tutto l’amore e il dolore del mondo. L’antenna è una sola e capta entrambi i segnali. Puoi decidere di staccarla e in quel caso non sentirai più nulla: né dolore né amore. Oppure puoi sfidare la vo la presunzione di cambiare il gioco: così ho riposto la birra e ho letto un brano di uno dei miei libri preferiti. Dando 24 ore di tempo ad altri miei contatti per fare lo stesso». Da Dostoevskij ad Orwell, passando per Il mago di Oz, Il Piccolo Principe e Novecento di Baricco: l’idea di contrastare i superalcolici con i superclassici piace, e di tag in tag la «BookNomination» inizia a diffondersi come un virus ossigenante tra i social. «Non sono un bigotto, e non credo che a parte casi estremi la Neknomi- paura di soffrire e tenerla accesa. Così conoscerai la sofferenza e il piacere. E’ questa la scelta di coraggio che ogni essere umano è chiamato a compiere nel corso della vita: accettare di sentire l’amore, a costo di provare il dolore. Questa scelta, mia Giò, tu l’hai compiuta da piccola, nel profondo del tuo cuore. Ogni tanto la rinneghi e allora ti assenti da te stessa per rifugiarti nel bosco delle tue insicurezze, da dove non è mai facile ritrovare la strada di casa. Ma finora ci siamo sempre riusciti, no? Ce la faremo anche stavolta. E cercheremo di lasciarci quel bosco alle spalle per sempre, imboccando una nuova direzione. Senza per questo rinunciare alla tua sensibilità. Alla tua antenna. Hai capito adesso in che cosa consiste il mio mestiere? Noi angelo custodi siamo i vostri antennisti di fiducia: aggiustiamo i cavi e le «parabole» guaste, ma soprattutto le tariamo di continuo affinché il segnale vi arrivi più nitido, nonostante i fulmini e gli uragani. FILÈMONE nation sia l’anticamera dell’alcolismo: è un tipico rituale giovanile, dove se ti tiri fuori sei considerato uno sfigato. L’idea del libro ti chiama a metterti in gioco in maniera più impegnativa: scolarsi una lattina è più facile che condividere una citazione letteraria. Scegliere e leggere frasi significative vuole dire esporre apertamente parti del proprio carattere e dei propri sentimenti. E’ un mettersi a nudo davanti agli altri, che porta a contaminare il mondo virtuale con pezzettini reali di sé». STAMPA IN FACSIMILE: 1 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS MEDIAGROUP S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI SABATO 15 MARZO 2014 È STATA DI 319.798 COPIE RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 1 TM REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 360,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. Paolo; Carta di Credito telefonando al numero 011-56.381 oppure collegandosi al sito www.lastampashop.it; presso gli sportelli del Salone La Stampa, via Lugaro 21, Torino. INFORMAZIONI Servizio Abbonati tel. 011 56381; fax 011 5627958. 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Il posto dei titani di Wall Street sta per essere preso da un gruppo di finanzieri che vive nello «shadow banking», nelle ombre del settore finanziario, lontano dalle luci della ribalta che stanno causando così tanti problemi alle «vecchie» banche. Benvenuti nell’era del private equity, un’industria misteriosa e influente che sta ricoprendo di denaro la sua forza-lavoro. I re Mida della finanza oggi hanno nomi che il grande pubblico non conosce – Stephen Schwarzman, Henry Kravis, Leon Black e David Rubenstein. Lavorano in società da loro fondate, senza il blasone o la storia di Morgan Stanley o Merrill Lynch, ma con molta più voglia di fare e molte meno remore sul come farlo. Il passaggio di mano è evidente quando si guarda all’unico fattore che conta nel mondo della finanza: i soldi fatti da questi capitani d’industria. L’anno scorso, i grandi capi del private equity, un gruppo di più o meno dieci persone, si sono portati a casa quasi tre miliardi di dollari grazie a dividendi, investimenti e salari. Il signor Black – che aveva iniziato come venditore di operazioni spazzatura negli Anni 80 – ha guadagnato più di mezzo miliardo di dollari, grazie ai successi della sua società, Apollo Global Management. La sua collezione di opere d’arte – che già conta «L’Urlo» di Edward Munch e un prezioso Raffaello – ne trarrà senz’altro giovamento. David Rubenstein, che è più famoso per essersi comprato la Magna Charta un po’ di anni fa che per aver fondato il gruppo Carlyle, ha preso più di 200 milioni di dollari nel 2013. Al confronto, Dimon e Blankfein, con i loro bonus da 20 milioni di dollari, sembrano dei poveracci. Ma le differenze tra le banche storiche e i nuovi ricchi della finanza non si fermano al portafogli o ai capolavori d’arte. Private equity e Wall Street hanno funzioni e doveri completamente diversi nell’ecosistema economico. A differenza delle banche, che nel corso degli anni si sono impelagate in operazioni sempre più complicate, il private equity è semplice. Le società di Kravis, Black e Rubenstein raccolgono soldi da fondi pensione, università e governi e comprano società quotate in Borsa, spesso quando sono in difficoltà. S Rievocando l’inutile strage Pane al pane LORENZO MONDO cento anni dallo scoppio della Prima guerra mondiale hanno innescato una serie di interventi e di occasioni commemorative su quell’evento che ha condizionato tanta parte della storia europea. Nel clima così mutato per ciò che riguarda il Vecchio Continente ci si chiede se fosse evitabile «l’inutile strage» denunciata da Benedetto XV, oltre alle sue ulteriori drammatiche conseguenze. Vale la pena aggiungere in proposito alle voci degli specialisti quella di uno scrittore, un romanziere non digiuno di storia come Guido Mor- I al 1998 Icann coordina, sotto contratto col governo Usa, una serie di attività che permettono ad Internet di funzionare. In particolare, 1. Icann gestisce il grande «elenco telefonico» (noto come Domain Name System, o Dns) che mappa ogni nome a dominio (come, ad esempio, www.lastampa.it) al suo corrispondente indirizzo Internet fisico (detti indirizzi Ip, come, per esempio, 78.7.244.128); 2. Icann decide quali sono i nomi a dominio di livello massimo (i cosiddetti Top Level Domains, o Tld), come .it, .org o .eu. Solo in apparenza si tratta di mere attività tecniche. La gestione del Dns, infatti, comporta un potere, per quanto non assoluto, su una funzionalità chiave di Internet come appunto la mappatura da nomi a dominio a indirizzi Ip, mentre la gestione dei Tld comporta la capacità di controllare quali parole possono o no diventare indirizzi web utilizzabili dai quasi 3 miliardi di utenti Internet. Questo secondo aspetto ha una crescente rilevanza sociale e politica, come dimostrano le controversie intorno alla creazione di Tld come .gay, .xxx o .ss. Quest’ultimo Tld, per esempio, doveva essere il nuovo Tld per il Sudan del Sud, ma è stato finora bloccato per l’ovvia (almeno in Europa) associazione con le Ss naziste. Per queste implicazioni, fin quasi dalla sua fondazione Icann è stata soggetta ad una forte pressione internazionale: come poteva, infatti, un’azienda nonprofit di diritto californiano, sotto contratto col governo Usa, decidere su materie di tradizionale pertinenza nazionale? A questa domanda si sono date e si danno due risposte principali. Non pochi paesi, tra cui Cina, Russia e Arabia Saudita, sostengono che le funzioni di Icann andrebbero trasferite a una classica organizzazione multi-governativa, come la International Telecommunications Union (Itu) di Ginevra. Si tratta di una organizzazione delle Nazioni Unite che dopo aver regolato telegrafi e telefoni ora dovrebbe occuparsi anche di Internet, lasciando la parola ai soli governi. La seconda risposta, portata avanti, tra gli altri, da Usa e Europa, è che il modello di funzionamento di Icann, basato su un coinvolgimento ampio (anche se tutt’altro che perfetto) dei principali portatori di interessi, dalle aziende ai governi, dalla società civile alla comunità tecnica – ovvero, il cosiddetto modello multistakeholder – andrebbe preservato e semmai reso più esplicitamente internazionale, trasparente, rappresentativo e responsabile. L’annuncio di ieri va visto come un ulteriore passo in questa seconda direzione, passo probabilmente accelerato dalle conseguenze delle rivelazioni di Edward Snowden. Ieri, infatti, il governo Usa ha comunicato che fin dalla prossima riunione di Icann, che si terrà a Singapore il 23-27 marzo, inizierà un percorso che nei prossimi diciotto mesi dovrà portare alla definizione di un nuovo referente per Icann. Nel prospettare questa evoluzione, il governo Usa, però, detta vincoli ben precisi. Innanzitutto, il nuovo referente non potrà essere né un governo, né un’organizzazione multi-governativa (spiacente, Itu). In secondo luogo, la nuova governance dovrà garantire i seguenti quattro punti: – sostenere e migliorare il modello multistakeholder; – mantenere la sicurezza, stabilità e robustezza del Dns; – rispondere alle aspettative e ai bisogni dei clienti e collaboratori attuali di Icann; – preservare l’apertura di Internet. Benché la decisione del governo Obama sia in linea con quelle precedentemente assunte dalla sua amministrazione in questo ambito, non sono mancate reazioni catastrofiste da parte di alcuni repubblicani, come Newt Gingrich, che ha definito la decisione «estremamente pericolosa», o come Christian Whiton, funzionario dell’amministrazione Bush, che l’ha giudicata come più grave della cessione del controllo del Canale di Panama da parte del presidente Carter. In maniera più equilibrata, Jonathan Zittrain, il noto esperto Internet che insegna a Harvard, ha in queste ore commentato che la decisione è sì importante, ma solo nel senso che è «un passo simbolico importante in un ambito in cui le persone prendono i simboli (e non solo i Tld) molto seriamente». Insomma, un passo importante, ma non storico. Storico sarebbe piuttosto chiedere alla comunità internazionale di dedicare i prossimi diciotto mesi non solo a identificare un nuovo referente per Icann, ma anche a definire una Internet Bill of Rights, come chiesto di recente con forza sia da Stefano Rodotà, sia dall’inventore del Web, Tim Berners-Lee. Una potenziale grande opportunità per il governo italiano che si appresta a presiedere per un semestre l’Unione Europea. Illustrazione di Koen Ivens I NUOVI PADRONI DELLA FINANZA Le società vengono ristrutturate, con gran tagli di costi e impiegati, e dopo un po’ di anni, rivendute o sul mercato o a concorrenti. I signori del private equity distribuiscono gli utili di queste operazioni ai propri investitori al netto di una commissione abbastanza alta. Il trucco del private equity è utilizzare pochi contanti e molto debito in modo da spendere poco e aumentare il ritorno. E’ un sistema che funziona quando l’economia tira e i tassi d’interesse – e quindi il costo del debito – sono bassi, ma che può contribuire alla crisi economica e sociale in periodi di recessione. Non è un caso che società enormi comprate dal private equity prima della crisi – gli hotel Hilton, per esempio, o Caesars, il gruppo di casinò di Las Vegas – abbiano fatto una fatica enorme durante gli anni bui del 2008-2009. Alcune sono andate in bancarotta, con perdite finanziarie e di posti di lavoro. I rischi ci sono e non sono piccoli ma sono diversi da quelli corsi dalle banche. Goldman, Morgan Stanley e Merrill Lynch (come anche Deutsche Bank e Unicredit) sono degli intermediari. La società private equity investe di suo. Nel caso delle banche, il rischio è che una delle due parti – il cliente che vuole vendere azioni o quello che le vuole comprare per esempio – non abbia soldi o che le banche stesse mettano del proprio capitale a rischio, come successe nella crisi del 2008. Nel caso del private equity, il capitale è sempre a rischio. Quando si vince, si vince bene ma quando si perde si perde molto male. Per ora, il private equity sta vincendo, grazie in parte ai tassi d’interesse bassissimi della Federal Reserve e al momen- to d’oro dei mercati azionari: nel 2013 gli investitori hanno ricevuto circa 360 miliardi di dollari da questo tipo di fondi – un ottimo risultato. Quando ho spiegato questo ragionamento ad un amico banchiere, mi ha sorriso e, con la condiscendenza tipica della professione, mi ha chiesto: «Davvero? E tutte queste compravendite il private equity come le fa?». Domanda retorica, la cui risposta è: con l’aiuto delle banche d’affari. Il che è giusto. Wall Street trova sempre e comunque un modo di fare soldi quando ci sono dei soldi in gioco. Ma ciò non toglie che il ruolo delle banche, come le buste paga dei loro capi, sia stato sminuito dalle vicende degli ultimi anni e dall’esplosione delle società di private equity. Uno dei fattori-chiave in questo avvicendamento è la struttura delle società. Quasi tutti i gruppi di private equity sono in mano ai loro fondatori, che a loro volta hanno investito quasi tutta la loro ricchezza nei fondi (a parte qualche Magna Charta e Munch…). Nel caso delle banche, Dimon e Blankfein sono degli impiegati che rispondono a migliaia di azionisti senza volto. Come mi ha detto un capo di private equity in maniera chiara anche se non proprio delicata: «Il mio culo è in prima linea. Se faccio un errore, il primo a perderci sono io». È una lezione che Wall Street ha dimenticato e che sta contribuendo al cambio della guardia nel mondo della finanza. selli. Nel suo libro postumo e pressoché dimenticato, Contro-passato prossimo («coperto» a suo tempo dalle edizioni Adelphi), ipotizza un diverso, e rovesciato, corso degli avvenimenti. Nel suo racconto la guerra non fu vinta dalle potenze dell’Intesa, compresa l’Italia, ma da quelle degli Imperi Centrali. Tutto comincia con la fantomatica Edelweiss Expedition che, attraverso un tunnel segreto sboccante in Valtellina, porta le truppe austriache a impossessarsi, quasi senza colpo ferire, dell’Italia settentrionale. Una guerra di movimento contro la guerra di posizione che sta dissanguando sull’Isonzo gli opposti schieramenti. È la parte più fantasiosa, e brillante, del romanzo alla quale seguiranno, con puntuali riferimenti ai reali protagonisti, le travagliate trattative di pace, rese possibili dal fatto che non erano in gioco interessi vitali. E con la guida del ministro degli Esteri tedesco Walter Rathenau - Morselli immagina che scampi al mortale attentato - si arriverà al primo nucleo di federazione europea (Hitler intanto viene consegnato al suo destino di pittorucolo). L’autore condivide l’idea di Bertrand Russell che sarebbe stata preferibile allora una vittoria della Germania, la sola capace di unificare il continente. Una intuizione da non sottovalutare. Ma più coinvolge la sua persuasione (espressa in un dialogo mordace con l’editore del libro) che occorre sottrarsi alla tirannia del Fatto compiuto, contro l’imperversante storicismo idealistico o marxista. Egli intende portare invece un contributo alla critica «alla Storia», che metta in dubbio la razionalità del reale. «Troppo spesso ciò che ci colpisce, del non accaduto, è la sua ovvietà, l’urgenza con cui la data situazione lo reclamava. Il paradosso sta dalla parte dell’accaduto...». Detto con altre parole, nessun evento bellico è dettato da un Fato inesorabile. Possono stornarlo, limitarlo, «una modesta immissione di fantasia, o intelligenza, e di buona volontà, nell’enorme ingranaggio macinante e grondante». E’ ciò che Morselli applica, con gli strumenti del narratore, alla sua polemica e preveggente reinvenzione della prima Grande Guerra. Francesco Guerrera è il caporedattore finanziario del Wall Street Journal a New York [email protected] e su Twitter: @guerreraf72 32 STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 Piano:erounragazzacciounpo’maleducato «Era più di 40 anni fa quando ho iniziato con Richard Rogers ed eravamo dei ragazzacci un po’ ribelli e un po’ maleducati». Lo ha detto Renzo Piano, nella lectio tenuta ieri a Padova, dopo l’inaugurazione della retrospettiva a lui dedicata nel Palazzo della Ragione. «Tutto è iniziato con un’opera che non riesco ancora a capire come abbiano potuto lasciarci fare: il Centre Pompidou. All’inaugurazione la gente pensava che fosse ancora da finire e che quelle fossero impalcature che prima o poi sarebbero state tolte». MARCELLO SORGI ROMA suoi novant’anni li ha festeggiati scrivendo un libro su Togliatti, rivolto a una sinistra e a un Paese che quasi non si ricordano più chi fosse il Migliore. Per Emanuele Macaluso, a lungo senatore e dirigente del Pci, il 21 marzo, giorno in cui spegnerà la sua novantesima candelina, si prepara una grande cerimonia istituzionale al Senato, a cui prenderà parte anche Giorgio Napolitano, suo storico amico. CULTURA SPETTACOLI & Emanuele Macaluso è nato a Caltanissetta il 21 marzo 1924. Sindacalista della Cgil, poi dirigente del Pci, è stato anche direttore dell’Unità dal 1982 al 1986 I [FOTO DI RICCARDO ANTIMIANI/EIDON] E lei, Macaluso, come vive questa vigilia? «Come sempre: lavoro, leggo, viaggio ancora spesso per presentare i miei libri, ho molti amici affettuosi». Un compleanno così importante non è occasione per il bilancio di una vita? Macaluso durante l’VIII congresso del Pci, all’Eur di Roma nel dicembre del 1956, accanto al segretario del partito Palmiro Togliatti «Per carità! I ricordi li tengo tutti a mente, la mia vita l’ho già scritta e raccontata. Solo, l’altro giorno, sfogliando i diari di Pietro Secchia, è venuto fuori un dettaglio che forse può farle capire come sono e com’ero». Di che si tratta? «È un appunto del Comitato centrale del Pci del 14 ottobre ’63 sul primo centrosinistra. Barca tira le conclusioni in modo “contraddittorio e funambolesco”, scrive Secchia, cioè troppo appiattito sul governo. Poi annota: “Replica di Macaluso, non ci sto. Togliatti prova a ricucire ma non ci riesce”». Con il segretario Enrico Berlinguer in una riunione della Direzione comunista alla fine degli Anni Settanta Aveva messo in difficoltà il segretario, violando la liturgia comunista? «Erano tempi difficili, nel Pci. Si preparava già lo scontro esploso all’XI congresso, tra Amendola e Ingrao. Togliatti mi rimproverò: hai sbagliato, sottovaluti le nostre Rossande, vedrai che sul centrosinistra ci sarà una lotta politica interna al partito. Veramente, gli risposi, ho parlato proprio per non dar spazio alle Rossande!». Ma davvero poteva permettersi di replicare al Migliore? «Togliatti lo conoscevo dal ’48, mi aveva mandato a chiamare la prima volta per informarsi su un’occupazione del Cantiere navale di Palermo organizzata da me». Era contro l’occupazione? «Naturalmente. Mi raccomandava di non esagerare. Nel ’56, qualche anno dopo, mi fece entrare in Comitato centrale. Nel ’60 in direzione e nel ’63 in segreteria: ero il più giovane, accanto a Longo, Amendola, Pajetta, Ingrao, Alicata, Berlinguer e Natta. Mi affidarono l’organizzazione. E anche per me, cominciarono le missioni a Mosca». Cosa si ricorda del clima sovietico di quegli anni? «Mi colpiva il modo in cui l’autorità di Togliatti veniva riconosciuta anche dai russi. Al XXI congresso del Pcus, nel ’59, c’era la fila delle delegazioni comuniste di tutto il mondo che volevano salutarlo. E Krusciov, come segno di attenzione, invitò noi italiani a pranzo nella sua dacia». Era un ricevimento ufficiale o informale? «Formale ma ristretto. Saremo stati una decina. Togliatti, Pajetta e me, da un lato, e dall’altro Breznev, Suslov, Ponomariov, Kirilenko, e una sola donna, la Furzeva, un viso da babuska e un portamento marziale. Togliatti parlava correntemente il russo, Pajetta ci provava, ma ogni tanto prendeva uno strafalcione e il segretario lo zittiva». Tema della discussione? «Il presente e il futuro dell’Urss e la competizione, che secondo il leader sovietico stava per essere vinta, con gli americani. Krusciov elencò una per una le riforme che avrebbero dovuto portare l’agricoltura sovietica a primeggiare nel mondo. Ci Con Giorgio Napolitano, amico di sempre, e Paolo Bufalini. Il Presidente interverrà venerdì alla festa per Macaluso in Senato EMANUELE MACALUSO Quando i comunisti mangiavano oloturie A 90 anni lo storico dirigente del Pci ripercorre la sua vita politica Tra i ricordi meno piacevoli, un ricevimento da Kim il Sung parlò della gara nello spazio e del missile Sputnik a cui già stavano lavorando. Poi si alzò in piedi e spiegò che, per vincere, i sovietici dovevano affrontare dei sacrifici, imparando per esempio a usare pantaloni più stretti per risparmiare stoffa. “Calzoni come quelli italiani, come i vostri’, esclamò, indicando i miei». Ne fu orgoglioso o rimase intimorito? «L’uno e l’altro. L’indomani ci portarono a un balletto al Bolshoi, che durava quattro ore. Eravamo in un palco reale con Krusciov e la moglie Nina. All’intervallo ci invitarono a bere qualcosa. Un caffè, speravamo. Invece era stato allestito un banchetto. I russi mangiavano quattro uova fritte a testa, accompagnandole con tartine al caviale e bevendo vodka come se fosse acqua». Frequentandoli, eravate più convinti, o più scettici, sul fatto che sarebbero riusciti a battere gli Usa? «Col tempo, sempre più scettici. Al dunque, tutte le loro promesse in fatto di democratizzazione del sistema non si realizzavano mai. Nel ’64, quando Krusciov stava per cadere, Togliatti, convocato a Yalta, non a caso aveva preparato un documento molto critico, il memoriale, che rimase come suo testamento politico». Eppure per tutta la vita era stato acquiescente: anche nel terribile ’56 dei carrarmati a Budapest. «Non poteva fare altro». Macaluso, ma che vuol dire «non poteva fare altro»? «Significa che se avesse preso le di- stanze si sarebbe spaccato il Pci. Lei non può ricordare com’era diviso il mondo negli anni Guerra fredda. Togliatti, l’ho anche scritto, fece il possibile, affidando ai suoi successori l’evoluzione di una linea più critica già segnata dal memoriale di Yalta. Fu così che nel ’68 Longo potè condannare l’invasione della Cecoslovacchia». Nel frattempo il Pci era cambiato? «Piuttosto era cambiato il sistema di relazioni tra i partiti comunisti. Con noi, sulla condanna, si schierarono i comunisti francesi e gran parte dei partiti occidentali. Eravamo stati colti di sorpresa. Quell’estate ero a Yalta in vacanza con Pajetta, Longo a Mosca, dove subito lo raggiungemmo, per rientrare in Italia. Al momento di salire sull’aereo, Pajetta si Al XXI congresso del Pcus c’era la fila delle delegazioni comuniste che volevano salutare Togliatti. Krusciov, come segno di attenzione, ci invitò nella sua dacia 1968, Longo aveva appena condannato l’invasione della Cecoslavacchia. All’aeroporto di Mosca vidi Pajetta baciare la terra russa: «Qui non potrò più tornare» Invece a Mosca io ci tornai l’anno dopo, in transito per la Corea. Kim ci mandò il suo aereo personale, con due camere da letto e una sala da pranzo LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 Rolling Stones al Circo Massimo Sos danni, no dalla Soprintendenza Anche per lei, era l’ultima volta a Mosca? «Niente affatto. Ci tornai l’anno dopo a dicembre, in transito per la Corea. Berlinguer era stato invitato da Kim il Sung, ma all’ultimo momento aveva delegato me. Partii con Antonello Trombadori e atterrammo in una tormenta di neve. L’ambasciatore coreano venne a prenderci e ci sistemò in albergo. Passa un giorno, due, tre e in albergo s’affaccia Zagladin, il nostro abituale interfaccia nel Pcus. Ci chiede: cosa andate a fare in Corea? E io: non so nulla, non c’è un programma prestabilito. L’indomani torna l’ambasciatore e ci comunica che Kim il Sung ci avrebbe mandato il suo aereo personale, perché altrimenti i russi non ci avrebbero mai lasciato partire». Eravate all’oscuro degli attriti tra russi e coreani? «Più o meno. Trombadori, che a Roma era un uomo di mondo, conosceva tutto e tutti, giudicò l’aereo di Kim il Sung più bello di quello del Papa. Un aereo con due camere da letto e una sala da pranzo non l’avevo mai visto. Così viaggiammo come papi e fummo ricevuti come capi di Stato». In che senso? «All’aeroporto era stata messa in scena un’accoglienza fuori dell’ordinario: fuochi d’artificio, parata militare, saggio ginnico di soldatesse incoronate con ghirlande di fiori. Kim il Sung ci portò nel suo palazzo dov’era stato allestito un gran pranzo in nostro onore. Prima però volle farci visitare gli enormi monumenti che alimentavano il culto della sua personalità, e il museo in cui era custodita, come una reliquia, un’asta da biliardo con cui amava giocare da ragazzo». Ma alla fine, che voleva? «Innanzitutto dimostrarci la sua amicizia e il suo senso dell’ospitalità. Ricordo che, insieme con pesci di tutte le varietà, aveva fatto servire oloturie fritte, da lui considerate una prelibatezza. In Sicilia, quel genere di molluschi non si mangiano e si chiamano spregiativamente “strunz’ i mare”. Ma per Kim il Sung, che insisteva sulla necessità dei popoli e dei partiti comunisti di tutto il mondo di essere autonomi uno dall’altro, quella era la prova dell’opulenza e autarchia della Corea. Così dovetti assaggiarle. Una volta entrati in argomento, però, gli ricordai che il partito coreano su Praga era rimasto zitto. Non mi rispose. Sei mesi dopo, il suo ambasciatore in Italia mi recapitò il documento con cui la Corea, seppure in ritardo, aveva preso le distanze da Mosca». Macaluso, nella sua seconda vita lei è diventato giornalista, polemista e scrittore. Ha scritto contro D’Alema e Veltroni, che l’avevano rottamato nel ’92, ha criticato Sciascia per i suoi controversi rapporti con il Pci, ha difeso Andreotti dalle accuse di mafia, e oggi ha perfino rivalutato Togliatti. Si divertiva di più prima o adesso? «Veramente ho sempre scritto, mi piaceva e mi piace. Quella per Andreotti è stata sicuramente la battaglia più difficile. I nostri mi dicevano: proprio adesso che lo abbiamo messo sotto, tu lo difendi? Ero stato avversario politico di Andreotti, come ho cercato invano di spiegare a Caselli, ma non tolleravo che fosse lui a pagare in un processo il conto dei rapporti con la mafia che tutta la Dc aveva avuto nel tempo. Si ricorda un discorso di De Gasperi, di Moro o di Fanfani contro la mafia? Neanche uno. Era stato Alessi, il padre dell’autonomia siciliana, a confessare che per battere i comunisti che occupavano le terre, il suo partito si era alleato con la mafia. Il più sorpreso di questa mia scelta fu Andreotti. Conservo ancora un suo bigliettino in cui scriveva: “Ti accorgerai, in che guai ti sei messo”». SILVIA RONCHEY ROMA L a storia è un cimitero di libri. Come a Henry James, quando visitò le rovine dell’anfiteatro di Arles, parve di risentire «la fioca voce», spenta 150 anni prima, dei martiri sacrificati nel circo, così, visitando le rovine del mondo greco, latino, bizantino, il centro di Roma o di Alessandria d’Egitto, di Efeso o di Costantinopoli, chi si mette in ascolto può sentire il lamento dei libri. Distrutti dalle persecuzioni religiose e dalle guerre, immolati in massa sull’altare del progresso, inceneriti dalla folgorante traiettoria del carro trionfale del tempo, i libri sono martiri della storia: suoi testimoni, e perciò sue vittime. Dei loro sacrifici restano immagini indelebili. La distruzione della biblioteca del Serapeo di Alessandria da parte dei cristiani nel secolo di Ipazia. La devastazione della biblioteca imperiale di Costantinopoli a opera dei pii cavalieri della Quarta Crociata. La Holland Park Library di Londra scoperchiata dai bombardamenti nazisti, dove composti lettori, stretti in lunghi cappotti, sostano compulsando assorti gli scaffali. La biblioteca di Sarajevo bombardata e incendiata dai cetnici nella guerra di Bosnia, la biblioteca di Baghdad saccheggiata nella seconda guerra del Golfo. La memoria dell’antica o recente rovina delle biblioteche non può abbandonarci. Meno che mai in quest’epoca, in cui la biblioteca di Ba- 33 numero di automezzi e container a servizio dell’impiantistica, nonché attrezzature igieniche». Considerato l’afflusso stimato sulle 65.000 persone, la Soprintendenza rileva che «una tale concentrazione possa dar luogo ad atti vandalici: si ricordano a questo proposito i gravi danni al Circo Massimo e non solo, per la celebrazione dello scudetto della Roma, nel 2001, che hanno provocato spiacevoli strascichi anche di natura economica a carico di Istituzioni Pubbliche. A ciò si aggiunge che «l’imponente invasività degli allestimenti» non permetterebbe la piena visibilità del Circo Massimo anche dagli affacci delle alture del Palatino o dall’Aventino e la visione stessa del Palatino dal Circo Massimo e dall’Aventino». Alla prossima conferenza dei servizi sul maxi evento dei Rolling Stones al Circo Massimo la Soprintendenza archeologica di Roma ribadirà il suo no. E chiederà prescrizioni severissime per proteggere le preesistenze archeologiche di Circo Massimo e Palatino, pur riconoscendo «l’unicità dell’evento». Il parere negativo è stato dato considerando l’ingombro di palco e di attrezzature come 37 gazebo, 4 torri alte 16 metri «oltre a un certo chinò a baciare la terra russa, mormorando tra le lacrime: qui non potrò mai più tornare». . Antica Roma, ogni luogo era buono per leggere In mostra al Colosseo la civiltà greco-romana del libro: la lettura era un esercizio collettivo e diffuso ovunque Affresco con instrumentum scriptorium (lettera e dittico), da Pompei, Casa di Marco Lucrezio (Napoli, Museo Archeologico Nazionale) Affresco con strumenti scrittori e oggetti di scena, dal teatro di Nemi (Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano) «RECITATIONES» AD ALTA VOCE [FOTO LUCIANO MANDATO] Non solo nelle biblioteche ma anche in musei, santuari, palestre, ginnasi, terme bele è realizzata nell’opera di archiviazione digitale del web, possiamo dimenticare che la meravigliosa disponibilità dei libri virtuali può estinguersi in un soffio: per il fanatismo di un regime o il nichilismo di un hacker, o per la crisi globale delle riserve energetiche. Non sappiamo quale sarà il prossimo capitolo, nella storia delle biblioteche. La mostra «La biblioteca infinita» (fino al 5 ottobre al Colosseo, altra arena di stragi) si chiude teatralmente con una rassegna di foto del moderno bibliocausto e degli episodi esemplari della distruzione della memoria. Ad aprirla è una panoramica dei luoghi del sapere che gremivano il mondo antico a Nord e a Sud, a Est e a Ovest, nell’unica civiltà greco-romana del libro. Il percorso espositivo, lungo gli ambulacri dell’anfiteatro Flavio rivestiti di antichi scaffali, gli armaria, racconta il loro fato, la loro nascita e morte, lo splendore privato ma soprattutto pubblico, l’ancestrale sacralità, l’antico commercio dei libri con gli dèi. Dei luoghi della lettura - un esercizio non solitario, allora, ma eminentemente collettivo, se non altro per le recitationes ad alta voce che vi si tenevano e per la loro dislocazione nei luoghi d’incontro sociale, non solo musei o santuari ma anche palestre, ginnasi, terme, spazi polivalenti come il templum Pacis, intorno al quale crebbe nella Roma imperiale il quartiere dei librai - espone i minuti, preziosi reperti: i dittici, i rotoli di papiro, i codici di pergamena; gli stili di bronzo, le tabulae cerate, i calamai e gli altri strumenti di catalogazione e di copia dei libri, raffigurati nei tre affreschi di Nemi; e poi l’ara degli scribi dal Museo Na- Sopra un plastico della Biblioteca di Adriano ad Atene (Roma, Museo della Civiltà Romana). A lato busto bronzeo di Eumene II, fondatore della biblioteca di Pergamo; copia romana da un originale ellenistico, da Ercolano, Villa dei Papiri (Napoli, Museo Archeologico Nazionale) [FOTO LUIGI SPINA] Fino al 5 ottobre 1 La mostra «La biblioteca infini- ta. I luoghi del sapere nel mondo antico», a cura di Roberto Meneghini e Rossella Rea, è aperta a Roma, nell’Anfiteatro Flavio, fino al 5 ottobre, dalle ore 8,30 alle 16. Il biglietto (intero € 12, ridotto 7,50) consente l’accesso al Colosseo, al Foro romano e al Palatino. Catalogo Electa. zionale Romano, la stele di Timocrate «amanuense capace di scrivere correttamente» dal Museo Archeologico di Atene, i nomi degli antichi bibliotecari incisi nel marmo delle epigrafi. In più di cento reperti archeologici rivive per frammenti la naufragata consuetudine degli antichi con i libri, in cui la cultura era commento, citazione, trasmissione, copia paziente del già scritto, non ambizione collettiva alla novità libraria. Statue, rilievi, affreschi raccontano prima le biblioteche ellenistiche, quei pensatoi di intellettuali dalla folle bulimia libresca, finanziati da autocrati gentili come gli Attalidi di Pergamo o i Tolomei di Alessandria, i cui bibliotecari erano poeti come Apollonio Rodio o Callimaco. Ma è Roma il fulcro della mostra, che agli scavi del templum Pacis di Vespasiano accosta quelli degli auditoria di Adriano, di recente scoperti durante i lavori per la metropolitana, proprio come profetizzato nella Roma di Fellini. E convoca, a completare il quadro, memorie di altre biblioteche pubbliche, dall’atrium Libertatis alla biblioteca ad Apollinis, dalla porticus Octaviae alla biblioteca Ulpia. Solo vederle stringersi sulla mappa a Est del Tevere, tra il Campidoglio e il Palatino, sopra il Circo Massimo e il Portico d’Ottavia, ci dà un’altra percezione della topografia della città. Percorrendo le antiche direttrici di quei vestiboli di pietra sentiamo, come Henry James, la voce fioca dei libri perduti, di un uso pubblico della cultura inabissato e andato in rovina. 34 .Spettacoli . Intervista SIMONETTA ROBIONY ROMA oni e Peppe Servillo, i due fratelli più famosi del nostro spettacolo, sono a Torino al Carignano da martedì a domenica con Le voci di dentro di Eduardo e poi di nuovo dal 27 maggio per la stagione del Teatro Stabile (in collaborazione con Cariparma Crédit Agricole); in mezzo il Barbican Centre di Londra, dal 26 al 29 marzo, per quattro date già esaurite, un evento molto atteso che consacra questo spettacolo già ricco di riconoscimenti e applausi. Dice Toni: «Con il teatro ho girato l’Europa, da Madrid a San Pietroburgo, ma a Londra non ero mai andato. Il Barbican è una istituzione, è un onore essere invitati, favorito, credo, dal successo dei film di Sorrentino». È la prima volta che i due fratelli Servillo, Toni, il maggiore attore italiano, e Peppe, compositore e voce degli Avion Travel, lavorano insieme a teatro su un testo classico come questo. La decisione, raccontano i due, è nata dal testo: i due Saporito, Alberto e Carlo, sono fratelli, quale migliore opportunità che a recitarlo fossero proprio loro, Toni e Peppe, per offrire al pubblico una seduzione in più nel gioco del teatro? «Toni è un appassionato di musica - dice Peppe ha perfino messo in scena alcune opere e io amo il teatro. Un paio di anni fa avevamo fatto Sconcerto in cui lui recitava la parte di un direttore d’orchestra e io eseguivo la musica. Questa, però, è tutta un’altra cosa». Le voci di dentro T Non l’è dispiaciuto lasciare la musica per tanto tempo? «Non l’ho lasciata. Qualche concerto l’ho fatto anche in questi giorni: a versando, penso. Eduardo la scrisse in dieci giorni, alla fine della guerra, creando il ritratto di due moderni Caino e Abele: due fratelli senza più fede né speranza, l’immagine di una fraternità ferita. Eduardo era un grande moralista, additava al suo pubblico i pericoli e i danni che si possono procurare vivendo senza ascoltare la voce della nostra coscienza civile». I fratelli Servillo nello spettacolo scritto da Eduardo De Filippo (sopra col fratello Peppino) in scena a Torino da martedì Servillo, che effetto le fa essere considerato il più bravo dei nostri attori? «Certo non ci penso la mattina quando mi sveglio. So di essere stato fortunato perché ho incontrato grandi registi che mi hanno permesso di ottenere riconoscimenti internazionali. L’Oscar è uno di questi, mi pareva un sogno irrealizzabile. Lo ammetto. Il successo mi fa piacere, ma praticare la poetica quotidiana del teatro serve a darmi equilibrio, a fissare i limiti. Ho accompagnato Sorrentino a Los Angeles senza interrompere le mie repliche: finito lo spettacolo sono partito per Los Angeles e sono tornato per ricominciare». Toni e Peppe Servillo “Fratelli di sangue e d’arte” “Ci unisce la cultura del teatro come grande famiglia itinerante” L’Aquila, a Pagani. Comunque, questa estate torno con gli Avion Travel con la formazione originaria». Difficile essere diretti da un fratello? «Mah. Più che un regista Toni è un capocomico, si mette a servizio del testo e noi con lui. Abbiamo fatto sessanta intensissimi giorni di prove e poi siamo partiti. Toni e io siamo cresciuti a Caserta frequentando lo stesso gruppo di artisti. Lui si esprime con la parola, ma una parola che è anche suono, io con le canzoni che sono anche parole. Non fatichiamo ad intenderci, pur se in scena siamo sempre in allarme per quel piccolo scarto di differenza dalla sera precedente che noi pratichiamo e che è necessario a rendere unica ogni rappresentazione». Per Le voci di dentro lei ha vinto il premio Ubu. L’avrebbe mai detto? «Non pensavo di poter debuttare in teatro alla mia età e vincere perfino un premio, anche se frequento il mondo dello spettacolo da oltre trent’anni e vengo da una famiglia di spettatori onnivori amanti dell’opera, del cinema, del teatro. Ma di quattro figli che siamo, solo Toni ed io abbiamo messo in pratica questa passione: il maggiore è medico, nostra sorella insegna». si è consolidato con le nostre reciproche scelte. Quando ho deciso che, dopo Goldoni, sarei tornato a Eduardo ho subito pensato a Peppe. Ci somigliamo, ci capiamo, condividiamo la stessa antica cultura napoletana della commedia dell’arte, quando gli attori giravano liberamente per l’Europa senza badare alle frontiere. È a loro che mi rifaccio. A quei magnifici secoli passati, a quell’Europa unita da un comune sentire che mi permette di sentirsi a casa sul palcoscenico di ogni città». «Recitare per mesi lo stesso testo è un magnifico percorso di conoscenza. Mi permette un mestiere senza ansia, mi consente di approfondire un personaggio e farlo mio. Capisco una commedia solo quando la interpreto. E la interpreto per tanto tempo. Eduardo è il nostro Molière, ultimo autore di un teatro nobilmente popolare. Adesso che sono arrivato a duecento repliche mi sembra di averlo compreso. Lo riprendo anche la prossima stagione a Milano, Roma, Napoli. Intanto avrò avuto modo di riflettere su cosa fare dopo». Come mai, tra le tante commedie di Eduardo, ha voluto proprio Le voci di dentro che è una delle più amare? Lavorareinsiemevièvenutonaturale? «C’è un codice familiare che ci lega spiega Toni -. Un legame fraterno che Lei fa sempre tournée di anni, andando dalle piccole città alle grandi capitali: cosa la spinge a questa fatica? «Per i tempi amari che stiamo attra- *** *** **** ***** TEATRO e DANZA PESSIMO MODESTO DISCRETO BUONO OTTIMO «Cinecittà» «Petra Von Kant» Christian De Sica il dono della simpatia Perfetto incastro di “lacrime amare” MASOLINO D’AMICO OSVALDO GUERRIERI on c’è poi molto di Cinecittà nell’omonimo quasi-one-man-show di Christian De Sica, scritto dal medesimo con Riccardo Cassini, Marco Mattolini e Giampiero Solari anche regista: gli autori sono relativamente giovani, fioriti comunque dopo il periodo mitico, che quindi è trattato con molti luoghi comuni - le comparse in costume che girano per i viali - e non senza approssimazioni (le bighe di Ben Hur erano quadrighe!). Inoltre l’aneddoto che corona in gloria lo spettacolo non si svolse, il punto è proprio questo, dentro quei teatri, bensì in un set anomalo, la Basilica di San Paolo Fuori Le Mura. Fu quando, con Roma occupata dai tedeschi, De Sica «père» finse di dirigere un pio film finanziato dal Vaticano allo scopo di evitare, a un crescente numero di finte comparse (ebrei, perseguitati politici ecc), il trasferimento forzato a Salò. Christian racconta l’episodio con partecipazione affettuosa e ammirata che il pubblico non ha difficoltà a condividere. Del resto è il suo dono principale del performer, una simpatia e una grazia innate che gli consentono di mantenersi, sempre, giocoso, quindi leggero. Nella sua comicità c’è un fondo un po’ ingenuo e surreale che è poi quanto rende accettabile quella, altrimenti assai grossolana, dei fatidici cinepanettoni, di cui egli rappresenta la bandiera, e che la serata giustamente non ignora, dedicando loro uno sketch. Per il resto, a parte qualche rievocazione tra cui Sordi, e qualche episodio personale, Christian canta alla Sinatra, e balla coadiuvato da una eccellente orchestra sul palco e da un valido balletto. Due ore piacevoli e gradimento alle stelle. n melodramma di donne sulle donne. Non sono altro Le lacrime amare di Petra von Kant di Rainer W. Fassbinder: un’opera semplice, dura e dal destino curioso. Sbeffeggiata al suo apparire, fu poi considerata un reperto etologico, uno studio minuzioso dell’eros femminile di cui tutti si invaghirono. Fra le molte edizioni nelle quali ci siamo imbattuti, questa del Residenztheater di Monaco di Baviera diretta da Matin Kušej è forse la più potente e la più agghiacciante. Lo spettatore guarda da fuori un prisma di vetro, un acquario di un bianco accecante irto di bottiglie geometricamente ordinatissime. E assiste, dal suo buio, al più sconvolgente inferno amoroso che sia possibile immaginare. Petra è una stilista di successo. Autoritaria e malata di solitudine s’innamora di Karin e ne diventa la schiava. Dopo essere stata sfruttata e abbandonata, cade nella più cupa disperazione e nell’odio più profondo verso la madre, la figlia, la serva-segretaria che per lei, per una briciola del suo amore, è disposta a morire. Con Kušej e le sue sei splendide attrici non conta ciò che viene raccontato, ma il modo. Quel tappeto di bottiglie è fondamentale. È ordinato come la vita quando la vita è ordinata. Ma, investito dall’eros, l’ordine salta, subentrano caos e distruzione. Non c’è modo più evidente e violento per rendere palpabile la tesi di Fassbinder, secondo cui in amore occorrono comprensione e sottomissione. Petra e Karin (Bibiana Beglau e Andrea Wenzl: meravigliose) si mentono e non si sottomettono, perciò non possono che dilaniarsi e perdersi. Il resto è melò. N AL BRANCACCIO DI ROMA FINO AL 13 APRILE **** U Una scena di Souls, presto al Ravenna Festival Il balletto di Dubois “Souls”,viacrucisafricana SERGIO TROMBETTA uci accese; un ampio quadrato di sabbia; la sala bombardata dal ritmo ossessivo di tamburi (la musica è di François Caffenne). A destra tre uomini a terra. A sinistra altri tre quasi coperti di sabbia. Come se fossero sopravvissuti a un’esplosione che ha seminato cadaveri ovunque. Parte così Souls (anime) l’ultimo spettacolo di Olivier Dubois in arrivo il 27 giugno al Ravenna Festival. Dubois, oggi il performer e coreografo su cui maggiormente si accentra l’attenzione in Francia, da poco alla direzione del Centro Coreografico Nationale di Roubaix, L con Souls, che ha visto la prima al Cairo, ci parla di anime in pena in viaggio verso la morte. I sei interpreti (tutti africani) ci fanno partecipi della loro odissea. Una via crucis africana. Una traversata non così diversa da quelle dei migranti che affrontano il mare su barconi di disperati, o dalle popolazioni in fuga da eccidi e stermini etnici. Ma tutto in modo asciutto senza cadere nell’aneddotica. I tre coperti di sabbia poco per volta si liberano dal loro involucro per raggiungere i loro compagni. Gli altri li prendono sulle spalle, li accolgono sulle braccia come delle pietà. Avanzano con lo sguardo fisso verso il pubblico, gli occhi sgranati, per poi dare via a una caccia tragica, un gioco crudele dei quattro cantoni da cui qualcuno resterà escluso. L’eletto, l’agnello sacrificale, il più mingherlino, resta a terra. Gli altri intanto in proscenio spostano la sabbia a costruire una barriera. Non lo sappiamo ancora ma sarà la loro tomba. Perché la vittima sacrificale si alza, li abbraccia, ne sistema amorevolmente i cadaveri appoggiando i capi su montagnole di sabbia. Quindi per ognuno improvvisa una danza rituale. E su questo viatico per l’oltretomba le luci si abbassano. ALLE FONDERIE LIMONE DI MONCALIERI IL 27 GIUGNO A RAVENNA FESTIVAL *** ***** LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 . Spettacoli .35 Maurizio Pollini e Claudio Abbado con Luigi Nono che creò per loro «Como una ola de fuerza y luz » SANDRO CAPPELLETTO 50 anni insieme MILANO SEGUE DALLA PRIMA PAGINA a dove cominciamo?», chiede dopo che ci siamo accomodati nel salotto della sua casa milanese. «D Dalla fine. Dal concerto di Bologna del 2 dicembre 2013. Dovevate suonare l’Imperatore di Beethoven, una volta ancora. Non fu possibile, le sue condizioni si erano aggravate. «Volevamo suonarlo con tempi diversi, più mossi, con una concezione del concerto in parte nuova, soprattutto nel primo movimento. Mi è dispiaciuto molto, lei può immaginare, che non si realizzasse questa idea». Doveva essere il vostro congedo? «L’estate scorsa, a Lucerna, non stava bene, ma nessuno immaginava che le cose precipitassero in questo modo. Ha affrontato quel periodo in modo ammirevole, con eccezionale forza d’animo e attaccamento a tutti i valori positivi della vita, e naturalmente alla musica. E forse ha vissuto un ulteriore, intensissimo sviluppo artistico. Continuava a pensare al concerto di Bologna, cui doveva seguire una replica a Vienna, come a qualcosa che voleva assolutamente fare. È stato molto triste». MAURIZIO POLLINI “Io e Claudio Abbado che musica l’amicizia” Il maestro parla del legame con il direttore scomparso “Tra noi c’era un’intesa istintiva più forte delle parole” Come vi siete conosciuti? «Da ragazzi, a Milano. Ci incontravamo spesso per andare al Piccolo Teatro di Paolo Grassi e Strehler, o alla Scala. Abbiamo avuto qualche primo concerto assieme, a Bologna, a Firenze e le cose andavano bene, tra noi. Poi nel 1969 a Vienna, suonammo con i Wiener Philharmoniker il secondo concerto di Bartok. La sua maestria nel senso ritmico, nel padroneggiare questa partitura così difficile. Da quell’esperienza, l’idea di una collaborazione importante diventò evidente. Lui aveva nove anni più di me, era più maturo, aveva già avuto un grande successo a Salisburgo dirigendo Mahler su invito di Karajan». Con l’Orchestra Mozart, che ora rischia di chiudere per mancanza di fondi. Riuscirà a salvarsi? «Ho suonato con loro, è un’orchestra di grandi qualità, sarebbe grave se non sopravvivesse. Dobbiamo ricordare che Abbado è stato anche un inventore di orchestre: pensi a una formazione come quella di Lucerna composta da solisti che hanno accettato di suonare con lui per entusiasmo e lui ha saputo amalgamare splendidamente. E poi le tante orchestre di giovani: amava moltissimo lo speciale entusiasmo dei giovani non contaminati dalla routine». IL CONCERTO MANCATO «Volevamo suonare con tempi diversi l’Imperatore di Beethoven. Invece quanto dolore» Discussioni particolari, contrasti interpretativi tra voi? posti a Berlino. A Milano volle eseguire lesinfoniediBruckner,diMahler,lepagine sinfoniche di Berg, ascolti totalmente nuovi per il pubblico non solo milanese, direi italiano. E le opere memorabili: Simon Boccanegra e Macbeth di Verdi con la regia di Strehler, il Boris Godunov di Musorgskij con Jurij Ljubimov. Poi, l’apertura alla contemporaneità, e l’incontro con Luigi Nono». «Ci sono stati dei momenti di discussione, ma sempre superati». Alessandro Carbonare, primo clarinetto dell’orchestra di S. Cecilia, dice: quando suonavi con Abbado, bastava che ti guardasse e la musica veniva come voleva lui. È questo il carisma? «Facendo musica, la cosa essenziale non è la discussione sulla partitura davanti al pianoforte, quando magari si esprimono diversi punti di vista. No: è una forma di intesa istintiva molto più importante delle parole. Così è senz’altro avvenuto nel rapporto tra noi due e per questo è cosìdifficiledireinchecosaesattamente consistesse questa intesa. Questo è il punto: si va in orchestra, si suona e si genera una specie di intesa spontanea che non è prevedibile, ma che avviene». Maurizio Pollini con Claudio Abbado «Per il pubblico fu uno shock, perché era una critica esplicita alla politica estera Usa, la guerra in Vietnam e la repressione nel Sud America». Abbado era istintivo o riflessivo? «L’uno e l’altro. E seguiva i solisti in modo straordinario, ho dovuto essergli grato per avermi sostenuto con un’attenzione incredibile milioni di volte». Gli anni della Scala segnano anche i concerti per lavoratori e studenti, un’esperienza allora nuovissima. Esperienze finite per sempre? «Almeno per il momento». Dalle fabbriche degli Anni 70 al recente viaggio in Oman, dove Abbadoerariuscitoadottenereunperiodo di residenza per l’Orchestra Mo- «Abbado è stato un eccezionale programmatore, prima alla Scala, poi a Vienna poi ancora nei programmi acutissimi proposti a Berlino» «Durante un periodo di riposo. Era rimasto molto colpito dalla figura del sultano Qabos Bin Said. Un intellettuale, un musicista che suona l’organo, forse un eccentrico, un uomo di governo che ha dato sanità e istruzione gratuite a tutti gli abitanti, e ha fatto costruire una sala da concerto e un teatro d’opera. A fine gennaio, era stato programmato lì un concerto». «È stato un eccezionale programmatore, prima alla Scala, poi a Vienna, dove ha creato il festival Wien Modern, poi ancora nei programmi acutissimi pro- «Erano concerti - di Abbado, del Quartetto Italiano, del Trio di Trieste, miei fatti per favorire lo sviluppo di un nuovo pubblico e nell’idea che musica e cultura debbano essere a disposizione di chiunque. Funzionarono molto bene. Un’idea ancor più radicale si sviluppò a Reggio Emilia. Mi spiace molto che queste esperienze non abbiano lasciato traccia duratura». Con i Berliner zart, da lui fondata. Come scoprì quel paese? Nel 1968 Abbado viene nominato direttore stabile alla Scala. E a Milano si respira un’aria nuova. Nasce per voi Como una ola de fuerza y luz per pianoforte e orchestra. Lavoro dedicato da Nono alla memoria di Luciano Cruz, giovane rivoluzionario cileno. Erano gli anni successivi al golpe di Pinochet. Che accadde quando eseguiste l’opera in Usa, con l’Orchestra di Philadelphia? Milano Anni Settanta «Facevamo concerti per operai e studenti, per favorire lo sviluppo di un nuovo pubblico e nell’idea che la cultura debba essere di tutti» Perilpubblicoeravatediventatiquasi un binomio. «Forse perché si percepiva che tra noi c’era un rapporto di comprensione reciproca, di simbiosi». LA GIOVINEZZA LA MALATTIA L’ORCHESTRA MOZART «Ci siamo conosciuti da ragazzi, a Milano. Ci incontravamo spesso per andare al Piccolo Teatro o alla Scala Lui aveva nove anni più di me, era più maturo» «L’ha affrontata in modo ammirevole, con forza d’animo eccezionale attaccamento alla musica e ai valori positivi della vita E ha vissuto un ulteriore intenso sviluppo artistico» «Ho suonato con loro: è di grande qualità e sarebbe grave non sopravvivesse. Lui amava moltissimo lo speciale entusiasmo dei giovani non ancora contaminati dalla routine» Sarà difficile per lei abituarsi all’idea di non fare più musica con lui? «Lei mi tocca nel profondo. Tutti hanno perso un grande direttore, io ho perso anche un amico». Ottomila persone si sono raccolte in Piazza della Scala per salutarlo un’ultima volta. «Guardando quella folla mi sono ritornati alla mente i momenti di incredibile entusiasmo durante le sue esecuzioni. Il pubblico non aveva dimenticato». DOMENICA 16 MARZO 2014 LA STAMPA 36 R LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 6.00 Rai Parlamento Punto Europa Videoframmenti 6.30 UnoMattina in famiglia 10.00 Buongiorno benessere Attualità 10.30 A Sua immagine Rubrica religiosa 10.55 Santa Messa 12.00 Recita dell’Angelus 12.20 Linea verde Attualità 13.15 Automobiismo: G.P. Australia di Formula 1 13.30 Telegionale 14.00 Automobiismo: G.P. Australia di Formula 1 16.00 L’Arena Attualità 16.30 Tg 1 16.35 Domenica In Varietà 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.35 Tg sport 20.40 Affari tuoi Game show Rai 2 6.00 Videocomic 6.30 Real School - Il Divertinglese Attualità 7.00 Incinta per caso Telefilm 7.25 Lassie Telefilm 8.15 Inside the world Documentari 9.05 Il nostro amico Charly Telefilm 10.30 Cronache animali 11.30 Mezzogiorno in famiglia Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Motori 13.45 Quelli che aspettano 15.40 Quelli che... il calcio 17.05 Tg 2 L.I.S. 17.10 Stadio Sprint 18.10 Rai sport 90° minuto 19.35 Squadra Speciale Cobra 11 Telefilm 20.30 Tg 2 Rai 3 6.00 Fuori Orario 7.00 La grande vallata TF 7.55 Album personale di Erminio Macario 8.15 L’eroe della strada Film 9.50 Correva l’anno Doc. 10.45 TeleCamere Attualità 11.10 Tgr Estovest Attualità 11.30 Tgr RegionEuropa 12.00 Tg3 12.25 Tgr Mediterraneo 12.55 12 idee per la crescita 13.25 Fuori quadro Cultura 14.00 Tg Regione Meteo 14.30 In 1/2 h Attualità 15.00 Tg 3 Lis 15.05 Ciclismo: Tirreno-Adriatico 16.10 Kilimangiaro - Com’è piccolo il mondo Doc. 18.55 Meteo 19.00 Tg 3. Tg Regione. Meteo 20.00 Blob Videoframmenti Spettacoli .37 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi Rai 1 . Canale 5 6.00 7.55 8.00 8.50 Tg 5 Prima pagina Traffico Tg 5 Mattina Le Frontiere dello Spirito Rubrica religiosa 9.40 Ciak Speciale “Tarzan” 10.05 Belli dentro Sitcom 10.40 Supercinema 11.30 Le storie di Melaverde Magazine 12.00 Melaverde Magazine 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 L’Arca di Noè Attualità Il nuovo appuntamento dedicato agli animali a cura del Tg5 14.00 Domenica Live Varietà 18.50 Avanti un altro! Game show 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Paperissima sprint Varietà Italia 1 7.00 Superpartes Attualità 7.35 Til Death Telefilm 8.40 Scooby Doo, il mistero ha inizio Film (comm., 2009) ★★ 10.25 Free Willy 3 - Il salvataggio Film (avv., 1997) ★★ 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Sport Mediaset XXL 14.00 Grande Fratello - Live Reality show 14.25 L’Odissea Film (fant., 1997) con Armand Assante, Greta Scacchi. Regia di Andrej Konchalovsky ★★ 18.00 I Simpson 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.00 Così fan tutte... bis Serie 19.30 Step Up 3 Film (mus., 2010) con Rick Malambri, Sharni Vinson ★★ Rete 4 7.25 8.20 8.50 9.25 Superpartes Attualità Zorro Telefilm Magnifica Italia Santi - Lo splendore del divino nel quotidiano Documentari 10.00 Santa Messa 10.50 Pianeta mare 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 Pianeta mare 12.55 Ricette all’italiana Attualità 13.55 Donnavventura Attualità 14.45 Detective’s Story Film (pol., 1966) ★★★ 17.00 Lo sperone insanguinato Film (western, 1958) ★★★ 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Il segreto Telenovela 20.30 Tempesta d’amore SO La 7 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 7.00 Omnibus - Rassegna stampa Attualità 7.30 Tg La7 7.50 Omnibus meteo 7.55 Omnibus Attualità 10.00 L’aria che tira - Il Diario 11.10 Otto e Mezzo Attualità 11.50 Bullseye! Film (comm., 1990) ★★ 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Anna dei miracoli Film (dramm., 1962) ★★★★ 16.40 The District Telefilm 18.10 L’ispettore Barnaby Film-tv 20.00 Tg La7 20.30 Crozza nel Paese delle meraviglie Attualità 21.10 Fuori Gabbia Attualità 21.30 Un medico in famiglia 9 21.00 NCIS 20.10 Che tempo che fa 21.10 Giass 21.30 Lucignolo 2.0 21.15 Il re dei re TELEFILM. Gibbs (Mark Harmon), ATTUALITÀ. Enrico Ruggeri e Marco Berry coducono una nuova puntata del rotocalco televisivo che affronta diversi temi di attualità legati al mondo dei giovani FILM. (dramm., 1961) con Jeffrey ATTUALITÀ. Gianluigi Parago- McGee e Abby sono a caccia del gruppo di terroristi che sta operando nel Paese. Intanto, Tony si reca in Israele per ritrovare Ziva ATTUALITÀ. Fabio Fazio continua a parlare dei nostri tempi attraverso le interviste ai grandi personaggi italiani e stranieri. Con la partecipazione di Luciana Littizzetto VARIETÀ. Al via lo show di Anto- FICTION. ÈinarrivodagliUsaLoren- Hunter,RobertRyan.RegiadiNicholas Ray. La rivisitazione in chiave “politica”dellavita,passione,morte e resurrezione di Gesù, ma soprattutto del ladro Barabba e di Giuda ne evidenzia il contrasto tra potere politico-finanziario e cittadini. Il programma è preceduto dall’anteprima “Fuori gabbia” 22.45 Tg 3 22.55 Tg Regione 23.00 Masterpiece 0.45 Giochi paralimpici invernali: Cerimonia di chiusura 1.45 Ciclismo: Parigi-Nizza 2.30 Fuori Orario 23.30 Grande Fratello riassunto 23.50 Matrix Attualità Conduce Luca Telese 1.20 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 1.50 Paperissima Sprint Varietà zoMartini,medicochirurgo,nipote di nonno Libero. Sul suo stesso aereoviaggiaSara,sorelladiMarco, che viene a Roma per sposarsi 23.35 Speciale Tg1 Attualità 0.40 Tg 1 Notte. Che tempo fa 1.05 Milleeunlibro. Scrittori in Tv 2.05 Sette note. Musica e musiche Magazine 2.35 Così è la mia vita... Sottovoce Attualità 21.45 Intelligence Telefilm 22.40 La Domenica Sportiva 1.00 Tg 2 1.20 Protestantesimo 1.50 Meteo 2 1.55 Appuntamento al cinema 2.00 Madhouse Film nio Ricci condotto da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Una sorta di campionato tra eccellenze del Nord, del Centro e del Sud 0.35 Ricky Bobby Film (comm., 2006) con Will Ferrell, John C. Reilly. Regia di Adam McKay ★★ 2.45 Grande Fratello - Live Reality show VERO TV TV&TV ® iberamente tratto dai romanzi di Domenico Starnone «Ex cattedra», «Fuori registro», «Sottobanco», regia di Riccardo Donna, torna domani su Raiuno «Fuoriclasse», lo sceneggiato con Luciana Littizzetto nel ruolo della professoressa Passamaglia, diventata nel frattempo vicepreside. E pure incinta. A 46 anni. Mentre il nuovo preside è Giulio Scarpati con barba e capello fluente e brizzolato. Le prime due serate sono andate molto bene, oltre sei milioni di spettatori, con un cambio di programmazione improvvisa. C’era una volta la vecchia tv scandita e condivisa, dove la fiction si chiamava romanzo sceneggiato perché quello di solito era: un grande classico della letteratura italiana, francese, russa, raccontato a chi magari non l’avrebbe mai letto. Andava in onda la domenica. E bon. Adesso la fiction è sparpagliata lungo tutta la settimana, e talvolta fiction scaccia fiction. In «Fuoriclasse» il microcosmo di ragazzi, genitori, insegnanti, è disegnato con gusto e garbo, tante figurine del presepe che compongono storie spruzzate di contemporaneità (la maternità in età avanzata, il bullismo, le scuole fatiscenti, le coppie gay, le famiglie allargate e molto norvegesi) o di eternità, il tenero paradiso degli amori adolescenziali, i rapporti padri-figli. Interpreti simpatici, Littizzetto è spiritosa e talvolta triste, molto se stessa. L 21.40 La gabbia 0.00 Che - L’argentino Film (biogr., 2008) con Benicio Del Toro, Demiàn Bichir. Regia di Steven Soderbergh ★★ 0.45 Tg La7 Sport 2.25 Movie Flash REAL TIME 19.00 I Passi del Silenzio - Lecce 20.00 Rosario da Lourdes 20.30 I Santi nell’Arte I Martiri delle Origini 21.00 La Missione Film 22.30 Una Giornata con il Vescovo - Mons Domenico 18.30 Vendetta d’amore Telenovela 19.30 Padre coraje Telenovela 20.25 Tg News 20.30 Perla nera Telenovela 21.30 I cuochi pasticcioni 21.45 A casa di Letizia 21.55 Tg News ALESSANDRA COMAZZI 0.30 Mad City - Assalto alla notizia Film (dramm., 1997) con Dustin Hoffman, John Travolta. Regia di Costa-Gavras ★★ 2.35 L’innocente Film TV2000 can. 55 ★★★ DMAX 17.15 Due abiti per una sposa Varietà 18.10 Abito da sposa cercasi Varietà 22.10 L’abito dei sogni 23.05 Incidenti di bellezza Documentari 0.05 Body Bizarre 1.05 Dimmi cosa mangi... Documentari 6.00 9.55 16.00 17.45 18.35 19.00 21.10 22.00 22.50 A caccia di auto Banco dei pugni Top Gear Top Gear Come è fatto: Supercar Banco dei pugni Container Wars Affari a tutti i costi Affare fatto! film / intrattenimento 17.35 La tela dell’assassino Una investigatrice indaga su alcuni omicidi e scopre che le vittime sono suoi ex SKY MAX 17.40 Marchio di fabbrica ® DISCOVERY CHANNEL FOX LIFE La rivincita di Klara SKY CINEMA FAMILY Come è fatto DISCOVERY SCIENCE 17.45 Grey’s Anatomy digitale terrestre 11.40 Un giorno da ricordare Philadelphia ‘33: in piena Depressione un ragazzino cerca 25 cents per il cinema IRIS 12.05 Moviextra 60 RAI MOVIE 12.35 Dalla Cina con furore Shangai 1908: due centri di addestramento di arti marziali in lotta. Con B. Lee RAI 4 12.40 A cavallo della tigre Fabrizio Bentivoglio, pieno di debiti, convince la compagna a fare una rapina RAI MOVIE 13.20 Il sapore del sangue Intorno a un innocente si moltiplicano suicidi e vittime di un serial killer IRIS 14.20 Red Eye Lisa Reisert è costretta a diventare complice dell’omicidio di un politico RAI 4 14.25 La donna perfetta Nicole Kidman, sposata con Matthew Broderick, fa amicizia con una scrittrice RAI MOVIE 14.45 Gossip Girl MYA 15.00 Mike & Molly JOI 15.20 Billy Elliot L’undicenne Billy Elliot vuole fare il ballerino. Ma il padre lo iscrive a boxe PREMIUM UNIVERSAL 15.25 Suits JOI 15.30 Parenthood MYA 16.15 Duro a Morire JOI 16.20 One Tree Hill MYA 17.05 Punto d’impatto Il tenente di polizia Daly viene sospeso per i suoi metodi poco ortodossi PREMIUM CINEMA 17.15 La Figlia del Mio Capo My Boss’s Daughter MOVIE 16.05 Eureka RAI 4 16.50 Ashes To Ashes RAI 4 17.05 Love Affair - Un grande amore Un atterraggio di fortuna provoca un colpo di fulmine tra Mike e Terry IRIS 17.55 Rai News - Giorno RAI MOVIE Rush RAI 4 18.00 In & Out Una star di Hollywood dichiara che il suo ex professore Kevin Kline è gay RAI MOVIE 18.45 Flashpoint RAI 4 19.00 Turista per caso Lo scrittore di guide turistiche William Hurt incontra un’istitutrice di cani IRIS PREMIUM UNIVERSAL PREMIUM ACTION JOI 19.30 Ghost Whisperer RAI 4 19.40 Road Trip Josh ha la fidanzata lontana ma qualcuno le spedisce la videocassetta sbagliata RAI MOVIE 21.05 Fuoco assassino Due fratelli, Kurt Russell e William Baldwin, diventano pompieri. Di Ron Howard IRIS 21.10 Dexter RAI 4 21.15 Haunting - Presenze Neeson, un dottore che studia la paura, riunisce tre pazienti in una villa RAI MOVIE 23.10 88 minuti Jack Gramm è uno psichiatra forense a disposizione dell’Fbi. Con Al Pacino RAI MOVIE 23.25 Il furore della Cina colpisce ancora Il cinese Bruce Lee, a Bangkok, trova lavoro in una fabbrica di ghiaccio RAI 4 23.30 Apollo 13 L’Odissea spaziale ricostruita minuziosamente. Di Ron Howard, con Tom Hanks IRIS Hart of Dixie MYA Arrow PREMIUM ACTION Lara Croft: Tomb Raider Balla coi lupi Kevin Costner scopre la civiltà degli indiani e la ferocia dei bianchi. 7 Oscar PREMIUM UNIVERSAL 18.55 Red Dragon Rischiando la propria vita, l’investigatore Graham ha catturato Hannibal Lecter PREMIUM CINEMA 19.10 Shit! My dad says JOI 19.35 Dr. House - Medical division JOI Almost Human PREMIUM ACTION 21.15 Big Bang Theory JOI The Originals MYA Covert affairs PREMIUM ACTION 17.45 I Signori della Fuga 17.55 Friends JOI 18.20 Big Bang Theory 18.45 Outsourced JOI 15.15 Un poliziotto speciale Bo è un piedipiatti dai modi spicci che fa coppia con Duke (Chris Penn) IRIS 16.00 Viale del tramonto Un giovane sceneggiatore si fa mantenere da una ricca diva del muto RAI The Resident Dopo la separazione, Juliet si trasferisce a Brooklyn, in un bellissimo loft PREMIUM CINEMA PREMIUM UNIVERSAL PREMIUM ACTION The middle JOI Pretty Little Liars MYA 22.00 Revolution 22.05 22.30 Parks And Recreation JOI 22.50 Grimm PREMIUM ACTION 22.55 Merlin JOI Parenthood MYA Dream House PREMIUM CINEMA 23.40 Dance Academy Almost Human MYA PREMIUM ACTION 0.25 Grazie a Dio è venerdì In discoteca si svolge una “pazza” gara di ballo. Oscar per la miglior canzone PREMIUM UNIVERSAL 17.55 DISCOVERY CHANNEL N.C.I.S. FOX CRIME 18.15 18.25 Speciale macchine da brivido DISCOVERY SCIENCE FOX LIFE 18.50 Into Darkness - Star Trek SKY CINEMA 1 19.05 Yukon Men: gli ultimi cacciatori DISCOVERY CHANNEL 19.10 Criminal minds FOX CRIME 19.15 Ralph Spaccatutto SKY CINEMA FAMILY Don Camillo In un paesino emiliano, il parroco e il sindaco comunista si confrontano SKY CLASSICS Tutti i santi giorni SKY PASSION Secret Window Johnny Depp si rifugia in un casale. Ma uno psicopatico bussa alla sua porta SKY MAX 19.20 Mega navi DISCOVERY SCIENCE DISCOVERY CHANNEL Castle FOX LIFE 20.05 The Following 21.30 Marchio di fabbrica DISCOVERY CHANNEL 21.55 Senza traccia FOX CRIME Grey’s Anatomy FOX LIFE 22.00 Marchio di fabbrica DISCOVERY CHANNEL 22.05 Gemelle siamesi: prima e dopo DISCOVERY SCIENCE 22.30 Marchio di fabbrica FOX CRIME 21.00 Senza traccia FOX CRIME Project Runway Italia 18.10 La febbre dell’oro 18.40 Grey’s Anatomy 19.30 Big Daddy - Un papà speciale Per dimostrare la sua maturità alla ex fidanzata, Adam Sandler adotta un bambino SKY HITS 19.35 In Cucina con GialloZafferano FOX LIFE 20.00 Affari a quattro ruote FOX LIFE L’uomo bicentenario Il robot domestico Andrew, dopo 200 anni di perfezione, dà segni di ‘umanità’ SKY CINEMA FAMILY Sognando l’Africa L’aristocratica veneziana Kuki lascia la vita comoda e parte per il Kenia SKY PASSION Viaggio in paradiso Mel Gibson, impara a sopravvivere grazie all’aiuto di un bambino di nove anni SKY MAX 21.10 Cose da non credere DISCOVERY SCIENCE Flight Denzel Washington è un pilota di linea col vizio dell’alcool SKY HITS Cercasi amore per la fine del mondo Un’asteroide fra tre settimane impatterà con la Terra decretandone la fine SKY CINEMA 1 DISCOVERY CHANNEL 22.45 Quattro matrimoni in Italia FOX LIFE Prometheus Il film rivela l’identità del gigantesco alieno ignoto, lo Space Jockey SKY MAX 22.55 xXx Praga: Xander Cage deve infiltrarsi in un gruppo che vuole distruggere il mondo SKY CINEMA 1 L’innocente Un ritratto della decadenza dell’aristocrazia di fine 800. Di Luchino Visconti SKY CLASSICS 23.00 Sabrina Remake della celebre commedia di Wilder. Con Julia Ormond e Harrison Ford SKY PASSION 23.15 Il castello di Ra-TimBum Un giovanissimo mago è costretto a inventare nuovi incantesimi. Per ragazzi SKY CINEMA FAMILY 23.35 W.E. - Edward e Wallis Madonna torna alla regia e racconta la storia reale più scandalosa d’Inghliterra SKY HITS STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 SPORT MASSIMILIANO NEROZZI TORINO Non fosse che c’è pure la partita, e una Juve passata dai dilemmi del turnover agli obblighi dell’emergenza, per Gigi Buffon sarebbe già la domenica perfetta: 476 gare in bianconero, come Dino Zoff, gran predecessore e icona del mestiere. Da numero uno a numero uno. Sembra adatta pure la scenografia, lo stadio di Marassi, se oltre casa del Genoa lo è stata pure del giovanissimo Buffon, che qui veniva a tifare rossoblù. Magari non è più l’idolo che fresco di Mondiale e di serie B nel dicembre 2006 si prese l’ovazione della curva Nord, ma di certo taglierà il traguardo davanti a una tribù che lo rispetta. Sperando di ricambiare nel peggiore dei modi, ovvero parando tutto, come usa tra gente di pallone. Dunque, la festa comincia stasera alle 20,45, ma Antonio Conte ha dovuto lasciare a casa diversi invitati: Tevez, Marchisio e Giovinco, tutti infortunati. Tre assenze che riducono di parecchio le rotazioni, in vista del ritorno di Europa League, giovedì a Firenze. In realtà, per Marchisio e Giovinco gli esami fatti all’istituto di Medicina dello Sport hanno dato notizie meno cupe di quel che si temeva: Premier: Chelsea ko, Mou espulso In Premier League cade il Chelsea 1-0 (gol di Delph) sul campo dell’Aston Villa: i Blues finiscono in 9 (rossi per Willian e Ramires), espulso pure Mourinho. Il Chelsea resta a 66 punti, +6 sul Manchester City che in 10 (espulso Kompany) ha battuto in trasferta l’Hull City (in rete Silva e Dzeko) e deve recuperare tre gare. Oggi Man Utd-Liverpool e Tottenham-Arsenal. IL CONFRONTO CON LA JUVENTUS Dino Zoff 11 476 351 0,73 6 scudetti 2 Coppa Italia Coppa 1 Uefa Stagioni Presenze Gol subiti Media gol a gara Titoli vinti Gigi Buffon 13 475 393 0,82 6 scudetti* 4 Supercoppe 1 Mondiale CON LA NAZIONALE Gigi Buffon 112 Presenze 139 83 Gol subiti 114 0,74 Media gol a gara 0,82 1 Europeo Titoli vinti 1 Mondiale ALLE 20,45 CAPOLISTA A MARASSI Numero A casa Carlos Tevez, 30 anni, per la seconda volta di fila fuori dai convocati: soffre per l’infiammazione al tendine rotuleo Uno Juve in emergenza con il Genoa Buffon, 476 volte bianconero: stasera raggiunge il mito Zoff Conte non avrà Tevez Giovinco e Marchisio Niente turnover: dentro gli altri titolari «Per entrambi, sono escluse lesioni muscolari», ha fatto sapere il club. Anche se neppure con la Fiorentina saranno aggiustati: «Rimarranno alcuni giorni a riposo e le loro condizioni verranno monitorate nei prossimi giorni». Due pedine in meno, proprio ora che la Juve si ritroverà a masticare cinque partite nel giro di quindici giorni. Mancherà anche Carlos Tevez, sempre azzoppato dall’infiammazione al tendine rotuleo che l’aveva fatto fuori anche dall’andata europea con i viola. L’argentino sta discretamente, ma ieri sera è stato deciso di non metterlo nella lista dei convocati per Genova: l’obiettivo è recuperarlo per la sfida di Europa League. Il campionato resta però il primo obiettivo, se Conte pare intenzionato a mettere in campo tutti i titolari, riservandosi un marginale dubbio su Chiellini (altrimenti Caceres) o Asamoah (pronto Peluso): l’impressione però è che alla fine giocheranno i migliori. Davanti invece non è tanto questione di scelte, quanto di sopravvissuti: con Giovinco e Vucinic ko, e Quagliarella scomunicato, toccherà a Llorente e Osvaldo. Una coppia che finora ha giocato insieme la bellezza di undici minuti. Ha comunque centimetri e fisico per fare male e, in Osvaldo, pure movimenti per essere complementare. La scelta dell’original Juve non sarebbe che la logica conseguenza delle parole del tecnico: «Quello dello scudetto non è affatto un discorso chiuso, anzi». E visto che il terzo titolo filato «sarebbe qualcosa di Dino Zoff *2 revocati 38 ANSA Gigi Buffon, 36 anni, è alla tredicesima stagione alla Juve: giocò la prima partita il 26 agosto 2001, 4-0 al Venezia Genoa Juventus (3-4-3) (3-5-2) Intervista SKY SPORT 1 - PREMIUM CALCIO 2 ORE 20,45 Perin Buffon 1 1 Burdisso Barzagli 15 90 Portanova Bonucci 19 15 Marchese Chiellini 8 21 Motta Lichsteiner 3 26 91 Bertolacci Vidal 23 27 Matuzalem Pirlo 21 13 77 Antonelli Pogba Konatè Asamoah Ha detto Dino Zoff, oggi 72enne, solleva la Coppa del Mondo dopo la finale con la Germania: era l’11 luglio del 1982 Fare il portiere alla Juve è più facile? Semmai il contrario: in 90 minuti magari arriva un solo tiro e non puoi sbagliare TORINO 6 22 11 Gilardino Llorente 14 10 Sculli Osvaldo 18 ARBITRO: MAZZOLENI All: GASPERINI Mondiale All: CONTE storico e straordinario», per arrivarci non si baderà a spese (di energia). Accettando il rischio di pagarle poi giovedì, quando ci si giocherà i quarti di Europa League. Dall’altra parte il Genoa ha ormai molti meno assilli di classifica, ma non meno furia agonistica, quando avvista la Juve. Parla per tutti Gian Piero Gasperini: «Mi chiedete quanto vale questa partita per il Genoa? In una scala da 0 a 100, per me vale 110». Cosa che in settimana ha ripetuto alla squadra, pur amputata da infortuni (Antonini, Vrsaljko, Kucka, Gamberini) e squalifiche (Cofie). S’appellerà allora al cuore del Grifo, lo stesso che faceva impazzire Buffon. Dino Zoff, oggi Gigi Buffon arriva alle sue 476 partite con la maglia della Juve: che effetto le fa? «Nessuno in particolare, ormai era solo questione di tempo. E di certo non cambia nulla nei giudizi: è un grandissimo portiere». «Tra noi due il più bravo ero io», disse lei qualche mese fa: può spiegare? «Certo: anche perché non l’ho mai detto. Piuttosto avevo sostenuto una cosa diversa: che Buffon è stato il migliore di tutti, me compreso, da giovane, ma come sarà da vecchio non si può ancora sapere. Lo aspetto al varco...». (sorriso) SuperDino rilancia “Più bravo di me, ma vediamo a 40 anni...” da numero uno». Quand’è che bisogna dire basta? Anche Buffon resterà in campo oltre i 40 anni coSFIDA COL SORRISO me lei? «Te ne accorgi da tante cose, anpiccole. Ma «In Italia non ha che «Ha avuto due se hai un rendiavversari, all’estero mento costante e seri infortuni, mi piace Neuer» hai voglia di gioma ora mi sembra che abbia care vuol dire recuperato benissimo: senza che non è tempo di smettere». acciacchi penso che possa Platini diceva che è meglio giocare ancora diversi anni. E smettere da sé, prima che te lo dicano gli altri. «Eh già, quella resta la massima». Buffon è ancora il migliore? «In Italia direi proprio di sì, non ha avversari». Nel mondo? «Mi piace Neuer, ultimamente sta facendo grandi cose». Le va di compilare la pagella di Buffon? «Per carità, non dò i voti a nessuno». Una cosa che le è sempre piaciuta? «La grande personalità, da quando ha iniziato a giocare: in un portiere è importante». Buffon festeggiò il Mondiale da più scalmanato della squadra, lei in camera con Scirea: ma non bisognava essere un po’ pazzi per fare i portieri? «Diciamo che è vero, o così si diceva, finché non arrivai io: ho un po’ cambiato quell’idea. Dopo di che, sono pure altri tempi, in cui a volte bisogna esternare tutto, anche in maniera esagerata». Dica la verità: fare il portiere della Juve è un po’ più facile? «Non credo. Anzi, è il contrario. Perché capitano partite in cui non fai nulla per 89 minuti, poi arriva un tiro, magari improvviso, e non puoi proprio sbagliare». [M. NER.] LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 Oggi in Tv Nella Liga il Real Madrid vince a Malaga (1-0, 25° gol di Ronaldo) e allunga in vetta sul Barcellona - 70 punti contro 63 - atteso oggi alle 17 dall’Osasuna al Camp Nou. Continua in Germania la marcia trionfale del Bayern: 2-1 al Leverkusen (Mandzukic, Schweinsteiger, Kiessling), 23a vittoria in 25 gare (17a consecutiva) e +23 sul Dortmund ko in casa con il Borussia M. (1-2). 09,00 Sci. Cdm, slalom m. Rai Sport 1/Eurosport1 10,00 Sci. Cdm, gigante f. Rai Sport 1/Eurosport1 11,30 Sci. Cdm, slalom m. Rai Sport 1/Eurosport1 12,30 Sci. Cdm, gigante f. Rai Sport 1/Eurosport1 14,00 Ciclismo. Tirreno-Adriatico Rai Sport 2 15,00 Calcio. Milan-Parma Premium C1/ VERONA I n attesa di capire cosa farà la Fiorentina stasera con il Chievo, l’Inter si gode il sorpasso ai viola al quarto posto e l’aggancio alla squadra di Stramaccioni dopo 28 giornate: 47 punti a 47. Per Walter Mazzarri anche questa è una conquista e il finale di stagione promette di essere migliore rispetto a un anno fa. Adesso è ufficiale: la sberla presa contro la Juve il 2 febbraio ha rianimato l’Inter, tornata solida e prolifica. La vittoria per 2-0 conquistata a Verona (dopo il 4-2 dell’andata è certificato anche il vantaggio in caso di arrivo a pari punti), la quarta più due pareggi nelle ultime sei partite, invoglia a sognare perfino un posto in Champions League, ora distante 8 punti. Erick Thohir dall’Indonesia stavolta non avrà faticato a stare sveglio. Il tecnico nerazzurro non si rimangia la parola avventurandosi in cambi tattici inaspettati. Va avanti con la squadra schierata contro il Torino con la sola differenza di D’Ambrosio al posto di Nagatomo. Non per una questione di «codici» assimilati ma piuttosto per necessità: il giapponese ha infatti avvertito un dolorino nella rifinitura e ha preferito non rischiare. Si sarebbe divertito, almeno nella prima mezz’ora, perché la tattica suicida di Mandorlini (solo tre centrocampisti) ha l’effetto di liberare le fasce e permettere in particolare a Jonathan di Colpisce Palacio raddoppia Jonathan Anche due traverse Chi sale Donati 6 muoversi a suo piacimento. Il gol dell’Inter non a caso arriva proprio grazie a una sua incursione: due giocatori saltati (Marquinho e Albertazzi) e cross per Palacio che festeggia il rinnovo del contratto con il 13° sigillo in serie A. I nerazzurri avevano iniziato con il piede giusto con una traversa di Icardi (quinto legno stagionale). Pure questo è un record. L’atteggiamento subito aggressivo dell’Inter mette in difficoltà il Verona che può contare su un pubblico che si diverte ad urlare «scimmia» agli avversari con una naturalezza disarman- E Inter 2 Verona Inter (4-3-3) (3-5-1-1) Rafael 5,5; Cacciatore 5,5 (30’ st Martinho sv), Moras 5,5, Maietta 5, Albertazzi 4,5; Marquinho 5 (41’ st Cacia sv), Donati 6 (41’ st Cirigliano sv), Sala 5,5; Romulo 6, Toni 6, Iturbe 5,5 Handanovic 6; Campagnaro 6,5, Ranocchia 7, Rolando 6,5; Jonathan 7, Guarin 6 (28’ st Kovacic sv), Cambiasso 6,5, Hernanes 6,5, D’Ambrosio 6 (25’ st Zanetti 6); Palacio 7; Icardi 6 Albertazzi 4,5 ANSA Palacio e Jonathan, autori dei due gol, festeggiati da D’Ambrosio Profumo d’Europa Bella e spietata l’Inter non si ferma T Chi sale Jonathan 6,5 7 14’pt Segna sempre lui 28’pt Toni chiede il rigore 10’st Magia di Hernanes 18’st Bis brasiliano Vittoria a Verona, nerazzurri al quarto posto Classifica E Chi scende Guarin 5 ALL. Mazzarri ARBITRO: Banti 6 AMMONITI: Donati, Cambiasso, Albertazzi. SPETTATORI: 23.973, incasso 424.416,49 euro Chi scende 6 Juventus 72 Genoa Roma* 58 Sampdoria Napoli 55 Atalanta Inter** 47 Udinese Fiorentina 45 Cagliari Parma* 43 Chievo Verona** 40 Bologna Lazio 38 Livorno Torino 36 Catania Milan 35 Sassuolo (*) = Una partita in meno (**) = Una partita in più T 35 34 34 31 29 24 23 21 20 18 te. E anche il modo in cui viene accompagnata la caduta in area di Toni dopo un contatto con Ranocchia rende l’idea del clima incandescente. Con il ct Prandelli in tribuna, Toni ha voglia di lasciare il segno, ma l’Inter dietro concede pochissimo, proprio come vuole il suo tecnico. I nerazzurri sono sicuri dei propri mezzi e lo si vede anche a inizio ripresa. La qualità di Hernanes è un valore aggiunto e anche Cambiasso ne trae beneficio. Sembra di rivedere l’Inter di inizio stagione, quella che aveva imboccato la strada giusta per l’Europa per poi perdersi in una serie di inspiegabili contraddizioni. Il mercato di gennaio ha rimesso in piedi la creatura malandata. Il pallino di Mazzarri, ovvero il gioco sugli esterni, ha rappresentato la chiave tattica della partita, perché anche la seconda rete è opera del lavoro di Jonathan. Il Verona prova una timida reazione ma non serve a nulla. In campo, intanto, si rivede anche Zanetti. Un’occasione, quando le cose funzionano, non la si nega a nessuno. pa dei segnali (poco rassicuranti) arrivati dai datori di lavoro. Il club vuole la qualificazione all’Europa League. L’olandese va avanti per la sua strada e si fa scivolare addosso anche il deficit di risultati rispetto alle ultime 11 gare di Allegri (tre vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte): nello stesso numero di partite ha raccolto una vittoria ma anche due ko in più. Malgrado la carenza di punti, Seedorf cammina a testa alta e rende partecipe il mondo della sua filosofia di vita: «Io uso la ca- rota o non uso la carota. Lavoro con il sorriso e non cambio - dice attaccando il predecessore -: prima che arrivassi io qui è stato usato solo il bastone. Ho trovato una squadra fisicamente e mentalmente ai limiti». Ai limiti si ritroverà anche il Milan se oggi contro il Parma a San Siro non riuscirà a vincere. Annunciata contestazione, all’ora di pranzo: nel mirino dei tifosi soprattutto Balotelli e l’area tecnica, quindi l’ad Galliani, che ieri è stato Milanello. Mancherà De Sci- glio, squalificato, nonostante il tecnico a Madrid abbia detto di non averlo fatto giocare per schierarlo oggi: anche questa gaffe rende l’idea del momento. La possibilità di veder sfumare anche l’Europa lillipuziana non è contemplata dai vertici societari. «Sarà una gara tosta, la squadra di Donadoni è in grande forma», chiude Seedorf, che conferma SuperMario - ormai mal sopportato dal resto della squadra - tra i titolari. Tra i due, venerdì ci sarebbe stato un confronto. Dopo la traversa colpita da Icardi al 4’, l’Inter va in vantaggio: Jonathan manda fuori giri Albertazzi e serve a Palacio il più facile degli assist a porta vuota. Il Verona reclama il rigore per un fallo in piena area interista di Ranocchia su Toni: l’impressione è che sia l’attaccante gialloblù a trattenere il difensore. Gran punizione da posizione defilata di Hernanes: sinistro secco a giro e traversa piena con Rafael battuto. Sfuma ancora il 1° gol del Profeta. Tutto brasiliano il raddoppio interista. Hernanes smarca a destra Jonathan che ci prova col destro e poi, sulla respinta del portiere, segna di sinistro. Milan SeedorfattaccaAllegri:“HotrovatounMilanailimiti” Clarence Seedorf, alla guida del Milan ormai da due mesi, probabilmente non sa che l’immunità in Italia non è prevista per chi fa l’allenatore. «Non so perché si parla della mia panchina, non sono responsabile di questa situazione. Ho la fiducia della società e due anni di contratto», dice alla vigilia del match con il Parma il tecnico rossonero, che in questi giorni non ha sentito Silvio Berlusconi e non si preoccu- 0 RETI: pt 14’ Palacio; st 18’ Jonathan Oggi a S. Siro con il Parma. Il tecnico: «Non sono il responsabile della situazione» TIZIANA CAIRATI MILANO Verona ALL. Mandorlini SVOLTA DOPO LA JUVE Ritrovato il gioco di inizio annata: si può sognare anche la zona Champions 39 15,00 Calcio. Sassuolo-Catania Prem.C3/Sky Calcio 4 17,30 Volley. Trento-Perugia Rai Sport 1 18,45 Ciclismo.Parigi-Nizza, 8a tappa Eurosport 20,25 Basket. Cantù-Brindisi Rai Sport 1 20,45 Fiorentina-Chievo Premium C1 20,45 Genoa-Juventus Premium C2/Sky Sport 1 20,30 Nba.Miami Heat-Houston Sky Sport 3 22,00 Tennis. Atp, Indian Wells Sky Sport 2 La partita LAURA BANDINELLI L’analisi Liga: Real ok a Malaga, +7 sul Barça . Parma (4-2-3-1) (4-3-3) SKY CALCIO 1 - PREMIUM CALCIO 1 ORE 15 32 Abbiati Mirante 20 Abate Cassani 17 25 Zapata Felipe Bonera Lucarelli 28 Emanuelson Molinaro 34 De Jong Gargano 15 Essien Marchionni 16 18 Poli Parolo Montolivo Biabiany 22 45 Kakà Amauri Balotelli Cassano ARBITRO: CELI All: SEEDORF Clarence Seedorf, 37 anni All: DONADONI 88 2 19 6 3 5 32 16 7 11 99 W 40 .Sport . 28a giornata: Samp, Mihajlovic legge Dante Retroscena 14 FRANCESCO MANASSERO TORINO all’abbondanza di indisponibili all’imbarazzo della scelta. Ora Ventura può di nuovo giocare con i migliori: almeno in difesa. Se è vero che nel vademecum del calcio la nozione più antica è «primo non prenderle», contro il Napoli l’allenatore del Toro, comunque votato alla ricerca del gioco e si vede - la coppia Cerci-Immobile, a quota 24 gol, è la seconda del torneo -, potrà di nuovo contare dopo tanto tempo sulla retroguardia al completo. Nella quale il ritorno dalla squalifica dei tre centrali Punti in 8 gare Il bilancio del Toro con il trio Maksimovic, Glik, Moretti (il più impiegato nel 2014): 7 i gol subiti D 3 Punti in 4 gare Il bilancio nelle ultime uscite, sempre senza almeno un titolare: 5 le reti incassate SPAZIO AFFARI Cagliari Emiliano Moretti, 32 anni, abbraccia Kamil Glik (26) Domani la sfida al Napoli, torna la difesa titolare la formata da Maksimovic, Glik e Moretti. I tre hanno giocato ininterrottamente dalla 16a alla 23a giornata, blindando la porta di Padelli con prestazioni da primi della classe: con loro i granata hanno subito solo 7 gol e raccolto 14 punti. Sicuro il ritorno del capitano al centro e la conferma di Moretti, l’unico dubbio è a destra, proprio tra il serbo e Bovo, due sorprese di questo Toro, con il primo favorito. > ATTIVITA’ COMMERCIALI «Il bello del Toro è che la nostra squadra è fatta di tanti piccoli grandi esempi. Nessuno - spiega Moretti - ha mollato: le ultime partite perse le abbiamo fallite per errori tecnici, non per mancanza di concentrazione. Tanti di noi gli anni passati lottavano per la salvezza, chi aveva 20 anni e chi 35: ora abbiamo fame, tutti. Sbagliare ancora nelle prossime partite significherebbe aver perso una grande ADIACENTE via Lamarmora, signorile con portineria, salone, 4 camere, cucina, triservizi, posto auto. Eurocase 011.5806023. Negozi/aziende vend./gerenze ANGELO CERESER 011.6601361 piazza Gran Madre splendido appartamento esclusivo di ampia metratura con box. 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Lazio (4-3-3) SKY SPORT 1 - PREMIUM CALCIO 2 ORE 15 Ventura rialza il muro Toro, la riscossa comincia da dietro Moretti dà la carica «Nessuno ha mollato: non sbaglieremo più» la Divina Commedia. Sinisa Mihajlovic, tecnico della Samp che gioca alle 12,30 a Bergamo, si è reso protagonista di una vigilia particolare. «L’autore di questo libro è colui che viene chiamato il Sommo Poeta - ha cominciato l’allenatore -. Una citazione mi è rimasta impressa: nell’Inferno, Dante parla di Ulisse quando incita i suoi ad andare oltre le Colonne d’Ercole. Vorrei fare lo stesso e spronare i miei ad andare avanti senza accontentarsi». Altri match: scontri diretti in coda, domani alle 21 Roma-Udinese chiude il turno. (4-3-1-2) SYNCSTUDIO RIECCO GLIK E MAKSIMOVIC Glik, Maksimovic e Bovo è solo l’aspetto più evidente del fatto che alla squadra stia tornando la salute. In attesa della prova sul campo, tutto il Toro è reduce da giorni di proficuo lavoro, dopo tanti allenamenti con uomini e orari contati. In difesa Ventura ha una grande rosa di scelte come mai successo prima, visto che oggi può disporre di una condizione generale superiore: gliel’ha dimostrato Rodriguez, messo in campo contro l’Inter dopo sei mesi e risultato il migliore dei suoi. Ma domani sera il tecnico granata è tentato di schierare la linea che più gli ha dato soddisfazioni nel 2014, quel- 1 In conferenza stampa con ALBISSOLA Vendo direttamente nuovi bi - trilocali, terrazza, giardino, parcheggio privato, initure accurate, classe A, accollo mutuo ino 70%. Tel. 347.9710387. FINALE LIGURE bilocale con cantina, 500 metri mare, vista aperta, ascensore, Classe Energetica G. € 245.000. Agenzia Mallarino tel. 019.600685 - 340.5441321. FINALE LIGURE fronte mare nuovo ampio soggiorno, cottura, camera, bagno, terrazza termoautonomo / clima, inemente arredato posto auto privato. Euro 350.000,00. Cl.C - IPE 53,73 - Tel. 333.6768783. FINALE LIGURE trilocale ristrutturato e arredato a nuovo, Classe Energetica F. 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Fernandez Pizarro Aquilani Vargas Ilicic Gomez All: MONTELLA Bologna (3-5-1-1) SKY CALCIO 3 Bardi Ceccherini Emerson Coda Mbaye Benassi Biangianti Greco Mesbah Paulinho Belfodil Sampdoria Agazzi Frey Dainelli Cesar Rubin Stoian Hetemaj Rigoni Guarente Lazarevic Paloschi 25 21 3 12 33 39 56 27 23 7 43 ARBITRO: MASSA (3-5-2) 1 17 23 85 15 24 27 19 11 9 21 Atalanta (4-4-1-1) ORE 15 Curci 1 Antonsson 5 Natali 14 Mantovani 22 Garics 8 Khrin 4 Perez 15 Christodoulopoulos 19 Morfeo 3 Kone 33 Acquafresca 12 Sassuolo (4-3-3) SKY CALCIO 4 - PREMIUM CALCIO 3 ORE 15 79 23 33 28 6 45 4 7 83 10 17 Pegolo Gazzola Mendes Cannavaro Ariaudo Chisbah Magnanelli Missiroli Floro Flores Zaza N. Sansone ARBITRO: VALERI All: DI CARLO All: DI FRANCESCO HASTON & ASTON 8,5% di reddito per locale negozio locato a poste S.p.A. in Torino. Ottima opportunità di investimento con sicura rendita. G/65 Kwh/mc. www. haston.it - 011.5622525. AFFITTI OFFERTE Torino citta’ A. 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Reinventarsi, ricostruirsi, mettere insieme nuovi so1991 Cristiano Caratti Australian Open gni. «E infatti non riesco a smettere di sorridere», dice Flavia Pennetta, donna eterna del nostro tennis, che a 32 anni a Indian Wells si è guadagnata la finale più importante della carriera battendo in due set 7-6 6-3 la numero due del mondo e campionessa in carica degli Australian Open, la muraglina cinese Na Li. Il torneo del deserto californiano non è uno Slam, ma è roba pesante, uno dei «premier Mandatory», gli appuntamenti del circuito femminile che stanno appena dietro i quattro grandi tornei. Mai nessun italiano, né maschio né femmina, era mai arrivato così avanti ai «pozzi indiani», sul cemento che non è mai stato il nostro pane. Flavia ce l’ha fatta a 32 anni, nel mezzo dell’ennesima Domani Pennetta sarà n. 12 p r i m av e ra o 14 Wta: con Errani (10) e sbocciata in Vinci (13) l’Italia avrà 3 top una carriera 15: nessuno come noi lunga e tormentata dagli infortuni. Un fiore nel deserto, annaffiato di voglia di rivincita. L’anno scorso, proprio di questi tempi, Flavia stava recuperando dall’operazione al polso, un filo a corto di autostima, di risultati, di classifica. Il coach di sempre Gabriel Urpi l’aveva mollata, il futuro era in penombra. «Mi sono detta: arrivo a Wimbledon e se la classifica non è quella che penso io, smetto». Invece. Da quel momento Piccola Penna si è snebbiata, ha Flavia Pennetta, 32 anni, esulta dopo la vittoria contro Na Li ricominciato a macinare il suo tennis esatto, speziandolo di agli Australian Open nello scor- Indian Wells anche in compavita vissuta, esperienza, di so gennaio, dove a stopparla era gnia di Fabio Fognini, che due dolce cattiveria (agonistica). stata proprio Na Li. Insieme giornalisti de l’Equipe hanno Ottavi a Wimbledon, semifi- con il nuovo coach Salvador Na- voluto accreditarle via Twitter nale (la sua prima in uno varro, sempre spagnolo, con il come nuovo «fiancé», vista la Slam) agli Us Open, quarti fisioterapista Max Tosello, e a presenza assidua nel suo box, UOMINI L’ Quarti Semifinale Semifinale Quarti Quarti Quarti Quarti Quarti Quarti Quarti Centimetri LA STAMPA Quarti Alle20(Supertennis) SfidaallaRadwanska 1 Flavia Pennetta oggi in- contra in finale Agnieszka Radwanska, 25 anni, polacca, n.3 del mondo, che in semifinale ha superato la romena Simona Halep (n.7 della Wta), per 6-3 6-4. La finale femminile è in programma stasera alle 20 e verrà trasmessa in diretta tv su Supertennis, canale 224 di Sky e 74 del digitale terrestre. Maxi Pennetta, storica finale “Non riesco a non ridere” Tennis, Indian Wells: battuta Na Li (7-6, 6-3), stasera si gioca il titolo dal ghetto dei terricoli per spostarci nella categoria dei tennisti universali. Comunque vada la finale di stasera, alle 20 italiane, contro la n.3 del mondo Agnieszka Radwanska (6-4 i precedenti per la polacca, ma Flavia ha vinto l’ultimo scontro a Dubai), la Pennetta è sicura di essere n.14 del mondo da lunedì, 12 in caso di vittoria, a un passo da Roberta Vinci (n. 13) e quattro da Sara Errani (10): tre giocatrici così in alto le abbiamo solo noi ed è sta- 3 Top 15 Intervista STEFANO MANCINI INVIATO A MELBOURNE In breve Serie B, 29a giornata Palermo vince e allunga 1I risultati: Bari-Avellino 1-0; Cittadella-Carpi 1-0; Juve Stabia-Ternana 2-3; Lanciano-Novara 2-1; Latina-Trapani 0-1; ModenaEmpoli 0-0; Palermo-Brescia 2-0; Reggina-Crotone 1-4; Siena-Cesena 1-0; Varese-Padova 0-3; Spezia-Pescara 0-1 (giocata venerdì). Classifica: Palermo 56; Empoli e Lanciano 47; Trapani, Crotone e Latina 45; Avellino 44; Cesena 43; Siena (-7) 42; Pescara 41; Spezia 40; Carpi 39; Ternana 38; Brescia e Modena 37; Varese 36; Bari (-3) 35; Novara 31; Cittadella e Padova 26; Reggina 25; Juve Stabia 15. Volley, oggi Cuneo a Vibo Castello ai playoff 1 A1 (penultima giornata): ieri Città di Castello-Latina 3-0; oggi ore 17,30 Trento-Perugia (Rai Sport 1), ore 18 Ravenna-Macerata, PiacenzaVerona, Vibo-Cuneo, Modena-Molfetta. Sci, gigante a Ligety Hirscher, terza Coppa NUOVO COACH Rinata dopo l’infortunio: mai nessun italiano così avanti sul cemento Marcel Hirscher, 25 anni 1 Dopo ma che per lei è semplicemente un «portafortuna». Un compagno di avventura in questa stagione che sembra aver tolto gli italiani (unisex, visti gli ottavi di Fognini sempre a Indian Wells) ta proprio Flavia, prima top-10 italiana nella storia azzurra nel 2009, a indicare la strada. Pare che fra Flavia e Fabio, anche lui n. 14 del mondo, ci sia una scommessa a chi arriva più in alto in classifica: primo controllo a Wimbledon, poi a fine stagione. A forza di rincorrere le ragazze, anche i nostri hanno trovato il sentiero giusto. «Se dieci giorni fa mi avessero detto che sarei arrivata in finale a Indian Wells – ha detto Flavia - mi sarei messa a ridere». Una risata che ci ha già sommersi di stupore. Red Bull, il trono che scotta Horner: “Non abdichiamo abbiamo ancora più fame” ultimi cinque anni non è stato per caso. Dietro le quinte stiamo facendo un lavoro enorme, la Red Bull a Milton Keynes e la Renault a Viry-Chatillon. Qualche problema era da mettere in conto, vista la portata delle novità regolamentari, ma il modo in cui la squadra ha risposto è straordinario: un problema ingegneristico ha sempre una soluzione ingegneristica». Donne, oggi gigante opo aver vinto quattro scaldamento su cui siamo docampionati di fila, ha vuti intervenire». rischiato di passare Quindi ha sbagliato Newey? per fesso. «Non siamo diven- «Spingersi al limite in ogni tati idioti all’improvviso», si area è l’essenza della Formuarrabbia Christian Horner, la 1. E per scoprire dov’è il 40 anni, numero uno della confine, a volte devi andare Red Bull. «La nostra stagione oltre. Ecco, noi eravamo anè cominciata qui in Australia. dati oltre». I test invernali È inevitabile che i li abbiamo di TEAM PRINCIPAL cicli finiscano, non fatto saltati». «Mercedes più veloce crede? «L’anno non è Che cosa è ma la stagione cominciato cosuccesso? C’erano er- è appena cominciata» me avremmo voluto e sperarori nel proto, ma questo non cambia le getto? «Come sempre ci siamo spin- nostre ambizioni. Semmai le ti al limite per ottenere il mi- alimenta». glior risultato aerodinamico, La Mercedes è favorita come come è nello stile di Adrian (il sostengono tutti? progettista Newey, ndr): l’im- «È la monoposto più veloce. pacchettamento del motore Noi stiamo facendo un lavoro si è rivelato troppo estremo». enorme. Tenga conto che nelle prove libere del venerdì Vettel Con quali risultati? «Nei primi test in Spagna ha coperto un terzo dei chiloavevamo problemi di surri- metri percorsi in inverno, men- D Sport .41 . STEPHEN DUNN/AFP Non produrre il motore in casa propria rischia di essere uno svantaggio? F1 al via alle 7 PrimoGpinAustralia Hamilton,32a pole «La divisione tra telaio e motore da noi è ovviamente diversa rispetto a quella di Ferrari e Mercedes. Non siamo del tutto integrati, anche se c’è un intenso scambio di informazioni e idee. La Mercedes, in particolare, ha investito di più e prima sulla progettazione del nuovo propulsore». 1 Qualifiche sotto la piog- gia a Melbourne, con Lewis Hamilton (Mercedes) che centra la 32a pole raggiungendo Nigel Mansell ed è sesto nella classifica di tutti i tempi. A fianco dell’inglese si è qualificato Daniel Ricciardo (Red Bull), in seconda fila Nico Rosberg (Mercedes) e Kevin Magnussen (McLaren). Le Ferrari: 5° Fernando Alonso, 11° Kimi Raikkonen, che però recupera una posizione per la penalizzazione inflitta a Valtteri Bottas della Williams. Alle 7 il via al Gp di Australia, prima gara del 2014 (diretta Sky Sport F1 HD; differita alle 14 su Raiuno). Se dovesse indicare un punto debole della Red Bull? Chris Horner, 40 anni tre Ricciardo ha percorso una distanza di gara. Per loro è stata una liberazione e una prima occasione per prendere confidenza con la macchina». Ci sono stati momenti di tensione con la Renault che vi fornisce il motore? «No. Se insieme abbiamo festeggiato grandi successi negli «Ci manca velocità in rettilineo, dobbiamo lavorarci su. Quando la pista è bagnata si nota meno perché diminuiscono le velocità di punta». Come si spiega che in qualifica Ricciardo abbia battuto nettamente Vettel? «Il motore di Sebastian aveva un problema di software che gli ha fatto perdere potenza e guidabilità». www.lastampa.it/mancini l’oro olimpico di Sochi, Ted Ligety vince l’ultimo gigante della stagione nelle finali di Lenzerheide (5° l’azzurro Nani) e fa sua la coppa di specialità, beffando Marcel Hirscher. L’austriaco (foto), si consola con la coppa generale: il suo rivale Aksel Svindal non parteciperà allo slalom, lasciando dunque via libera al 3° trionfo dell’austriaco. Oggi si deciderà anche per la coppa di slalom (9 e 11,30, Rai Sport 1/Eurosport): la lotta è tra Felix Neureuther (470 punti), e Marcel Hirscher (465). Slalom, Shiffrin regina 1A Lenzerheide l’ultimo slalom è di Mikaela Shiffrin, 19 anni, oro olimpico e vincitrice della coppa di specialità. Chiara Costazza finisce 9a. Oggi, gigante donne (10 e 12,30 Rai Sport 1/Eurosport): è l’ultima gara di Denise Karbon. Ciclismo, Tirreno-Adriatico Il ritorno di Contador 1 Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) vince la 4a tappa della Tirreno-Adriatico davanti a Quintana, Moreno e Kreuziger. Michal Kwiatowski (Pol) è sempre leader. Parigi-Nizza, 7a tappa Slagter vince in volata 1 Parigi-Nizza: Tom-Jelte Slagter (Garmin) vince in volata la 7a tappa davanti a Rui Costa (Por) e a Carlos Betancur (Col), che resta leader. Short track: Mondiali Fontana, niente finale 1 Arianna Fontana, tre medaglie ai Giochi, non si ripete ai Mondiali in Canada: esce in finale nei 500 mt. Vittoria alla coreana Park. T1 CV PR T2 DOMENICA 16 MARZO 2014 LA STAMPA 42 Mobili di qualità, prezzi leggeri. E D N GRA A T I D SVEN a Feletto Canavese! 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Tutto” Un altro Sei Nazioni pieno di batoste: movimento fragile da ricostruire elle ultime due partite del Sei Nazioni 2013 l’Italia mise paura all’Inghilterra a Twickenham e sconfisse l’Irlanda all’Olimpico, due partite senza incassare una meta. Quest’anno, a sedi invertite di mete ne abbiamo incassate 14: 7 a Dublino e 7 ieri a Roma. È arrivato puntuale il quinto Cucchiaio di legno (il 10° secondo la lettura moderna che lo assegna a chi arriva ultimo, non a chi perde tutte le partite), ma è come ci è stato servito che preoccupa. Era dal 2009 che non beccavamo 21 mete e non finivamo a 0 punti. Con Inghilterra e Irlanda si può perdere, ma certi bradisismi rischiano di affossare il morale. «Cosa è andato male? Quasi tutto», ha ammesso a baffi spioventi il ct Jacques Brunel. «Come me lo spiego? Non lo N Phil Jackson, 68 anni, 11 titoli da tecnico Phil Jackson a New York L’ultima sfida del guru Nba I DOMINATI DAGLI INGLESI Il ct Brunel: «C’è da capire quali mezzi avremo per il Mondiale 2015» LIVERANI so. Abbiamo iniziato bene, ma finito male. Da questo Sei Nazioni c’è poco da salvare. Siamo indietro e mi preoccupano i cali fisici di questa squadra. Ora dobbiamo capire che ruolo vogliamo giocare ai Mondiali del prossimo anno. Che ambizioni, mezzi (leggi: soldi, ndr) e organizzazione vogliamo mettere in campo». Un messaggio chiaro, un Sos lanciato da un vicolo buio. Il modello-rugby, fatto di grande sportività, stadi esauriti (71.257 spettatori anche ieri) e un pizzico di moda si è rivelato vincente, ma perdere sempre sul campo rischia di farci tornare indietro di 10 anni, restituendoci al ruolo di turisti ovali. Touche, mischia, possesso, conquista, nella squadra di quest’anno, che pure ha lanciato giovani come Campagnaro (due mete a Cardiff) e Sarto, a segno anche ieri dopo il lampo in Irlanda, sembra essersi sgretolato tutto. Possibile? La spiegazione sta in un gomitolo di concause. Il Sei Nazioni è di natura volatile - chi domina un anno può sprofondare quello dopo – ma le nostre concorrenti hanno più tradizione e organizzazione, Knicks si affidano al figliol prodigo Phil Jackson per tornare a sognare il titolo dell’Nba. Martedì al Madison Square Garden annunceranno che l’ex allenatore dei Bulls di Michael Jordan, e dei Lakers di Kobe Bryant e Shaquille O’Neill, diventerà presidente della squadra. Non in panchina, dunque, ma sulla poltrona principale, per ricostruire l’intera organizzazione del team. Jackson ha vinto undici campionati come allenatore, ispirandosi alla filosofia zen per garantire gli equilibri fra le sue stelle, e al famoso schema di attacco a triangolo, tanto semplice quanto impossibile da difendere. La sua mitica carriera nel basket, però, era cominciata proprio con i Knicks. Militava nella squadra dei primi Anni Settanta, quella di Bill Bradley, che non a caso è stata l’unica vincente nella storia della società, infilando al suo dito due anelli dell’Nba. Per anni i Knicks hanno cercato di riportare Phil a New York, come allenatore, ma le offerte di Chicago e Los Angeles erano state troppo attraenti. Ora però Jackson ha accettato di tornare, per un modico compenso compreso fra 10 e 15 milioni di dollari all’anno, lanciando forse la sfida più difficile della sua carriera: ricostruire la squadra più disfunzionale del basket Usa. I Knicks, infatti, hanno il secondo tetto di ingaggi più alto nell’Nba, ma probabilmente non riusciranno neppure ad entrare nei playoff, dove invece sono avviati i rivali cittadini di Brooklyn. Colpa di scelte assurde fatte dal proprietario, Dolan, che ha messo insieme una squadra vecchia e male assortita. Magari la superstar Carmelo Anthony fa 30 punti a partita, ma i Knicks perdono perché non giocano a basket. Jackson dovrà aggiustare questo disastro, partendo proprio dalla decisione se tenere o no Anthony, e cambiare allenatore. Ogni volta che ha messo le mani su una squadra ha vinto, ma finora non aveva mai fatto il dirigente. E non sarà facile convincere Dolan, e la piazza turbolenta di New York, ad accettare la sua calma zen per tornare a indossare l’anello. Italia 11 P. T. 6-24 Inghilterra 52 Italia Inghilterra 15 McLean; 14 Esposito,13Campagnaro,12 Garcia (73’ Masi), 11 Sarto; 10 Orquera (43’ Allan), 9 Tebaldi (66’ Gori); 8 Parisse, 7 Barbieri, 6 Furno (55’ Derbyshire, 62’ Biagi); 5 Bortolami, 4 Geldenhuys; 3 Cittadini (46’ De Marchi), 2 Ghiraldini, 1 Aguero (46’ Rizzo, ’72 Cittadini) 15 Brown; 14 Nowell, 13 Burrell (53’ Tuilagi), 12 Twelvetrees (70’ Ford), 11 May; 10 Farrell, 9 Care (66’ Care); 8 Morgan, 7 Robshaw; 6 Wood (66’ Johnson), 5 Lawes, 4 Launchbury (70’ Attwood); 3 Wilson (70’ Thomas), 2 Hartley(53’Youngs),1 Vunipola (75’ Mullan) ALL. Jacques Brunel ALL. Stuart Lancaster MARCATORI: 3’ Orquera (punizione), 10’ Farrell (punizione), 13’ Brown (meta, Farrell trasformazione), 22’ Orquera (punizione), 33’ Farrell (meta e trasformazione), 38’ Brown (meta, Farrell trasformazione); 53’ Nowell (meta, Farrell trasformazione), 61’ Vunipola (meta, Farrell trasformazione), 68’ Sarto (meta), 81’ Robshaw (meta, Farrell trasformazione). ARBITRO: Pascal Gauzère (Francia) CARTELLINI: 50’ Bortolami (giallo) sanno ricostruirsi meglio e più sa e al piede. Qualche veterano in fretta. Quest’anno abbiamo invece pecca di presunzione, pagato infortuni e assenze pe- alla squadra è mancata la leasanti (Favaro, Minto, Zanni, Ca- dership nei momenti chiave strogiovanni, Parisse), poi c’è la (frecciata a Parisse?). L’incerdebolezza del nostro movimen- tezza sulla Celtic League ha to, che non ha un campionato pesato, se l’80% dei nazionali all’altezza e rischia di sprecare viene da due squadre che deluanche la chance internazionale dono un contraccolpo è ineviin Celtic League, dove le due tabile». Rimedi? «Le franchifranchigie, le Zebre e la Benet- gie devono essere una palestra ton arrancano. A Sei Nazioni in per la Nazionale dove formare corso la Benetton ha annuncia- giocatori, allenatori e manager to la rinuncia alla Celtic nel italiani», affonda Gavazzi. 2015, togliendo « Da l l ’a n n o serenità a molti TOCCATO IL FONDO prossimo i soldi dei nostri naziomilioni all’anPagata la modestia (4 nali. Sembrava il no, ndr) la Fir li momento giusto del nostro campionato darà solo a patto E in Celtic si arranca che le franchigie per la nascita di una franchigia adottino lo stesso veneta allargata, i Dogi, tra- sistema di gioco della Nazionamontata però in un amen fra li- le. Basta pasticci. Bisogna lavotigi, mancanza di soldi e voglie rare insieme». È quello che di indipendenza della «leghi- chiede da sempre Brunel, la cui sta» Treviso, che mal sopporta panchina - Gavazzi dixit - non è le ingerenze tecniche federali. a rischio. A meno che non sia lui «Dobbiamo riflettere», am- a mollare, sconfortato dal nomette il presidente della Fir stro futuro perennemente inAlfredo Gavazzi. «Capire per- certo. «Non drammatizziamo ché perdiamo partite già vinte, sostiene Fabio Ongaro, ex azcome contro la Scozia. Ai gio- zurro ora team manager delle vani manca esperienza: è giu- Zebre - abbiamo scommesso sto investire su di loro ma n. 9 e sui giovani, certe batoste ci n.10 (Allan, ndr) devono mi- stanno». Ma accettarle, e spiegliorare notevolmente in dife- garle, è sempre più difficile. Torneo all’Irlanda, decisiva la differenza punti 1 Alla fine l’ha spuntata l’Irlanda, che ha espugnato lo Stade de France al termine di una partita piena di colpi di scena e il giallo finale di una meta annullata alla moviola ai galletti. All’Inghilterra, che ha terminato come i Verdi a quota 8 ma con una peggior differenza punti, non sono quindi bastati gli oltre 50 punti inflitti all’Italia all’Olimpico. Un anticipo di festa di San Patrizio (domani) e il migliore degli addii per il grande Brian O’Driscoll che a Parigi ha chiuso la sua carriera internazionale. Terzo il Galles, malinconica ultima l’Italia. Risultati: Galles-Scozia 51-3, Francia-Irlanda 20-22. Classifica: Irlanda 8 (+83 diff. punti); Inghilterra 8 (+73); Galles 6 (+43); Francia 6 (+1); Scozia 2; Italia 0. [SEME] 14 Cinque su cinque Gli azzurri delusi sull’erba dell’Olimpico romano dopo il ko con l’Inghilterra, quinta sconfitta nelle cinque partite del Sei Nazioni 2014 In tribuna tra i 71.257 spettatori (tutto esaurito) anche il tecnico della Roma Rudi Garcia L’EX AZZURRO Abbiamo scommesso Mete subite sui giovani, certe DA IRLANDA E INGHILTERRA delusioni Nel 2013 contro le stesse rivali (una vittoria e una sconfitta) ci stanno l’Italia non ne incassò nessuna Fabio Ongaro TM DELLE ZEBRE Basket: Minucci lascia Siena 1 Ferdinando Minucci non è più il gm di Siena: contratto risolto consensualmente. Oggi in A si gioca l’8a di ritorno: ore 16,30 Sassari-Venezia; 18,15 MilanoRoma, Cremona-Avellino, Pistoia-Siena, Bologna-Reggio Emilia, Caserta-Montegranaro, Pesaro-Varese; 20,30 CantùBrindisi (Rai Sport 1). 44 STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 I numeri della settimana 508 MILIONI, FATTURATO RECORD LAMBORGHINI 1 Lamborghini ha chiuso l’anno fiscale 2013 con un netta crescita finanziaria: fatturato da 469 a 508 milioni di euro (+8%), consegne 2.121 vetture, record di vendite dei modelli V12 con 1.001 Aventador 50 MILIARDI IL RICAVO PREVISTO DA AUDI 1 Celebrando il record di vendite 2013 (1,575 mi- lioni di unità, traguardo raggiunto con 2 anni d’anticipo sul previsto) Audi ha annunciato per quest’anno ricavi in ulteriore crescita: oltre 50 miliardi di euro L’HI-TECH AVANZATO AL SERVIZIO DELLA SICUREZZA ALFONSO RIZZO VAITOUDDEN (SVEZIA) Tutto ebbe inizio a metà degli anni ’70, quando gli ingegneri della Bosch inventarono l’Abs (sistema anti bloccaggio in frenata, acronimo dal tedesco Anti Blockiert Schutz). Per poterlo proporre su auto in produzione di serie era necessario testarlo in tutte le condizioni possibili e, soprattutto, in condizioni di scarsa aderenza. All’epoca era in costruzione una pista di atterraggio nei pressi di Arjeplog, nel nord della Svezia, che d’inverno ghiacciava fornendo le condizioni ideali per mettere a punto sistemi come l’Abs: superficie piatta, aderenza vicina allo zero e massima riservatezza per via dell’isolamento del luogo, praticamente sperduto in mezzo ai ghiacci. Dove girano vetture di ogni marchio, molte in fase di collaudo, la privacy è di rigore. Obbligatorio dal 2004 per vetture di nuova immatricolazione: ecco come salva la vita La prima vettura al mondo dotata di Abs fu la Mercedes Classe S del 1978 (la prima italiana fu invece la Lancia Thema nel 1984) e oggi come allora, l’Abs funziona a meraviglia. La vera novità consiste nel fatto che, da optional consigliato, è diventato un sistema di sicurezza ormai irrinunciabile, montato di serie su tutti i modelli. Per valutarne a fondo la straordinaria efficienza in condizioni estreme, nulla è meglio di un test come quello fatto sui ghiacci perfettamente lisci del Centro Prove Invernali Bosch di Vaitoudden, vicino ad Arjeplog, che proprio quest’anno festeggia 10 anni di attività. L’iniziativa del Gruppo Bosch è nata dalla necessità di disporre di un centro prove per la messa a punto dei propri sistemi, ma anche dalla sempre crescente richiesta dei costruttori di strutture adeguate per i test delle vetture prima della produzione in serie. Ieri e oggi La Mercedes Classe S attuale e quella del ’78 ABS Le prove comparative I coefficienti di aderenza e i tempi di frenata, con e senza Abs, vengono comparati dagli ingegneri della Bosch. A sinistra, il test nelle condizioni di ghiaccio liscio con una Vw Up! l’Abs dovrà essere anche sui motocicli oltre 125 cc) e ci vorranno solo pochi mesi perché diventi obbligatorio, da novembre di quest’anno, il sistema di controllo elettronico di stabilità Sono già disponibili impianti evoluti per i modelli ibridi e per l’auto che guida da sola In un crescendo rossiniano, sono sempre più numerosi gli ingegneri dell’industria automobilistica che si trasferiscono ad Arjeplog da novembre ad aprile, per periodi che vanno da qualche giorno a qualche mese. Straordinaria l’ospitalità svedese: gli abitanti del posto mettono a disposizione le loro case e si godono altrove le ferie, mentre quelli che restano si occupano di garantire tutti i servizi utili ad una popolazione che arriva a triplicare (albergazione, ristorazione, servizi). Agli ingegneri non resta che provare e riprovare per assicurare che Abs, Esp e tutte le altre diavolerie ci salvino la vita. Se già nel ’78 i primi Abs approdavano sulle auto, soltanto dal 2004 l’adozione è divenuta obbligatoria per l’omologazione di nuovi veicoli (l’UE ha stabilito che dal 2016 L’evoluzione del sistema elettronico anti-bloccaggio delle ruote: test estremi sulla pista svedese della Bosch che lo inventò nel 1978 Esp (o Esc, Vdc, Dsc, cambia soltanto la sigla). Guidando sugli 11 km di piste tracciate sul lago ghiacciato ci si rende veramente conto dell’importanza di questi sistemi. Senza Esp, schivare un alce può risultare un’operazione mortale. Il processo di democratizzazione di questi sistemi salvavita è ormai iniziato da tempo: entro qualche anno l’Esp sarà obbli- gatorio per legge praticamente in tutto il mondo, anche nei paesi «freschi» di motorizzazione, così come avvenuto per l’Abs. Sono già installati in produzione i nuovi impianti frenanti Esp hev con iBooster studiati appositamente per le vetture elettriche e ibride. Ideati per consentire il massimo recupero dell’energia frenante, riducendo così consumi ed emissioni (altro obiettivo centrale) e aumentando l’autonomia. Nel frattempo Bosch sta lavorando ad altre interessanti soluzioni per l’auto del futuro che, presto o tardi (si parla del 2025), sarà in grado di guidare da sola. Uno scenario in cui la concentrazione dell’elettronica a bordo e il coordinamento di tutti i sistemi di controllo e sicurezza richiedono massima precisione. La garanzia di funzionamento in ogni situazione è fondamentale. A ulteriore beneficio del centro prove invernali di Arjeplog che all’inizio dell’inverno attende a braccia aperte la migrazione dei sempre più numerosi ingegneri. I multivan di lusso Il pullmino si traveste da limousine e Viano diventa Mercedes Classe V MONACO DI BAVIERA «Lo spazio è il vero lusso. E da questo punto di vista la Classe V è di gran lunga il nostro modello più lussuoso». Il n. 1 del Gruppo Daimler, Dieter Zetsche, ha presentato così (per ora staticamente) il nuovo van Mercedes che sostituisce il precedente Viano. Certo, a prima vista è pur sempre quello che in Italia chiamiamo pullmino, più che una monovolume o una grossa berlina. Perché da noi questa tipologia di veicoli, come ricorda Dario Albano, direttore vendite e marketing veicoli commerciali di Mercedes-Benz Italia, «è al 70% utilizzata come shuttle dagli alberghi o per noleggio con conducente, solo il 30% dai privati». Ma in altri paesi, a cominciare dagli Usa che le hanno inventate e pure in Germania, le monovolume di grosse proporzioni sono largamente usate dalle famiglie numerose. E con la Classe V siamo oltre i 5 metri di lunghezza, con 6 o 8 posti. Orientandosi verso un target sempre più vasto, Mercedes decide di puntare decisamente su contenuti, allestimenti interni, sicurezza attiva e passiva, per farne una «berlinona» lussuosa di grandi dimensioni, sempre meno un veicolo da lavoro. Anche lo stile vuole la sua parte: così il frontale contrassegnato dall’imponente calandra a scu- do orizzontale sfoggia i fari della ammiraglia Classe S, per la prima volta nella categoria interamente con luci a Led. E il portellone posteriore presenta un lunotto ampio, apribile anche parzialmente per facilitare il carico dall’alto degli oggetti, magari quando si esce dal supermercato con la spesa, senza dover per forza sfruttare tutto il volume del bagagliaio. È l’interno, però, che lascia quasi stupefatti. La plancia, imponente, è decisamente ispirata a quella (davvero elegante) della S. Le poltroncine singole sono ben profilate, comode, e disponibili nelle combinazioni più varie. I materiali dei rivestimenti sono di altissima qualità, La nuova Classe V Mercedes: prezzi da 40.399 a 62.735 euro la sensazione è di trovarsi in un salotto viaggiante per le rifiniture e l’infinito spazio a disposizione. La Classe V, costruita in Spagna, nella fabbrica di Vitoria, è offerta con 2 passi e 3 lunghezze diverse. I motori sono a 4 cilindri turbodiesel 2,1 litri con 3 diverse potenze: 136, 163 e 190 Cv. Presenti, di serie o a richiesta, undici sofisticati dispositivi di assistenza elettronica, proprio tutti quelli offerti sulle berline Mercedes Casse E e S, che facilitano e rendono più sicura la guida e il parcheggio. La Classe V viene commercializzata in Italia questo mese, anche se il lancio vero e proprio è previsto per giugno. Il prezzo base non dovrebbe essere molto superiore ai 35 mila euro, anche se ovviamente in quello finale conteranno gli optional. [M. D. I.] LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 15 www.lastampa.it/motori MILA UNITÀ DELLA FIAT OTTIMO IN CINA 1 Fiat ha avviato la vendita della nuova Ottimo in Nel sito motori approfondimenti e fotogallery Cina. Una berlina 5 porte derivata dalla Viaggio (che lo scorso anno ha conquistato oltre 42 mila cinesi). Previste 15 mila unità, saliranno a 20 mila nel 2015 In breve Alla sfida delle elettriche si iscrive anche la e-Golf Martedì sera Il «caso TorinoDesign» all’Unione Industriale Silenzio, spunto entusiasmante, autonomia tra 130 e 190 km Si gira la classica chiavetta sul piantone dello sterzo e un suono avverte che il motore è acceso. Leva del cambio dalla posizione P alla D, proprio come con un normale automatico, poi si preme il pedale dell’acceleratore e la vettura si mette in movimento. Senza strappi, ma soprattutto senza il minimo rumore. Perché è una e-Golf: la prima versione a completa trazione elettrica che arricchisce la gamma della più venduta vettura d’Europa a 40 anni dalla sua nascita. Un’auto elettrica è ancora qualcosa di esotico per la stragrande maggioranza degli automobilisti: incuriosisce, ma «spaventa». Ora anche la Volkswagen, che ha organizzato il test nel centro di Berlino, ora si è dotata di questa tecnologia, e per un modello molto popolare. La e-Golf è in tutto identica a quelle con motori tradizionali, solo il frontale è privo della griglia per il raffreddamento. Anche all’interno non ci sono differenze, se non nelle indicazioni del cruscotto e del pannello contenuto nel grande display del navigatore. Il cuore è un motore elettrico che offre 85 kW/115 Cv, alloggiato anteriormente, nella stessa posizione di un propulsore tradizionale. Lo alimentano batterie agli ioni di litio: 264 celle che forniscono una capacità di 24,2 kWh. Grazie alla caratteristica della piattaforma modulare MQB (quella che prevede motori anteriori trasversali) del Gruppo Vw sono posizionate sotto i sedili anteriori e posteriori e in corrispondenza del tunnel centra- Stesso look La e-Golf è in tutto simile alla Golf normale Sul cruscotto un indicatore segnala le fasi in cui le batterie si ricaricano, frenando o accelerando le. Le prime sensazioni di guida sono entusiasmanti. L’accelerazione è notevole, come in tutte le elettriche: da 0 a 60 km orari in 4,2 secondi, piena, senza «bu- chi». Il cambio è monomarcia, non si avverte alcuna variazione nell’erogazione della potenza. Il silenzio è assoluto, dall’abitacolo non si avverte nep- La Volvo Concept Estate fa collezione di premi numerose pubblicazioni europee «Car of the Show» del Salone ginevrino. Il riconoscimento segue quelli ottenuti dai due precedenti prototipi: la Concept Coupé era stata eletta Car of the Show dalla stampa tedesca allo IAA di Francoforte in settembre e la Concept XC Coupé aveva ricevuto il prestigioso Eyes On Design al Naias di Detroit a gennaio. Transit si declina in 450 varianti e debutta tra i minibus compatti CORRADO CANALI BARCELLONA Il nuovo Transit segna l’inizio dell’era globale del veicolo commerciale Ford. Le varianti disponibili sono illimitate, risultato di un incrocio di passi, misure e potenze davvero unico. Il lancio della gamma Transit è previsto in aprile, ma si completerà a novembre con la piccola delle varianti. Tre le tipologie di telai che mette a disposizione il nuovo Transit. Quella classica, con la carrozzeria a Van, si declina secondo due misure di passo e tre lunghezze. Ci sono anche diverse opzioni di altezza del tetto. La versione M2 Bus è la prima novità della gamma commerciale, che si prepara a competere anche nel settore dei bus compatti sino a 18 po- pur il ronzio del motore elettrico. Sul cruscotto uno strumento circolare indica, con una zona verde, le fasi in cui le batterie si ricaricano: in frenata o in de- «CAR OF THE SHOW» AL SALONE DI GINEVRA 1 La Volvo Concept Estate è stata giudicata da Il Ford Transit nella versione Jumbo può ospitare 18 persone sti. Due misure di passo e tre lunghezze, come per il furgone. Il cerchio si chiude con la variante Chassis che propone cinque tipologie di passo e altrettante lunghezze, senza dimenticare la possibilità di ca- bina singola o doppia. Nel nuovo Transit la vita di bordo, pur conservando una certa razionalità, si è lasciata influenzare in maniera evidente dal concetto di comfort automobilistico. Ma il legame con l’auto lo 45 MOTORI LA PROVA URBANA A BERLINO DELLA VOLKSWAGEN «ZERO EMISSION» MARCO DEGL’INNOCENTI BERLINO . evidenzia in modo speciale quando si tratta d’infotainment. È infatti disponibile il sistema Sync, mentre in autunno sarà aggiunta anche la funzione AppLink, per il controllo vocale delle più diffuse app. Passiamo al motore che è uno solo di 2200 cc TDCi, ma in tre livelli di potenza: 100, 125 e 155 Cv, per ora abbinati a un cambio manuale a sei marce, ma per il futuro si parla già di automatico. Il 4 cilindri Ford è proposto a trazione anteriore, posteriore anche con ruote gemellate, o integrale. Previsto il pacchetto ECOnetic sul 125 Cv co n s i s t e m i co m e l o Start&Stop che riducono consumi ed emissioni. Ricapitolando le varianti del nuovo Transit sono 450, per 6 diverse versioni: Van, Van doppia cabina, Combi, Chassis cabina singola o doppia e Bus M2. Disponibili, invece, 5 lunghezze di carrozzeria (da L1 a L5) e due altezze del tetto (H1 e H2). Cinque anche le classi di portata e tre le tra- 1 Alla celerazione. Una spia calcola costantemente l’autonomia; quella massima è dichiarata in 190 km, la minima in 130. Ai semafori, e ce ne sono tanti, la e-Golf scatta morbida e decisa. La frenata è sicura, spesso per decelerare notevolmente non c’è neppure bisogno di agire sul pedale del freno, basta giocare (ci vuole poco tempo per prendere confidenza) con la leva del cambio per spaziare tra 4 modalità di recupero energia, che si aggiungono alle tre di guida, regolabili tramite un pulsante. Ma nell’uso normale ci si limita a premere il pedale dell’acceleratore e quello del freno, anche se proprio lo stile di guida influisce molto sull’autonomia. La e-Golf può toccare i 140 km/h, che però nel nostro test ribalta il car design martedì sera all’Unione Industriale di Torino. L’ultimo degli appuntamenti organizzati in collaborazione con La Stampa esplora i nuovi orizzonti dello stile automobilistico attraverso il fenomeno «TorinoDesign», l’azienda fondata nel 2006 da Roberto Piatti (foto) che oggi esporta nel mondo il miglior made in Italy. Un’avventura di successo raccontata in un volume di Decio Carugati, che sarà presente all’incontro con Benedetto Camerana e lo scrittore Stephen Bayley, fondatore del London Design Museum. Tecnologia Lo specchietto magico Nissan con schermo Lcd Le 264 celle a ioni di litio sono sotto i sedili Problemi? La ricarica e il prezzo: 37 mila euro urbano non abbiano neppure potuto avvicinare. Naturalmente la vettura ad un certo punto va ricaricata. I sistemi sono 3: presa tradizionale di corrente a 220 V (13 ore); apparecchio di ricarica rapida, ad esempio sul muro in garage (le ore calano a 8); in mezz’ora (fino all’80 % della capacità) dalle apposite colonnine che in alcune città europee cominciano a vedersi. Per chi è indicata questa macchina, acquistabile in Italia da giugno? La risposta più logica: per i pendolari con decisa coscienza ecologica che percorrono in media 50 km al giorno o poco più. Certo, resta un aspetto non proprio secondario: i circa 37 mila euro del prezzo. zioni. Molteplici le variabili di prezzo per i due allestimenti previsti: Entry e Trend. Il modello d’accesso alla gamma Transit è il Furgone 290 Entry TDCi 100 Cv, offerto a 23.000 euro. Non ci sono differenze di prezzo, invece, tra la trazione anteriore e quella posteriore, mentre quella integrale costa 5.000 euro, ma non è disponi- Il commerciale Ford si offre in sei versioni , 5 lunghezze e 2 altezze Tutte connesse con Sync bile sui modelli da 100 Cv. Servono 750 euro per passare da una portata all’altra, così come per salire di potenza. Stessa differenza di prezzo tra le carrozzerie, mentre la Bus M2 costa 4.750 euro in più. L’allestimento Trend costa 1.500 euro in più, 2.500 sul Transit Bus M2. Cifre a cui vanno poi sommate le variabili legate alle lunghezze e alle altezze. 1 Nissan ha presentato il primo specchio retrovisore al mondo dotato di monitor Lcd che consente al guidatore di passare dalla visione monitor a quella tradizionale (specchio) a seconda delle preferenze. Una telecamera ad alta definizione sul retro assicura una vista chiara e allargata di tutto lo spazio posteriore, per un controllo ottimale dei coni d’ombra. Sul fondo del retrovisore, un pulsante consente di attivare il monitor o scegliere la visione tradizionale. I record dell’Iveco Dopo un milione di km il Daily è «come nuovo» 1 L’impiego quotidiano di un Iveco Daily, versione minibus, in Sudafrica da SowetoJohannesburg verso la Namibia è diventato un video «virale». E testimonia l’efficienza del veicolo che, attraverso terreni impervi o desertici della savana, ha compiuto un milione di km restando «come nuovo». Sono 25 i Daily (prodotti a Valladolid) che hanno superato il traguardo. Launch Edition Alfa 4C, tour a Modena per 21 clienti europei 1I primi 21 clienti europei della 4C Launch Edition sono stati invitati da Alfa Romeo a trascorrere un weekend nella fabbrica artigianale della supercar compatta, lo stabilimento modello della Maserati a Modena. T1 CV PR T2 DOMENICA 16 MARZO 2014 LA STAMPA 46 IN EDICOLA CON LA STAMPA Oggi Ieri Un anno fa MIN (˚C) IL TEMPO IN CITTÀ 4 4.4 4.5 MAX * In edicola con La Stampa * 47 20 19.8 12.7 Diario T1 T2 Le letture della domenica La scuola sempre sveglia Alla scoperta dei “vippini” Alla Piazza dei Mestieri tra i birrai dell’alba e i pasticcieri della notte Un nuovo trend tra gli adolescenti «Contano il look e i giudizi su Facebook» Esposito e Remmert Elena Lisa ALLE PAGINE 56-57 A PAGINA 61 LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 TORINO Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] Nei guanti la prova contro l’ex colf La scoperta del Ris nell’indagine sulla strage di Caselle Gianni Giacomino A PAGINA 55 I giovani e il lavoro fai-da-te IL VOTO DEL 25 MAGGIO I BIG IERI IN CITTA’, MARTEDI’ IL VERTICE RISOLUTIVO Centrodestra diviso Due giorni per decidere Forza Italia e Ncd rivendicano il candidato. La Lega: noi da soli Si tratta. Martedì vertice * finale a Roma per scegliere il candidato alla presidenza della Regione. Ma è scontro tra l’azzurro Toti e Alfano sul voto utile alle elezioni Europee. Anche la Lega e Fratelli d’Italia alzano la voce, ma le diplomazie lavorano sull’ipotesi del ticket Pichetto-Porchietto per superare i contrasti emersi nel centrodestra. Ieri il «Freelance day» Come sopravvivere alle leggi del mercato Elena Barberis A PAGINA 58 Basket Pms-Trento per il primato Mondo e Tropeano A PAGINA 51 REPORTAGE Big match al Ruffini: una vittoria vale la testa della classifica CHIAMPARINO PER IL Domenico Latagliata A PAGINA 67 PIEMONTE Il “bicerin” che sa tanto di Torino La «Prova» del Nove nata in piazzetta della Consolata Rocco Moliterni Guida al pieno meno caro Assandri, Coccorese, Insalaco e Priante ALLE PAGINE 48-49 ALLE PAGINE 64-65 Chiamparino presenta il suo simbolo Full immersion elettorale nei mercati del Cuneese Beppe Minello A PAGINA 52 La saga del velodromo ANDREA ROSSI «C he cosa aspettate?» Avessero potuto liberarsi dal linguaggio da legulei con cui sono costretti a scrivere i loro atti, i giudici del Tar si sarebbero probabilmente rivolti così agli ex gestori del Motovelodromo, lo storico impianto chiuso dallo scorso autunno. I quali si erano rivolti al tribunale contestando l’ordinanza con cui il sindaco Fassino aveva messo i sigilli alla struttura per motivi di sicurezza: estintori, cartelli, vie di fuga. Il Tar ha replicato con un verdetto salomonico. In sostanza: i lavori da eseguire sono così irrisori che basta un mese e un po’ di buona volontà. E dunque, in 30 giorni i gestori dovranno provvedere a mettere a norma l’impianto. Nei 10 successivi Palazzo Civico dovrà controllare. «In realtà i lavori sono stati eseguiti, il Comune può venire a controllare domani», dicono i gestori. A quel punto il Motovelodromo potrebbe riaprire. Anche perché la decisione del Comune di revocare la licenza al Comitato cui era stato affidato è stata cassata (meglio, sospesa), sempre dal Tar. Se ne riparlerà a fine anno. LA STORIA Torre Pellice “espelle” Mussolini GUIDO NOVARIA S parisce Benito Mussolini dall’elenco dei cittadini onorari di Torre Pellice. A novant’anni esatti dalla sua iscrizione, sabato prossimo, il Consiglio comunale è chiamato a cancellare il nome del Duce e fondatore del fascismo che, nel ’24, ad appena due anni dalla conquista del potere, il podestà del Comune valdese si era affrettato a proporre e a far approvare - naturalmente all’unanimità dall’assemblea consiliare. Oggi il sindaco di Torre Pellice Claudio Bertalot spiega che la presenza del cavaliere Benito Mussolini non è stata una scoperta tardiva: «Sapevamo, ma il problema si è posto - spiega - nel momento in cui abbiamo deciso di istituire un apposito registro per i bambini stranieri nati e residenti in Italia». E aggiunge, quasi a discolpa: «D’altra parte negli Anni Venti erano stati molti, se non quasi tutti, i Comuni che conferirono l’onorificenza a Mussolini. Ma tenere il suo nome oggi e soprattutto quando andiamo a conferirla ai minori stranieri, come esempio di democrazia, ci è sembrato che stridesse parecchio».Ma nella «capitale» valdese non mancano perplessità sulla cancellazione: «Si poteva fare prima, quando tutti in paese sapevano che il Duce era un nostro concittadino». T1 CV PR T2 48 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 gg Dossier/Guida ai consumi (ultima puntata) Corso Re Umberto Benzina “Mi metta cinque euro” E pagano con le monetine Al distributore della Ip di corso Re Umberto, all’angolo con corso Einaudi, l’immagine dell’uomo in giacca e cravatta che fa il pieno porgendo la carta di credito ormai è un lontanissimo ricordo. «Anche se lavoro in una zona molto ricca di Torino, si è registrato un aumento esponenziale di automobilisti che mi chiedono appena 5 euro di benzina. Vengono anche tutti i giorni, e mi pagano con monete da un euro e cinquanta centesimi – dice il gestore Franco Basiletti -. Il record più basso è stato un rifornimento da 1,80 euro». Giusto la benzina indispensabile per tornare a casa. Non c’è più nessuno che passa da lui per fare il pieno, neanche nel fine settimana. Quando gli automobilisti sono francesi, invece, fa ottimi affari: «In Francia sono abituati al self service – spiega -, e vedendo che da noi i benzinai esistono ancora, mi lasciano sempre la mancia». [C. INS.] Corso Massimo d’Azeglio “Tra tasse e spese non mi resta niente” «Sono tre anni che non porto un euro a casa». Diego Usati, dal distributore in cui lavora tutti i giorni di corso Massimo 24, racconta che tutto quello che guadagna al mese, circa 1.000 euro, lo spende tra tasse, bollette, spese del commercialista e tutto il resto. «Continuo a resistere con i pochi risparmi che ho, sperando che prima o poi ci possa essere una ripresa», dice con un tono di voce pieno di rassegnazione. «Che cosa posso fare? Ho pensato tante volte di cambiare lavoro, ma a sessant’anni dove mi prendono?». In corso Massimo fino a dieci anni fa i distributori erano cinque. Adesso ne sono rimasti soltanto più tre. «Da novembre dell’anno scorso sono passato da Q8 alla pompa bianca – continua Diego Usati -, si risparmiano così circa 13 centesimi. Ma anche l’aver abbassato il prezzo della benzina non è servito a risollevarmi dalla crisi». [C.INS.] Piazza Chironi 1,720 Ip Corso Monte Cucco angolo corso Peschiera (self) 1,727 Q8 piazza Massaua angolo via Pietro Cossa 1,738 Agip Via Servais 25 (in orario di chiusura) 1,745 Q8 piazza Massaua angolo via Pietro Cossa (self) 1,746 Q8 corso Monte Cucco angolo via Monginevro 1,778 Agip via Servais 25 (self) 1,780 Esso via Lessona 82; 1,783 Eni p.zza Bernini (Iperself) 1,784 Total erg piazza Chironi; 1,787 Eni via Lessona 30 (self) 1,798 Ex Ip c.so Monte Grappa 63 (servito) 1,800 Esso via Lessona 82 (self) 1,811 Agip c.so Monte Grappa 29 (self) 1,812 Agip corso Monte Cucco 11 1,815 Ip c.so Monte Cucco ang. c.so Peschiera (servito) 1,816 Q8 C.so Monte cucco ang. via Monginevro (self) 1,820 Q8 Piazza Bernini 1,828 Eni piazza Bernini (servito) 1,827 Eni via Lessona 30 (servito) Diesel 1,627 Q8 p.zza Massaua angolo via P. Cossa (in chiusura) 1,628 Ip corso Montecucco angolo corso Peschiera (self) 1,628 Agip via Servais 25 (in orario di chiusura) 1,630 Q8 c.so Montecucco ang. via Monginevro (in chiusura) 1,639 Q8 piazza Massaua angolo via Pietro Cossa (self) 1,668 Agip via Servais 25 (fai da te) 1,669 Esso Via Lessona 82 (in orario di chiusura) 1,672 Eni piazza Bernini (Iperself) 1,677 Eni via Lessona 30 (self) 1,678 Total erg piazza Chironi 1,689 Esso via Lessona 82 (self) 1,700 Ex Ip corso Monte Grappa 63 (servito) 1,700 Q8 c.so Montecucco ang. via Monginevro (self) 1,702 Agip corso Montecucco 11 1,707 Agip corso Monte Grappa 29 (self) 1,710 Q8 piazza Bernini 1,715 Ip c.so Montecucco ang. corso Peschiera (servito) 1,717 Eni piazza Bernini (servito) 1,717 Eni via Lessona 30 (servito) Prezzi a confronto IL MENO CARO IL PIÙ CARO Benzina 1,685 Piazzale San Gabriele di Gorizia, Carrefour (self) 1,699 Piazzale San Gabriele di Gorizia, Tamoil (servito) 1,719 Piazza Omero, Esso (self) 1,719 Via Pio VII angolo via Duino, Totalerg (self) 1,732 Piazza Bengasi, Agip (self) 1,744 Corso Traiano 62, Total (self) 1,749 Via Gaidano angolo via Rubino, Q8 (self) 1,758 Corso Traiano 128, Ip (self) 1,772 Piazza Bengasi, Agip (servito) 1,881 Via Gaidano angolo via Rubino, Q8 (servito) 1,959 Corso Traiano angolo corso Unione Sovietica, Q8 (servito) Diesel 1,579 Piazzale San Gabriele di Gorizia, Carrefour (self) 1,579 Piazzale San Gabriele di Gorizia, Carrefour (self) 1,589 Piazzale San Gabriele di Gorizia, Tamoil (servito) 1,604 Piazza Omero, Esso (self) 1,612 Piazza Bengasi, Agip (self) 1,629 Via Pio VII angolo via Duino, Totalerg 1,638 Corso Traiano 62, Total (self) 1,639 Via Gaidano angolo via Rubino, Q8 (self) 1,652 Piazza Bengasi, Agip (servito) 1,655 Corso Traiano 128, Ip 1,770 Via Gaidano angolo via Rubino, Q8 (servito) 1,819 Corso Traiano angolo corso Unione Sovietica, Q8 (servito) Scendono i prezzi Spariscono i benzinai “Ci offrono contratti per fare le pulizie” In città aumenta il numero dei distributori automatizzati Le pompe «ghost» si diffondono a macchia d’olio. E sono l’incubo di ogni benzinaio: il fantasma che li tormenta è il loro. Sono ghost le pompe dove tutto diventa automatico e il tradizionale benzinaio sparisce. O meglio, diventa una figura evanescente. «Ci viene offerto un contratto per passare a occuparci della pulizia e controllare che tutto sia a posto. Ma con la partita Iva in tasca non resta nulla» dice Manuela Tartaglia del Cinque, sette, addirittura dieci centesimi al litro in meno. Il prezzo della benzina ha arrestato la sua corsa. Rispetto a sei mesi fa, rimane in linea quello del diesel, ma registra un calo la verde. Per verificarlo, abbiamo visitato una sessantina di distributori in città, scoprendo così che la scomparsa dei «pieni» va di pari passo con la «ghostizzazione delle pompe», ovvero l’automatizzazione di tante sta- PAOLO COCCORESE CHIARA PRIANTE Total Erg di piazza Chironi. Il suo impianto da tempo è in rosso. «Le grandi compagnie spingono per ghostizzare. Vedremo se ci sono altre soluzioni» dice Teseo Bastia, proprietario dell’impianto e di un’altra decina in città. «Finiremo tutti così» è l’amara previsione del gestore del Q8 di piazza Massaua. I suoi prezzi sono buoni. «Ma è troppa la concorrenza dei nuovi ghost dell’Ip in via Pietro Cossa. Anche noi diventeremo fantasmi». [F. ASS.] Sulla «Stampa» Le precedenti puntate: carne e pesce (3 marzo), frutta e verdura (9 marzo) 1 zioni che sta decimando i benzinai. Buone notizie, dunque, per chi si serve di senza piombo. Il prezzo oscilla dal minimo di 1,674 al litro dell’Eni all’Auchan di corso Romania, a un massimo di 1,765. Scegliendo la pompa più economica, si possono risparmiare - per un pieno - fino a 10 euro. Sconti ovunque poi, e risparmi in tutti i quartieri. Merito, per così dire, del calo dei consumi (tra il 20 e il 50 per cento) che ha fatto scendere i prezzi. «Facevo 30 mila chilometri l’anno, ora la metà: prendo la vettura solo quand’è indispensabile» racconta Paolo Ussia. E se fare il pieno è diventato un lusso, aumentano le pompe ghost, con tante stazioni che si trasformano in self-service: «Il futuro sarà senza benzinai, come in Francia e in Germania» ammette Giovanni Tonutti della Totalerg di piazza Zara. Una rivoluzione che già si respira al Val di piazza Costantino Il Grande: qui gli addetti sono rimasti solo per controllare l’olio e gonfiare le gomme. Hanno collaborato Fabrizio Assandri e Cristina Insalaco 2 Unlettorescrive: 1 «Alla luce dei recenti dolo- rosifattidicronacasitornaaparlare degli alberi torinesi. Quindi conogniprobabilitàassisteremo ad una nuova serie di abbattimenti,percarità,sempreampiamente giustificati. Io domando però come la nostra città possa continuare a vantarsi delle proprie alberate quando è sotto gli occhi di tutti la loro deplorevole condizione. Nei corsi Vittorio Emanuele, Galileo Ferraris, Duca degli Abruzzi, Stati Uniti, San Maurizio i buchi non si contano. In corso Re Umberto sono anni chenonsipiantanogl’ippocastani. E che dire dei platani imponentidifrontealMastiodellaCittadella? Sono parecchi lustri che ne han visto la scomparsa sostituiti da una colata di bitume. Stessasorteperiplatanidicorso Moncalieri angolo corso Fiume. E forse se nei 10 anni trascorsi ci si fosse preoccupati dello stato degli alberi del Monte dei Cappuccini oggi non li avrebbero ab- Specchio dei tempi 2 123456 86 9ABCDBED F 9AB 436AE36D6 666 86E6DB436 13 C6 EA3AB8A1A6AEB3DCDD8AADEA1F6ECD63D639666 2 battuti. E quanti sono quelli soffocati dalla crescita incontrollata dell’edera nel Parco Leopardi già devastato dagli smottamenti? Dal canto mio regalerò una pianta che sostituirà (mi pare fosse un acero) quellatantoamatadaimieidefunti genitori (che ovviamente non c’è più) di un angolo del Valentino di frontealBorgoMedioevale...». U.RICHELMI Unalettricescrive: 1 «E’ il secondo sabato pomeriggio che mi reco in centro città con la linea 13 e a causa di manifestazioni, il bus da via Cernaia devia il percorso. «Dopo aver sbrigato le mie commissioni ho provato a chiedereperbenduevolteacoppiedivigili urbani, numerosi agli incroci, se per caso sapevano il percorso del 13 per il rientro. La laconica risposta in entrambi i casi è stata: la Gtt non ci informa. Poiché finalmente qualche turista si vede in strada, nonsarebbeopportunorichiedere aGttunminimodiinformazioneal riguardo? O magari pretendere dai vigili un minimo di sforzo per chiedereinformazioniviaradio? «Nelmiocasosonorientrataa piedi e la questione non mi ha preoccupata più di tanto, però chi non conosce la città o è anzia- no e affaticato a chi domanda?». ROSANNADELLACHIESA Unlettorescrive: 1 «Per i correntisti postali che fruiscono del servizio di estratto conto on-online la passione pasquale comincia... poco dopo la Befana! Sì, perché ogni anno l’estrattocontodelmesedigennaio arriva non prima di fine febbraio (cioè quando è quasi ora di ricevere quello di quest’ultimo mese). Quest’anno poi Poste Italiane sembra intenzionata a battere ogni record: siamo alla fine della primadecadedimarzoedell’e/cdi gennaio ancora nessuna traccia. Capisco che a gennaio si debbano calcolare gli interessi di tutto l’anno precedente e che questo comporti del lavoro supplementare, ma l’informatica, ormai entrata a pieno titolo anche nella vecchia Pt, cosa fa? Estratto conto di gennaio2014:secisei,battiunbip!...». DANIELEORLA L’EnteParcoscrive: riferimento alla rubrica Specchio dei tempi, dell’8 marzo u.squestoenteintenderispondere sul punto “Stupinigi la sparizione degli scoiattoli”, mediante l’integrale pubblicazione di quanto segue. In risposta a coloro che chie- 1 «In devano informazioni sulla diminuzione di scoiattoli nel Parco di Stupinigi, l’Ente Parco osserva che nonrisultanoincorsoazionidicontrollo né di disturbo su questi animali esotici (scoiattolo grigio americano),lacuipresenzaècausadell’estinzione nei boschi della zona delloscoiattolorossonostrano. E’ possibile che i minori avvistamenti da parte dei fruitori siano dovuti al fatto che recentemente nell’area frequentata dal pubblico, per ragioni di sicurezza, è stata ridotta la componente arborea e che gli scoiattoli si siano quindi spostati nelle zone boschive adiacenti, ovvero che la minor copertura arborea in tale zona abbia favorito l’azione predatoria ad esempio degli uccelli rapaci nidificanti nel Parco». STEFANIAGRELLA,ROBERTOROSSO [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .49 g Pozzo Strada Benzina 1,680 Piazza Costantino il Grande, Val (Self) 1,680 Corso Bramante, Repsol (Self) 1,719 C.so Massimo 24, Pompa Bianca (Self e Servito) 1,732 Piazza Borromini, Agip (Self) 1,732 Corso Massimo 40, Agip (Self) 1,739 Piazza Muzio Scevola, Shell (Self) 1,750 Piazza Borromini, Esso (Self) 1,760 Piazza Borronini, Esso (Servito) 1,780 C.so Re Umberto/ C.so Einaudi, Ip (Self e Servito) 1,812 Corso Massimo 40, Agip (Servito) 1,812 Piazza Borromini, Agip (Servito) 1,829 Piazza Muzio Scevola, Shell (Servito) 1,844 Piazza Zara, Total Erg (Self e Servito) 1,854 Corso Massino 2, Total Erg (Self e Servito) 1,879 Piazza Gran Madre, Esso (Servito) Diesel 1,580 Piazza Costantino il Grande, Val (Self) 1,580 Corso Bramante, Repsol (Self) 1,609 Piazza Muzio Scevola, Shell (Self) 1,609 C.so Massimo 24, Pompa Bianca (Self e Servito) 1,622 Piazza Borromini, Agip (Self) 1,622 Corso Massimo 40, Agip (Self) 1,634 Piazza Borromini, Esso (Self) 1,644 Piazza Borronini, Esso (Servito) 1,670 C.so Re Umberto/ C.so Einaudi, Ip (Self e Servito) 1,699 Piazza Muzio Scevola, Shell (Servito) 1,702 Corso Massimo 40, Agip (Servito) 1,702 Piazza Borromini, Agip (Servito) 1,738 Piazza Zara, Total Erg (Self e Servito) 1,748 Corso Massino 2, Total Erg (Self e Servito) 1,759 Piazza Gran Madre, Esso (Servito) Benzina 1.674 Corso Romania Auchan, Eni (self) 1.689 Corso Giulio Cesare 276, Q8 (self) 1.700 Beyfin corso Giulio Cesare (servita) 1.702 Piazza Derna Eni (self) 1.721 Agip via Lauro Rossi (self) 1.730 Corso Ciriè 33 (self) 1.739 Erg corso Ciriè 12 (servito) 1.750 IP Largo Regio Parco (servito) 1.765 Corso Giulio Cesare 264 (servito) 1.768 Total Erg via Cigna 187 (rotonda di via Cigna) (servito) 1.832 Via Priocca (Agip) (self) Diesel 1.564 Corso Romania Auchan, Eni (self) (se 1.567 Piazza Derna Eni (self) 1.569 Corso Giulio Cesare 276, Q8 (self) 1.592 Beyfin corso Giulio Cesare (servita) 1.614 Erg corso Ciriè 12 (servito) 1.617 Agip via Lauro Rossi (self) 1.619 Corso Ciriè 33 (Self) 1.640 Largo Regio Parco, Ip (sevito) 1.654 Corso Giulio Cesare 264 (servito) 1.659 Total Erg via Cigna 187 (rotonda di via Cigna) (servito) 1.721 Agip via Priocca (self) Centimetri-LA STAMPA I Consumatori L’installatore di gpl “Clienti rassegnati in cerca dei ribassi” “Il metano mi sta dando davvero una mano” Silvia Cugini CHIARA PRIANTE «C’è rassegnazione tra gli automobilisti ma anche un pizzico di consapevolezza in più». In via Parma, agli sportelli dell’Adoc, l’associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori, di cittadini ne passano tanti per protestare contro bollette, rincari, ingiustizie. Qui si ha il polso della situazione, non solo perché, come spiega Silvia Cugini, presidente di Adoc Piemonte, i dati di qualsiasi settore vengono raccolti e analizzati. Icittadinisonoarrabbiatiper i rincari della benzina? «Prevale la rassegnazione, ormai. Tre anni fa si protestava, oggi decisamente meno. Va Presidente di Adoc Piemonte con sportelli in via Parma detto che la situazione è migliorata grazie alla liberalizzazione che, scatenando la concorrenza, ha portato offerte». In meglio? «Sì, ora ci si è abituati a comparare i prezzi e poi scegliere: solo così si può risparmiare». Dai vostri dati cosa emerge? «I numeri più significativi sottolineano che, comunque, c’è stato un calo dei consumi e che molti, oggi, scelgono mezzi alternativi come la bici». «Ormai, più che un’esigenza, è addirittura diventata una moda». Gianni De Silvestro, da 25 anni monta impianti a gas e ha visto cambiare l’Italia dalla sua autofficina, la Gds Motors di corso Francia. «Una volta veniva a far montare l’impianto chi si comprava l’auto grande ma non poteva permettersela e voleva tagliare sui consumi. Oggi sono tanti che scelgono gpl o metano: lo fanno per risparmiare ma anche per essere attenti all’ambiente». Una rivoluzione? «Ho praticamente convertito la mia autofficina e faccio quasi solamente più installazione e manutenzione impianti: sono passato da mon- Gianni De Silvestro «L’anno scorso ho fatto passare a metano 200 clienti» tarne 50 all’anno nel 2003, ai 200 del 2013. Il motivo è chiaro: il gpl costa 75 cent al litro». Com’è cambiato il settore? «Stanno aprendo tantissimi centri per cavalcare l’onda: oggi basta essere iscritti per fare questo lavoro. Ma servirebbe, quanto meno, una licenza e una regolamentazione. Vedo auto arrivare con impianti montati poco correttamente: mettono a rischio la vita delle persone». C.PR.] “Lavoro senza marchi Forse riesco a resistere” Le loro aziende li hanno lasciati a casa anni fa, si sono reinventati una vita dietro una pompa di benzina. Ma hanno scelto un mestiere sempre più difficile. Da Salvatore Savoca (ex tecnico d’officina), all’Ip di corso Monte Cucco angolo corso Peschiera, fino a poco fa il self si attivava solo in orario di chiusura. Ora lo si può scegliere «h 24», risparmiando 15 cent al litro. Non è stata una scelta indolore. Ha dovuto licenziare un dipendente part time, con il self il suo margine è dimezzato (2,5 cent). Uno che resiste con il solo «servito»” è Gianluca Ferrano (che lavorava per la Peroni) in corso Monte Grappa 63 (Parella), dove non c’è il fai da te. L’Ip lascia l’impianto. La pompa resterà al suo posto e da fine marzo sarà bianca, senza marchio. «Così speriamo di essere più concorrenziali e sopravvivere» dice Ferrano, che già ora serve senza la divisa di bandiera. [F. ASS.] Corso Giulio Cesare Il costo è da self service ma il pieno è “servito” Tra le pompe di benzina del distributore della Beyfin al fondo di corso Giulio Cesare, i «milanesi» li riconosci non dalla sigla sulla targa, ma dalla richiesta del pieno. «In questa zona, da quando hanno chiuso tutte le aziende circostanti, nessuno fa più di 20 euro – dice Francesco, il gestore -. Solo chi viene da fuori riempe il serbatoio». I «milanesi» sono i forestieri che all’uscita della Torino-Milano, si fermano al distributore della «pompa bianca». I prezzi più bassi della media sono possibili solo perchè chi ci lavora ha sacrificato il proprio guadagno. «Su un pieno da 82 euro racimolo un euro» aggiunge il benzinaio che, per vincere la concorrenza dell’Eni all’interno dell’Auchan di corso Romania, ha deciso di offrire il «servito». «Propongo un prezzo da self-service, ma con la comodità che l’automobilista non deve farsi il pieno da solo». [P.COC.] Piazza Derna “Riesco a sopravvivere grazie all’autolavaggio” Per non perdere la sfida sul prezzo con gli altri distributori della zona, in piazza Derna Michele Fannilume, il gestore della grande stazione di servizio dell’Eni, ha dovuto tagliare il suo guadagno. «Mi sono dovuto togliere una “costola” – dice, indicando le tariffe per diesel e benzina sforbiciate nelle ultime settimane -. Il lavoro è calato drasticamente, qui sopravviviamo grazie alla servizio di autolavaggio». La crisi delle pompe di benzina in questo angolo del quartiere Rebaudengo, dove ci sono quattro grandi distributori in duecento metri, si presenta con un pesante taglio dei dipendenti. «Dieci anni fa, in questa stessa stazione, lavoravano quasi venti persone – aggiunge il nuovo gestore -. Oggi, ridotto il servizio del “servito” per far posto al self e con la fuga dei clienti, sono rimasti solo più in tre ad occuparsi di mandare avanti il lavoro sui vari turni». [P.COC.] T1 CV PR T2 DOMENICA 16 MARZO 2014 LA STAMPA 50 Tour op e ra tor da l 19 84 Via Juvarra, 18 Torino - Tel. 011/562.26.30 ITALIA ROMA: 4 gg - Pensione completa - Villa d’Este a Tivoli e Orvieto - Visita con guida di Roma - da € 445,00 - Partenze: 18/4; 28/4; 1/5; 30/5; 21/6; 10/7; 24/7; 31/7; 14/8 TOUR CLASSICI IN AUTOPULLMAN 2014: da 30 ANNI il miglior rapporto qualità - prezzo Ponti di Pasqua, 25 Aprile, I Maggio ed altre partenze FRANCIA ROMA: 5 gg - Pensione completa - Villa d’ Este a Tivoli e Orvieto - Visite con guida di Roma e Città del Vaticano - da € 565,00 - Partenze: 17/4; 1/5; 29/5; 20/6; 10/7; 24/7 VENEZIA, ISOLE DELLA LAGUNA E VILLE VENETE: 3 gg - Pensione completa - Visite con guida di Venezia e Ville Venete - Escursione a Burano, Torcello e Murano - da € 349,00 - Partenze: 19/4; 22/4; 25/4; 1/5; 2/5; 23/5; 31/5 TRIESTE, UDINE, REDIPUGLIA E PALMANOVA: 3 gg - Pensione completa - Visite con guida di Trieste - da € 329,00 Partenze: 19/4; 25/4; 1/5; 23/5; 31/5; 22/6 MANTOVA, FERRARA, DELTA DEL PO: 3 gg - Pensione completa - Visite con guida di Ferrara, Mantova e Sabbioneta - Navigazione nel parco del delta del Po - da € 335,00 - Partenze: 19/4; 25/4; 1/5; 31/5; 22/6 TOSCANA: 4 gg - Pensione completa - Pisa, Montepulciano, San Gimignano - Visite con guida di Firenze e Siena - da € 415,00 - Partenze: 18/4; 22/4; 24/4; 1/5; 30/5; 21/6; 3/7 TOSCANA INSOLITA: 4 gg - Pensione completa con bevande incluse - Cortona, Montalcino, San Quirico d’Orcia, Pienza e Lucca - Visite con guida di Arezzo e Camaldoli - da € 410,00 - Partenze: 18/4; 24/4; 1/5; 30/5; 21/6; 21/8; 28/8 TOUR DELLE DOLOMITI: 5 gg - Pensione completa - Pordoi, Cortina d’Ampezzo, Misurina, Val Gardena - da € 440,00 - Partenze: 11/6; 20/6; 24/6; 2/7; 16/7; 24/8; 27/8 LE MARCHE: 4 gg - Pensione completa con bevande incluse - San Marino, Recanati, Loreto, Ancona, Fano e Pesaro - Visite con guida di Macerata, Urbino e grotte di Frasassi (ingresso incluso) - € 449,00 Partenze: 18/4; 24/4; 1/5; 30/5; 21/6; 3/7 UMBRIA: 4 gg - Pensione completa - Todi, Gubbio, Spoleto e Lago Trasimeno - Visite con guida di Perugia ed Assisi - da € 399,00 - Partenze: 18/4; 22/4; 24/4; 1/5; 30/5; 19/6 COSTIERA SORRENTINA: 5 gg - Pensione completa - Visite con guida degli scavi di Pompei, Napoli e Capri - Escursione in Costiera Amalfitana - da € 585,00 - Partenze: 19/4; 23/4; 30/4; 29/5; 20/6; 16/7; 30/7 TREMITI, GARGANO E SALENTO: 8 gg - Pensione completa - Tour del Gargano, grotte di Castellana, Alberobello, Ostuni, San Giovanni Rotondo e Lanciano - Visite con guida alle isole Tremiti, Lecce e Matera € 995,00 - Partenze: 3/8; 10/8; 17/8; 24/8 GRAN TOUR DELLA SICILIA: 8 gg Pensione completa - Cefalù, Tindari, l’Etna, Taormina, Catania, Erice e Segesta - Visite con guida di Siracusa, Piazza Armerina, la Valle dei Templi ad Agrigento, Selinunte, Palermo e Monreale - da € 925,00 - Partenze: 19/4; 24/4; 29/5; 20/6 PARIGI: 4 gg - Pensione completa - Visite con guida di Parigi - Navigazione sulla Senna con il Bateau Mouche - € 478,00 Partenze: 18/4; 24/4; 1/5; 30/5; 21/6; 10/7 PARIGI E VERSAILLES: 5 gg - Pensione completa - Visite con guida di Parigi - Navigazione sulla Senna con il Bateau Mouche Escursione a Versailles - € 585,00 - Partenze: 17/4; 21/4; 23/4; 30/4; 29/5; 20/6; 16/7 ALSAZIA: STRASBURGO, COLMAR E LA STRADA DEI VINI: 4 gg - Pensione completa - Mulhouse, Obernai, castello di Haut-Koenigsbourg, Kaysersberg, Riquewihr, Ribeauvillé, Colmar - Visita con guida di Strasburgo - € 425,00 - Partenze: 18/4; 24/4; 1/5; 30/5; 21/6; 24/7; 7/8; 21/8 CASTELLI DELLA LOIRA, PARIGI E FONTAINEBLEAU: 5 gg - Pensione completa - Chenonceau, Amboise, Fontainebleau - Visite con guida di Parigi - Navigazione sulla Senna con il Bateau Mouche - da € 619,00 - Partenze: 17/4; 23/4; 30/4; 29/5 PARIGI, VAUX-LE-VICOMTE, MONT SAINT MICHEL E CHARTRES: 5 gg Pensione completa - Vaux-le-Vicomte, Le Mont Saint Michel, St. Malo, Chartres - Visita con guida di Parigi - Navigazione sulla Senna con il Bateau Mouche - da € 670,00 - Partenze: 23/4; 30/4; 29/5; 18/6; 23/7; 30/7 BRETAGNA E NORMANDIA: 7 gg - Pensione completa - Vannes, Carnac, Concarneau, Quimper, Pointe du Raz, Perros Guirec, St. Malo, Le Mont St. Michel, Omaha Beach, Arromanches, Deauville, Honfleur- da € 920,00 - Partenze: 19/4; 25/4; 11/5; 27/5; 15/6; 6/7 TOUR DELLA NORMANDIA: 6 gg - Mezza pensione - Le Mont St. Michel, St. Malo, Coutances, Bayeux, Arromanches, Deauville, Honfleur, Etretat, Fecamp, Rouen - da € 710,00 - Partenze: 22/4; 29/4; 28/5; 17/6 GRAN TOUR DELLA BRETAGNA E DELLA NORMANDIA: 8 gg - Pensione completa - Vannes, Carnac, St. Malo, Le Mont St. Michel, Granville, Coutances, Bayeux, Omaha Beach, Deauville, Honfleur, Etretat, Fecamp, Rouen, Chartres € 1.035,00 - Partenze: 19/4; 11/5; 25/5; 15/6 PROVENZA E CAMARGUE: 3 gg - Pensione completa - Avignone, Arles, il Parco della Camargue, Les Saintes-Maries-de-laMer, Aigues Mortes e Nîmes - da € 299,00 Partenze: 19/4; 25/4; 1/5; 31/5; 22/6; 4/7; 18/7 SVIZZERA SLOVENIA E CROAZIA 3 GIORNI IN SVIZZERA: Pensione completa - Lucerna, Basilea, Sciaffusa, Zurigo e TOUR DELLA SLOVENIA E CROAZIA: Gruyères - Escursione alle cascate del Reno 6 gg - Pensione completa - Bled, Opatija, - € 365,00 - Partenze: 19/4; 25/4; 2/5; 31/5 Rijeka, Pula, Rovinj, Porec e Trieste - Visita con guida di Lubiana - Escursione alle LA SVIZZERA: 4 gg - Pensione completa grotte di Postumia, all’isola di Krk ed al - Ginevra, Berna, Basilea, Sciaffusa, San Parco Nazionale di Plitvice - € 785,00 - Gallo, Lago di Costanza, Lucerna, Zurigo e Partenze: 28/5; 24/6; 22/7; 29/7; 5/8; 12/8 Gruyères - Escursione alle cascate del Reno - € 528,00 - Partenze: 18/4; 24/4; 1/5; 30/5 BELGIO, OLANDA E RENO AMSTERDAM E L’OLANDA: 5 gg Mezza pensione - l’Aja, Delft, Marken, Volendam - Visita con guida di Amsterdam Escursione alla Grande Diga - € 655,00 Partenze: 17/4; 27/4; 30/4; 29/5; 18/6 AUSTRIA, UNGHERIA, REPUBBLICA CECA E POLONIA MADRID, TOLEDO, VALENCIA E BARCELLONA: 7 gg - Pensione completa - Saragozza, Valencia e Barcellona - Visite con guida di Madrid, museo del Prado, El Escorial e Toledo - € 835,00 - Partenze: 22/6; 14/7; 28/7; 11/8; 25/8; 8/9 TOUR DELL’ANDALUSIA, TOLEDO E MADRID: 9 gg - Pensione completa - Visite con guida di Barcellona, Granada, Siviglia, Cordoba, Madrid e Toledo - Ingresso incluso all’Alhambra - da € 1.080,00 - Partenze: 19/4; 25/4; 21/6; 5/7; 19/7; 9/8; 13/9; 27/9 INCANTEVOLE AUSTRIA: 3 gg - Pensione completa - Escursione al castello di Hellbrunn - Visite con guida di Innsbruck e Salisburgo - € 349,00 - Partenze: 19/4; 25/4; 1/5; 31/5; 22/6; 4/7 SALISBURGO E VIENNA: 5 gg - Pensione completa - Innsbruck, St. Wolfgang Visite con guida di Salisburgo, Vienna e castello di Schönbrunn - € 589,00 - Partenze: 17/4; 21/4; 23/4; 29/5; 20/6; 16/7; 30/7 VIENNA: 4 gg - Pensione completa -Visite TOUR DELL’OLANDA E GIARDINO con guida di Vienna e castello di SchönPRIMAVERILE “KEUKENHOF”: 6 gg - brunn - € 475,00 - Partenze: 18/4; 24/4; Pensione completa - Liegi, Delft, l’Aja, Lei- 30/5; 21/6; 10/7; 24/7; 14/8; 21/8; 27/8 den, giardini di Keukenhof, Gouda - Visita TOUR DELL’AUSTRIA: 6 gg - Pensione con guida di Amsterdam - € 835,00 - Par- completa - Graz, Linz, St. Wolfgang, Intenze: 16/4; 26/4; 29/4; 6/5; 13/05 nsbruck - Escursione all’Abbazia di Melk TOUR DELL’OLANDA: 6 gg - Pasti come Visite con guida di Vienna, Castello di da programma - l’Aja, Delft, Volendam, Mar- Schönbrunn, Mayerling, Heiligenkreuz e ken, Utrecht e Maastricht - Escursione alla Salisburgo - € 720,00 - Partenze: 17/4; Grande Diga ed a Zaanse Schans - Visita con 22/4; 28/5; 24/6; 22/7; 5/8; 12/8; 19/8; 26/8 guida di Amsterdam - da € 730,00 - Partenze: 28/5; 17/6; 8/7; 29/7; 5/8; 12/8; 19/8 BELGIO, OLANDA E RENO: 7 gg Pasti come da programma - Lucerna, Strasburgo, Lussemburgo, Anversa, Marken, Volendam, Basilea - Navigazione sul Reno con pranzo a bordo - Escursione alla Grande Diga - Visite con guida di Bruxelles, Bruges ed Amsterdam - da € 875,00 - Partenze: 19/4; 18/5; 15/6; 13/7; 27/7; 3/8 TOUR DEL BELGIO, OLANDA E RENO: 8 gg - Pensione completa - Lucerna, Strasburgo, Lussemburgo, Anversa, Delft, L’Aja, Volendam, Marken, Basilea - Navi- BUDAPEST E IL LAGO BALATON: 5 gg gazione sul Reno con pranzo a bordo - - Pensione completa - Trieste e Tihany - ViEscursione alla Grande Diga - Visite con site con guida di Budapest - € 565,00 guida di Bruxelles, Gand, Bruges ed Am- Partenze: 17/4; 21/4; 23/4; 30/4; 20/6; 16/7 sterdam - da € 1.065,00 - Partenze: 14/6; BUDAPEST E PRAGA: 7 gg - Pensione 12/7; 26/7; 2/8; 10/8; 17/8 completa - Maribor, Bratislava e Ratisbona TOUR DEL BELGIO: 5 gg - Pasti come da - Visite con guida di Budapest e Praga programma - Mechelen - Visite con guida € 815,00 - Partenze: 19/4; 21/4; 28/4; 9/6 di Anversa, Gand, Bruges e Bruxelles - GRAN TOUR BUDAPEST, PRAGA E € 635,00 - Partenze: 23/4; 30/4; 29/5; 23/7 CASTELLI BOEMI: 8 gg - Pensione completa - Veszprém, Bratislava, Ratisbona, LinGRAN BRETAGNA dau im Bodensee - Visite con guida di Budapest, Praga, Castelli di: Konopiste e LONDRA: 6 gg - Mezza pensione - Can- Hluboká, Ceské Budejovice e Cesky Krumterbury - Visite con guida di Londra e lov - € 935,00 - Partenze: 23/6; 6/7; 19/7 Windsor - da € 789,00 - Partenze: 21/4; PRAGA: 5 gg - Pensione completa - Visite 26/4; 21/7; 4/8; 11/8; 18/8; 25/8 LONDRA E TOUR CORNOVAGLIA: 8 gg con guida di Praga - € 570,00 - Partenze: - Mezza pensione - Salisbury, Stonehenge, 17/4; 21/4; 23/4; 30/4; 20/6; 16/7; 30/7; 6/8 Plymouth, St. Ives, Land’s End, St. Michael’s BUDAPEST E MINI TOUR UNGHERIA: Mount,Tintagel, Exeter, Bristol, Wells, Bath - 6 gg - Pensione completa - Graz, Veszprém, Visita con guida di Londra - € 1.040,00 - Tihany, lago Balaton - Visite con guida di Partenze: 19/7; 2/8; 9/8;16/8; 23/8; 30/8 Budapest, Sopron, ansa del Danubio e Palazzo degli Eszterházy a Fertod (ingresso incluso) - € 695,00 - Partenze: 17/4; 21/4; 29/4; 19/6; 24/6; 15/7; 29/7; 5/8; 12/8; 20/8 TOUR INGHILTERRA E SCOZIA: 11 gg Mezza pensione - Oxford, Stratford on Avon, Chester, Lake District, Highlands, Perth, Lowlands, Durham, York, Cambridge - Visite con guida di Londra ed Edimburgo € 1.585,00 - Partenze: 24/7; 6/8; 13/8 SPAGNA PRAGA E LA BOEMIA: 6 gg - Pensione completa - Ratisbona - Visite con guida di Praga, Cesky Krumlov, Ceské Budejovice, Castello Boemo, Kutná Hora - € 699,00 Partenze: 17/4; 22/4; 29/4; 19/6; 24/6; 15/7 BARCELLONA: 4 gg - Pensione completa - Visita con guida di Barcellona - Ingresso incluso al Parco Guell - da € 475,00 - Partenze: 19/4; 24/4; 1/5; 30/5; 21/6; 10/7; 24/7 BARCELLONA, GERONA, FIGUERAS E MONTSERRAT: 5 gg - Pensione completa - Figueras e Montserrat - Visite con guida di Barcellona e Gerona - ngresso incluso al Parco Guell - € 489,00 - Partenze: 19/4; 23/4; 30/4; 29/5; 20/6 GERMANIA E NORD EUROPA BERLINO, DRESDA E LIPSIA: 6 gg - Pensione completa - Norimberga, Lipsia, Ratisbona e Lindau im Bodensee - Visite con guida di Berlino, Potsdam e Dresda - da € 790,00 - Partenze: 17/4; 21/4; 29/4; 28/5 MONACO E I CASTELLI DELLA BAVIERA: 4 gg - Pensione completa - Escursione a Linderhof e Neuschwanstein - Visita con guida di Monaco - € 425,00 - Partenze: 18/4; 22/4; 1/5; 21/6; 10/7; 24/7; 31/7; 14/8 FORESTA NERA: 4 gg - Pensione completa - Friburgo, Tubingen, Castello di Hohenzollern, Rottweil, Triberg, Mummelsee, Freudenstadt e Titisee - € 425,00 - Partenze: 19/4; 22/4; 24/4; 1/5; 30/5; 21/6; 24/7 DANIMARCA E MINI TOUR DELLA GERMANIA: 7 gg - Mezza Pensione - Lubecca, Amburgo, Francoforte, Heidelberg Visite con guida di Würzburg, Copenaghen e i castelli della Selandia - € 964,00 - Partenze: 30/6; 14/7; 21/7; 28/7; 11/8; 18/8 GRAN TOUR CAPITALI NORDICHE: 12 gg - Mezza Pensione - Lubecca, Göteborg, Örebro, Linköping, Malmö e Stoccarda - Visite con guida di Copenaghen, Oslo e Stoccolma - € 1.770,00 - Partenze: 1/7; 22/7; 12/8 VIAGGI DELL’ ANNIVERSARIO SIENA, AREZZO E CORTONA: 3 gg Pensione completa con bevande incluse Cortona e San Sepolcro - Visite con guida di Siena ed Arezzo - € 310,00 - Partenze: 6/6; 19/7; 3/10 ASSISI E PERUGIA: 3 gg - Pensione completa - Gubbio e Todi - Visite con guida di Assisi e Perugia - € 275,00 - Partenze: 13/6; 26/9; 7/11; 14/11 PADOVA, VENEZIA E VERONA: 3 gg Pensione completa - Visite con guida di Venezia, Verona e Padova (ingresso incluso alla Cappella degli Scrovegni) - € 338,00 - Partenze: 26/9; 3/10 MONACO DI BAVIERA: 3 gg - Pensione completa - Kufstein e Memmingen - Visita con guida di Monaco - € 320,00 - Partenze: TOUR DELLA POLONIA: 8 gg - Pensione completa - Czestochowa, Ratisbona - Visite con guida di Cracovia, Auschwitz, Varsavia e Breslavia - € 995,00 - Partenze: 13/7; 12/9; 31/10 20/7; 3/8; 10/8; 17/8 PROMOZIONE A CHI PRENOTA ALMENO 31 GIORNI PRIMA DELLA PARTENZA QUOTA D’ISCRIZIONE E PARCHEGGIO A TORINO GRATUITI SCONTO FAMIGLIA: sconto del 20% per i bambini fino a 12 anni non compiuti in camera tripla con due adulti (su richiesta, salvo disponibilità). PER TUTTI I VIAGGI PARTENZE SENZA SUPPLEMENTO DA: Torino, Bra, Savigliano, Carmagnola, Chivasso, Santhià e dai caselli autostradali lungo il tragitto previsto dal programma. Tutte le proposte di viaggio da Aprile a Novembre ed i dettagli dei programmi sul nostro catalogo e sul sito: www.serianaviaggi.it PRE NOTATE STO PII Ù PRE P RES TO P RENOTAT E AL AL P A TORINO: SERIANA VIAGGI Via Juvarra, 18 - Tel. 011/562.26.30 - Orario: da Lun. a Ven. 9.00 /12.30 e 15.00 /19.00 - Sabato Chiuso oppure PRESSO LE MIGLIORI AGENZIE DI PIEMONTE, LIGURIA E VALLE D’AOSTA T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .51 gg Dossier/Il voto del 25 maggio g Il Centrodestra litiga, ma si tratta Martedì vertice finale a Roma ma è scontro aperto tra l’azzurro Toti ed Alfano sul voto utile alle elezioni Europee Anche Lega Nord e Fratelli d’Italia alzano la voce, ma le diplomazie lavorano sull’ipotesi ticket Pichetto-Porchietto ALESSANDRO MONDO MAURIZIO TROPEANO Forza Italia rivendica il diritto di indicare il candidato alla presidenza della Regione, ma nello stesso tempo apre la porta al riconoscimento del ruolo degli alleati «che giocano la partita con pari dignità». Una definizione politica da prima Repubblica che Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi, aggiorna così - «il compito del primo partito della coalizione è di tener conto delle biodiversità della nostra alleanza» - indi- cando anche che la trattativa è in fase avanzata di definizione: martedì ci saranno il nome, la squadra e i confini dell’alleanza. Lo scontro Certo, ieri Torino è stata il centro di una battaglia a distanza tra Toti e lo stato maggiore del Ndc (Alfano, Schifani e Lupi) con scambi di accuse sull’utilità del voto alle Europee a uno o all’altro dei partiti nati dall’implosione del Pdl. I toni sono da campagna elettorale (Forza Italia, Ncd e Fratelli d’Italia correranno da soli per il Parlamento Europeo) e servono, durante una trattativa, per provare a forzare la mano, ottenere più spazio, visibilità e compensazioni. Si spiega così perché Alfano, vada all’attacco definendo «Forza Italia un partito né carne né pesce» e chieda a gran voce le primarie. Da Roma, Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia invita il centrodestra a «convergere sul nome di Guido Crosetto, il candidato più competitivo». Si spiega così anche la minaccia di correre da soli di Matteo Salvini, il segretario della Lega stufo di questo tira e molla. I contatti Sotto traccia, però, «la trattativa è a buon punto», dice Tori. E gli sherpa si stanno muovendo per cercare le migliori soluzioni per tenere insieme la decisione di Forza Italia di rivendicare il candidato presidente con il riconoscimento della pari dignità. E così in questi giorni si capirà come lanciare ad esempio l’ipotesi di un ticket. Claudia Porchietto, assessore regionale al Lavoro, ha già riempito al città di suoi manifesti e potrebbe essere lei ad affiancare Pichetto come nume- ro due in quota Ncd. Boatos che sono sul tavolo di una trattativa romana che deve definire come rendere visibile il ruolo di Fratelli d’Italia e della Lega (ieri Cota ha spiegato che il Carroccio ha un suo candidato). E restano da definire anche i confini della coalizione. Si parte con l’attuale maggioranza, e dunque anche con i Pensionati di Giovine e Verdi-Verdi, ma Forza Italia punta ad allargare l’alleanza a tutto il fronte dei moderati, a partire dall’Udc. Quel che è certo è che mentre gli sherpa sono al lavoro i generali sul campo sparano ad alzo zero. Accuse reciproche Alle bordate di Alfano, Toti replica così: «Difficile pensare al Ncd come sentinelle anti-tasse del governo Renzi». Meloni accusa gli azzurri di voler «provocare una sconfitta certa per rincorrere egoismi di partito». E Salvini ricorda a Toti: «Non ci sono alleati di serie A o B». Insomma, un contro l’altro armato anche se tutti sanno che se il centrodestra vuole vincere in Piemonte non può presentarsi diviso. Nuovo Centro Destra Alfano si ribella “Basta diktat vogliamo le primarie” Intransigente Giovanni Toti, consulente politico di Silvio Berlusconi, ha inaugurato ieri la nuova sede di Forza Italia di Torino ribadendo che il candidato presidente è Gilberto Pichetto Forza Italia Toti punta i piedi “Il solo candidato possibile è il nostro” Chissà se Gilberto Pichetto Di fatto quella di Toti è ha fatto fare esorcismi e riti un’apertura politica che pesepropiziatori per liberare la rà sul tavolo nazionale dove nuova sede di Forza Italia da- per gli azzurri ci sono Altero gli spettri dei comunisti che Matteoli e Osvaldo Napoli. Il per anni ci hanno fatto riu- consulente politico del Cavanione, deciso strategie e can- liere afferma che «stanno arrididature. In quegli spazi di vando segnali incoraggianti corso Vinzaglio 3 gli eredi del per una conclusione positiva vecchio Pci diventato Pds della trattativa». Secondo Narafforzano l’egemonia politi- poli siamo «a buon punto» tanca su Torino e la cintura e to che Toti, incalzato dai gioradesso, fatti gli scongiuri di nalisti, spiega che ad «ore verrito, da lì parte l’ultima offen- rà lanciato il candidato». In resiva azzurra per strappare il altà ci vorrà qualche giorno, sì degli alleati martedì è fissato alla candidatuI DISTINGUO un nuovo inconra del viceprea Roma e «Per il resto siamo tro sidente della Toti commenta: pronti a ogni «Non credo sia giunta regionaragionamento» un giorno più o le senza primarie. Pichetto è un giorno meno il candidato benedetto da a fare la differenza». Ma Toti Berlusconi attraverso Gio- vuole anche lanciare un mesvanni Toti, suo consigliere saggio: l’avversario da battere politico: «Ascoltiamo tutti, si chiama Sergio Chiamparino siamo disponibili a qualsiasi che è già campagna elettorale: ragionamento ma non a pen- «Gli auguro buona fortuna, ansare a un candidato diverso che se ancora non si è deciso da quello di Forza Italia». E quasi neanche se si vota perancora: «Abbiamo le persone ché manca una sentenza della giuste: Pichetto sta lavoran- Cassazione. Poi l’affondo: «Noi do molto bene» ma «il primo ci presenteremo come una copartito della coalizione deve alizione omogenea mentre dalsaper riconoscere la pari di- l’altra parte vanno avanti in orgnità ai nostri alleati». dine sparso». [M. TR.] A rischio l’unità del centrode- ultime sconfitte del centrodestra. Il pessimismo comincia a stra alle comunali dipendono serpeggiare anche tra i ranghi dalla negazione delle primarie del Ncd piemontese, che ieri - ha ribadito Schifani a margiha accolto Angelino Alfano, ne della convention-. L’unità è Renato Schifani e Maurizio importante ma l’atteggiamenLupi in un Teatro Carignano to di Forza Italia è inaccettada tutto esaurito. Presente bile: in tutti i casi, il candidato Enrico Costa, il coordinatore, deve sempre essere il loro». e lo stato maggiore del partito. Resta l’apprezzamento per Sulle regionali la linea di Crosetto: «Se su di lui ci fosse Alfano è netta: sì alle prima- la convergenza di tutti...». rie di coalizione, no a diktat e Ragionamenti ribaditi dai candidature imposte dall’al- vertici dopo l’incontro con l’arcito. «Come Ncd possiamo vescovo, nel pranzo con gli esposchierare nomi nenti piemontesi: importanti ma LA REAZIONE nessun accordo chiediamo la la sinistra; in «L’atteggiamento con verifica tramialternativa alle di Forza Italia primarie, dispote le primarie, è inaccettabile» nibilità a sceglieun atto di democrazia finore il candidato ra negato al centrodestra», più forte tramite un sondaggio ha scandito il leader. Consi- condiviso; stima per Pichetto derazioni precedute da un ma sarebbe un nome imposto, paio di stoccate a Forza Ita- che non scalda i cuori; apertura lia, sulle europee, senza cal- su un candidato terzo, com’è avcare troppo la mano: «A li- venuto alle comunali a Bari, mavello nazionale la loro linea gari pescando nella società civinon è nè carne nè pesce. le. Altrimenti l’Ncd correrà da Quando Berlusconi parla dei solo, o con chi ci sta. Leggi: FdI. piccoli partiti stia attento: Interessante l’ultima considelui ha un grande partito ma razione: «Se superiamo il 3%, non sa dove andare, noi sì; noi ne usciremo bene. E se il alle europee il vero voto inu- centrodestra perderà il Pietile sarà quello ai partiti che monte, la responsabilità ricanon sanno dove andare». Le drà su Forza Italia». [ALE.MON] Insofferente L’Ncd si appella all’unità della coalizione di centrodestra contro Chiamparino ma chiede che la coalizione punti sul candidato più forte, senza imposizioni da parte di FI Rivendicativo Il leader della Lega Salvini ieri era a Torino con l’economista Claudio Borghi per sostenere la battaglia anti euro cavallo su cui scommette la Lega in vista delle Europee Lega La tentazione di Salvini “Corriamo da soli” ANDREA ROSSI complici. Siamo in guerra: provocheremo a molti un traE se alla fine fosse la Lega a vaso di bile, noi che diciamo da far saltare il banco? L’alleato vent’anni certe cose sull’euro, finora più silente - anche per- non da ieri». La tentazione di ché ancora si lecca le ferite - inseguire il riscatto è palpabiieri ha alzato la voce. E ha le anche in Piemonte. «Non ci lanciato più d’un avverti- sono alleati di serie A e B. Dobmento agli alleati: «Non biamo tenere conto del fatto escludiamo nulla, nemmeno che governiamo insieme in di correre da soli», dice il se- Lombardia e Veneto, ma dobgretario Matteo Salvini. biamo ragionare, sia sui proIl Carroccio serra i ranghi grammi che sui candidati», rie, sfruttando le prossime ele- flette Salvini. Il Carroccio rizioni europee, prova a richia- vendica pari dignità come mimare la base nimo: «Anche facendo leva su abbiamo L’ORGOGLIO noi temi suadenti: candidati validi Cota: «Possiamo da poter spendel’uscita dall’eucamminare re», ragiona Roro, la rivolta a testa alta» berto Cota. E lacontro gli oppressori di scia intuire che Bruxelles, la difesa delle da qui al 25 maggio la Lega non identità. Salvini sta girando starà sulla difensiva: «Possiail Nord insieme con l’econo- mo camminare a testa alta domista Claudio Borghi. La ba- po questi quattro anni di gose sembra rispondere alla verno. Mentre i conti dello svolta movimentista: sale Stato peggioravano, quelli del piene, una certa voglia di ri- Piemonte sono stati raddrizvalsa. Soprattutto, una mal zati». E a Chiamparino, che ha celata tentazione di andare scelto il Monviso come simboda soli, come ai vecchi tempi. lo, lancia una frecciata velenoSalvini fiuta l’aria e rilancia: sa: «A furia di costruire falsi «Il 25 maggio votare Renzi, miti le cose vanno a rotoli». E Alfano o Berlusconi cambia va da sé che il falso mito sarebniente, perché sono tutti be proprio l’ex sindaco. T1 CV PR T2 52 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 gg Dossier/Verso il voto del 25 maggio g NOMINE PD Reportage Tre sindaci e Quagliotti in segreteria BEPPE MINELLO INVIATO A FOSSANO A iutati che il ciel ti aiuta. Il centrodestra non riesce a sfornare un avversario?I grillini non hanno ancora partorito il loro campione? E allora Sergio Chiamparino dichiara guerra alla Borgogna. Sarà il luogo in cui sta parlando - lo spettacolare Castello degli Acaja -, saranno le meraviglie storiche e gastronomiche che gli si sono parate davanti a Fossano, ma al campione del centrosinistra l’idea gli esce dal cuore: «I francesi della Borgogna con molto meno sono conosciuti in tutto il mondo. Qui, tra gastronomia, storia e ambiente, in sei mesi possiamo diventare più famosi e ricercati di loro». Davide Gariglio Campagna elettorale Una boutade elettorale, certo. Ma neanche tanto. La visita nella «Granda», terra più vicina alla destra dove la «Balena democristiana» si è sparpagliata un po’ ovunque, sarebbe un toccasana, un’iniezione di fiducia per chiunque vive con angoscia questi tempi di crisi. C’è da restare impressionati dallo spettacolare - per la ricchezza e bellezza dei prodotti esposti - mercato dei contadini nella piazza grande di Fossano anche se gli indigeni fanno spallucce e rimandano al «mercato grande del mercole- Al mercato dei contadini di Fossano La prima parte del tour elettorale nel Cuneese s’è svolta al mercato dei contadini di Fossano: due ore in stretto dialetto piemontese e tanti ricordi della naja fra gli alpini: «Ero nella Brigata Cadore, gruppo Lanzo, 47° batteria» Chiamparino all’assalto della Balena Bianca PRIMI NOMI Cinque tra sindaci ed ex hanno accettato la candidatura dì, quello sì che...». A Savigliano, invece, la bocca si spalanca alla fiera della «Meccanizzazione agricola» dove «ci sono 380 espositori, 40 in più dell’anno scorso e 40 che non abbiamo potuto ospitare» dice, orgoglioso, il sindaco uscente Sergio Soave. Sul Washington Post E che dire di «Palazzo Righini», ancora a Fossano, al 23° posto al mondo nella classifica di Tripadvisor dedicata agli small hotel? E se non credete a queste classifiche ma alla libera stampa (statunitense, eh), andate sul sito del Washington Post e lì ci troverete un articolone sull’albergo di Enrico Castellano sodale, guarda un po’, del langhetto Farinetti e, va da sè, renziano e chiampariniano della prima ora. In questo contesto, immaginare una «Granda», che elegge 5 consiglieri su 40, matrigna nei confronti dell’ex-sindaco di Torino, è difficile. Eppure, «qui alle Politiche spiega il sindaco uscente di Fossano, Francesco Balocco - i rapporti di forza sono 60 a destra, 40 a sinistra. E ora ci sono pure i grillini». Ma le «Sette sorelle», cioè i comuni con più di 15 mila abitanti, «sono, in sei casi, amministrate dal centrosinistra» dice Soave. «Perchè «C’è tempo per chiudere le liste e le candidature devono essere di tutta la coalizione» S. Chiamparino Candidato centrosinistra alla Regione Alla fine dopo lunghe e faticose trattative prima con le minoranze (Civati e Cuperlo) e poi con la sua maggioranza renziana, Davide Gariglio, eletto segretario regionale un mese fa con le primarie, ha finalmente scelto i componenti che lo affiancheranno nella guida del Pd del Piemonte. Entrano in segreteria i sindaci di Nichelino (Pino Catizone), Novara (Andrea Ballarè) e Alessandria (Rita Rossa) ma assume un ruolo di primo piano anche Giancarlo Quagliotti, 71 anni, vicinissimo al sindaco Piero Fassino e gran tessitore della rete che tiene insieme le diverse anime renziane torinesi. L’area Civati ha indicato Fabio Malagnino mentre per i cuperliani ci sono Mario Sechi, Gianna Pentenero e Rebecca Ghio. Per i rottamatori della prima ora entra in segreteria Davide Ricca. 1 Tour elettorale nel Cuneese, pronto il simbolo della lista civica a destra non hanno classe dirigente» chiosa Balocco. Il sindaco uscente di Fossano è iscritto al Pd e questa circostanza sembra pregiudicare il suo inserimento nella lista di «Chiamparino per il Piemonte» che, ieri mattina nella storica sede della Soms, secolare associazione fossanese, è stata presentata ai maggiorenti della zona (tanti exdc, tanti transitati dalle parti di Forza Italia) guidati dal potente Giovanni Quaglia, ora ai vertici di Unicredit ma per anni e anni guida della Provincia cuneese. A Chiamparino hanno presentato l’elenco dei 5 che, a loro giudizio, meglio rappresenterebbe- Il Monviso nel logo CHIAMPARINO PER IL Non è ancora definitivo, ma la bozza del simbolo della lista di Chiamparino c’è già: sullo sfondo c’è la skyline del Monviso PIEMONTE ro l’anima civica della «Granda»: l’ex-sindaco di Cuneo Valmaggia, Bruno Vallepiana sindaco di Roburent, Milva Rinaudo di Costigliole Saluzzo, Enrico Conterno, vice sindaco di Monforte. Più Balocco che potrebbe invertire il posto in listino con Sergio Soave. Chiamparino e il fidato Bongiovanni hanno preso nota e anche un po’ di tempo per mettere i puntini sulle «i». Per dire. In questo momento sono almeno 38 le persone che a vario titolo si sono fatte avanti ritenendo di dover entrare di diritto nel listino del presidente quello che, in caso di vittoria, garantisce 10 seggi a Palazzo Lascaris: Il caso A Nichelino la faida continua Il vincitore delle Primarie non molla Riggio non intende lasciare nonostante l’invito dei vertici del partito GIUSEPPE LEGATO Angelino Riggio, invitato ormai da giorni a fare un passo indietro e a rinunciare alla candidatura a sindaco per il centrosinistra di Nichelino, tira dritto. Non vuole saperne di dire addio a quello che sente suo, più di ogni altra cosa e cioè «la vittoria alle primarie di un mese fa». Ieri pomeriggio il comitato Riggio ha ripreso gli incontri elettorali nei quartieri. Si è partiti da Oltrestazione. In mattinata, il medico, ex consigliere regionale, aveva declinato con forza l’invito a ritirarsi dalla corsa alla poltrona di sindaco arrivato - ultimo in ordine di tempo dal segretario provinciale del Pd Fabrizio Morri. «Non lo farà mai», spiegano i fedelissimi di Riggio: Diego Sarno, Giampietro Tolardo e Claudio Benedetto. E a dar manforte a questa missione che sembra impossibile, ovvero quella di restare in sella nonostante tutti siano di avviso contrario, ci hanno pensato i segretari del Pd di molti comuni dell’hinterland: Moncalieri, Orbassano, Beinasco, La Loggia e Volvera, che hanno scritto una lettera a Davide Gariglio. Al leader regionale, in estrema sintesi, - chiedono «il rispetto del risultato delle primarie». Basterà? Ciò che è certo è che la caccia al nome alternativo, che verrebbe appoggiato da un pezzo di Pd, Moderati, Sel e Psi, è già iniziata. In pole position ci sono i nomi di Alessandro Azzolina che ha raggiunto il 20 per cento dei consensi alle ultime primarie e Michele Pansini, assessore in carica, avvocato. Intanto, non mancano le Riggio dopo le primarie stoccate rispetto a quanto accade in casa Pd: «Da un lato non riconoscono il risultato delle primarie, dall’altro dice Domenico Cuppari, candidato dei Cinquestelle - lo stesso Riggio, che predica cambiamento, chiede aiuto a forze politiche del passato pur di fare il sindaco a tutti i costi. A noi sembra solo ambizione di potere». «Ci vorrebbe Sacchi, il migliore a gestire la panchina lunga...» è la battuta che, ieri, andava per la maggiore. Chiamparino, di suo, ha mostrato la bozza del suo simbolo: la scritta «Chiamparino per il Piemonte» su sfondo rosso («Sarà rosso cinabro, come quello di Torino 2006») e lo skyline del Monviso, scalato già tre volte dall’ex-sindaco e «che ha il vantaggio di essere un simbolo visibile da gran parte dei piemontesi». Al mercato Come quelli che ieri mattina l’hanno accolto al mercato di Fossano dove Chiamparino, spesso, ha dovuto presentare lui il candidato sindaco Davide Sordella, 40 anni, figlio di una famosa famiglia fossanese ma per anni regista all’estero. «Penso che se ce ne fosse bisogno potrei smuovere 4-5 mila voti per lui. Ma non ce n’è bisogno. Fa da solo» commentava Soave mentre con Chiamparino sfilava accanto allo stand più grande e ricco della Disneyland meccanica dei contadini a Savigliano: quello della famiglia Crosetto da Marene, l’unico candidato, ex-Dc pure lui finito in Forza Italia e ora in Fratelli d’Italia, che darebbe fastidio a Chiamparino ma che, il centrodestra pare guardarsi bene dallo schierare. «Nel Cuneese alle Politiche la destra raccoglie più voti, ma a livello locale la classe dirigente è debole» Francesco Balocco Sindaco uscente di Fossano T1 CV PR T2 SPECIALE GIUBILEO PUBLIKOMPASS SERVIZI PROMOZIONALI 53 VIAGGIO ATTRAVERSO LE TRADIZIONI FUNEBRI ITALIANE I funerali al tempo di Neanderthal La sepoltura ha origini lontane Un servizio in più Giubileo propone una serie di servizi culturali, per affrontare il tema della morte da numerosi punti di vista. Dopo aver trattato delle ricchissime e significative usanze funebri italiane, ora esaminiamo come sono cambiate nel tempo le tradizioni funebri, presso le principali civiltà della storia. “Giubileo pensa a tutto” Quand’è che l’uomo è diventato «uomo»? Quando è iniziato il percorso di civilizzazione che si è poi articolato lungo i millenni, per giungere fino a noi? Gli elementi che possono essere considerati caratteristici sono parecchi: la comparsa del linguaggio, la capacità di rappresentare la propria realtà attraverso espressioni artistiche, la formazione di nuclei permanenti. Tra i tanti elementi significativi, uno dei più importanti è la comparsa del senso di trascendenza: a un certo punto gli uomini, preso atto dei limiti della loro esistenza, si resero conto che poteva esistere un aldilà, che la vita umana era regolata da forze esterne (che potevano corrispondere a divinità), e che a chi moriva dovevano essere attribuite particolari attenzioni. Anche se «primitive», le antiche sepolture devono perciò essere considerate come espressioni di civiltà: la morte non è più un fatto ca- L’Aldilà «Anche il senso della trascendenza può essere considerato un segno dell’evoluzione» suale, ma si trasforma in un evento che coinvolge il gruppo, piccolo o grande che sia. Proprio con un accenno al concetto di morte presso i popoli primitivi inizieremo una carrellata nel tempo e nelle culture, alla scoperta di quanto questo tema così fondamentale abbia interrogato da sempre l’uomo, che a sua volta ha cercato di elaborare teorie e risposte. Un evento, la morte, che obbligò l’uomo a farsi un’idea dell’Aldilà, e a teorizzare su chi avesse il diritto di accedervi. Sembra che il primo a praticare riti funebri sia stato l’uomo di Neanderthal, che visse in epoca paleolitica tra i 130.000 e il 30-25.000 anni fa in Europa, Asia e Africa. Gli scavi archeologici hanno rilevato nei suoi insediamenti tracce abbondanti di ocra rossa, che fanno pensare a usi rituali e religiosi. La scelta dell’ocra rossa non è casuale: ricorda il colore del sangue e, come tale, della vita. Presso i Neanderthal l’inumazione era una pratica diffusa, in fosse di forma ovale, con corredi funerari (cibo, corna e oggetti in pietra, piccole sculture), spesso ricoperte da lastre di pietra per tenere lontani gli animali selvatici, e con la deposizione di fiori. Ma per quale ragione gli uomini preistorici decisero di seppellire o di cremare i defunti? Probabilmente la risposta è doppia. La prima, pratica, fu di contrastare le conseguenze della decomposizione dei cadaveri: insediamenti stanziali, composti da un numero significativo di persone, non potevano semplicemente abbandonare i defunti, lasciando che fosse la natura a fare il suo corso. Le esequie La sepoltura era accompagnata in alcuni casi da cerimonie purificatorie Ma la seconda regione, più profonda, parte dal punto di vista del defunto: le esequie consentono alla sua anima di trovare pace e la via per l’aldilà, evitandole di restare legata al luogo e alle persone con cui aveva vissuto. Il seppellimento portava con sé alcune ceri- monie accessorie. In chiave purificatoria, in certi casi si abbandonava la casa dove s’era verificato il decesso. Spesso avveniva poi il banchetto funebre, in commemorazione del defunto: veniva servito a poca distanza dalla tomba, nella certezza che anche l’anima del defunto sarebbe stata presente. Curiosa, a questo proposito, la presenza di massi forati nelle zone in cui avvenivano le sepolture. Detti «fori delle anime» erano dei canali attraverso i quali gli spiriti dei defunti comunicavano con i vivi. Dalle forme di trattamento dei cadaveri (inumazione o cremazione), dagli atti simbolici ad essa collegati, emerge perciò un dato di fatto che accomuna le varie culture preistoriche: il tentativo di controllare, rallentare e fornire un senso alla disgregazione dei corpi. La «cultura del morire», nella preistoria, è inoltre un evento sociale, che non riguarda il singolo individuo bensì l’intera comunità. Giubileopensaatutto.Equestaèunaconsolazione non da poco per chi affida all’impresa di corso Bramantel’estremosalutoaunpropriocaro.Mapoi… Poilavitariprendeilsuocorsonormalee,anzi,portaconséalcuneincombenzeinevitabili,legateproprio a quella persona che adesso non c’è più. E ci si sentedisorientati,perchéalluttosisommalanecessità di adempiere a determinate scadenze. «E’ una situazione che conosciamo bene – segnalano da Giubileo–Alloracisiamochiestiseloslogan”Giubileopensaatutto”potesseandareancheoltreigiornidelleesequie.Ecisiamorispostichepossiamoessereviciniainostriclientioffrendolorounsupportospecialisticoancheperquantoriguardagliadempimentiprevidenzialiedellasuccessione».Ilfronte pensionistico è quello cui si pensa per primo: «Anche perché, nell’attuale congiuntura economica, puòvenireutileaverelapensionedireversibilitàoppurerecuperareratedipensionenonincassate. Inaltricasi(ilpiùfrequenteèquellodifiglicherestano senza entrambi i genitori) ci sono posizioni pensionistichedachiudere».Giubileohaallorapredisposto una collaborazione con un patronato. «Forniamoalclienteunatabellariassuntivadeidocumenti che sono necessari. Così sarà possibile un piùveloceavviodelfascicolo,esieviterannoperdite ditempo».Quandoharaccoltotuttaladocumentazione, l’interessato fissa un appuntamento con l’addettodelpatronato.Spettaaluiverificarecheci sianotuttiidocumentinecessari,epoicompilareil modulodainviareall’Inpsoadaltroente. Ladocumentazioneparteconsollecitudineedè seguitadalplicoconl’incartamento,chevieneconsegnato all’ente a cura del patronato. A quel punto la pratica viene presa incarico dall’ente previdenziale:intempichedisolitosonorapidisiarrivaalla liquidazionedellapensionedireversibilità,oppure deirateidipensionenonriscossi(recuperodellerate pregresse) nel caso ci siano degli eredi. Tutto si svolge con la massima celerità consentita dall’iter burocratico e, soprattutto, senza costi a carico del cliente. L’altro incontro offerto da Giubileo, anch’esso gratuito, è quello con una esperta in materiadisuccessioni.Permettedichiarireisuoidubbie, soprattutto,dicapireseinseguitoavràomenobisognodirivolgersiaprofessionisti. AldilàdelserviziooffertodaGiubileo,unconsigliochearrivadallastessaimpresadicorsoBramanteèdiverificaresempreicostidaaggiungereallacerimonia in sé (loculi, sepoltura, cremazione) collegandosi ai siti www.cimiteritorino.it e www.socremtorino.it. T1 CV PR T2 54 SPECIALE CORSI PUBLIKOMPASS SERVIZI PROMOZIONALI QUOTA CELEBRATIVA PER FESTEGGIARE I PRIMI 15 ANNI Euro3: corsi di lingue e pc per la Terza Età a 120 euro +La primavera mette una grande voglia di uscire di casa, di muoversi, di conoscere cose nuove, di stare in mezzo alla gente, di essere «freschi» e aggiornati facendo attività interessanti... Noi di Euro3 dedichiamo alla Terza Età un grande impegno e vogliamo aiutarvi a realizzare i vostri desideri e i vostri obiettivi con i nostri corsi di Computer, Inglese e Spagnolo. L’importanza del computer e dell’inglese è scontata. Lo spagnolo? È la carta vincente per avvicinarsi a una cultura affascinante, per essere facilitati in una bella vacanza. Per Euro3, il 2014 è l’anno dei grandi festeggiamenti: celebriamo i 15 anni di storia della nostra Associazione… Quindici anni di molteplici attività, di obiettivi raggiunti, di tante soddisfazioni. Quando siamo partiti, nel 1998, pochissimicredevanonelnostroprogetto:insegnare alla Terza Età ad usare il computer. Siamo stati lungimiranti, immaginando quanto sarebbe diventato importante nella quotidianità di noi tutti. Migliaia di persone hanno frequentato i nostri corsi, si sono conosciute, migliaia di allievi curiosi hanno imparato a farecosestrepitoseconilpcefattousoin mille modi diversi di internet. Dunque, i nuovi corsi di computer e lingue incominciano in aprile sempre in via Verdi 9, nello splendido cortile della Cavallerizza Reale. I corsi di computer sonoWindows8,Word2010,Internet1°,2° e 3° livello, Power point, Photo elements, Montaggiovideo,Excel,Fotografiadigitale, iPad, iPhone, Smartphone, Tablet. Le lingue: Inglese e Spagnolo di vari livelli. La durata di ogni corso è di 30 ore: una lezione a settimana di 3 ore la mattina (ore 9,15-12,15) o il pomeriggio (15-18). E per celebrare il successo ottenuto in questi 15 anni, abbiamo deciso di farvi una sorpresa: abbiamo riportato la quota di iscrizione indietro nel tempo, a quando cioè è entrato in vigore l’euro. L’iscrizione ai corsi costa 120 euro, la stessaquotadel2002,lapiùbassachepo- tete trovare con il servizio più alto che potete ricevere. Chi già ci conosce sa quali sono i nostri punti di forza: giovani docenti bravi nell’insegnamento e nelle relazioni umane; supporti tecnici e dispense che facilitano l’apprendimento; cura della comunicazione; una segreteria efficiente sempre pronta ad ascoltare gli allievi che mostrano cedimenti e paure; la presenza costante della presidente, Maria Pia Di Domenico, e del direttore, Pablo Rosè sempre con voi per risolvere qualunque tipo di problema. La segreteria della Scuola Euro3 è in via Verdi 9 ed è aperta tutti i giorni (dal lunedì al venerdì) dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 18. Tel. 011/8129772; e-mail: [email protected] sito internet: www.euro3.it OPPORTUNITÀ DI LAVORO CON IL TURIN FLYING INSTITUTE Progettare il proprio futuro con una scuola d’eccellenza Fondata nel 1999, ubicata all’interno dell’Aeroporto Internazionale di Torino Caselle «Sandro Pertini»,Turin Flying Institute si colloca tra le migliori scuole della Regione Piemonte. Lo studio comparativo tra le scuole medie secondarie condotto dalla Fondazione Agnelli congiuntamente al Politecnico di Torino, ha evidenziato come il TurinFlyingInstitutesiariconosciutacomeunascuolamediasecondariadieccellenzapergli studenti che aspirano a seguire i corsi di laurea presso le Università o a intraprendere una carriera nel settore del trasporto aereo. Anche i risultati delle prove Invalsi 2012/2013 hanno confermato la qualità della formazione erogata. La nostra filosofia, si riassume nel concetto che l’intraprendenza è indispensabile per chi vuole operare nel campo tecnico. L’eccellenza dei corsi proposti deve rappresentare l’obiettivo finale del lavoro di coloro che sono preposti a insegnare. Da qui la nostra volontà di offrire ai nostri studenti solo il meglio: il meglio nel corpo docente, nelle tecniche di insegnamento, negli ausili didattici utilizzati e per coloro che desiderano volare, il meglio negli aerei e simulatori impiegati. Questa filosofia applicata con costanza ci ha portati in un solo decennio a divenire leader nazionali nella formazione. La passione. Una grande passione in quello che si fa è la caratteristica che maggiormente accomuna il nostro per- sonale.Solonellapassionesipuòtrovare l’energia necessaria a trasmettere ai propri studenti, le esperienze e le conoscenze frutto di anni di lavoro nel settore, al fine di consentire ai nostri ragazzi di diventare domani dei protagonisti. I corsi proposti. Attraverso l’autonomia scolastica, il Turin Flying Institute propone corsi di diploma per periti tecnici con particolare riferimento al settore aeronautico, sia per chi aspira a continuare con gli studi universitari sia per coloro che vogliono intraprendere la carriera di pilota o diventare controllare di volo.Coni corsi post diploma sarà inoltre possibile conseguire qualifiche per operare come operatore Afis, per diventare meteorologo, flight dispatcher, addetto aeroportuale. T1 CV PR T2 DOMENICA 16 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .55 Strage di Caselle “Nei guanti la prova contro l’ex colf” IN VIA BOLOGNA Presidio contro la Cri “Gestisce il Cie” La scoperta del Ris, indagini verso la conclusione Sulla «Stampa» il caso GIANNI GIACOMINO CASELLE La novità è che nel guanto da lavoro recuperato dagli investigatori nel giardino della villa, l’esame del Dna ha rilevato tracce biologiche appartenenti alla ex colf. La prova riplice omicidio di Caselle: è arrivata l’ora del Ris. Dai primi risultati delle analisi dei reperti effettuate dagli specialisti dei carabinieri del Ris di Parma, risulta che Dorotea De Pippo, l’ex colf della famiglia Allione, non sarebbe stata estranea alla mattanza compiuta il 3 gennaio. «Dora», la compagna di Giorgio Palmieri - che ha confessato di aver ammazzato a coltellate Claudio Allione, 66 anni, impiegato Sagat in pensione, la moglie Ma- Sudoku T Così il 26 gennaio La Stampa dava notizia dell’arresto di Dorotea De Pippo, accusata dal compagno. 1 riangela Greggio, 65 anni, ex insegnante dell’istituto superiore «D’Oria» di Ciriè e la madre di quest’ultima, Emilia Dell’Orto, 93 anni - era nella casa di via Ferrari la sera della strage, come ha confessato. Ma non solo. Gli inquirenti del nucleo investigativo dei carabinieri, comandati dal tenente colonnello Domenico Mascoli, si chiedono perché la De Pippo indossasse quel guanto ritrovato sul retro dell’abitazione, da dove lei, a questo punto, sarebbe passata per allontanarsi. La De Pippo li avrebbe indossati per non lasciare tracce? Allora significherebbe che ha partecipato concretamente al delitto. O che, per lo meno, sapeva che Palmieri avrebbe ucciso. La donna, che è tutt’ora in carcere con l’accusa di concorso in omicidio, domani incontrerà il suo Continua a negare «Non avrei immaginato che Giorgio arrivasse a uccidere», ripete. Ma il compagno: «Lei mi ha istigato, sapeva tutto» avvocato, Giulio Calosso. Le tazzine Le analisi del Ris hanno pure confermato che le tracce biologiche rilevate sulle tazzine scovate per caso dal figlio degli Allione, Maurizio, in una «bealera» vicino casa mentre portava a spasso i cani - apparterrebbero a Palmieri. Insomma, poco per volta il cerchio delle indagini si sta chiudendo. Anche se, in queste settimane, i carabinieri hanno continuato a interrogare familiari e amici della coppia Palmieri-De Pippo. L’unica questione ancora da chiarire riguarda il concreto coinvolgimento di «Dora», considerata dal gip Alessandra Danieli «spregiudicata e cinica, particolarmente attiva nel tentativo di sviare le indagini»; lei respinge le accuse, il compagno dà una diversa versione. Resta da capire chi dice la verità. Gli anarchici hanno organizzato ieri pomeriggio un presidio davanti alla sede di via Bologna della Croce Rossa, concluso senza incidenti. Obiettivo, contestare il ruolo operativo che la Cri riveste all’interno del Cie di corso Brunelleschi, oggetto di continui atti vandalici da parte degli ospiti, pianificati con cura dall’esterno dall’area antagonista. Lo scopo è chiaro: obbligare le istituzioni a chiudere una struttura dopo l’altra, dopo averle incendiate o semplicemente vandalizzate in modo sistematico. Con il risultato di rendere ancora più disagevole la vita degli stranieri e di esporli infinea denunce penale e arresti. Morale, oggi il segmento anarchico definito «cittadinista» sostiene che «ormai il Cie è ridotto al lumicino, che i reclusi hanno bruciato stanza dopo stanza e che ormai è a un passo dalla chiusura di fatto». Ma la situazione, nella realtà, è diversa. Il Cie di Torino ospita lo stesso numero di persone di un paio di mesi fa, oltre sessanta. T1 T2 56 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 U REPORTAGE 18,25 DAL TRAMONTO ALL’ALBA Come a una festa Una trentina di allievi dei corsi di cucina e di sala bar hanno lavorato a un aperitivo per le proprie famiglie, per mostrare i loro progressi TESTO DI ENRICO REMMERT FOTO DI FABRIZIO ESPOSITO iovedì 13 marzo, ore 17,58. Al fondo di via Durandi, in Borgo San Donato, sorge il complesso delle ex concerie Fiorio, una delle tante testimonianze di uno sviluppo industriale cittadino ormai lontano, ma anche un singolare esempio di riqualificazione. Ci troviamo infatti nella Piazza dei Mestieri, un modello innovativo di scuola professionale nato con l’obiettivo di aiutare i giovani dai 14 ai 18 anni - ma non solo loro - a imparare un mestiere e trovare un lavoro. G Una notte nella scuola che non sta mai ferma I ragazzi 18,25. Nel cortile della Piazza sembra sia in atto una festa di matrimonio. Almeno una trentina di giovanissimi chef e giovanissime cameriere, tutti in divisa, sono schierati dietro lunghe tavolate sormontate da un profluvio di delizie di ogni tipo («finger food», se siete gente alla moda, «stuzzichini» se siete gente sana di mente) e circondate da una folla eterogenea. È un’occasione per spiegare una parte di ciò che si fa qui: i ragazzi dietro le tavolate sono gli allievi dei corsi di cucina e di sala bar, e hanno lavorato alla preparazione di un aperitivo riservato alle proprie famiglie, per mostrare quali progressi stanno facendo. È importante notare che quasi tutti questi ragazzi arrivano da percorsi scolastici difficili, se non burrascosi: sono i cosiddetti «ragazzi in dispersione», quelli che vengono espulsi dal sistema scolastico tradizionale, ma che qui si cerca di recuperare offrendo l’occasione di imparare un mestiere pratico. 19,01. Qui dentro studiano La Piazza dei Mestieri rilancia studenti con un difficile passato sui banchi Cuochi, tipografi, pasticcieri e birrai: tutti con vere commesse per veri clienti quasi 800 persone, che seguono i corsi gratuiti finanziati dal Fondo Sociale Europeo. I ragazzi sono circa 550 e hanno a disposizione un’offerta formativa amplissima di corsi biennali e triennali, tutti legalmente riconosciuti: cuochi, barman, panettieri, pasticcieri, gelatai, cioccolatieri, birrai, estetiste, acconciatori, operatori del design e del multimedia.... La cucina 19,38. Nell’aula cucina parliamo con gli allievi. «Facevo un po’ a pugni con la scuola, - dice An- 19,38 drea, 17 anni - ma qui mi piace. Perché qui è tutto basato sulla pratica, una cosa che a scuola mi mancava». «Vero - conferma Fabio, 17 anni anche lui -. Qui i professori ti stanno dietro. Io ero all’alberghiero, ma volevo fare solo cucina, il resto non mi interessava: così mi hanno bocciato e sono venuto qui». Medy ha la stessa età dei compagni e arriva da Casablanca: «Il mio sogno è aprire un ristorante in Marocco. Lì ormai c’è il boom economico, lo sai?». 20,14. La Piazza dei Mestieri è nata nel 2004 e sta per fe- steggiare il decennale. Ma nella palazzina di fronte c’è una realtà più recente, del 2011, denominata Piazza 2: è la sede della Fondazione Its-Itc, che organizza percorsi post-diploma di alta specializzazione tecnica, per esempio filmaking e mobile app design. I cartoni animati A quest’ora i corsi sono terminati ma il piano superiore ospita il Dipartimento Cinema di Animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, che opera in convenzione con l’assessorato 20,14 alla Cultura della Regione. Qui le aule ospitano ancora parecchi studenti. «In effetti spesso usciamo anche alle 9 o alle 10», conferma Jenny trafficando al computer accanto a Davide. «Il corso è triennale e al termine bisogna realizzare un film di diploma. Non è stato facile accedere, perché c’è una selezione accurata dei curriculum e alla fine 32 candidati sono valutati qui per quattro giorni, per accedere alla metà dei posti». aggiungono Ginevra e Simone. Il fatto che Davide sia di Genova, Jenny di Urbino, Ginevra di Milano e Simone di Lanciano conferma l’attrattiva del corso a livello nazionale. 20,56. Uno dei lati innovativi del modello «Piazza dei Mestieri» è quello far condividere attività formative e attività produttive. A una porta di distanza dal Centro Sperimentale di Cinematografia troviamo gli uffici di Enarmonia, notissima casa di produzione nel settore animazione. «C’è uno scambio profondo spiega la produttrice Federica Maggio - Noi forniamo i docenti e le competenze registicocreative, ma grazie allo stret- 21,20 «Ero all’alberghiero, ma volevo fare solo cucina, il resto non mi interessava: così mi hanno bocciato e sono venuto qui» «Non è per niente raro studiare fino a quest’ora di sera Spesso ci capita di uscire anche alle nove o alle dieci» «Qui non si simula nulla: si fa vera pratica. I clienti sono esterni e le consegne sono stringenti. È il modello di tutta la scuola» Fabio, studente scuola di cucina Jenny, studentessa di cinema d’animazione Giancarlo, tutor del laboratorio di tipografia T1 T2 LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 . Cronaca di Torino .57 21,54 «È un lavoro duro, quando sei giovane: perché quando gli altri sono a ballare tu stai lavorando. Però ti dà soddisfazioni enormi» 5,50 I birrai sono già al lavoro «Siamo qui a quest’ora - dicono Fabio e Riccardo - perché stiamo facendo la doppia produzione. Torino produceva più birra di Monaco, poi la tradizione si è persa. È ora di ricrearla» tissimo contatto possiamo selezionare i ragazzi più talentuosi, che spesso vengono assunti nella nostra squadra». Il cioccolato 21. Un tour veloce ci porta in cioccolateria, dove Alessandro, cioccolatiere, ci spiega come hanno iniziato e cosa insegnano (c’è lo zampino di Peyrano…). Poi andiamo nella tipografia digitale, dove troviamo Silvio e Stefano, che sono i tutor della parte di laboratorio dei corsi di grafica e di prestampa. «È una tipografia a tutti gli effetti, - spiega Giancarlo, - e con clienti esterni: perciò i ragazzi provano davvero il lavoro, le consegne sono stringenti. Insomma: qui non è una simulazione, è pratica del lavoro: questo è il modello di tutta la scuola». 21,31. I corsi serali per adulti stanno chiudendo. Si tratta di corsi brevi rivolti a una cinquantina di disoccupati e occupati: in questo momento sono in atto i corsi di somministrazione bevande, organizzazione eventi, panificazione e pasticceria. Nel Laboratorio Pasticceria una dozzina di persone è affaccendata nel preparare torte sacher mentre accanto, al Laboratorio Panificazione, altrettante persone sono alle prese con teglie e teglie di grissini. Andrea, panetterie e insegnante, spiega il mestiere: «È un lavoro duro, che richiede sacrifici, soprattutto quando sei giovane: perché quando gli altri sono a ballare tu stai lavorando. Però, se lo fai con passione, ti ripaga di soddisfazioni enormi». Problemi? «Un po’ la concentrazione e un po’ la costanza: a 16 anni sono due cose complicate da tenere sotto controllo». 23,46. La Piazza, oltre alla cioccolateria e alla tipografia, presenta altre tre attività produttive aperte al pubblico: il pub, il birrificio e il ristorante. In quest’ultimo, a pranzo, sia in cucina che in sala, lavorano i ragazzi dei corsi: ogni settimana ne vengono distaccati 2 o 3 per corso. La sera, invece, la cucina è nelle mani dello chef Maurizio Camilli, prima a Casa Baladin a Piozzo, affiancato da una squadra composta esclusivamente dai migliori ex allievi e stagisti. Andrea, panettiere e insegnante 2,05. Il pub, divenuto un punto di aggregazione per tutto il quartiere, chiude. Ora la piazza dorme. Un’occhiata circolare restituisce il senso di tutto: l’intento di questo luogo è quello di recuperare il clima della piazza di una volta, dove era possibile imparare un mestiere direttamente nelle botteghe artigiane, con un maestro capace di insegnare la propria manualità; dove era vivacissimo il rapporto tra generazioni diverse ed etnie diverse; dove il luogo era un po’ come un archivio storico vivente dei mestieri di una città. La birra 5,50. È quasi alba e Fabio e Riccardo sono già qui. Perché alle sei? «Perché in questo periodo facciamo due produzioni giornaliere. Facciamo la cotta». Poi ci spiegano tutto il procedimento ma non ci capiamo molto, a parte che il malto in realtà è orzo maltato e che gli altri ingredienti base sono luppolo, acqua e lievito. «Avere qui un birrificio fa anche parte di una certa visione: Torino produceva più birra di Monaco di Baviera, poi la tradizione si è persa. È tempo di ricrearla. D’altronde, in tutti i concorsi internazionali, l’Italia vince sempre e il Piemonte è una punta di diamante». Fabio ci racconta che è qui da quattro anni e insegna ai ragazzi: «La produzione è in continua ascesa, ormai facciamo 450 ettolitri l’anno». Ma non ti pesa l’ora? «Mi ritengo fortunato di aver fatto della mia passione un lavoro. A proposito: volete una birra?». Decliniamo (a quest’ora neppure Dylan Thomas). GABETTI, SOLUZIONI DI VALORE. AG. DELLA ROCCA - VALENTINO - VANCHIGLIA AG. CROCETTA AG. 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Oggi è una «digital doula», una sorta di balia digitale che aiuta donne imprenditrici a far nascere e sviluppare la loro presenza in Rete. Nella vita sceglie l’approccio «Fight Club»: «Non sarò la migliore ma bisogna essere consapevoli delle proprie competenze e convinti di ciò che facciamo. È arrivata a 39 anni, ma questa è stata davvero una libe[E. BAR.] razione: e ora mi voglio divertire». La parola d’ordine è «glocal»: bisogna muoversi localmente ma pensare anche globalmente. È questa la spinta che ha portato Stefano Borghi, 38 anni, da Roma a Parigi passando per decine di altre città, idee, persone e incontri. «Nomade Stefano Borghi nell’anima e freelance da sempre», fotografo e idealista, nel 2009 ha fondato nella capitale uno dei primi coworking italiani, prima di volare - per amore e per lavoro - in Francia, dove sta sviluppando l’applicazione Copass, un abbonamento che permette a liberi professionisti di tutto il mondo di affittare una scrivania negli open space in rete. «Il mio motivo trainante è l’insubordinazione, superiori da riverire e regole strette non fanno per me», racconta. «Sarà un consiglio un po’ bohèmien ma il nostro istinto deve diventare il nostro motore. Qui si vede anche la differenza con l’estero, dove c’è più possibilità di fare ciò che si ama: i potenziali clienti percepiscono quando si lavora con passione e impegno e quando tutto è finalizzato solo al guadagno». Momenti di sconforto? «Ne ho incontrati anch’io. Allora, zaino in spalla e ripartivo: cambiare aria per riaprire i propri occhi». [E. BAR.] La naturopata Zen Cambiare mentalità per avere garanzie La vita non sai mai che giri fa. Per Katia Salvaderi reinventarsi di continuo è la normalità. Dopo aver vissuto tredici anni nel monastero buddista di Fudenji di Salsomaggiore («dove non esistevano retribuzioni o formalità di alcun tipo») e aver Katia Salvaderi ricoperto ruoli di responsabilità in diverse aziende, oggi è una consulente naturopata, professione da poco riconosciuta a livello legislativo. A 50 anni ha deciso ancora una volta di rivoluzionare la sua vita: «Mi sono presa un anno sabbatico per studiare come cambierà il mio ambito, perché la formazione è fondamentale, specialmente in un mondo sempre più flessibile – racconta –. Molti di coloro che da un giorno all’altro si sono ritrovati a casa per la chiusura dell’azienda o il taglio del personale non hanno una professionalità definita e sono disorientati, hanno bisogno di incoraggiamento». Katia porta ai suoi colleghi freelance la sua filosofia Zen: «Non cambierà mai nulla se prima non cambieremo mentalità: prima recupereremo il coraggio di rischiare, prima ripartiremo e combatteremo per avere più garanzie». [E. BAR.] «Uscite dalle case-ufficio» «Da Milano a Lucca, i Comuni hanno lanciato incentivi per chi vuole lavorare in un coworking – dicono gli organizzatori – anche qui bisogna aiutare i freelance a uscire dalle loro case-ufficio» Lavoratori fai-da-te Istruzioni per l’uso I giovani tra precarietà e indipendenza Un “freelance day” per sopravvivere al mercato ELISA BARBERIS Sono creativi, sviluppatori e programmatori di siti web, designer e comunicatori. Professionisti con partita Iva o con contratti di collaborazione, appena usciti dall’università o costretti a reinventarsi dopo anni in azienda. Hanno dalla loro parte l’indipendenza – la possibilità di scegliere quali progetti seguire, quando, dove e come lavorare – ma ogni giorno sono anche costretti a confrontarsi con la precarietà del mercato, la mancanza di tutele legislative, una pressione fiscale troppo alta. È al mondo dei lavoratori fai-da-te del terzo millennio – vere e proprie imprese individuali – che ieri si è rivolto il primo Freelance Day, organiz- Saper spendere Simonetta [email protected] Qualche delusione purtroppo inevitabile nostri lettori hanno molte speranze, ma talvolta siamo costretti a distruggere il loro sogno. Così accade per Bruno che ci ha inviato una mail dalla provincia di Monza: «Posseggo un violino dal 1920; all’interno appare una scritta “Antonio stradivarius facebat”. Mi interesserebbe conoscere l’autenticità del violino e la sua valutazione». Ecco una brutta sorpresa: «Nonostante l’etichetta spiega il prof. Ferdinando Vi- I glieno Cossalino - il suo violino è una vecchia copia di uno Strradivari. Il grande liutaio Cremonese Antonio Stradivari (Cremona 1643-1737) fu uno dei più imitati e falsificati nei secoli successivi alla sua morte. Infatti sul mercato si trovano centinaia di imitazioni. detto questo però il suo violino, che sembra costruito nella seconda metà dell’Ottocento, potrebbe avere una buona voce ed essere utile a un principiante. Per una sti- zato dallo spazio di coworking ToolBox con l’Associazione Consulenti Terziario Avanzato (Acta) a rappresentanza di questa categoria dai contorni ancora confusi e poco identificabili che tuttavia conta già oltre un milione e settecentomila persone in tutta Italia. Tra lezioni su come redigere un business plan e strategie di autopromozione sui social network, i diritti in caso di malattia o gravidanza e tecniche per far fruttare al meglio il tempo a disposizione, una giornata dedicata a un mondo che per (soprav)vivere cerca di fare squadra. «Oltre alle competenze tecniche, oggi occorre sapersi posizionare sul mercato, capire l’originalità del proprio prodotto, essere sempre ma occorrerebbe vederlo da vicino per verificare le condizioni e la voce. Comunque, anche se in buone condizioni, considerato il mercato attuale penso che non possa superare i 300 euro». Maurizio, che scrive da Sanremo in Liguria, ha in casa due oggetti dei nonni che risalgono a fine ’800: «Il primo è una cornice in legno intagliato raffigurante arbusti, bacche e trofei di caccia. I miei genitori mi dicevamo che proveniva da una residenza di caccia del re Vittorio Emanuele. Il secondo è un vaso colorato con rappresentazione di un assalto a una castello con soldati e cavalieri; sul fondo c’è la scritta Verart Paris Farneti». Dice l’esperto: «La cornice in legno intagliato a motivi vegetali e trofei di caccia risale alla fine dell’800 e pro- aggiornati e puntuali nelle scadenze, stabilire connessioni con gli altri professionisti ma anche rapportarsi con fatture, commercialisti e clienti che non pagano», spiega Aurelio Balestra, fondatore di ToolBox. «Anche se le grandi risposte su questioni previdenziali e formazione spettano al governo nazionale, a Torino è cominciato il dialogo con le istituzioni per far capire quali sono i contorni entro cui si muovono queste figure, superando l’immagine stereotipata del freelance solo a tutti i costi», continua Elena Sinibalbo di Acta, che presto aprirà uno sportello anche a Torino per dare una consulenza a chi si è ritrovato «autonomo» per scelta o per necessità. babilmente era disposta come specchiera nel ricco arredo di una palazzina di caccia. È una cornice insolita e ben intagliata che all’epoca era sinonimo di benessere. Oggi il gusto è inevitabilmente cambiato e questa cornice è di difficile collocazione in un arredamento moderno. Valore circa 400 euro». Per Michele di Torino: «Un bel tavolo e un comò con specchiera in legno massello di noce, opera di buona falegnameria piemontese dell’inizio del Novecento. Sono purtroppo arredi che in passato arricchivano le case dei nostri nonni, ma che oggi, purtroppo, non interessano o interessano assai poco alle nuove generazioni. Il loro valore è modesto e forse conviene tenerli in casa come ricordo. Comunque lla stima sul mercato di oggi è di circa Lo sviluppatore web Il nostro motore è la collaborazione Daniele Barbaro a ToolBox è di casa: in meno di un anno, a stretto contatto con decine di altri professionisti come lui, è passato da un portfolio di cinque o sei clienti a triplicare il loro numero. Non solo, spiega: «Ho coinvolto molti dei Daniele Barbaro freelance che condividono con me una scrivania e ora lavorano per me o io per loro». Sviluppatore web 29enne, dopo la laurea in Ingegneria Informatica al Politecnico, ha scelto di bypassare stage in azienda e la trafila di contratti precari: «Ho fatto un po’ di esperienza mentre studiavo e ho capito di potercela fare da solo, anche mettendo in conto i lati negativi di questa “falsa” libertà che ho scelto». Ma la vera svolta è arrivata solo quando ha deciso di «fare rete»: «Che siate dentro o fuori, il mio consiglio è di entrare il prima possibile nella “mentalità da coworking”. A casa il lavoro era dispersivo, scomodo e avevo più difficoltà a trovare le risorse di cui avevo bisogno – conclude –. Ora, invece, sono a portata di mano e soprattutto so di potermi fidare di chi mi circonda. La collaborazione è il motore di noi freelance». [E. BAR.] 400 euro per i due pezzi. In quanto alla stampa inglese si tratta di una riproduzione: di conseguenza non ha alcun valore di mercato». Gianni B. (che non ha fatto cenno alla sua città di residenza) scrive: «Ho da almeno 40 anni una acquaforte di Aligi Sassu intitolata Cavallo Di Feraxi tirato in 130 copie e la mia è la numero 18 e porta la garanzia della Beatrice d’Este. Vorrei conoscerne il valore attuale». Spiega il professor Viglieno Cossalino: «L’autore della litografia a colori è Aligi Sassu (1912-2000) artista tra i maggiori protagonisti dell’arte italiana del Novecento. Valore attuale: circa 300 euro». Telefono di Simonetta: 011/6568.226, ogni lunedì e venerdì, ore 10,30-14,30. Mail: [email protected] farmacie Aperte tutti i giorni: Piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio Stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: corso Belgio 180; via Bellardi 3; via Cibrario 72; via Monginevro 27/B; via Guido Reni 109/A; via Passo Buole 59/H; corso Grosseto 256; corso Re Umberto 38; corso R. Margherita 134/M; via Verbene 11; via Mazzini 24; corso Taranto 15; corso Sebastopoli 143. Di sera (19,30-21,30): via Sacchi 4. Aperte anche di notte: corso Belgio 151/B; via Nizza 65; piazza Massaua 1. Info: www.farmapiemonte.org. T1 T2 LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 etropoli Metropoli .59 . Per le vostre segnalazioni [email protected] Rivalta, strada ripulita dai volontari Chivasso, alpini a raccolta Quasi due tonnellate di rifiuti. Ottimo «bottino» per gli ecovolontari di Rivalta che, col supporto di Legambiente, ieri hanno ripulito la Dodicesima strada, alle spalle dell’Interporto, da sempre meta di scarichi abusivi. [M. MAS.] Oggi, con una messa in Duomo alle 10,30, gli alpini ricordano le penne nere defunte. Seguirà un corteo, con la banda musicale «Stella Alpina», al monumento degli alpini per la posa di una corona d’alloro. [D. AND.] Rivalta Pianezza “Profughi, le istituzioni ci hanno abbandonato” Dodici nuovi defibrillatori nei luoghi pubblici La denuncia del parroco di Tetti Francesi: “Nessuno si interessa a loro” Nichelino MASSIMO MASSENZIO IlComune vuole ilnegozio confiscato alle cosche Da un anno Don Paolo Alesso, parroco di Tetti Francesi, ospita cinque degli oltre 30 profughi africani arrivati dalla Libia che il governo aveva «parcheggiato» per 18 mesi nella cascina del Dojrone. Dopo la fine del periodo di accoglienza, i «libici» rivaltesi hanno ottenuto 500 euro e un permesso di soggiorno per motivi umanitari, ma pochissimi hanno trovato lavoro e quasi nessuno ha una sistemazione stabile. GIUSEPPE LEGATO Tensione e vandalismo Qualcuno ha cercato fortuna all’estero, altri, periodicamente, rientrano abusivamente nel cascinale gestito dalla cooperativa Santa Cristina. In questi mesi non sono mancati momenti di tensione, minacce agli operatori e atti di vandalismo. Pochi giorni fa anche don Paolo, nella casa parrocchiale dell’Immacolata Concezione, si è trovato a fronteggiare un immigrato camerunense che impugnava una pistola e chiedeva con insistenza del denaro. Fortunatamente l’arma era un giocattolo e il giovane immigrato è stato ammanettato e portato in caserma dai carabinieri. Ma la situazione rischia di diventare esplosiva. Il parroco «Io ho accolto questi ragazzi in nome di Gesù, ma mi chiedo perché debba occuparmene L’assessore Diego Sarno «Mancano supporti economici» Una veduta dell’oratorio della Immacolata Concezione, a Tetti Francesi. Il parroco riaccende i riflettori sul caso dei profughi libici: «Ho accolto questi ragazzi, ma non ho ricevuto sostegno da nessuno» da solo», attacca il sacerdote. «Nessuna istituzione mi ha offerto un supporto economico». Don Paolo minimizza l’episodio che si è verificato in parrocchia: «Si trattava di un giovane che era stato in passato ospite dell’oratorio ed era tornato per una doccia e un piatto caldo. Non sono stato minacciato, mi ha mostrato la pistola e io ho chiamato i carabinieri. Tutto qui ». Secondo il parroco il pro- blema è un altro: «Queste persone sono lasciate in balia degli eventi, senza programmazione, senza futuro. C’è chi si fa sfruttare nei campi e chi finisce sulla strada. I cinque ragazzi che sono con me sono stupendi, uno di loro ha un lavoro fisso da benzinaio e non hanno mai creato problemi. Ma senza un aiuto quotidiano sarebbero potenziali mine vaganti». La cooperativa Luigi Varetti, responsabile della cooperativa Santa Cristina, che ha gestito per un anno e mezzo l’accoglienza al Dojrone, è stato fatto tutto il possibile: «Li abbiamo avviati ai corsi del centro di educazione permanente e qualcuno ha frequentato la scuola. Abbiamo cercato di attivare un percorso di accoglienza con i Comuni della zona, ma non c’è stata la volontà di farlo partire». La richiesta è stata presentata ufficialmente all’Agenzia nazionale dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata. Nichelino vuole acquisire il negozio strappato dallo Stato alla ’ndrangheta in largo delle Alpi che è disponibile solo da pochi giorni (prima era regolarmente affittato ad alcuni privati). Obiettivo: trasformarlo in una sorta di casa aperta dei Comuni (Nichelino, Moncalieri, Vinovo, None, Santena e Candiolo) che a suo tempo hanno sottoscritto il protocollo d’intesa sulla legalità e contro le mafie. «Vogliamo che il locale sia un esempio di buon funzionamento della legge sulla confisca dei beni alla criminalità organizzata – spiega Diego Sarno, assessore alla Trasparenza –, deve diventare la casa dei Comuni e della società civile». Il sindaco Giuseppe Catizone concorda: «Sarà un simbolo dell’impegno della Città di Nichelino contro ogni mafia». [G. LEG.] Grugliasco Settimo Protesta da Decathlon “Dateci turni più vivibili” L’ex assessore di Corgiat corre con il centrodestra PATRIZIO ROMANO «La domenica voglio stare con la mia mamma». Così recitava uno dei tanti cartelli che ieri mattina i bambini delle dipendenti di Decathlon, in sciopero a Grugliasco di fronte all’ingresso, portavano al collo. Una protesta dei circa 130 lavoratori che prosegue anche oggi, promossa dalla Filcams-Cgil e con una adesione alta, almeno a quanto riferisce il sindacato. «Chiediamo di aumentare la base oraria settimanale dei part-time spiega Fabiana Buccheri, Rsa Filcams - che oggi per molti è di 20 o 24 ore settimanali, por- tandola a 24 e 30, in modo da avere uno stipendio dignitoso». Insomma una maggiore sicurezza economica e conseguentemente la possibilità di progettare spese o, per alcuni, di andare a vivere da soli. «Inoltre - aggiunge Sarah Pantò -, molte di noi lavorano anche tre domeniche su 4, con gravi disagi in famiglia. Noi abbiamo chiesto di poter avere una programmazione a lungo termine e non settimanale, come spesso avviene adesso. Perché oggi nessuno di noi può organizzarsi i momenti in famiglia». Ma con l’azienda, sostiene la Filcams, è quasi impossibile un dialogo. «Quelli posti NADIA BERGAMINI I lavoratori Decathlon, ieri qui - dice Elisabetta Mesturino, segretaria provinciale - sono problemi generali nella grande distribuzione: avere una maggiore certezza del proprio salario, per poter programmare spese, e avere una pianificazione delle domeniche per poter stare a casa con i figli. Temi che si devono discutere a un tavolo provinciale, sui tempi della vita e del lavoro». Ci aveva già provato nel 2009. Allora, però, l’accordo con il Pdl era fallito ed era tornato a correre con una lista civica al fianco della coalizione che a Settimo sosteneva Aldo Corgiat. Ora Giuseppe Palena, classe 1954, pediatra, ex assessore Sanità dal 2004 al 2009 alla sanità e dal 2009 a qualche mese fa all’istruzione e politiche giovanili, in politica da un ventennio, ci riprova. Questa volta a sostenerlo alle elezioni di maggio c’è una vera e propria corazzata. Non solo la sua lista civica e quelle che fanno capo al consigliere uscente di opposizione Antonio Silvestri, ma tutto il centro destra che mai fino ad oggi era riuscito a trovare l’unità. «Abbiamo deciso di sostenere la candidatura di Palena – spiega il presidente provinciale di Forza Italia, Andrea Fluttero – perché crediamo in questo raggruppamento civico che a nostro parere ha la possibilità di arrivare al ballottaggio e garantire alla città un’alternativa credibile all’attuale maggioranza». Dunque, FI ha rinunciato ad un proprio candidato sindaco e alla stessa scelta sembrano ormai avviati anche gli altri partiti del centro destra. Dodici defibrillatori in altrettanti punti della città. A Pianezza il sindaco da alcuni mesi si batte per garantire maggior sicurezza nei punti di incontro del suo Comune. E attraverso una raccolta fondi, alcune sovvenzioni di privati e un impegno economico dell’amministrazione è riuscita ad acquistare 12 defibrillatori di ultima generazione. «Ognuno dei quali ha un costo che si aggira intorno ai 1100 euro» spiega Antonio Castello. Insomma, una spesa di oltre 13 mila euro per dare intervento immediato nelle sedi di associazioni sportive e culturali. «Li abbiamo già posizionati alla bocciofila, al centro anziani, alla Pro loco, in Comune, all’Usd Pianezza - elenca - e poi all’oratorio e in due scuole». Inoltre è stato fatto un corso a cui hanno partecipato un centinaio di persone, compresi dipendenti comunali, per avere gente capace ad usarlo. Oltre al corso già svolto ne ha in previsione un altro. «Poi, pensiamo di posizionarne uno all’istituto agrario Dalmasso - confida e anche lì formeremo non solo gli insegnanti, ma anche gli studenti più grandi». In modo che siano un giorno esperti anche da adulti. Ma l’intento è avere dei defibrillatori a portata di mano anche per strada. «Ne posizioneremo due in altrettante teche davanti al Municipio e in piazza Vittorio - aggiunge - in modo da poter intervenire in attesa dei sanitari del 118». [P. ROM.] Giuseppe Palena, medico «Avremmo potuto correre da soli – prosegue Fluttero – ma sarebbe stato un candidato di bandiera senza possibilità. Preferiamo sostenere un raggruppamento dove a prevalere è la società civile». Non sarà facile per Palena, che dovrà confrontarsi con l’ex compagno di giunta Fabrizio Puppo, contestare il sistema di cui ha fatto parte per quasi un decennio. T1 CV PR T2 DOMENICA 16 MARZO 2014 LA STAMPA 60 T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 In città .61 . incittà LA STAMPA Società cultura & spettacoli ELENA LISA i muovono per Torino come gli storni. Il sabato pomeriggio partono dagli scalini sotto la statua del Duca D’Aosta, in Piazza Castello. Piegano a destra, poi a sinistra. Si dividono e si ricompattano. Sono circa trecento: il più grande non supera vent’anni. Il più piccolo ne ha sette. Come gli uccelli in volo si rifondono in un unico disegno in piazza Carlo Alberto, dietro Palazzo Carignano. Sono i «vippini», o meglio, è così che tentano di apparire ai coetanei. Piccoli vip. Adolescenti che vivono in funzione della fama, e che non cercano il quieto vivere. Ieri pomeriggio è scattato un duello a spinte e schiaffi. Non sono piaciute le frasi postate su «Ask», una chat che usano per pubblicare foto, scrivere d’ amore e lanciare insulti, e perché lo sguardo di uno è sembrato all’altro troppo audace. Il gruppo si spacca, c’è chi parteggia e chi divide. Le ragazze non sembrano impressionate. «Pure noi ci picchiamo – grida nel caos Monica, quindicenne gracilina con l’apparecchio ai denti e sulla felpa una collanina di bigiotteria con le foglie di marijuana – se qualcuna dice in giro che sei una facile non puoi star zitta. Bisogna reagire. E’ una questione di rispetto». Anche così si diventa «vip». Ritratti di corsia S Le marche e il look Ai piedi portano scarpe da ginnastica All Star, Vans o Jordan. I pantaloni, nell’orlo, hanno un risvolto eccessivo. Le ragazze LA «MINI-RISSA» Una frase non gradita o uno sguardo «audace» E scatta lo scontro hanno capelli lunghi e piastrati. I maschi berrettino con visiera e ciuffo sparato. Ma basta che uno di loro, un «vip riconosciuto», indossi qualcosa di originale e viene subito imitato: un crocifisso al collo, un braccialetto fosforescente, un taglio di capelli. E l’emulazione, ovviamente, vale anche per gli atteggiamenti. C’è chi urla e accorre. Sembra che poco distante altri abbiano un conto da regolare. Questo vai e vieni improvviso, gli annunci di uno scontro appena iniziato, non si capisce se siano gioco o verità. È una costruzione, una caricatura, l’evoluzione di un rito di passaggio tra ragazzi che stanno per diventare adulti. Anche perché è tutto lì, alla luce del sole tra i passanti e i visitatori del Museo del Risorgimento. «Il sabato pomeriggio – dice Matteo, 16 anni, con la camicia a mezze manica e i bicipiti torniti – è così. Perché ci sono cose accadute in settimana che vanno sistemate. Oggi il gruppo è al completo: ci sono quelli che arrivano da Torino, Grugliasco, Ciriè. Il sabato non andiamo a scuola. Ma in molti non ci vanno nemmeno in settimana. Io NORIA NALLI Il femore e la moglie morganatica L’autrice è una giornalista che è stata a lungo ricoverata in ospedale. Per la «Stampa» ha scritto una serie di «ritratti di corsia». veva un bavero color zafferano e la marsina color ciclamino, andava a piedi da Lodi a Milano, per incontrare la bella Gigogin». Valeria canticchiava mentalmente questo antico motivetto mentre si esercitava a camminare senza appoggi nel parco adiacente al mausoleo della Bella Rosina. Le sembrava di ricordare che quei versi fossero dedicati proprio all’amante prediletta di Vittorio Emanuele, anzi la moglie morganatica, che gli aveva dato due figli. Queste riflessioni la distraevano dalle sofferenze subite di recente. Un femore rotto durante uno spaventoso incidente, ore di operazione e sfinente fisioterapia. Aveva tolto il gesso da pochi mesi e le sembrava un sogno vedere le sue gambe finalmente muoversi libere all’aria aperta, senza nemmeno tenersi alle stampelle. «Certo che potevi trovare un posto migliore in cui portarmi - disse ad un tratto a Luigi, il suo compagno - qui c’è una tomba vuota e l’ambiente è un po’ sinistro, una volta, qui intorno, ci facevano le messe nere». In realtà Valeria si sentiva contenta, nata e vissuta a Mirafiori, era orgogliosa delle sue origini di periferia e camminare in quello spazio la faceva sentire a casa. «L’ho scelto apposta per il tuo passato dark e il tuo amore per i film gotici di Tim Burton» rispose Luigi facendole l’occhiolino. «Tim Burton, il regista che parla con sensibilità e poesia dei diversi Pensò la giovane donna credo che farebbe volentieri un film in questi luoghi della citta. Rosina era un’esclusa, in quanto moglie non ufficiale e anche Mirafiori Sud lo è stata per molto tempo nei confronti di Torino. Quartiere ghetto, dormitorio, lo definivano così. Ma, come il suo femore rotto forse poteva migliorare e rafforzarsi. «A Conta il riconoscimento del «gruppo» ll ritrovo del sabato pomeriggio è in piazza Castello, sotto la statua del Duca D’Aosta, poi si allontanano a gruppi Il punto d’arrivo è in piazza Carlo Alberto, sul retro di Palazzo Carignano Tendenze Piazza Carlo Alberto il regno dei “vippini” Un pomeriggio tra i ragazzi che vivono per “essere popolari” I segni di riconoscimento è un puro fatto di popolarità. Chi non ce l’ha, è fuori. Il rapporto della sicurezza Il berretto al rovescio Gli accessori copiati Sneaker e risvolti Deve essere sportivo, «griffato» e soprattutto indossato con la visiera al contrario Braccialetti fluorescenti crocifissi al collo e tutto ciò che viene indossato da chi è più popolare nel gruppo Tassativamente scarpe All Stars, Vans e Jordan I jeans indossati con l’orlo rivoltato non picchio più. Ho fatto arti marziali, l’ultima volta le ho date secche e sono stato denunciato. Meglio risolvere con le parole». Per diventare «popolari» - o «pirla», come dice un ragazzo di origine algerine - bisogna avere peso sui social network: più «mi piace» hai su Facebook, più conti nella tribù. I giudizi positivi arrivano se pubblichi una foto interessante, o se scrivi battute spiritose, commenti, e resoconti di cosa hai fatto il sabato: mini-risse – i «vippini» le chiamano così – o bravate dentro e fuori la discoteca. «Ultimamente gira be- ne l’Havana – confida Alessandro con la visiera rossa calata sugli occhi – mettono musica commerciale. Ma noi preferiamo rap e hip pop. Finiamo la serata all’alba. O più tardi. In casa basta dire che dormiamo da un amico e nessuno stressa». Tra i «vippini» non esiste discriminazione per il colore della pelle. Tra loro ci sono ragazzi italiani, di origini romene e africane. L’emarginazione qui, Il metro di Facebook Dopo un paio di fughe sono di nuovo tutti insieme. Li ha ricomposti la macchina fotografica. «Prendi me, prendi me – si accalcano davanti all’obiettivo - finisco sul giornale e divento ancora più vip». Alle 6 del pomeriggio i dipendenti della vigilanza della Sovrintendenza per i beni artistici e storici, che ha in tutela Palazzo Carignano, chiudono i cancelli in Piazza Carlo Alberto cercando di allontanare chi non se ne vuole andare. I ragazzi sono una cinquantina e alcuni non la prendono bene: «Faremo rapporto - dicono i custodi - gli episodi sono troppo frequenti e loro non capiscono che stanno esagerando». Le telecamere nel cortile, hanno filmato la scena: le spinte, ma anche gli abbracci e i sorrisi. Perché i «vippini» sono soprattutto questo: adolescenti in cerca di afaftto e certezze. «Non siamo tutti stupidi - dice Marianna, che tiene per mano un bimbetto con occhiali da sole e catena finta oro al collo - Sono una brava ragazza, e i miei di me si fidano altrimenti non mi farebbero uscire con lui. Lo sguardo di Marika è pulito. La voce sincera. L’atteggiamento protettivo. A chi gli chiede chi lui sia lei risponde fiera «è mio fratello». I trecento che si muovono per Torino sono così, come storni: credi di averli capiti e loro cambiano subito disegno. T1 CV PR T2 62 .In città STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 alle 8,30 Piazza Palazzo di Città Perosa Argentina Teatro Agnelli Eccellenze artigiane La magia degli elisir prodotti con le erbe Bambini, gatti e topolini Dalle 8,30 alle 20, in piazza Palazzo di Città, il mercatino sull’«Eccellenza artigiana del Piemonte in Piazza», coordinato da Confartigianato Torino e promosso dal Comune. Il repertorio spazia dalle lavorazioni ai sapori enogastronomici del territorio, con una trentina di aziende artigiane coinvolte. Nelle vie centrali di Perosa Argentina, dalle 9 alle 18, ci saranno bancarelle di fiori e piante, ma anche del vino novello e dell’artigianato locale. Nel cortile della scuola primaria è allestita la mostra «La locanda degli Elisir», con spiegazioni sulle erbe spontanee, approfondimenti e degustazioni di elisir prodotti con le erbe. alle 9 alle 11 Alle 11, al teatro Agnelli di via Paolo Sarpi 111, Assemblea Teatro propone «Max Mix e Mex», spettacolo su testo di Luis Sepúlveda con Lino Spadaro e Andrea Castellini. La storia affabulata racconta la storia di amicizia che lega un ragazzo, il suo gatto Mix e un topo malinconico. Età consigliata: dai 3 anni, ingresso a 5 euro. Egizio Auditorium Lingotto La “Creazione” di Haydn con un coro imperdibile Dalla «Resurrezione» di Mahler alla «Creazione» di Franz Joseph Haydn. Dall’Auditorium Toscanini della Rai all’Auditorium Agnelli del Lingotto. In pochi giorni, due proposte musicali di grande richiamo per il pubblico torinese. Domani sera,alle 20,30, nell’Auditorium di via Nizza si rivede il direttore belga Philippe Herreweghe che proporrà il capoPhilippe Herreweghe lavoro haydiano con il Collegium Vocale Gent e l’Orchestre des Champs-Elysées che utilizza strumenti d’epoca. Anche tre voci soliste per la serata: il soprano Christina Landshamer, il tenore Maximilian Schmitt e il baritono Rudolf Rosen. Composto tra il 1796 e il 1798, presenta come tema la creazione del mondo, raccontata nel primo libro della Bibbia, la Genesi. Il lavoro sull’oratorio durò dall’ottobre del 1796 all’aprile del 1798. Haydn lavorò al progetto sino allo sfinimento e dopo la prima rappresentazione s’ammalò realmente per lungo tempo. La «Creazione» fu rappresentata per la prima volta a Vienna nell’aprile e maggio del 1798 per un pubblico privato e dai loro ospiti. L’oratorio fu successivamente messo in scena per la prima volta nel marzo del 1799 al Burgtheater di Vienna. Una nuova rielaborazione per tre voci soliste, coro e orchestra d’ottoni fu allestita per la prima volta il 19 luglio 2006 alla fine del Festival Thurn und Taxi di Ratisbona. Il concerto di domani sera, sarà preceduto da una conferenza introduttiva (ingresso libero) di Giorgio Pestelli alle 18 in Sala Londra sempre al Lingotto. [G.NOV.] Blah Blah Un road movie emiliano In memoria di Freak Antoni È dedicata al ricordo di Roberto Freak Antoni la serata di domani al Blah Blah, dove alle 21,30 si proietta con ingresso libero il film «Freakbeat» del regista torinese Luca Pastore. Non si tratta di un documentario, bensì di una sorta di road movie lungo le strade dell’Emilia, dove il capostipite del rock demenziale italiano si aggira in furgone con la figlia a caccia di una leggenda metropolitana inventata da zero. Freak Antoni L’oggetto del desiderio sarebbe la presunta incisione realizzata dall’Equipe 84 con il grande Jimi Hendrix. Tutto falso, naturalmente; la frottola vale però come scusa per incrementare la complicità familiare tra i due viaggiatori e per comporre una mappa del beat emiliano degli Anni Settanta attraverso una serie di incontri ravvicinati con i suoi protagonisti. L’ultimo in ordine di apparizione non può che essere Maurizio Vandelli, leader all’epoca proprio dell’Equipe 84. Tra Pianura Padana e scorci urbani, ambienti rurali e osservazioni argute, la figura del musicista, cantante, scrittore e showman bolognese, scomparso lo scorso 12 febbraio sulla soglia dei sessant’anni, veniva dipinta da Pastore con affetto nel 2011, quando il male ancora consentiva al Freak nazionale di affrontare i gravosi impegni del set cinematografico. Nato a Bologna nel 1954, Antoni venne alla ribalta a fine Anni Settanta alla guida degli Skiantos, ed era considerato una delle figure simbolo del movimento bolognese del ’77. Il suo libro più noto è «Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti», del 1991. [P. FER.] Se papà lavora per il faraone Il museo visto dai bambini I percorsi didattici dedicati alla vita quotidiana delle famiglie Oggi ingresso gratis per i padri accompagnati dai figli LETIZIA TORTELLO ronache di una famiglia esemplare, di 3.500 anni fa. Nell’antica Tebe di Tutankhamon, la vita tra le mura domestiche non era poi tanto diversa da quella di oggi. Il Museo Egizio celebra in anticipo la Festa del Papà, omaggiando del biglietto d’ingresso tutti i padri accompagnati dai propri figli. E tra i percorsi aperti al pubblico, in questa fase di cantieri in vista dell’allestimento 2015, non può non catturare l’attenzione il piano Ipogeo, una delle storie più vive e affascinanti della quotidianità dell’Antico Egitto. E’ quella del villaggio di Deir-el-Medina, nei pressi dell’odierna Luxor, scoperto all’inizio del ‘900 da Ernesto Schiaparelli. C IL VILLAGGIO «A Deir-el-Medina abitazioni simili alle villette a schiera» La Tomba di Kha Un insediamento operaio, che ospitava maestranze, lavoratori e artisti chiamati a rendere magnifica la tomba del re. Il sepolcro dell’architetto dei faraoni è una delle mete del tour didattico riservato alle famiglie La ricorrenza Per la Festa dei Papà, il museo propone uno dei suoi percorsi tradizionali dedicati ai bambini, rivisitato: «La mia famiglia egizia - Speciale Papà!», alle 10,40 e alle 15,40, per due ore (obbligatoria la prenotazione, costo 7 euro). Il pubblico andrà a spasso tra le testimonianze che documentano usi e costumi degli egizi di epoca faraonica. Il giro prevede un laboratorio didattico per costruire il proprio albero genealogico in geroglifico. Alle 10,30, per chi volesse frequentare solo l’attività manuale, c’è «Geroglifici… che emozione!». Si parte dal piano sotterraneo, per approdare alla spettacolare Tomba di Kha, che fu un architetto di Deir-elMedina intorno al 1350 a.C., figura che sfata una leggenda: si credeva che gli architetti Recensione/1 LUCA INDEMINI La dissacrante ironia pop di TvBoy Da qualche giorno, il volto gigante di Nelson Mandela sorride da un muro di via Errico Giachino, all’altezza del numero 30. È uno degli effetti collaterali della mostra «Urban Pop», personale dello street artist TvBoy, ospitata fino al 26 aprile negli spazi di Square 23. In galleria è una vera e propria esplo- «Vetrina dopo vetrina si svelano tutti i segreti di una civiltà lontanissima ma di grande fascino». Sasca Malabaila Responsabile didattica svelano i segreti di una civiltà lontanissima. «In questo villaggio a statuto speciale vivevano operai qualificati e artisti – spiega Sasca Malabaila, responsabile Didattica del museo –. Deir-el-Medina era composto da abitazioni che potrebbero assomigliare alle nostre villette a schiera, dai 40 agli 80 metri quadrati». Era posizionato in mezzo alle necropoli, tra la Valle dei Re e quella delle Regine. Molti suoi abitanti «godevano di un buon livello di istruzione, come i capi del villaggio, o sovrintendenti. Ci hanno lasciato testimonianze straordinarie». La tomba del re del faraone venissero murati vivi, per non spifferare il progetto della tomba del monarca. Kha lavorò al servizio di ben tre regnanti. Lui è solo uno dei tanti personaggi da scoprire nel tour. Vetrina dopo vetrina, si Si è ricostruito dai reperti, ad esempio, che i papà operai facessero i pendolari per andare a lavorare alla tomba del re. Stavano lontani dalla famiglia durante la settimana, e per comunicare con casa utilizzavano sione di colori. Tele e carte sembrano giocare con le citazioni di Roy Lichtenstein e Andy Warhol, rivisitano i cartelloni pubblicitari, i poster della propaganda americana degli anni Quaranta e Cinquanta, ma anche le opere del costruttivismo russo. Una bottiglia di Coca Cola si trasforma in una molotov; il personaggio caratteristico di TvBoy si insinua nello scenario del celebre «Urlo» di la posta: «Si sono ritrovati “ostraka”, cioè cocci di materiali di recupero», con lettere d’amore per tranquillizzare la moglie. Il villaggio era abitato per lo più da donne «che provvedevano all’istruzione dei figli». Sempre dai cocci sappiamo che i lavoratori potevano assentarsi, ma con giustificazione: «Le scuse plausibili erano un funerale, una festa religiosa. Il marito poteva anche stare a casa dopo un litigio. Se la moglie, la sera, aveva perso la pazienza e alzato le mani, l’uomo per dignità poteva non presentarsi al lavoro». Questo dettaglio, normalmente, «piace assai poco ai papà quando lo raccontiamo – scherza la studiosa –. E’ sorprendente, invece, vedere la faccia dei bambini. Scoprono che gli egizi erano parecchio simili a loro, magari un po’ svogliati ad andare a scuola». Tutto il mondo è paese. Edvard Munch e si staglia ironico sulla Union Jack, attraversata dalla scritta «Dog save the Queen». Dissacrante e ironico, l’artista palermitano classe 1980, gioca con i simboli e i miti di ieri e di oggi. E non mancano neppure i riferimenti a Torino: tra le tele più piccole, che compongono sulla parete un mosaico tutto da esplorare, si staglia un’utilitaria verde, targata «Fiat Torino». T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 In città .63 . Per le vostre segnalazioni [email protected] alle 15,30 Casa del Teatro Ragazzi Alfa Teatro Reale Società Ginnastica Il coniglietto cerca moglie Mezzo secolo di canzoni Caccia al tesoro e molto altro Alle Casa del Teatro Ragazzi di corso Galileo Ferraris 266, alle 15,30 (replica alle 17,30) il Teatro della Tosse presenta «Branciforte. Il coniglietto pop-up», spettacolo ispirato a una novella di Enzensberger. Testo e regia Elisa D’Andrea, con Alessandro Damerini: storia di un coniglietto aristocratico in cerca di una moglie alle 16 Si intitola «Grilli per la testa», lo spettacolo proposto alle 16 all’Alfa Teatro di via Casalborgone 16/I dall’attore, autore e regista Augusto Grilli. Lo showman racconta un viaggio nella canzone italiana dagli inizi del Novecento al primo dopoguerra. I biglietti costano 25 euro, ridotti a 22 e 18. Tel: 011/195.048.96. Cibo della convivialità Il piatto giramondo e multiculturale per eccellenza è protagonista del pranzo solidale Oaf-I ospitato oggi dall’International School of Turin di Chieri NOEMI PENNA Si narra che fece guarire re Salomone dalle afflizioni amorose causate da Saba. E che anche i cartaginesi ne facessero un largo consumo, condendolo con formaggio e miele. E’ il cous cous, il piatto giramondo e multiculturale per eccellenza, protagonista del pranzo solidale Oaf-I ospitato oggi dall’International School of Turin di Chieri. LA SPECIALITÀ Approda a Chieri da Trapani in tre diverse varianti San Vito Lo Capo, ambasciatrici del Cous Cous Fest trapanese, il Festival internazionale dell’integrazione culturale dedicato al piatto della convivialità per eccellenza, in tour a Torino a favore dell’Organizzazione di aiuto fraterno – Italia. Le chef hanno rappresentato la nostra nazione al con- Menù da intenditori L’azienda Bia di Argenta, fornitore ufficiale del Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, ha offerto gli 80 chili di semola di grano duro che questa mattina verranno cotti a vapore e condi- GLI INCASSI Il ricavato finanzierà una serie di progetti solidali cous sarà servito a buffet in abbinamento ai vini siciliani offerti dalle aziende vitivinicole Planeta, Donnafugata e Pietratagliata. E, per concludere in dolcezza, sarà servito un altro piatto tipico isolano, la pignolata: una montagna di pallini di pasta fritti ricoperti da una cascata di miele di Castelluccio. Il PAOLO FERRARI International School of Turin Chieri, strada Pecetto 34 Tel. 366/58.48.457 Teatro Concordia, Venaria Corso Puccini Tel. 011 / 424.11.24 Sulle colline i sapori dell’altra sponda del Mediterraneo ti in tre varianti: la tradizionale sanvitese con pesce azzurro e dentice (arrivato fresco da Mazara del Vallo), mandorle tostate e spolverata di cannella; la vegetariana a base di verdure stufate condite solo con sale, pepe e olio extravergine di oliva; e di carne di vitello con patate, carote e curcuma. Il cous Afterhours in duetto con Samuel Le due chef, come tutte le altre persone coinvolte nell’organizzazione, prestano il loro servizio gratuitamente. Anche i fornitori hanno donato gli ingredienti necessari al pranzo, per permettere di devolvere l’incasso all’organizzazione non governativa piemontese presieduta da Maurizio Irrera. Il contributo richiesto ai commensali è di 26 euro, 15 euro per i bambini dai 3 ai 10 anni, a favore dei progetti solidali Oaf-I che includono il sostegno a distanza di progetti di cooperazione e sviluppo in Brasile e Mozambico, borse di studio, assistenza medica ed alimentare. Cous Cous Fest corso internazionale della kermesse che si svolge da 16 anni a settembre a San Vito Lo Capo, ottenendo l’ambito premio della giuria popolare e il secondo posto per la tecnica. Da ieri sono all’opera nelle cucine della scuola internazionale di Chieri per preparare, con una dozzina di volontari, le tre varianti di cous cous che verranno servite oggi alle 12,30 a più di 200 persone. A lasciarsi stregare dai sapori del Mediterraneo sarà anche un ospite d’eccezione: Andy Luotto, attore, conduttore e cuoco che ha debuttato in televisione al fianco di Renzo Arbore, invitato al pranzo proprio dalle chef. Settimo Inizio di settimana tutto torinese per Manuel Agnelli e i suoi Afterhours. La rock band domani incontra alle 18 i propri fan al forum Fnac di via Roma 56, mentre martedì alle 21 tiene sul palco del Teatro Concordia di Venaria Reale il concerto legato al rilancio dell’album «Hai paura del buio?». Allo show si assiste pagando 25,30 euro. Lo spettacolo si attiene rigorosamente agli arrangiamenti del cd originale, che nel 1997 rappresentò l’apice della maturazione di una scena definita per convenzione «nuovo rock italiano». Per il gruppo milanese sarebbero così fioccati riconoscimenti in serie, sintetizzabili in un’opinione piuttosto diffusa: «Hai paura del buio» è il miglior disco indipendente nostrano degli ultimi vent’anni. Ecco spiegata la scelta di festeggiare con la tournée e con l’operazione discografica che si presenta a l l a Fnac. Un vero e proprio colossal, dal momento che per incidere ex novo i Manuel Agnelli Frontman brani di e fondatore allora la banda di degli Afterhours Manuel Agnelli ha coinvolto più di venti ospiti diversi . Ci sono personaggi di primo piano della scena anglosassone come gli Afghan Wigs e Joan As Police Woman, ma anche celebrità italiane come Edoardo Bennato, i Negramaro, Eugenio Finardi e Daniele Silvestri, con Torino rappresentata da Samuel Romano dei Subsonica, che canta con l’amico di vecchia data Manuel il tagliente inno «Voglio una pelle splendida». E chissà che il duetto non si ripeta sul palco del Concordia, nuova tappa di un rapporto che lega da sempre gli Afterhours alla nostra città, dove lo scorso anno trionfarono al Traffic. Dalla Sicilia Il cous cous nasce nel Maghreb, ma la sua diffusione è stata determinata dalle rotte dei mercanti. E oggi dei mercanti molto speciali l’hanno portato a Torino, direttamente dalla Sicilia. Sono Maria Piera Spagnolo del ristorante Thaam e Caterina Abrignani della Trattoria Gnà Sara di pranzo sarà accompagnato dalle canzoni siciliane interpretate da Santino Graziano. Solidarietà internazionale Recensione/2 ANGELO M ISTRANGELO La poesia nei dipinti di Tabusso L’avventura pittorica di Francesco Tabusso si rinnova nelle sale della Galleria Biasutti&Biasutti, in via Bonafous 7/L. Attraverso una ventina di opere, realizzate dalla metà degli anni ‘50 al 2008, è possibile cogliere il fascino della poesia delle immagini, il candore di una rasserenante rappresentazione naturalistica, il clima di una Tabusso, «Contadino in un paesaggio», 1986 «Impronte nella storia» è il titolo delle celebrazioni per i 170 anni di sport, impegno sociale, cultura e spettacolo della Reale Società Ginnastica di via Magenta 11, che festeggia con una due giorni ad hoc. Si parte oggi alle 16, con una caccia al tesoro riservata ai ragazzi dai 6 ai 17 anni di età. alle 16 blocknotes SPETTACOLI Polincontri Domani, alle 18, la pianista polacca Dominika Szlezynger presenta pagine di Scarlatti,Chopin, Skrjabin e Prokof’ev. Politecnico, corso Duca degli Abruzzi 24 Molière rivisitato E’ riletto alla maniera visionaria dei Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, il «Misantropo» che la Compagnia torinese presenta, per la stagione dello Stabile, alle 15,30. Tel. 011/516.95.55. Gobetti, via Rossini 8 Frankenstein Alle ore 15,30, per il cartellone de «Il Fiore all’Occhiello» di Torino Spettacoli, va in scena il musical «Frankenstein Junior», che la Compagnia della Rancia presenta con Giampiero Ingrassia, nel ruolo che fu di Gene Wilder nella nota pellicola cinematografica. Tel. 011/562.38.00 Teatro Alfieri piazza Solferino 4 Scarpetta La Compagnia Melannurca presenta, alle 16, «Il medico dei pazzi», commedia composta nel 1908 da Scarpetta, nella quale si sono cimentati molti grandi interpreti del teatro partenopeo. Biglietti a 13 euro, ridotti a 11. Teatro Cardinal Massaia via Sospello 32 Anni ‘50 Alle 16, va in scena «Grisù, Giuseppe e Maria», commedia tra divertimento e nostalgia ambientata negli Anni ’50 di Gianni Clementi. In scena, Paolo Triestino e Nicola Pistoia. Prenotazioni al numero: 011/661.54.47. Teatro Erba corso Moncalieri 241 INCONTRI Natura Domani alle 18 per la serie «Sacra Natura #2», incontro dal titolo «La montagna della Sacra: rocce marine modellate dai ghiacciai». Con Gianni Boschis, Rossana Colli, scrittrice; Erik Gillo, visual designer. Circolo dei lettori via Bogino 9 VARIE Mercatino Dalle 9 alle 18, arriva il mercato di Coldiretti. Sulle bancarelle, salami d’oca bio, carne di Fassone, vini di montagna e succo d’uva. Piazza Madama Cristina A cura di Noemi Penna [email protected] pittura impreziosita dalla luce e dalla sequenza dei colori (orario: mar.- sab. 10-12,30/15,30-19,30, tel.011/8173511, sino al 10 maggio). E così si delinea un percorso, riordinato e catalogato dall’Archivio Tabusso, che va da «Cacciatori con gazze» del 1958 alla «Macelleria» del 1977, dal «Paesaggio nevoso con vischio» del 2005 a «Nello studio» dell’anno dopo, in una sorta di dialogo con l’ambiente e gli oggetti quotidiani. T1 CV PR T2 64 .In città STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 a tavola Talmone Più caffè che cioccolato iamo in piazza Carlo Felice a due passi dalla stazione, in un locale che porta un nome storico e che ha cambiato varie sedi. Michele Talmone, l’industriale che grazie anche a un uso accorto della pubblicità (allora soprattutto manifesti) lanciò nell’800 in Italia e nel mondo l’immagine del cioccolato torinese, lo aprì in via Lagrange nel 1883, quindi è approdato in via Cavour e infine dove è ora. Qui la carta annuncia un bicerin fatto di cioccolato, caffè e panna liquida. Ma poi quando arriva nel bicchiere (grosso con manico) ti trovi la panna montata spruzzata di cacao. È un bicerin abbastanza liquido, al cucchiaino più caffeoso (usano Lavazza) che cioccolatoso, anche se alla bevuta il cioccolato si sente. L’insieme è abbastanza armonioso. Medio il rapporto qualità prezzo: costa 6 euro. S voto 6,5 Caffè Roma già Talmone, piazza Carlo Felice 36, tel. 011/50.69.215 Platti Il bicchiere non era adatto iamo in corso Vittorio all’angolo con corso Re Umberto, proprio di fronte alla fermata della metropolitana e a due passi dal liceo D’Azeglio che è in via Parini. La sala grande è tutta di stucchi e specchi che riflettendosi gli uni negli altri aprono infinite e borgesiane prospettive. Un tempo era famoso all’ora dell’aperitivo per il suo Platti rosa (che ha conosciuto alti e bassi) e per i suoi stuzzichini. Il bicerin viene servito in un «biceron», dalla forma secondo noi sbagliata (i bordi ricurvi all’interno non facilitano la bevuta) e pieno quasi per metà di panna montata. Alla prova cucchiaino sembra cioccolatoso, alla bevuta senti il caffè (usano una miscela Costadoro). Senza infamia e senza lode, il prezzo comprende il flash borgesiano: costa 7 euro. S voto 6 Caffè Platti, Corso Vittorio Emanuele II, 72, tel. 011/506. 90.56 Caffetteria Reale La sfida Ecco il “bicerin”, un brivido caldo che sa di Torino Una sola ricetta, tante interpretazioni ROCCO MOLITERNI e il vermouth ha portato il nome di Torino in giro per il mondo, perché lo trovi nei cocktail a Singapore come a New York, c’è un’altra bevanda più o meno simbolo della nostra città che viceversa non si è mai «schiodata» da piazza San Carlo e dintorni (già in periferia è difficile che la facciano). Parliamo del «bicerin», quel magico sovrapporsi di cioccolata calda, caffè e crema di latte che ha incantato scrittori come Alexandre Dumas (sono vari i locali che ne rivendicano la presenza) e politici come Cavour, che del bicerin era grande bevitore. Come il Bellini all’Harry’s Bar di Venezia o il tiramisù alle Beccherie di Treviso, il bicerin ha un luogo di nascita preciso: è lo storico e minuscolo locale tutto boiserie che porta il suo nome in piazzetta della Consolata. Si può anche vedere come la bevanda del nostro Risorgimento, perché era servita negli storici caffè dove Cavour & soci mettevano mano al progetto dell’Unità d’Italia. Oggi però più che essere amata dai torinesi (ha comunque uno zoccolo duro di estimatori) è una delizia apprezzata soprattutto dai turisti che arrivano in città e se ne portano il ricordo nei luoghi di provenienza. S Nasce in piazzetta della Consolata Il Caffè al Bicerin, in piazzetta della Consolata, fu aperto nel 1763. Sul suo sito si legge «La storica bevanda torinese, evoluzione della settecentesca “bavareisa”, è nata proprio in questo locale, che da allora ne porta il nome e ne conserva gelosamente la tradizionale ricetta. È una bollente squisitezza composta di caffè espresso appena fatto, cioccolata e fresca crema di latte. Servito in alti bicchieri che permettono di ammirarne la corposità e lo stuzzicante melange di colori, il bicerin è un piacere tutto da scoprire per chi ama viziare il palato. Nel 2001 è stato riconosciuto come “bevanda tradizionale piemontese” con pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte». Come sempre capita con cibi e bevande, il bicerin ha subito un’evoluzione, così se la ricetta originale più o meno segreta prevede l’uso di crema di latte, sono molti anche i locali storici che lo servono con la panna montata, su cui magari spruzzano polvere di cacao. È vero bicerin? Certo non è la stessa cosa, perché la crema di latte è quasi liquida e la panna montata ha una sua consisten- Gobino 1763 l’anno in cui in piazza della Consolata aprì i battenti il caffè «Al bicerin» za più o meno solida, e quindi stucchi e specchi che serbano sia quando sorbisci il bicerin il ricordo della Torino ottocencon il cucchiaino (in genere al- tesca e sono una sorta di bil’inizio si immerge per attra- glietto da visita della nostra versare tutti e tre gli strati e le città. Complessivamente, se consistenze), sia quando lo be- da un lato non abbiamo trovato vi l’effetto è diverso. Io e Rosal- un bicerin che davvero ci faba Graglia, curacesse sognare trice per Torino I TRE STRATI (mancava semdella Guida ai un pizzico alGli ingredienti: pre Bar d’Italia del la perfezione), cioccolata calda non siamo però Gambero Rosso, abbiamo deciso caffè e crema di latte neppure rimasti nella nostra vatroppo delusi. lutazione di mettere un meno Rispetto ad altre bevande anche a parità di bontà, a chi (penso al caffè shakerato, solo non rispetta, con la panna per fare un esempio) che puoi montata, la ricetta originale. trovare splendide o pessime, il Noblesse oblige: abbiamo te- bicerin mantiene una sua quanuto fuori dalla votazione il lo- lità media: peraltro a volte forcale dove il Bicerin è nato. se è l’emozione del luogo dove La «Prova del nove» è stato ti trovi a farti chiudere un ocun viaggio piacevole in locali di chio sulle imperfezioni. Stratta Mulassano Accompagnato da un biscottino Una sferzata di energia Il punto di forza è la miscela etiope Panna morbida o crema d’albume iamo in uno dei luoghi forse più belli e meno conosciuti della nostra città: in quella che al tempo dei Savoia era l’antica frutteria di Palazzo Reale, al pianterreno della reggia, oggi c’è una caffetteria che solo a metterci piede ti toglie il fiato. Le pareti altissime hanno ancora vasi e suppellettili del tempo passato e fermarti per una sosta ti crea una sorta di cortocircuito spaziotemporale. Il bicerin viene servito in un bicchiere alto con il manico, ha abbondante panna montata spruzzata di cacao, e la piacevole sorpresa di un biscottino d’accompagnamento. È molto liquido, non fa vedere la stratigrafia degli «elementi», prevale il cioccolato sul caffè (la miscela è Malabar) che però ritorna come retrogusto. Prezzo medio: 5,50 euro. ella vecchia fabbrica di timbri all’angolo di via Lagrange con via Maria Vittoria c’è lo store di uno dei nomi dell’eccellenza cioccolatiera torinese. All’interno, in un locale stretto e lungo (sembra quasi di essere nella carrozza di un treno) c’è la caffetteria dal look post moderno in cui gustare anche il bicerin. Viene proposto in due varianti, quella con il cioccolato normale e la crema di latte e quella con il gianduia e la panna montata. La prima, che rispetta la ricetta originaria, è senza dubbio la più azzeccata. Funziona già al cucchiaino, ma al primo sorso ti dà una vera sferzata e il mix di cioccolato e caffè (qui si usa Lavazza) ha un gusto forte e intrigante che unito a quello della crema di latte rende onore alla fama della bevanda. Costa 5 euro. n piazza San Carlo, la piccola bottega della confetteria (una bomboniera di 60 metri quadri) è aperta dal 1836. «Stratta e Reina - si legge sul sito - maestri confettieri e pasticceri, volevano a tutti i costi uscire dal chiuso dei laboratori per avere uno spazio di vendita al pubblico». Da allora Stratta è una sorta di mito per i torinesi. E anche nel bicerin si distingue perché usa il caffè selvatico etiope della foresta di Harenna (che è anche un presidio Slow Food). Il caffè è il punto di forza, l’equilibrio con il cioccolato è notevole, ma ahimé, il terzo ingrediente è panna montata (peraltro ottima ) e non crema di latte. Così l’incanto non raggiunge la perfezione. Il costo è di 4,5 euro, ma va detto che è l’unico locale dove l’abbiamo consumato al banco e non seduti. n piazza Castello il locale di specchi e boiserie è un piccolo gioiello dove i turisti si fermano incantati. Ma non è un locale per turisti, nel senso deteriore del termine, perché qui si cura la qualità di ciò che si serve in modo quasi maniacale. La storia del locale è ricca di medaglie: qui tra l’altro è nato il tramezzino. Il bicerin viene proposto in due varianti. Una con panna morbida (che più si avvicina alla ricetta originaria) e l’altra con crema montata di albume. Entrambe di notevole gusto e qualità, ma a essere pistini nessuna delle due ha la crema di latte della ricetta originaria. Il caffè usato è una miscela Caribe fatta per Mulassano. Viene servito in bicchieri piccoli con il manico, la prima variante si presenta liquida, non stucchevole e di grande armonia. Costa 5 euro. S voto 7- Caffetteria Reale, Palazzo Reale, tel. 011/436.14.55 N voto 8 Gobino, via Lagrange 1, tel. 011/566.07.07 I voto 8- Stratta, piazza San Carlo 191, tel 011/54.79.20 I voto 8- Mulassano, piazza Castello 15, tel.011/54.79.90 T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 In città .65 . Per le vostre segnalazioni [email protected] la prova del nove Lo stesso cibo, nove posti diversi dove trovarlo. Un esame senza appello: un solo assaggio, un solo acquisto, una sola degustazione. Poi la sentenza, espressa con un voto da uno a dieci. È la «prova del nove» che «La Stampa» regala ai suoi lettori una volta al mese. Oggi il bicerin, uno dei simboli della Torino sabauda. Caffè Torino Pepino Baratti & Milano Un’armonia di gusti quasi perfetta Pieno rispetto della tradizione La terza via tra latte e panna N I I el salotto buono della città, oggi pedonalizzato, lo storico locale di piazza San Carlo è un trionfo di stucchi,marmi e damaschi. Fondato nel 1903, ti colpisce con il fascino del lungo bancone di legno e marmo sbalzato e della scala dalla quale puoi immaginare di vedere scendere da un momento all’altro Wanda Osiris. Può annoverare tra i suoi frequentatori Pavese, Einaudi e De Gasperi. «Ma anche - si legge nel sito - i miti dei scintillanti Anni 50 amavano fare sosta qui: James Stewart, la conturbante Ava Gardner ai tempi del suo amore per Walter Chiari, la splendida Brigitte Bardot. E ancora l’indimenticabile Erminio Macario». Il bicerin viene servito in un bicchiere medio, di forma cilindrica, all’interno di una base in metallo. Qui lo chiamano «Bicerin d’ Cavour» e usano comme il faut la crema liquida di latte: puoi vedere la «stratigrafia» dei tre componenti. Quando la fai saltare con il cucchiaino scopri una bevanda abbastanza liquida, in cui il caffè sembra prevalere sul cioccolato. Pur virando sull’amaro l’insieme dei gusti è comunque armonioso. Prezzo da jet set: costa 7,5 euro. voto 7,5 Caffè Torino, piazza San Carlo 204 Tel. 011/545.118 n piazza Carignano, accanto al Teatro e al ristorante del Cambio, prediletto da Cavour, Pepino è da decenni sinonimo di gelato per i torinesi. Il locale è un trionfo di boiserie che rimandano al Novecento: il marchio nasce nel 1884 grazie a un gelatiere napoletano, Domenico Pepino, che si trasferisce al Nord, ma saranno i nuovi proprietari (la famiglia Cavagnino) a creare nel 1939 il mitico gelato Pinguino, fiore all’occhiello dell’azienda. Forse in onore del napoletano Pepino qui la miscela di caffè usata per il Bicerin è Izzo, un marchio made in Naple. Nel realizzare la bevanda si rispetta la ricetta originaria, quindi niente panna montata ma crema di latte. Il bicchiere medio con il manico fa intravvedere la stratigrafia dei componenti, con il cioccolato al fondo che senti quando affondi il cucchiaino. Sarà la forza del caffè napoletano, sarà l’uso della crema di latte, ma il risultato è di grande equilibrio. Soprattutto non è stucchevolmente dolce come in altri casi. Il servizio è gentile anche se hai il sospetto che privilegi i clienti del dehors: chi siede all’interno rischia lunghe attese. Prezzo medio: 6 euro. voto 7,5 Gelateria Pepino, p. Carignano 8, tel. 011/54.20.09 n piazza Castello, un altro dei gioielli della Torino sabauda, ricco come è di storia non ché di legni, specchi e stucchi. Il bancone straripante di pasticcini e cioccolatini di ogni tipo vale da solo la visita, ma ti puoi anche perdere, se sei seduto, a leggere le insegne di cristallo che sovrastano il locale e parlano (in francese, la lingua dei Savoia) di vini , liquori e champagne: dal Muscas de Lunel al Petit Bordeaux, dal Madera al Keres (scritto così). Il bicerin viene proposto in due varianti. La classica è fatta con cioccolato, caffè e «latte montato», che risulta una sorta di terza via tra crema di latte e panna (più vicina alla prima però perché schiumosa). La seconda variante, definita «subalpina», ha anche una nota alcolica, perché è arricchita con rafatià di noci. In entrambe le versioni si osserva la stratigrafia dei componenti. La classica ha fascino, è abbastanza liquida, ma finisce per prevalere una nota dolce che rischia di rendere l’insieme leggermente stucchevole. La variante con il ratafià ha un suo perché intrigante, ma si allontana dalla formula canonica. La classica costa 6,5 euro, la subalpina 8. voto 7+ Baratti & Milano, p. Castello 29, tel. 011/440.71.38 T1 CV PR T2 DOMENICA 16 MARZO 2014 LA STAMPA 66 T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 port . Sport Cronaca .67 A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni [email protected] Scherma, flash-mob in piazza Castello Grossa sorpresa tra i passanti ieri pomeriggio, in piazza Castello, il salotto della città, quando improvvisamente da via Roma e da sotto i portici della Prefettura sono sbucati due gruppi di schermitori che si sono affrontati davanti a Palazzo Madama dando vita ad assalti e duelli. Il flash mob è stato promosso dall’Accademia Scherma Marchesa in avvicinamento al Trofeo Inalpi 2014, la prova torinese di Coppa del Mondo di fioretto femminile in programma dal 21 al 23 marzo al PalaRuffini. Obiettivo centrato: la gente ha osservato la scena attenta e divertita. [B. MAS.] Basket Calcio La Pms contro Trento per salire in vetta Per Grosso esordio con il botto a Carpi Big match al Ruffini: una vittoria vale il primo posto in classifica In attesa di conferme La ricetta è quella solita: una partita alla volta, con l’impellente necessità di Valeria Straneo Atletica DOMENICO LATAGLIATA Le due grandi deluse dello scorso weekend cestistico – ma pur sempre seconda e terza in classifica della LegaDue Adecco Gold - si affrontano oggi al Ruffini (ore 18): Manital Pms da una parte, Aquila Trento dall’altra. Entrambe tornate a casa dalla Final Six di Coppa Italia con l’umore nero: i torinesi sconfitti nei quarti da Ferrara (squadra di categoria inferiore), i trentini da Biella in finale. Oggi entrambe intendono iniziare al meglio lo sprint che conduce al termine della stagione regolare: Trento è capolista a quota 32 punti, Torino (che in giornata lancerà la «Pms Torino Official App», disponibile su App Store e Google Play Store) insegue a due lunghezze con Capo d’Orlando. Per Mancinelli e compagni, vincere significherebbe agganciare la vetta, pur sapendo che per avere poi il vantaggio del fattore campo nei playoff la strada rimarrebbe complicata: rispetto a Capo d’Orlando i gialloblù sono infatti 0-2 negli scontri diretti, mentre la corsa su Trento rischia di essere penalizzata dal -15 subìto all’andata. Comunque sia, per dirla con capitan Evangelisti, «dobbiamo vincere e basta». IVANA CROCIFISSO La Straneo a Lisbona per vincere la “mezza” ENRICO ZAMBRUNO Una partita da vincere a tutti i costi Oggi Bowers e Steele (nella foto) dovranno comportarsi da americani veri, mentre a Mancinelli toccherà forse fare anche le veci dell’acciaccato Amoroso trovare finalmente un’identità di squadra. Le dichiarazioni di intenti fatte in settimana necessitano di conferma sul parquet: Bowers e Steele dovranno finalmente comportarsi da americani veri, Mancinelli («Siamo molto arrabbiati, ma non in crisi: stiamo uniti e ripartiamo») fare forse anche le veci dell’acciaccato Amoroso (polso sinistro dolorante) e i loro compagni (tra i quali potrebbe mancare Gergati) non tirarsi mai indietro soprattutto per garantire quella coesione difensiva finora spesso mancata. Se così non sarà Trento, che ha appena aggiunto al proprio roster anche Walter Santarossa, diventerebbe montagna troppo ardua da scalare: Triche e B. J. Elder sono americani concreti come pochi, Forray playmaker di grande personalità, Spanghero un peperino che non ha paura di nulla, Baldi Rossi un lungo che proprio Torino conosce bene per averlo avuto tra le proprie fila l’anno scorso e Davide Pascolo (15 punti con il 66% al tiro, 10,2 rimbalzi a partita) è Mr. Utilità fatto giocatore. «Ci serve un’impresa straordinaria – chiude coach Pillastrini – ma vogliamo sognare». In Portogallo per vincere. Questa mattina Valeria Straneo sarà impegnata nella ventiquattresima edizione della Mezza Maratona di Lisbona, gara targata Iaaf Gold Label Road Race. L’atleta del Runner Team ’99 Volpiano torna nella capitale lusitana dove lo scorso ottobre ha vinto l’altra 21 km cittadina (su un percorso differente), diventando l’unica vincitrice non africana in 14 edizioni di quella manifestazione. L’azzurra, in preparazione per i prossimi Mondiali di maratonina a Copenaghen (Danimarca, 29 marzo), è già alla sua terza uscita stagionale sui 21,097 chilometri dopo i successi centrati a febbraio a Santa Margherita Ligure e a Verona, dove si è laureata tricolore assoluta. Le torinesi Martina Merlo e Sara Brogiato oggi sono invece impegnate nella StraVicenza, sulla distanza dei 10 chilometri. La «cura Grosso» sembra già funzionare. La Primavera della Juventus, nella gara di esordio sulla panchina bianconera di uno degli eroi di Berlino, batte 3-0 il Carpi in Emilia Romagna, tornando alla vittoria dopo due brutti ko. A decidere l’incontro il gol di Gerbaudo e la doppietta di Soumah: bianconeri bravi a sfruttare al meglio la superiorità numerica, vista l’espulsione del portiere del Carpi, Feleppa, ad inizio gara. E sono buone, per la Juve, le notizie che arrivano dagli altri campi: il ko della Samp consente ai ragazzi di Fabio Grosso di tornare al terzo posto, a due lunghezze dall’Empoli - impegnato oggi, alle 12, contro la capolista Torino, nel posticipo in diretta su Rai Sport - mentre il pareggio del Parma significa tenere a quattro punti i ducali che, anche vincendo il recupero, rimarrebbero alle spalle. Dal quinto posto virtuale al terzo in una settimana. Ha convinto anche Grosso, la prova della Primavera: «Contento dell’atteggiamento, fiducioso che riusciremo a fare belle cose nel finale di stagione». Sarà una domenica nella quale, oltre al big match tra Toro ed Empoli, gli occhi saranno puntati sugli Allievi della Juve: alle 10.30 semifinale del prestigioso torneo Arco di Trento contro la Roma. Allievi del Toro fuori per un soffio: nonostante il primato nel girone eliminatorio, avanti il Milan. Sci Pallanuoto Marsaglia, una stagione perfetta Da Sochi alle finali di Coppa Iren, travolto il Camogli I playoff sono a un passo Per prepararsi al meglio, ha scelto (anche) le nevi di Sestriere. A pochi chilometri da dove è cresciuta, ovvero Sansicario. Francesca Marsaglia, 24 anni, oggi sarà di scena per la prima in volta in carriera nelle finali di Coppa del Mondo. Specialità gigante, a Lenzerheide in Svizzera: in pratica, l’atto conclusivo di una stagione che ha visto l’azzurra fare grandi passi avanti più o meno in ogni disciplina. A coronamento del tutto, la partecipazione olimpica a Sochi e appunto la qualificazione per le finali del circuito iridato: «So- Seconda vittoria consecutiva in serie A2 maschile per la Iren Energia Torino ’81, che ieri alla piscina Monumentale ha travolto 11-4 (2-0, 3-0, 2-2, 4-2) la Rari Nantes Camogli nel match valido per la 13ª giornata del girone Nord. Tre punti importanti per la squadra allenata da Simone Aversa, che sale così a quota 22, a ridosso della zona playoff. Strepitosa partita del portiere Andrea Rolle, capace di neutralizzare praticamente ogni tiro dei liguri. Poker di reti per il serbo Ivan Vuksanovic, sempre più bomber del girone Nord. A segno anche Maffè (2), no felicissima – ammette -. In gigante ho iniziato la stagione da numero 50 e al momento sono 22esima. Mi piacerebbe fare una bella gara per cercare di entrare nelle Top Venti del prossimo anno». Il che significherebbe pettorali di partenza più bassi e conseguenti possibilità di essere a ridosso delle migliori fin dalla prima manche. La stagione Dopo di che, l’inverno andrà in archivio con un bel segno «più»: finora in gigante la Marsaglia è andata a punti cinque volte con l’acuto del nono posto di St. Moritz (miglior risul- tato in carriera), mentre ai Giochi si è piazzata sedicesima tra le porte larghe dopo essere saltata nello slalom della combinata quando era in lotta per un posto tra le prime cinque. In Coppa del Mondo sono arrivati poi altri piazzamenti sia in discesa che in superG. Insomma, trattasi di gran lunga della miglior stagione della carriera: tredici volte a punti finora, 44esima in classifica generale e non sembri comunque poco visto il livello assoluto. Più le Olimpiadi e scusate se è poco: «La cerimonia di apertura è stata un momento indimenticabile, così come anche l’avere aperto i Giochi nel- Francesca Marsaglia lo sci alpino femminile grazie al pettorale numero uno in discesa. Mi porterò dentro ogni singolo secondo vissuto e, sperando sia buon viatico per il futuro, mi coccolo il quarto tempo di manche in gigante». Il bello dello sport, insomma. In attesa di quel che sarà nella prossima stagione, quando è atteso al riscatto anche il fratellone Matteo, via a Lenzerheide: sempre con il sorriso sulle labbra. [D. LAT.] Bomber Con le 4 reti realizzate ieri Ivan Vuksanovic è il capocannoniere del girone Nord della A2 Giuliano (2), Cranco, Presciutti e Seinera. Sabato prossimo i gialloblù saranno in trasferta a Imperia. Turno di riposo invece per la serie B: la Dinamica Torino tornerà in acqua sabato prossimo per la prima giornata di ritorno, di scena a Lodi sul campo dei Wasken Boys. [E. ZAN.] T1 CV PR T2 68 .Dove andiamo STAMPA .LA DOMENICA 16 MARZO 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011/0897370).dom-lun 10-18, mar-sab 14-18, mer chiuso. Fino al 13 aprile la mostra «Nato Frascà, la Mente mente» . Visite guidate (sovrapprezzo 2 euro) sab ore 16; dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (cso Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18 ARCHIVIO DI STATO (p. Castello 209, telefono 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (vira Barbaroux 32, telefono 011 4431811). Mostra: «Esplorando tra le carte. La Mole Antonelliana» fino al 18 aprile. Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10.30-18.30, sab chiuso. ARMERIA REALE (biglietteria unica Palazzo Reale piazza Castello 191, telefono 011 543889). Orario: da martedì a domenica e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Or. lun-dom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, domenica 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sabato 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, telefono 011 4431701). Orario: la Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: da giovedì a domenica 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). Visite guidate alla collezione permanente ogni ora. Mostra «L’Oriente di Alberto Pasini». Orari: mar-ven. 10-13; 14-18; sab-dom 10-13; 14-19. Lun chiuso. FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-mer-ven-sab-dom. 10-19,30, gio 10-22,30. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10.30-18.30, sab-dom e festivi 10.30-19.30, martedì chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: da mar. a dom. 10-18, chiuso il lun. La biglietteria chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingresso gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3 Tel. 011-3090115; 011-760488). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; S. Messa ore 10,30. Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19.30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, telefono 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. Chiuso il 25/12 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, telefono 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lunedì chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Mostre «Chamonix 1924. L’inverno diventa olimpico» fino al 6 aprile; «Incontri sui Tatra. Manifesti di turismo e sport. 1900-1950» fino al 6 aprile. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (via Guicciardini 7a, telefono 011/546317). Chiuso per lavori. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: da mar a sab ore 10-18; dom. 10-19.Scalone: mar-dom. ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (piazza Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. Ven-sab visite guidate all’Appartamento della Regina (fino al 12 aprile) PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713 www.pinacoteca-agnelli.it). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Orario: martedì-sabato 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30, lunedì chiuso. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingresso libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 14-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Fino al 16 febbraio: «Hi-tech: un cuore di pietra». Mer-ven 15-19, sab-dom 10.19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, telefono 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da giovedì a lunedì 10-17; chiuso martedì e mercoledì. Prenotazioni tel. 0121 83600. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, telefono 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Riapertura sabato 8 marzo con la mostra «Splendori delle corti italiane: gli Este. Rinascimento e Barocco a Ferrara e Modena». PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sabdom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 [email protected] T1 CV PR T2 LA STAMPA DOMENICA 16 MARZO 2014 Dove andiamo .69 . I Cinema Le trame ALFIERI piazza Solferino 4, tel. 01156.23.800. Prezzi: € 6,50 int.; € 4,50 rid. over 60, under 26; € 2,50 abb+CVC Tutta colpa di Freud Solferino 1 P 17.00-19.30 La grande bellezza Solferino 2 P 16.30-19.15 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto Supercondriaco Sala 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Allacciate le cinture Sala 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Dallas Buyers Club Sala 3 15.30-17.50-20.10-22.30 ARLECCHINO corso Sommeiller 22, tel. 01158.17.190. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto Mr. Peabody & Sherman Sala 1 P 15.30-17.20-19.00 La mossa del pinguino Sala 1 P 21.15 Maldamore Sala 2 P 15.30-17.30-19.30-21.15 CENTRALE ARTHOUSE via Carlo Alberto 27, tel. 011540.110. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 Lei VO 16.30-19.15-21.30 (sott.it.) CITYPLEX MASSAUA piazza Massaua 9, tel. 01177.40.461. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid.Proiezioni 3D: € 10,00 Int.; 8,00 Rid. Allacciate le cinture P 15.20-17.40-20.00-22.30 47 Ronin P 15.10-17.30-22.30 47 Ronin 3D P 20.10 Tarzan P 15.00 Supercondriaco P 16.40-22.35 La bella e la bestia P 18.35-22.30 Sotto una buona stella P 20.35 300 - L’alba di un impero P 14.50-16.40-18.35-20.30-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-16.50-20.30 Mr. Peabody & Sherman 3D P 18.40 DUE GIARDINI ARTHOUSE via Monfalcone 62, tel. 01132.72.214. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 Lei Nirvana P 15.45-18.00-20.15-22.30 Prossima fermata: Fruitvale Station Ombrerosse P 16.00-18.10-20.10-22.10 ELISEO p.zza Sabotino, tel. 01144.75.241. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40 Allacciate le cinture Eliseo Grande 15.30-17.40-19.50-22.00 Smetto quando voglio Eliseo Blu P 16.00-18.00-20.00-22.00 12 anni schiavo Eliseo Rosso P 15.30-18.00-21.00 F.LLI MARX ARTHOUSE corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 Lei Sala Groucho P 15.45-18.00-20.15-22.30 12 anni schiavo Sala Chico P 16.15-19.00-21.30 Allacciate le cinture Sala Harpo P 15.50-18.00-20.10-22.20 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto Supercondriaco Sala 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 47 Ronin Sala 2 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Tarzan Sala 3 P 15.30 Sotto una buona stella Sala 3 P 17.50-20.10 Un ragionevole dubbio Sala 3 P 22.30 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 300 - L’alba di un impero P 15.30-17.50-20.10-22.30 Need for Speed P 15.00-17.30-20.00-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 15.00-16.50-20.35 Tarzan P 15.40-18.40 Una donna per amica P 22.30 47 Ronin P 15.15-17.40-22.30 47 Ronin 3D P 20.05 La bella e la bestia P 17.40-22.30 Sotto una buona stella P 20.05 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto 300 - L’alba di un imperoSala 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Mr. Peabody & Sherman Sala 2 P 15.00-16.45-18.30 Monuments men Sala 2 P 20.15-22.30 Need for Speed Sala 3 P 15.30-17.50-20.10-22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2: € 7,00 int.; € 5,00rid.. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Allacciate le cinture Massimo 1 P 15.30-17.50-20.10 Felice chi è diverso Massimo 2 P 16.00 A proposito di Davis Massimo 2 P 18.10-20.20 Nessuna festa per la morte del cane di Satana VO Massimo 3 P 16.30 (sott.it.) Roulette cinese VO Massimo 3 P 18.30 (sott.it.) Voglio solo che voi mi amiate VO Massimo 3 P 20.30 (sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militar, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40 Lei Nazionale 1 15.00-17.20-19.40-22.00 Snowpiercer Nazionale 2 15.00-17.20-19.40-22.00 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 rid. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 E fu sera e fu mattina Reposi 1 P 15.30-17.50-20.10-22.30 300 - L’alba di un imperoReposi 2 P 15.15-17.40-20.05-22.30 Need for Speed Reposi 3 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Sotto una buona stella Reposi 4 15.15-17.40 Smetto quando voglio Reposi 4 20.05-22.30 Supercondriaco Reposi 5 15.30-17.50-20.10-22.30 Allacciate le cinture Reposi 6 15.30-17.50-20.10-22.30 Saving Mr. Banks Reposi 7 15.00-17.30-20.00-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,40 Ida Sala 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 12 anni schiavo Sala 2 P 15.30-18.10-21.00 Il violinista del diavolo Sala 3 P 15.15-17.30-19.45 I segreti di Osage County Sala 3 P 22.00 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 Mr. Peabody & Sherman Sala 1 P 14.20-16.45 Need for Speed Sala 1 47 Ronin Sala 1 47 Ronin 3D Sala 2 Need for Speed 3D Sala 2 300 - L’alba di un impero Sala 3 12 anni schiavo Sala 3 Lei Sala 4 Lei VO Sala 4 Tarzan Sala 5 300 - L’alba di un impero Sala 5 300 - L’alba di un impero 3D Sala 5 Need for Speed Sala 6 47 Ronin Sala 6 Mr. Peabody & Sherman Sala 6 Una donna per amica Sala 6 La bella e la bestia Sala 7 Allacciate le cinture Sala 8 P P P P P P P P P P P P P P P P P 19.15 22.00 14.00-19.50 16.50-22.40 14.15-16.50 19.20-22.25 13.45-16.40-22.40 19.45 14.30-17.00 19.25 22.00 14.10 17.10 20.00 22.30 14.15-16.55-19.35-22.15 14.45-17.15-19.45-22.15 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00 Allacciate le cinture P 10.35-14.20-17.00-19.40-22.20 47 Ronin P 10.55-14.10-16.55 47 Ronin 3D P 19.35-22.20 Supercondriaco P 10.40-14.50-17.35-20.05-22.40 La bella e la bestia P 10.55-14.15-16.55-19.35-22.15 Mr. Peabody & Sherman 3D P 22.00 Mr. Peabody & Sherman P 10.50-15.00-17.20-19.40 300 - L’alba di un impero P 11.00-14.50-17.25-20.00-22.35 Need for Speed P 10.55-14.00-16.50 Need for Speed 3D P 19.40-22.30 The Lego movie P 10.55-14.50 Sotto una buona stella P 19.50 Maldamore P 17.25-22.30 Sotto una buona stella P 15.30-18.30-21.30 Tarzan P 10.55-15.00-17.20 300 - L’alba di un impero 3D P 19.40-22.15 Lei P 10.40-14.00-16.50-19.40-22.30 Snowpiercer P 22.30 12 anni schiavo P 19.40 Mr. Peabody & Sherman P 10.45-14.30-16.50 Cinema: Torino e altre visioni AGNELLI via P. Sarpi 111/a, tel. 01131.61.429. A spasso con i dinosauri 16.00 Il capitale umano 18.00-21.00 CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Philomena 18.00-21.00 ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. La mia classe 17.30-21.00 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Philomena 19.30-21.15 Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia GIAVENO AUDITORIUM E. FASSINO via IV Novembre 19, tel. 34072.29.490. Una donna per amica 21.15 SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923. Allacciate le cinture 16.00-21.00 SABRINA 012299.633. Mr. Peabody & Sherman Allacciate le cinture 47 Ronin 17.00 18.40 21.15 BEINASCO THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACIvia G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 8,70 int.; € 6,70rid. Proiezioni 3D: € 11,50 int., € 9,50 rid. Need for Speed Sala 1 14.15 47 Ronin Sala 1 17.10 Mr. Peabody & Sherman Sala 1 19.50 Allacciate le cinture Sala 1 22.00 47 Ronin 3D Sala 2 14.00-19.30 Need for Speed 3D Sala 2 16.40-22.15 300 - L’alba di un impero 3D Sala 3 17.30-22.10 300 - L’alba di un impero Sala 3 15.10-19.50 The Lego movie Sala 4 14.30-16.50 Maldamore Sala 4 19.10 12 anni schiavo Sala 4 21.30 Allacciate le cinture Sala 5 14.10-16.45-19.20 Maldamore Sala 5 22.00 Mr. Peabody & Sherman Sala 6 15.00-17.15 Need for Speed Sala 6 19.30 47 Ronin Sala 6 22.30 La bella e la bestia Sala 7 14.00-16.30-19.10-21.40 Supercondriaco Sala 8 14.45-17.20-19.45-22.20 Tarzan Sala 9 14.50-17.20 Una donna per amica Sala 9 19.40-21.50 CASCINE VICA - RIVOLI DON BOSCO DIG. 01195.08.908. Una donna per amica 17.30-20.00 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. Allacciate le cinture 16.30-18.45-21.15 COLLEGNO CINEMA ARPINO via Bussoleno 50. Mr. Peabody & Sherman Allacciate le cinture 16.00-17.50-20.00 21.40 15.00-17.00-19.00-21.00 CONDOVE CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Mr. Peabody & Sherman 16.00-17.50-20.00 Allacciate le cinture 21.40 CUORGNÈ MARGHERITA 0124657.523. Tarzan 3D La bella e la bestia LEINÌ AUDITORIUM 01199.88.098. The Lego movie MONCALIERI 16.00-18.00 20.15-22.30 16.00-18.10-20.20-22.30 UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Snowpiercer P 16.50-19.40-22.35 Belle & Sebastien P 10.50-14.10 La bella e la bestia P 11.00-14.15-17.05-19.45-22.30 300 - L’alba di un impero 3D P 10.50-14.00-16.40-19.20-22.10 Lei P 11.05-14.00-16.50-19.40-22.30 Allacciate le cinture P 11.20-14.20-17.00-19.50-22.40 12 anni schiavo P 10.50-14.00-16.50-19.40-22.30 47 Ronin P 11.00-14.00-16.50 47 Ronin 3D P 19.40-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 11.00-14.50-17.15-19.40 Mr. Peabody & Sherman 3D P 22.05 Una donna per amica P 11.20-14.20 Need for Speed P 16.30-19.30-22.30 300 - L’alba di un impero P 11.10-14.30-17.15-20.00-22.40 Tarzan P 11.05-14.30-17.10-19.40 Need for Speed 3D P 22.10 Need for Speed P 11.10-14.10 Una donna per amica P 11.20-17.15-19.50-22.20 Maldamore P 11.15-14.40-17.20-20.00-22.30 Mr. Peabody & Sherman P 14.10-16.40-19.10 Saving Mr. Banks P 22.10 The Lego movie P 11.10-14.30-17.10 Sotto una buona stella P 19.50-22.20 Supercondriaco P 11.25-14.35-17.15-19.45-22.15 CINEMA EDEN 01199.05.020. Sotto una buona stella 18.00-21.00 LUMIERE 01196.82.088. 300 - L’alba di un impero Need for Speed Mr. Peabody & Sherman Allacciate le cinture Mr. Peabody & Sherman 3D Tarzan Supercondriaco 16.00-18.00-20.20-22.30 15.30-17.45-20.10-22.30 15.30-21.10 17.30-20.30-22.30 17.20 15.30 19.10-22.40 PIANEZZA PINEROLO 15.00 17.00-21.30 HOLLYWOOD 0121201.142. Allacciate le cinture MULTISALA 0121393.905. 300 - L’alba di un imperoItalia 200 47 Ronin Italia 500 RITZ 0121374.957. 12 anni schiavo 16.30-18.45-21.00 16.00-18.30-21.00 16.30-20.00 PIOSSASCO ALLACCIATE LE CINTURE ··· Commedia. Regia di Ferzan Ozpetek, con Kasia Smutniak e Francesco Arca. Durata: 110 minuti. L’autore de «La finestra di fronte» e «Mine vaganti» racconta la storia di una coppia, a volte imperfetta, nel corso di tredici anni. DALLAS BUYERS CLUB ···· Drammatico. Regia di JeanMarc Vallée, con Matthew McConaughey e Jared Leto. Durata: 117 minuti. Il rude cowboy texano Ron scopre nel 1985 di essere malato di aids: in Messico trova medicine in grado di curarlo ma illegali negli States, decide di importarle. Da una storia vera. 12 ANNI SCHIAVO ···· Drammatico. Regia di di Steve McQueen, con Chiwetel Ejiofor e Michael Fassbender. Durata: 117 minuti. L’autore di «Shame» porta sullo schermo la storia vera di un uomo di colore di New York rapito e venduto come schiavo negli Stati Uniti del 1841. IDA ···· Drammatico. Regia di Pawel Pawlikowski, con Agata Kulesza. Durata: 80 minuti. Nella Polonia del 1962 la giovane Ida prima di diventare suora va a trovare la zia a Varsavia: scoprirà segreti del passato. Opera premiata. LEI ···· Commedia. Regia di Spike Jonze, con Joaquin Phoenix e Amy Adams. Durata: 126 minuti. L’autore di «Essere John Malkovic» porta sullo schermo la storia d’amore tra il solitario Theodore e una voce femminile. Oscar alla sceneggiatura MALDAMORE ··· Commedia. Regia di Angelo Longoni, con Ambra Angiolini e Luca Zingaretti. Durata: 101 minuti. Un interfono per bambini rimasto acceso fa emergere verità inconfessabili in due famiglie. NEED FOR SPEED ··· Azione. Regia di Scott Waugh, con Aaron Paul e Dominic Cooper. Durata: 124 minuti. Dal videogioco, la storia di un meccanico e pilota tradito da un amico: cercherà vendetta nel mondo delle corse d’auto. 15.00-16.45 18.30-20.30 16.00-18.30-21.00 BORGONUOVO 01195.64.946. The Lego movie 15.00-17.30 SAN MAURO TORINESE GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. Allacciate le cinture P 16.30-18.45 SAUZE D’OULX 17.00 18.40 21.15 SESTRIERE SETTIMO TORINESE P 17.00 P 18.40 P 21.15 PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. 47 Ronin 3D Sala 1 15.00-17.30-20.00-22.30 La bella e la bestia Sala 2 15.30 300 - L’alba di un impero Sala 2 18.00-20.15-22.20 Mr. Peabody & Sherman Sala 3 14.45-16.45-18.45 Allacciate le cinture Sala 3 20.30-22.40 SUSA CENISIO corso Trieste 11, tel. 0122622.686. Mr. Peabody & Sherman 17.30-20.30 VALPERGA 15.00-17.00-21.30 15.00-17.00-21.30 VENARIA VILLASTELLONE JOLLY 01196.96.034. Sotto una buona stella I SEGRETI DI OSAGE ... ···· Commedia drammatica. Regia di John Wells, con Meryl Streep e Julia Roberts. Durata: 119 minuti. la storia delle donne della famiglia Weston. ··· Commedia. Regia di Sydney Sibila, con Edoardo Leo e Valeria Solarino. Durata: 100 minuti.Un ricercatore perde il posto di lavoro e decide di mettere insieme una banda criminale con suoi ex compagni di scuola. SNOWPIERCER ···· Fantascienza. Regia di Bong Joon-ho, con Chris Evans e Tilda Swinton. Durata: 126 minuti. Nel 2031 il mondo è vittima di un’era glaciale. Gli unici sopravvissuti sono su un treno che vaga per il pianeta: i ricchi nelle lussuose carrozze, i poveri stipati. SUPERCONDRIACO ··· Comico. Regia di e con Dany Boon, Kad Mérad. Durata: 109 minuti.Il quarantenne fotografo Roman è un nevrotico pieno di paure: il medico lo aiuta a cercare la donna della sua vita. SOTTO UNA BUONA STELLA AMBRA 0124617.122. 47 Ronin 3D Uno 300 - L’alba di un imperoDue SUPERCINEMA 01145.94.406. Need for Speed Mr. Peabody & Sherman Allacciate le cinture 300 - L’alba di un impero ·· Azione. Regia di Carl Rinsch, con Keanu Reeves. Durata: 108 minuti. Kai si unisce ad Oishi, il leader dei 47 Ronin, per vendicarsi del tiranno che ha ucciso il loro Maestro. SMETTO QUANDO VOGLIO SAYONARA 0122859.652. Mr. Peabody & Sherman Allacciate le cinture 300 - L’alba di un impero FRAITEVE. Mr. Peabody & Sherman Need for Speed Allacciate le cinture ··· Drammatico. Regia di Ryan Coogler, con Michael B. Jordan e Octavia Spencer. Durata: 84 minuti. L’ultimo giorno del 2008 di Oscar Grant, ventiduenne americano. Da una storia vera, opera pluripremiata. 47 RONIN IL MULINO 01190.41.984. Mr. Peabody & Sherman Allacciate le cinture RIVOLI 17.30 NONE CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Supercondriaco IVREA BOARO 0125641.480. Mr. Peabody & Sherman La bella e la bestia POLITEAMA 0125641.571. Allacciate le cinture A CURA DI Daniele Cavalla PROSSIMA FERMATA... AVIGLIANA BARDONECCHIA BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· P P P P 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-16.45-18.30 20.15-22.30 15.30-17.30-20.15-22.30 21.00 VINOVO AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181. Una donna per amica 17.00-21.00 ··· Commedia. Regia di Carlo Verdone, con Verdone e Paola Cortellesi. Durata: 106 minuti. Nella vita del manager in crisi Picchioni irrompono i due figli avuti dalla precedente moglie. 300 - L’ALBA DI UN IMPERO ··· Fantasy. Regia di Noam Murro, con Sullivan Stapleton e Eva Green. Durata: 102 minuti. Seguito del successo precedente, s’incentra sulle battaglie navali tra Temistocle e Artemisia Dal fumetto di Frank Miller. IL VIOLINISTA DEL DIAVOLO ··· Drammatico. Regia di Bernard Rose, con David Garrett e Jared Harris. Durata: 122 minuti. La vita «smisurata» del violinista Niccolò Paganini. Teatri AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel.01181.93.529.Oggiore16laCompagnia diOperetteALFAFOLIESpresentaGrilliperla testaAlbum di un Ingegnere da palcoscenico, Augusto Grilli si racconta. Si prenota inoltre per l’operetta La danza delle libelluledi Lehàr nei giorni 29 (ore 21) e 30 (ore 16) marzo sempre con la Compagnia ALFAFOLIES - [email protected] ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Oggiore15.30inscena“FrankesteinJunior”, musical di Mel Brooks con Giampiero Ingrassia. Si prenota per “Cercasi Cenerentola” in scena dal 18 AL 23 marzo ARALDOviaChiomonte3,tel. 34.56.101.583. Casa Balduccidi C. De Palma. Compagnia Arte-Media. Ore 16 e 21 AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. ConcertoJohn Axelrod direttore,ViktorTretiakovviolino,YuriBashmetviola.MusichediMozart,Sostakovic.Giovedì20 e Venerdì 21. Ore 20.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano6,tel. 800.235.333.Oggiore15.30 Il servitore di due padroni da Goldoni, drammaturgia Ken Ponzio, regia Antonio Latella, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile del Veneto, Fondazione Tea- tro Metastas io di Prato. Prosegue la venditaon-lineeinbiglietteriadegliabbonamenti e dei singoli biglietti stagione TST CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande: Ore 16.30 Teatro del Buratto presenta Giocagiocattolo SalaPiccola:Ore15.30eore17.30Teatrodella Tosse presenta Branciforte il coniglietto POP-UP ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Oggiore16NicolaPistoiaePaoloTriestinoin “Grisù, Giuseppe e Maria” con F. Abategiovanni,S.CarusoeD.Gueci,testodiGianniClementi per la regia di Nicola Pistoia. Si prenota per “El cico latino”, con i Trelilu, in scena dal 18 al 23 marzo GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis,tel.01158.05.768.Oggiore16inscena “La stranissima coppia”, divertentissima commedia con Milena Miconi e Diego Ruiz, scritta e diretta da Diego Ruiz. Si prenota per “Mi ritorni in mente live”, in scena dal 3 al 6 aprile GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO viaRossini8,tel. 800.235.333.Oggiore15.30 Il misantropo di Molière, regia Marco Isidori,FondazionedelTeatroStabilediTorino / Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa. Prosegue la vendita on-line e in biglietteria degli abbonamenti e dei singoli biglietti stagione TST LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Davide Balliano “Sono legione”. Concerto. Sabato 29. Ore 21 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16,tel.0161840.796.DecimaStagionediTeatro di Figura Le Figure dell’Inverno. Oggi ore16,eLunedì17ore10perlescuole,alTeatroEducatoriodellaProvvidenzaincorsoGovone16aTorino,laCompagniaTeatrinodell’es di Villanova di Castenaso (BO) presenta Il circo dei bambini spettacolo d’animazione con attori e pupazzi MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Dal 18 marzo prima nazionale di Paradoxa – dall’arte un lavoro sicuro, una performance di PORTAGE, Fondazione del Teatro Stabile di Torino / PORTAGE. Prosegue la vendita on-line e in biglietteriadegliabbonamentiedeisingolibiglietti stagione TST MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Oggi ore 15.30 Compagnia “Gruppo Teatrale Snoopy” Niente da dichiarare?di Hennequin e Veber Venerdì 28 ore 21 La Locandiera di Carlo Goldoni. Compagnia “Arcobaleno Teatro” Sabato 29 ore 21 Il medico dei pazzidi Eduardo Scarpetta, Compagnia “I Melannurca” TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 35° Rassegna internazionale di danza e arti integrate Sono in vendita i biglietti per Omaggio ai Beatles Sabato 22 marzo, Serata Stravinskij Domenica 23 marzo, Meraviglia dal 28 al 30marzopressolebiglietteriedeiteatriNuovo, Erba, Gioiello e Alfieri OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A www.stalkerteatro.net, tel. 011 73.99.833. Venerdì 21 e sabato 22 marzo ore 21 Ricercaper1pubblicoquattroperformancedidanza contemporanea con Erika Di Crescenzo / Cie La Bagarre, Carlotta Scioldo, Rebecca Rossetti, Elena Pisu / Grimaco Movimentiumani,FrancescaCinalliePaoloDeSantis/Tecnologia Filosofica PICCOLO REGIO GIACOMO PUCCINI. Stagione d’Opera: vendita biglietti per Una tragedia fiorentina di A. Zemlinsky e Gianni SchicchidiG.Puccini,GuglielmoTelldiG.Rossini,TheRake’sProgressdiI.Stravinskij,Lave- dova allegra di F. Lehár. Biglietteria Infopiemonte-Torinocultura (ore 10-18) e on line su www.vivaticket.it PICCOLO TEATRO PEREMPRUNER - Grugliasco, tel. 011 787.780. Un trenino a molla che si chiama cuoreCompagnia Viartisti. Sabato 29. Ore 21 SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute17/b,tel.01122.15.161.13°EdizionedellaRassegna“Divertiamociateatro”.L’Ispettore CompagniaIlteatroinstabiledellegambesotto il tavolo. Sabato 29. Ore 21 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Dal 18 al 21 marzo, torna a grande richiesta per la Rassegna del Mezzogiorno a Teatro “Vivroma doman”, con Giovanni Mussotto (mar e ven ore 12.45; mer e gio ore 13.45). Vota via mail a [email protected] lo spettacolo propostonellarassegna“Solferinoateatro”che hai maggiormente apprezzato TTEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808. Domenicamattinateatro – ore 11.00AssembleaTeatroin“MaxMixeMex”. Insolito – Martedì 18, Mercoledì 19 ore 21.00 Assemblea Teatro in “Storia di Cesare Pavese”. Info: tel. 0113042808 (orario ufficio), www.assembleateatro.com TEATRO ASTRA via Rosolino Pilo 6.. Sala Grande. Oggi ore 18 Cinema!di Beppe Navello con Natalia Jesionowska, Bogumila Murzynska, Agnieszka Radzikowska, Wieslaw Kupczak, Mateusz Znaniecki TEATROBARETTIviaBaretti4,tel.011655.187. PinocchiodiBabiloniaTeatrieGloAmicidiLuca. Mercoledì 26. Ore 21 TEATROCARDINALMASSAIAviaSospello32,tel. 011 257.881. Oggi ore 16 compagnia I Melannurca ne Il medico dei pazzidi E.Scarpetta. Venerdì 21 compagnia Divago in Questa sera si recita a soggetto. Sabato 22 Renato LiprandiinLacenadeisingle.Domenica23ore18Teatro Segreto presenta Paolo Borsellino - Essendo stato. Sabato 29 compagnia I Barcaioli in Questi fantasmidi E. De Filippo TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel.01180.28.456.Perlarassegna“Domenica al Garybaldi” 16 marzo ore 16.30 Teatro Piratain“Vogliolaluna!”.Stagione2013/2014 “Fisico Bestiale” Elena Ruzza, in occasione delprogettoTerra&Lavoro,presenta21marzoore21“TerraTerra”e22marzoore21“Precary Art”. Informazioni e prenotazioni (da Lun. a Ven. 10-13 14–18) tel.011.643038 www.santibriganti.it TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria, tel. 011 42.41.124. La vedova allegra di F. Lehar. Sabato 29. Ore 21. Cite - CapasCompagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa. Sabato 5 aprile. Ore 21 PippidallecalzelunghediAstridLindgren.Domenica 13. Ore 16 TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338 87.06.798. Oggi ore 16, Nouvelle Maison de la Danse diretta da Carla e Cristina Perotti in “Invito alla danza” con la partecipazione di giovani ballerini provenienti da Toulon – Francia TEATRO REGIO. Stagione 2013-14: ore 15 Tosca di G. Puccini. R. Palumbo direttore. Regia di J.L. Grinda. Orchestra e Coro del Regio. Con il sostegno di Banca Fideuram e Italgas. Ultima replica il 18/3 ore 15. Biglietti esauriti in prevendita: solo 30 ingressi dalle ore 14. Biglietteria (ore 14-15) - Tel. 011.8815.241/242 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino www.teatrosuperga.it, tel. 011 62.79.789. Stagione Lirica: “Madama Butterfly” (22/3) ore 20.30, Orchestra Sinfonica di Asti e Coro Polifonico Astense. Stagione di Prosa: “L’impresario di Smirne” (29/3) ore 21, regia di Roberto Valerio – Associazione Teatrale Pistoiese T1 CV PR T2 DOMENICA 16 MARZO 2014 LA STAMPA 70 W DOMENICA 16 MARZO 2014 Il tempo Tempo .71 . Stabile e soleggiato con temperature molto miti MASSIMA ALLERTA IN VARIE ZONE DELLA FRANCIA Caldo e inquinamento, a Parigi tutto è sopra la media 1 I turisti si godono il sole sotto la Tour Eiffel, ma il calore è più che primaverile e l’aria più che inquinata. Chi si gode il bel tempo come queste due ragazze lo fa a proprio rischio visto che respira dosi pericolose di particelle dei fumi di scarico delle auto, che hanno spinto il livello di inquinamento sopra quelli delle capitali del Nord Europa. Così è massimo allerta in varie zone della Francia, inclusa Parigi, dove le autorità si sono decise a rendere gratuito il servizio di biciclette Vélib e di auto elettriche Autolib. THE SPIRIT OF PROJECT CORRIERE MERCANTILE», «L A GAZZETTA DEL LUNEDÌ», «NUOVA PRIMA PAGINA MODENA», NUOVA PRIMA PAGINA REGGIO». PREZZI ESTERO: FRANCIA, MONACO P., € 2,00; C. TICINO FRS. 3,00; SVIZZERA FRANCESE FRS. 3,00; SVIZZERA TEDESCA FRS. 3,00. PANNELLI SCORREVOLI VELARIA, CONTENITORI SELF, MENSOLE EOS, TAVOLO MANTA DESIGN G.BAVUSO VISIT WWW.RIMADESIO.IT IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE €1,50 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. 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