Le materie oggetto del Premio Balzan 2014 Archeologia classica Per l'archeologia delle due civiltà classiche, Grecia e Roma, che abbracciano il mondo mediterraneo e dodici secoli circa di storia, il nostro non è più il tempo dei grandi rinvenimenti, ma di un più ampio confronto di reperti e documenti con nuovi contributi, anche esterni alla disciplina classica. La rilettura di tutto questo sterminato materiale viene anche attuata sotto la prospettiva di nuove tecniche e scienze. Un modello di questo tipo di approccio è Colin Renfrew, ultimo premiato Balzan per l'archeologia (anche se preistorica e non classica) che ha messo in discussione teorie consolidate immettendo, nell'esame dei reperti e dei siti, elementi di scienze cognitive (vedi Cognitive Archaeology from Theory to Practice. The Early Cycladic Sanctuary at Keros - Olschki, Firenze 2012, atti della Annual Balzan Lecture di C. Renfrew). L'archeologia è, oggi, più multidisciplinare, meno legata alla storia dell'arte, come lo era Jean Leclant, o alle campagne di scavo, come Massimo Pallottino: essa è maggiormente incline a farsi contaminare da psicologia, antropologia e biologia. Oggi il lavoro dell’archeologo assomiglia più a quello degli specialisti di Antiquitates, i dotti del rinascimento che erano al contempo scienziati e umanisti. L'archeologo con la zappetta e il cappello di paglia, circondato da una squadra di aiutanti con pale e ceste esiste ancora, ma nel suo lavoro c’è più “software” che “hardware”, i collaboratori sono esperti delle ultime tecnologie. Questa duplice veste garantisce che anche quello dell'archeologo classico sia un mestiere in profonda evoluzione, e che dalla Grecia e da Roma antiche possano venire ancora contributi nuovi e intuizioni inaspettate. Precedenti Premiati Balzan per l’archeologia e le antichità classiche 1982 1990 1993 2000 2004 Pallottino Burkert Leclant Litchfield West Colin Renfrew Italia Germania Francia Regno Unito Regno Unito Scienze dell'antichità Scienze dell'antichità (bacino mediterraneo) Arte e archeologia dell'antichità Antichità classica Archeologia preistorica Epistemologia e filosofia della mente Una categoria nuova, per il Premio Balzan, che tuttavia, data la sua ampiezza di ambito di studio, può contare illustri precedenti tra i suoi premiati. L'epistemologia, in quanto studio delle possibilità e caratteristiche della conoscenza scientifica, è squisitamente teorica, ma può trovare supporto nella concreta opera storico-culturale di Charles Coulton Gillispie, nonché degli altri storici della scienza premiati: Otto Neugebauer e, soprattutto, Paolo Rossi Monti. L'epistemologia è già essa disciplina filosofica: se le si abbina la filosofia della mente, come il Premio 2014, ci si trova a spaziare tra psicologia, logica, linguistica, etologia e neurologia, in un dominio di studi moderno e attuale, che ha ricevuto impulso dalla fondazione delle “scienze cognitive” (nate nel 1956 al MIT di Boston), lievitato dai nuovi apporti della neurologia e dell'intelligenza artificiale. Se, nel versante della psicologia, Jean Piaget e Jerome Bruner sono presupposti indispensabili, dalla parte delle scienze “dure” si possono trovare Jean-Pierre Changeux e Brenda Milner ad aver fornito osservazioni di rilievo con la neurologia. Anche filosofi come Thomas Nagel (con il suo “cosa si prova ad essere un pipistrello?”) e Paul Ricoeur (per la filosofia del linguaggio) hanno dato contributi specifici ma preziosi. Epistemologia e filosofia della mente, insieme, costituiscono un sapere multidisciplinare, capace di andare oltre le specializzazioni e ridarci lo scienziato totale che con il ragionamento dimostrava, affrontava e capiva tutto ciò che è umano. Spinoza è richiamato in causa. Precedenti Premiati Balzan per le scienze cognitive 1979 1986 1987 1997 1999 2001 2008 2009 2009 Piaget Neugebauer Bruner Gillispie Ricoeur Changeux Nagel Milner Rossi Monti Svizzera USA/Austria USA USA Francia Francia USA/Serbia Canada Italia Scienze sociali e politiche Storia della scienza Psicologia umana Storia e filosofia delle scienze Filosofia Neuroscienze cognitive Filosofia morale Neuroscienze cognitive Storia delle scienze Le materie oggetto del Premio Balzan 2014 Ecologia delle piante (pura e/o applicata) L’ecosistema sta cambiando insieme alla percezione e alla concezione che l’uomo ha di esso. Sui modi e le forme, talvolta anche sulle cause (il clima è un esempio), di questo cambiamento il dibattito scientifico è apertissimo; lo studio delle piante e la loro ecologia può essere centrale per dare chiarezza. Infatti la botanica pura può essere considerata la più antica delle discipline biologiche, intese come osservazione ragionata degli organismi viventi; la sua parte applicata è, addirittura, alle origini del rapporto creativo e “collaborativo” dell'uomo con l’ecosistema. La selezione, l'incrocio e la coltura delle diverse specie vegetali ha sempre contraddistinto la storia del connubio uomo-ambiente. La veloce riproducibilità delle esperienze dà al botanico la possibilità effettiva di creare, di osservare fenomeni evolutivi che la lentezza del tempo preclude allo zoologo e al geologo. Per questo le fasi pura e applicata dello studio delle piante, in relazione al mutamento dell’ambiente, sono due lati della stessa medaglia. Così le vede il Premio Balzan che ha colto sempre gli aspetti innovativi della disciplina: da Kenneth Vivian Thimann per aver isolato l’auxina, l’ormone della crescita delle piante, a Michael Evenari e Otto Ludwig Lange per l'ecofisiologia dei semi, fino a Eliot Meyerowitz e Christopher Somerville, "scopritori" dell'arabidopsis thaliana come pianta-modello per la genetica molecolare. Senza dimenticare l'ultima delle scienze biologiche: l'epigenetica che col botanico David Charles Baulcombe si è imposta all’attenzione generale. La conferma che lo studio delle piante è ancora oggi la disciplina che più sostiene e corrobora le osservazioni di scienze nuove e attuali si vede anche dal suo essere intrecciata con l'ecologia, la biodiversità e la climatologia, materie che il Premio Balzan ha riconosciuto con Ilkka Hanski e Robert McCredie May e Wallace Broecker Precedenti Premiati Balzan per la botanica e le scienze ecologiche 1982 1988 1998 2000 2006 2008 2012 Thimann Evenari e Lange McCredie May Hanski Meyerowitz e Somerville Broecker Baulcombe USA/Regno Unito Israele/Francia e Germania Regno Unito/Australia Finlandia USA e USA/Canada USA Regno Unito Botanica pura e applicata Botanica applicata Biodiversità Scienze ecologiche Genetica molecolare delle piante Scienza del mutamento climatico Epigenetica Matematica (pura o applicata) Da quando il computer è diventato il sussidio indispensabile per i processi di memoria e di calcolo è diventato sempre più difficile tracciare una linea di confine netta tra la matematica pura e quella applicata. La storia stessa della matematica ha sempre vissuto di un andamento altalenante tra fasi applicative e tendenze teoriche, in ragione della fioritura della tecnologia. Andamento che si può, forse semplicisticamente, già individuare in due figure fondative come Euclide e Archimede. Certo è la matematica, con tutti i suoi diversi contributi teorici, a fornire i modelli capaci di progettare i sistemi di tecnologia dell’informazione, ma è anche quest’ultima che, di rimando, con l’automatizzazione del calcolo e l’elaborazione simbolica, consente al matematico di risolvere quei problemi e formulare quelle congetture che costituiscono ancora la sostanza del suo lavoro e del suo talento. Questa oscillazione, che è qualche volta conflittuale, ma più spesso collaborativa, fa sì che il Premiato Balzan 2014 per la matematica possa essere un “teorico”, un “tecnologo” o entrambe le cose insieme. Precedenti Premiati Balzan per la matematica 1962 1980 1985 1992 1999 2004 2010 Andrej Kolmogorov Enrico Bombieri Jean-Pierre Serre Armand Borel Mikhail Gromov Pierre Deligne Jacob Palis Russia Italia Francia Svizzera Francia/URSS USA/Belgio Brasile Il Premio Balzan per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli Il Premio per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli, assegnato dalla Fondazione Balzan con un intervallo variabile ma non inferiore ai tre anni, è destinato a onorare persone o istituzioni che si sono distinte per un’eccezionale opera di carattere umanitario. Questo Premio speciale, che ha sempre avuto valore superiore ai Premi Balzan annuali per la cultura e le scienze (precisamente il doppio, fino a questa edizione in cui il valore è di un milione contro 750mila franchi svizzeri), è sempre stato il più cospicuo riconoscimento in denaro al mondo, destinato a iniziative di solidarietà. Il Premio per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli che sarà annunciato l'8 settembre 2014 è il decimo nella storia della Fondazione. Il 20 novembre esso sarà consegnato a Roma, dieci anni dopo l'ultima volta che la consegna ebbe luogo nella capitale italiana: a riceverlo allora fu la Comunità di Sant'Egidio con il programma DREAM per la lotta all’AIDS e alla malnutrizione in Mozambico. L'ultimo premiato è stato Karlheinz Böhm, scomparso il 28 maggio scorso, che lo ricevette a Berna nel 2007 per la sua organizzazione Menschen für Menschen, Aiuto per l'Etiopia. Il Premio per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli dà anche una forte connotazione storica alla stessa Fondazione Balzan. Il 26 ottobre 1962, il re Gustavo Adolfo di Svezia ricevette, in rappresentanza della Fondazione Nobel, il Premio Balzan dalle mani del presidente della Repubblica italiana Antonio Segni. Era la prima cerimonia di consegna del Premio Balzan, avvenuta a Roma nella sala degli Orazi e dei Curiazi in Campidoglio. L'11 maggio 1963, Papa Giovanni XXIII (Angelo Roncalli) entrò in Quirinale a Roma per partecipare alla cerimonia di consegna dei Premi Balzan: la prima volta nella storia che un Pontefice della Chiesa Cattolica usciva dal Vaticano per recarsi nei luoghi istituzionali dello Stato Italiano. In quel palazzo del Quirinale che era stato per tre secoli residenza papale, venne ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana Antonio Segni, che procedeva alla consegna degli altri quattro Premi Balzan a Karl von Frisch (per la biologia), Paul Hindemith (musica), Andrej Kolmogorov (matematica), Samuel Eliot Morison (storia). La presenza del Papa fu un evento storico e non previsto, giacché a Giovanni XXIII il Premio Balzan per la pace l'umanità e la fratellanza tra i popoli era stato consegnato il giorno prima (10 maggio) nella Basilica di San Pietro, da Giovanni Gronchi, ex presidente della Repubblica e allora presidente della Fondazione Internazionale Balzan, con questa motivazione: "Per aver contribuito al mantenimento di relazioni pacifiche tra gli stati, incoraggiando i popoli alla comprensione reciproca e stabilendo contatti anche oltre la comunità cristiana". Fu anche l'ultimo impegno pubblico di Giovanni XXIII, che morì, ottantaduenne, pochi giorni dopo, il 3 giugno 1963. Precedenti Premiati Balzan per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli 1961 1962 1978 1986 1991 1996 2000 2004 2007 Fondazione Nobel S.S. Giovanni XXIII Madre Teresa di Calcutta Alto Commissariato O.N.U. per i rifugiati – UNHCR Abbé Pierre Comitato Internazionale della Croce Rossa - ospedali di Wazir Akbar Khan e Karte Seh in Afganistan Abdul Sattar Edhi Comunità Sant’Egidio - programma DREAM di lotta all’AIDS e alla malnutrizione in Mozambico Karlheinz Böhm - Organizzazione Menschen für Menschen, Aiuto all'Etiopia
© Copyright 2024 ExpyDoc