Forme del discorso politico di fine Cinquecento nei

XI Convegno dell’Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI)
Napoli, 20-22 novembre 2014
L’italiano della politica e la politica per l’italiano
Rita Fresu (Università di Cagliari)
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Forme del discorso politico di fine Cinquecento nei dibattiti alla rinchiera teramana
L’intervento intende avviare una riflessione sugli espedienti linguistici impiegati nella seconda
metà del Cinquecento nel discorso politico di area teramana attraverso l'esame dei verbali redatti
durante le adunanze del Consiglio e del Parlamento.
Le registrazioni delle assemblee consiliari tenute a fini consultivo-deliberativi rappresentano una
fonte nota agli storici che se ne sono spesso serviti per tratteggiare la realtà politica municipale (cf.
almeno Tanzini 2014). Anche sul piano testuale le Consulte hanno da tempo guadagnato lo statuto
di tipologia specifica attraverso cui indagare diversi aspetti storico-linguistici (cf. Gualdo 2013, p.
233), tra cui in primis le tecniche della reportatio (cf. Telve 2000; 2014, pp. 39-42), ma anche seppure in modo meno rappresentato negli studi - forme e modalità dell'oratoria politica, e in
particolare del discorso deliberativo (cf. Telve 2000, p. 17; Colombo 2014).
L'indagine, condotta su documenti inediti reperiti in archivi locali, colma innanzitutto una lacuna
documentaria per un dominio, come quello abruzzese, poco o nulla rappresentato per l'ambito
istituzionale, che costituisce, all'altezza cronologica considerata, il settore privilegiato mediante il
quale ricostruire strategie linguistiche e modelli formali del dibattito politico cittadino e della
comunicazione pubblica (cf. Cortelazzo, Viale 2006, p. 2113; Gualdo 2013, pp. 97-113).
Dei verbali comunali si intende esaminare le risorse linguistiche rinvenibili nelle trascrizioni,
effettuate dai cancellieri, dei discorsi pronunciati dai notabili della città alla rinchiera durante le
sedute consiliari. La disamina riguarderà soprattutto le scelte lessicali e gli aspetti sintattico-testuali,
con particolare attenzione ai costrutti espositivi e argomentativi, ai meccanismi pragmatici e agli
artifici retorici, e sarà condotta con l'intento da un lato di appurare convergenze con i fenomeni
ritenuti propri dell'ars concionandi e dell'oratoria deliberativa (cf. Colombo 2014, pp. 284-292),
dall'altro di evidenziare peculiarità specifiche, connesse a fattori di ordine diatopico, diastratico e/o
diafasico.
Bibliografia (solo i citati)
Colombo M., 2014, Predicazione e oratoria politica, in SIS III, pp. 261-292.
Cortelazzo M. A., Viale M., 2006, Storia del linguaggio politico, giuridico e amministrativo nella
Romània: italiano, in Romanische Sprachgeschichte / Histoire linguistique de la Romania. Ein
internationales Handbuch zur Geschichte der romanischen Sprachen / Manuel international
d’histoire linguistique de la Romania, a cura di G. Ernst et alii, Berlin-New York, De Gruyter, 2.
Teilband, pp. 2112-2123.
Gualdo R., 2013, La scrittura storico-politica, Bologna, il Mulino.
SIS: G. Antonelli, M. Motolese, L. Tomasin, Storia dell’italiano scritto, Roma, Carocci, 2014, 3
voll. [I. Poesia; II Prosa letteraria; III Italiano dell’uso].
Tanzini L., 2014, A consiglio. La vita politica nell'Italia dei comuni, Roma-Bari, Laterza.
Telve S., 2000, Testualità e sintassi del discorso trascritto nelle Consulte e pratiche fiorentine
(1505), Roma, Bulzoni.
Telve S., 2014, Il parlato trascritto, in SIS III, pp. 15-56.