Auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo

Auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo
Speciale FILCA-CISL Piemonte
Dicembre 2014
N
L
Speciale FILCA-CISL Piemonte
Dicembre 2014
ovità in casa Cisl
ettera agli iscritti
GIOVANNA VENTURA
NELLA SEGRETERIA
NAZIONALE
Care delegate/i, Care attiviste/i, Care pensionate/i,
ANNAMARIA
FURLAN È
IL NUOVO
SEGRETARIO
GENERALE
DELLA CISL
“Le politiche economiche degli ultimi
governi sono state insufficienti ad affrontare la gravità della
crisi, anche nella fase
più acuta, e neppure
il dinamismo riformistico di Renzi dà
segni di innovazione
e svolta radicale” è la
critica rivolta all’Esecutivo dal neo segretario generale della
Cisl, Annamaria
Furlan, secondo la
quale serve una nuova politica in grado
di produrre un’inversione del declino capace di creare
sviluppo, a partire
dalla riforma fiscale.
La Cisl incalzerà il
governo sulla delega
sulla riforma fiscale,
sui temi del lavoro
e della sua detassazione, della lotta alla
precarietà dei giovani e della tutela dei
redditi dei lavoratori
e dei pensionati.
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sono certa che in un momento delicato quale
quello che stiamo vivendo sia importante consolidare i fili del comune sentire che, seppure con
ruoli e responsabilità diverse, ci unisce tutti in un
impegno collettivo per riaffermare la difesa del
lavoro, delle sue tutele nel quadro di valori che
da sempre ispirano l'azione della Cisl.
La strategia che la nostra Organizzazione sta mettendo in campo è tutta volta ad ottenere gli opportuni cambiamenti ai provvedimenti che il Governo
sta varando in questi giorni: Jobs act e Legge di
stabilità, iniziando ad ottenere significativi risultati di modifica derivati dalle nostre richieste.
Per questo oggi la Cisl ritiene utile proseguire su
questa strada, perché ci sono ancora tante cose da
cambiare e per farlo c'è bisogno di un'azione svolta con continuità, sia in termini di mobilitazione
che di interlocuzione con le forze politiche e con
il Governo, che richiedono tempo ed impegno
costante.
Da questa consapevolezza deriva la scelta che
l'Organizzazione ha fatto in termini di mobilitazione ritenendo più efficace un percorso più vasto
e più capillare della singola giornata di sciopero,
più articolato ma certamente più impegnativo e
più faticoso.
Per questo mi rivolgo direttamente a Te, perché
la Cisl è fatta in primo luogo di persone che tutti
i giorni, in quella che chiamiamo la prima linea,
portano idee e costruiscono soluzioni, raccolgono
sofferenza e cercano di interpretarla in una dimensione collettiva.
A Te chiedo oggi di sostenere ancora una volta la
Cisl nelle sue scelte, a volte difficili, ma certamente responsabili e lungimiranti e prese in piena autonomia, sarà ancora una volta una stagione nella
quale riponiamo la volontà di raggiungere risultati
importanti per le persone che rappresentiamo ed
il Tuo aiuto convinto sarà determinante.
Ci vedremo presto nelle iniziative di mobilitazione
che abbiamo previsto di realizzare nelle giornate
del 2, 3 e 4 Dicembre a Firenze, Napoli e Milano,
per ascoltare la voce di Voi delegate/i e tradurla in
forza contrattuale per ciò che vogliamo ottenere.
Un caro saluto e un augurio di buon lavoro.
Viva la Cisl.
Annamaria Furlan
Dopo 6 anni ai vertici
della Cisl Piemonte,
dove è arrivata nel
luglio del 2008,
Giovanna Ventura è
stata eletta segretaria
nazionale della Cisl
con incarico all’organizzazione. Dal 2008 alla guida della Cisl Piemonte, Giovanna
Ventura si caratterizza, insieme alla sua segreteria,
per aver proposto e realizzato una politica dei
quadri rivolta alla valorizzazione dei giovani
dirigenti, la promozione e il coordinamento di
una forte politica contrattuale territoriale/zone
sui temi del mercato del lavoro, delle politiche
fiscali-tariffarie, delle politiche socio-sanitarie e
dell’efficacia e ottimizzazione dei servizi rivolti ai
lavoratori, ai pensionati e alle loro famiglie.
ALESSIO FERRARIS
NUOVO SEGRETARIO
GENERALE DEL PIEMONTE
L’alessandrino Alessio Ferraris è il nuovo segretario generale della Cisl Piemonte. Lo ha eletto
a larga maggioranza il Consiglio generale della
Cisl regionale, riunitosi l’11 novembre 2014
all’Hotel Ambasciatori
di Torino, alla presenza della leader Cisl,
Annamaria Furlan e
della segretaria uscente
Giovanna Ventura.
Alessio Ferraris è nato
56 anni fa a Novi Ligure (Al). Dopo il diploma
di perito industriale, muove i primi passi in sindacato agli inizi degli anni ’80 all’interno della Ad
Alessandria ha guidato la federazione dei tessili e
dei metalmeccanici e dal 2005 la CISL.
Con Ferraris compongono la nuova segreteria
regionale della Cisl, Marcello Maggio (riconfermato nell’incarico di segretario regionale),
Bruna Tomasi Cont della segreteria regionale
Fim, Gianni Baratta, segretario regionale Femca
(Chimici) e Sergio Melis della segreteria Cisl
Torino-Canavese.
I
n lotta per il futuro
"N
iente di nuovo sul fronte occidentale” è un romanzo autobiografico scritto nel 1929 da Erich Maria Remarque
che narra le vicende di un soldato tedesco durante la
Prima guerra mondiale. Oltre al racconto della guerra,
il romanzo è una dolente critica alla propaganda tedesca
che, facendo leva sulla retorica della patria e dell’onore, convinse un’intera generazione ad immolarsi nelle
trincee. Non è per il centenario della Grande Guerra
che comincio il mio tradizionale saluto quest’anno con
un’immagine così forte quale quella della guerra. Ma
è perché anche dal fronte del lavoro non arriva niente
di nuovo. La tendenza non cambia, e a capitolare è un
intero settore, quello delle costruzioni, che da solo incideva per l’11% del PIL. Dal 2008 il Piemonte ha perso
40 mila posti di lavoro nel settore delle costruzioni e le
previsioni per il 2015 sono nere: si prevede un ulteriore
calo del 15% degli addetti.
Di fronte a questi numeri regge la metafora della guerra:
l’edilizia e il suo indotto sono stati drasticamente dimezzati in Italia come nella nostra regione. È un disastro
questo per l’intera economia piemontese. Ma non può
essere, a mio avviso, tutta colpa della crisi economica.
Nel giungo del 2013 si era costituito un coordinamento
tra le associazioni della filiera edile. Già allora erano stati
denunciati numeri da brivido: 20 mila posti di lavoro
diretti persi dal 2008 al giugno 2013 (34 mila contando
gli indiretti). Un anno dopo tutti i settori della filiera
hanno perso dal 12 al 18% degli occupati: 7.500 persone sono rimaste senza un lavoro. Centinaia di imprese,
più di una storiche, hanno chiuso per sempre.
Certo, è la crisi. Ma come già più volte richiamato, la
crisi non è solo un dato esterno e ineluttabile: la crisi
delle costruzioni si nutre di politiche fiscali, di bilancio
e finanziarie inadeguate e distruttive. Come ogni cosa
in natura anche la crisi non si produce da sola. Come
nel romanzo citato, il nostro settore si è trasformato in
facile preda di propaganda, annunci, promesse di quella
o di quell’altra parte, per ritrovarsi alla fine vittima sacrificale della colpevole inconcludenza delle istituzioni
e della politica. E la crisi è diventato l’alibi di un delitto
perfetto, consumatosi davanti agli occhi di tutti, in un
altrettanto colpevole silenzio generale. 40 mila addetti
in meno è come se sei Mirafiori chiudessero.
Ecco perché il 27 di dicembre con Fillea e Feneal abbiamo
promosso un Presidio davanti ai cancelli di Restructura
al Lingotto: per protestare in nome di una occupazione
che non c’è e contro le politiche del governo che ha
ridotto del 47% gli investimenti in opere pubbliche.
A spingerci alla mobilitazione anche le
infiltrazioni mafiose
che non conoscono
crisi e la crescita del lavoro nero e grigio, che si produce nel moltiplicarsi delle partite IVA: un tempo molti
addetti erano dipendenti, oggi sono artigiani impiegati
dall’azienda come imprese a singola conduzione, ma di
fatto con le stesse mansioni di prima, con molte tutele
in meno. Il Paese deve ripartire dagli investimenti in
infrastrutture. Chiediamo che vengano allentati i vincoli del patto di stabilità per i comuni, perché tornino
a investire in strade e scuole.
È stato, inoltre, calcolato che, puntando sulla riqualificazione energetica più che sulle nuove costruzioni,
si possono creare 20 mila nuovo posti, che possono
arrivare a 30 mila considerando l’indotto. Quante persone sono oggi a carico dello Stato, persone che hanno
perso un lavoro e sopravvivono con ammortizzatori
sociali? Non è questo un costo stupido che la società si
assume, quando quelle stesse risorse potrebbero essere
impiegate per far lavorare e restituire dignità a quelle
stesse persone? È il momento di destinare per davvero
tutte le risorse disponibili per rianimare il settore delle
costruzioni: ogni euro investito in un nuovo cantiere
genera tre euro in più di PIL e, oltre a creare immediata occupazione, riduce la necessità di spesa per gli
ammortizzatori sociali.
Di fronte ad una così drammatica situazione dei nostri
settori, per me personalmente e per tutta la FILCA del
Piemonte, sarà l’impegno a mobilitarsi per il lavoro e lo
sviluppo a caratterizzare l’azione nel nuovo anno con la
promessa solenne di intervenire e vigilare, presso le istituzioni regionali e territoriali, affinché i lavori della Tav,
del Terzo Valico, della Pedemontana e delle altre grandi
opere e infrastrutture, previste nell’ambito del territorio
piemontese, non incontrino altri fermi e prendano il
via di una concreta realizzazione, viste anche le sterili
polemiche, sempre generatesi in ambito politico, in
particolare riguardo ai costi della Torino-Lione.
Questo a riprova del fatto che, quando si è malati, si
rischia di morire non per la malattia, ma par la cura
se la cura non è quella giusta. Un Buon Natale e un
Felice 2015 a tutti, anche in famiglia, nella speranza di
non ritrovarci l’anno venturo a dire di nuovo “Niente
di nuovo sul fronte occidentale.”
Piero Donnola,
Segretario generale Filca Cisl Piemonte
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crisi
Speciale FILCA-CISL Piemonte
Dicembre 2014
E
dilizia, dimezzati
i posti di lavoro in Piemonte
L
Dal 2008 ad
oggi persi
in Piemonte
40mila addetti.
Fillea-Cgil
Filca-Cisl
Feneal-Uil:
“Per invertire
la tendenza
bisogna
investire nella
riqualificazione
e nella
manutenzione
dell’enorme
patrimonio
edilizio della
Regione”
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a mattina del 27 novembre, davanti al Lingotto
Fiere di Torino - in occasione del salone delle
costruzioni Restructura - si è svolto un presidio
regionale dei sindacati degli edili, Fillea Cgil Filca Cisl - Feneal Uil Piemonte, in occasione
della giornata di mobilitazione nazionale del
settore delle costruzioni.
Per quanto riguarda il Piemonte, il settore edile e
dell’indotto è in crisi nera: negli ultimi sei anni,
dall’inizio della crisi nel 2008, in questa regione
si sono persi oltre 40.000 posti di lavoro. Il trend
oggi è negativo, con una previsione di perdita per
il 2014 pari ad un ulteriore 15%.
In pratica, dal 2008, si è perso il 50% degli
addetti del settore e dell’indotto.
Se consideriamo i dati del 2013 riguardanti il
Piemonte, gli investimenti sia privati che pubblici per abitazioni sono calati di oltre il 15%, con
punte anche del 30%, mentre gli investimenti
per infrastrutture sono ulteriormente calati del
40%: questi dati fanno ben comprendere anche la
diminuzione dell’occupazione e delle ore lavorate,
confermate dai dati delle casse integrazioni e dalle
ore registrate nelle casse edili.
“È come se in Piemonte - dicono i segretari regionali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, Lucio
Reggiori, Piero Donnola e Giuseppe Manta
- negli ultimi due anni, avessero chiuso 5 stabilimenti delle dimensioni della Fiat di Mirafiori.
Nella sola provincia di Torino, si sono persi posti
di lavoro pari agli occupati della Fiat di Mirafiori,
oltre 6.000 lavoratori, ed hanno chiuso centinaia
di medie e piccole aziende, molte delle quali per
fallimento (i dati del contatore Cerved - Il Sole 24
Ore, lo confermano). Praticamente, oggi l’edilizia
ed il suo indotto sono drasticamente dimezzati,
è un disastro anche per l’economia piemontese,
visto che il settore non può svolgere quella funzione anti-ciclica propria per favorire la ripresa”.
Attualmente c’è pochissimo lavoro, spesso acquisito a prezzi stracciati da imprese irregolari che
aprono e chiudono in poco tempo, con forme
di nero, grigio, elusione, concorrenza sleale che
caccia dal mercato le imprese corrette, con comportamenti illeciti, sub affidamenti a catena, uso
di pseudo lavoratori autonomi, senza formazione, qualità del prodotto, tutela del lavoro: basti
pensare al crescente numero delle partite IVA o
pseudo lavoratori autonomi che si aggira attorno
alle 30.000 unità.
Il problema è la difficoltà a “fare sistema” e in
alcuni casi a utilizzare le sinergie da parte delle
aziende del territorio per l’aggiudicazione dei
lavori. Oggi esistono nel settore gravi problemi
di irregolarità, illegalità e di mancata sicurezza sul
lavoro che devono essere affrontati in sinergia tra
tutti i soggetti interessati.
In questo panorama sconfortante esistono comunque dei punti di forza: ci sono aziende con
elevate professionalità, con volontà e capacità di
reazione abbastanza buone, lavoratori professionalizzati in gran parte ancora dipendenti delle
aziende, sistema della bilateralità che tiene ed
interviene nelle materie di propria competenza.
Il sindacato ha da tempo avanzato proposte per
uscire dalla crisi: si potrebbe ulteriormente allentare o togliere il patto di stabilità, finalizzato al
pagamento delle imprese per i lavori effettuati,
ben oltre il decreto di pagamento dei debiti delle
pubbliche amministrazioni, per evitare ulteriori
situazioni fallimentari.
Inoltre occorrerebbe dare inizio ai lavori già
appaltati, ma che sono fermi per il blocco dei
finanziamenti o per il patto di stabilità, a partire
dalla elaborazione e predisposizione di un vero
piano delle opere a livello regionale e provinciale,
frutto dei tavoli aperti o che si apriranno e dei
patti già realizzati.
Si potrebbero creare molti posti di lavoro, con
la manutenzione e la messa in sicurezza delle
scuole (oltre al recente decreto), degli edifici
pubblici, si potrebbe concretizzare una serie di
aperture di piccoli cantieri per centinaia di occupati, evitando situazioni di rischio e maggiori
successivi costi.
Per non parlare del piano di riassetto idrogeologico e manutenzione del territorio, a partire
da una regione come il Piemonte che ha un vasta
area montana, oggetto delle varie alluvioni nelle
scorse settimane e negli ultimi quindici anni, con
conseguenze ben visibili ancora oggi e situazioni
di rischio non scongiurate, come esondazioni e
movimenti franosi.
Con un patrimonio stimato di oltre 100.000 alloggi vuoti in Piemonte, non sarebbe utile mettere
in moto scelte politiche che portino all’utilizzo di
questo patrimonio, attraverso le ristrutturazioni
o le agevolazioni fiscali e/o contributi all’affitto ?
Infine, sarebbe necessaria una nuova proposta
per l’utilizzo delle aree edificate ed oggi dismesse, come le molte aree industriali o artigianali,
anche attraverso la rigenerazione o il cambio di
destinazione d’uso.
“L’impegno comune di Fillea Filca Feneal - concludono i segretari regionali, Reggiori, Donnola
e Manta - è di lavorare perché questa prospettiva
prenda piede, per invertire la curva dell’occupazione e arrivare a 20 mila posto di lavoro a regime
nella riqualificazione e manutenzione dell’enorme
patrimonio edilizio piemontese, che possono arrivare addirittura a 30 mila, considerando tutto
l’indotto della filiera delle costruzioni”.
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Speciale FILCA-CISL Piemonte
Dicembre 2014
Speciale FILCA-CISL Piemonte
Dicembre 2014
I
Domenico Pesenti:
l governo
sta affossando l’edilizia
C
Il settore delle costruzioni sta scomparendo.
Vanno trovate soluzioni immediate, praticabili,
vanno coraggiosamente percorse strade nuove.
Investire in un’edilizia sostenibile e di qualità,
non più la cementificazione dei decenni scorsi.
Bisogna ridare speranza agli 800mila edili che
hanno perso il lavoro per la crisi. Ma ci vogliono
politiche industriali e fiscali efficaci, in questa
direzione.
Rilanciare le costruzioni per ricostruire l’Italia
non è solo uno slogan o un gesto di responsabilità verso i lavoratori nostri associati, ma un vero
atto d’amore per la nostra nazione. Chiediamo
interventi seri e celeri per mettere in sicurezza
il territorio, devastato da inondazioni e incuria,
senza interventi.
L’edilizia è una risposta a questo dramma tutto
italiano.
Bisogna completare le tante infrastrutture bloccate, chiediamo la messa in sicurezza del già costruito, interventi per il risparmio energetico e per la
diffusione di costruzioni antisismiche.
La ripresa delle costruzioni, settore che rappresenta circa l’11% del PIL nazionale, rappresenterebbe
una possibilità di rilancio per l’intera economia
italiana.
Lo Sblocca-Italia, che a detta del governo avrebbe
dovuto permettere il rilancio del settore, in realtà
non ha apportato benefici, vista anche l’esigua
disponibilità delle risorse immediatamente spendibili, meno del 10% dei 3,9 miliardi previsti.
Il Governo ha il dovere di intervenire con provvedimenti certi e risolutivi, stanziando risorse
immediatamente spendibili. In caso contrario
si assumerà la responsabilità di affossare definitivamente un settore trainante dell’economia
nazionale.
Il governo deve inoltre agevolare l’anticipazione
del pensionamento per i lavoratori edili e per tutti
quei lavori fisicamente pesanti e usuranti. È una
questione di pericolosità sul lavoro e di sostenibilità della fatica.
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I
n lotta per il futuro.
La nostra piattaforma
M
AGGIORI E REALI
INVESTIMENTI PUBBLICI
Opere infrastrutturali utili e messa in sicurezza
del territorio.
POLITICHE INDUSTRIALI
PER LA SOSTENIBILITÀ
Ecoincentivi strutturali e riorganizzazione produttiva delle imprese.
APPALTI E REGOLAZIONE
DEL MERCATO
Adeguamento alle norme europee, trasparenza,
qualificazione delle imprese.
SICUREZZA SUL LAVORO
Rafforzamento dei controlli e delle sanzioni,
patente a punti, formazione e ruolo degli enti
bilaterali nella prevenzione.
REGOLARITÀ E LEGALITÀ
L
a Segreteria regionale
porge, a voi tutti
e alle vostre famiglie,
gli auguri di un Buon Natale
e di un sereno Anno Nuovo.
Piero Donnola /
Segretario generale Filca Cisl Piemonte
Innalzamento del contrasto e della prevenzione,
norme in materia di falso in bilancio e autoriciclaggio, consolidamento del DURC con l’estensione alle verifiche di congruità.
AMMORTIZZATORI SOCIALI
Garanzia effettiva ed universale estensione, pari
dignità al lavoro edile.
PENSIONI
Modifica alla Legge Fornero, compensazioni per
chi, come gli edili, hanno discontinuità produttiva.
TFR
Nessuna penalizzazione fiscale del TFR e della
previdenza integrativa.
I segretari dei sindacati edili Piero Donnola
FILCA CISL, Lucio Reggiori FILLEA CGIL e
Giuseppe Manta FENEAL UIL sono stati ricevuti dal Presidente della Regione Chiamparino in
merito alla devastante crisi che colpisce il nostro
settore per chiedere:
lo sblocco di tutte le Risorse disponibili per avviare tutti i cantieri possibili
Consulta dell’Edilizia delle Costruzioni con
Istituzioni, Ance, Artigiani, sindacati Edili, per
affrontare con gli Assessorati competenti ogni
problema di finanziamenti, sblocco lavori, vigilanza su regolarità e sicurezza nei cantieri
il monitoraggio di tutte le opere programmate, il
motivo del loro fermo
firma protocollo per il Terzo valico ferroviario
Genova- Alessandria-Milano-Rotterdam
formazione e ammortizzatori sociali con Borsa
Lavoro BLEN.IT IT per i nostri lavoratori licenziati e disoccupati tramite le Scuole Edili con possibilità di stages, cantieri lavoro socialmente utili
possibili deroghe selettive, virtuose al Patto di
stabilità per cogliere le possibilità delle misure
“Sblocca Italia”
Sicurezza, Prevenzione degli gli infortuni nei cantieri: monitoraggio di tutti i cantieri per tipologia
e fasi lavorative, in accordo con il Coordinamento
ispettivo
Regolarità del lavoro: monitoraggio di tutti i cantieri Pubblici Osservatorio pubblico già esistente
e privati
Visto l’alto livello di concorrenza sleale e lavoro
grigio e nero, di elusione con 50.000 pseudo
lavoratori autonomi, spesso manovali, costretti
a prendere la partita Iva, un tavolo per studiare
misure di inclusione, regolarità, qualificazione di
questi soggetti
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crisi
Speciale FILCA-CISL Piemonte
Dicembre 2014
L
a crisi dell'edilizia
trascina anche gli altri
settori delle costruzioni
A
bbiamo raccontato fino a qui la drammatica situazione in edilizia. La situazione non è migliore
negli altri comparti del settore delle costruzioni.
Per quanto riguarda il CEMENTO, la produzione è calata del 12% sul 2012 mentre i consumi
sono scesi del 15%, e allo stesso tempo aumenta
il peso dell’export, arrivando a rappresentare il
10% del totale prodotto. Nel 2014 era atteso un
rallentamento della caduta che dovrebbe attestarsi
intono all’8%.
Nel sistema LEGNO-EDILIZIA-ARREDO il
calo del fatturato è, a consuntivo 2013, del
-3,2% e la perdita degli addetti pari a 6.800; le
esportazioni, invece, proseguono il trend positivo
degli ultimi tre anni (+2,4%), anche se in misura
più contenuta rispetto alle previsioni di inizio
anno. Nel 2014 il consumo nazionale di legno fa
ancora registrare un nuovo calo: -3,7%; mentre
per le esportazioni è attesa un’ulteriore crescita
del +3,4%.
positivi del bonus mobili, ed una crescita delle
esportazioni superiore al previsto (+4,5%).
I sindacati, inoltre, registrano nel 2013 un
-15,2% della produzione dei LATERIZI, che
hanno ormai più che dimezzato la capacità
produttiva nazionale. Si prospetta un calo della
produzione totale dell’industria dei laterizi nel
2014 pari al 5,6%, per stabilizzarsi intorno ai 6
milioni di tonnellate fino al 2016.
Alcune note positive arrivano dai LAPIDEI, con
il recupero dei livelli pre-crisi che è già avvenuto.
E sono in ulteriore crescita il saldo commerciale
(marmo e graniti) e la quota di esportazioni
(38,2% in media nel 2013). Il primo trimestre
2014 decreta un’ulteriore crescita dell’export
italiano di lapidei, sia in quantità che in valore.
La crescita nazionale del settore riguarda, però,
soprattutto l’estrazione dei blocchi, mentre la
lavorazione è in continuo ridimensionamento a
causa della concorrenza internazionale. Per questo
produttori, ovvero un beneficio distribuito nei
territori produttori.
Riguardo all’occupazione, infatti, nel 2013 si
stima un calo a livello nazionale del 3,42%, e
una ulteriore perdita di posti di lavoro nel 2014.
BONUS MOBILI
Con l’introduzione del Bonus Mobili nel 2013
(DL n.63 del 4 giugno 2013), le istituzioni
italiane hanno raccolto l’invito delle imprese a
sostenere i consumi interni per riattivare il sistema
economico. Tale misura, che prevede la possibilità di detrarre il 50% dell’acquisto di arredo per
una spesa massima di 10.000 euro a fronte di un
intervento di ristrutturazione, ha dimostrato di
essere una misura fiscale in grado di favorire la
lotta alla disoccupazione, di sostenere un settore
cruciale del Made in Italy, garantendo allo Stato
un consistente e immediato gettito IVA.
Secondo le stime elaborate dal Centro Studi di
FederlegnoArredo, infatti, entro la fine del 2014
saranno almeno 10.000 gli addetti della filiera
LETTERA ai Quadri e Militanti Cisl di Torino
Via Sant'Anselmo, 11 - Torino
LETTERA a cura Segr. UISP Torino
Reg. Trib. di Torino n. 3030/81 del 20/1/1984.
Dir. Resp. ai sensi di legge: Adriano Serafino
Sped. in abb. postale
Art. 2 Comma 20/C - Legge 662/96 - Filiale di Torino
Anno 31 - Numero 1 - Dicembre 2014
Grafica: Andrea Pellissier
Stampa: Tipolito Melli - Borgone Susa
Alcuni elementi positivi nel primo quadrimestre
2014 sono rappresentati da una crescita dello
0,6% sul mercato interno, grazie agli effetti
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motivo ad una crescita della produzione nazionale
non si accompagna un altrettanto evidente sviluppo economico ed occupazionale dei distretti
Supervisione e contenuti: Rocco Zagaria
Hanno collaborato: Piero Donnola, Salvatore Scelfo,
Silvio Baita, Pier Luigi Lupo, Gerlando Castelli,
Piero Tarizzo, Gino Faraco, Maria Venturini
Legno Arredo che avranno conservato il proprio
posto di lavoro grazie al Bonus Mobili. Al tempo
stesso, le vendite generate dall’incentivo porteranno ad una spesa complessiva di 1.900 milioni di
euro, generando un gettito di IVA aggiuntivo di
360 milioni di euro.
Possono sfruttare il Bonus Mobili i contribuenti
che hanno effettuato lavori di ristrutturazione
edilizia elencati all’art. 16-bis del TUIR e hanno
chiesto la Detrazione 50% sull’IRPEF per una
spesa massima ammissibile di 96.000 euro.
IL PUNTO SUL TERZO VALICO
È di quest’anno l’iniziativa a sostegno del
“Terzo Valico,” che ci ha visto protagonisti nel
promuovere questa grande opera a rischio di
risultare impopolari ai più, visto il dissenso che
interventi di queste dimensioni generano nei
territori. Il convegno “Per non perdere il treno”
del 14 marzo 2014, da noi riproposto il 31 ottobre
alla presenza del vice ministro Morando e con del
dott. Gavio, era allora stato salutato con favore
dal mondo imprenditoriale e dalla politica locale,
e apprezzato per il coraggio e la coerenza che da
sempre ci caratterizza quando c’è da difendere
il lavoro e le opportunità di sviluppo per il
nostro settore. La nostra posizione era e rimane
quella di allora. Per noi il “Terzo Valico” andava
fatto per salvaguardare l’ambiente e nel rispetto
dell’ambiente stesso. Andava fatto per rilanciare
l’occupazione nei territori che investiva, anche per
controbilanciare i normali disagi che un’opera del
genere comporta sui territori medesimi. Andava
fatto vigilando sulla legalità e sulla sicurezza dei
lavoratori. Andava inoltre fatto dentro una visione
di progetto più ampia, attenta a contestualizzare
l’opera nel territorio, perché l’opera deve servire
a sviluppare quel territorio e non deve essere
semplicemente “appoggiata” lì. Noi non abbiamo
cambiato idea. Continuiamo a pensare che il
“Terzo Valico” sia per la provincia di Alessandria
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crisi
Speciale FILCA-CISL Piemonte
Dicembre 2014
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000 edili hanno
perso il posto di lavoro
a Torino nell'ultimo anno
una grande opportunità si sviluppo sociale ed
economico.
Ma è, ahi noi, vero che al momento nella nostra
provincia si vedono solo i disagi di quest’opera:
dal punto di vista dell’occupazione e dello sviluppo non è cambiato nulla, anzi sembra peggiorare,
dando ulteriori argomenti a chi l’opera non la
voleva. Una caso emblematico è quello che sta
succedendo alla Cementir di Arquata Scrivia,
azienda che dei lavori del Terzo Valico sta beneficiando, avendo addirittura affittato metà dello
stabilimento al Cociv. Ebbene, quest’azienda continua a non dare risposta a quei 20 lavoratori che
rischiano, tra pochi mesi, di perdere il lavoro. Se
il Terzo Valico non diventa elemento di garanzia
per quei 20 lavoratori di cosa stiamo parlando?
Cosa ne è della possibilità di sviluppare occupazione che quest’opera doveva rappresentare per la
nostra provincia?
Anche l’ANCE lamenta il fatto che le imprese del
territorio non stanno lavorando e in nessuna maniera, nemmeno indiretta, stanno beneficiando
dell’opera. In Liguria non è andata così. Non solo
si ha più ben chiaro a cosa serva strategicamente
l’opera, ma si è anche riusciti a fare in modo che
siano i lavoratori genovesi a costruirla.
Quelle istituzioni che avevano fatto bella mostra
di sé in occasione del nostro convegno sono oggi
assenti. E se ci siamo sentiti soli nel difendere
l’opera nei nostri territori, ci sentiamo ancora più
soli adesso nel ribadire che per noi è necessario
FARE, MA FARE BENE.
LEGALITA’,
“CONTROMAFIE”!
Le mafie al nord hanno forti radicamenti anche in
Piemonte, fanno affari con droga, usura, edilizia,
rifiuti tossici, commercio, commesse pubbliche.
Non si vedono “coppole”, lupare, o sparatorie.
Trafficano sottobanco, cercano relazioni con imprese, professionisti, pubbliche amministrazioni
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L
per infiltrarsi in silenzio. Inquinano l’economia e
la società, sono molto pericolose.
Contromafie è organizzata da Libera e Avviso
Pubblico con adesione Filca, Cisl e Siulp, il sindacato di Polizia.
Partecipano la Presidente della Commissione
Antimafia, Rosy Bindi, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando e il procuratore
Nazionale Antimafia, Franco Roberti.
Sei gruppi di lavoro hanno proposto strategie di
prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione. Una parte è totalmente
dedicata ai ragazzi giovani, che non crescano con
la cultura mafiosa.
“L’adesione come Cisl e come Filca a questa
lodevole iniziativa è doverosa e non simbolica,
testimonia il nostro impegno sui temi della legalità e della lotta alla criminalità”, dice Salvatore
Scelfo, segretario nazionale, responsabile del
Dipartimento Legalità Filca e referente per la
Cisl. “Così come già avviene per la Carovana
Antimafie, intendiamo dare il nostro contributo a questa iniziativa lavorando in sinergia con
Associazioni sociali importanti della lotta alle
mafie e della cultura della legalità, come Libera
di Don Ciotti e Avviso Pubblico. Senza legalità,
senza una cultura della lotta alle mafie, non c’è
sviluppo e non c’è lavoro. Un concetto ancora più
valido in edilizia, dove purtroppo la criminalità
continua a fare affari”.
a crisi dell’edilizia continua a colpire pesantemente il territorio torinese: sono ben 6mila i lavoratori
edili espulsi dal mercato del lavoro, un numero
impressionante, pari agli occupati della Fiat di
Mirafiori. E secondo le stime il 2014 si chiuderà
con un ennesimo calo di tutti i dati relativi al
settore: occupati, numero di aziende, investimenti
pubblici e privati per le abitazioni e investimenti
per le infrastrutture.
In questo scenario la fanno da padrone le imprese
irregolari, che aprono e chiudono in poco tempo,
danneggiano le imprese corrette perché alterano il mercato con comportamenti illeciti (sub
affidamenti a catena, utilizzo di falsi lavoratori
autonomi, ecc.).
A ciò si aggiunge il problema legalità in un cantiere
importante per il territorio come quello della Tav:
non è possibile continuare
ad assistere agli assalti di
gruppetti organizzati che
minacciano quotidianamente le forze dell’ordine,
gli imprenditori e gli stessi
lavoratori.
Insomma, lo scenario del
settore delle costruzioni è
tutt’altro che rassicurante.
Per cercare di invertire la rotta e ridare fiato al
comparto, è necessario porre in essere quelle
misure che abbiamo già chiesto nel corso della
mobilitazione nazionale del 27 novembre scorso:
innanzitutto si potrebbe ulteriormente allentare
il Patto di stabilità finalizzato al pagamento delle
imprese per i lavori effettuati, per evitare la beffa
di aziende sane e con lavori in corso ma caratterizzate da situazioni fallimentari per il ritardo nel
pagamento di opere già effettuate.
Poi si potrebbe dare inizio ai lavori già appaltati
ma fermi per il blocco dei finanziamenti o per il
Patto di stabilità: per esempio si potrebbero av-
viare quelle opere a livello regionale e provinciale
frutto dei tavoli aperti o che si faranno, e dei patti
già realizzati.
Gli interventi prioritari sono, a nostro avviso, la
manutenzione e la messa in sicurezza delle scuole
e degli edifici pubblici e delle città, interventi
che consentirebbero l’apertura di piccoli cantieri
e l’impiego di centinaia di lavoratori.
Ma la vera emergenza da affrontare anche a Torino
e provincia è la sicurezza del territorio: sono necessarie politiche concrete per un piano di riassetto
idrogeologico e di manutenzione. Recentemente
è stato dimostrato che i costi provocati dalle alluvioni sono di gran lunga superiori a quelli per
realizzare interventi preventivi. Senza contare le
tante vite umane sacrificate. Ecco, noi vorremmo
finirla di sentir parlare dei “costi del non fare” e
assistere ad investimenti massicci per mettere in
sicurezza il territorio, nell’interesse non solo del
settore edile ma di tutta la collettività.
Salvatore Scelfo
Segretario nazionale Filca-Cisl, responsabile del
Dipartimento Legalità, commissario della Filca-Cisl
di Torino
11
SEDI FILCA-CISL DEL PIEMONTE
REGIONALE Via Sant’Anselmo 11 - 10125 Torino - Tel. 011/65.48.294 - Fax 011/65.99.147
e-mail: [email protected] - www.filcapiemonte.it Segretario Generale: Piero Donnola
ALESSANDRIA/ASTI Via Tripoli 14 - 15121 Alessandria - Tel. 0131/204.754 - Fax 0131/204.757
Via XX Settembre 10 - 14100 Asti- Tel. 0141/530.266 - Fax 0141/593.290 Segretario Generale: Pierluigi Lupo
CUNEO 12100 - Via Cascina Colombaro 33 - Tel. 0171/321.071/2 Fax 0171/321.075 Segretario Generale: Gerlando Castelli
PIEMONTE ORIENTALE Via Gramsci 19 - 13900 Biella - Tel. 015/097.3005 Fax 015/89.77.649
Via dei Caccia 7/a - 28100 Novara - Tel. 0321/67.51.043 Fax 0321/67.51.043
Via Farinelli 6/a - 28900 Verbania - Tel. 0323/402.495-404.193 Fax 0321/405.107
Via Paggi 1 - 13100 Vercelli - Tel. 0161/255.400 Fax 0161/215.105 Reggente: Silvio Baita
TORINO 10125 - Via Madama Cristina 50 - Tel. 011/6.520.441 Fax 011/6.520.579 Commissario: Salvatore Scelfo
CAAF-CISL / Sedi provinciali del Piemonte
ALESSANDRIA - LUNEDÌ / VENERDI’: 09,00-12,30 / 15,00-18,30
VIA TRIPOLI 14 - 15100 /Tel.: 0131/204701 0131/262908 Fax: 0131/204747 / E-mail: [email protected] / Aperta tutto l’anno
ASTI - LUNEDÌ / MERCOLEDI’/VENERDI’: 08,30-12,30 / 14,00-18,00 - MartEDI’/VENERDI’: 08,30-12,30 / Pom. chiuso
VIA XX SETTEMBRE 10 - 14100 - Tel.: 014133218 0141351150 Fax: 0141325665 / E-mail: [email protected] / Aperta tutto l’anno
BIELLA - LUNEDÌ / VENERDI’: 09,00-12,30 / 14,30-18,30 - MERCOLEDI’ Pom. chiuso
VIA GARIBALDI, 8 - 13900 / Tel.: 0150973010 Fax: 0150973016 / E-mail: [email protected] / Aperta tutto l’anno
CUNEO - LUNEDÌ / VENERDI’: 09,00-12,30 / 14,30-18,00
via Cascina Colombaro 33 - 12100 / Tel.: 0171/321051 Fax: 0171/321058 / E-mail: [email protected] / Aperta tutto l’anno
NOVARA - LUNEDÌ / VENERDI’: 08,30-12,00 / 14,30-18,30
VIA DEI CACCIA 4/A - 28100 / Tel.: 03216751035 Fax: 03216751002 / E-mail: [email protected] / Aperta tutto l’anno
TORINO Sede principale - Zona Centro - LUNEDÌ / VENERDI’: 09,00-13,00 / 14,00-18,00 - SABATO: 08,30-12,30
VIA BERTOLA 49/A - 10100 / Tel.: 0115741511 Fax: 0115741522 / E-mail: [email protected] / Aperta tutto l’anno
VERBANIA - LUNEDÌ / VENERDI’: 09,00-13,00 / 14,30-18,30
VIA FARINELLI 6/A - 28048 / Tel.: 0323/407033 Fax: 0323/405107 / E-mail: [email protected] / Aperta tutto l’anno
VERCELLI SEDE CENTRALE - LUNEDÌ / VENERDI’: 09,00-13,00 / 14,30-18,30
VIA PAGGI 1 - 13100 / Tel.: 0161255400 Fax: 0161215105 / E-mail: [email protected] / Aperta tutto l’anno
I N AS-CISL / Sedi provinciali del Piemonte
Sede territoriale ALESSANDRIA
Lunedì
Martedì
Via Parma, 36 / 15100 Alessandria
8,30/13,30
8,30/13,00
Tel. 0131/254178 / Fax 0131/234628
/
14,30/17,30
Sede territoriale ASTI
Lunedì
Martedì
Via XX Settembre, 10 / 14100 Asti
8,30/12,30
8,30/12,30
Tel. 0141/593251 / Fax 0141/430091
15,00/17,10 15,00/17,10
Sede territoriale BIELLA
Lunedì
Martedì
Via Garibaldi, 8/C / 13900 Biella
08,30/12,30 09,00/12,30
Tel. 015/0973026/28
14,00/19,00 14,00/17,00
Sede territoriale CUNEO
Lunedì
Martedì
V. Cascina Colombaro, 33 / 12100 Cuneo
08,30/12,30 08,30/12,30
Tel. 0171/698332 / Fax 0171/600084
15,00/18,30 15,00/18,30
Sede territoriale NOVARA
Lunedì
Martedì
Via dei Caccia, 7/A / 28100 Novara
08,30/12,30 08,30/12,30
Tel. 0321/627206 / Fax 0321/6751040
14,30/18,30
/
Sede territoriale TORINO
Lunedì
Martedì
Via Madama Cristina, 50 / 10125 Torino
09,00/13,00 09,00/13,00
Tel. 011/6520101-6520102 / Fax 011/6520556
14,30/18,00 14,30/18,00
Sede territoriale VERBANIA
Lunedì
Martedì
Via Farinelli, 6/A / 28921 Verbania
08,00/14,00 08,00/16,00
Tel. 0323/581625-404193-402495 / Fax 0323/405107
/
/
Sede territoriale VERCELLI
Lunedì
Martedì
Via Dante, 60 / 13100 Vercelli
9,00/12,30
8,30/14,30
12
Tel. 0161/254178 / Fax 0161/258815
14,30/18,30
/
Mercoledì
8,30/12,30
14,30/18,00
Giovedì
8,30/13,00
/
Venerdì
8,30/13,00
Mercoledì
8,30/12,30
15,00/18,30
Giovedì
8,30/12,30
/
Venerdì
8,30/12,30
15,00/17,10
Mercoledì
09,00/12,30
14,00/17,00
Giovedì
/
/
Venerdì
09,00/12,30
14,00/17,00
Mercoledì
08,30/12,30
15,00/18,30
Giovedì
/
Venerdì
08,30/12,30
15,00/18,30
Mercoledì
08,30/12,30
14,30/18,30
Giovedì
08,30/11,00
/
Venerdì
08,30/12,30
12,30/16,00
Mercoledì
/
14,30/18,00
Giovedì
09,00/13,00
14,30/18,00
Venerdì
09,00/13,00
/
Mercoledì
/
14,00/19,00
Giovedì
08,00/14,00
/
Venerdì
/
13,00/19,00
Mercoledì
9,00/12,30
/
Giovedì
8,30/14,30
/
Venerdì
9,00/12,30
14,30/18,00