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ANNO XLV • N. 83
ANCONA 28•8•2014
REPUBBLICA ITALIANA
BOLLETTINO UFFICIALE
DELLA REGIONE MARCHE
SOMMARIO
ATTI DELLA REGIONE
DECRETI DEI DIRIGENTI
REGIONALI
SERVIZIO AMBIENTE E AGRICOLTURA,
Decreto del Dirigente della
Posizione di Funzione Competitività e Sviluppo dell’Impresa
Agricola, Struttura decentrata
di Ancona e Irrigazione n. 319
del 18/08/2014
Reg. CE n. 1698/05 - Programma
di Sviluppo Rurale 2007 - 2013.
Bando Misura 124 “Cooperazione
per lo sviluppo di nuovi prodotti,
processi e tecnologie” Anno 2014.
Approvazione domande ammissibili e finanziabili. . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18549
Decreto del Dirigente del Servizio Ambiente e Agricoltura n.
665 del 20/08/2014.
Reg. CE n. 1698/05 – PSR Marche
2007-2013 – Asse 2 – Bando
misura 2.2.1 - “Primo imboschimento di terreni agricoli” - V° bando - Anno 2014 . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18551
SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E SPORT
Decreto del Dirigente PF Prevenzione e Promozione della
Salute nei luoghi di vita e di
lavoro n. 14 del 21/08/2014.
DGR 1542-08; DPR 320-56; D.Lgs.
81-08. Standard di sicurezza da
adottarsi durante la realizzazione
delle Grandi Opere Infrastrutturali - Sistemi di comunicazione e di
allarme da installare in galleria. . . . pag. 18576
Decreto del Dirigente PF Prevenzione e Promozione della
Salute nei luoghi di vita e di
lavoro n. 15 del 21/08/2014.
DGR 1542-07; DPR 320-56;
D.Lgs.81-08. Standard di sicurezza Grandi Opere. Container esterno per l’attrezzatura di emergenza
durante i lavori di scavo delle gallerie ed individuazione del Punto
di Coordinamento Avanzato (PCA)
dei soccorsi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18582
Decreto del Dirigente PF Prevenzione e Promozione della
salute nei luoghi di vita e di
lavoro
n.
16/SPU
del
21/08/2014.
DGR 1542-08; DPR 320-56; D.Lgs.
81-08. Standard di sicurezza da
adottarsi durante la realizzazione
delle Grandi Opere Infrastrutturali - Dotazioni ed impianti di sicu-
Il Bollettino della Regione Marche si pubblica in Ancona e di norma esce una volta alla settimana, il giovedì.
La Direzione e la Redazione sono presso la Regione Marche
Segreteria della Giunta regionale - Via Gentile da Fabriano - Ancona - Tel. (071) 8061
POSTE ITALIANE S.p.A. SPEDIZIONE IN A.P. 70% DCB POTENZA
28 AGOSTO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
rezza da mantenere in essere al
termine dei lavori di scavo delle
gallerie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18589
Decreto del Dirigente PF Prevenzione e Promozione della salute
nei luoghi di vita e di lavoro n.
17 del 21/08/2014.
DGR 1542-08; DPR 320-56; D.Lgs.
81-08. Standard di sicurezza realizzazione Grandi Opere Infrastrutturali - condizioni di sicurezza
durante il momento di abbattimento del diaframma di completamento
dello scavo in galleria . . . . . . . . . . . . pag. 18597
ATTI DEGLI ORGANI
GIURISDIZIONALI
DI INTERESSE REGIONALE
Tribunale di Ancona
N. 151 Reg. ordinanze 2014 – Ordinanza del 31 ottobre 2013 emessa
dal Tribunale di Ancona nei procedimenti civili riuniti promossi da
Rillo Maurizio e Sordoni Fabrizio
c/Regione Marche . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18603
ATTI DI ENTI LOCALI E DI ALTRI
SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI
Provincia di Ancona
Esito procedura di Valutazione di
impatto ambientale (VIA) ai sensi
del Capo III L.R. n. 3/2012 Ampliamento della discarica comunale di Corinaldo. Determinazione
n. 111 del 08/08/2014 . . . . . . . . . . pag. 18606
Provincia di Ascoli Piceno
Atto n. 1 del 14/07/2014: Approvazione Regolamento concernente
la soppressione degli organismi collegiali previsti da leggi regionali per
lo svolgimento di funzioni conferite
agli Enti Locali - Comitato Provinciale per il Territorio (CPT) . . . . . . . . pag. 18607
Provincia di Macerata
Determinazione Dirigenziale n. 277
del 04/08/2014. D.Lgs. 152/2006
art.20. L.R. 3/2012 art.8 - Verifica
di assoggettabilità alla VIA di competenza della Provincia di Macera-
ANNO XLV • N. 83
ta. Progetto: "Opere di manutenzione straordinaria del campo da
moto-cross comunale Madonna dei
Prati sito in C.da San Michele nel
Comune di Mogliano (MC)". Proponente: A.S.D. Motoclub Andreozzi
Reparto Corse di Mogliano. - Archiviazione per improcedibilità . . . . . . . pag. 18607
Comune di San Lorenzo in Campo
Progetto comportante la variazione
di strumenti urbanistici - Provvedimento di Approvazione n. 03 del
22.07.2014 - Verbali della 1° e 2°
conferenza dei servizi - richiedente
geom. Pagnani Mauro . . . . . . . . . . . . pag. 18608
ERSU di Ancona
Determina del Direttore dell’ERSU
di Ancona n. 109 adottata in data
11/08/2014 avente per oggetto:
“Presa d’atto dell’esito della procedura di mobilità volontaria art. 30
D.Lgs n. 165/2001 per la copertura
di n. 8 posti vacanti cui alla determina n. 14 del 29/01/2014 . . . . . . pag. 18609
COMUNICAZIONI DI AVVIO
DEI PROCEDIMENTI
AMMINISTRATIVI
Regione Marche - P.F. Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali
L.R. n° 3/2012 art. 8 - Procedura di
verifica di assoggettabilità. “Progetto di realizzazione impianto miniidroelettrico sul Torrente Esinante,
in località S.P. 117, nel Comune di
Apiro (MC)”. Ditta: G.E.Co. S.r.l. di
Civitanova Marche (MC). Avvio Procedimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18609
BANDI E AVVISI DI GARA
Asur Marche - Area Vasta n. 5 Ascoli Piceno
Avviso di selezione cooperative
sociali. Procedura competitiva di
tipo negoziato preceduta da avviso
pubblico per manifestazione di interesse, riservata alle cooperative
sociali di tipo B iscritte all’Albo
Regionale di cui all’art. 3 della L.R.
34/01 ai sensi dell’art. 5, comma
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1, della legge 8 novembre 1991, n.
381 e della determina dell’AVCP n.
3/2012 e della Delibera della Giunta della Regione Marche n. 569 del
12/05/2014”. Scadenza 26 settembre 2014 ore 13,00 . . . . . . . . . . . pag. 18610
AVVISI D’ASTA
Comune di Senigallia
Piano delle alienazioni e valorizzazioni - anno 2012 estratto avviso
d’asta immobile Via Pisacane n. 84
attualmente sede del museo del
l’informazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18614
BANDI DI CONCORSO
Asur Marche - Area Vasta n. 2 Ancona
Concorso n. 1 posto di Dirigente
Medico Professionale di Radiodiagnostica Area della medicina diagnostica e dei servizi . . . . . . . . . . . . . pag. 18616
Asur Marche - Area Vasta n. 2 Senigallia
Concorso pubblico a n. 1 posto di
Dirigente Medico - disciplina: Medicina Legale - Area della Medica
Diagnostica e dei Servizi . . . . . . . . . . pag. 18616
AVVISI
Marche Energie Rinnovabili
S.r.l.
Decreto di Esproprio n. 73 del
22/11/2013 relativo alla costruzione ed esercizio di un impianto di
produzione di energia elettrica da
fonte eolica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18616
Società M.D.L. Service s.r.l. Genga
Avviso deposito elaborati impianto
a fonte rinnovabile piro/gassificatore del cippato di legno (tipo b) ai
sensi del DM 6/7/12 per la produzione di energia elettrica e termica
da fonte rinnovabile . . . . . . . . . . . . . . pag. 18617
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ATTI DELLA REGIONE
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comunitarie relative all’attuazione delle politiche
dello Sviluppo Rurale, pena la revoca degli aiuti;
- che la copertura finanziaria del presente atto è
assicurata dalla quota FEASR, dalla quota dello
Stato, oltre alla quota di cofinanziamento regionale garantita dalla disponibilità dei capitoli
30906710 UPB 3.09.06 e 30905153 UPB 3.09.05
del bilancio di previsione 2014;
- di dare la massima diffusione del presente atto
attraverso la pubblicazione sul BUR Marche ai
sensi della L.R. n. 17/03, nonché sul sito regionale www.agri.marche.it e www.psr2.agri.marche.it.
DECRETI DEI DIRIGENTI
REGIONALI
SERVIZIO AMBIENTE E AGRICOLTURA,
_______________________________________________________
Decreto del Dirigente della Posizione di
Funzione Competitività e Sviluppo dell’Impresa Agricola, Struttura decentrata
di Ancona e Irrigazione n. 319 del
18/08/2014
Reg. CE n. 1698/05 - Programma di Sviluppo
Rurale 2007 - 2013. Bando Misura 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti,
processi e tecnologie” Anno 2014. Approvazione domande ammissibili e finanziabili.
IL DIRIGENTE DELLA P.F.
Roberto Luciani
IL DIRIGENTE DELLA POSIZIONE DI
FUNZIONE COMPETITIVITÀ E SVILUPPO
DELL’IMPRESA AGRICOLA, STRUTTURA
DECENTRATA DI ANCONA E IRRIGAZIONE
omissis
DECRETA
- di dichiarare ammissibile a finanziamento ai sensi
della misura 1.2.4 del PSR Marche 2007/2013
attuato ai sensi del Reg. CE. n. 1698/2005, l’unica
domanda (ID n. 11896) presentata a valere sul
bando adottato con DDS n. 151/AFP del
07.03.2014, riportata nell’Allegato A del presente
decreto quale parte integrante e sostanziale;
- di assegnare alla domanda ID n. 11896 di cui al
punto precedente il contributo di Euro 277.457,35,
come riportato nell’Allegato A del presente atto,
potendo utilizzare l’intero importo di Euro
300.000,00 destinato alla misura 1.2.4 con DGR n.
181 del 24.02.2014, senza la necessità di prevedere la riserva del 10% essendo pervenuta un’unica
domanda ed essendo previsto dal bando il limite
massimo per l’ammissibilità di 300.000,00 euro;
- di garantire, attraverso l’economia di Euro
22.542,65, la disponibilità dell’importo necessario
alla liquidazione delle eventuali somme che, a
seguito di ricorsi amministrativi o giurisdizionali,
dovessero essere riconosciute finanziabili;
- di fare obbligo al beneficiario della domanda ID n.
11896 di rispettare i vincoli e le prescrizioni stabiliti dal bando di accesso agli aiuti per la Misura
1.2.4 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi e tecnologie” approvato con DDS n.
151/AFP del 07.03.2014 e dalle disposizioni
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CUAA
01491360424
NUM
DOM.
11896
A.S.S.A.M.
RAGIONE
SOCIALE
COMUNE
SEDE
OSIMO
RAPP.
LEGALE
CARRABS
GIANLUCA
AN
PROV
SEDE
€ 277.457,35
SPESA
AMMESSA
€ 277.457,35
CONTRIBUTO
AMMESSO
Domanda ammissibile e finanziabile Misura 1.2.4 PSR Marche 2007/2013
Bando DDS n. 151/AFP del 07.03.2014
ALLEGATO A
€ 277.457,35
PROGRESSIVO
CONTRIBUTO
TOTALE
7224973|13/05/2014|AEA
SEGNATURA
RICEVIBILITA'
7551791|07/08/2014|AEA
SEGNATURA
AMMISSIBILITA'
7563191|18/08/2014|AEA
SEGNATURA
COMUNICAZIONE
ESITO ISTRUTTORIO
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cessi, anche se relativi ad insediamenti ed investimenti già effettuati;
- di impegnarsi ad adeguarsi agli obblighi/ limiti/
condizioni che venissero eventualmente imposti
a livello comunitario e nazionale in tempi successivi, anche qualora l’adeguamento fosse
richiesto dopo la presentazione della domanda, e
ad integrare successivamente la domanda presentata, secondo le modalità opportune, con i
dati che dovessero essere eventualmente richiesti in tempi successivi.
- di stabilire che entro il giorno 30 giugno 2015 - ore
13,00 deve essere rilasciata sul SIAR, pena la
decadenza dell’aiuto, la domanda di pagamento
dell’aiuto e che entro lo stesso termine debbono
pervenire, alle Strutture decentrate provinciali
agricoltura, la documentazione cartacea prevista
dal bando riportato nell’allegato A;
- di stabilire che per le domande di aiuto che per le
domande di pagamento della misura 2.2.1. del
PSR Marche 2007/2013 si applicano le procedure
ed i controlli adottate dall’Agea e/o dall’ AdG del
PSR Marche;
- che dal presente atto non deriva un impegno di spesa a carico del bilancio regionale in quanto la
copertura finanziaria relativa all’attuazione della
Misura 2.2.1 del PSR Marche 2007 – 2013 è
garantita dalla quota FEASR e dalla quota dello
Stato;
- di dare la massima diffusione al presente atto attraverso la pubblicazione sul BUR Marche per estratto, sul sito regionale www.agri.marche.it e
http://psr2.agri.marche.it e sul sito della Rete
Rurale Nazionale www.reterurale.it, e attraverso
le Strutture Decentrate Agricoltura, le Organizzazioni Professionali, i Centri di Assistenza Agricola
Autorizzati (CAA), gli ordini e i collegi professionali convenzionati.
_______________________________________________________
Decreto del Dirigente del Servizio
Ambiente e Agricoltura n. 665 del
20/08/2014.
Reg. CE n. 1698/05 – PSR Marche 2007-2013
– Asse 2 – Bando misura 2.2.1 - “Primo imboschimento di terreni agricoli” - V° bando - Anno
2014.
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO AMBIENTE E
AGRICOLTURA
omissis
DECRETA
- di approvare ed emanare, in attuazione alle disposizioni attuative adottate dalla Giunta regionale
con deliberazione n. 908 del 29/07/2014, il bando
per la misura 2.2.1. “Primo imboschimento dei
terreni agricoli” del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 della Regione Marche, riportato nell’
allegato A , al presente atto quale parte integrante
e sostanziale”;
- di stabilire quale termine di scadenza per il rilascio
sul Sistema Informativo Agricolo Regionale
(SIAR) della domanda il giorno 30 settembre
2014 - ore 13,00, termine entro il quale deve pervenire alle strutture decentrate agricoltura (esclusi
i presidi) competenti secondo il luogo di intervento, anche la documentazione in formato cartaceo;
- di destinare Euro 100.000,00 alla misura 221 per
l’attuazione del presente bando ai sensi della DGR
908 del 29/07/2014;
- di stabilire che, per quanto non specificato nel presente atto, si applicano le norme e disposizioni
contenute nel Programma di Sviluppo Rurale
2007-2013 e le vigenti disposizioni comunitarie,
nazionali e regionali;
- di precisare che gli indirizzi procedurali, definiti
secondo quanto stabilito da AGEA OP, potranno
essere successivamente modificati e/o integrati a
fronte di nuove determinazioni dell’organismo
pagatore;
- di prevedere che i richiedenti dichiarino in modo
esplicito nella domanda, oltre a quanto specificatamente previsto dal bando:
- di riconoscere di non avere nulla e in alcuna
sede da rivendicare nei confronti della Regione,
dell’Organismo Pagatore, dello Stato e della
Commissione Europea qualora, con provvedimenti collegati all’attuazione del PSR, venissero
apportate modificazioni o introdotte disposizioni tali da ridurre il livello dell’aiuto o da non
consentire l’erogazione dei sostegni e contributi
già richiesti ed eventualmente approvati e con-
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO
Cristina Martellini
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REGIONE MARCHE
Reg. (CE) n. 1698/2005
Programma di Sviluppo Rurale 2007 – 2013
BANDO Anno 2014
Misura 2.2.1
- Primo imboschimento di terreni agricoli -
5(*,21(0$5&+(–ServizioAmbienteeAgricoltura
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
INDICE
1.
2.
3.
4.
5
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
20.
21.
22.
23.
24.
25.
- OBIETTIVO
- BENEFICIARI
- DISPOSIZIONI ATTUATIVE
- DISPONIBILITA’ FINANZIARIE
- TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI
- CONDIZIONI DI ACCESSO
- LIMITAZIONI ALLE CONDIZIONI DI ACCESSO
- INTENSITA’ E TIPOLOGIA DI AIUTO
8.1 - Aiuto all’impianto
8.2 - Premi annuali
- CRITERI DI PRIORITA’
- FORMAZIONE DELLA GRADUATORIA
- SPESE AMMISSIBILI PER L’IMPIANTO
- MODALITA E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
12.1 - Modalità di presentazione
12.2 - Termini di presentazione
- DOCUMENTAZIONE CARTACEA DELLA DOMANDA
- RICEVIBILITA’
- AMMISSIBILITA’
- PROROGHE
- TEMPI DI REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI
- FASI SUCCESSIVE ALLA GRADUATORIA REGIONALE
- OBBLIGHI DEI BENEFICIARI
- CONTROLLI - DECADENZA DELL’AIUTO, RIDUZIONI, ESCLUSIONI E SANZIONI
- TUTELA DEI DIRITTI DEL RICHIEDENTE
- INFORMATIVA
- NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
- DISPOSIZIONI GENERALI
Modello a)
Modello b)
Modello c)
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1. OBIETTIVO
La misura è funzionale al perseguimento dei seguenti obiettivi strategici: tutelare, salvaguardare e
valorizzare il territorio (suolo e paesaggio), tutelare la qualità della risorsa idrica e concorrere
all’attenuazione dei cambiamenti climatici. La misura concorre all’attuazione dell’azione chiave 8 del Piano
Forestale regionale.
La misura prevede la concessione di aiuti destinati all’impianto di nuove superfici boschive in terreni
agricoli utilizzando specie adatte alle condizioni locali e compatibili con i requisiti ambientali, al fine di
favorire l’aumento della capacità di assorbimento del carbonio in atmosfera e perseguire i seguenti obiettivi
specifici:
– favorire nelle aree collinari la tutela della risorsa suolo contrastandone l’erosione superficiale ed il piccolo
dissesto idrogeologico attraverso una maggiore copertura del suolo ed una maggiore diversificazione dei
soprassuoli dei versanti collinari;
– favorire l’attenuazione dei cambiamenti climatici attraverso l’immobilizzazione nel suolo e la riduzione del
carbonio nell’atmosfera attraverso l’impianto di boschi a ciclo medio-lungo con prevalenza di latifoglie di
pregio e multifunzionali;
– aumento delle superfici forestali in aree non montane per la ricostituzione del paesaggio collinare con
rimboschimenti naturaliformi di specie autoctone, e riduzione delle colture agrarie a maggior impatto
ambientale.
La misura è costituita da un’unica azione: Primo imboschimento di terreni agricoli.
2. BENEFICIARI
Possono accedere all’aiuto:
–
–
–
imprenditori agricoli professionali (I.A.P.), ai sensi del D.Lgs. 99/2004;
altri privati imprenditori agricoli;
proprietari pubblici.
3. DISPOSIZIONI ATTUATIVE
Le disposizioni attuative, approvate con DGR n. 908 del 29/07/2014, contengono i seguenti paragrafi
che fissano:
- par. 3.1
- definizioni generali;
- par. 3.2.1 - data di ammissibilità delle spese.
Per quanto non previsto nel presente bando si fa rifermento alle procedure e disposizioni attuative stabilite
dall’Autorità di Gestione (A.d.G.) del PSR Marche 2007/2013, dall’ Agea Organismo Pagatore o dalla
Struttura delegata.
Gli atti e i documenti di attuazione del P.S.R. Marche 2007/13 sono inseriti e aggiornati sul sito
http://www.agri.marche.it. e sul sito http://psr2.agri.marche.it. e sul sito della Rete Rurale Nazionale
www.reterurale.it.
4. DISPONIBILITA’ FINANZIARIE
In base a quanto disposto dalla D.G.R. 908 del 29/07/2014 di approvazione delle disposizioni
attuative del presente bando, la dotazione finanziaria per la presente misura risulta essere pari ad €
100.000,00.
Il 10%, della dotazione finanziaria disponibile sarà cautelativamente riservata dall’Autorità di
Gestione alla costituzione di un fondo di riserva. Attraverso tale fondo sarà garantita la disponibilità di
somme necessarie alla liquidazione di domande che, a seguito di ricorsi amministrativi o giurisdizionali,
dovessero essere riconosciute finanziabili.
La disponibilità finanziaria comprende l’aiuto per l’investimento, il premio annuale a copertura dei
costi di manutenzione, per un periodo di 5 (cinque) anni, ed il premio annuale a copertura della perdita di
reddito, per un periodo di 10 (dieci) anni.
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5. TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI
Le tipologie di impianto ammissibili sono:
a) impianti per la mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso l’arboricoltura da legno: impianto di
latifoglie nobili autoctone (quali ad esempio: acero, frassino maggiore, ciliegio da legno, sorbi, ecc.) o di
antico indigenato (es. noce). Durata minima 25 anni;
b) impianti per favorire l’attenuazione dei cambiamenti climatici con boschi funzionali anche alla produzione
di frutti eduli ipogei: impianti di specie autoctone micorizzate o impianti di latifoglie autoctone. Durata
minima 40 anni;
c) impianti per la difesa del suolo: impianto di boschi misti di latifoglie autoctone, escluse quelle a rapido
accrescimento, con riferimento agli ecosistemi forestali naturaliformi dell’intorno o del piano climatico
vegetazionale. Durata illimitata.
6. CONDIZIONI DI ACCESSO
I potenziali beneficiari possono accedere agli aiuti previsti dalla presente misura qualora siano rispettate
le seguenti condizioni:
A. apertura ed aggiornamento del fascicolo unico aziendale di cui al DPR 503/99 con i dati catastali delle
superfici interessate dall’intervento;
B. possesso di partita IVA;
C. iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio (iscritte al Registro delle Imprese della
Camera di Commercio (sezione speciale “Imprese agricole”);
D. le superfici agricole oggetto di intervento devono essere seminativi annuali e poliennali, comprese le
foraggere avvicendate, e risultino essere state in produzione nelle ultime tre annate agrarie antecedenti
alla presentazione della domanda di adesione ovvero, per lo stesso periodo, pur ritirate dalla
produzione, risultino essere state abbinate a titoli ordinari o di ritiro in relazione ad una domanda di
pagamento unico di cui al Reg.(CE) n. 1782/03.
La verifica della condizione di seminativo e della coltivazione della superficie nelle tre annate precedenti
ovvero delle condizioni di ritiro dalla produzione considerate ammissibili, è effettuata sulla base della
situazione attuale e storica rilevabile dal fascicolo aziendale presente nel Sistema Informativo Agricolo
Nazionale (SIAN);
E. le superfici agricole debbono essere classificate dallo strumento urbanistico vigente come zona agricola
(Zona E);
F. la superficie minima di impianto deve essere pari ad almeno 0,5 ettari accorpati;
G. la domanda cartacea deve essere completa di tutti i documenti elencati al paragrafo 13, compreso il
piano colturale, redatto ai sensi dell’articolo 13 della l.r. n. 6/2005 e secondo il “Piano di coltura tipo per
imboschimenti, rimboschimenti, impianti di arboricoltura da legno” del Piano Forestale regionale;
H. gli elaborati di progetto devono essere timbrati e sottoscritti dal progettista e firmati dal soggetto
richiedente l’aiuto. Nel caso di proprietari pubblici dal legale rappresentante dell’Ente e dal responsabile
unico del procedimento, oltre che dal progettista. La documentazione progettuale deve essere redatta da
tecnici abilitati ed iscritti agli Ordini e/o ai Collegi di rispettiva e specifica competenza;
I. gli atti autorizzativi (autorizzazioni, pareri, nulla osta ecc.) ove previsti dalle normative vigenti in materia
paesistico – ambientale e di difesa del suolo;
J. per la tipologia di impianto c), il richiedente deve essere proprietario della superficie agricola;
K. possesso della superficie agricola, oltre che a titolo di proprietà anche mediante usufrutto o affitto per
tutta la durata minima dell’impianto, ed in particolare: 25 anni per la tipologia a) e 40 anni per la tipologia
b) con decorrenza a partire dalla data di presentazione della domanda.
L. in applicazione dell’articolo 26 del Reg. (CE) n. 1975/2006, ora art. 24 del Reg. (CE) 65/2011, sono
considerate irricevibili le domande di aiuto presentate da soggetti ritenuti inaffidabili. Sono inaffidabili i
soggetti per i quali, nel precedente periodo di programmazione (PSR 2000/2006) o nell’attuale (PSR
2007/2013), è stata avviata e conclusa una procedura di decadenza totale con relativa revoca degli aiuti
con recupero di indebiti percepiti, senza che sia intervenuta la restituzione degli stessi, relativamente ad
operazione cofinanziate nell’ambito dei suddetti programmi di sviluppo rurale. Non si considera
inaffidabile il soggetto per il quale la procedura di revoca è stata avviata a seguito di rinuncia all’aiuto per
cause di forza maggiore.
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ANNO XLV • N. 83
7. LIMITAZIONI ALLE CONDIZIONI DI ACCESSO
Le condizioni di accesso sono sottoposte alle seguenti limitazioni:
A. il sostegno non è concesso a imprenditori agricoli che beneficiano del sostegno al prepensionamento;
B. il sostegno non è concesso per l’impianto di alberi natalizi;
C. nelle aree montane di cui all’art.36, lett.a), punto i) del Reg.(CE) 1698/05, gli investimenti sono
ammissibili esclusivamente nelle Zone Vulnerabili da Nitrati di origine agricola (ZVN) e nelle aree ad alto
rischio di erosione dei suoli.
¾ Le aree ad alto rischio di erosione sono quelle con un rischio di erosione superiore a 20
tonnellate/ettaro*anno calcolate con il modello RUSLE (Revised Universal Soil Loss Equation)
(Agriculture Handbook 703 - USDA).
Ai fini dell'attuazione della misura 2.2.1. “Primo imboschimento di terreni agricoli”, finalizzata, tra
l'altro, anche alla riduzione del rischio di erosione dei suoli, l’individuazione dei requisiti di accesso
ed in particolare il rischio di erosione dei suoli espresso sempre in tonnellate/Ha/anno potrà essere
calcolato a scala di campo con il supporto del software "USLE CALCULATOR" che implementa il
citato modello di valutazione del rischio “ Universal Soil Loss Equation”. ) . Il software “USLE
CALCULATOR” proposto, è stato sviluppato per le valutazioni a scala aziendale a livello di campo
ed è facilmente utilizzabile con i normali personal computer. Ogni indicazione per il suo corretto
utilizzo è contenuta nello specifico “manuale d’uso” predisposto dall’Osservatorio Regionale Suoli
del Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca.
¾ Le Zone Vulnerabili da Nitrati (ZVN) di origine agricola sono quelle individuate dalla Regione Marche
in attuazione alla Direttiva Nitrati n.616/91 .
Gli interventi relativi alle aree montane non comprese nelle aree ad alto rischio di erosione e nelle ZVN
dei suoli, non sono pertanto ammissibili.
D. utilizzo di specie a rapido accrescimento coltivate a breve durata, ossia le specie il cui tempo di
rotazione, inteso come intervallo tra due tagli consecutivi nella stessa parcella, è inferiore a 15 (quindici)
anni;
E. impianto di latifoglie nobili autoctone o di antico indigenato, escluse quelle a rapido accrescimento, per
la tipologia a);
F. imboschimento nei siti Natura 2000, designati ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE, deve
essere compatibile con gli obiettivi di gestione del sito interessato e rispettoso delle disposizioni previste
dalla normativa in materia ambientale, comprese le misure di conservazione previste da atti normativi
statali e regionali;
G. possono essere effettuate soltanto piantagioni con specie autoctone o, nel caso dell’arboricoltura da
legno con specie di antico indigenato, adatte alle condizioni locali in relazione ai parametri stazionali e
bioclimatici;
H. per la tipologia b) impianto di specie autoctone micorizzate non sono ammessi impianti che prevedono
l’utilizzo di piante micorizzate con Tuber magnatum (tartufo bianco pregiato ) vista la difficoltà di reperire
materiale idoneo e certificato adatto a tali impianti;
I. non sono ammessi impianti su aree aperte intercluse (es. interclusi particellari non boscati, pascoli ed
aree aperte intercluse);
J. il sostegno non è concesso per interventi su terreni precedentemente interessati dagli aiuti previsti dal
reg. CEE 2080/92 o dall’art. 31 del Reg. CE 1257/99 (Misura H) o dal Reg. CEE 1609/89 per i quali
persistono obblighi di mantenimento da parte del beneficiario;
K. l’impianto di boschi misti di latifoglie autoctone è ammissibile esclusivamente se realizzato con l’impiego
di almeno quattro specie arboree ed una o più specie legnose arbustive sino ad un massimo del 10%
del numero delle essenze impiegate, con areale di diffusione comprendente il territorio regionale;
L. l’impianto di boschi misti di latifoglie autoctone è ammissibile esclusivamente se compatibile con gli
ecosistemi forestali naturaliformi dell’intorno o del piano climatico vegetazionale;
M. non utilizzo delle specie arboree ed arbustive per la realizzazione di impianti di latifoglie autoctone,
nobili e di boschi misti, in relazione ai parametri stazionali, bioclimatici, agli ecosistemi forestali
naturaliformi dell’intorno, al piano climatico vegetazionale ed ai caratteri paesistico-ambientali del
contesto interessato, tra quelle elencate nell’allegato 4 – Elenco delle specie di latifoglie autoctone
arboree ed arbustive della D.G.R. n. 1329 del 10102011;
N. il sostegno per l’imboschimento di terreni agricoli di proprietà pubblica copre unicamente i costi di
impianto. Nel caso in cui tali terreni siano concessi in affitto a persone fisiche o entità di diritto privato,
gli affittuari possono beneficiare dei premi ad ettaro di manutenzione e di perdita di reddito.
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ANNO XLV • N. 83
8. INTENSITA’ E TIPOLOGIA DI AIUTO
8.1 Aiuto all’impianto
L’aiuto, sotto forma di contributi in conto capitale, ha una intensità massima del:
x 80% per gli investimenti realizzati nelle zone di cui all’articolo 36, lettera a), punti ìì) e iii) del Reg.
(CE) 1698/05;
x 70% per gli investimenti realizzati in altre aree
Le zone di cui all’art.36, lett.a), punti ii) del Reg. (CE) 1698/05 sono le aree svantaggiate diverse
dalle aree montane, delimitate, sino a nuova perimetrazione, ai sensi della direttiva 75/268/CEE art.3.par.4.
Le zone di cui all’art.36,lett.a), punti iii) del Reg. (CE) 1698/05 sono le aree delle direttive 92/43/CEE
e 79/409/CEE
Sono escluse dall’aiuto le aree montane di cui all’art.36, lett.a), punto i) del reg.(CE) 1698/05 che
non ricadono totalmente nelle aree ZVN e nelle aree ad alto rischio di erosione dei suoli.
Ai fini dell'attuazione della misura 2.2.1. “Primo imboschimento di terreni agricoli”, finalizzata, tra
l'altro, anche alla riduzione del rischio di erosione dei suoli, l’individuazione dei requisiti di accesso ed in
particolare il rischio di erosione dei suoli espresso sempre in tonnellate/Ha/anno potrà essere calcolato a
scala di campo con il supporto del software "USLE CALCULATOR" che implementa il citato modello di
valutazione del rischio “ Universal Soil Loss Equation”. ) . Il software “USLE CALCULATOR” proposto, è
stato sviluppato per le valutazioni a scala aziendale a livello di campo ed è facilmente utilizzabile con i
normali personal computer. Ogni indicazione per il suo corretto utilizzo è contenuta nello specifico “manuale
d’uso” predisposto dall’Osservatorio Regionale Suoli del Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca e
disponibile sul sito http://www.agri.marche.it.
8.2 Premi annuali
Sono, inoltre, concessi i seguenti premi annuali, per la durata di seguito riportata:
x premio annuale a copertura dei costi di manutenzione:
5 anni
x premio annuale a copertura della perdita di reddito:
10 anni
I premi annuali non sono cumulabili con i titoli della PAC o con altri premi.
I premi annuali non sono concessi nel caso in cui il soggetto che effettua l’investimento sia un
proprietario pubblico. Solo nel caso in cui le superfici agricole di proprietà pubblica siano concesse in affitto a
persone fisiche o entità di diritto privato, gli affittuari possono beneficiare dei premi annuali a copertura dei
costi di manutenzione e della perdita di reddito.
Premio annuale per i costi di manutenzione
Il premio annuale per i costi di manutenzione e le cure colturali post impianto è calcolato sulla base
della superficie effettivamente imboschita e dei costi effettivamente sostenuti per le ordinarie manutenzioni
ed è differenziato in funzione della tipologia di impianto e dell’anno in cui sono state effettuate le operazioni.
Il premio è calcolato, per ciascun anno, nel limite massimo degli importi delle corrispondenti voci del
vigente prezziario ufficiale della Regione Marche in materia di lavori pubblici e dell’importo riportato, per
annualità e tipologia di impianto, nella seguente tabella.
La prima annualità di premio per manutenzione decorre dall’anno successivo alla richiesta di
accertamento finale.
Per le eventuali lavorazioni non previste dal prezzario ufficiale dovrà essere predisposta specifica
analisi dei prezzi.
Tipologia di impianto
Costo massimo ammissibile
( €/ha )
Anni
Anni
1° - 2°
3° - 4° - 5°
Tipologia a)
640
490
Tipologia b)
700
550
Tipologia c)
640
490
Il piano colturale deve essere redatto ai sensi dell’articolo 13 della l.r. n. 6/2005 e secondo il “Piano
di coltura tipo per imboschimenti, rimboschimenti, impianti di arboricoltura da legno” del Piano forestale
regionale.
Nel piano colturale debbono essere elencate le operazioni di manutenzione previste per il periodo di
durata dell’investimento.
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Il calcolo del premio annuale, per la durata dei primi cinque anni, fermo restando le condizioni sopra
indicate, è effettuato sulla base delle seguenti operazioni:
x acquisto e sostituzione delle fallanze (entro il 10% del totale delle piante messe a dimora);
x ripulitura, falciatura, fresatura;
x potatura di formazione e di allevamento
x irrigazione di soccorso;
x difesa fitosanitaria (per la tipologia a).
Premio annuale per la perdita di reddito
Il premio annuale per la perdita di reddito è calcolato sulla base della superficie effettivamente
imboschita espressa in ettaro, area e centiara, della fascia altimetrica su cui ricade l’investimento e del
soggetto beneficiario, secondo gli importi massimi di seguito riportati.
Altri imprenditori agricoli
Fascia altimetrica
Imprenditore agricolo professionale (IAP)
(ettaro di superficie imboschita)
( ettaro di superficie imboschita)
Collina litoranea
510
150
Collina interna
450
150
Montagna interna
370
150
La fascia altimetrica è quella definita su base ISTAT. Sul territorio regionale le fasce altimetriche
sono: Codice 1 - montagna interna; Codice 3 - collina interna; Codice 4- collina litoranea, indicate
nell’allegato 2 - Elenco dei comuni per zona altimetrica della D.G.R. n. 1329 del 10/10/2011.
La prima annualità di premio decorre dall’anno successivo alla richiesta di accertamento finale: nel
caso in cui l’accertamento finale sia stato concluso nel primo quadrimestre dell’anno, l’aiuto per il mancato
reddito decorre dall’anno di impianto.
L’aiuto è concesso ai sensi dell’aiuto SA 33174 (2011/N) – Decisione CE C(2011)8900 def del 07/12/2011.
9. CRITERI DI PRIORITA’
L’attribuzione del punteggio di priorità avviene valutando nell’ordine ciascuna tipologia di priorità a
cui viene attribuito un peso in % su un totale di 100:
TIPOLOGIA DELLE PRIORITA’
PESO
(%)
A. Impianti realizzati in area ZVN
30
B. Impianti per la produzione di frutti ipogei realizzati in zone vocate
10
C. Impianti realizzati in aree ad elevato rischio di erosione dei suoli
40
D. Impianti realizzati nelle aree C2
20
TOTALE
100
La posizione in graduatoria sarà stabilita in base all’assegnazione dei seguenti punteggi:
A. Impianti in aree ZVN
Punti
x
Impianti realizzati in aree ZVN
1
x
Impianti realizzati in altre aree
0
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Il punteggio verrà attribuito solo se tutta l’area di intervento ricade nelle ZVN.
Le ZVN sono quelle delimitate dalla Regione Marche e le superfici catastali ricadenti in tali aree
risultano evidenziate nell’ambito del fascicolo aziendale del SIAN.
B. Impianti per la produzione di frutti ipogei realizzati in zone vocate
Punti
x
Impianti per la produzione di frutti ipogei realizzati in zone vocate
1
x
Impianti realizzati in altre aree
0
Il punteggio verrà attribuito solo se tutta l’area di intervento ricade in un’area classificata come
vocata alla produzione di tartufo dell’Inventario Forestale regionale.
C. Impianti realizzati in aree ad elevato rischio di erosione dei suoli
Punti
1
x
Livello di rischio dell’area superiore a 40 ton/Ha/anno
x
Livello di rischio dell’area > 30 e < 40 ton/Ha/anno
0,5
x
Livello di rischio dell’area >20 e < 30 ton/Ha/anno
0
I punteggi previsti nella tabella verranno attribuiti solo se tutta l’area di intervento ricade in un’area
con livello di rischio dell’area superiore a 40 ton/Ha/anno o compresa tra 30 e 40 ton/Ha/anno.
Ai fini dell'attuazione della misura 2.2.1. “Primo imboschimento di terreni agricoli”, finalizzata, tra
l'altro, anche alla riduzione del rischio di erosione dei suoli, l’individuazione dei requisiti di accesso ed in
particolare il rischio di erosione dei suoli espresso sempre in tonnellate/Ha/anno potrà essere calcolato a
scala di campo con il supporto del software "USLE CALCULATOR" che implementa il citato modello di
valutazione del rischio “ Universal Soil Loss Equation”. ) . Il software “USLE CALCULATOR” proposto, è
stato sviluppato per le valutazioni a scala aziendale a livello di campo ed è facilmente utilizzabile con i
normali personal computer. Ogni indicazione per il suo corretto utilizzo è contenuta nello specifico “manuale
d’uso” predisposto dall’Osservatorio Regionale Suoli del Servizio Agricoltura Forestazione e Pesca.
D. Impianti realizzati in aree C2
Punti
x
Impianti realizzati nelle aree C2
1
x
Impianti realizzati in altre aree
0
L’area C2 è quella classificata dal PSR come “Rurale intermedia a bassa densità abitativa”.
10. FORMAZIONE DELLA GRADUATORIA
E’ prevista la formazione di una graduatoria unica regionale che verrà redatta secondo le seguenti
modalità:
1. attribuzione dei punteggi previsti per ciascun criterio (A-B-C-D);
2. moltiplicazione dei punteggi ottenuti per il proprio peso percentuale;
3. sommatoria dei valori ottenuti sulla base del calcolo così ottenuto con attribuzione del punteggio.
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Le domande verranno finanziate, per ordine decrescente di punteggio, fino alla concorrenza della
dotazione finanziaria prevista al paragrafo 4.del presente documento.
In caso di parità di punteggio, verrà attribuita la preferenza alle giovani imprenditrici di età pari o inferiore
a 40 anni al momento della presentazione della domanda, a partire dalla più giovane e secondo l’ordine
crescente di età anagrafica.
Quindi tutti gli altri soggetti ammessi, con il criterio dell’ordine crescente dell’età anagrafica, a partire dal
soggetto più giovane.
In caso di società, il criterio di preferenza sopra indicato verrà applicato al legale rappresentante.
Validità della graduatoria e data di ammissibilità della spesa
Non è possibile alcuno scorrimento delle posizioni in graduatoria anche nei casi di eventuali economie e/o
esclusioni successive all’approvazione della stessa. In questo caso le risorse liberatesi dopo la prima
assegnazione per effetto di rinunce o di revoche, potranno essere utilizzate per altri bandi secondo quanto
stabilito da successive disposizioni attuative.
11.
SPESE AMMISSIBILI PER L’IMPIANTO
Sono ammissibili a contributo le spese di impianto e le spese generali per la progettazione e la
direzione lavori.
Per la quantificazione delle spese è necessario utilizzare il prezziario ufficiale vigente della Regione
Marche in materia di lavori pubblici. Per le eventuali lavorazioni non previste dal prezzario ufficiale dovrà
essere predisposta specifica analisi dei prezzi.
Spese di impianto
Sono ammissibili a finanziamento le spese relative a :
a. costo delle piante a fronte di specifica fattura;
b. costi diretti della messa a dimora delle piante: preparazione e sistemazione del terreno, squadro e
trapianto;
c. costi connessi alla messa a dimora delle piante: tutori e protezioni della singola pianta e recinzioni
protettive degli impianti.
Tutte le spese sono ammissibili sulla base del vigente prezzario ufficiale della Regione Marche dei lavori
pubblici e al netto dell’IVA (in particolare rif.codice 23.01 e 23. 02 e 23.03 e 23.06).
Le spese per la preparazione del terreno comprendono esclusivamente la lavorazione andante o
localizzata del terreno (rif. prezziario regionale OO.PP.). Le spese di sistemazione del terreno non possono
superare il 10% del costo di impianto di cui alle lettere a), b) e c) di cui sopra.
Le spese ammissibili per l’impianto non potranno comunque superare, per tipologia di impianto e per
superficie, espressa per ettaro, area e centiara, oggetto di imboschimento, gli importi di seguito riportati.
Tipologia a)
Tipologia di impianto
Costo massimo ammissibile (€/ha)
8.500
Tipologia b)
8.500
Tipologia c)
7.800
Le specie arboree ed arbustive da utilizzare per la realizzazione di impianti di latifoglie autoctone,
nobili e di boschi misti sono da scegliere, in relazione ai parametri stazionali, bioclimatici, agli ecosistemi
forestali naturaliformi dell’intorno, al piano climatico vegetazionale ed ai caratteri paesistico-ambientali del
contesto interessato, tra quelle elencate nell’allegato 3 della DGR 1329 del 10 ottobre 2011 con
l’integrazione della specie arborea Juglans regia (latifoglia nobile).
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Per la messa a dimora delle piante sono ammissibili le spese per lavori eseguiti in economia solo
se:
¾
¾
¾
¾
¾
l’imprenditore agricolo esegue direttamente con manodopera familiare i lavori di carattere agronomico
(lavorazione del terreno - messa a dimora di specie arboree e arbustive - messa a dimora di tutori a
protezione della pianta);
l’imprenditore agricolo possiede (in proprietà) i mezzi e le attrezzature necessarie per eseguire i lavori di
carattere agronomico;
le spese da rendicontare sulla base delle voci di spesa del prezziario regionale delle opere pubbliche
non superano i prezzi (detratti dell’utile di impresa pari al 10%) riportati, per le stesse voci, sul Prezziario
regionale delle Opere Pubbliche;
le spese sono quantificate nel computo metrico estimativo allegato al progetto presentato al momento
della domanda;
la spesa pubblica cofinanziata sia minore o uguale alla differenza tra il costo totale dell’investimento ed il
costo del materiale e delle prestazioni in natura.
Es.: A ” (B – C)
Dove:
A = Spesa pubblica cofinanziata dal Feasr (contributo pubblico totale)
B = Spesa totale ammissibile (Costo totale dell’investimento ammesso ad operazione ultimata)
C = Contributi totali in natura (Costo del materiale e delle prestazioni in natura).
Spese generali
Le spese generali comprendono:
la progettazione e la direzione lavori
Le spese generali - progettazione e direzione lavori ammissibili a finanziamento, documentate
tramite preventivo, sono calcolate nel limite massimo del 10% dell’importo delle spese ammissibili a
contributo.
Le spese generali - progettazione e direzione dei lavori ammissibili a pagamento sono determinate
nel limite massimo del 10%, calcolato sull’importo dell’investimento ammesso a contributo, realizzato,
rendicontato e verificato per la liquidazione.
Per gli enti pubblici la progettazione, direzione lavori e l’esecuzione dei lavori dovrà rispettare il
Codice dei contratti pubblici ed il relativo regolamento.
Non sono ammissibili a contributo spese diverse da quelle sopra indicate.
¾
12.
MODALITA’ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
12.1 Modalità di presentazione
I richiedenti devono presentare la domanda di aiuto compilando on-line il modello di domanda sul
Sistema Informativo Agricolo Regionale (SIAR) e devono far pervenire la domanda in formato cartaceo
completa di tutti gli allegati alle Strutture decentrate Agricoltura (SDA) competenti in base al luogo di
impianto dell’ imboschimento.
Per
l’accesso
al
portale
SIAR
è
necessario
connettersi
all’indirizzo:
http://siar.regione.marche.it/siarweb/homepage.aspx.
La domanda si compone di una parte informatizzata e di una parte cartacea non acquisibile dal
Sistema Informativo Agricolo Regionale (SIAR).
La domanda, pena l’irricevibilità della stessa, deve essere rilasciata sul SIAR entro e non oltre le ore
13.00 del giorno 30/09/2014 ed entro lo stesso termine deve essere fatta pervenire alla Struttura Decentrata
competente in base al luogo di impianto dell’ imboschimento (sono esclusi i presidi agricoli territoriali ad
eccezione di Fermo) la domanda in formato cartaceo.
La domanda in formato cartaceo dovrà essere inserita entro una busta chiusa, compilata mediante
apposizione dei seguenti elementi minimi:
identificativo del richiedente
identificativo di misura
anno
identificativo del bando
identificativo della domanda
(altro)
di norma è il CUAA dell’azienda
2.2.1.
2014
estremi dell’atto ( DDS n…………/AFP/2013)
N° domanda assegnato dal Sistema Informativo della Regione
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Il recapito intempestivo della domanda, indipendentemente dalla modalità utilizzata, rimane ad
esclusivo rischio dei richiedenti.
Non è consentita la ricevibilità differita di cui al Reg. (CE) 796/2004 art. 21 con applicazione di
penalità per i giorni di ritardata presentazione.
Per quanto non previsto nel bando si fa riferimento al Manuale delle procedure della Autorità di
Gestione (A.d.G.) del PSR 2007-2013 Marche.
12.2 Termini di presentazione della domanda
Nell’ambito dell’intero periodo stabilito la presentazione delle richieste, è così articolata:
SCADENZA PRESENTAZIONE DOMANDE
30/09/2014 ore 13,00
Pertanto, successivamente al rilascio della domanda informatizzata, la documentazione allegata in
forma cartacea, presentata con le modalità di cui al precedente punto 12.1, deve pervenire
perentoriamente alla Struttura Decentrata Agricoltura territorialmente competente in base alla
localizzazione degli interventi, entro le ore 13,00 del 30/09/2014.
Non potranno essere accettate, e saranno dichiarate “irricevibili”, le istanze che, per qualsiasi
motivo, perverranno oltre la data e l’ora stabilite per la consegna.
In ogni caso, l’Amministrazione Regionale non assume alcuna responsabilità in merito a disguidi o
disservizi degli incaricati alla consegna. Il recapito intempestivo dei plichi, indipendentemente dalla
modalità utilizzata, rimane ad esclusivo rischio dei richiedenti.
L’eleggibilità della spesa decorre dal giorno successivo la data di presentazione presso gli Uffici competenti
degli allegati cartacei, a condizione che la domanda informatizzata sia stata preventivamente rilasciata dal
sistema.
Al termine della raccolta si procederà alla definizione dei procedimenti istruttori per l’ammissibilità delle
domande di aiuto, saranno predisposte le graduatorie di ammissibilità ed individuate le operazioni da
finanziare.
13. DOCUMENTAZIONE CARTACEA DELLA DOMANDA
Al modello di domanda di aiuto, pena la non ammissibilità della stessa, deve essere allegata la
documentazione di seguito riportata:
a) dimostrazione del titolo di possesso: proprietà - usufrutto - affitto
Proprietà/comproprietà
Nel caso di proprietà la dichiarazione relativa al titolo di possesso sarà resa in sede di compilazione
della domanda di aiuto.
Nel caso di comproprietà deve essere prodotta da parte di tutti i comproprietari una dichiarazione
sostitutiva dell’atto di notorietà, modello a) allegato al presente bando, ai sensi degli articoli 46 e 47 del
DPR n. 445/2000.
Usufrutto
Nel caso di usufrutto la dichiarazione relativa al titolo di possesso sarà resa in sede di compilazione della
domanda di aiuto.
Affitto
In caso di affitto deve essere prodotta copia del contratto di affitto.
Il contratto di affitto deve essere registrato e, in caso di comproprietà, il contratto di affitto deve essere
sottoscritto da tutti i comproprietari o da soggetto fornito di procura speciale. Inoltre, il contratto di affitto
deve avere una durata almeno pari a quella minima prevista dalla scheda di misura 221 del PSR
Marche 2007/13 per la tipologia di impianto per cui viene richiesto il contributo ed i premi annuali.
In ogni caso, deve essere prodotta da parte del/dei proprietario/i una dichiarazione sostitutiva dell’atto di
notorietà, modello a) allegato al presente bando, ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR n. 445/2000.
b) documentazione fotografica dell’area oggetto di intervento con visioni panoramiche dell’intorno e con
indicazione della data di rilevazione;
c) planimetria in scala non inferiore a 1:10.000, con riportata l’area di intervento, le carte dell’attitudine
alla produzione del tartufo bianco e nero pregiati dell’Inventario Forestale Regionale (IPLA 2000) e i punti di
vista fotografici;
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d) planimetria catastale in scala 1: 2000 con riportata l’area oggetto di intervento;
e) relazione generale:
La relazione generale descrive in dettaglio, anche attraverso specifici riferimenti agli elaborati grafici ed alla
pianificazione e normativa in materia ambientale e forestale, la coerenza degli interventi progettati con il
Piano Forestale Regionale (PFR), gli strumenti di Pianificazione delle Aree Naturali Protette (Parchi e riserve
naturali), le misure di conservazione dei siti della Rete Natura 2000 (ZPS e SIC) e la coerenza con quanto
previsto in materia di condizionalità.
In relazione alla scelta progettuale dovranno, inoltre, essere analizzati:
x per la tipologia a): i parametri stazionali (suolo, clima, topografia, morfologia, vegetazione naturale
dell’intorno) per individuare la fascia fitoclimatica dell’area di intervento e la/e specie/e che garantisca
l’incremento legnoso ottimale sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo a garanzia dell’efficacia
dell’investimento;
x per la tipologia b): con riferimento alle carte dell’attitudine alla produzione del tartufo nero pregiato
dell’Inventario Forestale Regionale (IPLA 2000), la classe di attitudine dell’area. Nel caso in cui il
progetto interessi un’area con “nessuna attitudine” occorre fornire validi elementi che provino che nella
località vi sia attitudine alla produzione del tartufo, a garanzia dell’efficacia dell’investimento.
x per la tipologia c): dovranno essere individuate le specie da utilizzare con riferimento al parametro
composizione degli ecosistemi forestali misti naturaliformi o del piano climatico vegetazionale in cui
l’area ricade, a garanzia del grado di attecchimento ed accrescimento e dell’inserimento paesistico e
ambientale del nuovo complesso boscato.
Fanno parte della relazione:
- la scelta delle specie, del sesto di impianto e del modello colturale, indicando in particolare la distanza
delle piante tra le file e sulle file, il tipo di mescolanza, l’eventuale consociazione con specie arbustive;
- l’elenco delle specie per tipologia di impianto e superfici imboschite;
- lo schema di impianto;
- la descrizione della preparazione del terreno e la messa a dimora delle piante;
- piano colturale ai sensi dell’art. 13 della l.r. 6/2005 redatto secondo il piano colturale tipo del Piano
Forestale regionale: risarcimenti, modalità e frequenza del controllo delle infestanti, lavorazioni
superficiali, lotta fitosanitaria, irrigazioni di soccorso, concimazioni, sfolli e diradamenti, ecc. Analisi delle
principali difficoltà tecniche ed operative che potranno essere incontrate durante la vita dell’impianto,
con particolare riferimento al periodo di durata dell’impegno. Messa in evidenza degli accorgimenti da
seguire per ridurre il rischio di fallimento dell’impianto e delle possibili soluzioni da prendere a seguito
della comparsa dei primi segnali di difficoltà;
- crono programma del primo quinquennio di manutenzione, con indicata, per ciascun anno, la
quantificazione dei costi previsti per ciascuna operazione ammissibile a premio;
- stima delle masse legnose che si potranno ottenere con le utilizzazioni e gli eventuali diradamenti;
- quantificazione delle spese generali (progettazione e direzione dei lavori);
- descrizione, nel caso di lavori eseguiti in economia, dei lavori da eseguire in economia,
dell’organizzazione aziendale e dei mezzi ed attrezzature in dotazione dell’a stessa azienda;
f) elenco terreni dell’area oggetto di intervento con indicazione della superficie catastale e di quella oggetto
di imboschimento, espresse per ettaro, aree e centiare, e con l’indicazione del comune, foglio e particella
catastale e fascia altimetrica;
g) planimetria con curve di livello dell’area oggetto di intervento con riportata la delimitazione dell’area
interessata dall’impianto. La scelta della scala di rappresentazione è in funzione dell’estensione delle aree
oggetto di intervento;
h) elenco degli atti autorizzativi (pareri, nulla osta, autorizzazioni, valutazione incidenza, ecc.), con allegati
(in originale o copia conforme) gli stessi atti;
i) computo metrico estimativo, redatto sulla base del vigente prezziario ufficiale della Regione Marche in
materia di lavori pubblici o al prezziario delle opere agricole della Regione Marche allegato alle disposizioni
attuative, con indicazione puntuale dei lavori da eseguire in economia.
Si precisa che per gli investimenti che non trovano un riferimento nel prezziario regionale, in vigore al
momento della presentazione della domanda, è necessario produrre n 3 preventivi di raffronto prodotti da
ditte specializzate e in concorrenza tra loro.
Il progetto deve determinare, in ogni dettaglio, i lavori da realizzare ed i costi da sostenere in modo da
identificare ogni elemento progettuale per forma, tipologia, qualità, dimensione e prezzo.
Gli elaborati di progetto, in relazione alle caratteristiche del contesto paesistico ambientale interessato ed
alla tipologia di intervento, deve essere completa dello studio di incidenza sul quale è stata espressa la
valutazione di incidenza.
Lo studio di incidenza, se necessario, rientra tra i documenti della domanda cartacea.
j) dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, ai sensi del DPR n. 445/2000, secondo il modello b) del
bando, con indicazione :
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ANNO XLV • N. 83
dell’utilizzazione delle superfici oggetto di imboschimento nelle ultime tre annate agrarie antecedenti la
data di presentazione della domanda;
k) scheda di calcolo del rischio erosione del suolo a scala di campo espresso in tonnellate/ha/anno redatto
secondo il modello c) allegato al presente bando . Ogni indicazione per il suo corretto utilizzo è contenuta
nello specifico “manuale d’uso” predisposto dall’Osservatorio Regionale Suoli del Servizio Agricoltura
Forestazione e Pesca e disponibile sul sito http://www.agri.marche.it.
Le dichiarazioni relative a :
qualifica di IAP;
destinazione urbanistica dell’area oggetto dell’intervento di imboschimento,
saranno rese in sede di compilazione della domanda di aiuto, al riguardo si precisa che tali condizioni
dovranno essere possedute alla data di presentazione della domanda di aiuto.
14. RICEVIBILITA’
L’avvio del procedimento coincide con il giorno successivo alla presentazione della
domanda presso la Struttura decentrata Agricoltura competente per territorio, tenendo conto di
quanto stabilito dal manuale delle procedure approvato con DGR 773 dell’11-06-2008. Questa fase del
procedimento viene espletata attraverso il controllo :
a) che la documentazione cartacea richiesta dal bando non acquisita in formato elettronico sul SIAR sia
inserita in busta secondo le modalità sopra-riportate e sia pervenuta entro i termini stabiliti dal bando
(ore 13 del giorno 30/09/2014) ;
b) della verifica di inaffidabilità di cui all’art. 26 del Reg. (CE) 1975/2006. L’Autorità di gestione del PSR
Marche considera inaffidabile il richiedente nei confronti del quale, nel precedente (PSR 2000-2006) o
nell’attuale periodo di programmazione (PSR 2007-2013), si sia avviata e conclusa una procedura di
decadenza totale con relativa revoca degli aiuti con recupero degli indebiti percepiti, senza che sia
intervenuta la restituzione degli stessi.
L’Autorità di gestione rende disponibile ed aggiorna un apposito elenco sulla propria rete intranet dei soggetti
che ricadono in tale casistica .
15.
AMMISSIBILITA’
L’ammissibilità della domanda comprende l’analisi e la verifica delle condizioni di accesso e delle
limitazioni alle condizioni di accesso, nonché l’esame e la valutazione degli elaborati di progetto, con
riferimento agli atti di programmazione e pianificazione ed alle disposizioni normative per l’attività di
imboschimento.
In fase di ammissibilità è determinato, altresì, l’aiuto all’impianto sotto forma di contributo in conto
capitale, il premio annuale per la perdita di reddito ed il premio annuale per il costo di manutenzione della
durata di cinque anni, determinato sulla base del piano colturale.
L’ammissibilità è effettuata secondo le modalità stabilite dal Manuale delle procedure.
16. PROROGHE
Non sono consentite proroghe.
Per quanto riguarda situazioni particolari si farà riferimento al manuale delle procedure della Autorità
di Gestione (A.d.G.) del PSR 2007-2013.
17. TEMPI DI REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI
Gli interventi, pena la decadenza della domanda debbono essere rendicontati con richiesta di saldo
entro e non il 30/06/2015.
18. FASI SUCCESSIVE ALLA GRADUATORIA REGIONALE
La liquidazione del contributo, unicamente a saldo finale, è determinata in funzione della superficie
effettivamente imboschita ed è subordinato, fatte salve le istruzioni applicative disposte dall’Organismo
Pagatore (Agea OP) o dalla struttura delegata dall’OP, al rilascio della domanda di pagamento del contributo
del premio annuale (parte a superficie) per la perdita di reddito 1a annualità su SIAN entro il 15 maggio
2015 e domanda di pagamento del contributo del saldo (parte strutturale) su SIAR entro il 30 giugno 2015
e entro lo stesso termine deve essere fatta pervenire alla Struttura decentrata agricoltura (esclusi i presidi
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eccezione di Fermo) competente per territorio, pena la decadenza del contributo, la seguente
documentazione:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
relazione tecnica descrittiva dell’impianto realizzato nella quale si descrivano dettagliatamente i lavori
realizzati, la superficie d’impianto espressa in ettari, aree e centiare e il numero delle piante messe a
dimora, l’elenco delle specie utilizzate, lo schema di impianto, le operazioni effettuate per la messa a
dimora delle essenze;
planimetria catastale in scala 1:2000 con riportata la misurazione dell’area oggetto di imboschimento
effettuata con strumentazione GPS, la delimitazione dell’area oggetto di imboschimento ed i punti di
vista fotografici;
elenco terreni dell’area oggetto di intervento con indicazione della superficie catastale e di quella
oggetto di imboschimento, espresse per ettaro, aree e centiare, e con l’indicazione del comune, foglio e
particella catastale e fascia altimetrica;
stato finale dei lavori analitico completo dei codici di riferimento delle voci di spesa, redatto in base al
prezzario regionale delle opere pubbliche o al prezziario delle opere agricole della Regione Marche
allegato alle disposizioni attuative.
Lo stato finale dei lavori dovrà essere distinto per categoria di opera e dovrà essere timbrato e firmato
dal tecnico progettista. Allo stato finale deve essere allegata dichiarazione sostitutiva di atto notorio del
Direttore dei Lavori relativa alla computazione dei lavori concernente la domanda di contributo
predisposta secondo lo schema dell’A.d.G. in applicazione del decreto n. 503/AFP del 26-07-2013.
Il prezzario ufficiale della Regione Marche, consultabile sul sito www.operepubbliche.marche.it vigente
al momento della domanda di aiuto.
Per le eventuali lavorazioni non previste dai prezzari dovrà essere predisposta specifica analisi del
prezzo.
I lavori in economia (esclusivamente di natura agro-forestale) dovranno essere riportati nello Stato
Finale dei Lavori in un capitolo specifico e dettagliati in maniera analitica per ciascuna opera e con voci
di costo riferite al prezzario;
elenco riassuntivo delle fatture;
copia delle fatture e del relativo Documento di Trasporto. In sede di accertamento finale le fatture
originali, dopo il confronto con le copie presentate, verranno annullate con l’apposizione della dicitura
“Prestazione e/o fornitura inerente all’attuazione della Misura “2.2.1” del PSR Marche - Reg. CEE
1698/05”; Le fatture debbono recare, pena l’inammissibilità della spesa, il dettaglio dei lavori svolti con
specifico riferimento all’investimento finanziato;
Copia dei bonifici / Riba eseguiti, prodotti dalla Banca o dalla Posta, con il riferimento alla fattura per la
quale è stato disposto il pagamento;
Copia assegni emessi per il pagamento delle opere/beni rendicontati. Tale modalità di pagamento, per
quanto sconsigliata, può essere accettata, purché l’assegno sia sempre emesso con la dicitura “non
trasferibile” e il beneficiario produca l’estratto conto rilasciato dall’istituto di credito di appoggio riferito
all’assegno con il quale è stato effettuato il pagamento. Nel caso di pagamenti effettuati con assegni
circolari e/o bancari, è necessario allegare copia della "traenza" del pertinente titolo rilasciata dall'istituto
di credito;
Per pagamenti eseguiti con Carta di credito e/o bancomat produrre l’estratto conto rilasciato dall’istituto
di credito di appoggio riferito all’operazione con il quale è stato effettuato il pagamento. Non sono
ammessi pagamenti tramite carte prepagate;
documentazione fotografica dell’impianto;
certificazione sulla provenienza e qualità del materiale vivaistico rilasciata dal venditore, qualora
previsto, così come disposto dal Decreto Legislativo 10/11/2003, n. 386, ed in particolare dagli artt. 17 e
18 e dalla DGR Marche n.291/07. Il materiale vivaistico dovrà, inoltre, essere conforme, ove previsto,
alla normativa fitosanitaria nazionale vigente ovvero al Dec. Leg.vo 214/2005 (passaporto delle piante) e
Dec. Leg.vo 151/2000 (registrazione fornitore di materiale di moltiplicazione di piante ornamentali);
certificazione relativa alla micorizzazione rilasciata da istituti o enti accreditati per impianti della
tipologia b);
Dichiarazione sostitutiva di certificazione, ai sensi del DPR 445/2000, di iscrizione alla Camera di
Commercio (allegato 5) e relativa ai familiari conviventi di maggiore età (allegato 6) come da modelli
allegati alla comunicazione AGEA DPMU.2013 1021 del 26/03/2013 (solo se il contributo concesso è
maggiore di 150.000,00 euro).
Dichiarazione del Beneficiario, sottoscritta ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 445 del 28 dicembre
2000, con la quale si attesta l’iscrizione alla gestione agricola INPS.
La documentazione indicata ai punti 1., 2., 3., 4., deve essere datata e sottoscritta dal soggetto
richiedente, nonché timbrata e firmata dal direttore dei lavori.
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Per quanto non previsto dal presente paragrafo si applica quanto previsto dal Manuale delle
procedure e dei controlli della domanda di aiuto e pagamento dell’AdG del PSR Marche 2007/2013, nonché
le “Linee guida sull’ammissibilità delle spese relative allo sviluppo rurale e ad interventi analoghi”.
La liquidazione del saldo del contributo, è concessa soltanto dopo l’effettuazione di un sopralluogo
aziendale inteso a verificare:
¾
¾
¾
¾
19.
l’effettiva realizzazione degli investimenti previsti e rendicontati;
il rispetto delle prescrizioni, dei vincoli e del raggiungimento degli obiettivi previsti dal programma
d’investimento;
la regolare esecuzione delle opere e degli acquisti previsti dal programma;
l’affissione di una targa informativa o di un cartello, a seconda se l’investimento ha avuto,
rispettivamente, un costo complessivo superiore a € 50.000,00 o a € 500.000,00, secondo gli
obblighi previsti dall’articolo 58 del Reg. (CE) n. 1974/2006 della Commissione del 15 dicembre
2006, che stabilisce che i beneficiari sono tenuti a dare adeguata pubblicità al finanziamento
pubblico. Sia la targa che il cartello dovranno contenere la bandiera europea, corredata da una
spiegazione del ruolo della Comunità mediante la dicitura: “Fondo europeo agricolo per lo
sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali”.
OBBLIGHI DEI BENEFICIARI
Il beneficiario dell’aiuto (contributi + premi annuali) deve rispettare le condizioni previste e richiamate
nel presente bando per tutta la durata dell’investimento.
Le condizioni previste per il rispetto dei criteri di gestione obbligatori (art. 3 e 4 Reg. CE 1782/03 ) e
delle buone condizioni agronomiche ed ambientali (art. 5 Reg. CE 1782/03), debbono essere rispettate su
tutta la superficie aziendale in possesso del beneficiario, così come risultante dal fascicolo aziendale
elettronico di cui al DPR 503/99.
Inoltre, il soggetto beneficiario deve rispettare le seguenti condizioni:
x
le superfici oggetto dell’aiuto non debbono essere oggetto di coltivazione agricola durante il ciclo
produttivo nei terreni interessati dall’impianto;
x
devono essere assicurati gli eventuali risarcimenti delle fallanze e tutte le restanti cure culturali previste
nel progetto per almeno 10 (dieci) anni;
x
devono essere realizzati impianti conformi alle norme in materia paesaggistica, ambientale e di difesa
del suolo, nonché in materia di certificazione di materiale di propagazione;
x
realizzare l’intervento ammesso a contributo in conformità alla documentazione progettuale della
domanda cartacea;
x
non modificare la destinazione d’uso del suolo imboschito per la durata minima dell’impianto stabilita
per ciascuna tipologia di impianto al paragrafo 5;
x
provvedere alla custodia dell’imboschimento ed alla sua difesa contro i danni di qualsiasi natura;
x
non esercitare il pascolo sulla superficie imboschita;
x
consentire l’accesso al fondo al personale incaricato all’attività di verifica e controllo dei lavori di
imboschimento;
x
essere in regola con le norme in materia previdenziale ed assicurativa;
x
conservare e mettere a disposizione delle strutture regionali, dell’Organismo Pagatore e della
Commissione Europea per dieci anni successivi al pagamento del contributo da parte dell’Organismo
Pagatore, la documentazione connessa alla realizzazione degli interventi ammessi a contributo a pena
di revoca del finanziamento liquidato;
x dare adeguata pubblicità al finanziamento pubblico, secondo gli obblighi previsti dall’articolo 58 del Reg.
(CE) n. 1974/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006, conforme alle specifiche grafiche di cui al
punto 4 dell’Allegato VI del Reg. 1974/2006. Per investimenti di costo complessivo superiore a €
50.000,00 mediante l’affissione di una targa informativa, per investimenti di costo complessivo superiore
a € 500.000,00 mediante l’affissione di un cartello; targa o cartello dovranno contenere la bandiera
europea, corredata di una spiegazione del ruolo della Comunità mediante la dicitura: “Fondo europeo
agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali”;
x rispettare tutte le condizioni previste nel bando e dalle altre normative comunitarie, nazionali e regionali
in materia.
Il mancato rispetto delle condizioni sopra richiamate ed elencate comporta la decadenza o la revoca del
contributo e dei premi annuali.
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E’ consentito, senza la decadenza e la revoca dell’aiuto, il passaggio ad un altro soggetto qualora il
soggetto subentrante, oltre a proseguire gli impegni e rispettare gli obblighi alle medesime condizioni, sia in
possesso, al momento della richiesta di subentro da inoltrare alle strutture decentrate agricoltura, di tutte le
condizioni e limitazioni di accesso del presente bando.
20. CONTROLLI - DECADENZA DELL’AIUTO, RIDUZIONI, ESCLUSIONI E SANZIONI
Si rimanda a quanto dalla DGR n.1545 del 12/11/2012 “ Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 e
s.m.i.. Disposizioni applicative regionali trasversali a tutte le misure di investimento e specifiche per singole
misure. DM Mipaf n.30125 del 22 dicembre 2009.”
21. TUTELA DEI DIRITTI DEL RICHIEDENTE
L'ufficio presso il quale si può prendere visione degli atti è quello del dirigente della Struttura.
territorialmente competente per la presa in carico della domanda.
Allo stesso ufficio è possibile presentare memorie ed ulteriore eventuale documentazione, nonché
presentare segnalazioni in caso di ravvisata inerzia dell’amministrazione.
Avverso gli atti con rilevanza esterna emanati dagli A.d.G. è data facoltà all’interessato di avvalersi del
diritto di presentare ricorso secondo le modalità previste dal manuale delle procedure dell’Autorità di
Gestione approvato con DGR n. 773 del 11/06/2008.
22. INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 12 DELLA LEGGE 31/12/1996 N. 675 E SUCCESSIVE
MODIFICAZIONI ED INTEGRAZIONI
I dati acquisiti dai beneficiari nelle diverse fasi procedurali vengono trattati nel rispetto della normativa
vigente ed in particolare al Decreto Legislativo n. 163/2003 “Codice in materia di protezione dei dati
personali”.
Al fine di esplicitare l’obbligo comunitario di pubblicare le informazioni relative ai beneficiari di fondi
provenienti dal bilancio comunitario (Reg CE n. 1995/2006 del Consiglio) l’Autorità di Gestione del PSR
2007-2013 pubblica l’elenco dei beneficiari (con relativo titolo delle operazioni e importi della partecipazione
pubblica assegnati a tali operazioni) del sostegno allo sviluppo rurale da parte del FEASR - Fondo Europeo
Agricolo per lo Sviluppo Rurale (Reg. CE 1974/2006, all. VI).
23. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
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¾
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¾
¾
¾
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¾
¾
Regolamento (CE) n. 1290/2005 del Consiglio del 21 giugno 2005 relativo al finanziamento della
Politica Agricola Comune, e successive modifiche;
Regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio del 20 settembre 2005 relativo al sostegno allo
sviluppo rurale da parte del fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR);
Decisione del Consiglio dell’Unione Europea (2006/144/CEE) del 20 febbraio 2006 con la quale
sono stati adottati “Gli orientamenti strategici comunitari per lo sviluppo rurale (periodo
programmazione 2007/2013)”
Regolamento (CE) n. 1974/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 recante disposizioni di
applicazione del sopra citato Reg. (CE) n. 1698/05;
Regolamento (CE) n. 1975/2006 della Commissione del 7 dicembre 2006 che stabilisce modalità di
applicazione del regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio per quanto riguarda l’attuazione delle
procedure di controllo e della condizionalità per le misure di sostegno dello sviluppo rurale;
Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo Rurale 2007-2013, approvato dalla Conferenza StatoRegioni il 31 ottobre 2006, notificato alla Commissione Europea e dichiarato ricevibile con nota
dell’11/01/2007;
D.A. 50/07 del 17/04/2007 del Consiglio Regionale concernente “Programma di sviluppo rurale della
regione Marche in attuazione del Reg. CE n. 1698 del Consiglio del 20 settembre 2005”;
D.A. 100/29-07-2008 del Consiglio Regionale concernente modifiche “Programma di sviluppo rurale
della regione Marche in attuazione del Reg. CE n. 1698 del Consiglio del 20 settembre 2005”;
D.G.R. 773 del 11-06-2008 Manuale delle procedure dell’Autorità di Gestione del PSR 2007-13
D.G.R. 908 del 29/7/2014 di approvazione delle Disposizioni attuative della misura 2.2.1. ;
DGR n. 248 del 08-03-2011 revocata dalla DGR 1545 del 12-11-2012 recante RIDUZIONI ED
ESCLUSIONI per inadempienze dei beneficiari dei pagamenti diretti e dei programmi di sviluppo
rurale.
DGR n. 420/AFP del 26-07-2012 Manuale delle procedure del PSR 2007-2013. Pubblicazione 4°
semestre testo coordinato;
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¾
¾
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DGR n. 1106 del 12-07-2010 Manuale delle procedure e del controllo della domanda di pagamento
del PSR 2007-2013.
DDS n. 375/S10 del 06/09/2010 - Manuale delle procedure e del controllo della domanda di
pagamento del PSR 2007-2013 recante disposizioni operative di dettaglio del manuale di Agea O.P.
– Integrazioni.;
DDS
n.154/AFP del 02-05-2011 - Manuale delle procedure e dei controlli della domanda di
pagamento del PSR 2007-2013 recante disposizioni operative di dettaglio del manuale di Agea O.P.
– Integrazioni – Aggiornamento Semestrale. Testo coordinato;
DDS n.503/AFP del 26-07-2013 - Manuale delle procedure e dei controlli della domanda di
pagamento del PSR 2007-2013 recante disposizioni di integrazioni al fine della semplificazione.
24. RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
Il Dr.Fabrizio Cerasoli, funzionario del Servizio Ambiente e Agricoltura è responsabile del
procedimento relativo alla misura 2.2.1. ” Primo imboschimento dei terreni agricoli” del PSR Marche
2007-2013.
Ai sensi della legge 241/1990 e s.m.i, il procedimento si intende avviato il primo giorno lavorativo utile
successivo alle scadenze fissate per la presentazione delle domande da parte dei soggetti richiedenti.
La presente ha valore di comunicazione di avvio del procedimento nei confronti dei richiedenti.
25. DISPOSIZIONI GENERALI
Per quanto non specificato nel presente atto, si applicano le norme e disposizioni contenute nel
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 e le vigenti disposizioni comunitarie, nazionali e regionali.
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ANNO XLV • N. 83
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Modello a)/misura 221
DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA
ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 445 del 28/12/2000
Il/La sottoscritto/a………………………………………, nato a…………………………..…(Prov. ……)
il………………………..C.F…………………….…………,P.IVA……………………………………………
residente in via ……………………………………….., Comune di ………...……………….(Prov…….)
in riferimento alla domanda di aiuto presentata dal ………………………………………………………………….
domanda per accedere agli aiuti previsti dalla Misura 2.2.1 “Primo imboschimento di terreni agricoli” del
PSR Marche 2007/13 per l’annualità 2014, ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 445 del 28/12/2000,
consapevole che in caso di dichiarazione mendace o non conforme al vero incorrerà nelle sanzioni previste
dall’articolo 76 del DPR 445/2000 e nella perdita dei benefici ai sensi dell’articolo 75 del medesimo decreto.
DICHIARA
in qualità di proprietario/comproprietario/affittuario/usufruttuario delle superfici agricole oggetto della
domanda di aiuto sotto indicate:
Comune
x
x
x
Foglio
Particella
Superficie
di essere a conoscenza e di acconsentire all’effettuazione degli interventi richiesti ;
che l’area distinta al catasto terreni (particella/e – foglio/i catastale/i – Comune/i), oggetto di richiesta di
aiuto ai sensi della Misura 2.2.1., è di proprietà/comproprietà/in affitto/in usufrutto dello sottoscrivente ed
è libera da qualsiasi vincolo e diritto d’uso;
di essere a conoscenza che i terreni resteranno gravati dalle prescrizioni e dai vincoli previsti dalla
misura 2.2.1. e dalla relativa normativa comunitaria, nazionale e regionale.
Luogo e data………………..
FIRMA
_________________________________________
(La sottoscrizione deve essere accompagnata dalla
copia del documento di identità personale)
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ANNO XLV • N. 83
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Modello b)/misura 221
DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA
ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR 445 del 28/12/2000
Il/La sottoscritto/a…………………………………… nato/a a……………………………..…(Prov. ……)
il………………………..C.F…………………….…………,P.IVA……………………………………………
residente in via ……………………………………….., Comune di ………...……………….(Prov…….)
presentando la domanda per accedere agli aiuti previsti dalla Misura 2.2.1 “Primo imboschimento di
terreni agricoli” del PSR Marche 2007/13 per l’annualità 2014, ai sensi degli articoli 46 e 47 del DPR
445 del 28/12/2000, consapevole che in caso di dichiarazione mendace o non conforme al vero incorrerà
nelle sanzioni previste dall’articolo 76 del DPR 445/2000 e nella perdita dei benefici ai sensi dell’articolo
75 del medesimo decreto.
DICHIARA
- che la superficie oggetto di imboschimento con la sopra citata domanda di aiuto ricade sui seguenti fogli e
particelle del catasto terreni ed è stata utilizzata nelle ultime tre annate agrarie antecedenti la data di
presentazione della domanda, così come riportato nel seguente prospetto:
Comune
Foglio
Particella
Coltura effettuata
Anno
Anno
Anno
- di essere a conoscenza che la modifica delle condizioni di accesso ed il mancato rispetto degli obblighi
comporta la decadenza o la revoca del contributo per l’imboschimento e dei premi annuali e pluriennali per
la manutenzione e per la perdita di reddito.
Il/La sottoscritto/a infine
DICHIARA
- di impegnarsi a comunicare tempestivamente, mediante raccomandata con avviso di ricevimento, le
eventuali variazioni di recapito per le comunicazioni;
- di essere a conoscenza di tutte le disposizioni adottate con il bando della Misura 2.2.1 del PSR Marche
2007/13 – anno 2014, nonché quelle richiamate dallo stesso bando.
Luogo e data………………..
FIRMA
_________________________________________
(La sottoscrizione deve essere accompagnata dalla
copia del documento di identità personale)
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Modello c)/misura 221
Misura 2.2.1 “Primo imboschimento di terreni agricoli” del PSR Marche 2007/13 - annualità 2014
SCHEDADICALCOLODELRISCHIOEROSIONEDELSUOLO
ASCALADICAMPO
espressointonnellate/ha/anno
A=R*K*L*S*C*P*M
EquazionediriferimentoRUSLE–RevisedUniversalSoilLossEquation(Ton/ha):
SEZIONE1–IDENTIFICAZIONE“UNITA’DIPAESAGGIOAZIENDALE”(UPA)
DenominazioneAzienda/Titolaredell’UnitadiPaesaggioAziendale(UPA)
UPAin
Località
Prov.
Comune/i
proprietàaffittoaltro:(specificare)
SuperficieAgricolaUtilizzataperinvestimentoha
Numeroidentificativodell’UPA:
SuperficieAgricolaUtilizzatatotaledell’UPAha
Riferimenticatastali–elencoterreni:
Comune
Foglio
Particella
Superficieinteressatamq.
_______
Comune:________________rif.domandaaiuto________________rif.impegni
SEZIONE2ͲUBICAZIONEGEOGRAFICADELL’UNITA’DIPAESAGGIOAZIENDALE
PerUnitàdiPaesaggioAziendale(UPA)sideveintendere:“unaporzionediterrenoidentificabileinscala
1:2.000chesiaomogeneaperlecaratteristichefisiche,ambientaliedigestionedeiterreniagricoli”.Aifini
dellavalutazionedeltassodierosionedelsuoloannuoascaladicampo,ifattorichedicertodeterminano
unadiversadelineazionedelleUPAsono:
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ANNO XLV • N. 83
Ͳ corpi aziendali non contigui; Ͳ diverse condizioni climatiche; Ͳ diverse condizioni topografiche; Ͳ diverse
caratteristichedeisuoli;Ͳdiversiordinamenticolturali.
PermaggioridettaglivediManualeUSLECalculator.
CartaTecnicaRegionale
Coordinatecentroide:
Lat.Nord(y) ..(Roma1940,GaussBoagaEST)1
Coordinatecentroide:
Long.Est(x) ..(Roma1940,GaussBoagaEST)
Sezione
StralcioC.T.R.
conevidenziato
ilLIMITEUPA
(scala1:10.000)
Stralcio
ESTRATTODi
MAPPA
conevidenziato
ilLIMITEUPA
(scala1:2.000)
SEZIONE3–VALUTAZIONEDELFATTORE“R”–EROSIVITA’DELLAPIOGGIA
L’erosivitàdellepioggerappresentalacapacitàdiasportazionedelsuolodapartedelleacquesuperficiali.
Talecapacitàèinfluenzatadall’energiacineticapropriadelleprecipitazioni,l’unitàdimisuraneldelfattore
RnelSistemaInternazionaledimisura(S.I.),èilMegaJoulepercentimetrodiprecipitazioneperettaroper
ora(MJ*cm/ha*h).
Ai fini dell’uniformità di valutazione i valori del fattore R dovranno essere desunti dalla cartografia
elaboratadall’OsservatorioRegionaleSuolisullabasedelleprecipitazionimediemensilirilevatedalServizio
Agrometeorologicoregionalegestitodall’Assam(AgenziaServiziSettoreAgroalimentaredelleMarche).La
mappa riporta le isolinee del fattore R è visibile in Google Earth e Google Maps, vedi Manuale USLE
Calculator.
Valore“R”(S.I.ͲMJ*cm/ha*h):
.
(risultatofogliodicalcolo“R”):
1
EPSG(GeodeticParameterDataste)num.3004,nome:MonteMario/Italyzone2;http://www.epsgͲregistry.org/
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ANNO XLV • N. 83
SEZIONE4–VALUTAZIONEDELFATTORE“K”–ERODIBILITA’DELSUOLO
Pererodibilitàdeisuolideveintendersilasuscettibilitàdiessiadessereerosi.Talequalitàèinfluenzatada
moltifattoricomelatessitura,permeabilità,sostanzaorganicaelastruttura.
Il valore del fattore K può essere individuato attraverso tre metodi (vedi Manuale USLE Calculator) a
secondadellivellodelleconoscenzedelsuolocheidentifical’appezzamento/UPAoggettodivalutazione.
Nell’ipotesidiutilizzareilmetodo“K_on_texture”idatinecessarisiriferisconoalla%diArgilla;%disabbia;
%disostanzaorganica.
Valore“K”(S.I.Ͳt*ha*h/ha*MJ*cm):
.
(risultatofogliodicalcolo“K_.....”):
SEZIONE5–VALUTAZIONEDELFATTORE“LS”–LUNGHEZZADELVERSANTEEPENDENZAMEDIA
Entrambiifattoripendenzaelunghezzadelversanteincidonosull’energiacineticaacquisitadalleacquedi
scorrimentosuperficiale.Tantomaggioresaràlapendenzaelalunghezzadelversantetantomaggioresarà
l’energiacineticaelacapacitàdelleacquediscorrimentosuperficialedistaccareleparticelledisuolo.
Per“lunghezzadelversante”sidovràintenderelalunghezzamediadell’UPAtenendocontodellasuaforma
geometricaenelladirezionedimassimapendenza.Nelcasodiformeirregolarilalunghezzamediadovrà
essere calcolata come media di diverse lunghezze relative al tracciato di profili quotati che meglio
descrivonolatopografiadell’UPAstessa.
Lunghezzamediadelversante(S.I.Ͳm):
.
.
(calcolataincampagna):
Valore“L”(adimensionale.):
(risultatofogliodicalcolo“LS”):
Anche per la “pendenza” si dovrà intendere la pendenza media dell’UPA tenendo conto della sua reale
topografia. Nel caso di morfologie irregolari la pendenza media dovrà essere calcolata come media delle
pendenzemisuratesutracciatidiprofiliquotatichemegliodescrivonolatopografiadell’UPA.
Per la misura delle pendenze potranno essere utilizzati diversi metodi e strumenti (vedi Manuale USLE
Calculator).
Pendenzamediadelversante(S.I.Ͳ%):
.
(calcolataincampagna):
Valore“S”(adimensionale.):
(risultatofogliodicalcolo“LS”):
____________________
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Valore“LS”(adimensionale.):
ANNO XLV • N. 83
.
(risultatofogliodicalcolo“LS”):
Stralcio
ORTOFOTO
conevidenziato
ilLIMITEUPA;e
profiliquotatiper
ilcalcolodiLeS
(scala1:2.000)
Coordinate(x,y)deiprofiliquotati:
Id.
Profilo
Quotato
Coordinataamonte
(Roma1940,GaussBoagaEST)
Lat.Nord(y) Lon.Est(x) ..
..
..
..
..
..
..
..
Coordinataavalle
(Roma1940,GaussBoagaEST)
Lat.Nord(y) Lon.Est(x) ..
..
..
..
..
..
..
..
SEZIONE 6 – VALUTAZIONE DEL FATTORE “C,P,M” – COLTIVAZIONE, PRATICHE ADOTTATE E TIPO DI
GESTIONE
Ai fini di questa valutazione i fattori “P” e “M” vengono posti per tutti pari ad 1 in modo che i valori di
rischio di erosione calcolati con l’equazione RUSLE dipendano esclusivamente da variabili ambientali e
quindiindipendentidalcomportamentodell’agricoltore.
Perquantoriguardainveceilfattore“C”sidovràfarriferimentoaiseguentivaloritabellari:
COLTIVAZIONE
FATTOREC
0.22
0.27
0.5
0.1
0.02
0.0006
0.003
0.007
Seminativoirriguo
Seminativoasciutto
Ortaggi
Frutteti
Foraggere
Arboretocopertura75Ͳ100%
Arboretocopertura45Ͳ75%
Arboretocopertura20Ͳ40%
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Vignetolavoratotralefile
Vignetolavoratotralefile(inerbimentoinvernalespontaneo)
Vignetoinerbitotralefile–copertura20%
Vignetoinerbitotralefile–copertura40%
Vignetoinerbitotralefile–copertura60%
Vignetoinerbitotralefile–copertura80%
Olivetononinerbito
Olivetoinerbito
Fonte:USLECalculator,P.BazzoffiͲCRAmodificata
Valore“C”(adimensionale.):
ANNO XLV • N. 83
0.65
0.35
0.2
0.1
0.042
0.013
0.1
0.02
.
(risultatofogliodicalcolo“C”):
SEZIONE7–CALCOLODELTASSODIEROSIONEDELSUOLOANNUOASCALADICAMPO
A=R*K*L*S*C*P*M
EquazioneuniversalediperditadisuoloRUSLE(Ton/ha):
R
K
L
S
C
P
M
MJ*cm/ha*h
t*ha*h/ha*MJ*cm
adim.
adim.
adim.
adim.
adim.
1.00
1.00
18575
A
t/ha
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SERVIZIO POLITICHE SOCIALI
E SPORT
_______________________________________________________
Decreto del Dirigente PF Prevenzione e
Promozione della Salute nei luoghi di vita
e di lavoro n. 14 del 21/08/2014.
DGR 1542-08; DPR 320-56; D.Lgs. 81-08.
Standard di sicurezza da adottarsi durante la
realizzazione delle Grandi Opere Infrastrutturali - Sistemi di comunicazione e di allarme da
installare in galleria.
IL DIRIGENTE PF PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI VITA E DI
LAVORO
omissis
DECRETA
- di approvare lo standard di sicurezza da adottarsi
durante la realizzazione delle Grandi Opere infrastrutturali: “sistemi di comunicazione e di allarme da installare in galleria” riportato nell’allegato 1 che fa parte integrante e sostanziale del presente decreto.
Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva
né può comunque derivare un impegno di spesa a
carico della Regione.
IL DIRIGENTE DELLA PF
Dr. Giuliano Tagliavento
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ANNO XLV • N. 83
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ANNO XLV • N. 83
ALLEGATO 1
Standard di sicurezza da adottarsi durante la realizzazione delle Grandi
opere infrastrutturali – Sistemi di comunicazione e di allarme da installare
in galleria.
Introduzione e campo di applicazione
Nei lavori in sotterraneo l’adozione di misure idonee a garantire una tempestiva ed efficace
gestione delle emergenze, costituisce uno dei capitoli più delicati della pianificazione della
sicurezza. Già alcuni decreti dirigenziali hanno toccato questo argomento fornendo indicazioni
sui “mezzi diesel in galleria: misure di prevenzione di igiene, sicurezza ed antincendio”, sul
“container interno di salvataggio e misure correlate”, e sul “veicolo per l’immediata
evacuazione del personale nelle situazioni di emergenza in galleria” (Decreti n.16/SPU e
17/SPU del 04.09.2013 e Decreto n.19/SPU del 06.09.2013).
Gli standard di sicurezza adottati con il presente decreto hanno lo scopo di fornire un ulteriore
elemento di definizione del quadro entro il quale deve collocarsi un idoneo sistema di gestione
delle emergenze.
Risulta quindi di primaria importanza predisporre un sistema di comunicazione efficace ed
immediatamente fruibile, che permetta ai lavoratori ed al personale addetto presente in
sotterraneo di comunicare con l’esterno.
La legislazione vigente (art.43, D.Lgs. 81/08 ed il DPR 320/56) prevede da parte del datore di
lavoro la costituzione di squadre con addetti addestrati alla gestione delle emergenze
aziendali, oltre all’organizzazione dei necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in
materia di pronto soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione delle emergenze.
Riguardo all’aspetto del pronto soccorso, è stata sperimentata, con positivo riscontro, sui
cantieri dell’asse viario SS77 Valdichienti - Quandrilatero Marche Umbria, una specifica
convenzione tra il sistema di soccorso sanitario pubblico (118 ASUR) ed il Contraente
generale dei lavori.
Gli addetti alla gestione delle emergenze (sicuristi), ad emergenza in atto, hanno la funzione di
porre in essere i primi interventi di soccorso e di azione antincendio, di allertare il cantiere e di
attivare il soccorso esterno secondo le indicazioni riportate negli specifici piani di emergenza.
Occorre tenere presente che le difficoltà nell’espletamento dell’azione di soccorso e
salvataggio e le difficoltà di raccordo tra le varie forze crescono con l’avanzare dello scavo per
il conseguente aumento della distanza dall’imbocco.
L’efficacia del sistema di soccorso nel suo insieme è funzione della rapidità d’intervento,
incisività d’azione, e collaborazione fra le varie figure, istituzionali ed aziendali chiamate ad
intervenire.
Un quadro così articolato e complesso, tra l’altro sperimentato con positivi risultati in
occasione delle attività esercitative di emergenza svolte negli assi viari marchigiani SS76 e
SS77 (Quadrilatero Marche Umbria), nell’ottica di realizzare un sistema integrato di gestione
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ANNO XLV • N. 83
delle situazioni di emergenza, richiede un adeguato sistema di comunicazione e di allarme.
Detto sistema deve garantire la possibilità di comunicare e ricevere informazioni su situazioni
di emergenza in atto sia per i lavoratori che si trovano al fronte che per quelli che percorrono la
galleria.
Il sistema di comunicazione deve altresì essere strutturato in modo da garantire il
collegamento telefonico rapido diretto tra il personale 115 e 118 che interviene in galleria e le
centrali operative di riferimento. E’ opportuno sottolineare che la funzione di collegamento tra
mezzo di intervento e centrale, sia esso 115 o 118, è essenziale per garantire l’operatività del
sistema di emergenza e le condizioni di sicurezza del personale impiegato.
Le norme di sicurezza per i lavori in sotterraneo prevedono, all’art. 11 del DPR 320/56,
l’installazione di dispositivi di segnalazione atti ad assicurare il collegamento dei posti di lavoro
con l’esterno. La norma tecnica INSAI (Svizzera) 88112 “Concetto di salvataggio per lavori
sotterranei” prevede, al codice misura 111, la predisposizione di un sistema telefonico con
accesso diretto alla rete locale.
Il D.Lgs. 5/10/2006, n.264, attuazione della direttiva 2004/54/CE in materia di sicurezza per le
gallerie della rete stradale transeuropea, “ha lo scopo di garantire un livello minimo sufficiente
di sicurezza agli utenti della strada nelle gallerie della rete stradale transeuropea mediante la
progettazione e l’adozione di misure di prevenzione atte alla riduzione di situazioni critiche che
possano mettere in pericolo la vita umana, l’ambiente e gli impianti della galleria, nonché
mediante misure di protezione in caso di incidente”. Risulta applicabile inoltre “a tutte le
gallerie situate nel territorio italiano appartenenti alla rete stradale transeuropea, di lunghezza
superiore a cinquecento metri già in esercizio, in fase di costruzione o allo stato di progetto”.
I requisiti minimi di sicurezza di cui all’Allegato II, prevedono, tra l’altro, stazioni-telefoni di
emergenza vicino ai portali e a interdistanze max 150 m per le gallerie nuove, non superiori a
250 m per gallerie esistenti.
Allo scopo, considerando che la presente nota riguarda l’ambiente di lavoro ed i lavoratori (che
avranno specifica formazione ed addestramento) impiegati in sotterraneo, i quali potranno
spostarsi attraverso gli specifici mezzi di servizio (“veicolo per l’immediata evacuazione del
personale nelle situazioni di emergenza in galleria”), non quindi gli utenti della strada in
presenza di traffico, si ritiene necessario ed adeguato ad affrontare le situazioni di emergenza
in sotterraneo, un sistema di comunicazione e di allarme realizzato secondo i criteri indicati di
seguito.
Descrizione e caratteristiche
Il sistema di comunicazione e di allarme da installare in galleria è costituito da:
x sistema di comunicazione e allarme all’avanzamento;
x sistema di comunicazione e allarme lungo la galleria;
x sistema di allarme all’imbocco.
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ANNO XLV • N. 83
Sistema di comunicazione e allarme all’avanzamento
Quando i lavori di scavo superano la progressiva di + m 300 dall’imbocco deve essere
installato, in prossimità dell’avanzamento, un sistema di comunicazione e di allarme costituito
da:
un sistema telefonico in grado di comunicare direttamente con il soccorso sanitario di
emergenza (118), i Vigili del Fuoco (115) e gli uffici di cantiere posti all’esterno della
galleria. Il sistema telefonico deve essere dotato di una linea dedicata (direttamente
collegata alla rete fissa nazionale), separata e funzionalmente indipendente da quella delle
altre postazioni e dalla linea di servizio comunemente utilizzata al fronte per le necessità
inerenti l’attività produttiva. Nel sistema telefonico di emergenza non è ammesso l’utilizzo
dei numeri brevi;
un pulsante di allarme ad azionamento manuale;
un dispositivo acustico e luminoso collegato al pulsante di allarme dell’avanzamento o di
galleria.
L’area in cui sono installati il telefono di emergenza ed il pulsante di allarme deve essere
illuminata mediante illuminazione di sicurezza (i punti luce della postazione devono emettere
luce di colore verde – colore di sicurezza previsto per la segnaletica di salvataggio e soccorso
dal D.Lgs.81/08).
Opportuni cartelli segnaletici e di istruzione devono essere posti in prossimità del telefono e
del pulsante di allarme.
Sistema di comunicazione e allarme lungo la galleria
Lungo lo sviluppo della galleria, con passo di m 500 a partire dall’imbocco, devono essere
realizzate delle “postazioni SOS” (colonnine) costituite da:
un sistema telefonico in grado di comunicare direttamente con il soccorso sanitario (118),
con i Vigili del Fuoco (115) e con gli uffici di cantiere. Il sistema telefonico di ogni
postazione SOS deve essere dotato di una linea dedicata (direttamente collegata alla rete
fissa nazionale,) separata e funzionalmente indipendente da quella delle altre postazioni e
dalla linea di emergenza a servizio dell’avanzamento. Nel sistema telefonico di emergenza
non è ammesso l’utilizzo dei numeri brevi;
un pulsante di allarme ad azionamento manuale;
un dispositivo acustico e luminoso attivato da uno qualunque dei pulsanti di allarme.
La postazione SOS deve essere illuminata mediante illuminazione di sicurezza (i punti luce
della postazione SOS devono emettere luce di colore verde – colore di sicurezza previsto per
la segnaletica di salvataggio e soccorso dal D.Lgs.81/08).
Su ogni postazione SOS deve essere installato un cartello di adeguate dimensioni che riporti
le istruzioni d’uso, i numeri da chiamare e i dati essenziali da fornire in caso di richiesta di
intervento al 115 al 118 per individuare il punto da cui arriva la chiamata:
18579
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ANNO XLV • N. 83
denominazione della galleria (intesa come sigla del cantiere di riferimento e nome per
esteso della galleria; es. “Yankee 5 – galleria Muccia Sud”);
progressiva della galleria espressa in metri.
Sistema di allarme all’imbocco della galleria
All’imbocco della galleria, di norma in prossimità del paramento destro, deve essere posto un
dispositivo acustico e di segnalazione visiva a luce rossa collegato ai pulsanti di allarme. Il
dispositivo acustico e di segnalazione visiva a luce rossa sarà inoltre replicato in zona
presidiata del cantiere all’esterno della galleria.
Un cartello posto in prossimità del segnale deve illustrare il significato dell’allarme e informare
le persone in transito sui comportamenti da adottare in condizioni di emergenza.
Nelle gallerie grisutose tale segnale dovrà essere distinto da quello connesso con il sistema di
monitoraggio del gas.
Le caratteristiche impiantistiche del sistema di comunicazione e di allarme devono essere
congruenti con i requisiti di sicurezza richiesti dalla classificazione delle gallerie in relazione al
rischio grisù.
Il sistema di allarme connesso al rischio grisù costituisce impianto separato dal presente ed è
disciplinato da altro decreto.
Sul funzionamento del sistema di comunicazione predisposto e sulle procedure di attivazione
del sistema di allarme deve essere data puntuale informazione e formazione a tutti i lavoratori
che operano in galleria.
Per i lavoratori addetti al primo soccorso, evacuazione e antincendio (sicuristi) la
sperimentazione del sistema dovrà essere oggetto di esercitazioni pratiche, secondo una
tempistica in grado di garantire che:
il sistema di comunicazione predisposto e l’intero Sistema di Gestione dell’Emergenza resti
efficiente ed adeguato all’evoluzione della situazione;
i sicuristi e tutto il personale acquisiscano, mantengano ed adeguino nel tempo la capacità
di adottare comportamenti adeguati a gestire le emergenze;
la periodicità deve essere idonea in relazione al livello di rischio, alle caratteristiche del
cantiere e del personale, e comunque almeno annuale per le esercitazioni considerando i
vari tipi di scenario incidentale previsto (incendio, venuta di grisù, infortunio, ecc.), e
semestrale per gli addestramenti;
specifiche esercitazioni devono essere effettuate quando intervengono modifiche che
hanno risvolti ritenuti significativi sulla gestione delle emergenze o sui rischi e possibili
scenari di emergenza (cambiamenti organizzativi, modifiche delle attrezzature o impianti,
modifiche al Piano di Emergenza, significativo turn over del personale o delle squadre
addette all’emergenza);
per il personale neoassunto e in caso di cambio mansione devono essere effettuati
specifici addestramenti all’uso dei singoli apprestamenti di emergenza personali e collettivi;
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ANNO XLV • N. 83
esercitazioni e/o addestramenti aggiuntivi devono essere svolti ogniqualvolta si rilevino
carenze che abbiano significative ricadute sulla gestione dell’emergenza.
Devono essere previste verifiche periodiche dell’efficienza del sistema da integrare con
verifiche straordinarie quando a seguito di eventi si presumano danneggiamenti del sistema.
A tal fine deve essere individuato un operatore incaricato dell’attività di verifica, della
registrazione dei controlli e dei relativi esiti.
Indicazioni aggiuntive
In corrispondenza di ciascuna postazione SOS del sistema di comunicazione ed allarme, sarà
installato un estintore portatile conforme alla normativa vigente in relazione della classe di
incendio, del livello di rischio del luogo di lavoro e del personale addetto all’uso (in situazioni
ordinarie si ritiene idoneo un estintore a polvere ABC da 6 kg).
Tale estintore non è da considerarsi sostitutivo di altri eventuali estintori, anche carrellati, la cui
maggiore capacità estinguente può risultare necessaria in relazione alla valutazione dei rischi
per il luogo di lavoro, secondo i criteri di scelta che devono tenere in considerazione, le
caratteristiche fisico-chimiche delle sostanze presenti, il tipo di attrezzature, i pericoli per la
salute e la sicurezza delle persone, la dimensione del focolaio in funzione del tipo di
intervento, i problemi di ventilazione, nonché l’eventuale incompatibilità delle sostanze
presenti.
Riferimenti
D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
D.Lgs. 265/06
D.M. 7/01/05
D.M. 10/03/98
D.P.R. 320/56
Nota interregionale E.R./T. prot. n° 10319/PRC del 13/03/00 e s.m.i.
Nota interregionale E.R./T. prot. n° 21093/PRC del 26/05/03 e s.m.i.
18581
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
_______________________________________________________
Decreto del Dirigente PF Prevenzione e
Promozione della Salute nei luoghi di vita
e di lavoro n. 15 del 21/08/2014.
DGR 1542-07; DPR 320-56; D.Lgs.81-08.
Standard di sicurezza Grandi Opere. Container esterno per l’attrezzatura di emergenza
durante i lavori di scavo delle gallerie ed individuazione del Punto di Coordinamento Avanzato (PCA) dei soccorsi.
IL DIRIGENTE PF PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI VITA E DI
LAVORO
omissis
DECRETA
- di approvare lo standard di sicurezza da adottarsi
durante la realizzazione delle Grandi Opere infrastrutturali: Container esterno per l’attrezzatura
di emergenza durante i lavori di scavo delle gallerie ed individuazione del Punto di Coordinamento Avanzato (PCA) dei soccorsi riportato
nell’allegato 1 che fa parte integrante e sostanziale del presente decreto.
Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva
né può comunque derivare un impegno di spesa a
carico della Regione.
IL DIRIGENTE DELLA PF
Dr. Giuliano Tagliavento
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ANNO XLV • N. 83
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
ALLEGATO 1
Standard di sicurezza da adottarsi durante la realizzazione delle Grandi
opere infrastrutturali – Container esterno per l’attrezzatura di emergenza
durante i lavori di scavo delle gallerie ed individuazione del Punto di
Coordinamento Avanzato (PCA) dei soccorsi.
La Regione Marche-ARS ha già approvato lo standard di sicurezza riguardante il
“Container interno di salvataggio” (Decreto n.17/SPU del 04/09/2013), quale elemento
qualificante di un più ampio sistema di salvataggio da adottarsi a partire dai 1000 di
avanzamento del fronte di scavo di una galleria.
Con l’approvazione del presente standard di sicurezza si ritiene di integrare il sistema di
salvataggio, fornendo ulteriori indicazioni tecniche riguardanti le dotazioni del container
esterno per l’attrezzatura di emergenza, oltre ad indicare le principali caratteristiche del punto
(luogo) di coordinamento dei soccorsi (PCA) in cantiere, in riferimento anche ai requisiti minimi
del sistema di gestione delle emergenze (p.to 4.9) richiamati nel Decreto 14/SPU del
4/09/2013 (Coordinamento della sicurezza nella realizzazione delle Grandi Opere).
In questo contesto, le caratteristiche e le dotazioni minime previste oltre alle relative
funzioni, correlate alle misure organizzative, devono essere comprese nella redazione del
Piano di Evacuazione e di Emergenza con lo scopo di dare attuazione agli obiettivi di tutela
prefissati.
CONTAINER ESTERNO
Scopo
Container dedicato a custodire le attrezzature di salvataggio e di primo soccorso a
disposizione dei sicuristi (lavoratori designati per il salvataggio, la lotta antincendio e
l’emergenza) che intervengono dall’esterno in galleria.
Descrizione e caratteristiche
- deve essere collocato in prossimità dell’imbocco della galleria ed essere immediatamente
accessibile e facilmente individuabile, preferibilmente di colore chiaro;
- l’area prospiciente l’ingresso deve essere servita da illuminazione di sicurezza;
- deve riportare sui fianchi la scritta “Attrezzature di emergenza” nonché un cartello
luminescente a fondo verde riportante la scritta “Attrezzature di emergenza” e uno a fondo
rosso riportante la scritta “Attrezzature antincendio”;
- deve essere dotato all’interno di: materiale di primo soccorso di cui al successivo punto 1,
attrezzature di salvataggio di cui ai successivi punti 2, 3, 4; materiale antincendio di cui al
punto 5; due panche; illuminazione, anche di sicurezza; elenco riportante le attrezzature
presenti;
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-
-
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
sulla parete esterna deve essere affissa una planimetria quale elaborato (tra quelli previsti
nel Piano di Emergenza) utile per una corretta gestione dell’emergenza, in cui siano
indicate oltre alle vie di accesso, anche la dislocazione nel cantiere, galleria compresa,
delle attrezzature e impianti di estinzione incendi, postazioni SOS, container interno di
salvataggio, dispositivi di sezionamento dei principali impianti, eventuale elisuperficie, aree
dedicate alla sosta dei mezzi di soccorso, Punto di coordinamento avanzato dei soccorsi
(PCA – descritto di seguito);
la temperatura massima interna del container non deve superare i valori stabiliti dai
costruttori per la conservazione delle attrezzature contenute nel container stesso.
Note
Se il container é chiuso a chiave, la stessa deve essere immediatamente disponibile nei
pressi della porta di accesso e ben segnalata.
Riferimenti:
x D.P.R. 320/56, art. 101
x D.Lgs.81/08, art.18, c.1, lett.h) e t); art.43; 45 e 46.
1. MATERIALE DI PRIMO SOCCORSO
1.1 Materiale sanitario
Scopo
Permettere il primo soccorso da parte del personale aziendale adeguatamente formato e
periodicamente addestrato.
Descrizione e caratteristiche
- 1 collare cervicale multimisura
- 1 cassetta di medicazione
- 2 maschere oro-nasali per respirazione bocca - bocca
- 1 confezione di guanti in lattice monouso
- 5 coperte termiche in metallina.
Indicazioni aggiuntive
L’intero materiale deve essere custodito dentro il container esterno per l’attrezzatura di
emergenza (oltre a quanto già custodito nel container interno di salvataggio, ove previsto),
facilmente individuabile e accessibile ed adeguatamente protetto da imbrattamenti e urti
accidentali.
Riferimenti:
x D.Lgs.81/08, art.43, comma 1, lett. e)
x D.Lgs.81/08, art.45, commi 1, 2, 3
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
2. AUTORESPIRATORI
Scopo
Garantire ad ogni sicurista in turno aria respirabile in quantità tale da permettergli di
effettuare interventi di soccorso in caso di atmosfere irrespirabili.
Descrizione
Dispositivo di supporto alla respirazione nel quale l’alimentazione di aria respirabile è
fornita da una o più bombole d’aria compressa ad alta pressione, con maschera.
Caratteristiche
- devono essere compatibili con le attrezzature in uso da parte degli Enti di soccorso;
- le caratteristiche devono essere concordate con gli Enti di soccorso.
Indicazioni aggiuntive
Gli autorespiratori devono essere:
- protetti dagli urti e dall’inquinamento ambientale;
- correttamente puliti e disinfettati;
- in dotazione individuale non personale (numero di autorespiratori pari al numero dei
sicuristi in turno);
- già “pronti all’uso” (riposti in posizione verticale, completamente montati, con bombole
piene);
- chiaramente identificabili;
- dotati di una bombola di riserva piena per ogni autorespiratore;
- con maschere ed erogatore di soccorso pari al numero degli autorespiratori con doppia
utenza;
- posizionati:
¾ in numero di almeno 2 nel container esterno, a disposizione dei sicuristi presenti
all’esterno (oltre ad un numero di almeno 3 nel container/armadio di salvataggio interno,
a disposizione dei sicuristi presenti in galleria)
- custoditi e manutenuti secondo le indicazioni fornite dal fabbricante.
Riferimenti:
x D.P.R. 320/56
x norma UNI EN 529:2006
x norma UNI EN 12021:2000
3. BARELLA
Scopo
Consentire il trasporto in sicurezza dell’infortunato da parte dei sicuristi; integrare la
dotazione degli enti di soccorso esterni in presenza di più feriti.
18585
28 AGOSTO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
Descrizione e Caratteristiche
Barella toboga.
Nelle gallerie a rischio grisù di classe 1b, 1c e 2 (classificazione secondo il Decreto
n.18/SPU del 06/09/2013) deve essere idonea all’ambiente (tale da evitare la produzione di
scintille e i rischi elettrostatici).
4. ALTRA ATTREZZATURA
Lampade portatili, corde, moschettoni, piede di porco, cesoie, piccone, ascia, guanti
anticalore, completo antifiamma, coperta antifiamma, caschi antincendio con visiera.
Scopo
- permettere l’esecuzione degli interventi di salvataggio, da parte dei sicuristi;
- integrare la dotazione degli enti di soccorso esterni.
Caratteristiche
- corde: lunghe almeno 20 m, in kevlar, anticalore.
Indicazioni aggiuntive
- lampade, completo antifiamma, caschi antincendio con visiera e guanti anticalore devono
essere disposti:
¾ almeno 2 dotazioni nel container esterno (oltre ad almeno 3 dotazioni nel container di
salvataggio / armadio interno)
- corda, moschettoni, cesoia, piede di porco, piccone, ascia, coperta antifiamma devono
essere collocati (oltre che nel container interno/armadio) nel container esterno;
- deve essere sempre garantita la piena carica delle batterie delle lampade portatili.
5. MATERIALE ANTINCENDIO
5.1 Tubazioni flessibili (manichette)
Scopo
Consentire l’intervento su un incendio da distanza ravvicinata da parte del personale che
opera all’interno della galleria. In particolare estendere la possibilità di protezione della rete
idrica antincendio fissa a zone altrimenti non raggiungibili.
Descrizione
Attrezzatura antincendio costituita da tubazione flessibile completa di raccordo di
lunghezza normalizzata.
Caratteristiche
Lunghezza massima della tubazione flessibile pari a 20 m e diametro DN 45.
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Indicazioni aggiuntive
In galleria ogni 50 m sono presenti degli idranti a muro (vedi Decreto n.15/SPU del
04/09/2013 sulle caratteristiche della rete idrica antincendio). Non sempre è possibile garantire
il passo di 50 m tra un idrante ed il successivo (es. lavori di getto che richiedono la rimozione
di un idrante, impossibilità di seguire l’avanzamento del fronte con l’installazione progressiva
degli idranti, ecc.). Occorre pertanto prevedere delle riserve di manichette da utilizzare in
condizioni di emergenza per aumentare il raggio di azione della rete idrica garantendo la
possibilità di irrorare con un getto d’acqua tutti i punti della galleria.
In particolare una riserva di n° 10 tubazioni elementari flessibili deve essere disponibile nel
container esterno per i sicuristi (oltre che in apposito armadio di colore rosso da ubicare in
prossimità dell’ultimo attacco di idrante verso il fronte. Detto armadio deve essere individuabile
attraverso l’apposizione di un cartello conforme al D.Lgs.81/08 Titolo V a fondo rosso e scritta
bianca riportante la dicitura “manichette”).
Riferimenti:
x norma UNI 10779:2007
x norma UNI EN 671-2:2012
5.2 Estintori portatili
Le caratteristiche dell’ambiente da proteggere fanno sì che debba essere massimizzata la
possibilità di un efficace intervento immediato su ogni principio d’incendio.
E’ quindi indispensabile una dotazione specifica di estintori portatili.
Scopo
Consentire il primo intervento sui principi d’incendio.
Descrizione
Mezzi estinguenti non carrellati trasportabili a mano.
Caratteristiche
I criteri di scelta devono tenere in considerazione le caratteristiche fisico-chimiche delle
sostanze presenti, il tipo di attrezzature, i pericoli per la salute e la sicurezza delle persone, la
dimensione del focolaio in funzione del tipo di intervento, i problemi di ventilazione, nonché
l’eventuale incompatibilità delle sostanze presenti.
Nelle situazioni ordinarie si ritengono idonei almeno n.2 estintori portatili a polvere ABC da
6kg conformi alla normativa vigente in relazione della classe di incendio, del livello di rischio
del luogo di lavoro e del personale addetto all’uso.
Indicazioni aggiuntive
gli estintori devono:
- essere in numero e caratteristiche adeguate vicino ad ogni altra fonte di innesco secondo
le valutazioni del caso;
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-
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
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essere posizionati in modo da risultare facilmente raggiungibili, segnalati e permetterne un
agevole sganciamento;
Riferimenti:
x D.M. 7/01/2005
x norma UNI EN 3-10:2010
x norma UNI EN 3-7:2008
PUNTO DI COORDINAMENTO AVANZATO DEI SOCCORSI (PCA)
Deve essere individuato un punto (luogo) di coordinamento dei soccorsi in cantiere, dove
effettuare il coordinamento unitario della gestione dell’emergenza fra i soggetti coinvolti
(dell’azienda e dei soccorritori esterni).
Tale luogo deve avere le seguenti caratteristiche:
- essere collocato in prossimità dell’imbocco della galleria;
- essere possibilmente collocato in vicinanza dell’interruttore generale dell’alimentazione
elettrica;
- essere facilmente accessibile;
- essere convenientemente segnalato;
- essere dotato di illuminazione di sicurezza;
- essere dotato di collegamento con la rete telefonica esterna e la linea telefonica interna
della galleria;
- contenere all’interno la planimetria del cantiere e le indicazioni necessarie per la
gestione delle emergenze (numeri telefonici, nominativi, ecc.);
- avere la possibilità di visionare le registrazioni del sistema di monitoraggio e
registrazione grisù ove l’impianto è previsto.
Riferimenti:
x Nota interregionale E.R./T. prot. n° 21093/PRC del 26/05/03 e s.m.i.
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_______________________________________________________
Decreto del Dirigente PF Prevenzione e
Promozione della salute nei luoghi di vita
e di lavoro n. 16/SPU del 21/08/2014.
DGR 1542-08; DPR 320-56; D.Lgs. 81-08.
Standard di sicurezza da adottarsi durante la
realizzazione delle Grandi Opere Infrastrutturali - Dotazioni ed impianti di sicurezza da
mantenere in essere al termine dei lavori di
scavo delle gallerie.
IL DIRIGENTE PF PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI VITA E DI
LAVORO
omissis
DECRETA
- di approvare lo standard di sicurezza da adottarsi
durante la realizzazione delle Grandi Opere infrastrutturali: Dotazioni ed impianti di sicurezza da
mantenere in essere al termine dei lavori di scavo delle gallerie riportato nell’allegato 1 che fa
parte integrante e sostanziale del presente decreto.
Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva
né può comunque derivare un impegno di spesa a
carico della Regione.
IL DIRIGENTE DELLA PF
Dr. Giuliano Tagliavento
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ANNO XLV • N. 83
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ANNO XLV • N. 83
ALLEGATO 1
Standard di sicurezza da adottarsi durante la realizzazione delle Grandi
opere infrastrutturali – Dotazioni ed impianti di sicurezza da mantenere in
essere al termine dei lavori di scavo delle gallerie.
1. Principi generali
Al termine dei lavori di scavo (abbattimento del diaframma di separazione tra due tratti
contigui di galleria ovvero sbocco della galleria all’aperto) e di rivestimento della galleria, si
pone il problema di garantire la permanenza delle medesime condizioni di sicurezza per tutto
il personale che a vario titolo deve successivamente accedere in sotterraneo.
In particolare si fa riferimento sia alle operazioni di “rifinitura” (completamento nicchie,
misurazioni, ripristini per non conformità, ecc.) sia alle successive fasi di allestimento
dell’impiantistica e dotazioni definitive.
Tali standard di sicurezza devono essere garantiti fino a che la galleria è considerata,
ancorché finita sotto certi punti di vista, accessibile. Diversamente, la galleria deve essere
chiusa e resa materialmente inaccessibile.
Esistono differenze di lavorazioni residue da effettuare e di condizioni al contorno (numero e
disposizione degli accessi, caratteristiche dei sistemi e degli impianti di ventilazione,
praticabilità delle vie di accesso, presenza agli imbocchi di cantieri industriali ancora attivi,
caratteristiche delle sezioni, classificazione della galleria in relazione al rischio grisù, ecc.) che
possono comportare diverse condizioni di rischio.
Le soluzioni specifiche devono essere definite in sede locale tenuto conto delle relative
peculiarità.
Il presente documento intende fornire criteri ed elementi di carattere generale che devono
trovare applicazione nella definizione delle soluzioni specifiche, relativamente alle varie
tipologie di impianti e dotazioni di sicurezza ed emergenza.
2. Rete antincendio
La rete antincendio, con le caratteristiche funzionali previste nel Decreto n.15/SPU del
4/09/2013, deve essere mantenuta in essere il più a lungo possibile compatibilmente con lo
sviluppo delle installazioni impiantistiche definitive.
Al momento della dismissione deve essere data comunicazione ai Vigili del Fuoco.
3. Sistemi di comunicazione e di allarme per chiamate di emergenza (postazioni SOS)
Il sistema di comunicazione e allarme, con le caratteristiche funzionali di cui al Decreto
14|SPU del 21.08.2014, deve essere mantenuto in essere il più a lungo possibile
compatibilmente con lo sviluppo delle installazioni impiantistiche definitive.
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ANNO XLV • N. 83
All’atto del completamento del rivestimento della galleria, acquisito il parere del Responsabile
del Monitoraggio sulla ragionevole certezza della cessazione dei fenomeni di emissione di
grisù, si può procedere al declassamento della galleria riguardo al rischio grisù.
È’ pertanto possibile, nelle condizioni di cui sopra, sostituire le varie postazioni allestite in
esecuzione a sicurezza contro il pericolo di esplosione (AD) con postazioni di tipo ordinario.
All’atto dello smantellamento, per i lavori e le opere da effettuarsi successivamente, devono
essere disponibili sistemi alternativi per la comunicazione con l’esterno.
4. Impianto di illuminazione
L’impianto di illuminazione di galleria comprensivo dell’illuminazione di sicurezza deve essere
mantenuto in esercizio il più a lungo possibile compatibilmente con lo sviluppo delle
installazioni impiantistiche definitive.
All’atto del completamento del rivestimento della galleria, acquisito il parere del Responsabile
del Monitoraggio sulla ragionevole certezza della cessazione dei fenomeni di emissione di
grisù, si può procedere al declassamento della galleria riguardo al rischio grisù.
È’ pertanto possibile, nelle condizioni di cui sopra, sostituire l’impiantistica allestita in
esecuzione a sicurezza contro il pericolo di esplosione (AD) con impiantistica di tipo ordinario.
All’atto dello smantellamento, per i lavori e le opere da effettuarsi successivamente, devono
essere disponibili sistemi alternativi di illuminazione ordinaria e di sicurezza.
4.1 CARATTERISTICHE ALIMENTAZIONE ELETTRICA DI SICUREZZA
L’alimentazione elettrica di attrezzature ed impianti essenziali ai fini della sicurezza deve
essere garantita anche in assenza della ordinaria alimentazione di rete.
4.1.1 Illuminazione di emergenza di sicurezza
Scopo
Garantire, alle persone presenti in galleria, appropriate condizioni di visibilità, in caso di
mancanza dell’alimentazione della illuminazione normale della galleria:
- nelle aree a rischio (tra le quali sono da includere ad esempio il fronte, il cassero per il
getto del rivestimento, il carro per l’impermeabilizzazione), al fine di consentire
l’espletamento delle procedure di arresto delle lavorazioni in sicurezza;
- lungo le vie di esodo, sia per percorrere in sicurezza le vie di evacuazione sia per garantire
l’individuazione dei mezzi, delle attrezzature di soccorso, dei presidi antincendio;
- delle postazioni per le comunicazioni (postazioni SOS, compresa quella all’interno del
container di salvataggio).
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Caratteristiche tecniche
L’illuminazione di sicurezza deve essere realizzata mediante corpi illuminanti che entrino
in funzione senza soluzione di continuità al mancare dell’alimentazione normale. I corpi
illuminanti devono essere autoalimentati, devono garantire autonomia per almeno 1 ora e
avere grado di protezione idoneo all’ambiente in cui sono installati.
Note
La manutenzione deve prevedere scariche degli accumulatori secondo le indicazioni del
costruttore o almeno ogni tre mesi.
Riferimenti:
D.Lgs.81/08
D.Lgs.81/08 titolo XI
norma UNI EN 1838:2013
Decreto ARS n.18/SPU del 6/09/2013
4.1.2 Alimentazione di sicurezza di macchine ed impianti
Scopo
Garantire, in assenza di alimentazione ordinaria, l’alimentazione elettrica di macchine ed
impianti importanti ai fini della sicurezza (illuminazione normale, pompe, ventilatori) e di altri
impianti e macchine il cui mancato funzionamento può introdurre un rischio per il personale.
Caratteristiche
L’alimentazione deve essere in grado di entrare in funzione automaticamente, ossia senza
necessità di intervento del personale.
Note
La mancanza di alimentazione ordinaria deve essere comunicata al personale di cantiere.
Riferimenti:
D.P.R. 320/56, art. 35
norma CEI 64-8/3 (agg.V3/2011)
4.1.3.1
Alimentazione di sicurezza del sistema di monitoraggio grisù e del sistema
di comunicazione e allarme
Scopo
Garantire, in caso di mancanza dell’alimentazione ordinaria, l’alimentazione di sicurezza
del sistema di rilevamento ed allarme grisù, almeno al fronte, e delle postazioni SOS (allarme
e comunicazioni).
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Caratteristiche
L’impianto di monitoraggio ed allarme grisù deve disporre di un sistema di alimentazione
autonomo di tipo autoalimentato con batterie di autonomia tale da garantire la misura dei
fenomeni per almeno 3 ore.
L’alimentazione di sicurezza delle postazioni SOS deve garantirne il funzionamento per
una durata almeno equivalente a quella dell’alimentazione dell’illuminazione di sicurezza.
Riferimenti:
D.Lgs.81/08 titolo XI
norma CEI 64-8/3 (agg.V3/2011)
5. Impianti e sistemi di ventilazione
Gli impianti ed i sistemi di ventilazione comprese le canalizzazioni lungo la galleria devono
essere mantenuti in esercizio fino a quando la galleria è un foro cieco.
Lo smantellamento degli impianti di ventilazione deve essere correlato con la necessità di
garantire una circolazione d’aria nella galleria così come configurata (dimensioni della sezione,
presenza di finestre, di pozzi di ventilazione, ecc.) in funzione anche delle lavorazioni da
eseguire.
In ogni caso, qualora il circuito di ventilazione sia connesso ad un fronte attivo di scavo,
occorre garantire la ventilazione di riflusso mediante l’installazione di opportuni setti di
separazione.
Riferimenti
Decreto ARS n.19/SPU del 6/08/2012
6. Sistema di monitoraggio gas
Il sistema di monitoraggio gas è previsto per le gallerie di classe 1b, 1c e 2, secondo gli
standard indicati nella nota tecnica di cui al Decreto ARS n.18/SPU del 6/09/2013.
All’atto del completamento del rivestimento della galleria, acquisito il parere del Responsabile
del Monitoraggio sulla ragionevole certezza della cessazione dei fenomeni di emissione di
grisù, si può procedere al declassamento della galleria riguardo al rischio grisù.
È’ pertanto possibile, nelle condizioni di cui sopra, smantellare il sistema di monitoraggio gas.
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7. Veicolo di evacuazione
Il veicolo di evacuazione deve essere presente quando la galleria è un foro cieco.
In caso di galleria passante può essere necessario mantenere in essere il veicolo di
evacuazione in relazione al rischio grisù per la realizzazione ad esempio di nicchie o in
relazione al rischio incendio.
Le gallerie passanti hanno due possibili vie di fuga. Qualora uno dei due accessi sia sbarrato
ed impedisca il passaggio delle persone occorre ripristinare la presenza del veicolo di
evacuazione.
Riferimenti
Decreto ARS n.19/SPU del 6/09/2013
8.
Container di salvataggio
Il container di salvataggio deve essere presente quando la galleria è un foro cieco di
lunghezza superiore ai 1000 m.
In caso di galleria passante, prima della sua dismissione, è opportuno valutare se il container
mantiene una funzione residua correlata con le particolari lavorazioni da ultimare e le
condizioni al contorno.
Riferimenti
Decreto ARS n.17/SPU del 4/09/2013
9.
Lavaocchi
Il lavaocchi deve essere presente durante la realizzazione della galleria (scavo e rivestimento).
Deve essere altresì presente nelle lavorazioni successive che comportano il rischio di
contaminazione da agenti chimici e fisici (es. operazioni di getto o di iniezioni di calcestruzzo
per la realizzazione delle nicchie).
MATERIALE DI PRIMO SOCCORSO - Lavaocchi di emergenza di tipo trasportabile
Scopo
Irrigare prontamente gli occhi in caso di contaminazione da agenti chimici (cemento,
additivi, disarmanti, ecc.) e fisici (polveri, corpi estranei).
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Descrizione
Fontanelle lavaocchi a gravità o pressione, in grado di erogare un flusso continuo di
lavaggio, da usare in galleria non essendo possibile installare sistemi di lavaggio di
emergenza di tipo fisso.
Caratteristiche
Il lavaocchi deve essere:
- facilmente trasportabile;
- dotato di serbatoio con autonomia e portata adeguate, riempito con soluzione isotonica;
- adeguatamente protetto da imbrattamenti ed urti accidentali; la capacità del serbatoio può
essere tale da consentire un solo utilizzo alla volta al fine di migliorare la trasportabilità e la
possibilità di protezione, a condizione che vengano assicurate la ricarica e la
sanitarizzazione;
- opportunamente segnalato;
- facilmente accessibile;
- collocato entro 50 m dalle zone dove si eseguono operazioni a rischio (spritz beton,
preconsolidamento, zone di esecuzione getti di calcestruzzo, operazioni di applicazione del
disarmante, ecc.) e quando è possibile all’interno del container di salvataggio.
Riferimenti:
norma UNI 10271:1994
10. Container esterno per l’attrezzatura di emergenza
Il container esterno è dedicato a custodire le attrezzature di salvataggio e di primo soccorso, a
disposizione dei sicuristi che intervengono in sotterraneo dall’esterno.
La sua presenza deve essere mantenuta il più a lungo possibile; orientativamente è uno degli
ultimi presidi da smantellare.
A galleria passante la dotazione del container può essere oggetto di revisione (ad esempio per
declassamento della galleria rispetto al rischio grisù).
La presenza del container è correlata alla eventuale dismissione dei cantieri e chiusura degli
accessi di galleria. In questo caso, essendo modificate le possibilità di intervento l’Azienda
deve informare gli Enti di soccorso esterni (118 e VV.F.).
Riferimenti
Decreto ARS n.15/SPU del 21.08.2014
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ANNO XLV • N. 83
11. Responsabilità del mantenimento in essere di impianti e attrezzature
Gli obblighi di sicurezza nei confronti dei lavoratori sono a carico del datore di lavoro.
La presenza degli impianti e dei presidi sopra riportati deve essere garantita anche nel caso di
avvicendamento di diverse imprese.
Come specificato nel paragrafo principi generali, le misure di sicurezza generali riportate nel
presente documento devono essere correlate con la specificità della galleria e delle lavorazioni
da effettuare.
In ogni caso si rammentano gli obblighi posti a carico del “committente”, attraverso le
disposizioni dell’art. 90 del D.Lgs. 81/08.
Riferimenti
D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
D.P.R. 320/56
Nota interregionale E.R./T. prot. n° 46299 del 19/09/2002 e s.m.i.
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
_______________________________________________________
Decreto del Dirigente PF Prevenzione e
Promozione della salute nei luoghi di vita
e di lavoro n. 17 del 21/08/2014.
DGR 1542-08; DPR 320-56; D.Lgs. 81-08.
Standard di sicurezza realizzazione Grandi
Opere Infrastrutturali - condizioni di sicurezza
durante il momento di abbattimento del diaframma di completamento dello scavo in galleria.
IL DIRIGENTE PF PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE NEI LUOGHI DI VITA E DI
LAVORO
omissis
DECRETA
- di approvare lo standard di sicurezza da adottarsi
durante la realizzazione delle Grandi Opere infrastrutturali: condizioni di sicurezza durante il
momento di abbattimento del diaframma di
completamento dello scavo in galleria riportato
nell’allegato 1 che fa parte integrante e sostanziale del presente decreto.
Si attesta inoltre che dal presente decreto non deriva
né può comunque derivare un impegno di spesa a
carico della Regione.
IL DIRIGENTE DELLA PF
Dr. Giuliano Tagliavento
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ANNO XLV • N. 83
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ANNO XLV • N. 83
ALLEGATO 1
Standard di sicurezza da adottarsi durante la realizzazione delle Grandi
opere infrastrutturali – Misure di sicurezza da garantire durante
l’operazione di abbattimento del diaframma di completamento dello scavo
di gallerie
Premessa
L’abbattimento del diaframma di completamento dello scavo è un momento caricato di forte
valenza simbolica (di conclusione dell’azione dell’uomo nel suo confronto con la natura) e che
solitamente viene festeggiato dalle maestranze con presenza, in alcuni casi, anche di pubblico
ed Autorità.
I lavori in sotterraneo richiedono particolari misure di sicurezza dettate dalla specificità dei
luoghi; queste misure devono essere mantenute efficienti anche durante la fase di
abbattimento dell’ultimo diaframma.
Nel caso in cui all’evento siano presenti pubblico ed Autorità, le misure di sicurezza devono
essere adeguate alla presenza di persone che non hanno conoscenza e dimestichezza con
l’ambiente di lavoro sotterraneo, considerando sia il numero degli spettatori presenti sia i
comportamenti che potrebbero verificarsi in situazioni di panico.
L’abbattimento del diaframma di completamento dell’opera si realizza nell’ambito di
diverse tipologie di scavo: fronte unico e fronti convergenti. Nella presente Nota si considera il
caso di abbattimento del diaframma di separazione fra due fronti convergenti
che si ritiene, in generale, il più problematico sotto il profilo della sicurezza.
E’ evidente che le indicazioni fornite devono essere correlate alla specificità dei luoghi e alle
metodologie impiegate per l’avanzamento.
Le indicazioni a seguire non prendono in considerazione il caso di gallerie classificate a rischio
grisù.
In tale evenienza le misure di sicurezza devono essere stabilite dopo avere consultato il
Responsabile del Monitoraggio gas.
Nelle gallerie soggette a rischio di emissioni di grisù, visto il pericolo di esplosione, si deve
evitare la presenza di non addetti ai lavori, per la difficoltà di fare rispettare le misure di
sicurezza.
Il livello delle misure di sicurezza deve essere stabilito in seguito ad un confronto tra l’Azienda
che esegue il lavoro di scavo, il Committente, il Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti
di Lavoro dell’ASUR, le Autorità di Pubblica Sicurezza coinvolte e gli Enti di Soccorso.
Descrizione e caratteristiche
1. Abbattimento con presenza di sole maestranze
In questo capitolo vengono descritte le misure di sicurezza da porre in essere, in entrambe
le gallerie non ancora comunicanti, qualora siano presenti all’abbattimento esclusivamente le
maestranze.
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ANNO XLV • N. 83
1.1 Pianificazione
Le misure di sicurezza devono essere definite, in tempo utile per la loro attuazione, in
relazione alla specifica tipologia del cantiere e devono prevedere la sospensione dei lavori non
correlati all’evento.
Il Piano di Sicurezza, aggiornato, deve essere trasmesso al Servizio di Prevenzione e
Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’ASUR in tempo utile per un preventivo esame e comunque
almeno 7 giorni prima dell’abbattimento.
1.2 Prevenzione e lotta antincendio
Il cantiere in sotterraneo deve essere sgomberato dal materiale e dalle attrezzature non
indispensabili all’abbattimento del diaframma e che risultino essere fonte di innesco e di
propagazione di incendio.
Prima dell’abbattimento si deve accertare, con una specifica verifica, l’effettiva presenza e
la funzionalità dei presidi antincendio, costituiti quantomeno da:
x rete antincendio: rete idrica, cassette degli idranti e riserva di 10 manichette (collocate
all’esterno della galleria nel container attrezzature per emergenza e in prossimità del
fronte);
x estintori portatili di primo intervento collocati nelle macchine operatrici, presso le
attrezzature presenti in galleria e presso le postazioni SOS.
1.3 Sistemi di salvataggio
Prima dell’abbattimento si deve accertare con una specifica verifica:
a) la funzionalità del container di salvataggio, delle dotazioni e dei presidi in esso contenuti;
b) la dislocazione e l’efficienza degli autosalvatori;
c) la disponibilità e la funzionalità del veicolo di evacuazione.
Inoltre deve essere garantito un numero di veicoli per lo sfollamento adeguato alle
persone presenti.
1.4 Illuminazione del sotterraneo
Prima dell’abbattimento si deve accertare con una specifica verifica:
a) la funzionalità dell’impianto di illuminazione;
b) la funzionalità dell’illuminazione di emergenza;
c) la funzionalità del gruppo elettrogeno.
1.5 Sistema di comunicazione e allarme
Prima dell’abbattimento si deve accertare con una specifica verifica la funzionalità del
sistema di comunicazione e allarme.
1.6 Presenza dei sicuristi in galleria
Nel cantiere deve essere garantita la presenza di un numero di sicuristi pari almeno a
quello normalmente disponibile durante l’esercizio ordinario.
1.7 Disciplina dell’accesso e della sosta in galleria
Devono essere rispettate le regole vigenti in sotterraneo:
a) il divieto di ingresso ai veicoli alimentati a benzina, GPL e gas naturale;
b) la sosta dei veicoli in galleria deve avvenire su un solo lato in modo da lasciare sempre
libera la via di transito e orientando i veicoli verso l’uscita.
1.8 Dispositivi di protezione individuale
Devono essere indossati da parte di tutte le persone presenti in sotterraneo:
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
a) indumenti ad alta visibilità;
b) elmetto di protezione e calzature di sicurezza.
2. Abbattimento con presenza di pubblico
In questo capitolo vengono descritte le misure di sicurezza da porre in essere, in entrambe
le gallerie non ancora comunicanti, qualora siano presenti all’abbattimento oltre alle
maestranze anche pubblico, con eventuale presenza di minori ed anziani, e Autorità.
2.1 Pianificazione
Le misure di sicurezza devono essere definite in relazione alla specifica tipologia del
cantiere, devono prevedere la sospensione dei lavori non correlati all’evento e devono essere
stabilite in seguito ad un confronto tra l’Azienda che esegue il lavoro di scavo, il Committente,
il Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’ASUR, le Autorità di Pubblica
Sicurezza coinvolte e gli Enti di Soccorso.
Devono essere stabilite procedure di emergenza per evacuare in sicurezza il pubblico dal
sotterraneo.
Le attività preparatorie devono comprendere almeno un momento di organizzazioneaggiornamento col personale operativo direttamente coinvolto.
Il numero massimo di persone presenti in sotterraneo deve essere predeterminato ed
indicato nell’aggiornamento del Piano di Sicurezza. Le misure di sicurezza devono essere
correlate ed adeguate a tale numero massimo.
L’aggiornamento del Piano di Sicurezza, deve essere trasmesso almeno 7 giorni prima
dell’abbattimento al Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’ASUR.
Copia del Piano deve essere inviata al Prefetto.
2.2 Lotta antincendio
Il cantiere in sotterraneo deve essere sgomberato dal materiale e dalle attrezzature non
indispensabili all’abbattimento del diaframma e che risultino essere fonte di innesco e di
propagazione di incendio.
Prima dell’abbattimento si deve accertare, con una specifica verifica, l’effettiva presenza e
la funzionalità dei presidi antincendio, costituiti quantomeno da:
x rete antincendio: rete idrica, cassette degli idranti e riserva di 10 manichette (collocate
all’esterno della galleria nel container attrezzature per emergenza e in prossimità del
fronte);
x estintori portatili di primo intervento collocati nelle macchine operatrici, presso le
attrezzature presenti in galleria e presso le postazioni SOS.
2.3 Sistemi di salvataggio
Prima dell’abbattimento si deve accertare con una specifica verifica:
a) la funzionalità del container di salvataggio, delle dotazioni e dei presidi in esso contenuti;
b) la dislocazione e l’efficienza degli autosalvatori;
c) la disponibilità e la funzionalità del veicolo di evacuazione.
Inoltre deve essere garantito un numero di veicoli per lo sfollamento adeguato alle
persone presenti.
2.4 Illuminazione del sotterraneo
Prima dell’abbattimento si deve accertare con una specifica verifica:
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
a) la funzionalità dell’impianto di illuminazione;
b) la funzionalità dell’illuminazione di emergenza;
c) la funzionalità del gruppo elettrogeno.
2.5 Sistema di comunicazione e allarme
Prima dell’abbattimento si deve accertare con una specifica verifica la funzionalità del
sistema di comunicazione e allarme.
2.6 Presenza dei sicuristi in galleria
In sotterraneo, deve essere garantita la presenza di almeno n° 5 sicuristi nel ramo di
galleria dove è presente il pubblico e n° 3 sicuristi nel ramo opposto. Tutti i sicuristi devono
avere a disposizione un autosalvatore.
2.7 Disciplina dell’accesso e della sosta in galleria
Devono essere rispettate le seguenti regole:
a) il divieto di ingresso ai veicoli alimentati a benzina, GPL e gas naturale;
b) la sosta dei veicoli in galleria deve avvenire su un solo lato in modo da lasciare sempre
libera la via di transito e orientando i veicoli verso l’uscita;
c) l’accesso ai veicoli in galleria deve essere fortemente contenuto.
Il pubblico deve accedere unicamente con un servizio navetta di bus; le navette terminato il
trasporto all’interno, devono sostare in galleria fino alla conclusione dell’evento;
d) qualora i mezzi delle Autorità e delle scorte siano alimentati a benzina si deve avere cura di
limitare allo stretto necessario la presenza di questi veicoli. Estintori portatili devono essere
messi a disposizione in prossimità del luogo di sosta dei veicoli;
e) all’imbocco delle gallerie deve essere dislocato del personale aziendale per controllare gli
accessi;
f) nella zona di parcheggio interna alla galleria deve essere presente personale aziendale per
controllare le modalità di sosta.
2.8 Dispositivi di Protezione Individuale e di riconoscimento
Tutto il personale aziendale in servizio deve indossare:
a) indumenti ad alta visibilità;
b) elmetto di protezione e calzature di sicurezza.
2.9 Tutela del pubblico
a) devono essere chiuse o transennate con barriere le zone pericolose, che vanno definite
anche in relazione a possibili comportamenti scorretti del pubblico;
b) devono essere allontanate dalle zone di transito interne ed esterne le macchine e le
attrezzature che potrebbero ostacolare il sicuro transito delle persone;
c) vanno predisposte zone di parcheggio esterne per le auto dei visitatori;
d) se necessario, deve essere installata segnaletica supplementare atta ad indirizzare il
pubblico;
e) in relazione al numero e al tempo di permanenza del pubblico, devono essere predisposti in
galleria e all’esterno dei servizi igienici debitamente segnalati;
f) deve essere presente personale esclusivamente dedicato al controllo del pubblico, sia nelle
aree esterne che in sotterraneo;
g) il pubblico presente all’evento deve essere dislocato in un unico ramo di galleria;
h) nella porzione di galleria priva di rivestimento definitivo non deve essere ammesso il
passaggio e la sosta di persone sprovviste di elmetto di protezione;
18601
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
i) la direzione aziendale, viste le caratteristiche geomeccaniche dell’ammasso, potrà decidere
di permettere o impedire il passaggio attraverso l’apertura. Un servizio di guardiania posto sui
due fronti deve essere presente allo scopo;
j) alla fine dell’evento, si deve controllare che nessuna persona del pubblico sia rimasta in
cantiere.
2.10 Governo della ventilazione
Si devono adottare le seguenti procedure di sicurezza:
a) la ventilazione del ramo di galleria ove è presente il pubblico deve essere prevalente su
quella dell’altro ramo;
b) all’abbattimento del diaframma i ventilatori del ramo di galleria dove non è presente il
pubblico devono essere spenti o messi a un regime di portata minima;
c) in caso di emergenza (ad es. eccesso di gas di scarico o incendio) o per particolari
condizioni meteorologiche, se necessario, devono essere modificate le condizioni di
ventilazione sopra esposte;
d) gli addetti agli impianti di ventilazione devono potere comunicare tra loro attraverso un
sistema telefonico.
2.11 Presenza di personale del soccorso sanitario pubblico
Nella galleria in cui è prevista la presenza del pubblico deve essere presente personale
del soccorso sanitario. I dettagli operativi devono essere definiti e coordinati con il sistema di
soccorso pubblico.
Riferimenti
D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
D.P.R. 320/56
Nota interregionale E.R./T. prot. n° ASS/PRC/05/5601 del 14/02/2005
18602
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ATTI DEGLI ORGANI
GIURISDIZIONALI
DI INTERESSE REGIONALE
ANNO XLV • N. 83
ed il Sordoni con inquadramento nella quinta qualifica funzionale, figura professionale di operatore dei
servizi generali al servizio stampa e pubbliche relazioni, pure iscritto all'albo dei giornalisti, lamentano
l'illegittimo rifiuto sin ad ora opposto dalla Regione
all'applicazione del trattamento retributivo previsto
dal CCNL Giornalisti.
I ricorrenti, infatti, esercitavano il diritto di opzione
previsto dall'art. 7 comma 3 della L.R. n. 51/1997, il
Rillo, in data 15.11.2006, ed il Sordoni, in data
11.8.2006.
Tale articolo 7 (Strumenti per l'informazione diretta
della Regione) così recita: "1. I servizi stampa,
documentazione e pubbliche relazioni del Consiglio
e della Giunta regionale coordinano l'attività di
informazione, di documentazione e di promozione
esterna della Regione. 2. Il personale degli uffici
stampa della Regione che svolge attività giornalistica deve essere iscritto all'ordine dei giornalisti. 3. Il
personale regionale di ruolo iscritto all'ordine dei
giornalisti e che svolge mansioni giornalistiche negli
uffici stampa della Regione può optare per il trattamento economico previsto dal contratto collettivo di
lavoro giornalistico. In tal caso il rapporto di lavoro
è trasformato in rapporto a tempo indeterminato non
di ruolo".
Chiedono, dunque, i ricorrenti che la Regione Marche sia condannata ad applicare nei loro confronti il
trattamento economico proprio del contratto nazionale giornalistico a tempo indeterminato con il riconoscimento della qualifica di redattore con trenta
mesi di attività, con conseguente obbligo di iscrizione all’INPGI e diritto al pagamento di differenze
retributive pari ad euro 47.646,35 per il Rillo, ed ad
euro 62.067,51 per il Sordoni.
La Regione Marche, pur dando atto della legittimità
e conformità alle disposizioni di legge delle domande avanzate dai propri dipendenti, ometteva di darvi
corso, accampando, da un lato, problemi di organico, dall'altro, problemi di contenimento della spesa
pubblica e mancanza di copertura economico-finanziaria.
All'udienza del 14 maggio 2013, questo decidente ha
rilevato la sussistenza di una possibile questione di
costituzionalità della norma regionale invocata dai
pubblici dipendenti ed ha assegnato alle parti termine per il deposito di note difensive per dedurre in
merito.
_______________________________________________________
Tribunale di Ancona
N. 151 Reg. ordinanze 2014 – Ordinanza del
31 ottobre 2013 emessa dal Tribunale di
Ancona nei procedimenti civili riuniti promossi
da Rillo Maurizio e Sordoni Fabrizio c/Regione
Marche.
Il Giudice del Lavoro, dott.ssa Arianna Sbano,
sciogliendo la riserva assunta all'udienza del
14.5.2013;
lette le note pervenute nel termine concesso;
dato atto dell'avvenuta riunione al presente procedimento, n. 6/12 pendente tra:
RILLO MAURIZIO, residente ad Ancona, rappresentato e difeso dall'avv. Mauro Buontempi ed
elettivamente domiciliato/a presso lo studio in
Ancona, Via Cardeto 3/b
ricorrente
E
REGIONE MARCHE - in persona del Presidente p.t., rappresentata e difesa dall'Avv. M.G.
Moretti, elettivamente domiciliato presso la sede
di Ancona, P.zza Cavour 23
resistente
del procedimento portante il n. 9/12 RGL pendente
tra:
SORDONI FABRIZIO, residente ad Ancona,
rappresentato e difeso dall'avv. Mauro Buontempi ed elettivamente domiciliato/a presso lo studio
in Ancona, Via Cardeto 3/b
ricorrente
E
REGIONE MARCHE - in persona del Presidente p.t., rappresentata e difesa dall'Avv. M.G.
Moretti, elettivamente domiciliato presso la sede
di Ancona, P.zza Cavour 23
resistente
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
Rilevato in Fatto
Con due ricorsi al giudice del lavoro del suintestato
Tribunale depositati in data 4.1.2012, i ricorrenti in
epigrafe indicati, entrambi dipendenti della Regione
Marche, il Rillo con inquadramento nella sesta qualifica funzionale, figura professionale di fotografo di
illustrazione ed iscritto, a far data dal 18.9.2006
all'albo dei giornalisti, elenco pubblicisti, di Ancona
Ritenuto in Diritto
1. - Sulla rilevanza della questione di legittimità
costituzionale nel giudizio a quo.
Ebbene, si ritiene, innanzitutto, che la questione di
legittimità costituzionale qui prospettata sia rilevan-
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redattore capo, in applicazione del Contratto nazionale di lavoro giornalistico ed in sintonia con l'art.
72 della legge regionale 29 ottobre 1985, n. 41.
In quella pronuncia, la Corte dava conto del fatto di
avere "già affermato che il rapporto di impiego alle
dipendenze di Regioni ed enti locali, essendo stato
"privatizzato" in virtù dell'art. 2 della legge n. 421
del 1992, dell'art. 11, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59 (Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e
per la semplificazione amministrativa), e dei decreti
legislativi emanati in attuazione di quelle leggi delega, è retto dalla disciplina generale dei rapporti di
lavoro tra privati ed è, perciò, soggetto alle regole
che garantiscono l'uniformità di tale tipo di rapporti (sentenza n. 95 del 2007). Conseguentemente i
principi fissati dalla legge statale in materia costituiscono tipici limiti di diritto privato, fondati sull'esigenza, connessa al precetto costituzionale di eguaglianza, di garantire l'uniformità nel territorio
nazionale delle regole fondamentali di diritto che
disciplinano i rapporti fra privati e, come tali, si
impongono anche alle Regioni a statuto speciale
(sentenze n. 234 e n. 106 del 2005; n. 282 del
2004)".
In particolare, poi, proseguiva la Corte, "dalla legge
n. 421 del 1992 può trarsi il principio (confermato
anche dagli artt. 2, comma 3, terzo e quarto periodo, e 45 del d.lgs. n. 165 del 2001) della regolazione mediante contratti collettivi del trattamento economico dei dipendenti pubblici (sentenze n. 308 del
2006 e n. 314 del 2003) che, per le ragioni sopra
esposte, si pone quale limite anche della potestà
legislativa esclusiva che l'art. 14, lettera o), dello
statuto di autonomia speciale attribuisce alla Regione Sicilia in materia di “regime degli enti locali”.
Dunque, alla luce di tali rilievi, appariva chiara "l'illegittimità costituzionale delle disposizioni legislative regionali oggetto delle questioni sollevate dal Tribunale di Marsala. Si tratta, infatti, di norme che
determinano il trattamento economico dei dipendenti degli enti locali addetti agli uffici stampa delle
amministrazioni di appartenenza. Esse hanno previsto, in un primo momento (art. 58 della legge regionale n. 33 del 1996), che a quei lavoratori si applica il contratto collettivo nazionale di lavoro dei
giornalisti; poi (art. 16 della legge regionale n. 8 del
2000), che ad essi è attribuita la qualifica ed il trattamento di capo servizio; infine (art. 127 della legge regionale n. 2 del 2002), che la qualifica ed il
trattamento economico che spetta loro è quella di
redattore capo.
Le norme censurate si pongono, quindi, in contrasto
con il generale principio secondo il quale il trattamento economico dei dipendenti pubblici il cui rap-
te ai fini della decisione, dal momento che dall'applicazione delle disposizioni di legge invocate può
dipendere l'accoglimento del ricorso, determinando,
in particolare, non soltanto l'estensione di un contratto collettivo di diritto comune ai dipendenti degli
enti locali addetti agli uffici stampa, con le correlate
complessive conseguenze economiche e giuridiche,
ma anche, specificamente, un incremento del loro
trattamento retributivo, come risulta, specificamente, dai conteggi depositati in giudizio dai lavoratori
senza contestazione da parte dell'ente territoriale.
In particolare, si rileva che la Regione Marche,
costituendosi in giudizio, non ha contestato l'esistenza dei requisiti per l'applicazione della normativa
invocata dai ricorrenti ed, in particolare, la circostanza dello svolgimento di attività giornalistica,
come da attestazioni rilasciate in proposito dal capo
redattore, su richiesta del dirigente del Servizio
Risorse Umane (v. doc. 8 e 5 fascicoli parte ricorrente).
Considerato, poi, che la definizione dei due procedimenti dipende dalla medesima questione di diritto,
sussistono valide ragioni per disporre la riunione
degli stessi, ai sensi dell'alt. 274 c.p.c. e dell'art. 151
disp. att.c.p.c..
2. - Sulla non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale formulata.
2.1. Violazione degli artt. 117 e 3 Cost.
Tanto esposto in ordine alla rilevanza della questione, quanto alla non manifesta infondatezza della
stessa, va rilevato che la disposizione di legge che si
intende porre al vaglio della Corte costituzionale
pare confliggere con il quadro costituzionale, precisamente con gli artt. 117 e 3 della Costituzione.
Codesta Corte ha già avuto modo di esaminare questione del tutto similare, se non identica, con la sentenza n. 189/2007.
In quell'occasione, erano al vaglio delle disposizioni
di legge emanate dalla Regione Sicilia, in particolare, l'art. 58 della legge regionale n. 33 del 1996 e
successive modificazioni - nella parte in cui prevede
l'applicazione del contratto nazionale di lavoro giornalistico nella sua interezza ai giornalisti impiegati
negli uffici stampa -; l'art. 16 della legge regionale n.
8 del 2000 - nella parte in cui stabilisce che "ai componenti degli uffici stampa si attribuisce la qualifica
ed il trattamento contrattuale di capo servizio" -, sia
infine dall'art. 127 della legge regionale n. 2 del
2002, nella parte in cui prevede che "in sede di prima applicazione ai giornalisti componenti gli uffici
stampa già esistenti presso gli enti di cui all'articolo
1 della legge regionale 30 aprile 1991, n. 10, è attribuita la qualifica ed il trattamento contrattuale di
18604
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porto di lavoro è stato "privatizzato" deve essere
disciplinato dalla contrattazione collettiva.
Non è condivisibile l'assunto espresso sia dalle parti private, sia dalla Regione, secondo cui quel principio nella fattispecie non sarebbe stato leso perché
le norme impugnate fanno comunque rinvio ad una
fonte contrattuale collettiva, quale il contratto collettivo nazionale di lavoro giornalistico.
In primo luogo, perché le norme censurate non si
limitano a rinviare alla contrattazione collettiva di
un certo settore, ma specificano anche la qualifica
ed il trattamento economico che deve essere riconosciuto agli addetti agli uffici stampa (e quindi, per il
personale in questione, la disciplina di questi fondamentali aspetti del rapporto di impiego è il frutto,
non del libero esplicarsi dell'autonomia negoziale
collettiva, bensì dell'intervento del legislatore). In
secondo luogo, e più in generale, perché le disposizioni impugnate in realtà non dispongono che il rapporto di lavoro degli addetti agli uffici stampa debba essere regolato dalla contrattazione collettiva,
bensì individuano esse stesse il trattamento che si
deve applicare a quel personale (appunto, quello
previsto dal contratto collettivo del lavoro giornalistico), onde gli agenti negoziali rappresentativi delle categorie delle amministrazioni datrici di lavoro e
dei dipendenti interessati non possono contrattare
alcunché in proposito.
Neppure è possibile sostenere che le disposizioni sul
trattamento giuridico degli addetti agli uffici stampa
sarebbero strettamente funzionali alla regolamentazione di quegli uffici, onde le norme impugnate
sarebbero legittime perché dirette, in realtà, a disciplinare gli uffici stampa. Invero, la definizione della
struttura e delle funzioni degli uffici stampa è aspetto diverso da quello dell'individuazione della fonte
della disciplina del rapporto di impiego di chi a quegli uffici sia addetto. Nè si scorgono le ragioni per le
quali l'applicazione del trattamento economico previsto dal contratto collettivo di lavoro giornalistico
sarebbe funzionale alla garanzia della trasparenza e
dell'obiettività dell'informazione dovuta dalla pubblica amministrazione ai cittadini".
Sulla base di tali motivazioni, la Corte dichiarava
l'illegittimità costituzionale dell'art. 58, comma
1,della legge della Regione Sicilia 18 maggio 1996,
n. 33 nella parte in cui prevede che il contratto
nazionale di lavoro giornalistico si applica anche ai
giornalisti che fanno parte degli uffici stampa degli
enti locali; dell'art. 16, comma 2,della legge della
Regione Sicilia 17 marzo 2000, n. 8 nella parte in cui
prevede che la qualifica ed il trattamento contrattuale di caposervizio si applica anche ai componenti
degli uffici stampa degli enti locali; dell'art. 127,
comma 2, della legge della Regione Sicilia 26 marzo 2002, n. 2 nella patte in cui prevede che ai gior-
ANNO XLV • N. 83
nalisti componenti gli uffici stampa già esistenti
presso gli enti locali è attribuita la qualifica ed il trattamento contrattuale di redattore capo, in applicazione del contratto nazionale di lavoro giornalistico.
Orbene, le medesime censure paiono valere anche
con riguardo alla legislazione emanata dalla Regione Marche, con particolare riguardo all'art. 7 comma
3 della L.R. n. 51/1997 che prevede che "Il personale regionale di ruolo iscritto all'ordine dei giornalisti
e che svolge mansioni giornalistiche negli uffici
stampa della Regione può optare per il trattamento
economico previsto dal contratto collettivo di lavoro
giornalistico. In tal caso il rapporto di lavoro è trasformato in rapporto a tempo indeterminato non di
ruolo".
Dunque, anche il legislatore marchigiano, nel prevedere che, addirittura a domanda del singolo dipendente, gli addetti agli uffici stampa della Regione
possano optare per il trattamento economico previsto dal contratto collettivo di lavoro giornalistico,
risulta avere violato i limiti della potestà legislativa
regionale ai sensi dell'art. 117 Cost. ed, in particolare, il generale principio, desumibile dagli artt. 2 e 45
del D.lgs. 165/2001, secondo il quale il trattamento
economico dei dipendenti pubblici il cui rapporto di
lavoro è stato "privatizzato" deve essere disciplinato
dalla contrattazione collettiva.
Si ricorda, infatti, che ai sensi dell'art. 1, comma 3,
del decreto legislativo n. 165/2001, "Le disposizioni
del presente decreto costituiscono principi fondamentali ai sensi dell'art. 117 della Costituzione. Le
regioni a statuto ordinario si attengono ad esse
tenendo conto delle peculiarità dei rispettivi ordinamenti. I principi desumibili dall'art. 2 della legge 23
ottobre 1992, n. 421, e successive modificazioni e
dall'art. 11, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n.
59, e successive modificazioni ed integrazioni, costituiscono altresì, per le Regioni a statuto speciale e
per le Province autonome di Trento e di Bolzano,
norme fondamentali di riforma economico-sociale
della Repubblica".
Nella specie, appare, inoltre, rilevante anche denunciare il contrasto con quanto dettato dall'art. 9, comma 5 della Legge 7 giugno 2000 n. 150, il quale così
recita: "negli uffici stampa l'individuazione e la
regolamentazione dei profili professionali sono affidate alla contrattazione collettiva nell'ambito di una
speciale area di contrattazione, con l'intervento delle
organizzazioni rappresentative della categoria dei
giornalisti. Dall'attuazione del presente comma non
devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica".
Ebbene, anche tale previsione normativa è dotata di
copertura costituzionale nei confronti del legislatore
regionale, in forza dell'art. 10 della stessa legge n.
150/2000.
18605
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ANNO XLV • N. 83
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ATTI DI ENTI LOCALI E DI ALTRI
SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI
Dunque, comportando l'applicazione della disposizione di cui alla L.R. n. 51/97 un sicuro e sensibile
incremento della retribuzione posta a carico della
finanza pubblica, anche sotto tale aspetto, si denuncia un ulteriore motivo di illegittimità costituzionale
ferma restando, comunque, la già dedotta violazione
del sistema delle fonti sulla disciplina del rapporto di
impiego costituzionalmente garantito.
3. - Conclusivamente, il giudice del lavoro, per le
considerazioni che precedono, non ravvisando la
possibilità di procedere oltre nel giudizio in corso,
senza la preventiva decisione della Corte Costituzionale sulla pregiudiziale questione di illegittimità dell'art. 7 comma 3 L.R. Marche n. 51/1997 prospettata
nei sensi come sopra esposti, solleva d'ufficio la
relativa questione.
_______________________________________________________
Provincia di Ancona
Esito procedura di Valutazione di impatto
ambientale (VIA) ai sensi del Capo III L.R. n.
3/2012 - Ampliamento della discarica comunale di Corinaldo. Determinazione n. 111 del
08/08/2014.
IL DIRIGENTE DEL SETTORE
omissis
DETERMINA
I.
P.Q.M.
- visti gli artt. 134 e ss. Cost., 1 1. 9 febbraio 1948,
n. 1 e 23, II co. e ss. 1. 11 marzo 1953, n. 87, riservata ogni altra pronuncia in rito, nel merito e sulle
spese,
DICHIARA
rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 7 comma 3
L.R. Marche 6 agosto 1997, n. 51 (Norme per il
sostegno dell'informazione e dell'editoria locale)
nella parte in cui prevede che "Il personale regionale di ruolo iscritto all'ordine dei giornalisti e che
svolge mansioni giornalistiche negli uffici stampa
della Regione può optare per il trattamento economico previsto dal contratto collettivo di lavoro giornalistico. In tal caso il rapporto di lavoro è trasformato in rapporto a tempo indeterminato non di ruolo", in riferimento agli artt. 3 e 117 della Costituzione, arti: 1, comma 3, e 45 del decreto legislativo n.
165/2001 ed artt. 9 comma 5 e 10 della legge n.
150/2000, rimettendola alla Corte costituzionale per
la sua decisione;
SOSPENDE
il presente giudizio in attesa della decisione del Giudice delle Leggi sulla questione prospettata;
DISPONE
che, a cura cancelleria, gli atti siano immediatamente trasmessi alla Corte costituzionale e siano eseguite notifica della presente ordinanza alle parti in causa nonché al Presidente del Consiglio dei Ministri e
comunicazione ai Presidenti delle due Camere del
Parlamento.
II.
Ancona, 31/10/2013
IL GIUDICE
Dott.ssa Arianna Sbano
III.
18606
Di esprimere un giudizio di compatibilità
ambientale positivo in merito al progetto relativo all'ampliamento della discarica comunale
sita in via San Vincenzo nel comune di Corinaldo, presentato da parte dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) MisaNevola dei Comuni di Corinaldo e Castelleone di Suasa, e per conto del Comune di Corinaldo data 24.01.2013, con nota pec prot. n.
773 del 23.01.2013 assunta al protocollo dell'Ente n. 17474 del 29.01.2013, integrata con
nota pec del 25.01.2013 (ns. prot. n. 17477 del
29.01.2014), così come ulteriormente integrato nel corso del presente procedimento, con le
prescrizioni riportate nel documento allegato
al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale (rif. inf. 01).
Di stabilire che il presente provvedimento di
VIA sostituisce le seguenti altre autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla
osta e assensi comunque denominati in materia ambientale di competenza della Provincia:
1. Parere preventivo circa il Nulla Osta all'occupazione demaniale del fosso esistente;
2. Parere preventivo circa il Nulla Osta idraulico per la realizzazione del nuovo fosso;
3. Compatibilità idraulica ex art. 10 comma 1
LR 22/2011; 4, 4. Invarianza idraulica ex
art. 10 comma 3 LR 22/2011;
5. Parere motivato VAS;
6. Parere di compatibilità geomorfologica ai
sensi dell'art. 89 del DPR 380/2001 (ex art.
13 L. 64/74), comprensivo del parere sulla
compatibilità idrogeologica ex art. 13 NTA
del PAI;
7. Valutazione relativa all'utilizzo del suolo
non contaminato allo stato naturale di cui
all'art. 185 del D.Lgs. 152/2006.
Di trasmettere il presente atto al SUAP Misa-
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ANNO XLV • N. 83
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
Nevola dei Comuni di Corinaldo e Castelleone di Suasa.
IV. Di trasmettere copia del presente atto al
Comune di Corinaldo per quanto di competenza ai sensi della l.r. 3/2012, nonché ai Comuni
di Barbara e Ostra Vetere e alla Provincia di
Pesaro e Urbino.
V.
Di provvedere alla pubblicazione, per estratto
sul B.U.R. Marche e in versione integrale sul
sito web della Provincia di Ancona, del presente atto.
VI. Di dare atto che il presente provvedimento non
sostituisce nessun altro parere o autorizzazione
richiesti dalle vigenti norme, fatto salvo il
disposto di cui al precedente punto II, e che viene emesso fatti salvi eventuali diritti di terzi.
VII. Di dare atto che il presente provvedimento non
comporta per sua natura impegno di spesa.
VIII. Di comunicare inoltre, ai sensi dell'art. 3,
quarto comma, della Legge 7 agosto 1990 n.
241, che contro il provvedimento in oggetto
può essere proposto ricorso giurisdizionale,
con le modalità di cui al d.lgs. 2 luglio 2010 n.
104, al Tribunale Amministrativo Regionale,
ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato ai sensi del D.P.R. 24 novembre 1971 n.
1199, rispettivamente entro 60 e 120 giorni.
omissis
REGOLAMENTO
CONCERNENTE LA SOPPRESSIONE DEGLI
ORGANISMI COLLEGIALI PREVISTI DA LEGGI
REGIONALI PER LO SVOLGIMENTO DI FUNZIONI CONFERITE AGLI ENTI LOCALI
COMITATO PROVINCIALE PER IL TERRITORIO
Art. 1
(Finalità)
Il presente regolamento, ai sensi dell'art. 4, comma,
1, del Regolamento Regionale 4 dicembre ' 2004, n.
11, individua gli organismi collegiali previsti da
Leggi Regionali per lo svolgimento di funzioni conferite agli Enti Locali, dei quali la Provincia di Ascoli Piceno dispone la soppressione, sulla base di quanto disposto dall'art. 3, comma 5, della L.R. n. 7/2003.
Art. 2
(Organismi Collegiali Soppressi)
E' soppresso il "Comitato Provinciale per il Territorio", istituito ai sensi dell'art. 55, della Legge Regionale n. 34/1992.
Ai sensi del comma 2, dell'art. 4 del Regolamento
Regionale 4 dicembre 2004, n. 11, per lo svolgimento delle relative funzioni, l'Ente si avvale della struttura organizzativa competente.
Art. 3
(Entrata in vigore)
Il Presente Regolamento entra in vigore divenuta
esecutiva la deliberazione del Presidente della Provincia, nell'esercizio dei poteri del Consiglio Provinciale ex art. 1, comma 82 della Legge n. 56/2014, di
approvazione del presente Regolamento.
IL DIRIGENTE AD INTERIM
DEL SETTORE
Dott. Ing. Massimo Striscia
_______________________________________________________
Provincia di Ascoli Piceno
Atto n. 1 del 14/07/2014: Approvazione
Regolamento concernente la soppressione
degli organismi collegiali previsti da leggi
regionali per lo svolgimento di funzioni conferite agli Enti Locali - Comitato Provinciale per il
Territorio (CPT).
Art. 4
(Pubblicazione)
La deliberazione del Presidente della Provincia nell'esercizio dei poteri del Consiglio Provinciale che
adotta il presente Regolamento è pubblicata all'Albo
Pretorio della Provincia e nel Bollettino Ufficiale
della Regione Marche ex art. 3, comma 7, della Legge Regionale n. 7/2003.
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
nell’esercizio dei poteri del Consiglio Provinciale
omissis
_______________________________________________________
DELIBERA
Provincia di Macerata
Determinazione Dirigenziale n. 277 del
04/08/2014. D.Lgs. 152/2006 art.20. L.R.
3/2012 art.8 - Verifica di assoggettabilità alla
VIA di competenza della Provincia di Macerata. Progetto: "Opere di manutenzione straordi-
Di approvare la proposta di deliberazioe sopra
descritta
Il presente atto è dichiarato immediatamente esecutivo.
18607
28 AGOSTO 2014
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
ALLEGATI
- Studio Preliminare Ambientale Relazione tecnica
procedura di screening - Asseverazione riepilogo
vincoli e tutele insistenti
- TAV. 01 Estratto catastale, P.R.G. e zonizzazione
acustica
- TAV 02 Stato di fatto - Stato di progetto
- Relazione previsionale impatto acustico
- Relazione previsionale del livello di concentrazione di gas e polveri
- Computo metrico
- Documentazione fotografica
- Delibera C.C. n. 64 del 29/11/2011 Comune di
Mogliano
naria del campo da moto-cross comunale
Madonna dei Prati sito in C.da San Michele
nel Comune di Mogliano (MC)". Proponente:
A.S.D. Motoclub Andreozzi Reparto Corse di
Mogliano. - Archiviazione per improcedibilità.
IL DIRIGENTE
omissis
DETERMINA
1. DI DICHIARARE, per le motivazioni di cui in
premessa. L’archiviazione per IMPROCEDIBILITÀ della richiesta di Verifica di assoggettabilità a V.I.A. del progetto relativo alle opere di
manutenzione straordinaria del campo da motocross comunale -Madonna dei Prati- sito in c.da
San Michele nel Comune di Mogliano (MC) Proponente: A.S.D. Motoclub Andreozzi Reparto
Corse (P.IVA: 01684750431);
2. DI DARE ATTO che il presente provvedimento
non esonera dall'acquisizione degli ulteriori
provvedimenti, previsti dalle disposizioni vigenti, per l'esercizio dell'attività in oggetto;
3. DI DARE ATTO che il presente provvedimento è
emesso senza pregiudizio degli eventuali diritti
dei terzi e fatti salvi i vincoli urbanistici;
4. DI DISPORRE che il presente provvedimento
venga notificato al rappresentante legale protempore della A.S.D. Motoclub Andreozzi
Reparto Corse;
5. DI DISPORRE che il presente provvedimento
venga trasmesso a tutti i soggetti cui è stato
comunicato l'avvio del procedimento;
6. DI DISPORRE che il presente provvedimento
venga pubblicato per estratto sul B.U.R. della
Regione Marche;
7. DARE ATTO che il presente atto per sua natura
non comporta impegno di spesa;
8. DI DARE ATTO, infine che, contro il presente
provvedimento è ammesso ricorso al T.A.R.
entro 60 giorni o. in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni;
9. DI COMUNICARE che il presente atto verrà rilasciato in copia conforme all'originale in bollo, ai
sensi dell'art. 4 della Parte Prima della Tariffa
Allegata al D.P.R. 642/1972.
_______________________________________________________
Comune di San Lorenzo in Campo
Progetto comportante la variazione di strumenti urbanistici - Provvedimento di Approvazione n. 03 del 22.07.2014 - Verbali della 1° e
2° conferenza dei servizi - richiedente geom.
Pagnani Mauro.
IL RESPONSABILE DEL SETTORE TECNICO
RENDE NOTO
Che presso la Segreteria Comunale sono depositati,
a disposizione del pubblico, il provvedimento di
approvazione n. 03 e verbali della 1° Conferenza dei
Servizi del 12.12.2013 e 2°Conferen za dei Servizi
conclusiva del 05.06.2013 e relativi allegati, ai sensi
del DPR 160/2010 “Progetto comportante la variazione di strumenti urbanistici” relativamente alla
“Ristrutturazione edifici ex Aquater, per la realizzazione di casa di riposo e protetta per anziani, centro
diurno anziani (L. R: 20/2002) con annessa sala
conferenze e costruzione di serre agricole" - richiedente geom. Pagnani Mauro - per sessanta (60) giorni consecutivi, decorrenti dalla data di pubblicazione del presente avviso, ai sensi dell’art. 26 della Legge Regionale 05.08.1992 n. 34.
Entro i sessanta giorni dal deposito, chiunque può
formulare osservazioni sui criteri e sulle linee generali del “progetto comportante la variazione di strumenti urbanistici”.
Macerata. 04 agosto 2014
San Lorenzo in Campo, lì 21/08/2014
IL DIRIGENTE DEL
SETTORE AMBIENTE
Dott. Luca Addei
IL RESPONSABILE DEL
SETTORE TECNICO
Piersanti geom. Paolo
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
COMUNICAZIONI DI AVVIO
DEI PROCEDIMENTI
AMMINISTRATIVI
_______________________________________________________
ERSU di Ancona
Determina del Direttore dell’ERSU di Ancona
n. 109 adottata in data 11/08/2014 avente
per oggetto: “Presa d’atto dell’esito della procedura di mobilità volontaria art. 30 D.Lgs n.
165/2001 per la copertura di n. 8 posti vacanti cui alla determina n. 14 del 29/01/2014.
_______________________________________________________
Regione Marche - P.F. Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali
L.R. n° 3/2012 art. 8 - Procedura di verifica di
assoggettabilità. “Progetto di realizzazione
impianto mini-idroelettrico sul Torrente Esinante, in località S.P. 117, nel Comune di Apiro (MC)”. Ditta: G.E.Co. S.r.l. di Civitanova
Marche (MC). Avvio Procedimento.
IL DIRETTORE DELL’ERSU DI ANCONA
omissis
DETERMINA
- di prendere atto dell'esito della procedura di mobilità volontaria - art. 30 D. LGS. 165/2001, indetta
con determina n. 14 del 29.01.2014, per la copertura di uno dei tre posti di Categoria B1 - profilo
professionale "Operatore di Ristorazione " come
da verbale redatto in data 18 Luglio 2014, depositato agli atti dell'Ente;
- di procedere con successivo atto al trasferimento
dei candidato risultato vincitore ed inquadramento
nel
ruolo
nominativo
regionale
degli
EE.RR.SS.UU., con assegnazione all'E.R.S.U. di
Ancona,
- di stabilire di non procedere alla copertura dei
restanti due posti di Categoria B1 - profilo professionale "Operatore di Ristorazione " mediante procedura di mobilità volontaria per assenza di candidati;
- di stabilire di non procedere alla copertura di n. 1
posto di Categoria B1 - profilo professionale
"Operatore Amministrativo Contabile" mediante
procedura di mobilità volontaria per assenza di
candidati;
- di prendere atto, come da verbale redatto in data 18
Luglio 2014 depositato agli atti dell'Ente, che la
selezione relativa alla procedura di mobilità
volontaria art. 30 D.Lgs. 165/2001, effettuata per
la copertura di n. 4 posti di Categoria C con profilo professionale "Istruttore Amministrativo-Contabile" si è conclusa senza che nessun candidato sia
risultato idoneo per la copertura dei relativi posti;
- di stabilire per l'effetto di non procedere alla copertura dei suddetti n. 4 posti di Categoria C con profilo professionale "Istruttore Amministrativo-Contabile" mediante procedura di mobilità volontaria
- di pubblicare il presente provvedimento, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche;
- che dal presente atto non derivano costi a carico del
Budget dell'Ente.
La ditta G.E.Co. S.r.l. di Civitanova Marche, a mezzo raccomandata pervenuta il 14/07/2014, ha trasmesso ai fini dell’avvio del procedimento di verifica di assoggettabilità ai sensi dell’art. 8 della L.R. n°
3/2012il “Progetto di realizzazione impianto miniidroelettrico sul Torrente Esinante, in località S.P.
117, nel Comune di Apiro (MC)”, assunto al prot. n°
523722 del 15/07/2014. completando la documentazione con nota prot. n° 547526 del 25/07/2014.
In data 07/082014 è stata data pubblicità al deposito
del progetto mediante pubblicazione dell’avviso sul
Bollettino Ufficiale della Regione Marche n° 77 e
sull’albo pretorio dei Comuni di Apiro (MC) e Serra
San Quirico (AN), a carico del proponente, e sul sito
web della Regione Marche a carico della scrivente
autorità competente.
Ai sensi degli artt. 7 e 8 della Legge n° 241/1990 con
la presente si comunica l’avvio del procedimento
indicando:
a) l’oggetto del procedimento promosso è la procedura di verifica di assoggettabilità volta al rilascio del provvedimento di cui all’art. 8 della L.R.
n° 3/2012;
b) l’Amministrazione competente è la Regione Marche, Servizio Infrastrutture Trasporti ed Energia,
P.F. Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali,
Via Tiziano 44 Ancona;
c) il Responsabile del Procedimento è l’arch. Moriana Vitali, tel. 071/8063930, e-mail: [email protected];
d) i tempi del procedimento sono stabiliti dall’art. 8
della L.R. n° 3/2012 in 75 (settantacinque) giorni dalla pubblicazione dell’avviso, salvo interruzioni per richiesta di integrazioni;
e) la data di pubblicazione sul BUR dell’avvenuto
deposito è il 07/08/2014 e da tale data decorre il
termine di 45 (quarantacinque) giorni di durata
IL DIRETTORE DELL’E.R.S.U.
DI ANCONA
Bruno Freddari
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ANNO XLV • N. 83
Punti di contatto: Area Vasta 5 UO Patrimonio Attività Tecniche Nuove Opere.
Indirizzo: Via Caduti del Lavoro n. 40 C.A.P. 60131
Località/Città: Ancona - Stato: Italia
Telefono: 0712911501 - Telefax; 0712911500
PEC: [email protected] Indirizzo Internet (URL):
http://www.asur.marche.it
L’amministrazione aggiudicatrice per la gara è
domiciliata presso l’Area Vasta n. 5, UO Patrimonio Nuove Opere e Attività Tecniche, indirizzo
postale: Area Vasta n. 5 - UO Patrimonio Nuove
Opere e Attività Tecniche - via Manara n. 3-7,
63074 San Benedetto del Tronto; telefono
0735.793470 - telefax: 0735.793329; e.mail:
[email protected], indirizzo
elettronico (sito internet URL): http://www.asurzona12.marche.it
II. OGGETTO: Affidamento del servizio di
“Manutenzione delle aree verdi della Area Vasta 5”,
suddiviso in due lotti territoriali.
Il servizio da espletare a cura dei soggetti affidatari,
comprende il servizio di manutenzione delle aree
verdi suddiviso in due lotti territoriali, che verrà
svolto presso le sedi indicate per ciascun lotto;
LOTTO 1 - ambito territoriale Ascoli Piceno:
- Parco ex Luciani
- Presidio ospedaliero Mazzoni
- RSA Offida
- RSA Acquasanta Terme
LOTTO 2 - ambito territoriale San Benedetto del
Tronto
- Presidio Ospedaliero Madonna del Soccorso
- Poliambulatorio sito in via Romagna. San Benedetto del Tronto
- CSM sito in via. Bixio San Benedetto del Tronto
- RSA Ripatransone
del deposito entro il quale chiunque abbia interesse può far pervenire le proprie osservazioni;
f) dalla stessa data 07/08/2014 decorre il termine di
30 (trenta) giorni entro il quale gli enti coinvolti
rendono i propri contributi istruttori;
g) gli elaborati progettuali sono consultabili, previo
accordo, presso l’ufficio del Responsabile del
Procedimento.
La documentazione progettuale rimane depositata, a
far data dal 07/08/2014, presso l’autorità competente, Regione Marche Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia, P.F. Valutazioni ed Autorizzazioni
Ambientali e presso il Comune di Apiro per 45 (quarantacinque) giorni decorrenti dalla data di pubblicazione dell’annuncio nel BURM e nell’albo pretorio
comunale, al fine di consentire a chiunque vi abbia
interesse di prendere visione del progetto e presentare all’autorità competente osservazioni e memorie
scritte.
La documentazione è inserita sulla pagina web:
http://www.ambiente.marche.it/Ambiente/Valutazionieautorizzazioni/ValutazionediImpattoAmbientale/tabid/86/ctl/Dettaglio/mid/626/Impianto/626/Di
tta/484/ID_proc/1231/Tipo/VIA/directory/V00572/
Default.aspx
Il Responsabile del Procedimento
Dott. Arch. Moriana Vitali
Il Dirigente della P.F.
Dott. Geol. David Piccinini
BANDI E AVVISI DI GARA
_______________________________________________________
Asur Marche - Area Vasta n. 5 - Ascoli Piceno
Avviso di selezione cooperative sociali. Procedura competitiva di tipo negoziato preceduta
da avviso pubblico per manifestazione di interesse, riservata alle cooperative sociali di tipo
B iscritte all’Albo Regionale di cui all’art. 3
della L.R. 34/01 ai sensi dell’art. 5, comma 1,
della legge 8 novembre 1991, n. 381 e della
determina dell’AVCP n. 3/2012 e della Delibera della Giunta della Regione Marche n. 569
del 12/05/2014”. Scadenza 26 settembre
2014 ore 13,00.
III. REQUISITI DI PARTECIPAZIONE
La presente selezione è riservata alle Cooperative
Sociali iscritte nella sez. B dell’Albo Regionale delle Marche, di cui alla L. n. 381 dell’8/11/1991 e della L. R n. 34 del 18/12/2001, in possesso dei seguenti requisiti:
- Iscrizione all’Albo Regionale di cui all’art. 3 della
Lr. 34/01;
- Iscrizione alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura;
- Avere tra le proprie finalità statutarie anche l’erogazione del servizio di cui al presente avviso;
- Inesistenza delle cause di esclusione di cui all’art.
38 del D.Lgs. 163/06;
I. Amministrazione aggiudicatrice
Denominazione: Azienda Sanitaria Unica Regionale
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IV. PROCEDURA
In osservanza alla vigente regolamentazione regionale in materia di affidamento di servizi alle cooperative sociali di tipo B (DGRM n. 569 del
12/05/2014) l’ASUR - Area Vasta 5 procederà all’affidamento del servizio, distintamente per ciascun
Lotto sopra indicato, sulla scorta delle istanze pervenute entro e non oltre il termine di seguito indicato
nel presente avviso, nelle modalità seguenti:
- nel caso in cui pervenga una sola istanza per il lotto
di riferimento mediante convenzionamento diretto
con il soggetto interessato, in base alla DGRM n.
569/2014, qualora la ditta risulti avere comunque
tutti i requisiti richiesti dal presente avviso e il progetto proposto risponda alle necessità indicate nel
capitolato;
- nel caso di una pluralità di soggetti interessati per
il lotto di riferimento mediante espletamento di
una procedura negoziata secondo quanto previsto
dalla DGRM n. 569/2014.
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perentorio oltre il quale non saranno accettate
domande, ed all’indirizzo di seguito indicato
“Azienda Sanitaria Unica Regionale - Area Vasta
5 Ufficio Protocollo di San Benedetto del Tronto
Via Manara 7 - 63074 SAN BENEDETTO DEL
TRONTO AP”;
è altresì ammessa la consegna a mano da un incaricato del richiedente, entro il suddetto termine perentorio di ricezione delle offerte, al medesimo indirizzo (in tale ultimo caso verrà rilasciata apposita ricevuta). Si precisa che l’Ufficio Protocollo osserva il
seguente orario di apertura al pubblico nei giorni
feriali: lunedì-mercoledì-venerdì dalle ore 8.15 alle
ore 13.00 martedì e giovedì dalle ore 8.15 alle ore 13
e dalle ore 15.00 alle ore 17.00.
Il plico deve essere non trasparente, idoneamente
sigillato e controfirmato sui lembi di chiusura.
Deve recare all’esterno:
- denominazione/ragione sociale ed indirizzo dell’impresa (o delle imprese, in caso di partecipazione congiunta in RTI o Consorzio), e numero di fax,
- dicitura: “NON APRIRE - contiene domanda di
partecipazione per procedura di Affidamento
del servizio di “Manutenzione delle aree verdi
della Area Vasta 5”, suddiviso in due lotti territoriali.
L’invio del plico è a totale ed esclusivo rischio del mittente; restando esclusa qualsivoglia responsabilità dell’Amministrazione aggiudicatrice ove per disguidi
postali o di altra natura, o per qualsiasi altro motivo, il
plico non pervenga entro il previsto termine perentorio
di scadenza all’indirizzo di destinazione. Non saranno
in alcun caso presi in considerazione i plichi pervenuti oltre il suddetto termine perentorio di scadenza,
anche indipendentemente dalla volontà del concorrente ed anche se spediti prima del termine medesimo; ciò
vale anche per i plichi inviati a mezzo raccomandata
con avviso di ricevimento, a nulla valendo la data di
spedizione risultante dal timbro postale dell’agenzia
accettante. Tali plichi non verranno aperti e verranno
considerati come non consegnati.
All’interno del plico dovrà essere contenuto il
seguente documento:
V. CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE
L’affidamento avverrà mediante procedura aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più
vantaggiosa secondo quanto previsto dall’art. 83 del
D.Lgs. n. 163/2006 e dalla DGRM n. 569/2014.
VI. DURATA: la durata del servizio per ciascun lotto è prestabilita in anni tre dalla data che verrà indicata in sede di formale assegnazione del servizio
stesso per il lotto di riferimento.
VII. IMPORTO DELL’APPALTO
L’importo complessivo - oneri di sicurezza inclusi a base d’asta complessivo, stimato per l’intero periodo di durata triennale, è pari ad Euro 171.400,00
(centosettantunomilaquattrocento euro) + IVA per
entrambi i lotti, di seguito si riportano gli importi a
base d’asta per ciascun lotto:
LOTTO 1 - ambito territoriale Ascoli Piceno: Euro
141.600,00 + IVA
LOTTO 2 - ambito territoriale San Benedetto del
Tronto: Euro 29.800,00 + IVA
VIII.1 DOMANDA DI PARTECIPAZIONE E
DICHIARAZIONE UNICA, redatta secondo l’allegato facsimile modello n. 1, sottoscritta dal legale
rappresentante della cooperativa, o da persona munita da comprovati poteri di firma, con firma manuale
non autenticata purché accompagnata da copia fotostatica di valido documento d’identità del sottoscrittore, resa ai sensi del D.P.R. n, 445/2000, con cui la
cooperativa, assumendosene la piena responsabilità,
oltre ad indicare la denominazione o ragione sociale,
codice fiscale, partita iva, sede Legale, dichiara:
VIII.
MODALITA’
PRESENTAZIONE
DOMANDA DI PARTECIPAZIONE - TERMINE DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA
- CONTENUTO DELLA DOMANDA
Il plico contenente la domanda di partecipazione e le
dichiarazioni a corredo deve pervenire, mediante servizio postale, a mezzo di raccomandata con avviso di
ricevimento, o mediante corrieri privati o agenzie di
recapito debitamente autorizzati, entro e non oltre il
giorno 26 settembre 2014 ore 13,00 termine
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1. richiede di partecipare alla procedura con indicazione del lotto o dei lotti per i quali si intende
partecipare;
2. gli estremi di iscrizione alla sez. “B” dell’Albo
Regionale di cui all’art. 3 della L.r. 34/01;
3. di aver svolto per almeno tre anni attività di inserimento lavorativo nel territorio dell’ambito relativo al
lotto o ai lotti per i quali si partecipa;
4. di avere tra le proprie finalità statutarie anche l’erogazione del servizio di cui al presente avviso;
5. gli estremi di iscrizione alla CCIAA, all’INPS, all’INAIL, codice di attività dell’impresa, il contratto collettivo applicato e il numero dei dipendenti occupati;
6. i nominativi, le date e il luogo di nascita, la residenza e il codice fiscale dei seguenti soggetti:
- nel caso di impresa individuale: il titolare e i
direttori tecnici;
- nel caso di società in nome collettivo: soci e direttori tecnici;
- nel caso di società in accomandita semplice:
soci accomandatari e direttori tecnici;
- per gli altri tipi di società o consorzio: amministratori muniti di poteri di rappresentanza, direttori tecnici, socio unico persona fisica ovvero il socio di
maggioranza in caso di società con meno di quattro
soci;
- soggetti di cui ai quattro punti precedenti che sono
cessati dalla carica nell’anno antecedente la data di
pubblicazione del bando di gara;
7. di non trovarsi nelle condizioni di esclusione dalla partecipazione alle procedure di affidamento degli
appalti e di stipula dei relativi contratti previste dall’art. 38 comma 1 del D.Lgs. 163/2006, formulando
le varie dichiarazioni secondo l’allegato fac-simile
modello n. 1 e comunque nel rispetto di quanto prescritto al riguardo dall’art. 38 del D.Lgs. n. 163/2006
e quanto disposto nel prosieguo;
8. indicazione obbligatoria ai sensi dell’art. 79, comma 5
quinquies del D.Lgs. n. 163/2006, del domicilio eletto,
del numero di fax e della PEC, al quale potranno essere inviate, ad ogni effetto previsto dalla legge e dai
documenti di gara e di contratto, tutte le comunicazioni relative al procedimento;
9. eventuale autorizzazione all’uso esclusivo del fax
anche per le comunicazioni di cui al comma 5 dell’art. 79 D.Lgs. n. 163/2006;
10. di essere stato informato ai sensi e per gli effetti del
D.Lgs. n. 196/2003.
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verifica da copie di dichiarazioni fiscali, libri matricola,
attestazioni dei servizi e/o sanitari territoriali.
Con specifico riferimento al punto n. 6 si evidenzia
che devono essere indicati i soggetti che rivestono le
qualifiche ivi indicate (ed in relazione ai quali
dovranno pertanto essere presentate le necessarie
dichiarazioni), con le seguenti ulteriori prescrizioni e
precisazioni:
- devono essere indicati a pena di esclusione tutti gli
“amministratori muniti di potere di rappresentanza” a
prescindere dal fatto che nella sostanza svolgano o
meno tale attività (in altri termini, la ripartizione interna dei compiti e delle deleghe tra gli appartenenti al
management societario è irrilevante);
- la locuzione “socio di maggioranza” si intende riferita,
oltre che al socio titolare di più del 50% del capitale
sociale, anche ai due soci titolari ciascuno del 50% del
capitale o, se i soci sono tre, al socio titolare del 50%,
sussiste pertanto l’onere di indicare, a pena di esclusione, i soci anche per le casistiche indicate.
Con specifico riferimento al punto n. 7, con particolare riferimento alle dichiarazioni relative all’art. 38,
comma 1, lett. b-c) , si evidenzia quanto segue.
Le dichiarazioni relative alle circostanze di cui all’art.
38, comma 1, lett. b-c) D.Lgs. n. 163/2006, riguardanti i soggetti di cui al punto n. 5 che sono in carica devono essere effettuate ed allegate alla documentazione
amministrativa a pena di esclusione personalmente dai
medesimi soggetti in carica utilizzando l’allegato fac
simile modello 1bis (per le imprese individuali: titolare e direttore tecnico; per le società in nome collettivo;
socio e direttore tecnico; per le società in accomandita semplice; soci accomandatari e direttore tecnico;
per le altre società; amministratori muniti di poteri di
rappresentanza, direttore tecnico, socio unico persona
fisica, ovvero il socio di maggioranza in caso di
società con meno di quattro soci).
Per quanto riguarda i soggetti di cui al punto n. 6 che
sono cessati dalla carica nell’anno precedente (per
le imprese individuali: titolare e direttore tecnico; per
le società in nome collettivo: socio e direttore tecnico;
per le società in accomandita semplice; soci accomandatari e direttore tecnico; per le altre società:
amministratori muniti di poteri di rappresentanza,
direttore tecnico, socio unico persona fisica, ovvero il
socio di maggioranza in caso di società con meno di
quattro soci), la dichiarazione in ordine alle condanne
riportate ovvero in ordine all’assenza di condanne,
dovrà essere effettuata a pena di esclusione, con le
seguenti modalità alternative:
- mediante dichiarazione/i sottoscritta/e dal/dai soggetto/i legale rappresentante ai sensi dell’art. 47, comma 2, D.P.R. n. 445/2000, come già previsto nel contesto dell’allegato fac-simile modello n. 1;
Con specifico riferimento al punto n. 3, ai sensi della DGR n. 569/2014 il requisito di aver svolto per
almeno tre anni attività di inserimento lavorativo nel
territorio nell’ambito relativo al lotto o ai lotti per i
quali si partecipa dovrà essere comprovato in sede di
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sostitutiva che, pertanto, dovrà essere sempre prodotta (ciò, si ribadisce, a pena di esclusione dalla
gara);
- nei casi di incertezza sui precedenti penali dei soggetti sopra elencati, si consiglia, pertanto, di
richiedere, presso il competente Ufficio del
Casellario Giudiziale, il certificato integrale di
cui all’art. 33 D.P.R. 14.11.2002, n. 313, con il
quale anche il soggetto interessato potrà prendere visione di tutti i propri eventuali precedenti penali; senza le limitazioni sopra ricordate, riguardanti il Certificato del Casellario giudiziale rilasciato ai privati;
La Stazione Appaltante, ai sensi dell’art. 43 del DPR
n. 445/2000 e dell’art. 11 del D.Lgs. n. 163/2006, è
tenuta a verificare i requisiti autocertificati dal
dichiarante aggiudicatario mediante l’acquisizione
del Casellario Giudiziale integrale di cui all’art. 21
del DPR 14/11/2002 n. 313 ed inoltre potrà effettuare controlli sugli altri partecipanti. Qualora, dall’esame del Casellario Giudiziale integrale, dovesse
emergere, contrariamente a quanto dichiarato, la
sussistenza di eventuali provvedimenti penali di
condanna irrevocabili, la falsa/omessa dichiarazione
circa l’esistenza dei suddetti provvedimenti comporterà l’esclusione automatica dell’impresa dalla gara,
a prescindere dalla eventuale incidenza degli stessi
sulla moralità professionale, e le conseguenti segnalazioni alle competenti Autorità.
oppure
- mediante separata/e dichiarazione/i sottoscritta/e dai
soggetti su indicati, redatta/e secondo l’allegato fac
simile modello l bis secondo quanto previsto dal successivo punto VI.2, da allegare alla documentazione
amministrativa.
A proposito delle condanne eventualmente subite, si
puntualizza che dovranno essere dichiarate a pena di
esclusione tutte le sentenze e/o i decreti penali di
condanna passati in giudicato nonché le sentenze di
applicazione della pena su richiesta (“patteggiamenti”) ai sensi dell’art. 444 del Codice di Procedura
Penale (c.p.p.), eventualmente subite dai soggetti di
cui al punto n. 4 (quindi, non solo le condanne che a
giudizio del concorrente possano considerarsi “reati
gravi in danno dello Stato o della Comunità che incidono sulla moralità professionale”, perché tale valutazione non spetta al concorrente, ma esclusivamente alla stazione appaltante) e ciò anche nei casi in cui
siano stati concessi i benefici della “sospensione della pena” e/o della “non menzione” ai sensi dell’art.
175 del Codice Penale, al fine di consentire alla stazione appaltante l’esercizio del “prudente apprezzamento” in ordine ai reati stessi che incidono sulla
“moralità professionale”.
Il semplice decorso del tempo dall’eventuale commissione del reato non esclude la necessità che tale
reato venga comunque dichiarato, anche a prescindere dalla valutazione di rilevanza dello stesso che è
unicamente demandata alla stazione appaltante.
Il concorrente non è tenuto ad indicare nella dichiarazione le condanne per reati depenalizzati ovvero
dichiarati estinti dopo la condanna stessa, né le condanne revocate, né quelle per le quali è intervenuta
la riabilitazione.
Le dichiarazioni devono essere accompagnate da
fotocopia di un valido documento di identità dei sottoscrittore (è ritenuta valida la presentazione di una
unica fotocopia di documento di identità in corso di
validità per più dichiarazioni presentate dal medesimo soggetto - in ogni caso deve essere allegata almeno una fotocopia di un documento di identità per ciascun dichiarante e/o sottoscrittore).
Si fa presente, inoltre, che:
- nel certificato del Casellario Giudiziale rilasciato ai
soggetti privati interessati, non compaiono tutte le
condanne subite (art. 689 c.p.p. e art. 24 D.P.R.
14.11.2002, n. 313) e, in particolare, non compaiono, tra gli altri, le sentenze di applicazione della pena
su richiesta ai sensi degli arti. 444 e 445 c.p.p., i
decreti penali di condanna, le condanne per le quali
é stato concesso il beneficio della “non menzione” ai
sensi dell’art. 175 c.p. e le condanne per contravvenzioni punibili con la sola pena pecuniaria dell’ammenda, che, invece, come sopra chiarito, é
obbligatorio dichiarare in sede di gara a pena di
esclusione;
- conseguentemente, la produzione in sede di gara del
certificato del Casellario giudiziale, stante la sopra
esposta intrinseca incompletezza, non potrà surrogare l’obbligo di rendere la suddetta dichiarazione
VIII.2 DICHIARAZIONI SOSTITUTIVE, redatte secondo l’allegato facsimile modello n. 1bis, sottoscritta dai seguenti soggetti: per le imprese individuali: titolare e direttore tecnico; per le società in
nome collegavo: socio e direttore tecnico; per le
società in accomandita semplice: soci accomandatari e direttore tecnico; per le altre società: amministratori muniti di poteri di rappresentanza, direttore
tecnico, socio unico persona fisica, ovvero il socio di
maggioranza in caso di società con meno di quattro
soci, con firma manuale non autenticata purché
accompagnata da copia fotostatica di valido documento d’identità del sottoscrittore, resa ai sensi del
D.P.R. n. 445/2000, oppure, per i concorrenti non
residenti in Italia, documentazione idonea equivalente redatta secondo la legislazione dello stato di
appartenenza, con cui i medesimi soggetti, assumendosene la piena responsabilità, rilasciano le dichiara-
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
zioni relative all’art. 38, comma 1, lett. b-c), come
meglio specificato nel precedente punto V1.1, al
quale si rinvia anche per le precisazioni in ordine
alle possibilità alternativa per le dichiarazioni
riguardanti i soggetti che sono cessati dalla carica
nell’anno precedente.
ANNO XLV • N. 83
Si rende noto che in esecuzione delle deliberazioni del
Consiglio Comunale n. 124 del 20/1212011, della
Deliberazione di Giunta Municipale n. 122 del
22107/2014 e della Determinazione n° 754 del
28/07/2014, esecutive ai termini di legge, si procederà
all’alienazione della proprietà comunale, come sotto
indicata
La vendita avviene “a corpo e non a misura” con
espressa esclusione di ogni e qualsivoglia diritto di rettifica in relazione alle risultanze reali, rispetto a qualsivoglia altra misurazione e/o stima della superficie
e/o volume, a qualsivoglia titolo presente nella documentazione illustrativa, comunque posta a corredo del
bene in vendita, come sotto individuato con i relativi
diritti, servitù attive e passive, oneri, canoni, vincoli
imposti dalle leggi vigenti, eventualmente esistenti e
con il seguente importo a base d’asta e relativo deposito cauzionale:
PROSPETTO DELL’IMPORTO A BASE
D’ASTA E RELATIVO DEPOSITO
CAUZIONALE
1. Palazzina ex ONMI - Via Pisacane 84 - foglio 9 mappale 542 - categ. A/1 - vani 25,5 - Destinazione P.R.G. art. 15 zona A - Valore totale Euro
1.390.000,00 - Deposito cauzionale Euro
139.000,00
IX. CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA
Si fa presente che alla pubblicazione del presente avviso
non consegue alcun obbligo dell’ASUR - Area Vasta 5 di
espletare la procedura di convenzionamento nei confronti di soggetti interessati, né di stipulare la convenzione con i soggetti che presenteranno domanda di partecipazione entro il termine sopra specificato,
INFORMATIVA PRIVACY: Ai sensi del D.Lgs.
196/2003, si informa che titolare del trattamento è: ASUR
Marche con sede in Ancona, via Caduti del Lavoro n. 40;
Responsabile del trattamento è il Responsabile della
Macrostruttura amministrativa della Area Vasta 5, Le finalità del trattamento sono connesse alla selezione per la stipula dell’eventuale contratto. Tutti i dati richiesti rivestono
carattere obbligatorio e il concorrente è tenuto a renderli
pena la mancata partecipazione alla procedura. Il trattamento dei dati verrà effettuato in modo da garantire la
sicurezza e la riservatezza e potrà essere attuato mediante
strumenti manuali e informatici idonei a memorizzarli,
gestirli e trasmetterli. Tali dati potranno essere anche abbinati a quelli di altri soggetti in base a criteri qualitativi,
quantitativi e temporali di volta in volta individuati. I dati
possono essere comunicati a: altre Unità Operative della
Area Vasta 5 e della ASUR Marche; altri partecipanti alla
procedura e a tutti i soggetti aventi titolo che facciano
richiesta di accesso ai documenti della procedura nei limiti e secondo le norme di cui alla Legge n. 241/1990; altri
Enti pubblici come per legge. Relativamente ai suddetti
dati all’interessato vengono riconosciuti i diritti di cui al
D.Lgs. n. 196/2003 (“codice privacy”).
VINCOLI E INFORMAZIONI
Si precisa che, come stabilito dalla Giunta Municipale con deliberazione n. 122 del 22/07/2014, la
destinazione futura dell’immobile dovrà essere a
polo museale e centro di formazione.
Con decreto del Direttore Regionale dei beni Culturali e Paesaggistici delle Marche n. 142 del
24/06/2013 è stato posto sull’immobile in argomento il vincolo di tutela, ai sensi dell’art. 10 comma 1
del D.Lgs del 22/01/2004 n. 42 e s.m.i..
San Benedetto del Tronto, lì 20/08/2014.
PROCEDURA DI GARA
Chiunque interessato può partecipare alla presente asta
pubblica, presentando apposita offerta.
La presente asta verrà espletata con il metodo delle
offerte segrete da confrontarsi con il prezzo a base d’asta indicato, ai sensi degli artt. 73 lett. c) e 76 del R. D.
23/05/1924 n° 827 e successive integrazioni e modificazioni e richiamandosi ai disposti dell’art. 38 comma
2 del R.D. n. 454 del 17/06/1909.
Le offerte da presentare dovranno essere in aumento
alla somma fissata a base d’asta.
L’asta si terrà in seduta pubblica il giorno 28 del
mese di Agosto 2014 alle ore 10,00 presso la sede
Comunale di Viale Leopardi n. 6 (sala polivalente piano terra).
IL RESPONSABILE DEL
PROCEDIMENTO
Ing. Paolo Enrico Svampa
AVVISI D’ASTA
_______________________________________________________
Comune di Senigallia
Piano delle alienazioni e valorizzazioni - anno
2012 estratto avviso d’asta immobile Via Pisacane n. 84 attualmente sede del museo dell’informazione.
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
Si potrà procedere all’aggiudicazione definitiva solo
dopo il rilascio dell’autorizzazione all’alienazione
da parte della Soprintendenza per i beni Culturali e
Paesaggistici delle Marche.
DEPOSITO CAUZIONALE
Per partecipare all’asta è richiesto un deposito cauzionale a garanzia dell’offerta pari al 10% (dieci per
cento) del prezzo a base d’asta, come sopra determinato.
Per partecipare alla gara gli interessati dovranno far
pervenire al Comune di Senigallia - Ufficio Protocollo - Piazza Roma n° 8 - 60019 Senigallia AN, tramite servizio Postale, ovvero consegnata a mano,
entro le ore 12,00 del giorno 27 Agosto 2014, a pena
di esclusione dalla gara, un plico chiuso, sigillato
con ceralacca, o timbrato e firmato sui lembi di chiusura.
Il plico deve recare all’esterno, in caratteri chiari, il
nominativo e la residenza del concorrente nonché
l’oggetto dell’asta pubblica e cioè la seguente dicitura:
“ASTA PUBBLICA PALAZZINA VIA PISACANE
N. 84”
Il plico all’interno deve contenere, a pena di esclusione dalla gara:
1. DOMANDA DI PARTECIPAZIONE ALL’ASTA,
redatta in carta legale secondo lo schema di cui
all’allegato A, con firma dell’offerente resa ai sensi del D.P.R. 28/12/2000 n. 445 e successive modificazioni ed integrazioni e con allegata la fotocopia
del documento di identità,
2. OFFERTA ECONOMICA, redatta in carta legale lo
schema di cui all’allegato B). L’offerta, con l’indicazione della somma che si intende offrire, scritta
in cifre ed in lettere, dovrà, a pena di esclusione,
essere firmata dall’offerente ed essere inserita in
apposita busta chiusa controfirmata dall’offerente
sui lembi di chiusura.
3. DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALL’AVVENUTA COSTITUZIONE DEL DEPOSITO CAUZIONALE, pari al 10% (dieci) del prezzo a base
d’asta, mediante allegazione, della ricevuta rilasciata dal Tesoriere Comunale a garanzia dell’avvenuto deposito cauzionale, della polizza fideiussoria bancaria o assicurativa o dell’assegno circolare non trasferibile.
STIPULA ATTO DI COMPRAVENDITA E
PAGAMENTO DEL PREZZO
Si dovrà procedere alla stipula dell’atto di compravendita entro 30 giorni dall’aggiudicazione, aggiudicazione che sarà determinata solo dopo il rilascio dell’autorizzazione all’alienazione da parte della Soprintendenza per i beni Culturali e Paesaggistici delle Marche, in
data da concordarsi dalle parti, presso uno studio notarile scelto dall’acquirente, ma di fiducia di entrambe le
parti, sito comunque a Senigallia. Tutte le spese di stipula inerenti e conseguenti ad essa saranno a totale
carico dell’acquirente.
Nel caso di mancata stipula entro il suddetto termine
per fatto dell’aggiudicatario, quest’ultimo si intenderà
decaduto dall’asta e l’ente incamererà l’intero deposito cauzionale prestato a titolo di penale irriducibile,
salvo comunque il diritto al maggior danno. In tal caso
l’Ente si riserva la facoltà di procedere all’aggiudicazione a favore del secondo in graduatoria e, quindi,
allo scorrimento della graduatoria nei confronti degli
altri offerenti.
L’atto di compravendita di cui sopra non produce
effetti traslativi immediati della proprietà dell’immobile a favore dell’aggiudicatario in via definitiva, effetti che si produrranno solo dopo il decorso dei termini
previsti dagli artt. 60 e seguenti del citato Decreto
Legislativo n. 42/2004 e in caso di mancato esercizio
del diritto di prelazione da parte del Ministero per i
beni e le attività culturali.
Al momento della stipula dell’atto di compravendita, pertanto, l’aggiudicatario in via definitiva non
dovrà corrispondere il prezzo di acquisto, il quale
verrà corrisposto solo al momento della stipula dell’atto che renderà esecutiva la traslazione della proprietà.
RINVIO E CONTROVERSIE
Per quanto non richiamato nel presente bando, si fa
riferimento alla normativa vigente. È competente il
Foro di Ancona per la definizione di eventuali controversie.
SECONDA ASTA PUBBLICA IN CASO DI PRIMA ASTA PUBBLICA DESERTA
Nell’ipotesi di asta deserta, ferme restando le condizioni già previste in questo stesso avviso, si terrà il
giorno 11 Settembre 2014 alle ore 10,00, in seduta
pubblica presso la sede Comunale di Viale Leopardi n.
6 (sala polivalente piano terra), una seconda asta pubblica, ai sensi dell’art. 38 comma 2 del R.D. n. 454 del
17/06/1909. Il relativo termine di presentazione delle
offerte é fissato entro le ore 12,00 del giorno 10 Settembre 2014 alle medesime condizioni sopra riportate.
RITIRO BANDO E INFORMAZIONI
Copia del presente avviso e di tutta la documentazione
inerente sono in pubblica visione sull’Albo Pretorio e
sul sito Internet del Comune di Senigallia al seguente
indirizzo: http://www.comune.senigallia.an.it ed a
disposizione presso l’Ufficio Patrimonio, sito in Via
Leopardi n. 6, tel. 071/6629376 - fax n. 071/6629205
- e-mail: [email protected]
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ANNO XLV • N. 83
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
nei seguenti orari: dalle ore 09,00 allo ore 12,30 del
lunedì, Mercoledì e Venerdì.
Le informazioni concernenti il bando di gara potranno
essere richieste all’ufficio Patrimonio (Geom. Maurizio Marcantognini - Tel. 071-6629376), mentre le
informazioni concernenti i vari aspetti tecnici (destinazione urbanistica, vincoli ed informazioni) potranno
essere richieste al Servizio Urbanistica.
L’immobile potrà essere visitato nel periodo di pubblicazione del presente avviso di gara previo appuntamento da concordarsi con l’ufficio Patrimonio (tel.
071-6629376).
Del presente Avviso sarà data conoscenza, per un
periodo minimo di giorni 30 antecedenti lo svolgimento dell’asta, tramite pubblicazione sull’Albo
Pretorio del Comune e sul sito Internet del Comune
di Senigallia, sul Bollettino Ufficiale della Regione
Marche e per estratto, tramite affissione di manifesti.
_______________________________________________________
Asur Marche - Area Vasta n. 2 - Senigallia
Concorso pubblico a n. 1 posto di Dirigente
Medico - disciplina: Medicina Legale - Area
della Medica Diagnostica e dei Servizi.
1.
2.
3.
4.
5.
Senigallia, 6 Agosto 2014
6.
IL RESPONSABILE UFFICIO PATRIMONIO
Geom. Marcantognini Maurizio
GRADUATORIA FINALE
(Approvata con Determina n. 1202/AV2 del
04/08/2014)
PAGANI STEFANIA - Nata a Taranto il
30/11/1972 - Totale punti/100: 84,338
MAZZARINI LAURA - Nata a Jesi (AN) il
15/10/1979 - Totale punti/100: 83,152
BENEDETTO GIUSEPPINA - Nata a Ancona il
29/02/1972 - Totale punti/100: 81,666
ORAZI FABIANA - Nata a Ancona il
24/05/1979 - Totale punti/100: 73,410
SANCHIONI RAFFAELLO - Nato a Jesi (AN) il
15/10/1974 - Totale punti/100: 65,950
BARTOZZI MARIO - Nato a Senigallia (AN) il
11/08/1958 - Totale punti/100: 65,526
IL DIRIGENTE
Dott. Bruno Valentini
IL DIRIGENTE
Dott.ssa Laura Filonzi
AVVISI
BANDI DI CONCORSO
_______________________________________________________
Marche Energie Rinnovabili S.r.l.
Decreto di Esproprio n. 73 del 22/11/2013
relativo alla costruzione ed esercizio di un
impianto di produzione di energia elettrica da
fonte eolica.
_______________________________________________________
Asur Marche - Area Vasta n. 2 - Ancona
Concorso n. 1 posto di Dirigente Medico Professionale di Radiodiagnostica Area della
medicina diagnostica e dei servizi.
Il sottoscritto dott. Pietro Stampone l.r. della società
Marche Energia Rinnovabili s.r.l., con sede in Lucera (FG) - p.iva 03758330710 - località “Perazzo”,
comunica che il comune di Mercatello sul Metauro
(PU), ha emesso a favore della suindicata società il
Decreto di Esproprio n. 73 del 22/11/2013 relativo
alla costruzione ed esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica, nonché
le opere connesse e le infrastrutture indispensabili
alla costruzione dell’impianto stesso da realizzarsi
nei comuni di Apecchio, Mercatello sul Metauro e
Città di Castello, alla località Monte dei sospiri”, ai
sensi del Testo Unico Esproprio n. 327/01 e s.m.i.
Si porta a conoscenza che, in data 4 settembre 2014
(giovedì) alle ore 12,00 presso la sede di questa
Area Vasta n. 2 - Via Turati n. 51, Fabriano, la
Commissione di Sorteggio procederà, in seduta pubblica, al sorteggio di alcuni Componenti della Commissione Esaminatrice del concorso pubblico in
oggetto, così come prevista dall’art. 25 del D.P.R. n.
483/97, in quanto alcuni Commissari, già nominati
dal Direttore con Determina n. 929/AV2 del
17/06/2014, sono impossibilitati a presenziare a detta Commissione.
IL DIRETTORE AREA VASTA N. 2 ASUR MARCHE
Dott. Giovanni Stroppa
IL LEGALE RAPPRESENTANTE
Pietro Stamone
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BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE MARCHE
ANNO XLV • N. 83
edilizia privata: Martedì e giovedì - dalle 15,00
alle 18,30
Per appuntamento 0732/709200
3. Il progetto preliminare e lo studio preliminare
ambientale sono altresì pubblicali e visionabili
sul sito web dell'autorità competente alla verifica
di assoggettabilità à VIA al seguente indirizzo:
http://www.provincia.ancona.it/Engine/RAServePG.php/P/393010030364;
4. il deposito è effettuato ai sensi dell'art. 20, comma 3, del D.Lgs. n. 152/2006 allo scopo di consentire, a chiunque vi abbia interesse, di prenderne visione, ottenerne a proprie spese una
copia e presentare all'autorità competente
osservazioni e memorie relative al progetto
depositato, da prodursi per iscritto in carta
semplice entro 45 giorni dalla data odierna.
5. inoltre si informa che:
- il presente avviso risulta contestualmente pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione/Albo;
- Entro 30 giorni dalla sopra riportala data di
pubblicazione, i Comuni interessati e l'ARPAM renderanno i propri contributi istruttori;
- Nei termini previsti all'art. 8 della L.R. 3/2012,
l'Autorità competente si pronuncerà escludendo il progetto dalla procedura di VIA, con
eventuali prescrizioni, nel caso il progetto non
abbia impatti ambientali negativi significativi,
ovvero assoggettando il progetto alla procedura di VIA in caso contrario;
- Il provvedimento finale di verifica di assoggettabilità sarà pubblicato a cura dell'Autorità
competente:
- Per estremi nel BUR;
- In versione Integrale nel sito web della medesima autorità.
- La pronuncia dell'Autorità Costituisce atto preliminare rispetto al rilascio del titolo, abilitativo necessario alla realizzazione dell'intervento;
- Ai sensi dell'art. 8 comma 6 della L.R. 3/2012,
è facoltà del proponente dell'intervento richiedere che alcuni dati e/o elaborali depositati non
vengano resi pubblici poiché costituiscono dati
sensibili per ragioni di segreto industriale e/o
commerciale. L'Autorità competente accoglie
o respinge motivatamente la richiesta. In base
alla prevalenza dell'interesse alla riservatezza o
dell'interesse pubblico all'accesso alle Informazioni.
_______________________________________________________
Società M.D.L. Service s.r.l. - Genga
Avviso deposito elaborati impianto a fonte rinnovabile piro/gassificatore del cippato di
legno (tipo b) ai sensi del DM 6/7/12 per la
produzione di energia elettrica e termica da
fonte rinnovabile.
Verifica di assoggettabilità a Valutazione di
Impatto Ambientale
(art. 20 D.Lgs. 152/2006 e art 8 l.r. 3/2012)
Il sottoscritto Lorenzo Tiberi in qualità di proponente e legale rappresentante della società M.D.L. Service srl Codice Fiscale/Partita Iva 02637210424 con
sede legale nel Comune di Genga, Provincia di
Ancona, Via G. Marconi n. 26 Cap 60040.
AVVISA CHE
1. gli elaborali del progetto denominato IMPIANTO
A FONTE RINNOVABILE PIRO/GASSIFICATORE DEL CIPPATO DI LEGNO (tipo b) ai
sensi del DM 6/7/12 PER LA PRODUZIONE DI
ENERGIA ELETTRICA E TERMICA DA FONTE RINNOVABILE che ha per oggetto la realizzazione di un sistema a fonte rinnovabile per la
produzione di energia che è localizzato in Via
Piani Marischio Zona industriale di Marischio e
che consiste nella realizzazione di 2 (due) macchine di piro/gassificazione del cippato di legno
proveniente dal diradamento di pinete e dalla
pulitura dei boschi per una potenza nominale
complessiva di 96 kWe (2x48 kWe) e circa 210
kwt (2x105) sono stati depositati presso il/i
seguente/i comune/i interessati e presso l'Autorità Competente alla verifica di assoggettabilità a VIA:
Ente e Servizio - Autorità Competente - Provincia di Ancona - Area Procedure Autorizzazioni e
Valutazioni Ambientali: Via Menicucci 1 - 60100
Ancona
Comune di Fabriano ufficio urbanistica e ufficio
edilizia privata: Piazza 26 settembre 1997 60044
Fabriano (AN)
2. Il progetto medesimo ed i relativi elaborati per la
verifica di assoggettabilità a VIA rimarranno
depositati presso gli enti sopra elencati per 45
giorni consecutivi a partire dal giorno
28/08/2014 e saranno consultabili, nelle modalità
dell'accesso agli atti ai sensi della L. 241/1996 e
ss.mm.ii. secondo i seguenti orari:
Ente e Servizio - Provincia di Ancona - Area Procedure Autorizzazioni e Valutazioni Ambientali:
Dal lunedì al venerdì - dalle 9,00 alle 13,30 Martedì e giovedì - dalle 15,00 alle 17,30
Comune di Fabriano ufficio urbanistica e ufficio
Fabriano, lì 04/08/2014
IL PROPONENTE
Società M.D.L. Service srl
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Gli annunci da pubblicare devono pervenire entro le ore 16,00 del giovedì precedente la data
di pubblicazione.
Dovranno essere inviati:
Direzione del Bollettino - Regione Marche - Giunta Regionale, Via Gentile da Fabriano 60125 Ancona.
ABBONAMENTO ORDINARIO
(ai soli Bollettini ordinari esclusi
i supplementi e le edizioni speciali
e straordinarie)
Annuo (01.01.2014 - 31.12.2014)
Semestrale (01.01.2014 - 30.06.2014 o
01.07.2014 - 31.12.2014)
ABBONAMENTO SPECIALE
(comprensivo dei bollettini ordinari,
dei supplementi e delle edizioni speciali
e straordinarie)
Annuo (01.01.2014 - 31.12.2014)
Semestrale (01.01.2014 - 30.06.2014 o
01.07.2014 - 31.12.2014)
COPIA BUR ORDINARIO
a 100,00
a 55,00
a 125,00
a 68,00
a
COPIA SUPPLEMENTO - COPIA EDIZIONE SPECIALE COPIA EDIZIONE STRAORDINARIA
(fino aa 160 pagine)
a
(da pagina 161 a pagina 300)
a
(da pagina 301 a pagina 500)
a
(oltre le 500 pagine)
a
COPIE ARRETRATE
(si considerano copie arretrate i numeri dei bollettini
stampati negli anni precedenti a quello in corso)
Editore:
REGIONE MARCHE
AUT. TRIBUNALE ANCONA
N. 23/1971
Direttore responsabile:
Dottoressa ELISA MORONI
2,50
2,50
5,50
7,00
8,00
il doppio del prezzo
I versamenti dovranno essere effettuati sul
C/C P. N. 368605 “Regione Marche Servizi Tesoreria regionale”
IBAN IT 83 E 07601 02600 000000368605
causale: BUR MARCHE
Si prega di inviare a “BOLLETTINO UFFICIALE REGIONE MARCHE
Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona” l’attestazione del versamento o fotocopia di esso con
la esatta indicazione dell’indirizzo cui spedire il Bollettino Ufficiale.
(Anche tramite Fax: 071/8062411)
Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c. legge 662/96 - Filiale di Ancona
Il Bollettino è in vendita presso la Redazione del Bollettino Ufficiale della Regione Marche Giunta Regionale Via Gentile da Fabriano - 60125 Ancona e c/o gli sportelli informativi di
Ancona Via G. da Fabriano Tel. 071/8062358 - Ascoli Piceno Via Napoli, 75 Tel. 0736/342426
- Macerata Via Alfieri, 2 Tel. 0733/235356 - Pesaro V.le della Vittoria, 117 Tel. 0721/31327.
Il Bollettino è consultabile su Internet al seguente indirizzo:
http://www.regione.marche.it/bur
Stampa: STES srl
POTENZA