00_pisa livorno.qxp_Digital 24.11.14 18:19 Pagina 122 cultura / libri Il Ticino unisce Pisa e Livorno Presentato nei Palazzi comunali di Livorno e Pisa (città notoriamente rivali), il 27 e il 28 ottobre, il volume di Arte&Storia, alla presenza delle autorità italiane e svizzere. «U n grande onore per le due città toscane», hanno sottolineato il sindaco di Livorno Filippo Nogarin e il vicesindaco di Pisa Paolo Ghezzi, quello di organizzare nelle sale del Consiglio dei rispettivi palazzi comunali la presentazione del volume di Arte&Storia dedicato alla presenza svizzera nelle loro città dal Medioevo fino al Novecento. D’altra parte, la Svizzera era rappresentata ai massimi livelli con l’ambasciatore Giancarlo Kessler, la consigliera di Stato Laura Sadis e il sindaco della Città di Lugano Marco Borradori, che hanno risposto alla cordialità delle autorità italiane ricordando come le bellezze artistiche e lo sviluppo economico delle due città tosca- 122 · TM Dicembre 2014 ne abbiano visto il contributo di numerosi svizzeri e, in particolar modo, ticinesi. Pubblico delle grandi occasioni che ha toccato persino le corde dell’emotività quando, alla fine delle conferenze, due cittadini livornesi hanno voluto dare testimonianza della loro stima nei confronti della Svizzera, ringraziando pubblicamente l’ambasciatore Kessler per l’aiuto che la nostra nazione ha dato loro subito dopo la guerra. Livorno vede ancor oggi la presenza di molti cittadini svizzeri di seconda e terza generazione, discendenti di commercianti, industriali, assicuratori che, grazie alle leggi livornine e al porto franco, sono giunti numerosi soprattutto nell’Ottocento, Da sinistra, il Palazzo comunale di Livorno e Palazzo Gambacorti, sede del Comune di Pisa. Nella pagina a fianco, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin fra l’ambasciatore di Svizzera in Italia Giancarlo Kessler e Margherita Wassmuth, vicepresidente del Circolo Svizzero di Livorno e Pisa. A fianco, la consigliera di Stato Laura Sadis. Sotto, da sinistra il vicesindaco di Terre di Pedemonte Bruno Caverzasio e il sindaco di Centovalli Giorgio Pellanda. A fianco, Chiara Orelli Vassere, una delle relatrici del convegno, e il direttore di Arte&Storia Giorgio Mollisi. In basso, le autorità presenti con i relatori e alcuni autori del volume. 00_pisa livorno.qxp_Digital 25.11.14 10:52 Pagina 123 contribuendo allo sviluppo economico della città. D’altro canto, ha sottolineato la presidente della Società Svizzera di Livorno, Margherita Wassmuth, la città labronica vanta uno dei Circoli svizzeri (che comprende anche Pisa) più longevi d’Italia. Lo ha ricordato Carlo Adorni, storico e scrittore di Livorno, che ha parlato di alcune famiglie svizzere attive nei comparti nevralgici della città e che hanno fondato banche e finanziarie a sostegno dell’economia dall’Ottocento fino alla seconda guerra mondiale. Svizzeri attivi anche nel mondo dell’arte, come ha ricordato Francesca Cagianelli. La presenza svizzera a Livorno non ha inizio, però, nell’Ottocento, ma già nel © Ernesto Palmieri TM Dicembre 2014 · 123 00_pisa livorno.qxp_Digital 24.11.14 18:20 Pagina 124 © Ernesto Palmieri Dall’alto e in senso orario: il vice sindaco di Pisa Paolo Ghezzi, al tavolo delle autorità nella sala del Consiglio della città durante la presentazione del volume di Arte&Storia “Svizzeri a Pisa e Livorno”; l’ambasciatore di Svizzera in Italia Giancarlo Kessler; Valerio Ascani, professore all’Università di Pisa; il sindaco di Lugano Marco Borradori con, alla sinistra, la consigliera di Stato Laura Sadis e la presidente del Circolo Svizzero di Livorno e Pisa Marie-Jeanne Borelli; Laura Facchin e il professor Andrea Spiriti, dell’Università degli Studi dell’Insubria. Seicento con i facchini delle Terre di Pedemonte, delle Centovalli e di Ronco sopra Ascona che detenevano il monopolio del trasporto delle merci del porto. Ne ha discusso Chiara Orelli Vassere, che da anni si occupa di questo argomento, e che ha delineato l’organizzazione di questa corporazione e il rapporto con la madrepatria. Rapporto che il professor Mario De Rossa ha cercato di ribadire facendo riferimento 124 · TM Dicembre 2014 alle testimonianze che i Benefattori di Livorno (così venivano chiamati i ticinesi che lavoravano nella città labronica), hanno lasciato nelle loro terre d’origine, soprattutto nelle loro chiese di Tegna, Cavigliano, Verscio, Rasa o Ronco sopra Ascona a partire dal Seicento e fino alla metà dell’Ottocento. Testimonianze che documentano anche la devozione dei nostri compatrioti alla Madonna del Santuario livornese di Montenero, la cui immagine miracolosa è stata diffusa nei nostri paesi. Una vicenda commovente e allo stesso tempo affascinante che attesta un lungo rapporto nel corso della storia fra Ticino e Livorno, tanto che il sindaco del Comune di Centovalli Giorgio Pellanda e il vicesindaco di Terre di Pedemonte Bruno Caverzasio, presenti alle conferenze, hanno proposto al sindaco Nogarin un gemellaggio fra i © Ernesto Palmieri 00_pisa livorno.qxp_Digital 24.11.14 18:20 Pagina 125 Da sinistra, Marie-Jeanne Borelli; Anna Maria Putl Quaglia, professore all’Università di Pisa, e Sabrina Romelli, sindaco del Comune di Collina d’Oro. A fianco, un particolare degli stucchi del ticinese Giovanni Rodolfo Furlani, nella Sala Rossa di Palazzo Gambacorti. rispettivi comuni. Se a Livorno protagonista è stata l’economia, a Pisa è stata l’arte a farla da padrona. Certo, ha destato molto stupore nei presenti (e persino nelle autorità italiane) sentire dai relatori, soprattutto dal professor Valerio Ascani dell’Università di Pisa, come la famosa Piazza dei miracoli parli anche un po’ ticinese. Nel 950esimo di fondazione del Duomo, festeggiato quest’anno dalla città di Pisa, Arte&Storia ha voluto raccontare come alla costruzione e decorazione dello stesso abbiano partecipato architetti e scultori del Comune di Arogno, così come alla costruzione e alla decorazione scultorea del Battistero dove si trova l’iscrizione con il nome dell’autore del fonte battesimale: Guido Bigarelli (di Arogno). Anche nel Palazzo dell’Opera della Primaziale, situato accanto alla Torre pendente, ha ricordato il professor Andrea Spiriti, dell’Università degli Studi dell’Insubria, i ticinesi Giovanni Angelo Somazzi e Giuseppe Ferri hanno decorato di magnifici stucchi la cappella, così come nel Camposanto, ha precisato Laura Facchin, dell’Università degli Studi dell’Insubria, si trova una scultura con il Busto di Camillo Benso, conte di Cavour, del ticinese Vincenzo Vela. La città di Pisa custodisce nelle sue chiese e nei suoi palazzi nobiliari molte opere di artisti ticinesi, soprattutto di scultori dello stucco, che vantano uno dei principali maestri di quest’arte della metà Settecento: Giovanni Rodolfo Furlani di Montagnola. Di lui si diceva a Pisa che fosse un ottimo professore, tanto che il patrizio pisano Francesco Quarantotti, al quale il Furlani decorò il palazzo, scrisse: “eccellente nell’arte (dello stucco) ed i signori fiorentini confessano, benché malvolentieri, di non avere maestri che lavorino così bene di architettura, bassi rilievi leggieri e d’ottimo disegno”. Aveva ragione il Quarantotti! Tutti i presenti a Pisa nel Palazzo Gambacorti, sede del Comune, dopo la presentazione del volume, si sono resi conto della bravura del nostro scultore a stucco perché hanno avuto l’occasione di visitare la Sala Rossa, all’interno del Palazzo, dove il Furlani ha decorato, con allegorie, i sopraporta della sala, accanto al grande affresco dei Melani, pittori di probabile origine ticinese, molto facilmente provenienti dal paese di Melano. Si è inorgoglita anche il sindaco di Collina d’Oro, Sabrina Romelli, alla vista degli stucchi del suo compaesano Furlani, che ha potuto ammirare anche in Palazzo Quarantotti. Così come ha potuto essere fiero il sindaco di Lugano Marco Borradori nel sentire come la famiglia Toscanelli di Sonvico, oggi quartiere di Lugano, abbia costruito palazzi a Pisa fin dal Settecento ed espresso personalità di spicco nel mondo dell’economia e della politica, accanto ad un’altra famiglia di architetti e costruttori provenienti dal Luganese, come i Quadri. Non solo arte, quindi, fra i protagonisti svizzeri a Pisa, ma anche commercianti, educatori e mecenati, come ha ricordato Anna Maria Pult Quaglia, professore all’Università di Pisa, di origini grigionesi ma da molti anni trapiantata nella città della Torre pendente; svizzeri che hanno concorso allo sviluppo economico della città che vede, ancor oggi, alcune famiglie confederate unite nel Circolo Svizzero di Livorno e Pisa, presieduto da Marie-Jeanne Borelli. Giorgio Mollisi TM Dicembre 2014 · 125
© Copyright 2025 ExpyDoc