Terzo Millennio n.7

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Terzo Millennio – periodico on line per l’organizzazione dei moderati
ANNO XX Terzo Millennio n.7 – Lunedì 24 febbraio 2014
ASSOCIAZIONE “ROCCACARAMANICO”
“Marcello Maria de Giovanni”
Fraz. Roccaramanico – “Meraviglia Italiana”
Sant’Eufemia a Maiella (PE)
www.associazioneroccacaramanico.it;
“Se vuoi essere universale, parla del tuo villaggio” (L. Tolstoj)
Lunedì 3 marzo 2014 alle ore 17
Sala Figlia di Jorio della Provincia di Pescara
presentazione della richiesta all’Unesco del riconoscimento
degli eremi celestini quale Patrimonio dell’Umanità
INTERVENGONO:
Franco Iezzi, Presidente del Parco della Majella.
Guerino Testa, Presidente della Provincia di Pescara.
Enrico Di Giuseppantonio, Presidente della Provincia di Chieti.
Mons. Angelo Spina, Vescovo della Diocesi di Sulmona-Valva.
Claudio Varagnoli, Dipartimento di Architettura Università G. d’Annunzio –
Chieti/Pescara.
Comunicazioni di:
Valeria Gambi, Serena Ciampa e Aldo Leonzio.
CONCLUDE:
Fabrizio Magani, Direttore Regionale ai Beni Culturali e Paesaggistici
dell’Abruzzo.
PRESIEDE:
Licio Di Biase, Presidente dell’Associazione Roccacaramanico
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Eremo Santo Spirito a Maiella
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In occasione del 153°anniversario
dell’Unità d’Italia
l’Associazione Culturale
“La Favola Bella” di Rossella Micolitti
ORGANIZZA
la rappresentazione teatrale di
“Oh che bel sito”
di Licio Di Biase
Regia di Milo Vallone
Domenica 16 Marzo 2014, ore 18
Teatro Flaiano
(V. C. Colombo, Pescara)
“Oh che bel sito per una città commerciale! Buttiamo giù queste mura e
costruiamo un porto su questo fiume e Pescara in men di un secolo sarà la più
grande città degli Abruzzi”
(Frase pronunciata da Vittorio Emanuele II, il 17 ottobre 1860 dal Bastione S. Cristoforo
e riportata da Gennaro Osimano, Sindaco di Pescara,
nella delibera del Consiglio Comunale di Pescara del 12 dicembre 1869
e rinvenuta da Licio Di Biase)
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Politica
A cura di Giampiero Di Biase
“Quando non è necessario prendere
una decisione, è necessario non
prendere una decisione”.
[Regola di Lord Falkland]
(Arthur Bloch)
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Udc, ecco come Cesa ha vinto
di un soffio su D’Alia
Al termine di uno scrutinio serrato e incerto, Cesa sconfigge per 4 voti D’Alia ed è riconfermato
leader del partito che guarda a una federazione popolare.
Un testa a testa appassionante e aperto fino all’ultima scheda, con una clamorosa rimonta che ha
rovesciato le previsioni della vigilia. Una sfida incerta e ricca di colpi di scena come non accadeva
da tempo nel panorama politico nazionale, sempre più improntato a copioni dall’esito già scritto. Si
può riassumere con pochi fotogrammi degni di una gara sportiva la pagina cruciale del 4° Congresso
nazionale dell’Unione di centro andata in scena sabato 22 e domenica 23 febbraio nell’Auditorium
della Conciliazione di Roma.
IL DIBATTUTO CONGRESSO
Appuntamento vivace e a tratti aspro, pieno di contrapposizioni e riflessioni, che ha affrontato gli
interrogativi riguardanti il percorso verso un’aggregazione dell’area popolare, il rinnovato rapporto
con il centro-destra nell’orizzonte bipolare reso inevitabile dalla futura legge elettorale, le sfide
del governo, il giudizio sulla classe dirigente interna.
LA RIELEZIONE DI CESA
La formazione centrista di ispirazione cattolica ha scelto di affrontare questi nodi ripartendo, per
un’intensa fase di transizione, dal suo segretario Lorenzo Cesa, autentico vincitore delle assise
capitoline. Era stato lui a prospettare la strategia di una costituente con il Nuovo Centro-destra e i
Popolari per l’Italia per giungere a una lista comune nelle elezioni europee e amministrative di
maggio. Vera scommessa prima di pensare a un confronto con Silvio Berlusconi e con Forza Italia
“nell’alveo del PPE contro ogni tentazione populista e filo-leghista”.
L’ESITO DEL CONGRESSO
Più di ogni altro era stato questo il tema caldo del dibattito, fonte di un conflitto tra punti di vista
alternativi, carichi del retaggio storico della Democrazia cristiana e alimentati da rivalità personali.
Nelle ore pomeridiane di acceso confronto l’intero gruppo dirigente dell’UDC era finito sul banco
degli imputati come principale responsabile del tracollo elettorale nel febbraio 2013 e della
marginalizzazione del ruolo dei cattolici popolari nella vita pubblica. Bersaglio polemico degli
accusatori, tra cui Ciriaco De Mita, era soprattutto il leader storico Pier Ferdinando Casini con
tutte le decisioni assunte dal 1994 in poi.
LE CANDIDATURE ALTERNATIVE
È in un clima rovente che si è arrivati alla presentazione delle candidature e delle mozioni per la
guida dell’UDC. Le alternative di partenza erano il siciliano Gianpiero D’Alia, fautore di un
azzeramento del vertice a favore di un rinnovamento radicale costruito con le giovani leve e gli
amministratori locali ma ostile a elezioni primarie nel centro-destra, e il veneto Antonio De Poli,
propugnatore di un partito capace di ascoltare e intercettare un mondo economico-sociale lontano
dal Palazzo.
IL RILANCIO DEL SEGRETARIO USCENTE
Poi il colpo di scena. De Poli rinuncia a correre per la segreteria e ripropone alla guida del partito
Lorenzo Cesa, che accetta “per un arco di tempo limitato, utile ad accelerare il percorso verso la
federazione popolare. Al suo fianco è schierato Casini. Per scongiurare una lacerazione politica e
una drammatica conta, il presidente Rocco Buttiglione chiede a D’Alia di ritirare la propria
candidatura favorendo la creazione di un gruppo di lavoro di 3-5 persone che affianchi Cesa.
Tentativo vano perché l’ex ministro della Pubblica amministrazione nel governo Letta non demorde.
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LO SPOGLIO APPASSIONANTE
Terminato il dibattito congressuale, i delegati iniziano le operazioni di voto sulle due candidature e
mozioni contrapposte. Il risultato, più che mai aperto, è atteso in tarda serata. Gli elettori sono
930, e i loro suffragi vengono ripartiti in tre seggi. Alle 22.15 comincia lo spoglio, effettuato davanti
al pubblico sul palco. Il clima è di silenzio e attesa palpabile. Il testa a testa è serrato fin
dall’inizio, con una leggera prevalenza di D’Alia e una buona tenuta del segretario. Ad accrescere la
tensione concorre la suoneria di un telefonino con il motivo del western “Per un pugno di dollari”.
Al termine dello scrutinio del primo seggio elettorale il politico siciliano è in vantaggio di 27 voti.
Alla fine della seconda parte dello spoglio il vantaggio aumenta a 45 suffragi. Il trend sembra
confermare una diffusa aspirazione del popolo dell’UDC a promuovere la propria “rottamazione”.
Ma nel corso del terzo e decisivo scrutinio si impennano i consensi per Cesa. Cresce il brusio in sala.
L’esito è sempre più incerto. La platea si va riempiendo nuovamente.
UN FINALE A SORPRESA
Il finale è un colpo su colpo come negli incontri di boxe. Gli sguardi e i gesti delle mani trasmettono
tutte le emozioni, i conflitti, la passione del congresso. L’attenzione dell’assemblea è all’apice.
Alle 23.27 termina lo spoglio, ed esplode la gioia dei supporter del segretario che gridano “Lorenzo,
Lorenzo!”, mentre i sostenitori dell’ex capogruppo a Palazzo Madama rimangono attoniti.
Trascorrono pochi minuti per la proclamazione ufficiale dei risultati: 438 consensi per il segretario,
431 per lo sfidante. Il margine è di 7 voti.
Spetterà all’ex parlamentare europeo traghettare il partito nella fase più difficile e delicata della
sua storia. La prospettiva è segnata: rilanciare il “cantiere popolare” messo in discussione per la
scelta “terzista” compiuta recentemente dalla formazione di Mario Mauro.
Al congresso dell'udc....di cui poco interessa l'esito che è un fatto transitorio, anche se la vittoria di Cesa è molto
importante.... ci sono stati almeno due fatti di notevole importanza: i fischi a Casini con qualcuno che ha urlato
"vecchia puttana" (contestazione che é riuscito in parte a riassorbire col suo intervento) e poi l'intervento di Giuseppe
De Mita (nella foto) certamente il miglior intervento del congresso, secondo solo alla lucida analisi di suo padre
Ciriaco. E sembrava proprio il De Mita degli anni '80..... questo Giuseppe sarà sicuramente una risorsa per l'udc o per
il partito che verrà.....a meno che non gli faranno fare la fine di Follini e Tabacci.....grandi pensatori ma in fuga dal
casinismo!!!
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CALENDARIO
delle manifestazioni e dei convegni che si terranno
all'Istituto Sturzo a febbraio:
lunedì 3 febbraio, ore 16.00 – Sala rossa
L’Associazione Nazionale Partigiani Cristiani invita a partecipare alla Riunione per la definizione del
programma “La Resistenza fondamento della nostra identità”. Il programma sarà proposto dall’ANPC con la
partnership di ACLI, ENI, Istituto Sturzo, LUMSA, Istituto De Gasperi di Bologna e con il patrocinio della CEI
per la parte riguardante il sacrificio dei sacerdoti martiri nella Resistenza.
Introduce: Giovanni Bianchi
Impostazione del panorama storiografico: Francesco Malgeri e Agostino Giovagnoli
Partecipazioni: Giuseppe Sangiorgi, Andrea Ciampani, Lucia Nardi, Paolo Acanfora,
Interventi: Gerardo Bianco, Maurizio Eufemi, Publio Fiori, Gianni Fontana, Flavia Nardelli e Andrea Olivero
giovedì 6 febbraio, ore 17.00 – Sala rossa
Ultimo incontro del ciclo seminariale “La democrazia oltre la crisi” con interventi di Nicola Antonetti,
Università degli studi di Parma, Giovanni Dessì, Università di Roma Tor Vergata
Alessandro Ferrara, Università di Roma Tor Vergata
sabato 8 febbraio, ore 10.30 – Sala Perin del Vaga
Incontro di studio per la presentazione del volume di Daniele Di Mario, 1974 – I mali di Roma, Edizioni “Il
domani d’Italia”
Introduce Michele Dau
Intervengono Mario Bertone, Lucio D’Ubaldo, Riccardo Milana
Modera Giuseppe Sangiorgi
Mercoledì 12 febbraio, ore 9.30 – Camera dei Deputati –
Palazzo Marini, Via della Mercede, 55
L’associazione Ex Parlamentari con la collaborazione della Fondazione Istituto Antonio Gramsci e dell’Istituto
Luigi Sturzo, presenta una ricerca dell’Università di Roma “La Sapienza” sul tema: Il linguaggio della
leadership politica tra la prima e la seconda Repubblica: problemi di metodo e linee di ricerca.
Presiede Gerardo Bianco
Intervengono tra gli altri Andrea Bixio e Giuseppe Vacca
da martedì 18 a venerdì 21 febbraio, dalle ore 9.00 alle ore 18.00
Seconda edizione del corso Strumenti per la Cultura. Europrogettazione è un progetto formativo concepito per
rispondere alla crescente domanda di profili innovativi nel campo della progettazione europea in campo
culturale. Il corso è incentrato sul nuovo programma Creative Europe (2014 – 2020). Per le iscrizioni:
http://www.sturzo.it/it/aree/formazione-e-sviluppo/progetti-in-corso/strumenti-per-la-cultura/463programmazione-europea-2014-2020-finanziamenti-e-project-management
venerdì 21 febbraio, ore 15.00-19.00
Scuola di formazione politica - (per iscritti al corso) Secondo modulo Le istituzioni della politica - Incontro: Le
organizzazioni internazionali
Luigi Vittorio Ferraris, già Ambasciatore d’Italia e Consigliere di Stato
Rodolfo Ronconi, Prefetto, già Direttore centrale dell’immigrazione e della Polizia delle frontiere, Ministero
dell’Interno, Già Vice Presidente dell’Interpol
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martedì 25 febbraio, ore 17 – Sala Perin del Vaga
Presentazione del volume di Valdo Spini La buona politica. Da Machiavelli alla Terza repubblica. riflessioni di
un socialista, Marsilio Editore
Prefazione di Carlo Azeglio Ciampi. Introduzione di Furio Colombo.
Intervengono Furio Colombo, Flavia Nardelli e Lucio Villari
mercoledì 26 febbraio, ore 17 – Sala Perin del Vaga
L’Istituto Luigi Sturzo e Rubbettino Editore presentano il volume Gerardo Bianco -La parabola dell'Ulivo 19942000. Conversazione con Nicola Guiso. Postfazione di Piero Craveri
Rubbettino 2013
Coordina Gianfranco Astori
Intervengono Marco Follini, Agostino Giovagnoli, Roberto Mazzotta, Arturo Parisi
giovedì 27 febbraio
ore 17 - Sala Perin del Vaga
Convegno “Il testamento politico” di Mons. Luigi Di Liegro e il convegno sui mali di Roma.
Interverranno Giuseppe De Rita, Luigina Di Liegro, Maurilio Guasco, Mons. Matteo Zuppi
Modera Giuseppe Sangiorgi
ore 15 - Sala rossa
Allievi, amici e colleghi discutono insieme gli argomenti affrontati nel volume di Rocco Pezzimenti, Il pensiero
politico del XX SECOLO
Intervengono: Matteo Luigi Napolitano, Mario Ciampi, Giovanni Montefusco, Maurizio Serio, Angelo Arciero,
Andrea Gentile, Giuseppe Casale, Tommaso Valentini, Paolo Armellini, Mauro Bontempi, Flavio Felice, Giulio
Battioni e Andrea Ungari
Conclusioni di Rocco Pezzimenti
Istituto Luigi Sturzo Via delle Coppelle 35 - 00186
Roma - www.sturzo.it;
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Piazza Italia
A cura di Alessio Di Bono
Accadimenti del Comune e della Provincia di Pescara
"Se vuoi essere universale,
parla del tuo villaggio"
(L. Tolstoj)
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MOVIMENTO CIVICO “DIFENDERE PESCARA”
Via di sotto 41 - PESCARA
Il Movimento Civico “Difendere Pescara” , che si è costituito il 28 gennaio 2013, ha deciso di
predisporre e sostenere una lista Civica alla prossime elezioni amministrative di Pescara
denominata “Difendere Pescara”.
I due obiettivi di fondo che il Movimento Civico intende perseguire con questa lista sono:
1 – agire contro la spoliazione di Pescara
2 – difendere l’identità della città
Il Presidente Licio DI BIASE ha sottolinea che:
“in questa fase non ci interessa affrontare i grandi temi legati allo sviluppo socio-economico
della città, perché riteniamo che la programmazione sia una facoltà dei partiti. Noi vogliamo
sollecitare le istituzioni a dare risposte su alcune infrastrutture e sul patrimonio “esistenti” ma
che per disattenzioni gestionali rischiano di essere depauperate. Abbiamo constatato come
Pescara stia diventando la cenerentola della Regione, in quanto le altre Province hanno classi
politiche dirigenti più attrezzate. Per cui di fronte al problema emerso nella fusione tra le
Province di Pescara e di Chieti abbiamo notato un atteggiamento apatico di Pescara, per cui la
nostra iniziativa trova l’avvio proprio da quella vicenda. E poi ci siamo interrogati su tutta una
serie di problemi che stanno determinando una lenta ma inesorabile spoliazione di Pescara di
una serie di infrastrutture ed uffici (Banca d’Italia, Sede del Compartimento delle Poste e ora
anche la sezione staccata della Commissione Tributaria Regionale ecc…ecc.., e con tutti i
problemi relativi a Porto, Aeroporto e Stazione). Noi non ci vogliamo sostituire ai partiti, ma
saremo una lista civica con una idea “trasversale” coinvolgendo coloro che hanno a cuore la
città di Pescara.
Vogliamo far rinascere una coscienza cittadina e per fare questo vogliamo sollecitare i Partiti e
la società civile.
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Le 8 idee programmatiche:
Il Movimento Civico si confronterà con gli schieramenti che si articoleranno alle prossime
amministrative cercando convergenze programmatiche sui seguenti argomenti:
1 – Riattivazione del porto, con la realizzazione delle Opere (già finanziate) previste nel Piano
regolatore portuale per cui si è ancora in attesa da parte della Regione della Vas. L’obiettivo è
quello di risolvere definitivamente il problema dell’insabbiamento del porto.
2 – Rilancio dell’aeroporto d’Abruzzo, evitandone la chiusura di otto ore al giorno, di cui si è
recentemente parlato nel Consiglio Comunale straordinario indetto su iniziativa di Licio Di
Biase ed inoltre confermando il finanziamento alla Saga del piano marketing.
3 – Attenzione alla stazione ferroviaria, cercando di approfittare del dibattito già in itinere
sull’alta velocità anche per ridare dignità ad una delle più moderne e funzionali stazione
ferroviaria d’Europa e che ora chiude 4 ore al giorno.
4 – Riapertura del Teatro Michetti: è un’amministrazione cieca e ottusa quella che non riesce a
recuperare un gioiello utile, forse indispensabile, al movimento teatrale regionale.
5– Opposizione al futuro teatro così come è stato pensato dall’Amministrazione Comunale. Si
pensa di realizzare un teatro “ottocentesco” di dubbia utilità. L’idea, invece, è di realizzare “IL
PALAZZO DEL TEATRO E DELLA MUSICA”. Non si possono spendere risorse per una struttura di
questo genere senza che essa produca un ritorno. Pescara necessita di un Teatro per i
pescaresi, ma necessita anche di uno spazio per i concerti da 5000 posti per il periodo non
estivo al servizio di tutta la regione e oltre.
6– Rilancio del centro storico, abbandonato da 10 anni, ridando centralità al fiume con
l’attuazione del progetto “Pescara Real Piazza”, che prevede la delimitazione di un nuovo
perimetro del centro storico che coincida con quello della cinquecentesca Piazzaforte e con la
valorizzazione del Circolo Aternino (fino ad oggi, semplice luogo aperto per eventi) quale sede
del Progetto Real Piazza e cuore del Centro Storico.
7 – Attivazione di ogni iniziativa per una rilettura della mobilità urbana ed extraurbana,
ponendo centrale la questione dell’inquinamento atmosferico nel centro urbano.
8 – Rilancio del teatro “G. D’Annunzio”, che dopo aver vissuto il cinquantenario della sua
realizzazione, ora rischia, per l’incuria nella manutenzione, di fare la fine del teatro Pomponi.
Prossimamente il Movimento organizzerà momenti di confronto pubblico sui temi del governo
della città.
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19/2/2014 prot. 700
AGLI ORGANI DI
INFORMAZIONE
LA CONFCOMMERCIO PESCARA CHIEDE LE DIMISSIONI DEI “CONSIGLIERI RESPONSABILI”
DEL CONSIGLIO COMUNALE DI PESCARA AL FINE DI INDURRE LO SCIOGLIMENTO DELLO
STESSO
La Confcommercio Pescara chiede le dimissioni deI “consiglieri responsabili” del Consiglio Comunale
di Pescara al fine di indurre lo scioglimento dello stesso ed evitare altri atti scellerati per la nostra città
dettati dalla frenesia pre-elettorale.
Il Presidente della Confcommercio Pescara, Ezio Ardizzi:
“Chiediamo le dimissioni dei consiglieri responsabili del Consiglio Comunale di Pescara perché non
ne possiamo veramente più di questa Amministrazione.
Un’Amministrazione che ha saputo solo arrecare danni incalcolabili alle aziende, disagi continui alla
collettività e che va fermata nella fase finale del suo quinquennio prima di effettuare altri atti scellerati
dettati dalla frenesia pre-elettorale.
Avevamo pensato domani di manifestare il nostro malcontento con urla e slogan e con il fragoroso
rumore di pentole e forchette, ma ci siamo resi conto che questo non è il momento del rumore ma è il
momento del silenzio, di un silenzio assordante come quello che oggi si avvertiva al funerale
dell’edicolante di Catignano che si è tolto la vita.
E’ l’ennesimo drammatico segnale che proviene dal nostro territorio, dopo il suicidio del pensionato di
Elice, e si aggancia alle tante altre situazioni al limite del gesto disperato che si sono susseguite
giornalmente in Italia negli ultimi tempi.
Tante situazioni che dovrebbero far scaturire una profonda riflessione da parte dei politici nazionali e
territoriali i quali, viceversa, continuano ad ignorare tutto ciò.
Ecco perchè domani sfileremo silenziosamente perché questo è il tempo del disagio, dei lutti
improvvisi, delle richieste di aiuto non raccolte, del rispetto per chi soffre in silenzio senza ricevere
segnali di comprensione da chi li amministra.
Se l’Amministrazione Comunale di Pescara non riesce a capire i segnali che vengono dal territorio, se
insiste con la politica dei sensi unici e dei rondò o peggio ancora dei cantieri “mangia risorse
pubbliche” dell’ultima ora, allora deve andarsene prima di arrecare altri danni.
Ci aspettiamo che domani, prima della fine della manifestazione, qualcuno venga ad annunciare
ufficialmente le dimissioni dei “consiglieri responsabil” e il conseguente scioglimento del Consiglio
Comunale quale atto di buon senso verso la città di Pescara.”
65129 PESCARA VIA ALDO MORO, 1/3 TEL. 085.43.13.620 FAX 085.43.12.106 SITO WEB: www.confcommerciopescara.it E-MAIL: [email protected]
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LE DIMISSIONI DI LICIO DI BIASE DA CONSIGLIERE DELEGATO AL RECUPERO E
ALLA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO DELLA CITTA’.
Al Sig. SINDACO
COMUNE di PESCARA
Ill.mo Sindaco,
Le esprimo la mia volontà di riconsegnarLe la delega al “Recupero e alla valorizzazione del patrimonio storico
della Città” che mi ha nuovamente conferito in data 22/01/2014.
Questa mia volontà scaturisce dalla constatazione che le mie sollecitazioni in merito alla risoluzione di alcuni
problemi relativi alla mia delega, non sono state tenute in considerazione dalla Sua amministrazione e Le
ricordo in particolare la riapertura del Teatro Michetti, l’apertura del Parco Archeologico di Colle del Telegrafo,
la gestione del Circolo Aternino (di cui il Comune sembra essere solo consegnatario della chiave), il progetto di
recupero del Mosaico Romano.
Le risparmio Le altre sollecitazioni rimaste prive di risposta.
Il mio dissenso, però, è ora totale e questo scaturisce dalla Sua iniziativa di avviare la procedura per la
costituzione della società per la realizzazione del teatro, di stampo ottocentesco e che io non condivido perché
ritengo il progetto un semplice atto nostalgico riparatore di un delitto avvenuto oltre 50 anni fa, mentre oggi la
città ha bisogno di altro.
Ho avuto modo di affermare che a mio avviso occorrerebbe prevedere la realizzazione del “Palazzo del Teatro e
della Musica”, di cui ho già largamente parlato.
La ringrazio per la fiducia che mi ha accordato in questi due anni e La saluto con cordialità
Il Consigliere
Licio Di Biase
Pescara, 25.02.2014
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Cultura
Quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge
più delle cose belle che accadono nella vita ogni qualvolta il sole
attraversa il cielo.
(Paulo Coelho)
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Tracce d'Arte e Poesia
Prosegue l’iniziativa Tracce d'Arte e Poesia, un ricco contenitore che coinvolge la poesia, l'arte e la musica, in un
discorso sinestetico e interdisciplinare di vari linguaggi artistici.
Il prossimo appuntamento è per venerdì 28 febbraio, alle ore 17.00, e avrà come protagonisti i poeti Angelo Del
Vecchio e Vito Moretti, l'artista Albano Paolinelli e la pianista Greta Alberici.
L'evento avrà luogo presso lo spazio d'arte Il Gabbiano, in Viale Regina Margherita 51/3, a Pescara.
L'iniziativa Tracce d'Arte e Poesia, organizzata dalle Edizioni Tracce, dallo Spazio d'Arte Il Gabbiano e dal Centro
Studi Musicali L'Assolo di Simone Pavone, è ideata e curata dall'artista Gabriella Bottino, dalla poetessa Nicoletta
Di Gregorio e dalla scrittrice Daniela Quieti, e gode del patrocinio del Comune di Pescara - Assessorato alla
Cultura.
Le iniziative si svolgeranno due volte al mese, proseguiranno durante tutto l'arco dell'anno e vedranno la presenza di
numerosi e qualificati poeti, scrittori, artisti e musicisti.
Durante gli incontri saranno realizzate riprese video da Paola Febbo e successivamente inserite su internet.
Questo il video del primo incontro:
http://youtu.be/a44CZaqU2yE
L'amplificazione audio è curato da Alessio Masciulli.
Ecco i prossimi incontri:
8 Marzo, ore 17.00
Lettura di poesie al femminile
Artista: Franca Di Bello
11 Marzo, ore 17.00
Gli scrittori: Daniela D'Alimonte e Licio Di Biase
Artista: Luigi Baldacci
14 Marzo, ore 17.00
Poeti: Stevka Smitran e Marco Tornar
Artista: Franco Summa
28 Marzo, ore 17.00
Poeti: Vittorina Castellano e Daniele Cavicchia
Artista: Dino Colalongo
4 Aprile, ore 17.30
Lo scrittore Giovanni Di Iacovo e la poetessa Anna Maria Giancarli
Artista: Ennio Di Vincenzo
11 Aprile, ore 17.30
Poeti: Bibiana La Rovere e Nina Maroccolo
Artista: Sandro Visca
Interverrà: Plinio Perilli
23 Maggio, ore 18.00
Poeti: Aldo Mauro Mancinelli e Alexian Santino Spinelli
Artista: Giorgio Aimola
28 Maggio, ore 18.00
Poeti: Rolando D’Alonzo e Marcello Marciani
Artista: Lino Alviani
Cordiali saluti
La segreteria delle Edizioni Tracce
Tel. 085-76073 Tel./Fax 085-76658
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Un libro è per
sempre!
Non ho nulla di nuovo da insegnare al mondo. La verità e la non
violenza sono antiche come le montagne.
(Gandhi)
A VOLTE INSERIAMO INVITI DI LIBRI GIA’ PRESENTATI.
LO FACCIAMO PER FAR CONOSCERE COMUNQUE I VOLUMI CHE RITENIAMO
DI GRANDE IMPORTANZA.
LA REDAZIONE
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PREFAZIONE
L’Abruzzo, fino alla vigilia della seconda guerra mondiale, era rimasto fermo in una condizione di grave arretratezza
economica, sociale e culturale. La nascita di una nuova Provincia, istituita nel 1927 per valorizzare il ruolo di Pescara e
farne il fulcro di nuove prospettive per l’intera regione, non aveva potuto sviluppare alcun concreto effetto nel territorio
durante il breve tempo trascorso tra l’enunciazione di questo auspicio e lo scoppio della guerra; questa, poi, aveva prodotto
gravissimi danni soprattutto lungo il fronte adriatico che si attestò per lunghi mesi sulla linea del Sangro, riducendo a un
cumulo di macerie intere città, come Ortona, Francavilla e la stessa Pescara, evacuata di tutti i suoi abitanti e fisicamente
distrutta al 70%.
In queste disastrose condizioni ha inizio la nuova stagione della speranza, della ricostruzione e dello sviluppo: l’era
della Democrazia Cristiana.
Se il dramma dell’emigrazione può essere l’indice riassuntivo delle difficoltà di un popolo, basterà ricordare che
dall’inizio del secolo fino alla istituzione delle Regioni ordinarie, l’Abruzzo, che contava circa 1.200.000 abitanti, ha visto
emigrare oltre 600.000 persone. Di queste, ben 250.000 hanno dovuto lasciare la loro terra proprio negli anni del
dopoguerra, mentre incominciava a realizzarsi il riscatto da un secolare immobilismo. Questo dimostra quanto fossero
diffusi la povertà e il disagio specie nelle zone interne, tanto che nella letteratura scientifica si parlò di spopolamento
dell’Abruzzo e non di emigrazione.
Altro indice di tempi ormai dimenticati il tasso di analfabetismo che fino agli anni ’50 raggiungeva il 20%.
L’occupazione nel settore agricolo, in una agricoltura povera ed estremamente parcellizzata era ancora del 50%, con un
reddito medio pari alla metà di quello delle categorie industriali, mentre in Lombardia era solo del 18%; cos“ pure, a
paragone, gli addetti all’industria erano il 40% contro il 60% della Lombardia.
é alla luce di questi semplici dati che deve essere valutato l’impegno profuso da quanti hanno fatto uscire la gente
d’Abruzzo da una arretratezza nella quale era immersa da secoli, e nel breve volgere di venti anni hanno fatto progredire la
regione sul piano economico, civile e culturale.
Non secondario è stato in questa fase l’apporto delle istituzioni religiose, nel campo della scuola dalle primarie agli
istituti superiori, come anche in quello della formazione professionale dove grandi erano le carenze di iniziativa pubblica a
fronte delle nuove esigenze poste dalla produzione industriale. L’Opera Iuventutis, gli istituti salesiani, ed altri numerosi
centri di formazione professionale ispirati dalla iniziativa religiosa, registrano l’affluenza di oltre 4.000 allievi e di
altrettanti giovani lavoratori avviati per l’apprendistato presso le nascenti industrie.
Nel 1970, l’anno della istituzione dell’Ente Regione, poteva verificarsi finalmente un saldo attivo nel bilancio della
emigrazione, a causa del rientro di molti emigrati. Lo sviluppo industriale aveva preso avvio, facendo fronte anche
all’esodo massiccio di lavoratori dalle campagne e dalle zone interne. Certamente questo si deve alla tenacia, alla capacità,
alla ferma volontà di tutti gli abruzzesi, all’ingresso di nuove energie nelle sfere dirigenziali e professionali a tutti i livelli,
ma indubbiamente l’iniziativa politica è stata determinante. La DC è la principale protagonista della nuova stagione di
progresso in cui si compie il passaggio dall’economia prevalentemente agricola a quella di tipo industriale. Con a capo
prima Giuseppe Spataro e poi Remo Gaspari e Lorenzo Natali, la DC esprime una classe politica di schiette radici
popolari, consapevole delle potenzialità della Regione. L’Abruzzo ha voltato pagina.
La DC abruzzese ha assunto con coraggio e decisione scelte che a volte sono state considerate discutibili, ma che hanno
determinato il progresso della regione fino a farne la prima nel Mezzogiorno e quindi metterla in condizioni tali da poter
essere esclusa dai benefici dell’obiettivo “1” dell’intervento straordinario.
Le scelte fondamentali sono state indirizzate verso la realizzazione della rete delle infrastrutture, tra le quali una serie di
aree e nuclei per lo sviluppo industriale distribuiti in modo ottimale nel territorio, i collegamenti autostradali, la viabilitˆ
capillare, la distribuzione particolarmente diffusa della rete metanifera, il potenziamento dei porti e dell’aeroporto.
E poi la capacità di attirare l’attenzione della grande industria privata ed a partecipazione statale, dalla Fiat all’Italtel,
dalla Siv alla Marelli, dalla Honda alla Sevel, e di tante altre.
E poi la politica per le università nate dalla volontà e dalla iniziativa degli Enti Locali e da essi stessi realizzate
assumendone inizialmente l’onere, senza il confronto e a volte con la contrarietà del mondo accademico e ministeriale: al
momento della statizzazione le libere Università d’Abruzzo potevano contare già 15.000 iscritti.
La DC, nel tempo di una generazione, è riuscita a trasformare l’Abruzzo da terra di pastori a terra di progresso e di
sviluppo incentrati sulla valorizzazione delle risorse endogene, tanto da costituire, per la fioritura di piccole e medie
imprese che ne caratterizzano il tessuto produttivo, un modello di sviluppo per l’intero mezzogiorno.
On. Bruno TABACCI
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Presentazione
Raccontare la storia dell’Abruzzo della seconda metˆ del ’900, non pu˜ prescindere dalla DC.
Non ho la presunzione di scrivere la storia della nostra Regione, questo il compito degli studiosi, ma solo
di contribuire a riflettere sul ruolo avuto dalla DC.
L’Abruzzo, appena dopo la guerra, era una Regione di pecore e pastori, isolata dal resto d’Italia, con
un’economia basata oltre che sull’allevamento, su una agricoltura arretrata che, lontana dal produrre ricchezza e
benessere, riusciva appena a garantire la sopravvivenza.
Cos“ l’aveva lasciata il fascismo.
La DC l’ha presa per mano e l’ha condotta verso il progresso.
Strade, autostrade, industrie, universitˆ, porti, aeroporti, modernizzazione dell’agricoltura e tanta attenzione
verso i problemi della gente comune.
Per riflettere sui cinquant’anni di storia che vanno dalla Costituente al 1993, anno in cui la DC venne
liquidata, e per capire cosa accaduto realmente nella DC abruzzese, ho coinvolto i principali protagonisti.
E non per nostalgia, ma per sete di conoscenza.
Per capire le cose fatte bene a cui ispirarsi, e gli errori da non ripetere.
Ho coinvolto i protagonisti perchŽ “questa storia” la devono scrivere coloro che sono stati al fronte; non
possibile concepire una storia scritta dai tribunali e dai giudici forcaioli.
E per rivendicare con orgoglio la stagione della “grande balena”, ho trascritto le sensazioni, le idee, le
opinioni dei protagonisti affinchŽ non rimangano impresse nella memoria solo gli avvisi di garanzia o i rinvii a
giudizio, che hanno prodotto archiviazioni e, quasi sempre, assoluzioni.
é evidente che c’ l’orgogliosa rivendicazione di una stagione politica condotta all’insegna dell’attenzione
verso il territorio, verso la gente, con spirito di abnegazione e al servizio della propria terra.
La storia dell’Abruzzo, per cinquant’anni, l’ha scritta la DC, con scelte che ne hanno determinato il
progresso, con intuizioni capaci di creare benessere. Per tutti. Senza discriminazioni.
La DC era garante di tutti, nonostante le lacerazioni interne e gli aspri confronti.
E purtroppo la DC degli ultimi anni esplose, incapace di individuare i rimedi ad un sistema correntizio, frutto
di una sana dialettica democratica, ma che giunse alla degenerazione.
Per˜ la DC, partito democratico, seppe governare nell’interesse delle comunitˆ amministrate.
Oggi chi governa, destra o sinistra, non riesce ad essere il garante di tutti. Neanche della propria parte
politica.
“Quarant’anni di governo DC”, diceva uno slogan in voga negli anni ’80 “alcuni buoni, altri meno buoni, ma
tutti nella libertˆ”.
Com’ che dice la retorica di sinistra?
“Per non dimenticare!”
Bene. Questo libro stato scritto “per non dimenticare”.
Licio DI BIASE
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Franco Ferrarotti
LA PAROLA E L'IMMAGINE
Note sulla neo-idolatria del secolo XXI
Edizioni Solfanelli
Questo libro si occupa della crisi della parola e del trionfo dell’immagine. La parola è
essenziale per il discorso razionale, intersoggettivo, analitico. L’immagine è seducente, sintetica,
a volte ipnotica. Esalta l’emotività. I mezzi di comunicazione elettronica odierni vivono di
immagini, sono fondamentali per il predominio dell’audiovisivo e per l’obsolescenza della
lettura.
L’Autore non è un neo-luddista. Non si schiera contro l’innovazione tecnica in quanto tale.
Semplicemente prende buona nota che i media non mediano, che adolescenti, giovani e giovani
adulti, così appassionatamente devoti ai loro gadget elettronici, spesso non sono in grado di
padroneggiare razionalmente il flusso torrentizio delle informazioni indiscriminate e di costruirsi
una loro tavola delle priorità.
La tentazione, per i genitori indaffarati fuori casa, per insegnanti demotivati e per chiese
deserte, è forte: si tende ad affidare ai media, eticamente irresponsabili, il difficile compito della
socializzazione primaria. Nessuna meraviglia che le conseguenze, sotto gli occhi di tutti, siano
una gioventù disorientata e una società tanto tecnicamente raffinata quanto umanamente
imbarbarita, litigiosa, egocentrica, in cui non sono solo tramontate le ideologie globali; appaiono
liquefatti anche gli ideali.
Franco Ferrarotti
LA PAROLA E L'IMMAGINE
Note sulla neo-idolatria del secolo XXI
Edizioni Solfanelli
[ISBN-978-88-7497-845-8]
Pagg. 112 - € 9,00
http://www.edizionisolfanelli.it/laparolaelimmagine.htm
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