La gestione degli impianti a servizio delle tecnologie

Seminario
“LE TECNOLOGIE DI IMAGING E L'OSPEDALE”
Cagliari, Facoltà di Ingegneria Aula V
28 FEBBRAIO 2014
CORSO DI LAUREA
INGEGNERIA BIOMEDICA
FACOLTÀ DI INGEGNERIA
UNIVERSITA` DI CAGLIARI
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La gestione degli impianti a servizio delle tecnologie
Relatore: Ing. Giovanna Liuzzi
Dinamo a r.l.- Ospedale Generale Regionale Ente Ecclesiastico F. Miulli
CORSO DI LAUREA
INGEGNERIA BIOMEDICA
FACOLTÀ DI INGEGNERIA
UNIVERSITA` DI CAGLIARI
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Scopo dell’intervento
• ILLUSTRARE I CRITERI DI PROGETTAZIONE E
REALIZZAZIONE DI OPERE DI INTEGRAZIONE DI
NUOVE TECNOLOGIE DI IMAGING NEL PLESSO
OSPEDALIERO
•ILLUSTRARE
LE ATTIVITA’ CONNESSE ALLA
MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ASSERVITI ALLE
MEDESIME TECNOLOGIE
•ILLUSTRARE LE CRITICITA’ E LE ATTIVITA’ DI
COORDINAMENTO
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LAVORO DI SQUADRA
•SIN
DALLE
PRIME
DELL’UNITA’
FONDAMENTALE
DI
SCELTA
TECNOLOGICA
E’
IL
FASI
LAVORO
DI
RIVOLTO A SUPPORTARE SCELTE
DA
ESIGENZE
DI
EQUIPE
DETTATE
RIORGANIZZAZIONE
TERRITORIALE DEI SERVIZI DI ASSISTENZA,
STRATEGIE
AZIENDALI,
PROGRAMMAZIONI
ECONOMICO-FINANZIARIE,
SCELTE
SUPPORTATE DALLA CONOSCENZA DELLA
PIU’
TECNONOLOGIA
RISPONDENTE
ALLE
EVOLUTA
REALI
E
ESIGENZE,
REALIZZABILITA’’ TECNICA ATTRAVERSO LA
STESURA DI UN PROGETTO TECNICO DI
INTEGRAZIONE DELLA NUOVA TECNOLOGIA
NEL PLESSO OSPEDALIERO. .
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SI DEVONO EVITARE CATTIVE SORPRESE!
Locali logisticamente inaccessibili e quindi cambi di location in fase
avanzata di esecuzione dell’opera;
Inadeguatezza degli impianti esistenti a soddisfare le esigenze
“energetiche” delle nuove tecnologie, con nuove previsioni di costo
nella realizzazione dell’intera opera di installazione;
Assenza degli spazi necessari alla distribuzione degli impianti di
climatizzazione e degli impianti tecnologici in generale.
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LE TECNOLOGIE
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APPROCCIO
PROGETTUALE
AL PROBLEMA
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PRINCIPALI RIFERIMENTI LEGISLATIVI E NORMATIVI
Gli impianti in oggetto devono essere progettati ed eseguiti rispettando
la regola dell’arte e la normativa vigente, nonché le raccomandazioni dei
Servizi di sicurezza sui luoghi di lavoro , dei Servizi di prevenzione e
protezione , del locale comando dei VV.FF. e degli altri organi competenti .
In particolare gli impianti dovranno essere armonizzati alle indicazioni
delle seguenti disposizioni legislative e normative:
• Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 , n° 81 : “ Attuazione dell’articolo
1 della legge 3/8/07 n° 123 , in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro “
• Decreto Lgs 163 12 aprile 2006: “Codice dei contratti pubblici di
lavori, servizi e forniture”
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•DM n° 37 del 22 Gennaio 2008 : Regolamento concernente....attività
installazione impianti elettrici all’interno degli edifici
•DM 18/9/2002 , Approvazione della regola tecnica di prevenzione
incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture
sanitarie pubbliche e private.
• Linee guida ISPESL, INAIL
•Normativa Tecnica CEI-UNI:
CEI 64-8/7:2012-06 (Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non
superiore a 1 000 V in corrente alternata e a 1 500 V in corrente continua Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari )
• Linee guida per l’Accreditamento Strutture Sanitarie e Socio-Sanitarie
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Linee guida per l’Accreditamento Strutture Sanitarie e
Socio-Sanitarie
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IMPIANTO DI VENTILAZIONE SALA DI
DIAGNOSTICA RMN
L’impianto di ventilazione nelle sale di Risonanza
Magnetica a magnete superconduttore assolve alla
funzione di sistema di aerazione e condizionamento
dell’ambiente in condizione di normale esercizio;
contestualmente esso deve essere progettato per
poter fungere da vero e proprio “dispositivo di
sicurezza” in caso di emergenza dovuta a
fuoriuscita dal magnete di elio liquido, tossico per
l’uomo.
L’azionamento dell’impianto di ventilazione in
emergenza può avvenire o in manuale,
attraverso apposito pulsante di emergenza
azionato dall’operatore, o in modalità automatica.
Nel secondo caso l’azionamento è affidato ad un
dispositivo di rilevazione in continuo del livello di
ossigeno in sala RM , un sensore chimico.
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IMPIANTO DI VENTILAZIONE SALA DI
DIAGNOSTICA RMN
CONDIZIONI DI NORMALE
ESERCIZIO:
Temperatura: 22±2 °C
Umidità: 60%
N° ricambi/ora 6-8
Leggera pressione positiva rispetto agli
ambienti confinanti
Adeguata pulizia della condotte e
diffusori di mandata a tutela della
salute del paziente, dell’integrità del
magnete e eventuali vizi nella
produzione dell’immagine.
Distribuzione dei terminali di mandata e
ripresa atti a rendere confortevole
l’ambiente per il paziente
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CONDIZIONI DI EMERGENZA:
N° ricambi/ora 18-22
Leggera pressione negativa rispetto agli ambienti confinanti
Distribuzione dei terminali di mandata e ripresa posizionati in maniera opportuna a
convogliare all’esterno l’aria da espellere.
Dislocazione delle bocchette di mandata e ripresa per l’esercizio in
condizioni normali e di emergenza in sala al di sotto del controsoffitto
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Condotta di ripresa libera installata al si sopra del controsoffitto ed in
prossimità delle valvole di boil-off e della tubazione di evacuazione
dell’elio in caso di quench. La condotta viene installata a vantaggio di
sicurezza onde evitare lo stratificarsi dell’elio al di sopra del controsoffitto.
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SCELTE IMPIANTISTICHE PER LA REALIZZAZZIONE DELL’IMPIANTO DI
VENTILAZIONE DI EMERGENZA:
1) UTA di mandata e UTA di ripresa indipendenti ed ad esclusivo servizio della
sala di diagnostica RMN;
2) UTA di mandata aria in regime ordinario condivisa con altre utenze;
UTA di ripresa ad esclusivo servizio della sala di diagnostica RMN;
Nel caso 2) ed in caso di emergenza, l’UTA di mandata deve convogliare la
portata sufficiente a garantire i volumi aria necessari azionando un sistema di
chiusura delle serrande di intercettazione sulle condotte di distribuzione delle
aree attigue servite; l’UTA di estrazione deve essere sempre e comunque ad
uso esclusivo onde evitare la circolazione dell’aria ad alto contenuto di elio
nelle aree circostanti.
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ATTIVITA’ CONNESSE
ALLA
MANUTENZIONE
DEGLI IMPIANTI DI
VENTILAZIONE E
CLIMATIZZAZIONE
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a) Manutenzione ordinaria programmata impianti di climatizzazione
b) Monitoraggio in continuo dei parametri microclimatici della sala magnete
attraverso un termoigrometro installato all’interno della sala esami, onde
evitare alterazioni del campo, nelle
CONDIZIONI DI NORMALE ESERCIZIO:
Temperatura: 22±2 °C
Umidità: 60%
N° ricambi/ora 6-8
Leggera pressione positiva rispetto agli ambienti
confinanti
Adeguata pulizia della condotte e diffusori di
mandata a tutela della salute del paziente,
dell’integrità del magnete e eventuali vizi nella
produzione dell’immagine.
Distribuzione dei terminali di mandata e ripresa atti a
rendere confortevole l’ambiente per il paziente
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Campagna di misure va effettuata direttamente all’interno della sala esami per
evitare qualsiasi approssimazione legata alle perdite di carico dovute alla
distanza di misurazione sul canale dal punto di interesse, alle curve dei canali di
distribuzione. Inoltre, nell’interfaccia con la gabbia di Faraday, la presenza dei filtri di
passaggio a nido d’ape, che svolgono la funzione di “guida d’onda”, ovvero necessaria di
garantire la continuità e la tenuta della gabbia, comporta inevitabilmente una, seppur
leggera,caduta di pressione. Nell’esecuzione delle misurazioni è consigliato l’uso
dell’anemometro a filo caldo in quanto l’anemometro a ventolino potrebbe essere affetto
da errore proprio per l’azione esercitata dal campo
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IMPIANTI ELETTRICI E
SPECIALI NELLE SALE RMN
Prima di esaminare le modalità di
realizzazione degli impianti per locali adibiti ad
uso medico, è opportuno riportare alcune
definizioni che consentono di comprendere
meglio i contenuti delle parti successive. (CEI
64-8/7:2012-06 (Impianti elettrici utilizzatori a
tensione nominale non superiore a 1 000 V in
corrente alternata e a 1 500 V in corrente
continua - Parte 7: Ambienti ed applicazioni
particolari )
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Locale ad uso medico
Locale destinato a scopi diagnostici, terapeutici, chirurgici, di
sorveglianza o di riabilitazione dei pazienti (inclusi i trattamenti
estetici).
Apparecchio elettromedicale
Apparecchio elettrico, munito di non più di una connessione ad una particolare rete
di alimentazione, destinato alla diagnosi, al trattamento o alla sorveglianza del
paziente sotto la supervisione di un medico, e che entra in contatto fisico od
elettrico
col paziente e/o trasferisce energia verso o dal paziente e/o rivela un determinato
trasferimento di energia verso o dal paziente. L’apparecchio comprende quegli
accessori, definiti dal costruttore, che sono necessari per permettere l’uso normale
dell’apparecchio.
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Sistemi elettromedicali
Combinazione di più apparecchi, uno dei
quali almeno deve essere un apparecchio
elettromedicale, interconnessi mediante
una connessione funzionale o mediante
una presa multipla mobile.
Parte applicata
Una parte dell’apparecchio che nell’uso normale:
- viene necessariamente in contatto fisico con il paziente perché l’apparecchio possa
svolgere la sua funzione;
oppure
-può essere portata a contatto con il paziente;
oppure
- necessita di essere toccata dal paziente.
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Esempio di apparecchio
elettromedicale con parte
applicata
Esempio di apparecchio
elettromedicale senza parte
applicata
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La classificazione dei locali, da attuare in base all’uso abituale dell’ambiente,
e l’individuazione della zona paziente, deve essere effettuata dal personale
medico o in accordo con l’organizzazione sanitaria, che hanno il compito di
indicare quali trattamenti medici devono essere espletati entro tale locale.
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Locali di gruppo 0, 1 e 2: DEFINIZIONI
La Norma CEI 64-8/7 classifica i locali ad uso medico nel seguente modo:
locale di gruppo 0: locale ad uso medico nel quale non si utilizzano
apparecchi elettromedicali con parti applicate.
locale di gruppo 1: locale ad uso medico nel quale le parti applicate
sono destinate ad essere utilizzate nel modo seguente: esternamente,
invasivamente entro qualsiasi parte del corpo, ad eccezione della zona
cardiaca.
locale di gruppo 2: locale ad uso medico nel quale le parti applicate
sono destinate ad essere utilizzate in applicazioni quali interventi
intracardiaci, operazioni chirurgiche, o il paziente è sottoposto a
trattamenti vitali dove la mancanza dell’alimentazione può
comportare pericolo per la vita.
locali ordinari
Sono quei locali di servizio alla struttura medica, quali gli uffici, i
locali per il personale (ad esempio, gli spogliatoi, sala mensa, ecc.),
i magazzini, i corridoi di accesso alle camere di degenza, i locali di
servizio, i servizi igienici per il personale, le sale di attesa ecc.
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Nei locali medici la mancanza di energia elettrica primaria comporta sempre,
direttamente o indirettamente, pericoli per il paziente quindi l’alimentazione di
emergenza è sempre di sicurezza.
Alimentazione di EMERGENZA: alimentazione ridondante che interviene in
mancanza della rete primaria erogata alle utenze PRIVILEGIATE
Alimentazione di SICUREZZA: alimentazione erogata alle utenze privilegiate in
mancanza della rete primaria per garantire la SICUREZZA delle persone.
In relazione al tempo di intervento dell’alimentazione di sicurezza, la norma
distingue 5 classi:
1. Classe 0 (di continuità): alimentazione automatica disponibile senza
interruzioni.
2. Classe 0,15 (interruzioni brevissime): disponibile con periodo di commutazione
T ≤ 0,15 s
3. Classe 0,5 (interruzioni brevi): disponibile con periodo di commutazione
0,15 ≤ T ≤ 0,5 s
4. Classe 15 (interruzioni medie): disponibile con periodo di commutazione 0,5 ≤ T
≤ 15 s
5. Classe >15 (interruzioni lunghe): disponibile con periodo di commutazione
T>15 s
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Le utenze privilegiate (che usufruiscono di alimentazione di emergenza) devono
essere scelte dal progettista e concordate con la Direzione Sanitaria e per
ciascuna di esse deve essere indicato entro quale tempo e per quale durata
deve essere garantita l’erogazione del servizio
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Principali
connessioni tra i
più importanti
componenti
dell’impianto
elettrico necessari
a garantire
l’alimentazione in
sala operatoria
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Impianti elettrici e speciali a servizio della
diagnostica RMN:esempio di realizzazione
Alimentazione reparto di Risonanza Magnetica da un quadro dedicato al solo
reparto;
Alimentazione generale del quadro dedicato derivata a partire dai Power
Center di cabina elettrica sia per le linee elettriche di alimentazione principale,
sezione normale, che per quelle alimentate da gruppo elettrogeno di
emergenza
Distribuzione secondaria impianti elettrici, impianto di trasmissione dati e fonia
per il collegamento delle reti interne di comunicazione telefonica ed informatica,
impianto di illuminazione, sia normale che di emergenza.
Impianto di illuminazione a servizio dei nuovi locali dimensionato impiegando il
metodo del flusso totale, garantendo un illuminamento medio superiore ai 200
lux nei corridoi e sale di attesa , di 300 lux nelle stanze per il personale e di 500
lux nella sale RM.
Illuminazione di emergenza, realizzata utilizzando lampade dotate di
soccorritore integrato, alimentate dalla sezione privilegiata del quadro elettrico
con cavi resistenti alla fiamma.
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La macchina di risonanza, alimentata ad una tensione di 380 V, è alimentata
direttamente da interruttore dedicato installato su Power Center di cabina.
Pulsanti di sgancio locali delle linee di alimentazione in ingresso al
compartimento.
Sala esame con schermatura a
Gabbia di Faraday necessaria per
la protezione dell’apparecchiatura
installata suscettibile alle
interferenze elettromagnetiche a
radiofrequenza, realizzata con
pannelli rigidi, con superficie
schermante in rame e con
materiale fonoassorbente
integrato.
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Criticità ed attività di
coordinamento:
regolamento di
Sicurezza impianto di
Risonanza Magnetica
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Norme di sicurezza per il personale addetto alla
manutenzione generale dell'impianto RM
Le norme di sicurezza per il personale addetto alla manutenzione generale
dell'impianto RM si riferiscono a tutto il personale tecnico che acceda al sito RM
per interventi non direttamente connessi alla manutenzione dell'apparecchiatura
RM e al rabbocco dei criogeni. In particolare, tali interventi comprendono quelli a
carico dell'impianto elettrico, idrico e di condizionamento.
Agli interventi di manutenzione generale dell'impianto RM può essere adibito
solamente personale edotto sui rischi inerenti al campo statico di induzione
magnetica, alle onde elettromagnetiche a radiofrequenza, ai gradienti di
campo magnetico e ai criogeni.
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Ogni intervento del personale tecnico addetto alla manutenzione
generale dell'impianto RM deve essere effettuato in concomitanza della
sospensione dell'attività diagnostica e previo accordo con l'Esperto
Responsabile ed il Medico Responsabile dell'impianto RM.
Il personale tecnico deve astenersi dal compiere operazioni che non
siano di propria pertinenza.
E' opportuno introdurre il minore
numero possibile di attrezzi all'interno
del sito RM.
E' vietato introdurre all'interno della
sala magnete cassette porta attrezzi,
bombole, saldatrici, martelli e
qualsiasi oggetto o utensile di lavoro
in materiale ferromagnetico.
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E' necessario prestare attenzione a non lasciare cadere piccoli oggetti di ferro quali
viti, bulloni, rivetti e chiodi. Tali oggetti potrebbero essere attratti con
un'accelerazione progressiva verso il magnete e arrecare eventuali danni alle strutture
e alle persone presenti.
Durante operazioni che comportino produzione di polveri, residui terrosi o schegge
metalliche è necessario fare attenzione a non sporcare il gantry dell'apparecchiatura
RM. Se tali operazioni si svolgono all'esterno della sala magnete la porta della sala
deve essere mantenuta chiusa, in caso contrario deve essere predisposto un
opportuno sistema di protezione del magnete e dell'apparecchiatura RM.
In caso di intervento nelle immediate vicinanze dell'uscita del tubo del quench esiste
una remota possibilità di rischio di lesioni da freddo e asfissia a seguito di un quench
del magnete. Il personale addetto alla manutenzione generale dell'impianto RM deve
permanere in prossimità dell'uscita del tubo del quench esclusivamente il tempo
minimo necessario per eseguire le operazioni programmate. Durante l'intervento
l'attività diagnostica deve essere momentaneamente sospesa. E' opportuno, inoltre,
che il personale addetto alla manutenzione generale dell'impianto RM, sopratutto
per interventi prolungati, sia dotato di opportuni indumenti protettivi come maschere
e guanti.
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Al termine di ogni intervento
non devono essere lasciati
oggetti metallici e
ferromagnetici all'interno del
sito RM.
Il personale addetto alla
manutenzione generale
dell'impianto RM è tenuto a
informare l'Esperto
Responsabile ed il Medico
Responsabile dell'impianto RM
in merito alla natura e ai
dettagli di ogni intervento
effettuato.
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Riepilogando il percorso logico per la progettazione,
gestione e manutenzione degli impianti asserviti ai
locali medicali in generale
Dichiarazione del responsabile sanitario sul tipo di interventi sanitari che devono
essere effettuati nel locale ad uso medico
Definizione della tipologia del locale
Analisi dei rischi derivanti da campi elettromagnetici, scariche atmosferiche,
sovratensioni sull’alimentazione, incendio
Individuazione delle canalizzazioni per la climatizzazione del locale, e delle tubazioni di
gas medicali o altro
Individuazione della zona paziente
Determinazione da parte del responsabile sanitario degli apparecchi elettromedicali
che saranno utilizzati nel locale e relativi valori di potenza assorbita
Suddivisione degli apparecchi elettromedicali tra ordinari e apparecchi che devono
essere alimentati da sistema IT-M
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Definizione della taglia del trasformatore di isolamento in relazione alla potenza delle
apparecchiature laddove previste nel locale
Individuazione delle masse e delle masse estranee che devono essere connesse al
nodo equipotenziale
Individuazione dei percorsi delle condutture e delle posizioni dove collocare i quadri
e il nodo equipotenziale e degli spazi necessari alla manutenzione
Individuazione di esigenze o vincoli particolari e della necessità di eventuali schermi
contro i campi elettromagnetici esterni
Dimensionamento dei conduttori e delle protezioni
Scelta delle apparecchiature di manovra e protezione
Pianificazione attività di manutenzione ordinaria
Formazione ed informazione degli addetti alle attività manutentive
Tracciabilità ed attestazione degli interventi manutentivi eseguiti
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Grazie per l’attenzione
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