Italia la natUra di priMa Mano insieme per la qualità alleanza Jobs act, bene il progetto ma occorre velocizzare i tempi «Un progetto di riforma che contiene alcune innovazioni che vanno incontro alle esigenze del mercato attuale e capaci di rappresentare soluzioni congrue sia sul piano delle tipologie contrattuali sia su quello delle politiche attive e passive del lavoro. Si chiede attenzione ai tempi parlamentari e attuativi, altrimenti si rischia di vanificare un buon progetto». Così Vincenzo Mannino, in rappresentanza dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, intervenendo all’audizione in commissione Lavoro al Senato, accompagnato dai responsabili delle relazioni sindacali Marignani (Legacoop), Valentini (Confcooperative) e Gizzi (Agci). «I contenuti del ddl sono positivi e, da questo progetto, ci attendiamo una fase di chiarezza e stabilità normativa, ormai imprescindibile per le imprese cooperative». La commissione Lavoro del Senato ha cominciato con le audizioni delle parti sociali l’iter del disegno di legge delega di riforma del mercato del lavoro (A.S. 1428) che contiene 5 specifiche deleghe in materia di ammortizzatori sociali, servizi per il lavoro e politiche attive, semplificazione delle procedure e degli adempimenti, riordino delle tipologie contrattuali, maternità e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Molta attenzione al tema sia dal governo, presente con il sottosegretario Bellanova, sia dei senatori presenti numerosi in sede di audizione. «Si rileva – dice Mannino – che l’estensione e l’universalizzazione delle tutele sia sul lavoro sia sulla maternità/genitorialità non possono essere a costo zero per lo Stato e a carico unicamente delle imprese. Sarebbe corretto introdurre una distinzione tra le misure di sostegno e quelle a carattere assistenziale. Queste ultime dovrebbero essere a carico della fiscalità generale». «Introdurre in via sperimentale ulteriori tipologie contrattuali per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, con tutele crescenti per i lavoratori coinvolti, costituisce per Alleanza un’innovazione che potrebbe costituire un sostanziale contratto “standard” a tempo indeterminato che rappresenti il principale canale d’ingresso in un mercato del lavoro orientato a promuovere la buona occupazione». «Il compenso orario minimo potrebbe essere una novità utile anche per contrastare situazioni di concorrenza sleale, ma l’Alleanza ravvisa l’esigenza di una ben maggiore specificazione per esprimere una più compiuta valutazione. La revisione dell’ambito di applicazione della cassa integrazione e dei fondi di solidarietà, qualora provochi un aumento del costo del lavoro, dovrà essere applicata con gradualità e con la necessaria flessibilità sulle norme per cessazione di un solo ramo d’azienda ed esaurimento preventivo di tutti gli strumenti di riduzione d’orario». «La legge delega dovrebbe infine prevedere una strumentazione di monitoraggio degli effetti e, soprattutto, prevedere un rafforzamento dei sistemi di controllo e vigilanza. Non serve, infatti, prevedere nuove norme o rafforzare quelle esistenti, se non ci si dota di strumenti costanti ed efficaci per prevenire e contrastare forme di lavoro improprie e condizioni di concorrenza sleale, purtroppo ancora molto diffuse». @itacooperativa SETTIMANALE DELLA CONFEDERAZIONE COOPERATIVE ITALIANE borgo s.spirito, 78 - 00193 roma rapporti. lo rilevano i dati dell’ultimo numero di “note e commenti” Un italiano su quattro sceglie la cooperazione per assicurarsi un futuro migliore la cooperazione rappresenta il 22% del mercato assicurativo italiano garantisce 21.600 occupati e 117 miliardi di investimenti U na su quattro tra quelle attive, tre le prime otto nella classifica di quelle che raccolgono più premi. La cooperazione, e più in generale le società mutualistiche, rappresentano una quota significativa del mercato assicurativo nazionale. Dei 54 maggiori gruppi censiti da Mediobanca attivi nel comparto assicurativo nel 2012, 12, pari al 22,2%, sono cooperative, mutue o società per azioni di proprietà maggioritaria delle cooperative. Dei 12 gruppi cooperativi 8 sono italiani e 4 stranieri, in particolare francesi. Oltre che in termini di gruppi attivi, la presenza cooperativa è significativa anche per il volume dei premi raccolti, nella cui classifica figurano 3 gruppi mutualistici tra i primi 8. I dati sulla presenza cooperativa nel mercato assicurativo sono contenuti del nuovo numero di Note e Commenti, la pubblicazione mensile realizzata dai centri studi dell’Alleanza delle Cooperative. Nel loro insieme i gruppi mutualistici attivi nel settore assicurativo raccoglievano, nel 2012, premi lordi pari a 24 miliardi (17,3% dell’insieme delle imprese considerate dal censimento di Mediobanca); avevano investimenti (a valore di bilancio) pari a 117 miliardi (14,0% del totale) e impiegavano oltre 21mila e 600... Numero gruppi assicurativi per tipologia (cooperazione e non) 7% 15% 78% Altri gruppi assicurativi italiani ed esteri Gruppi assicurativi italiani facenti capo alla cooperazione e alle mutue 30 maggio - 05 giugno 2014 anno lXviii n°20 confcooperative Gardini: ripresa incerta, serve una terapia d’urto Un “bollettino di guerra” che richiede un elettroshock economico e sociale fatto di riforme incisive da realizzare in tempi rapidi. A chiederle è Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative. «Le previsioni di ripresa incerta e fragile e di crescita lenta del Paese, come certificata dalla relazione del governatore della Banca d’Italia, a cui si aggiungono gli ultimi dati drammatici su disoccupazione e difficoltà delle famiglie, sono un bollettino di guerra. Occorre una terapia d’urto, un vero elettroshock per l’economia. Vale a dire un pacchetto di misure che comprendano: una poderosa semplificazione amministrativa dello Stato a livello centrale e periferico, la facilitazione delle condizioni di accesso al credito, un ulteriore abbattimento del cuneo fiscale per le imprese, la regolarizzazione, non solo per il passato, del pagamento dei debiti della Pa. Tutti elementi che sembrano essere presenti nell’agenda del governo». Gruppi assicurativi esteri facenti capo alla cooperazione e alle mutue segue a pag. 3>> credito. intesa banche e organizzazioni datoriali per favorire l’imprenditoria femminile Imprese-Abi, più credito alle donne Incentivare la nascita e lo sviluppo mentre nel primo trimestre del 2013 sono dell’imprenditoria femminile attraver- state il 23,5% le imprese a partecipazione so una serie di attività tra cui, in primo prevalentemente femminile iscritte al luogo, il miglioramento delle condizio- Registro delle imprese delle Camere di commercio, in numero superiore rispetto ni di accesso al credito. al totale delle nuove iscrizioni relaÈ il contenuto del protocollo tive alle altre imprese. d’intesa siglato dal ministero le donne Proprio per incentivare tale fenoper lo Sviluppo economico, il imprenditrici dipartimento per le Pari oppor- rappresenta- meno il protocollo interviene su un aspetto che resta particolarmente tunità della presidenza del no il 16% delicato per le donne imprenditrici Consiglio dei ministri, Abi, delle o per le lavoratrici autonome, ovveConfindustria, Rete Imprese occupate ro l’accesso al credito. Italia e Alleanza delle CoopeCon la partecipazione delle banrative Italiane. Un accordo che segue l’indirizzo trac- che e degli intermediari finanziari che ciato sia a livello europeo che nazionale hanno aderito al progetto è stato infatti per la definizione di politiche che realizzi- istituito un plafond finanziario per interno condizioni di pari opportunità tra venti a sostegno delle piccole e medie uomo e donna nell’accesso al mondo del imprese a prevalente partecipazione femlavoro, nello sviluppo dell’imprenditoria e minile attraverso l’erogazione di finanziamenti a condizioni competitive rispetto ai dell’auto-impiego. Una realtà, quella delle imprese al fem- prodotti normalmente sul mercato, con la minile, che nel nostro Paese sta crescendo garanzia della Sezione speciale del Fondo progressivamente tanto che ad oggi le di garanzia per le Pmi. Tre sono le linee di intervento indiviimprenditrici e le lavoratrici autonome rappresentano il 16% delle donne impie- duate nel protocollo: la prima, definita gate (contro la media europea del 10%), “Investiamo nelle donne”, è finalizzata alla realizzazione di interventi per lo sviluppo dell’attività di impresa o della libera professione; “Donne in start-up”, che prevede finanziamenti per favorire la costituzione di nuove imprese o l’avvio della libera professione e infine “Donne in ripresa”, con finanziamenti finalizzati a sostenere la ripresa delle Pmi e delle lavoratrici autonome che si trovano in situazioni di momentanea difficoltà. L’accordo prevede poi la costituzione di un tavolo di monitoraggio con l’obiettivo di verificare i risultati conseguiti o segnalare eventuali necessità di modifica o di integrazione. Allo stesso tempo, mentre agli istituti finanziari è assegnato il compito di diffondere e informare sull’esistenza di tali strumenti, le associazioni di rappresentanza tra cui l’Alleanza delle Cooperative Italiane, che ha attivamente contribuito alla definizione del protocollo, si impegnano a promuovere l’accordo fornendo inoltre attività di assistenza sul territorio anche nella gestione finanziaria delle attività di impresa o professionali, compresa l’eventuale definizione del business plan. all’interno Federsolidarietà Assemblee in Veneto, Umbria, Sardegna e Sicilia ...pag. 2 fon.coop Al via due avvisi da 5,5 milioni Da Fon.Coop in arrivo 5,5 milioni di euro per i progetti di formazione delle cooperative. Il consiglio di amministrazione di Fon.Coop ha dato il via libera per la pubblicazione di due bandi per finanziare interventi formativi delle cooperative aderenti. L’Avviso 24 Smart ha una dotazione di 2,5 milioni di euro. Si tratta di una linea di finanziamento innovativa del Fondo di Rotazione, il canale dedicato alle Pmi e microimprese: è a sportello continuo fino ad esaurimento risorse e non prevede valutazione qualitativa. Tutte le imprese partecipanti, comprese le neoaderenti, possono ottenere un finanziamento fino a 3.500 euro su attività formative di qualsiasi tematica. I piani, che devono essere predisposti per iniziare in tempi brevi, sono sottoposti al solo esame di conformità e le risposte alle domande di contributo sono date in 15 giorni lavorativi. «Abbiamo chiamato questo Avviso “Smart” perché è dedicato ad una formazione veloce, con procedure semplificate e spendibile per tutti i fabbisogni – ha dichiarato Carlo Scarzanella, presidente di Fon.Coop – riteniamo che siano queste le caratteristiche utili per le nostre Pmi e microimprese in questo periodo di crisi. Già lo scorso anno abbiamo pubblicato un Avviso con gli stessi requisiti innovativi e le risorse sono state esaurite in pochi mesi. Lo riproponiamo ora, migliorato, augurandoci che possa incontrare lo stesso successo». La seconda pubblicazione ha per oggetto il preannuncio relativo all’Avviso 25 Settoriale. Il preannuncio, che rende note le principali caratteristiche dell’Avviso, si motiva dal fatto che il Fondo si sta dotando di un nuovo sistema informativo per la registrazione delle imprese e per la presentazione, gestione e rendicontazione dei piani formativi. Il Fondo vuole dare tempestiva diffusione dei requisiti dell’Avviso 25 per consentire alle imprese che intendono partecipare di avviare le attività di progettazione, notoriamente di una certa complessità, in attesa che siano rese note le regole del nuovo sistema informativo. Resta inteso che sarà il testo definitivo dell’Avviso ad indicare tempi e modalità per l’immissione dei dati sulla piattaforma del nuovo sistema informativo, nonché le scadenze per la presentazione delle domande. Le risorse destinate al contributo dei piani per l’ Avviso 25 ammontano a 3 milioni di euro. Federlavoro Assemblee, conferme e rinnovi in sei regioni ...pag. 2 Spagna Andalusia, regina cooperativa di Spagna ...pag. 4 Italia 3 30 maggio - 05 giugno 2014 Cooperative & imprese federazionesanità. assemblea nazionale il Agroalimentare, cresce la domanda di mezzi tecnici ma l’offerta è ancora troppo frammentata Il mercato mondiale dei fitofarmaci è in buona salute, con una crescita costante dell’1-2% all’anno, ma nel nostro Paese è alto il livello di frammentazione nella distribuzione dei mezzi tecnici. Per rispondere in maniera efficace alla crescente domanda mondiale di mezzi tecnici, è fondamentale un maggior livello di aggregazione delle strutture di distribuzione e un impulso ulteriore all’innovazione, che miri alla valorizzazione qualitativa dei prodotti. Se ne è discusso nell’ambito della tavola rotonda “Evoluzione della distribuzione dei mezzi tecnici: fattori di criticità e di cambiamento” che si è svolta a Ferrara in occasione delle assemblee delle cooperative Cafer ed Agriteam. Per il futuro saranno necessarie azioni di aggregazione e accorpamento delle strutture di distribuzione dei fitofarmaci, per garantire una presenza capillare all’interno del territorio nazionale. Sul fronte della qualità e dell’innovazione, resta invece necessario il ruolo svolto dalla ricerca, che deve continuare ad essere finanziata dal settore pubblico, con un supporto economico anche da parte dei privati. Alla tavola rotonda, moderata dal direttore di Fedagri Pier Luigi Romiti, hanno partecipato: Francesco Caterini (Yara), Fabio Giudici (Syngenta), Giampiero Reggidori (Apo Conerpo), Vittoria San Pietro (Emil Banca Credito Cooperativo) e Angelo Stradiotti (Basf) e Sergio Rizzo, presidente Agriteam. Altro tema affrontato dai relatori è stato quello della eterogeneità dei termini di pagamento nei vari Stati membri, situazione che mina fortemente la competitività delle aziende. A tal riguardo, è da evidenziare come siano stati recentemente predisposti, per le cooperative di mezzi tecnici, alcuni strumenti contrattuali per la fornitura di credito. Ciò a conferma che il vantaggio del sistema cooperativo risiede, oltre che nella presenza aggregata sul mercato nazionale, anche sui servizi che i soci delle cooperative ottengono in termini di informazioni e supporto tecnico. A livello nazionale, tuttavia, i canali distributivi dei fitofarmaci sono gestiti ancora per il 65% dai privati e per il resto da cooperative e consorzi. In Emilia Romagna, in particolare nella provincia di Ferrara, queste proporzioni sono ben diverse e spostate su un ruolo centrale della cooperazione. Agriteam opera dal 1991 per la fornitura di mezzi tecnici utili all’agricoltura ed è diventata negli anni il principale gruppo di acquisto di prodotti per l’agricoltura presente in Italia. Il gruppo di soci, organizzati a livello provinciale, controllano 150 cooperative e 30 rivenditori privati. Con una cifra di affari aggregata di circa 90 milioni di euro, Agriteam rappresenta nel settore dei fitofarmaci il 10% del mercato nazionale. 10 giugno a roma Italia Cooperazione e welfare Il ruolo della cooperazione nella costruzione di un nuyovowelfare, sarà il tema al centro dei lavori dell’assemblea nazionale di FederazioneSanità in programma il 10 giugno a Roma al Palazzo della Cooperazione. Alla presenza di centinaia di delegati eletti dalle cooperative sanitarie di medici, farmacisti, operatorio sociosanitari e dalle società di mutuo soccorso aderenti i lavori, che vedranno l’intervento del Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, inizieranno alle ore 09.00 per concludersi alle ore 14.00 con l’elezione del Presidente e del Consiglio nazionale di FederazioneSanità per i prossimi 4 anni. Al centro dell’evento il ruolo della cooperazione nella costruzione di un nuovo welfare partecipativo, la finalizzazione dell’azione della cooperazione sanitaria verso il decollo dell’assistenza primaria e dell’assistenza domiciliare, la proposta di modelli di integrazione tra i professionisti della salute, la creazione di una molteplicità dei punti di accesso al sistema dei servizi, le relazioni di partenariato con i Fondi sanitari integrativi e lo sviluppo delle società di mutuo soccorso. L’assemblea sarà inoltre l’occasione per fare il punto sul lavoro svolto dalla Federazione in questi primi quattro anni di attività e sulla crescita del fenomeno della cooperazione sanitaria e per trattare le questioni di attualità inerenti la Riforma del Terzo settore, la revisione del Titolo V della Costituzione, l’impegno dell’Italia a livello Europeo sul versante della Salute, le dinamiche occupazionali e la riqualificazione della spesa pubblica e privata in sanità. Un nuovo importante periodo di lavoro ci attende, nel quale l’obiettivo prioritario resterà quello di porre al centro dell’azione della cooperazione i bisogni di salute dei cittadini contribuendo con responsabilità, impegno e coraggio ad efficientare il sistema di erogazione dell’assistenza nell’ottica della coesione sociale, della salvaguardia dell’appropriatezza e dell’accessibilità delle cure. Nel corso dell’assemblea sarà presentato il volume “Cooperazione e Nuovo Welfare”, redatto dal Comitato Nazionale per l’Assistenza Primaria di FederazioneSanità ed edito in collaborazione con la rivista Panorama della Sanità, unitamente all’ “Osservatorio sulla Cooperazione Sanitaria”, il rapporto sull’evoluzione del modello cooperativo di FederazioneSanità nella filiera della salute. rapporti Un italiano su 4 sceglie la cooperazione per assicurarsi un futuro migliore w w w . c o n f c o o p e r at i v e . i t federcoopesca/1 alleanza, audizione al senato positive. Abbiamo trovato degli interlocutori attenti e l’auspicio è che si riesca a far intercettare i reali bisogni della categoria. Occorre, però, fare fronte comune per non disperdere tempo ed energie. Il settore non se lo può più permettere» prosegue l’Alleanza che da tempo ha fatto proprio questo indirizzo dando vita ad un’unica associazione di rappresentanza con oltre 1500 cooperative, più di 20mila soci, oltre 1 miliardo di euro di fatturato e l’80% della base produttiva a livello nazionale. al via tavolo di coordinamento sui molluschi Addetti assicurativi per tipologia (cooperazione e non) 1% 18% 81% Gruppi assicurativi italiani facenti capo alla cooperazione e alle mutue Altri gruppi assicurativi italiani ed esteri Gruppi assicurativi esteri facenti capo alla cooperazione e alle mutue n. premi lordi (mld) % investimenti % 8 19,9 14,4 101,1 12,1 20.605 17,7 4 4,0 2,9 15,7 1,9 1.003 0,9 totale gruppi cooperativi e mutualistici 12 24,0 17,3 116,9 14,0 21.608 18,6 altri gruppi assicurativi italiani ed esteri 42 114,4 82,7 720,5 86,0 94.832 81,4 totale 54 138,4 100,0 837,4 100,0 116.440 100,0 Gruppi assicurativi esteri facenti capo alla cooperazione e alle mutue [email protected] federcoopesca/2 presenza degli enti cooperativi e mutualistici nell’industria assicurativa italiana Gruppi assicurativi italiani facenti capo alla cooperazione e alle mutue supplemento de l’Italia Cooperativa *** nell’ambito sociale. addetti associato all’uspi «Rafforzare la rappresentanza di settore è la strada da seguire per far fronte ad un universo associativo disgregato, che rischia di essere politicamente poco incisivo. La pesca ha bisogno di uno sforzo comune per trovare nell’agenda di governo il giusto spazio». Così l’Alleanza delle Cooperative italiane della pesca a margine dell’audizione in commissione Agricoltura del Senato, che ha visto confrontarsi con i senatori ben sedici sigle tra rappresentanti delle imprese e parti sociali. «Iniziative di confronto come queste sono sempre molto segue dalla prima pag... ...addetti (18,6% dei lavoratori dipendenti direttamente dalle assicurazioni). È infine interessante rilevare che, nell’ambito cooperativo e mutualistico, 2 gruppi (uno cooperativo e una società per azioni di proprietà maggioritaria di cooperative) sono quotati nella borsa italiana. Data la natura del rapporto tra compagnia assicurativa e clienti, il peso della cooperazione è un indicatore delle fiducia che gli italiani nutrono verso questo modello economico imprenditoriale. Non ci si affida a qualcuno per la copertura di un rischio se non si ha fiducia sulle sue capacità di farvi fronte. Un risultato che trova conferma in quanto è emerso dal rapporto “Un neo welfare per l’Italia. Autoprotezione, mutualità e cooperazione”, presentato qualche giorno fa a Roma dal gruppo assicurativo Assimoco. Il 40% degli intervistati ha detto di ritenere la cooperazione una forma di impresa molto importante perché riesce a mettere insieme attività economica, mutualità, solidarietà e partecipazione dei soci; per il 25% la cooperazione costituisce una modalità di fare impresa molto importante al fine di fornire servizi direttore editoriale: maurizio gardini direttore responsabile: giancarmine vicinanza coordinamento editoriale: francesco agresti collaboratori: laura viviani impaginazione: giuseppina augimeri editore: elabora sc su convenzione della confederazione cooperative italiane presidente elabora: gaetano mancini redazione, pubblicità via torino, 146 - 00184 roma tel. 06.455121 fax 06.45512304 registrazione tribunale di roma n° 363 il 19.08.1948 % Affrontare con decisione nomia degli Stati membri ati problemi del comparto traverso piani di gestione – fino alla revisione del molluschi. È stata il comparto regolamento mediterquesta la volontà espressa dal sotto- ha bisogno di raneo, che appare misure un’ipotesi più lunga e segretario alle Politiurgenti per non priva di compliche agricole alimensuperare le cazioni. tari e forestali Giusepdifficoltà Dalla maggiore cape Castiglione nell’inratterizzazione del contro tenutosi questa mattina presso il Mipaaf comparto come attività acquacon i rappresentanti dei Con- colturale, alla necessità di sorzi di gestione delle vongole costituire una solida base (Co.Ge.Vo) e le associazioni scientifica attraverso cui internazionali di settore (tra le loquire con le istituzioni quali, Agci Agrital, Federcoo- comunitarie, sono stati tra gli pesca-Confcooperative, Lega altri elementi considerati un Pesca, riunite nell’Alleanza terreno di lavoro. Il sottoCooperative Italiane Pesca) segretario Castiglione ha assicon la partecipazione del curato il suo impegno per dare direttore generale della Pesca, risposte a breve termine, soprattutto riguardo alla depenaRiccardo Rigillo. Diversi i problemi che afflig- lizzazione delle infrazioni che gono il comparto: dalla tolle- rischiano di ostacolare l’accesranza zero sul prodotto sotto so ai fondi comunitari per gli taglia alla distanza minima operatori. Per affrontare organicamendalla costa che impedisce la pesca di alcune specie, al siste- te la materia e rispondere ma sanzionatorio. In partico- anche all’esigenza espressa dai lare, nell’incontro è stata Co.Ge.Vo. sul consolidamento messa in luce l’opportunità del sistema di gestione a loro offerta dalla revisione delle affidato dal Mipaaf è stato misure tecniche, sulle quali a costituito uno specifico tavolo Bruxelles dovrebbe essere di coordinamento, che auspiproposto un nuovo rego- chiamo venga convocato al lamento – con maggiore auto- più presto.
© Copyright 2024 ExpyDoc