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R.ETE.
Poste Italiane S.p.A. Sped in A.P. - D.L. 353/2003 - (conv in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 1 DCB Cagliari
I M P R E S E I TA L I A
SARDEGNA
SARDEGNA
BIMESTRALE DI INFORMAZIONE E POLITICA SINDACALE • N. 2 - MARZO APRILE 2014
ANTEPRIMA ESTATE 2014
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“Quel
Una compagnia aerea
e quattro navali,
così funziona l’accordo
con il sistema ricettivo
Arrivi, qualcosa si muove
ma c’è poco da stare allegri
La Sardegna rischia di pagare
la concorrenza delle spiagge pugliesi
NUOVI SCENARI POLITICI
Che cosa è cambiato
dopo il voto
sommario
6
3editoriale
6 nuovi scenari politici
Gli imprenditori rivedono
le strategie ma i cagliaritani
stringono la cinghia
14
anteprima estate 2014 - consorzio sts
Gli esercizi pubblici sono i primi
ad accendere le luci e gli ultimi a
spegnerle, riconosciamo loro il ruolo
di connettivo sociale
18assoviaggi
“La Sardegna rischia di pagare
la concorrenza delle spiagge
pugliesi”
14
cagliari, “quelli della notte”
Arrivi, qualcosa si muove
ma c’è poco da stare allegri
17fiepet
Che cosa è cambiato dopo il voto
8
16assohotel
Una compagnia aerea e quattro
navali, così funziona l’accordo con il
sistema ricettivo
8
19fiba
“Iva al 22% e costo del lavoro,
così rischiamo di soccombere”
20goinsardinia
23
2
Imprenditori in prima linea
per portare i turisti in Sardegna
seminario formativo
Il ruolo dei Consorzi fidi
nel credito alle piccole
e medie imprese
sommario
31anama
Antiriciclaggio, per gli agenti
immobiliari novità
sulle transazioni effettuate
32lavoro
Le direttive previste per i lavoratori
a contatto con i minori
33
jobs act
20
25leasing
L’acquisto di macchinari e impianti
da parte delle Pmi
Come cambiano le normative
con il Decreto legge n. 34
34 la parola all’esperto
36infonews
40 confesercenti provinciale cagliari
46 confesercenti provinciale oristano
48 confesercenti provinciale nuoro
52 confesercenti provinciale sassari
27sistri
Sistema tracciabilità rifiuti,
nessun obbligo sotto i 10 dipendenti
28
pensioni - fipac
Pinuccio Meloni: “Pensioni italiane
inadeguate. L’Ogliastra è la provincia
più penalizzata”
29
carte di credito
30
pont of sale
23
Il regolamento sulle commissioni
applicate alle transazioni effettuate
Obbligo di dotarsi del Pos,
le richieste della Confesercenti
3
editoriale
“
Il primo principio della
termodinamica rappresenta
una formulazione del principio
di conservazione dell’energia
e afferma che l’energia di un
sistema termodinamico isolato
non si crea né si distrugge, ma
si trasforma, passando da una
forma a un’altra.
”
Marco Sulis
presidente regionale
Confesercenti Sardegna
www.confesercentisardegna.it
4
editoriale
N
ei primi mesi di quest’anno abbiamo
assistito a varie trasformazioni. Si è
infatti rinnovato il Governo nazionale,
e lo stesso è accaduto per quello regionale (seppure attraverso modalità
più corrette, cioè con il voto espresso
dagli elettori). A breve si tornerà alle
urne per il Parlamento europeo. Insomma, anche in politica si segue il primo principio della… termodinamica:
nulla si crea, nulla si distrugge. Ma in tutta questa trasformazione, molto di moda, in cui tutti gli attori sono impegnati a fare i “trasformisti”, a noi poveri cittadini illusi
e commercianti martoriati arriverà qualche beneficio?
Mah!
Per ora assistiamo a spettacolini molto edificanti, dove
tutti dicono o annunciano qualcosa, ma poi nella pratica di tutti i giorni non cambia nulla. Si continua ad avere
l’impressione che prevalga il senso del comando politico rispetto alle reali necessità del Paese, tant’è vero che
si continua ad assistere (e a subire) all’aumento di tariffe, tributi locali, e via discorrendo. Nello stesso tempo
si continua ad assistere allo spegnimento delle insegne
nelle nostre città, ad opera di imprenditori stremati dalla
contrazione dei consumi che ormai va avanti inesorabilmente da oltre un lustro, frustrati dall’indifferenza totale
di chi ci amministra. I quali celano le loro facce dietro ad
un mostro dal nome “Patto di stabilità”. Ma cos’è questo
Patto di stabilità?
“ Patto di stabilità e crescita (PSC) è un accordo, stipulato e sottoscritto nel 1997 dai paesi membri dell’Unione Europea, inerente al controllo delle rispettive
politiche di bilancio pubbliche, al fine di mantenere
fermi i requisiti di adesione all’Unione Economica e
Monetaria dell’Unione Europea (Eurozona) cioè rafforzare il percorso d’integrazione monetaria intrapreso nel 1992 con la sottoscrizione del Trattato di
Maastrich.
(fonte Wikipedia - enciclopedia libera)
Quindi, tutti gli Enti facenti parte della Pubblica amministrazione hanno le casse piene di soldi, però non li possono spendere per pagare chi ha loro già fornito beni
e servizi, e neppure per garantire il normale e corretto
funzionamento, la crescita e il decoro del territorio. E non
si possono nemmeno programmare e tanto meno realizzare quelle infrastrutture di cui il nostro Paese ha tanto
bisogno.
La domanda nasce spontanea in tutti noi: siamo masochisti? Lo eravamo? Lo siamo diventati? Forse la risposta
può arrivare leggendo l’analisi realizzata dal qualificato
settimanale londinese “The Economist”, non più tardi dello scorso gennaio. Il contenuto è facilmente riassumibile
nella tabella che riproduciamo qui sotto, dalla quale si
evince che – tra i Paesi più industrializzati – l’Italia è l’unico ad aver mostrato un Prodotto interno lordo con segno
negativo. Meditate, gente, meditate.
5
nuovi scenari politici
I
Che cosa è cambiato dopo il voto
l 16 febbraio scorso, la Sardegna è tornata al
voto per eleggere il presidente della Regione
e rinnovare il Consiglio regionale, giunto alla
sua quindicesima legislatura. Tra i sei candidati, alla fine l’ha spuntata Francesco Pigliaru, ex
assessore alla Programmazione e al Bilancio
nella Giunta Soru (dal 2004 al 2006), nonché
docente di Economia politica all’Università di
Cagliari. La sua elezione ha dovuto attendere per quasi
un mese l’investitura ufficiale dell’Ufficio centrale regionale: a causa del complesso meccanismo di attribuzione
dei seggi previsto dalla nuova legge elettorale, soltanto
il 12 marzo scorso a Pigliaru sono stati conferiti i poteri.
I rappresentanti della Confesercenti Sardegna, guidati
dal presidente regionale Marco Sulis, durante la campagna elettorale avevano incontrato i candidati alla Presidenza per esporre loro aspettative e richieste. A tutti
avevano presentato il loro punto di vista, in sintonia con
buona parte delle Associazioni datoriali e di categoria.
Ecco in sostanza ciò che la Confesercenti ha chiesto al
6
Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru,
e il presidente della Confesercenti Sardegna, Marco Sulis
presidente Pigliaru e alla sua Giunta, in materia di trasporti, burocrazia, fisco, credito ed energia.
Trasporti e continuità territoriale. Secondo la Confesercenti regionale, “le scelte adottate in sede nazionale e regionale non hanno risolto definitivamente il
problema dell’accessibilità a parità di condizioni, sia
per i passeggeri che per le merci”. E questo vale in particolare per il trasporto marittimo. A pagarne le conseguenze sono stati in particolare il comparto turistico
e quello del trasporto merci. La Confesercenti auspica
l’immediato confronto Stato-Regione, con il coinvolgimento del partenariato socio-economico, per raggiungere una serie di obiettivi: garantire le pari condizioni
a imprese e cittadini sardi nei confronti di quelli nazionali, sia in termini di costi che di opportunità; offrire un
adeguato sostegno finanziario al sistema di continuità;
sviluppare le connessioni di rete tra porti e aeroporti;
implementare l’infrastrutturazione materiale ed immateriale per l’intermodalità (aerei, navi, strade, ferrovie);
coinvolgere i privati nella soluzione dei problemi, evi-
nuovi scenari politici
tando forme di oligopolio.
“Da tempo – sottolinea Marco Sulis – andiamo dicendo
che la Sardegna necessita di un nuovo Piano dei trasporti
e di un accordo tra Stato e Regione per definire una strategia di medio periodo per la soluzione del problema. La
strada intrapresa sin dal suo insediamento dal neo assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ci
sembra corretta: ha preso di petto la querelle degli infiniti cantieri sulla Strada statale 131, tanto per cominciare,
aprendo di fatto un confronto anche aspro con una serie
di interlocutori istituzionali. I cittadini e gli imprenditori
sardi sono stanchi di dover subire i ritardi e le conseguenze della cattiva amministrazione o della burocrazia nella
Pubblica amministrazione”.
Burocrazia. “A volte – precisa Sulis – si fa confusione, nel
parlare della burocrazia. Tuttavia è ormai indispensabile
il completamento del processo di semplificazione normativa e snellimento burocratico, se vogliamo riavviare
l’economia. Bisogna alleggerire i costi delle imprese e
recuperare la competitività nei mercati nazionale e internazionale. La lentezza che ancora contraddistingue la
macchina burocratica è una caratteristica ormai insopportabile”.
Fisco. Sulis tocca poi un altro tasto dolente. “La pressione
fiscale sulle imprese italiane supera il 60%, cioè siamo oltre 20 punti in più rispetto alla media europea. Chi ci governa, a prescindere dallo schieramento di appartenenza, dovrebbe spiegarci come sia possibile creare sviluppo
con questo peso sulle spalle. Tra l’altro, a differenza dei
Paesi del Nord Europa in cui la tassazione è piuttosto elevata, non abbiamo il conforto di adeguati servizi sociali.
Le Pmi non orientate all’esportazione, insieme alle imprese individuali di artigianato, turismo e pubblici esercizi,
subiscono una multipla penalizzazione: da imprenditori
sono chiamati al pagamento di imposte (erariali e locali),
tasse, tariffe e contributi che gravano sull’attività aziendale; inoltre, devono fare i conti con un mercato interno
minato da bassi redditi disponibili e un crescente prelievo sui consumi; infine, si continua a tollerare l’abusivismo
e spesso anche la contraffazione”.
Credito. “Da svariati anni – spiega Sulis – puntiamo il dito
sulle difficoltà di accesso al credito delle Pmi, che non
sanno più come fronteggiare il loro fabbisogno finanziario. Talvolta non ci riescono neppure attraverso i Consorzi fidi. Per le imprese più piccole, è risaputo, il credito
bancario è particolarmente vitale e rappresenta spesso
l’unica fonte di finanziamento. Ma le banche non vogliono più correre alcun rischio, e tengono chiusi i rubinetti.
Ecco perché siamo convinti della necessità di potenziare i
Confidi e valorizzare il ruolo delle Associazioni di categoria nel facilitare l’accesso al credito delle Pmi”.
Sul capitolo energia, Sulis sostiene che “per molti è il
problema per eccellenza. Anche in questo caso, abbiamo
7
nuovi scenari politici
assistito ad un appesantimento dei costi che ci penalizza
sul piano della competitività e marginalizza le nostre imprese nel mercato.
Non comprendo perché le Pmi sarde debbano pagare
elettricità e gas a costi più alti rispetto agli stessi competitori europei, peraltro a fronte di un servizio che spesso
risulta inefficiente”.
Gli scenari regionali sono strettamente collegati a quelli
nazionali. Dal 22 febbraio 2014, Matteo Renzi è alla guida
del Governo (il 63esimo della Repubblica italiana, il secondo della 17esima legislatura). Renzi ha dato un’energica spallata al compagno di partito Enrico Letta, forte
dell’appoggio di ampie parti del centrodestra. I suoi propositi, almeno a parole, vanno nella direzione auspicata
da Confesercenti: riduzione della burocrazia, snellimento
nella gestione della Pubblica amministrazione, incentivi
e sgravi fiscali per le imprese, abbattimento delle tasse.
“Siamo appena agli inizi del percorso da lui tracciato, è
vero, tuttavia non mi sembra che ci si discosti troppo dal
già visto – commenta Sulis –. Faccio un esempio su tutti:
gli 80 euro mensili garantiti in busta paga per dare forza
alle famiglie italiane, riguardano una parte dei cittadini,
cioè i contribuenti con reddito tra gli ottomila e i 24mila
euro lordi annuali. Ma sono tagliati fuori i liberi professionisti, per esempio, e l’esercito delle partite Iva. E anche
i pensionati. Ecco, Renzi farebbe cosa gradita se ci spiegasse come intende smuovere la stagnante economia,
senza aiutare tutta questa gente ad avere una maggiore
capacità di spesa. So bene che non possiede la bacchetta
magica, ma forse farebbe meglio a risparmiarci qualche
sparata densa di fumo propagandistico”. Insomma, fatti
e non parole.
8
9
cagliari, “quelli della notte”
Gli imprenditori rivedono le strategie
ma i cagliaritani stringono la cinghia
L
10
a movida cagliaritana esiste. E si sta modificando rapidamente. Al punto che
molti titolari dei 100-150 ristoranti e dei
circa 200 locali notturni del centro storico del capoluogo sardo stanno rivedendo le loro strategie. Non siamo Barcellona, e nemmeno la più vicina Alghero.
Eppure, qualcosa si muove. La conferma
arriva da Emanuele Frongia, coordinatore provinciale
della Fiepet-Confesercenti e profondo conoscitore delle
notti che animano la città, anche in virtù della sua giovane età.
“Si sta sviluppando una nuova forma di attività, il cosiddetto risto-pub: ristorante di mattina e di sera, locale
dedito all’intrattenimento nelle ore notturne – spiega
Frongia –. Una trasformazione che è in linea con il resto
d’Europa. Cambia il concetto stesso di movida. Cagliari è
una città piccola, però i cagliaritani amano girare per locali di notte, esattamente come accade in città più grandi e con una spiccata vocazione alla vita notturna. Una
sorta di danza crepuscolare, che trasforma il centro della
città in una specie di salotto dove ci si intrattiene a chiacchierare. E, alla fine, ci si conosce tutti. Anche gli esercenti pubblici hanno colto questa trasformazione e stanno
modificando le strategie di vendita dei loro prodotti, e
adeguando gli orari di apertura e chiusura. C’è una nuova generazione di imprenditori che ha girato l’Europa e
il mondo, ha visto altre realtà e si è confrontato. È gente che vuole dare un valore aggiunto, guardando molto
alla fantasia del menu, al design del locale e alla qualità
dei servizi: non solo nell’accogliere i clienti ma anche garantendo la massima attenzione a ciò che loro si aspettano. Per esempio, ormai è difficile trovare un locale che
al suo interno non abbia il Wifi. A fronte di tutto questo,
ci sono elementi incontrollabili. La movida comporta un
flusso importante di persone dai comportamenti più imprevedibili, dunque gli imprenditori del settore devono
stare molto attenti a certi aspetti, in particolare la sicurezza. Ecco perché la Confesercenti sta cercando di tirare le
somme delle necessità e prevedere la presenza di un certo numero di vigilantes nelle zone nevralgiche della città.
Naturalmente è indispensabile la collaborazione delle
istituzioni preposte, dalle quali ci aspettiamo maggiori
controlli, per esempio nell’arginare il crescente fenomeno dell’abusivismo”.
cagliari, “quelli della notte”
Il centro storico freme, ma non tutto gira come sarebbe
auspicabile. E non solo a causa delle (immancabili) proteste di chi soffre il baccano notturno, in prossimità di
alcuni dei locali più frequentati. Partiamo dal quartiere
Marina, uno dei primi a proporre qualcosa di nuovo per
attirare la clientela. “Tra week end e ponti di Pasqua, 25
aprile e 1° maggio – spiega Alessandro Caredda, della
trattoria Gennargentu – c’è stato un po’ di movimento,
ma non è andata benissimo. Ci si aspettava un maggiore afflusso di clienti. Abbiamo registrato una prevalenza
di turisti rispetto agli avventori locali: è la conferma che
i cagliaritani non hanno più una certa capacità di spesa.
In queste prime settimane primaverili, abbiamo avuto un
riscontro positivo: come è avvenuto negli ultimi anni, anche nel 2014 abbiamo registrato una prevalenza di turisti
francesi, coppie, famiglie o gruppi organizzati che sfruttano i voli low cost primaverili. A seguire, tedeschi, inglesi
e spagnoli. In estate, il quartiere Marina proporrà un’animazione serale, ma è difficile azzardare previsioni: come è
avvenuto nel 2013, immagino che avremo un incremento di turismo interno e presenze dei cagliaritani, non fosse altro perché molti di loro rinunceranno a viaggiare per
motivi economici. Mi aspetto un turismo ‘mordi e fuggi’,
in prevalenza di matrice straniera, mentre gli arrivi degli
italiani sono imprevedibili e comunque legati alle tariffe
delle compagnie di navigazione. Forse avremo un numero superiore di arrivi, ma con un periodo di permanenza
inferiore al consueto e con una minore capacità di spesa:
nel resto d’Europa, la situazione non è complessivamente
migliore rispetto all’Italia, salvo poche eccezioni”.
“Quest’anno – è il parere di Andrea Bozzo, titolare del
ristorante-vineria Enò – la ristorazione andrà un po’ a rilento. Prevedo meno cagliaritani e più turisti. E meno
male che ci sono questi ultimi: è crollata sensibilmente
la domanda interna! Non ci sono soldi, è inutile girarci
intorno. Prima, durante i ponti, i cagliaritani uscivano e
spendevano. Oggi no: risparmiano. Abbiamo un po’ tutti meno presenze e un ricavo medio più basso, a parità
di numero di clienti. Pensate che ho abbassato i prezzi
del 20% rispetto al 2010, per cercare di smuovere la situazione. È un problema che, ormai, prescinde dalla volontà dei singoli imprenditori o delle aziende consociate.
La Pasqua e i ponti successivi sono stati fiacchi, abbiamo
iniziato a respirare con il primo maggio perché Sant’Efisio è un evento straordinario. La fantasia non basta più.
Ma non mi arrendo: sto cercando di diversificare l’attività,
per esempio con pizze da asporto e da servire ai tavoli, a
prezzi competitivi. Che altro posso fare?”.
11
cagliari, “quelli della notte”
Spostandosi dal centro città verso il mare, la situazione
non cambia, se non in peggio. “Viviamo nell’incertezza
– spiega Tonio Congera, titolare del baretto Capolinea
– in quanto la nostra concessione edilizia scade il 30 giugno, dunque siamo in attesa di una proroga. Siamo col
fiato sospeso, non possiamo fare una programmazione a
lungo termine come accadeva in passato. Lo spostamento fisico degli storici baretti del Poetto, perlomeno nel
litorale cagliaritano, sarà fatto dopo l’approvazione del
Pul (Piano utilizzo litorali, ndr) e una volta ultimati i lavori
della passeggiata, che sono iniziati all’altezza dell’ippodromo. Animazione ce n’è poco e niente, ma spero che
il Comune proponga qualcosa: noi siamo pronti a garantire la massima collaborazione. L’unico fatto certo è che
sono calate sensibilmente le presenze dei cagliaritani,
sia nella spiaggia che nei baretti. Molti clienti storici, a
malincuore, si sono spostati nel litorale di Quartu Sant’Elena perché non possiamo più garantire loro comfort e
servizi, come in passato. Faccio un esempio: non possiamo più montare delle paratie che servivano a riparare i
clienti dal vento. Perciò, se per cinque giorni soffia il maestrale, per cinque giorni non vedo una sola persona. La
nostra professionalità non basta più. È un problema che
riguarda tanto noi, quanto l’utente finale”.
Mohamed Taid (baretto Palm Beach) da anni è trapiantato a Cagliari. “È difficile prevedere ciò che accadrà – commenta – ma mi auguro che sia una stagione ben diversa
rispetto all’anno scorso: è stata orribile, negativa sotto
tutti i punti di vista. Spero che riusciamo ad intercettare i turisti che si recano a Villasimius e, chissà per
quali motivi, non si fermano mai al Poetto.
Non possiamo vedere bruciata un’altra stagione, sarebbe il
disastro eco-
12
nomico per tutti gli operatori. Il 1° maggio è andato bene
perché, secondo tradizione, i cagliaritani si sono riversati
nella spiaggia per godere la bella giornata di sole. Sino a
quattro anni fa lavoravamo bene, riuscivamo a dare qualche posto di lavoro ai disoccupati. Da tre anni a questa
parte è tutto cambiato: una volta il problema delle concessioni, un’altra volta l’amianto che spunta d’incanto tra
la sabbia… Ce n’è sempre una! Anche la vita notturna è
calata. Alle 2.30 si ferma tutto, anche a causa delle proteste del vicinato per il volume della musica. Hanno imposto restrizioni ferree, e noi ci siamo dovuti adeguare”.
Mauro Guzzardi dal 2006 ha rilevato Cornelio, un locale
che ripropone la rivisitazione dell’interno di un casotto.
Un’idea originale, più che nostalgica. “Il nome – spiega
– deriva dal mio prodotto più caratteristico: il cornetto
con un contenuto dolce o salato. Questo, insieme ad altre proposte sane e di qualità, mi ha permesso di fidelizzare una clientela giovane che ama muoversi di notte.
Diciamo che sono un punto di riferimento per chi vuole
mangiare certe specialità da una certa ora in poi, magari
dopo aver girato per altri locali notturni. Mi sono adeguato alle esigenze dei giovani, e per anni i risultati non sono
mancati. Ora però c’è un netto calo, e non solo per me:
molti colleghi della
via Paoli hanno
chiuso
cagliari, “quelli della notte”
l’attività, i più fortunati si sono spostati in zone dove l’affitto è più accessibile. I motivi sono tra i più disparati. Intanto non c’è più la disponibilità economica di un tempo.
Poi, la qualità e il design di Cornelio da soli non bastano,
perché il fermarsi da me dev’essere il completamento di
una serata trascorsa in giro con gli amici. Con il crollo della vita notturna del Poetto e le forti limitazioni imposte ai
locali del centro storico, ne abbiamo risentito anche noi.
Il salotto buono di via Paoli non è più il polo di attrazione
di un tempo. E questo è lo specchio di una città fatta su
misura per gli anziani piuttosto che per i giovani, nonostante le grandi attrattive archeologiche, storiche e ambientali, e il movimento di studenti stranieri che arrivano
attraverso l’Erasmus. Manca un progetto che faccia di
questa città una vera capitale al centro del Mediterraneo.
Io non demordo, perché sono animato da una grande
passione, ma è difficile non affondare”.
Luigi Alfonso
La scommessa
Per la prima volta in città
un bar aperto 24 ore su 24
L
a definiscono “una scommessa”, ma forse è qualcosa di più. Il Lyricon Caffè, da poco più di sei mesi, è
aperto 24 ore su 24. Si trova in via Costa, a Cagliari,
a due passi dal Teatro comunale. Si tratta di un’iniziativa
molto comune in alcune delle più grandi città europee
ma, almeno per la Sardegna, è una novità. Nessuno, prima di loro, ha mai pensato di sfidare la notte: perché i
numeri (appena 150mila abitanti nel capoluogo) e le
abitudini dei cagliaritani non consentono di pensare
a grandi folle di clienti pronti a chiedere un caffè o un
drink alle 3 del mattino, salvo durante il week end. Davide Ferru, imprenditore di Sestu, è titolare di altri locali in
città e nell’hinterland. Così spiega la sua scelta innovativa: “In un momento in cui molti pensare a fare un passo
indietro, io ho provato a farne uno avanti. Occorre un po’
di coraggio e la voglia di lavorare di più. È un impegno,
certo, ma io ci credo. Voglio dare motivazioni nuove e un
servizio diverso ai clienti, con un piglio aggressivo che
serve a dare un calcio alla crisi”.
Nel suo piccolo ha portato anche nuova occupazione:
4-5 addetti in più, a seconda delle giornate. Il turno più
impegnativo è certamente quello dalla mezzanotte alle
6, quando arrivano i personaggi più strani e le richieste
più stravaganti. “Capita di sentirsi richiedere un piatto di
spaghetti aglio, olio e peperoncino alle 5 del mattino –
spiega una sorridente Fiammetta Scognamillo, responsabile del locale –. Ma il bar è frequentato anche da molte forze di polizia di turno la notte, o comunque da chi finisce di lavorare molto tardi. Devo dire che siamo rimasti
sorpresi dalla bella risposta della clientela, durante le ore
notturne: non ci saremmo mai aspettati un successo del
genere. Tanto che stiamo cercando nuovo personale”.
“Spero che questa iniziativa non resti isolata – sottolinea invece Ferru – perché più servizi ci sono in città e
più funziona per tutti. Io mi dico soddisfatto di questa
prima fase”.
13
anteprima estate 2014
Consorzio Sts
Una compagnia aerea e quattro navali,
così funziona l’accordo con il sistema ricettivo
CONSORZIO
SARDEGNA
TURISMO
SERVIZI
“M
ASSOTURISMO
i ritengo pienamente
soddisfatto di quanto
è stato fatto dal
consorzio Sardegna Turismo Servizi, dal 2013 ad
oggi. E credo che
molto ancora possiamo fare”. È il primo commento che fa
Sandro Salerno, amministratore delegato del Consorzio,
a chi gli chiede di tracciare un bilancio del primo anno di
attività di questo progetto nato nel febbraio 2013 su iniziativa di Confesercenti, Confcommercio, Confindustria
e Confapi, per offrire un accesso semplice e conveniente
ai turisti, mettendo in connessione l’offerta ricettiva regionale sarda con i principali vettori di trasporto aereo
e navale.
“È un’arma in più per gli operatori isolani – commenta
Salerno – in quanto si tratta di un consorzio turistico che
rappresenta il mondo della ricettività regionale e sostiene
l’accessibilità alla nostra destinazione. Finalmente abbiamo dato, tutti insieme, la dimostrazione dell’importanza dell’operare per un comune obiettivo”.
Salerno, imprenditore turistico abituato a tenere i piedi per terra, non ama i proclami.
14
Però non può fare a meno di sottolineare i positivi sviluppi del progetto iniziale. “Visto il successo dell’iniziativa nel corso del 2013 – spiega – dopo aver coinvolto le
due compagini iniziali, vale a dire Tirrenia e Meridiana,
abbiamo convinto della bontà dell’iniziativa denominata
‘Sardegna sulla cresta dell’onda’ tutte le altre compagnie
navali, vale a dire Moby, Grimaldi e Sardinia Ferries. Il fatto di essere seduti tutti attorno a un tavolo, vettori e Associazioni di categoria, consente di lavorare a qualcosa di
concreto, a beneficio di tutti gli attori. L’evoluzione a cui
stiamo lavorando è quella di creare un sistema capace di
dare stimoli ai turisti al di fuori della stagione balneare,
coinvolgendo le organizzazioni pubbliche e private di
eventi sportivi, culturali e in generale di forte appeal per
il pubblico nazionale e internazionale, affinché utilizzino
il sito STS come strumento di prenotazione
e di offerta turistica integrata”.
Sardinia Ferries è l’ultima compagnia
anteprima estate 2014
in ordine di tempo ad aver aderito al progetto di STS.
“Sino al 31 ottobre 2014 – spiega il direttore commerciale Raoul Zanelli Bono – a tutti coloro che prenoteranno
presso le strutture ricettive aderenti al Consorzio proporremo tariffe scontate sulla linea Livorno-Golfo Aranci. La
programmazione prevede fino a due partenze al giorno
da e per la Sardegna, con veloci e confortevoli Mega Express, e comode partenze con Cruise Ferries e Shuttle”.
Appena un mese prima aveva dato l’adesione Moby. Il
direttore commerciale Eliana Marino spiega che “per
Moby, questo nuovo accordo si inserisce nell’ambito del
proprio costante impegno volto a sostenere le politiche
di sviluppo del territorio, per contribuire in modo concreto a incentivare il turismo sul territorio insieme ai principali attori del settore. Questa operazione è estremamente favorevole per il comparto ricettivo coinvolto, poiché
non prevede alcun tipo di quota associativa ma benefici
consistenti per tutti”.
Ugo Masciocchi, direttore commerciale di Tirrenia, sottolinea che la compagnia di navigazione da lui rappresentata è lieta “di partecipare per il secondo anno consecutivo a questa iniziativa con il consorzio STS, visti gli ottimi
risultati raggiunti nella scorsa stagione, a testimonianza
che il fare sistema è un’opportunità per tutti. Siamo convinti che quest’anno i risultati potranno migliorare ancora, in quanto l’offerta proposta risulta allettante in termini
di spesa e qualitativamente elevata, grazie agli operatori
coinvolti nell’iniziativa”.
Andrea Andorno, direttore commerciale di Meridiana,
aggiunge che “da sempre la nostra società collabora
con le strutture ricettive dell’Isola, in quanto è interesse
comune sviluppare attraverso tutti i canali distributivi il
traffico turistico verso la Sardegna. Da quest’anno il sistema web in uso
ai consorziati STS prevede anche l’opportunità di offrire i
collegamenti internazionali per Olbia e Cagliari, sui quali
la nostra compagnia sta investendo per la stagione 2014.
Avremo infatti Mosca, Londra, Ginevra, Nizza, Parigi, Kiev
e Bruxelles collegate con Olbia, mentre su Cagliari opereremo da Mosca, Londra e Kiev”.
“L’accordo con STS – precisa Francesca Marino, manager del dipartimento passeggeri di Grimaldi Lines – si
inserisce perfettamente nella politica d’incentivazione
della nostra compagnia, volta a premiare la fiducia che
i clienti ripongono in noi. Lo facciamo non solo con l’alto livello dei servizi offerti a bordo delle nostre navi, da
Civitavecchia e Barcellona a Porto Torres, ma anche prestando attenzione delle esigenze di risparmio dei nostri
passeggeri”.
Il consorzio STS ha adottato una formula diversa dal portale commerciale, in quanto mette a disposizione delle
strutture ricettive (hotel, B&B, campeggi, case vacanze
e residence) un canale riservato, per consentire ai loro
clienti di prenotare il trasporto marittimo o aereo. Il meccanismo è semplice ed è tutto on line: chiunque può entrare sul sito www.sardegnasullacrestadellonda.it, inserire i dati necessari per il preventivo relativo al soggiorno,
specificare il mezzo di trasporto desiderato e, dopo aver
confermato la propria prenotazione, accedere alle tariffe
aeree o marittime convenzionate, acquistando i biglietti per il trasporto direttamente sui canali di Meridiana,
Tirrenia o Moby. Il portale lo scorso anno ha registrato
oltre 85mila accessi e 7.500 preventivi. Di questi, il 65%
ha scelto la formula soggiorno + nave, mentre il 35% ha
preferito l’aereo per raggiungere l’Isola. Al 30 aprile 2014
sono oltre 300 le strutture ricettive iscritte al Consorzio.
Sandro Salerno
presidente regionale Assoturismo
15
anteprima estate 2014
I
Arrivi, qualcosa si muove
ma c’è poco da stare allegri
l turismo sembra partire bene. Quest’anno in
Sardegna possiamo prevedere un +3% di arrivi,
e l’incremento è dovuto soprattutto all’aumento dei flussi europei. Questo lo possiamo affermare facendo la media delle prenotazioni avute fino ad oggi consultando alcuni albergatori
dell’AssoHotel-Confesercenti, e proiettandone i
dati sull’intera stagione.
L’andamento positivo delle prenotazioni ci promette
una stagione buona. Analizzando gli arrivi, vediamo che
provengono – in ordine di incremento percentuale – da
Germania, Paesi dell’Est, Francia, Svizzera, Italia del Nord
ed Austria.
La sensazione che si ricava, analizzando le domande ricevute, è quella che in Sardegna si continua a venire per
il balneare seguito a molta distanza dal trekking (in leggera ripresa), mentre deludenti continuano ad essere il
turismo culturale e quello gastronomico. Sembra sempre
stabile il turismo interno.
Questo piccolo incremento lo si deve, soprattutto, alle azzeccate politiche dei prezzi scontati e delle offerte che gli
albergatori sardi stanno facendo sempre di più sui vari siti
booking on line, e ai tour operator tradizionali. È anche la
dimostrazione che il ricettivo in Sardegna è molto competitivo e economico.
16
I numeri dei vettori aerei, per ora, sono in linea col prenotato del 2013, mentre sono aumentati i turisti che progettano le vacanze in Sardegna usando il vettore marittimo,
forse merito del fenomeno della nuova compagnia low
cost “GoinSardinia”, cha avuto un effetto calmiere anche
per gli altri vettori navali, con un lieve conseguente incremento.
Le insidie e le preoccupazioni comunque permangono.
Non dimentichiamo che il nostro è un turismo complesso
che, oltre all’hotel, l’ospite ha obbligatoriamente bisogno
di un vettore aero/navale, e questo è sempre soggetto a
scioperi, contrattempi e maggiori costi. In più, in questi
periodi che abbiamo già nel cassetto delle buone prenotazioni dai paesi dell’Est europeo, la crisi dell’Ucraina non
fa per nulla bene e le ventilate sanzioni alla Russia ci creano molta incertezza.
Nessun miglioramento si ha invece per quanto riguarda
la burocrazia regionale della Pubblica amministrazione,
che permane il peggior nemico del nostro turismo e impedisce, sempre di più, lo sviluppo e la rigenerazione del
comparto, in quanto fa lavorare tutto il sistema in condizioni impossibili.
Carlo Amaduzzi
Presidente regionale AssoHotel
anteprima estate 2014
Gli esercizi pubblici sono i primi
ad accendere le luci e gli ultimi
a spegnerle, riconosciamo loro
il ruolo di connettivo sociale
L’
evoluzione della situazione è più
rapida di quanto gli organi preposti all’amministrazione delle città,
il Governo nazionale e le Associazioni stesse riescano a percepire.
Anche i pubblici esercizi stanno
chiudendo ad un ritmo elevato,
per colpa di una crisi che colpisce
i consumi delle famiglie. La mappa delle città sta rapidamente mutando: le vetrine chiuse si moltiplicano, talvolta
sostituite da iniziative commerciali di dubbia consistenza, all’insegna del “proviamoci”.
La fragilità di concept, acuita dall’indisponibilità di spesa
delle famiglie, porta al rallentamento della crescita. Bar
e ristoranti rendono la città viva a tutte le ore e costituiscono un presidio di sicurezza e controllo di territorio per
tutti, sono una porta sempre aperta e una luce accesa,
un patrimonio di conoscenze personali e un luogo di incontro istituzionalizzato. Ma ora gli esercenti faticano a
far quadrare i conti e ad individuare strategie di sopravvivenza. Non basta più
l’entusiasmo, e neppuPUBBLICI ESERCIZI
re l’esperienza è sufficiente a galleggiare nel
mare in tempesta.
Occorre superare la
dicotomia di chi si lamenta del disturbo dovuto all’animazione dei
clienti dei locali e chi
talvolta si dibatte tra le
pieghe della legalità: il
punto di interesse comune è quello del presidio e del controllo del
territorio, dell’indirizzo
verso una vita anche
notturna “pulita”. Occorre trovare conver-
ANNO
2000
2005
2010
2011
2012
2013
genze comuni e avviare un nuovo tipo di dialogo. Parlare,
confrontarsi, agire, per mantenere alto il valore del luogo
tramite la giusta frequentazione di clientela, dare servizio
di prossimità. Ma c’è bisogno di un interlocutore di cui
non si può fare a meno: la Pubblica amministrazione. Sia
per i grandi centri che per i piccoli Comuni, nelle discussioni l’attenzione verso l’imposizione tributaria e le normative locali deve affiancarsi all’elaborazione di un progetto condiviso di visione della vita urbana di domani.
Certo, è difficile cambiare il tono e i contenuti di una
relazione ormai consolidati da tempo (spesso rigidi, se
non addirittura conflittuali), e indubbiamente la Pubblica amministrazione deve adottare un nuovo stile e mostrare sensibilità nella gestione delle problematiche del
commercio. Ma anche gli esercenti – come singoli o in
forma associativa – devono assumere un nuovo e più alto
livello di coscienza, dell’utilità del loro ruolo, sempre di
più come categoria e non più soltanto come singoli operatori. Forse c’è una generazione di imprenditori che ha
capito la necessità di cambiare marcia: lo si avverte anche
leggendo, nel servizio a parte sulla vita
TOTALE SARDEGNA
notturna a Cagliari,
le dichiarazioni del
giovane coordinatore provinciale della Fiepet, Emanuele
Frongia.
Uno che non vuole arrendersi e che,
anzi, cerca di imparare da chi – nella
penisola o in altri
Paesi – sa fare bene
e meglio di noi.
IMPRESE ATTIVE
6.088
6.937
9.933
10.210
10.338
10.451
Marco Sulis
presidente
regionale Fiepet
17
anteprima estate 2014
“La Sardegna rischia di pagare
la concorrenza delle spiagge pugliesi”
“S
18
econdo
i
maggiori
esperti e operatori turistici internazionali, il
2014 sarà un anno di
ripresa per il comparto
turistico italiano. Un notevole incremento verrà
dato dai flussi turistici
extra-europei. Nonostante l’annunciato segno più, i numeri ancora non saranno all’altezza del vero potenziale
turistico del brand Italia, che ancora si vedrà costretta
ad inseguire i propri competitor diretti, quali Svizzera e
Austria per il prodotto montagna estiva, Spagna e Grecia
per il mare, Francia e Regno Unito per soggiorni di cultura
e conoscenza”. Ivan Scarpa, dell’AssoViaggi-Confesercenti, traccia per noi un bilancio preventivo della stagione appena iniziata.
“La battaglia più dura – incalza Scarpa – chiaramente verrà combattuta dalla destinazioni balneari che, ancora una
volta, dovranno affrontare la concorrenza tremenda (in
termine di prezzi) dei concorrenti dell’area Mediterraneo
e delle coste del Nord Africa, che investono nel turismo
per dare slancio alle loro economie. La Sardegna quindi,
in questo inizio di 2014 e per la stagione ormai alle porte, dovrà ancora fare i conti con la grande penalizzazione data dai costi dei trasferimenti, considerati proibitivi
in un mercato già in grave sofferenza come è quello del
turismo domestico (Italia su Italia). Probabilmente, anche
per il 2014, la vacanza nel mare di cristallo sardo sarà un
miraggio per i turisti italiani che conferiranno con molta
probabilità il prodotto mare 2014 alla sorprendente Puglia, la quale registra margini di crescita degni di nota che
godrà della presenza di ‘ex clienti’ Sardegna, viste le più
ampie ed economiche possibilità di arrivo su strada”.
“In un momento così drammatico per le famiglie italiane
– sottolinea Scarpa –, chi ancora si può permettere di pensare ad una vacanza estiva ha una grande attenzione alla
spesa. Oggi anche un quarto di vino a pasto, nell’offerta,
è elemento di valutazione. Figuriamoci quindi quanto
possa incidere nella decisione l’aggravio della spesa di un
trasferimento in nave o in aereo per una famiglia. Il trasferimento via mare continuerà a rappresentare quindi una
grande penalizzazione per gli attori della filiera turistica
sarda, il cui prodotto è sempre stato amato e desiderato dai turisti di casa nostra. Unica ancora di salvezza può essere costituita dalla proposta del consorzio GoinSardinia,
che si propone a prezzi competitivi. Drammatica continuerà ad essere la condizione dei campeggiatori sardi,
scoraggiati dai prezzi delle navi: sono per lo più migrati in
altri lidi, lasciando praticamente deserti i bellissimi campeggi sardi. Stagione incerta anche per le strutture di categoria media, il cui core business era rappresentato dalla
famiglia italiana con il mezzo al seguito. La stagione verrà
comunque salvata, anche quest’anno, dai turisti stranieri
(in particolare quelli europei) che avranno la possibilità
di muoversi grazie alle compagnie low cost, la cui permanenza media è però inferiore (5 giorni di media), con
una capacità di spesa non elevatissima. Segnali positivi si
registrano dal solito mercato russo, sempre più interessato al nostro prodotto: si è aperto anche ad altri arrivi in
quanto, oltre ai magnati, oggi anche la classe media russa
inizia a battere le spiagge ed il mare cristallino, agevolati dai numerosi voli charter proposti dai player russi. La
speranza è quindi rivolta all’operato della nuova Giunta
regionale: è auspicabile che gli Assessorati chiave, come
quelli del Turismo e dei Trasporti, facciano squadra e mettano la nostra terra in condizione di poter competere ad
armi pari. Oggi siamo sin troppo penalizzati”.
“Una delle proposte che si potrebbero portare nell’immediato, seguendo le strategie di marketing che hanno
abbondantemente pagato le compagnie crocieristiche o
i parchi tematici , è quella di garantire il trasporto a costo
zero ai minori di 18 anni, la cui incidenza di spesa per la
compagnia è quasi nulla. Anche per i vettori questa opzione potrebbe portare dei vantaggi, in quanto garantirebbe due clienti certi e non quattro virtuali, ed eviterebbe così la fuga verso altri lidi e con altri mezzi”, conclude
Ivan Scarpa.
anteprima estate 2014
V
“Iva al 22% e costo del lavoro,
così rischiamo di soccombere”
ia alla stagione balneare, ma con
quali aspettative? Ce ne parla Gianluigi Molinari, responsabile regionale della Fiba-Confesercenti, la
Federazione che riunisce le imprese
di questo settore. “La crisi ha colpito
anche noi, inutile nasconderselo –
commenta – e per mille motivi, difficili da sintetizzare in una breve intervista, ma i concessionari sardi, sia quelli degli alberghi che quelli legati alla
libera fruizione, stanno migliorando l’offerta dei servizi
per ottimizzarli sempre di più. Mi spiego: quasi nessuno
ha aumentato le tariffe, piuttosto la quasi totalità degli
imprenditori del settore ha preferito implementare e offrire anche gratuitamente dei servizi particolari. A parità
di prezzo, ora il cliente può fruire del dog-beach oppure
del baby-parking o, ancora, della somministrazione di
bevande comprese nel prezzo di affitto dell’ombrellone,
aree per beach-tennis o beach-volley. D’altronde, non è
possibile abbattere i prezzi perché, per far fronte alle spese di gestione, non si può andare al di sotto di questa soglia. Faccio un esempio molto pratico: un bagnino, cioè la
fascia media del personale qualificato, costa tremila euro
lordi mensili. Si tratta di una figura considerata neutra,
perché costretta per lo più ad un lavoro di osservazione,
ma è obbligatoria per legge almeno per quanto riguarda le aree in concessione. Nella spiaggia libera il bagnino non è necessario, purché il Comune rivierasco abbia
provveduto a mettere gli appositi cartelli che segnalano
il pericolo: un modo per lavarsi la coscienza e sgravarsi di
certe responsabilità. Ovviamente non c’è soltanto il bagnino, ma anche il banconiere, gli addetti alle pulizie, il
personale della biglietteria, l’istruttore di vela, l’animatore. E la lista si può allungare all’infinito, in quanto le figure
professionali sono parecchie. La verità è che, più che dalle
buste paga al netto, siamo piegati sotto il peso del carico
fiscale. E forse tra poco saremo obbligati ad accatastare
i manufatti in legno, come quelli del Poetto di Cagliari,
come se si trattasse di immobili veri e propri. A proposito
del Poetto, sono partiti i lavori della nuova passeggiata
lungomare nel tratto cagliaritano. Il Comune sta finendo di predisporre il Pul, dunque siamo tutti in attesa di
conoscere il nostro futuro. Se ne riparlerà a settembreottobre, ma spero che si metta fine a questa anomalia.
Tornando al discorso delle imposte, il settore turistico
tradizionale è soggetto all’Iva all’11%, mentre noi – che
figuriamo come imprese del ‘turistico-ricreativo’ – siamo
soggetti all’aliquota del 22% come una qualunque attività commerciale, anche se vendiamo e offriamo soltanto
servizi per il turismo. Siamo assoggettati a quel genere di
attività soltanto per il fisco, perché per il demanio (come
si può evincere dai titoli concessori in nostro possesso) siamo qualcosa di diverso e cioè turistico-ricreativo.
Da anni tentiamo di muoverci in ambito nazionale, per
convincere la classe politica a rivedere le cose. Ma difficilmente il Governo Renzi cambierà qualcosa: parliamo di
30mila imprese in Italia, 900 in Sardegna, dunque è facile
comprendere quale sia il gettito Iva per lo Stato. In ogni
caso, continuiamo a condurre la nostra battaglia. Detto
delle cose che non vanno, parliamo degli aspetti positivi.
Per esempio, l’incremento dei voli low cost, soprattutto
su Cagliari e Olbia, consentirà ad altre città del Nord Europa di sfruttare le nuove rotte e conoscere la nostra meravigliosa isola. Spero che questo possa almeno in parte
poter sopperire alla mancanza del cliente italiano ormai
sfiancato da questa crisi senza fine e salvare la stagione
estiva”.
19
anteprima estate 2014
NOVITÀ
GoinSardinia
S
20
Imprenditori in prima linea
per portare i turisti in Sardegna
e la montagna non
va da Maometto,
tocca a quest’ultimo
“scomodarsi” e andare verso la montagna. Devono aver
pensato a questo, i
60 imprenditori sardi
che nel 2013 hanno dato vita al consorzio GoinSardinia. Presieduto da Giampaolo Scano, la flotta low cost ha uno
scopo principale: portare i turisti in Sardegna, via mare e a prezzi competitivi.
E far assaporare loro, sin dall’imbarco,
il meglio dei prodotti enogastronomici di casa nostra. Il catering è interamente sardo, mentre il personale è in
parte formato da sardi. La nave, quella
no: l’imbarcazione da 1.800 posti appartiene all’armatore greco Anek, dell’omonima compagnia di navigazione.
Un traghetto elegante e confortevole, che garantisce la
copertura quotidiana delle rotte Livorno-Olbia-Livorno e
Livorno-Arbatax-Livorno. Non solo in estate, bensì tutto
l’anno: il che significa che la proposta può interessare anche i sardi che desiderano recarsi nella penisola via mare,
senza necessariamente dissanguarsi.
“GoinSardinia – spiega il presidente Scano, imprenditore turistico di Santa Teresa di Gallura – è la risposta alle
esigenze di un comparto di primaria importanza per la
nostra Isola, e che negli ultimi anni appare in sofferenza anche e soprattutto a causa delle tariffe dei trasporti
marittimi. Contiamo di raggiungere le 200 adesioni entro
l’anno, per ora siamo a quota 160. E, badate bene, non
si parla soltanto di imprenditori del settore alberghiero
propriamente detto: al consorzio hanno aderito anche
titolari di B&B o proprietari delle case in affitto durante
la stagione estiva, e anche caseifici e aziende che producono prodotti agroalimentari. Tutta la filiera è interessata,
ed ora contiamo di coinvolgere anche gli organizzatori
dei grandi eventi e il sistema dei trasporti locali”.
La Regione l’anno scorso, in occasione del varo dell’iniziativa, ha nicchiato. Forse perché impegnata sul fronte
della Flotta Sarda. “Ma non disperiamo di raggiungere un
accordo con il nuovo assessore regionale dei Trasporti”,
confessa Scano. Intanto GoinSardinia
fa parlare di sé a suon di risultati. Al 30
aprile 2014 sono stati venduti, per la
sola stagione estiva, 45mila dei 150mila
biglietti programmati (il fatturato sfiorerebbe, così, i 4 milioni di euro): parliamo del 35% dell’intera offerta.
I imprenditori aderenti si sono tassati per noleggiare la nave greca per 28
mesi, in modo da garantire una programmazione perlomeno sul medio
periodo (ma, viste le premesse, è auspicabile che il progetto vada avanti e,
anzi, venga implementato). Sino a metà
luglio è prevista una corsa notturna.
Tuttavia, dal 20 luglio al 7 settembre,
sono programmate due corse giornaliere diurne. “Abbiamo dato, nel nostro
piccolo, anche delle opportunità di lavoro diretto a personale sardo specializzato, soprattutto addetti alle cabine
e al catering: 18 dipendenti che, entro la fine di maggio,
diventeranno 20-25”, spiega Giampaolo Scano.
Spezzato l’oligopolio delle compagnie marittime tradizionali, perlomeno nelle rotte battute da GoinSardinia, si
è verificato un… miracolo: “Tirrenia e Moby hanno dovuto abbassare i prezzi. Per noi non costituisce un problema, non soffriamo la concorrenza. Anzi, siamo felici che
ciò accada: perché a noi interessa portare un crescente
numero di turisti in Sardegna. E più si abbattono i prezzi
dei biglietti delle navi, più la gente è incentivata a venire
nella nostra Isola”, commenta Scano.
Raccontata così, sembra un’avventura facile e dall’esito
scontato. Ma i coraggiosi imprenditori, soprattutto i primi che hanno dato vita a GoinSardinia, hanno dovuto garantire la copertura del noleggio della nave greca: 60mila
euro giornalieri durante il periodo estivo, poco meno
di 40mila euro in bassa stagione. “Sì, la scommessa era
grande, ma noi non siamo degli sprovveduti – sottolinea
Scano –. Abbiamo fatto delle indagini di mercato e un po’
di conti, prima di lanciarci in questa avventura. I fatti ci
stanno dando ragione e ci incoraggiano a proseguire su
questa strada. Tutti uniti, al di fuori di steccati e appartenenze. Ne va del nostro stesso futuro”.
Luigi Alfonso
22
seminario formativo
Il ruolo dei Consorzi fidi nel credito
alle piccole e medie imprese
I
l 15 aprile scorso il Caesar’s Hotel di Cagliari
ha ospitato un seminario formativo che ha visto come protagonisti Cresfidi, il Consorzio fidi
della Confesercenti, e l’Ordine dei Dottori commercialisti della provincia di Cagliari. Durante i
lavori è stato affrontato il tema dei finanziamenti del sistema bancario e dell’ausilio dei Consorzi fidi quali sistema di appoggio e garanzia
per la facilitazione dell’accesso al credito agevolato. La
collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti è
nata grazie all’interessamento di questi professionisti nei
confronti di tale argomento, e la risposta del presidente
Marco Ferri è stata prontissima, tant’è che il seminario è
stato ritenuto valido per fornire i crediti formativi ai partecipanti. Al seminario ha partecipato anche il presidente
provinciale della Confesercenti, Roberto Bolognese, che
ha portato i saluti dell’Associazione e rimarcato l’impor-
tanza dell’ausilio dei Consorzi fidi per l’ottenimento del
credito bancario. Interessanti gli interventi di Michele
Fronteddu, direttore di una filiale della Banca Unipol, che
ha esaminato i prodotti principali che il sistema bancario
sta proponendo per fare fronte alle richieste di credito da
parte delle imprese, e di Giuseppe Cocco, direttore del
CresFidi, il quale ha affrontato il tema relativo alla funzione dei consorzi legata in particolare alla garanzia e alle
convenzioni per l’abbattimento dei tassi di interesse passivi, che vengono operate grazie alle convenzioni che il
Consorzio ha con numerosi istituti di credito.
“Da tempo desideravamo sensibilizzare i commercialisti,
interfaccia del Cresfidi per tutta la partita contabile delle
procedure che si attivano a favore delle imprese, per impostare insieme il lavoro e istruire le pratiche con modalità più snelle ed efficaci – sottolinea Cocco –. Abbiamo
illustrato loro il funzionamento del Cresfidi e analizzato
23
credito
insieme gli errori che spesso le imprese commettono nel
presentare le domande di finanziamento alle banche.
Errori che talvolta vengono commessi anche quando le
aziende si rivolgono a noi. Ma il nostro ruolo è proprio
quello di correggere il tiro”.
Su questo punto ha insistito Pinuccio Meloni, presidente
di Cresfidi, il quale nel suo intervento conclusivo ha sottolineato quali siano gli aspetti di criticità che le nostre
imprese si stanno trovando a dover affrontare in questo
periodo rispetto a banche, fisco e ritardi di natura amministrativa dovuti troppo spesso all’inefficienza della Pubblica amministrazione.
“Con questo seminario – ha detto Meloni – volevamo
mandare un messaggio chiaro a chi, come i dottori commercialisti, segue le imprese nei bilanci e in tutti gli aspetti della gestione, arrivando a condizionare le scelte degli
imprenditori sul versante finanziario. Occorre fare rete:
nessuno, da solo, può andare lontano. Gli indicatori macroeconomici italiano, per il 2013, sono stati tutti negativi: lo dice l’Istat. Il Pil è calato dell’1,9% (nel 2012 era diminuito del 2,4%). Il rapporto debito-Pil è salito alla quota
record del 132,7%: siamo secondi soltanto alla Grecia.
Gli investimenti sono calati del 4,7% (-8,3% nel 2012). I
consumi finali delle famiglie hanno registrato un calo del
24
2,6% (l’anno prima erano scesi di un altro 4%). A fronte di
tutto ciò, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il livello
record del 42,4%, che nel Mezzogiorno arriva al 50%. Il
quadro negativo è completato da altre statistiche, non
meno preoccupanti: forte mortalità delle imprese (mille
al giorno nel 2012), 14mila fallimenti nel 2013 e una pressione fiscale che tocca il 43,8%. Infine, la seconda ondata
recessiva ha portato ad un’ulteriore riduzione dei prestiti
bancari alle imprese: siamo passati dai 1.017 miliardi di
euro, concessi al 31 dicembre 2011, ai 905 miliardi erogati
al 31 dicembre 2013”.
“Mi auguro che questo seminario sia soltanto il primo di
una lunga serie – è l’auspicio di Marco Ferri – in quanto è
stato un confronto veramente utile per comprendere le
esigenze del Consorzio fidi di Confesercenti. C’è senz’altro bisogno di liquidità nel sistema, magari lavorando con
una maggiore collaborazione con la CresFidi. Questo non
basta a garantire la concessione dei finanziamenti, tanto
più che il momento contingente è sfavorevole e le banche si sono adeguate chiudendo i rubinetti. Però, da questo seminario è emersa la necessità di affrontare temi che
diano al professionista la preparazione di base necessaria
per svolgere un ruolo che diventa ogni giorno più difficile. Per me, e credo per tutti i commercialisti che vi hanno
preso parte, è stata un’opportunità di crescita”.
credito
Nuova legge Sabatini
L’acquisto di macchinari e impianti
da parte delle Pmi
N
ella Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24
gennaio 2014 è stato pubblicato
il Decreto 27 novembre 2013 che
dà attuazione all’articolo 2 del Decreto legge 21 giugno 2013, n. 69,
convertito con modificazioni dalla
legge 9 agosto 2013, n. 98 in materia di finanziamenti per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da
parte di piccole e medie imprese. L’art. 2 del Decreto
legge n. 69 prevede l’accesso delle micro, piccole e medie imprese a finanziamenti e contributi a tasso agevolato per gli investimenti, anche mediante operazioni di leasing finanziario, in macchinari, impianti, beni
strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché per gli investimenti in
hardware, software ed in tecnologie digitali.
La concessione dei finanziamenti avviene da parte di
banche e società di leasing finanziario, a valere su un plafond di provvista costituito presso la Gestione separata di
Cassa depositi e prestiti Spa (CDP). Il contributo è rapportato agli interessi calcolati sui finanziamenti sopraddetti. I
finanziamenti concessi possono, poi, essere assistiti dalla
garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all’art. 2, comma 100, lettera a), della legge
23 dicembre 1996, n. 662, nella misura massima dell’80%
dell’ammontare del finanziamento.
MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AGEVOLAZIONE
Per accedere alle agevolazioni finanziarie previste, le imprese sono tenute a presentare:
- domanda di agevolazione, sottoscritta (a pena di invalidità) dal legale rappresentante dell’impresa proponente
o da un suo procuratore;
- la/e dichiarazione/i, resa/e secondo le modalità stabilite
dalla Prefettura competente, in merito ai dati necessari
per la richiesta delle informazioni;
- copia dell’atto di procura e del documento di identità
del soggetto che rilascia la procura, nel caso il modulo
di domanda sia sottoscritto dal procuratore dell’impresa.
La domanda di agevolazione e i relativi allegati devono
essere compilati utilizzando esclusivamente, pena l’invalidità della domanda, i moduli disponibili sul sito
del Ministero dello Sviluppo economico, nella sezione
“Beni strumentali (Nuova Sabatini)”: www.mise.gov.it.
Il mancato utilizzo dei predetti schemi, la sottoscrizione di dichiarazioni incomplete e l’assenza, anche
parziale, dei documenti e delle informazioni richieste,
costituiscono motivo di non ricevibilità della domanda e pertanto di inammissibilità al contributo. È fatto
divieto di presentare in via contestuale una domanda di
agevolazione per lo stesso bene a due o più banche. La
domanda di agevolazione deve essere compilata dall’impresa in formato elettronico e, unitamente all’ulteriore
documentazione eventualmente necessaria, deve essere
(pena l’invalidità) sottoscritta mediante firma digitale, nel
rispetto di quanto disposto dal “Codice dell’amministrazione digitale”, e presentata, a partire dalle ore 9.00
dello scorso 31 marzo, esclusivamente attraverso
l’invio a mezzo posta elettronica certificata (PEC) agli
indirizzi di PEC delle banche/intermediari finanziari
aderenti alle convenzioni, con i quali l’impresa successivamente dovrà prendere contatto per definire le
modalità del finanziamento. L’elenco delle banche/intermediari finanziari aderenti alle convenzioni sarà pubblicato nei siti internet del Ministero (www.mise.gov.it) e
di CDP (www.cassaddpp.it) e, di volta in volta, aggiornato.
Le domande presentate prima del termine iniziale
sono considerate non ricevibili.
Le imprese hanno diritto alle agevolazioni esclusivamente nei limiti delle disponibilità finanziarie. Il Ministero comunicherà, mediante avviso a firma del direttore generale per gli incentivi alle imprese pubblicato nei
siti internet del Ministero e di CDP, nonché sulla Gazzetta
Ufficiale, l’avvenuto esaurimento delle risorse disponibili e la chiusura dello Sportello per la presentazione delle domande.
Ciascuna banca o intermediario finanziario, verificata la
regolarità formale e la completezza della documentazione trasmette a CDP, una sola volta su base mensile entro
il termine stabilito nelle convenzioni, la richiesta di verifica della disponibilità della provvista a valere sul plafond
completa dell’ammontare, della durata e del profilo di
rimborso dell’operazione già deliberata o in corso di delibera.
Le domande di agevolazione, per le quali la valutazione
del merito di credito ovvero l’istruttoria preliminare abbia
25
credito
dato esito negativo, non saranno inviate per la richiesta
di verifica della disponibilità della provvista. Le richieste
di verifica di disponibilità pervenute a CDP su base mensile, sono prese in considerazione dal Ministero, ai fini
della prenotazione del contributo, seguendo l’ordine
cronologico di presentazione a CDP e sulla base della
preventiva positiva verifica della disponibilità del plafond messo a disposizione dalla stessa, secondo quanto
previsto dalle convenzioni. Laddove le risorse residue
disponibili non consentano l’integrale accoglimento di
una richiesta di prenotazione, essa è disposta in misura
parziale, fino a concorrenza delle residue disponibilità.
Le richieste di verifica di disponibilità pervenute su base
mensile a CDP successivamente all’esaurimento delle risorse disponibili, e che non possono quindi essere soddisfatte, acquisiscono priorità di prenotazione alla eventuale riapertura.
Esaurite le risorse disponibili, le domande delle imprese
presentate alle banche/intermediari finanziari possono
essere ripresentate nel caso di riapertura dello sportello.
Le domande delle imprese presentate successivamente
al provvedimento del direttore generale per gli incentivi
alle imprese di chiusura dello sportello, sono considerate
non ricevibili.
INFORMAZIONI ANTIMAFIA
La concessione del contributo, per le agevolazioni che
superano la soglia di 150mila euro, è subordinata all’acquisizione della documentazione antimafia.
MODALITÀ DI CALCOLO DEL CONTRIBUTO
Il contributo concedibile è pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati al tasso del 2,75% su un piano
convenzionale di ammortamento, con rate semestrali e
della durata di cinque anni, di importo corrispondente
al finanziamento. Le agevolazioni sono concesse previa
verifica del rispetto dell’intensità di aiuto massima, calcolata in termini di equivalente sovvenzione lordo (ESL),
nei limiti dell’articolo 15 del Regolamento GBER ovvero,
per le imprese agricole, dell’articolo 4 del Regolamento
1857/2006.
26
SPESE AMMISSIBILI
Le spese ammissibili riguardano l’acquisto o l’acquisizione in leasing di macchinari, impianti, beni strumentali
d’impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché di hardware, software e tecnologie digitali.
Risultano escluse, le spese relative a “terreni e fabbricati”
e “immobilizzazioni in corso e acconti”.
Gli investimenti devono essere ad uso produttivo,
correlati all’attività svolta dall’impresa ed essere ubicati presso l’unità locale dell’impresa in cui è realizzato l’investimento.
Gli investimenti devono essere avviati successivamente alla data della domanda di accesso al contributo.
In fase di realizzazione, l’impresa ha facoltà di variare
l’oggetto degli investimenti rispetto a quello preventivato nella domanda e ammesso in sede di concessione
del contributo, senza preventiva autorizzazione da parte
del Ministero, a condizione che gli investimenti effettivamente sostenuti posseggano tutti i requisiti richiesti.
Qualsiasi variazione degli investimenti realizzati non può
comunque comportare un incremento del contributo
concesso.
MODALITA’ DI EROGAZIONE DELLE AGEVOLAZIONI
Il contributo è erogato dal Ministero secondo il piano
temporale riportato nel decreto di concessione, che si
esaurisce entro il sesto anno dalla data di ultimazione
dell’investimento, in quote annuali, in funzione anche
delle risorse di bilancio annualmente disponibili in base
alle autorizzazioni di spesa. Le richieste di erogazione
sono evase dal Ministero entro un termine di 30 giorni dalla data di ricezione della domanda, fatti salvi i
tempi necessari per l’acquisizione delle certificazioni rilasciate da altri soggetti pubblici, nonché subordinatamente all’effettiva disponibilità di cassa nel relativo capitolo
di bilancio.
In ragione delle norme di contabilità generale dello Stato e tenuto conto dei tempi necessari per l’espletamento
delle procedure amministrative di competenza, il Ministero provvede alle erogazioni nell’anno per richieste
pervenute entro e non oltre il 31 ottobre. Le richieste
di erogazione devono essere compilate esclusivamente
in formato digitale, utilizzando la procedura informatica
disponibile nel sito www.mise.gov.it entro il 30 giugno
2014. Sia le richieste di erogazione che i relativi allegati devono essere firmati digitalmente. Al termine della
procedura di compilazione della domanda e dell’invio
telematico della medesima, nonché dei relativi allegati,
alla stessa è assegnato un protocollo elettronico. Le domande di erogazione presentate secondo modalità non
conformi a quelle indicate non saranno ricevibili. L’erogazione del contributo è subordinata al completamento
dell’investimento, e la dichiarazione sostitutiva di atto di
notorietà attestante l’avvenuta ultimazione dell’investimento, deve essere resa dall’impresa entro 60 giorni dalla
data di conclusione dell’investimento.
Il Ministero si riserva di effettuare appositi controlli sugli
investimenti realizzati, finalizzati alla verifica della corretta fruizione delle agevolazioni. A tal fine può acquisire
dall’impresa beneficiaria, anche prima dell’erogazione
delle agevolazioni, un campione dei titoli di spesa facenti
parte dell’investimento agevolato, da sottoporre a controllo.
sistri
I
Sistema tracciabilità rifiuti,
nessun obbligo sotto i 10 dipendenti
l ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha
firmato il Decreto ministeriale che esclude l’obbligo di aderire al Sistri, il Sistema di tracciabilità
dei rifiuti, per le imprese al di sotto dei 10 dipendenti. L’obbligo di adesione al Sistri rimane,
quindi, solo per le imprese e gli Enti produttori
iniziali di rifiuti speciali pericolosi che abbiano
più di 10 dipendenti. La firma del Decreto risponde alle richieste delle Associazioni delle piccole e
medie imprese, compresa la Confesercenti, che avevano a più riprese chiesto l’esonero dall’obbligo dei piccoli
operatori economici.
In pratica, come ha riconosciuto lo stesso ministro, viene riconosciuta “una prima, importante semplificazione,
rendendo il sistema più ragionevole e meno burocratico
ma rafforzando allo stesso tempo i principi inderogabili che sono alla base del progetto, ossia il contrasto alle
ecomafie e la difesa dell’ambiente attraverso il controllo
informatico dei rifiuti pericolosi”.
La Confesercenti esprime apprezzamento per la firma del
Decreto, anche se restiamo più che convinti che si debba
comunque proseguire verso il superamento dell’attuale
sistema di tracciabilità che complica inutilmente l’attività
delle imprese. Le attuali disposizioni del Sistri, tra cui l’interoperabilità, hanno dimostrato troppe criticità ed inefficienze. Il sistema è scarsamente trasparente ed è causa
di pesanti e onerosi adempimenti per le imprese.
Per quanto concerne il mondo afferente a Confesercenti,
la nuova disposizione va incontro alla quasi totalità delle
imprese rappresentate e dunque risponde appieno alle
aspettative dei nostri operatori. Nel dettaglio il Decreto
prevede:
- l’art. 1 comma 1 lettera b) del nuovo DM 24 aprile
2014 include nell’obbligo di iscriversi al Sistri soltanto gli
enti e le imprese con oltre dieci dipendenti, produttori
iniziali di rifiuti speciali pericolosi da attività commerciali
e di servizio di cui all’art. 184 comma 3 lettere e) ed f )
D.Lgs 152/2006 (Codice);
- ne deriva che le Pmi associate, ancorché produttrici
iniziali di rifiuti pericolosi, non dovranno aderire al Sistri
e dunque continueranno ad utilizzare Registri di carico/
scarico e Formulari ex artt. 190 e 193 del citato D. Lgs
152/2006 qualora siano caratterizzate da un numero di
addetti pari od inferiore alla predetta soglia di dieci unità
di personale e purché non abbiano già aderito volontariamente al sistema (art. 1 comma 2 nuovo DM);
- l’art. 4 comma 1 del nuovo DM, per quanto attiene
all’onere contributivo di iscrizione al Sistri per l’anno
in corso, ribadisce che i soggetti obbligati dovrebbero
adempiere entro il 30 giugno p.v.; pertanto i non obbligati all’iscrizione non debbono versare il contributo;
- in base all’art. 3 del nuovo DM il Ministero procederà
alla rimodulazione del Sistri con provvedimenti successivi, sulla base dei tavoli tecnici tematici con le Associazioni
di categoria ai sensi dell’art. 11 comma 13 DL n. 101/2013
e ss.. Detti tavoli riguardano in particolare le esigenze
specifiche della microraccolta, dell’eventuale evoluzione
degli apparati tecnologici, della possibilità di permettere
la compilazione delle relative schede ‘off line’ in modalità
asincrona ed infine della interoperabilità del Sistri con i
software gestionali aziendali;
- sotto il profilo dell’interoperabilità, la concessionaria
Selex entro 45 giorni dall’entrata in vigore del nuovo DM
trasmetterà al Ministero stesso apposite ‘linee guida con
lo standard di riferimento’, che saranno pubblicate sul
sito www.sistri.it previo necessario parere dell’Agenzia
per l’Italia Digitale e del Tavolo di monitoraggio con le
stesse Associazioni;
- in sede di prima sperimentazione tecnologica, a norma dell’art. 11 commi 7 e 8 DL n. 101/2013 e ss., si procederà alle semplificazioni ed alla ‘ottimizzazione’ del sistema entro il 3 settembre 2014.
27
pensioni
Pinuccio Meloni:
“Pensioni italiane inadeguate.
L’Ogliastra è la provincia più penalizzata”
D
28
i recente l’Istat ha diffuso i dati delle pensioni relativamente all’anno
2012. Il quadro che ne è emerso è
un’impietosa fotografia di un’Italia
divisa in due: il Centro-Nord mostra una situazione di “moderata
tenuta” e il Sud (isole comprese)
appare sempre più penalizzato
e in continuo affanno. La Fipac, Federazione pensionati
della Confesercenti, ha analizzato i dati Istat e ora rivolge
un allarmato appello al nuovo premier, Matteo Renzi, affinché intervenga sulle pensioni e i lavoratori autonomi.
“I pensionati – spiega Pinuccio Meloni, vicepresidente
nazionale della Fipac-Confesercenti – hanno pagato duramente la spending review. La riforma Fornero ha
messo a posto i conti ma ha impoverito i pensionati. Una
pensione oggi vale un terzo in meno rispetto a 15 anni fa,
il potere d’acquisto ha avuto un calo del 33% mentre il valore medio è diminuito del 5%. Nell’Eurozona la lunghissima crisi ha fatto calare il reddito medio di circa mille euro,
mentre in Italia la diminuzione è stata di oltre 2.400 euro.
I dati Istat sulle pensioni ci danno altre conferme, decisamente poco confortanti: l’importo medio delle pensioni
italiane è pari a 14.482 euro annui. Le più alte sono nel
Nord-Est, nel Nord-Ovest e nel Centro, le più basse nel
Sud e nelle isole. L’Ogliastra è la provincia che purtroppo
detiene il record delle pensioni più basse in Italia, ma anche le altre province sarde si collocano agli ultimi posti”.
“Purtroppo – conclude Meloni – i dati sugli importi annui delle pensioni sono particolarmente allarmanti: il
42,6% (pari a circa sette milioni di pensionati) percepisce
meno di mille euro al mese. Il 38,7% (oltre cinque milioni di pensionati) ha una pensione tra i mille e i duemila
euro. Il 13,2% percepisce dai due ai tremila euro mensili,
il 4,2% vanta una pensione da quattro-cinquemila euro
al mese. Soltanto l’1,3%, infine, gode di una pensione
oltre i cinquemila euro. Gli oltre 800mila pensionati d’oro (che rappresentano il 5,2% del totale dei pensionati)
costano quasi quanto lo Stato spende per pagare le pensioni ai 7 milioni di italiani che percepiscono meno di mille euro. I pensionati in Italia sono 16,6 milioni e, rispetto
all’anno precedente, sono diminuiti di 75mila unità. Dalle proiezioni della Fipac, nel 2013 il calo è stato di oltre
90mila unità e la tendenza dovrebbe essere confermata
anche nei prossimi anni. La Fipac calcola che le pensioni
di vecchiaia rappresentano il 71,8% del totale, quelle ai
superstiti sono il 14,7% e quelle di invalidità circa il 4%.
Il 52,9% dei pensionati è costituito da donne, e oltre la
metà delle pensionate riceve meno di mille euro al mese.
Soprattutto a loro la Fipac rivolge piena solidarietà, e a
loro si affianca nella battaglia per il riconoscimento di
pensioni più dignitose e adeguate alla vita di ogni giorno. Una volta si diceva che i pensionati mantenevano i
nipoti. Oggi, purtroppo, i pensionati mantengono i nipoti
e pure i figli disoccupati. La certezza che le pensioni dei
lavoratori autonomi sono mediamente quelle più basse (soprattutto in Sardegna, per via della forte presenza
di lavoratori autonomi dei comparti artigiani, agricoli e
commerciali), induce la Fipac regionale a rivendicare un
intervento legislativo che sollevi l’importo delle pensioni
minime e, più in generale, di tutte le pensioni al di sotto
dei mille euro”.
dal 29 luglio 2014
Carte di pagamento
Il regolamento sulle commissioni
applicate alle transazioni effettuate
L
o scorso 31 marzo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 75 il Decreto del
Ministero dell’Economia e delle Finanze
recante il Regolamento sulle commissioni applicate alle transazioni effettuate
mediante carte di pagamento. Tutti ricorderanno che l’art. 12, comma 9, del
D.L. n. 201/2011 aveva previsto che l’Associazione bancaria italiana, le Associazioni dei prestatori
di servizi di pagamento, la società Poste Italiane Spa, il
Consorzio Bancomat, le imprese che gestiscono circuiti
di pagamento e le Associazioni delle imprese maggiormente significative a livello nazionale avrebbero dovuto
definire, entro il 1° giugno 2012, le regole generali per
assicurare una riduzione delle commissioni a carico degli esercenti, in relazione alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento, tenuto conto della necessità
di assicurare trasparenza e chiarezza dei costi, nonché di
promuovere l’efficienza economica nel rispetto delle regole di concorrenza. Poiché i soggetti citati non hanno
provveduto a definire queste misure, le stesse sono state
fissate con questo Decreto, in conformità a quanto previsto dall’art. 12, comma 10, del D.L. n. 201/2011.
Dalla data di pubblicazione del Decreto in oggetto, pertanto, non trova più applicazione l’art. 34, comma 7,
della Legge n. 183/2011, che prevedeva la gratuità – sia
per l’acquirente che per il venditore – delle transazioni
regolate con carte di pagamento presso gli impianti di distribuzione di carburanti, di importo inferiore ai 100 euro.
Ecco perché, dal 31 marzo 2014, le transazioni effettuate
mediante carte di pagamento presso gli impianti di distribuzione di carburante, anche di valore inferiore ai 100
euro, non sono più gratuite, ma ad esse potranno essere
applicate delle commissioni.
Il Decreto in oggetto disciplina, inoltre, le modalità di applicazione delle commissioni da parte degli acquirer (le
società che gestiscono i terminali) agli esercenti. Di conseguenza, le banche o le società di gestione delle carte
dovranno applicare commissioni differenziate in base
alla tipologia delle carte di pagamento e alle loro specifiche caratteristiche. Il decreto stabilisce anche che, per le
transazioni di importo non superiore ai 30 euro, le banche dovranno applicare commissioni inferiori a quelle
generalmente applicate nel caso di operazioni effettuate
tramite terminali evoluti (accettazione multipla) che utilizzino tecnologie diverse, in aggiunta a quella “a banda
magnetica” o “a microchip”.
Nel contratto di convenzionamento stipulato tra la banca
e l’esercente deve essere inserita una clausola che impone la revisione periodica, con cadenza almeno annuale,
delle commissioni. La revisione deve tenere conto anche
del volume e del valore delle operazioni di pagamento
effettuate presso l’esercente, nonché delle variazioni delle eventuali commissioni corrisposte dalla banca all’emittente della carta di pagamento utilizzata.
Il Decreto detta, infine, le regole sulla pubblicità delle
commissioni di interscambio, stabilendo che i gestori dei
circuiti di carte di pagamento accettate in Italia devono
pubblicare – e aggiornare regolarmente – sul proprio
sito Internet, in maniera chiara, completa, trasparente e
facilmente accessibile, le eventuali commissioni di interscambio applicate alle operazioni di pagamento eseguite sul territorio italiano, con adeguata informativa degli
eventuali provvedimenti adottati dalle Autorità europee
e nazionali preposte alla tutela della concorrenza. Il Decreto entrerà in vigore decorsi 120 giorni dalla data della
pubblicazione, cioè a partire dal 29 luglio 2014.
29
point of sale
Obbligo di dotarsi del Pos,
le richieste della Confesercenti
A
30
decorrere dal 30 giugno 2014, tutti
i soggetti che effettuano l’attività di
vendita di prodotti e di prestazione
di servizi, anche professionali, sono
tenuti ad accettare i pagamenti effettuati attraverso carte di debito
(tale obbligo è già operativo per gli
esercenti che, nell’anno precedente
alla transazione, abbiano avuto un fatturato superiore ai
200mila euro). La legge 17 dicembre 2012, n. 221, infatti,
aveva stabilito che attraverso uno o più Decreti dei dicasteri interessati, sentita la Banca d’Italia, venissero disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini
di attuazione della disposizione che prevede tale obbligo. L’approvazione successiva del D.L. 30 dicembre 2013,
n. 150, invece, ha comportato lo “slittamento” indiscriminato dell’intera disciplina alla data del 30 giugno 2014,
senza previsione di alcuna gradualità nell’applicazione
delle norme.
La Confesercenti evidenzia la necessità di intervenire in
materia per ristabilire il principio della gradualità, in considerazione delle difficoltà che i piccoli imprenditori dovranno affrontare sia in termini organizzativi che economici. Alcuni settori, infatti, in questo
modo
risultano essere particolarmente
penalizzati
o impossibilitati ad
adempiere.
Basti
pensare ad alcune
categorie,
come
tabaccai e distributori carburanti, per
i quali, considerati i
ristretti margini di guadagno,
l’accettazione
della moneta elettronica
attualmente porterebbe
ad una forte riduzione di redditività ed in alcune situazioni
(rinnovo bolli auto) ad una decisa perdita, oppure ai commercianti
su aree pubbliche per i quali diventa
pressoché impossibile garantire, in tutte
le località, il corretto funzionamento di Pos
mobili. Per queste ragioni, con una lettera al Ministero
dello Sviluppo economico, la Confesercenti ha avanzato
una serie di richieste di modifica dell’applicazione della
norma, tese a ripristinare il principio di gradualità dell’obbligo di accettazione della moneta elettronica, che eviterebbero sia una congestione tecnica difficilmente evitabile e permetterebbero alle imprese meno strutturate
di predisporsi con presumibili minori oneri rispetto al
disposto normativo.
In particolare è stato richiesto che:
1) l’obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso
carte di debito venga applicato ai pagamenti di importo
superiore ai 50 euro;
2) in sede di prima applicazione, detto obbligo debba
attuarsi ai pagamenti effettuati a favore dei soggetti che
svolgono attività di vendita di beni e prestazioni di servizi
il cui fatturato dell’anno precedente sia stato superiore ai
500mila euro;
3) dal 30 maggio 2015 l’obbligo citato si dovrebbe applicare ai pagamenti effettuati dai soggetti che svolgono attività di vendita di beni e prestazioni di servizi, il cui fatturato dell’anno precedente sia stato superiore ai 250mila
euro;
4) per le attività di vendita tabacchi, distribuzione stradale di carburanti e commercio su aree pubbliche le disposizioni dovrebbero adottarsi a partire dal 1° gennaio
2017.
(gbp)
anama
Antiriciclaggio
Per gli agenti immobiliari
novità sulle transazioni effettuate
L’
Anama, Associazione nazionale
agenti e mediatori d’affari, ricorda
ancora una volta le disposizioni di
legge che interessano la categoria
in tema di antiriciclaggio. Ai sensi
dell’art. 14, comma 1, lett. f), del
Decreto Legislativo n. 231/2007,
gli agenti immobiliari sono tra i
destinatari della normativa antiriciclaggio. Ai fini della
procedura di Adeguata Verifica delle clientela p er
operazioni al di sopra della soglia di 15mila euro, vi è
l’obbligo di identificare il cliente – e l’eventuale titolare effettivo – e di verificarne l’identità. I clienti forniscono, sotto la propria responsabilità, tutte le informazioni necessarie e aggiornate per consentire ai soggetti,
che vi sono tenuti, di adempiere agli obblighi di adeguata verifica della clientela. Ai fini dell’identificazione del
titolare effettivo, i clienti forniscono per iscritto, sotto la
loro responsabilità, tutte le informazioni necessarie e aggiornate delle quali siano a conoscenza.
Gli agenti immobiliari devono conservare i documenti e registrare le informazioni che hanno acquisito per
assolvere gli obblighi di adeguata verifica della clientela, affinché possano essere utilizzati per qualsiasi indagine su eventuali operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o per corrispondenti analisi effettuate dalla UIF o da qualsiasi altra Autorità competente. A
tal fine, possono, alternativamente:
a. utilizzare i sistemi informatici di cui sono dotati
per lo svolgimento della propria attività elaborando
mensilmente le informazioni ivi contenute;
b. attivare l’AUI (Archivio Unico Informatico);
c. istituire il registro cartaceo della clientela a fini
antiriciclaggio, nel quale conservare i dati identificativi
del cliente. La documentazione, nonché gli ulteriori dati
e informazioni, sono conservati nel fascicolo relativo a
ciascun cliente.
Gli Agenti Immobiliari, inoltre, sono tenuti ad inviare alla
UIF una segnalazione di operazione sospetta quando
sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o
tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del
terrorismo. Al fine di facilitare l’individuazione dei casi
sospetti, con decreto del Ministro dell’Interno su propos-
ta della UIF, sono emanati e periodicamente aggiornati
gli Indicatori di Anomalia (art. 41). Le sanzioni (penali e
amministrative) per gli inadempimenti sono pesanti.
Il Ministero dell’Interno, in risposta ad un quesito posto
dall’Anama, con Circolare n. 557/PA/U/014292/012015
del 21/08/2013 ha precisato che l’obbligo di tenuta
del Registro Giornale degli affair, previsto ai sensi
dell’art. 120 del TULPS, può considerarsi assolto per
le Agenzie immobiliari che abbiano adottato l’Archivio Unico Informatico (AUI).
InfoGest/Antiriciclaggio
La nostra Associazione ha da tempo adottato, nell’ambito dei servizi di Progetto Anama, il sistema InfoGest/
Antiriciclaggio, l’applicativo fornito da Infoass Consulting Srl in qualità di Autonomo Centro di servizio ai sensi
dell’art.37, comma 4, del D. Lgs. 21/11/07, n.231. InfoGest/
Antiriciclaggio contiene gli Indicatori di Anomalia costantemente aggiornati e sottopone automaticamente a
verifica le posizioni registrate nel sistema, segnalando
quelle che risultano positive al controllo.
Anagrafe dei Segnalanti UIF
L’UIF Banca d’Italia il 6 maggio 2011 ha emanato il provvedimento che disciplina il nuovo sistema di raccolta e
gestione delle segnalazioni di operazioni sospette. Secondo tale provvedimento, le segnalazioni devono essere
trasmesse per via telematica mediante l’utilizzo del data
entry disponibile sul portale INFOSTAT-UIF (https://infostat- uif.bancaditalia.it).
31
lavoro
D.Lgs. n.39/14 e chiarimenti
Le direttive previste per i lavoratori
a contatto con i minori
È
32
stato pubblicato sulla G.U. n. 68 del 22
marzo 2014, il D.Lgs. n. 39 del 4 marzo, di
attuazione della Direttiva co­munitaria
n. 2011/93, finalizzato alla lotta contro
lo sfruttamento minorile sotto l’aspetto
sessuale e la pornogra­fia, in vigore dal 6
aprile 2014. In particolare, relativamente alla materia lavoro, l’art.2 modifica il
D.P.R. n. 313/02 (Testo unico in materia di casellario giudiziale), introducendo l’art. 25-bis, secondo cui chi intenda
impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di
attività professionali o attività volontarie organizzate che
comportino contatti diretti e regolari con minori, deve
chiedere il certificato penale del casellario giudiziale dal
quale risulti l’assenza di condanne ai sensi degli artt. 600bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies, 609-undieces del
Codice pe­nale e l’assenza di misure interdittive che comportino il divieto di contatti diretti e regolari con minori.
Il datore di lavoro che non adempia a tale obbligo è soggetto a una sanzione pecuniaria amministrativa compresa tra i 10mila e i 15mila euro.
In relazione a tale nuovo obbligo è intervenuto il Ministero della Giustizia, con due note di chiarimento e una
Circolare datata 3 aprile. Una prima nota chiarisce che
l’obbligo di tale adempimento sorge soltanto ove il sog­
getto che intenda avvalersi dell’opera di terzi – soggetto
che può anche essere individuato in un Ente o in un’As­
sociazione che svolga attività di volontariato in forma
organizzata e non occasionale e sporadica – si appresti
alla stipula di un contratto di lavoro. L’obbligo non sorge,
invece, ove si avvalga di forme di collaborazione che non
si strutturino all’interno di un definito rapporto di lavoro:
pertanto, tale obbligo non grava su Enti e Associazioni
di volontariato quando intendano avvalersi dell’opera di
volontari, poiché esplicano un’attività che, all’evidenza,
resta estranea ai confini del rapporto di lavoro.
La seconda nota precisa che i tempi di rilascio dei certificati del casellario giudiziale saranno pari a qualche gior­
no dalla data della richiesta. Viene inoltre puntualizzato
che, per evitare inconvenienti nella prima fase di appli­
cazione, fatta la richiesta di certificato al Casellario, il datore di lavoro organo della Pubblica amministrazione o
gestore di pubblico servizio può procedere all’impiego
del lavoratore anche soltanto mediante l’acquisizione di
una dichiarazione del lavoratore sostitutiva di certificazione, circa l’assenza a suo carico di condanne per taluno dei reati di cui agli artt. 600-bis, 600-ter, 600-quater,
600-quinquies e 609-undecies del Codice penale, ovvero
dell’irrogazione di sanzioni interdittive all’esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con mi­nori.
In caso di datore di lavoro privato, nelle more dell’acquisizione del certificato del casellario, si ritiene che si possa procedere all’assunzione in forza di una dichiarazione
del lavoratore sostitutiva dell’atto di notorietà, avente il
medesimo contenuto della dichiarazione sostitutiva di
certificazione.
Il Ministero della Giustizia, con la Circolare del 3 aprile, ha
precisato inoltre che, in aderenza ai principi di protezione dei dati personali, l’ufficio del Casellario centrale sta
operando sul sistema informativo gli interventi necessari
per fornire al datore di lavoro il certificato suddetto, che
contenga però le sole iscrizioni di provvedimenti riferiti
ai reati espressamente indicati nell’art. 25-bis. Nelle more,
gli uffici locali del Casellario presso ogni Procura della Repubblica forniranno al datore di lavoro privato, che dimostri di avere acquisito il consenso dell’interessato, l’attuale
certificato penale del casellario giudiziale di cui all’art. 25
T.U.; alle Pubbliche amministrazioni sarà rilasciato il certificato ai sensi dell’articolo 39 T.U.. In allegato alla Circolare
sono disponibili i moduli per la richiesta del certificato e
per l’acquisizione del consenso dell’interessato.
lavoro
Jobs Act
C
Come cambiano le normative
con il Decreto legge n. 34
on il D.L. n° 34 entrato in vigore il 20
marzo 2014 sono state disposte, con
urgenza, alcune modifiche a diversi
istituti. Ecco quelle più importanti.
Contratti a termine
Per il contratto a termine viene elevata da 12 a 36 mesi la durata del primo
rapporto di lavoro a tempo determinato. Non è più richiesto il requisito della cosiddetta causalità (il motivo dell’assunzione) solo per il contratto di
prima assunzione e l’acausalità è estesa anche al contratto di somministrazione. Viene poi fissato il limite massimo
del 20% dell’organico complessivo per l’utilizzo, anche se
non viene specificato se debbano essere considerati solo
i contratti a termine ovvero anche i somministrati, mentre le imprese fino a 5 dipendenti potranno stipulare un
solo contratto a tempo determinato. Dovrebbe poi essere confermato anche per i nuovi contratti a termine acausali il beneficio dell’esenzione dal contributo addizionale
dell’1,40% previsto dalla legge n. 92/2012 per i contratti a
termine stipulati in caso di sostituzione.
Proroghe più semplici
Proroghe previste con il consenso del lavoratore e per
contratti con durata inferiore a 36 mesi e sino ad un massimo di cinque volte (e non più otto) ma più semplici, poiché non si fa più riferimento alla sussistenza delle “condizioni oggettive “ma solo condizionate alla stessa attività
lavorativa svolta sino a quel momento”, e soltanto per i
contratti stipulati successivamente all’entrata in vigore
del Decreto legge.
L’abolizione delle condizioni oggettive ha suscitato la reazione da parte di sindacati e forze politiche i quali, attraverso formali denunce alla Commissione europea Occupazione , Affari sociali e Pari opportunità, hanno contestato che i nuovi contratti a termine voluti dal Decreto
Poletti violano la direttiva Europea 1999/70/CEE.
Apprendistato
Più semplificazione anche per l’apprendistato, in quanto
si prevedono meno vincoli. Confermata la forma scritta,
ma viene introdotta la semplificazione del piano formativo; riduzione delle percentuali di stabilizzazione (20%
per le imprese con più di 30 dipendenti). La retribuzione
dell’apprendista, per la parte riferita alle ore di formazio-
ne, è pari al 35% della retribuzione del livello contrattuale
di inquadramento. Valido soltanto per i contratti successivi all’entrata in vigore del Decreto legge.
Maternità
Le lavoratrici che avranno goduto del periodo di maternità nel corso di un contratto a termine nella stessa azienda, potranno computare detto periodo per il diritto di
precedenza nell’assunzione. Avranno diritto di precedenza nella stipula di contratti a tempo determinato entro i
dodici mesi successivi.
Garanzia universale
Il sussidio è inserito nel secondo braccio, cioè nel Ddl delega. Ci vorranno almeno sei mesi. Assorbirà Aspi e mini
Aspi e sarà “graduato in ragione del tempo in cui la persona ha lavorato”. La Cig in deroga andrà verso l’esaurimento.
Cassa integrazione
Nel Ddl delega si mantengono la Cig ordinaria e straordinaria, introducendo però un “meccanismo premiante”: si
abbassa il contributo di tutti ma si utilizza di più la cassa.
Meno forme contrattuali
Il documento del Governo prevede un riordino delle forme contrattuali: al momento sono 40, l’obiettivo è snellirle di molto.
Tutele crescenti
Questo snellimento potrà passare, tra l’altro, attraverso l’introduzione “eventualmente in via sperimentale,
di ulteriori tipologie contrattuali espressamente volte a
favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, con tutele
crescenti”.
Dematerializzazione del Durc
È prevista la verifica della regolarità contributiva per via
telematica. Si tratta di un provvedimento che dovrà però
essere perfezionato attraverso un’attività di concerto tra i
Ministeri del Lavoro e dell’Economia.
Garanzia giovani
Parte dal primo maggio 2014 e riguarda una platea potenziale di 900mila persone, con risorse per 1,5 miliardi
di euro.
Contratti di solidarietà
È stato arricchito il fondo per il 2014 e previsto uno sconto del 35%, rispetto al 20% stabilito precedentemente.
33
la parola all’esperto
P
er conseguire l’idoneità
professionale all’esercizio
dell’attività di rivenditore
di generi di monopolio, è
obbligatorio frequentare
un corso?
Risponde Milena Zara,
coordinatrice regionale
Assotabaccai
C
34
aro Associato, con la Legge n.
122/2010 è stato stabilito che, tra i
requisiti soggettivi per la gestione di
una rivendita di tabacchi, è necessario anche l’aver conseguito – entro sei
mesi dall’assegnazione – l’idoneità
professionale all’esercizio dell’attività
di rivenditore di generi di monopolio.
In particolare, il corso è rivolto a tutti coloro che si trovino in una delle seguenti condizioni: aggiudicazione a
proprio nome, a seguito di asta, della rivendita di nuova
istituzione; aggiudicazione a proprio nome, a seguito di
concorso riservato, della rivendita di nuova istituzione;
assegnazione a proprio nome, a trattativa privata, della
rivendita vacante del titolare; coadiutore nominato successivamente all’entrata in vigore della norma. L’AssoTabaccai-Confesercenti, per venire incontro alle esigenze
degli operatori, ha stipulato con l’AAMS una convenzione
per l’organizzazione e lo svolgimento dei suddetti corsi
in modalità e-learning. Questa soluzione organizzativa
consentirà di limitare i costi e ridurre i tempi che, altrimenti, gli operatori avrebbero dovuto distogliere dalle
proprie attività per frequentare la formazione in aula. Il
corso prevede 24 ore di formazione da effettuarsi in
modalità on line, ed è sviluppato su piattaforma e-learning dedicata. Inoltre è strutturato in 6 macro argomenti,
per ognuno dei quali sono previste video-lezioni visibili
in qualunque momento, accompagnate da dispense in
formato pdf e slide, scaricabili e stampabili. Con le sei macro aree si approfondiranno i seguenti temi: La rivendita
di generi di monopolio; Il Tabacco; Il Gioco del
lotto; I Giochi pubblici; I Valori bollati; I servizi in
concessione.
Al termine del percorso è prevista una prova
d’esame, costituita da test a risposta multipla,
organizzata mensilmente presso le sedi territoriali di
Confesercenti-AssoTabaccai. Per l’iscrizione al corso e per
qualsiasi informazione, potete rivolgervi alle Confesercenti territoriali della provincia di appartenenza.
SEDI ASSOTABACCAI-CONFESERCENTI
•Cagliari: via Cavalcanti, 30 - Tel.: 070/402370.
Fax: 070/493051. Indirizzo email: [email protected]
•Nuoro: via L. da Vinci, 40 - Tel.: 0784/32118.
Fax: 0784/208534. Indirizzo email: [email protected]
•Oristano: via Canepa, 3 - Tel.: 0783/210208.
Fax: 0783/210130. Indirizzo email: [email protected]
•Sassari: via Bogino, 25 - Tel.: 079/2592041.
Fax: 079/2590275.
Indirizzo email: [email protected]
A
la parola all’esperto
lcuni operatori ci chiedono chiarimenti circa
le modifiche apportate
a più riprese alla direttiva servizi, soprattutto in
ordine alle norme che regolamentano i requisiti
professionali per l’esercizio dell’attività di commercio e somministrazione di prodotti alimentari. Qualcuno, nello
specifico, ci chiede precisazioni circa la possibilità di utilizzo della figura del preposto nelle
attività individuali.
Risponde Gian Battista Piana,
direttore regionale Confesercenti
L
a nuova formulazione della lettera b)
del comma 6 dell’articolo 71 non cambia nulla, in riferimento al requisito della pratica lavorativa che, lo ricordiamo,
è considerato valido nel caso in cui un
soggetto abbia prestato la propria opera, per almeno due anni anche non continuativi, nel quinquennio precedente,
in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita
o all’amministrazione o alla preparazione degli alimenti,
presso imprese esercenti l’attività nel settore alimentare
o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande o in qualità di socio lavoratore o (se trattasi di coniuge,
parente o affine, entro il terzo grado dell’imprenditore)
di coadiutore familiare. La mansione lavorativa, naturalmente, deve essere a norma con le contribuzioni previdenziali previste.
Con riferimento al requisito della pratica professionale, il
Ministero dello Sviluppo economico aveva inoltre avuto
modo di precisare che anche l’essere stati iscritti al REC
per le tabelle rientranti nel settore alimentare e per l’attività di somministrazione (nonostante la soppressione
del medesimo REC a partire dal 4 luglio 2006) può considerarsi requisito valido ai fini del riconoscimento della
qualifica professionale richiesta per l’avvio dell’attività di
vendita del settore alimentare e di somministrazione di
alimenti e bevande. Il Ministero, infine, ha ritenuto valido,
altresì, il requisito del superamento dell’esame di idoneità
e del corso abilitante anche nel caso in cui il soggetto non
abbia provveduto alla successiva iscrizione a tale registro.
Per quanto riguarda invece la questione legata alla figura del preposto, precisiamo che il nuovo comma 6-bis
dell’art. 71 stabilisce che “sia per le imprese individuali
che in caso di società, associazioni od organismi collettivi, i requisiti professionali di cui al comma 6 devono essere
posseduti dal titolare o rappresentante legale, ovvero, in alternativa, dall’eventuale persona preposta all’attività commerciale”.
Per effetto della modifica, quindi, diviene ammissibile l’utilizzo di un soggetto in qualità di preposto
in possesso dei requisiti professionali anche in caso
di impresa individuale. Ciò significa che è ammessa,
ai fini dell’avvio dell’attività di vendita nel settore
merceologico alimentare e/o di somministrazione di
alimenti e bevande, la possibilità che il requisito professionale richiesto dalla disciplina possa essere posseduto dal soggetto preposto, in alternativa al titolare o al
rappresentante legale.
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infonews
Precedenza al ruolo scaduto
quando supera i 1.500 euro
Non può procedere alla compensazione dei crediti tributari
chi ha debiti iscritti a ruolo scaduti per imposte erariali di ammontare superiore a 1.500 euro. Il divieto scatta per imposte
dirette, Iva, Irap e altre imposte indirette ad esclusione dei tributi locali e dei contributi. Per il tetto dei 1.500 euro vanno calcolate tutte le somme scadute al momento dell’effettuazione
della compensazione e considerati anche gli interessi, gli aggi
e le sanzioni. In caso di debiti per i quali è stata concessa la rateazione, occorre verificare il corretto rispetto dei pagamenti.
In caso di mancato pagamento di una o più rate, andrà computata quella o quelle scadute. Se, invece, ci sono i presupposti di decadenza dalla rateazione, sarà intero importo iscritto a
ruolo che rileverà. Dal divieto resta esclusa la compensazione
verticale. La preclusione non opera in presenza di un provvedimento di sospensione della riscossione. Chi non rispetta il
divieto rischia una sanzione fino all’importo utilizzato.
Fonte: Il Sole-24 Ore
Presunzioni sui prelievi per tutti
i regimi agevolati
Nel corso di Telefisco 2014 l’Agenzia delle Entrate ha affermato che i prelevamenti bancari costituiscono ricavi o compensi
accertabili solo nei confronti dei contribuenti che esercitano
un’attività d’impresa o di lavoro autonomo. La presunzione sui
versamenti, invece, si applica a tutti i soggetti, compresi i privati. Il Dpr 600/73, all’art. 32, afferma che le movimentazioni
bancarie sono poste alla base degli accertamenti se il contribuente non dimostra che ne ha tenuto conto per determinare
il reddito. I prelevamenti sono invece considerati ricavi se il
contribuente non indica il beneficiario. La circolare 32/E/2006
ha esteso l’operatività delle presunzioni in esame a tutti i soggetti passivi e, per i prelevamenti, a chi è obbligato alla tenuta
delle scritture. L’Agenzia delle Entrate ha confermato queste
conclusioni e chiarito che le presunzioni si applicano anche
ai contribuenti che svolgono un’attività economica in regime
contabile agevolato.
Fonte: Il Sole-24 Ore
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Fotovoltaico, meno costi deducibili
Dopo la Circolare n. 36/E/2013, i soggetti titolari di impianti
fotovoltaici devono ripensare alle scelte effettuate sia in ambito fiscale che di bilancio. In particolare, per quanto riguarda
l’ammortamento, occorre fare attenzione alla nuova distinzione tra bene mobile e bene immobile. È immobile quando
l’impianto è modesto e non ha autonoma rilevanza catastale, ma soltanto quando è qualificabile come bene mobile è
possibile mantenere l’aliquota di ammortamento del 9%. Se,
invece, l’impianto deve essere fiscalmente qualificato come
unità immobiliare, devono essere esaminati diversi aspetti. Il
più semplice è quando l’impianto è a terra e sia il terreno che la
costruzione sono di proprietà dell’impresa. In tal caso, l’aliquota perfetta di ammortamento fiscale è il 4% (da quest’anno),
con lo scorporo del 30% per l’area di sedime qualora sia stata
acquistata unitamente all’impianto.
Fonte: Il Sole-24 Ore
A CURA DI GIAMBATTISTA PIANA
Rivalutazione entro il 30 giugno
Scade il 30 giugno la possibilità di rideterminare al ribasso il
valore di partecipazioni societarie e terreni per adeguarli al
valore di mercato. La riapertura dei termini è contenuta nella legge di stabilità. Gli interessati hanno dunque ancora del
tempo a disposizione per redigere la perizia di stima e pagare l’imposta sostitutiva del 2% o del 4%. La rideterminazione
dei valori interessa anche i beni già affrancati per effetto di
precedenti disposizioni agevolative. In questi casi è possibile
scomputare da quanto dovuto la somma già versata. La rivalutazione al ribasso porta il beneficio di considerare il nuovo
valore nel calcolo della plusvalenza tassabile ai fini Irpef. L’agevolazione interessa i privati, le società semplici e gli enti. Per le
imprese, la Legge di stabilità ne prevede un’altra che consente
di affrancare i beni materiali e immateriali, esclusi i beni merce
e le partecipazioni in società controllate o collegate iscritte tra
le immobilizzazioni.
Fonte: Il Sole-24 Ore
Redditometro, lettere in arrivo da aprile
Recepito il parere del Garante della privacy, dal mese di aprile l’Agenzia delle Entrate ha predisposto l’invio delle lettere
a 20mila contribuenti. Dopo la Circolare n. 6/E dell’11 marzo
scorso sul redditometro, con la quale è stato recepito il parere
del Garante della privacy del 21 novembre 2013, l’Agenzia delle Entrate ha avviato la stesura delle “liste selettive” dei contribuenti da controllare e predisposto il fac-simile di quello che
sarà un vero e proprio invito a comparire, con possibili sanzioni per chi non si presenterà all’incontro e non fornirà risposte.
Le lettere saranno inviate a soli 20mila contribuenti, e non più
ai 35mila inizialmente previsti, per ragioni di economicità.
Fonti: Il Sole-24 Ore/Fisco e Tasse
Rimborsi IVA, la nuova metodologia
di lavoro delle istanze
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito la Circolare n. 5/E/2014, con la quale fornisce chiarimenti sulla nuova
metodologia di lavoro dei rimborsi Iva basata sull’analisi del
rischio di ogni istanza, per accelerare al massimo la restituzione dei crediti spettanti. Per le Entrate, l’attuale crisi congiunturale sta determinando una persistente crisi di liquidità per
le aziende ed è, quindi, importante la tempestiva liquidazione
dei crediti vantati nei confronti delle Pubbliche amministrazioni. Le principali novità introdotte per rendere le attività istruttorie sui rimborsi Iva più veloci ed efficaci sono: attribuzione
automatica del livello di rischio (risk score) ad ogni rimborso
(più basso sarà il grado di rischio, più veloce sarà il rimborso);
standardizzazione e riduzione delle richieste di documenti al
contribuente; graduazione dei controlli preliminari al pagamento del rimborso in relazione al livello di rischio.
Fonti: Agenzia delle Entrate/Fisco e Tasse
Efficienza energetica e impianti
di climatizzazione: pubblicati i modelli
Sul sito del Ministero dello Sviluppo economico sono disponibili i nuovi modelli per il libretto di impianto per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per il rapporto di
efficienza energetica. A partire dal 1° giugno 2014, infatti, gli
infonews
impianti termici devono essere muniti del nuovo libretto, e
per i controlli di efficienza energetica devono essere utilizzati
i nuovi modelli. Questi ultimi, completi di istruzioni e note per
la compilazione e l’utilizzo, sono stati emessi in attuazione del
Decreto del Presidente della Repubblica 74/2013 e pubblicati
nella Gazzetta Ufficiale del 7 marzo 2014.
Fonte: Ministero dello Sviluppo economico
Errori da 770, risarcimento a carico
del consulente del lavoro
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6201 del 18 marzo
2014, si è espressa in merito al risarcimento del danno causato
dal consulente del lavoro per gravi irregolarità nella compilazione del Modello 770 dell’azienda da lui assistita. Secondo i
giudici della Suprema Corte, spetta al consulente del lavoro
risarcire i danni e le perdite patrimoniali subite dall’impresa a
causa dei suoi errori, incluse anche le spese giudiziarie che l’azienda ha sostenuto per difendere il suo legale rappresentante. Non è, invece, imputabile al consulente del lavoro il danno
causato all’immagine del legale rappresentante per il procedimento penale sostenuto.
Fonti: Corte di Cassazione/Fisco e Tasse
Modello IVA TR 2014 - credito Iva trimestrale,
approvato il Modello per la richiesta del
rimborso o utilizzo in compensazione
Con il Provvedimento del 26 marzo 2014 è stato approvato
il modello IVA TR, con le relative istruzioni, da utilizzare per
la richiesta di rimborso o per l’utilizzo in compensazione del
credito Iva trimestrale, comprensivo del prospetto riepilogativo riservato all’ente o alla società controllante per la richiesta di rimborso o per l’utilizzo in compensazione del credito
Iva trimestrale del gruppo. Si ricorda che i contribuenti Iva
che hanno realizzato nel trimestre un’eccedenza di imposta
detraibile superiore a 2.582,28 euro e che intendono chiedere in tutto o in parte il rimborso di questa somma (o l’utilizzo
in compensazione per pagare anche altri tributi, contributi e
premi), devono presentare il modello TR, esclusivamente per
via telematica. Tale compito può essere svolto direttamente
dal contribuente o tramite intermediari abilitati ad Entratel,
entro l’ultimo giorno del mese successivo ai primi tre trimestri
dell’anno, ossia entro il 30 aprile, il 31 luglio e il 31 ottobre.
Fonte: Il Sole-24 Ore
La mancanza di liquidità non esclude
la responsabilità degli amministratori
La mancanza di liquidità non esclude la responsabilità degli
amministratori per il mancato versamento dei tributi, i quali
sono tenuti al risarcimento dei danni nei confronti della società: questa la conclusione della Corte di Cassazione, con
Sentenza n. 5105 del 5 marzo 2014. La giurisprudenza ha da
tempo chiarito che, in caso di violazione degli obblighi specifici derivanti dall’atto costitutivo o dalle legge, la responsabilità degli amministratori di una società può essere esclusa
solo nel caso (previsto dall’art.1218 Codice civile) in cui l’inadempimento sia dipeso da causa non imputabile e che non
poteva essere evitata, né superata con la diligenza richiesta al
debitore. L’onere di fornire la prova spetta agli amministratori
convenuti in giudizio. La Corte del merito ha poi aggiunto che,
in presenza di una crisi di liquidità, gli amministratori avrebbero potuto e dovuto convocare l’assemblea per deliberare
un aumento di capitale sociale o, altrimenti, per proporre la
liquidazione della società.
Fonte: Il Sole-24 Ore
Mediazione tributaria, rinnovata
la cartella di pagamento
Con il provvedimento direttoriale del 2 aprile 2014, l’Agenzia
delle Entrate ha disposto le modifiche alle Avvertenze che accompagnano le cartelle di pagamento e aggiornato la sezione
relativa alle modalità di presentazione del reclamo-mediazione e del ricorso. L’aggiornamento si è reso necessario a seguito
delle novità in tema di mediazione tributaria introdotte dalla
Legge di Stabilità per il 2014 (Legge n. 147/2013), che ha modificato l’articolo 17-bis del D. Lgs. n. 546/1992. In particolare,
la presentazione del reclamo non è più condizione di ammissibilità del ricorso, bensì di procedibilità. Inoltre, la riscossione e
il pagamento delle somme dovute in base all’atto impugnato
sono sospesi automaticamente in pendenza del procedimento di mediazione. Infine, al termine dei 90 giorni dalla presentazione del reclamo per poter mediare, si applicano le stesse
regole stabilite per i termini processuali, tra cui la sospensione
feriale.
Fonte: Fisco Oggi/Fisco e Tasse
Società tra professionisti, ad essi bisogna garantire i due terzi dei voti
Nello Studio d’impresa n. 224-2014/I del 3 aprile 2014, il
Consiglio nazionale del Notariato è intervenuto per fornire
chiarimenti su questioni applicative relative alle società tra
professionisti (Stp), finora rimaste poco chiare ad un anno
dall’entrata in vigore della norma istitutiva (articolo 10, Legge
183/2011). In particolare, viene precisato che, in tali società,
non è importante che i soci professionisti siano meno dei due
terzi dei soci (nelle società di persone) o che abbiano meno
dei due terzi del capitale (nelle società di capitali): ciò che rileva è, invece, che ci siano clausole statutarie per garantire i due
terzi dei voti ai soci professionisti.
Fonte: Il Sole-24 Ore/Fisco e Tasse
Fatturazione elettronica obbligatoria verso
tutte le P.A. anticipata al 31 marzo 2015
Il Decreto sul taglio del cuneo fiscale contiene anche altre misure di diverso genere. Tra queste, l’anticipo al 31 marzo 2015
dell’avvio a regime della fatturazione elettronica obbligatoria
nei confronti di tutte le Pubbliche Amministrazioni, comprese quelle locali, diverse da Ministeri, Agenzie fiscali ed enti di
previdenza. Nei confronti di queste ultime, l’obbligo decorre
infatti dal 6 giugno 2014, secondo il calendario originariamente fissato dal Decreto ministeriale n. 55 del 3 aprile 2013. Lo
stesso Decreto aveva fissato al 6 giugno 2015 la decorrenza
per le altre Amministrazioni centrali, delegando ad un ulteriore Decreto ministeriale l’individuazione della tempistica per le
amministrazioni locali: ora tale termine del 6 giugno 2015 è
stato anticipato al 31 marzo 2015.
Fonte: Il Sole-24 Ore/Fisco e Tasse
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infonews
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Bonus Irpef di 80 euro in busta paga,
approvato il decreto legge
Come annunciato, il 18 aprile scorso il Governo ha approvato
il Decreto legge sul taglio del cuneo fiscale, che prevede un
aumento di circa 80 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti. Il bonus, che è strutturale e non una tantum, scatterà
dalla busta paga relativa al mese di maggio 2014. Il beneficio
degli 80 euro si avrà, più in particolare, per coloro che percepiscono un reddito tra i 16mila e i 25mila euro (circa 6 milioni
di contribuenti). Se, invece, il reddito non supera i 16mila euro,
il beneficio è pari al 4% del reddito, mentre per chi guadagna
più di 25mila euro, il bonus decresce in modo proporzionale. I
datori di lavoro dovranno anticipare il bonus scomputandolo
dalle ritenute e, nel caso queste siano insufficienti, dai contributi per la differenza restante. Per ora, dal bonus sono esclusi
gli incapienti (coloro che percepiscono meno di ottomila euro
annui), per i quali il Governo si è impegnato a trovare una soluzione in separata sede.
Fonte: Il Sole-24 Ore/Fisco e Tasse
coli o, più in generale, su tutte le tipologie di mezzi di trasporto; i sistemi di refrigerazione montati su tutte le tipologie di
mezzi di trasporto; l’attrezzatura utilizzata per la ricarica degli
impianti di condizionamento dell’aria montati sugli autoveicoli; gli estintori portatili; tutte le apparecchiature che utilizzano esclusivamente sostanze refrigeranti o estinguenti diverse
dai gas fluorurati ad effetto serra previsti dalla dichiarazione
o comunque non contemplate dall’allegato I al Regolamento
842/2006 (es.: R-22, CO2, sabbia, ammoniaca, ecc.); tutte le apparecchiature contenenti refrigeranti o estinguenti a base di
gas fluorurati ad effetto serra che prese individualmente hanno carica complessiva minore di 3 kg.
Il proprietario dell’impianto fisso, o la ditta delegata, dovrà comunicare all’ISPRA: i dati identificativi essenziali (operatore, persona di riferimento, sede di installazione), il numero
e la tipologia di apparecchiature presenti, il tipo di sostanza,
la carica circolante, la quantità di f-gas aggiunta nel 2013, la
quantità recuperata/eliminata nel medesimo anno di riferimento ed infine la ragione di tale intervento.
ALBERGHI E GRANDI ESERCIZI COMMERCIALI,
SCADENZA FISSATA AL 31 MAGGIO
PER LA DICHIARAZIONE ANNUALE GAS FLUORURATI
Il Ministero dell’Ambiente, con apposita Circolare, ha ribadito
l’onere annuale per i soggetti interessati di comunicare i dati
concernenti l’emissione di gas fluorurati, in base all’art. 6 par.
4 Regolamento CE n. 842/2006. Pertanto, entro il 31 maggio
2014, gli operatori delle applicazioni fisse di refrigerazione,
condizionamento d’aria, pompe di calore, nonché dei sistemi
fissi di protezione antincendio contenenti 3 kg o più di gas
fluorurati ad effetto serra, dovranno presentare al Ministero
tramite l’ISPRA la Dichiarazione 2014 recante le informazioni circa la quantità di emissioni in atmosfera dei predetti
f-gas nel corso dell’anno 2013, sulla base dei dati riportati
nel relativo Registro di impianto (sanzione pecuniaria da mille
a diecimila euro per i trasgressori).
La Direzione ministeriale, ai fini di tale adempimento annuale,
avverte che le istruzioni e le FAQ per la compilazione e la trasmissione on line della relativa modulistica sono già accessibili sul sito ISPRA, unitamente all’elenco aggiornato dei
gas ad effetto serra da considerare ai fini della dichiarazione
2014, tramite il link http://www.sinanet.isprambiente.it/it/
sia-ispra/fgas.
Ricordiamo che deve reputarsi ‘operatore’ a norma (citato DPR
43/12) il proprietario dell’apparecchiatura o dell’impianto
(…) qualora “non abbia delegato ad una terza persona l’effettivo controllo sul funzionamento tecnico degli stessi”, mentre
il predetto quantitativo minimo di gas fluorurati da cui deriva
l’onere di dichiarazione (almeno 3 kg di carica circolante) riguarda a titolo esemplificativo i soli impianti di un certo rilievo, come taluni condizionatori installati in grandi esercizi
commerciali o negli alberghi. Le tipologie di applicazione
fissa coinvolte nell’adempimento sono in particolare la refrigerazione, il condizionamento dell’aria, le pompe di calore
ed i sistemi di protezione antincendio. I proprietari di dette apparecchiature o sistemi devono delegare il controllo
a ditte appositamente autorizzate, le quali prenderanno in
carico anche l’obbligo di dichiarazione annuale all’ISPRA. Sono
esclusi dal campo di applicazione della dichiarazione: gli
impianti di condizionamento dell’aria montati sugli autovei-
PANIFICAZIONE, ENTRO IL 10 GIUGNO LA COMUNICAZIONE DELLE GIACENZE DI GRANELLA DI CEREALI E SOIA
Con Decreto 17 ottobre 2013 (pubblicato sulla G.U. n. 21 del
27/01/2014) del Ministero delle Politiche agricole alimentari
e forestali, concernente la “Disciplina e procedura applicativa
per la comunicazione delle giacenze di cereali e soia detenuti
dagli operatori della filiera”, è stato stabilito che tutti gli operatori che al 31 maggio detengano, a qualsiasi titolo, giacenze di
granella di cereali e soia, destinata alla commercializzazione,
ed in particolare:
- Frumento duro, escluso quello destinato alla semina
- Frumento tenero e frumento segalato, esclusi le sementi per
la semina
- Granturco, diverso da quello destinato alla semina
- Risone, escluso quello destinato alla semina
- Semi di soia, anche frantumati
devono comunicare entro il 10 giugno di ogni anno il
quantitativo in giacenza, utilizzando il sistema telematico
istituito dal Ministero. Gli stessi soggetti devono preventivamente presentare richiesta d’iscrizione al sistema telematico
sul portale SIAN del Ministero. La norma riguarda anche pastifici e panificatori che utilizzano granella di cereali e soia, una
tipologia di imprese non molto diffusa. Il portale SIAN per la
registrazione, al momento, risulta non ancora attivato.
ALBERGHI E GRANDI ESERCIZI COMMERCIALI, SCADENZA
FISSATA AL 31 MAGGIO PER LA DICHIARAZIONE ANNUALE GAS FLUORURATI
Il Ministero dell’Ambiente, con apposita Circolare, ha ribadito
l’onere annuale per i soggetti interessati di comunicare i dati
concernenti l’emissione di gas fluorurati, in base all’art. 6 par.
4 Regolamento CE n. 842/2006. Pertanto, entro il 31 maggio
2014, gli operatori delle applicazioni fisse di refrigerazione,
condizionamento d’aria, pompe di calore, nonché dei sistemi
fissi di protezione antincendio contenenti 3 kg o più di gas
fluorurati ad effetto serra, dovranno presentare al Ministero
tramite l’ISPRA la Dichiarazione 2014 recante le informazioni circa la quantità di emissioni in atmosfera dei predetti
f-gas nel corso dell’anno 2013, sulla base dei dati riportati
nel relativo Registro di impianto (sanzione pecuniaria da mille
infonews
a diecimila euro per i trasgressori).
La Direzione ministeriale, ai fini di tale adempimento annuale,
avverte che le istruzioni e le FAQ per la compilazione e la trasmissione on line della relativa modulistica sono già accessibili sul sito ISPRA, unitamente all’elenco aggiornato dei
gas ad effetto serra da considerare ai fini della dichiarazione
2014, tramite il link http://www.sinanet.isprambiente.it/it/
sia-ispra/fgas.
Ricordiamo che deve reputarsi ‘operatore’ a norma (citato DPR
43/12) il proprietario dell’apparecchiatura o dell’impianto
(…) qualora “non abbia delegato ad una terza persona l’effettivo controllo sul funzionamento tecnico degli stessi”, mentre
il predetto quantitativo minimo di gas fluorurati da cui deriva
l’onere di dichiarazione (almeno 3 kg di carica circolante) riguarda a titolo esemplificativo i soli impianti di un certo rilievo, come taluni condizionatori installati in grandi esercizi
commerciali o negli alberghi. Le tipologie di applicazione
fissa coinvolte nell’adempimento sono in particolare la refrigerazione, il condizionamento dell’aria, le pompe di calore
ed i sistemi di protezione antincendio. I proprietari di dette apparecchiature o sistemi devono delegare il controllo
a ditte appositamente autorizzate, le quali prenderanno in
carico anche l’obbligo di dichiarazione annuale all’ISPRA. Sono
esclusi dal campo di applicazione della dichiarazione: gli
impianti di condizionamento dell’aria montati sugli autoveicoli o, più in generale, su tutte le tipologie di mezzi di trasporto; i sistemi di refrigerazione montati su tutte le tipologie di
mezzi di trasporto; l’attrezzatura utilizzata per la ricarica degli
impianti di condizionamento dell’aria montati sugli autoveicoli; gli estintori portatili; tutte le apparecchiature che utilizzano esclusivamente sostanze refrigeranti o estinguenti diverse
dai gas fluorurati ad effetto serra previsti dalla dichiarazione
o comunque non contemplate dall’allegato I al Regolamento
842/2006 (es.: R-22, CO2, sabbia, ammoniaca, ecc.); tutte le apparecchiature contenenti refrigeranti o estinguenti a base di
gas fluorurati ad effetto serra che prese individualmente hanno carica complessiva minore di 3 kg.
Il proprietario dell’impianto fisso, o la ditta delegata, dovrà comunicare all’ISPRA: i dati identificativi essenziali (operatore, persona di riferimento, sede di installazione), il numero
e la tipologia di apparecchiature presenti, il tipo di sostanza,
la carica circolante, la quantità di f-gas aggiunta nel 2013, la
quantità recuperata/eliminata nel medesimo anno di riferimento ed infine la ragione di tale intervento.
FIESA, VIGILARE SUI MERCATI A KM ZERO
Con una nota inviata di recente alle Autorità competenti, la
Fiesa-Confesercenti ha segnalato l’attuale regime speciale in
vigore per la vendita diretta da parte degli agricoltori, chiedendo che siano rispettate le norme in vigore. Nella nota, la
Fiesa segnala come negli ultimi anni ci sia stato un proliferare
di mercatini, da quello “degli agricoltori” a quello “a chilometro
zero”, per non parlare dei “mercatini dei produttori agricoli”, del
biologico e chi più ne ha più ne metta. Pressoché in tutte le città dell’Isola, infatti, ci sono ogni settimana numerosi mercatini
di questa tipologia con una rete che sopravanza nettamente
quella ufficiale di vendita al dettaglio.
È opportuno evidenziare che in tutti i mercati settimanali le disposizioni di legge prevedono la presenza di alcuni produttori
agricoli che, però, disertano quelle aree preferendo attrarre i
consumatori in mercati speciali con la promessa della vendita diretta e a chilometro zero. Il proliferare di questi mercatini
genera una concorrenza sleale nei confronti dei commercianti
al dettaglio tradizionale e degli ambulanti ortofrutta, da una
parte per l’agevolato regime fiscale per Irpef e IVA oltre a quello igienico-sanitario, e dall’altra perché concede la possibilità
di vendere ortofrutta anche non di loro produzione, mantenendo una prevalenza in valore economico del 51%. Quindi,
praticamente metà della merce potrebbe essere non prodotta
dall’agricoltore e acquistata da terzi. In questo modo i consumatori verrebbero raggirati perché crederebbero di comprare
prodotti del loro territorio a chilometro zero ed invece potrebbero ritrovarsi ad acquistare beni provenienti da altre parti
d’Italia o del mondo. Proprio su quest’ultimo punto, la FiesaConfesercenti ha chiesto maggiore attenzione da parte degli
organi preposti ai controlli, al fine di evitare che gli agricoltori
vendano sui loro banchi in misura prevalente ortofrutta non di
loro produzione, nonché di verificare l’esatta provenienza dei
prodotti in vendita costringendo questi soggetti ad indicare
nei banchi di vendita l’origine corretta dei prodotti in adempimento agli obblighi di etichettatura ed informazione ai consumatori e sanzionando, in caso contrario, la violazione riferibile
alla pubblicità ingannevole.
GUIDE TURISTICHE IN PIAZZA PER PROTESTARE
CONTRO L’UNIONE EUROPEA.
Lo scorso 6 marzo le guide turistiche abilitate sono scese in
piazza a Roma, con un sit-in di fronte al Ministero dei Beni culturali e del Turismo, per protestare contro l’approvazione della
Legge europea 2013 che ha istituito la guida nazionale e che
permette a soggetti provenienti dagli altri 27 Paesi europei,
privi di qualificazione accertata relativa al nostro patrimonio
culturale, di effettuare visite guidate in tutta Italia. Secondo la
Federagit-Confesercenti così si va incontro ad un’inaccettabile
perdita di occupazione per le guide abilitate in Italia, si depaupera la nostra economia e si determina una riduzione di entrate fiscali e previdenziali.
Con l’articolo 3 della legge 97/2013 si rinuncia al diritto della
corretta illustrazione del patrimonio culturale del nostro Paese, uno dei più vasti e complessi del mondo. Risulta, infatti,
impossibile essere dotati di conoscenze così enciclopediche,
tali da effettuare visite guidate su tutto il territorio nazionale.
La Direttiva europea sui servizi, ex Bolkestein, non si applica
alle professioni. Pertanto la Federagit chiede che l’Italia non
distrugga, per il presente e nel futuro, le opportunità di lavoro
per giovani e meno giovani nel campo della valorizzazione del
proprio patrimonio storico ed artistico, e rivendichi in Europa
la specificità culturale italiana.
Le guide turistiche abilitate chiedono, inoltre, al Governo un
intervento urgente affinché si modifichi l’articolo di legge in
esame, per riparare al gravissimo danno procurato ad un comparto che dovrebbe essere, al contrario, tenuto in grande considerazione dalle Istituzioni italiane. Occorre infine approvare,
in tempi brevi, una legge organica sulla professione di guida
turistica che fornisca alle Regioni criteri uniformi per l’esercizio
della professione, che riconosca la specifica qualificazione di
guida e, soprattutto, non vada oltre ciò che richiede il diritto
europeo.
39
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Presidente provinciale
Roberto Bolognese
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Nicola Murru
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Provinciale CAGLIARI
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40
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fondi comuitari
energia
commercio
federazioni
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I
Sicurezza nei mercati ambulanti:
la posizione della Confesercenti
l 23 aprile scorso ha fatto notizia la presunta,
tentata aggressione nei confronti del direttore
del centro commerciale “Le Vele” da parte di un
gruppo di parcheggiatori abusivi che, ad ogni
ora del giorno e della sera, avvicinano i clienti
del centro e talvolta li infastidiscono con pressanti richieste di acquisto dei loro prodotti che,
se non soddisfatte, in alcuni casi sfociano in aggressioni verbali. La nostra Associazione, tuttavia, ritiene
che non si possa parlare genericamente di ambulanti,
perché l’ambulante è colui che svolge l’attività nei mercati su area pubblica con regolare concessione comunale e posteggio. E non vogliamo scivolare neppure su
un discorso di tipo razziale, in quanto l’abusivismo è da
condannare indipendentemente dalla provenienza delle
persone che compiono tale reato: noi lo combattiamo in
tutte le sue forme, a tutela di coloro che svolgono regolare attività commerciale.
Purtroppo dobbiamo anche constatare che questo genere di aggressioni e minacce sono frequenti anche nei
mercati su area pubblica regolari, laddove purtroppo gli
abusivi si “infilano”, esponendo prodotti spesso contraffatti e danneggiando sia gli operatori che rispettano le
regole (pagando il suolo pubblico e le imposte), sia le
Pubbliche amministrazioni che non hanno alcun tipo di
introito di suolo pubblico e hanno solamente l’impiccio
di dover impiegare le forze dell’ordine per far rispettare
la legge. Spesso, gli stessi commercianti sono minacciati perché non permettono agli abusivi di sfruttare il loro
spazio. Si rendono quindi necessarie delle soluzioni, con
un maggior presidio delle forze dell’ordine, per tutelare
clienti e commercianti che, a volte, sono costretti a soccombere dietro le pressioni di certe persone per paura
di ritorsioni. La nostra categoria tutela da sempre tutti gli
operatori onesti e regolari, di qualsiasi nazionalità siano;
allo stesso tempo combatte quotidianamente con l’abusivismo oramai dilagante. L’episodio del centro commerciale “Le Vele” è purtroppo solo la punta dell’iceberg, visto
ciò che tutti i giorni accade nei mercati su area pubblica.
Marco Medda
Presidente provinciale Anva
Efficace intervento della nostra Associazione
I
Il Comune di Cagliari modifica le tariffe Cosap
l Comune di Cagliari ha modificato le tariffe per
pagamento del suolo pubblico per gli esercizi
commerciali che hanno spazi esterni, come i
tavolini dei ristoranti e dei bar, dopo l’aumento importante delle tariffe che c’è stato con
una delibera della Giunta comunale del 30 dicembre
2013. La prima, grande novità riguarda la modifica
dei coefficienti moltiplicatori per le diverse tipologie
di occupazione di suolo pubblico, che riduce in modo
importante il peso delle occupazioni direttamente
“su strada”, rispetto a quello con gazebo completamente chiusi. Inoltre, grazie a una modifica precedente, coloro che vorranno rinunciare all’utilizzo del
suolo pubblico per il 2014, potranno fare domanda
entro il 10 aprile, senza versare alcunché all’Aipa, l’ente gestore della raccolta dei tributi per il Comune di
Cagliari.
La modifica è avvenuta a seguito degli incontri che
la nostra Associazione ha promosso con l’assessore
alle Attività produttive, Barbara Argiolas, la quale si
è attivata per trovare una soluzione condivisa insieme anche all’Ufficio Tributi del Comune di Cagliari.
Inoltre, la Confesercenti ha incontrato il sindaco Massimo Zedda, che subito ha fatto suo il problema per
cercare la soluzione migliore. Siamo soddisfatti della
prontezza con la quale la Giunta ha risposto alle nostre richieste. Apprezziamo lo sforzo che l’Amministrazione comunale sta facendo per cercare di ridurre, laddove possibile, il peso dei tributi comunali. È
importante scindere le diverse situazioni, per cercare
di non affossare le attività di impresa che, in questa
città, rappresentano uno spiraglio di speranza per la
ripresa dell’economia. Nello spirito di massima collaborazione, l’assessore Argiolas si è detta disponibile
per programmare incontri con gli operatori al fine di
spiegare meglio la situazione delle tariffe dei tributi
comunali per gli imprenditori.
Roberto Bolognese
41
confesercenti cagliari
Sulcis in fundo
Un modello vincente per attrarre i turisti
Ma il problema irrisolto è quello dei trasporti
I
42
n un periodo come questo, sono tante le riflessioni che deve fare chi opera nel comparto turistico. La prima è questa: è giusto continuare a
chiamarlo “comparto turistico”? Il termine più
giusto, probabilmente, sarebbe industria. Sì,
perché il turismo è la più produttiva industria
immateriale mondiale. Il 2013 si è confermato
come anno d’oro del turismo mondiale, finalmente si è giunti all’abbattimento del miliardo di passeggeri in movimento. Il turismo è industria, quindi, che
evolve e lo fa molto velocemente. Dovremmo chiederci
se noi evolviamo con essa e se stiamo attenti a cogliere i
segnali del mercato per sapere intercettare i flussi, questa nuova ondata di potenziali clienti.
Ancora, dovremmo chiederci se riusciamo ad essere
competitivi rispetto ai nostri competitor sempre più agguerriti e consapevoli di quanto importante sia portare
investimenti e lavoro verso l’industria turistica. Personalmente, queste domande me le sono poste e le ho poste
ad alcuni amici operatori del settore, di un’area geografica a me particolarmente cara: il Sulcis Iglesiente. Le domande hanno trovato risposta: forse non siamo troppo
competitivi, ma la responsabilità non è la nostra. Spiego il
perché, analizzando prima quella che è stata l’evoluzione
e le prossime previsioni.
I viaggi con pernottamento effettuati dagli italiani nel
2013 sono stati pari a 63 milioni 154mila, cioè il 19,8%
in meno rispetto all’anno precedente, sull’onda del trend
negativo rilevato a partire dal 2009. Negli ultimi cinque
anni si è quindi registrata una perdita di circa 60 milioni
di viaggi. Il turista italiano nel 2013 ha premiato tre destinazioni, in particolare: la Spagna per i soggiorni lunghi,
la Francia per i periodi brevi e la Germania, quale Paese
dove si soggiorna maggiormente per lavoro. In merito ai
Paesi extraeuropei, vittoria a mani basse degli Usa.
Vediamo ora qualche numero sul turismo domestico,
ovvero gli italiani che per vacanza si muovono all’interno del confini nazionali. La perdita in questo segmento è
pari al 19,4 %. Le Regioni che hanno raccolto i maggiori
consensi sono Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. La Puglia nel 2013 ha registrato una bella crescita, accogliendo il 7,2% di viaggiatori interni. Alla Puglia anche
il primato per i soggiorni più lunghi durante il periodo
estivo; seguono, nell’ordine, Toscana, Emilia, Romagna,
Sicilia e Sardegna.
L’auto è il mezzo principe utilizzato per gli spostamenti,
coprendo il 61,4% dei viaggi. Netta diminuzione degli
spostamenti in aereo. Una breve previsione in merito agli
arrivi internazionali mondiali che nel 2013 hanno superato il tetto del miliardo. In base a questi numeri, in Italia si
prevedono arrivi mondiali oltre i 50 milioni di passeggeri.
Posando gli occhi su queste cifre, è evidente che chi
confesercenti cagliari
opera nel turismo si senta stimolato a dare il meglio ed
il massimo potendo contare su una delle poche industrie
ancora molto produttive e con margini di crescita molto
interessanti. Ed è questo che noi abbiamo fatto nel Sulcis, partendo da una chiacchierata al bar il sabato sera.
Sabato dopo sabato, unendo poi anche le domeniche
ed infine tutti i giorni della settimana. Albergatori, tour
operator, servizi, noleggiatori: tutti ci siamo confrontati
e abbiamo fatto squadra, costituendo un Consorzio chiamato Sulcis in Fundo, nome dato per attivare una comunicazione che faccia intendere che la Sardegna è bellissima. Questo territorio durante le mie uscite oltre i confini
nazionali, ma anche entro quelli nazionali, era pressoché
sconosciuto nonostante avesse tutto quello che serve per
attrarre flussi turistici di rilievo. Abbiamo parlato appunto
di come rimodellare i servizi in base alle aspettative dei
nostri utenti, abbiamo pensato a campagne di comunicazione di grande rilievo. Il modello Sulcis, inutile dirlo, può
essere benissimo proposto nel resto dell’Isola.
Il presidente del Consorzio è l’imprenditore turistico Luciano Lamantia, proprietario anche di una radio e di un
canale televisivo che da subito ha dato grande visibilità
all’operazione, facendo anche da fenomeno di aggregazione per gli attori della filiera turistica sulcitana. La vicepresidente è Alessia Littarru, responsabile del tour operator Amei Viaggi, dotato di buoni contatti internazionali.
I consorziati sono attori della filiera turistica del Sulcis.
Tutti insieme, uniti, ognuno con un compito ben studiato
e preciso, da portare avanti con impegno e abnegazione,
certi della bontà del prodotto, con obiettivi commerciali
chiari e mirati.
Sulcis in Fundo ha attivato il suo start up commerciale,
che seguo in prima persona. Ed è qui che mi è venuta una
delle famose domande alle quali ho cercato di dare una
risposta, ma che è rimasta in sospeso. Spero che qualcuno
possa aiutarmi a trovarla. In sostanza, mi chiedo: non essere ultra competitivi è demerito nostro? A me non sembra.
Sulcis in Fundo, nei suoi 45 giorni di avvio commerciale,
utilizzando solo una mirata e ragionata campagna di social
media marketing, è riuscito ad avere una richiesta sbalorditiva di preventivi ed informazioni. La vacanza nel Sulcis
in una struttura tre stelle a ridosso del mare di Porto Pino
(i Caraibi di casa nostra) ha un costo medio a persona di
300 euro, una cifra che a mio avviso è molto competitiva.
Una famiglia di Napoli, marito e moglie (faccio un esempio reale, non ipotetico), ha richiesto un preventivo per la
prima settimana di agosto, quotata a 600 euro. L’interlocutore, entusiasta, ha risposto che 1.200 euro era un bel
prezzo. Ma quando ho spiegato al cliente che 600 euro
era il prezzo finale per entrambi i coniugi, e non la quota singola, è rimasto allibito. Mi ha subito chiesto di fare
il preventivo del volo aereo, e lì è arrivata la sorpresa: il
passaggio aereo in quelle date, con un vettore di linea
andata/ritorno, costa – per 120 minuti totali di volo – 530
euro (cioè appena 70 euro in meno rispetto ai 7 giorni di
vacanza nell’Isola). Morale: il cliente probabilmente non
confermerà la prenotazione e andrà a rimpinguare il 7,2
% della Puglia.
Altro caso: una famiglia del Nord Italia (mamma, papà
e due figlie di 9 e 6 anni) che arriva con la nave, deve
sborsare 1.200 euro per stare da noi 7 giorni. Ma il prezzo della nave è di 1.270 euro, vale a dire 70 euro in più!
Ultimo caso: 4 amici di Milano cercano un volo con un
vettore low cost da Malpensa, per giocare sul proverbiale
anticipo nella prenotazione (5 mesi di anticipo non sono
pochissimi). Niente da fare: 620 euro di vacanza più 300
euro di biglietto aereo a persona, senza bagaglio.
Ho voluto citare tre modi diversi per arrivare in Sardegna. Vedendo quindi l’impegno degli attori della filiera
turistica sulcitana, consapevoli della grande propulsione
(economica ed occupazionale) che il turismo può offrire
ad un territorio martoriato dalla crisi, e vedendo la loro
grande abilità di tenere un elevatissimo rapporto qualità/
prezzo, mi sono reso conto che non siamo noi a non essere competitivi, bensì c’è chi ci rende non competitivi. Le
mie analisi sono fatte con spirito costruttivo e analitico,
non sono un attacco a qualcuno in particolare, e non hanno nulla a che fare con la politica. Sono semplicemente
una persona che ama il proprio territorio e che soffre nel
vederlo stretto da un questa morsa di crisi. Un territorio
che, dal turismo, può trarre veramente nuova linfa, ma
non dipende soltanto dagli operatori, i quali si stanno
prodigando con tutte le forze. Dobbiamo fare qualcosa
affinché l’avvicinamento nella nostra terra diventi accessibile per noi e per gli italiani che desiderano trascorrere
le vacanze in una delle perle che l’Italia può vantare.
Mi appello quindi alla nuova classe dirigente, con l’augurio che possa essere incisiva nei confronti di chi non
ci rende competitivi. In alternativa, costruiamo un’autostrada sul mare visto che, come ho detto in precedenza,
l’auto è il mezzo di trasporto preferito da chi viaggia.
Ivan Scarpa
43
confesercenti cagliari
Sportello energia ed efficientamento energetico
Paes, la Confesercenti provinciale
assiste anche i Comuni
L
44
o Sportello Energia ed efficientamento
energetico fa un passo avanti. Oltre a
proseguire la sua attività nei confronti
delle imprese private per l’assistenza e
la realizzazione dei risparmi energetici
sotto tutti i punti di vista, oggi aggiunge
un altro tassello: l’assistenza alla Pubblica amministrazione per fare fronte alle
problematiche legate all’adeguamento al Paes, il Piano
d’azione per l’energia sostenibile, che impone ai Comuni la diminuzione del 20% dei consumi energetici e delle
emissioni di CO2 entro e non oltre il 2020.
Il nuovo servizio della Confesercenti provinciale di Cagliari è rivolto a tutti i Comuni del territorio che hanno la
necessità di affrontare questo problema ma non hanno al
loro interno le risorse necessarie per raggiungere l’obiettivo. Lo Sportello infatti è in grado di:
1) elaborare un sistema di indicatori che esplicitino esaustivamente i consumi energetici del Comune, così da
fornire un quadro immediato e rappresentativo della situazione comunale in materia di consumi energetici ed
emissioni di CO2 nocive, confrontabile sia con il contesto
temporale e territoriale sia con gli obiettivi ed i traguardi
imposti dal pacchetto europeo “clima-energia 20-20-20 al
2020”;
2) redigere l’Inventario di base delle emissioni (IBE), consistente nel calcolo della quantità di emissioni di CO2 conseguenti ai consumi energetici nel territorio comunale,
identificando le principali fonti di emissioni di CO2 ed i
rispettivi potenziali di riduzione, in modo da costituire il
punto di partenza per l’elaborazione del Paes fornendo
i dati sulla natura dei settori che rilasciano CO2 e poter
individuare le azioni più efficaci da inserire nel Paes;
3) redigere tutti i documenti tecnici richiesti in sede europea per completare l’iter inerente l’adesione al Patto dei
Sindaci, di competenza del Comune;
4) dare il supporto tecnico e coordinamento per la redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile esplicitando in forma numerica i consumi energetici allo stato
esistenti ed i consumi energetici futuri, indicando i risparmi, sia in termini economici che in termini di emissioni di
CO2 nella atmosfera, che si avranno con l’attuazione del
Paes.
L’intento del servizio è quindi quello di accompagnare il
Comune fino al recepimento delle risorse economiche,
derivanti dall’Unione Europea, per poter attuare tutte le
ristrutturazioni strutturali in termini di nuove tecnologie,
mirate al risparmio energetico e alle minori emissioni di
CO2, al fine di consentire al Comune di ottenere risparmi
importanti che poi si riflettano positivamente su tutto il
territorio e la popolazione comunale. Per informazioni
è possibile contattarci al numero 070-402370 o recarsi
presso i nostri uffici a Cagliari, in via Cavalcanti n. 30.
Mercato di San Sperate:
errori di calcolo del suolo pubblico
È
ormai da diverso tempo che molti operatori associati all’Anva-Confesercenti lamentano che l’Amministrazione comunale di San
Sperate sta applicando una tariffa per l’occupazione
del suolo pubblico non corretta, in quanto calcolata con una metodologia non rispondente ai regolamenti regionali e comunali. Gli operatori su area
pubblica che frequentano quel mercato, quindi, vedendosi arrivare le richieste di pagamento da parte
del Comune, hanno cercato un chiarimento attraverso l’Associazione. Contestiamo il metodo di calcolo applicato da quell’Amministrazione comunale,
in quanto non sono state applicate le riduzioni previste per gli operatori che svolgono il commercio
ambulante; riduzioni da porre in essere, in quanto il
suolo pubblico è occupato solo per poche ore settimanali. Inoltre, i Comuni sanno bene che, come recita la Legge regionale 5/2006, ogni tipo di modifica o
operazione riguardante il mercato su area pubblica
deve essere posta in essere dal Comune previo parere obbligatorio delle Associazioni maggiormente
rappresentative. Ci risulta invece che a San Sperate
siano state fatte modifiche senza che il Comune ci
abbia mai preso in considerazione. L’Anva ha già
avuto un incontro con l’Amministrazione comunale
per la risoluzione di queste questioni e ora attende
un cenno di risposta da parte loro. Risposta che, fino
ad oggi, non è ancora pervenuta. (m.m.)
info confesercenti oristano
Indirizzi
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CONTATTI
Presidente provinciale
Antonello Solinas
[email protected]
Direttore provinciale
Salvatore Poddi
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Provinciale ORISTANO
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Oristano
Via Canepa, 3 • 09170 Oristano
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46
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sicurezza alimentare confidi
fondi comuitari
commercio
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I Giganti di Monte Prama
Un’opportunità culturale ed economica
che tutto il territorio deve sfruttare
L’
incredibile vicenda dei Giganti di
Monte Prama e della ripercussione
della loro valorizzazione nel territorio del Comune di Cabras e della
provincia di Oristano, interessa e
deve sensibilizzare tutte le categorie economiche. Il mondo delle
imprese, come quelle associate
alla Confesercenti, deve avere una visione ampia e complessiva di tutte le cose che accadono attorno alle Pmi
e a noi tutti, tanto più quando un fatto, nel caso nostro
strettamente culturale, ha o può avere grandi riflessi e ripercussioni sulla vita sociale ed economica di un intero
territorio, non solo locale ma regionale. Il caso dei Giganti
di Monte Prama, le statue dei grandi guerrieri di pietra
ritrovate ben 40 anni fa nel territorio del Sinis, e tenute
dapprima nascoste e abbandonate negli scantinati di un
museo e poi, per parecchi anni, sottoposte a restauro, ha
suscitato molte critiche e polemiche. Ora che il restauro
è finito e il problema della loro collocazione è stato in
parte risolto (alcune sono state portate a Cabras, altre a
Cagliari), si pone il problema della loro valorizzazione culturale e turistica. Come è accaduto altrove, è da ritenere
opportuno e qualificante il reinserimento dei Giganti nel
loro contesto naturale, ambientale ed storico-archeologico del territorio del Sinis, visto che nel Sinis è presente
un insieme di aree archeologiche di varie epoche, di cui
Tharros è solo la più nota e visitata.
Il problema è che, attorno ai Giganti di pietra, deve nascere un modello di sviluppo turistico ed economico che
venga promosso e venduto fuori della Sardegna, in Italia
e nel resto del mondo. Ciò comporterebbe un enorme
influsso sullo sviluppo economico del territorio, locale
e regionale, data la valenza internazionale delle statue
dei Giganti: alcuni esperti hanno dichiarato che forse si
tratta della più grande scoperta archeologica dell’ultimo secolo, anche tenuto conto che si tratta di appena
il 10% del giacimento individuato. Perciò, la valorizzazione della loro esposizione nel territorio di Cabras e del
Sinis può avere profonde e concrete ricadute economiche e occupazionali, soprattutto nelle attività turistiche
e commerciali; possono nascere decine, forse centinaia
di attività, mestieri, professioni, con un’enorme ricaduta
sull’occupazione di ogni genere. Ma la questione pone
anche problemi sui trasporti e sulle infrastrutture di vario genere, che devono supportare lo sviluppo turistico e
le attività commerciali e artigianale, e dei servizi di ogni
tipo, da far nascere e crescere attorno ai Giganti di Monte
Prama. Ecco per cui è da sostenere anche da parte della
Confesercenti, a ogni livello operativo, ogni proposta di
valorizzare pienamente i Giganti di Monte Prama, come
un sostegno ad una proposta e azione di sviluppo del territorio del Sinis, dell’Oristanese e della Sardegna.
Salvatore Poddi
Occorre un progetto per rilanciare i mercati cittadini
E
siste un problema di organizzazione e di gestione del comparto del commercio, per quanto di
competenza del Comune di Oristano. Non è più
tempo di andare a rincorrere le questioni che esplodono all’improvviso, sia da parte degli operatori interessati (i commercianti di diverso tipo, fisso e ambulanti), sia da parte di consumatori e utenti, che non
trovano spesso un servizio adeguato alle esigenze.
Occorre darsi un impegno di largo respiro, che finora
non c’è mai stato. Innanzi tutto è necessario riportare all’attenzione della discussione e poi, soprattutto,
dell’intervento concreto, il progetto di ristrutturazione
e risanamento del Mercato civico di via Mazzini. Que-
sto mercato è sempre più povero nel numero e nella
qualità degli operatori (che pure ce la mettono tutta)
e anche sotto il profilo della gamma merceologica di
prodotti e generi alimentari (è sempre più ristretta e
povera). Bisogna prevedere un apposito progetto di
intervento, come era stato deciso in passato (quando
si era dotati di maggiori finanziamenti), per far compiere un salto di qualità al Mercato civico, il quale può
essere una vetrina della città. Inoltre, occorre definire una volta per tutte l’organizzazione dei mercatini
rionali per dare certezza e continuità agli operatori
ambulanti, garantendo gli interessi e le aspettative di
tutte le anime del commercio ambulante. (s.p.)
47
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Dario Capelli
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Giambattista Piana
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Siniscola
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48
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banche
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direzione provinciale lavoro
antiusura
formazione professionale
convenzioni
suap
pratiche pensioni assistenza
corsi abilitanti confidi
energia
informazione fondi comuitari sindacato
turismo
sicurezza alimentare
commercio
federazioni
confesercenti nuoro
Sessione primaverile/estiva
dei corsi di formazione in materia
di sicurezza sul lavoro
Confesercenti provinciale Nuoro Ogliastra e E.BI.CO.T.T.
SEDE DEI CORSI
NUORO, TORTOLI’, LANUSEI, MACOMER, SINISCOLA, OROSEI, SORGONO E DOVE SE NE MANIFESTI LA
NECESSITÀ E NUMERO DI PARTECIPANTI ADEGUATO
Per informazioni CONTATTARE LA Confesercenti Provinciale Nuoro-Ogliastra
Telefono n. 0784 30188 e n. 0784 32188 346 1866833 0782622940 078573238
Corsi RSPP Datori di Lavoro
(Rischio Basso o Alto)
16
Quota
Associati
Confesercenti
€ 100,00+iva
48
€ 280,00+iva
€ 450,00+iva
A n t in c e n d io B a s s o r is c h io
4
€ 3 5 ,0 0 + i v a
€ 8 0 ,0 0 + i v a
A n t in c e n d io M e d io r is c h io
8
€ 1 7 0 ,0 0 + i v a
€ 3 2 0 ,0 0 + i v a
P r im o S o c c o r s o A
12
€ 1 0 0 ,0 0 + i v a
€ 2 0 0 ,0 0 + i v a
P r im o S o c c o r s o B e C
16
€ 1 3 0 ,0 0 + i v a
€ 2 6 0 ,0 0 + i v a
Primo Soccorso A aggiornamento triennale
4
€ 40,00+iva
€ 80,00+iva
Corsi Lavoratori Accordo Conferenza Stato
Regioni Rischio Basso (Commercio)
4+4
€ 60,00+iva
€ 120,00+iva
Corsi Lavoratori Accordo Conferenza Stato
Regioni Rischio Medio (Trasporti)
4+8
€ 90,00+iva
€ 180,00+iva
Corsi Lavoratori Accordo Conferenza Stato
Regioni Rischio Alto (Artigianato)
4+12
€ 130,00+iva
€ 240,00+iva
Corso Alimentaristi (Addetto Alimenti)
4
€ 40,00+iva
€ 80,00+iva
Aggiornamento RSPP (Ogni 5 anni)
6
€ 50,00+iva
€ 100,00+iva
Aggiornamento Addetto Antincendio
Rischio Basso (Ogni 3 anni)
2
€ 30,00+iva
€ 60,00+iva
Aggiornamento
Addetto Antincendio Rischio Medio
5
€ 80,00+iva
€ 170,00+iva
Titolo Corso
Ore
Quota Non
Associati
€ 200,00+iva
49
confesercenti nuoro
Sondaggio
L
50
I saldi non funzionano più
Modificarli o abolirli del tutto?
asciato alle spalle il peggior dicembre
degli ultimi venti-trent’anni, e un periodo di vendite a saldo che, nonostante
le fantasiose soluzioni di anticipazione
di date proposte dall’allora assessore
regionale, non abbia consentito alcun
recupero (anzi si registra un ulteriore
-10%) sui volumi d’affari, a bocce ferme
crediamo sia arrivato il momento di aprire la discussione
sull’argomento. Tutti noi ci rendiamo conto che i saldi di
fine stagione, così come oggi concepiti, non funzionano più, ma riteniamo che qualsiasi modifica del quadro
normativo di riferimento non possa prescindere da un
concreto e capillare dibattito da avviare all’interno della categoria, nella speranza che in futuro non si debba,
come è accaduto troppo spesso in passato, cercare
di modificare le regole del gioco con
decisioni calate dall’alto,
e soprattutto assunte
a ridosso delle date di
avvio delle vendite di
fine stagione.
La Fismo-Confesercenti auspica sostanziali modifiche alla
L.R. n° 5/06, nella
speranza di pervenire ad una nuova legislazione che sia realmente efficace sul
piano dei controlli, e soprattutto delle pari opportunità
di vendita straordinaria tra tutti gli operatori del commercio, grandi e piccoli.
L’argomento sarà nell’immediato portato all’attenzione
del nuovo assessore regionale competente, al quale verranno sottoposti i risultati del sondaggio promosso dalla
Confesercenti Sardegna tra gli operatori isolani del settore moda, ai quali si è chiesto di esprimersi circa l’ideale
dislocazione temporale delle vendite straordinarie di fine
stagione.
A riguardo, anche nelle province di Nuoro-Ogliastra – su
un campione di circa 200 operatori del settore intervistati
– circa il 70% si è espresso per una posticipazione dell’avvio del periodo dei saldi alla prima quindicina di febbraio
(47,3%) o addirittura a fine febbraio/primi giorni di mar-
zo (22,4%). Il 15%, invece, si esprime per il mantenimento
delle date attuali, il 9% per la liberalizzazione totale di saldi e promozioni, mentre il restante 6,3% auspica l’abolizione dei saldi e la liberalizzazione delle promozioni.
Un quadro, quindi, che appare abbastanza chiaro e su cui
cercheremo di avviare una discussione libera da pregiudizi, consapevoli della necessità di doverci confrontare
con portatori di interessi e opinioni diverse, ma nella speranza che in questo nuovo corso chi ha responsabilità e
potere decisionali voglia dare al commercio le attenzioni
che merita e che per troppo tempo gli sono state negate.
Conclusi i corsi per ba
S
i sono recentemente conclusi, con grande soddisfazione dei partecipanti e degli organizzatori,
i corsi per Barman di Primo livello che la FiepetConfesercenti Nuoro-Ogliastra e la Confcommercio
hanno proposto in collaborazione con la Camera di
commercio di Nuoro per gli operatori della provincia
storica.
I corsi, tenutisi presso “La Tana del Lupolo” di Nuoro e
“La Baita” di Macomer, sono stati proposti da Gianni Arrigoni (membro Aibes) e Bastiano Rosu (Fiepet).
Circa 40, tra ragazzi e ragazze, durante le lezioni si sono
immersi nel meraviglioso mondo del bar e del bere
miscelato, utilizzando le attrezzature del mestiere e
scoprendo i comportamenti più consoni e i cocktail
confesercenti nuoro
L
L’illegale e diffusa pratica
dell’abusivismo commerciale
a Fiesa-Confesercenti ha richiesto ai sindaci dei Comuni delle province di Nuoro e dell’Ogliastra un deciso intervento
contro il dilagare del fenomeno dell’abusivismo in campo commerciale. In
particolare, la Confesercenti denuncia la
pratica diffusa dell’attività di commercio
al dettaglio di frutta e verdura da parte
di presunti operatori e/o presunti produttori agricoli, che
operano in palese violazione della normativa in vigore
esponendo sulla strada, a terra o in prossimità delle loro
abitazioni, questi alimenti.
“Consideriamo questa – sostiene Dario Capelli, presidente della Confesercenti provinciale – una pratica pa-
arman di primo livello
codificati IBA.
“Siamo molto soddisfatti di questa esperienza – hanno
commentato Rosu e Arrigoni – anche perché molti di
questi ragazzi si sono dimostrati particolarmente interessati ad intraprendere questa professione, e hanno
approfittato dell’occasione per migliorare la propria
professionalità rinnovando le loro conoscenze in materia. Questa è una professione che troppo spesso viene
banalizzata dagli stessi operatori del settore, e per la
quale invece servono una passione smisurata e un continuo aggiornamento.
Questa, secondo noi, è la ricetta del cocktail più importante, solo così si combatte la crisi e si assicura il futuro
al proprio locale”. (gbp)
lesemente illegale che finisce per configurare una vera
e propria attività di commercio ambulante a posto fisso,
per il quale servono invece particolari autorizzazioni/concessioni. Questi pseudo-operatori, a nostro avviso, oltre
alla normativa in materia commerciale, violano la stessa
legge in materia di disciplina igienica della produzione e
della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande”.
Nella lettera inviata ai sindaci, la Confesercenti evidenzia
che la terza Sezione penale della Cassazione ha recentemente confermato la pena inflitta dal Tribunale di Nola
a un uomo, in quanto “la messa in commercio di frutta
all’aperto ed esposta agli agenti inquinanti costituisce una
violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione
delle sostanze alimentari”, in quanto “tre cassette di verdura
erano esposte all’aperto e, pertanto, a contatto con agenti
atmosferici e gas di scarico dei veicoli in transito” mentre la
verdura “era esposta per la vendita sul marciapiede (…)”.
“Crediamo a riguardo che sia opportuno – continua Capelli – che, visto il dilagare del fenomeno, gli organi preposti al controllo debbano intervenire fermamente non
solo per riaffermare un principio fondamentale come
quello della leale concorrenza, ma soprattutto per dare
un senso alla presenza di operatori regolari e adempienti
rispetto a tutti gli obblighi di Legge (vale a dire i commercianti di prodotti ortofrutticoli), che si trovano quotidianamente costretti ad affrontare, oltre alle conseguenze
di una congiuntura straordinariamente negativa, una
pressione fiscale a dir poco insostenibile che, soltanto
per quanto riguarda la Tares, ha determinato nell’ultimo
anno incrementi dal 200 al 500%”.
“L’assenza di qualsiasi intervento – conclude Capelli – sarebbe incomprensibile agli occhi di chi paga regolarmente le tasse, e potrebbe essere interpretata come implicita
autorizzazione a emulare tali comportamenti. Per questo
motivo, del problema investiremo anche il prefetto della
provincia di Nuoro”.
51
info confesercenti sassari
Indirizzi
utili
CONTATTI
Presidente provinciale
Antonio Canu
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Direttore provinciale
Gianni Simula
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Provinciale SASSARI
SEDI PROVINCIALI
Sassari
Via Bogino, 25 • 07100 Sassari
Tel.: 079.259.20.41 • Fax 079.259.02.75
www.confesercentisassari.it
E-mail: [email protected]
Orario: dal lunedì al venerdì
9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00
Ozieri
Via Umberto I°, 58 c/o Unipol Assicurazioni
referente: Marco Murgia
recapito tel 079 2592041
E-mail: [email protected]
Orario: dal lunedì al venerdì
9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00
Olbia
via Nuoro snc
referente Simona Maxia
recapito tel 079 2592041
E-mail: [email protected]
Orario: dal lunedì al venerdì
9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00
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contabilità
servizi
imprenditoria giovanile
credito
sicurezza sul lavoro
imprenditoria femminile
banche
agentrate
leasing
camera
di
commercio
inps inail
direzione provinciale lavoro
assicurazioni
antiusura
formazione professionale
convenzioni
suap
pratiche pensioni assistenza
corsi abilitanti confidi
energia
informazione fondi comuitari sindacato
turismo
sicurezza alimentare
commercio
federazioni
confesercenti sassari
Manifestazione a Roma
Migliaia di imprenditori in Piazza del Popolo
“Vogliamo che il 2014
sia davvero l’anno della svolta”
E
ravamo in tanti, a Roma, il 18 febbraio
scorso. Una mobilitazione promossa da
Confesercenti, Casartigiani, Cna, Confartigianato e Confcommercio, alla quale ha preso parte anche la Sardegna,
una delle regioni più colpite dalla crisi.
L’Isola negli ultimi anni ha versato lacrime e sangue. Sono migliaia le imprese che hanno chiuso i battenti: un fenomeno, questo,
che si trascina dietro una disastrosa disoccupazione
giovanile. E proprio la Sardegna, insieme alle categorie
produttive del resto del Paese, chiede una svolta concreta
nella politica economica dell’Italia.
“Vogliamo ricordare al Governo regionale e a quello nazionale – spiega Antonio Canu, presidente provinciale
della Confesercenti Sassari-Gallura – che l’attività produttiva in tutti i settori economici ha subito una forte contrazione negli ultimi cinque anni, che la ricchezza prodotta
dal Paese è diminuita del 9% e quella pro capite si è ridotta dell’11,1%. Anche il valore aggiunto dell’industria si è
ridotto del 19,5% e l’occupazione ha subito una contrazione di oltre un milione di unità”.
Dati allarmanti, eppure non finisce qui. “In termini percentuali – prosegue Canu – la disoccupazione è raddoppiata, passando dal 6,4 al 12,7% (1,2 milioni di disoccupati in più), e quella giovanile in Sardegna è arrivata al
49%. L’Istat sostiene, sulla base dei dati acquisiti, che in
Sardegna è vera emergenza. Solo 3 persone su 10 (tra i 15
e i 29 anni) lavorano e ben 3 su 10 non cercano una occupazione perché convinti di non trovarla: sono i cosiddetti
“Neet”, fotografati, insieme a tutte le forze lavoro nell’Isola in un dossier del Centro studi L’Unione Sarda, dal titolo
“Viaggio virtuale in Sardegna: la popolazione, il territorio,
il tessuto produttivo e le potenzialità di sviluppo”.
Il mondo degli under 30 sardi continua ad essere in continua emergenza. Una speranza arriva dal bando “Garanzia Giovani” di prossima pubblicazione, per il quale la Regione, su proposta della Confesercenti, ha ottenuto che
il requisito soggettivo venisse modificato interessando
giovani da 15 a 29 anni (nel resto d’Italia è fino ai 25 anni).
Ogni giorno nel Paese chiudono mille imprese. Gli in-
dustriali chiedono di andare oltre il sentiero dell’austerità, con azioni che rilancino realmente l’attività
economica. Più nel dettaglio, tra le proposte formulate
al Governo ci sono: riformare gli assetti istituzionali e
garantire la governabilità, la ripresa di un dialogo con le
rappresentanze delle imprese e dei lavoratori da parte
delle istituzioni e la destinazione delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione e dalla “spending review”
alla riduzione della pressione fiscale generale, dalla
semplificazione della burocrazia alla revisione degli
studi di settore.
“Vogliamo che il 2014 sia veramente l’anno della svolta”,
conclude il presidente Canu.
Reintrodotto l’indennizzo per chi cessa
definitivamente l’attività commerciale
L
a Legge di Stabilità 2014 ha reintrodotto l’indennizzo per coloro che cesseranno definitivamente
l’attività commerciale entro il 31 dicembre 2016.
La Circolare esplicativa dell’Inps riepiloga i requisiti
previsti:
1. aver compiuto 62 anni di età se uomo, 57 se donna;
2. iscrizione alla Gestione commercianti da almeno
cinque anni, come titolare oppure coadiutore, da conteggiarsi dal momento della cessazione dell’attività;
3. riconsegna delle autorizzazioni, se in possesso;
4. cancellazione dalla Camera di commercio e da Albi
o ruoli previsti per l’esercizio dell’attività.
L’importo corrisposto, fino alla decorrenza della pensione di vecchiaia, è pari all’importo della pensione
minima (per l’anno 2014), cioè 501,38 euro.
Per ulteriori informazioni, il patronato Itaco è a vostra
disposizione presso la sede Confesercenti di Sassari,
tutte le mattine dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e i pomeriggi di martedì e giovedì dalle ore 15,30 alle ore 18,00.
53
confesercenti sassari
Campagna adesioni 2014
P
Perché essere nostro socio?
erché diventare nostro socio? Questa
è la domanda che ci viene posta ogni
qualvolta proponiamo l’adesione alla
Confesercenti. La risposta spesso non
è all’altezza delle aspettative: sono infatti molteplici le difficoltà in cui versa
tutto il mondo imprenditoriale e i problemi che coinvolgono i vari comparti.
La Confesercenti Sassari-Gallura si propone come sostegno per le imprese, con tutti i mezzi di cui può disporre.
La nostra sede di Sassari rappresenta e tutela gli interessi
delle imprese associate. Inoltre, sta vicina alle necessità
della singola impresa nella sua attività quotidiana, con
una rete di servizi sempre più qualificati.
Oltre ai servizi più tradizionali legati ad adempimenti
54
obbligatori (contabilità, paghe, attraverso la società di
servizi Cat Srl), vogliamo essere al fianco delle imprese
con i servizi di supporto allo sviluppo (credito attraverso
il consorzio regionale CresFidi Soc. Coop, e formazione
attraverso l’ente accreditato Cescot) e i servizi innovativi
(Sportello finanziamenti).
Abbiamo anche consolidato convenzioni e agevolazioni
che consentono ai Soci di utilizzare, a condizioni economicamente vantaggiose, le opportunità nei settori bancario e assicurativo. E non solo. Per avere maggiori delucidazioni in merito, potete contattare la nostra sede provinciale di Sassari, in via Bogino n. 25 (tel.: 079/25920412592051), tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30
alle ore 13,00 e dalle ore 15,30 alle ore 18,00 tutti i martedì, mercoledì e giovedì. Vi aspettiamo!
confesercenti sassari
Giovani imprenditori
Il coraggio di chi ci prova
Riportiamo di seguito un articolo apparso su un giornale provinciale (Il Mercurio, n° 2) che ci pare molto interessante per avere un quadro della situazione in cui
vengono a trovarsi i giovani che vogliono intraprendere un’attività imprenditoriale.
“N
ei giorni scorsi un quotidiano economico ha
pubblicato la storia di
Samuele, un ragazzo di
26 anni, originario della Sardegna che, dopo
aver avviato una attività
imprenditoriale in Italia ha deciso di trasferirsi in Inghilterra. Il lavoro di Samuele nel settore dei traslochi, finché
è rimasto in Italia, ha dovuto scontrarsi con la realtà di un
“Paese, sfinito ai fianchi da una burocrazia cervellotica e
da una politica volutamente latitante”. Per avviare l’attività in Inghilterra, Samuele ha impiegato due giorni per ottenere tutte le autorizzazioni, seguendo tutto dall’Italia.
Una bella differenza rispetto ai due mesi che ha dovuto
aspettare in Italia per avere le stesse autorizzazioni. Magari anche la realtà inglese non sarà tutto rose e fiori, ma
sicuramente le opportunità offerte sono molto più interessanti rispetto al vuoto totale che spesso ci troviamo ad
affrontare in Italia. Sulla formazione, ad esempio,
funzionano meccanismi mirati alla crescita
professionale dei giovani che, in linea generale, trovano più facilmente sbocchi
lavorativi. Già a 16 anni, ad esempio,
conclusa la scuola dell’obbligo,
possono contare sulla disponibilità delle aziende a formarli.
Solo chi è realmente motivato
decide di intraprendere gli studi universitari che, tra l’altro,
hanno costi notevoli”.
Da noi le possibilità in tal senso sono alquanto scarse, e il
più delle volte sono demandate a sporadiche iniziative
dove lo Stato, in tutte le sue
diramazioni, appare presente
solo per i vincoli burocratici.
Ma nonostante tutto, come
Confesercenti, registriamo ogni
anno tantissime attività avviate
da giovani che vogliono cimentarsi con il mondo dell’imprenditoria, disposti a sobbarcarsi mille difficoltà pur di
realizzare la loro impresa. E le difficoltà non sono di poco
conto. Occorre innanzitutto districarsi nei meandri delle
mille autorizzazioni (sanitarie, di sicurezza, per le insegne,
la Camera di commercio, l’Inps, l’Inail, per citarne alcune)
che mettono a dura prova la pazienza di chiunque. Se poi
è necessario avviare un rapporto con le banche per un
finanziamento, la cosa diventa ulteriormente complicata,
visto che le modalità di accesso al credito diventate nel
tempo sempre più farraginose e impervie.
In questo percorso a ostacoli, la Confesercenti è quanto
mai presente per aiutare, consigliare e supportare chi
vuole iniziare una nuova attività. È un servizio che siamo
in grado di svolgere a 360 gradi, a partire dalla fase formativa per tutta una serie di professioni che richiedono
una formazione preventiva per proseguire con tutta la
fase di rapporto con le istituzioni per i vari certificati e autorizzazioni, sino al supporto per l’accesso al credito e i
servizi contabili e fiscali per la gestione dell’attività.
Un’esperienza consolidata, quella della “grande famiglia”
Confesercenti, al servizio di chi oggi ha la voglia e il coraggio di affrontare in modo convinto il mondo dell’imprenditoria.
Per questo motivo abbiamo istituito lo Sportello informativo sul credito, ogni giovedì mattina, previo
appuntamento, dalle 10.30 alle 13: è presente un consulente che si occupa di
studiare il finanziamento più adatto
per chi ha un’idea imprenditoriale
e vuole concretizzarla. È inoltre
possibile richiedere, scrivendo
alla nostra mail [email protected], il questionario
da completare e poi inviare
alla stessa mail, che la Confesercenti provvederà a
consegnare all’Assessorato
regionale del Lavoro per
predisporre la stesura del
nuovo bando “Garanzia
Giovani” di prossima pubblicazione.
Per informazioni, potete
contattarci ai seguenti numeri:
079/2592041-2592051.
55
LA GIUNTA
REGIONALE
SARDEGNA
Presidente
Marco Sulis
Direttore responsabile
Luigi Alfonso
[email protected]
Vice presidente vicario
Antonio Canu
Editore
Confesercenti regionale della Sardegna
Direttore
Gian Battista Piana
Redazione
Via Cavalcanti, 32 - 09128 Cagliari
Tel.: 070-400991 Fax: 070-486832
[email protected]
Vice presidente
Dario Capelli
Vice presidente
Antonello Solinas
Vice presidente
Roberto Bolognese
Consiglieri
Tonino Lai
Davide Marcello
Giuseppino Meloni
Michele Meloni
Nicola Murru
Salvatore Poddi
Gianni Simula
Redazione
Marco Sulis, Giambattista Piana, Nicola Murru
Ufficio Grafico
Jobs
[email protected]
Stampa
Nuove Grafiche Puddu Srl
Via del Progresso 6 - 09040 Ortacesus (Ca) Tel. 070 9819015
[email protected]
Distribuzione
Poste Italiane Spa
Hanno collaborato in questo numero
Carlo Amaduzzi, Roberto Bolognese, Marco Medda,
Giambattista Piana, Salvatore Poddi, Sandro Salerno,
Ivan Scarpa, Milena Zara
Registrazione tribunale di Cagliari n°18/98 del 18/02/1998
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CONFESERCENTI MAGAZINE
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Tel.: 0783.21.02.08 • Fax: 0783.21.01.30
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