R.ETE. Poste Italiane S.p.A. Sped in A.P. - D.L. 353/2003 - (conv in L.27/02/2004 n°46) art.1, comma 1 DCB Cagliari I M P R E S E I TA L I A SARDEGNA SARDEGNA BIMESTRALE DI INFORMAZIONE E POLITICA SINDACALE • N. 2 - MARZO APRILE 2014 ANTEPRIMA ESTATE 2014 , i r a i l g Ca ” e t t o n a l l e d i l “Quel Una compagnia aerea e quattro navali, così funziona l’accordo con il sistema ricettivo Arrivi, qualcosa si muove ma c’è poco da stare allegri La Sardegna rischia di pagare la concorrenza delle spiagge pugliesi NUOVI SCENARI POLITICI Che cosa è cambiato dopo il voto sommario 6 3editoriale 6 nuovi scenari politici Gli imprenditori rivedono le strategie ma i cagliaritani stringono la cinghia 14 anteprima estate 2014 - consorzio sts Gli esercizi pubblici sono i primi ad accendere le luci e gli ultimi a spegnerle, riconosciamo loro il ruolo di connettivo sociale 18assoviaggi “La Sardegna rischia di pagare la concorrenza delle spiagge pugliesi” 14 cagliari, “quelli della notte” Arrivi, qualcosa si muove ma c’è poco da stare allegri 17fiepet Che cosa è cambiato dopo il voto 8 16assohotel Una compagnia aerea e quattro navali, così funziona l’accordo con il sistema ricettivo 8 19fiba “Iva al 22% e costo del lavoro, così rischiamo di soccombere” 20goinsardinia 23 2 Imprenditori in prima linea per portare i turisti in Sardegna seminario formativo Il ruolo dei Consorzi fidi nel credito alle piccole e medie imprese sommario 31anama Antiriciclaggio, per gli agenti immobiliari novità sulle transazioni effettuate 32lavoro Le direttive previste per i lavoratori a contatto con i minori 33 jobs act 20 25leasing L’acquisto di macchinari e impianti da parte delle Pmi Come cambiano le normative con il Decreto legge n. 34 34 la parola all’esperto 36infonews 40 confesercenti provinciale cagliari 46 confesercenti provinciale oristano 48 confesercenti provinciale nuoro 52 confesercenti provinciale sassari 27sistri Sistema tracciabilità rifiuti, nessun obbligo sotto i 10 dipendenti 28 pensioni - fipac Pinuccio Meloni: “Pensioni italiane inadeguate. L’Ogliastra è la provincia più penalizzata” 29 carte di credito 30 pont of sale 23 Il regolamento sulle commissioni applicate alle transazioni effettuate Obbligo di dotarsi del Pos, le richieste della Confesercenti 3 editoriale “ Il primo principio della termodinamica rappresenta una formulazione del principio di conservazione dell’energia e afferma che l’energia di un sistema termodinamico isolato non si crea né si distrugge, ma si trasforma, passando da una forma a un’altra. ” Marco Sulis presidente regionale Confesercenti Sardegna www.confesercentisardegna.it 4 editoriale N ei primi mesi di quest’anno abbiamo assistito a varie trasformazioni. Si è infatti rinnovato il Governo nazionale, e lo stesso è accaduto per quello regionale (seppure attraverso modalità più corrette, cioè con il voto espresso dagli elettori). A breve si tornerà alle urne per il Parlamento europeo. Insomma, anche in politica si segue il primo principio della… termodinamica: nulla si crea, nulla si distrugge. Ma in tutta questa trasformazione, molto di moda, in cui tutti gli attori sono impegnati a fare i “trasformisti”, a noi poveri cittadini illusi e commercianti martoriati arriverà qualche beneficio? Mah! Per ora assistiamo a spettacolini molto edificanti, dove tutti dicono o annunciano qualcosa, ma poi nella pratica di tutti i giorni non cambia nulla. Si continua ad avere l’impressione che prevalga il senso del comando politico rispetto alle reali necessità del Paese, tant’è vero che si continua ad assistere (e a subire) all’aumento di tariffe, tributi locali, e via discorrendo. Nello stesso tempo si continua ad assistere allo spegnimento delle insegne nelle nostre città, ad opera di imprenditori stremati dalla contrazione dei consumi che ormai va avanti inesorabilmente da oltre un lustro, frustrati dall’indifferenza totale di chi ci amministra. I quali celano le loro facce dietro ad un mostro dal nome “Patto di stabilità”. Ma cos’è questo Patto di stabilità? “ Patto di stabilità e crescita (PSC) è un accordo, stipulato e sottoscritto nel 1997 dai paesi membri dell’Unione Europea, inerente al controllo delle rispettive politiche di bilancio pubbliche, al fine di mantenere fermi i requisiti di adesione all’Unione Economica e Monetaria dell’Unione Europea (Eurozona) cioè rafforzare il percorso d’integrazione monetaria intrapreso nel 1992 con la sottoscrizione del Trattato di Maastrich. (fonte Wikipedia - enciclopedia libera) Quindi, tutti gli Enti facenti parte della Pubblica amministrazione hanno le casse piene di soldi, però non li possono spendere per pagare chi ha loro già fornito beni e servizi, e neppure per garantire il normale e corretto funzionamento, la crescita e il decoro del territorio. E non si possono nemmeno programmare e tanto meno realizzare quelle infrastrutture di cui il nostro Paese ha tanto bisogno. La domanda nasce spontanea in tutti noi: siamo masochisti? Lo eravamo? Lo siamo diventati? Forse la risposta può arrivare leggendo l’analisi realizzata dal qualificato settimanale londinese “The Economist”, non più tardi dello scorso gennaio. Il contenuto è facilmente riassumibile nella tabella che riproduciamo qui sotto, dalla quale si evince che – tra i Paesi più industrializzati – l’Italia è l’unico ad aver mostrato un Prodotto interno lordo con segno negativo. Meditate, gente, meditate. 5 nuovi scenari politici I Che cosa è cambiato dopo il voto l 16 febbraio scorso, la Sardegna è tornata al voto per eleggere il presidente della Regione e rinnovare il Consiglio regionale, giunto alla sua quindicesima legislatura. Tra i sei candidati, alla fine l’ha spuntata Francesco Pigliaru, ex assessore alla Programmazione e al Bilancio nella Giunta Soru (dal 2004 al 2006), nonché docente di Economia politica all’Università di Cagliari. La sua elezione ha dovuto attendere per quasi un mese l’investitura ufficiale dell’Ufficio centrale regionale: a causa del complesso meccanismo di attribuzione dei seggi previsto dalla nuova legge elettorale, soltanto il 12 marzo scorso a Pigliaru sono stati conferiti i poteri. I rappresentanti della Confesercenti Sardegna, guidati dal presidente regionale Marco Sulis, durante la campagna elettorale avevano incontrato i candidati alla Presidenza per esporre loro aspettative e richieste. A tutti avevano presentato il loro punto di vista, in sintonia con buona parte delle Associazioni datoriali e di categoria. Ecco in sostanza ciò che la Confesercenti ha chiesto al 6 Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il presidente della Confesercenti Sardegna, Marco Sulis presidente Pigliaru e alla sua Giunta, in materia di trasporti, burocrazia, fisco, credito ed energia. Trasporti e continuità territoriale. Secondo la Confesercenti regionale, “le scelte adottate in sede nazionale e regionale non hanno risolto definitivamente il problema dell’accessibilità a parità di condizioni, sia per i passeggeri che per le merci”. E questo vale in particolare per il trasporto marittimo. A pagarne le conseguenze sono stati in particolare il comparto turistico e quello del trasporto merci. La Confesercenti auspica l’immediato confronto Stato-Regione, con il coinvolgimento del partenariato socio-economico, per raggiungere una serie di obiettivi: garantire le pari condizioni a imprese e cittadini sardi nei confronti di quelli nazionali, sia in termini di costi che di opportunità; offrire un adeguato sostegno finanziario al sistema di continuità; sviluppare le connessioni di rete tra porti e aeroporti; implementare l’infrastrutturazione materiale ed immateriale per l’intermodalità (aerei, navi, strade, ferrovie); coinvolgere i privati nella soluzione dei problemi, evi- nuovi scenari politici tando forme di oligopolio. “Da tempo – sottolinea Marco Sulis – andiamo dicendo che la Sardegna necessita di un nuovo Piano dei trasporti e di un accordo tra Stato e Regione per definire una strategia di medio periodo per la soluzione del problema. La strada intrapresa sin dal suo insediamento dal neo assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ci sembra corretta: ha preso di petto la querelle degli infiniti cantieri sulla Strada statale 131, tanto per cominciare, aprendo di fatto un confronto anche aspro con una serie di interlocutori istituzionali. I cittadini e gli imprenditori sardi sono stanchi di dover subire i ritardi e le conseguenze della cattiva amministrazione o della burocrazia nella Pubblica amministrazione”. Burocrazia. “A volte – precisa Sulis – si fa confusione, nel parlare della burocrazia. Tuttavia è ormai indispensabile il completamento del processo di semplificazione normativa e snellimento burocratico, se vogliamo riavviare l’economia. Bisogna alleggerire i costi delle imprese e recuperare la competitività nei mercati nazionale e internazionale. La lentezza che ancora contraddistingue la macchina burocratica è una caratteristica ormai insopportabile”. Fisco. Sulis tocca poi un altro tasto dolente. “La pressione fiscale sulle imprese italiane supera il 60%, cioè siamo oltre 20 punti in più rispetto alla media europea. Chi ci governa, a prescindere dallo schieramento di appartenenza, dovrebbe spiegarci come sia possibile creare sviluppo con questo peso sulle spalle. Tra l’altro, a differenza dei Paesi del Nord Europa in cui la tassazione è piuttosto elevata, non abbiamo il conforto di adeguati servizi sociali. Le Pmi non orientate all’esportazione, insieme alle imprese individuali di artigianato, turismo e pubblici esercizi, subiscono una multipla penalizzazione: da imprenditori sono chiamati al pagamento di imposte (erariali e locali), tasse, tariffe e contributi che gravano sull’attività aziendale; inoltre, devono fare i conti con un mercato interno minato da bassi redditi disponibili e un crescente prelievo sui consumi; infine, si continua a tollerare l’abusivismo e spesso anche la contraffazione”. Credito. “Da svariati anni – spiega Sulis – puntiamo il dito sulle difficoltà di accesso al credito delle Pmi, che non sanno più come fronteggiare il loro fabbisogno finanziario. Talvolta non ci riescono neppure attraverso i Consorzi fidi. Per le imprese più piccole, è risaputo, il credito bancario è particolarmente vitale e rappresenta spesso l’unica fonte di finanziamento. Ma le banche non vogliono più correre alcun rischio, e tengono chiusi i rubinetti. Ecco perché siamo convinti della necessità di potenziare i Confidi e valorizzare il ruolo delle Associazioni di categoria nel facilitare l’accesso al credito delle Pmi”. Sul capitolo energia, Sulis sostiene che “per molti è il problema per eccellenza. Anche in questo caso, abbiamo 7 nuovi scenari politici assistito ad un appesantimento dei costi che ci penalizza sul piano della competitività e marginalizza le nostre imprese nel mercato. Non comprendo perché le Pmi sarde debbano pagare elettricità e gas a costi più alti rispetto agli stessi competitori europei, peraltro a fronte di un servizio che spesso risulta inefficiente”. Gli scenari regionali sono strettamente collegati a quelli nazionali. Dal 22 febbraio 2014, Matteo Renzi è alla guida del Governo (il 63esimo della Repubblica italiana, il secondo della 17esima legislatura). Renzi ha dato un’energica spallata al compagno di partito Enrico Letta, forte dell’appoggio di ampie parti del centrodestra. I suoi propositi, almeno a parole, vanno nella direzione auspicata da Confesercenti: riduzione della burocrazia, snellimento nella gestione della Pubblica amministrazione, incentivi e sgravi fiscali per le imprese, abbattimento delle tasse. “Siamo appena agli inizi del percorso da lui tracciato, è vero, tuttavia non mi sembra che ci si discosti troppo dal già visto – commenta Sulis –. Faccio un esempio su tutti: gli 80 euro mensili garantiti in busta paga per dare forza alle famiglie italiane, riguardano una parte dei cittadini, cioè i contribuenti con reddito tra gli ottomila e i 24mila euro lordi annuali. Ma sono tagliati fuori i liberi professionisti, per esempio, e l’esercito delle partite Iva. E anche i pensionati. Ecco, Renzi farebbe cosa gradita se ci spiegasse come intende smuovere la stagnante economia, senza aiutare tutta questa gente ad avere una maggiore capacità di spesa. So bene che non possiede la bacchetta magica, ma forse farebbe meglio a risparmiarci qualche sparata densa di fumo propagandistico”. Insomma, fatti e non parole. 8 9 cagliari, “quelli della notte” Gli imprenditori rivedono le strategie ma i cagliaritani stringono la cinghia L 10 a movida cagliaritana esiste. E si sta modificando rapidamente. Al punto che molti titolari dei 100-150 ristoranti e dei circa 200 locali notturni del centro storico del capoluogo sardo stanno rivedendo le loro strategie. Non siamo Barcellona, e nemmeno la più vicina Alghero. Eppure, qualcosa si muove. La conferma arriva da Emanuele Frongia, coordinatore provinciale della Fiepet-Confesercenti e profondo conoscitore delle notti che animano la città, anche in virtù della sua giovane età. “Si sta sviluppando una nuova forma di attività, il cosiddetto risto-pub: ristorante di mattina e di sera, locale dedito all’intrattenimento nelle ore notturne – spiega Frongia –. Una trasformazione che è in linea con il resto d’Europa. Cambia il concetto stesso di movida. Cagliari è una città piccola, però i cagliaritani amano girare per locali di notte, esattamente come accade in città più grandi e con una spiccata vocazione alla vita notturna. Una sorta di danza crepuscolare, che trasforma il centro della città in una specie di salotto dove ci si intrattiene a chiacchierare. E, alla fine, ci si conosce tutti. Anche gli esercenti pubblici hanno colto questa trasformazione e stanno modificando le strategie di vendita dei loro prodotti, e adeguando gli orari di apertura e chiusura. C’è una nuova generazione di imprenditori che ha girato l’Europa e il mondo, ha visto altre realtà e si è confrontato. È gente che vuole dare un valore aggiunto, guardando molto alla fantasia del menu, al design del locale e alla qualità dei servizi: non solo nell’accogliere i clienti ma anche garantendo la massima attenzione a ciò che loro si aspettano. Per esempio, ormai è difficile trovare un locale che al suo interno non abbia il Wifi. A fronte di tutto questo, ci sono elementi incontrollabili. La movida comporta un flusso importante di persone dai comportamenti più imprevedibili, dunque gli imprenditori del settore devono stare molto attenti a certi aspetti, in particolare la sicurezza. Ecco perché la Confesercenti sta cercando di tirare le somme delle necessità e prevedere la presenza di un certo numero di vigilantes nelle zone nevralgiche della città. Naturalmente è indispensabile la collaborazione delle istituzioni preposte, dalle quali ci aspettiamo maggiori controlli, per esempio nell’arginare il crescente fenomeno dell’abusivismo”. cagliari, “quelli della notte” Il centro storico freme, ma non tutto gira come sarebbe auspicabile. E non solo a causa delle (immancabili) proteste di chi soffre il baccano notturno, in prossimità di alcuni dei locali più frequentati. Partiamo dal quartiere Marina, uno dei primi a proporre qualcosa di nuovo per attirare la clientela. “Tra week end e ponti di Pasqua, 25 aprile e 1° maggio – spiega Alessandro Caredda, della trattoria Gennargentu – c’è stato un po’ di movimento, ma non è andata benissimo. Ci si aspettava un maggiore afflusso di clienti. Abbiamo registrato una prevalenza di turisti rispetto agli avventori locali: è la conferma che i cagliaritani non hanno più una certa capacità di spesa. In queste prime settimane primaverili, abbiamo avuto un riscontro positivo: come è avvenuto negli ultimi anni, anche nel 2014 abbiamo registrato una prevalenza di turisti francesi, coppie, famiglie o gruppi organizzati che sfruttano i voli low cost primaverili. A seguire, tedeschi, inglesi e spagnoli. In estate, il quartiere Marina proporrà un’animazione serale, ma è difficile azzardare previsioni: come è avvenuto nel 2013, immagino che avremo un incremento di turismo interno e presenze dei cagliaritani, non fosse altro perché molti di loro rinunceranno a viaggiare per motivi economici. Mi aspetto un turismo ‘mordi e fuggi’, in prevalenza di matrice straniera, mentre gli arrivi degli italiani sono imprevedibili e comunque legati alle tariffe delle compagnie di navigazione. Forse avremo un numero superiore di arrivi, ma con un periodo di permanenza inferiore al consueto e con una minore capacità di spesa: nel resto d’Europa, la situazione non è complessivamente migliore rispetto all’Italia, salvo poche eccezioni”. “Quest’anno – è il parere di Andrea Bozzo, titolare del ristorante-vineria Enò – la ristorazione andrà un po’ a rilento. Prevedo meno cagliaritani e più turisti. E meno male che ci sono questi ultimi: è crollata sensibilmente la domanda interna! Non ci sono soldi, è inutile girarci intorno. Prima, durante i ponti, i cagliaritani uscivano e spendevano. Oggi no: risparmiano. Abbiamo un po’ tutti meno presenze e un ricavo medio più basso, a parità di numero di clienti. Pensate che ho abbassato i prezzi del 20% rispetto al 2010, per cercare di smuovere la situazione. È un problema che, ormai, prescinde dalla volontà dei singoli imprenditori o delle aziende consociate. La Pasqua e i ponti successivi sono stati fiacchi, abbiamo iniziato a respirare con il primo maggio perché Sant’Efisio è un evento straordinario. La fantasia non basta più. Ma non mi arrendo: sto cercando di diversificare l’attività, per esempio con pizze da asporto e da servire ai tavoli, a prezzi competitivi. Che altro posso fare?”. 11 cagliari, “quelli della notte” Spostandosi dal centro città verso il mare, la situazione non cambia, se non in peggio. “Viviamo nell’incertezza – spiega Tonio Congera, titolare del baretto Capolinea – in quanto la nostra concessione edilizia scade il 30 giugno, dunque siamo in attesa di una proroga. Siamo col fiato sospeso, non possiamo fare una programmazione a lungo termine come accadeva in passato. Lo spostamento fisico degli storici baretti del Poetto, perlomeno nel litorale cagliaritano, sarà fatto dopo l’approvazione del Pul (Piano utilizzo litorali, ndr) e una volta ultimati i lavori della passeggiata, che sono iniziati all’altezza dell’ippodromo. Animazione ce n’è poco e niente, ma spero che il Comune proponga qualcosa: noi siamo pronti a garantire la massima collaborazione. L’unico fatto certo è che sono calate sensibilmente le presenze dei cagliaritani, sia nella spiaggia che nei baretti. Molti clienti storici, a malincuore, si sono spostati nel litorale di Quartu Sant’Elena perché non possiamo più garantire loro comfort e servizi, come in passato. Faccio un esempio: non possiamo più montare delle paratie che servivano a riparare i clienti dal vento. Perciò, se per cinque giorni soffia il maestrale, per cinque giorni non vedo una sola persona. La nostra professionalità non basta più. È un problema che riguarda tanto noi, quanto l’utente finale”. Mohamed Taid (baretto Palm Beach) da anni è trapiantato a Cagliari. “È difficile prevedere ciò che accadrà – commenta – ma mi auguro che sia una stagione ben diversa rispetto all’anno scorso: è stata orribile, negativa sotto tutti i punti di vista. Spero che riusciamo ad intercettare i turisti che si recano a Villasimius e, chissà per quali motivi, non si fermano mai al Poetto. Non possiamo vedere bruciata un’altra stagione, sarebbe il disastro eco- 12 nomico per tutti gli operatori. Il 1° maggio è andato bene perché, secondo tradizione, i cagliaritani si sono riversati nella spiaggia per godere la bella giornata di sole. Sino a quattro anni fa lavoravamo bene, riuscivamo a dare qualche posto di lavoro ai disoccupati. Da tre anni a questa parte è tutto cambiato: una volta il problema delle concessioni, un’altra volta l’amianto che spunta d’incanto tra la sabbia… Ce n’è sempre una! Anche la vita notturna è calata. Alle 2.30 si ferma tutto, anche a causa delle proteste del vicinato per il volume della musica. Hanno imposto restrizioni ferree, e noi ci siamo dovuti adeguare”. Mauro Guzzardi dal 2006 ha rilevato Cornelio, un locale che ripropone la rivisitazione dell’interno di un casotto. Un’idea originale, più che nostalgica. “Il nome – spiega – deriva dal mio prodotto più caratteristico: il cornetto con un contenuto dolce o salato. Questo, insieme ad altre proposte sane e di qualità, mi ha permesso di fidelizzare una clientela giovane che ama muoversi di notte. Diciamo che sono un punto di riferimento per chi vuole mangiare certe specialità da una certa ora in poi, magari dopo aver girato per altri locali notturni. Mi sono adeguato alle esigenze dei giovani, e per anni i risultati non sono mancati. Ora però c’è un netto calo, e non solo per me: molti colleghi della via Paoli hanno chiuso cagliari, “quelli della notte” l’attività, i più fortunati si sono spostati in zone dove l’affitto è più accessibile. I motivi sono tra i più disparati. Intanto non c’è più la disponibilità economica di un tempo. Poi, la qualità e il design di Cornelio da soli non bastano, perché il fermarsi da me dev’essere il completamento di una serata trascorsa in giro con gli amici. Con il crollo della vita notturna del Poetto e le forti limitazioni imposte ai locali del centro storico, ne abbiamo risentito anche noi. Il salotto buono di via Paoli non è più il polo di attrazione di un tempo. E questo è lo specchio di una città fatta su misura per gli anziani piuttosto che per i giovani, nonostante le grandi attrattive archeologiche, storiche e ambientali, e il movimento di studenti stranieri che arrivano attraverso l’Erasmus. Manca un progetto che faccia di questa città una vera capitale al centro del Mediterraneo. Io non demordo, perché sono animato da una grande passione, ma è difficile non affondare”. Luigi Alfonso La scommessa Per la prima volta in città un bar aperto 24 ore su 24 L a definiscono “una scommessa”, ma forse è qualcosa di più. Il Lyricon Caffè, da poco più di sei mesi, è aperto 24 ore su 24. Si trova in via Costa, a Cagliari, a due passi dal Teatro comunale. Si tratta di un’iniziativa molto comune in alcune delle più grandi città europee ma, almeno per la Sardegna, è una novità. Nessuno, prima di loro, ha mai pensato di sfidare la notte: perché i numeri (appena 150mila abitanti nel capoluogo) e le abitudini dei cagliaritani non consentono di pensare a grandi folle di clienti pronti a chiedere un caffè o un drink alle 3 del mattino, salvo durante il week end. Davide Ferru, imprenditore di Sestu, è titolare di altri locali in città e nell’hinterland. Così spiega la sua scelta innovativa: “In un momento in cui molti pensare a fare un passo indietro, io ho provato a farne uno avanti. Occorre un po’ di coraggio e la voglia di lavorare di più. È un impegno, certo, ma io ci credo. Voglio dare motivazioni nuove e un servizio diverso ai clienti, con un piglio aggressivo che serve a dare un calcio alla crisi”. Nel suo piccolo ha portato anche nuova occupazione: 4-5 addetti in più, a seconda delle giornate. Il turno più impegnativo è certamente quello dalla mezzanotte alle 6, quando arrivano i personaggi più strani e le richieste più stravaganti. “Capita di sentirsi richiedere un piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino alle 5 del mattino – spiega una sorridente Fiammetta Scognamillo, responsabile del locale –. Ma il bar è frequentato anche da molte forze di polizia di turno la notte, o comunque da chi finisce di lavorare molto tardi. Devo dire che siamo rimasti sorpresi dalla bella risposta della clientela, durante le ore notturne: non ci saremmo mai aspettati un successo del genere. Tanto che stiamo cercando nuovo personale”. “Spero che questa iniziativa non resti isolata – sottolinea invece Ferru – perché più servizi ci sono in città e più funziona per tutti. Io mi dico soddisfatto di questa prima fase”. 13 anteprima estate 2014 Consorzio Sts Una compagnia aerea e quattro navali, così funziona l’accordo con il sistema ricettivo CONSORZIO SARDEGNA TURISMO SERVIZI “M ASSOTURISMO i ritengo pienamente soddisfatto di quanto è stato fatto dal consorzio Sardegna Turismo Servizi, dal 2013 ad oggi. E credo che molto ancora possiamo fare”. È il primo commento che fa Sandro Salerno, amministratore delegato del Consorzio, a chi gli chiede di tracciare un bilancio del primo anno di attività di questo progetto nato nel febbraio 2013 su iniziativa di Confesercenti, Confcommercio, Confindustria e Confapi, per offrire un accesso semplice e conveniente ai turisti, mettendo in connessione l’offerta ricettiva regionale sarda con i principali vettori di trasporto aereo e navale. “È un’arma in più per gli operatori isolani – commenta Salerno – in quanto si tratta di un consorzio turistico che rappresenta il mondo della ricettività regionale e sostiene l’accessibilità alla nostra destinazione. Finalmente abbiamo dato, tutti insieme, la dimostrazione dell’importanza dell’operare per un comune obiettivo”. Salerno, imprenditore turistico abituato a tenere i piedi per terra, non ama i proclami. 14 Però non può fare a meno di sottolineare i positivi sviluppi del progetto iniziale. “Visto il successo dell’iniziativa nel corso del 2013 – spiega – dopo aver coinvolto le due compagini iniziali, vale a dire Tirrenia e Meridiana, abbiamo convinto della bontà dell’iniziativa denominata ‘Sardegna sulla cresta dell’onda’ tutte le altre compagnie navali, vale a dire Moby, Grimaldi e Sardinia Ferries. Il fatto di essere seduti tutti attorno a un tavolo, vettori e Associazioni di categoria, consente di lavorare a qualcosa di concreto, a beneficio di tutti gli attori. L’evoluzione a cui stiamo lavorando è quella di creare un sistema capace di dare stimoli ai turisti al di fuori della stagione balneare, coinvolgendo le organizzazioni pubbliche e private di eventi sportivi, culturali e in generale di forte appeal per il pubblico nazionale e internazionale, affinché utilizzino il sito STS come strumento di prenotazione e di offerta turistica integrata”. Sardinia Ferries è l’ultima compagnia anteprima estate 2014 in ordine di tempo ad aver aderito al progetto di STS. “Sino al 31 ottobre 2014 – spiega il direttore commerciale Raoul Zanelli Bono – a tutti coloro che prenoteranno presso le strutture ricettive aderenti al Consorzio proporremo tariffe scontate sulla linea Livorno-Golfo Aranci. La programmazione prevede fino a due partenze al giorno da e per la Sardegna, con veloci e confortevoli Mega Express, e comode partenze con Cruise Ferries e Shuttle”. Appena un mese prima aveva dato l’adesione Moby. Il direttore commerciale Eliana Marino spiega che “per Moby, questo nuovo accordo si inserisce nell’ambito del proprio costante impegno volto a sostenere le politiche di sviluppo del territorio, per contribuire in modo concreto a incentivare il turismo sul territorio insieme ai principali attori del settore. Questa operazione è estremamente favorevole per il comparto ricettivo coinvolto, poiché non prevede alcun tipo di quota associativa ma benefici consistenti per tutti”. Ugo Masciocchi, direttore commerciale di Tirrenia, sottolinea che la compagnia di navigazione da lui rappresentata è lieta “di partecipare per il secondo anno consecutivo a questa iniziativa con il consorzio STS, visti gli ottimi risultati raggiunti nella scorsa stagione, a testimonianza che il fare sistema è un’opportunità per tutti. Siamo convinti che quest’anno i risultati potranno migliorare ancora, in quanto l’offerta proposta risulta allettante in termini di spesa e qualitativamente elevata, grazie agli operatori coinvolti nell’iniziativa”. Andrea Andorno, direttore commerciale di Meridiana, aggiunge che “da sempre la nostra società collabora con le strutture ricettive dell’Isola, in quanto è interesse comune sviluppare attraverso tutti i canali distributivi il traffico turistico verso la Sardegna. Da quest’anno il sistema web in uso ai consorziati STS prevede anche l’opportunità di offrire i collegamenti internazionali per Olbia e Cagliari, sui quali la nostra compagnia sta investendo per la stagione 2014. Avremo infatti Mosca, Londra, Ginevra, Nizza, Parigi, Kiev e Bruxelles collegate con Olbia, mentre su Cagliari opereremo da Mosca, Londra e Kiev”. “L’accordo con STS – precisa Francesca Marino, manager del dipartimento passeggeri di Grimaldi Lines – si inserisce perfettamente nella politica d’incentivazione della nostra compagnia, volta a premiare la fiducia che i clienti ripongono in noi. Lo facciamo non solo con l’alto livello dei servizi offerti a bordo delle nostre navi, da Civitavecchia e Barcellona a Porto Torres, ma anche prestando attenzione delle esigenze di risparmio dei nostri passeggeri”. Il consorzio STS ha adottato una formula diversa dal portale commerciale, in quanto mette a disposizione delle strutture ricettive (hotel, B&B, campeggi, case vacanze e residence) un canale riservato, per consentire ai loro clienti di prenotare il trasporto marittimo o aereo. Il meccanismo è semplice ed è tutto on line: chiunque può entrare sul sito www.sardegnasullacrestadellonda.it, inserire i dati necessari per il preventivo relativo al soggiorno, specificare il mezzo di trasporto desiderato e, dopo aver confermato la propria prenotazione, accedere alle tariffe aeree o marittime convenzionate, acquistando i biglietti per il trasporto direttamente sui canali di Meridiana, Tirrenia o Moby. Il portale lo scorso anno ha registrato oltre 85mila accessi e 7.500 preventivi. Di questi, il 65% ha scelto la formula soggiorno + nave, mentre il 35% ha preferito l’aereo per raggiungere l’Isola. Al 30 aprile 2014 sono oltre 300 le strutture ricettive iscritte al Consorzio. Sandro Salerno presidente regionale Assoturismo 15 anteprima estate 2014 I Arrivi, qualcosa si muove ma c’è poco da stare allegri l turismo sembra partire bene. Quest’anno in Sardegna possiamo prevedere un +3% di arrivi, e l’incremento è dovuto soprattutto all’aumento dei flussi europei. Questo lo possiamo affermare facendo la media delle prenotazioni avute fino ad oggi consultando alcuni albergatori dell’AssoHotel-Confesercenti, e proiettandone i dati sull’intera stagione. L’andamento positivo delle prenotazioni ci promette una stagione buona. Analizzando gli arrivi, vediamo che provengono – in ordine di incremento percentuale – da Germania, Paesi dell’Est, Francia, Svizzera, Italia del Nord ed Austria. La sensazione che si ricava, analizzando le domande ricevute, è quella che in Sardegna si continua a venire per il balneare seguito a molta distanza dal trekking (in leggera ripresa), mentre deludenti continuano ad essere il turismo culturale e quello gastronomico. Sembra sempre stabile il turismo interno. Questo piccolo incremento lo si deve, soprattutto, alle azzeccate politiche dei prezzi scontati e delle offerte che gli albergatori sardi stanno facendo sempre di più sui vari siti booking on line, e ai tour operator tradizionali. È anche la dimostrazione che il ricettivo in Sardegna è molto competitivo e economico. 16 I numeri dei vettori aerei, per ora, sono in linea col prenotato del 2013, mentre sono aumentati i turisti che progettano le vacanze in Sardegna usando il vettore marittimo, forse merito del fenomeno della nuova compagnia low cost “GoinSardinia”, cha avuto un effetto calmiere anche per gli altri vettori navali, con un lieve conseguente incremento. Le insidie e le preoccupazioni comunque permangono. Non dimentichiamo che il nostro è un turismo complesso che, oltre all’hotel, l’ospite ha obbligatoriamente bisogno di un vettore aero/navale, e questo è sempre soggetto a scioperi, contrattempi e maggiori costi. In più, in questi periodi che abbiamo già nel cassetto delle buone prenotazioni dai paesi dell’Est europeo, la crisi dell’Ucraina non fa per nulla bene e le ventilate sanzioni alla Russia ci creano molta incertezza. Nessun miglioramento si ha invece per quanto riguarda la burocrazia regionale della Pubblica amministrazione, che permane il peggior nemico del nostro turismo e impedisce, sempre di più, lo sviluppo e la rigenerazione del comparto, in quanto fa lavorare tutto il sistema in condizioni impossibili. Carlo Amaduzzi Presidente regionale AssoHotel anteprima estate 2014 Gli esercizi pubblici sono i primi ad accendere le luci e gli ultimi a spegnerle, riconosciamo loro il ruolo di connettivo sociale L’ evoluzione della situazione è più rapida di quanto gli organi preposti all’amministrazione delle città, il Governo nazionale e le Associazioni stesse riescano a percepire. Anche i pubblici esercizi stanno chiudendo ad un ritmo elevato, per colpa di una crisi che colpisce i consumi delle famiglie. La mappa delle città sta rapidamente mutando: le vetrine chiuse si moltiplicano, talvolta sostituite da iniziative commerciali di dubbia consistenza, all’insegna del “proviamoci”. La fragilità di concept, acuita dall’indisponibilità di spesa delle famiglie, porta al rallentamento della crescita. Bar e ristoranti rendono la città viva a tutte le ore e costituiscono un presidio di sicurezza e controllo di territorio per tutti, sono una porta sempre aperta e una luce accesa, un patrimonio di conoscenze personali e un luogo di incontro istituzionalizzato. Ma ora gli esercenti faticano a far quadrare i conti e ad individuare strategie di sopravvivenza. Non basta più l’entusiasmo, e neppuPUBBLICI ESERCIZI re l’esperienza è sufficiente a galleggiare nel mare in tempesta. Occorre superare la dicotomia di chi si lamenta del disturbo dovuto all’animazione dei clienti dei locali e chi talvolta si dibatte tra le pieghe della legalità: il punto di interesse comune è quello del presidio e del controllo del territorio, dell’indirizzo verso una vita anche notturna “pulita”. Occorre trovare conver- ANNO 2000 2005 2010 2011 2012 2013 genze comuni e avviare un nuovo tipo di dialogo. Parlare, confrontarsi, agire, per mantenere alto il valore del luogo tramite la giusta frequentazione di clientela, dare servizio di prossimità. Ma c’è bisogno di un interlocutore di cui non si può fare a meno: la Pubblica amministrazione. Sia per i grandi centri che per i piccoli Comuni, nelle discussioni l’attenzione verso l’imposizione tributaria e le normative locali deve affiancarsi all’elaborazione di un progetto condiviso di visione della vita urbana di domani. Certo, è difficile cambiare il tono e i contenuti di una relazione ormai consolidati da tempo (spesso rigidi, se non addirittura conflittuali), e indubbiamente la Pubblica amministrazione deve adottare un nuovo stile e mostrare sensibilità nella gestione delle problematiche del commercio. Ma anche gli esercenti – come singoli o in forma associativa – devono assumere un nuovo e più alto livello di coscienza, dell’utilità del loro ruolo, sempre di più come categoria e non più soltanto come singoli operatori. Forse c’è una generazione di imprenditori che ha capito la necessità di cambiare marcia: lo si avverte anche leggendo, nel servizio a parte sulla vita TOTALE SARDEGNA notturna a Cagliari, le dichiarazioni del giovane coordinatore provinciale della Fiepet, Emanuele Frongia. Uno che non vuole arrendersi e che, anzi, cerca di imparare da chi – nella penisola o in altri Paesi – sa fare bene e meglio di noi. IMPRESE ATTIVE 6.088 6.937 9.933 10.210 10.338 10.451 Marco Sulis presidente regionale Fiepet 17 anteprima estate 2014 “La Sardegna rischia di pagare la concorrenza delle spiagge pugliesi” “S 18 econdo i maggiori esperti e operatori turistici internazionali, il 2014 sarà un anno di ripresa per il comparto turistico italiano. Un notevole incremento verrà dato dai flussi turistici extra-europei. Nonostante l’annunciato segno più, i numeri ancora non saranno all’altezza del vero potenziale turistico del brand Italia, che ancora si vedrà costretta ad inseguire i propri competitor diretti, quali Svizzera e Austria per il prodotto montagna estiva, Spagna e Grecia per il mare, Francia e Regno Unito per soggiorni di cultura e conoscenza”. Ivan Scarpa, dell’AssoViaggi-Confesercenti, traccia per noi un bilancio preventivo della stagione appena iniziata. “La battaglia più dura – incalza Scarpa – chiaramente verrà combattuta dalla destinazioni balneari che, ancora una volta, dovranno affrontare la concorrenza tremenda (in termine di prezzi) dei concorrenti dell’area Mediterraneo e delle coste del Nord Africa, che investono nel turismo per dare slancio alle loro economie. La Sardegna quindi, in questo inizio di 2014 e per la stagione ormai alle porte, dovrà ancora fare i conti con la grande penalizzazione data dai costi dei trasferimenti, considerati proibitivi in un mercato già in grave sofferenza come è quello del turismo domestico (Italia su Italia). Probabilmente, anche per il 2014, la vacanza nel mare di cristallo sardo sarà un miraggio per i turisti italiani che conferiranno con molta probabilità il prodotto mare 2014 alla sorprendente Puglia, la quale registra margini di crescita degni di nota che godrà della presenza di ‘ex clienti’ Sardegna, viste le più ampie ed economiche possibilità di arrivo su strada”. “In un momento così drammatico per le famiglie italiane – sottolinea Scarpa –, chi ancora si può permettere di pensare ad una vacanza estiva ha una grande attenzione alla spesa. Oggi anche un quarto di vino a pasto, nell’offerta, è elemento di valutazione. Figuriamoci quindi quanto possa incidere nella decisione l’aggravio della spesa di un trasferimento in nave o in aereo per una famiglia. Il trasferimento via mare continuerà a rappresentare quindi una grande penalizzazione per gli attori della filiera turistica sarda, il cui prodotto è sempre stato amato e desiderato dai turisti di casa nostra. Unica ancora di salvezza può essere costituita dalla proposta del consorzio GoinSardinia, che si propone a prezzi competitivi. Drammatica continuerà ad essere la condizione dei campeggiatori sardi, scoraggiati dai prezzi delle navi: sono per lo più migrati in altri lidi, lasciando praticamente deserti i bellissimi campeggi sardi. Stagione incerta anche per le strutture di categoria media, il cui core business era rappresentato dalla famiglia italiana con il mezzo al seguito. La stagione verrà comunque salvata, anche quest’anno, dai turisti stranieri (in particolare quelli europei) che avranno la possibilità di muoversi grazie alle compagnie low cost, la cui permanenza media è però inferiore (5 giorni di media), con una capacità di spesa non elevatissima. Segnali positivi si registrano dal solito mercato russo, sempre più interessato al nostro prodotto: si è aperto anche ad altri arrivi in quanto, oltre ai magnati, oggi anche la classe media russa inizia a battere le spiagge ed il mare cristallino, agevolati dai numerosi voli charter proposti dai player russi. La speranza è quindi rivolta all’operato della nuova Giunta regionale: è auspicabile che gli Assessorati chiave, come quelli del Turismo e dei Trasporti, facciano squadra e mettano la nostra terra in condizione di poter competere ad armi pari. Oggi siamo sin troppo penalizzati”. “Una delle proposte che si potrebbero portare nell’immediato, seguendo le strategie di marketing che hanno abbondantemente pagato le compagnie crocieristiche o i parchi tematici , è quella di garantire il trasporto a costo zero ai minori di 18 anni, la cui incidenza di spesa per la compagnia è quasi nulla. Anche per i vettori questa opzione potrebbe portare dei vantaggi, in quanto garantirebbe due clienti certi e non quattro virtuali, ed eviterebbe così la fuga verso altri lidi e con altri mezzi”, conclude Ivan Scarpa. anteprima estate 2014 V “Iva al 22% e costo del lavoro, così rischiamo di soccombere” ia alla stagione balneare, ma con quali aspettative? Ce ne parla Gianluigi Molinari, responsabile regionale della Fiba-Confesercenti, la Federazione che riunisce le imprese di questo settore. “La crisi ha colpito anche noi, inutile nasconderselo – commenta – e per mille motivi, difficili da sintetizzare in una breve intervista, ma i concessionari sardi, sia quelli degli alberghi che quelli legati alla libera fruizione, stanno migliorando l’offerta dei servizi per ottimizzarli sempre di più. Mi spiego: quasi nessuno ha aumentato le tariffe, piuttosto la quasi totalità degli imprenditori del settore ha preferito implementare e offrire anche gratuitamente dei servizi particolari. A parità di prezzo, ora il cliente può fruire del dog-beach oppure del baby-parking o, ancora, della somministrazione di bevande comprese nel prezzo di affitto dell’ombrellone, aree per beach-tennis o beach-volley. D’altronde, non è possibile abbattere i prezzi perché, per far fronte alle spese di gestione, non si può andare al di sotto di questa soglia. Faccio un esempio molto pratico: un bagnino, cioè la fascia media del personale qualificato, costa tremila euro lordi mensili. Si tratta di una figura considerata neutra, perché costretta per lo più ad un lavoro di osservazione, ma è obbligatoria per legge almeno per quanto riguarda le aree in concessione. Nella spiaggia libera il bagnino non è necessario, purché il Comune rivierasco abbia provveduto a mettere gli appositi cartelli che segnalano il pericolo: un modo per lavarsi la coscienza e sgravarsi di certe responsabilità. Ovviamente non c’è soltanto il bagnino, ma anche il banconiere, gli addetti alle pulizie, il personale della biglietteria, l’istruttore di vela, l’animatore. E la lista si può allungare all’infinito, in quanto le figure professionali sono parecchie. La verità è che, più che dalle buste paga al netto, siamo piegati sotto il peso del carico fiscale. E forse tra poco saremo obbligati ad accatastare i manufatti in legno, come quelli del Poetto di Cagliari, come se si trattasse di immobili veri e propri. A proposito del Poetto, sono partiti i lavori della nuova passeggiata lungomare nel tratto cagliaritano. Il Comune sta finendo di predisporre il Pul, dunque siamo tutti in attesa di conoscere il nostro futuro. Se ne riparlerà a settembreottobre, ma spero che si metta fine a questa anomalia. Tornando al discorso delle imposte, il settore turistico tradizionale è soggetto all’Iva all’11%, mentre noi – che figuriamo come imprese del ‘turistico-ricreativo’ – siamo soggetti all’aliquota del 22% come una qualunque attività commerciale, anche se vendiamo e offriamo soltanto servizi per il turismo. Siamo assoggettati a quel genere di attività soltanto per il fisco, perché per il demanio (come si può evincere dai titoli concessori in nostro possesso) siamo qualcosa di diverso e cioè turistico-ricreativo. Da anni tentiamo di muoverci in ambito nazionale, per convincere la classe politica a rivedere le cose. Ma difficilmente il Governo Renzi cambierà qualcosa: parliamo di 30mila imprese in Italia, 900 in Sardegna, dunque è facile comprendere quale sia il gettito Iva per lo Stato. In ogni caso, continuiamo a condurre la nostra battaglia. Detto delle cose che non vanno, parliamo degli aspetti positivi. Per esempio, l’incremento dei voli low cost, soprattutto su Cagliari e Olbia, consentirà ad altre città del Nord Europa di sfruttare le nuove rotte e conoscere la nostra meravigliosa isola. Spero che questo possa almeno in parte poter sopperire alla mancanza del cliente italiano ormai sfiancato da questa crisi senza fine e salvare la stagione estiva”. 19 anteprima estate 2014 NOVITÀ GoinSardinia S 20 Imprenditori in prima linea per portare i turisti in Sardegna e la montagna non va da Maometto, tocca a quest’ultimo “scomodarsi” e andare verso la montagna. Devono aver pensato a questo, i 60 imprenditori sardi che nel 2013 hanno dato vita al consorzio GoinSardinia. Presieduto da Giampaolo Scano, la flotta low cost ha uno scopo principale: portare i turisti in Sardegna, via mare e a prezzi competitivi. E far assaporare loro, sin dall’imbarco, il meglio dei prodotti enogastronomici di casa nostra. Il catering è interamente sardo, mentre il personale è in parte formato da sardi. La nave, quella no: l’imbarcazione da 1.800 posti appartiene all’armatore greco Anek, dell’omonima compagnia di navigazione. Un traghetto elegante e confortevole, che garantisce la copertura quotidiana delle rotte Livorno-Olbia-Livorno e Livorno-Arbatax-Livorno. Non solo in estate, bensì tutto l’anno: il che significa che la proposta può interessare anche i sardi che desiderano recarsi nella penisola via mare, senza necessariamente dissanguarsi. “GoinSardinia – spiega il presidente Scano, imprenditore turistico di Santa Teresa di Gallura – è la risposta alle esigenze di un comparto di primaria importanza per la nostra Isola, e che negli ultimi anni appare in sofferenza anche e soprattutto a causa delle tariffe dei trasporti marittimi. Contiamo di raggiungere le 200 adesioni entro l’anno, per ora siamo a quota 160. E, badate bene, non si parla soltanto di imprenditori del settore alberghiero propriamente detto: al consorzio hanno aderito anche titolari di B&B o proprietari delle case in affitto durante la stagione estiva, e anche caseifici e aziende che producono prodotti agroalimentari. Tutta la filiera è interessata, ed ora contiamo di coinvolgere anche gli organizzatori dei grandi eventi e il sistema dei trasporti locali”. La Regione l’anno scorso, in occasione del varo dell’iniziativa, ha nicchiato. Forse perché impegnata sul fronte della Flotta Sarda. “Ma non disperiamo di raggiungere un accordo con il nuovo assessore regionale dei Trasporti”, confessa Scano. Intanto GoinSardinia fa parlare di sé a suon di risultati. Al 30 aprile 2014 sono stati venduti, per la sola stagione estiva, 45mila dei 150mila biglietti programmati (il fatturato sfiorerebbe, così, i 4 milioni di euro): parliamo del 35% dell’intera offerta. I imprenditori aderenti si sono tassati per noleggiare la nave greca per 28 mesi, in modo da garantire una programmazione perlomeno sul medio periodo (ma, viste le premesse, è auspicabile che il progetto vada avanti e, anzi, venga implementato). Sino a metà luglio è prevista una corsa notturna. Tuttavia, dal 20 luglio al 7 settembre, sono programmate due corse giornaliere diurne. “Abbiamo dato, nel nostro piccolo, anche delle opportunità di lavoro diretto a personale sardo specializzato, soprattutto addetti alle cabine e al catering: 18 dipendenti che, entro la fine di maggio, diventeranno 20-25”, spiega Giampaolo Scano. Spezzato l’oligopolio delle compagnie marittime tradizionali, perlomeno nelle rotte battute da GoinSardinia, si è verificato un… miracolo: “Tirrenia e Moby hanno dovuto abbassare i prezzi. Per noi non costituisce un problema, non soffriamo la concorrenza. Anzi, siamo felici che ciò accada: perché a noi interessa portare un crescente numero di turisti in Sardegna. E più si abbattono i prezzi dei biglietti delle navi, più la gente è incentivata a venire nella nostra Isola”, commenta Scano. Raccontata così, sembra un’avventura facile e dall’esito scontato. Ma i coraggiosi imprenditori, soprattutto i primi che hanno dato vita a GoinSardinia, hanno dovuto garantire la copertura del noleggio della nave greca: 60mila euro giornalieri durante il periodo estivo, poco meno di 40mila euro in bassa stagione. “Sì, la scommessa era grande, ma noi non siamo degli sprovveduti – sottolinea Scano –. Abbiamo fatto delle indagini di mercato e un po’ di conti, prima di lanciarci in questa avventura. I fatti ci stanno dando ragione e ci incoraggiano a proseguire su questa strada. Tutti uniti, al di fuori di steccati e appartenenze. Ne va del nostro stesso futuro”. Luigi Alfonso 22 seminario formativo Il ruolo dei Consorzi fidi nel credito alle piccole e medie imprese I l 15 aprile scorso il Caesar’s Hotel di Cagliari ha ospitato un seminario formativo che ha visto come protagonisti Cresfidi, il Consorzio fidi della Confesercenti, e l’Ordine dei Dottori commercialisti della provincia di Cagliari. Durante i lavori è stato affrontato il tema dei finanziamenti del sistema bancario e dell’ausilio dei Consorzi fidi quali sistema di appoggio e garanzia per la facilitazione dell’accesso al credito agevolato. La collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti è nata grazie all’interessamento di questi professionisti nei confronti di tale argomento, e la risposta del presidente Marco Ferri è stata prontissima, tant’è che il seminario è stato ritenuto valido per fornire i crediti formativi ai partecipanti. Al seminario ha partecipato anche il presidente provinciale della Confesercenti, Roberto Bolognese, che ha portato i saluti dell’Associazione e rimarcato l’impor- tanza dell’ausilio dei Consorzi fidi per l’ottenimento del credito bancario. Interessanti gli interventi di Michele Fronteddu, direttore di una filiale della Banca Unipol, che ha esaminato i prodotti principali che il sistema bancario sta proponendo per fare fronte alle richieste di credito da parte delle imprese, e di Giuseppe Cocco, direttore del CresFidi, il quale ha affrontato il tema relativo alla funzione dei consorzi legata in particolare alla garanzia e alle convenzioni per l’abbattimento dei tassi di interesse passivi, che vengono operate grazie alle convenzioni che il Consorzio ha con numerosi istituti di credito. “Da tempo desideravamo sensibilizzare i commercialisti, interfaccia del Cresfidi per tutta la partita contabile delle procedure che si attivano a favore delle imprese, per impostare insieme il lavoro e istruire le pratiche con modalità più snelle ed efficaci – sottolinea Cocco –. Abbiamo illustrato loro il funzionamento del Cresfidi e analizzato 23 credito insieme gli errori che spesso le imprese commettono nel presentare le domande di finanziamento alle banche. Errori che talvolta vengono commessi anche quando le aziende si rivolgono a noi. Ma il nostro ruolo è proprio quello di correggere il tiro”. Su questo punto ha insistito Pinuccio Meloni, presidente di Cresfidi, il quale nel suo intervento conclusivo ha sottolineato quali siano gli aspetti di criticità che le nostre imprese si stanno trovando a dover affrontare in questo periodo rispetto a banche, fisco e ritardi di natura amministrativa dovuti troppo spesso all’inefficienza della Pubblica amministrazione. “Con questo seminario – ha detto Meloni – volevamo mandare un messaggio chiaro a chi, come i dottori commercialisti, segue le imprese nei bilanci e in tutti gli aspetti della gestione, arrivando a condizionare le scelte degli imprenditori sul versante finanziario. Occorre fare rete: nessuno, da solo, può andare lontano. Gli indicatori macroeconomici italiano, per il 2013, sono stati tutti negativi: lo dice l’Istat. Il Pil è calato dell’1,9% (nel 2012 era diminuito del 2,4%). Il rapporto debito-Pil è salito alla quota record del 132,7%: siamo secondi soltanto alla Grecia. Gli investimenti sono calati del 4,7% (-8,3% nel 2012). I consumi finali delle famiglie hanno registrato un calo del 24 2,6% (l’anno prima erano scesi di un altro 4%). A fronte di tutto ciò, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il livello record del 42,4%, che nel Mezzogiorno arriva al 50%. Il quadro negativo è completato da altre statistiche, non meno preoccupanti: forte mortalità delle imprese (mille al giorno nel 2012), 14mila fallimenti nel 2013 e una pressione fiscale che tocca il 43,8%. Infine, la seconda ondata recessiva ha portato ad un’ulteriore riduzione dei prestiti bancari alle imprese: siamo passati dai 1.017 miliardi di euro, concessi al 31 dicembre 2011, ai 905 miliardi erogati al 31 dicembre 2013”. “Mi auguro che questo seminario sia soltanto il primo di una lunga serie – è l’auspicio di Marco Ferri – in quanto è stato un confronto veramente utile per comprendere le esigenze del Consorzio fidi di Confesercenti. C’è senz’altro bisogno di liquidità nel sistema, magari lavorando con una maggiore collaborazione con la CresFidi. Questo non basta a garantire la concessione dei finanziamenti, tanto più che il momento contingente è sfavorevole e le banche si sono adeguate chiudendo i rubinetti. Però, da questo seminario è emersa la necessità di affrontare temi che diano al professionista la preparazione di base necessaria per svolgere un ruolo che diventa ogni giorno più difficile. Per me, e credo per tutti i commercialisti che vi hanno preso parte, è stata un’opportunità di crescita”. credito Nuova legge Sabatini L’acquisto di macchinari e impianti da parte delle Pmi N ella Gazzetta Ufficiale n. 19 del 24 gennaio 2014 è stato pubblicato il Decreto 27 novembre 2013 che dà attuazione all’articolo 2 del Decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2013, n. 98 in materia di finanziamenti per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte di piccole e medie imprese. L’art. 2 del Decreto legge n. 69 prevede l’accesso delle micro, piccole e medie imprese a finanziamenti e contributi a tasso agevolato per gli investimenti, anche mediante operazioni di leasing finanziario, in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché per gli investimenti in hardware, software ed in tecnologie digitali. La concessione dei finanziamenti avviene da parte di banche e società di leasing finanziario, a valere su un plafond di provvista costituito presso la Gestione separata di Cassa depositi e prestiti Spa (CDP). Il contributo è rapportato agli interessi calcolati sui finanziamenti sopraddetti. I finanziamenti concessi possono, poi, essere assistiti dalla garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese di cui all’art. 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, nella misura massima dell’80% dell’ammontare del finanziamento. MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DI AGEVOLAZIONE Per accedere alle agevolazioni finanziarie previste, le imprese sono tenute a presentare: - domanda di agevolazione, sottoscritta (a pena di invalidità) dal legale rappresentante dell’impresa proponente o da un suo procuratore; - la/e dichiarazione/i, resa/e secondo le modalità stabilite dalla Prefettura competente, in merito ai dati necessari per la richiesta delle informazioni; - copia dell’atto di procura e del documento di identità del soggetto che rilascia la procura, nel caso il modulo di domanda sia sottoscritto dal procuratore dell’impresa. La domanda di agevolazione e i relativi allegati devono essere compilati utilizzando esclusivamente, pena l’invalidità della domanda, i moduli disponibili sul sito del Ministero dello Sviluppo economico, nella sezione “Beni strumentali (Nuova Sabatini)”: www.mise.gov.it. Il mancato utilizzo dei predetti schemi, la sottoscrizione di dichiarazioni incomplete e l’assenza, anche parziale, dei documenti e delle informazioni richieste, costituiscono motivo di non ricevibilità della domanda e pertanto di inammissibilità al contributo. È fatto divieto di presentare in via contestuale una domanda di agevolazione per lo stesso bene a due o più banche. La domanda di agevolazione deve essere compilata dall’impresa in formato elettronico e, unitamente all’ulteriore documentazione eventualmente necessaria, deve essere (pena l’invalidità) sottoscritta mediante firma digitale, nel rispetto di quanto disposto dal “Codice dell’amministrazione digitale”, e presentata, a partire dalle ore 9.00 dello scorso 31 marzo, esclusivamente attraverso l’invio a mezzo posta elettronica certificata (PEC) agli indirizzi di PEC delle banche/intermediari finanziari aderenti alle convenzioni, con i quali l’impresa successivamente dovrà prendere contatto per definire le modalità del finanziamento. L’elenco delle banche/intermediari finanziari aderenti alle convenzioni sarà pubblicato nei siti internet del Ministero (www.mise.gov.it) e di CDP (www.cassaddpp.it) e, di volta in volta, aggiornato. Le domande presentate prima del termine iniziale sono considerate non ricevibili. Le imprese hanno diritto alle agevolazioni esclusivamente nei limiti delle disponibilità finanziarie. Il Ministero comunicherà, mediante avviso a firma del direttore generale per gli incentivi alle imprese pubblicato nei siti internet del Ministero e di CDP, nonché sulla Gazzetta Ufficiale, l’avvenuto esaurimento delle risorse disponibili e la chiusura dello Sportello per la presentazione delle domande. Ciascuna banca o intermediario finanziario, verificata la regolarità formale e la completezza della documentazione trasmette a CDP, una sola volta su base mensile entro il termine stabilito nelle convenzioni, la richiesta di verifica della disponibilità della provvista a valere sul plafond completa dell’ammontare, della durata e del profilo di rimborso dell’operazione già deliberata o in corso di delibera. Le domande di agevolazione, per le quali la valutazione del merito di credito ovvero l’istruttoria preliminare abbia 25 credito dato esito negativo, non saranno inviate per la richiesta di verifica della disponibilità della provvista. Le richieste di verifica di disponibilità pervenute a CDP su base mensile, sono prese in considerazione dal Ministero, ai fini della prenotazione del contributo, seguendo l’ordine cronologico di presentazione a CDP e sulla base della preventiva positiva verifica della disponibilità del plafond messo a disposizione dalla stessa, secondo quanto previsto dalle convenzioni. Laddove le risorse residue disponibili non consentano l’integrale accoglimento di una richiesta di prenotazione, essa è disposta in misura parziale, fino a concorrenza delle residue disponibilità. Le richieste di verifica di disponibilità pervenute su base mensile a CDP successivamente all’esaurimento delle risorse disponibili, e che non possono quindi essere soddisfatte, acquisiscono priorità di prenotazione alla eventuale riapertura. Esaurite le risorse disponibili, le domande delle imprese presentate alle banche/intermediari finanziari possono essere ripresentate nel caso di riapertura dello sportello. Le domande delle imprese presentate successivamente al provvedimento del direttore generale per gli incentivi alle imprese di chiusura dello sportello, sono considerate non ricevibili. INFORMAZIONI ANTIMAFIA La concessione del contributo, per le agevolazioni che superano la soglia di 150mila euro, è subordinata all’acquisizione della documentazione antimafia. MODALITÀ DI CALCOLO DEL CONTRIBUTO Il contributo concedibile è pari all’ammontare complessivo degli interessi calcolati al tasso del 2,75% su un piano convenzionale di ammortamento, con rate semestrali e della durata di cinque anni, di importo corrispondente al finanziamento. Le agevolazioni sono concesse previa verifica del rispetto dell’intensità di aiuto massima, calcolata in termini di equivalente sovvenzione lordo (ESL), nei limiti dell’articolo 15 del Regolamento GBER ovvero, per le imprese agricole, dell’articolo 4 del Regolamento 1857/2006. 26 SPESE AMMISSIBILI Le spese ammissibili riguardano l’acquisto o l’acquisizione in leasing di macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché di hardware, software e tecnologie digitali. Risultano escluse, le spese relative a “terreni e fabbricati” e “immobilizzazioni in corso e acconti”. Gli investimenti devono essere ad uso produttivo, correlati all’attività svolta dall’impresa ed essere ubicati presso l’unità locale dell’impresa in cui è realizzato l’investimento. Gli investimenti devono essere avviati successivamente alla data della domanda di accesso al contributo. In fase di realizzazione, l’impresa ha facoltà di variare l’oggetto degli investimenti rispetto a quello preventivato nella domanda e ammesso in sede di concessione del contributo, senza preventiva autorizzazione da parte del Ministero, a condizione che gli investimenti effettivamente sostenuti posseggano tutti i requisiti richiesti. Qualsiasi variazione degli investimenti realizzati non può comunque comportare un incremento del contributo concesso. MODALITA’ DI EROGAZIONE DELLE AGEVOLAZIONI Il contributo è erogato dal Ministero secondo il piano temporale riportato nel decreto di concessione, che si esaurisce entro il sesto anno dalla data di ultimazione dell’investimento, in quote annuali, in funzione anche delle risorse di bilancio annualmente disponibili in base alle autorizzazioni di spesa. Le richieste di erogazione sono evase dal Ministero entro un termine di 30 giorni dalla data di ricezione della domanda, fatti salvi i tempi necessari per l’acquisizione delle certificazioni rilasciate da altri soggetti pubblici, nonché subordinatamente all’effettiva disponibilità di cassa nel relativo capitolo di bilancio. In ragione delle norme di contabilità generale dello Stato e tenuto conto dei tempi necessari per l’espletamento delle procedure amministrative di competenza, il Ministero provvede alle erogazioni nell’anno per richieste pervenute entro e non oltre il 31 ottobre. Le richieste di erogazione devono essere compilate esclusivamente in formato digitale, utilizzando la procedura informatica disponibile nel sito www.mise.gov.it entro il 30 giugno 2014. Sia le richieste di erogazione che i relativi allegati devono essere firmati digitalmente. Al termine della procedura di compilazione della domanda e dell’invio telematico della medesima, nonché dei relativi allegati, alla stessa è assegnato un protocollo elettronico. Le domande di erogazione presentate secondo modalità non conformi a quelle indicate non saranno ricevibili. L’erogazione del contributo è subordinata al completamento dell’investimento, e la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà attestante l’avvenuta ultimazione dell’investimento, deve essere resa dall’impresa entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’investimento. Il Ministero si riserva di effettuare appositi controlli sugli investimenti realizzati, finalizzati alla verifica della corretta fruizione delle agevolazioni. A tal fine può acquisire dall’impresa beneficiaria, anche prima dell’erogazione delle agevolazioni, un campione dei titoli di spesa facenti parte dell’investimento agevolato, da sottoporre a controllo. sistri I Sistema tracciabilità rifiuti, nessun obbligo sotto i 10 dipendenti l ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha firmato il Decreto ministeriale che esclude l’obbligo di aderire al Sistri, il Sistema di tracciabilità dei rifiuti, per le imprese al di sotto dei 10 dipendenti. L’obbligo di adesione al Sistri rimane, quindi, solo per le imprese e gli Enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che abbiano più di 10 dipendenti. La firma del Decreto risponde alle richieste delle Associazioni delle piccole e medie imprese, compresa la Confesercenti, che avevano a più riprese chiesto l’esonero dall’obbligo dei piccoli operatori economici. In pratica, come ha riconosciuto lo stesso ministro, viene riconosciuta “una prima, importante semplificazione, rendendo il sistema più ragionevole e meno burocratico ma rafforzando allo stesso tempo i principi inderogabili che sono alla base del progetto, ossia il contrasto alle ecomafie e la difesa dell’ambiente attraverso il controllo informatico dei rifiuti pericolosi”. La Confesercenti esprime apprezzamento per la firma del Decreto, anche se restiamo più che convinti che si debba comunque proseguire verso il superamento dell’attuale sistema di tracciabilità che complica inutilmente l’attività delle imprese. Le attuali disposizioni del Sistri, tra cui l’interoperabilità, hanno dimostrato troppe criticità ed inefficienze. Il sistema è scarsamente trasparente ed è causa di pesanti e onerosi adempimenti per le imprese. Per quanto concerne il mondo afferente a Confesercenti, la nuova disposizione va incontro alla quasi totalità delle imprese rappresentate e dunque risponde appieno alle aspettative dei nostri operatori. Nel dettaglio il Decreto prevede: - l’art. 1 comma 1 lettera b) del nuovo DM 24 aprile 2014 include nell’obbligo di iscriversi al Sistri soltanto gli enti e le imprese con oltre dieci dipendenti, produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi da attività commerciali e di servizio di cui all’art. 184 comma 3 lettere e) ed f ) D.Lgs 152/2006 (Codice); - ne deriva che le Pmi associate, ancorché produttrici iniziali di rifiuti pericolosi, non dovranno aderire al Sistri e dunque continueranno ad utilizzare Registri di carico/ scarico e Formulari ex artt. 190 e 193 del citato D. Lgs 152/2006 qualora siano caratterizzate da un numero di addetti pari od inferiore alla predetta soglia di dieci unità di personale e purché non abbiano già aderito volontariamente al sistema (art. 1 comma 2 nuovo DM); - l’art. 4 comma 1 del nuovo DM, per quanto attiene all’onere contributivo di iscrizione al Sistri per l’anno in corso, ribadisce che i soggetti obbligati dovrebbero adempiere entro il 30 giugno p.v.; pertanto i non obbligati all’iscrizione non debbono versare il contributo; - in base all’art. 3 del nuovo DM il Ministero procederà alla rimodulazione del Sistri con provvedimenti successivi, sulla base dei tavoli tecnici tematici con le Associazioni di categoria ai sensi dell’art. 11 comma 13 DL n. 101/2013 e ss.. Detti tavoli riguardano in particolare le esigenze specifiche della microraccolta, dell’eventuale evoluzione degli apparati tecnologici, della possibilità di permettere la compilazione delle relative schede ‘off line’ in modalità asincrona ed infine della interoperabilità del Sistri con i software gestionali aziendali; - sotto il profilo dell’interoperabilità, la concessionaria Selex entro 45 giorni dall’entrata in vigore del nuovo DM trasmetterà al Ministero stesso apposite ‘linee guida con lo standard di riferimento’, che saranno pubblicate sul sito www.sistri.it previo necessario parere dell’Agenzia per l’Italia Digitale e del Tavolo di monitoraggio con le stesse Associazioni; - in sede di prima sperimentazione tecnologica, a norma dell’art. 11 commi 7 e 8 DL n. 101/2013 e ss., si procederà alle semplificazioni ed alla ‘ottimizzazione’ del sistema entro il 3 settembre 2014. 27 pensioni Pinuccio Meloni: “Pensioni italiane inadeguate. L’Ogliastra è la provincia più penalizzata” D 28 i recente l’Istat ha diffuso i dati delle pensioni relativamente all’anno 2012. Il quadro che ne è emerso è un’impietosa fotografia di un’Italia divisa in due: il Centro-Nord mostra una situazione di “moderata tenuta” e il Sud (isole comprese) appare sempre più penalizzato e in continuo affanno. La Fipac, Federazione pensionati della Confesercenti, ha analizzato i dati Istat e ora rivolge un allarmato appello al nuovo premier, Matteo Renzi, affinché intervenga sulle pensioni e i lavoratori autonomi. “I pensionati – spiega Pinuccio Meloni, vicepresidente nazionale della Fipac-Confesercenti – hanno pagato duramente la spending review. La riforma Fornero ha messo a posto i conti ma ha impoverito i pensionati. Una pensione oggi vale un terzo in meno rispetto a 15 anni fa, il potere d’acquisto ha avuto un calo del 33% mentre il valore medio è diminuito del 5%. Nell’Eurozona la lunghissima crisi ha fatto calare il reddito medio di circa mille euro, mentre in Italia la diminuzione è stata di oltre 2.400 euro. I dati Istat sulle pensioni ci danno altre conferme, decisamente poco confortanti: l’importo medio delle pensioni italiane è pari a 14.482 euro annui. Le più alte sono nel Nord-Est, nel Nord-Ovest e nel Centro, le più basse nel Sud e nelle isole. L’Ogliastra è la provincia che purtroppo detiene il record delle pensioni più basse in Italia, ma anche le altre province sarde si collocano agli ultimi posti”. “Purtroppo – conclude Meloni – i dati sugli importi annui delle pensioni sono particolarmente allarmanti: il 42,6% (pari a circa sette milioni di pensionati) percepisce meno di mille euro al mese. Il 38,7% (oltre cinque milioni di pensionati) ha una pensione tra i mille e i duemila euro. Il 13,2% percepisce dai due ai tremila euro mensili, il 4,2% vanta una pensione da quattro-cinquemila euro al mese. Soltanto l’1,3%, infine, gode di una pensione oltre i cinquemila euro. Gli oltre 800mila pensionati d’oro (che rappresentano il 5,2% del totale dei pensionati) costano quasi quanto lo Stato spende per pagare le pensioni ai 7 milioni di italiani che percepiscono meno di mille euro. I pensionati in Italia sono 16,6 milioni e, rispetto all’anno precedente, sono diminuiti di 75mila unità. Dalle proiezioni della Fipac, nel 2013 il calo è stato di oltre 90mila unità e la tendenza dovrebbe essere confermata anche nei prossimi anni. La Fipac calcola che le pensioni di vecchiaia rappresentano il 71,8% del totale, quelle ai superstiti sono il 14,7% e quelle di invalidità circa il 4%. Il 52,9% dei pensionati è costituito da donne, e oltre la metà delle pensionate riceve meno di mille euro al mese. Soprattutto a loro la Fipac rivolge piena solidarietà, e a loro si affianca nella battaglia per il riconoscimento di pensioni più dignitose e adeguate alla vita di ogni giorno. Una volta si diceva che i pensionati mantenevano i nipoti. Oggi, purtroppo, i pensionati mantengono i nipoti e pure i figli disoccupati. La certezza che le pensioni dei lavoratori autonomi sono mediamente quelle più basse (soprattutto in Sardegna, per via della forte presenza di lavoratori autonomi dei comparti artigiani, agricoli e commerciali), induce la Fipac regionale a rivendicare un intervento legislativo che sollevi l’importo delle pensioni minime e, più in generale, di tutte le pensioni al di sotto dei mille euro”. dal 29 luglio 2014 Carte di pagamento Il regolamento sulle commissioni applicate alle transazioni effettuate L o scorso 31 marzo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 75 il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze recante il Regolamento sulle commissioni applicate alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento. Tutti ricorderanno che l’art. 12, comma 9, del D.L. n. 201/2011 aveva previsto che l’Associazione bancaria italiana, le Associazioni dei prestatori di servizi di pagamento, la società Poste Italiane Spa, il Consorzio Bancomat, le imprese che gestiscono circuiti di pagamento e le Associazioni delle imprese maggiormente significative a livello nazionale avrebbero dovuto definire, entro il 1° giugno 2012, le regole generali per assicurare una riduzione delle commissioni a carico degli esercenti, in relazione alle transazioni effettuate mediante carte di pagamento, tenuto conto della necessità di assicurare trasparenza e chiarezza dei costi, nonché di promuovere l’efficienza economica nel rispetto delle regole di concorrenza. Poiché i soggetti citati non hanno provveduto a definire queste misure, le stesse sono state fissate con questo Decreto, in conformità a quanto previsto dall’art. 12, comma 10, del D.L. n. 201/2011. Dalla data di pubblicazione del Decreto in oggetto, pertanto, non trova più applicazione l’art. 34, comma 7, della Legge n. 183/2011, che prevedeva la gratuità – sia per l’acquirente che per il venditore – delle transazioni regolate con carte di pagamento presso gli impianti di distribuzione di carburanti, di importo inferiore ai 100 euro. Ecco perché, dal 31 marzo 2014, le transazioni effettuate mediante carte di pagamento presso gli impianti di distribuzione di carburante, anche di valore inferiore ai 100 euro, non sono più gratuite, ma ad esse potranno essere applicate delle commissioni. Il Decreto in oggetto disciplina, inoltre, le modalità di applicazione delle commissioni da parte degli acquirer (le società che gestiscono i terminali) agli esercenti. Di conseguenza, le banche o le società di gestione delle carte dovranno applicare commissioni differenziate in base alla tipologia delle carte di pagamento e alle loro specifiche caratteristiche. Il decreto stabilisce anche che, per le transazioni di importo non superiore ai 30 euro, le banche dovranno applicare commissioni inferiori a quelle generalmente applicate nel caso di operazioni effettuate tramite terminali evoluti (accettazione multipla) che utilizzino tecnologie diverse, in aggiunta a quella “a banda magnetica” o “a microchip”. Nel contratto di convenzionamento stipulato tra la banca e l’esercente deve essere inserita una clausola che impone la revisione periodica, con cadenza almeno annuale, delle commissioni. La revisione deve tenere conto anche del volume e del valore delle operazioni di pagamento effettuate presso l’esercente, nonché delle variazioni delle eventuali commissioni corrisposte dalla banca all’emittente della carta di pagamento utilizzata. Il Decreto detta, infine, le regole sulla pubblicità delle commissioni di interscambio, stabilendo che i gestori dei circuiti di carte di pagamento accettate in Italia devono pubblicare – e aggiornare regolarmente – sul proprio sito Internet, in maniera chiara, completa, trasparente e facilmente accessibile, le eventuali commissioni di interscambio applicate alle operazioni di pagamento eseguite sul territorio italiano, con adeguata informativa degli eventuali provvedimenti adottati dalle Autorità europee e nazionali preposte alla tutela della concorrenza. Il Decreto entrerà in vigore decorsi 120 giorni dalla data della pubblicazione, cioè a partire dal 29 luglio 2014. 29 point of sale Obbligo di dotarsi del Pos, le richieste della Confesercenti A 30 decorrere dal 30 giugno 2014, tutti i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare i pagamenti effettuati attraverso carte di debito (tale obbligo è già operativo per gli esercenti che, nell’anno precedente alla transazione, abbiano avuto un fatturato superiore ai 200mila euro). La legge 17 dicembre 2012, n. 221, infatti, aveva stabilito che attraverso uno o più Decreti dei dicasteri interessati, sentita la Banca d’Italia, venissero disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini di attuazione della disposizione che prevede tale obbligo. L’approvazione successiva del D.L. 30 dicembre 2013, n. 150, invece, ha comportato lo “slittamento” indiscriminato dell’intera disciplina alla data del 30 giugno 2014, senza previsione di alcuna gradualità nell’applicazione delle norme. La Confesercenti evidenzia la necessità di intervenire in materia per ristabilire il principio della gradualità, in considerazione delle difficoltà che i piccoli imprenditori dovranno affrontare sia in termini organizzativi che economici. Alcuni settori, infatti, in questo modo risultano essere particolarmente penalizzati o impossibilitati ad adempiere. Basti pensare ad alcune categorie, come tabaccai e distributori carburanti, per i quali, considerati i ristretti margini di guadagno, l’accettazione della moneta elettronica attualmente porterebbe ad una forte riduzione di redditività ed in alcune situazioni (rinnovo bolli auto) ad una decisa perdita, oppure ai commercianti su aree pubbliche per i quali diventa pressoché impossibile garantire, in tutte le località, il corretto funzionamento di Pos mobili. Per queste ragioni, con una lettera al Ministero dello Sviluppo economico, la Confesercenti ha avanzato una serie di richieste di modifica dell’applicazione della norma, tese a ripristinare il principio di gradualità dell’obbligo di accettazione della moneta elettronica, che eviterebbero sia una congestione tecnica difficilmente evitabile e permetterebbero alle imprese meno strutturate di predisporsi con presumibili minori oneri rispetto al disposto normativo. In particolare è stato richiesto che: 1) l’obbligo di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito venga applicato ai pagamenti di importo superiore ai 50 euro; 2) in sede di prima applicazione, detto obbligo debba attuarsi ai pagamenti effettuati a favore dei soggetti che svolgono attività di vendita di beni e prestazioni di servizi il cui fatturato dell’anno precedente sia stato superiore ai 500mila euro; 3) dal 30 maggio 2015 l’obbligo citato si dovrebbe applicare ai pagamenti effettuati dai soggetti che svolgono attività di vendita di beni e prestazioni di servizi, il cui fatturato dell’anno precedente sia stato superiore ai 250mila euro; 4) per le attività di vendita tabacchi, distribuzione stradale di carburanti e commercio su aree pubbliche le disposizioni dovrebbero adottarsi a partire dal 1° gennaio 2017. (gbp) anama Antiriciclaggio Per gli agenti immobiliari novità sulle transazioni effettuate L’ Anama, Associazione nazionale agenti e mediatori d’affari, ricorda ancora una volta le disposizioni di legge che interessano la categoria in tema di antiriciclaggio. Ai sensi dell’art. 14, comma 1, lett. f), del Decreto Legislativo n. 231/2007, gli agenti immobiliari sono tra i destinatari della normativa antiriciclaggio. Ai fini della procedura di Adeguata Verifica delle clientela p er operazioni al di sopra della soglia di 15mila euro, vi è l’obbligo di identificare il cliente – e l’eventuale titolare effettivo – e di verificarne l’identità. I clienti forniscono, sotto la propria responsabilità, tutte le informazioni necessarie e aggiornate per consentire ai soggetti, che vi sono tenuti, di adempiere agli obblighi di adeguata verifica della clientela. Ai fini dell’identificazione del titolare effettivo, i clienti forniscono per iscritto, sotto la loro responsabilità, tutte le informazioni necessarie e aggiornate delle quali siano a conoscenza. Gli agenti immobiliari devono conservare i documenti e registrare le informazioni che hanno acquisito per assolvere gli obblighi di adeguata verifica della clientela, affinché possano essere utilizzati per qualsiasi indagine su eventuali operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo o per corrispondenti analisi effettuate dalla UIF o da qualsiasi altra Autorità competente. A tal fine, possono, alternativamente: a. utilizzare i sistemi informatici di cui sono dotati per lo svolgimento della propria attività elaborando mensilmente le informazioni ivi contenute; b. attivare l’AUI (Archivio Unico Informatico); c. istituire il registro cartaceo della clientela a fini antiriciclaggio, nel quale conservare i dati identificativi del cliente. La documentazione, nonché gli ulteriori dati e informazioni, sono conservati nel fascicolo relativo a ciascun cliente. Gli Agenti Immobiliari, inoltre, sono tenuti ad inviare alla UIF una segnalazione di operazione sospetta quando sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Al fine di facilitare l’individuazione dei casi sospetti, con decreto del Ministro dell’Interno su propos- ta della UIF, sono emanati e periodicamente aggiornati gli Indicatori di Anomalia (art. 41). Le sanzioni (penali e amministrative) per gli inadempimenti sono pesanti. Il Ministero dell’Interno, in risposta ad un quesito posto dall’Anama, con Circolare n. 557/PA/U/014292/012015 del 21/08/2013 ha precisato che l’obbligo di tenuta del Registro Giornale degli affair, previsto ai sensi dell’art. 120 del TULPS, può considerarsi assolto per le Agenzie immobiliari che abbiano adottato l’Archivio Unico Informatico (AUI). InfoGest/Antiriciclaggio La nostra Associazione ha da tempo adottato, nell’ambito dei servizi di Progetto Anama, il sistema InfoGest/ Antiriciclaggio, l’applicativo fornito da Infoass Consulting Srl in qualità di Autonomo Centro di servizio ai sensi dell’art.37, comma 4, del D. Lgs. 21/11/07, n.231. InfoGest/ Antiriciclaggio contiene gli Indicatori di Anomalia costantemente aggiornati e sottopone automaticamente a verifica le posizioni registrate nel sistema, segnalando quelle che risultano positive al controllo. Anagrafe dei Segnalanti UIF L’UIF Banca d’Italia il 6 maggio 2011 ha emanato il provvedimento che disciplina il nuovo sistema di raccolta e gestione delle segnalazioni di operazioni sospette. Secondo tale provvedimento, le segnalazioni devono essere trasmesse per via telematica mediante l’utilizzo del data entry disponibile sul portale INFOSTAT-UIF (https://infostat- uif.bancaditalia.it). 31 lavoro D.Lgs. n.39/14 e chiarimenti Le direttive previste per i lavoratori a contatto con i minori È 32 stato pubblicato sulla G.U. n. 68 del 22 marzo 2014, il D.Lgs. n. 39 del 4 marzo, di attuazione della Direttiva comunitaria n. 2011/93, finalizzato alla lotta contro lo sfruttamento minorile sotto l’aspetto sessuale e la pornografia, in vigore dal 6 aprile 2014. In particolare, relativamente alla materia lavoro, l’art.2 modifica il D.P.R. n. 313/02 (Testo unico in materia di casellario giudiziale), introducendo l’art. 25-bis, secondo cui chi intenda impiegare al lavoro una persona per lo svolgimento di attività professionali o attività volontarie organizzate che comportino contatti diretti e regolari con minori, deve chiedere il certificato penale del casellario giudiziale dal quale risulti l’assenza di condanne ai sensi degli artt. 600bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies, 609-undieces del Codice penale e l’assenza di misure interdittive che comportino il divieto di contatti diretti e regolari con minori. Il datore di lavoro che non adempia a tale obbligo è soggetto a una sanzione pecuniaria amministrativa compresa tra i 10mila e i 15mila euro. In relazione a tale nuovo obbligo è intervenuto il Ministero della Giustizia, con due note di chiarimento e una Circolare datata 3 aprile. Una prima nota chiarisce che l’obbligo di tale adempimento sorge soltanto ove il sog getto che intenda avvalersi dell’opera di terzi – soggetto che può anche essere individuato in un Ente o in un’As sociazione che svolga attività di volontariato in forma organizzata e non occasionale e sporadica – si appresti alla stipula di un contratto di lavoro. L’obbligo non sorge, invece, ove si avvalga di forme di collaborazione che non si strutturino all’interno di un definito rapporto di lavoro: pertanto, tale obbligo non grava su Enti e Associazioni di volontariato quando intendano avvalersi dell’opera di volontari, poiché esplicano un’attività che, all’evidenza, resta estranea ai confini del rapporto di lavoro. La seconda nota precisa che i tempi di rilascio dei certificati del casellario giudiziale saranno pari a qualche gior no dalla data della richiesta. Viene inoltre puntualizzato che, per evitare inconvenienti nella prima fase di appli cazione, fatta la richiesta di certificato al Casellario, il datore di lavoro organo della Pubblica amministrazione o gestore di pubblico servizio può procedere all’impiego del lavoratore anche soltanto mediante l’acquisizione di una dichiarazione del lavoratore sostitutiva di certificazione, circa l’assenza a suo carico di condanne per taluno dei reati di cui agli artt. 600-bis, 600-ter, 600-quater, 600-quinquies e 609-undecies del Codice penale, ovvero dell’irrogazione di sanzioni interdittive all’esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori. In caso di datore di lavoro privato, nelle more dell’acquisizione del certificato del casellario, si ritiene che si possa procedere all’assunzione in forza di una dichiarazione del lavoratore sostitutiva dell’atto di notorietà, avente il medesimo contenuto della dichiarazione sostitutiva di certificazione. Il Ministero della Giustizia, con la Circolare del 3 aprile, ha precisato inoltre che, in aderenza ai principi di protezione dei dati personali, l’ufficio del Casellario centrale sta operando sul sistema informativo gli interventi necessari per fornire al datore di lavoro il certificato suddetto, che contenga però le sole iscrizioni di provvedimenti riferiti ai reati espressamente indicati nell’art. 25-bis. Nelle more, gli uffici locali del Casellario presso ogni Procura della Repubblica forniranno al datore di lavoro privato, che dimostri di avere acquisito il consenso dell’interessato, l’attuale certificato penale del casellario giudiziale di cui all’art. 25 T.U.; alle Pubbliche amministrazioni sarà rilasciato il certificato ai sensi dell’articolo 39 T.U.. In allegato alla Circolare sono disponibili i moduli per la richiesta del certificato e per l’acquisizione del consenso dell’interessato. lavoro Jobs Act C Come cambiano le normative con il Decreto legge n. 34 on il D.L. n° 34 entrato in vigore il 20 marzo 2014 sono state disposte, con urgenza, alcune modifiche a diversi istituti. Ecco quelle più importanti. Contratti a termine Per il contratto a termine viene elevata da 12 a 36 mesi la durata del primo rapporto di lavoro a tempo determinato. Non è più richiesto il requisito della cosiddetta causalità (il motivo dell’assunzione) solo per il contratto di prima assunzione e l’acausalità è estesa anche al contratto di somministrazione. Viene poi fissato il limite massimo del 20% dell’organico complessivo per l’utilizzo, anche se non viene specificato se debbano essere considerati solo i contratti a termine ovvero anche i somministrati, mentre le imprese fino a 5 dipendenti potranno stipulare un solo contratto a tempo determinato. Dovrebbe poi essere confermato anche per i nuovi contratti a termine acausali il beneficio dell’esenzione dal contributo addizionale dell’1,40% previsto dalla legge n. 92/2012 per i contratti a termine stipulati in caso di sostituzione. Proroghe più semplici Proroghe previste con il consenso del lavoratore e per contratti con durata inferiore a 36 mesi e sino ad un massimo di cinque volte (e non più otto) ma più semplici, poiché non si fa più riferimento alla sussistenza delle “condizioni oggettive “ma solo condizionate alla stessa attività lavorativa svolta sino a quel momento”, e soltanto per i contratti stipulati successivamente all’entrata in vigore del Decreto legge. L’abolizione delle condizioni oggettive ha suscitato la reazione da parte di sindacati e forze politiche i quali, attraverso formali denunce alla Commissione europea Occupazione , Affari sociali e Pari opportunità, hanno contestato che i nuovi contratti a termine voluti dal Decreto Poletti violano la direttiva Europea 1999/70/CEE. Apprendistato Più semplificazione anche per l’apprendistato, in quanto si prevedono meno vincoli. Confermata la forma scritta, ma viene introdotta la semplificazione del piano formativo; riduzione delle percentuali di stabilizzazione (20% per le imprese con più di 30 dipendenti). La retribuzione dell’apprendista, per la parte riferita alle ore di formazio- ne, è pari al 35% della retribuzione del livello contrattuale di inquadramento. Valido soltanto per i contratti successivi all’entrata in vigore del Decreto legge. Maternità Le lavoratrici che avranno goduto del periodo di maternità nel corso di un contratto a termine nella stessa azienda, potranno computare detto periodo per il diritto di precedenza nell’assunzione. Avranno diritto di precedenza nella stipula di contratti a tempo determinato entro i dodici mesi successivi. Garanzia universale Il sussidio è inserito nel secondo braccio, cioè nel Ddl delega. Ci vorranno almeno sei mesi. Assorbirà Aspi e mini Aspi e sarà “graduato in ragione del tempo in cui la persona ha lavorato”. La Cig in deroga andrà verso l’esaurimento. Cassa integrazione Nel Ddl delega si mantengono la Cig ordinaria e straordinaria, introducendo però un “meccanismo premiante”: si abbassa il contributo di tutti ma si utilizza di più la cassa. Meno forme contrattuali Il documento del Governo prevede un riordino delle forme contrattuali: al momento sono 40, l’obiettivo è snellirle di molto. Tutele crescenti Questo snellimento potrà passare, tra l’altro, attraverso l’introduzione “eventualmente in via sperimentale, di ulteriori tipologie contrattuali espressamente volte a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro, con tutele crescenti”. Dematerializzazione del Durc È prevista la verifica della regolarità contributiva per via telematica. Si tratta di un provvedimento che dovrà però essere perfezionato attraverso un’attività di concerto tra i Ministeri del Lavoro e dell’Economia. Garanzia giovani Parte dal primo maggio 2014 e riguarda una platea potenziale di 900mila persone, con risorse per 1,5 miliardi di euro. Contratti di solidarietà È stato arricchito il fondo per il 2014 e previsto uno sconto del 35%, rispetto al 20% stabilito precedentemente. 33 la parola all’esperto P er conseguire l’idoneità professionale all’esercizio dell’attività di rivenditore di generi di monopolio, è obbligatorio frequentare un corso? Risponde Milena Zara, coordinatrice regionale Assotabaccai C 34 aro Associato, con la Legge n. 122/2010 è stato stabilito che, tra i requisiti soggettivi per la gestione di una rivendita di tabacchi, è necessario anche l’aver conseguito – entro sei mesi dall’assegnazione – l’idoneità professionale all’esercizio dell’attività di rivenditore di generi di monopolio. In particolare, il corso è rivolto a tutti coloro che si trovino in una delle seguenti condizioni: aggiudicazione a proprio nome, a seguito di asta, della rivendita di nuova istituzione; aggiudicazione a proprio nome, a seguito di concorso riservato, della rivendita di nuova istituzione; assegnazione a proprio nome, a trattativa privata, della rivendita vacante del titolare; coadiutore nominato successivamente all’entrata in vigore della norma. L’AssoTabaccai-Confesercenti, per venire incontro alle esigenze degli operatori, ha stipulato con l’AAMS una convenzione per l’organizzazione e lo svolgimento dei suddetti corsi in modalità e-learning. Questa soluzione organizzativa consentirà di limitare i costi e ridurre i tempi che, altrimenti, gli operatori avrebbero dovuto distogliere dalle proprie attività per frequentare la formazione in aula. Il corso prevede 24 ore di formazione da effettuarsi in modalità on line, ed è sviluppato su piattaforma e-learning dedicata. Inoltre è strutturato in 6 macro argomenti, per ognuno dei quali sono previste video-lezioni visibili in qualunque momento, accompagnate da dispense in formato pdf e slide, scaricabili e stampabili. Con le sei macro aree si approfondiranno i seguenti temi: La rivendita di generi di monopolio; Il Tabacco; Il Gioco del lotto; I Giochi pubblici; I Valori bollati; I servizi in concessione. Al termine del percorso è prevista una prova d’esame, costituita da test a risposta multipla, organizzata mensilmente presso le sedi territoriali di Confesercenti-AssoTabaccai. Per l’iscrizione al corso e per qualsiasi informazione, potete rivolgervi alle Confesercenti territoriali della provincia di appartenenza. SEDI ASSOTABACCAI-CONFESERCENTI •Cagliari: via Cavalcanti, 30 - Tel.: 070/402370. Fax: 070/493051. Indirizzo email: [email protected] •Nuoro: via L. da Vinci, 40 - Tel.: 0784/32118. Fax: 0784/208534. Indirizzo email: [email protected] •Oristano: via Canepa, 3 - Tel.: 0783/210208. Fax: 0783/210130. Indirizzo email: [email protected] •Sassari: via Bogino, 25 - Tel.: 079/2592041. Fax: 079/2590275. Indirizzo email: [email protected] A la parola all’esperto lcuni operatori ci chiedono chiarimenti circa le modifiche apportate a più riprese alla direttiva servizi, soprattutto in ordine alle norme che regolamentano i requisiti professionali per l’esercizio dell’attività di commercio e somministrazione di prodotti alimentari. Qualcuno, nello specifico, ci chiede precisazioni circa la possibilità di utilizzo della figura del preposto nelle attività individuali. Risponde Gian Battista Piana, direttore regionale Confesercenti L a nuova formulazione della lettera b) del comma 6 dell’articolo 71 non cambia nulla, in riferimento al requisito della pratica lavorativa che, lo ricordiamo, è considerato valido nel caso in cui un soggetto abbia prestato la propria opera, per almeno due anni anche non continuativi, nel quinquennio precedente, in qualità di dipendente qualificato, addetto alla vendita o all’amministrazione o alla preparazione degli alimenti, presso imprese esercenti l’attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande o in qualità di socio lavoratore o (se trattasi di coniuge, parente o affine, entro il terzo grado dell’imprenditore) di coadiutore familiare. La mansione lavorativa, naturalmente, deve essere a norma con le contribuzioni previdenziali previste. Con riferimento al requisito della pratica professionale, il Ministero dello Sviluppo economico aveva inoltre avuto modo di precisare che anche l’essere stati iscritti al REC per le tabelle rientranti nel settore alimentare e per l’attività di somministrazione (nonostante la soppressione del medesimo REC a partire dal 4 luglio 2006) può considerarsi requisito valido ai fini del riconoscimento della qualifica professionale richiesta per l’avvio dell’attività di vendita del settore alimentare e di somministrazione di alimenti e bevande. Il Ministero, infine, ha ritenuto valido, altresì, il requisito del superamento dell’esame di idoneità e del corso abilitante anche nel caso in cui il soggetto non abbia provveduto alla successiva iscrizione a tale registro. Per quanto riguarda invece la questione legata alla figura del preposto, precisiamo che il nuovo comma 6-bis dell’art. 71 stabilisce che “sia per le imprese individuali che in caso di società, associazioni od organismi collettivi, i requisiti professionali di cui al comma 6 devono essere posseduti dal titolare o rappresentante legale, ovvero, in alternativa, dall’eventuale persona preposta all’attività commerciale”. Per effetto della modifica, quindi, diviene ammissibile l’utilizzo di un soggetto in qualità di preposto in possesso dei requisiti professionali anche in caso di impresa individuale. Ciò significa che è ammessa, ai fini dell’avvio dell’attività di vendita nel settore merceologico alimentare e/o di somministrazione di alimenti e bevande, la possibilità che il requisito professionale richiesto dalla disciplina possa essere posseduto dal soggetto preposto, in alternativa al titolare o al rappresentante legale. 35 infonews Precedenza al ruolo scaduto quando supera i 1.500 euro Non può procedere alla compensazione dei crediti tributari chi ha debiti iscritti a ruolo scaduti per imposte erariali di ammontare superiore a 1.500 euro. Il divieto scatta per imposte dirette, Iva, Irap e altre imposte indirette ad esclusione dei tributi locali e dei contributi. Per il tetto dei 1.500 euro vanno calcolate tutte le somme scadute al momento dell’effettuazione della compensazione e considerati anche gli interessi, gli aggi e le sanzioni. In caso di debiti per i quali è stata concessa la rateazione, occorre verificare il corretto rispetto dei pagamenti. In caso di mancato pagamento di una o più rate, andrà computata quella o quelle scadute. Se, invece, ci sono i presupposti di decadenza dalla rateazione, sarà intero importo iscritto a ruolo che rileverà. Dal divieto resta esclusa la compensazione verticale. La preclusione non opera in presenza di un provvedimento di sospensione della riscossione. Chi non rispetta il divieto rischia una sanzione fino all’importo utilizzato. Fonte: Il Sole-24 Ore Presunzioni sui prelievi per tutti i regimi agevolati Nel corso di Telefisco 2014 l’Agenzia delle Entrate ha affermato che i prelevamenti bancari costituiscono ricavi o compensi accertabili solo nei confronti dei contribuenti che esercitano un’attività d’impresa o di lavoro autonomo. La presunzione sui versamenti, invece, si applica a tutti i soggetti, compresi i privati. Il Dpr 600/73, all’art. 32, afferma che le movimentazioni bancarie sono poste alla base degli accertamenti se il contribuente non dimostra che ne ha tenuto conto per determinare il reddito. I prelevamenti sono invece considerati ricavi se il contribuente non indica il beneficiario. La circolare 32/E/2006 ha esteso l’operatività delle presunzioni in esame a tutti i soggetti passivi e, per i prelevamenti, a chi è obbligato alla tenuta delle scritture. L’Agenzia delle Entrate ha confermato queste conclusioni e chiarito che le presunzioni si applicano anche ai contribuenti che svolgono un’attività economica in regime contabile agevolato. Fonte: Il Sole-24 Ore 36 Fotovoltaico, meno costi deducibili Dopo la Circolare n. 36/E/2013, i soggetti titolari di impianti fotovoltaici devono ripensare alle scelte effettuate sia in ambito fiscale che di bilancio. In particolare, per quanto riguarda l’ammortamento, occorre fare attenzione alla nuova distinzione tra bene mobile e bene immobile. È immobile quando l’impianto è modesto e non ha autonoma rilevanza catastale, ma soltanto quando è qualificabile come bene mobile è possibile mantenere l’aliquota di ammortamento del 9%. Se, invece, l’impianto deve essere fiscalmente qualificato come unità immobiliare, devono essere esaminati diversi aspetti. Il più semplice è quando l’impianto è a terra e sia il terreno che la costruzione sono di proprietà dell’impresa. In tal caso, l’aliquota perfetta di ammortamento fiscale è il 4% (da quest’anno), con lo scorporo del 30% per l’area di sedime qualora sia stata acquistata unitamente all’impianto. Fonte: Il Sole-24 Ore A CURA DI GIAMBATTISTA PIANA Rivalutazione entro il 30 giugno Scade il 30 giugno la possibilità di rideterminare al ribasso il valore di partecipazioni societarie e terreni per adeguarli al valore di mercato. La riapertura dei termini è contenuta nella legge di stabilità. Gli interessati hanno dunque ancora del tempo a disposizione per redigere la perizia di stima e pagare l’imposta sostitutiva del 2% o del 4%. La rideterminazione dei valori interessa anche i beni già affrancati per effetto di precedenti disposizioni agevolative. In questi casi è possibile scomputare da quanto dovuto la somma già versata. La rivalutazione al ribasso porta il beneficio di considerare il nuovo valore nel calcolo della plusvalenza tassabile ai fini Irpef. L’agevolazione interessa i privati, le società semplici e gli enti. Per le imprese, la Legge di stabilità ne prevede un’altra che consente di affrancare i beni materiali e immateriali, esclusi i beni merce e le partecipazioni in società controllate o collegate iscritte tra le immobilizzazioni. Fonte: Il Sole-24 Ore Redditometro, lettere in arrivo da aprile Recepito il parere del Garante della privacy, dal mese di aprile l’Agenzia delle Entrate ha predisposto l’invio delle lettere a 20mila contribuenti. Dopo la Circolare n. 6/E dell’11 marzo scorso sul redditometro, con la quale è stato recepito il parere del Garante della privacy del 21 novembre 2013, l’Agenzia delle Entrate ha avviato la stesura delle “liste selettive” dei contribuenti da controllare e predisposto il fac-simile di quello che sarà un vero e proprio invito a comparire, con possibili sanzioni per chi non si presenterà all’incontro e non fornirà risposte. Le lettere saranno inviate a soli 20mila contribuenti, e non più ai 35mila inizialmente previsti, per ragioni di economicità. Fonti: Il Sole-24 Ore/Fisco e Tasse Rimborsi IVA, la nuova metodologia di lavoro delle istanze L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito la Circolare n. 5/E/2014, con la quale fornisce chiarimenti sulla nuova metodologia di lavoro dei rimborsi Iva basata sull’analisi del rischio di ogni istanza, per accelerare al massimo la restituzione dei crediti spettanti. Per le Entrate, l’attuale crisi congiunturale sta determinando una persistente crisi di liquidità per le aziende ed è, quindi, importante la tempestiva liquidazione dei crediti vantati nei confronti delle Pubbliche amministrazioni. Le principali novità introdotte per rendere le attività istruttorie sui rimborsi Iva più veloci ed efficaci sono: attribuzione automatica del livello di rischio (risk score) ad ogni rimborso (più basso sarà il grado di rischio, più veloce sarà il rimborso); standardizzazione e riduzione delle richieste di documenti al contribuente; graduazione dei controlli preliminari al pagamento del rimborso in relazione al livello di rischio. Fonti: Agenzia delle Entrate/Fisco e Tasse Efficienza energetica e impianti di climatizzazione: pubblicati i modelli Sul sito del Ministero dello Sviluppo economico sono disponibili i nuovi modelli per il libretto di impianto per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per il rapporto di efficienza energetica. A partire dal 1° giugno 2014, infatti, gli infonews impianti termici devono essere muniti del nuovo libretto, e per i controlli di efficienza energetica devono essere utilizzati i nuovi modelli. Questi ultimi, completi di istruzioni e note per la compilazione e l’utilizzo, sono stati emessi in attuazione del Decreto del Presidente della Repubblica 74/2013 e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 7 marzo 2014. Fonte: Ministero dello Sviluppo economico Errori da 770, risarcimento a carico del consulente del lavoro La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6201 del 18 marzo 2014, si è espressa in merito al risarcimento del danno causato dal consulente del lavoro per gravi irregolarità nella compilazione del Modello 770 dell’azienda da lui assistita. Secondo i giudici della Suprema Corte, spetta al consulente del lavoro risarcire i danni e le perdite patrimoniali subite dall’impresa a causa dei suoi errori, incluse anche le spese giudiziarie che l’azienda ha sostenuto per difendere il suo legale rappresentante. Non è, invece, imputabile al consulente del lavoro il danno causato all’immagine del legale rappresentante per il procedimento penale sostenuto. Fonti: Corte di Cassazione/Fisco e Tasse Modello IVA TR 2014 - credito Iva trimestrale, approvato il Modello per la richiesta del rimborso o utilizzo in compensazione Con il Provvedimento del 26 marzo 2014 è stato approvato il modello IVA TR, con le relative istruzioni, da utilizzare per la richiesta di rimborso o per l’utilizzo in compensazione del credito Iva trimestrale, comprensivo del prospetto riepilogativo riservato all’ente o alla società controllante per la richiesta di rimborso o per l’utilizzo in compensazione del credito Iva trimestrale del gruppo. Si ricorda che i contribuenti Iva che hanno realizzato nel trimestre un’eccedenza di imposta detraibile superiore a 2.582,28 euro e che intendono chiedere in tutto o in parte il rimborso di questa somma (o l’utilizzo in compensazione per pagare anche altri tributi, contributi e premi), devono presentare il modello TR, esclusivamente per via telematica. Tale compito può essere svolto direttamente dal contribuente o tramite intermediari abilitati ad Entratel, entro l’ultimo giorno del mese successivo ai primi tre trimestri dell’anno, ossia entro il 30 aprile, il 31 luglio e il 31 ottobre. Fonte: Il Sole-24 Ore La mancanza di liquidità non esclude la responsabilità degli amministratori La mancanza di liquidità non esclude la responsabilità degli amministratori per il mancato versamento dei tributi, i quali sono tenuti al risarcimento dei danni nei confronti della società: questa la conclusione della Corte di Cassazione, con Sentenza n. 5105 del 5 marzo 2014. La giurisprudenza ha da tempo chiarito che, in caso di violazione degli obblighi specifici derivanti dall’atto costitutivo o dalle legge, la responsabilità degli amministratori di una società può essere esclusa solo nel caso (previsto dall’art.1218 Codice civile) in cui l’inadempimento sia dipeso da causa non imputabile e che non poteva essere evitata, né superata con la diligenza richiesta al debitore. L’onere di fornire la prova spetta agli amministratori convenuti in giudizio. La Corte del merito ha poi aggiunto che, in presenza di una crisi di liquidità, gli amministratori avrebbero potuto e dovuto convocare l’assemblea per deliberare un aumento di capitale sociale o, altrimenti, per proporre la liquidazione della società. Fonte: Il Sole-24 Ore Mediazione tributaria, rinnovata la cartella di pagamento Con il provvedimento direttoriale del 2 aprile 2014, l’Agenzia delle Entrate ha disposto le modifiche alle Avvertenze che accompagnano le cartelle di pagamento e aggiornato la sezione relativa alle modalità di presentazione del reclamo-mediazione e del ricorso. L’aggiornamento si è reso necessario a seguito delle novità in tema di mediazione tributaria introdotte dalla Legge di Stabilità per il 2014 (Legge n. 147/2013), che ha modificato l’articolo 17-bis del D. Lgs. n. 546/1992. In particolare, la presentazione del reclamo non è più condizione di ammissibilità del ricorso, bensì di procedibilità. Inoltre, la riscossione e il pagamento delle somme dovute in base all’atto impugnato sono sospesi automaticamente in pendenza del procedimento di mediazione. Infine, al termine dei 90 giorni dalla presentazione del reclamo per poter mediare, si applicano le stesse regole stabilite per i termini processuali, tra cui la sospensione feriale. Fonte: Fisco Oggi/Fisco e Tasse Società tra professionisti, ad essi bisogna garantire i due terzi dei voti Nello Studio d’impresa n. 224-2014/I del 3 aprile 2014, il Consiglio nazionale del Notariato è intervenuto per fornire chiarimenti su questioni applicative relative alle società tra professionisti (Stp), finora rimaste poco chiare ad un anno dall’entrata in vigore della norma istitutiva (articolo 10, Legge 183/2011). In particolare, viene precisato che, in tali società, non è importante che i soci professionisti siano meno dei due terzi dei soci (nelle società di persone) o che abbiano meno dei due terzi del capitale (nelle società di capitali): ciò che rileva è, invece, che ci siano clausole statutarie per garantire i due terzi dei voti ai soci professionisti. Fonte: Il Sole-24 Ore/Fisco e Tasse Fatturazione elettronica obbligatoria verso tutte le P.A. anticipata al 31 marzo 2015 Il Decreto sul taglio del cuneo fiscale contiene anche altre misure di diverso genere. Tra queste, l’anticipo al 31 marzo 2015 dell’avvio a regime della fatturazione elettronica obbligatoria nei confronti di tutte le Pubbliche Amministrazioni, comprese quelle locali, diverse da Ministeri, Agenzie fiscali ed enti di previdenza. Nei confronti di queste ultime, l’obbligo decorre infatti dal 6 giugno 2014, secondo il calendario originariamente fissato dal Decreto ministeriale n. 55 del 3 aprile 2013. Lo stesso Decreto aveva fissato al 6 giugno 2015 la decorrenza per le altre Amministrazioni centrali, delegando ad un ulteriore Decreto ministeriale l’individuazione della tempistica per le amministrazioni locali: ora tale termine del 6 giugno 2015 è stato anticipato al 31 marzo 2015. Fonte: Il Sole-24 Ore/Fisco e Tasse 37 infonews 38 Bonus Irpef di 80 euro in busta paga, approvato il decreto legge Come annunciato, il 18 aprile scorso il Governo ha approvato il Decreto legge sul taglio del cuneo fiscale, che prevede un aumento di circa 80 euro in busta paga per i lavoratori dipendenti. Il bonus, che è strutturale e non una tantum, scatterà dalla busta paga relativa al mese di maggio 2014. Il beneficio degli 80 euro si avrà, più in particolare, per coloro che percepiscono un reddito tra i 16mila e i 25mila euro (circa 6 milioni di contribuenti). Se, invece, il reddito non supera i 16mila euro, il beneficio è pari al 4% del reddito, mentre per chi guadagna più di 25mila euro, il bonus decresce in modo proporzionale. I datori di lavoro dovranno anticipare il bonus scomputandolo dalle ritenute e, nel caso queste siano insufficienti, dai contributi per la differenza restante. Per ora, dal bonus sono esclusi gli incapienti (coloro che percepiscono meno di ottomila euro annui), per i quali il Governo si è impegnato a trovare una soluzione in separata sede. Fonte: Il Sole-24 Ore/Fisco e Tasse coli o, più in generale, su tutte le tipologie di mezzi di trasporto; i sistemi di refrigerazione montati su tutte le tipologie di mezzi di trasporto; l’attrezzatura utilizzata per la ricarica degli impianti di condizionamento dell’aria montati sugli autoveicoli; gli estintori portatili; tutte le apparecchiature che utilizzano esclusivamente sostanze refrigeranti o estinguenti diverse dai gas fluorurati ad effetto serra previsti dalla dichiarazione o comunque non contemplate dall’allegato I al Regolamento 842/2006 (es.: R-22, CO2, sabbia, ammoniaca, ecc.); tutte le apparecchiature contenenti refrigeranti o estinguenti a base di gas fluorurati ad effetto serra che prese individualmente hanno carica complessiva minore di 3 kg. Il proprietario dell’impianto fisso, o la ditta delegata, dovrà comunicare all’ISPRA: i dati identificativi essenziali (operatore, persona di riferimento, sede di installazione), il numero e la tipologia di apparecchiature presenti, il tipo di sostanza, la carica circolante, la quantità di f-gas aggiunta nel 2013, la quantità recuperata/eliminata nel medesimo anno di riferimento ed infine la ragione di tale intervento. ALBERGHI E GRANDI ESERCIZI COMMERCIALI, SCADENZA FISSATA AL 31 MAGGIO PER LA DICHIARAZIONE ANNUALE GAS FLUORURATI Il Ministero dell’Ambiente, con apposita Circolare, ha ribadito l’onere annuale per i soggetti interessati di comunicare i dati concernenti l’emissione di gas fluorurati, in base all’art. 6 par. 4 Regolamento CE n. 842/2006. Pertanto, entro il 31 maggio 2014, gli operatori delle applicazioni fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore, nonché dei sistemi fissi di protezione antincendio contenenti 3 kg o più di gas fluorurati ad effetto serra, dovranno presentare al Ministero tramite l’ISPRA la Dichiarazione 2014 recante le informazioni circa la quantità di emissioni in atmosfera dei predetti f-gas nel corso dell’anno 2013, sulla base dei dati riportati nel relativo Registro di impianto (sanzione pecuniaria da mille a diecimila euro per i trasgressori). La Direzione ministeriale, ai fini di tale adempimento annuale, avverte che le istruzioni e le FAQ per la compilazione e la trasmissione on line della relativa modulistica sono già accessibili sul sito ISPRA, unitamente all’elenco aggiornato dei gas ad effetto serra da considerare ai fini della dichiarazione 2014, tramite il link http://www.sinanet.isprambiente.it/it/ sia-ispra/fgas. Ricordiamo che deve reputarsi ‘operatore’ a norma (citato DPR 43/12) il proprietario dell’apparecchiatura o dell’impianto (…) qualora “non abbia delegato ad una terza persona l’effettivo controllo sul funzionamento tecnico degli stessi”, mentre il predetto quantitativo minimo di gas fluorurati da cui deriva l’onere di dichiarazione (almeno 3 kg di carica circolante) riguarda a titolo esemplificativo i soli impianti di un certo rilievo, come taluni condizionatori installati in grandi esercizi commerciali o negli alberghi. Le tipologie di applicazione fissa coinvolte nell’adempimento sono in particolare la refrigerazione, il condizionamento dell’aria, le pompe di calore ed i sistemi di protezione antincendio. I proprietari di dette apparecchiature o sistemi devono delegare il controllo a ditte appositamente autorizzate, le quali prenderanno in carico anche l’obbligo di dichiarazione annuale all’ISPRA. Sono esclusi dal campo di applicazione della dichiarazione: gli impianti di condizionamento dell’aria montati sugli autovei- PANIFICAZIONE, ENTRO IL 10 GIUGNO LA COMUNICAZIONE DELLE GIACENZE DI GRANELLA DI CEREALI E SOIA Con Decreto 17 ottobre 2013 (pubblicato sulla G.U. n. 21 del 27/01/2014) del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, concernente la “Disciplina e procedura applicativa per la comunicazione delle giacenze di cereali e soia detenuti dagli operatori della filiera”, è stato stabilito che tutti gli operatori che al 31 maggio detengano, a qualsiasi titolo, giacenze di granella di cereali e soia, destinata alla commercializzazione, ed in particolare: - Frumento duro, escluso quello destinato alla semina - Frumento tenero e frumento segalato, esclusi le sementi per la semina - Granturco, diverso da quello destinato alla semina - Risone, escluso quello destinato alla semina - Semi di soia, anche frantumati devono comunicare entro il 10 giugno di ogni anno il quantitativo in giacenza, utilizzando il sistema telematico istituito dal Ministero. Gli stessi soggetti devono preventivamente presentare richiesta d’iscrizione al sistema telematico sul portale SIAN del Ministero. La norma riguarda anche pastifici e panificatori che utilizzano granella di cereali e soia, una tipologia di imprese non molto diffusa. Il portale SIAN per la registrazione, al momento, risulta non ancora attivato. ALBERGHI E GRANDI ESERCIZI COMMERCIALI, SCADENZA FISSATA AL 31 MAGGIO PER LA DICHIARAZIONE ANNUALE GAS FLUORURATI Il Ministero dell’Ambiente, con apposita Circolare, ha ribadito l’onere annuale per i soggetti interessati di comunicare i dati concernenti l’emissione di gas fluorurati, in base all’art. 6 par. 4 Regolamento CE n. 842/2006. Pertanto, entro il 31 maggio 2014, gli operatori delle applicazioni fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe di calore, nonché dei sistemi fissi di protezione antincendio contenenti 3 kg o più di gas fluorurati ad effetto serra, dovranno presentare al Ministero tramite l’ISPRA la Dichiarazione 2014 recante le informazioni circa la quantità di emissioni in atmosfera dei predetti f-gas nel corso dell’anno 2013, sulla base dei dati riportati nel relativo Registro di impianto (sanzione pecuniaria da mille infonews a diecimila euro per i trasgressori). La Direzione ministeriale, ai fini di tale adempimento annuale, avverte che le istruzioni e le FAQ per la compilazione e la trasmissione on line della relativa modulistica sono già accessibili sul sito ISPRA, unitamente all’elenco aggiornato dei gas ad effetto serra da considerare ai fini della dichiarazione 2014, tramite il link http://www.sinanet.isprambiente.it/it/ sia-ispra/fgas. Ricordiamo che deve reputarsi ‘operatore’ a norma (citato DPR 43/12) il proprietario dell’apparecchiatura o dell’impianto (…) qualora “non abbia delegato ad una terza persona l’effettivo controllo sul funzionamento tecnico degli stessi”, mentre il predetto quantitativo minimo di gas fluorurati da cui deriva l’onere di dichiarazione (almeno 3 kg di carica circolante) riguarda a titolo esemplificativo i soli impianti di un certo rilievo, come taluni condizionatori installati in grandi esercizi commerciali o negli alberghi. Le tipologie di applicazione fissa coinvolte nell’adempimento sono in particolare la refrigerazione, il condizionamento dell’aria, le pompe di calore ed i sistemi di protezione antincendio. I proprietari di dette apparecchiature o sistemi devono delegare il controllo a ditte appositamente autorizzate, le quali prenderanno in carico anche l’obbligo di dichiarazione annuale all’ISPRA. Sono esclusi dal campo di applicazione della dichiarazione: gli impianti di condizionamento dell’aria montati sugli autoveicoli o, più in generale, su tutte le tipologie di mezzi di trasporto; i sistemi di refrigerazione montati su tutte le tipologie di mezzi di trasporto; l’attrezzatura utilizzata per la ricarica degli impianti di condizionamento dell’aria montati sugli autoveicoli; gli estintori portatili; tutte le apparecchiature che utilizzano esclusivamente sostanze refrigeranti o estinguenti diverse dai gas fluorurati ad effetto serra previsti dalla dichiarazione o comunque non contemplate dall’allegato I al Regolamento 842/2006 (es.: R-22, CO2, sabbia, ammoniaca, ecc.); tutte le apparecchiature contenenti refrigeranti o estinguenti a base di gas fluorurati ad effetto serra che prese individualmente hanno carica complessiva minore di 3 kg. Il proprietario dell’impianto fisso, o la ditta delegata, dovrà comunicare all’ISPRA: i dati identificativi essenziali (operatore, persona di riferimento, sede di installazione), il numero e la tipologia di apparecchiature presenti, il tipo di sostanza, la carica circolante, la quantità di f-gas aggiunta nel 2013, la quantità recuperata/eliminata nel medesimo anno di riferimento ed infine la ragione di tale intervento. FIESA, VIGILARE SUI MERCATI A KM ZERO Con una nota inviata di recente alle Autorità competenti, la Fiesa-Confesercenti ha segnalato l’attuale regime speciale in vigore per la vendita diretta da parte degli agricoltori, chiedendo che siano rispettate le norme in vigore. Nella nota, la Fiesa segnala come negli ultimi anni ci sia stato un proliferare di mercatini, da quello “degli agricoltori” a quello “a chilometro zero”, per non parlare dei “mercatini dei produttori agricoli”, del biologico e chi più ne ha più ne metta. Pressoché in tutte le città dell’Isola, infatti, ci sono ogni settimana numerosi mercatini di questa tipologia con una rete che sopravanza nettamente quella ufficiale di vendita al dettaglio. È opportuno evidenziare che in tutti i mercati settimanali le disposizioni di legge prevedono la presenza di alcuni produttori agricoli che, però, disertano quelle aree preferendo attrarre i consumatori in mercati speciali con la promessa della vendita diretta e a chilometro zero. Il proliferare di questi mercatini genera una concorrenza sleale nei confronti dei commercianti al dettaglio tradizionale e degli ambulanti ortofrutta, da una parte per l’agevolato regime fiscale per Irpef e IVA oltre a quello igienico-sanitario, e dall’altra perché concede la possibilità di vendere ortofrutta anche non di loro produzione, mantenendo una prevalenza in valore economico del 51%. Quindi, praticamente metà della merce potrebbe essere non prodotta dall’agricoltore e acquistata da terzi. In questo modo i consumatori verrebbero raggirati perché crederebbero di comprare prodotti del loro territorio a chilometro zero ed invece potrebbero ritrovarsi ad acquistare beni provenienti da altre parti d’Italia o del mondo. Proprio su quest’ultimo punto, la FiesaConfesercenti ha chiesto maggiore attenzione da parte degli organi preposti ai controlli, al fine di evitare che gli agricoltori vendano sui loro banchi in misura prevalente ortofrutta non di loro produzione, nonché di verificare l’esatta provenienza dei prodotti in vendita costringendo questi soggetti ad indicare nei banchi di vendita l’origine corretta dei prodotti in adempimento agli obblighi di etichettatura ed informazione ai consumatori e sanzionando, in caso contrario, la violazione riferibile alla pubblicità ingannevole. GUIDE TURISTICHE IN PIAZZA PER PROTESTARE CONTRO L’UNIONE EUROPEA. Lo scorso 6 marzo le guide turistiche abilitate sono scese in piazza a Roma, con un sit-in di fronte al Ministero dei Beni culturali e del Turismo, per protestare contro l’approvazione della Legge europea 2013 che ha istituito la guida nazionale e che permette a soggetti provenienti dagli altri 27 Paesi europei, privi di qualificazione accertata relativa al nostro patrimonio culturale, di effettuare visite guidate in tutta Italia. Secondo la Federagit-Confesercenti così si va incontro ad un’inaccettabile perdita di occupazione per le guide abilitate in Italia, si depaupera la nostra economia e si determina una riduzione di entrate fiscali e previdenziali. Con l’articolo 3 della legge 97/2013 si rinuncia al diritto della corretta illustrazione del patrimonio culturale del nostro Paese, uno dei più vasti e complessi del mondo. Risulta, infatti, impossibile essere dotati di conoscenze così enciclopediche, tali da effettuare visite guidate su tutto il territorio nazionale. La Direttiva europea sui servizi, ex Bolkestein, non si applica alle professioni. Pertanto la Federagit chiede che l’Italia non distrugga, per il presente e nel futuro, le opportunità di lavoro per giovani e meno giovani nel campo della valorizzazione del proprio patrimonio storico ed artistico, e rivendichi in Europa la specificità culturale italiana. Le guide turistiche abilitate chiedono, inoltre, al Governo un intervento urgente affinché si modifichi l’articolo di legge in esame, per riparare al gravissimo danno procurato ad un comparto che dovrebbe essere, al contrario, tenuto in grande considerazione dalle Istituzioni italiane. Occorre infine approvare, in tempi brevi, una legge organica sulla professione di guida turistica che fornisca alle Regioni criteri uniformi per l’esercizio della professione, che riconosca la specifica qualificazione di guida e, soprattutto, non vada oltre ciò che richiede il diritto europeo. 39 info confesercenti cagliari Indirizzi utili CONTATTI Presidente provinciale Roberto Bolognese [email protected] Direttore provinciale Nicola Murru [email protected] Provinciale CAGLIARI SEDI PROVINCIALI Cagliari Via Cavalcanti, 30 • 09128 Cagliari Tel.: 070.40.23.70 • Fax: 070.49.30.51 www.confesercenticagliari.it E-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00 Carbonia Via Liguria 27 - Tel. e fax 0781.66.00.26 www.confesercenticagliari.it E-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00 Sanluri Via Garibaldi, 3 Tel. 345.95.82.719 • Fax 070.49.30.51 www.confesercenticagliari.it E-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00 servizi contabilità imprenditoria giovanile credito sicurezza sul lavoro imprenditoria femminile agentrate banche inps inail camera di commercio direzione provinciale lavoro 40 leasing antiusura formazione professionale assistenza corsi abilitanti assicurazioni sicurezza alimentare informazione sindacato convenzioni suap confidi pratiche pensioni turismo fondi comuitari energia commercio federazioni confesercenti cagliari I Sicurezza nei mercati ambulanti: la posizione della Confesercenti l 23 aprile scorso ha fatto notizia la presunta, tentata aggressione nei confronti del direttore del centro commerciale “Le Vele” da parte di un gruppo di parcheggiatori abusivi che, ad ogni ora del giorno e della sera, avvicinano i clienti del centro e talvolta li infastidiscono con pressanti richieste di acquisto dei loro prodotti che, se non soddisfatte, in alcuni casi sfociano in aggressioni verbali. La nostra Associazione, tuttavia, ritiene che non si possa parlare genericamente di ambulanti, perché l’ambulante è colui che svolge l’attività nei mercati su area pubblica con regolare concessione comunale e posteggio. E non vogliamo scivolare neppure su un discorso di tipo razziale, in quanto l’abusivismo è da condannare indipendentemente dalla provenienza delle persone che compiono tale reato: noi lo combattiamo in tutte le sue forme, a tutela di coloro che svolgono regolare attività commerciale. Purtroppo dobbiamo anche constatare che questo genere di aggressioni e minacce sono frequenti anche nei mercati su area pubblica regolari, laddove purtroppo gli abusivi si “infilano”, esponendo prodotti spesso contraffatti e danneggiando sia gli operatori che rispettano le regole (pagando il suolo pubblico e le imposte), sia le Pubbliche amministrazioni che non hanno alcun tipo di introito di suolo pubblico e hanno solamente l’impiccio di dover impiegare le forze dell’ordine per far rispettare la legge. Spesso, gli stessi commercianti sono minacciati perché non permettono agli abusivi di sfruttare il loro spazio. Si rendono quindi necessarie delle soluzioni, con un maggior presidio delle forze dell’ordine, per tutelare clienti e commercianti che, a volte, sono costretti a soccombere dietro le pressioni di certe persone per paura di ritorsioni. La nostra categoria tutela da sempre tutti gli operatori onesti e regolari, di qualsiasi nazionalità siano; allo stesso tempo combatte quotidianamente con l’abusivismo oramai dilagante. L’episodio del centro commerciale “Le Vele” è purtroppo solo la punta dell’iceberg, visto ciò che tutti i giorni accade nei mercati su area pubblica. Marco Medda Presidente provinciale Anva Efficace intervento della nostra Associazione I Il Comune di Cagliari modifica le tariffe Cosap l Comune di Cagliari ha modificato le tariffe per pagamento del suolo pubblico per gli esercizi commerciali che hanno spazi esterni, come i tavolini dei ristoranti e dei bar, dopo l’aumento importante delle tariffe che c’è stato con una delibera della Giunta comunale del 30 dicembre 2013. La prima, grande novità riguarda la modifica dei coefficienti moltiplicatori per le diverse tipologie di occupazione di suolo pubblico, che riduce in modo importante il peso delle occupazioni direttamente “su strada”, rispetto a quello con gazebo completamente chiusi. Inoltre, grazie a una modifica precedente, coloro che vorranno rinunciare all’utilizzo del suolo pubblico per il 2014, potranno fare domanda entro il 10 aprile, senza versare alcunché all’Aipa, l’ente gestore della raccolta dei tributi per il Comune di Cagliari. La modifica è avvenuta a seguito degli incontri che la nostra Associazione ha promosso con l’assessore alle Attività produttive, Barbara Argiolas, la quale si è attivata per trovare una soluzione condivisa insieme anche all’Ufficio Tributi del Comune di Cagliari. Inoltre, la Confesercenti ha incontrato il sindaco Massimo Zedda, che subito ha fatto suo il problema per cercare la soluzione migliore. Siamo soddisfatti della prontezza con la quale la Giunta ha risposto alle nostre richieste. Apprezziamo lo sforzo che l’Amministrazione comunale sta facendo per cercare di ridurre, laddove possibile, il peso dei tributi comunali. È importante scindere le diverse situazioni, per cercare di non affossare le attività di impresa che, in questa città, rappresentano uno spiraglio di speranza per la ripresa dell’economia. Nello spirito di massima collaborazione, l’assessore Argiolas si è detta disponibile per programmare incontri con gli operatori al fine di spiegare meglio la situazione delle tariffe dei tributi comunali per gli imprenditori. Roberto Bolognese 41 confesercenti cagliari Sulcis in fundo Un modello vincente per attrarre i turisti Ma il problema irrisolto è quello dei trasporti I 42 n un periodo come questo, sono tante le riflessioni che deve fare chi opera nel comparto turistico. La prima è questa: è giusto continuare a chiamarlo “comparto turistico”? Il termine più giusto, probabilmente, sarebbe industria. Sì, perché il turismo è la più produttiva industria immateriale mondiale. Il 2013 si è confermato come anno d’oro del turismo mondiale, finalmente si è giunti all’abbattimento del miliardo di passeggeri in movimento. Il turismo è industria, quindi, che evolve e lo fa molto velocemente. Dovremmo chiederci se noi evolviamo con essa e se stiamo attenti a cogliere i segnali del mercato per sapere intercettare i flussi, questa nuova ondata di potenziali clienti. Ancora, dovremmo chiederci se riusciamo ad essere competitivi rispetto ai nostri competitor sempre più agguerriti e consapevoli di quanto importante sia portare investimenti e lavoro verso l’industria turistica. Personalmente, queste domande me le sono poste e le ho poste ad alcuni amici operatori del settore, di un’area geografica a me particolarmente cara: il Sulcis Iglesiente. Le domande hanno trovato risposta: forse non siamo troppo competitivi, ma la responsabilità non è la nostra. Spiego il perché, analizzando prima quella che è stata l’evoluzione e le prossime previsioni. I viaggi con pernottamento effettuati dagli italiani nel 2013 sono stati pari a 63 milioni 154mila, cioè il 19,8% in meno rispetto all’anno precedente, sull’onda del trend negativo rilevato a partire dal 2009. Negli ultimi cinque anni si è quindi registrata una perdita di circa 60 milioni di viaggi. Il turista italiano nel 2013 ha premiato tre destinazioni, in particolare: la Spagna per i soggiorni lunghi, la Francia per i periodi brevi e la Germania, quale Paese dove si soggiorna maggiormente per lavoro. In merito ai Paesi extraeuropei, vittoria a mani basse degli Usa. Vediamo ora qualche numero sul turismo domestico, ovvero gli italiani che per vacanza si muovono all’interno del confini nazionali. La perdita in questo segmento è pari al 19,4 %. Le Regioni che hanno raccolto i maggiori consensi sono Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. La Puglia nel 2013 ha registrato una bella crescita, accogliendo il 7,2% di viaggiatori interni. Alla Puglia anche il primato per i soggiorni più lunghi durante il periodo estivo; seguono, nell’ordine, Toscana, Emilia, Romagna, Sicilia e Sardegna. L’auto è il mezzo principe utilizzato per gli spostamenti, coprendo il 61,4% dei viaggi. Netta diminuzione degli spostamenti in aereo. Una breve previsione in merito agli arrivi internazionali mondiali che nel 2013 hanno superato il tetto del miliardo. In base a questi numeri, in Italia si prevedono arrivi mondiali oltre i 50 milioni di passeggeri. Posando gli occhi su queste cifre, è evidente che chi confesercenti cagliari opera nel turismo si senta stimolato a dare il meglio ed il massimo potendo contare su una delle poche industrie ancora molto produttive e con margini di crescita molto interessanti. Ed è questo che noi abbiamo fatto nel Sulcis, partendo da una chiacchierata al bar il sabato sera. Sabato dopo sabato, unendo poi anche le domeniche ed infine tutti i giorni della settimana. Albergatori, tour operator, servizi, noleggiatori: tutti ci siamo confrontati e abbiamo fatto squadra, costituendo un Consorzio chiamato Sulcis in Fundo, nome dato per attivare una comunicazione che faccia intendere che la Sardegna è bellissima. Questo territorio durante le mie uscite oltre i confini nazionali, ma anche entro quelli nazionali, era pressoché sconosciuto nonostante avesse tutto quello che serve per attrarre flussi turistici di rilievo. Abbiamo parlato appunto di come rimodellare i servizi in base alle aspettative dei nostri utenti, abbiamo pensato a campagne di comunicazione di grande rilievo. Il modello Sulcis, inutile dirlo, può essere benissimo proposto nel resto dell’Isola. Il presidente del Consorzio è l’imprenditore turistico Luciano Lamantia, proprietario anche di una radio e di un canale televisivo che da subito ha dato grande visibilità all’operazione, facendo anche da fenomeno di aggregazione per gli attori della filiera turistica sulcitana. La vicepresidente è Alessia Littarru, responsabile del tour operator Amei Viaggi, dotato di buoni contatti internazionali. I consorziati sono attori della filiera turistica del Sulcis. Tutti insieme, uniti, ognuno con un compito ben studiato e preciso, da portare avanti con impegno e abnegazione, certi della bontà del prodotto, con obiettivi commerciali chiari e mirati. Sulcis in Fundo ha attivato il suo start up commerciale, che seguo in prima persona. Ed è qui che mi è venuta una delle famose domande alle quali ho cercato di dare una risposta, ma che è rimasta in sospeso. Spero che qualcuno possa aiutarmi a trovarla. In sostanza, mi chiedo: non essere ultra competitivi è demerito nostro? A me non sembra. Sulcis in Fundo, nei suoi 45 giorni di avvio commerciale, utilizzando solo una mirata e ragionata campagna di social media marketing, è riuscito ad avere una richiesta sbalorditiva di preventivi ed informazioni. La vacanza nel Sulcis in una struttura tre stelle a ridosso del mare di Porto Pino (i Caraibi di casa nostra) ha un costo medio a persona di 300 euro, una cifra che a mio avviso è molto competitiva. Una famiglia di Napoli, marito e moglie (faccio un esempio reale, non ipotetico), ha richiesto un preventivo per la prima settimana di agosto, quotata a 600 euro. L’interlocutore, entusiasta, ha risposto che 1.200 euro era un bel prezzo. Ma quando ho spiegato al cliente che 600 euro era il prezzo finale per entrambi i coniugi, e non la quota singola, è rimasto allibito. Mi ha subito chiesto di fare il preventivo del volo aereo, e lì è arrivata la sorpresa: il passaggio aereo in quelle date, con un vettore di linea andata/ritorno, costa – per 120 minuti totali di volo – 530 euro (cioè appena 70 euro in meno rispetto ai 7 giorni di vacanza nell’Isola). Morale: il cliente probabilmente non confermerà la prenotazione e andrà a rimpinguare il 7,2 % della Puglia. Altro caso: una famiglia del Nord Italia (mamma, papà e due figlie di 9 e 6 anni) che arriva con la nave, deve sborsare 1.200 euro per stare da noi 7 giorni. Ma il prezzo della nave è di 1.270 euro, vale a dire 70 euro in più! Ultimo caso: 4 amici di Milano cercano un volo con un vettore low cost da Malpensa, per giocare sul proverbiale anticipo nella prenotazione (5 mesi di anticipo non sono pochissimi). Niente da fare: 620 euro di vacanza più 300 euro di biglietto aereo a persona, senza bagaglio. Ho voluto citare tre modi diversi per arrivare in Sardegna. Vedendo quindi l’impegno degli attori della filiera turistica sulcitana, consapevoli della grande propulsione (economica ed occupazionale) che il turismo può offrire ad un territorio martoriato dalla crisi, e vedendo la loro grande abilità di tenere un elevatissimo rapporto qualità/ prezzo, mi sono reso conto che non siamo noi a non essere competitivi, bensì c’è chi ci rende non competitivi. Le mie analisi sono fatte con spirito costruttivo e analitico, non sono un attacco a qualcuno in particolare, e non hanno nulla a che fare con la politica. Sono semplicemente una persona che ama il proprio territorio e che soffre nel vederlo stretto da un questa morsa di crisi. Un territorio che, dal turismo, può trarre veramente nuova linfa, ma non dipende soltanto dagli operatori, i quali si stanno prodigando con tutte le forze. Dobbiamo fare qualcosa affinché l’avvicinamento nella nostra terra diventi accessibile per noi e per gli italiani che desiderano trascorrere le vacanze in una delle perle che l’Italia può vantare. Mi appello quindi alla nuova classe dirigente, con l’augurio che possa essere incisiva nei confronti di chi non ci rende competitivi. In alternativa, costruiamo un’autostrada sul mare visto che, come ho detto in precedenza, l’auto è il mezzo di trasporto preferito da chi viaggia. Ivan Scarpa 43 confesercenti cagliari Sportello energia ed efficientamento energetico Paes, la Confesercenti provinciale assiste anche i Comuni L 44 o Sportello Energia ed efficientamento energetico fa un passo avanti. Oltre a proseguire la sua attività nei confronti delle imprese private per l’assistenza e la realizzazione dei risparmi energetici sotto tutti i punti di vista, oggi aggiunge un altro tassello: l’assistenza alla Pubblica amministrazione per fare fronte alle problematiche legate all’adeguamento al Paes, il Piano d’azione per l’energia sostenibile, che impone ai Comuni la diminuzione del 20% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 entro e non oltre il 2020. Il nuovo servizio della Confesercenti provinciale di Cagliari è rivolto a tutti i Comuni del territorio che hanno la necessità di affrontare questo problema ma non hanno al loro interno le risorse necessarie per raggiungere l’obiettivo. Lo Sportello infatti è in grado di: 1) elaborare un sistema di indicatori che esplicitino esaustivamente i consumi energetici del Comune, così da fornire un quadro immediato e rappresentativo della situazione comunale in materia di consumi energetici ed emissioni di CO2 nocive, confrontabile sia con il contesto temporale e territoriale sia con gli obiettivi ed i traguardi imposti dal pacchetto europeo “clima-energia 20-20-20 al 2020”; 2) redigere l’Inventario di base delle emissioni (IBE), consistente nel calcolo della quantità di emissioni di CO2 conseguenti ai consumi energetici nel territorio comunale, identificando le principali fonti di emissioni di CO2 ed i rispettivi potenziali di riduzione, in modo da costituire il punto di partenza per l’elaborazione del Paes fornendo i dati sulla natura dei settori che rilasciano CO2 e poter individuare le azioni più efficaci da inserire nel Paes; 3) redigere tutti i documenti tecnici richiesti in sede europea per completare l’iter inerente l’adesione al Patto dei Sindaci, di competenza del Comune; 4) dare il supporto tecnico e coordinamento per la redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile esplicitando in forma numerica i consumi energetici allo stato esistenti ed i consumi energetici futuri, indicando i risparmi, sia in termini economici che in termini di emissioni di CO2 nella atmosfera, che si avranno con l’attuazione del Paes. L’intento del servizio è quindi quello di accompagnare il Comune fino al recepimento delle risorse economiche, derivanti dall’Unione Europea, per poter attuare tutte le ristrutturazioni strutturali in termini di nuove tecnologie, mirate al risparmio energetico e alle minori emissioni di CO2, al fine di consentire al Comune di ottenere risparmi importanti che poi si riflettano positivamente su tutto il territorio e la popolazione comunale. Per informazioni è possibile contattarci al numero 070-402370 o recarsi presso i nostri uffici a Cagliari, in via Cavalcanti n. 30. Mercato di San Sperate: errori di calcolo del suolo pubblico È ormai da diverso tempo che molti operatori associati all’Anva-Confesercenti lamentano che l’Amministrazione comunale di San Sperate sta applicando una tariffa per l’occupazione del suolo pubblico non corretta, in quanto calcolata con una metodologia non rispondente ai regolamenti regionali e comunali. Gli operatori su area pubblica che frequentano quel mercato, quindi, vedendosi arrivare le richieste di pagamento da parte del Comune, hanno cercato un chiarimento attraverso l’Associazione. Contestiamo il metodo di calcolo applicato da quell’Amministrazione comunale, in quanto non sono state applicate le riduzioni previste per gli operatori che svolgono il commercio ambulante; riduzioni da porre in essere, in quanto il suolo pubblico è occupato solo per poche ore settimanali. Inoltre, i Comuni sanno bene che, come recita la Legge regionale 5/2006, ogni tipo di modifica o operazione riguardante il mercato su area pubblica deve essere posta in essere dal Comune previo parere obbligatorio delle Associazioni maggiormente rappresentative. Ci risulta invece che a San Sperate siano state fatte modifiche senza che il Comune ci abbia mai preso in considerazione. L’Anva ha già avuto un incontro con l’Amministrazione comunale per la risoluzione di queste questioni e ora attende un cenno di risposta da parte loro. Risposta che, fino ad oggi, non è ancora pervenuta. (m.m.) info confesercenti oristano Indirizzi utili CONTATTI Presidente provinciale Antonello Solinas [email protected] Direttore provinciale Salvatore Poddi [email protected] Provinciale ORISTANO SEDI PROVINCIALI Oristano Via Canepa, 3 • 09170 Oristano Tel.: 0783.21.02.08 • Fax: 0783.21.01.30 www.confesercentioristano.it E-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00 46 servizi contabilità sicurezza sul lavoro credito banche imprenditoria giovanile agentrate leasing imprenditoria femminile direzione provinciale lavoro inps inail camera di commercio assicurazioni antiusura assistenza formazione professionale convenzioni corsi abilitanti pratiche pensioni sindacato informazione turismo sicurezza alimentare confidi fondi comuitari commercio suap federazioni energia confesercenti oristano I Giganti di Monte Prama Un’opportunità culturale ed economica che tutto il territorio deve sfruttare L’ incredibile vicenda dei Giganti di Monte Prama e della ripercussione della loro valorizzazione nel territorio del Comune di Cabras e della provincia di Oristano, interessa e deve sensibilizzare tutte le categorie economiche. Il mondo delle imprese, come quelle associate alla Confesercenti, deve avere una visione ampia e complessiva di tutte le cose che accadono attorno alle Pmi e a noi tutti, tanto più quando un fatto, nel caso nostro strettamente culturale, ha o può avere grandi riflessi e ripercussioni sulla vita sociale ed economica di un intero territorio, non solo locale ma regionale. Il caso dei Giganti di Monte Prama, le statue dei grandi guerrieri di pietra ritrovate ben 40 anni fa nel territorio del Sinis, e tenute dapprima nascoste e abbandonate negli scantinati di un museo e poi, per parecchi anni, sottoposte a restauro, ha suscitato molte critiche e polemiche. Ora che il restauro è finito e il problema della loro collocazione è stato in parte risolto (alcune sono state portate a Cabras, altre a Cagliari), si pone il problema della loro valorizzazione culturale e turistica. Come è accaduto altrove, è da ritenere opportuno e qualificante il reinserimento dei Giganti nel loro contesto naturale, ambientale ed storico-archeologico del territorio del Sinis, visto che nel Sinis è presente un insieme di aree archeologiche di varie epoche, di cui Tharros è solo la più nota e visitata. Il problema è che, attorno ai Giganti di pietra, deve nascere un modello di sviluppo turistico ed economico che venga promosso e venduto fuori della Sardegna, in Italia e nel resto del mondo. Ciò comporterebbe un enorme influsso sullo sviluppo economico del territorio, locale e regionale, data la valenza internazionale delle statue dei Giganti: alcuni esperti hanno dichiarato che forse si tratta della più grande scoperta archeologica dell’ultimo secolo, anche tenuto conto che si tratta di appena il 10% del giacimento individuato. Perciò, la valorizzazione della loro esposizione nel territorio di Cabras e del Sinis può avere profonde e concrete ricadute economiche e occupazionali, soprattutto nelle attività turistiche e commerciali; possono nascere decine, forse centinaia di attività, mestieri, professioni, con un’enorme ricaduta sull’occupazione di ogni genere. Ma la questione pone anche problemi sui trasporti e sulle infrastrutture di vario genere, che devono supportare lo sviluppo turistico e le attività commerciali e artigianale, e dei servizi di ogni tipo, da far nascere e crescere attorno ai Giganti di Monte Prama. Ecco per cui è da sostenere anche da parte della Confesercenti, a ogni livello operativo, ogni proposta di valorizzare pienamente i Giganti di Monte Prama, come un sostegno ad una proposta e azione di sviluppo del territorio del Sinis, dell’Oristanese e della Sardegna. Salvatore Poddi Occorre un progetto per rilanciare i mercati cittadini E siste un problema di organizzazione e di gestione del comparto del commercio, per quanto di competenza del Comune di Oristano. Non è più tempo di andare a rincorrere le questioni che esplodono all’improvviso, sia da parte degli operatori interessati (i commercianti di diverso tipo, fisso e ambulanti), sia da parte di consumatori e utenti, che non trovano spesso un servizio adeguato alle esigenze. Occorre darsi un impegno di largo respiro, che finora non c’è mai stato. Innanzi tutto è necessario riportare all’attenzione della discussione e poi, soprattutto, dell’intervento concreto, il progetto di ristrutturazione e risanamento del Mercato civico di via Mazzini. Que- sto mercato è sempre più povero nel numero e nella qualità degli operatori (che pure ce la mettono tutta) e anche sotto il profilo della gamma merceologica di prodotti e generi alimentari (è sempre più ristretta e povera). Bisogna prevedere un apposito progetto di intervento, come era stato deciso in passato (quando si era dotati di maggiori finanziamenti), per far compiere un salto di qualità al Mercato civico, il quale può essere una vetrina della città. Inoltre, occorre definire una volta per tutte l’organizzazione dei mercatini rionali per dare certezza e continuità agli operatori ambulanti, garantendo gli interessi e le aspettative di tutte le anime del commercio ambulante. (s.p.) 47 info confesercenti nuoro Indirizzi utili CONTATTI Presidente provinciale Dario Capelli [email protected] Direttore provinciale Giambattista Piana [email protected] Provinciale Nuoro-Ogliastra SEDI PROVINCIALI Nuoro Via L.Da Vinci, 40 • 08100 Nuoro Tel.: 0784.301.88 • Fax 0784.20.85.34 www.confesercentinuoro.it E-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00 Macomer Corso Umberto, 131 - Tel. e fax: 0785.73238 www.confesercentinuoro.it E-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00 Siniscola Via Risorgimento, 1 - Tel. e fax: 0784.875120 www.confesercentinuoro.it E-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00 Tortolì Z.I. Baccasara s.n. - Tel. e fax: 0782.622940 www.confesercentinuoro.it E-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00 48 contabilità servizi imprenditoria giovanile credito sicurezza sul lavoro imprenditoria femminile banche agentrate leasing inps inail camera di commercioassicurazioni direzione provinciale lavoro antiusura formazione professionale convenzioni suap pratiche pensioni assistenza corsi abilitanti confidi energia informazione fondi comuitari sindacato turismo sicurezza alimentare commercio federazioni confesercenti nuoro Sessione primaverile/estiva dei corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro Confesercenti provinciale Nuoro Ogliastra e E.BI.CO.T.T. SEDE DEI CORSI NUORO, TORTOLI’, LANUSEI, MACOMER, SINISCOLA, OROSEI, SORGONO E DOVE SE NE MANIFESTI LA NECESSITÀ E NUMERO DI PARTECIPANTI ADEGUATO Per informazioni CONTATTARE LA Confesercenti Provinciale Nuoro-Ogliastra Telefono n. 0784 30188 e n. 0784 32188 346 1866833 0782622940 078573238 Corsi RSPP Datori di Lavoro (Rischio Basso o Alto) 16 Quota Associati Confesercenti € 100,00+iva 48 € 280,00+iva € 450,00+iva A n t in c e n d io B a s s o r is c h io 4 € 3 5 ,0 0 + i v a € 8 0 ,0 0 + i v a A n t in c e n d io M e d io r is c h io 8 € 1 7 0 ,0 0 + i v a € 3 2 0 ,0 0 + i v a P r im o S o c c o r s o A 12 € 1 0 0 ,0 0 + i v a € 2 0 0 ,0 0 + i v a P r im o S o c c o r s o B e C 16 € 1 3 0 ,0 0 + i v a € 2 6 0 ,0 0 + i v a Primo Soccorso A aggiornamento triennale 4 € 40,00+iva € 80,00+iva Corsi Lavoratori Accordo Conferenza Stato Regioni Rischio Basso (Commercio) 4+4 € 60,00+iva € 120,00+iva Corsi Lavoratori Accordo Conferenza Stato Regioni Rischio Medio (Trasporti) 4+8 € 90,00+iva € 180,00+iva Corsi Lavoratori Accordo Conferenza Stato Regioni Rischio Alto (Artigianato) 4+12 € 130,00+iva € 240,00+iva Corso Alimentaristi (Addetto Alimenti) 4 € 40,00+iva € 80,00+iva Aggiornamento RSPP (Ogni 5 anni) 6 € 50,00+iva € 100,00+iva Aggiornamento Addetto Antincendio Rischio Basso (Ogni 3 anni) 2 € 30,00+iva € 60,00+iva Aggiornamento Addetto Antincendio Rischio Medio 5 € 80,00+iva € 170,00+iva Titolo Corso Ore Quota Non Associati € 200,00+iva 49 confesercenti nuoro Sondaggio L 50 I saldi non funzionano più Modificarli o abolirli del tutto? asciato alle spalle il peggior dicembre degli ultimi venti-trent’anni, e un periodo di vendite a saldo che, nonostante le fantasiose soluzioni di anticipazione di date proposte dall’allora assessore regionale, non abbia consentito alcun recupero (anzi si registra un ulteriore -10%) sui volumi d’affari, a bocce ferme crediamo sia arrivato il momento di aprire la discussione sull’argomento. Tutti noi ci rendiamo conto che i saldi di fine stagione, così come oggi concepiti, non funzionano più, ma riteniamo che qualsiasi modifica del quadro normativo di riferimento non possa prescindere da un concreto e capillare dibattito da avviare all’interno della categoria, nella speranza che in futuro non si debba, come è accaduto troppo spesso in passato, cercare di modificare le regole del gioco con decisioni calate dall’alto, e soprattutto assunte a ridosso delle date di avvio delle vendite di fine stagione. La Fismo-Confesercenti auspica sostanziali modifiche alla L.R. n° 5/06, nella speranza di pervenire ad una nuova legislazione che sia realmente efficace sul piano dei controlli, e soprattutto delle pari opportunità di vendita straordinaria tra tutti gli operatori del commercio, grandi e piccoli. L’argomento sarà nell’immediato portato all’attenzione del nuovo assessore regionale competente, al quale verranno sottoposti i risultati del sondaggio promosso dalla Confesercenti Sardegna tra gli operatori isolani del settore moda, ai quali si è chiesto di esprimersi circa l’ideale dislocazione temporale delle vendite straordinarie di fine stagione. A riguardo, anche nelle province di Nuoro-Ogliastra – su un campione di circa 200 operatori del settore intervistati – circa il 70% si è espresso per una posticipazione dell’avvio del periodo dei saldi alla prima quindicina di febbraio (47,3%) o addirittura a fine febbraio/primi giorni di mar- zo (22,4%). Il 15%, invece, si esprime per il mantenimento delle date attuali, il 9% per la liberalizzazione totale di saldi e promozioni, mentre il restante 6,3% auspica l’abolizione dei saldi e la liberalizzazione delle promozioni. Un quadro, quindi, che appare abbastanza chiaro e su cui cercheremo di avviare una discussione libera da pregiudizi, consapevoli della necessità di doverci confrontare con portatori di interessi e opinioni diverse, ma nella speranza che in questo nuovo corso chi ha responsabilità e potere decisionali voglia dare al commercio le attenzioni che merita e che per troppo tempo gli sono state negate. Conclusi i corsi per ba S i sono recentemente conclusi, con grande soddisfazione dei partecipanti e degli organizzatori, i corsi per Barman di Primo livello che la FiepetConfesercenti Nuoro-Ogliastra e la Confcommercio hanno proposto in collaborazione con la Camera di commercio di Nuoro per gli operatori della provincia storica. I corsi, tenutisi presso “La Tana del Lupolo” di Nuoro e “La Baita” di Macomer, sono stati proposti da Gianni Arrigoni (membro Aibes) e Bastiano Rosu (Fiepet). Circa 40, tra ragazzi e ragazze, durante le lezioni si sono immersi nel meraviglioso mondo del bar e del bere miscelato, utilizzando le attrezzature del mestiere e scoprendo i comportamenti più consoni e i cocktail confesercenti nuoro L L’illegale e diffusa pratica dell’abusivismo commerciale a Fiesa-Confesercenti ha richiesto ai sindaci dei Comuni delle province di Nuoro e dell’Ogliastra un deciso intervento contro il dilagare del fenomeno dell’abusivismo in campo commerciale. In particolare, la Confesercenti denuncia la pratica diffusa dell’attività di commercio al dettaglio di frutta e verdura da parte di presunti operatori e/o presunti produttori agricoli, che operano in palese violazione della normativa in vigore esponendo sulla strada, a terra o in prossimità delle loro abitazioni, questi alimenti. “Consideriamo questa – sostiene Dario Capelli, presidente della Confesercenti provinciale – una pratica pa- arman di primo livello codificati IBA. “Siamo molto soddisfatti di questa esperienza – hanno commentato Rosu e Arrigoni – anche perché molti di questi ragazzi si sono dimostrati particolarmente interessati ad intraprendere questa professione, e hanno approfittato dell’occasione per migliorare la propria professionalità rinnovando le loro conoscenze in materia. Questa è una professione che troppo spesso viene banalizzata dagli stessi operatori del settore, e per la quale invece servono una passione smisurata e un continuo aggiornamento. Questa, secondo noi, è la ricetta del cocktail più importante, solo così si combatte la crisi e si assicura il futuro al proprio locale”. (gbp) lesemente illegale che finisce per configurare una vera e propria attività di commercio ambulante a posto fisso, per il quale servono invece particolari autorizzazioni/concessioni. Questi pseudo-operatori, a nostro avviso, oltre alla normativa in materia commerciale, violano la stessa legge in materia di disciplina igienica della produzione e della vendita delle sostanze alimentari e delle bevande”. Nella lettera inviata ai sindaci, la Confesercenti evidenzia che la terza Sezione penale della Cassazione ha recentemente confermato la pena inflitta dal Tribunale di Nola a un uomo, in quanto “la messa in commercio di frutta all’aperto ed esposta agli agenti inquinanti costituisce una violazione dell’obbligo di assicurare l’idonea conservazione delle sostanze alimentari”, in quanto “tre cassette di verdura erano esposte all’aperto e, pertanto, a contatto con agenti atmosferici e gas di scarico dei veicoli in transito” mentre la verdura “era esposta per la vendita sul marciapiede (…)”. “Crediamo a riguardo che sia opportuno – continua Capelli – che, visto il dilagare del fenomeno, gli organi preposti al controllo debbano intervenire fermamente non solo per riaffermare un principio fondamentale come quello della leale concorrenza, ma soprattutto per dare un senso alla presenza di operatori regolari e adempienti rispetto a tutti gli obblighi di Legge (vale a dire i commercianti di prodotti ortofrutticoli), che si trovano quotidianamente costretti ad affrontare, oltre alle conseguenze di una congiuntura straordinariamente negativa, una pressione fiscale a dir poco insostenibile che, soltanto per quanto riguarda la Tares, ha determinato nell’ultimo anno incrementi dal 200 al 500%”. “L’assenza di qualsiasi intervento – conclude Capelli – sarebbe incomprensibile agli occhi di chi paga regolarmente le tasse, e potrebbe essere interpretata come implicita autorizzazione a emulare tali comportamenti. Per questo motivo, del problema investiremo anche il prefetto della provincia di Nuoro”. 51 info confesercenti sassari Indirizzi utili CONTATTI Presidente provinciale Antonio Canu [email protected] Direttore provinciale Gianni Simula [email protected] Provinciale SASSARI SEDI PROVINCIALI Sassari Via Bogino, 25 • 07100 Sassari Tel.: 079.259.20.41 • Fax 079.259.02.75 www.confesercentisassari.it E-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00 Ozieri Via Umberto I°, 58 c/o Unipol Assicurazioni referente: Marco Murgia recapito tel 079 2592041 E-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00 Olbia via Nuoro snc referente Simona Maxia recapito tel 079 2592041 E-mail: [email protected] Orario: dal lunedì al venerdì 9,00 - 13,00 • 15,00 - 18,00 52 contabilità servizi imprenditoria giovanile credito sicurezza sul lavoro imprenditoria femminile banche agentrate leasing camera di commercio inps inail direzione provinciale lavoro assicurazioni antiusura formazione professionale convenzioni suap pratiche pensioni assistenza corsi abilitanti confidi energia informazione fondi comuitari sindacato turismo sicurezza alimentare commercio federazioni confesercenti sassari Manifestazione a Roma Migliaia di imprenditori in Piazza del Popolo “Vogliamo che il 2014 sia davvero l’anno della svolta” E ravamo in tanti, a Roma, il 18 febbraio scorso. Una mobilitazione promossa da Confesercenti, Casartigiani, Cna, Confartigianato e Confcommercio, alla quale ha preso parte anche la Sardegna, una delle regioni più colpite dalla crisi. L’Isola negli ultimi anni ha versato lacrime e sangue. Sono migliaia le imprese che hanno chiuso i battenti: un fenomeno, questo, che si trascina dietro una disastrosa disoccupazione giovanile. E proprio la Sardegna, insieme alle categorie produttive del resto del Paese, chiede una svolta concreta nella politica economica dell’Italia. “Vogliamo ricordare al Governo regionale e a quello nazionale – spiega Antonio Canu, presidente provinciale della Confesercenti Sassari-Gallura – che l’attività produttiva in tutti i settori economici ha subito una forte contrazione negli ultimi cinque anni, che la ricchezza prodotta dal Paese è diminuita del 9% e quella pro capite si è ridotta dell’11,1%. Anche il valore aggiunto dell’industria si è ridotto del 19,5% e l’occupazione ha subito una contrazione di oltre un milione di unità”. Dati allarmanti, eppure non finisce qui. “In termini percentuali – prosegue Canu – la disoccupazione è raddoppiata, passando dal 6,4 al 12,7% (1,2 milioni di disoccupati in più), e quella giovanile in Sardegna è arrivata al 49%. L’Istat sostiene, sulla base dei dati acquisiti, che in Sardegna è vera emergenza. Solo 3 persone su 10 (tra i 15 e i 29 anni) lavorano e ben 3 su 10 non cercano una occupazione perché convinti di non trovarla: sono i cosiddetti “Neet”, fotografati, insieme a tutte le forze lavoro nell’Isola in un dossier del Centro studi L’Unione Sarda, dal titolo “Viaggio virtuale in Sardegna: la popolazione, il territorio, il tessuto produttivo e le potenzialità di sviluppo”. Il mondo degli under 30 sardi continua ad essere in continua emergenza. Una speranza arriva dal bando “Garanzia Giovani” di prossima pubblicazione, per il quale la Regione, su proposta della Confesercenti, ha ottenuto che il requisito soggettivo venisse modificato interessando giovani da 15 a 29 anni (nel resto d’Italia è fino ai 25 anni). Ogni giorno nel Paese chiudono mille imprese. Gli in- dustriali chiedono di andare oltre il sentiero dell’austerità, con azioni che rilancino realmente l’attività economica. Più nel dettaglio, tra le proposte formulate al Governo ci sono: riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità, la ripresa di un dialogo con le rappresentanze delle imprese e dei lavoratori da parte delle istituzioni e la destinazione delle risorse derivanti dalla lotta all’evasione e dalla “spending review” alla riduzione della pressione fiscale generale, dalla semplificazione della burocrazia alla revisione degli studi di settore. “Vogliamo che il 2014 sia veramente l’anno della svolta”, conclude il presidente Canu. Reintrodotto l’indennizzo per chi cessa definitivamente l’attività commerciale L a Legge di Stabilità 2014 ha reintrodotto l’indennizzo per coloro che cesseranno definitivamente l’attività commerciale entro il 31 dicembre 2016. La Circolare esplicativa dell’Inps riepiloga i requisiti previsti: 1. aver compiuto 62 anni di età se uomo, 57 se donna; 2. iscrizione alla Gestione commercianti da almeno cinque anni, come titolare oppure coadiutore, da conteggiarsi dal momento della cessazione dell’attività; 3. riconsegna delle autorizzazioni, se in possesso; 4. cancellazione dalla Camera di commercio e da Albi o ruoli previsti per l’esercizio dell’attività. L’importo corrisposto, fino alla decorrenza della pensione di vecchiaia, è pari all’importo della pensione minima (per l’anno 2014), cioè 501,38 euro. Per ulteriori informazioni, il patronato Itaco è a vostra disposizione presso la sede Confesercenti di Sassari, tutte le mattine dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e i pomeriggi di martedì e giovedì dalle ore 15,30 alle ore 18,00. 53 confesercenti sassari Campagna adesioni 2014 P Perché essere nostro socio? erché diventare nostro socio? Questa è la domanda che ci viene posta ogni qualvolta proponiamo l’adesione alla Confesercenti. La risposta spesso non è all’altezza delle aspettative: sono infatti molteplici le difficoltà in cui versa tutto il mondo imprenditoriale e i problemi che coinvolgono i vari comparti. La Confesercenti Sassari-Gallura si propone come sostegno per le imprese, con tutti i mezzi di cui può disporre. La nostra sede di Sassari rappresenta e tutela gli interessi delle imprese associate. Inoltre, sta vicina alle necessità della singola impresa nella sua attività quotidiana, con una rete di servizi sempre più qualificati. Oltre ai servizi più tradizionali legati ad adempimenti 54 obbligatori (contabilità, paghe, attraverso la società di servizi Cat Srl), vogliamo essere al fianco delle imprese con i servizi di supporto allo sviluppo (credito attraverso il consorzio regionale CresFidi Soc. Coop, e formazione attraverso l’ente accreditato Cescot) e i servizi innovativi (Sportello finanziamenti). Abbiamo anche consolidato convenzioni e agevolazioni che consentono ai Soci di utilizzare, a condizioni economicamente vantaggiose, le opportunità nei settori bancario e assicurativo. E non solo. Per avere maggiori delucidazioni in merito, potete contattare la nostra sede provinciale di Sassari, in via Bogino n. 25 (tel.: 079/25920412592051), tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 13,00 e dalle ore 15,30 alle ore 18,00 tutti i martedì, mercoledì e giovedì. Vi aspettiamo! confesercenti sassari Giovani imprenditori Il coraggio di chi ci prova Riportiamo di seguito un articolo apparso su un giornale provinciale (Il Mercurio, n° 2) che ci pare molto interessante per avere un quadro della situazione in cui vengono a trovarsi i giovani che vogliono intraprendere un’attività imprenditoriale. “N ei giorni scorsi un quotidiano economico ha pubblicato la storia di Samuele, un ragazzo di 26 anni, originario della Sardegna che, dopo aver avviato una attività imprenditoriale in Italia ha deciso di trasferirsi in Inghilterra. Il lavoro di Samuele nel settore dei traslochi, finché è rimasto in Italia, ha dovuto scontrarsi con la realtà di un “Paese, sfinito ai fianchi da una burocrazia cervellotica e da una politica volutamente latitante”. Per avviare l’attività in Inghilterra, Samuele ha impiegato due giorni per ottenere tutte le autorizzazioni, seguendo tutto dall’Italia. Una bella differenza rispetto ai due mesi che ha dovuto aspettare in Italia per avere le stesse autorizzazioni. Magari anche la realtà inglese non sarà tutto rose e fiori, ma sicuramente le opportunità offerte sono molto più interessanti rispetto al vuoto totale che spesso ci troviamo ad affrontare in Italia. Sulla formazione, ad esempio, funzionano meccanismi mirati alla crescita professionale dei giovani che, in linea generale, trovano più facilmente sbocchi lavorativi. Già a 16 anni, ad esempio, conclusa la scuola dell’obbligo, possono contare sulla disponibilità delle aziende a formarli. Solo chi è realmente motivato decide di intraprendere gli studi universitari che, tra l’altro, hanno costi notevoli”. Da noi le possibilità in tal senso sono alquanto scarse, e il più delle volte sono demandate a sporadiche iniziative dove lo Stato, in tutte le sue diramazioni, appare presente solo per i vincoli burocratici. Ma nonostante tutto, come Confesercenti, registriamo ogni anno tantissime attività avviate da giovani che vogliono cimentarsi con il mondo dell’imprenditoria, disposti a sobbarcarsi mille difficoltà pur di realizzare la loro impresa. E le difficoltà non sono di poco conto. Occorre innanzitutto districarsi nei meandri delle mille autorizzazioni (sanitarie, di sicurezza, per le insegne, la Camera di commercio, l’Inps, l’Inail, per citarne alcune) che mettono a dura prova la pazienza di chiunque. Se poi è necessario avviare un rapporto con le banche per un finanziamento, la cosa diventa ulteriormente complicata, visto che le modalità di accesso al credito diventate nel tempo sempre più farraginose e impervie. In questo percorso a ostacoli, la Confesercenti è quanto mai presente per aiutare, consigliare e supportare chi vuole iniziare una nuova attività. È un servizio che siamo in grado di svolgere a 360 gradi, a partire dalla fase formativa per tutta una serie di professioni che richiedono una formazione preventiva per proseguire con tutta la fase di rapporto con le istituzioni per i vari certificati e autorizzazioni, sino al supporto per l’accesso al credito e i servizi contabili e fiscali per la gestione dell’attività. Un’esperienza consolidata, quella della “grande famiglia” Confesercenti, al servizio di chi oggi ha la voglia e il coraggio di affrontare in modo convinto il mondo dell’imprenditoria. Per questo motivo abbiamo istituito lo Sportello informativo sul credito, ogni giovedì mattina, previo appuntamento, dalle 10.30 alle 13: è presente un consulente che si occupa di studiare il finanziamento più adatto per chi ha un’idea imprenditoriale e vuole concretizzarla. È inoltre possibile richiedere, scrivendo alla nostra mail [email protected], il questionario da completare e poi inviare alla stessa mail, che la Confesercenti provvederà a consegnare all’Assessorato regionale del Lavoro per predisporre la stesura del nuovo bando “Garanzia Giovani” di prossima pubblicazione. Per informazioni, potete contattarci ai seguenti numeri: 079/2592041-2592051. 55 LA GIUNTA REGIONALE SARDEGNA Presidente Marco Sulis Direttore responsabile Luigi Alfonso [email protected] Vice presidente vicario Antonio Canu Editore Confesercenti regionale della Sardegna Direttore Gian Battista Piana Redazione Via Cavalcanti, 32 - 09128 Cagliari Tel.: 070-400991 Fax: 070-486832 [email protected] Vice presidente Dario Capelli Vice presidente Antonello Solinas Vice presidente Roberto Bolognese Consiglieri Tonino Lai Davide Marcello Giuseppino Meloni Michele Meloni Nicola Murru Salvatore Poddi Gianni Simula Redazione Marco Sulis, Giambattista Piana, Nicola Murru Ufficio Grafico Jobs [email protected] Stampa Nuove Grafiche Puddu Srl Via del Progresso 6 - 09040 Ortacesus (Ca) Tel. 070 9819015 [email protected] Distribuzione Poste Italiane Spa Hanno collaborato in questo numero Carlo Amaduzzi, Roberto Bolognese, Marco Medda, Giambattista Piana, Salvatore Poddi, Sandro Salerno, Ivan Scarpa, Milena Zara Registrazione tribunale di Cagliari n°18/98 del 18/02/1998 Diritti Riservati CONFESERCENTI MAGAZINE Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, fotografie, disegni non si restituiscono anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. L’elaborazione dei testi, anche se curata con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per eventuali involontari errori o inesattezze. Ogni articolo firmato esprime esclusivamente il pensiero di chi lo firma e pertanto ne impegna la responsabilità personale. Le opinioni e più in genere quanto espresso dai singoli autori non comporta responsabilità alcuna per l’Editore. Gli autori e l’Editore non potranno in nessun caso essere responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute. Indirizzi utili SANLURI CONTATTI Confesercenti Regionale della Sardegna Via Cavalcanti, 32 09128 • Cagliari Tel.: 070.40.09.91 - Fax: 070.48.68.32 e-mail: [email protected] www.confesercentisardegna.it Regionale della SARDEGNA SEDI PROVINCIALI Confesercenti Provinciale di Cagliari Via Cavalcanti, 30 • 09128 Cagliari Tel.: 070.40.23.70 • Fax: 070.49.30.51 www.confesercenticagliari.it Confesercenti Provinciale di Nuoro Via L.Da Vinci, 40 • 08100 Nuoro Tel.: 0784.301.88 • Fax 0784.20.85.34 www.confesercentinuoro.it Confesercenti Provinciale di Sassari Via Bogino, 25 • 07100 Sassari Tel.: 079.259.20.41 • Fax 079.259.02.75 www.confesercentisassari.it Confesercenti Provinciale di Oristano Via Canepa, 3 • 09170 Oristano Tel.: 0783.21.02.08 • Fax: 0783.21.01.30 www.confesercentioristano.it AIUTATECI AD INFORMARVI MEGLIO Chiediamo ai soci di Confesercenti Sardegna di contattarci e rinnovare i dati personali e della propria attività commerciale nelle seguenti modalità: • telefonicamente allo 070.40.09.91 • via mail a [email protected] • oppure ritagliate, compilate e spedite il coupon alle sedi provinciali di appartenenza. 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