Buon compleanno Lupo Alberto!

Fumetti
Buon compleanno
Lupo Alberto!
I trent’anni del lupo più famoso d’Italia
Andrea Angiolino
tissima diffusione nato sulla
scia dell’ancor più famoso
“Corriere dei piccoli”.
Il “papà” di Lupo Alberto è
Guido Silvestri, in arte Silver: modenese, classe 1952,
all’inizio degli anni Settanta
ha lasciato gli studi artistici
per diventare l’assistente
del già famoso Bonvi. Nel
suo studio modenese, Silver
lo aiutava a realizzare le strisce delle Sturmtruppen e di
vari personaggi minori, ma
soprattutto i fumetti di Cattivik e di Nick Carter. Di
quest’ultimo, i due fecero
anche delle animazioni per
il programma Rai Gulp, i
fumetti in TV. Silver si occupava soprattutto di inchiostrare le tavole nonché di
inserire il “lettering” nelle
nuvolette e nelle didascalie. Con Bonvi nacque, al
di là di una solida collaborazione professionale, anche una forte amicizia: tanto che alla fine Bonvi regalò a Silver il personaggio di
Cattivik, il genio del male
più pasticcione del mondo.
A tutt’oggi, Silver lo porta
avanti avvalendosi della collaborazione di altri disegnatori e sceneggiatori.
L
upo Alberto compie trent’anni: ma
non li dimostra, e
continua a divertirci con la
grinta di un tempo. Le prime strisce dedicate a questo
popolarissimo personaggio
dei fumetti sono apparse sul
n. 0 della rivista “Undercomics” (ed. Dardo), che non
ha avuto seguito, e subito
dopo sul “Corriere dei ragazzi”, un settimanale ad al-
LA FATTORIA DEI MCKENZIE
Durante questa fase di apprendistato, Silver disegnò le
prime otto strisce di una serie che chiamò “La fattoria
dei McKenzie”: ne era protagonista un simpatico gruppo di animali tra cui un papero svampito, un maiale
disincantato, un cavallo vanitoso, un toro senza cervello e
un grintoso cane da guardia.
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Nella seconda striscia faceva
la sua comparsa anche un lupo, che fuggiva dalla fattoria
tra spari e tagliole portandosi via una gallina. Arrivato al
sicuro, commentava: “Puff,
puff… Marta, non possiamo
continuare a incontrarci così…”. Lei lo baciava sussurrando: “Oh, Alberto!”.
A Bonvi queste strisce piacquero molto: consigliò di
farle vedere a Francesconi,
il direttore del “Corriere dei
Ragazzi” da cui Silver si recava regolarmente per consegnare le storie di Nick
Carter. Silver esitava, ma
Bonvi insisteva. “Tira e
molla, alla fine le ho fatte
vedere a Francesconi”, racconta Silver in Interviste di fine millennio (ed. Novecento
GeC, Roma 2003). “Cioè, in
uno dei miei viaggi a Milano
ho lasciato giù ’ste fotocopie: poi sono scappato via. E
dato che io ero senza il telefono a quell’epoca, perché
ero povero, stavo in un appartamentino a malapena riscaldato, mi arriva un telegramma il giorno dopo da
Milano. Era Francesconi
che diceva: ‘Sono molto belle, le tue strisce: mandamene ancora.’”
La pubblicazione delle strisce divenne regolare. La fattoria si arricchì di personaggi sempre nuovi, come la
miope talpa Enrico e sua
moglie Cesira: ma il lupo si
affermò presto come il vero
protagonista. Uscirono le
prime raccolte in volume e
alle strisce si affiancarono
storie a tavola intera o anche
di più pagine. Il lupo fece
Fumetti
a fronte:
Un’antologia di storie di Lupo
Alberto disegnate da Bruno
Cannucciari
Una delle molte cartoline
ispirate a Lupo Alberto
e agli altri personaggi
della fattoria McKenzie
anche la sua prima apparizione televisiva a Supergulp,
a fianco di personaggi come
Alan Ford e l’Uomo Ragno.
Nel luglio del ’79, chiuso il
“Corriere dei Ragazzi” e
terminato l’ultimo episodio
di Supergulp, Silver fu invitato da Maurizio Costanzo a
unirsi alla redazione del
quotidiano “L’Occhio”. Il
disegnatore si trasferì dunque a Milano e iniziò un lavoro quotidiano di vignette
satiriche e illustrazioni che
lo distolsero dal fumetto.
Per tre anni non disegnò più
il lupo, le cui vecchie strisce
uscivano però raccolte in
agili volumetti delle edizioni Corno.
periodo: “anche in considerazione del fatto che la facevamo interamente noi e a
dei costi bassissimi. Con
tutto questo materiale americano che non costava niente. Ma non perché a noi piacesse utilizzare materiale
americano: perché noi avevamo cinquantamila lire a
pagina ed era tutto quello
che potevamo consentirci”.
Fu così che, un po’ per passione e un po’ per riempire
di grande amicizia con Alfredo Castelli [uno dei grandi fumettari italiani, creatore
tra l’altro di Martin Mistère,
ndr]: lo chiamai, io disoccupato che facevo il direttore
di un giornale, e ci mettemmo a fare questa rivista con
grande entusiasmo, con delle idee incredibili, con delle
prospettive rosee, e ci credevo veramente.”
Silver ricorda ancora con orgoglio la “Eureka” di quel
LA PAUSA DI “EUREKA”
Quando il quotidiano di Costanzo chiuse, Silver si propose proprio alla Corno per
portare avanti un loro mensile di fumetti: “Nell’ottantaquattro Secchi lasciava la
direzione di ‘Eureka’ per
fondare una casa editrice
propria”, ricorda, “e Corno
rimase senza direttore e
senza cognato. Io, che ero
cassaintegrato, allora mi proposi per sostituire Secchi
nella sua prima funzione.
Tra l’altro, c’era un rapporto
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Un albo dedicato a Cattivik,
il genio del male inventato
da Bonvi che lo ha poi regalato
all’allievo Silver
Nick Carter sulla copertina
del “Corriere dei Ragazzi”,
la rivista che nel 1974
ha lanciato le prime strisce
di Lupo Alberto
Uno dei molti libri di grande
formato con le strisce e le tavole
di Lupo Alberto: questo raccoglie
le storie lunghe su più tavole
lo spazio della rivista con costi accettabili, ricominciò a
disegnare Lupo Alberto.
Sempre nel 1984, la Corno
lanciò in edicola il mensile
“Lupo Alberto”: un albo di
formato orizzontale, in modo che ogni pagina potesse
accogliere due strisce o la
metà di una tavola. A causa
del fallimento della casa editrice furono pubblicati solo
otto numeri, ma la formula
era più che valida: tanto che
le edizioni Glénat Italia la ripresero poco dopo. “Lupo
Alberto” esce ancora oggi
ogni mese, seguitissimo.
to. La Rai ha realizzato una
serie di cartoni animati di
Lupo Alberto, nell’ambito
di una coproduzione italofrancese; inoltre, già da due
estati Rai Radio Due propone “Un lupo alla radio” dove Enzo Iachetti interpreta
la parte di Alberto.
Negli anni Silver ha portato avanti anche altri personaggi: oltre al già citato
Cattivik, tra i protagonisti
delle sue strisce c’è il terrificante clan di vampiri,
fantasmi e orrende creature di “Zio Boris”, ideato da
Alfredo Castelli. Ma Lupo
Alberto resta la sua creatura principale e la più amata. Non solo da Silver, ma
ormai da più di una generazione di italiani cresciuti
assieme a lui.
SEMPRE AL PASSO COI TEMPI
Il “Domino” di Lupo Alberto,
uno dei molti oggetti
di merchandising ispirati
all’ormai famosissimo
personaggio
Il primo numero del mensile
di “Lupo Alberto”, pubblicato
dalle edizioni Glénat
nel luglio 1985
Un magazine giovanile
dedicato a Lupo Alberto
Uno dei tascabili di “Eureka”
dedicati al lupo
Il lupo ha seguito, nei decenni, l’evoluzione della nostra società. Nel 1977 una
serie di strisce lo ritrae mentre partecipa a improvvisati
cortei con l’amico Enrico la
Talpa e con alcune formiche
operaie; pochi anni dopo resiste facilmente alle tentazioni paninare mentre per
un breve periodo è affetto
dalla “febbre del sabato sera”. Oggi, in una società dominata dalla televisione,
Lupo Alberto è un attento
commentatore dei media attraverso una tavola settimanale pubblicata da “Sorrisi e
Canzoni TV”. Ma il suo successo va ben oltre il fumet-
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A SERVIZIO DELLA SOCIETÀ
Lupo Alberto ha trovato poi
anche il tempo per campagne ecologiche e di volontariato: per esempio una promozione della raccolta differenziata organizzata dall’Assessorato all’Ambiente di
Prato, e più di recente una
campagna informativa sulla
desertificazione promossa
dalla United Nations Convention to Combat Desertification (UNCCD) delle Nazioni Unite. Tiene a precisare Silver: “Non è, Lupo Alberto, un barricadero che si
getta nella mischia a ogni folata rivoluzionaria o a ogni
richiamo. È un personaggio
con una sua dignità direi
addirittura umana, che fa le
cose che gli sembra giusto
fare”. Nell’anno scolastico
1992-1993, proprio a causa
di questo, Lupo Alberto è
stato al centro di una forte
polemica. Il Ministero della
Sanità lo aveva scelto come
testimonial di una campagna
informativa contro l’AIDS,
che prevedeva la distribuzione nelle scuole di autoadesivi e soprattutto di libretti informativi intitolati Come
ti frego il virus!. Il ministro
della Pubblica istruzione
Rosa Russo Iervolino lo
proibì a causa dei riferimenti troppo espliciti al sesso e
dell’invito a utilizzare il preservativo. La polemica ha
avuto ampio spazio su tutti i
media: ma questo non ha
impedito al lupo di continuare a dire la sua su temi
sociali, in Italia e all’estero.