Resoconti seduta consiliare del 17.11.2014

COMUNE di
COLOGNO
AL SERIO
CONSIGLIO
COMUNALE
del 17-11-2014
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Buona sera a tutti. Iniziamo questo Consiglio Comunale. La parola al
Dottor Fortunato per l’appello.
Il Segretario procede all’appello.
OGGETTO N. 1 – SURROGA DEI CONSIGLIERI COMUNALI
DIMISSIONARI SIGNORI UBBIALI MANUEL E ZAMBELLI CHIARA CONTESTUALE CONVALIDA DEI CONSIGLIERI NEO ELETTI ARTICOLO 38 COMMA 8 DECRETO LEGISLATIVO 267/2000
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Ho ricevuto nei giorni precedenti le dimissioni dalla carica di
Consigliere Comunale da parte di Zambelli Chiara e da parte di Ubbiali
Manuel, tutti e due per motivi personali, quindi passiamo alla surroga di
questi due Consiglieri dimissionari.
Iniziamo con il primo. Abbiamo il Gruppo Progetto Cologno: si è
dimessa Zambelli Chiara. Il primo dei non eletti è Carrara Andrea che, per
motivi personali, non ha accettato l’incarico di Consigliere, per cui il secondo
dei non eletti è Dadda Imerio. Quindi dobbiamo votare la surroga.
Chi è favorevole alzi la mano. All’unanimità.
Votiamo per l’immediata eseguibilità. Chi è favorevole alzi la mano.
All’unanimità. Per cui prego il neo Consigliere Dadda Imerio a sedersi in
parte alla Consigliera Drago Chiara.
Per quanto riguarda invece la Coalizione Libera, si è dimesso Ubbiali
Manuel, che è tra il pubblico. Il primo dei non eletti è Cuter Mirko.
Passiamo alla votazione. Chi è favorevole alzi la mano. All’unanimità.
Votiamo per l’immediata eseguibilità. All’unanimità. Quindi prego il
neo Consigliere Cuter Mirko di sedersi in parte al neo Consigliere Dadda
Imerio.
Ringrazio per il lavoro svolto dai precedenti Consiglieri ed auguro buon
lavoro all’interno dell'
Amministrazione ai nuovi Consiglieri. Grazie.
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OGGETTO N. 2 – LETTURA ED APPROVAZIONE DEI VERBALI
DELLE DELIBERAZIONI ADOTTATE NELLA SEDUTA DEL
17.10.2014
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Prego dottor Fortunato seg.
Seg. Gen. Dott. FORTUNATO VITTORIO
Surroga del Consigliere dimissionario Bentoglio, quindi convalida del
neo eletto; mozione presentata dai Consiglieri Cavalleri, Legramanti, Sesani
sulla grazia al signor Monella Antonio; bilancio di previsione - ratifica;
riconoscimento della legittimità di debito fuori bilancio; salvaguardia degli
equilibri di bilancio.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Chi è favorevole alzi la mano. 8 favorevoli. Astenuti? 3 astenuti
(Picenni Marco, Dadda Imerio e Cuter Mirko).
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OGGETTO N. 3 – ATTO DI INDIRIZZO PER L'APPLICAZIONE
DELL’ARTICOLO 31 LEGGE 23 DICEMBRE 1998 N. 448 E
SUCCESSIVE
MODIFICHE
ED
INTEGRAZIONI
PER
L’AFFRANCAZIONE DEL DIRITTO DI PROPRIETÀ NELL’AMBITO
DEI PIANI DI ZONA DENOMINATI VIA BRESCIA, VIA DE GASPERI,
VIA SPIRANO 1 E 2.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Passo la parola all’Assessore Legramanti.
Vice Sindaco LEGRAMANTI ROBERTO ANTONIO
Grazie signor Sindaco. L'
atto di indirizzo è da mesi che
l'
Amministrazione ne sta lavorando, in quanto a dicembre avevamo fatto già
la stessa operazione per l’ambito di Via Decaniana nel mese di dicembre
scorso, e abbiamo già in programma di esercitare tale operazione anche sugli
ambiti che sono in oggetto questa sera.
Il geometra Pinotti è da alcuni mesi che sta lavorando, eravamo quasi
pronti, poi per altri motivi non è riuscito a completarlo nei mesi scorsi, e
siamo arrivati oggi. Questa è anche un po’ la risposta all’ordine del giorno
presentato dai Consiglieri di minoranza, in quanto chiedevano che venisse
attuato questo atto di indirizzo, e questa sera siamo riusciti a proporlo.
Lascio la parola ora al geometra Pinotti, che illustrerà in modo più
dettagliato quanto si farà.
Geom. PINOTTI SIMONE
Grazie e buona sera a tutti. Il tema è quello della affrancazione del
diritto di proprietà nell’ambito dei diversi piani di zona del territorio di
Cologno al Serio. In realtà la prima delibera sul piano di zona di Via Ariosto,
o Via Decaniana che sia, è stata la prima che il Consiglio Comunale ha
assunto, e per noi, come ufficio, è stato il lavoro iniziale di applicazione di
una norma, che ha avuto nel corso degli anni diverse integrazioni e novità
apportate dal legislatore, ed era anche un caso specifico di applicazione di
questa norma, perché è l’unico piano di zona abbastanza recente, mentre
quelli che vediamo questa sera sono piani di zona attuati ormai da diversi
anni. Questo ha comportato la necessità, e qui mi ricollego a quella proposta
di Consiglio che è stata formulata dal Gruppo di minoranza, Progetto
Cologno, che trova applicazione nella delibera proposta, anche se non
esattamente nella forma che è stata richiesta, che è stata prospettata.
Il punto fondamentale è questo: la differenza sostanziale con il piano di
zona di Via Ariosto, nel quale si è utilizzata quella norma introdotta di recente
da un Decreto Legislativo del 2011, consente non solo evidentemente
l’affrancazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, cioè la
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trasformazione delle aree concesse nei piani di zona in diritto di superficie in
proprietà, ma anche la conseguente liberazione dei vincoli che derivano dalla
sottoscrizione di una nuova convenzione.
Questo perché? Perché le convenzioni del piano di zona di Via Ariosto
sono piuttosto recenti, ed hanno delle durate previste dalla convenzione di 30
anni, o 20, a seconda della specificità della convenzione; i 30 anni in realtà sul
diritto di proprietà sono stati di recente, con una norma del 2012, portati e
ridotti a 12, e questo ha fatto sì che in realtà i termini convenzionali per quasi
nessuna delle convenzioni del piano di zona fosse scaduto. Da qui la necessità
di introdurre anche quella norma che il Consiglio aveva applicato ed aveva
stabilito dei criteri, che erano quelli di riduzione dell’applicazione della Legge
448, e quindi di determinazione del corrispettivo per l’eliminazione dei
vincoli, che aveva applicato quel principio nel quale si decurtava del 5% del
valore che risultava da quella formula che ha indicato la norma per ogni
mancante al termine della conclusione della convenzione.
Nei casi che vedremo questa sera in realtà questo tema non si pone,
perché le convenzioni in diritto di proprietà sono tutte antecedenti la Legge
Ferrarini Botta, quindi la Legge 179/92, quindi non rientrano nella
applicazione della norma; mentre resta aperto il tema sulle aree concesse in
tutti questi piani di zona in diritto di superficie. Diritto di superficie vuol dire
consentire pertanto, attraverso l’applicazione dell’articolo 31, quindi o con un
metodo di calcolo, che poi magari vedremo nel dettaglio, anche se si tratta di
valori per ora ipotetici, che saranno poi demandati ovviamente all’ufficio,
perché ci sono delle variabili che andranno determinate di volta in volta, a
seconda del momento in cui si pone la necessità di determinarne il valore,
cioè per esempio gli indici Istat di adeguamento, il valore venale e
quant’altro.
Il caso è diverso, perché le convenzioni sono scadute, o meglio, le
convenzioni sono scadute nel momento in cui la trasformazione del diritto di
superficie in diritto di proprietà imporrebbe una nuova convenzione con
durata ventennale e, come dice la norma, per gli anni rimanenti rispetto alla
stipula della prima convenzione. Le prime convenzioni sono degli anni ’80,
quindi va da sè che non si pone l’obbligo di stipulare alcuna nuova
convenzione, perché il termine ventennale è già decorso per tutti i piani di
zona che vi illustrerò e che vi mostrerò questa sera.
Quindi cosa vuol dire questo? Vuol dire che, laddove sono stati
assegnati in diritto di proprietà, ovviamente non ci sono i vincoli, sono
decorsi per applicazione della norma, della 192, sia prima che post l'
entrata in
vigore della norma. Per il diritto di superficie, laddove i vincoli in realtà ci
sono, e sono ancora operanti, basta sostanzialmente l’affrancazione del diritto
di superficie in proprietà per fare in modo di eliminare i vincoli, perché
dall’applicazione di questa opportunità che il legislatore ha introdotto anni fa
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per consentire la liberalizzazione del mercato immobiliare, che era quello in
edilizia agevolata, convenzionata, che quindi aveva dei limiti, che non era
così appetibile dal mercato, perché poneva delle limitazioni sui prezzi di
vendita, sui requisiti soggettivi e quant’altro, tutta una serie di norme
introdotte dalla legislazione negli anni dal 1996 in poi, che ha consentito di
trasformare questi interventi in edilizia agevolata come edilizia libera, e
quindi di rendere più appetibile dal punto di vista mercatale i beni costruiti
all’interno dei piani di zona, e questo per favorire proprio il mercato.
Magari iniziamo a vedere di cosa stiamo parlando, e vediamo nello
specifico. Si tratta dell’applicazione dell’articolo 31 della Finanziaria del ’98,
la 448, per affrancazione diritto di proprietà nell’ambito dei pian di zona.
Quali?
Il primo piano di zona è di Via De Gasperi, Cooperativa La Madama,
che appunto è quello evidenziato. Qui sono diversi lotti, adesso io ne ho
tralasciato uno, e poi vi spiegherò il motivo; il primo che trovate indicato in
delibera in realtà è un altro, ma vi spiego dopo il motivo, lo abbiamo messo
per ultimo per una ragione specifica.
Questa è l’ipotesi di determinazione, che è indicativa dei valori che
verranno corrisposti, o potranno essere e dovranno essere corrisposti al
Comune per la trasformazione e l’affrancazione del diritto di superficie in
diritto di proprietà, nelle due ipotesi. Quali le due ipotesi? Di recente la
norma, in una recente modifica normativa, ha introdotto la possibilità di
abbattere di una percentuale, che il Consiglio Comunale dovrà stabilire, fino
alla misura del 50%, il valore venale dei beni, che viene determinato
attualmente, come se venisse ceduto oggi in proprietà, e quindi se ne calcola il
suo valore venale, che poi viene abbattuto del 40%. Questo importo, questa
somma che risulta, può essere ulteriormente abbattuta di una percentuale che
il Consiglio è chiamato a stabilire, e può arrivare fino al 50%.
La proposta di Consiglio Comunale propone in realtà già una
percentuale di abbattimento, e qui ve l’ho già indicata nelle due ipotesi: è lo
stesso calcolo, con risultati diversi, in funzione dell’applicazione della
percentuale che io ho proposto, che è pari al 20%, poi magari vedremo nel
dettaglio il perché è il 20%, all’incirca chiaramente, perché parliamo di piano
di zona nel quale (in genere per quasi tutti) c'
è stata una forte edificazione,
quindi l'
assegnazione aveva tantissima volumetria assegnata su poca
superficie, con un indice circa di più di tre metri cubi su metro quadro, per un
importo allora versato come diritto di superficie, valori sostanzialmente molto
bassi, e quindi abbattere oggi il valore attuale, ricordiamo che la norma (si è
applicata la norma nei modi più disparati) ha stabilito che il raffronto tra
quello che è stato corrisposto allora in diritto di superficie, più gli oneri di
urbanizzazione, ovvero se sono stati realizzati dalle cooperative, che viene
attualizzato con l’applicazione dell’indice Istat, dalla data di stipula dell’allora
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convenzione ad oggi, o al momento di calcolo, a tale importo va sottratto il
reale valore venale dell’immobile, che è già in realtà abbattuto di una
percentuale del 40%, quindi non più con l'
applicazione di una vecchia
disposizione normativa, che poi è stata dichiarata illegittima, c'
è stata tutta
una controversia sulla applicazione di questa norma, quindi si parla di reale
valore di mercato. Quindi abbattere ulteriormente ancora questo valore
vorrebbe dire favorire probabilmente troppo, chi già allora aveva usufruito di
prezzi di assegnazione molto, ma molto, ma molto bassi.
Io ho fatto anche una valutazione con altri Comuni, perché molti stanno
elaborando la possibilità di trasformazione del diritto di superficie in diritto di
proprietà, questo perché consente da un lato di liberalizzare il mercato, quindi
di favorire la compravendita degli alloggi realizzati all’interno dei piani di
zona; per contro, per il Comune, diventa chiaramente una forma di introito di
beni che in realtà, concessi in diritto di superficie novantanovennale, ma che,
affrancando in diritto di proprietà, può vedersi riconosciuta quella somma che
ripaga delle operazioni fatte allora, nelle quali il Comune acquisiva a regime
di esproprio sostanzialmente.
Questi sono i due metodi di calcolo. Qui abbiamo indicato i metri
quadri del lotto, che sono 11.000, ed i metri cubi edificati. Questa tabella è
stata elaborata e vale per tutte le tipologie, poi magari le vediamo tutte
velocemente.
E’ stato stabilito un valore di mercato di 110 euro al metro quadro. Qui
parliamo di appartamenti, quindi questo, in particolare, è un valore che può
cambiare. Io ho ipotizzato due importi in funzione della tipologia, ma proprio
per dare un’indicazione al Consiglio Comunale, non è detto che siano questi i
valori, perché saranno frutto di una attenta valutazione sul reale valore di
mercato degli immobili. Quindi questo determina un importo, l’importo viene
calcolato al 60%, c'
è l’ulteriore abbattimento, da questa parte l’ho messo, è il
20; nell’altro prospetto, più a destra, non c'
è, ed è pari allo 0%. Quindi sono le
due ipotesi con l'
applicazione di questa riduzione o meno.
Il valore corrisposto del valore di assegnazione più il costo
dell’urbanizzazione era di 81.753. La rivalutazione dell’indice Istat, in questo
caso da luglio 1982 a ottobre del 2014, che è l’ultimo dato disponibile,
determina un importo rivalutato di 280.000. Quindi, facendo la sottrazione dei
due importi, viene un valore di costo di trasformazione di 487.000 euro.
In questo caso gli appartamenti sono 36, e anche qui tra le variabili
abbiamo detto l'
aggiornamento Istat ed anche i millesimi, perché in realtà noi
abbiamo fatto una divisione per far capire quanto potrebbe incidere e quanto
potrebbe costare questa operazione per il privato, per il proprietario
dell’appartamento, in realtà l’abbiamo diviso per 36 appartamenti, ma non è
detto che i millesimi di proprietà siano esattamente quelli, perché mentre anni
fa queste operazioni si potevano fare solo se aderiva tutto il comparto, tutto il
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piano di zona, tutto l’immobile, oggi si può fare anche per millesimi di
proprietà, quindi potrebbe farlo un appartamento su 36, chiedere
l’affrancazione ed essere titolari di un diritto di proprietà sul suolo, sull’area,
una piccola percentuale in millesimo dell’area, e quindi evidentemente andrà
stabilito quando verranno forniti i millesimi di ciascun appartamento di chi
vorrà fare l’operazione di trasformazione. E’ chiaro che questa cosa sarà
proposta a tutti, ma ovviamente non è detto che tutti aderiscano.
Quindi l’importo che risulta è, per l'
appartamento, ma con le dovute
cauzioni e con le dovute cautele, di 13.000 euro con l'
abbattimento, ovvero di
18.800 appartamento ad appartamento senza l'
abbattimento. Questo vale per
questa tipologia, questo piano di zona, che è quello della Madama di Via De
Gasperi. Se ben ricordo è il valore più alto; gli altri sono un po’ diversi, sono
molto più contenuti. Questo parte da metri cubi 14.000, sul quale era stato
dato un valore di assegnazione, compreso il costo di urbanizzazione di 81.000
euro, quindi capite bene che è un valore molto basso al metro cubo, per cui va
affrontato al valore venale di oggi, seppure abbattuto e seppur ulteriormente
abbattuto di un’altra percentuale, resta un importo significativo.
Il secondo piano di zona è quello di Via Spirano, la Cooperativa La
Rocca. Qui ci sono delle villette, degli appartamenti e dei negozi che sono
stati realizzati all’interno del piano di zona. Anche qui il calcolo è lo stesso, la
tabella è la medesima, i valori sono leggermente diversi. Queste sono villette.
Sulle villette i metri quadri del lotto sono 16.030, con metri cubi 9.909, quindi
molto più basso l’indice. Il valore al metro cubo io ho indicato 130 euro, e
prendetelo per quello che vale oggi per elaborare un’ipotesi di calcolo, ma
non è detto che sia quello. Anche qui lo stesso discorso: ovviamente
l’aggiornamento Istat varia in funzione del momento in cui uno chiede
l’affrancazione, idem i millesimi di proprietà, idem il valore venale. Ovvio
che sono tutti valori che potrebbero cambiare. Quindi un valore di 1.200.000,
poi abbattuto. Anche qui c'
è l’ipotesi con abbattimento del 20%, ovvero senza
abbattimento. Il valore venale ulteriormente abbattuto, tengo buono quello
ipotizzando questo abbattimento del 20%; dall’altra parte trovate quello puro.
Viene 618.000, il valore di assegnazione era 105.000, tra assegnazione e
urbanizzazione, li la rivalutazione è ottobre 1982 - ottobre 2014, il parametro
di valutazione è questo, 3,200; l’importo rivalutato è 305, la differenza è
273.000. Qui sono 26 villette, il costo medio è di 10.000 euro per la
trasformazione.
Qui sono partito da un valore più alto, perché si ipotizza la
realizzazione di villette, non appartamenti, e quindi può avere un valore più
alto sul mercato per il bene, e quindi si arriva, qui sostanzialmente meno, per
esempio, perché sono molto differenti i parametri iniziali di assegnazione.
Quindi in questo caso 10.000, ovvero 16.000 senza abbattimento.
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Qui è lo stesso pian di zona. Questo è per l’edificio C, che sono
appartamenti invece, infatti i metri cubi edificati sono 5.800, il valore venale è
sceso a 110, perché si parla di appartamenti, e dà dei parametri diversi.
Qui c'
è un’altra particolarità, che sarà oggetto di ulteriore approfondita
valutazione, cosa che in questo caso no siamo riusciti a dettagliare
specificatamente. Tenete conto che il Consiglio è chiamato ad indicare il
metodo di applicazione, che è quello della norma, ovvero la percentuale di
abbattimento. Sulla metodologia di calcolo, la determinazione al valore
venale, la competenza resterà all’ufficio, il quale determinerà di volta in volta,
in funzione delle specificità. E’ chiaro che se passano cinque anni, il valore
venale non potrà essere quello di oggi, quello attuale.
Qui c'
è una particolarità, che è sui negozi, che però secondo me andrà
valutata a sè; è un’ipotesi un po’ atipica che nel piano di zona, in questo,
siano stati realizzati dei negozi, che sono quelli che trovate su Via Spirano,
quelli al piano terra. Quindi qui il calcolo è un po’ da prendere con le pinze,
perché per gli appartamenti il risultato finale è di 5.000 euro, sarebbero 7.000
per i negozi, ma è chiaro che forse il negozio merita una valutazione a parte,
perché può avere un valore leggermente diverso, ovviamente; io ho assegnato
un valore x di 110. Abbiamo applicato un corrispettivo come era stato fatto
nel piano di zona rispetto ai negozi, che erano stati calcolati 1,5 volte, però
secondo me è bene che andrà valutato al momento della trasformazione nel
dettaglio, ammesso che qualcuno poi vorrà trasformare anche il negozio ed
affrancarlo in diritto di proprietà.
Quindi le due ipotesi sono queste che trovate: per gli appartamenti
5.000, con una decurtazione del 20%, ovvero 8.000; negozi da 7.000 a 13.000
senza decurtazione.
Altro ambito è il pian di zona di Via Spirano 2, che sono diverse
cooperative. Qui sono diversi lotti, poi li vediamo magari nel dettaglio. Sono
lotto 1, era ........ Serafino, ma era tutto in diritto di proprietà, quindi non è
oggetto della proposta al Consiglio; il lotto 2 A è la Rocca; 2 B la Rocca. Qui
ci sono i dati delle convenzioni, i dati dell’ATO, quindi 88 e 90 i due lotti
della Rocca, le superfici e i metri cubi assegnati. Poi ci sono due lotti
assegnati alla Madama, del ‘89 e del ‘85, sono 2.500 e 1.960 metri, i metri
cubi sono segnati e sono 7.900 e 5.900; il lotto 5 A alla Cooperativa Di
Vittorio del ’85, 1.300 i metri e 1.980 metri cubi. Il 5 B è ancora la Rocca, è
del ‘85 anche questo, quindi 4.500 metri quadri, 6.600.
Come vedete, il più recente credo sia del ’90, quindi i vent’anni che
dicevo prima per ristipulare convenzioni, Bucalossi, sono ormai decorsi,
quindi non si applica nessuna convenzione. Vuol dire che, non applicando
nessuna convenzione, quindi trasformando da diritto in superficie in diritto di
proprietà, decadono anche i vincoli sulla determinazione del prezzo massimo
di cessione. ovvero di locazione.
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L’ultimo, il lotto 5 C, Lavoratori Bassa Bergamasca, che è del ’86, e
sono 1.250 metri quadri e 1.650 metri cubi assegnati. Anche qui il calcolo è lo
stesso.
Questo è il lotto 2 A, che è della Rocca, la tipologia sono villette,
quindi ho applicato anche qui 130 euro al metro cubo. La tabella è la
medesima, quindi trovate il valore abbattuto del 20%, e qui no, 247.000 euro;
il valore corrisposto con il costo dell’urbanizzazione; l'
adeguamento Istat, in
questo caso da maggio 1088 a ottobre 2014, che è l’ultimo dato disponibile,
quindi il parametro di valutazione; l’importo pagato rivalutato. La differenza
di trasformazione è questa. In questo caso le villette sono sette, ed il costo
medio è di 8.800, ovvero 17.000 senza l'
abbattimento del 20%.
Qui la differenza sembra notevole, ma in realtà, giusto per precisare il
metodo di calcolo, l'
abbattimento del 20% si applica al valore venale, e non al
risultato finale, quindi sembra più del doppio, quindi verrebbe da chiedersi
come mai, ma è corretto così, perché abbattere del 20% questo 308.000 vuol
dire portarlo a 247, a cui decurto 184, ovvero è 308, quindi sono circa
100.000 euro in meno che, decurtato il valore di rivalutazione del diritto di
superficie, crea questa notevole variazione di importo. Quindi con
l'
applicazione dell’abbattimento sono 8.800 euro, ovvero 17.000. E questo è
per il lotto 2 A.
Il 2 B è la Rocca, sono sempre villette, stesso concetto, peraltro mi pare
sia addirittura uguale questo; sono 247.000 euro, sempre 130 euro al metro
cubo. Qui c'
è il valore di assegnazione. L'
adeguamento in questo caso Istat è
da aprile 1990 a ottobre 2014, che è sempre l’ultimo dato; il valore rivalutato;
il costo di trasformazione 82.000. Le villette sono sette, sono 11.000 con
decurtazione del 20%, ovvero 20.000 euro.
Il 3 è la cooperativa La Madama, e qui sono appartamenti. Il valore è
110 al metro cubo, l’abbattimento è questo, il valore finale abbattuto, con
anche il 20%, è 418; il valore di assegnazione è questo; l’adeguamento Istat è
febbraio 1989 - ottobre 2014, rivalutato è 351, la differenza è 66.000. Gli
appartamenti sono 24, il costo medio è di 2.700 euro, ovvero senza riduzione
del 20% 7.100. Quindi con 2.700 euro si trasforma l'
appartamento da diritto
di superficie in diritto di proprietà.
Il 4 è La Madama, anche questo è molto basso, uno dei più bassi, forse
il più basso, credo, e ovviamente dipende dall’applicazione dei parametri. Il
valore è lo stesso, il valore corrisposto probabilmente era più alto, e quindi la
differenza è solo di 21.000 euro nell’ipotesi di abbattimento del 20%, quindi
sono 18 appartamenti con 1.170 euro, ovvero 5.500 se non c'
è nessun
abbattimento è possibile trasformare. Anche qui gli appartamenti sono 18,
quindi anche qui le variabili sono il valore venale, l'
adeguamento Istat ed i
millesimi.
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Il 5 A è la Cooperativa Di Vittorio, ovviamente il calcolo è lo stesso, il
risultato è su sei villette 4.300 euro con abbattimento del 20%, ovvero 9.490
senza abbattimento.
Il 5 B, La Rocca, il risultato finale sono 18 villette, 4.800 euro con
abbattimento, ovvero 10.500 senza abbattimento.
Il 5 C, Cooperativa Lavoratori Bassa Bergamasca, anche qui sono
villette, sono cinque, il risultato finale è 4.992, contro i 10.000. Sono valori
ovviamente che possono variare, è per dare un’indicazione.
Questo è il primo, che è la Cooperativa Mazzini, che ho lasciato per
ultimo perché ci sono alcune valutazioni che abbiamo fatto, ed in particolare
la convenzione è del ‘80, ed era uno dei primi piani di zona che veniva fatto.
Ricordo che la Legge 865 prevedeva nell’applicazione dei PEEP, o piani di
zona, l'
assegnazione di parte in diritto di superficie, parte in diritto di
proprietà. Nel caso specifico su questo piano di zona cosa hanno fatto? Hanno
assegnato parte in diritto di proprietà, che è dove è stato edificato, e la parte in
diritto di superficie è l’area verde. In realtà è un po’ anomalo, perché non ci
hanno costruito nulla in realtà il diritto di superficie, cioè in realtà ha delle
porzioni in diritto di superficie, ma è la pura area verde interna. Sarà
comunque oggetto di approfondimento in merito al valore delle aree
eventualmente da affrancare, che però sono solo aree verdi, quindi, siccome il
fabbricato è costruito in realtà su aree cedute in diritto di proprietà, non esiste
una porzione di fabbricato all’interno della Cooperativa Mazzini di Via
Brescia e Via De Gasperi, che è realizzata su suolo in diritto di superficie, ma
è la pura area verde. Potrà essere fatto con lo stesso principio, adesso non ho
elaborato neanche la tabella, perché mi sembra molto, ma molto improbabile
che qualcuno va là a comprarsi il pezzo di vetro, che probabilmente non ha
neanche nessun interesse.
Questo è il riepilogo finale, quindi il lotto 1 l’abbiamo lasciato proprio
in bianco. Il secondo piano di zona è la Madama, che è quello sicuramente più
alto, che va dai 13 ai 18, a seconda dell’abbattimento. Poi c'
è la Rocca, che ha
tutte queste tipologie di villette, negozi e tutta quella porzione di Via Spirano,
dove cambiano i valori, quindi va dai 10.000, 5.000, 7.000, 11.000, e parlo
sempre dalla parte con abbattuto il 20%. Poi c'
è il comparto n. 4, che ha tutti
quei lotti che abbiamo appena visto, che va dai 1.100 metri quadri della
Madama, che sono appartamenti del ’85, agli 11.000 per le villette del lotto B,
che è la Rocca, che è del 1990.
Sostanzialmente questo è il quadro della situazione.
Ricordo, appunto, che il Consiglio è chiamato ad indicare la
percentuale di abbattimento che la legge riconosce debba essere fatto dal
Consiglio Comunale, la misura massima è il 50; io ho fatto questa proposta di
20, perché, anche rispetto ad altri Comuni che stanno operando sulla
trasformazione, mi pareva più in linea con i reali valori di mercato, senza
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andare a decurtare troppo, quindi lascio che sia il Consiglio poi a stabilire la
percentuale.
Altre indicazioni particolari al momento non mi vengono. Ho già
spiegato che non verrà sottoscritta alcuna convenzione, perché sono
comunque decorsi i vent’anni dalla prima, la più recente era del 1990, quindi
ovviamente sono già decorsi; in tal modo si liberano anche i vincoli, che
invece nel piano di zona di Via Ariosto, che era stata la precedente delibera,
ed è per quello che l’avevamo fatta da sola, alcune convenzioni sono ancora
decaduti i vincoli assegnati, e quindi lì si c'
era la possibilità di eliminazione
dei vincoli, quindi l’avevamo trattata sé. Per questi piani di zona ha richiesto
un po’ più di tempo, perché abbiamo dovuto andare a riprendere tutte le
vecchie convenzioni, quindi anche abbastanza vecchie, quindi abbiamo
dovuto studiarli tutti nel dettaglio per capire se si erano tutti allineati su uno
stesso principio, o se qualcuno doveva essere elaborato in maniera diversa,
come Via Decaniana sostanzialmente.
Visto che tutti più o meno erano di quegli anni, e quindi si poteva
applicare una linea di principio generale, la proposta è stata elaborata, e poi
elaborata in questi termini e mandata al Consiglio Comunale.
Io ho finito, se ci sono domande sono a disposizione.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Grazie geometra. Ci sono interventi in proposito? Consigliere
Zampoleri, prego.
Cons. ZAMPOLERI ROBERTO FRANCESCO
Buona sera. Innanzitutto una domanda al funzionario: questi quattro
piani di zona sono gli unici rimasti sul territorio comunale che prevedono
degli appartamenti concessi in diritto di superficie con convenzione
ultraventennale, o ce ne sono altri?
Geom. PINOTTI SIMONE
Potrebbero essercene altri, che può essere che ci siano sfuggiti. Adesso
io non conosco... purtroppo è stato un lavoro anche complesso, perché in
ufficio non c'
è nessuno che ha la memoria storica, in realtà siamo tutti
abbastanza giovani.
C'
è probabilmente ancora qualche intervento. Può essere che ci siano
anche, per esempio, convenzioni Bucalossi; su questo mi riservo di verificare,
perché è ovvio che se ce ne sono altre... In questo caso, per esempio, proprio
il fatto che è diverso da Via Decaniana, preferisco valutarli di volta in volta, e
piuttosto cercare di recuperare, per esempio nell’ultima operazione che
potremmo fare sarebbe sulle vecchie convenzioni Bucalossi che sono state
fatte, perché ce ne sono di interventi fatti con la convenzione Bucalossi, che è
11
una sorta di edilizia convenzionata sostanzialmente, a scomputo degli oneri,
piuttosto che del costo di costruzione, per cui la norma si applica sulla
liberazione dei vincoli di determinazione al prezzo massimo di vendita, vorrei
analizzarli nel dettaglio e poi proporli al Consiglio Comunale dopo averli
inquadrati nel dettaglio tutti, dopo averli analizzati nello specifico, senza
indicarli tutti genericamente, senza sapere magari le loro specificità e
caratteristiche contenute nella convenzione.
E’ possibile che ce ne siano ancora, sì. Noi qui abbiamo cercato di
raggruppare i più grossi, quelli un po’ più recenti, o dove ci sono state
richieste da parte di qualche cittadino, che per determinate ragioni, in primis
le banche che fanno difficoltà, per esempio, a fare mutui, anzi, non fanno
mutui sul diritto superficiario, e quindi abbiamo pensato, come era stato per il
piano di zona di Via Ariosto, di cominciare a liberalizzare per step.
Guardandoci in giro nella fase istruttoria, abbiamo visto, per esempio,
anche il Comune di Bergamo, che ovviamente ne ha molti di più, che ha
costituito una sorta di staff, che sta lavorando da anni su quella cosa qua,
quindi di volta in volta analizza i vari piani di zona, o PEEP. Quindi abbiamo
cercato di raggruppare questi, che sono tutti più o meno nella stessa zona, Via
Spirano, lì ci sono tanti lotti tutti insieme, visto che erano tutti molto simili,
abbiamo preferito questi riuscire a raggrupparli e mandarli avanti, in modo
che se c'
è richiesta da parte di qualche cittadino, e qualcuno era venuto a
chiedere, in modo da riuscire a cominciare a liberalizzare un po’ il mercato
anche degli immobili in questi piani di zona.
Se ce ne sono, e presumo ce ne siano ancora, che poi siano
effettivamente PDZ, o PEEP, o edilizia convenzionata con le convenzioni
Bucalossi, quelli magari sono ancora più difficili da trovare, perché bisogna
esattamente ricordarsi magari l’intervento e quant’altro, però faremo anche
questo lavoro di ricognizione ulteriore, in modo da riuscire, nell’arco magari
di qualche mese, a scandagliarli tutti e a consentire a tutti la liberazione dei
vincoli. E’ chiaro che è più facile quando è il cittadino che viene e ti indica
l’intervento, allora è più facile anche per noi ricostruire, chiaramente, ma
proprio perché non c'
è all’interno dell’ufficio una memoria storica da anni che
magari si ricorda i diversi interventi. Anche le pratiche, per come sono
archiviate, sono un po’ difficili da recuperare, quindi abbiamo cercato di
elaborarlo su questi piani che conoscevamo un po’ più da vicino.
Se ce ne saranno altri, saranno portati all’attenzione del Consiglio
Comunale.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Altri interventi? Consigliere Zampoleri.
12
Cons. ZAMPOLERI ROBERTO FRANCESCO
Premetto che la materia è precipuamente tecnica, e quindi
necessariamente anche un po’ noiosa, di conseguenza non mi addentrerò
assolutamente in considerazioni di natura tecnica, perché altrimenti staremo
qui a parlare del sesso degli angeli per due ore, e non risolveremmo nulla.
Quello che mi interesse, invece, è concentrarmi un attimo su quelli che
sono i due aspetti politici della proposta deliberativa. Il primo riguarda la
scelta di venire incontro a delle esigenze di mercato, sfruttando delle
opportunità di legge, e quindi da un lato liberalizzare i vincoli, come abbiamo
fatto nella delibera di circa un anno fa, e dall’altra ovviamente trasformare il
diritto di superficie in diritto di proprietà, per rendere il mercato più dinamico.
Il concetto è questo.
Da questo punto di vista prendo atto del fatto - e da qui discende un po’
la considerazione legata alla domanda che ho fatto - che con questa proposta
deliberativa si viene anche un po’ incontro alla nostra proposta di ordine del
giorno, con la quale chiedevamo di concentrare il più possibile dei casi simili
sostanzialmente, per evitare da un lato di ritornare tutte le volte in Consiglio
Comunale con delle questioni, che poi diventano più o meno sempre le stesse,
diventa anche un po’ noioso e pleonastico, dall’altro per facilitare quelle che
sono le compravendite immobiliari, perché nel caso specifico - e mi riferisco
per esempio al piano di zona della Madama - noi siamo stati sollecitati nel
proporre questo ordine del giorno consiliare proprio da alcuni privati cittadini
che era da tempo che avevano chiesto all’Amministrazione Comunale di
deliberare in tal senso, e non avevano ancora ottenuto risposta. Quindi la
nostra intenzione era quella di favorire l'
indicazione di una strategia univoca,
quanto meno per quegli ambiti che rispondevano a delle esigenze comuni, per
rendere il mercato più dinamico, e facilitare anche le compravendite in un
momento di crisi non solo edilizia, ma assolutamente economica diffusa.
Quindi prendiamo atto di questa scelta, e da un lato comprendo anche
la difficoltà nell’elaborare una proposta seria e dettagliata come questa in
poco tempo, dall’altro comprendo anche le ragioni di chi, dalla parte privata,
si è venuto a trovare in una situazione di stagnazione, proprio a causa di
questo mancato passaggio comunale. Prendo con estremo piacere il fatto che
si sia andati in questa direzione, che è poi la direzione da noi prospettata.
Il secondo aspetto, che poi si lega ancora al primo aspetto, riguarda la
seconda scelta politica che siamo chiamati a compiere con questo atto
deliberativo, che è quella dell’individuazione della percentuale di
abbattimento del valore economico di stima; valore economico di stima che
risponderà a delle esigenze normative, piuttosto che dalla capacità tecnica di
individuare il più corretto valore di mercato, che poi parte un po’ tutto da lì
sostanzialmente il gap economico individuato; percentuale di abbattimento
13
che è proposta in questo caso nel 20%, ma che dal nostro punto di vista
potrebbe essere rivista al rialzo.
Riteniamo che possa essere rivista al rialzo per due motivi: il primo
motivo è quello per cui se le stime prospettate indicativamente, perché sono
calcoli indicativi, questa sera rispondono alla realtà, sono stime che sono
abbastanza alte da un punto di vista economico, stime che difficilmente
potrebbero invogliare il proprietario di un immobile a fare la richiesta di
affrancamento del diritto di superficie in diritto di proprietà, proprio perché i
valori economici, visto il momento particolare, eccetera, eccetera, sono
elevati, di conseguenza con valori di questo tipo si cerca di venire incontro a
delle esigenze specifiche legate a delle compravendite immobiliari già
soggette a contrattazione economica, a compravendita immobiliare.
Da questo punto di vista una stima eccessiva di questi valori
immobiliari potrebbe da un lato impedire o limitare la possibilità di introiti da
parte del Comune, cioè vale a dire se io propongo un prodotto ad un prezzo
alto, in un mercato già fortemente danneggiato dalla crisi, è evidente che
nessuno avrebbe interesse poi a proporre o ad aderire a questa proposta.
Quindi se da un lato l'
abbattimento ulteriore del prezzo potrebbe sembrare
controproducente da un punto di vista economico di bilancio, dall’altro invece
potrebbe diventare stimolante per chi,, titolare, concessionario di un immobile
in diritto di superficie, si vedrebbe quasi stimolato, per una questione
ereditaria, per una questione di varia natura, ad aderire all’iniziativa.
Dall’altra parte, invece, e questo è un po’ il motivo per cui anche in
altre situazioni altre Amministrazioni hanno optato per percentuali di
abbattimento più alte, ovviamente percentuali di abbattimento che sono un
po’ anche da valutare in funzione ai valori di mercato, e al valore di
acquisizione dell’area legato all’epoca, quindi sono molto variabili. In linea di
massima questo abbattimento viene utilizzato sostanzialmente per riportare
questi valori di mercato in una quota mediamente inferiore ai 10.000 euro, in
media si va dai 2.000 euro del Comune di Seriate agli 8.000-9.000 euro di
altri Comuni dell’hinterland milanese.
Intervento fuori microfono non udibile.
Cons. ZAMPOLERI ROBERTO FRANCESCO
Non ho valutato Romano, e dipende un po’ dalle situazioni. In ogni
caso la verifica che ho fatto io è legata ai casi che ho analizzato.
Evidentemente se Romano ha fatto una scelta di questo tipo, mi aspetto
dall’altra parte che nessuno abbia diritto, quindi è un po’ alla fine
controproducente, mi sembra un po’ un eccesso.
Detto questo, per riportare i valori dentro una soglia accettabile, che
potrebbe davvero anche favorire una ripartenza del mercato immobiliare di
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bassa gamma, perché non dimentichiamo che se oggi concediamo delle
“agevolazioni”, sono agevolazione che non producono rendita, come invece
avrebbero potuto proporre dentro il mercato immobiliare degli anni ‘90, ma
sono agevolazioni che alla fine vanno a favorire la compravendita
immobiliare, perché vanno ad abbattere il costo di vendita, e sicuramente non
sono soldi che si tiene in tasca il venditore, ma sono soldi che il venditore di
fatto potrebbe utilizzare come sconto per l’acquirente, proprio per rendere il
mercato più appetibile, più dinamico, eccetera.
Quindi, in funzione di queste due considerazioni, la proposta che noi
facciamo, senza arrivare all’applicazione dell’abbattimento massimo del 50%,
potrebbe essere una proposta che vada ad un abbattimento dal 30% al 40%,
che lascerebbe probabilmente i valori dentro un certo range e garantirebbe
comunque un introito maggiore all’Amministrazione, proprio in funzione
della possibile o probabile maggiore adesione dei privati a questa iniziativa.
Detto questo, come Gruppo di minoranza non abbiamo nulla da
eccepire, come non avevamo nulla da eccepire con la precedente proposta, se
non per il fatto che avevamo chiesto che fosse estesa al maggior numero di
ambiti possibili, e questo mi sembra che sia stato fatto, quindi se vogliamo
decidere la percentuale, noi proporremmo un 30%, che sarebbe una sorta di
azione significativa. Grazie.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Prego Assessore Legramanti.
Vice Sindaco LEGRAMANTI ROBERTO ANTONIO
Innanzitutto mi sembra doveroso ringraziare l'
ufficio per il lavoro
svolto, perché è mesi che sto sollecitando questo lavoro, in quanto la prima
richiesta, che non è proprio una richiesta, ma è stata solo una richiesta più che
altro sapere quanto avrebbe pagato per optare l’acquisizione del diritto di
proprietà.
Dopodichè ad oggi abbiamo due richieste effettive, una urgente, perché
so che scade l'
atto preliminare a fine mese. Il problema è sorto tutto perché le
banche da un anno a questa parte hanno bloccato i mutui a chi acquisisce case
in diritto di superficie, e quindi chi stava acquistando questa casa si è
bloccato. Abbiamo optato per fare tutte le aree presenti sul territorio, per lo
meno quelle che conosciamo, e quindi l'
ufficio si è speso molto bene, ha
lavorato parecchio per reperire tutta la documentazione, perché è una
documentazione abbastanza vecchia, e quindi negli archivi era un po’
introvabile. Quindi ringrazio l'
ufficio per il lavoro svolto.
Dal nostro punto di vista, anche noi eravamo per l’idea di proporre il
30%, perché, come giustamente anticipato da lei, il momento è un po’ critico,
e quindi, per invogliare qualcuno ad optare per il diritto di proprietà, bisogna
15
dare anche un prezzo agevolato. Quindi credo che il 30%, se siamo tutti
d’accordo, sia abbastanza proponibile.
Tengo ad informare che il Consigliere Cavalleri è assente, perché lui è
interessato, quindi non sapeva che non poteva partecipare, quindi è assente.
Lo comunico al Segretario Comunale.
Va bene al 30%, quindi.
Intervento fuori microfono non udibile.
Seg. Gen. Dott. FORTUNATO VITTORIO
Che cosa dice il Consiglio di Stato? Se un Consigliere Comunale è
interessato, non può partecipare né alla discussione, né alla votazione. Io
chiaramente non sapevo nulla.
Se ci fosse qualche altro Consigliere che nella fattispecie si trova in un
potenziale conflitto di interessi rispetto alla proposta, non può partecipare,
pena la annullabilità dell’atto deliberativo, ve lo dico subito.
Intervento fuori microfono non udibile.
Seg. Gen. Dott. FORTUNATO VITTORIO
Quarto grado.
Intervento fuori microfono non udibile.
Seg. Gen. Dott. FORTUNATO VITTORIO
Vi leggo esattamente cosa dice la norma. Articolo 78, comma 2, del
Testo Unico Enti Locali: “Gli amministratori devono astenersi dal prendere
parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o
di loro parenti o affini sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si
applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani
urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta
fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'
Amministrazione
o di parenti o affini fino al quarto grado”. Questa è la norma.
Intervento fuori microfono non udibile.
Seg. Gen. Dott. FORTUNATO VITTORIO
Uno zio rientra nella fattispecie, quindi come tale il Consigliere.....
Intervento fuori microfono non udibile.
16
Seg. Gen. Dott. FORTUNATO VITTORIO
Io non faccio l’Ispettore, però siete voi che dovete.... Io non lo so.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Ci sono altri interventi? Consigliere Cuter, prego.
Cons. CUTER MIRKO
Sono più delle richieste per informazione. Non abbiamo tutti i lotti,
tutte le situazioni presenti: in questo caso, se ce ne fossero delle altre, quando
le ritroviamo? O non le ritroveremo più?
Intervento fuori microfono non udibile.
Cons. CUTER MIRKO
Ma se ci fossero, quando emergerebbero? Se non le troviamo noi.
Geom. PINOTTI SIMONE
La nostra idea è di proseguire nell’attività, cioè non che con questi
cinque piani di zona si esaurisce il lavoro dell’ufficio. E’ chiaro che l’idea è di
proseguire. Abbiamo proseguito con questi perché, laddove erano arrivate
delle richieste, sono stati quelli più.
Io piani di zona sinceramente non me li ricordo, però bisogna
recuperare i vecchi Piani Regolatori, andare a fare una sorta di verifica in
archivio e controllare se li abbiamo scandagliati tutti. Secondo me, per quello
che risultava a noi in ufficio, dovrebbero essere quasi tutti, a parte forse uno o
due, perché erano difficili da reperire le convenzioni.
Ci sono altri interventi che potrebbero, non magari rispetto alla
questione dell’affrancazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, ma
sulla liberazione di vincoli, che poi è un’ipotesi, è stata introdotta di recente
nella stessa norma con modifiche del 2011, ma sempre nello stesso articolato
normativo, di liberazione dei vincoli, che sono quelle su interventi di edilizia
convenzionata.
Cons. CUTER MIRKO
Può essere che fra vent’anni qualcuno deve vendere l'
appartamento
proprio, ed esce che c'
è un vincolo e dice “oh 70 anni fa era successo”? Può
esserci qualche problema per il cittadino?
Geom. PINOTTI SIMONE
Sui piani di zona secondo me il rischio è relativo, perché se c'
è il piano
di zona lo si trova, è stato approvato dal Consiglio Comunale, quindi c'
è un
passaggio in Consiglio Comunale.
17
Il rischio può esserci ed è più difficile da individuare sull’edilizia
convenzionata, perché arriva l’impresa di turno che magari vuole costruire in
edilizia convenzionata, farà una convenzione, che si chiama la convenzione
tipo, che è quella della Legge Bucalossi, poi tradotta nel DPR, e convenziona
con il Comune, per esempio scomputo parziale degli oneri se si impegna a
realizzare alloggi ad un prezzo convenzionato. Quello, che non richiede un
passaggio in Consiglio Comunale, perché non è un piano di zona, non è un
piano attuativo, diventa un po’ più difficile, ma è anche vero che quelle
convenzioni decadono con il termine ventennale, quindi non potrà succedere
tra 50 anni.
Io sono qui da 11 anni e non ho mai fatto interventi di quel tipo lì,
quindi se ci sono, sono della fine degli anni ’90. Potrebbero succederne due o
tre, però tra qualche anno sono scadute anche quelle. Ovvio che se le
troviamo verranno individuate, e anche per quelle si introdurrà la possibilità
di liberare i vincoli sulla vendita. Su quelli è minore il problema, perché si
esaurisce con il termine ventennale.
Sul diritto di superficie, nei piani di zona, potrebbe succedere, ma credo
che con un’ulteriore valutazione e approfondimento da parte dell’ufficio i
piani di zona verranno analizzati tutti, alla fine se ce è ancora uno o due che
ad oggi ci è sfuggito....
Intervento fuori microfono non udibile.
Geom. PINOTTI SIMONE
No, attenzione, però sull’abbattimento si parla del diritto di superficie,
quindi è piano di zona. Io parlo di edilizia convenzionata, che è una cosa
diversa, è diversa rispetto all’affrancazione del diritto di superficie. lì non c'
è
diritto di superficie, ed uno compra e si impegna a realizzare alloggi ad un
prezzo convenzionato, ma perché ha usufruito di sconti da parte del Comune
sugli oneri o sul costo di costruzione, che è diverso, e quindi si impegna, e
sottoscrive una convenzione, che ha una durata ventennale; prima trenta, poi
comunque per legge è modificata a vent’anni, quindi si esaurirò nel giro di
qualche anno, dovessero esserci, e non riuscissimo a trovarli. Io non me ne
ricordo di recenti. Sono 12 anni che sono qui, forse anche di più, 13.
Sul piano di zona, secondo me, se c'
è, lo troviamo, e lo portiamo in
Consiglio Comunale, e sistemiamo anche quello, applicando lo stesso
parametro, lo stesso principio. Quello contiamo di farlo nel giro di pochi
mesi, se ce ne sono altri.
Cons. CUTER MIRKO
Un’altra domanda è: c'
è un termine entro cui i cittadini devono
esercitare questo diritto, o rimane per vent’anni, quando vogliono lo fanno?
18
......... registrazione interrotta .....
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Ci sono altri interventi, oppure passiamo alla votazione? Chi è
favorevole con la proposta del 30% come abbattimento alzi la mano. 6
favorevoli. Contrari? Nessuno. Astenuti? 1 astenuto (Cuter).
Immediata eseguibilità. Chi è favorevole? 6 favorevoli. Contrari?
Nessuno. Astenuti? 1 astenuto. (Cuter).
Ringraziamo il geometra Pinotti per la sua illustrazione e per le sue
risposte.
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OGGETTO N. 4 – INTERROGAZIONE DEI CONSIGLIERI
COMUNALI SIGG. DRAGO CHIARA, ZAMBELLI CHIARA E
ZAMPOLERI ROBERTO AI SENSI DELL’ART. 24, COMMI 2, 3 E 4,
DEL R.C.C. AVENTE COME OGGETTO: “SICUREZZA S.P.
CREMASCA EX S.S. N. 591”.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Prego uno dei Consigliere di proporre la loro interrogazione.
Consigliere Zampoleri, prego.
Cons. ZAMPOLERI ROBERTO FRANCESCO
In questo caso la nostra interrogazione è stata motivata da una
sollecitazione che ci è pervenuta da un cittadino, inerente proprio la questione
della sicurezza lungo il tratto dell’ex Strada Statale 591, che dalla rotonda del
Conad, ma oserei dire più in generale dal semaforo di Moringhello, porta fin
verso Morengo, e il problema che era stato riscontrato era dovuto proprio
all’eccessiva velocità di circolazione che su questo tratto si rileva, con
conseguente pericolo per chi, residente nei quartieri attigui, si dovesse poi
immettere sull’ex Strada Statale stessa, visto che gli incroci sono comunque a
T e a raso.
La seconda problematica, oltre alla questione legata alla velocità, con
tutte le problematiche ad essa conseguente, vi era proprio la questione della
circolazione ciclopedonale, e in particolare la circolazione ciclopedonale
legata al’'
attraversamento dell’ex statale stessa nel tratto precedente la
rotatoria in direzione sud, considerando il fatto che, per i residenti della parte
sud ovest del paese, accedere ad un luogo attrattivo come il Conad diventava
complicato e difficoltoso, vista l’assenza di un passaggio pedonale sicuro. Il
primo passaggio pedonale in tutta sicurezza era quello del semaforo a
Moringhello. Ce ne sono altri, però sono comunque passaggi pedonali a raso
senza nessun tipo di segnalazione, né isole centrali, né semafori di
segnalazione, né nient’altro.
Abbiamo preso atto di questa istanza. abbiamo rilevato nostro malgrado
che purtroppo era un’istanza che era già stata avanzata da tempo presso
l’Amministrazione Comunale ed era un’istanza, ovviamente motivata da tutta
una serie di problematiche che da sempre si riscontrano lungo quel tratto di
strada, aveva ricevuto delle risposte controverse, che avevano da un lato
allarmato parte dei residenti rispetto alla volontà dell’Amministrazione, più
che di intervenire, di comprendere l’esistenza di un problema; dal altro dal
fatto che, più il tempo passava, più le condizioni di rischio aumentavano
anche in funzione dell’ammaloramento del nastro asfaltato, che nell’ultimo
tratto però è stato recentemente sistemato.
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In funzione di questo, ci siamo sentiti in dovere ovviamente da un lato
di acquisire le informazioni di base e di capire innanzitutto per quali motivi
l’Amministrazione non era intervenuta tempestivamente nell’individuazione
di una soluzione, ma anche solo nel tentativo di dare una risposta ai cittadini
e, nel caso in cui invece avesse deciso di individuare delle soluzioni possibili,
quali sono queste soluzioni che sono state individuate.
Premetto e concludo che ho visto recentemente all’Albo che è stata
pubblicata una delibera con la quale è stato approvato il progetto per la
realizzazione di un semaforo pedonale lungo l’ex 591. Non ho avuto
l’accesso, non ho fatto accesso agli atti, quindi dalla delibera non si capiva,
ovviamente era riportata la distanza chilometrica, io non ho documentazione
che mi permetteva di individuare a quale zona corrispondesse quella distanza
chilometrica, quella del semaforo.
Quindi arricchendo un po’ il contenuto dell’interrogazione, volevo
sapere innanzitutto se quell’intervento verrà fatto, se è stato individuato a
soluzione di questa istanza e di questa problematica specifica e in questo caso
aggiungo, visto che è possibile, con che tempi, con che modalità e con che
costi. Diversamente, qualora l’Amministrazione avesse diversamente deciso o
se quell’intervento non riguarda nello specifico questa situazione, se intende
effettivamente porre rimedio a questa esigenza, se intende innanzitutto in
primis considerarla, ed eventualmente in quale modo. Grazie.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Grazie Consigliere. Risponderà l’Assessore Legramanti.
Vice Sindaco LEGRAMANTI ROBERTO ANTONIO
Grazie signor Sindaco. Io parto subito a rispondere punto per punto,
quindi con riferimento all’interrogazione di cui all’oggetto si rileva quanto
segue.
Punto 1. Per quanto attiene al punto 1 dell’interrogazione, si evidenzia
che il tratto di viabilità in oggetto è normato dal vigente Codice della Strada e,
trattandosi di porzione ricadente all’interno del perimetro del centro abitato, il
limite di velocità dei veicoli è di 50 chilometri orari. E’ opportuno evidenziare
che, trattandosi di viabilità provinciale, seppure il tratto ricade nel perimetro
del centro abitato, ogni intervento sulla viabilità esistente deve essere
assoggettato a nulla osta dell’Ente proprietario della strada.
Punto 2. Nell’anno 2011 è stata realizzata la rotatoria stradale in
corrispondenza al supermercato Conad, che ha consentito di ridurre
notevolmente la velocità di ingresso al centro abitato di Cologno. Nel vigente
Piano di Governo del Territorio è prevista la realizzazione di un’ulteriore
rotatoria lungo la SP591 in prossimità di Via XXIV Maggio, la cui
realizzazione avrà comunque tempi incerti, perché la stessa rotatoria essere
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realizzato dalla MB Progettazioni che con la VIA, valutazione di impatto
ambientale, approvata dalla Regione Lombardia, aveva inserito come opera di
compensazione questa rotatoria. Purtroppo ad oggi non se ne parla più, quindi
la rotatoria avrà da venire.
Punto 3. Si evidenzia che nel piano esecutivo di gestione 2014 di
competenza dell’ufficio di Polizia locale sono previsti interventi periodici di
controllo di velocità dei veicoli in transito nel tratto di viabilità in discorso. Al
momento tali interventi risultano già in funzione.
Punto 4. A breve verrà rinstallato un impianto di segnalazione che è
stato rimosso e danneggiato durante l’esecuzione dei lavori di realizzazione
della rotatoria in prossimità della Conad; in particolare lo stesso verrà
posizionato nel tratto di strada con provenienza da Morengo verso il centro
abitato e prima della rotatoria in concomitanza con l’attuale limite del centro
abitato che risulta ora posizionato più a sud verso Morengo. Per quanto
attiene alla nuova rotatoria, si prevedono tempi di realizzazione molto lunghi,
in quanto la stessa non rientra tra le attuali priorità di questa
Amministrazione, e rientra tra le opere connesse con la realizzazione della
circonvallazione esterna al centro abitato che si collegherà alla nuovo SP591,
come indicato negli atti della Provincia di Bergamo.
In merito al punto 5 preciso che il sottoscritto è stato nominato
Assessore alla viabilità nel mese di maggio di quest’anno, e dalla nomina non
ho mai ricevuto alcuna istanza da parte di alcun cittadino. Non posso
rispondere quindi per conto di chi mi ha preceduto, se abbia o meno ricevuto
tali segnalazioni, Tuttavia da subito mi sono interessato presso l'
ufficio
competente affinché venissero fatto i controlli di prevenzione sul tratto di
viabilità in discorso, in quanto ero comunque a conoscenza dell’elevata
velocità dei veicoli in transito.
Per quanto riguarda il semaforo invece in questione, è stato approvato
di recente il progetto; progetto che giaceva da un po’ di tempo in ufficio. E’
stato chiesto un preventivo a una società che realizza impianti semaforici. Il
preventivo è di circa 17.000 euro per un semaforo a chiamata pedonale. E’
stato approvato con l’autorizzazione della Provincia di Bergamo in quanto
Ente competente; solo che di recente io mi sono recato sul posto per verificare
dove dovrebbe essere posizionato e credo che, posizionandolo come da
progetto, è molto pericoloso perché è proprio in curva, quindi dal mio punto
di vista andrebbe rifatto il progetto del posizionamento di questo semaforo in
quanto si trova più sulla curva dopo la rotatoria venendo verso il centro
abitato di Cologno.
Considerato inoltre che a breve o tra qualche mese dovranno iniziare i
lavori per il rifacimento di fognatura lungo la Via Papa Giovanni XXIII,
quindi da Fossato fino all’incrocio della Conad, non è detto che in
quell’occasione verrà posizionato il semaforo, nel senso che dovranno
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demolire tutta la fascia di strada che va dal semaforo fino alla curva della
Conad sul lato sinistro scendendo, e quindi in quell’occasione probabilmente
verrà posizionato il semaforo a chiamata pedonale.
E’ stato approvato di recente in Giunta in quanto l'
opera dovrà essere
finanziata dalla Gruber che, con il SUAP, erano previsti 50.000 euro da
dedicare al Comune per opere di questo genere, quindi abbiamo inserito
questo. I tempi ad oggi non so quando verrà realizzato. L’intenzione
comunque è entro l’anno prossimo, non la fine di quest’anno ma entro l’anno
prossimo, in concomitanza con i lavori di rifacimento della fognatura.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
E’ soddisfatto della risposta?
Cons. ZAMPOLERI ROBERTO FRANCESCO
No, non sono soddisfatto per ragioni di natura tecnica. Prendo atto del
fatto che la risposta è intervenuta puntualmente su ogni sollecitazione da noi
evidenziata. Rilevo però il fatto che innanzitutto non viene risolto il problema
perché i tempi che sono stati indicati sono tempi assolutamente indicativi, non
certi, e quindi non ci ristorano circa la volontà dell’Amministrazione di
risolvere quel problema nello specifico, soprattutto dovuto al fatto che
l’impianto semaforico di cui trattasi viene collocato in una zona poco utile
alla soluzione del problema da noi evidenziato perché viene collocato, se ho
ben capito, a nord della rotatoria del Conad, in un luogo ovviamente che è un
passaggio pedonale che serve semplicemente per garantire un attraversamento
in sicurezza ma non per abbattere la velocità e rendere più sicuro il transito e
la circolazione nel primo tratto di strada che è quello dalla rotatoria verso il
Comune di Morengo, perché nel tratto tra la rotatoria e il semaforo di
Moringhello, vuoi per la presenza delle abitazioni, vuoi per il fatto che il
tratto è comunque breve fra un semaforo che rallenta molto e la rotatoria che
comunque rallenta, vuoi che ci sono altri innesti a raso, la velocità in quel
tratto è assolutamente relativa, diversamente dalla velocità nel tratto
successivo, soprattutto per chi proviene da Morengo e non per chi esce
ovviamente dalla rotatoria e va in direzione di Morengo, che tende
ovviamente, avendo a vantaggio la strada rettilinea, ad aumentare di molto la
velocità e poi a frenare in corrispondenza della rotatoria che è comunque una
rotatoria agevole, non è una rotatoria di rallentamento.
Dal nostro punto di vista la soluzione ideale sarebbe stata quella di
installare un impianto semaforico non solo pedonale ma anche viabilistico in
corrispondenza dell’innesto con la Via XXV aprile, con ovviamente i sensori
che garantivano la priorità di circolazione lungo il tratto di provinciale, come
si usano adesso, o in alternativa, come è stato fatto recentemente in un
accordo sul Comune di Romano riguardo alla tangenziale est, con la
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realizzazione di isole spartitraffico centrali e portali di segnalazione di
attraversamento pedonale che garantiscano un attraversamento sicuro, ma con
il restringimento parziale della carreggiata, dovuta alla segnaletica e alla
presenza di isole, ovviamente incentivano la riduzione, e di molto, la
riduzione della velocità.
Quindi riteniamo che la soluzione ideale sia quella, anche perché è una
soluzione che non comporta costi aggiuntivi rispetto ai costi che
l’Amministrazione ha stimato per la realizzazione di un impianto semaforico
che, dal nostro punto di vista, è praticamente inutile.
Rispetto poi invece al fatto che l’Assessore attuale non abbia ricevuto
mandati da parte dell’assessore che l’ha preceduto, mi stupisco del fatto che
possa trattarsi di una risposta accettabile, considerando il fatto che non è
competenza dei cittadini valutare questo aspetti, né da parte nostra, ma
trattandosi di questioni organizzative interne all’Amministrazione, credo che
non sia una scusa che possa essere utilizzata per giustificare una mancata
conoscenza. Penso che o gli uffici o il collega avrebbero dovuto quanto meno
trasmettere al successore tutto quello che era necessario e utile trasferire a
livello di conoscenza. Se ciò non è avvenuto, evidenzia sicuramente una
mancanza di organizzazione.
Detto questo, ribadisco che sia, per un motivo tecnico specifico, che per
un motivo legato alle risposte, non siamo soddisfatti. Grazie.
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OGGETTO N. 5 – INTERROGAZIONE DEI CONSIGLIERI
COMUNALI SIGG. DRAGO CHIARA, ZAMBELLI CHIARA E
ZAMPOLERI ROBERTO AI SENSI DELL’ART. 24, COMMI 2, 3 E 4,
DEL R.C.C. AVENTE COME OGGETTO: “COSTI DI MANUTENZIONE
STRAORDINARIA
ED
ADEGUAMENTO
FUNZIONALEPRESTAZIONALE DELLA SCUOLA MATERNA STATALE”.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Relazionerà l’Assessore Legramanti. Prima presenta l’interrogazione,
la domanda, per poi arrivare alla risposta.
Cons. ZAMPOLERI ROBERTO FRANCESCO
Grazie. Il motivo dell’interrogazione è legato a quei fatti avvenuti di
recente alla scuola materna e riguardano l’ennesimo allagamento. In questo
caso non è un allagamento strutturato, ma è un allagamento imprevedibile ed
imprevisto dovuto al fatto che l’impianto che è stato realizzato per garantire il
controllo della falda, ad un certo momento ha smesso di funzionare in
maniera appropriata, ovviamente causando l’allagamento; allagamento della
cui entità ovviamente ne abbiamo conosciuto gli effetti solo attraverso la
stampa, ovviamente non abbiamo la conoscenza esatta dei danni che sono
stati causati da quest’ultimo allagamento.
Questo è l’ultimo fatto forse, sempre che non ce ne siano stati altri nel
periodo tra quel fatto di settembre-ottobre e il mese di novembre,
considerando anche il fatto che ci troviamo in una situazione dal punto di
vista dell’escursione della falda abbastanza variabile, dovuta ovviamente
anche alle condizioni meteo, però abbiamo tutto uno storico che ci porta a
considerare che il seminterrato da sempre o da quasi sempre utilizzato anche
per attività didattica, in maniera abbastanza ripetuta e ritmica quasi venga
invaso da queste acque di falda, venga allagato da queste acque di falda. E’ un
problema che da sempre è noto, è un problema che si è tentato di risolvere
intervenendo con la realizzazione dell’impianto di drenaggio, ma che non ha
spinto l’Amministrazione a valutare soluzioni alternative rispetto alla
ricollocazione delle funzioni invece che si mantengono nel seminterrato;
ovviamente funzioni che, comportando la permanenza continuativa di soggetti
sensibili quali i nostri figli, ovviamente potrebbero generare a lungo andare
ma anche non a lungo andare, delle conseguenze da un punto di vista della
salute non di certo secondarie: l’umidità ovviamente, le muffe e quant’altro.
Questo avrebbe spinto un’Amministrazione sensibile verso una
ricollocazione di quelle destinazioni, di quelle funzioni in altra zona. Da
sempre noi, tutte le volte che questo tema viene portato alla ribalta consiliare,
andiamo a sostenere questa tesi; da sempre sosteniamo che la soluzione ideale
non è quella di realizzare impianti di controllo e di drenaggio costosissimi,
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quanto piuttosto quello di destinare i seminterrati per l’uso che i seminterrati
solitamente vengono utilizzati (depositi, scantinati, magazzini), non certo per
collocarvi delle funzioni sensibili come queste, delle destinazioni sensibili
come queste.
Da sempre lo sosteniamo e abbiamo con nostro stupore rilevato in
un’intervista rilasciata dal Sindaco ad un quotidiano locale, che dopo tanta
tribolazione, dopo tante discussioni, pare che il Sindaco abbia dichiarato che
“Sì esiste questo problema; sì forse abbiamo sbagliato a metterci la mensa e a
lasciarci i bambini e quindi, partendo da questa accettazione di un errore,
stiamo cercando di trovare una soluzione legata proprio alla ricollocazione
funzionale”.
Le domande quindi che poniamo al riguardo sono: innanzitutto capire
quanto dalla data di realizzazione ad oggi è stato speso dall’Amministrazione
Comunale per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del
seminterrato conseguenti agli allagamenti, compreso gli interventi che sono
stati fatti per la realizzazione del sistema di drenaggio.
Ovviamente
chiediamo
anche
quanto
è
stato
speso
dall’Amministrazione Comunale per la realizzazione degli interventi di
rifunzionalizzazione, parlo della mensa e di altre cose; e chiediamo infine se
l'
Amministrazione, alla luce di queste spese, alle quali ovviamente
aggiungiamo anche le spese di gestione degli impianti stessi, che sono
sicuramente delle spese non di poco conto, tra cui quelle della bollettazione
energetica, visto che le pompe funzionano incessantemente per 24 ore al
giorno, chiediamo se effettivamente le dichiarazioni del Sindaco riportate sui
quotidiani corrispondono al vero, e quindi se esiste l’intenzione
dell’Amministrazione di ripensare ad una collocazione diversa della mensa o
di altre funzioni sensibili attualmente presenti nel seminterrato della scuola
materna e, se sì, dove, in quale modo e con quali risorse. Grazie.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Risponderà l’Assessore Legramanti.
Vice Sindaco LEGRAMANTI ROBERTO ANTONIO
Grazie. con riferimento all’interrogazione in oggetto si rileva quanto
segue. Al punto 1, i costi affrontati dall’Amministrazione Comunale a far data
dai primi problemi di risalita della falda acquifera presso il seminterrato della
scuola dell’infanzia sono stati i seguenti.
Anno 2009: lavori di ausilio allo smaltimento acque di risalita presenti
nel vespaio e nel vano ascensore scuola dell’infanzia, 7.800 euro; spese di
progettazione 1.500 euro.
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Anno 2011: rifacimento pavimentazione in linoleum mensa e salone,
39. 500 euro; anno 2011, impianto di ventilazione forzata salone, 24.000 euro;
spese di progettazione impianto di ventilazione 4.700 euro.
Anno 2014: numero 2 pompe, quelle che sono bruciate, 1.300 euro.
Totale 87.000 euro circa.
Punto numero 2. In riferimento al punto numero 2 dell’interrogazione si
evidenzia che attualmente è allo studio una proposta dell’ufficio tecnico e che
riguarda il prolungamento dell’impianto di ricircolo d’aria attualmente a
servizio del salone dei giochi, in modo da estendere tale impianto anche alla
mensa, avendo ravvisato che nei momenti di utilizzo del salone la mensa è
inutilizzata e viceversa. Sicuramente è una soluzione che gioverà alla qualità
dell’aria e quindi migliorativa nei momenti di presenza degli alunni nella sala
mensa.
Una soluzione ben più radicale è lo spostamento del locale mensa in
altra struttura. Non avendo a disposizione strutture esistenti, sarà necessario
procedere alla realizzazione di un ampliamento del plesso scolastico.
In riferimento al punto 3 dell’interrogazione si specifica che nella
delibera di adozione del piano opere pubbliche 2015-2017 è prevista per il
2015 l'
opera di ampliamento della scuola dell’infanzia con la realizzazione
della nuova mensa per circa 400.000 euro. Ad oggi abbiamo un progetto
elaborato dall’ufficio tecnico per una nuova mensa; non è ancoro stato
approvato in quanto non è ancoro stato visionato dalla Giunta. Il progetto è un
prolungamento della mensa presso il campo di calcetto che si trova dietro alla
scuola materna, con un collegamento con un tunnel chiuso ovviamente, che
permetterà il collegamento diretto dalla scuola materna a questa nuova
struttura; una struttura che risolverà in via definitiva questo problema.
Problema che c'
è, è inutile nasconderlo, e da alcuni anni l'
Amministrazione è
intenzionata a risolvere.
C’è da dire che quest’anno abbiamo avuto questo problema appunto per
la rottura di due pompe, quindi l’acqua si è alzata di qualche centimetro e ha
interessato l’allagamento di una piccola parte della mensa. Ad oggi,
nonostante le piogge di questi ultimi giorni, il livello dell’acqua è sotto il
limite minimo di allarme, quindi le pompe non funzionano ancora, sono
spente, però è un problema che, come giustamente diceva lei Consigliere
Zampoleri, la falda si alza e si abbassa troppo di frequente in questi ultimi
anni. E’ un problema che ci auguriamo di risolvere nell’anno 2015 o per lo
meno di mettere in cantiere per l’anno 2015.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
E’ soddisfatto?
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Cons. ZAMPOLERI ROBERTO FRANCESCO
Parto dal presupposto che l’edificio della scuola materna risente di due
fondamentali gravi errori: primo, l’errore di collocazione che rende molto
difficile qualsiasi intervento di ampliamento, visto la densità dell’edificato
dell’intorno e la presenza di strutture sportive; dall’altro ovviamente l’errore
che è stato commesso è stato quello legato al programma funzionale, che
ovviamente, l’abbiamo detto prima e l’avete ammesso anche voi, ha previsto
nei locali seminterrati delle funzioni che di fatto potevano essere
incompatibili anche in funzione della situazione geologica e idrogeologica del
nostro sottosuolo, che da sempre ovviamente ha questi fenomeni di risalita
d’acqua della falda, quindi dell’escursione della falda.
Detto questo, detto del fatto che prendiamo atto di questi due errori
fondamentali, capiamo perfettamente che l’unica soluzione possibile sia
quella dell’ampliamento della struttura, quindi la scelta compiuta
dall’Amministrazione di intervenire all’interno del piano delle opere
pubbliche per ampliare la scuola materna da un lato ci ristora e ovviamente ci
fa ben sperare rispetto all’esito positivo, anche se poi esistono le difficoltà a
reperire i fondi.
Temiamo purtroppo che si tratti dell’ennesimo intervento pianificato
sulla carta, in questo caso purtroppo a soluzione di un’errata scelta
precedente, che poi non troverà attuazione proprio per le questioni legate alle
possibili drammatiche condizioni economiche che ci troveremo ad affrontare
nei prossimi anni.
Temo che, come in altri casi è avvenuto, come per la piazza e come per
altre situazioni, continueremo a parlare di programmi, di progetti, di necessità,
ma ci troveremmo sempre nella condizione di non poterli attuare per la
carenza di risorse economiche, andando ad aumentare quello che è il libro dei
sogni, andando ad aumentare quelle che sono le aspettative dei cittadini senza
poi ovviamente riuscire a ristorarle, quindi deludendo le aspettative in questo
caso dei genitori e non solo dei genitori dei bambini che frequentano la scuola
materna.
Personalmente riterrei che possono esistere delle soluzioni di ripiego,
che si collochino in una sorta di spazio mediano fra una soluzione provvisoria
come quella che io ritengo essere la realizzazione del sistema di drenaggio, e
una soluzione ideale, definitiva, come quella che sicuramente sarebbe
l’ampliamento della scuola materna. Ammesso che non esistano luoghi nei
quali ricollocare, non lo so questo, non lo so se avete fatto un’analisi,
un’indagine, mi auguro di sì, quindi partendo dal presupposto che abbiate
fatto questa indagine e che non abbiate rilevato la presenza di questi luoghi
atti ad ospitare la mensa, ci potrebbero essere delle soluzioni temporanee che
sono dei prefabbricati leggeri a basso costo che ormai si vendono per qualsiasi
tipo di funzione e destinazione, e potrebbero ovviare...
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Intervento fuori microfono non udibile.
Cons. ZAMPOLERI ROBERTO FRANCESCO
Qualsiasi dimensione. Sono proprio prefabbricati modulari che li danno
anche a noleggio, proprio per risolvere situazioni di questa natura.
Ovviamente sono situazioni temporanee in attesa che la soluzione definitiva
possa risolvere definitivamente il problema ma che ovviamente, o tramite il
noleggio con tutti i benefici del caso anche a livello di bilancio, o tramite
acquisizione diretta se vi fossero delle risorse disponibili, si potrebbe trovare
una soluzione, certo non bella da un punto di vista estetico, ma sicuramente
risolutiva da un punto di vista igienico sanitario. E’ la soluzione che noi
avremmo prospettato, è la soluzione che ci aspettavamo l'
Amministrazione
potesse mettere in campo per rispondere a questa emergenza.
Io mi auguro che possiate rivalutare, nel poco tempo che avrete a
disposizione fino alla prossima tornata elettorale, anche questa opzione,
quanto meno per cercare di porre rimedio ad una grave situazione igienico
sanitaria perché, se oggi decidete di investire altri soldi per l’ampliamento
dell’impianto di ricircolo dell’aria, è evidente che lo fate in funzione di un
utilizzo definitivo e lo fate partendo dal presupposto che effettivamente le
condizioni igienico sanitarie del locale mensa non siano sicuramente ottimali.
Ribadisco, soddisfatto come nella precedente interrogazione della
risposta da un punto di vista formale; non soddisfatto nel merito delle
soluzioni prospettate. Grazie.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Però deve dare una risposta, soddisfatto o non soddisfatto.
Cons. ZAMPOLERI ROBERTO FRANCESCO
Parzialmente soddisfatto.
Vice Sindaco LEGRAMANTI ROBERTO ANTONIO
Posso fare una precisazione?
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Sì, prego Assessore Legramanti.
Vice Sindaco LEGRAMANTI ROBERTO ANTONIO
Tengo a precisare che la volontà c'
è di realizzare la struttura.
Basterebbe che, come anticipato dal Presidente del Consiglio, sbloccassero
sul patto di stabilità soprattutto i fondi per gli interventi sulle scuole che si
interviene non dico domani, però si interviene subito su questo problema.
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Cons. ZAMPOLERI ROBERTO FRANCESCO
Dovrebbe essere.
Vice Sindaco LEGRAMANTI ROBERTO ANTONIO
Eh non so, dicono, però non si sa ancora. Se fosse così, i finanziamenti
li abbiamo perché, i soldi fermi che abbiamo, potremmo utilizzare l’avanzo di
amministrazione e quindi realizzare questa struttura.
Seg. Gen. Dott. FORTUNATO VITTORIO
Lo stabiliranno nella Finanziaria.
Vice Sindaco LEGRAMANTI ROBERTO ANTONIO
Speriamo, ce lo auguriamo. Diciamo che ad oggi abbiamo un progetto,
deve essere analizzato e in questi giorni verrà analizzato. Temporaneamente,
se emergerà ancora il problema, abbiamo la disponibilità comunque della
bocciofila che è proprio a lato della scuola materna, quindi la possibilità di
realizzare la mensa in quella struttura provvisoria.
Il progetto, come dicevo prima, prevede una struttura nel campo di
calcetto dietro la scuola materna e quindi lo spazio c’è, è collegato alla scuola
materna. Considerate che abbiamo la bocciofila che ad oggi non ha nessun
utilizzo, se non limitato, quindi la possibilità di ampliare c'
è. C’è il campo di
calcio in terra battuta che oggi viene utilizzato pochissimo in quanto le
esigenze dei campi di calcio sono soddisfatte, quindi la possibilità di
ampliamento della struttura c'
è.
C’è '
è il problema comunque dell’impossibilità a poter spendere questi
fondi. Ci auguriamo che la Finanziaria possa sbloccare questo e quindi
intervenire.
L’impianto di ventilazione comunque credo che, volente o nolente,
vada fatto, in modo da rendere la struttura meno malsana. Però la volontà di
realizzare la struttura nuova c'
è, quindi ci auguriamo questo.
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OGGETTO N. 6 – PIANO DIRITTO ALLO STUDIO 2014-2015 –
INIZIATIVE INTEGRATIVE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
PARITARIA “DON PIZIO” – APPROVAZIONE.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Con atto del Consiglio Comunale numero 43 adottato in data 19
settembre 2014 è stato approvato il Piano Diritto allo Studio 2014-2015 che,
relativamente alla scuola paritaria Don Cirillo Pizio, ha deliberato uno
stanziamento di euro 8.500 finalizzato al finanziamento di diversi interventi
che aveva presentato la scuola paritaria Don Cirillo Pizio.
Con nota pervenuta, è stato richiesto un finanziamento aggiunto per la
realizzazione dei seguenti ulteriori progetti: screening “Occhio alla vista”
euro 2.200, per quanto concerne l’area benessere; per l’area espressività
abbiamo “Evviva la lettura”, “Nati per leggere”, euro 760 e materiale di
consumo per laboratori espressivi euro 3.771,44; area cultura e competenze
abbiamo lo spettacolo “C’era una volta... c'
è ancora”, euro 3.290 e “La
magica notte di Santa Lucia” per euro 2.000. Quindi la totale spesa prevista
per gli interventi aggiuntivi proposti dalla scuola materna paritaria euro
12.021,44.
Sulla base di questa richiesta, si propone di accogliere la stessa nel
limite di euro 10.000 che verranno stanziati con il prossimo assestamento di
bilancio del mese di novembre ed erogati con le modalità già previste nel
Piano Diritto allo Studio 2014-2015, approvato con atto del Consiglio
Comunale numero 43 del 2014.
Ci sono interventi in proposito? Consigliere Drago, prego.
Cons. DRAGO CHIARA
Ovviamente siamo favorevoli al fatto che vengano stanziati questi
ulteriori contributi per ampliare l’offerta formativa della scuola paritaria, però
ci chiedevamo, visto che questo tema è stato affrontato anche recentemente in
Consiglio Comunale e anche nelle assemblee pubbliche con i genitori, che
hanno appunto visto anche una partecipazione dei genitori stessi a uno degli
ultimi Consigli Comunali quando si è discussa l'
approvazione del Piano per il
Diritto allo Studio, in quella sede era stata fatta presente, anche riprendendo la
lettera che era stata scritta dal parroco, dal Consiglio Parrocchiale e poi
pubblicato sul bollettino parrocchiale stesso, era stata prevista o meglio era
stato richiesto un contributo maggiore da parte del Comune per aiutare l'
Ente
che in questa situazione si trova un po’ in difficoltà dal punto di vista proprio
economico.
I soldi che noi stiamo stanziando ora vanno ad ampliare l’offerta
formativa, non sono degli investimenti che vanno invece o ad aumentare il
contributo come era stato richiesto dall’Ente stesso, oppure a sostenere un
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ulteriore abbattimento delle rette come era stato invece prospettato
dall’Assessore Boschi, agendo direttamente con contributi dati alle famiglie
che avessero presentato la richiesta tramite anche la presentazione dell’ISEE.
Quindi volevo capire se questa è una soluzione che va ad intervenire
sulla base di quel problema, ma non mi sembra perché appunto è specifica per
ulteriori progetti che sono stati approvati ed accettati, quindi volevo capire a
che punto era la situazione tra l'
Amministrazione e la scuola materna stessa.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Per quanto riguarda la scuola materna Don Cirillo Pizio, noi come
Amministrazione riconosciamo la validità, la bontà e l’offerta formativa di
questa scuola però, come avevamo già affermato, noi come Amministrazione
quest’anno 2014-2015 abbiamo preferito una scelta politica: anziché
aumentare il contributo a favore direttamente della scuola materna, di darlo
direttamente alle famiglie in base alle fasce ISEE. Questa è stata la nostra
decisione e per quest’anno è questa.
Vice Sindaco LEGRAMANTI ROBERTO ANTONIO
Innanzitutto direi una cosa. Nonostante la volontà, anche se ci fosse la
volontà di aumentare il contributo per la scuola materna privata, purtroppo
non ci è possibile. Non ci è possibile perché il bilancio presentato dalla scuola
materna stessa presenta delle voci che vorrebbe dire per il Comune ripianare i
debiti della scuola materna stessa, e questo per legge non è possibile, tant’è
vero che c'
è un parere del Segretario Comunale dove appunto dice che non è
possibile per il Comune ripianare i debiti di Enti privati. Pertanto, nonostante
avessimo cercato soluzioni per venire incontro a questa volontà, purtroppo
non ci è stato possibile.
Quindi abbiamo proposto loro di intervenire sotto questa forma di
richiesta di progetti integrativi in modo che il Comune potesse andare
incontro, perché la prima proposta fatta nel Piano di Diritto allo Studio da
parte della scuola materna prevedeva circa 18.000 euro se non sbaglio di
progetti, approvati circa per 8.500-8.700 se non sbaglio; gli altri non sono
stati approvati.
Quindi abbiamo detto loro di riproporre altri progetti in modo che
potessimo andare incontro in qualche modo. E’ chiaro che i progetti devono
essere comunque dimostrati, è chiaro, non è che vengono dati soldi a fondo
perduto, e quindi per quest’anno è così. Non abbiamo alternative.
Abbiamo anche detto loro che nell’anno prossimo vedremo. E’ chiaro
che comunque il bilancio che loro presentano, le voci soprattutto su cui si può
dare il contributo, sono voci per spese di gestione, non possono mettere il
costo del personale in quanto il costo del personale viene già finanziato dallo
Stato o dalla Regione, adesso non mi ricordo di preciso, quindi solo i costi di
32
gestione vivi, e nei costi di gestioni purtroppo non può essere messo
l’ammortamento dell’immobile ma le spese vive di gestione, quindi energia
elettrica, riscaldamento e così via, spese di manutenzione ordinaria.
Purtroppo ad oggi le spese, quelle citate pocanzi, non superano gli
80.000 euro di contributo che il Comune dà. Pertanto quest’anno purtroppo,
come dicevo, non possiamo elargire di più.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Consigliere Drago, prego.
Cons. DRAGO CHIARA
Solo per un’ulteriore precisazione. Per quanto riguarda il fatto di non
poter aumentare il contributo perché si va a ripianare quella che sarebbe la
perdita dell’Ente, ne avevamo discusso in varie assemblee ed era appunto
stata poi chiesta la possibilità di avere un parere specifico su questo tema. Io
ho letto il parere del Segretario Comunale, molto preciso, però a quanto io ne
ho capito della sua risposta, la sua risposta verteva sulla possibilità che il
Comune concedesse un contributo per ripianare le perdite; non si parlava di
un aumento dell’attuale contributo, che invece è per l’abbattimento del costo
delle rette stesse.
Quindi la nostra domanda, ma credo anche la domanda dell’Ente, non
era tanto quella di stanziare uno specifico contributo per andare a finanziare le
perdite dell’Ente stesso, ma se effettivamente ci sia, valutando i costi attuali,
valutando il bilancio che l'
Ente ha presentato, la possibilità di passare dagli
80.000 euro di contributo a sostegno appunto della scuola, ad un contributo
più alto. Quindi questa era la richiesta. Per cui volevo capire se effettivamente
il parere del Segretario va anche a escludere la possibilità che questi 80.000
euro possono essere aumentati.
Rispetto invece al tema dell’ammortamento dell’immobile, ne avevamo
parlato anche qui nell’assemblea con i genitori e anche nel Consiglio
Comunale sul Piano per il Diritto allo Studio. E’ una voce che viene prevista
anche dalle stesse leggi, normative regionali, e che quindi è del tutto legittima
nel bilancio dell’Ente e, quando si parla per esempio di definire un costo
standard per la frequenza di un bambino presso un asilo nido paritario, i costi
per l’ammortamento della struttura vengono conteggiati anche per il
contributo che il Comune deve dare all’Ente stesso. Quindi se questo è
previsto per una scuola dell’infanzia o meglio per un nido, non vediamo per
quale motivo questa Amministrazione abbia eccepito, come dire accusando
quasi l'
Ente di avere messo a bilancio una perdita fasulla, come è stato fatto
dall’Assessore anche nel Consiglio sul Piano per il Diritto allo Studio, mi
dispiace che non sia qui, e quindi volevamo appunto capire queste due
questioni: il tema dell’ammortamento e il tema della possibilità di aumentare
33
lo stanziamento già previsto, quindi non con una nuova voce, ma con la voce
stessa che già c'
è a bilancio, portarla ad 80.000, visto che qualche anno fa se
non ricordo male era 77.000, l’avete portata a 80.000, quindi un piccolo
aumento c'
è questa già stato.
Un’ultima cosa, giusto per chiudere, è legata al fatto che lei ricordava
adesso che la scuola materna aveva chiesto di avere il finanziamento per
18.000 euro più o meno di progetti ad ampliamento dell’offerta formativa e ne
era stato accolta meno della metà, quindi 8.000 e qualcosa di finanziamento.
Per quello che ricordo io negli ultimi anni la scuola materna ha sempre
presentato il doppio dei progetti, che poi l'
Amministrazione ha finanziato
come ampliamento dell’offerta formativa, mentre sulla scuola statale tutti i
progetti che sono stati presentati hanno avuto il finanziamento da parte
dell’Amministrazione. Questo soltanto per dovere di cronaca.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Dottor Fortunato, prego.
Seg. Gen. Dott. FORTUNATO VITTORIO
Per quanto riguarda il parere, io ritengo che la Dottoressa Drago abbia
colto nel segno il mio parere, nel senso che il mio parere verteva, che poi tra
l’altro non ho fatto altro che riportare indicazioni della giurisprudenza, per cui
sfido qualsiasi legale a smentire, senza presunzione per l’amor di Dio, la
validità del mio parere.
In ogni caso il tema verteva su questo: può l'
Ente Locale ripianare le
perdite di un’Associazione privata? La risposta, per giurisprudenza costante, è
negativa. Viceversa, il tema posto dal Consigliere Drago: può l'
Ente Locale
elevare il contributo, quindi in prospettiva futura, giustamente come hanno
rilevato sia il Sindaco, sia il Vice Sindaco, può nell’anno 2015 - chiaramente
auguriamoci di rispettare il patto di stabilità perché così risolviamo tutti i
problemi - può l'
Ente Comune Cologno al Serio elevare il contributo da
80.000 a 100.000 per finanziare iniziative della scuola materna? La risposta è
affermativa. Quindi questo è il mio punto di vista. Al di là poi che ognuno
deve fare il suo, cioè la Dottoressa Ghilardi fa la Dottoressa Ghilardi, il
Dottor Fortunato fa il Dottor Fortunato, nel senso che abbiamo formazioni
diverse per cui ognuno deve interpretare il suo ruolo.
Vi segnalo da ultimo la pronuncia della Sezione della Corte dei Conti
Lombardia 124/2014, sul sito della Corte dei Conti si trova, che conferma la
correttezza proprio di quello che sosteneva la Dottoressa Drago, cioè la
possibilità di elevare il contributo.
Però penso che l'
Amministrazione sotto questo aspetto sia aperta, poi
per la questione con la Dottoressa Ghilardi mi arrangio io però, ripeto, se
l'
Amministrazione rispetterà il patto potrà, se le risorse lo consentono, elevare
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il contributo, purché ripeto non si faccia mai menzione del ripiano perdite.
Grazie.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Assessore Legramanti, prego.
Vice Sindaco LEGRAMANTI ROBERTO ANTONIO
Su quest’ultima affermazione del Segretario, come ho detto prima, la
volontà per l’anno prossimo c'
è. Quest’anno purtroppo è stato presentato un
bilancio che comunque presentava queste voci e, secondo il Funzionario, il
responsabile d’area, non è possibile dare un contributo che sia più alto delle
spese che loro sostengono. Dopo questo io non lo so, c’è il Segretario che lo
deciderà.
Quindi quest’anno, come ha detto pocanzi il Sindaco, la volontà è
quella di abbattimento delle rette tramite le fasce ISEE che il Comune ha già
deliberato di recente; più l’abbattimento che ha già fatto la scuola materna, e
quindi consentirà alle famiglie di ridurre notevolmente il costo della scuola
materna.
La volontà politica di quest’anno è quella, come dice il Sindaco,
appunto di mantenere queste fasce ISEE introdotte nel bilancio di previsione,
quindi è già stato deliberato settimana scorsa o due settimane fa in Giunta le
fasce ISEE, fra l’altro concordate con la scuola materna stessa, in modo da
non agevolare chi ha già avuto dalla scuola stessa un abbattimento della retta.
Questi ulteriori 10.000 euro comunque vanno incontro alla scuola
materna. La volontà è dimostrata sotto questo punto di vista, quindi non si
può dire che non c'
è questa volontà.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Ci sono altri interventi? Consigliere Cuter.
Cons. CUTER MIRO
Giusto un’informazione, se queste iniziative integrative possono essere
presentate durante l’intero anno scolastico?
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
In teoria sì, però in pratica sarebbe opportuno farle prima.
Ci sono altri interventi? Consigliere Drago, prego.
Cons. DRAGO CHIARA
Non faccio un intervento, ma è soltanto per ringraziare il Segretario,
visto che ha chiarito proprio quell’aspetto che risultava appunto dubbio sia
nell’assemblea che anche quando abbiamo discusso qui con l’Assessore
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Boschi rispetto alla possibilità appunto di aumentare il contributo. Visto poi il
parere della Dottoressa Ghilardi, io penso che lei si sia espressa in buona fede
rispetto a quello che conosceva sulla questione delle perdite. Probabilmente
c'
è stata un’incomprensione legata al tema dell’ammortamento, ci si è un po’
bloccati su quel termine...
Intervento fuori microfono non udibile.
Cons. DRAGO CHIARA
Loro collegavano la situazione di difficoltà della scuola al mancato
pareggio di bilancio, è chiaro, però le voci di bilancio sono veritiere. E’
spiaciuto che siano state fatte affermazioni che andavano un po’ a mettere in
dubbio la veridicità del bilancio stesso dell’Ente parrocchiale, che non ha
ovviamente nessuna intenzione di essere in malafede quando presenta i propri
documenti, anzi. Sicuramente su questo si può lavorare per il prossimo anno,
quindi accogliamo positivamente che ci sia questa volontà.
Intervento fuori microfono non udibile.
Cons. DRAGO CHIARA
Sono state fatte affermazioni un po’ forti anche nell’assemblea con i
genitori, per cui magari ci si è un po’ radicalizzati su alcune posizioni. Io mi
auguro che, sia per il bene dell’Ente, ma per il bene dei bambini stessi che lo
frequentano, ci sia la possibilità proprio di andare verso questa direzione,
ricordando anche che la richiesta fatta per i progetti è stata ripresentata
adesso, non perché non sia stata fatta prima, ma perché c'
è stata adesso la
volontà da parte dell’Amministrazione, cioè quello che chiedeva il
Consigliere Cuter, sul fatto che si possano presentare queste richieste in corso
d’anno, in realtà loro l’avevano presentata nei termini, poi non era stata
accolta all’epoca ma era stato dato uno stanziamento più basso, giusto per
completare il quadro.
Quindi ringrazio per il chiarimento perché appunto era da un po’ che
stavamo cercando di capire, anche credo l’Ente stesso, quindi questo chiarisce
una volta per tutte quella che è la situazione.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Ci sono altri interventi? No. Passiamo alla votazione. Chi è favorevole
alzi la mano. Tutti favorevoli, all’unanimità.
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OGGETTO N. 7 – APPROVAZIONE CONVENZIONE PER LA
GESTIONE DEL SERVIZIO DI TESORERIA COMUNALE PER IL
PERIODO 01.01.2015-31.12.2018.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
In data 31 dicembre 2014 scade la convenzione di appalto per la
gestione del servizio di tesoreria e cassa del Comune di Cologno al Serio,
attualmente affidato alla locale Banca Popolare di Milano.
Al fine di attuare la procedura di gara, è necessario approvare la bozza
della convenzione che regola i rapporti tra Amministrazione Comunale e
tesoriere comunale.
Quindi si propone in questo Consiglio Comunale: 1) di procedere
all’affidamento in concessione del servizio di tesoreria comunale per il
periodo 1° gennaio 2015-31 dicembre 2018, rinnovabile per uguale periodo
qualora ricorrano le condizioni di legge, mediante gara; 2) di approvare lo
schema di convenzione per lo svolgimento del servizio di tesoreria comunale
con il prospetto relativo, alle modalità di presentazione dell’offerta e criteri di
attribuzione dei punteggi; 3) di stabilire che la convenzione potrà subire
modifiche e/o integrazioni non sostanziali al fine di migliorarne il contenuto;
4) di dare atto che la procedura di gara per l’affido del servizio in oggetto è
quella della procedura aperta; 5) di stabilire i seguenti criteri di valutazione
delle offerte per l’aggiudicazione della concessione: il tasso debitore applicato
sull’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria, il tasso creditore applicato sulle
giacenze di cassa detenute presso il tesoriere, procedura di riscossione delle
entrate patrimoniali mediante domiciliazione bancaria (rid), sponsorizzazioni,
erogazioni liberali che la banca dà per iniziative, progetti e attività del
Comune, commissione applicata per estinzione di mandati mediante bonifico,
esperienza di tesoreria.
Quindi in base a questi parametri si darà una votazione che determinerà
la banca vincente per la gestione della tesoreria e cassa comunale.
Faccio presente che già da un paio di anni, mentre prima la cassa era
tenuta alla tesoreria comunale di Cologno, che ammontava sui tre o quattro
milioni, da due anni tutta la cassa è presso la tesoreria nazionale centrale a
Roma, per cui mentre prima maturavano dei buoni interessi attivi sulla cassa
comunale, adesso gli interessi attivi sono ben pochi, quindi anche qua c'
è stata
una mancanza di introito, non tanto, però sono sempre quei 15.000 euro che
vanno persi in un anno.
Ci sono interventi? Osservazioni da fare su questo punto all’ordine del
giorno? Siccome siamo verso la fine, e poi ormai si sa il nostro tesoriere
attuale, la Banca Popolare di Milano, chiuderà lo sportello qua a Cologno; una
delle condizioni per partecipare alla gara è di avere uno sportello sul
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territorio, quindi ci saranno le altre banche oppure banche esterne che aprono
un nuovo sportello qua a Cologno.
Dico che mentre dieci-quindici anni fa la funzione di tesoreria era
appetibile dalle banche, attualmente invece per avere una determinata
clientela, riuscire acquisire più clienti, adesso ormai la clientela è più o meno
fissa. C’è poco di movimento. Poi fare da tesoreria significa anche mettere a
disposizione al giorno un dipendente bancario, un Funzionario bancario, per
cui la convenienza si è limitata per quanto riguarda la banca. Infatti anche
prima davano un contributo per poter ottenere e diventare tesoriere, davano un
contributo, 5.000-10.000 annualmente; adesso non danno niente come
contributo.
Non ci sono interventi, quindi passiamo alla votazione. Facciamo la
doppia votazione visto che siamo verso la fine, quindi mettiamo subito in
gara. Chi è favorevole alzi la mano. Contrari? Nessuno. Astenuti? Nessuno.
L’immediata eseguibilità. Chi è favorevole? All’unanimità.
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COMUNICAZIONE PRELIEVO DAL FONDO DI RISERVA.
Sindaco SESANI CLAUDIO FRANCESCO
Ultima cosa, c'
è stato il primo prelievo dal fondo di riserva di 3.600
euro. Si integra il seguente capitolo di spesa: capitolo 5062 avente come
oggetto “Spese occorrenti per riconoscimento debiti fuori bilancio”, la
sentenza che abbiamo visto nel Consiglio Comunale l’ultima volta n. 940 del
2 luglio 2014, Corte D’Appello di Brescia, euro 3. 600.
Qua finisce il Consiglio Comunale. Buonasera e buona notte a tutti. Il
prossimo Consiglio Comunale sarà il 28 novembre, ci sarà l’assestamento di
bilancio, quindi venerdì 28.
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