Spararatoria col Kalasnikov

FAENZA 21
MERCOLEDÌ 23 APRILE 2014
FAR WEST ALLE CICOGNE
INTERVENTO
BOATO
L’ALLARME ANTI-INTRUSIONE
È SCATTATO UN MINUTO
DOPO L’UNA DI NOTTE
AL MOMENTO NON È NOTO
IL BOTTINO
RAZZIATO DAI MALVIVENTI
••
BATTAGLIA
Il bancomat
danneggiato
dallo scoppio.
Al centro il suv
della Civis
Augustus: un
proiettile di
kalashnikov si è
conficcato nel
radiatore
IL DRAMMATICO ASSALTO NOTTURNO AL BANCOMAT DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA
«Mi stanno sparando, mandate rinforzi»
Guardia della Civis Augustus sfiorata dai colpi di kalashnikov esplosi da un bandito
HANNO sparato con un Kalashnikov. Almeno quattro i colpi rivolti con il mitragliatore più famoso del mondo all’indirizzo di un
52enne agente della vigilanza privata Civis Augustus intervenuto
dopo un allarme di intrusione alle Cicogne. All’esterno del centro
commerciale si è scatenata una vera e propria battaglia e solo per un
miracolo non si deve parlare di
morti nè di feriti.
Il drammatico e gravissimo episodio è avvenuto la notte tra Pasqua
e Pasquetta; obiettivo il bancomat del Monte dei Paschi che si
trova nella galleria prima dell’ingresso al supermercato Conad.
L’allarme, scattato un minuto dopo l’una, era collegato a una porta
di servizio che si affaccia sulla ‘traversa’ che corre lungo l’edificio
delle Cicogne e collega via Leonardo Da Vinci al parcheggio
principale. L’uomo della Civis
Augustus è accorso con il piccolo
suv Dacia di servizio proprio da
via Leonardo Da Vinci, dove una
piccola rampa conduce alla viuzza, e appena girato l’angolo ha notato una grossa auto scura — con
le quattro portiere aperte e il muso rivolto verso il parcheggio —
ferma davanti a un ingresso di servizio. Ha percorso meno di 20 metri e alcuni colpi d’arma da fuoco
sono stati esplosi al suo indirizzo.
La guardia giurata ha accostato vicino a una piccola costruzione in
muratura e si è gettato fuori
dall’abitacolo, cercando riparo tra
l’auto e il muro. Contemporaneamente ha udito un autentico boato provenire dalla galleria. La
guardia ha accennato una reazione con l’arma di servizio. Tre dei
colpi sparati da uno dei malviventi hanno centrato la costruzione
in muratura a pochi metri dal metronotte, un quarto si è conficcato
nel radiatore del suv. Tutti comunque sono stati indirizzati
nell’angolo in cui si trovava l’uomo della Civis Augustus, a dimostrazione del fatto che chi imbracciava il Kalashnikov non aveva solo intenzioni intimidatorie.
LA GUARDIA a terra ha chiamato la centrale: «Qui alle Cicogne
mi stanno sparando, mandate rin-
MICIDIALE
La zona esterna al centro
commerciale in cui è avvenuta la
sparatoria. Ben evidenti i segni
lasciati dai colpi di kalashnikov
Siulp: «Il ricorso ad armi lunghe
un segnale che deve far riflettere»
ERA ACCADUTO che durante un assalto a
un bancomat, o a una cassa continua, i banditi
si proteggessero la fuga con bande chiodate, o
speronando gli inseguitori, mai che sparassero. La settimana scorsa erano stati assaltati
due bancomat nel Ferrarese: le note di ricerca
parlavano di banditi armati di mitra. A Faenza
la Scientifica della Polizia ha repertato quattro bossoli di 7,62 per 39 millimetri, appartenenti a proiettili espulsi dal micidiale Ak-47.
«Il ricorso all’uso di armi lunghe è un segnale
preoccupante — ha commentato il Siulp —
una novità che deve far riflettere e mettere sul
chi va là tutti gli operatori di polizia».
TRAPPOLA
La sparatoria nella stradina
che da via Leonardo Da Vinci
porta al parcheggio principale
forzi, io sono caduto a terra».
L’operatore in centrale ha temuto
che il collega fosse rimasto ferito
e ha chiesto se avesse bisogno di
un’ambulanza. Chi ha fatto fuoco
era rimasto fuori a fare da ‘palo’
— due bossoli sono stati poi rinvenuti vicino a un cestone per la raccolta degli scatoloni — mentre un
altro bandito era seduto al volante dell’auto; gli altri due avevano
attaccato il bancomat, sembra con
polvere da sparo. I malviventi si
sono riuniti in pochi secondi e sono fuggiti a tutta velocità, sembra
a bordo di una potentissima Bmw
station wagon.
«MAI ci si poteva aspettare — ha
raccontato ai colleghi il metronotte — che mi sparassero contro».
E’ vero infatti che, nella maggioranza dei casi, quando vengono
sorpresi a metà del lavoro i banditi specializzati in assalti ai banco-
GANG
Sono stati notati quattro
malviventi, poi fuggiti su una
potentissima Bmw scura
spalle del suv, forse per capire
quante auto della Civis Augustus
e delle forze dell’ordine fossero
già sul posto. I banditi non sono
fuggiti subito verso la via Emilia,
sapendo che sarebbe stata ben presto presidiata.
mat preferiscono fuggire, magari
abbandonando l’attrezzatura sul
posto, senza mettere mano alle armi. Il bancomat del Monte dei Paschi era stato preso di mira anche
la notte del 16 aprile 2013. A quanto ammonti il bottino stavolta
non si sa. I malviventi in fuga sarebbero transitati dapprima alle
IL LAVORO degli investigatori
non sarà facile: le telecamere di videosorveglianza non ‘coprono’ la
zona della sparatoria. La Polizia,
che conduce le indagini, verificherà se la Bmw sia transitata in una
zona con telecamere, o a Castel
Bolognese davanti ai ‘varchi’ per
la lettura delle targhe.