INTERVENTO DI ROBERTO BRONZOLO PER IL

INTERVENTO DI ROBERTO BRONZOLO
PER IL 50° ANNIVERSARIO DEL CALCIO SAGUEDO 1963-2013
Vi do il benvenuto per aver accettato di partecipare a questo
evento sollecitato e proposto da Franco Prando durante una cena
della Consulta di Saguedo. In quell’occasione si è sviluppata l’idea
e, scavando nei ricordi, abbiamo cominciato a segnare i nomi su
un tovagliolo. Poi ha coinvolto alcuni di noi, Franco Menegazzo,
Raffaele Marabese, Leonello ed Antonio Capodaglio e Giovanni
Caleffi, per organizzare questa ricorrenza.
Sono già passati 50 anni dalla fondazione della Società Sportiva
Saguedo e credo che tutti coloro che, via via negli anni, sono stati
artefici della storia del calcio Saguedo, specialmente quelli della
mia generazione, siano animati piacevolmente dai ricordi.
50 anni, non sono pochi, mi ricordo che tutto ebbe inizio nei primi
anni 60 poiché, ancora ragazzini con poche possibilità di svago per
noi era uno dei pochi divertimenti il giocare con il pallone per
interi pomeriggi nel piazzale della Chiesa.
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Quando poi riuscimmo ad avere una “muta” di maglie e disputare
il primo torneo a Lusia (conserviamo quella “coppa” vinta con
orgoglio contro le altre compagini: Lusia, Fratta Polesine e
Villanova, coppa che è visibile qui con gli altri cimeli) è maturata
in noi la convinzione che potevamo avere i mezzi tecnici, non
certamente quelli economici, per fondare una società di calcio.
Società che iniziò l’attività con il nome
di S.S.S., che stava a
significare Società Sportiva Saguedo, ma che ironicamente e
scherzosamente (mica tanto!) poteva meglio interpretare la
nostra condizione economica e quindi si poteva tradurre in S.S.S.
Siamo Senza Soldi.
A tal proposito, fu proprio Leonello Capodaglio, qui presente,
anche lui ancora ragazzo,
l’artefice principale, ideatore,
organizzatore, segretario e promotore di tutta l’attività riuscendo
a dare consistenza ai nostri sogni e che, successivamente, per
motivi di età (il presidente doveva essere maggiorenne!) coinvolse
suo padre il “Cav. Sante Capodaglio”.
Chissà quanto sarebbe orgoglioso il nostro “Presidente” se potesse
essere presente oggi qui con noi!
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Leonello Capodaglio, divenuto poi un eccellente compositore di
musica classica, è, tra l’altro, anche autore di un libro, intitolato
“Fortune giovanesche”, pubblicato nel 2002 e nel capitolo 19°,
denominato “La squadra di calcio”, riporta proprio gli avvenimenti
e l’atmosfera vissuti in quegli anni.
Ora un pensiero va rivolto al Presidente Sante Capodaglio e ad
alcuni nostri cari amici: Luciano Baccaglini, Vitaliano Baccaglini,
Gianni Bonafin, Mario Finco, Luciano Fioravanti, Silvino Gori, Mario
Marchetto, Renzo Meneghello, Luciano Pegoraro, Paolino Sacrato,
Osvaldo Sigolo, Erio Sinigaglia, Giuliano Spolaore, Angelo Targa,
Pietro Tulipani, il Prof. ____________ Zorzan, e, da poche settimane,
anche Stefano Capodaglio. Amici che ci hanno lasciato per sempre,
però sono sicuro che tutti sono ora presenti in mezzo a noi
(facciamo un applauso, grazie…)
In merito alla figura del Presidente Capodaglio, vorrei ricordare
anche che nel 1965/1966 ci fu la cessione del mio “cartellino di
calciatore” per il passaggio all’allora mitica U.S. Lendinarese del
Presidente
Antonio
Zoppellaro
e
del
Segretario
Filippo
Cammarotta. Da questa cessione le casse della società di Saguedo
ebbero un po’ di respiro economico, ma comunque il Presidente,
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con parte della somma incassata, preferì fare una donazione
all’Asilo Parrocchiale di Saguedo per far installare l’impianto di
riscaldamento, che mancava.
Per quanto riguarda il campo di calcio di Saguedo, voglio ricordare
un passaggio importante e far conoscere come si svolsero i fatti
per la sua realizzazione… Poiché passavano comunque gli anni ed
il sottoscritto dopo aver smesso di giocare al calcio, divenne, negli
anni 80, Presidente della U.S. Lendinarese, carica che mi permise
di conoscere e diventare amico di un collega, il Geometra Galuppo
di Noventa Vicentina, il quale rivestiva la carica di Presidente
Regionale della Federazione Italiana Giuoco Calcio e che, a
seguito della vittoria della Nazionale di Calcio nel Campionato
Mondiale in Spagna del 1982, poté gestire un fondo per far
costruire alcuni campi da calcio nel Veneto. Quando mi comunicò
che una somma importante poteva essere assegnata alla
Lendinarese Calcio per i suoi meriti sportivi, colsi l’occasione
perché invece di realizzare un nuovo campo nel capoluogo a
Lendinara, venisse scelta la frazione di Saguedo. Non fu facile,
poiché alcuni colleghi del Direttivo volevano a tutti i costi
scegliere Ramodipalo come ubicazione del nuovo campo sportivo.
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Infine, con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale e
dell’Assessore allo Sport di allora Ennio Bellucco, qui presente, si
poté dimostrare con facilità che era importante scegliere Saguedo
poichè esisteva una realtà calcistica sorretta da una Società con
una tradizione sportiva allora quasi ventennale, mentre a
Ramodipalo
ciò
non
esisteva.
Quindi,
in
pochi
anni
l’Amministrazione Comunale di Lendinara, con un ulteriore
investimento economico, poté costruire l’impianto sportivo a
Saguedo e realizzare finalmente il sogno del Presidente
Capodaglio e di tutti noi!!!
Voglio ricordare una frase che mi appartiene che sintetizza la
validità dell’impegno sportivo e che recita: “Lo sport ci ha fatto
crescere migliori, ora quei ricordi ci aiutano a risaldare
l’amicizia”.
Questa occasione ci dà l’opportunità di formalizzare un altro
sogno che credo sia accettato da tutti voi. Vorrei lanciare una
proposta per richiedere all’Amministrazione Comunale che il
Campo Sportivo di Saguedo venga intitolato al Presidente Sante
Capodaglio e quindi siete tutti invitati a sottoscrivere la domanda
per l’adesione all’iniziativa.
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Dopo quel periodo raccolse il testimone, per continuare l’attività
calcistica, Raffaele Marabese, che fu l’artefice della rinascita del
Saguedo, al quale lascio la parola…
Grazie ed arrivederci al 60° anniversario!!!
Il presentatore dà la parola a Raffaele Marabese..
….(discorso di Raffaele)….
….(discorso di Leonello)….
(Consegna targa a Leonello Capodaglio) …
A questo punto vorrei, a nome di tutti, consegnare all’amico
Maestro Leonello Capodaglio una targa a ricordo e di riconoscenza
per tutto quello che ha fatto per il calcio a Saguedo.
La dedica è stata ideata da Franco Menegazzo che, oltre al calcio,
gli va riconosciuta la sua vena artistica.
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