Direzione Processo Legislativo InfolegCrpNews Silvia Bertini A cura di: Maria Morello, Maria Grazia Valente Settore Studi Documentazione e Supporto Giuridico Legale Aurelia Jannelli Realizzazione grafica: Simonetta Morreale 25 GIUGNO 2014 SOMMARIO AMBIENTE 4 Inquinamento 4 BILANCIO - FINANZE – CREDITO - ECONOMIA Il pareggio di bilancio 4 4 CONCORRENZA – ANTITRUST 4 Tutela della concorrenza 4 CULTURA 5 Rapporto annuale sulla cultura 5 DIRITTO AMMINISTRATIVO 5 Processo amministrativo 5 DIRITTO COMUNITARIO 6 Fondi strutturali 6 Obbligazioni a carico degli Stati 6 GIUSTIZIA 7 I poteri del giudice amministrativo e la discrezionalità della P.A. INFORMATICA – DIGITALIZZAZIONE 7 7 Focus comunicazioni, media e nuove tecnologie PARI OPPORTUNITA’ 7 8 Mancato rispetto delle quote di genere 8 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 8 Formazione e Prevenzione dei dipendenti pubblici 8 Il buon andamento della P.A. 9 2 REGIONI 9 PDL n. 179 della Regione Lazio del 6 giugno 2014 “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del sovraindebitamento e dell’usura e istituzione della Casa regionale contro l’usura e il sovraindebitamento” Le autonomie regionali speciali 9 10 SERVIZI PUBBLICI LOCALI 10 Efficienza energetica e Pubblica amministrazione TELECOMUNICAZIONI 10 11 Il procedimento elettronico 11 Onde elettromagnetiche: uso dei cellulari e smartphone 11 3 AMBIENTE Inquinamento Nel commento intitolato “I principi europei di precauzione, prevenzione e chi ‘inquina paga’, a cura di Massimo Nunziata, pubblicato sulla rivista “Giornale di diritto amministrativo” n. 6 del 2014, a pag. 656, reperibile sulla banca dati Nuova de Agostini, si evidenzia che l’ambiente permane uno dei settori di maggior incidenza del diritto europeo su quello nazionale. Nell’ottica volta al perseguimento di una tutela dei beni ambientali prosegue l’evoluzione interpretativa in ordine ai principi del chi “inquina paga”. In particolare nel testo si esaminano i seguenti aspetti: la centralità della questione controversa oggetto della pronuncia; la soluzione nazionale: l’esonero del proprietario ‘incolpevole’ dagli obblighi di bonifica e messa in sicurezza; i principi fondamentali dell’Unione Europea in materia ambientale. In proposito si attendono indicazioni di notevole rilievo dalla Corte di Giustizia che, è chiamata ad esprimersi sulla recente rimessione dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con l’ordinanza del 25 settembre 2013, n. 21, per quanto riguarda la discussa estensione degli obblighi di riparazione in capo al proprietario non responsabile dell’inquinamento. BILANCIO - FINANZE – CREDITO - ECONOMIA Il pareggio di bilancio Nell’articolo intitolato “Il pareggio di bilancio e dintorni”, a cura di Federica Guzzo, Fondazione TrasPArenza, pubblicato da Astrid, si evidenzia, visti i debiti sovrani dell’eurozona, che ha livello comunitario è prevalsa l’esigenza di prevedere negli ordinamenti nazionali più rigide e stringenti regole per il consolidamento fiscale ed, in particolare, di introdurre con norme di rango costituzionale, la golden rule del pareggio di bilancio. Nel testo si esamina l’introduzione e l’attuazione del pareggio di bilancio; la legge costituzionale n. 1/2012 e l’art. 81 della Cost.; la legge rinforzata n. 243/2012; il pareggio di bilancio per gli enti territoriali ed il coordinamento della finanza pubblica ed i controlli. Il panorama economico-finanziario che ne viene delineato è costituito dalla summa di più risultanti come il federalismo fiscale, la spending review, la preventiva determinazione dei costi standard e il divieto alle Regioni di legiferare nel dettaglio in tema di bilancio pubblico. Il rischio che ne consegue è quello di omogeneizzare l’intero sistema, con la conseguenza di non tenere nel dovuto conto la situazione delle singole realtà territoriali, in Italia molto eterogenee, per quanto concerne le politiche di risanamento e le risposte più che mai appropriate da fornire sul tema del debito pubblico. CONCORRENZA – ANTITRUST Tutela della concorrenza Nel commento intitolato “Tutela pubblica e privata della concorrenza”, a cura del Cons. Vincenzo Lopilato, pubblicato da GiustAmm. (cop. n. 6/2014), ci si sofferma sull’argomento, indicando con particolare attenzione, quelle che sono le regole, le finalità, i rimedi che vigono nel diritto pubblico e privato. Nel testo, si esaminano soprattutto l’aspetto concernente la concorrenza per il mercato e le regole 4 procedimentali e contrattuali; il servizio pubblico e i rapporti individuali di utenza; la tutela della concorrenza e le misure antitrust; le intese anticoncorrenziali e la responsabilità civile per lesione della libertà negoziale. Ne deriva che l’applicazione congiunta e coordinata dei rimedi pubblicistici e privatistici possa costituire uno strumento adeguato ai fini della tutela della concorrenza. I medesimi però devono essere applicati in modo semplice al fine di non complicare il sistema delle garanzie giurisdizionali. In questa direzione è opportuno orientare le forme di concentrazione delle tutele evitando di sovrapporle e di iperregolarle in modo da renderle incentivi utili allo sviluppo economico. CULTURA Rapporto annuale sulla cultura In data 16 giugno è stato presentato a Roma dalla fondazione Symbola e Unioncamere il seguente rapporto annuale: “Io sono cultura. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi”. Tale indagine persegue l’obiettivo di esaminare il peso che le industrie culturali e creative e l’insieme delle attività collegate hanno nell’economia e nelle società italiane. Ed è stato redatto dalla fondazione Symbola ed Unioncamere in cooperazione con l’Assessorato alla cultura della Regione Marche, con la partecipazione della fondazione Fitzcarraldo e Si.Camera e con il patrocinio dei ministeri dei Beni e delle Attività culturali, del turismo e dello Sviluppo economico. Tale rapporto rappresenta l’unico studio in Italia a quantificare annualmente il contributo della cultura e creatività all’economia nazionale, sia in termini di valore aggiunto che di occupazione. Il testo del rapporto consta di tre grandi capitoli: il primo, concerne le industrie creative e culturali nel mondo; il secondo, invece, riguarda i programmi europei e le nuove fonti di finanziamento per le industrie culturali e creative; il terzo, le industrie creative e culturali in Italia. Per approfondimenti il sito di riferimento è il seguente: http://www.unioncamere.gov.it DIRITTO AMMINISTRATIVO Processo amministrativo Nel commento intitolato “Considerazioni di carattere generale, ma non troppo, sulla connessione nel processo amministrativo”, a cura del Prof. Sergio Menchini, ordinario di diritto processuale civile presso l’università di Pisa, pubblicato da GiustAmm. (cop. n. 6/2014) si svolge un’analisi limitata alle ipotesi in cui le domande connesse vedono coinvolti gli stessi soggetti e agli istituti, interni alla giurisdizione amministrativa, che ruotano intorno al fenomeno individuato (riunione e separazione dei giudizi, sospensione e cognizione incidentali, effetti della sentenza rispetto agli atti connessi). Inoltre, nel contempo, viene posta l’attenzione sulla giurisdizione di legittimità e omessi i casi posti in rilievo da azioni di condanna tese alla tutela dei diritti soggettivi. Si analizzano in particolare i seguenti aspetti: il dato di diritto positivo e la connessione meramente soggettiva e quella oggettiva per presupposizione; il processo simultaneo, la sospensione necessaria e l’efficacia del giudicato; la cognizione incidentale dell’atto regolamentare e il cumulo delle domande, la connessione procedimentale e quella causale. 5 DIRITTO COMUNITARIO Fondi strutturali Nel commento intitolato “Le politiche di coesione e la gestione dei fondi strutturali europei nella programmazione 2014-2020”, a cura di Carlo Notarmuzi, pubblicato sulla rivista “Giornale di diritto amministrativo”, n. 6 del 2014, a pag. 563, reperibile sulla banca dati Nuova de Agostini, si evidenzia che con la deliberazione di regolamenti che disciplinano il quadro finanziario pluriennale 2014-2020 degli strumenti di investimento dell’UE termina la fase dei negoziati fra gli Stati durata due anni e mezzo e si avvia la fase dei nuovi programmi di finanziamento sui fondi strutturali a partire dal 1° gennaio 2014. In particolare, un regolamento generale e sei regolamenti specifici, tre concernenti i fondi strutturali e tre relativi agli altri strumenti di investimento europeo (SIE) determinano le funzioni, gli scopi prioritari e l’organizzazione dei fondi, le norme generali, al fine di perseguirne gli obiettivi comuni della politica di coesione europea. Le novità delineate dal nuovo Regolamento in tema di semplificazione delle procedure, della maggiore attenzione ai prodotti, sono elementi che migliorano la nuova programmazione, comunque le norme esaminate sono comuni a tutti i paesi europei e non è sufficiente una buona base normativa per migliorare l’utilizzo dei fondi da parte dell’Italia. Solo con l’accordo di partenariato e con la nuova progettazione che seguirà potrà concretizzarsi un efficiente settennato per la gestione dei fondi. Obbligazioni a carico degli Stati Nella nota di commento intitolata “Principio di precauzione e obblighi di informazione a protezione dei diritti umani”, a cura di Marco Pacini, pubblicata sulla rivista “Giornale di diritto amministrativo” n. 6 del 2014, a pag. 586, reperibile sulla banca dati Nuova de Agostini, si evidenzia che con la sentenza del 5 dicembre 2013, ricorso n. 52806/09 la Corte europea dei diritti è tesa a dare una risposta ad una serie di interrogativi inerenti le attività pericolose per la salute umana. Essa costituisce rilevante interesse poichè impone agli Stati l’obbligo di adottare misure volte ad individuare e gestire i rischi scientificamente incerti provocati dall’esercizio di attività pericolose e, nel contempo, offre lo spunto per esaminare la qualificazione del principio di precauzione adottata dalla medesima Corte e di valutarne le implicazioni per il diritto nazionale e ne richiede soprattutto alle autorità pubbliche di assicurare che i soggetti esposti a tali rischi ne siano informati. La Corte sembra appropriarsi di un nuovo paradigma dello Stato contemporaneo, che diviene Stato protettore, informatore e formatore. A seguito di questo anche le autorità pubbliche devono non solo più farsi carico della riparazione dei danni da eventi imprevisti derivanti dalle attività umane, ma anche della previsione della possibilità che simili eventi si verifichino, della determinazione della loro probabilità e cioè che il rischio si verifichi, della prevenzione e protezione delle persone. 6 GIUSTIZIA I poteri del giudice amministrativo e la discrezionalità della P.A. Nel commento intitolato “Discrezionalità amministrativa ed effettività della tutela: l’evoluzione dei poteri del giudice amministrativo”, a cura del cons. Raffaele Greco, si evidenzia che nell’attuale dibattito che pone al centro dell’attenzione i poteri del giudice amministrativo nei confronti della discrezionalità della P.A. si richiama un aspetto essenziale del dibattito dottrinario, politico e mediatico, sulle vie da perseguire per uscire dalla crisi economica, che da anni imperversa in Italia. In particolare, ci si riferisce alle molteplici tensioni emerse sul versante del controllo di legalità affidato alla giurisdizione amministrativa rispetto all’azione dei pubblici poteri, che negli ultimi mesi hanno portato a considerare l’intervento giudiziale come un fattore di ostacolo alla ripresa economica e quindi a proporne rimedi coerenti per pervenirne alla soluzione finale tesa alla soppressione dei TT.AA.RR. e del Consiglio di Stato. In riferimento è opportuno ribadire che il legislatore ha continuato ad ampliare la sfera d’intervento del giudice amministrativo, rimettendo alla sua responsabilità nuovi delicati settori dell’economia e della società e conferendogli strumenti d’intervento e poteri sempre più penetranti ed inediti. In particolare, nel testo si affrontano il principio di effettività e la sua declinazione nella disciplina del processo; il caso emblematico del giudizio di ottemperanza; le tendenze evolutive del processo e le oscillazioni della giurisprudenza. Il testo del commento è reperibile seguente indirizzo: http://www.giustizia-amministrativa.it al INFORMATICA – DIGITALIZZAZIONE Focus comunicazioni, media e nuove tecnologie La Rivista on line federalismi.it (Rivista di diritto pubblico italiano, comunitario e comparato) ha predisposto un focus volto alla comunità scientifica e professionale con l’intento di approfondire e discutere il rapporto tra la società dell’informazione e il diritto italiano, comunitario e sovranazionale. Tale pubblicazione mira ad indagare le sfide che le tecnologie sempre più innovative e le forme sempre più variabili della comunicazione digitale rivolgono al nucleo dell’ordinamento, andando ad incidere direttamente sulla tutela dei diritti. Si segnalano i seguenti commenti: pubblico comparato presso l’università di Napoli – Suor Orsola Benincasa; “Le reti Wi-Fi comunali ad uso gratuito o semigratuito: problemi di compatibilità con le norme a tutela della concorrenza”, a cura di Mario Libertini, prof. ord. di diritto industriale presso l’università “La sapienza” di Roma e Virginia Bellucci, avvocato in Roma e dottore di ricerca in diritto dell’Economia e dell’impresa presso l’università “La Sapienza” di Roma; “Se il contenuto della digitalizzazione è il legame sociale”, a cura di Mario Morcellini, Direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale presso l’università “La Sapienza” di Roma; “Industria dell’audiovisivo e società dell’informazione nel contesto europeo”, a cura di Enzo Cheli, pro. ord. di diritto costituzionale presso l’Università di Firenze; “La decisione della Corte di Giustizia sul caso Google Spain: più problemi che soluzioni”, a “Diritto all’oblio e Internet”, a cura di Tommaso Edoardo Frosini, prof. ord. di diritto 7 cura di Franco Pizzetti, prof. ord. di diritto costituzionale presso l’università di Torino. I testi dei commenti sono reperibili al seguente indirizzo: http://www.federalismi.it/focus/tmt/?FOCUS_ ID=29 PARI OPPORTUNITA’ Mancato rispetto delle quote di genere Nel commento intitolato “Conseguenze del mancato rispetto delle quote di genere previste dalla L. n. 56/2014”, a cura di Annalisa Di Piazza, pubblicato dalla banca dati Segretarientilocali.it, si evidenzia che, all’indomani delle elezioni i sindaci si trovano nella condizione per la prima volta di dover garantire predeterminate quote di genere all’interno delle giunte. In particolare nel testo si considerano i seguenti aspetti: la cronologia delle norme; l’aspetto innovativo della L. n. 56/2014; il sistema sanzionatorio previsto nella legge 120/2011; l’orientamento giurisprudenziale ante legge 215/2012; il mancato adeguamento del TUEL alle norme della L. 56/2014; il sistema sanzionatorio previsto dalla legge per il mancato rispetto delle quote nelle liste; la validità degli atti medio tempore assunti. PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Formazione e Prevenzione dei dipendenti pubblici Nel commento intitolato “Formazione dei dipendenti pubblici e prevenzione della corruzione negli appalti: per non parlare ai muri”, a cura di Angelo Mari, pubblicato da GiustAmm (cop. n. 6/2014), si evidenzia che la formazione dei dipendenti è un fattore rilevante volto prevenire la corruzione, per questa motivazione è un contenuto obbligatorio dei piani triennali anticorruzione predisposti dalle singole amministrazioni; ne consegue che la mancata programmazione della formazione, costituisca responsabilità per i dirigenti. Nel testo, in particolare, si affrontano le questioni di fondo e le specifiche aree di rischio; i percorsi formativi; i destinatari; gli obiettivi ed i metodi; la tipologia di docenza; la misurazione degli esiti formativi. 8 Il buon andamento della P.A. Nel commento intitolato “Il buon andamento della PA al tempo degli ossimori: proroga e revisione delle procedure”, a cura di Rosa Rota, Professore Aggregato di Diritto dell’ambiente e Ricercatrice di Diritto Amministrativo presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, pubblicata da Astrid (17/6/2014), l’autrice evidenzia che, il buon andamento costituisce un principio generale dell’attività amministrativa teso ad indirizzare l’esercizio dei pubblici poteri con i criteri di efficacia ed economicità dettati dalla L. 241 del 1990 assunti dal Legislatore come canoni di condotta per la P.A. In particolare, nel testo, si affrontano i seguenti aspetti: il buon andamento come valore, principio e norma; la proroga e la revisione della procedura di Abilitazione Scientifica Nazionale; le digressioni sul compito e la responsabilità della cultura. Ne consegue che quest’ultima venga ad assumere rilevanza notevole rispetto agli altri beni che hanno un ruolo nella vita politica, questi ultimi diminuiscono se vengono condivisi; la cultura, invece è l’unico bene dell’umanità ad ampliarsi se molti partecipano ad essa. Questa è la funzione che le compete nel futuro. REGIONI PDL n. 179 della Regione Lazio del 6 giugno 2014 “Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del sovraindebitamento e dell’usura e istituzione della Casa regionale contro l’usura e il sovraindebitamento” Con la presente proposta di legge La Regione Lazio per le finalità e ad integrazione delle disposizioni di cui alla L. 7 marzo 1996, n. 108 (Disposizioni in tema di usura) emana misure volte a contrastare e a prevenire il fenomeno del sovraindebitamento e dell’usura nel territorio regionale e, nel contempo promuove anche attività che presentano uno sviluppo economico e sociale ispirato ai valori della sicurezza e della legalità. Il testo si compone di 14 articoli: nel primo, si delineano le finalità e l’oggetto; il secondo, dice che la Regione ha la facoltà di costituirsi parte civile in tutti i processi celebrati nel suo territorio ed aventi ad oggetto il reato di cui all’art. 644 del codice penale; il terzo, detta disposizioni sul fondo regionale di prevenzione e contrasto al l’usura e al sovra indebitamento; il quarto, concerne l’Istituzione della Casa regionale contro l’usura ed il sovraindebitamento; il quindi, indica i soggetti destinatari; il sesto, indica i soggetti beneficiari; il settimo, si riferisce ai finanziamenti integrativi alla L. 7 marzo 1996, n. 108; l’ottavo fornisce le indicazioni degli interventi per il sostegno alle vittime dell’usura; il nono, fornisce le indicazioni sui contributi a favore degli enti, delle associazioni e delle fondazioni impegnati nella lotta contro l’usura; il decimo, fornisce indicazioni sull’attività della Regione; l’undicesimo fornisce indicazioni sugli interventi per il sovraindebitamento; il dodicesimo, fornisce indicazioni sul tavolo regionale sul sovraindebitamento e sull’usura; il tredicesimo, detta le disposizioni finanziarie; il quattordicesimo, infine, affronta le disposizioni transitorie e le abrogazioni. Il testo della proposta di legge è reperibile al seguente indirizzo: http://atticrl.regione.lazio.it/allegati/propostel egge/TESTI_PROPOSTI/PL%20179.pdf 9 Le autonomie regionali speciali Nella relazione intitolata “Le autonomie regionali speciali: una risorsa costituzionale da valorizzare”, a cura di Gaetano Silvestri, si evidenzia che un problema di rilievo che si avverte nel momento attuale e che ha acquistato consistenza con la riforma del 2001 è la conservazione dell’autonomia differenziata nel momento in cui il legislatore costituzionale procede ad un riassetto complessivo del riparto di competenze legislative previsto dalla Costituzione. E’ opportuno precisare che le autonomie speciali, proprio per la loro peculiarità storica, per la posizione e conformazione dei territori, per la composizione etnica e linguistica delle comunità locali, non sono frutto di pura volontà politica o di accordi conclusi per ragioni contingenti o di opportunismo. Esse contengono in sé, in maniera oggettiva, le ragioni della specialità. Due sono le conseguenze di rilievo che si impongono: - a) le forme e condizioni particolari di autonomia, di cui all’art. 116 Cost., devono essere strettamente correlate ai caratteri specifici dei territori e delle popolazioni e non possono trasmodare in trattamenti differenziati, e più favorevoli, sia sul piano finanziario che su quello giuridico quando questi non siano direttamente finalizzati alla valorizzazione delle ragioni sottostanti alle specificità regionali o provinciali; - b) così come la creazione di Regioni a statuto speciale non è stata l’effetto di pure volizioni politiche, ma è stato un portato della storia, allo stesso modo non è possibile la loro cancellazione per pura volontà politica. A parere del relatore, non è accettabile che ogni volta che emerge uno scandalo nell’ambito di una istituzione, anziché reclamare la punizione dei colpevoli di corruzione o altri gravi reati, si invochi l’abolizione o la riduzione delle competenze della medesima. A tale Istituzione viene così inflitto un doppio danno, quello derivante dalla mala amministrazione e dalla corruzione e quello derivante dall’ignoranza di commentatori in cerca di facile popolarità. SERVIZI PUBBLICI LOCALI Efficienza energetica e Pubblica amministrazione Nell’articolo intitolato “I finanziamenti europei come leva di intervento”, a cura di Enrico Maria Curti, avvocato, studio legale Radice & Cereda – Milano, si evidenzia che gli immobili pubblici presentano forti margini di miglioramento in tema di efficienza energetica; infatti, secondo la Fondazione Sviluppo Sostenibile “Green Economy (per uscire dalle due crisi, 2012), l’intervento su 111,000 edifici pubblici (di cui 11,000 uffici, 30,000 scuole e 70,000 edifici di edilizia sociale) porterebbe al risparmio di 1 Mtep entro il 2020 (-33% dei consumi dal 2012). Comunque al momento esistono alcuni vincoli di sistema che non permettono il risparmio energetico. Nel nostro Paese il potenziale di mercato teorico nella P.A. è pari a circa 1 miliardo di euro all’anno da qui al 2020 e concerne soprattutto la cogenerazione e l’illuminazione pubblica. Nel testo si esaminano le caratteristiche e le criticità emergenti nel momento attuale; le soluzioni effettivamente adottate dalla P.A.; i finanziamenti europei. Per quanto concerne gli edifici pubblici si pone la necessità di utilizzare i fondi comunitari e di coinvolgere lo stakeholder privato. Non mancano elementi di criticità nella stesura di una strategia sistematica volta ad ottenere oggettivi risparmi energetici che consistono nell’attuale rigidità contrattuale negli appalti di riqualificazione energetica, nella scarsa presenza di Knowhow interno alla PA ed i vincoli posti dal Patto di Stabilità. Il testo dell’articolo è reperibile al seguente indirizzo: http://www.dirittodeiservizipubblici.it/articoli/ articolo.asp?sezione=dettarticolo&id=591 10 TELECOMUNICAZIONI Il procedimento elettronico Nel commento intitolato “Il procedimento amministrativo delineato dal sistema AVCpass profili teorici, comparativi e critici”, a cura di Mattia Pani, avvocato alla Regione Autonoma della Sardegna e dottore di ricerca in diritto amministrativo e di Carlo Sanna, dottore di ricerca in diritto dell’attività amministrativa informatizzata e della comunicazione pubblica, pubblicato da LexItalia (cop. n. 6/2014), si evidenzia che il sistema dell’AVCpass trova la sua base normativa nell’art. 6-bis del codice dei contratti pubblici (ossia il D. lgs. 12 aprile 2006, n. 163) delineato “Banca dati nazionale dei contratti pubblici”, introdotto dall’art. 20, comma 1, lett. a), D.L. 9 febbraio 2012, n. 5, conv. con mod. dalla L. 4 aprile 2012, n. 35. In particolare, nel testo si esamina il sopracitato articolo Codice dei contratti pubblici e si svolge l’analisi comparativa con la disciplina degli appalti del 2014. Inoltre ci si sofferma anche nel contempo sulla disciplina della deliberazione dell’Autorità di vigilanza n. 111 del 20 dicembre 2012 con le modificazioni assunte nelle adunanze dell’8 maggio e del 5 giugno 2013 e sulle comunicazioni nel sistema AVCpass ed il ruolo della posta certificata. Dopo aver analizzato la complessa e macchinosa procedura dell’AVCpass si tenta di esprimere un giudizio sul fatto volto a verificare se sia stato attivato un procedimento amministrativo elettronico efficace. In merito, è opportuno menzionare, che l’obiettivo di quest’ultimo non è quello di informatizzare un determinato procedimento, poiché le tecnologie e la comunicazione sono solo dei meri strumenti, mentre il reale scopo è teso alla semplificazione e al perseguimento di principi costituzionali e legislativi della P.A. Ne vengono delineate le questioni critiche inerenti l’utilizzo di tale complesso procedimento. Onde elettromagnetiche: uso dei cellulari e smartphone Nell’articolo intitolato “Telefoni cellulari nel dubbio tenerli a distanza”, a cura di Giuseppe Bianchi, si evidenzia che attualmente per quanto riguarda il sopracitato argomento, sulla pericolosità delle onde magnetiche, è ancora in corso un vivo dibattito ed in attesa che la comunità scientifica si esprima in proposito, la cosa più opportuna da farsi consiste nel limitare l’esposizione a dette onde. L’Arpa Piemonte ha condotto uno studio sull’impatto dei campi magnetici e ha nel contempo fornito consiglio sull’uso dei cellulari e degli smartphone presentandone i risultati proprio in questi giorni. Ne consegue che gli italiani sopra i 16 anni che usano il cellulare siano il 97%, tanti quanto gli inglesi, ma più degli americani (94%), dei cinesi (89%), dei brasiliani (84%) e degli indiani (81%). Detto Studio è particolarmente interessante e offre molteplici spunti di riflessione. In merito, l’Arpa ritiene che una chiamata effettuata in modalità 3G espone a una quantità di radiazioni fino a 100 volte inferiore rispetto ad una telefonata in modalità 2G e un buon livello di ricezione fa diminuire da 10 a 100 volte la potenziale pericolosità. L’agenzia conferma in proposito che gli unici effetti certi sono quelli che si manifestano a causa del riscaldamento indotto nei tessuti umani dall’esposizione a radiazione RF, i cosiddetti effetti termici. Questi ultimi si possono manifestare solo a livelli molto elevati di intensità del campo elettromagnetico, non riscontrabili nelle comuni situazioni di esposizione della popolazione. Il testo dell’articolo è reperibile al seguente indirizzo: http://www.ilquotidianodellapa.it/_contents/n ews/2014/giugno/1402699517239.html 11
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