Incontro Vicari Zonali 22 ottobre 2014 UFFICIO PER I BENI CULTURALI ECCLESIASTICI Consigli e suggerimenti per i Sacerdoti 1. Si consiglia di organizzare e programmare controlli di manutenzione ordinaria alle coperture delle chiese (tetti, coppi, grondaie, scarichi acqua piovana, impermeabilizzazioni, erbe, ..), agli impianti elettrici, agli organi storici: così facendo si evitano nel futuro interventi di restauro più costosi! Anche per i beni mobili (quadri, stature, suppellettili sacre, paramenti, ecc) si tengano presenti le indicazioni offerte dal volumetto distribuito due anni fa riguardo la manutenzione ordinaria: stiamo riscontrando, infatti, gravi deterioramenti di parati antichi (muffa, rosi da topi e tarme,…) 2. Oltre il tradizionale “ponteggio” si valuti anche la possibilità di utilizzare, secondo le esigenze, i nuovi strumenti tecnici per il controllo specie delle coperture delle chiese e dei campanili: es. i “droni” (apparecchi che sorvolano le coperture fotografando ad alta definizione): si confrontino i costi tra uso del ponteggio , dei cestelli e di queste nuove tecnologie 3. Si ricorda che i progetti di restauro devono sempre essere non solo firmati ma elaborati da un architetto! Non è più sufficiente il solo geometra! Tutti i progetti e le relative tavole devono essere firmati e timbrati anche dal Legale Rappresentante (es. Parroco). Si ponga attenzione che colui a cui è affidato l’incarico e la responsabilità del progetto abbia un’assicurazione, in modo tale che eventuali denunce (es. da parte della Soprintendenza) o altri contenziosi non debbano ricadere economicamente sulla cassa parrocchiale! 4. Inventario. Dovrà essere oggetto di periodico controllo per poter prontamente riscontrare e segnalare eventuali ammanchi. Il Codice di Diritto Canonico (Can. 1283 § 2), che prevede l’inventario dei beni, dispone che i Parroci verifichino il patrimonio ecclesiastico in occasione del passaggio di responsabilità nella parrocchia. Si suggerisce che il Parroco uscente consegni al nuovo Parroco l’inventario, in modo tale che quest’ultimo, anche aiutato da persone fidate, controlli l’integrità del deposito dei beni inventariati. Eventuali errori o mancanze vengano denunciate all’Ufficio diocesano per i Beni Ecclesiastici, che provvederà a presentare denuncia di furto contro ignoti ai Carabinieri del TPC. L’Ufficio diocesano è sempre disponibile per ogni chiarimento e accompagnamento. 5. Si avvisa che si sta procedendo in Diocesi al “censimento delle chiese”: alcune zone sono già state contattate, altre lo saranno nel prossimo futuro. Tale schedatura delle nostre chiese NON COSTA NULLA ALLE PARROCCHIE, è a carico della CEI. Si chiede fin d’ora di verificare bene la proprietà delle chiese, specie sussidiarie, e il loro accatastamento. 6. Si chiede ad ogni Zona Pastorale di individuare nel corso dell’anno pastorale 2014/15 alcuni luoghi (chiese, saloni, musei, altri edifici) che in caso di calamità naturali possano essere eventualmente utilizzati per il ricovero temporaneo delle opere artistiche che si trovassero collocate negli edifici danneggiati. L’Ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici si attiverà poi per stilare un elenco di tali luoghi attraverso le indicazioni offerte Incontro Vicari Zonali 22 ottobre 2014 dalle Zone pastorali. Tale esigenza verrà codificata nel prossimo protocollo d’intesa tra Ministero e Ufficio nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici 7. L’Ufficio diocesano è stato contattato dai responsabili del “Progetto Argeo”: una proposta per affrontare, data la crescente richiesta di cremazione, il problema del deposito delle urne cinerarie, per evitare che, se non vengono deposte nei cimiteri, possano non ricevere il dovuto rispetto che la Chiesa insegna e propone. L’Ufficio diocesano si riserva di andare a fare sopralluoghi nelle diocesi e nelle parrocchie dove tale proposta è stata attuata (utilizzo chiese dismesse, ambienti attigui alle chiese, aree circostanti le chiese,…) per raccogliere pareri, conseguenze e costi circa l’attuazione di tale progetto, e in seguito darne comunicazione attraverso gli organismi pastorali per valutare se il progetto sia o meno attuabile nella nostra Chiesa bresciana. 8. Si ricorda che qualsiasi documento da presentare alla Soprintendenza deve per Legge essere presentato tramite l’Ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici (evitare che il tecnico, il restauratore o chi per loro lo presenti direttamente: così facendo la Soprintendenza lo respinge e i tempi si allungano inutilmente). 9. Si consiglia vivamente che quando si presenta la necessità di un intervento, si eviti di trattarlo solamente tra parroco e tecnici incaricati, ma si faccia intervenire subito l’Ufficio diocesano, così che il progetto elaborato abbia già le caratteristiche per essere presentato alla soprintendenza. Si evita così di ricevere progetti elaborati per mesi, che devono poi essere rivisti completamente in quanto non idonei alla richiesta di autorizzazione, perdendo così tempo inutilmente. 10. Qualora si volesse porre mano agli adeguamenti liturgici delle chiese, si contatti preventivamente l’Ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici: la Commissione Arte Sacra effettuerà un sopralluogo per concordare con il Parroco il percorso da compiere per evitare interventi non consoni all’armonia della chiesa interessata. 11. Si ricorda che dal 1 ottobre 2014 al 30 settembre 2015 è possibile presentare presso l’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici domanda per richiedere di accedere ai contributi CEI 8xmille (restauri strutturali delle chiese, canoniche o edifici pastorali tutelati, organi storici, impianti elettrici, sistemi antifurto – antintrusione). Le domande pervenute entro tale periodo saranno poi valutate dal Collegio Consultori il quale affiderà all’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici le domande accolte per la richiesta di tale contributo. Il fac-simile della domanda è scaricabile dal sito internet della diocesi. 12. Si sta diffondendo la nuova tecnologia “Led” riguardo gli impianti di illuminazione. Si tenga presente che non è sufficiente il semplice cambio di “lampadine”, in quanto questa nuova tecnologia comporta altre esigenze per i punti luce. Si diffidi di chi propone solo questa soluzione sostituiva. Si contatti l’Ufficio Beni Culturali per scegliere la soluzione più consona per aggiornare i sistemi illuminotecnici soprattutto delle chiese. 13. L’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici è naturalmente a pieno servizio dei sacerdoti per sostenerli, accompagnarli e aiutarli ad agire nella legalità, nella trasparenza e nella bontà Incontro Vicari Zonali 22 ottobre 2014 degli interventi.
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