RASSEGNASTAMPA RASSEGNASTAMPA 2 ottobre 2014 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. ANNO 14 - N. 271 - e 1,20 Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A - 83100 - Avellino Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, 85100 - Potenza (PZ)- tel. 0971 1656020 - fax 0971 476797 - email [email protected] Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 1887000 - fax 0835 256466 - email [email protected] PROCESSO BUBBICO INCHIESTA SULLA CROCE ROSSA Il senatore annuncia: «Se mi condannano mi dimetto» Convocati altri due testimoni AMATO a pagina 11 Giovedì 2 ottobre 2014 Scalise: «Non sono indagata» L’ex commissario replica al presidente Moscariello AMATO a pagina 12 Filippo Bubbico Anna Maria Scalise VI SEGNALIAMO: Il governatore garantisce l’intervento economico della Regione per evitare il fallimento di Potenza MATERA Pittella-De Luca Soccorso amico «Ma non siamo un bancomat e voglio capire di chi è la responsabilità» Ingegneria civile a rischio L’Ordine: «Grave danno» Stella scrive a Renzi La sede dell’Università a Matera CIERVO alle pagine 28 e 29 Pittella con De Luca in Regione L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE MARTOCCIA «Nessuna sfiducia ma la task force non serve» Potenza nel baratro e Matera senza rischi Conti in ordine e Tari solo al 12% Consiglio di Potenza BERNALDA Furti di pannelli Quattro colpi in nove giorni E’ allarme I pannelli rubati CORRADO pagina 33 PIGNOLA Picchiata per anni dal marito anche davanti ai figli Arrestato 56enne Ancora violenze a pagina 23 MATERA Consiglio di Matera LABANCA, QUARTO, SANTORO alle pagine 6, 7, 8, 9 e 10 MARCONIA Mensa in ritardo, i genitori protestano MARATEA Il Tar accoglie il ricorso, il palazzone si può costruire a pagina 31 PANETTIERI a pagina 24 Il Comune chiede 6 milioni per le scuole dall’uno per mille Nicola Trombetta a pagina 27 BASKET ieri iornal enti g gam ol e c Istanza inammissibile La Bawer resta in Silver Lorusso CALCIO A 5 C1 E C2 Varati i calendari Ben 38 squadre al via in auto bus g ran t urism da e o verso Tutti in campo 41002 9 771974 617259 0973.22943 www.roccobus.it RASSEGNASTAMPA TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90 Giovedì 2 ottobre 2014 La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30 Con Guida al BuonGusto A 7,10 LA GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIERE DELLE Quotidiano fondato nel 1887 PUGLIE www.lagazzettadelmezzogiorno.it B A S I L I C ATA Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l’Africano 264 - 70124 Bari. Sede centrale di Bari (prefisso 080): Informazioni 5470200 - Direzione Generale 5470316 - Direzione Politica 5470250 (direzione [email protected]) - Segreteria di Redazione 5470400 ([email protected]) - Cronaca di Bari 5470430-431 ([email protected]) - Cronache italiane 5470413 ([email protected]) - Economia 5470265 ([email protected]) - Esteri 5470247 ([email protected]) - Interni 5470209 ([email protected]) - Regioni 5470364 ([email protected]) - Spettacoli 5470418 (cultura.e.spettacoli@gazzettamezzogiorni,it) - Speciali 5470448 ([email protected]) - Sport 5470225 ([email protected]) - Vita Culturale 5470239 ([email protected]). Abb. Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127° Numero 270 SANITÀ PUGLIA A NOVEMBRE IN SCADENZA CINQUE DIRETTORI GENERALI IL COMUNE CAPOLUOGO SULL’ORLO DELLA BANCAROTTA Vendola chiede più tempo per i nuovi manager Asl Pittella e «salva-Potenza» La Regione aiuta «ma non è un bancomat» INCISO IN GAZZETTA DI BASILICATA A PAGINA V >> «Serve gente all’altezza». Sono 50 gli idonei Forza Italia col Governatore: no ai commissari COMUNE Su Potenza lo spettro dissesto [foto T. Vece] SERVIZI A PAGINA 9 >> GOVERNO SCONTRO SULLE MODIFICHE ALL’ARTICOLO 18, MA BERSANI GIURA LEALTÀ. CRESCONO I NO ALLA LIQUIDAZIONE IN BUSTA PAGA IL FATTO ISPETTORI DEL MINISTERO ALLA COOP ALLEVATORI La Francia si ribella all’euro-austerità. Gelo della Merkel: faccia i compiti Napolitano preme sulla Bce: priorità la crescita. Draghi: prima le riforme dietro la crisi Cap l’ombra Lavoro e Tfr, lotta continua Putignano, della ‘ndrangheta NAPOLI SENZA SINDACO LA SINISTRA ITALIANA TRA STATO E MERCATO De Magistris sospeso irride alla sentenza «Salutatemela», dice l’ex magistrato di GIUSEPPE DE TOMASO B atti e ribatti. Renzi o non Renzi. Si finisce sempre lì: alle due sinistre che non comunicano e all’antinomia ottocentesca tra Stato e Mercato. E pensare che ci sono zone del Belpaese, vedi le spiagge romagnole, che sembrano il festival del liberismo più sfrenato: hotel sulla spiaggia, costruzioni sul mare, una lunga (ex) Punta Perotti che da Riccione arriva fino al confine col Veneto. Nessuno ci fa caso: ma in quei posti la sinistra comunista e post-comunista ha amministrato e amministra da circa 70 anni. Domanda. Se il Pci di Giuseppe Dozza (1901-1974) e Guido Fanti (1925-2012) ha governato con logiche borghesi l’Emilia-Romagna come mai tuttora il rapporto tra parte della sinistra (ma anche della destra) e il mercato evoca unioni matrimoniali più fastidiose di una rissa televisiva? SEGUE A PAGINA 33 >> l Il provvedimento di sospensione, già firmato dal prefetto Francesco Musolino, gli sarà notificato oggi, ma il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, non ha alcuna intenzione di dimettersi. Anzi, a chi nel pomeriggio di ieri gli chiedeva di commentare la notizia annunciata poco prima dal ministro Alfano e la circostanza che la sentenza di condanna a 15 mesi fosse pervenuta in Prefettura, l’ex magistrato ha risposto con una battuta: «Salutatemela». SERVIZI DA PAGINA 2 A 5 >> ALLEVATORI La coop di Putignano ha 5 milioni di debiti SERVIZIO A PAGINA 7 >> MONDIALI VOLLEY. BATTUTO L’AZERBAIGIAN Il grande tifo dei baresi mette le ali alle Azzurre PARLA DOMNICA «Quella notte Schettino consegnò un pacco» MAZZA A PAGINA 24 >> IN CULTURA >> ARMENISE A PAGINA 12 >> L’Ilva con le casse vuote il commissario Gnudi va a bussare al premier I POTERI FORTI? PIÙ MORTI CHE VIVI di ALBERTO MAZZUCA A PAGINA 33 >> L’ l Soldi per rispettare le prescrizioni previste dal piano ambientale. Sono quelli che l’Ilva non ha, vista la necessità di ricorrere a un prestito per riuscire pagare stipendi e fornitori, e che il commissario Piero Gnudi intende trovare nei prossimi giorni, con l’aiuto del governo, per rispettare gli impegni ed evitare problemi con la magistratura tarantina. Gnudi dovrebbe incontrare Renzi domani, forse a Milano. Neppure la rinuncia all’eredità da parte degli eredi di Emilio Riva potrà aiutare l’Ilva. La Regione dà una mano alle microimprese BARI La gioia delle Azzurre in un Palazzetto stracolmo di OSCAR IARUSSI Europa League della cultura vede sei città italiane «in partita» nelle fasi finali. Tre meridionali: Lecce, Matera e Cagliari. Le altre sono Perugia, Ravenna e Siena. Si contendono il titolo di Capitale europea della cultura 2019, dopo aver superato una prima selezione fra una ventina di città candidate (fra cui c’era Taranto). Presto, probabilmente il 17 ottobre, si saprà chi ha vinto. A decidere sarà una giuria della RIGA Capitale 2014 Commissione europea in cui siedono sia funzionari comunitari sia rappresentanti italiani. Insieme all’Italia, è la Bulgaria l’altro Stato dell’Unione europea designato a ottenere il titolo per il 2019 e quindi a individuare una città fra le sue (c’è anche Sofia in lizza). Quest’anno le capitali europee della cultura sono Umeå in Svezia e Riga in Lettonia. PUGLIA TARANTO DOMANI L’INCONTRO w w w. g a u t i e r i . i t LECCE E MATERA 2019 LA SFIDA EUROPEA A PAGINA 25 >> SERVIZI NELLO SPORT >> Lo ile St no lia Ita ondo M nel SCAGLIARINI A PAGINA 8 >> RASSEGNASTAMPA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 Giovedì 2 ottobre 2014 www.lagazzettadelmezzogiorno.it LA GAZZETTA DI POTENZA - LA GAZZETTA DI MATERA Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/418511 - Fax: 080/5502360 - Email: [email protected] Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/251311 - Fax: 080/5502350 - Email: [email protected] Pubblicità-Mediterranea S.p.a. Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/418536 - Fax: 0971/274883; Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/331548 - Fax: 0835/251316 Necrologie: www.gazzettanecrologie.it - Gazzetta Affari: 800.659.659 - www.gazzettaffari.com LE ALTRE REDAZIONI Siamo presenti a: Anzi, Brienza, Calvello, Corleto Perticara, Francavilla in Sinni Bari: Barletta: 080/5470430 0883/341011 Foggia: Brindisi: 0881/779911 0831/223111 Lecce: Taranto: 0832/463911 099/4580211 ABBONAMENTI: tutti i giorni esclusi i festivi: ann. Euro 260,00; sem. Euro 140,00; trim. Euro 80,00. Compresi i festivi: ann. Euro 290,00; sem. Euro 160,00; trim. Euro 90,00. Sola edizione del lunedì: ann. Euro 55,00; sem Euro 30,00. Estero: stesse tariffe più spese postali, secondo destinazione. Per info: tel. 080/5470205, dal lunedì al venerdì, 09,30-13,30, fax 080/5470227, e-mail [email protected]. Copia arretrata: Euro 2,40. Tel 080/5470213 Siamo presenti a: Laurenzana, Nova Siri Marina, Potenza, San Giorgio Lucano, Villa D’Agri COMUNI I GIORNI CONVULSI DEL CAPOLUOGO DI REGIONE CHE RISCHIA IL DISSESTO. SOLLECITATO UN PIANO DI RISANAMENTO POTENZA LA FAMIGLIA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE L’impegno a contribuire per evitare il crac. «Ma fuori i conti» 17 anni fa» Lo stanziamento regionale sarà previsto nella legge di stabilità. Ma i soldi servono subito La procura accusa l’ex boss Cosentino e altre 5 persone tra cui due collaboratori di giustizia i Basilischi Pittella e il «salva-Potenza» «Furono a trucidare «Regione, non bancomat» i coniugi Gianfredi ALLE CORONE PIACE IL MARE LUCANO l Asse sull’austerity, certezze sui numeri e responsabilità perchè se un nuovo contributo regionale ci sarà (di 25 milioni di euro o di altra entità) avrà dei paletti. Una ciambella di salvataggio, sì. Ma a precise condizioni. Marcello Pittella chiede di poter vedere i conti del Comune capoluogo. Di conoscere i termini dei debiti. Di valutare il piano di risanamento e di rilancio. Perché, una cosa è certa, nessuno può immaginare che la Regione possa essere una sorta di bancomat che risolve i problemi dei Municipi. Peraltro l’impegno a collaborare non è stato finora accompagnato da notizie precise sul «quanto». l «Dare una dimostrazione di forza al clan egemone». È il movente che ha armato il clan dei Basilischi, secondo la Procura antimafia di Salerno. I mandanti: Gino Cosentino, ex capobastone dei Basilischi, e Tonino Cossidente. Esecutori: Carmine Campanella, Saverio Riviezzi, Alessandro D’Amato e Angelo Nolè. Ieri mattina erano in aula a Salerno per l’udienza preliminare del procedimento per l’omicidio dei coniugi Giuseppe Gianfredi e Patrizia Santarsiero. La Procura di Salerno ritiene di aver sbrogliato il giallo. La famiglia Santarsiero - tramite un fratello di Patrizia - si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Gianpaolo Carretta. INCISO A PAGINA V >> AMENDOLARA A PAGINA III >> CGIL, CISL, UIL «Creare lavoro e fermare le povertà» l Situazione drammatica. Cgil, Cisl, Uil denunciano le disperazioni diffuse da parte dei tanti che non hanno lavoro, sono costretti a condizioni di precarietà, per le trentamila famiglie lucane che vivono al di sotto della soglia di povertà. Appello alla Regione: si parte con il Piano del lavoro. Reali belgi a Maratea l MARATEA. Potrebbe definirsi un re in pensione dopo che l’anno scorso ha abdicato in favore del figlio Filippo. In realtà è il sesto re del Belgio e ieri era a Maratea. Una parentesi da turista per Alberto II con la moglie Paola Ruffo di Calabria, in questi primi giorni d’autunno. Con l’occasione di tornare, dopo molti anni, nella “perla del Tirreno” per una visita lampo e discreta. La coppia reale è arrivata a bordo di uno yacht martedì intorno alle 18.30 e ha approfittato di una mite serata settembrina per fare un giro nel caratteristico porticciolo. Quindi ieri mattina verso mezzogiorno la partenza. Alberto e Paola hanno veleggiato verso Amalfi, che li attende anche questa per una vacanza tutta privata e discreta. [pi.per.] PINTO A PAGINA IV >> Blitz di Berlinguer sul treno dei pendolari SERVIZIO A PAGINA VIII >> di COSIMO LATRONICO COLICIGNO A PAGINA IV >> DEPUTATO LUCANO DI FI S i tratta, a costituzione vigente, di un esproprio di competenze delle Regioni che si vedono sottrarre materie su cui, a legislazione vigente, hanno una competenza concorrente con lo Stato, sia sui fini delle autorizzazione delle ricerche minerarie che delle concessioni. MARATEA Il Tar sull’ecomostro di cemento in centro «Si può fare» PERCIANTE A PAGINA VII >> POTENZA PER I RIFIUTI SOLIDI URBANI DI CAPOLUOGO E HINTERLAND MILANO CALCIO A 7. FORMAZIONE POTENTINA IN TERRA STRANIERA L’ex inceneritore diventa stazione di trasferenza BLITZ L’assessore Aldo Berlinguer a sorpresa sul treno Melfi-Potenza . SERVIZIO A PAGINA VI >> «Violenta la moglie maltratta i figli» SBLOCCA ITALIA POTENZA È UN ESPROPRIO Da Fusco in centro PER LA REGIONE iniziativa contro SUL PETROLIO violenza di genere SEGUE A PAGINA XII >> MELFI CARROZZE VECCHIE E STRAPIENE, MA L’ARRIVO È IN ORARIO PIGNOLA, ARRESTO RIFIUTI L’ex inceneritore l Se ne parlava fin dal marzo del 2012, quando, nel corso di un consiglio comunale sui rifiuti, l’allora presidente dell’Acta propose di utilizzare l’impianto di incenerimento di Vallone Calbrese (mai entrato realmente in funzione nonostante costosissimi lavori di adeguamento), come stazione di trasferenza per i rifiuti solidi urbani. E adesso la prima «pietra». LAGUARDIA A PAGINA VI >> I colori rossoblù anche sotto la «Madunina» ROSSOBLÙ La formazione potentina in terra lombarda SERVIZIO A PAGINA XIII >> RASSEGNASTAMPA 1,30 Anno 91 n. 201 Giovedì 31 Luglio 2014 Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti. L’Unità è viva Antonio Gramsci 11 febbraio 1917 RASSEGNASTAMPA 2 PRIMO PIANO Giovedì 2 ottobre 2014 del pareggio al 2017, debito e IL FRONTE DELLA CRISI Rinvio deficit che aumentano, riforme ancora L’UNIONE E IL BELPAESE in cantiere: ecco i compiti da fare L’Europa non molla la presa «L’Italia rispetti gli impegni» Il «falco» Katainen: valuteremo con attenzione le decisioni del governo Austerità, sfida francese La Merkel: i Paesi devono fare i loro i compiti La sfida all’austerità e al metodo Merkel per risanare i conti pubblici è ufficialmente partita, per mano della Francia che si ribella contro Bruxelles e contro nuovi sforzi per riportare il deficit sotto controllo. Da Berlino la reazione è immediata: "i Paesi devono fare i loro compiti per il loro benessere", replica la cancelliera Angela Merkel, rimettendo subito al loro posto quei paletti che Parigi vuole mettere da parte. E mentre si avvicinano gli esami Ue sulle leggi di stabilità, sull'Italia e il suo rinvio del pareggio di bilancio si accendono i riflettori: "gli impegni presi vanno rispettati", ricorda il portavoce del commissario agli affari economici Jyrki Katainen. L'Italia supererà le sue debolezze, assicura il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell’incontro con il direttivo della Bce a Napoli, sottolineando però che "la sfida numero uno è quella di aprire un nuovo sentiero di forte e sostenibile crescita in Europa". Per risolvere la prima preoccupazione, che resta la disoccupazione. "Non chiederemo ulteriori sforzi ai francesi. Perchè il governo adotta la serietà di bilancio per rilanciare il Paese, ma rifiuta l’austerità", ha detto dal canto suo il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, confermando la revisione al rialzo delle stime del deficit al 4,4% per il 2014 e 4,3% per il 2015, con il ritorno sotto il 3% solo a fine 2017. Tutto, spiega Sapin, per colpa della cattiva congiuntura economica e non del Governo. La seconda economia della zona euro è quindi costretta, per la terza volta, a chiedere a Bruxelles un nuovo rinvio sugli obiettivi di risanamento. Una decisione che non piace a Berlino: "I Paesi devono fare i loro compiti per il loro benessere, il patto di stabilità e crescita si chiama così perchè non può esserci crescita sostenibile senza finanze solide", ha detto la Merkel. l BRUXELLES. Rinvio del pareggio al 2017, debito e deficit che aumentano, riforme ancora in cantiere: l'Italia si avvicina agli esami di Bruxelles con parecchi compiti ancora da fare, e la Commissione le ricorda che "gli impegni presi nelle raccomandazioni vanno rispettati". Ma non è ancora chiaro quale Commissione giudicherà la legge di stabilità, che deve arrivare a Bruxelles entro il 15 ottobre: potrebbe essere ancora il commissario finlandese Jyrki Katainen, rigoroso interprete delle regole del Patto, oppure il francese Pierre Moscovici, socialista più aperto alla via della flessibilità. Ma anche in questo caso, la strada non è in discesa: Moscovici sarà supervisionato da un altro «falco», il lettone Valdis Dombrovskis, che non ha risparmiato alcuno sforzo al suo Paese per traghettarlo nell’euro. A giugno scorso la Commissione non si era espressa sul primo rinvio del pareggio di bilancio al 2016. Aveva rinviato la decisione a novembre, per capire se l’Italia avrebbe inserito gli sforzi aggiuntivi che le venivano chiesti (10-15 miliardi di euro) nella legge di stabilità 2015. Ma così non sarà, anzi, il pareggio è spostato ancora, al 2017, il debito aumenta e il deficit si porta pericolosamente vicino alla soglia del 3%, che da sempre spaventa la Commissione perchè di fatto taglia le gambe ai Paesi azzerando il loro margine di manovra sui conti. "Valuteremo il progetto di legge di stabilità alla luce degli impegni presi nelle raccomandazioni, la nostra posizione è che gli impegni vanno rispettati", ha detto il portavoce di Katainen, ribadendo una posizione nota, che potrebbe cambiare se la nuova Commissione accordasse all’Italia quelle 'circostanze eccezionalì invocate dal ministro Pier Carlo Padoan, cioè la recessione in cui è ripiombata l’Italia. Nelle raccomandazioni scritte da Bruxelles e approvate dagli Stati, testo di riferimento per i conti pubblici, la Commissione chiedeva all’Italia un aggiustamento strutturale dello 0,7% per avvicinarsi al suo 'obiettivo di medio terminè, cioè il pareggio, e per essere in linea con la 'regola del debitò che scatta dal 2015 e che impone di tagliare di un ventesimo all’anno la parte che eccede il 60% del debito pubblico. Un salasso per l’Italia, che potrebbe essere evitato se il debito venisse assicurato ad un percorso di discesa. Cosa che non sta accadendo, visto che Padoan ha annunciato un aumento, imputandolo, però, sempre al deterioramento della situazione economica. Le raccomandazioni chiedevano all’Italia anche uno sforzo maggiore sulle riforme: se questo sforzo venisse riconosciuto, potrebbe scattare un’altra leva della flessibilità nelle regole che consente deviazioni dagli obiettivi di bilancio per chi "attua riforme ampie, importanti, con un impatto verificabile sui conti". Ora bisogna vedere se quella del lavoro sarà presa in considerazione. Se così fosse, si potrebbe guadagnare un vantaggio temporale: il prossimo esame sarebbe a maggio, quando gli effetti delle riforme sarebbero già visibili. Renato Brunetta (Forza Italia) scrive: «Rinvio pareggio di bilancio al 2017: ma come è possibile, visto che l’Europa aveva già detto no al 2016? Miracolo?" Su twitter l’esponente di Forza Italia aggiunge: "Ha ragione Katainen: Italia rispetti raccomandazioni Ue di luglio. Cioè pareggio bilancio al 2015, altro che 2017. Procedura di infrazione?". Scintille quindi tra il governo e l’opposizione. Chiara De Felice LO SCONTRO Il vicepresidente Ue Jyrki Katainen. A destra il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan IL COLLE IL PRESIDENTE ALL’INCONTRO CON IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA BCE A NAPOLI Napolitano incalza la Bce «Priorità lavoro e crescita» l NAPOLI. ”La nostra prima preoccupazione è naturalmente l’altissimo tasso di disoccupazione in area Euro e soprattutto in alcuni paesi come l’Italia". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un incontro informale ieri sera a Napoli con i vertici della Bce, presente il governatore Mario Draghi. La sfida numero uno è aprire un nuovo sentiero di forte e sostenibile crescita in Europa. La nostra principale preoccupazione è naturalmente l’altissimo tasso di disoccupazione raggiunto nell’area euro e soprattutto in alcuni Paesi come l’Italia. E questo – ha sottolineato – è un motivo di preoccupazione non solo per il presente, ma anche in una prospettiva più lunga". "L'Italia – ha assicurato il capo dello Stato – intende portare avanti con determinazione e accelerare un chiaro impegno di superamento di sue debolezze strutturali, a cominciare dal così elevato debito pubblico, ma al tempo stesso nel contribuire all’agenda europea di questo semestre agisce per spostare l'accento delle politiche europee verso programmi coordinati di investimento per l’innovazione e la creazione di lavoro". L’Italia - ha proseguto il presidente della Repubblica, aoltre a impegnarsi per la riduzione del debito pubblico, "agisce per spostare l’accento delle politiche europee verso programmi coordinati di investimento per l’innovazione e la creazione di lavoro". LA FOTOGRAFIA DI CONSEGUENZA AUMENTA IL PESO DELLE TASSE SUGLI ONESTI, CREANDO INIQUITÀ FISCALE. LE CATEGORIE PIÙ A RISCHIO L’evasione vale 91 miliardi Il picco al Nord con il 52%. Il ministro Padoan promette: mai più condoni I CONTROLLI Agenti della Finanza in azione l ROMA. L'evasione fa aumentare il peso delle tasse sugli onesti, creando iniquità fiscale. Parola di ministero dell’Economia. Che promette: dall’Unità d’Italia ad oggi ci sono state oltre 80 sanatorie, d’ora in poi, invece, «ma più condoni». Ad esaminare il fenomeno è un corposo rapporto che il ministro Pier Carlo Padoan ha mandato in Parlamento. Tantissimi i dati. Tra questi emerge che è il Nord, con la sua maggiore ricchezza prodotta, a segnare il maggior divario tra tasse dovute e tasse pagate: ben 47,6 sui 91 miliardi di «tax gap» nazionale. Ma l’evasione è un «fenomeno complesso», che cambia di categoria in categoria anche se, a conti fatti, il 98% dei controlli su grandi e medie imprese risulta positivo. Di certo vengono esaminati anche gli effetti negativi di chi non paga le tasse. Sono tre: «un serio ostacolo alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale», una stretta correlazione con «corruzione e attività della criminalità economico/organizzata; e, non ultimo è «causa di iniquità sociale». Già perchè il ministero dell’Economia, che pun- ta sulla repressione e su un miglior rapporto con i contribuenti per contrastare il fenomeno, lo dice chiaramente: «l'evasione comporta un aumento del livello della pressione fiscale per i contribuenti che adempiono correttamente ai propri doveri fiscali, genera iniquità sociale, mina i principi di solidarietà e legalità sui quali si fonda il patto tra lo Stato e i cittadini». In pratica, chi non paga il dovuto «trae vantaggio anche dall’onestà altrui». Il ministero dell’Economia stima l’evasione, misurando il 'tax gap' tra il dovuto in base all’andamento dell’economia e quanto versato effettivamente per le diverse imposte. Per le principali imposte si arriva a un’evasione di 91,4 miliardi, un valore che vale il 7% del Pil, in media, nei sei anni 2007-20012. È un valore in calo del 2,6% rispetto ad una media di 93,6 miliardi dei sei anni 2001-2006. Se si guarda agli ultimi dati il 52% di evasione si si attesta al Nord, dove il tax gap di Iva, Ires, Irpef e Irap è di 47,6 miliardi, contro i 24 miliardi del Centro (26% del totale) e i 19,8 miliardi del Sud (22%). Ma interessante è anche la dinamica 'filmatà dal Mef: tra i due periodi considerati l’eva- sione è calata di 11,5 miliardi nel Nord Ovest e del 5,7% al Sud, mentre è aumentata dell’8,41% nel Nord Est e del 7% al Centro. Ma gli uffici fiscali non stanno con le mani in mano. Dai 13,1 miliardi del 2006 di maggiore imposta accertata dall’Agenzia delle Entrate, si arriva ai 24,5 miliardi del 2013. Quest’ultimo dato è però in calo rispetto agli anni 2009-2012 e soprattutto rispetto al picco di 30,4 miliardi di imposta accertata nel 2011. Tra evasione scoperta e importi riscossi rimane comunque sempre un divario, anche se il valore è in crescita: nel 2012 gli incassi sono ammontati a 12,5 miliardi, nel 2013 si è saliti a 13,1 miliardi. La Guardia di Finanza ha scoperto 8.315 evasori totali nel 2013 e altri 2.451 nei primi 4 mesi dell’anno. Ha anche stilato una classifica di chi fugge completamente il fisco: nel 22,5% dei casi si trattava di commercianti all’ingrosso e al dettaglio, nel 20,5% di imprenditori del settore costruzioni, nell’8,5% di imprenditori manifatturieri, nel 6,1% dei casi tra i professionisti. Corrado Chiominto RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 3 Giovedì 2 ottobre 2014 Aggiornato il «def»: il pareggio di bilancio slitta al 2017 e si punta su ulteriori tagli di spesa LA DIRETTA Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Le istruzioni sono a pagina 33 Padoan: la caduta del Pil peggio della crisi del ‘29 «Nella legge di stabilità 11 miliardi dal deficit per il calo delle tasse» l ROMA. La crisi per l’Italia è stata peggio della Grande depressione del '29. Per questo ora bisogna muoversi «con decisione» per agganciare la ripresa, attraverso una legge di Stabilità orientata alla crescita che potrà contare su una dote di circa 11 miliardi (in deficit) da usare prima di tutto per tagliare le tasse, ottenuti grazie ai margini di flessibilità già contenuti nelle regole Ue e che saranno sfruttati fino in fondo. Ma anche di quasi sei miliardi risparmiati sugli interessi sul debito grazie al calo spread. Il ministero dell’Economia pubblica la nota di aggiornamento di Economia e Finanza in cui si delineano le linee, ma anche le risorse, su cui si muoverà la legge di Stabilità per il 2015. La «la recessione profonda e persistente» ha lasciato «danni strutturali» che hanno bisogno di interventi forti: «Occorre muovere con decisione su più fronti - sottolinea il ministro Pier Carlo Padoan – nella consapevolezza che in assenza di una ripresa robusta la tenuta del tessuto produttivo e sociale risulterebbe a rischio, la ricchezza delle famiglie minacciata, le prospettive dei giovani compromesse». Il documento, che termina con dettagliatissime risposte ai rilievi Ue, fa slittare il pareggio di bilancio al 2017 e punta sui tagli di spesa. Ma, per rassicurare i «guardiani» di Bruxelles, anticipa che nella legge di Stabilità sarà messa una clausola di salvaguardia a garanzia degli obiettivi: una stangata che si punta ad evitare ma che vale 12,6 miliardi sul 2016, 17,8 miliardi nel 2017 e 21,4 miliardi nel 2018. Il governo punta tutto su un mix di interventi per rilanciare investimenti, occupazione e quindi la crescita. Per questo la manovra per il prossimo anno ha bisogno di essere espansiva e sfrutterà appieno i margini di flessibilità per attuare «un ambizioso pacchetto di interventi strutturali» (le riforme porteranno nel lungo periodo 8,1 punti di Pil). Per il 2015, invocando le «circostanze eccezionali» il governo lascerà quindi salire il deficit dal 2,2 tendenziale al 2,9 programmatico (0,7 punti, circa 11 miliardi appunto) con la «volontà di finanziare impegni di spesa nei settori ritenuti più rilevanti per la crescita e ridurre la pressione fiscale per famiglie e imprese». IL PREMIER NELLA CAPITALE INGLESE GRANDE ATTESA PER IL JOBS ACT E LA LEGGE DI STABILITÀ Missione di Renzi a Londra incontra i big della finanza l LONDRA. – Arriva a Londra in un moLo ha detto chiaramente l’ambasciatore brimento cruciale per il suo Governo, Matteo tannico a Roma, Christopher Prentice: "Se il Renzi. Ma soprattutto per la credibilità del piano Renzi sarà attuato, i mercati staranno Paese di fronte a quella riforma, il Jobs Act, tranquilli, ma senza risultati in autunno c'è il sulla quale sono puntati gli occhi degli in- rischio che mettano l’Italia nel mirino". E vestitori stranieri e che continua a trovare l’autunno è a un passo. Per questo il premier ostacoli nella strada verso l'approvazione. vorrebbe "correre" e dare un segnale concreto, A sei mesi della sua prima visita nella arrivando al 9 ottobre, quando proprio in Italia capitale della finanza, dove aveva invitato i big si terrà il vertice straordinario dei 28 sul della City ad investire in Italia, incassando stima e apprezzamento per l’ambiziosa agenda di riforme, ora Renzi torna per garantire che il programma verrà rispettato. E sgombrare il campo da chi, in casa e fuori, lo accusa di «annuncite», come la Frankfurter Allgemeine Zeitung, secondo la quale il premier ha permesso che la riforma dell’articolo 18 venisse «annacquata». Renzi, come sempre, tira dritto, e vola a Londra per mostrare anche in casa quanto sia importante "correre" con le riforme - come disse proprio nella capitale britannica – per non perdere la IN TRASFERTA Il premier Matteo Renzi è da oggi a Londra scommessa con gli investitori stranieri. lavoro, con un primo ok dal Senato sul Jobs Dei quali l’Italia ha un incredibile bisogno, di Act. fronte al nuovo allarme sulla disoccupazione La giornata londinese di Renzi inizierà con il giovanile (arrivata al 44,2%) e ad una re- faccia a faccia con il primo ministro Cameron, cessione che richiama "circostanze eccezio- che sei mesi fa aveva apertamente manifestato nali" tali da indurre ad uno slittamento del l’apprezzamento per gli "ambiziosi" obiettivi pareggio di bilancio. E sempre con gli occhi del premier. Proseguirà poi con l’incontro con puntati non solo dell’Europa, che è tornata a gli editorial board di Economist e Financial sottolineare la necessità di rispettare le regole, Time e si chiuderà con un intervento alla ma anche e soprattutto dei mercati. Guildhall, il cuore della City. Il calo delle tasse è una delle principali misure della prossima legge di stabilità, che dovrebbe attestarsi tra i 20 e i 22 miliardi di euro. Per il calo della pressione fiscale servono all’incirca 10 miliardi (7 per confermare il bonus degli 80 euro e altri 2 circa per la nuova riduzione in favore delle imprese). Il menù includerà poi, l’allentamento del patto di stabilità interno (per 1 miliardo), risorse per la scuola (1 miliardo) e per i nuovi ammortizzatori sociali (1,5 miliardi). Ci sono poi da coprire le spese indifferibili (tra i 4 e i 5 miliardi) e 3 miliardi per evitare il taglio lineare degli sconti fiscali, “eredita” del governo Letta». Oltre a un aggiustamento dei conti, ridotto rispetto alle attese in virtù dello slittamento del pareggio di bilancio al 2017 (ci sarà, si legge nel Def, una «variazione positiva saldo strutturale di 0,1 punti percentuali di Pil», circa 1,5 miliardi. Il debito, infine, salirà quest’anno al 131,6%, 3,7 punti in più rispetto al 2013: a pesare saranno meno privatizzazioni, ma anche un aumento del «disavanzo di cassa». Silvia Gasparetto Nuove stime del Governo Dati in % 2014 Pil reale ,6 -0,3 Disoccupazione Avanzo/Pil 2015 +0 12,6 12,5 Deficit/Pil 1,7 1,6 -3,0 Debito/Pil -2,9 134 133,4 131,6 130 ANSA RASSEGNASTAMPA 4 PRIMO PIANO RIFORMA LAVORO POLEMICHE E PROPOSTE Giovedì 2 ottobre 2014 «Prendersela con tutti, con i magistrati, la minoranza del partito e mai una volta con la destra è curioso» Bersani: sul voto finale sarò leale col governo L’ex segretario: so cos’è la Ditta, ma ingiusto lo schiaffo ai sindacati l ROMA. Matteo Renzi lo ha paragonato scherzosamente a Fred Flintstones, e Pierluigi Bersani, pur promettendo lealtà in Parlamento al governo, picchia con la clava, ribadendo tutte le critiche al «neofita» segretario-premier fatte lunedì scorso nel corso dei lavori della Direzione del Pd. Sono passate 48 ore da quello scontro, ma evidentemente, come ha osservato Gianni Cuperlo, Bersani è «uomo che ama gli spigoli», e parlando con i cronisti a Montecitorio fa roteare di nuovo la sua clava come il personaggio de «Gli Antenati». Sul voto finale sul Jobs Act «certamente non mancherà la lealtà verso il partito e il governo», risponde a chi gli pone la domanda, per poi aggiungere un po’ piccato: dove non sono d’accordo lo dico ma non ho bisogno di farmi spiegare la “ditta” dai neofiti». Della serie: non me lo deve dire Renzi. L'ex segretario poi ribadisce la critica di fondo al suo successore, e cioè quello di aver preso di mira i soggetti storici di riferimento della sinistra, a partire dai sindacati: «Prendersela con tutti, con i sindacati, i magistrati, la minoranza del partito e mai una volta con la destra è curioso, perchè son dieci anni che governa la destra». Ma per Bersani la cosa più grave è l’attacco ai sindacati di Renzi, ripetuto anche lunedì in Direzione: «Io so dov'era il sindacato» mentre si creava precariato: «a parte qualche burocrate, a metterci davvero la faccia, e non solo LA TREGUA L’ex segretario del Partito democratico Pier Luigi Bersani. In alto il premier Matteo Renzi e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti . la faccia, davanti alle fabbriche e nelle crisi aziendali. Trovo profondamente ingiusto questo schiaffo» di Renzi. «Non so come sia andato a letto la sera – aggiunge Bersani quasi con amarezza - chi, dopo aver chiuso un accordo, dopo aver preso magari qual- che invettiva dai lavoratori, deve ricevere anche “l'incoraggiamento” del presidente del Consiglio». Per quanto riguarda specificatamente il Jobs Act, Bersani dice che «il confronto deve continuare» ora in Parlamento, e che quando il governo presenterà l’emenda- l ROMA. E' determinato a portare a casa il Jobs act "a giorni", Matteo Renzi. Tanto che non esclude neanche, come «extrema ratio», lo strumento del decreto. Anche se il tentativo in corso è quello di trasporre il documento votato dal Pd in direzione in un emendamento "digeribile" anche da Ncd. Certo, il decreto potrebbe essere esibito al summit europeo del lavoro dell’8 ottobre a Milano, mentre il voto al Senato dell’emendamento e dell’intera legge delega entro quel giorno è tutt'altro che certo, anzi appare sempre più improbabile. Ma è anche vero che l’8 ottobre, osserva Maria Elena Boschi, non è una "data tassativa": l’inizio delle votazioni in mento che recepisce il Documento della Direzione del Pd, la minoranza potrebbe presentare dei «sub-emendamenti» se non si ritiene soddisfatta. Insomma Renzi si attenda di essere incalzato sino all’ultimo, anche se la lealtà sul voto non mancherà. «L'apertura della minoranza interna sul Jobs Act mi sembra un’ottima notizia, in linea con la dignità politica di Pier Luigi Bersani e con la tradizione del Pd, un partito che sa discutere ed alla fine decidere», ha commentato il responsabile economico del partito, Filippo Taddei. «Le dichiarazioni di Bersani rendono onore a lui e a tutto il Pd. JobsAct sarà una buona riforma grazie al concorso di tutto il partito», ha rilanciato twittando il senatore dem, Andrea Marcucci. Giovanni Innamorati zo Madama partiranno la prossima settimana (sono attese da mercoledì 8, il giorno del vertice Ue sull'occupazione a Milano per il quale il premier Matteo Renzi ha auspicato l’ok); la discussione generale riprenderà infatti martedì prossimo. Sull'ipotesi di ricorrere alla fiducia, il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, dice che per ora non c'è ma "dipenderà dai l ROMA. Con il sì unanime della Commissione Lavoro del Senato (in sede deliberante, senza cioè il passaggio in Aula) questo pomeriggio altri 32.100 lavoratori da «esodati» diventano «salvaguardati». E salgono ad oltre 170.000 i soggetti che, avendo aderito ad accordi aziendali per lasciare il posto di lavoro prima dell’entrata in vigore dei nuovi requisiti per andare in pensione della legge 214/2011 (dell’ex ministro Elsa Fornero), sono stati sottratti al Renziani al lavoro: in Europa con un primo sì alla riforma Senato e l’accordo politico nella maggioranza sarebbero prova sufficiente, secondo qualche renziano, del fatto che l’Italia i suoi "compiti a casa" li sta facendo, in fretta. Le stime del Def parlano di una situazione economica molto difficile. La legge di stabilità si annuncia come un passaggio delicato per il governo. Ma non si sente più osservato speciale al tavolo europeo, il governo. Almeno non nel giorno in cui la Francia conferma lo sforamento ancora per tre anni del parametro del 3% nel rapporto deficit-pil, che invece l’Italia rispetta. Certo, a Bruxelles provoca subito una reazione irritata l'annuncio del governo di Roma del rinvio al 2017 del pareggio di bilancio ("Gli impegni vanno rispettati", dice il portavoce del commissario Katainen). Ma bersaglio della bac- Il governo vuole recepire sull’art. 18 le novità della Direzione Pd. Il Ncd: così non ci stiamo NCD Il ministro Lupi Altri 32mila esodati sottratti alla «Fornero» Il pressing del premier per isolare i frondisti dem Reintegro e tagli disciplinari l ROMA. E' braccio di ferro ormai trasversale - nel Pd e non solo – sull'articolo 18. Il governo valuta se presentare un emendamento al Jobs act, in discussione al Senato, per raccogliere i punti del documento approvato dalla direzione del Pd. Ma la questione dell’articolo 18 (in particolare il mantenimento del reintegro, oltre che, come assodato, per i licenziamenti discriminatori anche per quelli disciplinari, in determinate fattispecie) apre un nuovo fronte, nella maggioranza e con l’opposizione: Ncd da un lato e Forza Italia dall’altro avvertono che non ci sarà il proprio sostegno di fronte ad una “retromarcia” sul superamento dell’articolo 18. Mentre nel Pd la rottura delle minoranze non è superata, la mediazione è aperta, e la conta dei senatori rischia di arrivare all’ultimo voto. Ma la situazione sembra anche di impasse. Le votazioni nell’Aula di Palaz- DALLA COMMISSIONE SENATO OK AL DDL lavori", dai tempi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, risponde sperando che la discussione proceda "serena". Nell’odg sul Jobs act approvato lunedì dalla direzione Pd si afferma, infatti, che "il diritto al reintegro viene mantenuto per i licenziamenti discriminatori e per quelli ingiustificati di natura disciplinare, previa – appunto – qualificazione specifica della fattispecie". Per i licenziamenti economici, invece, si chiede "un indennizzo economico certo e crescente con l'anzianità, abolendo la possibilità del reintegro". Se ci sarà un emendamento del governo, "stiamo ancora ragionando", dice Poletti. "Si sta valutando col resto del governo se presentare un emendamento o un ordine del giorno", aggiunge Bellanova. Il punto sui licenziamenti disciplinari non ha accontentato tutti ma scontentato molti, a partire da una componente im- portante della maggioranza come Ncd. "Se ci saranno i Damiano, i sindacati e così via, Ncd ovviamente non ci starà", dice, Maurizio Lupi, che è chiaro: "Ncd non arretrerà sull'articolo 18 e sulla riforma del lavoro", non accetterà "mediazioni al ribasso". «limbo» dell’assenza sia di stipendio, sia di prestazione previdenziale. Complessivamente, per riparare a quello che il relatore Mario Mauro (Pi) definisce «un errore che lo Stato aveva il dovere di correggere», sono stati finora stanziati, in sei tranches, più di 11 miliardi di euro. La salvaguardia appena approvata dai senatori non è stata modificata, rispetto alla versione varata il 3 luglio scorso alla Camera: si stabilisce un allun- chettata di Angela Merkel a fare i "compiti a casa" per la tenuta dei conti, appare oggi innanzitutto Parigi. E Renzi sa di avere in Hollande un alleato convinto nel dire basta all’austerità e nell’esigere la flessibilità necessaria a puntare finalmente sulla crescita. Sono crescita e occupazione, come ha detto anche Giorgio Napolitano nel suo intervento davanti al board della Bce, la "sfida numero uno" in Europa. E i renziani non si fidano della minoranza dem: temono "trappole" in Aula sugli emendamenti, spiegano a microfoni spenti, per indebolire il premier e far risaltare il ruolo del "soccorso azzurro". Serenella Mattera TRIBUNALE DI SALA CONSILINA FALL. n. 1/85 R.F. Immobili siti nel Comune di Scalea, C.da Cotura - Fabbr. Orchidea. Lotto 1: Ripostiglio al p. terra, sc. B, int. R2. Prezzo base Euro 546,63. Lotto 2: Ripostiglio al p. 4º sottotetto, sc. B, int. R4. Prezzo base Euro 412,76. Lotto 3: Appartamento al p. terzo, sc. A, int. 10. Prezzo base Euro 16.816,75. Lotto 4: Fabbricato Viola - Attinenza AS/3. Prezzo base Euro 4.017,90. Immobili siti nel Comune di Scalea, C.da Cotura - Fabbr. Dalia. Lotto 5: Appartamento al p. 2º, sc. B, int. 13 bis. Prezzo base Euro 11.917,05. Immobili siti nel Comune di Scalea, C.da Cotura - Fabbr. Elce. Lotto 6: Appartamento al p. 3º, sc. A, int. 18. Prezzo base Euro 16.119,54. Lotto 7: Appartamento al p. 4º, sc. A, int. 27. Prezzo base Euro 13.558,78. Lotto 8: Appartamento al p. 4º, sc. B, int. 22. Prezzo base Euro 13.798,26. Immobili siti nel Comune di Scalea, C.da Cotura - Fabbr. Alzalea. Lotto 9: Appartamento al p. 4º, sc. C. int. 12. Prezzo base Euro 12.743,43. Lotto 10: Appartamento al p. terra, int. 5. Prezzo base Euro 8.769,38. Immobili siti nel Comune di Scalea C.da Cotura - Fabbr. Lilla. Lotto 11: Attinenza scoperta int. 3. Prezzo base Euro 3.374,59. Lotto 12: Attinenza scoperta int. 8. Prezzo base Euro 2.881,89. Lotto 13: Appartamento al p. terra, int. 7T. Attinenza scoperta, int. 7. Prezzo base Euro 19.583,95. Immobili siti nel Comune di Scalea, loc. Monticello - Lotto 14: Fabbr. Monticello 2. Appartamento al p. secondo. Prezzo base Euro 8.366,54. Lotto 15: Fabbr. Monticello 5. Appartamento al p. terra, sc. B, int. T7. Ripostiglio al p. terra, sc. R4. Prezzo base Euro 24.182,42. Lotto 16: Fabbr. Monticello 5. Appartamento al p. 1º, sc. A, int. 6. Prezzo base Euro 17.724,68. Lotto 17: Fabbr. Monticello 5. Lastrico di copertura, sc. B. Prezzo base Euro 9.500,00. Lotto 18: Fabbr. Monticello 5. Lastrico di copertura, sc. A, int. 2. Prezzo base Euro 9.700,00. Lotto 19: Fabbr. Monticello 5. Appartamento al p. 1º, sc. A esterna, int. 35. Prezzo base Euro 18.325,83. Lotto 20: Fabbr. Monticello 5. Appartamento al p. 2º, sc. esterna int. 36. Prezzo base Euro 13.739,73. Lotto 21: Fabbr. Monticello 6. Appartamento al p. 2º, sc. esterna, int. 20. Prezzo base Euro 9.810,54. Lotto unico: Comune di Scalea, loc. Contrada Cotura e Monticello. Comprendente tutte le unità immobiliari dal n. 1 al n. 21. Prezzo base Euro 188.712,50. Lotti n. 5 - 9 - 19 - 20 sono occupati. Vendita senza incanto: 19/11/2014 ore 10.30 presso il Tribunale di Lagonegro. Deposito offerte entro le ore 12 del 18/11/2014 in Canc. Fall. Eventuale vendita con incanto 10/12/2014 ore 11.00 stesso luogo ciascuno dei lotti allo stesso prezzo e con il medesimo aumento. Deposito domande entro le ore 12 del 09/12/2014. Info su (A257938, A257939, A257940, A257941, A257942, A257943, A257944, A257945, A257948, A257949, A257950, A257951, A257953, A257954, A257955, A257956, A257957, A257958, A257959, A257960, A257961, A257963). RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 5 Giovedì 2 ottobre 2014 Ipotesi ancora allo studio. Non è chiaro, Secondo la Cgia il piano potrebbe tra le altre cose, se l’anticipo sarà mensile costare tra i 3.000 ai 30.000 euro per e quale sarà la tassazione applicata impresa. La Confartigianato: inaccettabile Il Tfr in busta paga? Arriva un coro di no La Cgil: soldi dei lavoratori. La Confcommercio: aziende in ginocchio gamento (da 36 a 48 mesi, fino al gennaio 2016) dall’entrata in vigore della riforma del periodo di maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione. E le maglie si estendono, fra l’altro, anche ai cosiddetti «cessati a tempo determinato» (ne sono stati individuati 4.000), che non risultano «rioccupati a tempo indeterminato», ma che potranno chiudere la propria posizione in maniera adeguata, per far sì che la decorrenza del trattamento previdenziale avvenga nello stesso arco temporale di altre categorie di lavoratori presenti nel perimetro delle tutele. Insieme al disegno di legge ottiene il via libera anche l’ordine del giorno, a prima firma di Pietro Ichino (Sc), che da un lato «impegna la Commissione ad effettuare un censimento dei casi particolari» di esodati di cui prendersi cura, dall’altro si sofferma sulla necessità che il governo si concentri anche sul reinserimento dei lavoratori adulti (over50) nel mercato. «E' certamente positiva l’approvazione del ddl esodati in quanto finalmente è stata restituita giustizia per un’altra fetta di lavoratori, ma non bisogna abbassare la guardia perché sono ancora in tanti che hanno bisogno di essere tutelati», ha detto il segretario confederale dell’Ugl, Stefano Conti. «Ora tocca sapere quanti altri sono rimasti esclusi dal provvedimento e quando si potrà restituire un futuro sereno ai tanti che sono ancora vittime di errori di valutazione dei governi precedenti». l ROMA . Sull'ipotesi di anticipo del Tfr in busta paga c'è ancora grande incertezza ma già arriva un no «corale» oltre che dalle piccole e medie imprese anche da Cgil, Cisl e Uil che ricordano come questi siano «soldi dei lavoratori» e non possano essere considerati come un’elargizione del Governo. L’ipotesi allo studio è ancora tutta da dettagliare. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha inizialmente parlato di metà dell’importo del Tfr maturando in busta paga, ma poi ha ipotizzato che possa essere anticipato l'intero importo. Non è inoltre definito se la liquidazione possa essere anticipata mese per mese o in un’unica soluzione annua, mentre resta da capire quale potrà essere la tassazione alla quale sarà assoggettata dato che l’imposizione sul Tfr che si prende al termine del rapporto di lavoro è agevolata rispetto al reddito da lavoro. Non è chiaro inoltre quale potrà essere la compensazione per le imprese sotto i 50 dipendenti che utilizzano le quote di Tfr per autofinanziarsi. Un altro problema ci sarebbe sulla copertura del buco che si creerebbe per il ministero dell’Economia che gestisce ogni anno il Tfr dei lavoratori delle imprese con oltre 50 dipendenti che non hanno optato per la previdenza integrativa (il fondo presso l’Inps nel quale CONFCOMMERCIO Il presidente Sangalli confluiscono circa cinque miliardi l’anno). «Bisogna capire bene – dice il Ceo di UniCredit, Federico Ghizzoni – il meccanismo complessivo e aspettare una proposta. Non è ben chiara». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sottolinea che le banche non possono essere obbligate, vanno convinte. I sindacati si dicono contrari, preoccupati anche che l'ipotesi di fatto affossi la previdenza integrativa. «Nessuno dica – afferma il nu- mero uno della Cgil, Susanna Camusso – che si stanno aumentando i salari dei lavoratori: quelli sono soldi dei lavoratori, frutto dei contratti e delle contrattazioni e non una elargizione di nessun governo e non è un nuovo bonus se no, davvero, siamo alla disinformazione». No anche da Cisl e Uil Tornano a dire no anche le piccole imprese. Secondo la Cgia di Mestre il piano del Governo sul Tfr potrebbe costare tra i 3.000 ai 30.000 euro per impresa «considerata la carenza di liquidità. Per la Cna il costo dell’anticipazione del Tfr è «improponibile» mentre per la Confartigianato l’ipotesi del Governo è inaccettabile. «L'ipotesi di mettere il 50% del Tfr in busta paga – dice il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli – finirebbe per indebolire ulteriormente il nostro sistema produttivo, accentuando il processo di riduzione occupazionale. In questa situazione drammatica drenare liquidità alle imprese significa metterle in ginocchio o addirittura spingerle alla chiusura dell’attività. Se si vuole, invece, realmente sostenere i consumi e far ripartire l’economia – conclude – la via da percorrere obbligatoriamente è e rimane quella di una riduzione delle tasse che sia certa, graduale e compatibile con i conti pubblici». OGGI IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA LANCERÀ IL PIANO DI ACQUISTO DEI TITOLI «ABS» Draghi: ora tocca alle riforme «Solo così margini di bilancio». «Obiettivo rilanciare le piccole e medie imprese» l NAPOLI. Il fascino di Napoli da una parte, la crisi dell’Eurozona dall’altra. È la cornice inusuale del consiglio della Banca centrale europea, in cui il presidente Mario Draghi lancerà il piano di acquisto dei titoli 'Abs' che, fra le pressioni crescenti date dalla ripresa europea che rallenta, viene sempre più interpretato come un anticipo di un più ampio pacchetto di interventi senza precedenti. "Domani (oggi, ndr) – spiega Draghi rivolgendosi ai governatori e al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan alla cena a Palazzo Reale – discuteremo come continuare a riavvicinare" l’inflazione al 2%. E specifica che in Italia «solo le riforme danno margini di bilancio». Eppure i dati economici mettono a nudo un’emergenza che ancora una volta lascia la Bce nel ruolo di unica istituzione europea dotata degli strumenti per fronteggiarla, salvo fare appello da anni alle riforme da parte dei governi. L’emergenza si chiama piccola e media impresa, il tessuto principale di gran parte dell’economia europea, messo in crisi, in Italia in particolare, dalla recessione e dalla stretta al credito bancario. È il motivo per cui Draghi , dopo la riunione in cui i tassi verranno lasciati invariati allo 0,05% avendo raggiunto la soglia minima, rivelerà i dettagli del piano 'Abs', indicando le tipologie dei titoli che impacchettano prestiti a famiglie e imprese che la Bce si appresta ad acquistare, l'orizzonte temporale dell’operazione, magari anche l’importo cui la Bce punta. Obiettivo, togliere alle banche una parte rilevante della loro esposizione, liberando nuovi prestiti. Basteranno queste misure a rimettere la ripresa dell’Eurozona in carreggiata? Il Fondo monetario internazionale lancia l'allarme deflazione, anche la Casa Bianca si espone come fa raramente, e chiede azioni decisive. Draghi ha dovuto concedere l’impegno che la Bce è pronta a qualsiasi misura. IL VERTICE Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il Presidente della Banca centrale europea Mario Draghi nel corso dell'incontro con il donsiglio Direttivo della stessa Banca . RASSEGNASTAMPA 28 Giovedì 2 ottobre 2014 Auto nuove, settembre positivo e la Fiat mette il turbo: +4,39% Oggi al Salone di Parigi il Lingotto presenta la 500 X prodotta a Melfi EFFETTO TIEPIDO SULLE BORSE Per l’indice Pmi crescita a sorpresa l MILANO. Seduta in sofferenza per le Borse del Vecchio Continente fiaccate da un’economia che stenta a ripartire. A rinnovare i timori sono le stime sul Pil riviste dall’Italia e il rinvio, da parte della Francia, al 2017 dell’obiettivo di un rapporto deficit-Pil al 3%. Sul mercato, peraltro non ha avuto alcun effetto la crescita a sorpresa (50,7 punti contro una previsione di 49,5) nel nostro Paese dell’indice Pmi. Mentre ha deluso l’indice Pmi sulla manifattura dell’Eurozona ai minimi da 14 mesi. I dati macro non sono poi migliori dagli Usa dove il buon dato sulle assunzioni è offuscato dall’indice Pmi manifatturiero sotto le stime. Nell’attesa del board di oggi della Bce, riunito per l'occasione a Napoli, l’indice paneuropeo Stoxx 600 vede il livello più basso da cinque settimane con flessioni che oscillano tra lo 0,67% di Madrid e l’1,15% di Parigi (maglia nera di giornata). Mentre Milano chiude con un calo sotto il punto. In questo contesto lo spread tra Btp e Bund che in corso di seduta tocca i 140 punti, ripiega nel finale a quota 138. E si indebolisce anche Atene (-0,26%) dopo un balzo in scia ad articolo del Financial Times in cui si riferisce che Mario Draghi intende premere sulla Bce perchè accetti di acquistare prestiti anche con rating «junk» dalle banche di Grecia e Cipro. Secondo l’Ft, il numero uno dell’Eurotower questa settimana svelerà un piano d’acquisto per centinaia di miliardi di euro in attività private nel tentativo di salvare l’eurozona dalla stagnazione. «Non crediamo che la Germania permetta una simile manovra, alla luce delle critiche rivolte da alcuni esponenti tedeschi, tra cui lo stesso Schauble, al piano Abs annunciato a settembre», sottolinea Vincenzo Longo, Market Strategist IG. Tuttavia per Longo «un’apertura sarebbe molto importante, soprattutto alla luce della prossima operazione Tltro» (finalizzata a sostenere il credito per le Pmi ndr) perchè «in questo modo, Draghi potrebbe lanciare un chiaro messaggio alle banche sul fatto che la Bce si impegnerà ad acquistare anche titoli a basso rating». l PARIGI. Il mercato italiano dell’auto chiude settembre in tono positivo, dopo il rallentamento dei mesi estivi, ma le vendite restano a livelli bassi e la crescita è inferiore a quella degli altri mercati europei. Positivi i segnali per il gruppo Fiat Chrysler che cresce del 4,39 per cento con una quota pari al 27,69 per cento, aumentata dello 0,3 per cento. Un segnale confortante per il Lingotto che oggi, al Salone dell’Auto di Parigi, presenta in anteprima mondiale la 500 X, la vettura prodotta a Melfi con cui il marchio Fiat debutta nel segmento dei crossover. Affiancherà il piccolo suv Jeep Renegade per il quale nel primo week end di lancio sono stati raccolti oltre 200 ordini. Sono sempre leader del segmento A la 500 e la Panda che insieme detengono il 56,8 per cento e registra un +26,9 per cento la Ypsilon. A Torino, intanto, parte il negoziato sul nuovo contratto specifico di primo livello per gli 80.000 lavoratori del gruppo, ma l’azienda spiega che il recupero del potere d’acquisto è difficile anche a causa degli investimenti, avviati anche negli stabilimenti di Mirafiori e Cassino. I sindacati chiedono che si faccia in fretta e non si ripeta il copione dell’ultimo rinnovo quando la trattativa è durata dieci mesi. «Si sono gettate le basi per il confronto», dice l’Ugl, mentre per Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim, bisogna chiudere entro l’anno. Un aiuto al negoziato può darlo l’andamento del mercato se i segnali positivi saranno confermati. A settembre le immatricolazioni sono state 110.436, il 3,27 per cento in più dello stesso mese del 2013, mentre nei nove mesi hanno raggiunto quota 1.036.499, con un incremento del 3,56 per cento. «Difficile parlare di ripresa visto che i volumi sono analoghi a quelli degli anni '70», afferma l’Anfia, l'associazione delle case automobilistiche italiane. «Il mercato ha raggiunto livelli tanto depressi – commenta il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano – che un moderato recupero sembrerebbe fisiologico nonostante la gravità della situazione economica. Occorrerebbe che il recupero venisse agevolato dall’azione del governo». Concorda il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchi il quale ritiene che «sostenendo il mondo dell’auto aumenterebbe il prodotto interno lordo e diminuirebbe la disoccupazione». L’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, spiega che la crescita che è stata registrata in settembre è dovuta a un giorno lavorativo in più e osserva che «l'auto non è alla ricerca di incentivi ma le famiglie hanno diritto a una mobilità che sia accessibile». Amalia Angotti Il mercato automobilistico Immatricolazioni di autovetture in Italia a settembre +3,56% Gruppo Fiat QUOTA MERCATO 27,69% (+0,3 p.p.) 1.000.893 1.036.499 27,85% (-1,11 p.p.) VENDITE (variazione su 2013) -0,43% +3,27% 106.940 110.436 set 2013 set 2014 288.639 +4,39% 30.576 set 2014 gen-set 2014 gen-set 2013 gen-set 2014 ANSA Fonte:Ministero dei Trasporti Salento, Start up valley Domani a Roma si terrà la fiera europea del settore l BARI. Antonio Scarnera ha 16 anni e ha creato un’azienda informatica – l’«Island of Host»- che noleggia server web. Gianluigi Parrotto si è diplomato, ha 20 anni, e con la sua società «G.P. Renewable», progetta, costruisce e vende su internet mini pale eoliche da usare sopra i tetti. «Aziende – assicurano i due ragazzi salentini – che stanno andando benissimo» e che sono state attivate grazie alla scuola e ad una società cooperativa Arianoa nata nel 2004 all’interno dell’Istituto tecnico Economico Costa di Lecce ad opera di due docenti e 16 studenti con la mission di stimolare gli alunni all’auto-imprenditorialità e sostenere finanziariamente e fisicamente le loro giovani start up. Antonio e Gianluigi saranno due dei 20 imprenditori under 20 provenienti da tutto il mondo (6 in tutto gli italiani), invitati a rac- contare le loro storie nell’incontro organizzato domani a Roma nell’ambito di Maker Faire-The European edition, la fiera europea del Maker. «Una miriade d’imprese innovative, dalla tecnologia all’agroalimentare, dal turismo all’abbigliamento, dalla biomedicina al tifo sportivo, dall’ecosostenibilità alla chimica d’avanguaria, sono nate e proliferate negli ultimi anni nel Salento», dice Daniele Manni, presidente Arianoa. ATTESA SI SNODERÀ PER L’INTERA GIORNATA IN UN SUSSEGUIRSI DI TAVOLE ROTONDE E CONFRONTI A TUTTO CAMPO DAL TRADING ALL’EXPORT Mercati e strategie d’investimento riflettori su Taranto finanza forum l «Analisi dei mercati. Strategie d’investimento». Questa la sintesi del Tff, Taranto finanza forum, in programma domani a Taranto (Histò Relais - San Pietro sul Mar Piccolo). L’evento di economia e finanza si snoderà per l’intera giornata (inizio programmato per le 9) per concludersi al tramonto in un susseguirsi di tavole rotonde e confronti a tutto campo dal trading all’export. Un contenitore poliedrico e diversificato in grado di rispondere alle esigenze più diverse tanto degli operatori sulle piazze finanziarie, quanto degli imprenditori. Sotto la regia della Bcc San Marzano di S. Giuseppe, e in collaborazione con il Gal Colline Joniche e Directa, si comincia alle 9 nella Basilica con il Trading Day (che andrà avanti senza sosta fino alla chiusura dei mercati). Obiettivo delT-Dayè quello di accompagnare trader e neofiti verso un utilizzo consapevole degli strumenti. In un momento in cui il mercato dà molteplici opportunità e una pattuglia sempre crescente di broker che promettono guadagni facili diventa sempre più importante conoscere in maniera appropriata le dinamiche, le reali possibilità, ma anche i rischi. Obiettivo delT-Dayè migliorare la conoscenza dei mercati finanziari, prendere atto delle «trappole» insite nel trading, favorire un trading più consapevole. A guidare la giornata saranno il top trader Davide Biocchi e l’analista Riccardo Bolgia del team Directa. Alle 10, in Area Meeting «Imprese e mercati internazionali» per offrire agli imprenditori un elevato momento formativo a livello pratico: la conoscenza dei mercati internazionali e delle reali possibilità dell’export per le imprese pugliesi.Michele Lenoci, esperto di internazionalizzazione guiderà i partecipanti nei passaggi fondamentali per aprirsi ai mercati internazionali. Fra gli argomenti in agenda, focus su cosa deve fare un’azienda per esportare (problemi e soluzioni), attuale andamento dei mercati internazionali: opportu- nità e minacce, strategie commerciali e di marketing internazionali. Alle 12,30 in Basilica «Trading e investimenti nei nuovi scenari macroeconomici», con Sebastian Siliberto Neri (Relationship Manager di Fia) saranno affrontati i nuovi scenari macroeconomici per comprendere come investire i propri risparmi e ottenere indicazioni utili per potersi muovere agevolmente sui mercati. L'analisi tecnica riguarderà le diverse strategie d'investimento. Dopo la pausa pranzo (ore 14), alla ripresa dei lavori, il T-Day si proietterà sui dati d’apertura di Wall Street, mentre – parallelamente – gli imprenditori in «Export e reti di impresa» potranno conoscere le tecniche di valutazione degli appuntamenti di marketing internazionali, in modo da comprendere quali eventi scegliere per l’espansione delle proprie attività. Le conclusioni saranno dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Fabrizio Nardoni. RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI 33 Giovedì 2 ottobre 2014 DE TOMASO La sinistra tra Stato e mercato >> CONTINUA DALLA PRIMA L a risposta non è facile, chiama in causa il significato e il potere delle parole. Il concetto di mercato, in Italia, non ha mai incontrato condizioni ambientali favorevoli. La stessa destra storica non era tutta devota ad Adam Smith (1723-1790). Poi sopraggiunse il fascismo, che era anti-mercatista e votato al corporativismo, e il vocabolo «destra» assunse connotati sempre più spregiativi. Il comunismo era, ontologicamente, ostile al mercato, e la stessa corrente riformista (minoritaria) non aveva forza a sufficienza per contrastare sul piano culturale i dogmi contrari alla democrazia economica. Certo, c’era Antonio Gramsci (1891-1937), figura complessa che aveva studiato il mercato senza demonizzarlo. Ma Gramsci apparteneva alle biblioteche più che alle sezioni e piazze politiche. Era citato, ma non ascoltato o applicato. Cosicché, nonostante le aperture e le svolte contro il monolitismo sovietico, la sinistra italiana - a differenza di quella tedesca e inglese - non ha mai fatto i conti con l’idea di mercato. A differenza della socialdemocrazia teutonica che ha sposato il mercato nel 1959 a Bad Godesberg. E del laburismo inglese che lo ha adottato in pianta stabile dopo aver ceduto al fascino della Terza Via di Tony Blair. Eppure, sarebbe bastato che il termine «mercato» fosse stato sostituito dalla definizione «democrazia economica» perché fossero modificati i confini della discussione. Il mercato è sinonimo di democrazia economica così come il voto è sinonimo di democrazia politica. Del resto democrazia economica e democrazia politica sono storicamente assai più vicine di quanto si pensi. Nell’antica Atene l’agorà era, nello stesso tempo, il luogo del mercato delle merci e il sito delle decisioni dei cittadini. Una compenetrazione logistica, sostanziale e simbolica, cui non si è mai attribuita la doverosa attenzione. Cos’è la democrazia economica? È l’opportunità data ai consumatori di beni e servizi di essere liberi di scegliere. Dov’è l’elemento autoritario o illiberale in questa opportunità? L’economista «Nobel » statunitense Joseph Stiglitz obietterebbe, non senza ragioni, che nel mercato non si verifica la simmetria informativa, semmai l’asimmetria informativa, nel senso che non tutti i cittadini posseggono le informazioni per poter scegliere al meglio, secondo razionalità. Giusto. Per questa ragione il mercato necessita di interventi correttivi, in modo tale da impedire la formazioni di monopòli, trust, cartelli, tutte patologie in grado di ostacolare la libertà economica. Ma anche lo Stato non è l’Eldorado, visto che è per natura portato a moltiplicare monopòli e privilegi per i suoi feudatari. Inoltre, lo Stato medesimo non è depositario delle informazioni che milioni, anzi miliardi di uomini e donne si scambiano nei loro innumerevoli contatti personali. I consumatori decidono in base ai loro gusti, alle loro aspettative. Lo Stato non avrebbe mai immaginato che, a un certo punto, sarebbe cresciuta la richiesta delle uve senza semi, che hanno ormai collocato fuori mercato le tradizionali uve con il seme. Solo nelle contrattazioni tra privati è possibile apprendere conoscenze che la classe politica, la burocrazia, gli apparati pubblici in genere, non potrebbero mai raggiungere. Non vogliamo chiamare mercato tutto cio? Vogliamo parlare di democrazia economica? Meglio ancora. Ma dalla sostanza non si scappa: a chi tocca decidere come vivere e cosa acquistare? Al potere pubblico o alle singole persone? Ecco: la sinistra anglosassone da decenni non ha dubbi, la decisione spetta ai singoli, non al collettivo, ossia alla nomenklatura politica. Si obietterà: e lo Stato? I compiti dello Stato non sparirebbero affatto. Anzi. Uno Stato moderno è uno Stato regolatore, non uno Stato padrone. È uno Stato che facilita i rapporti tra imprese e dipendenti. È uno Stato che limita le ingerenze nelle aziende. È uno stato che non penalizza il diritto privato a beneficio esclusivo di quello pubblico. È uno Stato, ad esempio, che vigila come un rottweiler contro le degenerazioni del mercato e le pretese di oligopòli e monopòli. Un compito mica da niente visto che la tentazione irresistibile di molti vincitori nella quotidiana sfida della concorrenza è quella di non fare mai prigionieri. Per concludere. Una moderna forza di sinistra potrebbe spiegare così la propria ragione sociale: noi siamo per la democrazia economica mentre la destra difende la democrazia dei privilegi; noi siamo per il mercato, loro per i monopòli. In Germania e in Inghilterra ragionano così. In Italia, ancora no. E quando sembra che la democrazia economica convinca tutti, si torna punto e a capo. Giuseppe De Tomaso [email protected] ALBERTO MAZZUCA I Poteri Forti? Più morti che vivi M a contro quali Poteri Forti vuole ora combattere il “rottamatore” Renzi? Quelli di una volta, commentano tutti, non ci sono più, da Bankitalia che non stampa più moneta alla grande industria privata in affanno dopo la ristrutturazione di Mediobanca. Forse i servizi segreti, forse la massoneria, certamente l’alta burocrazia di Stato. E non è invece che questa storia dei Poteri Forti viene ogni tanto tirata in ballo dalla politica come alibi per nascondere la propria incapacità? L’impressione è nata quando Marco Vitale, uno dei più validi economisti d’impresa, mi ha inviato pochi giorni fa una mail con allegato l’indice di un mio libro intitolato “I potenti del denaro” e scritto nel 1981 quando lavoravo al Giornale di Montanelli. È stato il mio primo libro, una raccolta di sedici ampi ritratti degli uomini che allora “governavano” l’economia italiana. Per farla breve, i Poteri Forti di quegli anni. Ebbene, a fianco dei nomi Vitale ha scritto a mano un brevissimo commento, una sintesi della storia di quei Poteri Forti che più di trent’anni fa esprimevano l’”arricchire italiano”, ovvero il contrario dell’”arricchire all’italiana” che aveva tra gli interpreti i Sindona, i Calvi, i Cefis, i Gelli, gli imprenditori della droga, gli artisti delle perdite. La sintesi di Vitale è quella tra parentesi. Pirelli (azienda sopravissuta, Pirelli espropriato); Lucchini (fallito); Bonomi (padre fallito); Terruzzi (non so); i fratelli Benetton (se la sono cavata bene); De Benedetti (salvato dalle banche); Bagnasco (fallito); Cuccia (i suoi clienti sono quasi tutti falliti e il suo disegno è fallito); Cabassi (morto con eredi); Berlusconi (ha scalato con successo l’Italia); Parodi (non so); Tanzi (fallito e incarcerato); Ferruzzi (fallito); Pesenti (se l’è cavata bene); Marzotto (smembrato); Agnelli (smembrato ed espropriato dagli Elkann). Le conclusioni? 1) Anche i Poteri Forti si sbriciolano; 2) Renzi non combatte ma va a braccetto con almeno due di quei Poteri Forti: la ex Fiat che con gli Elkann-Marchionne ha ora lasciato l’Italia e Berlusconi che ha “scalato” l’Italia ed è sempre al potere grazie al patto del Nazareno; 3) L’”arricchire all’italiana”, cioè rubando, ha vinto: la criminalità organizzata ha ovunque uomini suoi, le varie Caste impediscono il ritorno del falso in bilancio, i manager-corrotti sono spalmati su tutti i livelli. PINO PISICCHIO* Art. 18, psicopolitica renziana I n mancanza di certezze palpabili accade che talvolta ci si arrampichi ai simboli. Prendiamo il caso dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, oggetto di "culto" nelle ultime settimane di dibattito nei media. La norma, com'e' (forse) noto, e' inserita in un contesto di tutele del lavoro dipendente approvato nel 1970 ( stagione di grandissime conquiste sociali) che valse all'ordinamento italiano la palma di uno dei più avanzati del mondo in tema lavoristico. In particolare l'articolo 18 disciplina il licenziamento illegittimo, ingiustificato o discriminatorio del lavoratore, prevedendo il ricorso al giudice. C'è poco da aggiungere: la procedura e' prevista quando, all'interno di aziende con più di 15 dipendenti, il licenziamento viene fatto senza che sussistano giustificate motivazioni o giuste cause. Dunque la norma scatta quando il datore di lavoro si comporta in modo discri- minatorio, illegittimo, ingiustificato. Almeno in linea di principio. In linea di fatto l'utilizzo dell'articolo in questione ha riguardato una percentuale assai piccola di lavoratori in rapporto all'universo, ahinoi, grande dei licenziati: solo lo 0,0023%. Che poi sarebbero tremila su un milione e trecentomila. Di che stiamo parlando, allora? Di un simbolo, appunto. Di un simbolo per il movimento sindacale e per cio' che resta della sinistra, perche' quel principio scolpisce nel mondo giuridico l'idea stessa del lavoro fisso. Di un simbolo per Renzi e per una corrente di commentatori liberisti, per la ragione opposta: perché starebbe a testimoniare la possibilità di far breccia nel muro delle antiche inscalfibili certezze del welfare costruito negli anni '70, rendendo "psicologicamente" più flessibile il mercato. Another brick in the wall, come dicevano i Pink Floid: un'altro mattone nel muro. E' assai probabile che non ci saranno quantità alluvionali di nuovi posti di lavoro grazie alla cancellazione dell'art.18. E, francamente, non credo proprio che l'Europa ci abbia chiesto questa correzione dell'ordinamento giuslavorista per concederci chissà che. Ma la direzione del Pd si e' chiusa con una vittoria fragorosa del segretario-premier e i giornali tracimano di notizie e retroscena che raccontano il trionfo del giovane contro i vecchioni di quello che viene descritto come una specie di Pcus del secolo passato. Un ennesimo smagliante successo del giovane Presidente. Peraltro tante autorevoli voci ci spiegano che l'economia, la finanza e la ripresa economica sono condizionate dai fattori psicologici. Che in questa partita sull'art. 18 sono fortemente presenti. Attendiamo, fiduciosi, gli sviluppi. * Presidente del Gruppo Misto alla Camera PERCHÉ L’ITALIA DEVE CAMBIARE VERSO AL PIÙ PRESTO di VITO SPADA C ontinuiamo a discutere dei nostri problemi come se tutto quello che avviene fuori dei nostri confini sia irrilevante per il nostro futuro. L’ossessione delle vicende nazionali senza confronto reale con quanto accade altrove, non causa solo la nostra emarginazione dalla realtà, ma si riflette impietosamente sulle sue conseguenze. Non c’e statistica internazionale che sistematicamente non declassi il nostro Paese nelle classifiche economiche. E per comprenderne il suo più intimo significato, conviene soffermarsi sugli investimenti diretti dall’estero. Fra l’altro, se il l’Italia ha un disperato bisogno di investimenti per infrastrutture e progetti, il canale estero dovrebbe essere coltivato con cura. Questo non succede, ed anzi, il Paese regredisce nelle destinazioni di capitale estero. Tra il 1994 ed il 2013 , l’Italia ha attratto investimenti dall’estero per un totale di us$ 290 miliardi. Nello stesso periodo la Spagna ne ha ricevuti 567, la Germania 799, la Francia 823 e l’Inghilterra 1.418. Numeri che esprimono senza ulteriori commenti l’attrazione che gli altri Paesi , ed in particolare la bistrattata economia inglese, hanno nell’opinione pubblica. Il fenomeno va peraltro inquadrato nell’accresciuta importanza che nell’economia globale ha questo tipo di allocazione del capitale. Gli investimenti diretti dall’estero sono passati infatti da $2 mld del 1990 pari al 9% del Pil mondiale, a $ 22 mld nel 2012 che rappresentano il 32% del Pil mondiale. La straordinaria riduzione delle barriere doganali e l’introduzione delle nuove tecnologie hanno favorito la riorganizzazione della produzione e della localizzazione di beni e servizi su scala mondiale da parte degli investitori esteri e delle multinazionali. Questi capitali costituiscono quindi una risorsa importante sia per le economie dei Paesi emergenti che per i Paesi avanzati, dal momento che essendo impegnati materialmente per progetti ed opere a lungo termine, rappresentano una componente stabile della bilancia dei pagamenti senza contribuire alla volatilità dei flussi monetari di breve periodo. Non solo. Con il loro implicito trasferimento di tecnologia, rinnovamento, “governance” imprenditoriale con applicazioni di moderne tecniche di gestione, questi investimenti sono un forte volano di crescita per tutti i Paesi che li ricevono. E conseguentemente, alleggeriscono la contrazione del credito bancario che rappresenta in molti casi l’unico fattore di finanziamento per le imprese. Sia il bilancio pubblico che quello privato dovrebbero, per le restrizioni oggettive alle finanze pubbliche che per quelle del continuo “deleveraging”, ovvero diminuzione delle attività bancarie in generale per via della scarsità di capitale bancario, essere attivamente agevolati nelle loro funzioni. Ovviamente la destinazione di tali investimenti è legata in qualche modo alla presenza di fattori che possano meglio favorire il loro funzionamento. CAPITALI - Questi fattori che dovranno attrarre e trattenere tali capitali, sono di varia natura. Vanno dalla condizione della domanda interna ai singoli Paesi ed alla sua ciclicità, dai fattori strutturali come la dimensione del mercato ed alla sua specializzazione, dalla fiscalità come l’incidenza della tassazione sui profitti o sul lavoro, dalla stabilità sociale e politica ed infine dalla qualità delle sue istituzioni. Tutti i Paesi vengono quindi esaminati come un sistema integrato ed omogeneo nella sua componente pubblica e privata, per la valutazione della convenienza ad investire. In questo contesto, saltano subito in evidenza come le limitazioni riguardanti l’Italia siano soprattutto confinate nel campo generale della mancata crescita economica, in quello delle più ridotte dimensioni delle imprese , molto spesso condotte in un ottica familiare poco incline alla comprensione del mondo moderno e quindi gestita in modo accentrato e personale senza lo sviluppo del senso di appartenenza all’azienda, e in quello della qualità delle istituzioni e del loro funzionamento. Nei vari indicatori che la Banca Mondiale utilizza per l’esame dell’ambiente degli affari , vengono subito alla luce quelli relativi all’efficienza del sistema burocratico, quello dei contenziosi contrattuali e del fallimento delle imprese, quello della giustizia civile e più in generale quello del rispetto dei diritti di proprietà che devono essere adeguatamente tutelati. Tutti elementi che ci riguardano da vicino perché dovremmo avere sperimentato i loro effetti sulla nostra economia. Siamo in ritardo o inadempienti rispetto agli altri Paesi, su molti di quei fattori menzionati che rappresentano in quelle aree la ragione della loro appetibilità per gli investitori privati ed istituzionali. Se a gran voce ci viene chiesto di modificare tutto il sistema Paese che non funziona, non è per ragioni ideologiche, ma per una efficace risposta ad un mondo che è cambiato e non può aspettare le nostre logiche sorpassate dai fatti. Non possiamo pretendere che gli altri si adeguino al nostro sistema inefficiente e datato. Non fare niente e continuare a vivacchiare, significa accettare che nel 2013 l’Italia con soli us$ 17mld appaia dopo l’Indonesia e la Colombia nelle classifiche internazionali. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 6 Primo piano Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] POLITICA Lunga mediazione alla Regione per evitare litigi in aula sulla questione calda di Potenza Stop in Consiglio per le nomine Sospesi i lavori per mancanza di numero legale prima di scegliere il Difensore civico e il Garante per l’infanzia di SALVATORE SANTORO POTENZA - Oltre un’ora e mezzo di ritardo per l’inizio dei lavori consiliari. Ma i consiglieri c’erano quasi tutti. Pure il presidente della giunta, Marcello Pittella e quello del Consiglio erano presenti. Ma l’aula continuava a rimanere deserta. Quella del Consiglio. A pochi metri però, la saletta privata (dove si svolgono le riunioni dei capigruppo e dove gli stessi consiglieri pranzano velocemente quando le sedute proseguono ininterrottamente) era una sorta di “bollitore” dove la tensione si tagliava a fette. In pratica c’è stata una lunga mediazione. Dopo l’incontro tra il sindaco di Potenza De Luca e il presidente della Regione Marcello Pittella, dei giorni scorsi, e la proposta di presentare una mozione consiliare da parte del consigliere Mario Polese propio per mettere in discussione il rischio bancarotta del Comune di Potenza le forze politiche regionali hanno voluto capire lo stato dell’arte. Alla fine della riunione è stato deciso di dare spazio a una comunicazione in Consiglio del governatore subito all’inizio dei lavori e poi di svolgere una prossima seduta di Consiglio dedicata completamente alla situazione finanziaria della città capoluogo. Ma sempre sulla stessa questione a un certo punto in Consiglio c’è stata una “sorpresa”. Sì è visto infatti Dario De Luca che dopo essere stato nei piani alti del palazzo della Regione (probabilmente ha consegnato documenti ufficiali sul bilancio comunale al Dirigente Marsico) è passato nei pressi dell’aula consiliare. Quasi intimorito stava guadagnando l’uscita quando è stato intercettato da Pittella che si era fermato all’esterno dell’aula a parlare con il consigliere regionale di Forza Italia, Michele Napoli. I tre così, si sono fermati a discutere per qualche minuto (lontano dai taccuini). Questo per la vicenda Potenza città. Ad ogni modo il Consiglio regionale si è occupato anche di altro. Prima è stata svolta l’attività ispettiva con le interrogazioni dei consiglieri. Numerose le richieste di chiarimenti da parte dei consiglieri alla giunta. Sugli scudi come al solito il consigliere Gianni Rosa di Fratelli d’Italia e i due esponenti del Movimento 5 Stelle. Ma il punto che destava più interesse era quello che riguardava la nomina del consiglio del Difensore Civico, del Garante del- Il fuori programma: De Luca porta le carte alla Regione e incontra Pittella all’uscita. Ne nasce un colloquio con Napoli testimone Per le due nomine si passa a sabato e poi si andrà ai poteri del presidente del Consiglio: si “tratta” per Amodio e Fiordelisi l’Infanzia e di due consiglieri da nominare nella presidenza della Commissione regionale dei Lucani all’estero. Ma su questo non si è trovato ancora l’accordo tra le forze politiche. E quindi, come da tradizione in questi casi il Consiglio regionale decide di non decidere. A un certo punto dei lavori infatti è mancato il numero legale di consiglieri presenti (servono almeno 11 per legittimare i lavori) in aula e la seduta è stata chiusa in anticipo. Niente di nuovo. Per la cronaca: la verifica della mancanza del numero legale è avvenuta sulla votazione dell’inserimento di una mozione sullo Sblocca Italia presentata dal consigliere regionale del Psi, Francesco Pietrantuono. Ora prassi vuole che il Consiglio regionale si riunisca per andare deserto (sabato) e quindi interverranno i poteri sostitutivi del presidente del Consiglio che sentiti i partiti decidera sulle nomine. Un modo per rimettere la decisione alla politica snaturando però in qualche maniera la responsabilità del Consiglio. Per le indiscrezioni pare che il nodo che non si riesce a sciogliere è interno al Partito democratico. In pratica a quanto pare ci sarebbe un accordo di massima tra Pd e altri partiti per una nomina a testa. Ma il Pd ha due anime: i pittelliani gradirebbero scegliere il Garante per l’Infanzia (Antonella Amodio) mentre quelli che pittelliani non sono vorrebbero mettere come Difensore civico l’avvocato, Teresa Fiordelisi . Professionista (è vice procuratore onorario) dalle indiscusse qualità ma che essendo la moglie di Egidio Comodo (amico stretto di Speranza) potrebbe creare qualche polemica. Insomma meglio decidere di non decidere e cercare ulteriori mediazioni e consigli. Per evitare ulteriori fibrillazioni. Eppure si parla di due nomine non certo di primo livello. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Sopra, Pittella, Napoli e De Luca in un breve incontro avvenuto ieri pomeriggio Latronico (FI) sul decreto Sblocca Italia in Commissione Ambiente alla Camera «Un esproprio di competenze delle Regioni su materie che hanno competenza concorrente» POTENZA - Il deputato lucano di Forza Italia, Cosimo Latronico, continua a tuonare sull’audizione in Commissione Ambiente della Camera guidata da Ermete Realacci delle Regioni in materia di “Sblocca Italia”. E Latronico dichiara duro: «Si tratta, a costituzione vigente, di un esproprio di competenze delle Regioni che si vedono sottrarre materie su cui, a legislazione vigente, hanno una competenza concorrente con lo Stato, sia sui fini delle autorizzazione delle ricerche minerarie che delle concessione dei titoli minerari». Latronico quindi soffermandosi sul contenuto degli articoli 36 e 38 «che in buona sostanza riallocano le competenze in materia di concessioni minerarie dalle Regioni ai Ministeri competenti», sottolinea: «Un’operazione di modifica costituzionale realizzata attraverso un decreto legge nel silenzio complice delle Regioni ed a danno dei territori che si vedono espropriati di una partecipazione attiva e determinante nella definizione delle strategie di sviluppo della nazione. Le Regioni che contribuiscono al fabbisogno energetico della nazione, come la Basilicata in modo prevalente, non possono assistere inermi ad un’operazione di riallocazione di potere che emargina le istituzioni regionali relegandole al ruolo di spettatori al prezzo di qualche concessione. Nè sono chiarite le misure compensative secondo una logica di alto profilo istituzionale per dotare la Regione di strumenti di sviluppo che accrescano nel tempo le do- In primo piano il deputato lucano di Forza Italia, Cosimo Latronico tazioni infrastrutturali e le reti pro- siderazione nella programmazione duttive del territorio. Non mancano delle grandi opere strategiche che pudubbi e perplessità sotto il profilo am- re vengono individuate nel decreto bientale essendo introdotte procedu- per altre Regioni del Paese, sia nel re semplificate e centralizzate nel campo delle opere ferroviarie che viaquadro delle autorizzazioni ambien- rie, nonostante sia una regione che tali con impatti territoriali di sicura paga un prezzo storico per il suo isoportata. Manca la sensibilità di co- lamento che la condanna ad essere struire un sistema effettivo di tutela e una delle realtà più fragili della namonitoraggio ambientale capace di zione. La partita del petrolio in Basilirassicurare le istanze di sicurezza cata o si gioca in un quadro di effettiambientale e sanitaria espressa con ve tutele ambientali e di garanzie di insistenza dai terrori coinvolti da pro- strumenti promotori di sviluppo ecocessi di ricerca, di estrazione e di raf- nomico, oppure e' un atto di impoverimento e di marginalizzazione a cui i finazione degli idrocarburi». E nello specifico il deputato e coor- lucani, a cominciare dai parlamentadinatore regionale di Fi aggiunge: ri, sono chiamati ad opporsi con vigo«La Basilicata poi è fuori da ogni con- re e senza tentennamenti». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] | DAL NAZIONALE | Il Fatto Quotidiano sull’astensione di Speranza Quando i figli “seppelliscono” i padri Sopra consiglieri regionali durante i lavori del Consiglio. Nella foto al centro delle pagine il tavolo della presidenza con Pittella, Lacorazza, Polese e Giuzio | L’APPUNTAMENTO | La Festa delle case del popolo IL 4 ottobre a Venosa si terrà l’appuntamento lucano de “La Notte Rossa”, la festa nazionale delle Case del Popolo, «che intende raccontare il senso, il significato, l’esperienza di luoghi di lotta politica, di comunità, di solidarietà. La Casa del Popolo di Venosa è uno dei luoghi della storia lucana, intitolata a Rocco Girasole, il bracciante agricolo ucciso dalle forze di polizia durante una manifestazione per il lavoro nel 1956 a Venosa». E’ quanto si legge in una nota della Fondazione “Basilicatafuturo” che organizza l’evento. Sarà presente il senatore Ugo Sposetti, ospite dell’iniziativa, ed il curatore della pubblicazione su Rocco Rascano, Felice Lafranceschina. POTENZA - L’associazione politica “Liberiamo la Basilicata” del tenente Giuseppe Di Bello chiede al presidente della Regione, Marcello Pittella di «annullare tutte le delibere relative agli opifici» che secondo la nota di “Liberiamo la Basilicata” sarebbe «un maldestro tentativo di far passare per attività produttive l'importazione a scopo di lucro di rifiuti pericolosi e non pericolosi per trasformazione in Cdr e Css (combustibili da rifiuti)». Per “Liberiamo la Basilicata”, «un tema così importante e delicato come quello della gestione dei rifiuti, non può essere affrontato POTENZA - Che l’ultima Dire- ze prevalgono sempre». zione nazionale del Partito deE quindi il giornalista entra mocratico di lunedì scorso se- nel merito del politico potentigni una sorta di spartiacque no: «Poi Roberto Speranza, tra quello che è stato il Partito ex giovane dalemiano lucano, democratico e quello che sarà che nella drammatica prima(ancora da scrivere ma diver- vera del 2013 Bersani innnalso da quello che si è visto fino- zò sullo scranno autorevole di ra) è un’evidenza. capogruppo della Camera. Da Ma lo è ancora di più per al- allora Speranza è diventato il cuni dei big e quello che rap- modello del soldatino demopresentano in termini di in- cratico del terzo millennio. fluenza e di correnti. Un pò come accadeva un temL’astensione del lucano Ro- po per togliattiani e berlinberto Speranza rappresenta gueriani. Col piglio del capol’ufficiagruppo, Spelizzazione ranza ha scodel perperto il potecorso di rismo in addio dalun’altra l’area dadrammatica lemiania circostanza: bersaniail mortale acna. In Bacoltellamensilicata to del govertanti ex no di Enrico diessini Letta dopo il guardano trionfo rena lui per caziano nel dipire la rotcembre del ta e aspet2013. Spetano ovviaranza con la mente le complicità reazioni di di Luigi chi potrebZanda e Dabe abbracrio Franceciare ancoschini, intora con più nò il De decisione il L’articolo uscito sull’edizione di ieri Profundis dalemismo de “Il Fatto Quotidiano” per Letta e per frenare la gioiosa l’ascesa di antifona d’inSperanza. gresso per Renzi a Palazzo In ogni caso sulla linea poli- Chigi. Adesso ha concesso il tica di Speranza a Roma ci ha bis, con la sua astensione. “romanzato” con un pezzo da- Bersani avrebbe trasformarlo gli echi mitologici il Fatto nel leader di Area Riformista, Quotidiano con un articolo il correntone cheriunisce più uscito sull’edizione di ieri da di un centinaio di parlamentitolo “I giovani furbi che sot- tari dell’opposizione interna, terrano i loro vecchi” a firma ma Speranza è destinato a indi Fabrizio d’Esposito. crociare sempre più il renziE sul capogruppo del Pd alla smo. Del resto lunedì scorso Camera (ed ex segretario de- mentre gli ex padri tuonavamocratico lucano), il Fatto no dal microfono lui trattava scrive: «(...) Quando però è ar- con gli emissari del premier rivato il momento topico di per ottenere miglioramenti contarsi e schierarsi, una de- (...)». cina di figli si è divincolata Insomma a livello nazionale dalla mano paterna ed è anda- Speranza per il “Fatto” ha già ta incontro, festante, ai Proci seppellito il padre “Bersani”. renziani. Per loro la scheda In Basilicata però i padri pobianca ha incarnato il fragile litici di Roberto Speranza si punto di equilibrio tra la pol- chiamano Vincenzo Folino e trona e l’antica fedeltà. In tut- Filippo Bubbico. E non pare to undici astensioni, mentre i che questi padri abbiano vopadri arrabbiati e altri 18 vo- glia di mostrare il petto inertavano contro il documento mi a Speranza. Se ne vedranrenziano sul lavoro. In politi- no delle belle non c’è dubbio ca si tramanda che il tradi- anche perchè dalla sfida in famento non esiste. Laddove miglia potrebbero uscire annon c’è sentimento ma solo ci- che vincitori estranei. sal.san. nismo e calcolo, le convenien- “Liberiamo la Basilicata” contro l’art. 35 dello Sblocca Italia senza un necessario coinvolgimento della Popolazione lucana a partire dai territori che ospiteranno gli impianti di smaltimento o gli aumenti di quelli già esistenti. Inoltre va precisato che molti degli impianti previsti nella delibera di Giunta 808 del 27 giugno 2014 ed altre delibere... attengono a territori identificate come aree Sin (siti di interesse nazionale da bonificare) una violazione inequivocabile delle più elementari attività di messa in sicurezza di quei luoghi che vedono anzi aumentare le attività producenti inquinamento sul loro territorio. Sempre a proposito della Delibera di Giunta 808 viene da chiedersi come si possano dare milioni di euro a società attenzionate dalle procure e dalle direzioni antimafia lucane e nazionali e che hanno visto i loro amministratori sottoposti ad arresti e furbeschi cambi di assetti societari». Pertanto si legge ancora nella nota di “Liberiamo la Basilicata”, «non è accettabile che si vogliano scaricare sui territori già provati da anni di estrazioni petrolifere e smaltimenti provenienti da extra regione e nazione, ulteriori migliaia di tonnellate al giorno di rifiuti invece di affrontare con responsabilità il problema dell'inquinamento prodotto dal petrolio e lo smaltimento dei fanghi di trivellazione e di estrazione petrolifera». E nello specifico delle novità normative, “Liberiamo la Basilicata” insieme al “Movimento X” del Senato della Repubblica annunciano la prossima presentazione 7 Retroscena e curiosità Socialisti cercano di fare sintesi sulla Riforma del Titolo V Domenica prossima nella sala consiliare del Comune di Avigliano è previsto un dibattito pubblico sulla Riforma del Titolo V. L’incontro è promosso dalla sezione del Psi locale “Sandro Pertini”. L’intento dell’incontro è ambizioso: provare ad analizzare, mediante il confronto tra amministratori locali, regionali ed esponenti nazionali, le possibili conseguenze, per il sistema delle autonomie locali, derivanti dal tentativo di una nuova scrittura della Carta costituzionale, in quella parte ove sono definite le funzione, le prerogative e, in particolare, i rapporti tra lo Stato centrale e le Regioni. Prosegue l’analisi in Commissione del Nuovo Statuto lucano I lavori di approfondimento della bozza per il nuovo Statuto regionale (che negli auspici della maggioranza di centrosinistra dovrebbe arrivare al vaglio del Consiglio regionale per la fine del 2014) proseguono ormai settimanalmente nella Prima Commissione permanente “Affari istituzioinali” che è presieduta da Vito Santarsiero. E i lavori di controllo e approfondimento hanno riguardato in particolare 3 articoli. La strada per il completamento dell’analisi è circa a metà dell’opera. Per i lmomento la Commissione ha esaminato il nuovo articolo 45 concernente il Piano strategico regionale che definisce i grandi indirizzi di sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio regionale, l’articolo 46 riguardante i Piani settoriali e, successivamente, l’articolo 47 che contempla i controlli interni volti a garantire la legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa. Barozzino (Sel) al Senato sul jobs act Il senatore lucano di Sel è interventuto in aula a Palazzo Madama sul “jobs act” in maniera critica: «Penso sia obbligatorio per me parlare della situazione in cui si sono svolte le sedute della Commissione chiamiamola lavoro, perché se di lavoro in quella sede praticamente non si parla in quanto si discute di altro. Il che, devo dire, umilia non solo il Parlamento ma soprattutto i cittadini, i lavoratori, perché di questi ultimi noi vorremmo parlare, dato che avremmo la facoltà di rappresentarli». di un emendamento per modificare l'articolo 35 del decreto “Sblocca Italia”, «al fine di prevedere il rispetto concreto della Convenzione di Aarhus di Copenaghen perchè si possa avere un coinvolgimento reale della cittadinanza , un tavolo della trasparenza con la Regione Basilicata e con le amministrazioni locali nelle scelte che riguardano l'utilizzo di impianti di incenerimento (anche cementifici adattati a termodistruttori e impianti a biomasse compatibili con smaltimento di rifiuti) per tutti i rifiuti che provengono da bacini diversi da quelli prodotti nell'ambito della regione Basilicata». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 8 Primo piano Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] POLITICA La mozione di Polese fa fissare il dibattito in Consiglio. «Non siamo bancomat, ma non si può ignorare la richiesta di Potenza» POTENZA - Prima la dichiarazione politica in Consiglio, poi, nel pomeriggio, la nota ufficiale, con cui il presidente Pittella ha assunto l’impegno di verificare le condizioni per un aiuto al Comune di Potenza. Il tutto vincolato alla verifica dei numeri del bilancio di previsione a cui lavorerà, nei prossimi dieci giorni, la speciale task force istituita dal sindaco della città capoluogo. Sulla base di risultati, la Regione, compatibilmente con i propri impegni di spesa, procederà a individuare una posta nella nuova legge di stabilità, da trasferire al Comune. Le buone intenzioni ci sono: è questo quanto emerso al termine della giornata di ieri che ha suggellato l’asse amico PittellaDe Luca. Giornata iniziata con le dichiarazioni in Consiglio da parte del presidente: «La Regione non è un bancomat, ma sicuramente non può rimanere indifferente alla richiesta di aiuto che ci arriva dal capoluogo di regione, che, proprio in virtù del ruolo che riveste per tutto il territorio, non può essere lasciato solo». A conferma della disponibilità già assicurata in via informale al primo cittadino De Luca. La questione è arrivata così ufficialmente sui banchi del Consiglio, grazie alla mozione presentata dal consigliere Mario Polese. Sulla base della quale il governatore Pittella ha chiesto al presidente Lacorazza di fissare la data per una più ampia e approdondita discussione in Aula. «In cui - ha chiarito ancora il presidente - avremo modo di affrontare sia le questioni più strettamente tecniche, che quelle politiche». Fino ad allora, però, l’invito è a «evitare facili commenti basati solo sul “si sente dire”». Quella sul caso Potenza, ieri mattina, doveva essere solo una parantesi, prima dell’apertura dei lavori all’ordine del giorno. Ma le reazioni chiaramente non sono mancata. A partire da quella del consigliere di Forza Italia, Michele Napoli, che ha chiesto al presidente di esplicitare i meglio i termini della discussione informale avuta nei giorni passati con il primo cittadino di Potenza. Richiesta a cui il governatore ha risposto invitando ad aspettare gli atti formali. Viaggia sulla stessa linea d’onda del presidente Pittella, il consigliere Aurelio Pace, a riprova del fatto che in questo momento De Luca e i Popolari per l’Italia che lo sostengono hanno Regione - Comune Suggellato l’aiuto Firmato l’atto formale che prevede il soccorso al capoluogo Ma prima Pittella chiede di fare chiarezza sui numeri individuato nel governatore un interlocutore privilegiato. Mentre Polese, promotore della mozione che ha sollecitato il dibattito, commenta: «In queste ore, seppur concitate, siamo riusciti a metter un primo punto sulla questione delicata in cui versa il comune di Potenza. Insieme al presidente della Regione, Marcello Pittella, ai parlamentari e consiglieri, tanto regionali che comu- La lista civica “Per la città” ribadisce pieno sostegno al sindaco «L’aiuto non sia una pietra messa sopra le responsabilità passate» E LA “Lista Civica per la Città” nella persona del coordinatore regionale Vincenzo Belmonte, ribadisce «pieno e incondizionato sostegno all’operato del sindaco De Luca». «Bene ha fatto il sindaco a rimarcare le azioni che è stato necessario mettere in campo per far fronte alla gravissima situazione emersa recentemente dalle relazioni degli uffici preposti. Bene egli a fatto ad esporre con estrema chiarezza le disfunzioni che esistono in una serie di problematiche, dal malfunzionamento dell’Acta, all’utilizzazione del personale, al Piano Regionale dei Rifiuti ed alla mancata autorizzazione della discarica di Pallareta, tutte questioni che si riflettono in maggiori oneri e minori servizi per i cittadini. Un modo di esercitare la Pubblica Amministrazione sicuramente divergente da quello finora messo in pratica, che segna un innovativo metodo di gestione delle risorse della città. Preso atto della disponibilità delle forze di opposizione - continua Belmonte - una volta superata la fase drammatica del Bilancio di Previsione, l’impegno dell’Amministrazione dovrà essere quello di chiamare alla partecipazione del programma sulla Città chi ha dimostrato senso di responsabilità ed aprire una discussione politico programmatica al fine di decidere congiuntamente gli obbiettivi da portare avanti nell’immediato futuro, senza alcun pregiudizio. Non vorremmo che le forze di centrosinistra, invocando l’aiuto di Pittella, abbiano l’intento di mettere una pietra sopra alla loro passata gestione amministrativa lasciando a De Luca, nel 2015, il “lavoro sporco” con la speranza di un suo fallimento. Siamo perfettamente d’accordo conclude il coordinatore della Lista civica - come chiesto dal Presidente della Regione, di accertare i fatti e le responsabilità del grave deficit strutturale in cui versa la città, anche se riteniamo che non è quello lo scopo ultimo del Governatore». nali, del Pd abbiamo raggiunto l’auspicata unità mettendo da parte poltrone e personalismi, come da me più volte invocato durante l’ultima direzione del Pd cittadino». «Ora è opportuno ripiegarci tutti, ognuno per il proprio ruolo, in un lavoro intenso, istituzionale ed amministrativo, per raggiungere il traguardo che ci siamo fissati tutti». Se la volontà politica c’è, rimane il nodo principale: capire se lo sforzo della Regione sia compatibile e bastevole rispetto alle esigenze di Potenza. Cercando di evitare il rischio di una “guerra tra poveri” tra i comuni che ora rivendicano un aiuto altrettanto adeguato. marlab [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Il comitato cittadino della lista Paradiso Lacorazza «Nessuno pensi che il commissariamento possa portare vantaggi elettorali» «SE c’è qualcuno che pensa di poter trarre maggior consenso elettorale dal Commissariamento del Comune è completamente fuori strada e soprattutto non è dalla parte dei potentini. La nomina di un Commissario Prefettizio avrebbe effetti deleteri sul tessuto sociale della Città». Questo il commento del comitato cittadina della lista Paradiso-Lacorazza che spiega i motivi del sostegno alla documento del gruppo consiliare del Pd al Comune «che rappresenta un passo importante verso la soluzione delle questioni finanziarie e di bilancio dell’amministrazione comunale». Il Comitato ribadisce: «Sosteniamo già da tempo che la città viene prima di tutto, perciò sottoscriviamo il documento e i suoi contenuti». «Il debito del Comune di Potenza - continua la nota del comitato - viene da lontano, bene ha fatto il Gruppo Consiliare del PD ad averlo ricordato, ma è giunto il momento di affrontarlo seriamente. La soluzione della crisi finanziaria è essenziale, non solo ovviamente per la città, ma anche per la classe politica cittadina e regionale. Solo risolvendo questo problema essa può riconquistare nella società civile la fiducia e la credibilità perse. Riteniamo, in questo momento, fuorviante un ragionamento su “quale Giunta”. Per capire fino in fondo i termini della questione è necessario che il Sindaco De Luca e la Giunta in carica presentino un quadro chiaro della situazione finanziaria del Comune. Diversamente sarebbe molto difficile avviare qualsiasi ragionamento». E aggiunge: «Auspichiamo che, dopo la presa di posizione del gruppo consiliare cittadino del Pd, anche il partito cittadino avvii una riflessione e un confronto serio sulla questione. Confronto che deve essere aperto a tutte le sensibilità presenti in esso senza pregiudizi di sorta». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] PICERNO (CD) «Aumento Tari è un disastro» SI sono astenuti dal voto, ma solo «per senso di responsabilità». Ma il giudizio di Centro democratico sull’innalzamento della Tari decisa martedì scorso in Consiglio comunale è «completamente negativo». In particolare per la tassazione riferita alle piccole attività produttive e commerciali che in città rappresentano un settore fondamentale dell’economia cittadina. Un’economia sempre più essenziale per le attività produttive e l’occupazione. Il capogruppo Fernando Picerno spiega: «Avevamo presentato un emendamento per proporre la riduzione al minimo della Tari per attività economiche minori». ercianti che pagano le tasse. Non vorrei che l’aumento della tassazione invogli l’illegalità». I lavori del Consiglio regionale dove ieri è stata toccata la questione del Comune di Potenza In alto a sinistra, De Luca | RIFIUTI | La richiesta è stata presentata alla Provincia Stazione di trasferenza Pepe annuncia l’istanza «Risparmieremo 3 milioni» Il sindaco De Luca con l’assessore Pepe DOPO la dura denuncia Ovviamente, il centro del sindaco De Luca in di trasferenza rappresenConsiglio comunale sulla ta il primo step di un proquestione rifiuti, arriva- getto più complesso, il no le novità del suo asses- quale prevede, nella sesore Pepe: «Dopo un in- conda fase, la realizzaziocessante lavoro di coordi- ne sullo stesso sito di un namento con la Regione polo per il pretrattamenBasilicata e la Provincia to meccanico dei rifiuti e di Potenza, il 29 settem- per la biostabilizzazione. bre scorso è stata deposiA tal proposito - annuntata, presso l'Ente pro- cia Pepe - sarà presentato vinciale, l'istanza tesa ad in Regione Basilicata, per ottenere l'autorizzazione la fine dell'anno, apposito all'esercizio dell'attività progetto per ottenere un di trasferenza dei rifiuti cospicuo finanziamento presso il sito dell'ex ince- a valere su fondi europei. neritore». «L’avvio del L'idea di procedere in suddetto centro - precisa - due fasi, condivisa con i che avverrà all'esito del soggetti interessati, è procedimento intrapre- stata ampiamente avallaso, consentirà al Comune ta anche dall'Osservatodi Potenza un elevatissi- rio regionale per i rifiuti, mo risparmio, ammon- tenutosi il 30 settembre tante a circa 3 milioni di scorso. euro, e, al contempo, alla Insomma, un enorme Provincia di rimodulare, passo in avanti per la citin un contesto di assoluta tà di Potenza - conclude serenità, il flusso dei ri- ed un grosso risultato fiuti. per l'amministrazione De All'esito dell'autorizza- Luca. Ora, siamo nella fazione, saranno eseguiti se viva della vicenda, dogli interventi progettati, ve sicuramente incontreil cui importo si aggira remo altre difficoltà, ma intorno a 150.000 euro, possiamo d dire che, cofinanziati dalla Regione me non mai, un primo Basilicata. "muro" è andato giù». 9 Martoccia: «Ci sono le condizioni per una buona ripartenza» «Nessuna sfiducia. Ma la task force sul bilancio non è utile» di MARIATERESA LABANCA POTENZA - E’ rimasta al suo posto, nonostante le voci che si sono rincorse per tutta la giornata di martedì. Al termine della quale, però, non ha sottoscritto l’atto ufficiale con cui, al Comune di Potenza, è stata istituita la speciale task force che si occuperà del bilancio, che da molti è stata letta come un commissariamento dell’assessorato. «Non l’ho inteso come un atto sfiducia a me», spiega, al Quotidiano, Maria Martoccia, l’assessore al ramo che fino a ora si è occupato in via esclusiva del documento finanziario. «Sono stata io a condividere con gli esponenti della Giunta la necessità di un supporto sui conti del Comune». La questione, allora, è un’altra: «Pur ritenendo che la task force sia un’ottima cosa, trovo che (secondo la mia personale valutazione), il suo operato avrà senso solo a partire dal 2015. Non credo che si possa fare molto rispetto all’anno in corso. E, soprattutto, mi pare anche presuntuoso pensare che si possa ripercorrere nei soli 15 giorni a disposizione per l’approvazione del bilancio, tutto il lavoro che ho svolto in oltre tre mesi». Parole che l’assessore ha riferito anche ai colleghi nella seduta di Giunta che martedì ha portato all’istituzione della task force, senza la sua firma. Martoccia nega, però, gli attriti tra lei e il sindaco De Luca, di cui si parla da giorni. «Ammenoché non ci siano stati cambiamenti senza alcun preavviso, non ho mai ricevuto contestazioni ufficiali da parte rispetto al mio operato». Certo, ammette, «delle diversità di vedute ci sono state». «Quando si è iniziato a parlare di procedura di predissesto - spiega ho espresso scetticismo, ritenendo che fosse la via meno percorribile. Con i 24 milioni di entrate mancanti e i 14 di disavanzo del consuntivo di luglio, presentare un piano di riequilibrio - così come prevede la procedura - sarebbe stata un’impresa quasi impossibile. Senza prendere in considerazione quelle le con- di ANDREINA S. ROMANO UNA mamma sente sempre il bisogno di aiutare un figlio. Soprattutto quando versa in condizioni di crisi profonda. Ho pensato questo quando si è iniziato a parlare di default del comune capoluogo e della richiesta di intervento da parte della Regione. In fondo, un pò tutti ci aspettiamo questo aiuto. Eppure, c'è qualcosa che ancora non mi convince molto. E questo qualcosa ha a che fare con quel concetto di intervento statale che poco si addice a questa situazione. Allora ho inziato a pensare e pensando, ho inziato a ricordare casi analoghi (o quasi). Purtroppo, i soggetti che realmente risentono del dissesto di un ente sono i cittadini e i debitori. I cittadini si ritrovano a confrontarsi con tagli ai servizi, aumento delle aliquote nelle tassazioni, co- L’assessore al Comune di Potenza, Maria Martoccia L’assessore nega contrasti con De Luca «Almeno non che io sappia». Ma spiega: «Ci sono state divergenze: ho sempre pensato che la dichiarazione di predissesto non fosse la strada migliore» seguenze per i cittadini. Dall’inizio ho pensato che la soluzione migliore fosse chiedere un contributo alla Regione. E mi fa piacere constatare che questa sia la posizione prevalsa oggi». C’è di più. La sensazione dell’assessore è che siamo sulla strada giusta. «Se viale Verrastro confermerà il finanziamento, avremo delle condizioni di cassa tali da garantire una buona ripartenza per la città». E, assicura, «non si tratta di semplice ottimismo ma di una possibilità concreta». L’assessore parla delle recenti novità che hanno dirette conseguenze sulle casse comunali: «Proprio ne- gli ultimi giorni abbiamo avuto anticipazioni da parte della Cassa depositi e prestiti sulla debitoria dell’Acta per il pagamento di fornitori che erano in attesa dal 2012. A breve una nuova anticipazione della stessa Cassa dovrebbe consentirci di sanare completamente le posizioni debitorie del 2013. Chiaramente non si tratta della risoluzione di tutti i mali, ma di un fattore che dà maggiore salute alle casse. In queste condizioni, con una pianificazione efficace di spese ed entrate per il 2015, la risalita sarà più a portata di mano». [email protected] Assistenzialismo al servizio di logiche politiche? sti maggiorati per prestazioni sociali, assistenziali, comunali e altro. Insomma, devono pagare di tasca loro ciò che altri cittadini chiamati a governare non hanno saputo gestire in precedenza. E poi ci sono i debitori (non solo soggetti giuridici ma anche fisici), che non potranno mai riscuotere i crediti vantati sul Comune. In caso di bancarotta (privata) ai creditori tocca solo farsi un bel segno della croce e attendere fiduciosi per lungo tempo. Ma cosa può succedere se i creditori sono quelli di un Ente pubblico? Ed è qui che mi si è accesa la lampadina, ricordando due sentenze della corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Due sentenze di cui si è sentito poco parlare, in effetti, e che hanno obbligato lo Stato italiano a rispondere dei debiti di un comune verso due cittadini che, a causa della dichiarazione di dissesto, non hanno potuto ottenere il pagamento del credito. La storia è molto più lunga e complicata di queste due righe. Quello che mi preme di più è sottolineare che, seppure vi sia stata una riforma federalista che ha dato un’autonomia ai Comuni rendendoli enti autonomi, ancora c'è bisogno dell'intervento statale per risolvere guai e problemi che molte amministrazioni locali non riescono ad affrontare. In questo caso è la Regione che viene chiamata a colmare i buchi (se i numeri sono quelli indicati, si tratta anche di un passivo minimo rispetto a dissesti catastrofici che al- © RIPRODUZIONE RISERVATA tri Comuni italiani hanno vissuto): mi sembra di essere tornata a trent'anni fa quando lo Stato elargiva aiuti senza alcun criterio. Parliamo di autonomie, di un'economia libera che possa aprirsi alle transizioni internazionali, di smart cities e comunità globali e poi ci aggrappiamo allo Stato “sociale”? Come accade nel privato, è giusto che anche nel pubblico ci sia una presa di coscienza e di responsabilità da parte dei singoli enti. Per far fronte a bilanci incomprensibili è necessario schierare menti che sappiano come valutare un passivo, come far fronte a spese smaniose, come tagliare il non necessario. Persone che siano al di fuori delle logiche locali. Perchè alla fine non vorrei che, dietro questo nuovo assistenzialismo, ci siano solo logiche politiche. In questo caso, mettiamoci l'animo in pace: quello che copriremo oggi, sarà nuovamente scoperto domani. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 10 Primo piano Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] POLITICA Qualche polemica ma numeri diversi i due capoluoghi lontani anni luce nella gestione A lato i sindaci di Potenza e Matera, De Luca e Adduce, in alto il consigliere comunale Gravela Matera, bilancio senza rischi Conti in ordine e la Tari al 12%, Adduce: «Tariffe tra le più basse in Italia» di PiERO QUARTO L’EQUILIBRIO di bilancio è garantito. I numeri sono dalla parte del primo cittadino di Matera Salvatore Adduce tanto è che le critiche nell’ultimo Consiglio comunale (la salvaguardia di bilancio passa con 17 a favore, 4 astenuti e 4 contrari) si addensano su questioni programmatiche, su problemi strategici che non sono stati risolti ma i numeri al momento dipingono una situazione di sostanziale tenuta dei conti cittadini. «E non è stato solo merito nostro ma del lavoro fatto dalle diverse Amministrazioni nel corso degli anni» ha spiegato più volte Adduce. Matera in questo prova a distinguersi almeno rispetto al resto della Regione. Presente, ad esempio, dei numeri sulla Tari di aumento ma nell’ordine «del 12% e non di più, del resto a fronte di poco più di quattro milioni di introiti con i rifiuti se ne aggiungono circa 750.000» sono i numeri che emergono e che finiscono per smentire il dato dei grillini. «Le tariffe Tari applicate» spiega il consigliere comunale del Pd Luigi Gravela, «a Matera sono tra le più basse in Italia e basterebbe guardarsi nei comuni limitrofi ed in altri enti per scoprire che le tariffe medie sono pari oppure decisamente superiori a quella applicate a Matera. La pressione fiscale locale deve essere considerate comprendendo anche Tasi e Imu. Rispetto alla Tasi ad esempio il Comune di Matera ha deliberato un’aliquota dell’1 per mille cioè meno della media nazionale». Gravela ricorda anche che Matera è tra le prime in Italia «a gestire le entrate senza l’ausilio di equitalia migliorando la qualità dei servizi per i contribuenti». L’accostamento nei numeri, almeno, con Potenza appare evidente visti i rischi che corre oggi il capoluogo lucano e vista la necessità richiamata costantemente di un soccorso diretto della Regione Basilicata per tutelare proprio i conti di Potenza. Situazioni che lasciano certo a Matera qualche interrogativo e qualche preoccupazio- Il sindaco Adduce: «Le aliquote qui sono al minimo è nostro merito» Critiche solo sul programma e sugli obiettivi non raggiunti | IL COMMENTO | Gravela: «Comune virtuoso, nessuna paura dei contenziosi ma non ci sono» «TANTE cose in positivo senza diminuire i servizi e con uno sforzo notevole per mantenere ad esempio invariate le prestazioni sociali» spiega il consigliere del Pd Luigi Gravela. «Possibili debiti fuori bilancio? Al momento non ce ne sono e gli uffici ci assicurano che non se ne ha alcuna previsione. C’è stata una sentenza in particolare che ci ha fatto parlare in commissione con la dirigente del settore che ha però assicurato l’opportunità di procedere ad un ricorso». Una decisione che dovrà essere monitorata nelle prossime settimane visto che nella sentenza in questione è lo stesso giudice che sottolineava l’opportunità, vista l’evidenza dei fatti, di arrivare ad una transazione tra le parti per non pesare eccessivamente sulla collettività. «Ma noi ci limitiamo ad ascoltare le indicazioni del dirigente, del resto non c’è alcuna volontà di rinviare e non affrontare direttamente i problemi. ne ma non solo, e non tanto, per i soliti motivi di guerra tra poveri e provinciali ma per l’utilizzo delle risorse che viene fatto nei diversi territori. Con Matera che invece, ad esempio, è costretta a mordere il freno su necessità e soluzioni che pure la cittadinanza, in senso ampio, attende e che invece rimangono sotto il profilo infrastrutturale ancora bloccati. E dunque a quanto pare, questo è il messaggio che passa, la premialità circa un bilancio in ordine rischia di non avere una vera e propria priorità Lo stesso Adduce martedì non ha mancato di fare alcuni riferimenti «non bisogna andare lontano per vedere quelle che sono le difficoltà che ci possono essere all’interno della nostra regione e di come dunque questo bilancio possa essere, con tali numeri, un titolo di merito. Di tutta la città». Lo stesso sindaco ha aggiunto: «Basterebbe fare un raffronto con altre città – ha aggiunto - per scoprire che le tariffe sui ri- Quest’Amministrazione ha approvato all’inizio del suo percorso ben dieci debiti fuori bilancio senza porsi alcun problema. Ma noi siamo un Comune virtuoso se si vedono altre realtà come Potenza che hanno bisogno ancora una volta di battere cassa. Ci sono in giro tante realtà con ben altri problemi rispetto ai nostri». «Voglio concludere rispondendo ad alcune cose dette dal consigliere Cotugno su opere incompiute e Università. Bisogna fare chiarezza ai cittadini, ci sono interventi come la sede di Santa Lucia della scuola del restauro in cui il Comune ha già anticipato una parte dei fondi e non può farlo ancora. Così come per l’Auditorium si è fatta la stessa cosa. Purtroppo ci sono risorse derivanti dagli Fsc che continuiamo ad attendere dalla Regione alle prese con i problemi del patto di stabilità. Ma questa non può essere una colpa». fiuti sono inferiori alla media nazionale come nel caso dell’ortofrutta (La tariffa di Matera è pari a 12,13 euro, mentre in tantissimi altri comuni supera i 30 euro e comunque la media è al di sopra di 15 euro). Stesso ragionamento per la Tasi. Come riportato da molta stampa nazionale Matera è fra le poche città ad aver mantenuto al minimo l’aliquota. Ma tutto questo non era scontato. Ed è stato possibile tenere le imposte al minimo proprio perché la nostra amministrazione e il nostro consiglio comunale sono riusciti a mantenere un bilancio con i conti in ordine». Un elemento oggettivo al netto dei pericoli possibili provenienti dal contenzioso, del programma non completato o avviato in settori strategici e di tutta un’altra serie di critiche che pure sono state e vengono quotidianamente avanzate a quest’Amministrazione. Ma sui freddi numeri c’è poco da dire. [email protected] SOCIAL NETWORK La battuta di Rocco Rivelli «Potenza trovi soluzioni no alle scorciatoie» UN COMMENTO più che piccato a sottolineare la distanza e spesso l’incomprensibilità delle scelte Potenza-Matera. Lo ha fatto qualche giorno fa su facebook Rocco Rivelli ex assessore comunale materano di Sel. «È vergognoso il dibattito sulle difficoltà economiche e bilancio al Comune di Potenza. Io non so innanzitutto come possa la Regione ripianare i debiti di un comune, e se lo facesse, anche in maniera surrettizia, secondo commetterebbe un illecito. E tuttavia se il Comune di Potenza continua in una politica scellerata di spendi e spandi senza un minimo di azione di contenimento e risanamento della sua finanza l' illecito sarebbe doppio. Solo un esempio per capirci: il Comune di Potenza a poche migliaia di abitanti più di Matera e quindi della stessa classe di Matera per funzioni e servizi, ma ha una spesa del personale, quindi strutturale quasi doppia della nostra città, con una dotazione di personale quasi doppia e, badate bene, con quasi il triplo di dirigenti. Allora non c'è sostegno che tenga se parallelamente il Comune non avvia una seria e strutturale azione di riforma dei sui costi fissi. Sarei disponibile anche ad un confronto pubblico per non rischiare che questa vicenda scada in una sterile polemica di campanile. Potenza può farcela, e spero che c'è la faccia se saprà affrontare questi nodi con serietà e senza scorciatoie di turno nell' interesse dei cittadini e dei servizi». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] IL PROCESSO 11 Bubbico annuncia il passo indietro dal Governo in caso di esito sfavorevole: «Anche senza la Severino» «Se mi condannano mi dimetto» Nuova ordinanza istruttoria: da risentire consulente ed ex dg del consiglio regionale POTENZA - «Se sarò condannato mi dimetterò da vi ceministro, anche se la legge Severino non lo prevede». E’ l’annuncio al Quotidiano del senatore Filippo Bubbico, che anche ieri mattina era in aula a Potenza per il processo che lo vede imputato per abuso d’ufficio a causa di una consulenza da 23mila euro per la riorganizzazione del Consiglio regionale lucano affidata a un professionista esterno all’amministrazione. L’udienza, fissata per le discussioni di pm e avvocati e la decisione, è stata rinviata al 17 novembre per risentire l’avvocato Paolo Albano, che è il consulente esterno incarico del progetto, assieme all’ex direttore generale del Consiglio Francesco Ricciardi, in carica all’epoca dei fatti. La necessità di una nuova ordinanza istruttoria è emersa a seguito dell’acquisizione della sentenza con cui a maggio Ricciardi è stato condannato dalla prima sezione d’appello della Corte dei conti a risarcire all’erario il compenso riconosciuto all’avvocato Albano. «Il requirente - spiegano i giudici contabili che hanno accolto il ricorso della Procura regionale della Basilicata - nell’atto introduttivo del giudizio di primo grado, ha richiamato numerose norme che mirano a limitare il ricorso, nell’ambito delle amministrazioni, in senso ampio, a consulenze esterne, sia sotto il profilo, tutt’altro che secondario, del contenimento della spesa pubblica; sia sotto il diverso e non meno importante profilo della necessaria valorizzazione delle professionalità interne alla pubblica amministrazione, spesso – è fatto di comune conoscenza – ingiustamente neglette». Quanto all’evocata autonomia del parlamentino lucano andrebbe sì concesso di rappresentare «il punto di sintesi degli interessi della collettività regionale» ma «senza spingersi al punto di ignorare un chiaro - e ripetuto negli anni -indirizzo del legislatore nazionale» a proposito di risparmi ed economie. Secondo i giudici della prima sezione d’appello il comportamento di Ricciardi: «deve essere riguardato, invece, come gravemente colposo, nella ridetta situazione. Egli, pur essendo sicuramente persona capace – occupava l’incarico di dirigente generale del Consiglio regionale della Basilicata – e avendo il coordinamento e, quindi disponendo delle professionalità di numerosi dirigenti (almeno otto) e di ben 46 dipendenti di categoria D (già carriera direttiva, riservata a laureati), venendo meno ai suoi doveri, si limitava a invitare i dirigenti (riunione del 17 novembre 2005) a produrre lo- Il viceministro dell’Interno Bubbico durante una cerimonia A sinistra l’ingresso del Palazzo di giustizia di Potenza ro proposte circa la riorganizzazione degli uffici e precisando che le proposte si sarebbero dovute trasmettere esclusivamente alla direzione generale, entro otto/dieci giorni dalla data della riunione. Ma già in data 3 gennaio 2006, il comitato di direzione (costituito da tutti i dirigenti del Consiglio regionale) si riuniva per discutere il seguente ordine del giorno: 1) Nuovo modello organizzativo del Consiglio Regionale (presente il consulente esterno incaricato Dott. Paolo Albano). Ciò avveniva a un mese e mezzo dalla precedente riunione, in un periodo che vede, normalmente, il rallentamento dell’attività amministrativa, per le festività natalizie e di fine anno. Ora il dovere del Dirigente generale, in presenza della necessità di adottare nuovi moduli organizzativi del lavoro del Consiglio regionale non era quello di rivolgere un mero invito a formulare proposte, ma, non difettando certo il personale qualificato, sarebbe stato quello di coordinare, dirigere, indirizzare un gruppo di lavoro, che sulla base degli studi di organizzazione amministrativa e anche delle esperienze degli altri consigli regionali, ben avrebbe potuto elaborare un nuovo modello organizzativo». Ma se Ricciardi è colpevole di danno erariale, che responsabilità possono avere i membri del vecchio ufficio di presidenza che assieme a Bubbico stipularono quella consulenza: Rosa Mastrosimone, Giacomo Nardiello ed Egidio Digilio (Antonio Flovilla si è avvalso della prescrizione ed è stato già prosciolto)? Questo è quello che dovranno decidere sia i giudici del Tribunale che quelli della Corte dei conti, dove pende un procedimento parallelo a carico del viceministro e dei 4 ex consiglieri regionali. Acquisita la sentenza della Corte dei conti: «Ricciardi risarcisca il compenso elargito» | CASO DE MAGISTRIS | Il prefetto di Napoli firma la sospensione dell’ex pm NAPOLI - Il mandato di sindaco di Napoli di Luigi de Magistris ha le ore contate: a una settimana dalla condanna a 1 anno e 3 mesi per abuso di ufficio nell’ambito del processo Why Not, l’ex pm è stato sospeso dalla carica per 18 mesi in base alla legge Severino. Ieri sera è arrivata la firma del provvedimento da parte del prefetto di Napoli Francesco Musolino che sarà notificato domani al presidente del Consiglio Comunale. La scure su Palazzo San Giacomo si è abbattuta nel pomeriggio: a dare l’annuncio della misura è stato il ministro dell’Interno Angelino Alfano rispondendo all’ultima interrogazione del giorno, quella del deputato di Fi Paolo Russo. Il numero uno del Viminale ha preso la parola alle 16: «Il prefetto di Napoli - spiega - ha ricevuto comunicazione della sentenza proprio nella mattinata di oggi e dunque procederà oggi stesso agli adempimenti di legge di sua competenza relativamente alla sospensione del sindaco De Magistris». Parole che imprimono un’accelerazione ponendo termine a una settimana di voci e ipotesi, talora contraddittorie. Il benservito del ministro Alfano arriva, ironia della sorte, mentre il sindaco è in Comune per dare il benvenuto all’artista libanese Mazen Kerbaj, di cui presenta una mostra in programma a Napoli. De Magistris, che non sa ancora dell’annuncio di Alfano, prova a esorcizzare il momento scherzando con Kerbaj: «Lui conosce bene Napoli. Facciamolo vicesindaco così risolviamo il problema». Successivamente incontra di nuovo i cronisti e tra una battuta e l’altra («arriveranno con i corazzieri a portarmi la sospensione») promette: «Non so quello che faranno gli altri, so quello che farò io, non mi dimetto, farò il sindaco di Napoli fino al 2016 e starò di più per strada a fare il sindaco dei cittadini. Luigi De Magistris Alfano - ha aggiunto - dice in Parlamento quello che ritiene. Sento tanti annunci in queste ore». In serata la notizia della firma del prefetto che il sindaco non commenta parlando di una misura attesa. Ma oggi de Magistris ha fatto parlare di sé anche per un verbale del processo Why Not (udienza del 9 maggio) in cui cita il Capo dello Stato Giorgio Napolitano in merito ad una “secretazione” che lo riguardava quando era presidente della Camera. De Magistris, spiegando il perchè aveva secretato i nomi di alcuni iscritti nel registro degli indagati, in aula disse: «C’era stato un precedente alla procura della Repubblica di Napoli dove il mio magistrato affidatario, il dottore Cantelmo, e un altro magistrato oggi componente d’esame, Quatrano, mi dissero che anche loro durante l’inchiesta di Tangentopoli procedettero a secretare un’iscrizione, in particolare quella dell’allora presidente della Camera, Giorgio Napolitano per evitare che ci potesse stare una fuga di notizie». L’assenza di riscontri portò i magistrati dopo alcuni mesi all’archiviazione della posizione di Napolitano. Dimissioni o no, a Palazzo San Giacomo si apre un nuovo capitolo, quello della supplenza. La scelta più logica è che a fare le veci del sindaco sia il suo attuale vice, Tommaso Sodano. «Per lui - ha spiegato Alfano - la condanna a suo carico non comporta l’applicazione di provvedimenti cautelari che inibiscano anche temporaneamente la funzione». «Chi sarà il vicesindaco? Non ho ancora deciso niente», dice de Magistris. Ma i boatos si rincorrono e nei corridoi di Palazzo San Giacomo non si dà per scontato che la scelta ricada su Sodano. In ballo ci sarebbe anche il nome dell’assessore all’Istruzione Annamaria Palmieri. Non slitteranno invece le elezioni per la città metropolitana in calendario il 12 ottobre: «Non sussistono le condizioni per il rinvio» ha detto Alfano. De Magistris è stato condannato a 1 anno e 3 mesi lo corso 24 settembre per aver acquisito le utenze telefoniche di alcuni parlamentari senza l’autorizzazione del Parlamento nell’ambito dell’indagine Why Not sull’esistenza di una lobby di potere con collegamenti con la massoneria. L’annuncio di Alfano mentre il sindaco scopre un verbale in cui parla di Napolitano RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 12 Primo piano L’INCHIESTA Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] L’ex commissario della Croce rossa lucana replica al presidente regionale sugli atti acquisiti dai carabinieri Scalise: «Non sono indagata» «Sono stata sentita anch’io ma soltanto come persona informata sui fatti» di LEO AMATO POTENZA - «Non sono indagata. Sono stata sentita anch’io dai carabinieri ma soltanto come persona informata sui fatti, senza l’assistenza del mio avvocato. Di più non posso dire per rispetto del lavoro degli investigatori». Replica così l’ex commissario regionale della Croce rossa il giorno dopo la conferenza stampa indetta dal suo successore sull’inchiesta della Procura di Potenza che ha preso di mira le consultazioni per il rinnovo delle cariche sociali e ipotizza il reato di peculato a carico di alcuni dei vertici dell’associazione. Anna Maria Scalise, mai nominata durante il colloquio con i giornalisti, era stata chiamata in causa da alcune determine di spesa, da 1.300 euro complessivi, per l’organizzazione della tradizionale “festa dell’amicizia» a dicembre del 2012, qualche giorno prima della nomina al suo posto di Ferdinando Moscariello. L’inchiesta, avviata nel 2013, sarebbe partita da una denuncia ed è venuta allo scoperto a maggio con la prima acquisizione di documenti da parte dei militari dell’aliquota di polizia giudiziaria dei carabinieri nella sede regionale della Croce rossa di Potenza. Due mesi dopo sono stati acquisiti anche gli elenchi dei volontari che nel 2012 avevano diritto al voto per il rinnovo delle cariche sociali, in particolare quelli di Melfi e Forenza dove l’attuale presidente ha raccolto un vero e proprio “bagno” di consensi. Poi sono iniziati gli interrogatori. «Hanno chiamato oltre duecento persone per chiedere se fossero andati realmente a votare». E’ stato spiegato dalla Croce rossa durante la conferenza stampa di martedì. «E tutti hanno confermato che le operazioni si sono svolte in maniera regolare». Moscariello aveva tenuto a precisare in particolare che «non c’è stata continuità nella gestione politica della Croce rossa, infatti io sono stato già presidente e commissario della Cri dal 2005 all’8 gennaio 2010, giorno in cui ho rassegnato le dimissioni da tale incarico, e sono stato rieletto il 13 gennaio 2013 vincendo le elezioni contro il commissario uscente nominato il 23 settembre 2010». Quanto poi all’ipotesi di peculato era stato secco: «Posso garantire che durante la mia amministrazione nulla di tutto ciò è accaduto». Lo scontro con la Scalise, che oggi guida come commissario la Croce rossa del Vulture, andrebbe fatto risalire almeno alla soppressione del comitato di Melfi, che è la cittadina di Moscariello. Un comitato ricostituito poco dopo il suo insediamento. «Per questo a Melfi hanno votato tutti per me, perché potessi restituire un giusto riconoscimento al lavoro di tanti volontari». Ha spiegato al Quotidiano Moscariello, che ha anche aggiunto di valutare azioni legali a tutela del decoro suo e dell’associazione. «Devolveremo i soldi del risarcimento ad opere di bene». E’ stata la sua conclusione. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal pm Valentina Santoro. Anna Maria Scalise (al centro) tra due volontari della Croce rossa lucana | Sindacati uniti in protesta VERTENZA COOPERATIVE SOCIALI | «Stato di agitazione, aprire un tavolo» I sindacati uniti per i diritti dei lavoratori della provincia di Potenza «RISPETTO del salario, dei diritti e della dignità». E’ quello che chiedono Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl in una nota congiunta a difesa dei lavoratori delle Cooperative sociali che gestiscono i servizi per conto dei comuni della Provincia di Potenza. «Con l’alibi della crisi - proseguono i sindacati - si è intervenuti sulle fasce più deboli della società così che le condizioni di vita di centinaia di lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali e del welfare in generale sono peggiorate raggiungendo i livelli del dopoguerra». «Moltissimi lavoratori, appartenenti a questo settore, non per- cepiscono la retribuzione da diversi mesi a causa dei forti ritardi nell’effettuare i mandati di pagamento da parte dei Comuni. Molti vivono con retribuzioni che a mala pena raggiungono ì 600-700 Euro». «Per Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl proseguono i sindacati - è giunta l’ora che servizi così importanti alla persona vengano potenziati e non depauperati per garantire maggior diritti alle fasce deboli ed un salario decente oltre che certo ogni mese ai lavoratori». «Pertanto - conclude la nota - la Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl chiedono l’immediata apertura di un tavolo regionale sulla cooperazione sociale e welfare». Oggi l’arrivo in Sicilia dei familiari delle vittime del naufragio Un anno fa la strage a Lampedusa di ALICE FUMIS ROMA - Il 3 ottobre 2013 davanti alla spiaggia dei Conigli, a Lampedusa, morivano 368 persone. Una strage di uomini, donne e bambini già in fuga da guerra e povertà e che, per una beffa del destino, a pochi metri dalla «terra promessa» sono rimaste vittime di un naufragio. Una tragedia del mare e della disperazione, che l’Italia oggi non può e non vuole dimenticare. Per questo nella prima «Giornata mondiale della Memoria e dell’Accoglienza» - indetta dal Comitato 3 ottobre, l’organismo nato all’indomani del naufragio con l’obiettivo di non far calare il silenzio su quei 368 morti, e dal Comune di Lampedusa e Linosa - associazioni e istituzioni, italiane ed europee, si mobiliteranno con iniziative e cerimonie di com- memorazione sull’isola. Già oggi i sopravvissuti al naufragio e i famigliari delle vittime saranno a Lampedusa per assistere a una cerimonia interreligiosa. Venerdì, a un anno esatto dalla tragedia, Laura Boldrini, Martin Schulz, Federica Mogherini, Angelino Alfano, Maria De Asuncao Esteves, presidente del parlamento portoghese, sono annunciati nell’isola per parteciperanno a un incontro su “Lampedusa, Europa - Come evitare nuove stragi in mare”, promosso dal Comune. Tra le altre iniziative previste per il 3 ottobre, anche la realizzazione di un murales dedicato ai naufraghi e un flash mob per le vie dell’isola con la partecipazione di 368 persone. Alle 16.30 poi una veglia di preghiera promossa tra gli altri da Comunità Sant'Egidio, Caritas Italiana, Acli e Centro Astalli. Alle 17.30 partirà invece un corteo a cui parteciperanno i cittadini dell’isola, i superstiti e i familiari delle vittime, i volontari, gli operatori del soccorso e quelli delle associazioni umanitarie; al corteo seguirà la liberazione in cielo di 368 lanterne, tante quante le vittime del naufragio dello scorso anno. I sommozzatori delle Capitanerie di Porto collocheranno sul fondo del mare, accanto al relitto, una lapide sulla quale saranno impresse le impronte delle mani dei sopravvissuti e dei soccorritori. In contemporanea nei Centri di accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Roma (Castelnuovo di Porto), Bari, Matera e Caltanissetta, gestiti dalla cooperativa sociale Auxilium, saranno organizzate delle fiaccolate. Ieri ntanto è stato inaugurato Sabir, il Festival diffuso delle culture Le salme dei naufraghi del 3 ottobre mediterranee, promosso da Arci, Comitato 3 ottobre e Comune di Lampedusa: «nella cornice di concerti e spettacoli che avranno luogo a Lampedusa fino al 5 ottobre - si legge in una nota dell’Arci - si realizzeranno incontri, dibattiti, laboratori. Oggi il primo degli incontri internazionali sul tema “Le sfide comuni: democrazia reale, beni comuni, dignità per uscire dalla crisi”. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] VIGGIANO 13 In via di ultimazione l’impianto idrico, gas e banda larga Una zona industriale da rilanciare L’Asi assicura sui lavori in atto e gli investimenti L’assessore Liberali: «Entro marzo l’area sarà efficiente» di GIOVANNI ROSA | DAI TERRITORI «ENTRO marzo avremo una zona industriale efficiente». Ne è convinto l'assessore regionale alla Formazione, lavoro, cultura e sport che ieri mattina ha partecipato a un incontro con i tecnici dell'Asi, alcuni rappresentanti di Eni, imprenditori e il sindaco di Viggiano. Da tutti i presenti è emersa la volontà - in partico«QUELLA di Eni è stata solo una difelare dell'Asi - di dotare la zona industriasa di ufficio». Amedeo Cicala lo aveva le di tutti i servizi con l'obiettivo dichiaradetto in tempi non to di renderla “appetibisospetti e lo ha ribale” a chi vorrà investire dito: i territori devonella zona. no essere protagoUna zona che, nononisti dei processi postante la presenza di una litici che li riguarnovantina di aziende (il dano. numero è oscillante perE a margine delchè molte realtà nascono l'incontro sulla zoe muoiono nel giro di pona industriale e, dechi mesi), necessita di inbitamente sollecitaterventi importanti, per to, torna sulla quealcuni fondamentali, per stione relativa al pefarle fare il cosiddetto trolio. salto di qualità. «Passi in avanti, Allo stato attuale manrispetto al vertice ca un po’ tutto: dall'acdell’altra sera, non qua (in particolare nei ce ne sono stati, - ha periodi festivi), alle stradetto - ma gli inconde fino ad arrivare alla tri continuano sui rete del gas e alla banda temi dell'ambiente e larga. La buona notizia è che Il primo cittadino di Viggiano Amedeo Cicala dell'occupazione». Certo da quando è parte di questi lavori so- che ieri ha preso parte al vertice (Mattiacci) stato eletto - circa no stati ultimati o sono quattro mesi fa - il in via di ultimazione. Alsindaco ha avuto il suo bel da fare, tri invece sono stati guiià candelarizzati. per far sentire la propria voce. E, noPer quanto concerne l'approvvigionanostante tutto, ci è riuscito. mento idrico (sia acqua potabile che quelIl fatto che ha messo attorno a un la industriale) entro la fine di novembre tavolo istituzioni, cittadini ed Eni è la gli interventi saranno ultimati. Entro didimostrazione che vuole andare afcembre, invece si prevede anche il termifondo ai problemi. ne dell'iter che riguarda la fornitura del gas. E’ stata infatti realizzata la rete a servizio dell'area. Bisognerà nell'immediato individuare un gestore tramite un Rassicurazioni sono arrivate da parte bando in modo da affidare la struttura a dei tecnici dell'Asi anche su uno dei temi un soggetto abilitato. Su questo punto c'è più spinosi e cioè quello della viabilità. stato uno scambio anche con qualche imLe strade - hanno fatto sapere dal Conprenditore. L'assessore ha assicurato i sorzio industriale - verranno rifatte nel presenti. «Metteremo a disposizione delmomento in cui termineranno gli altri le imprese il gas a costo di mercato attralavori. «Non è pensabile - ha fatto notare verso procedure rapide in un quadro giulo stesso Liberali - fare e rifare le strade ridico valido. Entro fine anno - ha ribadise ci sono altri interventi in essere». to - la questione dovrebbe essere risolta». Una questione di opportunità, ma an- | Cicala: «Creare un sistema alternativo alle royalties Una difesa che non è piaciuta Certo si è parlato solo di petrolio in questi mesi, ma l’obiettivo, lo ha ribadito: «è quello di creare un sistema alternativo con l'aiuto delle royalties». La strada è lunga, ma la volontà non certo gli manca. E il fatto che la Regione, dopo diverse sollecitazioni, accende i riflettori anche sulla zona industriale, è il segno che i tempi stanno davvero cambiando. In positivo ovviamente. E quell’attenzione da parte delle istituzioni regionali voluta non solo da Cicala, ma anche dai suoi colleghi, può essere considerata come un primo passo, dopo anni di promesse (vedere alla voce: protesta dei sindaci con relative dimissioni poi ritirate) è stato fatto. Ora non resta che attendere e aspettare che almeno la questione della zona industriale, sia risolta. I partecipanti al tavolo si sono dati appuntamento a gennaio con la speranza «di brindare» per i lavori che si prevedono siano finiti. Intanto su un altro tavolo restano aperti altri temi. Le royalties restano un argomento “caldo” sotto tutti gli aspetti. E su questo punto più che un brindisi all’orizzonte, si prevede un duro scontro. g. r. che economica ha fatto notare l'assessore il quale ha individuato la fine di marzo come periodo in cui anche questo aspetto sarà risolto. Durante il tavolo si è molto dibattito sulla questione riguardante la banda larga. «Nel progetto della banda ultralarga ha dichiarato Liberali - le nostre priorità vanno proprio a imprese e scuola. Sono Il alto la zona industriale di Viggiano. Sopra l’assessore Raffaele Liberali (Mattiacci) state, infatti, individuate sei zone industriali. L’area di Viggiano è inserita nel secondo lotto. Il bando scade a fine ottobre e solo allora si potranno conoscere i tempi per una soluzione definitiva. Qualora si dovessero protrarre tra i 12 e i 24 mesi, la Regione sta studiando alcune possibili soluzioni tampone per assicurare alle aziende un servizio soddisfacente. Si analizzeranno costi e benefici prima di una decisione definitiva». «A Viggiano, in tal senso - ha proseguito l’assessore - il vero nodo sono quei quattro chilometri che dividono l’area industriale e il paese dalla cabina più vicina con una velocità di trasmissione ovviamente bassa. La Regione ha comunque investito tra i due bandi 42 milioni». Buone notizie anche sul fronte dell'illuminazione. L'impianto è pressochè terminato ed entrerà in funzione in tempi relativamente bre. Presto la zona sarà dotata anche della videosorveglianza che «renderà l'area ha detto il tecnico dell'Asi - come una delle più sicure della Regione». Insomma entro la fine di marzo, se i tempi saranno rispettati, quei disservizi denunciati da più parti da amministratori locali e imprenditori, saranno solo un lontano ricordo. «E' un'evoluzione certamente positiva ha detto il sindaco di Viggiano Amedeo Cicala a margine dell'incontro - prendo atto della "praticità" dell'assessore e speriamo che il tutto possa essere risolto nei tempi previsti. L'obiettivo - ha concluso è quella di fare della zona industriale di Viggiano, un gioiello in modo che possa attrarre imprenditori a investire nel nostro territorio». Soddisfatto dell’incontro anche l’assessore Liberati: «L’area industriale - ha esordito l’assessore Liberali - rappresenta oggi il motore di sviluppo dell’intera zona al di là dell’indotto Eni. Il nostro obiettivo è quello di creare occupazione, garantire uno sviluppo duraturo risolvendo le tante emergenze. Facce di una stessa medaglia separate solo dalla tempistica. L’emergenza - ha sottolineato impone scelte immediate. Lo sviluppo, legato a ricerca e innovazione, è come un seme cha ha bisogno di tempo per radicarsi». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 14 Primo piano TRASPORTI Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] L’assessore ai Trasporti non molla la presa e prosegue la sua battaglia per migliorare i servizi di Trenitalia Berlinguer risale in carrozza Stavolta blitz a sorpresa dell’assessore sulla tratta Foggia-Melfi-Potenza Si sale sul treno C’è ancora posto a sedere In sala macchine L’ASSESSORE regionale sale a bordo insieme ad alcuni passeggeri di Melfi BERLINGUER appena salito alla stazione di Melfi trova ancora posti liberi. Poi arriverà la calca BERLINGUER entra nella motrice e si accorge che il treno è del 1975 di ALESSIA GIAMMARIA POTENZA - Ogni anno la Regione Basilicata (in base a quanto sancito dal contratto di servizio stipulato con Trenitalia) paga 30 milioni di euro all’anno per un servizio che dovrebbe garantire, tra le altre cose, pulizia interna ed esterna delle carrozze, efficienza del servizio, condizioni di viaggio confortevoli. Insomma, la Regione non chiede proprio i “Freccia rossa”, ma neppure dei “residuati bellici” che, puntualmente, arrivano in ritardo. Invece, sia sulla tratta Potenza-Roma che su quella per Foggia, Trenitalia non ha fatto altro che riciclare motrici e carrozze che da anni e anni non si vedono neanche ferme in altre stazioni d’Italia. E se in passato la Regione si è sì occupata delle condizioni in cui si trovano a viaggiare i cittadini negli ultimi quattro anni sono state comminate sanzioni per circa 1 milione e 300 euro - va dato atto all’assessore regionale ai Trasporti, Aldo Berlinguer, di essere stato l’unico a decidere di sottoporsi volontariamente, e perché no anche un po’ masochisticamente, a quelli che sono una sorta di “viaggi della speranza”. Nel senso che i passeggeri sperano di non arrivare con troppo ritardo, di non fermarsi per ore nel bel mezzo del nulla e di potere viaggiare comodi. Con tanti assessori lucani, succedutisi negli anni, ci voleva un “forestiero” per comprendere che, prima ancora che delegare i controlli agli ispettori regionali, era necessario salire in carrozza e lasciare l’auto blu nel parcheggio. Cosa che, altri, al suo posto pur essendo nati in Basilicata non hanno mai fatto. Sarà la cocciutaggine sarda, sarà una volontà di tenere tutto sotto controllo, fatto sta che ieri alle 7 del mattino Berlinguer so- stava sulla banchina della stazione di Melfi in attesa di salire a bordo del treno, proveniente da Foggia, che ogni mattina porta nel capoluogo tantissimi pendolari. Dopo avere acquistato il biglietto al bar - in stazione manca l’apposito punto vendita - alle 7.14 l’assessore regionale è salito a bordo. Intorno alle 7.20 il treno, senza grossi ritardi, si mette in movimento. E se a Melfi i passeggeri non erano tantissimi, le due carrozze che compongono il convoglio, stazione dopo stazione, si sono riempite. Posti a sedere tutti occupati. Tanto è vero che diverse persone hanno percorso in piedi l’ultimo tratto del viaggio occupando anche i corridoi e gli spazi riservati al personale ferroviario. E così Berlinguer, anche se per una mattinata solamente, si è trovato a viaggiare nelle stesse condizioni in cui quotidianamente viaggiano i pendolari. Pendolari che hanno, però, segnalato all’assessore di avere vissuto esperienze peggiori come quando si sono trovati tutti su una sola carrozza - e non sulle due abituali - e sono stati costretti a viaggiare stipati come su un carro bestiame. Quasi a dire “Berlinguer ci porti fortuna, viaggia ogni giorno con noi”. Non è comunque sfuggito il fatto che il treno fosse “leggermente” datato. Anno di fabbricazione 1975. «Utilizzare un mezzo che ha quarant’anni – ha dichiarato l’assessore regionale – seppure ben manutenuto, non è comunque ammissibile» anche se nel complesso, questa volta «le condizioni di viaggio sono state accettabili». Che qualcosa abbia cominciato a “muoversi sui binari” lo hanno confermati i pendolari. Negli ultimi mesi «si sono visti alcuni progressi anche se taluni episodi sono stati eclatanti e hanno causato grossi disagi agli utenti». Dopo il viaggio del 19 luglio scorso sulla tratta Salerno-Potenza, sono stati effettuati oltre 115 controlli su treni e autobus di Trenitalia, Fal e ditte di trasporto su gomma. Fino alla metà di settembre sono state comminate multe per 55.000 euro. A queste sanzioni si aggiungeranno quelle per ritardi e mancata puntualità dei servizi, che vengono calcolate a consuntivo dell’esercizio. Pensare che sia finita qui è uno sbaglio. Berlinguer, infatti, non ha intenzione di mollare, anzi, come ha annunciato, continuerà a macinare chilometri per «toccare con mano come si viaggia sulle tratte lucane. Il fatto di aver trovato questa mattina (ieri per chi legge n.d.r) una situazione migliore di quella della Salerno-Potenza mi induce a ben sperare nei controlli». Alle 8.30 il treno, in orario rispetto alla tabella di marcia, entra nella Stazione centrale di Potenza. «Se le mie visite e le ispezioni dei miei uffici – ha concluso Berlinguer - servono a migliorare il servizio, continueremo fino a ottenere il pieno adempimento del contratto di servizio, ancora di là da venire». E se tutto sommato, fino a oggi, i vertici di Trenitalia si sono fatti delle grosse risate a fronte delle rimostranze della Regione Basilicata, sanzione su sanzione potrebbe anche accadere che il “signor Trenitalia” non solo pagherà i 30 milioni di euro del contratto di servizio ma si vedrà costretto a fare viaggiare “gratis” o quasi i lucani sull’intera rete ferroviaria italiana. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA Il consigliere Santarsiero (Pd) sui disagi ai cittadini Tre treni su 10 sono in ritardo» POTENZA - «L’intercity 707, il treno più utilizzato per gli spostamenti e i rientri degli utenti e che collega Potenza, Roma e Taranto, è oggetto d’esame per quanto riguarda l’inadeguatezza del trasporto ferroviario nella nostra Regione». Così il consigliere regionale del Pd, Vito Santarsiero che ha sottolineato come «tre treni su 10 registrano un ritardo superiore ai 15 minuti». Solo nel mese di agosto «il ritardo superiore ai 60 minuti ha interessato il 7 per cento dei treni». Per il consigliere regionale «ci troviamo di fronte a dati che mettono in evidenza una complessiva inadeguatezza della gestione dei collegamenti da parte di Trenitalia e problemi strutturali legati a tratte inadeguate. Una situazione che chiama a una riflessione su tutti i collegamenti ferroviari e in particolare sulla questione Intercity dove si rende necessario un intervento forte da parte della Regione». | LAVELLO MAL COLLEGATA | «Il terminal bus diventi la nostra stazione» POTENZA - «Le politiche regionali del trasporto pubblico lucano negli ultimi decenni, hanno sempre dato poca importanza ai collegamenti verso Lavello». Così l’ex sindaco della città dauna, Antonio Annale, nel segnalare il fatto che Lavello non ha una stazione ferroviaria «e pertanto ha potuto fare affidamento solo «sul trasporto private con aggravio di spese sui bilanci famigliari». A titolo d’esempio «mentre per un lavoratore, uno studente o un qualsiasi abitante della comunità di Lavello che per qualsiasi motivo deve raggiungere il capoluogo, dovrà farlo con i mezzi propri a un costo circa di 20 euro di carburante e con il rischio che si corre viaggiando sulle nostre strade, per un abitante di Melfi-Barile-Rionero basta fare un abbonamento mensile con soli 45 euro circa, per poter diventare un pendolare a costo decisamente contenuto ed usufruire di 18 corse di andata e ritorno dal proprio paese al capoluogo, una ogni ora circa dalle 6 alle 23 sulla tratta MelfiPotenza». Questo stato di cose mette in una situazione di svantaggio «i nostri ragazzi - ha proseguito Annale - che vogliono studiare a Potenza, i nostri cittadini che vorrebbero partecipare ad un concorso su Potenza , ad una vita lavorativa su Potenza e quant’altro». Oggi però si potrebbe fare qualcosa di storico per la comunità di Lavello, ovvero dotarla di una Stazione ferroviaria «senza però montare un metro di rotaia» visto che il Comune ha un «Terminal bus già operativo e poco utilizzato». Per il consigliere di monoranza, insomma, basterebbe «organizzare un servizio navetta con BusItalia, società del gruppo Ferrovie dello Stato spa, da Lavello a Melfi in coincidenza con i principali treni diretti a Potenza e ritorno, così con un biglietto unico e con i costi adeguati al resto dei lucani, si darebbe così la possibilità ai lavellesi di avere le stesse potenzialità dei restanti lucani. Un’altra soluzione potrebbe essere, quella di organizzare la stessa cosa utilizzando la Statale 93 con una fermata in piazza a Rapolla e agganciare il treno a Rionero , cosi facendo si ottimizzerebbero i costi e si servirebbe anche la comunità di Rapolla.Se si tiene conto poi che da Potenza centrale transitano anche gli Intercity per Napoli e Roma e per Metaponto e Taranto si aprono altre vie di collegamento. Questa idea nasce da una convinzione che molte volte le soluzioni più semplici ed economiche, vengono messe da parte per percorrere vie più complesse e più costose per le tasche dei cittadini». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Economia Italia / Mondo Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 15 NAPOLI Draghi incontra il presidente della Repubblica Napolitano a Villa Rosebery Bce, emergenza piccole imprese Il Consiglio della banca oggi nella splendida cornice della città partenopea di DOMENICO CONTI NAPOLI - Il fascino di Napoli da una parte, la crisi dell’Eurozona dall’altra, di cui la città partenopea è testimone illustre fra disoccupazione elevatissima e movimenti di protesta che promettono battaglia. E’ la cornice inusuale del consiglio della Banca centrale europea, in cui il presidente Mario Draghi lancerà il piano di acquisto dei titoli “Abs” che, fra le pressioni crescenti date dalla ripresa europea che rallenta, viene sempre più interpretato come un anticipo di un più ampio pacchetto di interventi senza precedenti. Oggi, spiega Draghi rivolgendosi ai governatori e al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan alla cena a Palazzo Reale, «discuteremo come continuare a riavvicinare» l’inflazione al 2%. Le proteste annunciate a Napoli dai movimenti antagonisti ricordano alla Bce quanto la crisi sia «sentita in maniera particolarmente acuta» in alcune aree d’Europa. E se la Bce è pronta a fare la propria parte, occorre che anche i governi facciano la loro attraverso le riforme e garantendo la sostenibilità dei bilanci, all’interno di un Patto di stabilità che contiene già flessibilità. Proiettato suo malgrado nell’agone politico da una Bce resa dalla crisi più protagonista che mai, Draghi invita i Paesi dell’Eurozona a considerarsi come una grande famiglia. Ad accoglierlo a Napoli, assieme agli altri membri del consiglio direttivo Bce, c’era Gior- gio Napolitano nella residenza mozzafiato di Villa Rosebery, vista sul Golfo di Napoli, il Vesuvio da una parte, Capri dall’altra. Incontro che un partecipante non italiano descrive come «molto buono», negando che siano emerse preoccupazioni. Eppure i dati economici mettono a nudo un’emergenza che ancora una volta lascia la Bce nel ruolo di unica istituzione europea dotata degli strumenti per fronteggiarla, salvo fare appello da anni alle riforme da parte dei governi. L’emergenza si chiama piccola e media impresa, il tessuto principale di gran parte dell’economia europea, messo in crisi, in Italia in particolare, dalla recessione e dalla stretta al credito bancario. E’ il motivo per cui Draghi oggi, dopo la riunione in cui i tassi verranno lasciati invariati allo 0,05% avendo raggiunto la soglia minima, rivelerà i dettagli del piano “Abs”, indicando le tipologie dei titoli che impacchettano prestiti a famiglie e imprese che la Bce si appresta ad acquistare, l’orizzonte temporale dell’operazione, magari anche l’importo cui la Bce punta. Obiettivo, togliere alle banche una parte rilevante della loro esposizione, liberando nuovi prestiti. Basteranno queste misure a rimettere la ripresa dell’Eurozona in carreggiata? Il Fondo monetario internazionale lancia l’allarme deflazione, anche la Casa Bianca si espone come fa raramente, e chiede azioni decisive. Antagonisti preparano contestazioni L’ANNIVERSARIO Inaugurata da Moro il 4 ottobre 1964 L’Autostrada del Sole compie 50 anni fu la spina dorsale dell’Italia del boom Erano i tempi in cui lo Stato sapeva fare l’imprenditore L’opera costruita dalla Società Autostrade guidata da Cova ROMA - Compie 50 anni l’Autostrada del Sole, spina dorsale dell’Italia del boom che, collegando Milano a Napoli, doveva rendere più vicini Nord e Sud. Servì soprattutto a portare la gente del Sud nelle fabbriche al Nord e le merci del Nord su mercati del Sud. Con i suoi 755 chilometri di asfalto contribuì comunque a rendere meno isolati tanti territori lontani dal resto di un Paese che, come cantava Gianni Morandi, correva a 100 all’ora. Il 4 ottobre 1964, festa di San Francesco patrono d’Italia, al Casello di Firenze, il presidente del Consiglio Aldo Moro, capo del primo governo di Centrosinistra inaugura l’opera ultimata in 8 anni a tempo di record. Accanto a lui c’è Giuseppe Petrilli presidente dell’Iri, Istituto per la Ricostruzione Industriale, braccio in cemento armato dello Stato che, attraverso la sua Società Autostrade guidata da Fedele Cova, aveva realizzato un’opera di ingegneria apprezzata in tutto il mondo e a tempo di record. Nella chiesa costruita all’uscita di Firenze c’è una lapide in memoria degli operai morti, qui ricordati come i soldati morti sulla linea gotica: «ad memoriam qui ceciderunt operariorum» ovvero «in memoria degli operai caduti». Più di 160 e il numero è approssimato per difetto. Ma nell’Italia del boom le morti bianche erano un prezzo che si era abituati a pagare senza troppo clamore. La posa della prima pietra è del maggio ‘56. Quattro mesi dopo, a settembre, l’ingegnere Cova, l’amministratore delegato della Società Autostrade che dell’Autosole sarà il demiurgo, va negli Stati Uniti a studiare le autostrade americane. Non usa aerei, l’uomo del futuro preferisce il transatlantico Cristoforo Colombo e nel viaggio di ritorno traccia con i suoi collaboratori la bozza del progetto definitivo che resterà segretissimo per evitare speculazioni sul territorio. Il primo tratto Milano-Parma viene inaugurato l’8 dicembre 1958. Quel giorno si viaggia gratis ma dal successivo si deve pagare il pedaggio con il quale gli automobilisti contribuiscono alla costruzione del tratto successivo. La prima auto che varca il casello di Milano fu una Fiat 1100. Con grande sagacia, Fedele Cova, dopo essere sceso dal fronte Nord fino a Parma decise di salire dal fronte Sud e il 16 febbraio 1959 venne inaugurato il tratto NapoliCapua. Mentre la striscia d’asfalto dell’Autosole si allungava sullo stivale, l’economia italiana correva a ritmi quasi cinesi e lo Stato sapeva fare l’imprenditore. L’Iri, attraverso la sua controllata Società Austostrade Concessione e Costruzioni seguiva i progetti, provvedeva i mezzi finanziari (emetteva obbligazioni trentennali garantite dalle infrastrutture realizzate, oggi li chiamiamo project bond), acquisiva i terreni, gestiva l’autostrada incassando il pedaggio, utilizzava, con gli appalti, imprese esterne per l’esecuzione. 4 ottobre 1964, l’auto di Moro entra nell’Autostrada del Sole AUTO Fiat Chrysler a +4,39% Il mercato italiano chiude in tono positivo di AMALIA ANGOTTI PARIGI - Il mercato italiano dell’auto chiude settembre in tono positivo, dopo il rallentamento dei mesi estivi, ma le vendite restano a livelli bassi e la crescita è inferiore a quella degli altri mercati europei. Positivi i segnali per il gruppo Fiat Chrysler che cresce del 4,39% con una quota pari al 27,69%, aumentata dello 0,3%. Un segnale confortante per il Lingotto che oggi, al Salone dell’Auto di Parigi, presenta in anteprima mondiale la 500 X, la vettura prodotta a Melfi con cui il marchio Fiat debutta nel segmento dei crossover. Affiancherà il piccolo suv Jeep Renegade per il quale nel primo week end di lancio sono stati raccolti oltre 200 ordini. Sono sempre leader del segmento A la 500 e la Panda che insieme detengono il 56,8% e registra un +26,9% la Ypsilon. A Torino, intanto, parte il negoziato sul nuovo contratto specifico di primo livello per gli 80.000 lavoratori del gruppo, ma l’azienda spiega che il recupero del potere d’acquisto è difficile anche a causa degli investimenti, avviati anche negli stabilimenti di Mirafiori e Cassino. I sindacati chiedono che si faccia in fretta e non si ripeta il copione dell’ultimo rinnovo quando la trattativa è durata dieci mesi. «Si sono gettate le basi per il confronto, dice l’Ugl, mentre per Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim, bisogna chiudere entro l’anno. Un aiuto al negoziato può darlo l’andamento del mercato se i segnali positivi saranno confermati. A settembre le immatricolazioni sono state 110.436, il 3,27% in più dello stesso mese del 2013, mentre nei nove mesi hanno raggiunto quota 1.036.499, con un incremento del 3,56%. «Difficile parlare di ripresa visto che i volumi sono analoghi a quelli degli anni ‘70», afferma l’Anfia, l’associazione delle case automobilistiche italiane. «Il mercato ha raggiunto livelli tanto depressi - commenta il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano - che un moderato recupero sembrerebbe fisiologico nonostante la gravità della situazione economica. Occorrerebbe che il recupero venisse agevolato dall’azione del governo». Concorda il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchiper il quale «sostenendo il mondo dell’auto aumenterebbe il Pil e diminuirebbe la disoccupazione». L’Unrae, l’associazione delle case estere, spiega che la crescita di settembre è dovuta a un giorno lavorativo in più e osserva che «l’auto non è alla ricerca di incentivi ma le famiglie hanno diritto a una mobilità accessibile». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 16 L’OBIETTIVO DELLA CIA IL TERRITORIO COME DESTINO LA MALEDIZIONE DEGLI “ISMI” ALLA DIREZIONE DEL PD di MARGHERITA E. TORRIO di LUCIANO SILEO* IL “TERRITORIO come destino”, la parola d’ordine che la Cia si è data a livello nazionale, che non ha nulla di sentimentale, è in stretta sintonia con il tema che abbiamo scelto per la nostra sesta assembla regionale elettiva (“Il protagonismo degli agricoltori per una Basilicata competitiva”) che racchiude la nostra strategia per una regione di qualità in un territorio di eccellenza. L’obiettivo centrale è quello di rilanciare il confronto con le istituzioni, la politica e la società della Basilicata sulla necessità di affermare un modello di agricoltura strategica in cui siano centrali i temi del reddito, della multifunzionalità, della valorizzazione del territorio. Recentemente, in collaborazione con il Censis, la Cia ha elaborato un Rapporto che mette ancora più in evidenza questa nuova centralità dell’agricoltura. La rinascita a tutto tondo del settore agricolo prende forma anche nella sua potenzialità di proporsi come forza propulsiva in grado di trainare l’economia italiana. Alla possibilità che l’agricoltura possa rappresentare un volano fondamentale per ridare slancio e crescita al Paese, crede l’82% degli italiani. Questo cambio di marcia è possibile in quanto oggi più che in passato il territorio è diventato un luogo dove si consolidano multifunzionalità e multidimensionalità delle attività economiche, attraverso l’intreccio tra soggetti e processi sociali, culturali e produttivi dalle origini anche lontane. Di qui prende spunto il progetto economico della CIA in Basilicata, attraverso la crescita dell’associazionismo, riproponendo in chiave ancora più innovativa il “sindacato dei luoghi. Puntiamo in sostanza a recuperare a valore la forza identitaria delle nostre comunità rurali che sono depositarie di cultura, storia, tradizioni, custodi di saperi, professionalità. Favorire lo sviluppo locale è la nostra missione. *direttore regionale della Cia lucana Andromeda, un altro grappolo di stelle È COMINCIATO OTTOBRE. Matura l’uva per il vino, cadono giù castagne, sulle tavole i funghi arrivano dai boschi. E c’è una macchia di luce, lassù, che ha un picco di visibilità adesso, in questo periodo dell’anno che è un invito alla quiete, alla riflessione. La prima testimonianza della sua esistenza risale al 905 e proviene dal Medio Oriente. Fino agli inizi dello scorso secolo era nota come Grande Nebulosa di Andromeda, dal nome della costellazione che la ospita nel firmamento. Ma quando ci si rese conto che l’Universo è fatto di grappoli di stelle, con tanto ‘vuoto’ in mezzo, si comprese che quella era una galassia a bracci di spirale, come la Via Lattea, dove è nato il Sole. Anzi, grande più del doppio, con un numero di stelle enorme (1000 miliardi, forse): una altro mondo, insomma, che da qui cogliamo tutto intero. M31 (il suo primo nome da catalogo) è unica per almeno due motivi: è la galassia più vicina a noi; e, fra gli oggetti visibili ad occhio nudo (in condizioni ideali), è l’oggetto extragalattico più lontano, distante circa 2 milioni e mezzo di anni luce. La costellazione omonima sta sotto la W di Cassiopea ed ha una forma semplice: due linee spezzate che si incontrano in un punto, in corrispondenza di Alpheratz, che fa pure da vertice al quadrato di Pegaso: da lì, percorrendo il ramo superiore, una volta giunti alla terza stella, è sufficiente puntare lo sguardo un po’ più su: il batuffolo di Andromeda è lì, soffice, sensuale. Con un binocolo o un telescopio a basso ingrandimento, c’è già da rimanere stupefatti: meglio se in due (due universi di neuroni, maschio e femmina) nel buio, fra le vigne, mangiando uva dallo stesso grappolo, nello stesso grappolo di stelle, su questo piccolo pianeta di periferia. [email protected] LA DIREZIONE nazionale del PD del 29 settembre si è chiusa con la riconferma di una divergenza assoluta tra due anime evidenti e contrapposte. Quel PD, nato da una fusione che registrammo come una fusione a freddo, vive ancora oggi una difficoltà che deriva dal raggruppamento di forze e culture ancora diverse perché le radici esperienziali, culturali, ideali sono diverse; né l’operazione di “rottamazione” auspicata da Renzi ha ridotto le difficoltà. Così, nella Direzione Nazionale, se la risultante del voto finale conferma il dominio della dirigenza del segretario del partito, è indubbio che le ragioni forti espresse dalla opposizione riassumono bene il senso di una differenza che spallucce e dichiarazioni di vittoria non cancellano, anzi rinvigoriscono. Riforme o riformismo? Non è una questione da poco. Gli ismi in genere creano una certa confusione perché lasciano intendere un orientamento generico e un’attitudine ma non la direzione verso finalità e obiettivi su cui si stabiliscono convergenze o dissonanze. Tutti riformisti? Forse è tempo che non ci si accontenti più di una tale definizione che ammette una genericità di fondo o un abuso modaiolo e modernistico. Si deve andare verso le riforme? Si, perché di fronte alle estreme difficoltà in cui versa l’Italia c’è bisogno di interventi mirati nei confronti delle inefficienze del nostro paese e della corruzione. L’opposizione interna denuncia questo, la mancanza di sintonia sulla qualità, finalità e obiettivi delle riforme e sulla loro chiarezza, se nel senso di favorire occupazione, produttività o, invece, nel senso di una moltiplicazione della precarietà. Il dubbio è confermato dal recente viaggio organizzato da Renzi, con Marchionne, certo non un potere debole, e la visita, tra l’altro, alla FIAT Crysler. Le proposte di riforme fatte dal governo sin qui, riguardanti sia interventi sulla costituzione e sul sistema elettorale che sul lavoro, continuano ad incontrare opposizione, in parlamento e fra i cittadini ormai consapevoli - D’Alema ha sottolineato nel suo interventoperché mostrano finalità e obiettivi su cui evidentemente il consenso non c’è. Dietro quel generico riformismo di cui sopra, infatti, ci sono volontà convintamente diversificate che si orientano verso obietti- vi e finalità assolutamente diverse, verso visioni contrastanti e alternative. Da un lato il jobs act non ancora chiaro nella sua strutturazione, con l’innesto ulteriore di una ipotesi Ichino e di un modello danese che non dovrebbe metter in crisi chi ha un rapporto di lavoro stabile, ma garantirebbe la possibilità di scegliere di cambiare lavoro. La cosa in Danimarca è garantito dal golden Triangle composto da Stato, Sindacato e datori di lavoro, grazie a investimenti che nel nord Europa in termini di risorse pubbliche sono alti così che lo stesso Ichino afferma che, mancandone di uguali in Italia, bisognerà aspettare molti anni se non decenni per correggere nel nostro paese il difetto di risorse ed il difetto di know how dei servizi di assistenza, la incapacità soprattutto di intervenire per iniziative di ricerca e addestramento. Di fronte a ipotesi ancora incerte ed alla provocazione dell’attacco all’art. 18, gli oppositori vedono il tentativo di una restaurazione maturata e alimentata accanitamente dopo i decenni di crescita dei sindacati e delle logiche della contrattazione politico-aziendale, quasi un redde rationem pervicacemente auspicato ed atteso. Ecco perché è stato evidenziato come il mercato del lavoro sia con la previdenza quello che ha subito il maggior numero di interventi riformatori innanzitutto –incredibile ma lo ha rilevato anche la Fornero- senza che sia stato raggiunto un risultato efficace, anzi con una svalutazione interna giocata tutta sulla riduzione dei salari. L’altro aspetto è che malgrado le promesse, di fatto verrebbero drasticamente ridotte le tutele perché i soldi non ci sono; la corsa del Presidente del Consiglio, ancora una volta, sembra finalizzata più ad una comparsata da vendere alla UE . Cosa che nella direzione PD hanno ribadito D’Alema, Bersani, Civati, Cuperlo, Fassina se pure in forme e linguaggi diversi. Il documento presentato da Fassina e altri, non discusso, chiede il legame tra legge di stabilità e disegno di legge delega, chiarezza su obiettivi, platee interessate da Jobs Act, e chiarezza sullo stanziamento di 1,5 miliardi di euro. Le opposizioni, per quanto risultino nella Direzione in minoranza, non sono isolate nel coro generale di voci che si alzano nel paese. GIÀ CORRIERE - QUOTIDIANO DELL’IRPINIA fondato da Gianni Festa DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Festa CONDIRETTORE PER LA BASILICATA Lucia Serino CONDIRETTORE PER LA CALABRIA Rocco Valenti EDITORE: EDIZIONI PROPOSTA SUD S.R.L. SEDE LEGALE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino AMMINISTRATORE Simona Festa STAMPA: Finedit srl - Castrolibero (CS) - Via M. Preti Impresa beneficiaria per questa testata dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 la tiratura di Mercoledì 1 ottobre 2014 è stata di copie 17.647 E' vietata la riproduzione anche parziale. Tutti i diritti sono riservati. Anche i partiti che avevano dato il segno di voler continuare ad esistere a sinistra per confermare un impegno in tema di diritti, di crescita, di lavoro, ed hanno rinunciato a questo ruolo per le scelte di parte delle loro dirigenze,vivono la pressione di un forte dissenso. C’è un grosso movimento che si sta animando nell’area della sinistra vicina o intorno al PD. E non solo. Se De Bortoli del Corriere definisce la personalità di chi guida il governo ipertrofica anche rispetto alla squadra di governo complessivamente debole, interessanti sono anche altre prese di posizione. Formica incolpa il governo Renzi di velleitarismo e opportunismo, sottolineando soprattutto il fatto che non si muova tenendo come riferimento la politica, lo stato nell’ insieme delle sue espressioni , partiti,sindacati e produzione, ed infine l’informazione con il rischio di debolezza quantitativa e soprattutto qualitativa delle iniziative. Il movimento 21 giugno che raccoglie anime della sinistra socialista, orientate a riforme del mercato del lavoro, si è incontrato a Roma il 20 settembre su Il lavoro che non c’è . Gim Cassano, Besostri, Biscardini, Turci,Stefano Sylos Labini hanno espresso e motivato la netta contrarietà sulle scelte del governo Renzi, sottolineando tra l’altro che non è possibile nessuna ripresa se buona parte del paese è consumatrice e non produttrice. Sembrano incontrare le affermazioni di Fassina quando questi ricorda che il compito della forza della sinistra è nella lotta alle ingiustizie, alle enormi e insopportabili disuguaglianze. Il discorso che Renzi fa sul 40% di consenso è di una ambiguità spaventosa. Quel 40% non era la consegna del comando ad uno solo, non era la consegna a mettere mano alla costituzione, di accordarsi con il padrone di F.I., di ridurre le tutele, di ridurre il rapporto con i sindacati e gli altri soggetti della società. Modernismo e giovanilismo non sono barattabili con i valori della cultura del lavoro e della democrazia. Questo è, di fatto, il messaggio che si coglie in quel voto contrario espresso nella Direzione del PD. Richiama l’attenzione sul fatto che le scelte che si fanno in democrazia si costruiscono con il confronto, la condivisione,il rispetto, soprattutto all’interno di un partito. Pubblicità Campania: Strategie srl Sede: via Aldo Pini, 10 - 83100 Avellino Tel. 0825.1735224 - Fax 8025.1800154 Pubblicità Calabria e Basilicata: Publifast srl Sede: via Rossini, 2 - 87040 Castrolibero (Cs) Tel. 0984-854042 - Fax 0984-851041 UFFICI: Reggio Calabria - Tel. 0965.23386 - Fax 0965.23386 Catanzaro, Tel. e fax 0961.701540 Vibo Valentia, Tel. e fax 0963.43006 Potenza, Tel. 0971.476470 - Fax 0971.476797 Matera, Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 Registrazione Tribunale di Avellino N. 381 DEL 18-05-2000 Registro degli operatori di comunicazione N. 7671 DEL 11/10/2000 Pubblicità nazionale: A. Manzoni & C S.p.a. Sede: via Nervesa, 21 - Milano Tel. (02) 57494802 www.manzoniadvertising.it Abbonamenti: Pagamento tramite bonifico su c/c Banca di Credito Cooperativo di Serino (Avellino) intestato a Edizioni Proposta sud s.r.l - IBAN IT 05 D088 2475 6600 0000 0106 979 Per informazioni 0984.852828 Modulo mm 40x21 - Tariffe a moduli: commerciale 100,00; ricerca di personale 50,00; finanziaria 150,00; legale 150,00; necrologie, partecipazioni, anniversari e ricorrenze 60,00. Manchette prima pagina 200,00 cadauna; finestrella prima pagina 800,00. Festivi più 20%; posizioni di rigore più 20%; colore più 20%. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 17 REDAZIONE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino (AV) Tel. 0825.792424 - Fax 0825.792440 Europa Mezzogiorno [email protected] L’on. Gargani fornisce soluzioni all’«incapacità di progettare e utilizzare fondi” Nasce l’Agenzia per lo Sviluppo “Le risorse 2008-2013 utilizzate solo per il 40%: una vera patologia” Nasce l’ “Agenzia per lo sviluppo del territorio del Mezzogiorno e del Mediterraneo senza scopo di lucro”. «Ho mantenuto l’impegno – ha detto l’on. Gargani- preso in campagna elettorale di occuparmi dei progetti che in Campania e nel Sud Italia attendono il finanziamento da parte della Commissione europea. I comuni e le Regioni meridionali dimostrano, come è ormai noto, scarsa capacità di spesa e bisogna drasticamente intervenire per aiutare un rapporto più proficuo e intenso con le Istituzioni europee. Le risorse messe a disposizione dal piano quinquennale 20082013, ormai esaurite, sono state utilizzate all’incirca al 40% delle risorse destinate al Sud: una vera patologia: circa 3 miliardi dovrebbero essere spesi entro il 31 dicembre 2015, ma c’è il rischio che oltre cento progetti non vengano realizzati. Il piano quinquennale 20142019 mette a disposizione dell’Italia circa 41 miliardi di euro e quindi c’è bisogno di progetti idonei e di una programmazione puntuale per intervenire in favore della Campania e del Mezzogiorno. Per questa ragione ho dato vita con atto pubblico la settimana scorsa ad una “Agenzia per lo sviluppo del territorio del Mezzogiorno e del Mediterraneo senza scopo di lucro” con la partecipazione di giuri- sti, tecnici, ingegneri ed esperti della materia, italiani ed europei, che hanno rapporti con la Commissione europea e con gli uffici di Bruxelles. “Il male oscuro del Mezzogiorno” – ha proseguito Gargani – “ è l’incapacità di progettare e utilizzare i fondi che il piano dei finanziamenti europei mette a disposizione.” Pensare che si restituiscono all’Europa i fondi non spesi mi ha sempre inquietato, soprattutto se si tiene conto che la Spagna utilizza il 98% delle risorse messe a disposizione dal piano europeo. E’ una deficienza del nostro Mezzogiorno che bisogna correggere e, con lo sforzo di tutti, eliminarlo. L’interesse da parte dell’Europa per i Paesi che si affacciano al Mediterraneo è notevole ed è un aspetto intelligente della strategia europea. L’Italia deve saper corrispondere. L’on. Barca da ministro della Coesione, nel passato Governo, dette un impulso notevole all’utilizzazione dei fondi europei e giustamente si è sempre vantato d’aver fatto raddoppiare la percentuale di spesa dal misero 11% al 20% circa. Il Governo Renzi ha istituito da poco l’Agenzia pubblica per la Coesione per curare questo aspetto del problema e l’agenzia privata a cui ha dato vita di proporre di interloquire col pubblico e trovare sinergie adeguate». Per il 2015 vanno spesi tre miliardi GLI OBIETTIVI “Così si recupera il divario” Assistenza, consulenza, aiuto. Senza scopo di lucro L’Associazione “Agenzia per lo Sviluppo del Territorio del Mezzogiorno d’Italia e del Mediterraneo” ha sede a Roma a Via della Colonna Antonina 35. L’agenzia non ha scopo di lucro. Tra gli obiettivi principali, come recita l’articolo 3 del lo statuto, «favori- re il recupero del divario del Mezzogiorno con il Nord Europa e determinare uno sviluppo nell’area euro-mediterranea che si inserisca nei programmi di sviluppo dell’intero paese; dare un contributo di aiuto e di supporto alle Istituzioni pubbliche e private per adeguare le strategie dell’Italia sull’utilizzo dei fondi, tra i quali quelli di sviluppo regionale dell’Unione Europea, per il quinquennio 2014 – 2019; contribuire a definire una più efficace destinazione delle risorse del piano europeo per l’occupazione e la crescita». In particolare, l’Agenzia si propone di fornire assistenza e consulenza per l’accesso ai fondi europei, nazionali e regionali, alle imprese, alle associazioni di cateGiuseppe Gargani L’Abruzzo e le trivellazioni. E stasera scadono gli emendamenti Sblocca Italia Petrolio, nuove mobilitazioni L’appello ai parlamentari europei della circoscrizione Mezzogiorno La mobilitazione degli abruzzesi contro le trivellazioni non e' piu' sufficiente e, secondo la Confesercenti Abruzzo, serve una mobilitazione istituzionale che vada oltre il locale. Da qui, la decisione di scrivere ai parlamentari europei della circoscrizione Mezzogiorno "affinché ci sia un intervento forte dell'Unione europea per evitare fughe in avanti di Paesi come la Croazia che, con una legislazione 'debole', rischiano di mettere in discussione l'intero ecosistema dell'Adriatico". Non solo. Il direttore regionale di Confesercenti Enzo Giammarino ha deciso di scrivere al presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, per "un'azione congiunta dell'Abruzzo con le Marche ed il Molise. Se il turismo è davvero una scelta economica strutturale - aggiunge il direttore di Confesercenti - nessuno puo' permettersi di sottovalutare questi enormi rischi che ci sono sulle nostre imprese e sull'intera economia adriatica". "C'e' bisogno urgente - dice Giammarino - che l'Abruzzo metta un punto fermo sul proprio futuro e investa con energia sul turismo sostenibile, di qualita', archiviando la stagio- Le trivellazioni in Italia ne dei soli vincoli ma investendo sul felice connubio fra tutela del patrimonio paesaggistico, agroalimentare di qualita', impresa turistica diffusa. La scelta del Parco nazionale della Costa dei trabocchi e' un primo passo che, assieme al Parco del Cerrano ed alla Via verde, potra' dare all'Abruzzo quel futuro energico che le trivelle mettono invece seriamente in discussione. La Macroregione Adriatico-Ionica, d'altronde conclude -, ha scelto quattro pilastri sui quali basare la propria strategia: la 'blue-econo- my', la mobilita', la qualita' ambientale, il turismo. E se vogliamo davvero stare al suo interno, dobbiamo compiere scelte decise". Ricordiamo che scade oggi alle 20.00 il termine per la presentazione degli emendamenti al dl Sblocca Italia, che dovrebbe arrivare in Aula nella settimana tra il 20 e il 25 ottobre. Con ogni probabilita' le modifiche piu' significative riguarderanno le concessioni autostradali e le norme ambientali, a partire da inceneritori e trivellazioni. Lo ha spiegato il presi- goria; offrire ogni supporto allo sviluppo delle aziende e degli Enti sia pubblici che privati attraverso la promozione dell’associazionismo, del partenariato e della certificazione di qualità; progettare e gestire iniziative turistiche e culturali, con lo scopo di favorire lo sviluppo del patrimonio artistico e delle tradizioni e culture locali. Può inoltre operare nel settore della formazione e riqualificazione del personale attraverso la gestione di corsi di formazione professionale e di alta formazione; promuovere la ricerca e lo studio sulla situazione economica e sociale, azioni volte a favorire le pari opportunità e la possibilità di concreta realizzazione sociale per le categorie svantaggiate, collaborazioni e collegamenti con istituzioni ed associazioni culturali ed economiche. In poche parole, l’Agenzia si propone come insostituibile luogo di accesso all’Europa. Uno strumento da utilizzare fino in fondo. dente della Commissione Ambiente, Ermete Realacci, a margine dei lavori alla Camera. Durante le audizioni dei giorni scorsi, "sono emersi alcuni punti critici: l'allungamento delle concessioni, i commissariamenti, i poteri in deroga. Lavoreremo su quelli", ha detto Realacci. Ma ci saranno "modifiche significative anche sulle trivellazioni", perche' "vanno ripristinati di divieti nelle aree gia' escluse", e bisognera' riesaminare "la partita della rete nazionale degli inceneritori". BREVI LA RIUNIONE CON NAPPI Cassa in deroga La linea in Campania L'assessore al Lavoro Severino Nappi ha riunito ieri il Tavolo istituzionale, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle Province, Inps e Italia Lavoro, le organizzazioni sindacali e datoriali regionali. Il Tavolo ha approvato le linee guida per la concessione degli ammortizzatori in deroga nella Campania, stabilendo che, alla luce della dotazione finanziaria straordinaria messa a disposizione dalla Regione, i trattamenti in deroga vengano prorogati sino al prossimo 31 dicembre. Si è altresì previsto, in considerazione delle difficoltà interpretative e tecniche connesse all'emanazione del Decreto interministeriale che ha ridotto le possibilità di ricorso alla mobilità in deroga, che eventuali problematiche di attuazione dell'indirizzo, ove ricadenti in ambiti di particolare tensione sociale, saranno portate all'attenzione dei Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Si ricorda che il provvedimento coinvolge circa 30.000 lavoratori della Regione. “Una nuova prova di coesione sociale della Campania - ha detto Nappi ha commentato l'intesa raggiunta - Di fronte ad un tema delicato e complesso, come quello della gestione degli ammortizzatori in deroga, abbiamo fatto fronte comune, senza guardare a sensibilità od appartenenze”. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 18 Assemblea generale a Potenza di Cgil, Cisl e Uil per rilanciare il Piano del Lavoro Tavolo permanente contro la crisi Sono 30.000 le famiglie che vivono sotto la soglia di povertà assoluta POTENZA - Trenta mila famiglie sotto la soglia di povertà assoluta, 36 mila giovani in cerca di occupazione attiva, circa 23.000 precari che guadagnano una miseria. Sono numeri che parlano da soli e che impongono immediate misure. Immediate, perchè i drammi umani che si consumano dietro quelle cifre sono enormi. Così i sindacati Cigl, Cisl e Uil tornano a farsi sentire, rilanciando il Piano del lavoro e chiedendo un tavolo permanente contro una crisi che sembra non finire ami. «Servono interventi significativi - ribadiscono i tre segretari, Alessandro Genovesi, Nino Falotico e Carmine Vaccaro partendo dai giovani e dalle donne, che al momento sono i soggetti più svantaggiati». Ma sono tantissime le famiglie lucane in enorme difficoltà, è fortemente a rischio il tessuto sociale ed economico dell’intera regione Basilicata. «Chiediamo l’attuazione spiegano i sindacalisti - del Piano del lavoro e della coesione sociale e chiediamo alla Regione di aprire subito un tavolo permanente contro la crisi, rivendicando per prima cosa il ri- Da sinistra Carmine Vaccaro, Alessandro Genovesi e Nino Falotico spetto dell’accordo silato il 14 luglio 2014, con cui la Regione si è impegnata a garantire una continuità di reddito a chi è stato colpito dalla tagliola del decreto Poletti». Le proposte - dicono i segretari - sono state già fatte: siccome il problema va avanti da anni, con ripercussioni continue sulla stabilità economica e sociale della regione, già in passato so- no state avanzate delle proposte per uscire dal pantano. Ma, evidentemente, tutte le proposte sono finora cadute nel vuoto, con la conseguenza che la povertà assoluta in regione è aumentata a dismisura e per molti è un problema anche solo permettersi un tetto sulla testa o la spesa. «Chiediamo che la Regione da subito finanzi adeguata- mente un reddito finalizzato all’inserimento lavorativo. Si può pensare ad attività di utlità sociale, così come alla formazione. Ma deve essere una formazione spendibile sul mercato. Un patto contro l’esclusione da finanziare con risorse locali e nazionali, anche modificando la legge nazionale sul bonus carburanti». Altra proposta riguarda i giovani e l’attivazione di tirocini retribuiti, con una politica di incentivi per le assunzioni, «chiamando le imprese lucane a dare il proprio contributo e a fare la propria parte per il bene della Basilicata». Ma serve anche potenziare i servizi di welfare. Perchè ci sono minori e anziani in enorme difficoltà. E investire su questo settore potrebbe creare occupazione da una parte e dare solidarietà dall’altra. E poi ci sono i grandi gruppi. E così «si potrebbe imporre che almeno l’80% delle assunzioni di Eni e Total vengano dalle fila dei disoccupati lucani, anche previa specifica formazione. Il settore pubblico deve fare la sua parte, creando occasioni di lavoro ma anche sostenendo quei pensionati che oggi vivono con 500 euro al mese». L’incontro all’Università (Mattiacci) la Soprintendenza di Basilicata, un viaggio virtuale tra gli scavi archeologici di Venosa, rendendo così accessibile a tutti l'Incompiuta. Il progetto è aperto e contiamo di continuare su questa linea, visto che costruito l'ambiente i contenuti possono essere di qualsiasi tipo». Un avatar, un viaggio virtuale, mettono in connessione mondi parelleli, l’importante, tuttavia, è continuare a mantenere un contatto reale con l’ambiente circostante. Il Mondo è a portata di mano, anzi a portata di computer basta non eccedere. ANAS S.p.A. ANAS S.p.A. Compartimento della viabilità per la Basilicata Compartimento della viabilità per la Basilicata ESITO GARA N. PZLAV029-14 esperita il 22.07.2014 PROCEDURA APERTA ESITO GARA N. PZLAV030-14 esperita il 22.07.2014 PROCEDURA APERTA GARA- PZLAV029-14 - SS. 95 VAR LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA PER IL RISANAMENTO STRUTTURALE DEL VIADOTTO FRAGNETO E LA VERNICIATURA DEI RELATIVI IMPALCATI METALLICI - Importo dei lavori a base d’appalto € 2.440.000,00 suddiviso in € 2.370.000,00 per lavori ed € 70.000,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Criterio di aggiudicazione: art. 82, comma 2, lettera b) del D. Lgv. 163/2006 - Offerte valide 104 - Impresa aggiudicataria TE.VIA. SRL con sede in VERMEZZO (MI) - Ribasso del -32,955% - Aggiudicazione definitiva efficace: CPZ 0019511 del 02/09/2014 - Il Responsabile del Procedimento è l’ing. Alessandro MEDICI. IL CAPO COMPARTIMENTO Ing. Francesco CAPORASO GARA- PZLAV030-14 - SS. 95 VAR LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA PER IL RISANAMENTO STRUTTURALE DELLA GALLERIA ARTIFICIALE “ SANTA LUCIA” - Importo dei lavori a base d’appalto € 970.000,00 suddiviso in € 940.000,00 per lavori ed € 30.000,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Criterio di aggiudicazione: art. 82, comma 2, lettera b) del D. Lgv. 163/2006 - Offerte valide 11 Impresa aggiudicataria VERRASTRO ROAD GROUP & GENERAL CONSTRUCTION SRL con sede in POTENZA (PZ) - Ribasso del -32,959% - Aggiudicazione definitiva efficace: CPZ 0019513 del 02/09/2014 - Il Responsabile del Procedimento è l’ing. Alessandro MEDICI. IL CAPO COMPARTIMENTO Ing. Francesco CAPORASO VIA NAZARIO SAURO - 85100 POTENZA Tel. 0971/608111 - 0971/56531 • sito internet www.stradeanas.it Chiuso l’accordo decentrato INCONTRO per la definizione dell’accordo decentrato relativo all’anno in corso. La parte pubblica ha confermato la disponibilità per quest’anno di risorse aggiuntive, rispetto al 2013, pari a circa 100 mila euro, risorse derivanti da una imputazione delle riduzioni del fondo per effetto dei pensionamenti a carico del fondo dei dirigenti. Questo consentirà di riportare quelle risorse aggiuntive a incremento delle quote di produttività collettiva: un incremento medio di circa 130 euro lordi annui, i livelli del 2012, anno in cui per effetto dei tagli del fondo a causa dei pensionamenti si era dovuto operare una riduzione del trattamento accessorio dei lavoratori. L’accordo, fortemente voluto da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, unitariamente alle altre sigle sindacali presenti al tavolo, è stato possibile ripristinare i livelli retributivi di due anni fa. «Si tratta di un risultato importante che certamente non recupera quanto in questi anni i lavoratori pubblici stanno perdendo dal mancato rinnovo dei contratti». Lavoratori senza stipendio da mesi Innovazioni didattiche grazie alle nuove tecnologie conti con due aspetti: la strutturazione dei contenuti nel mondo digitale 3D e l’efficacia didattica dell’esperienza digitale. Quattro studenti dell’Istituto Fortunato di Rionero e due dell’Istituto Salvemini di Molfetta, selezionati dal Miurnell’ambitoprogetto edMondo di Indire,hanno realizzato una rappresentazione virtuale di alcuni luoghicaratteristici del centro storico di Lucca, sede in questi giorni - sino a domani - del "Lucca Film Festival".Le giovani eccellenze lucane, ospiti della nota manifestazione toscana in onore del regista DavidLynch,a seguito di un workshop hanno creato dei veri e propri“cinema digitali” in cuipoter proiettare i videoclip più noti di Lynch. «Il nostro Istituto è l’unico in Basilicata a lavorare sul progetto edMondo - spiega Riccardo Lopes docente della scuola di Rionero abbiamo creato anche, in collaborazione con PUBBLICO IMPIEGO COOPERATIVE SOCIALI Esperimento del “Fortunato” di Rionero al festival Blu POTENZA - Si può andare oltre l’ebook e oltre il 2.0? L’esperimento condotto dall’Istituto di Istruzione Superiore “Giustino Fortunato” di Rionero è un esempio concreto a riguardo. Nei padiglioni espositivi della Biennale del Libro Universitario, è possibile conoscere da vicino gli ambienti digitali tridimensionali del cosiddetto “second learning”. Il second learning costituisce un’innovazione nell’ambito della didattica, in quanto rende accessibile la fruizione dei contenuti più disparati attraverso un’esperienza virtuale complessa, in cui lo studente riesce a entrare materialmente nel libro. Entrare nel libro significa partecipare attivamente alla costruzione dell’ambiente virtuale, curare i contenuti, verificare periodicamente il proprio livello di apprendimento.La formazione scolastica che si serve di metodologie di insegnamento così innovative, deve inevitabilmente fare i IN BREVE VIA NAZARIO SAURO - 85100 POTENZA Tel. 0971/608111 - 0971/56531 • sito internet www.stradeanas.it Angela Salvatore LA Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl chiedono il rispetto del salario, dei diritti e della dignità dei lavoratori delle Cooperative Sociali che gestiscono i servizi per conto dei Comuni della Provincia di Potenza e propongono l’istituzione di un tavolo regionale sulle cooperative sociali. «Con l’alibi della crisi - spiegano - si è intervenuti sulle fasce più deboli della società così che le condizioni di vita di centinaia di lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali e del welfare in generale sono peggiorate raggiungendo i livelli del dopoguerra. Moltissimi lavoratori, appartenenti a questo settore, non percepiscono la retribuzione da diversi mesi a causa dei forti ritardi nell’effettuare i mandati di pagamento da parte dei Comuni. è giunta l’ora che servizi così importanti alla persona vengano potenziati e non depauperati per garantire maggior diritti alle fasce deboli ed un salario decente oltre che certo ogni mese ai lavoratori». La Fials chiede ispezioni POTENZA - La segreteria provinciale della Fials ha avanzato una richiesta di ispezione all’azienda ospedaliera San Carlo sulla questione degli incarichi e posizione organizzativa al personale. Il sindacato chiede al presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, all’assessore Flavia Franconi e al direttore generale Donato Vincenzo Pafundi, un intervento da parte dell’Ufficio ispettivo regionale. In tal modo, si vorrà prendere visione della scheda degli obiettivi individuali assegnati a ciascuna posizione organizzativa con i relativi indicatori di valutazione e relativamente agli anni 2011, 2012, 2013. Inoltre, la Fials chiede di poter visionare la relazione presentata ai rispettivi Dirigenti Responsabili di struttura dai titolari di posizione organizzativa. Tra le richieste, anche quella di esaminare le diverse schede di valutazione predisposte dai rispettivi Dirigenti Responsabili di Struttura, tenendo conto degli obiettivi e degli indicatori formulati dallo stesso Regolamento Aziendale e la relazione del Nucleo di Valutazione. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 19 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 POTENZA [email protected] Domenica prossima il negozio “Fusco” diventerà un luogo di riflessione sul tema Violenza di genere, c’è chi dice no L’obiettivo è sensibilizzare la cittadinanza attraverso il linguaggio dell’arte SVUOTARE gli scaffali del proprio negozio per riempirli di contenuti e riflessioni comuni. Di messaggi. “Io no” è l’iniziativa voluta dalla titolare dello storico negozio di scarpe Fusco, in via Pretoria, in difesa delle donne vittime di violenza. Non ha alcun scopo commerciale dal momento che in quella giornata non sarà possibile fare acquisti di alcun tipo. Tacchi a spillo e borse saranno sostituiti da dodici ritratti di uomini professionisti potentini, esposti al piano superiore del locale come impegno concreto contro la violenza di genere. Tra i volti più o meno noti anche quello del sindaco Dario De Luca, unico personaggio istituzionale. «Questo progetto – ha spiegato Fabrizia Fusco in una conferenza stampa, ieri – nasce dal mio desiderio di fare qualcosa che andasse oltre la semplice attività commerciale, che io amo e svolgo con passione». E la causa scelta non poteva che essere proprio quella della violenza sulle donne dal momento che si tratta di un’impresa “rosa” e che si rivolge prevalentemente ad un pubblico femminile. Tuttavia, come sottolinea Cinzia Marroccoli, presidente di Telefono donna e Casa delle donne Ester Scardaccione, da anni impegnata nella lotta alla violenza sulle donne, non è così scontato che la sensibilità verso il tema venga proprio dall’universo femminile. «L’iniziativa – ha detto – è l’occasione giusta affinchè non solo gli uomini dei ritratti e convolti nell’organizzazione si facciano testimonial nella vita di tutti i giorni di questo messaggio, ma anche le donne: la violenza di genere non IN EMILIA ROMAGNA “Pianeta donna” Premiata la Fidapa Antonella Cosenza, Fabrizia Fusco e Cinzia Marroccoli durante la conferenza stampa di ieri (foto Mattiacci) ha preferenze sociali ma è un fe- to. nomeno trasversale «E’ la prima volta – che può colpire chiunha sottolineato ancora que». Marroccoli – che da Gli scatti sono stati un’attività commerrealizzati dall’artista e ciale mi viene fatta fotografo Michele una proposta del geSantarsiere mentre la nere e la cosa è un shopping bag con la buon segno: vuole diquale si potrà dare un re che i tempi sono contributo all’associamaturi affinchè l’intezione Telefono donna ra cittadinanza si facè stata realizzata dal cia promotrice di una grafico Luca Puglisi. diversa cultura di geAl buffet ci penserà il nere». titolare di Osteria Un passaggio, queMarconi, anche lui uosto, che richiede nemo, così come la musi- La locandina cessariamente il conca sarà affidata al mutributo fattivo delle sicista Toni De Giorgi accompa- istituzioni. L’associazione Telefognato dalla voce di Serena Lo Ti- no Donna è ancora in attesa che quanto stabilito con delibera regionale del 2013 venga rispettato. «Stiamo aspettando la nuova delibera del 2014 ma siamo fiduciosi che verranno accolte le nostre istanze. Come Comitato di cittadinanza di genere a fine anno presenteremo una legge che prevede delle richieste specifiche rispetto alla violenza sulle donne. Se questa verrà fatta propria dal consiglio regionale finalmente potremmo operare con degli interventi a più lungo termine». Intanto l’appuntamento è per domenica 5 ottobre da Fusco alla 19, quando si continuerà a parlare di violenza di genere con i linguaggi dell’arte. Anna Martino RICONOSCIMENTO per la Fidapa di Potenza. La locale sezione della Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari ha vinto il premio speciale “Pianeta Donna” del Premio Letterario Internazionale Montefiore 2014. L’evento, giunto alla sua IV edizione, si è svolto lo scorso 28 settembre nella serata di premiazione condotta dallo scrittore Roberto Sarra, nella cornice dello storico teatro del borgo Emiliano-Romagnolo di Montefiore Hanno ritirato il premio una rappresentanza delle autrici “Fidapine”di Potenza, guidate dalla presidente di sezione Licia Viggiani e dalla past president Luciana Biscione. La Fidapa è stata premiata per aver pubblicato il libro “Raccontarsi Raccontando” scritto dalle socie della sezione di Potenza. INCONTRI INATTESI di GIAMPIERO D’ECCLESIIS CAPITA a volte che passeggiando per la strada si facciano incontri curiosi o inattesi. Stamane esco presto, un sole fresco, giallo come il tuorlo di un uovo, fa capolino da cumuli grigi in uno squarcio limpidissimo di azzurro profondo, all’edicola che è già aperta, compro il mio giornale e mi avvio, senza fretta, verso l’ufficio; sono in tempo e posso leggere con calma mentre percorro la strada usuale che mi porta al lavoro. Che bella cosa leggere il giornale andando al lavoro! Mi ricordo mio Padre che ritornava alle 14 dal suo ufficio ed io che aspettavo, affamato, alla finestra, di vederlo apparire da via Verdi con il suo passo lento e “Il Mattino” aperto tra le mani, una immagine che mi è rimasta così impresso che oggi, ripercorrere la strada leggendo il giornale, mi da un piacere e una soddisfazione senza eguali. All’altezza della Chiesa di Sant’Anna prendo le scalette e scendo verso Via Marconi procedendo in direzione del Campo Sportivo, sul muretto di ala delle scale, all’altezza di via Leonardo Da Vinci, lo vedo. E’ seduto sul muretto sanguinante, piange sommessamente, e cerca di darsi coraggio, mentre con una di quelle contorsioni che solo un bambino sa fare, si lecca il ginocchio sanguinante. “Ehi, piccolo, che è successo? Sei caduto?” Alza quegli occhioni neri addolorati e quel viso sporco di lacrime, saliva, muco e del sudiciume che le lacrime hanno disciolto dalle mani e mi guarda, prima spaventato, poi fermo e dicendomi solenne “Non mi sono fatto niente. Adesso mi passa. Grazie”, riabbassando subito la testa e guardando a terra. “Sicuro?”, sorrido conciliante come se fosse mio figlio. Lui mi guarda con occhi diffidenti e ribadisce “Non mi serve niente; mia mamma mi ha detto che non devo dare confidenza agli adulti, che non si sa mai, e specialmente a quelli gentili!”. Mi ritraggo come se mi avessero schiaffeggiato, bofonchio a fatica un “Tua mamma ha ragione, scusa, forse è meglio se vai a casa a farti disinfettare”, e riprendo il mio cammino, con un sentimento misto di vero dolore, vergogna e irritazione. Mi fermo al Bar e prendo un caffè, mi calmo e ragiono su quello che è successo. Non so dire se effettivamente la nostra società sia peggiorata così tanto o no, ma ricordo che da bambino avevamo un sentimento di fiducia rispetto al mondo degli adulti che oggi si è incrinato, mi ricordo i rimproveri presi da qualche passante di fronte alle nostre marachelle, ma anche i sorrisi rassicuranti e la sollecitudine in occasioni di eventi come quello con cui mi è capitato di imbattermi, un ginocchio sbucciato e due lacrime da curare anche con una parola affettuosa di un passante. Quanta innocenza abbiamo perso nella società di oggi, quanto affetto, travolti forse dall’eco rimbombante di eventi mille volte moltiplicati in cerca di audience, da atteggiamenti e inclinazioni resi meno gravi dalla sospensione del giudizio, dalla ricerca dell’approccio sempre politicamente corretto, dalla mercificazione del corpo delle donne e degli uomini a tutti i livelli, da una visione sempre più edonistica della vita. La gentilezza che era un segno distintivo delle persone buone e per bene, è stata corrotta e degradata a segnale allarmante e indicatore di intenti riprovevoli e di persone da cui stare in guardia, la scortesia e l’indifferenza elevati a segnali di tranquillizzante normalità. Mi è rimasta questa riflessione amara nella testa tutta una mattinata, guastata da questo retrogusto amaro che ha aleggiato sul mio umore fino al mio arrivo a casa. Giulia mi è corsa incontro e mi ha baciato forte, appiccicosa, mi sono lasciato travolgere da quel suo abbraccio forte, respirando a fondo quel suo odore dolce di bambina, misto di biscotti e profumini, e piano quel senso di pesantezza dolorosa che mi ha accompagnato per tutta la mattina si è sciolto. Quando si è staccata da me avevo gli occhi umidi e Lei mi ha guardato con l’aria interrogativa e, con quella piccola ruga deliziosa che le si forma sulla fronte quando non capisce, mi ha chiesto “Che c’è?”, ho sorriso rassicurante, inghiottendo il groppo che avevo alla gola, “Nulla tesoro nulla, un bruscolo in un occhio” e ho preso pace. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 22 Potenza Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] Maruggi: «Tecniche di ultima generazione per rispondere ai bisogni dei cittadini» Un ospedale “senza” dolore Riprendono le attività di Osteotrissia: onde d’urto per risolvere diversi problemi ossei POTENZA SI chiama osteotrissia ed è la metodica che usa le onde d’urto per risolvere una ampia gamma di problemi ossei, grazie all’uso di un macchinario di ultima generazione dedicato alla litotrissia (lo scioglimento dei calcoli renali attraverso le onde d’urto). Questa attività verrà ripresa nei prossimi giorni dal San Carlo che con questa operazione di fatto rafforza l’impegno per un ospedale senza dolore. La tecnica è poco usata in Italia. Il San Carlo l’ha potuto attivare anche grazie a un’expertise internazionale dalla Germania. Ma i risultati sono più che soddisfacenti: il nuovo macchinario infatti consente di risolvere in una sola seduta di un’ora circa i problemi che prima richiedevano tre o quattro applicazioni. Le patologie che si avvantaggiano di questo trattamento sono le periartriti scapolo-omerali, le epicondiliti, le spine calcaneari, la fascite plantare. «Il nuovo servizio offerto – spiega il direttore generale Giampiero Maruggi – mette a maggior valore un importante investimento tecnologico aziendale (un laser di ultima generazione di cui sono in attività pochi esemplari) e risponde a un’ampia domanda di cittadini con patologie croniche dolorose. E’ del resto positivo anche il bilancio della chirurgia del dolore, affidata al dottor Antonio Giardina, che in sei mesi di attività ha superato i cento interventi. Per migliorare ancora l’offerta in questa branca clinica stiamo anche valutando la possibilità di applicare i neurostimatolatori in area periferica, una nuovissima tecnica, utilizzata soltanto in dieci centri in Italia di cui uno solo al Sud, e che assicura migliori risultati nella riduzione del dolore croniMaruggi co». «I neuro stimolatori periferici – spiega il dottor Antonio Giardina – come quelli spinali, utilizzati già in passato, sono simili ai pace maker cardiaci. Emettono segnali elettrici a bassissima frequenza che “ingannano” il segnale negativo emesso dalla fonte di dolore e quindi impediscono al sistema nervoso centrale di percepire il dolore stesso». La chirurgia del dolore è applicata a pazienti con dolore cronico e si rivolge a quelli che, per vari motivi, non possono avere risposte chirurgiche risolutive per le loro patologie. Alle attività chirurgiche si accompagna un ambulatorio quotidiano di terapia del dolore che assicura mediamente circa 250 prestazioni al mese. I pazienti interessati al trattamento devono infatti prenotarsi secondo le ordinarie procedure della ricetta rossa per una “visita ortopedica per osteotrissia”, propedeutica al trattamento eseguito dal team della dottoressa Santarsiero. L’attività di ambulatorio, per il periodo che va dal 28 ottobre al 18 dicembre, si articolerà in due giorni, dalle 15.30 alle 17.30, con le prime visite il martedì e i controlli il giovedì, per tre pazienti a seduta. Il nosocomio lucano è tra i primi in Italia a dotarsi di questa tecnica Incarichi organizzativi La Fials sollecita un’ispezione al San Carlo «UN’ispezione sugli incarichi di posizione organizzativa». E’ quanto chiede la Segreteria Provinciale della Fials. Il sindacato sollecita a tal proposito il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, l’assessore Flavia Franconi e al Direttore Generale Pafundi Donato Vincenzo e ovviamente il competente Ufficio Ispettivo Regionale. «In tal modo, - spiega la nota - si vorrà prendere visione della scheda degli obiettivi individuali assegnati a ciascuna posizione organizzativa con i relativi indicatori di valutazione e relativamente agli anni 2011, 2012, 2013». Inoltre, la Fials chiede di poter visionare la relazione presentata ai rispettivi Dirigenti Responsabili di struttura dai titolari di posizione organizzativa, «così come previsto dal Regolamento Aziendale, in riferimento al conferimento e alla valutazione e revoca delle posizioni organizzative». Tra le richieste, infine, anche quella di esaminare le diverse schede di valutazione predisposte dai rispettivi Dirigenti Responsabili di Struttura. L’ospedale San Carlo La soddisfazione della Uil Fpl: «No a comportamenti autoritari» «Condotta antisindacale» Sentenza del giudice del lavoro contro l’amministrazione TOLVE - «Condotta antisindacale». Con questa motivazione il giudice del lavoro del tribunale di Potenza ha condannato l’amministrazione comunale di Tolve. A renderlo noto è la Uil Fpl, che in un comunicato esprime «piena soddisfazione per le decisioni del Giudice». L’episodio è scaturito «a seguito della mancata informazione sull’’adozione del piano triennale delle assunzioni e della attribuzione alla Responsabile della Polizia locale della posizione organizzativa, senza aver effettuato alcun confronto preventivo con le organizzazioni sindacali. Tale sentenza – spiega il sindacato - è importante in quanto sancisce il ruolo dei sindacati negli enti locali, ma anche nei vari comparti del pubblico impiego in quanto, nell’ultimo periodo, vi è stato un duro attacco al sindacato che si è cercato in tutti i modi di indebolire». La Uil Fpl, perciò, chiede all’Amministrazione comunale di Tolve «di porre fine a comportamenti autoritari e altamente lesivi della dignità dei lavoratori e, allo stesso tempo, di ottemperare a tutte le disposizioni contrattuali Una panoramica del comune dei dipendenti dell’ente». di Tolve OPPIDO LUCANO Fatta brillare una bomba di 45 chili OPPIDO - Una bomba d’aereo americana del peso di circa 45 chili è stata disinnescata e fatta brillare oggi nella zona di «Scanzano» di Oppido Lucano dagli artificieri dell’undicesimo reggimento Genio guastatori di Foggia. Le operazioni - coordinate dalla prefettura di Potenza - sono durate oltre due ore: nella zona, sorvegliata dalle forze dell’ordine, sono giunte anche squadre dei Vigili del fuoco con un’autobotte capace di cinquemila litri. Con ogni probabilità l’ordigno risale alla seconda guerra mondiale. La denuncia di Confesercenti e l’associazione di categoria «L’abusivismo danneggia gli ambulanti» «UN ESERCIZIO di venditori abusivi rischia di mettere in ginocchio il settore del commercio ambulante che da solo rappresenta il 15 per cento delle attività commerciali». E’ quanto denuncia in una nota Confesercenti e l’Anva (Associazione nazionale venditori ambulanti). In Basilicata – ricorda l’Anva operano oltre 30mila venditori ambulanti (circa 20mila nella sola provincia di Potenza e 10mila nel Materano). E’ in assoluto uno dei settori che ha piu’ Ambulanti addetti di qualsiasi altro settore: un’impresa a tutti gli effetti che non ha nulla da invidiare alla Grande Distribuzione Organizzata, ai Centri Commerciali e agli Ipermercati. «E’ un fenomeno drammatico per l’ambulantato, ma pesante anche per il commercio in generale e per l’economia – sottolinea il presidente nazionale dell’AnvaConfesercenti, Maurizio Innocenti, che condivide la battaglia ingaggiata a Potenza – e da tempo ne stiamo denunciando a gran voce prima i rischi e poi i danni. Gli abusivisono numerosissimi e fanno affari anche grazie alla mancanza di controlli da parte delle autorità preposte. Spesso, ad esempio, gli stessi Comuni che organizzano mercatini in tutta Italia, affittano le aree pubbliche a venditori abusivi senza effettuare verifiche. C’è bisogno di regole più chiare da rispettare e maggiori controlli come chiediamo a Potenza – aggiunge Innocenti – ma è necessario anche un cambiamento culturale. Gli italiani che acquistando da abusivi credono di aiutare queste persone, in gran parte sfruttate ed in larga maggioranza extracomunitari, in realtà favoriscono la criminalità ed incentivano illegalità e sfruttamento». Per l’Anva: «E’ un fenomeno drammatico» RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 23 PIGNOLA Arrestato per lesioni e violenza sessuale aggravata un uomo di 56 anni Picchiata anche con un bastone I figli, per paura di lasciare sola la madre, spesso non andavano a scuola PIGNOLA - La costringeva ad avere rapporti sessuali dietro la minaccia di percosse e violenza. A volte dalle minacce passava ai fatti, servendosi anche di un bastone. Un clima familiare «di terrore» dicono gli investigatori. Un vortice di violenza in cui sarebbero stati coinvolti anche i figli della coppia che, spesso, volendo proteggere la madre dalla “furia” del padre, erano presi di mira dal genitore. E per non lasciare sola la madre con quell’orco, più volte sono rimasti in casa non andando a scuola. Il personale della polizia di stato su mandato della Procura della Repubblica di Potenza, diretta dal procuratore Luigi Gay, nella giornata di ieri ha messo fine alle violenze dell’uomo traendolo in arresto. Il provvedimento contro il cinquantaseienne di Pignola è stato emesso in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare dal giudice per le indagini preliminari di Potenza, Rosa Larocca, su richiesta del pm Maria Pinto, con l’accusa di maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale aggravati. Le indagini sono partite nel maggio scorso a seguito dell’ennesima violenza perpetrata sulla donna. Alla moglie, infatti, ave- TITO Il Comune promuove i buoni lavoro Un sostegno a chi ha bisogno Sempre più casi di violenza sulle donne va causato, scrivono gli ubriachezza «infliggeva investigatori: «una contu- sofferenze fisiche e morali sione all’occhio destro con sia alla moglie - malmenaconseguente emorragia ta, sin dall’inizio dell’unioed ematoma». ne coniugale, con calci, Quella descritta dagli pugni, schiaffi, e con l’uso uomini della polizia è un di un bastone, per costrin«vita familiare fatta di sor- gerla a subire rapporti prusi ed umiliazioni, che sessuali, determinandole non ha neppure rispar- persino diverse interrumiato i figli minori, co- zioni di gravidanze». stretti ad assistere a ripeLe figlie - nei cui contute e inaudite violenze, al fronti non ha provveduto punto da maturare il timo- neppure al mantenimento re di andare a scuola, non - erano costrette a loro volpotendo in quel caso di- ta ad assistere alle numefendere adeguatamente la rose violenze mentre tenpropria madre». tavano di difendere la maUna situazione di terro- dre. re, iniziata subito dopo il Un clima di terrore che matrimonio. le figlie avrebbero vissuto L’uomo secondo la rico- già nella tenera età tra struzione degli agenti di «tensione, silenzi e terropolizia agendo in stato di re». TITO - Opportunità di guadagno per disoccupati e inoccupati grazie agli 8.000 euro che l’amministrazione comunale - la prima in Basilicata - ha deciso di erogare con i “Buoni lavoro”. A partire dal prossimo 6 ottobre sarà possibile presentare le domande per beneficiare del contributo. Il bando, approvato nel corso dell’ultimo consiglio comunale, prevede che gli 8.000 euro coprano, per questo primo anno, 800 ore lavorative. «Abbiamo realizzato un punto importante del nostro programma elettorale - ha dichiarato il sindaco di Tito, Graziano Scavone – ci abbiamo creduto anche quando altri sostenevano che non fosse tecnicamente possibile» e questo perché «crediamo che solo attraverso percorsi di inclusione lavorativa e sociale – le istituzioni possono fare sentire la propria concreta vicinanza ai cittadini più in difficoltà in questo periodo». Le prestazioni riguarderanno lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione, supporto allo svolgimento di manifestazioni sportive e culturali, interventi di emergenza o di solidarietà ma anche supporto a servizi comunali. Per questo primo anno, come detto, il bando avrà a disposizione un fondo di 800 ore lavorative e questo perché «i vincoli del Patto di stabilità non ci consentono di appostare maggiori risorse finanziarie» ha conclu- so il primo cittadino di Tito che ha rivolto anche «un appello affinché il Governo regionale assuma un’iniziativa a livello centrale per allentarne i lacci, consentendo ai Comuni virtuosi di innalzare le somme da mettere a disposizione per attività di pubblica utilità, anche nell’ottica di recuperare le tante maestranze e professionalità locali». C’è chi, però, ha giudicato i “Buoni lavoro” una sorta di beffa. E questo perché la somma 8.000 euro annui - sarebbe già derisoria se fosse destinata a sole due persone ma lo è ancora di più visto che sarebbero un centinaio le persone che dovranno dividersi i “Buoni lavoro”. Facendo, quindi, due conti i 100, che per primi presenteranno la domanda, guadagneranno 80 euro lordi. «In base alla regolamentazione dell’Inps - si legge in una segnalazione - i buoni lavoro hanno un valore nominale di 10 euro mentre il loro valore reale è di 7 euro e 50 centesimi». I restanti 2 euro e 50 centesimi, infatti, servirebbero «per la quota contributiva e assicurativa per il lavoratore». Ciò significa che chi beneficerà del bonus guadagnerà, per le 8 ore di lavoro da prestare nel corso dell’anno, «solo 60 euro». Insomma per alcuni il bonus non sarebbe altro che «una farsa» e metterebbe i cittadini nella condizione di combattere «una guerra tra poveri». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 24 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 LAGONEGRESE [email protected] MARATEA La Snat studio vince il ricorso: per i giudici l’opera di via S. Francesco è una «ristrutturazione» Per il Tar il palazzo si può costruire Il piano di recupero del Comune prevede la demolizione completa e la ricostruzione MARATEA - Il Tar dà ragione alla Snat studio sas, i lavori del palazzone in via San Francesco dei Poverelli, nel centro storico di Maratea, può andare avanti. Non importa se il panorama è stato completamente coperto dall’enorme palazzo a cinque piani che ha preso il posto delle costruzioni, ormai demolite, del 1400. I cittadini della zona lo avevano chiamato «mostro di Fuenti», e sono gli stessi che insieme ad Italia Nostra si erano opposti al ricorso della ditta al Tar. Ma la sentenza accoglie il ricorso e di fatto sblocca la definitiva costruzione nonostante il sequestro della magistratura risalente al 2011 e la lunga battaglia legale al tribunale di Lagonegro a tutt’oggi in corso. E a nulla sono valse le contestazioni sulle metrature aggiuntive inserite in corso d’opera. È tutto in regola, e a farne le spese non è soltanto il centro Prima e dopo: la zona di via S. Francesco e il palazzo in costruzione storico. Paradossalmente il Tar, dando ragione alla ditta scopre le carte sul regolamento edilizio del Comune di Maratea, approvato nel 2012 e già in vigore, che all’articolo 36 prevede interventi di recupero anche attraverso una demolizione completa e successiva ricostruzione sempre se l’edificio rispetta “la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica”. Il casermone di cemento armato quindi, che ha preso il posto del vecchio palazzo chiaramente in rovina “per il 60%” rispetto all’intero edificio, quindi, non può essere considerato una costruzione nuova, ma una ristrutturazione. Lo dice il regolamento stesso del Comune. E se è vero che le norme generali disciplinano l’intervento di recuper, il Piano di Recupero comunale, essendo normativa specia- le, è il punto di riferimento assoluto del giudici del Tar di Basilicata. E le metrature aggiuntive? Chi può dire quanto era grande il vecchio palazzo? Il Tar spiega meglio questo passaggio: «trattandosi - scrivono i giudici - di un fabbricato “diruto per oltre il 60%”, l’unica documentazione attendibile, per ricostruire la sagoma e l’altezza originarie, sono gli elaborati e le foto, risalenti nel tempo”. E dalle 62 foto presentate dall’azienda e allegate al progetto «si riesce - si legge nella sentenza del tar - a ricostruire in modo abbastanza certo l’altezza massima della mansarda e del sottotetto, non potendosi evincere con precisione soltanto la linea di colmo del piano sottotetto». Quanto alle scalinate esterne: impossibile dire si se trattava o meno «di un’innovazione necessaria pe l’adeguamento alla normativa antisismica». In più il progetto ha tutte le autorizzazioni pasaggistiche a posto, mentre sulla questione del parcheggio adiacente il Tar parla chiaro: era già previsto e autorizzato dal Comune che nel 2009 aveva rilasciato il permesso a costruire. Non c’è quindi nessun attacco edilizio nel centro di Maratea perché l’intero progetto rispetta il decreto legislativo 69 del 2013 che consiste nel “favorire la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente ed evitare ulteriore consumo del territorio». Pertanto i lavori non si fermeranno anche perché l’opera «rispetta proprio la suddetta finalità, in quanto consente la demolizione di un immobile del Centro Storico di Maratea “diruto per oltre il 60%” e la sua ricostruzione con le stesse sagoma e volumetria, evitando il consumo di altro territorio, sottoposto a vincolo paesaggistico». [email protected] MARATEA Si continua a scaricare a mare la terra smossa dalle ruspe A Fiumicello i lavori vanno avanti messe in piedi le strutture in acciaio MARATEA - Non si fermano i lavori di costruzione per la centrale idroelettrica di Fiumicello. Dopo la messa in posa delle prime condotte adesso si passa ad alzare le strutture vere e proprie. In primo luogo la zona dei lavori è stata chiusa da una cancellata, mentre le acque continuano ad intorbidirsi sullo sbocco del torrente Fiumicello. La causa è ben nota, sono tutti i materiali dovuti agli scavi sull’alveo del torrente. Dunque si inizia con la messa in posa vera e propria delle nuove strutture con la costruzione delle prime anime in acciaio. Le ruspe continuano a lavorare alacremente per restare nei tempi di costruzione. ormai, a giudicare dalle foto è stata spianata buona parte dell’area dove dovrà sorgere la struttura. Eppure, stando al progetto, all’inizio si parlava di semplice ristrutturazione della vecchia centrale, purtroppo però, a giudicare dai progetti presentati ed approvati in Regione, tutto si è trattato tranne che una ristrutturazione. Si tratta, piuttosto di una costruzione ex novo, quasi come il palazzo del centro storico che trattiamo in queste stesse pagi- ne. E nonostante le prescrizioni della soprintendenza ai beni culturali delal Basilicata si continuano anche a rimuovere pezzi di vegetazione, su un terreno molto friabile così come scritto in diverse relazioni geologiche avverse alla costruzione del progetto. La situazione quindi potrebbe diventare alquanto pericolosa in occasione dei consistenti acquazzoni che ormai carat- terizzano gli inverni su tutto il meridione. E non a caso Maratea ha un passato abbastanza burrascoso sulla tenuta del proprio territorio. Eppure, nonostante la mobilitazione iniziale, le migliaia di firme raccolte, le interrogazioni regionali, sembra che ormai regni l’assoluta inerzia amministrativa. il sindaco Domenico Cipolla, nonostante la sospensione dei lavori messa in campo ma termi- nata a metà settembre non sembra molto interessato alla questione. E intanto si continua a costruire e soprattutto a macchiare uno dei punti più suggestivi di tutta la costa di Maratea. Tutto questo mentre la stagione turistica sembra non avere fine, visto che solo ieri i reali del Belgio, pur se con toccata e fuga, si sono ritrovati a Maratea. [email protected] La struttura costruita sull’alveo del torrente Fiumicello MARATEA Alberto II e Paola Ruffo di Calabria turisti per un giorno nella perla del Tirreno Toccata e fuga con yacht per i reali del Belgio Lo Yacht Alpha attraccato MARATEA – Visita a sorpresa nella Perla del Tirreno dei reali del Belgio. A bordo di uno Yacht lungo 25 metri con a prua la bandiera con lo stemma del casato belga, Re Alberto II e la regina Paola Ruffo di Calabria, poco dopo le 18 di martedì, quasi al tramonto, si sono presentati con il panfilo uno Yacht “Alpha” nel porto di Maratea. Dopo che l’«Alpha», dalle iniziali dei coniugi reali, ha attraccato al molo che guarda verso la sede della Capitaneria di Porto, Paola ed Alberto sono scesi per una cena informale, si sussurra nei locali dell’Hotel Santa Venere. Dopo la cena il ritorno sullo Yacht. Niente vita mondana, una volta tanto, i reali hanno trascorso la notte cullati dal mare incontaminato di Maratea. I Reali di Belgio provenivano dal porto di Vibo Valentia e nel pomeriggio sono appro- dati nel porto lucano per visitare la città del cristo redentore. Stregati dalla “Perla del Tirreno” i reali di Belgio hanno scelto la cittadina di Maratea per trascorrere una giornata di relax. La loro visita, privata, è stata avvolta dalla riservatezza. Alberto II e la consorte Paola Ruffo di Calabria hanno avvisato del loro arrivo all’ultimo momento, attraverso gli organi istituzionali della Questura. Ieri mattina i reali hanno fatto una passeggiata nel centro storico di Maratea e alle ore 12 sono ripartiti in direzione nord. neanche il sindaco è riuscito a strappare una cena con i reali. la risposta all’invito di Domenico Cipolla è stato un cortesissimo diniego. La coppia è poi partita alla volta della Costiera amalfitana. Emilia Manco RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 25 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 LAGONEGRESE [email protected] LAGONEGRO Dal primo ottobre la novità, ma un «disguido tecnico» ha bloccato tutto Strisce blu, i parcometri fuori uso Per ora niente parcheggi a pagamento, se ne parlerà la prossima settimana LAGONEGRO – È davvero curioso che al sud le nuove regole comincino sperimentando l’eccezione: e così ieri mattina gli agenti della Polizia Municipale di Lagonegro hanno dovuto chiudere un occhio di fronte ai cittadini residenti e forestieri che avevano parcheggiato la propria auto nelle zone riservate a pagamento e contrassegnate dalle famose strisce blu. Proprio il 1 ottobre infatti – come anticipato dal Quotidiano qualche giorno fa – doveva partire il progetto di razionalizzazione degli stalli di sosta autorizzata in paese, necessitato dall’esigenza di razionalizzare il traffico, principalmente nelle zone del centro a ridosso della piazza e del nuovo Tribunale. Una iniziativa fortemente osteggiata da gran parte della popolazione, che dovrebbe servire anche a rimpinguare le casse I parcometri ancora “impacchettati” dell’ente con l’acqua alla gola dal punto di vista finanziario, e di cui infatti si era discusso pure durante l’ultima seduta del consiglio comunale di lunedì scorso in fase di approvazione di bilancio. In quella sede, la consigliera di opposizione Ma- ria Di Lascio aveva lamentato i mancati introiti del comune - per un valore di alcune decine di migliaia di euro - dovuti al ritardo in fase di implementazione del progetto stesso la cui delibera autorizzativa reca la data del 29/01/2014; ma soprattut- to, aveva recriminato contro «la scandalosa decisione dell’amministrazione che attraverso un bando di dubbia legittimità, e intorno al quale potrebbero configurarsi anche ipotesi di reato, ha affidato in concessione il servizio ad un società privata che gestirà LAGONEGRO Pasquale Mitidieri: «Questa amministrazione si è ammalata» tutti i ricavi, mentre il pagamento della corrente elettrica sarà a carico dell’ente e dunque dei lagonegresi» aveva dichiarato. Nella stessa occasione il sindaco Domenico Mitidieri, sollecitato dalla notizia diffusa dal nostro giornale e dalle rimostranze avanzate da alcuni cittadini, si era affrettato a rassicurare circa la mancanza di informazioni pertinenti sugli appositi cartelli adiacenti alle piazzole, precisando che era stata «cura dell’amministrazione far stampare una brochure informativa, contenente tutte le indicazioni necessarie incluse quelle relative agli sconti e agli abbonamenti speciali per i residenti, nella quale viene rimarcata la possibilità dei primi dieci minuta di sosta gratuita» della quale non c’è traccia nei cartelli. Ma il problema, che ha arricchito la vicenda di elementi comici, è che i primi automobilisti che hanno cercato di acquistare il tagliando si sono trovati di fronte dei parcometri fuori uso – nonostante fossero stati installati solamente la settimana scorsa - che non accettavano le monete o non stampavano correttamente il contrassegno; alcune colonnine invece parevano essere completamente fuori uso. Il Capitano dei vigili Benedetto Casale ha però voluto precisare che si è trattato di «un piccolo disguido tecnico, che ha consentito peraltro di familiarizzare questa novità ai cittadini in maniera progressiva, per cui il nuovo sistema andrà a pieno regime dalla prossima settimana. Del resto – ha concluso – si tratta di apparecchiature di ultimissima generazione e ad elevata tecnologa fornite da un’azienda serissima, la Ditech srl». Fabio Falabella EPISCOPIA Investiti 180mila euro Il Pittelliano “dissidente” critica la Giunta Riqualificato ma Luongo mette tutti sugli attenti il palazzo comunale LAGONEGRO - «Questa amministrazione si è ammalata, mi dispiace e lo dico con la mano sul cuore, perché sebbene fosse cominciata sotto i migliori auspici e abbia fatto tante cose buone per le quali ringrazio tutti gli assessori, si è poi lasciata prendere da discorsi e condizionamenti che stanno attraversando e caratterizzando le vicende politiche regionali e nazionali del nostro partito: nel Pd si pensa purtroppo alle filiere d’appartenenza e alla carriera personale dei singoli, ma non siamo più capaci di parlare tra noi e di fare sintesi tra le diverse posizioni». Con queste parole, nette e dal piglio amareggiato, il consigliere Pasquale Mitidieri ha cominciato il suo intervento nella seduta di lunedì scorso, valida per l’approvazione del bilancio previsionale per l’anno di spesa 2014, facendo aguzzare le orecchie all’opposizione e lasciando di stucco i suoi colleghi della maggioranza, sindaco in testa. Questi a margine dell’assemblea non ha mancato di mostrare il proprio disappunto per quanto avvenuto durante il dibattimento; e pare che sulla questione sia intervenuto addirittura il segretario regionale Antonio Luongo, richiamando i suoi all’ordine tanto da rendere necessaria «Non siamo più capaci di parlare tra noi e di fare sintesi tra le diverse posizioni del partito» Pasquale Mitidieri la convocazione immediata di un consiglio direttivo, che si svolgerà questa sera all’interno della nuova sede cittadina. «A questo punto – aveva aggiunto Mitidieri annunciando la sua astensione dal voto – è necessario dare una scossa perché i rimedi farmacologici non bastano più, e lo dico da medico: c’è bisogno di uno shock intensivo, una presa di coscienza che ci faccia immediatamente voltare pagina e ci consenta di riavvicinarci ai cittadini che ci hanno votato recuperando la nostra anima di sinistra, ispirata ai principi di solidarietà sociale. Dobbiamo superare la situazione di inerzia nella quale ci siamo cacciati – aveva concluso - e procedere con una marcia in più: la mia presa di posizione ha proprio que- sto scopo, senza nulla di divisivo o strumentale, dobbiamo rimetterci al lavoro, predisporre una programmazione efficace, prestare attenzione alle famiglie in condizioni di forte difficoltà economica – almeno qualche centinaio a Lagonegro – e recuperare velocemente il terreno perduto». La relazione presentata dal sindaco è stata poi approvata con i 4 voti contrari della minoranza e 7 voti favorevoli, al netto dell’astensione di Mitidieri, ma il segnale lanciato è stato inequivocabile dal punto di vista politico e rimanda alla frattura mai sanata tra le aree che fanno capo a De Filippo e a Pittella, che a livello locale ha avuto strascichi durante le ultime consultazioni interne per eleggere gli organismi dirigenti. fab. fa. EPISCOPIA – Riqualificato il palazzo degli uffici di Episcopia, nell’ottica del risparmio energetico. Con un finanziamento regionale di circa 180mila euro, ed in tempi “europei”, di appena tre mesi, per la realizzazione completa dell’opera, è stato integralmente riqualificato, dopo circa 30 anni, il palazzo degli uffici del Comune di Episcopia. La grande struttura, appollaiata ai piedi del Castello Angioino, che ospita attualmente il municipio, la scuola secondaria inferiore, l’ufficio postale, ed il coordinamento di area delle Poste, e la centrale comunale della Telecom, era stata costruita circa un trentennio addietro e, peraltro, collocandosi in pieno centro urbano rappresentava, anche urbanisticamente, alla vista ci chi circolava nella sottostante superstrada Sinnica, un vero e proprio pugno nell’occhio: per lo stato di logico degrado in cui versava, a causa del trascorrere del tempo, afferma con orgoglio il sindaco, Biagio Co- Una parte del borgo di stanzo che, con la sua inte- Episcopia grale coibentazione, il rifacimento completo della copertura e degli infissi e la ristrutturazione degli interni, oltre che ovviamente alla ritinteggiatura, rispettando un corretto piano colore, si è raggiunto il duplice risultato, di avere una migliore fruibilità degli uffici pubblici e scuole da parte degli utenti, in uno al contenimento dei consumi elettrici e di riscaldamento, quantificati dai tecnici, nell’ottica almeno del 30 %. Fiore all’occhiello dell’opera realizzata infine, l’utilizzo, ai fini del rispetto ambientale, di materiali del tutto naturali, quali il sughero, ottimo isolante naturale, che ora ricopre l’intera struttura. Emilia Manco RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 27 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 MATERA [email protected] Trombetta: «E’ la nostra risposta alle sollecitazioni del Governo per la sicurezza delle scuole» «Sei milioni con l’uno per mille» E’ la richiesta del Comune di Matera per riqualificare 4 edifici scolastici SEI milioni per l’edilizia scolastica sull’uno per mille. E’ quanto ha chiesto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, per realizzare alcuni importanti interventi di riqualificazione in quattro edifici scolastici della città: Scuola primaria e secondaria di via Fermi, scuola materna del borgo La Martella e complesso scolastico di via Cappelluti (scuola dell’infanzia e primaria). In particolare, per la scuola primaria di via Fermi è stato chiesto un contributo di 1.836.000 euro, per la scuola secondaria di via Fermi, 2.100.000 euro, per la scuola materna del borgo La Martella, 453 mila euro, per il complesso scolastico di via Cappelluti, 1.948.600. “Abbiamo subito risposto – afferma l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Nicola Trombetta - alle sollecitazioni del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in relazione alla possibilità di utilizzare una parte dei fondi rivenienti dall’8 per mille alla messa in sicurezza dei nostri edifici scolastici. Crediamo che sia una occasione importante sia per continuare e rafforzare la intensa attività dell’amministrazione comunale nella messa in sicurezza degli edifici scolastici, e sia per ridare ossigeno alle imprese edilizie. Siamo convinti, infatti, come ha più volte ribadito il sindaco in diverse circostanze, che le imprese edili debbano mettere al centro delle loro attività economiche i processi di riqualificazione degli edifici, Nicola Trombetta, assessore sia privati che pubcomunale blici» spiega ancora l’assessore materano Trombetta. «Solo in questa direzione possiamo coniugare il mercato del lavoro con il miglioramento della qualità urbana”. Una richiesta che dunque prova ad affrontare le questioni e le emergenze diverse che l’edilizia scolastica cittadina continua ancora adesso a vivere e che non sembrano affatto di facile soluzione con una serie di interventi che sono in atto e che in parte sono ancora attesi a cominciare dalla scuola di via Bramante ed altri, come quelli menzionati dall’Amministrazione, per i quali si fa richiesta di fondi per poter intervenire al più presto ed in ma niera esauriente ed efficace. Matera Capitale Ideale «Più vicino il ritorno della rassegna di urbanistica nel 2015» Le scuole a Matera richiedono interventi strutturali di riqualificazione Zetema firma convenzione 88.000 euro per ampliare il Musma MARTEDÌ scorso presso il Ministero ta a Roma, nella prestigiosa sede miPer i Beni e le Attività Culturali e del nisteriale di San Michele a Ripa, alla Turismo, presso la Direzione Genera- presenza del Direttore Generale, le per la valorizzazione del patrimo- dott.ssa Anna Maria Buzzi e dei dirinio culturale, il presigenti, arch.ti Mauro dente della Fondazione Ceci e Manuel Roberto Zétema di Matera, avv. Guido. Raffaello de Ruggieri L’avv. Raffaello de ha sottoscritto l’atto di Ruggieri ha espresso convenzione con cui è la propria soddisfastata regolamentata zione per le ottenute l’attribuzione all’ente risorse finanziarie lematerano di una quota gate alla contribuziodel 5 per mille dell’imne del 5 per mille da posta sul reddito delle parte dei cittadini in persone fisiche destifavore del MiBACT nata, in base alla scelta per l’anno 2012. del contribuente, alla “E’ la riprova – ha finalità del finanziaaffermato de Ruggiemento delle attività di Raffeello De Ruggieri ri - che occorre essere tutela, promozione e vigili nella ricerca delvalorizzazione dei beni culturali e le fonti di finanziamento, che esistopaesaggistici. no concrete possibilità di contributi La somma erogata dal Ministero al- monetari anche fuori regione e che si la Fondazione Zétema di Matera è di vince solo candidando progetti esem88.331,54 ed è finalizzata a concorre- plari e completi. E’ la conferma vinre all’ampliamento delle aree esposi- cente del modello materano di azione tive e di accoglienza del MUSMA (Mu- culturale, consacrato di recente dalla seo della Scultura Contemporanea. inaugurazione della prestigiosa, Matera). unica e incomparabile Casa di OrteLa cerimonia della firma è avvenu- ga”. L’EVENTO TRIBUNALEDIMATERA Ultimo giorno di riprese del film cinese “Marry me” Si concludono le riprese del lungometraggio Marry me, Sposami. La presenza a Matera del Film sentimentale con al centro la storia d’amore di una coppia di cinesi in Italia, rientra in un quadro più ampio di collaborazione tra la Basilicata e la Cina attivata attraverso rapporti istituzionali con ICFA Italy China friendship Association. Nel corso della Conferenza Stampa che si terrà a margine del- le riprese, presso la sede del Conservatorio Statale di musica “E.R. Duni” in Piazza Sedile giovedì 2 ottobre alle ore 12 la presidente della ICFA Yan Wang illustrerà il percorso che ha portato alla realizzazione del film e le impressioni della produzione sulla Basilicata Terra di cinema. Interverranno il produttore cinese Yang Ge, il regista Liu Jiang, gli attori protagonisti oltre a Patrizia Minardi Dirigente Ufficio LA POSSIBILITÀ che Matera possa ospitare la settima edizione della Rassegna nazionale di urbanistica si fa più concreta. La notizia che la Regione Basilicata ha finalmente deciso di sostenere l’organizzazione dell’evento, rappresenta sicuramente un fatto positivo, dopo diverse sollecitazioni dei laboratori di Matera Capitale Ideale e del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli, al quale va dato atto dell’impegno profuso. Se la Rassegna nazionale di urbanistica potrà svolgersi nuovamente a Matera, molto lo si deve anche al successo della scorsa edizione, che si tenne nella città dei Sassi dall’1 al 14 marzo 2010, grazie al lavoro di esponenti lucani dell’INU, come Lorenzo Rota e Roberto Logiudice, e alla sensibilità della Regione Basilicata, che con il vice presidente dell’epoca, Vincenzo Santochirico, colse al volo quella possibilità, ridando una visibilità nazionale a Matera in termini urbanistici. L’edizione del 2015 può offrire a Matera la possibilità di consolidare la dimensione culturale e produrre nuove occasioni per la città, come avvenne già quattro anni fa: quindici giorni di mostre, convegni, dibattiti, presentazioni, sul governo del territorio, distribuiti in sette contenitori storici della città (Palazzo Lanfranchi e Madonna del Cammino, Museo Ridola, Chiesa del Purgatorio, Auditorium del Conservatorio, Palazzo dell’Annunziata, Ex Ospedale San Rocco, Palazzo Venusio), con oltre 200 comuni partecipanti, 1200 pannelli esposti, 1500 partecipanti, 18 strutture alberghiere e 42 ristoranti interessati. Sia l’Inu che Matera Capitale Ideale avevano proposto di inserire l’evento nella programmazione di Matera 2019, con una proiezione europea nei successivi anni, ma la sollecitazione è rimasta inascoltata. Confermare la RUN a Matera nel 2015 sarebbe di straordinaria importanza, non solo per rafforzare e consolidare la dimensione culturale della città, ma anche perché la questione urbanistica e del territorio oggi come non mai è nevralgica. Sistemi culturali e turistici, Giovanni Oliva Dirigente generale dipartimento Politiche Agricole e Paride Leporace direttore della Lucana Film Commission. Il film, girato in lingua cinese, uscirà nelle sale cinematografiche cinesi il 14 Febbraio giorno di San Valentino. E sarà ancora una testimonianza del valore simbolica che lo spettacolo naturale di una città come Matera riesce a ricreare. FALLIMENTOn.2/2009R.FALL. Venditamobiliconproceduracompetitiva G.D.Dott.A.Vitale CuratoreAvv.FrancescoPaoloChita LOTTOUNICO:Benimobiliconsistentiinmacchinari,attrezzatureearredi facentipartedelpatrimoniodelfallimento. Gliinteressatiall’acquistosonotenutiaformularepropostainformascritta. Ognipropostadiacquisto,noninferioreadEuro44.000,00,dovràpervenireentroenonoltreleore12.30delgiorno03ottobre2014,pressoildomiciliodelcuratorefallimentareAvv.FrancescoPaoloChita,inMontalbano JonicoallaViaCairolin.1,corredatadaunassegnocircolarenontrasferibile intestatoa“curatelafallimenton.02/2009”diunimportoparial10%del prezzo offerto a titolo di cauzione. Il giorno 4 ottobre 2014 il curatore provvederà,dinanziatestimonidallostessoscelti,all’aperturadellebuste edallaredazionediunverbalediapertura;nessunodeiproponentipotrà partecipareall’operazione.Gliinteressatiavrannolapossibilitàdivisionareibeniprimadellaformulazionedell’offerta,previarichiestatramitefax aln.0835593457;ilcuratore,chepotràesserecontattatotelefonicamente ��� ��� ������������ ����������� �� ������� ��� ������������� ����������� ����� visione.Maggioriinformazioniedettaglisuibeniinvenditasuisitiwww. asteannunci.it, www.asteavvisi.it e pubblicato per estratto sul quotidiano d’informazionelocale. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 28 Matera Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] di ANTONELLA CIERVO MATERA - L’Ordine degli Ingegneri di Matera dice no. E lo dice ad alta voce come confermato nella seduta del consiglio che si è svolta lunedì e al centro della quale c’è stato il caso del rischio di chiusura della Facoltà di Ingegneria civile e ambientale. Il presidente Mario Maragno lo spiega molto chiaramente: «Abbiamo affrontato questo problema, sollevato da alcuni consiglieri e la nostra contrarietà è netta non certo per questioni campanilistiche ma è evidente che si stanno perpetrando danni alla città. Si era cominciato con ingegneria meccanica - aggiunge il presidente Maragno - poi fu tolta ingegneria edile e ora rimane solo il ramo d’architettura. Mi sembra non si voglia far decollare un territorio che invece dalle valutazioni che raccogliamo ai congressi e in realtà diverse dalla nostra città, considerano la nostra città vocata a recepire queste iniziative». E’ in atto, aggiunge Maragno un vero e proprio paradosso ai danni della città, che gode di una ottima reputazione nel settore e che invece vive il pericolo incombente della chiusura della Facoltà di ingegneria civile e ambientale. «Nel marzo scorso l’Ordine degli Ingegneri di Matera ha organizzato un bellissimo convegno sul restauro e con molte probabilità sull’onda di quel successo, Matera sarà capitale dei convegni di settori - anticipa Maragno - la risonanza dell’incontro di marzo è stata tale da porre la città in una posizione di grande rilievo. Raccogliere intorno alla nostra realtà valutazioni così positive ci rende orgogliosi e non è giusto non poter rispondere adeguatamente ad una istanza culturale come quell’università. Noi oggi contiamo su un patrimonio architettonico e urbanistico che ci è stato donato dai nostri genitori e dai nostri nonni e ci dà la spinta a candidarci per l’insegnamento di materie proprio come la tutela ambientale. Lo dimostra la protesta di Scanzano contro il deposito delle scorie. Il nostro territorio, oggi, sta lasciando emergere le sue qualità e per questo non possiamo permetterci il lusso di avere solo etichette senza ricadute dirette sul luogo. Ci stiamo imponendo sotto diversi profili, turistico, culturale e architettonico e per questo la decisione di chiudere la Facoltà non va bene». A sostegno di questa posizione, il consiglio dell’Ordine degli ingegneri di Matera in un documento stigmatizza con fermezza l’ipotesi di depauperare il nostro patrimonio universitario. Non vogliamo creare stupide contrapposizioni campanilistiche - tiene a precisare ancora Mario Maragno - anzi ringraziamo i colleghi dell’Ordine di Potenza per l’attenzione che pongono nei nostri confronti. Veniamo spesso chiamati, infatti, dai nostri colleghi del capoluogo di regione per organizzare visite nella nostra città. Tutti abbiamo voglia che ci siano centri che fungano da faro per la conoscenza». E’ molto vivace, come conferma il presidente Maragno, l’attività convegnistica che si svolge in città così come l’attività di realtà come il Musma e la Fondazione Zetema. «Per tutte queste ragioni non possiamo che presentarci con una cultura universitaria adeguata». La battaglia, dunque, si preannuncia compatta, su molti fronti, e decisa più che mai a raggiungere un solo obiettivo: impedire che la città si ritrovi con una facoltà universitaria in meno. [email protected] «Tutti vogliamo che ci siano esempi di questa città che fungano da vero e proprio faro culturale in particolare per la conoscenza» © RIPRODUZIONE RISERVATA «Questa città non lo merita» L’Ordine degli Ingegneri contrario alla chiusura della facoltà di Ingegneria Maragno: «Danno a una realtà che gode di un’ottima reputazione» | IL CONSIGLIERE REGIONALE | «Giovani e famiglie costretti a costi superiori per frequentare l’università» «E’ una situazione paradossale» Il consigliere regionale Castelluccio (Fi) sono molte le contraddizioni Sulla paventata chiusura della Facoltà di ingegneria civile e ambientale di Matera, interviene il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Fi) che sollecita in proposito un intervento del Presidente della Giunta Pittella «Tenuto conto – sottolinea – che la Regione interviene finanziariamente, ogni anno, grazie alle royalties del petrolio, alle spese di attività dell’Unibas». Per Castelluccio «La vicenda è ancora più ingiustificata ed incomprensibile se si osservano i dati, basati sulle previsioni di assunzione formulate dalle imprese dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi e registrate dal Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, che parlano chiaro: per l'anno in corso in Italia si prevede l’assunzione di 3.200 laureati in ingegneria e circa 1.500 solo per l'indirizzo civile e ambientale. Ancora, è il Consiglio Nazionale degli Ingegneri a riferire che nel 2014, sinora, sono aumentate le assunzioni di personale con un titolo di laurea ingegneristico: 17.840 contro le 16.360 Paolo Castelluccio del 2013. Sono cifre, sia pure modeste, che comunque vanno lette in una situazione di crisi complessiva che da troppi anni si scarica pesantemente sul comparto delle costruzioni con una fase caratterizzata dall'aumento del tasso di disoccupazione oltre che dei lavoratori edili anche di ingegneri, soprattutto al Sud dove il numero di assunzioni di laureati in ingegneria e' in calo del 21,4%. Ci sono poi aspetti che riguardano i nostri giovani e le loro famiglie che saranno costrette – continua il consigliere di Fi – a costi decisamente superiori rispetto a quelli della frequenza alla sede Unibas di Matera che, tra l’altro, vede ridurre i propri corsi di laurea. Una forte contraddizione – aggiunge Castelluccio, concludendo il suo intervento – rispetto alle iniziative messe in campo a sostegno della candidatura di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. E non c’è da meravigliarsi se l’Unibas, come riferisce l’inchiesta del Sole 24 Ore, è “maglia nera” per studenti fuoricorso di cui l’emigrazione dei giovani lucani verso altri atenei è sicuramente una delle cause più rilevanti». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Matera Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 29 IL PUNTO Non si indebolisce solo la sede cittadina, ma l’intera comunità Chiudere non aiuta nessuno Il movimento di opinione contro la decisione è sempre più ampio di ANTONELLA CIERVO SE C’È un mezzo efficace per far crescere una comunità, quello è la cultura. Non si tratta, sia chiaro, della sua concezione più ovvia, ovvero quella legata a spettacoli teatrali, musicali o di altro genere di intrattenimento. La cultura è conoscenza e, per questo, comprensione e studio. Il vantaggio della nostra epoca è che, nonostante continui tentativi di massificazione e di appiattimento, i giovani hanno ancora voglia di comprendere e conoscere. E dunque di studiare. Per fare in modo che questo avvenga è necessario che le comunità li mettano nelle migliori condi- zioni, consentendo a chi non può permettersi di studiare altrove, di farlo nella propria città. Rischia di non essere così, però, per chi sceglie la facoltà di ingegneria civile e ambientale di Matera. Il pericolo concreto che la sede materana venga chiusa rende necessaria una riflessione complessiva legata non solo alle esigenze degli studenti ma ad un modello di “investimento per il futuro” dal quale nessuna categoria può prescindere. Costringere gli studenti a spostarsi in altre città, indebolisce non solo la realtà universitaria cittadina ma anche l’intera comunità a cui si toglierebbe un riferimento non marginale. Per fortuna ancora oggi le uni- questione non può non essere il futuro dei ragazzi ma anche del territorio. Togliere un tassello che incrina ulteriormente una situazione di per se’ già difficile (come dimostra il Campus sempre celebrato ma non ancora realizzato) non aiuta nessuno. Il movimento d’opinione creato attorno a questa vicenda deve, perciò, diventare un’onda lunga in grado di condurre ad una rilettura delle decisioni. Studenti, istituzioni, organizzazioni di categoria devono far sentire forte il proprio no a questa chiusura, ad una scelta partita dall’alto che rischia di franare sul capo degli universitari. [email protected] Gli studenti hanno bisogno di normalità I CLICK Il vero nodo di questa vicenda è il futuro versità sono luoghi non solo di studio ma soprattutto di confronto, approfondimento e dibattito e che ciò accada in una città in cui la storia ha segnato cambiamenti epocali, è doveroso oltre che normale. Mai come in questo caso è proprio la normalità quella di cui necessitano gli studenti materani. La normalità di studiare nel luogo in cui sono cresciuti e che, forse, abbandoneranno (ma questa volta volontariamente) dopo aver ottenuto conoscenze e competenze necessarie ad affrontare il mondo del lavoro. Le reazioni di questi giorni alla paventata chiusura della facoltà di ingegneria civile di Matera dimostrano che il vero nodo della Facoltà che ottiene tanto interesse I corridoi sempre più vuoti Una delle aule di Ingegneria L’INGRESSO della Facoltà all’interno della quale c’è quella di Ingegneria civile e ambientale che sembra debba essere chiusa. La notizia ha scatenato reazioni sconcertate (foto Cosimo Martemucci) IN ALCUNE delle aule che si vedono lungo i corridoi non si dovrebbero più svolgere le lezioni per la Facoltà di Ingegneria civile e ambientale se dovesse passare la scelta di chiudere UNA DELLE aule in cui si sono sempre svolte le lezioni di Ingegneria civile e che rischia di non ospitarne più. I primi a lanciare l’allarme sono stati proprio gli studenti che rischiano di doversi trasferire per studiare Il capogruppo di M5S, Perrino: «Grave segnale di disinteresse» Il presidente della Provincia, Franco Stella scrive a Renzi «Pittella si impegnerà per evitare la chiusura?» «IL MOVIMENTO Cinque Stelle non vuole restare indifferente alla notizia relativa all’eventuale soppressione del corso di “Ingegneria Civile e Ambientale” dell’Università di Basilicata con sede a Matera. Non vi è ancora ufficialità sul provvedimento, ma alcuni studenti avevano già paventato nei mesi scorsi il rischio di soppressione del corso. Rischio che purtroppo è stato confermato dal Rettore e dal Preside agli inizi di settembre scorso». Lo spiega il Portavoce di Cinque Stelle in consiglio regionale, Gianni Perrino. «Non riusciamo proprio a capire la ragione di tale chiusura. A pochi giorni dalla pronuncia dei Commissari sulla Candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura nel 2019, la chiusura della sede di Matera della facoltà di Ingegneria Civile e Ambientale è un grave segnale di totale disinteresse verso le indiscusse potenzialità che il polo universitario di Matera esprime, producendo figure di notevole rilevanza professionale nel campo della tutela ambientale, dell’in- gegneria dei rischi naturali e antropici, della bioedilizia, dell’ingegneria strutturalegeotecnica. Altra grave conseguenza della chiusura è rappresentata dagli enormi disagi e all'aggravio economico che le famiglie e gli studenti, residenti e non a Matera, andranno a subire per raggiungere e soggiornare a Potenza; quanti studenti sceglieranno di proseguire gli studi in Basilicata? Quanti invece sceglieranno di spostarsi verso altri Atenei (si pensi a quello di Bari)? L'impatto sarà negativo anche per la già sofferente economia della città di Matera, che vedrà diminuire la propria polazione studentesca». La giunta Pittella era a conoscenza di questo provvedimento? E quali saranno le misure che si porranno in atto per alleviare il disagio e l’aumento dei costi comportato da tale scelta? Pittella si spenderà per evitare la chiusura del polo materano di ingegneria?», si chiede infine Perrino. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA «Provvedimento invalidante Evitiamo la fuga di cervelli» MATERA - Preoccupa la possibilità che la sede universitaria di Matera perda ingegneria civile per essere accorpata alla sede di Potenza. Ragione che ha spinto il presidente della Provincia di Matera Franco Stella a scrivere al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini e al rettore dell’Unibas Aurelia Sole. «Vi scrivo in merito alla decisione di sopprimere il corso di laurea in Ingegneria civile e Ambientale presso la sede di Matera per accorparlo a quello di Potenza. Un provvedimento che considero inopportuno e invalidante per una provincia già pericolosamente messa ai margini. Nello specifico – si legge nella nota - ritengo necessario evidenziare come questo nuovo provvedimento avrà riflessi negativi tanto sulle famiglie degli iscritti, già duramente provate dalla crisi, sia sulla reputazione di una sede universitaria cuore del progetto che vede Matera città candidata a Capitale europea della cultura nel 2019. Due elementi significativi sui quali mi sento di insistere e di richiamare la vostra attenzione, onde evitare di avallare un disegno di depauperamento culturale che non può essere fatto passare per riorganizzazione. Se il progresso auspicato intende, concretamente, assegnare al Mezzogiorno un ruolo da protagonista è indispensabile frenare la fuga dei cervelli, agevolarne il rientro e sostenere, in loco, la formazione delle nuove eccellenze. Non può esserci innovazione senza investimenti, economici e umani, e sicuramente poiché a questa provincia i secondi non mancano vi chiedo – conclude Stella - di sostenere le legittime istanze di quanti intendono continuare a essere titolari del proprio futuro nella propria terra a cui poter dare una prospettiva vera di domani». [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. PISTICCI Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 31 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 [email protected] «In questo modo si perde un mese di tempo pieno, con tutte le conseguenze immaginabili» Trasloco tardivo, salta la mensa Il disservizio alla Primaria di Marconia denunciato da un gruppo di genitori MARCONIA - Mensa scolastica in “puntuale ritardo” alla Primaria di Marconia. A denunciarlo è un gruppo di genitori di bambini iscritti nel ciclo che prevede la frequenza per 40 ore settimanali (cosiddetto “tempo pieno”), che non potranno partire per i ritardi nella refezione. Con una lettera protocollata ieri, i genitori si rivolgono al sindaco, Vito Di Trani, alla Giunta e a tutta l'Amministrazione comunale, segnalando «il grave ritardo nell'attivazione del servizio mensa (dall’usuale 1 ottobre al 20 ottobre). spiegano- Il nostro intento è quello di sottolineare come, in mancanza del servizio mensa, i corsi da 40 ore non possano andare a regime, esplicando tutta l'attività didattica prevista. Alla nostra richiesta di spiegazioni, dagli uffici del Comune ci è stato risposto che la causa del ritardo sarebbe da attribuire ai lavori per il trasloco di una cucina da una sede scolastica ad un'altra. Riteniamo, però, che ritrovarsi ad effettuare i lavori, pur necessari, nel mese di ottobre non sia in alcun modo rispettoso degli alunni e delle famiglie. Avere iscritto i propri figli ad un ciclo che preveda la frequenza scolastica per 40 ore settimanali, è stata una scelta effettuata da ogni famiglia in base alle proprie necessità e criticità ( esigenze lavorative e/o familiari, ecc.). Ritrovarsi a fare a meno dello svolgimento dei pasti a scuola e della susseguente didattica pomeridiana -proseguono i genitori- significa rendere monco un inizio di anno scolastico che, soprattutto per le prime classi, può rivelarsi altamente penalizzante per ogni bambino, oltre che produttivo di notevoli disagi per i genitori che per vari motivi (lavoro o altro) si trovano nell’impossibilità di seguire i bimbi al momento del pranzo ed il pri- «Bambini e famiglie penalizzate» mo pomeriggio. Con serietà e sincerità, il Comune avrebbe dovuto comunicare alla scuola, già nello scorso inverno, l'impossibilità a garantire il servizio mensa all'apertura dell'anno scolastico. Ciò avrebbe messo le famiglie in condizioni di scegliere con più serenità il ciclo scolastico da far frequentare ai propri figli, con la consapevolezza dei limiti che la frequenza alle 40 ore avrebbe comportato in assenza del servizio mensa». I genitori rivolgono, pertanto, un appello al sindaco, «affinché si faccia in fretta nel ripristinare l'indispensabile servizio mensa». [email protected] Una mensa scolastica MARCONIA Provvidenziale intervento della Polstato in casa di un’anziana Sventato un furto in appartamento MARCONIA - L’efficace intervento degli operatori della Polizia di Stato di Pisticci, guidati dal Commissario capo Gianni Albano, ha consentito di sventare, martedì, il furto in un’abitazione di Marconia di Pisticci. Intorno alle 20 è arrivata alla Sala operativa del Commissariato una richiesta di intervento da parte di un’anziana donna, spaventata perché tre individui sconosciuti stavano cercando di introdursi in casa sua. La donna, che ha riferito di essere sola, ha raccontato di aver dapprima notato un’autovettura con tre individui sospetti, che si aggiravano attorno alla sua abitazione. I tre avevano poi suonato con insistenza al citofono e lei, ovviamente, non aveva aperto. Con sgomento aveva poi visto due di loro scavalcare la recinzione per introdursi in casa, mentre il terzo restava fuori, evidentemente a fare da palo. L’operatore del 113 ha allertato subito le Volanti presenti sul territorio e il personale su un’auto civetta. Nel contempo ha cercato di tranquillizzare la donna terrorizzata da quanto stava accadendo. In pochi attimi gli agenti sono giunti sul posto e i ladri, accortisi del loro arrivo, si sono dati a precipi- tosa fuga riuscendo a dileguarsi nella campagna limitrofa, approfittando del buio e della folta vegetazione. Sono in corso indagini per cercare di individuare i tre malviventi. I servizi di monitoraggio e controllo del territorio proseguiranno senza sosta nei prossimi giorni per smorzare sul nascere qualunque forma delinquenziale. La vicenda riferita testimonia quanto sia fondamentale e decisiva la collaborazione dei cittadini e le loro segnalazioni quando si trovano di fronte a situazioni sospette. [email protected] «L’aviosuperficie è struttura strategica per tutta la Basilicata, funzionale al rilancio economico» «Ora la Regione investa su Pista Mattei» Un ordine del giorno in Consiglio formalizzerà la richiesta del Comune di Pisticci PISTICCI - L’aviosuperficie della Valbasento è attiva per il traffico di piccoli aerei privati. «Per tutti gli abitanti di questa zona d’Italia è sconfortante apprendere che, a breve, sarà possibile arrivare da Roma a Milano in due ore e mezza, mentre chi parte da Roma per giungere a Metaponto, Matera (candidata Capitale Europea della Cultura 2019) o il Pollino impiega dalle 6 alle 10 ore. Fu proprio questa condizione di isolamento negli anni ‘60, la stessa di adesso, a spingere Enrico Mattei a dotare di una pista di atterraggio l’area industriale della Valbasento». Tanto ricorda il Municipio di Pisticci in una nota, in cui si esprime anche «l’auspicio che la Pista Mattei, posta in una zona baricentrica rispetto alla Basilicata, alla Calabria e alla Puglia, possa diventare a breve uno snodo importante su cui fondare il rilancio delle attività economiche dell’intero bacino di « Vantaggio di turismo agricoltura commercio» La Pista Mattei riferimento. La costa jonica, il Pollino e l’intera regione sono aree a forte vocazione turistica e agricola, ricche di bellezze naturalistiche e strutture turistiche. È un territorio dove l’agricoltura è capace di prodotti di elevatissima qualità che vengono apprezzati in tutto il mondo come per esempio la fragola Candonga, le pesche, le nettari- ne, le albicocche, ecc. Oggi, Le attività imprenditoriali legate al turismo, all’agricoltura e a tutto il mondo della produzione scontano la carenza di collegamenti che pone gli operatori alla periferia del mercato. Si pensi, infatti, alle innumerevoli difficoltà di un imprenditore che volesse velocemente raggiungere le capitali europee e alle peripezie cui si devono sottoporre i turisti per raggiungere la nostra Regione. Con la trasformazione dell'aviosuperficie in aeroporto minore sarebbe possibile il decollo e l'atterraggio di velivoli da 130 passeggeri. -proseguono dal Comune- Siamo certi che la realizzazione di tale eventualità darebbe un forte impulso all’economia della Basilicata e all’occupazione di tanti giovani oggi costretti ad andare fuori regione alla ricerca di lavoro. Altra opportunità da non sottovalutare è la possibilità di realizzare presso la struttura aeroportuale una Scuola di volo. Per queste ragioni chiediamo un impegno della Regione affinché metta a disposizione del progetto le risorse necessarie all’avvio dell’importantissima infrastruttura. A tale scopo l’odg del Consiglio di Pisticci, convocato per il 4 ottobre, adotterà un deliberato di indirizzo da trasmettere alla Regione Basilicata, previa condivisione con tutti i comuni della Regione». [email protected] Controlli 5 denunce dei carabinieri MARCONIA - I carabinieri della Compagnia di Pisticci hanno denunciato 5 persone a vario titolo. A Bernalda, un 62enne del luogo è stato denunciato poiché, nominato custode del veicolo di sua proprietà, in precedenza sottoposto a sequestro amministrativo, ne ha consentito la “dispersione”. I militari infatti, recatisi sul posto dove doveva essere custodito per i dovuti controlli, non lo hanno più ritrovato, procedendo così alla denuncia dell’affidatario. A Ferrandina, un 33enne proprietario di un esercizio pubblico è stato denunciato per disturbo del riposo delle persone perché, contravvenendo ad una ordinanza del sindaco ha diffuso all’esterno dell’esercizio musica ad elevato volume, disturbando la quiete ed il riposo delle persone residenti di popoloso quartiere. A Marconia, altre due persone, un 19enne di nazionalità romena e 36enne residente a Policoro, sono state denunciate perché venivano sorprese alla guida delle loro rispettive autovetture prive di documenti di guida: una perché mai conseguita, l’altra perché revocata da decreto prefettizio. In ultimo, una donna 44enne romena, è stata deferita per ricettazione in quanto utilizzava un telefonino mobile risultato oggetto di furto, denunciato alla Stazione carabinieri di Marconia. [email protected] RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 32 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 TRICARICO [email protected] MONTESCAGLIOSO Si parlerà del ruolo della terza età in rapporto ai “nativi digitali” Anziani protagonisti del futuro Una giornata di riflessione con il Centro studi intergenerazionale MONTESCAGLIOSO - Il Centro Studi Intergenerazionale di Basilicata celebra oggi la “Giornata nazionale delle persone anziane”, con un convegno che si svolgerà a Montescaglioso alle ore 16.30, nella scuola elementare “Don Liborio Palazzo”. Entro il 2035 una persona su cinque avrà più di 65 anni. A causa di questo, il panorama globale di ciò che significa invecchiare sta cambiando. «Viviamo più a lungo rispetto al passato e cominciamo a pensare diversamente all’invecchiamento. -si legge in una noya del Centro studiSempre più generazioni di persone oltre i 50 anni stanno scoprendo nuovi modi di vivere i loro anni futuri, attraverso nuove opportunità. Inoltre, le persone che costituiscono questo gruppo di popolazione, effettivamente rappresentano più generazioni e le fasi della vita che affrontano comportano sfide distinte con significativi cambiamenti. L'aumento della speranza di vita sta consentendo agli adulti e agli adulti/anziani di condurre una vita fisicamente e intellettualmente attiva durante, il che significa un continuo apprendimento di nuove competenze. Viceversa, le persone di 16-30 anni di età affrontano un percorso molto diverso rispetto alle generazioni precedenti. Ad esempio, i giovani di oggi sono "nativi digitali", l'unica generazione che è cresciuta praticamente con le nuove tecnologie come i social media e piattaforme digitali. La maggior parte sono connettori sociali esperti - facilmente costruiscono reti personalizzate di amici, colleghi e gruppi di affinità, sia online che offline. Molti di noi trovano nuovi percorsi di vita attraverso le connessioni significative che costruiamo con l'altro. Spesso quando si parla di tutoraggio, è facile pensare a una relazione a senso unico e l'età sembra essere il fattore determinante. Questo si evidenzia particolarmente per attività di mentoring, con l'implicazione che solo gli adulti e gli adulti/ anziani possono essere mentori dei giovani, e non viceversa. Le relazioni in cui una persona è o solo un destinatario, o solo un “fornitore” sono spesso intrinsecamente sbilanciate. Il vero mentoring esiste al di fuori dell’età, quando qualcuno più esperto su un argomento aiuta una persona meno esperta a crescere in quello spazio. Persone di ogni età prosperano, quando possono instaurare connessioni significative con gli altri. Quando entrambe le persone in un rapporto hanno l'opportunità di dare e ricevere altrettanto e scoprire il valore insito in tale scambio, il risultato si avverte positivo per entrambe le parti. Ci sono numerosi aspetti da considerare in questo viaggio. Insieme, tuffiamoci con passione considerando le capacità dei giovani adulti per capire chi sono, ciò che conta davvero per loro e come coinvolgere loro nell’agire con gli adulti più anziani. Nel corso della nostra sfida, siamo desiderosi di concentrarci su alcuni pezzi specifici di questa equazione: Come possiamo utilizzare nuovi approcci per coinvolgere i giovani? Come possiamo mostrare ai giovani quanto possono imparare e crescere, lavorando con gli anziani? Come si fa a far crescere il pool di giovani adulti che si impegnerà con gli adulti più anziani, rendendo questo scambio possibile? Cosa significa per noi vincere questa sfida? Come in tutte le sfide, ci sono molte ragioni per partecipare e molte cose che si potranno raggiungere. Detto questo, ci attendiamo idee e osservazioni quali risposte alle nostre domande». [email protected] Una ricchezza da preservare per migliorare i rapporti nella società GROTTOLE Vietata la fiera del bestiame GROTTOLE - Il sindaco di Grottole, Francesco De Giacomo, con una sua ordinanza ha vietato, per motivi igienico-sanitari, con la consulenza del veterinario responsabile del servizio Asm, lo svolgimento della tradizionale fiera del bestiame, prevista per il 13 ottobre nel centro cittadino. «Considerato che inquesto comune insistono strutture previste dall’ordinanza ministeriale in materia, atte allo svolgimento della Fiera del bestiame -si legge nel testo del disposto sindacaleho ritenuto per il momento di dover adottare il provvedimento che vieta lo svolgimento della tradizionale Fiera del bestiame, ordina e vieta di introdurre qualsiasi specie di animalinella giornata del 13 ottobre, in cui si intende svolgere la fiera». Carabinieri, Corpo Forestale e Polizia municipale sono incaricati della esecuzionedell’ordinanza. Un gruppo di anziani GRASSANO Al via domani gli appuntamenti per ottobre Volontari e comunicazione Corso promosso dalla Fidas GRASSANO - Tecniche, strumenti e dinamiche sulla comunicazione: “La comunicazione nel volontariato”. Questo il programma del corso che vedrà impegnati, a partire da domani e per tutto il mese di ottobre, circa cinquanta volontari appartenenti a 15 associazioni, che operano in 8 diversi comuni della Basilicata. Inizia domani, nel salone della Chiesa Madre di Grassano, il percorso formativo promosso dalla Fidas Grassano in collaborazione con il Centro servizio volontariato di Basilicata. Ad aprire il primo appuntamento il direttore del Quotidiano della Basilicata, Lucia Serino, che affronterà il tema della comunicazione scritta: “Il comunicato stampa e le tecniche di scrittura giornalistica”. A seguire Cristiano Lena, responsabile comunicazione Fidas nazionale: “La comunicazione online nel volontariato (siti web- blog – social network)”. Continuerà Rocco Brancati, redattore del Tgr e docente Unibas sulla comunicazione audio/video. Enzo Epifania, responsabile immagine Fidas Basilicata, parlerà della comunicazione visiva: “L’uso di manifesti, locandine”. Gianluca Caporaso, direttore Csv Potenza si soffermerà sugli strumenti per la gestione e la coesione dei gruppi. Gianleo Iosca, direttore Csv Matera parlerà dell’importanza del lavoro e delle collaborazioni in rete responsabilità associativa e gestione delle riunioni. Ultimo appuntamento affidato a Donato Pace, direttore ufficio stampa, della Regione; Betrice Volpe del Tgr sul te- ma: “Le nuove frontiere della comunicazione sociale ed un workshop”. «Un momento importante di formazione -ha commentato Antonio Bronzino vice presidente nazionale Fidas- su tematiche fondamentali nell’era della comunicazione e dei social network, richiesta dell’Associazione Fidas e organizzato dal Csv Basilicata. Il percorso formativo è, oltre che occasione per approfondire i temi della comunicazione sociale, una bella opportunità per costruire rapporti di collaborazione tra le associazioni, che sono una ricchezza per territorio e istituzioni». gio.spa Antonio Bronzino, vice presidente nazionale della Fidas IRSINA Una giornata di dibattito durante la riunione della Giunta camerale La Camera di commercio con “Fratello Sole” IRSINA - Si è riunita nei giorni scorsi, presso il borgo di Santa Maria d’Irsi a Irsina, la Giunta della Camera di commericio, ospitata dalla cooperativa “Fratello sole”, per discutere su alcuni importanti temi che riguardano la formazione professionale per uscire dal disagio sociale. La delegazione, è stata ricevuta da tutto lo staff dirigenziale e tecnico della società cooperativa Fratello Sole. Raggiunta la comunità, nella prima parte della mattinata, per avviare subito i lavori di un ordine del giorno “molto spinoso”, così come preannunciato dallo stesso presidente dell’ente camerale, Angelo Tortorelli. La discussione si è protratta per tutta la mattinata, al termine della riunione di Giunta, il “patron” presidente della coop, Giuseppe Lorusso, ha salutato gli amici della Camera di commercio davanti a una folta platea, composta da ospiti ed operatori delle diverse sedi delle comunità Fratello Sole. Di pari livello è stato il saluto di Tortorelli, il quale ha avuto anche il piacere di rispondere ad alcune domande rivoltegli dagli ospiti La sede della Comunità Fratello Sole della comunità. L’assemblea si è conclusa con la consegna ti targhe ricordo, offerte al presidente Tortorelli ed ai membri della Giunta camerale, dagli ospiti della Comunità Fratello Sole e con la ferma volontà da parte della Camera di commercio di Matera, di prestare molta attenzione alle istanze della Comunità di Santa Maria d’Irsi, che rappresenta una vera eccellenza, come esempio sociale ed imprenditoriale, da tutelare e promuovere. Una bella iniziativa, che ha certamente insegnato tanto agli ospiti. Mimmo Donvito [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 33 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 BERNALDA [email protected] L’ultimo martedì sera è stato segnalato dalla vigilanza “La Ronda del Materano” Quattro colpi in nove giorni E’ in atto una vera e propria invasione di ladri di pannelli fotovoltaici BERNALDA – Quattro colpi tentati, e fortunatamente anche sventati, in nove giorni. E' in atto una vera e propria invasione di ladri di pannelli fotovoltaici, nel quadrilatero basentano tra Bernalda e Montescaglioso, passando dal territorio pisticcese. Un affare da centinaia di migliaia di euro per una o più bande di professionisti molto ben organizzati, presumibilmente di provenienza campana, ma di nazionalità non ancora individuabile, che agiscono a volto scoperto nelle ore serali-notturne, senza alcun pudore o paura di essere riconosciuti. Sì, perchè irrompono a piedi nei campi fotovoltaici, danneggiando le recinzioni per poi avviare con molta rapidità le operazioni di smontaggio, facendosi beffa anche degli impianti di allarme. A poche ore dall'episodio sventato dai carabinieri e dalla vigililanza “L'Aquila” a Montescaglioso, la banda (non si sa se la stessa o un'altra) ha cercato di colpire ancora nelle campagne di Marconia, ma anche questo furto è stato sventato grazie al pronto intervento della vigilanza “La Ronda del Materano”, che ha allertato i carabinieri della Compagnia di Pisticci. L'epilogo è stato sempre lo stesso: fuga a piedi e danni alla struttura del campo, con cavi tranciati (perchè tentano di rubare anche il rame) e supporti dei pannelli staccati. Ciò che stupisce di più è anche la loro capacità di crearsi vie di fuga efficienti, La Centrale operativa de “La Ronda del Materano” pur essendo a piedi; probabilmente li attende un'auto sulla direttrice più veloce per far perdere le proprie tracce. Martedì sera, l'ultimo episodio in ordine di tempo, l'allarme è scattato intorno alle 19.30 nella Centrale operativa de La Ronda del Materano, dove un agente stava proprio monitorando il campo 6 di Marconia, quando ha notato i movimenti sospetti e l'allarme. Due malviventi a volto scoperto (le telecamere li hanno ripresi abbastanza bene) stavano armeggiando nel campo, mentre un palo sorvegliava all'ingresso. Non c'era ancora il mezzo pesante per caricare i pannelli, perchè probabilmente sarebbe arrivato a lavoro ultimato; perchè i ladri arrivano a piedi e cercano di agire nella massima discrezione. C'è chi ipotizza l'esistenza di un magazzino nascosto nelle vicinanze, dove viene stoccata la refurtiva, anche se nel caso sventato dalla Polstato a Montescaglioso lo scorso 21 settembre, avevano depositato decine di pannelli sotto un ulivo a pochi chilometri di distanza, in un terreno agricolo di Pisticci. Da dove provengono questi predoni del fotovoltaico? Perchè hanno preso di mira proprio quella zona, dove oggettivamente i campi solari brulicano? E poi, operano su commissione di qualche organizzazione criminale? Tutte domande a cui gli inquirenti cercano risposte, mentre sono costretti ad in- Dopo un lungo periodo di silenzio, il poeta crea un altro originale Antonio Valicenti torna a creare e sforna l’Inferno in rotondellese ROTONDELLA – Nuove fatiche per Antonio Valicenti. Il poeta e romanziere rotondellese è tornato a scrivere dopo un lungo periodo di silenzio letterario, coinciso con luttuose vicende familiari. La nuova opera di prossima uscita, sulla quale il poeta è al lavoro già da qualche mese, desterà di certo grande interesse per l’originalità che la connota. Si tratta della riscrittura creativa dell’Inferno di Dante in dialetto rotondellese. Valicenti torna così su una strada già battuta con la traduzione dialettale di una selezione di brani di Orazio, edita quasi dieci anni fa. Fu un successo straordinario, per la capacità del poeta-traduttore di rendere in toni ironici e fulminei le dinamiche amorose e di vita campestre dell’illustre poeta latino. I santuari delle divinità antiche di Orazio, prendevano la forma, con Valicenti, di quello della Madonna di Anglona, e i nomi delle puellae (le dolci fanciulle) di Orazio, come Leuconoe, assumevano il suono meno dolce ma più carnale di quelle luca- ne di oggi: Filomena. La bellezza di quell’opera (forse il massimo vertice creativo di Valicenti) suscitò l’interesse di molti e raccolse, in particolare, le parole di lode di un illustre Accademico come Ugo Vignuzzi, Membro dell’Accademia della Crusca. Proprio lui invitò Valicenti a proseguire su quella traiettoria, provando a cimentarsi con “padre Dante”. Così Valicenti ha scelto di ripartire proprio da lì, con la sua consueta maestria. Il Quotidiano ha avuto l’occasione di leggere in BERNALDA - Con la prima uscita del 26 settembre, in occasione dei festeggiamenti dei SS Medici, la Banda di Bernalda entra nella storia della città. Ebbene sì, quindici ragazzi bernaldesi, guidati dal Maestro Angelo Violante e dalla professoressa Maria Concetta Epifani, hanno mosso i primi passi, o meglio hanno regalato alla città di Bernalda emozioni ed attese. All'indomani di questo giro bandistico cittadino, tanti i commenti positivi tra la gente; ed a trovar più conferma tra i bernaldesi era la frase: "Finalmente anche Bernalda ha la sua Banda". E volutamente si è scritta la parola Banda con la B maiuscola, in quanto questi ragazzi, nonostante la loro giovanissima età, hanno dimostrato la loro professionalità e con tanta umil- tà la voglia di voler crescere; un connubio perfetto quello umiltàprofessionalità, e siamo sicuri che il duo Violante-Epifani ha tutte le carte in regola per far sì che questo sogno diventi realtà. La Banda trova i suoi natali nel settembre 2013, grazie all’idea della professoressa Maria Concetta Epifani, diplomata presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino ed attualmente docente della Scuola Media “Pitagora” di Bernalda, che ha voluto costituire questo complesso bandistico nella cittadina ionica per tutti gli appassionati musicisti locali. Il progetto è stato da subito sviluppato con la partecipazione attiva e professionale del Maestro Angelo Violante, già direttore artistico della Banda Musicale di Nova Siri. Attualmente l’organi- Esordio ufficiale alla festa dei Santi Medici co è di circa quindici giovani e validi musicisti, quasi tutti alla “prima assoluta”, ma, come sottolinea la professoressa Epifani, con tanta voglia di migliorare e di farsi conoscere. I ragazzi che fanno parte di questo progetto sono Chiara Pizzolla, Giuseppe Pio Verile, La Banda di Bernalda Paride Paradiso, Serena Sta- una notevole crescita, dovuta sia tile, Serena Risimini, Sabrina alle qualità dei nuovi bandisti Mazzella, Matteo Zaza, Marco che entrano a far parte dell’orgaRusso, Francesco Benedetto, nico e sia all’instancabilità, alla Norbert Sbiroli, Vincenzo Ber- passione e alla competenza del gamotta, Cosimo Perrino, direttore Angelo Violante. SiaGiuseppe Panarace, Enrico mo felici di esser diventati una Montagna, Massimo Lobre- realtà di Bernalda, dopo un anno glio, Raffaele Violante ed An- di estenuante lavoro da parte di tonio Varasano; ragazzi ai qua- tutti, in primis dei giovani musili va un plauso ed un grande in cisti, perchè crediamo fortemenbocca al lupo. «Durante il suo te nelle loro capacità». primo anno di vita -continua la Fabio Sirago docente- il complesso constata © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA anteprima i primi versi di traduzione, godibilissimi: la “selva oscura” del verso 1 della Commedia, diventa, con una semplice inversione sostantivo-aggettivo, “u scur’ vosc’”, con tutta la carica ironica e maldicente che l’aggettivo “scur’” porta con sé nel dialetto rotondellese. La Commedia non è la sola fatica su cui il poeta è al lavoro. Sempre da traduttore, infatti, ha da poco avviato anche un lavoro di traduzione di brani dell’Antologia Palatina e anche in quel caso la traduzione non potrà che essere, in fondo, una riscrittura. Una certa eco ha avuto inoltre, nei mesi scorsi, la pubblicazione della sua poesia in onore di Papa Francesco, letta sull’emmittente radiofonica Radio Vaticana: un evidente segno dell’apprezzamento suscitato Oltre Tevere dalle dolci parole del poeta rotondellese. Pino Suriano Quindici ragazzi coordinati dal duo Epifani-Violante Torna la Banda cittadina per l’orgoglio di Bernalda tervenire con quasi ogni due giorni. Gli Istituti di vigilanza, da parte loro, possono solo allertare carabinieri e polizia, perchè la loro mission è quella limitare il più possibile i danni alla proprietà da proteggere. Durante queste ultime scorribande, i danni sono stati ingenti, anche se fortunatamente i pannelli sono stati recuperati; pensiamo ai cavi tranciati ed ai supporti irrimediabilmente rotti sulle gabbie di esposizione. Ora c'è bisogno di un monitoraggio continuo di questo quadrilatero, con appostamenti notturni, solo così si riuscirà a bloccare le vie di fuga dei “topi del fotovoltaico”. Antonio Corrado BREVI BERNALDA Tartarughe protette in vendita online IL personale del Comando Stazione forestale di Montescaglioso, coadiuvato da personale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf) del Comando provinciale di Matera, ha sequestrato 15 esemplari di testuggine della specie Testudo Hermanni. Gli uomini del Cfs, attraverso un’attività infoinvestigativa a cui ha collaborato personale delle Guardie ecozoofile dell’Anpana di Matera, hanno scoperto una vendita illegale di tartarughe tramite un sito Web. L’autore è stato deferito all’Autorità giudiziaria per detenzione illegale di esemplari di testuggine finalizzata alla vendita online. Gli esemplari sequestrati appartengono ad una specie protetta contemplata nella Cites (Convenzione Internazionale), siglata a Washington nel 1973, che vigila sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione ed annovera 170 Paesi aderenti, tra cui l’Italia. Trattasi di esemplari di specie altamente protette, motivo per cui sono stati affidati in custodia giudiziale al Centro Recupero Animali Selvatici della Riserva Naturale di San Giuliano. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Giovedì 2 ottobre 2014 [email protected] 34 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 POLICORO [email protected] POLICORO Al “Fermi” si dovrebbero formare i capitani ma non ci sono neppure le cartine C’è il Nautico ma non funziona La denuncia dell’Ugl per la mancata attivazione dell’indirizzo scolastico POLICORO - «L’Ugl, impegnata come sempre anche nel campo dell’istruzione in Basilicata, segnala la drammatica situazione dell’Istituto tecnico Trasporti e Logistica, ex Nautico, istituito da tre anni presso il Liceo Scientifico “Fermi’ di Policoro. Un avvio disastroso, quello della sezione Trasporti/Logistica, con allievi che studiano per diventare Capitani di Lungo Corso oppure esperti in Trasporti e Logistica in campo na- vale». Forte è la denuncia dei segretari regionali dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e Pino Giordano i quali fanno sapere che «doveva essere un fiore all’occhiello della scuola lucana ma, nonostante l’impegnodelcapo d’Istituto e del personale docente, mancano tutte le attrezzature per le lezioni relative alla navigazione, alla logistica e alle materie navali collegate. Gli allievi non hanno a disposizione nemmeno le carte nautiche, non parliamo di bussole, sestante e plancia per la simulazione del comando di una nave: tutte attrezzatureindispensabili per gli studenti del terzo anno. Il dirigente scolastico, Leonardo Giordano, ha ammesso che la programmazione nazionale non ha previsto fondi e attrezzature per questa sezione dell’ex Istituto nautico a Policoro, ma ha anche annunciato che la scuola cercherà di acqui- stare con i propri fondi qualche attrezzatura per poi partecipare a un progetto per ottenere finanziamentiEuropei,allo scopo di dotare l’Istituto dei necessari Da sinistra, Tancredi e Giordano impianti didattici. Intantol’Ugl stro dell’Istruzione per chiede–fanno sapere i segretari regio- re un rapido intervento a favonali Giordanoe Tancredi- stig- re del Liceo Scientifico di Polimatizza questa grave carenza coro, presso cui è stato istituito della scuolalucana e annuncia questo indirizzo di studio così che è allo studio del sindacato prestigioso». [email protected] un esposto da inviare al Mini- POLICORO Cambiano gli equilibri per gli scenari nazionali MONTALBANO Bilancio oggi in Consiglio Gentile spiega l’assenza Il consigliere Lapadula sostituito da Antonio Cantasano Turnover in maggioranza POLICORO – La massima assise consiliare, a maggioranza assoluta nella seduta del 29 settembre, ha surrogato la consigliera comunale della lista del Popolo della libertà, Veronica Lapadula, con l’avvocato Antonio Cantasano, eletto nella stessa lista alle elezioni del maggio 2012 raccogliendo 29 consensi. All’interno dello stesso partito, che oggi alla luce dell’evoluzione politica nazionale il Popolo delle libertà non esiste più e dalle sue ceneri è stato rifondato il partito di Forza Italia, nato ex novo il Nuovo centrodestra e Fratelli d’Italia, inizialmente erano stati eletti: Gianluca Modarelli, presidente del Consiglio; Livia Lauria, assessore alle Politiche sociali e Rocco Colucci, con delega al Personale. Nel sistema elettorale a doppio turno per i Comuni oltre i 15mila abitanti vige l’incompatibilità tra il ruolo di assessore e consigliere. Ecco, dunque, che dopo la nomina della Giunta di centrodestra targata Rocco Leone, il posto di Lauria e Colucci venne preso dai primi dei non eletti, Domenico Bianco e Veronica Lapadula. Durante l’estate 2014, per vicende interne all’ex Pdl, a Rocco Colucci veniva tolta la delega e così nell’Esecutivo cittadino entrava Domenico Bianco nello stesso ruolo. In Consiglio il suo posto veniva preso da Donatello Sollazzo. Ora con le dimissioni di Lapadula, presentate il 22 settembre, dall’ex Pdl è stato “ripescato” Antonio Cantasano. Poiché in questi anni dichiarazioni di appartenenza politica ufficiali non ne sono state fatte, tranne Modarelli (FI), secondo vox populi Sollazzo, Cantasano, Bianco e Modarelli farebbero parte della pattuglia degli Azzurri di Silvio Berlusconi. Questi equilibri politici sono importanti, perché a fine anno scade il mandato di Modarelli (due anni e mezzo) e, dunque, la maggioranza che amministra la città dovrà eleggere o confermare il nuovo presidente del Consiglio. Con quest’ultimo avvicendamento, il parlamentino cittadino perde l’unica donna presente e si conferma sempre più una consiliatura maschilista. Dopo l’approvazione del primo punto all’ordine del giorno, la seduta è stata prima sospesa e poi si è conclusa anticipatamente dopo che la minoranza con Fabiano Montesano e Francesco Fortunato, entrambi del Pd, ha sollevato un difetto di notifica degli atti, avvenuto poche ore prima del Consiglio, e dunque impossibilitati a leggere le carte relative agli equilibri di bilancio per poter controbattere alle ragioni della maggioranza. Intanto prosegue la “battaglia interna” per le prossime provinciali tra Modarelli e il consigliere civico Giuseppe Ferrara, che pare favorito in quanto a sostegno interno al Consiglio, mentre il presidente della massima assise dovrebbe godere dell’appoggio del sindaco Leone, ma anche di una sponda del partito degli azzurri da fuori città. Non resta che attendere la composizione del puzzle. Gabriele Elia Il consiglio comunale di Policoro BREVI NOVA SIRI Domenica l’Asilo Nido comunale C’E’ grande attesa e curiosità per l’inaugurazione del primo Asilo Nido comunale, realizzato in collaborazione con l’associazione “Don Tommaso Latronico” in via Fermi a Nova Siri. L’apertura del presidio, di cui si sentiva oggettivamente la mancanza nella città jonica, notoriamente tra le più popolate di bambini dell’intero Metapontino, avverrà domenica alle ore 17, con la partecipazione degli amministratori comunali, che hanno lavorato in stretta collaborazione con il sodalizio privato per offrire una struttura di tutto pregio. © RIPRODUZIONE RISERVATA MONTALBANO - La mancanza del numero legale, ha comportato il rinvio della importante discussione e approvazione del bilancio comunale, che sarà così affrontato oggi alle 18. La causa è stata il ritardo dell’assessore al Bilancio, Salvatore Gentile e dell’assessore ai Llpp, Donato Pierro, giustificati, in una nota, per motivi di lavoro. «Voglio comunque tranquillizzare sia le opposizioni e soprattutto i cittadini montalbanesi -spiega Gentile- che nel prossimo Consiglio sicuramente ci sarà la mia presenza e quella dell’intera maggioranza, piuttosto vorrei mettere in risalto la mancanza di responsabilità di una opposizione, che pur sapendo e quindi essendo a conoscenza del fatto che sia il sottoscritto che l’assessore Pierro sarebbero arrivati a momenti, hanno applicato alla lettera il Regolamento, abbandonando l’aula. Il tempo scadeva alle ore 10.30 e l’assessore Pierro è arrivato alle 10.32 mentre il sottoscritto era nella sala consiliare alle ore 10.45. Inoltre, non riesco a capire il motivo di una mia immotivata assenza, visto che il bilancio di previsione 2014 è stato redatto con un mio determinante supporto, senza aumenti di tasse. Questa amministrazione è compatta attorno al suo sindaco». Anna Carone ROTONDELLA Le idee della Cgil sull’informazione per l’Itrec «Una trasparenza più frequente» L’interno ROTONDELLA - La Cgil e la Fildell’impianto ctem Cgil ritengono che il TavoItrec lo della trasparenza, inteso come luogo di confronto e vigilanza sui temi del rischio radioattivo, non possa e non debba avere cadenza pluriennale di convo- cazione da parte della Regione. «Convocazione che -si legge in una nota sindacale- consegue anche su sollecitazione della stessa Cgil , al verificarsi di accadimenti che fanno da innesco al propagarsi, in modi e forme più o meno giustificato, di un allarmismo sociale. In tal senso, abbiamo preso atto positivamente dell'impegno "solenne", assunto dall'assessore Berlinguer, in virtù del quale si garantisce almeno una riunione per semestre del tavolo della trasparenza. Questa, secondo noi, rappresenta la con- dizione minima se si vuole restituire al tavolo la funzione delicata per cui è stato costituito e a cui deve attendere con un aggiornamento continuo in grado di garantire - anche con lo sviluppo di un contraddittorio aspro ma costruttivo fra i soggetti che vi partecipano - risultati evidenti, chiari, netti sull'avanzamento del complesso delle attività di decommissioning dell'impianto Itrec della Trisaia di Rotondella gestite dalla Sogin. Su un piano più generale riteniamo che il report informativo possa e debba essere assun- ta nelle prossime riunioni del Tavolo come una sorta di “matrice” sulla cui base procedere, in una logica "step by step", a verifiche e valutazioni per stadi successivi. Alla stessa stregua riteniamo assuma grande rilevanza la predisposizione e l'attuazione, da parte di Sogin, di un Piano di comunicazione alle comunità locali. Ispra, Arpab e Regione devono assumere un ruolo e svolgere una funzione più pregnante nello stesso potenziamento e funzionamento della rete di sorveglianza ambientale». RASSEGNASTAMPA II I BASILICATA PRIMO PIANO Giovedì 2 ottobre 2014 IMPRESE & SVILUPPO PROMESSE E SVILUPPO MANCATI Nel 2008 la Regione stanziò circa 4 milioni di per la metanizzazione. Ora c’è la rete ma il TANTO PETROLIO MA NON C’È METANO euro gas non passa. Manca il bando per la gestione PROBLEMI E SOLUZIONI ATTESE Per le carenze di acqua potabile e industriale, l’Asi ha completato il 90% dei lavori. Per strade e collegamenti telematici bisognerà attendere METANIZZAZIONE RITARDI I timori dell’impresa «Presi gli impegni vedere tempi e modi» Mai parole furono tanto profetiche. Erano gli imprenditori della Val d’Agri a parlare. «Gli impegni sono stati presi, ora si tratta di vedere i tempi e i modi - dicevano nel 2008 -. La cosa che ci preoccupa è quando si faranno i lavori e chi li farà. Temiamo i tempi lunghi dell’Asi di Potenza». , Erano le preoccupazioni di un intero comparto industriale che ancora oggi continua a pagare lo scotto della mancanza di infrastrutture. Indispensabili per rendere attrattivi i territori. Per attirare impresa e per fare impresa, perché «non si può crescere se mancano i servizi di base: dall’acqua all’adsl». Perché non si può partecipare a un bando europeo se per navigare devi fare ricorso alla chiavetta di internet. Perché se l’acqua non arriva o non è ben depurata l’industria non può lavorare. E se tutto questo oggi fa parte del passato, l’auspicio è che l’annuncio di marzo possa essere quello giusto. Naturalmente 2015. Si spera. [l.ier.] I lavori alla rete finiti dal 2013 ma nessuno ha pensato al gestore REGIONE L’assessore Liberali al tavolo sui problemi dell’area industriale della Val d’Agri con sindaci, Asi e imprenditori [foto Tony Vece] Aspettando il metano dal 2008 nell’area industriale del petrolio Regione, Asi e Comune alle imprese: «Per marzo sarà la più efficiente della Regione» LUIGIA IERACE l «Entro marzo avremo una zona industriale tra le più efficienti della Regione. Le emergenze (internet, gas e rete idrica) saranno presto risolte». Ad assicurarlo l’assessore regionale alle Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Raffaele Liberali tirando le fila di un incontro sui problemi dell’area industriale di Viggiano, tenutosi ieri in Regione con il sindaco, i rappresentanti dell’Asi, dirigenti e tecnici regionali e imprenditori locali. Anche ieri, come sei anni fa, a sollecitare l’incontro lo stesso gruppo di imprenditori della Val d’Agri. Era il mese di marzo del 2008 quando l’allora governatore della Basilicata, Vito De Filippo, annunciò lo stanziamento di 4 milioni di euro per la metanizzazione dell’area industriale, il miglioramento, la manutenzione delle strade, la segnaletica e la sistemazione della rete idri- ca. A sei anni di distanza, gli imprenditori della Valle del petrolio ancora non hanno il metano e neppure quei servizi importanti per l’impresa più volte denunciati da Confindustria Basilicata e da altre sigle datoriali nel corso degli anni. E così quando qualche giorno fa in un incontro a Viggiano con i sindaci della Val d’Agri, la Regione e l’Eni si è tornato a parlare dei problemi di chi fa impresa nella Valle, il presidente Pittella ha voluto vederci chiaro e ha convocato una riunione tecnica con i sindaci di Viggiano e Grumento Nova e l’Asi per fare il punto sulle iniziative già poste in essere e su quelle da attuare in tempi rapidi per risolvere i problemi lamentati dalle aziende insediate nell’area industriale di Viggiano: l’erogazione di acqua potabile e gas metano e la precarietà dei collegamenti internet. Perché è proprio la «qualità dei servizi delle aree industriali un elemento motore di sviluppo»: una premes- sa dalla quale l’assessore Liberali è partito per fare il punto della situazione. «Il nostro obiettivo - ha sottolineato - è quello di creare occupazione, garantire uno sviluppo duraturo risolvendo le tante emergenze». Emergenza e sviluppo sono due facce della stessa medaglia separate solo dalla tempistica. L’emergenza - ha detto - impone scelte immediate. Lo sviluppo, legato a ricerca e innovazione, è come un seme cha ha bisogno di tempo per radicarsi». E i servizi, è stato ribadito da più parti, sono fondamentali per attirare investimenti duraturi. Primo fra tutti il perfetto utilizzo d’internet. «Nel progetto della banda ultralarga - ha dichiarato Liberali - le nostre priorità vanno proprio a imprese e scuola». Sei le zone industriali individuate e quella di Viggiano è inserita nel secondo lotto. «Il bando scade a fine ottobre e solo allora si potranno conoscere i tempi per una soluzione definitiva. Qualora si dovessero pro- trarre tra i 12 e i 24 mesi, la Regione sta studiando alcune possibili soluzioni tampone per assicurare alle aziende un servizio soddisfacente. Si analizzeranno costi e benefici prima di una decisione definitiva. A Viggiano, in tal senso - ha proseguito l’assessore - il vero nodo sono quei quattro chilometri che dividono l’area industriale e il paese dalla cabina più vicina con una velocità di trasmissione ovviamente bassa. La Regione ha comunque investito tra i due bandi 42 milioni». Dall’adsl all’acqua per uso potabile e industriale. «L’Asi – ha comunicato il direttore tecnico Guido Bonifacio - ha ultimato il 90% dei lavori previsti. Risolto anche il problema legato all’utilizzo di acque industriali, fino a oggi di scarsa qualità, per cui le aziende erano costrette a impiegare anche quella potabile. Entro novembre – ha sottolineato l’Asi - nelle case arriverà una quantità doppia di acqua rispetto a quella erogata attualmente». INDUSTRIA UN’AREA INDUSTRIALE CHE DOVEVA ESSERE IL FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA REGIONE PETROLIO Nell’area industriale della Val d’ Agri dove c’è il più grande giacimento petrolifero d’Europa su terraferma il metano non arriva. Ritardi nella metanizzazione anche se i fondi c’erano [foto Tony Vece] «Non si può crescere senza i servizi essenziali» l Era il febbraio del 2008 quando 25 imprenditori, 130 milioni di fatturato e 600 addetti, lanciarono la denuncia sullo «stato di abbandono e marginalità» in cui viveva l’area industriale di Viggiano, dove vi sono «aziende che lavorano e producono». Non è cambiato nulla. Gli interventi (in via di completamento,è stato assicurato nel tavolo convocato ieri alla Regione) non restituiscono ancora quell’immagine che ha prefigurato per marzo prossimo, sentite le parti, l’assessore Liberali: «un’area industriale molto completa e attrattiva». Al punto che il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, ha chiesto ad Asi e Regione di «capire se esistono altre zone lottizzabili e quante quelle già urbanizzate e pronte per essere cedute». «Una mappatura che sarà pronta a breve», ha spiegato l’Asi, sottolineando che è in corso una discussione per un possibile ampliamento dell’area nel vicino centro di Grumento Nova. Ma se le cose non cambieranno sarà difficile diventare attrattivi. E così i progetti si scontrano con la realtà nella quale operano ogni giorno gli imprenditori della Val d’Agri. «I tempi dell’impresa non sono quelli della politica - lo ripete da anni Pasquale Criscuolo, che opera nell’indotto petrolifero -. Non possiamo permetterci di perdere il treno della competitività. L’impresa parte oggi, non può aspettare che ci siano i servizi». La realtà ad oggi è che non c’è acqua potabile e non c'è metano (ma il paradosso è che non è un problema di fondi. Sono stati erogati da Eni in virtù dell’accordo del 1998 per il completamento l I lavori di metanizzazione dell’area industriale della Val d’Agri (che ricade nei comuni di Viggiano e di Grumento Nova) con il collegamento alla rete nazionale sono stati realizzati. E sono stati completati anche gli allacci dei lotti produttivi dell'area interessata alla rete di distribuzione del gas. Lavori ultimati già a fine 2013, ma il metano ancora non arriva nelle aziende della Val d’Agri. Un problema ancora aperto perché dopo la consegna da parte dell’Asi dei lavori di propria competenza, nessuno ha affrontato il problema della gestione della rete. Inutile chiedersi perché non sia stato fatto contestualmente al bando dei lavori sulla rete. E ora si deve fare in fretta per individuare il il gestore attraverso un bando aperto agli operatori abilitati. «Ci vorrà un mese », per il direttore tecnico dell’Asi Guido Bonifacio. E l’assessore Liberali ha dato ampia disponibilità. «Credo di capire - ha rilevato - che esiste la condotta, ma non il gas. Troviamo delle rapide procedure legalmente valide per portare a compimento l’opera individuandone il gestore. All’Asi - ha aggiunto – il compito di selezionare l’azienda coadiuvata dalla Regione. E credo che entro l’anno il tutto dovrebbe andare a buon fine». Anche se individuato l’operatore tecnico che dovrà gestire l’infrastruttura (la rete), va sottolineato che occorrerà poi individuare l’operatore commerciale per la distribuzione del gas, l’azienda che, grazie alla liberalizzazione, fornirà alle imprese il gas al prezzo più vantaggioso. I tempi lunghi della metanizzazione hanno bloccato anche le strade. Sulla rete viaria, al momento l’Asi, ha precistao, che non è ancora intervenuta per evitare il rifacimento dopo gli scavi legati alle condotte del gas. «Ma anche in questo caso - ha sostenuto Liberali - con i progetti già finanziati nel giro di pochi mesi i lavori saranno svolti. L’illuminazione, invece, è già stata completata. Sulla videosorveglianza siamo in dirittura d’arrivo ed entro il 28 febbraio sarà operativa. L’area industriale di Viggiano diventerà così tra le più sicure della regio[l.ier.] ne» della metanizzazione). Quanto alle strade versano in condizioni pietose, sembra un deserto. E questa situazione si protrae da troppi anni. Eppure in Val d’Agri, a Viggiano, l’Eni ha voluto portare il Distretto Meridionale, con un seguito di aziende dell’indotto (difficile pensa- re che lo abbiano fatte per l’attrattività dell’area industriale e che altri possano seguirne l’esempio). E pensare che qui c’è il più grande Centro Olio d’Europa con aree di pertinenza, giardini e strade adiacenti che sono in condizioni migliori naturalmente solo per l’impe- gno dei privati. Ma ieri, l’annuncio che in pochi mesi l’area industriale cambierà il suo volto. «A gennaio ci rivedremo ufficialmente come Tavolo per fare il punto definitivo della situazione», ha concluso fiducioso l’assessore Liberali. E gli imprenditori? «Vedremo». [l.ier.] RASSEGNASTAMPA BASILICATA PRIMO PIANO I III Giovedì 2 ottobre 2014 LA MALA LUCANIA L’OMICIDIO DI PARCO AURORA I COLLABORATORI DI GIUSTIZIA L’ex boss dei Basilischi Cossidente e il killer della mala del Vulture D’Amato si sono autoaccusati dell’agguato di stampo mafioso «DICHIARAZIONI INUTILIZZABILI» Il difensore di Riviezzi ha sollevato un’eccezione sull’utilizzabilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia GINO COSENTINO IL MANDANTE L’ex capobastone della famiglia dei Basilischi sarebbe il mandante del duplice omicidio di stampo mafioso TONINO COSSIDENTE IL PENTITO UDIENZA PRELIMINARE La Procura di Salerno ha chiesto al gip il rinvio a giudizio di alcuni esponenti del clan dei Basilischi [foto Tony Vece] Delitto Gianfredi al Gup La famiglia parte civile Per la Procura sono stati i Basilischi. «Cosentino è il mandante» FABIO AMENDOLARA l «Dare una dimostrazione di forza al clan egemone». È il movente che ha armato il clan dei Basilischi, secondo la Procura antimafia di Salerno. I mandanti: Gino Cosentino, ex capobastone dei Basilischi, e Tonino Cossidente. Esecutori: Carmine Campanella, Saverio Riviezzi, Alessandro D’Amato e Angelo Nolè. Ieri mattina erano in aula a Salerno per l’udienza preliminare del procedimento per l’omicidio dei coniugi Giuseppe Gianfredi e Patrizia Santarsiero. La Procura di Salerno ritiene di aver sbrogliato il giallo. Per la quinta volta di fila (la prima volta il mandante era Renato Martorano, tre anni dopo Gennaro Cappiello, poi per due volte Tonino Cossidente e ora Gino Cosentino) in questi 17 anni (l’omicidio risale al 29 aprile del 1997). Perché le dichiarazioni dei pentiti, questa volta, «sono convergenti». E al- to in realtà l’ha fatto anche per altri omilora i magistrati hanno chiesto il rinvio a cidi, come quello di Bruno Cassotta, e ha giudizio. La famiglia di Patrizia Santar- fatto «flop»: tutti assolti. Tranne lui. siero, tramite il fratello Antonio, si è Ma questo è l’omicidio dei coniugi costituita parte civile. Giuseppe Gianfredi e «C’è una richiesta di giuPatrizia Santarsiero. Il stizia che prescinde da delitto di Parco Aurora. qualsiasi dato di natura Il «grande» omicidio di risarcitoria ed economiPotenza. Quello che seca», spiega l’avvocato di condo l’accusa è stato parte civile Gianpaolo deciso perché i basiliCarretta. «C’è una rischi volevano affermarchiesta di verità dal punsi e dare un «segnale» al to di vista affettivo e soclan Martorano. ciale. Ci aspettiamo che Ma gli stessi pentiti questo procedimento hanno detto di aver avfaccia luce su una pagi- AGGUATO Uccisi 17 anni fa visato prima un uomo na ancora per alcuni del clan Martorano. Il versi oscura nella storia gip di Potenza Gerardicriminale di Potenza». na Romaniello la riteneva una contradCossidente e D’Amato, collaboratori di dizione. Ed è evidente che lo sia. Ma per i giustizia, si sono «autoaccusati». D’Ama- magistrati è superabile. «Piccole incon- POTENZA LA VICENDA DELL’OPIFICIO DI SENISE E I FONDI PER IMPLEMENTARE ALCUNI IMPIANTI ARRIVANO IN PARLAMENTO Rifiuti, il caso diventa nazionale con l’interrogazione di Pepe MARIAPAOLA VERGALLITO l Mentre il Comitato «Per Senise: Rifiuto!» segnala come, ancora una volta, sembri tradito il termine ultimo per avere lumi rispetto al progetto dell’impianto dei rifiuti, che si vorrebbe realizzare a Senise, nell’ambito del programma regionale di reindustrializzazione, il tema approda in parlamento. Il senatore campano Bartolomeo Pepe (che ha annunciato di volersi costituire - come proposto dal tenente Giuseppe Di Bello parte civile nel processo “Monnezzopoli”), alla vicenda dedica una interrogazione in cui chiede se risulti «veritiera la notizia che aziende che hanno visto i propri amministratori arrestati per gravissimi reati legati al traffico internazionale di rifiuti pericolosi, smaltimento illecito di rifiuti, truffa, falso ed associazione a delinquere normale o di tipo mafioso, abbiano partecipato, vincendole, a gare per servizi di rac- colta e smaltimento rifiuti», senza che intervenissero «le prefetture di Potenza e di Matera»; se è vero che ci siano «aziende i cui amministratori sono stati sottoposti ad arresti per associazioni a delinquere di stampo mafioso e non siano tra le beneficiarie dei fondi perduti per realizzare opifici»; «Se e quali iniziative i ministri, per quanto di loro competenza, vogliano intraprendere per le questioni di loro competenza in questo ambito». I riferimenti sono chiari: come citato nell’interrogazione, uno dei soci della Nep Italy Srl (società che ha ottenuto il finanziamnto di circa 8 milioni di euro, nella sua qualità di amministratore delegato, Ruggero Bonaventura, «è stato condannato per violazione dell’obbligo di vigilanza sull’andamento della gestione dal Tribunale di Milano con sentenza del 2012 a pagare la somma di circa 1 milione e 300mila euro». Inoltre, «da informazioni contenute in relazioni della Direzione Nazionale Antimafia, contro imputati di as- sociazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, emessa dal Gip presso il Tribunale di Lecce, vi è menzione di legali rappresentanti pro tempore e un procuratore speciale della società “Pellicano Verde” Spa, imputati con altri del reato di esportazione illegale di rifiuti speciali a mezzo di 38 container mediante la predisposizione di documenti doganali e commerciali ideologicamente falsi per un illecito giro di affari pari a 130.607,00 euro a Taranto e Napoli dal 2008». Pepe cita anche il caso di Tito, dove è stato finanziato un impianto per la trasformazione di rifiuti in combustibili da rifiuti da parte della società Ageco «il cui amministratore è stato arrestato». Perché sono stati assegnati fondi pubblici a società già «oggetto di arresti sia nella erogazione di milioni di euro di fondi», in particolare «per la realizzazione di opifici per produrre combustibili da rifiuti?». Quello di Senise diventa, così, un caso nazionale. IL CASO La protesta di Senise diventa un caso nazionale. In basso il senatore Pepe e a destra Di Bello . Cossidente si è autoaccusato di essere l’organizzatore, per conto di Cosentino, dell’agguato a Parco Aurora GIUSEPPE GIANFREDI VITTIMA Gianfredi è stato ucciso nella sua auto Era in compagnia della moglie. La coppia è stata assassinata sotto gli occhi dei figli gruenze» le chiama il giudice che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare. Stessa impostazione della Procura di Potenza. E non importa se Cossidente prima dica che Riviezzi «non c’entra nulla». Poi lo tira dentro completamente. E Riviezzi diventa organizzatore del delitto. «Angelo Nolè sapeva che in quei giorni sarebbe stato commesso l’omicidio. Ha organizzato pure lui. Si propose per trovare le armi», dice Cossidente. D’Amato ha detto anche di essersi procurato la pistola: «Una 7.65 bifilare (secondo Cossidente, invece, fu usata una calibro nove, ndr)». La Procura di Salerno ha cercato di capire da quali canali della mala arrivarono le armi usate per l’omicidio. Nolè viene indicato dai pentiti come appartenente al clan dei basilischi. Per Cossidente «era attivato (che nel gergo della mala vuol dire affiliato, ndr)». Ma da dove provenivano le armi? Il fucile, so- stiene Cossidente, lo prese in prestito da un venditore d’auto che se l’era procurato in Calabria. Nello stesso verbale aveva detto che Nolè si era proposto per reperire le armi. L’avvocato Basilio Pitasi, difensore di Riviezzi, ha chiesto al gup (che si è riservato di decidere) di dichiarare inutilizzabili le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia (l’altro giorno la Cassazione lo ha fatto in base a un ricorso presentato dagli avvocati di Riviezzi dopo l’ordinanza del Riesame di Salerno). Ma tutto si gioca sul confronto tra i due collaboratori. Cosentino: «A carico tuo... tu hai mandato». Cossidente: «Tu hai detto che io...». Il verbale appare incomprensibile. I due si contendono il «battesimo» criminale di Riviezzi. Stando alla ricostruzione è Cosentino il bugiardo. E per l’accusa - rappresentata in aula dal pubblico ministero Rosa Volpe - è anche il mandante dell’omicidio. RASSEGNASTAMPA IV I BASILICATA PRIMO PIANO Giovedì 2 ottobre 2014 SOCIETÀ CHE FARE Genovesi (Cgil), Falotico (Cisl) e Vaccaro sollecitano l’attuazione del Piano del MARGINALI: DAL LAVORO AI DIRITTI (Uil) lavoro e il contrasto a povertà e precarietà Emergenza sociale «Primo, creare lavoro» Cgil, Cisl, Uil chiedono alla Regione di passare ai fatti SINDACATI I segretari generali di Cgil, Cisl, Uil della Basilicata, Alessandro Genovesi, Nino Falotico e Carmine Vaccaro. Sopra: la platea dell’incontro di ieri contro disoccupazione, precariato e povertà dilaganti e a favore di un Piano per il lavoro [foto Tony Vece] MARIA VITTORIA PINTO l I numeri parlano chiaro, la situazione è drammatica. E non è solo questione di numeri, la disperazione è palese e non si riesce più a camuffare. Sì, perché i lavoratori lucani sono stanchi e lo dicono, a voce alta, nel corso dell’assemblea generale organizzata da Cgil, Cisl e Uil, ieri a Potenza, nella sede del centro sociale Malvaccaro. Gremita la sala, pullman arrivati dai paesi della provincia potentina e da quella materana. Tutti uniti, anche se appartenenti a sigle sindacali differenti. Chiedono, alla Regione, al governatore Pittella, ai sindaci lucani, un lavoro e non un aiuto. I segretari regionali Alessandro Genovesi (Cgil), Nino Falotico (Cisl), Carmine Vaccaro (Uil) si dicono pronti a scendere in piazza al fianco dei lavoratori se il Palazzo di via Verrastro non risponderà al loro grido d’allarme. Subito il rilancio del Piano del lavoro del Piano e della coesione sociale e un tavolo permanente contro la crisi. Ma non solo questo. L’attenzione deve essere massima. «Chiediamo – hanno sottolineato i dirigenti del sindacato lucano – che la Regione finanzi adeguatamente un reddito finalizzato all’inserimento e/o reinserimento legato a prestazioni di utilità sociale. Un patto contro l’esclusione da finanziare, con risorse nazionali, locali, comunitarie anche modificando la legge nazionale sul bonus carburante, per liberare risorse da riutilizzare in programmi di sostegno sociale; che si metta in campo una tastiera di strumenti che preveda l’attuazione reale di tirocini retribuiti per i giovani lucani, una politica di incentivi per le assunzioni più mirata e più selettiva, chiamando le imprese lucane a dare il proprio contributo». «Una nuova Marcora per le cooperative sociali e miste - aggiungono i sindacati - dopo la recente modifica alla legge regionale sulla distinzione tra cooperative di tipo A e di tipo B, con incentivi specifici e un allargamento dei contratti di servizio subordinati all’as- sunzione dei soggetti svantaggiati a partire dai disoccupati di lunga durata. Occorre fare del potenziamento del welfare, dei servizi socio assistenziali, della cura delle persone, PETROLIO Nelle aree delle estrazioni devono essere formati e assunti lucani. Almeno per l’80% del totale dei minori, degli anziani. Chiediamo l’attivazione di progetti e strumenti operativi dedicati al settore delle infrastrutture, dell’agroindustria, della produzione di energie rinnovabili. Ma, già nell’immediato, chiediamo di imporre che almeno l’80% delle assunzioni di Eni, Total, delle imprese che costruiscono Tempa Rossa, delle imprese dell’indotto riguardino i disoccupati lucani, anche previa formazione. Su questo anche il settore pubblico deve fare la sua parte creando occasioni di lavoro diretto e offrendo occasioni reali e concrete a partire dai soggetti economicamente più in difficoltà e che, prossimi alla pensione, sono stati poi truffati dall’ingiusta riforma delle pensioni targata Fornero. Ormai la rivoluzione democratica è finita. È tempo di una rivoluzione culturale». La parola d’ordine è lavoro. Ripetuta con forza, dolore e rabbia, nel corso della mattinata, sia dai rappresentanti dei sindacati sia da alcuni dei lavoratori presenti che, con coraggio e grande dignità, sono saliti sul palco a raccontare la loro attuale situazione. Tutte storie diverse, ma accomunate da una tragica verità: «senza lavoro si perde la dignità». In povertà 30mila famiglie e un esercito di precari e disperati l . «Oggi in Basilicata – hanno sottolineato i rappresentanti dei sindacati promotori della mobilitazione – ci sono 30 mila famiglie che vivono sotto la soglia di povertà assoluta e ci sono migliaia di giovani e di donne che, anche se altamente scolarizzati\e, non hanno un lavoro. Ci sono oltre 36 mila giovani in cerca attiva di occupazione; ci sono poco più di 23 mila precari (co.co.pro., co.co.co., associati in partecipazione, partite Iva mono committenti) che guadagnano una miseria; ci sono gli attuali beneficiari del programma Copes (oltre 7 mila famiglie furono inserite in graduatoria) a cui non sono stati offerti programmi di formazione e inclusione; ci sono quasi 3 mila ex lavoratori che da molti anni vivono nel limbo della mobilità in deroga e che oggi, con la retroattività del c.d. decreto Poletti contro cui il sindacato ha lottato e lotta, sono fuori da ogni platea; vi sono migliaia di pensionati al minimo che non raggiungono i 500 euro». Cgil, Cisl e Uil chiedono «politiche, strumenti, risorse per mettere in campo una strategia composita e articolata che sia una risposta concreta e fattibile ai bisogni di queste persone, partendo dai giovani, dalle donne e dai soggetti più svantaggiati». Si chiedono «politiche che tendano a salvaguardare le famiglie lucane e, con esse, il tessuto sociale ed economico dell’intera regione Basilicata». «Chiediamo con forza – hanno ribadito – l’attuazione del Piano del lavoro e della coesione sociale e chiediamo alla Regione di aprire subito un tavolo permanente contro la crisi, rivendicando per prima cosa il rispetto dell’accordo siglato il 14 luglio 2014 con cui la Regione si è impegnata a garantire una continuità di reddito a chi è stato colpito dalla tagliola del decreto Poletti». [marvi.p.] «Io no», testimonial contro la violenza di genere a Potenza LORENZA COLICIGNO l Un evento per dire «Io No». Un no contro la violenza sulle donne in una cornice non usuale, la Boutique Fusco di Potenza. Fabrizia Fusco, in qualità di titolare di un’azienda completamente al femminile, ha voluto dedicare una serata all’Associazione Telefono Donna e alla sua presidente Cinzia Marroccoli, con un’iniziativa che coinvolge 12 professionisti locali che hanno posato per altrettanti ritratti per l’artista fotografo Michele Santarsiere, ritratti che saranno in mostra domenica 5 ottobre, dalle ore 19, nella Boutique Fusco, per l’occasione “spogliata” dei suoi tradizionali marchi e “vestita” solo della shopping bag disegnata per quest’evento dal direttore artistico e grafico potentino, Luca Puglisi. La shopping bag sarà in vendita a un prezzo base sulla cui variazione potrà intervenire la buona volontà dei partecipanti alla serata, per una raccolta fondi finalizzata a sostenere la “Casa di Ester”, in cui da anni Telefono Donna assiste le donne vittime di violenza, unica struttura in Basilicata. Ieri l’iniziativa è stata presentata da Fabrizia Fusco, Cinzia Marroccoli e Antonella Cosenza. Fusco ha sottolineato come l’iniziativa sia nata da una sua idea, con la quale ha inteso esprimere una particolare sensibilità al tema, sensibilità con cui ha voluto contaminare i 12 uomini coinvolti, e non solo, visto che i protagonisti dell’evento, a parte l’ideatrice, sono tutti maschi, ritenendo che sono proprio gli uomini a dover essere sensibilizzati sul tema e a doversi assumere la responsabilità di farsi portavoce di un “no” forte e determinato alla violenza. Tra i professionisti fotografati il sindaco di Potenza, Dario De Luca, ma sono anche filtrate indiscrezioni sui nomi dei professionisti coinvolti, che verranno svelati solo domenica sera. Tra essi Cappelli e Somma, nomi che ci fanno capire che si tratta di persone note alla cittadinanza, che possono proprio per questo in qualche modo incidere sull'attenzione al tema della violenza contro le donne. «Non c'è stata una vera e propria DOMENICA 5 L’iniziativa presentata da Fabrizia Fusco, Antonella Cosenza, Cinzia Marroccoli selezione - ha dichiarato Fabrizia Fusco tutto è avvenuto in modo informale, infatti, si è manifestato intorno a questo tema, da me proposto nella mia cerchia di conoscenze, un interesse spontaneo. Numerose le sedute fotografiche, il che ha consentito di costruire un’atmosfera di partecipazione e di condivisione, che mi fa dire che in questa città c'è attenzione alla consapevolezza di genere». «Mi auguro – ha detto Marroccoli – che i 12 professionisti potentini vogliano essere portatori di un messaggio non occasionale, ma convinto, di cui le loro foto saranno testimonianza e le shopping bags mezzo di divulgazione tra la gente». Marroccoli ha ricordato che opera a Potenza il Comitato “Cittadinanza di Genere”, di cui lei stessa è parte, che sta per presentare alla regione Basilicata il disegno di legge “Cittadinanza di genere”. Musica di Toni De Giorgi e voce di Serena Lo Tito per dire “Io No” con più forza. VIOLENZA DI GENERE Fusco, Cosenza e Marroccoli hanno presentato l’iniziativa con i contributi artistici di Michele Santarsiero e Luca Puglisi RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I V Giovedì 2 ottobre 2014 INCUBO DISSESTO COMUNE DI POTENZA PREVISTO NELLA LEGGE DI STABILITÀ Lo stanziamento sarà previsto nella legge di stabilità, ma gli amministratori del capoluogo chiedono i soldi subito L’INCUBO DELLE NORME NAZIONALI Ma senza la posta finanziaria, indispensabile nella normativa sugli enti locali, la lettera non servirà a chiudere i conti ed evitare il default Un «Salva-Potenza» con i paletti Lettera del governatore al sindaco: sì al contributo. Ma non specifica la cifra LETTERA La lettera inviata dal governatore al sindaco del capoluogo Dario De Luca ANTONELLA INCISO l Asse sull’austerity, certezze sui numeri e responsabilità perchè se un nuovo contributo regionale ci sarà (di 25 milioni di euro o di altra entità) avrà dei paletti. Marcello Pittella chiude, per il momento, il caso Potenza dettando le condizioni per l’erogazione del denaro e provando a fermare, con la promessa di un Consiglio regionale sul tema, la marea montante di critiche dei politici e degli amministratori degli altri comuni. L’impegno per la città capoluogo c’è, ma non sarà «per sempre», come chiede anche una parte del suo partito che sostiene l’idea di una legge regionale per contribuire ai servizi sovracomunali che la città eroga. Il presidente sembra pronto a tendere la mano a Dario De Luca, ma con delle condizioni precise. Innanzitutto «adeguate rassicurazioni sull’adozione di strumenti finanziari idonei a garantire il superamento delle difficoltà economiche». Poi, il fatto che queste consentano di «evitare ulteriori interventi regionali». Come dire ancora una mano ora poi basta. A differenza del passato, quando i contributi per il capoluogo sono stati erogati puntualmente di anno in anno (5 milioni di euro nel 2012, 6 milioni di euro nel 2013 e 9 milioni di euro a metà 2014). Non si sa se la ricetta di Pittella per il capoluogo farà breccia tra gli amministratori della città, smorzando anche le polemiche con i colleghi degli altri paesi. Certo, la lettera d’impegno consegnata a mano, ieri, al sindaco Dario De Luca per allegarla al bilancio e consentirne il riequilibrio è il simbolo della volontà politica d’interventire, Ma con che stanziamento e soprattutto con quali tempi è ancora tutto da definire. Particolare non da poco se si considera che senza una posta finanziaria certa difficilmente i revisori dei conti potranno approvare il documento contabile. In base alle norme nazionali sugli enti locali, infatti, i contributi eco- . nomici devono essere «certi e circostanziati». Particolare che senza la cifra precisa dello stanziamento rende complicato il via libera. Ma se anche questo ostacolo venisse in qualche modo superato resta un’altra questione fondamentale: a Potenza i 25 milioni di euro servono subito. La Regione, invece, il suo denaro può stanziarlo solo con la legge di stabilità quindi a dicembre. Nonostante le buone intenzioni, in ogni caso, il «Salva Potenza» resta una corsa contro il tempo e contro le tante difficoltà finanziarie esplose su tutto il territorio regionale (emergenze che fanno dire da più parti che trovare ora 25 milioni di euro dal bilancio regionale è un’impresa quasi impossibile a meno di non toccare le royalty ap- ULTIMA CHANCE Nella nota si chiarisce anche che sarà l’ultimo intervento previsto PIERO MIOLLA l Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, utilizza questo antico adagio per confermare il suo no all’ipotesi che la Regione possa contribuire a ripianare i debiti del Comune di Potenza. «In tal caso – ha spiegato Di Trani – si faccia lo stesso con tutti i Comuni della nostra regione». Lei ha già ampiamente manifestato il suo dissenso a questa ipotesi: conferma? «Certo che confermo: non cambio certo idea nel giro di qualche mese, anche perché qui è in gioco la dignità di tutti noi. Dobbiamo toglierci dalla testa, noi amministratori, che c’è sempre qualcuno che è disposto a risolvere i nostri problemi economico-finanziari semplicemente ripianando i debiti degli enti locali: sarebbe troppo bello e troppo facile. In tal modo, infatti, chiunque potrebbe ricominciare a progettare ed a realizzare quelle opere pubbliche che, specie in alcuni territori come quello di Pisticci, sono pena sbloccate). Così si pensa anche ad un piano B: il pre-dissesto. Stato che consentirebbe da una parte di razionalizzare le spese e dall’altro di avviare un piano di rientro sotto l’egida della Corte dei Conti a cui la Regione potrebbe contribuire ma con gradualità. Non con uno stanziamento complessivo di 25 milioni di euro, ma con somme che possono essere erogate di volta in volta. Si pensa al pre- dissesto, dunque. Anche se alcune norme spiegano che questo meccanismo è possibile sono con gli equilibri di bilancio e non con il bilancio previsionale. Si pensa a quello comunque, sempre che alla fine De Luca - dopo il lavoro della task force che affianca l’assessore Martoccia - non si renda conto che nelle carte le condizioni per dichiarare il dissesto ci sono e faccia, come molti ormai credono, saltare il banco. Dichiarando il dissesto del Comune di Potenza. Il sindaco si trasferisce Bilancio non approvato in giunta tra commissario e lettera a decidere sarà il Prefetto Sarà il Prefetto a decidere: inviare una nota con cui si sollecita l’approvazione del bilancio o valutare la nomina di un commissario ad acta subito. Ancor prima che il sindaco dichiari il dissesto. Sul Comune di Potenza pesa anche questa incognita. Non solo, infatti, il bilancio non è stato approvato in Consiglio comunale ma non è stato approvato neanche in giunta. E questo accorcia la strada che porta al commissariamento. A decidere che iter seguire sarà il prefetto di Potenza, Rosaria Cicala forse già nella giornata di oggi. Intanto, negli uffici comunali di Macchia Romana al lavoro è la task force nominata dal sindaco De Luca. Un pool di esperti (avvocati, commercialisti ed esperti contabili) che affiancherà l’assessore comunale al ramo, Martoccia, per chiarire la reale situazione di bilancio. Studio a cui parteciperà in prima persona il sindaco De Luca che ha deciso di trasferirsi d’ufficio per alcuni giorni. Da via Matteotti dove c’è la sua sede istituzionale a Macchia Romana dove si trovano alcuni dei dipartimenti ed i relativi uffici. Un cambio di sede per capire prima persona cosa c’è nelle carte del documento economico del Comune capoluogo. [a.i.] LL GOVERNATORE ANNUNCIA UN CONSIGLIO REGIONALE SULLA VICENDA E SUI TRASPORTI Politica «divisa» sul caso pensa a una legge per 10 paesi Marcello Pittella l Tra il risiko delle nomine del difensore civico e del garante per l’infanzia ed il caso Potenza il Consiglio regionale rischia più volte l’empasse. L’intesa non c’è, la tensione è alta ed allora non resta che rinviare per mancanza di numero legale. Una scelta che arriva nel tardo pomeriggio non senza che per l’intera mattinata la discussione si incentri sul destino della città capoluogo. «Alla nostra attenzione sono state poste criticità finanziarie non ancora bene definite dal punto di vista della quantizzazione - pre- Di Trani: «È scorretto dare soldi a Potenza e ignorare le altre realtà della Basilicata» COMUNI Il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani necessarie ma, al momento, sostanzialmente impossibili proprio per carenza di fondi». Insomma, come altri suoi colleghi, anche lei ritiene che un intervento regionale in favore del Comune di Potenza, se isolato, sarebbe una vera e propria ingiustizia? «Assolutamente sì: a questo punto si diano a tutti i Comuni i soldi necessari per ripianare i debiti, visto che lo Stato ci ha praticamente azzerato i conferimenti centrali costringendoci ad aumentare le tasse che non tutti sono in grado di pagare. Ripeto, sarebbe troppo comodo». Eppure, il tema è tornato recentemente d’attualità. Lei ha parlato di opere necessarie nel suo territorio: di cosa si tratta? «Guardi, io tremo al solo pensiero che l’autunno ormai alle porte possa essere come quello dello scorso anno, se non più pesante: a Marconia abbiamo la necessità, improcrastinabile, di intervenire sul disciplinamento delle acque bianche. Inoltre, il comprensorio di Pisticci è ancora privo di un depuratore e c’è l’intenzione di collettare le acque in un unico impianto ma, anche per tali interventi, mancano i soldi che, pure, abbiamo più volte richiesto alla Regione». Chiusura totale, dunque, sul tema? «Ribadisco il mio disaccordo, precisando che la penserei allo stesso modo se si fosse trattato di Matera o di altri comuni lucani: è il principio che non mi va giù. O l’intervento viene previsto ed erogato per tutti, o non può e non deve essere previsto per nessuno. Noi facciamo tanti sacrifici, imponendoli anche ai nostri concittadini: nell’ultimo bilancio abbiamo dovuto fare tagli impensabili fino a qualche anno fa. Pertanto, se ci deve essere un atteggiamento benevolo in favore dell’amministrazione comunale di Potenza, lo si dovrà avere in favore di tutti: dare 30 milioni a Potenza ed ignorare altre realtà non mi sembra corretto». cisa il presidente Pittella, nella sua relazione al Consiglio - La Regione non è un bancomat capace di rispondere a tutte le richieste ma non possiamo non tener conto della funzione e della centralità della città capoluogo. Aspettiamo che la richiesta abbia i caratteri dell’ufficialità e poi sulla base di una fotografia contabile del bilancio sarà dato spazio ad un costruttivo dibattito in aula». Il tema è delicato, serve un quadro preciso e soprattutto occorre capire quali margini economici di manovra vi siano. Ma la politica s’interroga, soprattutto, sull’intervenire o meno. Potenza ha già ottenuto 9 milioni di euro ed altri 25 farebbero esplodere il malcontento già diffuso. I consiglieri regionali lo sanno e per questo sono divisi. Nettamente divisi. Anche se ufficialmente nessuno lo dice. Nel segreto delle riunioni dei capigruppo, però, il tema c’è ed è forte. Come la soluzione prospettata da alcuni, tra cui il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli. Non dare un contributo solo a Potenza ma fare una legge regionale con fondi da distribuire, in maniera proporzionale, alle amministrazioni che svolgono funzioni sovra-comunali. E così con criteri precisi (ospedali, tribunali, estrutture centrali di uffici periferici come Inps ed Inai) a beneficiarne saranno una decina di comuni. Quelli più grandi, quelli più importanti. Troppi in ogni caso per una coperta finanziaria che ogni giorno che passa diventa sempre più corta e che spinge la politica a rinviare [a.i.] la discussione. RASSEGNASTAMPA VI I POTENZA CITTÀ AMBIENTE URBANO IL CICLO DELLA SPAZZATURA Giovedì 2 ottobre 2014 AUTORIZZAZIONE Avviato con la Provincia l’iter autorizzativo per l’utilizzo dell’ex inceneritore di contrada Vallone Calabrese RISPARMIO L’operazione costerà 150.000 euro e consentirà al Comune di risparmiare circa tre milioni di euro Rifiuti solidi urbani stop ai lunghi viaggi Posta la prima «pietra» per la stazione di trasferenza GIOVANNA LAGUARDIA nelle procedure di appalto, fra pochi mesi la nuova stazione di trasferenza potrà essere inaugul Se ne parlava fin dal marzo del 2012, quando, rata. «Ora – ha commentato l’assessore Pepe nel corso di un consiglio comunale sui rifiuti, siamo nella fase viva della vicenda, dove sicul’allora presidente dell’Acta propose di utilizzare ramente incontreremo altre difficoltà, ma posl’impianto di incenerimento di Vallone Calbrese siamo dire che, come non mai, un primo "muro" è (mai entrato realmente in funzione nonostante andato giù: è chiaro a tutti, per fatti ed atti, quali costosissimi lavori di adeguamento), come sta- sono le nostre intenzioni, a cominciare da quella zione di trasferenza per i rifiuti solidi urbani. E di "liberare" la Città di Potenza, e non solo, daladesso finalmente è stata posta la prima «pietra» l'asfissia provocata da blocchi monopolistici. Tut(anche se virtuale), affinchè questa ipotesi di- to questo grazie ad una grande collaborazione tra venti, nell’arco di pochi mesi, una realtà. Regione, Provincia e Comune, che ha permesso di L’assessore comunale all’ambiente della città superare per la prima volta la fase degli intendi Potenza, Pasquale Pepe, infatti, ieri ha dato dimenti per avviarsi su un percorso concreto». notizia dell’avvio dell’iter autorizzativo per l’utiL’attivazione della nuova stazione di trasfelizzo del sito di contrada Vallone Calabrese come renza non sarà importante soltanto perchè è un stazione di trasferenza. «Dopo un incessante la- tassello fondamentale per la risoluzione voro di coordinamento con la dell’emergenza rifiuti che attaRegione Basilicata e la Provinnaglia la città di Potenza da alcia di Potenza, durante il quale cuni anni, ma anche perché sono state definite le procedure consentirà notevoli risparmi. da seguire e le finalità da perA tal proposito Pepe ha preciseguire, in data 29 settembre è sato che «l'avvio del suddetto stata depositata, presso l'Ente centro, che avverrà all'esito del provinciale, l'istanza tesa ad otprocedimento intrapreso, contenere l'autorizzazione all'esersentirà al Comune di Potenza cizio dell'attività di trasferenza un elevatissimo risparmio, amdei rifiuti presso il sito dell'ex montante a circa 3 mln di euro, inceneritore». Ora la Provincia e, al contempo, alla Provincia di dovrà convocare una Conferenrimodulare, in un contesto di za di Servizi prima di dare l’ok RIFIUTI I cancelli [foto Tony Vece] assoluta serenità, il flusso dei definitivo alla struttura, nel rifiuti. All'esito dell'autorizzacorso della quale dovrà essere zione, saranno eseguiti gli indeciso anche il bacino di utenza che farà ri- terventi progettati, il cui importo si aggira inferimento alla futura stazione di trasferenza di torno a 150.000,00, finanziati dalla Regione BaVallone Calabrese e che comprenderà probabil- silicata. Ovviamente, il centro di trasferenza rapmente oltre alla stessa città di Potenza tutti i presenta il primo step di un progetto più comcomuni dell’area metropolitana e anche altri co- plesso, il quale prevede, nella seconda fase, la muni limitrofi. Una volta avuto il via libera de- realizzazione sullo stesso sito di un polo per il finitivo, il Comune di Potenza potrà procedere a pretrattamento meccanico dei rifiuti e per la dare il via alle procedure di appalto per i lavori, biostabilizzazione. A tal proposito, sarà presenche comunque non saranno di grossa entità e che, tato in Regione Basilicata, per la fine dell'anno, dunque, dovrebbero richiedere non più di qual- apposito progetto per ottenere un cospicuo fiche settimana. Tra i lavori di adeguamento da nanziamento a valere su fondi europei. L'idea di effettuare, la realizzazione di una piattaforma di procedere in due fasi, condivisa con i soggetti acciaio su una delle due vasche, per sostenere i interessati, è stata ampiamente avallata anche camion che dovranno scaricare i rifiuti. Se tutto dall'Osservatorio regionale per i rifiuti, tenutosi andrà bene, dunque, e se non ci saranno intoppi il 30 settembre scorso». POTENZA L’ex inceneritore di contrada Vallone Calabrese [foto Tony Vece] POTENZA NEL 2008 LE PRIME AVVISAGLIE DELLA CRISI DEL SISTEMA DI RACCOLTA E SMALTIMENTO Un’emergenza iniziata con la chiusura di Pallareta l La crisi del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani a Potenza è iniziata alla fine del 2008, con la chiusura della discarica di Pallareta, per saturazione. La cosa, seppur ampiamente annunciata (l’ordinanza regionale di chiusura datava 30 giugno 2008), gettò per qualche giorno nel caos il sistema, con cassonetti strapieni e cittadini inviperiti. I rifiuti potentini vennero «dirottati» alla discarica di Salandra. All’inizio la crisi sembrava destinata a risolversi spontaneamente nell’arco di pochi mesi. Nell’ambito del piano regionale dei rifiuti, infatti, con ordinanza dell’otto gennaio 2008, era stata autorizzata la costruzione di una nuova vasca da 95 metri cubi, nello stesso sito di Montegrosso-Pallareta. Una speranza POTENZA BLITZ DELL’ASSESSORE ALDO BERLINGUER SULLA TRATTA DEI PENDOLARI DA MELFI A POTENZA DELLE ORE 7.14 «Il treno è vetusto e strapieno ma almeno arriva senza ritardi» l Il treno dei pendolari, il Melfi-Potenza delle 7.14 è vetusto e lungo il percorso si riempie fino all’inverosimile, ma almeno arriva puntuale alla stazione del capoluogo. Questo l’esito di un blitz a sorpresa dell’assessore regionale alle infrastrutture Aldo Berlinguer sulla tratta percorsa quotidianamente dai pendolari. «Condizioni migliorate - commenta l’assessore al termine dell’esperienza - ma continueremo a vigilare fino a ottenere su tutte le tratte lucane il miglior servizio possibile». Questa la cronaca della mattinata ferroviaria di Berlinguer. Ore 6:15. L’assessore alla Mobilità, Aldo Berlinguer, si reca da Potenza a Melfi per prendere il treno dei pendolari che proviene da Foggia, parte da Melfi alle 7:14 e arriva a Potenza alle 8:30. Dopo aver acquistato il biglietto al bar – in assenza del servizio vendita – Berlinguer sale a bordo. Ore 7:20. Il treno parte senza grossi ritardi. Stazione dopo stazione, però, si riempie al limite della capienza delle due carrozze che lo compongono. Nell’ultima parte della corsa, diverse le persone in piedi, e non solo nei corridoi ma anche in zone TRENO Berlinguer scende dal treno riservate al personale di bordo. Situazione ricorrente, a detta dei passeggeri che testimoniano all’assessore di momenti anche peggiori, quando con una sola carrozza messa a disposizione le persone viaggiano accalcate. Il treno risale al 1975. «E utilizzare un mezzo che ha quarant’anni – dice Berlinguer – seppure ben manutenuto, non è ammissibile. Nel complesso, questa volta, condizioni di viaggio accettabili». Qualche passeggero riconosce: negli ultimi mesi si sono visti alcuni progressi, anche se taluni episodi sono stati eclatanti e hanno causato grossi disagi agli utenti. Infatti, dopo la visita a sorpresa dell’assessore il 19 luglio scorso sulla tratta da Salerno a Potenza, sono stati effettuati oltre 115 controlli su treni e autobus di Trenitalia, Fal e ditte di trasporto su gomma. Le multe ammontano, fino a metà settembre, a 55.000 euro. A queste sanzioni si aggiungeranno quelle per ritardi e mancata puntualità dei servizi, che vengono calcolate a consuntivo dell’esercizio. «Continuerò – spiega l’assessore – a toccare con mano come si viaggia sulle tratte lucane. Il fatto di aver trovato questa mattina una situazione migliore di quella che trovai sulla Salerno-Potenza mi induce a ben sperare nei controlli». Ore 8:30. Il treno arriva puntuale e l’assessore Berlinguer scende alla stazione di Potenza Centrale. «Se le mie visite e le ispezioni dei miei uffici – dichiara – servono a migliorare il servizio, continueremo fino a ottenere il pieno adempimento del contratto di servizio, ancora di là da venire». che, nel tempo, si è rivelata una pia illusione. Per alcuni mesi, nel 2009, il sito è stato utilizzato come stazione di trasferenza, nel frattempo si attendeva con fiducia l’esito dell’iter autorizzativo per la nuova vasca. Nel 2010 spuntano i primi sospetti di inquinamento: la Regione chiede al Comune un progetto di caratterizzazione ambientale. Gli ambientalisti, a partire dalla Ola, cominciano a chiedere conto degli interventi di protezione ambientale. Il piano di caratterizzazione venne redatto ed approvato dalla Regione a fine novembre di quello stesso anno. Circa un anno dopo, l’inchiesta sulla discarica aperta dalla Procura di Potenza chiude defintivamente il discorso, mentre la città di Potenza subisce e continua a subire periodiche emergenze rifiuti. POTENZA ESERCITAZIONE IL 29 OTTOBRE IN SICILIA Il 118 diventa centrale di coordinamento nazionale per gli eventi catastrofici l La Centrale Operativa del 118 di Basilicata individuata come centrale nazionale per il coordinamento dei soccorsi sanitari urgenti, in caso di calamità. Nell’ambito di «NEAMWAVE 14», esercitazione della Protezione Civile Nazionale che si terranno il 28 ottobre in Liguria e il 29 ottobre in Sicilia, sono state individuate due centrali di supporto che saranno per la Liguria la CO 118 di Torino e per la Sicilia la CO 118 di Potenza. Il coinvolgimento dei Servizi Sanitari Regionali è stato richiesto dal Dipartimento della Protezione Civile- Presidenza del Consiglio dei Ministri al Coordinamento Tecnico della Commissione Salute delle Regioni che ha provveduto a stilare uno studio di fattibilità per il coordinamento della gestione delle risorse da destinare ai territori colpiti da catastrofi, soprattutto nelle prime 72 ore. La proposta si inserisce nel percorso finalizzato a rafforzare e razionalizzare la risposta sanitaria in caso di catastrofi e a perseguire l’effettiva applicazione della Legge 24 febbraio 1992, n 225 che inserisce il Servizio Sanitario Nazionale tra le strutture del Servizio Nazionale di protezione Civile. Le esercitazioni prevedono esclusivamente l’applicazione di procedure dedicate che non interferiscono con l’attività ordinaria e non implicano costi aggiuntivi a carico delle strutture sanitarie. Gli operatori della Centrale Operativa del 118 di Basilicata allocata a Potenza in via Petito Petrone hanno dimostrato due anni fa in Val D’Agri, durante una simulazione di un terremoto, di avere tutte le carte in regola per poter gestire tutte le calamità naturali. RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I VII Giovedì 2 ottobre 2014 MARATEA LA BATTAGLIA RIGUARDA ALTEZZE E VOLUMETRIE. I GIUDICI: «NON SONO AUMENTATE» Il palazzo nel centro per il Tar è in regola Grandi polemiche accompagnano la decisione L’ecomostro di via San Duro colpo alle accuse di le altre notizie Francesco dei Poverelli, nel abusivismo edilizio sostenute LAGONEGRO cuore del centro storico, da Comune, cittadini e SANITÀ «non danneggia il paesaggio» associazioni ambientaliste Inchiesta sui tumori COSTRUZIONE La costruzione della discordia nel centro di Maratea PINO PERCIANTE l MARATEA. Il Tar non blocca l’ecomostro di via San Francesco dei Poverelli, nel cuore del centro storico di Maratea. Si può fare, in barba alle disposizioni in materia paesaggistica. I giudici amministrativi di Potenza hanno dato un duro colpo alle sbandierate accuse di abusivismo edilizio di cittadini e ambientalisti, specificando che «il nuovo edificio è stato ricostruito con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente» evitando l’utilizzo di altro territorio sottoposto a vincolo paesaggistico. Nessuna violazione, quindi, per i giu- dici amministrativi alle norme edilizie e paesaggistiche. Anzi, l’altezza complessiva dell’edificio è stata anche ridotta di circa mezzo metro. Il punto della sentenza, in cui si specifica che dall’intera documentazione presentata durante la causa «non risulta che le volumetrie e la sagoma preesistenti siano aumentate» è il nodo cruciale della decisione e rappresenta l'argine difficile da superare anche in un'eventuale seconda fase di giudizio davanti al Consiglio di Stato, qualora gli ambientalisti decideranno di fare ricorso contro la decisione del tribunale amministrativo regionale. La battaglia giudiziaria sul fabbricato di via San Francesco dei Poverelli, del resto, va avanti da diversi anni e probabilmente non è destinata a finire qui. Nella primavera del 2006 la Snat studio di Senise chiede e ottiene dal comune di Maratea il permesso di costruire per la ristrutturazione del fabbricato, risalente molto probabilmente al XVI secolo, e lasciato ormai al destino dell’incuria. La relazione tecnica allegata al progetto specifica che sarebbe stato recuperato per farne appartamenti. Dopo aver depositato i calcoli strutturali il 22 novembre del 2006, la Snat, il 2 maggio del 2007, avvia i lavori. Da qui l'inizio della guerra a colpi di carte bollate, che, martedì scorso, ha portato il Tar a pronunciarsi in via definitiva, articolando la decisione in una sentenza destinata a lasciare il segno. Secondo il collegio presieduto da Michele Perrelli, l'idea che l’opera possa essere abusiva è solo un grande equivoco. Il fabbricato è ancora sotto sequestro perché c’è anche un procedimento penale in corso dopo che alcuni proprietari di abitazioni vicine nel 2011 presentarono un esposto in cui segnalavano che il permesso di costruire era scaduto. Contemporaneamente si mosse anche il comune che ordinò la sospensione dei lavori. MARATEA COMMENTI ALLA SENTENZA. DELUSO ANCHE IL COMUNE Raggiante l’impresa «Nessun guasto urbanistico» POTENZA Italia Nostra: «Andremo davanti al Consiglio di Stato» l MARATEA. Piena soddisfazione ha espresso l’avvocato Raffaele Melfi, difensore insieme ai suoi colleghi Giampaolo e Rocco Brienza, dello studio Snat: «La decisone del Tar – afferma il legale – premia la tenacia con cui l’ingegnere Antonio Passatordi ha portato avanti le sue istanze dimostrando la legittimità del progetto di ristrutturazione dell’edificio e dell’operato dei tecnici comunali fino al 2009. Contrariamente a quanto sino ad ora sostenuto dagli oppositori, in realtà il fabbricato non costituisce un guasto urbanistico, ma viene a completare l’assetto edilizio della perla del Tirreno, contribuendo a dare ulteriore dignità e decoro al centro storico della cittadina». L’avvocato pone in evidenza che la sentenza del tribunale amministrativo regionale «di- mostra concretamente come la società proprietaria del fabbricato abbia operato secondo i canoni previsti per l’edilizia residenziale di Maratea. L’unica amarezza ancora oggi è costituita dal fatto che i tecnici comunali malgrado risultasse concretamente che non vi fosse alcuna violazione di norme edilizie e paesaggistiche si siano attestati su una posizione intransigente e si è dovuto comunque attendere la decisione dei giudici amministrativi per fare chiarezza. Ciò dimostra quanto sia difficile, nel momento attuale, investire a Maratea. Il mio cliente è stato bloccato, ma non è l’unico caso, vedi Calculli che è stato costretto a chiudere il suo bed and breakfast. Questo modo di gestire la cosa pubblica danneggia fortemente l’economia di Maratea bloccando gli investi- POLIZIA STRADALE Assicurazioni auto COSTRUZIONE DELLA DISCORDIA Uno scorcio di quello che gli ambientalisti hanno ribatezzato l’«ecomostro» di Maratea menti con ricadute negative anche sul turismo e su tutte le attività commerciali, in spregio alla bellezza della cosiddetta perla del Tirreno». Davanti al Tar si è costituita anche l’associazione ambientalista Italia Nostra rappresentata dall’avvocato Ernesto Trimarco: «Ci riserviamo la possibilità di impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato. Sicura- n «Per l’Asp sarebbe stato del tutto superfluo avviare un’indagine epidemiologica per chiarire se c’era stato un incremento dei casi di tumore a Maratea e dintorni. Infatti, l’inchiesta certosina condotta dalla Procura di Paola sulla Marlane aveva già portato a dei risultati in questo senso». Lo sostiene il dottor Biagio Schettino dell’unità operativa di medicina sul lavoro di Lagonegro. Uno che di indagini epidemiologiche se ne intende, visto che a suo tempo rivelò l’esistenza del mesotelioma collegato alla presenza di tremolite in alcune zone dell’area sud. «L’indagine della Procura di Paola – aggiunge Schettino – è stata condotta in maniera egregia e scientifica, tant’è che sappiamo il numero preciso dei deceduti e dei malati di cancro nei paesi della valle del Noce. Un nuova indagine sarebbe stata un duplicato. Per questo si è ritenuto di non procedere più». mente ci sono margini per poterlo fare dal momento che la questione è stata già oggetto di un’approfondita valutazione da parte di un consulente tecnico della Procura ed è in corso anche un procedimento penale davanti al tribunale di Lagonegro». «Prendo atto della decisione del Tar che vede soccombere il Comune – dice il sindaco di Maratea, Domenico Cipolla -. Evidentemente qualcosa è stato sbagliato in questi anni. Non so ancora se faremo appello al Consiglio di Stato, non abbiamo avuto ancora il tempo di leggere bene la sentenza e capire se ci sono gli estremi. Certo è che ci ritroviamo con l’ennesimo scheletro di cemento in paese, problemi irrisolti da troppi anni e così non va bene per il paesaggio». n Maxi operazione della Polizia Stradale per il controllo delle assicurazioni. In ambito regionale la Polizia Stradale ha effettuato 14 posti di controllo impiegando 11 pattuglie di vigilanza stradale. Sono stati controllati 66 veicoli, rilevando 20 violazioni al codice della strada. In tutta Italia l’operazione della Polstrada ha portato alla denuncia di 10 persone e al sequestro di dieci veicoli. Chi circola con un veicolo privo di assicurazione rischia sequestro del mezzo e multa da 841 a 3.366 euro, Chi circola con documenti assicurativi falsi o contraffatti, invece, rischia il sequestro del mezzo. RUOTI CERIMONIA NELLA CHIESA DI SANT’ANTONIO IN CONTRADA SERRA DI PEPE Nonna Donata Maria festeggia oggi il traguardo dei 100 anni AVIGLIANO PER INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE «L’ABETE» E DI «PRENDI NOTA» I bambini festeggiano oggi i «nonni» nella Casa di riposo l RUOTI. Festa grande oggi a Ruoti per nonna Donata Maria Labella che taglia un traguardo decisamente importante nella sua vita: quello dei cento anni. Infatti, Donata Maria Labella (Gruosso) è nata proprio il due ottobre di 100 anni fa. Per celebrare degnamente l’occasione si svolgerà una cerimonia religiosa nella chiesa di S.Antonio di Serra di Pepe (Ruoti). Successivamente i 100 anni della signora Donata Maria saranno festeggiati dalla numerosa famiglia anche in maniera più «laica», con un ricco buffet. Nella sua lunga vita, infatti, la signora Donata Maria ha avuto la fortuna di avere cinque figli, dodici nipoti e diciotto pronipoti. l AVIGLIANO. Le nuove generazioni festeggeranno oggi, presso la Casa di riposo Sacra Famiglia di Avigliano, i nonni, in un pomeriggio speciale, proprio nel giorno della loro festa. Ad animare la manifestazione saranno i ragazzi del laboratorio canoro “Canta ca t passs”, organizzato nei mesi estivi dall’associazione L’Abete e realizzato grazie all’ausilio del gruppo “Prendi nota”. Protagonisti bambini (dai 4 anni) e ragazzi. «Abbiamo pensato di organizzare il saggio finale del laboratorio – spiega Carmine Ferrara, presidente dell’Associazione l’Abete – proprio nella giornata nazionale dei nonni per esprimere un un grazie particolare ai nonni e alle nonne, figure fondamentali della famiglia e della società. E qual miglior location avevamo se non la Casa di riposo, dove vivono i “nonni di tutti”?». Al laboratorio di bimbi e ragazzi hanno operato Carmen Rosa e Ro- RUOTI Donata Maria Labella FESTA Ieri le prove della festa berta e Patrizia Romaniello di “Prendi nota”, nell’ambito del progetto “Ragazzi in Gamba”, composto da 10 laboratori gratuiti (scout, ballo, corteo storico, organetto, banda musicale, tamburi imperiali, canto, vecchi mestieri, majorette e calcetto), sul quale l’Abete lavora da due anni. Obiettivo: trasmettere ai ra[san.gugl.] gazzi nozioni artistiche e culturali. RASSEGNASTAMPA VIII I POTENZA CITTÀ Giovedì 2 ottobre 2014 PIGNOLA RICOSTRUITI DIVERSI EPISODI DI «VIOLENZA SESSUALE» E DI MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA «Violenta la moglie, maltratta i figli» Arrestato un uomo di 56 anni Inchiesta della Squadra mobile e della Sezione di Pg della Polizia l PIGNOLA. Accusato di «violenza sessuale nei confronti della moglie» e di «maltrattamenti nei confronti delle figlie», un uomo di 56 anni è stato catturato dalla polizia di Stato e condotto in carcere a Potenza. Nel pomeriggio di ieri personale della Squadra mobile, Sezione reati contro la persona, e personale della Sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica, diretta dal procuratore di Potenza Luigi Gay, ha tratto in arresto un 56enne di Pignola, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di potenza, Rossella Larocca, su richiesta del pm Maria Alessandra Pinto, per reati di «maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale aggravati». «L’uomo, più volte - si legge in una nota diffusa dalla Questura nella serata di ieri agendo in stato di ubriachezza abituale, ha inflitto sofferenze fisiche e morali sia alla moglie, malmenata, sin dall’inizio dell’unione coniugale, con calci, pugni, schiaffi, e con l’uso di un bastone, per costringerla a subire rapporti sessuali, determinandole persino diverse interruzioni di gravidanze, che alle figlie, costrette a loro volta ad assistere alle numerose violenze, talvolta nel frapporsi fisicamente cercando di difendere la madre, e nei cui confronti non ha provveduto al mantenimento. queste ultime hanno vissuto già nella tenera età un clima familiare di tensione, di silenzi e di terrore». Di più recente, nel maggio scorso, «l’uomo - si legge nel comunicato della polizia - in occasione dell’ennesima violenza colpiva la moglie procurandole una contusione all’occhio destro con conseguente emorragia ed ematoma». Da questo episodio sono state avviate le indagini da parte della Squadra mobile, che ha ricostruito a ritroso un’intera vita familiare fatta di «sorprusi e umiliazioni», che - sostiene l’accusa - «non ha neppure risparmiato i figli minori, costretti ad assistere a ripetute ed inaudite violenze, al punto da maturare il timore di andare a scuola, non potendo in quel caso difendere adeguatamente la propria madre». «Alta - conclude la polizia - è l’attenzione posta dalla Procura della Repubblica di Potenza e dalla polizia di Stato nei riguardi delle vittime di tali deplorevoli forme di reato, purtroppo sempre più diffusi anche nel territorio della provincia». INCHIESTA Indagini condotte dalla Squadra mobile e dalla Sezione di Pg della polizia di Stato. Ieri l’arresto dell’uomo di Pignola . PIGNOLA IL SINDACO DI PIGNOLA, FERRETTI: «DA 20 ANNI C’È STATO L’ABBANDONO. ORA È TEMPO DI RILANCIARE L’AREA» Nei boschi di Rifreddo la sfida dei «giochi di guerra» EMANUELA FERRARA l PIGNOLA. Negli anni ’70 rappresentava il luogo di ritrovo per le famiglie dei militari in servizio nell’area. Poi, con il tempo, le cose sono cambiate. La base è stata dismessa e l’intera zona abbandonata. Oggi la storia cambia ancora: Rifreddo è stato inserito ufficialmente nel programma Zsc ed è giunto il momento di rivalorizzarlo e fargli vivere un nuovo periodo di splendore. Ex base militare ed ex poligono di tiro a piattello, quest’ultimo chiuso per i noti problemi giudiziari, saranno inseriti in un programma di recupero creato ad hoc. Se ne fa carico, come previsto dagli accordi ufficiali, l’amministrazione comunale di Pignola, territorio in cui si trova di fatto l’area. «Fino ad ora, e da più di venti anni, nulla è stato fatto – ha spiegato il sindaco Gerardo Ferretti – perché non c’erano le condizioni legali che ce lo permettessero». Il demanio, come ben ricordano tutti i cittadini che hanno sempre avuto a cuore le sorti dell’area, ha provato a mettere in vendita la zona numerose volte senza però alcun successo. Si chiama “federalismo demaniale” l’operazione grazie alla quale ora si potrà procedere alla bonifica del sito ed alla conseguente rinascita dei quattro ettari lasciati nel più totale abbandono. A livello contenutistico, lo Schema del federalismo prevede il trasferimento agli enti territoriali individuati (Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni) alcuni beni statali. Nel caso di Rifreddo sono stati trasferiti al Comune i beni in uso al Ministero della Difesa non ricompresi più tra quelli utilizzati per le funzioni di sicurezza nazionale. Nella sostanza cambierà tutto, «il Ministero – ha spiegato Ferretti – ci ha concesso la gestione dell’intera area a patto che entro tre anni riusciamo a sviluppare e creare materialmente un’idea di rilancio». L’idea c’è già ed i tempi sono quelli giusti. «Non sforeremo – ha assicurato il primo cittadino – e daremo un nuovo servizio non solo alla città di Pignola ed alla regione Basilicata. Saremo in grado di creare turismo». Verrà messo nuovamente in funzione il poligono di tiro a piattello ma, soprattutto, nascerà in SANT’ARCANGELO PARTNER GIUNTI NEL CENTRO LUCANO DA TUTTA EUROPA Quarto meeting Comenius con 25 studenti e 15 docenti ANDREA LAURIA aprirsi a nuove culture e stili di vita , a sperimentare la complessità del mondi moderno, ad accettare ciò che è l SANT’ARCANGELO. Venticinque studenti e 15 do- differente e a far maturare in loro la consapevolezza che centi ospiti di Sant’Arcangelo nell’ambito del quarto la conoscenza e l’accettazione della diversità portano meeting Comenius. Partner europei che arrivano anche ad un rafforzamento della propria identità». dall’Austria, Germania, Finlandia, Spagna, Svezia e Identità che gli studenti del liceo «Carlo Levi» della Turchia per dare seguito ad un progetto di Partenariato cittadina della Val d’Agri, che si apprestano ad ospitare multilaterale dal titolo «Different nei prossimi giorni i loro ospiti faces of Europe». «Obiettivo prinstranieri, sono convinti possa crecipale del progetto - come spiega la scere «confrontandosi con gruppi coordinatrice Anna Carrieri prof. di lavori internazionali che hanno di Inglese che già in passato ha guiquale comune obiettivo quello di dato i ragazzi in altri scambi culcreare le condizioni per un futuro turali , perfino in Russia - è quello di di pace e di armonia tra Stati diconoscere per capire, conoscere per versi». E il soggiorno di otto giorni accettare, conoscere per creare un in Basilicata durante il quale gli mondo di pace». Un progetto di larstudenti stranieri saranno ospiti go respiro che prevede una serie di dei loro coetanei, prevede lo svolvisite di lavoro e approfondimenti gimento di una serie di attività e culturali e che ha già registrato alvisite volte alla conoscenza e vatri momenti di scambio. Tant’è che lorizzazione del territorio. Già proalcuni studenti più meritevoli grammata una intera giornata che dell’Istituto santarcangiolese sono STUDENTI Lucani in Finlandia sarà dedicata alla visita alla città di stati ospiti in questi Paesi, in AuMatera con un percorso guidato stria nel maggio corso, ma prima ancora in Svezia e in nei Sassi e una puntatina al Musma, mentre un’altra Finlandia. «Momenti – ha ancora aggiunto la coor- escursione è prevista ad Aliano alla scoperta del mondo dinatrice – che servono al confronto per il superamento ancestrale di Carlo Levi. Maratea sarà poi la meta di un’ di barriere ideologiche, pregiudizi, stereotipi, per un altra visita per fa scoprire le bellezze naturalistiche e dialogo interculturale, per incoraggiare gli studenti ad paesaggistiche della regione. RIFREDDO Giochi di guerra nei boschi di Rifreddo quella che una volta era l’area in uso ai militari, un campo di “Soft Air”. L’attività, oramai divenuta popolare, rientra tra quelle denominate “ludico-sportive” ed è basata su tattiche militari. «Insomma – ha concluso il sindaco – non dovremmo fare nient’altro che bonificare l’area ed utilizzare le attrezzature già esistenti per creare il campo». Si provvederà poi ad affidare la gestione degli impianti e a sperare in un pronto riscontro degli appassionati del settore. POTENZA CGIL CISL E UIL SIGLANO L’ACCORDO CON LA GIUNTA Contrattazione decentrata in Regione: si torna al 2012 l Contrattazione decentrata: ripristinati i livelli del 2012 per i lavoratori della Giunta Regionale. Il 30 settembre è stato chiuso l’accordo per la definizione dell’accordo decentrato relativo all’anno in corso pèer i lavoratori della Giunta Regionale. La Regione ha confermato la disponibilità per quest’anno di risorse aggiuntive, rispetto al 2013, pari a circa 100 mila euro, derivanti da una imputazione delle riduzioni del fondo per effetto dei pensionamenti a carico del fondo dei dirigenti, operazione resa possibile grazie ad una norma regionale introdotta nella legge di assestamento di bilancio. Questo ha consentito di riportare quelle risorse aggiuntive ad incremento delle quote di produttività collettiva e della retribuzione di risultato delle posizioni organizzative e delle alte professionalità ripristinando, con un incremento medio di circa 130 euro lordi annui, i livelli del 2012, anno in cui per effetto dei tagli del fondo a causa dei pensionamenti e dell’esaurimento delle quote dei residui si era dovuto operare una riduzione del trattamento accessorio dei lavoratori. «Si tratta - hanno commentato Roberta Laurino della Fp Cgil, Giuseppe Bollettini della Cisl Fp e Antonio Guglielmi della Uil Fpl - di un risultato importante che certamente non recupera quanto in questi anni i lavoratori pubblici stanno perdendo dal mancato rinnovo dei contratti e dai blocchi imposti alla contrattazione decentrata ma che consegna un primo risultato rispetto all’impegno profuso per recuperare quanto oggi è possibile fare a livello locale». «Per queste ragioni - hanno detto i sindacalisti -abbiamo invitato la parte pubblica a riattivare il tavolo tecnico per fare ogni ulteriore sforzo possibile al fine di avere nel futuro ulteriori risorse per effetto dei piani di razionalizzazione di cui all’art. 16 del D.L. 98/2011. Inoltre, è stato deciso, di definire, con decorrenza dal 2015, un piano triennale per la progressione economica. Abbiamo ribadito, infine, l’urgenza di procedere con una riorganizzazione vera degli uffici e dei servizi, non più rinviabile, a partire da un accorpamento degli uffici e una rideterminazione della dotazione organica in riduzione dei dirigenti». RASSEGNASTAMPA MATERA CITTÀ I IX Giovedì 2 ottobre 2014 SITI DA TUTELARE UN RICCO PATRIMONIO DESTINAZIONE D’USO La struttura che risale all’XI secolo diventerà un centro visite e di educazione ambientale anche per ricerche e studi universitari Parco dei Monaci si avvia verso la riqualificazione In corso l’appalto dell’intervento definitivo nel complesso fortificato UN NUOVO SPLENDORE Il complesso fortificato di Parco dei Monaci è situato a pochi chilometri dalla città e domina il guado sul torrente Gravina. Nel passato la struttura consentiva il controllo delle vie di comunicazione tra le aree marittime e l’entroterra DONATO MASTRANGELO l L’Ente Parco della Murgia Materana si accinge ad appaltare il terzo lotto relativo alla riqualificazione della Grancia di Parco dei Monaci, l’imponente complesso fortificato dell’undicesimo secolo che domina il guado sul torrente Gravina. Ultimato il secondo lotto resta da ultimare l’intervento per rendere fruibile il sito ai visitatori. «Con il Programma di Sviluppo Rurale Basilicata 2007 - 2013 che riguarda la tutela e riqualificazione del patrimonio rurale . afferma il presidente Pierfrancesco Pellecchia - completeremo definitivamente la riqualificazione dell’importante struttura di proprietà dell’Ente Parco che provvederà a destinarla a centro visita e di educazione ambientale oltre che centro di accoglienza per studi e ricerche universitarie sui più importanti aspetti del nostro territorio tra i quali la flora, la fauna, l’antropolgia e l’archeologia». La Grancia di Parco dei Monaci, con decreto del 19 maggio 1990 è stata dichiarata dal ministero per i Beni Culturali e Ambientali struttura “di interesse particolarmente importante”. L’obiettivo dell’Ente Parco è di terminare i lavori entro la primavera del 2015 ma quello di Parco dei Monaci è uno dei tanti tasselli su cui si sta operando. «Stiamo provvedendo dice Pellecchia - a completare il progetto Life Arupa presso il centro visita al villaggio Pianelle che è stato completamente riqualificato e in località Murgia Timone». L’Ente Parco è impegnato anche a migliorare la sentieristica e la segnaletica. «Il principale obiettivo - evidenzia Pellecchia è quello di rendere fruibile il Parco con una idonea ed adeguata rete di sentieri a norma Cai. Siamo riusciti, a tal proposito, ad ottenere proprio di recente un finanziamento per riqualificare la sentieristica nel Parco. Considerando i tempi di progettazione, appalto e di realizzazione au- guriamo di dotare il nostro territorio di queste nuove e riqualificate infrastrutture per la prossima primavera. È nostra intenzione coinvolgere le guide autorizzate GLI ALTRI TASSELLI Si lavora per potenziare la sentieristisca e la segnaletica nei punti di maggiore interesse del Parco e le associazioni di volontariato operanti sul territorio, durante la fase decisionale e di programmazione per fare in modo che le scelte siano più largamente condivise e partecipate. Inoltre, per completare la migliore fruizione del territorio stiamo per mandare in appalto il rifa- cimento e l’integrazione dell’intera segnaletica e cartellonistica relativa al Parco, con particolare attenzione alle indicazioni rispetto ai confini territoriali e alle direzioni per raggiungere i centri visita e i riferimenti più importanti. Abbiamo contribuito in maniera importante, affinchè fossero inserite nella nuova programmazione Fesr 2014 - 2020, la riqualificazione e la nuova realizzazione di muretti a secco, che consideriamo delle piccole opere d’arte, necessarie sia nella suddivisione delle proprietà che per garantire equlibri della biodiversità e il sostegno strutturale. Tra qualche settimana sarà possibile accedere ai finanziamenti sia per quanto riguarda i privati che gli enti pubblici. Mettiamo a disposizione un manuale, redatto dall’Ente Parco lo scorso inverno, per la realizzazione di questi bellissimi e necessari manufatti». L’INIZIATIVA I PRIVATI PER FINANZIARE I PROGETTI Mecenati cercansi per l’habitat rupestre l Un nuovo mecenatismo che consenta di sopperire ai magri bilanci degli enti pubblici. È l’idea su cui sta lavorando l’Ente Parco della Murgia Materana per drenare risorse da poter utilizzare per la tutela del ricco patrimonio dell’habitat rupestre. «Un tema per noi fondamentale - afferma il presidente Pierfrancesco Pellecchia - riguarda la messa in sicurezza, il recupero e la riqualificazione del preziosissimo patrimonio storico e archeologico presente sul nostro territorio. L’importanza di questi necessari e urgenti interventi di riqualificazione rappresentano un’opera strategica per il nostro territorio e la nostra comunità. Sono interventi ingenti che prevedono un grande impegno finanziario, quasi sempre in proprietà privata, e per questo necessitano di un impegno e attenzione da parte di tutti gli Enti preposti. Per alcuni urgenti interventi - sottolinea Pellecchia - abbiamo coinvolto qualche imprenditore locale, alcune associazioni e qualche privato che hanno mostrato grande entusiasmo e interesse nell’adesione al progetto “Adotta una chiesa rupestre” o “Adotta un angolo di Parco”. Ci auguriamo - conclude Pellecchia - che possa esserci una crescente partecipazione». Intanto l’Ente Parco della Purgia Materana prosegue anche la realizzazione di iniziative culturali destinate alla promozione e alla conoscenza del territorio: tra queste vanno menzionate la seconda edizione di NaturArte, la Festa degli Aquiloni, il Parcomurgia Festival e la seconda edizione de “Il Primitivo torna in cantina” e la pubblicazione di libri e [d.mas.] guide relative al Parco. UNIVERSITÀ TIENE BANCO IL POSSIBILE ACCORPAMENTO DELL’UNIBAS ALLA SEDE DI POTENZA MUSEI È STATO FIRMATO A ROMA L’ATTO DI CONVENZIONE «Inopportuno per una provincia già ai margini», dice il presidente A Zetema 88 mila euro dal 5 per mille A rischio il corso di laurea in ingegneria Stella scrive a Renzi, critiche da Perrino l La possibilità che la sede universitaria di Matera perda il corso di laurea in Ingegneria civile e ambientale per essere accorpato alla sede di Potenza preoccupa il presidente della Provincia, Franco Stella, e il portavoce del Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale, Gianni Perrino. Stella ha scritto al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e al rettore dell’Università di Basilicata, Aurelia Sole, definendolo un provvedimento «inopportuno e invalidante per una provincia già pericolosamente messa ai margini». Il presidente della Provincia evidenzia i riflessi negativi che la decisione avrà «tanto sulle famiglie degli iscritti, già duramente provate dalla crisi, sia sulla reputazione di una sede universitaria cuore del progetto che vede Matera città candidata a capitale europea della cultura nel 2019. Due elementi significativi sui quali mi sento di insistere e di richiamare la vostra attenzione, onde evitare di avallare un disegno di depauperamento culturale che non può essere fatto passare per riorganizzazione. Se il progresso auspicato intende assegnare al Sud un ruolo da protagonista è indispensabile frenare la fuga dei cervelli, agevolarne il rientro e sostenere, in loco, la formazione delle nuove eccellenze. Non può esserci innovazione senza investimenti, economici e umani, e poiché a questa provincia i secondi non mancano vi chiedo – conclude Stella – di sostenere le legittime istanze di quanti intendono continuare a essere titolari del proprio futuro nella propria terra». Anche Perrino valuta gli effetti megativi della decisione. «Non riuscire proprio a capire – dichiara – la ragione di questa chiusura. A pochi giorni dalla pronuncia dei commissari sulla candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019, la chiusura della sede di Matera della facoltà di Ingegneria Civile e Ambientale è un grave segnale di totale disinteresse verso le indiscusse potenzialità che il polo universitario UniBas di Matera esprime, producendo figure di notevole rilevanza professionale. Altra grave conseguenza della chiusura è GRAVE SEGNALE «Sarà un aggravio economico per gli studenti», dice il grillino MALUMORI Il presidente Stella è preoccupato per le future sorti di ingegneria civile e ambientale [foto Genovese] rappresentata dagli enormi disagi e all'aggravio economico che le famiglie e gli studenti, residenti e non a Matera, andranno a subire per raggiungere e soggiornare a Potenza; quanti studenti sceglieranno di proseguire gli studi in Basilicata? Quanti invece sceglieranno di spostarsi verso altri atenei (si pensi a quello di Bari)? L'impatto sarà negativo anche per la già sofferente economia della città di Matera, che vedrà diminuire la propria polazione studentesca. La Giunta Pittella era a conoscenza di questo provvedimento? E quali saranno le misure che si porranno in atto per alleviare il disagio e l’aumento dei costi comportato da tale scelta? Pittella si spenderà per evitare la chiusura del polo materano di ingegneria?». Musma, fondi ministeriali per nuovi spazi espositivi l Il presidente della Fondazione Zétema, Raffaello De Ruggieri, ha sottoscritto a Roma martedì, nella sede della Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, al Ministero per i Beni e le Attività culturali e del turismo, l’atto di convenzione con cui è stata regolamentata l’attribuzione all’ente materano di una quota del 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche destinata, in base alla scelta del contribuente, alla finalità del finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici. La somma erogata dal Ministero alla Fondazione Zétema ammonta a 88.331,54 euro ed è finalizzata a concorrere all’ampliamento delle aree espositive e di accoglienza del Musma (Museo della scultura contemporanea). La cerimonia della firma è avvenuta a Roma, nella prestigiosa sede ministeriale di San Michele a Ripa, alla presenza del direttore generale, dott.ssa Anna Maria Buzzi, e dei dirigenti, arch.ti Mauro Ceci e Manuel Roberto Guido. De Ruggieri ha espresso la propria soddisfazione per le ottenute risorse finanziarie legate alla contribuzione del 5 per mille da parte dei cittadini in favore del MiBACT per l’anno 2012. «È la riprova – ha affermato – che occorre essere vigili nella ricerca delle fonti di finanziamento, che esistono concrete possibilità di contributi monetari anche fuori regione e che si vince solo candidando progetti esemplari e completi. È la conferma vincente del modello materano di azione culturale, consacrato di recente dalla inaugurazione della prestigiosa, unica e incomparabile Casa di Ortega». RASSEGNASTAMPA X I MATERA CITTÀ AULE E LAVORI SERVONO 6 MILIONI DI EURO Giovedì 2 ottobre 2014 IN CENTRO E IN PERIFERIA Bisogna intervenire per alcune importanti opere di riqualificazione di quattro edifici della città Soldi dall’8 per mille all’edilizia scolastica La richiesta inviata dal Comune al Consiglio dei ministri EMILIO SALIERNO l È una battaglia estenuante quella che devono condurre gli locali per i numerosi problemi che interessano l’edilizia scolastica. Così gli amministratori devono inventarsi qualcosa per far fronte ai disagi degli alunni e del personale scolastico, tanto che il sindaco Salvatore Adduce ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri una richiesta di contributo pari a 6.337.600 euro a valere sulla quota dell'otto per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a diretta gestione statale per il 2014. I soldi servono per realizzare alcuni importanti interventi di riqualificazione in quattro edifici scolastici della città: primaria e secondaria di via Fermi, materna di La Martella e complesso scolastico di via Cappelluti (infanzia e primaria). Per la scuola primaria di via Fermi è stato chiesto un contributo di 1.836.000 euro, per la secondaria di via Fermi, 2.100.000 euro, per la materna del borgo La Martella, 453 mila euro, per il complesso di via Cappelluti, 1.948.600. L’assessore comunale ai Lavori pubblici, Nicola Trombetta, dice che l’amministrazione «ha risposto subito alle sollecitazioni del presidente Matteo Renzi in relazione alla possibilità di utilizzare una parte dei fondi rivenienti dall’8 per mille alla messa in sicurezza dei nostri edifici scolastici. Crediamo che sia una occasione importante sia per continuare e rafforzare la intensa attività dell’amministrazione comunale nella messa in sicurezza degli edifici scola- stici, e sia per ridare ossigeno alle imprese edilizie. Siamo convinti, infatti, che le imprese edili debbano mettere al centro delle loro attività economiche i processi di riqualificazione degli edifici, sia privati che pubblici». Solo per dare un’idea del denaro che servirebbe per la messa in sicurezza degli immobili scolastici provinciali, quindi non solo di quelli della città capoluogo, bisogna tornare indietro di un paio di anni anni fa quando, di concerto con i Vigili del fuoco, l’amministrazione provinciale di Matera stimò che per gli adeguamenti necessari servissero almeno 35 milioni di euro. Purtroppo, bisogna fare i conti sempre con lo Stato centrale, che da tempo ha chiuso i rubinetti dei finanziamenti agli enti locali. Gli ultimi investimenti della Provincia di Matera sono stati pari a 11,8 milioni di euro nel settore dell’edilizia scolastica, per opere di sicurezza, recupero funzionale e di completamento. Interessati 38 istituti ospitati in 41 stabili, con un’area coperta di 100 mila metri quadrati, per una popolazione di oltre 11mila studenti. Tra gli interventi in cantiere a Matera. Le recenti opere di adeguamento hanno riguardato gli immobili dove operano l’Istituto Tecnico agrario, il Liceo Artistico, l’Isabella Morra, gli istituti professionali e tecnici Da Vinci, Pentasuglia, il Magistrale Stigliani, il Liceo Classico Duni. Sarà sempre troppo poco l’impegno per la scuola, eppure stiamo parlando del presente e del futuro dei nostri giovani. Due anni fa, la Provincia stimò il fabbisogno per l'edilizia scolastica in 35 milioni di euro per adeguare e qualificare le strutture scolastiche del Materano. PLESSI DA SISTEMARE Una protesta in Via Bramante [foto Genovese] MATERA 2019 IN VISTA DELL’ARRIVO DELLA COMMISSIONE CONTRO LE BARRIERE I lavori della due giorni ospitata nell’ex ospedale San Rocco IL CONFRONTO MATERA TRA LA SUA STORIA MILLENARIA E LA PROIEZIONE VERSO IL FUTURO Accessibilità, la grande sfida di una città capitale Il tema della due giorni di “Zerobarriere” apre prospettive interessanti nel turismo l Matera capitale dell'accessibilità, un tema che investe il turismo e la filiera delle industrie culturali e creative, è stata la sfida lanciata dalla due giorni materana di “Zerobarriere”, organizzata da Officina Rambaldi, insieme a Mibact, Consiglio d'Europa, Federculture, Enat, Eidd Design for All Europe, Ihcd di Boston, Regione, Comune, per porre l’attenzione sul tema dell’accessibilità universale intesa non solo come superamento delle barriere architettoniche, ma soprattutto come corretta fruizione degli spazi fisici e culturali. Il tema è stato esplorato anche sotto il profilo economico, se è vero che il mercato del “turismo per tutti” riguarda quasi 130 milioni di persone in Europa. «L’Italia po- trà fare la sua parte e Matera ha tutte le caratteristiche per essere uno dei portabandiera dell'accessibilità», spiegano gli organizzatori dell’iniziativa. Matera non è casuale: con la sua storia millenaria e la sua proiezione al futuro, per la rincorsa al titolo di capitale europea della cultura del 2019, ha nel design e nelle industrie culturali e creative uno dei suoi asset principali. Ebbene, il tema accessibilità coinvolge progettisti, designer e architetti, per una progettazione inclusiva e universale capace di fornire manufatti e ambienti che possano essere utilizzati da chiunque, anche se portatori di disabilità motorie, uditive, sensoriali, ma anche per anziani e chi deve muoversi con un passeggino o una carrozzina. Vasta e qualificata la platea di rappresentanti istituzionali ed esperti internazionali che hanno animato seminari e tavoli tematici, raccogliendo spunti e riflessioni che oggi costituiscono il “Manifesto di Matera” per l'accessibilità universale. Il documento racchiude molte proposte, tra cui SOLIDARIETÀ IL CAMPER PER L’ATTIVITÀ DI RACCOLTA DALLE FORZE DELL’ORDINE In un’aiuola il benvenuto Donazione sangue, in Questura in tutte le lingue l’unità mobile del gruppo Fidas dell’Unione Europea Numerosi i poliziotti che hanno aderito all’iniziativa l Un’aiuola di “Benvenuti!’’ in tutte le lingue dell’Unione europea. Il messaggio è rivolto ai componenti della commissione di valutazione, che il 7 ottobre sarà a Matera per verificare sul campo la bontà della candidatura della città dei Sassi’ a capitale europea della cultura per il 2019. L’idea è della Camera di commercio che nell’aiuola antistante la sede di via Lucana ha “piantato” 18 cartelli bianchi con la scritta plurilingue di benvenuto e il logo di “Matera 2019’’. Al centro dell’aiuola campeggia un cartello rettangolare delle associazioni del commercio, dell’industria dell’artigianato e dell’agricoltura. «È un benvenuto di forte impatto visivo – ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli – che gli ospiti CARTELLI Messaggi di benvenuto troveranno in una zona attraversata quotidianamente dai visitatori, che da piazza Matteotti raggiungono il centro e i Sassi, per apprezzare l’accoglienza e i servizi che i nostri operatori economici garantiscono tutti i giorni per favorire la loro permanenza». l Si è svolta ieri, in Questura, la giornata dedicata alla donazione del sangue, organizzata dalla Fidas-Gruppo donatori della Polizia di Stato. L’iniziativa si è svolta con l’impiego di un’unità mobile di raccolta appositamente attrezzata, che per l’occasione ha stazionato nel cortile interno della Questura. L’attività di raccolta del sangue ha visto l’adesione di numerosi poliziotti in servizio negli uffici di via Gattini e al locale Comando della Polizia stradale, in via Cererie. Hanno aderito anche personale dell’Amministrazione civile e in quiescenza. La donazione del sangue, che testimonia valori importanti quali la generosità e la solidarietà, viene praticata ormai sistematicamente in Questura con diverse la necessità di istituire una rete internazionale e interdisciplinare che renda possibile il confronto sui campi di applicazione dell'accessibilità universale; lo sviluppo di modelli e pratiche innovativi per il turismo culturale partecipativo accessibile a tutti; l’Expo come opportunità ideale per illustrare e mettere in pratica la nuova via italiana all’accessibilità universale nel mondo. I tavoli di lavoro hanno riguardato i temi turismo e patrimonio culturale e naturale; Matera capitale europea della cultura; mobilità e sostenibilità; cibo, alimentazione e genius loci; comunicazione, integrazione e accessibilità culturale, dai quali è emerso che rendere accessibili i luoghi conviene, è anche una scommessa economica e un’opportunità per i nostri territori. Interessante il confronto e l'esplorazione delle best practice internazionali sull'accessibilità nel settore turistico culturale. Durante le due giornate è stato assicurato un servizio d’interpretariato Lis e di sottotitolazione in tempo reale. le altre notizie CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE Intesa Comune-Guardia di Finanza per l’accesso ai dati dell’anagrafe n Comune e Guardia di Finanza hanno firmato una convenzione con l’obiettivo di rendere più agevole l’attività di polizia giudiziaria e contrastare in modo ancora più efficace i reati, soprattutto quelli di natura economica come l’evasione fiscale. In particolare, il Comune concede a titolo gratuito alla Guardia di Finanza, la possibilità di collegamento, accesso, consultazione e stampa delle informazioni tratte dalla Banca dati dell’anagrafe. VOLTA, IACOVINO E PANTONE PRESIDENTI Rinnovati i vertici di Edilcassa, Ente scuola e Cpt FOTO DI GRUPPO Il questore fra i donatori giornate ad essa dedicate nell’arco dell’anno, anche attraverso altre sigle di donatori. Per gli operatori della Polizia di Stato è un’occasione in più per confermare la concreta prossimità alla gente, andando incontro a chi ha bisogno. n Rinnovati i vertici di Edilcassa, Ente scuola e Cpt. Alla presidenza di Edilcassa è stato eletto Pierluigi Volta, espressione delle associazioni imprenditoriali. Vice presidente è Cosimo Damiano Paolicelli, designato dalle organizzazioni sindacali. I nuovi vertici, unitamente al consiglio di amministrazione, resteranno in carica per i prossimi tre anni. Presidente dell’Ente scuola è Vincenzo Iacovino, espressione dei sindacati, e Mario Bitonto è il vice. Presidente del Cpt è il sindacalista Franco Pantone e vice Michele Lapadula. RASSEGNASTAMPA MATERA E PROVINCIA I XI Mercoledì 1 ottobre 2014 MARCONIA I DETENTORI DELLE AREE DEMANIALI GRAVATI DA USI CIVICI PROTESTANO CONTRO L’AMMINISTRAZIONE Quei terreni da «riconfinare» aspettano il perito del Comune PIERO MIOLLA l MARCONIA. Sono 330 ed occupano legittimamente una superficie pari al 10% del territorio comunale: si tratta dei detentori dei terreni demaniali gravati da usi civici che ieri hanno occupato simbolicamente la delegazione comunale di Marconia per protestare contro l’amministrazione comunale. L’esecutivo guidato dal sindaco Vito Di Trani è accusato di grave ritardo nel conferire l’incarico ad un perito, già individuato dalla Regione Basilicata, che dovrà provvedere a riconfinare e sistemare i terreni posseduti dagli agricoltori e far prendere atto al Comune che essi sono destinati ad uso agricolo sin dal 1947. In base alla normativa, va ricordato, bastano 9 anni affinché l’avente diritto possa inoltrare istanza di legittimazione e richiesta di affrancazione dagli usi civici. Il perito, che, hanno fatto notare gli interessati, avrebbe dovuto essere già nominato, dovrà anche quantificare il valore di affranco dei terreni e, quindi, attraverso l’ok della Regione, dare corso all’affrancazione. Successivamente, quei terreni perderanno la demanialità e potranno essere anche acquistati. Per stigmatizzare il ritardo, ieri mattina, è scattata la protesta: erano presenti, per portare la loro solidarietà agli agricoltori, anche il segretario provinciale di Sel, Eligio Iannuzziello, il segretario cittadino del Pd, Rocco Negro, il capogruppo democratico in consiglio comunale, Andrea Badursi, e Giovanni Mastronardi, della Lista Civica Italiana. «La Regione – ha dichiarato il portavoce Francesco Malvasi – attraverso il Dipartimento Agricoltura ha sollecitato sin da gennaio la definizione di questo problema al Comune di Pisticci,. Lo ha fatto attraverso alcune delibere di giunta e di consiglio con le quali è stato individuato un perito che, però, ad oggi, l’amministrazione locale non ha ancora ufficialmente incaricato. Protestiamo perché sono trascorsi ben nove mesi e non abbiamo avuto alcuna risposta». Con lo svincolo dei terreni che adesso non hanno mercato, ha inoltre ricordato Malvasi, «il Comune di Pisticci si troverebbe ad avere un patrimonio enorme, considerando che parliamo di circa 1000 ettari, mentre i cittadini acquisirebbero un diritto reale su un bene. Questo, a mio giudizio, è un problema politico». La protesta è poi rientrata: il vice sindaco Domenico Albano, che incontrato i manifestanti, ha infatti mostrato loro la convocazione di un consiglio comunale ad hoc, in programma il 4 ottobre alle 18, nella sala consiliare di Marconia. Si discute di demanio Il 4 ottobre si riunisce il Consiglio comunale «L’amministrazione comunale ha la ferma volontà di risolvere la questione dei terreni demaniali gravati da usi civici e lo dimostrerà nel prossimo Consiglio comunale, che è stato appositamente convocato per il prossimo 4 ottobre, a Marconia». Così il vice sindaco del Comune di Pisticci, Domenico Albano, che ha incontrato i manifestanti nella sala consiliare della delegazione comunale di Marconia. «Ho spiegato loro – ha altresì rimarcato Albano - che il ritardo nella definizione della questione è stato dovuto solo a problemi di natura tecnica. In ogni caso, per la ratifica dell’incarico al tecnico c’è un termine che non è ancora scaduto: per questo, il consiglio comunale di gio[p.miol.] vedì sanerà il tutto». PROTESTA L’occupazione della delegazione comunale BERNALDA L’ORGANICO HA DEBUTTATO ALLA FESTA DEL SANTI MEDICI ED È DIRETTO DA CONCETTA EPIFANI La banda musicale sogna i bei fasti del passato ANGELO MORIZZI NOTE DI FESTA Ritorna la banda a Bernalda l BERNALDA. Dopo molti anni di assenza, Bernalda torna ad avere la sua banda cittadina. Sono lontanissimi i tempi del mitico maestro Petrocelli, che, con la sua compagnia musicale, allietava processioni e feste patronali. Più volte si era tentato di riproporre quella bella esperienza, finché, nel settembre 2013, la professoressa Maria Concetta Epifani, diplomata al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino ed attualmente docente della Scuola Media “Pitagora” di Bernalda, concepì l’idea di formare una banda, partendo dalla scuola. Ha cominciato a coinvolgere studenti e musicisti locali. Il progetto è stato sviluppato con la partecipazione, attiva e professionale, del maestro Angelo Violante, già direttore artistico della Banda musicale di Nova Siri. Attualmente, l’organico della banda è composto da quindici giovani musicisti, quasi tutti esordienti, ma con tanta voglia di migliorare e farsi conoscere. Durante il suo primo anno di vita, il complesso bernaldese ha fatto registrare una notevole crescita, dovuta sia alle qualità dei bandisti, entrati a far parte dell’organico, sia all’instancabilità, passione e com- petenza del direttore Violante. Così, ad un anno esatto dalla loro costituzione, consapevoli di aver ampliato la conoscenza e la tecnica musicale di base, il 26 settembre 2014, in occasione della festa parrocchiale dei santi Medici, la banda di Bernalda si è presentata alla cittadinanza, esibendosi con un ricco repertorio di musiche tipicamente bandistiche e brani di diverso genere e difficoltà. «Siamo felici di esser diventati una realtà di Bernalda, dopo un anno di estenuante lavoro. Crediamo fortemente nelle capacità dei nostri giovani musicisti - afferma la prof.ssa Epifani -. Siamo ancora un gruppo in fase di definizione. Da ottobre riapriremo le iscrizioni, sperando di coinvolgere altri componenti, di tutte le età, accomunati da una grande passione per la musica e la collettività. Vogliamo diventare un punto di riferimento per tutto il territorio lucano, facendo leva esclusivamente sulla cittadinanza bernaldese». BERNALDA CONTROLLI SULLA STRADA PROVINCIALE 211 MIGLIONICO PERONOSPORA E MALATTIA DELLO IODIO HANNO INFLUITO NEGATIVAMENTE I carabinieri sventano un furto Vendemmia, la buona qualità di pannelli solari e cavi di rame Ladri in fuga dopo l’inseguimento sopperisce alla scarsa resa l BERNALDA. I Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Pisticci, coadiuvati da quelli della stazione di Bernalda, hanno sventato, nella notte, l’ennesimo tentativo di furto pannelli fotovoltaici e cavi di rame nella zona. La cronaca racconta che, al termine di un movimentato inseguimento, gli uomini dell’Arma sono riusciti a recuperare tre mezzi ed hanno sventato un furto di pannello fotovoltaici e di cavi di rame. Il fatto è avvenuto durante la perlustrazione della strada provinciale “211”, Bernalda-Pomarico, nel corso della quale hanno intercettato due autovetture e un furgone: una volta bloccati i tre mezzi, i conducenti e gli occupanti li hanno abbandonati fuggendo a piedi per le campagne circostanti, riuscendo a far perdere le proprie tracce. Come detto, i mezzi sono stati recuperati ed attualmente custoditi per le indagini del caso, condotte in collaborazione con il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Matera, finalizzate ad individuare gli autori del tentato furto. A dare l’allarme alle Forze dell’Ordine è stata la centrale operativa di Pomarico dell’Istituto di Vigilanza L’Aquila, in conseguenza della segnalazione di intrusione giunta dal campo fotovoltaico sito in località Campanaro in agro di Montescaglioso. Sul posto si sono portate due pattuglie dei vigilanti. È il terzo tentativo di furto del genere nel giro di sette giorni tra Pisticci e Bernalda: la scorsa settimana gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Pisticci erano riusciti a “salvare” 500 pannelli, mentre 24 ore più tardi, sempre nella stessa zona, era toccati ai Carabinieri della città basentana sventare un altro furto di questi preziosi strumenti di energia pulita. A questo punto è legittimo il sospetto, peraltro al momento non suffragato da elementi certi, che, tra i comuni citati, possa operare una banda specializzata nel furto e nella ricettazione di pannelli fo[p.miol.] tovoltaici. GIACOMO AMATI l MIGLIONICO. Appuntamento con la vendemmia. Da alcuni giorni, ormai, nelle campagne dell’agro miglionichese è cominciato il tradizionale rito della raccolta dell’uva: un’attività lavorativa ricca di fascino, per certi aspetti, anche gioiosa, che affonda le sue radici nei tempi più remoti. Quest’anno, per la verità, il raccolto non è abbondante, ma è di buona qualità. Quali ne sono le ragioni? «Purtroppo, l’andamento climatico in questi ultimi mesi – spiega Nino Comanda, ex capo diga in pensione di San Giuliano ed esperto vignaiolo – non è stato dei migliori, tanto da causare un calo, che si aggira intorno al 30%, della quantità dell’uva prodotta. In alcuni vigneti, per di più, s’è registrato l’attacco della peronospora che è il nemico più temibile dell’uva; è stata avvistata anche un’altra malattia, quella definita dello iodio». In questi casi, cosa fanno i contadini per contrastare la diffusione di queste malattie? «Vengono utilizzate – precisa Comanda – alcune sostanze anticrittogamiche». Ma, per difendere i vigneti dagli attacchi dei parassiti non si finisce, forse, col precludere la qualità dell’uva e del vino? «Nelle nostre contrade – è ancora diffusa la viticoltura biologica che esclude l’impiego di prodotti chimici, ma consente l’uso del rame e dello zolfo, quali elementi chimici che non incidono negativamente sulla qualità del prodotto. Del resto, i contadini hanno sempre operato così per difendere la vigna dal proliferare delle muffe». Quali sono le zone dell’agro più adatte alla piantagione dei vitigni? «Certamente, sono quelle più collinari – spiega Comanda – ben assolate, con pendii ben esposti anche ai venti che rendono asciutti i terreni». Sono molte le aziende produttrici dell’uva? «Sono parecchie - puntualizza l’esperto vignaiolo – ma, generalmente, sono di piccole dimensioni: i vigneti sono strutturati a ceppo (sono pochi, per la verità), a spalliera, a pergola (per l’uva da tavola) ed a tendoni». Per ottenere il massimo della produzione dell’uva, quanti anni bisogna attendere? «La fase improduttiva – conclude Comanda – dura per lo più tre anni; dopo i primi cinque anni, solitamente, il vigneto comincia a produrre bene: fino all’età di 25 anni produce al massimo; poi, comincia un netto calo di produzione che si protrae per alcuni anni. Le varietà d’uva da vino di maggiore pregio che si coltivano nelle nostre contrade (Serre, Piano dell’Oste, Elce Pilieri, Pampapano e Conche) sono: la malvasia, il moscato, il sacrone, il pampanuto, il trebbiano, il primitivo e, in misura minore, anche l’aglianico». QUANTITÀ LIMITATE Il calo si attesta attorno al trenta per cento a causa del clima le altre notizie PISTICCI Di Trani: «Pieno sostegno all’azione di Berlinguer» n «Pieno appoggio all’azione dell’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer». Lo ha ribadito il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, che sul tema petrolio ha ribadito «la necessità di un nuovo piano industriale che emerge con forza alla luce delle tante criticità derivanti dalla filiera del petrolio. Le quantità di greggio estratte ed il tempo trascorso dall’avvio delle estrazioni impongono l’utilizzo delle più moderne tecnologie e di protocolli severi di controllo». Di Trani ha ribadito «piena sintonia con Berlinguer nel sostenere le istanze sulla sicurezza e la qualità dell’ambiente». [p.miol.] TINCHI DI PISTICCI Fondi per l’ex carcere mandamentale n PISTICCI- Ottocentocinquantamila euro per la riconversione dell’ex carcere mandamentale di Tinchi: la somma è stata stanziata dalla Regione Basilicata per potervi realizzare un ospedale psichiatrico giudiziario. La struttura, non lontana dall’ospedale di Tinchi, è stata visitata ieri dall’assessore regionale alla Sanità, Flavia Franconi, accompagnata dal consigliere regionale del Partito Democratico, Achille Spada, dal sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, dall’assessore comunale all’Ambiente, Pasquale Grieco e dai tecnici della Regione Basilicata. La struttura, come è noto, pur essendo stata realizzata come carcere, non ha mai funzionato come tale: attualmente ospita il cosiddetto “polo della sicurezza”, fortemente voluto dall’ex sindaco, Michele Leone. Nell’immobile, infatti, ci sono le sedi del distaccamento dei Vigili del Fuoco, della Stazione del Corpo Forestale dello Stato e dei Nov della Protezione Civile. L’ospedale psichiatrico giudiziario verrà realizzato dopo che la legge ne decreterà la chiusura, prevista per il 1° aprile 2017. [p.miol.] RASSEGNASTAMPA XII I LETTERE E COMMENTI Giovedì 2 ottobre 2014 COSIMO LATRONICO * TUTTI GIÙ PER TERRA «Lo Sblocca Italia ci espropria» Le nuove Province di SIMONA BONITO * S i tratta, a costituzione vigente, di un esproprio di competenze delle Regioni che si vedono sottrarre materie su cui, a legislazione vigente, hanno una competenza concorrente con lo Stato, sia sui fini delle autorizzazione delle ricerche minerarie che delle concessioni dei titoli minerari. Lo dico in Commissione Ambiente della Camera mentre discutiamo sull'esame del dl 133/2014 (“sblocca Italia” ) e sul contenuto degli artt. 36 e 38 che in buona sostanza riallocano le competenze in materia di concessioni minerarie dalle Regioni ai Ministeri competenti. Un'operazione di modifica costituzionale realizzata attraverso un decreto legge nel silenzio complice delle Regioni ed a danno dei territori che si vedono espropriati di una partecipazione attiva e determinante nella definizione delle strategie di sviluppo della nazione. Le Regioni che contribuiscono al fabbisogno energetico della nazione, come la Basilicata in modo prevalente, non possono assistere inermi ad un’operazione di riallocazione di potere che emargina le istituzioni regionali relegandole al ruolo di spettatori al prezzo di qualche concessione. Nè sono chiarite le misure compensative DEPUTATO On. Cosimo Latronico (Fi) [T. Vece] secondo una logica di alto profilo istituzionale per dotare la Regione di strumenti di sviluppo che accrescano nel tempo le dotazioni infrastrutturali e le reti produttive del territorio. Non mancano dubbi e perplessità sotto il profilo ambientale essendo introdotte procedure semplificate e centralizzate nel quadro delle autorizzazioni ambientali con impatti territoriali di sicura portata. Manca la sensibilità di costruire un sistema effettivo di tutela e monitoraggio ambientale capace di rassicurare le istanze di sicurezza ambientale e sanitaria espressa con insistenza dai terrori coinvolti da processi di ricerca, di estrazione e di raffinazione degli idrocarburi. La Basilicata poi è fuori da ogni considerazione nella programmazione delle grandi opere strategiche che pure vengono individuate nel decreto per altre Regioni del Paese, sia nel campo delle opere ferroviarie che viarie, nonostante sia una regione che paga un prezzo storico per il suo isolamento che la condanna ad essere una delle realtà più fragili della nazione. La partita del petrolio in Basilicata o si gioca in un quadro di effettive tutele ambientali e di garanzie di strumenti promotori di sviluppo economico, oppure è un atto di impoverimento e di marginalizzazione a cui i lucani, a cominciare dai parlamentari, sono chiamati ad opporsi con vigore e senza tentennamenti. [* Deputato lucano di Forza Italia] VITO SANTARSIERO * Social network e lavoro L’ INNOVAZIONE Nuove opportunità coi social media innovativo modello presentato dalla società di ricerca Exo presso la Provincia di Potenza per favorire l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro, rappresenta una significativa risposta alla crisi del lavoro e alle necessità di offrire soluzioni avanzate ai giovani ed in generale ai disoccupati, sia per cercare opportunità lavorative, sia per orientare la domanda formativa verso lo sviluppo di competenze idonee alle richieste del mercato del lavoro. L'utilizzo dei Social Network per fini occupazionali, praticamente inesistente nel nostro Paese, è un elemento che allarga gli orizzonti della stessa democrazia offrendo ad ogni giovane, ben oltre contesti locali spesso penalizzanti, una vasta platea di opportunità per una ottimale promozione ed un ottimale collocamento dei propri profili professionali sul mercato. Ovviamente il tutto va gestito con accuratezza e con un vero e proprio progetto. «Social Network Per Il Recruiting» rappresenta un modello avanzato e pressoché unico nel nostro Paese che offre anche ai Centri per l'Impiego, così come ben evidenziato, la possibilità di svolgere un nuovo e più incisivo ruolo, quello di certificatore dei dati e moderatore della comunità virtuale fatta di aziende e individui che si cercano. Un motivo di grande soddisfazione è che il progetto è proposto da Exo, una organismo di ricerca lucano che rappresenta sempre più una eccellenza nazionale. Sarà inevitabile riflettere e confrontarsi su questo modello già nella prossima fase di impostazione delle politiche del lavoro finalizzate all'utilizzo dei fondi europei ed in particolare del Fse. È questo l'altro Sud, quello delle buone pratiche e delle eccellenze da cui ripartire per il futuro. [* consigliere regionale] TOMMASO MARCANTONIO * La guerra e la famiglia Forlenza N ei giorni scorsi sono stati pubblicati il “ricordo della Grande Guerra dopo cent’anni” nella meravigliosa cittadina di Avigliano e quello del 1943 per la Seconda Guerra Mondiale. Così nella Villa comunale dove campeggia il “Cannone” da campagna di Avigliano, opera d’arte costruita nel 1917 e recante matricola n. 5230, per ricordare i 348 giovani soldati trucidati, si è svolta la importante e straordinaria manifestazione per trarre dalla memoria della Ia Guerra Mondiale il rigetto alla violenza e alla atrocità dei giovani soprattutto spediti sul fronte per combattere il nemico. Avigliano ha, quasi unico centro della Basilicata, grande attenzione al passato e intende sempre omaggiare la memoria dei proprie eroi. Così tutta la cittadina di Avigliano ha potuto con dei saggi amministratori e con il supporto della Polizia Locale, il cui comandante ha fornito una corretta supervisione e gli opportuni suggerimenti, rivivere in un abbraccio vivo e solidale la memoria obiettiva delle vicende umane dei soldati e delle loro famiglie. È scaturita la verità della indignazione di una vittima che, seppure analfabeta, trasmise al Re i sensi del disprezzo per aver voluto combattere la guerra contro l’impero austro ungarico, seminando morti, dolori e terrore nelle famiglie. A questo titolo con orgoglio la famiglia del progenitore Gerardo Forlenza vuole ricordare alla collettività che il suddetto giovane papà nel 1917 partì per il fronte, con numerosi altri coetanei, a seguito della disfatta di Caporetto. Da Avigliano, accompagnati dai familiari vennero radunati alla Caserma di Santa Maria in Potenza, per poi partire con il convoglio dalla Stazione Ferroviaria di Potenza Inferiore. Avevano tutti le lacrime agli occhi, trattenute per non crucciare i già disperati genitori. Il giovane Gerardo Forlenza stava apprendendo un mestiere – come gli altri commilitoni – da elettricista. La superstite figlia Maria Forlenza – che nei giorni scorsi ha festeggiato il primo 90mo compleanno- ricorda (era bambina) che il papà combatté al fronte di guerra con il plotone di Fanteria con matricola 2744 per ben 13 mesi. Che strazio ancora oggi balza alla mente il riferimento all’uccisione di tanti altri militari accanto a quel giovane!!! Risulta che Gerardo Forlenza al ritorno fu insignito della Medaglia di Bronzo al valore militare con Decreto del Luogotenente e custodito presso l’Archivio militare del Distretto di Potenza. Unica nota piacevole dei quella terribile guerra è il balbettio di quei canti patriottici consegnati dal papà “Addio mila bella addio” – “Il testamento del Capitano” – “Il Piave mormorava”… . MEMORIA A cent’anni dalla Grande Guerra La maestra in pensione Maria Forlenza, dalla lucida e viva memoria di quasi un secolo, si stringe attorno alla propria cittadinanza aviglianese pur non potendo partecipare alle solenni cerimonie organizzate dalla civica amministrazione per motivi facilmente intuibili. Ringrazia tutti coloro che hanno organizzato la giornata del Ricordo e sollecita a non dimenticare mai. [* lettore] tra identità e garanzie ENTI La sede della Provincia di Potenza [foto Tony Vece] I l 12 ottobre prossimo si svolgeranno per la Provincia di Potenza, le elezioni cosiddette di «secondo grado», in quanto a votare non saranno direttamente i cittadini ma i loro rappresentanti, vale a dire i sindaci e i consiglieri dei comuni della Provincia. In relazione al fatto, mi sento di sottolineare la perdita di garanzie di democrazia e quella dell’identità locale; un allontanamento delle istituzioni dai cittadini e minori opportunità per i più deboli. Credo occorra garantire l’esistenza della democrazia affinché le persone non perdano il proprio diritto di essere rappresentati (sapendolo). Ora, senza indulgere subito nella mia nota insofferenza sul tema della perdita di democrazia, vorrei fare una riflessione sia di metodo che di merito. Di metodo, in quanto in primis le riforme istituzionali forse avrebbero bisogno di un consenso ampio e qualificato, che non si ottiene con le forzature, con gli aut-aut, con l’ansia della calendarizzazione e in secondo luogo il governo Renzi questo consenso ampio e qualificato se lo dovrebbe ancora di più conquistare visto che di fatto è arrivato a Palazzo Chigi con una doppia forzatura. Quanto al merito, mi viene da pensare che le critiche che vengono fatte alle riforme proposte da Renzi, anche quelle che gridano all’allarme, hanno un punto comune: le sue riforme avrebbero (e stanno avendo) come esito una concentrazione di potere eccessiva, con bilanciamenti deboli. Questo è più o meno quello che viene definito pericolo di autoritarismo. Si tratta di un worst case scenario, che potrebbe diventare un presidenzialismo selvaggio senza bilanciamenti se si indebolisse anche la funzione politica del Senato facendone il dopolavoro degli amministratori locali. Credo però, che la compressione della sovranità popolare sia il vero il nodo. È chiaro (per alcuni, ma non per me) che Renzi sia animato di buone intenzioni riformistiche, ma è come se corresse, e troppo, sul binario sbagliato. La grave ferita che abbiamo subito nei decenni in cui la politica è diventato sinonimo di perdita di tempo, inefficienza e corruzione non è stato soltanto quello del deficit di rinnovamento, ma del deficit di rappresentanza. I nostri voti non hanno contato, le nostre opinioni (all’interno di un sistema mediatico impiccato alla corda del conflitto di interessi e dei giornali che hanno sostituito i partiti) nemmeno. Ora quello che chiederei a Renzi non è più efficienza, ma più ascolto e più coinvolgimento. Vorrei che auspicasse più dibattito, non di meno. Proprio perché la sua ambizione ha a cuore, come sembra, riforme strutturali, che si tratti di lavoro o di istituzioni. Può meravigliarsi che persone distrutte dalle fate morgane della flessibilità evocate da Treu o da Fornero, oggi accolgano il Jobsact come l’ennesima profezia di sventura? Non gli viene da riflettere sul fatto che un Senato delle autonomie possa dare la stura a un secessionismo de facto, con regioni più forti contro regioni più deboli, in un’idea di unità nazionale. E non dimentichiamoci che noi facciamo parte del Sud. Concludo con una mia «passionale» riflessione: la crisi della politica in questi ultimi anni ha creato immani disastri e risentimenti radicatissimi, ma anche – paradossalmente – un nuovo innamoramento per una politica dal basso, per un desiderio di partecipazione. Investire su questo desiderio profondo e non sui suoi feticci è il compito etico di questo governo e di quelli che verranno, farsi investire dalle critiche di chi – associazioni sul territorio, lavoratori precari, educatori, sindacalisti di frontiera, piccoli amministratori locali – hanno retto per molti anni la cosa pubblica in assenza di una politica capace di sostenerli è una necessità irrimandabile. [* consulente di comunicazione] RASSEGNASTAMPA Draghi: «Crescita e disoccupazione, il nostro è un compito erculeo» Il presidente della Bce a Napoli: «Faremo la nostra parte di politica monetaria, ora più investimenti» di Giuliana Ferraino Il presidente della Bce Mario Draghi (Ansa/Dedert) Il presidente della Bce Mario Draghi (Ansa/Dedert) shadow «Spesso in Italia e nell’Eurozona abbiamo la sensazione di affrontare uno compito erculeo per rilanciare la crescita e ridurre la disoccupazione». E «proprio come Ercole che si confronta con l’idra, talvolta sembra che appena sconfiggiamo una sfida — come la crisi del debito sovrano — subito spuntano due nuove prove, come la bassa inflazione e una ripresa debole»: parole del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi. Che trae ispirazione dalla Sala degli Ercoli («un nome appropriato per la situazione attuale»), al Palazzo Reale di Napoli, dove in serata si è riunito il Consiglio direttivo della Bce per la cena ufficiale alla vigilia della riunione mensile di politica monetaria. Terza volta È la terza volta che i governatori della Banca centrale europea vengono in Italia: la prima a Roma nel 2003, quando al vertice c’era l’olandese Wim Duisenberg, poi nel 2009 a Venezia, quando Mario Draghi era governatore della Banca d’Italia. La metafora continua: ricordando che mentre Ercole tagliò la testa dell’idra mentre il nipote cauterizzava il collo, Draghi sottolinea che l’area euro deve fare la stessa cosa: affrontare il problema in superficie e alla radice. Doppia sfida La sfida per l’Eurozona è doppia: ciclica, perché la domanda è troppo bassa; e strutturale, perché il potenziale di crescita è insufficiente. Solo se i due aspetti saranno affrontati contemporaneamente, si potrà ottenere una crescita sostenibile, afferma Draghi. Il ritornello è sempre lo stesso: ogni istituzione deve fare il proprio lavoro e mantenere i propri impegni. Quello della Bce è di riportare l’inflazione vicino al 2%, ricorda Draghi (oggi invece la media dell’Eurozona è allo 0,3%). E giovedì il Consiglio discuterà come avvicinarsi a quell’obiettivo, svelando i dettagli sul nuovo programma di acquisto di prestiti cartolarizzati, i cosiddetti Abs, che potrebbe avere una taglia di circa 100 miliardi. «Riforme strutturali per riportare la fiducia» Da sola la politica monetaria non basterà. «A questo punto del ciclo, la chiave sono investimenti più alti», ribadisce Draghi. E spiega: la politica monetaria può giocare un ruolo importante abbassando il costo del capitale. Ma gli investimenti dipendono anche dalla certezza dei conti pubblici. E i bassi tassi di interesse non incoraggeranno le imprese a investire se i loro ritorni sono ridotti da tasse crescenti, o mangiati da costi nascosti legati a regolamentazioni non necessarie. Perciò le politiche di bilancio e strutturali devono fare la loro parte. Il tema centrale? È «riportare la fiducia». Visto l’alto debito pubblico in molti Paesi dell’area euro, solo grazie a riforme strutturali che aumentano la crescita , e quindi la sostenibilità del debito, si può creare spazio da usare in futuro con le politiche di bilancio, afferma Draghi. Che parla per l’area euro, «e forse specialmente per l’Italia». La stoccata alla Germania Infine una stoccata alle resistenze della Germania, che si a livello di governo che di Bundesbank, si oppone alle misure anticonvenzionali della Bce. «Come disse Jean Monnet, non dovremmo sederci agli opposti lati del tavolo come nemici. Ma dovremmo tutti sederci come partner allo stesso lato del tavolo, con le nostre sfide - alta disoccupazione, bassa crescita e bassa inflazione - dall’altra parte del tavolo». «Il tavolo europeo ha continuato Draghi - non è un tavolo di negoziazione dove ogni paese, ogni istituzione porta i suoi problemi. Dovrebbe essere un tavolo familiare dove tutti si siedono alla ricerca di una soluzione al nostro problema comune». Il presidente della banca centrale tedesca, Jens Weidmann, che criticato apertamente le misure di Draghi, è servito. E forse non solo lui. 16febbraio 1 ottobre 2014 | 21:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
© Copyright 2025 ExpyDoc