2_10_2014 - CGIL Basilicata

RASSEGNASTAMPA
RASSEGNASTAMPA
2 ottobre 2014
RASSEGNASTAMPA
E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati.
ANNO 14 - N. 271 - e 1,20
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Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, 85100 - Potenza (PZ)- tel. 0971 1656020 - fax 0971 476797 - email [email protected]
Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 1887000 - fax 0835 256466 - email [email protected]
PROCESSO BUBBICO
INCHIESTA SULLA CROCE ROSSA
Il senatore annuncia:
«Se mi condannano mi dimetto»
Convocati altri due testimoni
AMATO a pagina 11
Giovedì 2 ottobre 2014
Scalise: «Non sono indagata»
L’ex commissario replica
al presidente Moscariello
AMATO a pagina 12
Filippo Bubbico
Anna Maria Scalise
VI SEGNALIAMO:
Il governatore garantisce l’intervento economico della Regione
per evitare il fallimento di Potenza
MATERA
Pittella-De Luca
Soccorso amico
«Ma non siamo un bancomat
e voglio capire di chi è la responsabilità»
Ingegneria civile a rischio
L’Ordine: «Grave danno»
Stella scrive a Renzi
La sede dell’Università a Matera
CIERVO alle pagine 28 e 29
Pittella con De Luca in Regione
L’INTERVISTA ALL’ASSESSORE MARTOCCIA
«Nessuna sfiducia
ma la task force non serve»
Potenza nel baratro
e Matera senza rischi
Conti in ordine e Tari solo al 12%
Consiglio di Potenza
BERNALDA
Furti di pannelli
Quattro colpi
in nove giorni
E’ allarme
I pannelli
rubati
CORRADO pagina 33
PIGNOLA
Picchiata per anni
dal marito anche
davanti ai figli
Arrestato 56enne
Ancora
violenze
a pagina 23
MATERA
Consiglio di Matera
LABANCA, QUARTO, SANTORO alle pagine 6, 7, 8, 9 e 10
MARCONIA
Mensa in ritardo, i genitori protestano
MARATEA
Il Tar accoglie il ricorso, il palazzone si può costruire
a pagina 31
PANETTIERI a pagina 24
Il Comune
chiede 6 milioni
per le scuole
dall’uno per mille
Nicola
Trombetta
a pagina 27
BASKET
ieri
iornal
enti g
gam
ol e
c
Istanza inammissibile
La Bawer resta in Silver
Lorusso
CALCIO A 5 C1 E C2
Varati i calendari
Ben 38 squadre al via
in auto
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Tutti in campo
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TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90
Giovedì 2 ottobre 2014
La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30
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LA GAZZETTA
DI
PUGLIA - CORRIERE
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PUGLIE
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SANITÀ PUGLIA A NOVEMBRE IN SCADENZA CINQUE DIRETTORI GENERALI
IL COMUNE CAPOLUOGO SULL’ORLO DELLA BANCAROTTA
Vendola chiede più tempo
per i nuovi manager Asl
Pittella e «salva-Potenza»
La Regione aiuta
«ma non è un bancomat»
INCISO IN GAZZETTA DI BASILICATA A PAGINA V >>
«Serve gente all’altezza». Sono 50 gli idonei
Forza Italia col Governatore: no ai commissari
COMUNE Su Potenza lo spettro dissesto [foto T. Vece]
SERVIZI A PAGINA 9 >>
GOVERNO SCONTRO SULLE MODIFICHE ALL’ARTICOLO 18, MA BERSANI GIURA LEALTÀ. CRESCONO I NO ALLA LIQUIDAZIONE IN BUSTA PAGA
IL FATTO ISPETTORI DEL MINISTERO ALLA COOP ALLEVATORI
La Francia si ribella all’euro-austerità. Gelo della Merkel: faccia i compiti
Napolitano preme sulla Bce: priorità la crescita. Draghi: prima le riforme
dietro la crisi Cap
l’ombra
Lavoro e Tfr, lotta continua Putignano,
della ‘ndrangheta
NAPOLI SENZA SINDACO
LA SINISTRA
ITALIANA
TRA STATO
E MERCATO
De Magistris sospeso
irride alla sentenza
«Salutatemela», dice l’ex magistrato
di GIUSEPPE DE TOMASO
B
atti e ribatti. Renzi o
non Renzi. Si finisce
sempre lì: alle due sinistre che non comunicano e all’antinomia ottocentesca tra Stato e Mercato. E pensare che ci sono zone del Belpaese, vedi le spiagge romagnole, che sembrano il festival del
liberismo più sfrenato: hotel sulla spiaggia, costruzioni sul mare, una lunga (ex) Punta Perotti
che da Riccione arriva fino al
confine col Veneto. Nessuno ci fa
caso: ma in quei posti la sinistra
comunista e post-comunista ha
amministrato e amministra da
circa 70 anni.
Domanda. Se il Pci di Giuseppe Dozza (1901-1974) e Guido Fanti (1925-2012) ha governato con
logiche borghesi l’Emilia-Romagna come mai tuttora il rapporto
tra parte della sinistra (ma anche della destra) e il mercato evoca unioni matrimoniali più fastidiose di una rissa televisiva?
SEGUE A PAGINA 33 >>
l Il provvedimento di sospensione, già firmato dal
prefetto Francesco Musolino, gli sarà notificato oggi,
ma il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, non ha
alcuna intenzione di dimettersi. Anzi, a chi nel pomeriggio di ieri gli chiedeva di commentare la notizia
annunciata poco prima dal ministro Alfano e la
circostanza che la sentenza di condanna a 15 mesi
fosse pervenuta in Prefettura, l’ex magistrato ha
risposto con una battuta: «Salutatemela».
SERVIZI DA PAGINA 2 A 5 >>
ALLEVATORI La coop di Putignano ha 5 milioni di debiti
SERVIZIO A PAGINA 7 >>
MONDIALI VOLLEY. BATTUTO L’AZERBAIGIAN
Il grande tifo
dei baresi
mette le ali
alle Azzurre
PARLA DOMNICA
«Quella notte Schettino
consegnò un pacco»
MAZZA A PAGINA 24 >>
IN CULTURA >>
ARMENISE A PAGINA 12 >>
L’Ilva con le casse vuote
il commissario Gnudi
va a bussare al premier
I POTERI FORTI?
PIÙ MORTI CHE VIVI
di ALBERTO MAZZUCA
A PAGINA 33 >>
L’
l Soldi per rispettare le prescrizioni
previste dal piano ambientale. Sono
quelli che l’Ilva non ha, vista la necessità di ricorrere a un prestito per riuscire pagare stipendi e fornitori, e che il
commissario Piero Gnudi intende trovare nei prossimi giorni, con l’aiuto del
governo, per rispettare gli impegni ed
evitare problemi con la magistratura
tarantina. Gnudi dovrebbe incontrare
Renzi domani, forse a Milano. Neppure
la rinuncia all’eredità da parte degli eredi di Emilio Riva potrà aiutare l’Ilva.
La Regione dà una mano
alle microimprese
BARI La gioia delle Azzurre in un Palazzetto stracolmo
di OSCAR IARUSSI
Europa League della cultura vede sei città italiane
«in partita» nelle fasi finali.
Tre meridionali: Lecce, Matera e Cagliari. Le altre sono Perugia,
Ravenna e Siena. Si contendono il titolo
di Capitale europea della cultura 2019,
dopo aver superato una prima
selezione fra una
ventina di città
candidate
(fra
cui c’era Taranto). Presto, probabilmente il 17
ottobre, si saprà
chi ha vinto. A
decidere
sarà
una giuria della
RIGA Capitale 2014
Commissione
europea in cui
siedono sia funzionari comunitari sia rappresentanti
italiani.
Insieme all’Italia, è la Bulgaria l’altro
Stato dell’Unione europea designato a
ottenere il titolo per il 2019 e quindi a
individuare una città fra le sue (c’è
anche Sofia in lizza). Quest’anno le
capitali europee della cultura sono
Umeå in Svezia e Riga in Lettonia.
PUGLIA
TARANTO DOMANI L’INCONTRO
w w w. g a u t i e r i . i t
LECCE E MATERA 2019
LA SFIDA EUROPEA
A PAGINA 25 >>
SERVIZI NELLO SPORT >>
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SCAGLIARINI A PAGINA 8 >>
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LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887
Giovedì 2 ottobre 2014
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COMUNI I GIORNI CONVULSI DEL CAPOLUOGO DI REGIONE CHE RISCHIA IL DISSESTO. SOLLECITATO UN PIANO DI RISANAMENTO
POTENZA LA FAMIGLIA SI COSTITUISCE PARTE CIVILE
L’impegno a contribuire per evitare il crac. «Ma fuori i conti»
17 anni fa»
Lo stanziamento
regionale sarà previsto
nella legge di stabilità.
Ma i soldi servono subito
La procura accusa l’ex
boss Cosentino e altre 5
persone tra cui due
collaboratori di giustizia
i Basilischi
Pittella e il «salva-Potenza» «Furono
a trucidare
«Regione, non bancomat» i coniugi Gianfredi
ALLE CORONE PIACE IL MARE LUCANO
l Asse sull’austerity, certezze sui numeri e responsabilità
perchè se un nuovo contributo
regionale ci sarà (di 25 milioni
di euro o di altra entità) avrà
dei paletti. Una ciambella di
salvataggio, sì. Ma a precise
condizioni. Marcello Pittella
chiede di poter vedere i conti
del Comune capoluogo. Di conoscere i termini dei debiti. Di
valutare il piano di risanamento e di rilancio. Perché, una
cosa è certa, nessuno può immaginare che la Regione possa
essere una sorta di bancomat
che risolve i problemi dei Municipi. Peraltro l’impegno a collaborare non è stato finora accompagnato da notizie precise
sul «quanto».
l «Dare una dimostrazione di
forza al clan egemone». È il movente che ha armato il clan dei
Basilischi, secondo la Procura
antimafia di Salerno. I mandanti:
Gino Cosentino, ex capobastone
dei Basilischi, e Tonino Cossidente. Esecutori: Carmine Campanella, Saverio Riviezzi, Alessandro D’Amato e Angelo Nolè.
Ieri mattina erano in aula a Salerno per l’udienza preliminare
del procedimento per l’omicidio
dei coniugi Giuseppe Gianfredi e
Patrizia Santarsiero. La Procura
di Salerno ritiene di aver sbrogliato il giallo. La famiglia Santarsiero - tramite un fratello di
Patrizia - si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato
Gianpaolo Carretta.
INCISO A PAGINA V >>
AMENDOLARA A PAGINA III >>
CGIL, CISL, UIL
«Creare lavoro
e fermare
le povertà»
l Situazione drammatica. Cgil,
Cisl, Uil denunciano le disperazioni diffuse da parte dei tanti che
non hanno lavoro, sono costretti a
condizioni di precarietà, per le
trentamila famiglie lucane che vivono al di sotto della soglia di povertà. Appello alla Regione: si parte con il Piano del lavoro.
Reali belgi a Maratea
l MARATEA. Potrebbe definirsi un re in
pensione dopo che l’anno scorso ha abdicato in
favore del figlio Filippo. In realtà è il sesto re
del Belgio e ieri era a Maratea. Una parentesi
da turista per Alberto II con la moglie Paola
Ruffo di Calabria, in questi primi giorni
d’autunno. Con l’occasione di tornare, dopo
molti anni, nella “perla del Tirreno” per una
visita lampo e discreta. La coppia reale è
arrivata a bordo di uno yacht martedì intorno
alle 18.30 e ha approfittato di una mite serata
settembrina per fare un giro nel caratteristico
porticciolo. Quindi ieri mattina verso mezzogiorno la partenza. Alberto e Paola hanno
veleggiato verso Amalfi, che li attende anche
questa per una vacanza tutta privata e discreta.
[pi.per.]
PINTO A PAGINA IV >>
Blitz di Berlinguer
sul treno dei pendolari
SERVIZIO A PAGINA VIII >>
di COSIMO LATRONICO
COLICIGNO A PAGINA IV >>
DEPUTATO LUCANO DI FI
S
i tratta, a costituzione vigente, di un esproprio di
competenze delle Regioni
che si vedono sottrarre
materie su cui, a legislazione vigente, hanno una competenza concorrente con lo Stato, sia sui fini
delle autorizzazione delle ricerche
minerarie che delle concessioni.
MARATEA
Il Tar sull’ecomostro
di cemento in centro
«Si può fare»
PERCIANTE A PAGINA VII >>
POTENZA PER I RIFIUTI SOLIDI URBANI DI CAPOLUOGO E HINTERLAND MILANO CALCIO A 7. FORMAZIONE POTENTINA IN TERRA STRANIERA
L’ex inceneritore diventa
stazione di trasferenza
BLITZ
L’assessore
Aldo
Berlinguer a
sorpresa sul
treno
Melfi-Potenza
.
SERVIZIO A PAGINA VI >>
«Violenta
la moglie
maltratta
i figli»
SBLOCCA ITALIA POTENZA
È UN ESPROPRIO Da Fusco in centro
PER LA REGIONE iniziativa contro
SUL PETROLIO violenza di genere
SEGUE A PAGINA XII >>
MELFI CARROZZE VECCHIE E STRAPIENE, MA L’ARRIVO È IN ORARIO
PIGNOLA, ARRESTO
RIFIUTI L’ex inceneritore
l Se ne parlava fin dal marzo del 2012, quando, nel corso
di un consiglio comunale sui
rifiuti, l’allora presidente
dell’Acta propose di utilizzare
l’impianto di incenerimento
di Vallone Calbrese (mai entrato realmente in funzione
nonostante costosissimi lavori
di adeguamento), come stazione di trasferenza per i rifiuti
solidi urbani. E adesso la prima «pietra».
LAGUARDIA A PAGINA VI >>
I colori rossoblù anche
sotto la «Madunina»
ROSSOBLÙ La formazione potentina in terra lombarda
SERVIZIO A PAGINA XIII >>
RASSEGNASTAMPA
1,30
Anno 91 n. 201
Giovedì 31 Luglio 2014
Odio gli indifferenti. Credo che vivere
voglia dire essere partigiani. Chi vive
veramente non può non essere
cittadino e partigiano. L’indifferenza è
abulia, è parassitismo, è vigliaccheria,
non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
Alcuni piagnucolano pietosamente,
altri bestemmiano oscenamente,
ma nessuno o pochi si domandano:
se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia
volontà, sarebbe successo ciò che è
successo?
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi
non parteggia, odio gli indifferenti.
L’Unità
è viva
Antonio Gramsci 11 febbraio 1917
RASSEGNASTAMPA
2 PRIMO PIANO
Giovedì 2 ottobre 2014
del pareggio al 2017, debito e
IL FRONTE DELLA CRISI Rinvio
deficit che aumentano, riforme ancora
L’UNIONE E IL BELPAESE
in cantiere: ecco i compiti da fare
L’Europa non molla la presa
«L’Italia rispetti gli impegni»
Il «falco» Katainen: valuteremo con attenzione le decisioni del governo
Austerità, sfida francese
La Merkel: i Paesi devono
fare i loro i compiti
La sfida all’austerità e al metodo
Merkel per risanare i conti pubblici è ufficialmente partita, per mano della
Francia che si ribella contro Bruxelles e
contro nuovi sforzi per riportare il deficit sotto controllo. Da Berlino la reazione è immediata: "i Paesi devono fare i
loro compiti per il loro benessere", replica la cancelliera Angela Merkel, rimettendo subito al loro posto quei paletti che Parigi vuole mettere da parte.
E mentre si avvicinano gli esami Ue sulle leggi di stabilità, sull'Italia e il suo rinvio del pareggio di bilancio si accendono i riflettori: "gli impegni presi vanno
rispettati", ricorda il portavoce del commissario agli affari economici Jyrki Katainen.
L'Italia supererà le sue debolezze, assicura il presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, nell’incontro con il
direttivo della Bce a Napoli, sottolineando però che "la sfida numero uno
è quella di aprire un nuovo sentiero di
forte e sostenibile crescita in Europa".
Per risolvere la prima preoccupazione,
che resta la disoccupazione.
"Non chiederemo ulteriori sforzi ai francesi. Perchè il governo adotta la serietà
di bilancio per rilanciare il Paese, ma rifiuta l’austerità", ha detto dal canto suo
il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, confermando la revisione al
rialzo delle stime del deficit al 4,4% per
il 2014 e 4,3% per il 2015, con il ritorno
sotto il 3% solo a fine 2017. Tutto, spiega Sapin, per colpa della cattiva congiuntura economica e non del Governo. La seconda economia della zona
euro è quindi costretta, per la terza volta, a chiedere a Bruxelles un nuovo rinvio sugli obiettivi di risanamento.
Una decisione che non piace a Berlino:
"I Paesi devono fare i loro compiti per il
loro benessere, il patto di stabilità e
crescita si chiama così perchè non può
esserci crescita sostenibile senza finanze solide", ha detto la Merkel.
l BRUXELLES. Rinvio del pareggio
al 2017, debito e deficit che aumentano,
riforme ancora in cantiere: l'Italia si
avvicina agli esami di Bruxelles con
parecchi compiti ancora da fare, e la
Commissione le ricorda che "gli impegni presi nelle raccomandazioni
vanno rispettati". Ma non è ancora
chiaro quale Commissione giudicherà
la legge di stabilità, che deve arrivare a
Bruxelles entro il 15 ottobre: potrebbe
essere ancora il commissario finlandese Jyrki Katainen, rigoroso interprete delle regole del Patto, oppure il
francese Pierre Moscovici, socialista
più aperto alla via della flessibilità. Ma
anche in questo caso, la strada non è in
discesa: Moscovici sarà supervisionato da un altro «falco», il lettone Valdis
Dombrovskis, che non ha risparmiato
alcuno sforzo al suo Paese per traghettarlo nell’euro.
A giugno scorso la Commissione
non si era espressa sul primo rinvio
del pareggio di bilancio al 2016. Aveva
rinviato la decisione a novembre, per
capire se l’Italia avrebbe inserito gli
sforzi aggiuntivi che le venivano chiesti (10-15 miliardi di euro) nella legge
di stabilità 2015. Ma così non sarà,
anzi, il pareggio è spostato ancora, al
2017, il debito aumenta e il deficit si
porta pericolosamente vicino alla soglia del 3%, che da sempre spaventa la
Commissione perchè di fatto taglia le
gambe ai Paesi azzerando il loro margine di manovra sui conti.
"Valuteremo il progetto di legge di
stabilità alla luce degli impegni presi
nelle raccomandazioni, la nostra posizione è che gli impegni vanno rispettati", ha detto il portavoce di Katainen, ribadendo una posizione nota,
che potrebbe cambiare se la nuova
Commissione accordasse all’Italia
quelle 'circostanze eccezionalì invocate dal ministro Pier Carlo Padoan,
cioè la recessione in cui è ripiombata
l’Italia.
Nelle raccomandazioni scritte da
Bruxelles e approvate dagli Stati, testo
di riferimento per i conti pubblici, la
Commissione chiedeva all’Italia un
aggiustamento strutturale dello 0,7%
per avvicinarsi al suo 'obiettivo di
medio terminè, cioè il pareggio, e per
essere in linea con la 'regola del debitò
che scatta dal 2015 e che impone di
tagliare di un ventesimo all’anno la
parte che eccede il 60% del debito
pubblico. Un salasso per l’Italia, che
potrebbe essere evitato se il debito
venisse assicurato ad un percorso di
discesa. Cosa che non sta accadendo,
visto che Padoan ha annunciato un
aumento, imputandolo, però, sempre
al deterioramento della situazione economica.
Le raccomandazioni chiedevano
all’Italia anche uno sforzo maggiore
sulle riforme: se questo sforzo venisse
riconosciuto, potrebbe scattare un’altra leva della flessibilità nelle regole
che consente deviazioni dagli obiettivi
di bilancio per chi "attua riforme
ampie, importanti, con un impatto
verificabile sui conti". Ora bisogna
vedere se quella del lavoro sarà presa
in considerazione. Se così fosse, si
potrebbe guadagnare un vantaggio
temporale: il prossimo esame sarebbe
a maggio, quando gli effetti delle riforme sarebbero già visibili.
Renato Brunetta (Forza Italia) scrive: «Rinvio pareggio di bilancio al
2017: ma come è possibile, visto che
l’Europa aveva già detto no al 2016?
Miracolo?"
Su twitter l’esponente di Forza Italia
aggiunge: "Ha ragione Katainen: Italia
rispetti raccomandazioni Ue di luglio.
Cioè pareggio bilancio al 2015, altro
che 2017. Procedura di infrazione?".
Scintille quindi tra il governo e
l’opposizione.
Chiara De Felice
LO SCONTRO Il
vicepresidente Ue Jyrki
Katainen. A destra il
ministro dell’Economia,
Pier Carlo Padoan
IL COLLE IL PRESIDENTE ALL’INCONTRO CON IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA BCE A NAPOLI
Napolitano incalza la Bce
«Priorità lavoro e crescita»
l NAPOLI. ”La nostra prima preoccupazione
è naturalmente l’altissimo tasso di disoccupazione in area Euro e soprattutto in alcuni
paesi come l’Italia". Lo ha detto il presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un
incontro informale ieri sera a Napoli con i
vertici della Bce, presente il governatore Mario
Draghi. La sfida numero uno è aprire un nuovo
sentiero di forte e sostenibile crescita in Europa. La nostra principale preoccupazione è
naturalmente l’altissimo tasso di disoccupazione raggiunto nell’area euro e soprattutto in
alcuni Paesi come l’Italia. E questo – ha sottolineato – è un motivo di preoccupazione non
solo per il presente, ma anche in una prospettiva più lunga".
"L'Italia – ha assicurato il capo dello Stato –
intende portare avanti con determinazione e
accelerare un chiaro impegno di superamento
di sue debolezze strutturali, a cominciare dal
così elevato debito pubblico, ma al tempo stesso
nel contribuire all’agenda europea di questo
semestre agisce per spostare l'accento delle politiche europee verso programmi coordinati di
investimento per l’innovazione e la creazione di
lavoro".
L’Italia - ha proseguto il presidente della
Repubblica, aoltre a impegnarsi per la riduzione del debito pubblico, "agisce per spostare
l’accento delle politiche europee verso programmi coordinati di investimento per l’innovazione
e la creazione di lavoro".
LA FOTOGRAFIA DI CONSEGUENZA AUMENTA IL PESO DELLE TASSE SUGLI ONESTI, CREANDO INIQUITÀ FISCALE. LE CATEGORIE PIÙ A RISCHIO
L’evasione vale 91 miliardi
Il picco al Nord con il 52%. Il ministro Padoan promette: mai più condoni
I CONTROLLI Agenti della Finanza in azione
l ROMA. L'evasione fa aumentare il peso delle
tasse sugli onesti, creando iniquità fiscale. Parola
di ministero dell’Economia. Che promette:
dall’Unità d’Italia ad oggi ci sono state oltre 80
sanatorie, d’ora in poi, invece, «ma più condoni».
Ad esaminare il fenomeno è un corposo rapporto
che il ministro Pier Carlo Padoan ha mandato in
Parlamento. Tantissimi i dati. Tra questi emerge
che è il Nord, con la sua maggiore ricchezza prodotta, a segnare il maggior divario tra tasse dovute
e tasse pagate: ben 47,6 sui 91 miliardi di «tax gap»
nazionale.
Ma l’evasione è un «fenomeno complesso», che
cambia di categoria in categoria anche se, a conti
fatti, il 98% dei controlli su grandi e medie imprese risulta positivo. Di certo vengono esaminati
anche gli effetti negativi di chi non paga le tasse.
Sono tre: «un serio ostacolo alla realizzazione di
un mercato pienamente concorrenziale», una
stretta correlazione con «corruzione e attività della criminalità economico/organizzata; e, non ultimo è «causa di iniquità sociale».
Già perchè il ministero dell’Economia, che pun-
ta sulla repressione e su un miglior rapporto con i
contribuenti per contrastare il fenomeno, lo dice
chiaramente: «l'evasione comporta un aumento
del livello della pressione fiscale per i contribuenti
che adempiono correttamente ai propri doveri
fiscali, genera iniquità sociale, mina i principi di
solidarietà e legalità sui quali si fonda il patto tra
lo Stato e i cittadini». In pratica, chi non paga il
dovuto «trae vantaggio anche dall’onestà altrui».
Il ministero dell’Economia stima l’evasione,
misurando il 'tax gap' tra il dovuto in base all’andamento dell’economia e quanto versato effettivamente per le diverse imposte. Per le principali
imposte si arriva a un’evasione di 91,4 miliardi, un
valore che vale il 7% del Pil, in media, nei sei anni
2007-20012. È un valore in calo del 2,6% rispetto ad
una media di 93,6 miliardi dei sei anni 2001-2006. Se
si guarda agli ultimi dati il 52% di evasione si si
attesta al Nord, dove il tax gap di Iva, Ires, Irpef e
Irap è di 47,6 miliardi, contro i 24 miliardi del
Centro (26% del totale) e i 19,8 miliardi del Sud
(22%). Ma interessante è anche la dinamica 'filmatà dal Mef: tra i due periodi considerati l’eva-
sione è calata di 11,5 miliardi nel Nord Ovest e del
5,7% al Sud, mentre è aumentata dell’8,41% nel
Nord Est e del 7% al Centro.
Ma gli uffici fiscali non stanno con le mani in
mano. Dai 13,1 miliardi del 2006 di maggiore imposta accertata dall’Agenzia delle Entrate, si arriva ai 24,5 miliardi del 2013. Quest’ultimo dato è
però in calo rispetto agli anni 2009-2012 e soprattutto rispetto al picco di 30,4 miliardi di imposta
accertata nel 2011.
Tra evasione scoperta e importi riscossi rimane
comunque sempre un divario, anche se il valore è
in crescita: nel 2012 gli incassi sono ammontati a
12,5 miliardi, nel 2013 si è saliti a 13,1 miliardi.
La Guardia di Finanza ha scoperto 8.315 evasori
totali nel 2013 e altri 2.451 nei primi 4 mesi dell’anno. Ha anche stilato una classifica di chi fugge
completamente il fisco: nel 22,5% dei casi si trattava di commercianti all’ingrosso e al dettaglio,
nel 20,5% di imprenditori del settore costruzioni,
nell’8,5% di imprenditori manifatturieri, nel 6,1%
dei casi tra i professionisti.
Corrado Chiominto
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 3
Giovedì 2 ottobre 2014
Aggiornato il «def»: il pareggio di
bilancio slitta al 2017 e si punta
su ulteriori tagli di spesa
LA DIRETTA
Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Le istruzioni sono a pagina 33
Padoan: la caduta del Pil
peggio della crisi del ‘29
«Nella legge di stabilità 11 miliardi dal deficit per il calo delle tasse»
l ROMA. La crisi per l’Italia è
stata peggio della Grande depressione del '29. Per questo ora bisogna muoversi «con decisione»
per agganciare la ripresa, attraverso una legge di Stabilità orientata alla crescita che potrà contare
su una dote di circa 11 miliardi (in
deficit) da usare prima di tutto per
tagliare le tasse, ottenuti grazie ai
margini di flessibilità già contenuti nelle regole Ue e che saranno
sfruttati fino in fondo. Ma anche di
quasi sei miliardi risparmiati sugli interessi sul debito grazie al
calo spread.
Il ministero dell’Economia pubblica la nota di aggiornamento di
Economia e Finanza in cui si delineano le linee, ma anche le risorse, su cui si muoverà la legge di
Stabilità per il 2015. La «la recessione profonda e persistente» ha
lasciato «danni strutturali» che
hanno bisogno di interventi forti:
«Occorre muovere con decisione
su più fronti - sottolinea il ministro Pier Carlo Padoan – nella
consapevolezza che in assenza di
una ripresa robusta la tenuta del
tessuto produttivo e sociale risulterebbe a rischio, la ricchezza delle famiglie minacciata, le prospettive dei giovani compromesse».
Il documento, che termina con
dettagliatissime risposte ai rilievi
Ue, fa slittare il pareggio di bilancio al 2017 e punta sui tagli di
spesa. Ma, per rassicurare i «guardiani» di Bruxelles, anticipa che
nella legge di Stabilità sarà messa
una clausola di salvaguardia a garanzia degli obiettivi: una stangata che si punta ad evitare ma
che vale 12,6 miliardi sul 2016, 17,8
miliardi nel 2017 e 21,4 miliardi
nel 2018.
Il governo punta tutto su un
mix di interventi per rilanciare
investimenti, occupazione e quindi la crescita. Per questo la manovra per il prossimo anno ha bisogno di essere espansiva e sfrutterà appieno i margini di flessibilità per attuare «un ambizioso
pacchetto di interventi strutturali» (le riforme porteranno nel lungo periodo 8,1 punti di Pil). Per il
2015, invocando le «circostanze eccezionali» il governo lascerà quindi salire il deficit dal 2,2 tendenziale al 2,9 programmatico (0,7
punti, circa 11 miliardi appunto)
con la «volontà di finanziare impegni di spesa nei settori ritenuti
più rilevanti per la crescita e ridurre la pressione fiscale per famiglie e imprese».
IL PREMIER NELLA CAPITALE INGLESE GRANDE ATTESA PER IL JOBS ACT E LA LEGGE DI STABILITÀ
Missione di Renzi a Londra
incontra i big della finanza
l LONDRA. – Arriva a Londra in un moLo ha detto chiaramente l’ambasciatore brimento cruciale per il suo Governo, Matteo tannico a Roma, Christopher Prentice: "Se il
Renzi. Ma soprattutto per la credibilità del piano Renzi sarà attuato, i mercati staranno
Paese di fronte a quella riforma, il Jobs Act, tranquilli, ma senza risultati in autunno c'è il
sulla quale sono puntati gli occhi degli in- rischio che mettano l’Italia nel mirino". E
vestitori stranieri e che continua a trovare l’autunno è a un passo. Per questo il premier
ostacoli nella strada verso l'approvazione.
vorrebbe "correre" e dare un segnale concreto,
A sei mesi della sua prima visita nella arrivando al 9 ottobre, quando proprio in Italia
capitale della finanza, dove aveva invitato i big si terrà il vertice straordinario dei 28 sul
della City ad investire in Italia, incassando stima e apprezzamento per l’ambiziosa
agenda di riforme, ora Renzi
torna per garantire che il programma verrà rispettato. E
sgombrare il campo da chi, in
casa e fuori, lo accusa di «annuncite», come la Frankfurter
Allgemeine Zeitung, secondo
la quale il premier ha permesso che la riforma dell’articolo 18 venisse «annacquata».
Renzi, come sempre, tira
dritto, e vola a Londra per
mostrare anche in casa quanto sia importante "correre"
con le riforme - come disse
proprio nella capitale britannica – per non perdere la IN TRASFERTA Il premier Matteo Renzi è da oggi a Londra
scommessa con gli investitori
stranieri.
lavoro, con un primo ok dal Senato sul Jobs
Dei quali l’Italia ha un incredibile bisogno, di Act.
fronte al nuovo allarme sulla disoccupazione
La giornata londinese di Renzi inizierà con il
giovanile (arrivata al 44,2%) e ad una re- faccia a faccia con il primo ministro Cameron,
cessione che richiama "circostanze eccezio- che sei mesi fa aveva apertamente manifestato
nali" tali da indurre ad uno slittamento del l’apprezzamento per gli "ambiziosi" obiettivi
pareggio di bilancio. E sempre con gli occhi del premier. Proseguirà poi con l’incontro con
puntati non solo dell’Europa, che è tornata a gli editorial board di Economist e Financial
sottolineare la necessità di rispettare le regole, Time e si chiuderà con un intervento alla
ma anche e soprattutto dei mercati.
Guildhall, il cuore della City.
Il calo delle tasse è una delle
principali misure della prossima
legge di stabilità, che dovrebbe attestarsi tra i 20 e i 22 miliardi di
euro. Per il calo della pressione
fiscale servono all’incirca 10 miliardi (7 per confermare il bonus
degli 80 euro e altri 2 circa per la
nuova riduzione in favore delle
imprese). Il menù includerà poi,
l’allentamento del patto di stabilità interno (per 1 miliardo), risorse per la scuola (1 miliardo) e
per i nuovi ammortizzatori sociali
(1,5 miliardi). Ci sono poi da coprire le spese indifferibili (tra i 4 e
i 5 miliardi) e 3 miliardi per evitare il taglio lineare degli sconti
fiscali, “eredita” del governo Letta». Oltre a un aggiustamento dei
conti, ridotto rispetto alle attese in
virtù dello slittamento del pareggio di bilancio al 2017 (ci sarà, si
legge nel Def, una «variazione positiva saldo strutturale di 0,1 punti
percentuali di Pil», circa 1,5 miliardi.
Il debito, infine, salirà quest’anno al 131,6%, 3,7 punti in più rispetto al 2013: a pesare saranno
meno privatizzazioni, ma anche
un aumento del «disavanzo di cassa».
Silvia Gasparetto
Nuove stime del Governo
Dati in %
2014
Pil reale
,6
-0,3
Disoccupazione
Avanzo/Pil
2015
+0
12,6
12,5
Deficit/Pil
1,7
1,6
-3,0
Debito/Pil
-2,9
134
133,4
131,6
130
ANSA
RASSEGNASTAMPA
4 PRIMO PIANO
RIFORMA LAVORO
POLEMICHE E PROPOSTE
Giovedì 2 ottobre 2014
«Prendersela con tutti, con i
magistrati, la minoranza del partito e
mai una volta con la destra è curioso»
Bersani: sul voto finale
sarò leale col governo
L’ex segretario: so cos’è la Ditta, ma ingiusto lo schiaffo ai sindacati
l ROMA. Matteo Renzi lo
ha paragonato scherzosamente a Fred Flintstones, e
Pierluigi Bersani, pur promettendo lealtà in Parlamento al governo, picchia con la
clava, ribadendo tutte le critiche al «neofita» segretario-premier fatte lunedì scorso nel corso dei lavori della
Direzione del Pd.
Sono passate 48 ore da quello scontro, ma evidentemente, come ha osservato Gianni
Cuperlo, Bersani è «uomo che
ama gli spigoli», e parlando
con i cronisti a Montecitorio
fa roteare di nuovo la sua
clava come il personaggio de
«Gli Antenati».
Sul voto finale sul Jobs Act
«certamente non mancherà
la lealtà verso il partito e il
governo», risponde a chi gli
pone la domanda, per poi
aggiungere un po’ piccato:
dove non sono d’accordo lo
dico ma non ho bisogno di
farmi spiegare la “ditta” dai
neofiti». Della serie: non me
lo deve dire Renzi.
L'ex segretario poi ribadisce la critica di fondo al suo
successore, e cioè quello di
aver preso di mira i soggetti
storici di riferimento della
sinistra, a partire dai sindacati: «Prendersela con tutti, con i sindacati, i magistrati, la minoranza del partito e mai una volta con la
destra è curioso, perchè son
dieci anni che governa la
destra».
Ma per Bersani la cosa più
grave è l’attacco ai sindacati
di Renzi, ripetuto anche lunedì in Direzione: «Io so dov'era il sindacato» mentre si
creava precariato: «a parte
qualche burocrate, a metterci
davvero la faccia, e non solo
LA TREGUA
L’ex
segretario
del Partito
democratico
Pier Luigi
Bersani. In
alto il
premier
Matteo Renzi
e il ministro
del Lavoro
Giuliano
Poletti
.
la faccia, davanti alle fabbriche e nelle crisi aziendali.
Trovo profondamente ingiusto questo schiaffo» di Renzi.
«Non so come sia andato a
letto la sera – aggiunge Bersani quasi con amarezza - chi,
dopo aver chiuso un accordo,
dopo aver preso magari qual-
che invettiva dai lavoratori,
deve ricevere anche “l'incoraggiamento” del presidente
del Consiglio».
Per quanto riguarda specificatamente il Jobs Act,
Bersani dice che «il confronto
deve continuare» ora in Parlamento, e che quando il governo presenterà l’emenda-
l ROMA. E' determinato a portare a
casa il Jobs act "a giorni", Matteo Renzi.
Tanto che non esclude neanche, come
«extrema ratio», lo strumento del decreto.
Anche se il tentativo in corso è quello di
trasporre il documento votato dal Pd in
direzione in un emendamento "digeribile"
anche da Ncd. Certo, il decreto potrebbe
essere esibito al summit europeo del lavoro dell’8 ottobre a Milano, mentre il voto
al Senato dell’emendamento e dell’intera
legge delega entro quel giorno è tutt'altro
che certo, anzi appare sempre più improbabile. Ma è anche vero che l’8 ottobre,
osserva Maria Elena Boschi, non è una
"data tassativa": l’inizio delle votazioni in
mento che recepisce il Documento della Direzione del
Pd, la minoranza potrebbe
presentare dei «sub-emendamenti» se non si ritiene soddisfatta.
Insomma Renzi si attenda
di essere incalzato sino all’ultimo, anche se la lealtà sul
voto non mancherà.
«L'apertura della minoranza interna sul Jobs Act mi
sembra un’ottima notizia, in
linea con la dignità politica di
Pier Luigi Bersani e con la
tradizione del Pd, un partito
che sa discutere ed alla fine
decidere», ha commentato il
responsabile economico del
partito, Filippo Taddei. «Le
dichiarazioni di Bersani rendono onore a lui e a tutto il
Pd. JobsAct sarà una buona
riforma grazie al concorso di
tutto il partito», ha rilanciato
twittando il senatore dem,
Andrea Marcucci.
Giovanni Innamorati
zo Madama partiranno la prossima settimana (sono attese da mercoledì 8, il giorno del vertice Ue
sull'occupazione a Milano per il
quale il premier Matteo Renzi ha
auspicato l’ok); la discussione generale riprenderà infatti martedì
prossimo. Sull'ipotesi di ricorrere
alla fiducia, il sottosegretario al
Lavoro, Teresa Bellanova, dice che
per ora non c'è ma "dipenderà dai
l ROMA. Con il sì unanime
della Commissione Lavoro del
Senato (in sede deliberante,
senza cioè il passaggio in Aula)
questo pomeriggio altri 32.100
lavoratori da «esodati» diventano «salvaguardati». E salgono ad oltre 170.000 i soggetti
che, avendo aderito ad accordi
aziendali per lasciare il posto
di lavoro prima dell’entrata in
vigore dei nuovi requisiti per
andare in pensione della legge
214/2011 (dell’ex ministro Elsa
Fornero), sono stati sottratti al
Renziani al lavoro: in Europa con un primo sì alla riforma
Senato e l’accordo politico nella maggioranza sarebbero prova sufficiente, secondo qualche renziano, del fatto che l’Italia i
suoi "compiti a casa" li sta facendo, in
fretta.
Le stime del Def parlano di una situazione economica molto difficile. La legge
di stabilità si annuncia come un passaggio
delicato per il governo. Ma non si sente
più osservato speciale al tavolo europeo, il
governo. Almeno non nel giorno in cui la
Francia conferma lo sforamento ancora
per tre anni del parametro del 3% nel
rapporto deficit-pil, che invece l’Italia rispetta. Certo, a Bruxelles provoca subito
una reazione irritata l'annuncio del governo di Roma del rinvio al 2017 del pareggio di bilancio ("Gli impegni vanno
rispettati", dice il portavoce del commissario Katainen). Ma bersaglio della bac-
Il governo vuole recepire sull’art. 18 le novità della Direzione Pd. Il Ncd: così non ci stiamo
NCD Il ministro Lupi
Altri 32mila esodati
sottratti alla «Fornero»
Il pressing del premier
per isolare i frondisti dem
Reintegro e tagli disciplinari
l ROMA. E' braccio di ferro ormai trasversale - nel Pd e non solo
– sull'articolo 18. Il governo valuta
se presentare un emendamento al
Jobs act, in discussione al Senato,
per raccogliere i punti del documento approvato dalla direzione
del Pd. Ma la questione dell’articolo 18 (in particolare il mantenimento del reintegro, oltre che,
come assodato, per i licenziamenti
discriminatori anche per quelli disciplinari, in determinate fattispecie) apre un nuovo fronte, nella
maggioranza e con l’opposizione:
Ncd da un lato e Forza Italia
dall’altro avvertono che non ci sarà il proprio sostegno di fronte ad
una “retromarcia” sul superamento dell’articolo 18. Mentre nel
Pd la rottura delle minoranze non
è superata, la mediazione è aperta,
e la conta dei senatori rischia di
arrivare all’ultimo voto. Ma la situazione sembra anche di impasse.
Le votazioni nell’Aula di Palaz-
DALLA COMMISSIONE SENATO OK AL DDL
lavori", dai tempi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, risponde
sperando che la discussione proceda "serena".
Nell’odg sul Jobs act approvato
lunedì dalla direzione Pd si afferma, infatti, che "il diritto al reintegro viene mantenuto per i licenziamenti discriminatori e per
quelli ingiustificati di natura disciplinare, previa – appunto – qualificazione specifica della fattispecie". Per i licenziamenti economici, invece, si chiede "un indennizzo
economico certo e crescente con
l'anzianità, abolendo la possibilità
del reintegro". Se ci sarà un emendamento del governo, "stiamo ancora ragionando", dice Poletti. "Si
sta valutando col resto del governo se presentare un emendamento
o un ordine del giorno", aggiunge
Bellanova. Il punto sui licenziamenti disciplinari non ha accontentato tutti ma scontentato molti,
a partire da una componente im-
portante della maggioranza come
Ncd. "Se ci saranno i Damiano, i
sindacati e così via, Ncd ovviamente non ci starà", dice, Maurizio Lupi, che è chiaro: "Ncd non
arretrerà sull'articolo 18 e sulla
riforma del lavoro", non accetterà
"mediazioni al ribasso".
«limbo» dell’assenza sia di stipendio, sia di prestazione previdenziale.
Complessivamente, per riparare a quello che il relatore Mario Mauro (Pi) definisce «un
errore che lo Stato aveva il dovere di correggere», sono stati
finora stanziati, in sei tranches, più di 11 miliardi di euro.
La salvaguardia appena approvata dai senatori non è stata
modificata, rispetto alla versione varata il 3 luglio scorso alla
Camera: si stabilisce un allun-
chettata di Angela Merkel a fare i "compiti
a casa" per la tenuta dei conti, appare oggi
innanzitutto Parigi. E Renzi sa di avere in
Hollande un alleato convinto nel dire basta all’austerità e nell’esigere la flessibilità necessaria a puntare finalmente sulla
crescita. Sono crescita e occupazione, come ha detto anche Giorgio Napolitano nel
suo intervento davanti al board della Bce,
la "sfida numero uno" in Europa.
E i renziani non si fidano della minoranza dem: temono "trappole" in Aula
sugli emendamenti, spiegano a microfoni
spenti, per indebolire il premier e far risaltare il ruolo del "soccorso azzurro".
Serenella Mattera
TRIBUNALE DI SALA CONSILINA
FALL. n. 1/85 R.F.
Immobili siti nel Comune di Scalea, C.da Cotura - Fabbr. Orchidea. Lotto
1: Ripostiglio al p. terra, sc. B, int. R2. Prezzo base Euro 546,63. Lotto 2:
Ripostiglio al p. 4º sottotetto, sc. B, int. R4. Prezzo base Euro 412,76. Lotto
3: Appartamento al p. terzo, sc. A, int. 10. Prezzo base Euro 16.816,75.
Lotto 4: Fabbricato Viola - Attinenza AS/3. Prezzo base Euro 4.017,90.
Immobili siti nel Comune di Scalea, C.da Cotura - Fabbr. Dalia. Lotto 5: Appartamento al p. 2º, sc. B, int. 13 bis. Prezzo base Euro 11.917,05.
Immobili siti nel Comune di Scalea, C.da Cotura - Fabbr. Elce. Lotto 6: Appartamento al p. 3º, sc. A, int. 18. Prezzo base Euro 16.119,54. Lotto 7: Appartamento al p. 4º, sc. A, int. 27. Prezzo base Euro 13.558,78. Lotto 8:
Appartamento al p. 4º, sc. B, int. 22. Prezzo base Euro 13.798,26.
Immobili siti nel Comune di Scalea, C.da Cotura - Fabbr. Alzalea. Lotto 9:
Appartamento al p. 4º, sc. C. int. 12. Prezzo base Euro 12.743,43. Lotto 10:
Appartamento al p. terra, int. 5. Prezzo base Euro 8.769,38. Immobili siti
nel Comune di Scalea C.da Cotura - Fabbr. Lilla. Lotto 11: Attinenza scoperta int. 3. Prezzo base Euro 3.374,59. Lotto 12: Attinenza scoperta int. 8.
Prezzo base Euro 2.881,89. Lotto 13: Appartamento al p. terra, int. 7T. Attinenza scoperta, int. 7. Prezzo base Euro 19.583,95.
Immobili siti nel Comune di Scalea, loc. Monticello - Lotto 14: Fabbr. Monticello 2. Appartamento al p. secondo. Prezzo base Euro 8.366,54. Lotto
15: Fabbr. Monticello 5. Appartamento al p. terra, sc. B, int. T7. Ripostiglio al
p. terra, sc. R4. Prezzo base Euro 24.182,42. Lotto 16: Fabbr. Monticello 5.
Appartamento al p. 1º, sc. A, int. 6. Prezzo base Euro 17.724,68. Lotto 17:
Fabbr. Monticello 5. Lastrico di copertura, sc. B. Prezzo base Euro 9.500,00.
Lotto 18: Fabbr. Monticello 5. Lastrico di copertura, sc. A, int. 2. Prezzo base
Euro 9.700,00. Lotto 19: Fabbr. Monticello 5. Appartamento al p. 1º, sc. A
esterna, int. 35. Prezzo base Euro 18.325,83. Lotto 20: Fabbr. Monticello
5. Appartamento al p. 2º, sc. esterna int. 36. Prezzo base Euro 13.739,73.
Lotto 21: Fabbr. Monticello 6. Appartamento al p. 2º, sc. esterna, int. 20.
Prezzo base Euro 9.810,54. Lotto unico: Comune di Scalea, loc. Contrada
Cotura e Monticello. Comprendente tutte le unità immobiliari dal n. 1 al n.
21. Prezzo base Euro 188.712,50. Lotti n. 5 - 9 - 19 - 20 sono occupati. Vendita senza incanto: 19/11/2014 ore 10.30 presso il Tribunale di Lagonegro.
Deposito offerte entro le ore 12 del 18/11/2014 in Canc. Fall. Eventuale vendita con incanto 10/12/2014 ore 11.00 stesso luogo ciascuno dei lotti allo
stesso prezzo e con il medesimo aumento. Deposito domande entro le ore
12 del 09/12/2014. Info su (A257938, A257939, A257940, A257941,
A257942, A257943, A257944, A257945, A257948, A257949, A257950,
A257951, A257953, A257954, A257955, A257956, A257957, A257958,
A257959, A257960, A257961, A257963).
RASSEGNASTAMPA
PRIMO PIANO 5
Giovedì 2 ottobre 2014
Ipotesi ancora allo studio. Non è chiaro, Secondo la Cgia il piano potrebbe
tra le altre cose, se l’anticipo sarà mensile costare tra i 3.000 ai 30.000 euro per
e quale sarà la tassazione applicata
impresa. La Confartigianato: inaccettabile
Il Tfr in busta paga?
Arriva un coro di no
La Cgil: soldi dei lavoratori. La Confcommercio: aziende in ginocchio
gamento (da 36 a 48 mesi, fino al
gennaio 2016) dall’entrata in vigore della riforma del periodo
di maturazione dei requisiti
per l’accesso alla pensione.
E le maglie si estendono, fra
l’altro, anche ai cosiddetti «cessati a tempo determinato» (ne
sono stati individuati 4.000),
che non risultano «rioccupati a
tempo indeterminato», ma che
potranno chiudere la propria
posizione in maniera adeguata, per far sì che la decorrenza
del trattamento previdenziale
avvenga nello stesso arco temporale di altre categorie di lavoratori presenti nel perimetro delle tutele. Insieme al disegno di legge ottiene il via libera anche l’ordine del giorno,
a prima firma di Pietro Ichino
(Sc), che da un lato «impegna la
Commissione ad effettuare un
censimento dei casi particolari» di esodati di cui prendersi
cura, dall’altro si sofferma sulla necessità che il governo si
concentri anche sul reinserimento dei lavoratori adulti
(over50) nel mercato.
«E' certamente positiva l’approvazione del ddl esodati in
quanto finalmente è stata restituita giustizia per un’altra
fetta di lavoratori, ma non bisogna abbassare la guardia
perché sono ancora in tanti che
hanno bisogno di essere tutelati», ha detto il segretario confederale dell’Ugl, Stefano Conti. «Ora tocca sapere quanti altri sono rimasti esclusi dal
provvedimento e quando si potrà restituire un futuro sereno
ai tanti che sono ancora vittime di errori di valutazione
dei governi precedenti».
l ROMA . Sull'ipotesi di anticipo del Tfr in
busta paga c'è ancora grande incertezza ma già
arriva un no «corale» oltre che dalle piccole e
medie imprese anche da Cgil, Cisl e Uil che
ricordano come questi siano «soldi dei lavoratori» e non possano essere considerati come
un’elargizione del Governo. L’ipotesi allo studio è ancora tutta da dettagliare. Il presidente
del Consiglio, Matteo Renzi ha inizialmente
parlato di metà dell’importo del Tfr maturando
in busta paga, ma poi ha ipotizzato che possa
essere anticipato l'intero importo.
Non è inoltre definito se la liquidazione possa essere anticipata mese per mese o in un’unica soluzione annua, mentre resta da capire
quale potrà essere la tassazione alla quale sarà
assoggettata dato che l’imposizione sul Tfr che
si prende al termine del rapporto di lavoro è
agevolata rispetto al reddito da lavoro. Non è
chiaro inoltre quale potrà essere la compensazione per le imprese sotto i 50 dipendenti che
utilizzano le quote di Tfr per autofinanziarsi.
Un altro problema ci sarebbe sulla copertura
del buco che si creerebbe per il ministero
dell’Economia che gestisce ogni anno il Tfr dei
lavoratori delle imprese con oltre 50 dipendenti che non hanno optato per la previdenza
integrativa (il fondo presso l’Inps nel quale
CONFCOMMERCIO Il presidente Sangalli
confluiscono circa cinque miliardi l’anno).
«Bisogna capire bene – dice il Ceo di UniCredit, Federico Ghizzoni – il meccanismo
complessivo e aspettare una proposta. Non è
ben chiara». Il ministro del Lavoro, Giuliano
Poletti, sottolinea che le banche non possono
essere obbligate, vanno convinte.
I sindacati si dicono contrari, preoccupati
anche che l'ipotesi di fatto affossi la previdenza
integrativa. «Nessuno dica – afferma il nu-
mero uno della Cgil, Susanna Camusso – che si
stanno aumentando i salari dei lavoratori:
quelli sono soldi dei lavoratori, frutto dei contratti e delle contrattazioni e non una elargizione di nessun governo e non è un nuovo
bonus se no, davvero, siamo alla disinformazione». No anche da Cisl e Uil
Tornano a dire no anche le piccole imprese.
Secondo la Cgia di Mestre il piano del Governo
sul Tfr potrebbe costare tra i 3.000 ai 30.000 euro
per impresa «considerata la carenza di liquidità. Per la Cna il costo dell’anticipazione del
Tfr è «improponibile» mentre per la Confartigianato l’ipotesi del Governo è inaccettabile.
«L'ipotesi di mettere il 50% del Tfr in busta
paga – dice il presidente della Confcommercio,
Carlo Sangalli – finirebbe per indebolire ulteriormente il nostro sistema produttivo, accentuando il processo di riduzione occupazionale. In questa situazione drammatica drenare liquidità alle imprese significa metterle
in ginocchio o addirittura spingerle alla chiusura dell’attività. Se si vuole, invece, realmente
sostenere i consumi e far ripartire l’economia
– conclude – la via da percorrere obbligatoriamente è e rimane quella di una riduzione
delle tasse che sia certa, graduale e compatibile con i conti pubblici».
OGGI IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA LANCERÀ IL PIANO DI ACQUISTO DEI TITOLI «ABS»
Draghi: ora tocca alle riforme
«Solo così margini di bilancio». «Obiettivo rilanciare le piccole e medie imprese»
l NAPOLI. Il fascino di Napoli da una
parte, la crisi dell’Eurozona dall’altra. È la
cornice inusuale del consiglio della Banca
centrale europea, in cui il presidente Mario
Draghi lancerà il piano di acquisto dei titoli
'Abs' che, fra le pressioni crescenti date dalla
ripresa europea che rallenta, viene sempre
più interpretato come un anticipo di un più
ampio pacchetto di interventi senza precedenti.
"Domani (oggi, ndr) – spiega Draghi rivolgendosi ai governatori e al ministro
dell’Economia Pier Carlo Padoan alla cena a
Palazzo Reale – discuteremo come continuare a riavvicinare" l’inflazione al 2%. E
specifica che in Italia «solo le riforme danno
margini di bilancio».
Eppure i dati economici mettono a nudo
un’emergenza che ancora una volta lascia la
Bce nel ruolo di unica istituzione europea
dotata degli strumenti per fronteggiarla,
salvo fare appello da anni alle riforme da
parte dei governi. L’emergenza si chiama
piccola e media impresa, il tessuto principale di gran parte dell’economia europea,
messo in crisi, in Italia in particolare, dalla
recessione e dalla stretta al credito bancario.
È il motivo per cui Draghi , dopo la riunione
in cui i tassi verranno lasciati invariati allo
0,05% avendo raggiunto la soglia minima,
rivelerà i dettagli del piano 'Abs', indicando
le tipologie dei titoli che impacchettano prestiti a famiglie e imprese che la Bce si appresta ad acquistare, l'orizzonte temporale
dell’operazione, magari anche l’importo cui
la Bce punta. Obiettivo, togliere alle banche
una parte rilevante della loro esposizione,
liberando nuovi prestiti.
Basteranno queste misure a rimettere la
ripresa dell’Eurozona in carreggiata? Il Fondo monetario internazionale lancia l'allarme deflazione, anche la Casa Bianca si espone come fa raramente, e chiede azioni decisive. Draghi ha dovuto concedere l’impegno che la Bce è pronta a qualsiasi misura.
IL VERTICE
Il presidente
della
Repubblica
Giorgio
Napolitano
con il
Presidente
della Banca
centrale
europea Mario
Draghi nel
corso
dell'incontro
con il
donsiglio
Direttivo della
stessa Banca
.
RASSEGNASTAMPA
28
Giovedì 2 ottobre 2014
Auto nuove, settembre positivo
e la Fiat mette il turbo: +4,39%
Oggi al Salone di Parigi il Lingotto presenta la 500 X prodotta a Melfi
EFFETTO TIEPIDO SULLE BORSE
Per l’indice Pmi
crescita
a sorpresa
l MILANO. Seduta in sofferenza per le Borse
del Vecchio Continente fiaccate da un’economia
che stenta a ripartire. A rinnovare i timori sono
le stime sul Pil riviste dall’Italia e il rinvio, da
parte della Francia, al 2017 dell’obiettivo di un
rapporto deficit-Pil al 3%. Sul mercato, peraltro
non ha avuto alcun effetto la crescita a sorpresa
(50,7 punti contro una previsione di 49,5) nel nostro Paese dell’indice Pmi. Mentre ha deluso l’indice Pmi sulla manifattura dell’Eurozona ai minimi da 14 mesi. I dati macro non sono poi migliori dagli Usa dove il buon dato sulle assunzioni è offuscato dall’indice Pmi manifatturiero
sotto le stime.
Nell’attesa del board di oggi della Bce, riunito
per l'occasione a Napoli, l’indice paneuropeo Stoxx 600 vede il livello più basso da cinque settimane con flessioni che oscillano tra lo 0,67% di
Madrid e l’1,15% di Parigi (maglia nera di giornata). Mentre Milano chiude con un calo sotto il
punto. In questo contesto lo spread tra Btp e
Bund che in corso di seduta tocca i 140 punti,
ripiega nel finale a quota 138. E si indebolisce
anche Atene (-0,26%) dopo un balzo in scia ad
articolo del Financial Times in cui si riferisce
che Mario Draghi intende premere sulla Bce perchè accetti di acquistare prestiti anche con rating «junk» dalle banche di Grecia e Cipro. Secondo l’Ft, il numero uno dell’Eurotower questa
settimana svelerà un piano d’acquisto per centinaia di miliardi di euro in attività private nel
tentativo di salvare l’eurozona dalla stagnazione.
«Non crediamo che la Germania permetta una
simile manovra, alla luce delle critiche rivolte da
alcuni esponenti tedeschi, tra cui lo stesso
Schauble, al piano Abs annunciato a settembre»,
sottolinea Vincenzo Longo, Market Strategist IG.
Tuttavia per Longo «un’apertura sarebbe molto
importante, soprattutto alla luce della prossima
operazione Tltro» (finalizzata a sostenere il credito per le Pmi ndr) perchè «in questo modo,
Draghi potrebbe lanciare un chiaro messaggio
alle banche sul fatto che la Bce si impegnerà ad
acquistare anche titoli a basso rating».
l PARIGI. Il mercato italiano dell’auto chiude settembre in tono positivo, dopo il rallentamento dei mesi estivi, ma le vendite
restano a livelli bassi e la crescita è inferiore a
quella degli altri mercati europei. Positivi i
segnali per il gruppo Fiat Chrysler che cresce
del 4,39 per cento con una quota pari al 27,69 per
cento, aumentata dello 0,3 per cento. Un segnale confortante per il Lingotto che oggi, al
Salone dell’Auto di Parigi, presenta in anteprima mondiale la 500 X, la vettura prodotta
a Melfi con cui il marchio Fiat debutta nel
segmento dei crossover. Affiancherà il piccolo
suv Jeep Renegade per il quale nel primo week
end di lancio sono stati raccolti oltre 200 ordini.
Sono sempre leader del segmento A la 500 e la
Panda che insieme detengono il 56,8 per cento e
registra un +26,9 per cento la Ypsilon. A
Torino, intanto, parte il negoziato sul nuovo
contratto specifico di primo livello per gli
80.000 lavoratori del gruppo, ma l’azienda
spiega che il recupero del potere d’acquisto è
difficile anche a causa degli investimenti,
avviati anche negli stabilimenti di Mirafiori e
Cassino. I sindacati chiedono che si faccia in
fretta e non si ripeta il copione dell’ultimo
rinnovo quando la trattativa è durata dieci
mesi. «Si sono gettate le basi per il confronto»,
dice l’Ugl, mentre per Ferdinando Uliano,
segretario nazionale della Fim, bisogna chiudere entro l’anno.
Un aiuto al negoziato può darlo l’andamento
del mercato se i segnali positivi saranno
confermati. A settembre le immatricolazioni
sono state 110.436, il 3,27 per cento in più dello
stesso mese del 2013, mentre nei nove mesi
hanno raggiunto quota 1.036.499, con un incremento del 3,56 per cento.
«Difficile parlare di ripresa visto che i
volumi sono analoghi a quelli degli anni '70»,
afferma l’Anfia, l'associazione delle case automobilistiche italiane. «Il mercato ha raggiunto livelli tanto depressi – commenta il
presidente del Centro Studi Promotor, Gian
Primo Quagliano – che un moderato recupero
sembrerebbe fisiologico nonostante la gravità
della situazione economica. Occorrerebbe che
il recupero venisse agevolato dall’azione del
governo». Concorda il presidente di Federauto
Filippo Pavan Bernacchi il quale ritiene che
«sostenendo il mondo dell’auto aumenterebbe
il prodotto interno lordo e diminuirebbe la
disoccupazione».
L’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, spiega che la crescita che è
stata registrata in settembre è dovuta a un
giorno lavorativo in più e osserva che «l'auto
non è alla ricerca di incentivi ma le famiglie
hanno diritto a una mobilità che sia accessibile».
Amalia Angotti
Il mercato automobilistico
Immatricolazioni di autovetture in Italia a settembre
+3,56%
Gruppo Fiat
QUOTA MERCATO
27,69%
(+0,3 p.p.)
1.000.893
1.036.499
27,85%
(-1,11 p.p.)
VENDITE
(variazione su 2013)
-0,43%
+3,27%
106.940
110.436
set
2013
set
2014
288.639
+4,39%
30.576
set
2014
gen-set
2014
gen-set
2013
gen-set
2014
ANSA
Fonte:Ministero dei Trasporti
Salento, Start up valley
Domani a Roma si terrà la fiera europea del settore
l BARI. Antonio Scarnera ha 16
anni e ha creato un’azienda informatica – l’«Island of Host»- che
noleggia server web. Gianluigi
Parrotto si è diplomato, ha 20 anni,
e con la sua società «G.P. Renewable», progetta, costruisce e vende su internet mini pale eoliche da
usare sopra i tetti.
«Aziende – assicurano i due ragazzi salentini – che stanno andando benissimo» e che sono state
attivate grazie alla scuola e ad una
società cooperativa Arianoa nata
nel 2004 all’interno dell’Istituto
tecnico Economico Costa di Lecce
ad opera di due docenti e 16 studenti con la mission di stimolare
gli alunni all’auto-imprenditorialità e sostenere finanziariamente
e fisicamente le loro giovani start
up.
Antonio e Gianluigi saranno
due dei 20 imprenditori under 20
provenienti da tutto il mondo (6 in
tutto gli italiani), invitati a rac-
contare le loro storie nell’incontro
organizzato domani a Roma
nell’ambito di Maker Faire-The
European edition, la fiera europea
del Maker. «Una miriade d’imprese innovative, dalla tecnologia
all’agroalimentare, dal turismo
all’abbigliamento, dalla biomedicina al tifo sportivo, dall’ecosostenibilità alla chimica d’avanguaria, sono nate e proliferate negli
ultimi anni nel Salento», dice Daniele Manni, presidente Arianoa.
ATTESA SI SNODERÀ PER L’INTERA GIORNATA IN UN SUSSEGUIRSI DI TAVOLE ROTONDE E CONFRONTI A TUTTO CAMPO DAL TRADING ALL’EXPORT
Mercati e strategie d’investimento
riflettori su Taranto finanza forum
l «Analisi dei mercati. Strategie d’investimento». Questa la sintesi del Tff, Taranto finanza forum, in programma domani a Taranto (Histò Relais
- San Pietro sul Mar Piccolo). L’evento di economia
e finanza si snoderà per l’intera giornata (inizio
programmato per le 9) per concludersi al tramonto
in un susseguirsi di tavole rotonde e confronti a
tutto campo dal trading all’export. Un contenitore
poliedrico e diversificato in grado di rispondere
alle esigenze più diverse tanto degli operatori sulle
piazze finanziarie, quanto degli imprenditori.
Sotto la regia della Bcc San Marzano di S. Giuseppe, e in collaborazione con il Gal Colline Joniche
e Directa, si comincia alle 9 nella Basilica con il
Trading Day (che andrà avanti senza sosta fino alla
chiusura dei mercati). Obiettivo delT-Dayè quello
di accompagnare trader e neofiti verso un utilizzo
consapevole degli strumenti. In un momento in cui
il mercato dà molteplici opportunità e una pattuglia sempre crescente di broker che promettono
guadagni facili diventa sempre più importante conoscere in maniera appropriata le dinamiche, le
reali possibilità, ma anche i rischi. Obiettivo
delT-Dayè migliorare la conoscenza dei mercati
finanziari, prendere atto delle «trappole» insite nel
trading, favorire un trading più consapevole. A
guidare la giornata saranno il top trader Davide
Biocchi e l’analista Riccardo Bolgia del team Directa.
Alle 10, in Area Meeting «Imprese e mercati
internazionali» per offrire agli imprenditori un
elevato momento formativo a livello pratico: la
conoscenza dei mercati internazionali e delle reali
possibilità dell’export per le imprese pugliesi.Michele Lenoci, esperto di internazionalizzazione
guiderà i partecipanti nei passaggi fondamentali
per aprirsi ai mercati internazionali. Fra gli argomenti in agenda, focus su cosa deve fare un’azienda per esportare (problemi e soluzioni), attuale
andamento dei mercati internazionali: opportu-
nità e minacce, strategie commerciali e di marketing internazionali. Alle 12,30 in Basilica «Trading e investimenti nei nuovi scenari macroeconomici», con Sebastian Siliberto Neri (Relationship Manager di Fia) saranno affrontati i nuovi
scenari macroeconomici per comprendere come
investire i propri risparmi e ottenere indicazioni
utili per potersi muovere agevolmente sui mercati.
L'analisi tecnica riguarderà le diverse strategie
d'investimento.
Dopo la pausa pranzo (ore 14), alla ripresa dei
lavori, il T-Day si proietterà sui dati d’apertura di
Wall Street, mentre – parallelamente – gli imprenditori in «Export e reti di impresa» potranno conoscere le tecniche di valutazione degli appuntamenti di marketing internazionali, in modo da
comprendere quali eventi scegliere per l’espansione delle proprie attività. Le conclusioni saranno
dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Fabrizio Nardoni.
RASSEGNASTAMPA
LETTERE E COMMENTI 33
Giovedì 2 ottobre 2014
DE TOMASO
La sinistra tra Stato e mercato
>> CONTINUA DALLA PRIMA
L
a risposta non è facile, chiama in causa il significato e il potere delle parole.
Il concetto di mercato, in Italia, non
ha mai incontrato condizioni ambientali favorevoli. La stessa destra storica non era
tutta devota ad Adam Smith (1723-1790). Poi
sopraggiunse il fascismo, che era anti-mercatista e votato al corporativismo, e il vocabolo
«destra» assunse connotati sempre più spregiativi. Il comunismo era, ontologicamente,
ostile al mercato, e la stessa corrente riformista
(minoritaria) non aveva forza a sufficienza per
contrastare sul piano culturale i dogmi contrari alla democrazia economica. Certo, c’era
Antonio Gramsci (1891-1937), figura complessa
che aveva studiato il mercato senza demonizzarlo. Ma Gramsci apparteneva alle biblioteche
più che alle sezioni e piazze politiche. Era citato, ma non ascoltato o applicato. Cosicché,
nonostante le aperture e le svolte contro il monolitismo sovietico, la sinistra italiana - a differenza di quella tedesca e inglese - non ha mai
fatto i conti con l’idea di mercato. A differenza
della socialdemocrazia teutonica che ha sposato il mercato nel 1959 a Bad Godesberg. E del
laburismo inglese che lo ha adottato in pianta
stabile dopo aver ceduto al fascino della Terza
Via di Tony Blair.
Eppure, sarebbe bastato che il termine «mercato» fosse stato sostituito dalla definizione «democrazia economica» perché fossero modificati i confini della discussione. Il mercato è
sinonimo di democrazia economica così come il
voto è sinonimo di democrazia politica. Del
resto democrazia economica e democrazia politica sono storicamente assai più vicine di
quanto si pensi. Nell’antica Atene l’agorà era,
nello stesso tempo, il luogo del mercato delle
merci e il sito delle decisioni dei cittadini. Una
compenetrazione logistica, sostanziale e simbolica, cui non si è mai attribuita la doverosa
attenzione.
Cos’è la democrazia economica? È l’opportunità data ai consumatori di beni e servizi di
essere liberi di scegliere. Dov’è l’elemento autoritario o illiberale in questa opportunità?
L’economista «Nobel » statunitense Joseph Stiglitz obietterebbe, non senza ragioni, che nel
mercato non si verifica la simmetria informativa, semmai l’asimmetria informativa, nel
senso che non tutti i cittadini posseggono le
informazioni per poter scegliere al meglio, secondo razionalità. Giusto. Per questa ragione il
mercato necessita di interventi correttivi, in
modo tale da impedire la formazioni di monopòli, trust, cartelli, tutte patologie in grado di
ostacolare la libertà economica. Ma anche lo
Stato non è l’Eldorado, visto che è per natura
portato a moltiplicare monopòli e privilegi per i
suoi feudatari. Inoltre, lo Stato medesimo non è
depositario delle informazioni che milioni, anzi miliardi di uomini e donne si scambiano nei
loro innumerevoli contatti personali. I consumatori decidono in base ai loro gusti, alle loro
aspettative. Lo Stato non avrebbe mai immaginato che, a un certo punto, sarebbe cresciuta
la richiesta delle uve senza semi, che hanno
ormai collocato fuori mercato le tradizionali
uve con il seme. Solo nelle contrattazioni tra
privati è possibile apprendere conoscenze che
la classe politica, la burocrazia, gli apparati
pubblici in genere, non potrebbero mai raggiungere.
Non vogliamo chiamare mercato tutto cio?
Vogliamo parlare di democrazia economica?
Meglio ancora. Ma dalla sostanza non si scappa:
a chi tocca decidere come vivere e cosa acquistare? Al potere pubblico o alle singole persone? Ecco: la sinistra anglosassone da decenni
non ha dubbi, la decisione spetta ai singoli, non
al collettivo, ossia alla nomenklatura politica.
Si obietterà: e lo Stato? I compiti dello Stato
non sparirebbero affatto. Anzi. Uno Stato moderno è uno Stato regolatore, non uno Stato
padrone. È uno Stato che facilita i rapporti tra
imprese e dipendenti. È uno Stato che limita le
ingerenze nelle aziende. È uno stato che non
penalizza il diritto privato a beneficio esclusivo
di quello pubblico. È uno Stato, ad esempio, che
vigila come un rottweiler contro le degenerazioni del mercato e le pretese di oligopòli e
monopòli. Un compito mica da niente visto che
la tentazione irresistibile di molti vincitori nella quotidiana sfida della concorrenza è quella di
non fare mai prigionieri.
Per concludere. Una moderna forza di sinistra potrebbe spiegare così la propria ragione
sociale: noi siamo per la democrazia economica
mentre la destra difende la democrazia dei privilegi; noi siamo per il mercato, loro per i
monopòli. In Germania e in Inghilterra ragionano così. In Italia, ancora no. E quando
sembra che la democrazia economica convinca
tutti, si torna punto e a capo.
Giuseppe De Tomaso
[email protected]
ALBERTO MAZZUCA
I Poteri Forti? Più morti che vivi
M
a contro quali Poteri Forti vuole ora combattere il “rottamatore” Renzi? Quelli di una volta, commentano tutti,
non ci sono più, da Bankitalia che non stampa più moneta
alla grande industria privata in affanno dopo la ristrutturazione di Mediobanca. Forse i servizi segreti, forse la massoneria,
certamente l’alta burocrazia di Stato. E non è invece che questa storia dei
Poteri Forti viene ogni tanto tirata in ballo dalla politica come alibi per
nascondere la propria incapacità?
L’impressione è nata quando Marco Vitale, uno dei più validi economisti d’impresa, mi ha inviato pochi giorni fa una mail con allegato
l’indice di un mio libro intitolato “I potenti del denaro” e scritto nel 1981
quando lavoravo al Giornale di Montanelli. È stato il mio primo libro,
una raccolta di sedici ampi ritratti degli uomini che allora “governavano” l’economia italiana. Per farla breve, i Poteri Forti di quegli
anni. Ebbene, a fianco dei nomi Vitale ha scritto a mano un brevissimo
commento, una sintesi della storia di quei Poteri Forti che più di
trent’anni fa esprimevano l’”arricchire italiano”, ovvero il contrario
dell’”arricchire all’italiana” che aveva tra gli interpreti i Sindona, i
Calvi, i Cefis, i Gelli, gli imprenditori della droga, gli artisti delle perdite.
La sintesi di Vitale è quella tra parentesi. Pirelli (azienda sopravissuta,
Pirelli espropriato); Lucchini (fallito); Bonomi (padre fallito); Terruzzi
(non so); i fratelli Benetton (se la sono cavata bene); De Benedetti (salvato
dalle banche); Bagnasco (fallito); Cuccia (i suoi clienti sono quasi tutti
falliti e il suo disegno è fallito); Cabassi (morto con eredi); Berlusconi (ha
scalato con successo l’Italia); Parodi (non so); Tanzi (fallito e incarcerato); Ferruzzi (fallito); Pesenti (se l’è cavata bene); Marzotto (smembrato); Agnelli (smembrato ed espropriato dagli Elkann).
Le conclusioni? 1) Anche i Poteri Forti si sbriciolano; 2) Renzi non
combatte ma va a braccetto con almeno due di quei Poteri Forti: la ex Fiat
che con gli Elkann-Marchionne ha ora lasciato l’Italia e Berlusconi che
ha “scalato” l’Italia ed è sempre al potere grazie al patto del Nazareno; 3)
L’”arricchire all’italiana”, cioè rubando, ha vinto: la criminalità organizzata ha ovunque uomini suoi, le varie Caste impediscono il ritorno
del falso in bilancio, i manager-corrotti sono spalmati su tutti i livelli.
PINO PISICCHIO*
Art. 18, psicopolitica renziana
I
n mancanza di certezze palpabili accade
che talvolta ci si arrampichi ai simboli.
Prendiamo il caso dell'art. 18 dello Statuto
dei Lavoratori, oggetto di "culto" nelle ultime settimane di dibattito nei media. La norma,
com'e' (forse) noto, e' inserita in un contesto di
tutele del lavoro dipendente approvato nel 1970 (
stagione di grandissime conquiste sociali) che
valse all'ordinamento italiano la palma di uno
dei più avanzati del mondo in tema lavoristico.
In particolare l'articolo 18 disciplina il licenziamento illegittimo, ingiustificato o discriminatorio del lavoratore, prevedendo il ricorso al
giudice. C'è poco da aggiungere: la procedura e'
prevista quando, all'interno di aziende con più
di 15 dipendenti, il licenziamento viene fatto
senza che sussistano giustificate motivazioni o
giuste cause. Dunque la norma scatta quando il
datore di lavoro si comporta in modo discri-
minatorio, illegittimo, ingiustificato. Almeno in
linea di principio. In linea di fatto l'utilizzo
dell'articolo in questione ha riguardato una percentuale assai piccola di lavoratori in rapporto
all'universo, ahinoi, grande dei licenziati: solo lo
0,0023%. Che poi sarebbero tremila su un milione e trecentomila. Di che stiamo parlando,
allora? Di un simbolo, appunto. Di un simbolo
per il movimento sindacale e per cio' che resta
della sinistra, perche' quel principio scolpisce
nel mondo giuridico l'idea stessa del lavoro fisso.
Di un simbolo per Renzi e per una corrente di
commentatori liberisti, per la ragione opposta:
perché starebbe a testimoniare la possibilità di
far breccia nel muro delle antiche inscalfibili
certezze del welfare costruito negli anni '70,
rendendo "psicologicamente" più flessibile il
mercato. Another brick in the wall, come dicevano i Pink Floid: un'altro mattone nel muro.
E' assai probabile che non ci saranno quantità
alluvionali di nuovi posti di lavoro grazie alla
cancellazione dell'art.18. E, francamente, non
credo proprio che l'Europa ci abbia chiesto questa correzione dell'ordinamento giuslavorista
per concederci chissà che. Ma la direzione del Pd
si e' chiusa con una vittoria fragorosa del segretario-premier e i giornali tracimano di notizie e retroscena che raccontano il trionfo del
giovane contro i vecchioni di quello che viene
descritto come una specie di Pcus del secolo
passato. Un ennesimo smagliante successo del
giovane Presidente. Peraltro tante autorevoli
voci ci spiegano che l'economia, la finanza e la
ripresa economica sono condizionate dai fattori
psicologici. Che in questa partita sull'art. 18
sono fortemente presenti. Attendiamo, fiduciosi, gli sviluppi.
* Presidente del Gruppo Misto alla Camera
PERCHÉ L’ITALIA
DEVE CAMBIARE VERSO
AL PIÙ PRESTO
di VITO SPADA
C
ontinuiamo a discutere dei nostri problemi come se
tutto quello che avviene fuori dei nostri confini sia
irrilevante per il nostro futuro. L’ossessione delle
vicende nazionali senza confronto reale con quanto
accade altrove, non causa solo la nostra emarginazione dalla
realtà, ma si riflette impietosamente sulle sue conseguenze.
Non c’e statistica internazionale che sistematicamente non
declassi il nostro Paese nelle classifiche economiche. E per
comprenderne il suo più intimo significato, conviene soffermarsi sugli investimenti diretti dall’estero. Fra l’altro, se il
l’Italia ha un disperato bisogno di investimenti per infrastrutture e progetti, il canale estero dovrebbe essere coltivato
con cura. Questo non succede, ed anzi, il Paese regredisce
nelle destinazioni di capitale estero. Tra il 1994 ed il 2013 ,
l’Italia ha attratto investimenti dall’estero per un totale di us$
290 miliardi. Nello stesso periodo la Spagna ne ha ricevuti
567, la Germania 799, la Francia 823 e l’Inghilterra 1.418.
Numeri che esprimono senza ulteriori commenti l’attrazione
che gli altri Paesi , ed in particolare la bistrattata economia
inglese, hanno nell’opinione pubblica. Il fenomeno va peraltro inquadrato nell’accresciuta importanza che nell’economia globale ha questo tipo di allocazione del capitale. Gli
investimenti diretti dall’estero sono passati infatti da $2 mld
del 1990 pari al 9% del Pil mondiale, a $ 22 mld nel 2012 che
rappresentano il 32% del Pil mondiale. La straordinaria riduzione delle barriere doganali e l’introduzione delle nuove
tecnologie hanno favorito la riorganizzazione della produzione e della localizzazione di beni e servizi su scala mondiale
da parte degli investitori esteri e delle multinazionali. Questi
capitali costituiscono quindi una risorsa importante sia per
le economie dei Paesi emergenti che per i Paesi avanzati, dal
momento che essendo impegnati materialmente per progetti
ed opere a lungo termine, rappresentano una componente
stabile della bilancia dei pagamenti senza contribuire alla
volatilità dei flussi monetari di breve periodo. Non solo. Con
il loro implicito trasferimento di tecnologia, rinnovamento,
“governance” imprenditoriale con applicazioni di moderne
tecniche di gestione, questi investimenti sono un forte volano
di crescita per tutti i Paesi che li ricevono. E conseguentemente, alleggeriscono la contrazione del credito bancario
che rappresenta in molti casi l’unico fattore di finanziamento
per le imprese. Sia il bilancio pubblico che quello privato
dovrebbero, per le restrizioni oggettive alle finanze pubbliche
che per quelle del continuo “deleveraging”, ovvero diminuzione delle attività bancarie in generale per via della scarsità
di capitale bancario, essere attivamente agevolati nelle loro
funzioni. Ovviamente la destinazione di tali investimenti è
legata in qualche modo alla presenza di fattori che possano
meglio favorire il loro funzionamento.
CAPITALI - Questi fattori che dovranno attrarre e trattenere tali capitali, sono di varia natura. Vanno dalla condizione della domanda interna ai singoli Paesi ed alla sua
ciclicità, dai fattori strutturali come la dimensione del mercato ed alla sua specializzazione, dalla fiscalità come l’incidenza della tassazione sui profitti o sul lavoro, dalla stabilità sociale e politica ed infine dalla qualità delle sue istituzioni. Tutti i Paesi vengono quindi esaminati come un sistema integrato ed omogeneo nella sua componente pubblica
e privata, per la valutazione della convenienza ad investire. In
questo contesto, saltano subito in evidenza come le limitazioni riguardanti l’Italia siano soprattutto confinate nel campo generale della mancata crescita economica, in quello delle
più ridotte dimensioni delle imprese , molto spesso condotte
in un ottica familiare poco incline alla comprensione del
mondo moderno e quindi gestita in modo accentrato e personale senza lo sviluppo del senso di appartenenza all’azienda, e in quello della qualità delle istituzioni e del loro funzionamento. Nei vari indicatori che la Banca Mondiale utilizza per l’esame dell’ambiente degli affari , vengono subito
alla luce quelli relativi all’efficienza del sistema burocratico,
quello dei contenziosi contrattuali e del fallimento delle imprese, quello della giustizia civile e più in generale quello del
rispetto dei diritti di proprietà che devono essere adeguatamente tutelati. Tutti elementi che ci riguardano da vicino
perché dovremmo avere sperimentato i loro effetti sulla nostra economia. Siamo in ritardo o inadempienti rispetto agli
altri Paesi, su molti di quei fattori menzionati che rappresentano in quelle aree la ragione della loro appetibilità per gli
investitori privati ed istituzionali. Se a gran voce ci viene
chiesto di modificare tutto il sistema Paese che non funziona,
non è per ragioni ideologiche, ma per una efficace risposta ad
un mondo che è cambiato e non può aspettare le nostre logiche sorpassate dai fatti. Non possiamo pretendere che gli
altri si adeguino al nostro sistema inefficiente e datato. Non
fare niente e continuare a vivacchiare, significa accettare che
nel 2013 l’Italia con soli us$ 17mld appaia dopo l’Indonesia e la
Colombia nelle classifiche internazionali.
RASSEGNASTAMPA
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6
Primo piano
Giovedì 2 ottobre 2014
[email protected]
POLITICA
Lunga mediazione alla Regione per evitare
litigi in aula sulla questione calda di Potenza
Stop in Consiglio
per le nomine
Sospesi i lavori per mancanza di numero legale prima
di scegliere il Difensore civico e il Garante per l’infanzia
di SALVATORE SANTORO
POTENZA - Oltre un’ora e mezzo di ritardo
per l’inizio dei lavori consiliari. Ma i consiglieri c’erano quasi tutti. Pure il presidente
della giunta, Marcello Pittella e quello del
Consiglio erano presenti. Ma l’aula continuava a rimanere deserta. Quella del Consiglio. A pochi metri però, la saletta privata
(dove si svolgono le riunioni dei capigruppo e dove gli stessi consiglieri pranzano velocemente quando
le sedute proseguono ininterrottamente) era una
sorta di “bollitore”
dove la tensione si
tagliava a fette.
In pratica c’è stata una lunga mediazione. Dopo l’incontro tra il sindaco di Potenza De
Luca e il presidente
della Regione Marcello Pittella, dei
giorni scorsi, e la
proposta di presentare una mozione consiliare da parte del
consigliere Mario Polese propio per mettere in discussione il rischio bancarotta del
Comune di Potenza le forze politiche regionali hanno voluto capire lo stato dell’arte.
Alla fine della riunione è stato deciso di dare spazio a una comunicazione in Consiglio
del governatore subito all’inizio dei lavori e
poi di svolgere una prossima seduta di
Consiglio dedicata completamente alla situazione finanziaria della città capoluogo.
Ma sempre sulla stessa questione a un
certo punto in Consiglio c’è stata una “sorpresa”. Sì è visto infatti Dario De Luca che
dopo essere stato
nei piani alti del palazzo della Regione
(probabilmente ha
consegnato documenti ufficiali sul
bilancio comunale
al Dirigente Marsico) è passato nei
pressi
dell’aula
consiliare. Quasi
intimorito stava
guadagnando l’uscita quando è stato intercettato da
Pittella che si era
fermato all’esterno
dell’aula a parlare con il consigliere regionale di Forza Italia, Michele Napoli. I tre così, si sono fermati a discutere per qualche
minuto (lontano dai taccuini).
Questo per la vicenda Potenza città. Ad
ogni modo il Consiglio regionale si è occupato anche di altro. Prima è stata svolta l’attività ispettiva con le interrogazioni dei
consiglieri. Numerose le richieste di chiarimenti da parte dei consiglieri alla giunta.
Sugli scudi come al solito il consigliere
Gianni Rosa di Fratelli d’Italia e i due esponenti del Movimento 5 Stelle.
Ma il punto che destava più interesse era
quello che riguardava la nomina del consiglio del Difensore Civico, del Garante del-
Il fuori programma:
De Luca porta le carte
alla Regione
e incontra Pittella
all’uscita. Ne nasce
un colloquio con
Napoli testimone
Per le due nomine
si passa a sabato
e poi si andrà ai poteri
del presidente
del Consiglio:
si “tratta” per Amodio
e Fiordelisi
l’Infanzia e di due consiglieri da nominare
nella presidenza della Commissione regionale dei Lucani all’estero. Ma su questo
non si è trovato ancora l’accordo tra le forze
politiche. E quindi, come da tradizione in
questi casi il Consiglio regionale decide di
non decidere.
A un certo punto dei lavori infatti è mancato il numero legale di consiglieri presenti (servono almeno 11 per legittimare i lavori) in aula e la seduta è stata chiusa in anticipo. Niente di nuovo. Per la cronaca: la
verifica della mancanza del numero legale
è avvenuta sulla votazione dell’inserimento di una mozione sullo Sblocca Italia presentata dal consigliere regionale del Psi,
Francesco Pietrantuono.
Ora prassi vuole che il Consiglio regionale si riunisca per andare deserto (sabato)
e quindi interverranno i poteri sostitutivi
del presidente del Consiglio che sentiti i
partiti decidera sulle nomine.
Un modo per rimettere la decisione alla
politica snaturando però in qualche maniera la responsabilità del Consiglio. Per le
indiscrezioni pare che il nodo che non si
riesce a sciogliere è interno al Partito democratico. In pratica a quanto pare ci sarebbe un accordo di massima tra Pd e altri
partiti per una nomina a testa. Ma il Pd ha
due anime: i pittelliani gradirebbero scegliere il Garante per l’Infanzia (Antonella
Amodio) mentre quelli che pittelliani non
sono vorrebbero mettere come Difensore
civico l’avvocato, Teresa Fiordelisi . Professionista (è vice procuratore onorario) dalle
indiscusse qualità ma che essendo la moglie di Egidio Comodo (amico stretto di
Speranza) potrebbe creare qualche polemica. Insomma meglio decidere di non decidere e cercare ulteriori mediazioni e consigli. Per evitare ulteriori fibrillazioni. Eppure si parla di due nomine non certo di
primo livello.
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Sopra, Pittella, Napoli e De Luca in un breve
incontro avvenuto ieri pomeriggio
Latronico (FI) sul decreto Sblocca Italia in Commissione Ambiente alla Camera
«Un esproprio di competenze delle Regioni
su materie che hanno competenza concorrente»
POTENZA - Il deputato lucano di Forza Italia, Cosimo Latronico, continua
a tuonare sull’audizione in Commissione Ambiente della Camera guidata
da Ermete Realacci delle Regioni in
materia di “Sblocca Italia”.
E Latronico dichiara duro: «Si tratta, a costituzione vigente, di un esproprio di competenze delle Regioni che
si vedono sottrarre materie su cui, a
legislazione vigente, hanno una competenza concorrente con lo Stato, sia
sui fini delle autorizzazione delle ricerche minerarie che delle concessione dei titoli minerari». Latronico
quindi soffermandosi sul contenuto
degli articoli 36 e 38 «che in buona sostanza riallocano le competenze in
materia di concessioni minerarie dalle Regioni ai Ministeri competenti»,
sottolinea: «Un’operazione di modifica costituzionale realizzata attraverso un decreto legge nel silenzio complice delle Regioni ed a danno dei territori che si vedono espropriati di una
partecipazione attiva e determinante
nella definizione delle strategie di sviluppo della nazione. Le Regioni che
contribuiscono al fabbisogno energetico della nazione, come la Basilicata
in modo prevalente, non possono assistere inermi ad un’operazione di
riallocazione di potere che emargina
le istituzioni regionali relegandole al
ruolo di spettatori al prezzo di qualche concessione. Nè sono chiarite le
misure compensative secondo una logica di alto profilo istituzionale per
dotare la Regione di strumenti di sviluppo che accrescano nel tempo le do-
In primo piano il deputato lucano di Forza Italia, Cosimo Latronico
tazioni infrastrutturali e le reti pro- siderazione nella programmazione
duttive del territorio. Non mancano delle grandi opere strategiche che pudubbi e perplessità sotto il profilo am- re vengono individuate nel decreto
bientale essendo introdotte procedu- per altre Regioni del Paese, sia nel
re semplificate e centralizzate nel campo delle opere ferroviarie che viaquadro delle autorizzazioni ambien- rie, nonostante sia una regione che
tali con impatti territoriali di sicura paga un prezzo storico per il suo isoportata. Manca la sensibilità di co- lamento che la condanna ad essere
struire un sistema effettivo di tutela e una delle realtà più fragili della namonitoraggio ambientale capace di zione. La partita del petrolio in Basilirassicurare le istanze di sicurezza cata o si gioca in un quadro di effettiambientale e sanitaria espressa con ve tutele ambientali e di garanzie di
insistenza dai terrori coinvolti da pro- strumenti promotori di sviluppo ecocessi di ricerca, di estrazione e di raf- nomico, oppure e' un atto di impoverimento e di marginalizzazione a cui i
finazione degli idrocarburi».
E nello specifico il deputato e coor- lucani, a cominciare dai parlamentadinatore regionale di Fi aggiunge: ri, sono chiamati ad opporsi con vigo«La Basilicata poi è fuori da ogni con- re e senza tentennamenti».
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Primo piano
Giovedì 2 ottobre 2014
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DAL NAZIONALE
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Il Fatto Quotidiano sull’astensione di Speranza
Quando i figli
“seppelliscono” i padri
Sopra consiglieri regionali durante i lavori del Consiglio. Nella foto al
centro delle pagine il tavolo della presidenza con Pittella, Lacorazza,
Polese e Giuzio
| L’APPUNTAMENTO |
La Festa delle case del popolo
IL 4 ottobre a Venosa si terrà l’appuntamento lucano de “La Notte Rossa”, la festa nazionale delle Case
del Popolo, «che intende
raccontare il senso, il significato, l’esperienza di
luoghi di lotta politica,
di comunità, di solidarietà. La Casa del Popolo
di Venosa è uno dei luoghi della storia lucana,
intitolata a Rocco Girasole, il bracciante agricolo ucciso dalle forze di
polizia durante una manifestazione per il lavoro
nel 1956 a Venosa». E’
quanto si legge in una
nota della Fondazione “Basilicatafuturo” che organizza l’evento. Sarà presente il senatore Ugo Sposetti, ospite dell’iniziativa, ed il curatore della pubblicazione su Rocco Rascano, Felice Lafranceschina.
POTENZA - L’associazione politica “Liberiamo la Basilicata” del tenente Giuseppe Di Bello chiede al
presidente della Regione, Marcello Pittella di «annullare tutte le delibere relative agli opifici» che secondo la nota di “Liberiamo la Basilicata” sarebbe «un maldestro
tentativo di far passare per attività produttive l'importazione a scopo di lucro di rifiuti pericolosi e
non pericolosi per trasformazione
in Cdr e Css (combustibili da rifiuti)».
Per “Liberiamo la Basilicata”,
«un tema così importante e delicato come quello della gestione dei
rifiuti, non può essere affrontato
POTENZA - Che l’ultima Dire- ze prevalgono sempre».
zione nazionale del Partito deE quindi il giornalista entra
mocratico di lunedì scorso se- nel merito del politico potentigni una sorta di spartiacque no: «Poi Roberto Speranza,
tra quello che è stato il Partito ex giovane dalemiano lucano,
democratico e quello che sarà che nella drammatica prima(ancora da scrivere ma diver- vera del 2013 Bersani innnalso da quello che si è visto fino- zò sullo scranno autorevole di
ra) è un’evidenza.
capogruppo della Camera. Da
Ma lo è ancora di più per al- allora Speranza è diventato il
cuni dei big e quello che rap- modello del soldatino demopresentano in termini di in- cratico del terzo millennio.
fluenza e di correnti.
Un pò come accadeva un temL’astensione del lucano Ro- po per togliattiani e berlinberto Speranza rappresenta gueriani. Col piglio del capol’ufficiagruppo, Spelizzazione
ranza ha scodel
perperto il potecorso di
rismo
in
addio dalun’altra
l’area dadrammatica
lemiania
circostanza:
bersaniail mortale acna. In Bacoltellamensilicata
to del govertanti
ex
no di Enrico
diessini
Letta dopo il
guardano
trionfo rena lui per caziano nel dipire la rotcembre del
ta e aspet2013. Spetano ovviaranza con la
mente
le
complicità
reazioni di
di
Luigi
chi potrebZanda e Dabe abbracrio Franceciare ancoschini, intora con più
nò il De
decisione il L’articolo uscito sull’edizione di ieri
Profundis
dalemismo de “Il Fatto Quotidiano”
per Letta e
per frenare
la gioiosa
l’ascesa di
antifona
d’inSperanza.
gresso per Renzi a Palazzo
In ogni caso sulla linea poli- Chigi. Adesso ha concesso il
tica di Speranza a Roma ci ha bis, con la sua astensione.
“romanzato” con un pezzo da- Bersani avrebbe trasformarlo
gli echi mitologici il Fatto nel leader di Area Riformista,
Quotidiano con un articolo il correntone cheriunisce più
uscito sull’edizione di ieri da di un centinaio di parlamentitolo “I giovani furbi che sot- tari dell’opposizione interna,
terrano i loro vecchi” a firma ma Speranza è destinato a indi Fabrizio d’Esposito.
crociare sempre più il renziE sul capogruppo del Pd alla smo. Del resto lunedì scorso
Camera (ed ex segretario de- mentre gli ex padri tuonavamocratico lucano), il Fatto no dal microfono lui trattava
scrive: «(...) Quando però è ar- con gli emissari del premier
rivato il momento topico di per ottenere miglioramenti
contarsi e schierarsi, una de- (...)».
cina di figli si è divincolata
Insomma a livello nazionale
dalla mano paterna ed è anda- Speranza per il “Fatto” ha già
ta incontro, festante, ai Proci seppellito il padre “Bersani”.
renziani. Per loro la scheda
In Basilicata però i padri pobianca ha incarnato il fragile litici di Roberto Speranza si
punto di equilibrio tra la pol- chiamano Vincenzo Folino e
trona e l’antica fedeltà. In tut- Filippo Bubbico. E non pare
to undici astensioni, mentre i che questi padri abbiano vopadri arrabbiati e altri 18 vo- glia di mostrare il petto inertavano contro il documento mi a Speranza. Se ne vedranrenziano sul lavoro. In politi- no delle belle non c’è dubbio
ca si tramanda che il tradi- anche perchè dalla sfida in famento non esiste. Laddove miglia potrebbero uscire annon c’è sentimento ma solo ci- che vincitori estranei.
sal.san.
nismo e calcolo, le convenien-
“Liberiamo la Basilicata” contro l’art. 35 dello Sblocca Italia
senza un necessario coinvolgimento della Popolazione lucana a
partire dai territori che ospiteranno gli impianti di smaltimento o
gli aumenti di quelli già esistenti.
Inoltre va precisato che molti degli impianti previsti nella delibera
di Giunta 808 del 27 giugno 2014
ed altre delibere... attengono a territori identificate come aree Sin
(siti di interesse nazionale da bonificare) una violazione inequivocabile delle più elementari attività
di messa in sicurezza di quei luoghi che vedono anzi aumentare le
attività producenti inquinamento
sul loro territorio. Sempre a proposito della Delibera di Giunta
808 viene da chiedersi come si
possano dare milioni di euro a società attenzionate dalle procure e
dalle direzioni antimafia lucane e
nazionali e che hanno visto i loro
amministratori sottoposti ad arresti e furbeschi cambi di assetti
societari».
Pertanto si legge ancora nella
nota di “Liberiamo la Basilicata”,
«non è accettabile che si vogliano
scaricare sui territori già provati
da anni di estrazioni petrolifere e
smaltimenti provenienti da extra
regione e nazione, ulteriori migliaia di tonnellate al giorno di rifiuti invece di affrontare con responsabilità il problema dell'inquinamento prodotto dal petrolio
e lo smaltimento dei fanghi di trivellazione e di estrazione petrolifera».
E nello specifico delle novità
normative, “Liberiamo la Basilicata” insieme al “Movimento X” del
Senato della Repubblica annunciano la prossima presentazione
7
Retroscena
e curiosità
Socialisti cercano
di fare sintesi sulla
Riforma del Titolo V
Domenica prossima nella sala consiliare del Comune di Avigliano è
previsto un dibattito pubblico sulla
Riforma del Titolo V. L’incontro è
promosso dalla sezione del Psi locale “Sandro Pertini”. L’intento dell’incontro è ambizioso: provare ad
analizzare, mediante il confronto tra
amministratori locali, regionali ed
esponenti nazionali, le possibili conseguenze, per il sistema delle autonomie locali, derivanti dal tentativo
di una nuova scrittura della Carta
costituzionale, in quella parte ove
sono definite le funzione, le prerogative e, in particolare, i rapporti tra lo
Stato centrale e le Regioni.
Prosegue l’analisi
in Commissione del
Nuovo Statuto lucano
I lavori di approfondimento della
bozza per il nuovo Statuto regionale
(che negli auspici della maggioranza di centrosinistra dovrebbe arrivare al vaglio del Consiglio regionale
per la fine del 2014) proseguono ormai settimanalmente nella Prima
Commissione permanente “Affari
istituzioinali” che è presieduta da Vito Santarsiero. E i lavori di controllo
e approfondimento hanno riguardato in particolare 3 articoli. La strada
per il completamento dell’analisi è
circa a metà dell’opera. Per i lmomento la Commissione ha esaminato il nuovo articolo 45 concernente il
Piano strategico regionale che definisce i grandi indirizzi di sviluppo
economico, sociale e ambientale
del territorio regionale, l’articolo 46
riguardante i Piani settoriali e, successivamente, l’articolo 47 che contempla i controlli interni volti a garantire la legittimità, regolarità e correttezza dell’azione amministrativa.
Barozzino (Sel)
al Senato
sul jobs act
Il senatore lucano di Sel è interventuto in aula a Palazzo Madama sul
“jobs act” in maniera critica: «Penso
sia obbligatorio per me parlare della
situazione in cui si sono svolte le sedute della Commissione chiamiamola lavoro, perché se di lavoro in
quella sede praticamente non si parla in quanto si discute di altro. Il che,
devo dire, umilia non solo il Parlamento ma soprattutto i cittadini, i lavoratori, perché di questi ultimi noi
vorremmo parlare, dato che avremmo la facoltà di rappresentarli».
di un emendamento per modificare l'articolo 35 del decreto “Sblocca Italia”, «al fine di prevedere il rispetto concreto della Convenzione
di Aarhus di Copenaghen perchè
si possa avere un coinvolgimento
reale della cittadinanza , un tavolo
della trasparenza con la Regione
Basilicata e con le amministrazioni locali nelle scelte che riguardano l'utilizzo di impianti di incenerimento (anche cementifici adattati a termodistruttori e impianti
a biomasse compatibili con smaltimento di rifiuti) per tutti i rifiuti
che provengono da bacini diversi
da quelli prodotti nell'ambito della
regione Basilicata».
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Primo piano
Giovedì 2 ottobre 2014
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POLITICA
La mozione di Polese
fa fissare il dibattito
in Consiglio. «Non
siamo bancomat, ma
non si può ignorare
la richiesta di Potenza»
POTENZA - Prima la dichiarazione politica
in Consiglio, poi, nel pomeriggio, la nota
ufficiale, con cui il presidente Pittella ha assunto l’impegno di verificare le condizioni
per un aiuto al Comune di Potenza. Il tutto
vincolato alla verifica dei numeri del bilancio di previsione a cui lavorerà, nei prossimi dieci giorni, la speciale task force istituita dal sindaco della città capoluogo. Sulla base di risultati, la Regione, compatibilmente con i propri impegni di spesa, procederà a individuare una posta nella nuova
legge di stabilità, da trasferire al Comune.
Le buone intenzioni ci sono: è questo
quanto emerso al termine della giornata di
ieri che ha suggellato l’asse amico PittellaDe Luca. Giornata iniziata con le dichiarazioni in Consiglio da parte del presidente:
«La Regione non è un bancomat, ma sicuramente non può rimanere indifferente alla richiesta di aiuto che ci arriva dal capoluogo di regione, che, proprio in virtù del
ruolo che riveste per tutto il territorio, non
può essere lasciato solo». A conferma della
disponibilità già assicurata in via informale al primo cittadino De Luca. La questione
è arrivata così ufficialmente sui banchi del
Consiglio, grazie alla mozione presentata
dal consigliere Mario Polese. Sulla base della quale il governatore Pittella ha chiesto al
presidente Lacorazza di fissare la data per
una più ampia e approdondita discussione
in Aula. «In cui - ha chiarito ancora il presidente - avremo modo di affrontare sia le
questioni più strettamente tecniche, che
quelle politiche». Fino ad allora, però, l’invito è a «evitare facili commenti basati solo
sul “si sente dire”». Quella sul caso Potenza, ieri mattina, doveva essere solo una parantesi, prima dell’apertura dei lavori all’ordine del giorno. Ma le reazioni chiaramente non sono mancata. A partire da
quella del consigliere di Forza Italia, Michele Napoli, che ha chiesto al presidente di
esplicitare i meglio i termini della discussione informale avuta nei giorni passati
con il primo cittadino di Potenza. Richiesta
a cui il governatore ha risposto invitando
ad aspettare gli atti formali. Viaggia sulla
stessa linea d’onda del presidente Pittella,
il consigliere Aurelio Pace, a riprova del
fatto che in questo momento De Luca e i Popolari per l’Italia che lo sostengono hanno
Regione - Comune
Suggellato l’aiuto
Firmato l’atto formale che prevede il soccorso al capoluogo
Ma prima Pittella chiede di fare chiarezza sui numeri
individuato nel governatore un interlocutore privilegiato. Mentre Polese, promotore della mozione che ha sollecitato il dibattito, commenta: «In queste ore, seppur concitate, siamo riusciti a metter un primo punto sulla questione delicata in cui versa il comune di Potenza. Insieme al presidente della Regione, Marcello Pittella, ai parlamentari e consiglieri, tanto regionali che comu-
La lista civica “Per la città” ribadisce pieno sostegno al sindaco
«L’aiuto non sia una pietra
messa sopra le responsabilità passate»
E LA “Lista Civica per la Città” nella
persona del coordinatore regionale
Vincenzo Belmonte, ribadisce «pieno
e incondizionato sostegno all’operato
del sindaco De Luca».
«Bene ha fatto il sindaco a rimarcare le azioni che è stato necessario mettere in campo per far fronte alla gravissima situazione emersa recentemente dalle relazioni degli uffici preposti.
Bene egli a fatto ad esporre con
estrema chiarezza le disfunzioni che
esistono in una serie di problematiche, dal malfunzionamento dell’Acta,
all’utilizzazione del personale, al Piano Regionale dei Rifiuti ed alla mancata autorizzazione della discarica di
Pallareta, tutte questioni che si riflettono in maggiori oneri e minori servizi per i cittadini.
Un modo di esercitare la Pubblica
Amministrazione sicuramente divergente da quello finora messo in pratica, che segna un innovativo metodo
di gestione delle risorse della città.
Preso atto della disponibilità delle
forze di opposizione - continua Belmonte - una volta superata la fase
drammatica del Bilancio di Previsione, l’impegno dell’Amministrazione
dovrà essere quello di chiamare alla
partecipazione del programma sulla
Città chi ha dimostrato senso di responsabilità ed aprire una discussione politico programmatica al fine di
decidere congiuntamente gli obbiettivi da portare avanti nell’immediato
futuro, senza alcun pregiudizio.
Non vorremmo che le forze di centrosinistra, invocando l’aiuto di Pittella, abbiano l’intento di mettere una
pietra sopra alla loro passata gestione amministrativa lasciando a De Luca, nel 2015, il “lavoro sporco” con la
speranza di un suo fallimento.
Siamo perfettamente d’accordo conclude il coordinatore della Lista
civica - come chiesto dal Presidente
della Regione, di accertare i fatti e le
responsabilità del grave deficit strutturale in cui versa la città, anche se riteniamo che non è quello lo scopo ultimo del Governatore».
nali, del Pd abbiamo raggiunto l’auspicata
unità mettendo da parte poltrone e personalismi, come da me più volte invocato durante l’ultima direzione del Pd cittadino».
«Ora è opportuno ripiegarci tutti, ognuno
per il proprio ruolo, in un lavoro intenso,
istituzionale ed amministrativo, per raggiungere il traguardo che ci siamo fissati
tutti». Se la volontà politica c’è, rimane il
nodo principale: capire se lo sforzo della
Regione sia compatibile e bastevole rispetto alle esigenze di Potenza. Cercando di evitare il rischio di una “guerra tra poveri” tra
i comuni che ora rivendicano un aiuto altrettanto adeguato.
marlab
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Il comitato cittadino della lista Paradiso Lacorazza
«Nessuno pensi che il commissariamento
possa portare vantaggi elettorali»
«SE c’è qualcuno che pensa di poter trarre maggior consenso elettorale dal Commissariamento del Comune è completamente fuori strada e soprattutto non è
dalla parte dei potentini.
La nomina di un Commissario Prefettizio avrebbe effetti deleteri
sul tessuto sociale della Città».
Questo il commento del comitato cittadina della lista
Paradiso-Lacorazza che spiega i motivi del sostegno alla
documento del gruppo consiliare del Pd al Comune «che
rappresenta un passo importante verso la soluzione delle
questioni finanziarie e di bilancio dell’amministrazione comunale».
Il Comitato ribadisce: «Sosteniamo già
da tempo che la città viene prima di tutto, perciò sottoscriviamo il documento e
i suoi contenuti».
«Il debito del Comune di Potenza - continua la nota del comitato - viene da lontano, bene ha fatto il Gruppo Consiliare
del PD ad averlo ricordato, ma è giunto il
momento di affrontarlo seriamente. La
soluzione della crisi finanziaria è essenziale, non solo ovviamente per la città,
ma anche per la classe politica cittadina
e regionale. Solo risolvendo questo problema essa può riconquistare
nella società civile la fiducia e
la credibilità perse.
Riteniamo, in questo momento, fuorviante un ragionamento su “quale Giunta”.
Per capire fino in fondo i termini della questione è necessario che il Sindaco De Luca e la
Giunta in carica presentino un
quadro chiaro della situazione
finanziaria del Comune. Diversamente sarebbe molto difficile avviare
qualsiasi ragionamento».
E aggiunge: «Auspichiamo che, dopo
la presa di posizione del gruppo consiliare cittadino del Pd, anche il partito cittadino avvii una riflessione e un confronto
serio sulla questione. Confronto che deve essere aperto a tutte le sensibilità presenti in esso senza pregiudizi di sorta».
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Primo piano
Giovedì 2 ottobre 2014
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PICERNO (CD)
«Aumento Tari
è un disastro»
SI sono astenuti dal voto,
ma solo «per senso di responsabilità». Ma il giudizio
di Centro democratico sull’innalzamento della Tari decisa martedì scorso in Consiglio comunale è «completamente negativo». In particolare per la tassazione riferita alle piccole attività produttive e commerciali che in
città rappresentano un settore fondamentale dell’economia cittadina. Un’economia sempre più essenziale
per le attività produttive e
l’occupazione.
Il capogruppo Fernando
Picerno spiega: «Avevamo
presentato un emendamento per proporre la riduzione
al minimo della Tari per attività economiche minori».
ercianti che pagano le tasse. Non vorrei che l’aumento della tassazione invogli
l’illegalità».
I lavori del Consiglio regionale
dove ieri è stata toccata la
questione del Comune di Potenza
In alto a sinistra, De Luca
|
RIFIUTI
|
La richiesta è stata presentata alla Provincia
Stazione di trasferenza
Pepe annuncia l’istanza
«Risparmieremo 3 milioni»
Il sindaco De Luca con l’assessore Pepe
DOPO la dura denuncia
Ovviamente, il centro
del sindaco De Luca in di trasferenza rappresenConsiglio comunale sulla ta il primo step di un proquestione rifiuti, arriva- getto più complesso, il
no le novità del suo asses- quale prevede, nella sesore Pepe: «Dopo un in- conda fase, la realizzaziocessante lavoro di coordi- ne sullo stesso sito di un
namento con la Regione polo per il pretrattamenBasilicata e la Provincia to meccanico dei rifiuti e
di Potenza, il 29 settem- per la biostabilizzazione.
bre scorso è stata deposiA tal proposito - annuntata, presso l'Ente pro- cia Pepe - sarà presentato
vinciale, l'istanza tesa ad in Regione Basilicata, per
ottenere l'autorizzazione la fine dell'anno, apposito
all'esercizio dell'attività progetto per ottenere un
di trasferenza dei rifiuti cospicuo finanziamento
presso il sito dell'ex ince- a valere su fondi europei.
neritore». «L’avvio del
L'idea di procedere in
suddetto centro - precisa - due fasi, condivisa con i
che avverrà all'esito del soggetti interessati, è
procedimento intrapre- stata ampiamente avallaso, consentirà al Comune ta anche dall'Osservatodi Potenza un elevatissi- rio regionale per i rifiuti,
mo risparmio, ammon- tenutosi il 30 settembre
tante a circa 3 milioni di scorso.
euro, e, al contempo, alla
Insomma, un enorme
Provincia di rimodulare, passo in avanti per la citin un contesto di assoluta tà di Potenza - conclude serenità, il flusso dei ri- ed un grosso risultato
fiuti.
per l'amministrazione De
All'esito dell'autorizza- Luca. Ora, siamo nella fazione, saranno eseguiti se viva della vicenda, dogli interventi progettati, ve sicuramente incontreil cui importo si aggira remo altre difficoltà, ma
intorno a 150.000 euro, possiamo d dire che, cofinanziati dalla Regione me non mai, un primo
Basilicata.
"muro" è andato giù».
9
Martoccia: «Ci sono le condizioni per una buona ripartenza»
«Nessuna sfiducia. Ma la task force
sul bilancio non è utile»
di MARIATERESA LABANCA
POTENZA - E’ rimasta al suo posto,
nonostante le voci che si sono rincorse per tutta la giornata di martedì. Al termine della quale, però, non
ha sottoscritto l’atto ufficiale con
cui, al Comune di Potenza, è stata
istituita la speciale task force che si
occuperà del bilancio, che da molti è
stata letta come un commissariamento dell’assessorato. «Non l’ho
inteso come un atto sfiducia a me»,
spiega, al Quotidiano, Maria Martoccia, l’assessore al ramo che fino
a ora si è occupato in via esclusiva
del documento finanziario. «Sono
stata io a condividere con gli esponenti della Giunta la necessità di un
supporto sui conti del Comune».
La questione, allora, è un’altra:
«Pur ritenendo che la task force sia
un’ottima cosa, trovo che (secondo
la mia personale valutazione), il
suo operato avrà senso solo a partire dal 2015. Non credo che si possa
fare molto rispetto all’anno in corso. E, soprattutto, mi pare anche
presuntuoso pensare che si possa
ripercorrere nei soli 15 giorni a disposizione per l’approvazione del
bilancio, tutto il lavoro che ho svolto in oltre tre mesi».
Parole che l’assessore ha riferito
anche ai colleghi nella seduta di
Giunta che martedì ha portato all’istituzione della task force, senza la
sua firma. Martoccia nega, però,
gli attriti tra lei e il sindaco De Luca, di cui si parla da giorni. «Ammenoché non ci siano stati cambiamenti senza alcun preavviso, non
ho mai ricevuto contestazioni ufficiali da parte rispetto al mio operato».
Certo, ammette, «delle diversità
di vedute ci sono state».
«Quando si è iniziato a parlare di
procedura di predissesto - spiega ho espresso scetticismo, ritenendo
che fosse la via meno percorribile.
Con i 24 milioni di entrate mancanti e i 14 di disavanzo del consuntivo
di luglio, presentare un piano di
riequilibrio - così come prevede la
procedura - sarebbe stata un’impresa quasi impossibile. Senza prendere in considerazione quelle le con-
di ANDREINA S. ROMANO
UNA mamma sente sempre il bisogno di aiutare
un figlio. Soprattutto
quando versa in condizioni di crisi profonda. Ho
pensato questo quando si è
iniziato a parlare di default del comune capoluogo e della richiesta di intervento da parte della Regione.
In fondo, un pò tutti ci
aspettiamo questo aiuto.
Eppure, c'è qualcosa che
ancora non mi convince
molto. E questo qualcosa
ha a che fare con quel concetto di intervento statale
che poco si addice a questa
situazione.
Allora ho inziato a pensare e pensando, ho inziato a ricordare casi analoghi (o quasi).
Purtroppo, i soggetti
che realmente risentono
del dissesto di un ente sono i cittadini e i debitori. I
cittadini si ritrovano a
confrontarsi con tagli ai
servizi, aumento delle aliquote nelle tassazioni, co-
L’assessore al Comune di Potenza, Maria Martoccia
L’assessore nega contrasti con De Luca
«Almeno non che io sappia».
Ma spiega: «Ci sono state divergenze:
ho sempre pensato che la dichiarazione
di predissesto non fosse la strada migliore»
seguenze per i cittadini. Dall’inizio
ho pensato che la soluzione migliore fosse chiedere un contributo alla
Regione. E mi fa piacere constatare
che questa sia la posizione prevalsa
oggi».
C’è di più. La sensazione dell’assessore è che siamo sulla strada
giusta. «Se viale Verrastro confermerà il finanziamento, avremo delle condizioni di cassa tali da garantire una buona ripartenza per la città». E, assicura, «non si tratta di
semplice ottimismo ma di una possibilità
concreta».
L’assessore parla delle recenti novità che hanno dirette conseguenze
sulle casse comunali: «Proprio ne-
gli ultimi giorni abbiamo avuto anticipazioni da parte della Cassa depositi e prestiti sulla debitoria dell’Acta per il pagamento di fornitori
che erano in attesa dal 2012. A breve una nuova anticipazione della
stessa Cassa dovrebbe consentirci
di sanare completamente le posizioni debitorie del 2013. Chiaramente
non si tratta della risoluzione di
tutti i mali, ma di un fattore che dà
maggiore salute alle casse. In queste condizioni, con una pianificazione efficace di spese ed entrate
per il 2015, la risalita sarà più a
portata di mano».
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Assistenzialismo al servizio
di logiche politiche?
sti maggiorati per prestazioni sociali, assistenziali,
comunali e altro. Insomma, devono pagare di tasca loro ciò che altri cittadini chiamati a governare
non hanno saputo gestire
in precedenza. E poi ci sono i debitori (non solo soggetti giuridici ma anche fisici), che non potranno
mai riscuotere i crediti
vantati sul Comune. In caso di bancarotta (privata)
ai creditori tocca solo farsi
un bel segno della croce e
attendere fiduciosi per
lungo tempo. Ma cosa può
succedere se i creditori sono quelli di un Ente pubblico? Ed è qui che mi si è
accesa la lampadina, ricordando due sentenze della
corte Europea dei Diritti
dell'Uomo. Due sentenze
di cui si è sentito poco parlare, in effetti, e che hanno
obbligato lo Stato italiano
a rispondere dei debiti di
un comune verso due cittadini che, a causa della dichiarazione di dissesto,
non hanno potuto ottenere
il pagamento del credito.
La storia è molto più lunga
e complicata di queste due
righe. Quello che mi preme di più è sottolineare
che, seppure vi sia stata
una riforma federalista
che ha dato un’autonomia
ai Comuni rendendoli enti
autonomi, ancora c'è bisogno dell'intervento statale
per risolvere guai e problemi che molte amministrazioni locali non riescono
ad affrontare. In questo
caso è la Regione che viene
chiamata a colmare i buchi
(se i numeri sono quelli indicati, si tratta anche di un
passivo minimo rispetto a
dissesti catastrofici che al-
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tri Comuni italiani hanno
vissuto): mi sembra di essere tornata a trent'anni fa
quando lo Stato elargiva
aiuti senza alcun criterio.
Parliamo di autonomie, di
un'economia libera che
possa aprirsi alle transizioni internazionali, di
smart cities e comunità
globali e poi ci aggrappiamo allo Stato “sociale”? Come accade nel privato, è
giusto che anche nel pubblico ci sia una presa di coscienza e di responsabilità
da parte dei singoli enti.
Per far fronte a bilanci incomprensibili è necessario
schierare menti che sappiano come valutare un
passivo, come far fronte a
spese smaniose, come tagliare il non necessario.
Persone che siano al di
fuori delle logiche locali.
Perchè alla fine non vorrei che, dietro questo nuovo assistenzialismo, ci siano solo logiche politiche.
In questo caso, mettiamoci
l'animo in pace: quello che
copriremo oggi, sarà nuovamente scoperto domani.
RASSEGNASTAMPA
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10
Primo piano
Giovedì 2 ottobre 2014
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POLITICA
Qualche polemica
ma numeri diversi
i due capoluoghi
lontani anni luce
nella gestione
A lato i sindaci di Potenza e Matera, De Luca e
Adduce, in alto il consigliere comunale Gravela
Matera, bilancio senza rischi
Conti in ordine e la Tari al 12%, Adduce: «Tariffe tra le più basse in Italia»
di PiERO QUARTO
L’EQUILIBRIO di bilancio è garantito. I
numeri sono dalla parte del primo cittadino di Matera Salvatore Adduce tanto è che
le critiche nell’ultimo Consiglio comunale
(la salvaguardia di bilancio passa con 17 a
favore, 4 astenuti e 4 contrari) si addensano su questioni programmatiche, su problemi strategici che non sono stati risolti
ma i numeri al momento dipingono una situazione di sostanziale tenuta dei conti
cittadini. «E non è
stato solo merito nostro ma del lavoro
fatto dalle diverse
Amministrazioni
nel corso degli anni»
ha spiegato più volte
Adduce.
Matera in questo
prova a distinguersi almeno rispetto al resto della Regione. Presente, ad esempio,
dei numeri sulla Tari di aumento ma nell’ordine «del 12% e non di più, del resto a
fronte di poco più di quattro milioni di introiti con i rifiuti se ne aggiungono circa
750.000» sono i numeri che emergono e
che finiscono per smentire il dato dei grillini.
«Le tariffe Tari applicate» spiega il consigliere comunale del Pd Luigi Gravela, «a
Matera sono tra le più basse in Italia e basterebbe guardarsi nei comuni limitrofi ed
in altri enti per scoprire che le tariffe medie sono pari oppure
decisamente superiori a quella applicate a
Matera. La pressione
fiscale locale deve essere considerate comprendendo anche Tasi e Imu. Rispetto alla
Tasi ad esempio il Comune di Matera ha deliberato un’aliquota
dell’1 per mille cioè meno della media nazionale». Gravela ricorda anche che Matera è tra le prime in Italia «a gestire le entrate senza l’ausilio di equitalia migliorando
la qualità dei servizi per i contribuenti».
L’accostamento nei numeri, almeno, con
Potenza appare evidente visti i rischi che
corre oggi il capoluogo lucano e vista la necessità richiamata costantemente di un
soccorso diretto della Regione Basilicata
per tutelare proprio i conti di Potenza. Situazioni che lasciano certo a Matera qualche interrogativo e qualche preoccupazio-
Il sindaco Adduce:
«Le aliquote qui
sono al minimo
è nostro merito»
Critiche solo
sul programma
e sugli obiettivi
non raggiunti
|
IL COMMENTO
|
Gravela: «Comune virtuoso, nessuna
paura dei contenziosi ma non ci sono»
«TANTE cose in positivo senza diminuire i servizi e con uno sforzo notevole per mantenere ad esempio invariate
le prestazioni sociali» spiega il consigliere del Pd Luigi Gravela.
«Possibili debiti fuori bilancio? Al
momento non ce ne sono e gli uffici ci
assicurano che non se ne ha alcuna
previsione. C’è stata una sentenza in
particolare che ci ha fatto parlare in
commissione con la dirigente del settore che ha però assicurato l’opportunità
di procedere ad un ricorso».
Una decisione che dovrà essere monitorata nelle prossime settimane visto
che nella sentenza in questione è lo
stesso giudice che sottolineava l’opportunità, vista l’evidenza dei fatti, di arrivare ad una transazione tra le parti per
non pesare eccessivamente sulla collettività.
«Ma noi ci limitiamo ad ascoltare le
indicazioni del dirigente, del resto non
c’è alcuna volontà di rinviare e non affrontare direttamente i problemi.
ne ma non solo, e non tanto, per i soliti motivi di guerra tra poveri e provinciali ma
per l’utilizzo delle risorse che viene fatto
nei diversi territori. Con Matera che invece, ad esempio, è costretta a mordere il freno su necessità e soluzioni che pure la cittadinanza, in senso ampio, attende e che
invece rimangono sotto il profilo infrastrutturale ancora bloccati.
E dunque a quanto pare, questo è il messaggio che passa, la premialità circa un
bilancio in ordine rischia di non avere una
vera e propria priorità Lo stesso Adduce
martedì non ha mancato di fare alcuni riferimenti «non bisogna andare lontano
per vedere quelle che sono le difficoltà che
ci possono essere all’interno della nostra
regione e di come dunque questo bilancio
possa essere, con tali numeri, un titolo di
merito. Di tutta la città».
Lo stesso sindaco ha aggiunto: «Basterebbe fare un raffronto con altre città – ha
aggiunto - per scoprire che le tariffe sui ri-
Quest’Amministrazione ha approvato all’inizio del suo percorso ben dieci
debiti fuori bilancio senza porsi alcun
problema.
Ma noi siamo un Comune virtuoso se
si vedono altre realtà come Potenza che
hanno bisogno ancora una volta di battere cassa.
Ci sono in giro tante realtà con ben
altri problemi rispetto ai nostri».
«Voglio concludere rispondendo ad
alcune cose dette dal consigliere Cotugno su opere incompiute e Università.
Bisogna fare chiarezza ai cittadini, ci
sono interventi come la sede di Santa
Lucia della scuola del restauro in cui il
Comune ha già anticipato una parte
dei fondi e non può farlo ancora. Così
come per l’Auditorium si è fatta la stessa cosa.
Purtroppo ci sono risorse derivanti
dagli Fsc che continuiamo ad attendere dalla Regione alle prese con i problemi del patto di stabilità. Ma questa non
può essere una colpa».
fiuti sono inferiori alla media nazionale come nel caso dell’ortofrutta (La tariffa di
Matera è pari a 12,13 euro, mentre in tantissimi altri comuni supera i 30 euro e comunque la media è al di sopra di 15 euro).
Stesso ragionamento per la Tasi. Come riportato da molta stampa nazionale Matera
è fra le poche città ad aver mantenuto al minimo l’aliquota. Ma tutto questo non era
scontato. Ed è stato possibile tenere le imposte al minimo proprio perché la nostra
amministrazione e il nostro consiglio comunale sono riusciti a mantenere un bilancio con i conti in ordine».
Un elemento oggettivo al netto dei pericoli possibili provenienti dal contenzioso,
del programma non completato o avviato
in settori strategici e di tutta un’altra serie
di critiche che pure sono state e vengono
quotidianamente avanzate a quest’Amministrazione. Ma sui freddi numeri c’è poco
da dire.
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SOCIAL NETWORK
La battuta di Rocco Rivelli
«Potenza trovi soluzioni
no alle scorciatoie»
UN COMMENTO più che piccato a
sottolineare la distanza e spesso l’incomprensibilità delle scelte Potenza-Matera. Lo ha fatto qualche giorno fa su facebook Rocco Rivelli ex
assessore comunale materano di
Sel.
«È vergognoso
il dibattito sulle
difficoltà economiche e bilancio
al Comune di Potenza. Io non so
innanzitutto come possa la Regione ripianare i
debiti di un comune, e se lo facesse, anche in
maniera surrettizia,
secondo
commetterebbe un illecito. E tuttavia se il Comune di Potenza continua
in una politica scellerata di spendi e
spandi senza un minimo di azione di
contenimento e risanamento della
sua finanza l' illecito sarebbe doppio. Solo un esempio per capirci: il
Comune di Potenza a poche migliaia
di abitanti più di Matera e quindi
della stessa classe di Matera per funzioni e servizi, ma ha una spesa del
personale, quindi strutturale quasi
doppia della nostra città, con una
dotazione di personale quasi doppia
e, badate bene, con quasi il triplo di
dirigenti. Allora non c'è sostegno
che tenga se parallelamente il Comune non avvia una seria e strutturale azione di riforma dei sui costi
fissi.
Sarei disponibile anche ad un confronto pubblico per non rischiare
che questa vicenda scada in una sterile polemica di campanile.
Potenza può farcela, e spero che
c'è la faccia se saprà affrontare questi nodi con serietà e senza scorciatoie di turno nell' interesse dei cittadini e dei servizi».
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Primo piano
Giovedì 2 ottobre 2014
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IL PROCESSO
11
Bubbico annuncia il passo indietro dal Governo
in caso di esito sfavorevole: «Anche senza la Severino»
«Se mi condannano mi dimetto»
Nuova ordinanza istruttoria: da risentire consulente ed ex dg del consiglio regionale
POTENZA - «Se sarò condannato mi dimetterò da vi ceministro, anche se la legge Severino
non lo prevede».
E’ l’annuncio al Quotidiano
del senatore Filippo Bubbico,
che anche ieri mattina era in
aula a Potenza per il processo
che lo vede imputato per abuso
d’ufficio a causa di una consulenza da 23mila euro per la
riorganizzazione del Consiglio
regionale lucano affidata a un
professionista esterno all’amministrazione.
L’udienza, fissata per le discussioni di pm e avvocati e la
decisione, è stata rinviata al 17
novembre per risentire l’avvocato Paolo Albano, che è il consulente esterno incarico del
progetto, assieme all’ex direttore generale del Consiglio
Francesco Ricciardi, in carica
all’epoca dei fatti.
La necessità di una nuova ordinanza istruttoria è emersa a
seguito dell’acquisizione della
sentenza con cui a maggio Ricciardi è stato condannato dalla
prima sezione d’appello della
Corte dei conti a risarcire all’erario il compenso riconosciuto
all’avvocato Albano.
«Il requirente - spiegano i
giudici contabili che hanno accolto il ricorso della Procura
regionale della Basilicata - nell’atto introduttivo del giudizio
di primo grado, ha richiamato
numerose norme che mirano a
limitare il ricorso,
nell’ambito delle amministrazioni,
in
senso ampio, a consulenze esterne, sia
sotto il profilo, tutt’altro che secondario, del contenimento della spesa pubblica; sia sotto il diverso
e non meno importante profilo della necessaria valorizzazione delle professionalità interne alla
pubblica
amministrazione, spesso – è
fatto di comune conoscenza – ingiustamente neglette».
Quanto all’evocata autonomia del parlamentino lucano
andrebbe sì concesso di rappresentare «il punto di sintesi
degli interessi della collettività
regionale» ma «senza spingersi al punto di ignorare un chiaro - e ripetuto negli anni -indirizzo del legislatore nazionale»
a proposito di risparmi ed economie.
Secondo i giudici della prima
sezione d’appello il comportamento di Ricciardi: «deve essere riguardato, invece, come
gravemente colposo, nella ridetta situazione. Egli, pur essendo sicuramente persona capace – occupava l’incarico di dirigente generale del Consiglio
regionale della Basilicata – e
avendo il coordinamento e,
quindi disponendo delle professionalità di numerosi dirigenti (almeno otto) e di ben 46
dipendenti di categoria D (già
carriera direttiva, riservata a
laureati), venendo meno ai
suoi doveri, si limitava a invitare i dirigenti (riunione del 17
novembre 2005) a produrre lo-
Il viceministro
dell’Interno
Bubbico
durante
una cerimonia
A sinistra
l’ingresso
del Palazzo
di giustizia
di Potenza
ro proposte circa la riorganizzazione degli uffici e precisando che le proposte si sarebbero
dovute trasmettere esclusivamente alla direzione generale,
entro otto/dieci giorni dalla data della riunione. Ma già in data 3 gennaio 2006, il comitato
di direzione (costituito da tutti
i dirigenti del Consiglio regionale) si riuniva per discutere il
seguente ordine del giorno: 1)
Nuovo modello organizzativo
del Consiglio Regionale (presente il consulente esterno incaricato Dott. Paolo Albano). Ciò avveniva a un mese e
mezzo dalla precedente riunione, in
un periodo che vede, normalmente,
il rallentamento
dell’attività amministrativa, per le
festività natalizie e
di fine anno. Ora il
dovere del Dirigente generale, in presenza della necessità di adottare
nuovi moduli organizzativi del lavoro del Consiglio
regionale non era
quello di rivolgere un mero invito a formulare proposte, ma,
non difettando certo il personale qualificato, sarebbe stato
quello di coordinare, dirigere,
indirizzare un gruppo di lavoro, che sulla base degli studi di
organizzazione amministrativa e anche delle esperienze degli altri consigli regionali, ben
avrebbe potuto elaborare un
nuovo modello organizzativo».
Ma se Ricciardi è colpevole di
danno erariale, che responsabilità possono avere i membri
del vecchio ufficio di presidenza che assieme a Bubbico stipularono quella consulenza: Rosa Mastrosimone, Giacomo
Nardiello ed Egidio Digilio
(Antonio Flovilla si è avvalso
della prescrizione ed è stato già
prosciolto)?
Questo è quello che dovranno decidere sia i giudici del Tribunale che quelli della Corte
dei conti, dove pende un procedimento parallelo a carico del
viceministro e dei 4 ex consiglieri regionali.
Acquisita
la sentenza
della Corte
dei conti:
«Ricciardi
risarcisca
il compenso
elargito»
|
CASO DE MAGISTRIS
|
Il prefetto di Napoli firma
la sospensione dell’ex pm
NAPOLI - Il mandato di sindaco di
Napoli di Luigi de Magistris ha le
ore contate: a una settimana dalla
condanna a 1 anno e 3 mesi per abuso di ufficio nell’ambito del processo Why Not, l’ex pm è stato sospeso
dalla carica per 18 mesi in base alla
legge Severino.
Ieri sera è arrivata la firma del
provvedimento da parte del prefetto di Napoli Francesco Musolino
che sarà notificato domani al presidente del Consiglio Comunale.
La scure su Palazzo San Giacomo
si è abbattuta nel pomeriggio: a dare l’annuncio della misura è stato il
ministro dell’Interno Angelino Alfano rispondendo all’ultima interrogazione del giorno, quella del deputato di Fi Paolo Russo. Il numero
uno del Viminale ha preso la parola
alle 16: «Il prefetto di Napoli - spiega - ha ricevuto comunicazione della sentenza proprio nella mattinata
di oggi e dunque procederà oggi
stesso agli adempimenti di legge di
sua competenza relativamente alla
sospensione del sindaco De Magistris». Parole che imprimono un’accelerazione ponendo termine a una
settimana di voci e ipotesi, talora
contraddittorie.
Il benservito del ministro Alfano
arriva, ironia della sorte, mentre il
sindaco è in Comune per dare il benvenuto all’artista libanese Mazen
Kerbaj, di cui presenta una mostra
in programma a Napoli. De Magistris, che non sa ancora dell’annuncio di Alfano, prova a esorcizzare il
momento scherzando con Kerbaj:
«Lui conosce bene Napoli. Facciamolo vicesindaco così risolviamo il
problema». Successivamente incontra di nuovo i cronisti e tra una
battuta e l’altra («arriveranno con i
corazzieri a portarmi la sospensione») promette: «Non so quello che
faranno gli altri, so quello che farò
io, non mi dimetto, farò il sindaco di
Napoli fino al 2016 e starò di più per
strada a fare il sindaco dei cittadini.
Luigi De Magistris
Alfano - ha aggiunto - dice in Parlamento quello che ritiene. Sento tanti
annunci in queste ore».
In serata la notizia della firma del
prefetto che il sindaco non commenta parlando di una misura attesa.
Ma oggi de Magistris ha
fatto parlare di sé anche
per un verbale del processo Why Not (udienza
del 9 maggio) in cui cita
il Capo dello Stato Giorgio Napolitano in merito ad una “secretazione”
che lo riguardava quando era presidente della
Camera. De Magistris,
spiegando il perchè aveva secretato i nomi di alcuni iscritti nel registro
degli indagati, in aula
disse: «C’era stato un
precedente alla procura
della Repubblica di Napoli dove il mio magistrato affidatario, il dottore Cantelmo, e un altro magistrato oggi componente d’esame, Quatrano, mi dissero che anche loro durante l’inchiesta di Tangentopoli procedettero a
secretare un’iscrizione, in particolare quella dell’allora presidente
della Camera, Giorgio
Napolitano per evitare
che ci potesse stare una
fuga di notizie». L’assenza di riscontri portò
i magistrati dopo alcuni mesi all’archiviazione della posizione di
Napolitano.
Dimissioni o no, a
Palazzo San Giacomo si
apre un nuovo capitolo, quello della supplenza. La scelta più logica è che a fare le veci
del sindaco sia il suo attuale vice, Tommaso
Sodano. «Per lui - ha
spiegato Alfano - la
condanna a suo carico
non comporta l’applicazione di
provvedimenti cautelari che inibiscano anche temporaneamente la
funzione».
«Chi sarà il vicesindaco? Non ho
ancora deciso niente», dice de Magistris. Ma i boatos si rincorrono e nei corridoi
di Palazzo San Giacomo
non si dà per scontato
che la scelta ricada su
Sodano. In ballo ci sarebbe anche il nome
dell’assessore all’Istruzione Annamaria Palmieri. Non slitteranno
invece le elezioni per la
città metropolitana in
calendario il 12 ottobre: «Non sussistono le
condizioni per il rinvio» ha detto Alfano.
De Magistris è stato
condannato a 1 anno e
3 mesi lo corso 24 settembre per aver acquisito le utenze
telefoniche di alcuni parlamentari
senza l’autorizzazione del Parlamento nell’ambito dell’indagine
Why Not sull’esistenza di una lobby
di potere con collegamenti con la
massoneria.
L’annuncio
di Alfano
mentre
il sindaco
scopre
un verbale
in cui parla
di Napolitano
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12
Primo piano
L’INCHIESTA
Giovedì 2 ottobre 2014
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L’ex commissario della Croce rossa lucana replica
al presidente regionale sugli atti acquisiti dai carabinieri
Scalise: «Non sono indagata»
«Sono stata sentita anch’io ma soltanto come persona informata sui fatti»
di LEO AMATO
POTENZA - «Non sono indagata. Sono stata sentita
anch’io dai carabinieri ma
soltanto come persona informata sui fatti, senza
l’assistenza del mio avvocato. Di più non posso dire
per rispetto del lavoro degli investigatori».
Replica così l’ex commissario regionale della
Croce rossa il giorno dopo
la conferenza stampa indetta dal suo successore
sull’inchiesta della Procura di Potenza che ha preso
di mira le consultazioni
per il rinnovo delle cariche
sociali e ipotizza il reato di
peculato a carico di alcuni
dei vertici dell’associazione.
Anna Maria Scalise, mai
nominata durante il colloquio con i giornalisti, era
stata chiamata in causa da
alcune determine di spesa,
da 1.300 euro complessivi,
per l’organizzazione della
tradizionale “festa dell’amicizia» a dicembre del
2012, qualche giorno prima della nomina al suo posto di Ferdinando Moscariello.
L’inchiesta, avviata nel
2013, sarebbe partita da
una denuncia ed è venuta
allo scoperto a maggio con
la prima acquisizione di
documenti da parte dei militari dell’aliquota di polizia giudiziaria dei carabinieri nella sede regionale
della Croce rossa di Potenza.
Due mesi dopo sono stati
acquisiti anche gli elenchi
dei volontari che nel 2012
avevano diritto al voto per
il rinnovo delle cariche sociali, in particolare quelli
di Melfi e Forenza dove
l’attuale presidente ha raccolto un vero e proprio “bagno” di consensi. Poi sono
iniziati gli interrogatori.
«Hanno chiamato oltre
duecento persone per
chiedere se fossero andati
realmente a votare». E’ stato spiegato dalla Croce
rossa durante la conferenza stampa di martedì. «E
tutti hanno confermato
che le operazioni si sono
svolte in maniera regolare».
Moscariello aveva tenuto a precisare in particolare che «non c’è stata continuità nella gestione politica della Croce rossa, infatti io sono stato già presidente e commissario della
Cri dal 2005 all’8 gennaio
2010, giorno in cui ho rassegnato le dimissioni da
tale incarico, e sono stato
rieletto il 13 gennaio 2013
vincendo le elezioni contro
il commissario uscente nominato il 23 settembre
2010».
Quanto poi all’ipotesi di
peculato era stato secco:
«Posso garantire che durante la mia amministrazione nulla di tutto ciò è accaduto».
Lo scontro con la Scalise, che oggi guida come
commissario la Croce rossa del Vulture, andrebbe
fatto risalire almeno alla
soppressione del comitato
di Melfi, che è la cittadina
di Moscariello. Un comitato ricostituito poco dopo il
suo insediamento.
«Per questo a Melfi hanno votato tutti per me, perché potessi restituire un
giusto riconoscimento al
lavoro di tanti volontari».
Ha spiegato al Quotidiano
Moscariello, che ha anche
aggiunto di valutare azioni legali a tutela del decoro
suo e dell’associazione.
«Devolveremo i soldi del
risarcimento ad opere di
bene». E’ stata la sua conclusione.
Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal
pm Valentina Santoro.
Anna Maria Scalise (al centro) tra due volontari della Croce rossa lucana
|
Sindacati
uniti
in protesta
VERTENZA COOPERATIVE SOCIALI
|
«Stato di agitazione, aprire un tavolo»
I sindacati uniti per i diritti dei lavoratori della provincia di Potenza
«RISPETTO del salario, dei diritti e della dignità». E’ quello che
chiedono Fp Cgil, Fp Cisl e Uil
Fpl in una nota congiunta a difesa dei lavoratori delle Cooperative sociali che gestiscono i servizi
per conto dei comuni della Provincia di Potenza.
«Con l’alibi della crisi - proseguono i sindacati - si è intervenuti sulle fasce più deboli della
società così che le condizioni di
vita di centinaia di lavoratrici e
lavoratori delle cooperative sociali e del welfare in generale sono
peggiorate raggiungendo i livelli del dopoguerra».
«Moltissimi lavoratori, appartenenti a questo settore, non per-
cepiscono la retribuzione da diversi mesi a causa dei forti ritardi nell’effettuare i mandati di pagamento da parte dei Comuni.
Molti vivono con retribuzioni
che a mala pena raggiungono ì
600-700 Euro».
«Per Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl proseguono i sindacati - è giunta
l’ora che servizi così importanti
alla persona vengano potenziati
e non depauperati per garantire
maggior diritti alle fasce deboli
ed un salario decente oltre che
certo ogni mese ai lavoratori».
«Pertanto - conclude la nota - la
Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl chiedono l’immediata apertura di un
tavolo regionale sulla cooperazione sociale e welfare».
Oggi l’arrivo in Sicilia dei familiari delle vittime del naufragio
Un anno fa la strage a Lampedusa
di ALICE FUMIS
ROMA - Il 3 ottobre 2013 davanti alla spiaggia dei Conigli, a Lampedusa, morivano 368 persone. Una strage di uomini, donne e bambini già in
fuga da guerra e povertà e che, per
una beffa del destino, a pochi metri
dalla «terra promessa» sono rimaste
vittime di un naufragio. Una tragedia del mare e della disperazione,
che l’Italia oggi non può e non vuole
dimenticare.
Per questo nella prima «Giornata
mondiale della Memoria e dell’Accoglienza» - indetta dal Comitato 3 ottobre, l’organismo nato all’indomani del naufragio con l’obiettivo di
non far calare il silenzio su quei 368
morti, e dal Comune di Lampedusa e
Linosa - associazioni e istituzioni,
italiane ed europee, si mobiliteranno con iniziative e cerimonie di com-
memorazione sull’isola.
Già oggi i sopravvissuti al naufragio e i famigliari delle vittime saranno a Lampedusa per assistere a una
cerimonia interreligiosa. Venerdì, a
un anno esatto dalla tragedia, Laura Boldrini, Martin Schulz, Federica
Mogherini, Angelino Alfano, Maria
De Asuncao Esteves, presidente del
parlamento portoghese, sono annunciati nell’isola per parteciperanno a un incontro su “Lampedusa,
Europa - Come evitare nuove stragi
in mare”, promosso dal Comune.
Tra le altre iniziative previste per
il 3 ottobre, anche la realizzazione di
un murales dedicato ai naufraghi e
un flash mob per le vie dell’isola con
la partecipazione di 368 persone. Alle 16.30 poi una veglia di preghiera
promossa tra gli altri da Comunità
Sant'Egidio, Caritas Italiana, Acli e
Centro Astalli.
Alle 17.30 partirà invece un corteo a cui parteciperanno i cittadini
dell’isola, i superstiti e i familiari
delle vittime, i volontari, gli operatori del soccorso e quelli delle associazioni umanitarie; al corteo seguirà
la liberazione in cielo di 368 lanterne, tante quante le vittime del naufragio dello scorso anno.
I sommozzatori delle Capitanerie
di Porto collocheranno sul fondo del
mare, accanto al relitto, una lapide
sulla quale saranno impresse le impronte delle mani dei sopravvissuti
e dei soccorritori. In contemporanea
nei Centri di accoglienza richiedenti
asilo (Cara) di Roma (Castelnuovo di
Porto), Bari, Matera e Caltanissetta,
gestiti dalla cooperativa sociale Auxilium, saranno organizzate delle
fiaccolate.
Ieri ntanto è stato inaugurato Sabir, il Festival diffuso delle culture
Le salme dei naufraghi del 3 ottobre
mediterranee, promosso da Arci,
Comitato 3 ottobre e Comune di
Lampedusa: «nella cornice di concerti e spettacoli che avranno luogo
a Lampedusa fino al 5 ottobre - si
legge in una nota dell’Arci - si realizzeranno incontri, dibattiti, laboratori. Oggi il primo degli incontri internazionali sul tema “Le sfide comuni:
democrazia reale, beni comuni, dignità per uscire dalla crisi”.
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Primo piano
Giovedì 2 ottobre 2014
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VIGGIANO
13
In via di ultimazione l’impianto idrico, gas e banda larga
Una zona industriale
da rilanciare
L’Asi assicura sui lavori in atto e gli investimenti
L’assessore Liberali: «Entro marzo l’area sarà efficiente»
di GIOVANNI ROSA
|
DAI TERRITORI
«ENTRO marzo avremo una zona industriale efficiente». Ne è convinto l'assessore regionale alla Formazione, lavoro,
cultura e sport che ieri mattina ha partecipato a un incontro con i tecnici dell'Asi,
alcuni rappresentanti di Eni, imprenditori e il sindaco di Viggiano. Da tutti i
presenti è emersa la volontà - in partico«QUELLA di Eni è stata solo una difelare dell'Asi - di dotare la zona industriasa di ufficio». Amedeo Cicala lo aveva
le di tutti i servizi con l'obiettivo dichiaradetto in tempi non
to di renderla “appetibisospetti e lo ha ribale” a chi vorrà investire
dito: i territori devonella zona.
no essere protagoUna zona che, nononisti dei processi postante la presenza di una
litici che li riguarnovantina di aziende (il
dano.
numero è oscillante perE a margine delchè molte realtà nascono
l'incontro sulla zoe muoiono nel giro di pona industriale e, dechi mesi), necessita di inbitamente sollecitaterventi importanti, per
to, torna sulla quealcuni fondamentali, per
stione relativa al pefarle fare il cosiddetto
trolio.
salto di qualità.
«Passi in avanti,
Allo stato attuale manrispetto al vertice
ca un po’ tutto: dall'acdell’altra sera, non
qua (in particolare nei
ce ne sono stati, - ha
periodi festivi), alle stradetto - ma gli inconde fino ad arrivare alla
tri continuano sui
rete del gas e alla banda
temi dell'ambiente e
larga.
La buona notizia è che Il primo cittadino di Viggiano Amedeo Cicala dell'occupazione».
Certo da quando è
parte di questi lavori so- che ieri ha preso parte al vertice (Mattiacci)
stato eletto - circa
no stati ultimati o sono
quattro mesi fa - il
in via di ultimazione. Alsindaco ha avuto il suo bel da fare,
tri invece sono stati guiià candelarizzati.
per far sentire la propria voce. E, noPer quanto concerne l'approvvigionanostante tutto, ci è riuscito.
mento idrico (sia acqua potabile che quelIl fatto che ha messo attorno a un
la industriale) entro la fine di novembre
tavolo istituzioni, cittadini ed Eni è la
gli interventi saranno ultimati. Entro didimostrazione che vuole andare afcembre, invece si prevede anche il termifondo ai problemi.
ne dell'iter che riguarda la fornitura del
gas. E’ stata infatti realizzata la rete a
servizio dell'area. Bisognerà nell'immediato individuare un gestore tramite un
Rassicurazioni sono arrivate da parte
bando in modo da affidare la struttura a
dei tecnici dell'Asi anche su uno dei temi
un soggetto abilitato. Su questo punto c'è
più spinosi e cioè quello della viabilità.
stato uno scambio anche con qualche imLe strade - hanno fatto sapere dal Conprenditore. L'assessore ha assicurato i
sorzio industriale - verranno rifatte nel
presenti. «Metteremo a disposizione delmomento in cui termineranno gli altri
le imprese il gas a costo di mercato attralavori. «Non è pensabile - ha fatto notare
verso procedure rapide in un quadro giulo stesso Liberali - fare e rifare le strade
ridico valido. Entro fine anno - ha ribadise ci sono altri interventi in essere».
to - la questione dovrebbe essere risolta».
Una questione di opportunità, ma an-
|
Cicala: «Creare un sistema alternativo alle royalties
Una difesa che non è piaciuta
Certo si è parlato solo di petrolio in
questi mesi, ma l’obiettivo, lo ha ribadito: «è quello di creare un sistema alternativo con l'aiuto delle royalties».
La strada è lunga, ma la volontà non
certo gli manca.
E il fatto che la Regione, dopo diverse sollecitazioni, accende i riflettori anche sulla zona industriale, è il
segno che i tempi stanno davvero
cambiando.
In positivo ovviamente. E quell’attenzione da parte delle istituzioni regionali voluta non solo da Cicala, ma
anche dai suoi colleghi, può essere
considerata come un primo passo,
dopo anni di promesse (vedere alla
voce: protesta dei sindaci con relative
dimissioni poi ritirate) è stato fatto.
Ora non resta che attendere e
aspettare che almeno la questione
della zona industriale, sia risolta.
I partecipanti al tavolo si sono dati
appuntamento a gennaio con la speranza «di brindare» per i lavori che si
prevedono siano finiti.
Intanto su un altro tavolo restano
aperti altri temi.
Le royalties restano un argomento
“caldo” sotto tutti gli aspetti.
E su questo punto più che un brindisi all’orizzonte, si prevede un duro
scontro.
g. r.
che economica ha fatto notare l'assessore
il quale ha individuato la fine di marzo
come periodo in cui anche questo aspetto
sarà risolto.
Durante il tavolo si è molto dibattito
sulla questione riguardante la banda larga.
«Nel progetto della banda ultralarga ha dichiarato Liberali - le nostre priorità
vanno proprio a imprese e scuola. Sono
Il alto la zona industriale di Viggiano. Sopra
l’assessore Raffaele Liberali (Mattiacci)
state, infatti, individuate sei zone industriali. L’area di Viggiano è inserita nel
secondo lotto. Il bando scade a fine ottobre e solo allora si potranno conoscere i
tempi per una soluzione definitiva. Qualora si dovessero protrarre tra i 12 e i 24
mesi, la Regione sta studiando alcune
possibili soluzioni tampone per assicurare alle aziende un servizio soddisfacente.
Si analizzeranno costi e benefici prima di
una decisione definitiva».
«A Viggiano, in tal senso - ha proseguito l’assessore - il vero nodo sono quei
quattro chilometri che dividono l’area industriale e il paese dalla cabina più vicina
con una velocità di trasmissione ovviamente bassa. La Regione ha comunque
investito tra i due bandi 42 milioni».
Buone notizie anche sul fronte dell'illuminazione. L'impianto è pressochè terminato ed entrerà in funzione in tempi
relativamente bre.
Presto la zona sarà dotata anche della
videosorveglianza che «renderà l'area ha detto il tecnico dell'Asi - come una delle più sicure della Regione».
Insomma entro la fine di marzo, se i
tempi saranno rispettati, quei disservizi
denunciati da più parti da amministratori locali e imprenditori, saranno solo un
lontano ricordo.
«E' un'evoluzione certamente positiva ha detto il sindaco di Viggiano Amedeo
Cicala a margine dell'incontro - prendo
atto della "praticità" dell'assessore e speriamo che il tutto possa essere risolto nei
tempi previsti. L'obiettivo - ha concluso è quella di fare della zona industriale di
Viggiano, un gioiello in modo che possa
attrarre imprenditori a investire nel nostro territorio».
Soddisfatto dell’incontro anche l’assessore Liberati: «L’area industriale - ha
esordito l’assessore Liberali - rappresenta oggi il motore di sviluppo dell’intera
zona al di là dell’indotto Eni. Il nostro
obiettivo è quello di creare occupazione,
garantire uno sviluppo duraturo risolvendo le tante emergenze. Facce di una
stessa medaglia separate solo dalla tempistica. L’emergenza - ha sottolineato impone scelte immediate. Lo sviluppo, legato a ricerca e innovazione, è come un
seme cha ha bisogno di tempo per radicarsi».
RASSEGNASTAMPA
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14
Primo piano
TRASPORTI
Giovedì 2 ottobre 2014
[email protected]
L’assessore ai Trasporti non molla la presa e prosegue
la sua battaglia per migliorare i servizi di Trenitalia
Berlinguer risale in carrozza
Stavolta blitz a sorpresa dell’assessore sulla tratta Foggia-Melfi-Potenza
Si sale sul treno
C’è ancora posto a sedere
In sala macchine
L’ASSESSORE regionale sale a bordo insieme ad alcuni passeggeri di Melfi
BERLINGUER appena salito alla stazione di Melfi trova ancora posti liberi. Poi arriverà la calca
BERLINGUER entra nella motrice e si accorge che il
treno è del 1975
di ALESSIA GIAMMARIA
POTENZA - Ogni anno la
Regione Basilicata (in base a quanto sancito dal
contratto di servizio stipulato con Trenitalia) paga
30 milioni di euro all’anno
per un servizio che dovrebbe garantire, tra le altre
cose, pulizia interna ed
esterna delle carrozze, efficienza del servizio, condizioni di viaggio confortevoli.
Insomma, la Regione
non chiede proprio i “Freccia rossa”, ma neppure dei
“residuati bellici” che,
puntualmente, arrivano
in ritardo.
Invece, sia sulla tratta
Potenza-Roma che su
quella per Foggia, Trenitalia non ha fatto altro che
riciclare motrici e carrozze che da anni e anni non si
vedono neanche ferme in
altre stazioni d’Italia.
E se in passato la Regione si è sì occupata delle
condizioni in cui si trovano a viaggiare i cittadini negli ultimi quattro anni
sono state comminate sanzioni per circa 1 milione e
300 euro - va dato atto all’assessore regionale ai
Trasporti, Aldo Berlinguer, di essere stato l’unico a decidere di sottoporsi
volontariamente, e perché
no anche un po’ masochisticamente, a quelli che sono una sorta di “viaggi della speranza”. Nel senso
che i passeggeri sperano
di non arrivare con troppo
ritardo, di non fermarsi
per ore nel bel mezzo del
nulla e di potere viaggiare
comodi.
Con tanti assessori lucani, succedutisi negli anni,
ci voleva un “forestiero”
per comprendere che, prima ancora che delegare i
controlli agli ispettori regionali, era necessario salire in carrozza e lasciare
l’auto blu nel parcheggio.
Cosa che, altri, al suo posto pur essendo nati in Basilicata non hanno mai fatto. Sarà la cocciutaggine
sarda, sarà una volontà di
tenere tutto sotto controllo, fatto sta che ieri alle 7
del mattino Berlinguer so-
stava sulla banchina della
stazione di Melfi in attesa
di salire a bordo del treno,
proveniente da Foggia,
che ogni mattina porta nel
capoluogo tantissimi pendolari.
Dopo avere acquistato il
biglietto al bar - in stazione
manca l’apposito punto
vendita - alle 7.14 l’assessore regionale è salito a
bordo. Intorno alle 7.20 il
treno, senza grossi ritardi, si mette in movimento.
E se a Melfi i passeggeri
non erano tantissimi, le
due carrozze che compongono il convoglio, stazione
dopo stazione, si sono
riempite. Posti a sedere
tutti occupati. Tanto è vero
che diverse persone hanno
percorso in piedi l’ultimo
tratto del viaggio occupando anche i corridoi e
gli spazi riservati al personale ferroviario.
E così Berlinguer, anche
se per una mattinata solamente, si è trovato a viaggiare nelle stesse condizioni in cui quotidianamente
viaggiano i pendolari.
Pendolari che hanno, però, segnalato all’assessore
di avere vissuto esperienze
peggiori come quando si
sono trovati tutti su una
sola carrozza - e non sulle
due abituali - e sono stati
costretti a viaggiare stipati come su un carro bestiame.
Quasi a dire “Berlinguer
ci porti fortuna, viaggia
ogni giorno con noi”.
Non è comunque sfuggito il fatto che il treno fosse
“leggermente” datato. Anno di fabbricazione 1975.
«Utilizzare un mezzo che
ha quarant’anni – ha dichiarato l’assessore regionale – seppure ben manutenuto, non è comunque
ammissibile» anche se nel
complesso, questa volta
«le condizioni di viaggio
sono state accettabili».
Che qualcosa abbia cominciato a “muoversi sui
binari” lo hanno confermati i pendolari. Negli ultimi mesi «si sono visti alcuni progressi anche se taluni episodi sono stati
eclatanti e hanno causato
grossi disagi agli utenti».
Dopo il viaggio del 19 luglio scorso sulla tratta Salerno-Potenza, sono stati
effettuati oltre 115 controlli su treni e autobus di
Trenitalia, Fal e ditte di
trasporto su gomma.
Fino alla metà di settembre sono state comminate
multe per 55.000 euro. A
queste sanzioni si aggiungeranno quelle per ritardi
e mancata puntualità dei
servizi, che vengono calcolate a consuntivo dell’esercizio.
Pensare che sia finita
qui è uno sbaglio. Berlinguer, infatti, non ha intenzione di mollare, anzi, come ha annunciato, continuerà a macinare chilometri per «toccare con mano
come si viaggia sulle tratte lucane. Il fatto di aver
trovato questa mattina (ieri per chi legge n.d.r) una
situazione migliore di
quella della Salerno-Potenza mi induce a ben sperare nei controlli».
Alle 8.30 il treno, in orario rispetto alla tabella di
marcia, entra nella Stazione centrale di Potenza.
«Se le mie visite e le ispezioni dei miei uffici – ha
concluso Berlinguer - servono a migliorare il servizio, continueremo fino a
ottenere il pieno adempimento del contratto di servizio, ancora
di là da venire».
E se tutto
sommato, fino
a oggi, i vertici di Trenitalia
si sono fatti
delle grosse
risate a fronte
delle
rimostranze della
Regione Basilicata, sanzione su sanzione
potrebbe
anche accadere che il “signor Trenitalia” non solo pagherà i 30
milioni di euro del contratto di servizio ma si vedrà
costretto a fare viaggiare
“gratis” o quasi i lucani
sull’intera rete ferroviaria
italiana.
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Il consigliere Santarsiero (Pd) sui disagi ai cittadini
Tre treni su 10 sono in ritardo»
POTENZA - «L’intercity 707, il treno
più utilizzato per gli spostamenti e i rientri degli
utenti e che collega Potenza, Roma e Taranto, è
oggetto d’esame per
quanto riguarda l’inadeguatezza del trasporto
ferroviario nella nostra
Regione». Così il consigliere regionale del Pd,
Vito Santarsiero che ha
sottolineato come «tre treni su 10 registrano un ritardo superiore ai 15
minuti». Solo nel mese di agosto «il ritardo superiore ai 60 minuti ha interessato il 7 per cento dei treni». Per il
consigliere regionale «ci troviamo di
fronte a dati che mettono in evidenza
una complessiva inadeguatezza della
gestione dei collegamenti da parte di
Trenitalia e problemi strutturali legati a tratte inadeguate. Una situazione che chiama a una riflessione su
tutti i collegamenti ferroviari e in
particolare sulla questione Intercity
dove si rende necessario un intervento forte da parte della Regione».
|
LAVELLO MAL COLLEGATA
|
«Il terminal bus
diventi la nostra stazione»
POTENZA - «Le politiche
regionali del trasporto
pubblico lucano negli ultimi decenni, hanno sempre dato poca importanza ai collegamenti verso
Lavello». Così l’ex sindaco della città dauna, Antonio Annale, nel segnalare
il
fatto che
Lavello
non ha
una stazione
ferroviaria
«e
pertanto
ha potuto fare
affidamento
solo «sul
trasporto private
con
aggravio di spese sui bilanci famigliari».
A titolo d’esempio
«mentre per un lavoratore, uno studente o un
qualsiasi abitante della
comunità di Lavello che
per qualsiasi motivo deve
raggiungere il capoluogo, dovrà farlo con i mezzi propri a un costo circa
di 20 euro di carburante e
con il rischio che si corre
viaggiando sulle nostre
strade, per un abitante di
Melfi-Barile-Rionero basta fare un abbonamento
mensile con soli 45 euro
circa, per poter diventare
un pendolare a costo decisamente contenuto ed
usufruire di 18 corse di
andata e ritorno dal proprio paese al capoluogo,
una ogni ora circa dalle 6
alle 23 sulla tratta MelfiPotenza».
Questo stato di cose
mette in una situazione
di svantaggio «i nostri
ragazzi - ha proseguito
Annale - che vogliono
studiare a Potenza, i nostri cittadini che vorrebbero partecipare ad un
concorso su Potenza , ad
una vita lavorativa su Potenza e quant’altro». Oggi però si potrebbe fare
qualcosa di storico per la
comunità di Lavello, ovvero dotarla di una Stazione ferroviaria «senza
però montare un metro
di rotaia» visto che il Comune ha un «Terminal
bus già operativo e poco
utilizzato».
Per il consigliere di
monoranza, insomma,
basterebbe «organizzare
un servizio navetta con
BusItalia, società del
gruppo Ferrovie dello
Stato spa, da Lavello a
Melfi in coincidenza con i
principali treni diretti a
Potenza e ritorno, così
con un biglietto unico e
con i costi adeguati al resto dei lucani, si darebbe
così la possibilità ai lavellesi di avere le stesse potenzialità dei restanti lucani. Un’altra soluzione
potrebbe essere, quella di
organizzare la stessa cosa utilizzando la Statale
93 con una fermata in
piazza a Rapolla e agganciare il treno a Rionero ,
cosi facendo si ottimizzerebbero i costi e si servirebbe anche la comunità
di Rapolla.Se si tiene conto poi che da Potenza centrale transitano anche
gli Intercity per Napoli e
Roma e per Metaponto e
Taranto si aprono altre
vie di collegamento. Questa idea nasce da una
convinzione che molte
volte le soluzioni più
semplici ed economiche,
vengono messe da parte
per percorrere vie più
complesse e più costose
per le tasche dei cittadini».
RASSEGNASTAMPA
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Economia Italia / Mondo
Giovedì 2 ottobre 2014
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NAPOLI Draghi incontra il presidente della Repubblica Napolitano a Villa Rosebery
Bce, emergenza piccole imprese
Il Consiglio della banca oggi nella splendida cornice della città partenopea
di DOMENICO CONTI
NAPOLI - Il fascino di Napoli
da una parte, la crisi dell’Eurozona dall’altra, di cui la città partenopea è testimone illustre fra disoccupazione
elevatissima e movimenti di
protesta che promettono battaglia. E’ la cornice inusuale
del consiglio della Banca
centrale europea, in cui il
presidente Mario Draghi
lancerà il piano di acquisto
dei titoli “Abs” che, fra le
pressioni crescenti date dalla ripresa europea che rallenta, viene sempre più interpretato come un anticipo
di un più ampio pacchetto di
interventi senza
precedenti.
Oggi, spiega
Draghi
rivolgendosi ai governatori e al ministro dell’Economia Pier Carlo
Padoan alla cena
a Palazzo Reale, «discuteremo come continuare a riavvicinare» l’inflazione al 2%. Le
proteste annunciate a Napoli dai movimenti antagonisti
ricordano alla Bce quanto la
crisi sia «sentita in maniera
particolarmente acuta» in alcune aree d’Europa. E se la
Bce è pronta a fare la propria
parte, occorre che anche i governi facciano la loro attraverso le riforme e garantendo la sostenibilità dei bilanci,
all’interno di un Patto di stabilità che contiene già flessibilità. Proiettato suo malgrado nell’agone politico da
una Bce resa dalla crisi più
protagonista che mai, Draghi invita i Paesi dell’Eurozona a considerarsi come
una grande famiglia. Ad accoglierlo a Napoli, assieme
agli altri membri del consiglio direttivo Bce, c’era Gior-
gio Napolitano nella residenza mozzafiato di Villa Rosebery, vista sul Golfo di Napoli, il Vesuvio da una parte,
Capri dall’altra. Incontro
che un partecipante non italiano descrive come «molto
buono», negando che siano
emerse preoccupazioni.
Eppure i dati economici
mettono a nudo un’emergenza che ancora una volta
lascia la Bce nel ruolo di unica istituzione europea dotata
degli strumenti per fronteggiarla, salvo fare appello da
anni alle riforme da parte dei
governi. L’emergenza si
chiama piccola e media impresa, il tessuto principale di
gran parte dell’economia europea, messo in crisi, in Italia in
particolare, dalla
recessione e dalla stretta al credito bancario. E’ il
motivo per cui
Draghi oggi, dopo la riunione in cui i tassi verranno lasciati invariati allo 0,05%
avendo raggiunto la soglia
minima, rivelerà i dettagli
del piano “Abs”, indicando le
tipologie dei titoli che impacchettano prestiti a famiglie e
imprese che la Bce si appresta ad acquistare, l’orizzonte
temporale dell’operazione,
magari anche l’importo cui
la Bce punta. Obiettivo, togliere alle banche una parte
rilevante della loro esposizione, liberando nuovi prestiti.
Basteranno queste misure
a rimettere la ripresa dell’Eurozona in carreggiata?
Il Fondo monetario internazionale lancia l’allarme deflazione, anche la Casa Bianca si espone come fa raramente, e chiede azioni decisive.
Antagonisti
preparano
contestazioni
L’ANNIVERSARIO Inaugurata da Moro il 4 ottobre 1964
L’Autostrada del Sole compie 50 anni
fu la spina dorsale dell’Italia del boom
Erano i tempi in cui lo Stato sapeva fare l’imprenditore
L’opera costruita dalla Società Autostrade guidata da Cova
ROMA - Compie 50 anni l’Autostrada del Sole, spina dorsale dell’Italia del boom che, collegando
Milano a Napoli, doveva rendere
più vicini Nord e Sud. Servì soprattutto a portare la gente del Sud nelle fabbriche al Nord e le merci del
Nord su mercati del Sud. Con i suoi
755 chilometri di asfalto contribuì
comunque a rendere meno isolati
tanti territori lontani dal resto di
un Paese che, come cantava Gianni Morandi, correva a 100 all’ora.
Il 4 ottobre 1964, festa di San
Francesco patrono d’Italia, al Casello di Firenze, il presidente del
Consiglio Aldo Moro, capo del primo governo di Centrosinistra
inaugura l’opera ultimata in 8 anni a tempo di record. Accanto a lui
c’è Giuseppe Petrilli presidente
dell’Iri, Istituto per la Ricostruzione Industriale, braccio in cemento
armato dello Stato che, attraverso
la sua Società Autostrade guidata
da Fedele Cova, aveva realizzato
un’opera di ingegneria apprezzata in tutto il mondo e a tempo di record. Nella chiesa
costruita all’uscita
di Firenze c’è una lapide in memoria degli operai morti, qui
ricordati come i soldati morti sulla linea gotica: «ad memoriam qui ceciderunt operariorum»
ovvero «in memoria
degli operai caduti».
Più di 160 e il numero è approssimato
per difetto. Ma nell’Italia del boom le
morti bianche erano
un prezzo che si era
abituati a pagare
senza troppo clamore.
La posa della prima pietra è del maggio ‘56. Quattro mesi dopo, a settembre,
l’ingegnere Cova, l’amministratore delegato della Società Autostrade che dell’Autosole sarà il demiurgo, va negli Stati Uniti a studiare le autostrade americane.
Non usa aerei, l’uomo del futuro
preferisce il transatlantico Cristoforo Colombo e nel viaggio di ritorno traccia con i suoi collaboratori
la bozza del progetto definitivo che
resterà segretissimo per evitare
speculazioni sul territorio.
Il primo tratto Milano-Parma
viene inaugurato l’8 dicembre
1958. Quel giorno si viaggia gratis ma dal successivo si deve pagare il pedaggio con il quale gli automobilisti contribuiscono alla costruzione del tratto successivo. La
prima auto che varca il casello di
Milano fu una Fiat 1100.
Con grande sagacia, Fedele Cova, dopo essere sceso dal fronte
Nord fino a Parma decise di salire
dal fronte Sud e il 16 febbraio 1959
venne inaugurato il tratto NapoliCapua.
Mentre la striscia d’asfalto dell’Autosole si allungava sullo stivale, l’economia italiana correva a
ritmi quasi cinesi e lo Stato sapeva
fare l’imprenditore. L’Iri, attraverso la sua controllata Società Austostrade Concessione e Costruzioni seguiva i progetti, provvedeva i mezzi finanziari (emetteva obbligazioni trentennali garantite
dalle infrastrutture realizzate, oggi li chiamiamo project bond), acquisiva i terreni, gestiva l’autostrada incassando il pedaggio, utilizzava, con gli appalti, imprese
esterne per l’esecuzione.
4 ottobre 1964, l’auto di Moro entra nell’Autostrada del Sole
AUTO Fiat Chrysler a +4,39%
Il mercato italiano
chiude in tono positivo
di AMALIA ANGOTTI
PARIGI - Il mercato italiano dell’auto chiude settembre in tono positivo, dopo il rallentamento dei mesi estivi, ma le vendite restano a livelli bassi e la crescita è inferiore a
quella degli altri mercati europei. Positivi i
segnali per il gruppo Fiat Chrysler che cresce del 4,39% con una quota pari al 27,69%,
aumentata dello 0,3%. Un segnale confortante per il Lingotto che oggi, al Salone dell’Auto di Parigi, presenta in anteprima
mondiale la 500 X, la vettura prodotta a
Melfi con cui il marchio Fiat debutta nel segmento dei crossover. Affiancherà il piccolo
suv Jeep Renegade per il quale nel primo
week end di lancio sono stati raccolti oltre
200 ordini. Sono sempre leader del segmento A la 500 e la Panda che insieme detengono il 56,8% e registra un +26,9% la Ypsilon.
A Torino, intanto, parte il negoziato sul
nuovo contratto specifico di primo livello
per gli 80.000 lavoratori del gruppo, ma l’azienda spiega che il recupero del potere
d’acquisto è difficile anche a causa degli investimenti, avviati anche negli stabilimenti
di Mirafiori e Cassino. I sindacati chiedono
che si faccia in fretta e non si ripeta il copione dell’ultimo rinnovo quando la trattativa
è durata dieci mesi. «Si sono gettate le basi
per il confronto, dice l’Ugl, mentre per Ferdinando Uliano, segretario nazionale della
Fim, bisogna chiudere entro l’anno.
Un aiuto al negoziato può darlo l’andamento del mercato se i segnali positivi saranno confermati. A settembre le immatricolazioni sono state 110.436, il 3,27% in più
dello stesso mese del 2013, mentre nei nove
mesi hanno raggiunto quota 1.036.499,
con un incremento del 3,56%.
«Difficile parlare di ripresa visto che i volumi sono analoghi a quelli degli anni ‘70»,
afferma l’Anfia, l’associazione delle case automobilistiche italiane. «Il mercato ha raggiunto livelli tanto depressi - commenta il
presidente del Centro Studi Promotor, Gian
Primo Quagliano - che un moderato recupero sembrerebbe fisiologico nonostante la
gravità della situazione economica. Occorrerebbe che il recupero venisse agevolato
dall’azione del governo». Concorda il presidente di Federauto Filippo Pavan Bernacchiper il quale «sostenendo il mondo dell’auto aumenterebbe il Pil e diminuirebbe la
disoccupazione». L’Unrae, l’associazione
delle case estere, spiega che la crescita di
settembre è dovuta a un giorno lavorativo in
più e osserva che «l’auto non è alla ricerca di
incentivi ma le famiglie hanno diritto a una
mobilità accessibile».
RASSEGNASTAMPA
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Giovedì 2 ottobre 2014
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16
L’OBIETTIVO DELLA CIA
IL TERRITORIO
COME DESTINO
LA MALEDIZIONE DEGLI “ISMI”
ALLA DIREZIONE DEL PD
di MARGHERITA E. TORRIO
di LUCIANO SILEO*
IL “TERRITORIO come destino”, la parola d’ordine
che la Cia si è data a livello nazionale, che non ha nulla di sentimentale, è in stretta sintonia con il tema
che abbiamo scelto per la nostra sesta assembla regionale elettiva (“Il protagonismo degli agricoltori
per una Basilicata competitiva”) che racchiude la nostra strategia per una regione di qualità in un territorio di eccellenza. L’obiettivo centrale è quello di rilanciare il confronto con le istituzioni, la politica e la
società della Basilicata sulla necessità di affermare
un modello di agricoltura strategica in cui siano
centrali i temi del reddito, della multifunzionalità,
della valorizzazione del territorio.
Recentemente, in collaborazione con il Censis, la
Cia ha elaborato un Rapporto che mette ancora più
in evidenza questa nuova centralità dell’agricoltura. La rinascita a tutto tondo del settore agricolo
prende forma anche nella sua potenzialità di proporsi come forza propulsiva in grado di trainare l’economia italiana. Alla possibilità che l’agricoltura possa
rappresentare un volano fondamentale per ridare
slancio e crescita al Paese, crede l’82% degli italiani.
Questo cambio di marcia è possibile in quanto oggi più che in passato il territorio è diventato un luogo dove si consolidano multifunzionalità e multidimensionalità delle attività economiche, attraverso
l’intreccio tra soggetti e processi sociali, culturali e
produttivi dalle origini anche lontane. Di qui prende
spunto il progetto economico della CIA in Basilicata,
attraverso la crescita dell’associazionismo, riproponendo in chiave ancora più innovativa il “sindacato
dei luoghi. Puntiamo in sostanza a recuperare a valore la forza identitaria delle nostre comunità rurali
che sono depositarie di cultura, storia, tradizioni,
custodi di saperi, professionalità. Favorire lo sviluppo locale è la nostra missione.
*direttore regionale della Cia lucana
Andromeda, un altro
grappolo di stelle
È COMINCIATO OTTOBRE. Matura l’uva per il vino, cadono giù castagne, sulle tavole i funghi arrivano dai boschi. E c’è una macchia di luce, lassù, che
ha un picco di visibilità adesso, in questo periodo
dell’anno che è un invito alla quiete, alla riflessione.
La prima testimonianza della sua esistenza risale
al 905 e proviene dal Medio Oriente. Fino agli inizi
dello scorso secolo era nota come Grande Nebulosa
di Andromeda, dal nome della costellazione che la
ospita nel firmamento. Ma quando ci si rese conto
che l’Universo è fatto di grappoli di stelle, con tanto
‘vuoto’ in mezzo, si comprese che quella era una galassia a bracci di spirale, come la Via Lattea, dove è
nato il Sole. Anzi, grande più del doppio, con un numero di stelle enorme (1000 miliardi, forse): una altro mondo, insomma, che da qui cogliamo tutto intero.
M31 (il suo primo nome da catalogo) è unica per
almeno due motivi: è la galassia più vicina a noi; e,
fra gli oggetti visibili ad occhio nudo (in condizioni
ideali), è l’oggetto extragalattico più lontano, distante circa 2 milioni e mezzo di anni luce.
La costellazione omonima sta sotto la W di Cassiopea ed ha una forma semplice: due linee spezzate che
si incontrano in un punto, in corrispondenza di Alpheratz, che fa pure da vertice al quadrato di Pegaso: da lì, percorrendo il ramo superiore, una volta
giunti alla terza stella, è sufficiente puntare lo
sguardo un po’ più su: il batuffolo di Andromeda è lì,
soffice, sensuale.
Con un binocolo o un telescopio a basso ingrandimento, c’è già da rimanere stupefatti: meglio se in
due (due universi di neuroni, maschio e femmina)
nel buio, fra le vigne, mangiando uva dallo stesso
grappolo, nello stesso grappolo di stelle, su questo
piccolo pianeta di periferia.
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LA DIREZIONE nazionale del PD
del 29 settembre si è chiusa con la
riconferma di una divergenza assoluta tra due anime evidenti e
contrapposte. Quel PD, nato da
una fusione che registrammo come una fusione a freddo, vive ancora oggi una difficoltà che deriva
dal raggruppamento di forze e
culture ancora diverse perché le
radici esperienziali, culturali,
ideali sono diverse; né l’operazione di “rottamazione” auspicata da
Renzi ha ridotto le difficoltà.
Così, nella Direzione Nazionale,
se la risultante del voto finale conferma il dominio della dirigenza
del segretario del partito, è indubbio che le ragioni forti espresse
dalla opposizione riassumono bene il senso di una differenza che
spallucce e dichiarazioni di vittoria non cancellano, anzi rinvigoriscono. Riforme o riformismo?
Non è una questione da poco. Gli ismi in genere creano una certa
confusione perché lasciano intendere un orientamento generico e
un’attitudine ma non la direzione
verso finalità e obiettivi su cui si
stabiliscono convergenze o dissonanze. Tutti riformisti? Forse è
tempo che non ci si accontenti più
di una tale definizione che ammette una genericità di fondo o un
abuso modaiolo e modernistico. Si
deve andare verso le riforme? Si,
perché di fronte alle estreme difficoltà in cui versa l’Italia c’è bisogno di interventi mirati nei confronti delle inefficienze del nostro
paese e della corruzione. L’opposizione interna denuncia questo, la
mancanza di sintonia sulla qualità, finalità e obiettivi delle riforme
e sulla loro chiarezza, se nel senso
di favorire occupazione, produttività o, invece, nel senso di una
moltiplicazione della precarietà. Il
dubbio è confermato dal recente
viaggio organizzato da Renzi, con
Marchionne, certo non un potere
debole, e la visita, tra l’altro, alla
FIAT Crysler.
Le proposte di riforme fatte dal
governo sin qui, riguardanti sia
interventi sulla costituzione e sul
sistema elettorale che sul lavoro,
continuano ad incontrare opposizione, in parlamento e fra i cittadini ormai consapevoli - D’Alema ha
sottolineato nel suo interventoperché mostrano finalità e obiettivi su cui evidentemente il consenso non c’è.
Dietro quel generico riformismo di cui sopra, infatti, ci sono
volontà convintamente diversificate che si orientano verso obietti-
vi e finalità assolutamente diverse, verso visioni contrastanti e alternative.
Da un lato il jobs act non ancora
chiaro nella sua strutturazione,
con l’innesto ulteriore di una ipotesi Ichino e di un modello danese
che non dovrebbe metter in crisi
chi ha un rapporto di lavoro stabile, ma garantirebbe la possibilità
di scegliere di cambiare lavoro. La
cosa in Danimarca è garantito dal
golden Triangle composto da Stato, Sindacato e datori di lavoro,
grazie a investimenti che nel nord
Europa in termini di risorse pubbliche sono alti così che lo stesso
Ichino afferma che, mancandone
di uguali in Italia, bisognerà
aspettare molti anni se non decenni per correggere nel nostro paese
il difetto di risorse ed il difetto di
know how dei servizi di assistenza, la incapacità soprattutto di intervenire per iniziative di ricerca e
addestramento.
Di fronte a ipotesi ancora incerte ed alla provocazione dell’attacco
all’art. 18, gli oppositori vedono il
tentativo di una restaurazione
maturata e alimentata accanitamente dopo i decenni di crescita
dei sindacati e delle logiche della
contrattazione politico-aziendale,
quasi un redde rationem pervicacemente auspicato ed atteso.
Ecco perché è stato evidenziato
come il mercato del lavoro sia con
la previdenza quello che ha subito
il maggior numero di interventi
riformatori innanzitutto –incredibile ma lo ha rilevato anche la
Fornero- senza che sia stato raggiunto un risultato efficace, anzi
con una svalutazione interna giocata tutta sulla riduzione dei salari. L’altro aspetto è che malgrado
le promesse, di fatto verrebbero
drasticamente ridotte le tutele
perché i soldi non ci sono; la corsa
del Presidente del Consiglio, ancora una volta, sembra finalizzata
più ad una comparsata da vendere
alla UE . Cosa che nella direzione
PD hanno ribadito D’Alema, Bersani, Civati, Cuperlo, Fassina se
pure in forme e linguaggi diversi.
Il documento presentato da Fassina e altri, non discusso, chiede il
legame tra legge di stabilità e disegno di legge delega, chiarezza su
obiettivi, platee interessate da
Jobs Act, e chiarezza sullo stanziamento di 1,5 miliardi di euro. Le
opposizioni, per quanto risultino
nella Direzione in minoranza, non
sono isolate nel coro generale di
voci che si alzano nel paese.
GIÀ CORRIERE - QUOTIDIANO DELL’IRPINIA
fondato da Gianni Festa
DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Festa
CONDIRETTORE PER LA BASILICATA Lucia Serino
CONDIRETTORE PER LA CALABRIA Rocco Valenti
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EDIZIONI PROPOSTA SUD S.R.L.
SEDE LEGALE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino
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la tiratura di Mercoledì 1 ottobre 2014 è stata di copie 17.647
E' vietata la riproduzione anche parziale. Tutti i diritti sono riservati.
Anche i partiti che avevano dato
il segno di voler continuare ad esistere a sinistra per confermare un
impegno in tema di diritti, di crescita, di lavoro, ed hanno rinunciato a questo ruolo per le scelte di
parte delle loro dirigenze,vivono
la pressione di un forte dissenso.
C’è un grosso movimento che si
sta animando nell’area della sinistra vicina o intorno al PD.
E non solo. Se De Bortoli del Corriere definisce la personalità di
chi guida il governo ipertrofica
anche rispetto alla squadra di governo complessivamente debole,
interessanti sono anche altre prese di posizione. Formica incolpa il
governo Renzi di velleitarismo e
opportunismo, sottolineando soprattutto il fatto che non si muova
tenendo come riferimento la politica, lo stato nell’ insieme delle sue
espressioni , partiti,sindacati e
produzione, ed infine l’informazione con il rischio di debolezza
quantitativa e soprattutto qualitativa delle iniziative.
Il movimento 21 giugno che
raccoglie anime della sinistra socialista, orientate a riforme del
mercato del lavoro, si è incontrato
a Roma il 20 settembre su Il lavoro
che non c’è . Gim Cassano, Besostri, Biscardini, Turci,Stefano
Sylos Labini hanno espresso e motivato la netta contrarietà sulle
scelte del governo Renzi, sottolineando tra l’altro che non è possibile nessuna ripresa se buona parte del paese è consumatrice e non
produttrice. Sembrano incontrare le affermazioni di Fassina
quando questi ricorda che il compito della forza della sinistra è nella lotta alle ingiustizie, alle enormi e insopportabili disuguaglianze. Il discorso che Renzi fa sul 40%
di consenso è di una ambiguità
spaventosa. Quel 40% non era la
consegna del comando ad uno solo, non era la consegna a mettere
mano alla costituzione, di accordarsi con il padrone di F.I., di ridurre le tutele, di ridurre il rapporto con i sindacati e gli altri soggetti della società.
Modernismo e giovanilismo
non sono barattabili con i valori
della cultura del lavoro e della democrazia. Questo è, di fatto, il
messaggio che si coglie in quel voto contrario espresso nella Direzione del PD. Richiama l’attenzione sul fatto che le scelte che si fanno in democrazia si costruiscono
con il confronto, la condivisione,il
rispetto, soprattutto all’interno di
un partito.
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L’on. Gargani fornisce soluzioni all’«incapacità di progettare e utilizzare fondi”
Nasce l’Agenzia per lo Sviluppo
“Le risorse 2008-2013 utilizzate solo per il 40%: una vera patologia”
Nasce l’ “Agenzia per lo sviluppo
del territorio del Mezzogiorno e
del Mediterraneo senza scopo di
lucro”. «Ho mantenuto l’impegno
– ha detto l’on. Gargani- preso in
campagna elettorale di occuparmi
dei progetti che in Campania e nel
Sud Italia attendono il finanziamento da parte della Commissione
europea. I comuni e le Regioni meridionali dimostrano, come è ormai noto, scarsa capacità di spesa
e bisogna drasticamente intervenire per
aiutare un rapporto
più proficuo e intenso
con le Istituzioni europee. Le risorse messe a
disposizione dal piano
quinquennale 20082013, ormai esaurite,
sono state utilizzate all’incirca al
40% delle risorse destinate al Sud:
una vera patologia: circa 3 miliardi dovrebbero essere spesi entro il
31 dicembre 2015, ma c’è il rischio
che oltre cento progetti non vengano realizzati.
Il piano quinquennale 20142019 mette a disposizione dell’Italia circa 41 miliardi di euro e quindi c’è bisogno di progetti idonei e di
una programmazione puntuale
per intervenire in favore della
Campania e del Mezzogiorno. Per
questa ragione ho dato vita con atto pubblico la settimana scorsa ad
una “Agenzia per lo sviluppo del
territorio del Mezzogiorno e del
Mediterraneo senza scopo di lucro” con la partecipazione di giuri-
sti, tecnici, ingegneri ed esperti
della materia, italiani ed europei,
che hanno rapporti con la Commissione europea e con gli uffici di
Bruxelles. “Il male oscuro del Mezzogiorno” – ha proseguito Gargani – “ è l’incapacità di progettare e
utilizzare i fondi che il piano dei finanziamenti europei mette a disposizione.” Pensare che si restituiscono all’Europa i fondi non
spesi mi ha sempre inquietato, soprattutto se si tiene
conto che la Spagna
utilizza il 98% delle risorse messe a disposizione dal piano europeo. E’ una deficienza
del nostro Mezzogiorno che bisogna correggere e, con lo sforzo di
tutti, eliminarlo. L’interesse da
parte dell’Europa per i Paesi che si
affacciano al Mediterraneo è notevole ed è un aspetto intelligente
della strategia europea. L’Italia
deve saper corrispondere. L’on.
Barca da ministro della Coesione,
nel passato Governo, dette un impulso notevole all’utilizzazione dei
fondi europei e giustamente si è
sempre vantato d’aver fatto raddoppiare la percentuale di spesa
dal misero 11% al 20% circa.
Il Governo Renzi ha istituito da
poco l’Agenzia pubblica per la Coesione per curare questo aspetto del
problema e l’agenzia privata a cui
ha dato vita di proporre di interloquire col pubblico e trovare sinergie adeguate».
Per il 2015
vanno spesi
tre miliardi
GLI OBIETTIVI
“Così si recupera il divario”
Assistenza, consulenza, aiuto. Senza scopo di lucro
L’Associazione “Agenzia per lo
Sviluppo del Territorio del Mezzogiorno d’Italia e del Mediterraneo” ha sede a Roma a Via della Colonna Antonina 35. L’agenzia non ha scopo di lucro. Tra gli
obiettivi principali, come recita
l’articolo 3 del lo statuto, «favori-
re il recupero del divario del
Mezzogiorno con il Nord Europa e determinare uno sviluppo
nell’area euro-mediterranea che
si inserisca nei programmi di
sviluppo dell’intero paese; dare
un contributo di aiuto e di supporto alle Istituzioni pubbliche e
private per adeguare le strategie
dell’Italia sull’utilizzo dei fondi, tra i quali quelli di sviluppo
regionale dell’Unione Europea, per il
quinquennio 2014 –
2019; contribuire a
definire una più efficace destinazione delle risorse del piano
europeo per l’occupazione e la crescita».
In particolare, l’Agenzia si propone di
fornire assistenza e
consulenza per l’accesso ai fondi europei, nazionali e regionali, alle imprese, alle
associazioni di cateGiuseppe Gargani
L’Abruzzo e le trivellazioni. E stasera scadono gli emendamenti Sblocca Italia
Petrolio, nuove mobilitazioni
L’appello ai parlamentari europei della circoscrizione Mezzogiorno
La mobilitazione degli abruzzesi contro le trivellazioni non
e' piu' sufficiente e, secondo la
Confesercenti Abruzzo, serve
una mobilitazione istituzionale che vada oltre il locale. Da
qui, la decisione di scrivere ai
parlamentari europei della circoscrizione Mezzogiorno "affinché ci sia un intervento forte dell'Unione europea per evitare fughe in avanti di Paesi come la Croazia che, con una legislazione 'debole', rischiano di
mettere in discussione l'intero
ecosistema
dell'Adriatico".
Non solo.
Il direttore regionale di Confesercenti Enzo Giammarino
ha deciso di scrivere al presidente della Giunta regionale
d'Abruzzo, Luciano D'Alfonso,
per "un'azione congiunta dell'Abruzzo con le Marche ed il
Molise. Se il turismo è davvero
una scelta economica strutturale - aggiunge il direttore di
Confesercenti - nessuno puo'
permettersi di sottovalutare
questi enormi rischi che ci sono sulle nostre imprese e sull'intera economia adriatica".
"C'e' bisogno urgente - dice
Giammarino - che l'Abruzzo
metta un punto fermo sul proprio futuro e investa con energia sul turismo sostenibile, di
qualita', archiviando la stagio-
Le trivellazioni in Italia
ne dei soli vincoli ma investendo sul felice connubio fra tutela del patrimonio paesaggistico, agroalimentare di qualita',
impresa turistica diffusa. La
scelta del Parco nazionale della
Costa dei trabocchi e' un primo
passo che, assieme al Parco del
Cerrano ed alla Via verde, potra' dare all'Abruzzo quel futuro energico che le trivelle mettono invece seriamente in discussione. La Macroregione
Adriatico-Ionica, d'altronde conclude -, ha scelto quattro pilastri sui quali basare la propria strategia: la 'blue-econo-
my', la mobilita', la qualita' ambientale, il turismo. E se vogliamo davvero stare al suo interno, dobbiamo compiere scelte decise".
Ricordiamo che scade oggi
alle 20.00 il termine per la presentazione degli emendamenti
al dl Sblocca Italia, che dovrebbe arrivare in Aula nella settimana tra il 20 e il 25 ottobre.
Con ogni probabilita' le modifiche piu' significative riguarderanno le concessioni autostradali e le norme ambientali, a
partire da inceneritori e trivellazioni. Lo ha spiegato il presi-
goria; offrire ogni supporto allo
sviluppo delle aziende e degli
Enti sia pubblici che privati attraverso la promozione dell’associazionismo, del partenariato
e della certificazione di qualità;
progettare e gestire iniziative
turistiche e culturali, con lo scopo di favorire lo sviluppo del patrimonio artistico e delle tradizioni e culture locali. Può inoltre
operare nel settore della formazione e riqualificazione del personale attraverso la gestione di
corsi di formazione professionale e di alta formazione; promuovere la ricerca e lo studio sulla situazione economica e sociale,
azioni volte a favorire le pari opportunità e la possibilità di concreta realizzazione sociale per le
categorie svantaggiate, collaborazioni e collegamenti con istituzioni ed associazioni culturali
ed economiche. In poche parole,
l’Agenzia si propone come insostituibile luogo di accesso all’Europa. Uno strumento da utilizzare fino in fondo.
dente della Commissione Ambiente, Ermete Realacci, a margine dei lavori alla Camera.
Durante le audizioni dei giorni
scorsi, "sono emersi alcuni
punti critici: l'allungamento
delle concessioni, i commissariamenti, i poteri in deroga.
Lavoreremo su quelli", ha detto Realacci.
Ma ci saranno "modifiche significative anche sulle trivellazioni", perche' "vanno ripristinati di divieti nelle aree gia'
escluse", e bisognera' riesaminare "la partita della rete nazionale degli inceneritori".
BREVI
LA RIUNIONE CON NAPPI
Cassa in deroga
La linea in Campania
L'assessore al Lavoro Severino
Nappi ha riunito ieri il Tavolo istituzionale, a cui hanno partecipato
i rappresentanti delle Province, Inps e Italia Lavoro, le organizzazioni sindacali e datoriali regionali. Il
Tavolo ha approvato le linee guida
per la concessione degli ammortizzatori in deroga nella Campania,
stabilendo che, alla luce della dotazione finanziaria straordinaria
messa a disposizione dalla Regione, i trattamenti in deroga vengano prorogati sino al prossimo 31
dicembre.
Si è altresì previsto, in considerazione delle difficoltà interpretative
e tecniche connesse all'emanazione del Decreto interministeriale
che ha ridotto le possibilità di ricorso alla mobilità in deroga, che
eventuali problematiche di attuazione dell'indirizzo, ove ricadenti
in ambiti di particolare tensione
sociale, saranno portate all'attenzione dei Ministeri del Lavoro e dello
Sviluppo
Economico.
Si ricorda che il provvedimento
coinvolge circa 30.000 lavoratori
della
Regione.
“Una nuova prova di coesione sociale della Campania - ha detto
Nappi ha commentato l'intesa raggiunta - Di fronte ad un tema delicato e complesso, come quello della
gestione degli ammortizzatori in
deroga, abbiamo fatto fronte comune, senza guardare a sensibilità
od appartenenze”.
RASSEGNASTAMPA
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Giovedì 2 ottobre 2014
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18
Assemblea generale a Potenza di Cgil, Cisl e Uil per rilanciare il Piano del Lavoro
Tavolo permanente contro la crisi
Sono 30.000 le famiglie che vivono sotto la soglia di povertà assoluta
POTENZA - Trenta mila famiglie sotto la soglia di povertà
assoluta, 36 mila giovani in
cerca di occupazione attiva, circa 23.000 precari che guadagnano una miseria.
Sono numeri che parlano da
soli e che impongono immediate misure. Immediate, perchè i
drammi umani che si consumano dietro quelle cifre sono
enormi. Così i sindacati Cigl,
Cisl e Uil tornano a farsi sentire, rilanciando il Piano del lavoro e chiedendo un tavolo permanente contro una crisi che
sembra non finire ami.
«Servono interventi significativi - ribadiscono i tre segretari, Alessandro Genovesi, Nino Falotico e Carmine Vaccaro partendo dai giovani e dalle
donne, che al momento sono i
soggetti più svantaggiati». Ma
sono tantissime le famiglie lucane in enorme difficoltà, è fortemente a rischio il tessuto sociale ed economico dell’intera
regione Basilicata.
«Chiediamo l’attuazione spiegano i sindacalisti - del Piano del lavoro e della coesione
sociale e chiediamo alla Regione di aprire subito un tavolo
permanente contro la crisi, rivendicando per prima cosa il ri-
Da sinistra Carmine Vaccaro, Alessandro Genovesi e Nino Falotico
spetto dell’accordo silato il 14
luglio 2014, con cui la Regione
si è impegnata a garantire una
continuità di reddito a chi è stato colpito dalla tagliola del decreto Poletti».
Le proposte - dicono i segretari - sono state già fatte: siccome
il problema va avanti da anni,
con ripercussioni continue sulla stabilità economica e sociale
della regione, già in passato so-
no state avanzate delle proposte per uscire dal pantano. Ma,
evidentemente, tutte le proposte sono finora cadute nel vuoto, con la conseguenza che la
povertà assoluta in regione è
aumentata a dismisura e per
molti è un problema anche solo
permettersi un tetto sulla testa
o la spesa.
«Chiediamo che la Regione
da subito finanzi adeguata-
mente un reddito finalizzato all’inserimento lavorativo. Si può
pensare ad attività di utlità sociale, così come alla formazione. Ma deve essere una formazione spendibile sul mercato.
Un patto contro l’esclusione da
finanziare con risorse locali e
nazionali, anche modificando
la legge nazionale sul bonus
carburanti».
Altra proposta riguarda i
giovani e l’attivazione di tirocini retribuiti, con una politica di
incentivi per le assunzioni,
«chiamando le imprese lucane
a dare il proprio contributo e a
fare la propria parte per il bene
della Basilicata». Ma serve anche potenziare i servizi di welfare. Perchè ci sono minori e
anziani in enorme difficoltà. E
investire su questo settore potrebbe creare occupazione da
una parte e dare solidarietà dall’altra. E poi ci sono i grandi
gruppi. E così «si potrebbe imporre che almeno l’80% delle assunzioni di Eni e Total vengano
dalle fila dei disoccupati lucani,
anche previa specifica formazione. Il settore pubblico deve
fare la sua parte, creando occasioni di lavoro ma anche sostenendo quei pensionati che oggi
vivono con 500 euro al mese».
L’incontro all’Università (Mattiacci)
la Soprintendenza di Basilicata, un viaggio
virtuale tra gli scavi archeologici di Venosa,
rendendo così accessibile a tutti l'Incompiuta. Il progetto è aperto e contiamo di continuare su questa linea, visto che costruito
l'ambiente i contenuti possono essere di qualsiasi tipo». Un avatar, un viaggio virtuale,
mettono in connessione mondi parelleli, l’importante, tuttavia, è continuare a mantenere
un contatto reale con l’ambiente circostante.
Il Mondo è a portata di mano, anzi a portata di
computer basta non eccedere.
ANAS S.p.A.
ANAS S.p.A.
Compartimento della viabilità
per la Basilicata
Compartimento della viabilità
per la Basilicata
ESITO GARA N. PZLAV029-14
esperita il 22.07.2014
PROCEDURA APERTA
ESITO GARA N. PZLAV030-14
esperita il 22.07.2014
PROCEDURA APERTA
GARA- PZLAV029-14 - SS. 95 VAR LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA
PER IL RISANAMENTO STRUTTURALE DEL VIADOTTO FRAGNETO E LA
VERNICIATURA DEI RELATIVI IMPALCATI METALLICI - Importo dei lavori a base
d’appalto € 2.440.000,00 suddiviso in € 2.370.000,00 per lavori ed € 70.000,00 per
oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Criterio di aggiudicazione: art. 82,
comma 2, lettera b) del D. Lgv. 163/2006 - Offerte valide 104 - Impresa aggiudicataria
TE.VIA. SRL con sede in VERMEZZO (MI) - Ribasso del -32,955% - Aggiudicazione
definitiva efficace: CPZ 0019511 del 02/09/2014 - Il Responsabile del Procedimento
è l’ing. Alessandro MEDICI.
IL CAPO COMPARTIMENTO
Ing. Francesco CAPORASO
GARA- PZLAV030-14 - SS. 95 VAR LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA
PER IL RISANAMENTO STRUTTURALE DELLA GALLERIA ARTIFICIALE “ SANTA
LUCIA” - Importo dei lavori a base d’appalto € 970.000,00 suddiviso in € 940.000,00
per lavori ed € 30.000,00 per oneri della sicurezza non soggetti a ribasso. Criterio di
aggiudicazione: art. 82, comma 2, lettera b) del D. Lgv. 163/2006 - Offerte valide 11 Impresa aggiudicataria VERRASTRO ROAD GROUP & GENERAL CONSTRUCTION
SRL con sede in POTENZA (PZ) - Ribasso del -32,959% - Aggiudicazione definitiva
efficace: CPZ 0019513 del 02/09/2014 - Il Responsabile del Procedimento è l’ing.
Alessandro MEDICI.
IL CAPO COMPARTIMENTO
Ing. Francesco CAPORASO
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Tel. 0971/608111 - 0971/56531 • sito internet www.stradeanas.it
Chiuso l’accordo
decentrato
INCONTRO per la definizione dell’accordo decentrato relativo all’anno in
corso. La parte pubblica ha confermato la disponibilità per quest’anno
di risorse aggiuntive, rispetto al
2013, pari a circa 100 mila euro, risorse derivanti da una imputazione
delle riduzioni del fondo per effetto
dei pensionamenti a carico del fondo
dei dirigenti. Questo consentirà di riportare quelle risorse aggiuntive a
incremento delle quote di produttività collettiva: un incremento medio di
circa 130 euro lordi annui, i livelli del
2012, anno in cui per effetto dei tagli
del fondo a causa dei pensionamenti
si era dovuto operare una riduzione
del trattamento accessorio dei lavoratori. L’accordo, fortemente voluto
da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, unitariamente alle altre sigle sindacali presenti al tavolo, è stato possibile ripristinare i livelli retributivi di due anni
fa. «Si tratta di un risultato importante che certamente non recupera
quanto in questi anni i lavoratori
pubblici stanno perdendo dal mancato rinnovo dei contratti».
Lavoratori senza
stipendio da mesi
Innovazioni didattiche
grazie alle nuove tecnologie
conti con due aspetti: la strutturazione dei
contenuti nel mondo digitale 3D e l’efficacia
didattica dell’esperienza digitale. Quattro
studenti dell’Istituto Fortunato di Rionero e
due dell’Istituto Salvemini di Molfetta, selezionati dal Miurnell’ambitoprogetto edMondo di Indire,hanno realizzato una rappresentazione virtuale di alcuni luoghicaratteristici del centro storico di Lucca, sede in questi
giorni - sino a domani - del "Lucca Film Festival".Le giovani eccellenze lucane, ospiti della
nota manifestazione toscana in onore del regista DavidLynch,a seguito di un workshop
hanno creato dei veri e propri“cinema digitali” in cuipoter proiettare i videoclip più noti
di Lynch.
«Il nostro Istituto è l’unico in Basilicata a
lavorare sul progetto edMondo - spiega Riccardo Lopes docente della scuola di Rionero abbiamo creato anche, in collaborazione con
PUBBLICO IMPIEGO
COOPERATIVE SOCIALI
Esperimento del “Fortunato” di Rionero al festival Blu
POTENZA - Si può andare oltre l’ebook e oltre
il 2.0? L’esperimento condotto dall’Istituto di
Istruzione Superiore “Giustino Fortunato”
di Rionero è un esempio concreto a riguardo.
Nei padiglioni espositivi della Biennale del
Libro Universitario, è possibile conoscere da
vicino gli ambienti digitali tridimensionali
del cosiddetto “second learning”. Il second
learning costituisce un’innovazione nell’ambito della didattica, in quanto rende accessibile la fruizione dei contenuti più disparati
attraverso un’esperienza virtuale complessa, in cui lo studente riesce a entrare materialmente nel libro. Entrare nel libro significa partecipare attivamente alla costruzione
dell’ambiente virtuale, curare i contenuti, verificare periodicamente il proprio livello di
apprendimento.La formazione scolastica
che si serve di metodologie di insegnamento
così innovative, deve inevitabilmente fare i
IN BREVE
VIA NAZARIO SAURO - 85100 POTENZA
Tel. 0971/608111 - 0971/56531 • sito internet www.stradeanas.it
Angela Salvatore
LA Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl chiedono
il rispetto del salario, dei diritti e della
dignità dei lavoratori delle Cooperative Sociali che gestiscono i servizi per
conto dei Comuni della Provincia di
Potenza e propongono l’istituzione di
un tavolo regionale sulle cooperative
sociali. «Con l’alibi della crisi - spiegano - si è intervenuti sulle fasce più deboli della società così che le condizioni di vita di centinaia di lavoratrici e
lavoratori delle cooperative sociali e
del welfare in generale sono peggiorate raggiungendo i livelli del dopoguerra. Moltissimi lavoratori, appartenenti a questo settore, non percepiscono la retribuzione da diversi mesi
a causa dei forti ritardi nell’effettuare i mandati di pagamento da parte
dei Comuni. è giunta l’ora che servizi
così importanti alla persona vengano
potenziati e non depauperati per garantire maggior diritti alle fasce deboli ed un salario decente oltre che
certo ogni mese ai lavoratori».
La Fials chiede ispezioni
POTENZA - La segreteria provinciale della Fials ha avanzato una richiesta di ispezione all’azienda ospedaliera San
Carlo sulla questione degli incarichi e posizione organizzativa al personale. Il sindacato chiede al presidente della
Regione Basilicata, Marcello Pittella, all’assessore Flavia
Franconi e al direttore generale Donato Vincenzo Pafundi, un intervento da parte dell’Ufficio ispettivo regionale.
In tal modo, si vorrà prendere visione della scheda degli
obiettivi individuali assegnati a ciascuna posizione organizzativa con i relativi indicatori di valutazione e relativamente agli anni 2011, 2012, 2013. Inoltre, la Fials chiede
di poter visionare la relazione presentata ai rispettivi Dirigenti Responsabili di struttura dai titolari di posizione organizzativa. Tra le richieste, anche quella di esaminare le
diverse schede di valutazione predisposte dai rispettivi Dirigenti Responsabili di Struttura, tenendo conto degli
obiettivi e degli indicatori formulati dallo stesso Regolamento Aziendale e la relazione del Nucleo di Valutazione.
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Giovedì 2 ottobre 2014
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Domenica prossima il negozio “Fusco” diventerà un luogo di riflessione sul tema
Violenza di genere, c’è chi dice no
L’obiettivo è sensibilizzare la cittadinanza attraverso il linguaggio dell’arte
SVUOTARE gli scaffali del proprio negozio per riempirli di contenuti e riflessioni comuni. Di
messaggi.
“Io no” è l’iniziativa voluta dalla
titolare dello storico negozio di
scarpe Fusco, in via Pretoria, in
difesa delle donne vittime di violenza. Non ha alcun scopo commerciale dal momento che in
quella giornata non sarà possibile fare acquisti di alcun tipo.
Tacchi a spillo e borse saranno
sostituiti da dodici ritratti di uomini professionisti potentini,
esposti al piano superiore del locale come impegno concreto contro la violenza di genere.
Tra i volti più o meno noti anche
quello del sindaco Dario De Luca,
unico personaggio istituzionale.
«Questo progetto – ha spiegato
Fabrizia Fusco in una conferenza
stampa, ieri – nasce dal mio desiderio di fare qualcosa che andasse oltre la semplice attività commerciale, che io amo e svolgo con
passione».
E la causa scelta non poteva che
essere proprio quella della violenza sulle donne dal momento che si
tratta di un’impresa “rosa” e che
si rivolge prevalentemente ad un
pubblico femminile.
Tuttavia, come sottolinea Cinzia Marroccoli, presidente di Telefono donna e Casa delle donne
Ester Scardaccione, da anni impegnata nella lotta alla violenza
sulle donne, non è così scontato
che la sensibilità verso il tema
venga proprio dall’universo femminile.
«L’iniziativa – ha detto – è l’occasione giusta affinchè non solo gli
uomini dei ritratti e convolti nell’organizzazione si facciano testimonial nella vita di tutti i giorni
di questo messaggio, ma anche le
donne: la violenza di genere non
IN EMILIA ROMAGNA
“Pianeta
donna”
Premiata
la Fidapa
Antonella Cosenza, Fabrizia Fusco e Cinzia Marroccoli durante la conferenza stampa di ieri (foto Mattiacci)
ha preferenze sociali ma è un fe- to.
nomeno trasversale
«E’ la prima volta –
che può colpire chiunha sottolineato ancora
que».
Marroccoli – che da
Gli scatti sono stati
un’attività commerrealizzati dall’artista e
ciale mi viene fatta
fotografo
Michele
una proposta del geSantarsiere mentre la
nere e la cosa è un
shopping bag con la
buon segno: vuole diquale si potrà dare un
re che i tempi sono
contributo all’associamaturi affinchè l’intezione Telefono donna
ra cittadinanza si facè stata realizzata dal
cia promotrice di una
grafico Luca Puglisi.
diversa cultura di geAl buffet ci penserà il
nere».
titolare di Osteria
Un passaggio, queMarconi, anche lui uosto, che richiede nemo, così come la musi- La locandina
cessariamente il conca sarà affidata al mutributo fattivo delle
sicista Toni De Giorgi accompa- istituzioni. L’associazione Telefognato dalla voce di Serena Lo Ti- no Donna è ancora in attesa che
quanto stabilito con delibera regionale del 2013 venga rispettato.
«Stiamo aspettando la nuova
delibera del 2014 ma siamo fiduciosi che verranno accolte le nostre istanze. Come Comitato di cittadinanza di genere a fine anno
presenteremo una legge che prevede delle richieste specifiche rispetto alla violenza sulle donne.
Se questa verrà fatta propria dal
consiglio regionale finalmente
potremmo operare con degli interventi a più lungo termine».
Intanto l’appuntamento è per
domenica 5 ottobre da Fusco alla
19, quando si continuerà a parlare di violenza di genere con i linguaggi dell’arte.
Anna Martino
RICONOSCIMENTO
per la Fidapa di Potenza. La locale sezione
della Federazione Italiana Donne Arti Professioni e Affari ha
vinto il premio speciale “Pianeta Donna” del
Premio Letterario Internazionale Montefiore 2014. L’evento,
giunto alla sua IV edizione, si è svolto lo
scorso 28 settembre
nella serata di premiazione condotta dallo
scrittore Roberto Sarra, nella cornice dello
storico teatro del borgo Emiliano-Romagnolo di Montefiore
Hanno ritirato il premio una rappresentanza delle autrici “Fidapine”di
Potenza,
guidate dalla presidente di sezione Licia
Viggiani e dalla past
president Luciana Biscione. La Fidapa è
stata premiata per
aver pubblicato il libro
“Raccontarsi Raccontando” scritto dalle socie della sezione di Potenza.
INCONTRI INATTESI
di GIAMPIERO D’ECCLESIIS
CAPITA a volte che passeggiando per la strada si facciano incontri curiosi o inattesi.
Stamane esco presto, un sole
fresco, giallo come il tuorlo di
un uovo, fa capolino da cumuli
grigi in uno squarcio limpidissimo di azzurro profondo, all’edicola che è già aperta, compro
il mio giornale e mi avvio, senza
fretta, verso l’ufficio; sono in
tempo e posso leggere con calma mentre percorro la strada
usuale che mi porta al lavoro.
Che bella cosa leggere il giornale andando al lavoro!
Mi ricordo mio Padre che ritornava alle 14 dal suo ufficio
ed io che aspettavo, affamato,
alla finestra, di vederlo apparire da via Verdi con il suo passo
lento e “Il Mattino” aperto tra le
mani, una immagine che mi è
rimasta così impresso che oggi,
ripercorrere la strada leggendo
il giornale, mi da un piacere e
una soddisfazione senza eguali.
All’altezza della Chiesa di
Sant’Anna prendo le scalette e
scendo verso Via Marconi procedendo in direzione del Campo
Sportivo, sul muretto di ala delle scale, all’altezza di via Leonardo Da Vinci, lo vedo.
E’ seduto sul muretto sanguinante, piange sommessamente,
e cerca di darsi coraggio, mentre con una di quelle contorsioni che solo un bambino sa fare,
si lecca il ginocchio sanguinante. “Ehi, piccolo, che è successo?
Sei caduto?”
Alza quegli occhioni neri addolorati e quel viso sporco di lacrime, saliva, muco e del sudiciume che le lacrime hanno disciolto dalle mani e mi guarda,
prima spaventato, poi fermo e
dicendomi solenne
“Non mi sono fatto niente.
Adesso mi passa. Grazie”, riabbassando subito la testa e guardando a terra.
“Sicuro?”, sorrido conciliante
come se fosse mio figlio.
Lui mi guarda con occhi diffidenti e ribadisce
“Non mi serve niente; mia
mamma mi ha detto che non devo dare confidenza agli adulti,
che non si sa mai, e specialmente a quelli gentili!”.
Mi ritraggo come se mi avessero schiaffeggiato, bofonchio
a fatica un “Tua mamma ha ragione, scusa, forse è meglio se
vai a casa a farti disinfettare”, e
riprendo il mio cammino, con
un sentimento misto di vero dolore, vergogna e irritazione.
Mi fermo al Bar e prendo un
caffè, mi calmo e ragiono su
quello che è successo.
Non so dire se effettivamente
la nostra società sia peggiorata
così tanto o no, ma ricordo che
da bambino avevamo un sentimento di fiducia rispetto al
mondo degli adulti che oggi si è
incrinato, mi ricordo i rimproveri presi da qualche passante
di fronte alle nostre marachelle,
ma anche i sorrisi rassicuranti
e la sollecitudine in occasioni di
eventi come quello con cui mi è
capitato di imbattermi, un ginocchio sbucciato e due lacrime
da curare anche con una parola
affettuosa di un passante.
Quanta innocenza abbiamo
perso nella società di oggi,
quanto affetto, travolti forse
dall’eco rimbombante di eventi
mille volte moltiplicati in cerca
di audience, da atteggiamenti e
inclinazioni resi meno gravi
dalla sospensione del giudizio,
dalla ricerca dell’approccio
sempre politicamente corretto,
dalla mercificazione del corpo
delle donne e degli uomini a tutti i livelli, da una visione sempre
più edonistica della vita.
La gentilezza che era un segno distintivo delle persone
buone e per bene, è stata corrotta e degradata a segnale allarmante e indicatore di intenti riprovevoli e di persone da cui stare in guardia, la scortesia e l’indifferenza elevati a segnali di
tranquillizzante normalità.
Mi è rimasta questa riflessione amara nella testa tutta una
mattinata, guastata da questo
retrogusto amaro che ha aleggiato sul mio umore fino al mio
arrivo a casa.
Giulia mi è corsa incontro e
mi ha baciato forte, appiccicosa,
mi sono lasciato travolgere da
quel suo abbraccio forte, respirando a fondo quel suo odore
dolce di bambina, misto di biscotti e profumini, e piano quel
senso di pesantezza dolorosa
che mi ha accompagnato per
tutta la mattina si è sciolto.
Quando si è staccata da me
avevo gli occhi umidi e Lei mi ha
guardato con l’aria interrogativa e, con quella piccola ruga deliziosa che le si forma sulla fronte quando non capisce, mi ha
chiesto “Che c’è?”, ho sorriso
rassicurante, inghiottendo il
groppo che avevo alla gola,
“Nulla tesoro nulla, un bruscolo in un occhio” e ho preso pace.
RASSEGNASTAMPA
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22
Potenza
Giovedì 2 ottobre 2014
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Maruggi: «Tecniche di ultima generazione per rispondere ai bisogni dei cittadini»
Un ospedale “senza” dolore
Riprendono le attività di Osteotrissia: onde d’urto per risolvere diversi problemi ossei
POTENZA SI chiama osteotrissia ed è
la metodica che usa le onde d’urto per
risolvere una ampia gamma di problemi ossei, grazie all’uso di un macchinario di ultima generazione dedicato
alla litotrissia (lo scioglimento dei calcoli renali attraverso le onde d’urto).
Questa attività verrà ripresa nei prossimi giorni dal San Carlo che con questa operazione di fatto rafforza l’impegno per un ospedale senza dolore.
La tecnica è poco usata in Italia. Il
San Carlo l’ha potuto attivare anche
grazie a un’expertise internazionale
dalla Germania. Ma i risultati sono
più che soddisfacenti: il nuovo macchinario infatti consente di risolvere
in una sola seduta di un’ora circa i
problemi che prima richiedevano tre o
quattro applicazioni.
Le patologie che si avvantaggiano
di questo trattamento sono le periartriti scapolo-omerali, le epicondiliti, le
spine calcaneari, la fascite plantare.
«Il nuovo servizio offerto – spiega il
direttore generale Giampiero Maruggi – mette a maggior valore un importante investimento tecnologico aziendale (un laser di ultima generazione
di cui sono in attività pochi esemplari)
e risponde a un’ampia domanda di cittadini con patologie croniche
dolorose. E’ del
resto
positivo
anche il bilancio
della chirurgia
del dolore, affidata al dottor
Antonio Giardina, che in sei
mesi di attività
ha superato i
cento interventi. Per migliorare ancora l’offerta in questa
branca clinica
stiamo anche
valutando
la
possibilità di applicare i neurostimatolatori in
area periferica,
una nuovissima
tecnica, utilizzata soltanto in
dieci centri in
Italia di cui uno
solo al Sud, e
che assicura migliori risultati
nella riduzione
del dolore croniMaruggi
co».
«I neuro stimolatori periferici –
spiega il dottor Antonio Giardina – come quelli spinali, utilizzati già in passato, sono simili ai pace maker cardiaci. Emettono segnali elettrici a bassissima frequenza che “ingannano” il segnale negativo emesso dalla fonte di
dolore e quindi impediscono al sistema nervoso centrale di percepire il dolore stesso».
La chirurgia del dolore è applicata a
pazienti con dolore cronico e si rivolge a quelli che, per vari motivi, non
possono avere risposte chirurgiche
risolutive per le loro patologie. Alle attività chirurgiche si accompagna un
ambulatorio quotidiano di terapia del
dolore che assicura mediamente circa
250 prestazioni al mese.
I pazienti interessati al trattamento
devono infatti prenotarsi secondo le
ordinarie procedure della ricetta rossa per una “visita ortopedica per
osteotrissia”, propedeutica al trattamento eseguito dal team della dottoressa Santarsiero.
L’attività di ambulatorio, per il periodo che va dal 28 ottobre al 18 dicembre, si articolerà in due giorni,
dalle 15.30 alle 17.30, con le prime visite il martedì e i controlli il giovedì,
per tre pazienti a seduta.
Il nosocomio
lucano
è tra i primi
in Italia a dotarsi
di questa tecnica
Incarichi organizzativi
La Fials sollecita
un’ispezione al San Carlo
«UN’ispezione sugli incarichi di posizione organizzativa». E’ quanto
chiede la Segreteria Provinciale della
Fials. Il sindacato sollecita a tal proposito il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, l’assessore
Flavia Franconi e al Direttore Generale Pafundi Donato Vincenzo e ovviamente il competente Ufficio Ispettivo Regionale. «In tal modo, - spiega
la nota - si vorrà prendere visione
della scheda degli obiettivi individuali assegnati a ciascuna posizione
organizzativa con i relativi indicatori di valutazione e relativamente agli
anni 2011, 2012, 2013». Inoltre, la
Fials chiede di poter visionare la relazione presentata ai rispettivi Dirigenti Responsabili di struttura dai
titolari di posizione organizzativa,
«così come previsto dal Regolamento
Aziendale, in riferimento al conferimento e alla valutazione e revoca delle posizioni organizzative». Tra le richieste, infine, anche quella di esaminare le diverse schede di valutazione predisposte dai rispettivi Dirigenti Responsabili di Struttura.
L’ospedale San Carlo
La soddisfazione della Uil Fpl: «No a comportamenti autoritari»
«Condotta antisindacale»
Sentenza del giudice del lavoro contro l’amministrazione
TOLVE - «Condotta antisindacale». Con questa motivazione il giudice del lavoro del
tribunale di Potenza ha condannato l’amministrazione
comunale di Tolve. A renderlo
noto è la Uil Fpl, che in un comunicato esprime «piena soddisfazione per le decisioni del
Giudice».
L’episodio è scaturito «a seguito della mancata informazione sull’’adozione del piano
triennale delle assunzioni e
della attribuzione alla Responsabile della Polizia locale
della posizione organizzativa,
senza aver effettuato alcun
confronto preventivo con le
organizzazioni sindacali. Tale sentenza – spiega il sindacato - è importante in quanto
sancisce il ruolo dei sindacati
negli enti locali, ma anche nei
vari comparti del pubblico impiego in quanto, nell’ultimo
periodo, vi è stato un duro attacco al sindacato che si è cercato in tutti i modi di indebolire». La Uil Fpl, perciò, chiede
all’Amministrazione comunale di Tolve «di porre fine a
comportamenti autoritari e
altamente lesivi della dignità
dei lavoratori e, allo stesso
tempo, di ottemperare a tutte
le disposizioni contrattuali
Una panoramica del comune
dei dipendenti dell’ente».
di Tolve
OPPIDO LUCANO
Fatta brillare
una bomba
di 45 chili
OPPIDO - Una bomba
d’aereo americana del peso di circa 45 chili è stata
disinnescata e fatta brillare
oggi nella zona di «Scanzano» di Oppido Lucano
dagli artificieri dell’undicesimo reggimento Genio
guastatori di Foggia.
Le operazioni - coordinate dalla prefettura di Potenza - sono durate oltre
due ore: nella zona, sorvegliata dalle forze dell’ordine, sono giunte anche
squadre dei Vigili del fuoco
con un’autobotte capace di
cinquemila litri. Con ogni
probabilità l’ordigno risale
alla seconda guerra mondiale.
La denuncia di Confesercenti e l’associazione di categoria
«L’abusivismo danneggia gli ambulanti»
«UN ESERCIZIO di venditori abusivi rischia di mettere in ginocchio il settore
del commercio ambulante che da solo
rappresenta il 15 per cento delle attività
commerciali». E’ quanto denuncia in
una nota Confesercenti e l’Anva (Associazione nazionale
venditori ambulanti). In Basilicata –
ricorda l’Anva operano oltre 30mila venditori ambulanti (circa 20mila
nella sola provincia
di Potenza e 10mila
nel Materano). E’ in
assoluto uno dei
settori che ha piu’
Ambulanti
addetti di qualsiasi altro settore: un’impresa a tutti gli effetti che non ha nulla
da invidiare alla Grande Distribuzione
Organizzata, ai Centri Commerciali e
agli Ipermercati.
«E’ un fenomeno drammatico per l’ambulantato, ma
pesante anche per il commercio in generale e per l’economia – sottolinea il presidente nazionale dell’AnvaConfesercenti, Maurizio Innocenti, che condivide la
battaglia ingaggiata a Potenza – e da
tempo ne stiamo denunciando a gran
voce prima i rischi e poi i danni. Gli abusivisono numerosissimi e fanno affari
anche grazie alla mancanza di controlli
da parte delle autorità preposte. Spesso,
ad esempio, gli stessi Comuni che organizzano mercatini in tutta Italia, affittano le aree pubbliche a venditori abusivi
senza effettuare verifiche.
C’è bisogno di regole più
chiare da rispettare e maggiori controlli come chiediamo a Potenza – aggiunge Innocenti – ma è necessario anche un cambiamento
culturale. Gli italiani che
acquistando da abusivi credono di aiutare queste persone, in gran
parte sfruttate ed in larga maggioranza
extracomunitari, in realtà favoriscono
la criminalità ed incentivano illegalità e
sfruttamento».
Per l’Anva:
«E’ un fenomeno
drammatico»
RASSEGNASTAMPA
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Potenza
Giovedì 2 ottobre 2014
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23
PIGNOLA Arrestato per lesioni e violenza sessuale aggravata un uomo di 56 anni
Picchiata anche con un bastone
I figli, per paura di lasciare sola la madre, spesso non andavano a scuola
PIGNOLA - La costringeva ad avere rapporti sessuali dietro la minaccia di
percosse e violenza.
A volte dalle minacce
passava ai fatti, servendosi anche di un bastone.
Un clima familiare «di
terrore» dicono gli investigatori.
Un vortice di violenza in
cui sarebbero stati coinvolti anche i figli della coppia che, spesso, volendo
proteggere la madre dalla
“furia” del padre, erano
presi di mira dal genitore.
E per non lasciare sola la
madre con quell’orco, più
volte sono rimasti in casa
non andando a scuola.
Il personale della polizia
di stato su mandato della
Procura della Repubblica
di Potenza, diretta dal procuratore Luigi Gay, nella
giornata di ieri ha messo
fine alle violenze dell’uomo traendolo in arresto.
Il provvedimento contro
il cinquantaseienne di Pignola è stato emesso in
esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare dal giudice
per le indagini preliminari di Potenza, Rosa Larocca, su richiesta del pm Maria Pinto, con l’accusa di
maltrattamenti, lesioni e
violenza sessuale aggravati.
Le indagini sono partite
nel maggio scorso a seguito dell’ennesima violenza
perpetrata sulla donna.
Alla moglie, infatti, ave-
TITO
Il Comune promuove i buoni lavoro
Un sostegno a chi ha bisogno
Sempre più casi di violenza sulle donne
va causato, scrivono gli ubriachezza «infliggeva
investigatori: «una contu- sofferenze fisiche e morali
sione all’occhio destro con sia alla moglie - malmenaconseguente emorragia ta, sin dall’inizio dell’unioed ematoma».
ne coniugale, con calci,
Quella descritta dagli pugni, schiaffi, e con l’uso
uomini della polizia è un di un bastone, per costrin«vita familiare fatta di sor- gerla a subire rapporti
prusi ed umiliazioni, che sessuali, determinandole
non ha neppure rispar- persino diverse interrumiato i figli minori, co- zioni di gravidanze».
stretti ad assistere a ripeLe figlie - nei cui contute e inaudite violenze, al fronti non ha provveduto
punto da maturare il timo- neppure al mantenimento
re di andare a scuola, non - erano costrette a loro volpotendo in quel caso di- ta ad assistere alle numefendere adeguatamente la rose violenze mentre tenpropria madre».
tavano di difendere la maUna situazione di terro- dre.
re, iniziata subito dopo il
Un clima di terrore che
matrimonio.
le figlie avrebbero vissuto
L’uomo secondo la rico- già nella tenera età tra
struzione degli agenti di «tensione, silenzi e terropolizia agendo in stato di re».
TITO - Opportunità di guadagno per disoccupati e inoccupati grazie agli 8.000
euro che l’amministrazione comunale - la
prima in Basilicata - ha deciso di erogare
con i “Buoni lavoro”. A partire dal prossimo 6 ottobre sarà possibile presentare le
domande per beneficiare del contributo.
Il bando, approvato nel corso dell’ultimo
consiglio comunale, prevede che gli
8.000 euro coprano, per questo primo anno, 800 ore lavorative.
«Abbiamo realizzato un
punto importante del nostro programma elettorale - ha dichiarato il sindaco
di Tito, Graziano Scavone
– ci abbiamo creduto anche quando altri sostenevano che non fosse tecnicamente possibile» e questo perché «crediamo che
solo attraverso percorsi di
inclusione lavorativa e sociale – le istituzioni possono fare sentire la propria concreta vicinanza ai cittadini più in difficoltà in questo periodo». Le prestazioni riguarderanno lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione, supporto allo svolgimento di
manifestazioni sportive e culturali, interventi di emergenza o di solidarietà ma anche supporto a servizi comunali. Per questo primo anno, come detto, il bando avrà
a disposizione un fondo di 800 ore lavorative e questo perché «i vincoli del Patto di
stabilità non ci consentono di appostare
maggiori risorse finanziarie» ha conclu-
so il primo cittadino di Tito che ha rivolto
anche «un appello affinché il Governo regionale assuma un’iniziativa a livello
centrale per allentarne i lacci, consentendo ai Comuni virtuosi di innalzare le somme da mettere a disposizione per attività
di pubblica utilità, anche nell’ottica di recuperare le tante maestranze e professionalità locali». C’è chi, però, ha giudicato i
“Buoni lavoro” una sorta di beffa. E questo perché la somma 8.000 euro annui - sarebbe già derisoria se fosse
destinata a sole due persone ma lo è ancora di più visto che sarebbero un centinaio le persone che dovranno dividersi i “Buoni
lavoro”. Facendo, quindi,
due conti i 100, che per
primi presenteranno la
domanda, guadagneranno 80 euro lordi. «In base
alla
regolamentazione
dell’Inps - si legge in una segnalazione - i
buoni lavoro hanno un valore nominale
di 10 euro mentre il loro valore reale è di 7
euro e 50 centesimi». I restanti 2 euro e 50
centesimi, infatti, servirebbero «per la
quota contributiva e assicurativa per il
lavoratore». Ciò significa che chi beneficerà del bonus guadagnerà, per le 8 ore di
lavoro da prestare nel corso dell’anno,
«solo 60 euro». Insomma per alcuni il bonus non sarebbe altro che «una farsa» e
metterebbe i cittadini nella condizione di
combattere «una guerra tra poveri».
RASSEGNASTAMPA
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Giovedì 2 ottobre 2014
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REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102
85100 Potenza
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LAGONEGRESE
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MARATEA La Snat studio vince il ricorso: per i giudici l’opera di via S. Francesco è una «ristrutturazione»
Per il Tar il palazzo si può costruire
Il piano di recupero del Comune prevede la demolizione completa e la ricostruzione
MARATEA - Il Tar dà ragione alla Snat studio sas,
i lavori del palazzone in
via San Francesco dei Poverelli, nel centro storico
di Maratea, può andare
avanti. Non importa se il
panorama è stato completamente coperto dall’enorme palazzo a cinque piani
che ha preso il posto delle
costruzioni, ormai demolite, del 1400. I cittadini
della zona lo avevano chiamato «mostro di Fuenti», e
sono gli stessi che insieme
ad Italia Nostra si erano
opposti al ricorso della ditta al Tar.
Ma la sentenza accoglie
il ricorso e di fatto sblocca
la definitiva costruzione
nonostante il sequestro
della magistratura risalente al 2011 e la lunga
battaglia legale al tribunale di Lagonegro a tutt’oggi in corso.
E a nulla sono valse le
contestazioni sulle metrature aggiuntive inserite
in corso d’opera. È tutto in
regola, e a farne le spese
non è soltanto il centro
Prima e dopo: la zona di via S. Francesco e il palazzo in costruzione
storico. Paradossalmente
il Tar, dando ragione alla
ditta scopre le carte sul regolamento edilizio del Comune di Maratea, approvato nel 2012 e già in vigore, che all’articolo 36 prevede interventi di recupero anche attraverso una
demolizione completa e
successiva ricostruzione
sempre se l’edificio rispetta “la stessa volumetria e
sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole
innovazioni
necessarie
per l’adeguamento alla
normativa antisismica”.
Il casermone di cemento
armato quindi, che ha preso il posto del vecchio palazzo chiaramente in rovina “per il 60%” rispetto all’intero edificio, quindi,
non può essere considerato una costruzione nuova,
ma una ristrutturazione.
Lo dice il regolamento
stesso del Comune.
E se è vero che le norme
generali disciplinano l’intervento di recuper, il Piano di Recupero comunale,
essendo normativa specia-
le, è il punto di riferimento
assoluto del giudici del
Tar di Basilicata.
E le metrature aggiuntive? Chi può dire quanto
era grande il vecchio palazzo? Il Tar spiega meglio
questo passaggio: «trattandosi - scrivono i giudici
- di un fabbricato “diruto
per oltre il 60%”, l’unica
documentazione attendibile, per ricostruire la sagoma e l’altezza originarie, sono gli elaborati e le
foto, risalenti nel tempo”.
E dalle 62 foto presentate
dall’azienda e allegate al
progetto «si riesce - si legge nella sentenza del tar - a
ricostruire in modo abbastanza certo l’altezza massima della mansarda e del
sottotetto, non potendosi
evincere con precisione
soltanto la linea di colmo
del piano sottotetto».
Quanto alle scalinate
esterne: impossibile dire
si se trattava o meno «di
un’innovazione necessaria pe l’adeguamento alla
normativa antisismica».
In più il progetto ha tutte
le autorizzazioni pasaggistiche a posto, mentre sulla questione del parcheggio adiacente il Tar parla
chiaro: era già previsto e
autorizzato dal Comune
che nel 2009 aveva rilasciato il permesso a costruire.
Non c’è quindi nessun
attacco edilizio nel centro
di Maratea perché l’intero
progetto rispetta il decreto legislativo 69 del 2013
che consiste nel “favorire
la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente
ed evitare ulteriore consumo del territorio».
Pertanto i lavori non si
fermeranno anche perché
l’opera «rispetta proprio
la suddetta finalità, in
quanto consente la demolizione di un immobile del
Centro Storico di Maratea
“diruto per oltre il 60%” e
la sua ricostruzione con le
stesse sagoma e volumetria, evitando il consumo
di altro territorio, sottoposto a vincolo paesaggistico».
[email protected]
MARATEA Si continua a scaricare a mare la terra smossa dalle ruspe
A Fiumicello i lavori vanno avanti
messe in piedi le strutture in acciaio
MARATEA - Non si fermano i lavori di costruzione
per la centrale idroelettrica di Fiumicello. Dopo la
messa in posa delle prime
condotte adesso si passa
ad alzare le strutture vere
e proprie. In primo luogo
la zona dei lavori è stata
chiusa da una cancellata,
mentre le acque continuano ad intorbidirsi sullo
sbocco del torrente Fiumicello.
La causa è ben nota, sono tutti i materiali dovuti
agli scavi sull’alveo del
torrente.
Dunque si inizia con la
messa in posa vera e propria delle nuove strutture
con la costruzione delle
prime anime in acciaio. Le
ruspe continuano a lavorare alacremente per restare nei tempi di costruzione. ormai, a giudicare
dalle foto è stata spianata
buona parte dell’area dove
dovrà sorgere la struttura.
Eppure, stando al progetto, all’inizio si parlava
di semplice ristrutturazione della vecchia centrale, purtroppo però, a giudicare dai progetti presentati ed approvati in Regione, tutto si è trattato tranne che una ristrutturazione. Si tratta, piuttosto di
una costruzione ex novo,
quasi come il palazzo del
centro storico che trattiamo in queste stesse pagi-
ne.
E nonostante le prescrizioni della soprintendenza ai beni culturali delal
Basilicata si continuano
anche a rimuovere pezzi
di vegetazione, su un terreno molto friabile così come scritto in diverse relazioni geologiche avverse
alla costruzione del progetto. La situazione quindi potrebbe diventare alquanto pericolosa in occasione dei consistenti acquazzoni che ormai carat-
terizzano gli inverni su
tutto il meridione. E non a
caso Maratea ha un passato abbastanza burrascoso
sulla tenuta del proprio
territorio.
Eppure, nonostante la
mobilitazione iniziale, le
migliaia di firme raccolte,
le interrogazioni regionali, sembra che ormai regni
l’assoluta inerzia amministrativa. il sindaco Domenico Cipolla, nonostante
la sospensione dei lavori
messa in campo ma termi-
nata a metà settembre non
sembra molto interessato
alla questione. E intanto
si continua a costruire e
soprattutto a macchiare
uno dei punti più suggestivi di tutta la costa di
Maratea.
Tutto questo mentre la
stagione turistica sembra
non avere fine, visto che
solo ieri i reali del Belgio,
pur se con toccata e fuga,
si sono ritrovati a Maratea.
[email protected]
La struttura costruita sull’alveo del torrente Fiumicello
MARATEA Alberto II e Paola Ruffo di Calabria turisti per un giorno nella perla del Tirreno
Toccata e fuga con yacht per i reali del Belgio
Lo Yacht Alpha attraccato
MARATEA – Visita a sorpresa nella Perla del
Tirreno dei reali del Belgio. A bordo di uno Yacht lungo 25 metri con a prua la bandiera con
lo stemma del casato belga, Re Alberto II e la
regina Paola Ruffo di Calabria, poco dopo le 18
di martedì, quasi al tramonto, si sono presentati con il panfilo uno Yacht “Alpha” nel porto
di Maratea.
Dopo che l’«Alpha», dalle iniziali dei coniugi
reali, ha attraccato al molo che guarda verso la
sede della Capitaneria di Porto, Paola ed Alberto sono scesi per una cena informale, si sussurra nei locali dell’Hotel Santa Venere. Dopo
la cena il ritorno sullo Yacht. Niente vita mondana, una volta tanto, i reali hanno trascorso
la notte cullati dal mare incontaminato di Maratea. I Reali di Belgio provenivano dal porto
di Vibo Valentia e nel pomeriggio sono appro-
dati nel porto lucano per visitare la città del
cristo redentore.
Stregati dalla “Perla del Tirreno” i reali di
Belgio hanno scelto la cittadina di Maratea per
trascorrere una giornata di relax. La loro visita, privata, è stata avvolta dalla riservatezza.
Alberto II e la consorte Paola Ruffo di Calabria
hanno avvisato del loro arrivo all’ultimo momento, attraverso gli organi istituzionali della
Questura.
Ieri mattina i reali hanno fatto una passeggiata nel centro storico di Maratea e alle ore 12
sono ripartiti in direzione nord. neanche il sindaco è riuscito a strappare una cena con i reali.
la risposta all’invito di Domenico Cipolla è stato un cortesissimo diniego. La coppia è poi partita alla volta della Costiera amalfitana.
Emilia Manco
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LAGONEGRESE
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LAGONEGRO Dal primo ottobre la novità, ma un «disguido tecnico» ha bloccato tutto
Strisce blu, i parcometri fuori uso
Per ora niente parcheggi a pagamento, se ne parlerà la prossima settimana
LAGONEGRO – È davvero
curioso che al sud le nuove
regole comincino sperimentando l’eccezione: e
così ieri mattina gli agenti
della Polizia Municipale di
Lagonegro hanno dovuto
chiudere un occhio di
fronte ai cittadini residenti e forestieri che avevano
parcheggiato la propria
auto nelle zone riservate a
pagamento e contrassegnate dalle famose strisce
blu.
Proprio il 1 ottobre infatti – come anticipato dal
Quotidiano qualche giorno fa – doveva partire il
progetto di razionalizzazione degli stalli di sosta
autorizzata in paese, necessitato dall’esigenza di
razionalizzare il traffico,
principalmente nelle zone
del centro a ridosso della
piazza e del nuovo Tribunale. Una iniziativa fortemente osteggiata da gran
parte della popolazione,
che dovrebbe servire anche a rimpinguare le casse
I parcometri ancora “impacchettati”
dell’ente con l’acqua alla
gola dal punto di vista finanziario, e di cui infatti si
era discusso pure durante
l’ultima seduta del consiglio comunale di lunedì
scorso in fase di approvazione di bilancio.
In quella sede, la consigliera di opposizione Ma-
ria Di Lascio aveva lamentato i mancati introiti del
comune - per un valore di
alcune decine di migliaia
di euro - dovuti al ritardo
in fase di implementazione del progetto stesso la
cui delibera autorizzativa
reca
la
data
del
29/01/2014; ma soprattut-
to, aveva recriminato contro «la scandalosa decisione dell’amministrazione
che attraverso un bando di
dubbia legittimità, e intorno al quale potrebbero
configurarsi anche ipotesi
di reato, ha affidato in concessione il servizio ad un
società privata che gestirà
LAGONEGRO Pasquale Mitidieri: «Questa amministrazione si è ammalata»
tutti i ricavi, mentre il pagamento della corrente
elettrica sarà a carico dell’ente e dunque dei lagonegresi» aveva dichiarato.
Nella stessa occasione il
sindaco Domenico Mitidieri, sollecitato dalla notizia diffusa dal nostro
giornale e dalle rimostranze avanzate da alcuni
cittadini, si era affrettato a
rassicurare circa la mancanza di informazioni pertinenti sugli appositi cartelli adiacenti alle piazzole, precisando che era stata «cura dell’amministrazione far stampare una
brochure
informativa,
contenente tutte le indicazioni necessarie incluse
quelle relative agli sconti e
agli abbonamenti speciali
per i residenti, nella quale
viene rimarcata la possibilità dei primi dieci minuta
di sosta gratuita» della
quale non c’è traccia nei
cartelli.
Ma il problema, che ha
arricchito la vicenda di
elementi comici, è che i
primi automobilisti che
hanno cercato di acquistare il tagliando si sono trovati di fronte dei parcometri fuori uso – nonostante
fossero stati installati solamente la settimana scorsa - che non accettavano le
monete o non stampavano
correttamente il contrassegno; alcune colonnine
invece parevano essere
completamente fuori uso.
Il Capitano dei vigili Benedetto Casale ha però voluto precisare che si è trattato di «un piccolo disguido
tecnico, che ha consentito
peraltro di familiarizzare
questa novità ai cittadini
in maniera progressiva,
per cui il nuovo sistema
andrà a pieno regime dalla
prossima settimana. Del
resto – ha concluso – si
tratta di apparecchiature
di ultimissima generazione e ad elevata tecnologa
fornite da un’azienda serissima, la Ditech srl».
Fabio Falabella
EPISCOPIA Investiti 180mila euro
Il Pittelliano “dissidente” critica la Giunta
Riqualificato
ma Luongo mette tutti sugli attenti
il palazzo comunale
LAGONEGRO - «Questa amministrazione si è ammalata, mi dispiace e lo dico con la mano sul
cuore, perché sebbene fosse cominciata sotto i migliori auspici e
abbia fatto tante cose buone per le
quali ringrazio tutti gli assessori,
si è poi lasciata prendere da discorsi e condizionamenti che stanno attraversando e caratterizzando le vicende politiche regionali e
nazionali del
nostro partito: nel Pd si
pensa purtroppo alle
filiere d’appartenenza e
alla carriera
personale
dei singoli,
ma non siamo più capaci di parlare
tra noi e di
fare sintesi
tra le diverse
posizioni».
Con queste parole, nette e dal piglio amareggiato, il consigliere
Pasquale Mitidieri ha cominciato
il suo intervento nella seduta di
lunedì scorso, valida per l’approvazione del bilancio previsionale
per l’anno di spesa 2014, facendo
aguzzare le orecchie all’opposizione e lasciando di stucco i suoi colleghi della maggioranza, sindaco
in testa. Questi a margine dell’assemblea non ha mancato di mostrare il proprio disappunto per
quanto avvenuto durante il dibattimento; e pare che sulla questione sia intervenuto addirittura il
segretario regionale Antonio
Luongo, richiamando i suoi all’ordine tanto da rendere necessaria
«Non siamo
più capaci
di parlare tra noi
e di fare sintesi
tra le diverse
posizioni
del partito»
Pasquale Mitidieri
la convocazione immediata di un
consiglio direttivo, che si svolgerà
questa sera all’interno della nuova sede cittadina.
«A questo punto – aveva aggiunto Mitidieri annunciando la
sua astensione dal voto – è necessario dare una scossa perché i rimedi farmacologici non bastano
più, e lo dico da medico: c’è bisogno di uno shock intensivo, una
presa di coscienza che ci faccia immediatamente voltare pagina e ci
consenta di riavvicinarci ai cittadini che ci hanno votato recuperando la nostra anima di sinistra,
ispirata ai principi di solidarietà
sociale.
Dobbiamo superare la situazione di inerzia nella quale ci siamo
cacciati – aveva concluso - e procedere con una marcia in più: la mia
presa di posizione ha proprio que-
sto scopo, senza nulla di divisivo o
strumentale, dobbiamo rimetterci
al lavoro, predisporre una programmazione efficace, prestare
attenzione alle famiglie in condizioni di forte difficoltà economica
– almeno qualche centinaio a Lagonegro – e recuperare velocemente il terreno perduto». La relazione presentata dal sindaco è stata poi approvata con i 4 voti contrari della minoranza e 7 voti favorevoli, al netto dell’astensione di
Mitidieri, ma il segnale lanciato è
stato inequivocabile dal punto di
vista politico e rimanda alla frattura mai sanata tra le aree che fanno capo a De Filippo e a Pittella,
che a livello locale ha avuto strascichi durante le ultime consultazioni interne per eleggere gli organismi dirigenti.
fab. fa.
EPISCOPIA – Riqualificato il palazzo degli uffici di Episcopia, nell’ottica del risparmio energetico. Con un finanziamento regionale di circa
180mila euro, ed in tempi “europei”, di appena
tre mesi, per la realizzazione completa dell’opera, è stato integralmente riqualificato, dopo circa 30 anni, il palazzo degli uffici del Comune di
Episcopia.
La grande struttura, appollaiata ai piedi del
Castello Angioino, che
ospita attualmente il municipio, la scuola secondaria
inferiore, l’ufficio postale,
ed il coordinamento di area
delle Poste, e la centrale comunale della Telecom, era
stata costruita circa un
trentennio addietro e, peraltro, collocandosi in pieno centro urbano rappresentava, anche urbanisticamente, alla vista ci chi
circolava nella sottostante
superstrada Sinnica, un vero e proprio pugno nell’occhio: per lo stato di logico
degrado in cui versava, a
causa del trascorrere del
tempo, afferma con orgoglio il sindaco, Biagio Co- Una parte del borgo di
stanzo che, con la sua inte- Episcopia
grale coibentazione, il rifacimento completo della copertura e degli infissi
e la ristrutturazione degli interni, oltre che ovviamente alla ritinteggiatura, rispettando un
corretto piano colore, si è raggiunto il duplice
risultato, di avere una migliore fruibilità degli
uffici pubblici e scuole da parte degli utenti, in
uno al contenimento dei consumi elettrici e di riscaldamento, quantificati dai tecnici, nell’ottica
almeno del 30 %. Fiore all’occhiello dell’opera
realizzata infine, l’utilizzo, ai fini del rispetto
ambientale, di materiali del tutto naturali, quali
il sughero, ottimo isolante naturale, che ora ricopre l’intera struttura.
Emilia Manco
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Giovedì 2 ottobre 2014
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27
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MATERA
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Trombetta: «E’ la nostra risposta alle sollecitazioni del Governo per la sicurezza delle scuole»
«Sei milioni con l’uno per mille»
E’ la richiesta del Comune di Matera per riqualificare 4 edifici scolastici
SEI milioni per l’edilizia scolastica sull’uno per mille.
E’ quanto ha chiesto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, per realizzare alcuni importanti interventi di riqualificazione in quattro edifici scolastici della
città: Scuola primaria e secondaria di via
Fermi, scuola materna del borgo La Martella e complesso scolastico di via Cappelluti (scuola dell’infanzia e primaria).
In particolare, per la scuola primaria
di via Fermi è stato chiesto un contributo
di 1.836.000 euro, per la scuola secondaria di via Fermi, 2.100.000 euro, per la
scuola materna del borgo La Martella,
453 mila euro, per il complesso scolastico di via Cappelluti, 1.948.600.
“Abbiamo subito risposto – afferma
l’assessore comunale ai Lavori pubblici,
Nicola Trombetta - alle sollecitazioni del
presidente del Consiglio, Matteo Renzi,
in relazione alla possibilità di utilizzare
una parte dei fondi rivenienti dall’8 per
mille alla messa in sicurezza dei nostri
edifici scolastici.
Crediamo che sia
una occasione importante sia per
continuare e rafforzare la intensa attività
dell’amministrazione comunale
nella messa in sicurezza degli edifici
scolastici, e sia per
ridare ossigeno alle
imprese edilizie.
Siamo convinti,
infatti, come ha più
volte ribadito il sindaco in diverse circostanze, che le imprese edili debbano
mettere al centro
delle loro attività
economiche i processi di riqualificazione degli edifici,
Nicola Trombetta, assessore sia privati che pubcomunale
blici» spiega ancora
l’assessore materano Trombetta.
«Solo in questa direzione possiamo coniugare il mercato del lavoro con il miglioramento della qualità urbana”.
Una richiesta che dunque prova ad affrontare le questioni e le emergenze diverse che l’edilizia scolastica cittadina
continua ancora adesso a vivere e che
non sembrano affatto di facile soluzione
con una serie di interventi che sono in atto e che in parte sono ancora attesi a cominciare dalla scuola di via Bramante ed
altri, come quelli menzionati dall’Amministrazione, per i quali si fa richiesta di
fondi per poter intervenire al più presto
ed in ma niera esauriente ed efficace.
Matera Capitale Ideale
«Più vicino il ritorno
della rassegna
di urbanistica nel 2015»
Le scuole a Matera richiedono interventi strutturali di riqualificazione
Zetema firma convenzione
88.000 euro per ampliare il Musma
MARTEDÌ scorso presso il Ministero ta a Roma, nella prestigiosa sede miPer i Beni e le Attività Culturali e del nisteriale di San Michele a Ripa, alla
Turismo, presso la Direzione Genera- presenza del Direttore Generale,
le per la valorizzazione del patrimo- dott.ssa Anna Maria Buzzi e dei dirinio culturale, il presigenti, arch.ti Mauro
dente della Fondazione
Ceci e Manuel Roberto
Zétema di Matera, avv.
Guido.
Raffaello de Ruggieri
L’avv. Raffaello de
ha sottoscritto l’atto di
Ruggieri ha espresso
convenzione con cui è
la propria soddisfastata regolamentata
zione per le ottenute
l’attribuzione all’ente
risorse finanziarie lematerano di una quota
gate alla contribuziodel 5 per mille dell’imne del 5 per mille da
posta sul reddito delle
parte dei cittadini in
persone fisiche destifavore del MiBACT
nata, in base alla scelta
per l’anno 2012.
del contribuente, alla
“E’ la riprova – ha
finalità del finanziaaffermato de Ruggiemento delle attività di Raffeello De Ruggieri
ri - che occorre essere
tutela, promozione e
vigili nella ricerca delvalorizzazione dei beni culturali e le fonti di finanziamento, che esistopaesaggistici.
no concrete possibilità di contributi
La somma erogata dal Ministero al- monetari anche fuori regione e che si
la Fondazione Zétema di Matera è di vince solo candidando progetti esem88.331,54 ed è finalizzata a concorre- plari e completi. E’ la conferma vinre all’ampliamento delle aree esposi- cente del modello materano di azione
tive e di accoglienza del MUSMA (Mu- culturale, consacrato di recente dalla
seo della Scultura Contemporanea. inaugurazione della prestigiosa,
Matera).
unica e incomparabile Casa di OrteLa cerimonia della firma è avvenu- ga”.
L’EVENTO
TRIBUNALEDIMATERA
Ultimo giorno di riprese del film cinese “Marry me”
Si concludono le riprese del lungometraggio Marry me, Sposami.
La presenza a Matera del Film
sentimentale con al centro la storia d’amore di una coppia di cinesi
in Italia, rientra in un quadro più
ampio di collaborazione tra la Basilicata e la Cina attivata attraverso rapporti istituzionali con ICFA
Italy China friendship Association.
Nel corso della Conferenza
Stampa che si terrà a margine del-
le riprese, presso la sede del Conservatorio Statale di musica “E.R.
Duni” in Piazza Sedile giovedì 2 ottobre alle ore 12 la presidente della
ICFA Yan Wang illustrerà il percorso che ha portato alla realizzazione del film e le impressioni della produzione sulla Basilicata Terra di cinema.
Interverranno il produttore cinese Yang Ge, il regista Liu Jiang,
gli attori protagonisti oltre a Patrizia Minardi Dirigente Ufficio
LA POSSIBILITÀ che Matera possa
ospitare la settima edizione della Rassegna nazionale di urbanistica si fa
più concreta. La notizia che la Regione Basilicata ha finalmente deciso di
sostenere l’organizzazione dell’evento, rappresenta sicuramente un fatto
positivo, dopo diverse sollecitazioni
dei laboratori di Matera Capitale Ideale e del capogruppo del Pd in Consiglio
regionale, Roberto Cifarelli, al quale
va dato atto dell’impegno profuso.
Se la Rassegna nazionale di urbanistica potrà svolgersi nuovamente a
Matera, molto lo si deve anche al successo della scorsa edizione, che si tenne nella città dei Sassi dall’1 al 14 marzo 2010, grazie al lavoro di esponenti
lucani dell’INU, come Lorenzo Rota e
Roberto Logiudice, e alla sensibilità
della Regione Basilicata, che con il vice presidente dell’epoca, Vincenzo
Santochirico, colse al volo quella possibilità, ridando una visibilità nazionale a Matera in termini urbanistici.
L’edizione del 2015 può offrire a
Matera la possibilità di consolidare la
dimensione culturale e produrre nuove occasioni per la città, come avvenne
già quattro anni fa: quindici giorni di
mostre, convegni, dibattiti, presentazioni, sul governo del territorio, distribuiti in sette contenitori storici
della città (Palazzo Lanfranchi e Madonna del Cammino, Museo Ridola,
Chiesa del Purgatorio, Auditorium
del Conservatorio, Palazzo dell’Annunziata, Ex Ospedale San Rocco, Palazzo Venusio), con oltre 200 comuni
partecipanti, 1200 pannelli esposti,
1500 partecipanti, 18 strutture alberghiere e 42 ristoranti interessati.
Sia l’Inu che Matera Capitale Ideale
avevano proposto di inserire l’evento
nella programmazione di Matera
2019, con una proiezione europea nei
successivi anni, ma la sollecitazione è
rimasta inascoltata. Confermare la
RUN a Matera nel 2015 sarebbe di
straordinaria importanza, non solo
per rafforzare e consolidare la dimensione culturale della città, ma anche
perché la questione urbanistica e del
territorio oggi come non mai è nevralgica.
Sistemi culturali e turistici, Giovanni Oliva Dirigente generale dipartimento Politiche Agricole e
Paride Leporace direttore della
Lucana Film Commission.
Il film, girato in lingua cinese,
uscirà nelle sale cinematografiche cinesi il 14 Febbraio giorno di
San Valentino.
E sarà ancora una testimonianza del valore simbolica che lo spettacolo naturale di una città come
Matera riesce a ricreare.
FALLIMENTOn.2/2009R.FALL.
Venditamobiliconproceduracompetitiva
G.D.Dott.A.Vitale
CuratoreAvv.FrancescoPaoloChita
LOTTOUNICO:Benimobiliconsistentiinmacchinari,attrezzatureearredi
facentipartedelpatrimoniodelfallimento.
Gliinteressatiall’acquistosonotenutiaformularepropostainformascritta.
Ognipropostadiacquisto,noninferioreadEuro44.000,00,dovràpervenireentroenonoltreleore12.30delgiorno03ottobre2014,pressoildomiciliodelcuratorefallimentareAvv.FrancescoPaoloChita,inMontalbano
JonicoallaViaCairolin.1,corredatadaunassegnocircolarenontrasferibile
intestatoa“curatelafallimenton.02/2009”diunimportoparial10%del
prezzo offerto a titolo di cauzione. Il giorno 4 ottobre 2014 il curatore
provvederà,dinanziatestimonidallostessoscelti,all’aperturadellebuste
edallaredazionediunverbalediapertura;nessunodeiproponentipotrà
partecipareall’operazione.Gliinteressatiavrannolapossibilitàdivisionareibeniprimadellaformulazionedell’offerta,previarichiestatramitefax
aln.0835593457;ilcuratore,chepotràesserecontattatotelefonicamente
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visione.Maggioriinformazioniedettaglisuibeniinvenditasuisitiwww.
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d’informazionelocale.
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28
Matera
Giovedì 2 ottobre 2014
[email protected]
di ANTONELLA CIERVO
MATERA - L’Ordine degli Ingegneri di
Matera dice no.
E lo dice ad alta voce come confermato
nella seduta del consiglio che si è svolta
lunedì e al centro della quale c’è stato il
caso del rischio di chiusura della Facoltà di Ingegneria civile e ambientale.
Il presidente Mario Maragno lo spiega
molto chiaramente: «Abbiamo affrontato questo problema, sollevato da alcuni
consiglieri e la nostra contrarietà è netta non certo per questioni campanilistiche ma è evidente che si stanno perpetrando danni alla città.
Si era cominciato con ingegneria meccanica - aggiunge il presidente Maragno - poi fu tolta ingegneria edile e ora
rimane solo il ramo d’architettura.
Mi sembra non si voglia far decollare
un territorio che invece dalle valutazioni che raccogliamo ai congressi e in realtà diverse dalla nostra città, considerano la nostra città vocata a recepire queste iniziative».
E’ in atto, aggiunge Maragno un vero
e proprio paradosso ai danni della città,
che gode di una ottima reputazione nel
settore e che invece vive il pericolo incombente della chiusura della Facoltà di
ingegneria civile e ambientale.
«Nel marzo scorso l’Ordine degli Ingegneri di Matera ha organizzato un bellissimo convegno sul restauro e con
molte probabilità sull’onda di quel successo, Matera sarà capitale dei convegni
di settori - anticipa Maragno - la risonanza dell’incontro di marzo è stata tale
da porre la città in una posizione di
grande rilievo.
Raccogliere intorno alla nostra realtà
valutazioni così positive ci rende orgogliosi e non è giusto non poter rispondere adeguatamente ad una istanza culturale come quell’università.
Noi oggi contiamo su un patrimonio
architettonico e urbanistico che ci è stato donato dai
nostri genitori
e dai nostri
nonni e ci dà la
spinta a candidarci per l’insegnamento
di
materie proprio
come la tutela
ambientale.
Lo dimostra
la protesta di
Scanzano contro il deposito
delle scorie.
Il nostro territorio,
oggi,
sta lasciando
emergere le sue
qualità e per questo non possiamo permetterci il lusso di avere solo etichette
senza ricadute dirette sul luogo.
Ci stiamo imponendo sotto diversi
profili, turistico, culturale e architettonico e per questo la decisione di chiudere la Facoltà non va bene».
A sostegno di questa posizione, il consiglio dell’Ordine degli ingegneri di Matera in un documento stigmatizza con
fermezza l’ipotesi di depauperare il nostro patrimonio universitario.
Non vogliamo creare stupide contrapposizioni campanilistiche - tiene a precisare ancora Mario Maragno - anzi ringraziamo i colleghi dell’Ordine di Potenza per l’attenzione che pongono nei nostri confronti.
Veniamo spesso chiamati, infatti, dai
nostri colleghi del capoluogo di regione
per organizzare visite nella nostra città.
Tutti abbiamo voglia che ci siano centri che fungano da faro per la conoscenza».
E’ molto vivace, come conferma il presidente Maragno, l’attività convegnistica che si svolge in città così come l’attività di realtà come il Musma e la Fondazione Zetema.
«Per tutte queste ragioni non possiamo che presentarci con una cultura universitaria adeguata».
La battaglia, dunque, si preannuncia
compatta, su molti fronti, e decisa più
che mai a raggiungere un solo obiettivo:
impedire che la città si ritrovi con una
facoltà universitaria in meno.
[email protected]
«Tutti vogliamo
che ci siano esempi
di questa città
che fungano
da vero e proprio
faro culturale
in particolare
per la conoscenza»
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«Questa città
non lo merita»
L’Ordine degli Ingegneri contrario alla chiusura della facoltà di Ingegneria
Maragno: «Danno a una realtà che gode di un’ottima reputazione»
|
IL CONSIGLIERE REGIONALE
|
«Giovani e famiglie costretti a costi superiori per frequentare l’università»
«E’ una situazione paradossale»
Il consigliere regionale Castelluccio (Fi) sono molte le contraddizioni
Sulla paventata chiusura della Facoltà di ingegneria civile e ambientale di
Matera, interviene il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Fi) che
sollecita in proposito un intervento
del Presidente della Giunta Pittella
«Tenuto conto – sottolinea – che la Regione interviene finanziariamente,
ogni anno, grazie alle royalties del petrolio, alle spese di attività dell’Unibas».
Per Castelluccio «La vicenda è ancora più ingiustificata ed incomprensibile se si osservano i dati, basati sulle
previsioni di assunzione formulate
dalle imprese dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi e registrate dal Sistema informativo Excelsior di
Unioncamere e Ministero del Lavoro,
che parlano chiaro: per l'anno in corso in Italia si prevede l’assunzione di
3.200 laureati in ingegneria e circa
1.500 solo per l'indirizzo civile e ambientale.
Ancora, è il Consiglio Nazionale degli Ingegneri a riferire che nel 2014,
sinora, sono aumentate le assunzioni
di personale con un titolo di laurea ingegneristico: 17.840 contro le 16.360
Paolo Castelluccio
del 2013.
Sono cifre, sia pure modeste, che comunque vanno lette in una situazione
di crisi complessiva che da troppi anni si scarica pesantemente sul comparto delle costruzioni con una fase
caratterizzata dall'aumento del tasso
di disoccupazione oltre che dei lavoratori edili anche di ingegneri, soprattutto al Sud dove il numero di assunzioni di laureati in ingegneria e' in calo del 21,4%.
Ci sono poi aspetti che riguardano i
nostri giovani e le loro famiglie che
saranno costrette – continua il consigliere di Fi – a costi decisamente superiori rispetto a quelli della frequenza
alla sede Unibas di Matera che, tra
l’altro, vede ridurre i propri corsi di
laurea.
Una forte contraddizione – aggiunge Castelluccio, concludendo il suo
intervento – rispetto alle iniziative
messe in campo a sostegno della candidatura di Matera Capitale Europea
della Cultura 2019.
E non c’è da meravigliarsi se l’Unibas, come riferisce l’inchiesta del Sole
24 Ore, è “maglia nera” per studenti
fuoricorso di cui l’emigrazione dei
giovani lucani verso altri atenei è sicuramente una delle cause più rilevanti».
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Matera
Giovedì 2 ottobre 2014
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29
IL PUNTO Non si indebolisce solo la sede cittadina, ma l’intera comunità
Chiudere non aiuta nessuno
Il movimento di opinione contro la decisione è sempre più ampio
di ANTONELLA CIERVO
SE C’È un mezzo efficace per far
crescere una comunità, quello è
la cultura. Non si tratta, sia chiaro, della sua concezione più ovvia, ovvero quella legata a spettacoli teatrali, musicali o di altro genere di intrattenimento.
La cultura è conoscenza e, per questo,
comprensione e studio.
Il vantaggio della
nostra epoca è che, nonostante continui tentativi di
massificazione e di appiattimento, i giovani hanno ancora voglia
di comprendere e conoscere. E
dunque di studiare.
Per fare in modo che questo avvenga è necessario che le comunità li mettano nelle migliori condi-
zioni, consentendo a chi non può
permettersi di studiare altrove,
di farlo nella propria città.
Rischia di non essere così, però,
per chi sceglie la facoltà di ingegneria civile e ambientale di Matera.
Il pericolo concreto
che la sede materana
venga chiusa rende necessaria una riflessione
complessiva legata non
solo alle esigenze degli
studenti ma ad un modello di “investimento
per il futuro” dal quale
nessuna categoria può
prescindere.
Costringere gli studenti a spostarsi in altre città, indebolisce
non solo la realtà universitaria
cittadina ma anche l’intera comunità a cui si toglierebbe un riferimento non marginale.
Per fortuna ancora oggi le uni-
questione non può non essere il
futuro dei ragazzi ma anche del
territorio.
Togliere un tassello che incrina
ulteriormente una situazione di
per se’ già difficile (come dimostra il Campus sempre
celebrato ma non ancora realizzato) non aiuta nessuno.
Il movimento d’opinione creato attorno a
questa vicenda deve,
perciò,
diventare
un’onda lunga in grado di condurre ad una
rilettura delle decisioni.
Studenti, istituzioni, organizzazioni di categoria devono far
sentire forte il proprio no a questa chiusura, ad una scelta partita dall’alto che rischia di franare
sul capo degli universitari.
[email protected]
Gli studenti
hanno
bisogno
di normalità
I CLICK
Il vero nodo
di questa
vicenda
è il futuro
versità sono luoghi non solo di
studio ma soprattutto di confronto, approfondimento e dibattito e
che ciò accada in una città in cui
la storia ha segnato cambiamenti
epocali, è doveroso oltre che normale.
Mai come in questo
caso è proprio la normalità quella di cui necessitano gli studenti
materani.
La normalità di studiare nel luogo in cui
sono cresciuti e che,
forse, abbandoneranno (ma questa volta volontariamente) dopo aver ottenuto conoscenze e competenze necessarie ad affrontare il mondo
del lavoro.
Le reazioni di questi giorni alla
paventata chiusura della facoltà
di ingegneria civile di Matera dimostrano che il vero nodo della
Facoltà che ottiene tanto interesse
I corridoi sempre più vuoti
Una delle aule di Ingegneria
L’INGRESSO della Facoltà all’interno della quale c’è
quella di Ingegneria civile e ambientale che sembra
debba essere chiusa. La notizia ha scatenato reazioni
sconcertate (foto Cosimo Martemucci)
IN ALCUNE delle aule che si vedono lungo i corridoi non si
dovrebbero più svolgere le lezioni per la Facoltà di Ingegneria civile e ambientale se dovesse passare la scelta di
chiudere
UNA DELLE aule in cui si sono sempre svolte le lezioni di
Ingegneria civile e che rischia di non ospitarne più. I primi a
lanciare l’allarme sono stati proprio gli studenti che rischiano di doversi trasferire per studiare
Il capogruppo di M5S, Perrino: «Grave segnale di disinteresse» Il presidente della Provincia, Franco Stella scrive a Renzi
«Pittella si impegnerà
per evitare la chiusura?»
«IL MOVIMENTO Cinque Stelle non vuole
restare indifferente alla notizia relativa all’eventuale soppressione del corso di “Ingegneria Civile e Ambientale” dell’Università
di Basilicata con sede a Matera. Non vi è ancora ufficialità sul provvedimento, ma alcuni studenti avevano già paventato nei mesi
scorsi il rischio di soppressione del corso.
Rischio che purtroppo è stato confermato
dal Rettore e dal Preside agli inizi di settembre scorso». Lo spiega il Portavoce di Cinque
Stelle in consiglio regionale, Gianni Perrino. «Non riusciamo proprio a capire la ragione di tale chiusura. A pochi giorni dalla
pronuncia dei Commissari sulla Candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura nel 2019, la chiusura della sede di Matera
della facoltà di Ingegneria Civile e Ambientale è un grave segnale di totale disinteresse
verso le indiscusse potenzialità che il polo
universitario di Matera esprime, producendo figure di notevole rilevanza professionale nel campo della tutela ambientale, dell’in-
gegneria dei rischi naturali e antropici, della bioedilizia, dell’ingegneria strutturalegeotecnica. Altra grave conseguenza della
chiusura è rappresentata dagli enormi disagi e all'aggravio economico che le famiglie e gli studenti, residenti e non a Matera,
andranno a subire per raggiungere e soggiornare a Potenza; quanti studenti sceglieranno di proseguire gli studi in Basilicata?
Quanti invece sceglieranno di spostarsi
verso altri Atenei (si pensi a quello di Bari)?
L'impatto sarà negativo anche per la già sofferente economia della città di Matera, che
vedrà diminuire la propria polazione studentesca». La giunta Pittella era a conoscenza di questo provvedimento? E quali saranno le misure che si porranno in atto per
alleviare il disagio e l’aumento dei costi
comportato da tale scelta? Pittella si spenderà per evitare la chiusura del polo materano
di ingegneria?», si chiede infine Perrino.
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«Provvedimento invalidante
Evitiamo la fuga di cervelli»
MATERA - Preoccupa la possibilità che la sede universitaria di Matera perda ingegneria civile per essere accorpata alla sede di Potenza.
Ragione che ha spinto il presidente della Provincia di
Matera Franco Stella a scrivere al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini e al
rettore dell’Unibas Aurelia
Sole. «Vi scrivo in merito alla
decisione di sopprimere il
corso di laurea in Ingegneria
civile e Ambientale presso la
sede di Matera per accorparlo a quello di Potenza.
Un provvedimento che
considero inopportuno e invalidante per una provincia
già pericolosamente messa
ai margini.
Nello specifico – si legge
nella nota - ritengo necessario evidenziare come questo
nuovo provvedimento avrà
riflessi negativi tanto sulle
famiglie degli iscritti, già
duramente provate dalla crisi, sia sulla reputazione di
una sede universitaria cuore
del progetto che vede Matera
città candidata a Capitale europea della cultura nel 2019.
Due elementi significativi
sui quali mi sento di insistere e di richiamare la vostra
attenzione, onde evitare di
avallare un disegno di depauperamento culturale che
non può essere fatto passare
per riorganizzazione.
Se il progresso auspicato
intende, concretamente, assegnare al Mezzogiorno un
ruolo da protagonista è indispensabile frenare la fuga
dei cervelli, agevolarne il
rientro e sostenere, in loco, la
formazione delle nuove eccellenze.
Non può esserci innovazione senza investimenti,
economici e umani, e sicuramente poiché a questa provincia i secondi non mancano vi chiedo – conclude Stella
- di sostenere le legittime
istanze di quanti intendono
continuare a essere titolari
del proprio futuro nella propria terra a cui poter dare
una prospettiva vera di domani».
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PISTICCI
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«In questo modo si perde un mese di tempo pieno, con tutte le conseguenze immaginabili»
Trasloco tardivo, salta la mensa
Il disservizio alla Primaria di Marconia denunciato da un gruppo di genitori
MARCONIA - Mensa scolastica in “puntuale ritardo”
alla Primaria di Marconia.
A denunciarlo è un gruppo di genitori di bambini
iscritti nel ciclo che prevede
la frequenza per 40 ore settimanali (cosiddetto
“tempo
pieno”), che non
potranno partire per i ritardi
nella refezione.
Con una lettera
protocollata ieri,
i genitori si rivolgono al sindaco, Vito Di
Trani, alla Giunta e a tutta
l'Amministrazione comunale, segnalando «il grave
ritardo nell'attivazione del
servizio mensa (dall’usuale
1 ottobre al 20 ottobre). spiegano- Il nostro intento è
quello di sottolineare come,
in mancanza del servizio
mensa, i corsi da 40 ore non
possano andare a regime,
esplicando tutta l'attività
didattica prevista. Alla nostra richiesta di spiegazioni, dagli uffici del Comune
ci è stato risposto che la causa del ritardo sarebbe da attribuire ai lavori per il trasloco di una cucina da una
sede scolastica ad un'altra.
Riteniamo, però, che ritrovarsi ad effettuare i lavori,
pur necessari, nel mese di
ottobre non sia in alcun modo rispettoso degli alunni e
delle famiglie. Avere iscritto i propri figli ad un ciclo
che preveda la frequenza
scolastica per 40 ore settimanali, è stata una scelta effettuata da ogni famiglia in
base alle proprie necessità e
criticità ( esigenze lavorative e/o familiari, ecc.). Ritrovarsi a fare a meno dello
svolgimento dei pasti a
scuola e della susseguente
didattica pomeridiana -proseguono i genitori- significa rendere monco un inizio di
anno scolastico
che, soprattutto
per le prime classi, può rivelarsi
altamente penalizzante per ogni
bambino, oltre
che produttivo di notevoli
disagi per i genitori che per
vari motivi (lavoro o altro) si
trovano nell’impossibilità
di seguire i bimbi al momento del pranzo ed il pri-
«Bambini
e famiglie
penalizzate»
mo pomeriggio. Con serietà
e sincerità, il Comune
avrebbe dovuto comunicare
alla scuola, già nello scorso
inverno, l'impossibilità a
garantire il servizio mensa
all'apertura dell'anno scolastico. Ciò avrebbe messo le
famiglie in condizioni di
scegliere con più serenità il
ciclo scolastico da far frequentare ai propri figli, con
la consapevolezza dei limiti
che la frequenza alle 40 ore
avrebbe comportato in assenza del servizio mensa».
I genitori rivolgono, pertanto, un appello al sindaco,
«affinché si faccia in fretta
nel ripristinare l'indispensabile servizio mensa».
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Una mensa scolastica
MARCONIA Provvidenziale intervento della Polstato in casa di un’anziana
Sventato un furto in appartamento
MARCONIA - L’efficace intervento
degli operatori della Polizia di Stato
di Pisticci, guidati dal Commissario
capo Gianni Albano, ha consentito
di sventare, martedì, il furto in un’abitazione di Marconia di Pisticci.
Intorno alle 20 è arrivata alla Sala
operativa del Commissariato una richiesta di intervento da parte di
un’anziana donna, spaventata perché tre individui sconosciuti stavano cercando di introdursi in casa
sua.
La donna, che ha riferito di essere
sola, ha raccontato di aver dapprima notato un’autovettura con tre individui sospetti, che si aggiravano
attorno alla sua abitazione. I tre avevano poi suonato con insistenza al
citofono e lei, ovviamente, non aveva aperto. Con sgomento aveva poi
visto due di loro scavalcare la recinzione per introdursi in casa, mentre
il terzo restava fuori, evidentemente
a fare da palo.
L’operatore del 113 ha allertato
subito le Volanti presenti sul territorio e il personale su un’auto civetta. Nel contempo ha cercato di tranquillizzare la donna terrorizzata da
quanto stava accadendo.
In pochi attimi gli agenti sono
giunti sul posto e i ladri, accortisi
del loro arrivo, si sono dati a precipi-
tosa fuga riuscendo a dileguarsi
nella campagna limitrofa, approfittando del buio e della folta vegetazione.
Sono in corso indagini per cercare
di individuare i tre malviventi. I servizi di monitoraggio e controllo del
territorio proseguiranno senza sosta nei prossimi giorni per smorzare sul nascere qualunque forma delinquenziale.
La vicenda riferita testimonia
quanto sia fondamentale e decisiva
la collaborazione dei cittadini e le loro segnalazioni quando si trovano
di fronte a situazioni sospette.
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«L’aviosuperficie è struttura strategica per tutta la Basilicata, funzionale al rilancio economico»
«Ora la Regione investa su Pista Mattei»
Un ordine del giorno in Consiglio formalizzerà la richiesta del Comune di Pisticci
PISTICCI - L’aviosuperficie della
Valbasento è attiva per il traffico di
piccoli aerei privati. «Per tutti gli
abitanti di questa zona d’Italia è
sconfortante apprendere che, a
breve, sarà possibile arrivare da
Roma a Milano in due ore e mezza,
mentre chi parte da
Roma per giungere a
Metaponto, Matera
(candidata Capitale
Europea della Cultura
2019) o il Pollino impiega dalle 6 alle 10
ore. Fu proprio questa
condizione di isolamento negli anni ‘60,
la stessa di adesso, a
spingere Enrico Mattei a dotare di
una pista di atterraggio l’area industriale della Valbasento».
Tanto ricorda il Municipio di Pisticci in una nota, in cui si esprime
anche «l’auspicio che la Pista Mattei, posta in una zona baricentrica
rispetto alla Basilicata, alla Calabria e alla Puglia, possa diventare
a breve uno snodo importante su
cui fondare il rilancio delle attività
economiche dell’intero bacino di
« Vantaggio
di turismo
agricoltura
commercio»
La Pista Mattei
riferimento. La costa jonica, il Pollino e l’intera regione sono aree a
forte vocazione turistica e agricola, ricche di bellezze naturalistiche
e strutture turistiche. È un territorio dove l’agricoltura è capace di
prodotti di elevatissima qualità
che vengono apprezzati in tutto il
mondo come per esempio la fragola Candonga, le pesche, le nettari-
ne, le albicocche, ecc. Oggi, Le attività imprenditoriali legate al turismo, all’agricoltura e a tutto il
mondo della produzione scontano
la carenza di collegamenti che pone gli operatori alla periferia del
mercato. Si pensi, infatti, alle innumerevoli difficoltà di un imprenditore che volesse velocemente raggiungere le capitali europee
e alle peripezie cui si devono sottoporre i turisti per raggiungere la
nostra Regione. Con la trasformazione dell'aviosuperficie in aeroporto minore sarebbe possibile il
decollo e l'atterraggio di velivoli da
130 passeggeri. -proseguono dal
Comune- Siamo certi che la realizzazione di tale eventualità darebbe
un forte impulso all’economia della Basilicata e all’occupazione di
tanti giovani oggi costretti ad andare fuori regione alla ricerca di
lavoro. Altra opportunità da non
sottovalutare è la possibilità di realizzare presso la struttura aeroportuale una Scuola di volo.
Per queste ragioni chiediamo
un impegno della Regione affinché metta a disposizione del progetto le risorse necessarie all’avvio
dell’importantissima infrastruttura. A tale scopo l’odg del Consiglio di Pisticci, convocato per il 4
ottobre, adotterà un deliberato di
indirizzo da trasmettere alla Regione Basilicata, previa condivisione con tutti i comuni della Regione».
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Controlli
5 denunce
dei carabinieri
MARCONIA - I carabinieri della Compagnia
di Pisticci hanno denunciato 5 persone a
vario titolo.
A Bernalda, un 62enne del luogo è stato denunciato poiché, nominato custode del veicolo
di sua proprietà, in precedenza sottoposto a sequestro amministrativo, ne ha consentito la
“dispersione”. I militari
infatti, recatisi sul posto dove doveva essere
custodito per i dovuti
controlli, non lo hanno
più ritrovato, procedendo così alla denuncia dell’affidatario.
A Ferrandina, un
33enne proprietario di
un esercizio pubblico è
stato denunciato per disturbo del riposo delle
persone perché, contravvenendo ad una ordinanza del sindaco ha
diffuso all’esterno dell’esercizio musica ad
elevato volume, disturbando la quiete ed il riposo delle persone residenti di popoloso quartiere.
A Marconia, altre
due persone, un 19enne di nazionalità romena e 36enne residente a
Policoro, sono state denunciate perché venivano sorprese alla guida delle loro rispettive
autovetture prive di documenti di guida: una
perché mai conseguita,
l’altra perché revocata
da decreto prefettizio.
In ultimo, una donna
44enne romena, è stata
deferita per ricettazione in quanto utilizzava
un telefonino mobile risultato oggetto di furto, denunciato alla Stazione carabinieri di
Marconia.
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TRICARICO
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MONTESCAGLIOSO Si parlerà del ruolo della terza età in rapporto ai “nativi digitali”
Anziani protagonisti del futuro
Una giornata di riflessione con il Centro studi intergenerazionale
MONTESCAGLIOSO - Il Centro Studi Intergenerazionale di Basilicata celebra oggi la “Giornata nazionale delle persone
anziane”, con un convegno che si svolgerà
a Montescaglioso alle ore 16.30, nella
scuola elementare “Don Liborio Palazzo”.
Entro il 2035 una persona su cinque
avrà più di 65 anni. A causa di questo, il
panorama globale di ciò che significa invecchiare sta cambiando. «Viviamo più a
lungo rispetto al passato e cominciamo a
pensare diversamente all’invecchiamento. -si legge in una noya del Centro studiSempre più generazioni di persone oltre i
50 anni stanno scoprendo nuovi modi di
vivere i loro anni futuri, attraverso nuove
opportunità. Inoltre, le persone che costituiscono questo gruppo di popolazione,
effettivamente rappresentano più generazioni e le fasi della vita che affrontano
comportano sfide distinte con significativi cambiamenti. L'aumento della speranza di vita sta consentendo agli adulti e agli
adulti/anziani di condurre una vita fisicamente e intellettualmente attiva durante,
il che significa un continuo apprendimento di nuove competenze.
Viceversa, le persone
di 16-30 anni di età affrontano un percorso
molto diverso rispetto
alle generazioni precedenti. Ad esempio, i
giovani di oggi sono
"nativi digitali", l'unica
generazione che è cresciuta praticamente
con le nuove tecnologie
come i social media e piattaforme digitali.
La maggior parte sono connettori sociali
esperti - facilmente costruiscono reti personalizzate di amici, colleghi e gruppi di
affinità, sia online che offline.
Molti di noi trovano nuovi percorsi di vita attraverso le connessioni significative
che costruiamo con l'altro. Spesso quando
si parla di tutoraggio, è facile pensare a
una relazione a senso unico e l'età sembra
essere il fattore determinante. Questo si
evidenzia particolarmente per attività di
mentoring, con l'implicazione che solo gli
adulti e gli adulti/ anziani possono essere
mentori dei giovani, e non viceversa. Le
relazioni in cui una persona è o solo un destinatario, o solo un “fornitore” sono spesso intrinsecamente sbilanciate. Il vero
mentoring esiste al di fuori dell’età, quando qualcuno più esperto su un argomento
aiuta una persona meno esperta a crescere in quello spazio. Persone di ogni età
prosperano, quando possono instaurare
connessioni significative con gli altri.
Quando entrambe le persone in un rapporto hanno l'opportunità di dare e ricevere altrettanto e scoprire il valore insito in
tale scambio, il risultato si avverte positivo per entrambe le parti.
Ci sono numerosi aspetti da considerare in questo viaggio. Insieme, tuffiamoci
con passione considerando le capacità dei
giovani adulti per capire chi sono, ciò che
conta davvero per loro e come coinvolgere
loro nell’agire con gli adulti più anziani.
Nel corso della nostra sfida, siamo desiderosi di concentrarci su alcuni pezzi specifici di questa equazione: Come possiamo
utilizzare nuovi approcci per coinvolgere
i giovani? Come possiamo mostrare ai giovani quanto possono imparare e crescere,
lavorando con gli anziani? Come si fa a far
crescere il pool di giovani adulti che si impegnerà con gli adulti più anziani, rendendo questo scambio possibile? Cosa significa per noi vincere questa sfida?
Come in tutte le sfide, ci sono molte ragioni per partecipare e molte cose che si
potranno raggiungere. Detto questo, ci
attendiamo idee e osservazioni quali risposte alle nostre domande».
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Una ricchezza
da preservare
per migliorare
i rapporti
nella società
GROTTOLE
Vietata la fiera
del bestiame
GROTTOLE - Il sindaco di Grottole,
Francesco De Giacomo, con una sua ordinanza ha vietato, per motivi igienico-sanitari, con la consulenza del veterinario responsabile del servizio Asm, lo
svolgimento della tradizionale fiera del
bestiame, prevista per il 13 ottobre nel
centro cittadino.
«Considerato che inquesto comune
insistono strutture previste dall’ordinanza ministeriale in materia, atte allo
svolgimento della Fiera del bestiame -si
legge nel testo del disposto sindacaleho ritenuto per il momento di dover
adottare il provvedimento che vieta lo
svolgimento della tradizionale Fiera del
bestiame, ordina e vieta di introdurre
qualsiasi specie di animalinella giornata del 13 ottobre, in cui si intende svolgere la fiera». Carabinieri, Corpo Forestale e Polizia municipale sono incaricati della esecuzionedell’ordinanza.
Un gruppo di anziani
GRASSANO Al via domani gli appuntamenti per ottobre
Volontari e comunicazione
Corso promosso dalla Fidas
GRASSANO - Tecniche, strumenti e dinamiche sulla comunicazione: “La comunicazione nel volontariato”. Questo
il programma del corso che vedrà impegnati, a partire da domani e per tutto il
mese di ottobre, circa cinquanta volontari appartenenti a 15 associazioni, che
operano in 8 diversi comuni della Basilicata. Inizia domani, nel salone della
Chiesa Madre di Grassano, il percorso
formativo promosso dalla Fidas Grassano in collaborazione con il Centro
servizio volontariato di Basilicata. Ad
aprire il primo appuntamento il direttore del Quotidiano della Basilicata,
Lucia Serino, che affronterà il tema della comunicazione scritta: “Il comunicato stampa e le tecniche di scrittura giornalistica”. A seguire Cristiano Lena,
responsabile comunicazione Fidas nazionale: “La comunicazione online nel
volontariato (siti web- blog – social network)”. Continuerà Rocco Brancati, redattore del Tgr e docente Unibas sulla
comunicazione audio/video. Enzo Epifania, responsabile immagine Fidas
Basilicata, parlerà della comunicazione visiva: “L’uso di manifesti, locandine”. Gianluca Caporaso, direttore Csv
Potenza si soffermerà sugli strumenti
per la gestione e la coesione dei gruppi.
Gianleo Iosca, direttore Csv Matera
parlerà dell’importanza del lavoro e
delle collaborazioni in rete responsabilità associativa e gestione delle riunioni. Ultimo appuntamento affidato a Donato Pace, direttore ufficio stampa, della Regione; Betrice Volpe del Tgr sul te-
ma: “Le nuove
frontiere della comunicazione sociale ed un workshop”. «Un momento importante
di formazione -ha commentato Antonio
Bronzino vice presidente nazionale Fidas- su tematiche fondamentali nell’era della comunicazione e dei social network, richiesta dell’Associazione Fidas
e organizzato dal Csv Basilicata. Il percorso formativo è, oltre che occasione
per approfondire i temi della comunicazione sociale, una bella opportunità
per costruire rapporti di collaborazione tra le associazioni, che sono una ricchezza per territorio e istituzioni».
gio.spa
Antonio
Bronzino,
vice
presidente
nazionale
della Fidas
IRSINA Una giornata di dibattito durante la riunione della Giunta camerale
La Camera di commercio con “Fratello Sole”
IRSINA - Si è riunita nei giorni scorsi, presso il borgo di Santa Maria
d’Irsi a Irsina, la Giunta della Camera di commericio, ospitata dalla cooperativa “Fratello sole”, per discutere su alcuni importanti temi che riguardano la formazione professionale per uscire
dal disagio sociale.
La delegazione,
è stata ricevuta da
tutto lo staff dirigenziale e tecnico
della società cooperativa Fratello
Sole. Raggiunta la
comunità, nella prima parte della
mattinata, per avviare subito i lavori
di un ordine del giorno “molto spinoso”, così come preannunciato dallo
stesso presidente dell’ente camerale,
Angelo Tortorelli.
La discussione si è protratta per
tutta la mattinata, al termine della
riunione di Giunta, il “patron” presidente della coop, Giuseppe Lorusso,
ha salutato gli amici della Camera di
commercio davanti a una folta platea, composta da ospiti ed operatori
delle diverse sedi delle comunità
Fratello Sole. Di pari livello è stato il
saluto di Tortorelli, il quale ha avuto
anche il piacere di rispondere ad alcune domande rivoltegli dagli ospiti
La sede della Comunità Fratello Sole
della comunità. L’assemblea si è conclusa con la consegna ti targhe ricordo, offerte al presidente Tortorelli ed ai membri della Giunta camerale, dagli ospiti della Comunità Fratello Sole e con la ferma volontà da
parte della Camera di commercio di
Matera, di prestare molta attenzione
alle istanze della Comunità di Santa
Maria d’Irsi, che rappresenta una vera eccellenza, come esempio sociale
ed imprenditoriale, da tutelare e promuovere.
Una bella iniziativa, che ha certamente insegnato tanto agli ospiti.
Mimmo Donvito
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BERNALDA
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L’ultimo martedì sera è stato segnalato dalla vigilanza “La Ronda del Materano”
Quattro colpi in nove giorni
E’ in atto una vera e propria invasione di ladri di pannelli fotovoltaici
BERNALDA – Quattro colpi
tentati, e fortunatamente
anche sventati, in nove giorni.
E' in atto una vera e propria invasione di ladri di
pannelli fotovoltaici, nel
quadrilatero basentano tra
Bernalda e Montescaglioso,
passando dal territorio pisticcese.
Un affare da centinaia di
migliaia di euro per una o
più bande di professionisti
molto ben organizzati, presumibilmente di provenienza campana, ma di nazionalità non ancora individuabile,
che agiscono a volto scoperto
nelle ore serali-notturne,
senza alcun pudore o paura
di essere riconosciuti.
Sì, perchè irrompono a
piedi nei campi fotovoltaici,
danneggiando le recinzioni
per poi avviare con molta rapidità le operazioni di smontaggio, facendosi beffa anche degli impianti di allarme. A poche ore dall'episodio
sventato dai carabinieri e
dalla vigililanza “L'Aquila” a
Montescaglioso, la banda
(non si sa se la stessa o un'altra) ha cercato di colpire ancora nelle campagne di Marconia, ma anche questo furto
è stato sventato grazie al
pronto intervento della vigilanza “La Ronda del Materano”, che ha allertato i carabinieri della Compagnia di Pisticci.
L'epilogo è stato sempre lo
stesso: fuga a piedi e danni
alla struttura del campo, con
cavi tranciati (perchè tentano di rubare anche il rame) e
supporti dei pannelli staccati. Ciò che stupisce di più è
anche la loro capacità di
crearsi vie di fuga efficienti,
La Centrale operativa de “La Ronda del Materano”
pur essendo a piedi; probabilmente li attende un'auto
sulla direttrice più veloce
per far perdere le proprie
tracce. Martedì sera, l'ultimo
episodio in ordine di tempo,
l'allarme è scattato intorno
alle 19.30 nella Centrale operativa de La Ronda del Materano, dove un agente stava
proprio monitorando il campo 6 di Marconia, quando ha
notato i movimenti sospetti e
l'allarme. Due malviventi a
volto scoperto (le telecamere
li hanno ripresi abbastanza
bene) stavano armeggiando
nel campo, mentre un palo
sorvegliava
all'ingresso.
Non c'era ancora il mezzo pesante per caricare i pannelli,
perchè probabilmente sarebbe arrivato a lavoro ultimato; perchè i ladri arrivano a
piedi e cercano di agire nella
massima discrezione. C'è chi
ipotizza l'esistenza di un magazzino nascosto nelle vicinanze, dove viene stoccata la
refurtiva, anche se nel caso
sventato dalla Polstato a
Montescaglioso lo scorso 21
settembre, avevano depositato decine di pannelli sotto
un ulivo a pochi chilometri
di distanza, in un terreno
agricolo di Pisticci.
Da dove provengono questi predoni del fotovoltaico?
Perchè hanno preso di mira
proprio quella zona, dove oggettivamente i campi solari
brulicano? E poi, operano su
commissione di qualche organizzazione
criminale?
Tutte domande a cui gli inquirenti cercano risposte,
mentre sono costretti ad in-
Dopo un lungo periodo di silenzio, il poeta crea un altro originale
Antonio Valicenti torna a creare
e sforna l’Inferno in rotondellese
ROTONDELLA – Nuove fatiche per
Antonio Valicenti. Il poeta e romanziere rotondellese è tornato a scrivere dopo un lungo periodo di silenzio
letterario, coinciso con luttuose vicende familiari. La nuova opera di
prossima uscita, sulla quale il poeta
è al lavoro già da qualche mese, desterà di certo grande interesse per
l’originalità che la connota. Si tratta della riscrittura creativa dell’Inferno di Dante in dialetto rotondellese. Valicenti torna così su una
strada già battuta con la traduzione
dialettale di una selezione di brani
di Orazio, edita quasi dieci anni fa.
Fu un successo straordinario, per
la capacità del poeta-traduttore di
rendere in toni ironici e fulminei le
dinamiche amorose e di vita campestre dell’illustre poeta latino. I santuari delle divinità antiche di Orazio, prendevano la forma, con Valicenti, di quello della Madonna di
Anglona, e i nomi delle puellae (le
dolci fanciulle) di Orazio, come Leuconoe, assumevano il suono meno
dolce ma più carnale di quelle luca-
ne di oggi: Filomena. La bellezza di
quell’opera (forse il massimo vertice creativo di Valicenti) suscitò l’interesse di molti e raccolse, in particolare, le parole di lode di un illustre Accademico come Ugo Vignuzzi, Membro dell’Accademia della
Crusca. Proprio lui invitò Valicenti
a proseguire su quella traiettoria,
provando a cimentarsi con “padre
Dante”. Così Valicenti ha scelto di
ripartire proprio da lì, con la sua
consueta maestria. Il Quotidiano
ha avuto l’occasione di leggere in
BERNALDA - Con la prima uscita del 26 settembre, in occasione
dei festeggiamenti dei SS Medici, la Banda di Bernalda entra
nella storia della città. Ebbene sì,
quindici ragazzi bernaldesi,
guidati dal Maestro Angelo Violante e dalla professoressa Maria Concetta Epifani, hanno mosso i
primi passi, o meglio hanno regalato
alla città di Bernalda emozioni ed attese. All'indomani di
questo giro bandistico cittadino, tanti
i commenti positivi tra la gente;
ed a trovar più conferma tra i
bernaldesi era la frase: "Finalmente anche Bernalda ha la sua
Banda". E volutamente si è scritta la parola Banda con la B maiuscola, in quanto questi ragazzi,
nonostante la loro giovanissima
età, hanno dimostrato la loro
professionalità e con tanta umil-
tà la voglia di voler crescere; un
connubio perfetto quello umiltàprofessionalità, e siamo sicuri
che il duo Violante-Epifani ha
tutte le carte in regola per far sì
che questo sogno diventi realtà.
La Banda trova i suoi natali nel
settembre 2013, grazie all’idea
della professoressa
Maria Concetta Epifani,
diplomata
presso il Conservatorio
“Giuseppe
Verdi” di Torino ed
attualmente docente della Scuola Media “Pitagora” di
Bernalda, che ha voluto costituire questo complesso bandistico
nella cittadina ionica per tutti
gli appassionati musicisti locali.
Il progetto è stato da subito sviluppato con la partecipazione attiva e professionale del Maestro
Angelo Violante, già direttore
artistico della Banda Musicale di
Nova Siri. Attualmente l’organi-
Esordio ufficiale
alla festa
dei Santi Medici
co è di circa quindici
giovani e validi musicisti, quasi tutti alla
“prima assoluta”, ma,
come sottolinea la
professoressa Epifani, con tanta voglia di
migliorare e di farsi
conoscere. I ragazzi
che fanno parte di
questo progetto sono
Chiara
Pizzolla,
Giuseppe Pio Verile, La Banda di Bernalda
Paride Paradiso, Serena Sta- una notevole crescita, dovuta sia
tile, Serena Risimini, Sabrina alle qualità dei nuovi bandisti
Mazzella, Matteo Zaza, Marco che entrano a far parte dell’orgaRusso, Francesco Benedetto, nico e sia all’instancabilità, alla
Norbert Sbiroli, Vincenzo Ber- passione e alla competenza del
gamotta, Cosimo Perrino, direttore Angelo Violante. SiaGiuseppe Panarace, Enrico mo felici di esser diventati una
Montagna, Massimo Lobre- realtà di Bernalda, dopo un anno
glio, Raffaele Violante ed An- di estenuante lavoro da parte di
tonio Varasano; ragazzi ai qua- tutti, in primis dei giovani musili va un plauso ed un grande in cisti, perchè crediamo fortemenbocca al lupo. «Durante il suo te nelle loro capacità».
primo anno di vita -continua la
Fabio Sirago
docente- il complesso constata
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anteprima i primi versi di traduzione, godibilissimi: la “selva oscura”
del verso 1 della Commedia, diventa, con una semplice inversione sostantivo-aggettivo, “u scur’ vosc’”,
con tutta la carica ironica e maldicente che l’aggettivo “scur’” porta
con sé nel dialetto rotondellese. La
Commedia non è la sola fatica su cui
il poeta è al lavoro. Sempre da traduttore, infatti, ha da poco avviato
anche un lavoro di traduzione di
brani dell’Antologia Palatina e anche in quel caso la traduzione non
potrà che essere, in fondo, una riscrittura. Una certa eco ha avuto
inoltre, nei mesi scorsi, la pubblicazione della sua poesia in onore di
Papa Francesco, letta sull’emmittente radiofonica Radio Vaticana:
un evidente segno dell’apprezzamento suscitato Oltre Tevere dalle
dolci parole del poeta rotondellese.
Pino Suriano
Quindici ragazzi coordinati dal duo Epifani-Violante
Torna la Banda cittadina
per l’orgoglio di Bernalda
tervenire con quasi ogni due
giorni. Gli Istituti di vigilanza, da parte loro, possono solo allertare carabinieri e polizia, perchè la loro mission è
quella limitare il più possibile i danni alla proprietà da
proteggere. Durante queste
ultime scorribande, i danni
sono stati ingenti, anche se
fortunatamente i pannelli
sono stati recuperati; pensiamo ai cavi tranciati ed ai
supporti irrimediabilmente
rotti sulle gabbie di esposizione. Ora c'è bisogno di un
monitoraggio continuo di
questo quadrilatero, con appostamenti notturni, solo
così si riuscirà a bloccare le
vie di fuga dei “topi del fotovoltaico”.
Antonio Corrado
BREVI
BERNALDA
Tartarughe protette
in vendita online
IL personale del Comando Stazione forestale di Montescaglioso, coadiuvato
da personale del Nucleo Investigativo di
Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf)
del Comando provinciale di Matera, ha
sequestrato 15 esemplari di testuggine
della specie Testudo Hermanni. Gli uomini del Cfs, attraverso un’attività infoinvestigativa a cui ha collaborato personale delle Guardie ecozoofile dell’Anpana di Matera, hanno scoperto una vendita illegale di tartarughe tramite un sito Web. L’autore è stato deferito all’Autorità giudiziaria per detenzione illegale di esemplari di testuggine finalizzata
alla vendita online. Gli esemplari sequestrati appartengono ad una specie protetta contemplata nella Cites (Convenzione Internazionale), siglata a Washington nel 1973, che vigila sul commercio internazionale delle specie di
fauna e flora minacciate di estinzione
ed annovera 170 Paesi aderenti, tra cui
l’Italia. Trattasi di esemplari di specie
altamente protette, motivo per cui sono
stati affidati in custodia giudiziale al
Centro Recupero Animali Selvatici della Riserva Naturale di San Giuliano.
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POLICORO Al “Fermi” si dovrebbero formare i capitani ma non ci sono neppure le cartine
C’è il Nautico ma non funziona
La denuncia dell’Ugl per la mancata attivazione dell’indirizzo scolastico
POLICORO - «L’Ugl, impegnata come sempre anche nel campo dell’istruzione in Basilicata,
segnala la drammatica situazione dell’Istituto tecnico Trasporti e Logistica, ex Nautico,
istituito da tre anni presso il Liceo Scientifico “Fermi’ di Policoro. Un avvio disastroso, quello della sezione Trasporti/Logistica, con allievi che studiano
per diventare Capitani di Lungo Corso oppure esperti in Trasporti e Logistica in campo na-
vale». Forte è la denuncia dei
segretari regionali dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e
Pino Giordano i quali fanno sapere che «doveva essere un fiore all’occhiello della scuola lucana ma, nonostante l’impegnodelcapo d’Istituto e del personale docente, mancano tutte
le attrezzature per le lezioni relative alla navigazione, alla logistica e alle materie navali collegate. Gli allievi non hanno a
disposizione nemmeno le carte
nautiche, non parliamo di bussole, sestante e plancia per la simulazione del comando di una
nave: tutte attrezzatureindispensabili per gli studenti del
terzo anno.
Il dirigente scolastico, Leonardo Giordano, ha ammesso
che la programmazione nazionale non ha previsto fondi e attrezzature per questa sezione
dell’ex Istituto nautico a Policoro, ma ha anche annunciato
che la scuola cercherà di acqui-
stare con i propri fondi
qualche attrezzatura
per poi partecipare a
un progetto per ottenere finanziamentiEuropei,allo scopo di dotare
l’Istituto dei necessari Da sinistra, Tancredi e Giordano
impianti didattici. Intantol’Ugl stro dell’Istruzione per chiede–fanno sapere i segretari regio- re un rapido intervento a favonali Giordanoe Tancredi- stig- re del Liceo Scientifico di Polimatizza questa grave carenza coro, presso cui è stato istituito
della scuolalucana e annuncia questo indirizzo di studio così
che è allo studio del sindacato prestigioso».
[email protected]
un esposto da inviare al Mini-
POLICORO Cambiano gli equilibri per gli scenari nazionali
MONTALBANO
Bilancio
oggi in Consiglio
Gentile spiega
l’assenza
Il consigliere Lapadula sostituito da Antonio Cantasano
Turnover in maggioranza
POLICORO – La massima assise consiliare, a maggioranza
assoluta nella seduta del 29 settembre, ha surrogato la consigliera comunale della lista del
Popolo della libertà, Veronica
Lapadula, con l’avvocato Antonio Cantasano, eletto nella
stessa lista alle elezioni del
maggio 2012 raccogliendo 29
consensi.
All’interno dello stesso partito, che oggi alla luce dell’evoluzione politica nazionale il Popolo delle libertà non esiste più e
dalle sue ceneri è stato rifondato il partito di Forza Italia, nato
ex novo il Nuovo centrodestra e
Fratelli d’Italia, inizialmente
erano stati eletti: Gianluca Modarelli, presidente del Consiglio; Livia Lauria, assessore alle Politiche sociali e Rocco Colucci, con delega al Personale.
Nel sistema elettorale a doppio turno per i Comuni oltre i
15mila abitanti vige l’incompatibilità tra il ruolo di assessore e
consigliere. Ecco, dunque, che
dopo la nomina della Giunta di
centrodestra targata Rocco
Leone, il posto di Lauria e Colucci venne preso dai primi dei
non eletti, Domenico Bianco e
Veronica Lapadula. Durante
l’estate 2014, per vicende interne all’ex Pdl, a Rocco Colucci veniva tolta la delega e così nell’Esecutivo cittadino entrava Domenico Bianco nello stesso ruolo.
In Consiglio il suo posto veniva preso da Donatello Sollazzo.
Ora con le dimissioni di Lapadula, presentate il 22 settembre, dall’ex Pdl è stato “ripescato” Antonio Cantasano.
Poiché in questi anni dichiarazioni di appartenenza politica ufficiali non ne sono state
fatte, tranne Modarelli (FI), secondo vox populi Sollazzo, Cantasano, Bianco e Modarelli farebbero parte della pattuglia
degli Azzurri di Silvio Berlusconi.
Questi equilibri politici sono
importanti, perché a fine anno
scade il mandato di Modarelli
(due anni e mezzo) e, dunque, la
maggioranza che amministra
la città dovrà eleggere o confermare il nuovo presidente del
Consiglio. Con quest’ultimo avvicendamento, il parlamentino
cittadino perde l’unica donna
presente e si conferma sempre
più una consiliatura maschilista.
Dopo l’approvazione del primo punto all’ordine del giorno,
la seduta è stata prima sospesa
e poi si è conclusa anticipatamente dopo che la minoranza
con Fabiano Montesano e
Francesco Fortunato, entrambi del Pd, ha sollevato un difetto
di notifica degli atti, avvenuto
poche ore prima del Consiglio, e
dunque impossibilitati a leggere le carte relative agli equilibri
di bilancio per poter controbattere alle ragioni della maggioranza.
Intanto prosegue la “battaglia interna” per le prossime
provinciali tra Modarelli e il
consigliere civico Giuseppe
Ferrara, che pare favorito in
quanto a sostegno interno al
Consiglio, mentre il presidente
della massima assise dovrebbe
godere dell’appoggio del sindaco Leone, ma anche di una
sponda del partito degli azzurri
da fuori città. Non resta che attendere la composizione del
puzzle.
Gabriele Elia
Il consiglio comunale di Policoro
BREVI
NOVA SIRI
Domenica l’Asilo Nido comunale
C’E’ grande attesa e curiosità per l’inaugurazione del primo
Asilo Nido comunale, realizzato in collaborazione con l’associazione “Don Tommaso Latronico” in via Fermi a Nova Siri.
L’apertura del presidio, di cui si sentiva oggettivamente la
mancanza nella città jonica, notoriamente tra le più popolate
di bambini dell’intero Metapontino, avverrà domenica alle
ore 17, con la partecipazione degli amministratori comunali,
che hanno lavorato in stretta collaborazione con il sodalizio
privato per offrire una struttura di tutto pregio.
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MONTALBANO - La mancanza del
numero legale, ha comportato il
rinvio della importante discussione e approvazione del bilancio comunale, che sarà così affrontato
oggi alle 18. La causa è stata il ritardo dell’assessore al Bilancio,
Salvatore Gentile e dell’assessore
ai Llpp, Donato Pierro, giustificati, in una nota, per motivi di lavoro.
«Voglio comunque tranquillizzare
sia le opposizioni e soprattutto i cittadini montalbanesi -spiega Gentile- che nel prossimo Consiglio sicuramente ci sarà la mia presenza e
quella dell’intera maggioranza,
piuttosto vorrei mettere in risalto
la mancanza di responsabilità di
una opposizione, che pur sapendo
e quindi essendo a conoscenza del
fatto che sia il sottoscritto che l’assessore Pierro sarebbero arrivati a
momenti, hanno applicato alla lettera il Regolamento, abbandonando l’aula. Il tempo scadeva alle ore
10.30 e l’assessore Pierro è arrivato alle 10.32 mentre il sottoscritto
era nella sala consiliare alle ore
10.45. Inoltre, non riesco a capire
il motivo di una mia immotivata assenza, visto che il bilancio di previsione 2014 è stato redatto con un
mio determinante supporto, senza
aumenti di tasse. Questa amministrazione è compatta attorno al suo
sindaco».
Anna Carone
ROTONDELLA Le idee della Cgil sull’informazione per l’Itrec
«Una trasparenza più frequente»
L’interno
ROTONDELLA - La Cgil e la Fildell’impianto ctem Cgil ritengono che il TavoItrec
lo della trasparenza, inteso come luogo di confronto e vigilanza sui temi del rischio radioattivo, non possa e non debba avere
cadenza pluriennale di convo-
cazione da parte della Regione.
«Convocazione che -si legge
in una nota sindacale- consegue
anche su sollecitazione della
stessa Cgil , al verificarsi di accadimenti che fanno da innesco
al propagarsi, in modi e forme
più o meno giustificato, di un allarmismo sociale.
In tal senso, abbiamo preso atto positivamente dell'impegno
"solenne", assunto dall'assessore Berlinguer, in virtù del quale
si garantisce almeno una riunione per semestre del tavolo
della trasparenza. Questa, secondo noi, rappresenta la con-
dizione minima se si vuole restituire al tavolo la funzione delicata per cui è stato costituito e a
cui deve attendere con un aggiornamento continuo in grado
di garantire - anche con lo sviluppo di un contraddittorio
aspro ma costruttivo fra i soggetti che vi partecipano - risultati evidenti, chiari, netti sull'avanzamento del complesso delle
attività di decommissioning
dell'impianto Itrec della Trisaia
di Rotondella gestite dalla Sogin. Su un piano più generale
riteniamo che il report informativo possa e debba essere assun-
ta nelle prossime riunioni del
Tavolo come una sorta di “matrice” sulla cui base procedere,
in una logica "step by step", a verifiche e valutazioni per stadi
successivi. Alla stessa stregua
riteniamo assuma grande rilevanza la predisposizione e l'attuazione, da parte di Sogin, di
un Piano di comunicazione alle
comunità locali. Ispra, Arpab e
Regione devono assumere un
ruolo e svolgere una funzione
più pregnante nello stesso potenziamento e funzionamento
della rete di sorveglianza ambientale».
RASSEGNASTAMPA
II I BASILICATA PRIMO PIANO
Giovedì 2 ottobre 2014
IMPRESE & SVILUPPO
PROMESSE E SVILUPPO MANCATI
Nel 2008 la Regione stanziò circa 4 milioni di
per la metanizzazione. Ora c’è la rete ma il
TANTO PETROLIO MA NON C’È METANO euro
gas non passa. Manca il bando per la gestione
PROBLEMI E SOLUZIONI ATTESE
Per le carenze di acqua potabile e industriale,
l’Asi ha completato il 90% dei lavori. Per strade
e collegamenti telematici bisognerà attendere
METANIZZAZIONE RITARDI
I timori dell’impresa
«Presi gli impegni
vedere tempi e modi»
Mai parole furono tanto profetiche. Erano gli imprenditori
della Val d’Agri a parlare. «Gli impegni sono stati presi, ora si tratta di vedere i tempi e i modi - dicevano nel 2008 -. La cosa che ci
preoccupa è quando si faranno i
lavori e chi li farà. Temiamo i
tempi lunghi dell’Asi di Potenza».
, Erano le preoccupazioni di un
intero comparto industriale che
ancora oggi continua a pagare lo
scotto della mancanza di infrastrutture. Indispensabili per rendere attrattivi i territori. Per attirare impresa e per fare impresa,
perché «non si può crescere se
mancano i servizi di base:
dall’acqua all’adsl». Perché non si
può partecipare a un bando europeo se per navigare devi fare
ricorso alla chiavetta di internet.
Perché se l’acqua non arriva o
non è ben depurata l’industria
non può lavorare. E se tutto questo oggi fa parte del passato, l’auspicio è che l’annuncio di marzo
possa essere quello giusto. Naturalmente 2015. Si spera.
[l.ier.]
I lavori alla rete
finiti dal 2013
ma nessuno ha
pensato al gestore
REGIONE L’assessore Liberali al tavolo sui problemi dell’area industriale della Val d’Agri con sindaci, Asi e imprenditori [foto Tony Vece]
Aspettando il metano dal 2008
nell’area industriale del petrolio
Regione, Asi e Comune alle imprese: «Per marzo sarà la più efficiente della Regione»
LUIGIA IERACE
l «Entro marzo avremo una zona industriale tra le più efficienti della Regione.
Le emergenze (internet, gas e rete idrica)
saranno presto risolte». Ad assicurarlo l’assessore regionale alle Politiche di sviluppo,
lavoro, formazione e ricerca, Raffaele Liberali tirando le fila di un incontro sui
problemi dell’area industriale di Viggiano,
tenutosi ieri in Regione con il sindaco, i
rappresentanti dell’Asi, dirigenti e tecnici
regionali e imprenditori locali.
Anche ieri, come sei anni fa, a sollecitare
l’incontro lo stesso gruppo di imprenditori
della Val d’Agri. Era il mese di marzo del
2008 quando l’allora governatore della Basilicata, Vito De Filippo, annunciò lo stanziamento di 4 milioni di euro per la metanizzazione dell’area industriale, il miglioramento, la manutenzione delle strade, la
segnaletica e la sistemazione della rete idri-
ca. A sei anni di distanza, gli imprenditori
della Valle del petrolio ancora non hanno il
metano e neppure quei servizi importanti
per l’impresa più volte denunciati da Confindustria Basilicata e da altre sigle datoriali nel corso degli anni.
E così quando qualche giorno fa in un
incontro a Viggiano con i sindaci della Val
d’Agri, la Regione e l’Eni si è tornato a
parlare dei problemi di chi fa impresa nella
Valle, il presidente Pittella ha voluto vederci
chiaro e ha convocato una riunione tecnica
con i sindaci di Viggiano e Grumento Nova e
l’Asi per fare il punto sulle iniziative già
poste in essere e su quelle da attuare in
tempi rapidi per risolvere i problemi lamentati dalle aziende insediate nell’area
industriale di Viggiano: l’erogazione di acqua potabile e gas metano e la precarietà dei
collegamenti internet. Perché è proprio la
«qualità dei servizi delle aree industriali un
elemento motore di sviluppo»: una premes-
sa dalla quale l’assessore Liberali è partito
per fare il punto della situazione.
«Il nostro obiettivo - ha sottolineato - è
quello di creare occupazione, garantire uno
sviluppo duraturo risolvendo le tante emergenze». Emergenza e sviluppo sono due facce della stessa medaglia separate solo dalla
tempistica. L’emergenza - ha detto - impone
scelte immediate. Lo sviluppo, legato a ricerca e innovazione, è come un seme cha ha
bisogno di tempo per radicarsi».
E i servizi, è stato ribadito da più parti,
sono fondamentali per attirare investimenti duraturi. Primo fra tutti il perfetto utilizzo d’internet. «Nel progetto della banda
ultralarga - ha dichiarato Liberali - le nostre
priorità vanno proprio a imprese e scuola».
Sei le zone industriali individuate e quella
di Viggiano è inserita nel secondo lotto. «Il
bando scade a fine ottobre e solo allora si
potranno conoscere i tempi per una soluzione definitiva. Qualora si dovessero pro-
trarre tra i 12 e i 24 mesi, la Regione sta
studiando alcune possibili soluzioni tampone per assicurare alle aziende un servizio
soddisfacente. Si analizzeranno costi e benefici prima di una decisione definitiva. A
Viggiano, in tal senso - ha proseguito l’assessore - il vero nodo sono quei quattro
chilometri che dividono l’area industriale e
il paese dalla cabina più vicina con una
velocità di trasmissione ovviamente bassa.
La Regione ha comunque investito tra i due
bandi 42 milioni». Dall’adsl all’acqua per
uso potabile e industriale. «L’Asi – ha comunicato il direttore tecnico Guido Bonifacio - ha ultimato il 90% dei lavori previsti.
Risolto anche il problema legato all’utilizzo
di acque industriali, fino a oggi di scarsa
qualità, per cui le aziende erano costrette a
impiegare anche quella potabile. Entro novembre – ha sottolineato l’Asi - nelle case
arriverà una quantità doppia di acqua rispetto a quella erogata attualmente».
INDUSTRIA UN’AREA INDUSTRIALE CHE DOVEVA ESSERE IL FIORE ALL’OCCHIELLO DELLA REGIONE
PETROLIO
Nell’area
industriale
della Val d’
Agri dove c’è
il più grande
giacimento
petrolifero
d’Europa su
terraferma il
metano non
arriva. Ritardi
nella
metanizzazione
anche se i
fondi c’erano
[foto Tony
Vece]
«Non si può crescere
senza i servizi essenziali»
l Era il febbraio del 2008
quando 25 imprenditori, 130 milioni di fatturato e 600 addetti,
lanciarono la denuncia sullo
«stato di abbandono e marginalità» in cui viveva l’area industriale di Viggiano, dove vi
sono «aziende che lavorano e
producono». Non è cambiato
nulla. Gli interventi (in via di
completamento,è stato assicurato nel tavolo convocato ieri
alla Regione) non restituiscono
ancora quell’immagine che ha
prefigurato per marzo prossimo, sentite le parti, l’assessore
Liberali: «un’area industriale
molto completa e attrattiva».
Al punto che il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, ha chiesto ad Asi e Regione di «capire
se esistono altre zone lottizzabili e quante quelle già urbanizzate e pronte per essere cedute». «Una mappatura che sarà pronta a breve», ha spiegato
l’Asi, sottolineando che è in corso una discussione per un possibile ampliamento dell’area
nel vicino centro di Grumento
Nova. Ma se le cose non cambieranno sarà difficile diventare attrattivi. E così i progetti si
scontrano con la realtà nella
quale operano ogni giorno gli
imprenditori della Val d’Agri.
«I tempi dell’impresa non sono quelli della politica - lo ripete
da anni Pasquale Criscuolo,
che opera nell’indotto petrolifero -. Non possiamo permetterci di perdere il treno della
competitività. L’impresa parte
oggi, non può aspettare che ci
siano i servizi». La realtà ad
oggi è che non c’è acqua potabile e non c'è metano (ma il
paradosso è che non è un problema di fondi. Sono stati erogati da Eni in virtù dell’accordo
del 1998 per il completamento
l I lavori di metanizzazione
dell’area industriale della Val
d’Agri (che ricade nei comuni di
Viggiano e di Grumento Nova)
con il collegamento alla rete nazionale sono stati realizzati. E sono stati completati anche gli allacci dei lotti produttivi dell'area
interessata alla rete di distribuzione del gas. Lavori ultimati già
a fine 2013, ma il metano ancora
non arriva nelle aziende della Val
d’Agri. Un problema ancora aperto perché dopo la consegna da
parte dell’Asi dei lavori di propria
competenza, nessuno ha affrontato il problema della gestione
della rete. Inutile chiedersi perché non sia stato fatto contestualmente al bando dei lavori sulla
rete. E ora si deve fare in fretta per
individuare il il gestore attraverso un bando aperto agli operatori
abilitati. «Ci vorrà un mese », per
il direttore tecnico dell’Asi Guido
Bonifacio. E l’assessore Liberali
ha dato ampia disponibilità.
«Credo di capire - ha rilevato - che
esiste la condotta, ma non il gas.
Troviamo delle rapide procedure
legalmente valide per portare a
compimento l’opera individuandone il gestore. All’Asi - ha aggiunto – il compito di selezionare
l’azienda coadiuvata dalla Regione. E credo che entro l’anno il
tutto dovrebbe andare a buon fine». Anche se individuato l’operatore tecnico che dovrà gestire
l’infrastruttura (la rete), va sottolineato che occorrerà poi individuare l’operatore commerciale
per la distribuzione del gas,
l’azienda che, grazie alla liberalizzazione, fornirà alle imprese il
gas al prezzo più vantaggioso.
I tempi lunghi della metanizzazione hanno bloccato anche le
strade. Sulla rete viaria, al momento l’Asi, ha precistao, che non
è ancora intervenuta per evitare
il rifacimento dopo gli scavi legati
alle condotte del gas. «Ma anche
in questo caso - ha sostenuto Liberali - con i progetti già finanziati nel giro di pochi mesi i lavori
saranno svolti. L’illuminazione,
invece, è già stata completata. Sulla videosorveglianza siamo in dirittura d’arrivo ed entro il 28 febbraio sarà operativa. L’area industriale di Viggiano diventerà
così tra le più sicure della regio[l.ier.]
ne»
della metanizzazione). Quanto
alle strade versano in condizioni pietose, sembra un deserto. E
questa situazione si protrae da
troppi anni. Eppure in Val
d’Agri, a Viggiano, l’Eni ha voluto portare il Distretto Meridionale, con un seguito di aziende dell’indotto (difficile pensa-
re che lo abbiano fatte per l’attrattività dell’area industriale e
che altri possano seguirne
l’esempio). E pensare che qui
c’è il più grande Centro Olio
d’Europa con aree di pertinenza, giardini e strade adiacenti
che sono in condizioni migliori
naturalmente solo per l’impe-
gno dei privati. Ma ieri, l’annuncio che in pochi mesi l’area
industriale cambierà il suo volto. «A gennaio ci rivedremo ufficialmente come Tavolo per fare il punto definitivo della situazione», ha concluso fiducioso l’assessore Liberali. E gli imprenditori? «Vedremo». [l.ier.]
RASSEGNASTAMPA
BASILICATA PRIMO PIANO I III
Giovedì 2 ottobre 2014
LA MALA LUCANIA
L’OMICIDIO DI PARCO AURORA
I COLLABORATORI DI GIUSTIZIA
L’ex boss dei Basilischi Cossidente e il killer
della mala del Vulture D’Amato si sono
autoaccusati dell’agguato di stampo mafioso
«DICHIARAZIONI INUTILIZZABILI»
Il difensore di Riviezzi ha sollevato
un’eccezione sull’utilizzabilità delle
dichiarazioni dei collaboratori di giustizia
GINO COSENTINO
IL MANDANTE
L’ex capobastone della famiglia dei
Basilischi sarebbe il mandante del
duplice omicidio di stampo mafioso
TONINO COSSIDENTE
IL PENTITO
UDIENZA PRELIMINARE La Procura di Salerno ha chiesto al gip il rinvio a giudizio di alcuni esponenti del clan dei Basilischi [foto Tony Vece]
Delitto Gianfredi al Gup
La famiglia parte civile
Per la Procura sono stati i Basilischi. «Cosentino è il mandante»
FABIO AMENDOLARA
l «Dare una dimostrazione di forza al
clan egemone». È il movente che ha armato il clan dei Basilischi, secondo la
Procura antimafia di Salerno. I mandanti: Gino Cosentino, ex capobastone dei
Basilischi, e Tonino Cossidente. Esecutori: Carmine Campanella, Saverio Riviezzi, Alessandro D’Amato e Angelo Nolè. Ieri mattina erano in aula a Salerno
per l’udienza preliminare del procedimento per l’omicidio dei coniugi Giuseppe Gianfredi e Patrizia Santarsiero.
La Procura di Salerno ritiene di aver
sbrogliato il giallo. Per la quinta volta di
fila (la prima volta il mandante era Renato Martorano, tre anni dopo Gennaro
Cappiello, poi per due volte Tonino Cossidente e ora Gino Cosentino) in questi 17
anni (l’omicidio risale al 29 aprile del
1997). Perché le dichiarazioni dei pentiti,
questa volta, «sono convergenti». E al- to in realtà l’ha fatto anche per altri omilora i magistrati hanno chiesto il rinvio a cidi, come quello di Bruno Cassotta, e ha
giudizio. La famiglia di Patrizia Santar- fatto «flop»: tutti assolti. Tranne lui.
siero, tramite il fratello Antonio, si è
Ma questo è l’omicidio dei coniugi
costituita parte civile.
Giuseppe Gianfredi e
«C’è una richiesta di giuPatrizia Santarsiero. Il
stizia che prescinde da
delitto di Parco Aurora.
qualsiasi dato di natura
Il «grande» omicidio di
risarcitoria ed economiPotenza. Quello che seca», spiega l’avvocato di
condo l’accusa è stato
parte civile Gianpaolo
deciso perché i basiliCarretta. «C’è una rischi volevano affermarchiesta di verità dal punsi e dare un «segnale» al
to di vista affettivo e soclan Martorano.
ciale. Ci aspettiamo che
Ma gli stessi pentiti
questo procedimento
hanno detto di aver avfaccia luce su una pagi- AGGUATO Uccisi 17 anni fa visato prima un uomo
na ancora per alcuni
del clan Martorano. Il
versi oscura nella storia
gip di Potenza Gerardicriminale di Potenza».
na Romaniello la riteneva una contradCossidente e D’Amato, collaboratori di dizione. Ed è evidente che lo sia. Ma per i
giustizia, si sono «autoaccusati». D’Ama- magistrati è superabile. «Piccole incon-
POTENZA LA VICENDA DELL’OPIFICIO DI SENISE E I FONDI PER IMPLEMENTARE ALCUNI IMPIANTI ARRIVANO IN PARLAMENTO
Rifiuti, il caso diventa nazionale
con l’interrogazione di Pepe
MARIAPAOLA VERGALLITO
l Mentre il Comitato «Per Senise: Rifiuto!» segnala come, ancora una volta, sembri tradito il
termine ultimo per avere lumi rispetto al progetto dell’impianto
dei rifiuti, che si vorrebbe realizzare a Senise, nell’ambito del
programma regionale di reindustrializzazione, il tema approda in
parlamento.
Il senatore campano Bartolomeo Pepe (che ha annunciato di
volersi costituire - come proposto
dal tenente Giuseppe Di Bello parte civile nel processo “Monnezzopoli”), alla vicenda dedica
una interrogazione in cui chiede
se risulti «veritiera la notizia che
aziende che hanno visto i propri
amministratori arrestati per gravissimi reati legati al traffico internazionale di rifiuti pericolosi,
smaltimento illecito di rifiuti,
truffa, falso ed associazione a delinquere normale o di tipo mafioso, abbiano partecipato, vincendole, a gare per servizi di rac-
colta e smaltimento rifiuti», senza
che intervenissero «le prefetture
di Potenza e di Matera»; se è vero
che ci siano «aziende i cui amministratori sono stati sottoposti
ad arresti per associazioni a delinquere di stampo mafioso e non
siano tra le beneficiarie dei fondi
perduti per realizzare opifici»; «Se
e quali iniziative i ministri, per
quanto di loro competenza, vogliano intraprendere per le questioni
di loro competenza in questo ambito». I riferimenti sono chiari:
come citato nell’interrogazione,
uno dei soci della Nep Italy Srl
(società che ha ottenuto il finanziamnto di circa 8 milioni di euro,
nella sua qualità di amministratore delegato, Ruggero Bonaventura, «è stato condannato per violazione dell’obbligo di vigilanza
sull’andamento della gestione dal
Tribunale di Milano con sentenza
del 2012 a pagare la somma di circa
1 milione e 300mila euro». Inoltre,
«da informazioni contenute in relazioni della Direzione Nazionale
Antimafia, contro imputati di as-
sociazione per delinquere finalizzata al traffico di rifiuti, emessa
dal Gip presso il Tribunale di Lecce, vi è menzione di legali rappresentanti pro tempore e un procuratore speciale della società
“Pellicano Verde” Spa, imputati
con altri del reato di esportazione
illegale di rifiuti speciali a mezzo
di 38 container mediante la predisposizione di documenti doganali e commerciali ideologicamente falsi per un illecito giro di
affari pari a 130.607,00 euro a Taranto e Napoli dal 2008». Pepe cita
anche il caso di Tito, dove è stato
finanziato un impianto per la trasformazione di rifiuti in combustibili da rifiuti da parte della società Ageco «il cui amministratore è stato arrestato». Perché sono stati assegnati fondi pubblici a
società già «oggetto di arresti sia
nella erogazione di milioni di euro
di fondi», in particolare «per la
realizzazione di opifici per produrre combustibili da rifiuti?».
Quello di Senise diventa, così, un
caso nazionale.
IL CASO La
protesta di
Senise diventa
un caso
nazionale. In
basso il
senatore Pepe
e a destra Di
Bello
.
Cossidente si è autoaccusato di essere
l’organizzatore, per conto di
Cosentino, dell’agguato a Parco Aurora
GIUSEPPE GIANFREDI
VITTIMA
Gianfredi è stato ucciso nella sua auto
Era in compagnia della moglie. La coppia
è stata assassinata sotto gli occhi dei figli
gruenze» le chiama il giudice che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare.
Stessa impostazione della Procura di Potenza. E non importa se Cossidente prima dica che Riviezzi «non c’entra nulla».
Poi lo tira dentro completamente. E Riviezzi diventa organizzatore del delitto.
«Angelo Nolè sapeva che in quei giorni
sarebbe stato commesso l’omicidio. Ha
organizzato pure lui. Si propose per trovare le armi», dice Cossidente. D’Amato
ha detto anche di essersi procurato la
pistola: «Una 7.65 bifilare (secondo Cossidente, invece, fu usata una calibro nove, ndr)». La Procura di Salerno ha cercato di capire da quali canali della mala
arrivarono le armi usate per l’omicidio.
Nolè viene indicato dai pentiti come
appartenente al clan dei basilischi. Per
Cossidente «era attivato (che nel gergo
della mala vuol dire affiliato, ndr)». Ma da
dove provenivano le armi? Il fucile, so-
stiene Cossidente, lo prese in prestito da
un venditore d’auto che se l’era procurato in Calabria. Nello stesso verbale aveva detto che Nolè si era proposto per
reperire le armi. L’avvocato Basilio Pitasi, difensore di Riviezzi, ha chiesto al
gup (che si è riservato di decidere) di
dichiarare inutilizzabili le dichiarazioni
dei collaboratori di giustizia (l’altro giorno la Cassazione lo ha fatto in base a un
ricorso presentato dagli avvocati di Riviezzi dopo l’ordinanza del Riesame di
Salerno). Ma tutto si gioca sul confronto
tra i due collaboratori. Cosentino: «A
carico tuo... tu hai mandato». Cossidente:
«Tu hai detto che io...». Il verbale appare
incomprensibile. I due si contendono il
«battesimo» criminale di Riviezzi. Stando alla ricostruzione è Cosentino il bugiardo. E per l’accusa - rappresentata in
aula dal pubblico ministero Rosa Volpe - è
anche il mandante dell’omicidio.
RASSEGNASTAMPA
IV I BASILICATA PRIMO PIANO
Giovedì 2 ottobre 2014
SOCIETÀ
CHE FARE
Genovesi (Cgil), Falotico (Cisl) e Vaccaro
sollecitano l’attuazione del Piano del
MARGINALI: DAL LAVORO AI DIRITTI (Uil)
lavoro e il contrasto a povertà e precarietà
Emergenza sociale
«Primo, creare lavoro»
Cgil, Cisl, Uil chiedono alla Regione di passare ai fatti
SINDACATI
I segretari
generali di
Cgil, Cisl, Uil
della
Basilicata,
Alessandro
Genovesi,
Nino Falotico
e Carmine
Vaccaro.
Sopra: la
platea
dell’incontro
di ieri contro
disoccupazione,
precariato e
povertà
dilaganti e a
favore di un
Piano per il
lavoro
[foto Tony Vece]
MARIA VITTORIA PINTO
l I numeri parlano chiaro, la situazione è
drammatica. E non è solo questione di numeri, la disperazione è palese e non si riesce
più a camuffare. Sì, perché i lavoratori lucani
sono stanchi e lo dicono, a voce alta, nel corso
dell’assemblea generale organizzata da Cgil,
Cisl e Uil, ieri a Potenza, nella sede del centro
sociale Malvaccaro. Gremita la sala, pullman
arrivati dai paesi della provincia potentina e
da quella materana. Tutti uniti, anche se appartenenti a sigle sindacali differenti. Chiedono, alla Regione, al governatore Pittella, ai
sindaci lucani, un lavoro e non un aiuto.
I segretari regionali Alessandro Genovesi
(Cgil), Nino Falotico (Cisl), Carmine Vaccaro
(Uil) si dicono pronti a scendere in piazza al
fianco dei lavoratori se il Palazzo di via Verrastro non risponderà al loro grido d’allarme.
Subito il rilancio del Piano del lavoro del
Piano e della coesione sociale e un tavolo
permanente contro la crisi. Ma non solo questo. L’attenzione deve essere massima. «Chiediamo – hanno sottolineato i dirigenti del
sindacato lucano – che la Regione finanzi
adeguatamente un reddito finalizzato all’inserimento e/o reinserimento legato a prestazioni di utilità sociale. Un patto contro
l’esclusione da finanziare, con risorse nazionali, locali, comunitarie anche modificando
la legge nazionale sul bonus carburante, per
liberare risorse da riutilizzare in programmi
di sostegno sociale; che si metta in campo una
tastiera di strumenti che preveda l’attuazione reale di tirocini retribuiti per i giovani
lucani, una politica di incentivi per le assunzioni più mirata e più selettiva, chiamando le imprese lucane a dare il proprio contributo».
«Una nuova Marcora per le cooperative
sociali e miste - aggiungono i sindacati - dopo
la recente modifica alla legge regionale sulla
distinzione tra cooperative di tipo A e di tipo
B, con incentivi specifici e un allargamento
dei contratti di servizio subordinati all’as-
sunzione dei soggetti svantaggiati a partire
dai disoccupati di lunga durata. Occorre fare
del potenziamento del welfare, dei servizi
socio assistenziali, della cura delle persone,
PETROLIO
Nelle aree delle estrazioni devono
essere formati e assunti lucani.
Almeno per l’80% del totale
dei minori, degli anziani. Chiediamo l’attivazione di progetti e strumenti operativi dedicati al settore delle infrastrutture,
dell’agroindustria, della produzione di energie rinnovabili. Ma, già nell’immediato, chiediamo di imporre che almeno l’80% delle
assunzioni di Eni, Total, delle imprese che
costruiscono Tempa Rossa, delle imprese
dell’indotto riguardino i disoccupati lucani,
anche previa formazione. Su questo anche il
settore pubblico deve fare la sua parte creando occasioni di lavoro diretto e offrendo occasioni reali e concrete a partire dai soggetti
economicamente più in difficoltà e che, prossimi alla pensione, sono stati poi truffati
dall’ingiusta riforma delle pensioni targata
Fornero. Ormai la rivoluzione democratica è
finita. È tempo di una rivoluzione culturale».
La parola d’ordine è lavoro. Ripetuta con
forza, dolore e rabbia, nel corso della mattinata, sia dai rappresentanti dei sindacati
sia da alcuni dei lavoratori presenti che, con
coraggio e grande dignità, sono saliti sul palco a raccontare la loro attuale situazione.
Tutte storie diverse, ma accomunate da una
tragica verità: «senza lavoro si perde la dignità».
In povertà 30mila
famiglie e un esercito
di precari e disperati
l . «Oggi in Basilicata – hanno sottolineato i
rappresentanti dei sindacati promotori della mobilitazione – ci sono 30 mila famiglie che vivono
sotto la soglia di povertà assoluta e ci sono migliaia
di giovani e di donne che, anche se altamente
scolarizzati\e, non hanno un lavoro. Ci sono oltre
36 mila giovani in cerca attiva di occupazione; ci
sono poco più di 23 mila precari (co.co.pro.,
co.co.co., associati in partecipazione, partite Iva
mono committenti) che guadagnano una miseria;
ci sono gli attuali beneficiari del programma Copes (oltre 7 mila famiglie furono inserite in graduatoria) a cui non sono stati offerti programmi di
formazione e inclusione; ci sono quasi 3 mila ex
lavoratori che da molti anni vivono nel limbo della
mobilità in deroga e che oggi, con la retroattività
del c.d. decreto Poletti contro cui il sindacato ha
lottato e lotta, sono fuori da ogni platea; vi sono
migliaia di pensionati al minimo che non raggiungono i 500 euro».
Cgil, Cisl e Uil chiedono «politiche, strumenti,
risorse per mettere in campo una strategia composita e articolata che sia una risposta concreta e
fattibile ai bisogni di queste persone, partendo dai
giovani, dalle donne e dai soggetti più svantaggiati». Si chiedono «politiche che tendano a salvaguardare le famiglie lucane e, con esse, il tessuto
sociale ed economico dell’intera regione Basilicata». «Chiediamo con forza – hanno ribadito –
l’attuazione del Piano del lavoro e della coesione
sociale e chiediamo alla Regione di aprire subito
un tavolo permanente contro la crisi, rivendicando per prima cosa il rispetto dell’accordo siglato il
14 luglio 2014 con cui la Regione si è impegnata a
garantire una continuità di reddito a chi è stato
colpito dalla tagliola del decreto Poletti».
[marvi.p.]
«Io no», testimonial contro
la violenza di genere a Potenza
LORENZA COLICIGNO
l Un evento per dire «Io No». Un no contro
la violenza sulle donne in una cornice non
usuale, la Boutique Fusco di Potenza. Fabrizia Fusco, in qualità di titolare di
un’azienda completamente al femminile, ha
voluto dedicare una serata all’Associazione
Telefono Donna e alla sua
presidente Cinzia Marroccoli, con un’iniziativa
che coinvolge 12 professionisti locali che hanno
posato per altrettanti ritratti per l’artista fotografo Michele Santarsiere, ritratti che saranno in
mostra domenica 5 ottobre, dalle ore 19, nella Boutique Fusco, per
l’occasione “spogliata” dei suoi tradizionali
marchi e “vestita” solo della shopping bag
disegnata per quest’evento dal direttore artistico e grafico potentino, Luca Puglisi.
La shopping bag sarà in vendita a un
prezzo base sulla cui variazione potrà intervenire la buona volontà dei partecipanti
alla serata, per una raccolta fondi finalizzata
a sostenere la “Casa di Ester”, in cui da anni
Telefono Donna assiste le donne vittime di
violenza, unica struttura in Basilicata. Ieri
l’iniziativa è stata presentata da Fabrizia
Fusco, Cinzia Marroccoli e Antonella Cosenza. Fusco ha sottolineato come l’iniziativa sia nata da una sua idea, con la quale ha
inteso esprimere una particolare sensibilità
al tema, sensibilità con cui ha voluto contaminare i 12 uomini coinvolti, e non solo,
visto che i protagonisti
dell’evento, a parte
l’ideatrice, sono tutti maschi, ritenendo che sono
proprio gli uomini a dover essere sensibilizzati
sul tema e a doversi assumere la responsabilità
di farsi portavoce di un
“no” forte e determinato
alla violenza.
Tra i professionisti fotografati il sindaco
di Potenza, Dario De Luca, ma sono anche
filtrate indiscrezioni sui nomi dei professionisti coinvolti, che verranno svelati solo
domenica sera. Tra essi Cappelli e Somma,
nomi che ci fanno capire che si tratta di
persone note alla cittadinanza, che possono
proprio per questo in qualche modo incidere
sull'attenzione al tema della violenza contro
le donne. «Non c'è stata una vera e propria
DOMENICA 5
L’iniziativa presentata da
Fabrizia Fusco, Antonella
Cosenza, Cinzia Marroccoli
selezione - ha dichiarato Fabrizia Fusco tutto è avvenuto in modo informale, infatti,
si è manifestato intorno a questo tema, da
me proposto nella mia cerchia di conoscenze, un interesse spontaneo. Numerose le sedute fotografiche, il che ha consentito di
costruire un’atmosfera di partecipazione e
di condivisione, che mi fa dire che in questa
città c'è attenzione alla consapevolezza di
genere». «Mi auguro – ha detto Marroccoli –
che i 12 professionisti potentini vogliano
essere portatori di un messaggio non occasionale, ma convinto, di cui le loro foto
saranno testimonianza e le shopping bags
mezzo di divulgazione tra la gente».
Marroccoli ha ricordato che opera a Potenza il Comitato “Cittadinanza di Genere”,
di cui lei stessa è parte, che sta per presentare alla regione Basilicata il disegno di
legge “Cittadinanza di genere”. Musica di
Toni De Giorgi e voce di Serena Lo Tito per
dire “Io No” con più forza.
VIOLENZA DI
GENERE
Fusco, Cosenza e
Marroccoli hanno
presentato l’iniziativa con i contributi
artistici di Michele
Santarsiero e Luca
Puglisi
RASSEGNASTAMPA
POTENZA CITTÀ I V
Giovedì 2 ottobre 2014
INCUBO DISSESTO
COMUNE DI POTENZA
PREVISTO NELLA LEGGE DI STABILITÀ
Lo stanziamento sarà previsto nella legge
di stabilità, ma gli amministratori
del capoluogo chiedono i soldi subito
L’INCUBO DELLE NORME NAZIONALI
Ma senza la posta finanziaria, indispensabile
nella normativa sugli enti locali, la lettera non
servirà a chiudere i conti ed evitare il default
Un «Salva-Potenza» con i paletti
Lettera del governatore al sindaco: sì al contributo. Ma non specifica la cifra
LETTERA La
lettera inviata
dal
governatore
al sindaco del
capoluogo
Dario De
Luca
ANTONELLA INCISO
l Asse sull’austerity, certezze
sui numeri e responsabilità perchè se un nuovo contributo regionale ci sarà (di 25 milioni di euro o
di altra entità) avrà dei paletti.
Marcello Pittella chiude, per il
momento, il caso Potenza dettando le condizioni per l’erogazione
del denaro e provando a fermare,
con la promessa di un Consiglio
regionale sul tema, la marea montante di critiche dei politici e degli
amministratori degli altri comuni. L’impegno per la città capoluogo c’è, ma non sarà «per sempre», come chiede anche una parte
del suo partito che sostiene l’idea
di una legge regionale per contribuire ai servizi sovracomunali
che la città eroga.
Il presidente sembra pronto a
tendere la mano a Dario De Luca,
ma con delle condizioni precise.
Innanzitutto «adeguate rassicurazioni sull’adozione di strumenti
finanziari idonei a garantire il superamento delle difficoltà economiche». Poi, il fatto che queste
consentano di «evitare ulteriori
interventi regionali». Come dire
ancora una mano ora poi basta. A
differenza del passato, quando i
contributi per il capoluogo sono
stati erogati puntualmente di anno in anno (5 milioni di euro nel
2012, 6 milioni di euro nel 2013 e 9
milioni di euro a metà 2014).
Non si sa se la ricetta di Pittella
per il capoluogo farà breccia tra
gli amministratori della città,
smorzando anche le polemiche
con i colleghi degli altri paesi.
Certo, la lettera
d’impegno consegnata a mano,
ieri, al sindaco
Dario De Luca
per allegarla al
bilancio e consentirne il riequilibrio è il simbolo della volontà
politica d’interventire, Ma con
che stanziamento e soprattutto
con quali tempi è ancora tutto da
definire. Particolare non da poco
se si considera che senza una posta finanziaria certa difficilmente
i revisori dei conti potranno approvare il documento contabile. In
base alle norme nazionali sugli
enti locali, infatti, i contributi eco-
.
nomici devono essere «certi e circostanziati». Particolare che senza la cifra precisa dello stanziamento rende complicato il via libera. Ma se anche questo ostacolo
venisse in qualche modo superato
resta un’altra questione fondamentale: a Potenza i 25 milioni di euro
servono subito. La Regione, invece, il
suo denaro
può stanziarlo solo con la
legge di stabilità quindi a dicembre. Nonostante le buone intenzioni, in ogni caso, il «Salva Potenza» resta una
corsa contro il tempo e contro le
tante difficoltà finanziarie esplose
su tutto il territorio regionale
(emergenze che fanno dire da più
parti che trovare ora 25 milioni di
euro dal bilancio regionale è
un’impresa quasi impossibile a
meno di non toccare le royalty ap-
ULTIMA CHANCE
Nella nota si chiarisce
anche che sarà l’ultimo
intervento previsto
PIERO MIOLLA
l Chi è causa del suo mal pianga se
stesso. Il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani,
utilizza questo antico adagio per confermare il suo no all’ipotesi che la Regione
possa contribuire a ripianare i debiti del
Comune di Potenza. «In tal caso – ha spiegato Di Trani – si faccia lo stesso con tutti i
Comuni della nostra regione».
Lei ha già ampiamente manifestato il
suo dissenso a questa ipotesi: conferma?
«Certo che confermo: non cambio certo
idea nel giro di qualche mese, anche perché
qui è in gioco la dignità di tutti noi. Dobbiamo toglierci dalla testa, noi amministratori, che c’è sempre qualcuno che è disposto
a risolvere i nostri problemi economico-finanziari semplicemente ripianando i debiti
degli enti locali: sarebbe troppo bello e troppo facile. In tal modo, infatti, chiunque potrebbe ricominciare a progettare ed a realizzare quelle opere pubbliche che, specie in
alcuni territori come quello di Pisticci, sono
pena sbloccate).
Così si pensa anche ad un piano
B: il pre-dissesto. Stato che consentirebbe da una parte di razionalizzare le spese e dall’altro di
avviare un piano di rientro sotto
l’egida della Corte dei Conti a cui
la Regione potrebbe contribuire
ma con gradualità. Non con uno
stanziamento complessivo di 25
milioni di euro, ma con somme
che possono essere erogate di volta in volta.
Si pensa al pre- dissesto, dunque. Anche se alcune norme spiegano che questo meccanismo è
possibile sono con gli equilibri di
bilancio e non con il bilancio previsionale. Si pensa a quello comunque, sempre che alla fine De
Luca - dopo il lavoro della task
force che affianca l’assessore Martoccia - non si renda conto che
nelle carte le condizioni per dichiarare il dissesto ci sono e faccia, come molti ormai credono,
saltare il banco. Dichiarando il
dissesto del Comune di Potenza.
Il sindaco si trasferisce
Bilancio non approvato in giunta
tra commissario e lettera
a decidere sarà il Prefetto
Sarà il Prefetto a decidere: inviare una nota
con cui si sollecita l’approvazione del bilancio
o valutare la nomina di un commissario ad acta subito. Ancor prima che il sindaco dichiari il
dissesto.
Sul Comune di Potenza pesa anche questa incognita. Non solo, infatti, il bilancio non è stato
approvato in Consiglio comunale ma non è
stato approvato neanche in giunta. E questo
accorcia la strada che porta al commissariamento. A decidere che iter seguire sarà il prefetto di Potenza, Rosaria Cicala forse già nella
giornata di oggi.
Intanto, negli uffici comunali di Macchia Romana al lavoro è la task force nominata dal sindaco De Luca. Un pool di esperti (avvocati,
commercialisti ed esperti contabili) che affiancherà l’assessore comunale al ramo, Martoccia, per chiarire la reale situazione di bilancio.
Studio a cui parteciperà in prima persona il
sindaco De Luca che ha deciso di trasferirsi
d’ufficio per alcuni giorni. Da via Matteotti dove c’è la sua sede istituzionale a Macchia Romana dove si trovano alcuni dei dipartimenti
ed i relativi uffici. Un cambio di sede per capire
prima persona cosa c’è nelle carte del documento economico del Comune capoluogo. [a.i.]
LL GOVERNATORE ANNUNCIA UN CONSIGLIO REGIONALE SULLA VICENDA E SUI TRASPORTI
Politica «divisa» sul caso
pensa a una legge per 10 paesi
Marcello Pittella
l Tra il risiko delle nomine
del difensore civico e del garante
per l’infanzia ed il caso Potenza
il Consiglio regionale rischia più
volte l’empasse. L’intesa non c’è,
la tensione è alta ed allora non
resta che rinviare per mancanza
di numero legale. Una scelta che
arriva nel tardo pomeriggio non
senza che per l’intera mattinata
la discussione si incentri sul destino della città capoluogo. «Alla
nostra attenzione sono state poste criticità finanziarie non ancora bene definite dal punto di
vista della quantizzazione - pre-
Di Trani: «È scorretto dare soldi a Potenza
e ignorare le altre realtà della Basilicata»
COMUNI Il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani
necessarie ma, al momento, sostanzialmente impossibili proprio per carenza di fondi».
Insomma, come altri suoi colleghi, anche lei ritiene che un intervento regionale in favore del Comune di Potenza, se
isolato, sarebbe una vera e propria ingiustizia?
«Assolutamente sì: a questo punto si diano a tutti i Comuni i soldi necessari per
ripianare i debiti, visto che lo Stato ci ha
praticamente azzerato i conferimenti centrali costringendoci ad aumentare le tasse
che non tutti sono in grado di pagare. Ripeto, sarebbe troppo comodo».
Eppure, il tema è tornato recentemente d’attualità. Lei ha parlato di opere
necessarie nel suo territorio: di cosa si
tratta?
«Guardi, io tremo al solo pensiero che
l’autunno ormai alle porte possa essere come quello dello scorso anno, se non più
pesante: a Marconia abbiamo la necessità,
improcrastinabile, di intervenire sul disciplinamento delle acque bianche. Inoltre, il
comprensorio di Pisticci è ancora privo di
un depuratore e c’è l’intenzione di collettare
le acque in un unico impianto ma, anche per
tali interventi, mancano i soldi che, pure,
abbiamo più volte richiesto alla Regione».
Chiusura totale, dunque, sul tema?
«Ribadisco il mio disaccordo, precisando
che la penserei allo stesso modo se si fosse
trattato di Matera o di altri comuni lucani: è
il principio che non mi va giù. O l’intervento
viene previsto ed erogato per tutti, o non
può e non deve essere previsto per nessuno.
Noi facciamo tanti sacrifici, imponendoli
anche ai nostri concittadini: nell’ultimo bilancio abbiamo dovuto fare tagli impensabili fino a qualche anno fa. Pertanto, se ci
deve essere un atteggiamento benevolo in
favore dell’amministrazione comunale di
Potenza, lo si dovrà avere in favore di tutti:
dare 30 milioni a Potenza ed ignorare altre
realtà non mi sembra corretto».
cisa il presidente Pittella, nella
sua relazione al Consiglio - La
Regione non è un bancomat capace di rispondere a tutte le richieste ma non possiamo non tener conto della funzione e della
centralità della città capoluogo.
Aspettiamo che la richiesta abbia i caratteri dell’ufficialità e
poi sulla base di una fotografia
contabile del bilancio sarà dato
spazio ad un costruttivo dibattito in aula». Il tema è delicato,
serve un quadro preciso e soprattutto occorre capire quali
margini economici di manovra
vi siano. Ma la politica s’interroga, soprattutto, sull’intervenire o meno. Potenza ha già ottenuto 9 milioni di euro ed altri
25 farebbero esplodere il malcontento già diffuso. I consiglieri regionali lo sanno e per questo sono divisi. Nettamente divisi. Anche se ufficialmente nessuno lo
dice. Nel segreto delle riunioni
dei capigruppo, però, il tema c’è
ed è forte. Come la soluzione prospettata da alcuni, tra cui il capogruppo del Pd, Roberto Cifarelli. Non dare un contributo solo a Potenza ma fare una legge
regionale con fondi da distribuire, in maniera proporzionale, alle amministrazioni che svolgono
funzioni sovra-comunali. E così
con criteri precisi (ospedali, tribunali, estrutture centrali di uffici periferici come Inps ed Inai)
a beneficiarne saranno una decina di comuni. Quelli più grandi, quelli più importanti. Troppi
in ogni caso per una coperta finanziaria che ogni giorno che
passa diventa sempre più corta e
che spinge la politica a rinviare
[a.i.]
la discussione.
RASSEGNASTAMPA
VI I POTENZA CITTÀ
AMBIENTE URBANO
IL CICLO DELLA SPAZZATURA
Giovedì 2 ottobre 2014
AUTORIZZAZIONE
Avviato con la Provincia l’iter autorizzativo
per l’utilizzo dell’ex inceneritore di
contrada Vallone Calabrese
RISPARMIO
L’operazione costerà 150.000 euro e
consentirà al Comune di risparmiare circa
tre milioni di euro
Rifiuti solidi urbani
stop ai lunghi viaggi
Posta la prima «pietra» per la stazione di trasferenza
GIOVANNA LAGUARDIA
nelle procedure di appalto, fra pochi mesi la nuova stazione di trasferenza potrà essere inaugul Se ne parlava fin dal marzo del 2012, quando, rata. «Ora – ha commentato l’assessore Pepe nel corso di un consiglio comunale sui rifiuti, siamo nella fase viva della vicenda, dove sicul’allora presidente dell’Acta propose di utilizzare ramente incontreremo altre difficoltà, ma posl’impianto di incenerimento di Vallone Calbrese siamo dire che, come non mai, un primo "muro" è
(mai entrato realmente in funzione nonostante andato giù: è chiaro a tutti, per fatti ed atti, quali
costosissimi lavori di adeguamento), come sta- sono le nostre intenzioni, a cominciare da quella
zione di trasferenza per i rifiuti solidi urbani. E di "liberare" la Città di Potenza, e non solo, daladesso finalmente è stata posta la prima «pietra» l'asfissia provocata da blocchi monopolistici. Tut(anche se virtuale), affinchè questa ipotesi di- to questo grazie ad una grande collaborazione tra
venti, nell’arco di pochi mesi, una realtà.
Regione, Provincia e Comune, che ha permesso di
L’assessore comunale all’ambiente della città superare per la prima volta la fase degli intendi Potenza, Pasquale Pepe, infatti, ieri ha dato dimenti per avviarsi su un percorso concreto».
notizia dell’avvio dell’iter autorizzativo per l’utiL’attivazione della nuova stazione di trasfelizzo del sito di contrada Vallone Calabrese come renza non sarà importante soltanto perchè è un
stazione di trasferenza. «Dopo un incessante la- tassello fondamentale per la risoluzione
voro di coordinamento con la
dell’emergenza rifiuti che attaRegione Basilicata e la Provinnaglia la città di Potenza da alcia di Potenza, durante il quale
cuni anni, ma anche perché
sono state definite le procedure
consentirà notevoli risparmi.
da seguire e le finalità da perA tal proposito Pepe ha preciseguire, in data 29 settembre è
sato che «l'avvio del suddetto
stata depositata, presso l'Ente
centro, che avverrà all'esito del
provinciale, l'istanza tesa ad otprocedimento intrapreso, contenere l'autorizzazione all'esersentirà al Comune di Potenza
cizio dell'attività di trasferenza
un elevatissimo risparmio, amdei rifiuti presso il sito dell'ex
montante a circa 3 mln di euro,
inceneritore». Ora la Provincia
e, al contempo, alla Provincia di
dovrà convocare una Conferenrimodulare, in un contesto di
za di Servizi prima di dare l’ok RIFIUTI I cancelli [foto Tony Vece]
assoluta serenità, il flusso dei
definitivo alla struttura, nel
rifiuti. All'esito dell'autorizzacorso della quale dovrà essere
zione, saranno eseguiti gli indeciso anche il bacino di utenza che farà ri- terventi progettati, il cui importo si aggira inferimento alla futura stazione di trasferenza di torno a 150.000,00, finanziati dalla Regione BaVallone Calabrese e che comprenderà probabil- silicata. Ovviamente, il centro di trasferenza rapmente oltre alla stessa città di Potenza tutti i presenta il primo step di un progetto più comcomuni dell’area metropolitana e anche altri co- plesso, il quale prevede, nella seconda fase, la
muni limitrofi. Una volta avuto il via libera de- realizzazione sullo stesso sito di un polo per il
finitivo, il Comune di Potenza potrà procedere a pretrattamento meccanico dei rifiuti e per la
dare il via alle procedure di appalto per i lavori, biostabilizzazione. A tal proposito, sarà presenche comunque non saranno di grossa entità e che, tato in Regione Basilicata, per la fine dell'anno,
dunque, dovrebbero richiedere non più di qual- apposito progetto per ottenere un cospicuo fiche settimana. Tra i lavori di adeguamento da nanziamento a valere su fondi europei. L'idea di
effettuare, la realizzazione di una piattaforma di procedere in due fasi, condivisa con i soggetti
acciaio su una delle due vasche, per sostenere i interessati, è stata ampiamente avallata anche
camion che dovranno scaricare i rifiuti. Se tutto dall'Osservatorio regionale per i rifiuti, tenutosi
andrà bene, dunque, e se non ci saranno intoppi il 30 settembre scorso».
POTENZA L’ex inceneritore di contrada Vallone Calabrese [foto Tony Vece]
POTENZA NEL 2008 LE PRIME AVVISAGLIE DELLA CRISI DEL SISTEMA DI RACCOLTA E SMALTIMENTO
Un’emergenza iniziata
con la chiusura di Pallareta
l La crisi del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani a Potenza è
iniziata alla fine del 2008, con la chiusura della
discarica di Pallareta, per saturazione. La cosa, seppur ampiamente annunciata (l’ordinanza regionale di chiusura datava 30 giugno
2008), gettò per qualche giorno nel caos il sistema, con cassonetti strapieni e cittadini inviperiti. I rifiuti potentini vennero «dirottati»
alla discarica di Salandra.
All’inizio la crisi sembrava destinata a risolversi spontaneamente nell’arco di pochi
mesi. Nell’ambito del piano regionale dei rifiuti, infatti, con ordinanza dell’otto gennaio
2008, era stata autorizzata la costruzione di
una nuova vasca da 95 metri cubi, nello stesso
sito di Montegrosso-Pallareta. Una speranza
POTENZA BLITZ DELL’ASSESSORE ALDO BERLINGUER SULLA TRATTA DEI PENDOLARI DA MELFI A POTENZA DELLE ORE 7.14
«Il treno è vetusto e strapieno
ma almeno arriva senza ritardi»
l Il treno dei pendolari, il Melfi-Potenza
delle 7.14 è vetusto e lungo il percorso si
riempie fino all’inverosimile, ma almeno
arriva puntuale alla stazione del capoluogo.
Questo l’esito di un blitz a sorpresa dell’assessore regionale alle infrastrutture Aldo
Berlinguer sulla tratta percorsa quotidianamente dai pendolari. «Condizioni migliorate - commenta l’assessore al termine
dell’esperienza - ma continueremo a vigilare fino a ottenere su tutte le tratte lucane
il miglior servizio possibile». Questa la cronaca della mattinata ferroviaria di Berlinguer.
Ore 6:15. L’assessore alla Mobilità, Aldo
Berlinguer, si reca da Potenza a Melfi per
prendere il treno dei pendolari che proviene da Foggia, parte da Melfi alle 7:14 e
arriva a Potenza alle 8:30. Dopo aver acquistato il biglietto al bar – in assenza del
servizio vendita – Berlinguer sale a bordo.
Ore 7:20. Il treno parte senza grossi ritardi. Stazione dopo stazione, però, si riempie al limite della capienza delle due carrozze che lo compongono. Nell’ultima parte
della corsa, diverse le persone in piedi, e
non solo nei corridoi ma anche in zone
TRENO Berlinguer scende dal treno
riservate al personale di bordo. Situazione
ricorrente, a detta dei passeggeri che testimoniano all’assessore di momenti anche
peggiori, quando con una sola carrozza
messa a disposizione le persone viaggiano
accalcate. Il treno risale al 1975. «E utilizzare un mezzo che ha quarant’anni – dice
Berlinguer – seppure ben manutenuto, non
è ammissibile. Nel complesso, questa volta,
condizioni di viaggio accettabili». Qualche
passeggero riconosce: negli ultimi mesi si
sono visti alcuni progressi, anche se taluni
episodi sono stati eclatanti e hanno causato
grossi disagi agli utenti. Infatti, dopo la
visita a sorpresa dell’assessore il 19 luglio
scorso sulla tratta da Salerno a Potenza,
sono stati effettuati oltre 115 controlli su
treni e autobus di Trenitalia, Fal e ditte di
trasporto su gomma. Le multe ammontano,
fino a metà settembre, a 55.000 euro. A queste sanzioni si aggiungeranno quelle per
ritardi e mancata puntualità dei servizi,
che vengono calcolate a consuntivo
dell’esercizio. «Continuerò – spiega l’assessore – a toccare con mano come si viaggia
sulle tratte lucane. Il fatto di aver trovato
questa mattina una situazione migliore di
quella che trovai sulla Salerno-Potenza mi
induce a ben sperare nei controlli».
Ore 8:30. Il treno arriva puntuale e l’assessore Berlinguer scende alla stazione di
Potenza Centrale. «Se le mie visite e le ispezioni dei miei uffici – dichiara – servono a
migliorare il servizio, continueremo fino a
ottenere il pieno adempimento del contratto di servizio, ancora di là da venire».
che, nel tempo, si è rivelata una pia illusione.
Per alcuni mesi, nel 2009, il sito è stato utilizzato come stazione di trasferenza, nel frattempo si attendeva con fiducia l’esito dell’iter
autorizzativo per la nuova vasca. Nel 2010
spuntano i primi sospetti di inquinamento: la
Regione chiede al Comune un progetto di caratterizzazione ambientale. Gli ambientalisti,
a partire dalla Ola, cominciano a chiedere
conto degli interventi di protezione ambientale. Il piano di caratterizzazione venne redatto
ed approvato dalla Regione a fine novembre di
quello stesso anno. Circa un anno dopo, l’inchiesta sulla discarica aperta dalla Procura di
Potenza chiude defintivamente il discorso,
mentre la città di Potenza subisce e continua a
subire periodiche emergenze rifiuti.
POTENZA ESERCITAZIONE IL 29 OTTOBRE IN SICILIA
Il 118 diventa centrale
di coordinamento nazionale
per gli eventi catastrofici
l La Centrale Operativa del
118 di Basilicata individuata
come centrale nazionale per il
coordinamento dei soccorsi sanitari urgenti, in caso di calamità. Nell’ambito di «NEAMWAVE 14», esercitazione della
Protezione Civile Nazionale
che si terranno il 28 ottobre in
Liguria e il 29 ottobre in Sicilia,
sono state individuate due centrali di supporto che saranno
per la Liguria la CO 118 di
Torino e per la Sicilia la CO 118
di Potenza. Il coinvolgimento
dei Servizi Sanitari Regionali è
stato richiesto dal Dipartimento della Protezione Civile- Presidenza del Consiglio dei Ministri al Coordinamento Tecnico della Commissione Salute
delle Regioni che ha provveduto a stilare uno studio di
fattibilità per il coordinamento
della gestione delle risorse da
destinare ai territori colpiti da
catastrofi, soprattutto nelle
prime 72 ore. La proposta si
inserisce nel percorso finalizzato a rafforzare e razionalizzare la risposta sanitaria in
caso di catastrofi e a perseguire
l’effettiva applicazione della
Legge 24 febbraio 1992, n 225
che inserisce il Servizio Sanitario Nazionale tra le strutture del Servizio Nazionale di
protezione Civile. Le esercitazioni prevedono esclusivamente l’applicazione di procedure
dedicate che non interferiscono con l’attività ordinaria e
non implicano costi aggiuntivi
a carico delle strutture sanitarie.
Gli operatori della Centrale
Operativa del 118 di Basilicata
allocata a Potenza in via Petito
Petrone hanno dimostrato due
anni fa in Val D’Agri, durante
una simulazione di un terremoto, di avere tutte le carte in
regola per poter gestire tutte le
calamità naturali.
RASSEGNASTAMPA
POTENZA CITTÀ I VII
Giovedì 2 ottobre 2014
MARATEA LA BATTAGLIA RIGUARDA ALTEZZE E VOLUMETRIE. I GIUDICI: «NON SONO AUMENTATE»
Il palazzo nel centro
per il Tar è in regola
Grandi polemiche accompagnano la decisione
L’ecomostro di via San
Duro colpo alle accuse di le altre notizie
Francesco dei Poverelli, nel abusivismo edilizio sostenute LAGONEGRO
cuore del centro storico,
da Comune, cittadini e SANITÀ
«non danneggia il paesaggio»
associazioni ambientaliste Inchiesta sui tumori
COSTRUZIONE La costruzione della discordia nel centro di Maratea
PINO PERCIANTE
l MARATEA. Il Tar non blocca l’ecomostro di via San Francesco dei Poverelli, nel cuore del centro storico di Maratea. Si può fare, in barba alle disposizioni in materia paesaggistica. I giudici amministrativi di Potenza hanno dato un duro colpo alle sbandierate accuse
di abusivismo edilizio di cittadini e ambientalisti, specificando che «il nuovo
edificio è stato ricostruito con la stessa
volumetria e sagoma di quello preesistente» evitando l’utilizzo di altro territorio sottoposto a vincolo paesaggistico. Nessuna violazione, quindi, per i giu-
dici amministrativi alle norme edilizie e
paesaggistiche. Anzi, l’altezza complessiva dell’edificio è stata anche ridotta di
circa mezzo metro.
Il punto della sentenza, in cui si specifica che dall’intera documentazione
presentata durante la causa «non risulta
che le volumetrie e la sagoma preesistenti siano aumentate» è il nodo cruciale della decisione e rappresenta l'argine difficile da superare anche in un'eventuale seconda fase di giudizio davanti
al Consiglio di Stato, qualora gli ambientalisti decideranno di fare ricorso contro
la decisione del tribunale amministrativo regionale.
La battaglia giudiziaria sul fabbricato
di via San Francesco dei Poverelli, del
resto, va avanti da diversi anni e probabilmente non è destinata a finire qui.
Nella primavera del 2006 la Snat studio di
Senise chiede e ottiene dal comune di
Maratea il permesso di costruire per la
ristrutturazione del fabbricato, risalente
molto probabilmente al XVI secolo, e lasciato ormai al destino dell’incuria. La
relazione tecnica allegata al progetto
specifica che sarebbe stato recuperato
per farne appartamenti. Dopo aver depositato i calcoli strutturali il 22 novembre del 2006, la Snat, il 2 maggio del 2007,
avvia i lavori. Da qui l'inizio della guerra
a colpi di carte bollate, che, martedì scorso, ha portato il Tar a pronunciarsi in via
definitiva, articolando la decisione in
una sentenza destinata a lasciare il segno.
Secondo il collegio presieduto da Michele Perrelli, l'idea che l’opera possa
essere abusiva è solo un grande equivoco.
Il fabbricato è ancora sotto sequestro perché c’è anche un procedimento penale in
corso dopo che alcuni proprietari di abitazioni vicine nel 2011 presentarono un
esposto in cui segnalavano che il permesso di costruire era scaduto. Contemporaneamente si mosse anche il comune
che ordinò la sospensione dei lavori.
MARATEA COMMENTI ALLA SENTENZA. DELUSO ANCHE IL COMUNE
Raggiante l’impresa
«Nessun guasto urbanistico»
POTENZA
Italia Nostra: «Andremo davanti al Consiglio di Stato»
l MARATEA. Piena soddisfazione ha espresso l’avvocato Raffaele Melfi, difensore insieme ai
suoi colleghi Giampaolo e Rocco
Brienza, dello studio Snat: «La
decisone del Tar – afferma il legale – premia la tenacia con cui
l’ingegnere Antonio Passatordi
ha portato avanti le sue istanze
dimostrando la legittimità del
progetto di ristrutturazione
dell’edificio e dell’operato dei
tecnici comunali fino al 2009.
Contrariamente a quanto sino
ad ora sostenuto dagli oppositori, in realtà il fabbricato non
costituisce un guasto urbanistico, ma viene a completare l’assetto edilizio della perla del Tirreno, contribuendo a dare ulteriore dignità e decoro al centro
storico della cittadina».
L’avvocato pone in evidenza
che la sentenza del tribunale
amministrativo regionale «di-
mostra concretamente come la
società proprietaria del fabbricato abbia operato secondo i canoni previsti per l’edilizia residenziale di Maratea. L’unica
amarezza ancora oggi è costituita dal fatto che i tecnici comunali malgrado risultasse
concretamente che non vi fosse
alcuna violazione di norme edilizie e paesaggistiche si siano
attestati su una posizione intransigente e si è dovuto comunque attendere la decisione dei
giudici amministrativi per fare
chiarezza. Ciò dimostra quanto
sia difficile, nel momento attuale, investire a Maratea. Il mio
cliente è stato bloccato, ma non è
l’unico caso, vedi Calculli che è
stato costretto a chiudere il suo
bed and breakfast. Questo modo
di gestire la cosa pubblica danneggia fortemente l’economia di
Maratea bloccando gli investi-
POLIZIA STRADALE
Assicurazioni auto
COSTRUZIONE
DELLA
DISCORDIA
Uno scorcio
di quello che
gli
ambientalisti
hanno
ribatezzato
l’«ecomostro»
di Maratea
menti con ricadute negative anche sul turismo e su tutte le attività commerciali, in spregio
alla bellezza della cosiddetta
perla del Tirreno».
Davanti al Tar si è costituita
anche l’associazione ambientalista Italia Nostra rappresentata
dall’avvocato Ernesto Trimarco: «Ci riserviamo la possibilità
di impugnare la sentenza davanti al Consiglio di Stato. Sicura-
n «Per l’Asp sarebbe stato del tutto superfluo avviare un’indagine epidemiologica per chiarire
se c’era stato un incremento
dei casi di tumore a Maratea e
dintorni. Infatti, l’inchiesta
certosina condotta dalla Procura di Paola sulla Marlane
aveva già portato a dei risultati
in questo senso». Lo sostiene il
dottor Biagio Schettino
dell’unità operativa di medicina sul lavoro di Lagonegro.
Uno che di indagini epidemiologiche se ne intende, visto che
a suo tempo rivelò l’esistenza
del mesotelioma collegato alla
presenza di tremolite in alcune
zone dell’area sud. «L’indagine
della Procura di Paola – aggiunge Schettino – è stata condotta in maniera egregia e
scientifica, tant’è che sappiamo il numero preciso dei deceduti e dei malati di cancro nei
paesi della valle del Noce. Un
nuova indagine sarebbe stata
un duplicato. Per questo si è ritenuto di non procedere più».
mente ci sono margini per poterlo fare dal momento che la
questione è stata già oggetto di
un’approfondita valutazione da
parte di un consulente tecnico
della Procura ed è in corso anche un procedimento penale davanti al tribunale di Lagonegro». «Prendo atto della decisione del Tar che vede soccombere
il Comune – dice il sindaco di
Maratea, Domenico Cipolla -.
Evidentemente qualcosa è stato
sbagliato in questi anni. Non so
ancora se faremo appello al Consiglio di Stato, non abbiamo avuto ancora il tempo di leggere bene la sentenza e capire se ci sono
gli estremi. Certo è che ci ritroviamo con l’ennesimo scheletro di cemento in paese, problemi irrisolti da troppi anni e
così non va bene per il paesaggio».
n Maxi operazione della Polizia Stradale per il controllo delle assicurazioni.
In ambito regionale la Polizia Stradale ha effettuato
14 posti di controllo impiegando 11 pattuglie di vigilanza stradale. Sono stati controllati 66 veicoli, rilevando 20 violazioni al codice della strada. In tutta
Italia l’operazione della
Polstrada ha portato alla
denuncia di 10 persone e al
sequestro di dieci veicoli.
Chi circola con un veicolo
privo di assicurazione rischia sequestro del mezzo
e multa da 841 a 3.366 euro,
Chi circola con documenti
assicurativi falsi o contraffatti, invece, rischia il
sequestro del mezzo.
RUOTI CERIMONIA NELLA CHIESA DI SANT’ANTONIO IN CONTRADA SERRA DI PEPE
Nonna Donata Maria
festeggia oggi
il traguardo dei 100 anni
AVIGLIANO PER INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE «L’ABETE» E DI «PRENDI NOTA»
I bambini festeggiano
oggi i «nonni»
nella Casa di riposo
l RUOTI. Festa grande oggi a Ruoti per
nonna Donata Maria Labella che taglia un
traguardo decisamente importante nella sua
vita: quello dei cento anni. Infatti, Donata
Maria Labella (Gruosso) è nata proprio il due
ottobre di 100 anni fa.
Per celebrare degnamente l’occasione si
svolgerà una cerimonia religiosa nella chiesa
di S.Antonio di Serra di Pepe (Ruoti). Successivamente i 100 anni della signora Donata
Maria saranno festeggiati dalla numerosa
famiglia anche in maniera più «laica», con un
ricco buffet.
Nella sua lunga vita, infatti, la signora
Donata Maria ha avuto la fortuna di avere
cinque figli, dodici nipoti e diciotto pronipoti.
l AVIGLIANO. Le nuove generazioni festeggeranno oggi, presso la Casa di riposo Sacra Famiglia di
Avigliano, i nonni, in un pomeriggio speciale, proprio
nel giorno della loro festa. Ad animare la manifestazione saranno i ragazzi del laboratorio canoro
“Canta ca t passs”, organizzato nei mesi estivi dall’associazione L’Abete e realizzato grazie all’ausilio del
gruppo “Prendi nota”. Protagonisti bambini (dai 4
anni) e ragazzi. «Abbiamo pensato di organizzare il
saggio finale del laboratorio – spiega Carmine Ferrara, presidente dell’Associazione l’Abete – proprio
nella giornata nazionale dei nonni per esprimere un
un grazie particolare ai nonni e alle nonne, figure
fondamentali della famiglia e della società. E qual
miglior location avevamo se non la Casa di riposo,
dove vivono i “nonni di tutti”?». Al laboratorio di
bimbi e ragazzi hanno operato Carmen Rosa e Ro-
RUOTI Donata Maria Labella
FESTA Ieri le prove della festa
berta e Patrizia Romaniello di “Prendi nota”, nell’ambito del progetto “Ragazzi in Gamba”, composto da 10
laboratori gratuiti (scout, ballo, corteo storico, organetto, banda musicale, tamburi imperiali, canto,
vecchi mestieri, majorette e calcetto), sul quale l’Abete lavora da due anni. Obiettivo: trasmettere ai ra[san.gugl.]
gazzi nozioni artistiche e culturali.
RASSEGNASTAMPA
VIII I POTENZA CITTÀ
Giovedì 2 ottobre 2014
PIGNOLA RICOSTRUITI DIVERSI EPISODI DI «VIOLENZA SESSUALE» E DI MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA
«Violenta la moglie, maltratta i figli»
Arrestato un uomo di 56 anni
Inchiesta della Squadra mobile e della Sezione di Pg della Polizia
l PIGNOLA. Accusato di «violenza sessuale
nei confronti della moglie» e di «maltrattamenti nei confronti delle figlie», un uomo di
56 anni è stato catturato dalla polizia di Stato
e condotto in carcere a Potenza.
Nel pomeriggio di ieri personale della
Squadra mobile, Sezione reati contro la persona, e personale della Sezione di polizia
giudiziaria della Procura della Repubblica,
diretta dal procuratore di Potenza Luigi Gay,
ha tratto in arresto un 56enne di Pignola, in
esecuzione di un’ordinanza di applicazione di
misura cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di potenza,
Rossella Larocca, su richiesta del pm Maria
Alessandra Pinto, per reati di «maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale aggravati».
«L’uomo, più volte - si legge in una nota
diffusa dalla Questura nella serata di ieri agendo in stato di ubriachezza abituale, ha
inflitto sofferenze fisiche e morali sia alla
moglie, malmenata, sin dall’inizio dell’unione coniugale, con calci, pugni, schiaffi, e con
l’uso di un bastone, per costringerla a subire
rapporti sessuali, determinandole persino
diverse interruzioni di gravidanze, che alle
figlie, costrette a loro volta ad assistere alle
numerose violenze, talvolta nel frapporsi
fisicamente cercando di difendere la madre, e
nei cui confronti non ha provveduto al mantenimento. queste ultime hanno vissuto già
nella tenera età un clima familiare di tensione, di silenzi e di terrore». Di più recente,
nel maggio scorso, «l’uomo - si legge nel
comunicato della polizia - in occasione
dell’ennesima violenza colpiva la moglie procurandole una contusione all’occhio destro
con conseguente emorragia ed ematoma».
Da questo episodio sono state avviate le
indagini da parte della Squadra mobile, che
ha ricostruito a ritroso un’intera vita familiare fatta di «sorprusi e umiliazioni», che
- sostiene l’accusa - «non ha neppure risparmiato i figli minori, costretti ad assistere
a ripetute ed inaudite violenze, al punto da
maturare il timore di andare a scuola, non
potendo in quel caso difendere adeguatamente la propria madre».
«Alta - conclude la polizia - è l’attenzione
posta dalla Procura della Repubblica di Potenza e dalla polizia di Stato nei riguardi delle
vittime di tali deplorevoli forme di reato,
purtroppo sempre più diffusi anche nel territorio della provincia».
INCHIESTA
Indagini
condotte
dalla
Squadra
mobile e
dalla Sezione
di Pg della
polizia di
Stato. Ieri
l’arresto
dell’uomo di
Pignola
.
PIGNOLA IL SINDACO DI PIGNOLA, FERRETTI: «DA 20 ANNI C’È STATO L’ABBANDONO. ORA È TEMPO DI RILANCIARE L’AREA»
Nei boschi di Rifreddo
la sfida dei «giochi di guerra»
EMANUELA FERRARA
l PIGNOLA. Negli anni ’70 rappresentava il
luogo di ritrovo per le famiglie dei militari in
servizio nell’area. Poi, con il tempo, le cose
sono cambiate. La base è stata dismessa e
l’intera zona abbandonata. Oggi la storia cambia ancora: Rifreddo è stato inserito ufficialmente nel programma Zsc ed è giunto il momento di rivalorizzarlo e fargli vivere un
nuovo periodo di splendore. Ex base militare
ed ex poligono di tiro a piattello, quest’ultimo
chiuso per i noti problemi giudiziari, saranno
inseriti in un programma di recupero creato
ad hoc.
Se ne fa carico, come previsto dagli accordi
ufficiali, l’amministrazione comunale di Pignola, territorio in cui si trova di fatto l’area.
«Fino ad ora, e da più di venti anni, nulla è
stato fatto – ha spiegato il sindaco Gerardo
Ferretti – perché non c’erano le condizioni
legali che ce lo permettessero». Il demanio,
come ben ricordano tutti i cittadini che hanno
sempre avuto a cuore le sorti dell’area, ha
provato a mettere in vendita la zona numerose
volte senza però alcun successo.
Si chiama “federalismo demaniale” l’operazione grazie alla quale ora si potrà procedere
alla bonifica del sito ed alla conseguente rinascita dei quattro ettari lasciati nel più totale
abbandono. A livello contenutistico, lo Schema
del federalismo prevede il trasferimento agli
enti territoriali individuati (Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni) alcuni beni
statali. Nel caso di Rifreddo sono stati trasferiti al Comune i beni in uso al Ministero
della Difesa non ricompresi più tra quelli
utilizzati per le funzioni di sicurezza nazionale. Nella sostanza cambierà tutto, «il Ministero – ha spiegato Ferretti – ci ha concesso
la gestione dell’intera area a patto che entro tre
anni riusciamo a sviluppare e creare materialmente un’idea di rilancio».
L’idea c’è già ed i tempi sono quelli giusti.
«Non sforeremo – ha assicurato il primo cittadino – e daremo un nuovo servizio non solo
alla città di Pignola ed alla regione Basilicata.
Saremo in grado di creare turismo». Verrà
messo nuovamente in funzione il poligono di
tiro a piattello ma, soprattutto, nascerà in
SANT’ARCANGELO PARTNER GIUNTI NEL CENTRO LUCANO DA TUTTA EUROPA
Quarto meeting Comenius
con 25 studenti e 15 docenti
ANDREA LAURIA
aprirsi a nuove culture e stili di vita , a sperimentare la
complessità del mondi moderno, ad accettare ciò che è
l SANT’ARCANGELO. Venticinque studenti e 15 do- differente e a far maturare in loro la consapevolezza che
centi ospiti di Sant’Arcangelo nell’ambito del quarto la conoscenza e l’accettazione della diversità portano
meeting Comenius. Partner europei che arrivano anche ad un rafforzamento della propria identità».
dall’Austria, Germania, Finlandia, Spagna, Svezia e
Identità che gli studenti del liceo «Carlo Levi» della
Turchia per dare seguito ad un progetto di Partenariato cittadina della Val d’Agri, che si apprestano ad ospitare
multilaterale dal titolo «Different
nei prossimi giorni i loro ospiti
faces of Europe». «Obiettivo prinstranieri, sono convinti possa crecipale del progetto - come spiega la
scere «confrontandosi con gruppi
coordinatrice Anna Carrieri prof.
di lavori internazionali che hanno
di Inglese che già in passato ha guiquale comune obiettivo quello di
dato i ragazzi in altri scambi culcreare le condizioni per un futuro
turali , perfino in Russia - è quello di
di pace e di armonia tra Stati diconoscere per capire, conoscere per
versi». E il soggiorno di otto giorni
accettare, conoscere per creare un
in Basilicata durante il quale gli
mondo di pace». Un progetto di larstudenti stranieri saranno ospiti
go respiro che prevede una serie di
dei loro coetanei, prevede lo svolvisite di lavoro e approfondimenti
gimento di una serie di attività e
culturali e che ha già registrato alvisite volte alla conoscenza e vatri momenti di scambio. Tant’è che
lorizzazione del territorio. Già proalcuni studenti più meritevoli
grammata una intera giornata che
dell’Istituto santarcangiolese sono STUDENTI Lucani in Finlandia
sarà dedicata alla visita alla città di
stati ospiti in questi Paesi, in AuMatera con un percorso guidato
stria nel maggio corso, ma prima ancora in Svezia e in nei Sassi e una puntatina al Musma, mentre un’altra
Finlandia. «Momenti – ha ancora aggiunto la coor- escursione è prevista ad Aliano alla scoperta del mondo
dinatrice – che servono al confronto per il superamento ancestrale di Carlo Levi. Maratea sarà poi la meta di un’
di barriere ideologiche, pregiudizi, stereotipi, per un altra visita per fa scoprire le bellezze naturalistiche e
dialogo interculturale, per incoraggiare gli studenti ad paesaggistiche della regione.
RIFREDDO Giochi di guerra nei boschi di Rifreddo
quella che una volta era l’area in uso ai
militari, un campo di “Soft Air”. L’attività,
oramai divenuta popolare, rientra tra quelle
denominate “ludico-sportive” ed è basata su
tattiche militari. «Insomma – ha concluso il
sindaco – non dovremmo fare nient’altro che
bonificare l’area ed utilizzare le attrezzature
già esistenti per creare il campo». Si provvederà poi ad affidare la gestione degli impianti e a sperare in un pronto riscontro degli
appassionati del settore.
POTENZA CGIL CISL E UIL SIGLANO L’ACCORDO CON LA GIUNTA
Contrattazione decentrata
in Regione: si torna al 2012
l Contrattazione decentrata: ripristinati i livelli del 2012 per i lavoratori
della Giunta Regionale.
Il 30 settembre è stato chiuso l’accordo per la definizione dell’accordo
decentrato relativo all’anno in corso
pèer i lavoratori della Giunta Regionale. La Regione ha confermato la
disponibilità per quest’anno di risorse
aggiuntive, rispetto al 2013, pari a circa
100 mila euro, derivanti da una imputazione delle riduzioni del fondo per
effetto dei pensionamenti a carico del
fondo dei dirigenti, operazione resa
possibile grazie ad una norma regionale introdotta nella legge di assestamento di bilancio. Questo ha consentito di riportare quelle risorse aggiuntive ad incremento delle quote di
produttività collettiva e della retribuzione di risultato delle posizioni organizzative e delle alte professionalità
ripristinando, con un incremento medio di circa 130 euro lordi annui, i livelli
del 2012, anno in cui per effetto dei tagli
del fondo a causa dei pensionamenti e
dell’esaurimento delle quote dei residui
si era dovuto operare una riduzione del
trattamento accessorio dei lavoratori.
«Si tratta - hanno commentato Roberta Laurino della Fp Cgil, Giuseppe
Bollettini della Cisl Fp e Antonio Guglielmi della Uil Fpl - di un risultato
importante che certamente non recupera quanto in questi anni i lavoratori pubblici stanno perdendo dal
mancato rinnovo dei contratti e dai
blocchi imposti alla contrattazione decentrata ma che consegna un primo
risultato rispetto all’impegno profuso
per recuperare quanto oggi è possibile
fare a livello locale». «Per queste ragioni - hanno detto i sindacalisti -abbiamo invitato la parte pubblica a
riattivare il tavolo tecnico per fare ogni
ulteriore sforzo possibile al fine di
avere nel futuro ulteriori risorse per
effetto dei piani di razionalizzazione di
cui all’art. 16 del D.L. 98/2011. Inoltre, è
stato deciso, di definire, con decorrenza
dal 2015, un piano triennale per la
progressione economica. Abbiamo ribadito, infine, l’urgenza di procedere
con una riorganizzazione vera degli
uffici e dei servizi, non più rinviabile, a
partire da un accorpamento degli uffici
e una rideterminazione della dotazione
organica in riduzione dei dirigenti».
RASSEGNASTAMPA
MATERA CITTÀ I IX
Giovedì 2 ottobre 2014
SITI DA TUTELARE
UN RICCO PATRIMONIO
DESTINAZIONE D’USO
La struttura che risale all’XI secolo diventerà un centro visite e di educazione ambientale anche per ricerche e studi universitari
Parco dei Monaci si avvia
verso la riqualificazione
In corso l’appalto dell’intervento definitivo nel complesso fortificato
UN NUOVO
SPLENDORE
Il complesso
fortificato
di Parco dei
Monaci è
situato a pochi chilometri dalla
città e domina il guado
sul torrente Gravina.
Nel passato
la struttura consentiva
il controllo
delle vie di
comunicazione tra le
aree marittime e
l’entroterra
DONATO MASTRANGELO
l L’Ente Parco della Murgia Materana si
accinge ad appaltare il terzo lotto relativo
alla riqualificazione della Grancia di Parco dei Monaci, l’imponente complesso fortificato dell’undicesimo secolo che domina
il guado sul torrente Gravina. Ultimato il
secondo lotto resta da ultimare l’intervento per rendere fruibile il sito ai visitatori. «Con il Programma di Sviluppo
Rurale Basilicata 2007 - 2013 che riguarda
la tutela e riqualificazione del patrimonio
rurale . afferma il presidente Pierfrancesco Pellecchia - completeremo definitivamente la riqualificazione dell’importante struttura di proprietà dell’Ente Parco che provvederà a destinarla a centro
visita e di educazione ambientale oltre che
centro di accoglienza per studi e ricerche
universitarie sui più importanti aspetti del
nostro territorio tra i quali la flora, la
fauna, l’antropolgia e l’archeologia».
La Grancia di Parco dei Monaci, con
decreto del 19 maggio 1990 è stata dichiarata dal ministero per i Beni Culturali
e Ambientali struttura “di interesse particolarmente importante”. L’obiettivo
dell’Ente Parco è di terminare i lavori
entro la primavera del 2015 ma quello di
Parco dei Monaci è uno dei tanti tasselli su
cui si sta operando. «Stiamo provvedendo dice Pellecchia - a completare il progetto
Life Arupa presso il centro visita al villaggio Pianelle che è stato completamente
riqualificato e in località Murgia Timone».
L’Ente Parco è impegnato anche a migliorare la sentieristica e la segnaletica. «Il
principale obiettivo - evidenzia Pellecchia è quello di rendere fruibile il Parco con
una idonea ed adeguata rete di sentieri a
norma Cai. Siamo riusciti, a tal proposito,
ad ottenere proprio di recente un finanziamento per riqualificare la sentieristica
nel Parco. Considerando i tempi di progettazione, appalto e di realizzazione au-
guriamo di dotare il nostro territorio di
queste nuove e riqualificate infrastrutture
per la prossima primavera. È nostra intenzione coinvolgere le guide autorizzate
GLI ALTRI TASSELLI
Si lavora per potenziare la
sentieristisca e la segnaletica nei
punti di maggiore interesse
del Parco e le associazioni di volontariato
operanti sul territorio, durante la fase
decisionale e di programmazione per fare
in modo che le scelte siano più largamente
condivise e partecipate. Inoltre, per completare la migliore fruizione del territorio
stiamo per mandare in appalto il rifa-
cimento e l’integrazione dell’intera segnaletica e cartellonistica relativa al Parco,
con particolare attenzione alle indicazioni
rispetto ai confini territoriali e alle direzioni per raggiungere i centri visita e i
riferimenti più importanti. Abbiamo contribuito in maniera importante, affinchè
fossero inserite nella nuova programmazione Fesr 2014 - 2020, la riqualificazione e
la nuova realizzazione di muretti a secco,
che consideriamo delle piccole opere d’arte, necessarie sia nella suddivisione delle
proprietà che per garantire equlibri della
biodiversità e il sostegno strutturale. Tra
qualche settimana sarà possibile accedere
ai finanziamenti sia per quanto riguarda i
privati che gli enti pubblici. Mettiamo a
disposizione un manuale, redatto dall’Ente
Parco lo scorso inverno, per la realizzazione di questi bellissimi e necessari
manufatti».
L’INIZIATIVA I PRIVATI PER FINANZIARE I PROGETTI
Mecenati cercansi
per l’habitat rupestre
l Un nuovo mecenatismo che consenta di
sopperire ai magri bilanci degli enti pubblici.
È l’idea su cui sta lavorando l’Ente Parco della
Murgia Materana per drenare risorse da
poter utilizzare per la tutela del ricco patrimonio dell’habitat rupestre.
«Un tema per noi fondamentale - afferma il
presidente Pierfrancesco Pellecchia - riguarda la messa in sicurezza, il recupero e la
riqualificazione del preziosissimo patrimonio storico e archeologico presente sul nostro
territorio. L’importanza di questi necessari e
urgenti interventi di riqualificazione rappresentano un’opera strategica per il nostro
territorio e la nostra comunità. Sono interventi ingenti che prevedono un grande
impegno finanziario, quasi sempre in proprietà privata, e per questo necessitano di un
impegno e attenzione da parte di tutti gli Enti
preposti. Per alcuni urgenti interventi - sottolinea Pellecchia - abbiamo coinvolto qualche imprenditore locale, alcune associazioni
e qualche privato che hanno mostrato grande
entusiasmo e interesse nell’adesione al progetto “Adotta una chiesa rupestre” o “Adotta
un angolo di Parco”. Ci auguriamo - conclude
Pellecchia - che possa esserci una crescente
partecipazione».
Intanto l’Ente Parco della Purgia Materana
prosegue anche la realizzazione di iniziative
culturali destinate alla promozione e alla
conoscenza del territorio: tra queste vanno
menzionate la seconda edizione di NaturArte,
la Festa degli Aquiloni, il Parcomurgia Festival e la seconda edizione de “Il Primitivo
torna in cantina” e la pubblicazione di libri e
[d.mas.]
guide relative al Parco.
UNIVERSITÀ TIENE BANCO IL POSSIBILE ACCORPAMENTO DELL’UNIBAS ALLA SEDE DI POTENZA
MUSEI È STATO FIRMATO A ROMA L’ATTO DI CONVENZIONE
«Inopportuno per una provincia già ai margini», dice il presidente
A Zetema 88 mila euro dal 5 per mille
A rischio il corso di laurea in ingegneria
Stella scrive a Renzi, critiche da Perrino
l La possibilità che la sede universitaria
di Matera perda il corso di laurea in Ingegneria civile e ambientale per essere accorpato alla sede di Potenza preoccupa il
presidente della Provincia, Franco Stella, e
il portavoce del Movimento Cinque Stelle in
Consiglio regionale, Gianni Perrino. Stella
ha scritto al presidente del Consiglio, Matteo
Renzi, al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e
al rettore dell’Università
di Basilicata, Aurelia Sole, definendolo un provvedimento «inopportuno
e invalidante per una provincia già pericolosamente messa ai margini».
Il presidente della Provincia evidenzia i riflessi
negativi che la decisione
avrà «tanto sulle famiglie degli iscritti, già
duramente provate dalla crisi, sia sulla reputazione di una sede universitaria cuore del
progetto che vede Matera città candidata a
capitale europea della cultura nel 2019. Due
elementi significativi sui quali mi sento di
insistere e di richiamare la vostra attenzione,
onde evitare di avallare un disegno di depauperamento culturale che non può essere
fatto passare per riorganizzazione. Se il progresso auspicato intende assegnare al Sud un
ruolo da protagonista è indispensabile frenare la fuga dei cervelli, agevolarne il rientro
e sostenere, in loco, la formazione delle nuove eccellenze. Non può esserci innovazione
senza investimenti, economici e umani, e
poiché a questa provincia i secondi non mancano vi chiedo – conclude Stella – di sostenere
le legittime istanze di quanti intendono continuare a essere titolari
del proprio futuro nella
propria terra».
Anche Perrino valuta
gli effetti megativi della
decisione. «Non riuscire
proprio a capire – dichiara – la ragione di questa
chiusura. A pochi giorni
dalla pronuncia dei commissari sulla candidatura di Matera a capitale europea della cultura nel 2019, la chiusura della sede di Matera della facoltà di
Ingegneria Civile e Ambientale è un grave
segnale di totale disinteresse verso le indiscusse potenzialità che il polo universitario UniBas di Matera esprime, producendo
figure di notevole rilevanza professionale.
Altra grave conseguenza della chiusura è
GRAVE SEGNALE
«Sarà un aggravio
economico per gli
studenti», dice il grillino
MALUMORI
Il presidente Stella è
preoccupato
per le future
sorti di ingegneria
civile e ambientale [foto Genovese]
rappresentata dagli enormi disagi e all'aggravio economico che le famiglie e gli studenti, residenti e non a Matera, andranno a
subire per raggiungere e soggiornare a Potenza; quanti studenti sceglieranno di proseguire gli studi in Basilicata? Quanti invece
sceglieranno di spostarsi verso altri atenei
(si pensi a quello di Bari)? L'impatto sarà
negativo anche per la già sofferente economia della città di Matera, che vedrà diminuire la propria polazione studentesca. La
Giunta Pittella era a conoscenza di questo
provvedimento? E quali saranno le misure
che si porranno in atto per alleviare il disagio
e l’aumento dei costi comportato da tale scelta? Pittella si spenderà per evitare la chiusura del polo materano di ingegneria?».
Musma, fondi ministeriali
per nuovi spazi espositivi
l Il presidente della Fondazione Zétema, Raffaello De
Ruggieri, ha sottoscritto a Roma martedì, nella sede della
Direzione generale per la valorizzazione del patrimonio
culturale, al Ministero per i
Beni e le Attività culturali e
del turismo, l’atto di convenzione con cui è stata regolamentata
l’attribuzione
all’ente materano di una quota del 5 per mille dell’imposta
sul reddito delle persone fisiche destinata, in base alla
scelta del contribuente, alla
finalità del finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni
culturali e paesaggistici.
La somma erogata dal Ministero alla Fondazione Zétema ammonta a 88.331,54 euro ed è finalizzata a concorrere all’ampliamento delle
aree espositive e di accoglienza del Musma (Museo della
scultura contemporanea).
La cerimonia della firma è
avvenuta a Roma, nella prestigiosa sede ministeriale di
San Michele a Ripa, alla presenza del direttore generale,
dott.ssa Anna Maria Buzzi, e
dei dirigenti, arch.ti Mauro
Ceci e Manuel Roberto Guido.
De Ruggieri ha espresso la
propria soddisfazione per le
ottenute risorse finanziarie legate alla contribuzione del 5
per mille da parte dei cittadini
in favore del MiBACT per l’anno 2012. «È la riprova – ha
affermato – che occorre essere
vigili nella ricerca delle fonti
di finanziamento, che esistono
concrete possibilità di contributi monetari anche fuori regione e che si vince solo candidando progetti esemplari e
completi. È la conferma vincente del modello materano di
azione culturale, consacrato
di recente dalla inaugurazione della prestigiosa, unica e
incomparabile Casa di Ortega».
RASSEGNASTAMPA
X I MATERA CITTÀ
AULE E LAVORI
SERVONO 6 MILIONI DI EURO
Giovedì 2 ottobre 2014
IN CENTRO E IN PERIFERIA
Bisogna intervenire per alcune
importanti opere di riqualificazione
di quattro edifici della città
Soldi dall’8 per mille
all’edilizia scolastica
La richiesta inviata dal Comune al Consiglio dei ministri
EMILIO SALIERNO
l È una battaglia estenuante
quella che devono condurre gli
locali per i numerosi problemi
che interessano l’edilizia scolastica. Così gli amministratori devono inventarsi qualcosa per far fronte ai disagi
degli alunni e del personale
scolastico, tanto che il sindaco
Salvatore Adduce ha inviato
alla Presidenza del Consiglio
dei ministri una richiesta di
contributo pari a 6.337.600 euro
a valere sulla quota dell'otto
per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a
diretta gestione statale per il
2014. I soldi servono per realizzare alcuni importanti interventi di riqualificazione in
quattro edifici scolastici della
città: primaria e secondaria di
via Fermi, materna di La Martella e complesso scolastico di
via Cappelluti (infanzia e primaria).
Per la scuola primaria di via
Fermi è stato chiesto un contributo di 1.836.000 euro, per la
secondaria di via Fermi,
2.100.000 euro, per la materna
del borgo La Martella, 453 mila
euro, per il complesso di via
Cappelluti, 1.948.600.
L’assessore comunale ai Lavori pubblici, Nicola Trombetta, dice che l’amministrazione «ha risposto subito alle
sollecitazioni del presidente
Matteo Renzi in relazione alla
possibilità di utilizzare una
parte dei fondi rivenienti dall’8
per mille alla messa in sicurezza dei nostri edifici scolastici. Crediamo che sia una
occasione importante sia per
continuare e rafforzare la intensa attività dell’amministrazione comunale nella messa in
sicurezza degli edifici scola-
stici, e sia per ridare ossigeno
alle imprese edilizie. Siamo
convinti, infatti, che le imprese
edili debbano mettere al centro
delle loro attività economiche i
processi di riqualificazione degli edifici, sia privati che pubblici».
Solo per dare un’idea del
denaro che servirebbe per la
messa in sicurezza degli immobili scolastici provinciali,
quindi non solo di quelli della
città capoluogo, bisogna tornare indietro di un paio di
anni anni fa quando, di concerto con i Vigili del fuoco,
l’amministrazione provinciale
di Matera stimò che per gli
adeguamenti necessari servissero almeno 35 milioni di euro.
Purtroppo, bisogna fare i
conti sempre con lo Stato centrale, che da tempo ha chiuso i
rubinetti dei finanziamenti
agli enti locali. Gli ultimi investimenti della Provincia di
Matera sono stati pari a 11,8
milioni di euro nel settore
dell’edilizia scolastica, per opere di sicurezza, recupero funzionale e di completamento.
Interessati 38 istituti ospitati
in 41 stabili, con un’area coperta di 100 mila metri quadrati, per una popolazione di
oltre 11mila studenti. Tra gli
interventi in cantiere a Matera. Le recenti opere di adeguamento hanno riguardato
gli immobili dove operano
l’Istituto Tecnico agrario, il
Liceo Artistico, l’Isabella Morra, gli istituti professionali e
tecnici Da Vinci, Pentasuglia,
il Magistrale Stigliani, il Liceo
Classico Duni.
Sarà sempre troppo poco
l’impegno per la scuola, eppure stiamo parlando del presente e del futuro dei nostri
giovani. Due anni fa, la Provincia stimò il fabbisogno per
l'edilizia scolastica in 35 milioni di euro per adeguare e
qualificare le strutture scolastiche del Materano.
PLESSI DA SISTEMARE Una protesta in Via Bramante [foto Genovese]
MATERA 2019 IN VISTA DELL’ARRIVO DELLA COMMISSIONE
CONTRO LE
BARRIERE
I lavori della
due giorni
ospitata nell’ex ospedale San Rocco
IL CONFRONTO MATERA TRA LA SUA STORIA MILLENARIA E LA PROIEZIONE VERSO IL FUTURO
Accessibilità, la grande
sfida di una città capitale
Il tema della due giorni di “Zerobarriere”
apre prospettive interessanti nel turismo
l Matera capitale dell'accessibilità, un tema che investe il turismo e la filiera delle industrie
culturali e creative, è stata la sfida
lanciata dalla due giorni materana di “Zerobarriere”, organizzata
da Officina Rambaldi, insieme a
Mibact, Consiglio d'Europa, Federculture, Enat, Eidd Design for
All Europe, Ihcd di Boston, Regione, Comune, per porre l’attenzione sul tema dell’accessibilità
universale intesa non solo come
superamento delle barriere architettoniche, ma soprattutto come
corretta fruizione degli spazi fisici
e culturali.
Il tema è stato esplorato anche
sotto il profilo economico, se è vero che il mercato del “turismo per
tutti” riguarda quasi 130 milioni
di persone in Europa. «L’Italia po-
trà fare la sua parte e Matera ha
tutte le caratteristiche per essere
uno dei portabandiera dell'accessibilità», spiegano gli organizzatori dell’iniziativa.
Matera non è casuale: con la sua
storia millenaria e la sua proiezione al futuro, per la rincorsa al
titolo di capitale europea della cultura del 2019, ha nel design e nelle
industrie culturali e creative uno
dei suoi asset principali. Ebbene,
il tema accessibilità coinvolge progettisti, designer e architetti, per
una progettazione inclusiva e universale capace di fornire manufatti e ambienti che possano essere
utilizzati da chiunque, anche se
portatori di disabilità motorie,
uditive, sensoriali, ma anche per
anziani e chi deve muoversi con
un passeggino o una carrozzina.
Vasta e qualificata la platea di
rappresentanti istituzionali ed
esperti internazionali che hanno
animato seminari e tavoli tematici, raccogliendo spunti e riflessioni che oggi costituiscono il
“Manifesto di Matera” per l'accessibilità universale. Il documento
racchiude molte proposte, tra cui
SOLIDARIETÀ IL CAMPER PER L’ATTIVITÀ DI RACCOLTA DALLE FORZE DELL’ORDINE
In un’aiuola il benvenuto Donazione sangue, in Questura
in tutte le lingue
l’unità mobile del gruppo Fidas
dell’Unione Europea
Numerosi i poliziotti che hanno aderito all’iniziativa
l Un’aiuola di “Benvenuti!’’ in
tutte le lingue dell’Unione europea. Il messaggio è rivolto ai componenti della commissione di valutazione, che il 7 ottobre sarà a
Matera per verificare sul campo
la bontà della candidatura della
città dei Sassi’ a capitale europea
della cultura per il 2019. L’idea è
della Camera di commercio che
nell’aiuola antistante la sede di
via Lucana ha “piantato” 18 cartelli bianchi con la scritta plurilingue di benvenuto e il logo di
“Matera 2019’’. Al centro
dell’aiuola campeggia un cartello
rettangolare delle associazioni
del commercio, dell’industria
dell’artigianato e dell’agricoltura. «È un benvenuto di forte impatto visivo – ha detto il presidente della Camera di commercio,
Angelo Tortorelli – che gli ospiti
CARTELLI Messaggi di benvenuto
troveranno in una zona attraversata quotidianamente dai visitatori, che da piazza Matteotti raggiungono il centro e i Sassi, per
apprezzare l’accoglienza e i servizi che i nostri operatori economici garantiscono tutti i giorni
per favorire la loro permanenza».
l Si è svolta ieri, in Questura, la
giornata dedicata alla donazione
del sangue, organizzata dalla Fidas-Gruppo donatori della Polizia
di Stato.
L’iniziativa si è svolta con l’impiego di un’unità mobile di raccolta appositamente attrezzata,
che per l’occasione ha stazionato
nel cortile interno della Questura.
L’attività di raccolta del sangue ha
visto l’adesione di numerosi poliziotti in servizio negli uffici di
via Gattini e al locale Comando
della Polizia stradale, in via Cererie. Hanno aderito anche personale dell’Amministrazione civile e in quiescenza.
La donazione del sangue, che
testimonia valori importanti quali la generosità e la solidarietà,
viene praticata ormai sistematicamente in Questura con diverse
la necessità di istituire una rete
internazionale e interdisciplinare
che renda possibile il confronto
sui campi di applicazione dell'accessibilità universale; lo sviluppo
di modelli e pratiche innovativi
per il turismo culturale partecipativo accessibile a tutti; l’Expo
come opportunità ideale per illustrare e mettere in pratica la nuova via italiana all’accessibilità
universale nel mondo.
I tavoli di lavoro hanno riguardato i temi turismo e patrimonio
culturale e naturale; Matera capitale europea della cultura; mobilità e sostenibilità; cibo, alimentazione e genius loci; comunicazione, integrazione e accessibilità
culturale, dai quali è emerso che
rendere accessibili i luoghi conviene, è anche una scommessa
economica e un’opportunità per i
nostri territori. Interessante il
confronto e l'esplorazione delle best practice internazionali sull'accessibilità nel settore turistico
culturale. Durante le due giornate
è stato assicurato un servizio d’interpretariato Lis e di sottotitolazione in tempo reale.
le altre notizie
CONTRASTO ALL’EVASIONE FISCALE
Intesa Comune-Guardia di Finanza
per l’accesso ai dati dell’anagrafe
n Comune e Guardia di Finanza hanno firmato
una convenzione con l’obiettivo di rendere
più agevole l’attività di polizia giudiziaria e
contrastare in modo ancora più efficace i reati, soprattutto quelli di natura economica come l’evasione fiscale. In particolare, il Comune concede a titolo gratuito alla Guardia
di Finanza, la possibilità di collegamento, accesso, consultazione e stampa delle informazioni tratte dalla Banca dati dell’anagrafe.
VOLTA, IACOVINO E PANTONE PRESIDENTI
Rinnovati i vertici
di Edilcassa, Ente scuola e Cpt
FOTO DI GRUPPO Il questore fra i donatori
giornate ad essa dedicate nell’arco
dell’anno, anche attraverso altre
sigle di donatori. Per gli operatori
della Polizia di Stato è un’occasione in più per confermare la
concreta prossimità alla gente,
andando incontro a chi ha bisogno.
n Rinnovati i vertici di Edilcassa, Ente scuola e Cpt.
Alla presidenza di Edilcassa è stato eletto Pierluigi Volta, espressione delle associazioni imprenditoriali. Vice presidente è Cosimo Damiano
Paolicelli, designato dalle organizzazioni sindacali. I nuovi vertici, unitamente al consiglio di
amministrazione, resteranno in carica per i prossimi tre anni. Presidente dell’Ente scuola è Vincenzo Iacovino, espressione dei sindacati, e Mario
Bitonto è il vice. Presidente del Cpt è il sindacalista Franco Pantone e vice Michele Lapadula.
RASSEGNASTAMPA
MATERA E PROVINCIA I XI
Mercoledì 1 ottobre 2014
MARCONIA I DETENTORI DELLE AREE DEMANIALI GRAVATI DA USI CIVICI PROTESTANO CONTRO L’AMMINISTRAZIONE
Quei terreni da «riconfinare»
aspettano il perito del Comune
PIERO MIOLLA
l MARCONIA. Sono 330 ed occupano legittimamente una superficie pari al 10% del territorio comunale: si tratta dei detentori dei
terreni demaniali gravati da usi civici che ieri
hanno occupato simbolicamente la delegazione
comunale di Marconia per protestare contro
l’amministrazione comunale. L’esecutivo guidato dal sindaco Vito Di Trani è accusato di
grave ritardo nel conferire l’incarico ad un
perito, già individuato dalla Regione Basilicata, che dovrà provvedere a riconfinare e sistemare i terreni posseduti dagli agricoltori e
far prendere atto al Comune che essi sono destinati ad uso agricolo sin dal 1947. In base alla
normativa, va ricordato, bastano 9 anni affinché l’avente diritto possa inoltrare istanza di
legittimazione e richiesta di affrancazione dagli usi civici. Il perito, che, hanno fatto notare
gli interessati, avrebbe dovuto essere già nominato, dovrà anche quantificare il valore di
affranco dei terreni e, quindi, attraverso l’ok
della Regione, dare corso all’affrancazione.
Successivamente, quei terreni perderanno la
demanialità e potranno essere anche acquistati. Per stigmatizzare il ritardo, ieri mattina, è
scattata la protesta: erano presenti, per portare
la loro solidarietà agli agricoltori, anche il segretario provinciale di Sel, Eligio Iannuzziello, il segretario cittadino del Pd, Rocco Negro,
il capogruppo democratico in consiglio comunale, Andrea Badursi, e Giovanni Mastronardi, della Lista Civica Italiana. «La Regione –
ha dichiarato il portavoce Francesco Malvasi
– attraverso il Dipartimento Agricoltura ha
sollecitato sin da gennaio la definizione di questo problema al Comune di Pisticci,. Lo ha fatto
attraverso alcune delibere di giunta e di consiglio con le quali è stato individuato un perito
che, però, ad oggi, l’amministrazione locale non
ha ancora ufficialmente incaricato. Protestiamo perché sono trascorsi ben nove mesi e non
abbiamo avuto alcuna risposta». Con lo svincolo dei terreni che adesso non hanno mercato,
ha inoltre ricordato Malvasi, «il Comune di
Pisticci si troverebbe ad avere un patrimonio
enorme, considerando che parliamo di circa
1000 ettari, mentre i cittadini acquisirebbero
un diritto reale su un bene. Questo, a mio giudizio, è un problema politico». La protesta è poi
rientrata: il vice sindaco Domenico Albano,
che incontrato i manifestanti, ha infatti mostrato loro la convocazione di un consiglio comunale ad hoc, in programma il 4 ottobre alle
18, nella sala consiliare di Marconia.
Si discute di demanio
Il 4 ottobre si riunisce
il Consiglio comunale
«L’amministrazione comunale ha la ferma volontà di risolvere
la questione dei terreni demaniali
gravati da usi civici e lo dimostrerà nel prossimo Consiglio comunale, che è stato appositamente
convocato per il prossimo 4 ottobre, a Marconia». Così il vice sindaco del Comune di Pisticci, Domenico Albano, che ha incontrato i manifestanti nella sala consiliare della delegazione comunale
di Marconia. «Ho spiegato loro –
ha altresì rimarcato Albano - che
il ritardo nella definizione della
questione è stato dovuto solo a
problemi di natura tecnica. In
ogni caso, per la ratifica dell’incarico al tecnico c’è un termine che
non è ancora scaduto: per questo, il consiglio comunale di gio[p.miol.]
vedì sanerà il tutto».
PROTESTA L’occupazione della delegazione comunale
BERNALDA L’ORGANICO HA DEBUTTATO ALLA FESTA DEL SANTI MEDICI ED È DIRETTO DA CONCETTA EPIFANI
La banda musicale sogna
i bei fasti del passato
ANGELO MORIZZI
NOTE DI FESTA Ritorna la banda a Bernalda
l BERNALDA. Dopo molti anni di
assenza, Bernalda torna ad avere la sua
banda cittadina. Sono lontanissimi i
tempi del mitico maestro Petrocelli,
che, con la sua compagnia musicale,
allietava processioni e feste patronali.
Più volte si era tentato di riproporre
quella bella esperienza, finché, nel settembre 2013, la professoressa Maria
Concetta Epifani, diplomata al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino
ed attualmente docente della Scuola
Media “Pitagora” di Bernalda, concepì
l’idea di formare una banda, partendo
dalla scuola. Ha cominciato a coinvolgere studenti e musicisti locali. Il progetto è stato sviluppato con la partecipazione, attiva e professionale, del
maestro Angelo Violante, già direttore artistico della Banda musicale di
Nova Siri. Attualmente, l’organico della banda è composto da quindici giovani musicisti, quasi tutti esordienti,
ma con tanta voglia di migliorare e
farsi conoscere. Durante il suo primo
anno di vita, il complesso bernaldese
ha fatto registrare una notevole crescita, dovuta sia alle qualità dei bandisti, entrati a far parte dell’organico,
sia all’instancabilità, passione e com-
petenza del direttore Violante. Così, ad
un anno esatto dalla loro costituzione,
consapevoli di aver ampliato la conoscenza e la tecnica musicale di base, il
26 settembre 2014, in occasione della
festa parrocchiale dei santi Medici, la
banda di Bernalda si è presentata alla
cittadinanza, esibendosi con un ricco
repertorio di musiche tipicamente
bandistiche e brani di diverso genere e
difficoltà. «Siamo felici di esser diventati una realtà di Bernalda, dopo un
anno di estenuante lavoro. Crediamo
fortemente nelle capacità dei nostri
giovani musicisti - afferma la prof.ssa
Epifani -. Siamo ancora un gruppo in
fase di definizione. Da ottobre riapriremo le iscrizioni, sperando di coinvolgere altri componenti, di tutte le età,
accomunati da una grande passione
per la musica e la collettività. Vogliamo
diventare un punto di riferimento per
tutto il territorio lucano, facendo leva
esclusivamente sulla cittadinanza bernaldese».
BERNALDA CONTROLLI SULLA STRADA PROVINCIALE 211 MIGLIONICO PERONOSPORA E MALATTIA DELLO IODIO HANNO INFLUITO NEGATIVAMENTE
I carabinieri sventano un furto Vendemmia, la buona qualità
di pannelli solari e cavi di rame
Ladri in fuga dopo l’inseguimento sopperisce alla scarsa resa
l BERNALDA. I Carabinieri del
Nucleo operativo e radiomobile
della Compagnia di Pisticci, coadiuvati da quelli della stazione di
Bernalda, hanno sventato, nella
notte, l’ennesimo tentativo di furto pannelli fotovoltaici e cavi di
rame nella zona. La cronaca racconta che, al termine di un movimentato inseguimento, gli uomini dell’Arma sono riusciti a recuperare tre mezzi ed hanno sventato un furto di pannello fotovoltaici e di cavi di rame. Il fatto è
avvenuto durante la perlustrazione della strada provinciale “211”,
Bernalda-Pomarico, nel corso della quale hanno intercettato due
autovetture e un furgone: una volta bloccati i tre mezzi, i conducenti
e gli occupanti li hanno abbandonati fuggendo a piedi per le campagne circostanti, riuscendo a far
perdere le proprie tracce. Come
detto, i mezzi sono stati recuperati
ed attualmente custoditi per le indagini del caso, condotte in collaborazione con il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di
Matera, finalizzate ad individuare
gli autori del tentato furto. A dare
l’allarme alle Forze dell’Ordine è
stata la centrale operativa di Pomarico dell’Istituto di Vigilanza
L’Aquila, in conseguenza della segnalazione di intrusione giunta
dal campo fotovoltaico sito in località Campanaro in agro di Montescaglioso. Sul posto si sono portate due pattuglie dei vigilanti. È il
terzo tentativo di furto del genere
nel giro di sette giorni tra Pisticci
e Bernalda: la scorsa settimana gli
agenti del Commissariato della
Polizia di Stato di Pisticci erano
riusciti a “salvare” 500 pannelli,
mentre 24 ore più tardi, sempre
nella stessa zona, era toccati ai
Carabinieri della città basentana
sventare un altro furto di questi
preziosi strumenti di energia pulita. A questo punto è legittimo il
sospetto, peraltro al momento non
suffragato da elementi certi, che,
tra i comuni citati, possa operare
una banda specializzata nel furto e
nella ricettazione di pannelli fo[p.miol.]
tovoltaici.
GIACOMO AMATI
l MIGLIONICO. Appuntamento con la vendemmia.
Da alcuni giorni, ormai, nelle campagne dell’agro
miglionichese è cominciato il tradizionale rito della
raccolta dell’uva: un’attività lavorativa ricca di fascino, per certi aspetti, anche gioiosa, che affonda le
sue radici nei tempi più remoti. Quest’anno, per la
verità, il raccolto non è abbondante, ma è di buona
qualità. Quali ne sono le ragioni?
«Purtroppo, l’andamento climatico in questi ultimi mesi – spiega
Nino Comanda, ex capo diga in
pensione di San Giuliano ed esperto vignaiolo – non è stato dei migliori, tanto da causare un calo,
che si aggira intorno al 30%, della
quantità dell’uva prodotta. In alcuni vigneti, per di più, s’è registrato l’attacco della peronospora che è il nemico
più temibile dell’uva; è stata avvistata anche un’altra
malattia, quella definita dello iodio». In questi casi,
cosa fanno i contadini per contrastare la diffusione di
queste malattie? «Vengono utilizzate – precisa Comanda – alcune sostanze anticrittogamiche». Ma, per
difendere i vigneti dagli attacchi dei parassiti non si
finisce, forse, col precludere la qualità dell’uva e del
vino? «Nelle nostre contrade – è ancora diffusa la
viticoltura biologica che esclude l’impiego di prodotti
chimici, ma consente l’uso del rame e dello zolfo,
quali elementi chimici che non incidono negativamente sulla qualità del prodotto. Del resto, i contadini
hanno sempre operato così per difendere la vigna dal
proliferare delle muffe». Quali sono le zone dell’agro
più adatte alla piantagione dei vitigni? «Certamente,
sono quelle più collinari – spiega Comanda – ben
assolate, con pendii ben esposti anche ai venti che
rendono asciutti i terreni». Sono molte le aziende
produttrici dell’uva? «Sono parecchie - puntualizza l’esperto vignaiolo – ma, generalmente, sono
di piccole dimensioni: i vigneti sono strutturati a ceppo (sono pochi,
per la verità), a spalliera, a pergola
(per l’uva da tavola) ed a tendoni».
Per ottenere il massimo della produzione dell’uva, quanti anni bisogna attendere? «La fase improduttiva – conclude Comanda – dura per lo più tre anni;
dopo i primi cinque anni, solitamente, il vigneto
comincia a produrre bene: fino all’età di 25 anni
produce al massimo; poi, comincia un netto calo di
produzione che si protrae per alcuni anni. Le varietà
d’uva da vino di maggiore pregio che si coltivano
nelle nostre contrade (Serre, Piano dell’Oste, Elce
Pilieri, Pampapano e Conche) sono: la malvasia, il
moscato, il sacrone, il pampanuto, il trebbiano, il
primitivo e, in misura minore, anche l’aglianico».
QUANTITÀ LIMITATE
Il calo si attesta attorno
al trenta per cento
a causa del clima
le altre notizie
PISTICCI
Di Trani: «Pieno sostegno
all’azione di Berlinguer»
n «Pieno appoggio all’azione
dell’assessore regionale
all’Ambiente, Aldo Berlinguer». Lo ha ribadito il sindaco
di Pisticci, Vito Di Trani, che
sul tema petrolio ha ribadito
«la necessità di un nuovo piano
industriale che emerge con forza alla luce delle tante criticità
derivanti dalla filiera del petrolio. Le quantità di greggio
estratte ed il tempo trascorso
dall’avvio delle estrazioni impongono l’utilizzo delle più
moderne tecnologie e di protocolli severi di controllo». Di
Trani ha ribadito «piena sintonia con Berlinguer nel sostenere le istanze sulla sicurezza e la
qualità dell’ambiente». [p.miol.]
TINCHI DI PISTICCI
Fondi per l’ex carcere
mandamentale
n PISTICCI- Ottocentocinquantamila euro per la riconversione dell’ex carcere mandamentale di Tinchi: la somma è
stata stanziata dalla Regione
Basilicata per potervi realizzare un ospedale psichiatrico
giudiziario. La struttura, non
lontana dall’ospedale di Tinchi, è stata visitata ieri dall’assessore regionale alla Sanità,
Flavia Franconi, accompagnata dal consigliere regionale del Partito Democratico,
Achille Spada, dal sindaco di
Pisticci, Vito Di Trani, dall’assessore comunale all’Ambiente, Pasquale Grieco e dai tecnici della Regione Basilicata.
La struttura, come è noto, pur
essendo stata realizzata come
carcere, non ha mai funzionato come tale: attualmente
ospita il cosiddetto “polo della
sicurezza”, fortemente voluto
dall’ex sindaco, Michele Leone. Nell’immobile, infatti, ci
sono le sedi del distaccamento
dei Vigili del Fuoco, della Stazione del Corpo Forestale dello Stato e dei Nov della Protezione Civile. L’ospedale psichiatrico giudiziario verrà
realizzato dopo che la legge ne
decreterà la chiusura, prevista per il 1° aprile 2017. [p.miol.]
RASSEGNASTAMPA
XII I LETTERE E COMMENTI
Giovedì 2 ottobre 2014
COSIMO LATRONICO *
TUTTI GIÙ PER TERRA
«Lo Sblocca Italia ci espropria» Le nuove Province
di SIMONA BONITO *
S
i tratta, a costituzione vigente, di
un esproprio di competenze delle
Regioni che si vedono sottrarre materie su cui, a legislazione vigente,
hanno una competenza concorrente con lo
Stato, sia sui fini delle autorizzazione delle
ricerche minerarie che delle concessioni
dei titoli minerari. Lo dico in Commissione
Ambiente della Camera mentre discutiamo
sull'esame del dl 133/2014 (“sblocca Italia” )
e sul contenuto degli artt. 36 e 38 che in
buona sostanza riallocano le competenze in
materia di concessioni minerarie dalle Regioni ai Ministeri competenti.
Un'operazione di modifica costituzionale
realizzata attraverso un decreto legge nel
silenzio complice delle Regioni ed a danno
dei territori che si vedono espropriati di una
partecipazione attiva e determinante nella
definizione delle strategie di sviluppo della
nazione. Le Regioni che contribuiscono al
fabbisogno energetico della nazione, come
la Basilicata in modo prevalente, non possono assistere inermi ad un’operazione di
riallocazione di potere che emargina le istituzioni regionali relegandole al ruolo di
spettatori al prezzo di qualche concessione.
Nè sono chiarite le misure compensative
DEPUTATO On. Cosimo Latronico (Fi) [T. Vece]
secondo una logica di alto profilo istituzionale per dotare la Regione di strumenti
di sviluppo che accrescano nel tempo le
dotazioni infrastrutturali e le reti produttive del territorio.
Non mancano dubbi e perplessità sotto il
profilo ambientale essendo introdotte procedure semplificate e centralizzate nel quadro delle autorizzazioni ambientali con impatti territoriali di sicura portata. Manca la
sensibilità di costruire un sistema effettivo
di tutela e monitoraggio ambientale capace
di rassicurare le istanze di sicurezza ambientale e sanitaria espressa con insistenza
dai terrori coinvolti da processi di ricerca,
di estrazione e di raffinazione degli idrocarburi. La Basilicata poi è fuori da ogni
considerazione nella programmazione delle grandi opere strategiche che pure vengono individuate nel decreto per altre Regioni del Paese, sia nel campo delle opere
ferroviarie che viarie, nonostante sia una
regione che paga un prezzo storico per il suo
isolamento che la condanna ad essere una
delle realtà più fragili della nazione. La partita del petrolio in Basilicata o si gioca in un
quadro di effettive tutele ambientali e di
garanzie di strumenti promotori di sviluppo economico, oppure è un atto di impoverimento e di marginalizzazione a cui i
lucani, a cominciare dai parlamentari, sono
chiamati ad opporsi con vigore e senza tentennamenti.
[* Deputato lucano di Forza Italia]
VITO SANTARSIERO *
Social network e lavoro
L’
INNOVAZIONE Nuove opportunità coi social media
innovativo modello presentato
dalla società di ricerca Exo
presso la Provincia di Potenza
per favorire l'incontro tra domanda ed offerta di lavoro, rappresenta una
significativa risposta alla crisi del lavoro e
alle necessità di offrire soluzioni avanzate
ai giovani ed in generale ai disoccupati, sia
per cercare opportunità lavorative, sia per
orientare la domanda formativa verso lo
sviluppo di competenze idonee alle richieste del mercato del lavoro.
L'utilizzo dei Social Network per fini occupazionali, praticamente inesistente nel
nostro Paese, è un elemento che allarga gli
orizzonti della stessa democrazia offrendo
ad ogni giovane, ben oltre contesti locali
spesso penalizzanti, una vasta platea di opportunità per una ottimale promozione ed
un ottimale collocamento dei propri profili
professionali sul mercato. Ovviamente il
tutto va gestito con accuratezza e con un
vero e proprio progetto.
«Social Network Per Il Recruiting» rappresenta un modello avanzato e pressoché
unico nel nostro Paese che offre anche ai
Centri per l'Impiego, così come ben evidenziato, la possibilità di svolgere un nuovo
e più incisivo ruolo, quello di certificatore
dei dati e moderatore della comunità virtuale fatta di aziende e individui che si
cercano. Un motivo di grande soddisfazione
è che il progetto è proposto da Exo, una
organismo di ricerca lucano che rappresenta sempre più una eccellenza nazionale.
Sarà inevitabile riflettere e confrontarsi
su questo modello già nella prossima fase di
impostazione delle politiche del lavoro finalizzate all'utilizzo dei fondi europei ed in
particolare del Fse. È questo l'altro Sud,
quello delle buone pratiche e delle eccellenze da cui ripartire per il futuro.
[* consigliere regionale]
TOMMASO MARCANTONIO *
La guerra e la famiglia Forlenza
N
ei giorni scorsi sono stati pubblicati il “ricordo della Grande Guerra dopo cent’anni”
nella meravigliosa cittadina
di Avigliano e quello del 1943 per la
Seconda Guerra Mondiale.
Così nella Villa comunale dove campeggia il “Cannone” da campagna di
Avigliano, opera d’arte costruita nel 1917
e recante matricola n. 5230, per ricordare
i 348 giovani soldati trucidati, si è svolta
la importante e straordinaria manifestazione per trarre dalla memoria della
Ia Guerra Mondiale il rigetto alla violenza e alla atrocità dei giovani soprattutto spediti sul fronte per combattere il nemico.
Avigliano ha, quasi unico centro della
Basilicata, grande attenzione al passato e
intende sempre omaggiare la memoria
dei proprie eroi.
Così tutta la cittadina di Avigliano ha
potuto con dei saggi amministratori e
con il supporto della Polizia Locale, il cui
comandante ha fornito una corretta supervisione e gli opportuni suggerimenti,
rivivere in un abbraccio vivo e solidale la
memoria obiettiva delle vicende umane
dei soldati e delle loro famiglie.
È scaturita la verità della indignazione
di una vittima che, seppure analfabeta,
trasmise al Re i sensi del disprezzo per
aver voluto combattere la guerra contro
l’impero austro ungarico, seminando
morti, dolori e terrore nelle famiglie.
A questo titolo con orgoglio la famiglia
del progenitore Gerardo Forlenza vuole
ricordare alla collettività che il suddetto
giovane papà nel 1917 partì per il fronte,
con numerosi altri coetanei, a seguito
della disfatta di Caporetto.
Da Avigliano, accompagnati dai familiari vennero radunati alla Caserma di
Santa Maria in Potenza, per poi partire
con il convoglio dalla Stazione Ferroviaria di Potenza Inferiore. Avevano tutti
le lacrime agli occhi, trattenute per non
crucciare i già disperati genitori.
Il giovane Gerardo Forlenza stava apprendendo un mestiere – come gli altri
commilitoni – da elettricista.
La superstite figlia Maria Forlenza –
che nei giorni scorsi ha festeggiato il
primo 90mo compleanno- ricorda (era
bambina) che il papà combatté al fronte
di guerra con il plotone di Fanteria con
matricola 2744 per ben 13 mesi.
Che strazio ancora oggi balza alla
mente il riferimento all’uccisione di tanti
altri militari accanto a quel giovane!!!
Risulta che Gerardo Forlenza al ritorno fu insignito della Medaglia di Bronzo al valore militare con Decreto del
Luogotenente e custodito presso l’Archivio militare del Distretto di Potenza.
Unica nota piacevole dei quella terribile guerra è il balbettio di quei canti
patriottici consegnati dal papà “Addio
mila bella addio” – “Il testamento del
Capitano” – “Il Piave mormorava”… .
MEMORIA A cent’anni dalla Grande Guerra
La maestra in pensione Maria Forlenza, dalla lucida e viva memoria di
quasi un secolo, si stringe attorno alla
propria cittadinanza aviglianese pur non
potendo partecipare alle solenni cerimonie organizzate dalla civica amministrazione per motivi facilmente intuibili.
Ringrazia tutti coloro che hanno organizzato la giornata del Ricordo e sollecita a non dimenticare mai.
[* lettore]
tra identità e garanzie
ENTI La sede della Provincia di Potenza [foto Tony Vece]
I
l 12 ottobre prossimo si svolgeranno per la
Provincia di Potenza, le elezioni cosiddette di
«secondo grado», in quanto a votare non saranno direttamente i cittadini ma i loro rappresentanti, vale a dire i sindaci e i consiglieri dei
comuni della Provincia.
In relazione al fatto, mi sento di sottolineare la
perdita di garanzie di democrazia e quella dell’identità locale; un allontanamento delle istituzioni dai
cittadini e minori opportunità per i più deboli. Credo
occorra garantire l’esistenza della democrazia affinché le persone non perdano il proprio diritto di
essere rappresentati (sapendolo).
Ora, senza indulgere subito nella mia nota insofferenza sul tema della perdita di democrazia,
vorrei fare una riflessione sia di metodo che di merito.
Di metodo, in quanto in primis le riforme istituzionali
forse avrebbero bisogno di un consenso ampio e
qualificato, che non si ottiene con le forzature, con gli
aut-aut, con l’ansia della calendarizzazione e in
secondo luogo il governo Renzi questo consenso
ampio e qualificato se lo dovrebbe ancora di più
conquistare visto che di fatto è arrivato a Palazzo
Chigi con una doppia forzatura.
Quanto al merito, mi viene da pensare che le
critiche che vengono fatte alle riforme proposte da
Renzi, anche quelle che gridano all’allarme, hanno un
punto comune: le sue riforme avrebbero (e stanno
avendo) come esito una concentrazione di potere
eccessiva, con bilanciamenti deboli. Questo è più o
meno quello che viene definito pericolo di autoritarismo.
Si tratta di un worst case scenario, che potrebbe
diventare un presidenzialismo selvaggio senza bilanciamenti se si indebolisse anche la funzione
politica del Senato facendone il dopolavoro degli
amministratori locali. Credo però, che la compressione della sovranità popolare sia il vero il nodo. È
chiaro (per alcuni, ma non per me) che Renzi sia
animato di buone intenzioni riformistiche, ma è come
se corresse, e troppo, sul binario sbagliato. La grave
ferita che abbiamo subito nei decenni in cui la politica
è diventato sinonimo di perdita di tempo, inefficienza
e corruzione non è stato soltanto quello del deficit di
rinnovamento, ma del deficit di rappresentanza. I
nostri voti non hanno contato, le nostre opinioni
(all’interno di un sistema mediatico impiccato alla
corda del conflitto di interessi e dei giornali che
hanno sostituito i partiti) nemmeno. Ora quello che
chiederei a Renzi non è più efficienza, ma più ascolto
e più coinvolgimento. Vorrei che auspicasse più
dibattito, non di meno. Proprio perché la sua ambizione ha a cuore, come sembra, riforme strutturali,
che si tratti di lavoro o di istituzioni. Può meravigliarsi che persone distrutte dalle fate morgane
della flessibilità evocate da Treu o da Fornero, oggi
accolgano il Jobsact come l’ennesima profezia di
sventura? Non gli viene da riflettere sul fatto che un
Senato delle autonomie possa dare la stura a un
secessionismo de facto, con regioni più forti contro
regioni più deboli, in un’idea di unità nazionale. E
non dimentichiamoci che noi facciamo parte del
Sud.
Concludo con una mia «passionale» riflessione: la
crisi della politica in questi ultimi anni ha creato
immani disastri e risentimenti radicatissimi, ma
anche – paradossalmente – un nuovo innamoramento
per una politica dal basso, per un desiderio di
partecipazione. Investire su questo desiderio profondo e non sui suoi feticci è il compito etico di questo
governo e di quelli che verranno, farsi investire dalle
critiche di chi – associazioni sul territorio, lavoratori
precari, educatori, sindacalisti di frontiera, piccoli
amministratori locali – hanno retto per molti anni la
cosa pubblica in assenza di una politica capace di
sostenerli è una necessità irrimandabile.
[* consulente di comunicazione]
RASSEGNASTAMPA
Draghi: «Crescita e disoccupazione,
il nostro è un compito erculeo»
Il presidente della Bce a Napoli: «Faremo la nostra parte di politica monetaria,
ora più investimenti»
di Giuliana Ferraino
Il presidente della Bce Mario Draghi (Ansa/Dedert) Il presidente della Bce Mario Draghi (Ansa/Dedert)
shadow
«Spesso in Italia e nell’Eurozona abbiamo la sensazione di affrontare uno compito erculeo per rilanciare la
crescita e ridurre la disoccupazione». E «proprio come Ercole che si confronta con l’idra, talvolta sembra che
appena sconfiggiamo una sfida — come la crisi del debito sovrano — subito spuntano due nuove prove, come
la bassa inflazione e una ripresa debole»: parole del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi.
Che trae ispirazione dalla Sala degli Ercoli («un nome appropriato per la situazione attuale»), al Palazzo Reale
di Napoli, dove in serata si è riunito il Consiglio direttivo della Bce per la cena ufficiale alla vigilia della riunione mensile di politica monetaria.
Terza volta
È la terza volta che i governatori della Banca centrale europea vengono in Italia: la prima a Roma nel 2003,
quando al vertice c’era l’olandese Wim Duisenberg, poi nel 2009 a Venezia, quando Mario Draghi era governatore della Banca d’Italia. La metafora continua: ricordando che mentre Ercole tagliò la testa dell’idra
mentre il nipote cauterizzava il collo, Draghi sottolinea che l’area euro deve fare la stessa cosa: affrontare il
problema in superficie e alla radice.
Doppia sfida
La sfida per l’Eurozona è doppia: ciclica, perché la domanda è troppo bassa; e strutturale, perché il potenziale
di crescita è insufficiente. Solo se i due aspetti saranno affrontati contemporaneamente, si potrà ottenere una
crescita sostenibile, afferma Draghi. Il ritornello è sempre lo stesso: ogni istituzione deve fare il proprio lavoro
e mantenere i propri impegni. Quello della Bce è di riportare l’inflazione vicino al 2%, ricorda Draghi (oggi
invece la media dell’Eurozona è allo 0,3%). E giovedì il Consiglio discuterà come avvicinarsi a quell’obiettivo,
svelando i dettagli sul nuovo programma di acquisto di prestiti cartolarizzati, i cosiddetti Abs, che potrebbe
avere una taglia di circa 100 miliardi.
«Riforme strutturali per riportare la fiducia»
Da sola la politica monetaria non basterà. «A questo punto del ciclo, la chiave sono investimenti più alti»,
ribadisce Draghi. E spiega: la politica monetaria può giocare un ruolo importante abbassando il costo del
capitale. Ma gli investimenti dipendono anche dalla certezza dei conti pubblici. E i bassi tassi di interesse non
incoraggeranno le imprese a investire se i loro ritorni sono ridotti da tasse crescenti, o mangiati da costi nascosti legati a regolamentazioni non necessarie. Perciò le politiche di bilancio e strutturali devono fare la loro
parte. Il tema centrale? È «riportare la fiducia». Visto l’alto debito pubblico in molti Paesi dell’area euro, solo
grazie a riforme strutturali che aumentano la crescita , e quindi la sostenibilità del debito, si può creare spazio
da usare in futuro con le politiche di bilancio, afferma Draghi. Che parla per l’area euro, «e forse specialmente
per l’Italia».
La stoccata alla Germania
Infine una stoccata alle resistenze della Germania, che si a livello di governo che di Bundesbank, si oppone
alle misure anticonvenzionali della Bce. «Come disse Jean Monnet, non dovremmo sederci agli opposti lati
del tavolo come nemici. Ma dovremmo tutti sederci come partner allo stesso lato del tavolo, con le nostre
sfide - alta disoccupazione, bassa crescita e bassa inflazione - dall’altra parte del tavolo». «Il tavolo europeo ha continuato Draghi - non è un tavolo di negoziazione dove ogni paese, ogni istituzione porta i suoi problemi. Dovrebbe essere un tavolo familiare dove tutti si siedono alla ricerca di una soluzione al nostro problema
comune». Il presidente della banca centrale tedesca, Jens Weidmann, che criticato apertamente le misure di
Draghi, è servito. E forse non solo lui.
16febbraio
1 ottobre 2014 | 21:08
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