Presentazione DE PAOLI - Energy Lab Foundation

Efficienza energetica:
governance, strumenti e mercato
Luigi De Paoli
12 marzo 2014
Schema dell’intervento
1. Premessa
2. Come ha lavorato il Laboratorio Efficienza
Energetica di EnergyLab nel 2013
3. I contenuti del volume
4. Alcuni insegnamenti dal lavoro svolto
2013: un anno di crisi. Viva la crisi?
• Il 2013 è stato ancora un anno di profonda crisi:
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Pil: -1,9%
consumi finali: -2,2%
investimenti fissi lordi: -4,7%
VA industria: -3,2% (ind. senso stretto) e -5,9 (costruzioni)
richiesta di energia elettrica: - 3,4%
consumo interno lordo di gas naturale: -6,5%
consumi prodotti petroliferi: -5,2%
• Si può quindi stimare una riduzione dei consumi energetici del 4-5 % più
che doppia rispetto al calo del Pil e quindi una riduzione dell’intensità
energetica di almeno il 2%. Tutto bene quindi per l’Italia dal punto di vista
dell’efficienza energetica?
Le altre «buone notizie» sul fronte
dell’efficienza energetica
• La GU del 2 gennaio 2013 ha pubblicato due DM approvati il
28/12/2012:
– Il cd DM «Certificati Bianchi»: prolunga e aggiorna il sistema dei
CB fissando gli obiettivi per il periodo 2013-2016
– Il cd DM «Conto Termico»: introduce incentivi (per 900 M€) per
l’efficienza energetica e per le FER termiche
• Sono stati prorogate le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica
• La SEN, approvata definitivamente l’8 marzo 2013, mette come prima
priorità d’azione l’efficienza energetica e fissa un obiettivo di risparmio
di 20 Mtep al 2020
• Nei primi due mesi del 2014 la domanda elettrica è diminuita del 4% e
quella di gas del 16% rispetto al 2013. E’ una buona notizia?
2. Come abbiamo affrontato il
problema dell’efficienza energetica
• Il problema dell’efficienza energetica è multidimensionale.
Nel 2013 lo abbiamo affrontato così:
barriere / strumenti
Settori
Tutti
Regolamentaz.
Finanziamento informazione
/governance
tecnologie /
organizzazione
X
X
industria
edilizia
X
X
PA
X
X
Teleriscald.
/utilities
X
X
X
Come abbiamo lavorato
Il nostro approccio è stato cooperativo e multidisciplinare contando su:
– Competenze soprattutto di tipo:
• Economico
• Giuridico
• Tecnologico
– Competenze provenienti dalle università milanesi:
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•
•
Bocconi
Cattolica
Politecnico
Statale
– Competenze e contributi di «esperienza esterna» provenienti da:
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•
•
Banche
Industria
PA
Utilities
3. I risultati del nostro lavoro sono raccolti nel volume:
Efficienza energetica:
governance, strumenti e mercato
Indice
Prefazione
Introduzione
Cap. 1 – Consumi energetici e obiettivi di risparmio energetico in Italia
Cap. 2 – Le norme, il disegno, la governance
Cap. 3 – L’incentivazione e il finanziamento dell’efficienza energetica
Cap. 4 – Efficienza energetica e teleriscaldamento: mercato o regolazione?
Cap. 5 – La riqualificazione energetico-ambientale degli edifici, ottimalità in funzione dei costi e
zero energia
Cap. 6 – Modelli di finanziamento e policy pubbliche per l’efficienza energetica negli edifici
Cap. 7 – La rigenerazione urbana come motore di sviluppo economico e sociale
Cap. 8 – Le potenzialità dell’efficienza energetica nell’industria
Cap. 9 – Riduzione e recupero dei cascami termici: il contributo delle tecnologie a una maggiore
efficienza energetica
4. Alcuni insegnamenti dall’attività svolta
• Dalla Commissione UE e da studi specifici per altri Paesi vengono
proposti dati secondo cui le potenzialità di risparmio energetico
economicamente giustificato sono superiori al 20%. Accettiamo pure
tale premessa anche se non condivisa da tutti (probl. costi nascosti).
• Promuovere l’efficienza energetica non è facile. Per ottenere una
quantità di risparmio significativa si è alla ricerca di interventi
standard da replicare molte o moltissime volte o di interventi
specifici che diano grandi risultati anche se in numero limitato.
• L’intervento pubblico, tralasciando i problemi di governance oggetto
del prossimo intervento, deve avere ben chiaro quali sono le barriere
che ostacolano il raggiungimento dell’efficienza energetica in modo da
disegnare strumenti adatti a superarle.
Le barriere informative
• Spesso i consumatori non hanno informazioni adeguate sui loro consumi
energetici e sulle possibilità di risparmio.
• Talora ci sono problemi di «credibilità» dell’informazione e di incertezza
(ad es. i prezzi futuri dell’energia)
• Per abbassare queste barriere possono essere utili strumenti quali:
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–
La diffusione dello «smart metering»
L’obbligo dell’energy labelling
L’obbligo/la promozione dell’energy audit
Diffusione di dati di benchmark
• Non bisogna tuttavia dimenticare che ci sono problemi di:
–
capacità di interpretare queste informazioni e di capacità di utilizzare questi dati (capacità
di calcolo) (probl. razionalità limitata)
– «costi nascosti» nel passare da una situazione a un’altra
La barriera di accesso al capitale
• L’efficienza energetica di solito richiede investimenti. Se il soggetto
non ha fondi propri sufficienti e non ha accesso al credito
l’investimento non può essere fatto.
• In questo caso le specificità dei soggetti che richiedono il finanziamento
(industria, privati, PA) non consente di fare un discorso unico.
• Molte soluzioni sono state studiate e altre sono in corso di studio o
sperimentazione
• Per il finanziamento all’industria risulta difficile ricorrere al project
financing ( mancanza di standardizzazione degli interventi, mancanza di
capacità di valutazione delle strutture dei finanziatori, difficoltà di
enucleazione di un rischio specifico rispetto al rischio di impresa.
• Spesso si richiede un tempo di ritorno molto breve
Il problema della rilevanza
• Spesso l’efficienza energetica è il risultato di tante scelte
che portano ciascuna un piccolo risparmio. Il fatto che
ciascuna porti a un piccolo risparmio (comunque con un
costo di transazione) tende a essere trascurata dai decisori.
• Il problema della rilevanza vale per tutti i soggetti anche se
in modo diverso
• Per superare questo ostacolo uno strumento è quello
dell’imposizione di obblighi. In questo caso però bisogna
prestare attenzione ai costi e alla capacità di controllo della
PA
Non solo investimenti….
• L’efficienza energetica non è solo il risultato degli
investimenti. E’ anche un problema di comportamento e di
gestione degli apparecchi/impianti che usano energia. (È
forse più un problema di Kaizen che di cambiamento
radicale fatto una volta per tutte)
• L’efficienza energetica è quindi anche un problema di
organizzazione, specie per l’industria e la PA
• Gli obblighi o gli strumenti volontari sono già numerosi
(dall’energy manager all’ISO 50001 al Patto dei sindaci),
ma bisogna vedere come sono attuati (il Kaizen appunto)
Obblighi, soggetti obbligati e soggetti di
offerta di servizi energetici
• Gli obblighi vanno scelti attentamente tenendo conto sia dei costi per
il loro rispetto che dei costi di controllo (e della capacità della PA)
• I soggetti obbligati a promuovere l’efficienza energetica in Italia sono
stati i distributori. Sono ancora loro i soggetti più adatti nel nuovo
contesto di mercato? I nuovi obiettivi di TEE sono raggiungibili?
• L’importanza delle cd ESCO, dell’EPC (Energy Performance
Contracting) e del TPF (Third-party financing) sono tutti aspetti di
sviluppo del mercato dell’offerta tra loro collegati e da tempo
sottolineati come fondamentali per l’implemetazione dell’efficienza
energetica
Gli incentivi
• L’Italia è uno dei Paesi che più ha sviluppato lo strumento degli
incentivi per promuovere gli interventi di efficienza energetica. Tra
questi vi sono:
– Certificati bianchi
– Detrazioni fiscali
– Conto termico
• L’uso degli incentivi è senz’altro «gradito» (e sollecitato) dal pubblico ,
ma richiederebbe comunque un’analisi costi–benefici e costoefficacia, oltre che uno studio sui risultati e le difficoltà di
implementazione
• … e non bisogna dimenticare che il consumatore finale ormai ha un
fardello consistente di incentivi da pagare sulle spalle!
Conclusioni
• Migliorare l’efficienza energetica del sistema economico è
un obiettivo non semplice da conseguire perché non c’è
una ricetta unica o una soluzione miracolo e non c’è
neppure un punto finale di arrivo, ma è un progresso
continuo che si può realizzare se:
– si dedica attenzione costante al tema
– si cerca di imparare dall’esperienza passata
– si cerca di diffondere le best practices che emergono grazie al
contributo di tutti
– la PA svolge bene i suoi molteplici ruoli