SCHEDE Foglio 752r Foglio con note su luce e ombra, e un confronto tra pittura e scultura Questo bellissimo foglio di studi ottici su carta preparata blu non mostra solo le indagini di Leonardo su luce e ombra, ma è anche una delle testimonianze più significative delle sue tarde argomentazioni relative al Paragone nel Codice Atlantico, più precisamente, al confronto fra pittura e scultura. Partendo da una affermazione su come l'occhio può percepire solo la tridimensionalità di un oggetto per mezzo di luce e ombra, Leonardo rivisita alcuni dei suoi precedenti argomenti del Paragone, affermando che la pittura è intellettualmente superiore alla scultura. A differenza dello scultore, che è aiutato dalla natura, il pittore ha bisogno di sapere come creare la modellazione tonale per rendere l'illusione del rilievo. Nella colonna a sinistra, Leonardo applica le sue osservazioni su luce e ombra per spiegare il modo in cui la natura aiuta lo scultore: 'lo scultore non può lavorare senza l'aiuto di ombre e luci, in quanto senza di esse il materiale scavato rimarrebbe tutto di un colore; e il nono di questo [libro] dimostra che una superficie piana illuminata da luce uniforme non varia in nessuna parte il chiarore od oscurità del suo colore naturale, e questa uniformità di colore dimostra l'uniformità della sua di superficie. Ne consegue quindi che se il materiale intagliato non fosse coperto di ombre e luci, imprescindibili dati i rilievi dei muscoli e gli avvallamenti interposti tra loro, lo scultore non sarebbe in grado di vedere i progressi del proprio lavoro e di progettare il successivo lavoro richiesto dall' intaglio, e quindi ciò che ha plasmato di giorno sarebbe quasi come se fosse stato fatto nel buio della notte'. La conclusione finale di Leonardo si trova nel passaggio successivo, intitolato 'sulla pittura': 'la pittura, tuttavia, per mezzo di queste ombre e luci rappresenta su superfici piane scene con avvallamenti e rilievi, separate l'una dall'altra da diverse distanze e aspetti'. Nel Paragone, il confronto tra le conoscenze necessarie al pittore e quelle necessarie allo scultore è ulteriormente esplorato opponendo le loro diverse forme di prospettiva. In un capitolo basato sul MS A (ss. 105-104v), Leonardo afferma che la prospettiva del pittore è superiore a quella dello sculture perché rappresenta non solo la recessione spaziale, ma anche gli oggetti trasparenti e luminosi, così come la luce riflessa e ogni sorta di effetti atmosferici (Trattato della Pittura, capitolo 38). Anche se questo foglio del Codice Atlantico non è stato utilizzato per la compilazione del Trattato della Pittura, offre discussioni totalmente in sintonia con quelle del Paragone (Trattato della Pittura, capitoli 36 e 45) e degli scritti relativi. Foglio 444r Foglio di studi per un dispositivo di scavo, con studi anatomici del corpo umano Il Trattato della Pittura ha solo due capitoli che mostrano le ossa del corpo umano. Il primo è sulla variazione nella misura degli arti causata dal movimento, con una particolare attenzione sul cambiamento nelle dimensioni delle articolazioni del braccio ( Trattato della Pittura, capitolo 271). Anche se la sua fonte diretta è il MS A (f. 64), databile al 1508-1510 circa, ormai andato perduto, il capitolo mostra un disegno di tre arti analogo al disegno di tre ossa di una gamba sul lato sinistro di questo foglio. Sia nel Trattato della Pittura sia su questo foglio, il braccio e la gamba sono mostrati distesi e piegati con simile angolazione, mostrando così l'interesse di Leonardo alla comprensione dell’ anatomia in relazione al funzionamento degli arti, e cioè, in rapporto al movimento. L'altro capitolo del Trattato della Pittura affronta in modo simile l’anatomia in movimento, questa volta per spiegare i diversi tipi di forza e per determinare quale movimento sia più potente, la trazione o la spinta di una colonna (Trattato della Pittura, capitolo 349). Sulla base di un originale perduto databile attorno al 1505-1510 circa, l'illustrazione di due uomini, uno che tira e l'altro che spinge una colonna, è accompagnata dal disegno dello scheletro di un braccio parzialmente piegato che mostra i due muscoli principalmente coinvolti in ciascuna di queste azioni contrarie. L’interesse di Leonardo a capire un certo movimento, cercandone la struttura anatomica responsabile, è visibile in questo foglio del Codice Atlantico. Il gruppo di tre disegni anatomici che mostrano le ossa della gamba sembra essere stato fatto per offrire una migliore comprensione del movimento di un uomo che sale una pendenza tirando su un peso, disegnato accanto alla gamba piegata di 90 gradi, e per valutare il potere dell'uomo in relazione all’ efficacia del dispositivo. La resa piuttosto schematica del corpo umano di Leonardo su questo foglio è paragonabile non solo ai disegni degli uomini che tirano e spingono una colonna nel Trattato della Pittura, ma anche in linea con i consigli che lui stesso formula in un foglio del Codice Atlantico su come rappresentare una figura attraverso linee schematiche per meglio rappresentarne l’azione (f. 534v, cat. 10). Questa metodologia di disegno è adottata anche sul lato destro del foglio. Le figure accovacciate che fiancheggiano il dispositivo di scavo inferiore a poco a poco perdono i loro contorni e diventano semplicemente rappresentate da linee rette per gli arti e da piccoli cerchi per le articolazioni e per la testa. Uno degli elementi che contribuiscono alla datazione di questo foglio è proprio il ricorso di Leonardo a questa rappresentazione schematica della struttura anatomica del corpo umano, che è presente anche nel MS L (f. 28v), del 1497-1503. Tale metodo di disegno non è impiegato nel Trattato della Pittura, ma è stato ampiamente utilizzato nel leonardesco Codice Huygens per la rappresentazione del corpo umano in azione, un manoscritto che mostra materiali copiati direttamente da originali di Leonardo, e che potrebbe offrire la prova di una serie di studi di Leonardo attualmente perduti. Foglio 831r Schizzi topografici, note su acqua, prospettiva aerea e rilievo Negli studi diretti di Leonardo sulla topografia e sul paesaggio milanese si trova una testimonianza importante del suo pensiero sulla prospettiva aerea. Il principale schizzo topografico, a matita nera e con annotazioni a penna e inchiostro, si riferisce alle attività di Leonardo sotto Carlo d'Amboise nella Milano francese, e ciò permette di datare il foglio al 1508 circa. Ricco di osservazioni sui fiumi e sull' acqua, il foglio mostra, in alto e in inchiostro più chiaro, una nota sintetica ma significativa sulla prospettiva aerea: 'a una distanza maggiore l'oggetto sembrerà più blu e il suo colore più scuro'. Questa nota è in relazione con diversi capitoli del Trattato della Pittura. Ad esempio, in uno dei primi capitoli della seconda parte trascritta dal MS A (f. 105v), troviamo esattamente la stessa spiegazione che Leonardo da in questo foglio del fenomeno. In questo primo capitolo, Leonardo afferma che esiste un tipo di prospettiva che dovrebbe essere chiamata 'aerea', perché la presenza dell'aria fa si che gli oggetti distanti appaino blu, ed offre una regola proporzionale tra la distanza e l'intensità del blu (Trattato della Pittura, capitolo 262). Ma è nei capitoli successivi risalenti agli anni della Milano francese, come questo foglio del Codice Atlantico, che si trovano la maggior parte delle sue idee sulla prospettiva aerea. Un esempio calzante è un capitolo nella seconda parte, tratto da una fonte perduta del 1505-1510 circa, in cui Leonardo spiega che cosa genera il colore azzurro del cielo: 'Il blu del cielo nasce dalla densità della massa d'aria illuminata interposta tra l'oscurità superiore e la terra. L'aria in sé non ha né odore, né sapore né colore, ma assume le immagini delle cose che si trovano al di là di essa; e sarà un blu ancor più bello nella misura in cui ha dietro di sé un' ombra più scura, purché non vi sia uno spazio troppo grande o troppo denso d’ umidità. Le montagne dove hanno più ombre sono di un blu più scuro a grandi distanze, mentre dove sono più illuminate mostrano più del loro colore che del blu dovuto all'aria interposta tra loro e l'occhio '(Trattato della Pittura, capitolo 243, trs. Kemp e Walker, 1989, p. 81). Ruotando il foglio di 180 gradi, vi è una nota in gessetto rosso, in alto a destra, che riflette alcune delle discussioni di Leonardo su pittura e scultura contenute nel Paragone, e cioè, che il pittore deve riprodurre l'illusione del rilievo attraverso le proprie conoscenze e competenze. La presenza di questa nota suggerisce che Leonardo stava rivisitando le sue idee precedenti alla luce dei suoi continui studi di prospettiva aerea. Sul verso, ci sono alcune osservazioni preliminari sugli alberi, che sembrano aver offerto i riferimenti iniziali per un tardo capitolo della parte VI (Trattato della Pittura, capitolo 823) Foglio 966r Studi sulla meccanica del corpo umano Anche se le differenze di inchiostro e ductus suggeriscono un lavoro svolto in momenti diversi, il foglio è ben esposto in termini di testo e illustrazioni. Il testo è tipicamente organizzato in forma di dialogo ed è organizzato in tre titoli, alcuni dei quali ripetuti tre volte, come 'peso' e 'pittura'. Sul lato destro, Leonardo discute, sotto la dicitura 'peso', questioni relative al posizionamento del corpo umano quando trasporta un peso. Il suo principio di base si fonda sui suoi studi di meccanica, in modo che l'equilibrio del sistema è ottenuto quando il peso che è trasportato dall'uomo è compensato dal posizionamento del corpo rispetto al suo supporto, creando così il necessario contrappeso. Per tutta la pagina, Leonardo studia una serie di variazioni nel sistema complessivo di peso, corpo e sostegno, al fine di capire perché e quando il sistema potrebbe crollare. La linea verticale che attraversa il corpo umano - come anche le sue rappresentazioni schematiche realizzate con segmenti di linea - offre il parametro principale per la comprensione della logica del sistema in relazione al suo sostegno. Nonostante la nitidezza del layout e la chiarezza delle proposizioni, che suggerisce che questo non era un foglio preliminare dei pensieri di Leonardo, questi passaggi non sono stati utilizzati come fonte diretta per il Trattato della Pittura. Tuttavia sono strettamente correlati nei contenuti a diversi capitoli della parte terza, da quelli dedicati al 'semplice equilibrio', che è, il corrispondente sistema di peso prodotto dal corpo umano quando un uomo è in piedi immobile, (Trattato della Pittura, capitoli 306, 307, 310, e 311), a quelli sull 'equilibrio composto', che esplorano modalità più complesse, in cui un uomo porta un peso nel corso di diverse azioni (Trattato della Pittura, capitoli 309 e 315). Allo stesso modo, le piccole illustrazioni della figura umana presenti su questo foglio si accordano bene per tipo e portata con quelle del Trattato della Pittura, e potrebbero essere state originariamente destinate ad essere incluse nel Trattato della pittura, anche se poi non sono state effettivamente selezionate per la compilazione finale. I passaggi intitolati 'sulla pittura', si trovano sul lato sinistro del foglio. Due di essi riguardano il decoro, cioè, la necessità per il pittore di prendere in considerazione ciò che è appropriato alla figura umana, considerando le varie differenze, quali l'età per esempio. Preoccupazioni analoghe si trovano in molti capitoli del Trattato della pittura, come in un capitolo, basato su una fonte perduta databile attorno al c. 1505-1510 (Trattato della Pittura, capitolo 299), che considera i vari tipi di movimento umano adeguati a seconda dell' età. Leonardo conclude il foglio con una domanda retorica al pittore sulla meccanica del corpo umano: 'se si deve rappresentare un uomo che muove, solleva, tira, o trasporta un peso simile al proprio peso, in che modo si dovranno predisporre le gambe sotto il suo corpo? '. Foglio 430r Note sulle proporzioni della figura umana e sulla pittura di paesaggio Come molti dei fogli anteriori al MS A, questo foglio contiene le prime bozze sulla pittura relative ad una serie di soggetti ed è databile attorno al 1490 circa. Un tema costante su tutto il foglio è quello della legge proporzionale, dal rapporto proporzionale degli arti nella figura umana, alla recessione proporzionale delle figure in composizioni e, infine, alla variazione proporzionale della visibilità delle case in una città. Quest'ultima in particolare è discussa nella metà inferiore del foglio. Appena sopra l'illustrazione delle case, Leonardo fa uno dei suoi primi tentativi, sulla base di osservazioni dirette, per stabilire una legge generale tra il cambiamento nella nostra percezione delle cose e la densità dell'aria: ‘gli spazi tra le case di una città sono noti perché la nebbia è più leggera sul fondo. Se l'occhio è più in alto delle case, i raggi visuali vanno più in profondità nella nebbia più fitta negli intervalli tra una casa e l'altra, ma essendo meno trasparente [la casa] appare più bianca; e se una casa è più alta dell'altra, si discernerà sempre la più bassa nell' aria più rarefatta, in quanto le case sono più scure tanto più sono alte'. Di conseguenza, la figura mostra diverse case 'b', 'e' e 'f' con diverse altezze e posizioni, viste da un sopraelevato punto di vista 'a' attraverso diversi gradi di densità dell'aria, 'n', 'o', 'r 'e' p '. La discussione di Leonardo in questo foglio è del tutto coerente con un passaggio del MS A (f. 98r) che è stato copiato nella seconda parte del Trattato della Pittura, in un capitolo 'Sul modo di trattare gli oggetti remoti in pittura', e che tratta anche della rappresentazione delle montagne (Trattato della Pittura, capitolo 149). Inoltre, la legge proporzionale secondo la quale gli oggetti sono meno visibili e appaiono più leggeri dove l’ aria è più densa viene rivista nella scritti successivi. In un capitolo nella parte terza del Trattato della Pittura, sulla base di un manoscritto perduto databile al 15101515 circa, Leonardo scrive: 'Quella parte di un edificio sarà meno visibile se vista nell' aria più densa, ed è vero quindi anche il contrario, cioè che sarà più visibile se vista nell' aria più rarefatta. Così l'occhio 'n', vedendo la torre 'ad', vedrà, verso il basso, una parte sempre meno visibile e sempre più leggera; e verso l'alto, una parte sempre più visibile e meno leggera '(Trattato della Pittura, capitolo 449). L' illustrazione su questo foglio si accorda sia per tipo che per entità con alcune delle immagini presenti nel Trattato della Pittura, per esempio vi è un disegno che mostra la variazione di visibilità di una torre (Trattato della Pittura, capitolo 449) e un altro che rappresenta l'illuminazione di una città in diversi momenti della giornata ( Trattato della Pittura, capitolo 788). Infine, questa illustrazione sembra riferirsi al uno schizzo, sempre presente nel Codice Atlantico, etichettato 'nebbia' (f. 513r), e che è similmente datato attorno al 1490 circa. Foglio 215r Note e disegni relativi al Diluvio Strettamente connesso con la serie di disegni di Leonardo sul Diluvio di Windsor del 1515 circa, questo foglio è uno dei pochissimi fogli del Codice Atlantico sopravvissuto alla pratica di Pompeo Leoni di asportare i disegni artistici. Come superstite di tale intervento, il foglio offre un importante testimonianza delle idee di Leonardo sul modo di rappresentare i cataclismi naturali e gli effetti ottici correlati. Il testo superiore descrive la forza del vento, il suo movimento quando è miscelato con la polvere e la forza violenta dell' acqua che precipita giù dalle montagne. Questo passaggio è stato probabilmente scritto da Francesco Melzi sotto la guida di Leonardo, procedura che trova corrispondenza, per esempio, in un altro foglio del Codice Atlantico (f. 208R) che tratta della perdita di definizione degli oggetti e dell'apparente cambiamento di altezza di un oggetto rispetto all'orizzonte, e che è in relazione con alcuni capitoli che per lo più si trovano nella parte cinque e otto del Trattato della Pittura. I passaggi nella parte inferiore del foglio sono tutti di mano di Leonardo e continuano la descrizione di un cataclisma, offrendo un resoconto vivido di pietre gettate in vorticose masse d'aria, di alberi piegati dalla forza del vento, e di vento che soffia via le case e i frammenti delle montagne. Particolarmente ammirevole è la sensibilità di Leonardo ai cambiamenti degli effetti atmosferici in termini di colore e trasparenza: ''Una montagna che cade su una città, getterà polvere sotto forma di nubi; ma il colore di questa polvere sarà diverso da quello delle nuvole. Dove la pioggia è più fitta il colore della polvere sarà meno evidente e dove la polvere è più fitta la pioggia sarà meno evidente. E quando la pioggia si mescola con il vento e con la polvere le nuvole create dalla pioggia devono essere più trasparenti di quelle create della polvere [da sola]. E quando le fiamme del fuoco si mescolano con le nuvole di fumo e acqua si formano nubi molto opache e scure. Il resto di questo tema sarà trattato in dettaglio nel libro sulla pittura '(trs. Richter, 1970, I, pag. 313). Anche se nessuno dei passaggi su questo foglio ha fornito una fonte diretta per il Trattato della Pittura, le descrizioni ricordano i primi capitoli nella Parte II, in particolare uno su come rappresentare una tempesta, derivato dal MS A del 1492 circa (Trattato della Pittura, capitolo 147 ). Inoltre, la preoccupazione intellettuale di Leonardo in questo foglio sulla comprensione degli effetti atmosferici sottende la maggior parte delle sue ultime discussioni nella parte cinque, sette e otto del Trattato della Pittura. I disegni sono eseguiti a matita nera, esprimendo bene la fluida dinamicità dei detriti trasportati via in turbini, e delle case e montagne demolite da onde gigantesche. (Schede tratte dal catalogo della mostra a cura di Juliana Barone)
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