Rassegna Stampa di mercoledì 17 dicembre 2014 SNALS / CONFSAL Il Giorno - Ed. Lodi-Pavia Testate on line 17/12/2014 17/12/2014 PROTESTE IN CORSIA: BASTA VAGABONDI E TURNI IMPOSSIBILI ARTICOLI PRESI DAL WEB Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera 17/12/2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera 17/12/2014 Corriere della Sera la Repubblica 17/12/2014 la Stampa la Stampa la Stampa Italia Oggi il Messaggero 17/12/2014 il Messaggero il Giornale Avvenire Avvenire Avvenire Avvenire OGGI il Foglio il Giornale di Napoli il Mattino il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore 17/12/2014 Corriere della Sera 17/12/2014 Il Secolo XIX la Gazzetta del Mezzogiorno 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 24/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 AL VIA LE DOMANDE PER IL VOUCHER ASILO ISCRIZIONI A SCUOLA APERTE DAL 15 GENNAIO UN'OFFENSIVA GLOBALE CONTRO PROMISCUITA' E INFLUENZE STRANIERE GLI INNOCENTI I PROF ABILITATI A NAPOLITANO: "NON CI ASSUMONO, CI AIUTI LEI" SPARITI GLI SCATTI DI MERITO PER GLI INSEGNANTI PESA ANCORA L'ANZIANITA' Int. a A.De curtis: SE ANCHE NELLA MUSICA SI TRASCURA IL MERITO Int. a M.Hamid: "TALIBAN ISOLATI QUESTO MASSACRO E' UN ATTO DISPERATO" Int. a E.Bordato: "COME A BESLAN INVIARE SUBITO GLI PSICOLOGI" LO SCIENTIFICO CLASSICO Int. a M.Pellerino: L'ASSESSORE "LE TARIFFE? PIU' BASSE" FARAONE SBAGLIA. MA DI BRUTTO SCUOLA, ECCO LE DATE PER LE ISCRIZIONI MA PRIMA CI SI DEVE REGISTRARE SUL SITO PER IL CUORE SI PUO' FARE DI PIU' ISLAMICI PEGGIO DI HITLER, STERMINATI 100 BIMBI SCEGLIERE LA SCUOLA, ALLA RICERCA DEL VALORE AGGIUNTO I GENITORI DIFENDONO IL PRESEPE: "IL LAICISMO ANNULLA LA LIBERTA'" MATEMATICA, GIOCHI APERTI ALLE OLIMPIADI KANGOUROU SULLA SCUOLA MENO CULTURA DEL PIAGNISTEO COMPITI A CASA : SONO TROPPI ? IL RIEMPITIVO TONI SERVILLO INCONTRA GLI STUDENTI SCUOLA, LE ISCRIZIONI ON LINE PER UN MESE DAL 15 GENNAIO FOCUS - PER GLI ATENEI SERVONO DATI SPECIFICI FOCUS - GLI ATENEI PASSANO AL SETACCIO LA RICCHEZZA REALE DEI GENITORI LAUREA A PARMA PER BERTOLUCCI: "I RICORDI, PASOLINI E LE SFIDE DI CALCIO" PRONTI 15 MILIONI PER L'IIT-2 A ERZELLI COSA HA FATTO L'ITALIA ALLA GUIDA DELL'UE Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera 17/12/2014 Corriere della Sera la Repubblica 17/12/2014 la Repubblica Italia Oggi Italia Oggi 17/12/2014 Italia Oggi il Messaggero il Messaggero 17/12/2014 il Messaggero il Giornale Giorno/Resto/Nazione 17/12/2014 il Mattino il Sole 24 Ore Corriere della Sera la Repubblica 17/12/2014 la Stampa il Messaggero il Giornale il Giornale 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 17/12/2014 JOBS ACT, DECRETI AL CDM DI NATALE LA CIGS CEDE IL 30,8% MA CRESCE LA MOBILITA' COCOPRO, TRASFORMAZIONE AGEVOLATA GARANZIA GIOVANI, BONUS RETROATTIVO PER LE ASSUNZIONI NAPOLITANO BLINDA RIFORME E STABILITA': DANNOSE LE VOCI DI SCISSIONI E VOTO JOBS ACT, POLETTI PUNTA A UN INDENNIZZO PIU' ALTO E I PRECARI CHE SALVARONO LA BIBLIOTECA GIROLAMINI RISCHIANO IL LICENZIAMENTO JOBS ACT, IL 24 VIA A DUE DECRETI ABOLITI I COCOPRO GARANZIA GIOVANI RETROATTIVA BIOLOGI SEMPRE PIU' SPECIALIZZATI CALCATELLI: C'E' LA SCUOLA DI CITOLOGIA NUOVI MASSIMALI PER LE POLIZZE CLIMA DI INCERTEZZA NEL PALAZZO "E ORA CHE TIPO DI ITALIA SARA'?" NAPOLITANO FA SCUDO A RENZI: NO AL VOTO RIFORME INELUDIBILI E NIENTE SCISSIONI PROVINCE, CAOS ESUBERI PER 80 MILA IDONEI SFUMA L'ASSUNZIONE NAPOLITANO BLINDA IL PREMIER "UNA LEGISLATURA DI RIFORME" POSTE INVESTE 3 MILIARDI PER IL RILANCIO NUOVI SERVIZI E LETTERE A GIORNI ALTERNI POMPEI, VINCONO I CUSTODI VIGILANZA RIDOTTA DI NOTTE MOSCA ALZA I TASSI MA IL RUBLO TRACOLLA L'ENI ALL'ILVA: PAGHI O GAS SOSPESO MARO', SCONTRO CON L'INDIA PINOTTI: "LATORRE RESTA DEVE OPERARSI IN ITALIA" NAPOLITANO CHIEDE STABILITA' E FA DA SCUDO AL GOVERNO Int. a P.Padoan: "POSTE, ENAV E FERROVIE LE PRIVATIZZAZIONI 2015" PIU' BANCARELLE E MENO NEGOZI: CHIUSE 90MILA IMPRESE NEL 2014 TELECOM RICORRERA' AL TAR CONTRO IL TAGLIO DELLE TARIFFE 17/12/2014 ANP, restituire i tagli agli stipendi dei Dirigenti e attuare autonomia Retribuzioni accessorie dei dirigenti scolastici a rischio: prosegue l’agitazione dei presidi contro l’atto unilaterale di rideterminazione del Fondo Unico Nazionale che potrebbe causare una consistente decurtazione dei loro compensi. A rendere più incisivi i malumori dei dirigenti scolastici, anche la relazione di chiusura del congresso dell’Associazione Nazionale Presidi, che inserisce tra gli obiettivi sindacali “la corretta quantificazione del FUN”, già oggetto dello sciopero unitario che lo scorso 4 dicembre l’ha vista sfilare di fronte al Miur accanto a Flc Cgil, Cisl, Uil e Snals. Giorgio Rembado, Presidente nazionale ANP, ci ha sintetizzato la posizione sostenuta dal suo organismo: “Ci troviamo di fronte a una interpretazione scorretta e illegittima. Questo atto unilaterale è un vero e proprio scippo, ma non ce ne staremo a guardare. Chiediamo l’immediato ripristino dei livelli della retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti, la restituzione al Fondo Unico Nazionale delle risorse dei dirigenti (RIA) indebitamente sottratte e la riapertura della contrattazione”. “Siamo disposti a dare al Governo un altro po’ di tempo per fare chiarezza su questa vicenda e ribadiamo che non c’è bisogno di nuove leggi, né di risorse, l’importante è che non venga sottratto ciò che legittimamente ci appartiene” prosegue il Presidente ANP, provato da quella che ormai si profila sempre più come “una contrapposizione estenuante la cui naturale evoluzione potrà essere, in caso di un irrigidimento del Miur, una diffida formale”. “Non bisogna dimenticare che la nostra categoria è già pesantemente penalizzata da una moratoria contrattuale che si potrai da ormai oltre un quadriennio. Quello che ci auguriamo è un pronto ascolto da parte del Governo affinché venga sollecitata una rapida soluzione amministrativa al blocco della contrattazione. Oltre alla mancata perequazione retributiva nei confronti della restante dirigenza pubblica – chiosa il Presidente - all’aggravarsi delle responsabilità e dei carichi di lavoro, assistiamo alla pretesa di ridurre la retribuzione complessiva dei dirigenti scolastici per un’erronea interpretazione della norma data dall’UCB/MEF”. Molto incisive le indicazioni per l’azione associativa nei prossimi anni da parte del sindacato dei presidi: “Dare piena attuazione all’autonomia scolastica respingendo ogni tentativo di ritorno a forme più o meno accentuate di centralismo”, ma anche una ridefinizione del profilo del Dirigente Pubblico, la cui aleatorietà viene sottolineata e rimproverata proprio all’interno del documento sulla Buona Scuola. 13 dicembre 2014 LA NOTA DELLO SNALS CONFSAL. Youth Guarantee in stallo, nessuna novità da tavolo assessorato Lavoro di Redazione Forti criticità per le quali non è stata avanzata nessuna soluzione da parte del governo regionale siciliano in merito all’ormai annosa vertenza riguardante i lavoratori del settore Formazione e la delegazione dello Snals Confsal si è allontanata dal tavolo convocato dall’assessorato al lavoro regionale presso l’ufficio provinciale di Catania sulla vertenza Youth Guarantee. “Malgrado il cambio di guardia in via Trinacria il governo Crocetta ter si ostina a ricondurre la vertenza dei servizi formati nelle strettoie del progetto della Youth Guarantee sottraendosi così ad ogni confronto più complessivo sulle politiche attive del lavoro. Neanche un euro dalla regione a sostegno della vertenza!”, lamenta con forza il coordinatore regionale Snals, Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori scuola – Confsal, Giuseppe Milazzo. “Nonostante si ipotizzino scenari di cooperazione fra i soggetti pubblici e privati accreditati alle politiche attive del lavoro registriamo comportamenti da parte delle parti datoriali non adeguati al perseguimento di tali scenari riconfermando anzi le antiche abitudini di ribaltare anche il più elementare costo gestionale su terzi ed in particolare sulle pubbliche casse regionali”, afferma ancora il coordinatore regionale Snals Confsal. A fronte delle decisioni del governo guidato da Rosario Crocetta poi, per i lavoratori non sono affatto chiari i tempi di vigore contrattuale “troppo vincolati al raggiungimento degli obiettivi del progetto”, aggiunge Milazzo. Nessun fatto nuovo dunque rispetto ai mesi precedenti, anzi, il coordinatore regionale Snals Confsal non ha dubbi: “registriamo significativi passi indietro”. Tante le domande rimaste in sospeso dopo l’incontro all’assessorato al lavoro regionale, a partire da quella rivolta a talune organizzazioni sindacali sul perché hanno sottoscritto adesso quello che hanno rifiutato di sottoscrivere otto mesi fa. “Sottoscrivono sdegnosamente oggi per la paura di perdere i finanziamenti della Youth Guarantee oppure aspettavano che il convitato di pietra di questi lunghi mesi cioè gli enti datoriali, finalmente si accomodassero ai tavoli del negoziato?” domanda Milazzo. “Qualunque sia la risposta a questi interrogativi come organizzazione sindacale coltiviamo la certezza che gli accordi sottoscritti rappresentino l’ennesimo pasticcio in “salsa siciliana” che pagheranno i lavoratori”, aggiunge. Il sindacato Snals Confsal ribadisce che il futuro dei lavoratori dei servizi formativi ed in generale della formazione deve passare attraverso una necessaria rottura con gli attori e le pratiche che hanno caratterizzato più nel male che nel bene, la storia della formazione professionale in Sicilia. Occorre ed occorrerà inoltre che i sindacati abbiano il coraggio di comprendere che il passato non può tornare più e che il futuro del settore necessiterà di nuove ed inedite forme di organizzazione del lavoro. “Ai colleghi dico che non dobbiamo accontentarci di un lavoro e basta ma di un lavoro che rispetti la nostra dignità professionale e personale e che sia utile e produttivo per la collettività. Per adesso registriamo solo tanta ipocrisia”, conclude il coordinatore regionale Snals Confsal, Giuseppe Milazzo. Quotidiano nSole9]{l mmrn I WeU(~ Data 17-12-2014 Pagina 43 Foglio 1 Fino a 3.600 euro per la retta o la baby sitter Al via le domande per il voucher asilo Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non Codice abbonamento: 068391 Da ieri è possibile richiede- paiono in uno specifico elenco re il voucher per pagare l'asilo disponibile sul sito dell'Inps. E nido o la baby sitter. Sul sito a questo riguardo per il2014 pointernet dell'Inps, infatti, è di- trebbe sorgere qualche prosponibile la procedura desti- blema: infatti l'istituto di prenata alle neo mamme tramite videnzaha invitato le strutture cui ottenere il bonus per il 2014 ad "accreditarsi" solo la settie il 2015. Per quest'anno i tempi mana scorsa, operazione che sono ristretti, dato che, salvo deve essere fatta anche dai cirproroghe, le domande potran- ca 2mila asili che avevano parno essere presentate solo fino tecipato al bando 2013. Dunque a131 dicembre (si veda ilSole 24 c'èilrischiochedaquiafineanOre deh3 dicembre eIa circola- no cisiano ben poche possibilire 169 dell'Inps). tà di scelta.In caso di esito posiIl voucherè destinato alle di- tivo, l'Inps pagherà il bonus dipendenti del settore privato o rettamente all' asilo nido scelto pubblico e alle iscritte alla ge- dalla mamma. stione separata dell'Inps che si L'accoglimento o il rifiuto trovano negli 11 mesi successi- della domanda sarà comunicavi al congedo obbligatorio di to dall'istituto di previdenza maternità. L'agevolazione tramite posta elettronica certiconsiste in un contributo fino a ficata. Le domande saranno acun massimo di 600 euro (ridot- cettate in base alla data di preto in proporzione se l'impiego sentazione, a meno che l'elevaè part time) per massimo 6 me- to numero delle stesse detersi (tre mesi per le iscritte alla mini l'esaurimento del budget gestione separata). Per ogni annuale di20milionidi euro. In mese di bonus si deve rinuncia- tal caso potrebbero essere amre, però, a un corrispondente messe solo le richieste delle faperiodo di congedo parentale. miglie con Isee più basso, opLa richiesta del voucher può pure potrebbe essere ridotto essere fatta solo attraverso il si- l'importo del voucher. to internet dell'Inps (sezione M.Pri. "servizi al cittadino", usando codice personale Pin) direttamente dalle interessate oppure tramite un patronato. Oltre ai dati anagrafici dei compo- In sintesi nenti il nucleo familiare, si deve avere l'Isee (l'indicatore 01 I I NUMERI della situazione economica Il bonus può contare su un equivalente) e vanno indicati budget di 20 milioni di eventuali congedi parentali già euro all'anno per il 2014 e fruiti. Occorre anche specifiil 2015. L'agevolazione care se il bonus verrà utilizzato vale fino a 600 euro al per pagare la baby sitter o la mese per un massimo di 6 retta dell'asilo nido. mesi. Le domande vanno N el primo caso alla mamma inviate entro il 31 saranno messi a disposizione dicembre di ogni anno dei voucher (o buoni lavoro) da ritirare presso la sede pro0:2 I REQUISITI vinciale Inps di riferimento enPossono fare richiesta le tro 120 giorni dalla conferma di lavoratrici che si trovano accoglimento della domanda. negli undici mesi séguenti Nel secondo caso, al momento il congedo obbligatorio di della richiesta dovrà essere inmaternità e dipendenti dicata la struttura frequentata del settore pu bblico o dal bambino. Si deve fare attenprivato o iscritte alla zione al fatto che non tutti gli gestione separata asili vanno bene: si può scedell'Inps gliere solo tra quelli che comriproducibile. Pag. 4 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data 17-12-2014 Pagina 43 Foglio 1 Ci sarà tempo fino al15 febbraio Iscrizioni a scuola aperte dal 15 gennaio Le iscrizioni online alle prime classi di primaria, medie e superiori, per il prossimo anno scolastico, potranno essere effettuate dal 15 gennaio al 15 febbraio. Nelle scuole dell'infanzia rimane in vigore l'iscrizione in modalità cartacea; per le scuole paritariel'adesioneèvolontaria. Il ministero dell'Istruzione invierà oggi agli istituti la circolare con le modalità d'iscrizione all'anno scolastico 2015-16. Una novità è rappresentata dalla possibilità di poter utilizzare il portale delle iscrizioni online (http://www.iscrizioni.istruzione.it) anche per segnarsi ai corsi di formazione professio- Modalità online per primarie, medie e superiori Nelle materne domanda su carta naIe (lo scorso anno erano esclusi). Ma questa facoltà, spiegano dal dicastero di viale Trastevere, è limitata alle sole Regioni che hanno aderito ai corsi di istruzione e formazione presso i centri di formazione professionale regionali (in tutto, al momento, solo cinque: Piemonte, Lombardia, Veneto, Basilicata e Molise). Per agevolare le famiglie e aiutarle a prendere contatto con il portale del Miur,la fase di registrazione sarà aperta ih2 gennaio. Da tale data ilsito saràaggiornato e gli utenti potra=o esplorarlo per raccogliere tutte le informazioni relative alla ricerca della scuola, alle modalità di registrazione e alla compilazione vera e propria delle domande. Possono iscriversi alla scuola dell'infanzia gli alunni che compiono tre a=i entro dicembre 2014, e comunque non oltre il 30 aprile 2015. Debbono iscriversi alla classe prima della primaria gli alu=i che compiono sei anni Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo entro dicembre 2014 (o non oltre il30 aprile 2015). Il trasferimento d'iscrizione ad altro istituto potrà avvenire prima dell'inizio delle lezioni; dopo l'accoglimento della domanda di trasferimento, il preside dell'istituto d'iscrizione dovrà rilasciare il nulla osta. Per la scuola secondaria è confermata la possibilità di scelta di ulteriori due sedi nel caso di non accoglimento della domanda da parte della scuola prescelta. Il termine di scadenza per presentare la domanda ai centri provinciali per l'istruzione degli adulti è fissato al31 maggio 2015, e comunque non oltre il 15 ottobre 2015. Dal ministero dell'Istruzione invitano a non aver fretta e a ponderare bene la scelta della scuola: le domande arrivate per prime, infatti, non hanno diritto di precedenza nell'iscrizione. Si potrà cioè completare la procedura con calma per tutto il mese (15 gennaio-15 febbraio). Il sistema "iscrizioni online" sifarà carico di avvisare le famiglie in tempo reale, via posta elettronica, dell'avvenuta registrazione e delle variazioni di stato della domanda. Sarà inoltre possibile seb'Uire, in ogni momento, l'iter della domanda inoltrata ed effettuare l'iscrizione anche per gli alunni stranieri sprovvisti di codice fiscale, attr;lVerso la generazione di un codice provvisorio. La scelta, apprezzabile, di anticipare al15 ge=aio l'apertura delle iscrizioni online (lo scorso anno si partì il3 febbraio) è collegata al debutto dell'organico funzionale (e quindi si vuole evitare di caricare gli istituti di eccessivi adempimenti, e di dare più tempo alle famiglie). Il sistema diiscrizionionline «è ormai collaudato, e ha dimostrato di funzionare - ha commentato il leader della ViI Scuola, Massimo Di Menna -. Quello che serve, ora,èchesirecuperi sul fronte delle attività di supporto alla didattica, tablet, registri elettronici, che sono ancora deficitarie». del destinatario, non 068391 ROMA Codice abbonamento: Claudio lucci riproducibile. Pag. 5 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA di Roberto Tottoll L a strage di Peshawar ha riportato alla mente i bambini uccisi nella scuola di Beslan nel 2004 in Ossezia. Ma ricorda anche le stragi e i rapimenti nelle scuole nigeriane da parte di Boko Haram, il cui nome significa proprio «!'istruzione occidentale è peccato». Oppure rimanda alla vicenda del premio Nobel Malala Yousafzai, ferita dagli stessi talebani per la sua tenacia nel voler continuare a studiare. Per non parlare poi degli studenti colpiti da attacchi terroristici tra Iraq e Siria, delle proteste salafite contro le universitarie tunisine, oppure delle prime decisioni prese dal Califfato dell'Isis: sciogliere le classi miste e riformare pesantemente le scuole sotto il suo controllo. Se c'è una cosa che accomuna i jihadisti di tutto il mondo islamico è l'attacco all'istruzione, l'offensiva contro scuole laiche o non eSclusivamente religiose. Non si può certo dimenticare che proprio dai Talebani afghani e dai jihadisti nigeriani provengono le condanne più feroci dell'istruzione femminile e !'ideale di Stato islamico è perseguito combattendo una lotta spietata contro studenti e scuole. Le voci dì dissenso da parte musulmana hanno gioco facile a menzionare la vocazione culturale della storia islamica o la grande tolleranza di tante altre esperienze storiche o presenti. Resta il fatto che accanto ai musulmani riformisti o ai luoghi di culto di altre religioni, l'obbiettivo più frequente degli attacchi jihadisti siano proprio le scuole di ogni ordine. Un'offensiva Ritaglio Scuola: testate nazionali Foglio 1 costante, ripetuta e non casuale. E non è casuale che nasca laddove, come in . Pakistan, le scuole coraniche e di ispirazione religiosa sono più importanti e hanno plasmato la rigidità talebana. E' nelle scuole, infatti, che si costruisce o si combatte nei fatti la logica rigida e tradizionale di separazione, si fanno i conti con influenze straniere o si corre il rischio di promiscuità. Tutte buone ragioni, secondo i jihadisti, non solo per combatterle, ma per cancellarle brutalmente. €i RIPRODUZIONE RISERVATA "",, """","",w, II ;~;~iict;;:i;,ii;~;[;{;ti'i;;;~j;;~t;;;:;{ «Yeniyano a ('crearci nelle da.~si» 068391 Un' offensiva globale contro promiscuità e influenze straniere 17-12-2014 2 Data Codice abbonamento: Oncommento Pagina stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 6 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina I Foglio 17-12-2014 5 1 /2 OLAFORZA DELLA CUI,TURA ------ --- Spezziamo le catene che portano dolore e odio di Susanna Tamaro , eliminazione dei terroristi che hanno ucciso, a sangue freddo, oltre cento bimbi in una scuola di Peshawar non mette certo fine all'orrore. Com'è possibile? - ci chiediamo con doloroso stupore. Se vogliamo che l'indignazione non rimanga però un'esibizione di umanità fine a se stessa, bisogna capire in che modo si possa spezzare la catena dell'odio: e la sola vera guerra da fare è quella contro !'ignoranza. Che si combatte con un unico bombardamento: quello dei libri. a pagina 5 ----------- .Gli innocenti di Susanna Tamaro 'eliminazione dei terroristi che hanno fatto irruzione in una scuola Inilitare a Peshawar, sterminando 145 persone, di cui oltre cento studenti, non mette certo fine all'orrore di una realtà che troppo spesso giunge nella quiete delle nostre case. L'esecuzione a sangue freddo di bambini e ragazzi provoca in noi un naturale e altrettanto violento moto di orrore. ci chieCom'è possibile? diamo ogni volta, con doloroso stupore. La fiammata di indignazione però è destinata a durare solo qualche giorno, poi tutto viene riassorbito dall'incalzare di altre notizie. Chi parla più delle studentesse rapite da Boko Haram, in Nigeria? Scomparse, inghiottite dal loro nostro retaggio evolutivo che condividiamo con le grandi scimmie: il nostro simile, al!'improvviso, può diventare il grande nemico, colui da 'abbattere, da sbranare, da ridurre in brandelli. Nel prosieguo di questo solco si inserisce la realtà dell'o cchio per occhio, dente per dente. Tu devi provare quello che ho provato io. I terroristi afghani, infatti, hanno dichiarato di aver programmato la strage proprio con questo preciso intento: far capire ai loro «persecutori» quanto le azioni dell'esercito abbiano fatto soffrire le loro famiglie. È chiaro che di questo passo non si arriva da nessuna parte, perché a un dolore se ne aggiunge un altro, poi ancora un altro, in una escalation senza fine. Tutta la storia della civiltà ci conferma che il sangue chiama soltanto altro sangue. Se vogliamo che l'orrore e !'indi. . gnazlOne non nmangano di umanità fine a se stessa, bIsogna cercare di capire quale sia la via da percorrere per fare in modo che questa catena si spezzi. Da quattordici anni, con la mia fondazione, sostengo progetti di istruzione e di sviluppo in molti Paesi del mondo, compresa l'Italia. Non posso scordarmi la gioia di questi ragazzi e di queste ragazze, la luce dei loro s~ardi, la felicità di poter partecIpare a un progetto precluso ai l,oro genitori. E la loro energia positiva, la loro volontà di crescere, di migliorarsi, l'unica medicina che abbiamo per sanare le ferite di questo mond~. La sola vera ~erra da fare,.e quella contro l Ignoranza. L Ignoranza delle menti e !'ignoranza dei cuori. E !'ignoranza - come dice il premio Nobel per la pace, l'iraniana Shirin Ebadi - si combatte con un unico bombardamento. Quello dei libri. un'esibizio~e Codice abbonamento: 068391 L atroce destino. E le altre studentesse avvelenate con il gas dai talebani? E quelle uccise da una bomba sullo scuolabus di un'università femminile, in Pakistan? Per non parlare dei bambini trucidati a Beslan, nel 2004. La sequenza è più o meno ininterrotta. A volte la notizia ha il diritto della prima pagina, mentre per altre bastano poche righe nella cronaca. Dunque in questi Paesi - e purtroppo non solo in questi - c'è qualcosa che fa davvero paura, e questo qualcosa è !'istruzione. Perché fa tanta paura? Perché permette alle persone di evolversi dallo stato tribale, da uno stato cioè di fissità, in cui le regole sono stabilite una volta per sempre. Alcuni, pochi, hanno il potere e con quel potere assoluto tengono in pugno ogni ambito della loro comunità. È la realtà dell'uomo inconsapevole della sua complessità, è il cuore nero del L'estremismo si combatte con un unico bombardamento: quello dei libri contro l'ignoranza di cuori e menti Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 7 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Per questo da 14 anni con la mia fondazione sostengo progetti di istruzione Foglio 17-12-2014 5 2/2 \!!I Susanna Tamaro è nata a Trieste nel 1957 \!!I Nel 1994 ha pubblicato il suo più grande successo, il romanzo epistolare «Va' dove ti porta il cuore», edito da Baldini Castaldi Dalai Editore \!!III suo primo romanzo <<llImitz», scritto nel 1981, è stato pubblicato quest'anno da Bompiani che ha ripubblicato altri titoli della scrittrice, tra cui «Va' dove ti porta il cuore» \!!I Giunti ha pubblicato, tra gli altri, <<II cerchio magico», «Per sempre» e «Salta Bart!» Un uomo cerca di dare conforto a·un bambino andato in ospedale a visitare un compagno ferito ieri dai talebani nell'attacco alla scuola di Peshawar. Il piccolo appare sotto choc per l'atrocità a cui ha assistito eacuiè soprawissuto (Ap/Mohamma d Sajjad) ~~OBBIEBE.I!ELLA SE~ 068391 • • :1~~i~:;~,.~~0':i~: . . Codice abbonamento: I Lo studio permette alla gente di evolversi dallo stato tlibale e dalla fissità Data Pagina Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 8 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 17-12-2014 27 Foglio 1 Data I I la lettera I prof abilitati aNapolitano: «Non ci assumono, ci aiuti lei» MILANO La lettera l'hanno inviata direttamente al capo dello Stato, Giorgio Napolitano. «Caro Presidente, abbiamo superato il concorso nazionale da un anno ma non possiamo vedere riconosciuto il risultato conseguito». Decine di docenti abilitati alla prima fascia hanno sottoscritto una lettera in cui denunciano l'impossibilità «a svolgere il ruolo che compete a causa non solo dei tagli», ma anche <<per l'obbligo di assumere congiuntamente professori ordinari e ricercatori di tipo B». Un'imposizione, quest'ultima, che avviene in un periodo di crisi «che stringe in una morsa quasi tutte le università». Insomma: il via libera c'è, ma i soldi mancano e allora tutto è fermo. «Non riusciamo a capire - scrivono ancora a Napolitano - perché noi dobbiamo ~pagare il prezzo di scelte effettuate dai vertici universitari del passato. E di scelte anche politiche». Quindi le proposte. La prima: «il governo potrebbe istituire un piano straordinario per la chiamata dei professori ordinari analogo a quello già esistente per i soli associati». 0, in alteniativa, <<potrebbe procedere a un inquadramento in ruolo ai soli fini giuridici: una modifica a costo zero, ma di fondamentale importanza». Codice abbonamento: 068391 © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 9 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 17-12-2014 27 Foglio 1 Data ; Spariti gli scatti di merito per gli insegnanti Pesa ancora ranzianità Dietrofront del Pd sulla riforma della «Buona Scuola» «L'anzianità conta, un docente diventa un buon insegnante anche grazie alla pratica» , ----- to difficilmente potrà restare nel progetto del governo. Nella giornata dedicata alla discussione sulla Buona Scuola, il partito del premier ha proposto un modello alternativo di carriera per gli insegnanti. Nella nuova bozza, che dovrà passare al vaglio di ministero e maggioranza, non ci sono più gli scatti per due terzi del corpo docente, decisi dal preside di ogni scuola sulla base dell'impegno e della bravura dell' in- i to di partenza, si legge, è che «nessuno (nel testo scritto tutto maiuscolo per far capire che è proprio un no) condivide il principio enunciato dalla Buo- na Scuola secondo cui un insegnante mediamente bravo per ricevere lo scatto di competenza dovrebbe cercarsi la scuola dove vi sono insegnanti scarsi per poter emergere visto che lo scatto di competenza sarà assegnato solo al 66% del corpo docente. Lo scatto così sarebbe semplicemente un diverso sistema di fasce stipendiali non una differenziazione delle carriere all'interno delle scuole autonome». E ancora: va bene valutare le competenze didattico-disciplinari, cioè la bravura di un insegnante ma questa «anche se posseduta al sommo grado non potrà automaticamente tradursi in un passaporto per il livello superiore». La questione dello stipendio è centrale, perché il docente esperto dovrà avere un «aumento retributivo non simbolico e permanente anche in caso di successivo trasferimento». Che cosa farà il docente esperto? Può aspirare alla carriera di dirigente ma dovrà «assumere incarichi e responsabilità organizzative dentro la propria scuola». La proposta del Pd non è del tutto nuova. Ricorda in parte l'idea proposta negli anni scorsi da Forza Italia con Valentina Aprea e durante l'estate l'opzione era circolata come opzione alternativa agli scatti di merito ma alla fine non era stata presa in considerazione dal governo. <<È una svolta positiva - spiega Massimo Di Menna, leader della Uil scuola -. L'idea degli scatti di merito a due insegnanti su tre in ogni scuola era offensiva, siamo soddisfatti di essere stati ascoltati». Claudia Voltattorni 25 La percentuale massima di insegnanti che, secondo il piano di riforma della scuola delPd, potrebbero accedere allivello di «docenti esperti» 66 La percentuale di insegnanti ai quali, secondo il piano Buona Scuola, andrebbe assegnato lo scatto di competenza: praticamente i due terzi dei docenti 068391 Il documento segnante, al posto degli scatti di anzianità. C'è invece un sistema misto: resta l'anzianità (non è specificato con che cadenza) e compare una nuova figura professionale, a metà tra l'insegnante e il dirigente: è il «docente esperto», un livello superiore rispetto a quello di ingresso nella scuola al quale si accede con una specie di formazione permanente, che nelle intenzioni del documento Pd dovrà essere obbligatoria, e una sorta di concorso: non più i presidi ma commissioni provinciali esamineranno i titoli dei docenti sulla base anche di un esame o di un colloquio. «Il meccanismo del 66% spiega Maria Grazia Rocchi del Pd - è stato quello più conte~ stato dai docenti nella consultazione della Buona Scuola: la nostra ipotesi è quella di non escludere una retribuzione basata sull'anzianità perché un insegnante diventa un buon insegnante anche grazie alla pratica». A regime, secondo il piano Pd, dovranno essere tra il 15 e il 25% gli insegnanti che possono accedere allivello di «docente esperto». Nel documento del Pd è molto duro il giudizio sul sistema invece proposto a sette mbre dalla Buona Scuola: il pun- Codice abbonamento: Scatti di merito, addio. Promessi a settembre, contestati con tanto di raccolta firme dai sindacati, bocciati sabato scorso dal Pd. Che fa retromarcia sulla Buona Scuola, prima ancora che diventi un testo di legge da discutere in Parlamento. Quello che è (o era) uno dei cardini della bozza di riforma del sistema educativo firmata Renzi-Giannini è stato giudicato inadeguato dal Partito democratico e dunque molROMA © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 10 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA ~ Data 17-12-2014 Pagina 53 Foglio 1 della commissione, un'assunzione di responsabilità. Ma liquidare i dubbi con quella replica buro-giudiziaria (come dire: la prossima volta faccia ricorso) ti fa pensare: ahi ahi, tu quoque musica? Tutti frutti © RIPRODUZIONE RISERVATA di Gian Antonio Stana Se anche nella musica si trascura il merito Q uanto vale aver suonato alla Scala o avere tenuto recital in Gennania e Francia, Boemia e Giappone? Tanto, direte voi: deve essere come per un calciatore aver giocato la Champions o vestito la maglia del Milan o del Barcellona. Macché: per insegnare musica, nei conservatori italiani, pare che valga quanto il due di bastoni con briscola a coppe. La denuncia è di un professore di pianoforte, Alessandro de CUrtis, che dopo esser diventato docente di ruolo al Conservatorio di Como arrivando sesto su 800 candidati al concorso ministeriale per pianisti, aspirava, da milanese, a passare a Milano. Niente da fare: « n trasferimento di un docente di ruolo da un conservatorio a un altro non può essere fatto in base al punteggio artistico. ~esta politica che non tiene conto del merito è, per me, sconsiderata. Non sempre però le responsabilità sono del Miur, a volte gli interessi di singoli istituti travalicano qualsiasi idea di professionalità e di correttezza». Esempio? <<Alcuni conservatori bandiscono in date improbabili, agosto o fine dicembre, decreti per attribuire incarichi nei quali non si indicano neançhe i criteri di valutazione dei candidati, come è capitato a me. La mia docenza ventennale è stata valutata punti zero. In graduatoria ero preceduto da un trentenne ex studente del conservatorio di Milano senza esperienza didattiCa». Come mai? «È quello che volevo sapere in unaletiera dove chiedevo spiegazioni n conservatorio milanese mi ha fatto penare per tre mesi, finché è arrivata una risposta 'sconcertante. Diceva tra l'altro: "siccome Lei non ha presentato ricorso, è tardi per qualsiasi considerazione"». Traduzione: chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto. Se Alessandro de Curtis sia un genio incompreso o una figura secondaria non abbiamo idea. Né ci interessa più di tanto il suo destino. n tema è un altro: se è vero quanto dice il suo curriculum, ricco dalla giovinezza di studi in mezza Europa e poi di premi e concerti con numerose orchestre o come solista, come è possibile che abbia ricevuto una risposta così pelosa alla richiesta di chiarimenti? Questo è il rovello. Meglio sarebbe stato se gli avessero risposto: «Lei è stato scartato perché per noi è scarso». Vero o no sarebbe stata, da patte Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad C;f(~TTzn, \C()M1ZUNIO SU..!'Il"I'JI1']T-\Ll\ Codice abbonamento: 068391 o uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 11 Quotidiano LA STAMPA Pagina 17-12-2014 26 Foglio 1 Data reditoriale dei' leUori LO SCIENTIFICO È CLASSICO MILLABElUO A (;. Codice abbonamento: 068391 Il. éttore M.arco Enrico., ventitreenne laureato in lettere classiche che tanto appassionatamenté difese in questo spazio gli studi classici molto vorrei dire, ma, ahimè, lo ~ è tiranno ... D0po aver letto la Sua lettera, ho avuto la.ventura di incappare in uno dei mille programmi diapprofondimento televisivo. quelli in cui si vendono parole alle quali, quasisempre,non seguono azioni adeguate; bene, nel parolificio di queUa mattina una biondicrinuta pulzella, parlando della triste vicenda Eternit, ha affermato che l'amianto è «UlUl lega». Ecco, signor Marco Enrico, mi chiedo a che cosa possa valere la Sua citazione dél processo delle Arginuse quando coloro che ci rappresentano o che credono di avere titolo per spandere perle di saggezza e di cultura dimostrano depressioni di sapere al cui confronto la fossa delle Mariannè è una collimi. Ciò davanti a cui dovremmo scandalizzarci non è l'esiguo numero di coloro che si avviano agli studi classici, in fondo così è sempre stato, ma dovremmo scandalizzarci del fatto che anche coloro che, legittimamente, non si sentono attratti da tali campi di studio, non ne riconoscano comunque l'importanza fondamentale, non capiscano che le radici del sapere, anche di quello scientifico, sono umanistiche, che la Cultura greca e latina sono un piacevole, e necessario, bagaglio che ha accompagnato la Storia 001I~Uomo occidentale. Non pretenda, signor Marco Enrico, che tutti si conosca Platone, si citino passi dèlla Pro Archia o non si confonda un tetrametro trocaico con un'insetto! No, ciò che è prezioso deve rimanere in piccoli scrigni. Preten(iiamo invece che chi ha l'arroganza, noi la chiameremmo hubris, di decidere per noi, per i nostri figli e nipoti e per il nostro Paese, abbia almeno l'umiltà di chiudersi in un pudico silenzio quando si parla di Scuola e Istruzione... Docente di lettere classiche Liceo G.P. V"JeUSseux, Imperia Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 15 Quotidiano LA STAMPA Mense scolastiche Lassessore "Le tariffe? Più basse" MARIA TERESA MARTINENGO «Le proteste non sono giustificate perché le tariffe delle mense rispetto allo scorso anno si sono abbassate». Maria Grazia Pellerino, assessore alle Politiche educative della Città, di fronte ai malumori delle famiglie per i costi del pranzo a scuola risponde con nuove spiegazioni. E la calcolatrice alla mano. Lefamiglie sostengono di pagare più dell'anno scorso, lei afferma il contrario. C'è un problema di comunicazione? Data Pagina Foglio 17-12-2014 38 1 zia fa pagare 3,31 euro a tutti, Bergamo, 5,31: stessa cifra a chi ha un Isee da poche migliaia di euro o da centomila. Se facessimo così incasseremmo molto di più». Ma arrivano segnali di abbandono della mensa anche da famiglie più in difficoltà. «Attraverso il borsellino elettronico, aggiornato in tempo reale, noi non abbiamo riscontri di questo tipo, anzi. Alle elementari gli utenti sono aumentati di 70-80 unità. Alle medie c'è stato un calo del 10%, ma lì entra in gioco la flessione demografica e l'esiguo numero di rientri pomeridiani. La fascia più bassa paga 1,5 euro a pasto, la seconda 2,5. Poi abbiamo l'esenzione totale per i casi segnalati dai servizi sociali». «Torino ha scelto di far pagare solo i pasti effettivamente consumati. Per poterlo fare, siccome ci sono costi organizzativi e di gestione fissi a prescindere dal numero dei pasti - dalla formulazione delle diete speciali al controllo sugli alimenti, a molti altri ancora , abbiamo dovuto introdurre una "quota fissa" di compartecipazione ai costi indiretti in base all'Isee. Lo stesso ha fatto Bologna». E questo non comporta aumenti? I redditi più alti sostengono che tutto si scarica su di loro... _ Dall'inchiesta pubblicata ieri è emèrso che le famiglie attuano forme di protesta e che numerose sono quelle che portano il figlio a casa. «Per ottenere l'effettivo costo del pasto occorre dividere la "quota fissa" per 175, il numero massimo di pasti nell'anno, e aggiungere il risultato al costo del singolo pranzo: si vedrà così che questa quota incide ben poco. Soprattutto, che le fasce più alte di Isee rispetto allo scorso anno pagano circa 90 euro in meno». Troppo complicato il metodo? 068391 «La compartecipazione dei genitori può essere regolata in molti modi. Noi abbiamo scelto di prevedere fasce che consentano di applicare tariffe progressive in relazione alla condizione economica». I più ricchi pagano per i poveri? Ritaglio Scuola: testate nazionali Codice abbonamento: «Le politiche tariffarie torinesi sono costituzionalmente orientate all'equità derivante dalla progressività: anche il Tar ci ha dato ragione. Venestampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 16 Quotidiano Pagina 17-12-2014 16 Foglio 1 Data La testimonianza di una preside di un liceo romano okkupato che difende la scuola affidatale Faraone sbaglia. Ma di brutto Le occupazioni sono illegali oltre che pericolose DI ALMA PANTALEO B mandar via da scuola un po' prima per via dell'adesione, da parte degli operatori scolastici, ad uno sciopero di 6 ore, e con la scusa di dover per ripulire delle aule che loro stessi hanno vandalizzato». Venuti meno i pretesti per continuare l'autogestione, i ragazzi, armati di catenacci, hanno deciso di occupare la scuola all'alba di ieri mattina. Ma, avendo fatto circolare qualche voce di troppo su Facebook, hanno trovato all'entrata preside e vice preside che, di fronte alle resistenze degli occupanti, hanno chiamato Polizia e Carabinieri. «Si è creato il panico», spiega la prof.ssa Dardanelli, «qui in istituto abbiamo 80 ragazzi disabili che alla vista di quel caos si sono agitati tantissimo. Ci sono stati attimi di forte tensione'>. Non contento, questo gruppetto di irriducibili, ne ha tentata un'altra: «Mi hanno consegnato un elenco, completo di nome cognome e indirizzo di tutte le persone che erano disposte ad «autodenunciarsi» alla polizia», spiega la Dardanelli. "A quel punto la segreteria di direzione ha chiamato tutti i genitori degli alunni chia-. ," . . matl In causa e Cl sIamo reSI conto che la maggior parte di questi erano tornati a casa o non sapevano nulla dell'iniziativa». E questa volta la preside, seppure a malincuore, ha dovuto denunciare alle forze dell'ordine il gruppo di 15 persone ostinate a occupare l'edificio, oltre a punirli con sanzioni disciplinari. «Sono tanti anni che ci troviamo a dover fronteggiare sempre le stesse situazioni», dice, «adesso non ne possiamo più. Noi dirigenti abbiamo una responsabilità enorme e loro, i ragazzi, non si rendono conto che occupare è un'attività illegale». Sì, perché chi viene denunciato per l'occupazione di un edificio scolastico può incorrere nell'accusa di interruzione di pubblico servizio, picchettaggio e istigazione a delinquere. «Noi dovremmo insegnare la legalità ai nostri ragazzi. In Italia c'è troppo lassismo rispetto a questo tema, basti considerare quello che è stato capace di dire il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone pochi giorni fa», spiega ancora la Dardanelli. «Non siamo più nel '68, i ragazzi occupano per motivazioni futili, praticamente inesistenti. La politica non c'entra». Formiche.1U!t Codice abbonamento: 068391 envenuti in liceo artistico della periferia est romana, 1'«Enzo Rossi», che dall'alba di lunedì 15 dicembre è in stato di occupazione, a detta degli studenti, «a tempo indeterminato» nonostante l'intervento delle forze dell'ordine e le denunce fatte partire dalla preside dell'istituto contro il gruppo promotore dell'iniziativa. Due studenti Marco e Andrea (nomi di fantasia) spiegano il perché della loro barricata: «Siamo stati regolarmente in autogestione dal 5 al 13 dicembre per protestare contro "la buona scuola". Durante quei giorni abbiamo pensato di ridare una sistemata alle aule che sono in condizioni pessime». Poi, nella giornata di sabato, «abbiamo chiesto di prolungare l'autogestione di un altro giorno poiché non eravamo riusciti a pulire le aule e renderle agibili». A richiesta non è seguito permesso. «Quindi abbiamo deciso di occupare la scuola», spiegano. "Se non vogliono concederci qualche ora in più allora saremo noi a decidere quanto tempo occupare». Cosa dice la preside? La professoressa Mariagrazia Dardanelli racconta: «L'occupazione è stata voluta da un piccolo numero di facinorosi, 15-20 al massimo», spiega, «che, sin dall'assemblea straordinaria convocata per la richiesta dell'autogestione, hanno mostrato palesemente di avere altre intenzioni,>. In quel contesto nonostante quasi 800 studenti, compresi i rappresentati d'istituto, si fossero schierati contro l'occupazione «hanno continuato a istigare gli altri durante tutto il periodo di autogestione». La dirigenza, spiega, «si è mostrata molto disponibile durante questi 8 giorni di autogestione e i ragazzi, da parte loro, hanno gestito le attività in maniera costruttiva» organizzando e partecipando a corsi e dibattiti, tra cui quello con Ilaria Cucchi. «Abbiamo accettato di buon grado anche la richiesta avanzata dai ragazzi di recuperare la giornata dell'8 dicembre, allungando ulteriormente l'autogestione», spiega la preside. «Ma non abbiamo potuto avallare l'intenzione di saltare un'altra giornata di lezioni, solo perché nella giornata di sabato li abbiamo dovuti Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 17 Quotidiano Data Pagina Foglio 17-12-2014 15 1 Scuola, ecco le date per le iscrizioni ma prima ci si deve registrare sul sito ROMA Archiviate le vacanze natalizie studenti e famiglie dovranno cominciare a pensare alle iscrizioni al prossimo anno scolastico, passaggio cruciale soprattutto per i ragazzi che passano dalla terza media alle Superiori. Le iscrizioni on line ai primi anni di corso delle scuole statali per il prossimo anno scolastico 2015-2016 potranno essere effettuate, infatti, dal 15 gennaio al15 febbraio 2015. La scadenza stabilita ieri dal ministero dell'Istruzione riguarda le classi prime della scuola primaria e della secondaria di primo e secondo grado. Nel 2015 ci sarà anche una novità: per la prima volta, nelle Regioni che hanno aderito, ci si dovrà iscrivere on line anche ai corsi di istruzione e formazione presso i Centri di formazione professionale regionali. Come per lo scorso anno, spiega viale Trastevere, nelle scuole dell'infanzia rimane in vigore !'iscrizione in moda li- tà cartacea, che potrà essere effettuata nello stesso arco di tempo. Per agevolare le famiglie e aiutarle a familiarizzare con il portale delle iscrizioni on line (http://www.iscrizionListruzione.it) il Miur aprirà la fase di registrazione il 12 gennaio. Da questa data il sito sarà aggiornato e gli utenti potranno esplorarlo per raccogliere tutte le informazioni relative alla ricerca della scuola, alle modalità di registrazione e compilazione della domanda. LE DOMANDE LA SCADENZA Le domande arrivate per prime, tiene però a precisare il ministero, non hanno diritto di precedenza nell'iscrizione: si potrà completare la procedura con calma per tutto il mese dal 15 gennaio al15 febbraio. Il sistema "Iscrizioni on line" si farà carico di awisare le famiglie in tempo reale, via posta elettronica, dell'awenuta registrazione e delle variazioni di stato della domanda. Sarà, inoltre, possibile seguire in ogni momento !'iter della domanda ed effettuare !'iscrizione anche per gli alunni stranieri sprowisti di codice fiscale. L'apposita circolare sarà inviata alle scuole nelle prossime ore. L'Ufficio Relazioni con il Pubblico resterà a disposizione attraverso il suo canale web http://www.istruzione.it/urp. via telefono, e-mail e in presenza attraverso gli sportelli presenti al Miur. C.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 La scadenza è stata stabilita dal ministero dell'Istruzione che ha anche reso noto che le famiglie si potranno registrare sl!1 sito dedicato fin dal 12 gennaio. E il terzo anno consecutivo che le famiglie italiane si cimentano con le iscrizioni fatte soltanto via web. Il sito del ministero Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 18 Quotidiano Data Pagina Foglio 17-12-2014 22 2/2 Adolescenti «Istituire i controlli nelle scuole» Circa l'uno per cento degli adolescenti ha un problema al cuore individuabile attraverso un semplice elettrocardiogramma, ma senza uno screening allargato è impossibile scoprirlo. Come ricordano i cardiologi. Dopo la cancellazione della visita di leva "per quanto riguarda la prevenzione delle malattie cardiovascolari, in giovane età c'è il "deserto" e, per questo, vogliamo istituzionalizzare i controlli a scuola», spiega Francesco Fedele, ordinario di Cardiologia all'università La Sapienza di Roma e presidente di "Il cuore siamo noi". Un progetto, che ha coinvolto quasi 20mila ragazzi dai 16 ai 19 anni, mostra che circa il 20-25% degli under 20 ha un'anomalia del tracciato. «1115-20% ha richiesto approfondimenti ulteriori - aggiunge Fedele - a seguito dei quali si è accertato che 1'1% aveva effettivamente un problema cardiaco. Ci battiamo perché la visita cardiologica a scuola venga istituzionalizzata». MACRO"':-".,C'< Codice abbonamento: 068391 --------------- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 20 Quotidiano Data il Giornale Pagina Foglio 17-12-2014 1 1 /2 BARBARIE SENZA FINE: 141 VITTIME A PESHAWAR Islamici peggio di Hitler, sterminati 100 bimbi I talebani entrano in una scuola pachistana esparano in testa agli alunni di Fiamma Nirenstein Peshawar, in Pakistan, al grido di «Allah è grande», i . talebani hanno ucciso in una scuola 141 persone, per la grande maggioranza bambini. Nonc' è nulla perun uomo ouna donna del nostro mondo che sia più comunicativo della parola «bambino»: significa amore, protezione, dovere. L'adorazione del Bambin Gesù è un luogo basilare della cultura occidentale, la nostra arte, la nostra letteratura sono popolate da sguardi infantili. Anche da noi avvengono episodi terribili contro l'infanzia, ma si tratta di bestemmie imperdonabili. Giusto Hitler mandò i bambini tede- schi a morire in divisa. Qui la divisa non c'è, ma nel mondo islamista c'è invece una disponibilità a uccidere in massa i bambini e anche a utilizzarli come armi letali. Per i talebani, gli iraniani, l'Isis, per sciiti e sunniti estremisti non c'è niente di importante ( ... ) segue a pagina 15 servizi alle pagine 111-15 Beslan e i baby kamikaze Ecco perché l'islam calpesta i più piccoli da Gerusalemme dalla prima pagina ( ... ) quanto la vittoria finale dell'islam, e l'enorme numero di bambini si presenta come un' assurda svalutazione delloro valore. La strage della scuola di Peshawar in Afghanistan è stata fatta a sangue freddo, la strage per la strage: i talebani hanno fucilato i bambinisulposto e sisono anche dati la pena di spiegare: «Abbiamo colpito la scuola perché l'esercito colpisce le nostre famiglie: abbiamo voluto far sentire loro il nostro dolore». Questa immonda contabilità che si riferisce alle operazioni militari contro i talibani nel Waziristan convince invece che gli assassini non diano nessunaimportanza né alle loro famiglie né a nessun valore umano, ma soRitaglio Scuola: testate nazionali lo ailoro obiettivi politici purtroppo mai messi completamente a nudo o combattuti dal governo doppiogiochista, che adesso li condanna. Se vogliamo applicare gli schemi della guerra islamica, qui abbiamo una strage sunnita contro i sunniti stessi; ma se guardiamo ancora il diario diieri, vediamo una strage invece stavolta sunnita, di Al Qaida, contro gli sciiti amici dell'Iran. Ilrisultato è sempre lo stesso: la strage degli innocenti. Infatti in Yemen uno scuola bus è esploso, sono state uccise almeno 15 scolare. Bambine ammazzate perché Al Qaida odiagliHoutis amici degli ayatollah. Bambine e bambini morti punteggiano laguerraislamista. Solo alcuni episodi: l'Iran nel 1980 utilizzò i suoi bambini come frangimine, li munì di una stampa ad uso esclusivo chiave di plastica peril paradiso appesa al collo, li mandò a saltare per aria sulle mine irachene per aprire la strada all'esercito. Circa 100milabambini iraniani sono stati uccisi così. Ma la strage non conosce latitudine: tutti ci ricordiamo quella di Beslan, in Ossezia. N e12004 un gruppo di 32 ribelli ceceni sequestrò in un edificio scolastico 1.200 persone; quando le forze speciali fecero irruzione sparò senza pietà uccidendo 186 alunni. L' Isis sifa pregio, ai giorni nostri' di compiere continue stragi di bambini, ostentate nei video come complemento della conquista territoriale, e dei rapimenti e stupri di donne: la famosa frase «prima le donne e i bambini» nel caso dell'Isis ha un significato opposto, più sono deboli e più vengono uccisi. Così è acdel destinatario, non caduto con i bambini cristiani di Niniveh, con i bambini degli Yazidi. Varie testimonianze parlano di bambini decapitati le cui teste sono state infilzate su picche e messe in mostra. A Raqqa si è parlato di 300 bambini rapiti. Il loro uso è quello di piccoli guerriglieri destinati alla strage e alla morte. Le «università» in cui si fa ai bambini il training militare sono diffuse in tutto ilmondo islamico, gli si riempie la testa di dottrine bellicistiche e gli si mette in mano un fucile. Hamas fa così, con una bella fascia verde in testa. I talebani prelevano i bambini dalle madrasse e li usano come bambe umane: vengono equipaggiati di Ied (Improvise Explosive Devices); circa 250 bambini sono stati fermati negli ultimi cinque anni per questo. Una riproducibile. Pag. 21 Codice abbonamento: di Fiamma Nirenstein 068391 Nel nostro mondo sono il simbolo da proteggere per eccellenza. Nell'universo jihad~ta sono invece strumenti di guerra: da colpire ousare come armi Quotidiano Data il Giornale bambina di lO anni haraccon tato che suo fratello, un talebano, ha cercato difarla saltare per aria a un check point. I palestinesi hanno teorizzato l'usodeipiccolishahid:bambini con la cintura da suicida Pagina Foglio sono stati scoperti e salvati dagli israeliani all'ultimo momento; Arafat l'ha teorizzato: «Che c'è di più grande di quando un piccolo eroe diventa uno shahid (un martire)?», disse. Durante la seconda intifada40bambinisonostaticoinvolti in attentati suicidi, 29 i terroristi suicidi sotto l'età di 18 anni. C'è una simmetria evidente nel mandare i bambini alla strage e all' assassi - 17-12-2014 1 2/2 nio: in ambedue i casi è evidente il disprezzo per la loro vita. La scuola, è solo strumento di indottrinamento. Malala,premioNobelfucolpita perché andava a scuola. Ieri ha fatto sentire la sua voce di bambina ancora in vita per caso, fra tanti. Trucidati in Ossezia o immolati in Iran: quanti abusi per Allah PICCOLI GUERRIERI Mini-soldati col kalashnikov in mano, bambini di 4 e 5 anni addestrati alla guerra e al martirio. Dall'Afghanistan a Gaza gli esempio proliferano LE LlCEALI SCHIAVE In centinaia sono state sequestrate in Nigeria dal gruppo integralista Boko Haram e vendute come spose bambine ai fondamentalisti Codice abbonamento: 068391 LA STRAGE DI BESLAN Era il primo giorno di scuola in Ossezia del Nord (settembre 2014): 32 terroristi islamici seq uestra rono 1.200 pe rsone. Tra i 333 morti, 186 bimbi Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 Quotidiano Data Pagina Foglio 17-12-2014 3 1 Scegliere la scuola, alla ricerca del valore aggiunto dialogo tra i banchi questo periodo 564.358 ragazzi di termedia stanno decidendo quale scuoIla zansuperiore frequentare il prossimo anno. menticando se si desidera veramente dedicare tante ore allo studio delle materie scientifiche. È importante accompagnare i figli senza sostituirsi a loro. Sostenerli, se.nza opprimerli. Per farlo non basta analIzzare i piani di studio delle scuole o partecipare agli incontri ufficiali. Occorre ascoltare i figli, dialogare con i docenti e prendersi del tempo per parlare a fondo con chi vive e lavora nelle scuole in cui vorrebbero andare. Iscriverli in una scuola perché va di moda, perché «l'abbiamo fatta noi», perché ci vanno gli amici, perché è vicina a casa o perché è prima in una classifica comparsa sui giornali, non basta per rispondere alle aspettative vere dei ragazzi. Se dovessi dare un consiglio sintetico suggerirei di provare a rispondere a questa domanda: qual è il valore aggiunto in termini di crescita umana, culturale e professionale che quella scuola può dare a mio figlio? Solo se avremo chiare come genitori le priorità, sapremo accompagnare i figli in questa scelta. @elenaugolini © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Come rispondere al mare di domande aperte su questo tema in famiglia, a scuola, con gli amici? Lo scorso anno il 49,8% degli studenti ha scelto di iscriversi a un liceo, il 30,8% agli istituti tecnici, il 19,4% agli istituti professionali e ai percorsi triennali di formazione professionale. Aiutare i ragazzi a decidere dove investire gli anni fondamentali della vita non è facile. È bello che a 14 anni si possa scegliere la scuola in base ai propri interessi e alle proprie attitudini, ma i ragazzi vanno accompagnati a trovare la propria strada. I dati dimostrano che non è poi così semplice: nel corso del primo anno di scuola superiore, in Italia, infatti, uno studente su quattro viene bocciato o cambia scuola. Gli insegnanti delle medie su questo,potrebbero avere un ruolo fondamentale. E in questi anni che si mettono le basi per poter proseguire gli studi e per aiutare i ragazzi a capire quali sono le proprie attitudini. Ogni ora di scuola dovrebbe avere questo scopo. Orientare significa fare intravedere un orizzonte entro cui muovere i propri passi e aiutare a scoprire sé, i limiti e i talenti. E c'è un modo di insegnare la matematica, le scienze, la storia, la geografica, le lingue straniere, l'educazione fisica, l'arte, la musica' la tecnologia che può avere questo respiro. Ma la scuola non basta, il clim~ ~he si respira in famiglia ha un ruolo deCISIvo. Spesso i ragazzi scartano delle possibilità solo per preconcetto, per paura di fare troppa fatica, per emulazione, per compiacere i genitori o per esclusione. Quante volte ho sentito dire: «Mi iscrivo al linguistico, perché odio la matematica», senza pensare, ad esempio, se si è portati veramente per le lingue. Oppure, «faccio il liceo delle scienze applicate perché non c'è latino», di- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 23 Quotidiano Data Pagina Foglio 17-12-2014 16 1 1 enitori difendono il presepe: «I laidsmo annulla la libertà» on discriminare gli alunni di altre religioni, in nome di una scuola di tutti. È la motivazione con cui anche quest'anno s'è giustificata, in alcuni istituti, la scelta di vietare la realizzazione del presepe. Come a Bergamo (dove proprio ieri a sorpresa la capanna è poi comparsa per volere del preside), o a Lenì in Piemonte. In altri addirittura si è arrivati a rimuoverlo (è il caso incredibile di Salerno, dove le statuine prima sono state portate vie, poi rimesse al loro posto) o a sostituire Gesù bambino con un topo lino (come alla "Cadorna" di Firenze). Ma il caso più eclatante resta quello finito in Parlamento direttamente dalla materna di Terni dove la dirigente - a causa di un esposto di una famiglia non credente - ha annullato addirittura la recita scolastica di Natale che si sarebbe dovuta svolgere nella vicina chiesa per motivi di logistica e sicurezza per i partecipanti: rappresentazione teatrale poi spostata nei locali messi a disposizione dal Comune (anche perché gli altri genitori erano pronti a metterla in scena ugualmente). Ora su questi fatti interviene con indignazione l'Age, l'Associazione italiana genitori, che respinge «la strumentalizzazione del Natale ai fini di festa immotivata, mascherata da rispetto delle persone di fedi diverse dalla cristiana o non credenti, in nome della laicità dello Stato». Per l'Age si tratta di una «finta ignoranza che volutamente confonde laicismo con laicità, diffondendo in tutta Italia una nuova ideologia che non è compatibile con la libertà religiosa e che, in pratica, si identifica con l'ateismo». Un progetto che si costruisce «sulle spalle dei nostri figli e di noi ge- nitori, che si impone attraverso la politica e che non concede spazio pubblico alla visione cattolica e cristiana per relegarla a qualcosa di puramente privato». E non si tratta solo di ricordare «che il presepe non offende nessuno, che parla a tutti gli uomini di pace e fraternità, che appartiene a una tradizione radicata del nostro Paese e coinvolge anche chi non appartiene alla religione cristiana». O che «Natalecontinua l'Age - non è un'indistinta festa delle luci, ma il ricordo della nascita di Gesù Cristo, che tra l'altro è personaggio storico realmente esistito». Non si tratta nemmeno di essere pro o anti presepe, visto che all'Università di Firenze - ed è solo l'ultimo dei casi di cronaca registrati in questi giorni - con un appello s'è chiesto al rettore di rimuovere addirittura tutti i simboli religiosi. «Qui bisogna capire - continua l'Age - che la finta leggerezza e la presunzione ideologica non possono manipolare la storia di un popolo, le sue tradizioni, i suoi valori». E che illaicismo «è un'ideologia che porta gradualmente e in modo consapevole, sebbene spesso subdolo, alla restrizione della libertà religiosa fino ad arrivare a promuovere l'ignoranza e il disprezzo dell' ambito religioso, relegando al fede alla sfera privata e opponendosi alla sua espressione pubblica. In pratica un laicismo che si identifica con l'ateismo, opponendosi apertamente a ogni fonna di religione». Tutto il contrario della laicità, che è «un concetto pacifico, genera pluralismo, avvalla molteplici convinzioni». E non rimuove i presepi dalle scuole dell'infanzia. Codice abbonamento: 068391 Dura nota dell'Age contro la rimozione, nelle scuole, della tradizione cattolica legata al Natale: «Non offendiamo nessuno» Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 24 Quotidiano Data Pagina Foglio 17-12-2014 16 1 Matematica, giochi aperti alle olimpiadi Kangourou Al via con Popotus la gara per i bambini 5050). Per i greci i mathematikòs della Dall'edizione20l5-1aquindicesima-ci schiatta di lissoni erano gli "inclini a co- si aspettano grandi cose. Squadre di tutnoscere". Lui stesso precisa: «Matemati- taltalia si stanno già sfidando, si prepan Matematica si chiama "tassellazio- ca vuoI dire conoscenza, deriva dal ver - rano alla finale prevista a Mirabilandia, ne piana", un modo regolare, perio- bo greco manthano, chesignificaimpa- a Cervia, dall'8 allO maggio. Subito dodico, di ricoprire una superficie con rare. I matematici, quindi, sono quelli po, dallO al 12, toccherà alla sfida indifigure più o meno regolari. Nella vita di che conoscono. Ma anche coloro che si viduale. Quest'anno c'è anche un'imtutti i giorni si chiama pavimento pia-prestano continuamente a imparare. Er- portante novità: il Kangourou si è alleastrellato. La matematica è tra noi. Anche go, la matematica è sempre lì - tira le to con Awenire e Popotus per selezioquando camminiamo in salotto. E non è somme il professore - in ogni processo nare 25 classi elementari che si sfideranfatta solo di numeri. La usiamo - eppu - di apprendimento. Perché è ragiona-no sempre a Mirabilandia il 7 e 1'8 magre non serve la calcolatrice- quando sce- mento, è logica, deduzione. Impariamo gioo Cento scuole, le gliamo il percorso della metropolitana e conosciamo, tutti siamo matematici». prime a iscriversi, che ci porterà a destinazione nel tempo r entusiasmo per la materia Lissoni lo parteciperanno alpiù breve e con meno cambi. La appli- diffonde a piene mani cercando di tra- la gara online il 27 chiamo leggendo il giornale: si capisce smettere il "virus" soprattutto ai più gio- gennaio: le migliori quale notizia è importante, e quale lo è vani. Con il Kangourou: che è un'asso- - in carne e ossa, Cento squadre, venticinque meno, a colpo d'occhio, in base alla geo- ciazione internazionale che conta rap- questa volta - si da- finalisti, un solo campione: metria degli spazi. Guardando un ana- presentanti in 67 Paesi e in quasi tutti i ranno battaglia a la sfida all'ultimo numero suon di numeri alla nas, una chiocciola, i semi del fiore di gi- continenti -lissoni parte il 27 gennaio finale di Cervia. rasole o le stelle lungo la spirale di unaga- è presidente della Nato nel 1981 in lassi a nessuno pensa alla serie di Fibo- sezione italiana-ed nacci, il che non significa che quella non è anche e soprattutAustralia e importato una gara mateto in Europa nel sia lì... La matematica è quotidianamente pre- matica rivolta ai 1991, il Kangourou sente eppure poco amata o, comunque, bambini e ai ragazè arrivato in Italia nel 1994 e dal 1997 è organizzato dal Dipartimento di Mateguardata con sospetto: «Già sentendola zi, dalle elementari nominare, pochi resistono alla tentazio- alle medie superiomatica dell'Università Statale di Milano. Oltre ai concorsi di matematica, vengone di mettere le mani avanti, pronti a ri. Per mettere a confessare la loro ignoranza, lascarsafre- punto i quiz su cui no organizzati i Kangourou individuali di informatica (con il Dipartimento di quentazione dei numeri. Perché, si sa, far scervellare gli quella lì è roba per geni ... Ma così non è». studenti, ogni anno, Informatica dell'Università milanese) e di Angelolissoni, però, la faccia da genio ce a ottobre, si riuniinglese (organizzato insieme all'Univerl'ha, la parlantina pure: la matematica è scono centinaia di matematici di tutto il sità di Cambridge): tutti godono del ristata la sua professione -l'ha insegnata mondo: «Quest' anno ci siamo incontra- conoscimento ministeriale. all'Università Statale a più di una gene- ti a Portorico dove ne abbiamo prepara- «Allenarsi per il Kangourou - conclude razione di studenti - e resta la sua pas- ti 1.500. Tra questi - prosegue il profes- lissoni - è anche un ottimo modo per sione. Di più, il suo spasso: si capisce sore - sono stati selezionati i 168 proble- prepararsi, divertendosi, ai test Invalsi. quandoraccontadeipontidiKonigsberg mi da proporre il 19 marzo ai sette mi- Sul nostro sito (www.kangourou.it)sono (il problema di come attraversarli tutti e lioni di studenti che in tutto il mondo disponibili i quesiti proposti in tutte le esette e tornare al punto di partenza sen - parteciperanno contemporaneamente dizioni della gara, dal 2000 a oggi, e molza mai ripercorrerne uno lo risolse Eule- al Kangourou. Gli altri 1.400 serviranno te altre pubblicazioni scaricabili gratuiroaffermando che non si può), odiBlai- per l'allenamento e per le gare a squa- tamente». Dare i numeri non è mai stase Pascal (che mise le basi del calcolo del- dre». to così facile. le probabilità dovendo rispondere al ca-In Francia sono 350mila e in Germania © valiere di Méré, famoso giocatore d'az- addirittura 800mila - contro i 50mila izardo, che gli chiedeva se era più proba- taliani - i bambini e i ragazzi che partebile ottenere almeno un 6 lanciando 4 cipano alle gare. «E non si iscrivono sovolte un dado oppure avere almeno una lo i migliori, tutti vogliono provarci. I quiz volta il doppio 6 lanciando 24 volte 2 da-non privilegiano il calcolo, bisogna radi) . O, ancora, di quella volta in cui Gauss gionare e spiegare come si è arrivati al ria dieci anni sorprese il maestro risolven - sultato. Mica facile - spiega Lissoni - ma do in pochi minuti un compito che a- la logica va allenata. nmportanteè parvrebbe dovuto richiedere ben più tempo tecipare e scoprire che con i numeri è (sommare i numeri da l a 100. Totale: possibile divertirsi». NICOLETTA MARTINELLI I Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 25 Codice abbonamento: 068391 RIPRODUZIONE RISERVATA Quotidiano Data Pagina Foglio ondivido profondamente il "piano di autovalutazione" promosso in questi giorni dal ministro Stefania Giannini, di cui ha parlato "Avvenire" venerdì 28 movembre, primo passo, spero, per un "piano di eterovalutazione" che mostri il reale volto della scuola italiana. Questo lavoro dovrebbe rendere giustizia dei luoghi comuni che collocano l'intero complesso di studi nazionali al fondo delle graduatorie internazionali, situazione che francamente mi lascia perplesso. So benissimo che la classifica Ocse Pisa è il risultato di una media tra istituti di valore differente e che ogni risultato richiede cautela, ma i piagnistei sulla nostra secondaria di secondo grado e soprattutto sui licei mi paiono fuori luogo. Perché la maggior parte degli studenti, provenienti dall' estero e inseriti nei nostri corsi, non dimostrano conoscenze, competenze e capacità paragonabili ai nostri alunni in difficoltà? Al contrario, perché i nostri studenti, che passano un anno o un semestre all'estero, tornano con votazioni strato sferiche? E perché alcuni di essi riportano in inglese valutazioni superiori ai compagni madrelingua? E tali esiti non si riferiscono alle discipline umanistiche, ma alle materie scientifiche, settore nel quale più alto si leva il lamento politico. Ora che nel liceo classico occorra inserire un programma più approfondito di matematica è perfettamente plausibile, tanto che diversi istituti hanno già provveduto, ma che esista un divario eSpesso le nostre norme tra le nostre scuole e quelle stragraduatorie sono niere mi sembra fuoautolesioniste. ri dalla realtà. Gli studenti degli A questo si aggiunga altri Paesi hanno che i nostri laureati risultati inferiori in discipline sia letai nostri, i quali terarie sia scientifiappena laureati che sia economiche trovano occupazione trovano fuori dall'Italia e che lavoro all'estero moltissimi dirigenti di multinazionali hanno compiuto gli studi nella penisola. Perché non scegliere laureati di altre nazioni poste in migliore posizione? Chi poi ha la possibilità di attuare scambi con nazioni in vetta alla classifica Ocse Pisa non soRitaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo © RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 GIULIANO lADOLEI lo non trova differenze, ma si accorge che i nostri alunni sanno progettare, organizzare, condurre a termine il lavoro concordato, come pure sanno esprimersi in inglese, meglio di molti loro coetanei. Il problema certamente non va risolto in due parole, ma non ci si può sottrarre alla percezione che qualcosa non funzioni o nella percezione comune, che spinge a invocare riforme, oppure nel sistema di valutazione. Urge, pertanto, la necessità di chiarimenti: o si smette di «fare di tutt' erba un fascio» riformando non l'istituzione ma le persone o si dimostri che il sistema Ocse Pisa non rende giustizia alla nostra scuola, come non lo rendeva l'indagine della Fondazione Agnelli sulla qualità delle scuole superiori piemontesi: un anno si è classificato al quinto posto un corso di studi, cui si indirizzavano gli alunni che fallivano nei licei della zona, collocati in posizioni molto inferiori. Probabilmente si corre il pericolo, mi si conceda la metafora, di giudicare dal peso il valore di un libro. L'analisi delle risposte al sistema di "autovalutazione" potrebbe aiutare a comprendere la situazione della scuola italiana e a ricercare "concrete" soluzioni. Troppo spesso negli ultimi cinquant'anni la pedagogia ha peccato di astrattismo. Non dobbiamo formare un esercito di "consumatori" al servizio del mercato, ma individui capaci di comprendere, valutare e agire nel mondo, senza dimenticarci mai che soprattutto nel settore educativo la partita si gioca sulle persone più che sulle strutture e che la nostra tradizione umanistica, anche nella sfera economica e tecnologica, potrebbe essere la carta vincente. Senza questo principio basilare, ogni riforma sarà scritta nel vento e nell' acqua che scorre. Codice abbonamento: SULLA SCUOLA MENO CULTURA DEL PIAGNISTEO 17-12-2014 24 1 del destinatario, non riproducibile. Pag. 26 Settimanale OGGI Data Pagina Foglio 24-12-2014 11 1 sono troppi? SECONDO L'OeSE GU STUDENT! ITALIANI NE FANNO PIU DI FINLANDESI E COREANI. E RENDONO DI MENO SECONDO L'OCSE GLI STUDENTI ITALIANI NE FANNO PiÙ RISPONDE } RISPONDE Marco lodoli Paola Mastroc::ola insegnante e suitto!'e ... E un vero paradosso: a Casa gli studenti italiani studiano quasi il doppio dei loro colleghi europei, eppure rendono la metà! Evidentemente c'è qualcosa che non va, non basta caricare di compiti un adolescente per renderlo uno studente modello, non basta rovinare a lui e a tutta la sua famiglia ogni fine settimana con una montagna di esercizi da risolvere, ricerche da fare, letture da completare per produrre un piccolo genietto. Troppi compiti a casa spesso producono l'effetto contrarlo: dopo IO ribalterei il tutto: starei inadeguato, quasi impotente davanti a un'altra montagna da scalare, e così semidepresso si butta sul letto, accende il tablet e ti saluto! Bisogna sfruttare meglio le ore al meno a scuola e molto di più a casa a fare i compiti. Oggi la scuola sono sei-otto ore di lezione. Li imbottiamo di parole, questi nostri allievi, sbrodoliamo all'infinito. E poi li lasciamo lì, persi affogati in quel brodo diluito, annacquato. Vogliamo sempre di più adeguarCi ai modelli europei (ma siamo sicuri che siano modelli?) e scegliamo la scuola del fare: competenze, prob/em so/ving, lavoro di gruppo. Magnifico per le scuole-laboratorio. Ma per studiare Dante, latino, algebra e filosofia siamo sicuri che funzioni? lo farei cosI, al liceo: tre ore al giorno di lezione. scuola, impegnare i ragazzi nel tempo abbondante della mattina dedicato allo studio e alla crescita culturale. Invece accade che a scuola ì ragazzi s'annoiano perché hanno poco o niente da fare, solo ascoltare per ore un prOfessore che spiega, e gran parte dell'impegno è rimandato al pomeriggio: ma il pomeriggio la vita chiama altrove ed è doloroso rinchiudersi in una stanza e consumare il tempo sui libri fino a sera. Lezioni magistrali, però, che diano l'essenziale, e con passione: gli stimoli, gli input giusti. Poi tutti a casa a meditare, rileggere, memorizzare, introiettare re-inventare. Questo è fare i compiti: il tempo che uno si prende per sé, il proprio spazio di libertà. La vera scuola si fa a casa. O in aule scolastiche pomeridiane attrezzate. L.a vera scuola è lo studio dopo la scuola. Quel che si raccoglie, quel che resta. La scuola è aprire un libro per conto nostro, al pomeriggio, e richiuderlo inventando mondi nuovi: i nostri. In questo senso la scuola è i compiti a casa! Certo che se ce li facciamo fare da mamma e papà crolla tutto. Codice abbonamento: 068391 sei ore a scuola, il ragazzo rigetta con astio tutta quella mole di impegni, comincia a sentirsi insegnante e scrittrice Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 27 Quotidiano IL FOGLIO i IL RIEMPITIVO di Pietrange](J Buttafuoco I 17-12-2014 2 Foglio 1 s~ette mai~ si con le testimonianze della 1 storia, di fronte a queste notizie, di inter- I rogare l'Inviolato. E tutto ciò che abbiamo dimenticato, Gorla - accaduto in nome della libertà - sommandosi a ciò che fino a ieri abbiamo dovuto vedere, Pakistan accaduto in nome di Dio - rabbuia di timore il mistero di una vita dove non esiste luogo che non sia macchiato dal sangue degli innocenti. Esiste Satana ed esiste l'uomo. E uomo fu colui che distrusse alle radici la Famiglia di Muhammad, usurpandone i beni, calpestandone le salme, issando come trofei le loro teste, usando i corpi dei più piccoli come malta per impastare materiale ed edificare muri. Esiste dunque l'uomo, e dal nostro stesso sangue nasce il flagello che ci opprime, ma esiste Dio. E nessuno Lo precede nell'azione. I -~ -~ Codice abbonamento: 068391 Il 20 ottobre del 1944, a Milano, nel quartiere Gorla, alle 11 e 29 del mattino vennero spente le vite di 184 bambini e dei loro insegnanti. Gli americani, seguendo l'istinto sfinito delle ultime pallottole - a bordo delle loro fortezze volanti, confidando nella vittoria ormai prossima - bombardarono pur sapendo di colpire un edificio scolastico, l'istituto "Francesco Crispi". E' una storia dimenticata ma ci pensa l'attualità a mettere in scena l'orrore, ad accendere il ricordo vivo dell'abieziòne come ieri in Pakistan, ancora in una scuola, dove i talebani - parenti stretti dei ribelli, i fondamentalisti muI sulmani che esportano la democrazia in t Siria - hanno fatto strage di 141 bambini, figli di militari di stanza a Peshawar. Non Data Pagina Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 28 Quotidiano IL ,,"~MATTINO Data 17-12-2014 Pagina 10 Foglio 1 Scuola, le iscrizioni on line per un mese dal 15 gennaio re, nelle scuole dell'infanzia rimane in vigore l'iscrizione in modalità cartacea, che potrà essere effettuata nello stesso arco di tempo. Per agevolare le famiglie e aiutarle a familiarizzare con il portale delle iscrizioni on line (disponibile all'indirizzo http://www.iscrizionListruzione.it) il Miur aprirà la fase di registrazione il 12 gennaio. Da questa data il sito sarà aggiornato e gli utenti potranno esplorarlo per raccogliere tutte le informazioni relative alla ricerca della scuola, alle modalità di registrazione e compilazione della domanda. Sarà, inoltre, possibile seguire in ogni momento l'iter della domanda inoltrata ed effettuare l'iscrizione anche per gli alunni stranieri sprovvisti di codice fiscale, attraverso la generazione di un codice provvisorio. L'apposita circolare sarà inviata alle scuole nelle prossime ore. L'Ufficio Relazioni con il Pubblico resterà a disposizione attraverso il suo canale web http://www.istruzione.it/urp. via telefono, e-mail e in presenza attraverso gli sportelli presenti al Miur. Codice abbonamento: 068391 Archiviate le vacanze natalizie studenti e famiglie dovranno cominciare a pensare alle iscrizioni al prossimo anno scolastico, passaggio cruciale soprattutto per i ragazzi che passano dalla terza media alle Superiori. Le iscrizioni on line ai primi anni di corso delle scuole statali per il prossimo anno scolastico 2015-2016 potranno essere effettuate, infatti, dal 15 gennaio al 15 febbraio 2015. La scadenza è stata stabilita dal ministero dell'Istruzione che ha anche reso noto che le famiglie si potranno registrare sul sito dedicato fin dal 12 gennaio. È il terzo anno consecutivo che le famiglie italiane si cimentano con le iscrizioni fatte soltanto via web. La scadenza stabilita ieri dal ministero dell'Istruzione riguarda le classi prime della scuola primaria e della secondaria di primo e secondo grado. Nel 2015 ci sarà anche una novità: per la prima volta, nelle Regioni che hanno aderito, ci si dovrà iscrivere on line anche ai corsi di istruzione e formazione presso i Centri di formazione professionale regionali. Come per lo scorso anno, spiega viale Trasteve- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 30 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 17-12-2014 5 1 Le informazioni da inserire Per gli atenei servono dati specifici La dichiarazionc si complica quando l'Iseevicne richiesto per leprestazioni allo studio universitario. Infatti, tranne nclcaso in cui i genitori e il figlio wùversitario abbiano la steSSJ residenza anaf,(ratìca, le ordinarie regole sulla composizione nclnucleo ùnniliare subiscono delle derotd1C. La compilazione del modello di bJse 1"111.1, con l'aggiunta Jd quadro C, nel quale va indicato il codice lìscale dello studente e barrata solo la prima casella che si incontra, sarà sutììciente solo nel caso in cuiigenitorisiano tutti presenti nel nucleo familiare indicato al quadro A. Diversamente, se nel nucleo è presente un solo genitore, mentre l'altro risulta non coniuf,(ato e non convivente,quest'ultimo dovrà prima verificare (jnJicandolo nel quadro 1)) se tale genitore non è coniugato con persona di·· versa dalI' altro genit ore e/o non risulta avere lìf,(li con persona diversa dall'altrogenitore. In tale caso dO\Tà t'ssere compilato un fDglio componente atrgiuntivo (Fc) da allef,(,rre alla Dsu dello studente, oppure sipotrannoindicar{'f,(liestremidellaDsu del genitore in questione. In questo caso si parla di componente attratta. Diversamente (se il coniuge è sposato e/o hafitdi con ,ùtra persona) dmTà essere calcolata una componente aggiwltiva del'Isee relativa al f,(enitore non convivente e, a tal tìne, sarà necessario associare la Dsu dello studente a quella dci f,(enitore, o al t()tdio componente (FCl) inclusivo del quadro FC9 ("calcolo componente aggiuntiva"). Non concorre, né all'una né aIl'altra componente (attratta o ag!:-riunti- va) il genitore tenuto a versare assegni ' periodici per il mantenimento del fif,(lio, oppure che sia stato escluso dalla potestà sui figli, u che sia soggetto a provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare, oppure nei confronti dei qualisiastataaccertatal'estraneitàintermini di rapportiallettivi ed econonùci. Se invece nessuno dcif,(enitori è presente nel nucleo dello studente, occorrerà preliminarmente verifleare se l'universitario: l) nonrisiede più nell'abitazione familiare da almeno due almi dalla prima iscrizione a ciasclUl corso di studi, in alIOf,(gionondiproprietàodiunmembro della famiglia stessa; 2) ha un reddito che oggi èfìs.~ato inalmt no 6.soo euro. Se sussistono entr,nnbe le condizioni lo studente sarà considerato autonomo e quindi costituirà un nucleo familiare aSt.' stante. OccOlTe però distinguere se igenitOll sono, o meno, coniugati o conviventi. Nella prima ipotesi (f,(enitori coniugati o conviventi) lo studente dovrà indicare (nell'ultima riga del quadro C) il codice fiscale di uno dei due gelùtori e tdi estremi dellaDsu relativa alnucleo deigenitori, altrimenti l'Isee Lhùversità non potrà essere rilasciato. Se invece i due genitori non sono cOlùugatÌ tra loro né tra loro conviventi, si deve prelinùnarmente individuareuno dei due genitori, come f,(enitore di riferimento, e indicare (nell'ultinla riga del quadro C) tdi estremi della Dsu di tàIe genitore. Per l'altro, invece, occorrere compilare il quadro D tenendo di quanto già visto in precedenza. L I casi concreti Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo 068391 Cosa si deve fare Nel quadro (va riportato il codice fiscale dello studente e barrata la specifica casella. Dovrà essere compilato anche il quadro D per il genitore non convivente. Non occorreranno altre informazioni se non il codice fiscale dello studente e la barratura delle specifiche caselle del quadro C. Nell'ultima riga del quadro (va indicato uno dei due genitori e gli estremi della sua Dsu (che tiene conto della situazione reddituale e patrimoniale anche dell'altro genitore) Nell'ultima riga del quadro (va indicato uno dei due genitori e nel quadro Di dati dell'altro Codice abbonamento: Situazione Nucleo con un solo genitore: ['altro risulta Ilon coniugato e non convivente rgenitori non sono presenti nel nucleo di cui al quadro A e lo studente è "autonomo" Genitori coniugati o conviventi non presenti nel nucleo e studente non "autonomo" Genitori non coniugati con residenza diversa e non presenti nel nucleo e studente non "autonomo" del destinatario, non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina I Foglio 17-12-2014 12 1 /2 Gli atenei passano al setaccio la ricchezza reale dei genitori PM.,INI\I\ l."R,; ~l Giuseppe Catalano Andrea Francalanei _ L'Isee riveste una i'rande importanza nell'ambito dell'uniwrsità, dal momento che il suo impie~(l è previsto sia per la concessione delleprl'stazioni per il diritto allo studio, sia per la determinazione delle "i'evolazioni dal pal-\amento delle tasse universitarie.l'vIa, rispetto alla più ~enerale Gite-l'oria delle prestazioni sociali "i'evolate, l'università presenta delle pecu-liarità (Iei'ate in particolare alle componenti rappresentate dagli studenti tì.lOri sede eda ljudli stranieri) che,sin dall'introduzione dell'Isee, hanno richiesto la previsione di particolari modalità applicative che, difatto,hanno condotto alla dctìnizione di uno specitìco indicatore uniYCfsitario (il cosiddetto Isceu) caratterizzato da: ~ la dctìnizio!1e della condizione di indipendenza dello studente, in assenza della quale si rrocede a una valutazione cO!1i'iunta della sua situazione economica con quella di coloro che ne so- stengono l'onere del mantenimento (principalmente i i'enitori), qualora non conviventi; " la previsione di un indicatore della situazione ecollomica equivalente all'estero. Le novità Ilriconoscimento di tale specifìcitàha trovato conferma anche nella nuova disciplinaIsee, introdotta conilDpcm 159/2013- Innanzitutto con l'esplicita previsione all' articolo 8, comma 5, del- l'indicatore della situazione economica equivalente all'estero, «calcolato come somma dei redditi percepiti all'estero e del 20 per cento dci patrimoni posseduti all'estero». InsecondohlOi'oconunadetìnizione della modalità di integrazione tra il nucleo familiare dello ~tudente non "indipendente" e quello dei suoi genitori non conviventi (articolo 8, comma 2), che impedisce quanto invece poteva accadere con la precedente normativa Isee, ossia che l'accorpamento con la f~l/niglìa deii'enitori non si limitasse al tìi'lioìstudente, ma potesse estendersi anche ad altri componenti il suo nucleo anai'ratìco. Con riferimento al "riconi'iuni'imellto" ai tìni Isee tra i'enitori e fìi'lio/ studente, va inoltre evidenziato come nella nuova disciplina sia stata posta una particolare attenzione alla situa-ziol1e dei i'enitori non cOlliui'ati che non risultano tra loro conviventi, al tìne di consentire una differenziazione (che la precedente normativa non i'arantiva) tra i casi in cui il l'l'nitore è effettivamente solo c quelli in cui un i'enitore ha solo un'altra residenza anai'ratìca, talvolta per tìnalità meramente opportunistiche. In analoi'ia a quanto previsto per le prestazioni per i minori, viene infatti stabilito che ili'enitore non convivente e non coniugato conI' altro genitore, cheabbiariconosciutoiltìi'lio,fapartc del nucleo familiare del tìglio, a meno che sia stato stabilito eon provvedimento dell'autorità giudiziaria il versamento di assei'ni periodici di mantenimento del tìi'lio, vi sia \\Il provvedimento di esclusione dalla potestà genitoriale o di allontanamento dalla residellza bmilìare, o vi sia estraneità in temlini di rapporti affettivi cd economici, attestata dal servizio sociale. Essere coniui'ato con persona diversa da lI'altro i'eniton:, \) avere fii'li con persona diversa dall'altro l'l'nitore, determina sempre l'esclusione dal nucleo familiare del figlio, ma comporta comunque l'intei'razione dell'Isee del fii'lio con una componente ai'tduntivacalcolata prendendo in considerazione l'Ise riferito ai soli redditi l' patrimoni del i'enitore non convivente, dividendolo per il parametro della scala di equivalenza del nucleo familiare di appartenenza e moltiplicando il risultato ottenuto per 0,3. L'importo derivante da tali operazioni è poi moltiplicato per un fattore di propofzionalità pari a Incl caso dclla presenza del solo tìi'lio studente, c mai'i'iorato di o,sper oi'ni ulteriore fii'lio convivente conio studente. Al valore così ottenuto si applica, infme, il parametro della scala di equivalenza dci nucleo familiare a cui appartiene lo studente. Inoltre, va evidenziato come la previsione di carattere i'enerale contenuta all'articolo 2, comma l, dci DpcmI59/2013, con cui si concede ai'li enti erogatori la possibilità di introdurre «criteri ulteriori di selezione volti ad identificare specifiche platee di beneficiari», consente alle università c ai'li enti per il diritto allo studio, come in passato, di affiancare all'I seI.' l'indicatore della situazione patrimoniale equivalente, rafforzando l'incidenza del patrimonio nell'individuazionedeglistudentichepiùdialtrimeritano l'accesso alle prestazioni per il diritto allo studio, o un'ai'evolazione. L'entrata in vii'ore dci nuovo Isee rende quindi necessario un rapido completamento dci percorso attuativo previsto dal Dli'5 68/2012, con cui si è proceduto alla revisione della disciplina dci diritto allo studio universitario. Risponde a tale necessità la prossima apertura di un tavolo tra Ministero e Rei'ioni, per la detìnizione dci Dm che dovrebbe ridefinire i requisiti di elei'i'ibilità per l'accesso alle borse di studio, anche con riferimento ad aspetti lei'ati alla condizione economica degli studenti, quali la capacità reddituale e la modalità di valutazione dei patrimoni posseduti all'estero. 068391 Valutati anche i patrimoni detenuti all'estero Calcoli ricalibrati se l'ex coniuge si risposa Codice abbonamento: .",,' Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 32 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio I 17-12-2014 12 2/2 In attesa di un decreto ad hoc rimane fissata a 6.500 euro la soglia di reddito percepita nell'ultimo biennio «Indipende11te» solo chi èfuori casa da due anni Universita' Studente indipendente Lo studente è "indipendente" quando ha una residenza esterna all'unità abitativa della famigla di origine, stabilita da almeno due anni dalla data di presentazione della domanda. La residenza deve esserein un immobile non di propl'ietà di un componente del nucleo familiare. Deve poi dimostrare di avere propl'i redditi derivanti da lavoro di pendente o assi milato, non prestato alle dipendenze di un familiare, fiscalmente dichiarato da almeno due anni Iseeu in cattedra .A MAGLIE SmHTf: L'obiettivo è quello di evitare che il trasferimento in sede diversa dalla residenza determini automaticamente il diritto ai benefici economici I PECUUARITÀDEGUATENEI Rispetto alla più generale categoria delle prestazioni sociali agevolate, l'università presenta alcune peculiarità (legate allo status degli studenti fuori sede e stranieri) che hanno richiesto la previsione di specifiche modalità applicative 02 I INDICATOREISEEU L'Iseeu è lo specifico indicatore universitario e si basa, principalmente, su due elementi: • la definizione della condizione di indipendenza dello studente, in assenza della quale si procede a una valutazione congiunta della sua situazione economica, con quella di coloro che ne sostengono l'onere del mantenimento (principalmente i genitori), qualora non conviventi; • la previsione di un indicatore della situazione economica equivalente all'estero tati"a della famiglia di origine, da almeno un anno rispetto alla data di presentazione della domanda di ottenimento della prestazione, in un alloggio non di proprietà di un suo membro: (;I un indicatore della condizione l'co!1omica, derivante esclusivalllente da redelit"i da L1YO!'ll, non inferiore il 241I1ilioni di lire, con rderimento a un nucleo familiare di tre persone. I1Dpcm 9 aprile 200! cOllilqualc, nell'ambito della prima complessiva revisione della disciplina dci diritto allo studio, si è deciso di utilizzare l'Isee ai fini della determinazione della situazione economica degli studenti universitari, ha modificato i requisiti richiesti per l'attribuzione dello status di "studente indipendente", portando da uno a due gli allni di fuoriuscita dello studente dalla famiglia di origine Ritaglio PAROLA CHIAVE i PERCORSO ATTUATIVO Imminente l'apertura di un tavolo tra Ministero e Regioni perla definizione di un Dm che dovrebbe ridefinire i requisiti di eleggibilità per l'accesso alle borse di studio, anche con riferimento ad aspetti legati alla condizione economica degli studenti stampa ad uso esclusivo del destinatario, non 068391 Tale necessità è emersa sin dal primo atto normativo con cui è stata disciplinata in maniera organica la materia del diritto allo studio universitario (il Dpcm 30 aprile 1997), in cui la condizione di studente indipendente, per il quale non si tiene conto dci componenti della famiglia di origine nell'indivicluazione dci nucleo familiare su cui calcolare l'indicatore della condizione economica, è definita in relazione alla presenza di entrambi i seguenti requisiti: la residenza esterna all'unità abi- (sempre in alloggio non di proprietà di un suo membro) e fissando in 6.500 euro (con riferimento a un nucleo familiare di una persona) l'importo del reddito da lavoro dipendente o assimilato che lo stesso studente deve aver percepito da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda. La nuova disciplina Isee ha confermato il requisito della residenza fuori dall'unità abitativa della famiglia di origine stabilito dal Dpcm 9 aprile 200l, mentre ha rinviato a un decreto ministeriale (non ancora emanato) di attuazione della riformadel diritto allo studio operata con il Dlgs 68/2012, la definizione ddl'adeguata capacità di reddito che lo studente dovrà dimostrare per essere considerato "indipendente" c non far parte del nucleo familiare dei genitori con lui non conviventi. Codice abbonamento: _ La previsione della categoria dello "studente indipendente" è fondamentale per un settore, quale quello dell'università, in cui è frequente che il beneficiario delle prestazioni (siano esse quelle per il diritto allo studio - mense, alloggi () borse di studio -o l'ageyolazionedal pagamento delle tasse universitarie) possa risultare nullatenente, in, quanto non avente la stessa residenza di chi ne sostiene l'onere di man" tenimento. Se non s 'intern:uisse con una pre"isione specitìca, l'app licazione dcll'Isel' in ambito uniyersitario comporterebbe in ;lUto!natico per gli studenti fuori sl'de che assumono la residenza nella città in cui frequentano il corso di studi, il posses~o dci requisito eClllHlmico necessario per !'ottenilllentll delle prestazioni. anche nel caso in cui provenissero da famiglie non prive di mezzi. riproducibile. Pag. 33 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 17-12-2014 47 1 lregistaelatittà Laurea a Parma per Bertolucci: «I ricordi, Pasolini e le sfide a calcio» PARMA L'Università di Parma ha assegnato a Bernardo Bertolucci la laurea ad honorem in Storia e critica delle arti e dello spettacolo (Joto). La cerimonia si è svolta al Teatro Regio di Parma in occasione dell'apertura dell'anno accademico e il regista ha tenuto la sua lectio magistralis ricordando il legame con la sua terra. Primo atto la proiezione di un cortometraggio dedicato a Casarola, paese dell'Appennino emiliano luogo d'origine della famiglia Bertolucci. «Noi ragazzi eravamo tanto affezionati a quel luogo. Era destino che il mio primo film lo dovessi girare qui, era La teleferica». Dopo il set di «Prima della , rivoluzione» - ha detto Bertolucci - <<pensavo di aver Codice abbonamento: 068391 chiuso il capitolo del rapporto con questa città, invece eccomi qui per un'occasione che mi ha riportato a Panna e mi ha fatto venire alla mente tanti episodi legati al passato. Ad esempio ricordo una partita di calcio nel campo centrale della Cittadella fra la troupe di Novecento e quella di Salò: io, non avendo mai giocato a calcio, ero a bordo campo, Pasolini invece ha giocato per un'ora poi è tornato arrabbiatissimo in panchina. Non so proprio dove trovasse tutta quell'energia». Sul palco anche una battuta: «Mio padre mi diceva: non vai all'università? E io: mi laureerò da vecchio». Poi l'omaggio dei colleghi, da Wenders a Olmi, da Bellocchio a Salvatores e Alice Rohrwacher. R.S © RìPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 34 Quotidiano Data Pagina lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO Foglio 17-12-2014 5 1 14 Persino Monti è diventato alfiere della Fondi: nel Sud quindici miliardi da crescita. Da premier in realtà ha agito spendere entro i12015. Bisognerebbe nel senso opposto escludere il cofinanziamento dal «Patto» Cosa ha fatto l'Italia alla guida dell'Ve Abbiamo cambiato il vocabolario, dice RenzL Ma restiamo inchiodati ai vincoli che ci stanno soffocando Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo PAROLE, PAROLE - «Il nostro voto a Juncker è stato collegato all'individuazione di una diversa scelta di politica economica» basata sulla crescita ha aggiunto Renzi al Senato. E dove sarebbe la diversa politica economica? Sorprendente la risposta del Premier: «Se dovessimo fare un bilancio dovremmo dire che è cambiato un vocabolario, sono cambiate le parole. È un primo passo.. .il piano Juncker è anche l'occasione per dire che uno dei nostri obiettivi è stato raggiunto». Sorprendente: il risultato del semestre europeo è il cambio del vocabolario. 068391 16 dicembre, Roma, Senato della Repubblica, ore 15,30. «Cosa ha ottenuto Presidente Renzi nel semestre europeo? Ha ottenuto la ridefinizione dei Trattati di Maastricht? No. Ha ottenuto l'esclusione degli investimenti dal calcolo del rapporto Deficit/PIL? No. Ha ottenuto che la Banca Centrale Europea stampasse moneta? No .... Allora vada a Bruxelles e ottenga una delle cento cose che ha promesso». Così il Senatore D'Anna (GAL) ieri ha sintetizzato l'assenza di risultati del semestre italiano di presidenza del Consiglio DE. La cornice era la comunicazione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi alle Camere in vista del Consiglio DE del 18 dicembre. Alla Camera dei Deputati il nostro premier ha sparso il suo consueto ottimismo. Secondo Renzi noi italiani «abbiamo rimesso al centro la crescita ... abbiamo imposto, non proposto un cambio di passo, nelle politiche DE». Grazie alla presidenza italiana «il contributo che gli Stati daranno al Piano Juncker sarà fuori dal Patto di Stabilità». Ciò costituirebbe un primo passo verso lo scorporo delle spese per tutti gli investimenti dal «Patto» (scuole, banda larga, bolletta energetica, periferie). Purtroppo la suggestione renziana si infrange sulle domande ben poste dal senatore D'Anna. Mentre Francia e Spagna violano il Fiscal Compact noi italiani siamo inchiodati dalla Cancelliera Merkel a13 % e non possiamo investire. Il premier propone una lettura della realtà basata sulla contrapposizione Gufi/Renzi. Al contrario per capire cosa accade è utile contrapporre i fatti alle narrazioni. i TilGII iN ARRiVO - Senza tagli aggiuntivi alla Legge di Stabilità «le conseguenze saranno spiacevoli», ha ammonito il Presidente della Commissione Europea Juncker il lO dicembre. Traduzione: nuovi tagli a marzo. Per tale ragione Matteo Renzi ha ottenuto un solo risultato nel suo semestre di presidenza DE: il rinvio a marzo del giudizio di Bruxelles sulla Legge di Stabilità. Il Commissario Europeo Moscovici ha concesso questo grande favore all'Italia e Renzi potrà votare in primavera senza fare la manovra aggiuntiva che la Cancelliera Merkel chiede. Si presenterà agli italiani come l'attore che ha interpretato il personaggio dell'alfiere della crescita. Negli ultimi sei mesi il copione del film è stato il seguente: il Presidente del Consiglio protesta contro l'austerità a Roma, ma, quando va a Bruxelles non ottiene nulla. Renzi, da un lato, chiede investimenti, dall'altro assicura che l'Italia rispetterà le regole del Fiscal VUJ.JJl',~"l. i - L'aporia è alla radice: l'Italia non può investire se rispetta il Fiscal Compact. Al contrario, se rispettiamo il Fiscal Compact, affondiamo nella recessione. Nel paradosso della politica italiana il fronte dei rigoristi che reputano necessario impiccarsi al Fiscal Compact ha perso il suo antico alfiere, il professor Monti. Il 2 marzo 2012 l'ex Presidente del Consiglio sottoscrisse il Fiscal Compact per l'Italia, e ora vuole cambiarlo. Nell'intervista rilasciata a Repubblica il9 dicembre 2014 il Senatore Monti parla con una sincerità sorprendente: «..Oggi si fa finta che le regole europee siano rispettate, ma non è così. Vi è una flessibilità che viene erogata discrezionalmente a seconda dei momenti e dei Paesi... In Europa ci piace pensare che le regole siano nel complesso rispettate, ma non credo si possa parlare di rispetto quando ci sono Paesi che anno dopo anno chiedono rinvii nel rispettare gli obiettivi e li ottengono senza difficoltà». Insomma Mario Monti finisce di essere l'alfiere del rigorismo e diviene sostenitore della crescita. Meglio tardi che mai. Tuttavia, qualora Mario Monti avesse cambiato idea prima e non avesse sottoscritto il Fiscal Compact quando era Presidente del Consiglio, oggi non saremmo precipitati nella recessione più degli altri paesi europei. PRIMA E DOPO - Nel continuo paradosso della politica italiana, ieri al Senato Monti ha detto che grazie al suo Governo siamo usciti dalla procedura per eccesso di disavanzo pubblico. Con quali conseguenze? I tagli su sanità, pensioni (riforma Fornero), scuola e trasporti. Monti dovrebbe scegliere chiaramente tra austerità e crescita. Due anni fa sosteneva che i tagli delle sue manovre erano necessari per evitare sanzioni da Bruxelles. Oggi ammette che la valutazione della Commissione sui bilanci pubblici degli Stati Membri è discrezionale. Per tale ragione le multe di Bruxelles per lo sforamento del 3% arriverebbero solo per Grecia, Portogallo e Italia. Sempre per la stessa ragione, la Francia è ancora sotto procedura di infrazione per disavanzo pubblico e non è stata minimamente sanzionata. Codice abbonamento: ANDREA DEL MONACO * tliN PO' DI CO~\I"WI - La massaia chiederebbe: il piano Juncker quanti soldi prodel destinatario, non riproducibile. Pag. 36 Quotidiano IlA GAZZf:ID\. DELME2ZOGIORNO I Foglio 17-12-2014 5 2/4 abbiamo tre dati: quanto ha speso ogni Ministro in cinque mesi, quanto deve spendere entro il dicembre 2015, quanto deve spendere entro il dicembre 2014 per evitare il disimpegno automatico dei fondi. Del PON Ricerca e Competitività, il ministro Giannini ha speso 212 milioni, deve impiegare 1187,9 milioni entro il 2015, di cui 140,7 entro quest'anno: potrebbe far tornare i ricercatori meridionali fuggiti all'estero. Del PON Reti e Mobilità, il ministro Lupi ha speso solo 50 milioni, entro il 2015 deve investire 1084 milioni, di cui 188 entro quest'anno: potrebbe estendere l'alta velocità fino a Lecce o concludere la Salerno-Reggio Calabria. Ma come farà a spendere 188 milioni in 40 giorni se in cinque mesi ha speso solo 50 milioni? Il ministro Galletti ha 473,3 milioni per le Energie Rinnovabili: in cinque mesi ha speso solo 5,4 milioni, entro il 2014 deve spendere 206 milioni; sarà capace? Il Ministro Alfano ha speso 62,9 milioni del PON Sicurezza; deve investire altri 262,4 milioni entro il 2015, di cui 50 milioni entro il 2014. Ce la farà? Potrebbe rinnovare il parco auto delle forze di Pubblica Sicurezza. Il. PROCl.AIIIIA - «Il mancato uso dei fondi DE grida vendetta», disse Matteo Renzi. Bene, le grida non si odono. In cinque mesi, del PON Istruzione FSE (lotta alla dispersione scolastica), il ministro Giannini ha speso 85,8 milioni; ne rimangono altri 372,7 milioni. Del PON Istruzione FESR (riqualificazione edifici scolastici) ha speso 21,3 milioni: rimangono altri 229,6 milioni, di cui deve spendere 106 milioni entro il 2014. Sarà capace? Il ministro Franceschini ha 424,3 milioni del PON Attrattori Culturali da spendere entro il 2015, dei quali, 251 milioni vanno investiti entro l'anno. Potrebbe pagare recupero e conservazione di Pompei. Ma c'è un mistero. Al 31 ottobre 2014 la spesa certificata è 212,6 milioni; al 31 maggio 2014 era 255,1 milioni. Seppur di poco, la spesa degli altri programmi è avanzata: invece per tale programma è calata di 42,5 milioni. Complessivamente il Governo Renzi deve spendere 4,19 miliardi entro il dicembre 2015; di quei soldi, 950,7 milioni devono essere spesi e certificati entro il dicembre 2014. Improbabile considerando che in cinque mesi ne ha spesi solo 421 milioni. In conclusione qualora l'Italia non spendesse i 22 miliardi avanzati del ciclo 2007-2013 restituirebbe a Bruxelles 14 miliardi di cofinanziamento europeo: i nostri soldi finirebbero nel Piano Juncker. Per evitare tale esito è necessario escludere dal computo del rapporto Deficit/PIl il cofinanziamento italiano ai programmi DE. Questo avrebbe dovuto essere il risultato della presidenza Renzi del Consiglio DE. Al contrario abbiamo ottenuto solo un nuovo vocabolario. * Esperto Fondi Strutturali Europei Codice abbonamento: 068391 gramma? Vediamo con ordine: si partirebbe con un Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici (EFSI) di 21 miliardi di euro: 5 di denaro vero della BEI, la Banca Europea degli Investimenti, 16 tra liquidità dell'attuale bilancio DE e garanzie. Successivamente la BEI concederebbe prestiti pari a tre volte il capitale iniziale: tali prestiti dovrebbero coinvolgere investitori privati con un ulteriore effetto moltiplicatore pari a cinque. E così si arriverebbe all'importo di 315 miliardi per i 28 Stati DE (con un moltiplicatore pari a 15). Dna Task Force europea valuterà i progetti da finanziare. E qui il problema: un investitore straniero, puntando alla redditività, sceglierebbe di investire su una infrastruttura in Baviera e non nella regione Calabria. Qualcosa non quadra. Perché chiedere prestiti nel piano Juncker quando abbiamo 100 miliardi dei nostri programmi DE? Prima di indebitarsi occorre violare il3 % (come fa Hollande), quindi spendere i 22 miliardi avanzati dal ciclo 2007-2013 entro il 2015 e programmare bene i futuri 80 miliardi del ciclo 2014-2020 (44 miliardi DE più il cofinanziamento nazionale). Ricapitoliamo gli importi. Come raffigurato in tabella A, sommando la dotazione 2007-2013 dei programmi dei tre fondi (FSE-FESR-FEASR), l'Italia ha una dotazione di 64,5 miliardi di cui ha speso 42,1 miliardi al 31 ottobre 2014. Quindi entro il 2015 deve spendere e certificare 22,4 miliardi: e 4 di quei 22 miliardi devono essere spesi entro il 2014. Come raffigurato in tabella B, sommando i programmi del Governo e delle Regioni, in Campania, Puglia, Sicilia, Calabria e Basilicata occorre spendere 15,5 miliardi entro il 2015: di questi, 3 miliardi devono essere spesi entro il 2014. Ma non è finita qui: come raffigurato in tabella C il Governo ha ancora 4 miliardi da impiegare entro il 2015. Nel ciclo 2007-2013, al 31 ottobre 2014, il Governo ha speso solo 6,94 miliardi degli 11,1 miliardi dei programmi (7 nazionali e 2 interregionali) cofinanziati dai fondi DE nei territori di Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia. Comparando le tabelle del Governo sulla spesa certificata al 31 ottobre 2011 e al 31 maggio 2011 Data Pagina Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 37 Quotidiano Data Pagina lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO Foglio 17-12-2014 5 3/4 46.891,6 ___ Dotazione 2007-2013 . . . . Spesa da certificare entro dicembre 2015 Spesa certificata al 31-10-2014 Spesa da certificare al 31-12-2014 Codice abbonamento: 068391 * Le cifre sono espresse in milioni di euro Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 38 Quotidiano Data Pagina lA GAZZEllA DELMEZZOGIORNO Foglio II"Jlf_1 Dotazione 2007-20t3 Spesa certificata al3t -I 0-2014 _ 17-12-2014 5 4/4 Spesa da certificare entro dicembre 2015 Spesa da certificare a13H2-2014 Codice abbonamento: 068391 • Le cifre sono espresse in milioni di euro .. Sicilia, Calabria, Campania, Basilicata, Puglia Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 39 Quotidiano nSole9]{l mmrn I due in calendario In agenda contratto a tutele crescenti e Aspi Oggi vertice alla Ragioneria su oneri e risorse La lunga crisi LA RIFORMA DEl LAVORO I Data 17-12-2014 Pagina 10 Foglio 1 /2 Le questioni aperte Il nodo dell'applicazione del nuovo articolo 18 alle piccole imprese e ai licenziamenti collettivi Jobs act, decreti al Cdm di Natale Renzi: consiglio il 24 dicembre -Vertice del premier con Poletti, Delrio e Taddei ROMA Codice abbonamento: Slittadi480re,dal22dicembreal 24, la vigilia di Natale, il Consiglio dei ministri che dovrà esaminare i primi due decreti attuativi del Jobs Act,conlanuovadisciplinadel contratto a tutele crescenti e con la riscrittura dell'Aspi, rafforzata nella durata (24mesi -rispetto ai16 aregime) ed estesa a una prima platea di collaboratoriaprogetto.Adecidere lanuovatabelladimarciaèstatoieri il premier Matteo Renzi (<<li facciamo il 24» ); e subito dopo il ministro Giuliano Poletti ha convocato per venerdì 19 dicembre a Palazzo Chigile organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali. «Un primo segno di disponibilità», è stato il commento a caldo della numero uno della Cgil, Susanna Camusso. TI premier i ha anche convocato ieri sera un vertice con Polett~ il sottosegretarioaPalazzoChigi GrazianoDelrioeilresponsabileeconomico del Pd Filippo Taddei per fare un punto sui decreti e considerare inodiancoranonsciolti.OggisaràlavoltadellaRagioneria generale he deve verificare gli oneri (e le coperture) dei due Dlgs: oltre allariformulazione dell'Aspi (che comporterà un aggravio di costi per l'Erario), si dovrebbe sciogliere il nodo sulla defiscalizzazione e decontribuzione dell'indennizzo in caso di licenziamento illegittimo (ipotesi avanzata dai tecnici di Palazzo Chigima che il Mefvuolevagliare attentamente). I due giorni in più dovrebbero consentire all'Esecutivo di trovare una soluzione ainodiancoraaperti, vi'ito che l'obiettivo del premier resta quello di partire con il nuovo contratto a tutele crescenti (con le modifiche all'articolo 18) subito a gelmaio per poter usufruire delle alla reintegra e spazio agliindennizdetrazioni previste dalDdlStabilità zi crescenti) anche ai licenziamenti per le nuove assunzioni (sgravio dei collettivi, che sono di natura econocontributi con tetto annuale di mica per defmizione. Ma quii tecnici del ministero del Lavoro frenano 8.060 euro per tre anni). AncoraieriPolettieilsottosegre- perviadellacomplessitàdellamatetario Teresa Bellanova hanno cer- ria regolata dalla legge 223. C'è poi da capire la sorte delle imcato una mediazione con i partiti di maggioranza. In particolare, sulle prese sotto i16 dipenden~ a cui oggi tutele crescenti. Qui c'è da scioglie- non si applica l'articolo 18 (per loro re il nodo dell'indennizzo minimo varranno le nuove regole?). Sempre (si ipotizzano 6 mensilità, ma si po- sul fronte dell'articolo 18, un braccio trebbe scendere a 2-3, da far scattare diferroc'èanchesull'individuazione subito dopoilperiodo di prova), uno delle "specifiche fattispecie" in cui "scalino" per evitare licenziamenti far rimanere la tutela reale neilicennei primi periodi del rapporto di la- ziamenti disciplinari TI punto di parvoro (considerato che l'indennizzo tenzaindividuato da Palazzo Chigi è partedal,smensilitàper annodiser- la limitazione della reintegra ai soli vizio conuntetto di 24 mensilità). In casi di «insussistenza del fatto matediscussione sono tornati anche i li- riale»grave.MaunapartedelPd,con cenziamenti collettivi: una parte Cesare Damiano, vorrebbe ricomdella maggioranza vorrebbe appli- prendervi anche le tipizzazioni concare le nuove regole sui licenzia- tenuteneicodicidi~ciplinarideicon menti individuali economici (addio tratticollettiviAltreforzedimaggioranzasioppongonoerilancianosulla necessitàdiprevedere,allora,laclausola dell'opting out, dando cioè la possibilità al datore dilavoro disostituire la reintegra con un indennizzo, come avvieneinSpagnae Gerrnania Apertaèpurela partita "conciliazione". Oggi se l'accordo sulla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro è concluso presso la direzione provinciale del lavoro, al lavoratore spetta l'Aspi. Se l'accordo "Introdotta dalla riforma Fornero del sullicenziamentoèfatto insedesindacale no, e neanche si possono da2012, l'Assicu razione soci ale per re soldi per incentivare l'esodo. Si l'impiego (Aspi) costituisce una preme quindi affmché anche in seprestazione economica istituita per de sindacale si possano firmare acgli eventi di disoccupazione che si sono verificati a pa rtire da 110 gennaio cordi di risoluzione consensuale, anlffiettendo Aspi e incentivi al2013 esostituisce i precedenti l'esodo che, peraltro, sono fiscalammortizzatori, a partire mente e previdenzialmente convedall'indennità di mobilità e nienti per il lavoratore. l'indennità di disoccupazione non <f,:RIPRODUZIONERISEflVATA agricola ordinaria 068391 Claudio lucci Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 40 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data 17-12-2014 Pagina 10 Foglio 2/2 I nodi Una parte della maggioranza preme perestendere le nuove regole sui licenziamenti economici individuali anche ai licenziamenti collettivi, che sono di natura economica per definizione. I tecnici del ministero del Lavoro frenano Da sciogliere è anche il nodo piccole imprese, quelle sotto i 16 dipendenti per le quali oggi non trova applicazione l'articolo 18. Si punta a ricomprenderle nelle nuove regole, con un dimezzamento degli indennizzi e un tetto a 6 mensilità Per scoraggiare licenziamenti nella fase iniziale del contratto a tutele crescenti (che dal 2015 godrà di robusti incentivi contributivi) si sta discutendo se introdurre o meno un indennizzo minimo (oscilla tra le 6 mensilità, ma potrebbe scendere a 2-3) Oggi se l'accordo sulla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro è concluso presso la direzione provinciale del lavoro, al lavoratore spetta l'Aspi. Se l'accordo sul licenziamento è fatto in sede sindacale no. Si studiano regole uniformi Codice abbonamento: 068391 'III Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 41 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 17-12-2014 16 1 Dell'Aringa: positivo il calo dell'ordinaria La Cigs cede il 30,8% ma cresce la mobilità Claudio Tucci passare a mobilità volontaria, contrattidisolidarietàefacilitazioni per gli interventi di ristrutSupera il miliardo di ore la turazione dei siti produttivi». richiesta di cassa integrazione Le ore di cig complessive (olda parte delle imprese nei primi tre un miliardo) autorizzate nei undici mesi dell'anno. A livello primi 11 mesi dell'anno «si concongiunturale (novembre su fermano comunque su livelli ottobre) a scendere è stata somolto elevati», ha a~giunto Guprattutto la cig straordinaria glielmo Loy (UiI). E il secondo (-30,8010), dopo una crescita risultato peggiore dal 2008, anininterrotta dal mese di giugno. no di inizio della crisi, nel quale Sono aumentate però le dosi totalizzarono ore per mande di mobilità (da 12.661 a 227·660.000.L'annopiùdifficile settembre a 14.570 a ottobre) e è stato il 2010 con 1.197.816.000 anche quelle di disoccupazione di ore. Per questo «è fondamen(in un mese quasi 42mila istan- _ _ _~_ tale che l'Esecutivo aumenti le ze di Aspi in più). A testimorisorse per gli ammortizzatori nianza di un mercato dellavoro' nella legge di Stabilità in discusancora in difficoltà (anche I~ ~-sione al Senato», ha detto Cesal'Istat a ottobre ha evidenziato , re Damiano (Pd). una contrazione degli occupati mi hl A livello cumulato, gennaioe un incremento del numero dei Richieste di Aspi novembre 2014, nell'industria senza lavoro). Il segnale più evidente della sono stati richieste oltre 714 miA livello tendenziale la cig è crisi è l'incremento di quasi lionidioredicig(-lA7%tendenrisultata in calo deI26,9%, ma si 42mila richieste di Aspi in un sconta essenzialmente la forte mese. Cresciute anche le I ziale), nell'edilizia poco meno dill5,5 milioni di ore (-3,6 010). riduzione dalla cassa in deroga domande di mobilità passate da A ottobre poi, sommando (-28,5°10) dovuta al noto proble- 12.661 di settembre a 14.570 di ma deifermiarnrninistrativi per ottobre. domande di disoccupazione e carenza di stanziamenti. mobilità, sono state presentate La fotografia sugli ammortiz288.259 istanze (-8,7% rispetto miliardo zatori sociali scattata ieri dalalle 315.645 domande di ottol'Inps (dati di novembre e cu- Le ore bre 2013 - ma in crescita di mulato gennaio-novembre Supera il miliardo di ore la 46.081 domande rispetto a set2014) ha evidenziato «come la richiesta di cassa integrazione I tembre 2014). crisi sia ancora forte soprattutto da gennaio a novembre de12013 RISERVATA per le piccole imprese, visto l'aumento delle domande di disoccupazione - ha commentato l'economista del lavoro, Carlo Dell'Aringa -. Ma la diminuzione della cig straordinaria può essere un timido segnale positivo frutto, anche, del buon operato del Governo che ha sottoscritto diversi accordi di riorganizzazione aziendale, come Electrolux, Termini Imerese, e ciò ha portato a chiudere l'erogazione passiva della cigs per ROMA I 42 -- - - -I l Codice abbonamento: 068391 ~RIPRODUZIONE Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 42 Quotidiano Il Sole9]{l mmrn Pagina 17-12-2014 43 Foglio 1 Data Il Jobs act, in vigore da ieri, prevede in prospettiva la cancellazione delle collaborazioni a progetto Cocopro, trasformazione agevolata La disciplina nel DIgs sul contratto a tutele crescenti per approfittare dello sgravio Giampiero Falasca Nel primo decreto legislativo attuativo del Jobs act, accanto alla riforma dei licenziamenti, dovrebbe trovare posto anche la cancellazione del contratto di collaborazione a progetto. Questa misura, nelle intenzioni del Governo, si pone in stretto collegamento con il nuovo contratto a tutele crescenti e con gli incentivi riconosciuti per le nuove assunzioni dallo gennaio. Lo sgravio consiste nell'esonero dal versamento dei contributi previdenzialia carico dei datori dilavoro,nellimite massimo di8.060 euro annui per le nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con la sola esclusionedeicontrattidiapprendistato, dei contratti di lavoro domestico e del settore agricolo, decorrenti dallO gennaio 2015 e stipulati entro il 31 dicembre 2015, per un massimo di 36 mesi. Il disegno è questo: cancellazione dei contratti a maggiore rischio di precarizzazione (come, appunto,le collaborazioni a progetto), da un lato, e riconoscimento di incentivi normativi ed economici, che probabilmente andranno tarati ad hoc; una maggiore flessibilità in uscita e unridotto costo contributivo -in favore di chi stabilizza i lavoratori oggi impiegati con questi contratti, dall'altro lato. Questo disegno dovrà fare i conti con una realtà difficile da ignorare: nonostante gli incentivi, il passaggio dalla collaborazione a progetto al lavoro subordinato non è indolore e, soprattutto, non è privo di costi. Cisono interi settori che, in caso di cancellazione immediata della collaborazione, rischierebbero di trasferirsi dalla sera alla mattina all'estero, in quanto non potrebbero sostenere un aumento, anche minimo, del costo dellavoro (è il caso, ad esempio, dei call center, ma non solo). Il Governo sembra intenzionato a tenere conto di queste specificità, stabilendo un periodo transitorio e, soprattutto, lasciando aperta la possibilità di continuare a stipulare contratti di lavoro parasubordinato nei settori dove esiste una disciplina collettiva che consente l'utilizzo di tali rapporti.L'intervento sul lavoro a progetto non è l'unica misura che troverà spazio nei decreti legislativi attuativi del Jobs act. Entro giugno, il Governo dovrà approvare quello che la legge delega chiama "Testo organico" sul lavoro flessibile. La legge non fornisce indicazioni molto precise sulle linee guida che dovranno essere seguiti per arrivare al Testo organico, ma si limita a stabilire le finalità che dovranno essere perseguite: rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro dei soggetto in cerca di occupazione, rendere i contratti dilavoro maggiormente coerenti con le attuali esigenze del contesto produttivo nazionale e internazionale. Le misure previste sono altrettanto generiche: riordino di tutte le tipologie di lavoro flessibile, introduzione sperimentale del compenso orario minimo, semplificazione dei piccolilavori, abrogazione di tutte le disposizioni che risul- tano incompatibili con il Testo organico. Le modalità con cui saranno attuati i criteri direttivi saranno decisive per la riuscita della riforma. Nel mercato del lavoro, infatti, nonostante esista una pletora di contratti, assistiamo a un paradosso: non viene adeguatamente tutelata la flessibilità buona (categoria che include tutti quei contratti che, pur essendo flessibili, garantiscono livelli di tutela ad~ guati ai lavoratori, come il lavoro a termine, la somministrazione e l'apprendistato), mentre i contratti che si prestano ad elusioni dilagano. Sarebbe importante che fosse seguito l'approccio della riforma approvata amarzo sullavoro a termine, che ha avuto un impatto positivo sul mercato in quanto harealmente semplificato le regole. La strada della semplificazione passa, in particolare, dall'utilizzo di limiti oggettivi, come la quantità e la durata. Limiti che non si prestano a interpretazioni fansiose. Vanno poi soppresse le procedure di carattere formale che non offrono tutele reali al lavoratore ma appasantiscono il rapporto di lavoro. it;RIPRODU?;ONFRISERVATA nSde~JJ (J)mJ.com QUOTIDIANO OH. LAVORO 068391 Piccola i nd ustria, restyling dell'accordo 2013 Codice abbonamento: Ilrestylingall'accordo de12013 per gli edili piccola industria e le regole perii personale distaccato alla Ue nel Quotidiano dellavorodi oggi. www.quotidianolavoro.ilsole24ore.com i Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 43 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data 17-12-2014 Pagina 43 Foglio 1 Applicazione retroattiva Garanzia giovani, bonus retroattivo per le assunzioni Ritaglio Lavoro e previdenza sposizione per questo incentivo dovrebbero corrispondere a circa 62mila assunzioni o trasformazioni, ma finora è stato usato solo in circa 500 casi. Ora con il decreto direttoriale 63 pubblicato ieri sul sito del ministero del Lavoro, l'operatività del bonus è stata estesa retro attivamente al lO maggio, giorno di avvio della Garanzia giovani e al contempo è stato confermato il termine ultimo valido per usufruirne, cioè i130 giugno 2017. Le modalità operative per richiedere il contri- LA Entro due settimane l'!nps deve fornire le indicazioni per richiedere il contributo che può arrivare a 6mila euro (i;) stampa ad 068391 buto saranno fornite dall'Inps entro quattordicigiorni. Per forza di cose, la procedura si discosterà da quella indicata con la circolare 118 del 3 ottobre. Quest'ultima, infatti, si riferisce alle assunzioni ancora da effettuare e stabilisce che il datore di lavoro invii una richiesta preventiva all'istituto di previdenza il quale, una volta verificati i requisiti e la disp·onibilità di fondi, conferma l'incentivo. A quel punto il datore di lavoro può assumere o trasformare da tempo determinato a indeterminato il contratto esistente. In questo caso, invece, le assunzioni sono già state effettuate. Codice abbonamento: MaUeo Prioschi Il bonus per chiha assunto un iscritto al programma Garanzia giovani sarà riconosciuto anche ai contratti conclusi tra lO maggio e il2 ottobre2014. Nel piano di intervento per favorire l'occupazione giovanile lanciato dal governo la scorsa primavera, con il decreto direttoriale 1709 del ministero del Lavoro da13 ottobre è diventato operativo il bonus occupazionale a vantaggio dei datori di lavoro che da quella data hanno assunto un giovane di età compresa traÌl5 e i29 anni iscritto alla Garanzia giovani. L'agevolazione scatta a fronte di contratti a tempo indeterminato o determinato di almeno sei mesi, anche nel caso di somministrazione, e per i rapporti di lavoro subordinati instaurati in attuazione del vincolo associativo con una cooperativa di lavoro, o per la trasformazione di un contratto a termine in uno a tempo indeterminato. L'importo del bonus varia, da zero a 6mila euro, in relazione al tipo di contratto e alla «classe di profilazione» del ragazzo. Quest'ultima è una classificazione su quattro livelli effettuata dagli operatori che prendono in carico i giovani iscritti alla "garanzia" sulla base della difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. In base al report settimanale redatto dal ministero, finora il 35°/0 degli iscritti rientra nel profilo a bassa difficoltà, i136% in quello medio, il 22% in quella alto e i17% in quello molto alto. Il ministero stima che ai quasiI89 milioni di euro a di- RIPROD1l71ONE R1SfRVATA uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 44 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data 17-12-2014 Pagina 10 Foglio 1 /2 Napolitano blinda riforme e stabilità: dannose le voci di scissioni e voto «Superare il bicameralismo non è un tic da irrefrenabili rotlamatori» TI presidente si rivolge anche ai sindacati: rispettino le scelte, ma serve dialogo ROMA Se qualcuno per caso si aspettava un pur minimo cenno alla fine anticipata del suo secondo mandato al Quirinale dovrà attendere ancora o aggrapparsi, se lo ritiene un esercizio già ora necessario, alla data del 13 gennaio, quando terminerà per l'Italia il semestre europeo. In ogni caso, dovrà cambiare strada chi, con «discussioni ipotetiche», rischia di provocare un «danno grave» per il Paese puntando l'attenzione su «elezioni anticipate» e su <<venti di scissione su questa o quella formazione politica» che poi evocano all'esterno «lo spettro dell'instabilità». Dunque, tutte le forze politiche (e anche i sindacati) dovranno essere capaci di rimboccarsi le maniche, subito: per «passare ai fatti», per «procedere con coerenza e senza battute d'arresto sulla strada delle riforme». Perché «i nostri amici in Europa e nel mondo si attendono precisamente que- sto. Non deludiamoID>. Così Giorgio Napolitano, nel tradizionale discorso per gli auguri di fine anno ai rappresentanti delle istituzioni, delle forze politiche e della società civile, ha parlato di un Paese che deve essere serio nel programma che si è dato. n capo dello Stato ha citato il «tasso di volontà riformatrice» del governo Renzi senza poi tralasciare (più di una citazione) «il gran lavoro istruttorio» fatto dall'esecutivo presieduto da Enrico Letta. La riforma del lavoro è da considerare un «risultato molto importante», ha detto il presidente della Repubblica. Ma «iÌ 2014 non si chiude bene dal punto di vista dell'andamento generale dell'economia... e il quadro potrà dare segni di inversione di tendenza solo nel 2015 e 2016 solo se non verrà dall'ltalia nessun affievolimento della linea su cui governo e Parlamento hanno mostrato di vOler convergere». Ecco, dunque, che le parole chiave utilizzate da NapolitanO,a partire da un'iniezione di «fiducia» di cui ha bisogno il Paese per superare un «clima sociale segnato da sofferenza autentica», puntano in una direzione: fare presto sulla strada del «cambiamento divenuto indispensabile e non più eludibile o rinviabile». A partire dal «superamento del bicameralismo paritario che non è un tic da irrefrenabili rottamatori o da vecchi cultori di controversie costituzionali». Stessa considerazione per la legge elettorale: discutere ma non stravolgere le riforme perché portarle a termine «è un dovere di onestà politica e di serietà istituzionale». Attenzione allora alle «spregiudicate tattiche emendative» delle minoranze e «alle improprie e dannose commistioni» nel rapporto tra governo, Parlamento e sindacati. Per questo, ha insistito Na- politano, «non possiamo essere ancora il Paese attraversato da discussioni che chiamerei ipotetiche: se, quando e come si possa o si voglia puntare su elezioni anticipate, da parte di chi e con quali intenti; o se soffino venti di scissione in questa o quella formazione politica, magari nello stesso partito di maggioranza relativa». ~esto esercizio al chiacchiericcio, è la conclusione del capo dello Stato, «è solo tempo e inchiostro che si sottrae all'esame dei problemi reali, anche politici, the sono sul tappeto; è solo un confuso nervoso agitarsi che torna ad evocare, in quanti seguono le vicende dell'Italia, lo spettro dell'instabilità. E il danno può esser grave». Al termine del suo discorso, Napolitano si è rivolto alla presidente della Camera che gli sedeva accanto: «Sono stato troppo lungo?». «No, è stato incisivo ... », lo ha rassicurato La).ITa Boldrini Dino Martirano (ç.') I russide:nti Chi dissente dalle rifonne non deve farlo con spregiudicate tattiche emendative nfimrimlda. TI capo dello Stato a Boldrini: sono stato troppo lungo? Lei: no, è stato incisivo " Il presidente della Repubblica, nonostante le attese della vigilia, anche nel discorso di ieri non si è sbilanciato sulla data delle sue dimissioni. Rimane !'ipotesi di un addio ufficiale a metà gennaio, con il termine del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea 9 I tempi non saranno comunque brevissimi. Dall'annuncio successore. La Costituzione (articolo 86) recita che devono passare 15 giorni per la convocazione delle Camere in seduta Il Solo con la firma da parte comune. A deputati e di Napolitano partirà l'iter che senatori si aggiungeranno porterà all'elezione del i delegati regionali. suo alle dimissioni vere e proprie potrebbe passare qualche settimana (si presume fine gennaio) --- Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad L'assemblea elettiva sarà composta da 1008 membri ----" Tra le dimissioni e l'elezione del nuovo presidente della Repubblica, tutti i poteri passano alla seconda carica dello Stato, cioè uso esclusivo del al presidente del Senato Piero Grasso. A cui toccherà, insieme alla presidente della Camera, guidare i lavori dell'assemblea destinatario, ~dpohlallO hlindd tilonni:: (' st"hlht.l - !dannose !c (11 \()Io \0(1 u ) =" O'l""'["'"," S(1SS10l11{ ""1'" ,,..,,hih"',milln "U" " 068391 L'iter -_._.. _ - - Codice abbonamento: ----- RIPRODUZIONE RISERVATA non riproducibile. Pag. 45 Quotidiano Data COBBIEBE DELLA SEBA Pagina Foglio 17-12-2014 15 1 Jobs act, Poletti punta a un indennizzo più alto Spinta sui provvedimenti attuativi. Legge di Stabilità, ridotto il taglio ai patronati ROMA Ci deve essere un livello minimo di indennizzo che l'azienda paga al lavoratore licenziato per motivi economici? Gira attorno a questa domanda il braccio di ferro interno al governo sul primo decreto attuativo del Jobs act, la riforma del mercato del lavoro, che dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri il 24 dicembre. Ed è un braccio di ferro che da ieri vede un clima diverso rispetto alla blindatura preventiva degli ultimi giorni: non solo perché, almeno nei toni, il governo sembra più aperto al dialogo con i sindacati. Ma soprattutto perché a spingere verso una linea più morbida è il ministro del Welfare Giuliano Poletti, che almeno finora si era tenuto allineato e coperto con il presidente del consiglio. Per capire cosa sta succedendo bisogna scendere sul piano tecnico e fare un passo indietro. Nella prima versione del decreto attuativo la soglia minima in questione non c'era. Si applicava solo la regola base: al lavoratore licenziato va un indennizzo pari a una mensilità e mezzo per ogni anno di servizio. Poi è arrivato lo studio della Uil, l'accusa che tra mini-indennizzi e incentivi alle assunzioni le aziende potrebbero guadagnarci assumendo e licenziando a stretto giro. Da allora il problema della soglia minima è sul tavolo del governo. La sinistra del Pd, e buona parte dei sindacati, chiede che l'indennizzo sia pari ad almeno sei mesi di stipendio a prescindere dall'anzianità di servizio. il governo frena, gli uomini ai quali Renzi ha affidato la trattativa sono disposti a concedere al massimo tre mesi. Ma da ieri anche Poletti si è schierato per la linea dei sei mesi. Sorprendendo pure il premier, che ha incontrato ieri sera. E usando toni duri che nessuno aveva sentito finora, al punto da far pensare a qualcuno che a turbarIo sia stato il terremoto provocato dall'inchiesta su «Mafia Capitale», che ha coinvolto il mondo delle cooperative. In ogni caso la sua non sembra solo tattica in vista dell'incontro che avrà con i sindacati venerdì prossimo, proprio per parlare dell'attuazione delJobs act. Semmai, per preparare il terreno, è in arrivo una riduzione al taglio dei trasferimenti ai patronati: in origine erano 150 milioni di euro, erano già diventati 75, adesso dovrebbero scendere a 40. Lo sconto dovrebbe trovare posto nel disegno di legge di Stabilità, all'esame del Senato, dove restano ancora da sciogliere gli ultimi nodi. Sulla tassazione per le casse e i fondi pensione l'aumento previsto dal testo uscito dalla Camera dovrebbe essere alleggerito con un meccanismo di sgravio ,legato alla finalizzazione degli investimenti. Si cercano le coperture per estendere lo sconto Irap ai lavoratori autonomi che altrimenti, non avendo dipendenti, non sarebbero avvantaggiati dalla semplice deduzione del costo del lavoro. Caccia alle risorse anche per la detassazione dei salari di produttività. Lorenzo Salvia 'rII@lorenzosalvia © RIPRODUZIONE RISERVATA La legge di Stabilità - - - - - - - -------- -----~----- lrap Art bonus Il governo punta a ridurre la tassazione con uno sgravio finalizzato agli investimenti Per gli autonomi si ipotiZta un bonus Irap che riporterebbe il prelievo al 3,5% dal 3,9% Lo sgravio ora viene esteso anche alle fondazioni lirico sinfoniche e ai teatri di tradizione 068391 Fondi pensione Il rischio Ritaglio Lavoro e previdenza Codice abbonamento: Con mini indennizzi e incentivi le aziende potrebbero guadagnarci ad assumere e licenziare stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio lA DENUNCIA lA CONDANNA lA NOMINA Marzo 2012: Mariarosaria e Piergianni Berardi, precari della biblioteca Girolamini, denunciano il direttore Massimo Marino De Caro per aver portato via, con trasloch i notturni, duemila volumi preziosi De Caro, che si spacciava per laureato e docente Gennaio 2013: il presidente Napolitano, per il contributo dato per mettere in salvo il patrimonio della Girolamini dal saccheggio, insignisce i due fratelli Berardi dell'onorificenza di Cavalieri al merito della Repubblica univers~tario (entrambi due falsi), viene arrestato nel maggio 2013 e condannato a 7 anni (marzo 2013, pena confermata in appello nel maggio 20 14) Codice abbonamento: 068391 PREAWISODISFRAno La lettera scritta il1 dicembre dal direttore generale delle biblioteche in cui si ipotizza l'interruzione del contratto 17-12-2014 22 2/2 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 17-12-2014 24/25 1 JobsAct, il 24 viaaduedecreti aboliti i cocopro Ritaglio Lavoro e previdenza POLEm CONVOCA ISINDACATI Sarà venerdì prossimo il confronto tra il ministro del Lavoro e Cgil, Cisl e Uil sul jobsact 068391 ROMA Via i co.co. pro. Nei primi decreti delegati per attuare il Jobs Act il governo avrebbe deciso di cancellare i contratti di collaborazione mono-committenti, di fatto rapporti di lavoro subordinati mascherati. Insieme arriverà il contratto a tempo indeterminato a tutele crescentie l'estensione dell'Aspi (l'assicurazionesocialeper l'impiego) anche ai lavoratori con contratti atipici. npacchetto di interventi è stato definito ieri sera in un vertice a Palazzo Chigi tra il premier, Matteo Renzi, il sottosegretario Graziano Delrio e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. nvaro dei decreti ci sarà a!la vigilia di Natale con il Consiglio dei ministri convocato proprio per il 24 dicembre. Nella stessa riunione dovrebbe tare un passo avanti pure l'attuazione della riforma fiscale con l'approvazione di un paio di decreti, sul cosiddetto abuso di diritto chepermette alle aziende forme di elusione fiscale e sulla depenalizzazione di reati fiscali minori. Prende forma così la riforma del mercato del lavoro con l'intento dell' esecutivo, questa volta, di aprire un dialogo con i sindacati, dopo lo sciopero generale di Cgil e Uil. Per venerdì prossimo, 19dicembre,infatti,ilministro Poletti ha convocato le organizzazioni sindacali per fare il punto sui decreti delegati. «Una novità», secondo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Un segnale di disponibilità a discutere, ha aggiunto il leader sindacale. «Poi ovviamente - ha spiegato - siamo curiosi di sapere cosa ci dirà e che significato avrà l'incontro». Giudizio analogo è arrivato da Cisle Uil. Sembra dunque chiara la volontà di abbassare i toni della polemica. Non poco hanno in ciso le parole pubbliche del Pre sidenteGiorgioNapolitanodiie Codice abbonamento: ROBERTO MANIA ri, come, in via riservata, quelle pronunciate in occasione della precettazione dei ferrovieri prima dello sciopero generale del 12 dicembre. Vada sé che nonci sarà alcuna marcia indietro del governo visto che la legge delega è già stata pubblica sulla Gazzetta Ufficiale. C'è però l'apertura a tenere conto delle osservazioni che arriveranno dai sindacati sui decreti attuativi. E la mossa di inserire da subito anche l'abolizione dei co. co. pro può essere letta come una ulteriore prova di voler abbandonare lo scontro. Certo, con i decreti, arriverà la nuovaversionedell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. n reintegroincasodilicenziamentosenza giusta causa non ci sarà più per i licenziamenti economici; resterà solo per quelli discriminatori e per alcuni disciplinari specificatamente indicati. n governo punta comunque a ridurre i margini di intervento discrezionale da parte dei magistrati. Slitterà invece alla seconda metà del prossimo anno il decreto per lariformacomplessiva degli ammortizzatori sociali. stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 50 Quotidiano Data 17-12-2014 Pagina 36 Foglio 1 Incentivi estesi alle assunzioni dal lO maggio del 2014 eirioli a pago 36 Decreto del ministero del lavoro corregge la decorrenza del bonus operativofùw al 2017 Garanzia giovani retroattiva Incentivi estesi alle assunzioni dal primo maggio 2014 Cmrou l bonus «Garanzia Giovani» spetta anche sulle assunzioni effettuate dal lO maggio al 2 ottobre. Lo stabilisce il decreto direttoriale n. 6312014, pubblicato ieri sul sito del ministero del lavoro (sezione pubblicità legale), che rettifica il precedente decreto direttoriale n. 1709/2014 al fine di rendere retroattivo l'incentivo, originariamente operativo sulle assunzioni dal 3 ottobre al 30 giugno 2017. I datori di lavoro interessati dovranno presentare domanda all'Inps, secondo istruzioni che l'istituto dovrà fornire entro 15 giorni. n bonus è operativo dall'anno scorso, disciplinato dal dI n. 76/2013. Poi è entrato a far parte degli incentivi alle assunzioni previsti dal piano De di Garanzia Giovani, mediante un'ulteriore disponibilità di risorse previste dalle regioni attraverso specifici atti di convenzione con il ministero del TIPOLOGIA ASSUNZIONI i A tempo indeterminato Bassa gnifica maggiore «lontananza» dal mercato del lavoro) più è pesante l'incentivo. Nel caso di part-time l'importo di bonus è ridotto in proporzione alla riduzione d'orario di lavoro (e deriva dal prodotto tra l'importo pieno del bonus, indicato in tabella, e la percentuale di part-time attuato, come detto non inferiore al 60%). A chi spetta e per chi. Il bonus è attribuito ai datori di lavoro che, senza esservi tenuti, assumono giovani rientranti nel piano Garanzia Giovani. Le assunzioni incentivabili sono quelle di giovani d'età tra 16 e 29 anni (che abbiano già assolto al diritto dovere d'istruzione e di formazione se minorenni), non occupati (disoccupati o inoccupati ai sensi del dlgs n. 18112000) né inseriti in percorsi di studio o formazione. Condizione di riconoscimento del bonus è la partecipazione del giovane alla Garanzia Giovani, che vuoI dire essere iscritto e in carico presso una struttura di collocamento (se manca, andrà prima fatta quest'iscrizione). Bonus retroattivo. Il via libera al bonus è arrivato dalla pubblicazione del citato decreto n. 1709/2014, che lo ha reso operativo sulle assunzioni effettuate dal 3 ottobre al 30 giugno 2017 (si veda ItaliaOggi del 3 ottobre scorso). Ma ieri è arrivata la pubblicazione del decreto di rettifica: il bonus può essere fruito anche per le assunzioni effettuate nel periodo compreso tra ilIO maggio 2014 (il giorno di avvio del piano Garanzia Giovani) e il 2 ottobre, nonché ovviamente per quelle che sono state o saranno effettuate successivamente alla predetta data e fino al 30/6/2017. La domanda e]a fruizione. TI bonus è riconosciuto a domanda da presentarsi all'Inps. in via telematica, sulla base delle istruzioni che l'istituto ha fornito nella circolare n. 118/2014 (si veda ItaliaOggi del 4 ottobre 2014). La domanda occorre anche per le assunzioni effettuate tra maggio e il 2 ottobre, sulla base di istruzioni che l'Inps dovrà fornire entro 15 giorni. Media 1.500 euro 3.000 euro Codice abbonamento: I lavoro. Complessivamente il limite complessivo di spesa per il nuovo bonus è di euro 188.755.343,66. TI bonus spetta in caso di assunzione (quindi contratto subordinato) a tempo indeterminato o a termine, purché di durata non inferiore a sei mesi, anche se a scopo di somministrazione, fatta eccezione per le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Puglia, in cui spetta solamente in caso di assunzione a tempo indeterminato (anche a scopo di somministrazione). Il bonus, inoltre, spetta pure per i soci di cooperativa e anche in caso di part-time, purché con orario non inferiore al 60% di quello normale di lavoro. Non spetta per l'apprendistato, per il lavoro domestico, per quello accessorio e a chiamata; inoltre non è cumulabile con altri incentivi all'assunzione di natura economica o contributiva. L'importo del bonus, indicato in tabella, dipende dal «profilo» del giovane assunto: più è alto (il che si- 068391 DI DANIELE A termine (12 mesi o più): A termine (6-11 mesi) Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 51 Quotidiano Data Pagina Foglio 17-12-2014 38 1 Li ha previsti il dlgs n. 175/2014 per il p rofess ion sta che appone il visto di conformità Nuovi massimali per le polizze Il tetto passa da 2 miliardi di lire a 3 milioni di euro DI ANTONIA COPPOLA * i tratta di una rilevante novità, rispetto alla quale occorre fare molta attenzione, schematizzabile in un concetto molto chiaro: coloro che non provvedono alla modifica del massimale delle assicurazioni professionali obbligatorie, imposta dalla nuova norma, non possono apporre il "visto di conformità" sulle dichiarazioni fiscali. Infatti, il Decreto legislativo n. 175 del 2014, (GU n. 277 del 28 novembre 2014), ha stabilito che i professionisti, che rilasciano il visto di conformità, dovranno adeguare il massimale della loro polizza assicurativa a tre milioni di euro. Nel dettaglio l'articolo 6, comma 2, del citato decreto ha modificato l'articolo 22 del decreto ministeriale n. 164 del 1999 aggiornando da due miliardi di lire a 3 milioni di euro l'importo previsto per il massimale della polizza. Come è noto, tutte le dichiarazioni dei redditi che contengono compensazioni per crediti Iva superiori all'importo di 15.000 euro, devono essere accompagna -, te dal visto di conformità S apposto dal professionista che ha compilato ed inviato' la stessa dichiarazione. Gli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni, relativamente alle dichiarazioni da loro predisposte, possono rilasciare il visto di conformità, però, solo se autorizzati alla iscrizione nell'apposito elenco dei soggetti abilitati, per cui è prevista la stipula di una polizza di assicurazione dell'attività professionale. Al fine di garantire il completo risarcimento ai contribuenti dell'eventuale danno arrecato, la polizza assicurativa deve rispettare il nuovo massimale ed essere tempestivamente comunÌcata alla competente Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate. Legge e prassi definiscono molto accuratamente le caratteristiche della polizza richiesta, fissando una serie di condizioni che devono essere rispettate. In primo luogo, la copertura assicurativa deve essere riferita alla prestazione dell'assistenza fiscale mediante apposizione del visto di conformità sulle dichiarazioni, ai sensi dell'art. 35 del d.lgs. n. 241 del 9 luglio 1997, senza al- cuna limitazione della garanzia ad un solo, specifico modello di dichiarazione. Sul fronte del massimale della polizza, come stabilito dall'art. 22 del D.M. n.164 del 1999, questo deve essere adeguato al numero dei contribuenti assistiti, nonché al numero dei visti di conformità, delle asseverazioni e delle certificazioni tributarie rilasciate e, comunque, non deve essere inferiore a 3 milioni di euro. Ancora, le condizioni richieste stabiliscono che la copertura assicurativa non deve contenere franchigie o scoperti, in quanto non garantiscono la totale copertura degli eventuali danni subiti dal contribuente, salvo il caso in cui la società assicuratrice si impegni espressamente a risarcire totalmente il terzo danneggiato, riservandosi la facoltà di rivalersi successivamente sull'assicurato per l'importo rientrante in franchigia. Infine, la polizza assicurativa deve prevedere, per gli errori commessi nel periodo di validità della polizza stessa, il totale risarèimento del danno denunciato nei cinque anni successivi alla scadenza del contratto, indipendentemente dalla caus~a che ha determinato la cessazione del rapporto assicurativo. C'è la facoltà per il professionista che svolge l'attività nell'ambito di uno studio associato di utilizzare, quale garanzia, la polizza assicurativa stipulata dallo studio medesimo per i rischi professionali, purché la stessa preveda un'autonoma copertura a garanzia dell'attività prestata dai singoli professionisti che intendono presentare la comunicazione ai sensi dell'art. 21 del D.M. citato e rispetti le condizioni sopra richiamate. Anche in questo caso il massimale della polizza assicurativa dovrà essere non inferiore a 3 milioni di euro e, comunque, adeguato al numero dei contribuenti assistiti, nonché al numero . dei visti di conformità, delle asseverazioni e delle certificazioni tributarie rilasciate dai professionisti associati che hanno inviato la comunicazione. Il professionista che si avvale di una società di servizi può utilizzare la polizza assicurativa stipulata dalla società, a condizione che nella stessa vengano indicate le generalità dei singoli professionisti che intendono avvalersene. *Consigliere Odcec di Roma Codice abbonamento: 068391 •• "." ••••• :.:...:;,.:";:;,,;;;::,,;,,,; •••. ",. "",:::::,:: o...........::;;;;;;;:!!;' Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 53 Quotidiano Pagina 17-12-2014 2 Foglio 1 Data I Dopo gli auguri Clima sospeso nel Palazzo: qui cambia tutto Mario Ajello "' come se il Capo dello Sta" to, nel suo energico discorso, avesse detto ai presenti: io sul Colle tra poco non ci sarò più, e sitrete voi a dover fronteggiare .una situazione difficile e piena di incognite. Apago 2 E Clima di incertezza nel Palazzo «E ora che tipo di Italia sarà?» avesse detto ai presenti, nel Salone dei corazzieri gremito g~ll'intera Repubblica dei notabili, dei dignitari, dei grand commis, dei leader e degli ex leader, dei tanti pezzi di :'Q!as.§le dirigen~ di ieri diÌ'ewòle tornare, di oggi che vuole restare e di domani se riesce a imporsi davvero: io sul Colle tra poche settimane non ci sarò più, e sarete voi a dover fronteggiare una situazione difficile e piena dì incognite. Le parole che usa Napolitano sono queste: "Le prove che il sistema Italia e la nostra democrazia devono sostenere risultano ancora pesanti sul fronte dell'andamento dell'economia, del pil e delle oscillazioni dell'occupazione». Una platea già provata dal senso d'incertezza e di sospensione, nella quale l'imminente lotteria dell'elezione presidenziale viene vissuta come una roulette russa, accoglie queste parole come un invito a dimostrarsi all'altezza della situazione. Ma quale situazione? Nessuno riesce bene a capire, e le bollicine del brindisi natalizio dopo il discorso hanno la forma del punto interrogativo, quale Italia ci sarà e su quali equilibri si reggerà all'indomani delle dimissioni di Napolitano. Nella nebbia sul futuro, sono tutti - ecco nelle prime file Renzi e i suoi ministri, e poi Giuliano AmaRitaglio Lavoro e previdenza ALLA fESTA I SUL PAESE POST GIORGIO, ELUI: PIL EDISOCCUPAZIONE ANCORA PROVE PESANTI PER TUTTI stampa ad uso esclusivo del da tanti nugoli di persone. ICAPANNELLI E c'è il gruppetto che s'interroga sull'inchiesta romana: «Davvero lo scandalo crescerà ancora'? Lo andiamo a chiedere a Pignatone? Lo domandiamo a Marino?». Ci sono quelli che: «addio, dopo Napolitano ci vorrebbe un altro Napolitano». Quelli che, per farsi belli, si fanno il selfie con la ministra Boschi la quale indossa un pesante vestito grigio con i bordi rosa, tutt'altro che radioso. Quelli che vedono nero o non sanno bene che cosa vedere e comunque: «Il prossimo Capo dello Stato dovrà gestire una situazione terribile». Quelli che parlano di sport - «Questa Roma .... » - per dissimulare il fatto che pensano soltanto alla partita del Quirinale. E quelli, non solo giornalisti ma anche membri di commissioni parlamentari, che chiosano il discorso appena pronunciato dal presidente: «Hai visto, quando ha parlato di economia, come ha tirato la volata a Padoan per il Quirinale? Oppure tifa Finocchiaro perchè ha esaltato le riforme?». Il mood dominante è il boh, in questa serata sul Colle. E quando tutti lo discendono, per . tornarsene a casa, più di qualcuno spera di risalirci presto. Per sedersi sul trono lasciato vuoto da Re Giorgio. Mario Ajello 068391 ROMA E' come se il Capo dello Stato to e Pierluigi Bersani, il riapparso Lettajunior e lo zio Gianni in fondo alla sala, il sindaco Marino, Veltroni e più indietro D'Alema con Fini che poi brinderà da ex a ex con Monti, la Camusso che capovolge in una critica a Renzi il passaggio in cui Napolitano chiede più «dialogo» e il trio Brunetta-Gasparri-Romal1i, il quirinabile Sabino Cassese, il vicepresidente del Csm (Legnini) e Pignatone e Cantone e tutti gli altri a cominciare da Grasso e Boldrini - appesi alle sillabe di Napolitano a proposito della sua discesa dal Colle. E lui, davanti a questa folla da messa di Sant'Ambrogio, un po'li lascia nella sofferenza del dubbio (non concede annunci ufficiali sulla data delle dimissioni) e un po' offre spiragli di conoscenza ribadendo che lascerà al termine del semestre italiano in Europa. In questo clima sospeso, ecco la Repubblica che s'interroga, freme, spera e cerca d'immaginare il futuro ma per ora gli sfugge che al momento del cin cin è composta Codice abbonamento: l'ATTESA © RIPRODUZIONE RISERVATA destinatario, non riproducibile. Pag. 54 Quotidiano Data Pagina Foglio 17-12-2014 2/3 1 /2 Napolitano fa scudo a Renzi: no al voto riforme ineludibili e niente scissioni ~Gli auguri del Presidente della repubblica alle alte cariche Bacchettata ai sindacati: «Rispettino le dec~si.oni del governo» . cupa la mancanza dI dialogo. Tut~ Non manca una vlgoro~a denun~ tavia non manca una stoccata aI cia per «lo scandaloso dIffondersI sindacati: «Serve rispetto delle della corruzione e del malaffare». '" ... . prerogative di decisione del gover- «Colpendo i bersagli giusti - am~ ROMA Le prevlsIOm della vlglha so- no e del Parlamento». Ma serve monisce il Presidente _ compresI n? state rispet~a!e. N~ssun. anpu.n- soprattutto mag~i?~e condivis~o- gli intrecci con la crimi~alità. or~ c~o ~ormale dI Immment~ dm:l1s- ne di· responSablh!a per formre ganizzata. Ma le generahzzazI~~I SIOm ma solo ~onfe~ma dI un I.m- «un'immagine sena» del, nostro improprie sul mondo d,ella pO.htIpegno a termI~e, SI~O «all~ fI~e Paese. E su questo punto l ammo- ca vanno evitate perche fuorvia ndel semestre dI presIdenza Itaha- nimento di Napolitano è molto ti». Su tutto c'è l'esigenza di una na nella Ve», nell'atteso e applau- forte «Basta con le discussioni continuità istituzionale e politica dito intervento di ~io~gio Napoli- ipotetiche: se e quando si voglia anche perché i nostri partner eutano per lo scambIO dI augun na- puntare su elezioni anticipate ov- ropei ce la chiedono. «Non delutalizi con le alte cariche istituzio- vero se soffino venti di scissione diamoli e non veniamo meno ai nali. Insomma, un congedo s?f~. in questa o quella formazione po- nostri doveri» conclude NapolitaCon un nuovo «no» al voto antIcI- litica», sottolinea il Presidente: no nel congedarsi dalle alte caripato che evoca instab~lità. Quella «E' solo un confus? agita~~i, ch.e che. E poi fuori onda chiederà alla del Capo dello Stato e stata una evoca lo spettro dell mstablhta e Il Boldrini: «Sono stato troppo lunlunga, meditata analisi della situa- danno può essere grave». Insom- go?». zione politico-istituzionale del Pa- ma, niente voto anticipato ma Paolo Cacace ese con un respiro europeo molto confronto non dispersivo sulle © RIPRODUZIONE RISERVATA ampio, legato alla necessità i~- prospettive per ridare alla politica boccare la svolta verso la creSCIta il ruolo che è venuta perdendo e «oltre i limiti soffocanti e contro- per contrastare «la patologia deproducenti dell'austerità». stabilizzante ed eversiva dell'anti'l URGENZA politica». Quanto alle riforme NapolitaMa proprio in tale contesto.eme.r- no difende quella del mercato del ge la necessità di «passare al fatp» lavoro, e liquida la discussione e di procedere con coerenz~ «sen- sull'art.l8 come «un'interpretazioza battute d'arresto» sulla VIa del- ne riduttiva concentrata sul punle riforme. Napolitan? non l!sa la to di massimo possibile dissenbac~hetta: Al cO,nt~ano n?n e a,:a- so». Analoga energica ?ifesa Naro dI elogI per l aZI~n~ dI RenzI e politano la riserva alla nforma coper il programma dI nforme mes- stituzionale per il superamento so in cantiere dal ~overno. :<V~ del bicameralismo paritario che cambiamento era dIvenuto mdI- non è «un tic da rottamatori». Irospensabile, non più. eludi?ile o nizza su chi si considera «nato ierinviabile», osserva Il PreSIdente ri» (il movimento grilli no) ignoche - pur non i?norando :<le prove rando la lunga battaglia per recuancora pesantI» che a~bIamo ?~- perare agibilità e correttezza a~ vanti - avverte: «Non SI attentI m un sistema in cui c'è l'abuso del qualsiasi modo alla continu~tà di decreti e del voto di fiducia. E' lequesto nuovo corso». Napohtano gittimo dissentire - osserva - ma parla di una fiducia sulle non farlo con spregiudicate tattipotenzialità economiche dell'It~- che emendative che portino a collia da non disperdere e di un «ch- pire la coerenza sistematica della ma sociale» indispensabile per riforma. Vn richiamo all'opposiportare avanti le riforme. Preoc- zione e, forse, alla sinistra del Pd. ÈIN ATrO PROCESSO 01 CAMBIAMENTO NESSUNO ATrENTI AllA CONTINUITÀ 01 NUOVO CORSO 068391 505 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non Codice abbonamento: MI SONO IMPEGNATO AGARANTIRE CONTINUITÀ PER TUTTA lA DURATA DEL SEMESTRE UE riproducibile. Pag. 55 Quotidiano Data Pagina Foglio 17-12-2014 6 1 Province, caos esuberi per 80 mila idonei sfuma l'assunzione ..-Il governo dà la precedenza ai 20 mila dipendenti in mobilità Scavalcato chi ha partecipato ai concorsi. Rivolta su Twitter Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non Le novità Fondi pensione, scambio tra tasse e investimenti Sulla tassazione di Fondi pensione e Casse di previdenza si lavora ancora. Dopo l'aumento delle aliquote fiscali, il governo starebbe studiando un meccanismo che prevede la concessione di sgravi fiscali tramite il credito d'imposta alle Casse e ai Fondi che investono su infrastrutture strategiche in Italia. Verso l'allargamento degli sgravi sull'Irap In preparazione anche un intervento sull'Irap, per chi non ha dipendenti: il nodo come sempre sono le coperture, pari a circa 150 milioni di euro che riguarderebbero un milione e quattrocento mila persone. In questo caso si starebbe ragionando circa la possibilità di introdurre degli sgravi ad hoc. 068391 Il ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia, ieri il suo account Twitter insieme ad altri del governo è stato preso di mira Codice abbonamento: che pùò potrebbero assorbire al l'emendamento. Ieri, intanto, le votazioni sulla legge di Stabilità massimo 2-3 mila persone. sono andate avanti. I nodi più intricati, dall'Irap alla tassazione di ROMA Protestano i sindacati, e que- IL VERTICE sto sarebbe normale. Ma protesta- Ma più in generale l'operazione di Fondi pensione e Casse di previno anche, sui social network, i con- presenta tutt'altro che scorrevole: denza, saranno con ogni probabicorrenti risultati idonei nei con- la Lombardia ha già annunciato lità sciolti solo oggi. In serata ieri, corsi pubblici che temono di ve- !'intenzione di presentare un ri- ancora di cercava un compromesder sfumare per sempre l'agogna-corso alla Consulta e almeno altre so. L'ipotesi è quella di garantire to ingresso in un un'amministra- due Regioni potrebbero presto se- un credito d'imposta ai Fondi penzione pubblica. Il bersaglio delle guirla. Ieri i sottosegretari Angelo sione e alle Casse che investono critiche è sempre lo stesso, anche Rughetti e Gianclaudio Bressa parte dei loro soldi in opere stratese da punti di vista diversi: un hanno incontrato i sindacati (che giche italiane. Questa mattina soemendamento del governo alla avevano organizzato un presidio no previste altre riunioni per trolegge di stabilità, il 2.9810, che de- al Senato). Per il governo se le Re- vare una quadra anche su Patrostina alla mobilità oltre 20 mila di- gioni non vortanno farsi carico nati e minimi, per poi provare lo pendenti delle Province e allo stes- del personale in esubero, questo sprint per l'approvazione con la fiso tempo chiede a Regioni e Co- non potrà che proseguire il per- ducia venerdì in aula. Andrea Bassi muni di prenderli in carico, sfrut- corso della mobilità (retribuzione LucaCifoni tando per questa finalità le pro- all'80 per cento e in prospettiva (Qj RIPRODUZIONE RISERVATA prie possibilità di assunzione. I la- cessazione del rapporto di lavovoratori che si ritrovano ad essere ro). A gennaio intanto si dovrebbe TUTTE LE in sovrannumero dopo la se- riunire l'osservatorio nazionale mi-abolizione delle Province (e al per l'attuazione della legge VOGLIONO ASSORBIRE conseguente taglio di 6 miliardi in Delrio, finora mai convocato. Le I lAVORATORI tre anni nella legge di Stabilità) rappresentanze sindacali della VENERDì I SINDACATI dovrebbero essere assorbiti insie- Funzione pubblica di Cgil, Cisl e me ai vincitori di concorso: Regio- Vil hanno risposto annunciando ni e Comuni potranno farlo utiliz- per venerdì l'occupazione delle zando la percentuale di turn over Province. Ma dove si è innescata consentita dalla legge (60 per cen- una vera e propria rivolta, sono i to) ed anche il restante 40 purché social network, a partire da Twitriservato al personale in mobilità. ter dove è stato creato l'hashtag Resta quindi fuori un'altra catego- #NoEmendament02981O, che in ria, quella degli idonei. Fonti dèl poche ore è diventato uno dei governo fanno osservare che gli trend topics con migliaia di ci nidonei comunque, «non sono vin- guettii che hanno iniziato a bersacitori di concorso e quindi vengo- glia re i profili del ministro della Funzione Pubblica, Marianna Mano scavalcati da chi è in mobilità». dia, quello del sottosegretario RuL'emendamento è in discussione ghetti, del relatore alla finanziaalla commissione Bilancio, dOV,e ria, Giorgio Santini e del sottosesono stati presentati oltre 100 gretario alla Presidenza del Consisub-emendamenti. Oltre che' ne- glio Graziano Delrio. Il tenore dei gli uffici di Comuni e Province, i tweet più o meno sempre lo stesdipendenti provinciali potrebbe- so: «80 mila giovani chiedono il riro finire in quelli statali, ed in par- spetto del merito», con la solleciticolare giudiziari: è nota la penu- tazione al governo a ritirare ria di personale delle cancellerie lA MANOVRA riproducibile. Pag. 57 Quotidiano il Giornale Data Pagina Foglio 17-12-2014 3 1 /2 L'ULTIMO DISCORSO POLITICO Il testamento di Napolitano Blinda il patto Renzi-Berlusconi, maledice i tentativi scissionisti in Pd eForza Italia, critica sindacati, Grillo eLega: niente elezioni anticipate, avanti con questo governo Massimiliano Scafi • IlpresidentedellaRepubblica ha blindato il governo Renzi, lodando il cammino delle riforme e allontanando lo spettro delle elezioni: «Parlare di voto o discissione evocalo spettro dell'instabilità». Una stoccata ai sindacati: «Rispettino le scelte». Sulle sue dimissioni: «Misono impegnato per il semestre europeo che si conclude il 13 gennaio». LI le voci sul voto anticipato osu scissioni nel partito di maggioranza relativa portano solo instabilità l'austerità ha prodotto limiti soffocanti econtroproducenti l'Italia rispetta i vincoli Isindacati rispettino le prerogative di governo eParlamento Esi sforzino di dialogare a pagina 3 Napolitano blinda il premier «Una legislatura di riforme» Roma atte o Renzi, quarant' anni scarsi, l'uomo nuovo, quello che ha avuto «un forte consenso» alle elezioni europee, che sta facendo le riforme e che è riuscito aridare «ascolto e autorità all'Italia nel concerto europeo». È questo il lascito di Giorgio Napolitano, questal' eredità politica di un presidente che tra un mesetto, «dopo il semestre», lascerà l'incarico. Renzi quindi e ancora Renzi, perché in Europa «ci siamo presentati conle carte in regola e abbiamo ottenuto il via libera della Commissione», perché il Job Actsè una buonalegge, perché la riforma del Senato la aspettavamo da decenni, perchéparlaredi Ritaglio Lavoro e previdenza voto anticipato o di scissioni nel Pd «porta instabilità». La Cgil si dia una calmata e«rispettileprerogative di decisione del governo». E la sinistra Pd si rimetta a cuccia. «Chi dissente non può vulnerare le riforme con spregiudicate tattiche emendative». Doveva essere il discorso del commiato, dei saluti, del bilancio personale dopo 9 anni diregno, invece Napolitano spende tutti suoi 26 minuti per elogiare, sostenere ecorazzarePalazzo Chigi. Un appoggio talmente netto e forte che, in fase di limatura, deve essere sembrato troppo persino a lui, tanto da spingerlo, per compensare, acitare cinque o sei volte Enrico Letta. Matteo Renzi comunque stampa ad uso esclusivo è entusiasta: «Un intervento di grande respiro, di grande livello, una lezione», commentaprima di mettersi a scherzare con la Bindi e a prendere in giro la Camusso. Il 2014, dice il presidente, non è stato un anno di ordinaria amministrazione. Crisi digoverno, polemicheelezioni,Patto delNazareno, riforme. <<1 nostriproblemihannofattooggetto di serrata attenzione in sede europea» e una volta tanto ce la siamo cavata. «Il forte consenso nel voto di maggio» e «il peso» del premier «che ha operato validamente» ci ha dato «autorità». La legge di Stabilità e passata senza bisogno dimanoVIe aggiuntive, l' «austerità soffocante» si è allentata e l'Italia del destinatario, non ha detto la sua nella formazione nella nuova Commissione. Tutto ciò, spiega Napolitano, perché «il governo ha mostrato volontà riformatrice, dalla scuola alle istituzioni, dal lavoroallagiustizia», una «determinazione che hariscosso consensi e aperture di credito internazionali». E se nel Paese c'è un giusto «malessere sociale» perché le famiglie si sono impoverite, non si può però soffiare sul fuoco «conatteggiamentilontani dalla responsabilità edaldialogo». Il messaggio èper la Cgil, che deve «rispettare il suo ruolo», evitare «commistioni» e «rispettare le scelte delParlamento». Tanto più che è toccato al governo fare illavoro del sindacato' risolvendo «crisi azienda- riproducibile. Pag. 58 Codice abbonamento: di MassimilianoScafi 068391 Il presidente loda «l'opposizione responsabile che si èmostrata disponibile al dialogo» Poi torna sull'addio: «Mi sono impegnato per il semestre Ue che si conclude ili3 gennaio» Quotidiano Data il Giornale li che sembrano pregiudicate». Lo stesso vale pure le riforme istituzionali. «Non si dica che c' è precipitazione, che si procedetroppo in fretta», si scalda, vi sto che «si è indugiato per mesi in discussioni, audizioni, tentativi d'intesa su questioni già individuate da decenni», che «dall'inizio dell' anno si stalavoran do, parlando, votando sui progetti». C'è un limite anche alle mediazioni. «Il superamento Pagina Foglio del bicameralismo paritario non è un tic da irrefrenabili rot tamatori», semmai «impressional'ignoranza»di chiremacontro perché l'attuale «doppione» intasalamacchinalegislativa provoca «l'abuso dei decreti».Equic' èuno schiaffo alla minoranza dem: «Quanti vogliano mantenere i dissensi non lo facciamo con tattiche che colpisconolacorenzadellalegge.Rispettare la riforma è un dovere di onestà politica». Ebastaavvelenare i pozzi: «Non possiamo essere ancora il Paese attraversato da discussione ipotetiche, se e quando e come si voglia e si possa puntare su elezioni anticip ate e su scissioni. È solo un confuso agitarsi che evoca lo spettro della instabilità». Meglio si comporta l'opposizione «responsabile», Forza Italia, che si è «già espressa per serie intese sulle riforme». Esiccome 17-12-2014 3 2/2 non tira buona aria «per la sicurezzainterna»,ilcapo dello Stato invita i movimenti di protesta al «senso del limite e del rispetto della legge» per non scivolare nell' «antipolitica, patologia destabilizzante e eversiva». Quanto alla corruzione, bisogna colpire i bersagli giusti evitando le generalizzazioni. Mail tutto richiede «continuità istituzionale». Napolitano la garantirà fino al termine del semestre De, che si chiude il 13 gennaio. «II superamento del bicameralismo non è un tic da rottamatori» i minuti del discorso di ieri 2 i mandati da presidente della Repubblica - 3.131 i giorni trascorsi al Quirinale da Napolitano le legislature passate da Napolitano in un banco della Camera dei deputati 2 le legislature da senatore 29 i mesi da ministro dell'Interno del primo governo Prodi 22 5 i presidenti del Consiglio nominati: Prodi, Berlusconi, Monti, Renzi 2005 gli anni da ministro degli Esteri del governo ombra del Pci: dal 'jlS al '96 Codice abbonamento: 068391 l'anno in cui è stato nominato senatore a vita da Ca rlo Azeglio Ciampi i mesi da presidente della Camera Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 59 Quotidiano IL ,,"~MATTINO Data Pagina Foglio 17-12-2014 31 2/2 Il monito I custodi impegnati nella sorveglianza del sito sono 129, suddivisi in 5 turni: per ogni turno ce ne sono da 22 a 25 La Pompei archeologica si estende su 44 ettari di superficie riportata alla luce ed è composta da 1500 edifici Gli ispettori Unesco: troppi raid Pur di chiudere l'accordo e scongiurare altri scioperi selvaggi, si è preferito dare un <<1:aglio»al servizio di vigilanza notturna. Questo consentirà forse di offrire un servizio migliore ai turisti, ed evitare che restino davanti ai cancelli chiusi per sciopero. Ma fa scendere di molto il livello di sicurezza. E pensare che la preoccupazione principale sollevata dai due delegati Unesco Christopher Younge Jean-Pierre Adam, nel loro primo giorno di ispezione a Pompei (9 novembre 2014), è stata proprio le troppe violazioni notturne nel sito archeologico. Codice abbonamento: 068391 Attualmente sulla città sepolta sono puntate 180telecamere, posizionate lungo il perimetro esterno e in alcuni punti interni Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 63 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina I Foglio 17-12-2014 3 1 La valuta russa crolla fino a quota 100 sull'euro poi recupera a 85 -Petrolio sotto 60 dollari Rublo ancora in caduta libera I mercati puntano sulla Fed Borse in rally in attesa di un rinvio del rialzo dei tassi Usa Ilmaxi-aumentodeitassinellanottedilunedinonhaarginatoilcrollodelrublo,arrivatoa85 sull'euro. Borse sull' ottovolante con recupero finaleCMilano+3,2%),dopounagiornatasegnata anche dal petrolio CBrent sotto 60 dollari) e dalle attese di un rinvio del rialzo dei tassiFed. Tensioni suna Gn:da IlBrent ieri ha chiuso le contrattazioni a 60 dollari al barile e il Wti a 55,93 Oggi gli investitori guardano al primo turno di votazione per il Presidente della Repubblica Mosca alza i tassi ma il rublo tracolla Listini in forte tensione - La valuta russa cede il 19% nonostante il rialzo dei tassi dal 10,5 al 17% Antonella Scott rati gli 80 rubli contro il dollaro, e quota 100 contro l'euro, più che dimezzato il suo valore da inizio anno. Prima di risalire intorno a quota 90 sull' euro e 72 sul dollaro. La mossa della Banca centrale, ha spiegato il ministro dell'Economia' Aleksej Uljukajev al termine di una riunione convocata dal primo ministro Dmitrij Medvedev con i ministri economici ed Elvira Nabiullina, è stata tardiva, ma darà risultati accanto alle misure a cui Uljukaev ha accennato senza però specificare. Limitandosi a chiarire che nella riunione non si è discusso di controfli sui capitali. Per cercare di contenere le perdite, la Banca centrale ha speso fmora 80 miliardi di dollari: ed è proprio questo assottigliarsi delle risorse che alimenta il panico, perché le basi fmanziarie su cui può contare la Russia -tra riserve dellaBanca centrale e fondi sovrani - non consentono per ora paragoni con la crisi del '98 ma saranno messe alla prova del tempo che il petrolio impiegherà a risalire, e delle scadenze sui debiti di banche e imprese che non possono più contare sui fmanziamenti internazionali, a causa delle sanzioni. Il Cremlino ha promesso loro aiuto mentre il ministro degli Esteri, Serghej Lavrov, è tornato alla carica degli Stati Uniti, accusandoli di destabi~ lizzare la situazione con le sanzioni per forzare un cambio di regime a Mosca. Che, secondo-Lavrov, «ha sopravvalutato !'indipendenza della UeedialcunigrandiPaesieuropei dagli Usa». In serata, da Washington arriva la notizia che BarackObamasiappresta a firmare entro la settimana l'autorizzazione a nuove sanzioni contro la linea seguita daMoscain Ucraina.PerilrubIo, si prepara una nuova giornata di passione. (e; RIPRODUZIONE" RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Finora erano proseguiti più o meno a braccetto, nel 10ro declino: ma ieri, in quello che è stato definito un "giorno del giudizio" per la Russia, il destino del rublo è sembrato svincolarsi dai prezzi del petrolio, per innescare una vera caduta libera. Malgrado sia Brent che Wtiavesseroproseguito la discesa, infrangendo il primo quota 59 dollari il barile e il secondo 53: per poi però recuperare e chiudere in' rialzo, Brent sopra i 60 dollari eWtia55,93· Per il rublo invece nessuna tregua;travoltalaBorsadiMosca, che ieri ha perso il 19%. La situazione «critica» che sta vivendo sui mercati valutari «non sarebbe stata immaginabile un anno fa neppure nel peggiore degli incubi», ha detto Serghej Shvezov, vicepresidente della Banca centrale russa. E questo ormai non ha più a che fare solo con il calo del petrolio o con il carico delle sanzioni venute con la crisi ucraina. Il crollo del rublo è crollo di fiducia nelle possibilità di questa Russia isolata - e della sua Banca centrale - di trovare una via d'uscita. Tanto che il Cremlino potrebbe ricorrere a una soluzione estrema, tornare a imporre controlli sui capitali: il rischio che avvenga ha aggravato ulteriormente la sorte del rublo. Superata quota 100 sull'euro: la moneta russaha infranto una barriera impensabile fmo a due giorni malgrado la mossa spettacolare di Bank Rossii, che la notte precedente aveva portato i tassi di interesse dal 10,5 al 17% nel tentativo disperato di interrompere il crollo del rublo, non sarebbe bastata. L'effetto si è esaurito in poco tempo malgrado il governatore Elvira Nabiullina avesse parlato di unrublo chiaramente sottovalutato. Dopo poco, è tornato a precipitare verso nuovi minimi assoluti: supe- Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 64 Quotidiano la Repubblica Data 17-12-2014 Pagina 9 Foglio 1 /2 Dopo l'ictus, il militare dovrà subire un nuovo intervento chirurgico, un by pass coronarico Marò, l'Italia sfida l'India "latorre è malato, resta qui" ROMA. L'India pretende il rientro di Massimiliano Latorre e dice no allarichiestadiSalvatoreGironeditornareacasa per Natale. Duralareazione italiana: Latorre non si muoverà e sui due marò si profila un nuovo scontro. «Fortemente contrariato», il presidente Napolitano, «irritazione» esprime il ministro degli Esteri Gentiloni. La ministra della Difesa Pinotti taglia corto: «Latorre non può certo tornare in India». VINCENZO NIGRa A PAGINA 9 Marò, scontro con l'India Pinotti: "latorre resta deve operarsi in Italia" c'ÈungiudiceaNewDelhi che ancora una volta manda per aria le speranze dell'Italia. Di chi si illudeva che la lunga storia dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre potesse avviarsi verso la fine. Ieri mattina il presidente della Corte suprema H. L. Dattuha voluto guidare in prima persona il collegio di tre magistrati che ha respinto le richieste dei due marinai accusati di aver ucciso due pescatori nel 20 12. Latorre è in ItàIia da settembre per curarsi dai postumi di un ictus: chiedeva di poter rimanere lontano dall'India per altri 4 mesi. Dovrà subire un nuovo intervento chirurgico, un by-pass coronarico. Salvatore Girone, rimasto da solo nell' ambasciata d'Italia a New Delhi, sperava invece di poter godere di una "licenza" di Natale di 3 settimane. Bocciate entrambe le richieste. Il presidente Dattu è stato du- Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo che «dovremmo concentrarci sulla chiusura della fase istruttoria del processo, e poi bisogna rispettare il sistema legale indiano perché se concedessi questo ai due richiedenti, dovrei farlo anche per tutti gli imputati indiani». Una posizione in linea con l'approccio Htecnico" che la magistratura indiana ha seguito nel trattareilcasosindall'inizio. Una posizione che forse lo stesso governo indiano non condivide a pieno: il rappresentante del governoinaulainfattiavevaespresso la sua "non contrarietà" al permesso per Latorre, mentre la licenza di Natale per Girone non è neppure stata presa in considerazione (anche perché in quel caso entrambi i sottufficiali sarebbero stati fuori dall'India contemporaneamente, con nessuna vera garanzia di rientro). La decisione della Corte indianaha provocato reazioni durissime della politica italiana. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha detto di essere «fortemente contrariato», men- del destinatario, non tre il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha parlato di «irritazione del governo italiano» per la decisione dei giudici indiani: una formula che esprime insoddisfazione ma non pregiudica la possibilità (inevitabile) di continuarea trattare con l'India. Dura anche la ministra della Difesa Roberta Pinotti: «È una decisione grave, dall'Italia arriverà una risposta. Latorre non può certo tornareinIndia». NicolaLatorre, presidente Pd della Commissione Difesa del Senato, invita il governo «a riflettere nelle giuste sedi e nel momento opportuno per valutare ulteriori iniziative sui rapporti fra Italia e India». «La decisione della Corte Suprema indiana è del tutto inaccettabile», ribadisce il presidente della Commissione esteri della Camera Fabrizio Cicchitto. Anche lui poi auspica un cambio di passo: «Il governo deve definire la sua linea di fronte a questo fatto nuovo del tutto negativo». Come dire che fra Italia e India dovrebbe cambiare qualcosa: il problema è che tutte le carte sono a NewDelhi. riproducibile. Pag. 67 Codice abbonamento: VINCENZO NIGRO rissimo e nel contraddittorio che per 30 minuti si è sviluppato fra lui, i due giudici a latere, l'avvocato del governo e i due avvocati degli italiani, ha lasciato capire immediatamente che la sua personale posizione era di insofferenza per la richiesta degli italiani. Per cui gli stessi avvocati Soli SorabjeeeK. T.S. Tulsiall'ultimo momento hanno preferito ritirare la "petition" per i due sottufficiali; qualcunosperachepossaesserci una seconda occasione eche perlomeno Latorre possa godere di una estensione del permesso sanitario. Dattu è stato inflessibile. Gli avvocati degli italiani, invece di sollevare soltanto la richiesta del permesso, avevano rispolverato anche il tema della giurisdizione che - in principio -ntalia non riconosce all'India. Il giudice ha detto per esempio che <<Visto che le indagini non sono state ancora concluse e i capi d'accusa non sono stati presentati come si può concedere l'autorizzazione agli imputati?». Dattu ha aggiunto 068391 la Corte suprema di New Delhi aveva respinto le richieste degli awocati: cure e una licenza in Italia peri fucilieri Quotidiano I LA STAMPA I ;:::" 17-12-2014 4 1 /2 Napolitano chiede stabilità e fa da scudo al governo TI Presidente: no a elezioni anticipate e scissioni. E sulle dimissioni: ''Assicurerò continuità fmo alla fme del 'semestre Ue, il 13 gennaio" L'atmosfera è serena. L'avvio della natalizia cerimonia degli addii vede Napolitano salutare uno. ad uno i quirinalisti, quasi scusandosi per il tour de force di discorsi che si apre oggi, al punto da aver cercato la massima concisione, la miglior incisività; e chiederà poi in finale a Piero Grasso «ce l'ho fatta?». La prima notizia arriva subito: «Mi ero impegnato personalmente a garantire continuità istituzionale fino alla fine del semestre europeo», esso «termina il 13 gennaio con il discorso del premier Renzi a Strasburgo»: se due più due fa quattro, le dimissioni arriveranno il 14 gennaio. Poi, tredici cartelle di pieno sostegno a Renzi, pur riconoscendo in tre passaggi quanto debba all'esecutivo guidato da Enrico Letta. In un ordinamento come il nostro, nel quale chi siede al Colle collabora e talvolta «protegge» chi lavora a Palazzo Chi- gi, è comunque politicamente rilevante che Napolitano esorti il governo a continuarEl nella linea intrapresa, e forze politiche e sindacati a sostenerlo. Un governo, dice Napolitano, che ha «accresciuto l'autorevolezza nel concerto europeo», e posto «in un clima nuovo» una serie di «proposte per un nuovo corso delle politiche dell'Europa, oltre i limiti soffocanti dell'austerità», certo anche grazie «al valore e all'affidabilità del ministro Padoan». Un governo che «ha messo a fuoco riforme su cui ogni forza politica potesse misurarsi, senza pregiudiziali», che «con interventi accorti e tenaci» ha puntato sulle «potenzialità dell'Italia» e anche risolto «con soddisfacenti intese le crisi di almeno 40 aziende tra febbraio e novembre, salvaguardando migliaia di posti di lavoro e configurando importanti scelte di politica industriale». Un governo davanti al quale, pur considerando che «c'è malessere diffuso in milioni di famiglie e molta sofferenza autentica», bene sarebbe superare «il clima sociale troppo impregnato di negatività» e impegnarsi nel «rispetto delle prerogative di decisione del governo e del Paese», senza «commistionh>. Un governo che, «pur col gran lavoro istruttorio fatto dal governo precedente con qualche mia convinta sollecitudine», è capace di «passare ai fatti» e «procedere con coerenza sulla via delle riforme». Come anticipato ieri su queste colonne, il messaggio che Napolitano lascia alla politica anzi, «all'incrocio essenziale tra governo, Parlamento e forze politiche» - è di proseguire con tenacia le riforme intraprese. Anche perché - e qui scatta il guizzo di sarcasmo - «il superamento del bicameralismo non è un tic da rottamatori». Dobbiamo «recuperare l'agibilità perduta del processo legislativo», che oggi provoca l' «abuso della decretazione d'urgenza», e questa - forse - è l'unica velata critica al governo attuale, che ne ha fatto ampio uso come tutti i pre- Il governo accresce l'autorevolezza nel concerto europeo oltre i limiti soffocanti dell'austerità Il su pera mento del bicameralismo non è un tic da rottamatori, serve a recu pera re l'agibilità perduta Le scadenze Anche se c'è malessere diffuso, si deve superare il clima sociale impregnato di negatività Giorgio Napolitano Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, _Lanuova legge elettorale, denominata Italicum e fondata sul patto tra Renzi e Berlusconi, è stata approvata in prima lettura alla Camera _lIpattodel Nazareno, vacillante negli ultimi mesi, sarà sottoposto a una nuova prova con l'eIezione del successore di Napolitano _ La riforma costituzionale che prevede il superamento del bicameralismoèstata approvata in prima lettura dal Senato non 068391 _ Accettando la richiesta di prolungare la sua permanenza al Quirinale, un anno e mezzo fa Giorgio Napolitanoaveva intimato ai partiti di fare le riforme a lungo attese cedenti governi. Peraltro «adoperarsi per tornare indietro rispetto all'ormai sancita trasformazione del Senato» significherebbe «vulnerare fatalmente la riforma» di cui invece «va rispettata, pur nel dissenso, la coerenza». E questo, secondo Napolitano «è un dovere di onestà politica e serietà istituzionale». In breve: «Non si attenti in qualsiasi modo alla continuità del nuovo corso» costituito dal governo Renzi. E non lo si faccia soprattutto con «discussioni che chiamerei ipotetiche» (secondo guizzo di sarcasmo) su elezioni anticipate, scissioni e via elencando: «è solo tempo, e inchiostro, che si sottrae all'esame dei problemi reali e anche politici». La forza di quei lunghi passaggi nel discorso di ieri restituisce l'impressione che Napolitano abbia voluto investire il presidente del Consiglio della propria autorevolezza. La stessa che tante volte è servita da scudo e garanzia per l'Italia. Perché poi, chissà quanto autorevole sarà, il prossimo Presidente della Repubblica. Codice abbonamento: ANTONELLA RAMPINO ROMA riproducibile. Pag. 69 Quotidiano SITUAZIONE GRECA EDELICATA MA DIVERSA DA QUELLA DEl2010~20n TSIPRAS HA DETTO PAROLE RESPONSABILI Ritaglio Primo piano Italia LA BCE INTERVERRÀ CONTRO LA DEFLAZIONE All'ITALIA CONVIENE Il PETROLIO AQUESTI PREZZI: VALE LO 0,5% DEl Pll stampa ad uso esclusivo Foglio 2/3 Intanto la task force europea nata su iniziativa italiana ha individuato progetti meritevoli di investimento. In attesa dei dettagli sul funzionamento del piano, la Bei può partire da lì. Spesso i giornali sottovalutano i piccoli cambiamenti quotidiani, preferiscono esaltare gli scontri apparenti, mentre in Europa abbiamo soprattutto bisogno di costruire fiducia reciproca». Ministro, davvero pensa che gli 80 euro in più nelle buste paga di una parte dei lavoratori possano bastare a rilanciare i consumi nel nostro Paese? Lei è uomo di economia... «Intanto in non poche famiglie, dove lavorano in due, non arrivano solo 80 euro bensì 160. In secondo luogo, pagati i debiti che possono essersi accumulati nella fase peggiore della crisi, è difficile immaginare che quei denari non vengano spesi. E visto che in busta paga ci saranno anche negli anni a venire, qualche effetto lo produrranno. Ne sono certo. Per non parlare del fatto che inciderà non poco anche il taglio dell'Irap sul lavoro". Come vede l'Italia de12015? «Sarà un'Italia più efficiente, più semplice, nella quale circoleranno cittadini con più soldi in tasca e le imprese che pagheranno meno tasse. Ora debbo lasciarla, ho un appuntamento al Quirinale». Per restarci? Lei sa che circola anche il suo nome tra i candidati alla successione del presidente Giorgio Napolitano? (Contenuta risata e subito una calorosa stretta di mano). Os:valdo De Paolini © RIPRODUZIONE RISERVATA Mario Draghi Alexis Tsipras 068391 ~A «Per il momento abbiamo in programma soltanto una quota di Enel, naturalmente iI timing verrà deciso in considerazione del trend di Borsa. Come sempre, l'obiettivo è valorizzare al meglio, non svendere. E c'è un altro obiettivo, altrettanto importante: le privatizzazioni migliorano l'efficienza delle aziende e dei mercati nei quali operano». Poste, Enav e Ferrovie: avete già deciso la percentuale di capitale che verrà quotata? «No, ma presumibilmente si tratterà del 40% di Poste, del 49% di Enav e di una partecipazione non lontana dal 40% di Fs». Secondo il Def l'obiettivo 2015 di realizzo delle cosiddette privatizzazioni è di circa lO miliardi. Conferma? «E' l'obiettivo, naturalmente dovremo fare i conti con il mercato. Ma siamo fiduciosi». Tra pochi giorni scade il semestre italiano alla guida del Consiglio europeo. Non tutti sembrano soddisfatti dei risultati ottenuti dal governo Renzi. «Ricordo che in Europa come in Italia non esistono bacchette magiche e i risultati non si manifestano da un giorno all'altro. Il lavoro che però abbiamo condotto sta già contribuendo a cambiare l'orientamento del Paese e delle istituzioni comunitarie: sei mesi fa crescita e investimenti erano temi del tutto estranei alla prospettiva di Bruxelles». Converrà che se il risultato è il Piano Juncker o una flessibilità sugli investimenti pubblici sbandierata solo a parole, non c'è da stare molto allegri. «Il piano è un primo passo utile. 17-12-2014 5 Codice abbonamento: «Sgombriamo il campo da un luogo comune: di fronte a un mercato che tra il 2011 e iI 2014 ha registrato transazioni destinate all'investimento per 8,5 miliardi, a un patrimonio totale dei fondi immobiliari per 40 miliardi, a un valore complessivo delle Sic quotate per 3,5 miliardi, pensare di immettere sul mercato immobili per centinaia di miliardi fa sorridere. Sarebbe già un gran risultato riuscire a racimolare un paio di miliardi l'anno». Il problema però resta. Che cosa vuoI dire valorizzazione? «VuoI dire mettere a reddito i cespiti più appetibili, collaborare con i Comuni per cambilare-ladestinazione d'uso degli immobili del demanio militare che spesso sono allocati in zone particolarmente pregiate delle città ma di fatto sono inutilizzabili. Su questo fronte ci stiamo muovendo concretamente: quanto prima partirà la revisione del Testo unico che disciplina questa materia per semplificarla. Inoltre, introdurremo incentivi per i Comuni più solerti oltre a mobilitare la Cassa depositi e prestiti, che sta già lavorando sul tema, e il fondo dei fondi della società Invimit». E poi ci sono i collocamenti sul mercato delle aziende controllate dal Tesoro. Il 2014 non è peròstato molto incoraggiante. «Il mercato non ci è stato favorevole. Tuttavia abbiamo quotato Fincantieri e Rai Way, ques'ultima in particolare ci ha dato grande soddisfazione. Per iI 2015 abbiamo tre opzioni: Poste, Enav e probabilmente Fs». Niente più collocamenti di Eni o Enel? Data Pagina del destinatario, non riproducibile. Pag. 72 Quotidiano . ~::~na Foglio Più bancarelle e meno negozi: chiuse 90mila imprese nel 2014 Co nfesercenti lancia l'allarme: afra nte di 56 mila aperture si registra una ma rìa di esercizi. Eil 40 per cento delle attività sopravvive al massimo per tre anni di Gian Maria De Francesco Roma ., empremenonegozisempre più bancarelle. È questa la fotografia del commercio al dettaglio in Italia nel 2014, scattata dall' Osservatorio di Confesercenti. Quest' anno, infatti, l'organizzazione prevede un saldo negativo di circa 35mila aziende operanti nel comparto. A tirare giù definitivamente la saracinesca, infatti, dovrebbero essere 91.975 imprese a fronte di 56.677 nuove aperture.Undatoancorpiùnegativo è l'incremento del numero di iniziative che non riesce a sopravvivere nei primi tre anni: si tratta de140% contro il30% di quattro anni fa. N on è solo questione di crisi, ma anche di un' elevata pressione fiscale che ha messo in crisi la vitalità stessa del comparto commerciale e del turismo. E sicuramente non è un caso che Confesercenti abbia diffuso i dati ieri, 16 dicembre, giornata nella quale si sono concentrate parecchie scadenze fiscali, a partire da Imu e Tasi per finire conl'Iva.Unastangatada44miliardi di euro in un sol colpo, secondo le recenti elaborazioni della CgiadiMestre che imputa la responsabilità del protrarsi del trend negativo a una pressione fiscale «reale» (al netto dell' economia sommersa) del 49,5 per cento. L'analisiinbaseallediversetipologie di impresa commercialehaevidenziato, prosegue l' associazione, comene12014 si sia assistito a una vera e proprio moria degli esercizi tradizionali: ne120141e chiusure (49.517) sono state più del doppio delle 91.9)15 le imprese chiuse nel 2014 nel settore commercio e turismo La percentuale di quelle che cessano l'attività dopo 3 anni Saldi tra aperture e chiusure di imprese (stima anno 2014 e previsioni 201S·201fì STIMA 2014 Chiusure Commercio 63.222 28.153 Saldo • Per quanto Confesercenti sia cautamente ottimista per il triennio 2015-2017, non si può non evidenziare come la recessione stia fondamentalmente cancellando la struttura del commercio così come la conosciamo. Bancarelle e ambulanti sono destinati a vivere unnuovo boom (+11.800 imprese), cresceranno anche i piccoli negozi alimentari (+ 1.400), mentre soffriranno le altre attività. In particolare, l'abbigliamento (-3.100) e i casalinghi (-5.500) segneranno i cali maggiori. È la rivoluzione dell' e-commerce. Chi non è su internet acquisterà vestiti e accessori dagli ambulanti,mentretantoi «digitalizzati» quanto gli «analogici» compreranno cibo e bevande dal negozi etto sotto casa. È il futuro, ma assomiglia in modo pazzesco agli anni '50 . nel 2000 era sotto i130'j" PREVISloNI2015·20H Saldo +4.118 _............................................ 068391 Settore aperture (23.005). Nonc' è settoremerceologico che sisiasalvato. L'abbigliamento ha perso complessivamente 7mila punti vendita, mentre l'alimentare circa 3.200. Non è andata meglio al comparto turismo all'intemo del quale vengono annoveratiristoranti( -5.500ilsaldo) e i bar (-5.400). Anche Confesercenti, inoltre, tratteggia uno scenario lievemente deflazionistico evidenziando come, a fronte di una stagnazione della spesa per consumi (+0,2% annuo la variazione prevista nel 2014), sia salita all'83% del totale la quota di aziende che praticano sconti alla clientela, per uno sconto medio del 27 per cento. La quota di prodotti in promozione, in percentuale dell'intero campionario, è salita dal 22,4% del 2007 a130% attuale. Codice abbonamento: I I il Giornale 17-12-2014 8 1 Ritaglio Primo piano Italia stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 74 Quotidiano il Giornale Data Pagina Foglio 17-12-2014 22 1 Tle Dopo la decisione dell'Agcom Telecom ricorrerà al Tar contro il taglio delle tariffe Patuano,' «Siamo amareggiati», Sulla vendita delle torri «nessunafretta», Il nodo dellafibra Laura Verlicchi • Telecom e Agcom, la parola agli avvocati: «Faremo certamente ricorso», dichiara Marco Patuano. L'ad dell' exmonopolista annuncia che si rivolgerà al Tar contro la decisione retroattiva sulle tariffe dell'unbundling (spacchettamento) che ha abbassato il canoneversato dagli operatori concorrenti nel periodo 2010-1012 per l'accesso all'ultimo tratto della rete fissa in rame, di cui Telecom Italia è proprietaria. Uno sconto che costringeràla società a restituire fino a 50 milioni: l'Agcom ha abbattuto, infatti, le tariffe 20 12 di ben 23 centesimiportandolea9,05euroalmese dai 9,28 attuali. Riviste anche quelle del 20 Il a 8,9 euro e del 201Oa8,67 euro. «C'èunacerta amarezza - aggiunge Patuanoperché ci viene detto che le regole per il 20 14 saranno fissate ne12015, mentre vengono riviste le regole degli anni precedenti». Sullo sviluppo della rete in fibra, afferma ancora l'ad, c'è una «distonia» tra la politica industriale promossa dal governo e le decisioni dell' Autorità. «N on possiamo essere distonici; se decidiamo - spiegaPatuano - che il progetto cheilgoverno sta sponsorizzando sia avvicinare la fibra ai clienti servono regole realistiche». Proprio ieri Raffaele Tiscar, vicesegretario generale alla presidenza del Consiglio, ha indicato che il futuro sarà la fibra fino alle case. Anzi, «se vogliamo essere seriha spiegato - bisogna dire una parola scandalosa: switch offi>, spegnimento, del rame nei confronti della fibra. La Borsahareagito male, e il titolo Telecom hapersoil5%, perpoirecuperare nel finale (+0,50%) quando il ministero dello Sviluppo hanegato l'esistenza di un piano del governo per lo spegnimento della rete in rame. Ma tra i temi caldi, c'è anche la cessione delle torri da parte di Telecom. «Non abbiamo alcuna pressione finanziaria evogliamo che l'operazione siafatta bene piuttosto che fatta in fretta»,osservaPatuano.Letorri in Borsa? «Le quotazioni di questi asset infrastrutturali stanno andando molto bene». Cautela sulla possibile unificazionetra TimBrasil e Oi: «Prima di fare scelte azzardate è meglio essere molto prudenti», so- stiene il manager, perché «la possibilità di consolidamento in Brasile si compone di molti elementi non solo finanziari ma industriali». Il cda di domani? Riunione «ordinaria», precisa l'ad, anzi «prenatalizia». Quanto alla vendita della quota inMetroweb da parte dell' azionista di controllo, F2i, cui Telecom è interessata, il fondo potrebbe comunque mantenere una quota della società. C'è poi il dossier Mediaset: «N on esserci dati un' esclusiva con Sky - precisa P atuano - cilasciala porta aperta p erp ossibili accordi commerciali» con il Biscioneo altri operatori perla trasmissione di contenuti. Infine, il piano industriale. «Non immaginiamo ulteriori sterzate strategiche»: sono previsti «più investimenti» nel triennio 2015-2017. l'ad: «Vedo distonia tra il governo e l'Authority Prudenza su ai in Brasile» Codice abbonamento: 068391 STRATEGIE Marco Patuano, ad di Telecom Italia [Ansa] ad Primo piano Italia uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 75
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