Corso di AERODINAMICA E GASDINAMICA Anno Accademico 2013/2014 - Lezione N.11- Prof. Ing. Renato RICCI Vortex Sheet-Generalità Un vortice Libero può essere visto come la proiezione su di un piano di un filamento vorticoso che si estende all’infinito ed avente intensità costante lungo tutta la sua lunghezza. Un insieme di filamenti vorticosi genera un Piano di Vortici o Vortex Sheet. Questi possono essere opportunamente disposti in modo tale da seguire la forma di un profilo alare. La velocità indotta in un punto P dal piano di vortici è pari alla somma vettoriale delle velocità infinitesime indotte dalla forza locale del vortice. Linea vorticosa e potenziale = (s) è la forza del piano di vortici per unità di lunghezza ds b ds a a b è la forza complessiva del piano di vortici nel tratto ab. La velocità infinitesima indotta nel punto P dal segmento di vortici ds sarà: dV ds 2 r Come per la determinazione della velocità del punto P, indotta dal Piano Vorticoso, è possibile definire il Potenziale di P come: ds 1 b ( x , z ) d ds 2 2 a a a b b Vortex Sheet e Velocità Tangenziale Il Vortex Sheet presenta una discontinuità sulla velocità tangenziale attraverso il Piano di Vortici. d ( v2 dn u1ds v1dn u2 ds) (u1 u2 ) ds (v1 v2 ) dn ds Per dn che tende a zero otteniamo: u1 u2 La relazione u1 u2 ci consente di affermare che il salto di velocità tangenziale sul piano dei vortici è pari alla forza locale di quest’ultimo. Vortex Sheet e rappresentazione di un Profilo Alare Il concetto di Vortex Sheet è fondamentale per la rappresentazione di un profilo alare mediante la teoria dei Flussi Potenziali; il Vortice infatti è il flusso elementare che induce Circuitazione, e quindi Portanza, ma nella sua forma elementare non riesce a rappresentare geometrie particolarmente complesse. Mediante il Vortex Sheet è invece possibile generare profili di forma arbitraria: La somma di un Vortex Sheet e di un flusso uniforme può rappresentare un profilo alare portante: Vortex Sheet – Teoria di Max Munk Affinché il Vortex Street sia rappresentativo del profilo alare scelto è fondamentale che la distribuzione locale di vorticità sia tale da permettere che il profilo diventi una Linea di Corrente. Successivamente, mediante il Teorema di Kutta-Joukowski, sarà possibile calcolare la Portanza indotta dal campo di moto. Se il profilo alare che vogliamo rappresentare è SOTTILE è possibile sostituirlo con un solo piano di Vortici posizionati sulla linea di Camber; su tale approssimazione si basa la Teoria dei Profili Sottili introdotta da Max Munk nel 1922. L’idea di sostituire al profilo alare una superficie Vorticosa prende spunto dall’osservazione che l’effetto della Viscosità, nella situazione reale, provoca all’interno dello strato limite una Vorticità superficiale che può essere rappresentata, in campo non viscoso, mediante un Vortex Sheet. Grazie a ciò e possibile simulare condizioni di distacco di strato limite utilizzando la teoria del flusso potenziale o, in generale, gli effetti viscosi superficiali. Condizioni di Kutta Come per il cilindro portante anche nel campo di moto indotto dalla somma di un flusso uniforme e di un Vortex Sheet ci troviamo di fronte alla possibilità di ottenere soluzioni diverse in funzione del valore di Circuitazione Totale scelto: Due punti di ristagno, uno sull’estradosso e, l’altro, sull’intradosso: 0 Kutta Due punti di ristagno sull’intradosso: Kutta Un punto di ristagno sul bordo di uscita ed uno sull’intradosso, in prossimità del bordo di entrata: Kutta Condizioni di Kutta (2) Il fatto che esistano più soluzioni nel caso del cilindro portante è ragionevole; infatti è possibile in realtà aumentare la velocità di rotazione del cilindro per variare la posizione dei punti di ristagno. Nel caso del profilo alare ciò non è possibile in quanto la portanza non dipende da un “motore” esterno ma dalla forma del profilo; di conseguenza è irragionevole che in natura un profilo sottoposto ad un determinato flusso uniforme possa dare origine, a parità di angolo di attacco, a più campi di moto. Se osserviamo ciò che avviene in natura notiamo che il flusso tende a lasciare il profilo sul bordo di uscita: quindi, se vogliamo essere rappresentativi del fenomeno fisico, dobbiamo imporre che il nostro Vortex Sheet sia tale da verificare tale condizione. Nel 1902 Wilhelm Kutta introdusse una Condizione importante sul valore delle velocità in prossimità del bordo di uscita. Tale condizione si basava sull’osservazione introdotta in precedenza: la natura impone che il flusso lasci il profilo sul bordo di uscita. Kutta Condizioni di Kutta sulla Velocità al Bordo di Uscita Nel caso di bordo di uscita a spigolo, poiché la velocità del punto “a” non può assumere contemporaneamente 2 valori diversi, dovremo avere: V1 V2 0 (T .E.) V1 V2 0 Il punto “a” è un punto di ristagno Nel caso in cui il bordo di uscita (Trailing Edge) presenti invece una forma a Cuspide le particelle provenienti dall’estradosso dovranno avere una direzione parallela a quelle provenienti dall’intradosso; tale condizione si traduce in: V1 V2 0 (T .E.) V1 V2 0 Il punto “a” NON è un punto di ristagno Per tutti e due i casi si verifica che la forza del vortex sheet in “a” deve essere nulla. Teorema di Kelvin: Circolazione (1) Si consideri l’equazione di conservazione della quantità di moto per un Fluido Non Viscoso in assenza di Forze di Massa òòò r VdV + òò (rV × dS)V = - òòò ÑpdV ¶ ¶t V S V Applicando il teorema della divergenza al flusso della quantità di moto attraverso la superficie S, il Il° secondo termine del I° membro può anche essere scritto come: òò ( rV × dS)V = òòò (V × Ñ)( rV ) dV S Che, sostituita alla prima equazione porta a: V ¶ ( r V ) + (V ×Ñ)( r V ) = -Ñp ¶t Þ D ( r V ) = -Ñp Dt Applicando l’operatore rotore ad ambo i membri ed ipotizzando INCOMPRIMIBILE il fluido si avrà: D(Ñ ´V ) r = - (Ñ ´ Ñp) ossia: 0 Dt DG =0 Dt Teorema di Kelvin: Circolazione (2) La circuitazione di un gruppo di particelle lungo una curva C1 al tempo t1 deve essere uguale a quella generata dalle stesse particelle al tempo t2. La curva C2 è la curva C1 all’istante t2. Il Teorema di Kelvin deve essere valido qualunque sia la linea C1 di partenza; prendiamo una linea che racchiuda un profilo alare, al tempo t=0 supponiamo che il profilo non sia investito da flusso, di conseguenza la circuitazione è nulla. Se all’istante successivo viene indotto un flusso uniforme contro il profilo sappiamo che si genera portanza e, quindi, la circuitazione attorno al profilo sarà diversa da zero. Teorema di Kelvin: Circolazione e Starting Vortex La curva C1 si è però allungata dando luogo alla curva C2, ossia le particelle che all’istante t=0 erano racchiuse in C1 sono ora racchiuse in C2; dal teorema di Kelvin sappiamo che la circuitazione su C2 deve essere nulla in quanto era nulla su C1 all’istante iniziale. Ma poiché attorno al profilo, curva C4, esiste una circuitazione positiva dobbiamo avere su C3 una circuitazione negativa e pari a quella su C4. Questa circuitazione negativa viene indotta da un vortice chiamato Starting Vortex. Starting Vortex (1) Benché il concetto di Starting Vortex possa sembrare solo un’estrapolazione matematica, nel 1934 Prandtl e Tietjens realizzarono una visualizzazione di ciò che accade quando un profilo alare, inizialmente fermo, viene impulsivamente mosso all’interno di un fluido. Dalle rilevazioni sperimentali fu evidente la formazione di un vortice sul bordo di uscita che pian piano si allontanava dal profilo per instaurare un flusso simile a quello imposto dalla condizione di Kutta. E D C L’immagine mostra un profilo alare che viene messo in moto in modo impulsivo, da DX verso SX. La Circolazione attorno alla curva ABCDEFA è nulla in quanto non soggetta a forze viscose (Teorema di Kelvin). Il vortice all’interno del contorno ABCDA genera una Circolazione negativa contraria a quella di ADEFA ed esattamente uguale. F A B Starting Vortex (2) Starting Vortex t=1s t=3s t=5s t=7s t=9s t = 11 s Un cuneo con spigolo di 30° viene investito da un flusso di acqua; Stoppig Vortex t = 13 s dopo 12.5 secondi il flusso viene interrotto. Starting Vortex (3) Anche in un cilindro immerso in acqua, avviato a 3.2 cm/s, è possibile notare uno Starting Vortex insieme a dei Vortici Secondari; il fenomeno mostra chiaramente una Separazione di flusso. Il cilindro ha un diametro di 70 mm. ed il numero di Reynolds è pari a 2000. L’immagine è stata ripresa dopo 4.2 secondi dall’inizio del moto. Stopping Vortex Si immagini di fermare il flusso subito dopo averlo fatto partire. Dal profilo si staccherà un vortice “B” avente verso di rotazione opposto e forza uguale a quello dello “starting vortex A” . In tal modo la circolazione manterrà nel volume di controllo il medesimo valore iniziale. Starting e Stopping Vortex Quando il profilo viene fermato la portanza, e quindi la Circolazione attorno al profilo, diviene nulla e si forma uno Stopping Vortex che si annulla con lo Starting Vortex. Il Teorema di Kelvin è verificabile anche in flussi viscosi purché la curva su cui si calcola la Circuitazione sia al di fuori della zona interessata dagli sforzi viscosi. Profilo Sottile (1) Con la teoria del Profilo Sottile possiamo rappresentare il profilo mediante un Vortex Sheet posto sulla Camber ed un flusso uniforme inclinato di un certo angolo rispetto alla linea di corda. Il nostro Vortex Sheet è rappresentativo del profilo se ha una forza nulla sul bordo di uscita (condizione di Kutta) e se garantisce che la linea di camber sia una linea di corrente. Se il profilo è sottile e la camber non risulta elevata, come per la maggior parte dei profili, possiamo porre il Vortex Sheet lungo l’asse “x”. (s ) ( x ) Questo spostamento dei vortici sulla corda deve essere però tale da garantire sempre che la linea di camber sia una linea di corrente. Profilo Sottile (2) Affinché la linea di Camber diventi una linea di corrente dovremo imporre che la componente “normale” della velocità lungo tale linea sia nulla ovunque. V , n w '(s) 0 dz dx tg dz dx arctg dz dz V, n V sen tan 1 V in radianti dx dx w’(s) è la velocità normale alla linea di camber indotta dal Vortex Sheet; se la Camber è piccola possiamo assumere: w '(s) w(x) Profilo Sottile (3) Dalla teoria del vortice libero abbiamo che la velocità infinitesima normale ad -x- indotta dal vortice elementare posto a x è data da: dw ( ) d 2 (x ) Velocità normale indotta ad -x- da tutti gli elementi del Vortex Sheet: c w( x ) ( ) d 2 (x ) Sostituendo w(x) nella condizione di velocità normale totale uguale a zero otteniamo: V , n w '(s) 0 0 dz V dx c ( ) d 0 2 (x ) 0 Equazione Fondamentale della Teoria dei Profili Sottili • La linea di Camber è una linea di corrente; •Il Vortex Sheet è posizionato sulla linea di corda; • Sia che dz/dx sono parametri noti; • L’incognita dell’equazione integrale è data da (x) • Per il rispetto della condizione di Kutta: (c)=0 Profilo Sottile Simmetrico (1) In un profilo simmetrico dz/dx è uguale a zero in ogni punto, in quanto la linea di corda coincide con quella di Camber. c V ( ) d 2 (x ) Poiché x è una variabile virtuale possiamo scriverla come: 0 Il punto -x- corrisponde ad un particolare valore di q e quindi: d 1 2 0 c sen d 2 ( ) sen( ) d V cos( ) cos(0 ) c 2 (1 cos ) c x (1 cos 0 ) 2 L’equazione fondamentale di un profilo sottile simmetrico diventa: che, una volta risolta ed introdotta la condizione di Kutta, porta alla: ( ) 2 V 1 cos sen Profilo Sottile Simmetrico (2) Integrando su tutto il profilo alare si ottiene la Circuitazione complessiva: ( ) d 0 c ( ) sen d cV (1 cos ) d c V 2 0 0 Riprendendo l’espressione di Kutta Jukowsky, che lega portanza e circuitazione, si ottiene che: L ' V c V 2 e quindi: cl L' V c 2 2 2 žIl coefficiente di portanza è linearmente proporzionale all’angolo di attacco. Lža tangente della curva cl=f() è pari a 2 radianti. d(cl ) Lift Slope 2 d Un confronto fra i risultati teorici e quelli sperimentali, effettuato su di un NACA-0009, mostrano un buon accordo fino a valori di a pari a 12°. Profilo Sottile Simmetrico (3) Il Momento Aerodinamico rispetto al bordo di entrata si può calcolare a partire dalla portanza infinitesima indotta in una singola sezione di profilo alare: c c M 'LE (dL) V ( ) d 0 V 2 2 c2 2 0 Passando ai coefficienti adimensionali di momento : cm, LE c M 'LE l q S c 2 4 1. Il coefficiente di momento rispetto al 1/4 di corda è nullo. 2. Il quarto di corda è quindi il Centro di Pressione. c cm, LE l 0 4 3. Poiché però il momento rispetto al quarto di corda rimane nullo per qualunque valore dell’angolo di incidenza ne segue che il quarto di corda è anche il Centro Aerodinamico. cm, c /4 Profilo Sottile Asimmetrico (1) Ripartendo dall’Equazione Generale della Teoria dei Profili Sottili con la sostituzione di variabili precedentemente introdotta: dz V dx c ( ) d 2 (x ) 0 Si arriva ad ottenere la seguente equazione, in cui non è più possibile eliminare il termine dz/dx corrispondente alla legge di distribuzione della camber: dz 1 V dx 2 0 ( ) sen d cos cos 0 c (1 cos 0 ) 2 c (1 cos ) 2 c d sen d 2 x 1 cos ( ) 2 V A0 sen I coefficienti An dipendono solo dalla forma della camber, dz/dx Il coefficiente A0 dipende sia da dz/dx che da An sen(n ) n 1 Profilo Sottile Asimmetrico (2) Sostituendo quest’ultima equazione nell’espressione generale della teoria dei profili sottili otteniamo: dz ( A0 ) dx A cos(n) n n 1 Analizzando l’equazione precedente possiamo osservare come essa possa espressa nella forma: f ( ) B0 B cos(n ) n n 1 che è un’espansione in serie di Fourier della funzione f(q). In tal caso i coefficienti dell’espansione in serie sono dati da: B0 A0 1 0 dz d0 dx Bn An 2 0 dz cos(n0 ) d0 dx Profilo Sottile Asimmetrico (3) Affinché la linea di camber diventi una linea di corrente è necessario che la distribuzione di ( ) sia tale che la componente della velocità locale sia nulla in direzione normale alla linea di camber. Oltre a ciò è necessario che c venga rispettata la Condizione di Kutta: () 0. La Circolazione indotta dalla distribuzione di vortici è: / 2 per n 1 sen(n ) sen d 0 0 per n 1 Ricordando che: (1 cos )d 0 Riprendendo l’equazione di Kutta Joukowski: ( ) d 0 si giunge alla: c ( ) sen d 2 0 cV A0 A1 2 L ' V V 2 c A0 A1 2 1 dz - Coefficiente di Portanza cl (2 A0 A1 ) 2 (cos 0 1) d0 dx d cl - Pendenza della curva di portanza 2 Analoga alla pendenza del profilo Simmetrico d Profilo Sottile Asimmetrico (4) Guardando l’espressione del coefficiente di portanza del profilo asimmetrico notiamo che per angoli di incidenza nulli il coefficiente di portanza è diverso da zero. La portanza diventa nulla quando: 1 dz (cos 0 1) d0 L 0 dx a questo angolo diamo il nome di angolo di portanza nulla. 0 Il coefficiente di portanza sarà sempre di tipo lineare:. cm, le A2 A A 0 1 2 2 ricordando che: c cm, le l ( A1 A2 ) 4 4 cl d cl ( L 0 ) 2 ( L 0 ) d - Momento rispetto al Bordo di Entrata - cl (2 A0 A1 ) - Momento rispetto al quarto di corda - otteniamo cm, c /4 4 ( A2 A1 ) Profilo Sottile Asimmetrico (5) Se analizziamo l’espressione del momento rispetto al quarto di corda notiamo che esso è diverso da zero e che non dipende dall’angolo di attacco. Ne consegue che: cm, c /4 4 ( A2 A1 ) 1. Il quarto di corda non è il Centro di Pressione 2. Il quarto di corda coincide con il Centro Aerodinamico. Per determinare la Posizione del Centro di Pressione si può partire dal coefficiente di momento rispetto al bordo di entrata: xcp cm, le c c M 'LE 1 ( A1 A2 ) L' cl 4 cl Esercizio (1) Si consideri la legge di distribuzione della camber di un profilo NACA 4412: x x 2 0.25 0.8 per z c c 2 c x x 0.111 0.2 0.8 per c c x 0 0.4 c 0.4 x 1 c Calcolare l’angolo di portanza nulla ed il coefficiente di portanza per un angolo di attacco di 3°: SOLUZIONE x 0.4 : c Per 0 Per 0.4 Poichè x x 1: c dz x 0.2 0.5 dx 1 c dz x 0.0888 0.2222 dx 2 c c (1 cos ) allora si ha : 2 Esercizio (2) dz 0.05 0.25cos dx 1 per 0 1.3694 dz 0.0223 0.1111cos dx 2 per 1.3694 L 0 1 0 dz 1 cos 1 ( ) dx 1.3694 ( 0.05 0.25cos )( cos 1) d 0 1 ( 0.0223 0.1111cos )( cos 1) d 1.3694 L 0 1 1.3694 0 1 ( 0.05 0.3cos 0.25cos ) d 1.3694 2 ( 0.0223 0.13334 cos 0.1111cos ) d 2 Esercizio (3) 1.3694 L 0 1 1 0.05 0.3sin 0.25 sin 2 2 4 0 1 1 0.0223 0.1334sin 0.111 sin 2 2 4 1.3694 L 0 0.2281 0.0726rad 4.16 Una volta noto l’angolo di portanza nulla, il coefficiente di portanza per una angolo di attacco di 3° sarà: æ p ö cl = 2p a - a L=0 = 2p × ç × éë3- -4.16 ùû = 0.782 ÷ è 180 ø ( ) in radianti ( ) Profilo Sottile con Flap (1) Mediante la teoria dei profili sottili è possibile analizzare anche l’effetto di un flap sul bordo di uscita. Questo si può fare partendo dalla considerazione che un plain flap a tutti gli effetti può essere schematizzato come una camber nulla sino ad un certo punto ed inclinata di un certo angolo oltre il punto di attacco del flap. Un profilo “flappato” posto ad un angolo di attacco alfa diverso da zero avrà una distribuzione di circolazione derivante dalla somma di tre componenti: quella di una lastra piana inclinata di un angolo alfa, quella di una linea di camber, e quella dovuta alla deflessione del flap . Profilo Sottile con Flap (2) A0 1 dz d0 dx 0 An 2 dz cos(n0 ) d0 dx 0 Riprendendo le equazioni ottenute nel caso generale di un profilo sottile asimmetrico e considerando le grandezze riportate in figura: 1 1 A0 0 d0 0 c 1 F c ( ) (1 cos ) 2 h d0 F dove è il valore di all'attacco del Flap cos 2F 1 Profilo Sottile con Flap (3) h A0 1 1 F 2sin n 2 h An 0 cos n d cos n d 0 F n 2sin sin 2 A1 e A2 Ricomponendo il tutto secondo la legge di distribuzione della circolazione: 1 cos 2U 2U 1 sin 1 cos sin 1 1 cos ( ) 2 V A0 sen An sen(n ) n 1 2sin n sin n n Integrando la legge di distribuzione della circolazione su tutta la corda e sfruttando il teorema di Kutta Jukowsky: cl (2 A0 A1 ) 2 1 2 sin 2 2 ( sin ) Profilo Sottile con Flap (4) L’equazione del coefficiente di portanza ci dice che per un fissato alfa, avremo un cl direttamente proporzionale all’angolo di deflessione del flap. Passando poi al calcolo del coefficiente di momento indotto dalla presenza del flap: cm, le cm, le 2 2 1 2 sin 2sin sin 2 cl ( A1 A2 ) 4 4 4 4 sin 2 sin sin 2 1 sin sin 1 2 2 2 2 4 2 2 2 Ovvero deflettendo il flap verso il basso il coefficiente di momento diventa sempre più negativo inducendo una rotazione che tenderebbe ad abbassare il naso del profilo. 1 cmLE sin ( 2 cos ) 2 2
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