con un investimento di 180 milioni

Il borgo toscano di Castelfalfi rinasce grazie al colosso turistico tedesco
Tui (con un investimento di 180 milioni) - Food24
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Primo Taccuino
23/06/2014 10:49
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LUOGHI
Il borgo toscano di
Castelfalfi rinasce grazie al
colosso turistico tedesco Tui
(con un investimento di 180
milioni)
di Silvia Pieraccini
16 giugno 2014
“Non è certo il momento storico di spendere 100 euro per un pranzo
al ristorante. Noi proporremo un menu degustazione da 40-50 euro
bevande escluse, ma anche piatti da 10-12 euro ciascuno nella
versione bistrot”.
Michele Rinaldi
Michele Rinaldi, bergamasco, 30 anni, stella Michelin nel 2011
“All’Acquacotta” delle Terme di Saturnia (Grosseto), mantiene i piedi
ben saldi a terra nell’assumersi la direzione e gestione de La Rocca di
Castelfalfi, il ristorante appena aperto nell’omonimo borgo
medievale “incantato” tra le province di Firenze e Pisa, interamente
ristrutturato dal colosso turistico Tui con un investimento che, fino a
oggi, è arrivato a 180 milioni di euro. L’ultimo tassello di questa
prima fase di lavori è stato il restauro del Castello costruito intorno al
700 dopo Cristo dal longobardo Faolfi – che dà il nome al borgo – al
cui interno si trova appunto il ristorante.
Rinaldi annuncia di voler seguire strade esplorate – alta qualità del
prodotto, ricerca della materia prima – ma anche di voler andare
controcorrente rispetto ai trend imperanti: “Saranno piatti senza
troppe elaborazioni, sapori toscani e essenziali, con pochi ingredienti
nel piatto”. A “condire” la ristorazione, da gustare nelle sale interne
della rocca con pavimento in legno e pietra o sul belvedere esterno,
c’è in effetti la campagna toscana che in questa zona, seppur non
famosa come il Chianti, mostra sfumature e declinazioni mozzafiato.
E’ proprio la location, del resto, ad aver spinto il gruppo Tui – colosso
da 18,5 miliardi di euro di fatturato e 74.400 dipendenti – ad adattare
gli iniziali progetti di investimento e a “convertirsi” a un intervento e
a un target puntato sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Alla
conversione ha contribuito anche il Comune di Montaione (nel cui
territorio Castelfaldi ricade), che ha attivato uno dei pochi processi
partecipativi in Italia e, al prezzo di scontri e rischi di veder sfumare
l’investimento, ha cercato di valorizzare l’identità toscana e di far
sentire la comunità (3.700 abitanti) partecipe del progetto. Progetto
che ora si avvicina alla sua fase più delicata, quella che
l’amministratore delegato di Castelfalfi, Stefan Neuhaus, definisce
“fase 2” e che comprende le nuove costruzioni: un albergo 5 stelle da
120 camere affacciato sulla vallata, i cui lavori inizieranno in
autunno; e 34 appartamenti su una delle colline della tenuta (che
abbraccia in tutto 1.100 ettari), che si aggiungono ai 41 appartamenti
nel borgo già realizzati attraverso ristrutturazioni (di cui 36 venduti a
clientela internazionale con prezzi da 5.000 euro al mq in su). In
ossequio alla straordinarietà – “questo non è un investimento tipico
della nostra compagnia, ed è un investimento a lungo termine con
un piano finanziario al 2022”, dice Neuhaus – il futuro albergo 5
stelle vedrà il debutto di un nuovo marchio alberghiero Tui di fascia
alta. “Sarà un progetto pilota per un nuovo marchio di lusso”, si
limita a dire l’ad.
La “fase 2” di Castelfalfi prevede un investimento di ulteriori 70
milioni (in tutto dunque si arriverà a 250 milioni) e porterà a regime
80 posti di lavoro, che si aggiungeranno ai 52 posti attuali tra azienda
agricola (12 ettari di vigneti in produzione e altri 10 impiantati;
10mila ulivi), albergo 3 stelle, case vacanze, piscine, servizi e
ristorante (10 persone). Rimandata al 2016 invece la realizzazione
della club house a servizio del campo da golf da 27 buche, che non
sarà ampliato almeno fino al 2018.