Il fuoco è l’agente trasformatore primordiale da cui si genera l’acqua. Da quest’ultima nasce la terra e di nuovo,in un eterno ciclo,si ha la trasformazione in fuoco: tutto è precario perchè è un continuo fluire in un moto perenne ed universale. Non esiste l’essere; l’unione esiste, ma viene generata dalla congiunzione dei contrari;l’universo non ha mai avuto origine,è sempre stato e sempre sarà; Dio, diverso dagli dei, rappresenta la giustizia cosmica. Aristotele in vendita nelle migliori boutiques italiane e nel mondo Villa Cortese (MI) - Via Canova, 36 - Tel. 0331 432486 www.fiospose.it - [email protected] Collection 2014 In vendita nelle migliori boutique in Italia e del mondo www.alessandrarinaudo.it ph. Daniele Cipriani - Location Castello di San Lorenzo – Torre De Picenardi. IN ESCLUSIVA PRESSO I MIGLIORI RIVENDITORI, IN ITALIA E ALL’ESTERO S. Teresa di Riva (Me) Produzione: Via Fiorentino, 17 – Tel. 0942 794552 Show-room: C.so Regina Margherita, 505/507 – Tel. 0942 792154 Messina Show-room: Via Giordano Bruno, 104/b/c/d/e/f – Tel. 090 2926027 Giarre (Ct) Piazza Duomo, 4 – primo piano – Tel. 095 935949 www.ameliacasablanca.it [email protected] Viale XX Settembre, 17 - Catania - 39 347 9347956 - www.marcostrano.it Viale XX Settembre, 17 - Catania - 39 347 9347956 - www.marcostrano.it abito Pronovias Sommario Anno XIII n. 23 - Gennaio 2014 Ed. Publimedia Pubblicazione Periodica iscritta al Tribunale di Cosenza con il numero 685 del 11/11/2002 Direttore Responsabile Antonio Gangi Abito: Melina Baffa Ph. A. Fazio - F. Mazza Hair Style e Make Up: Gioacchino Livia Model: Katarina P - Urban Management Milano Stylist: Aldo Piro Gioielli: Decò - Cosenza Elaborazione grafica: Enfasi Studio Amore B 46 G GENNAIO FEBBRAIO MARZO...COME SCEGLIERE LA FATIDICA DATA 72 H HAPPY DAYS HANNO DETTO Sì 76 78 I INTIMO 86 88 BOMBONIERE BUONANOTTE 48 50 CERIMONIE VIP 52 D DIAMONDS 54 L LOOK RETRò E ELEMENTI 60 M MATRIMONIO NEL MONDO 92 F FILM SUL MATRIMONIO FOTO 62 68 N NATURA 102 C Davoli Marina (CZ) - Viale Cassiodoro, 99/103 (unico punto vendita solo a fianco farmacia) tel. 0967 71640 - www.primeranosposi.it - [email protected] O ONLINE ORGANIZZAZIONE P PARCO ARCHEOLOGICO DI CHIAFURA 126 Q QUADRI 128 R RICEVIMENTO RINGRAZIAMENTI 130 146 S SPOSO SPOSARSI A SCICLI 148 158 T TESTIMONI TUTTOSPOSIEXPO 160 164 104 106 U ULTIMI GIORNI PRIMA DEL MATRIMONIO 168 V VENERE 170 Z ZAFFA 172 Davoli Marina (CZ) - Viale Cassiodoro, 99/103 (unico punto vendita solo a fianco farmacia) tel. 0967 71640 - www.primeranosposi.it - [email protected] EDITORIALE Nonostante i momenti che stiamo vivendo, non sono “i migliori anni della nostra vita”, il mondo del wedding è vivo e vegeto. Gli allarmismi mediatici danno solo notizie generiche e spesso poco veritiere. Per fortuna ancora (soprattutto da noi al Sud) ci si sposa, e il grande successo di pubblico che ha avuto la XIII edizione di Tuttosposiexpo lo dimostra. Infatti il 2014 sarà un anno ricco di matrimoni. Certo molte cose stanno cambiando, le offerte spesso superano le richieste delle future coppie e avere i contatti giusti diventa sempre più difficile. Il nuovo numero di Tuttosposi come al solito è attento a selezionare i migliori operatori, i più attendibili e qualificati di ogni settore. Abbiamo ripropost la formula “il matrimonio dalla A alla Z” che ha ricevuto molti consensi, e presentiamo i quattro elementi della natura con altrettanti servizi fotografici. Buona lettura Salvatore Caracciolo 24 Crediti Arcangelo Fazio fotografo Fotografo pubblicitario da molti anni (in Calabria è stato il primo), affermato e apprezzato anche fuori dalla nostra regione, svolge il suo lavoro con maestria, umiltà e conoscenza del settore. I suoi maestri sono degli affermati fotografi nazionali. Da loro ha preso il meglio, creando il suo stile personale che lo vede impegnato ogni giorno di più, e che lo porta a raggiungere sempre nuove mete di successo. Corrado Trincali Make-Up Ama i colori forti e decisi, che usa con rara maestria. I suoi trucchi hanno una marcia in più, sono ricchi di inventiva, e aggiungono quel pizzico di mistero che ogni donna deve sempre avere. Istrionico, solare, curioso, si muove nel mondo del trucco con competenza, convinto che “ogni donna ha i suoi trucchi”. Franz Mazza Lello Chiappetta Marco Ognissanti Da molti anni è un apprezzato fotografo. I suoi servizi matrimoniali e pubblicitari hanno una precisa identità, hanno personalità e stile. Le sue foto hanno il “sapore” di quelle di una volta, anche se sono moderne e trendy. Lo dimostrano i suoi servizi per la nostra rivista. I risultati sono straordinari: sfogliare per credere! è tra i più validi Wedding Photographer. Ha fatto esperienze in tutti i campi della moda, con stages e convention sulle nuove tecnologie fotografiche. Le sue foto colgono veramente “l’attimo fuggente”, in tutte le sue sfumature, anche le più piccole. Alterna sempre di più il suo lavoro tra Milano e la Sicilia, tra un servizio matrimoniale, un calendario e un servizio pubblicitario. Marco Ognissanti è un professionista serio e meticoloso, estroso, attento e preciso. Ama il suo lavoro che fa con un entusiasmo contagioso che trasferisce in tutti i suoi servizi. Fotografo Fotografo Gioacchino Livia Alfredo Danese Hair Style e Make up Hair Style Sobrio, professionale, molto esperto di bellezza femminile, attento alle nuove mode. In poche parole Gioacchino Livia di Modica. Le sue proposte sia nel trucco che nei capelli sono moderne e ricche di fascino, rendono la donna e la sposa veramente bella, senza esagerazioni. Da molti anni Alfredo è un punto di riferimento importante nel mondo dell’acconciatura. Ogni donna, che sia una cantante d’opera, un’attrice, una modella o una sposa, che si rivolge ad Alfredo ha una marcia in più: quella dell’eleganza e dello stile. 26 fotografo Aldo Piro jewel artist Sin da bambino ha “respirato” aria impregnata di buongusto ed eleganza. è cresciuto tra mobili antichi e quadri ricchi di storia; ama l’opera e i gioielli d’epoca, alcuni li crea. Da qualche anno è diventato un punto di riferimento importante per chi non vuole il “solito gioiello” e per chi ama l’originalità. SPOSA esclusivista abito Atelier Pronovias Crediti Giuseppe DI Forti Salvo Presti è uno dei più apprezzati fotografi. Meticoloso, preciso, cura ogni dettaglio per arrivare al giusto risultato. I suoi servizi sono glamour e trendy, il suo è uno stile moderno in costante evoluzione. Ama molto la moda, le sue foto hanno personalità e originalità. Noi di Tuttosposi siamo molto felici e soddisfatti della sua collaborazione. Molteplici sono i settori della moda in cui Salvo Presti eccelle. Ottimo stilista ha lavorato con i grandi della moda, creando un suo stile personale. L’innato gusto per il bello, lo ha portato ad affrontare molte esperienze tra cui la collaborazione come stylist con la nostra rivista. fotografo Cinzia Fiore Stylist make up Eclettica, vulcanica e piena di entusiasmo mette passione in tutto quello che fa. Ama il suo lavoro e ci si dedica con grande professionalità, ottenendo ottimi risultati e predilige colori naturalissimi, quasi invisibili, che aggiungono fascino e glamour, per una donna elegante ricca di mistero e classe. SPOSA Via A. Volta Quattromiglia di Rende (CS) tel.0984 401913 www.piazzadispagnasposi.it Acqua Aria Fuoco Terra L’acqua in natura è tra i principali costituenti degli ecosistemi ed è alla base di tutte le forme di vita conosciute, uomo compreso; ad essa è dovuta anche la stessa origine della vita sul nostro pianeta ed è inoltre indispensabile anche nell’uso civile, agricolo e industriale; l’uomo ne ha inoltre riconosciuto sin da tempi antichissimi la sua importanza, identificandola come uno dei principali elementi costitutivi dell’universo. I filosofi greci individuarono nell’aria uno degli archè (o origine) del cosmo, cioè una delle diverse soluzioni proposte dai presocratici per cercare di ricondurre a un’unica sostanza i mutamenti della natura. In particolare Anassimene di Mileto (586 a.C. 528 a.C.) identificava il principio della realtà nell’ànemos, il soffio vitale. L’aria per lui è infinita, immensa e sempre in movimento; non necessita di un supporto a differenza dell’acqua, ed è essenziale per la vita. Il fuoco è una forma di combustione. La parola fuoco è comunemente riferita alla combinazione di un bagliore brillante di una tonalità gialla coordinato ad una grande quantità di calore emessa durante un rapido processo autoalimentato di ossidazione esotermica di gas rilasciati da un combustibile. Le fiamme sono un corpo gassoso che rilascia calore e luce. I fuochi si accendono quando un combustibile è soggetto a calore o altra forma di energia. Secondo la mitologia greca, Prometeo plasmò i primi uomini dalla terra, a partire da un composto fangoso. Col filosofo Empedocle di Agrigento (495 - 435 a.C.), la terra divenne uno dei quattro elementi classici, insieme al fuoco, all’aria, e all’acqua. Empedocle li chiamava “radici”. La terra, dimora e luogo d’origine dell’umanità, è stata spesso venerata come un elemento simbolico, dotato di una propria valenza spirituale, da diverse tradizioni di pensiero. 28 Nicole Colet Romance Etoile Just for you by Miss Kelly Denos Elianna Moore Maria Karin Petrelli Adimo Atelier via P. Borsellino, 13 Marano Marchesato CS 0984 641888 - 393 9240673 Orario continuato: 9.00-19.00 Domenica su appuntamento Show Room via Nazionale, 155 - Torre Melissa KR www.elegantesposi.it abiti Madeline Gardner New York Egò Jenny Packham Vera Wang Stella Tayler Romona Keveza Raimond Bundò Madeline Gardner NY Paola (CS) - Piazza IV Novembre, 9 Tel. 0982 589638 www.sposesidiventa.com si ringrazia Lello Chiappetta per le foto, Tenuta Contessa per il rinfresco e Le torte di Muzzi Santa Sofia d’Epiro (CS) Corigliano C. Scalo (CS) Montalto Uffugo (CS) San Giovanni in Fiore (CS) www.melinabaffa.com Mendicino (cs) Tel. 0984 63 10 91 - www.giusycatapano.it Unica sede Cosenza Corso Mazzini (ingresso Via Paul Harris, 7) Tel/Fax 0984.1805511 - Mobile 3487322032 web:www.elisadebonis.it mail:[email protected] esclusivista per Catania Abiti Sposi - Cerimonia Catania Viale XX Settembre, 48 E Tel. 095 8175325 www.noviasposi.it AMORE I segni del destino Quando nella mano sinistra la linea del cuore e la linea di Saturno s’incontrano, allora l’unione matrimoniale sarà eccezionale sotto tutti i punti di vista M olti credono con assoluta certezza al destino, altri, invece, non credono affatto che gli accadimenti della propria vita possano essere già scritti da qualche parte. Non saremo certo noi a scrivere una parola definitiva sull’argomento, ma considerando che in tanti, anche quelli che dicono di non crederci, spesso consultano gli oroscopi di giornali e riviste o, se ne hanno occasione, si fanno leggere carte e tarocchi, allora anche noi proviamo a giocare sul tema. Più precisamente ci occupiamo di chiromanzia, l’arte che presume d’indovinare il carattere, i sentimenti e il destino di una persona dall’esame della sua mano! Le radici della chiromanzia affondano nel misterioso oriente, più esattamente nella magica India. Erano i cosiddetti “fuori casta”, i più poveri dell’intera popolazione indiana, a praticarla. Da loro, attraverso i nomadi, nel medio evo, giunse in Europa. Furono quindi i gitani ad appropriarsene e a diffonderla, e ancora oggi, incontrando una zingara, con un piccolo obolo, possiamo farci leggere la mano. Tutti abbiamo sentito parlare della linea della vita, del monte di Venere o della linea del cuore, pochi però sanno che per i chiromanti esiste una vera e propria linea del matrimonio. Per visualizzarla occorre ricordare che 48 la mano che si “legge” è quella sinistra, detta anche “mano del cuore”. Tutto il lato sinistro del corpo rappresenta, infatti, il presentimento, la vita interiore, lo stato psichico. Si parte quindi dall’estremità inferiore del mignolo, per andare verso il basso. Questa linea attraversa il monte di Mercurio, il piccolo rigonfiamento che si trova proprio alla base del dito mignolo, simbolo del denaro e della salute. La spiegazione a tutto questo è che nel matrimonio la salute e la sicurezza economica giocano, ovviamente dopo l’amore, un ruolo importantissimo. A volte la linea del matrimonio può non essere una sola. Qualcuno potrà, infatti, osservare una serie di linee più piccole che vanno ad affiancare quella più marcata. Ciascuna di queste può trovarsi lì a indicare i diversi amori della vita, ma la più decisa è quella che può parlarci della nostra vita coniugale. Quando si avvicina alla linea del cuore, quella che parte in alto dalla base del mignolo per portarsi a quella dell’indice, ci dirà che il matrimonio arriverà in giovane età. Al contrario arriverà in età matura se, durante il suo percorso verso il basso, s’incurva a sinistra. Possono poi presentarsi degli imprevisti se, dopo essersi incurvata a sinistra, si piega nuovamente verso il centro della mano. Si sa che nei matrimoni a volte le famiglie d’origine non gradiscono le scelte degli sposi e in qualche caso cercano di ostacolare l’unione. Per sapere se è così che andrà, basta guardare un’eventuale interruzione della linea del matrimonio da parte di una minuscola linea a decorso orizzontale. E’ questa a segnalare i contrasti in famiglia. Altra cattiva notizia ci può arrivare dalla biforcazione della linea delle nozze o peggio ancora dalla sua tortuosità. Potrebbe indicare la possibilità di un divorzio. Guai in vista anche nel caso la linea in questione dovesse allungarsi fino a raggiungere il monte di Venere. Se poi siamo particolarmente gelosi e cerchiamo notizie su eventuali infedeltà, dobbiamo augurarci che la linea del matrimonio non si presenti raddoppiata o contrassegnata da un’isola. Di fianco alla linea del matrimonio c’è la linea d’Apollo, che precisamente parte dalla base dell’anulare e si porta verso il centro. Se le due linee s’incrociano, il matrimonio sarà felice e porterà ricchezza. Per sapere poi con che tipo di partner si convolerà a nozze occorre osservare il monte di Venere e quello di Giove. Il primo si trova alla base del pollice, il secondo sotto il dito indice. Quando sul monte di Venere appare una sorta di croce vuol dire che il partner ha già un matrimonio alle spalle. Se lo stesso segno lo ritroviamo invece sul monte Giove, allora è probabile l’unione con qualcuno in età matura, ma con una posizione sociale molto elevata. Della linea del cuore e del suo incrocio con quella del matrimonio abbiamo già detto. C’è però da aggiungere, per finire, che nel caso in cui linea del cuore e linea di Saturno, quella che parte dalla base del medio, s’incontrano, allora l’unione matrimoniale sarà eccezionale sotto tutti i punti di vista. Ed è così che vi auguriamo sia la vostra, sia che, giocando con noi, abbiate trovato quest’incrocio, sia che non siate riusciti a vederlo. Ricordate che appunto di un gioco si tratta e che inoltre non esiste una mano uguale a un’altra, così come ciascuna storia d’amore va da sé! 49 B BOMBONIERE Un simbolico ricordo del giorno più bello E ’ un omaggio per tutti coloro da cui si riceve un regalo, indistintamente, sia esso bello o brutto, gradito o sgradito, atteso o deludente, inaspettato o sorprendente; insomma è per tutti coloro che vogliamo ringraziare di averci fatto un regalo. Offriamo, a nostra volta, un piccolo simbolico ricordo del “nostro giorno”. Non per nulla spesso sugli oggetti scelti vengono fatti incidere, in modo che non risulti troppo evidente, la data del matrimonio e le iniziali degli sposi; ricordiamo comunque che questo piccolo oggetto non ci esime dalla spedizione del biglietto di ringraziamento. Come e quando si debba offrire rappresenta un piccolo problema, che nasce dallo stretto legame che tale gesto ha con le tradizioni locali. In assoluto potrebbe essere lecito dire che ciascuno è libero di distribuire le bomboniere come e quando vuole, secondo le abitudini e gli usi locali. Trattandosi di ringraziamento è evidente che vanno, per opinione comune, consegnate dopo la ricezione del regalo, o dopo la cerimonia; su questo dettaglio pare che tutte le latitudini concordino, anche perchè presentare la bomboniera prima di avere ricevuto un regalo sarebbe come sollecitarlo. Più sottile è il problema del quando e del chi debba consegnarle; antichi manuali di buone maniere prevedevano che a occuparsi della distribuzione dei piccoli oggetti fossero le suocere, qualche giorno dopo la cerimonia, mentre gli sposi erano assenti per l’immancabile viaggio di nozze. La distribuzione delle bomboniere assumeva così un carattere consolatorio per le genitrici, Cornelie sotto choc improvvisamente defraudate della presenza domestica di uno dei loro gioielli, occupando50 si mondanamente della consegna di tali pegni, avevano modo di avere attorno l’affetto e la compagnia di persone con cui ricordare i dettagli più solenni e piacevoli della cerimonia, magari sfogliarne l’album fotografico, e parlare delle notizie ricevute dai rampolli in luna di miele, riandando con la memoria alla propria. In questo però gli sposi delegavano qualcuno a compiere un gesto che spettava a loro; altra cosa è infatti consegnare personalmente un ringraziamento; forse per questo motivo presso le regioni settentrionali la pratica è del tutto opposta: sono infatti gli sposi che si recano personalmente a casa di amici e parenti offrendo la bomboniera, e ciò non dopo la cerimonia ma non appena abbiano ricevuto qualche dono per il quale vogliano ringraziare. E inoltre di rigore che tale gesto abbia luogo prima della data del matrimonio. Davanti a prassi così divergenti è chiaro che ciascuno è libero di scegliere la soluzione che ritiene più adatta alle circostanze e agli usi familiari; perciò non è neppure da biasimare chi opta per una consegna dell’oggetto quando ogni invitato si congeda dai genitori di lei o di lui; in questo caso è la famiglia che lo ha invitato, nella persona della madre dello sposo o della sposa, a consegnargli, la bomboniera. Novità importanti arrivano anche per questo settore, e nuove tendenze lo contraddistinguono. In aumento le coppie che regalano agli invitati semplici pacchettini porta confetti, destinando in beneficenza l’importo delle bomboniere. Chi, invece, vuole tenere in vita quest’omaggio tradizionale, è sempre più orientato verso oggetti personalizzati. B BUONANOTTE Tutti abbiamo una notte da ricordare, che ritorna ancora e ancora per la testa, e la teniamo per noi in quel posto speciale del cuore Buona notte, buona notte! Separarsi è un sì dolce dolore, che dirò buona notte finché non sarà mattina L a notte ha un fascino speciale. E’ il posto dove si rifugiano gli amanti. E’ il luogo abitato dalle ombre. E’ il luogo dei fan‑ tasmi e delle paure che li circondano. E’ il recinto dentro il quale si muovono i nostri sogni e i nostri incubi. Dove la gente vive e dà vita alla città. Tutto cambia colore e la luna diventa un fondale che illumina la via. Di notte ciascuno ha la sua storia. Si può cambiare il mondo in una notte? Si può morire e rinascere sotto lo stesso cielo pieno di stelle? Quando la luce lentamente svanisce, arriva la notte, con le sue morbide ombre, con la pallida luce della luna, con le stelle che punteggiano il cielo. Nel buio della notte la gran parte del ge‑ nere umano si riposa, ma c’è anche un’uma‑ nità parallela che continua a vivere. Di notte si ama, si lavora, si viaggia, si scrive, si legge, si ruba, si suona, si ascolta, si piange, si soffre, si pensa, si sogna…. La notte è il tempo della riflessione, un momento in cui la mente è in volo, in cui scorre il flusso di pensieri buoni e cattivi... Tutti abbiamo una notte da ricordare, che ritorna ancora e ancora per la testa, e la teniamo per noi in quel posto speciale del cuo‑ re. Tutto può succedere in una sola notte, le storie che ricorderemo per sempre e quelle che vogliamo dimenticare. Il contrasto tra la luce e il buio ha da sempre suscitato negli uomini 52 ansia e turbamento. Si dice “viene la notte”, quando qualcosa sta per andare male, per‑ ché i guai sono neri e le notti sono streghe. Di notte si consumano i tradimenti, il giorno è un miraggio di grandezza, nella notte si evo‑ ca la paura primordiale. Quando la notte ci avvolge con il suo mantello scuro, quando tutti sono in silenzio e il silenzio parla, quando le stelle riempiono il cielo, allora e solo allora, la speranza, i ricordi e i desideri si intrecciano. La notte sfuma il confine tra interno ed esterno, ciò che è nascosto alla luce del sole può essere “visto” nella notte. Si perde il senso del tempo in movimento, quel tempo che di giorno è divi‑ so in frazioni misurate e controllate, dove ogni ora ha le sue caratteristiche. Nelle ore nottur‑ ne, invece, il tempo non si muove a scatti, ma si fonde in un flusso impercettibile. I racconti, le leggende, i miti, i libri e i film, spesso evocano una notte piena di misteri e carica di ansie. “La notte è calda, la notte è lunga, la notte è ma‑ gnifica per ascoltare storie”, ha scritto Antonio Trabucchi. E’ il luogo dei sogni e il sogno può essere consapevolezza, come ci ha insegnato Freud, ma può essere magia, come racconta Shakespeare in “Sogno di una notte di mezza estate”: “Buona notte, buona notte! Separarsi è un sì dolce dolore, che dirò buona notte fin‑ ché non sarà mattina”. CERIMONIE VIP Quando a sposarsi sono le very important person S pesso sulle riviste di gossip leggiamo di questa o quella cerimonia nuzia‑ le come del “matrimonio dell’anno”. Qualche volta si esagera nell’attribu‑ ire questa definizione, in ogni caso i “matrimoni vip” fanno spesso tendenza. Os‑ servando con attenzione le novità introdotte, 54 si possono ottenere preziosi suggerimenti per rendere più originale la propria cerimonia. Questo è ancor più vero quando le innovazio‑ ni sono all’insegna del buongusto, vera e unica linea di divisione nella creazione di una nuova moda! Bisogna, infatti, fare molta attenzione, perché non sempre le cose viste negli sposali‑ zi importanti possono essere riproposte “tout nozze, le relazioni con i suoceri e così via. In cur”. Il confine tra un matrimonio di classe e Italia al momento è impensabile si arrivi a que‑ uno kitsch passa lungo una linea veramente sto. Per il momento l’unica forma di “accordo” sottile. Per restare dalla parte giusta del con‑ economico possibile è quello che riguarda la fine può essere estremamente utile rivolgersi a comunione o la separazione dei beni. Marito e professionisti del settore, che affrontano questi moglie hanno quindi la possibilità di adottare eventi tutti i giorni. Esistono, infatti, delle agen‑ un regime patrimoniale diverso dalla comu‑ zie di servizi che offrono tutto quello di cui c’è nione legale, scegliendo di comune accordo, bisogno per organizzare al meglio un giorno per esempio, la separazione dei beni o la co‑ così importante. Rivolgersi a una di queste si‑ munione convenzionale, che deroga a quella gnifica non solo risolvere tutti i problemi pratici, legale. E’ necessario però che la volontà dei ma anche avere delle consulenze creative. Chi coniugi di derogare al regime di comunione svolge per professione questo genere d’attività, legale risulti da un atto notarile, e che la con‑ possiede metodo ed esperienza, elementi in‑ venzione sia annotata a margine dell’atto del dispensabili per fare diventare tutto più bello. matrimonio, allo scopo di consentire ai terzi di Come spesso accade, questo modo di organiz‑ conoscere le regole che disciplinano i rapporti zare il matrimonio nasce in America, patria del patrimoniali tra i coniugi. Un’altra estrosa abi‑ “wedding planner”. tudine che si registra Molti ricorderanno un tra gli sposi “famosi”, Matrimoni di classe in scenari incantevoli; esempio d’infaticabile è quella di arrivare ghiotte occasioni per “rubare” originali cerimoniere nella bel‑ all’altare, o davanti al novità. lissima Jennifer Lopez, sindaco, con il “pan‑ protagonista del film “Prima o poi mi sposo”. cione” bene in vista. E’ una tendenza che non Da noi è tutto un po’ diverso, tuttavia il compito ci sentiamo d’incoraggiare, mentre una mania delle agenzie è simile: entrare in sintonia con vip che può tornare utile è quella delle parte‑ i futuri sposi, riuscire a coinvolgere emotiva‑ cipazioni in più lingue. Certo non tutti hanno mente i fruitori del servizio, concordare tutto invitati che arrivano da più parti del mondo, in base ai loro gusti. Ciascuno sogna un certo ma l’utilizzo dell’inglese fa sempre il suo ef‑ tipo di cerimonia; chi organizza deve essere fetto! La scelta, poi, della location nella quale capace di immaginarlo insieme; solo così può ambientare il ricevimento appare sempre più proporre progetti e idee il più possibile vicino fondamentale. Molto “in” sono ville, castelli e ai desideri degli sposi. Sempre da oltreoceano ambientazioni storiche, ma sono molto in voga arriva in Europa un’altra nuova tendenza: i pat‑ anche i capannoni dimessi, naturalmente ri‑ ti prematrimoniali, in inglese appunto prenup, strutturati per l’occasione da architetti di grido. sintesi di pre‑nuptial agreements. Le cronache L’effetto scenografico di un sito essenzialmente rosa hanno spesso raccontato dei prenup dei povero, addobbato con materiali ricchi, quali divi del cinema o delle rockstar. Ora sembra tulle e tulipani, è dirompente e di forte impat‑ che, anche chi non possiede ingenti patrimoni, to. Grande fascino hanno pure location come ami utilizzare questa sorta di “paracadute”. In gli stabilimenti termali oppure direttamente la alcuni dei paesi nei quali si possono stipulare i spiaggia. Per quanto invece attiene agli ad‑ patti prematrimoniali, questi possono discipli‑ dobbi floreali, i personaggi famosi sembrano nare ogni aspetto della futura vita coniugale, ultimamente prediligere in modo particolare non solo dal punto di vista economico. Posso‑ calle e orchidee. Sono considerate “in” le com‑ no essere materie d’accordo il numero e il tipo posizioni arricchite di rame e foglie, “out” il di rapporti sessuali nella coppia, le amicizie multicolore! che l’uno o l’altra possono frequentare dopo le 55 C D DIAMONDS Per Greci e Romani i diamanti erano le lacrime degli dei e i frammenti di stelle cadenti I diamanti sono i migliori amici di una ra‑ gazza. Così cantava la splendida Marilyn Monroe nel film, poi diventato una pièce teatrale, “Gli uomini preferiscono le bion‑ de” del 1953. E si sa che la gran parte delle donne adora i diamanti…Ma qual è il significato che si attribuisce ai diamanti e alle altre pietre preziose che si ritrovano nei gioiel‑ li? Il diamante simboleggia la forza e la purez‑ za. La parola viene dal latino “adamàntem” e dal greco “adamai”, vale a dire non domabile. Nella “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio, era descritto come la pietra più dura mai esisti‑ ta. Per Greci e Romani i diamanti erano le la‑ crime degli dei e i frammenti di stelle cadenti. Per questi motivi si è sempre considerato come un talismano dei vincitori. Rafforza l’amore e manda via la discordia. Insieme al berillio rap‑ presenta il sole e come pietra del mese si abbi‑ na ad aprile. Nello zodiaco è unito al leone. L’acquamarina è una gemma alla quale è le‑ gata un’antica leggenda. Una sirena gettò in riva al mare un cofanetto pieno di gioielli con‑ tenente anche l’acquamarina. Da questo rac‑ conto prese il via l’abitudine di considerarla come un amuleto dei marinai contro le burra‑ sche. In un antico testo del 1200, l’acquamari‑ na è indicata come portatrice di felicità e buo‑ na salute. Nel medioevo i bambini portavano al collo piccoli frammenti di questa pietra al fine di essere protetti dalle sue virtù portentose. Saturno è rappresentato dall’acquamarina, in‑ sieme allo spinello. Marzo è il mese al quale è abbinata e i gemelli e la vergine sono i suoi 56 segni zodiacali. L’agata è la pietra del pianeta Plutone, insieme alla corniola e all’opale. Si dice che infonda coraggio in chi la porta con sé e che serva a scoprire tesori nascosti. Gli antichi la consideravano portatrice di favori celesti e pietra d’elezione per la conquista del‑ la donna amata. Plinio, così come per il dia‑ mante, scrisse dell’agata e delle sue proprietà come antidoto ai morsi dello scorpione. Tra i segni zodiacali è avvicinata alla vergine. Il suo mese è dicembre. L’ambra, rispetto alle altre gemme, ha una caratteristica diversa. Non si tratta di una pietra ma di resina d’albero che si è fossilizzata. Rappresenta il collegamento dell’anima con l’energia universale e quindi è considerata un potente portafortuna. Anche l’ambra ha radici leggendarie: le sorelle di Fe‑ tonte, prediletto figlio di Apollo, furono trasfor‑ mate da Zeus in pioppi mentre piangevano per la triste sorte del fratello. Le lacrime si trasfor‑ marono così in gocce di ambra. Anche nella cultura araba, l’ambra ha un posto di rilievo. Era, infatti, utilizzata per pipe e narghilè, qua‑ le prevenzione da ogni contagio. Il pianeta dell’ambra è Nettuno, insieme al corallo e al turchese. L’acquario è il suo segno zodiacale. L’ametista è la rappresentazione della bellissi‑ ma ninfa Ametis che, inseguita da Bacco, è salvata da Diana e quindi trasformata in pietra lucente. Il nome deriva dal greco e significa “non intossicante” o “non ubriaco”, come lo era Bacco che la inseguiva e bruciava di pas‑ sione. Per gli antichi greci era quindi un tali‑ smano contro l’ubriachezza. Rende sobri, con‑ trolla i cattivi pensieri e aiuta a sconfiggere paura e fobie. Segno zodiacale sagittario; pia‑ neta Giove, come i lapislazzuli e lo zaffiro; mese febbraio. Così come l’ambra, anche il corallo non si può definire come una vera e propria pietra. Si tratta di un elemento che rac‑ chiude in se i regni animale, vegetale e mine‑ rale. Nell’Africa nera il corallo rosso sul capo è considerato segno d’ispirazione divina. Po‑ tente amuleto contro il malocchio, con il suo colore del sangue è buono per tutti gli incante‑ simi. Insieme all’ambra e al turchese si abbina al pianeta Nettuno. Come segno dello zodiaco è lo scorpione. Gli egizi pensavano che la cor‑ 57 niola fosse sacra alla dea Iside. Nel medioevo si riteneva che protegesse dai pensieri impuri e dalla stregoneria. Per i cinesi era un ottimo ta‑ lismano che aiutava a parlare in pubblico. La corniola contiene una gran quantità di ferro e quindi si avvicina all’energia del sangue. Una pietra che pertanto trasmette coraggio ed eli‑ mina le paure. I pesci e il toro sono i segni zodiacali ai quali si abbina. Con agata e opa‑ le rappresenta Plutone. La giada ha il significa‑ to di perfezione, immortalità e regalità. I cine‑ si, così come gli egizi, attribuivano alla giada tantissimi poteri. Poteva conservare a lungo le spoglie mortali, era foriera di fertilità, portava immenso successo in amore. Si dice che sia D una pietra che allontana le energie negative. nienza del nome topazio. Alcuni lo attribuisco‑ La bilancia è il suo segno zodiacale. L’opale è no alla trasposizione del sanscrito “tupaz”, la pietra di ottobre. Come già detto, insieme a “fuoco”. Altri lo legano all’isola del mar rosso agata e corniola simboleggia il pianeta Pluto‑ Topazos. Nella mitologia greca era considera‑ ne. I segni zodiacali d’elezione sono la bilan‑ ta la pietra di Apollo. I romani, invece, attribu‑ cia e l’acquario. In epoca medioevale si crede‑ ivano al topazio la capacità di curare le malat‑ va avesse il dono di rendere invisibili e di tie della pelle. In età medioevale si usava predire il futuro, capacità attribuitale fin incastonare un topazio nel bracciale da porta‑ dall’epoca romana. I medici e gli alchimisti la re al braccio sinistro, ottenendo, in questo suggerivano per curare l’insonnia. La sua prin‑ modo, un’efficace protezione dal malocchio. Il cipale caratteristica è di scomporre la luce e mese del topazio è novembre, i gemelli sono il quindi le si riconoscono le propietà di rendere segno zodiacale, Mercurio è il pianeta rappre‑ chiari i pensieri e migliorare la memoria. La sentato, insieme allo zaffiro. Il turchese è una perla appartiene alla categoria delle non vere gemma legata indissolubilmente al mondo e proprie pietre, come l’ambra e il corallo. Si arabo. I ritrovamenti più antichi sono stati tratta, infatti, di un minuscolo granello di sab‑ quelli di pietre di circa ottomila anni fa in Egit‑ bia che s’infiltra all’interno di un’ostrica. Gli to. La dea Iside era nominata come la signora orientali, per tradizione, sostengono che siano del turchese. Per la sua caratteristica di mutare gocce di rugiada catturate dagli stessi mollu‑ di colore le si attribuisce la capacità di mettere schi. Giacché rac‑ in guardia dai peri‑ chiusa in una con‑ coli quando il muta‑ Le sorelle di Fetonte, prediletto figlio di chiglia, rappresenta mento è rapido. An‑ Apollo, furono trasformate da Zeus in pioppi pienamente la fem‑ che nelle americhe, mentre piangevano per la triste sorte del minilità. E’ il simbo‑ il turchese era consi‑ fratello. Le lacrime si trasformarono così in lo della purezza e derato un amuleto gocce di ambra dell’amore. Si cre‑ magico, sia dagli de, però, che sia di aztechi sia dagli cattivo auspicio regalarla come anello di fi‑ stregoni pellerossa. Insieme al corallo e all’am‑ danzamento. Si considera come un potente bra, si abbina al pianeta Nettuno. L’acquario è elisir di lunga vita e come un poderoso afrodi‑ il segno abbinato. Con il termine zaffiro s’indi‑ siaco. La Luna è il suo pianeta. Il cancro il suo cano alcune differenti gemme dal colore blu. In segno. Giugno il suo mese. Il rubino è la pietra greco la parola significa appunto blu. Gli stes‑ della passione. Il suo colore, simile al sangue, si greci sostenevano che fosse l’unica pietra descrive la passione che brucia e scorre nelle degna di essere portata dai sacerdoti di Zeus. vene! Per la tradizione indiana propizia la be‑ Lo zaffiro è fin dalla notte dei tempi abbinato nevolenza del sole e dona forza, energia e vi‑ all’eleganza. Per il suo simbolismo legato alla talità. Nella medicina ayurvedica è collegato purezza e alla fedeltà, è l’ideale per essere al primo chakra. Il rubino è la pietra dell’arie‑ parte dell’anello di fidanzamento. Mercurio è te. Lo smeraldo deve il suo nome al greco, che il pianeta dello zaffiro, condividendo quest’ab‑ vuol dire pietra verde. Sono riportate antiche binamento con il topazio. Come segno dello testimonianze di questa pietra ancora una vol‑ zodiaco lo si unisce al capricorno, come mese ta da Plinio, che scriveva che bastava fissarne a settembre. uno perché gli occhi affaticati tornassero fre‑ schi e riposati. Con il peritodo rappresenta il pianeta Venere. Nello zodiaco si abbina al toro, il suo mese è maggio. Incerto è la prove‑ 58 E ELEMENTI Aria, acqua, terra e fuoco rappresentano le leggi fondamentali dell’universo, le forze vitali che costituiscono l’energia della creazione Impattano sul nostro essere, sulla nostra coscienza e sul modo d’intendre il mondo L ’acqua che rappresenta i sentimenti, il fuoco che simboleggia l’intuizione, l’aria che è l’archetipo del pensiero e l’etere che è l’immagine dell’anima, sono considerati i cinque principi alla base di tutta la vita. In realtà gli elementi sono quattro, l’etere si aggiunge e li racchiude un po’ tutti, aprendo alla libertà di ciascun essere. Da secoli molte cerimonie si basano su questi elementi, facendo convergere l’essenza della vita con le celebrazioni più importanti nel per‑ corso di un essere umano, come ad esempio il matrimonio, unione di anime. Gli elementi sono anche fattori materiali che simboleg‑ giano i quattro stati della materia. La terra è solida, l’acqua è allo stato liquido, il fuoco è l’aria sono insieme energia. Le proprietà di uno o più elementi e la loro miscela e fusio‑ ne dà luogo a infinite combinazioni. Troviamo molti riferimenti all’uso dei quattro elementi nelle cerimonie e nelle culture filosofiche, mi‑ tologiche o religiose di Cina, India, Tibet e Grecia classica, dal medioevo fino al rinasci‑ mento. Gli elementi sono le leggi fondamentali dell’universo e del sistema solare, così come le forze vitali che costituiscono l’energia della creazione. L’elemento terra (impegno, forza e continuità) è associato al materiale. Può essere seminata, porta i suoi frutti, è il rifugio degli 62 esseri viventi, la tana degli animali, la caverna che protegge, il cemento, l’umiltà, la quiete. I colori che la definiscono sono marrone, rosso, ocra, sabbia. L’elemento acqua (purezza, ge‑ nuinità e trasparenza) è associato alla sorgen‑ te di tutta la vita. Ci offre apertura, ricettività, creatività; si adatta a tutte le forme, ha la ca‑ pacità di cambiare stato, scorrendo da solido a liquido o gassoso senza perdere l’essenza. Il colore che la definisce è il verde smeraldo o il blu. L’elemento fuoco (vitalità e passione) è l’energia radiante, eccitante, entusiasta, de‑ siderosa e trasformativa. Porta luce e calore per il mondo. I colori che lo definiscono sono il giallo rosso e l’arancione luminoso. Il fuoco è anche l’invenzione più importante nella storia dell’uomo. L’aria (la libertà personale e la fre‑ schezza) esprime la flessibilità, l’innovazione, la leggerezza, la mobilità, le idee, la pulizia, il rinnovamento e il riscatto dalle oppressioni. Il colore che la definisce è la luce blu. L’elemento etere è la quintessenza delle cose. Ha una par‑ ticolare manifestazione fisica, anzi è lo spazio vuoto che permette la manifestazione dei quat‑ tro precedenti. Per una coppia che si accinge al matrimonio, gli astrologi suggeriscono di conoscere le caratteristiche, i punti di forza e di debolezza di ciascun segno, tenendo presen‑ te che l’importante è organizzarsi in base agli elementi che corrispondono, per poi trovare le compatibilità. Lo zodiaco considera i quattro elementi come le energie che impattano sul no‑ stro essere, sulla nostra coscienza e sul modo di intendere il mondo. Per quel che concerne il fuoco, i tre segni che simboleggiano questo elemento sono ariete, leone e sagittario. Sono caratterizzati da un temperamento dinamico, entusiasta e con gran forza di volontà. Le persone con l’accento sull’ele‑ mento fuoco hanno fidu‑ cia in se stessi e, in generale, un buon senso dell’umo‑ rismo. Han‑ no bisogno d’indipen‑ denza e di fis‑ s a r e obiet‑ t i v i ele‑ vati. Sono impa‑ zienti, egoisti e in‑ sensibili. L’aria è considerata in astrologia meno densa del fuoco. La minore significatività la porta a essere il rettore del pen‑ siero. La sua portata è in idee, creatività, immaginazione, riflessione, co‑ municazione attraverso il linguaggio scritto o parlato. I nati sotto il segno dei gemelli, bi‑ lancia e acquario, sono idealisti, cercano la stimolazione mentale e sentono il bisogno di comunicare con il loro ambiente. Sono spes‑ so privi di emozioni, la qual cosa li aiuta a valutare oggettivamente. L’acqua è l’elemento 63 di chi è instabile, reattivo e solvente. L’acqua è in circolazione, impregna e feconda. I se‑ gni appartenenti a questo elemento sono can‑ cro, scorpione e pesci. L’acqua è la fonte della vita che diffonde le forze vitali. Al suo mondo appartengono passioni e istinti, dolore e pia‑ cere, sentimenti, paure e desideri, speranze e disperazioni. La terra è dura e morbida al tem‑ po stesso, ma ha sempre una resistenza, è un elemento sensibile. Il suo approccio con il mondo avviene attraverso i sensi: sentire, odo‑ rare, pesare, controllare, misurare o ascolta‑ re. I se‑ gni che com‑ pon‑ gono que‑ s t o ele‑ mento sono toro, vergine e capri‑ corno, che possiedono un tempera‑ mento tranquillo e introverso. Per venire quindi alle af‑ finità, i segni dello stesso elemento sono i più connessi, pertanto tutti i segni di fuoco vanno d’ac‑ cordo tra loro. Allo stesso modo con la terra, l’aria e l’acqua. Il fuoco può mantenere un buon rapporto con i segni d’aria e la terra con l’acqua. Questo non significa che se mescolati in maniera diversa ci siano risultati catastro‑ fici, ma che il rapporto può diventare un po’ difficile. F FILM SUL MATRIMONIO Il grande giorno vissuto sul grande schermo Le pellicole dedicate al giorno più bello hanno invaso il grande schermo, conquistando spesso sia il pubblico che la critica I l matrimonio è da sempre uno dei temi preferiti da registi e sceneggiatori. A par‑ tire dalle commedie leggere con Doris Day e Rock Hudson degli anni ’60, i matrimoni cinematografici sono stati molteplici, adat‑ tandosi di volta in volta ai tempi e alle mode. In particolare, a partire dagli anni ’90 fino ad oggi, le pellicole dedicate al giorno più bello hanno invaso il grande schermo conquistando sia il pubblico che, a volte, la critica. Ad inau‑ gurare una nuova stagione di matrimoni al ci‑ nema è stato nel 1991 “Il padre della sposa” di Charles Shyer con Steve Martin e Diane Ke‑ aton. Il film, remake dell’omonimo classico con Spencer Tracy e una giovanissima Liz Taylor, parla di un padre alle prese con il matrimonio dell’amatissima figlia. Grazie anche alla bril‑ lante interpretazione di Martin, la pellicola ha il pregio di trattare con leggerezza e ironia uno dei peggiori “incubi” post-moderni: l’or‑ ganizzazione del matrimonio, vera croce e de‑ lizia per ogni coppia che decida di fare il grande passo. Dopo aver appreso dell’immi‑ nente matrimonio della figlia maggiore Annie, George Banks (Martin) si ritrova subito coin‑ volto suo malgrado nell’organizzazione dell’evento. Ancora incapace di accettare 64 l’idea che la sua unica figlia stia per convolare a giuste nozze con un perfetto sconosciuto, George cerca di adattarsi, con scarsi risultati, alla serie di riti che precedono il grande even‑ to, dalla scelta del luogo a quella della torta. In una delle sue migliori interpretazioni, il comico americano Martin Short interpreta lo strava‑ gante organizzatore di matrimoni, Fronk, che s’incontra/scontra con George durante i pre‑ parativi: il padre della sposa, infatti, fatica a capire la necessità di rivolgersi addirittura ad un professionista per organizzare una giorna‑ ta che, secondo lui, potrebbe concludersi con un festoso e poco costoso barbecue nel giardi‑ no di casa. Tra gag esilaranti e continui batti‑ becchi tra George e l’estroso organizzatore – una figura ricorrente nei matrimoni cinematografici degli anni ’90 – tutto è pronto per il grande giorno: la chiesa è addobbata a festa, il tendone per il ricevimento campeggia nel giardino, i cigni attendono nella vasca del bagno di casa di essere liberati nello stagno creato per l’occasione. Ma niente va come Fronk e George avevano previsto: il tendone è troppo affollato, le macchine degli invitati inta‑ sano il vialetto di casa e i cigni devono rimane‑ re nella vasca da bagno perché lo stagno è ghiacciato. E nonostante tutti questi imprevisti il giorno più bello è proprio come Annie lo aveva sognato, perché non importa che lo smoking sia di una sfumatura diversa da quel‑ la prevista o che il padre della sposa non rie‑ sca ad essere presente al lancio del bouquet: il matrimonio è la festa degli sposi e per gli spo‑ si; mesi di preparativi e intoppi nell’organizza‑ zione valgono le gioie e le emozioni di una sola giornata che sarà ricordata per sempre. Il film è ambientato nella tranquilla provincia americana e ha il pregio di far conoscere allo spettatore europeo i riti e le tradizioni che ac‑ compagnano l’organizzazione del grande giorno oltre oceano. La risposta europea all’ironia e alla comicità de “Il padre della spo‑ sa” arriva qualche anno dopo, nel 1994, con “Quattro matrimoni e un funerale” di Mike Ne‑ well, con Hugh Grant e Andy MacDowell, sar‑ cerimonia all’altra collezionando domande esistenziali e dubbi che saranno sciolti durante l’ultima rocambolesca cerimonia a cui Charles finalmente partecipa in qualità di sposo. La bellezza del film, nominato agli Oscar e osan‑ nato dalla critica come una delle migliori com‑ medie brillanti dei primi anni ’90, sta nel fatto che l’evolversi delle vicende dei protagonisti è presentato solo attraverso quanto succede du‑ rante le varie cerimonie, con l’unica eccezione di una scena dedicata ad uno dei momenti più delicati ed emozionanti nell’organizzazione di un matrimonio: la scelta dell’abito della sposa. castello. A differenza de “Il padre della sposa” che tratta con ironia e assoluta leggerezza tut‑ to l’apparato di riti e tradizioni che caratteriz‑ zano l’organizzazione della cerimonia, “Quat‑ tro matrimoni e un funerale” può ben dirsi un film sul matrimonio come istituzione, oltre che come momento di festa; infatti, la pellicola of‑ fre molti spunti di riflessione su cosa significhi legarsi ad una persona per il resto della pro‑ pria vita affrontando con sarcasmo e una pun‑ ta di sano cinismo il tema delle relazioni di coppia, all’interno delle quali il matrimonio è visto come una delle tante possibili scelte, scel‑ da sempre innamorata del suo amico, fa di tut‑ to per mandare a monte le nozze e conquista‑ re Michael. A fare da sfondo alla vicenda, tut‑ ti quei piccoli riti che caratterizzano i matrimoni americani in grande stile: la prova degli abiti, il tè e la cena che precedono la cerimonia e che sono riservati ai parenti e agli amici più intimi, la preparazione dei discorsi e dei brindisi dei testimoni. Nonostante gli sforzi di Julianne, alla fine l’amore trionfa e gli sposi possono godersi le tante sospirate nozze fino al classico lancio del bouquet e alla partenza per la luna di miele. Sulla scia del successo di castico affresco di una generazione di trenten‑ ni e del loro nuovo modo – o modi – di affrontare il matrimonio e i rapporti di coppia in genere nell’Inghilterra degli anni ’90. Come dice il titolo stesso, il film ruota attorno a quat‑ tro matrimoni e un funerale, cinque eventi – ciascuno speciale a suo modo – che vedono tra i partecipanti un variegato gruppo d’amici in cerca dell’Amore, quello con la A maiuscola, che può indurre due persone a compiere il grande passo e legarsi per la vita. Il più confu‑ so del gruppo, Charles (Grant), passa da una In un tripudio di pizzi e merletti, chiese addob‑ bate a festa e orchestrine country, “Quattro matrimoni e un funerale” offre anche molti spunti per l’organizzazione di un matrimonio da ricordare, presentando allo spettatore tipi differenti di cerimonia, dal formalissimo matri‑ monio in chiesa, con corteo nuziale di dami‑ gelle e accompagnatori – come nella più clas‑ sica tradizione anglosassone – all’estroso matrimonio scozzese, con lo sposo e gli invita‑ ti di sesso maschile rigorosamente in kilt e an‑ nesso rinfresco in un sontuoso ma accogliente ta da fare con consapevolezza, serietà e un minimo di follia. Nel ’97, poi, arriva “Il matri‑ monio del mio migliore amico”, di P. J. Hogan, con Julia Roberts e Cameron Diaz. La pellicola è stata uno dei maggiori blockbuster hollywo‑ odiani della fine degli anni ’90. Il film racconta di una donna in carriera, Julianne (Roberts) che entra in crisi quando il suo migliore amico le annuncia l’imminente matrimonio e la invita a trascorrere con lui e la futura moglie il we‑ ekend delle nozze. Nei tre giorni che precedo‑ no la cerimonia, Julianne, accortasi di essere questo film, nel 2001 “The wedding planner”, di Adam Shankman, con Jennifer Lopez e Mat‑ thew McConaughey, sposta l’attenzione su un’altra figura poco conosciuta in Italia, ma molto in voga negli Stati Uniti, quella dell’or‑ ganizzatore – in questo caso organizzatrice – di matrimoni. Mary Fiore (Lopez) è una delle organizzatrici di matrimoni più richieste di San Francisco giacché riesce a trasformare i sogni delle giovani coppie, che a lei si rivolgono, in realtà, organizzando cerimonie da favola dove persino il corteo nuziale è cronometrato 66 67 affinché niente vada storto. Tanto intrapren‑ dente e professionale sul lavoro quanto tran‑ quilla e annoiata nella vita privata, Mary, fin troppo abituata ad organizzare matrimoni al‑ trui, non riesce a trasformare i propri sogni in realtà fino a quando non incontra casualmente il bello Steve, che diventerà purtroppo di lì a poco uno dei suoi clienti. Anche in questa pel‑ licola, la vicenda si svolge durante l’organiz‑ zazione dell’evento, mostrando non solo i ri‑ tuali che caratterizzano questo delicato momento, ma anche le piccole crisi a cui gli sposi possono andare incontro, dal vestito del‑ la damigella che “non sta su” alle statue scelte per la decorazione del giardino che non s’into‑ nano con gli altri addobbi. Altro film di grande successo che ha sia raccolto il favore del pub‑ blico che quello della critica è, senza dubbio, “Il mio grosso grasso matrimonio greco”, di Joel Zwick, con Nia Vardalos e John Corbett, che racconta le rocambolesche avventure di 68 una ragazza nata e cresciuta negli Stati Uniti da genitori greci. In questo film l’organizza‑ zione del matrimonio greco fa da sfondo all’in‑ contro/scontro tra due culture, quell’america‑ na e quella greca appunto, la cui diversità e originalità sono rappresentate dall’eccentrico ed esilarante padre di Tula, Gus, e dalle sue memorabili battute. Questi sono solo alcuni dei matrimoni celebrati al cinema negli ultimi quin‑ dici anni; a partire dal 2000, infatti, le pellico‑ le riguardanti, in un modo o nell’altro, il matri‑ monio o l’organizzazione delle nozze si sono davvero moltiplicati riscuotendo grande suc‑ cesso di pubblico. I matrimoni al cinema, so‑ prattutto se divertenti o irriverenti, si sono rive‑ lati una vera miniera d’oro per Hollywood che sforna quasi ogni anno pellicole riguardanti il giorno più bello; si tratta per la maggior parte di commedie, spesso a sfondo interculturale in linea con il trend del momento. F Foto Saranno la fonte alla quale andare per ripescare i ricordi col passare degli anni U na delle cose importanti delle qua‑ li gli sposi devono occuparsi nei giorni precedenti al fatidico giorno del sì è il servizio fotografico. Le foto, per retorico che possa sem‑ brare, costituiranno la viva fonte in cui anda‑ re a ripescare dettagli curiosi, cari e affettuosi dell’intera giornata; devono quindi essere nu‑ merose, spontanee e, sembra superfluo dirlo ma non lo è, riuscite. Numerosi sono i fotografi professionisti che offrono le loro prestazioni, alla coppia spetta l’arduo compito della scel‑ ta tra il più economico, il più professionale, il più noto, il più veloce, il più artistico. La scelta tra un professionista sconosciuto e il parente o l’amico appassionato del settore, è strettamen‑ te personale. Tradizionalmente il matrimonio è un evento statico e ingessato, interessante, quindi, puntare su qualcuno che sia bravo a cogliere le immagini in movimento, che dan‑ no una rinnovata visione di quei momenti. Gli scatti spontanei, se eseguiti con capacità, pos‑ sono offrire molto più delle classiche pose. Fon‑ damentale è quindi scegliere un fotografo che già si conosce. Nel caso di un professionista con cui si entra in contatto per la prima volta, occorre avere cura di chiarire in precedenza ciò che si desidera e ciò che assolutamente si vuole evitare. Qualcuno probabilmente lamen‑ terà che il fotografo intralcia qualche momen‑ to della cerimonia o del banchetto, ma è un “sacrificio veniale”, in fondo ci si sposa una sola volta. Quello che conta realmente è che il servizio sia all’altezza, che le foto rappre‑ 70 sentino la gioia vera di un giorno memorabile, quei momenti e quelle foto resteranno unici e irripetibili. Una bella idea di alcuni fotografi è di inserire nell’album alcune foto degli spo‑ si scattate qualche giorno dopo la cerimonia, quando la nuova coppia, meno stressata, è più bella e rilassata. La fotografia coglie l’emo‑ zione degli sposi, e diviene mezzo principale per raccontare una storia d’amore che sfocia nel matrimonio. Quel giorno rimarrà nel cuo‑ re e nella memoria, ma se qualche emozione sfugge, basterà sfogliare l’album, e si rivivrà ogni momento di quel giorno. Certamente la presenza di un professionista è una garanzia, sicuramente le foto saranno più belle e ricerca‑ te. Puo inoltre succedere che in alcune chiese ci siano problemi per i fotografi. Qualche sa‑ cerdote vede nel fotografo un invasore del rito religioso. Per evitare questo problema, basta decidere insieme quali sono i momenti salien‑ ti da fotografare, di evitare le foto in chiesa con gli amici e i parenti, cosa che, in effet‑ ti, crea solo confusione. Per la fase dall’uscita della chiesa in poi, naturalmente, gli sposi po‑ tranno scegliere, con il prezioso suggerimento del fotografo, il set ideale, solitamente piazze, giardini e luoghi storici e suggestivi della città. Oltre alle foto c’è il video. Anche qui è indi‑ spensabile affidarsi solo a professionisti rico‑ nosciuti, no per il video ufficiale ad amici o parenti. Anche per l’operatore video, si dovrà fare grande attenzione, a non invadere troppo la funzione religiosa. G GENNAIO, FEBBRAIO, MARZO... COME SCEGLIERE LA FATIDICA DATA Gennaio è il mese dell’affetto, della gentilezza e della fedeltà; febbraio quello degli amori. Aprile è capace di riservare tanta gioia. Giugno prende il nome da Giunone, dea della fecondità. Insieme con agosto è considerato il miglior mese per convolare a nozze Per ogni stagione ci sono dei posti giusti per un’indimenticabile luna di miele, così come ogni stagione ha i suoi fiori per uno splendido addobbo. N ello scegliere la stagione per le proprie nozze, la prima cosa di cui si tiene conto è l’istinto. Co‑ loro che si esprimono al meglio con il caldo pensano subito alla primavera e all’estate, le due stagioni nelle quali si risvegliano i sensi, i momenti dell’anno dominati dal sole! Quelli invece ammaliati dal freddo, che non rinuncerebbero mai alla neve o alle romantiche suggestioni autunnali, imma‑ ginano una cerimonia da tenersi tra ottobre e febbraio. Per le nozze d’estate le spose avran‑ no un abito in tessuto fresco e leggero. Ideale è il cotone, ma anche il sangallo sarà adatto. Via le spalline, si può pensare a un giacchino per i momenti in chiesa. Il ricevimento dovrà esse‑ re in luoghi dove non manca l’ombra, se è al chiuso è indispensabile un efficiente impianto di aria condizionata. Anche per l’inverno oc‑ correrà porre la giusta attenzione per il locale del ricevimento. In questo caso si dovrà pre‑ vedere che la temperatura sia calda e piace‑ vole. La sposa potrà indossare uno spolverino lungo, di un tessuto adatto alla stagione, che 74 la avvolga calorosamente. Lo sposo dovrebbe rinunciare al cappotto, ma può proteggersi dai rigori del freddo, indossando lana sotto la ca‑ micia. In primavera è tutto molto più sempli‑ ce, anche se a volte il clima è variabile e può presentare improvvisi mutamenti. È la stagione più bella per la scelta dell’addobbo floreale, quella nella quale la natura si esprime al mas‑ simo del suo fulgore. Sì al ricevimento in spazi aperti, ma attenzione a prevedere la possibi‑ lità di spostarsi al chiuso. La stessa cosa vale per i mesi autunnali, altro periodo nel quale il tempo non è costante! La sposa d’autunno vestirà in raso o in pizzo. Altra cosa da non trascurare è la scelta del luogo dove trascorrere la luna di miele. Per ogni stagione ci saranno dei posti adatti. In estate si può pensare a una crociera in Euro‑ pa del Nord, per vedere in Scandinavia il sole di mezzanotte da giugno a luglio. Oppure si può scegliere la Florida, che pur essendo adat‑ ta per tutto l’anno, è più “gustosa” d’estate. O ancora la Grecia, le Hawaii, la Malaysia orientale, il Sudafrica del nord, la Spagna e il mediterraneo in generale per le crociere. Nel nostro inverno si potrà scegliere tra il Costa Rica, le Filippine, Hong Kong, la Malaysia oc‑ cidentale, lo Sri Lanka oppure una fantastica crociera nelle isole caraibiche! La primavera è l’ideale per L’Egitto e per le crociere sul Nilo, che si possono fare anche in autunno, così come tutti i soggiorni sul Mar Rosso. Da aprile a dicembre è bellissima l’Australia; da maggio a ottobre le Comores; da maggio a novembre le Isole Fiji; da maggio a settembre l’Indonesia; da luglio a settembre e da dicembre a marzo il Kenya; da novembre ad aprile e da luglio a settembre le Maldive; da aprile a novembre matrimonio, la fantasia popolare ne ha elabo‑ rato una serie infinita. Ve ne offriamo una se‑ lezione; qualcuno lo conoscerete già, qualche altro non lo avrete mai sentito, tutti, speriamo, vi regaleranno un sorriso: “a maggio si sposa‑ no solo gli asini”, “di venere e di marte non si sposa e non si parte”, “la spusa majulina, nun si godi la cuttunina (la donna che si sposa nel le Mauritius; da maggio a ottobre la Polinesia e le Seychelles e la Thailandia da ottobre a marzo. Particolarmente curiosi sono poi alcuni detti popolari sui periodi dell’anno nei quali convolare a nozze. C’è chi crede fermamente nei proverbi, chi li tratta con distacco e chi con simpatia e disincanto. Certo è che, anche sul mese di maggio, non si gode la coperta del letto) ”, “la spusa agustina si la porta la lavina (la donna che si sposa nel mese di agosto, si porta dietro una fiumana di lacrime) ”, “ago‑ sto moglie mia non ti conosco”. Per tradizione popolare si tramanda che i mesi meno propizi sono marzo, maggio e luglio. Ottobre sembra 75 essere un mese “giusto” per l’amore, ma infau‑ sto per la ricchezza. Grande stabilità, sempre per credenza popolare, avranno i matrimoni celebrati in gennaio e febbraio. Gennaio è il mese dell’affetto, della gentilezza e della fedel‑ tà; febbraio quello degli amori. Aprile è pure un buon mese, capace di riservare tanta gioia. Giugno (che prende il nome dalla dea della fecondità Giunone) e agosto sono considerati i migliori! Alle nozze settembrine e novembri‑ ne sono riservate grandi fortune economiche, a quelle di dicembre amore eterno. Infine, per 76 chiudere con le credenze, il matrimonio che vuole essere fortunato dovrà essere sempre ce‑ lebrato prima del tramonto. Quando si parla di tradizioni, non si può non pensare a quella che vuole ogni cerimonia nuziale abbellita da splendidi fiori. Ebbene, proprio nei fiori si ha la massima espressione della stagionalità. Ogni fiore è caratteristico di una stagione, momento nel quale assume il suo miglior vigore, la sua più elevata bellezza. Se l’addobbo floreale se‑ guirà la stagione si avrà l’impatto migliore e i fiori avranno grande stabilità per tutta l’im‑ portante gior‑ nata. Anche dal punto di vista economi‑ co si possono avere dei con‑ creti vantaggi nello scegliere in base al pe‑ riodo, e di que‑ sti tempi non si tratta di una cosa da poco! Senza dimenti‑ care, poi, che ciascun fiore porta con sé il suo signifi‑ cato simbolico e benagura‑ le. Mughetti e tulipani sono da escludere in estate, con le elevatissime temperature. Meglio sceglie‑ re anthurium e lilium, che re‑ sistono di più a quel tipo di clima. Sem‑ pre per l’esta‑ te sono adatti azalee, calen‑ dule, camelie, eriche, fresie, gardenie, garo‑ fani, gigli, girasoli, gladioli, margherite, orchi‑ dee, peonie e rose. In primavera, la stagione regina per i fiori, si potrà scegliere tra fiori di ciliegio, gelsomini, ginestre, iris, lilla, mandor‑ li, magnolie, mimose, narcisi, primule e tuli‑ pani. Adatti per l’autunno sono aceri, bocche di leone, corbezzoli, dalie, faggi, hypericum, lecci, melograni e ortensie. Infine i fiori d’in‑ verno: agrifogli, bucaneve, edera, euforbie, genziane e stelle di natale. Maestri indiscussi 77 nell’arte floreale sono i giapponesi, gli stessi che danno grandi significati ai colori in gene‑ rale. Per loro assumono grande importanza il colore e il tipo di kimono da usare come abito nuziale. Il kimono sarà in tema con la stagione che arriverà dopo quella in corso, a prevede‑ re quello che sarà il prossimo futuro. I kimono invernali hanno quindi colori brillanti, quelli estivi dovranno evocare freschezza. Per la pri‑ mavera prevarranno i colori più pallidi e tenui, mentre in autunno quelli più forti ed energici. Sempre per restare in tema con le diverse tra‑ dizioni nel mondo è curiosa l’usanza celtica che vede la notte tra il 30 aprile e il 1 maggio, festa di Beltane, cioè della fecondità o la not‑ te dell’equinozio d’estate, quale momento più propizio per celebrare un matrimonio. In Fin‑ landia, a Jukkasjarvi, ci si può sposare in una chiesa fatta esclusivamente di ghiaccio, costru‑ ita ogni anno in dicembre per poi sciogliersi in aprile. Accanto alla chiesetta c’è un hotel per soggiornare e utilizzare il ristorante. La sposa può arrivare in chiesa con una slitta trainata da cavalli o renne. Gli Amish americani si spo‑ sano solo nei mesi di novembre e dicembre. La ragione risiede nel fatto che in quel periodo il lavoro della terra è in pratica fermo. Pertanto non sarà sprecato del tempo da utilizzare me‑ glio in agricoltura. In Mongolia la data delle nozze deve cadere all’inizio della luna nuova, affinché il nuovo legame cresca sempre e si fortifichi. Se nel giorno fissato dovesse piovere, allora la cerimonia sarà rinviata, per allonta‑ nare ogni nefasto presagio. Gli indù prediligo‑ no, quale periodo migliore per le cerimonie, il mese d’ottobre. In questo periodo dell’anno si celebra la vittoria del Bene sul Male e di con‑ seguenza ogni giorno si celebrano decine di matrimoni. Il 17 marzo, giorno di San Patrizio, è considerato dagli irlandesi il più fortunato per sposarsi. Comunque sia, a qualsiasi latitu‑ dine ci si trovi, in qualunque stagione, il giorno del matrimonio è unico ed irripetibile. Occorre perciò che tutto sia perfetto per cominciare al meglio una vita felice! H HAPPY DAYS Il BOOM DEI MATRIMONI NEGLI ANNI ’60 Abiti da sposa candidi ed elegantissimi, creazioni esclusive di stilisti impareggiabili Grace Kelly e Jackie Kennedy, le due donne che hanno segnato come nessun’altra lo stile e la moda di quegli anni. G li anni ’60 sono gli anni del boom economico e sono quindi gli anni durante i quali si avvia un profondo processo di trasfor‑ mazione. Ciascun aspetto della vita quotidiana è coinvolto nei cambiamenti. Di fatto si passa da un paese prevalentemente agricolo ad uno tra i più industrializzati del mondo. Tutto ciò non poteva che riflettersi sulle famiglie italiane. Nei ’60 si consolida la ten‑ denza, già apparsa nei ’50, di un crescente numero di matrimoni celebrati, il marriage boom. Nei decenni precedenti, per via dei pe‑ riodi molto turbati dalle due guerre mondiali, c’erano molte meno unioni. Inoltre, nei ’60, si riduce notevolmente l’età delle nozze. Le ce‑ rimonie nuziali mutano anch’esse, grazie alla nuova disponibilità economica. Prima di allora s’invitavano meno di sessanta persone; in que‑ gli anni, invece, ai banchetti di nozze si comin‑ ciano a superare le cento presenze. Gli abiti da sposa sono abiti dalle linee pulite. Sono creati completamente dai sarti e ancora è lontano il tempo delle fabbricazioni seriali. Per questa ragione esprimono una vestibilità straordina‑ ria. La sposa è seguita con infinita attenzione e tutto è cucito su misura, niente lasciato al caso. Grande importanza è riservata alla scelta dei materiali ed alla fine il risultato è grandioso 78 con la femminilità messa in assoluto risalto. I modelli internazionalmente riconosciuti sono l’attrice-principessa Grace Kelly e la first lady Jackie Kennedy. Due donne che hanno segna‑ to come nessun’altra lo stile e la moda di que‑ gli anni. Grace si sposa nel ’56, all’alba del nuovo decennio, ed il suo matrimonio, definito il matrimonio del secolo, resta un punto fermo di riferimento per tutti i ’60. Nella chiesa di San Nicola, nel Principato di Monaco, la “divi‑ na” si presenta con un abito di centoventi metri di seta, realizzato centoventicinque anni prima per un’antenata del Principe Ranieri, con un velo tempestato di migliaia di perle. E ancora perle per il laccio al collo e per gli orecchini. Una cerimonia con seicento invitati della dura‑ ta di tre ore, documentata dalla casa cinema‑ tografica Mgm in esclusiva, per uno speciale tv di oltre mezz’ora con milioni di telespettatori in tutto il mondo. Jaqueline Kennedy, invece, ren‑ de famosissimo in tutto il mondo lo stilista fran‑ cese, di padre russo e madre italiana, Oleg Cassini. Per Jacqueline crea, a partire dagli anni ‘60, oltre 300 vestiti. Il talento di Cassini, scomparso nel 2006 a novantatré anni, è stato riconosciuto dal Metropolitan Museum, che gli ha persino dedicato una mostra intitolata “Jac‑ queline Kennedy: gli anni della Casa Bianca”. Nel ’68, poi, Jaqueline sposa Aristotele Onas‑ sis a Skorpios, in Grecia. L’abito scelto è firma‑ to dal grande Valentino; un abito in pizzo avo‑ rio che le donne poi copieranno per anni. Le spose, quindi, arrivano all’altare con strascichi in tulle, ricami di swarovski e strass a goccia che a volte ricoprono pure le scarpe. Nei primi anni del decennio vanno molto le scarpe con decolletè a punta, sia con il tacco a spillo che con il sandalo aperto dietro. Passo passo sono poi arrivate le scarpe incrociate. E’ una sposa, pertanto, che vive il magico giorno del sì, in un candido ed elegantissimo abito creato solo per lei. Ma in questi anni di trasformazione e di grandi novità, entrano in scena anche abiti di‑ versi. Con l’avvento della minigonna nell’abbi‑ 79 gliamento di tutti i giorni, il “corto” arriva an‑ che tra gli abiti da sposa. Esplode il “tubino”, che per l’occasione è ricamato, ma che in ogni caso raggiunge e lascia scoperto il ginocchio. Dall’Inghilterra s’importa la moda dei cappel‑ li. Le primissime spose dei ’60 cominciano col mettere un baschetto, magari corredato da un velo a ricoprire il viso. Gradatamente si arriva alle falde larghe, che avranno il loro momento migliore nei nuovi settanta che si affacciano! H HANNO DETTO Sì ANDREA ED ELENA FOTO: LUCIA PULVIRENTI E ANTONELLA CATALANO Le scelte di Andrea ed Elena Abito Elena: Atelier Novias - CT Fotografi: Lucia Pulvirenti e Antonella Catalano Addobbi floreali: Arte Fiori 80 81 H HANNO DETTO Sì PIETRO E VALENTINA FOTO: PAOLO CONTI Le scelte di Pietro e Valentina Abito Valentina: Marco Strano Trucco: Corrado Trincali Location: Palazzo Manganelli Fotografo: Paolo Conti 82 83 H HANNO DETTO Sì giuseppe E federica FOTO: LELO CHIAPPETTA Le scelte di Giuseppe e Federica Abito Federica: Dolà Couture Location: Borgo della Marinella Fotografo: Lello Chiappetta 84 85 H HANNO DETTO Sì ANDREA E ANTONELLA FOTO: VINCENZO CALFA Le scelte di Andrea e Antonella Atelier Piazza Navona Location: San Bernardo Ricevimenti - Camigliatello Fotografo: VIncenzo Calfa 86 87 I INTIMO La bellezza della sposa valorizzata da una corsetteria da sogno Negli atelier specializzati si possono trovare intere collezioni pensate e realizzate esclusivamente per le spose Q uando la sposa pensa al pro‑ prio abito, corre con la mente anche agli accessori, e natural‑ mente immagina tra questi uno splendido abbigliamento inti‑ mo. Ed è innegabile che anche lo sposo non si sottrae al pensiero di cosa indosserà la sua prescelta in occasione delle nozze. Significa‑ tivo è che, negli ultimi anni, il mercato legato alla corsetteria da sposa è in costante crescita in tutta Europa, ed ovviamente l’Italia non si sottrae a questa tendenza. Al sud, poi, que‑ sto “trend” appare particolarmente intenso. Le spose riservano ai coordinati, alle calze ed alle giarrettiere, budget sempre più consisten‑ ti e pertanto, crescendo la domanda, l’offerta si fa sempre più interessante ed articolata. La produzione in questo settore affina sempre più le sue strategie ed oggi più che mai le con‑ sumatrici hanno a loro disposizione una serie pressoché illimitata di linee. Non si tratta di un mero fenomeno di moda, ma della risposta ad un’esigenza precisa della donna moderna, che tende a scegliere viepiù prodotti capaci di esaltarne la personalità. Ciascuna sceglie lo stile che valorizza al meglio la propria indivi‑ dualità. E se per raggiungere questo risultato è necessario aumentare la disponibilità di spe‑ sa, lo si fa volentieri. Dai distributori, quindi, arriva negli atelier specializzati una varietà 88 sempre maggiore di proposte. Si possono così trovare intere collezioni pensate e realizzate esclusivamente per le spose. I momenti dell’an‑ no nei quali si raggiungono i più elevati picchi di vendita sono, ovviamente, quelli che pre‑ cedono i mesi privilegiati per le celebrazioni dei matrimoni. Per cui tra febbraio e marzo la gran parte delle future spose si prepara all’evento che avverrà tra aprile e settembre. Per essere bellissime nel giorno del sogno, oc‑ corre coordinare alla perfezione l’abito con l’intimo. Si ricercano guepiere, body, reggise‑ no e bustini sempre più raffinati. Non basta un fantastico abito per apparire magnifica. E’ necessario far risaltare la silhouette attraverso un intimo adeguato. Mai come in quel magi‑ co giorno è bello sentirsi sexy, e per chi vuole osare un po’ di più, giarrettiere, perizoma e baby doll di tulle trasparente possono adem‑ piere egregiamente allo scopo. A tal proposito si può utilizzare qualcosa che risponda al gio‑ co del vedo e non vedo, che da sempre stuz‑ zica la fantasia maschile. I preziosi pizzi, che suggeriscono sensazioni di impalpabilità, dan‑ no il giusto tocco di eleganza e trasgressione. Miscelare sapientemente erotismo e romantici‑ smo è la ricetta ideale per trasformare la prima notte di nozze in qualcosa di indimenticabile. La parte del leone nelle vendite è svolta dai body imbottiti e contenutivi. I tessuti adoperati sono essenziali, leggeri quasi da non avvertir‑ si, morbidi ed avvolgenti nello stesso tempo. La lingerie è tanto più sofisticata e seducente quanto più sono utilizzati i giusti materiali. E la seta resta la regina tra i tessuti, capace di im‑ preziosire ogni capo e di renderlo ecceziona‑ le. I colori preferiti sono quelli chiari, che van‑ no dal bianco al beige passando per il panna e l’avorio; del resto questi sono anche i colori preferiti per gli abiti. L’intimo deve rimanere invisibile e per questa ragione deve trattarsi di prodotti di qualità, capaci di rispettare questa caratteristica anche sotto il vestito più chiaro, a volte trasparente. L’abito sarà perfetto solo se sottolineato da un intimo impeccabile. Può essere utile, per non dire indispensabile, effet‑ tuare congiuntamente le prove dell’abito in‑ sieme a quelle della lingerie. Il reggiseno può avere le coppe differenziate, ed in taluni casi queste possono essere fatte su misura. E’ parti‑ colarmente chic l’assoluta assenza di cuciture. Nel caso si scelga un abito con una generosa scollatura si deve porre una grande attenzio‑ ne nella scelta del reggiseno, giacché dovrà svolgere oltre alle sue normali funzioni anche quella di sottolineare al meglio il decolleté. La stessa misura di attenzione si deve poi prestare nella scelta delle calze. Ogni donna sa quanto questo accessorio sia importante già nella vita di tutti i giorni, figuriamoci in “quel giorno”. No ai collant e sì ad autoreggenti e reggicalze. Sembra scontato, ma non si deve dimenticare di averne a portata di mano un paio di riserva, con dei materiali così fini l’intoppo è sempre dietro l’angolo! Da non trascurare, infine, la camicia da notte e la vestaglia, accessori spes‑ so sottovalutati, ma che hanno un ruolo impor‑ tante nel gradevole effetto di stupire il partner. Anche per queste la seta resta la materia più indicata. Il colore dell’oro aiuterà nel gioco della seduzione, amplificando il piacere di far‑ la scivolare per stupire lo sposo e dare il via ad una magica prima notte di nozze! 89 L LOOK RETRO’ Curiosità di tanti anni fa La fotomodella Lea Perkins, il giorno delle sue nozze si presentò con un velo corto in tulle beige con uno strascico di pochi centimetri. Il resto dell’abito era rappresentato semplicemente da uno slip blu. L e passerelle degli stilisti newyorkesi hanno recentemente rivisitato la moda che durante gli anni ’40, ’50, ’60 e ‘70 ha fatto sognare le donne di ogni pae‑ se! Vestiti eleganti ma anche bizzarri, e non manca chi guarda al passato con nostal‑ gia, mormorando “quelli sì che eran tempi”, consapevole del fatto che un pizzico di bizzar‑ ria, ieri come oggi, fa parte del fascino femmi‑ nile. Il look delle spose anni ’70, ad esempio, “imponeva” il taglio dei capelli con “il ciuffo”. Spesso si faceva a meno del velo, che lo avreb‑ be nascosto alla vista. Era una ciocca di ca‑ pelli accostata alla fronte, un tocco dal sapore casuale, come se il vento lo avesse disegnato per errore. Non dobbiamo per questo meravi‑ gliarci: l’abito della sposa, il taglio dei capelli e gli accessori di quegli anni, erano legati alle grandi novità della moda nell’abbigliamento di tutti i giorni. Eravamo nell’immediato post ’68 e la contestazione aveva lasciato il suo se‑ gno. Gli abiti con i sontuosi strascichi erano ormai demodé. Nei ricevimenti si servivano, immancabilmente, penne al salmone e vodka ed era molto trendy spedire per posta, prima della cerimonia, le partecipazioni e gli inviti in un tubo di cartone, accompagnandoli con 90 dei confetti. Furono anche gli anni durante i quali si diffuse anche da noi l’uso delle liste di nozze, un meccanismo di origine americana, luogo nel quale era nato agli inizi del secolo. Molti non gradirono immediatamente questa novità, ma con il tempo divenne una normale consuetudine. I ‘70 furono anni durante i quali si ebbe un notevole miglioramento della condi‑ zione femminile e proprio da allora, è iniziato un progressivo calo del numero dei matrimoni celebrati. Fu promulgata la legge sul divorzio e fu rivisto il diritto di famiglia, con l’attribuzione della parità assoluta fra i coniugi e la scom‑ parsa della figura del capo famiglia. Nono‑ stante tutti questi cambiamenti in tv la famiglia più celebre era quella dei telefilm “La famiglia Bradford”, una sana e conservatrice famiglia americana! Il racconto seriale riguardava la vita di Tom Bradford e della moglie Joan, alle prese con otto figli che avevano dai sette ai ventitré anni. I due Bradford affrontavano quindi alcune situazioni tipiche della puber‑ tà, dell’adolescenza e della giovinezza, ma in chiave leggera e divertente. Tanti i matrimoni tra celebrità che si celebrarono in quegli anni; nozze che, in un modo o nell’altro, fecero epo‑ ca. Il primo dei matrimoni “alternativi” si ten‑ ne nell’ultimo anno dei ‘60, tra John Lennon e Yoko Ono. Il 20 marzo del ‘69, si sposarono a Gibilterra e per la luna di miele si dedicarono a una serie di singolari performance pacifiste. Restano nella storia del costume le interviste che i due novelli sposi rilasciavano sotto le len‑ zuola della loro suite matrimoniale dell’hotel Hilton di Amsterdam. Altro scandalo fu dato dalla fotomodella Lea Perkins, nota al grande 91 pubblico per dei nudi apparsi su Playboy. Il giorno delle sue nozze si presentò con un velo corto in tulle beige con uno strascico di pochi centimetri. Il resto dell’abito era rappresenta‑ to da uno slip blu. Ovviamente l’officiante non volle celebrare il matrimonio, ma tutti i giornali si occuparono dell’avvenimento. La Perkins si aggiudicò quindi un lauto contratto per la ste‑ sura di un libro sul galateo matrimoniale! Il 21 giugno del 1976 furono celebrate le nozze tra Carlo Gustavo XVI, re di Svezia, e Sylvia Som‑ merlath, tedesca cresciuta in Brasile. Si trattò di una cerimonia fantastica, attraverso la qua‑ le una delle ultime monarchie d’Europa rispol‑ verò la propria immagine. Fu un matrimonio 92 felice dal quale vennero alla luce tre figli. Infine non si può parlare di coppie celebri senza ci‑ tare Litz Taylor e Richard Burton, sposi per ben due volte. Le due star di Hollywood s’incontra‑ rono sul set del kolossal “Cleopatra”. La Tay‑ lor era la protagonista e Burton interpretava Marco Antonio. La passione travolse i due che erano entrambi già sposati. Divorziarono e si sposarono il 15 marzo del ’64. Questo primo matrimonio terminò con il divorzio nel giugno del ’74. Dopo poco più di un anno, nell’otto‑ bre del ’75, si celebrò il secondo matrimonio tra i due. Anche questo era però destinato a finire, cosa che avvenne con il divorzio del 29 luglio 1976. M MATRIMONIO NEL MONDO Un viaggio tra le tradizioni e i costumi dei cinque continenti Dalle tenere e romantiche, alle strane e insolite, le nozze di ogni paese N on importa in quale parte del mondo una coppia è in procinto di pronunicare il “sì”, ovunque ci sono tradizioni che hanno a che fare con la felicità della coppia. A volte sono credenze strane, altre invece, si tratta di modi di fare che, partite da un certo punto del pianeta, si sono diffuse dappertutto. In America latina le nozze si celebrano preva‑ lentemente secondo la tradizione cattolica, as‑ somigliando moltissimo alle nostre cerimonie italiane. I festeggiamenti, però, si rifanno spes‑ so allo stile nordamericano. Ci sono pertanto balli in grande stile, discorsi degli sposi e degli invitati più importanti e tutto quello che si fa nei ricchi e opulenti Stati Uniti. La forte tradizione cristiana è però intrecciata alle preesistenti tra‑ dizioni popolari pre cristiane. I banchetti nu‑ ziali sono generalmente a base di piatti molto saporiti e molto speziati. Tra i dolci non manca mai il cioccolato, considerato, a torto o a ra‑ gione, una pietanza molto afrodisiaca, ritenuti indispensabili nei matrimoni sudamericani. Cioccolato a parte, c’è quindi una costante ri‑ cerca di ricette afrodisiache per il ricevimento, con l’attenta selezione delle spezie più adatte alla bisogna, dei fiori più capaci di favorire il turbamento dei sensi e delle carni che più sti‑ molano l’appetito sessuale. A Cuba il giorno dei matrimoni è il sabato. Sono cerimonie mol‑ 94 to sfarzose, a dispetto della povertà diffusa e in sintonia con l’allegria e la gioia di vivere di un popolo che non rinuncia mai a manifestare il suo attaccamento alla vita. Le spose vestono il tradizionale bianco, ma anche il rosa o il rosso sono spesso utilizzati. Tutte cercano di procurarsi una limousine dalla quale poter scendere elegantemente. In Ecuador è conside‑ rato di cattivo auspicio che il vestito della spo‑ sa sia pronto prima della cerimonia, così i det‑ tagli sono lasciati per il giorno stesso. La sposa colombiana non può indossare perle, simboli di lacrime e infelicità. Una moneta nell’orlo del vestito è invece presagio di fortuna. Lo sposo, d’altra parte, non deve indossare la cravatta di traverso, per evitare che anche la vita matri‑ moniale proceda nello stesso verso. Le spose messicane devono indossare qualcosa di vec‑ chio, perché rappresenta il collegamento della sposa con la sua famiglia; qualcosa di nuovo per rappresentare la nuova alleanza; qualcosa di blu, simbolo di purezza e fedeltà e qualcosa di prestato che rappresenti la felicità e la fortu‑ na che chi presta augura agli sposi. Spostan‑ dosi nell’America del nord ricca e opulenta, si arriva negli Stati Uniti, il paese dove si tengono i matrimoni più bizzarri. Si passa dal grande sfarzo alle cerimonie all’insegna della più di‑ sarmante semplicità, come ad esempio i matri‑ moni fra giovani studenti del college che si re‑ cano dal giudice di pace e in pochissimo tempo sono marito e moglie. Di solito, ma non è la regola, nelle campagne si hanno le cerimonie più lunghe e scenograficamente complesse. Las Vegas, poi, è famosa non solo per i suoi 95 lussuosi casinò, ma anche per essere la capita‑ le dei matrimoni lampo. Con pochissimi dollari e in pochissimo tempo si possono avere ceri‑ monia e certificato di nozze. Ci sono centinaia di piccole cappelle, dagli stili più diversi e ori‑ ginali. Basta entrare da single per uscire spo‑ sati! Naturalmente è possibile un altrettanto veloce e poco costoso divorzio. Il tutto non è quasi mai riconosciuto fuori da quello stato, ma ciononostante sono numerosissime le unio‑ ni ratificate in quella città. L’America è anche il paese degli Amish, che osservano meticolosa‑ mente i precetti della loro religione. Per loro è possibile sposarsi solo nei mesi di novembre e dicembre. La ragione risiede nel fatto che in quel periodo il lavoro della terra è in pratica fermo. Pertanto non sarà sprecato del tempo da utilizzare meglio in agricoltura. In ogni caso non ci si sposa di sabato o di domenica, considerati giorni da dedicare a Dio. Le loro cerimonie sono veramente semplici. Non si usano fedi e velo e la sposa veste in blu o in violetto. L’abito è preparato direttamente dalla sposa e dovrà essere utilizzato in seguito per andare in chiesa. La comunità bada a regalare agli sposi utensili da cucina e da lavoro. New Orleans è, invece, la città dove musica, danza e allegria sono di rigore in ogni cerimonia nu‑ ziale che si rispetti. Nella patria del jazz, per la sposa si prepara una torta nuziale classica, mentre per lo sposo se ne predispone una che richiama nella forma la sua attività lavorativa. Si vedono, quindi torte a forma d’autobus per gli autisti, di bidone per gli spazzini e di bara per gli addetti alle pompe funebri! La torta classica è guarnita da dieci nastri pendenti che s’infilano nell’impasto e che nascondono dieci oggetti. Le amiche della sposa che ancora non sono maritate scelgono e tirano un nastro. Se‑ condo l’oggetto che troveranno, potranno ave‑ re indicazioni su cosa le aspetta in futuro. Co‑ lei che troverà due anelli avrà “garantito” un imminente matrimonio. Pure nella vecchia Eu‑ ropa esiste un ventaglio di usanze particolari. I rumeni, ad esempio, hanno la tradizione di rapire la sposa. A farlo sono i testimoni dello 96 sposo, che dovrà poi negoziare il riscatto, di solito con il dono di liquori. Dopo il gioco-spet‑ tacolo del rapimento, la coppia è pronta per la cerimonia. I francesi, invece, usano “le vin d’honneur”, uno spuntino da tenersi, in attesa del banchetto vero e proprio, in un giardino vicino al luogo del ricevimento. Gli inglesi han‑ no come abitudine più importante la lettura del voto, con riferimenti a passi biblici, poesie, te‑ sti di canzoni e dichiarazioni di eterno amore e fedeltà. In Germania, prima della cerimonia, si rompono i piatti di porcellana, per portare buona fortuna alla coppia. Ogni ospite deve portare il proprio, ponendo attenzione a non portare mai piatti di vetro. In Finlandia ci sono grandi differenze tra le tradizioni di nozze orientale e occidentale. L’occidentale è stata influenzata dalla tradizione svedese e germa‑ nica, mentre nella parte orientale, soprattutto in Carelia, le differenze sono dovute all’in‑ fluenza russa, con il matrimonio vissuto come una festa di famiglia, al contrario dell’occiden‑ te dove è considerato un’occasione che con‑ sente alle famiglie di mostrare il loro status al resto della comunità. Quest’ultima visione so‑ pravvive fortemente nel sontuoso matrimonio tradizionale in Ostrobothnia. Una curiosità fin‑ landese è che a Jukkasjarvi ci si può sposare in una chiesa fatta esclusivamente di ghiaccio, costruita ogni anno in dicembre per poi scio‑ gliersi in aprile. Accanto alla chiesetta c’è un hotel per soggiornare e utilizzare il ristorante. La sposa può arrivare in chiesa con una slitta trainata da cavalli o renne. Anche in Africa sono tante le interpretazioni del giorno del sì. La tradizione marocchina vuole che il matrimo‑ nio non duri un solo giorno, ma sette, con par‑ ti separate per la sposa e lo sposo. I primi tre giorni sono dedicati ai preparativi. Il quarto giorno è per la celebrazione e il quinto e il se‑ sto sono per la festa. Nel settimo giorno la cop‑ pia può, infine, consumare. Pesce, pollo e riso sono indispensabili perché sono simboli di ab‑ bondanza e fertilità. In Nigeria molte coppie convivono senza essere formalmente sposate, giacché celebrare un rito nuziale è piuttosto costoso. Ci sono tre diverse cerimonie: un’in‑ formale presso il municipio, una tradizionale nella casa della sposa e una religiosa. In Sene‑ gal la danza nuziale dei wolof è un elemento essenziale della celebrazione. La danza folclo‑ rica entra a far parte dei riti di passaggio che festeggiano la nascita, il raggiungimento della maggiore età e il matrimonio. In Estremo orien‑ te le radici del matrimonio affondano in una cultura antichissima. La poesia epica orientale offre moltissime testimonianze di come avveni‑ vano i matrimoni in tempi remoti, come nel po‑ ema del Ràmàyana, che narra la storia della riconquista di una sposa rapita, in maniera molto simile a quella di un’altra grande epo‑ pea, l’Iliade di Omero. E’ probabile, infatti, che tutte e due i poemi risalgano a comuni fon‑ ti leggendarie che si perdono nella notte dei tempi. Il Ràmàyana si apre, sostanzialmente, con la narrazione di Ràma che sposa la figlia di Janaka, con una cerimonia nella quale gli sposi girano per tre volte intorno all’altare del fuoco sacro. Forse, proprio dal rosso del fuo‑ co, nasce la tradizione di questo colore come di quello degli sposi. In Corea del Sud per la cerimonia nuziale si adoperano i parchi citta‑ dini. Il corteo che accompagna lo sposo arriva a cavallo, mentre la sposa è nascosta dagli sguardi indiscreti da una portantina rigorosa‑ mente chiusa. In Vietnam il colore rosso è uti‑ lizzato per tutto, non solo per gli abiti, ma an‑ che per decorazioni e regali. In Tibet, invece, oltre al rosso i colori dominanti sono il blu, il verde, il bianco e il giallo. Sulla porta dello sposo si appendono nastrini di questi colori. Altri nastri simili si cuciono, durante la notte prima della cerimonia, sull’abito da sposa. Quando il corteo nuziale si avvia tutti gli invi‑ tati sventolano stoffe degli stessi colori. In que‑ sto paese è considerato cattivo augurio regala‑ re agli sposi delle scarpe, poiché queste rappresentano l’atto di lasciarsi. In Afghani‑ stan vige una curiosa tradizione: alla cerimo‑ nia e al ricevimento, gli uomini e le donne par‑ tecipano separati. Non sono gli invitati a fare regali agli sposi, ma questi ultimi a donar loro 98 99 mandorle e piccoli attrezzi per i lavori dome‑ stici. Gli sposi sono fatti oggetto di lancio di petali di fiori da parte degli invitati maschi. Le donne, da parte loro, li avvolgono in una sciar‑ pa simbolo d’indissolubilità. In Mongolia la data delle nozze è stabilita dai genitori dello sposo. Il giorno deve cadere all’inizio della luna nuova, affinché il nuovo legame cresca sempre e si fortifichi. Se nel giorno fissato do‑ vesse piovere, allora la cerimonia sarà rinvia‑ ta, per allontanare ogni nefasto presagio. La sposa riceve dal futuro marito tre bauli: in uno potrà riporvi la biancheria, in un altro conser‑ verà il cibo e infine nell’ultimo, conserverà un ombrello, a figura della protezione offerta dal‑ lo sposo. In Iran gli sposi si siedono su due troni leggermente rialzati. La ruta, che secon‑ do la tradizione iraniana è utilissima per scac‑ ciare gli spiriti maligni, non manca mai. In Ma‑ lesia gli sposi sono considerati alla stregua d’altezze reali e partecipano la cerimonia as‑ sisi su un trono posto su un palco rialzato. Pa‑ renti e amici offrono in dono le ang pow, buste rosse contenenti denaro. E’ considerato ben augurante riporre nella busta un numero pari di biglietti o di monete. In Giappone il matri‑ monio è solitamente molto suggestivo, anche se da qualche anno è sempre più diffusa l’abi‑ tudine di celebrarlo con lo stile degli occiden‑ tali. In questo caso sono di rigore il lungo abito bianco e il classico velo. Sembra ormai che solo i più anziani restano legati agli antichi ri‑ tuali. Le grandi strutture ricettive si occupano sia della cerimonia vera e propria che del rice‑ vimento che segue. Non è semplice, infatti, re‑ cuperare tutto ciò che necessita per la tradizio‑ ne scintoista. L’albergo, quindi fa in modo di predisporre il trono per gli sposi, il tempietto che farà da location e i due kimoni, molto fa‑ stosi, per la sposa. Di questi uno sarà bianco per la cerimonia vera e propria e uno rosso da indossare quando questa sarà conclusa. Insie‑ me al kimono bianco, la sposa porta un panno bianco ripiegato in testa, a indicare che non avrà gelosia nei confronti del marito. Il rituale prescrive che gli sposi bevino tre volte ciascuno da una ciotola di riso e sakè. Oltre al rito scin‑ toista, una certa importanza è rivestita da quello buddista. Questo rituale è più semplice e meno fastoso. La promessa di fedeltà e amo‑ re si scambia sorseggiando un po’ di sakè. Un discorso augurale è pronunciato da un mona‑ co e anche gli sposi dicono qualcosa per gli invitati. E’ una cerimonia che tiene in forte con‑ siderazione la sostanza più che l’apparenza. I birmani, invece, riconoscono come valido an‑ che il matrimonio per il quale non si tiene una vera e propria cerimonia. Può, infatti, bastare che la coppia mangi dallo stesso piatto. I ma‑ trimoni sono tradizionalmente evitati durante la quaresima buddista, che dura tre mesi, da luglio a ottobre. In generale, i monaci buddisti non sono presenti durante la celebrazione, per loro è proibito officiare, la cerimonia è consi‑ derata un affare mondano. Tuttavia, possono essere invitati a benedire gli sposi e a recitare una sorta di mantra protettivo. Di solito, la mattina del giorno previsto, la coppia organiz‑ za una raccolta di elemosine per i monaci, allo scopo di guadagnare meriti. A volte per cele‑ brare le nozze è assunto un maestro di cerimo‑ nie, solitamente un bramino. La sposa e lo spo‑ so si siedono su dei cuscini l’una accanto all’altro. All’inizio il bramino soffia su una con‑ chiglia per dare inizio alla cerimonia. La paro‑ la matrimonio in birmano è “let htat”, che lette‑ ralmente significa “unire i palmi delle mani”. Gli sposi, pertanto, uniscono i loro, avvolgen‑ doli in un panno bianco, per poi immergerli in una ciotola d’argento. Dopo il canto dei man‑ tra in sanscrito, il Brahman lascia aderire il suo palmo a quello della coppia e soffia nuova‑ mente sulla conchiglia, ponendo fine alla ceri‑ monia. A seguire ci sono i discorsi di alcuni fra i presenti, scelti in relazione al maggiore ceto sociale. Nelle città più grandi sovente si tiene un ricevimento in un hotel, nel corso del quale sono prevalentemente serviti tè e gelati. Nella Cina degli imperatori c’era una cerimonia fa‑ stosa, con bellissimi vestiti di seta ricamata e tradizioni e usanze molto rigorose e severe. Ai nostri giorni, invece, il matrimonio nelle grandi 101 città è tutto all’insegna dei gusti e delle mode copiati dall’occidente. Si preparano enormi al‑ bum fotografici, con scatti eseguiti tra i salici di un parco, meticolosamente preparati per ore, con abiti candidi e lussuose automobili. La sposa nel giorno delle nozze è obbligata al di‑ giuno e al silenzio. Si scambiano oche come simbolo di lunga vita e, durante il corteo nu‑ ziale, è abitudine usare gli ombrelli. Nei ban‑ chetti resiste l’antico uso di ostentare il rutto come segno d’apprezzamento. Lo sposo scen‑ de dall’auto, a una certa distanza dalla casa della promessa, e compie a piedi l’ultimo tratto di percorso. La gente lo blocca per strada, vuole, e ottiene, caramelle e sigarette, simboli di buona fortuna. A casa della sposa il giova‑ ne trova il portone sprangato. Dovrà bussare con insistenza, anche con modi bruschi, senza tuttavia ottenere risposta. Poi, attraverso una fessura della porta, infila una bustina rossa contenente una promessa d’amore. Solo allora l’uscio si aprirà. A questo punto farà una breve attesa in anticamera, in compagnia dei paren‑ ti, degli amici e dei vicini di casa della sposa; poi può finalmente entrare. La sposa gli appa‑ rirà con una spilla rossa e con le scarpette del‑ lo stesso colore, quello della tradizione popo‑ lare, che dopo il bianco del giorno precedente, resiste alle pressioni della moda occidentale. Lo sposo prende in braccio la sposa, la lascia salire in automobile e parte velocemente alla volta di casa sua. Qui ha inizio la vera e pro‑ pria cerimonia, e, infatti, la sposa è di nuovo completamente vestita di rosso. Con una serie di riverenze e inchini, segno di rispetto per le persone più anziane della sua nuova casa, la donna entra ufficialmente nella famiglia del marito. In India i matrimoni sono pensati e sta‑ biliti dai genitori fin da quando gli sposi sono ancora bambini. I festeggiamenti si tengono nei templi e durano per molti giorni. I colori dell’ambientazione sono tutti molto vivaci, con prevalenza del rosso e del giallo. L’India è uno dei paesi più complessi della terra, sono prati‑ cate diverse religioni e quindi le regole sono diverse. Gli indù, ad esempio, sono rigorosa‑ mente monogami e prediligono quale periodo migliore per le cerimonie, il mese d’ottobre. In questo periodo dell’anno si celebra la vittoria del bene sul male e di conseguenza ogni gior‑ no si celebrano decine di matrimoni. I grandi alberghi sono occupati dai festeggiamenti per intere settimane. Gli sposi si siedono su di un trono e portano corone di fiori gialli, simbolo di buona fortuna. Parenti e amici li ricoprono di petali. Per la millenaria tradizione indù il matrimonio rappresenta non solo l’unione di due persone, ma anche delle due famiglie d’origine. Cerimoniali diversi e riti propiziatori caratterizzano il matrimonio induista. Il 27 febbraio ricorre la festa dedicata a Shiva, una festa che si celebra di notte. Per quella ricor‑ renza le donne digiunano nove giorni, come richiesta di trovar marito. Il cerimoniale più diffuso è il Brahamana, autentico momento d’iniziazione. La sposa indossa un sahari ar‑ ricchito dai gioielli della propria dote e lo spo‑ so porta un ornamento d’argento che, dalla fronte, arriva tra le sopracciglia. L’uomo pro‑ mette alla donna devozione, benessere e pia‑ cere. Dalle nozze in poi la donna porterà sem‑ pre i capelli ricoperti di polvere rossa, simbolo delle donne sposate. Dopo la promessa, il rito si sposta attorno al fuoco, dove i due giovani ballano con le vesti legate. Poi percorrono in‑ sieme sette passi su sette mucchietti di riso. Alla fine saranno cosparsi con acqua benedetta. Passando dall’estremo al Medio Oriente, in‑ contriamo il matrimonio israelitico, dove gli sposi bevono entrambi dalla stessa coppa di vino, dando così inizio alla condivisione di tut‑ to quello che incontreranno nel cammino della vita. La tradizione ebraica non sempre ha visto di buon occhio la parità tra uomo e donna, ma esiste un movimento ebraico progressivo, nato a metà dell’ottocento e che ha tra le sue pecu‑ 102 liarità l’uguaglianza tra i sessi. Dopo la cele‑ brazione del matrimonio si tiene un bagno ri‑ tuale di purificazione, in una vasca utilizzata per un rito con il quale ci si libera da ciò che contrasta con il sacro. Le tradizioni ebraiche sono un tappeto bellissimo. Unità sociale, le‑ game d’amore e procreazione sono alla base dell’unione; le opportunità educative e l’am‑ biente familiare che nasceranno nelle nuove famiglie degli sposi consentiranno di trasmet‑ tere la fede di generazione in generazione. Il rito delle nozze è interpretato in maniera gio‑ iosa. Tutti i partecipanti svolgono la loro parte venerando Dio e innalzando inni d’amore e libertà. Gli sposi, nel corso della cerimonia, si presentano reciprocamente gli anelli nuziali e affermano vicendevolmente di essere legati. A questo punto bevono entrambi dalla stessa coppa di vino, dando così inizio alla condivi‑ sione di tutto quello che incontreranno nel cammino della vita. Poi c’è la rottura del bic‑ chiere, che simboleggia l’allontanamento degli spiriti maligni. Terminiamo il giro dei continen‑ ti in Australia, dove la tendenza è di formare prestissimo un nuovo nucleo familiare. Tantissi‑ mi sono i diciottenni che appena raggiunta quest’età lasciano la casa d’origine per spo‑ sarsi e programmare il proprio futuro. Tutto questo è favorito da alcune leggi statali, che prevedono un incentivo economico per i giova‑ ni che decidono di rendersi indipendenti e si avviano verso un nuovo lavoro. I matrimoni sono spesso celebrati grandiosamente, con sontuosi festeggiamenti, seguendo la tradizio‑ ne occidentale. Tutto è molto sfarzoso e il nu‑ mero degli invitati è veramente elevato. In un paese dalle grandi distanze e dai grandi spazi poco abitati, le nozze divengono una buona occasione per incontrarsi e condividere un mo‑ mento in comune. N NATURA Il “matrimonio” nel regno animale ”Vero affetto tra coniugi”in molte manifestazioni di tenerezza di alcune specie di uccelli. Il frugarsi delle penne è la più nota manifestazione di tali sentimenti coniugali, specialmente nei pappagalli, che vivono tutti in matrimonio strettamente monogamo. N on è giusto attribuire concetti umani ai comportamenti degli altri esseri viventi e, allo stesso modo, non è corretto riferire solo agli esseri umani concetti come fedeltà, monogamia, cura della casa coniuga‑ le ed attaccamento amorevole verso i piccoli. Ciò premesso, nel regno animale, si trovano tutti questi passaggi; dall’assoluta mancanza di convivenza, in cui i protagonisti s’incontra‑ no solo per breve tempo con lo scopo di ac‑ coppiarsi, fino al matrimonio duraturo, che si dissolve solo con la morte. La convivenza più intima si riscontra non negli esseri superio‑ ri, ma in alcuni animali invertebrati dal cor‑ po molle. Per l’esattezza in alcune specie del gruppo dei vermi. Uno di essi, appartenente alla classe dei trematodi, vive da parassi‑ ta nei vasi sanguigni umani. Il maschio e la femmina vivono sempre strettamente allaccia‑ ti. Il maschio presenta una cavità nella parte ventrale, che si estende longitudinalmente, in cui vive la femmina, decisamente più snella. Un altro gruppo d’animali, in cui si possono trovare degli ”indivisibili” è quello dei gambe‑ ri. Esistono, infatti, alcune specie nelle quali i 104 due sessi migrano, fin da giovanissima età, in una spugna od in un corallo. Così facendo, entrano in una prigione dalla quale, una vol‑ ta cresciuti, non potranno più uscire. Benché tale fedeltà coniugale non sia del tutto volon‑ taria, rimarrà comunque perenne. Per limitarci ai vertebrati, la vita coniugale manca del tutto in due grandi classi: anfibi e rettili, mentre nei pesci, negli uccelli e nei mammiferi gli esempi di vita coniugale sono molto diffusi. Nei pesci un vero matrimonio duraturo si verifica negli scalari (prediletti dagli acquariofili) che sono strettamente monogami. Le coppie si formano con una certa difficoltà, ma sono poi indissolu‑ bili, al punto che il coniuge, sopravvissuto alla morte del compagno, non si accoppia più e ri‑ mane solitario per il resto della sua vita. Negli uccelli, casi di veri matrimoni, che durano tutta la vita sono noti nei grossi pappagalli, nelle aquile, nei corvi, in certe civette, nei cigni e nell’oca grigia. E’ possibile addirittura parlare di ”vero affetto” dei due coniugi per le molte manifestazioni di tenerezza che si possono os‑ servare in diversi uccelli accoppiati. Il frugarsi delle penne è la più nota manifestazione di tali sentimenti coniugali, specialmente nei pappa‑ galli, che vivono tutti in matrimonio strettamen‑ te monogamo. Al momento della riproduzione i due animali non si abbandonano mai e nel riposo rimangono teneramente stretti l’un l’al‑ tro. Le cacatoe si abbracciano reciprocamen‑ te, si circondano letteralmente con le ali e si baciano come due innamorati. Nei pappagalli sono stati osservati, in cattività, anche casi di gelosia. In una gabbia, infatti, la convivenza fra due femmine è armonica fino all’aggiunta di un maschio ed alla successiva formazione di una coppia. A quel punto la femmina ri‑ masta sola diventa furiosamente gelosa e sfer‑ ra tremendi colpi di becco alla femmina ac‑ coppiata che…. ci lascia numerose penne. In alcuni casi, come nelle anatre, la convivenza matrimoniale è preceduta da un periodo che può essere definito di fidanzamento, durante il quale i due animali sono già uniti in coppia, ma la riproduzione inizierà assai più tardi. La classe dei mammiferi, cui appartiene l’uomo, paradossalmente, per alcuni studiosi, è quel‑ la in cui non avvengono, di norma, matrimoni monogami, essendo molto più diffusi branchi misti o veri e propri harem a disposizione del maschio dominante. Esistono alcune eccezioni, basate su osservazioni dirette, come nel caso del lupo canadese. Il maschio cerca la sua spo‑ sa nel terzo anno di vita ed i genitori ed i pic‑ coli stanno spesso assieme per due o tre anni. Nel frattempo la famiglia aumenta, tanto che alla fine sarà composta da 5-8 individui adulti 105 e dai piccoli dell’ultima cucciolata, a formare un gruppo che assomiglia ad un branco. In oc‑ casione di determinate battute di caccia, alcu‑ ne di tali famiglie possono riunirsi in un vero branco. Dopo la caccia, le famiglie si dividono nuovamente. Inoltre il lupo maschio si cura in modo esemplare del nutrimento, fino a quando la lupa allatta i suoi piccoli. Fra le scimmie an‑ tropomorfe, strettamente imparentate con noi uomini, il gorilla sembra essere monogamo. Alcuni ricercatori, infatti, descrivono una vita nel più stretto cerchio familiare: padre, ma‑ dre ed uno o due piccoli. La madre sorveglia i piccoli e coglie i frutti dagli alberi. Il padre difende la famiglia, quando si avvicina un pe‑ ricolo. Ogni notte è costruito, su un albero, il nido, e il maschio dorme ai piedi dell’albero per difendere i suoi dal nemico principale: il leopardo. A volte tale ”letto separato” è fatale al maschio che difende la famiglia fino al pro‑ prio sacrificio. O ON LINE Matrimonio e internet Innumerevoli sono i portali che fanno da guida al matrimonio. E’ sufficiente digitare la parola matrimonio in un qualsiasi motore di ricerca, per vedere apparire lunghissimi elenchi di pagine web che trattano il tema. U no dei best seller mondiali su in‑ ternet è “Lo Zen e l’arte di Inter‑ net” di Brendan P. Kehoe, grande esperto di informatica e pioniere della rete. Grazie a questo libro, tantissime persone, negli anni novanta, quan‑ do la popolarità di internet esplodeva, sono riuscite ad avere un quadro semplice e chiaro di cosa rappresentava questo nuovo ed effi‑ cacissimo strumento di comunicazione. Basta leggere dei brevi passi della sola prefazione per avere immediatamente una precisa idea dell’importanza della rete per la civiltà mo‑ derna: “…L’automobile, il telefono, il vaccino per la poliomielite, tutte queste scoperte han‑ no lasciato un’impronta indelebile sulla civil‑ tà mondiale…questo mezzo di comunicazio‑ ne globale chiamato rete sarà enumerato in futuro tra quel tipo di scoperte…”. Internet è oramai entrata in tutte le case. Tutti possono accedere a questa sorta di immensa bibliote‑ ca interattiva, dove poter reperire, ma anche immettere, informazioni su qualunque argo‑ mento dello scibile umano. Naturalmente l’ar‑ gomento “matrimonio” non poteva sottrarsi da tutto questo. E’ sufficiente digitare la parola matrimonio in un qualsiasi motore di ricerca, per vedere apparire lunghissimi elenchi di pa‑ gine web che trattano il tema. Il rischio è vera‑ mente quello di navigare tra un oceano di dati 106 senza trovare poi quello che effettivamente in‑ teressa. Proviamo quindi a capire in cosa ci s’imbatte facendo questo tipo di ricerca. Una prima tipologia di siti è rappresentata da quel‑ li che aiutano, o perlomeno dicono di farlo, nella ricerca dell’anima gemella. Diversi sono i metodi proposti. Si va dalla consultazione di oroscopi, al calcolo dell’affinità di coppia, passando, ovviamente per il semplice annun‑ cio di lei che cerca lui o di lui che cerca lei. Qualche sito funge da vera e propria agenzia d’incontro, offrendo il servizio degli incontri virtuali in chat. Lasciamo poi al lettore il giu‑ dizio sulla reale utilità di un sistema di questo tipo per trovare la persona con cui dividere la vita! In ogni caso conoscere gente attraver‑ so la rete è per alcuni un’attività divertente e quindi, per chi si diverte in questo modo, c’è anche chi permette di celebrare un matrimonio virtuale a coloro che si sono conosciuti in chat. Il matrimonio virtuale può anche essere cele‑ brato tra chi si è conosciuto nella vita reale, e sente il desiderio di una singolare dimostra‑ zione di affetto. A proposito di divertimento, in rete è possibile perfino trovare lunghe liste di possibili scherzi da fare agli sposi nel loro giorno. Alcuni di questi suggerimenti sono leg‑ geri e simpatici, altri molto meno. Due esem‑ pi per tutti: 1) ricostruire la torta nuziale con della gomma piuma e poi mettersi d’accordo con le persone del ristorante per simulare un incidente 2) mettere un cartello con su scritto VENDESI proprio fuori dalla casa degli sposi. Continuando nella navigazione virtuale si pos‑ sono poi trovare i siti di coloro che annunciano sul web il loro matrimonio. Anche in questo caso la varietà e grandissima. Alcuni raccon‑ tano ogni particolare della loro storia d’amo‑ re, da come si sono conosciuti a come hanno organizzato le loro nozze. Interessanti sono le pagine dedicate alle notizie riguardanti la ce‑ rimonia ed il successivo ricevimento. Si tratta di un modo alquanto originale di comunicare le informazioni che servono a tutti gli invitati. Costoro possono consultare sul web i più age‑ voli itinerari automobilistici per raggiungere chiesa e ristorante, od anche consultare la lista nozze. Chiaramente, invitati a parte, queste to delle foto può essere un buon sistema per farle vedere a basso costo a parenti ed amici lontani, ed anche chi non conosce affatto la coppia può trovare spunti per le proprie noz‑ ze. Innumerevoli sono poi i portali che fanno da guida al matrimonio. La maggior parte di questi è di natura commerciale, e pertanto vi si può direttamente acquistare i prodotti che sono illustrati. Ciascuno di questi siti si occupa di tutto quello che può essere utile per arriva‑ re pronti all’evento: documenti, spese, lista di informazioni non interessano gli altri navigato‑ ri internet, ma, per chi è appassionato del ge‑ nere reality, che oggi sembra suscitare grande interesse, a matrimonio avvenuto si può dare un’occhiata alle foto. In parole povere ognuno a casa potrà curiosare tra matrimoni di perfetti sconosciuti, in una specie di big brother a tema nuziale. Alcuni inseriscono anche le immagini del viaggio di nozze. D’altra parte l’inserimen‑ nozze, abito per lei e per lui, make-up, fiori, foto, cerimonia, musica, ricevimento, regali, viaggio di nozze, insomma, come diceva un vecchio slogan pubblicitario, di tutto di più! In questo caso, però siamo di parte, e tra tutti gli indirizzi web, se non lo avete ancora fatto, vi consigliamo di consultare prima di tutti il no‑ stro: www.tuttosposi.net e buona navigazione a tutti! 107 O budget ORGANIZZAZIONE SPOSA Abito da 1.800 euro Quanto costa sposarsi? Velo da 200 euro Scarpe 200/300 euro C apitolo importante quello del bud‑ get, soprattutto in un periodo come questo. Naturalmente i costi ci sono, ma nonostante tutto con particolari at‑ tenzioni si può avere un bel matrimonio senza spendere cifre folli. In questo ci aiutano anche le “nuove mode”. Per esempio, per il ricevimento, che di solito è la spesa che pesa di più, le proposte sono tantissime e variegate. Ricordiamoci che non si va al matrimonio “per mangiare”, e quindi un menu più leggero che ci fa fare bella figura e ci fa spendere meno. La stessa attenzione va fatta per tutte le altre voci. Un abito meno carico, un album fotografico meno impegnativo, i fiori di stagione, una scarpa classica, aiutano a spendere meno. ? € Lo schema proposto è frutto di una ricerca fatta tra Calabria e Sicilia. Acconciatura 150/200 euro Intimo 150/250 euro Trucco 150/200 euro SPOSO Abito da 800 euro Camicia 120/200 euro Scarpe 200/300 euro Accessori 200/300 euro cerimonia PARTECIPAZIONI da 500 euro auto da 600 euro FEDI 500/1.500 euro MUSICA 1.000/1.500 euro FOTO+VIDEO da 2.500 euro aFFITTO LOCALE da 3.500 euro catering da 70 euro a persona RISTORANTE da 60 euro a persona TORTA da 300 euro BOMBONIERE da 5 euro FIORI ADDOBBO (CHIESA+RISTORANTE) da 2.000 euro BOUQUET da 200 euro BOUQUET PAGGETTI DA 50 euro VIAGGIO DI NOZZE ... dipende dalla destinazione e dalla durata 108 109 O vademecum dei preparativi Giorno dopo giorno, tutto ciò che non bisogna dimenticare prima del sì Tre mesi prima: 1. Prendere contatti con il fotografo 2. Prendere contatti con il fioraio 3. Prendere contatti con chi si occuperà della musica Quindici giorni prima: 1. Chiedere conferma della presenza agli 4. Effettuare la scelta definitiva dell’abito della sposa 5. Effettuare la scelta definitiva della lista di nozze 6. Concordare con la tipografia gli inviti e le parteci- Sette giorni prima: 1. Fornire al ristoratore il numero definitivo per la cerimonia e/o il ricevimento L’anno precedente: 1. Si deve scegliere la chiesa, per le più richieste è Sei mesi prima: 1. 2. 3. 4. 2. Effettuare la prova definitiva dell’abito e Due mesi prima: 1. Scegliere le bomboniere 2. Scegliere le scarpe della sposa 3. Scegliere gli accessori per l’abito della sposa 4. Spedire le partecipazioni 5. Prendere accordi con parrucchiere ed estetista 6. Avvisare i testimoni che sono stati scelti 7. Avvisare i genitori di eventuali paggetti e/o dami- nozze e ritirare in agenzia i biglietti 4. Addio al celibato 5. Addio al nubilato Due giorni prima: 1. Affidare ad uno dei testimoni le fedi per il giorno della cerimonia Il giorno prima: 1. Controllare accuratamente che non manchi niente agli abiti e agli accessori 2. Controllare che presso il locale sia tutto predisposto (tavoli, segnaposto, fiori, musica etc.) 2. Scegliere le fedi 3. Effettuare la prova generale dell’abito e degli Il giorno stesso: 1. Acconciatura e trucco 2. Fare portare a casa della sposa il bou- accessori della sposa 4. Scegliere abito ed accessori per lo sposo Venti giorni prima: 1. Fare le prove in chiesa 2. Fare un sopralluogo in chiesa ed al locale con Cinque mesi prima: 1. Iniziare la preparazione della lista degli invitati 2. Iniziare la preparazione della lista di nozze degli accessori della sposa 3. Predisporre le valigie per il viaggio di Un mese prima: 1. Predisporre per l’auto da utilizzare per la cerimonia Dare conferma al responsabile della chiesa Dare conferma per il locale Iniziare il corso prematrimoniale Iniziare la scelta per l’abito della la sposa dei presenti pazioni 7. Contattare l’agenzia per il viaggio di nozze gelle 8. Scegliere il menù per il ricevimento, la lista dei vini e la torta forse necessario anche più di un anno! 2. Si deve scegliere il locale per il ricevimento 3. Prendere contatti con chi eventualmente dovrà occuparsi del catering invitati 2. Assaggiare il menù quet 3. Fare arrivare almeno due ore prima il fotografo a casa della sposa fioraio, fotografo e musicista 110 111 O I documenti da presentare per il grande giorno Il rito religioso Quando ci si sposa in chiesa sono necessari alcuni documenti: 1 - Il certificato di Battesimo (che viene richiesto alla parrocchia dove si è celebrato il battesimo) 2 - Il certificato di Cresima (da richiedere alla Parrocchia dove si è svolta la cresima, ma può non essere necessario se il registro parrocchiale ha annotato sul certificato di Battesimo anche la Cresima) 3 - Il Certificato di Stato Libero Ecclesiastico (deve essere presentato solo da chi ha vissuto fuori dalla Diocesi in cui avviene il matrimonio per un periodo di almeno un anno dalla data di compimento dei sedici anni; è una dichiarazione che si compie davanti a due testimoni nella Parrocchia di residenza e vidimata dalla Curia) 4 - l’attestato di partecipazione ai corsi prematrimoniale. Il corso prematrimoniale si svolge presso gli uffici parrocchiali e si tratta di una serie di incontri in cui si affrontano temi prevalentemente etici, religiosi e psicologici della coppia. E’ un corso a tutti gli effetti, ma non dovrete sostenere alcun esame, basta il giudizio positivo del sacerdote, che è contenuto nel suo consenso alle nozze. Una volta ottenuto il consenso alle nozze dal parroco, verranno affisse le pubblicazioni 112 religiose per otto giorni, comprendenti due domeniche, presso le parrocchie dei due sposi e se diversa presso quella in cui la coppia intende sposarsi. Scaduto il termine degli otto giorni il parroco rilascerà il certificato di avvenuta pubblicazione con cui presentarsi in comune per le pratiche civili ( vedi paragrafo su matrimonio civile). Un’ultima eccezione è quella in cui la coppia voglia sposarsi in una chiesa differente, in questo caso il parroco che ha istruito le pratiche per il matrimonio rilascerà al parroco della sede prescelta lo stato dei documenti, che dovrà venire vidimato dalla Curia prima del passaggio di consegne, insieme al certificato civile di avvenute pubblicazioni. Comunione o separazione dei beni? La scelta del regime matrimoniale è il punto di partenza per qualsiasi riflessione sulla pianificazione domestica. La comunione dei beni, ancora oggi la più diffusa in Italia, è nata per tutelare il coniuge meno abbiente, ma oggi è consigliata soprattutto se marito e moglie sono entrambi lavoratori dipendenti e in una condizione di parità patrimoniale. Tuttavia, la comunione dei beni può rivelarsi rischiosa se uno dei due coniugi svolge una professione autonoma: in caso di difficoltà economiche dell’impresa, anche il patrimonio personale dell’altro verrebbe intaccato. Il rito civile Oggi, grazie alla legge Bassani, i futuri sposi con un documento di autocertificazione, si presentano presso lo Stato Civile del Comune per la documentazione necessaria. Il Comune, d’accordo con gli sposi, fissa la data della “Promessa”. Nel giorno stabilito, i fidanzati dichiarano di fronte all’ufficiale preposto la loro intenzione di volersi sposare ottenendo così il “Consenso Civile alle nozze”. Dopo il Consenso, vengono affisse le pubblicazioni che hanno una durata di sei mesi, scaduti i quali bisognerà ripetere l’iter burocratico. Lo scopo delle pubblicazioni è quello di portare a conoscenza dei cittadini l’intenzione di contrarre matrimonio, nel caso ci fossero opposizioni. Entrambi gli sposi devono essere maggiorenni (18 anni compiuti), in caso contrario è necessario il decreto del Tribunale dei Minori che in ogni caso dà l’autorizzazione se si ha compiuto i 16 anni. Tra i futuri sposi non deve esserci nessun grado di parentela diretto. Non può contrarre matrimonio una persona interdetta per infermità mentale. corso di validità (es. passaporto). Se ci si intende sposare secondo il culto cattolico o secondo altri culti ammessi dallo Stato italiano sarà necessario fare una richiesta al parroco o al ministro del culto che celebrerà il matrimonio. Una volta ottenuto il nulla-osta, e dopo averlo legalizzato in Prefettura, il cittadino straniero dovrà recarsi, insieme al suo futuro coniuge, all’Ufficio Matrimoni dell’Anagrafe centrale del Comune di residenza (se non si ha la residenza il comune sarà quello del cittadino con residenza) e presentare la seguente documentazione: Matrimonio tra stranieri residenza e lo stato libero; Chi si sposa in Italia anche se straniero è soggetto alla legislazione Italiana in materia di diritto di famiglia. Per sposarsi in Italia con un cittadino italiano o con un cittadino extracomunitario, non è necessario avere il permesso di soggiorno, ma è sufficiente un documento di identità in 113 1. documento di identità in corso di validità di entrambi i futuri sposi; 2. certificato di nascita autenticato dall’Ambasciata del Paese di provenienza; 3. nulla-osta rilasciato dal Consolato o dall’Ambasciata; 4. certificato di Stato libero e residenza in bollo se il cittadino straniero è residente in Italia. 5. se uno dei futuri coniugi è cittadino italiano, questo potrà autocertificare la 6. richiesta consegnata al parroco o al ministro del altro culto che celebrerà il matrimonio. Preventivi foto e video Preventivo Costo Fotografo Album Cerimonia e ricevimento Preventivo Stampe Extra Video Catering/Ristorante totale Affitto Location Torta fiori Affitti (luci, attrezzature, etc....) Chiesa Allestimento Chiesa Documenti Allestimento Ricevimento Noleggio auto Bouquet Preventivo Scenografie totale Abiti sposa/sposo totale Preventivo Bomboniere Vestito da Sposa Bomboniere per gli Invitati Velo e Acconciatura Bomboniere per i Testimoni Scarpe Sacchettini portaconfetti Intimo Confettata Preventivo totale Gioielli e Accessori Abito Sposo Musica Scarpe Accessori (camicia, cintura, etc.) Fedi totale Preventivo Musica per Cerimonia Musica per il Ricevimento Musica per la Festa totale Inviti e partecipazioni Preventivo altro Partecipazioni e Buste Sistemazione in Hotel ospiti Segnaposti e Menu Paggetti e Damigelle Bigliettini Bomboniere Regali testimoni Libretto Chiesa Fuochi d’Artificio Gadget Hostess totale Preventivo Costo Wedding Planner Mance Offerta Chiesa Viaggio di nozze Preventivo totale Luna di Miele Set di Valigie Cerimonia e ricevimento Albergo Prima notte di nozze abiti sposa/sposo Documenti foto e video totale fiori Bomboniere Musica Beauty Preventivo Inviti e partecipazioni Acconciatura VIaggio di nozze Make Up Beauty Estetista altro Manicure/Pedicure totale totale spese Matrimonio appuntamenti per l’abito da sposa Atelier Indirizzo Data e Ora appuntamento Atelier giorni di prova Indirizzo Data e Ora appuntamento Nome del Vestito Stilista Atelier Indirizzo 1a prova data e ora Data e Ora appuntamento 2a prova data e ora Scelta Accessori data e ora 3a prova data e ora Atelier Indirizzo Altro Data e Ora appuntamento Ritiro Note Atelier Indirizzo Data e Ora appuntamento O lista nozze L Una piacevolissima ed utile consuetudine per indirizzare amici e parenti nella scelta del regalo a lista di nozze semplifica la scelta di chi non vuole sbagliare i gusti e le esigenze della futura casa e degli sposi. Con la lista di nozze si possono scegliere oggetti preziosi ed importanti, attraverso i quali si manterrà sempre vivo il ricordo del più fantastico dei giorni e con i quali si completerà la casa seguendo la propria sensibilità. Il fatto che gli sposi redigano un elenco degli oggetti che preferiscono, rappresenta una piacevolissima ed utile consuetudine per indirizzare amici e parenti nella scelta del regalo. La lista asseconda il gusto dei futuri sposi, garantendo il piacere di vivere in una casa ricca di cose belle, che appagano il senso estetico ed arricchiscono la loro cultura. A proposito di quest’usanza è bene chiarire alcuni dettagli: la lista non è, e non deve essere, un sistema con cui “obbligare qualcuno a fare un regalo”; dovrebbe, al contrario, semplificare la scelta di chi non sapendo quali siano i gusti e le esigenze della futura casa e degli sposi, desidera fare un omaggio gradito e non dedicare una somma, magari ingente, a un acquisto perfettamente inutile o inopportuno. In questo senso il fatto che gli sposi redigano un elenco de gli oggetti che preferiscono, è sicuramente un aiuto e un risparmio di tempo e meningi per coloro che desiderano fare il regalo. Non che tutto ciò che attiene all’utile non lo sia, ma, è noto, “l’art pour l’art” è uno stile, un’inclinazione particolare; lecito quindi che, se qualcuno desidera regalare un dipinto, un libro antico, un oggetto antico, un gioiello, qualche pezzo in argento, o un cimelio familiare, lo possa fare, senza sentirsi scioccamente, e ineducatamente, imporre 120 l’obbligo di scegliere tra gli oggetti della lista. E sempre a proposito di lista: è doveroso scegliere negozio e oggetti corrispondenti al proprio status; inutile e inadeguato esporla in un negozio “importante” della città se non è quello il luogo abituale dei vostri acquisti; nella scelta tenete conto del tipo di persone che molto probabilmente vi faranno un regalo, e scegliete in relazione al tipo di rapporto abituale che intercorre tra voi e costoro; può anche essere utile stabilire liste differenti in negozi di tono diverso, indirizzando ciascuno a seconda delle possibilità, si faccia però grande attenzione a non offendere in tale modo la sensibilità di qualcuno: un conto è dare un indirizzo, un conto è darne due e lasciare chi deve scegliere nell’imbarazzo di porsi “tra coloro che possono”; sarebbe meglio, per evitare situazioni così sgradevoli, che in ambedue i luoghi ci fosse un ventaglio di oggetti tale da essere accessibile a ogni tasca, e che voi foste in grado di indicare, alle singole persone, uno solo dei luoghi, dando due indirizzi solo a coloro con cui avete un maggiore grado di confidenza e amicizia. Per far conoscere il negozio dove è stata depositata la lista di nozze, si può inserire nell’invito un apposito cartoncino, oppure si può direttamente scrivere sull’invito, o anche comunicarlo personalmente con il telefono. Sono tutte modalità di comunicazione non contrarie al bon ton, così come lo è comunicarlo a chi espressamente lo domanda. Gli oggetti da inserire nella lista sono vari e dipendono dalle inclinazioni degli sposi. Il consiglio è certamente quello di amalgamare l’esigenza di ottenere dei regali d’uso quotidiano al desiderio di possedere degli oggetti importanti. Anche i cosiddetti secondi servizi di piatti, bicchieri, posate, ecc. devono essere allegri, rustici, vivaci, briosi e altrettanto belli rispetto ai primi servizi, in quanto sono quegli oggetti che convivono quotidianamente con voi. Ormai la stragrande maggioranza degli invitati preferisce che gli sposi abbiano depositato la lista nozze. Si rassicurino, quindi, gli incerti e all’assortimento delle marche. Il rapporto qualità-prezzo deve essere ottimale e la consegna dei regali gratuita. Sarebbe bene, inoltre, che per gli invitati più indaffarati, ci sia la possibilità di consultare su internet una vetrina virtuale con gli oggetti della lista nozze. Un buon negozio è quello che assicura l’aggiornamento telefonico dei regali acquistati dagli invitati. A fine lista, per i timorosi, con questo metodo si risparmiano doppioni per gli sposi, tempo e imbarazzo nella scelta e, molto spesso, denaro per gli invitati. E’ una soluzione pratica sia per gli sposi, sia per chi deve affrontare il problema regalo. Il consiglio è di stilare la lista nozze con un certo anticipo rispetto alla data del matrimonio. Una prima sommaria bozza va preparata quando mancano almeno tre mesi al fatidico sì. Nel prendere accordi occorre fare attenzione che non ci siano vincoli ad acquistare quello che è rimasto invenduto e che ci siano serietà e professionalità, unite alcuni dei regali ricevuti, ci potrebbe essere l’esigenza di sostituirli. Ci deve essere quindi nel negozio prescelto una certa elasticità, anche nel caso si ricevesse qualche oggetto fuori lista. Il servizio dovrebbe poi continuare pure dopo la lista, con il riassortimento costante e la garanzia di sostituzione postvendita. Per consentire di rimpiazzare eventuali pezzi mancanti dai servizi, l’azienda si dovrebbe affiancare a fabbriche di importanza mondiale, che garantiscano i completamenti anche a distanza di diversi anni. 121 O una lista nozze perfetta elettrodomestici ACCESSORI PER LA CUCINA SERVIZIO DI PIATTI PER LE GRANDI OCCASIONI (12 PERSONE) SERVIZIO DI POSATE PER LE GRANDI OCCASIONI (12 PERSONE) Aspirapolvere Bilancia Sottopiatto Forchetta grande Ferro a vapore Cavatappi Piatto piano Forchetta piccola Bilancia elettronica pesapersone Apribottiglie Piatto fondo Forchetta da dolce Asciugacapelli Apriscatole Antipastiera Forchetta da carne Salsiera Lavatrice Coltello grande Coppette per salatini Zuppiera Coltello piccolo Tostapane Portaspezie Piattino per il pane Coltello per panettone Robot da cucina contenitori e barattoli Insaliatera Cucchiaio da minestra Macchina per caffè espresso Schiaccianoci Piatto da dessert Cucchiaio da slsa Friggitrice Servispaghetti Piattino da frutta Cucchiaino da the Gelatiera Tazzine da caffè Cucchiaino da caffè Colino caffetteria Cucchiaino da dessert Bilancia da cucina Grattugia Tazze da the Posate da insalata Lavastoviglie Shaker Frigorifero Cestello per champagne Teiera Lattiera Zuccheriera Forno a microonde Secchiello per ghiaccio Televisore 3D Spremiagrumi Lettore BlueRay Sottobicchieri Dolby Surround SERVIZIO DI BICCHIERI (6/12 PERSONE) Sottopentole Bicchieri da acqua Tagliere Bicchieri da vino, bicchieri da degustazione ACCESSORI PER CUCINARE Mezzaluna Tritacarne Trinciapollo Batteria di pentole, tegami, padelle Padelle antiaderenti Pentola a pressione Bollitore per acqua Pirofile a fuoco Pirofile per forno Cestello per cuocere a vapore SERVIZIO DI PIATTI PER TUTTI I GIORNI Flûtes Bicchieri da bibita Bicchieri da whisky, da wodka Ballo da cognac Vassoi Bicchierini da liquore Portatovaglioli Brocca per acqua Portaposate Caraffa da vino, da bibita Spatole e palette Mestoli Caraffa da spremuta Raccogli briciole SERVIZIO DI POSATE PER TUTTI I GIORNI Imbuto SERVIZIO DA MACEDONIA SERVIZIO per la PRIMA COLAZIONE Bistecchiera ACCESSORI e BIANCHERIA PER LA TAVOLA Wok cinese Set lenzuola matrimoniali Federe Coperte Plaid Copriletto Trapunta Piumoni Set copripiumone con federe PER IL BAGNO Accappatoi Teli da bagno Asciugamani grandi e piccoli Caraffa termica Scolapasta Pescera PER LA CAMERA DA LETTO PER IL VIAGGIO Valigie Borse, borsoni Sacca per abiti Beauty-case Zaino Accessori di piccola pelletteria Argenteria Servizio Di Posate12 Persone Posate da portata e da dolce cristalleria Bicchieri di Acqua e Vino Flute per Champagne Cucchiaini da caffè e da the Calici per vini riserva Pala per il gelato Bicchieri per bevande con ghiaccio Sottopiatti e sottobicchieri Bicchieri e calici da Cocktail Set Levatappi Fermagocce per bottiglie Cestini Paletta raccogli-briciole Bicchieri per Long Drink, Aperitivi e Punch Bicchierini per Marsala Coppe da Martini Legatovaglioli Brocche per acqua Vassoi e ciotole Caraffe e Decanter per vino Pinza per zollette di zucchero Caraffa per spremute e succhi Caraffa termica complementi d’arredo Carrello Portavivande Portariviste Lampade Vasi in Vetro e in Cristallo Candelabri Centro Tavola Cornici Orologio da Muro e da Tavola Vetri artistici Cuscini e Tappeti tessile per letto e bagno Set lenzuola matrimoniale ricamato a mano Coperte matrimoniali Piumoni e copripumoni Plaid Copriletti e Mezzeri Accappatoi e teli da bagno Asciugamani grnadi e piccoli Mini asciugamani da bagno Tappetini per bagno Liste nozze Simari. Diversi per tradizione. Guanti e spazzole da bagno Accessori per la casa luoghi dove fare liste nozze Stendibiancheria Agenzia di Viaggi Asse da stiro Librerie Scala e scaletta 3 gradini Gallerie d’Arte Lavagna magnetica Antiquari Vassoi da letto Negozi di Tappeti Trapano elettrico Amantea (CS) Via Margherita, 127 Tel. 0982 41548 - www.simarigioielli.it Particolari che contano. Baccarat - Lalique -Venini - Villeroy & Boch - Orrefors Greggio - Ricci - Buccellati - Schiavon - Royal Copenhagen Lladro - Herend - Franz - Tom’s Drag - Narumi Amantea (CS) Via Margherita, 127 Tel. 0982 41548 - www.simarigioielli.it P PARCO ARCHEOLOGICO DI CHIAFURA Un insediamento umano risalente a migliaia di anni prima di Cristo ...una specie di montagna del purgatorio, con i gironi uno sull’altro, forati dai buchi neri delle porte delle caverne saracene... U no dei luoghi più antichi della stu‑ penda cittadina di Scicli, in Sicilia, è Chiafura. Si tratta di un insedia‑ mento urbano posto sul colle San Matteo, nella sua parte sud-occi‑ dentale. Elio Vittorini, nella “Conversazione in Sicilia” pubblicata nel 1941, così la descrisse: “...una piccola Sicilia ammonticchiata, di ne‑ spole e tegole, di buchi nella roccia”. Chiafu‑ ra, con le caratteristiche centinaia di bocche nere, fino agli anni ’50 era densamente popo‑ lato dagli abitanti di Scicli, anzi era uno dei quartieri maggiormente abitati. Nel ’54, poi, arrivò la legge che si proponeva di discipli‑ nare l’edilizia impropria. La conseguenza fu il progressivo trasferimento della gente di Chia‑ fura a Jungi, nuovo quartiere cittadino. Succes‑ se insomma quello che un paio di anni prima era successo per i sassi di Matera, dove, per le cattive condizioni di vita in cui versava la po‑ polazione, con un tasso di mortalità infantile di quattro volte superiore alla media nazionale, lo stesso Alcide De Gasperi diede il via allo sfollamento. Gradatamente quindi, entro i ’60, Chiafura fu del tutto abbandonata. L’insedia‑ mento umano in quel luogo, risaliva a qualche 128 migliaio di anni prima di Cristo, precisamente a un periodo definito dagli esperti come “fa‑ cies di castelluccio”. Le caverne sul monte di San Matteo esistevano fin dal paleolitico e ini‑ zialmente offrivano un buon rifugio. In epoca successiva poi, furono utilizzate per seppelirvi i defunti, divenendo così delle vere e proprie necropoli. Anche in questo la storia di Chiafu‑ ra ha delle similitudini con quella dei sassi di Matera, così come esistono altri luoghi simi‑ lari nella stessa Sicilia, a Pantalica e a Ispica. La gran parte delle grotte naturali di Chiafura divennero abitazioni nel corso dell’era bizan‑ tina. In effetti, sul colle San Matteo si costituì un centro urbano che aveva le caratteristiche di una vera e propria città, che col passare del tempo modificò continuatamente la sua struttu‑ ra architettonica. Nel nono secolo le caverne protessero gli abitanti dalle continue scorrerie arabe nell’isola. I bizantini ne fecero perciò una fortificazione difensiva. Intorno all’anno mille, quando i normanni sconfissero i saraceni e re‑ sero la Sicilia sicura dai pirati, gli abitanti del sito, che intanto erano enormemente cresciuti di numero, cominciarono a spostarsi verso valle. Il terribile terremoto del 1693 ebbe delle con‑ seguenze anche su Chiafura e la chiesa madre che era stata edificata sul monte fu spostata nella città nuova, in quella di Sant’Ignazio. Non ci fu, però, il completo abbandono del luogo, e nonostante tutto, migliaia di persone continuarono a viverci. La parte occidentale, il cosidetto “Castiddazzu”, era organizzata in terrazze. Ciascuna grotta possedeva da uno a due ambienti, per un totale di una ventina di metri quadri. A volte c’erano due piani, uniti con delle scalinate scavate direttamente nella roccia. Alle strutture naturali, talvolta si sono affiancate alcune costruzioni in muratura. Ne‑ gli anni ’50 la popolazione residente era anco‑ ra di alcune centinaia, che vivevano in evidenti condizioni di povertà. In quegli anni arrivaro‑ no a Scicli diversi intellettuali famosi che prese‑ ro a cuore il degrado che si viveva nelle grotte. Il pittore Renato Guttuso, lo scrittore Carlo Levi, il poeta e regista Pier Paolo Pasolini e altri por‑ tarono Chiafura all’attenzione nazionale, sti‑ molando, di fatto, l’istituzione della legge che permise a quella gente di possedere delle case civili. Pasolini così scrisse: “...salendo su per la fiancata del colle di San Matteo e fra i suoi serpeggiamenti... una specie di montagna del purgatorio, con i gironi uno sull’altro, forati dai buchi neri delle porte delle caverne sara‑ cene...dove la gente ha messo un letto, delle 129 immagini sacre... e lì vive, ammassata, qual‑ che volta col mulo...”. Ciò non di meno resta da dire che la civiltà sviluppatasi in quelle an‑ tiche grotte presentava degli aspetti sociologici da non trascurare. C’era, infatti, lo svolgersi di una vita pubblica, con la gente che si raduna‑ va negli spazi più grandi che si sviluppavano tra le terrazze. La routine aveva dei ritmi lenti e duri, ma il rapporto tra le persone era ca‑ ratterizzato da grande umanità e solidarietà. L’acqua era un bene veramente prezioso e il bucato rappresentava un momento di scambio e di aiuto reciproco. Nei “raffi” davanti alle grotte si coltivavono gli ortaggi, con un sistema mutualistico che coinvolgeva in molte occasio‑ ni l’intera comunità. Dopo un lungo periodo durante il quale non si parlò più di questi posti, negli anni ottanta s’inizio un iter di riscoperta e valorizzazione del sito. Nell’ambito dei fondi strutturali europei è nato il parco archeologico di Chiafura, un parco che si propone di far rivivere il percorso storico, antropologico e na‑ turalistico di questo luogo straordinario. Q quadri I dipinti di Bruegel, di Vigée Le Brun ed il capitello del matrimonio del Palazzo Ducale a Venezia La terza faccia rappresenta la cerimonia nuziale, nel momento in cui uno dei due coniugi tiene una corona sulla testa dell’altro M olto spesso l’arte s‘intreccia con la vita nelle sue diverse fasi. Non fa ovviamente eccezione il matrimonio, momento fonda‑ tivo della nascita di una nuova famiglia, da sempre struttura regina per il ge‑ nere umano. Tanti sono quindi i quadri e le opere d’arte che hanno celebrato quest’aspet‑ to. Il pittore Pietre Bruegel in un suo dipinto realizzato nel 1568 descrive un banchetto di nozze di una famiglia contadina: per un gior‑ no non si bada a spese, la zuppa è condita con abbondanza d’ingredienti ricchi, si macel‑ lano animali e si consuma vino in gran quan‑ tità. Più tardi, sul finire del ‘700, Elizabeth Vi‑ gée Le Brun eseguì magistralmente un ritratto attraverso il quale si concordò un matrimonio regale. Le opere più belle di quest’abile pit‑ trice francese sono custodite all’Hermitage di San Pietroburgo, uno dei più grandi musei del mondo, ospitato in un magnifico palazzo già residenza della famiglia reale russa. Vigée Le Brun (1755-1842) soggiornò nella capitale di tutte le Russie fino al 1801. Frequentò per circa sei anni la corte della grande zarina Caterina II, eseguendo opere per tantissimi aristocratici 130 dell’epoca. Caterina era una delle donne più potenti del suo tempo e l’intera Europa era stregata dallo sfarzo che la sovrana ostentava. Aveva commissionato alla talentuosa pittrice alcuni ritratti di famiglia. Ella aveva un occhio di riguardo per le nipoti Alessandra ed Ele‑ na, per le quali prefigurava solidi matrimoni politici, in grado di accrescere e consolidare il suo potere. La zarina intendeva quindi in‑ dirizzare le due principessine, figlie di suo figlio Paolo, verso matrimoni utili a stringe‑ re una forte alleanza con i paesi del baltico. Nell’estate del 1796 giunse a Pietroburgo il re di Svezia, giovane di stirpe mobilissima ed in età di matrimonio. L’imperatrice aveva, già da qualche tempo, incaricato Elizabeth Vigée Le Brun di dipingere quello che poi sarebbe stato conosciuto come il quadro delle Granduchesse Alessandra ed Elena Pavlovna, figlie di Paolo I. La stessa Vigée Le Brun, nelle sue memorie, racconta dell’incarico, ottenuto dal barone di Strogonoff, che ordinò il ritratto per conto di Caterina. Le granduchesse avevano all’epoca, circa tredici e quattordici anni e, nel ricordo della ritrattista francese, avevano un viso ce‑ lestiale, sebbene con espressioni assai diver‑ se, ed un colorito della pelle fine e delicato. La più grande era Alessandrina e, si legge nelle memorie dell’artista, aveva una bellezza gre‑ ca, simile a quella del fratello maggiore Ales‑ sandro, futuro Alessandro III, notissimo per la sua bellezza. Elena, la più piccola, aveva un viso immensamente più fine. Nelle mémoires d’Elizabeth Vigée Le Brun così si narra della prima volta che il giovane re vide il quadro “galeotto”: “Ricordo che quando egli venne a casa mia per vedere il ritratto che avevo dipin‑ to della sua futura fidanzata, ne fu talmente af‑ fascinato che gli cadde il cappello dalla mano ...”. Il matrimonio, però, non è stato solo og‑ getto d’ispirazione per i pittori, ma anche alcu‑ ni scultori lo hanno messo al centro delle loro opere. Sulle otto facciate di un capitello delle logge del Palazzo Ducale a Venezia, detto ca‑ pitello del matrimonio, è narrata la storia di una famiglia, un tema molto caro alla tradizio‑ ne del trecento e del quattrocento: ”si comincia 131 col fidanzamento. Poi la giovane donna porta un abito da cerimonia su cui sono stati cuci‑ ti dei dischetti metallici: semplici ornamenti o monete?…La terza faccia rappresenta la ce‑ rimonia nuziale, nel momento in cui uno dei due coniugi tiene una corona sulla testa dell’al‑ tro…A questo punto gli sposi hanno diritto di baciarsi. Sulla quinta faccia stanno coricati, nudi, sul letto nuziale. Nasce un bambino; lo tengono padre e madre insieme, in fasce…La settima faccia riunisce tutta la famiglia in posa per il suo ritratto. Padre e madre tengono en‑ trambi il figlio per la spalla e per la mano…Ma nell’ottava faccia…la storia si chiude col tema diverso di una morte prematura”. R il ricevimento Il momento nel quale meglio si esprime l’ospitalità Q uando si parla di banchetto deve essere subito chiaro che si tratta di un pranzo o di una cena con posti a sedere. La prima impres‑ sione che avranno gli ospiti al loro ingresso nella sala sarà determinante nel definire l’atmosfera che s’instaurerà nel corso del banchetto. Per ottenere il giusto colpo d’oc‑ chio sono essenziali il tipo di tavoli, le sedie e l’intero arredamento della sala. Niente metal‑ lo, affidatevi al caro vecchio legno, ovviamente con il giusto design. E’ importante che ciascun invitato abbia il suo preciso posto, messo in bell’evidenza dall’apposito segnaposto. Innan‑ zitutto è opportuno che lo schema generale dei 132 posti sia ben visibile a tutti i commensali, cia‑ scuno avrà così modo di trovare con facilità il proprio posto ed ogni fastidiosa e complicata ricerca sarà così evitata. Giunti al tavolo, gli invitati troveranno il segnaposto, magari co‑ struito in maniera tale da potere poi essere portato a casa come piccolo cadeau ricordo. Ciascun tavolo potrà essere denominato in maniera originale con un titolo di un celebre film, oppure con un titolo di un’indimenticabile canzone d’amore, o ancora con dei nomi che abbiano un significato particolare per la nuova coppia. L’effetto sarà di sicuro impatto e potrà servire come inizio di simpatico e disimpegna‑ to dialogo tra chi si ritroverà allo stesso tavolo e magari si conosce appena! Sui tavoli, poi si troverà il menù, stampato con grafica elegan‑ te, magari richiamando quella già utilizzata sugli inviti. Per quel che riguarda il cibo mol‑ te cose sono cambiate negli ultimi anni. Una volta la quantità la faceva da padrona, oggi bisogna sempre più puntare sulla qualità. Un tempo, infatti, la quantità simboleggiava la ric‑ chezza, ora si cerca invece di privilegiare so‑ luzioni estetiche che rispondano ad un preciso progetto. Si tende, in pratica, ad appagare la vista, attraverso ingegnose creazioni cromati‑ che, da preferire alle grandi mangiate, spesso prive di ogni linea guida. E nel gioco cromati‑ co riveste un ruolo importantissimo l’addobbo della tavola. La tovaglia dovrà intonarsi con i piatti, così come il centro tavola ed ogni altro decoro. Un’altra scelta potrà essere quella di un effetto monocromatico, particolarmente in‑ dicato con i menù a base di pesce. Molto chic sono le tavole vintage, la tendenza più in voga degli ultimi mesi. In questo caso è importante la ricerca di addobbi in stile retrò, tovaglie di lino e piatti decorati con motivi di qualche de‑ cennio addietro. Fondamentale, in ogni caso, porre grandissima attenzione ad ogni detta‑ glio, anche il più piccolo. Sono oramai da con‑ siderare out i banchetti dalla durata infinita, così come il cibo in quantità. Oggi è importan‑ te non prolungare oltre il paio d’ore il tempo dedicato alla gastronomia. Sia l’aperitivo che i dolci è bene siano serviti in ambienti del tutto diversi da quelli del banchetto vero e proprio. Gli ospiti non dovranno annoiarsi a tavola, anzi il tempo de‑ dicato a quest’ultima deve assumere un significato di piacevole intermezzo in una festa che offre tanti altri momenti di intrattenimento. Il Cocktail Quando gli invitati sono tanti e tanto diversi tra di loro 133 per generazione, gusti, cultura e stile di vita, allora si può pensare ad un cocktail. In questo caso il ricevimento si svolge in piedi e tutti i convenuti hanno piena libertà di movimento, sentendosi liberi di fermarsi a chiacchierare dove e con chi vogliono! Tradizionalmente questo tipo di ricevimento si adatta ad una ce‑ rimonia tenuta nelle ore pomeridiane. Dal momento, quindi, che tutto si svolge tra po‑ meriggio e sera, molto importante è il tipo di luce utilizzata. Sarà questa, infatti, a creare la giusta atmosfera nelle sale. E’ opportuno, pertanto, che la luce segua il lento passaggio da quella solare a quella se‑ rale. Le luci artificiali accompagneranno l’evol‑ versi naturale della luminosità, con dolcezza e senza turbare il trascorrere lento delle ore. Un buon numero di candele, magari unite a qualche bastoncino d’incenso, serviranno per raggiungere l’effetto desiderato. Tipico del cocktail è il cosiddetto “finger food”. Si tratta di cibo servito in piccole porzioni. Non è necessario ricorrere alle posate ed i ca‑ merieri passano con giusta frequenza tra gli ospiti, porgendo le varie portate su grandi vas‑ soi. Il bon ton consente la presa ed il consumo con le mani, cosa che fino a qualche tempo fa era considerata a dir poco disdicevole. Uni‑ ca regola alla quale è bene attenersi è quel‑ la dell’uso dei tovaglioli, per il resto l’assenza delle posate è addirittura considerata una cosa di gran classe. Le piccole porzioni, poi, non devono far pensare ad una bassa qualità del cibo. Si possono proporre in piccolo formato tantissime ricette della nostra tradizione culinaria. Proprio per‑ ché si tratta di piccole porzioni si può scegliere anche tra cose che nel banchetto classico è meglio evitare. Via libera, quindi, alle specialità regio‑ nali, anche quelle un po’ pesanti! Si alle bruschette, alle frittelle di pesce, alle pa‑ nelle ed a quant’altro suggerito dalla fantasia degli chef! Il rinfresco Maggior disinvoltura rispetto al banchetto tradizionale V a subito sgombrato il campo da pe‑ ricolosi pregiudizi: il rinfresco non è una soluzione di ripiego rispetto al pranzo seduti. Chi sceglie questa soluzione lo fa solo per dare un toc‑ co di disinvoltura in più al proprio ricevimento, ma nello stesso tempo non intende sottrarsi alla giusta dose di eleganza che è dovuta in queste occasioni. Nel rinfresco non occorre assegna‑ re i posti, tuttavia devono esserci tavoli e sedie disponibili per gli ospiti ai quali non piace sta‑ re in piedi spostandosi da un posto all’altro. E’ quindi la soluzione ideale per chi ha un certo numero di persone anziane tra i propri invitati. Questi potranno accomodarsi piacevolmente e gustarsi la festa fino in fondo. Un’altra ragione che può spingere a questo tipo di ricevimento è quella di una cerimonia nuziale celebrata in estate od in primavera inoltrata. Sarà allora fantastico predisporre tutto in un bello spazio all’aperto, non dimenticando di far preparare degli appositi gazebo o delle tende (rigoro‑ samente bianche) per ripararsi dai raggi del sole. L’occasione di ritrovarsi all’aperto può essere utilizzata per arricchire la festa con gio‑ chi da proporre agli invitati, al fine di creare un’atmosfera gioiosa. Basta comporre delle squadre (sposati e non, parenti dello sposo e della sposa, uomini e donne) e un po’ di vec‑ 134 chi e semplici giochi adatti a svolgersi sotto il cielo (caccia al tesoro, mosca cieca ecc.). Mol‑ ti invitati resteranno certamente coinvolti. Nel rinfresco la convivialità è il punto chiave, la sua cifra stilistica è quella di lasciare gli ospiti liberi di esprimersi senza mai cedere alla noia. Il cibo può essere servito direttamente in ap‑ posite stazioni, ciascuna gestita da un abile chef che prepara al momento le sue speciali‑ tà. In questo modo si snelliscono molto le code e ciascuno potrà recarsi al punto cucina più gradito, avendo la certezza di ricevere sempre qualcosa preparata al momento. Caratteristica tipica di questa ristorazione sono i menù ric‑ chi e stuzzicanti. Come per il cocktail è meglio scegliere le piccole porzioni, ma in questo caso vanno servite in piccoli contenitori, magari in graziose coppette. Le posate nel rinfresco sono obbligatorie. Gli accostamenti possono essere fantasiosi, come ad esempio la carne con la salsa dolce, il pesce con l’arancia, il formaggio con la frutta. Cal‑ do e freddo possono alternarsi dando al tutto un tocco particolarmente chic. L’importante è servire ogni cosa con gusto, utilizzando i giusti accessori che aiutano le portate ad esprimere al meglio la loro bontà. Il rinfresco propone so‑ luzioni sofisticate ed è bene metterle in grande rilievo. Il Brindisi Indispensabile scegliere il meglio per valorizzare ogni portata C on l’arrivo della torta arriva anche il momento del brindisi. Molti si at‑ tendono a questo punto i discorsi degli sposi o dei testimoni. Il ga‑ lateo non li prevede, e su questa base il suggerimento è di evitarli. Se proprio non ci riuscite, limitatevi a brevi parole di circo‑ stanza. Assolutamente più importante è invece la scelta dei vini. Solo scegliendo quelli giusti si riesce a valorizzare ogni portata offerta ai propri ospiti, compresa naturalmente la torta, da bagnare con un brindisi ben augurale. Tutti, chi più chi meno, ci sentiamo gran conosci‑ tori di vini, ma per non sbagliare conviene fare un piccolo bagno di umiltà ed affidarsi ai consigli di un vero esperto. Solo un autentico intenditore sarà capace di dare le “dritte” giu‑ ste, riuscendo anche a proporre tipi diversi che non stonino tra loro, mischiare è un’arte che se non è espressa al meglio rischia di avere sgradevolissimi esiti. Un piccolo schema che si può seguire è quello di non superare mai il nu‑ mero di tre vini per l’intero ricevimento. Con gli antipasti vanno bene il prosecco o lo champa‑ gne. Ai primi piatti si può abbinare un vino bianco leggero. Quel‑ lo secco andrà bene con il pesce. Tra i rossi si può pensare ad uno giovane per le carni bianche ed a uno più corposo per le carni rosse o per la caccia‑ gione. Per l’aperitivo sono ottimi i vini bian‑ chi leggeri e fruttati, senza affinamento in legno, con una buona vena acida. Sublimi per cominciare un pa‑ 136 sto con preparazioni leggere di verdure, pesce e molluschi. Con la torta, tornando quindi al brindisi vero e proprio, occorre pensare a dei vini dolci. La scelta è veramente molto ampia. I vini spumanti e frizzanti, in particolare quel‑ li aromatici, si bevono molto giovani. Invece i vini passiti, liquorosi, da muffa nobile sono di lunga conservazione, anzi più vanno in la nel tempo e più migliorano. Gli eventuali dolci secchi che possono essere serviti insieme con la torta, si abbinano deliziosamente con quasi tutti i vini dolci. Sono invece i dolci a base di creme o cioccolato a rappresentare un quesito di non facile soluzione. In genere i migliori ri‑ sultati si ottengono con i vini che presentano un alto grado alcolico, ambrati e rossi. Per avere alcuni esempi pensate a Marsala, Xeres, Porto, Banyuls, Mavrodafne. Dopo il brindisi la spo‑ sa può procedere nel tradizionale ‘lancio del bouquet’ o, se preferisce, nella suddivisione di quest’ultimo in piccoli mazzetti da consegnare a tutte le donne più care presenti al ricevimen‑ to. Villa Pergamena Contrada Tivolille, Mendicino, 87040 (CS) 0984 637249 • www.villapergamena.it Lista Nozze? Fiori? Abito? Per il tuo ricevimento. Tenuta Contessa. L’unica certezza. Bomboniere? Fedi? Partecipazioni? Scarpe? Musica? Confetti? Viaggio di nozze? Cosenza - A3 SA-RC - Uscita Montalto Uffugo Loc. Contessa Soprana - 87010 Lattarico (CS) tel. 0984 938131 - www.tenutacontessa.com ph. Franz Mazza SS 280 Dei Due Mari Strada Provinciale 169/1 Lamezia Terme (CZ) cell. 338 8356998 338 7474436 [email protected] www.casinolenza.it R RINGRAZIAMENTI Ciascun biglietto di ringraziamento può essere fatto a mano, personalizzando il messaggio “La gratitudine è la memoria del cuore. Grazie per averci seguito” U na cosa che occorrerebbe non dimenticare mai, una volta cele‑ brate le nozze, è quella d’inviare biglietti di ringraziamento per i vostri ospiti. La gratitudine per le persone che hanno partecipato al matrimonio e inviato i loro doni è dimostrata attraverso i ringraziamenti. Ci sono due tipi di biglietto di ringraziamento, quelli che sono consegnati direttamente al ricevimento di nozze e quelli che sono inviati per posta un paio di settimane dopo il matrimonio. Ci sono coppie che offrono entrambi. In generale le tipografie predispon‑ gono pacchetti di nozze che comprendono la stampa dell’invito con tutti i suoi contenuti e i biglietti di ringraziamento. E’ consigliabile che inviti e ringraziamenti abbiano lo stesso stile. Il ringraziamento deve riportare un breve mes‑ saggio significativo, con inseriti la data delle nozze e i nomi degli sposi. I biglietti possono essere messi nel centrotavola, di solito uno per famiglia. Come accennato in precedenza, a volte sono inviati un paio di settimane dopo il matrimonio. Se si decide di inviare questo tipo di biglietto è molto importante tenere un registro ordinato con i doni ricevuti e l’elenco 148 esatto di chi li ha portati. La cosa più como‑ da per la coppia è di scegliere un messaggio significativo generico che possa andare bene per tutti i biglietti, aggiugendo a mano solo le firme. Ma, naturalmente, se si ha tempo e vo‑ glia di dare un tocco più personale, ciascun biglietto di ringraziamento può essere fatto a mano, personalizzando il messaggio, ad esempio: “Grazie per la bella foto che ci avete scattato, ci è piaciuta così tanto che la mette‑ remo nella nostra camera”. Quando la luna di miele sarà conclusa, i ricordi della cerimonia e del ricevimento affioreranno nella mente di entrambi gli sposi. Non c’è dubbio che nulla sarebbe stato così bello senza la compagnia degli ospiti, quindi un buon modo per far loro sapere quanto preziosa fosse la loro presenza è proprio l’invio di una nota di ringraziamento. Si potrebbe anche utilizzare una foto insieme a loro come souvenir, con scritto qualcosa di personale per la partecipazione e il regalo. È assolutamente in linea con il galateo, persona‑ lizzare il ringraziamento con un tocco di umo‑ rismo. Ancora qualche esempio: “Molte grazie per l’ottimo regalo. Ogni volta che prepare‑ remo una deliziosa salsa nel frullatore che ci avete donato, vi ricorderemo con gioia”; “Dif‑ ficilmente possiamo esprimere a parole la gio‑ ia che rappresentava condividere con voi uno dei momenti più belli e importanti della nostra vita”; “Grazie a chi veniva da lontano e da vicino per dare quell’abbraccio significativo”; “Vivere è costruire ricordi futuri, grazie per averci aiutato a costruire i nostri”; “Apprez‑ ziamo il vostro amore e la vostra amicizia e non vediamo l’ora di condividere con voi molte altre occasioni della nostra vita”; “Il giorno del nostro matrimonio è stato un giorno perfetto anche per la vostra presenza, grazie per esse‑ re stati con noi”; “Le parole non possono espri‑ mere il ringraziamento per aver condiviso con tutti voi la gioia che abbiamo vissuto il giorno 149 del nostro matrimonio”; “Questa giornata è stata molto speciale per molti motivi, uno è che ci avete accompagnato. Grazie per essere ve‑ nuti”; “La vostra presenza ci ha aiutato a ren‑ dere indimenticabile il nostro sogno, grazie!”; “Grazie per aver condiviso con noi la magia di questo giorno”; “La gratitudine è la memoria del cuore. Grazie per averci seguito”; “Grazie per aver condiviso questo giorno speciale, sen‑ za di te non sarebbe stato lo stesso”. S abito Lino Valeri SPOSO Elegante, diverso dal resto degli ospiti e vestito secondo la formalità della cerimonia L ’etichetta è un qualcosa che si applica prevalentemente all’uomo che, in qual‑ che modo, ha l’obbligo di andare a de‑ terminati z o celebrazioni con un certo tipo di abbigliamento. La donna, da parte sua, non ha vere e proprie regole fisse ed è quindi maggiormente libera nelle scelte, avendo la possibilità di optare per abiti lunghi o corti, a seconda delle occasioni. Lo sposo è il protagonista maschile del matri‑ monio, per cui occorre prestare massima at‑ tenzione all’abito che indosserà quel giorno. E’ naturalmente necessario essere eleganti, diver‑ si dal resto degli ospiti e vestire secondo la for‑ malità della cerimonia. La tradizione vuole che lo sposo non veda l’abito da sposa prima del momento del matrimonio, tuttavia è consiglia‑ bile che lo sposo parli con la sposa almeno di alcuni dettagli del suo vestito, per darle la pos‑ sibilità di armonizzare i due abiti. Lo sposo ha diverse opzioni. L’abito classico per la sera è lo smoking. Si compone di una giacca con botto‑ ni coperti e bavero di seta lucida, satinata, con solo il primo bottone allacciato. Il colore prefe‑ rito è il nero, ma per il giorno del matrimonio si può scegliere anche il bianco o l’avorio. A seconda del numero di bottoni sulla giacca si 150 sceglie per l’elemento fondamentale dello smo‑ king, che è il papillon di seta o raso nero, o per il plastron inglese. I pantaloni portano al lato un nastro di seta che deve essere dello stesso colore della giacca, anche se la giacca bian‑ ca può essere combinata con i pantaloni neri. La camicia può essere bianca o avorio molto chiaro, preferibilmente di filo, piatto o piegato, e a doppio pugno per i gemelli. Il gilet può es‑ sere aperto o chiuso e con cinque o sei bottoni. Il frac, poi, è un abito molto elegante e for‑ male. Sempre utilizzato di sera, si compone di una giacca con revers di seta opaco. I panta‑ loni raggiungono la parte anteriore della vita e hanno indietro due code che terminano con cime aguzze. La camicia può essere bianca o nera e può portare o meno i gemelli. La cra‑ vatta può essere scura o bianca. Alcuni usano come accessori la cintura nera e il panciotto bianco. L’alternativa ai classici frac e smoking può essere l’abito di taglio classico. Per questa scelta bisogna, ovviamente, distinguersi in ele‑ ganza e qualità rispetto agli abiti, pur elegan‑ ti, che s’indossano quotidianamente. Ci si deve quindi concentrare sulle giuste combinazioni con la cravatta, il gilet e gli altri accessori. www.linovaleri.it www.linovaleri.it Davoli Marina (CZ) - Viale Cassiodoro, 99/103 unico punto vendita solo a fianco farmacia) tel. 0967 71640 - www.primeranosposi.it [email protected] esclusivista per Catania Catania - Viale XX Settembre, 48 E - Tel. 095 8175325 - www.noviasposi.it Piazza di spagna AT E L I E R Viale J.F. Kennedy, C.C. Metropolis 87036 RENDE (CS) - Tel. 0984.846138 [email protected] S SPOSARSI A SCICLI La cittadina barocca dei matrimoni internazionali Meta di grandi presenze turistiche legata alla ricerca dei luoghi in cui vive e opera nella fiction televisiva il commissario Salvo Montalbano S cicli è una delle tre città iblee, insie‑ me a Ragusa e Modica, accomunate dall’appartenenza ai siti patrimonio dell’umanità del Val di Noto. L’Une‑ sco così descrive questo impareggia‑ bile angolo di mondo: “Le otto città nel sud-est della Sicilia: Caltagirone, Militello Val di Ca‑ tania, Catania, Modica, Noto, Palazzolo, Ra‑ gusa e Scicli, sono state tutte ricostruite dopo il 1693… rappresentano un considerevole im‑ pegno collettivo, realizzato con successo e, un elevato livello di realizzazione architettonica e artistica. Questo gruppo di città nel sud-est della Sicilia fornisce eccezionale testimonian‑ za del genio esuberante dell’arte e architettu‑ ra del tardo Barocco. I Comuni della Val di Noto rappresentano l’apice e la fioritura fina‑ le dell’arte barocca in Europa. L’eccezionale qualità dell’arte e architettura tardo barocco in Val di Noto si trova nella sua omogeneità geografica e cronologica, così come la sua quantità…”. Elio Vittorini, indimenticato scrit‑ tore siciliano, parlò di Scicli come della più bella città del mondo! Basta attraversarne le vie per comprendere come, per molti aspetti, ciò corrisponda al vero. Passeggiando per via Francesco Mormino Penna s’intravedono i più 160 interessanti palazzi nobiliari dell’intera isola: Spadaro, Conti, Bonelli, Papaleo, VenezianoSgarlata, Carpentieri...Scicli, in particolare è divenuta da qualche anno meta di un’ondata di presenze turistiche legata alla ricerca dei luoghi in cui vive e opera nella fiction televisi‑ va il commissario Salvo Montalbano. Appas‑ sionati lettori d’Andrea Camilleri e del serial televisivo Rai, in coda per entrare nella stanza del sindaco, al Municipio di Scicli, che nella fiction diventa sede del commissariato: la stan‑ za del commissario meta d’attrazione turistica per i tanti in cerca della qualità Unesco e de‑ gli arancini di Montalbano. Insomma stando a Scicli ci s’immerge nella letteraria Vigata. Nel municipio c’è anche la stanza del questore, mentre la spiaggia di Marinella, con la casa del commissario, è ambientata sul lungomare. E tantissime altri sono i luoghi della cittadina e degli immediati dintorni, che hanno fatto da scenario per l’amatissima serie televisiva. Sci‑ cli, con le sue caratteristiche case rosa, offre ai visitatori anche lo scenario di una splendi‑ da campagna, tra il cristallino mare di Sam‑ pieri e l’entroterra che giunge fino alle porte di Modica. Un’altra caratteristica particolare della cittadina siciliana è il grande numero di matrimoni internazionali che vi si celebrano. Emma Luoise Jones e Christopher John Hogg, ad esempio, hanno scelto la famosa stanza del sindaco per le loro nozze. I due sono arrivati a Scicli dal Regno Unito, dopo un precedente viaggio durante il quale era nato il loro amore. Insieme a Emma Louise e a Christopher una trentina di connazionali invitati per il fatidico sì! Prima di loro era toccato a Emily e Allon, rispettivamente britannica e sudafricano. I due hanno scelto la location dopo una lunga na‑ vigazione on line. Anche i portoghesi Cricha e Hugo sono andati a sposarsi a Scicli, pur non avendo prima mai messo piede nell’iso‑ la. Andando indietro nel tempo, era stata la volta di Sofie e Lars, dalla Danimarca, due sposi che vollero percorrere le vie cittadine su un caratteristico carretto siciliano trainato da cavalli bardati. Il nome Scicli deriva probabil‑ mente da Šiclis, uno dei tanti modi per indicare i siculi. I primi insediamenti umani risalgono all’eneolitico, ma l’attuale bellezza dei suoi palazzi settecenteschi deriva dalla terribile di‑ struzione del terremoto del 1693. In quella tra‑ gica occasione morirono tremila abitanti e la gran parte degli edifici fu distrutta. Un evento drammatico che però diede il via alla ricostru‑ zione di una nuova cittadina in perfetto stile barocco, quella che ancora oggi le permette di annoverarla tra i centri più importanti con preziose testimonianze di questo stile. Tra le location più suggestive per una cerimonia nu‑ ziale ci sono le diverse chiese, tutte con carat‑ teristiche peculiari del tardo barocco. Il celebre architetto Portoghesi ha definito quella di San Bartolomeo come “ una perla dentro le valve di una conchiglia”. Incastonata in un meravi‑ glioso scenario naturale, presenta una facciata a tre ordini che rappresenta il passaggio dal barocco al neoclassicismo. Nelle immediate vi‑ cinanze del palazzo comunale, appare poi la chiesa di San Giovanni Evangelista, con una singolarissima facciata a impaginazione con‑ cava convessa a tre ordini. Lo sviluppo vertica‑ le è rappresentato da doppie semicolonne, in un gioco mirabile tra il partito centrale e quelli laterali. San Michele Arcangelo, invece, è for‑ se la più antica chiesa di Scicli. Fu ricostru‑ ita dopo il terremoto dall’architetto Alessi di Modica, che ne curò sapientemente l’aspetto scenografico per consentire di vedere, nel lato 161 destro, la chiesa di Santa Teresa. Quest’ultima ha una facciata rettangolare, con due paraste di ordine tuscanico e un loggiato a tre arcate. Fino al 1950 era regolarmente aperta al culto, ma negli anni ’60 la curia la cedette al co‑ mune, che ne ha fatto uno spazio per diverse attività culturali. E ancora la chiesa di Santa Maria La Nova, quella del Carmine, la chiesa madre di Sant’Ignazio, quella di Santa maria della Consolazione e quella di San Vito. Un autentico trionfo architettonico, difficile da tro‑ vare in altri luoghi. T testimoni Una scelta difficile Spesso nei matrimoni reali si assiste a una sfilata di testimoni, ma non bisogna esagerare, altrimenti potrebbero esserci più testimoni che invitati! S cegliere i testimoni di nozze può es‑ sere un compito complicato, non vo‑ lendo far male a nessuno quando si deve scegliere tra diverse persone. Ci sono molte coppie che trascorro‑ no settimane o addirittura mesi cercando di decidere a chi affidare questo ruolo. Alcuni fidanzati si ritrovano a discutere animatamen‑ te, dal momento che è assolutamente necessa‑ rio che entrambi i partner siano d’accordo su questa decisione. Alcune volte i candidati non piacciono alla famiglia, oppure allo sposo non sembra una buona idea che la futura moglie avrà a fianco un amico piuttosto che un paren‑ te. La cosa più importante è quella di scegliere tra chi è molto amico della coppia e soprattutto tra chi è stato partecipe della propria storia d’amore. Se ancora non avete ben chiaro chi possono essere i vostri testimoni, cercheremo di aiutarvi in questa difficile scelta. La funzio‑ ne principale dei testimoni del matrimonio è di attestare la realtà della celebrazione delle nozze. E’ quindi necessario che siano pronti a farlo e che lo siano volontariamente. Prima del matrimonio, il sacerdote che celebrerà, ri‑ chiede un incontro con i testimoni, ponendo loro una serie di domande per verificare che la coppia è reale e non si trova nella condizio‑ ne di stare insieme obbligatoriamente e, so‑ prattutto, che entrambi i promessi siano single. Oltre alla funzione “decorativa” di accompa‑ gnare gli sposi, avranno quella fondamenta‑ le di apporre le loro firme sui libri nei quali 162 sarà registrato il matrimonio, in maniera tale da attestare legalmente le nozze. Il ruolo dei testimoni è pertanto più importante di quanto si possa pensare. Per tutto questo, è necessario sceglierli evitando delusioni tra chi si aspettava di esserlo. La maniera più comune è quella di scegliere gli amici più intimi di ciascuno dei partner, vale a dire il migliore amico dello spo‑ so e la migliore amica della sposa, ma non sempre deve essere così. Un’altra possibilità è quella di scegliere due, o anche più, testimoni per ciascun coniuge, uno solo dei quali, però, sarà quello più intimo che risponderà alle do‑ mande del sacerdote nell’incontro prematrimo‑ niale. Nel caso la scelta ricada su un numero maggiore di due, sarà meglio non esagerare o saranno più i testimoni degli invitati! Spesso nei matrimoni reali si assiste a una sfilata di testimoni. Se sceglierete di avere più testimo‑ ni, e in questo caso molto dipende anche dal luogo dove si terrà la cerimonia, tutto sarà più facile, perché così si possono coinvolgere tut‑ ti coloro per i quali è importante avere quel ruolo. Di solito si tratta dei fratelli, delle sorelle o comunque di membri della famiglia, oltre, naturalmente agli amici più stretti. Una volta deciso, basterà pensare a chi sarà il testimone principale. Il miglior consiglio che possiamo darvi per questa importantissima scelta è di conoscerli davvero, che siano persone che ab‑ biano vissuto con voi la vostra storia d’amore e che per voi siano di grande fiducia. Può essere molto utile predisporre una lista con tutti i nomi che vi vengono in mente, per poterli analizza‑ re uno per uno. Alla fine non ci dovrebbe esse‑ re nessun compromesso, in questi casi occorre avere chiaro che non si deve niente a nessuno e che si tratta di una decisione che appartiene solo ed esclusivamente alla coppia. 166 167 U ULTIMI GIORNI PRIMA DEL MATRIMONIO Rilassarsi prima della cerimonia, invece di correre in tutte le direzioni Il matrimonio è l’inizio di una nuova vita e si deve iniziare con gioia e tanta energia positiva A pochi giorni dalla cerimonia i ner‑ vi saranno a fior di pelle. Il miglior sistema per tenerli a bada è quello di avere già chiuso tutti i prepara‑ tivi. Le sorprese dell’ultimo minuto si verificheranno comunque, ma se tutto sarà stato predisposto per tempo, minore sarà l’im‑ patto delle eventuali sorprese che sorgeranno nelle ultime ore. Il primo trucco è di chiedere aiuto per l’organizzazione fin dall’inizio dei preparativi, in modo che quando arriveranno i momenti finali, ci sarà qualcuno che è a co‑ noscenza di tutto ciò che riguarda il matrimo‑ nio e si potrà quindi delegare ciò che non è più possibile fare da soli. Avere la capacità di delegare e di fare affidamento su qualcuno di fiducia è essenziale per la sopravvivenza de‑ gli ultimi giorni e per evitare discussioni nella coppia che possono offuscare la gioia e l’en‑ tusiasmo che i due devono sentire prima del gran giorno. Molte volte si ha la sensazione di potere fare tutto, ma chi la pensa in que‑ 170 mani saranno al centro degli sguardi e delle foto. Le unghie devono essere mantenute con la lunghezza media, colori mai rossi o brillanti, meglio rosa chiaro o beige. Mani morbide con crema non grassa regolarmente applicata. In generale, tutta la pelle del corpo può diventare molto liscia utilizzando una crema esfoliante. Il peso corporeo deve essere mantenuto nella norma. Negli ultimi giorni, nonostante il com‑ prensibile nervosismo, si dovrebbe mangiare bene e non esagerare, per far si che non si noti una faccia affaticata o che non si entri più nei vestiti. Indubbiamente, poi, l’abito bianco sto modo rischia di affaticarsi all’altare. Con l’aiuto fin dall’inizio sarà possibile evitare di commettere errori, sovraccaricandosi di lavo‑ ro, trascurando il proprio aspetto. E’ importan‑ te avere la possibilità di rilassarsi prima della cerimonia, invece di correre in tutte le direzioni all’ultimo minuto. Anche se si è fra quelli che vogliono che tutto sia perfetto, che desiderano avere a che fare con i tutti i dettagli, bisogna ricordarsi che si deve prendere cura della sil‑ houette, per essere perfetti al momento giusto. Questo vale in particolar modo per le spose. Il viso della sposa, infatti, deve essere trattato tra gli ultimi quindici giorni e la settimana prima del matrimonio. Occorrerà pulire a fondo ogni giorno, mattina e sera, con detergente e toni‑ co. Due giorni prima l’applicazione, il giorno prima esfoliante e maschera di pulizia profon‑ da. Lo stesso giorno una maschera lenitiva. Tutti concordano sul fatto che questi prodotti siano testati dalla sposa più volte negli ultimi mesi, per evitare allergie. L’epilazione, a se‑ conda del metodo, deve essere fatta in tempo utile per evitare arrossamenti. In alternativa si potrebbe preferire lo scolorimento in qualche zona, come ad esempio le braccia, anche se sarebbe sempre meglio l’eliminazione tota‑ le. La manicure è molto importante, perché le 171 spicca di più su una bella abbronzatura, ma in questo non bisogna esagerare ed è utile usare accuratamente le creme abbronzanti. E’ prefe‑ ribile un’abbronzatura naturale, evitando as‑ solutamente, con delle giuste cure preventive, la pelle a “buccia”. Utilissimo è programmare giornate termali per relax e massaggi interval‑ lati prima del matrimonio, si sembrerà più bel‑ la e riposata. Si deve tenere sempre a mente che il matrimonio è l’inizio di una nuova vita che si deve iniziare con tutta la gioia e l’ener‑ gia positiva possibile. V Venere I corpi celesti che narrano l’amore Arianna non ebbe più dubbi e divenne sposa di Dioniso, divenendo una Dea immortale A lcuni corpi celesti, per via dei suggestivi nomi che portano, ri‑ chiamano alla mente la bellezza, l’amore ed il matrimonio. I nomi delle stelle arrivano direttamente dalla mitologia, basti pensare a Venere, dea della bellezza. Dopo Mercurio è il secondo pianeta del sistema solare in ordine di distan‑ za dal Sole. A parte la nostra stella e il nostro satellite, la Luna, è l’oggetto più luminoso del cielo. Su Venere ci sono monti che arrivano anche a diecimila metri d’altezza, ma l’at‑ mosfera, composta d’anidride carbonica ed azoto, lo rende inospitale per la vita! Per la caratteristica di sorgere prima del Sole e dopo il tramonto, gli antichi greci pensavano che si trattasse di due corpi celesti distinti. A quello del mattino avevano imposto il nome di Vespe‑ ro, mentre la stella della sera era per loro Luci‑ fero. Nel sistema solare Venere ha il maggiore albedo, cioè la più grande capacità di riflettere la luce. Ci sono poi costellazioni che legano il proprio nome al matrimonio. La prima che vie‑ ne in mente a questo proposito è Andromeda. Figlia del re Cefeo e di Cassiopea, la quale so‑ steneva d’essere la più bella di tutte le Nereidi. Le affermazioni di Cassiopea fecero infuriare Poseidone, re del mare. Cefeo, per placare l’ira del Dio, incatenò Andromeda ad una roc‑ cia, destinandola ad essere cibo per un mostro. Perseo salvò la fanciulla e la prese in sposa. La 172 costellazione d’Andromeda è costituita da una decina di stelle ed è visibile in Agosto. Dista da noi oltre due milioni d’anni luce e rappresenta l’oggetto più lontano visibile ad occhio nudo. Altri astri, invece, portano il nome di alcune coppie di “amanti” famosi, come, ad esempio, Teseo ed Arianna. Teseo, figlio del re d’Atene, volle prendere parte ad una spedizione che aveva l’obiettivo di sconfiggere il Minotauro. Erano ormai due anni che gli Ateniesi erano costretti ad inviare sette ragazzi e sette fan‑ ciulle nel labirinto del mostro che se ne cibava. Tutto ciò per ordine di Minosse, re di Creta, che con questo sacrificio annuale intendeva vendicare la morte in battaglia per opera degli Ateniesi del figlio Androceo. Teseo dopo tante insistenze ricevette il consenso paterno di esse‑ re uno dei giovani inviati a Creta, con lo scopo di liberare definitivamente Atene dal pesante giogo. Quando Teseo si trovò alla presenza di Minosse, chiese ed ottenne la promessa di non dovere più inviare giovani nel labirinto nel caso fosse riuscito a sconfiggere il Minotauro. Al colloquio era presente Arianna, figlia del re di Creta, che s’invaghì subito di Teseo e che rappresentò un’aiuto insperato per il nobile giovane. Arianna dette all’amato un filo da uti‑ lizzare nel labirinto per ritrovare la via d’uscita una volta sconfitto il Minotauro. Teseo vinse la sua battaglia e portò con sé, sulla nave che do‑ veva riportarlo in patria, la sua futura sposa. Fecero tappa nell’isola di Nasso, nella quale viveva Dioniso, Dio del vino. Questi appena vide la bella fanciulla se ne innamorò perdu‑ tamente, al punto di decidere di farne la sua sposa. Teseo non ebbe il coraggio di affron‑ tare un Dio ed abbandonò la sua promessa sull’isola, fuggendo mentre lei dormiva. Triste per la sorte che gli era stata riservata, dimen‑ ticò di innalzare le vele bianche, simbolo della sua vittoria sul Minotauro. Quando la nave fu visibile dalla costa portava ancora le vele nere del lutto. Appena il re d’Atene le scorse pensò alla morte del figlio e in preda alla disperazio‑ ne si tolse la vita. Intanto Arianna, che al suo risveglio non aveva trovato il suo amore, invo‑ cava aiuto. Dioniso si manifestò ed incominciò 173 a denigrare Teseo che l’aveva abbandonata al primo ostacolo! Arianna, pur ferita nell’orgo‑ glio, non credeva che Dioniso fosse un Dio e chiese una prova. Il Dio prese la corona d’oro che cingeva il suo capo e, promettendola alla principessa quale regalo di nozze, la scagliò in cielo dove si trasformò in una costellazione. Arianna, a questo punto, non ebbe più dubbi e divenne sposa di Dioniso, divenendo una Dea immortale. La corona boreale legata a questa leggenda si osserva bene nel mese di maggio. Z ZAFFA La marcia nuziale della cultura araba Spesso le donne si lanciano nel tradizionale zaghareet, il loro grido di gioia. N el matrimonio arabo, particolar‑ mente in quello egiziano, la pro‑ cessione d’ingresso è chiama‑ ta Zaffa. Una ballerina, la sposa e lo sposo e un gruppo di musi‑ cisti giocano al ritmo della Zaffa, dettato da strumenti a percussione. Si tratta di una vera e propria marcia nuziale, rappresentata da un corteo musicale che ricorda solo vagamente le nostre tipiche bande. Al suono di bendir, tam‑ buri, cornamuse e corni, avanzano le dan‑ zatrici del ventre con uomini che trasportano spade fiammeggianti. In questo modo si an‑ nuncia che il matrimonio sta per iniziare. E’ una tradizione antichissima, forse precedente all’Islam. La peculiarità di questo corteo è di essere molto rumoroso, tanto da poter essere ascoltato a grandissima distanza. Tradizional‑ mente si eseguono brani di carattere popolare e i presenti accompagnano l’esecuzione con canti e battendo le mani. Spesso le donne si lanciano nel tradizionale zaghareet, il loro gri‑ do di gioia. Quando il corteo raggiunge la sua destinazione, di solito i rumori diventano an‑ cora più forti. Alla Zaffa segue poi la cena. Per gli arabi è impensabile di perdere una Zaffa. La musica popolare ritmica, coinvolge le per‑ sone, che a loro volta partecipano applauden‑ do rumorosamente. Ovviamente, pur essendo tradizionalmente legata alla cultura egiziana, esistono diverse interpretazioni in molti altri paesi arabi come il Marocco, la Palestina e la Siria, tutte con delle modalità particolari. I pa‑ esi del Medio Oriente hanno tradizionalmente 174 incluso nelle celebrazioni delle nozze la pre‑ senza di una ballerina in qualità di sacerdo‑ tessa fin dall’epoca pre islamica, con funzioni cerimoniali di benedizione della sposa e dello sposo. Questa cerimonia era legata alla fertili‑ tà e all’abbondanza, augurando fondamental‑ mente buona fortuna e prosperità. Tutto questo non ha nulla a che fare con la religione, è un costume sociale che la gente ama moltissimo. I ballerini e le ballerine e la qualità globale dello spettacolo, rappresentano per ogni matrimonio un marchio di prestigio, proprio come migliaia di anni fa. Ognuno ha dei ballerini preferiti e li vuole al proprio matrimonio. La processione della Zaffa crea un’occasione indimenticabile che introduce la nuova sposa e lo sposo nel‑ la sala di ricevimento. In Medio Oriente gli sposi siedono su un piccolo palco rialzato in sedie decorate circondate da fiori. Essi pos‑ sono anche essere seduti ad un tavolo con i loro genitori. Oltre alla processione d’ingresso della cerimonia di nozze, una ballerina si può esibire anche con un’orchestra. Ci sono can‑ zoni speciali e gli sposi ricevono dagli ospiti le congratulazioni, ballando insieme per i loro invitati. Poi saranno tutti i parenti e gli amici a ballare, in un’atmosfera che tutti ricorderan‑ no. Non mancano, inoltre, i moderni video re‑ alizzati per l’evento, con le immagini registrate per non dimenticare. I musicisti e i cantanti che si esibiscono per la Zaffa tradizionale, spes‑ so forniscono anche lo spettacolo come parte della cerimonia di nozze. Ogni matrimonio è unico e autentiche performance possono es‑ sere create per l’occasione. Un ricevimento di matrimonio può avere uno spettacolo di danza con un accompagnamento che includerà una danza velo e canzoni che porteranno i novelli sposi a cantare e ballare con tutti i convenuti. ARIA le nuvole Vanno vengono ogni tanto si fermano e quando si fermano sono nere come il corvo sembra che ti guardano con malocchio Certe volte sono bianche e corrono e prendono la forma dell’airone o della pecora o di qualche altra bestia ma questo lo vedono meglio i bambini che giocano a corrergli dietro per tanti metri Certe volte ti avvisano con rumore prima di arrivare e la terra si trema e gli animali si stanno zitti certe volte ti avvisano con rumore Vanno vengono ritornano e magari si fermano tanti giorni che non vedi più il sole e le stelle e ti sembra di non conoscere più il posto dove stai Vanno vengono per una vera mille sono finte e si mettono li tra noi e il cielo per lasciarci soltanto una voglia di pioggia. Fabrizio De Andrè abito Valentini abito Mara Vallone abito Melina Baffa abito La Sposa Chic abito Emé di Emé Il destino assomiglia al vento, poiché ci spinge rapidamente in avanti, oppure ci rigetta all’indietro; contro di ciò poco possono fare le nostre fatiche e i nostri sforzi. Arthur Schopenhauer Ph. A. Fazio - F. Mazza Hair Style e Make Up: Gioacchino Livia - Cinzia Fiore Model: Katarina P - Urban Management Milano Stylist: Aldo Piro Gioielli: Decò - Cosenza Elaborazione grafica e Post-produzione foto: Massimiliano Vomero - Melaò abito Emè di Emé acqua Mi feci tante domande che andai a vivere sulla riva del mare e gettai in acqua le risposte per non litigare con nessuno. Pablo Neruda Ph. Lello Chiappetta Assistente: Amelia Smolinska Hair Style e Make up: Gioacchino Livia e Cinzia Fiore Model: Katarina P - Urban Management Milano Gioielli: Decò - Cosenza Ametiste: XXXX Si ringrazia gli abitanti del Comune di Scilla, il B&B Romeo e Giulietta e il Ristorante Il Casato abito Dolà Couture abito Giusy Catapano abito Elisa De Bonis abito La Sposa Chic abito Melina Baffa fuoco Tu esalti la mia forza e la mia speranza, ogni giorno. Il mio sangue aumenta, quando ti sono vicino, e tu taci. Allora nascono in me le cose che col tempo ti meraviglieranno. Tu mi sei necessaria. Gabriele D’Annunzio Art Director: Salvo Presti Ph. Giuseppe Di Forti Stylist: Marco Strano Make Up: Corrado Trincali Hair Style: Alfredo Danese Assistenti Fotografo: Studio 17 Team Assistente di Produzione: Chiara Arcidiacono Photo Editor e Video: Emanuela Tranchida Foto Backstage: Gianluca Santanocito Giochi di fuco: Paolo Di Nicolò Location: Cava Moschetto - Belpasso Model: Anastasia@Urban Management Milano abito Gabriella Scuto abito Amelia Casablanca abito Melina Baffa abito Amelia Casablanca abito Marco Strano abito Marco Strano TERRA Mai, mai e mai più averrà che questa bella terra sarà di nuovo testimone dell’oppressione di uno sull’altro. Nelson Mandela Servizio: Salvo Presti Ph. Marco Ognissanti Stylist: Marco Strano Hair Style e Make Up: Gioacchino Livia e XXXX Assistenti: Alessia Sparacino, Gioia Zaira, Valentina Plumari Model: Anastasia@Urban Management Milano Special Thanks: Go Coppola Marco - Scicli Fiocchi di riso - Wedding Planner - Scicli B&B Conte Ruggero - Scicli Si ringrazia inoltre l’Amministrazione Comunale che ci ha permesso di realizzare il servizio fotografico nel Parco Archeologico di Chiafura e il Museo della Pietra abito Marco Strano abito Claudio Di Mari abito Claudio Di Mari abito Melina Baffa abito Marco Strano abito Gabriella Scuto Acqua_Backstage 220 foto di Amelia Smolinska Fuoco_Backstage 221 foto di Gianluca Santanocito Terra_Backstage 222 foto di Claudio Carpinato Aria_Backstage 223 foto di Franz Mazza in questo numero Edizioni Publimedia Via Parigi, 21 - Rende (CS) www.tuttosposi.net Direttore Antonio Gangi Redazione Domenico Sacchinelli, Marzia Collia, Gino Gotannia, Maria Grazia Ceccarelli Fotografi Franz Mazza Arcangelo Fazio Marco Ognissanti Lello Chiappetta Giuseppe Di Forti Fotografi Collaboratori Gianluca Santanocito Amelia Smolinska Claudio Carpinato Hair Style e Make up Corrado Trincali Gioacchino Livia Alfredo Danese Cinzia Fiore Stylist Salvo Presti Aldo Piro Marco Strano Pubblicità Publimedia Via Parigi, 21 - Rende (CS) 0984 838514 - 335 8441362 [email protected] Impaginazione e grafica Tam Tam srl Via Gravina, 27 A Tremestieri Etneo (CT) 095 7255244 Stampa Tipografia Rubbettino Viale Rosario Rubbettino Soveria Mannelli (CZ) Tel. 0968/6664 lo shopping Alessandra Rinaudo www.alessandrarinaudo.it Pantera Rosa Viaggi www.panterarosaviaggi.it Amelia Casablanca www.ameliacasablanca.com Perla dell’Esaro www.perladellesaro.it Antonio Maria Arbues www.antoniomariaarbues.it Piazza Navona www.piazzanavonasposi.com Bellissima www.gioacchinolivia.com Piazza di Spagna Sposi www.piazzadispagnasposi.it www.piazzadispagnaatelier.it Casino Lenza www.casinolenza.it Castello Di Serragiumenta www.serragiumenta.it Corrado Trincali [email protected] Don Carlo www.hoteldoncarlo.com Elegante Sposi www.elegantesposi.it Elisa De Bonis www.elisadebonis.it Emè di Emè www.emedieme.it/cosenza Giuseppe Di Forti www.giuseppediforti.it Fiò Couture www.fiospose.it Giusy Catapano www.giusycatapano.it Il Rudere www.ilruderericevimenti.it Lello Chiappetta www.lellochiappetta.it Lino Valeri www.linovaleri.it Marco Ognissanti www.marcognissanti.it Marco Strano www.marcostrano.it Nicole Spose www.nicolespose.it Melina Baffa www.melinabaffa.com Novias www.noviasposi.it Palahotel Vallenoce www.palahotel.it Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica italiana Primerano www.primeranosposi.it Scintille Gioielleria www.scintille.com Simari Gioielli www.simarigioielli.it Spose Si Diventa www.sposesidiventa.com Studio 3 [email protected] TuttosposiExpo www.tuttosposiexpo.it Vincenzo Calfa www.vincenzocalfa.com Tenuta Calivello www.tenutacalivello.it Tenuta Contessa www.tenutacontessa.com coming soon folowers www.linovaleri.it
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