costretto a «indagarsi» vescovo usa accusato di atti

COSTRETTO A «INDAGARSI» VESCOVO USA ACCUSATO DI ATTI
OMOSEX. UN COMPLOTTO PERCHÉ LUI È ANTI-LGBT?
di Marco Tosatti
L’Arcivescovo di una importante città americana ha deciso di aprire un’inchiesta su
un Prelato accusato di aver compiuto avances improprie nei confronti di altri preti, e
di affidare la guida dell’indagine al vescovo ausiliare e a un’agenzia indipendente
specializzata in questo genere di lavoro. Sarebbe tutto normale, e banale, se
l’oggetto dell’indagine non fosse l’Arcivescovo stesso. Si tratta di John Nienstedt
responsabile della diocesi di Saint Paul e Minneapolis.
L’iniziativa è stata annunciata con un comunicato da parte della diocesi stessa:
“Sotto la mia direzione, l’arcidiocesi di Saint Paul e Minneapolis sta conducendo
un’inchiesta interna che include accuse nei miei confronti – ha detto - Queste accuse
sono assolutamente e interamente false. Tuttavia ho dato disposizione al vescovo
Lee Piché di supervisionare un’inchiesta approfondita e indipendente e di affidarla a
un’agenzia esterna, senza collegamenti con l’Arcidiocesi affinché compia l’inchiesta”.
servire nell’arcidiocesi di Saint Paul e Minneapolis”.
Nienstedt ha poi voluto precisare che “le accuse non riguardano minori o membri laici,
e non implicano nessun comportamento illegale o criminale. Fanno riferimento a
eventi che affermano siano accaduti almeno dieci anni fa, prima che cominciassi a
L’agenzia scelta è una delle più quotate di Minneapolis, la Greene Espel. All’inizio dell’anno l’Arcivescovo, accompagnato dagli ausiliari si è recato in volo a
Washington, per mettere al corrente il nunzio pontificio negli Usa, monsignor Carlo Viganò, della vicenda. Trattandosi di un’inchiesta interna, e senza nessuna
ricaduta di carattere penale o civile, il compito dell’agenzia è quello di fornire alla fine dei lavori un rapporto all’Arcidiocesi. Una volta che questa fase sarà
compiuta, il rapporto sarà presumibilmente consegnato al Nunzio pontificio negli Stati Uniti affinché possa informare sia il Papa che le Congregazioni interessate.
“Spero e prego che la verità emerga dai risultati dell’inchiesta”, ha dichiarato Nienstedt. Nel dicembre scorso Nientstedt si era auto-escluso dal ministero pubblico
dopo essere stato accusato di aver toccato in maniera inappropriata il sedere di un minore durante una fotografia seguita alla Cresima. In marzo, dopo che il
procuratore della contea lo aveva scagionato completamente ha ripreso il suo ufficio.
Nienstedt è stato nominato vescovo ausiliare di Detroit nel 1996, e vescovo a New Ulm, Minnesota, nel 2001. Sei anni più tardi venne la nomina di coadiutore
nell’arcidiocesi di St. Paul and Minneapolis. È Arcivescovo dal 2008, e si è reso noto soprattutto per le sue severe prese di posizione relative ai comportamenti
omosessuali. Un elemento che sembra contrastare in maniera netta con le accuse elevate a suo carico. “Quelli che incoraggiano attivamente o promuovono i
comportamenti omosessuali… cooperanoformalmente in un male grave, e se lo fanno coscientemente e volontariamente, sono colpevoli di peccato mortale”,
scriveva Nienstedt nel 2007.
In precedenza aveva messo in guardia contro Brokeback Mountain, la storia di due cowboys, sposati, che si innamorano l’uno dell’altro. Chiamava in causa
Hollywood, e i produttori del film: “Di sicuro devono essere coscienti di aver girato le spalle a Dio e agli standard di Dio nella loro ricerca di far apparire il male così
attraente”. Nienstedt ha preso posizione attivamente contro il “matrimonio” omosessuale, registrando l’introduzione a un dvd sul tema che è stato inviato e
centinaia di migliaia di cattolici del Minnesota.
da «Vatican Insider»
Tutti gli strumenti di formazione e informazione apologetica
Scopri