- sabato 20 settembre 2014 - SCUOLA l'Adige - Pagina: 25 - Il governatore: «Per le lingue straniere nuove figure professionali» «Liceo breve: è possibile» Rossi incontra il ministro Il Tar boccia i 4 anni. «Ma i tecnici sono al lavoro» Il progetto «liceo breve» non si ferma. Nonostante il Tar del Lazio abbia bocciato la sperimentazione promossa nel novembre del 2013 in quattro istituti (a Busto Arsizio, Bari, Brindisi e Verona), il piano che prevede un liceo di quattro anni e che è stato «sposato» dal governatore del Trentino Ugo Rossi non viene bloccato. A dirlo è lo stesso presidente, con delega sulla scuola, dopo l’incontro avuto a Roma con il ministro dell’istruzione Stefania Giannini. «È stata un’occasione di dialogo, un momento per vedere se possiamo essere laboratorio per qualche riforma condivisa. Gli strumenti ci sono - dice Rossi - Quanto al progetto di liceo quadriennale (in Provincia criticato da Cisl e Uil, ndr) io dico che la pronuncia del Tar non lo ferma. Si possono trovare formule alternative. L’innovazione non si ferma di fronte a questi ostacoli. Ci sono tecnici al lavoro. E con il ministro ci siamo lasciati proprio così: con l’impegno di lavorare per vedere se riusciamo ad individuare soluzioni. La sperimentazione del liceo a quattro anni non pretendiamo di essere i soli a farla. Vedremo come». Nelle settimane scorse Rossi aveva parlato anche della necessità di introdurre le graduatorie uniche di istituto per il re- Il ministro Stefania Giannini con il governatore del Trentino Ugo Rossi clutamento dei docenti: un sistema che però necessiterebbe della copertura normativa di Roma. «Noi vogliamo fare un po’ di innovazione, senza chiuderci in un felice isolamento. Abbiamo interesse a collaborare con il Ministero. Potremmo fare le cose per conto nostro ma sappiamo di non essere un’isoletta in mezzo al mare». Spiega che con il ministro Giannini ha parlato anche del suo «disegno di scuola trilingue» (cavallo di battaglia della sua campagna elettorale): «Possiamo pensare anche a figure professionali ad hoc. Penso a insegnanti madrelingua, a mediatori linguistici, con un’abiltazione particolare all’insegnamento. Siamo in fase di studio». All’incontro di ieri hanno par- tecipato anche la dirigente del Dipartimento della conoscenza Livia Ferrario e Luciano Chiappetta, capo del Dipartimento per l’istruzione. «La Provincia autonoma di Trento - si legge in una nota della Provincia - si pone l’obiettivo ambizioso di implementare, nell’ambito del proprio sistema educativo, alcune interventi di miglioramento fortemente innovatori rispetto alle attuali disposizioni anche nazionali, che poi potrebbero essere estese all’intero sistema scolastico nazionale. Il riferimento è alle modalità di assorbimento delle attuali graduatorie permanenti e concorsuali, allo sviluppo della progressione professionale dei docenti non solo in base al criterio dell’anzianità di servizio, all’immersione linguistica già a partire dai primissimi anni dell’asilo nido per tutto il percorso scolastico, all’insegnamento con modalità Clil nel corso dei diversi cicli scolastici e alle scuole superiori, alla ridefinizione degli organi istituzionali, allo snellimento dell’attività amministrativa delle scuole, al rafforzamento delle esperienze di transizione scuola-lavoro». Il ministro tornerà a parlarne con Rossi il 18 e 19 novembre a margine della conferenza internazionale «Empowerment of the Next Generation of Researchers».
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