Una leva per la ripresa 10° Rapporto sulla mobilità in Italia Un anniversario (Decimo Rapporto), un’analisi più ampia (non solo mobilità urbana) Tre sezioni di analisi e monitoraggio 1.Il monitoraggio della domanda (“L’Italia si è fermata”) 2.Il monitoraggio dell’offerta (“Le conseguenze dei tagli ai trasferimenti pubblici”) 3.Il monitoraggio sulla mobilità privata (“Diminuiscono i consumi, aumentano i costi d’esercizio”) Gruppo di lavoro Isfort: Carlo Carminucci, Eleonora Pieralice e Massimo Procopio ASSTRA: Guido del Mese, Emanuele Proia, Elisa Meko e Teresa Pierro ANAV: Tullio Tulli e Antonello Lucente Coordinamento scientifico Isfort, ASSTRA, ANAV e Centro Ricerche Hermes I contenuti della presentazione I monitoraggi: la domanda, l’offerta (spunti), la mobilità privata (spunti) Dieci anni di Rapporti in due slides Conclusione La domanda di mobilità in picchiata La dinamica della domanda complessiva di mobilità (numeri indici: anno 2000=100) Giorno medio feriale 2012 Var % 2011‐2012 Var % 2007‐2012 Spostamenti urbani (in milioni) 58,6 ‐16,2 ‐22,9 Spostamenti extraurbani (in milioni) 37,9 +3,2 ‐20,2 % Spostamenti urbani 60,1 (‐5,5) (‐2,5) Due processi da monitorare: la dispersione urbana e il ritorno alla domanda «basic» di mobilità La caduta della domanda di mobilità urbana per motivazione degli spostamenti (milioni di spostamenti ‐ Variazioni assolute e distribuzione %) Var. assoluta Var. assoluta Distribuzione % 2007‐2012 della var. 2007‐ 2011‐2012 2012 Lavoro ‐2,2 ‐2,2 21,7 Studio ‐0,5 ‐0,3 2,9 Gestione familiare +0,1 ‐0,7 6,7 Tempo libero ‐3,6 ‐7,3 69,5 Totale ‐6,5 ‐10,5 100,0 I mezzi utilizzati: un passo avanti (e mezzo indietro) per il trasporto pubblico urbano Quote modali motorizzate in ambito urbano (%) 2012 2011 2010 2007 Mezzi pubblici 15,1 13,5 12,9 11,5 Mezzi privati (auto) 79,7 79,4 80,0 81,0 Motociclo/Ciclomotore 5,2 7,1 7,0 7,6 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale spostamenti motorizzati Variazione percentuale dei passeggeri Mezzi pubblici 2011-2012 2007-2012 Mezzi privati (auto) 2011-2012 2007-2012 I mezzi utilizzati (nelle aree urbane): cresce la forbice tra piccoli e grandi centri Il mercato urbano dei mezzi di trasporto nell’ultimo biennio (quote % spostamenti motorizzati) Grandi città Comuni < 100.000 abitanti 70 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 61,7 57,2 60 50 40 29,9 31,7 30 20 12,9 6,6 10 0 2011 2012 79,8 76,9 80 70 Moto, ciclomotore o scooter Mezzi privati (auto) Mezzi pubblici 4,0 3,3 2011 Comuni da 100.000 a 250.000 abitanti 60 50 40 30 20 15,4 11,9 8,3 7,7 10 0 2011 2012 93,1 92,7 3,6 3,3 2012 I mezzi utilizzati: resiste il pendolarismo «a quattro ruote» Quote modali motorizzate in ambito extraurbano (%) 2012 2011 2010 2007 Mezzi pubblici 13,0 14,8 13,9 12,6 Mezzi privati (auto) 84,7 83,0 83,0 83,9 Motociclo/Ciclomotore 2,2 2,2 3,1 3,4 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale spostamenti motorizzati Variazione percentuale dei passeggeri Mezzi pubblici Mezzi privati (auto) 2007-2012 2007-2012 L’opzione intermodalità: cresce nell’urbano Percentuale di spostamenti intermodali urbani (sul totale degli spostamenti motorizzati – totale Italia) Percentuale di spostamenti intermodali urbani (sul totale degli spostamenti motorizzati - città con oltre 100mila abitanti) L’opzione intermodalità: non funziona nell’extraurbano? Percentuale di spostamenti intermodali extra-urbani (sul totale degli spostamenti motorizzati – totale Italia) Una dinamica strutturale «controintuitiva»: la mobilità ecologica che non decolla Il peso della mobilità urbana non motorizzata per ampiezza demografica del comune di residenza (% spostamenti) Perché? •l’allungamento dei viaggi (già si è detto) •politiche urbane poco coraggiose •il «rinserramento» psicologico provocato dalla crisi Notizie dalla mobilità privata: il parco veicolare continua a crescere ….e ad invecchiare! 2002 Numero (.000) 33.706 Tasso 58,8 2003 34.310 59,3 2004 33.973 58,1 2005 34.667 59,0 2006 35.297 59,7 2007 35.680 59,8 2008 36.105 60,1 2009 36.371 60,3 2010 36.751 60,6 2011 37.113 62,5 … perché le nuove immatricolazioni crollano Sempre primi in Europa I costi del trasporto privato aumentano (ma qualche voce controbilancia) Stima delle spese d’esercizio delle autovetture (valori a prezzi 1990; milioni di euro) Carburante Pneumatici Manutenzione/riparazione Ricovero/parcheggio Pedaggi autostradali Tasse automobilistiche R.C.A. Premi di competenza Acquisto e interessi Totale Totale su parco auto (euro) Totale su vetture*km (euro) Fonte: Stime ACI 2002 2010 2011 21.736 3.317 14.832 4.222 2.029 2.767 10.180 35.748 94.829 2.813 0,1599 23.561 4.113 14.683 4.668 2.493 3.197 8.905 32.157 93.777 2.552 0,1607 24.993 4.083 14.589 4.593 2.617 3.151 9.087 30.640 93.742 2.526 0,1715 Var. % 20010/11 +6,08 ‐0,73 ‐0,64 ‐1,60 +4,97 ‐1,45 +1,94 ‐4,72 ‐0,04 ‐1,01 +6,45 Var. % 2002/11 +14,99 +23,10 ‐1,64 +8,79 +2 +15,54 ‐12,52 ‐10,05 ‐1,11 ‐9,28 +6,52 I segni «meno» dal lato dell’offerta: i servizi prodotti I segni «meno» dal lato dell’offerta: i passeggeri trasportati I segni «meno» dal lato dell’offerta: l’età media di autobus e pullman Evoluzione età media del parco autobus (media urbano‐extraurbano) 11,6 12,0 11,0 10,0 10,1 9,8 9,1 9,3 2005 2006 10,4 10,5 2009 2010 9,6 8,0 6,0 2004 2007 2008 2011 2012 …migliora un po’ la qualità percepita dei servizi, nonostante tutto! Mobilità urbana Mobilità extraurbana I contenuti della presentazione I monitoraggi: la domanda, l’offerta (spunti), la mobilità privata (spunti) Dieci anni di Rapporti in due slides Conclusione I messaggi‐chiave (prima fase) Il difficile equilibrio tra domanda “centrifuga” (crescente, frammentata, esigente, monopolizzata dall’auto) e offerta inadeguata (politiche deboli) 2004 Indagine sui comportamenti e le aspettative di mobilità urbana in Italia “Dal lato della domanda: la centralità dei bisogni del cittadino” 2005 Avanti c’è posto “Una domanda più matura ed esigente” 2006 Dove vanno a finire i passeggeri? “Un salto di qualità nelle politiche di sostegno: più capillarità dei servizi, migliori prestazioni, più infrastrutture dedicate, forte disincentivazione all’utilizzo dei mezzi privati” 2007 Aggiungi un posto in autobus “La crescita della domanda: da minaccia a opportunità per la mobilità sostenibile” I messaggi‐chiave (seconda fase) Uscire dall’autoreferenza: le vie “dal basso” della mobilità sostenibile, nonostante i vincoli esistenti 2009 Alla ricerca di un punto di svolta “Il trasporto pubblico cresce nel ciclo espansivo della domanda: è il momento di sostenere gli standard di offerta e di dare certezza a continuità a regole e risorse” 2010 Un futuro da costruire “Voltare pagina, si può! Casi di successo del trasporto pubblico nelle medie città” 2011 Un futuro in costruzione “Città e trasporto pubblico al centro dello sviluppo” 2012 All’ombra della crisi “La lezione delle città europee: almeno il 50% di spostamenti con mezzi sostenibili” I contenuti della presentazione I monitoraggi: la domanda, l’offerta (spunti), la mobilità privata (spunti) Dieci anni di Rapporti in due slides Conclusione I crudi dati: un magro bilancio del decennio (1/2) Il trasporto urbano I crudi dati: un magro bilancio del decennio (2/2) Il trasporto extraurbano Concludiamo…Ecco l’ultima slide della presentazione del Rapporto 2005 (“Così è, se vi pare”): cosa è cambiato oggi da allora? L’analisi condotta sulla lunghezza di un quinquennio mostra che gli sforzi prodotti a più livelli per migliorare le condizioni della mobilità urbana non riescono ad incidere sui nodi strutturali del settore e quindi ad invertire in modo duraturo il segno negativo degli indicatori di performance. Vanno quindi definitivamente rimosse alcune peculiari debolezze del modello italiano: 1.l’incertezza e la frammentarietà delle “regole del gioco” 2.il mancato riconoscimento del TPL quale priorità strategica nazionale 3.la mancanza di visione di insieme nelle pianificazioni urbane di settore Da queste emergenze, più volte ribadite, è necessario ripartire per dare un messaggio chiaro di cambiamento ad una cultura collettiva sempre più severa nel giudicare la qualità dei servizi e l’azione amministrativa in generale, sempre meno incline ad accettare limitazioni, pedaggi, promesse mancate o ritardate all’infinito. E quindi…. …perché “La riscossa”? …perché “Una leva per la ripresa”? Un messaggio per la politica La riscossa del trasporto pubblico locale non è solo un’opportunità, è piuttosto una strada obbligata! In una fase di profonda caduta dei consumi, il Paese può rimettersi in moto partendo proprio dal sostegno ai trasporti. E si può puntare solo su una mobilità a misura delle “tasche” dei cittadini, quindi sulla mobilità collettiva integrata, soprattutto per i tragitti di prossimità, dai modi di trasporto senza motore. Grazie per la cortese attenzione Carlo Carminucci Direttore Isfort [email protected]
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