numero 2 - Parrocchia San Giuseppe Novara

Stampato in proprio
A NNO 1 N UMERO 2
L’O RIZZONTE
Settembre ricco di eventi!
Grandi iniziative che coinvolgono tutta la comunità!
FESTA PATRONALE
DELL’ADDOLORATA
40° FIACCOLA
DELL’AMICIZIA
DALL’8 AL 15 SETTEMBRE
(Pag. 2-3-4)
(Pag. 5-6)
GREST MEGALI’
Continua...
(Pag. 7)
Processione di Giovedì 12 (Pag. 3)
EDITORIALE
I
l grest Megalì, la fiaccola, la
festa
patronale
dell'Addolorata; bambini,
giovani, adulti, anziani in
cammino,
insieme,
come
comunità. Insieme per costruire
legami; questa era la tematica
del Grest: legami nuovi, legami
sinceri, legami talvolta da
ricostruire. Legami di amicizia e
di incontro, vissuti durante la
fiaccola. Legami di prossimità,
che permettono la crescita della
comunità. Tanti legami ma uno
particolare alla base di tutti. Un
incontro vissuto, talvolta da
riscoprire,
qualche
volta
desiderato. L'incontro di Chi ci
chiede di lasciarci incontrare.
Da questo incontro con il
Signore Gesù nasce la comunità,
la Chiesa in cui ogni discepolo è
accolto come figlio sotto la croce
da Maria, la nostra patrona che
festeggiamo con il titolo di
Addolorata. Con Maria viviamo
il cammino, con sobrietà ed
essenzialità evangelica sia nei
suoi tempi di deserto che nelle
oasi di pace che già lasciano
intravedere la meta. A Lei
affidiamo questo nuovo anno
pastorale affinchè tutti i legami
siano veri e costruttivi e
ciascuno possa intravedere
nell'altro anche l'Altro.
Ci aiuti in questo modo a vivere
e costruire in ogni incontro il
nostro essere comunità.
Buon cammino, don Alberto
P AGINA 2
L’O RIZZONTE
FESTA PATRONALE DELL’ADDOLORATA
TRE SERATE ALL’INSEGNA DELLA TRADIZIONE
B
uon cibo, ottima musica e divertimento...così nei giorni della festa patronale
in onore della Madonna Addolorata la
nostra parrocchia ha accolto la comunità nei
giorni 13,14 e 15 settembre.
Parallelamente alle celebrazioni religiose si è
svolto un ricco programma ludico con iniziative per tutte le età.
La serata di venerdì è stata a tutto rock, con le
esibizioni di alcune band emergenti di una
scuola musicale novarese e le specialità
gastronomiche sono state un gustoso stinco di
patate e la sempre acclamata pizza.
Sabato invece la paniscia ha fatto riscoprire la
tradizione della nostra terra e oltre al palato
sono state deliziate anche le orecchie, con il
duo ‘Sottovoce”, che ha unito canzoni
tradizionali a quelle più moderne creando
un’atmosfera che ha permesso a chiunque di
‘buttarsi’ in differenti tipi di balli.
Domenica la festa è iniziata sin dal pomeriggio,
con un mini-corso di danze popolari della
tradizione del nostro paese ma anche europea,
tenuto dall’Associazione ‘TuttAltraMusica”
mentre per i più piccoli (ma non solo!) gli
atleti della scuola circense DimiDimitri si sono
esibiti un divertente show ricco di numeri di
giocoleria e acrobazie.
Piatto della serata: polenta, accompagnata a
scelta da frittura e gorgonzola (è stata la
pietanza più adatta per affrontare il maltempo!); come tutte le tre sere pronta a essere servita dall’esercito di magliette arancioni
sull’attenti, ovvero il gruppo animatori
dell’oratorio.
In campo musicale...dulcis in fundo ecco gli
Alzamantes, una band genere folk rock.
Fino a tarda ora un numerosissimo gruppo di
persone amante della loro musica e dei balli
tradizionali insieme ai curiosi impazienti di
provare qualche passo si è esibito sotto il
palco, riportando tutti indietro nel tempo
tra svolazzi di gonne lunghe e ticchettii
di scarpette.
E se tuttora vi state chiedendo chi fossero
quelle figure circospette che si aggiravano per
i tavoli...
semplice! I nostri esperti venditori di biglietti
della lotteria, dove sono stati vinti durante
l’estrazione delle undici ogni sera vini, salumi
e biscotti.
Anche quest’anno tra il ritmo ora di un valzer,
ora di un saltarello si è conclusa la tanto attesa
festa patronale, già pronta per tornare l’anno
prossimo con nuove sorprese!
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PROGRAMMA LITURGICO DELLA FESTA
N
MOLTO SENTITE LA PROCESSIONE E L’ADORAZIONE
ella parrocchia San Giuseppe anche
quest’anno si è svolta la Festa
Patronale, un’occasione di preghiera
e di condivisione. Molti tengono in
considerazione solo il momento “ludico” e non
danno molta importanza a quello più
“spirituale”; vi esporrò, quindi, il programma
liturgico di questi giorni. Inizio col dirvi che la
settimana si è aperta con la celebrazione del
rosario lunedì e martedì, mercoledì è stata la
volta della confessione comunitaria e giovedì
sera si è tenuta la processione, attraverso il
nostro quartiere, della Madonna Addolorata; a
seguire venerdì 13 settembre alle ore 18.00 si
è celebrata la venerazione della Croce,
preceduta dalla S. Messa, dove alcuni ragazzi
tra i volontari hanno letto dei brani di
riflessione sugli incontri di Gesù lungo il
percorso della via Crucis, a sottolineare come
questa festa, prima che un momento di svago
e divertimento, è un’occasione per pregare,
riflettere e ricordare la nostra amata Patrona
che dall’alto sempre ci protegge.
Davide Marchetti
LA STORIA DELL’ADDOLORATA
CONOSCIAMO MEGLIO LA NOSTRA PATRONA
Q
uesto mese ha visto come festeggiata
la Madonna Addolorata, nostra
compatrona con San Giuseppe. La
festa è stata occasione di riflessione sulle
innumerevoli “Vie Crucis” personali e
mondiali che ci avvicinano e ci fanno
comprendere il dolore di Maria.
Con la morte del Figlio innocente ci fu per
Maria l’epilogo di un lungo soffrire in
silenzio, iniziato dalla profezia del vecchio
Simeone durante la Presentazione di Gesù al
Tempio: “E anche a te una spada trapasserà
l’anima”.
La missione di Maria non finì sul Calvario, anzi
Lei da allora accolse una nuova maternità e
divenne madre della Chiesa e di tutti noi
credenti.
Tutti coloro che soffrono guardano a Maria,
consolatrice di tutti i dolori, che può essere il
Faro a cui guardare nel sopportare le nostre
sofferenze. In comunione con Lei il dolore non è
cancellato ma trasfigurato; soffrire al riparo di
un altro cuore che ci ama: ecco la divina
consolazione!
Giuseppe Panarello
L’O RIZZONTE
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Cosa pensate?
Ecco le vostre opinioni sulla festa
D
al 8 al 16 settembre si è svolta la
festa patronale, un susseguirsi di
vari eventi importanti, che hanno
permesso alla comunità di incontrarsi.
Il tutto è cominciato domenica 8 con una
fiaccolata speciale, quella dell’amicizia, che
quest’anno è partita dall’oratorio di Sacconago, dove i ragazzi della nostra parrocchia hanno conosciuto i loro coetanei e
condiviso questa bella esperienza. Durante
la settimana si sono poi succeduti momenti
ricchi di preghiera, dedicata ogni giorno a
un tema particolare, conclusi con le serate
di venerdì, sabato e domenica, riservate a
momenti ludici e di divertimento.
E’ un’occasione davvero unica che regala
emozioni diverse.
A suo avviso come è stata la partecipazione
dei ragazzi?
Devo affermare che la loro partecipazione è
sempre stata attiva non solo nelle occasioni di
festa, ma anche nei momenti liturgici ed è stato
bello vederli come camerieri durante le cene
serali!
(Gazzoni)
Cosa ne pensa dell’intrattenimento?
Sicuramente un arricchimento della serata: è
stato piacevole sentire della musica mentre si
gustava dell’ottimo cibo e si intavolano
discorsi, inoltre riempivano i momenti vuoti,
quando non si aveva più niente da dire.
Straordinaria invece l’idea del ballo, che ha
saputo coinvolgere moltissima gente, tra
ballerini esperti e invece chi proprio col ballo
c’entrava quasi nulla! (Fasolato)
E, per finire, come è stata la festa patronale?
Davvero molto bella, perché qui sono nato; ma
anche per la presenza di ragazzi, che invece di
dedicarsi a cose futili, si impegnano come
volontari per una buona riuscita della
celebrazione. (Ballaré)
Quest’anno, grazie alla nascita del giornale,
abbiamo deciso di metterle per iscritto
così che, anche coloro che sono stati
assenti, il prossimo anno, non prendano
più impegni per parteciparvi!
Ecco quindi, senza ulteriori indugi, la
nostra intervista:
Qual è stato il momento più suggestivo
di tutta la festa patronale?
L’arrivo della fiaccola, con lo sfilare dei
ragazzi e le loro pettorine gialle; è stato
emozionante vederli entrare insieme in
chiesa con il bambino più piccolo della
comitiva che portava la luce accesa.
(una partecipante simpatica)
Dunque, tirando le somme, la festa patronale è
stato un momento significativo, dedicato alla
preghiera, all’incontro e al divertimento,
durante il quale è stato possibile istaurare
nuovi legami all’interno della comunità.
Chantal Costantino
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… E SONO 40!
GRANDE ENTUSIASMO PER LA FIACCOLA DELL’AMICIZIA A SACCONAGO
Q
uaranta è un numero importante quando si tratta di un
anniversario; per questo motivo la quarantesima
Fiaccola dell’amicizia quest’anno è stata vissuta
intensamente da tutti i partecipanti, tedofori e non.
L’esperienza è cominciata a Sacconago, frazione di Busto
Arsizio, dove noi giovani siamo stati accolti da don Claudio,
punto di riferimento per il gruppo adolescenti dell’oratorio
San Luigi, che abbiamo avuto occasione di conoscere. Quale
miglior modo di scambiare opinioni se non il video di
un’intervista doppia nella quale i diretti ‘interrogati’ erano
proprio i nostri amici?
Subito dopo una divisione in cinque gruppi, c’è stato un
momento di confronto di idee e di esperienze personali legate
alle attività del proprio oratorio, molto utile per scoprire altre
realtà oltre la nostra.
Ore 19.45: la cena è servita! E in seguito alla preghiera tutti a
letto (o meglio, nel sacco a pelo) pronti per la ‘faticaccia
dell’indomani!
Il momento mattutino di
accensione della fiaccola resta
sempre impresso come il più
significativo; reso ancora più
solenne dalla presenza degli
‘Amici dello sport’ sinaghini e
da don Claudio dal quale
abbiamo ricevuto la benedizione e un augurio di buon
cammino.
Si parte...la torcia passa di
mano in mano, di sorriso in
sorriso, fino alla pausa pranzo
all’oratorio di Varallo Pombia.
La frase ‘sta passando tra di
voi la luce di una fiaccola...’
echeggia
dall’altoparlante
durante tutto il percorso
motivando i tedofori a non
mollare, insieme ai clacson e
agli incitamenti degli automobilisti incuriositi dal gruppo di
pettorine gialle in attesa.
Un applauso festoso all’arrivo
nel piazzale della chiesa accoglie noi ‘sopravvissuti’, che
abbiamo una certezza: nel
nostro cuore questa esperienza sarà difficile da rimuovere.
Martina Fornari
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L’O RIZZONTE
40 ANNI DI CORSA
LA FIACCOLA RACCONTATA DA UN TEDOFORO
Ciao Fiaccola,
ti scrivo con le mani tremanti
per l’emozione. Sei nata quando
la nostra parrocchia festeggiava
quarant’anni e ora sei tu ad
essere arrivata a questo
traguardo. Ti ho conosciuta
grazie ai miei genitori, quando
ero ancora troppo piccola per
portarti.
Mi
ricordo
che
aspettavo con trepidazione la
domenica della Fiaccola per
guardare mio papà che ti teneva
in mano. Ero affascinata poi dai
racconti
delle
fiaccolate
precedenti fatti da mia mamma;
non riuscivo però a capire
l’intensità dei sentimenti provati
dai partecipanti. E tu mi hai
fatto cambiare idea cinque anni
fa. Da quel momento, ogni volta
che ti accendiamo è come se
fosse la prima. Quella luce
simboleggia il nostro sì, significa
che vogliamo continuare a
credere e crescere insieme. Non
sei “vecchia” Fiaccola, anzi altre
migliaia di giovani vorranno
portarti perché solo tu sai come
riesci a farli sentire così, solo tu
sai perché tutte le volte che ti
accompagno in chiesa mi
commuovo.
Buon compleanno!
A presto,
Elisa Varalli
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Continua l’avventura di megalì
A
Il Grest visto con gli occhi di un bambino
nche quest’anno il grest di Settembre ha
rinnovato il suo appuntamento con
nuove ed entusiasmanti proposte, che
vogliamo mostrarvi sotto una luce diversa; a
raccontarcelo sarà Elena, una bambina di quarta
elementare che ha partecipato al centro estivo.
“Per me il grest San Giuseppe è bellissimo; è
speciale. Qui si fanno giochi bellissimi e
divertenti; di mattina ci sono i laboratori: dei
lavoretti, sportivo, di teatro, dei compiti (per chi
non li ha ancora finiti) e il mio preferito, quello
dei balletti.
Poi andiamo a mangiare e le cuoche preparano
delle cose squisite: lasagne, pasta al sugo, pasta
in bianco, pasta al pesto, pasta panna e
prosciutto e qualche volta l’insalata.
Dopo mangiato andiamo al bar dove c’è
l’imbarazzo della scelta tra granite, gelati,
caramelle… Dopo giochiamo liberamente sulle
altalene, a calcio, a pallavolo e sugli scivoli.
Almeno dopo un’ora poi ci chiamano in salone,
balliamo l’inno e gli animatori ci spiegano i
giochi bellissimi che ci hanno preparato. Il mio
preferito è “Scalpo”: siamo divisi in due
squadre, ciascuno di noi ha uno scalpo come
coda che gli avversari devono riuscire a rubarti;
è fantastico!!!
Dopo tanti giochi andiamo su in salone,
facciamo la preghiera insieme a don Alberto e
concludiamo con la merenda.
Questo grest è veramente bello!”
Elena Putrino
Bacheca
CATECHISMO
imana di ottobre
Iniziano i corsi con la prima sett
12 ottobre
Le iscrizioni sono aperte dal 6 al
GRUPPI
Da ottobre
in
gruppo pe iziano i cammin
r tutte le e
i di
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GRUPPO 3^ETA’
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L’O RIZZONTE
P AGINA 8
UN MARE
DI PAROLE
NEGLI ABISSI
R
ob avanza sconcertato attraverso
quello che rimane del gigante
sottomarino ormai mutilato, assalito da
mille domande alle quali non sa dare risposta.
Perché manca una parte del relitto? Chi o cosa
ha provocato la sua rottura? E, ovviamente,
dove sono finite tutte quelle tonnellate di
metallo e armamenti? Quando James lo
raggiunge, i due si avvicinano al punto in cui il
sottomarino ha ceduto per cercare di capire la
causa della sua divelta.
Dalla sezione squarciata riescono a scorgere
l'interno buio del mostro marino, i macchinari e
persino una stanza senza porta che doveva
essere la cucina di bordo. La struttura non è
abbastanza sicura per potervisi addentrare
quindi per prima cosa decidono di esplorare
nelle vicinanze cercando di scoprire qualcosa in
più sulla misteriosa sparizione.
I due si dividono e proseguono le ricerche in
direzioni opposte. James nuota lasciandosi Rob
alle spalle e si dirige verso il punto in cui il
fondale diventa più scuro, indicando un
improvviso aumento di profondità. Il precipizio
e la repentina notte apparsi sotto di lui,
inquietano per un attimo anche l'esperto sub.
La sua figura coperta dalla muta nera della
squadra, si staglia piccola e fragile, contro la
vastità dell'ambiente che la circonda. Attorno a
lui i pesci danzano spaventati e incuriositi.
Avendo quasi finito l'ossigeno a sua
disposizione, James si accinge a tornare in
superficie quando, ad un tratto, scorge un
movimento particolare, più umano che
animale: pinne rosse a decine di metri di
profondità.
...continua…
Marta Massè
Indovinello
Italia è un
di uso del volgare in
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Martina Marchetti
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