la High Line di new York - Fito

ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO
Parchi urbani come risorse
turistiche: la High Line di New York
Si è discusso ampiamente dell'importante funzione del verde nelle città come luogo di svago e di
ricreazione, come fattore fondamentale per il comfort termico,
per la purificazione e ossigenazione dell'aria. Raramente si è parlato dei parchi come risorse turistiche; eppure nel mondo ci sono
diversi esempi che confermano
come un bel parco, sapientemente
progettato e ben mantenuto, possa
diventare una vera e propria attrazione per i turisti, con conseguenti ricadute positive sia in termini
economici sia per la riqualifica4
zione di quartieri degradati.
A New York, ad esempio, dal 2009
un nuovo e innovativo parco, la
High Line, gareggia per numero di
visitatori con le ben più note e affermate mete turistiche quali Central Park, Empire State Building,
Statua della Libertà. Si tratta di un
parco lineare, situato nei quartieri
di Chelsea e Meatpacking District,
costruito recuperando una vecchia linea ferroviaria sopraelevata
che dagli anni trenta fino al 1980
è servita per trasportare merci da
e verso i numerosi magazzini e
fabbriche di questo distretto indu-
striale. Quando la ferrovia è stata
dismessa, un comitato di cittadini
si è adoperato per trasformarla in
uno spazio pubblico contro il progetto di demolizione. Dopo aver
ottenuto l'appoggio della Città di
New York e dopo due concorsi di
idee, è stato selezionato un team
di progettisti che hanno saputo tradurre in un progetto compiuto e innovativo le esigenze, le aspettative
e i desideri delle comunità locali.
Il primo tratto di passeggiata è stato
inaugurato nel 2009, il secondo
nel 2011 e ora si sta lavorando per
completare il terzo e ultimo tron-
cone. Il successo di questo parco è
tale da attirare non solo le persone
che vivono nei quartieri adiacenti,
che vi si recano per passeggiare e
per partecipare alle innumerevoli attività che qui si organizzano
- dalle sessioni di ginnastica, ai laboratori per bambini, concerti e
lezioni di ballo ecc. - ma arrivano
frotte di turisti da tutto il mondo, richiamati dalla massiccia pubblicità
derivata dagli innumerevoli articoli
comparsi sulla stampa e i media
internazionali: la passeggiata sulla
High Line è ormai diventato un
must a New York! Il parco ha attirato l'interesse non solo dei giornalisti, degli architetti e dei designer,
ma anche degli investitori immobiliari, che hanno innescato un processo di riqualificazione edilizia
dell'intorno. Sembra che in questo caso valga il detto per cui "bellezza chiama bellezza" e un buon
progetto ben realizzato richiama
buona architettura: come in un effetto domino, la realizzazione del
parco, in un distretto caratterizzato
per lo più da magazzini e fabbriche che negli ultimi decenni aveva
conosciuto un certo abbandono e
degrado a causa della chiusura delle attività produttive, ha richiamato
molti investitori che hanno voluto
coinvolgere nelle loro operazioni immobiliari architetti di fama
mondiale per avere la certezza della qualità delle nuove edificazioni (oltre che un buon ritorno economico!). Il quartiere sta vivendo
una fase di rilancio di immagine e
accanto alle residenze sono sorte
tante nuove attività commerciali
che hanno ridato vita al quartiere.
Ma cosa rende il parco della High
Line così unico da attrarre così tante persone? Sicuramente uno dei
motivi è che il parco è una vera e
propria oasi verde che si snoda a
circa nove metri da terra in mezzo
ai grattacieli e al traffico caotico
newyorkese, dove tutto il frastuono
metropolitano sembra dissolversi
tra le foglie fluttuanti delle numerose graminacee e delle erbacee
perenni. La scelta botanica è sicuramente l'elemento vincente del
progetto che ha saputo mantenere
e valorizzare quell'aspetto quasi
selvatico e selvaggio della vegetazione spontanea che, durante gli
anni di inutilizzo della ferrovia,
aveva colonizzato i binari. Grazie
alla consulenza dell'olandese Piet
Oudolf, il parco è una bellissima e
ricca collezione di erbacee perenni
e graminacee che rievocano le tipiche praterie degli Stati Uniti centrali, che regala nel corso delle stagioni diverse fioriture e pennellate
di colore. Arricchiscono e completano il quadro vegetale un attento
e originale design degli arredi che
sono stati realizzati in uno stile che
ricorda l'ambiente ferroviario, dalla
pavimentazione in cemento alle
divertenti sedute che scorrono sui
binari.
La High Line può essere presa come un modello positivo per tante
altre città: insegna che le strutture
inutilizzate e abbandonate possono diventare delle risorse, possono
riprendere vita in altre forme e con
altre funzioni per innescare un potente motore economico e sociale.
È un esempio che dovrebbe stimolare le nostre Amministrazioni
Comunali a impegnarsi per riqualificare i tanti parchi urbani anonimi
delle nostre città: il verde non deve
essere visto solo come uno standard che bisogna in qualche modo
trovare per rispettare gli indici dei
Piani Regolatori, o un "contentino"
da dare ai cittadini e agli ambientalisti per avere la coscienza a posto!
Può diventare una risorsa economica, non solo un costo nel bilancio delle manutenzioni comunali,
ma per avere dei benefici occorre
investire denaro e professionalità.
Infine, è un modello concreto e di
successo di progettazione partecipata, tanto ricercata da architetti
e urbanisti: il parco ha potuto vedere la luce grazie alla esemplare cooperazione tra cittadinanza,
istituzioni e progettisti che hanno
creduto nella sfida e hanno lavorato mettendo insieme le forze. Bisogna rendersi conto che i parchi,
piccoli e grandi, sono l'immagine
della città stessa: buone architetture, giardini ben progettati e ben
curati hanno la capacità di innescare dei processi di sviluppo sociale ed economico con ricadute
che si allargano al di là dei propri
confini.
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