VIE DELLA SCULTURA

MCMXIV
VIE DELLA
SCULTURA
ASSESSORATO ALLA CULTURA
DAGLI UFFIZI PER FORTE DEI MARMI
dal 26 luglio al 27 ottobre 2014
Forte dei Marmi, Villa Bertelli
Gli artisti in mostra: Arman, Roberto Barni, Arturo Dazzi, Jan Fabre, Ugo Guidi, Marino Marini, Giacomo Manzù,
Francesco Messina, Igor Mitoraj, Henry Moore, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Giuliano Vangi.
VIE DELLA SCULTURA, questo il titolo della mostra, organizzata nell’ambito della collana di mostre “La città degli Uffizi’,
che rende omaggio a quei grandi artisti che da tutto il mondo hanno riconosciuto in Forte dei Marmi e nel suo territorio
la patria della scultura. Tredici scultori italiani e stranieri del Novecento e della contemporaneità e ventisei opere
esposte: per ognuno degli artisti potrà essere ammirato un autoritratto o opera grafica proveniente dalla Galleria degli
Uffizi, accanto ad una scultura proveniente dal territorio apuo-versiliese, selezionata dai laboratori del marmo e dalle
fonderie del territorio, dalle collezioni pubbliche o private di questi luoghi o dalle collezioni che a questa terra sono
strettamente legate.
L’idea è quindi di una mostra ristretta ma unica per la qualità delle opere esposte, per l’eccellenza degli artisti
rappresentati e per l’accento posto sulla presenza di scultori internazionali e non solo. Talvolta sono esposti bozzetti in
gesso o maquette che rimandano alla fase progettuale, più segreta e privata, della ricerca di ciascun scultore; talvolta
invece sono opere compiute, presentate nella loro autonomia.
L’allestimento, creando piccole stanze monografiche dedicate, anima un colloquio intimo e diretto tra le due opere
di ogni artista. In questo modo è possibile per il visitatore mettere a fuoco ciascuna ricerca artistica nella sua unicità.
L’esposizione vuole ripercorrere il passaggio in Toscana di grandi artisti internazionali che hanno deciso di porgere un
segno tangibile della loro visita in Italia donando alla Galleria degli Uffizi un’opera per la collezione degli autoritratti
del Corridoio Vasariano, o un omaggio e risarcimento alla Galleria, quando questa fu duramente colpita dalla bomba
di via dei Georgofili. Oggi grazie alla mostra VIE DELLA SCULTURA questi stessi omaggi artistici tornano ad abbracciare
la loro terra, dopo aver riconosciuto nella Galleria degli Uffizi un luogo privilegiato a cui affidare una traccia della loro
arte e del loro legame. Dunque dagli Uffizi a Forte dei Marmi e ritorno.
Massimo Pacifico “UFFIZI DISLOCATI. PERSONAGGI E INTERPRETI”
Una particolare sezione della mostra racconta inoltre, attraverso le fotografie scattate da Massimo Pacifico, il diario
della preparazione della mostra che, in un’agenda fitta di incontri e sorprese, ha assunto una narrazione autonoma.
Le VIE DELLA SCULTURA diventano quindi percorribili, si propongono come esperienza e insieme metaforico tracciato
nell’identità di luoghi vissuti e interpretati in un’esposizione quasi parallela dal titolo “Uffizi Dislocati. Personaggi e
interpreti”. Le fotografie restituiscono testimonianza visiva ed emozionale di collezioni e atelier, musei e laboratori: dal
Corridoio Vasariano ai depositi degli Uffizi, dalla Stamperia Il Bisonte agli spazi del Museo Marini di Firenze.
VIE DELLA SCULTURA intende celebrare da una parte la ricorrenza del centenario della nascita del Comune di Forte dei
Marmi e dall’altra offrire una conferma del ruolo che questa terra riserva in tutto il mondo, nel segno della scultura.
La mostra dunque ribadisce il forte senso identitario della città nell’immaginario internazionale: Forte dei Marmi come
magnete per artisti che da tutto il mondo accorrono alla ricerca del marmo e di maestranze d’eccellenza, capaci di
lavorare la pietra ai più alti livelli; ma anche artisti innamorati della bellezza dei luoghi, tra la corona delle Alpi Apuane
e il mare, le pinete, i laboratori del marmo, le gallerie d’arte.
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
[email protected] - cell. +39 338 8505427
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VIE DELLA
SCULTURA
ASSESSORATO ALLA CULTURA
DAGLI UFFIZI PER FORTE DEI MARMI
‘LA CITTÀ DEGLI UFFIZI’
Le opere custodite nella Galleria degli Uffizi vantano spesso relazioni strette coi luoghi nei dintorni (non solo immediati)
di Firenze. Da qui è nata alcuni anni fa - per volontà di Antonio Natali, direttore della Galleria fiorentina - la collana di
mostre titolata ‘La città degli Uffizi’. L’idea che la sottende è quella di concedere in prestito a quei luoghi qualcuna delle
opere che ad essi appunto sono legate, perché vi si possa fondare un’esposizione temporanea capace d’avvalorare il
senso d’appartenenza in chi vi abita e di divulgare la cognizione del luogo a chi sia forestiero, nonché di far conoscere
quella parte delle collezioni della Galleria per lo più fuori dal percorso museale.
Da qui ha preso forma l’idea di realizzare una mostra di scultori a Forte dei Marmi, ricorrendo a opere esposte nelle
stanze della riserva degli Uffizi. Il progetto, nasce con gli auspici e il sostegno della Soprintendente per il Polo Museale
Fiorentino, Cristina Acidini, promotrice e iniziatrice del rapporto con Villa Bertelli sino dall’estate del 2012.
VIE DELLA SCULTURA si apre a un’altra missione, parimenti apprezzabile e ambiziosa: intercettare forme di sostegno
e dare indiretta visibilità ad un altro luogo di eccellenza del territorio, l’Ospedale del Cuore G. Pasquinucci Fondazione
Toscana Gabriele Monasterio di Massa, centro di rilevanza internazionale, per la sua attività dedicata alle cardiopatie
congenite. L’iniziativa si volge inoltre alla Associazione onlus “Un Cuore, Un Mondo”, che a fianco dell’ospedale
sostiene i bambini nati con un “cuore matto” per offrire opportunità e speranza di vita. A tal fine l’associazione
promuove progetti e iniziative in Italia e all’estero per dare agli adolescenti aiuto e assistenza sanitaria senza alcuna
distinzione di razza, lingua e cultura. Il ricavato dei biglietti della mostra e degli eventi collaterali sarà devoluto a favore
dell’Associazione per il finanziamento della missione Eritrea 2014.
Ad affiancare la mostra e il progetto di sostegno dell’Ospedale del Cuore di “Un Cuore, Un Mondo” sta VIE DEL CUORE,
a cura di Eletto tour operator, un progetto ideato, sviluppato e cresciuto grazie al supporto della Regione Toscana e
della Comunità Europea. Il progetto è studiato per rendere i bambini che nascono con un cuore speciale e che vengono
da tutto il mondo, i protagonisti di piccoli viaggi dedicati in Toscana, insieme ai loro familiari e amici, passando per i
centri internazionali di cardiochirurgia per bambini, per scuole e università straniere, per le associazioni di italiani nel
mondo.
Un ringraziamento speciale va infine agli sponsor che hanno contribuito al buon esito dell’organizzazione dell’iniziativa:
Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Campolonghi Italia, Fonderia d’arte Massimo Del Chiaro Pietrasanta, Del
Chiaro Art Connection, Banca di Credito Cooperativo Versilia Lunigiana e Garfagnana, Kibernetes, Augustus Hotel &
Resort Forte dei Marmi, Fine Art Services.
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
[email protected] - cell. +39 338 8505427
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DAGLI UFFIZI PER FORTE DEI MARMI
VIE DELLA SCULTURA Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
26 luglio - 27 ottobre 2014
Villa Bertelli (Via Giuseppe Mazzini, 200 - Forte dei Marmi)
Inaugurazione sabato 26 luglio 2014 ore 19.30
Orari di apertura: orario estivo (27 luglio-7 settembre)17.30-23.30; orario autunnale (8 settembre-2 ottobre) mart-ven 16.3019.30; sabato e domenica 10-13; 16.30-19.30.
Costo biglietto: 6 €
Sito web: www.viedellascultura.it
Social network: Facebook, Twitter; Instagram
Su tubetv.it (viedellasculturaTV)
Enti promotori: Comune di Forte dei Marmi; Fondazione Villa Bertelli, Forte dei Marmi; Galleria degli Uffizi, Firenze; Direzione
Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana; Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici
ed Etnoantropologici per le Provincie di Firenze, Pistoia e Prato e per la Provincia di Lucca; Soprintendenza Speciale Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale di Firenze; Associazione “Un Cuore, Un Mondo”, Massa; Eletto tour
operator, Firenze.
Partners: Ospedale Del Cuore G. Pasquinucci - Fondazione Toscana Gabriele Monasterio di Massa; Eletto tour operator.
Curatrice della mostra: Giovanna Uzzani
Coordinamento: Alessandro Belisario, Mario Locatelli
Progetto di allestimento: arch. Cristina Catellacci
Allestimento: I.O. Comunicazione e eventi
Catalogo edizioni italiana e inglese: Maschietto Editore, Firenze
curatela Giovanna Uzzani con la collaborazione di Ilaria Cicali
Autori dei saggi: Antonio Natali, Giovanna Uzzani, Fiammetta Michelacci, Ilaria Cicali, Francesca Alix Nicoli
Autori delle schede: Eva Francioli, Emanuele Greco, Fiammetta Michelacci, Alessandra Pinchera
Traduzioni: Theresa Davis
Prestatori: Collezione Roberto Barni, Monterinaldi, Radda in Chianti; Collezione Giorgio Gori, Fattoria di Celle, Pistoia; Comune di
Forte dei Marmi; Fonderia d’Arte Massimo del Chiaro, Pietrasanta; Gabinetto Disegno e Stampe degli Uffizi, Firenze; Galleria degli
Uffizi, Firenze; Laboratori Artistici Nicoli, Carrara; Museo dei Bozzetti, Pietrasanta; Museo Marino Marini, Firenze; Museo Ugo
Guidi, Forte dei Marmi
Comunicazione, sito web e profili social: I.O. Comunicazione e eventi
Fundraising: Massimo Innocenti
Grafica promozionale: Ronconi Comunicazione
Info:Ufficio stampa:
Francesco Di Fiore
Maria Vittoria Galeazzi
[email protected]@uncuoreunmondo.org
+ 39 3388505427
+39 3201560386
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
[email protected] - cell. +39 338 8505427
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DAGLI UFFIZI PER FORTE DEI MARMI
Umberto Buratti
Sindaco del Comune di Forte dei Marmi
“Quale migliore occasione di uno compleanno speciale come quello del centenario avrebbe potuto scegliere Forte
dei Marmi per rendere omaggio ai grandi artisti di ieri e di oggi? L’arte è di casa in questo paese, dove, nel corso del
Novecento pittori, scultori, scrittori e raffinati intellettuali hanno vissuto e trovato la giusta ispirazione per rappresentare
al meglio la loro creatività. Il risultato di questa sinergia sono le innumerevoli opere raffiguranti la realtà locale,
riprodotta nelle sue più svariate peculiarità. Gli artisti della mostra “Vie della scultura” per cui ringrazio l’egregio lavoro
della Galleria degli Uffizi di Firenze, sono fra coloro che hanno amato e amano Forte dei Marmi e la Versilia. Alcuni di
essi, qui, hanno lasciato un ricordo indelebile, mentre altri continuano a trovarvi nuova linfa per la loro ispirazione.
E’ un legame profondo, che caratterizza da tanto tempo questo fortunato lembo di terra. La mostra, tuttavia, è anche
l’occasione per promuovere un progetto di sostegno verso un’altra nobile realtà del territorio: l’Ospedale del Cuore
G. Pasquinucci Fondazione Toscana Gabriele Monasterio di Massa, centro internazionale per le cardiopatie congenite
dei bambini. Inoltre, si rivolge all’Associazione onlus “Un Cuore un Mondo” che lavora fianco a fianco dell’ospedale.
Una doppia valenza, dunque, che mette meravigliosamente insieme l’arte e la solidarietà, alle quali Forte dei Marmi
con questo progetto rende omaggio e mette a disposizione le sue risorse. Un appuntamento assolutamente da non
perdere”.
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
[email protected] - cell. +39 338 8505427
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VIE DELLA
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ASSESSORATO ALLA CULTURA
DAGLI UFFIZI PER FORTE DEI MARMI
Testo tratto dal catalogo della mostra (Maschietto editore)
di Cristina Acidini
Soprintendente per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici
È con vivo piacere che vedo aprirsi a Villa Bertelli la mostra delle serie della “Città degli Uffizi”, ideata dal direttore della
Galleria Antonio Natali, mostra di cui da diversi anni s’è ragionato e sognato con i diversi responsabili della cultura a
Forte dei Marmi e che ora si concretizza, con il suo catalogo, per la cura competente e appassionata di Giovanna Uzzani.
E in coerenza con lo spirito della serie espositiva, che è quello di riallacciare e ritessere storici legami tra artisti, opere
d’arte e luoghi nel segno della grande arte conservata nella Galleria degli Uffizi e negli altri musei del Polo Museale
Fiorentino, qui nel cuore della Versilia si è privilegiato il percorso novecentesco della cultura, nelle arti e nella poesia,
attraverso i tanti personaggi di spicco che scelsero questa striscia benedetta di terra fra il mare e le Alpi Apuane per
trascorrervi, anno dopo anno, la loro “estate incantata”, come recitava il titolo di una bella mostra del 2004 nel Fortino.
Scultori e pittori, presenti con opere e autoritratti dagli Uffizi e dalle Gallerie Fiorentine, evocano quella irripetibile
stagione, di cui furono protagonisti quando i luoghi – i litorali, i paesi, i ritrovi – avevano aspetti di semplicità senza
tempo e perfino di residua selvatichezza, oggi non più recuperabili se non proprio attraverso le immagini dell’arte e
le poesie. E di quell’immedesimazione nella natura varia ed ispiratrice fece parte per gli scultori (allora come ora) la
vicinanza con la materia prima più impegnativa e bella del mondo, il marmo statuario lavorato fin dall’antichità, in un
comprensorio delle arti e delle tecniche che spazia da ovest di Carrara a est di Camaiore, fitto di marmifere, di fonderie,
di laboratori, di atelier.
D’altronde, anche la presenza di tanti e tali sguardi d’artista segnò la natura, con un’attenzione amorosa che si è rivelata
alla lunga protettiva. E mi è caro citare come esempio una vicenda che prese avvio oltre venti anni fa riguardo al
provvedimento di tutela paesaggistica in corso d’applicazione, da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo, al tratto fortemarmino del Fiumetto, proprio perché a più riprese era stato ritratto da Carlo Carrà nei suoi
quadri. Provvedimento complesso, poggiante su una motivazione da sostenere con ogni necessaria energia - e d’intesa
con la Soprintendenza garantisce questo presidio Fernanda Giulini, infaticabile presidente dell’Ente Ville Versiliesi - ,
provvedimento che permette di proteggere da modifiche e abusi un paesaggio poetico, dove si mantengono in un
equilibrio che ha del miracoloso le prode alberate a racchiudere il piccolo corso d’acqua e gli interventi dell’uomo,
non d’autore bensì funzionali e sostenibili, come la serie dei ponti e ponticelli. Se ai quadri di Giorgio Morandi non
fu dato salvare tutti i fienili di Grizzana, se ai versi di Giacomo Leopardi è affidata la speranza di preservare l’integrità
della veduta dal colle dell’Infinito a Recanati, certo la pittura di Carrà non solo ha già assicurato al Fiumetto il durevole
incanto dell’arte, ma anche ha patrocinato la sua tutela fisica con persuasiva autorità.
E per tornare alla mostra di Villa Bertelli: da questo accordo tra gli Uffizi, Forte dei Marmi e gli artisti della mostra è
previsto che scaturisca un arricchimento del patrimonio della Galleria, la quale ambisce a corroborare la sua presenza
testimoniale nel contemporaneo attraverso la raccolta degli Autoritratti, ma non soltanto quella. E dunque esprimo un
senso di viva gratitudine ai curatori, agli organizzatori, ai donatori delle opere che saranno in seguito accolte dagli Uffizi,
con l’auspicio che questo esempio virtuoso sia seguito da altri artisti, sollecitando altresì il manifestarsi di moderni
mecenati.
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
[email protected] - cell. +39 338 8505427
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DAGLI UFFIZI PER FORTE DEI MARMI
Testo tratto dal catalogo della mostra (Maschietto editore)
di Mario Locatelli
Presidente Associazione “Un Cuore, Un Mondo”
Cari Amici dell’Associazione “Un Cuore, Un Mondo”
La nostra Associazione ha riempito molte pagine del diario dell’anno in corso con attività ed iniziative di grande
importanza.
Siamo certi però che le pagine che restano da scrivere, quelle relative all’ultima parte del 2014, saranno ancora più
significative e coinvolgenti perché “Un Cuore, Un Mondo”, grazie ai vostri aiuti e alla vostra collaborazione, affronta
impegni e progetti sempre più complessi e articolati.
È certamente di grande rilevanza quanto andrà in realizzazione nella cara e amica Città di Forte dei Marmi: una iniziativa
culturale e solidale di grande impatto sul territorio : la mostra intitolata “VIE DELLA SCULTURA” cui questo Catalogo
dedica pagine illustrative di grande impatto.
A fronte di tanto slancio solidaristico, noi dell’Associazione Un Cuore Un Mondo vogliamo rispondere con iniziative che
portino, nell’ambito della cooperazione internazionale, l’eccellenza raggiunta dall’Ospedale del Cuore di Massa nella
cura delle patologie cardiologiche e cardiochirurgiche pediatriche.
Nel panorama di queste attività, contemporaneamente all’assistenza diretta effettuata presso la struttura ospedaliera
di Massa a favore di bambini ammalati provenienti da diversi paesi poveri del mondo, l’Associazione ha dato vita ad un
ambizioso programma di aggiornamento/formazione che mira a far crescere la professionalità ed il livello assistenziale
dei sistemi sanitari locali di alcuni paesi in via di sviluppo. Inoltre con la collaborazione ed il sostegno di Regione
Toscana, Fondazione Monasterio ed alcune Istituzioni e Fondazioni in veste di donatori, la nostra Associazione si è
prodigata nell’organizzazione di missioni sanitarie internazionali per assistere bambini affetti da gravi cardiopatie in
Africa ed Asia.
Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza il prezioso contributo di tante, tantissime persone che quotidianamente ci
aiutano, ci incoraggiano e ci offrono testimonianza della loro solidarietà con il proprio lavoro in ospedale. Tra queste
persone, gli Amici del Comitato Organizzatore della Mostra “Le Vie della Scultura” , il Sindaco e gli Amministratori
della Città di Forte dei Marmi, il Direttore del Museo degli Uffizi, Il Soprintendente del Polo Museale di Firenze, la
Fondazione Villa Bertelli, i dipendenti del Comune e tutti i Volontari che con dedizione si mettono a disposizione
perché la manifestazione raccolga il massimo del consenso dei visitatori.
Oggi l’Associazione può contare sulla collaborazione di tanti ed esperti volontari e volontarie ma il numero degli amici
e simpatizzanti che hanno offerto un aiuto in varie forme ed in diverse occasioni è in continua e costante crescita.
E’ il segnale più autentico che il nostro sforzo di metterci al servizio dell’Ospedale del Cuore di Massa e dei suoi piccoli
ricoverati con un “cuore matto” è stato compreso ed apprezzato.
A tutti rivolgiamo un sincero augurio perché anche in futuro il loro cuore possa continuare a pulsare con sentimenti di
comprensione, sollecitudine e generosità verso i bambini meno fortunati con la salute.
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
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DAGLI UFFIZI PER FORTE DEI MARMI
Testo tratto dal catalogo della mostra (Maschietto editore)
di Antonio Natali
Direttore Galleria degli Uffizi
LA CITTÀ DEGLI UFFIZI
Solidarietà e poesia
È la prima volta che artefici moderni e addirittura attuali si fanno fulcro d’una mostra della collana ‘La città degli
Uffizi’. Riuscirà però facile darsi ragione del fatto che solo alla diciassettesima edizione ci si volga al contemporaneo.
Basterà pensare alla natura della Galleria fiorentina; ch’è un museo nato per la passione d’un principe estroso e
cólto poco dopo la metà del Cinquecento (se ne vuol datare l’esordio all’anno 1581). Francesco I de’ Medici lo volle
nell’edificio che il padre Cosimo aveva concepito per l’amministrazione dello Stato e vi portò tutto quanto a lui piacesse
(a principiare da dipinti e marmi antichi; ma furono anche bronzetti, gemme, medaglie, e rarità o addirittura bizzarrie
della natura). E da allora la Galleria è cresciuta secondando la cultura e il gusto di volta in volta vigenti, difficilmente
tuttavia travalicando il diciottesimo secolo. Solo la collezione degli autoritratti (la più ricca e antica esistente) ha tenuto
il passo coi tempi, fino a quelli odierni (grazie a Luciano Berti – bisogna subito dire –, perché fu lui, proprio allo scadere
del quarto centenario della nascita del museo, a riprendere in considerazione la raccolta e a darle una slancio davvero
impetuoso, con addizioni eccezionali, per qualità e quantità). Ma certamente non si sbaglierà a dire che le creazioni
contemporanee rappresentano un settore numericamente minoritario nel museo fiorentino. E questa è la ragione
principale per cui soltanto ora, per la prima volta, s’ordina qui, a Forte dei Marmi, una mostra della ‘Città degli Uffizi’
che verta sull’arte d’oggi.
Il Comune del Forte è parimenti il primo della costa tirrenica a esser partecipe d’un ciclo pensato per rendere manifeste
le relazioni che corrono fra la Galleria e il territorio. Territorio non solo fiorentino e neppure solo delle terre limitrofe;
s’è vero, che dopo Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo (2011) e dopo Perugia (2013), è di pochi giorni fa l’apertura, al
Castello del Buonconsiglio di Trento, d’una mostra della medesima collana.
Con l’esposizione presente però non vengono a rinverdirsi solo i rapporti fra il museo e un luogo della Toscana, ma
anche quelli storici fra la città di Firenze e i posti delle cave di marmo; dove appunto gli scultori fiorentini andavano
(e tuttora vanno) a scegliersi la roccia migliore per le opere loro. Il mito ha celebrato i soggiorni del Buonarroti, ma è
consuetudine di chi lavora di scalpello e mazzolo selezionare personalmente il marmo perché non ci siano imperfezioni
o venature, che deturpino l’immagine cavata con la fatica delle braccia.
Nel caso dell’edizione di Forte dei Marmi c’è tuttavia un aspetto su cui segnatamente preme fermarsi e insistere. Per
farlo è necessario tornare agli esordi di quest’impresa sui lidi versiliesi. Al primo incontro, a Villa Bertelli, col Sindaco
Umberto Buratti, fece séguito quello col cardiochirurgo Bruno Murzi nel suo studio all’Ospedale Pasquinucci. Per entrare
in quella stanza si devono attraversare ambienti diversi, compresi quelli dove sostano in attesa trepidante i familiari e
soprattutto giovani donne: volti sovente sospesi, occhi talora velati, espressioni d’ansia contenuta, parole pronunciate
a voce bassa e poche; e poi bimbi, che non lasciano trapelare segni di sofferenza e tanto meno d’apprensione, ma
che, per esser lì, sono per forza affetti da patologie non di rado gravi. L’animo del visitatore n’è toccato nel profondo
e ne sorte inevitabilmente turbato. E quasi avverte come un immeritato privilegio il destino di fortuna che gli è stato
riservato.
L’approccio con Murzi fu appena fuori della sala operatoria. Fatti alcuni passi nel corridoio, ebbe uno scambio di battute
coi genitori del bimbo su cui era appena intervenuto. Più che altro sguardi: interrogativi da una parte, rassicuranti
dall’altra. E subito l’ospite capisce che si tratta d’una realtà quotidianamente vissuta più d’una volta: un séguito continuo
di speranze, grazie a Dio coronate da un numero alto d’esiti felici. Nello studio del chirurgo non si ragionò di quanto
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
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DAGLI UFFIZI PER FORTE DEI MARMI
s’era appena visto, giacché in noi, estranei, l’imbarazzo permaneva di chi si sente intruso e soltanto riesce a manifestare
una generica gratitudine per un impegno che s’intuisce essere molto duro.
L’idea di legare una mostra della collana ‘La città degli Uffizi’ all’ospedale prende immediatamente corpo, anche se
l’onere economico di un’esposizione induce a riflessioni sulla reale funzionalità dell’impresa. Il rischio insomma è che
il denaro necessario all’iniziativa possa essere meglio impiegato con una destinazione tutta vòlta al sostegno della
struttura sanitaria. Emerge però al contempo la convinzione che all’ospedale possa esser di giovamento il riverbero
di luce su esso proiettato dal prestigio di cui nel mondo gli Uffizi godono. E risulta agevole indovinare che un istituto
d’avanguardia come il Pasquinucci possa trarre profitto da una promozione internazionale favorita anche dalla celebrità
della Galleria fiorentina, con possibili conseguenti donazioni. E la decisione di dare avvio alla mostra fu assunta.
Una decisione che oggi vede tutti ancora più convinti. Proprio mentre queste righe vengono buttate giù, la stampa dà
infatti notizia dell’ennesimo calvario cui sono state sottoposte una bimba e la sua famiglia, a causa dell’incapacità di
creare una struttura comprensiva di quei reparti indispensabili alla risoluzione positiva di patologie, che sono sovente
concomitanti in chi patisce di problemi cardiologici. Si legge – nel medesimo articolo – di trasferimenti in elicottero (più
di uno) in vari ospedali toscani; col pericolo incombente che alla fine il tempo manchi.
Nessuno ignora le difficoltà economiche in cui l’Italia versa, e però quella cui ci siamo riferiti non è una vicenda isolata.
E neppure è affatto raro che la squadra dei medici che operano all’ospedale di Massa si debba trasferire d’urgenza in
altre strutture toscane, coi problemi che ne sono connessi; e, fra questi, l’eventualità – punto remota – che, mentre la
squadra è altrove, nella struttura che hanno lasciato si presenti un’urgenza che richiederebbe un intervento prontissimo.
L’auspicio è allora che la mostra della ‘Città degli Uffizi’ induca a una considerazione attenta (che dev’essere sostenuta
dalla gente) della necessità d’una soluzione che va prospettandosi inderogabile. ‘La città degli Uffizi’ è stata giustappunto
pensata per proiettare una luce nuova su luoghi e impegni ingiustamente negletti. Il nostro patrimonio è grande e bello
in sé; ma è tanto più grande e bello se si palesa per quello che è nell’intimo: il frutto più prezioso d’una civiltà nobile.
E la civiltà non è un’entità astratta; è bensì una rete di relazioni fra passato e presente, fra virtù antiche e attuali, fra
poesia e scienza, e infine fra gli uomini tutti. Al pari della cultura. Di cui oggi tanto si ragiona; soprattutto, però, se
sia redditizia oppure no. E davvero lo è. Ma non soltanto nel senso del danaro. Come proprio tenta di dimostrare
l’esposizione odierna; che aspira a far pulsare il cuore della gente (non quello di cui si dà cura l’ospedale Pasquinucci),
ma quello che, invisibile, si apre alla generosità e anima i rapporti sociali.
“Con la poesia non si vive” non è soltanto una frase volgare; è soprattutto una menzogna perniciosa, perché un conto
è sopravvivere, altro conto è vivere. Il danaro è lo strumento indispensabile appunto alla sopravvivenza. La poesia (la
cultura in genere) è l’essenza invece della vita (almeno di quella umana). E non mi pare sia trascurabile che qui al Forte
si sperimenti in maniera tangibile l’intreccio fra la poesia e la solidarietà; entrambe manifestazioni dello stesso spirito.
‘La città degli Uffizi’ è nata proprio da questo connubio di virtù. E la mostra sapientemente curata da Giovanna Uzzani
se n’offre come attestato veridico.
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
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VIE DELLA
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DAGLI UFFIZI PER FORTE DEI MARMI
Testo tratto dal catalogo della mostra (Maschietto editore)
di Giovanna Uzzani
curatrice della mostra
LABORATORI DELLA SCULTURA CONTEMPORANEA.
DAGLI UFFIZI ALLA ‘CITTÀ DEGLI UFFIZI’
Nella tradizione della collana ‘La città degli Uffizi’, Vie della scultura è un’edizione avventurosa: è la prima a tentare
le vie dell’arte contemporanea, è la prima dedicata alla scultura, ed è la anche la prima che si volge a documentare
le presenze internazionali accanto a quelle italiane. Il nucleo principale della mostra attinge all’ampia scelta di
opere novecentesche conservate presso il Corridoio Vasariano, l’unico della Galleria degli Uffizi tutt’oggi aperto alle
acquisizioni e alla contemporaneità, insieme a quello del Gabinetto Disegni e Stampe. Nella scelta delle opere da
esporre, questa “Città degli Uffizi” ha dunque integrato gli autoritratti del Vasariano con gli autoritratti e altri esemplari
su carta conservati presso il Gabinetto Disegni e Stampe.
Occorreva un tema conduttore forte, che regalasse questa “Città degli Uffizi” al territorio apuo-versiliese, luogo
novecentesco per eccellenza, magnete potente per pittori, scultori, intellettuali, scrittori, musicisti che qui hanno
trovato motivi forti di ispirazione e di ricerca, nel corso di un secolo e oltre. Progressivamente ha preso forma l’idea di
selezionare, fra i molti contemporanei, i nomi di quegli scultori italiani e stranieri che hanno riconosciuto nel marmo
apuano e nell’alto magistero artigiano dei laboratori tra Pietrasanta e Carrara le nuove possibilità della scultura
novecentesca e contemporanea.
Si è offerta la necessità di rappresentare in mostra, sia pure per sintesi estrema, il passaggio di generazioni e generazioni
di scultori: dalla prima metà del secolo, quando il marmo viene amato per la sua astratta monumentalità, alla rinascita
moderna della scultura, nel secondo Dopoguerra. E’ questa una storia che prende avvio nel 1956, quando Henry
Moore, già affermato come scultore ben oltre il Regno Unito, giunge alla Henraux di Queceta per realizzare la Reclining
Figure che gli aveva commissionato la sede parigina dell’Unesco. Lo scultore da subito matura l’idea che le sessanta
tonnellate di travertino rosa di Tivoli che aveva richiesto non possono essere lavorate che in Toscana, in territorio
apuano, dove egli sa di poter contare su laboratori e maestranze in grado di risolvere ogni problema tecnico, partendo
semplicemente dal modellino, poco più di 20 cm, che ora è necessario tradurre in dimensioni monumentali.
Da qui parte l’esigenza della mostra di evocare quel momento straordinario, che ruota intorno alle frequentazioni di
Henry Moore, e ai suoi contatti con quella felice colonia internazionale attiva presso i laboratori del marmo dove
giungono alcuni dei maggiori scultori di quegli anni, che hanno determinato la fortuna di questo territorio, quando,
dal 1957, viene istituito il Premio Nazionale di Scultura Città di Carrara, grazie alla partecipazione di oltre 260 artisti
di 16 diversi paesi. È questo l’avvio di una manifestazione di grande risonanza, la Biennale Internazionale di scultura
Città di Carrara, dove si incontrano le forme di derivazione cubista con la moderna arcaizzante figurazione di Martini
e Marini, con l’astrattismo ‘organico’ di Arp, Mirò, Moore, Viani, Vantongerloo, nell’affermazione e diffusione di una
vera e propria scuola. La tradizione della scultura e il secolare magistero tecnico degli artigiani del marmo apuano si
coniuga ora con le nuove frontiere dell’astrazione e con la necessità di mettere a punto adeguati e rivoluzionari metodi
di lavorazione. In questo vitalissimo contesto nasce l’idea di creare a Querceta, presso i laboratori Henraux, dinanzi
ai contrafforti del Monte Altissimo e delle cave Michelangelo, un centro internazionale per la scultura moderna e
un giardino museo con le sculture. Al progetto lavorano lo storico dell’arte Giuseppe Marchiori e l’imprenditore dei
laboratori Henraux, Erminio Cidonio: tra il 1963 e il 1965, visitando gli studi di artisti ed eredi, gallerie e mercanti
d’Europa, si definisce il primo progetto del museo di sculture all’aperto, mentre a Isamu Noguchi, coinvolto da Henry
Moore, è affidato il progetto del giardino e del percorso espositivo. Sono queste vicende che ha potuto documentare
magistralmente Ilario Bessi, fotografo ufficiale della Biennale di Scultura di Carrara dal 1957, attivo dal 1962 presso il
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
[email protected] - cell. +39 338 8505427
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costituendo Centro Internazionale di Scultura della ditta Henraux e nel cui archivio ancora rimangono tracce di grande
suggestione di quel momento felice e condiviso.
E’ in questo giro di anni che Moore acquista una casa a Forte dei Marmi, non distante dal terreno che comprano i Marini
per costruire la Germinaia, con la sua dependance per gli ospiti, che accorrono e condividono quel momento intenso
di incontri, di scoperte, di lavoro condiviso. «Desideravamo da sempre una casa al mare – sono le parole di Marina – e
avevamo messo gli occhi su un terreno a Forte dei Marmi: era molto grande, con pini centenari, un prato stupendo e
una sfilata di giovani cipressi tra i quali si intravedevano le Apuane (…). Marina volle chiamarla ‘La Germinaia’, perché
ogni cosa doveva germogliare» (Marini, 1991, pp. 81, 84-85). Alla Germinaia, dal ’53, ci si può incontrare il poeta Pablo
Neruda, i grandi editori tedeschi Fisher, lo scultore Lipchitz, collezionisti raffinati come la contessa Gabriella Seefried e
come Pierre Matisse, si incontra lo scrittore Henry Miller giunto al Forte con la moglie Patricia per farsi fare il ritratto da
Marino, o il grande gallerista newyorkese Curt Valentin, che proprio alla Germinaia ha finito i suoi giorni ed è sepolto
a Pietrasanta.
Trascorsi gli anni Sessanta, nella temperie concettuale che attraversa il mondo della scultura, qualcosa si infrange. Il
concetto stesso di “monumento” subisce aggiustamenti di senso, mentre si afferma la predilezione per il frammento,
per i materiali effimeri, capaci di potenziare al massimo l’idea, il concetto, rispetto all’esaltazione della forma. Ma è
dagli anni Ottanta che si assiste ad una potente rinascita della scultura monumentale. Grandi interventi nel cuore
delle metropoli del mondo, installazioni, site spécifique, intervengono nell’immaginario collettivo, rappresentando il
dialogo costante con l’architettura e con la scena urbana, come pure con il paesaggio naturale. Alla grande scultura
sculura si confermano i poteri dell’evocazione, della metafora, del simbolo, della narrazione.
Nella ricchezza e nella varietà delle ricerche, delle situazioni, degli incontri sottesi alla traccia della mostra, si è profilata
l’ipotesi di creare un dialogo serrato all’interno delle sale espositive e parallelamente nell’impianto del catalogo: per
ciascuno dei tredici autori individuati, l’autoritratto proveniente dagli Uffizi avrebbe trovato il proprio pendant in
un’opera proveniente dal territorio toscano, dai laboratori del marmo e del bronzo, dagli atelier degli artisti, dalle
collezioni pubbliche e private.
La preparazione della mostra è stato un vero e proprio viaggio, in una agenda fitta di incontri e di sorprese. E questo
viaggio richiedeva una propria autonoma narrazione, tanto che abbiamo sentito la necessità di coinvolgere un
fotogiornalista, che lasciasse testimonianza visiva ed emozionale della suggestione dei luoghi, e nello stesso tempo
di un video che documentasse gli incontri con protagonisti e interpreti. E’ così che il fotografo Massimo Pacifico si è
spinto con noi fino alle cave di marmo, si è trattenuto nelle sale e nel chiostro del Museo dei Bozzetti di Pietrasanta, si
è addentrato nelle collezioni private e nell’intimità degli studi degli artisti. Dal Corridoio Vasariano e dai depositi degli
Uffizi, dalla Stamperia Il Bisonte e dagli spazi del Museo Marini di Firenze, il suo obiettivo si è posato sui trespoli degli
atelier e sugli scaffali dei laboratori, nel calembour eccitante delle forme e dei ‘fuori scala’, laddove modelli in gesso
di Garibaldi a sciabola sguainata e improbabili Pietà michelangiolesche di ogni taglia convivono superbamente con le
modelle evanescenti di Vanessa Beecroft e i ‘cervelli’ di Jan Fabre. Torna il richiamo esplicito al titolo della mostra: le
“vie della scultura” si propongono come esperienza e diventano realmente percorribili, occasione e invito alla visita, e
insieme metaforico tracciato nella storia del passato prossimo e del presente in atto.
Nella ricerca dei nomi e delle opere da esporre, tutto è cominciato dal Giornale degli Uffizi e da una lunga lista di schede
uscite qualche mese fa dalla stampante nell’ufficio di Giovanna Giusti, direttrice del dipartimento Novecento. E’ partito
il gioco degli abbinamenti: per ogni autoritratto occorreva trovare un’opera nelle collezioni del territorio, tra laboratori
e atelier, nei musei toscani che sono stati tappe significative del viatico di tanti artisti italiani e stranieri.
Durante la visita al Museo Marino Marini, gli occhi cadono su un’opera tra quelle esposte nella navata destra di San
Pancrazio, una Cavallino-miracolo degli anni Cinquanta, opera tesa, potente pur nelle dimensioni medie, fortemente
lirica. Ci si spinge poi nell’Oltrarno fiorentino, sulle orme di Henry Moore, e nella fascinosa sala di lettura del Bisonte,
con le lunghe doghe di legno, gli scaffali pieni di libri, ovunque manifesti, stampe, maquette e souvenir di artisti di
ogni provenienza troviamo i due bronzetti, che raccontano della forte amicizia e delle frequentazioni dello scultore
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
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inglese con Maria Luigia Guaita. Dopo una visita alla collezione di Roberto Barni, immersa nella campagna del Chianti,
a metà strada fra Radda e Panzano, fra distese di viti e olivi, ci spostiamo sulla costa. Si arriva nelle stanze del piccolo
e straordinario Museo Guidi, a Vittoria Apuana, uno dei rari piccoli musei monografici d’Italia, dove spicca fra le
molte figure quella del Tosatore in pietra, primitivo ed elegante insieme, immerso nella foltissima quantità di studi,
appunti fragranti, fotografie di una vita intera. Quindi al Museo dei Bozzetti, nel Sant’Agostino, a Pietrasanta, fra i
gessi di moltissimi scultori di ogni provenienza, troviamo un grande modello firmato Mitoraj e il Puglilatore in bronzo
di Messina, intenso e vibrante come un Bourdelle novecentesco. Il viaggio prosegue nella gigantesca algida sala della
Campolonghi Marmi, a Montignoso, dove Paola Baronti e Vando D’Angiolo ci accolgono e guidano alla visita della
loro collezione; e ancora da Luciano Massari, nell’hangar maestoso degli Studi d’arte Michelangelo, dove incontriamo
casualmente Vanessa Beecroft che assiste col marito alla partenza dei suoi marmi, mentre vengono deposti nelle casse
di legno, impressionanti, come tante bare; e ancora negli Studi Nicoli, dove Francesca Nicoli ci guida nel laboratorio,
negli open studios, nella fascinosa sala di ingresso, tra libri e maquettes, foto e ricordi di oltre un secolo, traccia potente
dei rapporti intrattenuti dal laboratorio con gli scultori di tutto il mondo. L’ultima tappa è nello studio pietrasantino
dello scultore Vangi: plastiche e coperte avvolgono come in un sudario le sculture, che lui scopre ad una ad una ai nostri
occhi, accompagnando i gesti pacati con alcune parole, lunghi silenzi, rumore di passi, tensione di sguardi.
Ma innanzi a tutte le tappe di questo tracciato, le “vie della scultura” sono partite dagli Uffizi.
Eccoci ad attraversare con Antonio Natali l’ampio corridoio monumentale del secondo piano, fino al braccio occidentale
della Galleria. Poco discosto dall’ingresso alla sala 35, la rossa sala di Michelangelo, è la soglia del Corridoio Vasariano:
oltre un chilometro di “Ritratti di Pittori fatti di loro mano” che dal lontano 1682 documenta la passione medicea
per un genere del tutto speciale. Entra in scena il mito di Narciso: il pittore che dipinge è al contempo il modello
rappresentato. Dai più antichi esemplari della collezione al nucleo lorenese, avanzando nel corridoio si assiste agli
accrescimenti progressivi della raccolta, che arriva a includere i capolavori di Ingres, poi dei grandi ottocenteschi Corot,
David, Delacroix, Pellizza, Böckin, nel segno continuo e vivo della contemporaneità. E’ a questo punto che la fuga
ottica del corridoio offre appoggio allo sguardo con il grande Pomeriggio a Fiesole di Baccio Maria Bacci, capolavoro
anni Venti del Novecento, solenne e intimo insieme, nel quale l’artista ritrae se stesso con l’amico Guido Peyron e
le due giovani mogli. Il corridoio gira a gomito, repentino. E si apre l’ultimo segmento del percorso, entra in scena il
Novecento, fino al presente in atto.
Risale al 1981 – nel quattrocentesimo anniversario della nascita degli Uffizi come pubblico museo - e si deve alla felice
intuizione e all’appello di Luciano Berti, allora direttore degli Uffizi, l’apertura del Corridoio Vasariano alle acquisizioni
di autoritratti novecenteschi e contemporanei. Artisti, eredi, collezionisti si mobilitano. E nel dicembre di quell’anno,
nella Sala della Niobe, si inaugura la mostra che esibisce le nuove sorprendenti accessioni, documentata da un giornale/
catalogo. Proseguono fino al 1983 le donazioni, documentate da una seconda mostra del marzo 1983, attraverso la
quale entrano in galleria duecentotrenta opere. E’ in questa occasione che, grazie alla generosità degli eredi, entrano
in galleria due degli autoritratti esposti nella nostra Vie della scultura: ecco così i due fogli di Arturo Dazzi e Ugo Guidi,
per l’appunto i due artisti originari del territorio apuo-versiliese, rispettivamente maestro e allievo.
Altre opere esposte provengono dal fondo Raimondo Rezzonico, il collezionista svizzero-italiano che negli ultimi
decenni del Novecento aveva realizzato una delle più prestigiose collezioni di autoritratti contemporanei del mondo,
con esemplari straordinari, da Matisse a Beuys, da Balla a Rouault, da Guttuso a Sironi a Leger, e ancora. Tipico self
made man del dopoguerra, cronista sportivo, presentatore di varietà, cantante solista dell’Orchestra Radiosa (da
“radio”), Rezzonico lavorava per la RSI, la radio svizzera-italiana, fino ad arrivare, nel 1981, ad assumere la presidenza
del Festival Internazionale del Film di Locarno. La sua collezione viene acquistata dagli Uffizi tra il 2005 e il 2006,
mentre entrano nella collezione del Vasariano duecentonovantacinque nuovi autoritratti contemporanei. Ecco dunque
in Vie della scultura che Marini, Messina, Manzù, Pistoletto testimoniano questa tappa fondamentale della storia della
galleria, attraverso l’accessione numericamente più cospicua dai tempi in cui il Cardinal Leopoldo de’Medici aveva dato
vita alla collezione dei ritratti d’artista.
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
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Altre quattro opere in mostra, le più recenti delle acquisizioni Uffizi e le più giovani come data di creazione, sono frutto
del gesto generoso degli artisti, e offrono testimonianza del ruolo che la galleria continua a svolgere nell’immaginario
collettivo e presso gli artisti contemporanei: ecco Testa di Saladino o Paladino, aulico e insieme spettrale nel fondo
oro su cui si staglia l’immagine primordiale del volto di Mimmo Paladino; ecco il doppio ritratto di Mitoraj, realizzato
in ampio bassorilievo bronzeo; lo smagliante Autoritratto, Chapter XI di Jan Fabre, forbitissimo e insieme beffardo,
nel quale l’artista mette in scena l’immagine di sé con due grandi orecchie d’asino, che crescono mostruosamente
dall’attaccatura dei capelli. L’ultimo ingresso in galleria, appena pochi mesi sono passati, è l’autoritratto di Roberto
Barni, concepito come una testa colossale, sulla cui sommità si erge un esile viandante senza età, forse un pensiero,
un’evocazione, una metafora.
Le ultime tre opere in mostra documentano un’altra tappa significativa della storia delle collezioni Uffizi: si allude
al nucleo intitolato “Risarcimento”. Nei giorni immediatamente successivi all’attentato terroristico che il 27 maggio
del 1993 produsse morte e disastri nel cuore della città, apportando danni anche agli Uffizi e alle sue raccolte, per
iniziativa di Giuliano Gori nasceva un comitato internazionale, con lo scopo di raccogliere testimonianze e doni di artisti
contemporanei che andassero simbolicamente a risarcire il museo delle perdite subite. Fra gli oltre sessanta artisti che
hanno corrisposto all’appello, sono dunque esposte le opere di Giuliano Vangi, di Henry Moore, di Arman, quest’ultimo
in particolare nato come ironico e gioioso omaggio alla battaglia di San Romano di Paolo Uccello, uno dei capolavori
quattrocenteschi degli Uffizi.
Da tempo Giovanna Giusti e Antonio Natali hanno studiato come raccogliere nel braccio estremo del Corridoio le
più recenti acquisizioni, difficili ad e ordinare per la varietà di linguaggi, di tecniche, di iconografie che presentano:
dai tradizionali autoritratti su tela, su carta, su tavola e a fondo d’oro, si arriva alle sculture di bronzo policromato o
nichelato, alle stampe fotografiche, al frottage, alle superfici serigrafate e specchianti, alle tele estroflesse, alla cera e
alla ceramica, alla radiografia, alla stampa digitale, al collage di fotocopie colorate al laser, all’utilizzo criptico quanto
maestoso delle lettere dell’alfabeto, fino alle esperienze di video arte. Gli stessi generi del ritratto e dell’autoritratto
vengono declinati con sensibilità differenti rispetto al passato. E alle precedenti finalità celebrative, commemorative,
auliche sono sopraggiunte inedite richieste di intimità, come in una pagina di diario, o esperienze di scandaglio interiore,
fino alla pratica dell’autoanalisi. Non esiste una identità unica e oggettiva, ma la percezione di sé viene declinata nella
varietà fluida e contraddittoria dei contesti; il corpo viene elaborato, trasfigurato, camuffato, negato, frammentato e
ricomposto, talvolta assumendo una fisicità invasiva e ostentata, talvolta invece ricorrendo alla pratica del simbolo e
della metafora. E così la Galleria rispecchia la sua identità originaria, conferma la sua vocazione alla contemporaneità,
e ci ricorda che la storia non conosce epiloghi, ma obbedisce ad un incessante processo di mutazioni.
Si chiude con una speranza: che la mostra presente sia di incoraggiamento e buon auspicio per altre future donazioni:
scultori italiani e stranieri che giungono in Toscana attratti dal marmo apuano e dal magistero di laboratori e fonderie,
possano riconoscere negli Uffizi e nel Corridoio Vasariano una tappa delle loro biografie, ma anche il luogo significativo
dove lasciar dono e traccia del proprio passaggio.
E con un auspicio: Vie della scultura offra occasione di visibilità e di aiuto importanti ad un’altra eccellenza del
territorio, ente attuatore di questa “Città degli Uffizi”, centro di fama internazionale nel campo della cardiochirurgia
pediatrica: per me e per l’intero nostro gruppo di lavoro l’Associazione Un Cuore Un Mondo e l’Ospedale del Cuore
hanno rappresentato una spinta e una ispirazione continue, nelle scelte, nei propositi, nell’entusiasmo che ci ha
accompagnato e sorretto sin qui.
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
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Ospedale di Cardiochirurgia Pediatrica Gaetano Pasquinucci di Massa
Un ospedale che rispetta i sentimenti
L’Ospedale del Cuore G. Pasquinucci Fondazione Toscana Gabriele Monasterio di Massa è un centro di alta specialità di
rilevanza internazionale. L’attività è dedicata alla diagnosi, alla cura ed al trattamento delle cardiopatie congenite, dal
neonato al cardiopatico congenito adulto ed è sezione dell’Azienda ospedaliera e dell’Istituto di Fisiologia Clinica del
Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa.
Attività clinica in cifre
Le cifre del 2009
L’attività per anno può essere così sintetizzata:
•
circa 1.100 interventi cardiochirurgici tra adulto (900) e pediatrico (200)
•
oltre 3.500 pazienti sottoposti a procedure interventistiche di cui 2.800 emodinamiche adulto, circa 250 in
cardiopatie congenite
Le attività chirurgiche e pediatriche si esplicano nello stabilimento di Massa, dove le attività di terapia intensiva sono
integrate da una unità neonatologica di livello avanzato e da una significativa attività di diagnostica prenatale (più di
700 prestazioni/anno). L’Ospedale del Cuore Fondazione Gabriele Monasterio opera come centro di riferimento per la
Regione Toscana nel settore della cardiochirurgia pediatrica. L’esperienza dell’Ospedale del Cuore è tra le più vaste, si
a livello nazionale che internazionale, con più di 1.000 pazienti operati ogni anno con eccellenti risultati immediati ed
a distanza.
L’Ospedale del Cuore
L’attività clinica dell’Ospedale del Cuore Fondazione G. Monasterio di Massa è così organizzata:
•
•
•
•
•
•
Area medica degenze
Cardiologia pediatrica
- Cardiologia pediatrica
- Terapia intensiva pediatrica
- Pediatria e neonatologia a indirizzo cardiovascolare
Cardiologia generale
- Cardiologia Clinica Adulti
- Degenza adulti
- Terapia intensiva adulti
Area Chirurgica e Interventistica
Pediatrica
- Cardiochirurgia pediatrica
- Emodinamica pediatrica
Adulti
- Cardiochirurgia dell’adulto
- Interventistica emodinamica adulti
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Associazione “Un Cuore, Un Mondo” Onlus
Un cuore che unisce genitori e bambini
“Un Cuore, Un Mondo” è un’associazione privata, indipendente e senza fini di lucro. La sua missione è aiutare e
sostenere i bambini nati con un “cuore matto” per offrire loro l’opportunità e la speranza di una vita piena e degna.
A tal fine l’associazione promuove progetti e iniziative in Italia e all’estero per dare agli adolescenti aiuto e assistenza
sanitaria senza alcuna distinzione di razza, lingua e cultura. L’Associazione in 17 anni si è impegnata in tre importanti
aree di intervento:
Accoglienza di bambini e famiglie
Con la collaborazione di oltre 30 volontari, l’associazione ha dato accoglienza e ospitalità alle famiglie dei piccoli
pazienti e assistenza ai malati. Durante il ricovero in ospedale sono state svolte attività di intrattenimento, attività
ludiche, momenti ricreativi e di animazioni con l’indispensabile ausilio di sorrisi e carezze per rendere la degenza più
serena e sopportabile.
Contributi all’Ospedale del Cuore
Contributi sono stati erogati per l’acquisto di giochi e arredi per la degenza dei bambini, di attrezzature sanitarie per i
reparti di chirurgia e per la realizzazione di una intera nuova sala operatoria. I volontari si sono attivati per ottenere visti
di ingresso per famiglie provenienti da paesi non comunitari, per organizzare il trasporto dei malati in ambulanza dagli
aeroporti all’ospedale e per l’offerta di residenze temporanee.
Contributi per la ricerca scientifica e la formazione del personale medico
Grazie ai contributi messi a disposizione, numerosi medici italiani e stranieri hanno potuto svolgere corsi di formazione
e di specializzazione presso Università e Ospedali italiani e stranieri.
Siti web di riferimento
http://www.uncuoreunmondo.org/
http://www.uncuoreunmondo.org/ospedale-pasquinucci-massa.php
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Eletto Tour Operator
Ad affiancare la mostra e il progetto di sostegno dell’Ospedale del Cuore e della Associazione onlus “Un Cuore, Un
Mondo” è Eletto tour operator, un progetto di turismo culturale ideato, sviluppato e cresciuto grazie al supporto della
Regione Toscana e della Comunità Europea. Il progetto è studiato per rendere i bambini che nascono con un cuore
speciale e che vengono da tutto il mondo, i protagonisti di piccoli viaggi dedicati in Toscana, insieme ai loro familiari
e amici, passando per i centri internazionali di cardiochirurgia per bambini, per scuole e università straniere, per le
associazioni di italiani nel mondo.
AUTORITRATTO DI ELETTO TOUR
Mi chiamo Francesco Di Fiore e la mia professione è agente di viaggio. Subito dopo il diploma ho trasformato la mia
passione nel mio lavoro. I viaggi sono sempre stati la mia migliore medicina. Sono nato con una cardiopatia congenita e
ho attraversato tre interventi al cuore. In viaggio sono felice. Sono felice quando organizzo viaggi e quando accompagno
i viaggiatori. Devo tutto alla mia diversità. Per sviluppare la mia idea di turismo, ho trovato collaborazioni ad Auckland
in Nuova Zelanda e poi a Montreal in Canada. Sono arrivato in Toscana nel settembre 2012 e la mia idea di un turismo,
fatto di arte, musica, agricoltura, buona gastronomia, rivolto a tutti, ma iniziando dalle persone speciali, è stata valutata
innovativa e finanziata dalla Comunità Europea e dalla Regione Toscana attraverso l’incubatore d’impresa del Polo
Lionello Bonfanti della cittadella internazionale del Movimento dei Focolari.
ELETTO TOUR OGGI
Eletto tour operator www.elettotour.it è iscritto alla camera di commercio di Firenze con sede nel comune di Impruneta
(Firenze). Il 17 maggio 2014 abbiamo presentato il progetto in una conferenza stampa al Museo Stibbert di Firenze: in
collegamento streaming erano le scuole Waldorf-Steiner, le scuole IDAF di Firenze e la scuola steineriana Sophia Mundi
di Melbourne in Australia; in video conferenza ci siamo collegati con i centri di cardiochirurgia pediatrica di Berlino,
Zagabria e Massa e sono intervenuti il dott. Bruno Murzi, cardiochirurgo dell’Ospedale Gaetano Pasquinucci di Massa
e i medici degli altri centri.
In questa occasione, Eletto tour ha progettato, per la mostra “VIE DELLA SCULTURA”, laboratori di viaggi con un
sguardo speciale rivolto ai giovani e al mondo della formazione; con percorsi e itinerari nell’arte contemporanea, nella
storia del Rinascimento, nel paesaggio, nell’identità del territorio apuo-versiliese.
La mostra vuole diventare un’incubatrice e un magnete, per lo sviluppo di una rete di turismo fondato sulla formazione
dei giovani, sulla cooperazione, sullo studio dell’identità di un territorio, sulle sapienze artigianali ed artistiche che
questo custodisce e trasmette.
‘La città degli Uffizi’. Vie della scultura. Dagli Uffizi per Forte dei Marmi
Forte di Marmi, Villa Bertelli - 26 luglio- 27 ottobre 2014
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