BESTA NEUROSIM CENTER scheda LA SICUREZZA DEI PAZIENTI “A BORDO”: PROGETTO “INPATIENT SAFETY ON BOARD” La mancanza di sicurezza in sanità e il verificarsi di complicanze generano due fenomeni negativi quali la “malasanità”, cioè quei casi in cui le strutture dedicate alla cura provocano danno al paziente per cattive pratiche, e la “medicina difensiva”, cioè l’abuso da parte dei medici di esami diagnostici o terapie mediche allo scopo non di fare il bene del paziente ma di mettere se stessi al riparo da qualsiasi rivalsa del paziente in caso di complicanze. Inoltre, anche quando l’intervento chirurgico è svolto secondo i migliori standard di qualità, la neurochirurgia costituisce l’atto medico col rischio più alto, tanto che si registrano complicanze chirurgiche in una proporzione che varia in media, a seconda del tipo di intervento, dal 3 al 16%. Per aumentare al massimo i margini di sicurezza in sala operatoria nel 2009 è nato il progetto Inpatient Safety On Board (ISOB) ad opera dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” e di un gruppo di esperti nel settore della gestione aerea e sicurezza del volo del Centro Studi di Competenze Aeronautiche “Aviation Lab”. Sono parte del progetto, oltre a operatori e neurochirurghi dell’Istituto, piloti civili e militari. Inoltre, è team leader del progetto Maurizio Cheli, astronauta con 380 ore di permanenza nello spazio e primo italiano a essere stato responsabile di una missione. Il progetto ISOB ha come obiettivi: • riduzione del rischio di errori e aumento della sicurezza del paziente • maggiore difesa del sistema dalle conseguenze successive all'errore • miglioramento delle qualità delle prestazioni • aumento dell'efficienza Ciò attraverso due strumenti: • l’insegnamento e l’applicazione di comportamenti che facilitino la prevenzione del rischio e ne agevolino la gestione; • la valorizzazione delle persone che sono parte della squadra che opera in sala. Per fare questo il programma adatta ed esporta protocolli di successo nella gestione della sicurezza aeronautica direttamente nel campo medico-chirurgico con il fine di ottenere risultati analoghi a quelli raggiunti in campo aeronautico. Le misure di sicurezza applicate all’Istituto “Besta” Come avviene sulla pista di decollo, anche in sala operatoria all’Istituto Neurologico Besta si utilizzano check list, cioè elenchi che riportano le azioni da svolgere e i parametri da verificare per essere sicuri che l’aereo sia perfettamente funzionante o l’intervento chirurgico sia effettuato in sicurezza massima. Il progetto ISOB prevede che si effettuino controlli attraverso check list prima, durante e dopo l’intervento. Tali momenti di verifica sono chiamati rispettivamente “sign-in”, effettuato prima di addormentare il malato, “time-out”, a metà dell’intervento, e “sign-out”, al risveglio del paziente. In particolare si controlla che tutti gli strumenti chirurgici siano presenti e funzionanti e che il personale necessario presente e correttamente informato sulla procedura da effettuare. Nel dettaglio si verifica: - identità del paziente; nome e correttezza della procedura; lato chirurgico (cioè su quale lato del corpo si interverrà); i rischi possibili per il tipo di procedura; controllo sui membri del team e sulla strumentazione; controllo delle immagini pre-operatorie; verifica di eventuali danni subiti alle strumentazioni durante l’intervento; precauzioni da attuare al risveglio del paziente. E’ stato poi implementato un sistema di “incident reporting”: si tratta di un sistema anonimo di segnalazione da parte di un qualsiasi operatore afferente al blocco operatorio di situazioni negative chiamate in gergo aeronautico “near miss”, cioè eventi che potevano generare una circostanza negativa, fortunatamente non verificatasi. I casi segnalati vengono analizzati in una riunione successiva, a cui partecipano consulenti esperti in risk management, in cui si ricostruisce la sequenza delle azioni e ripercorrendo la catena causaeffetto si arriva all’origine del problema. E’ importante sottolineare che nella riunione non si va alla ricerca di colpe o mancanze ma solo dei fatti: evitando colpevolizzazioni, infatti, si incoraggiano gli operatori alla segnalazione dei successivi casi di “near miss”. Periodicamente, inoltre, operatori sociosanitari (OSS), infermieri, specializzandi e neurochirurghi strutturati partecipano a un corso chiamato “Team Resource Management” (TRM). L’attività di formazione illustra ai partecipanti la conoscenza dei “fattori umani”, intesi come quegli elementi che influenzano la prestazione individuale e dell’equipe in aree ad alta complessità (come chirurgia, medicina d’urgenza e terapia intensiva) e che possono avere conseguenze anche gravi sulla sicurezza del paziente e l’efficienza del sistema. E’ importante sottolineare che si prevede sempre un piano formativo strutturato, cadenzato e adeguato, in modo che queste informazioni entrino in maniera stabile nel bagaglio delle competenze professionali dei partecipanti e abbiano ricadute positive sul comportamento dei singoli dell'equipe e sull'efficienza dell'organizzazione. Ufficio Stampa SEC Relazioni Pubbliche e Istituzionali srl Federico Ferrari – 02 62499998 – cell. 347 6456873 Laura Arghittu - 02 6249991 - cell. 335 485106 Email: [email protected]
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