Resoconto della seduta consiliare del 29 luglio 2014

Comune di Treviglio
Consiglio Comunale del 29 luglio 2014
RESOCONTO DELLA SEDUTA
Adunanza ordinaria di 1^ Convocazione – seduta pubblica con inizio alle ore 18:00
Presiede la seduta il Presidente Avv. Gianluca PIGNATELLI
Partecipa il Segretario Generale Dr. Antonio Sebastiano PURCARO
All’appello risultano:
PEZZONI Giuseppe – Sindaco
COLOGNO Andrea – Consigliere
FUMAGALLI Giancarlo – Consigliere
MELLI Paolo – Consigliere
PIGNATELLI Gianluca – Consigliere
RISI Oreste
- Consigliere
SGHIRLANZONI Giuseppe – Consigliere
CIOCCA Alessandro – Consigliere
FERRI Giulio – Consigliere
GIUSSANI Francesco – Consigliere
PREMOLI Maurizio . Consigliere
BORGHI Ariella – Consigliere
BUSSINI Simona – Consigliere
LINGIARDI Francesco – Consigliere
CIOCCA Daniela – Consigliere
MERISI Federico – Consigliere
MINUTI Luigi – Consigliere
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Presente
Assente
Presente
Presente
Presente
Assente
Presente
Presente
Assente
Presente
Presente
Presente
e con la partecipazione degli Assessori:
IMERI Juri Fabio – ViceSindaco
VAILATI Sabrina – Assessore
MANGANO Basilio Antonino - Assessore
ZOCCOLI in PRANDINA Giuseppina – Assessore
NISOLI Alessandro – Assessore
Presente
Assente
Presente
Presente
Presente
Constatata la presenza del numero legale, il Presidente dichiara aperta la seduta per la
trattazione dell’ordine del giorno.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Buonasera. Iniziamo i lavori del Consiglio comunale di oggi 29 luglio 2014.
Procediamo, come da Regolamento, all’appello nominale a cura del Segretario Generale. Prego,
signor Segretario.
SEGRETARIO GENERALE:
Buonasera. Pezzoni, Pignatelli, Risi, Cologno, Fumagalli, Sghirlanzoni non c’è, Ciocca
Alessandro, Melli, Ferri, Giussani, Premoli non c’è, Borghi, Lingiardi ha comunicato che era
assente, Ciocca Daniela, Bussini Simona, Minuti, Merisi.
14 presenti, 3 assenti, la seduta è legale.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. La seduta è valida alle ore 18.20.
Prima di procedere con l’ordine del giorno, il consigliere Minuti ha chiesto la parola per una
comunicazione, una breve comunicazione. Consigliere Minuti, prego.
CONSIGLIERE MINUTI:
Grazie, Presidente. Su licenza del Sindaco volevo proporre al Consiglio la figura del Cavaliere
Commendatore Alfredo Ferri, recentemente scomparso. È una personalità, è stata una
personalità importante per la nostra città, che spesso lamenta di non essere rappresentata in
tanti vari livelli e spesso si lamenta del suo isolamento. Alfredo Ferri ci ha mostrato che con la
forza di volontà si può raggiungere qualunque meta: ha rappresentato la città di Treviglio a
Roma presiedendo l’associazione nazionale di categoria delle Casse rurali ed artigiane, è stato
membro dell’ABI, l’Associazione Bancaria Italiana, è stato Presidente europeo delle Casse rurali
ed artigiane.
Uno dei limiti che ci porta ad essere noi responsabili del nostro mancato successo a livello
internazionale è la non conoscenza delle lingue. Alfredo Ferri conosceva benissimo le lingue,
parlava correttamente l’inglese, e ne aveva fatto tesoro proprio nella durezza della prigionia
degli inglesi. Egli apparteneva a quella classe, la classe del 1921, che è straordinaria per coloro
che hanno vissuto la vicenda della seconda guerra mondiale, come i Ragazzi del ’99 lo sono
stati per la prima guerra mondiale, e proprio essendo prigioniero ha imparato le lingue e mi
raccontava una volta un aneddoto, che aveva incontrato lì quello che poi avrebbe fondato la
IBM; venne a trovarlo a Treviglio e gli disse: devo mettere, mi hanno chiesto di mettere una
fabbrica in Lombardia, dicono che ci sono tanti bravi operai, non la possiamo mettere a
Treviglio? E allora lo accompagnò qui in Amministrazione, ma l’Amministrazione aveva
atteggiamenti un po’ conservativi e preferì non turbare l’equilibrio che si era creato con la
presenza forte della Same in espansione, altre fabbriche in espansione, e non godemmo di
questo beneficio che sarebbe accaduto.
Alfredo Ferri è stato sempre una persona sobria, nonostante le sue diverse benemerenze, la
laurea ad honoris causa, ha vissuto con molta semplicità. Ricordo un’altra volta, mi attacco ai
ricordi, ma sono breve, avendo collaborato con lui trentatré anni alla Cassa rurale ed artigiana,
gli dico: ma come mai, Alfredo, non vai quest’anno a Gaeta? Andava sempre a Gaeta, sempre
agli stessi posti in villeggiatura; dice: ma hai visto tu il trend, gli interessi? Sono scesi. Ma
come faccio ad andare? Perché viveva del suo lavoro, delle sue rendite, delle sue…, e quindi
uno stile di vita veramente su misura.
È stato un esempio per molti, ha fatto molto per Treviglio, credo che la città, nel rimpiangerlo,
nella sua massima Istituzione gli possa dedicare due minuti.
Però, Presidente, se poi mi consente una seconda comunicazione, credo altrettanto pertinente.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Raccogliamo l’invito del consigliere Minuti e dedichiamo al Cavalier Ferri due minuti di
raccoglimento.
(L’Aula osserva due minuti di silenzio)
Grazie, prendete posto. Consigliere Minuti, vuole continuare?
CONSIGLIERE MINUTI:
Sì. La nostra è una seduta molto contenuta stasera, a parte la fortuna di avere per la prima
volta con noi il Direttore generale dell’ASL. Il Consiglio comunale di Treviglio ha interloquito
con tutte le Istituzioni, ma non aveva mai interloquito direttamente con l’Azienda sanitaria
provinciale, quindi questo è un fatto importante che caratterizza la seduta di oggi.
Però la seduta di oggi si apre all’indomani dell’apertura dell’autostrada BreBeMi. È un fatto
epocale. Mi sembrava giusto che aprendo i nostri lavori, tra l’altro con argomenti poi non così
impegnativi, si ricordasse questo evento assolutamente eccezionale per la nostra città e il
nostro territorio, credo per il territorio regionale, il territorio in generale, con l’apertura di
questa direttissima che collega Treviglio-Brescia-Milano in un modo nel più appropriato, il
tracciato il più breve possibile e l’infrastruttura fatta assolutamente a regola d’arte, la cosa
giusta nel posto giusto.
Arrivata in ritardo, però occorrerebbe anche dire non solo per colpa della burocrazia, nel senso
che è un’iniziativa privata, se si faceva il progetto su misura e per tempo non avrebbe
incontrato tutti gli ostacoli che poi ha incontrato; se il preventivo fosse stato di due milioni
subito, anziché di sei-settecento milioni, avrebbe avuto qualche lungaggine in meno. Poi, è
vero, siamo la patria della burocrazia.
Giusto salutare questo evento, però mi si consenta - ed è la ragione della comunicazione, forse
un po’campanilistica - che essendo Treviglio al centro di questa autostrada, equidistante tra
Brescia e i due capolinea, ed avendo Treviglio ottenuto la ubicazione di ben due accessi,
Treviglio Est e Treviglio Ovest, mi sembra veramente deplorevole che né l’uno né l’altro
vengano riconosciuti come i caselli di Treviglio, tanto è che, ripetendo la cattiva esperienza di
quel che è avvenuto a Colognola, urbanizzando, realizzando gli snodi di traffico a sud di
Bergamo, voi non vedete un cartello che indichi Treviglio e quelli che devono venire a Treviglio
da Bergamo se ne vanno fino a Dalmine. E allora capita che, venendo da Brescia, per venire a
Treviglio non scendono al primo casello, perché è Caravaggio, e fanno undici minuti di traffico
in più per andare al casello di Treviglio Ovest, che è Casirate.
Ora si rettifichi questa questione qui. Io chiedo al Sindaco di fare un autorevole intervento
presso BreBeMi semplicemente perché nella segnaletica verticale, tutta quella segnaletica che
è necessaria, venga indicato al casello di Caravaggio “Treviglio-Caravaggio”, “CaravaggioTreviglio”, si metta prima uno, si metta prima l’altro, non dico “Treviglio Est” e dall’altra parte
“Treviglio Ovest”, come in effetti è. Altrimenti coloro che vengono a Treviglio venendo dal
territorio della Provincia, intendo dire da Calcio o da Romano, perdono la convenienza con
questo spreco degli undici minuti tra il casello di Caravaggio, che è Treviglio Est, e il casello di
Casirate.
Ci tenevo a dire soltanto questo, per il resto associandomi a tutti i commenti positivi che si
stanno sviluppando sulla stampa, in particolare sull’Eco di Bergamo, in questi ultimi giorni, per
esaltare il momento storico dell’apertura di questa autostrada tanto sognata nella nostra città.
grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Consigliere. Passiamo all’ordine del giorno.
Punto n. 1, avente ad oggetto: “Audizione Direttore generale Azienda sanitaria locale
di Bergamo”.
Abbiamo il piacere di avere in Consiglio la dottoressa Mara Azzi, Direttore generale dell’ASL, a
cui cedo immediatamente la parola, non prima avendola ringraziata, anche a nome del
Consiglio, per la presenza questa sera. Prego, dottoressa.
DOTT.SSA AZZI:
Buonasera a tutti e grazie dell’invito. Non sapevo esattamente in che cosa consistesse questa
audizione, nel senso che mi interessava di capire soprattutto cosa vi interessava che vi dicessi;
poi mi hanno detto un po’ genericamente le funzioni dell’ASL, quello che si sta facendo a livello
provinciale e soprattutto quello che si sta facendo a Treviglio.
Non so quanto sia una bella notizia il fatto che attraverso la BreBeMi si raggiunga
velocissimamente Milano. Stamattina è venuto il mio collega, il Direttore generale dell’Azienda
ospedaliera di Treviglio, e mi ha detto: ci mettiamo molto meno tempo ad andare a Milano che
a venire a Bergamo. Già Treviglio si sente poco bergamasca, e questo forse non aiuta, questa
facilitazione verso Milano, anche perché siamo partiti alle 17.15 da Bergamo e siamo arrivati
alle 18.05 a Treviglio, quindi la situazione è veramente drammatica.
Noi facciamo il possibile per coinvolgere tutti i territori allo stesso modo, e quindi il Distretto di
Treviglio, tutti i servizi che sono all’interno di questa città, esattamente come tutti gli altri della
Provincia. Devo dire che qualche difficoltà in più qui c’è, nel senso che Treviglio si sente
veramente poco bergamasca, tant’è vero che nella inaugurazione della sede del Distretto gli
studenti dicevano “l’ASL di Treviglio”. In realtà non esiste la ASL di Treviglio, è la ASL di
Bergamo e c’è il Distretto di Treviglio, è un’altra cosa. Quindi questo è già…
Dunque, vediamo come funziona. Allora, il territorio dell’ASL della Provincia di Bergamo è un
territorio molto particolare. Innanzitutto è molto esteso e, soprattutto, ha delle caratteristiche
geografiche veramente difficoltose per chi deve garantire l’equità nell’accesso ai servizi, perché
qui siamo in presenza innanzitutto di 242 Comuni, è comunque l’ASL che ha il maggior numero
di Comuni di tutta la Regione Lombardia; di questi, il 48% sono in montagna, il 17 in collina, il
34 in pianura, molto diversificati tra di loro e con problemi completamente diversi, cioè voi
capite che garantire il servizio di assistenza domiciliare nella Bassa o in centro città è una cosa
un po’ diversa che garantirlo in Val Brembana o a Foppolo, eppure noi dobbiamo dare a tutti i
cittadini della Provincia le stesse opportunità di cura e di accesso, quindi, ai servizi.
Sono 2.722 chilometri quadrati di superficie, con il 64% in montagna, 12% in collina, 25% in
pianura. La popolazione totale è 1.107.441 abitanti, risulta concentrata in tre zone: nella zona
urbana, periurbana e Bassa bergamasca, e sono quasi spopolate le zone montane.
Le caratteristiche demografiche ed epidemiologiche. La piramide dell’età dimostra come la
maggioranza dei soggetti è concentrata nelle fasce di età centrali; la riduzione della natalità e
l’aumento dell’età media evidenziano uno scenario di progressivo invecchiamento della
popolazione, che però non riguarda questa zona, ma riguarda soprattutto la città (i grandi
vecchi bergamaschi sono soprattutto a Bergamo) e le zone della montagna. Devo dire che
nella zona della Bassa, quindi più ricca anche di offerta di lavoro, si concentra la maggior parte
delle popolazioni giovani.
L’ASL garantisce i suoi servizi attraverso sette Distretti socio-sanitari, giuridicamente, quindi
Distretti, però attraverso ventinove punti erogativi. Poi il Dipartimento di Prevenzione Medico,
con nove presidi territoriali, il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, con sei uffici e quindici
front-office, il Dipartimento delle Dipendenze, con sei presidi territoriali, e il Dipartimento delle
Attività socio-sanitarie integrate.
Il quadro dell’offerta sanitaria. Abbiamo tre Aziende ospedaliere pubbliche, nove case di cura
private accreditate, due sperimentazioni gestionali, duecentocinquanta unità di offerta sociosanitarie, duecentosettantatré farmacie, settecentosedici medici di famiglia, medici di
assistenza primaria, centotrentadue pediatri e centonovantanove medici di continuità
assistenziale (la Guardia Medica).
Le Aziende ospedaliere pubbliche sono l’Azienda ospedaliera di Treviglio-Caravaggio, che è
quella di questo territorio, l’Azienda Papa Giovanni XXIII° di Bergamo e l’Azienda Bolognini di
Seriate. I posti letto accreditati sono 2.596 posti letto ordinari e 485 posti tecnici; poi ci sono i
posti letto accreditati nelle sperimentazioni gestionali, e sono 232 più 70 posti tecnici.
Le strutture di ricovero e cura di diritto privato sono importanti, nel senso che riescono
comunque, insieme al pubblico, a garantire l’offerta sanitaria, e sono queste, cioè la Habilita di
Sarnico, FERB di Trescore, che sono state affidate dall’Azienda Bolognini di Seriate in
sperimentazione gestionale, e Cliniche Gavazzeni, Beato Palazzolo, Clinica Castelli, Casa di
cura San Francesco, la Casa di cura Quarenghi, il Policlinico San Pietro, il Policlinico San Marco,
la Casa di cura San Donato e la Habilita.
I posti letto privati accreditati sono 1.523 (vuol dire che in questi posti letto non si paga, come
in un’azienda pubblica), più 228 posti tecnici.
Questo è il quadro dell’offerta socio-sanitaria. Le 250 unità di cui parlavo prima sono le RSA,
sessantatré Case di riposo in provincia di Bergamo, trenta Centri diurni integrati, diciannove
Comunità socio-sanitarie per disabili, ventitré Centri diurni per disabili, dieci Residenze
sanitarie per disabili, sei strutture di riabilitazione, diciotto Consultori familiari ASL, quattordici
Consultori familiari privati, quindici più uno strutture residenziali e semiresidenziali per le
dipendenze, più lo SMI, che è un servizio per le dipendenze, però a gestione privata, sei Sert,
trenta ADI (trenta assistenza domiciliare integrata) e quattro hospice. In tutto 250, i posti
autorizzati 8.376 e accreditati e a contratto 8.079.
Poi passiamo al Distretto della Bassa. Il Distretto socio-sanitario Bassa Bergamasca è
composto di due ambiti territoriali: l’ambito di Treviglio e l’ambito di Romano di Lombardia, per
una popolazione complessiva pari a 191.671 abitanti. Nell’ambito territoriale di Treviglio si
registra la seguente rete di unità di offerta socio-sanitaria: abbiamo quattro RSA, due
Consultori familiari privati, un Consultorio pubblico, due CDD (Centro diurno disabili), due
Centri diurni integrati, tre Comunità socio-sanitarie disabili, un Sert, due SMI e un Servizio
terapeutico riabilitativo residenziale.
Il Comune di Treviglio, che conta 28.765 abitanti, oltre all’Azienda ospedaliera TreviglioCaravaggio, ospita sei unità di offerta socio-sanitarie: per gli anziani CDD e RSA; dipendenze,
Sert; disabili, CSS; minori e famiglie, abbiamo il Consultorio famiglia e l’altro Consultorio, uno
in via Piave e uno a Pontirolo.
Vi operano diciotto medici di famiglia, diciotto medici di assistenza primaria, quattro pediatri di
libera scelta e sei farmacie.
Cosa fa l’ASL? Per garantire alla persona salute e cura la ASL, oltre che dell’analisi
epidemiologica, anche se l’analisi epidemiologica è il punto di partenza sul quale ci orientiamo
per garantire i servizi e fare la programmazione, si occupa di prevenzione e promozione della
salute, attività che si caratterizzano per gli screening, voi sapete che sono attivi in provincia di
Bergamo tre screening e stiamo per attivare il quarto, che sono lo screening del tumore alla
mammella, lo screening del colon retto e lo screening del tumore alla cervice uterina; sono
assolutamente gratuiti e avvengono a carico dell’ASL, che attraverso le strutture sanitarie si
avvale, appunto, per fare questi esami. Attraverso gli screening, le vaccinazioni, gli interventi
nei luoghi di vita e di lavoro delle persone, i controlli ambientali, però controlli ambientali
sempre collegati alla salute delle persone, quello che ci interessa non è fare il lavoro di ARPA,
ARPA è un’altra cosa: a noi interessa vedere quali sono le situazioni tali che incidono sullo
stato di salute delle persone. Alimentari, quindi controlli ambientali, alimentari, la veterinaria,
ma anche le attività di promozione sugli stili di vita, gli interventi formativi e sulla qualità della
vita. Qui è scritto in tre righe, vi assicuro che è un lavoro immenso: noi abbiamo più di mille
operatori, millecento operatori che si occupano di tutte queste situazioni, in collaborazione poi
con le strutture sanitarie, quindi è un lavoro veramente grande, perché cerchiamo appunto
prima di tutto di prevenire e poi eventualmente, attraverso gli screening, di arrivare ad una
diagnosi precoce, perché una delle caratteristiche della popolazione bergamasca è la causa di
morte, che è nel bergamasco soprattutto legato alle patologie tumorali, cioè i bergamaschi
muoiono prima di tutto per tumori; poi anche per le malattie cardiovascolari, ma prima di tutto
per tumori.
Stiamo facendo un lavoro enorme, abbiamo attivato all’interno dell’ASL di Bergamo e
accreditato il Registro tumori, proprio per capire, cercare di capire le cause. Diventa
estremamente difficile, devo dire, anche se noi cerchiamo attraverso l’insegnamento sugli stili
di vita di prevenire, però è difficile. Spesso si riesce meglio a fare diagnosi precoce attraverso
gli screening.
Cause di morte restano sempre quelle, anche se ultimamente per malattie tumorali la gente
vive più a lungo: le persone si ammalano ma vivono più a lungo, il tumore si cronicizza, però
comunque rimane la prima causa di morte.
L’ASL si occupa poi, all’interno della propria attività di programmazione, di governare tutte le
attività contrattuali con gli ospedali e con le RSA, quindi programmiamo e contrattiamo tutte le
prestazioni che vengono effettuate all’interno degli ospedali, attività di collaborazione per
favorire la tempestività dell’intervento di soccorso, accreditamento e programmazione di posti
letto in relazione ai bisogni evidenziati, contrattualistica e qualità delle prestazioni delle diverse
strutture e servizi sanitari e socio-sanitari. Abbiamo poi un’intensa attività di controllo a tutti i
livelli.
Poi le cure domiciliari, attività che si caratterizzano per le azioni di accompagnamento dei
percorsi assistenziali domiciliari, per la continuità assistenziale e delle cure.
Allora, queste sono le attività sanitarie e socio-sanitarie e amministrative per l’anno 2013 del
Distretto socio-sanitario di Treviglio: vaccinazioni (qui vedete i numeri, se volete ve li leggo),
certificazioni, controlli sosia, pazienti in assistenza domiciliare integrata, accessi all’assistenza
domiciliare integrata e all’assistenza dei medici di assistenza primaria, bilanci di salute, bilanci
al cronico, viste fiscali necroscopiche, pap-test, visite ostetrico-ginecologiche, certificazioni e
colloqui per le interruzioni volontarie di gravidanza, attività di promozione della salute svolte
dal Consultorio con il numero di persone raggiunte, che in questo caso è 572; più tutta
l’attività amministrativa, che è la scelta e revoca del medico, le esenzioni dal ticket, l’attività
del personale convenzionato, protesica, ossigenoterapia e dietetici, estero e rimborsi vari.
Allora, progetti anno 2013. Nel corso del 2013 sono stati attivati numerosi progetti sul
Distretto di Treviglio, scaturiti soprattutto dall’ascolto e dalla valutazione dei bisogni espressi
dai cittadini. Allora, dall’inizio del 2011 la politica dell’ASL di Bergamo è stata soprattutto quella
di riqualificare tutte le sedi distrettuali; una di queste è stata la sede del Distretto di Treviglio.
Voi sapete che fino all’anno scorso il Distretto di Treviglio si divideva in cinque sedi diverse, per
cui i cittadini erano un po’ disorientati. L’obiettivo era quello di riunire tutto quanto in un’unica
sede per consentire innanzitutto al cittadino di capire esattamente dov’è che andava e che
cosa si faceva e che l’ASL era qualcosa di diverso dall’Azienda ospedaliera e anche dalla
vecchia Inail, non so cosa facessero esattamente prima, e soprattutto per dare un’identità e
anche per risparmiare in termini di personale, che dovevano spostarsi continuamente da una
sede all’altra. Quindi abbiamo affittato questo locale e abbiamo inserito lì tutti i servizi dell’ASL,
ad eccezione della Guardia Medica, che rimane ancora della sede dell’ex Consultorio, e
soprattutto del Sert, che non riusciamo ad organizzare insieme al Sindaco di Treviglio un luogo
idoneo. Il Sert di Treviglio è veramente indecente; prima della conclusione del mio mandato
vorrei risolvere questo problema, perché insomma, noi andiamo a fare le sanzioni e a
contestare i servizi degli altri e il nostro fa proprio pena.
Abbiamo qualche problema perché sembra che non si riesca a trovare…, voi sapete che il Sert
si occupa di tutte le persone che soffrono di qualsiasi forma di dipendenza; non è così semplice
collocare questo servizio in un posto qualsiasi, va comunque strutturato in una zona che sia un
po’ decentrata, i cittadini non sono molto convinti, anche se ormai al Sert non ci vanno solo i
tossicodipendenti, ma ci vanno per esempio coloro che sono dipendenti da patologie da gioco o
alcol correlate. Nonostante questo, insomma, vedremo, forse ce la facciamo. Ce la facciamo o
non ce la facciamo? L’ultima proposta del dottor Rozzoni è stata: il Sindaco pare sia
disponibile, dato che questo immobile è di proprietà del Comune, pare che sia disponibile a
fare alcuni interventi migliorativi in attesa di trovare un posto idoneo.
Quando iniziamo, signor Sindaco? Scusi eh. No, va beh, mi risponde dopo? Bene, bene.
Va beh, questi sono gli screening oncologici di cui ho parlato prima. Nell’ambito del Distretto di
Treviglio nell’anno 2013 hanno aderito all’invito dell’ASL per lo screening del colon retto 9.374
assistiti, si sono identificati 433 casi di positività al test per la determinazione del sangue
occulto fecale, confermati 4 casi di neoplasie maligne. Questo è il classico screening, cioè il
classico esame che, se viene preso in tempo, guarisce, cioè l’utente guarisce, e quindi di
invitiamo davvero a rispondere. Tra l’altro non è assolutamente a pagamento, dovete
semplicemente seguire le indicazioni, vi invitiamo ad aderire a questo screening.
Per lo screening mammografico 4.587 donne hanno aderito all’invito dell’ASL, si sono
identificati 196 casi di positività, confermati 20 casi di neoplasie maligne. Anche questi, se
presi in tempo, possono essere curati e davvero non essere causa di morte.
L’ASL ha anche effettuato una campagna di sensibilizzazione per la prevenzione del tumore del
collo dell’utero, questo l’abbiamo iniziato nel 2011, nel 2013 sono state inviate 2.562 lettere di
sensibilizzazione con invito a sottoporsi al pap-test. Le donne sono più brave, nel senso
aderiscono di più agli screening, per cui, siccome qui ci sono anche molti uomini, per favore
aderite anche voi, perché è importante, ovviamente a quello del colon.
Igiene e sicurezza nella città di Treviglio. Nel Comune di Treviglio nell’anno 2014 sono stati
effettuati 645 controlli di igiene e sicurezza su circa 2.600 imprese attive: 43% sicurezza sul
lavoro, 30% igiene degli alimenti, 27% igiene degli ambienti di vita (casa, scuola, strutture
ricettive nel territorio); notifiche preliminari di inizio lavori per 227 cantieri edili.
Infortuni sul lavoro. Nel periodo dal 2008 al 2013 c’è stata la riduzione da 604 a 525; mi pare
che nell’ultimo anno, dottor Pesenti, mi corregga, non ci siano stati incidenti in questa zona,
almeno ci sono stati incidenti mortali. No, perché me li ricordo, quindi per fortuna… Devo dire
che il nostro Servizio, più che fare controlli, repressione, cerca di fare formazione alle aziende,
e questo forse alla fine dà qualche risultato, nel senso che la cosa importante è che non muoia
nessuno.
Salute e ambiente nella città di Treviglio. Episodi di inquinamento ambientale hanno
interessato in passato il territorio comunale di Treviglio, con ricadute dirette sulle falde
acquifere (farmaci, cloruri e solventi clorurati, cromo 6). I controlli dell’ASL sulla rete
acquedottistica hanno sempre accertato l’idoneità dell’acqua potabile. Per migliorare la qualità
dell’acqua di falda utilizzata per l’approvvigionamento idrico, in cui si registrava presenza di
inquinanti, la ASL ha monitorato la messa in opera di sistemi di filtrazione.
Il territorio di Treviglio è interessato dalla BreBeMi, il cui cantiere è stato esempio di eccellenza
per la sicurezza sul lavoro. Causa l’incremento del traffico veicolare locale, la ASL garantirà
un’azione di valutazione sanitaria degli esiti di monitoraggio di qualità dell’aria e, soprattutto,
dell’incidenza sulla salute.
Sono presenti tre aziende chimiche a rischio di incidente rilevante, dotate di Piano di
emergenza esterno e sottoposte a controlli periodici che non hanno rilevato, al momento,
criticità rilevanti.
Infine Treviglio è stato mappato a rischio medio/alto per la presenza di gas radon.
Sono inoltre attivi gruppi di cammino e percorsi di promozione ed educazione alla salute nelle
scuole e in alcune aziende del territorio.
A proposito del gas radon, mi sembra che anche il Comune di Treviglio abbia adottato in
Regolamento edilizio il… No? Dottor Pesenti, non è vero? Non hanno ancora adottato. Invitiamo
il Comune ad adottarlo.
Ricoveri dei residenti della città di Treviglio. Tipologie di ricovero: ricovero ordinario nell’anno
2013, 3.674; day hospital, 535; poi abbiamo 30 nei letti subacuti. Ricoveri ordinari per sesso:
1.766 uomini, 1.908 donne. Ricoveri ordinari perché classe di età: da 0 a 14, 494; 15-64,
1.576; più dei 65 anni, 1.604.
Ricoveri ordinari per ospedale, questo è interessante, ricoveri ordinari per ospedale.
Nell’ospedale di Treviglio, su 3.674 si sono ricoverati 2.170 trevigliesi, in altri ospedali della
Provincia 967, fuori Provincia 534. Ricoveri ordinari per gruppo nosologico: 329 per tumori,
546 malattie del sistema cardiocircolatorio, 306 malattie dell’apparato respiratorio, altre
malattie 2.493.
Altri dati. Mortalità. Ecco, quello che interessa è soprattutto il numero dei decessi per causa di
morte: tumori 91 nel 2012, malattie del sistema cardiocircolatorio 98, malattie dell’apparato
respiratorio 15, altre patologie 88.
Poi ci sono i ricoveri per subacuti residenti nella città di Treviglio. Nell’ospedale di Treviglio non
ci sono posti letto per subacuti; sono all’ospedale Passi di Calcinate, all’ospedale di Romano di
Lombardia, poi Casa di cura San Francesco, Policlinico San Pietro. Voi sapete che negli ospedali
per acuti – è vero, dottor Meroni? È già andato - non ci sono posti letto sub acuti. L’età media
dei pazienti si attesta sui 78 anni.
Ecco, un forte impulso abbiamo dato all’attività del Consultorio familiare dell’ASL di Treviglio,
anche perché la prevenzione di molti problemi parte proprio dalla fase iniziale della vita, e
quindi curare molto questa fase diventa fondamentale per evitare di avere problemi poi in
futuro. Quindi il Consultorio familiare nella ASL di Treviglio ha in effetti lavorato molto, ma
devo dire che abbiamo cercato anche di, va beh, mettere apparecchiature, l’ecografo,
comunque metterli in situazione di lavorare abbastanza. Queste sono le attività del Consultorio
familiare. Io vi lascio poi tutte queste slide, quindi se vi interessano…
L’assistenza domiciliare integrata dei residenti nel Comune di Treviglio funziona e funziona
benissimo, devo dire che è uno dei Distretti dove funziona meglio.
Poi qui ci sono tutte le misure adottate dall’Assessorato alla Famiglia e Solidarietà sociale, vi ho
portato anche… va beh, abbiamo distribuito questi fascicoli a tutti i medici di famiglia e a tutte
le persone che ne hanno bisogno perché ci sono tutte le misure per i soggetti gravi e
gravissimi e tutti i servizi e tutti i voucher a cui possono accedere le persone che hanno questi
tipi di patologie, che sono SLA, sono le patologie peggiori.
Prospettive future. Le prospettive future è Libro Bianco; io non so se voi volete parlare del
Libro Bianco, ma in realtà mi sembrerebbe anche utile perché il sistema sanitario regionale sta
per essere completamente trasformato, e forse il fatto di essere un minimo a conoscenza di
quello che accadrà potrebbe essere fondamentale, vero dottor Merisi? A lei interessa.
Scusatemi, mi è venuto caldo.
Prima di parlare del Libro Bianco volevo chiedere se ci sono delle cose che non ha chiarito o
che volete sapere, sono qua; c’è anche il dottor Rozzoni, che è il Direttore del Distretto, il
dottor Pesenti, il dottor Merisi, che non è solo Consigliere comunale ma è anche un dipendente,
quindi dopo lo interroghiamo. No, se ci sono delle domande?
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, dottoressa. Allora facciamo una pausa sull’intervento e facciamo un giro di domande.
È prenotato il consigliere Giussani, prego.
CONSIGLIERE GIUSSANI:
Grazie Presidente, era solo per l’intervento. Per cui non ho nessuna domanda da fare, farò poi
il mio intervento. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Va bene. Consigliere Merisi, è iscritto. Prego. Se ha da fare delle domande, sennò…
CONSIGLIERE MERISI:
Grazie. Buonasera, dottoressa Azzi. Io qua sono Consigliere comunale, come lei sa.
(Ndt, intervento fuori microfono)
No, se vuole vengo domani e magari le faccio io qualche domanda un po’ più…
(Ndt, intervento fuori microfono)
Stasera tocca a me. Allora, diamo uno sguardo al passato? Non c’è più triade, non ci credeva
nessuno a che triade… si ricorda quelle tre firme fatte in calce a un documento per una
riunione di tutte le attività dell’ASL di Treviglio in un futuro palazzo che non c’è ancora?
Diamo però uno sguardo al presente, allora mi permetta molto campanilisticamente, visto che
giustamente lei ha sottolineato che Treviglio è un po’ una realtà così, noi superiamo i 29.000
come abitanti, non siamo a 28.000, ma questa è una battuta evidentemente.
Ho qualche dubbio sulla classificazione della città di Treviglio per il radon a rischio medio/alto,
per il numero di campioni fatti che ha portato a quella definizione, ma soprattutto per quanti
campioni, invece, sono stati fatti dalla città di Treviglio in loco e che hanno dato esito
assolutamente contrario. Però credo che questa sia una cosa da approfondire, non ci cambia,
come si dice, la vita in un modo urgente: è un dato che va, secondo me, rivisto.
Poi, sempre con lo sguardo al presente, l’ASL adesso è tutta lì in via Rossini, c’è sicuramente
qualche problemino, il popolino si rivolge a me come Consigliere comunale e mi dice che il
centralino non funziona, ma probabilmente è solo per una testa lucida che c’è a Bergamo, che
magari va lucidata col Sidol.
Poi, per il resto…
(Ndt, intervento fuori microfono)
I centralini. Se uno chiama – così mi dicono -: “ma guardi, ha sbagliato numero”, “no, ho fatto
il numero giusto”, ma non risponde, ma risponde l’altro ufficio, risponde la palazzina diversa e
quant’altro. Ma credo che siano cose semplici, basta poi mettere la persona giusta al posto
giusto, come è già stato fatto a Treviglio, evidentemente.
Credo che lo sguardo al presente però sia assolutamente sereno, a parte queste cose che sono
importanti per il popolino, credo che sia assolutamente sereno per i dati che lei ci ha dato, per
gli sviluppi futuri di cui poi mi riservo, avendo studiato – come mi aveva detto lei - il Libro
Bianco, mi riservo di fare qualche altra domanda.
Credo che a oggi la ASL abbiamo una presenza forte sul territorio; i dati sono quelli, i numeri
sono quelli, ma al di là dei numeri ci sono le persone, che magari vanno valorizzate in un altro
modo. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Consigliere. Vediamo se ci sono altre domande. È iscritto a parlare il consigliere Risi;
ha da fare delle domande o vuole intervenire?
CONSIGLIERE RISI:
No, delle domande.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Delle domande? Prego, Consigliere.
CONSIGLIERE RISI:
Delle domande velocissime. Dottoressa, grazie per essere venuta a trovarci. Domande
velocissime. Uno è sulla…, si è parlato appunto delle campagne di prevenzione, se avete in
mente, in idea nel futuro di fare una prevenzione per il tumore della prostata, che il primo
tumore nell’uomo è diventato. Sappiamo ci sono gli studi non italiani, austriaci, svedesi, in cui
si dice che, diciamo, la prevenzione del tumore della proposta in teoria potrebbe portare a
svelare un numero di tumori elevati che non saranno mai clinicamente evidenti, però noi
abbiamo fatto delle piccole campagne di prevenzione non del tumore, ma della patologia
prostatica, e in effetti abbiamo trovato, su piccoli numeri, una certa significativa presenza di
neoplasie prostatiche, e non solo, anche vescicali, avendo fatto l’ecografia.
La seconda domanda, invece, è sempre sulla prevenzione, sul Consultorio. Ho visto che nel
Consultorio di Treviglio ci sono stati anche parecchi accessi dei maschi; una cosa che manca in
effetti, o che manca attualmente, che c’era prima probabilmente, è il fatto che teniamo conto
non c’è più la visita militare, quindi la prevenzione, parlo anche come membro della Società
Italiana di Andrologia, come Consigliere regionale, la prevenzione nel bambino, nel giovane
adulto non c’è più, quindi non ci troveremo un domani con dei casi di infertilità, probabilmente,
o di malformazioni più o meno gravi perché non c’è più la visita del militare e i pediatri…, e le
mamme a tre, quattro anni, non guardano più i bambini. Questo, se è un domani è previsto
anche questo a livello dell’ASL. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Consigliere. È iscritta a parlare la consigliera Bussini. Prego.
CONSIGLIERE BUSSINI:
Sì, grazie Presidente. Ringrazio la dottoressa. La mia domanda veloce riguarda un po’ l’analisi
epidemiologica che lei dice, giustamente, è il punto di partenza poi per orientare le scelte.
Volevo sapere se (non ho visto tra le diapositive che lei ha esposto) avete un’analisi
epidemiologica su un fenomeno che io ho evidenziato nella scuola, in quanto insegno da
qualche anno, che mi sembra che stia man mano crescendo, e cioè l’aumento di certificazioni
degli alunni con disturbi di apprendimento, DSA e non DSA. Ci sono una marea di
classificazioni che a volte si fa molta fatica ad orientarsi noi insegnanti, che comunque abbiamo
anche seguito corsi di aggiornamento, ma veramente facciamo fatica noi professionisti, ma
specialmente le famiglie, spesse volte a colloquio sono completamente disorientati rispetto
all’iter diagnostico, che è comunque abbastanza lungo, perché almeno noi di Treviglio si
rivolgono alla Neuropsichiatria di Romano e mi dicono che ci sono delle code di anni.
Dopo che la diagnosi è stata effettuata, poi, c’è anche tutta la parte della riabilitazione, che
anche quella mi hanno detto che adesso è a pagamento e quindi grava sulle famiglie per un
importo molto importante.
Ecco, volevo sapere se questo aspetto, se avete dei dati, se è solo una mia sensazione che il
fenomeno sta aumentando, se ci sono dei dati a livello provinciale, nelle scuole, e come
intende affrontarlo. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Non vi sono altri interventi per domande, quindi restituisco la parola… Consigliere
Minuti, vuole fare una domanda? Prego.
CONSIGLIERE MINUTI:
Io mi complimento con la Direttrice generale per la relazione e con l’ASL per i servizi che
assicura sul territorio. Sono tra quelli che sostengono la inderogabile necessità o di sopprimere
o di unificare molte ASL, e tuttavia, quando c’è qualche servizio che funziona, credo debba
essere riconosciuto. Sono andato a vedere la vostra nuova sede unificata dei servizi e ho
registrato solo cortesia, disponibilità, efficienza, e devo complimentarmi dal punto vista
operativo.
L’unico problema che lei ha sollevato, ancora irrisolto, facendo appello al Sindaco, che è quello
delle tossicodipendenze, la mia modesta opinione è che resti lì dov’è, perché è difficile trovare
delle collocazioni alternative, per tutte le complicanze che ci sono, e però credo occorre por
mano al miglioramento dell’efficienza dello stabile, sia dal punto di vista degli spazi, sia dal
punto di vista delle modalità fruitive, e credo però che l’Amministrazione ha preso atto del suo
appello e sicuramente appronterà qualche cosa in tempi brevi.
Ho notato alcune piccole cose, molto piccole insufficienze nella relazione relativamente
all’aggiornamento dei dati di natura demografica, se non solo la popolazione, che è di 29.409
abitanti e non 28.000 e rotti, poi non li contiamo spesso perché abbiamo la consapevolezza
che non cresciamo, è come la mia altezza, sempre a quell’altezza lì, nonostante piove, piove,
piove, ma non si cresce, e anche la popolazione cresce poco, cresce meno di quel che noi ci
aspetteremmo, di quel che vorremmo, di quel che la città ha titolo per avere, una popolazione
in più.
E questo perché, altro dato che ho trovato lì deficitario, dove lei ha trattato la Bassa Pianura e
il Distretto di Treviglio come se fosse un’entità omogenea, ma così non è: la situazione di
Treviglio è differente rispetto a quella del suo comprensorio ed è esattamente identica alla
realtà di Bergamo, per esempio relativamente alla longevità. Noi abbiamo una popolazione
molto anziana e da trentacinque anni il saldo naturale demografico è negativo, cioè i morti
sono più dei nati, il che vuol dire che anche nella organizzazione dei servizi bisogna tenere
conto di questo fenomeno. Lei ha detto: bello questo servizio di assistenza domiciliare
integrata. Vero, bello; inadeguato e insufficiente, però, rispetto ai numeri.
E, lo stesso, volevo sentire qualche cosa relativamente alle RSA, che ce ne sono, sì, è vero,
però Treviglio città ha bisogno di qualche posto in più. Mi è piaciuto quel suo richiamo alle
cause di morte relativamente ai tumori, che sono invece un classico della bergamasca nel suo
insieme, ma talora di Treviglio perché si correlava questa causa alla presenza di aziende
chimiche, anche se i dati lì sulle aziende chimiche e sui pericoli sono un po’ superati. È vero
che ci sono tre soggetti a rischi rilevanti dal punto di vista ambientale, ma uno è le Ferrovie
dello Stato, l’altra è un’azienda che ha cinque dipendenti, ed è la Bonelli, e poi c’è la
Farchemia, che è perfettamente organizzata ed è un modello, non dovrei dirlo, perché bisogna
sempre essere critici…
(Ndt, interventi fuori microfono)
La Eurogravure, con il sistema delle Ferrovie, ma sono veramente dei rischi modestissimi,
come quello del radon. Piacerebbe sapere perché la caratterizzazione delle morti da tumore di
Treviglio ci mette in continua concorrenza per esempio a Clusone, che non hanno la presenza
delle nostre aziende chimiche, magari dell’inquinamento elettromagnetico. Ci piacerebbe
conoscere appunto le cause al più presto possibile; se si compie quindi quello screening,
quell’indagine, noi saremmo felici perché potremmo valutare come maggiore serenità la nostra
situazione specifica di Treviglio, a maggior ragione ora che si installa sul territorio, in parallelo
all’autostrada BreBeMi, anche una nuova linea di altissima tensione, che comporta quindi
qualche rischio di inquinamento specifico.
La questione che mi ha fatto un po’ riflettere, poi pensando ad un raccordo quasi impossibile
tra Azienda ospedaliera e Azienda socio-sanitaria, l’una che si preoccupa della cura e l’altra
della prevenzione, però vedo che avete la perfetta conoscenza anche dell’altro fronte e ha dato
alcuni dati che mi sono piaciuti, ma ce n’è uno che però mi ha sconvolto, non mi è piaciuto, e
cioè quello relativo al numero degli ammalati trevigliesi ricoverati nell’ospedale di Treviglio:
scende sempre giù, non è possibile che metà dei trevigliesi debbano ricoverarsi in altri
nosocomi diversi dall’Azienda ospedaliera di Treviglio-Caravaggio. Qui occorre fare qualche
cosa.
Io non so cosa possa fare l’ASL, credo che possa fare qualche cosa innanzitutto l’ospedale,
migliorando la sua capacità di affrontare una gamma di problematiche maggiori e in modo
migliore rispetto a quel che avviene ora, però noi oggi stiamo audicendo la Direttrice generale
dell’ASL; quando parleremo con il Direttore generale dell’ospedale, forti di questi dati, gli
faremo qualche promemoria, come quello che doveva asfaltare quel piazzale, però anche l’altro
giorno una ci è andata dentro e si è rotta la caviglia, però il piazzale lì è ancora da asfaltare.
Molti fanno relazioni, molti fanno promesse, poi le robe vanno sempre più giù, e questa nostra
capitale di Treviglio, perché Treviglio è una capitale e si compiace di andare in fretta a Milano e
vorrebbe andare più in fretta anche a Bergamo, per essere integrata con entrambe le
consorelle, perché noi siamo alla pari: Treviglio è sempre stata una delle più importanti città
della Lombardia e dovrà esserlo anche in futuro.
Ci dia una mano anche a capire, per chiudere, le cause della mortalità da tumore; ci serve per
un ragionamento sul futuro della nostra città. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. È iscritta, sempre per domande, la consigliera Borghi. Prego.
CONSIGLIERE BORGHI:
Grazie. Sono molto soddisfatta della presenza della dottoressa Azzi, anche se da lontano ho
sempre seguito il suo lavoro e il suo impegno. Devo dire che ne ho apprezzato la dinamicità e,
avendo vissuto l’esperienza dei colleghi che l’hanno preceduta, ancor più ho apprezzato quanto
è riuscita a fare sia a livello provinciale che per la nostra città. La ringrazio davvero di cuore.
Dopodiché, ovviamente, l’approccio che la ASL, per le normative regionali che in questi anni
sono venute avanti, non riesco sempre a condividerlo, però ecco, mi fa piacere che comunque
ci sia un’attenzione ai cittadini, ci sia un’attenzione alle persone.
La cosa che io voglio chiederle, per non ripetere ovviamente cose già dette, perché le
affermazioni o le osservazioni sui morti per tumore ovviamente allarmano, ovviamente
avrebbero bisogno di un approfondimento, così gli altri temi che hanno affrontato le persone
che mi hanno preceduto.
Il problema che io volevo sottoporle per capire se è possibile, dal suo punto di vista o dalla
posizione che lei occupa, fare qualcosa, è, per quanto riguarda le problematiche sociosanitarie, fare sempre più in modo che il socio e il sanitario vengano ad integrarsi. Io non da
molto, da un anno circa sono Presidente della comunità-alloggio La Famiglia, anche stamattina
ero all’ASL per gli indicatori di appropriatezza, per il sistema di controlli sugli indicatori di
appropriatezza delle strutture e faccio fatica ad accettare – adesso vedremo, perché questa
cosa poi è nuovissima, forse ne parlerà col Libro Bianco, non lo so - un sistema di controllo che
non sia evolutivo, cioè si dice: o raggiungi il 95% dei risultati o ti sanziono.
Ma allora i casi sono due: o abbasso gli obiettivi oppure baro, perché in nessun processo di
nessun tipo il risultato atteso combacia col risultato ottenuto, è difficilissimo.
Per cui, ecco, questa cosa accanto a quell’altra, che sono sempre valutazioni di carattere
sanitario, più che sociale, più che di progetti di vita sui disabili, per esempio, mi lascia molto
perplessa, e chiedo se c’è qualche spiraglio in più, perché stamattina noi stavamo pensando
alla formazione, dicevamo okay la conoscenza, okay il saper fare quindi l’operatività, ma anche
le relazioni, cioè in queste strutture il saper essere è una cosa molto importante, e però si
fatica. Io sono nuova, però c’erano tante altre persone di CDS, di CSS già navigate e lo
facevano presente.
L’altra cosa, e poi chiudo perché poi credo che il panorama di criticità sia un pochino più ampio
rispetto alle novità che si profilano, però l’altra cose rispetto alla quale, appunto, vorrei
chiederle lumi è la novità che riguarda il CDD, cioè sembra, e noi abbiamo in mano una
convocazione da parte di risorse sociale per giovedì, mi pare, venerdì, non ricordo, perché le
rette dei CDD dovrebbero andare ed essere pagate, andare a carico interamente delle famiglie
oppure, come hanno detto i Sindaci dell’Ambito, arrivare a dei voucher comunali che, va beh,
andranno stabiliti e quindi per i quali si dovranno prevedere dei criteri.
Ecco, la preoccupazione grossa è che i CDD si spopolino, perché noi lo viviamo sulla nostra
pelle, perché anche la comunità di cui sono Presidente fa fatica a trovare nuovi ospiti, perché
la crisi - e non voglio assolutamente giudicare nessuno - induce le famiglie a tenere l’assegno
di accompagnamento per mangiare, è così, e quindi la preoccupazione che c’è un po’ è che i
CDD si spopolino, con tutte le conseguenze che ci possono essere, che non sono solo quelle
che poi le comunità devono attrezzarsi per fare quei servizi interni, ma che sono anche di
persone che perdono il posto di lavoro, insomma sono anche relative al personale e ad altre
cose.
Ecco, mi piacerebbe capire se da parte sua c’è questa sensibilità, questo desiderio di andare in
questa direzione di integrare sempre più il socio e il sanitario, che una vecchia legge ha un po’
separato, e appunto se sui CDD si può vedere di fare qualcosa di più, ecco. Poi non so quali
siano i voucher stabiliti, cioè non ho proprio informazioni, ho solo una preoccupazione. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Abbiamo esaurito gli interventi al fine di porre domande. Dottoressa Azzi, le cedo la
parola per le risposte e poi per il prosieguo del suo intervento. Prego.
DOTT.SSA AZZI:
Grazie. Rispondo velocemente, spero a tutto.
Triade. È saltata la storia della triade, nel senso che l’accordo era costruire un immobile;
quando abbiamo visto che la cosa andava per le lunghe, per evitare di fare altri dieci anni con
cinque sedi, ci siamo staccati dall’Azienda ospedaliera e abbiamo costruito l’unico Distretto
dell’ASL, che dev’essere unico. Poi l’Azienda ospedaliera ha i suoi immobili, lì nell’immobile di
via Rossini non ci stava e quindi andiamo per conto nostro.
Io credo fermamente nella integrazione, credo di essere riuscita a fare rete fra le Aziende
ospedaliere, che non è semplice, nel senso che la normativa stessa le mette in competizione,
però adesso facciamo tutto insieme. Stiamo studiando… È la prima volta nella ASL di Bergamo,
a livello regionale, che si farà un Dipartimento di riabilitazione interaziendale pubblico-privato,
mai successo, e riusciamo a farlo. Questo perché facciamo rete con le strutture pubbliche, le
strutture private e la ASL, quindi io credo che l’unica risposta alla crisi e ai bisogni e alla
carenza di risorse sia l’integrazione. Se si va divisi non si va da nessuna parte, si raddoppiano i
costi, si raddoppia tutto, quindi assolutamente. Poi le rispondo anche sul resto.
Quindi va benissimo l’integrazione, ma se non c’era posto per l’Azienda ospedaliera, noi intanto
abbiamo messo lì in sicurezza tutti i servizi della ASL, del Distretto, e secondo me è stata una
risposta estremamente positiva. Poi voi capite che, come in tutte le realtà… Allora, nella ASL di
Bergamo ci lavorano 1.100 dipendenti, e io sono d’accordo col dottor Merisi che andrebbero
tutti valorizzati di più, perché lo meritano, cioè in realtà il lavoro non l’ho fatto io, qui c’è gente
di grande qualità, ma veramente di grande qualità, io vedo in tutti i servizi e a tutti i livelli, sia
sul territorio che nelle sedi centrali, sia nei Distretti che nei Dipartimenti, ci sono dei
professionisti molto competenti e che sono in grado di dare delle risposte positive.
Se devo fare una critica, la faccio più ai Direttori che non ai dirigenti…, Direttori sto parlando
del livello mio, quindi, voglio dire, forse siamo noi che non siamo davvero all’altezza di
riorganizzarli in modo da dare una risposta più puntuale e più positiva, perché la loro
professionalità è infinita e, soprattutto, sono cresciuti a prescindere dalle opportunità che gli
sono state date dall’Azienda, e questo per loro può essere anche estremamente frustrante.
L’idea di fare una politica del personale e di valorizzarla, di valorizzare il personale per me
vale. Io sono una dipendente pubblica, sono dipendente di un’Azienda ospedaliera e
figuriamoci se non credo nella crescita, ci mancherebbe altro! Il problema è che noi abbiamo
dei vincoli pesantissimi. Adesso soprattutto, col problema delle risorse, ci contingentano il
personale, e poi non possiamo fare le strutture complesse, non possiamo fare le strutture
semplici: se ce ne danno una ce ne sopprimono cinque; se dirigente va in pensione, prima di
sostituirlo dobbiamo chiedere l’autorizzazione alla Regione, che non ci arriva, ci arriva un anno
dopo; oppure abbiamo due posti, dieci dirigenti che avrebbero la possibilità di occupare quei
posti, e lì non sai mai, lo occupi con il migliore o con quello che negli anni ha dato di più, che ci
ha messo tutto l’impegno possibile? Cioè non è facile fare delle scelte, e quindi non è semplice,
cioè bisogna provare a essere da tutte le parti, anche dall’altra parte e cercare… Cioè io
pagherei anche di più, c’è gente del comparto che merita più della dirigenza, però rimarrà
sempre del comparto, senza possibilità di carriera. E quindi, dottor Merisi, facciamo quello che
possiamo.
Sul numero della popolazione, io sono molto felice che siano più di 29.000, però questi sono i
dati che mi hanno dato gli uffici e quindi io mi sono sbagliata.
Sul radon pure, risposta dall’ufficio, quindi io credo che sia giusto. Se non c’è sono solo felice;
questo non significa che il Sindaco non debba mettere nel Regolamento edilizio…
Centralino, vedremo chi è che risponde ai cittadini e se è vero che i cittadini hanno questi
problemi; poi chiediamo al dottor Rozzoni se c’è qualche centralinista che si comporta male,
che tratta male gli utenti. Insomma, io ho sempre cercato di difendere soprattutto gli utenti,
nel senso… Scusate, io siccome ho l’età della menopausa, ogni tanto ho dei caldi bestiali, allora
mi tolgo, poi mi rivesto; voi mi perdonate, perché stiamo parlando di salute e quindi ci sono
anche questi aspetti.
Quindi, voglio dire, anche i centralinisti vedremo di riprenderli. L’attenzione alle persone è
assoluta: io ricevo personalmente delle telefonate, tutti hanno il mio numero di cellulare, cerco
di affrontare le situazioni, non rimando mai un cittadino, se arriva a me, da qualche altra
parte, rispondo personalmente, cerco di far capire agli operatori che i cittadini sono i nostri veri
clienti, sono loro che ci pagano e quindi dobbiamo essere sempre gentili. Poi qualcuno ogni
tanto scappa. Non è quello? Va beh, dopo mi dirà cos’è esattamente.
Tumore alla prostata. I nostri screening sono degli screening che vengono…, va beh, io quando
sono arrivata ce n’erano due, colon retto e mammella; ho introdotto il pap-test perché mi
sembrava corretto, gli screening però sono determinati, anche in termini di risorse, dalla
Regione.
Noi stiamo attivando - e qui c’è il dottor Pesenti, che se volete dopo vi spiega - lo screening
per le malattie cardiovascolari, e quindi stiamo cercando, siamo già partiti con un Distretto,
con una sperimentazione, per cercare di prevenire gli incidenti cardiovascolari e quindi, questo
sì, sulla prostata non mi sembra che ci sia in questo momento questo orientamento perché
pare comunque che, nel momento in cui si scopre anche il tumore alla prostata, non ci siano
così tante possibilità di guarigione facendo la diagnosi precoce, e comunque non so perché non
ci sia questo screening. Potremo valutarlo.
Per il momento con il Servizio epidemiologico l’unica ragione di questa grande incidenza di
malattie tumorali è legato soprattutto allo stile di vita, e noi sugli stili di vita stiamo lavorando
moltissimo, nel senso non solo attraverso i gruppi di cammino, ma anche all’interno delle
scuole, anche facendo la guerra al fumo, anche facendo il progetto VHP, in cui coinvolgiamo
addirittura tutte le imprese e gli imprenditori ad attivare delle buone pratiche con i loro
lavoratori per favorire appunto uno stile di vita più sano, cioè noi premiamo quelle aziende che
nel corso di un triennio attivano un certo numero di buone pratiche all’interno delle aziende
con i lavoratori, cioè quelli che premiano gli operatori, per esempio, che smettono di fumare,
quelli che favoriscono il fatto di andare a lavorare a piedi o in bicicletta anziché usare
l’automobile o i mezzi pubblici, quelli che distribuiscono alimenti come la frutta anziché caffè,
quelli che organizzano delle gite e che favoriscono quindi il camminare a piedi, oppure quelli
che all’interno delle loro mense studiamo dei menù che siano dietetici per chi lavora dentro.
Questo crea una legame più stretto tra datore di lavoro e lavoratore, che si accorge che il
datore di lavoro è interessato alla sua salute; evita al lavoratore delle assenze per malattia,
per esempio, e quindi il datore di lavoro ci guadagna in questo senso; e soprattutto crea un
rapporto più stretto con l’ASL, che non viene vista solo come l’azienda che va all’interno delle
industrie per sanzionarle, ma è quella che gli insegna a migliorare lo stile di vita. Quindi devo
dire che sullo stile di vita stiamo lavorando abbastanza, all’interno delle scuole stiamo facendo
molto. È l’unica possibilità che abbiamo per prevenire perché, come diceva giustamente Merisi,
non è detto che in una zona ad alto inquinamento ci siano maggiori rischi che in altre zone.
Abbiamo fatto in questi mesi uno studio sull’inceneritore di Filago e il tasso di mortalità non è
più alto che nelle zone di montagna, in Val Brembana dove l’aria è pura, insomma, quindi vuol
dire che probabilmente è proprio legato allo stile di vita. Cerchiamo di agire su quello. Ci
vogliono anni anche per fare la prevenzione.
Consultorio. Sono d’accordo, il Consultorio e in realtà secondo me, se fatto bene, la prima
forma vera di prevenzione. Anche all’interno del Consultorio non si segue solo la gravidanza
dal suo inizio fino alla fine e anche dopo, ma si segue la famiglia in tutte le sue difficoltà: si
insegna alle donne ad allattare; voi sapete che la Provincia di Bergamo è quella Provincia dove
le donne allattano di meno e dove i bambini poi si ammalano di più, perché nel momento in cui
una donna non allatta è più facile che il bambino si ammali. E dove insegniamo per esempio,
un’altra cosa importante che mi dicevano, a guardare negli occhi il bambino appena nato, che
è uno dei motivi per i quali spesso i bambini hanno dei grossi problemi anche nell’infanzia,
nell’età evolutiva, infatti ci sono certe patologie in cui l’adulto non riesce a sostenere lo
sguardo.
Sembrano aspetti molto superficiali, molto banali, che però diventano importanti, e così, se il
Consultorio segue la famiglia in tutte le sue difficoltà, il momento dell’adolescenza per
esempio, in cui la famiglia normalmente è abbandonata. A proposito, noi abbiamo attivato
anche un Consultorio, un punto per gli adolescenti, che è anche molto frequentato, quattro in
tutta la Provincia, e uno di questi è a Treviglio. Cerchiamo quindi di affrontare anche i problemi
in quella fascia di età in cui comunque il giovane è abbandonato; come diceva giustamente il
Consigliere, c’è un’età in cui, non essendoci più la visita per la leva militare, uno si accorge di
essere ammalato a trentasette anni perché gli viene un infarto o a ventotto perché muore sul
campo di calcio.
Quindi diventa importante che il Consultorio segua la famiglia in tutti i suoi percorsi e sia molto
vicino come istituzione, anche se anche qui dobbiamo continuare ad investire e a crederci e a
fare in modo di dare delle risposte, perché veramente… Però, guardate, quando sono arrivata
non c’era secondo me, dottor Rozzoni, una così grande attenzione alle attività consultoriali. Io
ci credo molto, bisogna continuare a crederci perché è lì, secondo me, che si fa la prima forma
di prevenzione. Non è semplice, però bisogna continuare così perché diventa poi una cultura,
diventa un modo. Per esempio, Consultorio di Bergamo, ho visto più volte il Consultorio di
Bergamo, quando sono arrivata c’erano soltanto alcune straniere che ci andavano, c’erano i
lettini ginecologici del 1028, non c’era l’ecografo. Adesso addirittura c’è la consulenza della
genetista, c’è l’ecografo nuovo, abbiamo dotato di ecografi i Consultori, ci sono gli specialisti
che noi scegliamo, che non sono solo quelli peggiori dell’ospedale che vengono mandati lì per
toglierseli, ma sono i ginecologi migliori; ci sono le nostre ostetriche, che abbiamo valorizzato e
con cui cerchiamo di lavorare, insomma la risposta cerchiamo di darla. Per dire, l’unica
eccezione che abbiamo chiesto al piano assunzioni è stato per ricoprire i posti di ostetrica,
perché appunto perché crediamo in questa figura.
Integrazione socio e sanitario. Mi sembra che il Libro Bianco e la riforma vada proprio su
questa strada. Noi abbiamo il problema, in Lombardia abbiamo due Assessorati: uno lavora in
un modo, l’altro lavoro in un altro, con una grande fatica ad integrarsi. Abbiamo cercato
all’interno della ASL, e che è al di sotto della Regione, di operare quell’integrazione che non
riuscivamo ad ottenere a livello regionale, questo fin dal 2011 e anche prima, e devo dire che
molto è stato fatto, tanto è vero che i Direttori di Distretto adesso si occupano molto anche del
socio-sanitario, oltre che del sanitario, quindi al nostro livello l’integrazione cerchiamo di
crearla davvero.
La riforma e il Libro Bianco dovrebbe andare proprio in questa direzione, nel senso che le
nuove AIS, Aziende integrate per la salute, dovrebbero avere al loro interno sia il sanitario che
il socio-sanitario e fare tutta l’erogazione all’interno di queste strutture, quindi questo
dovrebbe favorire questa integrazione. Quindi speriamo, io davvero ci credo.
Sul sistema di voucherizzazione, questo è un obiettivo del nuovo Assessore alla Famiglia, per
cui la dottoressa Cantù e la sua gestione tendono molto di più, più che ad attivare delle
strutture, a dare dei voucher alle famiglie spendibili nelle varie realtà, quindi uno va a
comprarsi di fatto i servizi dove vuole, quindi senza dare una retta fissa, ma distribuire dei
voucher. Questo per consentire un maggiore coinvolgimento delle famiglie anche nella
gestione. I voucher, però, non sono soldi spendibili, quindi non è che la famiglia dica: io mi
tengo a casa e così mi danno 1.500 euro e così intanto faccio delle altre cose; sono 1.500 euro
in servizi, e quindi i servizi dovranno essere poi sempre presi dai centri che già li erogano, per
cui non dovrebbe esserci questo problema.
(Ndt, intervento fuori microfono)
No, beh, questo non lo so, nel senso che valuteremo questa cosa, dopo nel particolare non lo
so, però l’orientamento è quello di coinvolgere sempre di più la famiglia nella gestione e di
evitare di staccare completamente il paziente dalla famiglia per affidarlo ad una struttura.
Dall’altra parte questo presuppone però anche il fatto di sostenere il caregiver, che se deve
gestire personalmente il disabile ha bisogno di sostegno perché sennò ce ne troviamo due di
disabili, non solo uno. Questo è un’altra politica che dobbiamo fare, assolutamente. E infatti
noi come Centro Studi adesso abbiamo un finanziamento proprio per andare ad analizzare
quali sono le problematiche che sviluppano i caregiver sia durante la fase di gestione del
disabile, in questo caso noi lo stiamo facendo sui pazienti malati di Alzheimer, il caregiver che
segue il malato di Alzheimer quali sono le patologie che sviluppa durante il periodo in cui lo
segue e immediatamente dopo. Nella maggior parte dei casi noi abbiamo una persona che si
ammala molto di più, e quindi adesso stiamo facendo questo studio per cercare poi di
organizzare dei servizi di supporto per evitare che poi, alla fine, siano il doppio gli ammalati.
Non so se ho risposto a tutto, ditemi voi. Possiamo andare avanti sul Libro Bianco? Allora, il
Libro Bianco sul sistema socio-sanitario in Lombardia. Innanzitutto questa è una bozza, una
proposta, ci troviamo il 31 in Regione con tutte le osservazioni che sono state fatte sia dalle
Aziende, dalle ASL, dalle Aziende ospedaliere, dai Comuni, dai singoli cittadini, dagli Ambiti,
dalle associazioni, da tutti quelli che hanno voluto intervenire, per chiudere questa bozza, che
poi dovrà passare in Consiglio per essere approvata entro il 31.12.2014.
Si tratta dell’aggiornamento della legge regionale 33, che è la legge che andava a modificare la
31, e della legge 3 del 2008, che è il governo della rete degli interventi e dei servizi alla
persona. La legge 33 è il Testo Unico delle leggi regionali in materia di sanità, quindi è la
riorganizzazione del sistema sanitario e socio-sanitario.
Si divide in quattro paragrafi: i principi del sistema sanitario e socio-sanitario, l’articolazione
del sistema, il sistema di finanziamento delle strutture, il coinvolgimento dei cittadini del terzo
settore e dei Comuni nel sistema sanitario regionale. Questa è l’ipotesi organizzativa, che è
una slide che ho pensato di fare perché fosse chiara. Allora, in alto rimane sempre la Regione;
la Regione avrà al suo interno una struttura di consulenza, che è una struttura trasversale, che
non ha ancora una forma giuridica, quindi non si sa se è un’azienda o un’agenzia, è una
struttura regionale di controllo e promozione dell’appropriatezza della qualità in sanità. Non è
una struttura operativa, però è una struttura che farà da consulenza a livello regionale. Poi ci
saranno le Agenzie sanitarie locali, che sono le nuove ASL. Le nuove ASL avranno una
dimensione da un milione di abitanti in su, quindi l’Agenzia sanitaria locale di Bergamo
potrebbe tranquillamente esistere perché noi abbiamo già più di un milione di abitanti, quindi
nessuna paura di unirci a Brescia. No, noi teoricamente, poi sarà il livello politico che dovrà
governare questi aspetti, però teoricamente noi dovremmo poter esistere come Agenzia
sanitaria locale.
L’Agenzia sanitaria locale non avrà più delle funzioni di erogazione dei servizi come abbiamo
noi adesso, con i Distretti, con le vaccinazioni, non farà più niente di quello che stiamo facendo
adesso, che vi ho fatto vedere prima, ma avrà solo una funzione di programmazione
territoriale, di coordinamento del network di Comuni associati a livello territoriale e soprattutto
di controllo. Il controllo verrà affidato completamente alla Agenzia sanitaria locale, che sarà la
nuova ASL.
Poi ci saranno, sempre immaginiamo un territorio come quello di Bergamo, ci saranno le
Aziende integrate per la salute, che faranno tutto, faranno quello che adesso fanno le Aziende
ospedaliere più quello che fanno le ASL adesso. Saranno divise in un Polo territoriale e in un
Polo ospedaliero. Il Polo territoriale comprenderà le aggregazioni funzionali e territoriali, che
sono quelle aggregazioni previste dal decreto Balduzzi di organizzazione dei medici di famiglia;
i Centri socio-sanitari territoriali, che sono gli attuali Distretti, che si chiameranno Centri sociosanitari territoriali, perché voi sapete che non si può cambiare una legge senza cambiare i
nomi, quindi abbiamo cambiato i nomi, però di fatto è il Distretto; e i Presidi ospedalieri
territoriali, in provincia di Bergamo abbiamo chiesto di sperimentare quello di Calcinate, cioè
l’ospedale di Calcinate dovrebbe essere trasformato in Presidio ospedaliero territoriale, con solo
posti letto per sub acuti, post acuti, attività in day surgery, chirurgica, e day hospital e piccole
attività, gestione da parte dei medici di famiglia, ambulatori dei medici di famiglia, insomma
saranno quegli ospedali, come c’erano una volta, dove fanno poche cose: non ci sarà una sala
operatoria, se non per i piccoli interventi, ma non sarà più un ospedale per acuti.
Quindi nel Polo territoriale delle Aziende integrate per la salute ci sono questi tre organismi:
Aggregazioni funzionali territoriali, Centri socio-sanitari territoriali, Presidi ospedalieri
territoriali.
All’interno delle Aziende integrate per la salute ci sarà poi un Polo ospedaliero che avrà un
Presidio di riferimento e Presidi di rete. Presidio di riferimento potrebbe essere il Papa Giovanni
XXIII°; non so se il Presidio di Treviglio potrebbe diventare Presidio di riferimento. Secondo
me, questo era per rispondere all’osservazione che ha fatto lei, è destinato a crescere il
Presidio ospedaliero di Treviglio, per la storia della BreBeMi, è assolutamente indispensabile
potenziare di servizi più evoluti, come la Neurochirurgia per esempio, una Patologia Neonatale,
che non esiste. Quando lei diceva: non è possibile che i trevigliesi vadano in altri ospedali; il
problema è che a volte in altri ospedali ci sono dei reparti che a Treviglio non ci sono, quindi
bisogna fare un discorso assolutamente di potenziamento di questo ospedale. Ha molto più
senso potenziare Treviglio che non Seriate, che è a pochissimi chilometri da Bergamo. Quindi
secondo me l’evoluzione, questo a prescindere dai Direttori, l’evoluzione futura sarà
sicuramente, deve essere quello. Io, se dovessi essere quella che fa la programmazione
territoriale sul territorio, non avrei dubbi sul fatto di potenziare Treviglio più che altri ospedali,
quindi potrebbe diventare un Presidio di riferimento e poi i Presidi di rete, che sono gli ospedali
di montagna, San Giovanni Bianco, Piario, divise in diverse AIS, Alzano, quindi altri ospedali,
quindi ci sarà all’interno delle Aziende integrate per la salute il Polo ospedaliero e il Polo di
riferimento e i Presidi di rete, Presidio di riferimento e Presidi di rete.
Secondo me il Direttore generale dell’Azienda integrata per la salute diventava matto, nel
senso che io se penso che uno debba occuparsi sia dell’ospedale che della prevenzione, perché
tutte le attività di prevenzione sarebbero in capo all’AIS, vuol dire che tutti i nostri servizi,
Dipartimento di prevenzione medica, verrebbero spacchettati e il personale che deve fare la
prevenzione vale nell’AIS, il personale che deve fare il controllo va nell’Agenzia sanitaria locale.
Adesso i nostri tecnici fanno sia prevenzione che controllo; si divide tutto il personale, quindi è
una cosa completamente diversa.
Questa Azienda integrata per la salute, nella logica di chi ha fatto questa proposta, dovrebbe
favorire l’integrazione tra socio-sanitario e sanitario. Speriamo, perché il rischio qual è? Che il
sanitario assorba completamente il socio-sanitario, cioè il rischio, questa è un’opinione mia
perché siccome sono vecchia e ho lavorato nelle Aziende USL so che se il Direttore di un
ospedale non ha i medici, non li va certo a mettere nel Sert, ma li mette in Pronto soccorso a
fare le notti o i turni, perché è ovvio, laddove c’è l’emergenza.
Poi la prevenzione dà dei risultati fra vent’anni, quindi quando il Direttore non c’è più;
l’emergenza è immediata. Quindi bisogna fare molta attenzione che ci sia integrazione e che
uno non sopprima l’altro.
La REU, che è l’Agenzia regionale per l’emergenza e urgenza, rimane com’è, e gli Istituti di
ricerca, ricovero e cura, rimangono come sono, che sono l’Istituto Tumori, il Neurologico Besta
eccetera.
Queste sono le funzioni che vi ho già detto, dopo vi lascio tutto. L’Agenzia integrata per la
salute ha anche la gestione del territorio e quindi dei medici di famiglia, che comunque
rimangono sempre convenzionati, quindi non sono dipendenti, perché qualche mio collega si
era messo in testa: io governo il territorio e dopo coi medici di famiglia faccio quello che dico
io. Non è mica vero, eh. I medici di famiglia sono comunque convenzionati con il servizio
sanitario regionale e loro rispondono alla loro convenzione. Allora o che si fa come abbiamo
fatto noi, che abbiamo cercato di coinvolgerli nei progetti e li abbiamo fatti collaborare
nell’organizzazione e si sono resi partecipi, oppure loro ci salutano e ci dicono: io devo fare
quindici ore alla settimana di ambulatorio, il resto ti arrangi.
Questo alla faccia del decreto Balduzzi, che dice che devono stare in ambulatorio dodici ore al
giorno, che però dice “a parità di risorse”. Non so come faccia.
Queste sono le cose che vi ho detto prima. Questo è lo schema di sintesi: ASL, vedete che in
fondo grande, all’interno dell’ASL ci sono le Aziende integrate per la salute (AIS), le farmacie,
le RSA (case di riposo) e le case di cura degli erogatori privati. Altra cosa: mentre le AIS hanno
l’erogazione delle prestazioni sanitarie e la prevenzione, le case di cura private hanno solo
l’erogazione prestazioni sanitarie, comprese però quelle ai cronici, e quindi la loro presa in
carico.
All’interno delle ASL abbiamo ospedale, AFT, POT e CSST: ospedale, Aggregazioni funzionali
territoriali, Presidi ospedalieri territoriali, Centri socio-sanitari territoriali.
Quello che si aspetta il Libro Bianco è che la marginalizzazione del ruolo dei Comuni, cioè voi
sapete che i Comuni, i Sindaci sono la massima autorità locale in materia sanitaria, però i
Direttori generali sono completamente autonomi, per cui se un Direttore decide di spostare un
ospedale, vuotare un ospedale, farlo morire, in realtà è libero di farlo; addirittura i Direttori
generali delle Aziende ospedaliere non hanno nessun obbligo nei confronti dei Sindaci.
Mentre il Direttore generale dell’ASL ha un bilancio che deve essere approvato dalla
Conferenza dei Sindaci, il Direttore generale è assolutamente autonomo. Allora quello che
vuole il Libro Bianco è un maggior coinvolgimento degli Enti locali all’interno della
programmazione attraverso la ASL, e questo mi sembra positivo.
Il Libro Bianco indica l’esigenza di ricomporre la risposta ai bisogni della persona e quindi
superare la frammentazione delle risorse, il disallineamento dei livelli decisionali, la scarsa
integrazione. Va beh, queste sono le cose che ho già detto. In quest’ottica le Agenzie sanitarie
locali dovrebbero svolgere un ruolo di collegamento di tutti i Comuni e del terzo settore.
Ambiti territoriali. Voi sapete che noi abbiamo sette Distretti e quattordici Ambiti; quello che si
chiede è anche quello di cominciare ad accorpare gli Ambiti più piccoli, perché non ha senso
veramente. Ah, bene, grazie per la cortese…, credevo che non fosse…
Ecco, queste sono alcune note. Dica. Merisi ha delle cose da chiedere. Perché, è vero, bisogna
prenotarsi; no, beh, ditemi voi, preferisco rispondere a delle domande piuttosto che continuare
a parlare.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, dottoressa. Vi sono interventi o altri quesiti da porre al nostro ospite?
È iscritto a parlare il consigliere Giussani; ne ha facoltà.
CONSIGLIERE GIUSSANI:
Grazie, Presidente. No, nessuna domanda. Ringrazio la dottoressa Azzi per la precisa
illustrazione che ha fatto, e puntuale, ricordo l’argomento.
Vorrei però farle presente una cosa, dottoressa Azzi. Lei ha iniziato il discorso dicendo:
Treviglio non si sente bergamasca. Guardi, non è così, Treviglio non si sente bergamasca come
non si sente milanese; le garantisco che non mi sono messo d’accordo prima con il consigliere
Minuti quando ha fatto l’intervento iniziale, nelle comunicazioni, chiedendo al Sindaco di far
mettere sul cartello di uscita di BreBeMi anche Treviglio.
Lei ha toccato un punto veramente cruciale della realtà trevigliese, veramente critico,
veramente deprimente, veramente negativo, del tipo che Treviglio non si sente bergamasca,
non si sente milanese, Treviglio uguale isolata, isolata perché nella precedente
Amministrazione qualcuno si è messo in gattabuia, ha chiuso la porta della gattabuia e l’ha
buttata dalla finestra: Treviglio si è isolata al punto che neanche il nome “Treviglio” sui cartelli
autostrada sono stati messi. Abbiamo perso – non gliela faccio lunga – milioni, milioni e milioni
di opere.
Detto questo, Treviglio può uscire tranquillamente da questa ingessatura. Dividiamo le cose:
Treviglio a livello amministrativo e i trevigliesi. Sicuramente i trevigliesi non avrebbero voluto
trovarsi in queste condizioni in cui si trovano attualmente, però diciamo che piano piano ne
stiamo uscendo, per cui non c’è in corso un declino della città, come qualcuno sostiene, come
qualche corvo, come qualche corvaccio va mettendo in giro, il declino della città.
La verità è questa, sacrosanta: che Treviglio ha avuto un momento di grande oscurantismo, si
è isolata e oggi pian piano sta cercando di risollevare la testa nel ruolo che gli compete perché,
come diceva lei, strategicamente è veramente un punto cruciale, per cui è destinata… Ma
anche facendo poco, lasciando andare le cose normalmente Treviglio diventa ruolo, solo che
qualcuno in passato ha tirato il freno e ha fatto di tutto perché questa realtà fosse negativa.
Concludo dicendo che lei ha illustrato una slide dove ha evidenziato tre realtà a rischio
medio/alto a Treviglio, tre aziende di rischio medio/alto; mi auguro che non arrivi una quarta
che si chiama discarica di amianto, che questa Amministrazione ha fatto di tutto per bloccare e
che sarà nostro assoluto dovere fare in modo che non arrivi. Per cui sono tre, però, ecco, io là
un po’ di attenzione come ASL ce la metterei.
La ringrazio di nuovo, dottoressa, e buon lavoro.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
È iscritto a parlare il consigliere Merisi; ne ha facoltà.
CONSIGLIERE MERISI:
Grazie, Presidente. L’ho letto e l’ho riletto il Libro Bianco e la cosa che più mi ha colpito è
“ipotesi di linee guida”; quindi, come lei giustamente ha sottolineato, è una prospettiva futura
che oggi, domani, dopodomani, non si sa quando.
Certo che gli obiettivi contenuti in questo Libro Bianco e nelle proposte di sviluppo
dell’assistenza territoriale e nelle proposte di sviluppo del sistema ospedaliero da una parte
sono sicuramente ambiziosi, dall’altra potrebbero anche essere aderenti all’attuale realtà in
divenire che si caratterizza.
Mi consenta, dottoressa, due piccole precisazioni a proposito dei cartelli della BreBeMi: c’è una
norma precisa che prevede, che obbliga a intestare - termine bruttissimo - l’uscita del casello
al paese che ha più di 5.000 abitanti lì vicino, tanto è vero che Fara Olivana, che non ha 5.000
abitanti e che ha un sistema di controllo di BreBeMi che è grande come tutta quella parete qui,
non è riportata sul cartello perché non ha 5.000 abitanti, c’è scritto “Romani di Lombardia”. Per
cui noi abbiamo da Treviglio Est, Caravaggio, a Treviglio Ovest, Casirate, abbiamo Caravaggio
e Treviglio; poi i minuti per uscire e per entrare, questo è un altro discorso.
E poi ha proposto delle RIR, le aziende a rischio di incidente rilevante, anche qui consentitemi
una piccola precisazione, sono tre, di cui una, come diceva il consigliere Minuti, ha cinque
dipendenti e fa una sola produzione, l’acido fluoridrico; un’altra è decisamente più variegata e
abbiamo qualche piccolo retaggio ancora di qualche anno fa, non è certo il cromo, ma è carbomazepina dimetridazolo e quant’altro, ed è la Farchemia, e la terza è Eurogravure.
Eurogravure però non è articolo 8, è articolo 6 solo perché stocca fenoli e alcol, quindi non li
utilizza, non li produce, e anche questo è doveroso.
Dicevo, obiettivi ambiziosi ma aderenti alla realtà attuale. Certo è che, come ce l’ha descritto
benissimo lei, la situazione è un po’ difficile in questo momento da capire e soprattutto da
prevedere. L’Ambito territoriale, l’AIS e quant’altro ci manca, perlomeno a una lettura non
certo superficiale di questo Libro Bianco ci manca qualche collegamento a oggi, ed è difficile
poi parlare di coordinamento del network dei Comuni associati a livello territoriale nel
momento della programmazione quando, effettivamente, non sappiamo di qua che tipo di
risorse abbiamo e di là a quale rampino possiamo attaccarci, a oggi. Probabilmente questo
Libro Bianco è, come sta scritto sui manifesti dell’ASL, “dateci qualche suggerimento”, adesso i
termini non sono chiaramente questi.
E poi anche nei risultati attesi, “ipotesi di riduzione del numero di Aziende sanitarie” sta scritto,
come lei ci ha già detto, noi bergamaschi siamo assolutamente tranquilli, poi magari…
(Ndt, intervento fuori microfono)
Lecco, Lodi e così via. Mi è mancato però, mi scusi dottoressa, questa è la domanda, il sistema
del finanziamento regionale, che io non ho letto bene, mi manca qualcosa. E poi un invito, già
che c’è: perché non organizzare a Treviglio, capitale della Bassa, a settembre-ottobre un
convegno su questo Libro Bianco?
(Ndt, interventi fuori microfono)
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. È iscritto a parlare il consigliere Risi; ne ha facoltà.
CONSIGLIERE RISI:
Io penso che questo Libro Bianco in effetti non fa altro che valorizzare tutte le realtà, quindi è
una riforma ancora più liberale, per cui per il paziente che può scegliere non solo da chi farsi
curare, ma anche l’Ente erogatore della cura. Inoltre, anche c’è questo nuovo sistema di
finanziamento che già è in atto, cioè oltre alla prestazione per acuti c’è anche il finanziamento
per cronici, un po’ quello che è iniziato come sperimentazione nella nostra ASL, che sono i
CREG.
Quindi ci sarà un budget di cui anche un Ente privato può usufruire per trattare un gruppo di
pazienti cronici, e questo può portare forse, non so, la dottoressa magari dà i dati preliminari
di quelli seguiti, iniziati a Bergamo, può portare a una riduzione della spesa pubblica.
La domanda velocissime è quella: ma il Servizio veterinario che fine farà? Uno. Due: a questo
punto anche le RSA finiscono all’interno dell’AIS, quindi sarà sempre però l’ASL che farà il
controllo e quindi darà le attivazioni dei posti letto o di nuove RSA?
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Consigliere. Terminiamo gli interventi. Consigliera Borghi, prego.
CONSIGLIERE BORGHI:
Sì, semplicemente per dire che mi conforta quello che lei ha detto come Direttrice, usiamo,
visto che esiste in italiano la parola, Direttrice dell’ASL, perché ancora io in questo Libro…, per
quello che lei ha detto a proposito della sua sensibilità e della sua volontà di andare a questa
integrazione tra socio e sanitario, perché ancora in queste slide trovo che questo equivoco di
fondo ci sia, in particolare lo trovo nella dicitura “controllo e promozione degli indicatori di
appropriatezza della sanità”. Mi aspetterei che non fosse solo della sanità, però è un cammino:
quando un cammino si inizia, quando un iter si inizia voglio essere sicuramente ottimista e le
idee, le riflessioni che lei ha fatto stasera mi aiutano ad essere ottimista, anche se noi siamo
quelli che hanno oscurato Treviglio, ma le risposte a tiritere che ci sono in tutti i Consigli
comunali, come questa, non le diamo perché le ascoltiamo ad ogni Consiglio comunale e su
ogni argomento. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Non vi sono interventi. Dottoressa, di nuovo a lei la parola per concludere.
DOTT.SSA AZZI:
Allora, sistema di finanziamento. Adesso il sistema di finanziamento si fa in questo modo: c’è
di fatto una quota capitaria per le ASL, nel senso che noi prendiamo una quota in rapporto al
numero della popolazione e finanziamo le Aziende ospedaliere attraverso i DRG, nel senso che
noi paghiamo le prestazioni che le Aziende ospedaliere ci danno.
Il sistema di finanziamento cambia completamente: non ci dovrà essere più la quota capitaria,
ma le AIS dovrebbero essere finanziate, e non solo le AIS, anche le strutture private
accreditate che erogano prestazioni sanitarie, dovrebbero essere finanziate sia per DRG che
per la presa in carico del cronico.
Lei sa come funziona il CREG? Il CREG funzione in questo modo: facciamo l’ipotesi che venga
individuato cronico il dottor Merisi. Cronico, quindi vuol dire che il sistema dà una serie di
valutazioni, per evitare che questa cronicità diventi acuta dovrebbe spendere 2.000 euro di
prestazioni sanitarie; in queste 2.000 euro, che è un DRG territoriale, in queste 2.000 euro chi
si prende carico della salute del dottor Merisi deve garantire tutte quelle prestazioni, che noi
poi come ASL andiamo a verificare, perché per il dottor Merisi ci sarà un protocollo diagnostico
terapeutico personalizzato, tutte quelle prestazioni che impediscono al dottor Merisi di
diventare acuto. Per esempio: se è diabetico, una serie di controlli della vista, una serie di
controlli dal chirurgo vascolare per il piede diabetico, una serie di controlli dal cardiologo, che il
dottor Merisi viene invitato a fare.
Per tutte queste cose noi paghiamo l’Ente erogatore, che può fare direttamente queste cose o
può far fare a qualcun altro, 2.000 euro e niente di più: in questi 2.000 euro ci sta dentro la
cura della cronicità del dottor Merisi, quindi chi si prenderà carico di lei verrà pagato sulla
presa in carico della sua cronicità, per cui non sarà più pagato il singolo intervento, tipo la
visita cardiologica o la prestazione diagnostica di un certo tipo o l’esame specifico, ma la presa
in carico all’interno di un pacchetto. Quindi il sistema di finanziamento avverrà sul DRG da una
parte e sulla presa in carico come cronico.
Nell’incontro che abbiamo fatto ieri con i Direttori generali io ho fatto una domanda: come
finanziamo la prevenzione? Perché la prevenzione… Mi è stato risposto: dovremmo distinguere
la prevenzione che viene fatta collegata a certi soggetti, tipo la vaccinazione antiinfluenzale a
persone che hanno più di sessantacinque anni e che hanno delle particolari patologie, per cui
deve essere comunque ricompresa all’interno del pacchetto CREG, della cronicità, dall’altra
prevenzione che sono gli screening eccetera. Ho detto: si, ma chi mi paga quello che io sto
facendo per migliorare gli stili di vita? Cioè noi come ASL abbiamo su quel settore lì dei medici,
degli infermieri, del personale tecnico che lavorano. Mi hanno risposto genericamente: è un
nodo da sciogliere, scioglieremo il nodo.
Per cui ci sarà comunque sempre una quota capitaria collegata al numero della popolazione,
però in sostanza c’è questa duplice forma di finanziamento.
Altra cosa: il Servizio veterinario dovrebbe rientrare, sia come prevenzione, sia come controllo,
all’interno delle Agenzie sanitarie locali, domanda fatta appunto ieri, perché anche ieri è stata
fatta questa domanda. Quindi dovrebbe, ripeto, perché questa è una bozza, è tutta da
discutere.
Altra cosa, volevo rispondere alla signora… no, forse a lei: le RSA non sono all’interno delle
AIS, sono delle altre unità d’offerta. Quello che si vuole fare all’interno delle RSA è considerarle
a tutti gli effetti degli Enti erogatori di prestazioni che possono anche essere usati in maniera
diversa, cioè RSA aperta, non più solo la RSA che si occupa di curare i suoi sessanta ospiti, ma
la RSA che ha un ambulatorio infermieristico dove i cittadini di Clusone…, no Clusone già è
voluta, ma dei cittadini di Torre…
(Ndt, intervento fuori microfono)
No, Torre Annunziata no. Dottor Rozzoni… Piazzatorre, i cittadini di Piazzatorre possono andare
per fare due iniezioni. Cioè là nelle zone montane, dove c’è solo la farmacia e la casa di riposo,
cercare di coinvolgere questi Enti, queste strutture, che comunque possono erogare quelle
prestazioni semplici, perché sennò i cittadini non è che possono fare trenta chilometri per
andare nella sede del Distretto o nell’ospedale più vicino, e quindi la RSA comunque non è
all’interno delle AIS, è all’interno delle Agenzie sanitarie locali, e la programmazione avviene
sempre all’interno dell’Agenzia sanitaria locale, quindi dovrebbe prevalere questa funzione.
Voi sapete che adesso noi facciamo finta di fare programmazione, in realtà la programmazione
l’ha sempre fatta Milano, nel senso che gli ospedali vanno là, si mettono d’accordo: apro
questo qui, chiudo quello, cosa dici? Mandano il Consigliere regionale del proprio partito a
stufare l’Assessore: ma no, ma io voglio una riabilitazione in più; poi ci si mettono i privati.
Con questa nuova strutturazione dovrebbero essere proprio le Agenzie che fanno la
programmazione, infatti le dimensioni grandi sono proprio perché la programmazione dovrebbe
essere fatta, solo che per fare una programmazione aderente ai reali bisogni dei cittadini è
molto importante che ci sia questo collegamento contino fra Comuni e Agenzia sanitaria locale,
perché è così che si sanno e si conoscono i bisogni.
Basta, ho detto…
(Ndt, intervento fuori microfono)
Non ho capito. Rifaccia la domanda, dottor Merisi.
(Ndt, intervento fuori microfono)
Stando all’interno del…
CONSIGLIERE MERISI:
No, come finanziamento.
(Ndt, intervento fuori microfono)
Va avanti così?
(Ndt, intervento fuori microfono)
DOTT.SSA AZZI:
Un’altra cosa che io ho chiesto è: la medicina legale, per esempio, la medicina legale per noi è
un’attività fondamentale, perché non è che per noi la medicina legale siano solo le autopsie; la
medicina legale sono i certificati di invalidità, sono le patenti, le patenti speciali, cioè tutta una
serie di…, le visite per l’accompagnamento, quindi è un’attività importante, e anche lì,
insomma, la risposta è stata abbastanza vaga.
Questa dovrebbe essere l’impostazione di massima, poi dopo si entrerà meglio nel dettaglio,
infatti il Libro Bianco è chiamato così perché ognuno, teoricamente, dovrebbe poter scrivere
qualunque cosa.
Non lo so, se ci sono delle altre…? Dottor Pesenti, dottor Rozzoni, ho dimenticato qualcosa? Se
dovete intervenire, fatelo adesso o mai più.
(Ndt, intervento fuori microfono)
Ecco, bene. Abbiamo anche noi, come sapete, dei problemi di risorse. Il dottor Rozzoni ha
collaborato con i volontari, che comunque sono sempre una grande forza e sono sempre
estremamente disponibili, anche perché la nuova sede di via Rossini è una sede bellissima,
dove però uno la prima volta un po’ si confonde, e quindi avere qualcuno all’interno che invia
le persone all’ufficio giusto…
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, dottoressa. Abbiamo ancora un intervento della consigliere Ciocca, poi la parola al
Sindaco e andiamo a conclusione.
Consigliera Ciocca, prego.
CONSIGLIERE CIOCCA D.:
Sarò rapida. In realtà l’unico problema, che però non è di sua competenza, che a me stava a
cuore e sta a cuore anche ai cittadini trevigliesi è il fatto che c’è sempre la paura che sparisca
la collocazione del piccolo Centro prelievi che c’è in via Matteotti.
Le truppe del Cuomadin e un bel po’ di persone anziane che sono costrette a una frequenza
notevole di controlli vanno in panico appena si profila la possibilità di avere come unico
prelievo quello dell’ospedale, che è efficiente, adesso è stra-organizzato, con i nuovi totem
eccetera, però insomma, non è proprio fuori casa.
Per il resto io volevo solo ringraziarla, la sua presenza qui ha fatto saltare tutte le regole delle
audizioni, ma va bene.
(Ndt, intervento fuori microfono)
No, ma sono cose molto complicate, diciamo molto restrittive, però mi va bene perché questa
relazione ci ha consentito di avere delle informazioni di prima mano su un sacco di problemi
che ci interessano anche come amministratori.
Quanto al resto io non le farò nessun’altra domanda, in particolare non le chiederò che tipo di
rapporto c’è tra lo screening del tumore alla prostata e la BreBeMi, perché sa, a Treviglio c’è
questa consuetudine di…, è una delle caratteristiche di questa città e soprattutto qui dentro, di
raccontare le storie molto alla rovescia, per cui per alcuni di noi è Cappuccetto Rosso che ha
mangiato il lupo e la nonna, scostumata, è fuggita nel bosco col cacciatore. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Dottoressa Azzi, voleva replicare? Prego.
DOTT.SSA AZZI:
Allora, dovevo rispondere alla signora, perché mi sono dimenticata, il problema della
Neuropsichiatria Infantile. È assolutamente vero, ha ragione, abbiamo un aumento esagerato
di casi di Neuropsichiatria Infantile e non siamo in grado di dare una risposta adeguata. È una
delle cose, è una delle cose che io ho segnalato nelle osservazioni al Libro Bianco: il grosso
modo della Psichiatria, non abbiamo sufficienti risposte sul territorio per la Psichiatria anche
per gli adulti e quindi finiamo per far cadere sulle famiglie queste situazioni, e questo è
gravissimo, perché voi sapete che negli SPDC li tengono ricoverati dieci, quindici giorni, poi
dopo vengono dimessi e sul territorio ufficialmente c’è il CPS, c’è il CPS, ma non è
assolutamente sufficiente a dare una risposta. Il CPS poi chiude ad una certa ora, però un
malato psichiatrico è malato anche il sabato, la domenica, di notte e durante la festa, e questo
significa che poi ci troviamo le famiglie che scoppiano perché non sono in grado di dare delle
risposte adeguate.
Quindi il nodo della Psichiatria c’è, e ancora di più quello della Neuropsichiatria: fino ai diciotto
anni abbiamo comunque dei Servizi che seguono i bambini, della Neuropsichiatria Infantile;
abbiamo poi fatto dei protocolli anche con l’Azienda ospedaliera di Treviglio per fare degli
ambulatori dedicati a queste persone, perché per queste persone è un problema anche fare
una risonanza magnetica o una TAC perché non stanno fermi, oppure togliere un dente. Per cui
abbiamo questo protocollo con l’Azienda ospedaliera di Treviglio, con l’Azienda ospedaliera di
Seriate e anche il Papa Giovanni, per cui c’è un ambulatorio dedicato, con dei medici dedicati a
questi pazienti, che hanno bisogno di tempi più lunghi anche per una visita normale.
La Neuropsichiatria è in carico all’Azienda ospedaliera. Sono in grandissima difficoltà: non
trovano neuropsichiatri infantili, primo; secondo, la risposta a questo tipo di visita è molto…,
cioè il rimborso a questo tipo di visita è uguale a quello del dermatologo, solo che il
dermatologo in tre minuti ti dice esattamente cos’hai; il neuropsichiatra un bambino lo deve
tenere almeno un’ora e mezza per essere in grado di fare una diagnosi, di seguirlo.
La cosa più difficile ancora è quella della riabilitazione, in cui siamo veramente molto carenti. È
vero, dottor Rozzoni? Di questa cosa sa benissimo il dottor Rozzoni, che oltre ad essere
Direttore del Distretto di Treviglio è anche responsabile del Centro per il bambino e la famiglia
di Bergamo, dove seguiamo appunto tutte queste situazioni. Questo è un altro punto dolente,
ma è un punto dolente soprattutto per i Sindaci, perché negli incontri che io faccio sul territorio
con i Sindaci una cosa che viene evidenziata è che spesso viene assegnata dai medici
un’insegnante di sostegno che deve pagare il Comune e il Comune non è in grado di farlo, e
sono sempre di più le richieste.
Cosa facciamo? È un problema. L’ASL quello che può fare è potenziare l’attività consultoriale,
cercare di fare prevenzione, ma anche cercare di curare lì con gli psicologi, con le assistenti
sociali, e poi questo problema c’è e non ce lo possiamo negare. La causa non la conosco,
l’immigrazione è un po’, un po’ il fatto che le gravidanze vengono portate avanti comunque,
anche quando la selezione naturale potrebbe essere una risposta, e non sempre poi alla fine gli
individui sono sani, e quindi noi facciamo fatica a dare queste risposte, insomma.
Centro prelievi di via Matteotti; non viene assolutamente spostato, prima di tutto, anche
perché non è una roba così semplici spostare un Centro prelievi, nel senso che deve essere
autorizzato dalla ASL, quindi non è che uno lo sposta così, prima cosa, perché è in centro. Per
il TAU non è un problema, perché noi lo facciamo fare ai medici di base. Abbiamo già avuto un
ospedale, l’ospedale di Alzano che a un certo punto ci ha detto: noi ci rifiutiamo di fare la
terapia anticoagulante orale perché non ce la facciamo più. Alzano o Gazzaniga? Forse
Gazzaniga: non ce la facciamo più, non ce la facciamo più; e c’erano 5.000 persone che
dovevano spostarsi a trenta chilometri.
Abbiamo fatto un accordo con i medici di famiglia, fanno il prelievo all’interno dell’ambulatorio
del medico, con una macchinetta apposta, viene fatto subito attraverso il programma la terapia
e loro se ne vanno con la terapia corretta. Non solo; è molto meglio come servizio, perché?
Perché il medico di famiglia conosce il paziente, conosce quindi se prende altri farmaci, se ha
un problema di salute, quindi è in grado anche di tarare la terapia sulla base della patologia
che ha il paziente.
(Ndt, intervento fuori microfono)
Sì, però se l’ospedale, attraverso i suoi servizi, dovesse avere delle difficoltà a fare questo
servizio, lo facciamo fare ai medici di famiglia, che lo fanno benissimo, e il paziente anziché
andare al Centro va dal suo medico, come quando va a ritirare, a farsi fare una ricetta
eccetera.
Però il Centro prelievi di via Matteotti non si sposta e non lo autorizziamo noi a spostarsi,
quindi stia tranquilla.
(Ndt, intervento fuori microfono)
Sì, sì.
(Ndt, intervento fuori microfono)
La riduzione del costo… Sa che questi nuovi farmaci ci fanno esplodere la spesa farmaceutica,
eh! Non solo, ma poi non vanno bene per tutti, e quindi dobbiamo stare un attimo attenti
anche con queste novità perché…
(Ndt, intervento fuori microfono)
Certo, certo. Comunque, voglio dire, la collaborazione dei medici di famiglia anche su questo
territorio è molto alta, nel senso che noi lavoriamo bene con loro, sono bravi, sono molto
disponibili.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, dottoressa. Ha terminato?
DOTT.SSA AZZI:
Posso andare?
PRESIDENTE PIGNATELLI:
La parola al Sindaco.
DOTT.SSA AZZI:
Devo stare qua? Okay. Io sto qua.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. Io ringrazio la dottoressa per la disamina ampia che ha fornito al Consiglio
comunale, sia nello specifico della città di Treviglio, che per quanto riguarda l’Ambito di
Treviglio, che per quanto riguarda l’Ambito della Bassa, chiamiamola meglio, della Pianura
Bergamasca, quindi estendendosi fino alla zona di Romano, che poi ci dovrà vedere in queste
linee di riforma anche più vicini, e d’altro canto anche per l’aiuto che ha dato a guardare le
linee di sviluppo che sono quelle previste dal Libro Bianco. Sono disponibilissimo all’incontro,
se lo si vuol fare al rientro dalle vacanze, per gli altri Comuni della zona, in maniera tale che,
magari evitando i rischi che si correvano un tempo, quando c’erano anche le USSL e i Consigli
dei Sindaci, che poi entravano forse anche un pochino troppo a gamba tesa dall’altra parte,
dico che si trovi una soluzione di mediazione che consenta alla sanità di essere comunque
controllata anche dagli Enti locali, ma non con le deformazioni che evidenziava lei anche prima
e che sono rimaste anche in questo momento.
Io volevo sottolineare una cosa: nel momento in cui il Comune di Treviglio ha sottoscritto
l’accordo con l’ASL e con l’Azienda ospedaliera per realizzare l’edificio unico in triade, la
disponibilità di massima da parte dell’operatore c’era e c’era stata e questo consentiva di
cominciare a realizzare quell’integrazione dei servizi dell’ASL in cui la dottoressa Azzi ha
creduto e che ha visto come compartecipi anche l’Amministrazione comunale, oltre che
l’Azienda ospedaliera. Ovvio che poi, di fronte alle difficoltà che abbiamo evidenziato, è stata
trovata una soluzione alternativa, e anche per quello io ringrazio perché c’è stata un’ampia
collaborazione sia l’individuazione in Comune della nuova struttura, sia per la realizzazione
anche degli accessori, e penso ai parcheggi, al cambio dalla viabilità in maniera tale da
garantire una sosta diversa anche per gli utenti di quel servizio, e tutto quello che poi è stato
correlato a questa scelta.
Io credo davvero - nel momento in cui si è aperto quello Sportello Unico noi poi eravamo anche
in procinto di aprire il nostro - che questo sistema sanitario possa garantire, o questa sede
possa garantire un accesso più diretto ai cittadini.
Sottolineo una cosa: nel momento in cui avevamo pensato alla soluzione di triade avevamo
anche trovato la soluzione del Sert; nel momento in cui questa cosa non è andata avanti, è
ovvio che siamo rimasti con una parte del cerino in mano. Trovare la soluzione, come
dicevamo prima, non è particolarmente semplice: il riallestimento in loco credo che sia oggi la
soluzione più praticabile, che consente da una parte una migliore fruibilità del servizio e,
dall’altra, il superamento delle criticità che sono state evidenziate. Mi conforta che anche il
dottor Merisi è il consigliere Minuti abbiano espresso un parere in questo ordine di idee, quindi
penso che, sentendo anche poi col dottor Rozzoni, che ringrazio per la sua collaborazione,
sentendoci anche con lui vedremo di trovare questa soluzione.
Quindi il mio rinnovato ringraziamento per tutto quello che ci ha detto e soprattutto, dico,
l’auspicio che la collaborazione che abbiamo visto esplicarsi anche sulla città di Treviglio e che
ha portato a un miglioramento complessivo del servizio posso continuare anche in futuro.
Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, dottoressa. La ringrazio per la partecipazione, a nome anche di tutto il Consiglio
comunale.
(Applausi)
Proseguiamo i lavori del Consiglio comunale, dopo questa breve pausa.
Passiamo al punto n. 2 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Esame proposta
petizione presentata dal Comitato genitori scuole pubbliche trevigliesi con nota
protocollo 15776 del 26 marzo ’14 in merito al contratto di affidamento in
concessione, costruzione e gestione di un fabbricato destinato a Centro cottura pasti
in Treviglio, stipulato tra il Comune di Treviglio e l’azienda Gemeaz Cusin S.r.l. (ora
Gemeaz Elior S.p.A.).
Ha cinque minuti per illustrare la petizione uno dei proponenti.
SIG. PINELLI:
Buonasera, io sono Daniele Pinelli, sono un genitore, sono rappresentante dei genitori del
Comitato della primaria De Amicis e nel corso degli ultimi anni abbiamo raccolto una…, ho
seguito sostanzialmente le varie istanze sono state poste dai genitori relativamente alla
questione mensa, in particolar modo quelle relative alle questioni economiche.
Il tutto si è maturato in una fattiva collaborazione con l’Amministrazione comunale, ci sono
stati vari incontri in cui abbiamo, direttamente con la persona del Sindaco, incontrato il
Sindaco in un Comitato spontaneo di genitori che raggruppava sostanzialmente tutte le scuole
di Treviglio, quindi De Amicis, Battisti, Cameroni e tutte le scuole pubbliche che usufruiscono
del servizio mensa.
Abbiamo infine proposto una petizione firmata da 799 genitori, solo genitori, sempre delle
suddette scuole di Treviglio, in cui abbiamo sollevato sostanzialmente dei punti aperti, in
discussione.
I punti aperti adesso li leggo velocemente e li spunto. Anzitutto, di adeguare la quota di
rimborso del contratto di convenzione con la Gemeaz Elior, che è la società che ha stipulato il
mutuo per costruire il Centro cottura. Questa quota di rimborso è una quota che ciascun
genitore paga per, sostanzialmente, contribuire al pagamento di questo mutuo. Quello che
abbiamo chiesto e di riadeguarla, è già stata adeguata in una fase l’anno scorso, passata da
1,08 a 0,95, di riadeguarla in base a vari punti, che sono: 1) il sostanzialmente aumentato
numero di pasti che è stato erogato negli ultimi anni rispetto a quanto era stato pianificato,
quindi questo aumento del numero di pasti rispetto al pianificato dovrebbe secondo i nostri
calcoli, e comunque sostanzialmente questa direttiva è stata recepita dagli ultimi dati che sono
arrivati, direttamente fonte comunale, deve portare a una quota di rimborso di questi attuali
0,95 centesimi per pasto.
Un altro elemento per il ricalcolo della quota di rimborso è relativamente al pagamento degli
interessi del mutuo: il mutuo, secondo i nostri calcoli, comunque è stato valutato ad una quota
con un tasso fisso, ma la variabilità, la diminuzione degli interessi ha portato, ha fatto sì che
questa quota di rimborso debba essere ricalcolata anche in virtù del fatto che Gemeaz ha
pagato molti meno interessi rispetto agli attuali.
Ditemi voi se ci sto nei tempi, perché io me l’aspettavo di essere chiamato.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Ha ancora un minuto e mezzo.
SIG. PINELLI:
Ho ancora un minuto e mezzo, quindi vado avanti. Questo è il punto più importante, la quota
di rimborso.
Poi le altre istanze sono sostanzialmente quella di calcolare e di includere per il ricalcolo di
questa quota di rimborso i pasti self-service, sono uno dei pilastri del contratto di convenzione.
Terzo punto è quello di pubblicare la cifra totale dei compensi ricevuti dal concessionario,
quindi diciamo di trasparenza dei dati.
Sto leggendo un attimo. Okay, e che questo rimborso venga destinato sostanzialmente, venga
rigirato questo rimborso in eccesso che stiamo pagando, venga rigirato sui Servizi sociali.
Poi di dare subito fondo - quarto punto -, di dare subito attuazione al fondo ex Gemeaz con i
190.000 euro restituiti sinora; di dare più componente genitoriale al fondo (adesso sono due
su cinque i componenti genitoriali); di avere un occhio di riguardo per tutta quella che è la
componente qualità del servizio. Okay, ci sono? Grazie per avermi dato parola, saluti.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
La ringrazio per l’illustrazione. Dichiaro aperta la discussione. La parola al Sindaco.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. Io ringrazio i genitori – e l’ho già fatto anche in altre circostanze - per il
lavoro che hanno svolto per quanto riguarda questa azione di “due diligence” sul contratto
Gemeaz. È servita per vedere che ci sono state delle storture nell’applicazione del contratto ed
è servita per avviare un processo grazie al quale una serie di oneri che sono stati
impropriamente caricati sui genitori è tornata indietro.
Non dimentichiamoci che si era partiti - eterogenesi dei fini - da un problema che era quello
delle morosità sul servizio della mensa alla scuola materna e dall’altra parte, invece, l’analisi
che è stata fatta del contratto ha consentito di evidenziare, invece, questi momenti di criticità.
Durante il corso della Commissione Terza che abbiamo avuto due settimane fa, il 16 luglio, si è
entrati nello specifico delle richieste che sono state presentate da questa petizione, richieste
che, per come sono formulate, possono aprire alcuni profili di contenzioso molto più marcato
rispetto al concessionario, che invece mi pare abbia iniziato con noi un percorso di
riconoscimento delle difficoltà che sono state connesse all’applicazione del servizio
contrattuale.
Io credo che sia proprio la difficoltà dell’articolazione del contratto e, dall’altra parte, il fatto
che stiamo parlando di un contratto in divenire in cui fondamentalmente noi chiediamo ai
genitori trevigliesi di pagare l’investimento effettuato per la realizzazione del Centro cottura,
perché questo era l’oggetto del project financing, in una quota che viene scaricata su ciascuno
dei pasti, dicevo proprio per questo motivo noi siamo di fronte a una situazione che è
essenzialmente dinamica, che non può essere chiusa di anno in anno e che, ricordava anche il
dottor Cervadoro, che ringrazio perché ha sempre partecipato agli incontri con i rappresentanti
della Gemeaz, ci dà la necessità di fare un punto, che però viene spostato in avanti di volta in
volta in una flessibilità che deve essere quella che abbiamo iniziato ad attuare dopo i primi
rilievi operati, dicevo prima, dal Comitato dei genitori e che stanno proseguendo.
Per questo motivo io credo che da una parte va sottolineato - e qui colgo la sollecitazione che
era uscita anche dopo l’incontro dalla Terza Commissione - che tutti i fondi che vengono
recuperati, essendo derivati dal pagamento di questa quota che è stata effettuata o dai
genitori degli alunni delle scuole pubbliche di Treviglio o dagli utenti del servizio dei pasti a
domicilio, che sono però connessi al mondo degli anziani, ritorneranno all’interno del bilancio
comunale e saranno destinati alla finalità propria, cioè in questo caso a investimenti o a spese,
che non sono sostitutive dell’impegno del Comune rispetto alle politiche per il miglioramento
dell’offerta formativa per quanto riguarda il discorso delle scuole, e solo per le scuole dove c’è
il servizio mensa, dove si è generato questo plusvalore, e dall’altra parte per gli anziani per la
quota di loro competenza. Quindi su questo deve essere fatte estrema chiarezza.
D’altro canto, e lo sottolineo, i numeri che ci sono, proprio perché i dati che i genitori avevano
a disposizione non erano completi, la quota ad esempio dei pasti del self service ha una
modalità diversa di rendicontazione secondo il concessionario; d’altro parte ancora c’è la
questione più grossa, che io credo sia quella del finanziamento del mutuo, che le operazioni
societarie che hanno coinvolto la società rendono “difficoltoso” recuperare, dicevo su questa
parte io credo davvero che ci sia ancora da fare del lavoro per riportare a casa una parte
ancora di risorse che, quantificate secondo me un pochino per eccesso nell’incontro che si è
avuto con i genitori mi pare in marzo, il 6 di marzo scorso, d’altro canto ha invece, dicevo,
qualche margine ancora di recupero per quel che riguarda l’Amministrazione comunale.
Ecco, io sottolineavo questa cosa, cioè il fatto che il processo che è stato attivato non è
“chiudibile” in una soluzione unica. Proprio per la declinazione temporale della durata del
contratto del project financing saremo costretti - e questo percorso l’abbiamo avviato - a
verificare annualmente le risultanze e a modificare la quota di competenza per il rimborso, a
seconda anche dell’incremento o del decremento del numero dei pasti (apro la parentesi,
cominciano a rilevarsi anche qui situazioni di morosità particolarmente significativa, e chiudo la
parentesi), dicevo proprio per questo motivo ritengo che la discussione che il Consiglio
comunale possa fare debba andare nell’ordine delle indicazioni che sono uscite anche durante il
lavoro della Commissione e i cui risultati sono stati messi a verbale, così come poi sono stati
presentati all’interno di quel documento che è stato condiviso.
Però, prima di entrare nel merito, credo che sia opportuno che possano prendere la parola
anche altri. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
La discussione è aperta. Invito i Consiglieri a iscriversi. Consigliera Ciocca, prego.
CONSIGLIERE CIOCCA D.:
Credo anch’io che quanto abbiamo deciso nella Commissione e poi nel giro di e-mail che è
seguito sia un buon esito di questa vicenda, esito che è temporaneo perché poi ci saranno
ancora delle altre cose da approfondire, resta aperta per esempio la questione mutuo eccetera.
Per quanto mi riguarda, avevo chiesto al Sindaco di integrare la presa di posizione che sarà
votata dal Consiglio comunale con la assicurazione che i fondi così recuperati sarebbero andati
ai Settori del sostegno alla scuola pubblica e ai Servizi sociali, ma mi vanno bene anche le
precisazioni verbali che ha fatto in questa sede.
Vorrei avere qualche assicurazione in più, anche se so che non dipende direttamente
dall’Amministrazione, sui tempi di funzionamento effettivo della Commissione per l’utilizzo dei
fondi, perché per ora c’è la nomina formale, e se è possibile riuscire a farla partire in
corrispondenza dell’inizio dell’anno scolastico, in modo che anche i genitori utenti e quelli
firmatari possano vedere l’esito dei lavori del proprio Comitato e quindi dare atto delle
soluzioni cui si è pervenuti.
Se è possibile, nell’ambito della questione mensa, anche se non c’entra direttamente con la
gestione Gemeaz, fare una segnalazione: arriva a noi una richiesta di vedere se è possibile
trovare il modo di insonorizzare almeno parzialmente i locali mensa, perché gli operatori,
insomma, escono matti, tanto per dirlo in termini molto concreti.
La seconda richiesta che faccio al Sindaco, non in questa sede, ma magari in Terza
Commissione, se possiamo essere messi a parte della questione delle morosità. Erano già
significative, presumibilmente - l’ha detto anche il Sindaco - il fenomeno si sta incrementando,
quindi vorremmo avere la dimensione della questione, e poi se eventualmente è stata
individuata una modalità per uscirne, al di là del recupero crediti ovviamente.
Ho letto da qualche parte che in alcune situazioni sta tornando di moda la “schiscetta”, e quindi
se fosse possibile che noi avessimo in quella sede le eventuali variazioni sul numero delle
utenze, con magari un’indagine sulle motivazioni, che probabilmente sono di tipo economico,
però possono essere anche di altro tipo, legati alla qualità del pasto.
Una delle segnalazioni del Comitato genitori era appunto la qualità del servizio, però io penso
che questa sia una questione assolutamente spinosa perché ci sono le convenzioni dietetiche
della ASL da una parte e l’assoluta fedeltà dei bambini a certi tipi di cibi dall’altra, e sono
difficilmente conciliabili, però secondo me una spruzzata di buonsenso insieme al grana non
farebbe male. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Non vi sono altri interventi? La parola al Sindaco.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. Per la nomina della Commissione siamo ancora alla situazione in cui
eravamo il 16 luglio scorso: un istituto scolastico ha nominato un componente effettivo e un
supplente, l’altro istituto scolastico ha nominato due componenti effettivi. È sufficiente che
dicano chi è l’effettivo e chi è il supplente e possono poi partecipare ai lavori entrambi, quindi
non è un problema di numero, ma si tratta soltanto di una questione di forma. Nel momento in
cui arriva questa segnalazione la nomina la faccio perché il Regolamento è già stato approvato.
Così come era già stato approvato, lo ricordo, l’anticipo l’anno scorso di 20.000 euro per
ciascuno dei due istituti comprensivi, in maniera tale da poter attivare da subito alcuni progetti
che avevano un vincolo di destinazione in relazione al superamento, diciamo, di alcune
difficoltà per la didattica digitale, grazie alla quale poi gli istituti hanno attivato con i fondi.
Sulla questione delle morosità credo anch’io che bisognerà fare un ragionamento complessivo
sia sul servizio mensa che anche poi sull’ERP, che è quello diciamo che sta creando le zone,
diciamo, d’ombra maggiori.
Per quel che riguarda, invece, il servizio, qui il problema è che il trend incrementale che
abbiamo visto finora nell’utilizzo del servizio pasti potrebbe diminuire anche a fronte del costo
e, da una parte, della diciamo autogestione, con la “schiscetta”, del momento del pranzo in
scuola, che sta diventando, come si può dire, una delle alternative, che qualche anno fa non
sembrava neanche più proponibile e che invece adesso lo è.
Il lavoro che è stato fatto nella Commissione ritengo che sia particolarmente significativo. Io
mi sono accorto, rileggendo oggi il testo, che mi era scappato un “cinto” invece di “conto”,
però poi correggeremo l’errore di “stompa”.
La richiesta che faccio è che il Consiglio comunale approvi questa risoluzione, che abbiamo
condiviso anche, con il Comitato dei genitori, con i Capigruppo consiliari. Da una parte che
metta a fuoco, nei prossimi incontri, il tema del “costo del finanziamento”, e quindi, diciamo, di
questo mutuo che è previsto nell’articolo 5 del contratto; dall’altro che, essendo il contratto
strutturato diciamo su tre gambe principali, che sono i pasti da produrre per i ragazzi, i pasti
da produrre per gli anziani e i pasti del self service, rientrino, per come il contratto è stato
scritto, anche se poi magari è stato male applicato, all’interno del computo per la quota di
abbattimento diciamo dei costi o di contributo dei costi, anche quelli che sono i pasti prodotti
nel self-service.
Interessante, secondo me, il punto 3, che può aprire un versante poi anche sugli altri contratti
che il Comune di Treviglio ha, cioè una rendicontazione puntuale annuale delle risultanze
economiche in forma digitale, trasparente, in maniera tale che tutti ne possano prendere
visione. Si va nell’ottica, in pratica, di un controllo non soltanto da parte degli Uffici, ma anche
da parte del singolo cittadino, di quello che il Comune spende, di come lo spende, di chi a chi
lo dà e di come vengono poi utilizzati questi fondi.
Per quel che riguarda il discorso dell’attuazione della modifica della composizione della
Commissione, è stata fatta la richiesta di aumentare la “quota genitoriale”, non mi piace molto,
il numero dei genitori che ci sono. Siccome l’abbiamo costituita tenendo conto delle indicazioni
che avevo comunque già dato ai tempi delle riunioni che avevamo avuto con il Comitato
genitori, due-due-uno, quindi due rappresentanti dei genitori, due rappresentanti dei dirigenti
scolastici e un rappresentante dell’Amministrazione, questo garantisce che non ci siano
maggioranze precostituite a priori, facciamo partire la Commissione così com’è, teniamo buone
le due indicazioni effettivo e supplente, verifichiamo se la Commissione funziona, non credo
che… entia multiplicanda sunt praeter necessitatem, diceva Occam, quindi - adesso la cambio
la citazione - e sul finale sollecito un lavoro significativo con la Commissione Mensa, che ha
una amplia e significativa partecipazione di persone, in maniera tale che gli aspetti qualitativi
sia del servizio erogato, sia della educazione alimentare, possono essere verificati anche da
loro, insieme all’Amministrazione comunale, e che anche con le scuole possa partire quel
percorso - e questo lo stiamo mettendo nelle linee nuove del POF che approveremo a breve anche con il maggiore coinvolgimento degli istituti scolastici, non soltanto nell’ottica di Expo
per quel che riguarda il discorso dell’educazione alla salute alimentare, ma come, dicevamo
spesso, momento di formazione o di educazione.
Quindi su questa parte gli aspetti, diciamo, di contribuzione da parte di Gemeaz a questi
programmi di formazione e, dall’altra parte, di qualità del servizio erogato, chiedo e chiediamo
una collaborazione più significativa anche della Commissione Mensa.
Credo che questa risoluzione tenga conto di tutti gli aspetti per come possono essere declinati
nella richiesta, abbia il vantaggio di garantire una forma che continua il processo che è stato
avviato e grazie al quale io credo che alle scuole pubbliche di Treviglio possa essere dato,
perché loro, diciamo, saranno i maggiori beneficiari delle risorse che torneranno alla base,
dicevo alle scuole pubbliche di Treglio possono essere date ulteriori risorse per migliorare la
qualità della loro offerta formativa. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, signor Sindaco. È stata proposta una risoluzione; a norma di Regolamento di
funzionamento del Consiglio la copia è stata distribuita a tutti i Consiglieri.
Sul punto vi sono interventi o possiamo procedere alla votazione? È iscritto a parlare il
consigliere Merisi, prego.
CONSIGLIERE MERISI:
Grazie, Presidente. Terza riga, manca una parola: “tenuto conto della discussione”. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Consigliere. Consigliera Borghi, prego.
CONSIGLIERE BORGHI:
Sì, solo per dire che il Gruppo consiliare che rappresento voterà favorevolmente. Rinnovo la
raccomandazione, già fatta dalla consigliera Ciocca, di fare il possibile perché le scuole riaprano
con un costo della retta corretto, senza quel 20-30%, non ricordo, in più, che va tolto a
secondo del calcolo che si fa. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Non vi sono altri interventi? Dichiaro chiusa la discussione e invito i Consiglieri a
iscriversi per dichiarazione di voto sulla risoluzione. Nessuno chiede la parola?
Pongo quindi in votazione la risoluzione presentata dal Sindaco, collegata al punto n. 2
all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Esame proposta petizione presentata dal Comitato
genitori scuole pubbliche trevigliesi con nota protocollo 15776 del 26 marzo ’14 in merito al
contratto di affidamento in concessione, costruzione e gestione di un fabbricato destinato a
Centro cottura parti in Treviglio, stipulato tra il Comune di Treviglio e l’azienda Gemeaz”.
Dichiaro aperta la votazione, che avverrà in forma palese e con sistema elettronico. Consigliere
Ferri, non ha votato.
Dichiaro chiusa la votazione.
14 voti a favore, nessun contrario, nessun astenuto.
Il Consiglio approva.
Passiamo al punto n. 3 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Istituzione
Commissione Piscina e modalità di funzionamento”.
Illustra il provvedimento l’assessore Imeri. Prego, Assessore.
ASSESSORE IMERI:
Grazie, buonasera. Credo che anche per questa delibera ci sia poco da aggiungere, nel senso
che il lavoro poi fatto in Commissione, partendo dalla bozza che era stata proposta, ha
permesso poi di andare a puntualizzare quelle che erano alcune delle situazioni.
Il primo punto riguardava la composizione, dove è stata chiarita e specificata la
rappresentanza degli utenti, uno in carico al mondo dalla scuola, che usufruisce dei corsi
gratuiti presso l’impianto, e uno a carico poi degli utenti dei servizi a pagamento, e l’altro era
l’inserimento di un rappresentante dell’associazione Come Noi per quanto riguarda poi il
superamento delle barriere architettoniche e l’accessibilità anche ai diversamente abili.
La seconda modifica che era stata fatta era quella del numero di mandati, era stato proposto
tre ed è stato ridotto a due per quanto riguarda la durata della Commissione.
Per il resto, poi, lo scopo di questa Commissione, che è stato oggetto più volte di richieste e
confronto, è quello di verificare sostanzialmente i servizi erogati collegati al contratto di project
financing che è stato istituito con la Project Sport, che è il gestore del servizio.
Adesso che la fase di completamento dei lavori è ormai al 99,99%, perché c’erano ancora
alcune prescrizioni in seguito all’ultima Commissione comunale di vigilanza, ma che sono ormai
in corso di definizione, siamo arrivati anche a questa delibera, che ci porta ad avere un
elemento di monitoraggio, più che di controllo, e di verifica di quelli che sono da una parte gli
adempimenti e, dall’altra parte, quelle che sono poi le eventuali proposte, sia in relazione alle
tariffe, sia in relazione al servizio erogato, sia eventualmente a elementi di miglioramento del
servizio, che fortunatamente sta registrando, anche adesso che sono aperte le prescrizioni per
i nuovi corsi, un buon numero degli utenti. Purtroppo, invece, la stagione non è stata ottimale
dal punto di vista dell’accessibilità alle vasche nuove, però, visto il contesto degli impianti di
questo tipo, in cui siamo, siamo abbastanza sereni sulla gestione che è in atto, c’è un
confronto col gestore, che penso anche in sede di Terza Commissione abbia dimostrato
comunque una certa disponibilità, e penso che questo sia l’elemento più importante in
relazione poi anche al funzionamento corretto della Commissione, il cui Regolamento siamo
chiamati poi ad approvare stasera.
Non so se c’è altro da aggiungere, perché bene o male il lavoro in Commissione era stato
efficace.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie per l’illustrazione. Dichiara aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi.
Ha chiesto la parola la consigliera Ciocca. Prego.
CONSIGLIERE CIOCCA D.:
Solo per una precisazione: il testo che è arrivato a casa nel malloppo dei Consiglieri presentava
delle diciture, all’articolo 2 e all’articolo 4, su cui io sarei intervenuta.
Stamattina (o nel primo pomeriggio) è arrivata la nuova versione, con la eliminazione degli
utenti scelti dalle associazioni dei consumatori, come avevamo detto, che però c’è nel testo che
è stato dato ai Consiglieri. E poi il bisticcio tra la durata in carica di due anni è rieleggibile per
non più di tre mandati, che in realtà è la durata in carica di tre anni, per non più di due
mandati.
Quindi è assodato che il testo che andiamo a votare è quello arrivato oggi via mail?
(Ndt, intervento fuori microfono)
Va bene, questo qui, giusto? Bene.
ASSESSORE IMERI:
Siccome ho preso la abitudine di fare comunque una verifica il giorno stesso del Consiglio,
onde evitare…, anch’io, che avevo fatto la correzione a mano del Regolamento in sede di
Commissione, effettivamente c’era un refuso, perché era stato inserito ma non tolto.
Sui due mandati dei due anni, effettivamente anche la mia nota era sostituire due con tre, e
c’era due volte tre nella stessa frase, quindi c’era tre anni per tre mandati, in realtà…
Comunque rimane tre anni per massimo due mandati, e poi la selezione dei rappresentanti
degli utenti attraverso quella indicazione di una sorta di avviso pubblico tra gli utenti della
piscina, da individuare.
E poi l’unica modifica era quella che all’ASL viene inoltrata per conoscenza e non per il parere,
perché non c’è da esprimere nessun parere in merito. Punto.
Sono queste tre e il testo è quello con le note, che ha fatto anche lei.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
È iscritto a parlare il consigliere Merisi; ne ha facoltà.
CONSIGLIERE MERISI:
Grazie, Presidente. Volevo solo delucidazioni che l’Assessore ha appena dato sui tre punti, per
cui il mio intervento è, in anticipo, dichiarazione di voto.
Ci pare, al consigliere Minuti e al sottoscritto, su cui ci siamo confrontati pur non essendo degli
amanti dello sport del nuoto, preferiamo altri sport, dicevo ci siamo confrontati, è un
Regolamento molto snello, semplice, chiaro e conciso, per cui il nostro parere è sicuramente
favorevole. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Nessun altro chiede di intervenire? Dichiaro chiusa la discussione e invito i Consiglieri a
iscriversi per dichiarazione di voto. Nessuno chiede la parola per dichiarazione di voto?
Quindi pongo in votazione il punto n. 3 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Istituzione
Commissione Piscina e modalità di funzionamento”.
La votazione avverrà in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
14 voti favorevoli, nessun contrario, nessun astenuto.
Il Consiglio approva all’unanimità.
Procediamo con il punto n. 4 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Seconda
variazione al bilancio di previsione annuale 2014 e pluriennale 2014-2016 e
contestuale variazione al Programma delle opere pubbliche”.
Illustra il provvedimento il Sindaco, prego.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. Chiedo di scusare l’assenza dall’assessore Vailati, che non è disponibile, che
però era presente all’illustrazione del provvedimento in sede di Commissione.
La variazione di bilancio ha una struttura, diciamo, per la parte ordinaria che è stata chiesta
agli Uffici nel momento in cui c’erano necessità non di grande respiro, per consentire la
normale attività e la manutenzione, diciamo, che di esercizio in esercizio si fa del bilancio.
Penso che le cose più significative da evidenziare siano alcuni interventi che vengono finanziati,
il primo dei quali è il contributo che daremo all’Azienda ospedaliera di Treviglio per la
sistemazione del parcheggio, perché è stata citata anche prima la difficoltà che è stata
evidenziata sullo stato di manutenzione, avevamo attivato, se ve lo ricordate, anche con la
presenza del Direttore generale dell’Azienda ospedaliera, questa disponibilità, in maniera tale
che, oltre alla sostituzione dei corpi illuminanti per garantire maggiore sicurezza, fosse
possibile anche garantire copertura dell’asfalto e rifacimento del tappetino.
Firmeremo domani in Giunta, dopo l’approvazione di questa variazione di bilancio, la
convenzione con l’ospedale, in maniera tale che si possa dare esecuzione ai lavori.
Gli altri interventi significativi sono quelli che poi erano stati evidenziati come opere connesse
alla necessità di fare alcuni interventi al mercato, e penso soprattutto alla realizzazione delle
colonnine di distribuzione dell’energia elettrica per garantire poi un più corretto utilizzo
dell’area da parte degli esercenti ambulanti che ne fruiscono il giorno di sabato, così come il
discorso della realizzazione degli interventi per la manutenzione straordinaria della zona del
parcheggio della farmacia in viale Piave, che era stata sottolineata. E questi, diciamo, sono i
micro interventi.
Per quelli più significativi credo che sia opportuno che vengano illustrati dall’assessore
Mangano; credo, oltretutto, che in questa variazione ci si consenta di proseguire con i lavori
che sono già stati messi all’interno del Piano delle opere pubbliche e su alcuni, che
probabilmente vedete inseriti ed evidenziati in grigio, in maniera tale che se ne possa dare
evidenza immediata, se serve la discussione di merito possiamo entrare in fase poi di
dibattimento. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Assessore Mangano, interviene? Prego.
ASSESSORE MANGANO:
Grazie, Presidente. Cioè, l’intervento di maggior coinvolgimento di risorse riguarda la strada di
collegamento tra via Del Bosco e il quartiere ovest. Abbiamo inserito originariamente 500.000
euro, sono state riportate oggi a 830, c’è una variazione di 330, perché abbiamo inserito la
pista ciclopedonale, che in un primo momento non avevamo inserito, e la realizzazione della
rotatoria.
Quest’opera è direttamente collegata alla realizzazione del sottopasso Bosco Tre, per cui finiti i
lavori di Bosco Tre a ottobre, quindi dovrebbero consegnare il manufatto a fine di ottobre,
quindi noi partiremmo con i lavori per dare esecuzione a quanto previsto nel nostro
Programma laddove si parla di collegamento fra centro e periferia.
Abbiamo ritenuto opportuno quindi anticipare anche l’intervento della società Habita per
quanto riguarda la rotatoria. La rotatoria è a carico della società in quanto fa parte della
convenzione. È coperta da fideiussioni, per cui una volta che approveremo il progetto
definitivo, e quindi quello esecutivo, verrà coinvolta questa società per scrivere, e quindi
anticipa il Comune per la società, se non addirittura la società è nelle condizioni di poter
pagare.
Sarà oggetto di una normale trattativa. Quello che noi dobbiamo fare è non perdere tempo
perché, nel momento in cui ci viene consegnato il manufatto, il collegamento col quartiere
ovest è stato ritenuto prioritario, penso anche giusto, per collegare quella parte di città con il
centro della stessa.
Quindi questo diciamo che è il provvedimento più importante in termini di impegno di risorse,
poi i 50.000 euro riguardano il rifacimento dell’impianto elettrico nel mercato, questo dovuto
ad una richiesta pressante da parte degli ambulanti, che necessitano di una maggior energia.
Noi abbiamo un impianto vetusto, quindi bisogna intervenire in maniera tale che verrà
realizzato un contatore per ogni richiedente, se ne prevedono circa trentotto.
Con l’occasione abbiamo in programma di realizzare e mettere a posto la recinzione tra piazza
del Mercato e il parcheggio. Oggi è un po’ degradata, uso questo eufemismo, perché quella
rete non dà nessuna sicurezza, per cui vorremmo anche intervenire per rendere più decorosa
anche la recinzione.
30.000 euro riguardano l’intervento per quanto riguarda il rifacimento della piazza, del
parcheggio davanti alla farmacia in viale Piave, perché anche qua si è in una situazione di
estremo degrado, quindi bisogna intervenire in breve termine, quindi sono tutte opere che noi
abbiamo in programma di fare entro quest’anno.
Poi c’era l’intervento per il verde, che erano 150.000 euro.
70.000 euro, ne aveva già parlato il Sindaco, per quanto riguarda il contributo all’ospedale, e
c’è in corso una convenzione che dev’essere sottoscritta.
Non c’è altro, insomma sono queste, diciamo, le variazioni che riguardano il POP o, quanto
meno, le opere pubbliche.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Dichiaro aperta la discussione. Invito i Consiglieri a iscriversi nel dibattito.
È iscritta a parlare la consigliera Ciocca; ne ha facoltà.
CONSIGLIERE CIOCCA D.:
Abbiamo già le idee un po’ più chiare sulle destinazioni dei singoli interventi, perché in sede di
Commissione queste informazioni non c’erano, quindi non si capiva bene in cosa consistesse
l’intervento in piazza del Mercato perché, voi lo sapete meglio di me, c’era anche il progetto del
rifacimento della piccola rotatoria, che ci è stato presentate in Commissione credo, non mi
ricordo più. Però va bene, su questo niente da discutere.
Idem per il parcheggio della… come si chiama? Della farmacia, perché lì la CFL ha rifatto la
recinzione e poi c’è un pezzo modello muro di Berlino, che è quello di competenza
dell’Amministrazione comunale, quindi anche solo per il decoro, nessuno ha da dire niente.
Volevo approfondire, invece, la questione Baslini, perché nella convenzione, articolo 7, c’è tutto
l’elenco delle opere da realizzare e all’interno di queste opere, che avrebbe dovuto realizzare
Habita in virtù del PI Baslini, ci troviamo collegamento via Del Bosco e via Veneto,
sistemazione verde e parcheggi, l’edificio adibito a palestra, che avrebbe dovuto sorgere, se
tutto fosse andato bene, vicino al Palazzetto, l’edificio polifunzionale, rispetto al quale si
discuteva della destinazione, e poi 713.000 euro per il prolungamento di via Del Bosco e
svincolo rotatoria, che nella variazione di bilancio diventano 830.000 perché c’è il lavoro in più
della pista ciclabile.
Ora, al di là della scelta, che appare logica, di un nuovo sottopasso alla ferrovia, sarà bene
utilizzarlo per i fini per cui è stato chiesto. Ma il mio problema è un altro: è possibile che si
intervenga su una convenzione firmata e sottoscritta anticipando un finanziamento che
avrebbe dovuto fare Habita, senza - che io sappia - ci sia niente di scritto? Cioè questi 713.000
euro sono dentro una convenzione cofirmata; questa scelta di anticipare i soldi della spesa ad
Habita, a quanto ne so io, non ha nessuna formalizzazione scritta. È corretto? Si può fare? Va
rivista la convenzione? Va integrata? C’è una scrittura? C’è un atto? Non lo so, così mi sembra
un: va beh, c’è questo disguido, risolviamolo.
Faccio qualche osservazione sul fatto che all’interno di un impegno notevole di Habita rispetto
alle opere, chiamiamole di compensazione, da concedere al Comune di Treviglio. La cifra di
questo svincolo è minimale rispetto all’insieme.
Casualmente poi sono incappata in una lettera con la quale…, casualmente sono incappata in
una lettera. Segretario, ho fatto i compiti a casa, come lei ci ha suggerito, sull’efficienza del
Protocollo e questo è quello che succede. Ho trovato una lettera in cui Habita, con una
relazione perizia di stima dell’ingegner (Mialloniè), dimostra, con dei ragionamenti molto
complessi, che non deve pagare l’IMU, perché? Perché considerando il prezzo della
compravendita, il costo aggiuntivo della bonifica prevista nel progetto, il costo stabilito dal CTU
a seguito della famosa interruzione della verifica, il decremento del valore dell’area dal 2007 al
2013, la riduzione per i costi di bonifica già sostenuti, eccetera eccetera eccetera, la stima va
in negativo, quindi se l’area non vale - niente dice – Habita, perché devo pagare l’IMU? E l’IMU
pagata da Habita era 160.000 euro.
Ora io mi chiedo: un’azienda, una società che ha comprato 30 milioni di area, che non ha i
soldi per pagare l’IMU, parrebbe, anche se ne ha spesi per la perizia, 160.000, che non riesce a
tirar fuori neanche i 713.000 euro necessari per fare una parte del, che affidamento mi dà?
Lo chiedo per avere queste risposte, che sono collegate indirettamente a questa questione:
primo, se voi sapete che cosa sta succedendo ad Habita e se il progetto del PI va in porto. Più
che il progetto del PI, a me personalmente come trevigliese interesse la bonifica, che fine farà
questa bonifica? Perché per adesso gli ultimi interventi sono quelli di sistemazione delle pompe
della barriera idraulica. Se questa società megagalattica sta qui a risparmiare sull’IMU, cosa
racconto ai trevigliesi, che per l’IMU si sono abbastanza attaccati via? E che intenzioni ha
l’Amministrazione rispetto a questa richiesta, che tra l’altro, dulcis in fundo, tira in ballo, per
giustificare le proprie scelte, perfino la valutazione data dal Comune di Treviglio per la cessione
di una palazzina inagibile di completa demolizione in zona centrale, leggasi via XX Settembre
n. 8, i famosi undici appartamenti.
Questa la questione. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. È iscritto a parlare il consigliere Minuti; ne ha facoltà.
CONSIGLIERE MINUTI:
Allora, ci viene sottoposta una seconda variazione ordinaria al bilancio di previsione, una
modesta manutenzione al bilancio, che comprende però anche alcune opere pubbliche che
vengono consentite mettendo il pertinente finanziamento certo rispetto a finanziamenti incerti,
che non si realizzano.
È apprezzabile e a Merisi e a me piacerebbe votare a favore, ancorché Consiglieri di
minoranza, se non fosse che ci sono alcuni elementi di perfettibilità che vorremmo sottoporvi,
e lo facciamo con molta costruttività e anche con un certo…, con piacere, alla luce dei risultati
che vediamo nella realizzazione del bilancio e delle opere pubbliche.
Io, che passo diverse volte al giorno davanti alla piazza Garibaldi e vedo l’UPIM come si sta
completando, l’ex UPIM, gioisco ogni volta che passo: quella trasparenza che consente di
vedere in alto la città antica, con questo innesto di nuovo, nuovissimo, che ha smesso di
stridere rispetto all’innesto dagli anni sessanta e settanta. Mi piace la cosa. Poi parliamo, qui
sotto, il Teatro, che restituisce ai cittadini una funzione che gli era stata tolta.
Insomma, in un periodo di così grande difficoltà e con un progetto che era così complesso,
perché era diverso, si è dovuto cambiare, con finanziamenti che erano di un tipo e si è dovuto
ricorrere alla integrazione con altri, insomma fare opere pubbliche di questi tempi e farle
bene… Sai, noi di minoranza, di opposizione, si diceva: eh sì, è vero che fate qualcosa, però si
potrebbe fare di più, però si può fare meglio. Noi siamo contenti quando si fanno le cose e si
fanno meglio, e siamo stimolati a fare le proposte quando vediamo che alcune proposte che
formuliamo – era una nostra proposta quella di rendere trasparente il Teatro…, l’ex UPIM vengono accolte.
Allora, dico, se si fa un intervento sul mercato, ed è una gran bella cosa che si fa l’intervento
sul mercato, con un modesto, tra l’altro, con un modesto si completa quella recinzione, che è
indecorosa, nel lato est e si mettono gli impianti che consentono di gestire in sicurezza le
attività commerciali. Però io dico: ma le attività commerciali, ma debbono essere solo del
mercoledì e del sabato? Possiamo immaginare la estensione dell’utilizzo del mercato anche
negli altri giorni della settimana, integrando il sistema commerciale trevigliese, che è fatto dal
suo centro storico, dai suoi negozi, anche dallo storico mercato? Allora, se si fa un
investimento, io pregherei di verificare la possibilità di estendere l’utilizzo anche in altri giorni
della settimana.
Nella delibera che prenderemo successivamente, ed era una di quelle che ci faceva un po’
dubitare con Merisi, ne ha parlato anche la consigliera Ciocca, e cioè quel complesso giro di
edilizia residenziale pubblica, per cui degli edifici che prima si pensava di ristrutturare, e si era
anche individuata la risorsa, che era l’alienazione degli alloggi di via XX Settembre, e parlo
degli edifici residenziali di via Redipuglia, che adesso viceversa si sceglie di alienare, e però si
ristrutturano altri edifici in modo da rendere stabili nella realtà, perché effettivamente fruibili,
gli alloggi del patrimonio pubblico.
Noi siamo rammaricati di questa complicanza, vorremmo le cose più semplici, più lineari,
invece si cambia in corso d’opera, e abbiamo dei dubbi sull’esito dell’alienazione di via
Redipuglia e pensiamo che lì diventerà un ghetto, perché già ci sono alloggi occupati
abusivamente, già la mancata presenza del pubblico non faciliterà la sicurezza in quel
comparto, piccolo comparto della città. E tuttavia diciamo, quella è una scelta, voi avete fatto
un’altra scelta, allora vi chiediamo: ma perfezionatela un po’ quella scelta lì. Se intervenite a
investire diversamente il provento dell’alienazione di via Redipuglia sistemando via Cavour e
piazza Cameroni, auspicabilmente, io mi auguro conservando l’edificio di piazza Cameroni,
perché è un edificio di valenza storica, architettonica, è un bell’edificio umbertino, di quello
stile lì c’è solo quello nella nostra città, come se buttarsi giù i Baci Perduti, che è l’edificio
liberty per eccellenza. Conserviamo almeno una tipologia per ognuno degli stili che si sono
succeduti nel corso della storia.
Ribadisco che se si interviene su via Cavour sarebbe opportuno che il piano terra degli attuali
alloggi che si frappongono tra l’ex Corona e il cortile dei Vigili del fuoco vengano trasformati in
negozi. Questo perché a voce noi diciamo “valorizzazione del patrimonio comunale e poi
alienazione”, ma la valorizzazione è sempre astratta. Una valorizzazione concreta è prendere
quei tre alloggi che sono lì al piano terra, fare dei negozi, ed ecco che tutta la via resta più
illuminata, che il sistema commerciale del centro storico di Treviglio si integra, si arricchisce di
più ed anche ecco che il patrimonio comunale ha una rendita superiore. Perché lo dicevo in
Commissione, mi pare, che la cosa più sciagurata che può capitare a un proprietario, già anche
il privato, ma soprattutto all’ente pubblico, che dev’essere ancora più cauto del privato, è
avere un patrimonio che non rende, cioè fa soffrire vedere il Palazzo dell’ex Pretura che è lì in
attesa. Dovremmo accelerare le funzioni, tutte le iniziative - ce ne sono già, non le abbiamo
capite bene ancora, vi prego di spiegarcele meglio - perché un patrimonio importante deve
avere una rendita importante. In periodi di difficoltà economiche anche le rendite del
patrimonio soccorrono il bilancio, che ha la necessità di affrontare molte spese.
Ci piace la soluzione che è stata adottata per la via Del Bosco e, volendo sognare qualche cosa
di più, eccome ha fatto con pertinenza di causa e con anche correttezza dei conteggi e di
prospettive il consigliere Ciocca, bisognerà affrontare la questione di far nuovamente
proseguire la via Del Bosco là dove è proseguita per almeno un migliaio di anni e che
improvvisamente, a causa della infrastrutturazione, incautamente non era stato valutato, non
era stata…, si è interrotta. Ma allora, io dico, Habita o non Habita, che è una roba adesso che è
più grande di noi… Epiteto, visto che citate tutti i filosofi, dice: ma perché vi preoccupate delle
cose che non dipendono da voi? Ci occupiamo delle cose che dipendono da noi. Ora mettere a
posto quello svincolo è pertinenza nostra, compete a noi, e lo facciamo surrogando un
soggetto che è in particolare difficoltà in questa contingenza, Habita, lottizzazione Baslini, e
facciamo bene a fare la rotonda che doveva fare qualcun altro, ma se domani qualcun altro,
questo o un altro soggetto, dovrà realizzare quella convenzione o una convenzione più matura
rispetto a quella, più attuale rispetto a com’era stata concertata all’inizio, che prevedeva delle
cose che non sono più realistiche, per esempio l’insediamento universitario o così via, eh beh,
allora quella lottizzazione…
(Ndt, intervento fuori microfono)
Certo che non c’è più.
(Ndt, intervento fuori microfono)
Sì, certo che è stato variato, certo, quando è nata era così: da variazione ne deve seguire
un’altra, ne devono seguire ulteriori per l’adattamento alle condizioni attuali e alle necessità
future della città, ma in quella circostanza ecco che alla lottizzazione si dovrà far carico non
solo l’integrazione della viabilità con il superamento della barriera ferroviaria a sud, per andare
a Lodi, con quel ponte che è diventato anacronistico ora che si è fatto un super ponte per il
traffico delle biciclette, e fa ridere quello delle automobili, che rischia di cadere giù da un
momento all’altro, no? Non solo dovrà affrontare quell’argomento, ma altro che Università,
quella sarebbe una qualificazione, ma dovrà affrontare il problema del collegamento, non solo
a sud, ma soprattutto a ovest, e realizzare a spese della lottizzazione il rifacimento o una
soluzione al problema della continuità della via Del Bosco, faccio per dire una cosa.
Ora, però, siamo a una manutenzione del bilancio. Ci piacciono alcune cose come sono
formulate; sono perfettibili, vi incoraggiamo a realizzarle nonostante le grandi difficoltà che ci
sono. Noi anticipiamo già il voto, che è di astensione.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Non vi sono altri interventi nel dibattito? Procediamo alla replica da parte della Giunta.
Non vi sono altri interventi da parte del Consiglio. La replica da parte della Giunta, l’assessore
Nisoli. Prego.
ASSESSORE NISOLI:
Sì, buonasera. Grazie, Presidente. Rispondo alla consigliera Ciocca per quanto riguarda Habita,
due aspetti tecnici.
Allora, i 713.000 che erano previsti nella convenzione prevedevano la realizzazione della
rotatoria, la modifica degli accessi sulla via Del Bosco e la realizzazione della strada di
collegamento tra il PI Baslini e questa nuova rotatoria, passando nelle aree Fama con
demolizione delle recinzioni, spostamenti e allargamenti.
Abbiamo fatto un incontro un paio di mesi fa con la società Habita per prospettargli la
realizzazione anticipata di questa rotatoria e per adesso stiamo redigendo il progetto esecutivo.
Una volta che il progetto esecutivo, ad opera dell’Ufficio Tecnico nostro, è pronto, l’ho
notificheremo ad Habita dandogli le tempistiche che richiediamo noi come Amministrazione. Se
Habita è pronta ci farà i versamenti dell’importo dovuto contestualmente i lavori, oppure si può
sostituire a noi per la realizzazione dei lavori, ha lasciato aperta anche questa opportunità,
oppure, se i nostri tempi sono troppo stretti e non coincidono con i loro finanziamenti, si farà
un addendum o una variazione della convenzione dove, in luogo dell’importo della rotatoria,
realizzeranno ulteriori opere, sempre per la città.
Hanno chiesto qualche mese fa, all’inizio dell’anno, l’applicazione del “Decreto del fare”, che
consente l’allungamento degli obblighi convenzionali di tre anni rispetto alle scadenze previste,
per cui anche la palestra e anche la rotatoria, tutte le opere che avevano una scadenza sono,
di fatto, allungate di tre anni.
(Ndt, interventi fuori microfono)
Dodici, sì, per la realizzazione delle prime opere, poi le altre erano più in là negli anni.
Per quanto riguarda la bonifica è stato fatto un tavolo tecnico nel mese di maggio o di giugno,
dove abbiamo incontrato sia la società Habita che la società di ingegneria che li segue per le
bonifiche, hanno sistemato tutte quelle che sono le pompe e ci siamo dati una scadenza in
autunno per riconvocare un tavolo tecnico per la definizione di quelli che invece sono gli
interventi veri e propri della bonifica, con l’aggiornamento delle date, e loro contavano in
autunno di darci delle date certe per l’inizio. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Non vi sono altri interventi da parte della Giunta? La parola al Sindaco.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. Sulla questione dell’IMU abbiamo preso atto della relazione, abbiamo molte
perplessità in merito all’accoglibilità della stessa, per cui entreremo nel merito poi parlando con
l’Ufficio Tributi, però se non vale assolutamente l’area aspettiamo anche una donazione,
altrimenti ho forti dubbi del fatto che la si possa prendere in considerazione.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Non vi sono altri interventi. Repliche? Consigliera Borghi, prego.
CONSIGLIERE BORGHI:
Sì, grazie Presidente. Ovviamente quanto ha detto l’assessore Nisoli rassicura un po’ rispetto al
rapporto con Habita e alle varie contrattazioni convenzionali, cioè alla conven… mamma,
ragazzi, scusate! Conforta il fatto che l’assessore Nisoli abbia chiarito che all’interno della
convenzione si possano rivedere con delle aggiunte, con delle integrazioni, quelli che sono gli
impegni da parte di Habita. Scusatemi per… Il problema, secondo me, è che questo progetto,
questo PI Baslini non sta andando avanti. A me risulta, perché queste informazioni le ho avute
dall’interno del Comune, che ancora una volta Habita rimandi all’autunno con la speranza di
avere dei finanziamenti. Ora, forse sarà più facile dell’anno scorso, però mi ricordo che già
l’anno scorso si era rimandato all’autunno perché si sperava di avere dei finanziamenti.
Quindi io sono abbastanza preoccupata. Siamo sempre stati contrari a questo PI, che la Giunta
Zordan e tutti coloro della Giunta Zordan che l’hanno votato al momento di chiusura del
mandato Zordan, quindi contraria resto, però questa è la prova che, insomma, lì ci sono delle
difficoltà enormi, la bonifica non so quando finirà, perché io non conosco più, devo essere
sincera, i valori, ma ricordo che erano davvero fuori del 300-400% rispetto ai valori consentiti,
quindi la mia preoccupazione è assolutamente grande. Dopodiché, anche la storia dell’IMU mi
fa pensar male.
Insomma, preferirei che ci fossero garanzie, nel momento in cui si vota una variazione, che
questo anticipo di finanziamenti per una rotatoria che, è indubbio, ci vuole, questo anticipo di
finanziamenti da parte dei cittadini non sia assolutamente messo in sicurezza. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Non vi sono altri interventi? Dichiaro chiusa la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi per
dichiarazione di voto. La consigliera Ciocca è iscritta a parlare per dichiarazione di voto, ha la
parola.
CONSIGLIERE CIOCCA D.:
Sì, sì, visto che ho fatto delle domande, ho avuto delle risposte. Non lo so, mi sembra molto…
come si chiama? Di una cortesia squisita questo offrire ad Habita tutte le possibilità possibili e
immaginabili, però l’importante è che se ne venga a capo, io non ho nulla da dire su alcuni
degli interventi che sono prospettati, ma questa è un’articolazione di una manovra di bilancio e
sta dentro un Piano delle valorizzazioni delle proprietà pubbliche che è collegato, su cui non
sono d’accordo.
Per cui, coerentemente con quello che abbiamo fatto finora rispetto ad ogni chiamata a
votazione sul bilancio, il mio voto sarà contrario.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Nessun altro per dichiarazione di voto? Pongo quindi in votazione il punto n. 4 all’ordine del
giorno, avente ad oggetto: “Seconda variazione al bilancio di previsione annuale 2014 e
pluriennale ’14-’16 contestuale variazione al Programma delle opere pubbliche”.
Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
9 voti a favore, 3 contrari, 2 astenuti.
Il Consiglio approva.
Hanno votato no i consiglieri Borghi, Bussini, Ciocca Daniela; astenuti i consiglieri Minuti e
Merisi; a favore tutti gli altri Consiglieri presenti in Aula e votanti.
Deliberiamo anche l’immediata eseguibilità della delibera ora assunta. Procediamo sempre con
votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico di votazione.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
10 voti a favore, 3 contrari, 1 astenuto.
Hanno votato no i consiglieri Borghi, Bussini, Ciocca Daniela; astenuto il consigliere Merisi; a
favore gli altri Consiglieri votanti.
Passiamo al punto 5 dell’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Aggiornamento del
Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari redatto ai sensi dell’articolo 58
del Decreto Legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6
agosto 2008, n. 133 - Approvazione del programma per la valorizzazione e
razionalizzazione del patrimonio ERP – n. 8 appartamenti inagibili e n. 14
appartamenti in corso di locazione - Compendio di via Redipuglia, 4 - Articoli 46 e 47
della Legge regionale 4 dicembre 2009, n. 27”.
Illustra il provvedimento l’assessore Nisoli.
ASSESSORE NISOLI:
Grazie. Con questa variazione al Piano delle alienazioni andiamo ad inserire gli appartamenti di
proprietà comunale nel compendio di via Redipuglia n. 4. Il Comune possiede in totale ventidue
appartamenti all’interno di questo edificio: otto sono sfitti e dichiarati inagibili dall’Ufficio
Tecnico Comunale e quattordici sono attualmente occupati da affittuari.
La delibera che andiamo ad assumere prevede, appunto, l’inserimento di tutto l’edificio
all’interno del Piano delle alienazioni, come consigliato dalla Regione Lombardia durante un
incontro avuto tra i nostri funzionari e i funzionari della Regione, i quali dicono: visto che
l’autorizzazione all’alienazione del patrimonio ERP del Comune, l’autorizzazione spetta alla
Regione Lombardia, già che il Comune chiede di alienare, ci chieda già la possibilità di alienare
l’intera palazzina, per cui otto sfitti inagibili e quattordici occupati, e poi il Comune deciderà
quando e in che modi mettere in vendita gli otto e/o i quattordici.
Per ora la nostra intenzione è di mettere subito in vendita gli otto sfitti, infatti i proventi che
sono previsti dalla vendita degli otto, che sono pari a 184.000 euro, se la vendita va a buon
fine verranno impegnati già nel corso del 2014 per la messa a norma dell’impianto di
riscaldamento, per cui eliminazione delle caldaiette, delle stufette che ci sono negli
appartamenti di via Pasteur dal 9 al 17, e sono quindici appartamenti, cinque appartamenti in
viale Merisio n. 9 e nove appartamenti di via XX Settembre n. 7, che sono in totale ventinove
alloggi di proprietà del Comune che attualmente non hanno un impianto di riscaldamento, ma
hanno delle stufe a gas, comunque delle stufette nei locali, nei corridoi, e non sono a norma.
Riteniamo che sia un intervento necessario e da svolgere con urgenza quello di eliminare
queste caldaie e di mettere a norma i nove appartamenti.
Per quanto riguarda la possibilità dell’alienazione dei quattordici che sono occupati, per il
momento è stato inserito, ai fini della richiesta della Regione, un utilizzo dei proventi negli anni
2015 e 2016, giusto per dimostrare alla Regione che anche con la vendita di questi si vanno a
mettere a norma degli appartamenti, e sono quattordici appartamenti di via Cavour n. 3 e n. 5,
angolo piazza Cameroni 1, però, come avevo detto prima, non è nostra intenzione procedere
con la vendita di questi, almeno fintanto che sono occupati.
Comunque la legge regionale obbliga, nel caso si decidesse di vendere, prima a chiederlo agli
occupanti, con la possibilità di uno sconto del 40% sul costo; qualora gli occupanti non
dovessero accettare, si può procedere o con la vendita libera oppure si tengono e si faranno
altre valutazioni.
Insomma, il nostro intento, il nostro pensiero è quello di cercare di tenere il più a norma
possibile e di fare gli interventi di ristrutturazione su quelli che sono gli appartamenti di
proprietà del Comune che sono ad oggi non a norma. Infatti con quello che introiteremo dalla
vendita di via XX Settembre n. 8, i circa 600 e rotti mila euro, vogliamo rimuovere l’eternit da
via Pasteur, dalle palazzine che abbiamo in via Pasteur, che sono anche queste di edilizia
economica popolare e che sono affittate. Per cui, è vero, ci priviamo forse di qualche
appartamento, che però è proprio conciato male, però con quei proventi ne sistemiamo e ne
mettiamo a norma ulteriori, altrettanti, così da avere un patrimonio sempre disponibile e
almeno che garantisca una vivibilità delle persone che ci sono dentro.
Nel corso del 2013, metà 2012 ad oggi abbiamo eseguito interventi per un totale di 140.000
euro per la messa a norma di trentuno appartamenti. Sono stati dodici-tredici che
necessitavano solo di manutenzione ordinaria, per cui 23.000 euro, e 120.000 euro sulla
rimanenza per interventi, invece, più gravosi, principalmente messa a norma di impianto
elettrico e di impianto di riscaldamento: via Cellini, via Merisio 9, via Cavour 4 e 5, via dei
Facchetti, via Cappuccini, via Terni, via Buonarroti 43, via Buonarroti 29, ancora via Pasteur,
insomma tutta una serie di interventi per mettere a norma gli impianti, che sono comunque
una priorità.
Penso che per questo punto non ci sia altro. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Assessore. Dichiaro aperta la discussione e invito i Consiglieri a iscriversi per il
dibattito.
Ha chiesto la parola la consigliera Ciocca; ne ha facoltà.
CONSIGLIERE CIOCCA D.:
Sì, volevo alcune precisazioni, perché in Commissione le cose non erano poi così chiare.
In particolare, per quanto riguarda queste case di via Redipuglia sappiamo di una, c’è l’ha
detto anche l’Assessore, di un accordo con la Regione, e che hanno diritto di prelazione, a
parte gli otto sfitti, che evidentemente non sono occupati da nessuno, sui quattordici gli
occupanti.
Quello che non si capisce o non si è capito fino a adesso è se, supponendo che gli occupanti
non abbiano intenzione di ritirare l’appartamento, se ci sono ancora dei vincoli per la vendita,
nel senso che, a quanto risultava a me, la opzione immediatamente successiva era quella di
metterli in vendita con un bando a persone che avessero i requisiti di edilizia economica
popolare. Ho capito bene o ho capito male? Il passo della vendita a libero mercato è consentito
dalla Regione, in assenza di ulteriori deroghe, è automatico o no? Questo non ho capito. Vorrei
una precisazione perché non l’ho capito.
(Ndt, intervento fuori microfono)
Sì, poi faccio il mio intervento.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Consigliera Ciocca, ha altre domande?
CONSIGLIERE CIOCCA D.:
No, ho solo questa.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Altri Consiglieri vogliono intervenire e formulare altre domande? Nessuno. Procediamo quindi
subito con la replica. Assessore Nisoli, prego.
ASSESSORE NISOLI:
Allora, qualora gli occupanti non…, è possibile venderli a libero mercato, però devono essere
liberati, quindi il Comune trova un’altra sistemazione ai quattordici, o a uno o a quattro o a
due, a quanti si intende vendere, e successivamente si vendono.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
La parola al Sindaco.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. L’intenzione del Comune è quella di non sistemare gli otto, di questa
Amministrazione, gli otto appartamenti che al momento richiederebbero più risorse rispetto ai
benefici che si produrrebbero.
Qual è il problema di fondo? O si chiede un’autorizzazione su un immobile e la Regione
Lombardia dice: sull’immobile di via Redipuglia autorizzo la vendita dell’appartamento 1, 5, 7,
22, il che poi comporta il modello a spezzatino dell’autorizzazione e, nel caso in cui in futuro
uno dovesse ripensarci bisogna andare a fare la collazione delle autorizzazioni, oppure Regione
Lombardia - in questo caso molto semplificando – dice: ti do l’autorizzazione su tutto, poi fai
quello che ritieni più opportuno.
Voglio sottolineare che l’intenzione di questa Amministrazione è alienare le otto unità sfitte e
fermarsi lì.
Siccome poi nel Piano delle opere pubbliche e nel Piano di alienazione deve essere previsto
l’impiego delle risorse eventualmente derivanti da una vendita, abbiamo anche previsto
l’impiego delle risorse eventualmente derivanti da una vendita, ma oggi l’intenzione di questa
Amministrazione - e lo dico in Consiglio comunale con chiarezza – è alienare le otto unità sfitte
e fermarsi con questa procedura. Nel frattempo vediamo se ci sono altre opportunità, abbiamo
attivato un’interlocuzione con Regione Lombardia anche per cercare di portare a casa qualche
beneficio che di solito viene riconosciuto ai Comuni ad alta tensione abitativa, e Treviglio non lo
è, perché gli interventi di manutenzione straordinaria sugli immobili di proprietà del Comune
possono essere compartecipati anche da Regione Lombardia.
Noi ci stiamo facendo carico di un significativo tasso anche qui, l’avevo anticipato prima, di
morosità, abbiamo un patrimonio che non sempre è stato manutenuto, quindi ha necessità di
ulteriori interventi, stiamo chiedendo a Regione Lombardia, nel momento in cui si aprono fonti
di finanziamento, di essere tenuti in considerazione. Se questo passa attraverso il
riconoscimento di Comune ad alta tensione abitativa oppure di altri accordi che stiamo facendo
anche con le organizzazioni sindacali, oltre che con le associazioni di proprietà immobiliari e
con, soprattutto, Regione Lombardia, questa è l’unica strada che possiamo utilizzare per
portare a casa qualche risorsa in più.
Noi non possiamo permetterci, a fronte della difficoltà nell’incassare i canoni, di fare tutto
quello che è necessario per un patrimonio immobiliare così ampio, che nel corso del tempo si è
andato progressivamente, come è normale, degradando. Per questo motivo riqualifichiamo gli
appartamenti su cui vale la pena di investire. Nella sollecitazione del consigliere Minuti ho visto
però anche il niet che aveva fatto all’Assessore non ai Lavori Pubblici, ma all’Urbanistica,
perché da bravo tecnico aveva stimato il costo della sistemazione degli appartamenti di via
Cavour e non ci stavamo dentro neanche vendendone tre di palazzine come quella di via XX
Settembre.
Ecco, io credo che sia necessario questo, puntare eventualmente lì sull’apertura di bandi
regionali per l’housing sociale o per qualcosa di simile, verificando come farlo, anch’io
condivido il discorso della manutenzione, del mantenimento, scusate, in essere della facciata,
perché credo davvero che sia un bell’edificio. Dall’altra parte, invece, per quel che riguarda il
punto specifico che è questa delibera, sottolineo - e lo ribadisco ancora una volta - vendiamo e
mettiamo in vendita i soli alloggi sfitti, fermiamo poi qualsiasi procedura e valutiamo che cosa
fare in futuro, però non credo che sia oggetto né di futura vendita, né di altro. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Abbiamo ascoltato la replica della Giunta. Vi sono altri interventi? È iscritta a parlare la
consigliera Ciocca Daniela, prego.
CONSIGLIERE CIOCCA D.:
Sì, continua a sfuggirmi, al di là delle richieste in Regione Lombardia, perché nella delibera che
andiamo a prendere ci sia comunque l’elenco dei quattordici appartamenti occupati che
vengono conteggiati ai fini della vendita. Boh!
Spero anch’io che Regione Lombardia consenta, perché a noi ce li avevano dati come “si
vendono tutti”, questo ci è stato detto o almeno questo ho capito.
Anch’io auspico che Regione Lombardia apra un po’ i cordoni della borsa per l’housing sociale,
però quello che non mi convince, e l’ho detto in Commissione, è il fatto che non ci sia un
progetto complessivo che tenda a mantenere il numero degli alloggi destinati a canone sociale
di proprietà del Comune. Allora, undici sono già partiti con l’alienazione di via XX Settembre 8,
qui sono otto più quattordici, perché questo c’è nella delibera, le intenzioni saranno anche
queste, ma questa delibera riguarda ventidue appartamenti, e fa trentatré.
Le prospettive di sistemazione, di intervento, riguardano soprattutto l’impiantistica, la
rimozione dell’amianto, tutte cose che è necessario fare. Anche per l’edificio di via Cavour non
si parla più di un ridisegno degli spazi interni in modo da ricavare altre unità abitative, perché
penso che i costi sarebbero più di quelli che attualmente possono essere sostenuti.
Quello che non mi convince è un’idea di valorizzazione che significa trovare i fondi per
sistemare altre abitazioni che attualmente hanno bisogno di essere sistemate. D’altronde, con
la normativa che si sussegue a un ritmo vorticoso, non so se per questioni di sicurezza o per
far lavorare alcuni settori della dalla società, fatto sta che nel giro di cinque anni, dieci anni,
diventa obsoleto qualsiasi impianto e teoricamente andrebbe rifatto daccapo, a maggior
ragione se le abitazioni sono datate anni sessanta o anni settanta o anche… Sì, questi anni
cinquanta; abito lì fuori, la conosco bene.
Ecco, è questo che non mi convince. Io credo che questa Amministrazione, come le altre,
abbiano ereditato un patrimonio di alloggi a canone sociale notevole. Questo numero totale, se
non va incrementato perché investimenti recenti non sono stati fatti, che almeno non
diminuisca. Questo non mi trova assolutamente d’accordo.
Fatto salva la libertà di ogni Amministrazione di individuare i settori privilegiati di spesa
rispetto al proprio programma di mandato, la scelta che non mi convince è che non sia stato
fatto un investimento maggiore in questo ambito, ma la scelta sia stata quella di vendere per
ristrutturare. Ecco perché non voterò questo provvedimento.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie, Consigliera. È iscritta a parlare la consigliera Borghi. Prego.
CONSIGLIERE BORGHI:
Sì, non ripeto quanto ha già esposto la consigliera Ciocca, sui cui contenuti concordo.
Questa palazzina ha avuto recentemente rifatto il tetto, rifatto l’intonaco, rifatto gli infissi,
quindi una certa valorizzazione è stata programmata ed è stata effettuata, ovviamente
investendo risorse.
Personalmente ritengo che andiamo avanti comunque a fare spezzatino, perché prima via XX
Settembre, adesso questi otto appartamenti, in Commissione era dato per scontato che
fossero tutti questi appartamenti, perché eravamo in tanti in Commissione, comunque adesso
questi otto appartamenti.
In Commissione abbiamo chiesto di avere per stasera, visto che le cose non erano
assolutamente chiare, di avere quanto meno un dato o dei dati sui bisogni sociali di alloggi, per
esempio le liste, le graduatorie, per esempio quello di cui ha parlato il Sindaco, quanti
nell’edilizia residenziale pubblica sono i morosi, perché questi sono segnali di che tipo di
bisogno sociale c’è rispetto all’alloggio, e rispetto a questa analisi si fanno delle scelte che
vanno in una direzione, secondo noi, piuttosto che in un’altra. Così come il consigliere Lingiardi
aveva chiesto per stasera di venire con un piano minimo di alienazione degli alloggi, perché
andiamo avanti appunto a tranche: prima la via XX Settembre, adesso la via Redipuglia. Quale
sarà la prossima?
Sarebbe meglio avere… È legittima la scelta, per l’amor del cielo, un’Amministrazione fa la
scelta che ritiene opportuno fare, però è anche corretto che abbiamo un quadro un pochino
delineato, non definitivamente delineato, ma un pochino delineato rispetto alle scelte che
questa Amministrazione, come politica degli alloggi, ha in testa di fare.
Per questa ragione, oltre a quelle appunto che ha espresso la consigliera Ciocca, il Gruppo che
rappresento voterà contro.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. La parola al Sindaco.
SINDACO PEZZONI:
Io chiedo alla maggioranza di votare il provvedimento, proprio perché è un provvedimento
impopolare. È molto più semplice consegnare le chiavi e farsi bello nel momento in cui ci sono
interventi di ristrutturazione e, d’altra parte, poi dimenticarsi di questi alloggi, magari di
infilarci dentro persone che non riescono magari neanche a sostenere il tipo di canone per cui
quell’alloggio è stato configurato, e poi alla fine lamentarsi del fatto che la situazione degrada.
Il Comune di Treviglio ha un grande patrimonio immobiliare, bisogna ringraziare chi l’ha
costruito; bisogna però non ringraziare coloro che non l’hanno mantenuto, perché alla fine oggi
noi siamo di fronte alla situazione della nobiltà un po’ decaduta, per cui il patrimonio è tanto,
ma la disponibilità o le necessità per le manutenzioni non ci sono.
Allora ci sono due scelte possibili: chiudiamo gli occhi e facciamo finta di niente e dentro nel
patrimonio comunale lasciamo dentro anche questi otto appartamenti di via Redipuglia, che
sono lì da una vita, che hanno sempre fatto numero ma che non hanno fatto né reddito, né
possibilità per nessuno di essere occupati.
D’altro canto, invece, ci si prende la responsabilità di dire che quegli otto appartamenti non
riusciamo a sistemarli, così come non stiamo riuscendo a sistemarli, e che forse tirar fuori delle
persone che stanno vivendo negli appartamenti, invece, in cui ci sono ancora le stufette a gas,
che sono pericolose, è un onere che ci dobbiamo assumere.
Questo è il motivo per cui io sono convinto che oggi una maggioranza seria questa delibera la
vota, perché questa maggioranza dice: non siamo nelle condizioni oggi di mantenere l’insieme
del patrimonio perché non è stato mantenuto nel corso del tempo; sistemiamo quello che
abbiamo la possibilità di sistemare e garantiamo alle persone che sono in difficoltà ancora una
casa dignitosa. Poi eventualmente entriamo anche nel merito, e questo lo faremo, della verifica
dei requisiti di sostenibilità degli affitti da parte di coloro che sono stati assegnatari e magari si
spera in una maggiore mobilità all’interno del sistema dell’edilizia residenziale pubblica, perché
ci sono appartamenti o famiglie che sono stati assegnati anni e anni fa e ci sono persone che
magari adesso la loro situazione l’hanno consolidata e forse sarebbe opportuno che cedono il
posto a coloro che questa difficoltà nuova ce l’hanno, a giovani coppie che non riescono a
trovare la disponibilità degli appartamenti od altro.
Finisco. La politica della casa non la fa il Comune di Treviglio da solo con l’edilizia residenziale
pubblica e non la fa l’ALER; il Comune di Treviglio la può fare anche con le convenzioni che
vengono studiate con gli operatori privati per fare in modo tale che ci sia la disponibilità di
appartamenti a canone concordato, convenzionato, e ci sia la possibilità per le giovani coppie
di usufruire di anche questi sistemi.
Per noi oggi la difficoltà è invece quella di mantenere un patrimonio sovradimensionato rispetto
ai costi di manutenzione nelle normative, però credo che non sia neanche corretto lasciare
persone dentro in appartamenti con le stufette a gas perché dobbiamo mantenere il totem
degli otto appartamenti di via Redipuglia od altro perché il numero non può diminuire. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Possiamo procedere alle dichiarazioni di voto? Invito i Consiglieri a iscriversi per
dichiarazione di voto.
Consigliera Ciocca, chiede la parola? È prenotata? Consigliera Ciocca, prego.
(Ndt, intervento fuori microfono)
Ciocca Alessandro, ha ragione. È l’abitudine! Consigliere Ciocca, per dichiarazione di voto.
Prego.
CONSIGLIERE CIOCCA A.:
Al di là della maggioranza, e quindi dal punto di vista politico mi trova assolutamente
d’accordo, però c’è anche un punto di vista tecnico e anche di bilancio, nel senso che il
Comune di Treviglio è dotato di più di quattrocento unità immobiliari ad uso residenziale e circa
cento hanno bisogno di manutenzione.
Dove andiamo a prelevare le somme per apportare le manutenzioni? Io ho pensato che ci
potrebbero essere tre casistiche: una è quella, appunto, di prelevare i soldi dalle alienazioni
degli stessi immobili ad uso residenziale; la seconda potrebbe essere l’aumento di una
tassazione sugli immobili, cosa che questa Amministrazione non vuol mai fare, anche perché
quest’anno abbiamo abbassato anche l’IMU dall’8,6 all’8; terzo, si potrebbe stralciare dal POP
alcune opere, cosa da non fare assolutamente perché mai come ora Treviglio ha bisogno dalle
opere pubbliche di contorno a tutto ciò che sta avvenendo, dalle grandi infrastrutture. Dico
BreBeMi, dico Cepav e vedo anche tutti i vari dodici milioni di euro che RFI sta spendendo sul
nostro territorio. Noi dovremmo contornare adesso tutto quello che sta facendo RFI, vedi via
Del Bosco, vedrai pista ciclabile per Casirate d’Adda e via discorrendo.
Per cui assolutamente d’accordo, penso tutta la maggioranza, e quindi avanti così che stiamo
andando bene.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Per dichiarazione di voto, consigliera Borghi.
CONSIGLIERE BORGHI:
Forse la maggioranza aveva dei dubbi circa l’accordo, non so, perché qui si continua ad
interpellare e a richiamare la maggioranza al voto positivo. Va beh.
Io credo che quelle del Sindaco siano parole, belle parole, che sempre vanno a richiamare
comportamenti altrui diversi ma legittimi, ma nel caso di via Galilei, signor Sindaco, quello lì
era a canone concordato, convenzionato, per cui è stato fatto il bando e di politico non c’è
stato proprio niente su via Galilei, quindi è inutile che si rifaccia a questi fantasmi che ha in
testa solo lei.
Secondariamente, non sarebbero parole se fosse la Commissione stata ascoltata e stasera
foste venuti con dei dati. Perché non riusciamo a dire in questa Aula quali sono i dati del
bisogno sociale rispetto agli alloggi di questa città? Ci sono, potranno essere non completi,
potranno…, però alcuni dati significativi potevano essere portati qui, come potevano essere
portati qui alcuni piani un pochino meglio definiti di quella che è l’intenzione di questa
Amministrazione per proseguire nella politica che sta facendo, di vendita a pezzi e bocconi del
proprio patrimonio sociale.
A me sta a cuore che la politica dell’alloggio difenda le classi più fragili, e per difendere le classi
più fragili bisogna fare, giustamente come diceva Alessandro Ciocca, scelte di priorità che
vadano in un senso piuttosto che nell’altro, sacrifici bisognava farli, ogni Amministrazione
sceglie quali sacrifici fare e se l’obiettivo è cambiare il riscaldamento e mettere in sicurezza
alcuni appartamenti eccetera, si sceglie la priorità di sacrificio da farsi per andare a fare questi
interventi.
Noi le nostre scelte le abbiamo fatte, voi invece andate a fare cose a pezzi e bocconi perché
non avete mai alienato qualcosa che vi consentisse di intervenire concretamente su questi
problemi.
Ora, noi siamo per una politica della casa diversa dalla vostra, riteniamo legittime le vostre
scelte, vorremmo come Consiglieri comunali essere quantomeno ascoltati, perché in
Commissione abbiamo chiesto alcune cose che stasera non sono state portate qua. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Grazie. Per dichiarazione di voto, il consigliere Cologno. Prego.
CONSIGLIERE COLOGNO:
Grazie, Presidente. È sempre interessante in questo Consiglio vedere come viene mistifica la
realtà. Ho partecipato anch’io, in qualità di Presidente, alla Prima Commissione, probabilmente
ho partecipato a una Commissione diversa.
Per quanto riguarda la questione della politica della casa, che sembra essere sostenuto che
questa Amministrazione non abbia, mi sembra che questi interventi vadano proprio nella
direzione opposta, e citando l’esempio di via Galileo Galilei, un conto è l’assistenzialismo che
premia i furbetti e un conto è la solidarietà, che ha come obiettivo quello di tutelare da un lato
il patrimonio del Comune nell’ottica di renderlo più disponibile e fruibile a chi ne ha veramente
bisogno.
Per cui per quanto riguarda il Gruppo Io Treviglio, che rappresento, il nostro voto sarà
favorevole, anche perché condividiamo in toto questa politica della casa, che ha come scopo
quello di riqualificare un patrimonio che è stato degradato nel corso del tempo, come ha
giustamente sottolineato il Sindaco, ma proprio per renderlo più fruibile a chi ne ha
effettivamente bisogno e non a chi fa il furbo. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Consigliere Fumagalli, ha chiesto la parola. Interviene in dissenso dal Capogruppo?
(Ndt, intervento fuori microfono)
Consigliere Giussani, prego, per dichiarazione di voto.
CONSIGLIERE GIUSSANI:
No, no, no, aveva prenotato prima, Consigliere.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
È vero, è già intervenuto il consigliere Ciocca, ha ragione.
CONSIGLIERE GIUSSANI:
No, aveva portato prima…
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Sì, però è intervenuto in dichiarazione di voto.
CONSIGLIERE GIUSSANI:
No. Lui aveva prenotato prima; se poi lei non gli ha dato la parola non è mica colpa…
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Sì, tuttavia è intervenuto in dichiarazione di voto.
CONSIGLIERE GIUSSANI:
Se poi qualcuno non gli ha dato la parola a tempo debito, non è dichiarazione di voto. Gli
andava data la parola, Presidente.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
È vero, me ne rendo conto, perché in dichiarazione di voto pensavo fosse la consigliera Ciocca,
che era già intervenuta nel dibattito. Ho confuso i nomi, questo è vero. Oggettivamente lei è
intervenuto in fase di dichiarazione di voto, faccio ammenda per questo mio errore.
Consigliere Giussani, se vuole fare una breve dichiarazione di voto?
CONSIGLIERE GIUSSANI:
Sì, brevissima, brevissima Presidente. No, era solo per sottolineare che chi per due volte dice
“è stato chiesto che venissero portati i documenti questa sera in quest’Aula”, peccato che chi
ha chiesto di portare i documenti poi non si sia presentato, per cui vedo da parte
dell’opposizione, da una certa parte dell’opposizione sistematicamente un arrampicarsi sui vetri
per trovare una motivazione per votare contro.
Adesso si vota contro una scelta di buonsenso, secondo me, prima hanno votato contro delle
opere pubbliche che vanno a beneficiare un quartiere.
La tengo corta, Presidente, proprio perché non voglio creare un precedente, però, ecco,
evidenzio e sottolineo la difficoltà che ha questa opposizione a stare in quest’Aula. Grazie.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Nessun altro intervento? Consigliera Borghi, mi dica. Se si tratta dell’assenza del consigliere
Lingiardi, abbiamo a verbale…
CONSIGLIERE BORGHI:
Io nella Commissione Capigruppo ho detto che bisognava rivedere le date dei Consigli comunali
perché sempre più il consigliere Lingiardi il martedì…
(Ndt, intervento fuori microfono)
Posso finire? Il martedì sera…
(Ndt, intervento fuori microfono)
Il martedì sera non…
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Non fate polemica fra di voi.
CONSIGLIERE BORGHI:
E ho annunciato, e ho annunciato l’assenza o l’arrivo in ritardo, adesso mi ha fatto il
messaggino, sono ancora in CdA. Per cui bisognerà conciliare questi…
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Il consigliere Lingiardi diligentemente ha avvisato della sua assenza per motivi di lavoro, quindi
si è giustificato.
CONSIGLIERE BORGHI:
Per cui, ecco, che non venga attaccato.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Ha scritto sia al Presidente che al Segretario.
Non vi sono altre dichiarazioni di voto? La dichiarazione del Sindaco e poi concludiamo.
SINDACO PEZZONI:
Grazie, Presidente. Io volevo rassicurare la consigliera Borghi che non ho in testa i fantasmi e
che non ho citato via Galileo Galilei, l’ha citata lei.
Io mi sono limitato a dire che è molto più semplice consegnare delle chiavi che non fare
operazioni di manutenzione: le operazioni di manutenzione non pagano, scusate, in termini
elettorali, probabilmente; consegnare le chiavi sì. Che poi lei faccia riferimento a via Galileo
Galilei, problema suo, dico probabilmente, excusatio non petita – dicevano una volta accusatio manifesta. Problema suo.
Faccio presente invece quello che aveva detto…
(Ndt, intervento fuori microfono)
Sì, sì, certo che è problema nostro, perché ce li stiamo smazzando noi quelli che avete messo
dentro voi, ma è un altro discorso.
(Applausi)
Allora, dicevo, faccio presente quello che ha detto l’assessore Nisoli: una serie, un elenco di
lavori fatti, per persone che hanno la dignità di dover abitare in case che altrimenti non erano
a norma. Queste cose andiamo avanti a farle e le facciamo, e lo ribadisco, le risorse le
possiamo recuperare da patrimonio che non è stato utilizzato, perché il problema di fondo è
che non stiamo vendendo case con dentro persone. Abbiamo sistemato tutto lo “stock” di
persone che erano all’interno dell’ERP riqualificando appartamenti e non togliendo case a
nessuno, quindi questo probabilmente significa che c’era un patrimonio tenuto fermo, non
mantenuto.
E finisco. Io non ho bisogno, cara consigliera Borghi, di chiedere il voto della maggioranza, non
sono sotto ricatto, non faccio quattro anni e mezzo, come li ha fatti lei: se lo votano bene, se
non lo votano pace.
PRESIDENTE PIGNATELLI:
Bene, possiamo procedere alla votazione.
Pongo in votazione il punto n. 5 all’ordine del giorno, avente ad oggetto: “Aggiornamento del
Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari redatto ai sensi dell’articolo 58 del DL 25
giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 Approvazione del programma per la valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio ERP – n.
8 appartamenti inagibili e n. 14 appartamenti in corso di locazione - Compendio di via
Redipuglia 4 - Articoli 46 e 47 della Legge regionale 4 dicembre 2009, n. 27”.
Procediamo con votazione in forma palese e con l’ausilio del sistema elettronico.
Dichiaro aperta la votazione.
Dichiaro chiusa la votazione.
9 voti a favore, 3 contrari, 2 astenuti.
Il Consiglio approva.
Hanno votato contro i consiglieri Borghi, Bussini, Ciocca Daniela; astenuti i consigliere Minuti e
Merisi; a favore gli altri Consiglieri presenti in Aula e votanti.
Abbiamo esaurito la trattazione dell’ordine del giorno.
Dichiaro quindi conclusa l’odierna seduta del Consiglio comunale.
Il Consiglio verrà riconvocato a domicilio. Buonasera.
ALLE ORE 22.00 TERMINA LA SEDUTA
IL PRESIDENTE
F.to Gianluca PIGNATELLI
IL SEGRETARIO GENERALE
F.to Antonio Sebastiano PURCARO
***