PROVINCIA DI RAVENNA Gruppo consiliare Udc Ravenna, 28 luglio 2014 DAINI NELLA PINETA DI CLASSE, UNA STORIA SENZA FINE Circa un anno fa il tema dei daini e del loro accrescimento esponenziale era considerato dai vertici della Provincia un’emergenza da risolvere mediante l’abbattimento. Decisione approvata dagli uffici competenti ed espressamente deliberata dalla Giunta dell’ente, la quale ha poi fatto retromarcia mostrandosi disponibile a individuare proposte alternative alla soppressione di questi mammiferi della famiglia dei Cervidi. Come si ricorderà il dirigente del servizio provinciale, aveva formulato la propria relazione tecnica evidenziando interruzioni alla viabilità ferroviaria e incidenti stradali provocati da questi animali durante l’ attraversamento della statale Adriatica e di via dei Lombardi, ma si trattava, in realtà, di fatti smentiti subito dopo sia dal Polfer sia dagli operatori del 118. Non sono mancate, inoltre, prese di posizione contrarie da parte di movimenti a difesa degli animali o, in ogni modo, sono intervenuti soggetti non favorevoli all’abbattimento tout court di questi animali, e tutto si è bloccato in attesa di una linea decisiva al riguardo. Di qui la decisione di procedere con la massima urgenza anche alla luce della segnalazione pervenuta dal mondo agricolo, - ma in realtà si trattava unicamente della segnalazione della Legacoop direttamente interessata perché proprietaria di uno dei poderi situati in una traversa della citata via del Lombardi e quindi soggetta all’invasione di campo da parte dei daini in discussione -. Nel mese di novembre 2013, quindi, il presidente della Provincia Claudio Casadio trattando l’argomento parlava di “fase approfondimento”, precisando come la cattura e l’eventuale trasferimento non fossero possibili prima della primavera. Ma a quale primavera si riferisse il presidente non è molto chiaro. A tutt’oggi, infatti, non vi sono delibere o provvedimenti al riguardo, e tra l’altro il previsto contatto con Safari Ravenna e Alfa 3000 teso a seguire un percorso alternativo all’abbattimento selettivo dei 236 capi censiti, resta solo una buona intenzione senza atti concreti. Tale situazione, oltretutto gestita con carattere d’urgenza dall’ente di piazza Caduti già da oltre un anno, fa emergere la necessità di realizzare interventi preventivi tesi a tenere continuamente sotto controllo la situazione con monitoraggi e mediante la realizzazione di barriere fisse o mobili antiattraversamento. Tali sistemi, oltre a tutelare le colture ed evitare pericoli per i mezzi in transito sulle strade, impedirebbero alla Provincia di spendere oneri elevati e di affrontare contenziosi giuridici con relativi indennizzi ai danneggiati a titolo risarcitorio, così come avviene per problemi analoghi provocati dagli ungulati nelle nostre zone collinari faentine. Una storia, dunque, con un inizio molto chiaro ma di cui non s’intravvede la conclusione. Insomma una storia senza fine! Anche i daini non sapranno di che morte morire! Gianfranco Spadoni consigliere provinciale Udc Ravenna
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