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LUCA KLOBAS
Veneziano della Giudecca, frequenta la Scuola Teatrale di Commedia dell’Arte dell’Avogaria e l’Actor’s Studio
di Raul Manso senza tralasciare stage di narrazione con Roberto Anglisani e di scrittura con Tiziano Scarpa e
Stefano Benni.
Gianluca Clobaz nasce artisticamente nel 1983, quando comincia a frequentare la scuola di Commedia
dell'Arte dell'Avogaria. Ed è proprio portando in scena testi di quella tradizione teatrale che comincia a
calcare il palcoscenico, per esempio recitando nella "Commedia degli Zanni" (1983/84) o in "Metamorfosi di
un commediante" dell'abate Chiari (1986).
Il grande pubblico lo conosce definitivamente grazie ai passaggi su Canale 5 ("Zelig Off" nel 2004 e "Zelig
Circus" nel 2005) e grazie alla presenza nelle trasmissioni comiche di Convenscion (Rai due nel 2000) e di
Comedy Central "Central Station" (2011) in cui ripropone il personaggio del Rom Ratko.
Oltre a trasmissioni comiche, nel piccolo schermo mette in mostra la sua versatilità passando da fiction come Un
Posto al sole (Rai 3) e Vivere (canale 5) a sit-com come Cosi fan tutte ( Italia1).
Nei suoi spettacoli di cabaret, interpreta un Rom e dice battute come: "Ringrazio gli Italiani per tutto quello
che mai mi avete fatto mancare, per tutto il calore che mi avete dato: quattro volte mi hanno bruciato la
baracca, Se non è calore questo!!”. È proprio grazie a questo tipo di umorismo che anche gli spettatori di Zelig
e Comedy Central hanno imparano ad apprezzare la comicità di Klobas che mette il dito nelle piaghe della
società italiana in modo intelligente, beffardo e provocatorio.
In meno di dieci anni la gavetta è tale da consentire gli esordi televisivi e radiofonici, oltre ai primi
riconoscimenti di un certo spessore. Questi ultimi sono solo l'antipasto, perché all'inizio del nuovo millennio
arriva la vittoria al "Premio Ugo Tognazzi" (2000), l'ingresso tra i finalisti del "Premio Massimo Troisi"
(2002), il primo premio al "Festival città di Gallarate" (2003) e il secondo premio di "Bravo Grazie" (2004).
La versatilità dell’artista lo porta a muoversi parallelamente anche nel mondo del Teatro, all’inizio con la
commedia dell’Arte poi, con classici di De Filippo con la regia di A. Morinelli ; quindi affronta follie di gruppo
come Apocalypse Wow di Claudio Pappalardo per passare a testi più impegnati come il Giordano Bruno di
Gaetano Delli Santi, e al Teatro di Affabulazione, con “La notte che il nulla inghiotti la terra”, tratto da un
romanzo di Nuto Revelli per la regia di Marco Merlini e, il suo ultimo lavoro di quest’anno, “La Nave dei Folli”
per la regia di Elisa Roson, che affronta tematiche sociali legate alla chiusura degli Ospedali Psichiatrici
giudiziari.
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