RASSEGNASTAMPA RASSEGNASTAMPA 9 dicembre 2014 RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. ANNO 14 - N. 339 - e 1,20 Direzione: Edizioni Proposta sud s.r.l. Via Annarumma, 39/A - 83100 - Avellino Redazione di POTENZA,: via Nazario Sauro 102, 85100 - Potenza (PZ) - tel. 0971 69309 - fax 0971 476797 - email [email protected] Redazione di MATERA: Piazza Mulino 15, 75100 - Matera (MT) - tel. 0835 256440 - fax 0835 256466 - email [email protected] Martedì 9 dicembre 2014 POTENZA Annullato il trofeo organizzato nel piazzale della Regione Investito durante lo slalom Una gamba fratturata per un giovane spettatore di 20 anni GIACUMMO a pagina 20 L’auto davanti al muretto dove era seduto il ragazzo Il cantautore lucano muore sul palco, durante un concerto a Policoro Un infarto fulminante mentre regala il suo successo più grande L’ultimo canto dell’usignolo di Lagonegro Lo strazio della moglie Laura e dei figli e il dolore di molti artisti italiani Polemiche per i tanti video che fermano il momento del malore e le sue ultime parole Domani i funerali nella sua città La Basilicata perde il suo cantante più grande di ANDREA DI CONSOLI IL più grande cantante della storia della Basilicata è morto. L’autore delle colonne sonore di alcune generazioni di lucani – per non dire dell’intera Italia – se n’è andato prematuramente accasciandosi su un palco di Policoro. continua a pagina 9 AGATA, ALTAVISTA E FALABELLA alle pagine 6, 7, 8 e 9 VI SEGNALIAMO: INCHIESTA CROCE ROSSA «Volontario a Melfi? Ma se vivo a Milano» I testi confermano i sospetti sui brogli alle elezioni Un volontario della Croce rossa lucana durante un’esercitazione a pagina 18 SBLOCCA ITALIA Il presidente Pittella agli studenti: «Anche grazie a loro le cose cambiate» a pagina 10 Oggi a Potenza e domani a Matera il Quotidiano in abbinata con T>energy Conoscere innanzitutto. Per capire e per discutere LUCIA SERINO alle pagine 14 e 15 MATERA Via Annunziatella Stop ai lavori per le festività Aiuto al commercio QUARTO a pagina 26 SPORT BASKET A2 SILVER Bawer tutto in bilico Di Lorenzo è a rischio Poi si guarderà al mercato Di Lorenzo VOLLEY A2 UOMINI La Domar Matera vince a Reggio Emilia e risale la classifica Pinelli e Bortolozzo 41209 9 771974 617259 Marcello Pittella I lavori a via Annunziatella RASSEGNASTAMPA Martedì 9 dicembre 2014 TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE I CONTRIBUTI PUBBLICI PREVISTI DALLA LEGGE N° 250/90 La Gazzetta del Mezzogiorno A 1,30 Con libro «Festeggiamo il Natale» A 8,00 Con Cd «Gran Concerto di Natale» A 6,00 LA GAZZETTA DI PUGLIA - CORRIERE DELLE Quotidiano fondato nel 1887 PUGLIE www.lagazzettadelmezzogiorno.it TA R A N TO Edisud S.p.A. - Redazione, Amministrazione, Tipografia e Stampa: Viale Scipione l’Africano 264 - 70124 Bari. 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Post. - 45% - Art. 2 C 20/B L. 662/96 - Filiale Bari - tassa pagata - *promozioni valide solo in Puglia e Basilicata - Anno 127° Numero 338 FESTA ORGANIZZATA IN UN CASOLARE ABBANDONATO SULLA VIA PER ORIA Rave party interrotto dall’arrivo della polizia Manduria, identificati oltre 70 partecipanti MASSARI IN CRONACA DI TARANTO >> RIMBORSI SPESE INCHIESTA DELLA FINANZA. LA PROCURA: TRUFFA E PECULATO Indagato a Bari Monteforte l’ex manager dell’Acquedotto MANDURIA Interrotto un rave party SCAGLIARINI A PAGINA 7 >> BARI La sede dell’Acquedotto MAFIA CAPITALE DOMANI NUOVI INTERROGATORI. IL MINISTRO ALFANO: VALUTEREMO IL DA FARSI. BERLUSCONI: NECESSARIO FARE PULIZIA POLICORO NATO A LAGONEGRO, AVEVA 60 ANNI. IL DOLORE DEI FAN a Mango Renzi: via i ladri da Roma Addio stroncato sul palco E ai giovani dem dice: «Prendere tangenti è la cosa peggiore» Alemanno si difende: mai soldi all’estero e la Procura conferma FUTURO IN BILICO BISOGNA CURARE LE CAUSE NON I SINTOMI DEL MALAFFARE Vertice con la Guidi e col premier N SEGUE A PAGINA 33 >> SE NE È ANDATO CON LA CANZONE PIÙ FAMOSA SULLE LABBRA Ilva, oggi e domani incontri decisivi di GIUSEPPE DE TOMASO on si capisce perché anziché iniziare l'attività di governo con i tagli alla spesa pubblica suggeriti dal commissario alla spending review Carlo Cottarelli, il presidente del Consiglio abbia scelto di esordire con la riforma del Senato. Solo adesso Matteo Renzi sembra orientato ad azionare le forbici per potare la foresta inestricabile delle diecimila società pubbliche locali, ma le intenzioni del premier paiono dettate più dall'esigenza di dire qualcosa dopo lo scandalo di Mafia Capitale che dalla reale convinzione di cambiare verso nei pozzi senza fondo della finanza pubblica italiana. Nessuno, o quasi, all'indomani delle rivelazioni sugli intrecci perversi tra il Comune capitolino, le imprese che vivono di incentivi e la criminalità organizzata, ha invocato una salutare rasoiata che recidesse alla radice il problema. mentre cantava l Sarà una settimana forse decisiva per il futuro del siderurgico di Taranto. Scade il 19 dicembre la proposta d’acquisto non vincolante del gruppo Arcelor-Mittal. E intanto occorre garantire all’azienda la liquidità per poter provvedere al pagamento di stipendi e tredicesime. Forse ci sarà anche il premier Renzi, oltre al commissario designato a succedere a Gnudi, Guerra, ai due vertici in calendario oggi e domani a palazzo Chigi. SERVIZI DA PAGINA 2 A 5 >> PUGLIA, PROTESTE Concorso alla Regione gli orali si fanno a Roma A PAGINA 7 >> MAZZA A PAGINA 6 >> di UGO SBISÀ I ADDIO Mango in concerto MELE CON ALTRI SERVIZI A PAG. 37 >> AD UNA SVOLTA IL GIALLO DEL BAMBINO UCCISO Loris, la madre fermata per omicidio Il marito: se è stata davvero lei, mi cade il mondo addosso ASL PUGLIESI C’è la lista dei prescelti nomine fra sette giorni A PAGINA 9 >> n un mondo come quello dello spettacolo, popolato da mille superstizioni, nessun artista confesserebbe mai in che modo vorrebbe morire, ma più o meno tutti - pur desiderando di essere eterni - sarebbero felici di finire come Pino Mango: davanti al proprio pubblico, sul palcoscenico e possibilmente nel momento clou della serata. Allo sfortunato cantante lucano, sessant’anni da poco compiuti, è andata proprio così: aveva appena cantato Oro, la sua canzone più nota, quando ha ceduto al malore che, nel giro di pochi minuti, lo avrebbe stroncato. E il tutto è accaduto a Policoro, appunto in quella Basilicata nella quale aveva mosso i suoi primi passi e dalla quale non si era mai voluto allontanare, scegliendo di risiedere con la propria famiglia nella natìa Lagonegro, per mantenere più solido il rapporto con le proprie radici. SEGUE A PAGINA 33 >> OGGI CON LA «GAZZETTA» CHAMPIONS PUNTA AL SORPASSO Un Rapporto Sud di sedici pagine focus sulla Puglia Notte della verità per la Juve: obiettivo battere l’Atletico l Un Rapporto Sud puntato sulla Puglia che resiste alla crisi, pur subendone i contraccolpi. Le sedici pagine che la Gazzetta dedica oggi al nostro Mezzogiorno si aprono con un’analisi dell’economista ed ex ministro degli Esteri e della Difesa, Antonio Martino. Il calo demografico - sostiene - ci priva di prezioso capitale umano, ma alcune imprese meridionali hanno imparato a competere nel mercato globale. l Gli ottavi di Champions sono a un passo, e la Juve questa volta non può perderli. Gioca in casa, contro un avversario - l’Atletico Madrid - già qualificato, anche se deciso a non perdere il primo posto del girone. Scenario diverso da quello di un anno fa: il campo pantano di Istanbul, la partita interrotta per la neve e ripresa il giorno dopo, il gol-beffa di Sneijder, il Galatasaray promosso e la Juve spedita in Europa league. DA PAGINA 15 A 29 >> GIALLO LORIS La madre, con il capo coperto, prelevata da casa per andare in Procura a Ragusa l Omicidio aggravato e occultamento di cadavere: per questi reati, dopo oltre sei ore di interrogatorio, intorno a mezzanotte è stata sottoposta a fermo la mamma del piccolo Loris, Veronica Panarello. Troppi «buchi», troppe contraddizioni nella ricostruzione di quanto avvenuto la mattina in cui il suo bimbo è stato ucciso. La donna avrebbe agito da sola. Il marito: mi cade il mondo addosso. SERVIZI A PAGINA 13 >> SERVIZIO NELLO SPORT >> RASSEGNASTAMPA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - Quotidiano fondato nel 1887 Martedì 9 dicembre 2014 www.lagazzettadelmezzogiorno.it LA GAZZETTA DI POTENZA - LA GAZZETTA DI MATERA Redazione Potenza: piazza Mario Pagano, 18 - Tel. 0971/418511 - Fax: 080/5502360 - Email: [email protected] Redazione Matera: via Cappelluti, 4/b - Tel. 0835/251311 - Fax: 080/5502350 - Email: [email protected] Pubblicità-Mediterranea S.p.a. 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SU YOUTUBE IL VIDEO DEL MALORE: È POLEMICA Addio a Pino Mango «Oro» della Basilicata Cordoglio per la morte del cantante. Domani i funerali a Lagonegro LAGONEGRO L’arrivo di Pittella nella casa di Mango [foto Tony Vece] L’ULTIMO CANTO DI UN ARTISTA LUCANO QUANDO PORTAVI IL DISCO PER IL JUKE BOX DI RIVELLO RACCONTAVA L’ANIMA LA BELLEZZA E L’INCANTO di MIMMO SAMMARTINO di ULDERICO PESCE di MARCELLO PITTELLA A ndarsene mentre si è in scena, è il sogno degli artisti. Un modo per rendere forse meno penosa la ferita della scomparsa. Pino Mango, 60 anni compiuti il 6 novembre, originario di Lagonegro, bandiera lucana nel mondo della musica, ha chiuso gli occhi così, su un palcoscenico a Policoro, mentre cantava in uno spettacolo di beneficenza. Aveva una voce particolare, Mango. Un canto raffinato che è stato la cifra del suo percorso artistico (di cantante e di autore) sin dagli anni Ottanta, quando ha raggiunto la popolarità con brani come «Lei verrà», «Bella d’estate» (scritta con Lucio Dalla), «Il viaggio» (brano con cui, nel 1985, ottenne il premio della critica a Sanremo) e «Oro», la canzone del congedo. Artista autentico, ma anche persona gentile e generosa, compagno di viaggio per tanti musicisti. Sempre umano. Pronto a sostenere le battaglie solidali: dalla ricerca contro le malattie al ricordo di qualche amico musicista prematuramente scomparso: come il batterista Giancarlo Picerni (2004) o il tecnico del suono (e oboista) Pasquale Trivigno (2006). Compagni di strada e di talento. Mango se n’è andato nel cuore di un suo concerto. Ha lasciato la famiglia, gli amici, i fan, e chi gli voleva bene, senza parole. Increduli. Se n’è andato senza preavviso, con una canzone sulle labbra. Ha lasciato per saluto una musica, un esempio, un po’ di nostalgia. ATTORE E REGISTA GOVERNATORE aro Pino, l’altra notte, mentre salivi sul palco a Policoro e, per raccogliere fondi per i bambini che muoiono di fame in Africa, cantavi «Oro», Nicoletta, la ragazza con cui lavoro e con la quale condividiamo un amore viscerale per te, mi ha telefonato per farmi ascoltare la tua voce. In diretta telefonica ho sentito le tue ultime note. Poi ti sei accasciato. Caro Pino, ero un ragazzo e venivi al mio paese, Rivello, poco distante dal tuo, Lagonegro, a portare il 45 giri di «Oro» che il bar faceva risuonare nel juke-box. Imparavamo a conoscere il mistero della tua voce. I sacrifici che facevi con tuo fratello Armando erano visibili. Poi imparò a conoscerti tutta l’Italia. Qualche anno dopo uscì una canzone che mi straziava, era appena morta tua madre e scrivesti «Mia Madre». Era difficile non commuoversi quando la ricordavi cantando: «Che luce sei dentro questi anni miei». E mi dispiaceva che tua madre che ti aveva visto lavorare e lottare poi non aveva avuto la possibilità di assistere al tuo trionfo nazionale. Caro Pino non credere che te ne vai, ancora troppo giovane, nell’ombra. Resterai vivo dentro di noi, di tanti, la tua voce rimarrà nelle nostre ossa. Un abbraccio fortissimo alla tua famiglia ddio Mango. Lucano autentico, voce unica per generazioni come la mia ed esempio per i talenti che verranno. Era un poeta, un uomo colto, che faceva onore alla Basilicata e a tutto quel mediterraneo che bene aveva cantato, raccontandone l’anima, la bellezza, l’incanto. Era incontestabilmente la voce più bella della nostra terra e se n’è andato lasciandoci il cuore pieno di nostalgia, pur certi che un pezzetto della sua arte rimarrà in ogni persona che lo ha conosciuto, che delle sue canzoni, e con le sue canzoni, si è innamorata. La Basilicata era la sua culla ma anche il suo porto sicuro, ed è anche la terra in cui ha lasciato questo mondo. Prendo in prestito le parole dal lucano Andrea di Consoli che di lui, in un bellissimo pensiero di commiato, lo definisce uno che «Aveva saputo amare la sua terra senza farne motivo di ideologia, di moina psicologica, di rabbia. Era normalmente, naturalmente lucano». E spero che da lì possa continuare a ispirare il cammino dei tanti giovani lucani che sognano i palchi e sperano che la passione per la musica possa trasformarsi in un lavoro. Alla famiglia, ai suoi amici, al suo staff va il mio pensiero in queste ore dove la tristezza per la scomparsa viene accompagnata dall’incredibile affetto che stanno dimostrando per lui i suoi fan, i suoi amici cantanti, i lucani e gli italiani tutti. C ARTISTA Mango aveva 60 anni. L’ultimo suo cd conteneva brani famosi reinterpretati Mogol, Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti e tanti altri big della musica leggera italiana lo ricordano con affetto e stima l Le prime note di «Oro», uno dei suoi brani più famosi, poi l’interruzione, il braccio destro alzato e uno «scusate» rivolto al pubblico prima del malore mentre era alla tastiera. È quello a cui ha assistito domenica sera il pubblico del «Pala Ercole» di Policoro nei momenti precedenti all’infarto che ha stroncato il cantante Mango, al termine di un concerto per beneficenza intitolato «Solidarietà e integrazione: insieme costruiremo un mondo a colori». Molti big della canzone italiana, da Ramazzotti a Baglioni e Mogol, si sono stretti attorno alla famiglia di Mango, a cominciare dalla moglie e dai suoi due figli. I funerali sono in programma domani, alle 11, a Lagonegro. SERVIZI NELLE PAGINE II, III E IN NAZIONALE PAGINA 37 >> L’INTERVISTA GIORNI DI INCONTRI SUL FUTURO DEL COMUNE A TALENTI LUCANI È UNO DEI 21 FOTOGRAFI SELEZIONATI IN ITALIA AUTOMOBILISMO FRATTURA A UNA GAMBA PER UN 20ENNE Il sindaco Dario De Luca Le foto di Arcangelo Palese Mini-slalom a Potenza «Un governo di rinascita» raccontano la Basilicata travolto uno spettatore MUNICIPIO A sinistra il sindaco di Potenza, Dario De Luca [foto Tony Vece] . SERVIZIO A PAGINA V >> IMMAGINI Arcangelo Palese l Le istantanee di un fotografo potentino, Arcangelo Palese, sono state scelte, nell’ambito del progetto Discover, come racconto della Basilicata. Il progetto «Discover the other Italy» ha promosso una mostra itinerante scegliendo 21 fotografi che propongono, con dieci loro scatti, il loro territorio. La mostra, nello scorso agosto, è già stata allestita a Olbia, Costa Smeralda, all’Art Port Gallery. SERVIZIO A PAGINA VIII >> INCIDENTE L’auto che ha investito lo spettatore [foto Tony Vece] SERVIZIO A PAGINA VII >> RASSEGNASTAMPA 1,30 Anno 91 n. 201 Giovedì 31 Luglio 2014 Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti. L’Unità è viva Antonio Gramsci 11 febbraio 1917 RASSEGNASTAMPA 2 PRIMO PIANO Martedì 9 dicembre 2014 POLITICA E SCANDALI LA MAFIA NELLA CITTÀ ETERNA «Usiamo il partito per affrontare questioni importanti e non per prendere uno strapuntino» IL PREMIER Matteo Renzi ieri alla «Leopoldina» . Renzi striglia i giovani dem «Le tangenti sono il peggio» Il premier non cita il sindaco ma avverte: non lasceremo Roma ai ladri l ROMA. Per Matteo Renzi non fa differenza se dalla «terra di mezzo» emergerà un sistema criminale di «tangentisti all’amatriciana o di mafiosi». L’urgenza del premier è duplice: da un lato che la giustizia «faccia rapidamente i processi e chi è colpevole paghi fino all’ultimo centesimo e all’ultimo giorno». Dall’altro che il Pd, facendo «pulizia», dimostri la sua differenza rispetto agli partiti. «Non lasceremo Roma in mano ai ladri», assicura il premier davanti ad una platea di giovani dem scossi dall’inchiesta capitolina. E' difficile per il leader Pd chiamare, proprio a Roma, al senso alto della politica in un momento in cui monta lo sdegno tra militanti ed elettori. Il premier non edulcora le colpe di dirigenti romani finiti nell’inchiesta, ma può dimostrare, dal commissariamento del Mose alle scelte sull'Expo, che il Pd è tempestivo nell’eliminare le mele marce. Nella capitale la pulizia è affidata a Matteo Orfini, che passerà al se- taccio il partito, e al sindaco Ignazio Marino, che ieri alla «Leopoldina» dei giovani Pd, Renzi non nomina, ma gli ha dato la piena fiducia nell’andare avanti e far rialzare la testa a Roma. «Non consentiremo a nessuno nel Pd – sostiene il premier – di mettere in discussione ciò che siamo e quanto abbiamo fatto. Teniamo pulito perchè Roma è troppo grande e bella per lasciarla a gentaccia là fuori». Essere garantisti per il presidente del Consiglio vuol dire questo: chi ha sbagliato «paghi», ma al tempo stesso non si può confondere una tangente, «la cosa peggiore per un politico», con un selfie, come la fotografia che ritrae il ministro Giuliano Poletti a cena con Salvatore Buzzi. Non fare di tutta l’erba un fascio è l’unico modo per evitare che alla fine nessuno paghi. Ma per far tornare Roma «grande e bella», Renzi chiama i dirigenti, a partire dai giovani, a credere nella politica sana, quella che prende di petto i «temi grandi e veri» senza guardare a interessi di parte o di corrente. «Chi se ne frega – incita - se uno è renziano, civatiano o cuperliano, usiamo il partito per affrontare questioni importanti e non per prendere uno strapuntino e diventare consigliere di quartiere e via più su. La politica o è passione o è tristezza». Così come il premier respinge la «demagogia» di Matteo Salvini. «Noi abbiamo smantellato i campi rom e ora diamo 200 milioni alle periferie, i problemi si risolvono con il pragmatismo di chi da 20 anni ti rappresenta, ma non è stato in grado di risolvere problemi». E considera archiviata l’anti-politica M5S: «Grazie a noi Grillo è tornato a fare i tour» cosa di cui «non dico la cultura, ma lo spettacolo si gioverà...». Renzi, dopo un anno alla guida del Pd e dieci mesi al governo, crede ancora che politica significhi «cambiare le cose» e che il Pd sia «l'unico in grado» di rialzare l’Italia. Il premier elenca le principali ri- forme del suo governo, dal jobs act alla legge elettorale fino alla scuola per la quale «ora faremo sul serio senza ammuine». Un’agenda di riforme che per il premier certifica l’impegno del governo a cambiare l’Italia e anche l’Europa. «Andiamo a testa alta – è l’altolà ad Angela Merkel – e senza chiedere scusa se esisto. L’Ue non è solo un insieme di vincoli e spread, un accordo notarile, ma prima di tutto una comunità». Da Forza Italia la «battuta» del sen. Francesco Giro: «Renzi non ha mai citato il sindaco di Roma. Anzi ha ricordato il licenziamento politico del sindaco di Venezia Orsoni dopo la vicenda del Mose e ha difeso solo il ministro del lavoro Poletti senza citarne il nome per il caso della sua fotografia insieme a Buzzi. Poletti è senz'altro persona perbene, ma Renzi poteva fare almeno un cenno di autocritica sul collateralismo politico fra Lega delle coop e Pd. Dopo il discorso di oggi di Renzi prepariamoci al voto a Roma!». Cristina Ferrulli OGGI IN COMMISSIONE Sciogliere la giunta? Alfano non lo esclude Il ministro: partiti antenne sul territorio l ROMA. Sulla situazione in Campidoglio all’indomani della bufera sollevata dall’inchiesta Mafia Capitale «ho parlato con il Prefetto, che ha studiato le carte. Valuteremo il da farsi», ha detto il ministro dell’Inter no, Angelino Alfano. «Credo – ha aggiunto – ci debba essere un giudizio tecnico da cui deve nascere la proposta di sciogliere la Giunta comunale, ma sta emergendo un quadro che investe anche amministrazioni precedenti: quella di Gianni Alemanno e anche la precedente». «I partiti sul territorio devono avere antenne sensibili. Non devono essere i commissari del posto a dire che una persona è IL CARROCCIO LA MISSIONE RUSSA DEL SEGRETARIO LA STRATEGIA DEI 5STELLE SI TENTA IL DIALOGO CON I DISSIDENTI CHE HANNO PARTECIPATO ALL’OPEN DAY. MA RESTANO LE PORTE CHIUSE AL PD Salvini attacca da Mosca «La Merkel ha ragione dal governo solo errori» Al via i «banchetti» per il referendum sull’euro. Il 16 il leader a Strasburgo l MOSCA. Matteo Salvini vola a Mosca per consolidare l’alleanza tra la sua Lega e lo «zar» Vladimir Putin, che potrebbe incontrare (di nuovo) all’inizio del prossimo anno. E dalla capitale russa il leader del Carroccio non si risparmia l’ennesimo affondo contro il presidente del Consiglio Matteo Renzi: la Merkel – afferma in un incontro con la stampa italiana – «ha ragione quando dice che il governo Renzi non ha fatto un accidenti». Il numero uno della Lega coglie al balzo le critiche fatte piovere su Italia e Francia dalla cancelliera tedesca, secondo cui le riforme in questi due grandi Paesi Ue sono insufficienti. Ma poi si scaglia anche – come d’abitudine – contro l’Unione europea, sostenendo che Frau Merkel «ha ripreso un giudizio della Commissione europea», che «se si facesse gli affaracci suoi sarebbe sicuramente meglio per tutti». Salvini è ufficialmente a Mosca per un convegno alla Duma contro le sanzioni occidentali che hanno colpito la Russia per il suo ruolo nella crisi ucraina: misure restrittive a cui il Cremlino ha risposto con delle contro-sanzioni che limitano le importazioni di prodotti alimentari dai Paesi occidentali. E per Salvini è tutta colpa di Bruxelles e Washington: «Le grida di aiuto di migliaia di imprenditori italiani che rischiano di perdere tutto per colpa di queste sanzioni sono quotidiane», ha denunciato. E sulla cancellazione del gasdotto South Stream si dice dispiaciuto «che qualcuno non ritenga più strategici investimenti» del genere. "E questo qualcuno – tuona – sta evidentemente in Italia e a Bruxelles, non a Mosca". Nella capitale russa però Salvini ha anche incontrato il presidente della Commissione affari esteri della Duma, Alexiei Pushkov. E nel pomeriggio ha in programma un’intervista a Sputnik, il nuovo network mediatico della propaganda del Cremlino. I contatti tra la Lega e il partito Russia Unita di Vladimir Putin insomma sono sempre più fitti, e i due movimenti politici potrebbero firmare già il prossimo anno un protocollo d’intesa a livello internazionale: un accordo che vedrebbe Salvini prendere davvero il posto di Silvio Berlusconi nel ruolo di «amico italiano» del presidente russo. Del resto, il leader del Carroccio ha già incontrato Putin a Milano in via riservata il 17 ottobre. E un altro incontro "ci sarà", precisa lui stesso. Anche se la data non è ancora stata fissata. Salvini ribadisce però che dalla Russia il suo partito non ha «mai ricevuto una lira». Giuseppe Agliastro Grillo lavora al dopo-Parma l ROMA. A muso duro contro Renzi e sullo scandalo «Mafia Capitale» e a vele spiegate sul «firma day»: l'avvio della raccolta di firme contro l’euro. Il M5s di Grillo e Casaleggio guarda a queste iniziative per «deviare» l'attenzione mediatica dall’iniziativa di Pizzarotti a Parma e cercare di rilanciare il Movimento alla battaglia. Attaccato da Renzi, il leader M5s replica indignato: «Solo chi non ha mai fatto nulla in vita sua può permettersi di sbeffeggiare chi lavora». La parola d’ordine del M5s, ora che l’Open Day pizzarottiano è alle spalle, è guardare avanti in vista di nuove iniziative. Il 13 dicembre ci sarà l’apertura dei banchetti per la raccolta delle firme e poi il 16 Grillo andrà a Strasburgo per condividere con l’EFDD e gli altri gruppi del Parlamento europeo le iniziative del Movimento sull'euro: «Capiranno che facciamo sul serio» avverte. Il sindaco di Parma, però, non ci sta e il giorno dopo la kermesse fa il suo bilancio sull'iniziativa: parla di una giornata «incredibile», di un «bellissimo dibattito» in cui è stata affrontata anche «una discussione critica su cosa vuol dire stare in maggioranza». Soprattutto, mette le mani avanti Pizzarotti: «Chi era presente non è meno attivista di altri. Ci siamo detti che eventi di questo tipo ne servono sempre di più». Domani pomeriggio, a Roma, deputati e senatori torneranno a riunirsi in «congiunta» per provare, ancora una volta, a tornare a parlare di «politica». All’ordine del giorno ci sono ancora temi centrali rimasti insoluti: la posizione da prendere sulle riforme e sul prossimo voto per il Quirinale. Argomenti passati per troppe volte in secondo piano a causa delle urgenze interne delle ultime settimane su cui probabilmente torneranno i componenti del direttorio con proposte sia sull'organiz- zazione del territorio, sia della comunicazione sul blog. Espulsioni permettendo (quattro deputati devono ancora rendicontare) e alla luce del dibattito parmense, c'è da ragionare sui voti in Parlamento. Con lo scandalo romano sullo sfondo. Anche il «dialogo», come dimostrano i fatti di Roma, è in realtà associazione per delinquere. Diffidiamo dalla parola «dialogo in politica!» avverte però uno dei 5 componenti del Direttorio, Luigi Di Maio. Lo scontro tra M5s e Pd è di nuovo alle stelle. «Grillo torna a fare i suoi tour grazie al vostro, al nostro lavoro. E questo è un bene per lo spettacolo» ironizza Matteo Renzi da quella «Leopoldina» dei giovani Pd che il deputato M5s Andrea Colletti vede come ottima occasione, scherza, per «agevolare la Polizia per una retata». Sullo scandalo romano Alessandro Di Battista, altro componente del direttorio, punta l’indice su Napolitano: «Roma passa Dar Cuppolone alla Cupola e il Presidente non dice una parola». Il collega Giuseppe D’Ambrosio riserva invece la sua verve polemica sui parlamentari che sono andati a Parma: «La porta è sempre aperta e nessuno tiene alcuno sotto ricatto dentro una casa nella quale non ci si ritrova». Posizione condivisa dall’ormai sempre critico Paolo Becchi che questa volta, però, spezza una lancia a favore di Grillo, «un uomo sotto attacco addirittura da qualche esponente (miracolato) del movimento da lui stesso fondato». La gratitudine, annota, «non è una qualità molto diffusa in questo paese». Francesca Chiri A STRASBURGO Il post di Beppe Grillo sul suo profilo Facebook con la quale annuncia le prossime mosse del Movimento per arrivare ad un referendum sull’euro. Il 13 dicembre saranno aperti i banchetti per la raccolta delle firme e il 16 invece il leader sarà al parlamento europeo . RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 3 Martedì 9 dicembre 2014 Si studia la strategia, tra raccolta di firme contro la giunta e un presidio fisso davanti al Campidoglio LA DIRETTA Segui gli aggiornamenti sul telefonino. Le istruzioni sono a pagina 33 Berlusconi «vede» le urne «È necessario fare pulizia» Il Cav incontra i «fedelissimi». Gli azzurri temono l’avanzata della Lega chiacchierata», ha aggiunto il ministro. «Lì c'erano esponenti del Pd, Fratelli d’Italia. Mi ha colpito – ha osservato – la continuità nell’ambito del diverso colore politico e la capacità di trovare un aggancio sentendosi sempre e comunque forti». «Come topi nel formaggio, queste persone si annidavano in tutte le forze politiche. Il formaggio era dalla gestione delle strade, ai campi Rom. Ci si sono buttati. Per quante leggi vengano firmate in Italia, non c'è un livello di consapevolezza tale – ha osservato Alfano – da sapere che i soldi rubati ti verranno tolti. Parlo da uomo politico e non da ministro: la mia sensazione è che queste persone tendessero ad allargare il formaggio per mangiare di più. Per chi, come me, fa una politica onesta, non ruba, questi soggetti – ha proseguito il ministro – fanno un enorme danno. Noi che lottiamo per lasciare ai nostri figli un Paese migliore, proviamo un sentimento di indignazione grandissimo e la nostra battaglia è la certezza della pena per chi verrà condannato». l ROMA. Insistere nella richiesta di elezioni anticipate e, contemporaneamente, individuare persone nuove da «innestare» in Forza Italia. L’input di Silvio Berlusconi, per affrontare lo scandalo di «Mafia Capitale», è chiaro e ieri sera l’ex premier ne ha discusso in summit ad Arcore con i suoi più stretti consiglieri. Per tutto il giorno il Cavaliere ha tenuto i contatti con i dirigenti romani del partito e la riunione convocata a villa San Martino aveva tra i punti all’ordine del giorno proprio la discussione sulle eventuali nuove iniziative per fare pressing sulla giunta capitolina e costringere Marino a fare un passo indietro. Tra le soluzioni che potrebbero essere prese in considerazione c'è quella di avviare una raccolta di firme per le dimissioni del sindaco, oppure altra possibilità, quella di far fare un passo indietro a tutti i consiglieri dell’opposizione: una «mossa», spiegano i dirigenti azzurri, che non ha senso se non viene messa in pratica anche dagli altri partiti. Infine non si fare di tutto per evitare di danesclude nemmeno la possibilità di neggiare troppo l’immagine di Fororganizzare in settimana una mo- za Italia in un momento in cui a bilitazione davanti al Campidoglio. dominare la scena sono le liti e le Insomma, l’intenzione dell’ex capo divisioni interne. E non è un caso del governo è quelche a parlare sia la di «cavalcare» la Mariarosaria Rosvicenda per evitasi, tesoriera del re che lo spazio partito e tra le permediatico sia ocsone più vicine al cupato solo da Cavaliere. In una Matteo Salvini: lunga nota la senon possiamo pernatrice azzurra mettere che la Lechiede che si torni ga – sarebbe il raalle urne al più gionamento – sia presto nella Capipercepita come tale, ma soprattutunico partito creto punta il dito dibile. contro l'abolizioCerto, Berlusco- FORZA ITALIA Silvio Berlusconi ne del finanziani continua a dirsi mento pubblico ai garantista: fino al terzo grado di partiti e l’ipotesi di inserire le pregiudizio non bisogna puntare il dito ferenze nella legge elettorale. Due contro nessuno, avrebbe detto ai strumenti a detta della Rossi che suoi. L’ex premier, però, spiega chi «possono favorire la corruzione». lo conosce bene, sa perfettamente La strategia comunicativa consiche in un momento di disaffezione gliata a Berlusconi è dunque quella dei cittadini dalla politica bisogna di continuare a picchiare duro chia- mando in causa anche Matteo Renzi che «non può cavarsela con la difesa d’ufficio di Marino», attacca ad esempio Giovanni Toti. Ad invocare un passo indietro del sindaco di Roma è poi Maurizio Gasparri che bolla il primo cittadino come «irresponsabile nel voler andare avanti quando è evidente che anche l’amministrazione è coinvolta a pieno titolo». Duro anche il Mattinale, la nota politica che fa capo a Renato Brunetta: «Matteo sceglie di essere solo segretario del Pd, che commissaria in modo tale da lavarsi la coscienza e mantenere in vita un sindaco la cui inettitudine è così esagerata che forse lo consola della propria». A fare da eco alla richiesta di Forza Italia di dimissioni è anche il Nuovo Centrodestra. Angelino Alfano da ministro dell’Interno evita di intervenire sulla questione, ma Fabrizio Cicchitto individua come unica soluzione possibile «l'autoscioglimento del consiglio» per «far pronunciare i cittadini». Yasmin Inangiray CAMPIDOGLIO SOTTO ACCUSA OGGI VERTICE AL VIMINALE ALLA PRESENZA ANCHE DEL PREFETTO PECORARO PER AFFRONTARE IL TEMA ISPETTORI Il Papa prega per la capitale Marino non molla: «Ora una differenziata per separare i buoni dai cattivi» IL SINDACO Ignazio Marino e Papa Francesco . l ROMA. Per Roma si muoverà il Viminale ma ci saranno anche le preghiere del Papa. Ora in Campidoglio è il momento della pulizia. E per questo il sindaco Ignazio Marino è in contatto col ministro Angelino Alfano e il prefetto Giuseppe Pecoraro - che oggi incontrerà, per affrontare il tema ispettori. Marino ha intenzione di accogliere ogni proposta per fugare ogni dubbio sulla trasparenza della sua amministrazione. E così accanto ad un personaggio di rilievo nel mondo della legalità, un magistrato, che darà alla giunta la certificazione trasparenza sarebbero benvenuti anche gli ispet- tori sui quali sta ragionando Prefettura in accordo col Viminale che si aggiungeranno ai tecnici dell’anticorruzione di Raffaele Cantone. Questo perchè ora bisogna fare «una differenziata per separare i buoni dai cattivi», dice Ignazio Marino nel giorno dell’Immacolata. E nel giorno della tradizionale cerimonia alla presenza del Papa alla statua dell’Immacolata a due passi da piazza di Spagna alcuni cittadini spronano il sindaco: «Non mollare, resisti». E anche il Santo Padre assicura il suo sostegno spirituale al chirurgo dem: «Pregherò per Roma», confida a Marino, che riba- disce che proprio non si dimetterà anzi semmai si ricandiderà per il secondo mandato. Al fianco del «marziano» Marino anche il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e il Pd, concorde con Marino, favorevole ad un garante legalità in giunta, che arriverà tra una settimana circa. «A Roma nuove figure di alta moralità per ripartire», sottolinea Gianni Cuperlo. M5S invece continua a battere sul chiodo dimissioni, «Roma pasa “Dal cuppolone alla cupola”«, scrive su Fb Alessandro Di Battista, e la stesa cosa fa Forza Italia tramite al sua portavoce Mara Carfagna, «il sindaco compia un gesto di coraggio e lasci che il nuovo Campidoglio sia eletto con voti non contaminati». Marino non raccoglie e lavora al suo «trapianto di legalità»: dal rimpasto di giunta che vedrà l’ingresso di un assessore alla Legalità – si pensa ad un ex della magistratura o della Corte dei Conti, o comunque ad una figura simbolo della lotta alla mafia – alla definizione dei criteri per la rotazione dei dirigenti capitolini fino alla task-force guidata dell’assessore al Bilancio Silvia Scozzese che sta lavorando sul dossier degli appalti «opachi». Davide Muscillo L’INCHIESTA IL GRUPPO CRIMINALE AVEVA STRETTO RAPPORTI E CONOSCENZE A 360 GRADI LE INDAGINI E LA PROCURA ALMENO IN QUESTO CASO CONFERMA LA TESI DEL’EX PRIMO CITTADINO Contatti anche con il Vicariato e la Guardia di finanza Alemanno: «Tradito da collaboratori infedeli in vita mia mai portato soldi all’estero» Nelle carte gli agganci eccellenti l ROMA. Per la sistemazione di pendenze proprie o di questioni in sospeso i collaboratori di Massimo Carminati non esitavano a rivolgersi anche a conoscenze che operano in istituzioni di primissimo piano. Tra queste il Vicariato e la Guardia di Finanza. Le carte dell’inchiesta giudiziaria sulla cupola mafiosa romana rivelano i particolari di queste «iniziative». Ad esempio l'11 settembre 2013 Luca Odevaine, membro del Tavolo nazionale sui rifugiati al Viminale, chiese telefonicamente, si legge in una richiesta di proroga delle intercettazioni, a Tiziano Zuccolo, camerlengo dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento e di San Trifone, se ci fossero «novità dal Vicariato» a proposito di un intervento «in favore di una società riconducibile al gruppo Pulcini». Zuccolo rispose di aver «deciso di fare un passaggio alto, ma proprio alto...». Ed anche a fronte di una verifica fiscale delle fiamme gialle nella Cooperativa 29 Giugno Salvatore Buzzi riferì a Carminati - dicono i Ros – di aver interessato «terze persone affinchè, tramite il generale Spaziante (ha recentemente patteggiato 4 anni per corruzione ndr) acquisissero informazioni circa le motivazioni sottese» all’accertamento del 12 novembre 2012. Insomma, il gruppo criminale che faceva capo a Carminati era in grado di «spaziare» a 360 gradi approfittando della fitta rete di rapporti e di conoscenze a Roma: dalla malavita spicciola a personaggi inseriti ai più alti livelli. Circostanze vere? Millanterie? Di certo il confine non è facile da definire alla luce di singole frasi intercettate. Come quelle pronunciate da Luca Odevaine sui presunti viaggi di Gianni Alemanno in Argentina con valige piene di soldi. Parole, scrivono gli stessi Ros nell’informativa alla procura, sulle quali, al momento, non ci sono riscontri. l ROMA. «Io avevo messo in guardia i miei collaboratori su Massimo Carminati, mi hanno giurato che non avevano a che fare con lui: gli infedeli esistono, mi hanno tradito». Gianni Alemanno rigetta qualsiasi contatto con la cupola romana e tantomeno col capo del'organizzazione, l’ex Nar Massimo Carminati. E bolla come infondata la circostanza emersa da un’intercettazione «dei miei viaggi in Argentina per portare soldi: lo conferma anche la Procura, e lo dicono anche le carte dell’inchiesta che su questa questione gli inquirenti non hanno avuto riscontri». Anzi Alemanno, che è indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso, attacca proprio la «fonte» di questa circostanza, ovvero Luca Odevaine, già vice capo di gabinetto di Veltroni. «E' una persona a me evidentemente ostile e da me allontanato dagli incarichi con il Comune di Roma». Dei viaggi di Alemanno e del figlio in Argentina «con valigie piene di contanti» infatti ne parla Odevaine in un’intercettazione allegata alle carte dell’inchiesta della Procura di Roma. «Non solo non ho mai portato un euro fuori dalle frontiere ma ho dovuto, come più volte spiegato, vendere una casa e accendere un mutuo per pagare i miei debiti della mia campagna elettorale», rilancia Alemanno. Poi spiega che già più di un anno e mezzo fa «leggendo l'inchiesta dell’Espresso» sui nuovi Re di Roma, ovvero Carminati e sodali, «avevo messo in guardia i miei e mi hanno giurato che non avevano a che fare con lui». Dalle carte dell’inchiesta però emerge che l’ex ad di Ente Eur e ex braccio destro di Alemanno Riccardo Mancini, Franco Panzironi ex ad di Ama e Antonio Lucarelli, ex capo della segreteria di Alemanno, avevano rapporti con Carminati. «Esistono i collaboratori infedeli - dice Alemanno - non si può pensare che un sindaco conosca tutto dei suoi uomini. Lo stesso problema ha avuto Veltroni con Odevaine o Marino con Italo Politano». RASSEGNASTAMPA 4 PRIMO PIANO Martedì 9 dicembre 2014 PRESSING EUROPEO Il commissario Moscovici: «tutte le opzioni restano aperte», comprese le GOVERNO SOTTO OSSERVAZIONE sanzioni per chi non convincerà Debito, l’Eurogruppo chiede «misure efficaci» Padoan: basta attuare la Legge di stabilità perché rilancerà l’economia l BRUXELLES. Uno sforzo in più entro complicato il target di riduzione del debito marzo per ridurre il debito, ma non una e il rispetto della regola», ma ricorda che manovra né misure aggiuntive: l’Euro- «l’alto debito resta motivo di preoccupagruppo appoggia i timori della Commis- zione» e servono «misure efficaci per misione europea sulla legge di stabilità ita- gliorare lo sforzo strutturale». E ricorda liana, che rischia di non rispettare le re- anche i numeri: «Lo sforzo strutturale gole del Patto, e chiede al Governo di italiano nel 2015 sarà di 0,1%, mentre nel muoversi prima del nuobraccio preventivo del vo esame straordinario Patto è richiesto lo 0,5%». che Bruxelles ha fissato a Questo vuol dire che il marzo. Ma il ministro 'gap' da colmare è di 0,4%, Pier Carlo Padoan precispiega il presidente sa che non c’è «nessuna dell’Eurogruppo Jeroen richiesta di misure agDijsselbloem, e l’Italia da giuntive: legge di stabilità qui a marzo può farlo in 2015 attuata in modo eftre modi: «Nuove misure, ficace rilancerà econooppure misure più effimia italiana». caci, oppure con un acIn sostanza, i dubbi cordo con la Commissiodell’Europa potrebbero ne» magari sulla valutarisolversi con l’accelerazione dell’impatto delle zione delle riforme che IL COMMISSARIO Moscovici misure già prese o sui darebbero più efficacia tempi per vederne l’efalle misure già intraprese fetto. «Tutto è possibile – dal Governo. Tanto che l’Eurogruppo, più ha concluso – ma qualcosa va fatto». duro con la Francia, chiede chiaramente a Anche il commissario agli affari ecoParigi «misure aggiuntive», mentre all’Ita- nomici Pierre Moscovici invita l’Italia e gli lia chiede solo «misure efficaci». Una dif- altri ad agire: «Ci auguriamo che le misure ferenza di vocabolario che però riassume il siano prese, abbiamo mostrato gli scodiverso tipo di sforzo chiesto ai due Paesi. stamenti (tra quanto fatto e gli obiettivi, I ministri dell’Eurozona, riuniti per ap- ndr), sottolineato che vanno ridotti e fisprovare i giudizi della Commissione sulle sato un calendario. Sappiamo tutti cosa leggi di stabilità, hanno appoggiato la scel- succederebbe se le regole non venissero ta di rinviare Francia, Italia e Belgio a rispettate», ha chiarito al termine della marzo, ma hanno messo nero su bianco che riunione, ricordando che nonostante abbia il tempo in più va utilizzato per fare quanto concesso più tempo ai tre, «tutte le opzioni basta a convincere Bruxelles a non aprire restano aperte», comprese le sanzioni per procedure. Nel caso dell’Italia l’Eurogrup- chi non convincerà. E ha precisato che i po riconosce «che circostanze economiche Paesi devono muoversi entro il 23 gennaio eccezionali e inflazione molto bassa hanno se vogliono che i loro sforzi siano presi in Il debito in Area euro Dati Eurostat relativi al II trim. 2014. Cifre in % del Pil (dati non disponibili per alcuni Paesi) ITALIA 133,8 129,4 Portogallo 116,7 Irlanda 95,2 Francia 82,6 Austria Slovenia 78,3 Germania 75,4 75 Malta 69,6 Paesi Bassi 58,9 Finlandia 41,1 Lettonia 23,1 Lussemburgo 10,5 Estonia 92,7 Area Euro Limite del Patto Ue 60 ANSA considerazione nelle prossime previsioni economiche. Il ministro Padoan non è preoccupato, ricorda che la legge di stabilità "attuata in modo efficace rilancerà economia italiana", che l’Eurogruppo "apprezza l’agenda italiana delle riforme" e sottolinea che gli effetti sulla nostra economia dipendono dalla loro "implementazione efficace e tempestiva". E' qui che si potrebbe infatti trovare la chiave della trattativa con Bruxelles, che è sempre in corso: con i decreti attuativi delle riforme approvate si accelera l’impatto delle misure e dunque il loro effetto positivo sui conti. Chiara De Felice DOPO LA REAZIONE ITALIANA La sorpresa di Berlino «Noi stiamo con l’Ue» l BERLINO. A Berlino ci si sorprende della reazione italiana a una frase di Angela Merkel che tutto sommato, dal punto di vista tedesco, ribadiva l’ovvio. Il governo federale sta con Bruxelles, e Roma nel suo percorso di riforme deve fare i conti con la Commissione Ue, che ha segnalato i prossimi passi da fare ritenendo il suo percorso per ora incompleto, non con la Germania. In cancelleria, all’indomani dell’intervista alla Welt am Sonntag che ha provocato l’ennesimo botta e risposta sulla crisi dell’eurozona, e titoli allarmati sui giornali del Belpaese, si cerca di lavorare alla reciproca comprensione, di stemperare interpretazioni mediatiche ritenute smisurate – a partire da una risposta decontestualizzata che avrebbe fatto perdere la nuance positiva della risposta resa su Parigi e Roma – e le conseguenze politiche. Il dubbio che Angela Merkel abbia invece inasprito i toni, in vista del congresso della Cdu che affronterà oggi, qualcuno ce l’ha. E lo fa pure presente. Anche se si tratta di un’occasione facile politicamente «almeno a leggere l’analisi di Spiegel» in cui la cancelliera potrebbe fare il bis senza problemi, riuscendo in una nuova elezione plebiscitaria alla guida del suo partito (l’anno scorso ottenne il 97% dei voti). Alla sua destra spingono comunque gli antieuro, che stanno già facendo sbandare la Csu in proclami populisti (come la trovata dell’ultim’ora di imporre il tedesco nelle famiglie degli immigrati a casa e nei luoghi pubblici, goffamente ritirata). Il contesto politico interno potrebbe insomma spingere la cancelliera a presentarsi nella sua veste migliore: quella della donna intransigente, che non la fa fare franca a nessuno. Che la politica interna possa influenzare il suo ragionamento europeo «COSÌ NON VA!» È LO SLOGAN ELABORATO CONTRO LA RIFORMA DEL LAVORO E LA LEGGE DI STABILITÀ Cgil e Uil si preparano allo sciopero generale sciopero nazionale per chiedere il rinnovo del contratto della Pubblica amministrazione scaduto nel 2009. Lo sciopero generale, dalla data inizialmente prevista dalla Cgil del 5 dicembre, tra le numerose polemiche per la contiguità con il Ponte dell’Immacolata è stato posticipato al 12 dicembre con l’adesione della Uil. Alla protesta, che sarà articolata a livello territoriale, aderisce anche l’Ugl. A determinare la scelta di Cgil e Uil sono state non solo le posizioni dell’esecutivo sul Jobs Act con l’asprissima battaglia sul’articolo 18 e la legge di stabilità ma anche ed in maniera determinante il rifiuto del premier Renzi di un’interlocuzione con le rappresentanze dei lavoratori. «Rassegnarsi ed aspettare non è la scelta che un sindacato può fare perché significherebbe essere parte del problema, invece noi siamo la soluzione», aveva detto Camusso proclamando lo sciopero. «La Cgil trova davvero irresponsabile che il governo sostenga e teorizzi che tutti i luoghi della mediazione sociali vanno cancellati»; il premier «può stare sereno, non abbiamo il rimpianto della concertazione, oggi è meno comprensibile qual è la visione e il sogno del Paese» rispetto al ‘90, «ma questo non significa poter dire che non c’è un luogo dove si contratta con i sindacati. Contrattare è un temine nobile». «Facciamo lo sciopero il 12 e speriamo che il premier ci ascolti», è tornato a sottolineare il neo segretario della Uil Barbagallo. Sul jobs act infatti la partita è ancora aperta con i decreti attuativi da emanare e che il governo sembrerebbe intenzionato a stilare in tempi brevissimi. Il sindacato aspetta una convocazione. «La partita non è ancora del tutto chiusa: facciamo lo sciopero il 12 dicembre sperando che questo Governo ci dia ascolto», ha spiegato nei giorni scorsi Barbagallo, precisando che in occasione del prossimo incontro «porremo una condizione e cioè che all’incontro partecipi il Presidente del Consiglio, perchè sono stato a troppi incontri con Ministri che non possono decidere: chi si assume le responsabilità venga a dirci cosa vuole fare». new Sistemi I ANNO XVII re 2014 10 settemb it .gazeco. a - www li della P ici e socia econom NO LTATI SO POSITIVI eari nti baln ata e im il b alv Sta a si è s la Pugli mazione ale di infor Settiman I DATI È economic SICILIA E n CON NA I RISU SARDEG ESCIUTA ED È CR Anno 4 Quotidiano mbre 11 sette Giovedì PER LA PUBBLICITÀ SU G est Sua ma l’email RKETING I DI MA LLE AZION ERITO NE O PREF MENT LO STRU O ALL’INTERN 8 PAGINE RONICA E MECCAT MENTARE l ROMA. Al via la settimana più calda per i rapporti tra governo e sindacato con Cgil e Uil al lavoro in vista dello sciopero generale proclamato dalle due confederazioni per venerdì prossimo. «Così non va!» è lo slogan scelto per la protesta organizzata contro la riforma della pubblica amministrazione, il Jobs Act, la Legge di Stabilità e la politica economica del governo di cui domani Cgil e Uil illustreranno il dettaglio ma che sancisce una delle fratture più profonda mai registrate nei rapporti tra un esecutivo e le rappresentanze dei lavoratori in un crescendo che va avanti da mesi. Lo sciopero del 12 dicembre sarà in effetti solo il momento culminante di una stagione densa di proteste: ultima quella della settimana scorsa della Cisl che se ha una posizione diversa sul Jobs Act («vogliamo vedere come sono i decreti attuativi, poi daremo il nostro giudizio e valuteremo cosa fare») e sulla legge di stabilità («che comunque mette 18 miliardi di euro sul lavoro e negli sgravi Irap»), è scesa in piazza con i lavoratori pubblici per lo 30/14 - N. gratuito 2014 Il Marcm ra DI TAG tti OPNCIO NU KSH L’AN VII PER WOR E DAL NA RIN DI 24 OR LLEZIO ania A ME itàNOGOVERNO CO ibil IL In Germ o e: sosten L’IRAP, UNCI d’ordin ENTI ANN - Parola cercan ONCLUD AD MAP RO SOLITI INC dici Traversa Ango IV te V Spor pagg. alle nello lvaggio 15se lto POfa20 teEXas isano” ri ed Ni Baen iati “avv onfo trinz il ie crità gli sc lla medio de sul anche me eri e infermi RESE SIO CICCA bari.com n DIONI epolis direttore@ anamo gli nte: abbi tiamo. E’ chiarame ci meri Diciamolo rispettati che un’altra popolaa nunci mai are che ci sia se sia portata pens difficile più di quella bare e quando non Anch he d nte BARI: 080/5485111 - BARLETTA: 080/5485391 FOGGIA: 080/5485392 - LECCE: 080/5485393 TARANTO: 080/5485394 - POTENZA: 080/5485395 a RASSEGNASTAMPA PRIMO PIANO 5 Martedì 9 dicembre 2014 IL MINISTRO PADOAN Ieri a Bruxelles durante la riunione dell’Eurogruppo Prove di dialogo tra Roma e Berlino, con il governo tedesco che riconosce il proprio «rispetto» per le riforme del Belpaese Il premier italiano incassa soprattutto il plauso e l’apprezzamento per una «riforma rilevante» come il Jobs Act Ma dopo le bacchettate la Merkel corregge il tiro E Renzi ribadisce che l’Ue «non è solo insieme di vincoli e spread» viene però negato in modo definitivo dal suo entourage. Nel sostenere che le riforme di Parigi e Roma non fossero «sufficienti», Merkel si sarebbe limitata a ribadire quello che sostiene la Commissione, e non ci sarebbe alcuna intenzione di indicare i compiti a casa di questo e di quell'altro Paese: segnalare «le priorità su come mantenere» il patto di bilancio e di stabilità «non è compito» di Berlino. E che Roma debba fare altri passi avanti, dopo l’approvazione del Jobs Act è fatto constatato dalla Commissione, che ha indicato i diversi settori in cui l’Italia dovrà continuare a fare le riforme: giustizia, amministrazione pubblica, istruzione, e la concretizzazione della riforma del lavoro, che sortirà i suoi effetti per la gente e per le imprese solo con i decreti attuativi. Italia e Francia sono perfettamente in asse, ancora una volta, in questa partita, allineati del resto dalla stessa formulazione della cancelliera. ieri la sorpresa di fronte alle reazioni risentite arrivate da Roma e Parigi è sembrata sincera. Ma restano le parole, inedite, con cui Angela Merkel ha liquidato gli sforzi dei due paesi. l ROMA. Prove di dialogo tra Germania e Italia, con il governo tedesco che corregge il tiro: riconosce il proprio «rispetto» per le riforme italiane e soprattutto mostra apprezzamento per una «riforma rilevante» come il Jobs Act. Il premier Renzi incassa il plauso per la riforma del mercato del lavoro ma tira dritto e torna a ribadire che «la battaglia sull’Europa non è sullo «zero virgola» e che l’Unione europea «non è solo insieme di vincoli e spread, un accordo notarile ma prima di tutto una comunità». E tra l’altro proprio ieri lo spread è sceso a 122 punti e il rendimento del btp decennale tocca il minimo storico di 1,94%. Torna a parlare anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Sandro Gozi, secondo il quale quello della Germania è un «passo indietro giusto», mentre il leader della Lega Matteo Salvini «cavalca» lo scontro e dà ragione ai tedeschi perché «il governo Renzi non ha fatto un accidenti». Continua così il botta e risposta a distanza tra Roma e Berlino che chiarisce la posizione tedesca all’indomani dello scontro innescato dalla cancelliera Angela Merkel: in una intervista alla Welt, Merkel aveva bacchettato Italia e Francia e bocciato i rispettivi piani di riforme perchè «insufficienti». Jobs Act, le misure principali CONTRATTI LA CANCELLIERA Angela Merkel Legge delega su lavoro e contratti LICENZIAMENTI WELFARE SOLIDARIETÀ CONTRATTI STABILI Promozione del contratto a tempo indeterminato, rendendolo più conveniente rispetto ad altri tipi di contratto in termini di oneri diretti e indiretti NO REINTEGRO Per i nuovi assunti a tempo indeterminato la possibilità di reintegro in caso di licenziamento disciplinare è sostituita dal solo indennizzo, crescente con l’anzianità RIFORMA CIG Sarà impossibile autorizzare la cig in caso di "cessazione definitiva" di attività aziendale. Da rivedere limiti di durata, partecipazione aziende e aliquote ordinarie FERIE SOLIDALI Confermata la possibilità per il lavoratore che ha un plus di ferie di cederle a colleghi che ne abbiano bisogno per assistere figli minori che necessitano di cure MENO TIPOLOGIE Drastico riordino dei tipi di contratto, con l’abolizione delle forme più permeabili agli abusi e più precarizzanti, come i contratti di collaborazione a progetto (Co.Co.Pro.) SÌ REINTEGRO Per i neoassunti torna la possibilità di reintegro per i licenziamenti disciplinari “ingiustificati”, le cui fattispecie saranno specificate in un futuro decreto delegato RIFORMA ASPI La durata del trattamento di disoccupazione sarà rapportata alla "pregressa storia contributiva". L'Aspi va estesa ai collaboratori e prolungata in casi di disagio economico CONTRATTI SOLIDARIETÀ Semplificazione del campo di applicazione, potenziandone l’utilizzo in chiave “espansiva”, per aumentare cioè l’organico, riducendo l’orario di lavoro e la retribuzione del personale DEMANSIONAMENTO ALTRI LICENZIAMENTI Possibile in caso Per tutti resta il solo di riorganizzazione indennizzo per quelli a aziendale, ma con limiti motivo economico e obbligo di alla modifica dell’inquadramento reintegro per i discriminatori ADEMPIMENTI ONLINE Si punta a semplificare tutti gli adempimenti a carico di cittadini e imprese e a svolgerli per via telematica IL PREMIER Matteo Renzi ANSA Per stemperare le polemiche, il governo tedesco ha deciso di affidare la colomba della pace all’autorevole e rigoroso ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble e al portavoce della cancelleria, Steffen Seibert. Una mossa quanto mai tempestiva che arriva proprio mentre a Bruxelles l'Eurogruppo discute le pagelle di Italia, Francia e Belgio e che mira a ricucire uno strappo pericoloso in una Europa dove monta di giorno in giorno la protesta anti-euro che coagula malcontento e insofferenza per l’austerity così come per i continui diktat d’ispirazione tedesca a rigore e disciplina. «L'Italia ha approvato una riforma notevole del mercato del lavoro», ha detto Schaeuble mentre entrava all’Eurogruppo. Per supportare gli sforzi dei Paesi impegnati nel risanamento dei bilanci – ha poi aggiunto – «la Commissione ha proposto di dare più tempo ad alcuni, e il tempo deve essere usato» per rispettare gli obiettivi di correzione del deficit. Il Jobs Act in Italia «è un primo passo importante» per il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro italiano, dice invece Seibert che precisa come il governo tedesco abbia «rispetto» per le riforme portate avanti in Italia, riconoscendo anche il contesto di grandi «difficoltà interne». Ma Seibert risponde anche alle critiche piovute sulla Merkel per l’indebita intrusione in materie che fanno capo solo a Bruxelles. «Non tocca al governo tedesco dare consigli ai vicini o ai partner – spiega – su come rispettare ciò che è stato stabilito a livello europeo». E se il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gozi parla di «un passo indietro giusto», non manca però di precisare come spetti «alla Commissione europea valutare il percorso di riforme di ogni Governo e non ai singoli governi». «Solo con la fiducia reciproca l’Ue può rilanciarsi conclude - per uscire dalla crisi il principale capitale è quello della fiducia reciproca, superando la logica di scolari e maestri». LE MODIFICHE ALLA MANOVRA SEMBRA ORMAI TRAMONTATA LA POSSIBILITÀ DI INCLUDERE IL CANONE RAI IN BOLLETTA E LA «LOCAL TAX» Stabilità, parte il rush finale al Senato Nel menù Irap, Tfr e Fondi pensione l ROMA. Parte il rush finale della Altra partita ancora «aperta» e che Legge di Stabilità in Senato. Il menù delle dovrebbe trovare posto nella manovra è modifiche possibili è già fissato: dovreb- quella sulla quale si tratta ancora tra bero interessare soprattutto il Tfr in busta Governo, Regioni e Province. Il tentativo paga, l’aumento delle aliquote sui fondi dei governatori sarebbe quello di attepensione e la retroattività delle aliquote nuare il peso dei tagli senza però moIrap. Insomma gli argomenti indicati dallo dificare il saldo finale. Così nella ristesso relatore, Mauro Guerra del Pd al termine dei lavori della Camera: «consegniamo al prossimo lavoro parlamentare il compito di intervenire per alleggerire» l’aggravio della tassazione «su fondi pensioni, Tfr, fondazioni, casse, con l’impegno del governo a intervenire» e anche sui minimi e sull'Irap. L’ipotesi sul tappeto è quella di ridurre il prelievo sugli investimenti dei fondi pensione dall’attuale 20 al 15-17%. Ma non è esclusa anche qualche «fuga in avanti» dei senatori e, come noto, anche lo stesso governo potrebbe utilizzare il veicolo della L’AULA DEL SENATO A Palazzo Madama manovra per inserire soluzioni ad emergenze dell’ultimo momento o soluzione di vecchi temi. Due «partite» partizione salterebbe anche 1,5 miliardi al importanti sembrano però ormai esterne Ssn con annesse polemiche. Ma la tratalla manovra: il tanto contestato inse- tativa è ancora da chiudere, il governo non rimento del canone Rai in bolletta elet- vuole ridurre ma solo rimodulare il taglio trica, che il premier Renzi non vuole, e la da 4 miliardi. Così una nuova riunione dei nuova «local tax». Quest’ultima viaggegovernatori si terrebbe in settimana per rebbe con un provvedimento separato. Si arrivare a consegnare un testo, se pospensa infatti ad un decreto ad hoc, più sibile condiviso, insieme agli emendaorganico, che arriverebbe a gennaio. menti del Governo che arriverebbero alla commissione Bilancio di Palazzo Madama giovedì prossimo. Resta inoltre ancora da definire il progetto annunciato da Matteo Renzi che destina 200 milioni per il «rammendo» delle periferie. Progetto sul quale è impegnato il senatore a vita Renzo Piano. Lo stanziamento, che – ha annunciato il premier – sarà inserito nella discussione al Senato, farà partire il progetto di recupero delle periferie urbane come risposta al degrado e alle violenze. Si discute infine ancora di Imu agricola. Il governo si è impegnato a rivedere l’intera materia. Il sistema, visto che si dovrebbe pagare il 16 dicembre e la manovra invece entra in vigore il primo gennaio, sarebbe quello di un decreto «a perdere». Cioè un intervento che produrrebbe subito i suoi effetti ma poi non verrebbe convertito in legge venendo invece assorbito nella Stabilità. Un ultimo punto controverso riguarda i Comuni: la stessa relazione tecnica indica infatti che le fusioni tra comuni che beneficeranno dello stop per 5 anni per il Patto di stabilità genereranno oneri per lo Stato pari a circa 300 milioni. Norma allo stato non coperta e quindi passibile di incagliarsi tra le «strettoie» delle ammissibilità. Francesco Carbone UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO ESITO DI GARA Ente aggiudicante: Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Dipartimento Affari Generali, Tecnico e per la Sicurezza - Area Appalti Pubblici di Servizi e Forniture – Bari. Tipologia e oggetto di gara: PON Ricerca e competitività – Progetto “Laboratorio per lo Sviluppo Integrato delle Scienze e delle Tecnologie dei Materiali Avanzati e per dispositivi innovativi” - Procedura aperta per fornitura di apparecchiature per officina meccanica - CIG 5585345480; criterio di aggiudicazione: prezzo più basso – Esito gara: aggiudicata, Genovese Umberto srl, data aggiudicazione: 21/10/2014 – importo di aggiudicazione: € 781.183,36=oltre Iva. Risultati integrali disponibili sul sito internet: www.uniba.it – sezione bandi e gare. Inviato alla GUUE in data 17/11/2014. Bari, 17/11/2014 F.TO IL DIRETTORE GENERALE – avv.to Gaetano PRUDENTE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO ESITO DI GARA Ente aggiudicante: Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Dipartimento Affari Generali, Tecnico e per la Sicurezza – P.zza Umberto I, 1 - Bari, Tel. 080.5714306. Tipologia e oggetto di gara: PON Ricerca e competitività progetto “Bioscienze & Salute (B&H)”– Fornitura di un “sistema di imaging in vivo”, procedura aperta secondo D.Lgs. 163/2006 s.m.i. da aggiudicarsi secondo il criterio del prezzo più basso determinato mediante ribasso percentuale sull’importo a base d’asta. Data di aggiudicazione: 05.06.2014 – CIG 56932824EE. Esito gara: Aggiudicata - Fujifilm VisualSonics Inc. Risultati integrali disponibili sul sito internet: www.uniba.it – sezione bandi e gare. Inviato alla GUUE in data 27.11.2014. Bari, 21.11.2014 IL DIRETTORE GENERALE avv.to Gaetano PRUDENTE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI ALDO MORO ESITO DI GARA Ente aggiudicante: Università degli Studi di Bari Aldo Moro – Dipartimento Affari Generali, Tecnico e per la Sicurezza - Area Appalti Pubblici di Servizi e Forniture – Bari. Tipologia e oggetto di gara: PON Ricerca e competitività – PONa3_00052 Re.Ca.S – Fornitura e manutenzione di sistemi di calcolo e storage per il data centre dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro suddivisa in tre lotti. Procedura aperta secondo D. Lgs 163/2006 s.m.i.; criterio del presso più basso determinato mediante ribasso percentuale sull’importo a base d’asta per singolo lotto. Data di aggiudicazione: 31/07/2014 - CIG 5588109D6A, 5588117407, 5588122826. Esito gara: Aggiudicata Risultati integrali disponibili sul sito internet: www.uniba.it – sezione bandi e gare. Inviato alla GUUE in data 24/11/2014. Bari, 21/11/2014 F.TO IL DIRETTORE GENERALE avv.to Gaetano PRUDENTE RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI 33 Martedì 9 dicembre 2014 DE TOMASO Bisogna curare le cause >> CONTINUA DALLA PRIMA E cioè riducendo al minimo le municipalizzate. Quasi che la questione morale, ossia immorale, dipenda dalle singole persone e non dal Sistema di favori e controfavori creato da una cultura politica trasversale fondata sul primato delle mangiatoie costituite e costruite da molte istituzioni pubbliche, centrali e periferiche. Un atteggiamento che richiama quella medicina propensa più a curare i sintomi della malattie che le cause. Sì, perché curare i sintomi significa non precludersi il business legato ai farmaci (spesso inutili), mentre curare le cause significa, oltre che fare stare meglio il paziente aggredendo alla sorgente la patologia, disboscare le innumerevoli ramaglie di quattrini che girano attorno nella sanità. La stessa cosa si verifica nel governo della cosa pubblica. Curare i sintomi di una patologia attraverso la semplice sostituzione di personaggi finiti sotto il faro della magistratura significa solo fare spettacolo, rassicurare l'opinione pubblica che qualcosa si sta facendo, e che d'ora in poi nulla sarà come prima. Salvo ribadire le stesse cose alla successiva ondata di arresti eccellenti per cattiva gestione del pubblico denaro. Curare, invece, le cause della degenerazione morale di un Paese significa davvero creare le premesse quanto meno per il ridimensionamento del fenomeno o per la riduzione del relativo fatturato. Da questo punto doveva partire Renzi, dalla rottamazione di tutto ciò che sfugge al principio della concorrenza tra le imprese e al concetto di tracciabilità di ogni atto decisionale. Le municipalizzate locali sono la negazione delle concorrenza. Sono piuttosto il ricettacolo di politici trombati, di famigli dispensatori di contributi elettorali, a volte di bande criminali smaniose di fare direttamente soldi con il controllo, cioè attraverso gli L’ABBRACCIO Il Papa e il sindaco Marino appalti di società pubbliche. Non è sufficiente cambiare i vertici collusi per portare un po' di aria pulita. Bisogna affidare al mercato, cioè alla concorrenza, anche i servizi pubblici ora gestiti da aziende di fatto eterodirette dalla classe politica. Si potrà obiettare. Anche tra i privati esiste la corruzione. Ci mancherebbe. Ma la corruzione tra privati è più facilmente riscontrabile e perseguibile. Un ragioniere infedele, in un’impresa privata, ha minori possibilità di farla franca rispetto a un collega del settore pubblico. Il controllo quotidiano del bilancio aziendale consente all'imprenditore di scovare con maggiore sicurezza irregolarità e illegalità. E così per le transazioni. Difficile, per non dire impossibile, trovare tracce tangentizie nella vendita di un bene da un soggetto privato a un altro soggetto privato. Ci si adegua al prezzo di mercato, cioè alla cifra che un acquirente è disposto a pagare e che un venditore è disposto ad accettare. Cifre di mercato che saltano quasi sempre quando a vendere o a comprare un immobile è un soggetto pubblico. In questo caso, il prezzo di mercato senza il doping corruttivo è un miracolo più raro di un congiuntivo azzeccato. Del resto, come si dice, la cronaca è generosa di esempi in materia. Basterebbe sfogliare le collezioni dei giornali. Anche l'altro ieri Angela Merkel, come una zia petulante, è tornata alla carica sulle riforme che l'Italia deve mettere in cantiere. Ogni volta che interviene la Cancelliera, da noi si scatena il finimondo in difesa dell’autonomia nazionale e del prestigio da tutelare. Ma le riforme vanno fatte non perché ce le chiede la Merkel, ma perché le sollecita il buon senso, le impone la necessità di garantire un futuro migliore ai nostri figli. Dove si è mai vista una famiglia felice, ma oberata di debiti? Forse solo sui rotocalchi. Presidente Renzi, ci vuole molto per avviare un radicale programma di tagli nelle partecipate locali? Perché non ripartire proprio dallo studio e dalle proposte di Cottarelli? A quali livelli di tassazione e corruzione (i rispettivi rialzi vanno di pari passo) approderà il Paese prima che qualcuno intervenga con la scure? Dovremo sperimentare situazioni drammatiche di tipo greco o, peggio ancora, sudamericano? Purtroppo, questa è la verità, le partecipate locali servono alla nomenklatura politica come il biberon serve al neonato. Ma la storia non può durare all'infinito. Perché di scandalo in scandalo, di sprechi in sprechi, di decrescita in decrescita, non saremo noi a voler uscire dall'Europa dell'euro sognando una fantomatica liretta, ma saranno gli altri a licenziarci anche a costo di pagarci un sostanzioso Tfr. Giuseppe De Tomaso [email protected] SBISÀ Se ne è andato con la canzone >> CONTINUA DALLA PRIMA U n dramma come tutte le morti, aggravato stavolta dall’essersi svolto «in diretta», davanti al pubblico attonito, nel quale non è mancato chi ha accidentalmente ripreso gli ultimi minuti di vita dell’artista e poi non ha resistito alla tentazione perversa di «postare» su Youtube il video, successivamente rilanciato da più siti e fra comprensibili polemiche di colleghi, amici e semplici fan. Nell’era del «selfie», del mostrarsi a tutti i costi e in ogni dove, come se l’apparire su Internet fosse più importante dell’esistere nel mondo reale, evidentemente persino il clip di un decesso può sembrare un’occasione imperdibile, tale da andare a stuzzicare il voyeurismo bieco che spesso si cela nell’animo dei più incalliti cibernauti e sul quale talvolta, si deve avere l’onestà di ammetterlo, noi giornalisti siamo i primi a far leva. E a Mango, diciamolo subito, non avrebbe fatto molto piacere: MANGO Stroncato da un infarto lui che intendeva la propria condizione di artista come l’unica necessaria per esprimere la poesia, la ricchezza dell’animo, ma che aveva scelto di vivere lontano dai clamori mediatici, dalle «ospitate» televisive tanto care ad altri suoi colleghi e dall’ossessione di essere a tutti i costi presente ogni anno sul mercato con un nuovo disco. A Policoro, in quella che sarebbe diventata la sua ultima serata, stava tenendo un concerto di beneficenza a favore dei bambini della Guinea, per consentire loro di avere una scuola perché, Mango lo sapeva benissimo, Cristo non si è fermato solo a Eboli e nascere e crescere al Sud aiuta a capire cosa siano le difficoltà vere e, soprattutto, quanto sia importante dare una mano a chi deve affrontarne di più grandi delle nostre. Più musica che fotografie sui rotocalchi, allora, più sostanza che forma, per un percorso artistico nel quale Mango aveva saputo ritagliarsi uno spazio che facesse salve le sue radici di uomo del Sud, di artista incline a esaltare nelle proprie canzoni l’anima del Mediterraneo (ricordiamo, fra i tanti, i titoli di album quali Odissea, Sirtaki, Ti porto in Africa), con le sue predilezioni per i tempi dispari e composti, i suoi falsetti che gli consentivano di allargare ulteriormente un’estensione vocale già di per sè fuori dal comune e solare nel proprio lirismo e le collaborazioni mai eccessivamente sbandierate con grandi autori quali Pasquale Panella e Mogol. Per festeggiare i sessant’anni, compiuti appena un mese fa, il 6 novembre, aveva deciso di farsi un regalo musicale: incidere un album con tutte le canzoni che in qualche modo avevano accompagnato la sua esistenza, di «cover» come si dice nell’ambiente musicale, dai Beatles agli U2, da Battisti a De Andrè, reinterpretandole ovviamente con la propria sensibilità fuori dal comune. Si chiamava «L’amore è invisibile» e, in un’intervista pubblicata su queste pagine, aveva spiegato la scelta del titolo in modo molto suggestivo: «L’amore è invisibile, è innanzitutto un percorso di ricerca che ci segue per tutta la nostra esistenza. Un cammino continuo che non deve avere una fine, ma che rappresenta un’appartenenza...». Quel cammino che l’altra notte non si è interrotto a Policoro. Perché il cuore di Mango continua a battere col ritmo della sua musica. Ugo Sbisà CHE AMBIENTE FA di GIORGIO NEBBIA Difesa della natura in un libro i perché D ifesa della natura, dell’ambiente, del paesaggio e dei beni culturali; sembra che ci sia tanta voglia di difendere, attraverso associazioni, movimenti, congressi, qualcosa che si potrebbe definire il «bene comune», la base stessa della vita: il cielo limpido, il verde, gli animali allo stato naturale, la purezza delle acque. Il nemico è rappresentato dalla violenza della caccia, dall’invasione turistica dei boschi e delle coste, da inutili strade, da fabbriche che gettano nel cielo i loro fumi tossici, da discariche di rifiuti. Tale violenza genera frane e alluvioni, mutamenti climatici, morti premature, ma anche perdita di altri valori come la bellezza, il silenzio, il paesaggio, quello che il poeta inglese John Ruskin (1819-1900) ha definito il Volto amato della Patria. Questa frase è anche il titolo del libro scritto dallo storico Luigi Piccioni dell’Università della Calabria, appena pubblicato dall’editore di Trento [email protected]. Piccioni comincia col mettere ordine fra le finalità dei vari movimenti protezionistici focalizzando l’attenzione sui movimenti per la difesa della natura e del paesaggio, arrivati in Italia molto presto, nella metà dell’Ottocento, sull’onda di opere apparse in altri paesi europei e negli Stati Uniti. I vari volumi del libro Il cosmo: descrizione fisica del mondo del grande geografo tedesco Alexander von Humboldt (1769-1859), apparsi nel 1845-1862, furono subito tradotti in francese e in italiano dall’editore Carlo Turati di Milano. Quasi contemporaneamente appariva la traduzione italiana del libro L’uomo e la natura scritto dall’americano George Marsh (1801-1882) che descrive le modificazioni della natura apportate dalle attività umane, osservate nei suoi lunghi viaggi in Europa, nel Mediterraneo e nell’amata Italia dove è morto. Piccioni parte da questi e altri autori per esaminare gli effetti che i loro scritti hanno avuto sugli intellettuali di un’Italia da poco riunificata. Il paese, in gran parte ancora agricolo, è ricco di risorse naturali e di bellezze paesaggistiche che stanno per essere assaltate da una avida modernizzazione. Per far conoscere e salvare queste bellezze si ha, subito, dalla metà dell’Ottocento, un fervore di iniziative e pubblicazioni, come la rivista mensile L’Illustrazione Italiana (dal 1873), e il libro Il Bel Paese. Conversazioni sulle bellezze naturali, la geologia e la geografia fisica dell’Italia (1876) dell’abate Antonio Stoppani (1824-1891). Nel 1863 era nato il Club Alpino Italiano, una associazione di amanti della montagna e di escursionisti, e nel 1894 è nato il Touring Club Ciclistico Italiano, oggi Touring Club Italiano, col proposito di far conoscere l’Italia attraverso un turismo che sa usare la bicicletta, il nuovo agile e popolare strumento di mobilità. Il Touring Club comincia subito a pubblicare delle guide alle varie parti d’Italia, delle carte geografiche e una Rivista mensile, il cui numero 1 porta la data del 1895. LA SVOLTA -Piccioni parla giustamente di questa fase come di una «pedagogia patriottica» di una «alfabetizzazione geografica del Paese». Con la diffusione delle conoscenze dell’Italia appare anche che molte bellezze naturali e il paesaggio rischiano di essere compromessi da una affrettata modernizzazione. Piccioni passa in rassegna le molte iniziative dei primi quindici anni del Novecento intese a sollecitare interventi legislativi per la protezione della flora e della fauna e di alcune zone sensibili e di particolare valore come la Pineta di Ravenna. La speranza di una legge, simile a quella del 1909 sulla tutela dei monumenti, viene vanificata dalla prima Guerra mondiale. Nella “nazione ferita e impoverita” che esce nel 1919 dalla guerra studiosi e intellettuali riprendono subito a combattere in difesa dei valori naturalistici e paesaggistici e riescono ad ottenere nel 1922 la legge che istituisce il Parco del Gran Paradiso e la istituzione dell’Ente Parco di Abruzzo. Non riesce invece a decollare il progetto di un tanto auspicato «Catalogo delle bellezze naturali» la cui redazione è interrotta nei primi anni venti del Novecento. Piccioni analizza poi le attività ridotte del movimento naturalistico nel periodo fascista, una lunga agonia con barlumi di luce, e la ripresa degli interessi naturalisti dopo la Liberazione. Il vivace fermento dei decenni precedenti ha comunque lasciato tracce profonde tanto che nella Costituzione del 1948 è stato inserito l’articolo 9: «La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Con la ricostruzione, il miracolo economico e una affrettata e talvolta brutale industrializzazione altre tempeste si sono abbattute sul “volto amato della Patria”: inquinamenti, discariche, erosione del suolo e sarebbe stato necessario arrivare al 2001 per avere una integrazione della Costituzione in cui figura la parola ambiente. Viene quindi a proposito il libro di Piccioni che ricorda l’entusiasmo e l’impegno della fase pionieristica e costituisce uno stimolo per una vivace ripresa dei grandi movimenti civili per la difesa dei beni comuni come la natura e il paesaggio. Purtroppo si tratta di un “libro sommerso”, di quelli che, pur avendo un alto valore culturale e scientifico, non hanno circolazione nelle librerie commerciali, né attenzione nei chiacchiericci televisivi. Ai lettori, specialmente agli insegnanti, posso solo raccomandare di leggerne alcune pagine nelle loro scuole. Ci sono dentro testimonianze di rispetto e amore per la natura e per il proprio paese e il ricordo di coloro che hanno reso più civile l’Italia. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 10 Primo piano Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] POLITICA Il presidente della Regione fa la cronaca di un primo anno di legislatura complesso «La via del dialogo finora è vincente» Pittella parla di giovedì scorso: «Consiglio e manifestazione sono state una grande occasione» di MARCELLO PITTELLA LO SPUNTO Litigi “comunisti” e aperture che odorano di rimpasto POTENZA - Della riunione del Consiglio regionale di giovedì scorso rimangono ancora ferite aperte. E qualche certezza in più. Dal punto di vista politico prosegue lo scontro in Sel (tra chi rimane e chi se ne va), scoppiato subito dopo il voto sul documento redatto dal Pd che rimanda l’impugnazione contro il Governo nazionale dopo (e solo dopo) averle tentate tutte per convincere Renzi a modificare di proprio pugno l’articolo 38. Giannino Romaniello è stato uno dei 15 a dire sì. Apriti cielo. Da Sel hanno gridato al tradimento. Romaniello che evidentemente già meditava da tempo l’uscita da un partito che non sentiva più suo ha sbattuto la porta. Ma la polemica è destinata ad allungarsi. Stamattina infatti, il consigliere regionale (ex segretario Cgil) spiegherà le proprie ragioni politiche. Ma non finirà di certo così. La polemica è destinata a proseguire. La sinistra lucana (e nazionale) su questi fatti può crearci storie dalle lunghezze epiche. Ma di certo c’è una verità su tutte: la sinistra in Basilicata probabilmente non è mai stata così “debole”. Eppure Sel alle scorse politiche (un anno e mezzo fa) ha eletto un senatore e un deputato. Ma sembra passato un secolo. Sembra un’altra storia. E’ andata meglio a Franco Mollica. Il consigliere dell’Udc pure ha cambiato idea rispetto alle dichiarazioni della vigilia e alla fine ha votato a favore del documento del Pd scritto in sintonia con quanto indicato da Pittella e dal segretario Luongo. Ma nessuno gli ha rinfacciato nulla. Almeno ufficialmente. Sotto banco invece, qualcuno inizia a far circolare suggestioni: e se fosse Mollica il prescelto per un ingresso in giunta? Sarebbe una sorpresa non da poco. Ma la via sembra stretta. Di certo non hanno ambizioni di ingresso in giunta i grillini e il Fratello d’Italia, Gianni Rosa che dopo un intervento in Consiglio più moderato del solito è tornato a tuonare da vero “falco” contro il governatore e chi gli sta vicino. Intanto oggi il Consiglio torna a riunirsi. Sarà interessante capire cosa è rimasto di giovedì: delle litigate ma anche delle aperture di fiducia. sal.san. POTENZA - Se per un attimo provassimo a superare diffidenza, incredulità, invettive, disinformazione e avversità politiche, ci renderemmo conto che quella di giovedì scorso in consiglio regionale e nella piazza è stata una grande occasione e vorrei provarne a ripercorre alcune tappe, con l’obiettivo di mettere tutti nella condizione di capire ciò che accade. Succede che cento, mille, cinquemila giovani scendono in piazza, come da tempo non accadeva, e chiedono a gran voce di impugnare l’articolo 38. A loro si aggiungono i cittadini, le associazioni, forze politiche. Scendono in piazza per l’articolo 38 e non solo. A difesa di ambiente e salute, e non solo. Scendono in piazza tra gli slogan e le urla, lì dove serpeggiano la fiducia tradita, le aspettative disattese, le speranze mancate. E chiamano in causa una classe politica che nel tempo non ha saputo far compiere alla Basilicata quello scatto in avanti che tutti si aspettavano. E’ comprensibile, è inevitabile. Arrivato alla presidenza un anno fa, la situazione è drammatica. Il patto ci strangola, il Memorandum è al palo, di investimenti nemmeno l’ombra, la riforma dell'Arpab non c'è, la carta del bonus è a zero da mesi. Inizio da subito il dialogo col governo, con il ministro Guidi e la sua squadra. Le cose sembrano iniziare ad andare per il verso giusto: in pochi mesi la card “elemosina” si trasforma in una social card per gli ultimi e il patto si sblocca dando respiro alle imprese. E poi lo Sblocca Italia, un provvedimento che sembra restituire alla Basilicata 15 anni di disinteresse da parte dei governi nazionali. Le ridà risorse, speranze, investimenti, all'interno di una visione. Ma non basta. Tutti noi vogliamo di più, vogliamo “il massimo” per i nostri cittadini, per le comunità, per i territori. Vogliamo, innanzitutto, poter decidere se e dove estrarre, perché siamo certi di poter interpretare al meglio potenzialità ed aspirazioni dei territori (anche se non sempre lo si è dimostrato). E’ una richiesta corale, l’ultimo tassello per quella che potrebbe costituire una vittoria incredibile per la Basilicata. Siamo a giovedì. La piazza si fa sentire. Studenti, mamme, cittadini, curiosi, scelgono di saltare la scuola, il lavoro, di impegnare tempo per dire, “per dirci”, che non approvano, che sono stanchi, che vogliono di più, che dobbiamo impugnare lo Sblocca Italia. La decisione passa al Consiglio regionale che, dopo aver ascoltato maggioran- Sopra il presidente della Regione, Marcello Pittella. A sinistra giovani studenti durante una manifestazione di piazza contro il petrolio e l’articolo 38 dello Sblocca Italia za, opposizioni e piazza, prova a tenere assieme realismo politico e ideali popolari, scegliendo la via della responsabilità, quella di guidare il fermento del popolo, pur dando fiducia al governo al quale si chiede di modificare il fatidico articolo 38. La via intrapresa, quella del dialogo, finora si è rivelata vincente avendoci consentito di portare a casa altre modifiche essenziali, e si fonda su un patto tra istituzioni e cittadini nel quale dobbiamo ricominciare ad avere fiducia. E’ chiaro, ed è scritto nella risoluzione approvata in Consiglio da una ampia maggioranza, che se non dovessimo registrare i risultati aspettati, siamo pronti a percorrere l'unica e l'ultima strada possibile, l'impugnativa. Per questo abbiamo allertato già uno studio di avvocati costituzionalisti dandoci fin da subito appuntamento a gennaio. Ci tengo a dire che la storia non sarebbe stata questa senza l’impegno dei lucani tutti, dal Parlamento alla Piazza, senza quelle urla che ci hanno ricordato ancora di più di avere una missione di rappresentanza. Certo, poi sta a noi ragionare, formalizzare, assumerci le responsabilità delle scelte, raffreddando le passioni per farle diventare «La storia non sarebbe stata questa senza l’impegno dei lucani tutti, dal Parlamento alla Piazza, senza quelle urla che ci hanno ricordato ancora di più di avere una missione di rappresentanza» risoluzioni, metabolizzando le idee per farle diventare proposte. Non possiamo venir meno agli accordi del ‘98, né rimettere oggi in discussione la scelta strategica di un utilizzo virtuoso della risorsa petrolio, in disponibilità dello Stato italiano, ma siamo fermamente convinti che al nostro contributo alla bilancia energetica nazionale, dovrà corrispondere quella ricaduta imprenditiva, occupazionale e di sviluppo che i lucani aspettavano da quindici anni. L'aver ottenuto, con il 30 per cento dell’Ires versata dalle compagnie, la copertura finanziaria del famoso quanto “improduttivo” memorandum per le infrastrutture, inseguita invano da anni, mi sembra già un risultato che va in questa direzione. Siamo però tutti d’accordo nel voler adottare un modo nuovo, virtuoso e trasparente di utilizzo delle royalties che garantisca sviluppo e visione, orientando le scelte future alle energie alternative e al superamento del fossile. Se vinceremo questa battaglia, e la vinceremo tutti assieme, potremo davvero dire di essere riusciti in un miracolo, qui, nella piccola Basilicata. Passato qualche giorno da quelle tensioni, dobbiamo provare – come sto facendo - a tenere dentro la piazza e il Consiglio, per alcune ore più vicini di quanto si possa immaginare. E il vostro contributo, cari ragazzi, è stato fondamentale per ottenere questo risultato. Ora dobbiamo superare le divisioni e la sfiducia, mettendo a valore il contributo straordinario che in queste settimane ci avete consegnato. © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] 11 Casarano, Piarulli e Mastronardi (componenti Assemblea nazionale Pd) scrivono a Renzi «Caro Matteo, la Basilicata aspetta l’aeroporto. Non perdiamo questo aereo» L’INCONTRO Scelta civica lucana a sostegno di Zanetti POTENZA - “Caro Renzi ti scrivo (...)”. Torna il “tormentone” delle lettere scritta da lucani al presidente del Consiglio nonchè segretario nazionale del Partito democratico. In effetti era un mese che nessuno scriveva più all’ex rottamatore. La questione dello Sblocca Italia avendo preso altre direzioni aveva “spuntato” le penne. Ma ci pensano tre componenti lucani dell’Assemblea nazionale del Pd ad aggiornare l’elenco di quanti hanno già scritto al premier dalla Basilicata. Sono i delegati Pd, Andrea Casarano, Mirna Mastronardi e Raffaella Piarulli. Scrivono a Matteo Renzi (in realtà la lettera è stata inviata per conoscenza anche ai parlamentari democratici, al presidente dell’Assemblea nazionale Pd, Matteo Orfini) per rilanciare le ragioni della pista Mattei e per chiedere più attenzione in materia di infrastrutture di collegamento e in particolare per “ricordare” la promessa mai mantenuta di un areoporto di Basilicata. Casarano, Piarulli e Mastronardi quindi dopo aver rappresentato la propria amarezza per una Basilicata troppo spesso dimenticata scrivono: «Scriviamo da cittadini prima che da dirigenti di partito, da persone che si affacciano alla politica ed al territorio con l’impegno e la dedizione che queste richiedono e con l’animo di chi ha voglia di scommettere tutto quello che ha su quella splendida regione che è la Basilicata. E per fortuna, non siamo i soli. Ovviamente se abbiamo deciso di farlo è perché riteniamo che si possa entrare nelle dinamiche della politica semplicemente guardando in alto e parlando; perché riteniamo che si possa parlare semplicemente a chi ci rappresenta e perché crediamo che queste nostre parole possano essere di stimolo ad una ormai tanto necessaria quanto non più procrastinabile discussione». i tre dirigenti del Partito democratico quindi proseguono nella lettera inviata a Matteo Renzi scrivendo e ricordando: «In questi giorni, il Governo si appresta a varare il Piano nazionale degli Aeroporti, un piano tramite il quale verranno identificati gli aeroporti di interesse nazionale e regionale (in attuazione dell’articolo 698 del Da sinistra Andrea Casarano, Raffaella Piarulli, Mirna Mastronardi codice della navigazione) e stan- Cultura per il 2019 di Matera, ziate risorse finanziarie per lo svi- avrebbe dovuto maggiormente teluppo delle infrastrutture identi- nere in considerazione il nostro ficate. Di aeroporti in Basilicata, territorio se è vero com’è vero che se ne parla da tanto troppo tempo. gli aeroporti di interesse nazionaE fin qui , ad onor del vero, se n’è le, a norma di legge, “devono essesolo parlato. La speranza con la re identificati con riferimento anquale noi tutti guardiamo a que- che all’importanza strategica del sto tema è notevole così come note- sito”». vole è anche la necessità di noi LuI tre lucani che fanno parte del cani (in questo caso parlano per massimo organismo elettivo del noi i tanti studenti e lavoratori Partito democratico passano fuorisede) di muoverci all’interno quindi alle domande pubbliche: del territorio nazionale con più «C’è forse qualcuno in grado di sosemplicità e con la stessa semplici- stenere che sarebbe strategicatà ritornare alla nostra amata Ter- mente secondario un aeroporto sira». to nel centro esatto del MezzogiorE ancora prosegue la lettera di no d’Italia? C’è forse qualcuno in Andrea casarano, Raffaella Pia- grado di sostenere ragionevolrulli e Mirna Mastronardi: « mente l’inutilità di un’opera di Se da parte nostra la speranza è questo tipo per una regione comtanta, per converso invece, regi- pletamente sprovvista da tempo striamo ancora una volta sordità di trasporti adeguati ed in attesa da parte delle Istituzioni statali e ormai da troppo di una scintilla poca, pochissima voglia di crede- per potere esplodere? re nella Basilicata tanto quanto le C’è qualcuno in grado di sostesfide del futuro imporrebbero. Re- nere che di fronte ad una sfida cogistriamo quindi e con un decisi- me quella di Matera 2019, il terrivo segno negativo, nonostante gli torio Lucano sia un territorio non sforzi compiuti in questi anni dal- strategico per il futuro?». le Istituzioni Regionali al fine di Casarano, Piarullini e Mastrodare sostegno anche economico e nardi forniscono anche le rispocredibilità al progetto aeroportua- ste: «Noi, onestamente, crediamo le, l’esclusione della Basilicata dal proprio di no. Per questo, vogliapiano nazionale. Esclusione che mo credere che, nell’attuazione determina la continuazione di degli obiettivi strategici che il nouno stato di isolamento gravissi- stro Paese intende raggiungere mo per il nostro territorio e che nei prossimi anni, parte integranimpedisce, al tempo stesso, di po- te sia proprio la Basilicata, se è veter affrontare in modo adeguato ro com’è vero che questa terra così l’importante futuro che tutti spe- tanto dona e donerà, in termini di rano ci attende. Di fronte in questi acqua e petrolio (e non senza dologiorni abbiamo un piano naziona- re), all’intero sviluppo nazionale. le che , a maggior ragione dopo la Ed è inoltre impossibile non vedenomina a Capitale europea della re quanto inadeguata ad un even- OGGI A VIA VERRASTRO POTENZA Alle 18 e 30 a Potenza, presso il circolo Angilla Vecchia, il segretario provinciale, Gaetano Fierro ha promosso un incontro per la presentazione della mozione congressuale “Passione Riformista” che vede come candidato leader del partito l’ex sotrtosegretario all’Economia Enrico Zanetti che sarà presente all’incontro. Le principali linee di azione della mozione sono: affermazione dell’identità politica; reale fondazione del movimento politico; chiarezza nel posizionamento politico a livello nazionale; questione meridionale. Torna il consiglio regionale e per una volta non si parlerà di petrolio POTENZA - Appuntamento oggi con la riunione del Consiglio regionale. All’ordine del giorno l’attività ispettiva, l’esame delle mozioni e la designazione di due componenti, in rappresentanza della Regione, nel consiglio di amministrazione e nel collegio dei revisori dei conti dell’Istituto zooprofilattico sperimentale. L’appuntamento come consuetudine è alle 10 e 30, nel palazzo della Giunta regionale in via Verrastro a Potenza Dopo l’attività ispettiva, l’analisi delle mozioni (a partire da quella dei consiglieri Leggieri e Perrino del M5s sui “lavoratori disoccupati fuoriusciti dalla platea dei percettori di mobilità in deroga”), l’assemblea procederà, quindi, alla designazione di un componente, in rappresentanza della Regione, nel consiglio di amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata e di un componente del collegio dei revisori dello stesso ente. In chiusura di seduta gli eventuali atti nel frattempo licenziati dalle Commissioni consiliari permanenti. to così importante come la presenza di una Capitale europea della cultura, sia la risposta di negare alla stessa terra che quell’importante evento ospiterà, un’infrastruttura importantissima e vitale che potrebbe anzi inserirsi in maniera a dir poco armoniosa all’interno del Mezzogiorno ed inciderne pesantemente gli sviluppi futuri. E allora si comprende come il problema trascenda i singoli confini della dimenticata Basilicata per inserirsi in un disegno di insieme del Sud Italia tutto, nell’ottica di una futura esplosione non solo del metapontino e della Basilicata ma dell’intero Meridione. Non potrebbe essere altrimenti se davvero riteniamo di poter rilanciare adeguatamente il Sud e il Paese, aumentando benessere e Pil proprio grazie ad una rinascita del Meridione». I tre lucani quindi passano nella lettera alla parte in cui si chiede di rispettare le regole e il buon senso: «Riteniamo fondamentale la presenza sul nostro territorio di un’aviosuperficie di interesse nazionale, in attuazione dell’articolo 3 comma II della nostra Costituzione che impone alla Repubblica “di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese” e specie considerata la nomina a Capitale europea della Cultura 2019 di Matera». La conclusione della lunga lettera di Andrea Casarano, Raffaella Piarulli e Mirna Mastronardi si sofferma sulle richieste ufficiali: «Chiediamo al governo presieduto dal nostro segretario nazionale del Partito democratico, Matteo Renzi, ai membri del Pd tutti ed in particolare ai componenti a lavoro in commissione trasporti, nonché all’assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture per la Regione Basilicata Aldo Berlinguer ed alle istituzioni regionali tutte, di adoperarsi affinché questo pericoloso stato di isolamento non si protragga oltre. Non perdiamo l’ultimo aereo! Diamo a questa terra carburante affinché essa possa volare esattamente come merita». © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 12 Primo piano Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] PETROLIO Gli attacchi dopo gli incontri territoriali di Lauria e Senise sullo Sblocca Italia E la concorrente di Paolo Bonolis, sbaglia risposta sulla Basilicata. Alla domanda su cosa ci sia di prezioso “sotto sotto, nel sottosuolo lucano”, risponde: «Oro e diamanti» di MARIATERESA LABANCA ACCUSATI di aver banalizzato i temi dell’inquinamento e delle estrazioni, nel tentativo di far digerire l’amara pillola del petrolio. Mario Polese e Vito De Filippo, sabato impegnati in due differenti incontri sul territorio (il primo a Lauria insieme al presidente Pittella, il secondo a Senise in un’iniziativa voluta dal Pd cittadino) sullo Sblocca Italia, finiscono nel mirino del fuoco nemico. Il consigliere regione, nel suo discorso, ripreso anche in un post su facebook, aveva evidenziato come, rispetto alle estrazioni, «ci sono altre fonti di inquinamento ancora più incisive, come quelle ad esempio derivanti dalla zootecnia». Neanche il tempo di pronunciare l’intervento che... apriti cielo. Il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Donato Ramunno è passato all’attacco, con tanto di comunicato stampa e anche di vignetta: “Per Polese una mucca inquina più di una mucca”. Rosa rilancia. Tanto che, a qualche ora di distanza, il consigliere regionale, sempre da facebook, si vede costretto a chiarire: “Provo a chiudere la questione, facendo sintesi e provando a spiegarmi meglio: non penso, nè ho mai detto che una mucca inquini più di un pozzo, ci In alto il sottosegretario De Filippo, in mancherebbasso il consigliere Polese be. Penso che i pozzi inquinino ma non siano i soli. E penso che come Regione dobbiamo garantire tutela del territorio e della salute come pre elementi di ogni azione”. Ma sabato, da un’altra parte dell’area Sud della Basilicata, non sono state gradite a tutti nemmeno le parole, sullo stesso argomento, del sottosegretario alla Sanità, De Filippo. E’ il Comitato che si è costituito contro la realizzazione dell’opificio di Senise a prendere posizione contro le parole dell’ex governatore della Regione. «Se per il consigliere Polese una mucca inquina più del petrolio, De Filippo ha proposto una banale quanto semplicistica descrizione tecnica del processo estrattivo in Val D’Agri». Secondo quanto riferisce il Comitato, il sottosegretario avrebbe definito come trivella “un tubo di piccolo diametro che determina solo un foro sul terreno” . L’ex presidente si è espresso a favore del documento adottato dal Consiglio regionale: l’articolo 38 va impugnato solo nel caso in cui le modifiche che la Regione proporrà al Governo non dovessero essere La mucca di Polese e il tubo di De Filippo Polemiche contro il consigliere e il sottosegretario accusati di aver banalizzato i temi dell’inquinamento e delle estrazioni recepite. Ha ribadito che le competenze in fatto di Valutazione d’impatto ambientale e l’Autorizzazione integrata ambientale debbano restare «di assoluta competenza regionale a garanzia di quella corretta valutazione che diventando di competenza nazionale verrebbe meno». Ma a suscitare l’indignazione del Comitato sarebbe stato soprattutto il paragone tra la trivella e il piccolo tubo. Segno evidente del fatto che sui territori si guarda con massima attenzione alla questione petrolio e soprattutto alle novità introdotte dalla Sblocca Italia, co- me dimostrano le contestazioni a Lauria di No Triv, sabato scorso, durante l’incontro a cui hanno preso parte il governatore Pittella e il consigliere Polese. Tanto più che le opposizioni arrivano dalle due aree di provenienza di ex ed attuale presidente della Regione. Opificio di Senise, il sottosegretario rassicura: «A mio avviso non si farà» MA nel corso dell’incontro che si è tenuto sabato a scorso a Senise si è parlato anche dell’opificio di Senise la cui realizzazione è stata autorizzata da una delibera di Giunta regionale dello scorso giugno e dell’articolo 35 che prevede spalanca le porte negli impianti d’Italia al trattamento dei rifiuti provenienti da tutto il paese, che tanto preoccupa le comunità locali. «L’opificio a Senise non è fattibile per l’assenza di un piano regionale dei rifiuti - ha dichiarato il sottosegretario alla Sanità - E secondo me, non si farà perché i termini stanno per scadere e la Via e l’Aia non sono stati ancora emessi dal dipartimento Ambiente». Ma anche in questo caso il Comitato nato per opporsi alla realizzazione dell’opificio non ha commentato positivamente: «Suscitano scalpore le dichiarazioni di De Filippo - si legge nella no- La protesta contro la realizzazione dell’opificio di rifiuti ta stampa inviata dal locale comitato avrebbe ampiamente potuto realizzacontro la realizzazione dell’opificio - re un piano di gestione rifiuti, cosa dal momento che proprio De Filippo in che risulta invece non essere stata mai otto anni di presidenza regionale fatta». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] 13 Grande manifestazione collettiva per impugnare il decreto Centro Sud, stati generali contro lo Sblocca Italia CONFERENZA STAMPA DI ROMANIELLO Voto sullo Sblocca Italia e motivazioni dell’uscita da Sel IL consigliere regionale Giannino Romaniello ha convocato per questa mattina una conferenza stampa che si terrà nel palazzo del Consiglio, a partire dalle 10, per spiegare i motivi della sua uscita da Sinistra ecologia e libertà, dopo il voto in aula sullo Sblocca Italia. Romaniello ha annunciato la sua sospensione da Sel, dopo che la coordinatrice regionale Maria Murante, aveva preso le distanze dal voto espresso dal Consigliere, favorevole al documento finale con cui il Consiglio ha deciso di impugnare l’articolo 38 dello Sblocca Italia solo se le modifiche proposte dalla Regione non dovessero essere recepite dal Governo entro il 2 gennaio. Una posizione - quella di Romaniello - «inconciliabile» con la linea del partito nazionale e regionale. Anche per lo stesso consigliere che ha così deciso di mettere fine all’esperienza all’interno di Sinistra ecologia e libertà. | E LA protesta contro il decreto sul petrolio, convertito in legge, ora viaggia anche attraverso un nuovo movimento, “centro sud contro lo Sblocca Italia”. La prima assemblea si è svolta a Napoli, a un mese dalla mobilitazione di Bagnoli in cui ci sono stati anche alcuni feriti. Seguita da numerose manifestazioni che si sono svolte su tutto il territorio del Mezzogiorno, a partire da quella di Potenza dello scorso 4 dicembre. Oltre una cinquantina le associazioni che si sono ritrovate a Napoli per ribadire il “no” alle nuove previsioni legislative in fatto di rifiuti e petrolio. “Un primo importante momento di confronto, con centinaia di partecipanti, tra realtà, organizzazioni, coordinamenti, comitati e resistenze territoriali - si legge nella nota stampa - con l’obiettivo di costruire unitariamente una campagna contro la legge Sblocca Italia”. “L’articolato del decreto - è la posizione dell’assemblea - è una raffica di misure per la svendita del patrimonio immobiliare pubblico, la deregolamentazione degli interventi edilizi, il rilancio indiscriminato delle grandi opere inutili, l’incentivazione degli strumenti finanziari a servizio della speculazione, la promozione degli impianti per l’incenerimento dei rifiuti, commissariamenti, l’agevolazione delle trivellazioni per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi, la proliferazione di gasdotti e gassificatori”. Passato con l’ennesima fiducia al Senato con l’accelerazione da parte dell’esecutivo - spiega l’assemblea il governo con lo Sblocca-Italia è riuscito paradossalmente nell’intento di unire le tante vertenze territoriali. L’esigenza di una campagna nazionale nasce non solo “per includere le singole vertenze in un contenitore che le rafforzi”, ma anche e soprattutto “per prefigurare un movimento effettivamente unitario che contrasti questo decreto nella sua interezza, essendo inserito organicamente nella logica politica Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae che ispira tutte le controriforme del governo Renzi sul lavoro, la scuola, la casa, il governo del territorio, i servizi locali”. L’assemblea sta valutando la proposta di una mobilitazione coordinata sui territori da realizzarsi entro fine dicembre, possibilmente lo stesso giorno, per spingere le Regioni ad impugnare lo Sblocca-Italia di fronte alla Corte Costituzionale. Sul piano organizzativo, e’ stata condivisa la proposta di costruire un’assemblea nazionale attraverso assemblee di macro area. Il 14 dicembre si terrà presso Pescara l’assemblea delle realtà di Abruzzo, Molise e Marche. Per quanto riguarda il Sud, si è espressa l’esigenza di ampliare la DOPO L’ATTO INTIMIDATORIO AL CIRCOLO DEL PD rappresentatività dell’assemblea di oggi, lavorando ad un nuovo momento d’incontro anche con altre realtà meridionali; per tale incontro si e’ individuata la data del 18 gennaio, presso un luogo più baricentrico rispetto al sud quale la Certosa di Padula Salerno. Attraverso questo appello ed i contatti con i comitati attivi del nord , si sollecita la convocazione di un’assemblea di macroarea anche nel Nord, in modo da arrivare ad un’ assemblea nazionale verso la metà di Febbraio con la proposta all’ordine del giorno di una mobilitazione unitaria e nazionale contro lo Sblocca-Italia. | L’assemblea: «Attacco agli ambientalisti per screditare la battaglia» «Solidarietà a No Triv Montescaglioso» E NEL corso dell’assemblea delle associazioni e dei comitati provenienti dalle regioni del Centro e Sud Italia, impegnati nella strutturazione e nello sviluppo della campagna “No Sblocca Italia”, è stata espressa solidarietà a No Triv di Montescaglioso, «accusato dal sindaco di Montescaglioso di essere responsabile del lancio di una bottiglia “molotov” all’esterno della sede della locale sezione del Pd», quando erano presenti quadri di quel partito ed il sottosegretario agli Interni Bubbico (ex presidente della Regione Basilicata). L’assemblea denunzia «il pericoloso quanto malcelato tentativo di criminalizzazione dell’ampio movimento che si compone di comitati, coordinamen- ti territoriali, associazioni, studenti, cittadini, che sta lottando contro i rischi di petrolizzazione del territorio e delle devastanti conseguenze dell’attuazione del disposto normativo della Legge “Sblocca Italia”». «Non è sfuggita ai movimenti lucani e non solo - si legge nella nota stampa di solidarietà a No Triv Montescaglioso l’escalation di eventi recenti costruiti ad arte al fine di screditare quanti lottano da anni per la difesa della salute, dell’ambiente, della democrazia, in una Regione bersaglio privilegiato delle mire della nuova Strategia energetica nazionale, a partire dall’accusa a fantomatici ambientalisti di aver forato ad oltre un paio di metri sottoterra un oleodotto in agro di Marconia (evenienza in seguito smentita in sordina dalla stessa Eni, che non riesce ancora una volta a celare la natura acida e corrosiva del petrolio lucano); fino alla campagna mediatica di stampo negazionista in atto riguardante gli effetti nefasti del ciclo estrattivo, di trattamento, di reiniezione, sulle falde acquifere, sulla catena alimentare, sulla salute». L’assemblea - conclude la nota - esprime pertanto piena ed unanime solidarietà al comitato No Triv di Montescaglioso, al coordinamento nazionale No Triv – sezione Basilicata, «denunziando con fermezza lo squallido tentativo di creare un clima da caccia alle streghe e di criminalizzazione politica e sociale in atto». All’interno della sezione del Pd di Montescaglioso © RIPRODUZIONE RISERVATA RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 14 Primo piano Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] PETROLIO Progetto Tempa Rossa: stato dei lavori e prospettive Parla il direttore commerciale e comunicazione Total «Non occupiamo la Basilicata» Pasolini sulle paure di un territorio invaso dalle trivelle «Timori infondati, interessato solo lo 0,1% della regione» PROGETTO Tempa Rossa, innanzitutto possiamo spiegare in quale fase siamo? Che cosa rappresenta il giacimento del petrolio lucano nell’ecosistema degli interessi internazionali di Total? «Tempa Rossa è un giacimento petrolifero scoperto nel 1989 e che prevederà, a regime, una produzione di 50.000 barili/giorno con un incremento di circa il 40% rispetto all’attuale produzione nazionale. Per questo motivo è stato giudicato dalla Banca d’Affari Goldman Sachs fra i 128 progetti più importanti in fase di attuazione. La quota di produzione di Total, 25.000 barili /giorno, rappresenterà circa l’1% della produzione globale del Gruppo ma vorrei sottolineare che un aspetto importante del progetto Tempa Rossa è la sua collocazione geografica in Europa, in un contesto economico, sociale e normativo piuttosto diverso rispetto a quelli dei paesi comunemente considerati come paesi “produttori” per esempio nella penisola arabica o in Africa. A venticinque anni dalla scoperta del giacimento il progetto è attualmente nella fase di ingegneria di dettaglio per quanto riguarda le infrastrutture petrolifere, mentre siamo nella fase di cantiere per le opere di movimento terra di stabilizzazione e di preparazione delle strade di accesso. In parallelo procediamo con la predisposizione alla produzione dei pozzi già forati. Questi tempi dell’ordine dei decenni sono dovuti in grandissima parte ai processi di ottenimento delle autorizzazioni necessarie. Se da un lato può confortare l’estremo rigore di tali processi per la salvaguardia della sicurezza e dell’ambiente che essi garantiscono, dall’altro è evidente a tutti che tali tempi biblici mal si adattano ad un paese che pur essendo tra le più grandi potenze industriali da molti anni ormai non riesce più a crescere». Oltre Tempa Rossa Total ha altri interessi in Basilicata (cioè altri permessi di ricerca). Considerati anche i permessi di ricerca di altre compagnie non è dunque fondato il timore di ritrovarsi a vivere in un territorio “bucato”? «Total E&P Italia è titolare di 5 permessi di ricerca, di cui 4 come operatore, tutti in Basilicata. Se consideriamo il progetto Tempa Rossa, l’area interessata dalle infrastrutture che stiamo realizzando è pari a circa 150 ettari, ovvero lo 0,015% dell’intera superficie regionale (circa un milione di ettari ). Il centro olio occuperà 25 ettari, gli 8 pozzi circa un ettaro ciascuno, così come il centro gpl. Il resto saranno strade e piazzali Questi numeri possono far capire quanto siano infondati i timori di “occupazione” del territorio. Tutte le attività delle diverse società petrolifere messe assieme in Basilicata occupano meno dello 0.1 % del territorio. Inoltre va ricordato come lo sviluppo del giacimento Tempa Rossa avvenga innanzitutto all’interno del quadro normativo europeo ed italiano, il più avanzato e rigoroso al mondo. Questo, insieme all’utilizzo delle tecnologie più moderne attualmente disponibili (quelle utilizzate dall’industria petrolifera) permette la massima sicurezza e il pieno rispetto dell’ambiente e del territorio. Giusto per fare un esempio sul livello di sicurezza dei lavoratori, in Italia il tasso di incidentalità nell’industria petrolifera è analogo a quello nella rete degli sportelli bancari». La presenza di Total in Basilicata non è stata accompagnata da molte fortune, dalle vicende giudiziarie alle proteste di questi mesi (che, certo, riguardano tutte le compagnie). Qual è la vostra percezione e cosa rispondente a chi oppone ragioni di tutela della salute e del territorio? «Total E&P Italia s’impegna in prima persona nella tutela della salute dei suoi collaboratori e dei cittadini, e nel rispetto dell’ambiente e del territorio in cui opera. Questo impegno è al primo posto delle nostre priorità. Per questo Total opera agisce seguendo oltre alle normative delle procedure interne che in diversi casi sono ancora più rigorose e restrittive delle leggi in vigore in Italia ed in Basilicata. E’ legittimo che le persone esprimano le loro preoccupazioni ma questo dovrebbe portare ad un dialogo aperto e trasparente ma franco tra le parti sociali ed economiche coinvolte. Almeno così è come noi siamo disponibili a fare». Pensa che il governo italiano abbia una politica energetica che accelera dalla parte degli interessi delle energy company? Avrà seguito le polemiche legate all’articolo 38 dello Sblocca Italia. Come valuta la discussione attorno al soggetto legittimato a dare le autorizzazioni? In altre parole ritiene che se lo Stato accentrerà le scelte per voi sarà un vantaggio o è ininfluente? «Total applica le leggi in vigore nei paesi in cui opera, non entra nel merito dei dibattiti politici. Le aziende devono fare il loro mestiere, cioè produrre reddito per i loro azionisti, per i loro dipendenti e per il territorio dove operano, dare lavoro alle imprese ed ai lavoratori, partecipare attraverso azioni di sviluppo sostenibile alla crescita delle comunità che le circondano. Detto questo, da cittadino penso che il compito delle autorità sia quello di promuovere il benessere dei cittadini, e questo anche attraverso la promozione dello sviluppo di nuove attività economiche in grado di contribuire alla corretta crescita del Paese. L’esempio del progetto Tempa Rossa è purtroppo paradigmatico dell’attuale situazione italiana: a venticinque anni dalla scoperta del giacimento, ed avendo già speso più di mezzo miliardo di euro da quando abbiamo preso con i nostri partner la decisione di lanciare il progetto nel 2012, non abbiamo ancora una chiara visione su quando riusciremo ad avviare la produzione, e questo anche per le diverse problematiche che dobbiamo ancora affrontare in termini autorizzativi. L’enigma autorizzazioni «Tempi biblici per una potenza industriale che non riesce più a crescere» Una decisa semplificazione dei processi autorizzativi, pur nel mantenimento dei rigorosi standard di sicurezza e di tutela della salute e dell’ambiente, non può che essere benefica per un corretto sviluppo economico. Per non parlare dell’assoluta necessità di identificare dei tempi certi per il rilascio, o meno, delle autorizzazioni: l’imprevedibilità della durata dei processi autorizzativi è oggi elevatissima e Tempa Rossa ne è un esempio emblematico». Che tipo di dialogo, secondo lei, occorre avere con le comunità dei luoghi interessati alle estrazioni? «Uno dei documenti fondanti di Total è sicuramente la Carta etica, che ispira l’azione di tutti i collaboratori del gruppo in tutto il mondo. Tra i vari principi, vi è quello della responsabilità sociale che dev’essere costantemente presente in ogni azione di Total nei confronti dei territori in cui opera. In termini concreti l’impegno si traduce nell’ascolto e nel dialogo costruttivo con le comunità locali, economiche, sociali e istituzionali. Oltre al dialogo vi è poi il contributo - diretto e indiretto - allo sviluppo economico del territorio; potrei citare, tra i numerosi esempi, il progetto Lucanica attraverso il quale Total E&P Italia ha supportato le aziende agroalimentari lucane in un proficuo percorso di internazionalizzazione. Il supporto alle attività educative e formative, quali corsi di lingua inglese, eventi sportivi e lezioni di job orienteering con programmi personalizzati a seconda dei corsi di studio. La tutela e la valorizzazione della biodiversità e, non ultimo, la partecipazione alla vita sociale e culturale delle comunità regionale. In termini monetari, nell’anno 2013, Total E&P Italia ha investito 1,3 milioni di euro in progetti di sviluppo sostenibile, accanto all’oltre 1 milione di euro stanziato, su base volontaria, nel triennio 20102012. Il tutto va aggiunto agli impegni RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Primo piano Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] | L’EDITORIALE 15 | CONOSCERE INNANZITUTTO PER CAPIRE E PER DISCUTERE di LUCIA SERINO assunti con l’accordo quadro sottoscritto con la Regione nel 2006». Sono fondati i rischi di sismicità connessi alla produzione? «Non è possibile dare una risposta semplice ad una domanda complessa. Per essere molto sintetici e comprensibili possiamo dire che gli ultimi studi fatti a seguito del sisma che ha colpito l’Emilia nel 2012 hanno portato esperti di fama internazionale ad affermare che in Italia un legame causa-effetto tra attività petrolifere e eventi sismici rilevabili non esiste. Peraltro i sistemi di monitoraggio in essere per le installazioni petrolifere esistenti e quelli previsti per le infrastrutture da realizzare permettono una sorveglianza accuratissima dei fenomeni sismici nei territori che circondano tali installazioni». Parliamo degli effetti sullo sviluppo di un territorio. E’ risaputo che il petrolio non porta occupazione, o comunque ne comporta in misura contenuta rispetto ai profili professionali richiesti. Il sostegno alle piccole imprese scompare nella voragine della crisi che l’economia sta attraversando. E, per quanto riguarda i lavori di Tempa Rossa, voi stessi sostenete che il libero mercato internazionale impedisce corsie preferenziali. Insomma c’è il rischio che alla Basilicata (al di là delle royalty, intendiamoci, e della fornitura gratuita del gas) resti qualche convenzione per i ristoranti e qualche sponsorizzazione estiva. I lucani non riescono a perce- pire vantaggi e si sentono espropriati di una risorsa senza nulla in cambio. Ovviamente non è proprio così. Ma, anche in base all’esperienza internazionale, quali sono le motivazioni recondite che accompagnano questo sentire? «E’ vero che l’attività petrolifera è per sua natura “capital intensive”: ovvero con un elevato rapporto tra capitale (installazioni/attrezzature/capitale finanziario) ed impiego di manodopera, diversamente da quanto avviene nel settore manifatturiero. Allo stesso tempo bisogna però considerare il notevole apporto in termini di ricchezza che il petrolio apporta grazie a royalties e tasse: una ricchezza enorme che, se usata correttamente, può creare molti posti di lavoro. Negli scorsi giorni, per quanto ci riguarda, abbiamo presentato uno studio della Luiss che quantifica gli impatti che Tempa Rossa avrà in Basilicata, valutati in ben 7 miliardi di euro: 4 miliardi direttamente immessi nell’economia lucana tramite tasse, salari, acquisti di beni e servizi, royalties e investimenti legati allo sviluppo sostenibile; 3 miliardi generati indirettamente tramite il moltiplicatore keynesiano di redditi. Vorrei peraltro ricordare che ad oggi il numero degli occupati a Tempa Rossa, come risulta dall’ultima rilevazione dello scorso settembre, è pari a 758 unità e che per l’attività di site preparation attualmente in corso vi è un’occupazione di personale lucano corrispondente al 78% del totale». Sblocca Italia e proteste «Il nostro caso è paradigmatico Semplificare aiuta lo sviluppo» la copertina della rivista. Al centro un pozzo di Total a Corleto Perticara. A sinistra Roberto Pasolini T COME TERRITORI, T come Total. Il gruppo multienergetico francese prova a parlare direttamente con le comunità interessate al progetto Tempa Rossa, la Basilicata e Taranto. Conoscere, innanzitutto. Il punto di partenza per affrontare qualunque discussione, cercando di opporre motivazioni e non semplici resistenze alle ragioni produttive. Ed è questo il motivo per il quale il Quotidiano ha accettato di veicolare l’ultimo numero della rivista T>energy diretta da Roberto Pasolini e Massimo Dapoto. Che cos’è Tempa Rossa? Cosa si farà a Taranto? Quali sono i rischi e quali i sistemi di prevenzione e sicurezza messi in atto da Total? Chi vi lavora? Chi vi potrà lavorare? Per quanto tempo? Quali sono, soprattutto, le politiche di responsabilità etica e sociale della energy company? Molto si è detto e si continua a dire in questi giorni attraversati da comportamenti divisivi e spesso laceranti tra cittadini e istituzioni sull’opportunità di scelte politiche legate a novazioni normative. Ma qual è il “loro” punto di vista? Come rispondono al bisogno di trasparenza da parte della comunità locale? E’ possibile costruire relazioni costruttive e di dialogo? Il Quotidiano contribuisce a offrirvi un primo strumento di informazione diretta. Questo giornale, più volte nei mesi scorsi, ha posto il problema trasparenza attorno alla questione petrolio, aspetto spesso tenuto in secondo piano dall’onda No triv posizionata su un “no a prescindere” e originario, ancorato a un bisogno primordiale di tutela della terra. Tutela ritenuta irrimediabilmente compromessa dal sistema di ricerca ed estrazione degli idrocarburi. Quali sono le ragioni opposte? Nell’editoriale che apre la rivista, Nathalie Limet, Ad di Total E&P Italia, sottolinea, a proposito delle polemiche sull’arrivo del greggio di Tempa Rossa a Taranto, di come sia importante, per quanto ritenga infondate le preoccupazioni della gente, dare ascolto al messaggio di un territorio che tra l’altro ha vissuto una stagione drammatica, proprio per quanto riguarda l’ambiente. Ancora più ascolto merita la Basilicata, terra di esplorazioni. Ascolto e possibilmente risposte motivate e convincenti. Ma se continuiamo a porre la questione petrolio in maniera manichea – sì o no – non avremmo fatto un buon servizio a una regione che se non deve “petrolizzare” la sua economia ottiene comunque ingenti risorse dall’attività estrattiva. Distribuiamo uno strumento di conoscenza, dunque. E all’interno del giornale trovate un’intervista al Direttore Commerciale e Comunicazione della Total, Roberto Pasolini, sui temi caldi di questi giorni. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. 16 Economia Italia / Mondo Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] LO STUDIO L’Unioncamere denuncia il rincaro dei servizi per famiglie e imprese Stipendi fermi ma volano le tariffe Crescono le bollette per i rifiuti solidi urbani (+18,2%) e quelle per l’acqua (12,7%) ROMA - Inflazione al lumicino ma tariffe che volano, con quelle locali, rifiuti in testa, in forte accelerazione. Uno studio di Unioncamere mette in evidenza il paradosso, ma parla anche di un «timido» risveglio dei consumi delle famiglie, che a fine anno potrebbero registrare un aumento dello 0,3%. Secondo l’Osservatorio prezzi e mercati dell’Indis, l’istituto di Unioncamere specializzato in distribuzione e servizi, negli ultimi due anni (2013-2014) le tariffe pubbliche sono aumentate del 7,5%. I rincari sono particolarmente forti a livello locale, con un aumento complessivo del 9,5%, mentre lo scenario nazionale mostra un incremento del 5%. Tra i vari aumenti dei servizi assicurati dagli enti locali, spiccano la tariffa per i rifiuti solidi urbani, che mostra un incremento del 18,2% e quella per l’acqua potabile (+12,7%), entrambe con un rincaro a due cifre. Ma sensibili sono anche gli aumenti relativi ai trasporti extra-urbani (+7,5%), ai trasporti ferroviari regionali (+6,8%), ai servizi sanitari locali (+6,7%) e ai trasporti urbani (+6%). Più contenuti, ma certamente si sono fatti sentire sui bilanci delle famiglie, i rincari relativi a musei, asili nido, auto pubbliche, istruzione secondaria e universitaria. Tra le tariffe decise a livello nazionale, forti gli au- menti dei servizi postali (+10,1%), telefonici (+9,9%) e i pedaggi autostradali (+8,8%). Malgrado ciò, lo studio di Unioncamere prevede un piccolo miglioramento sul fronte dei consumi: particolarmente robusto appare il recupero dei beni durevoli (+2,9%). Insomma, dopo anni di risparmi e di contenimento delle spese l’acquisto di auto ed elettrodomestici non appare più rinviabile. «Si tratta - secondo il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello - di un primissimo e ancora debole segnale, certo non pienamente in grado di far recuperare al Paese la strada persa in questi anni di recessione: sfiora infatti i 7 punti percentuali il calo dei consumi delle famiglie accumulato nel 2012 e 2013». Sulla micro-ripresa, oltre tutto, pende anche la spada di Damocle della stangata sui beni alimentari al centro della dieta Mediterranea, olio e pasta. Per il primo è previsto un aumento dei prezzi del 15% a causa della stagione disastrosa, mentre la seconda risentirà dell’impennata delle quotazioni del grano duro, che si tradurrà in un rincaro sullo scaffale almeno dell’8 per cento. Insomma, è in arrivo un altro anno difficile che inciderà sulle capacità d’acquisto delle famiglie, soprattutto se non ci sarà una riduzione delle tasse sulle retribuizioni. CRISI&FINANZA L’economia ancora debole sarà uno svantaggio Banche europee, sarà un 2015 difficile Le agenzie di rating vedono nero Le nuove direttive dell’Unione non consentiranno più salvataggi a carico degli Stati ma solo con capitali privati di SABINA ROSSET MILANO - Il nuovo anno sarà complesso per il rating delle banche europee, alla luce di un’economia ancora debole nelle attese per il 2015, e in vista soprattutto dei cambiamenti nelle regole per il sostegno pubblico in caso di salvataggi nel comparto che rischia di pesare sui giudizi degli istituti di credito. E’ la diagnosi che arriva dalle tre principali agenzie di valuta- Nuovo anno con aumenti per pasta e olio La sede della Banca centrale europea LA NOVITA’ Spariscono le indicazioni generiche sugli oli Titolo Ultimo Prezzo A2a 86,15% Atlantia 1973,00% Autogrill Spa 622,00% Azimut 1809,00% Banco Popolare 0,00% Bca Mps 59,40% Bca Pop Emil Romagna 580,50% Bca Pop Milano 59,55% Buzzi Unicem 1144,00% Campari 559,00% Cnh Industrial 0,00% Enel 394,00% Enel Green Power 186,80% Eni 1497,00% Exor 0,00% Fiat Chrysler Automobiles1097,00% Finmeccanica 819,00% Generali Ass 1732,00% Gtech 1806,00% Intesa Sanpaolo 255,40% Luxottica Group 4423,00% Mediaset S.p.a 334,60% Mediobanca 741,00% Mediolanum 545,00% Moncler 1081,00% Pirelli E C 1139,00% Prysmian 0,00% Saipem 931,50% Salvatore Ferragamo 0,00% Snam 424,00% Stmicroelectronics 628,00% Telecom Italia 0,00% Tenaris 1256,00% Terna 392,20% Tod's 6780,00% Ubi Banca 643,50% Unicredit 585,50% Unipolsai 228,80% World Duty Free 7,9 Yoox 19,17 zione del merito del credito, Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. «Dopo la crisi finanziaria globale, molti governi, specialmente nelle economie mature, hanno affermato di voler ridurre il supporto per i creditori senior delle banche - afferma Standard& Poor’s -. Questo è il principale fattore di cambiamento». Con il 2016 diventerà effettiva la Direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche (Brrd) e da quel momento eventuali salvataggi bancari dovranno essere a carico dei privati. Il calo del supporto statale può dunque portare a tagli nei rating, anche se «la crescente capacità di assorbire perdite» a cui le banche stanno lavorando potrebbe invece «mitigare le pressioni al ribasso» sui rating stessi. In più, nota Standard & Poor’s «l’economia offre uno scarso supporto alle banche» e «questo è più evidente nell’Eurozona dove la ripresa esita ancora e ci aspettiamo che il pil cresca di un magro 1% nel 2015». Simile analisi arriva dall’agenzia Moody’s, secondo la quale “le prospettive per il 2015 della maggior parte dei sistemi bancari dell’Unione europea sono negative a causa delle nuove regole di bail-in (l’auto-salvataggio o risoluzione delle crisi bancarie, ndr), nonostante una stabilità finanziaria in miglioramento». «Nella maggior parte dei sistemi bancari europei la stabilità finanziaria sta migliorando - spiega Moody’s - ma i rischi in crescita per i bail-in e i profitti deboli rappresentano delle sfide». «Se la nuova vigilanza europea ha rafforzato i requisiti di capitale» assicurando un miglioramento delle «performance di lungo periodo» tuttavia sul settore pesano «le deboli condizioni macroeconomiche» mentre «una generale debolezza reddituale» rende le banche europee «strutturalmente vulnerabile». Nel 2015, nota infine l’agenzia Fitch, «molte banche dell’Unione Europea» dovranno fare i conti con «pressioni al ribasso sul rating» legate agli «attesi cambiamenti del sostegno statale» in situazioni di crisi. Un supporto strutturale, viene sottolineato, arriva dalla tendenza a costruirsi dei cuscinetti in vista di eventuali auto-salvataggi (bail-in), come pure per Basilea 3. Variazione -0,52% -0,80% -0,32% -0,71% 0,18% -1,90% -1,11% -0,42% -3,46% -0,97% 1,01% -0,45% 0,54% -3,42% -0,44% -1,79% 1,17% -0,35% -0,55% 1,27% -0,83% 1,46% 0,41% -0,64% -1,64% -1,81% 0,73% 0 0,67% 0 -0,08% -0,53% -2,48% -0,30% -1,95% 1,34% -0,93% -0,44% 1,15% 1,70% Max Min 0,8725 19,89 6,34 18,43 11,37 0,6055 5,85 0,5975 12,01 5,645 6,525 4,012 1,893 15,42 36,46 11,27 8,25 17,41 18,25 2,586 44,44 3,396 7,44 5,52 10,96 11,61 15,38 9,61 21,05 4,248 6,305 0,9495 12,98 3,934 69,7 6,515 5,955 2,302 7,915 19,29 0,8545 19,56 6,16 18,07 10,95 0,594 5,725 0,5865 11,41 5,585 6,37 3,926 1,85 14,97 35,77 10,96 8,02 17,26 18,03 2,486 43,94 0 7,27 5,415 10,8 11,38 0 9,28 20,79 4,194 6,24 0,937 12,54 3,894 66,55 6,255 5,845 2,266 7,73 18,63 FTSE/Nome MIB All-Share Mid Cap Small Cap Micro Cap STAR AIM Italia Valore 19.951,15 21.069,50 25.849,00 16.918,20 20.632,96 18.916,05 10.326,33 Var % -0,68 -0,61 +0,22 +0,20 +0,05 +0,45 +0,26 di GRAZIELLA MARINO Nome Yoox Mediaset Ubi Banca Intesa Sanpaolo Finmeccanica Valore 19,17 3,346 6,435 2,554 8,19 Var % +1,70 +1,46 +1,34 +1,27 +1,17 Nome Buzzi Unicem Eni Tenaris Tod'S Banca MPS Valore 11,44 14,97 12,56 67,80 0,594 Var % -3,46 -3,42 -2,48 -1,95 -1,90 Indice Valore NASDAQ 100 4.310,419 Dow Jones 17.937,96 FTSE 100 6.672,15 DAX 30 10.014,99 CAC 40 4.375,48 Var. % -0,03 -0,12 -1,05 -0,72 -1,00 Nome Acquisto Euro/Dollaro 1,2294 Euro/Sterlina 0,78672 Euro/Franco Sv 1,20194 Euro/Yen 148,635 Vendita 1,22948 0,7868 1,20201 148,647 Nome Petrolio Oro Argento Da sabato alimenti e bibite con etichette più trasparenti Valore Unità di misura € 63,38 Barile (158,987 Litri) € 970,33 100 Troy Oz. (3,110 Kg) € 13,18 5000 Oz. (155,517 Kg) ROMA - Mini-rivoluzione in arrivo per le etichette di alimenti e bevande. Da sabato 13 dicembre, infatti, parte anche in Italia l’applicazione del regolamento comunitario 1169/2011, che uniforma l’etichettatura degli alimenti nei paesi Ue per consentire ai consumatori scelte consapevoli ed evitare le contraffazioni. In sostanza da sabato prossimo tutti i prodotti alimentari dovranno avere etichette più trasparenti nel contenuto e ‘ben visibili’, con caratteri di grandezza definita in base alle dimensioni della confezione e stampati in modo chiaro e leggibile. Riguardo al contenuto, la nuova etichetta europea dovrà contenere informazioni prima omesse oppure solo facoltative. E’ il caso per esempio dei metodi di lavorazione utilizzati per alcuni prodotti, come quelli decongelati, caratteristica questa che d’ora in poi dovrà essere chiaramente indicata in etichetta. Per quanto riguarda i prodotti ittici, invece, dovranno essere indicate le tecniche di cattura. Più trasparenza anche per gli oli e i grassi vegetali: sulla confezione non si potrà più scrivere genericamente «olio vegetale» o «grasso vegetale», ma si dovrà precisare, per esempio, «olio di girasole» o «grasso vegetale di palma». Un’altra importante novità è quella sull’introduzione dell’obbligo in etichetta degli eventuali ingredienti che potrebbero comportare un rischio allergenico. Andrà cioè messa in chiaro, e con caratteri in grassetto e con un colore diverso per renderli più evidenti, la presenza di ingredienti come il glutine, a tutela dei celiaci, e di allergeni comuni come la frutta in guscio, i molluschi, le arachidi, la soia o il sedano. Tali disposizioni riguardano sia gli alimenti pre-imballati sia quelli sfusi, pertanto l’indicazione della presenza degli allergeni negli ingredienti dovrà essere segnalata anche per i piatti del menu di ristoranti, mense, bar ecc. Un’altra novità della nuova etichetta europea è la dichiarazione nutrizionale, applicabile però a partire dal 13 dicembre 2016. In sostanza diventeranno obbligatorie in etichetta le informazioni facoltative, come quelle su zuccheri e grassi saturi. Le indicazioni relative al sodio verranno invece sostituite con quelle sul sale. Infine, da aprile 2015, dovrà figurare sulla confezione il luogo di allevamento e macellazione anche per le carni suine, ovine, caprine ed il pollame. Al momento tale obbligo è in vigore solo per la carne bovina, introdotto dopo le vicende della «mucca pazza». RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] 17 REDAZIONE: via Annarumma, 39/A 83100 Avellino (AV) Tel. 0825.792424 - Fax 0825.792440 Europa Mezzogiorno [email protected] La Corte di Giustizia ha condannato l’Italia con sanzioni pecuniarie Rifiuti, stangata dall’Ue Multa di 40 milioni per numerose inadempienze commesse dal 2007 Bruxelles - La Corte di giustizia dell'Unione europea ha condannato l'Italia a sanzioni pecuniarie per non avere dato esecuzione a una sentenza della Corte del 2007 che ha constatato l'inadempimento alle direttive sui rifiuti. Con una prima sentenza, nel 2007, la Corte ha dichiarato che l'Italia era venuta meno, in modo generale e persistente, agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti stabiliti dalle direttive relative ai rifiuti, ai rifiuti pericolosi e alle discariche di rifiuti. Nel 2013, la Commissione ha ritenuto che l'Italia non avesse ancora adottato tutte le misure necessarie per dare esecuzione alla sentenza del 2007. In particolare, 218 discariche ubicate in 18 delle 20 regioni italiane non erano conformi alla direttiva "rifiuti"; inoltre, 16 discariche su 218 contenevano rifiuti pericolosi in violazione della direttiva "rifiuti pericolosi"; infine, l'Italia non aveva dimostrato che 5 discariche fossero state oggetto di riassetto o di chiusura ai sensi della direttiva "discariche di rifiuti". La Corte ricorda innanzitutto che la mera chiusura di una discarica o la copertura dei rifiuti con terra e detriti non e' sufficiente per adempiere agli obblighi derivanti dalla direttiva "rifiuti". Pertanto, i provvedimenti di chiusura e di messa in sicurezza delle discariche non sono sufficienti per conformarsi alla direttiva. non si e' assi- Rifiuti curata che il regime di autorizzazione istituito fosse effettivamente applicato e rispettato. La Corte trae la conclusione che l'Italia non ha adottato tutte le misure necessarie a dare esecuzione alla sentenza del 2007 e che e' venuta meno agli obblighi ad essa in- combenti in forza del diritto dell'Unione. Di conseguenza, la Corte condanna l'Italia a pagare una somma forfettaria di 40 milioni. La Corte rileva poi che l'inadempimento perdura da oltre sette anni e che, dopo la scadenza del termine impartito, le operazioni so- no state compiute con grande lentezza; un numero importante di discariche abusive si registra ancora in quasi tutte le regioni italiane. La Corte condanna quindi l'Italia a versare altresi' una penalita' semestrale a far data da oggi e fino all'esecuzione della sentenza del 2007. La penalita' sara' calcolata, per quanto riguarda il primo semestre, a partire da un importo iniziale di 42.800.000 euro. Da tale importo saranno detratti 400mila euro per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi messa a norma e 200mila euro per ogni altra discarica messa a norma. Per ogni semestre successivo, la penalita' sara' calcolata a partire dall'importo stabilito per il semestre precedente detraendo i predetti importi in ragione delle discariche messe a norma in corso di semestre. In occasione del semestre italiano all’Ue Acquacoltura, vertice a Bari BRUXELLES - Maxi-conferenza sull'acquacoltura a Bari in occasione del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea. L'evento, che si terrà dal 9 all'11 dicembre, farà il punto sui progressi nel settore e affronterà le principali sfide per uno sviluppo sostenibile nel Mediterraneo e del Mar Nero, nell'ambito della prospettiva europea della cosiddetta 'crescita blu'. Il principale scopo della tre giorni di lavori è quello di rinnovare l'impegno politico di tutti i soggetti interessati per uno sviluppo sostenibile dell'acquacoltura, che offre un grande potenziale in termini di approvvigionamento per rispondere alla crescente domanda di risorse ittiche. Il settore è destinato a giocare un ruolo strategico per la regione del Mediterraneo e del Mar Nero, in termini di sicurezza alimentare, sviluppo economico e occupazione. Una ricerca dell’Enea lancia l’allarme per il futuro Il Sud Italia rischia di diventare una regione dal clima Nord africano Roma - Il Sud Italia rischia di diventare una regione dal clima piu' simile a quello 'Nord africano', con estati e inverni sempre piu' aridi e secchi e un impatto molto negativo sulla disponibilita' di acqua, l'agricoltura e la salute. Lo stesso rischio minaccia Spagna del sud, Grecia e Turchia, per effetto dei cambiamenti climatici che potrebbero provocare lo 'spostamento' del clima mediterraneo verso le regioni del Nord e del Nord Est in Europa, ma anche nel resto del Pianeta. A delineare questo scenario e' un articolo pubblicato in questi giorni su Nature Scientific Reports a firma del ricercatore dell'Enea Andrea Alessandri, in collaborazione con altri prestigiosi istituti di ricerca esteri. L'articolo dal titolo "Evidenze solide dell'espansione e del ritiro del clima Mediterraneo nel 21mo secolo" evidenzia per la prima volta come la 'rivoluzione climatica' in atto potrebbe impattare, gia' in questo secolo, sulle condizioni di vita in vaste aree del Pianeta con clima Mediterraneo. "Tutto cio' - spiega Terreno agricolo Alessandri - viene mostrato grazie all'utilizzo delle piu' aggiornate proiezioni climatiche effettuate con i modelli numerici che sono in grado di 'accoppiare' le simulazioni atmosferiche con quelle degli oceani. La novita' di quest'analisi e' che per la prima volta viene fornita chiara evidenza, nelle proiezioni climatiche del 21mo secolo, della tendenza allo 'spostamento' del clima Mediterra- neo verso le regioni del Nord e del Nord Est ed il progressivo inaridimento delle attuali aree mediterranee piu' meridionali", aggiunge il climatologo. Lo studio evidenzia in particolare che per le sue caratteristiche, il clima mediterraneo e' particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici, ed e' per questo che le attuali zone Euro-Mediterranee meridionali sono tra le piu' minacciate, con particolare riferimento all'Italia peninsulare e al sud della Spagna, alla Grecia e alla Turchia. In questi Paesi, la forte riduzione delle precipitazioni estive e invernali, potrebbe determinare un progressivo inaridimento del suolo, con impatti sugli ecosistemi, sulla produzione agricola, sulla disponibilita' di acqua e, di conseguenza, sulle attivita' industriali che dipendono dalla disponibilita' idrica. Bandiera di “Libera” Sei i punti qualificanti L’agenda di Libera contro la corruzione in Europa L'agenda europea di Libera contro mafie e corruzione prevede sei punti per ribadire un impegno costante in Europa sulla necessità di costruire una rete sociale e impegnata per un modello di società alternativo, solidale e responsabile. "Ripartire dal contrasto concreto alla corruzione tramite la piattaforma di Restarting the Future, dalla proposizione di una direttiva contro il Whistleblowing, dal monitoraggio per l'implementazione della direttiva europea sul sequestro e la confisca dei beni al crimine organizzato, fino all'istituzione del 21 marzo come data europea per i famigliari delle vittime innocenti di utte le mafie, sottolineando l'esigenza di istituire una Procura Europea e non dimenticando i reati ambientali e il riciclaggio di denaro come problemi che attanagliano l'Unione Europea". L'iniziativa, si legge in una nota, arriva alla vigilia dell'auspicata istituzione dell'Intergruppo ''per l'integrità e la trasparenza contro corruzione e crimine organizzato'' presso il Parlamento europeo, già votato come prioritario da tre gruppi e che dovrebbe essere approvato definitivamente il prossimo 11 dicembre. Salvini: Colture a uscire rischio per dall’Europa il freddo Mosca. - "La mia fiducia verso un'Europa cosi' strutturata e' pari zero, spero che anche Renzi si sia reso conto che ci converrebbe uscire dall'Ue". Cosi' l'europarlamentare e segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, da Mosca, dove e' intervenuto a un convegno organizzato alla Duma sul tema della collaborazione economica tra Russia e Italia. "La settimana scorsa ho parlato a Bruxelles con il viceministro italiano dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, il quale ha riconosciuto che con queste regole e con questo sistema in Europa si riesce a fare molto poco, anche per difendere le produzioni locali", ha riferito il leader del Carroccio alla platea, dove sedevano rappresentanti del business e delle istituzioni italiane e russe. ROMA - "Nell'autunno piu' caldo dal 1800 con temperature superiori alla media di 2,1 gradi, l'arrivo improvviso del grande freddo trova le piante impreparate con il rischio di pesanti danni alle coltivazioni, soprattutto se la temperatura scendera' abbondantemente sotto lo zero come annunciato". E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti per l'arrivo dell'aria fredda dal Nord Europa con un rapido abbassamento delle temperature nel corso della settimana. "Gli effetti si faranno sentire sulle persone ma in generale sulla natura con le piante che per il grande caldo - spiega la Coldiretti non sono entrate nella fase di riposo vegetativo caratteristico della stagione mantenendo addirittura le foglie e sono dunque particolarmente vulnerabili. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] 18 INCHIESTA CROCE ROSSA Un testimone conferma i sospetti degli investigatori «Volontario? Ma se vivo a Milano» Proseguono le indagini sui presunti brogli alle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali POTENZA - Dalla sede regionale sostengono che le elezioni si sono svolte in maniera regolare, e che nessuno dei testimoni sentiti dagli investigatori ha avvalorato il sospetto di brogli. Ma c’è chi è disposto a giurare il contrario, ed è cascato letteralmente dalle nuvole quando ha scoperto il suo nome tra i votanti registrati nel comitato locale di Melfi. Ha ammesso di aver interrotto il volontariato attivo, e il pagamento delle quote stabilite. Anche perché vive a Milano da tempo. Emergono nuovi particolari sulle consultazioni per il rinnovo delle cariche sociali della Croce rossa lucana, finite al centro di un’inchiesta dei carabinieri che nei mesi scorsi hanno già acquisito le liste elettorali e l’elenco dei soci del gruppo di Forenza e del comitato di Melfi, “feudo” del presidente regionale Ferdinando Moscariello. Di fronte ai militari dell’aliquota di polizia giudiziaria in servizio nel Tribunale di Potenza sarebbero stati diversi i testimoni, sentiti come persone informate sui fatti, che hanno evidenziato irregolarità nel voto che si è svolto a dicembre del 2012. Volontari “fantasma” iscritti nelle liste degli elettori senza averne titolo, che hanno raccontato di essersi recati lo stesso al seggio a esprimere una preferenza per il rinnovo delle cariche sociali. Mentre altri hanno smentito di averlo fatto nonostante risultino dai registri. Più alcuni soci “attivi”, in regola sia con le quote che con le ore di servizio effettivo, ma del tutto ignari di essere stati conteggiati tra i votanti. L’inchiesta sulla principale associazione di volontariato lucana, da quest’anno non più ente pubblico ma associazione riconosciuta, è partita nel 2013 da una denuncia, dopo una serie di segnalazioni contenute in una fitta corrispondenza interna che qualche mese prima aveva portato allo scioglimento del comitato di Melfi da parte del commissario straordinario. Proprio alla vigilia delle consultazioni che in Basilicata hanno riportato alla guida dell’associazione Ferdinando Moscariello, melfitano che condivide l’impegno nell’associazione con moglie e figli. Ambulanze che viaggiano senza controllo, debiti inspiegabili, zero volontari e registri scomparsi. Questi gli ingredienti dello scandalo, partito da Venosa a cui nel giro di poco tempo sono seguite le dimissioni del commissario locale, del provinciale e del regionale della Croce rossa. Poi è toccato a Melfi, dove a gestire tutto era la moglie del commissario regionale dimissionario. Ma prima che toccasse anche a Rionero ci sono state le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali. Così l’ex commissario è tornato in sella, forte di un consenso che secondo i carabinieri sarebbe stato “dopato” da strane manovre nei seggi e nella composizione delle liste dei votanti. Nel carteggio si parla di un debito di 16mila euro a fine 2010, e dell’impossibilità di controllare i fogli di viaggio delle ambulanze in carico al comitato. E ancora di «comprovata inattività protratta da oltre un anno» e dell’inesistenza di un registro inventario. Dati anche contrastanti tra loro, perché è difficile giustificare i costi senza che siano registrati i servizi svolti, la benzina consumata, e le cifre esigue raggiunte dai contachilometri dei mezzi. La denuncia nel 2013 dopo una serie di segnalazioni e vicissitudini interne La sede della Croce rossa lucana a Potenza Il risultato è che a gennaio del 2012 risultavano «zero» soci attivi tra gli ex volontari del soccorso, ovvero soci con diritto di voto. Solo che nel giro di un anno il loro numero sarebbe lievitato in maniera clamorosa fino all’exploit elettorale. Il sospetto è che nei mesi precedenti alle consultazioni le liste elettorali siano state “gonfiate” iscrivendo come soci attivi, quindi con diritto di voto, dei semplici soci ordinari. Anche quelli che da mesi non prestavano più servizio come volontari. Ma sarebbero stati ben disposti a rispolverare la tessera per esprimersi nella maniera “giusta”. L’inchiesta, condotta dal pm Valentina Santoro, ha ipotizzato anche il reato di peculato a carico di qualcuno tra i responsabili dell’associazione, che anche in Basilicata può contare su migliaia di volontari. Un’accusa a cui Moscariello in persona aveva replicato garantendo per la sua amministrazione, e scaricando di fatto le responsabilità sul suo predecessore: il commissario Anna Maria Scalise. Dato che tra gli atti acquisiti a maggio c’erano le determine di spesa per 1.300 euro dell’organizzazione di un evento, la “festa del sorriso” del 2012, quando a capo della Croce rossa lucana c’era ancora lei. D’altra parte non si era fatta attendere nemmeno la controreplica della Scalise, che ha precisato di essere stata convocata sì dai carabinieri, ma soltanto come persone informata sui fatti. [email protected] MURO LUCANO «Il sindaco non esulti per la sentenza» L’opposizione sul voto delle amministrative “Progetto Comune”: «Parole che suonano come una ritorsione» «RISULTA quantomeno singolare che il sindaco di un comune, nella fattispecie Gerardo Mariani, primo cittadino di Muro Lucano, esulti per una sentenza del Tar, nella quale i giudici hanno semplicemente decretato la legittimità delle operazioni elettorali dello scorso maggio a Muro Lucano, evidenziando però rilevanti negligenze da parte dei presidenti di seggio». E’ quanto afferma il comitato “Progetto Comune di Muro Lucano” dopo la decisione dei giudici di via Ridola sul ricorso presentato all’esito delle ultime amministrative denunciando irregolarità nel conteggio delle schede e nella verbalizzazione delle stesse. I rappresentanti dell’opposizione nel consiglio comunale del Marmo Platano giudicano «estremamente singolare» che si faccia riferimento «alla superficialità da parte delle autorità di seggio, rimarcando, tra le altre cose, la mancanza di malafede e brogli». re delle riflessioni consiste nell’aver «La lista “Progetto Comune” - pro- voluto mettere sotto la luce dei rifletsegue la nota diffusa ietori la signora che ha ri in serata - avendo avuto il coraggio di ripreso atto della decisiocorrere al Tar. Questo ne del Tribunale, intenpassaggio assume de sottolineare alcuni quasi i contorni di un passaggi che nell’artiatto ritorsivo. Scrivecolo sono stati chiarare che la signora è stamente travisati e interta condannata al papretati con estrema “algamento delle spese legria”, come del resto legali, lascia traspariaccade di consueto nelre un messaggio chiala gestione della cosa ro: non ricorrete, alpubblica a Muro Lucatrimenti ne pagherete no. Partiamo dalla conle conseguenze! Noi a siderazione che il Tar Gerardo Mariani questo gioco non ci non è l’organo compestiamo e respingiamo tente a giudicare sui al mittente tutte le ilbrogli elettorali e che, se avessimo vo- lazioni. La ricorrente non ha mai parluto contestare la regolarità delle ele- lato, né inteso insinuare, nel ricorso, zioni, avremmo dovuto rivolgerci alla di “malafede o brogli” (...) Intanto acProcura della Repubblica: di questo cettiamo la sentenza, perché la giustisiamo pienamente consapevoli! Il se- zia va rispettata, sempre e con un sorcondo elemento che dovrebbe suscita- riso». «Stop al trasporto pubblico» Domani sciopero a Potenza di Ugl e Faisa Cisal SCIOPERERANNO domani dalle 9 di mattina alle 17 i lavoratori di Ugl Trasporti e Faisa Cisal del trasporto pubblico integrato della città di Potenza. Lo hanno annunciato ieri in serata le due organizzazioni sindacali annunciando l’iniziativa di protesta «a sostegno della vertenza» degli operatori di autobus, scale mobile e ascensori del capoluogo. «Un trasporto pubblico che negli ultimi tempi ha vissuto periodi critici e che a parere degli esperti ha influito in modo determinante nel dissesto del Co- mune di Potenza». Spiega la nota diffusa dai sindacati. «Pur non volendo processare nessuno restano, tuttavia i numeri impietosi che testimoniano il fallimento della gestione degli ultimi anni. Non esiste infatti nel territorio nazionale un caso uguale o simile dove a fronte di una spesa annuale del servizio di oltre 14 milioni di euro i ricavi non superano il 2% del costo (... )I miseri ricavi e la mancanza di liquidità del Comune hanno messo in crisi il sistema». Un autobus del servizio pubblico di Potenza RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] 20 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 POTENZA [email protected] Il 1° Trofeo città di Potenza viene annullato quando un’auto investe uno spettatore Incidente durante lo slalom Frattura a una gamba per un ragazzo di 20 anni seduto su un muretto UNA GIORNATA di festa e di allegria che si trasforma all’improvviso. Tragedia sfiorata ieri, intorno alle 12.30, nel piazzale antistante la sede della Regione Basilicata. Nel piazzale era in corso il 1° Trofeo città di Potenza, una gara automobilistica di slalom, patrocinata anche dall’amministrazione. Una mattinata tranquilla, pensata per le famiglie, con un piazzale allestito con pneumatici e coni colorati per le acrobazie delle macchine. E alla manifestazione c’erano circa un centinaio di persone, tanti anche i bambini. Poi però succede l’imprevisto: una delle automobili impegnate nella gara travolge un giovane spettatore, di circa 20 anni. E’ un attimo, ma tutti pensano al peggio. Il giovane - questa per il momento la ricostruzione - era seduto su un muretto, all’esterno del perimetro realizzato per la gara nel piazzale. Sul posto viene chiamata immediatamente un’ambulanza del 118, che presta le prime al ragazzo, ma anche la polizia e i Vigili urbani, per i necessari rilievi. E la Sotto l’auto che ha investito lo spettatore festa, quella iniziata la mattina con l’esibizione delle auto, si interrompe definitivamente. Il Primo trofeo città di Potenza viene annullato, nessuno ha più vo- glia di continuare a divertirsi, anche perchè inizialmente la voce che si diffonde è che il ragazzo sia molto grave, che nell’impatto abbia perso le gambe. Poi, per fortuna, nel corso delle ore le notizie sulle condizioni del ragazzo si rivelano diverse: l’incidente, infatti, ha provocato una frattura a una gamba certo, ma nulla di così grave come si pensava all’inizio. Dopo i primi tempestivi soccorsi del personale del 118, il ragazzo è stato trasportato all’ospedale San Carlo di Po- tenza, dove è stato medicato e sottoposto a vari controlli. «Le condizioni del ragazzo - ha confermato poi in serata l’assessore comunale allo Sport, Giovanni Salvia non sono gravi. Ho appreso - ha aggiunto - con rammarico dell’annullamento del trofeo dell’Immacolata di minislalom in svolgimento presso i piazzali antistanti la Regione Basilicata. Una giusta decisione a fronte dell’incidente accaduto. La manifestazione stava riscuotendo un grande successo con centinaia di spettatori che purtroppo, talvolta, vengono coinvolti in fatali eventi. La speranza e il mio impegno - ha concluso l’assessore - è che queste belle esibizioni possano ripetersi anche in futuro, sempre con il massimo rispetto dei sistemi di sicurezza». Peccato per gli organizzatori della manifestazione, che molto si erano impegnati per regalare alla città un’intera giornata di iniziative: le premiazioni - che si sarebbero dovute tenere nel pomeriggio - saranno rinviate al prossimo anno. an. g. Caffè americano e specialità targate Usa, in un nuovo locale in centro Burbaca, a Potenza arriva New York BROWNIES, cookies, cupcake, muf- poi pranzare o cenare con i gustosi fin, cheescake e poi hamburger e insa- hamburger. Le salse sono fatte a malate a vapore. Sfizioserie, french fries, no, dalla “mayo” classica a quella al caffè americano e birre artigianali. Il basilico, alla senape, al ketchup, alla tutto in un locale dal desibarbecue. Così come gn caldo e accogliente, tutto il resto. Perfino elegante fast food ma anla carne viene tritata che caffetteria. Il Burbaal momento. Unica ca sembra essere la vera pecca, in questi giorni tendenza di questo Natadi festa, è stata quella le 2014 potentino. Né ludi doversi affrettare ci, né mercatini hanno atper poter usufruire tratto flotte di curiosi in dell’ampia offerta diquesto weekend dell’Imsponibile. Perché il lomacolata quanto la burcale è stato davvero geria, bakery e caffè preso d’assalto da aperto appena qualche La vetrina del Burbaca gente di tutta l’età. Fagiorno fa in via Orazio miglie, giovani, adoPetruccelli e che ha portato nel centro lescenti. Anche i più anziani hanno storico di Potenza un assaggio di vita preferito abbandonare almeno per un anglosassone. Un locale dove è possi- giorno “il solito” al solito posto, per bile gustare un’insolita colazione per provare anche solo un caffè espresso NEL GIORNO DELL’IMMACOLATA Luci e albero in via Pretoria FINALMENTE aria di Natale anche lungo via Pretoria: ieri mattina sono state montate le luminarie lungo il corso principale, mentre in piazza Prefettura torna a troneggiare un maestoso albero di Natale. (Foto Andrea Mattiacci) in questo originale bar per la città di Potenza. Ad aver colpito i potentini specialmente il caffè americano, forse per quel senso di internazionalità che evoca servito, fumante, nei bicchieri in cartone d’asporto, con la graziosa etichetta Burbaca. L’idea è di alcuni giovani potentini che hanno deciso di investire nella propria città e di cogliere la doppia sfida di proporre da un lato qualcosa di nuovo – mai avrebbero pensato di servire in un giorno 300 caffè americani – dall’altro di farlo per di più nel centro storico, aldilà delle polemiche e dei negozi che continuano a chiudere. Tra i progetti di Burbaca, quello di proporre variazioni al menù ogni settimana e poter sfruttare, in estate, dello spazio esterno alle spalle del locale che affaccia in un altro caratteristico vicolo del centro storico. Anna Martino RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Potenza Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] 21 E’ dal 2004 che non si eseguono lavori. Resta il problema della gestione Teatro “Stabile” da ristrutturare Diversi gli interventi da effettuare: dai rivestimenti alla carta da parati che viene giù STRAPPI al rivestimento in velluto rosso che ricopre le diverse sbarre dei palchetti, pittura scorticata in alcuni punti delle pareti in platea, carta da parati che viene giù nella Sala degli specchi le cui sedie hanno una tappezzeria ormai logora. Il Teatro Francesco Stabile di Potenza è come una splendida statua di marmo che da vicino mostra tutte le sue crepe e imperfezioni. Una sciatteria inconcepibile per un piccolo teatro dall’indubbia bellezza architettonica e valore culturale, a maggior ragione ora che è stato dichiarato “teatro storico lucano” in base alla legge regionale sullo “spettacolo dal vivo” approvata dal Consiglio regionale della Basilicata qualche giorno fa. L’ultima ristrutturazione risale al 2004 quando fu restaurato negli affreschi, rinnovato negli arredi e con alcune modifiche architettoniche - come la buca per l’orchestra e la sala del “Ridotto” «che permetteranno – si legge in un documento dell’epoca pubblicato sul sito web del Comune di Potenza –di realizzare un progetto ambizioso: fare del teatro Stabile un “teatro di tradizione” e un riferimento importante per la cultura in città». Viste le enormi difficoltà della casse comunali è difficile credere di poter trovare dei fondi, seppur minimi, da investire in tal senso. Come per altri beni comuni, dai vicoli ai parchi, si può pensare però di far leva sulla sensibilità di cittadini, per lo più professionisti del settore, per un’operazione di “adozione” del Teatro che parta dal basso. Il Teatro Stabile (Foto Mattiacci) Coinvolgendo operatori culturali, studenti universitari del settore, semplici addetti ai lavori che abbiano le capacità necessarie per restituire allo Stabile quella dignità che un teatro storico merita. Piccoli interventi come ricucire gli strappi del rivestimento di velluto, in- collare la carta da parati, ripristinare la tappezzeria delle sedie della Sala dagli specchi, usata molto spesso non solo per la celebrazione civile dei matrimoni ma anche per conferenze, incontri, convegni. Da ripensare, infine, la gestione del Teatro, partendo dalla necessità per esempio di nominare un direttore artistico. L’ultimo di cui si ha traccia in rete risale allo stesso anno dell’ultimo restauro, il 2004, con la nomina della professoressa Imma Battista, pianista, musicologa, diplomata in pianoforte e laureata in Lettere e filosofia. La giunta comunale del capoluogo di Regione di allora le affidò con una delibera l’incarico per la redazione di un progetto relativo all’organizzazione di attività artistiche per il Teatro, per il coordinamento delle attività con iniziative programmate da soggetti terzi, nonché per un supporto di consulenza all’Ente per programmi di natura artistica. Sui social c’è già chi ha sollevato la problematica relativa alla gestione, invocando al più presto un’azione dell’amministrazione comunale, proprietaria del Teatro. Anna Martino L’iniziativa sul campo del cavalier Fanì Ripulita la pensilina di piazza Matteotti SE NON ci pensano gli addetti ai lavori ci pensa Fanì. Non è nuovo il cavaliere poeta di Potenza a iniziative del genere. E prendendo acqua e qualche diluente ha cercato di ripulire la pensilina di Piazza Matteotti «imbrattata - ha detto lo stesso Fanì - da affissioni selvagge dei vandali di turno. Il Cavalier nella mattinata di sabato 6 Dicembre, ultimo giorno della rassegna fotografica, non è ri- masto a guardare ma ha provveduto personalmente a ripulire l’arredo urbano con il sistema “fai da te”. «La civiltà di un popolo - ha detto - si misura attraverso lo stato di conservazione dell’arredo urbano. Le attività commerciali dei siti dove sono ubicati gli arredi dovrebbero contribuire a rendere la città più bella e accogliente poiché sarà la Fanì mentre pulisce la pensilina bellezza che salverà il mondo». LO SHOW Al Giubileo l’esilarante poesia dell’antisociale che sbeffeggia Dante IRONIA disarmante, spontaneità e talento da versi alla Cecco Angiolieri: così Franco Ammirati (35 anni di onorata carriera da medico, con indole da grande cabarettista) ha sedotto, sabato sera, gli ospiti della cena organizzata all’hotel Giubileo di Rifreddo, dalla padrona di casa, Maria Luisa Giubileo e dall’imprenditore potentino Paolo Patrone. Attraverso la reinterpretazione dissacrante di mostri sacri della letteratura quali Dante, Leopardi e Manzoni, accompagnato dal duo strumentale in grado di riproporre atmosfere alla Fred Buscaglione, Ammirati - che ama definirsi un anti sociale - ha regalato risate e ilarità ai commensali della serata con uno show esilarante. Tra i presenti, il direttore dell’Apt Basilicata, Gianpiero Perri, il primario di Ginecologia del San Carlo, Sergio Schettini, il caporedattore Rai, Oreste Lopomo e tanti altri ospiti che hanno preso parte alla serata. Il progetto per far rivivere il centro Ecco il primo vicolo adottato dai potentini IN estrema sintesi, il messaggio è questo: ogni cittadino può fare qualcosa per migliorare quell’angolo del centro che magari ha nel cuore. E così, ieri, sera si è consumata la consegna del vicolo adottato da un gruppo di potentini. Doveva esserci anche il sindaco De Luca, che però, influenzato, è stato costretto a rimanere a casa. Al suo posto, gli assessori comunali Argento, Pepe e Percoco per questa bella iniziativa che parte da Porta Salza, ma che si spera possa attecchire il più possibile in diversi punti nel capoluogo. Il progetto ha pre obiettivo il miglioramento della qualità del centro storico attraverso il recupero delle facciate degli edifici, il miglioramento dell’arredo esistente, anche con l’installazine di fioriere. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] 25 REDAZIONE: via Nazario Sauro, 102 85100 Potenza Tel. 0971.69309 - Fax 0971.601064 LAGONEGRESE [email protected] MARSICOVETERE Il primo cittadino Claudio Cantiani: «Problemi tecnici» L’impianto sciistico resta chiuso Dopo l’atto vandalico di due anni fa, la struttura non riaprirà nemmeno quest’anno MARSICOVETERE – Anche per quest’anno il complesso sciistico di Marsicovetere resterà chiuso. Sembra proprio che non si trovi la tanto corrispondenza tra il Volturino , la neve, l’impianto e l’apertura. Di certo rispetto agli anni precedenti in cui l’avvio della stagione era solo collegato alle abbondanti precipitazione nevose (oltre i trenta centimetri per l’apertura), ora la situazione sembra sia precipita. «Problemi tecnici» ha riferito il Primo cittadino del paese, Claudio Cantiani. Di certo l’ultimo episodio, l’atto vandalico subito l’anno scorso , durante l’estate, ai danni del complesso, con il taglio della fune della seggiovia, non ha certo migliorato la situazione. E per dirla tutta le lungaggine burocratiche e procedure tecniche che hanno prolungato la gara di appalto per l’aggiudicazione dei lavori hanno fatto il resto. Insomma se non è la neve, sono le intoppi tecnici, o le procedure burocratiche, o il fallimento della gestione o interventi troppo costosi o scadenza di collaudi tecnici. Sta di fatto che per il complesso sciistico, la stagione invernale è sempre ai “blocchi” di partenza. Se un tempo il turismo invernale, quindi, doveva rappresentare una op- portunità per il comprensorio valligiano - mai del tutto colta oggi rischia di essere ancora maggiormente sotto utilizzato. Tra timori e mille polemiche degli appassionati della montagna e le attese e le preoccupazioni, soprattutto, per gli operatori economici che attendono da anni un risultato positivo ad un’operazione che avrebbe dovuto segnare il rilancio della montagna del Volturino. Il complesso si trova sul massiccio del Monte Volturino, si erge maestoso alle spalle del centro storico, dominando l’intera Valle dell’ Agri dall’alto dei suoi 1865 m sl. L’impianto di risalita è dotato di una seggiovia biposto ad attacchi fissi ed è lunga circa 1200 metri , il dislivello tra la stazione motrice e quella di rinvio è di 400 m circa , questa ultima si trova a quota 1848m sl. La pista, si snoda lungo le pendici della montagna, in una cornice di boschi, ruscelli e sentieri per un totale di circa 2600 metri. Il tracciato è stata riconosciuto dalla Fisi come pista rossa ed è sede di gare invernali. Sulla pista principale si immettono due varianti: una pista nera per utenti esperti, ed un’altra per principianti. Questa ultima è servita da uno skilift avente una lunghezza di circa 300metri. Angela Pepe NEMOLI E LAURIA Comunità unite da Santa Barbara Ventitreesimo anno per la festa dei minatori LAURIA - E’ il ventitreesimo anno che le comunità di Lauria e di Nemoli festeggiano congiuntamente i minatori e lo fanno nella settimana della festa in onore della loro Protettrice: Santa Barbara! Domenica alle ore 10 si sono ritrovati presso l’area festa dei minatori, in contrada Rosa di Lauria, per la benedizione delle corone che, immediatamente dopo la cerimonia, sono state deposte nei cimiteri di Lauria e di Nemoli in memoria di tutti i minatori defunti. Come ogni anno ha seguito la Santa Messa alle ore 11 presso la Chiesa al Lago Sirino di Nemoli e alle ore 15 la Santa Messa alla Rosa di Lauria in onore di Santa Barbara. Immediatamente dopo la Santa Messa del pomeriggio, dopo le parole di Giovanni Labanca a nome degli organizzatori, hanno portato i saluti i due assessori Iannarella per Lauria e Ferrari per Nemoli e l’europarlamentare Gianni Pittella. A nome degli organizzatori ad inLa messa VILLA D’AGRI I singolari “artisti” hanno realizzato oggetti natalizi Nel segno della solidarietà Il mercatino è stato realizzato dai ragazzi dell’Agrario e gli ospiti di “Verso la luce” VILLA D’AGRI – Natale è anche solidarietà. Con questo leit – motiv si è svolta la quattordicesima edizione del mercatino di beneficenza “A Natale regaliamo un sorriso”. Un’iniziativa organizzata dall’Istituto Tecnico Agrario e l’associazione no profit per disabili “Verso La Luce” di Grumento Nova. Come ogni anno l’evento ha “traghettato” nell’avvio delle festività natalizie, lo spirito della “partecipazione” e dello “aiutare gli altri”. Infatti l’ingrediente fondamentale è stato il “sorriso” unito ad un pizzico di solidarietà. L’impegno e la passione degli studenti dell’Ita, con i ragazzi disabili dell’associazione grumentina, è stata da stimolo, per la realizzazione di una miriade gli oggetti natalizi : quadretti, biglietti augurali, angeli di carta, presepi e decorazioni create con la tecnica del découpage che sono stati tutti esposti per una mattinata in due stands allestiti sotto i portici di piazza Zecchettin. Entusiasti gli studenti che hanno dichiarato “abbiamo capito che è bello aiutare gli altri. Un esperienza - hanno aggiunto - da portare sempre nel nostro cuore”. Alcune immagini dell’iniziativa Orgogliose del progetto le insegnanti, nonché organizzatrici e ideatrici, Rita D’Ottavio, Angela Lauria e Paola De Mase. Soddisfazione anche da parte della presidente dell’associazione grumentina “Verso La Luce”, Filomena Petruzzelli che ha dichiarato «siamo di nuovo tutti insieme con l’Istituto, da sempre sensibile al disagio sociale. Si è condiviso, come gli anni precedenti – ha continuato - nella realizzazione dell’iniziativa, una bella atmosfera e siamo sempre felici di partecipare». «L’Istituto Tecnico Agrario è una scuola sensibile alle problematiche e in ogni occasione è sempre presente. E’ una scuola di educazione non solo a livello tecnico ma anche di formazione umana. Un fiore all’occhiello della Valle. Quindi non possiamo – ha sottolineato - che ringraziare la scuola, il dirigente scolastico, Robertella e le docenti, il maestro Franco Carlomagno e, naturalmente il collaboratore scolastico, Giovanni tervenire è Giovanni Labanca che dopo i ringraziamenti delle autorità presenti e alla famiglia Angelo Scaldaferri che per primo volle la festa, porta al ricordo della prima festa e dei tanti minatori venuti a mancare che all’epoca realizzarono l’autostrada italiana e tristemente ricorda quelli che hanno perso la vita sul lavoro . L’assessore Iannarella ha più volte rimarcato il fatto che in un momento difficile come questo serve esser uniti e fare rete e, ognuno deve sentirsi portatore di una responsabilità nella forte condivisione sociale. L’assessore Ferrari a testimonianza del forte impegno ha evidenziato la volontà di Nemoli nel dedicare una via ai minatori ed ha scelto la strada che unisce i due territori. Un atto importante dell’amministrazione precedente a guida Filardi. E’ intervenuto anche l’onorevole Gianni Pittella. Mimino Ricciardi Pascale, che come ogni edizione hanno messo a disposizione la loro professionalità e il loro tempo. Un grazie – ha aggiunto - va all’amministrazione comunale per la disponibilità del suolo». E ad allietare anche per quest’anno la manifestazione con canti natalizi, la presenza dei ragazzi – Babbi Natale che con allegria hanno intonato suoni e canti ai passanti in cambio di una piccola offerta. an. pe. MARSICO NUOVO Tra turismo ed economia sostenibile MARSICO NUOVO - Si parlerà di turismo ed economia sostenibile nel workshop che si terrà stamatina a Marsico Nuovo, nella sede del Parco dell’Appennino Lucano. A un anno circa dal conferimento della Carta Europea del Turismo Sostenibile, si prova a fare il punto su quanto fin qui realizzato del Piano delle Azioni previsto dalla Carta e sulle strategie più appropriate per costruire nell’area protetta un turismo a misura di Parco, che abbia la capacità di offrire una prospettiva di crescita economica ai tanti operatori e stakholder che hanno voluto investire in questo settore. Il workshop dal titolo “Parco e turismo. La sfida per un’economia sostenibile”, vedrà un serrato confronto fra operatori, istituzioni ed esperti del settore, chiamati a confrontarsi anche sulle sinergie fra l’adozione della Cets nelle aree protette e la programmazione regionale in materia in materia di sviluppo sostenibile. In merito a questo importante nodo di discussione il presidente del Parco dell’Appennino Lucano, e coordinatore regionale di Federparchi Domenico Totaro, ha più volte richiamato la necessità di intraprendere l’iter di conferimento della Cets anche per i Parchi Regionali di Gallipoli Cognato e della Murgia Materana. Considerando che il Parco del Pollino è in fase di approvazione della Carta, l’obiettivo di avere nella regione tutte le aree protette con turismo certificato diviene tanto più vicino quanto necessario. Nell’occasione del workshop, il Parco dell’Appennino Lucano presenterà l’ultimo numero della sua rivista ufficiale, interamente dedicato alla Cets e alla descrizione del processo di approvazione che l’Ente ha seguito. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] 26 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 MATERA [email protected] Vetrine e luci hanno la precedenza sui marciapiedi del centro cittadino Via Annunziatella, stop ai lavori Trombetta: «Come chiesto dai commercianti riprenderemo dopo le feste MATERA - Non saranno completati entro Natale i lavori che riguardano il rifacimento dei marciapiedi in via Annunziatella, una delle strade di accesso al centro della città ma come concordato tra Comune e commercianti saranno sospesi per poter proseguire dopo la pausa delle festività. A confermarlo ieri l’assessore comunale alla viabilità Nicola Trombetta: «dobbiamo fare un altro intervento per quel che riguarda il completamento di un tratto di marciapiede ma nel giro di qualche giorno sospendeemo i lavori. La richiesta che era arrivata dai commercianti è stata chiara perchè invitava ad evitare i lavori nel periodo degli acquisti natalizi e per andare incontro a queste esigenze abbiamo deciso di sospenderli. Finirli prima? Non è stato possibile anche se non abbiamo avuto particolari intoppi tranne che un intervento necessario di verifica di alcune tubature che ha frenato i lavori per qualche giorno. Ma niente di particolari. I tempi sono quelli previsti e penso che alla ripresa nel giro di qualche settimana riusciremo a concluderlo. Per la fine di febbraio al massimo sarà tutto pronto, questi sono i tempi previsti insieme all’mpresa». «Noi abbiamo voluto pensare ad un progetto innovativo che non riguarderà solo via Annunziatella ma che partirà da via Annunziatella per riguardare con un segno distintivo, anche piccolo, tutto quanto il percorso del Carro della Bruna. Abbiamo la disponibilità per questa riqualificazione di un milione di euro» erano state le parole con le quali era stata presentata l’opera che dovrà essere ora portata a termine. Di certo però questi sono i giorni dello shopping e dei regali, rigorosamente in tono minore come la crisi sembra ancora imporre e come le previsioni lasciano pensare ma certamente per i commercianti è più che mai utile avere la possibilità di attirare il più possibile clienti per riuscire a sfruttare queste giornate di festa nella maniera migliore. Da anno nuovo poi si potrà pensare a continaure i lavori che avranno anche una prosecuzione come conferma lo stesso Trombetta: «abbiamo già avviato le procedure che possono riguardare altre aree del centro che si avvicinano ai Sassi da via Stigliani fino a via Piave e dunque proseguiremo verso questo tipo di itinerario. Piero Quarto LA PRESENTAZIONE Matera capitale parte col Presepe Vivente L’assessore: «Rispettata la tempistica Ok per febbraio» Presto inizieranno anche interventi in via Stigliani in via Piave © RIPRODUZIONE RISERVATA I lavori in corso in questo periodo natalizio in via Annunziatella che saranno interrotti per venire incontro alle necessità dei commercianti (foto Cosimo Martemucci) Presentazione di Matera città capitale europea della cultura e del Presepe nei Sassi. Sarà l’appuntamento che verrà in qualche modo presentato a livello nazionale nel corso della mattinata di oggi. Infatti alleore 11a Roma, presso laSala conferenze della Stampa Estera, in via dell’Umiltà 83/c, si terrà la conferenza di presentazione “Matera capitale europea della cultura – Il presepe nei Sassi inaugura il percorso”. Un appuntamento a cui parteciperanno il sindaco di Matera Salvatore Adduce, il direttore di Matera 2019 Paolo Verri e il direttore del Comitato promotore Luca Prisco. L’appuntamento ha certamento acquisito una certa rilevanza nel corso degli ultimi anni diventando il punto di riferimento in questo particolare periodo dell’anno dell’offerta turistica materana. Quest’anno la data del Presepe è stata spostata dal 2 al 5 di gennaio. Parte dalla Camera di Commercio l’invito a investire sulle diverse chance del territorio «La cultura moltiplica le risorse» Una frase di Pierre Bouchez sotto l’albero addobbato e le luminarie Un messaggio e un invito a investire sulle diverse opportunità della Cultura del territorio, con uno sforzo comune che coinvolga tutti ma facendo girare a mille il motore della progettualità e degli obiettivi da raggiungere. E’ quello che parte insieme agli auguri natalizi dalla Camera di Commercio di Matera. E così nell’aiuola antistante la sede campeggia sotto l’albero addobbato di luminarie e con un basamento dedicato a Matera capitale europea della cultura 2019, l’aforisma del compositore e scrittore francese Pierre Boulez, “La cultura rende inevitabile ciò che è altamente improbabile’’ e gli Auguri a tutti noi’’ . E’ la frase che ha segnato una delle riflessioni degli interventi agli “Stati generali della Cultura ’’ promossi nel giugno scorso dal quotidiano economico Il sole 24 ore. Un invito a essere maggiormente consapevoli sulle potenzialità, tante,da valorizzare –ognuno per il proprio ruolo e per le competenze - ma con impegno comune a dare una accelerata ai tanti progetti da concretizzare per far girare l’economia. Un appello agli uomini di buona volontà nello spirito che simboleggia La Natività , con le statue realizzate dall’artista Andrea Sansone, poste nell’atrio della se- Le luminarie nel centro e alla Camera di Commercio de di via Lucana. “ Quella frase con la simbologia del Natale –ha detto il presidente della Camera di commercio, Angelo Tortorelli- è la scia di una stella cometa, la cultura, intesa come fatto produttivo e moltiplicatore concreto di risorse, che può innescare un processo di crescita legate alle tante risorse di una città, di una provincia e di una regione che devono mutare passo nelle scelte, nei tempi e nei modi di attuazione nella programmazione e degli investimenti. Matera 2019, al quale abbiamo dato e continue- remo a dare il nostro contributo, è una opportunità per fare bene creando lavoro per le imprese e per coinvolgere le tante giovani professionalità che finiscono – in assenza di opportunità- per fare la fortuna di altre regioni e di altri Paesi’’. RASSEGNASTAMPA E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati. PISTICCI Martedì 9 dicembre 2014 [email protected] 28 REDAZIONE: piazza Mulino,15 75100 Matera Tel. 0835.256440 - Fax 0835.256466 [email protected] Nella chiesa di San Giovanni Bosco l’opera rappresenta l’unione soprattutto a Natale Un presepe da 12 metri a Marconia Rappresentato il territorio di Pisticci: Terra Vecchia, il dirupo e la piazza SI COMINCIA a respirare a tutto tondo l’aria del Natale. I segnali in questo senso non mancano anche perchè il conto alla rovescia è uffiicialmente partito con l’Immacolata e i paesi della provincia si colorano delle immagini tipiche del Natale. Un esempio importante in questo senso arriva da Marconia con un presepe di oltre 12 metri quadri che appare visibile nella chiesa di San giovanni Bosco e che costituisce il segno evidente della rappresentazione del territorio e del rione Terra Vecchia. Ancora un segno di unione del territorio viene dalla comunità di Marconia. E’ possibile visitare, presso la Chiesa San Giovanni Bosco, il Presepe di 12 mq realizzato da Cristina Piepoli, Franco Pasquale, Vincenzo Iannuzziello e Sara Taddei, col contributo economico del Comitato Feste "Madonna delle Grazie " 2014 ed il sostegno del Parroco Padre Giovanni Danesin e di alcuni piccoli e grandi volenterosi. Il presepe esposto nella chiesa di San Giovanni Bosco Immediatamente riconoscibi- Sacra Famiglia. le è il territorio di Pisticci del rioIl senso è l' unione, anche e sone Terra Vecchia col sottostante prattutto nel periodo di Natale. dirupo e la piazza principale delIn questo particolare momenla frazione Marconia. to storico il cartello che riporta Una casa di campagna (un la nota "Sito Denuclearizzato", vecchio casello) ospita invece la posto nei pressi del laghetto nel- la vallata, richiama le tematiche ambientali che il paese sta affrontando. Coloro i quali lo hanno realizzato desiderano che agli occhi dei visitatori riconoscere le lammie, la torre, le vie della propria infanzia e del proprio presente in un solo ambiente, possa far sentire tutti i cittadini parte di un unico territorio abbandonando inutili campanilismi. Il Natale diventa occasione per ribadire, ancora una volta, la volontà di cooperare insieme affinché questo territorio possa vivere un prosperoso futuro. Inoltre, una simpatica iniziativa invita tutti i visitatori del presepe a scattare un selfie e pubblicarlo sulla bacheca facebook Festa Madonna delle Grazie per realizzare il video di auguri per il nuovo anno "SelfieNewYear". La rappresentazione del territorio, la ricostruzione di uno degli elementi tipici del Natale come il presepe si ripresentano in maniera evidente e mostrano ancora una volta tutte quante le loro peculiarità. POLICORO I ragazzi del Centro Smile incontrato la Comunità Padri Trinitari Esprimere e sperimentare le novità tra laboratori di ceramica e cartapesta POLICORO - I ragazzi del Centro Smile di Policoro (gestito dalla cooperativa Cress) hanno incontrato i ragazzi della Comunità dei Padri Trinitari di Bernalda. L’incontro è stato vissuto da tutti attraverso più livelli di conoscenza: gli utenti hanno socializzato con altri ragazzi che vivono situazioni simili di disabilità e hanno scoperto un modo “diverso” di mettere fuori le proprie risorse con laboratori di ceramica, mosaico e cartapesta. Hanno consapevolizzato che ciò che apparentemente appare impossibile è invece facile e bellissimo da sperimentare! Come G.Q. che si è dilettato, per la prima volta nella sua vita, a metter le mani nella lavorazione dell’argilla e tra risi e scherni è riuscito a formare un oggetto. “Fede, Scienza e Amore” è il trinomio secondo il quale i Trinitari fondano la loro esperienza di accompagnamento delle persone con disabilità verso l’autonomia. Secondo Padre Angelo Cipollone: “se il lavoro educativo fosse un mestiere come un altro, parleremmo semplicemente di deontologia, ossia dell’insieme di doveri che il lavoratore deve svolgere per garantire l’effettivo adempimento del proprio compito. L’operatore dei Trinitari considera il suo lavoro come una missione, ossia una professione che, come tale, è risposta ad un mandato e quindi esige un impegno morale, oltre che l’esercizio di doti per- sonali e capacità tecniche….”. A margine della giornata la coordinatrice del Centro Smile, Mariangela Guerra, ha sostenuto: “La scoperta dell’ altro diverso da noi è la più bella scoperta del mondo, e i ragazzi, quel giorno, lo hanno dimostrato con una tale semplicità che ci fa fare una grande resa dei conti: il disagio, quello vero, è solo di chi crede di non avere disabilità! Molto presto un altro progetto bolle in pentola. Tre ragazzi con sindrome di down sperimenteranno le proprie risorse/competenze nei ruoli di camerieri e aiutanti in sala presso il ristorante ‘La taverna del borgo’ probabilmente nella giornata dell’11 dicembre”. La giornata è servita per rimarcare che un atteggiamento di chiusura, esageratamente protettivo e di difesa, nei confronti dell’abilmente diverso ha come unica conseguenza il suo isolamento. Tutto ciò non permette al disabile il confronto e la condivisione anche delle proprie risorse-competenze. Viceversa tutti possiedono risorse da poter attivare e spendere nel contesto sociale in cui si è inseriti: i sentimenti e l’energia di ogni individuo non sono soggetti a limiti e risiedono in ogni essere umano. Quindi è stata un’esperienza incoraggiante ed importante per tutti. Gabriele Elia © RIPRODUZIONE RISERVATA La sede della Comunità dei Padri Trinitari che si trova a Bernalda Stasera dibattito a Bari sul Risorgimento e i “briganti lucani” ORGANIZZATO dall'Archeo Club e patrocinato dal Comune di Bari, si svolgerà alle 18 nella Sala Consiliare del Comune di Bari l'incontro culturale "I Borbone e i Briganti". Risorgimento ed Unità d'Italia visti dal Sud. Tra gli interventi previsti anche quello del sindaco di Matera, sen. Salvatore Adduce la cui presenza però potrebbe essere in dubbio visto il concomitante appuntamento di Roma per la presentazione delle evento del Presepe Vivente. Tra le altre presenze l'assessore comunale alla Cultura, Silvio Maselli, Pino Aprile, scrittore e giornalista, Ugo Patroni Griffi, delegato Pugla e e Basilicata Ordine Costantiniano S. Giorgio, Eugenio Bennato. Modera Antonella Daloiso, giornalista. MARCONIA Venerdì evento contro il diabete E’ previsto per venerdì prossimo 12 dicembre a Marconia il primo evento della Giornata Mondiale del Diabete 2014 organizzato dall’Associazione provinciale diabetici Matera onlus. Di fatto sarà uno degli appuntamenti più importanti per studiare, approfondire, informare ulteriormente nella lotta al diabete. Ad aprire l’appuntamento dopo i saluti del sindaco di Pisticci Vito Di Trani il presidente dell’associazione Apd Matera Onlus Raffaele Tammone, previsto anche un intervento del vicepresidente Domenico Troia e di Roberto Morea responsabile diabetologia dell’Ospedale di Matera. Presente anche il direttore generale dell’azienda sanitaria del Materano Andrea Sacco. Le conclusioni saranno affidate al dottor Pasquale Bellitti. La campagna sulla legalità domani fa tappa a Scanzano IN CONTINUITÀ con le iniziative promosse dalla Cgil di Matera sul tema della legalità la Cgil di Matera aderisce alla campagna della CGIL nazionale “Legalità: una svolta per tutte”. Dal 2011, la CGIL Nazionale promuove questa campagna perché la legalità è un’urgenza, un valore capace di risollevare le sorti di un Paese compromesso, la soluzione nella lotta al malcostume. La corruzione costa 60 miliardi di euro l’anno, l’evasione 135 e il fatturato complessivo delle mafie è vicino ai 200 miliardi. Con il “viaggio della legalità”, un camper sta attraversando l’intera penisola, facendo tappe in diversi e significativi luoghi. È partito da Milano il 27 ottobre e farà tappa anche a Scanzano Jonico alle ore 11 nella sala del Palazzo Baronale. Un viaggio per raccogliere racconti, ricordi e storie, fatti ed esperienze di vita che testimonino il Il segretario provinciale rapporto vitale e indisso- Cgil, Manuela Taratufolo lubile tra legalità e lavoro. Anche da Scanzano e da tutta la fascia jonica arriverà un messaggio forte e chiaro contro la mafia e contro la criminalità organizzata, per inaugurare una nuova stagione di contrattazione sulla legalità e. Domani alle ore 11, presso il Palazzo Baronale, si terrà la conferenza stampa di presentazione del rapporto sulle azioni e sulle esperienze concrete di contrattazione per contrastare l’illegalità. Sarà presente Carlo Baldini, responsabile del dipartimento Legalità e Sicurezza della CGIL Nazionale. RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I V Martedì 9 dicembre 2014 COMUNE DI POTENZA INTERVISTA AL SINDACO DE LUCA MIMMO SAMMARTINO l Giorni convulsi, giorni decisivi per il futuro del Comune di Potenza. Dopo la doccia gelata, ma ampiamente annunciata, della dichiarazione di dissesto, il sindaco Dario De Luca (sindaco di minoranza, essendo il Consiglio comunale a maggioranza di centrosinistra), sta procedendo alle consultazioni dei partiti per giungere alla definizione di una nuova giunta municipale. Sindaco De Luca, potremmo definirla una giunta di emergenza? «Preferisco parlare di governo di rinascita cittadina. Ma non solo sul versante politico. Penso a un miglioramento delle condizioni della città, ma anche a interventi strutturali finalizzati a rendere la macchina amministrativa più rispondente alle odierne esigenze». Ci arriviamo, sindaco. Cominciamo dal principio. Sta interloquendo con i partiti? E con quali risultati? «Ho avviato le consultazioni già da alcuni giorni. Ho incontrato in primo luogo il presidente del Consiglio comunale, avvocato Luigi Petrone, con il quale ho avuto modo di riscontrare una identità di vedute. Poi è stata la volta dei partiti del centrodestra e dei rappresentanti del Movimento Cinque Stelle». Con quali esiti? «Esiti che definirei incoraggianti. Il centrodestra (rappresentanti di Forza Italia, della lista Cannizzaro, quelli della lista EMERGENZE «Da affrontare sono le politiche miranti a migliorare le condizioni della città, ma va anche migliorata la macchina amministrativa» GIUNTA IBRIDA «Serve una squadra forte e coesa, insieme al decisivo sostegno del Consiglio a maggioranza di centrosinistra» «Sorgerà a Potenza il governo di rinascita cittadina» Consultazioni avviate per la nuova giunta. Giovedì l’incontro col centrosinistra «Serve certamente una squadra forte e coesa. Ed è indispensabile il sostegno del Consiglio comunale. Oltretutto, gran parte di questi provvedimenti (penso, ad esempio, alla materia regolamentare) sono di sua competenza. Complessivamente comunque sono fiducioso. Saremo capaci di trovare, nell'esclusivo interesse della città di Potenza, una quadratura». Da quanto ha detto, sindaco, è ancora prematuro parlare di composizione di giunta? «Non siamo ancora a quella fase». Un'idea se la sarà pure fatta... «Più di un'idea, certamente». Si può immaginare, solo per ragionarci su, che una giunta esplicitamente politica avrebbe difficoltà a tenere insieme, ad esempio, esponenti del Pd e di Fratelli d'Italia... «Il suo mi pare un dubbio legittimo». Se è così allora resterebbe sostanzialmente l'ipotesi di una possibile CONDIZIONI AREA CRITICA «Dopo un dissesto, è ovvio, è il settore bilancio, entrate e gestione del patrimonio. Ma non solo» «Nessun interesse personale, né dei partiti, né di alcuna lobby. Solo della città» civica per De Luca sindaco,, Fratelli d'Italia e Popolari per l'Italia) ha manifestato interesse per un'azione vera e propria di governo della città. Ma anche il Movimento Cinque Stelle si è detto disponibile a sostenere i provvedimenti che vanno nella direzione da loro auspicata. Penso alla faccenda dei rifiuti o a quella del risanamento economico». E sulla possibile composizione della giunta cosa hanno detto? «Non si è parlato di composizione di giunta. Sarebbe un argomento prematuro poiché ancora non ho potuto confrontarmi con le forze del centrosinistra, maggioritarie nell'assemblea comunale». E quando incontrerà queste forze? «Il centrosinistra (Pd, lista per Petrone, Sdi, Socialisti, la lista che fa capo a Falotico, Centro democratico, Popolari Uniti e Scelta civica) mi ha manifestato l'esigenza di tenere l'incontro nella giornata di giovedì 11 dicembre. Vuole avere modo di discutere al proprio interno al fine di potersi presentare dal sindaco con giunta costituita da figure di riconosciuta autorevolezza che possano essere appoggiate da tutti. Sindaco, si va verso una giunta ibrida? «Anche in questa potrebbe essere un'ipotesi. Ma oggi, ripeto, è prematuro delineare qualsiasi scenario». Aspettando i tempi dei partiti... «Appunto». E il sindaco non pone sul tavolo proprie condizioni? «Certo che le pongo». E quali sono? «Quattro punti sono per me irrinunciabili. Primo: nessun interesse personale. Secondo: nessun interesse dei partiti. Terzo: nessun interesse di alcuna lobby. Quarto: solo ed esclusivamente l'interesse della città e dei cittadini. Anche guardando quanto accade, ad esempio, a Roma, quello che voglio fare a Potenza è una rivoluzione culturale di prim’ordine». E se i partiti non ci stanno? «Senza queste condizioni io non vado avanti». PRIMO CITTADINO Il sindaco di Potenza, Dario De Luca [foto Tony Vece] una posizione unitaria. Quindi, in questa fase, ho potuto avere una prima interlocuzione di massima con le altre forze presenti in Consiglio, riservandomi di riconvocarle dopo l'incontro con il centrosinistra». Ma quando lei parla di migliorare la macchina amministrativa, a che cosa pensa concretamente? «Penso a realizzare accorpamenti e/o divisioni dove si renderà necessario, per evitare sovrapposizioni e confusioni di compiti. Poi intendo istituire nuovi regolamenti e rivedere quelli che ci sono». Qual è l'obiettivo di fondo? «Favorire più efficienza e più trasparenza». Pensa a particolari criticità? «Situazioni di maggiore delicatezza e criticità, al momento, nella fase coincidente con la dichiarazione di dissesto, si possono ovviamente individuare nel settore bilancio, entrate e gestione del patrimonio». E poi? «Un passo indietro a questa situazione di emergenza ci sono un po' tutti i settori che meritano di essere rivisitati». C'è la forza politica per compiere questi passi? le altre notizie SCUOLA Il decennale a Potenza del liceo Pasolini n Comincerà con la proiezione del docufilm «Un intellettuale in borgata» di Enzo De Camellis la prima giornata di celebrazione del Decennale del Liceo Scientifico «Pier Paolo Pasolini». Appuntamento giovedì 11 dicembre alle 9.30 presso il teatro Don Bosco di Potenza. Durante la mattinata che sarà arricchita da un dibattito con gli studenti, interverranno il noto registra cinematografico Enzo De Camillis e il professor Angelo Favaro, docente di latino e greco nonché collaboratore dell’Università Tor Vergata di Roma. Il Decennale dell’Istituto potentino proseguirà con la seconda giornata-evento in programma il 10 gennaio 2015 all’interno della stessa scuola. In quell’occasione saranno invitati ex alunni ed ex docenti con intrattenimenti anche musicali creati dagli studenti. Nell’occasione saranno consegnate quattro borse di studio al merito che la Commissione avrà individuato. INCONTRO Legge antiriciclaggio convegno della Cisl n La Basilicata è la regione in cui si registra il maggiore incremento di segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio nel 2013, seconda solo al Molise. È quanto emerge da uno studio realizzato dalla Fiba Cisl e dal Slp Cisl su dati Bankitalia i cui principali risultati saranno presentati oggi a Potenza, a partire dalle 18, in occasione del convegno promosso dalle due federazioni sindacali al ridotto del teatro Stabile sul tema «La normativa antiriciclaggio dal punto di vista dei lavoratori». POTENZA L’EVENTO DI IERI SERA SARÀ REPLICATO IL 5 E IL 6 GENNAIO NATALE IN CITTÀ IL MERCATINO STENTA A DECOLLARE. MA CONTRIBUISCE A CREARE L’ATMOSFERA l Anche quest’anno la Parrocchia di San Michele si fa promotrice dell’iniziativa del Presepe Vivente. Ieri, nei pressi della chiesa di San Michele Arcangelo di Potenza (largo San Michele e cortile delle absidi della chiesa), su iniziativa della comunità parrocchiale di San Michele, è stata allestita una rievocazione del Presepe Vivente che san Francesco realizzò a Greccio. L’iniziativa, da subito molto apprezzata dalla cittadinanza, viene ripetuta per il terzo anno consecutivo. È nata dal desiderio del Parroco, P. Antonio Emanuel Basso, frate l Come promesso dal sindaco De Luca, il centro storico di Potenza si è acceso con le luminarie di Natale. In piazza Mario Pagano è apparso anche il tradizionale albero, più piccolo di quello mastodontico che occupava un angolo dell’agorà potentina negli anni scorsi, ma sempre suggestivo e capace di riscaldare i cuori di chi passeggia in via Pretoria. Il mercatino natalizio, sempre allestito nella piazza principale della città, è meta di curiosi e appassionati di oggettistica anche se di affari, per la verità, se ne sono visti pochi. Qualche mugugno, invece, tra i commercianti «confinati» con le casette di legno a Largo Pignatari. «Troppo marginali rispetto alla festa» è la loro denuncia. Chiedono più visibilità e di informare i cittadini sulla loro presenza. Il primo presepe vivente nella chiesa di S. Michele minore francescano, di ricordare il primo presepe della storia, pensato ed attuato da San Francesco d’Assisi a Greccio nella notte di Natale del 1223. «Col nostro Presepe Vivente - sottolineano gli organizzatori - vogliamo contribuire alla valorizzazione di uno dei luoghi più caratteristici del centro storico di Potenza e, soprattutto, ricordare a tutti l’importanza del Santo Natale, diventato per i più una festa consumistica, che invece andrebbe vissuto per il suo vero significato: l’evento di Grazia e Salvezza in cui si realizza il Mistero dell’incarnazione di Il centro storico finalmente si accende e spunta anche l’albero in piazza EVENTO Biscotti e cioccolata Dio nella storia con nascita del Nostro Signore Gesù Cristo». L’iniziativa sarà ripetuta il 5 e il 6 gennaio 2015 e arricchita con l’arrivo dei Re Magi. PIAZZA L’albero di Natale e, sullo sfondo, il mercatino RASSEGNASTAMPA VI I POTENZA CITTÀ Martedì 9 dicembre 2014 REGIONE NUOVE REGOLE Con le nuove norme le funzioni non fondamentali diventano a carico delle Regioni che dovranno sopportarne le spese VERSO LA FINANZIARIA 2015 RIFLESSI SUI CONTI Inevitabili i riflessi sui conti. Tra i vari tagli ai finanziamenti statali i la Basilicata dovrà rinunciare ad almeno 75 milioni di euro L’appuntamento Istituto zooprofilattico nomine in Consiglio SBLOCCA ITALIA Pittella «Superiamo le divisioni» Il Consiglio regionale della Basilicata si riunirà oggi, alle ore 10,30, nel palazzo della Giunta regionale. Dopo l’attività ispettiva, ci sarà l’analisi delle mozioni (a partire da quella dei consiglieri Leggieri e Perrino del M5s sui «lavoratori disoccupati fuoriusciti dalla platea dei percettori di mobilità in deroga»). L’Assemblea procederà, quindi, alla designazione di un componente, in rappresentanza della Regione, nel consiglio di amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Puglia e Basilicata e di un componente del collegio dei revisori dello stesso ente. In chiusura di seduta gli eventuali atti nel frattempo licenziati dalle Commissioni consiliari permanenti. La riunione del Consiglio regionale sarà trasmessa in web streaming (su pc, smartphone e tablet) dai siti internet www.consiglio.basilicata.it e www.basilicatanet.it. PALAZZO Regione alle prese con la predisposizione della legge finanziaria Il personale delle Province diventa a carico della Regione L’ultimo «regalo» del governo Renzi alla Basilicata costerà 15 milioni di euro ANTONELLA INCISO l È soprattutto una questione di numeri, il destino della legge di stabilità regionale. In via Verrastro senza avere certezza dei tagli che lo Stato centrale ipotizza, la Giunta e le Commissioni, continuano a lavorare all’ipotesi di una legge Finanziaria dalle diverse alchimie possibili. Se i tagli verranno contenuti al minimo ipotizzato ossia 60 milioni di euro, allora la Regione potrebbe contare su modifiche minime e permettersi qualche investimento in più. Ma se i numeri dovessero essere in extremis di molto superiori a quelli previsti, allora il quadro diventerebbe realmente complesso. In questo scenario, in attesa di capire la reale entità delle cifre, difficile diventa sapere quali saranno le misure PROTESTA Regioni in subbuglio per evitare la decurtazione, l’ennesima, da parte dello Stato che il governo Pittella si appresa a varare, quali saranno i provvedimenti che dovrà votare entro i primi di gennaio. Ed a complicare il quadro, già abbastanza oscuro, sono le nuove misure ipotizzate dal Governo Renzi. I cui primi effetti, ad esempio, si avranno sulle Province. L’idea del premier è, infatti, quella di trasferire in capo alle Regioni le funzioni non fondamentali. Oneri economici compresi. Il che, tradotto in numeri, significa che alle Regioni spetteranno, ad esempio, i costi legati al personale e quelli per il trasporto. In tutto, spicciolo più spicciolo meno, quindici milioni di euro l’anno. Una cifra non indifferente, una cifra che se sommata agli ulteriori tagli previsti ai finanziamenti statali rischia di inficiare, ed anche non poco, i calcoli che erano stati fatti per la Finanziaria regionale. Perchè ai 15 milioni di euro che si dovranno cacciare dalle tasche per le Province si dovranno aggiungere tra i 60 ed i 100 milioni di euro che, invece, verranno tagliati nell’ambito di una razionalizzazione più complessiva delle spese statali. Insomma, tra una somma e l’altra la scure oscillerà tra i 75 ed i 115 milioni di euro. Non proprio spiccioli per un territorio alle prese con emergenze sempre più scottanti. La legge di stabilità regionale, quindi, deve fare i conti anche con questo. Anzi lo sta già facendo, tanto che l’iter per i provvedimenti è decisamente rallentato ed i tempi tecnici per la seduta del Consiglio regionale fissata per il 19 dicembre sono già saltati. Certo, tutto dovrà essere chiuso entri i primi di gennaio ma di questo passo l’approvazione della legge di stabilità si prospetta già come una maratona. LAVORO LA VALUTAZIONE DEL SEGRETARIO REGIONALE DELLA UIL, CARMINE VACCARO Tessuto lavorativo fragile temporanei 8 ingressi su 10 l «I dati sulle comunicazioni obbligatorie, riferite al III trimestre 2014, dimostrano come il lavoro sia ancora estremamente fragile. Infatti, 8 ingressi al lavoro ogni 10 restano temporanei e, quindi, deboli». È quanto evidenzia il segretario regionale della Uil Basilicata Carmine Vaccar. In particolare, il segretario precisa che nella nostra regione sono stati attivati, nel III trimestre dell’anno, 33.357 rapporti di lavoro che riguardano 25.334 lavoratori ma, contestualmente , nei primi nove mesi del 2014, sono cessati 32.971 rapporti di lavoro che hanno interessato 25.605 lavoratori . Dati allarmanti, dunque, soprattutto se si tiene presente che sono in aumento le richieste di cassa integrazione. «Invece che affrontare il tema della crescita per la strada maestra (più consumo interno, investimenti in ricerca e innovazione, massiccia promozione di investimenti pubblici per piccole e medie infrastrutture) – aggiunge Vaccaro - si vuole riformare un sistema complesso come il nostro mercato del lavoro, a costo zero, attraverso una riduzione di tutele, un aumento della liberalizzazione dei contratti e del facile licenziamento immotivato. Questo non fa crescere il Paese, non va nella direzione di restituire dignità e valore al lavoro, alle lavoratrici e ai lavoratori». Per Vaccaro serve un «“piano choc” con investimenti in grado di far ripartire i lavori delle piccole e medie opere pubbliche e una chiara ed inequivocabile politica industriale con un mix di investimenti pubblici e privati in grado di attirare capitali esteri». «Con lo sciopero gene- Basilicata ancora maglia nera sul fronte del lavoro rale del 12 dicembre Cgil e Uil afferma Vaccaro - chiederanno al Governoe al Parlamento di cambiare la legge sul lavoro e la legge di stabilità rimettendo al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi in crisi, la difesa e il rilancio dei settori pubblici e la creazione di nuova occupazione. Saremo in piazza il 12 dicembre - conclude Vaccaro - per gli 80 euro ai pensionati, per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego, per una legge di stabilità che punti realmente allo sviluppo a partire dal Mezzogiorno, perché le tutele siano davvero crescenti» «Passato qualche giorno da quelle tensioni, dobbiamo provare – come sto facendo – a tenere dentro la piazza e il Consiglio, per alcune ore più vicini di quanto si possa immaginare. E il vostro contributo, cari ragazzi, è stato fondamentale per ottenere questo risultato. Ora dobbiamo superare le divisioni e la sfiducia, mettendo a valore il contributo straordinario che in queste settimane ci avete consegnato». Lo scrive il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd), in una lunga nota sulle manifestazioni dello scorso 4 dicembre in occasione della riunione del Consiglio regionale sul decreto Sblocca Italia. In particolare, Pittella, ricostruendo le tappe della vicenda evidenza che «tutti sono d’accordo nel voler adottare un modo nuovo, virtuoso e trasparente di utilizzo delle royalties che garantisca sviluppo e visione, orientando le scelte future alle energie alternative e al superamento del fossile. Se vinceremo questa battaglia, e la vinceremo tutti assieme, potremo davvero dire di essere riusciti in un miracolo, qui, nella piccola Basilicata». Per il governatore «quella di giovedì scorso in Consiglio regionale e nella piazza è stata una grande occasione» perchè centinaia di persone, associazioni e forze politiche sono scese in piazza «chiamando in causa una classe politica che nel tempo non ha saputo far compiere alla Basilicata quello scatto in avanti che tutti si aspettavano». «La via intrapresa con il Governo nazionale, quella del dialogo - aggiunge ancora Pittella finora si è rivelata vincente avendoci consentito di portare a casa altre modifiche essenziali, e si fonda su un patto tra istituzioni e cittadini nel quale dobbiamo ricominciare ad avere fiducia». «È chiaro, ed è scritto nella risoluzione approvata in consiglio da una ampia maggioranza, che se non dovessimo registrare i risultati aspettati, siamo pronti a percorrere l'unica e l’ultima strada possibile, l’impugnativa commenta ancora - Ci tengo a dire che la storia non sarebbe stata questa senza l'impegno dei lucani tutti, dal parlamento alla piazza. Certo, poi sta a noi ragionare, formalizzare, assumerci le responsabilità delle scelte, raffreddando le passioni per farle diventare risoluzioni, metabolizzando le idee per farle diventare proposte. Non possiamo venir meno agli accordi del '98, nè rimettere oggi in discussione la scelta strategica di un utilizzo virtuoso della risorsa petrolio, in disponibilità dello Stato, ma siamo fermamente convinti che al nostro contributo alla bilancia energetica nazionale, dovrà corrispondere quella ricaduta imprenditiva, occupazionale e di sviluppo che i lucani aspettavano da 15 anni. L’aver ottenuto, con il 30 per cento dell’Ires versata dalle compagnie, la copertura finanziaria del memorandum per le infrastrutture, mi sembra un risultato in questa direzione». RASSEGNASTAMPA POTENZA CITTÀ I VII Martedì 9 dicembre 2014 CENTRO STORICO MANUTENZIONE Cancellati i graffiti, ridipinti i muri, restaurata da un volontario una panchina a cui mancavano alcune doghe LA CITTÀ VIVIBILE Portasalza torna a splendere Grazie all’iniziativa di volontariato «scegli un vicolo e fallo vivere» le altre notizie NATALE Ecco le luminarie e l’albero in piazza n Nonostante la crisi economica Potenza si veste a festa per Natale. Come promesso dal sindaco De Luca nei giorni scorsi, ieri sera via Pretoria è stata addobbata con le luci natalizie ed è stato montato l’albero di Natale in piazza Prefettura (anche se un po’ più piccolo degli anni precedenti). CENTRO STORICO Fanì ripulisce una pensilina LORENZA COLICIGNO l A metà novembre la conferenza stampa di presentazione del progetto «Scegli un vicolo e fallo vivere», ieri il primo concreto effetto. Furono molto apprezzate allora, e crearono attesa, le belle intenzioni delle promotrici Antonella Cutolo, Cinzia Trotta, Patrizia Mancino e Carmela Nigro, le «4 amiche e +...» che si impegnarono «personalmente a migliorare la qualità del Centro storico della città di Potenza, attraverso il recupero delle facciate degli edifici che prospettano sui vicoli, cancellando le scritte e i danni di atti vandalici, recuperando l’arredo esistente e installando nuove fioriere». Le belle intenzioni, di fatto un vero e proprio progetto di riqualificazione nel rispetto delle regole urbanistiche comunali, condiviso in pieno dal sindaco Dario De Luca, che vi colse segnali di luce oltre il buio del dissesto del Comune di Potenza, ieri hanno mostrato di essere azione concreta, restituito infatti al decoro urbano il primo «pezzo» del progetto: Largo Portasalza, fino a vico Caporella. «Obiettivo raggiunto - ha commentato Cinzia Trotta – ci siamo dedicate con il nostro tempo e il nostro lavoro a offrire alla città questo primo risultato, che certamente non avremmo conseguito se i commercianti e alcune associazioni non avessero collaborato con contributi finanziari e con il sostegno che viene dal comune desiderio di vedere tornare a fiorire il Centro storico di Potenza, il biglietto da visita di questa città. Abbiamo sentito forte l’entusiasmo dei commercianti e di semplici cittadini». Il percorso del gruppo «4 amiche e +...» ha richiesto prima una fase di progettazione, che ha visto come protagonista, ma in un lavoro strettamente di gruppo, l’architetto Antonella Cutolo, con fotografie dell’esistente e simulazione del «dopo intervento», indicazione dei materiali necessari, preventivi, ecc., consegnati in un book al sindaco e all’assessore Rosanna Argento, che ha seguito da vicino il make up dell’area. Poi è venuto il momento del «rimboccarsi le maniche»: cancellate le scritte sui muri, definite impropriamente n Il Cavalier Fanì nella mattinata di sabato 6 Dicembre, ultimo giorno della rassegna fotografica, ha provveduto personalmente a ripulire l’arredo urbano con il sistema «fai da te». «Le attività commerciali dei siti dove sono ubicati gli arredi - ha detto Fanì - dovrebbero contribuire a rendere la città più bella e accogliente poiché sarà la bellezza che salverà il mondo». CONSIGLIO REGIONALE Romaniello spiega la sua uscita da Sel graffiti, hanno sottolineato le 4 amiche, ridipinti i muri, restaurata da un volontario una panchina, l’unica, a cui mancavano alcune doghe di legno, trasferite fioriere altrove inutilizzate, interrate piantine nelle fioriere a terra e ederine pendenti nelle fioriere a muro in corrispondenza delle attività commerciali. Ieri, dunque, Largo Portasalza rinnovato, in particolare la zona antistante la Parafarmacia, è stato consegnato simbolicamente al Comune di Potenza, nella persona del sindaco De Luca, che ha detto di riporre molte speranze in questo risveglio dei cittadini, segno della possibile rinascita della città. «L’effetto è evidente, hanno detto le 4 amiche – sottolineiamo l’importanza di quel «+» senza il quale non avremmo potuto fare molto. Siamo sicure che questo progetto pilota avrà successo, molte le adesioni, praticamente gli abitanti e i commercianti del centro storico sembrano aver tutti riscoperto non solo l’amore per la loro città, ma anche il desiderio di agire di conseguenza, non più rassegnati al degrado e all’inerzia. Un sentimento di gioia è venuto dall’esibizione del coro degli alunni della Scuola Primaria dell’Istituto Madri Canossiane di Potenza e del trio Giovanna D’Amato, Carmine Viggiano e Nicole Millo. POTENZA IL 13 E 14 DICEMBRE BANCHETTI A POTENZA E MATERA POTENZA SOSPESA LA GARA, ORGANIZZATA DA BASILICATA MOTOR SPORT I cuori di cioccolata nelle maggiori piazze Il ragazzo di 20 anni si è rotto una gamba FESTA Il vicoletto «rimesso a nuovo» a largo Portasalza, nel centro storico di Potenza n Il consigliere regionale Giannino Romaniello, che ha appena lasciato Sel dopo l’approvazione, contro le direttive del suo partito, dellla mozione in consiglio regionale sul decreto Sblocca Italia, oggi terrà una conferenza stampa per spiegare le sue ragioni. L’incontro si terrà nel palazzo del consiglio regionale, alle 10. CERIMONIA . Premio Zonta 2014 a Luciana De Fino n Stasera, alle 19, nella cappella dei Celestini (palazzo Loffredo), a Potenza, si terrà la cerimonia di consegna del Premio Donna Zonta 2014. Sarà assegnato a Luciana De Fino, presidente dell’associazione nazionale droni. È un’imprenditrice che si è distinta in un settore vicino a quello della fondatrice dello Zonta Club International, Amelia Earhart, prima donna a sorvolare l’Atlantico. Torna la campagna Mini slalom dell’Immacolata Telethon per la ricerca auto travolge uno spettatore l . Torna la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi della Fondazione Telethon. Sabato e domenica 13 e 14 dicembre, grazie a centinaia di volontari Telethon, in circa 2000 piazze italiane sarà possibile, con una donazione minima di 10 euro, ricevere un maxi cuore di cioccolato e sostenere la ricerca Telethon. In Basilicata ci saranno banchetti a Matera e Potenza e nei comuni delle province. È possibile trovare la piazza più vicina sul sito www.telethon.it/piazze I cuori di cioccolato sono inoltre in distribuzione presso le filiali BNL, partner Telethon. Fondente o al latte, il cuore di cioccolato da 210 grammi è stato prodotto per Telethon da Caffarel in un’elegante confezione regalo. «Io sostengo la ricerca con tutto il cuore» è il messaggio che si legge sulla scatola mentre all’interno vi è il racconto, ricco di speranza, di una madre con un figlio colpito da una malattia rara. Dall’8 al 14 dicembre si terrà la venticinquesima edizione della maratona televisiva in collaborazione con la Rai. L’edizione 2013 della staffetta televisiva ha permesso di raccogliere 30.500.000 euro. Dalla sua fondazione Telethon ha investito in ricerca oltre 420 milioni di euro, ha finanziato 2.532 progetti con 1.547 ricercatori coinvolti e 450 malattie studiate. Ad oggi grazie a Telethon sono state messe a punto terapie per alcune malattie rare prima considerate incurabili (ADA-Scid, leucodistrofia metacromatica e sindrome di Wiskott Aldrich) e molti bambini arrivano in Italia da tutto il mondo per beneficiare della terapia genica che rappresenta per loro l’unica speranza di cura. INCIDENTE Un’auto travolge uno spettatore allo slalom dell’Immacolata [foto Tony Vece] . l Disavventura ieri mattina a Potenza per un giovane appassionato di corse automobilistiche: è stato investito da uno dei partecipanti all’ottavo mimi slalom dell’Immacolata, gara automobilistica organizzataq da Basilicata Motor Sport in piazzale Michetti, nei pressi della Regione Basilicata. Durante lo svolgimento della gara, uno slalom singolo, uno dei piloti ha perso il controllo della propria autovettura ed è uscito dal tracciato del percorso, investendo, per cause ancora in fase di accertamento, un giovane spettatore, di circa 20 anni, che è rimasto ferito: soccorso dal 118 è stato trasportato all’ospedale San Carlo di Potenza. Per lui la diagnosi è stata di frattura a una gamba. Secondo quanto si è appreso, il giovane era seduto su un muretto, all’esterno del perimetro realizzato per la gara nel piazzale, al rione Poggio Tre Galli. Sul luogo dell’incidente vi sono anche la Polizia e i Vigili urbani. Dopo l’incidente gli organizzatori hanno preso la decisione di sospendere la gara. RASSEGNASTAMPA VIII I ATTUALITÀ LA BELLA TERRA L’OCCHIO CHE RACCONTA Martedì 9 dicembre 2014 SELEZIONE Palese è uno dei 21 fotografi selezionati in tutte le regioni d’Italia. Dieci sue fotografie presentano alcuni scorci della Basilicata MOSTRA ITINERANTE Dopo una prima mostra allestita a Olbia, tocca a Milano. A breve le immagini andranno a New York e a Chicago negli store di «Eataly» La rete della bellezza in dieci clic Le fotografie di Arcangelo Palese presentano la Basilicata in Italia e nel mondo MIMMO SAMMARTINO l Basilicata nel mondo in dieci scatti. L’occhio che l’ha guardata, interpetrata e ritratta è quello di Arcangelo Palese, 54 anni, fotografo potentino che, da almeno un trentennio, si occupa con perizia e passione di raccontare questa terra con le sue fotografie. Ora le immagini di Arcangelo sono state scelte, nell’ambito del progetto Discover, promosso da Lorenza Scalisi (sito: discovertheotheritaly.com), come racconto della Basilicata. Il progetto «Discover the other Italy» ha promosso una mostra itinerante scegliendo 21 fotografi (uno per regione italiana, più uno di Milano) che propongono, con dieci loro scatti, il loro territorio. La mostra, nello scorso agosto, è già stata allestita a Olbia, Costa Smeralda, all’Art Port Gallery. Ora è stata riproposta a Milano, nel prestigioso Spazio Espositivo di Palazzo Lombardia, in via Galvani 27. Un progetto che si avvale, tra l’altro, di patrocini prestigiosi: Expo 2015, Enit (Ente nazionale del turismo italiano), Fai (Fondo ambiente italiano). Nella prossima primavera, approderà a New York e a Chicago negli store di Eataly. La proposta dell’Italia per immagini intende creare, spiegano i promotori, «attraverso un percorso espositivo, 210 occasioni di viaggio con borghi, monumenti, arti e tradizioni da scoprire. L’excursus visivo è stato costruito sul concetto della scoperta dell’altra Italia, non con le icone mondiali del turismo, ma con le città e i segni particolari di territori meno conosciuti e altret- tanto spettacolari». Arcangelo Palese, scelto dopo una dura selezione, partecipa a questa mostra itinerante con immagini di Matera (che funge da città guida del percorso lucano), insieme a maratea, Metaponto, Pollino, Venosa, Vulture, Monticchio, Calanchi e Castelmezzano. «Questo per me è il riconoscimento più importante finora ottenuto - afferma Palese - proprio per il suo respiro internazionale». Il suo lavoro è il biglietto da visita della multiforme rete della bellezza «made in Basilicata». BASILICATA Le immagini di Arcangelo Palese scelte per raccontare la Basilicata. Sopra: i calanchi, Castelmezzano e Matera BASILICATA Nelle immagini di Arcangelo Palese. accanto: i laghi di Monticchio e le Tavole Palatine a Metaponto . . BASILICATA Nelle immagini di Arcangelo Palese, sopra: i pini loricati del Pollino e una veduta di vigneti e uliveti del Vulture BASILICATA Accanto: il fotografo Arcangelo Palese, una veduta dello splendido mare di Maratea e una suggestiva immagine dell’Incompiuta a Venosa . . RASSEGNASTAMPA X I MATERA CITTÀ Martedì 9 dicembre 2014 DENTRO LA CITTÀ PATRIMONIO DA DIFENDERE INTERVENTO INOPPORTUNO Chiudere la tribuna coperta del cinema all’aperto a La Martella significa mettere mano al progetto di Ludovico Quaroni PERCHÉ IL MASSIMO RISPETTO Capitolo centrale del neorealismo architettonico, una delle ultime grandi stagioni dell’urbanistica italiana La Martella, c’è un nuovo bando Ma fa discutere perché si vuol chiudere in parte il cinema all’aperto di Quaroni PASQUALE DORIA l C’era un tempo in cui rioni Sassi venivano considerati alla stregua di quattro tufi messi uno sull’altro. Sguardo banalmente liquidatorio che fa ormai parte del passato, si spera. Allo stesso modo, il giudizio deleterio, duro a morire, nel tempo, si è abbattuto sui quartieri nati a valle del risanamento degli antichi rioni di tufo. La continuità naturale di una storia che veniva da lontano, eredità assurda, si è trascinata anche i pregiudizi sui quattro tufi messi a casaccio, senza chissà quale valore. Questa vicenda è più recente e come i Sassi sta diventando narrazione popolare. Con maggiore fatica, ma è ormai maturo il giudizio sul lavoro che hanno compiuto tecnici del calibro di Ludovico Quaroni nei confronti del borgo definito il più bello d’Italia: La Martella, banco di prova delle teorie di Adriano Olivetti sulla concreta emancipazione della classi subalterne del Paese, del Nord e del Sud. Fa una certa impressione apprendere, quindi, dalla lettura del bando di gara per i lavori di riqualificazione del teatro e cinema all’aperto che non verrà seguito il necessario rigore filologico che l’intervento richiede. Oltre che inopportuno, dovrebbe risultare oltremodo sconveniente rivisitare l’opera di una maestro dell’urbanistica, secondo una visione legata a bisogni attuali. Il recupero del teatro e del cinema è un progetto atteso, anche oltre i confini locali per l’interesse che questa struttura del neorealismo architettonico rappresenta in ambito internazionale. Per tale ragione, un gruppo di tecnici locali, ma anche semplici cittadini, non può certo esultare nel notare dal bando pubblicato anche on line sul sito del Comune che una parte del cinema all’aperto la si vorrebbe destinare a foresteria, o comunque chiuderla in parte creando un nuovo volume estraneo al progetto originario. È normale, pertanto, chiedere di rivedere una simile eventualità, non conforme a un’opera ormai prossima al vincolo monumentale. Il primo lotto e il conseguente appalto dei lavori riguardava il recupero del teatro con annessa piazza Montegrappa, biblioteca e cinema all'aperto. In fase di realizzazione, gli interventi sono stati volutamente limitati al solo Teatro privato dell'annesso edificio, ancora oggi abitato da privati. La piazza, con la fontana ed il cinema, sono stati riproposti nel secondo lotto di cui è stato redatto un apposito bando che utilizza nuove risorse, quelle del “Piano per le città”. Il primo intervento era affidato alle risorse econo- NEOREALISMO ARCHITETTONICO LA MARTELLA, UN BORGO CHE RACCONTA LA STORIA DELLA CITTÀ Capitolo di storia del Paese BORGO LA MARTELLA In alto, Piazza Montegrappa e una veduta aerea del centro abitato. Sotto, particolare della fontana, Laura Olivetti, un disegno di Ludovico Quaroni e il progetto iniziale [foto Genovese] l Chiudere la tribuna coperta del cinema all’aperto a La Martella significa mettere mano al progetto di uno dei padri del neorealismo architettonico: una delle ultime grandi stagioni dell’urbanistica italiana, apprezzata ben oltre i confini nazionali. Eppure, ieri come oggi, la necessità di non discostarsi dal progetto originario viene vissuta quasi con fastidio. Allo stesso modo in cui, lo sguardo critico è stento tollerato rispetto a lavori già eseguiti, spesso non rispettando il disegno di partenza. Si sta parlando di riqualificazione da oltre tre decenni e da un ventennio del Contratto di quartiere che avrebbe dovuto rilanciare le sorti del borgo. Era ancora vivo il «sindaco» del borgo, come lo chiamavano tutti Tonino Montemurro, costretto a protestare per i ritardi che si stavano accumulando, nonostante la accertata disponibilità di risorse pubbliche. Ora siamo approdati al Piano nazionale delle città, ma l’atteggiamento non muta: Il rispetto per questo importante capitolo dell’urbanistica firmato Ludovico Quaroni è esaltato al momento di drenare finanziamenti statali e di colpo archiviato se si tratta di stare nei tempi di esecuzione e, nel caso specifico, soprattutto non rispettando le au[p.d.] tentiche intenzioni di partenza. . CINQUE STELLE IL TRIBUNALE DI LUSSEMBURGO HA CONDANNATO L’ITALIA A SANZIONI PER INADEMPIENZA ALLE DIRETTIVE COMUNITARIE SUI RIFIUTI «Quella discarica fuori legge» La strategia Rifiuti Zero diventi il punto principale per l'assegnazione del servizio l «Il Tribunale di Lussemburgo ha condannato l’Italia a sanzioni per inadempienza alle direttive comunitarie sui rifiuti. Oltre a una somma forfettaria di 40 milioni di euro, la Corte ha deciso che Roma, fino al momento in cui avrà dato piena esecuzione a una precedente sentenza del 2007, dovrà pagare una penalità di 42,8 milioni di euro per ogni semestre di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie. Sette anni fa la Corte aveva dichiarato che l’Italia era venuta meno “in modo generale e persistente agli obblighi relativi alla gestione dei rifiuti sta- biliti dalle direttive relative ai rifiuti, ai rifiuti pericolosi e alle discariche di rifiuti”. E da allora a oggi nulla è cambiato». Lo sostiene il Movimento 5 Stelle secondo cui si tratta di «un'altra beffa per i cittadini italiani che praticano con dedizione la raccolta differenziata; e il Comune di Matera come sta impostando il nuovo appalto per l'assegnazione della raccolta rifiuti?». Gli attivisti di materacinquestelle.it , stanno seguendo da tempo la questione discarica di La Martella, tanto da aver attivato mesi fa una petizione europea per chiudere l'impianto. «La discarica di Matera, è una di quelle fuori legge, con l’Aia scaduta ed una responsabilità che di certo non è dei cittadini - precisa una nota del movimento -. «Il Movimento 5 Stelle sin dal 2010 ha presentato diverse proposte all'Amministrazione comunale per spingere verso la strategia Rifiuti Zero, organizzando convegni con la presenza di massimi esperti nel settore, chiedendo a gran voce che il Comune di Matera si impegni seriamente, e non solo, a parole a coinvolgere i cittadini in questo progetto. Sarebbe il caso che nella miche dell'accordo di programma con il ministero delle Infrastrutture, Comune e Ater). L'attuale relazione tecnica del Comune e, purtroppo i prossimi interventi, propongono la tompagnatura del cinema all’aperto che dovrebbe diventare foresteria, e gli uffici postali che diventano biblioteca comunale, con copertura integrata da pannelli fotovoltaici. Sarebbe inutile aggiungere, ma invece occorre farlo ancora una volta, che la biblioteca nel progetto di Quaroni, invece, era ubicata da altra parte. Rimarrà di questa nobile idea, forse solo il ricordo di una bella giornata di sole, illuminata ancora di più dal sorriso di Laura Olivetti che il 27 maggio del 2012 mise a disposizione l’aiuto della Fondazione da lei diretta per sostenere la rinascita del borgo, anche attraverso la biblioteca dedicata alla memoria di suo padre. Ma senza alcun ascolto, a quanto pare. gara di appalto di prossima pubblicazione, la strategia Rifiuti Zero sia il punto principale per l'assegnazione del servizio. Tale obiettivo si può raggiungere in pochi anni, con la collaborazione attiva della cittadinanza che avrà sin da subito la possibilità di toccare con mano, anche economicamente, i vantaggi della raccolta differenziata spinta e della strategia Rifiuti Zero. Sarebbe un motivo di orgoglio per la Capitale Europea della cultura, riuscire a raggiungere entro il 2019 una percentuale di raccolta differenziata degna delle virtuose città europee» DISCARICA COLMA È scaduta l’Aia nella gara di appalto di prossima pubblicazione, la strategia Rifiuti Zero sia il discrimine per assegnare il servizio RASSEGNASTAMPA MATERA CITTÀ I XI Martedì 9 dicembre 2014 VIA LE BARRIERE IL «MANIFESTO MATERA» Un documento unitario che traccia linee guida di progetti e azioni future SOLUZIONI PER MOBILITÀ DIFFUSA le che trasformeranno il capoluogo «Vera capitale quando sarà accessibile a tutti» L’impegno delle associazioni per rendere fruibile la città ai disabili l Matera sarà realmente patrimonio dell’umanità solo quando sarà accessibile a tutti. Fino ad allora resterà patrimonio di alcuni. L’associazione «SassieMurgia» ce la sta mettendo tutta perchè Matera divenga patrimonio di tutti, al punto che è ormai pioniera del turismo accessibile a Matera ed in Basilicata. Nelle settimane scorse ha promosso a Matera «Zero barriere-L’accessibilità conviene», manifestazione internazionale che ha messo attorno ad un tavolo le più importanti associazioni del settore per fare della “città dei sassi” un grande laboratorio sul turismo per tutti con l’obiettivo di proporre soluzioni innovative e creative per luoghi della cultura, mobilità autonoma e sicura, arredi urbani e servizi turistici. Essendo «SassieMurgia» tra i partner dell’evento, sottolinea Luca Petruzzellis, dell’associazione materana, «siamo intervenuti al dibattito portando la nostra esperienza maturata sul territorio in oltre due anni di duro lavoro e di confrontarci con tanti professionisti del settore. Da subito è emersa la necessità di mettere a frutto le riflessioni effettuate dagli esperti di accessibilità universale intervenuti a Zero barriere, di elaborare un documento unitario che potesse tracciare degli le linee guide di progetti e azioni future che trasformeranno Matera in una città accessibile al 100% ed in un modello di accessibilità universale replicabile altrove. E quel documento è realtà, si chiama “Manifesto di Matera”, ed è il frutto di un lavoro di squadra che ha messo insieme, a partire dalla due giorni di Zero Barriere, storie, idee e professionalità di varia provenienza, fondendo mirabilmente le esperienze di realtà profit e no-profit, con anni di esperienza nel settore a livello locale o su scala nazionale». All’indomani di Zero barriere, ricorda Petruzzellis, «abbiamo costituito un network internazionale e permanente che intende PROPOSTE CONCRETE C’è la necessità di mettere a frutto le riflessioni effettuate dagli esperti di accessibilità universale intervenuti alla manifestazione «Zero barriere». «SassieMurgia» in prima fila per questo impegno di Matera capitale promuovere in ogni parte del mondo la cultura della progettazione inclusiva. Il Comune di Matera, recentemente nominata capitale europea della cultura per il IL SOLCO Un laboratorio sul turismo per idee creative utili a rendere visitabili a tutti i luoghi della cultura 2019, ha già adottato il manifesto fissando così indirizzi precisi per le sue future politiche di accoglienza ed accessibilità. Sono fiducioso che di qui al 2019 ed oltre sapremo tradurli nella pratica quotidiana, e che gli inestimabili principi enunciati nel manifesto possano sedimentarsi nel comu- ne sentire per orientarne l’azione verso atteggiamenti più inclusivi e solidali». Il Manifesto di Matera, pur essendo stato elaborato da pochi, è patrimonio di tutti. «Mi appello a chiunque - è l’invito di Petruzzellis - affinchè lo diffonda il più possibile». È da un paio d’anni che vengono sviluppate iniziative per consentire ai disabili di conoscere il territorio. Tra i progetti realizzati anche quelli del Parco della Murgia materana, le video guide in linguaggio Lis, una per Jazzo Gattini e per il Cea di Matera e l’altra per l’Abbazia di San Michele Arcangelo di Montescaglioso. Si tratta di strumenti che incentivano forme innovative di conoscenza del patrimonio naturalistico e storico, prevedendo non solo sentieri accessibili a tutti, ma anche strategie inclusive per rimuovere le barriere, materiali ed immateriali, che impediscono la fruizione dei siti come «bene». le altre notizie CAMERA DI COMMERCIO Aldo Bulgarelli conclude il corso di preparazione all’arbitrato n Sarà l’avv. Aldo Bulgarelli, presidente in carica del Ccbe, il Consiglio degli avvocati europei, a concludere oggi il primo Corso di preparazione all’arbitrato organizzato nel salone dei convegni della Camera di commercio in collaborazione con il Cestar, il Centro studi per l’arbitrato e la conciliazione, di Matera. Al corso di otto incontri, seguito da 30 partecipanti tra avvocati, commercialisti, ingegneri e periti, hanno tenuto lezioni eminenti studiosi ed esperti professionisti del settore, sotto la direzione scientifica del prof. Paolo Montalenti, ordinario di diritto commerciale all’università di Torino, dell’avv. Giovanni Deodato, presidente di Isdaci, e del presidente del Tribunale, Giuseppe Attimonelli Petraglione. DOMANI ALL’ITAS Seminario sulle opportunità per i giovani in agricoltura n Una giornata di studio sulle misure per il ricambio generazionale in agricoltura, contenute nel nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020, si svolgerà domani, a partire dalle 9.30, nell’aula magna dell’Istituto tecnico agrario statale “G. Briganti”, in contrada Rondinelle. Il seminario è organizzato dall’Istituto in collaborazione con il Dipartimento politiche agricole della Regione e il Comitato ex alunni dell’Itas. Interverranno Giuseppe Montemurro, del Comitato ex alunni Itas, e Michele Lamacchia del Dipartimento politiche agricole. Concluderà l’assessore regionale Michele Ottati. Coordinerà Filippo Radogna del Dipartimento Politiche agricole. Previsto un dibattito con gli studenti. FISCO IL DIFFICILE RAPPORTO CON LO STATO, A COMINCIARE DA QUANTO ACCADUTO PER L’IMU SUI TERRENI IMPRESE LA MANCATA REALIZZAZIONE CONTINUA A CREARE DISAGI Inaugurata la nuova sede, un momento per l’analisi del settore Complanari sulla ss. 99 Confapi potrebbe avviare una class action Commercialisti e contabili pagano la confusione governativa l «Un momento difficilissimo e pieno di ostacoli che va combattuto svolgendo la nostra attività con studio continuo della materia e aggiornamento costante in virtù della competenza che ci viene chiesta». Così si è espresso il presidente dell'Ordine dei commercialisti e degli esperti contabili, Eustachio Quintano, inaugurando la nuova sede, in via La Malfa 3. La cerimonia, officiata da don Angelo Tataranni, parroco della chiesa di San Rocco, alla presenza del presidente nazionale Gerardo Longobardi, è stata anche l'occasione per tracciare la storia di questo organismo. «Partendo dall’istituzione dell'Ordine dei ragionieri e dei dottori, nel 1981 con il primo presidente Pino Ambrosecchia, siamo giunti fino al 1983 – ha ricordato il presidente – con la nascita dell'Ordine dei dottori commercialisti che mi ha visto come primo iscritto e che mi ha visto scrutatore per l'elezione del primo presidente Mimì Laricchia. Bisogna giungere al 2008 per l'istituzione dell'Ordine dei dottori commer- cialisti ed esperti contabili che nasce nel 2008, presieduto da Tonino Longo. Un ringraziamento particolare va a quella gestione. Grazie all'uso degli avanzi di amministrazione accumulati negli anni, infatti, il trasferimento di oggi è stato possibile». Infine Quintano si è soffermato su pro e contro della professione. «Il legislatore continua a delegare, e non potrebbe fare diversamente, l'esercizio di alcune funzioni importanti della pubblica amministrazione, affidandole a professionisti qualificati». Ma sottolineando il difficile rapporto con il Governo centrale ha aggiunto: «Basta vedere cosa è successo con l'Imu sui terreni con 70 giorni di ritardo e soli 14 dalla scadenza quando viene annunciata la pubblicazione del decreto che ha rivoluzionato l'esenzione totale ai Comuni con altitudini superiori ai 600 metri. Oggi apprendiamo che ci sarà una proroga di questo decreto fino a giugno prossimo. A questo punto non si tratta più di violare lo statuto dei contribuenti TRENTATRÈ ANNI La cerimonia è stata anche l'occasione per tracciare la storia dell’organismo TAGLIO DEL NASTRO Don Angelo Tataranni, Eustachio Quintano e Gerardo Longobardi inaugurano la nuova sede stracciato ogni giorno nei rapporti con l'amministrazione finanziaria, ma deriderlo non intravedendo nessuna attuazione del principio di collaborazione e buona fede fra contribuente e amministrazione finanziaria. La stessa legislazione non è nemmeno chiara sul lessico di tributi come lo Iuc (composto da Imu, Tari e Tasi)». L'Ordine dei dottori commercialisti e esperti contabili ha oltre 400 iscritti, 50 praticanti e promuove eventi di formazione mirata che verrà svolta, da oggi, nella sala convegni per 100 posti allestita nella nuova sede. L'Ordine ha istituito inoltre cinque commissioni di studio per approfondire temi sull'attività professionale. l Gli imprenditori di Confapi non escludono di ricorrere ad una class action contro gli enti responsabili, «qualora se ne ravvisino le condizioni», per reagire ai disagi causati dalla mancata realizzazione delle complanari lungo la statale 99 Matera-Altamura. «Confapi Matera, che negli anni ha mantenuto alta l’attenzione sulla vicenda, non ha dimenticato gli accordi presi il 23 maggio, nel corso di un incontro svoltosi in Prefettura proprio su sollecitazione della stessa associazione, e che riguardava impegni precisi. Da un lato il Compartimento Anas di Basilicata che aveva dichiarato – ricorda il presidente di Confapi, Enzo Acito – di avere già predisposto il progetto preliminare per un importo complessivo di circa 7 milioni di euro; il Comune che si era detto pronto per procedere con l’espropriazione dei terreni interessati, sulla base di una convenzione tra Regione, Anas ed ente locale già ab- bozzata, e la Regione che aveva già individuato le risorse che si sarebbero sbloccate attraverso una procedura meramente burocratica presso i competenti Ministeri (il primo incontro sarebbe dovuto svolgere entro un mese)». Ma ne sono trascorsi 6 di mesi e le aziende, sfiduciate, stanno opportunamente valutando iniziative risarcitorie delle onerose perdite subite in questi anni. Con l’approvazione della variante urbanistica per la realizzazione dell’asse commerciale Matera-Venusio, il Comune aveva creato le condizioni per favorire investimenti sulle aree interessate. Un’opportunità vanificata dall’adeguamento della statale che, avendo eliminato l’accesso diretto ai fondi confinanti, ha impedito l’insediamento e lo sviluppo delle attività commerciali e artigianali sulla ss. 99, aggravando la condizione delle aziende esistenti e pregiudicando lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali. RASSEGNASTAMPA XII I MATERA PROVINCIA Martedì 9 dicembre 2014 MONTESCAGLIOSO LA REGIONE NICCHIA E SI È IN ATTESA CHE LA PROTEZIONE CIVILE APPROVI LE SCHEDE CON I PROGETTI L’affondo del sindaco sulla frana «Dopo un anno lasciati soli» Silvaggi chiede che a Cinque Bocche si esca dall’emergenza PIERO MIOLLA l MONTESCAGLIOSO. «In Italia se non ci scappa il morto tutto viene dimenticato. Per la frana del 3 dicembre 2013, assessore Aldo Berlinguer escluso, la Giunta regionale ci ha lasciati soli». È forte la denuncia del sindaco, Giuseppe Silvaggi, a un anno dalla frana che devastò contrada “Cinque Bocche”. Il vasto movimento franoso interessò una zona alla periferia della cittadina, sconquassando la strada di collegamento veloce Piani Bradano e coinvolgendo abitazioni ed attività commerciali. «La frana – ha ricordato il sindaco – è la più grande d’Europa con i suoi 70 ettari di fronte che ha prodotto la perdita di 40 posti di lavoro: molte famiglie, da allora, vivono fuori dalle proprie abitazioni. Per 5 nuclei familiari come Comune forniamo un contributo di 200 euro mensili a persona, ma chi ha perso il lavoro non ha avuto nulla. La situazione è tuttora critica: non siamo ancora usciti dalla fase dell’emergenza e attendiamo che la Protezione civile approvi le schede con i progetti. Spero che ciò avvenga entro il 19 gennaio, quando scadrà l’incarico del commissario nazionale per l’emergenza: solo così potremo chiudere la fase emergenziale». Le istituzioni sono sorde? Pare di sì. Silvaggi denuncia che, «a parte un contributo che il presidente Marcello Pittella ci concesse nelle immediatezze del fatto, pari a circa un milione di euro, nessuno ha più parlato della frana. Lo stesso Pittella ha accennato al caso Montescaglioso nella relazione allo Sblocca Italia, ma non c’è stato nulla di concreto: da parte di via Anzio c’è un muro. Spero di vedere il presidente al più presto per definire le linee guida di un intervento. Fino ad ora non ho fatto il piagnucolone, ma una frana di 70 ettari ce la siamo dimenticata tutti. Eppure c’è una comunità intera che soffre e in più persone che hanno perso casa e lavoro». Siamo alle solite, dunque: quella che per Silvaggi è diventata un’emergenza nazionale, non essendoci scappato il morto, è stata praticamente dimenticata. Cosa è stato fatto fino ad ora? «Spendendo circa 700 mila euro abbiamo eliminato le acque nei dintorni dell’abitato, pulito le zone deformatesi in seguito allo smottamento, sistemato la strada con l’innesto della provinciale sulla scorrimento veloce: così abbiamo reso possibile l’accesso e l’uscita dal nucleo abitato, anche se i mezzi pesanti continuano ad avere difficoltà. La fase di emergenza, ad un anno dall’evento, non è ancora terminata, e credo che questa sia abbastanza emblematico: le istituzioni ci ascoltino». La stima dell’amministrazione comunale Servono quaranta milioni per . sistemare l’area del dissesto MONTESCAGLIOSO. Circa 40 milioni di euro: tanto, a giudizio del sindaco Silvaggi, è necessario per ripristinare non solo la strada crollata a seguito della frana, ma anche l’acquedotto, la fogna, la linea elettrica e contribuire a risollevare tutte quelle attività commerciali danneggiato dall’evento. «Tutto questo è contenuto in un progetto che abbiamo presentato ma che senza il decreto nazionale non potrà mai essere finanziato – denuncia il primo cittadino –. Con lo Sblocca Italia ho presentato un progetto di circa 20 milioni per acquisire l’intera area della frana, non solo per risarcire chi ha subito danni, ma anche per salvaguardare l’intera zona e metterla al riparo da altri movimenti futuri». Il progetto, ha concluso Silvaggi, «è all’attenzione di Giunta regionale e Governo». Frattanto, il Cnr e la Protezione Civile stanno monitorando anche il centro storico [p.miol.] montese. FRONTE ESTESO La grande voragine [foto Genovese] PISTICCI IL SEGRETARIO NEGRO DEL PD PISTICCI TOPI DI APPARTAMENTO IN AZIONE ANCHE NEL CENTRO DEL PAESE NEL RIONE LORETO «Sulla crisi industriale Furti nei casolari di campagna in Valbasento serve un tavolo di confronto» presa di mira zona Sant’Angelo l PISTICCI. «Le tematiche della Valbasento rendono improcrastinabile un tavolo di confronto tra lavoratori, parti sociali, associazioni e istituzioni». Lo sostiene il segretario cittadino del Pd di Pisticci, Rocco Negro, che dopo la lettera «piena di rabbia e dolore dei lavoratori della Valbasento, che chiamano in causa anche le forze politiche del territorio», si fa promotore di un incontro urgente nell’area industriale. «È giunto il momento – ha spiegato Negro - che politica e istituzioni si confrontino con lavoratori e cittadini del Metapontino su un tema di primaria importanza quale quello dello sviluppo industriale della Valbasento, che metta al centro il rispetto di salute e ambiente, ma che tenga conto del diritto al lavoro per migliaia di famiglie che dipendono dall’occupazione nell’area industriale di Pisticci. Pertanto, faccio appello al governatore Marcello Pittella, agli assessori Raffaele Liberali e Aldo Berlinguer e al capogruppo in consiglio regionale Roberto Cifarelli, affinché accolgano l’invito e vengano a confrontarsi con donne e uomini di un territorio martoriato che ora disperatamente lancia alle istituzioni il suo [p.miol.] sos». MICHELE SELVAGGI l PISTICCI. Sono ripresi i furti nel centro abitato e nelle campagne dell’agro pisticcese. L’ultimo in ordine di tempo, quello consumato in una casa rurale a piano terra nella zona di Pisticci scalo-Sant’Angelo, lungo la superstrada Basentana e prossima alla pista Mattei. Il proprietario ci ha informato dell’accaduto riferendoci qualche particolare relativo alla azione condotta da ignoti, evidentemente in piena notte. I malviventi si sarebbero preoccupati innanzitutto di tagliare i fili della luce elettrica dal contatore esterno, evidentemente per timore della presenza di qualche telecamera nascosta che potesse rilevare la loro presenza. Successivamente sarebbero state abbattute due porte di ingresso per accedere all’interno del casolare dove sono stati messi a soqquadro parecchi mobili esistenti nei vani interni. Secondo una prima stima, i ladri avrebbero portato via diversi elettrodomestici, svuotando anche il frigorifero di qualche bottiglia di liquore e di vino nello stesso conservati. Un danno la cui entità evidentemente sarà valutato a parte dai diretti interessati. Dell’accaduto è stata effettuata regolare denuncia alla Stazione della Compagna dei Carabinieri di vico Vespucci guidata dal capitano Gianluca Sirsi. È da un po’ di tempo che nel territorio comunale non si registrava la presenza di ladri nei casolari delle campagne. Le più colpite erano state quelle relative alle zone di San Pietro, San Leo- BERNALDA I LAVORATORI DELL’AREA BASENTANA DA TRE MESI SONO PRIVI DI SUSSIDIO le altre notizie Il gazebo della festa vicino al presidio Chiesa solidale con gli operai in mobilità FERRANDINA IL SINDACO D’AMELIO PROTESTA «Tagli dei trasferimenti ai Comuni il ministero revochi il provvedimento» La parrocchia Mater Ecclesiae sposta le attività di Natale in piazza ANGELO MORIZZI l BERNALDA. La Chiesa scende in piazza a fianco degli ex lavoratori in mobilità. Succede a Bernalda. La parrocchia Mater Ecclesiae ha deciso di inaugurare le manifestazioni natalizie, allestendo i gazebo, riservati alla pettolata di Natale, vicino a quello ospitante il presidio permanente degli ex operai bernaldesi. «Quest’anno – afferma don Paquale Giordano – si è deciso di spostare l’appuntamento conviviale dal sagrato della chiesa a piazza Plebiscito, dove, da circa tre mesi, è in atto un sit in permanente dei lavoratori senza sussidio. Un gesto di attenzione e vicinanza nei confronti di chi non cerca assistenzialismo, ma solo la dignità di un posto di lavoro». Un’iniziativa molto apprezzata da uomini e donne del presidio bernaldese. Il portavoce Nino Paradiso ammette: «È stata una serata particolare. Ringraziamo la sensibilità della Chiesa locale, diretta da don Pasquale Giordano e don Giuseppe Lavecchia, che hanno avuto questo pensiero per noi. Abbiamo offerto il nostro aiuto materiale nell’allestimento dei gazebo. Un gesto di sincera solidarietà nei nostri confronti. Siamo da quasi 90 giorni impegnati in una battaglia pacifica di civiltà. L’esperienza solidale del Natale, voluta dalla parrocchia “Mater Ecclesiae”, ci fornisce speranza e ci fa sentire meno soli». Nel frattempo gli ex lavoratori della mobilità in deroga hanno completato il ciclo orario del corso di formazione per il riavviamento lavorativo, tenutosi nella sede scolastica delle Elementari. Secondo quanto afermato da sindacati e politici, riceveranno gli assegni di frequenza entro Natale. «È l’impegno del sinda- cato Cgil, attraverso la nostra referente regionale Anna Russelli – rileva Paradiso –. Un grazie anche del sindaco, Domenico Tataranno, e agli assessori Vincenzo Grippo e Francesca Matarazzo, i quali nei giorni scorsi hanno incontrato il presidente della Giunta regionale Marcello Pittella e l’assessore Raffaele Liberali. Inoltre – prosegue l’ex operaio del Calbas – pare che in queste ultime ore il ministro Giancarlo Padoan abbia firmato lo sblocco delle sei mensilità, da marzo ad agosto, ancora non percepite della vecchia mobilità in deroga. Aspettando di conoscere le prospettive di nuova occupazione, anche attraverso il ripristino del reddito minimo di inserimento. Quanto al presidio bernaldese, questo rimarrà allestito finché non vedremo fatti concreti e saranno mantenuti gli impegni verbali finora presi». nardo, Ficagnole e Caporotondo, prevalentemente ricadenti nelle zone turistiche collinari dell’agro. A Pisticci centro, invece, sempre nei giorni scorsi, è stata presa di mira una casa di via Torraca nel rione Loreto. La proprietaria, era il tardo pomeriggio, era appena uscita per sbrigare alcune incombenze e al suo ritorno ha trovato la sgradita sorpresa. Ignoti infatti, entrando da un balcone attiguo, si erano introdotti nell’abitazione facendo incetta di oggetti preziosi ed affettivi che la proprietaria custodiva gelosamente da anni, per un valore sicuramente elevato. Nessuno del vicinato ha notato qualcosa che potesse ricollegarsi all’accaduto. Regolare denuncia è stata comunque subito effettuata al Comando Carabinieri. n «Protesto vivamente per l’improvvido decreto del Mef che costringe i Comuni a un nuovo e pesante taglio dei trasferimenti». Con una missiva indirizzata a vari ministeri, il sindaco di Ferrandina, Saverio D’Amelio, ha esplicitato il suo disappunto per «un taglio che, nel nostro Comune è di 354.316, 48 euro, cui si aggiunge l’assoggettamento dei terreni agricoli all’Imu, con gravi conseguenze sui bilanci delle famiglie. Invito il presidente del Consiglio e i Ministri alla revoca del provvedimento o [p.miol.] al rinvio, come richiesto dell’Anci». Non mancano le voci fuori dal coro sulla serata di solidarietà, allietata dal giovane gruppo musicale locale “Cast away”. Donato Fuina, esponente del comitato civico “Cittadini Attivi”, critica l’iniziativa della parrocchia: «La solidarietà – dice – non può avere figli e figliastri. Sarebbe stato opportuno e gradito che la Chiesa locale appoggiasse anche le nostre lotte e presidi per il mantenimento dell’ospedale di Tinchi. In quell’occasione, invece, nessuno si è visto. Si sono solo spostati a fare la pettolata in piazza Plebiscito». VICINI AI LAVORATORI Il gazebo allestito in piazza Plebiscito per la pettolata insieme agli operai MONTESCAGLIOSO INTERVENTO DI LEGGIERI E PERRINO Bomba molotov contro sede Pd solidarietà dal M5S di Basilicata n «Il M5S di Basilicata condanna risolutamente l’episodio della rudimentale bomba molotov scagliata contro il circolo Pd di Montesaglioso durante un affollato incontro con il vice ministro agli interni, Filippo Bubbico, ed il sindaco Giuseppe Silvaggi». Lo hanno dichiarato i consiglieri regionali Gianni Leggieri e Giovanni Perrino per i quali si tratta di «un gesto che va stigmatizzato come inaccettabile e vergognoso rigurgito criminale». Per questo, il M5S esprime solidarietà al Pd di Mon[fi.me.] tescaglioso, a Bubbico e al sindaco. RASSEGNASTAMPA LETTERE E COMMENTI I XIII Martedì 9 dicembre 2014 SAVERIO VIZZIELLO * LA SCALETTA DI MATERA della cultura? Spettacolo, la legge entusiasma Capitale Ora programmi A ccolgo con grande entusiasmo il nuovo strumento legislativo adottato dal Consiglio regionale lucano - dopo circa 26 anni di vuoto normativo - volto a disciplinare, promuovere ed incoraggiare in maniera organica lo spettacolo dal vivo. Si tratta, infatti, di una legge fortemente voluta dagli operatori del settore, che hanno partecipato costruttivamente al dialogo che ha preceduto l’approvazione della medesima, che si inserisce coerentemente in un disegno più ampio di politica e sviluppo che individua nelle arti, nella cultura e nel turismo di qualità il volano di sviluppo per una regione, la nostra, che molto può offrire in questi ambiti. Una norma flessibile e lungimirante al tempo stesso poiché aperta alla sperimentazione ed al coinvolgimento più ampio dei giovani quale target privilegiato della mini riforma sia in qualità di “produttori” che di “fruitori” di cultura nell’accezione più ampia del termine. La legge, infatti, sapientemente e condivisibilmente, non solo favorirà le iniziative già attualmente accreditate dal Fus ma costituirà il “terreno fertile” su cui coltivare nuove proposte che saranno ri- PALCO L’interno di un teatro tenute progettualmente valide, privilegiando, in particolare, quelle orientate ad inserirsi in una vera e propria “rete” multidisciplinare e multiculturale. Non solo quindi un utilissimo tool per il coordinamento della programmazione a livello regionale ma anche e soprattutto strumento per aumentare la competitività dell’offerta culturale lucana sul panorama internazionale con riflessi occupazionali che non potranno, a mio avviso, che essere positivi sia nel breve che nel lungo periodo. Peraltro, strategica appare l’istituzione di un Osservatorio che presiederà al monitoraggio dei risultati concreti che deriveranno da questa nuova e promettente “impalcatura” che si pone, quindi, quale sostegno dei necessari ed improrogabili lavori di costruzione e ristrutturazione delle fondamenta culturali lucane nonché quale preziosa occasione di crescita. Auspico pertanto che i frutti di questa importante riforma non tardino ad arrivare, cogliendo l’occasione per ringraziare non solo il Consiglio Regionale ma anche la dirigente Dott.ssa Patrizia Minardi che ha saputo trasfondere i più recenti input nazionali ed europei in tema di industrie creative nella norma regionale. Ad maiora! [* già Direttore del Conservatorio E. R. Duni di Matera, attualmente Direttore artistico del Festival Duni, Matera in Musica nonché coordinatore artistico per la Basilicata dell’Orchestra ICO della Magna Grecia, tutte manifestazioni ed istituzioni riconosciute dal Mibac Fus.] GERARDO QUARATINO * FRANCESCA LISBONA ** Spettacolo, la legge che ci piace C on l’approvazione in Consiglio regionale la Basilicata ha, finalmente, una legge sulla Promozione e sviluppo dello spettacolo una legge che gli operatori del settore attendevano da molti anni, visto che l’ultima normativa risaliva al 1988. Esprimiamo soddisfazione per la decisione di questa mattina in seno al Consiglio regionale di Basilicata dove, a maggioranza con 14 voti favorevoli, è stato approvato il disegno di legge sullo spettacolo che si aggancia al Decreto ministeriale del luglio 2014. Questa nuova legge regionale darà ossigeno al settore dello spettacolo dal vivo, garantendo tempistiche nella programmazione culturale e nella erogazione dei fondi e rilanciando l’offerta culturale attraverso una maggiore competitività. In più questa legge pone tutti noi, operatori del settore spettacolo dal vivo, di fronte alla necessità di costituire reti. Dobbiamo, e dovremo sempre più, guardare al mondo, avviando collaborazioni e progetti nazionali e internazionali. Il Consorzio Teatri Uniti di Basilicata e ha avviato già da tempo, e prosegue quest’anno con il Progetto teatrale 2014/2015, un percorso di cultura teatrale che guarda nella stessa direzione della nuova legge regionale: non possiamo, dunque, che esserne soddisfatti. [* presidente e ** vicepresidente del Consorzio Teatri Uniti di Basilicata ] SCENA Uno spettacolo teatrale NO SLOCCA ITALIA DEL CENTRO SUD «Vogliono criminalizzarci» L’ assemblea delle associazioni e dei comitati provenienti dalle regioni del Centro e Sud Italia, impegnati nella strutturazione e nello sviluppo della campagna “No Sblocca Italia”, appreso che a Montescaglioso il locale comitato No Triv, aderente al Coordinamento nazionale No Triv – sezione Basilicata, all’indomani dell’importante e partecipata manifestazione regionale svoltasi a Potenza lo scorso 4 Dicembre, in occasione della discussione congiunta di Giunta e Consiglio Regionale sull’opportunità di impugnare l’art. 38 della Legge “Sblocca Italia”, è stato accusato dal sindaco di Montescaglioso di essere responsabile del lancio di una bottiglia “molotov” all’esterno della sede della locale sezione del PD, presenti quadri di quel partito ed il sottosegretario agli Interni Bubbico (ex presidente della Regione Basilicata), denunzia il pericoloso quanto malcelato tentativo di criminalizzazione dell’ampio movimento che si compone di comitati, coordinamenti territoriali, associazioni, studenti, cittadini, che sta lottando contro i rischi di petrolizzazione del territorio e delle devastanti conseguenze dell’attuazione del disposto normativo della Legge “Sblocca Italia”. Non è sfuggita ai movimenti lucani e non solo l’escalation di eventi recenti costruiti ad arte al fine di screditare quanti lottano da anni per la difesa della MANIFESTAZIONE Corteo anti-trivelle a Policoro nel dicembre di due anni fa salute, dell’ambiente, della democrazia, in una Regione bersaglio privilegiato delle mire della nuova SEN (Strategia Energetica Nazionale), a partire dall’accusa a fantomatici ambientalisti di aver forato ad oltre un paio di metri sottoterra un oleodotto in agro di Marconia (evenienza in seguito smentita in sordina dalla stessa ENI, che non riesce ancora una volta a celare la natura acida e corrosiva del petrolio lucano); fino alla campagna mediatica di stampo negazionista in atto riguardante gli effetti nefasti del ciclo estrattivo, di trattamento, di reiniezione, sulle falde acquifere, sulla catena alimentare, sulla salute. L’assemblea esprime pertanto piena ed unanime solidarietà al comitato No Triv di Montescaglioso, al Coordinamento nazionale No Triv – sez. Basilicata, denunziando con fermezza lo squallido tentativo di creare un clima da caccia alle streghe e di criminalizzazione politica e sociale in atto. e idonee infrastrutture I l termine "storico" è stato utilizzato troppe volte, spesso impropriamente, per caratterizzare un avvenimento o la conclusione di un percorso condiviso. Ma, di sicuro "storica" per Matera, per la Basilicata e per il Mezzogiorno, è stata la designazione della nostra città a Capitale Europea della Cultura 2019. Non è il caso di far rivivere la commozione personale e collettiva all'annuncio di tale scelta da parte delle Istituzioni nazionali e internazionali, ma è doveroso ricordare che quei pochi attimi di ascolto hanno coronato il sogno, soprattutto l'impegno,di quanti in questa avventura sono stati promotori e protagonisti. È facile, oggi, vantare o pretendere primogeniture un po' da ogni parte, ma non si potrà mai sottacere l'indiscusso impegno, umile, costante e qualificato, della nostra Scaletta, per quel che "storicamente" ha rappresentato nelle vicende culturali di Matera e non solo, e per i suoi uomini e le sue donne che sin dagli albori di quella crescita umana e intellettuale, iniziata oltre cinquanta anni fa, hanno dato passione e intelligenza in un quadro di salvaguardia, di studi, di sviluppo e di conoscenza di quel patrimonio, oggi ascritto all'Unesco, che sono i Sassi, le Chiese rupestri, la Murgia, e tutto l'ambiente storico e antropologico esistente in un territorio e in un circondario che va ben oltre i limiti provinciali. E' il caso ad ogni modo di ricordare con orgoglio, tra la moltitudine delle iniziative, frutto di dibattiti e di attenti studi, con l'apporto di tanti Meridionalisti di indiscussa fama: lo studio e la ricerca sul patrimonio rupestre documentato nella pubblicazione del 1966 “Le Chiese Rupestri di Matera” che, insieme all’indagine sui Sassi portò all’assegnazione della medaglia d’oro quale benemerito della cultura da parte del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat; la progettazione esecutiva e la costruzione della strada panoramica di Murgia Timone dalla S.S. 7 al piazzale Belvedere sui Sassi; la proposta di legge per il restauro urbanistico ed ambientale dei Sassi del 1970; la legge istitutiva del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese rupestri del Materano del 1990; le proposte al progetto di legge Lauricella sul risanamento dei rioni Sassi del 1970: quelle relative ai Parchi e al futuro della montagna lucana; la creazione della Scuola di Grafica; del Villaggio preistorico di Murgia Timone, e così via. Progetti, azioni e realizzazioni che hanno trovato la loro continuità nella Fondazione Zetema che rappresenta la gemmazione istituzionale del Circolo La Scaletta. Basta ricordare gli esclusivi e straordinari Luoghi della Cultura come il complesso rupestre Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, la Cripta del Peccato Originale, il Musma e la Casa di Ortega. Quello che oggi stiamo vivendo non è un sogno. Sono trascorsi cinquantacinque anni perché Matera potesse conquistare la designazione di Capitale Europea della Cultura 2019. Anni di battaglie, di fede incrollabile da parte di un gruppo di ragazzi mai rassegnato all'idea di una città senza storia, bollata con il marchio dell'infamia e della vergogna nazionale. Cinquantacinque anni di storia cittadina, che coincidono con la vita della Scaletta e dei suoi indomiti "ragazzi", il cui impegno è stato oggi ripagato dal prestigioso riconoscimento. E' l'alba di un nuovo giorno, quello del riscatto e della speranza. E sta a noi capitalizzare a pieno le opportunità offerte, scrivendo tutti insieme la nostra storia futura, la storia di un riscatto completo del territorio e della sua gente. Come dire, oggi abbiamo la bicicletta, saliamo in sella e pedaliamo tutti uniti verso il traguardo finale. Guardare avanti, dunque. Messe da parte gioia e commozione, la Scaletta con forza richiama all'attenzione di quanti gestiranno i programmi operativi conseguenti alla scelta di Matera Capitale Europea della Cultura,nei quali dovranno trovare attuazione punti essenziali e qualificanti, alcuni già sollecitati in varie circostanze, che accrescerebbero lo scrigno dei tesori che la città può vantare. Tra questi, quel "Teatro", che come ha scritto Raffaello De Ruggieri, ne "Una prova di futuro - il Guerrieri di Matera ", non sia "l'espressione di un'autarchia funzionale, bensì uno spazio tecnologico-flessibile su cui impiantare le multiformi espressioni delle attività culturali del nostro tempo". Il riconoscimento europeo ottenuto impone, quindi, rigorosi modelli di programmazione e di progettazione perché la Città, rafforzata e servita da coerenti infrastrutture, assuma ruoli e funzioni nuove per definire quell’obbligato percorso di sviluppo che porti ad un auspicato benessere sociale, con particolare riferimento alla occupazione dell’esercito di giovani laureati e diplomati senza lavoro. RASSEGNASTAMPA corriere.it Motori elettrici e bus gratuiti La scommessa delle città senz’auto A Milano biglietti per i mezzi pubblici se la macchina è a casa. Altrove si pensa a più piste ciclabili, limiti di velocità nelle aree urbane e centri storici solo pedonali di Stefano Montefiori, corrispondente a Parigi shadow PARIGI -La legge sulla transizione energetica in discussione in questi giorni in Parlamento prevede che entro il 2030 vengano messe a disposizione dei cittadini sette milioni di colonnine per la ricarica delle auto elettriche in tutta la Francia. L’obiettivo è molto ambizioso, visto che per adesso ce ne sono solo 9.500. L’imprenditore bretone Vincent Bolloré, che ha puntato molto sulle sua originale tecnologia di batterie al litio-metallo polimerico, ha annunciato ieri di essere pronto a installare altri 16 mila punti di ricarica in tutta la Francia, per un investimento di 150 milioni di euro in quattro anni. Bolloré e il governo francese sembrano pensare che sia giunto il momento di tradurre nella realtà la buona immagine di cui godono le auto elettriche in questo momento. L’operazione Autolib’ a Parigi (il servizio di car sharing in collaborazione con Pininfarina) ha contribuito a rendere popolare il motore a combustibile non fossile, e nella capitale cominciano a vedersi spesso le Tesla modello S, berlina di lusso americana e nuovo status symbol al prezzo di partenza di 62 mila 540 euro. Se la moda è elettrica, la realtà però è ancora molto diesel: l’82% del carburante consumato in Francia in ottobre è stato gasolio, effetto di una storica politica industriale favorevole ai motori diesel prodotti da Renault e soprattutto dal gruppo PSA (Peugeot Citroën). Oggi gli incentivi vanno in senso contrario, come dimostra l’annuncio di Anne Hidalgo, sindaco di Parigi: «Voglio la fine del diesel in città entro il 2020, bisogna accelerare la transizione. Io ho cominciato eliminando in tre mesi tutte le auto a gasolio del parco macchine del comune». Hidalgo vuole poi pedonalizzare i quattro arrondissement centrali della capitale, raddoppiare le piste ciclabili, ridurre il limite di velocità in città da 50 a 30 chilometri orari e riservare alle auto nuove a basse emissioni l’ingresso ai «canyon di inquinamento», come ha definito Champs Elysées e rue de Rivoli. La nuova lotta al diesel prende origine dai pessimi dati sulle polveri sottili a Parigi (uno studio recente parla di livelli pari a 30 volte il consentito). Hidalgo ha immediatamente proibito per questo inverno l’uso dei caminetti domestici (una tradizione che resiste in molti appartamenti della capitale), e più a medio termine ha lanciato la battaglia contro il diesel. «Ma prendersela con i motori a gasolio è troppo facile - dice Pierre Chasseray, portavoce dell’associazione “40 milioni di automobilisti” -. Il diesel di oggi è molto più pulito, non ha niente a che vedere con i motori di un tempo». Quanto alle credenziali ecologiste dell’auto elettrica, sono contestate da molti tra i quali Stéphane Lhomme, direttore dell’Osservatorio del nucleare: «L’auto elettrica non inquina quando circola ma lo fa prima e dopo», a causa dell’estrazione di uranio e litio per le batterie e delle scorie successive. Il dibattito scientifico e politico sull’effettiva superiorità ecologica dell’auto elettrica è destinato a durare per i prossimi anni, ma intanto si moltiplicano gli interventi a suo favore. Da Indianapolis, patria delle «500 miglia», dove con grande efficacia simbolica Bolloré è riuscito a esportare la sua Autolib’, alla leggendaria Route 66, dove lo Stato dell’Illinois ha deciso di installare colonnine di ricarica lungo le 300 miglia tra il lago Michigan e il fiume Mississippi. La California è il posto al mondo dove l’auto elettrica è più popolare: oltre 100 mila macchine vendute negli ultimi quattro anni tra Chevrolet Volt, Nissan Leaf e Tesla Model S, pari al 40 per cento di tutte quelle vendute negli Usa. In Norvegia, dove su una popolazione poco superiore ai 5 milioni circolano 32 mila auto elettriche, le corsie preferenziali di Oslo nelle ore di punta sono ormai intasate all’85% per cento da auto elettriche (con proteste dei conducenti di autobus). A Milano, dove molti piccoli servizi di car sharing (elettrico e a benzina) si rivolgono ormai da anni a quanti cercano di usare l’auto solo lo stretto necessario, è cominciato anche l’esperimento «Ferma l’auto - guadagni i mezzi» di cui il Financial Times ha riconosciuto l’interesse: al di là della diatriba auto elettrica/tradizionale, fino all’11 febbraio 2015, chi è assicurato con Unipol e accetta che venga installata sulla propria auto una «scatola nera» (messa a punto dall’azienda romana Octo Telematics) riceverà gratis via sms un biglietto urbano per i servizi pubblici Atm, ogni giorno che non usa l’auto. 9 dicembre 2014 | 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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