Novembre 2014 - Diocesi di Assisi - Nocera Umbra

N. 9 NOVEMBRE 2014 - ANNO XXXII - MENSILE Autorizzazione Trib. Perugia n° 660 del 7/03/1983
GRAZIE
MONSIGNOR VIOLA
2
Chiesa Insieme
NOVEMBRE 2014
Editoriale
SOMMARIO
La
Editoriale
visita di
Padre Viola
del vescovo
Papa Francesco - pag. 2
Focus
nominato vescovo
Lo Spirito
Insieme
- pag. 3
Primo
di
piano
Assisi - pag.4-5
Formazione
per educare-
pag.6
Sinodo Diocesano
Iniziato
il lavoro delle commissioni-
Famiglie
pag.7
del vangelo
Primo appuntamento per le cmfv - pag.8
Il libro di monsignor Sorrentino - pag.9
Vita
diocesana
Francescane Missionarie di maria - pag.10
Due nuovi diaconi- pag. -11
Statua
Dalle
parrocchie
Vergine a San rufino
Vicariato di Assisi
san Marco Evangelista
della
Parrocchia
Il Museo
LA PAROLA DEL VESCOVO
pag.12
Parrocchia di Torchiagina
diocesano: patrimonio artistico
pag. 13
Iniziative
Istituto Teologico di Assisi - pag. 14
Giovani per Javarì - pag. 15
Appuntamenti
Ottobre/novembre - pag.16
PAPA FRANCESCO:
UNA VISITA APPENA INIZIATA
C’era da aspettarselo. Il Dvd sulla visi-
ta di papa Francesco ad Assisi è andato
a ruba.
Il 4 ottobre 2013 fu una giornata memorabile. Ogni ora, una lezione. Nell’empito dell’emozione, forse non ci rendemmo conto che si trattava di una
“rivoluzione”.
Esagerato? Io ne sono
convinto. E per questo
ho voluto che quella visita tornasse “in moviola”.
Mi auguro che i parroci
abbiano il “coraggio” (sì,
ci vuole coraggio!) a riproporla nelle comunità
per discuterne insieme.
Quella visita è appena
iniziata nel nostro spirito. Ci ha costretti a riprendere contatto con il vangelo
vissuto. E a prendere le distanze dal
“cristianesimo da pasticceria” – come
lo chiama papa Francesco. Ci chiede di
svestirci del perbenismo, della mondanità, della superficialità, per rivestirci dei
sentimenti di Cristo.
Sì, papa Francesco ci ha dato delle
“sberle” salutari. Come fece il nostro
Santo al suo tempo.
Cos’altro sarebbe quella lunga ora
passata al Serafico se non un preludio
all’intera giornata? Uno per uno, i no-
stri ragazzi nel suo abbraccio. Per dirci
che in ciascuno di loro c’è Cristo da accogliere e servire, come nell’Eucaristia
lo assumiamo e lo adoriamo.
Cos’altro sarebbe la visita alla sala della
Spogliazione, e poi il pranzo con i poveri
al centro di accoglienza, se non la riproposizione dell’evangelica identificazione
di Cristo con ogni povero?
E quelle precisazioni fatte nell’omelia?
Un San Francesco da rivisitare a partire da Gesù, quale testimone di
una pace che non si riduce alle
“armonie cosmiche”, ma passa
attraverso la croce.
E poi le indicazioni date alle monache di Santa Chiara, per una
contemplazione che non isoli dal
mondo, ma renda più veri e più
umani. E i moniti a San Rufino
sulla necessità di far funzionare
i consigli pastorali. E il suggerimento dato alle coppie a far volare anche i piatti, ma per far pace ogni sera. E
l’invito rivolto ai giovani a Santa Maria
a non temere di fare scelte definitive,
superando la cultura del provvisorio e
dell’effimero.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Mentre ormai siamo nel vivo del nostro Sinodo, e all’inizio del tempo di Avvento
– tempo di speranza - questa lezione di
papa Francesco non ci deve mancare.
Una visita appena iniziata…
Buon Avvento a tutti!
+ Domenico, vescovo
Notiziario della diocesi di
Assisi - Nocera U. - Gualdo T.
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In redazione: Marina Rosati Marco Fortebracci
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Chiesa Insieme
Nominato
vescovo di
To r t o n a ,
Focus
verrà ordinato il
7
dicembre alla
NOVEMBRE 2014
3
Porziuncola
“ANDATE AL CENTRO DELLA VITA CHE È GESÙ CRISTO”
Messaggio ai giovani di padre Vittorio Viola: “Non accontentatevi degli scarti, dei surrugati e degli avanzi”
Marina Rosati
se dell’Umbria, per le quali padre Viola le ha educato tanti chierici, consacrasi è generosamente prodigato in apprez- ti e laici. La sua predicazione, sempre
ASSISI – “Vivere la vita perché è bella
zati servizi. segnata da un visibile coinvolgimento del
e va vissuta fino in fondo,
La nomina cuore, mancherà ai tanti che l’hanno da
cercare la gioia della sua
Monsignor Sorrentino: “Grazie
– continua sempre apprezzata in questa nostra copienezza, senza accona Papa Francesco che lo ha scelto,
m o n s i g n o r munità diocesana e in tante parti d’Italia,
ad un anno dalla visita alla nostra città”
tentarsi degli avanzi, degli
Sorrentino - ma sarà un dono prezioso per la Chiescarti, dei surrogati ma anlo raggiun- sa che è chiamato a guidare. Nei quasi
dare al centro, alla forza dell’esistenza
ge sotto lo sguardo della Vergine degli nove anni in cui l’ho avuto collaboratore
che è Gesù Cristo. Gesù Cristo non è
Angeli, nella Basilica Papale che custo- strettissimo, competente e fedele – conun’idea, non è un concetto, non è un
disce la Porziuncola, il luogo più caro tinua il vescovo – si è rivelato uomo
modo di comportarsi, è un nome e doba Francesco di Assisi, culla del france- di grande carità. La Caritas diocesana
biamo imparare a conoscerlo insieme”.
scanesimo. Vi è ritornato da poco come di cui è stato per anni direttore lo ha
E’ un messaggio chiaro, forte quello che
Custode e Vicario episcopale per la Ba- visto sempre particolarmente impegnato
il neo vescovo di Tortona padre Vittorio
silica, ma qui affondano le radici della negli aspetti formativi e in un generoso
Viola lancia ai giovani della sua nuova
sua formazione e qui
concreto servizio. Serdiocesi. In un’intervista video realizzata
lascia i segni di una
vizio nel quale si è di“Gesù
Cristo
non
è
un’idea,
da RadioPNR e il Popolo, rispettivamennon è un concetto, non è un modo
lunga e operosa prestinto anche all’interno
te emittente radio e settimanale diocesadi comportarsi”
senza, interrotta solo
di un’équipe regionale
no della diocesi di Tortona, padre Vittonel periodo del suo
della Caritas, mentre
rio parla a 360° della sua vita, della sua
servizio alla Basilica di Santa Chiara. Al ha continuato a coordinare la commisesperienza, del suo ordine, della gioia
ministero episcopale nella Chiesa di Tor- sione liturgica della Conferenza Episcoper questa nomina da parte del Papa
tona egli porta granpale Umbra. Proprio come uomo della
e della felicità come pastore di incondi talenti di mente
carità, attento ai più poveri, agli immitrare le sue pecore. Che probabilmente
e di cuore, ma
grati, agli emarginati, lo ha conosciuto
avverrà prima di Natale quando farà il
innanzitutto la
Papa Francesco, negli intensi momenti
suo ingresso ufficiale dopo l’ordinazione
sua profondidella sua visita ad Assisi, specie nell’inepiscopale in programma il 7 dicembre
tà spirituale,
contro con i poveri nella Sala della Spoalla Porziuncola di Santa Maria degli.
fatta di pregliazione al Vescovado e nel Centro di
Evidente il legame con la Madonna e
ghiera intenaccoglienza, attualmente denominato
con il suo ordine nella scelta della data
sa, coltivata
Casa Papa Francesco.
e del luogo.
nello
spirito
Il servizio che ha reso a questa nostra
A ordinarlo vescovo sarà monsignor Sordella liturgia
Chiesa con le sue doti di religioso radirentino, concelebranti il cardinale di Pedella quale é
cato nel carisma francescano e al tempo
rugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti
particolarmenstesso esemplare nella partecipazione
e l’amministratore diocesano di Tortona
te esperto analla vita diocesana, nella comunione
monsignor Martino Canessa. “La Chiesa
che come docon il vescovo e con il presbiterio,
di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tacente e alla
ci mancherà, ma sono felice che
dino esulta perché uno dei suoi figli più
quaegli lo possa svolgere con
meritevoli, padre Vittorio Viola ofm, è stanuova forza di padre
to chiamato all’episcopato, donato come
ed educatore nella
pastore alla Chiesa di Dio che è in
Chiesa di Tortona.
Tortona. La lode al Signore – aveva
Grazie, padre Vittosottolineato monsignor Sorrentino
rio, per tutto a quelnel giorno dell’annuncio della nolo che sei stato per
mina - si unisce al grazie a Papa
me è per questa
Francesco che lo ha scelto, ad
nostra Chiesa. Il
un anno dalla visita alla nostra
Signore benedica
città, nella quale ebbe modo
il tuo nuovo midi conoscere e apprezzare
nistero con frutti
personalmente il neo-eletdi santità e di feto. La gioia si accomuna a
condità apostoliquella della Provincia Seraca”. 3
fica e a quella delle Chie-
4
T re
Chiesa Insieme
NOVEMBRE 2014
gior ni di iniziative , il
Primo piano
25, 26
e
27
o t t o b r e p e r r i c o r d a r e l o s t o r i c o i nc ontro per la
VENTOTTO ANNI DOPO SOFFIA PIU’
Padre Egidio Canil
ASSISI - Lo “Spirito di Assisi” ha soffiato ancora nella città di Francesco! Tre
le giornate, il 25, il 26 e il 27 ottobre,
dedicate quest’anno a commemorare e
a rivivere l’evento del 1986, vero spartiacque nella storia dei rapporti fra uomini di religioni e culture diverse. Nelle
due giornate del 26 e 27 l’amicizia e
il dialogo fra religioni ha percorso un
nuovo tratto di strada, soprattutto fra le
tre religioni monoteistiche: Ebrei, Cristiani e Musulmani. L’iniziativa è stata promossa dalla diocesi di Assisi,
dalle Famiglie francescane della Città
serafica, dal Movimento dei Focolari,
dall’Istituto Teologico di Assisi, dalla
Comunità di Bose, l’Opera Casa Papa
Giovanni in collaborazione con la Città
di Assisi, i Frati Minori conventuali delle
Marche e la Repubblica di San Marino.
L’apertura della tre giorni è stata caratterizzata da un momento di grande
intensità ovvero la presentazione di un
documentario sulla visita di Papa Francesco ad Assisi il 4 ottobre del 2013.
Tre i momenti più significativi che hanno scandito le due giornate successive.
1. Momento artistico-culturale
Il primo momento è stato di natura
artistico-culturale: la chiusura di una
mostra d’arte contemporanea interreligiosa, realizzata nel chiostro superiore
adiacente alla Basilica di San Francesco. Per un mese intero vi erano state
esposte alcune opere di sei artisti: due
cristiani, due musulmani e due ebrei.
La mostra, veramente originale nel suo
genere, era stata ideata nella Repubblica di San Marino in collaborazione con
i francescani conventuali della Marche.
In quella Città, nei mesi di luglio e agosto in cui era stata aperta, aveva riscosso notevole interesse di pubblico.
Dal 27 settembre al 26 ottobre è stata
trasferita ad Assisi.
2. Momento religioso-spirituale
Il secondo momento, molto intenso, di
carattere religioso-spirituale. Pur in modalità e
forme diverse l’incontro
delle tre fedi è avvenuto, la sera del 26 ottobre, nella preghiera: una
intensa preghiera per la
pace. Il modello che si
è seguito è stato quello
che papa Francesco, con
i presidenti Shimon Peres
e Abu Mazen, ha usato
nei Giardini Vaticani lo
scorso 8 giugno 2014.
Un appuntamento nato
durante il Pellegrinaggio
che il Papa aveva fatto in
Israele e Palestina dal 24
al 26 maggio. Per aiutarci a rivivere lo spirito
di quell’incontro di preghiera, era stato invitato ad Assisi padre Pierbattista
Pizzaballa Ofm, custode francescano
di Terra Santa. Da testimone diretto di
quegli avvenimenti, ci ha fatto rivivere
quegli intensi ma anche complessi momenti di pellegrinaggio e di preghiera.
Come lo scorso giugno nei Giardini Vaticani e come 28 anni fa nella piazza inferiore di San Francesco, anche
nel Giardino dei Novizi, adiacente alla
Basilica di San Francesco, la sera del
26 ottobre sono state innalzate al Cielo
solenni invocazioni di pace da parte dei
rappresentanti delle tre religioni monoteistiche.
Dapprima l’invocazione dei fratelli Ebrei,
presieduta dal Vittorio Robiati Bendaud,
coordinatore del tribunale rabbinico del
Centro-Nord Italia. La seconda invocazione è stata innalzata dai Cristiani: la
preghiera cristiana è stata presieduta
dal vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino. La terza invocazione di
pace è stata espressa dai fratelli Musulmani. È stata presieduta dall’Imam
Yahia Pallavicini, vice presidente della
Comunità religiosa islamica italiana.
Il susseguirsi di invocazioni per la pace
– da parte di ebrei, cristiani e musulmani – sulle colline del Poverello ha avuto
un grande impatto sui presenti. Lo hanno provocato anche le condizioni clima-
tiche piuttosto rigide: un vento gelido di
tramontana che ha soffiato a raffiche
nel corso delle due ore di riflessione e
di preghiera, tanto da togliere il respiro
ai presenti. Eppure quasi tutti hanno
avuto il coraggio di restare, sfidando
conseguenze di salute non indifferenti. Un gelo esterno cui ha corrisposto
un calore di fraternità e di speranza
che ha cementato tutti i presenti e che
ha riportato a quell’ottobre del 1986,
ugualmente sferzato dallo stesso vento di tramontana che su queste colline
dell’Umbria dipinge il cielo di un terso
azzurro, ma che ti penetra fino nel profondo delle ossa.
A conclusione di questo emozionante momento di suppliche innalzate a
Dio per chiedere la pace per la Terra
Santa, per il Medio Oriente e per le
innumerevoli altre Nazioni tuttora dilaniate da conflitti interni o da aggressioni dall’esterno, un duplice segno di
Chiesa Insieme
NOVEMBRE 2014
Primo piano
p ace co n i c a p i d i t u t t e l e r e l i g i o n i v o l u t o d a l s a n t o p a d r e
5
G i o v a nn i P a o l o II
FORTE CHE MAI LO SPIRITO DI ASSISI
pace. Il custode del
Sacro Convento, padre Mauro Gambetti
OFM Conv ha donato a padre Pizzaballa
e ai rappresentanti delle tre religioni
la lampada di San
Francesco e un alberello di olivo a ricordo
dell’incontro.
L’incontro è poi proseguito, in un clima
di grande fraternità,
presso il convento della Porziuncola.
Dapprima in un momento conviviale con
la Comunità e poi,
sempre nell’impegno
per la pace, mediante un incontro di
preghiera ecumenico nella Basilica di
Santa Maria degli Angeli.
3. Momento del dialogo teologico
Il terzo momento si è svolto nel corso
della mattinata del 27 ottobre, nella
solenne cornice del Salone papale del
Sacro convento: un gioiello di ricchezza artistica e di armonia architettonica.
Un salone gremito da un folto pubblico che ha seguito i lavori con grande
ascolto e partecipazione. Un pubblico
composto da autorità civili e religiose,
militari ma anche da numerose delegazioni provenienti da diverse regioni
d’Italia, e soprattutto da molti studenti
dell’Istituto teologico di Assisi e di alcuni licei e scuole della zona.
Si è trattato di tre ore di riflessione e
approfondimenti. Il tema trattato era:
“I Figli di Abramo, tre popoli, tre Fedi:
quale dialogo?” Gli interventi sono stati
proposti da un rabbino, Rav Joseph
Levi di Firenze, da un teologo francescano, Padre Giulio Michelini Ofm e da
un Imam Arch.Yousef Sbai di Massa
Carrara. Si è parlato di Abramo nelle
tre prospettive di ebrei, cristiani e musulmani, come padre nella fede, ma
anche come fonte ispiratrice di dialogo.
Sono emerse varie dimensioni di que-
sto primo credente in Dio, diventato
monoteista nonostante il padre Tare
fosse politeista. Un credente che ha
guidato una stirpe nuova e ha cambiato il corso della storia. Lo si è approfondito come uomo di Dio, come
amico di Dio, come uomo giusto. Sono
seguite esperienze e testimonianze di
dialogo con gli interventi dell’Imam Kamel Layachi del Veneto, dello studioso
ebreo Vittorio Bendaud e l’esperienza
del presidente Centro studenti “G. La
Pira” di Firenze Maurizio Certini. Quasi
nessuno ha lasciato la sala: un pubblico veramente attento, ma soprattutto
affascinato per una vera esperienza di
dialogo interreligioso che si stava vivendo. I relatori non sono sempre stati
d’accordo su tutto, ma hanno sempre
saputo offrire le loro prospettive in un
clima di rispettoso ascolto degli altri,
dando il senso di quanto il dialogo può
arricchire, proprio grazie alle differenze
di prospettive.
Alla fine, il moderatore, Roberto Catalano ha citato le parole di papa Francesco, pronunciate in Terra Santa durante il suo incontro con il Gran Mufti
di Gerusalemme. Dopo aver parlato
proprio di Abramo come padre nella
fede, ebbe ad affermare: “Rispettiamoci ed amiamoci gli uni gli altri come
fratelli e sorelle! Impariamo a comprendere il dolore dell’altro! Nessuno
strumentalizzi per violenza il nome di
Dio! Lavoriamo invece insieme per la
giustizia e per la pace!”. Un altro passo sulla via del dialogo e della pace è
stato fatto. 3
LO SPIRITO DI ASSISI
E PAPA FRANCESCO
Accoglienza e spiritualità
nel dvd sulla visita del Papa
Il salone Papale di San Francesc gremito all’inverosimile. Dal cardinale di
Perugia-Città della Pieve e presidente della Ceu S.E. Gualtiero Bassetti al prefetto Antonella De Miro, dal
sindaco di Assisi Claudio Ricci alle
massime autorità militari della regione
e della città. Nessuno ha voluto perdere la presentazione del documentario sulla visita di Papa Francesco
ad Assisi il 4 ottobre del 2013. “Una
Mano sul volto”, il titolo del dvd che
in 45 minuti ha ripercorso i momenti
più belli di quella visita. Che, come
allora, ha commosso, ha emozionato,
ha fatto riflettere sui gesti e sulle parole del Santo Padre. Gesti e parole
che, come ha sottolineato il cardinale
Bassetti sono “più attuali che mai e
ci insegnano il vero senso dell’accoglienza”. Ecco perché la presentazione del dvd, realizzato con il sostegno
delle Casse di risparmio dell’Umbria e
la partnership mediatica del Corriere
dell’Umbria che lo ha distribuito gratuitamente martedì 28 ottobre insieme
al giornale, è stata inserita nella tre
giorni dello “Spirito di Assisi”, spirito
di pace, di accoglienza, di fratellanza che Papa Bergoglio ha trasmesso
nella sua visita nella città del Poverello e che ha continuato a cercare con
la preghiera nei giardini vaticani e con
la sua costante attenzione alle vittime
di guerre e persecuzioni. 3
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Chiesa Insieme
NOVEMBRE 2014
Formazione
“Insie m e p e r E d u c a r e ” ,
Lettera aperta al mondo della scuola
Il forte messaggio del vescovo agli istituti umbri, alla luce della Parola
Anna Maria Bettuzzi
ASSISI - Anche all’inizio di quest’anno
scolastico, il nostro vescovo, monsignor Domenico Sorrentino, presidente
delegato dalla CEU della Commissione per l’Educazione umbra, ha inviato,
insieme alla coordinatrice della Commissione regionale Annarita Caponera,
il messaggio “Insieme per educare”.
Lettera aperta a quanti sono impegnati
nel mondo della scuola in Umbria. Bellissima iniziativa, questa, che giunge
in tutti gli Istituti per riannodare i fili
di un impegno diffuso nelle scuole e
che vede all’inizio di ogni anno scolastico la ricerca di una forte sinergia
tra le varie realtà educative. Sinergia,
ma anche sin-patia di atteggiamenti
di fronte alla sfida educativa che ci
coinvolge tutti, credenti, persone in
ricerca, fedeli di altre religioni, perché i nostri ragazzi sono il vivaio
del presente e del futuro, il tesoro
prezioso posto tra le nostre mani …
Al cordiale augurio di buon lavoro indirizzato dal Vescovo, segue
la riproposta del proverbio africano
“Per educare un figlio ci vuole un
villaggio”, citato da Papa Francesco nell’indimenticabile incontro con
il mondo della scuola dello scorso
10 maggio. L’educazione è impegno
comunitario cui concorre un’ampia
pluralità di esperienze e di persone.
Tanti sono i messaggi che la scuola
veicola; perciò, soggiunge il Vescovo: “Per chi fa riferimento al tesoro
della Parola di Dio è importante il
discernimento che passa anzitutto
attraverso un cuore docile che si lascia ispirare dalla Parola, ma anche
attraverso uno studio serio e approfondito”.
Chi
è l’uomo?
Su
quali basi
costruire il suo futuro?
Quali
valori contano?
Di fronte alle proposte educative
emergenti nella scuola, ci chiedia-
mo: “Chi è l’uomo? Su quali fondamenti costruire il futuro dell’umanità?
Quali valori contano?”: domande scottanti, proposte da Mons. Sorrentino,
tanto che la Chiesa italiana pone queste tematiche al centro della ricerca di
“un nuovo umanesimo” per il prossimo
Convegno ecclesiale nazionale che si
terrà a Firenze nel 2015. Come cristiani, afferma il Vescovo, “nel rispetto
di tutte le opzioni culturali ed ideali,
occorre rendere pubblica testimonianza che sul fondamento della Parola
di Dio è possibile costruire un’antropologia solida, rispettosa della libertà
propria ed altrui, aperta ai valori della
pace, della fratellanza, del rispetto del
creato, sull’esempio di S. Francesco e
di S. Benedetto”.
L’auspicio per il nuovo anno esprime
la speranza che le famiglie cooperino
sempre più con la scuola nell’educazione dei figli. Il dépliant che contiene la Lettera propone anche le sintesi
degli incontri organizzati dalla Commissione per l’Educazione nel 2014
allo scopo di riprendere il nucleo dei
discorsi tenuti da Papa Francesco ad
Assisi, il cui messaggio continua ad
interpellarci e, si auspica, continuerà
ad interrogarci tutti ancora a lungo. 3
Chiesa Insieme
Sinodo diocesano
NOVEMBRE 2014
7
Chierici e laici chiamati a sintonizzarsi
con le nuove esigenze della Chiesa
Commissioni al lavoro sulla base della seconda redazione dell’Instrumentum laboris
Padre Francesco De Lazzari *
ASSISI - I sinodali sono i chierici e i
laici, che, a vario titolo, compongono
l’assemblea sinodale. Alcuni sono di
diritto, in forza dell’ufficio che hanno a
servizio della Diocesi, altri sono scelti
per elezione dalle varie entità diocesane, ed infine, altri scelti dal Vescovo.
Ai sinodali spetta la vera e propria celebrazione del Sinodo il cui svolgimento è scandito dalle sessioni secondo
un calendario prestabilito.
Dopo le varie consultazioni fatte in tutta la Diocesi e dopo le pre-assemblee
e assemblee diocesane (2012, 2013,
2014, 2015), la commissione ristretta a alcuni membri della commissione
allargata hanno preparato una prima
e una seconda redazione dell’Istrumentum laboris. Questa seconda redazione è ora affidata alle rispettive
commissioni alle quali è affidato uno
studio approfondito del tema affidato
ad ogni singola commissione. Dallo
studio del tema e dalla discussione, la
commissione ha il compito di elaborare
alcune sintetiche e precise proposizioni
che saranno oggetto di discussione da
cui viene proposta, se necessario, una
nuova proposizione che, come le altre
discusse e accettate senza modifiche,
saranno votate.
I sinodali, però, sia nei lavori delle
commissioni come nelle discussioni
in aula devono tenere ben presenti
la finalità del Sinodo così come sono
espresse nell’articolo 2 del Regolamento che così recita:
a) leggere la realtà, tenendo conto di
quanto emerso nell’ultima Visita pastorale e dei contributi offerti in occasione
della consultazione di base in preparazione al Sinodo;
b) approfondire il significato della nuova evangelizzazione, alla luce del primato della Parola di Dio, da promuovere nella catechesi, nella celebrazione
liturgica, nella vita cristiana;
c) verificare l’efficacia dell’attuale
azione pastorale, considerando in particolare l’esigenza di rendere la Chiesa
sempre più “famiglia”, nella corresponsabilità e nella partecipazione di tutti i
battezzati;
d) esaminare lo stato di “integrazione”
delle varie realtà presenti nella Diocesi
soprattutto nel rapporto tra la pastorale
parrocchiale e quella
dei santuari,
come anche
nel rapporto
delle aggregazioni laicali
con il cammino diocesano,
offrendo
indicazioni per
una efficace
pastorale d’insieme;
c) mettere a
fuoco le va-
rie espressioni di povertà presenti nel
territorio ed anche oltre, in ordine a
specifici impegni di carità, proponendo quanto necessario perché la nostra
Chiesa particolare, nel suo impegno e
nelle sue strutture, sia evangelicamente sempre più credibile;
f) fare ogni opportuna proposta perché il volto della nostra Chiesa diventi
sempre più quello di una Chiesa gioiosa e missionaria, considerando in
particolare la situazione dei giovani e
delle famiglie;
g) attivare la corresponsabilità ecclesiale di tutti i fedeli, laici in particolare.
I sinodali, pertanto, sono chiamati a
vivere una responsabilità che supera
il loro modo di pensare e di sentire, devono, infatti, sintonizzarsi con il
“pensare” e “il sentire della Chiesa di
oggi che più che guardare al passato
è chiamata ad aprirsi al futuro. Siamo
agli inizi di una nuova epoca. La nostra Chiesa ha avuto dalla Provvidenza una missione universale particolare
iniziata con i Santi Francesco e Chiara
i quali, in forza della grazia e dei carismi ricevuti, hanno riproposto con la
loro vita i più genuini valori umani e
cristiani la cui eredità e custodia sono
affidati ai figli e figlie di San Francesco
e di Santa Chiara ma anche a quanti
vivono in questa Chiesa locale. 3
* Segretario del Sinodo
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Chiesa Insieme
NOVEMBRE 2014
Famiglie del Vangelo
Primo incontro delle CMFV:
riflessioni su Eucaristia e Parola
P roiettato
e preso come strumento di lavoro il documentario sulla visita di papa
ASSISI - Domenica 26 ottobre, le Comunità Maria Famiglie
del Vangelo della Diocesi hanno condiviso la loro prima
giornata dell’anno pastorale in comunione fraterna attorno
alla Parola ed insieme al pastore di questa Chiesa particolare, monsignor Domenico Sorrentino; l’appuntamento è
stato presso la Domus Laetitiae ad Assisi. Alla preghiera
delle lodi, è seguita una profonda meditazione del vescovo
che ci ha aperto gli occhi sul mistero della santa eucarestia,
sulla certezza che solo una fede provata ci rende perfetti nel
Signore: se non c’è prova non c’è pienezza. Il momento di
adorazione Eucaristica e lo spazio per le confessioni hanno
offerto la possibilità ai numerosi presenti di soffermarsi sulle
parole ascoltate per tenere aperti mente e cuore allo Spirito
e per poi prepararsi alla celebrazione Eucaristica, concelebrata da tutti i sacerdoti presenti e allietata dalla presenza
dei bambini. Il momento del pranzo è stato spazio di fraternità gioiosa, durante il quale c’è stata la possibilità di
conoscersi in maniera più approfondita o di rincontrarsi. Nel
F rancesco
pomeriggio la proiezione del filmato, “Una mano sul volto”,
ci ha permesso di ripercorrere i momenti più belli della visita ad Assisi del Santo Padre nella giornata del 4 ottobre
2013. Le musiche ed il testo, scritte dal vescovo hanno
accompagnano le immagini di questa pellicola, emozionanti
per l’intensità degli interventi del Pontefice: davvero le sue
parole e suoi gesti, in quella storica giornata, sono stati
una lezione per tutti i presenti. Il momento di condivisione
in piccoli gruppi, ha offerto ai partecipanti la possibilità di
uno scambio reciproco di riflessioni personali sulla Parola:
ognuno ha fatto dono all’altro di ciò che le scritture avevano
comunicato al proprio cuore. Uno spazio che ha illustrato
gli strumenti della comunicazione sociale delle Famiglie del
Vangelo ed il saluto finale hanno concluso questa intensa
e ricca giornata di preghiera e condivisione. Il prossimo
appuntamento diocesano è fissato per il 18 gennaio 2015
sempre presso la Domus Laetitiae ad Assisi. 3
Équipe Comunità Maria Famiglie del Vangelo
Chiesa Insieme
Famiglie del Vangelo
NOVEMBRE 2014
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Un libro da scr ivere,
un’esperienza da meditare…
“C hiesa
come
F amiglia ”
di
M onsignor D omenico S orrentino
Anna Maria Bettuzzi
ASSISI - L’Arcivescovo Domenico
Sorrentino, traendo impulso dalla propria esperienza pastorale e di teologo, nell’estate di quest’anno ha dato
alla stampa una nuova opera, Chiesa
come famiglia, pubblicata dalle Edizioni Cittadella di Assisi. Il sottotitolo di
questo bel libro, Una via di rinnovamento della parrocchia: le “Comunità
Maria Famiglie del Vangelo”, offre fin
dall’inizio una chiave di lettura che
orienta verso la concretezza di un preciso vissuto, cui l’opera si riferisce. La
tesi centrale del testo è chiaramente
indicata dallo stesso titolo. Trovandoci
a vivere in un contesto caratterizzato
dalla crisi della fede, dei valori, delle relazioni, da frammentazioni spesso
drammatiche, in una società “liquida” e
in molti casi ormai priva di speranza,
la Chiesa deve acquistare una consapevolezza sempre più “realistica” e
sempre più evangelica, offrendo quel
senso profondo di accoglienza, di sincerità nei rapporti, che costituisce un
autentico segno di speranza per i fedeli, come anche per chi è in ricerca
o si definisce non credente. Una Chiesa non arroccata, ma aperta al dialogo e all’incontro, “in uscita”, secondo
l’espressione cara a Papa Francesco,
missionaria e gioiosa, quale è delineata nell’Evangelii gaudium e come l’Arcivescovo Sorrentino ama definire.
I contenuti indicano la direzione
del cammino
Alla luce di una forte presa di coscienza della realtà, l’icona a cui si guarda
è quella della prima comunità di Gerusalemme, secondo la descrizione offerta dagli Atti degli Apostoli (At 2,4347; At 4,32-35), modello esemplare,
pur nelle forme consone alla realtà
odierna. E’ un ritorno alla freschezza delle fonti, come ci propone il comandamento dell’amore espresso da
Gesù, nella cui realizzazione sta la dignità del cristiano. Icona che offre una
proposta di cammino e di crescita per
quanti partecipano alla vita parrocchia-
le, ma anche per battezzati che abbiano perso la
fede e provino il desiderio
di “ricominciare”, come per
coloro che si aprono per
la prima volta all’annuncio
cristiano. Il libro è articolato in tre parti. La prima,
su “Situazione e prospettive”, pone l’interrogativo se
ci troviamo circoscritti nella dimensione della crisi o
aperti al Kairòs, al tempo
cioè della salvezza offerta
da Dio; riflette sulla pastorale della famiglia; presenta
esperienze nella storia ed
indicazioni del magistero.
La seconda parte, “Alle radici della Chiesa-famiglia”,
indica il Vangelo che è famiglia e il metodo “famiglia”
di Gesù; tratta della chiesafamiglia nella prima comunità, delle domus ecclesiae
case della Chiesa e Chiesa
delle case, della parrocchia “famiglia di famiglie”.
La terza parte offre progetto e metodo delle “Comunità Maria Famiglie del Vangelo”,
precisando denominazione e teologia
della Chiesa-famiglia e presentando
una preghiera quale programma, un
progetto comunitario, il seminario introduttivo, il cammino, la conclusione
ed una bibliografia essenziale. Tale
sezione è arricchita anche da preziose
indicazioni del percorso nella Parola
di Dio e affonda la sua radice in un
vissuto esperienziale sperimentato con
sapienza biblica negli anni.
Nel tempo in cui si celebra il Sinodo
sulla famiglia
L’opera scaturisce da un cammino
nato nella Terra del Poverello, nell’ambito del Piano pastorale diocesano che
porta al cuore del suo percorso l’attenzione assidua al Vangelo, coltivata
attraverso un quinquennio di Scuole
della Parola organizzate in tutti i Vicariati, e che da anni si propone di
sperimentare il carattere di famiglia
della Chiesa, attraverso l’organizzazione, nella vita parrocchiale, di piccole
comunità che sappiano comunicare il
calore di rapporti autentici. Le CMFV
desiderano rispondere all’esigenza di
costituire relazioni nuove nell’odierno
tessuto sociale spesso lacerato, all’interno delle famiglie “spirituali”, che
possono accogliere famiglie coniugali
ed anche persone non coniugate. Ci
si riferisce al vissuto sperimentato da
Gesù e dalla prima comunità cristiana, con l’obiettivo di far diventare la
parrocchia una “famiglia di famiglie”.
Così, la “Chiesa come Famiglia potrà
dare la sua piena misura di Chiesa”.
Un percorso diocesano che può offrire
importanti spunti di riflessione anche
in contesti che vanno oltre i confini
di questa terra, e nel tempo in cui, in
seno alla Chiesa, si focalizza molto vivamente l’attenzione sulla realtà della
famiglia. 3
Chiesa Insieme
10 NOVEMBRE 2014
Vita diocesana
L’ a n n uncio del Vangelo
e i l c o ntatto costante con i pove r i
Le suore Francescane missionarie di Maria sono presenti a Santa Maria degli Angeli e in 75 Pae s i
ASSISI - L’Istituto delle suore francescane Missionarie di Maria, fondato da
Maria della Passione nel 1877, nel vicariato di Cooimbatore, in India, è un
Istituto internazionale di diritto Pontificio, votato alla missione universale,
mediante la contemplazione e l’apostolato. Fa parte del Terz’Ordine regolare di San Francesco.
Ha come fine specifico l’annuncio del
Vangelo a coloro cui Cristo non è stato
ancora rivelato, e a coloro tra i quali
la Chiesa è meno presente, con preferenza tra i più poveri.
Per questa missione e i suoi rischi,
ogni sorella deve essere disponibile
a lasciare tutto per andare dovunque
sarà inviata, anche nei posti più pericolosi e lontani (Cost. 40).
Il carisma, affidato a Maria della Passione, impegna ciascuna a seguire
Cristo che si consegna al Padre per la
salvezza del mondo nel mistero della
sua Incarnazione e della sua Pasqua,
e viverlo nella disposizione fondamentale dell’Ecce e del Fiat di Maria (Cost
2). Dalla celebrazione e adorazione
eucaristica scaturisce il dinamismo
missionario e contemplativo dell’Istituto, il Cristo contemplato ci invia ai
fratelli nei quali scopriamo la sua presenza nascosta. E i fratelli ci rinviano
alla contemplazione del Cristo .
Attualmente l’Istituto conta 6.343 religiose di 79 nazionalità, sono presenti in 75 Paesi nei 5 continenti: Asia
2.969; Africa 932; Americhe 716;
Australia 70; Europa 1.656. Maria della Passione è stata beatificata il 20
ottobre del 2002 da Giovanni Paolo II.
camo per le donne, creando per loro
opportunità di lavoro, un asilo e doposcuola per i bambini, ha collaborato
con la parrocchia per la catechesi.
Per molti anni ha offerto il suo servizio
alla Basilica della Porziuncola, curando
la biancheria dell’altare, la confezione
dei paramenti sacri, confezione delle
ostie ecc.
Con il passar degli anni, dato che le
attività si erano moltiplicate e il piccolo
conventino degli inizi non bastava più,
venne costruita una casa più grande,
inaugurata nel 1926 dal vescovo di
Assisi monsignor Ambrogio Luddi.
Durante la seconda guerra mondiale,
LA CASA DI SANTA MARIA
DEGLI ANGELI
La casa di Assisi viene aperta il 16
gennaio del 1897, dalla stessa fondatrice Maria della Passione.
La Comunità, nata per accogliere le
suore desiderose di visitare il luoghi
francescani per impregnarsi della Spiritualità di Francesco, fin dall’inizio si
è occupata anche della popolazione
locale. Ha aperto un laboratorio di ri-
le opere momentaneamente vengono
sospese, e le suore assistono gli sfollati, ospitando, nella loro casa, famiglie intere con bambini, provvedendo
al loro sostentamento ecc.
Dopo la guerra, le varie attività riprendono per alcuni anni, ma le profonde
trasformazioni sociali, morali, culturali
avvenute nel frattempo, inducono le
suore a chiuderle definitivamente perché non rispondenti più ai tempi.
La casa diventa casa di riposo per le
suore che sempre più numerose rientrano dalle missioni e hanno bisogno
di assistenza e contemporaneamente
si accolgono gruppi di giovani in ricerca vocazionale. Nel 1997 a causa del
terremoto la casa viene chiusa temporaneamente per la messa in sicurezza,
le sorelle anziane trasferite nelle varie
infermerie della Provincia.
Nel 2001 la casa viene riaperta con un
nuovo progetto: accoglienza dei giovani che cercano di dare un senso alla
loro vita, e accoglienza delle sorelle
Francescane missionarie di Maria provenienti da tutto il mondo. 3
Chiesa Insieme
NOVEMBRE 2014
Vita diocesana
11
Pronti alla chiamata di Cr isto
e con lo sguardo r ivolto ai fratelli
A lessandro P icchiarelli
e
M aurizio B iagioni
ricevono il sacro
O rdine
del diaconato
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - “I loro impegni saranno l’annuncio della Parola in collaborazione
con il vescovo e i sacerdoti e la sollecitudine per le necessità dei fratelli”,
sono le parole che hanno introdotto la
solenne celebrazione eucaristica sabato 18 ottobre alle 17 nella cattedrale
di San Rufino presieduta dal vescovo
della diocesi di Assisi monsignor Domenico Sorrentino e concelebrata da
numerosi presbiteri sacerdoti e religiosi durante la quale è stato conferito ad
Alessandro Picchiarelli del seminario
regionale di Assisi e a Maurizio Biagioni di Palazzo di Assisi il sacro ordine del Diaconato. La cospicua partecipazione del popolo di Dio: genitori,
familiari, amici e conoscenti delle diverse realtà parrocchiali di Costano e
Palazzo dove Alessandro e Maurizio
hanno svolto il loro ministero in questi
ultimi anni, hanno confermato le parole di compiacimento di monsignor Sorrentino. “E’ gioia grande per il dono
del diaconato che la Chiesa concede
ancora a due nostri fratelli. Chiamati
a consolare il popolo di Dio, da Lui
pensati sin dal grembo materno; Alessandro e Maurizio - ha rilevato il presule - sono stati condotti alla scelta di
dedicare la vita a Lui attraverso la loro
storia personale: i vissuti, gli impegni,
i servizi svolti sino ad ora. Nella città
degli uomini Dio, infatti, ci chiama a
essere Chiesa, e ad esserlo fino in
fondo”. Hanno reso concreto l’anelito
di Alessandro e Maurizio i momenti
importanti della liturgia dell’ordinazione: gli impegni assunti dagli eletti e
la promessa di obbedienza nelle mani
del vescovo; l’invocazione dell’intercessione dei santi; l’imposizione delle
mani e la preghiera di ordinazione; la
vestizione degli abiti diaconali: la stola
e la dalmatica; la consegna del libro
dei Vangeli perché annuncino la Parola con coraggio e con gioia e ne
facciano un principio di vita nuova per
sé e per gli altri; infine, l’abbraccio
Festa grande nella comunità di Cannara
AMMISSIONE AGLI ORDINI SACRI
D I FA B R I Z I O C E R A S A
CANNARA - C’è stata grande festa nella chiesa parrocchiale di San Matteo, a Cannara. Domenica 28 settembre, durante la solenne celebrazione
eucaristica, presieduta dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino, concelebranti monsignor Orlando Gori ed il parroco don Francesco Fongo,
si è svolto il rito ufficiale dell’ammissione agli ordini sacri di Fabrizio
Cerasa; che, avuto il pieno consenso della moglie Yovanny Estela Castillo, espresso pubblicamente, presenti le figlie Yadira e Yohali Cerasa, di
fronte alla comunità cannarese ed al nostro vescovo monsignor Domenico
Sorrentino, ha ufficiazzato il suo cammino, da tempo intrapreso con la
preparazione ed il servizio anche presso il centro missionario, per diventare diacono della Chiesa diocesana. 3
Alberto Cecconi
di pace segno della comunione con
il vescovo e dell’impegno a testimoniare la carità verso tutti. Auguriamo
ad Alessandro e Maurizio, visibilmente commossi e grati a quanti hanno
guidato il loro cammino, come ha dichiarato Alessandro nelle sue parole
di ringraziamento al termine della cerimonia, l’inquietudine della carità e del
servizio, dell’attenzione concreta al
volto del fratello, cuore della diaconia
cui la Chiesa chiama i suoi eletti, che
nell’eternità rende primi gli ultimi e ultimi i primi, quando “le tre cose che
rimangono saranno la fede, la speranza e la Carità”, ma di tutte più grande
è la Carità.3
Chiesa Insieme
12 NOVEMBRE 2014
Dalle parrocchie
san rufino
Ancora più bella la statua
d e l l a Ve r g i n e i n c a t t e d r a l e
Corona di dodici stelle realizzata dall’orafo assisano Fulvio Panzino
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - “Contempliamo Maria incoronata Regina del cielo e della terra,
nella gloria degli angeli e dei santi”.
E’ l’afflato sgorgato dal cuore della
comunità parrocchiale di San Rufino
mentre domenica 5 ottobre durante
la santa messa, celebrata dal parroco don Cesare Provenzi, la singolare
e unica statua lignea della Vergine di
Nazareth che da qualche tempo accoglie in cattedrale gli accenti devoti
di pellegrini e assisani, è stata solennemente incoronata. Una corona di
12 stelle finemente lavorata, dall’orafo
Fulvio Panzino di via San Gabriele in
Assisi, in oro ricavato da oggetti preziosi donati da alcuni benefattori. Dopo
la liturgia eucaristica è stato proprio
Fulvio a cingere il capo di Maria con
la sua corona, tra il canto dei fedeli e
il profumo dell’incenso e lo sguardo
commosso del parroco e di Suor Alessandra Sciaboletta che ha seguito le
tappe della lavorazione. Non a caso,
ricordava don Cesare all’omelia, “incoroniamo Maria proprio oggi, giorno in
cui il Santo Padre a Roma celebra il
Sinodo della famiglia; oggi, il Vangelo
odierno ci ricorda che
siamo chiamati a lavorare nella vigna del
Signore. Forse non
ci sentiamo capaci,
all’altezza di accogliere e di non deludere
le attese dell’invito rivoltoci da Gesù, ma
nella vigna c’è Maria
che ci sostiene, lei è
la vigna del Signore
nella quale vogliamo
restare. Non a caso
proprio oggi Anna e
Antonio celebrano 55 anni di matrimonio, una testimonianza di fedeltà
e coerenza, la famiglia è la vigna del
Signore”. Le fattezze della statua, dinamiche, in movimento, i lineamenti
ben marcati e virili, ci ricordano che la
Vergine di Nazareth si mette ancora
in cammino con il suo popolo, con il
piede in avanti, col passo spedito perché è la piena di grazia, con il braccio
teso in avanti e la mano aperta alla
volontà di Dio, ad accogliere l’invito di
essere la Madre di tutti, che affianca il
suo popolo, i suoi figli e cammina con
loro e su di loro fa sgorgare le infinite
grazie del cielo e irrora la terra sterile
delle nostre debolezze e limiti, di frutti
di ogni bene; quel cielo e quella terra evocati dai colori della sua veste,
perché ella è e sempre sarà una scala, quella che Giacobbe sognò, che
unisce Cielo e Terra, che corona e
illumina il cielo plumbeo dell’ordinarietà della nostra vita di luminose stelle
e feconda di speranza le terre deserte
del nostro essere.3
vicariato di assisi
bastia-bettona-nocera-gualdo
Parroci insieme per approfondire
l’Instrumentum Laboris
Avvicendamento tra sacerdoti
ASSISI - Ripartono gli incontri vicariali dei parroci che dopo le attività parrocchiali estive riprendono il
cammino vicariale insieme. L’unità
pastorale del vicariato, sorta all’indomani della visita pastorale del
vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino, va sempre più
consolidandosi, affinandosi, arricchendosi, soprattutto per quanto
riguarda iniziative formative, pastorali, vocazionali e vicariali in
genere. Quest’anno tra i presenti
anche il neosacerdote e viceparroco di San Rufino don Carlo Cecconi e don Massimo Bertoncello
della parrocchia di San Pietro. Diversi i punti all’ordine del giorno,
ecco gli ultimi trasferimenti
iniziative
e appuntamenti,
tra i più
importanti:
l’approfondimento dell’Intrumentum Laboris
del Sinodo nei vari settori pastorali
per dare un contributo alle aree o
commissioni di lavoro del Sinodo;
metodi, contenuti strumenti per
percorsi unitari di pastorale giovanile vicariale; catechesi e postcresima; la formazione dei catechisti, fidanzati e giovani coppie,
la scuola della Parola.
Suor Maria Rosaria Sorce
BASTIA - Durante
la celebrazione eucaristica nella Chiesa di San Lorenzo,
il 2 novembre, Padre
Romano Bugaj (nella foto) ha salutato i
fedeli annunciando il
suo trasferimento per
andare a svolgere il
servizio
sacerdotale in alcune piccole
comunità nella zona
di Nocera Umbra. Al
termine il coro che da
anni anima le sante
messe ha donato una
bellissima targa ricordo. Don Marco Armillei da vicario parrocchiale di Passaggio
e Bettona, prenderà
il posto di padre Romano a Bastia. Padre
Pio Spigarelli lascia
Bagnara e Molinaccio
per trasferirsi a Rigali.
Rino Casula
Chiesa Insieme
torchiagina
Dalle parrocchie
NOVEMBRE 2014
13
Conoscere l’amore per essere autentiche fraternità
Si è conclusa l’assemblea intercapitolare delle suore cappuccine dell’Immacolata di Lourdes
Matteo Renga
ASSISI - Domenica 19 ottobre 2014
si è conclusa a Torchiagina di Assisi,
nella casa di formazione, l’assemblea
intercapitolare delle suore cappuccine
dell’Immacolata di Lourdes, momento di grazia e nuova ricarica del soffio dello Spirito di Dio per ogni sorella cappuccina, figlia della “Signora
Madre” – la fondatrice, suor Maria di
Gesù Santocanale - giunte da tutta
Italia e dalle missioni in Albania, Madagascar, Brasile e Messico. Il tema
che ha accompagnato i lavori assembleari è stato: “Parola ed Eucaristia
per essere autentiche fraternità evangeliche ed evangelizzatrici a servizio
della famiglia umana”. L’assemblea
è stata ufficialmente aperta con il rito
della professione temporanea di suor
Emanuela Fasoli, la cui celebrazione
è stata presieduta dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino.
Le parole del pastore e guida di questa
Chiesa locale, hanno preparato mente
e cuore al totale ascolto del volere di
Dio sulla Congregazione e sull’intera
Chiesa chiamata ad essere gregge docile che non distoglie lo sguardo da
Colui che è l’unica fonte della ua gioia
e che sempre e da sempre condur-
San
rà ogni sua creatura in pascoli sicuri.
Costruttiva ed edificante è stata per
tutte la testimonianza di due giovani
famiglie cristiane del territorio che vivono ogni giorno la sfida del Vangelo,
e che con la loro quotidianità vissuta hanno dato nuovi input, coraggio
e grinta all’assemblea, nonché spunti
per una revisione di vita e per abbracciare nuove scelte per i prossimi passi.
Quasi come ultima “pennellata” di grazia, non solo per le sorelle capitolari
ma per l’intera fraternità e comunità
parrocchiale, sono state le parole di
monsignor José Rodríguez Carballo,
segretario della Congregazione per gli
istituti di vita consacrata e le società di
vita apostolica.
Nell’incontro con le suore ha loro ricordato che: “Chi cammina può sbagliare
ma chi non cammina ha già sbagliato”
e che ogni religiosa, soprattutto in questo nuovo anno che papa Francesco
vuole dedicato alla vita consacrata, è
chiamata a vivere la sua appartenenza
a Dio nella vita fraterna accolta come
dono e vissuta con impegno costruttivo che diventa annuncio missionario
dell’amore di Dio che si fa presente
oggi in ogni parte della terra grazie ad
un sì generoso che diviene vita che si
consuma per Lui.
Vita consacrata oggi è chiamata ad
essere “Più vita e Più consacrata!” in
una fedeltà creativa nell’oggi di Dio.
Al termine del suo intervento all’assemblea intercapitolare il vescovo ha
presieduto la celebrazione eucaristica
in parrocchia, concelebranti il parroco
don Giuseppe Tarantino, don Antonio
Borgo e il consulente per l’assemblea
don Gian Franco Poli. 3
rufino
I l M useo D iocesano
restaura e rende
ASSISI - Negli affascinanti e arcani
luoghi ricchi di suggestioni storiche, artistiche e culturali della cripta del museo diocesano continuano gli incontri di
singolare taglio e levatura intellettuale,
percorsi d’immersione nei voli sconfinati dell’animo poetico dell’uomo che
nel corso della storia ha saputo sempre trovare modi nuovi: musica, scultura, pittura, poesia etc… per esprimere
la sua fede e la profondità del suo
essere quando anela allo splendore
del bello. Don Cesare Provenzi, attuale priore e parroco della cattedrale di
San Rufino, insieme ai suoi collaboratori ha iniziato e promosso questo
cammino di rivalutazione e di rendere “memoriale” e non solo “memoria”,
retaggio di storia ormai dimenticata,
“ memoriale ” il
le immense preziosità custodite nel
Museo diocesano. In particolare per il
ciclo “Madonna, il femminile nell’arte
sacra”, sabato 11 ottobre 2014 alle ore
18.00 si è svolto l’incontro dal tema:
“Madonna col Bambino e angeli, cerchia di Francesco e Giorgio Martini e
presentazione del Restauro”. Presenti
il vescovo di Assisi monsignor Domenico Sorrentino e il priore don Cesare
Provenzi, la dott.sa Federica Falcinelli
ha descritto in loco l’opera restaurata per poi immergersi in una relazione
ricca di particolari sull’iconografia delle
madonne a “mezza figura” da Filippo
Lippi a Leonardo, descrivendo la significanza e la valenza storico-culturale di tecniche, giochi di colori, sintonie
di sguardi, sfondi e simbologie usate
suo patrimonio artistico
nella rappresentazione della Madonna
col Bambino e gli angeli. Poi gli interventi tecnici sul restauro dell’opera,
reso possibile grazie al contributo di
un benefattore. Le relazioni sono state
intervallate da brani di musica sacra
magistralmente interpretati dal coro
Commedia Harmonica. 3
Chiesa Insieme
14 NOVEMBRE 2014
Iniziative
Messa missionaria a San Rufino
Il ricavato della vendita dei dolci offerti dai conventi e dai monasteri di Assisi per l’operazione Mato Grosso
Suor Maria Rosaria Sorce
ASSISI - “Una missionarietà ispirata
dalla rotondità della Terra dove non
c’è direzione imposta, dove non c’è
un sopra e sotto, destra o sinistra”.
E’ una delle tante singolari suggestioni
lanciate da padre Antonio Zavaratelli,
missionario della diocesi di Gubbio e
attuale parroco di Pena, località andina
situata a oltre 3.500 metri sul livello
del mare in Bolivia, che ha presieduto la santa messa nella cattedrale di
San Rufino, accolto fraternamente dal
parroco don Cesare Provenzi che ha
concelebrato con lui e don Giuseppe
Biselli. Una circolarità quella della
Terra che alla luce delle tantissime precarietà narrate da padre
Antonio, non senza un trasporto
del cuore, perché vissute in prima persona, esige la missione e
la carità come una responsabilità
inderogabile per dare alla Terra la
connotazione che la distingue e la
finalità che il Creatore le ha impresso: essere Bene Comune per tutti.
La rotondità della Terra ci ricorda la
responsabilità di uno sguardo lungimirante, di piedi che sebbene stanchi
viaggiano senza sosta, di mani aperte,
di cuore che batte nel cuore dei poveri
e vola dov’è il suo tesoro, il tesoro
di Dio: le periferie delle fragilità. Oggi
la comunità di San Rufino, ha aperto
in modo speciale il suo cuore al grido delle periferie, un cuore, dove nel
quotidiano risuona sempre l’eco delle parole di Papa Francesco proferite,
proprio tra le sue navate il 4 ottobre
del 2013, di essere Chiesa in uscita
che va verso le periferie, unita come
ci ricorda lo “Spirito di Assisi” come
ha sottolineato il vescovo monsignor
Sorrentino nel piano pastorale per il
Sinodo, che non può considerare una
vita consacrata senza l’attenzione ai
poveri, uno spirito di preghiera senza
saper ascoltare chi ci è accanto e nel
bisogno, una distinzione tra preghiera
e apostolato, ormai non più possibile,
come indicava Papa Francesco proprio
all’Angelus odierno. “Il Signore, - sottolineava padre Antonio - nella liturgia
odierna ci ricorda che Dio ascolta il
grido dei suoi poveri, ma vede e guarda anche come noi andiamo incontro
ai poveri, con quale stile, con quale
cuore, perché due sono gli amori che
s’intrecciano nel cuore cristiano: Dio e
la gente nella quale spesso scopriamo
il volto di Dio. Amare i poveri è una
missione d’amore. Non è facile decantare la bellezza di Dio ai poveri, nelle
precarietà dell’altipiano della Bolivia,
ma ti riempie di gioia”. La santa messa
è stata animata dai ragazzi dell’operazione Mato-Grosso di Gubbio e addolcita dalla vendita dei biscotti, offerti
dai conventi e dai monasteri di Assisi,
a cura dell’attivissimo gruppo missionario della parrocchia; il ricavato sarà
devoluto alle iniziative di padre Antonio
in Bolivia. “Il Signore ama chi dona
con gioia”, spesso la comunità di San
Rufino vive a tutto tondo nel quotidiano l’esperienza evangelica di spezzare il pane della condivisione come
quello eucaristico, perché sa che: “c’è
più gioia nel dare che nel ricevere…
e ogni cosa che avete fatto a uno di
questi piccoli l’avete fatta a me… ”.3
Grande partecipazione alla cena di beneficenza per gli ospiti della struttura di Klina
Un aiuto concreto ai fratelli del Kosovo
ASSISI - “Conviviamo” è questo il titolo della cena di beneficenza che si è svolta il 21 ottobre scorso presso la Pro
loco di Rivotorto, organizzata dalla Caritas diocesana in
collaborazione con l’Associazione Cuochi dell’Umbria per
raccogliere fondi per la casa dei bambini realizzata in Kosovo da tutte le diocesi dell’Umbria e gestita da volontari,
che è stata inaugurata il 24 ottobre. Grande partecipazione
al conviviale, al quale erano presenti anche il vescovo della
diocesi monsignor Domenico Sorrentino, il sindaco di Assisi
Claudio Ricci, padre Vittorio Viola nominato vescovo di Tortona e suor Elisa Carta, direttore della Caritas diocesana.
“Nel Vangelo di Matteo – spiega suor Elisa Carta, direttore
della Caritas diocesana - Gesù dice: tutto ciò che fate al
più piccolo dei miei fratelli l’avete fatto a me. Ecco perché
abbiamo
proposto
una cena
conviviale come
segno
della nostra solidarietà e
amicizia verso questi piccoli del Vangelo ospiti della casa”.
La struttura attualmente accoglie 35 bambini e ragazzi e
alcuni adulti con situazioni familiari difficili e sostiene con
un aiuto mensile circa 200 famiglie nei territori dei Comuni
di Klina, Istog e Peja. 3
Chiesa Insieme
Iniziative
NOVEMBRE 2014
15
“ G i o v a n i p e r i l Jav a r ì ” , s i r i p a r t e
Gara di solidarietà per stimolare ancor di più i ragazzi
Anna Maria Bettuzzi
ASSISI - Nasce un nuovo “informale”
coordinamento tra Centro missionario diocesano, Centro missionario dei
frati Cappuccini con i Ra.Mi. (Ragazzi
Missionari) e Ufficio scuola diocesano.
“Sulla strada”, nel cammino, ci siamo
incontrati, senza esserci dati appuntamento per ritrovarci insieme. Un segno
molto bello, questo, - ci siamo detti –
di grande freschezza e immediatezza,
che ci ha confermati nel forte desiderio
di ripartire con il progetto “Giovani per
il Javarì” nelle scuole della Diocesi.
Lo scorso anno scolastico aveva visto
la bellissima esperienza condotta dai
Frati Cappuccini dell’Umbria, in particolare da pade Paolo Maria Braghini
con i Ra.Mi., insieme all’Ufficio missionario diocesano, a diverse/i Insegnanti
di religione cattolica e a tanti giovani e
classi dei nostri Istituti scolastici. I manufatti, prodotti dai ragazzi nell’ambito
del progetto con grande entusiasmo e
creatività, erano poi stati venduti con
notevole successo nei mercatini di Natale. I proventi, preziosi a tutti i livelli,
portati dal nostro vescovo in Amazzonia e destinati alle popolazioni delle
più estreme “periferie”, avevano offerto
un tangibile segno della generosità dei
nostri giovani. Generosità ed entusiasmo che non mancano mai, quando si
riesce a toccare le corde del cuore con
iniziative vere, che rispecchiano bontà
bellezza e solidarietà, per dirla con Papa
Francesco.
Il
progetto
“Giovani per il Javarì
2014/2015” non vuole essere mera ripetizione dell’esperienza
vissuta l’anno passato, ma ha l’obiettivo
di continuare, con altri
strumenti e proposte,
quanto è stato cominciato, e di far conoscere a un raggio di persone più
ampio la realtà dell’Amazzonia.
Lo scorso anno i ragazzi hanno conosciuto la situazione degli indios impegnandosi a loro favore; sono nate
relazioni e scambi profondi con i volontari. Quest’anno si è pensato di
coinvolgere maggiormente i ragazzi
anche attraverso una sorta di “gara di
solidarietà” che incentivi in loro modalità creative e senso di appartenenza.
La gara creerà nuovi canali di scambio
con la comunità attraverso la vendita
dei prodotti realizzati dai ragazzi nei
laboratori; inoltre, è prevista una valorizzazione della scuola che si sarà più
impegnata e che verrà premiata con
una targa e un piccolo riconoscimento in denaro. L’obiettivo di solidarietà
coinvolgerà, così, popolazioni dall’altra
parte del mondo e, al tempo stesso,
sarà finalizzato ad una migliore formazione degli studenti.
Il progetto coinvolge cristiani, credenti di diverse fedi e persone in ricerca
della verità e della giustizia; perché il
messaggio è trasversale, interessa tutti: la costruzione del bene e del bello,
il rispetto delle altre culture, la solidarietà, la promozione umana sono valori
universali. Lo scorso anno i missionari
e gli insegnanti ci raccontavano che
al progetto avevano voluto partecipare anche molti ragazzi appartenenti ad
altre religioni ed alcuni di essi hanno
scritto testimonianze toccanti.
Ringraziamo il Signore Dio che continua a sognare un mondo migliore,
un’umanità più vera, più solidale, più
attenta – che ne sia più o meno consapevole- al suo progetto di pace e di
fraternità. Ringraziamo tutti coloro che
si sono impegnati e si impegneranno ancora in un progetto che continua
a stupirci. Non a caso, ci giunge “in
presa diretta” notizia dalla bravissima docente Eleonora Luzi dell’Istituto
“Casimiri” di Gualdo che già al primo
incontro presso l’Oratorio Salesiano si
sono presentati più di sessanta ragazzi. Allora, via col vento! … Il vento
dello Spirito. 3
Chiesa Insieme
16 NOVEMBRE 2014
APPUNTAMENTI novembre-dicembre
17 - Lunedì - 33.a Tempo Ordinario - S.
Elisabetta di Ungheria (m) - [I]
2014
Associazione nazionale Convegni Culturali “Maria Cristina” - Ore 16.30 Chiesa di Santa
Maria Maggiore - Messa celebrata dal vescovo monsignor Sorrentino
18 - Martedì - 33.a Tempo Ordinario - Dedicazione Basiliche Ss. Pietro e Paolo (mf)
19 - Mercoledì - 33.a Tempo Ordinario - S.
Fausto martire - [I]
20 - Giovedì - 33.a Tempo Ordinario - S.
Benigno - [I]
21 - Venerdì - 33.a Tempo Ordinario - Presentazione della B.V. Maria (m) - [I]
22 - Sabato - 33.a Tempo Ordinario - S.
Cecilia (m) - [I]
Consiglio Episcopale - ore 9.00 Curia diocesana
23 - Domenica - CRISTO RE DELL'UNIVERSO 24 - Lunedì - 34.a Tempo Ordinario - Ss.
Andrea Dung-Lac e compagni (m) - [II]
Associazione nazionale Convegni Culturali “Maria Cristina” - Ore 16.00 Tema religioso:
“Lumen Gentium”. Relatore don Salvatore Rugolo
25 - Martedì - 34.a Tempo Ordinario - S.
Caterina d’Alessandria (mf) - [II]
26 - Mercoledì - 34.a Tempo Ordinario - S.
Corrado vescovo - [II]
27 - Giovedì - 34.a Tempo Ordinario - S.
Massimo, S. Virgilio - [II]
Sinodo Diocesano - riunione plenaria della commissione area IV - Casa papa Francesco
- S. Maria degli Angeli
28 - Venerdì - 34.a Tempo Ordinario - S.
Giacomo della Marca - [II]
29 - Sabato - 34.a Tempo Ordinario - S. Saturnino martire - [II]
Presentazione del libro: “Suggestioni in contappunto” di mons. G. Liberto, presso il
Chiostro del museo diocesano di San Rufino alle ore 17.00
30 - Domenica - 1.a di Avvento - S.
ANDREA (f) - [i]
1 - Lunedì - 1.a di Avvento - S. Ansano,
Natalia, Mariano - [I]
2 - Martedì - 1.a di Avvento - S. Bibiana, S.
Savino, S. Viviana - [I]
3 - Mercoledì - 1.a di Avvento - S. Francesco Saverio (m) - [I]
4 - Giovedì - 1.a di Avvento - S. Giovanni
Damasceno (mf); S. Adolfo K.; S. Barbara
- [I]
5 - Venerdì - 1.a di Avvento - S. Giulio
martire - [I]
6 - Sabato - 1.a di Avvento - S. Nicola (mf)
- [I]
7 - Domenica - 2.a di Avvento - S. Ambrogio (m) - [II]
Ordinazione Episcopale di padre Vittorio Viola - ore 17.00 Basilica papale della
Porziuncola
8 - Lunedì - IMMACOLATA CONCEZIONE
B.V. MARIA (s)
9 - Martedì - 2.a di Avvento - S. Juan Diego
Cuahtlatoatzin (mf) - [II]
10 - Mercoledì - 2.a di Avvento - Beata
Vergine Maria di Loreto - [II]
11 - Giovedì - 2.a di Avvento - S. Damaso I
Convento Frati Cappuccini Cristo Re - Assisi - ore 17.00 - Apertura anno della vita
consacrata
12 - Venerdì - 2.a di Avvento - B.V. Maria
di Guadalupe
13 - Sabato - 2.a di Avvento - S. Lucia (m)
14 - Domenica - 3.a di Avvento - S.
Giovanni della Croce (m) 15 - Lunedì - 3.a di Avvento - S. Valeriano
Associazione nazionale Convegni Culturali “Maria Cristina” - Ore 16.00 Tema sociale:
“Amore, Carità, Speranza”. Relatore fra Carlo Maccari
16 - Martedì - 3.a di Avvento - S. Albina
17 - Mercoledì - Feria di Avvento - S. Modesto, S. Giovanni di Matha - [III]
18 - Giovedì - Feria di Avvento - S. Graziano vescovo -
Incontro Mensile
del
Clero - Assisi - Monastero San Giuseppe ore 9.00