ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA PIACENZA E DELL’ETÀ CONTEMPORANEA DI «MILLE PAPAVERI ROSSI» Piano dell’Offerta Formativa 2014-2015 per le scuole di ogni ordine e grado della Provincia di Piacenza 1 ISTITUTO STORICO DELLA R ESISTENZA E DELL’ETÀ CONTEMPORANEA Presidente Fabrizio Achilli Direttore Carla Antonini 2 Immagine di copertina da Poppyfield, 2007, di Sanja Ivekovic, a Documenta 13, Kassel. SOMMARIO MILLE PAPAVERI ROSSI p. 4 p. 6 p. 7 p. 8 p. 10 p. 12 p. 15 p. 20 p. 21 p. 23 p. 27 p. 31 Il POF dell’ ISREC per l’anno 2014-15 Metodologia didattica e contenuti disciplinari 70° anniversario della Liberazione Escursioni sui luoghi di Memoria della Resistenza piacentina Unità didattiche Il Centenario della Grande Guerra Eescursioni sui luoghi di Memoria della Grande Guerra Unità didattiche Altre unità didattiche la costruzione dello Stato Nazionale; Il fascismo; le deportazioni nei lager nazisti; la II Guerra mondiale; Italia, il secondo Novecento; Il laboratorio del presente. Uso delle fonti storiche e “didattica del prodotto” Formazione e aggiornamento Mostre didattiche a disposizione di scuole ed enti pubblici Viaggio della Memoria 2015 Tempi, modalità e costi Scheda di adesione alle attività per la scuola e gli insegnanti 3 Il POF dell’ISREC per l’anno 2014-15 L’anno scolastico in corso è anche anno di importanti anniversari: il Centenario della I Guerra mondiale (1914-2015) e il Settantesimo della Liberazione (1945-2015). Le celebrazioni hanno in sé il rischio di scivolare facilmente nel gesto rituale, nella retorica patriottica e “vittimaria” (cfr. G. De Luna, 2011), ma hanno anche il pregio di costringerci a riflettere, a fare il punto, a ridare senso alla nostra storia con lo sguardo rivolto al presente e alla comunità che vogliamo diventare. Per questo motivo abbiamo voluto intitolare quest’anno la nostra Offerta formativa Mille papaveri rossi. La frase della Canzone di Piero di Fabrizio De André, presa anche a prestito da una fortunata trasmissione televisiva di Rai Storia, richiama la necessità di conservare l’orizzonte educativo pacifista della nostra Costituzione, il valore civico della storia come insegnamento alla responsabilità della scelta individuale, la necessaria distinzione tra memoria – individuale o collettiva, sempre soggettiva – e storia, vale a dire continuo sforzo di ricostruzione documentata e scientifica del passato. In tale ottica, l’ISREC focalizza il proprio Piano dell’Offerta Formativa 2014/2015 su due fronti: 4 1. dal punto di vista della metodologia didattica: la proposta di lavorare nelle classi inserendo nella didattica gli “studi di caso”. La presentazione di questa nuova metodologia va nella direzione di conciliare le sempre più scarse risorse di tempo da dedicare alla storia e alla elaborazione pedagogica con la necessità di fornire ai discenti non solo informazioni ma anche conoscenze e competenze disciplinari. Agli studi di caso dedicheremo una serie di incontri di aggiornamento per gli insegnanti. 2. dal punto di vista dei contenuti disciplinari: la proposta di inserire nella programmazione i “luoghi della memoria”, nella definizione estesa sia di spazio fisico geograficamente collocato (una strada, un edificio, un sentiero, un percorso, una lapide o un monumento), sia di spazio simbolico (come un canto, una data, un motto, un’istituzione o un diritto). Lo spazio fisico o simbolico diventa luogo di memoria quando sfugge all’oblio e quando una comunità lo investe del suo affetto e delle sue emozioni. Al luogo si attribuisce lo scopo di conservare e trasmettere la memoria, elaborando un’interpretazione storica che ne contestualizzi in una dimensione spazio-temporale più ampia il contenuto. Il percorso che si costruisce intorno al luogo contribuisce a renderlo strumento di formazione del cittadino. Ricorrenze come il Centenario della prima guerra mondiale o il Settantesimo anniversario della Liberazione – che costituiscono le proposte specifiche di quest’anno scolastico - sono occasioni per riflettere su quanto il nostro territorio e il nostro patrimonio culturale siano ricchi di luoghi della memoria, a volte espliciti ed evidenti, a volte impliciti e non ancora valorizzati e riconosciuti come tali. 5 Metodologia didattica e contenuti disciplinari L’Isrec è disponibile a sviluppare come negli anni passati interventi diversificati nelle scuole e nelle classi in rapporto all’età degli studenti e alle caratteristiche delle classi, in accordo con i docenti, riguardanti i temi della storia contemporanea sotto forma di: - lezioni frontali con supporto multimediale di 2/3 ore scolastiche su temi specifici, con prevalente scopo informativo; le lezioni vengono accompagnate da documentazione specifica multimediale su cui è possibile da parte dei docenti sviluppare un ulteriore lavoro di rielaborazione, approfondimento, coinvolgimento e produzione da parte degli studenti; - laboratori storico didattici con supporto per la realizzazione del percorso e interventi specifici (almeno 2 incontri) sulla base dei quali avviare attività varie di partecipazione e costruzione di conoscenze e competenze da parte degli alunni; - studi di caso con supporto per la realizzazione dello studio effettuabile in classe anche in 1 ora di lezione per un intervento complessivo di 2 ore: un incontro con la classe di contestualizzazione del tema, un incontro per la consegna di un testo e documenti multimediali corredati di specifici quesiti calibrati sugli obiettivi di connessione di testo e documenti. Le unità didattiche possono riguardare, in accordo con l’insegnante, la trattazione dei nodi tematici della storia contemporanea in ottica sovranazionale, nazionale e locale con l’ausilio di fonti di diversa tipologia sotto forma di LEZIONE/LABORATORIO/CASO DI STUDIO. Coordinamento dell’attività didattica: Carla Antonini (Direttrice ISREC Piacenza) 6 70° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE Escursioni sui luoghi di Memoria della Resistenza piacentina L’Isrec, in accordo con la scuola e gli insegnanti interessati progetta per ogni proposta l’escursione, prepara i ragazzi con lezioni introduttive e dossier; si offre da guida alle visite museali e ai luoghi di Memoria servendosi anche del contributo degli altri Istituti storici come esperti sul luogo. 1. ResistenzamAPPe Piacenza Per la scuola primaria e secondaria di I e II grado Lezione di preparazione in classe, visite guidate in città con il supporto della APP scaricabile gratuitamente al sito (www.resistenzamappe.it). ResistenzamAPPe Piacenza si inserisce nel progetto coordinato dall’Istituto Parri di Bologna e realizzato dagli Istituti Storici dell’Emilia Romagna in Rete, con il sostegno della Regione Emilia Romagna. Si tratta di 9 applicazioni informatiche (una per capoluogo di Provincia) scaricabili gratuitamente da Google Play (per sistemi operativi Android) e da iTunes (per sistemi operativi Apple) che contengono percorsi interattivi su mappe dedicati ad alcuni itinerari della Memoria nelle città capoluogo della Regione Emilia Romagna. ResistenzamAPPe Piacenza propone tre percorsi sui luoghi più significativi del periodo 1943-1945, che consentono di associare le emergenze architettoniche agli eventi storici che si sono svolti anche nel resto del territorio provinciale, quello collinare e montano, 7 che ha visto la formazione e lo sviluppo del movimento partigiano. I primi due - La Repubblica Sociale Italiana a Piacenza; L’occupazione tedesca a Piacenza - si possono percorrere agevolmente a piedi entro il perimetro delle antiche mura cittadine; per il terzo, La città in guerra (1943-1945): vita quotidiana, cospirazione e Resistenza, che si snoda lungo le ciclabili urbane, è consigliato l’uso della bicicletta o di un mezzo motorizzato. 2. ResistenzamAPPe Provincia di Piacenza Per la scuola primaria e secondaria di I e II grado Lezione di preparazione in classe, visite guidate nelle vallate partigiane (in preparazione; effettuabili dal 28 aprile 2015), risorse multimediali con il supporto della APP scaricabile gratuitamente al sito <htttp: www.resistenzamappe.it> 3. Museo della Resistenza piacentina e trekking sul Sentiero dello “Slavo” Per la scuola secondaria di I e II grado Inaugurato il 25 aprile 2009 e situato nel Comune di Morfasso, in località Sperongia, nucleo centrale della Resistenza in Val d’Arda e punto di coordinamento delle attività resistenziali dei territori piacentino e parmense, il Museo vuole testimoniare l’importante contributo dato dalla provincia di Piacenza alla lotta di Liberazione nazionale. Il Museo è gestito dai volontari dell’ Associazione Amici del Museo della Resistenza Piacentina. Vi si svolgono laboratori per le scuole e visite guidate sui sentieri partigiani della zona. UNITÀ DIDATTICHE 1. Quanta Resistenza attorno a noi! Monumenti, lapidi, toponimi che richiamano eventi e persone che hanno promosso la Liberazione del nostro territorio (In collaborazione con il CIDIS) 8 Per la scuola secondaria di I grado L’attività proposta è composta da tre fasi: due lezioni di h. 1.30 ciascuna, effettuate da esperti dell’ ISREC o del CIDIS, sui seguenti temi di inquadramento generale: Il contesto storico e gli eventi di carattere nazionale che portarono alla lotta di liberazione in Italia; La Resistenza nella provincia di Piacenza. (Questa fase sarà preceduta da un incontro di un’ora con gli alunni in cui verrà motivata ed illustrata l’attività proposta). Un’attività di laboratorio storico per la ricerca e lo studio dei “segni” relativi agli eventi e ai personaggi legati al periodo della Resistenza presenti sul territorio. Questa fase sarà promossa e guidata dagli insegnanti di classe con l’aiuto di operatori del CIDIS. Un’attività di “restituzione” dei dati raccolti attraverso l’elaborazione di un prodotto di carattere divulgativo, guidata dagli insegnanti delle classi con il supporto di operatori del CIDIS. Tempi: Dopo le due lezioni iniziali ogni classe elaborerà un proprio cronoprogramma anche in relazione alla consistenza dei “segni” presenti sul proprio territorio e al tipo di prodotto che intende realizzare. Le date per la prima fase saranno concordate dagli insegnanti delle classi con gli operatori del CIDIS e dell’ ISREC. 2. La TUA Liberazione. Per una narrazione collettiva dei giorni dal 25 al 28 aprile 1945 a Piacenza. Concorso per le scuole in collaborazione con i media locali. Per la scuola secondaria di I e II grado Si chiede agli studenti e alle scuole di ricostruire una memoria collettiva dei giorni della Liberazione della nostra provincia e della città, raccogliendo i racconti dei conoscenti che furono testimoni dei giorni di liberazione a Piacenza, dal 25 al 28 aprile, dopo venti mesi di lotta e cinque anni di guerra. Dietro a ogni partigiano o partigiana (8680 piacentini), dietro a ogni Internato militare (5200 in tutta la provincia), vi era una famiglia, una rete di solidarietà, altrettanti uomini e donne, vecchi e bambini che hanno aiutato, protetto e nutrito creando una rete di Resistenza contro i fascisti e i nazisti. L’Isrec si impegna a svolgere una lezione di introduzione e contesto sulla Resistenza e la II Guerra mondiale e a prestare ausilio alla ricerca degli studenti. Gli elaborati (scritti, registrazioni, filmati) andranno inviati a: [email protected]. 3. Film sulla Liberazione Per la scuola secondaria di II grado Segnaliamo in particolare Noi siam nati chissà quando chissà dove di Barbieri-Canepari, 2005, sulla Resistenza piacentina) con schede storiche e materiali di rielaborazione (3 ore) 4. Avevamo vent’anni: lezione partecipata e cantata sulle canzoni della Resistenza. Per la scuola primaria e secondaria di I e II grado Musiche, testi e contesti partigiani (2 ore). Una lezione cantata con l’uso di immagini, video e mappe concettuali 9 IL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA Escursioni didattiche sui luoghi di Memoria della Grande Guerra L’Isrec, in accordo con la scuola e gli insegnanti interessati progetta per ogni proposta l’escursione, prepara i ragazzi con lezioni introduttive e dossier; si offre da guida alle visite museali e ai luoghi di Memoria servendosi anche del contributo degli altri Istituti storici come esperti sul luogo. 1. O Gorizia tu sei maledetta: la guerra sul fronte orientale Per la scuola secondaria di II grado (in collaborazione con gli Istituti storici della Rete situati sulla linea del fronte orientale) - 2 giorni con epicentro Trieste: visita al Parco tematico della Grande Guerra di Monfalcone (Esteso su circa 4 kmq, è stato aperto al pubblico nel 2005 ed offre ai visitatori tre diversi ambiti per scoprire ed osservare questa zona di guerra, sede di diverse battaglie tra il giugno del 1915 ed il maggio del 1917. I primi due ambiti sono dedicati alla ridotta di Quota 121 e alla trincea di Quota 85, strutture del sistema difensiva austro-ungarico occupate dall’esercito italiano nell’agosto del 1916 dopo la vittoria nella Sesta Battaglia dell’Isonzo. Nel terzo ambito si possono scoprire la trincea Joffre e la Grotta Vergine, l’importante linea di difesa asburgica conquistata dai battaglioni italiani già nel giugno del 1915. Il Parco è poi completato dalla trincea Cuzzi (compresa tra la Quota 98 e Quota 104) mentre nei pressi dellalocalità di Sablici, sebbene non faccia parte del museo, è possibile raggiungere Quota 77, superata dai soldati italiano durante la Decima Battaglia dell’Isonzo. ) visita al Museo della Guerra per la Pace “Diego de Henriquez”, Trieste (inaugurato il 28 luglio 2014 nel nuovo allestimento) Sacrario e Museo di Redipuglia (Nato nel 1971, offre una panoramica sugli avvenimentidi questo tratto di fronte ed una collezione di armi che lo rende tra i più completi in Italia. È composto da un atrio d’ingresso in cui è stata allestita una pianta topografica del fronte del Medio e Basso Isonzo e da quattro sale). 10 - 3 giorni con epicentro Gorizia visita al Museo della Grande Guerra di Gorizia (Il percorso in dieci suggestive sale sotterranee parte dalla ricostruzione del campo di battaglia, in cui giacciono due figure dalle divise differenti, due combattenti affratellati dalla morte, che simboleggiano i quasi dieci milioni di morti provocati, su tutti i fronti, dal conflitto. Nelle sale successive, in ordine cronologico, i principali eventi del conflitto, con particolare accentuazione del tema della “guerra di trincea” sul fronte del Carso e dell’Isonzo. Armi, divise, reperti della vita quotidiana dei soldati, fotografie, plastici e modellini, assieme ad una stilizzata ma efficace ambientazione della “trincea”, con suoni e rumori, introducono il visitatore alla storia della prima guerra mondiale, presentata nelle sale successive attraverso una selezione di armi che ben rappresentano l’evoluzione tecnologica del conflitto. Uno spazio è dedicato alla storia della città di Gorizia contesa dai due eserciti). Visita al Museo storico di Kobarid (Caporetto). Il museo rappresenta gli eventi accaduti sul fronte isontino durante la I guerra mondiale, in particolare la 12a battaglia dell’Isonzo, nota come la battaglia di Caporetto, uno dei più imponenti scontri armati della storia, svoltisi su territorio montuoso; visita al Parco tematico della Grande Guerra di Monfalcone e al Sacrario e Museo di Redipuglia. 2. Rovereto (TN): storia e arte per conoscere la Grande Guerra Per la scuola secondaria di II grado 2/3 giorni con epicentro a Rovereto (TN) visita didattica al Museo storico italiano della guerra; visita al Mart per la mostra La guerra che verrà non è la prima. 1914 – 2014. L’arte entra in contatto con la quotidianità, i capolavori delle avanguardie dialogano con la propaganda, la grammatica espositiva completa e rinnova il valore di documenti, reportage, testimonianze. Installazioni, disegni, incisioni, fotografie, dipinti, manifesti, cartoline, corrispondenze, diari condividono gli oltre tremila metri quadrati del piano superiore del Mart e si misurano con sperimentazioni artistiche più recenti, installazioni sonore, narrazioni cinematografiche: documentari originali, video e film. 3. Fossalta e il basso Piave: Hemigway tra storia e narrativa Per la scuola secondaria di II grado Percorso a piedi o in bicicletta (noleggiabile sul posto) con l’ausilio dell’audioguida che contiene ricostruzioni storiche, testimonianze, brani dei libri di Ernest Hemingway. 11 Il percorso è un anello che si chiude in 11 km. Il visitatore è accompagnato da una audio guida in formato mp3, liberamente scaricabile dalla pagina specifica (www.laguerradihemingway.it). Ad intervalli irregolari si incontrano delle steli che sono i punti di riferimento per i vari brani che guidano il visitatore nel racconto. I vari brani possono essere scaricati anche sul posto grazie a dei QR Code che si trova su ogni stele. A terra il percorso è segnato da impronte azzurre di scarpe chiodate. 4. Altopiano di Asiago, giri del Monte Castelgomberto e Monte Fior Escursione facile di circa 4 ore e 30’ nell’area dell’Ecomuseo della Grande Guerra, nato da un progetto di recupero del patrimonio bellico che consente di riscoprire un tessuto di forme e di opere ancora straordinariamente leggibili nel territorio, con la visita ai luoghi nei quali si consumarono alcuni episodi tra più tragici del primo conflitto mondiale, quelli magistralmente descritti da Carlo Emilio Gadda nel suo Giornale di guerra e prigionia e da Emilio Lussu in Un anno sull’altopiano. UNITÀ DIDATTICHE 1. Laboratorio storico e intervento di recupero della Memoria e dei Monumenti ai caduti della Grande Guerra. Per la scuola secondaria di I e II grado (Progetto affererente al Concorso Esploratori della Memoria, edizione 2014-15, per le scuole di ogni ordine e grado dell’Emilia-Romagna - Progetto Pietre della Memoria dell’A.N.M.I.G.). 12 Il progetto, in collaborazione con le Amministrazioni comunali della Provincia e le Associazioni degli ex combattenti, propone una riflessione storico-critica sul processo di monumentalizzazione e prevede un’attività teorico-pratica consistente in: - una lezione di contestualizzazione sulla I Guerra mondiale; - un laboratorio storico guidato dall’Isrec sulla base della “lettura e studio del monumento ai caduti attraverso i documenti”: 1) la storia del monumento (archivio storico del Comune), 2) dati anagrafici dei caduti (anagrafe Comune), 3) dati matricolari (Archivio di Stato), 4) dati biografici (raccolta di fonti orali private, interviste a familiari, etc.); - la pubblicazione a cura dell’Isrec degli esiti della ricerca e del laboratorio scolastico; - il contestuale recupero a cura della Sezione Alpini del decoro del monumento/della lapide. 2. Sotto quel fanal, musica e letture sulla Grande Guerra Per la scuola secondaria di I e II grado Letture da: Lussu, Gadda, Hemingway, Marinetti, Apollinaire, Majakovskji, D’Annunzio, Szymborska, Ungaretti, etc. Musicisti: Betti Zambruno, Fulvia Maldini, Piercarlo Cardinali. 3. I film della Grande Guerra Presentazione, proiezioni e lezione partecipata con schede storiche e materiali di rielaborazione. Per la scuola secondaria di I e II grado 4. I romanzi della I Guerra Mondiale Per la scuola secondaria di I e II grado Presentazione, letture guidate con schede storiche e materiali di rielaborazione. 5. Lezioni, laboratori storici e casi di studio concordati con i docenti su Ragazzi alla Grande Guerra, Retrovia Piacenza: il fronte interno nella I Guerra mondiale, Scemi di guerra. Per la scuola secondaria di II grado Interventi multimediali con utilizzo di documenti, foto, filmati, calibrati sulla programmazione e le richieste degli insegnanti e della scuola. 13 14 ALTRE UNITÀ DIDATTICHE Periodo/Tema La costruzione dello Stato Nazionale 1. Il gioco di Piacenza: il Risorgimento Didattica con un gioco da tavolo e un percorso cittadino per conoscere i luoghi della Piacenza risorgimentale. (Rita Parenti, Sergio Anelli, Carla Antonini). Per la scuola primaria, media e superiore 2. La seduta è aperta. Storie piacentine intorno all’Unità d’Italia Laboratorio sulle carte d’Archivio: delibere comunali 1860-1864, mappe storiche, giornali d’epoca. (Patrizia Vezzosi). Per la scuola media e superiore 3. La preparazione culturale e politica del Risorgimento nazionale nelle carte d’Archivio del Collegio Alberoni di Piacenza (Lucia Rocchi) Per la scuola superiore 4. Sorelle d’Italia: la partecipazione femminile dal Risorgimento alla Costituente repubblicana (Carla Antonini): lezione con percorso multimediale Per la scuola superiore 5. Il Risorgimento a Piacenza attraverso le carte dell’Archivio di Stato (Anna Riva): laboratorio. Per la scuola superiore 6. Il Risorgimento al cinema (Paola Gozzi, Cristina Bonelli, Maria Augusta Schippisi): lezione. Per la scuola superiore Periodo/Tema La costruzione dello Stato Nazionale, il Fascismo 1. Giovani, fascismo e violenza: chi erano gli squadristi: lezione (Fabrizio Achilli). Per la scuola superiore 2. La rappresentazione cinematografica della marcia su Roma: 15 proiezione e commento del film Luce A noi! (1923-1937), (Carla Antonini): lezione attraverso le immagini Per la scuola superiore 3. Strategie di sopravvivenza. Donne e fascismo: lezione attraverso le foto del Ventennio (Carla Antonini). Per la scuola superiore 4. La stampa piacentina e il fascismo: lezione (Daniela Morsia). Per la scuola superiore Periodo/Tema Le deportazioni di politici, internati militari, ed ebrei nei lager di Hitler 1. Papà Weidt, un uomo contro il nazismo. Per la scuola primaria Il modulo, sperimentato in diverse scuole piacentine nel corso del’e.s. 2013/14 propone di scoprire la figura di Otto Weidt, berlinese non vedente, che si oppose alla politica antisemita razzista del nazismo nascondendo e aiutando ebrei. Il modulo vuole affrontare lo studio dei Giusti fra le nazioni (Otto Weidt è stato infatti proclamato tale dal museo memoriale Yad Vashem in Israele). Proponiamo alle docenti di leggerlo assieme ai bimbi, in seguito spieghiamo loro come potere utilizzare questo testo in classe nell’ambito per esempio della giornata della memoria. Ovviamente è un memoria non traumatica perfettamente consona a un didattica della shoah per quella fascia di età. 2. La scuola durante il fascismo: autoritarismo, militarismo e antisemitismo. Unità didattica sui documenti della persecuzione di alunni e maestre ebree nel piacentino (Barbara Spazzapan) Per la scuola media 3. La storia della famiglia Nichtberger: da Berlino ad Auschwitz via Piacenza (Carla Antonini): laboratorio di immagini e documenti di una vicenda di deportazione dalla nostra provincia ad Auschwitz. Per la scuola media e superiore 16 4. Non sono stato io. Intervento teatrale interattivo. In collaborazione con Manicomics Teatro. Un’azione teatrale che coinvolge gli studenti in prima persona, facendoli sentire protagonisti della storia che viene narrata. Lo spettacolo parte dalla realtà storica dell’Olocausto e presenta i nodi tematici che hanno contribuito a generare l’ideologia nazista e le conseguenti atrocità e lo fa direttamente all’interno dell’aula scolastica per un gruppo di massimo 30 studenti alla volta. Per la scuola media e superiore 5. Piacentini nell’universo concentrazionario nazista. Visita virtuale ai Lager di Mauhausen, Dachau, Auschwitz, Mittelbau Dora (Carla Antonini, Barbara Spazzapan). Per la scuola superiore 6. 1938-1945. L’applicazione delle leggi razziali a Piacenza: discussione in classe sui temi del libro e della mostra (Carla Antonini). Per la scuola superiore 7. La storia di Ada: lettura scenica di una vicenda di antisemitismo nella provincia piacentina. Per la scuola superiore 8. La storia della famiglia Pesaro: persecuzione e deportazione di una famiglia di Castel San Giovanni (Carla Antonini): laboratorio di immagini e documenti di una vicenda di persecuzione e di deportazione dalla nostra provincia ad Auschwitz. Per la scuola superiore Periodo/Tema La II Guerra mondiale 1. Storie di guerra vissuta: piacentini nella seconda guerra mondiale (Patrizia Vezzosi). Unità didattica sui fogli matricolari dei nonni dei ragazzi, documenti d’Archivio e giornali d’epoca Per la scuola media e superiore 2. La propaganda del nazismo (Paola Gozzi): lezione con immagini e filmati Per la scuola superiore 3. Viaggio tra i totalitarismi del Novecento nel luogo di scontro del confine orientale italiano: fascismo, nazismo, comunismo so- 17 vietico. Le foibe e il dramma dell’esodo istriano-dalmata lezione guidata con filmati d’epoca (Carla Antonini). Per la scuola superiore Periodo/Tema Italia, La seconda metà del Novecento 1. “La Costituzione è anche nostra”. Unità didattica a partire dal testo per ragazzi omonimo in cui vengono riprodotti i principali articoli della Costituzione in 9 lingue (cinese, albanese, arabo...). Analizzeremo con gli studenti i disegni di Emanuele Luzzati e leggeremo i testi di Roberto Piumini e Valerio Onida che spiegano i principi fondamentali della Costituzione italiana ai ragazzi e poi, con l’aiuto di un gioco di ruolo, cercheremo di far interpretare la negazione e l’affermazione di questi principi. Per la scuola primaria e media 2. La Costituzione italiana: repubblica, democrazia, diritti; unità didattica di educazione alla cittadinanza (Lucia Rocchi, Giancarlo Schinardi, Carla Antonini). Per la scuola superiore 3. Dalla ricerca in Archivio, dalle testimonianze di paese, dai giornali d’epoca alla ricostruzione dell’Italia dei nonni e dei genitori: laboratorio di ricerca storica guidata (Rossella Groppi). Per la scuola superiore 4. Dietro le quinte del boom. Caratteri e contraddizioni del «miracolo economico» italiano*. Per la scuola superiore 5. Dalle spose di guerra alle badanti. L’emigrazione femminile nel Novecento*. Per la scuola superiore 6. Anni sessanta comincia la danza. Giovani e musica verso il ‘68*. Per la scuola superiore 7. Per una chiesa dei poveri. Il dissenso cattolico in Italia*. Per la scuola superiore 18 8. Matti da slegare. Il movimento contro i manicomi e le istituzioni totali*. Per la scuola superiore 9. Il personale è politico. Linguaggi e pratiche di lotta del movimento femminista*. Per la scuola superiore 10. La spirale della violenza. Scontri di piazza, strategia della tensione e lotta armata negli anni settanta*. Per la scuola superiore 11. Fiori nei cannoni. Il movimento pacifista in Italia negli anni Ottanta*. Per la scuola superiore 12. Visto in tivù. Società italiana e televisione da lascia o raddoppia a striscia la notizia*. Per la scuola superiore *Unità didattiche elaborate e condotte dagli esperti del Centro Studi Movimenti di Parma, con il quale da quest’anno avviamo una collaborazione. Periodo/Tema Il laboratorio del presente 1. Memoriali e costruzione della memoria della Shoah nel XXI secolo. Stimoli per riflettere sul giorno della memoria a 15 anni dalla sua costituzione a partire dal video: Immaginare un futuro per la Memoria: esperienze di viaggio tra i memoriali di Amsterdam, Berlino e Gerusalemme, prodotto dagli Studenti delle classi 3 lic. A e 5 sc. A del Liceo “Melchiorre Gioia”. Per la scuola superiore 2. La questione medio orientale - processo di media durata, contesto, immagini e documenti, cartografia, ricostruzioni a confronto (Carla Antonini). Per la scuola superiore 3. Cos’è un genocidio? Definire e comparare: il genocidio in Rwanda nel 1994. Presentazione del lavoro didattico di alcune classi dei Licei Gioia e Respighi a cura dei ragazzi e delle insegnanti (C. Bonelli). Per la scuola superiore 19 Uuso delle Fonti storiche e “Didattica del Prodotto” 1. Laboratorio di storia per nativi digitali: giochiamo alla storia con il PC, la LIM, la Rete Internet, etc.; laboratorio multimediale per l’uso delle fonti digitali (Carla Antonini, Elena Gabbiani). Per la scuola primaria e media 2. Laboratorio multimediale di utilizzo delle fonti orali per la ricerca storica: max 30 alunni, 3 ore (Iara Meloni). Per la scuola media 3. Dalla ricerca in Archivio, dalle testimonianze di paese, dai giornali d’epoca alla ricostruzione... dell’Italia dei nonni e dei genitori (Rossella Groppi e Patrizia Vezzosi): laboratorio di ricerca storica guidata per l’uso di fonti diversificate. Per la scuola media e superiore 4. Italia, anni Settanta: laboratorio dei “poster storici” (Cristina Bonelli). Per la scuola media e superiore 20 5. Come si costruisce in classe un giornale storico: “Il Fiorentino” (il Cinquecento a Piacenza), “Il tricolore” (il Risorgimento a Piacenza). Laboratorio didattico di simulazione, creatività e verosimiglianza per la costruzione di un “prodotto” realizzato dai ragazzi (Cristina Bonelli). Per la scuola media e superiore FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO Proposta di realizzazione nel singolo istituto scolastico di un incontro per insegnanti della durata di un’intera giornata a carattere formativo ed immediatamente operativo sull’insegnamento digitale con esperti (argomenti da concordare: come cercare e come utilizzare le risorse multimediali in rete, come utilizzare didatticamente i social network, come programmare interventi con la LIM, come usare i programmi per utilizzare fonti storiche di vario tipo, immagini, video; come usare programmi per podcast; come insegnare ai ragazzi ad usare consapevolmente gli strumenti digitali e come proteggerli dalle insidie della rete). L’annuale Corso sull’insegnamento della storia nell’era digitale, alla sua terza edizione, sarà dedicato quest’anno alla Grande Guerra, con il titolo: “100 anni fa la I Guerra mondiale: dibattito storiografico, public digital history e didattica oggi in Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania e Austria”, maggio 2015, Auditorium della Fondazione (Convegno internazionale in collaborazione con INSMLI, Istituti storici di Reggio Emilia e di Trieste, Fondazione di Piacenza e Vigevano). La didattica dei “casi di studio” (date da definire), con Antonio Brusa e Cesare Grazioli. Convegni di aggiornamento sulla storiografia della Resistenza, della I Guerra mondiale e su Nazionalismi. Un’analisi diacronica comparata tra XX e XXI secolo (date ed esperti da definire). Che cosa è uno studio di caso? Questo strumento entra nel novero delle didattiche partecipate di stampo costruttivista, con cui possiamo indicare il complesso di attività che prevedono la collaborazione degli allievi alla costruzione di una conoscenza. In particolare, si colloca a metà fra il documento strutturato, così come viene di solito presentato nella manualistica italiana, e il laboratorio storico, così come è stato elaborato in Italia (historia ludens, Clio92, rete didattica dell’Insmli, ecc). Lo studio di caso è più semplice di un laboratorio. E’ meno inutile di un documento strutturato. Uno studio di caso, però, consente meno aspettative didattiche del laboratorio storico. Questo, infatti, di per sé punta sempre a un doppio obiettivo: il raggiungimento di una conoscenza, e l’acquisizione di alcune capacità di ragionare storicamente. Lo studio di 21 caso punta fondamentalmente al trasferimento di una conoscenza. Un trasferimento attivo, però. Come se all’allievo si consegnassero gli elementi di una scatola di montaggio, con delle brevi istruzioni per l’uso. L’esperienza degli ultimi trent’anni ci ha mostrato che (almeno in Italia) gli insegnanti integrano con grande difficoltà la didattica diretta con quella partecipata. Possiamo pensare che una parte di questa difficoltà sia dovuta alla cura e al tempo che richiede lo svolgimento di un laboratorio o di un gioco didattico o altre strutture didattiche molto complesse. Lo studio di caso, perciò, può essere una buona mediazione fra tradizione e modernità. Gli studi di caso, perciò, potrebbero essere proposti come una struttura didattica da inserire anche nel corso di una programmazione tradizionale, composta prevalentemente da lezioni. In una versione professionale più elaborata, una programmazione potrebbe essere composta da un certo numero di lezioni; uno o due laboratori; una o due esperienze “di rottura”, come escursioni studio (in luogo delle visite guidate) o giochi (finalmente previsti dai programmi di base) e, infine, un buon numero di studi di caso. (Da Antonio Brusa in http://www.novecento.org/pensare-la-didattica/gli-studi-di-caso-insegnare-storia-modo-partecipato-e-facile730/). 22 MOSTRE DIDATTICHE a disposizione di scuole e enti pubblici L’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Piacenza mette a disposizione per l’allestimento nelle sedi scolastiche o presso i Comuni alcune mostre didattiche, organizza visite guidate alle stesse e fornisce materiali, lezioni e supporto nelle classi per laboratori su temi attinenti. Le mostre disponibili sono: 1. Senza destino. Dati e statistiche, storie e memorie dei deportati e lavoratori coatti La mostra documenta il lavoro di ricerca storica durato tre anni, avente lo scopo di effettuare una completa ricognizione di tutti i deportati dalla provincia di Piacenza alla Germania di Hitler dopo l’8 settembre ’43. In 43 pannelli (70 x 100 cm.), vengono illustrati i dati della deportazione rielaborati graficamente e il contesto storico, generale e locale, che rendono comprensibile il meccanismo, le caratteristiche e le modalità della stessa. Ai tabelloni che presentano l’andamento della guerra, le caratteristiche dei Campi di concentramento per ebrei e politici e dei campi di lavoro per lavoratori coatti, si aggiungono quelli contenenti foto, documenti e testimonianze dirette e indirette della deportazione dal nostro territorio. Il percorso è pensato in funzione esplicativa e perciò didattica, di facile fruizione e utilizzo per un approfondimento dei temi della II guerra mondiale, della storia locale, delle vicende resistenziali e, naturalmente, del complesso sistema della deportazione. 2. Piacenza storie parallele. La città e le vallate 1943-45 Attraverso una cinquantina di pannelli esplicativi (possibile un allestimento ridotto), contenenti immagini, schemi, foto e documenti d’epoca, la mostra sviluppa, in un percorso cronologico - tematico, la presentazione dei processi e degli eventi più significativi che riguardarono la città e la provincia di Piacenza, mettendo in rilievo, per la prima, i documenti del locale governo repubblicano e, per la Provincia e le vallate, le tappe, i protagonisti, i maggiori episodi della resistenza partigiana dall’autunno ‘43 fino alla liberazione della città, il 28 aprile 1945, utilizzando le foto storiche dei luoghi e dei nostri partigiani. 23 Piacenza, 1938-1945. Le leggi razziali La Mostra e il libro che l’accompagna e che ne costituisce il catalogo (“Quaderni di Studi Piacentini. Saggi e Documenti”, Piacenza, 1938-1945. Le leggi razziali, gennaio 2010, n. 3) portano a compimento le ricerche condotte dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Con¬temporanea di Piacenza sulla persecuzione razziale nel piacentino, sulle conseguenze esistenziali, sociali ed economiche per coloro che la subirono, e sullo sfondo ideologico che ne accompagnò l’applicazione. Nella Mostra (20 pannelli), avente soprattutto scopo didattico, la presentazione dei documenti archivistici e degli articoli della locale stampa è accompagnata dalla narrazione degli elementi di contesto storico generale e dalle immagini della propaganda antiebraica, riprodotta in particolare sul periodico “La Difesa della razza”. Dei quattro capitoli in cui si articola l’esposizione - “Preparazione culturale e propaganda”, “Le leggi razziali dell’Italia fascista”, “L’applicazione delle leggi antiebraiche”, “La spoliazione dei beni” - sono in particolare gli ultimi due a riguardare più direttamente l’attività persecutoria portata a compimento sul nostro territorio. La nostra storia e la storia degli altri. Viaggio intorno al Confine orientale La riproduzione dei pannelli della Mostra (circa 10), realizzata dall’“Istituto storico grossetano della resistenza e dell’età contemporanea”, mostra le immagini fotografiche, scattate nei luoghi della memoria, insieme una sorta di diario del viaggio, carte, passi tratti dalla storiografia e dalla memorialistica, che cerca di sintetizzare le vicende legate alla storia che si svolse su quel confine, definito “mobile” (Trieste, la foiba di Basovizza, il campo di concentramento di Gonars, il Centro di Raccolta Profughi di Padriciano, l’Istria: Pisino - con il suo Castello e l’omonima foiba - e Albona. 24 25 26 VIAGGIO DELLA MEMORIA 2015 Sui luoghi della deportazione Dallo scorso anno, l’Isrec, insieme agli altri Istituti regionali, gode di una Convenzione con l’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna che gli consente di partecipare ad una richiesta di finanziamento sulla base di criteri concordati e della selezione che l’Istituto stesso compie sulle proposte di Viaggi della memoria avanzate dalle scuole. L’Istituto è a disposizione per contribuire alla progettazione dei viaggi e alla ricerca di ulteriori risorse a sostegno, oltreché alla preparazione e alla restituzione degli stessi. Entro la fine del 2014 verrà indetta una riunione con i Dirigenti scolastici e gli insegnanti per comunicare le modalità di presentazione delle proposte da parte delle scuole singole o ancor meglio in rete. Tempi, modalità e costi L’Isrec, associato all’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia è soggetto accreditato per la formazione e l’aggiornamento e in questo ambito promuove attività formative nelle scuole di ogni ordine e grado, con la finalità di far acquisire conoscenze, abilità e competenze per la lettura della storia e della contemporaneità. In particolare, secondo le linee tracciate dalla Convenzione MiurInsmli per l’a.s. 2014-’15 e la Convenzione stipulata tra l’Istituto e l’Ufficio scolastico provinciale, si offre un sostegno alle scuole per i processi di innovazione metodologica e didattica della storia, nell’ambito dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, per la “Scuola digitale”, in relazione alle Indicazioni ministeriali, con particolare riferimento alle celebrazioni civili. Per gli studenti: a ogni iniziativa che riguarda la formazione, a chi lo richiederà, sarà rilasciato un apposito attestato di partecipazione, che potrà essere riconosciuto dalle scuole per il credito formativo. Per gli insegnanti: le iniziative di aggiornamento e formazione in orario di servizio godono dell’esonero nel rispetto del contratto e per la partecipazione alle attività viene rilasciato un apposito attestato. Per favorire il lavoro e l’organizzazione della sezione didattica dell’ISREC è fondamentale che i colleghi docenti che sceglieranno di lavorare assieme a noi contattino per tempo il nostro istituto. I corsi di aggiornamento/formazione dell’Isrec per gli insegnanti 27 sono gratuiti. È necessario però iscriversi via fax o via e-mail entro i termini previsti. L’Istituto - che è un’associazione culturale senza fini di lucro chiede alle scuole, che desiderano attuare corsi d’aggiornamento specifici per i propri insegnanti l’iscrizione all’Istituto stesso che consta in euro 100,00 annuali; alla quota associativa si può aggiungere, a seconda delle ore richieste per l’attività, un contributo per coprire i costi degli esperti. Per gli insegnanti che desiderano aderire con le proprie classi alle proposte (lezioni, svolgimento moduli, presentazione delle mostre, laboratori, visite guidate), i tempi di svolgimento sono concordati a seconda delle attività (di solito, sia le lezioni frontali che i laboratori si svolgono in due e fino a quattro incontri della durata di due ore ciascuno); il costo è di 60,00 euro ogni intervento giornaliero a scuola o in classe (oltre a 10 euro di rimborso spese per gli esperti provenienti da Parma). Per quanto riguarda l’allestimento delle mostre il trasporto e la messa in opera delle stesse sono a carico dei richiedenti su prenotazione da effettuarsi in tempo utile. Verrà richiesto un modesto contributo comprendente noleggio e visita guidata alla mostra. 28 29 30 SCHEDA PER LA SCUOLA E GLI INSEGNANTI da inviare a isrec: [email protected]; fax 0523.330346 Scuola: E-mail, telefono e fax: Docente/referente: 1. Desidero essere informato sulla realizzazione delle seguenti attività: Titolo Classi interessate Docente 2. Desidero essere informato sulla realizzazione delle seguenti escursioni didattiche / viaggi della memoria: Visita / Viaggio Classi interessate Docente 3. Desidero essere informato per l’allestimento delle seguenti mostre: Titolo mostra Classi interessate Docente 4. Desidero progettare con la mia classe/la mia scuola il seguente intervento: - Altre richieste: Data e firma 31 32 ISREC PIACENZA . NOVEMBRE 2014
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